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L'uso del suolo tra sostenibilità e armoniaThe Commons: Garret Hardin vs Elinor Ostrom
European Environmental Agency Landscape fragmentation and Territorial Cohesion
Maastricht 1992 and the European Environment
Monica Turner et al., Landscape Ecology
Christopher Alexander, The Nature of Order
Carmine Benincasa e Bruno Zevi, Venti monumenti / Venti complessi edilizi / Venti spazi aperti italiani.
PROGETTAZIONE ECOLOGICA PER LA QUALITÀ AMBIENTALE
2014/2015
Luca Marescotti 2 / 88
Quantità e qualità: c'è Terra e terra
Di che cosa parliamo
quando parliamo di urbanistica?
…
di uso del suolo, vero?
Luca Marescotti 3 / 88
Beni pubblici, bene comuni
Le tesi di Garrett Hardin (professore di biologia presso l’Università della California), sulla tragedia dei beni comuni.
In un pascolo comune ogni pastore alleva i propri animali.
Il sistema può funzionare solo finché il numero di umani e di animali resterà al di sotto della capacità di carico del pascolo (il pascolo è una risorsa limitata).
Ma se il numero crescesse (superando gli effetti di guerre, malattie e disastri naturali) la logica del pascolo come bene comune si rivelerà una tragedia, poiché i singoli pastori per perseguire il proprio interesse e fornire alimenti alla popolazione in crescita incrementerà la propria mandria con l’effetto di devastare il pascolo comune per il sovraccarico.
Luca Marescotti 4 / 88
“La libertà di pascolare porterà tutti alla rovina. Ogni uomo è chiuso in un sistema che lo spinge ad incrementare la propria mandria senza limiti, in un mondo che invece è limitato. In una società che crede nella libertà dei beni comuni la rovina è la meta verso la quale ogni uomo tende, poiché ciascuno persegue il suo miglior interesse. La libertà conduce tutti alla rovina.
(…)
Noi dobbiamo ammettere che il nostro sistema legale di proprietà privata e di eredità è ingiusto - ma noi abbiamo posto in essere questo sistema perché siamo convinti che, sino ad ora, nessuno ne abbia inventato uno migliore. L’alternativa dei beni comuni è troppo orripilante per essere presa in considerazione. L'ingiustizia è preferibile alla totale rovina”.
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 5 / 88
Quarant’anni dopo sono ancora accettabili le tesi di Garrett Hardin ?
Come argomentare, quali esperimenti adottare per valutare nuove ipotesi?
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 6 / 88
Ma è vero che il “privato” protegge il bene?
sempre?
fino a quando?
Risponde Elinor Ostrom ...
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 7 / 88
I 6 punti del contributo di Elinor Ostrom sui beni comuni (COMMONS)
AN INSTITUTIONAL APPROACH to the study of self-organization and self-governance in common-pool resources situations TO ANALIZE:
● long-enduring, self-organized, and self-governed common-pool resources
● institutional change● institutional failures and fragilities
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 8 / 88
Nel dilemma di Hardin (consumare il bene pubblico, gioco a somma non nulla cioè tutti tutti perdono nel collasso, o privatizzarlo, gioco a somma zero fatto di esclusi e di capitalisti) non compare la possibilità di possibili accordi per condividere le risorse senza distruggerle, ma questa non è la storia della civilizzazione dalla rivoluzione agricola di 12.000 anni fa, dove si sono alternate guerre (giochi a somma zero: chi vince accumula il capitale di chi perde) a accordi di cooperazione (giochi a somma non nulla, tutti vincono o tutti possono perdere, basati non sulla competizione ma sulla cooperazione).
Elinor Ostrom trae dalla storia la convinzione che questa sia la terza via per uscire dal dilemma.
Beni pubblici, bene comuni: conoscere per agire
Luca Marescotti 9 / 88
In comparing the communities, Ostrom found that groups that are able to organize and govern their behavior successfully are marked by the some basic design principles:
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 10 / 88
● 1. Define clear group boundaries.● 2. Match rules governing use of common goods to local needs and conditions.● 3. Ensure that those affected by the rules can participate in modifying the rules.● 4. Make sure the rule-making rights of community members are respected by
outside authorities.● 5. Develop a system, carried out by community members, for monitoring
members’ behavior.● 6. Use graduated sanctions for rule violators.● 7. Provide accessible, low-cost means for dispute resolution.● 8. Build responsibility for governing the common resource in nested tiers from
the lowest level up to the entire interconnected system.
Beni pubblici, bene comuni: principi base di Elinor Ostrom
Luca Marescotti 11 / 88
Ostrom: approccio empirico con lo studio di accordi legali, documenti pubblici, incentivi, costituzioni, e altre forme tutte tese a sviluppare la cooperazione per trarre beneficio comune in culture diffuse in tutti i paesi.
E -aggiungiamo in questo corso universitario- oggi è possibile incentivare questi strumenti con le tecnologie sociali di comunicazione ma anche e soprattutto usando la pianificazione in maniera diversa.
Beni pubblici, bene comuni
Luca Marescotti 12 / 88
Per concludere
Beni pubblici
Interessi generali
Sostenibilità
Pubblica amministrazione
urbanistica come arte e tecnica
Politica
Tecnologie e tecniche
Beni pubblici, bene comuni: dunque?
Luca Marescotti 14 / 88
Per concludere
Beni pubblici
Interessi generali
Sostenibilità
Politica
Urbanistica come scienza
Ecologia come riferimento
tecnologie e tecniche
Pubblica amministrazione
processi e controllo di processi
Beni pubblici, bene comuni: dunque?
Luca Marescotti 15 / 88
Un'altra visionesi fonda su un rapporto di reciproco rispetto
tra politica e scienza
ipotesi b
Luca Marescotti 16 / 88
Quantità e qualità: l'ambiente è interezza
LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO
Qualità sociale
Qualità ambientale
saper vedere / imparare a vedere
Luca Marescotti 18 / 88
FASI DI TRASFORMAZIONE
DEL PAESAGGIOTRASFORMAZIONE IN CORSO – LA SEPARAZIONE NON È ANCORA NETTA
PAESAGGIO ORIGINARIO
BARRIERE INVALICABILI FRAMMENTANO IL PAESAGGIO
Luca Marescotti 20 / 88
FRAMMENTAZIONE DEL PAESAGGIO
Landscape fragmentation caused by transportation infrastructure and built-up areas
has a number of ecological effects. It contributes significantly to the decline and
loss of wildlife populations and to the increasing endangerment of species in Europe,
for example through the dissection and isolation of populations, and affects the water
regime and the recreational quality of landscapes.
Luca Marescotti 24 / 88
Landscape fragmented by highways into three patches: the probability that two randomly chosen points will be in patch 1 is:
(A1/A)2 = (2km x 1km /2km x 2km)2 = 0,52 = 0,25
and the probability for patches 2 and 3:
(A2/A)2 = 0,252 = 0,0625
How is the probability in total area that the two points will be in patch 1/2/3?
Pt = it's A
1A
2A
3sum = 0,25+0,0625+0,0625=0,375 total area probability
Meff
effective mesh size = 0,375 × 4 km2 = 1,5km2
Seff
effective mesh density = (1000/1,5) = 666,7meshes/1000 km2
An example of calculating Meff
and Seff
Luca Marescotti 25 / 88
Area 2km x 2km =4 kmq
Area 20km x 20km =400 kmq
An example of calculating Meff
and Seff
Luca Marescotti 26 / 88
Total area 20 km x 20 km = 400 kmq
Probability for patche A1 (A
1/A)2= (20km x 10km/20km x 20km)2 =200/4002=0,25
Probability for patches A2 and A
3 (10km x 10km/20km x 20km)2 = 0,252 = 0,0625
Meff
= 0,375 × 400km2 = 150km2
Seff
= (1000/150) = 6,667meshes/1000 km2
The relationship between mesh density and mesh size is such that a percentile increase in mesh density is different from a percentile decrease
in mesh size.
An increase in effective mesh density of 100 % (e.g. two percentiles, from 20 to 40 meshes/1000 km2)
corresponds to a decrease in effective mesh size of 50 % (e.g. one quartile, from 50 to 25 km2)
An example of calculating Meff
and Seff
Luca Marescotti 27 / 88
Dimensione delle zone intercluse (mesh) reale (a sinistra) e valore medio calcolato (a destra)
Luca Marescotti 30 / 88
Il valore medio nazionale combina pianure, Alpi e Prealpi,
colline e Appennini.
Luca Marescotti 32 / 88
Two examples of overpasses in combination with fences across a four-lane motorway (left) and a motorway under construction (right)
Netherlands
Luca Marescotti 33 / 88
On Calculating Seff
LA DENSITÀ EFFETTIVA DELLE MAGLIE SI RIDUCE QUASI A UN TERZO
Luca Marescotti 35 / 88
On Calculating Seff
LA DENSITÀ EFFETTIVA DELLE MAGLIE SI RIDUCE DI UN OTTAVO
Luca Marescotti 37 / 88
Green infrastructure and territorial cohesion
Green infrastructure is a concept addressing the connectivity of ecosystems, their protection and the provision of ecosystem services, while also addressing mitigation and adaptation to climate change. It
contributes to minimising natural disaster risks, by using ecosystem based approaches for coastal protection through ‑
marshes/flood plain restoration rather than constructing dikes. Green infrastructure helps ensure the sustainable provision of ecosystem goods and services while increasing the resilience of ecosystems. The concept is central to the overall objective of ecosystem restoration, which is now
part of the 2020 biodiversity target.
Luca Marescotti 38 / 88
Green infrastructure and territorial cohesion
It also promotes integrated spatial planning by identifying multifunctional zones and by incorporating habitat restoration measures and other connectivity elements into various land use plans and policies, ‑such as linking peri-urban and urban areas or in marine spatial planning policy. Its ultimate aim is contributing to the development of a greener
and more sustainable economy by investing in ecosystem based ‑approaches delivering multiple benefits in addition to technical solutions,
and mitigating adverse effects of transport and energy infrastructure.
Source: EC, 2010
Luca Marescotti 39 / 88
TERRITORIAL COHESION
The Green Paper on Territorial Cohesion (EC, 2008) states:
“The concept of territorial cohesion builds bridges between economic effectiveness, social cohesion and
ecological balance, putting sustainable development at the heart of policy design.”
Il concetto di coesione territoriale costruisce un ponte tra efficienza economica, coesione sociale e gestione ecologica, ponendo lo sviluppo sostenibile al centro
dell'elaborazione politica.
Luca Marescotti 43 / 88
Case study: Green and Blue Infrastructure in France
The creation of the Green and Blue Infrastructure in France (La Trame verte et bleue) is one of the key measures adopted through the 2007 national public consultation 'Grenelle
de l'Environnement'.
Law N° 2009-967 of 3 August 2009, or Law Grenelle I, establishes the main principles of the Infrastructure in the French legislative framework, and Law N°2010-788 of 12
July 2010, or Law Grenelle II, details the measures that will lead to its implementation. The ultimate objective of this approach is to halt losses of 'ordinary' biodiversity through the preservation, management and rehabilitation of networks of natural
environments, in order to ensure ecological continuity.
Luca Marescotti 45 / 88
Case study: Green and Blue Infrastructure in France
Zones where animals feed, rest and reproduce can be separated by several metres or kilometres (e.g. from one pond to another) so it is essential to create links between these
different zones to allow for the movement of animal and plant populations. In its title and provisions, this national approach explicitly links land infrastructure and water
bodies.
Luca Marescotti 46 / 88
Case study: Green and Blue Infrastructure in France
The networks are made up of reservoirs of biodiversity linked together by ecological corridors. Water bodies fall in both categories and are an essential
element of ecological continuity.
The green component of Green and Blue Infrastructure includes natural and semi-natural ecosystems on land while the blue component is made up of the water and wetland networks (rivers, streams, canals, ponds, wetlands, etc.),
linked with one another via land-water interfaces (wetlands and waterside plants in particular).
Luca Marescotti 47 / 88
RIFERIMENTI
I temi della frammentazione territoriale, delle infrastrutture verdi per la coesione territoriali sono stati estratti dai seguenti rapporti tecnici dell'Agenzia Europea per l'Ambiente EAE www.eea.europa.eu/it - EEA European Environment Agency www.eea.europa.eu, poi ripresi dalla Comunità Europea:
EEA European Environment Agency, Green infrastructure and territorial cohesion. The concept of green infrastructure and its integration into policies using monitoring systems, Technical report No 18/2011, EEA, Copenhagen, 2011.
EEA European Environment Agency, Landscape fragmentation in Europe, Joint EEA-FOEN (Swiss Federal Office for the Environment) report, EEA Report No 2/2011, EEA, Copenhagen, 2011
EC, European Commission/ Environment/ Nature and biodiversity, Green Infrastructure Conference, 2010. http://ec.europa.eu/environment/nature/ecosystems/green_infrastructure.htmIn tali testi si trovano ulteriori rinvii bibliografici di approfondimento.
Luca Marescotti 48 / 88
Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità
LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO
Qualità sociale
Qualità ambientale
Che cosa si può misurare?
Luca Marescotti 49 / 88
Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità
LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO
… ma che cosa si può misurare?
ambiente e società
QUANTITÀ E QUALITÀ
LOMBARDIA UNA REGIONE URBANA10 province (9 province e un'area metropolitana Milano) - 1530 comuni
Luca Marescotti 50 / 88
Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità
LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO
… ma che cosa si può misurare?
Un mosaico di centri e di connessioni, di luoghi costruiti, di superfici coltivate, di infrastrutture, …
LOMBARDIA UNA REGIONE URBANA1.530 comuni e 11.859 km di strade principali
[682 km di autostrade + 931 km di strade statali + 7.788 km di strade provinciali + 2.458 km di strade regionali]
Luca Marescotti 51 / 88
Quantità e qualità: questioni di misurazioni e sensibilità
CHE COSA GUARDARE
Qual è la matrice ambientale prevalente?
Come si differenzia tra le diverse province?
Dove sono le aree boscate e forestate?
Luca Marescotti 52 / 88
CHE COSA PIANIFICARE
AMBIENTE PAESAGGIO TERRITORIO
LE SCALE DELL'INTERVENTO URBANISTICO,
Luca Marescotti 53 / 88
Trattato di Maastricht 1992
TITOLO XVI
AMBIENTE
Articolo 130 R
1 . La politica della Comunità in materia ambientale contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:
— salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente ;
— protezione della salute umana ;
— utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali;
— promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale o mondiale.
Luca Marescotti 54 / 88
Trattato di Maastricht 1992
Gli articoli che riguardano l'ambiente sono nel TITOLO XVI
art. 130 R, art. 130 S, art.130 T
Ambiti di competenza
Azioni della UE
Libertà d'azione più incisiva da parte degli Stati Membri
Luca Marescotti 55 / 88
Maastricht 1993 The Pan European Ecological Network
At the Conference ''Conserving Europe's Natural Heritage: Towards a European Ecological Network'', held in Maastricht on 9-12 November, 1993, 267 participants from 31 European States
and 26 international organisations discussed the decline in Europe's biological and landscape diversity, primarily loss and fragmentation of habitats and deterioration of environmental quality, exacerbated by climate change. It further discussed a
vision for nature on Europe and the most appropriate action that should be taken in order to halt and reverse the decline.
EECONET (the European Ecological Network)
PEEN (the Pan European Ecological Network)
Luca Marescotti 56 / 88
PEBDLS 1996 The Pan European Biological and Landscape Diversity Strategy
La Strategia paneuropea della diversità paesaggistica e biologica è una risposta europea per sostenere l'attuazione
della Convenzione sulla Diversità Biologica.
La Strategia è stata proposta nella Dichiarazione di Maastricht “La Conservazione del Patrimonio naturale europeo” (1993)
e costruita sulla Convenzione di Berna, la Strategia della Conservazione Europea (1990), sulle Conferenze Ministeriali
di Dobrís e Lucerna (1991, 1993), UNCED United Nations Conference on Environment and Development (1992) ed altre
iniziative e programmi esistenti.
Luca Marescotti 57 / 88
Consiglio d'Europa e Unione Europea
Direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979 concernente la conservazione degli uccelli selvatici
e successive integrazioni e modificazioni
Direttiva Habitat n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
[Natura 2000 rete di siti di interesse comunitario SIC: zone di protezione speciale ZPS e zone speciali di conservazione ZSC]
Luca Marescotti 58 / 88
problema
La “produzione di territorio” (attraverso processi urbanistici) ha frammentato ambiente e paesaggi
Ne risulta un mosaico (ecomosaico).
La foresta si è trasformata con zone residuali (macchie o patch) della foresta originaria, immersi in una matrice antropica (coltivata/costruita),
tagliata da infrastrutture (strade e ferrovie), con deboli connessioni costituite da siepi, filari di alberi, vegetazione ripariale dei fiumi e rogge, con riduzione degli habitat, isolamento (insularizzazione) delle macchie originali (patch), diffusione di ecosistemi antropici, zone frangia (edge
zone) e marginalizzazione (edge effect)
Luca Marescotti 59 / 88
Definizioni [citato da: Monica Turner et al.]
Configuration: Specific arrangement of spatial elements; often used synonymously with spatial structure or patch structure.
Connectivity: Spatial continuity of a habitat or cover type across a landscape.
Corridor: Relatively narrow strip of a particular type that differs from the areas adjacent on both sides.
Cover type: Category within a classification scheme defined by the user that distinguishes among the different habitats, ecosystems, or vegetation types on a landscape.
Edge: Portion of an ecosystem or cover type near its perimeter and within which environmental conditions may differ from interior locations in the ecosystem; also used as a measure of the length of adjacency between cover types on a landscape.
Luca Marescotti 60 / 88
Definizioni [citato da: Monica Turner et al.]
Fragmentation: Breaking up of a habitat or cover type into smaller, disconnected parcels.
Heterogeneity: Quality or state of consisting of dissimilar elements, as with mixed habitats or cover types occurring on a landscape; opposite of homogeneity, in which elements are the same.
Landscape: Area that is spatially heterogeneous in at least one factor of interest.
Matrix: Background cover type in a landscape, characterized by extensive cover and high connectivity; not all landscapes have a definable matrix.
Patch: Surface area that differs from its surroundings in nature or appearance.
Scale: Spatial or temporal dimension of an object or process, characterized by both grain and extent.
Luca Marescotti 61 / 88
Definizioni
Ecological Unity Unità ecologica unità minima circondata da interfaccia=ecotoni [o tessera del paesaggio come mosaico]
Core areas nucleo centrale.
Buffer zones, Edges zone cuscinetto
Ecotone Ecotono ambiente di transizione tra due ecosistemi,.
Corridor corridoio ecologico
Luca Marescotti 62 / 88
Stepping Stones (pietre da guado) corridoio discontinuo, frammenti di habitat ottimale o subottimale senza barriere invalicabili. [Specie che si muovono tra ambienti differenti per necessità vitali (trofiche, riproduttive, ecc.); specie vagili (con capacità di muoversi come gran parte degli uccelli, insetti, chirotteri); specie euriece (con capacità di adattamento), tolleranti disturbi, anche se non colonizzano zone antropiche.]
Definizioni
Luca Marescotti 63 / 88
Riferimenti
Forman, Richard T. T. 2004. Mosaico territorial para la región metropolitana de Barcelona. Barcelona: Editorial Gustavo Gili.
Forman, Richard T. T. 2008. Urban Regions: Ecology and Planning beyond the City. Cambridge, UK ; New York: Cambridge University Press.
Forman, Richard T. T, and Michel Godron. 1986. Landscape Ecology. New York [etc.]: John Wiley & Sons.
Turner, Monica Goigel, R. H Gardner, and R. V O’Neill. 2001. Landscape Ecology in Theory and Practice: Pattern and Process. New York: Springer.
Luca Marescotti 66 / 88
(1) livelli di scala: le ceramiche della cupola della Moschea di Mashhad (Khorasan);
(2) centri forti: Milk Drp Coronot, [fotografia stroboscopica di Harold Edgerton 1934];
(3) Confini: sovrapposizione della immagine dell’eclisse solare con la corona esterna del sole, [luglio 2010 NASA];
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 67 / 88
1. Livelli di scala
Un centro è reso più forte in parte dai centri forti più piccoli in esso contenuti, in parte dai centri forti più grandi che lo contengono.
2. Centri forti
L’effetto di campo, realizzato da altri centri, è alla base della forza di un centro.
3. Confini
Un confine è un centro a forma di anello, fatto di centri più piccoli che circondano un altro centro e lo intensificano.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 68 / 88
(4) Ripetizione alternata: Spedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi;
(5) Spazio positivo: piazza Navona, Nuova Pianta di Roma, Giovan Battista Colli 1748;
(6) Buona forma: foglia di liliodendrum o albero dei tulipani;
(7) Simmetrie locali: planimetria dell’Alhambra;
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 69 / 88
4. Ripetizione alternata
I centri sono rafforzati quando sono ripetuti ed alternati ad altri centri.
5. Spazio positivo
Le modalità attraverso le quali un centro trae in parte la sua forza da quella dei centri adiacenti.
6. Forma buona
Modo in cui la forza di un dato centro dipende dalla sua forma geometrica, da quella dei suoi bordi e dello spazio circostante.
7. Simmetrie locali
La disposizione simmetrica dei centri più piccoli inclusi accresce l’intensità di un centro.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 70 / 88
(8) Interconnessione profonda e ambiguità: Pietra dei dodici angoli a Cuzco, Perú;
(9) Contrasto: Badia Fiesolana;
(10) Gradienti: Conchiglia di Nautilus;
(11) Irregolarità: Serie di bolle nella crescita dei critalli;
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 71 / 88
8. Interconnessione profonda e ambiguità
L’intensità di un centro aumenta quando esso è legato a centri forti vicini tramite un altro insieme di centri forti che, ambiguamente, appartengono ad entrambi i sistemi (in altri termini, al centro stesso e ai centri forti vicini).
9. Contrasto
Un centro si rafforza quando il suo carattere è nettamente distinto da quello dei centri vicini.
10. Gradienti
Un centro è rafforzato da una serie graduale di altri centri di dimensioni differenti che ‘puntano’ al centro stesso e ne intensificano l’effetto di campo.
11. Irregolarità
L’effetto di campo di un dato centro si rafforza a causa delle irregolarità di dimensione, forma e disposizione di altri centri vicini.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 72 / 88
(12) Echi: Alberobello;
(13) Vuoto: Tappeto da preghiera Ghiordes;
(14) Semplicità e calma interiore: Patio sul fiume nel Kashmir;
(15) Non-separatezza: Alberi e figure sulla spiaggia, Paul Gauguin, 1887.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 73 / 88
12. Echi
La forza di un centro dipende dalla presenza di angoli e orientamenti dominanti nel sistema dei centri inclusi.
13. Vuoto
Modo in cui l’intensità del centro dipende dall’esistenza di uno spazio ancora disponibile – un centro vuoto – in qualche parte del suo campo.
14. Semplicità e calma interiore
La forza di un centro dipende dalla sua semplicità, ottenuta attraverso la riduzione del numero dei centri differenti che esso contiene e l’aumento della forza di quelli restanti.
15. Non-separatezza
La vita e la forza di un centro dipendono dalla leggerezza con la quale esso si ‘mescola’ ai centri circostanti – talora in modo tale che non è quasi possibile distinguerlo da essi.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 74 / 88
Christopher Alexander, The Nature of Order, 2002-2005.
Ricerca sui caratteri che danno “ordine” alla materia Combina testo e immaginiCombina scale diverseAl centro sta l’architettura, una delle opere umane più complesse, sempre messa a confronto con altre scale della progettazione (progettazione urbana e arti decorative) e con elementi naturali a scale diverse (micro/macrospico).
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 75 / 88
Ricchezza e varietà degli esempi e intuizioni logiche.
L’ordine risiede in un gioco di geometrie in cui le diverse proprietà coabitano dando “vita” alla materia
L’abitare poetico (alla Heidegger) deve richiamare molte proprietà e qualità per fare della città e del territorio un’interezza complessa di
centri e di vita, per la società e per l'ambiente.
CHE COSA VEDETE?
Luca Marescotti 81 / 88
commenti
La visione mentale, la memoria non sta in un'unica immagine, ma in una combinazione di immagini
Nelle pagine seguenti immagine e testo formano un mosaico di informazioni leggibile in modalità non sequenziale, ma comunque
fortemente integrate e dinamiche (“vive”?)
Luca Marescotti 83 / 88
Monica Turner et al. Landscape Ecology
What, then, is a landscape? We suggest a general definition that does not require an absolute scale: a landscape is an area that is spatially heterogeneous in at least one factor of interest. Although at the human scale we may observe “a kilometers-wide mosaic over which local ecosystems recur” (Forman, 1995), it is important to recognize that landscape ecology may deal with landscapes that extend over tens of meters rather than kilometers, and a landscape may even be defined in an aquatic system. In addition, we might observe a landscape represented by a gradient across which ecosystems do not necessarily repeat or recur. Thus our definition is general enough to permit consideration of both aspects of landscape ecology described above.
Luca Marescotti 84 / 88
CHE COSA VEDETE SUL TERRITORIO?
RIFLETTEREscale diverse di lettura
gradient recurrencerepetition
Luca Marescotti 85 / 88
CHE COSA VEDETE SUL TERRITORIO?
RIFLETTERE SUI CASI STUDIO
DEL LABORATORIO
DI URBANISTICA
Luca Marescotti 87 / 88
RIFERIMENTI GENERALI
RIFERIMENTI
Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 1/4: The Phenomenon of Life. An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2002.
Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 2/4: The Process of Creating Life. An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2002.
Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 3/4: A Vision of a Living World: An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe, The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2005.
Christopher Alexander, The Nature of Order, Book 4/4: The Luminous Ground: An Essay on the Art of Building and the Nature of the Universe. The Center for Environmental Structure, Berkeley, 2004.
Bruno Zevi, Carmine Benincasa. Venti monumenti italiani, Vol. 1/3. Torino: Edizioni SEAT, 1984.
Bruno Zevi, Carmine Benincasa, Venti complessi edilizi italiani, Vol. 2/3. Torino: Edizioni SEAT, 1985.
Bruno Zevi Carmine Benincasa. Venti spazi aperti italiani. Vol. 3/3. Torino: Edizioni SEAT, 1986.