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Associazione Europea per le Cure Palliative
Guida per lo sviluppo
della formazione infermieristica
in cure palliative in Europa
Formazione Infermieristica in Cure Palliative:
Rapporto della Task Force EAPC
DE VLIEGER Martine (Belgio)GORCHS Nuria (Spagna)
LARKIN Philip J. (Irlanda)
PORCHET Franoise (Svizzera)
Edizione originale inglese: Settembre 2004
Edizione italiana: Marzo 2008
Il presente documento coperto da copyright dellE.A.P.C.
e degli autori sopra menzionati
ISBN-978-88-902961-4-7
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Edizione italiana curata da:
Dott.ssa Cesarina Prandi e Sig.ra Caterina Marsaglia
PALLIOCentro Studi per le Cure Palliative e lAssistenza Oncologica, Torino.
Traduzione:Laura Delpiano
Questo documento nella sua traduzione italiana ha ricevuto
lapprovazione della Societ Italiana di Cure Palliative (SICP
onlus)"
Si ringrazia la collaborazione nella revisione del testo italiano al Sig.Giuseppe Baiguini, infermiere coordinatore dellHospice VirgilioFloriani, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano eal Dr. Augusto Caraceni, Vicepresidente della EAPC e Direttore
dellUnit di Cure Palliative (Terapia del dolore - Riabilitazione),Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Milano.
EAPC Onlus: Associazione no profit
Istituto Nazionale dei Tumori, Via Venezian 120133 MILANOTel. +39 02 23903390 Fax. +39 02 23903393e-mail: e.a.p.c.@istitutotumoti.mi.itwww.eapcnet.org
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PREMESSA
E con grande piacere che la task force sulla formazione
infermieristica in cure palliative presenta questo documento aldirettivo dellAssociazione Europea per le Cure Palliative.Questo rapporto ha impiegato lungo tempo per diventarefruibile, anche per la coordinazione necessaria ad elaborare illavoro da quattro diversi Paesi. Siamo in debito di gratitudineverso il direttivo EAPC per il sostegno offerto, sia finanziarioche amministrativo, alla riuscita di questo progetto.
Confidiamo che questo rapporto e le raccomandazioni in essocontenute saranno utilizzate per creare una formazioneclinicamente rilevante e mirata per gli infermieri, soprattuttoladdove questa area agli esordi. Il contributo infermieristiconelle cure palliative incalcolabile ed infatti la loro fondatrice,Cicely Sauders, ha esplicitamente promosso il ruolo chelinfermieristica gioca nellassistenza ai pazienti affetti da
patologie che limitano la vita. Le cure palliative sono cambiate,
sono cresciute ed hanno ampliato la loro visione rispetto aquegli inizi degli anni sessanta. Lo stesso ha fattolinfermieristica. Tuttavia, noi speriamo che lo stesso spirito
pionieristico che laveva animata continui a vivere in coloroche accoglieranno questo documento e ne faranno uso.Riconosciamo che questo rapporto non risponde assolutamenteai bisogni di tutti i Paesi, non era questa la nostra intenzione.Siamo consapevoli, tuttavia, del fatto che il paradigma delle
cure palliative sta cambiando e del ruolo che linfermieristicapotr avere ed avr in molti Paesi europei in futuro. Sar unprivilegio per noi se qualcuno di questi cambiamenti, in terminidi preparazione alla pratica, deriver da questo documento.
Il compito di ottenere il consenso su un documento di questogenere non semplice. E solo con un esercizio di modestiache ci si pu rendere conto di come 80 infermieri di 5 lingue
diverse hanno potuto esprimere il loro punto di vista e le loro
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opinioni su questo lavoro oltre ai 39 che hanno frequentato ilworkshop durante lOttavo Congresso EAPC a Le Haguenellaprile 2003. Il loro sostegno stata la nostra ricompensaed a loro va un grazie di cuore per gli sforzi fatti. Desideriamo
inoltre ringraziare tutti i nostri colleghi per lappoggio e lecritiche a questo documento, in particolare la Dr.ssa CeciliaSepulveda, dellOMS, che ci ha dato un apprezzamento criticodalla prospettiva delle cure palliative nel contesto globale.
Infine, in qualit di presidente, ringrazio le mie colleghe,Franoise Porchet, Martine De Vlieger e Nuria Gorchs chehanno fornito lispirazione e lenergia affinch questo progetto
vedesse la luce. Sinceramente, questa collaborazione stata unesempio lampante del credo strategico dellEAPC Una voce Una visione. Questo processo ha avuto inizio dal dialogo e dallavoro di rete. Il lavoro ora di rafforzare i legami europei perla formazione in cure palliative e siamo solo allinizio.
Philip J. Larkin, Presidente
Task Force per la formazione infermieristica in cure palliative
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CONTENUTI
1.0 INTRODUZIONE 7
1.1 La diversit della formazione palliativa 8
1.2 Partnership tra luogo di cura e centro di formazione 101.3 Ulteriore elaborazione dei programmi di formazione in
cure palliative11
1.4 Domande da porsi durante la preparazione di programmi diformazione1 12
2.0 FORMAZIONE INTERDISCIPLINARE12
2.1 Principi delleducazione alladulto: metodi diapprendimento e verifica
13
3.0 PUNTI CHIAVE PER PROGETTARE UN PROGRAMMA15
3.1 Obiettivi 153.2 Metodi di insegnamento 153.3 Valutazione dellefficacia della formazione; processo,
qualit e risultati16
3.4 Qualit della formazione 173.5 Qualifiche per linsegnamento delle cure palliative 18
4.0 DIMENSIONI DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTODELLE CURE PALLIATIVE
18
4.1 Il paziente 21
1Guide pour llaboration ou lexamen de projets de formation dans le domainemdico-social, Office Fdral de la Sant Publique, Section
Evaluation/Recherche/Formation, 1995, Suisse.
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4.2 Il paziente e la famiglia2 244.3 Il team interdisciplinare3 254.4 Auto-consapevolezza argomenti etici 26
4.5 La morte nella societ: le cure palliative nel sistemasanitario 27
4.6 Formazione formatori in cure palliative 284.7 Formazione nella ricerca in cure palliative 29
5.0 AFFERMAZIONI INFERMIERISTICHE PER LA PRATICACLINICA
30
CONCLUSIONI 28BIBLIOGRAFIA 40RINGRAZIAMENTI 42ALLEGATI 43
Al fine di sfruttare al massimo le risorse esistenti nel campo
della formazione in cure palliative, il presente documento si
basa su un lavoro precedente, gi adottato nei Paesi europei,
compresi la Svizzera, lIrlanda, la Spagna e la Germania.
Questo Rapporto il prodotto di un lavoro continuo di
collaborazione sotto gli auspici dellEAPC, a far data
dallanno 2000.
2Il termine famiglia indica chi si prende cura in modo significativo del paziente3Il termine interdisciplinare comprende le interazioni tra rappresentanti di diverse
discipline e professioni
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1.0 INTRODUZIONE
La formazione uno dei fattori principali che stanno alla base
della professionalizzazione dellinfermieristica palliativa inEuropa. Si pu portare a dimostrazione di questo il numerocrescente di corsi e di programmi educativi disponibili per gliinfermieri in molti Paesi europei.
Nel 1997 lAssociazione Europea per le Cure Palliative(EAPC) propose alle associazioni nazionali aderenti di creareun network nazionale per la formazione, da collegarsi a quellodellEAPC. Le direttive del Consiglio dellEAPC erano, da unlato, di definire raccomandazioni minime per la formazione incure palliative sia per i medici che per gli infermieri e,dallaltro, di identificare le capacit educative pi adeguate peri formatori in cure palliative.
Nel 1999 il Consiglio dEuropa ha stabilito che: Lobbligo alrispetto ed alla tutela della dignit di un malato terminale o di
un morente deriva dallinviolabilit della dignit umana lungo
tutto larco della vita. Questo rispetto e questa tutela trovanoespressione nellofferta di un ambiente adatto, che consenta
allessere umano di morire con dignit.4
La task force propone che qualsiasi considerazione riguardantelo sviluppo della formazione in cure palliative sia semprecoerente con questa filosofia.
La letteratura chiave suggerisce che, come specialit, le curepalliative stanno sviluppando un corpus di conoscenzesostanziali sulle quali basare la pratica. Per questo motivo latask force afferma che lo sviluppo potenziale delle cure
palliative si basa sulla formazione e sulla ricerca, qualicomponenti centrali per la pratica.
4Protezione dei diritti umani e della dignit del paziente terminale e del morente.Raccomandazione 1418 del Consiglio dEuropa, testo adottato dallAssemblea
Parlamentare il 25 Giugno 1999.
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Al fine di rispettare il carattere globale delle cure palliative, latask force promuove la cooperazione interdisciplinare ericonosce linfermieristica palliativa quale area di praticaspecifica che richiede solide basi formative per garantire
servizi infermieristici di qualit allinterno del teammultiprofessionale.
Questo rapporto viene presentato come documento didiscussione proposto da un gruppo di infermieri palliativisticlinici e formatori europei ed inteso ad offrire linee-guida perlo sviluppo di iniziative di formazione infermieristica continuain cure palliative. Compito di questa task force di considerare
lo sviluppo olistico della formazione infermieristica in curepalliative a livello europeo e NON di correlarlo ai bisogni diPaesi specifici. Alla luce di tutto ci, non aspira ad offrire uncurriculum per se, poich lo spirito della cooperazioneinterdisciplinare rispetta il diritto ad iniziative diverse esensibili alle varie culture, che riflettano la diversit delleesperienze di cure palliative dei Paesi europei. Tuttavia, lanecessit di una cooperazione continua tra i formatori di cure
palliative essenziale allo sviluppo di linee-guida minime perla qualit, la pratica e linnovazione. Diamo il benvenuto alleiniziative gi in essere che sostengono queste linee di sviluppo,rispettando lautonomia dei singoli Paesi riguardo laformazione in cure palliative.
1.1 La diversit della formazione palliativa
La task force concorda che la pratica infermieristica palliativa
non sia solo una questione di specializzazione. E necessariooffrire diversi livelli di formazione ai professionisti dellasalute, a seconda dei loro bisogni specifici. Il livello deveessere adattato al grado di coinvolgimento nelle cure palliativedella loro attivit quotidiana poich:
Non tutti i professionisti hanno necessit di ricevere lo stesso
livello di formazione. I ruoli, sia nei confronti dei pazienti che
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del team, possono differire, cos come il tipo ed il numero
totale dei pazienti con i quali vengono in contatto5
Il concetto illustrato nella tabella in calce, che descrive 3diversi livelli di formazione palliativa, considerando il fatto chein alcuni Paesi la formazione accademica al momento potrebbenon essere acquisibile e che quindi la conoscenza pratica deveessere ugualmente valida:
Tabella 1. Livelli della formazione palliativa
Base(non laureati)
Futuri professionisti sanitari durantela formazione iniziale
Livello A Base(post laurea)
Professionisti sanitari qualificati che
lavorano in ambito dellassistenzagenerale6 e possono trovarsi adaffrontare situazioni che richiedonoun approccio palliativo
Livello B Base(post laurea)
Professionisti sanitari qualificati chelavorano o in ambito specialistico dicure palliative7 o in un ambitogenerico in cui rivestono il ruolo di
persona risorsa.Professionisti sanitari qualificati cheaffrontano spesso situazioni di cure
palliative (oncologia, assistenza dicomunit, pediatria, geriatria)
Livello c
Avanzata(post laurea)
Professionisti sanitari qualificatiresponsabili di unit di cure
palliative o che offrono servizio diconsulenza e/o che contribuiscanoattivamente alla formazione ed allaricerca in cure palliative.
5 SEBAG LANOE R.: Les perspectives essentielles pour le dveloppememnt de laformation en soins palliatifs, les dfis en clinique et dans la formation, LesAnnales de soins palliatifs, les defies. Coll. Amaryllis, Montral, 1992, p. 79
6Residenze assistenziali, centri per disabili fisici e mentali, istituzioni in cui le curepalliative siano soltanto uno degli aspetti dellattivit clinica.
7Residenze assistenziali, centri per disabili fisici e mentali, istituzioni in cui le cure
palliative siano soltanto uno degli aspetti dellattivit clinica.
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1.2. Partnership tra luogo di cura e centro di formazione
Affinch la formazione in cure palliative sia erogata nel modo
pi efficace possibile e sia traslata nella pratica quotidiana, assolutamente fondamentale che esista una forte partnership tralinfermiere che segue il programma, il team direttivoresponsabile dellinfermiere ed il centro di formazione cheorganizza il corso.
Figura 1. Linterrelazione tra istituzione, centro diformazione e studente necessaria per garantire unprogramma di formazione in cure palliative efficace.
Formazione
Servizio sanitario
Studente
Formazione in
Cure Palliative
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E necessario evitare le conseguenze di corsi isolati, senza
legami con le risorse disponibili , che faranno fallire lo
sviluppo delle cure palliative in quanto rappresentano un
risultato scarso rispetto allo sforzo8 E molto meglio trovare
il modo di sostenere lacquisizione delle conoscenze e dellecapacit attraverso un programma di formazione in curepalliative che sia ben strutturato, coordinato, mirato edefficiente.
1.3. Ulteriore elaborazione dei programmi di formazione incure palliative
Allo scopo di elaborare ulteriormente lo sviluppo deiprogrammi di formazione in cure palliative, necessarioprendere atto del fatto che tali programmi devono basarsi sulleconoscenze legate ai bisogni assistenziali della popolazione edalla struttura del sistema sanitario. Tutto ci richiede che iresponsabili dello sviluppo dei programmi di formazioneabbiano acquisito pienamente i concetti di:
- Medicina palliativa ed assistenza palliativa
- Principi di apprendimento negli adulti
- Pianificazione organizzativa
- Partnership tra luogo di cura e luogo di formazione
- Consapevolezza delle politiche di assistenza sanitaria eformazione a livello locale
8GOMEZ BATISTE X, ROCA CASAS J.: Organization and planification des soins
palliatifs , in Revue Infokara, dicembre 1992, N. 28, p. 33 - 38
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1.4. Domande da porsi durante la preparazione diprogrammi di formazione9
La formazione in cure palliative deve basarsi sui bisogni diassistenza e non essere vista soltanto come incentivofinanziario per i centri di formazione che desiderano aumentarei propri introiti, poich la materia popolare.
Prima di sviluppare un programma di formazione in curepalliative necessario rispondere ad alcune domandespecifiche per garantirne gli standard e leconomicit in terminicosto/beneficio. Tali domande comprendono:- Questa formazione risponde ad un bisogno esistente?
- Il corso tiene conto delle potenziali risorse e dei mezzi adisposizione?
- Tutti gli obiettivi, i contenuti ed i risultati sono rilevanti?
- Il metodo di insegnamento riflette i principi della formazioneagli adulti?
- Come parte del programma viene chiaramente indicato unmetodo di valutazione?
2.0. FORMAZIONE INTERDISCIPLINARE
I programmi di formazione devono rispecchiare metodologieche consentano ed incoraggino lapprendimento da parte deimembri del team di modi di lavorare insieme efficacemente e
di comprendere:- la responsabilit del team come quipe professionale
- il ruolo di ciascun membro dellquipe nel portare a terminei compiti che gli vengono assegnati
9Guide pour llaboration ou lexamen de projets de formation dans le domainemdico-social, Office Fdral de la Sant Publique, SectionEvaluation/Recherche/Formation, 1995, Suisse.
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- fino a che punto si estendono i ruoli dei membri del gruppo
- il processo del lavorare assieme- il ruolo svolto dal gruppo nel sistema di cure. 10 - 11
2.1 Principi della formazione agli adulti: metodi diapprendimento e verifica
Per molti infermieri Europei laccesso alle opportunit diformazione molto variabile. Lapproccio della formazionealladulto ricomprende questo aspetto nella sua filosofia difiducia reciproca, rispetto, responsabilit personale edesperienza.
Lapprendimento un processo che si protrae per tutta la vita,basato sugli interessi personali, sulla motivazione, sui bisogni,sui valori e sulle competenze. Nei Paesi europei questoconcetto ampiamente riconosciuto come fondante per laformazione infermieristica. Tutto ci richiede ai formatori diessere innovativi e centrati sulla persona quando sviluppanoiniziative di formazione che valutano lapprendimento
pregresso e promuovono la conoscenza pratica. I principi dellaformazione agli adulti propugnati da Spencer & Jordanriflettono il bisogno di concentrarsi su due elementi-chiave:lapprendimento auto-diretto e quello problem based. Entrambisi sono dimostrati adatti nellarea infermieristica. Siconsiderano entrambi positivi per quanto concernelincremento del pensiero critico, del problem solving nellarealt e nella comunicazione a livello multiprofessionale.
Nel creare una formazione pianificata, si raccomanda diseguire i punti indicati nella Tabella 2.
10 Apprendre ensemle pour vrer ensemble au service de la sant. RapportoTecnico n. 769, OMS, Ginevra, 198811 Formation en soins palliatifs. Recommandations nationales. Gruppo di Lavorosulla Formazione della Societ Svizzera di Medicina e Cure Palliative, Berna,
Agosto 2002.
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Tabella 2: Le relazioni tra lapprendimento nelladulto equello auto-diretto (Secondo Spencer JA & Jordan RK,1999, Learner centred approaches in medical education,
British Medical Journal n. 318, maggio 1999, 1280 1283)
Elementi chiavedellapprendimento auto - diretto
Principi dellapprocciodellapprendimento adulto
Il discente prende liniziativa
riguardo:
La diagnosi dei propri bisognidi apprendere
La formulazione degli obiettivi
Lidentificazione delle risorsepersonali
Limplementazione di attivitadeguate
La valutazione dei risultati
Gli adulti sono motivati imparando
ci che:
Viene percepito come rilevante
Si basa sullesperienzapregressa
Richiede partecipazione e licoinvolge attivamente
Si focalizza sui problemi
Genera responsabilit personali E immediatamente applicabile
nella pratica
Implica riflessione
Si basa sulla fiducia ed ilrispetto reciproci
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3.0 PUNTI CHIAVE PER PROGETTARE UNPROGRAMMA
Per progettare un corso, la task force raccomanda di prendere
in considerazione i seguenti punti chiave:
3.1 Obiettivi
Tutti i corsi di cure palliative devono avere obiettivi precisi,che siano sia osservabili che misurabili. Gli obiettivi devonodefinire ci che lo studente dovrebbe essere in grado diraggiungere alla fine del corso.
3.2Metodi di insegnamento
Per garantire i migliori risultati, essenziale che i metodi diinsegnamento siano vari, adatti al contesto e taratiappropriatamente sul gruppo. Si raccomanda che sianocompresi:
Lezioni frontali: teoria e pratica
Lavori di gruppo, sia mono che multidisciplinari: studio dicasi, analisi di incidenti critici, riflessioni con utilizzo dimateriali scritti ed audiovisivi, pianificazione assistenziale.Feed-back secondo obiettivi chiaramente definiti.
Role play e dimostrazioni pratiche
Condivisione di esperienze della pratica reale
Apprendimento auto-condotto (lettura, apprendimento adistanza, uso di internet, apprendimento assistito con ilcomputer, lavori di corso)
Visite in sito per losservazione. Assistiti da tutor clinico.
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3.3 Valutazione dellefficacia educativa: processo, qualit erisultati
Formare non semplicemente dare. La necessit di valutare fondamentale. La valutazione deve riflettere il livello diconoscenza, la motivazione dello studente e le opportunit diapprendimento disponibili durante il corso.
Come illustrato nella figura 2, tra conoscenza, motivazionepersonale ed opportunit di apprendimento esisteuninterrelazione che comprende tutte le strategie educative.Lefficacia giudicata in base alla qualit del processo e deisuoi risultati.
Figura 2: Relazione tra conoscenza, opportunit diapprendimento, motivazione e contesto per mettere in attoiniziative educative. GORCHIS N, (2003).
Struttura del corso
Conoscenza
Motivazione
AZIONE
Opportunit diapprendimento
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3.4 Qualit della formazione
Limportanza di offrire iniziative formative di qualit non puessere sottovalutata. Schaerer definisce sei aree da considerarequando si attua la valutazione della qualit di un programma diformazione 12:
1. Obiettivi Chiara letteratura esplicativa del corso. Comeincontrare obiettivi definiti nella descrizione del
corso
2. Contenuti Basati sui pi recenti sviluppi nel campo specifico
3. MetodiIncentrati sullaudience; equilibrio tra teoria e pratica;coinvolgimento degli studenti; valutazione dellaformazione in itinere
4. ValutazioneValutazione regolare e modifiche al corso da parte ditutti i partner: discenti, docenti, manager e istituzionisanitarie
5. Risultati Trasferimento delle conoscenze e delle capacit
acquisite nel campo della pratica
6. Etica Il rispetto e lattenzione verso gli studenti
12SCHAERER M.: Que signifie la qualit pour la formation des adultes? Education
permanente, Revue suisse pour lducation des adultes, 1995/3, pp. 137 - 139
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3.5 Qualifiche per linsegnamento delle Cure Palliative
In Europa il livello di formazione disponibile per iprofessionisti molto vario. E comunque accettato il fatto chela formazione dei formatori in cure palliative debba:
- Includere la formazione personale continua relativamentealle cure palliative
- Sostenere lapproccio multidisciplinare allinsegnamento edallapprendimento
- Prendere in considerazione le capacit nelle dinamiche digruppo, nella comunicazione, nella negoziazione e nella
risoluzione dei conflitti
- Includere risorse umane quali lapertura, il rispetto,lempatia, ladattabilit e l auto-consapevolezza.
E altres consigliabile che i formatori siano consci delle lineepolitiche che influenzano lo sviluppo dei programmi diformazione in cure palliative nei rispettivi Paesi.
4.0 DIMENSIONI DEL PROCESSO DIAPPRENDIMENTO IN CURE PALLIATIVE
La task force osserva che ogni giorno nella pratica palliativainfermieristica si verificano cinque aspetti di interazione:
- Con il paziente
- Con la famiglia / caregiver- Con il team
- Con la societ
- Con il sistema sanitario
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Gli operatori devono sviluppare livelli di conoscenza e dicapacit crescenti , basati sul livello di esposizione alle variatedimensioni della pratica. 13
Il Livello A fornisce il quadro pi ampio sul quale sicostruiscono i successivi livelli di interazione con il cresceredellesperienza, cosicch linfermiere specializzato (Livello C) in grado di integrare le cure palliative a tutti i livelli, comeevidenziato nel modello che segue. Questo modello dimostra i
parametri della pratica che ci si potrebbe ragionevolmenteattendere da un infermiere che lavora a ciascun livello. In ognicaso, i confini del diagramma sono arbitrari ed accettato che
le conoscenze richieste in un dominio possano variare aseconda del ruolo ricoperto nella pratica clinica. Per ulteriorichiarimenti si faccia riferimento alle Indicazioniinfermieristiche per la pratica clinica, pag. 30.
13 Vedere figura 3 e pag. 20 -27
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Figura 3. Dimensioni del processo di apprendimento in curepalliative.DE VLIEGER Martine , GORCHS Nuria, LARKINPhilip J., PORCHET Franoise (2001).
Livello A Livello b Livello c
Consapevolezza + comunicazione + etica
Paziente
Sistema sanit.
Societ
Team
Famiglia
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4.1. Il Paziente
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Rilevazione, valutazione e gestione dei sintomi
Valutazione: Strumenti - approcciomultidisciplinare - esame clinico - diagnosi
differenziale: sistemi fisiologici - eziologiadella malattia - profilo clinico - documenti
X X
Sintomi comuni: dolore dispnea,anoressia, cachessia, debolezza. Boccaasciutta ed amara, confusione, depressione,ecc.
X X X
Farmacologia applicata, trattamentofarmacol. Dei sintomi comuni. Effetti
collaterali. Osservazione e valutazionecontinua
X X
Farmaci ed interazioni X X
Somministrazione (orale, enterale,sottocutanea, endovenosa, rettale,transdermica)
X X X
Emergenze in cure palliative:compressione spinale, emorragia, sindromeSVC, ipercalcemia
X X
Sintomi difficili: tosse, lesioni tumoralivegetanti, incontinenza fecale, fistole,
problemi cutaneiX X
Interventi psicologici e/o psichiatrici X X
Ruolo del fisioterapista e del terapistaoccupazionale X X
Approcci spirituali allassistenza X X X
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4.1. Il Paziente (continua)14
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Osservazione infermieristica
Misure di conforto, igiene orale, lesioni dapressione, posizionamento, terapiecomplementari, massaggi, rilassamento,
bagno, ecc.X X X
Dolore
Aspetti multidimensionali del dolore(Dolore Totale)
X X X
Strumenti di valutazione del dolore X X X
Valutazione del dolore: presentazione ed
eziologia X XGestione del dolore: scala analgesicaOMS, farmacologia, effetti collaterali,ruolo degli analgesici adiuvanti
X X X
Oppiacei: opzioni dosaggio tossicit X X X
Rotazione degli oppiacei X X
Indicazioni per la scelta di oppiacei diversi(es. metadone)
X
Educazione al paziente sulluso deglioppiacei
X X X
14Lespressione paziente fa riferimento a tutti gli esseri umani, indipendentemente
dallet
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Altro:gestione del dolore in situazioni specifichedi cure palliative: assistenza geriatrica e
pediatrica
X X
La fase terminale e la morte
Segnali che indicano la fase terminaledella vita
X X X
Gestione dei sintomi di fine vita (es.respiro rumoroso, Rantolo della morte),soddisfare i bisogni di fine vita (es. fluidisottocutanei)
X X X
La sedazione alla fine della vita X X
Assistenza di supporto alla personamorente ed alla famiglia X X X
La certificazione di decesso, cura delcorpo dopo la morte, il dolore ed il luttosubito dopo la morte, formalitamministrative
X X X
Sostegno spirituale, riti e consuetudini X X
N.B. E importante notare che le liste fornite in ciascuna casella
non sono esaustive ed i formatori dovranno utilizzare criteri
personali affinch queste raccomandazioni siano adattate alla
sfera della pratica infermieristica in cure palliative nel loro Paese.
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4.2. Il Paziente e la famiglia15
-16
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Bas
e
Avanz
ato
Special.
Limpatto di una malattia grave
Limpatto di una malattia grave sulpaziente (immagine del proprio corpo,sessualit, ecc.) e sulla famiglia (bambinicompresi), sofferenze psicologiche espirituali, cambiamento dei ruoli infamiglia, gestione delle crisi, meccanismidi adattamento
X X X
Conseguenze sociali di una malattia grave(lavoro, finanze, ecc.), meccanismi disostegno
X X X
Approccio comunicativo e sistemico
Portare cattive notizie: comunicazioneverbale e non verbale, trattare con diverserisposte emotive, adattare le informazioni
al livello di comprensione del paziente edella famiglia, impostare i cambiamentinelle cure (es. interrompere le cure attive)
X X X
Conoscenza dellapproccio sistemico X X X
Educazione al paziente, alla famiglia ed alcaregivers17 X X X
Incontro con la famiglia e case conference X X
Sostegno nelle situazioni complesse
attraverso un processo di negoziazione, eprevenzione dei conflitti
X X
15 Il termine famiglia indica chiunque il paziente consideri importante per se stesso16 Nei paesi pi poveri di risorse, il coinvolgimento della comunit pu essere vitale in
un sistema di partnership nel supporto alla famiglia ed al paziente e pu garantire unmiglior accesso alle cure palliative solistiche.
17 Il termine indica tutti coloro che, vicini alla persona malata, possono essere chiamati a
partecipare attivamente a qualche aspetto della sua assistenza.
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Fase terminale, morte e lutto
Processo del lutto e della perdita X X X
Assistenza specifica al bambino in lutto X
Riti religiosi ed usanze X X
Sviluppare sistemi per il sostegno al luttoindividuale o di gruppo
X
4.3. Il team interdisciplinare 18
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Ruoli, responsabilit, leadership e lavoro in rete
Ruoli e responsabilit dei diversi membridel team, compresi i volontari ed ifamigliari.
X X X
Dinamiche di gruppo e leadership X X
Linfluenza dei pazienti e delle famigliesulle dinamiche di gruppo X X
Negoziazione e sostegno nei conflitti delteam
X X
Lavoro in rete, metodologie di lavoro conaltri specialisti ed altri team
X
Consigli e consultazioni dei membri delteam
X
Come introdurre il cambiamentoallinterno del team
X X
18Il termine interdisciplinare indica linterazione tra rappresentanti di diverse
discipline professionali
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4.4Auto-consapevolezza Temi etici
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Adattamento personale di fronte alla morte, il morire e il lutto
Riflessioni sul proprio viaggio personale:valori legati alla vita, alla fine della vita edalla morte
X X X
Meccanismi di coping (proiezione,trasferimento e contro-trasferimento),limiti personali burn-out, assistere chiassiste
X X
I limiti della medicina e dellassistenza.Potere ed impotenza (affrontare situazioniirrisolvibili), rispetto di se stessi e deglialtri, riferimento ad altri specialisti
X X X
Etica: rispetto, diritti del paziente, dignit,autonomia, benevolenza, tolleranza, ecc. X X X
Decisioni etiche: consenso informato,giudizio, desideri del paziente, direttiveanticipate
X X X
Comprensione globale delle richieste dieutanasia
X X X
Richieste di eutanasia e risposte possibili X
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4.5La morte nella societ: le cure palliative nel sistemasanitario.
Livello
A
Livello
B
Livello
C
Base
Avanzato
Special.
Aspetti generali
Definizione di medicina e cure palliativeed implicazioni per la pratica clinica,valori fondamentali
X X X
Epidemiologia delle malattie incurabili X X XQualit della vita; modelli di assistenza
bio-psico-sociale X X X
La morte e il morire, la medicalizzazionedella morte, I tab che circondano la morte X X X
Il consenso informato X X X
Aspetti culturali e spirituali della malattia,
della morte e del lutto
X X X
Aspetti legali dellassistenza di fine vita X
Aspetti organizzativi
Come lavorano le istituzioni, strutture dimanagement, ecc.
X X
Fattori che influenzano la resistenza alcambiamento nelle istituzioni
X X
Organizzazione delle cure palliative a livello locale, nazionale edinternazionaleNetwork delle cure palliative
Strutture e modelli dei servizi palliativi X X X
Il ruolo delle organizzazioni nazionali edinternazionali di cure palliative (es.EAPC)
X X
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Lo sviluppo delle cure palliative nelsistema sanitario locale
X X
Aspetti economici legati allerogazione dicure palliative
X
I media e le comunicazioni pubblicheriguardanti le cure palliative X
Le cure palliative e le iniziative per la Qualit
Metodologia della ricerca quantitativa equalitativa
X
Controllo della qualit nel sistemasanitario
X
Valutazione ed audit dei servizi di curepalliative
X
4.6Formazione per i formatori in cure palliative
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Principi fondamentali della formazione agli adulti
Stili di apprendimento nelladulto X
Metodi di insegnamento X X
Formazione specifica per le cure palliativeFormazione e potenziamento X X X
Formazione uni e multi-professionale X X
Formazione nazionale ed internazionale incure palliative
X X
Conoscenza dei sistemi di formazioneattualmente esistenti nel Paese
X X
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Valutazione della formazione teorica e pratica
Valutazione mirata ai bisogni dei diversigruppi
X
Procedure di valutazione formativa e
sommativa19
del lavoro del corso e delleconoscenze applicate alla pratica X
Valutazione dei programmi di formazione X
Valutazione della pratica clinica X
Comprensione del concetto di praticabasata sulla ricerca
X
4.7Addestramento alla ricerca in cure palliative
LivelloA
LivelloB
LivelloC
Base
Avanzato
Special.
Principi etici e metodologici per la ricerca in cure palliative
Capacit di lettura critica e scritturaaccademica X X
Applicazioni e limiti della ricerca in curepalliative X X
Comprendere la ricerca nel sistemasanitario, strutture di management,comitati di ricerca ed etica, ecc.
X
Sviluppare ed utilizzare gli strumenti diricerca X
Metodi di raccolta ed analisi dei dati X
La ricerca multidisciplinare X
19 Valutazione formativa = condotta con lobiettivo di verificare il miglioramentodelle conoscenze e delle capacit del discente. Valutazione sommativi = condotta alfine di valutare e quantificare le conoscenze e le capacit degli studenti al fine di
convalidare il corso di formazione.
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5.0Indicazioni infermieristiche per la pratica clinica
Come gi detto in precedenza, lo scopo di questo documentonon quello di suggerire dei curricula poich potrebberorisultare non adatti e non applicabili ai singoli Paesi europei.Avendo per suggerito tre livelli di formazione, importantedefinire le aspettative professionali degli infermieri perciascuno dei livelli A B & C in seno alle dimensioni propostedel processo di apprendimento.
La tabella 1 a pag. 9 evidenzia le differenze fondamentali tragli infermieri che lavorano in ognuno dei tre livelli e deve
essere considerata un punto di riferimento per quanto quiaffermato. Queste aspettative professionali vengono offertecome definizione dei requisiti minimi che ci si possono conragionevolezza attendere da un infermiere nella pratica e chedipendono dallesposizione e dal coinvolgimento con una
popolazione con bisogno di palliazione.
E anche importante considerare che lacquisizione
delle conoscenze cumulativa. Ci significa che dagliinfermieri che operano al livello C ci si aspetta che laloro pratica comprenda anche tutti gli aspetti dei livelliA e B.
Linfermiere deve sempre riconoscere i propri limiti efare riferimento ai colleghi che operano ad un livello pielevato per essere guidato quando insorgono problemi.
Il paziente
Al livello A:
Linfermiere deve comprendere la natura multidisciplinare deldolore, soprattutto per quanto riguarda i concetti di doloretotale e gli strumenti utilizzati per la valutazione del dolore.
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Linfermiere deve essere in grado di identificare i sintomicomuni associati allassistenza di fine vita e deve essere ingrado di descrivere la diversa posologia dei farmaci utili adalleviare tali sintomi, compresi gli oppioidi, gli analgesiciadiuvanti ed i rispettivi effetti collaterali. Inoltre, devonodimostrarsi capaci di insegnare al paziente quanto concerne laterapia in atto.
Con il progredire della malattia, linfermiere deve essere ingrado di guidare con sicurezza il paziente e la famiglia e dianticiparne i problemi a livello fisico, psicosociale e spirituale.
Comprendendo i bisogni dei propri pazienti, l infermiere puoffrire unassistenza rispettosa della cultura del singolo finoalla morte ed immediatamente dopo, rispondendo al bisognodei familiari di essere guidati nelle emozioni, nel lutto maanche nel disbrigo delle formalit.
Al livello B:
In aggiunta, linfermiere deve essere in grado di dimostrare lapropria capacit di valutare la risposta del pazienteallassistenza attraverso una valutazione clinica, lesame e lariflessione. Linfermiere deve dimostrare chiaramente dicomprendere i sistemi fisiologici, compresa la farmacologiaapplicata e la farmacocinetica. Devono identificare erispondere ai difficili sintomi legati alla malattia che necessita
di cure palliative ed influenzare lapproccio di gruppo facendoriferimento a colleghi di altre discipline coinvoltinellassistenza al paziente. Devono inoltre essere in grado didimostrare di conoscere i bisogni di cure palliative di gruppispecifici quali i bambini e gli anziani e consigliare i colleghi,secondo richiesta, su questi ed altri aspetti dellassistenza.
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Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere devefarsi promotore di un approccio evidence basedallinfermieristica palliativa allinterno della propria unit,compreso il farsi egli stesso risorsa per il paziente, per lafamiglia, per i colleghi e per la comunit in senso pi ampio. Incollegamento con il team interdisciplinare, deve produrre unavalutazione critica dellassistenza al paziente, identificandone i
bisogni di cambiamento ed implementandoli. Deve fornire unastrategia educativa che comprenda un addestramento formale enon, finalizzata a valorizzare il potenziale coinvolgimento del
paziente nella pianificazione assistenziale e a costruire unsistema di valutazione della soddisfazione e della qualit di vitadei pazienti.
Il paziente e la famiglia
Al livello A:
Linfermiere deve essere in grado di identificare limpatto cheuna malattia grave ha su tutti i membri della famiglia, cos
come le conseguenze sociali che ne possono derivare. Deveinoltre comprendere e rispondere al normale processo del luttoe della perdita - come i conflitti interfamiliari identificando imeccanismi di supporto adeguati ad assistere una famiglia inquesto momento di incertezza e cambiamento.
Al livello B:
In aggiunta, linfermiere deve conseguire una ulterioreformazione sulla comunicazione verbale e non verbale,specialmente sul tema del comunicare cattive notizie elinterruzione delle cure, dimostrando capacit di sostegno allefamiglie in questa situazione. Questo tipo di supportocomprende incontri con le famiglie, formazione individuale edi gruppo, definire o modificare strutture per risolvere
situazioni complesse tipo i rituali religiosi o usanze particolari.
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Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere deveessere responsabile dello sviluppo di un sistema di sostegno
individuale e familiare nella fase di assistenza al lutto, basatosu una formazione complementare in questarea, agendo daguida/modello per il resto dello staff. Dovrebbe inoltreesplicitare la metodologia dell approccio incentrato sullafamiglia, attraverso il lavoro proattivo con il teaminterdisciplinare evidenziando il significativo ruolodellinfermieristica in questo aspetto dellassistenza.
Il team interdisciplinare
Al livello A:
Linfermiere deve identificare con chiarezza i ruoli di ciascunmembro del team ed essere in grado di articolare il propriosingolare contributo al team di cure palliative.
Al livello B:
In aggiunta, linfermiere deve essere consapevole delledinamiche di gruppo e delle potenzialit di leadership che ha alsuo interno. Deve anche essere in grado di influenzare esostenere attivamente il cambiamento nel gruppo e nellafamiglia, ove e quando sia necessario.
Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere deveavere le necessarie competenze per offrire consigli econsulenze al team - ed alla comunit in senso pi ampio sullavoro di gruppo, la supervisione, la risoluzione dei conflitti ela negoziazione.
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Autoconsapevolezza Temi etici
Al livello A:
Linfermiere deve dimostrare di comprendere i temi eticichiave che riguardano lassistenza a un paziente palliativo ealla famiglia. Questo comprende concetti quali il rispetto,lautonomia, la dignit ed i principi del prendere decisioni conun fondamento etico. A tal fine linfermiere deve essere capacedi riflettere sulla sua personale visione della vita e sullanecessit di sviluppare e mantenere un senso di rispetto versose stesso oltre che verso gli altri. Linfermiere, inoltre, deve
anche saper distinguere tra i programmi di auto-consapevolezza personale per lo sviluppo di una migliore
pratica clinica ed il ruolo della psicoterapia che potrebberichiedere un processo di riflessione pi approfondito edintenso.
Al livello B:
In aggiunta, linfermiere deve identificare e rispondere aidiversi meccanismi di coping utilizzati dai pazienti e dallefamiglie durante lassistenza, cos come limpatto dello stresssul benessere personale e sulla pratica.
Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere deve
aver sviluppato una particolare sensibilit nellassistere ipazienti che richiedono leutanasia o linterruzione dellemisure salva-vita come lidratazione ed essere in grado diformulare una risposta palliativa adeguata a questi bisogni. Laformazione di altri professionisti e del pubblico su questo tipodi risposta una componente essenziale a questo livello della
pratica, come lo sono labilit di lavorare in seno ad una
dimensione mediatica.
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La morte nella societ: le cure palliative nel sistemasanitario
Al livello A:
Linfermiere deve definire con chiarezza i valori fondamentalidelle cure palliative, compresi la qualit della vita ed il ruolodelle cure palliative in un approccio biomedico allassistenza.Questo comprende anche la conoscenza dei tab sociali checircondano la morte ed una panoramica su come la morte ed ilmorire siano percepiti dalla societ. Per comprendere lerelazioni tra cure palliative e sistema sanitario e per discutere la
struttura ed i modelli dei diversi servizi di cure palliative offertinella regione, sono necessarie informazioni sullepidemiologiadelle malattie incurabili.
Al livello B:
In aggiunta, linfermiere deve essere in grado di discuteresulla struttura e le funzioni delle organizzazioni nazionali ed
internazionali coinvolte nella pianificazione e nellerogazionedi assistenza di fine vita, cos come dei fattori che influenzanoil cambiamento, sia in positivo che in negativo. Linfermieredeve utilizzare queste conoscenze per influenzare la propria
pratica secondo i bisogni culturali e spirituali della comunitche cerca e richiede le cure palliative.
Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere devedimostrare di comprendere gli aspetti legali dellassistenza elimportanza della comunicazione al pubblico di argomentiriguardanti la palliazione attraverso i media. Linfermiere deveessere consapevole degli aspetti economici legati elle cure
palliative e su come i fondi vengano reperiti, gestiti ed i contirevisionati per equit e trasparenza. Obiettivo principale della
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pratica sono le iniziative di qualit che richiedono una chiaradimostrazione di avere un approccio basato sulla ricerca,fondato sui metodi della ricerca applicata che riflettono qualit,valutazione e revisione dellassistenza al paziente e della
pratica infermieristica clinica.
Formazione per i formatori in Cure Palliative
Al livello A:
La pratica infermieristica deve riflettere il fatto che la
formazione diretta al potenziamento delle capacit deipazienti e delle famiglie di comprendere la malattia e le sueconseguenze. Linfermiere deve dimostrare, attraverso la
pratica clinica, che la formazione riguarda il facilitarelapprendimento e pu essere condotta tanto al letto del
paziente che in classe.
Al livello B:In aggiunta, necessario conoscere i diversi metodi e stili diinsegnamento, soprattutto il valore della formazione multi-disciplinare in cure palliative. Il bisogno di una pratica basatasullevidenza deve essere incoraggiato sia a livello nazionaleche internazionale.
Al livello C:Oltre alla pratica clinica sopra descritta, allinfermiere richiesta una conoscenza pi approfondita dei principidelleducazione alladulto e del sistema scolastico nazionale
per poter formulare programmi formativi e sommativirispondenti ai bisogni dei professionisti della salute della
propria regione.
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Formazione nella ricerca in cure palliative
Al livello A:Bench a questo livello non ci si attenda linsegnamentoformale della metodologia della ricerca in cure palliative,linfermiere deve essere incoraggiato a cercare occasioni disviluppare la consapevolezza della ricerca e la lettura applicatasul campo per migliorare la pratica clinica esistente e
promuovere lo sviluppo professionale.
Al livello B:
In aggiunta, essenziale una cognizione pi approfondita delvalore della pratica basata sullevidenza, cos come unulterioreimpegno nelle iniziative di ricerca, tipo i corsi di metodologiadella ricerca, i club giornalistici ed il presenziare quando
possibile a studi di ricerca.
Al livello C:
Oltre alla pratica clinica sopra descritta, linfermiere deveessere pienamente coinvolto in iniziative di ricerca sia a livellomono che multidisciplinare per promuovere lo sviluppo dellecure palliative nella propria zona. Questo richiede che
linfermiere abbia seguito un percorso di formazione nellareadella metodologia della ricerca.
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CONCLUSIONI
La Task Force vede in questo documento le basi per lo
sviluppo della formazione infermieristica in cure palliative.Questo rapporto definisce tre livelli di formazione richiesti agliinfermieri per essere pronti a soddisfare i continui bisogni dei
pazienti di cure palliative. Bench non esaustive, questeraccomandazioni evidenziano il bisogno di formazione
professionale continua a tutti i livelli e che la formazione deveessere adeguatamente incentrata sulla disciplina specifica conmisurazioni quantificabili del risultato nellerogazione dei
servizi. Lampiezza delle differenze presenti nei servizi di curepalliative esistenti in Europa una sfida per i formatori alavorare assieme per creare iniziative di formazione coesive,che riflettano le componenti filosofiche chiave delle cure
palliative. Oltre a ci, ogni Paese deve sviluppare programmidi formazione infermieristica che comprendano lassistenza almorente quale elemento fondante per la pratica deccellenza.Consapevoli del ruolo dellinfermieristica nello sviluppo dellecure palliative, i formatori specializzati in questo settore hannola responsabilit di promuovere una formazione rivolta agliadulti che possa dare il passo ad altre discipline che fanno partedellinfrastruttura collaborante delle cure palliative. Tutto ci siottiene pi facilmente attraverso una collaborazione a livelloeuropeo, al fine di evitare sprechi di tempo e di denaro. Lacondivisione e la collaborazione tra questi attori principali
promuover le iniziative di formazione in tutta Europa estimoler una visione e strategie globali per il futuro delle curepalliative.
La Task Force EAPC per la formazione infermieristica in CurePalliative
Losanna, Svizzera
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MartineDE VLIEGER 20
RN, Master in Infermieristica, Universit diLeuven, Belgio, lettore aggregato.Coordinatore generale dei servizi ai pazienti e delvolontariato del Network di Cure Palliative,Antwerp.Membro del direttivo dellAssociazione Europea
per le Cure Palliative
NuriaGORCHS 21
RN, Diploma in Inf.ca di Cure Palliative (UK),Master in Cure Palliative, Universit diBarcellona, Coordinatore del Centro Studi per lecure palliative, Ospedale Santa Creu, Vic-Barcellona, Spagna
Philip J.LARKIN 22
RGN RSCN, B.SC RHV, NDN, RNT.Coordinatore regionale per i Servizi di curepalliative, Ufficio Occidentale della Sanit,Galway, Irlanda e docente di infermieristica
presso lUniversit Nazionale dIrlanda, Galway.Vice Presidente dellAssociazione Europea per leCure Palliative.
Franoise
PORCHET23
RN, Diploma post laurea in FormazioneInfermieristica, master europeo in Cure Palliative
e Tanatologia. Vice Presidente della SocietSvizzera per le Cure Palliative (SSPC) eresponsabile del Comitato per la Formazione.Capo del CHVU Formazione interdisciplinare
post-laurea, Losanna.Membro del direttivo dellAssociazione Europea
per le Cure Palliative
20 Palliative Hulpverleining Antwerpen, Universiteitsplein 1,B 2610 Wilrjk, tel.0032.3.820.25.31, fax 0032.3.820.25.30, e-mail: martine.devlieger@ua.ac.be21
Centre dEstudis de Cures Paliatives, Coordinadora, Ramala Hospital, 52, 08500 Vic(Barcelona), Tel. 0034.93.88.33.300, fax: 0034.93.88.95.087, e-mail: ce@hsc.hgv.es
22Centre for Nursing Studies, Colaiste nah Oilscoile, National University of Ireland,
Gaillimh/Galway, Ireland. Tel. 0035391 524411 ext 2013, fax 00353 91 750593, e-mail: Philip.larkin@nuigalway.ie
23 Service de la Formation Continue, Direction des Soins Hospices/CHVU, Mont-Paisible 16, CH 1011 Lausanne, Switzerland, tel. 0041.21.314.18.64, fax:
0041.21.314.18.28, e-mail: Francoise.Porchet@chuv.hospvd.ch
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Bibliografia
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Ringraziamenti
La Task Force per la formazione infermieristica in curepalliative desidera esprimere il proprio sincero ringraziamento
a:
- gli 80 colleghi infermieri provenienti da Belgio, Francia,Germania, Olanda, Irlanda, Italia, Norvegia, Spagna,Svizzera e Regno Unito
che hanno generosamente dedicato il loro tempo a risponderecon prontezza ed efficienza al questionario tra il febbraio ed il
marzo 2003
- i 39 colleghi
che hanno frequentato il workshop sulla Formazione in CurePalliative durante il Congresso dellEAPC tenutosi a Le HaguenellAprile 2003 ed hanno espresso commenti sulle parti pisignificative del documento
- Dr.ssa C. Sepulveda e Sig.ra A. Marlin (OMS, Svizzera)
- Dr. Fittkau Tnnesmann (Germania)
- Dr. F. Nauck (Germania)
- Prof. J. Pereira (Canada)
Per la loro generosa collaborazione e per la revisione di questodocumento
- Prof. S. Kaasa, Presidente dellEAPC
- Heidi Blumhuber, Funzionario esecutivo, EAPC
- Membri del direttivo EAPC
Per lappoggio continuo.
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Allegato 1
FORMAZIONE INFERMIERISTICA IN CURE PALLIATIVE:
UNA VISIONE PER IL FUTURO
Raccomandazioni della Task force dellEAPC
per la formazione infermieristica in Cure Palliative
Cari Colleghi,
Vi scriviamo in nome e per conto della Task Force EAPC per laformazione infermieristica in cure palliative. In qualit di formatoried infermieri di cure palliative nei nostri Paesi, chiediamo il vostroparere sullallegato documento consultivo ed apprezzeremmo sevoleste revisionarlo e compilare il breve questionario. Abbiamovalutato che non vi occorreranno pi di 45 minuti per farlo. Questoriconsentir di ottenere una vasta gamma di opinioni e ci aiuter aconcludere il documento attraverso un processo di consultazione.Abbiamo contattato infermieri anche in circa una decina di Paesi
dove linfermieristica e la formazione in cure palliative sono in via disviluppo. Le vostre risposte saranno utilizzate soltanto per verificarelutilit generale del documento per lo sviluppo della formazioneinfermieristica in cure palliative.Siete pregati di far pervenire le Vostre risposte entro il termineultimo di venerd 21 marzo 2003.
Teniamo in grande considerazione il Vostro tempo ed i Vostri sforzi
e restiamo in attesa di riscontro.
Cordialmente
Martine DE VLIEGER (Belgio)Nuria GORCHS (Spagna)Philip J. LARKIN (Irlanda)Franoise PORCHET (Svizzera)
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Si prega di completare il seguente questionario:
Domande Risposte
Area principale di praticaClinica
Formazione
Altro (specificare)
Luogo di lavoro
Ospedale
Hospice
Casa di curaAmbulatorio
Altro (specificare)
Il documento chiaro ecomprensibile
S
No
Se no, per favore spiega perch:
Ritieni che il documento possaessere utilizzato per
implementare/sostenere laformazione infermieristica in curepalliative nel tuo Paese?
S
No
Se no, per favore spiega perch:
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Nel tuo Paese esistonoraccomandazioni per la formazioneinfermieristica in cure palliative?
S
No
Per favore, commenta sinteticamentegli aspetti positivi di questodocumento
Per favore, commenta sinteticamentele modifiche che vorresti suggerire
Altri commenti
Vorresti che ci tenessimo in contattocon te riguardo lo sviluppo dellaformazione infermieristica in cure
palliative in Europa?
S
No
Se s, indica il tuo indirizzo e-mail:
Grazie per la collaborazione.
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0%
10%
20%
30%
40%
50%
Clinica Formazione Form. + clinica Alt ro
Allegato 2
CONSULTAZIONE EUROPEA:PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
Principali aree di pratica professionale (N=69)
Percentuale questionari restituiti (n=80)
80%
20%
Restituiti
non restituiti
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Altre aree di pratica professionale (N=16)
Luogo di lavoro (N=65)
Altri luoghi di lavoro (N=27)
0
2
4
6
8
10
12
PCnetwork
Unive
rsit
Centriass.soci
Centriforma
Team
ass.domicili
Educatoriin
dipend
Numerodip
erson
0%
10%
20%
30%
40%
50%
Ospedale Hospice Ass.
domiciliare
Ambulatori Altro
0
2
4
68
10
12
14
counseling
consultazione
supervisore
unit CP
Manager prog.
Ricerca
Programma di
controllo del
cancro OMS
numerorispo
ndenti
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99%
1%
s no
95%
5%
s no
84%
14%2%
s
no
non so
Documento chiaro e comprensibile (N=67)
Potrebbe essere utilizzato per implementare la formazione in CP nel tuo Paese?(N=65)
Nel tuo Paese esistono raccomandazioni riguardanti la formazioneinfermieristica in cure palliative? (N=65)
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Allegato 3
Revisione dei commenti da parte della Task Force EAPC
- Le raccomandazioni NON sono curricula
- Le conoscenze delle raccomandazioni nazionali riguardanti laformazione varia allinterno dello stesso Paese
- Il linguaggio deve essere adattato ai bisogni locali a causa dei varisignificati
Commenti generali dei rispondenti
- Contenuti chiari e rigorosi, adattabili ai vari e differenti Paesieuropei
- Struttura eccellente, tabelle e schemi molto utili, facile lettura
- Copre tutti gli aspetti della formazione in CP
- Guida preziosa, incentrata sul paziente e fondata sulla pratica
- Contribuir a definire e migliorare la qualit delle cure palliative
Commenti generali
- Una formazione mirata, pianificata ed efficiente economicamente fattibile
- Congratulazioni per questo lavoro pionieristico
-
Il documento completo, coerente e pertinente- Aspira ad un approccio umanistico allapprendimento
- Non raccoglie la complessit dellinfermieristica di cure palliative
- E un progetto federativo di livello europeo
Livelli
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Differenti livelli di competenza chiaramente definiti, che consentonouna verifica delle competenze
Partnership tra servizi assistenziali, centro di formazione estudente
- Molto importante
- Questa partnership deve essere formalizzata
Apprendimento interdisciplinare
Pone laccento sullapproccio dquipe per rispondere ai bisogniglobali del paziente
Formazione degli adulti
- Questo documento risponde ai principi aggiornatidellapprendimento nelladulto
- Comprende metodologie di insegnamento
Valutazione della formazione
- Chiarire gli obiettivi pu portare a migliorare linsegnamento e gli
insegnanti
- I contenuti rispondono alla pratica basata sullevidenza ed ilmateriale aggiornato
- E necessaria maggiore attenzione alle misure di conforto
Commenti della Dr.ssa Sepulveda e di A. Martin, ProgrammaOMS per il Controllo del Cancro e le Cure Palliative
- Eccellente documento per un uso diffuso oltre i confini europei
- Il documento offre un quadro che impedisce lutilizzo nonnecessario di risorse umane e finanziarie
- In termini di pianificazione ed allocazione delle risorse, consigliabile dichiarare il tempo assegnato ad ogni livello.
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ISBN-978-88-902961-4-7