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007 armonia territorio_2015 Spatial Harmony

Date post: 16-Jul-2015
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L'uso del suolo tra sostenibilità e armonia The Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion Maastricht 1992 and the European Environment Monica Turner et al., Landscape Ecology Christopher Alexander, The Nature of Order Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani. PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE 2014/2015
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L'uso del suolo tra sostenibilità e armoniaThe Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom

European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion

Maastricht 1992 and the European Environment

Monica Turner et al., Landscape Ecology

Christopher Alexander, The Nature of Order

Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani.

PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE

2014/2015

Luca Marescotti 2 / 88

Quantità e qualità: c'è Terra e terra

Di che cosa parliamo

quando parliamo di urbanistica?

di uso del suolo, vero?

Luca Marescotti 3 / 88

Beni pubblici, bene comuni

Le tesi di Garrett Hardin (professore di biologia presso l’Università della California), sulla tragedia dei beni comuni.

In un pascolo comune ogni pastore alleva i propri animali.

Il sistema può funzionare solo finché il numero di umani e di animali resterà al di sotto della capacità di carico del pascolo (il pascolo è una risorsa limitata).

Ma se il numero crescesse (superando gli effetti di guerre, malattie e disastri naturali) la logica del pascolo come bene comune si rivelerà una tragedia, poiché i singoli pastori per perseguire il proprio interesse e fornire alimenti alla popolazione in crescita incrementerà la propria mandria con l’effetto di devastare il pascolo comune per il sovraccarico.

Luca Marescotti 4 / 88

“La libertà di pascolare porterà tutti alla rovina. Ogni uomo è chiuso in un sistema che lo spinge ad incrementare la propria mandria senza limiti, in un mondo che invece è limitato. In una società che crede nella libertà dei beni comuni la rovina è la meta verso la quale ogni uomo tende, poiché ciascuno persegue il suo miglior interesse. La libertà conduce tutti alla rovina.

(…)

Noi dobbiamo ammettere che il nostro sistema legale di proprietà privata e di eredità è ingiusto - ma noi abbiamo posto in essere questo sistema perché siamo convinti che, sino ad ora, nessuno ne abbia inventato uno migliore. L’alternativa dei beni comuni è troppo orripilante per essere presa in considerazione. L'ingiustizia è preferibile alla totale rovina”.

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 5 / 88

Quarant’anni dopo sono ancora accettabili le tesi di Garrett Hardin ?

Come argomentare, quali esperimenti adottare per valutare nuove ipotesi?

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 6 / 88

Ma è vero che il “privato” protegge il bene?

sempre?

fino a quando?

Risponde Elinor Ostrom ...

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 7 / 88

I 6 punti del contributo di Elinor Ostrom sui beni comuni (COMMONS)

AN INSTITUTIONAL APPROACH to the study of self-organization and self-governance in common-pool resources situations TO ANALIZE:

● long-enduring, self-organized, and self-governed common-pool resources

● institutional change● institutional failures and fragilities

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 8 / 88

Nel dilemma di Hardin (consumare il bene pubblico, gioco a somma non nulla cioè tutti tutti perdono nel collasso, o privatizzarlo, gioco a somma zero fatto di esclusi e di capitalisti) non compare la possibilità di possibili accordi per condividere le risorse senza distruggerle, ma questa non è la storia della civilizzazione dalla rivoluzione agricola di 12.000 anni fa, dove si sono alternate guerre (giochi a somma zero: chi vince accumula il capitale di chi perde) a accordi di cooperazione (giochi a somma non nulla, tutti vincono o tutti possono perdere, basati non sulla competizione ma sulla cooperazione).

Elinor Ostrom trae dalla storia la convinzione che questa sia la terza via per uscire dal dilemma.

Beni pubblici, bene comuni: conoscere per agire

Luca Marescotti 9 / 88

In comparing the communities, Ostrom found that groups that are able to organize and govern their behavior successfully are marked by the some basic design principles:

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 10 / 88

● 1. Define clear group boundaries.● 2. Match rules governing use of common goods to local needs and conditions.● 3. Ensure that those affected by the rules can participate in modifying the rules.● 4. Make sure the rule-making rights of community members are respected by

outside authorities.● 5. Develop a system, carried out by community members, for monitoring

members’ behavior.● 6. Use graduated sanctions for rule violators.● 7. Provide accessible, low-cost means for dispute resolution.● 8. Build responsibility for governing the common resource in nested tiers from

the lowest level up to the entire interconnected system.

Beni pubblici, bene comuni: principi base di Elinor Ostrom

Luca Marescotti 11 / 88

Ostrom: approccio empirico con lo studio di accordi legali, documenti pubblici, incentivi, costituzioni, e altre forme tutte tese a sviluppare la cooperazione per trarre beneficio comune in culture diffuse in tutti i paesi.

E -aggiungiamo in questo corso universitario- oggi è possibile incentivare questi strumenti con le tecnologie sociali di comunicazione ma anche e soprattutto usando la pianificazione in maniera diversa.

Beni pubblici, bene comuni

Luca Marescotti 12 / 88

Per concludere

Beni pubblici

Interessi generali

Sostenibilità

Pubblica amministrazione

urbanistica come arte e tecnica

Politica

Tecnologie e tecniche

Beni pubblici, bene comuni: dunque?

Luca Marescotti 13 / 88

una brutta fine

ipotesi a

Luca Marescotti 14 / 88

Per concludere

Beni pubblici

Interessi generali

Sostenibilità

Politica

Urbanistica come scienza

Ecologia come riferimento

tecnologie e tecniche

Pubblica amministrazione

processi e controllo di processi

Beni pubblici, bene comuni: dunque?

Luca Marescotti 15 / 88

Un'altra visionesi fonda su un rapporto di reciproco rispetto

tra politica e scienza

ipotesi b

Luca Marescotti 16 / 88

Quantità e qualità: l'ambiente è interezza

LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO

Qualità sociale

Qualità ambientale

saper vedere / imparare a vedere

Luca Marescotti 17 / 88

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 18 / 88

FASI DI TRASFORMAZIONE

DEL PAESAGGIOTRASFORMAZIONE IN CORSO – LA SEPARAZIONE NON È ANCORA NETTA

PAESAGGIO ORIGINARIO

BARRIERE INVALICABILI FRAMMENTANO IL PAESAGGIO

Luca Marescotti 19 / 88

1953 1994

Luca Marescotti 20 / 88

FRAMMENTAZIONE DEL PAESAGGIO

Landscape fragmentation caused by transportation infrastructure and built-up areas

has a number of ecological effects. It contributes significantly to the decline and

loss of wildlife populations and to the increasing endangerment of species in Europe,

for example through the dissection and isolation of populations, and affects the water

regime and the recreational quality of landscapes.

Luca Marescotti 21 / 88

CORE AREA

CORE AREA

CORE AREA

Luca Marescotti 22 / 88

Mesh / maglia

Mesh/maglia

Luca Marescotti 23 / 88

X.

Luca Marescotti 24 / 88

Landscape fragmented by highways into three patches: the probability that two randomly chosen points will be in patch 1 is:

(A1/A)2 = (2km x 1km /2km x 2km)2 = 0,52 = 0,25

and the probability for patches 2 and 3:

(A2/A)2 = 0,252 = 0,0625

How is the probability in total area that the two points will be in patch 1/2/3?

Pt = it's A

1A

2A

3sum = 0,25+0,0625+0,0625=0,375 total area probability

Meff

effective mesh size = 0,375 × 4 km2 = 1,5km2

Seff

effective mesh density = (1000/1,5) = 666,7meshes/1000 km2

An example of calculating Meff

and Seff

Luca Marescotti 25 / 88

Area 2km x 2km =4 kmq

Area 20km x 20km =400 kmq

An example of calculating Meff

and Seff

Luca Marescotti 26 / 88

Total area 20 km x 20 km = 400 kmq

Probability for patche A1 (A

1/A)2= (20km x 10km/20km x 20km)2 =200/4002=0,25

Probability for patches A2 and A

3 (10km x 10km/20km x 20km)2 = 0,252 = 0,0625

Meff

= 0,375 × 400km2 = 150km2

Seff

= (1000/150) = 6,667meshes/1000 km2

The relationship between mesh density and mesh size is such that a percentile increase in mesh density is different from a percentile decrease

in mesh size.

An increase in effective mesh density of 100 % (e.g. two percentiles, from 20 to 40 meshes/1000 km2)

corresponds to a decrease in effective mesh size of 50 % (e.g. one quartile, from 50 to 25 km2)

An example of calculating Meff

and Seff

Luca Marescotti 27 / 88

Dimensione delle zone intercluse (mesh) reale (a sinistra) e valore medio calcolato (a destra)

Luca Marescotti 28 / 88

Luca Marescotti 29 / 88

Luca Marescotti 30 / 88

Il valore medio nazionale combina pianure, Alpi e Prealpi,

colline e Appennini.

Luca Marescotti 31 / 88

On Calculating Seff

LA DENSITÀ EFFETTIVA DELLE MAGLIE SI DIMEZZA

Luca Marescotti 32 / 88

Two examples of overpasses in combination with fences across a four-lane motorway (left) and a motorway under construction (right)

Netherlands

Luca Marescotti 33 / 88

On Calculating Seff

LA DENSITÀ EFFETTIVA DELLE MAGLIE SI RIDUCE QUASI A UN TERZO

Luca Marescotti 34 / 88

A1, FS-RFI alta velocità

Luca Marescotti 35 / 88

On Calculating Seff

LA DENSITÀ EFFETTIVA DELLE MAGLIE SI RIDUCE DI UN OTTAVO

Luca Marescotti 36 / 88

Voghera A21, tangenziale, FS_RFI, SP10, SP 51, SP 461

Luca Marescotti 37 / 88

Green infrastructure and territorial cohesion

Green infrastructure is a concept addressing the connectivity of ecosystems, their protection and the provision of ecosystem services, while also addressing mitigation and adaptation to climate change. It

contributes to minimising natural disaster risks, by using ecosystem based approaches for coastal protection through ‑

marshes/flood plain restoration rather than constructing dikes. Green infrastructure helps ensure the sustainable provision of ecosystem goods and services while increasing the resilience of ecosystems. The concept is central to the overall objective of ecosystem restoration, which is now

part of the 2020 biodiversity target.

Luca Marescotti 38 / 88

Green infrastructure and territorial cohesion

It also promotes integrated spatial planning by identifying multifunctional zones and by incorporating habitat restoration measures and other connectivity elements into various land use plans and policies, ‑such as linking peri-urban and urban areas or in marine spatial planning policy. Its ultimate aim is contributing to the development of a greener

and more sustainable economy by investing in ecosystem based ‑approaches delivering multiple benefits in addition to technical solutions,

and mitigating adverse effects of transport and energy infrastructure.

Source: EC, 2010

Luca Marescotti 39 / 88

TERRITORIAL COHESION

The Green Paper on Territorial Cohesion (EC, 2008) states:

“The concept of territorial cohesion builds bridges between economic effectiveness, social cohesion and

ecological balance, putting sustainable development at the heart of policy design.”

Il concetto di coesione territoriale costruisce un ponte tra efficienza economica, coesione sociale e gestione ecologica, ponendo lo sviluppo sostenibile al centro

dell'elaborazione politica.

Luca Marescotti 40 / 88

Luca Marescotti 41 / 88

Luca Marescotti 42 / 88

Luca Marescotti 43 / 88

Case study: Green and Blue Infrastructure in France

The creation of the Green and Blue Infrastructure in France (La Trame verte et bleue) is one of the key measures adopted through the 2007 national public consultation 'Grenelle

de l'Environnement'.

Law N° 2009-967 of 3 August 2009, or Law Grenelle I, establishes the main principles of the Infrastructure in the French legislative framework, and Law N°2010-788 of 12

July 2010, or Law Grenelle II, details the measures that will lead to its implementation. The ultimate objective of this approach is to halt losses of 'ordinary' biodiversity through the preservation, management and rehabilitation of networks of natural

environments, in order to ensure ecological continuity.

Luca Marescotti 44 / 88

Luca Marescotti 45 / 88

Case study: Green and Blue Infrastructure in France

Zones where animals feed, rest and reproduce can be separated by several metres or kilometres (e.g. from one pond to another) so it is essential to create links between these

different zones to allow for the movement of animal and plant populations. In its title and provisions, this national approach explicitly links land infrastructure and water

bodies.

Luca Marescotti 46 / 88

Case study: Green and Blue Infrastructure in France

The networks are made up of reservoirs of biodiversity linked together by ecological corridors. Water bodies fall in both categories and are an essential

element of ecological continuity.

The green component of Green and Blue Infrastructure includes natural and semi-natural ecosystems on land while the blue component is made up of the water and wetland networks (rivers, streams, canals, ponds, wetlands, etc.),

linked with one another via land-water interfaces (wetlands and waterside plants in particular).

Luca Marescotti 47 / 88

RIFERIMENTI

I temi della frammentazione territoriale, delle infrastrutture verdi per la coesione territoriali sono stati estratti dai seguenti rapporti tecnici dell'Agenzia Europea per l'Ambiente EAE www.eea.europa.eu/it - EEA European Environment Agency www.eea.europa.eu, poi ripresi dalla Comunità Europea:

EEA European Environment Agency, Green infrastructure and territorial cohesion. The concept of green infrastructure and its integration into policies using monitoring systems, Technical report No 18/2011, EEA, Copenhagen, 2011.

EEA European Environment Agency, Landscape fragmentation in Europe, Joint EEA-FOEN (Swiss Federal Office for the Environment) report, EEA Report No 2/2011, EEA, Copenhagen, 2011

EC, European Commission/ Environment/ Nature and biodiversity, Green Infrastructure Conference, 2010. http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/green_infrastructure.htmIn tali testi si trovano ulteriori rinvii bibliografici di approfondimento.

Luca Marescotti 48 / 88

Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità

LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO

Qualità sociale

Qualità ambientale

Che cosa si può misurare?

Luca Marescotti 49 / 88

Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità

LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO

… ma che cosa si può misurare?

ambiente e società

QUANTITÀ E QUALITÀ

LOMBARDIA UNA REGIONE URBANA10 province (9 province e un'area metropolitana Milano) - 1530 comuni

Luca Marescotti 50 / 88

Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità

LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO

… ma che cosa si può misurare?

Un mosaico di centri e di connessioni, di luoghi costruiti, di superfici coltivate, di infrastrutture, …

LOMBARDIA UNA REGIONE URBANA1.530 comuni e 11.859 km di strade principali

[682 km di autostrade + 931 km di strade statali + 7.788 km di strade provinciali + 2.458 km di strade regionali]

Luca Marescotti 51 / 88

Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità

CHE COSA GUARDARE

Qual è la matrice ambientale prevalente?

Come si differenzia tra le diverse province?

Dove sono le aree boscate e forestate?

Luca Marescotti 52 / 88

CHE COSA PIANIFICARE

AMBIENTE PAESAGGIO TERRITORIO

LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO,

Luca Marescotti 53 / 88

Trattato di Maastricht 1992

TITOLO XVI

AMBIENTE

Articolo 130 R

1 . La politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:

— salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente ;

— protezione della salute umana ;

— utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;

— promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale o mondiale.

Luca Marescotti 54 / 88

Trattato di Maastricht 1992

Gli articoli che riguardano l'ambiente sono nel TITOLO XVI

art. 130 R, art. 130 S, art.130 T

Ambiti di competenza

Azioni della UE

Libertà d'azione più incisiva da parte degli Stati Membri

Luca Marescotti 55 / 88

Maastricht 1993 The Pan European Ecological Network

At the Conference ''Conserving Europe's Natural Heritage: Towards a European Ecological Network'', held in Maastricht on 9-12 November, 1993, 267 participants from 31 European States

and 26 international organisations discussed the decline in Europe's biological and landscape diversity, primarily loss and fragmentation of habitats and deterioration of environmental quality, exacerbated by climate change. It further discussed a

vision for nature on Europe and the most appropriate action that should be taken in order to halt and reverse the decline.

EECONET (the European Ecological Network)

PEEN (the Pan European Ecological Network)

Luca Marescotti 56 / 88

PEBDLS 1996 The Pan European Biological and Landscape Diversity Strategy

La Strategia paneuropea della diversità paesaggistica e biologica è una risposta europea per sostenere l'attuazione

della Convenzione sulla Diversità Biologica.

La Strategia è stata proposta nella Dichiarazione di Maastricht “La Conservazione del Patrimonio naturale europeo” (1993)

e costruita sulla Convenzione di Berna, la Strategia della Conservazione Europea (1990), sulle Conferenze Ministeriali

di Dobrís e Lucerna (1991, 1993), UNCED United Nations Conference on Environment and Development (1992) ed altre

iniziative e programmi esistenti.

Luca Marescotti 57 / 88

Consiglio d'Europa e Unione Europea

Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici

e successive integrazioni e modificazioni

Direttiva Habitat n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche

[Natura 2000 rete di siti di interesse comunitario SIC: zone di protezione speciale ZPS e zone speciali di conservazione ZSC]

Luca Marescotti 58 / 88

problema

La “produzione di territorio” (attraverso processi urbanistici) ha frammentato ambiente e paesaggi

Ne risulta un mosaico (ecomosaico).

La foresta si è trasformata con zone residuali (macchie o patch) della foresta originaria, immersi in una matrice antropica (coltivata/costruita),

tagliata da infrastrutture (strade e ferrovie), con deboli connessioni costituite da siepi, filari di alberi, vegetazione ripariale dei fiumi e rogge, con riduzione degli habitat, isolamento (insularizzazione) delle macchie originali (patch), diffusione di ecosistemi antropici, zone frangia (edge

zone) e marginalizzazione (edge effect)

Luca Marescotti 59 / 88

Definizioni [citato da: Monica Turner et al.]

Configuration: Specific arrangement of spatial elements; often used synonymously with spatial structure or patch structure.

Connectivity: Spatial continuity of a habitat or cover type across a landscape.

Corridor: Relatively narrow strip of a particular type that differs from the areas adjacent on both sides.

Cover type: Category within a classification scheme defined by the user that distinguishes among the different habitats, ecosystems, or vegetation types on a landscape.

Edge: Portion of an ecosystem or cover type near its perimeter and within which environmental conditions may differ from interior locations in the ecosystem; also used as a measure of the length of adjacency between cover types on a landscape.

Luca Marescotti 60 / 88

Definizioni [citato da: Monica Turner et al.]

Fragmentation: Breaking up of a habitat or cover type into smaller, disconnected parcels.

Heterogeneity: Quality or state of consisting of dissimilar elements, as with mixed habitats or cover types occurring on a landscape; opposite of homogeneity, in which elements are the same.

Landscape: Area that is spatially heterogeneous in at least one factor of interest.

Matrix: Background cover type in a landscape, characterized by extensive cover and high connectivity; not all landscapes have a definable matrix.

Patch: Surface area that differs from its surroundings in nature or appearance.

Scale: Spatial or temporal dimension of an object or process, characterized by both grain and extent.

Luca Marescotti 61 / 88

Definizioni

Ecological Unity Unità ecologica unità minima circondata da interfaccia=ecotoni [o tessera del paesaggio come mosaico]

Core areas nucleo centrale.

Buffer zones, Edges zone cuscinetto

Ecotone Ecotono ambiente di transizione tra due ecosistemi,.

Corridor corridoio ecologico

Luca Marescotti 62 / 88

Stepping Stones (pietre da guado) corridoio discontinuo, frammenti di habitat ottimale o subottimale senza barriere invalicabili. [Specie che si muovono tra ambienti differenti per necessità vitali (trofiche, riproduttive, ecc.); specie vagili (con capacità di muoversi come gran parte degli uccelli, insetti, chirotteri); specie euriece (con capacità di adattamento), tolleranti disturbi, anche se non colonizzano zone antropiche.]

Definizioni

Luca Marescotti 63 / 88

Riferimenti

Forman, Richard T. T. 2004. Mosaico territorial para la región metropolitana de Barcelona. Barcelona: Editorial Gustavo Gili.

Forman, Richard T. T. 2008. Urban Regions: Ecology and Planning beyond the City. Cambridge, UK ; New York: Cambridge University Press.

Forman, Richard T. T, and Michel Godron. 1986. Landscape Ecology. New York [etc.]: John Wiley & Sons.

Turner, Monica Goigel, R. H Gardner, and R. V O’Neill. 2001. Landscape Ecology in Theory and Practice: Pattern and Process. New York: Springer.

Luca Marescotti 64 / 88

CHE COSA VEDETE?

Ordine e vita

Centri e connessioni

Ipotesi a confronto,

Luca Marescotti 65 / 88

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 66 / 88

(1) livelli di scala: le ceramiche della cupola della Moschea di Mashhad (Khorasan);

(2) centri forti: Milk Drp Coronot, [fotografia stroboscopica di Harold Edgerton 1934];

(3) Confini: sovrapposizione della immagine dell’eclisse solare con la corona esterna del sole, [luglio 2010 NASA];

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 67 / 88

1. Livelli di scala

Un centro è reso più forte in parte dai centri forti più piccoli in esso contenuti, in parte dai centri forti più grandi che lo contengono.

2. Centri forti

L’effetto di campo, realizzato da altri centri, è alla base della forza di un centro.

3. Confini

Un confine è un centro a forma di anello, fatto di centri più piccoli che circondano un altro centro e lo intensificano.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 68 / 88

(4) Ripetizione alternata: Spedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi;

(5) Spazio positivo: piazza Navona, Nuova Pianta di Roma, Giovan Battista Colli 1748;

(6) Buona forma: foglia di liliodendrum o albero dei tulipani;

(7) Simmetrie locali: planimetria dell’Alhambra;

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 69 / 88

4. Ripetizione alternata

I centri sono rafforzati quando sono ripetuti ed alternati ad altri centri.

5. Spazio positivo

Le modalità attraverso le quali un centro trae in parte la sua forza da quella dei centri adiacenti.

6. Forma buona

Modo in cui la forza di un dato centro dipende dalla sua forma geometrica, da quella dei suoi bordi e dello spazio circostante.

7. Simmetrie locali

La disposizione simmetrica dei centri più piccoli inclusi accresce l’intensità di un centro.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 70 / 88

(8) Interconnessione profonda e ambiguità: Pietra dei dodici angoli a Cuzco, Perú;

(9) Contrasto: Badia Fiesolana;

(10) Gradienti: Conchiglia di Nautilus;

(11) Irregolarità: Serie di bolle nella crescita dei critalli;

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 71 / 88

8. Interconnessione profonda e ambiguità

L’intensità di un centro aumenta quando esso è legato a centri forti vicini tramite un altro insieme di centri forti che, ambiguamente, appartengono ad entrambi i sistemi (in altri termini, al centro stesso e ai centri forti vicini).

9. Contrasto

Un centro si rafforza quando il suo carattere è nettamente distinto da quello dei centri vicini.

10. Gradienti

Un centro è rafforzato da una serie graduale di altri centri di dimensioni differenti che ‘puntano’ al centro stesso e ne intensificano l’effetto di campo.

11. Irregolarità

L’effetto di campo di un dato centro si rafforza a causa delle irregolarità di dimensione, forma e disposizione di altri centri vicini.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 72 / 88

(12) Echi: Alberobello;

(13) Vuoto: Tappeto da preghiera Ghiordes;

(14) Semplicità e calma interiore: Patio sul fiume nel Kashmir;

(15) Non-separatezza: Alberi e figure sulla spiaggia, Paul Gauguin, 1887.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 73 / 88

12. Echi

La forza di un centro dipende dalla presenza di angoli e orientamenti dominanti nel sistema dei centri inclusi.

13. Vuoto

Modo in cui l’intensità del centro dipende dall’esistenza di uno spazio ancora disponibile – un centro vuoto – in qualche parte del suo campo.

14. Semplicità e calma interiore

La forza di un centro dipende dalla sua semplicità, ottenuta attraverso la riduzione del numero dei centri differenti che esso contiene e l’aumento della forza di quelli restanti.

15. Non-separatezza

La vita e la forza di un centro dipendono dalla leggerezza con la quale esso si ‘mescola’ ai centri circostanti – talora in modo tale che non è quasi possibile distinguerlo da essi.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 74 / 88

Christopher Alexander, The Nature of Order, 2002-2005.

Ricerca sui caratteri che danno “ordine” alla materia Combina testo e immaginiCombina scale diverseAl centro sta l’architettura, una delle opere umane più complesse, sempre messa a confronto con altre scale della progettazione (progettazione urbana e arti decorative) e con elementi naturali a scale diverse (micro/macrospico).

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 75 / 88

Ricchezza e varietà degli esempi e intuizioni logiche.

L’ordine risiede in un gioco di geometrie in cui le diverse proprietà coabitano dando “vita” alla materia

L’abitare poetico (alla Heidegger) deve richiamare molte proprietà e qualità per fare della città e del territorio un’interezza complessa di

centri e di vita, per la società e per l'ambiente.

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 76 / 88

CHE COSA VEDETE?

Luca Marescotti 77 / 88

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, XX Spazi aperti italiani

Luca Marescotti 78 / 88

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, XX Spazi aperti italiani

Luca Marescotti 79 / 88

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, XX Spazi aperti italiani

Luca Marescotti 80 / 88

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, XX Spazi aperti italiani

Luca Marescotti 81 / 88

commenti

La visione mentale, la memoria non sta in un'unica immagine, ma in una combinazione di immagini

Nelle pagine seguenti immagine e testo formano un mosaico di informazioni leggibile in modalità non sequenziale, ma comunque

fortemente integrate e dinamiche (“vive”?)

Luca Marescotti 82 / 88

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, XX Spazi aperti italiani

Luca Marescotti 83 / 88

Monica Turner et al. Landscape Ecology

What, then, is a landscape? We suggest a general definition that does not require an absolute scale: a landscape is an area that is spatially heterogeneous in at least one factor of interest. Although at the human scale we may observe “a kilometers-wide mosaic over which local ecosystems recur” (Forman, 1995), it is important to recognize that landscape ecology may deal with landscapes that extend over tens of meters rather than kilometers, and a landscape may even be defined in an aquatic system. In addition, we might observe a landscape represented by a gradient across which ecosystems do not necessarily repeat or recur. Thus our definition is general enough to permit consideration of both aspects of landscape ecology described above.

Luca Marescotti 84 / 88

CHE COSA VEDETE SUL TERRITORIO?

RIFLETTEREscale diverse di lettura

gradient recurrencerepetition

Luca Marescotti 85 / 88

CHE COSA VEDETE SUL TERRITORIO?

RIFLETTERE SUI CASI STUDIO

DEL LABORATORIO

DI URBANISTICA

Luca Marescotti 86 / 88

Proviamo a compilare questa matrice

Luca Marescotti 87 / 88

RIFERIMENTI GENERALI

RIFERIMENTI

Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 1/4: The Phenomenon of Life. An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2002.

Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 2/4: The Process of Creating Life. An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2002.

Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 3/4: A Vision of a Living World: An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2005.

Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 4/4: The Luminous Ground: An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe. The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2004.

Bruno Zevi, Carmine Benincasa. Venti monumenti italiani, Vol. 1/3. Torino: Edizioni SEAT, 1984.

Bruno Zevi, Carmine Benincasa, Venti complessi edilizi italiani, Vol. 2/3. Torino: Edizioni SEAT, 1985.

Bruno Zevi Carmine Benincasa. Venti spazi aperti italiani. Vol. 3/3. Torino: Edizioni SEAT, 1986.

Luca Marescotti 88 / 88

RIFERIMENTI GENERALI

COMMENTI SU ALEXANDER:

Alessandro Giangrande, “The Nature of Order di Cristopher Alexander: nuovi strumenti per una progettazione sostenibile”

Antonio Caperna, “Wholeness e Unfolding come processi di rigenerazione organica”


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