Poppies quilt - SYMBOL OF PEACE GREAT WORLD WAR

Post on 04-Jul-2015

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ETWINNING PROJECT (ITALY, FRANCE, GREAT BRITAIN, GERMANY, BELGIUM)

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FIRST WORLD WAR

POPPIES QUILT

IIS CATTANEO – Monselice (PD) Italy

Our work on the first world war began

Our students made thirty poppies with different materials.

We sent them to “Hayes school” – England, for the Exhibition.

It was an excellent idea and we are very happy.

Here there is a "Peace poppies carpet" of IIS Cattaneo - Monselice, Italy

IL PAPAVERO, SIMBOLO DI PACE

• Il papavero è il fiore che ricorda i caduti in battaglia, simbolo del “Remembrance day “, l’11 Novembre per ricordare la fine della prima guerra mondiale.

• Fu un medico canadese John McCrae a descrivere i campi di papaveri in Belgio e i cadaveri , in un componimento in ricordo di un giovane amico caduto in battaglia nel 1915

Poppy is a symbol of peace

• Long before the Great War, the red poppy has become a symbol of death, renewal and life.

• The poem "In Flanders Fields" by the Canadian army physician John McCrae remains to this day one of the most memorable war poems ever written. It is a lasting legacy of the terrible battle in the Ypres salient in the spring of 1915, where a young friend of McCrae died.

In Flanders fields di John McCrae• In Flanders fields the poppies blow

Between the crosses, row on rowThat mark our place; and in the skyThe larks, still bravely singing, flyScarce heard amid the guns below.

We are the Dead. Short days agoWe lived, felt dawn, saw sunset glow,Loved and were loved, and now we lieIn Flanders fields.

Take up our quarrel with the foe:To you from failing hands we throwThe torch; be yours to hold it high.If ye break faith with us who dieWe shall not sleep, though poppies growIn Flanders fields.

• Sui campi delle Fiandre sbocciano i papaveriin mezzo a tante croci, che, in lunghe file uguali,segnano il nostro posto, una per ciascuno.Nel cielo ancora volano le allodole cantando,ma il rombo dei cannoni confonde quella voce.

Noi siamo i morti uccisi dalla guerra.Non molti giorni fa eravamo vivi:ci sorrideva l’albaed il tramonto ci affascinava con i suoi colori,noi amavamo ed eravamo amati.Ed, ecco, riposiamo sui campi delle Fiandre.

Proseguite voi la nostra lotta contro il nemico per la libertà.Le nostre mani cadono, ma a voi la torcia passanodegli ideali eterni d’ogni uomo.Siano le vostre mani ormai a tenerla in alto.Se non ricorderete perché noi siamo morti,più non avremo pace ne’ riposo,pur se nei campi aperti delle Fiandreseguiteranno a crescere i papaveri.

La guerra di Piero - Fabrizio de Andrè• Dormi sepolto in un campo di grano

non è la rosa non è il tulipanoche ti fan veglia dall'ombra dei fossima son mille papaveri rossi

lungo le sponde del mio torrentevoglio che scendano i lucci argentatinon più i cadaveri dei soldatiportati in braccio dalla corrente

così dicevi ed era invernoe come gli altri verso l'infernote ne vai triste come chi deveil vento ti sputa in faccia la neve

fermati Piero, fermati adessolascia che il vento ti passi un po' addossodei morti in battaglia ti porti la vocechi diede la vita ebbe in cambio una croce

ma tu non lo udisti e il tempo passavacon le stagioni a passo di giavaed arrivasti a varcar la frontierain un bel giorno di primavera

e mentre marciavi con l'anima in spallevedesti un uomo in fondo alla valleche aveva il tuo stesso identico umorema la divisa di un altro colore

• sparagli Piero, sparagli orae dopo un colpo sparagli ancorafino a che tu non lo vedrai esanguecadere in terra a coprire il suo sangue

e se gli sparo in fronte o nel cuoresoltanto il tempo avrà per morirema il tempo a me resterà per vederevedere gli occhi di un uomo che muore

e mentre gli usi questa premuraquello si volta, ti vede e ha pauraed imbracciata l'artiglierianon ti ricambia la cortesia

cadesti in terra senza un lamentoe ti accorgesti in un solo momentoche il tempo non ti sarebbe bastatoa chiedere perdono per ogni peccato

cadesti in terra senza un lamentoe ti accorgesti in un solo momentoche la tua vita finiva quel giornoe non ci sarebbe stato un ritorno

Ninetta mia crepare di maggioci vuole tanto troppo coraggioNinetta bella dritto all'infernoavrei preferito andarci in inverno

e mentre il grano ti stava a sentiredentro alle mani stringevi un fuciledentro alla bocca stringevi paroletroppo gelate per sciogliersi al sole

dormi sepolto in un campo di granonon è la rosa non è il tulipanoche ti fan veglia dall'ombra dei fossima sono mille papaveri rossi.

ANNA TASINATO

3API

ALESSIA GIALAIN

2API

ANNA FORNASIERO

2AI

ELEONORA BUSON

5AO

CAMILLA DE ROSSI

5AG

CHIARA OSILIERO

3API

DAVIDE LOVISARIO

2AI

DENISE NEGRISOLO

4AI

ELEN MODA

2AI

ELEONORA BERTIPAGLIA

3API

ELEONORA CAGNIN

2AI

ELISA CRESCENZIO

4AI

VETTORATO GIOVANNI 4AI

VALENTINA ATZENI

4AI

MAYLA GARLANT

2AI

GIULIA PERAZZOLO

4AS

ILENIA NATALICCHIO

2AI

IRENE MARDEGAN

4AI

JENNY BRUNELLO

2AI

JESSICA CALLEGARO

3API

LUCA SARTO

4AI

MARCO UGONATI

1AI

MARTINA GARAVELLO

4AS

MARTINA ORFANO

4AI

MATTIA GIACOMETTI – GIULIA BRUNELLO

ELEN MODA

2AI

MOHAMED TOWAMA

2AI

NICOLAS FAVARO - MATTEO SBETTEGA

PAOLO DRAGO

4AI

RAUL VENEZIAN

4AI

ROBERTO TIETTO

3API

SANDRO LIDEO

2AI

SARA BUTTARELLO

4AS

SILVIA CAVALLARO

5AO

SIMONA TIRABOSCO

5AO

MARDEGAN IRENE

4AI

VALERIA BENETAZZO

5AO

VANESSA MAGAGNA

3API

VETTORATO GIOVANNI

4AI