Anfitrione AMPHITRVO - liceocavalieri.gov.itfiles\7397838892dandrea... · Plauto stesso precisa nel...

Post on 09-Feb-2018

216 views 1 download

transcript

Anfitrione

Di Plauto

AMPHITRVOdi

Tito Maccio Plauto

AMPHITRVO

« Amore captus Alcumenas Iuppiter

Mutauit sese in formam eius coniugis

Pro patria Amphitruo dum decernit cum hostibus.

Habitu Mercurius ei subseruit Sosiae:

Is aduenientis seruum ac dominum frustra habet.

Turbas uxori ciet Amphitruo: atque inuicem

Raptant pro moechis. Blepharo captus arbiter

Vter sit non quit Amphitruo decernere.

Omnem rem noscunt; geminos Alcumena enititur. »

(Amphitruo, secondo argomento, vv. 1-9)

Tragicomoedia

L’Anphitruo è l’unico caso di fabula ad argomento mitologico: sono presenti le divinità dell’Olimpo; per questo, come Plauto stesso precisa nel prologo, per bocca di Mercurio, l’Anfitrione è una tragicommedia, un’opera in cui compaiono personaggi “alti” propri della tragedia (dei), e personaggi “bassi” tipici della commedia (schiavi e soldati).

DEUS EX

MACHINA

Un "deus ex machina" è individuabile nella figura di Giove che interviene al termine della vicenda, il dio, rassicurando Anfitrione, pone fine ai litigi e alle incomprensioni permettendo a tutti di comprendere l’accaduto e dando un lieto fine alla storia.

AMPHITRVO is a comedy in five acts and a prologue, written by latin author Plautus presumably around the middle of the third century BC and represented, probably, in 206 BC

La trama…. Anfitrione parte per andare in guerra contro i

nemici quando Giove si camuffa con le sembianze dell’uomo per trascorrere una notte d’amore con la moglie Alcmena.

Mercurio, assume l’aspetto di Sosia, servo di Anfitrione, anche lui assente perché in guerra col padrone.

Al ritorno dalla guerra, Sosia, che si era incamminato per primo, incontra Mercurio sulla soglia di casa con le sue stesse sembianze e lo prende a pugni scacciandolo.

Al suo arrivo Anfitrione accusa la moglie Alcmena di adulterio e fra i due nasce un diverbio. Interviene Giove che prima calma la ignara Alcmena e poi in presenza di Blefarone (in qualità di giudice) lotta col vero Anfitrione.

Alcmena dà alla luce due gemelli, uno dei quali tanto forte da uccidere due serpenti.

A questo punto appare Giove che confessa l’adulterio spiegando come si sono svolti i fatti; uno dei gemelli è Ercole, suo figlio.

PERSONAGGI

The characters in this play are seven, but only five are important: Giove, Mercurio, Anfitrione, Sosia, Alcmena. The other are Bromia, Blefarone and Naucrate.

Giove falls in love with Alcmena, although she is already married, he takes on the appearance of her husband and impregnates (for the second time, because when her husband had left for the war she was already waiting for her baby)! For this his final repentance, he can be considered a positive character.

Mercurio is the messenger god, but also merchants and commerce; it turns into Sosia, to help his father to stay as much as possible with his beloved Alcmena. It is the character who opened the show with his prologue.

Anfitrione is the husband of Alcmena and before leaving for the war, he made her pregnant.

Alcmena is a passionate woman who wants to feel her husband’s presence beside her.

Sosia is the servant of Anfitrione, daring, bold, vicious, cunning, liar, rude with his mistress (he answers offensively), womanizer who is also expressed rather vulgarly. (…”this night is just for a little woman paid handsomely!!!).

I personaggi principali sono Anfitrione, Giove, Alcmena Mercurio e Sosia.

Le descrizioni dei personaggi sono state quasi sempre dedotte dalle righe del testo, perché Plauto li presenta solo come "tipi umani”.

La storia in primo piano è quella dell’adulterio di Giove con Alcmena e del marito geloso che l’accusa di infamia.

I protagonisti sono Alcmena e Anfitrione e di conseguenza, l’antagonista, che si intromette nella relazione della donna con il marito, è Giove.

I rispettivi aiutanti sono Sosia e Mercurio

Lo spazio

Ambientazione reale o simbolica?

LUOGHI Tutta la storia si svolge nella casa di Anfitrione, a Tebe, in Beozia. Non vi sono particolari cambiamenti di luogo, né essi sono presentati in dettaglio, perché a Plauto non interessava fornire una rappresentazione realistica di Tebe .

il luogo non ha nemmeno valore reale poiché Plauto non dà una rappresentazione fedele della Grecia, mescolando invece allo sfondo greco elementi, divinità ("Neptunum, Virtutem, Victoriam, Martem, Bellonam") e modi di dire ("edepol, hercle") romani.

Il tempo Ci sono indicazioni temporali che collocano

cronologicamente la vicenda?

TEMPO La narrazione si svolge ai tempi dell’antica Grecia, ma non ha una esatta collocazione temporale, in quanto tratta di argomenti mitici di cui non esistono riferimenti storici precisi:

regno di Creonte e della guerra di Tebe contro i Telèboi;

nascita di Ercole.

Probabilmente anche il tempo non ha particolari valori simbolici, in linea con la scelta di Plauto di una commedia diretta che evita riflessioni.

Tirando le somme, l’intera vicenda ha una durata di circa un giorno

STRUTTURA NARRATOLOGICA

La commedia è suddivisa in cinque atti.

Prologo: In questa commedia nel prologo notiamo un contatto tra l’autore (che parla per bocca di Mercurio) ed il pubblico: il dio oltre a spiegare l’antefatto, quindi prologo di tipo informativo, chiede attenzione in cambio di benevolenza, prologo di tipo suasivo.

Protasi: avviamento della azione stessa.

Epitasi: momento in cui sorgono litigi ed incomprensioni.

Catastrofe: il superamento di queste situazioni per volontà divina di mantenere pace e giustizia: in questo caso positiva perché trattasi di una commedia.

Epilogo chiarificatore: tutti i personaggi ritrovano il loro equilibrio.

Fabula e intreccio

FABULA-INTRECCIO

Fabula e intreccio non coincidono: si presentano moltissimi flash-back ed anticipazioni:

Alcmena narra ad Anfitrione come lo abbia accolto la sera precedente.

Mercurio racconta sommariamente prima dello sviluppo reale ciò che accadrà tra Alcmena, Giove ed il marito, la nascita dei gemelli e la scoperta dell’adulterio.

SITUAZIONE INIZIALE /

ESITO FINALE

Mercurio nel prologo a presentare la situazione iniziale

Giove riprende le proprie sembianze e chiarisce l’accaduto con Anfitrione

Le tecniche espressive

Lo stile

L’autore opera scelte particolari di lessico sintassi o punteggiatura?

TECNICHE ESPRESSIVE E STILE

In tutta l’opera sono presenti in misura maggiore i dialoghi tra i personaggi, rispetto ai monologhi.

Essi sono molto vivaci e reggono tutta la storia.Tra i monologhi più interessanti c’è quello di Giove, che spiega il suo ruolo in tutta la storia, che apre l’atto terzo.

Questa commedia ci è pervenuta integra in tutti gli atti, tranne il terzo, del quale sono andati perduti circa 300 versi, ed il quarto, che è andato perduto completamente, fatta eccezione per qualche piccolo frammento, grazie al quale è stato possibile ricostruire il pezzo di storia mancante.

IL LINGUAGGIO Sermo cotidianus: linguaggio informale, colloquiale e quotidiano.

Tra le figure foniche spicca l’allitterazione, che serve a dare un ritmo incalzante ai discorsi, tipici del suo stile molto originale ed inventivo.

Per quanto riguarda il lessico si nota una forte presenza di neologismi (es. "lumbifragium", rottura delle reni: da lumbus e frangere).

Ci sono anche delle allusioni:

-At ego per Mercurium iuro tibi Iovem non credere: nam iniurato scio plus credet mihi quam iurato tibi-

-E io giuro per Mercurio che Giove non ti crede; perché so che crederà più a me senza giuramento che a te che giuri-.

L’intera commedia è giocata sul doppio senso.:

- Ego tibi istam hodie, sceleste, comprimam linguam. Haud potes: bene pudiceque adservatur:

"Ora canaglia, t’inchiavo la lingua. – Non puoi: è una lingua verginella e ben custodita".

Doppio significato del verbo comprimo: "raffrenare" e "avere commercio carnale".

CONTATTO AUTORE-PUBBLICO

Come in tutte le commedie plautine, nel prologo si sente un particolare contatto tra l’autore (che parla per bocca di Mercurio) ed il pubblico.

Alla fine della rappresentazione, poi, Anfitrione, mentre prepara un sacrificio in onore degli dei, chiede agli spettatori di applaudire con calore, richiamando il rispetto a Giove che, dopotutto, è stato buono con lui a lasciargli suo figlio.

Giove e Alcmena

EQUIVOCIL’intera vicenda si basa su un doppio equivoco:

Giove e Mercurio assumono infatti le sembianze rispettivamente di Anfitrione e Sosia per ingannare Alcmena e permettere al re degli dei di passare una notte con la donna.

Comico è il fatto che un dio (che da sempre ha il pieno potere su tutto) sia costretto ad assumere le sembianze di Anfitrione per poter stare insieme alla sua amata.