+ All Categories
Home > Documents > a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni...

a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni...

Date post: 15-Feb-2019
Category:
Upload: truonghanh
View: 214 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
11
2 Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella collanasentierid’autore 29 Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta idea Montagna editoria e alpinismo
Transcript
Page 1: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

2

Sentieri d’autore l Escursioni tra Brenta e Paganella collanasentierid’autore 2929

€ 27,00

Escursionismoconsapevolein Valle d’Aosta

Escu

rsio

nism

o co

nsap

evol

ein

Val

le d

’Aos

ta

idea Montagnaeditoria e alpinismo

idea

Mo

nta

gn

aed

ito

ria

e a

lpin

ism

o

हरिगलास ष्रव

MADE WITH SOLAR ENERGY

Collana Sentieri d’Autore:1. Ferrate a Cortina2. Dolomiti, brevi escursioni panoramiche3. Dolomiti d’Oltrepiave4. Ferrate dell’Alto Garda (1a ed.)5. Escursionismo consapevole in Dolomiti (1a ed.)6. Escursioni ad anello nelle Dolomiti Occidentali 7. Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi8. Ferrate nelle Pale di San Martino9. Escursioni alle Cinque Terre10. Escursioni a Cortina e Misurina11. Escursioni a Courmayeur12. Escursioni a Madonna di Campiglio13. Ferrate nelle Dolomiti Centrali14. La Via delle Bocchette e le Ferrate del Brenta15. Ferrate dell’Alto Garda (2a ed.)16. Escursioni a Levante17. Escursioni in Lunigiana18. Escursioni lungo la Linea Cadorna19. Escursioni in Val Badia20. Escursioni in Val di Zoldo21. Ferrate nelle Dolomiti Settentrionali22. Escursioni in Lagorai e Cima d’Asta23. Escursioni ad anello nel Canton Ticino24. Escursioni nelle valli del Gran Paradiso25. Escursioni al Lago di Garda26. Escursionismo consapevole in Dolomiti (2a ed.)27. Sentieri dello Stelvio28. Itinerari storici in Valchiavenna29. Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta30. Escursioni in Valle Aurina31. Escursioni in Primiero e San Martino32. Escursioni tra Brenta e Paganella33. Camminate per tutti in Appennino34. Escursioni a Chamonix

Andrea GreciNato a Parma nel 1978, laureato in storia dell’arte, autore, giornalista e fotografo, da anni si dedica a tempo pieno a raccontare con parole e immagini le montagne italiane, pubblicando libri, scrivendo articoli per le più importanti riviste italiane del settore, collaborando con Gazzetta di Parma e progettando eventi, workshop e sentieri. Ha scritto e illustrato guide escursionistiche sulle Dolomiti e sulla Valle d’Aosta e oltre trenta libri sull’Appennino Tosco-Emiliano. Dal 2013 è inoltre direttore responsabile della rivista del Cai di Parma “L’Orsaro”. Per Idea Montagna è responsabile della collana “Sentieri d’Autore” e ha pubblicato: - Appennino di neve e di ghiaccio (2014)- Ferrate nelle Dolomiti Bellunesi (2015)- Ferrate nella Pale di San Martino (2015)- Escursioni alle Cinque Terre (2016)- Escursioni a Courmayeur (2016)- Ferrate nelle Dolomiti Centrali (2016)- Escursioni a Levante (2017)- Escursioni in Lunigiana (2017)- Ferrate nelle Dolomiti Settentrionali (2017)- Escursioni nelle valli del Gran Paradiso (2017)- Escursioni invernali nell’Appennino Tosco-Emiliano (2018)- Escursioni al Lago di Garda (2018)- Camminate per tutti in Appennino (2018)- Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta (2018)- Escursioni in Primiero e San Martino (2018)

Page 2: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

76

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta l Indice

• Introduzione 5• Carta generale 10• Struttura del libro 12• Guida alla consultazione 12• Come arrivare 15• Informazioni e numeri utili 15• In caso di emergenza: come effettuare una chiamata d’emergenza 16• Bibliografia 17• Ringraziamenti 17

UNO • LA VALLE: INQUADRAMENTO GEOGRAFICO, VALLI E GRUPPI MONTUOSI 19• Una regione naturalmente alpina 20• L’asse della Dora Baltea e i suoi affluenti 20 • I gruppi montuosi 22• Alpi della Grande Sassière e del Rutor 22• Alpi del Gran Paradiso 24• Catena del Monte Bianco 27• Alpi del Grand Combin 30• Alpi del Weisshorn e del Cervino 32• Alpi del Monte Rosa 34• Alpi Biellesi e Cusiane 39• Bibliografia 391.1 • TÊTE DE LICONY (TESTA DI LICONY) - Da Morge per il Vallon de Licony 401.2 • PUNTA TERSIVA - Via Normale per il Vallon de Tessonet 441.3 • BECCA DI NONA - Da Chamolé per Le Gran Sax 49 1.4 • MONTE ZERBION - Da Barmasc per il Col Portola 52

DUE • LA STORIA GEOLOGICA DELLA VALLE D’AOSTA 55• Come si sono formate le montagne della Valle d’Aosta: uno scontro tra Titani 56• La cicatrice della Valle d’Aosta 57 • Le rocce della Valle d’Aosta, quali sono e dove trovarle 59• Bibliografia 652.1 • COL DE LA SEIGNE - Lungo il Fronte Pennidico 662.2 • MINIERE COLONNA E MONT CREYA - Il passato geologico e minerario della Valle di Cogne 712.3 • MOTTA DI PLETÉ OCCIDENTALE - Onde oceaniche davanti allo scoglio del Cervino 75 2.4 • BARMET DI DONNAS - Un viaggio nel tempo della Terra e dell’uomo 79

TRE • UNA STORIA DI GHIACCIO E DI ACQUA 83• Manuale a cielo aperto 86• Il grande Ghiacciaio Balteo 88 • Le variazioni in epoca storica 89• Tra scienza e storia: l’esemplare caso del Ghiacciaio del Rutor 89• Il ritiro dei ghiacciai dalla Piccola Età Glaciale a oggi 91 • Un percorso tra i ghiacciai della Valle d’Aosta 94

• Fiumi e laghi, figli dei ghiacciai 97• Specchi del cielo e delle montagne della Valle 98• Torbiere e zone umide 101• Bibliografia 1013.1 • COL DE PLANAVAL - Un entusiasmante sentiero didattico 1013.2 • LAC DE GOLETTA E BECCA DELLA TRAVERSIÈRE - Un paesaggio in trasformazione 1083.3 • LAC MORT - Le forme dell’acqua 113 3.4 • LAC BLEU E RIFUGIO MEZZALAMA - Passato e presente dei ghiacciai 116

QUATTRO • AMBIENTI, FLORA E FAUNA IN VALLE D’AOSTA 121• I piani altitudinali: dal fondovalle della Dora alle nevi perenni 123• Flora, uno scrigno di colori 126 • Fauna, dallo stambecco al gipeto 136• Bibliografia 1484.1 • MONT DE LA SAXE - Una distesa di colori ai piedi del Monte Bianco 1504.2 • COL FÊNETRE - Dai larici monumentali al regno della flora alpina 1544.3 • COL ENTRELOR - Le continue sorprese dei piani altitudinali 157 4.4 • CASOLARI DELL’HERBÉTET E BIV. LEONESSA - Alle soglie dell’alta quota 161

CINQUE • ATTRAVERSO I SECOLI 165• Il cammino della storia in Valle d’Aosta 166• La preistoria 166 • L’Età del Ferro, Celti e Salassi 167• La Valle d’Aosta Romana 168• L’Alto Medioevo 170 • Potere centrale e signorie locali 173• Dal Rinascimento all’Età dei Lumi 176• Dall’epoca napoleonica all’età contemporanea 178 • Bibliografia 1805.1 • LAC D’ARPY E COL DE LA CROIX - Le antiche fortificazioni della Valle 1815.2 • MONTE TANTANÉ - Un villaggio dell’Età del Ferro con vista sul Cervino 1855.3 • GEOSITO PONTE ROMANO-MONT TSAILLEUM - Millenni di storia alle porte di Saint Vincent 189 5.4 • TÊTE DE COU - Dall’antico Santuario di Machaby alle linee di difesa di Bard 193

SEI • IDENTITÀ E TRADIZIONE NEL CUORE DELL’EUROPA 199• La base identitaria: la lingua 200• Il patois, la lingua del quotidiano 200• I Walser 201 • La protezione dei santi 202• San Martino, primo patrono della Vallée e la sua sfida con il diavolo 202• Sant’Orso, il suo prato, la sua collegiata e la sua fiera 203• San Grato e la Magna Legenda 204• I ritmi sacri delle stagioni e le processioni ai santuari mariani 205 • Le forze delle natura diventano demoni 206• I cambiamenti climatici diventano punizioni divine 207• Le paure e le speranze dietro una maschera: il carnevale 208

INDICE

Page 3: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

98

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

• Veillà e désarpa, nel cuore della tradizione 209 • La Bataille des Reines 209• Gli sport regionali 210• Bibliografia 210 6.1 • LAC DE SAINT GRAT - Sulle orme del santo protettore della Valle 2116.2 • MONT DE VERTOSAN E MONT FLASSIN - Il vallone delle Reines 2146.3 • PUNTA CHALIGNE - Un rito antico di 400 anni 217 6.4 • LAC MISERIN - Lungo il Chemin du Roi fino al Santuario di Notre Dame de la Niege 221

SETTE • LA GESTIONE DEL TERRITORIO 225• La creazione di un paesaggio culturale 226• L’acqua bene prezioso: i rus 226 • L’acqua fonte di energia: le centrali elettriche 227• I boschi 228• Le coltivazioni 229• I pascoli e l’allevamento 230 • Gli usi collettivi 233• Il controverso rapporto con lo sviluppo turistico 233• Il passato minerario 235• Bibliografia 235 7.1 • COL DE L’AROLLA - Pascoli e silenzi nei valloni di Bardoney e di Valeille 2367.2 • VALLON DE SAINT MARCEL - Dal passato minerario agli alpeggi 2407.3 • RU DOU PAN PERDU - L’acqua come risorsa vitale 244 7.4 • VALLONE DI SAN GRATO - Nel cuore delle vallate Walser 248

OTTO • TUTELA E PROTEZIONE AMBIENTALE 253• Le aree protette in un regno della natura 254• Gran Paradiso, il primo parco nazionale istituito in Italia 255 • Il Parco Naturale Regionale del Monte Avic 257• Le Riserve Regionali, piccoli grandi scrigni di biodiversità 258• Gli altri siti della Rete Natura 2000 260• I giardini botanici 261 • Siti della rete VIVA 262• Bibliografia 2648.1 • MONT PAILASSE - Sulle tracce dell’aquila reale e dei camosci in Val di Rhêmes 2658.2 • PLAN DE NIVOLET - Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso 2688.3 • GRAND LAC - I grandi laghi nel Parco Naturale del Mont Avic 272 8.4 • COL DE LA BARMA - Natura e storia nella Riserva del Mont Mars 276

NOVE • ALPINISMO IN VALLE D’AOSTA 281• I primordi 282• Horace Bénédict de Saussure e la conquista del Monte Bianco 284 • La fondazione della Società delle Guide di Courmayeur e la creazione del Club Alpino Italiano 286• Il Cervino 287• La seconda metà del XIX secolo: le grandi vie dei pionieri e l’avvio dell’alpinismo invernale 289 • Alpinismo senza guide 290

• Le direttrici di uno sviluppo 292• La grande stagione delle pareti nord 293 • Alpinisti valdostani 294• Il secondo dopoguerra e Walter Bonatti 295• La contemporaneità 296• Le cime della Valle d’Aosta e le prime salite 298• Bibliografia 304 9.1 • RIFUGIO BOCCALATTE-PIOLTI - Sulle tracce di Edward Whymper 3059.2 • MONT CRAMMONT - Il balcone sul Monte Bianco di De Saussure 3089.3 • RIF. CHABOD E RIF. VITTORIO EMANUELE - Ai piedi del 4000 più frequentato sulle orme dei pionieri 312 9.4 • CROIX DE CARREL - Da Cervinia 316

DIECI • RIFUGI E BIVACCHI FISSI IN VALLE D’AOSTA 321• Gli antenati dei rifugi 322• Le prime strutture sulle montagne della Valle 323 • Il rifugio della regina 325• A ogni valle il suo rifugio 326• Vicende tormentate e favole a lieto fine 327 • Un nuovo rinascimento dei rifugi valdostani 327• I primi bivacchi fissi delle Alpi 329• Tra tradizione e alta tecnologia 330 • Bibliografia 33210.1 • RIFUGIO DEGLI ANGELI - Il rifugio rinato dalle sue ceneri 33310.2 • BIVACCO REGONDI - Un piccolo chalet sotto al Mont Gelé 33710.3 • RIF. CUNEY, BIV. REBOULAZ E RIF. MAGIÀ - Seguendo la storia di rifugi e bivacchi 340 10.4 • RIFUGIO QUINTINO SELLA - Da Stafal 345

UNDICI • VALLE D’AOSTA, TERRA DI SENTIERI 353• Una lunga linea gialla attraverso valli e montagne 354• Vernice gialla, triangoli e rombi 354 • Le Alte Vie 356• Intorno al Gigante: il Tour Mont Blanc 357• Cervino, Gran Combin e Monte Rosa 358• Altri trekking 358 • La Via Francigena 359• Le ferrate 360• Bibliografia 361 11.1 • ARP GIUÉ DESOT E ARP NOUVA DI MEITEN - Il Tour Mont Blanc in Val Ferret 36211.2 • COL LAUSON - Il punto più alto delle Alte Vie della Valle d’Aosta 36611.3 • RIFUGIO AOSTA - Sentieri in movimento 370 11.4 • CORNO VITELLO - Frecce gialle oltre 3000 metri 373

ITINERARI PER SOTTOSEZIONI 378ITINERARI PER VALLE 380ITINERARI PER DIFFICOLTÀ 382

l Indice

Page 4: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

1110

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta l Carta generale

PRÉ-SAINT-DIDIER

LA THUILEPONT SERRAND

)(PICCOLO

SAN BERNARDO

)(

GRANSAN BERNARDO

SURRIER RHÊMESNOTRE DAME

DEGIOZ LILLAZ

BARD

VERRÈS

BRUSSON

MONTJOVET

ANTAGNOD

CHAMPOLUC

SAINT JACQUESVALTOURNENCHE

FÈNISSAINT MARCEL

VALPELLINE

GIGNOD

SAINT RHEMY EN BOSSES

DZOVENNOZ

PRARAYER

ANTEY-SAINT-ANDRÈ

BREUIL-CERVINIA

SAINT VINCENT

CHÂTILLON

ARNAD

GABY

ISSIME

FONTAINEMORE

GRESSONEY-SAINT-JEAN

GRESSONEY-LA TRINITÉ

STAFFAL

VALNONTEY

COGNE CHAMPORCHER

PONT-SANT-MARTIN

PLANAVAL

VALGRISENCHE

AVISE

INTRO

SAINT PIERRE

PILA

COURMAYEUR

MORGEX

ENTREVES

Mont Dolent

AOSTA

Grande RochèreVal Ferret

Vale

ille

Valpelline

Monte Fallere

Grand Golliaz

Grande Tête de By

Tête Blanche

Dent d’Hérens

Cervino

PollucePunta Gnifetti

Piramide Vincent

Punta Tre Vescovi

Mont Mars

Mont Zerbion

Mont Nery

Mont Avic

Punta Tersiva

Mont Emilius

Rosa dei Banchi

Gran Paradiso

Herbetet

Ciarforon

Becca di Monciair

Granta Parei

Grande Sassiére

Rutor

Grivola

CastoreLyskamm

BreithornOccidentale

BreithornOrientale

Mont Morion

Becca de Viou

Grandes Jorasses

Monte Bianco

Pointe Léchaud

Dômes de Miage

Grand Assaly

Mont Paramont

Aiguilles des Trélatête

Mont Maudit

Dente delGigante

Dora Baltea

Dora Baltea

Val Veny

Valle di Cogne

Valn

on

tey

Valto

urne

nche

Valle di G

ressoney

Val d’Ayas

Valle di Champorcher

Valle di L

a Th

uile

Valle del Gran San Bernardo

Vals

avar

anch

e

Val d

i Rhê

mes

Valgrisenche

1.1

4.4

4.3

4.2

11.4

11.3

11.2

11.1

10.4

10.3

10.2

10.1

9.4

9.3

9.2

9.1

8.48.3

8.1

8.2

7.4

7.3

7.2

7.1

6.4

6.2

6.3

6.1

5.4

5.3

5.2

5.1

4.1

3.4

3.3

3.2

3.1

2.4

2.3

2.2

2.1

1.2

1.4

1.3

Page 5: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

Tre l Una storia di ghiaccio e di acqua

8584

I primi venti ghiacciai valdostani per estensione (dato 2015)

Nome Estensione (km²) Sottosezione (SOIUSA)Miage 10,47 Monte Bianco

Lys 9,58 Monte Rosa

Rutor 8,29 Grande Sassière-Rutor

Verra Grande 6,6 Monte Rosa

Grandes Murailles 6,31 Weisshorn-Cervino

Brenva 5,77 Monte Bianco

Tribolazione 5,07 Gran Paradiso

Gilairetta-Vaudet 3,68 Grande Sassière-Rutor

Triolet 3,61 Monte Bianco

Ventina-Tzere 3,56 Monte Rosa

Lex Blanche 3,32 Monte Bianco

Tsa de Tsan 3,27 Weisshorn-Cervino

Prè de Bard 3,02 Monte Bianco

Soches-Tsanteleina 2,77 Grande Sassière-Rutor

Money 2,66 Gran Paradiso

Trajo 2,23 Gran Paradiso

Verra Piccolo-Castore 2,10 Monte Rosa

Frébouge 2,07 Monte Bianco

Goletta 1,74 Grande Sassière-Rutor

Lavacieu 1,55 Gran Paradiso

La Valle d’Aosta, come ha rilevato il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani pubblicato nel 2015 (con poche variazioni rispetto a quello eseguito dalla Regione), possiede ben 192 ghiacciai (6 vallivi, 142 montani e 44 glacionevati), che costituiscono il 36,10% dell’intera superficie glaciale italiana e, per numero, il 21,2% dei ghiacciai italiani. La Valle è la regione con la maggiore estensione glaciale d’Italia e la seconda per numero di ghiacciai censiti dietro la Lombardia. Cinque dei dieci maggiori ghiacciai italiani si trovano in Valle d’Aosta. Ma oltre ai numeri, si può dire che questa piccola regione alpina sia interamente “figlia dei ghiacci”, perché quasi completamente mo-dellata dalle variazioni delle masse glaciali che si sono succedute da milioni di anni fa fino alla Piccola Età Glaciale e che proseguono fino ad oggi. La stessa presenza umana in Valle è stata da sempre profondamente condizionata dai mutamenti climatici e dalle trasformazioni delle coltri glaciali. Conseguenza diretta della storia glaciale della Valle d’Aosta è anche lo stretto rapporto della regione con l’acqua (fiumi, torrenti e laghi) anch’essa parte integrante del paesaggio ma anche fondamento, limite e risorsa della vita vegetale, animale e umana tra queste montagne.

I primi dieci ghiacciai italiani per estensione (dato 2015)

Nome Estensione (km²) RegioneAdamello-Mandrone 16,44 Lombardia

Forni 11,34 Lombardia

Miage 10,47 Valle d’Aosta

Lys 9,58 Valle d’Aosta

Malavalle 8,71 Trentino-Alto Adige

Rutor 8,29 Valle d’Aosta

Verra Grande 6,6 Valle d’Aosta

Grandes Murailles 6,31 Valle d’Aosta

Solda 5,99 Trentino-Alto Adige

Lobbia 5,86 Trentino-Alto Adige

UNA STORIA DI GHIACCIO E DI ACQUA

In cammino sul Ghiacciaio del Lys.

Page 6: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

Otto l Tutela e protezione ambientale

255254

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

Gran Paradiso, il primo parco nazionale istituito in ItaliaConstatata l’esigua popolazione superstite di stambecchi, nel 1821 Carlo Felice emanò le cosid-dette Patenti Reali, che vietavano, se non al sovrano, la caccia allo stambecco. Questo decreto, non motivato certamente da sensibilità naturalistiche e conservative ma unicamente utilitaristi-che, dato il grande prestigio della preda venatoria, consentì alla stambecco di sopravvivere nelle Alpi Occidentali e di evitare la totale estinzione. Si può affermare che la storia della protezione ambientale sulle Alpi e della lenta costruzione del Parco Nazionale del Gran Paradiso, nasca paradossalmente proprio da questa attenzione per la caccia dei sovrani sabaudi. Quest’ultimi, negli anni successivi, accrebbero la loro attenzione per queste valli proprio a causa dell’alto numero di stambecchi presenti.

Nel 1850, Vittorio Emanuele II, che allora era ancora Re di Sardegna ma che diverrà Re d’Italia nel 1861, incuriosito dai racconti del fratello Fernando che si era recato a caccia in Valle di Cogne in occasione di una sua visita alle miniere, raggiunse per la prima volta la Valle di Champorcher, valicò l’omonima Fenêtre e scese in Valle di Cogne, dove uccise il suo primo stambecco e si rese conto dell’enorme potenziale venatorio di quest’area. Nel 1856, il re Vittorio Emanuele II dichiarò queste montagne riserva reale di caccia, creando un corpo di guardie specializzate e facendo costruire, tra il 1861 e il 1874, una rete di mulattiere di quasi 300 chilometri che si sviluppavano tra Valsavaranche, Valle di Cogne e Valle di Champor-cher e che, in parte, si possono ammirare e percorrere ancora oggi. Il sovrano individuò anche numerose postazioni dove collocare accampamenti fissi, prima costituiti da tende e in seguito so-stituiti da vere e proprie “case di caccia”, che fungevano da “campi base” per le battute di caccia. Molti di questi edifici sono ancora conservati, quasi sempre riconvertiti a “case per escursionisti

Le aree protette in un regno della naturaLa storia della protezione ambientale in Valle d’Aosta è fatta, come spesso accade, di luci e om-bre. Se la Vallée, insieme al Piemonte, ha visto nascere tra le sue valli il primo parco nazionale italiano, si sono dovuti attendere quasi settant’anni da quel fatidico 1922, per la creazione del primo (e ancora unico) parco regionale, quello del Monte Avic, istituito nel 1989. Le aree protette della Valle coprono comunque 43.266 ettari, pari al 13,2% della superficie re-gionale, una percentuale poco superiore alla media nazionale (10,2%), ma relativamente bassa se si pensa all’enorme patrimonio naturalistico, paesaggistico e geologico della regione. Consi-derando tutte le aree facenti parte della Rete Natura 2000 si arriva però al 30,3% della superficie regionale, dato percentuale inferiore in Italia sono a quello dell’Abruzzo. Significativo è che le aree suddette sono state quasi tutte individuate negli ultimi due decenni, segno evidente di una decisa tendenza a una maggiore consapevolezza e di una mutata sensibilità al tema della protezione ambientale a tutti i livelli. In questa direzione si colloca anche la creazione (2013) del marchio VIVA-Valle d’Aosta unica per Natura, che ha lo scopo di valorizzare e promuovere la fruizione di tutte le aree protette regionali nel loro complesso e in maniera eco-sostenibile e consapevole. Un’evoluzione quindi assolutamente positiva, che lascia intravedere positivi sviluppi, ma che si è confrontata negli anni anche con il naufragio di alcuni importanti progetti, primo tra tutti quello dell’Espace Mont Blanc. Nel 1988 infatti i ministri dell’ambiente di Italia, Francia e Svizzera firmarono la Dichiara-zione di Locarno, dove davano il loro sostegno all’idea di un “Parco internazionale del Monte Bianco”. Si avviò da quel momento una lunga serie di incontri, concertazioni e scambi di idee e di proposte tra tutte le istituzioni, le comunità e i soggetti coinvolti. L’idea di un Parco naturale fu progressivamente accantonata e si tramutò “soltanto” nella creazione di una Cooperazione trasfrontaliera, che coinvolge 35 comuni in quattro regioni alpine, Savoia e Alta Savoia in Francia, Valle d’Aosta in Italia e Vallese in Svizzera, ponendosi come obiettivo lo sviluppo e il sostegno di progetti in vari ambiti in un’ottica sostenibile.

TUTELA E PROTEZIONE AMBIENTALE

Veduta dall’alto della testata del Plan de Nivolet chiuso dalle cime del gruppo del Gran Paradiso.

Giovane stambecco. La storia della protezione ambientale in Italia nasce proprio dalla salvaguardia di questo animale (foto Maurizio Brini).

Page 7: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

313312

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

Il Gran Paradiso è uno dei 4000 più frequentati delle Alpi, costituendo per molti il primo ap-proccio all’alpinismo su ghiacciaio e al mondo dell’alta montagna. Questo itinerario ripercorre quindi le speranze, i sogni e le paure di chi sale per la prima volta verso un traguardo ambi-

to, ma offre anche la possibilità di ammirare alcune pareti che hanno fatto la storia dell’al-pinismo valdostano della prima metà del XX secolo, come l’estetica parete nord-ovest del Gran Paradiso, salita per la prima volta da Renato Chabod e Amilcare Crétier nel 1930 o

la pareti nord del Ciarforon (salita per prima volta per la via diretta da Giacomo Chiara, Enrico Chiara ed Enrico Cattinelli nel 1939) e ormai quasi completa-mente scomparsa a causa del ritiro della copertura glaciale.

ACCESSODa Villeneuve si seguono le indicazioni per la Val di Rhêmes e la Valsavaranche. Raggiunto e superato l’abi-tato di Introd, si giunge al bi-vio dove le strade per le due vallate si dividono. Mante-nendo la sinistra, si imbocca la SR23 della Valsavaranche e la si percorre fino alla loca-lità Previou (ampio parcheg-gio e cartelli che indicano l’attacco del sentiero per il Rifugio Chabod).

ITINERARIODal parcheggio di Praviou, si segue il segnavia 5, si supera immediatamente il Torrente Savara e si prose-gue in direzione del Rifugio

SOTTOSEZIONE: Alpi del Gran Paradiso

VALLE: Valsavaranche

PARTENZA: Praviou (1829 m)

QUOTA MIN E MAX: 1829 m, 2719 m

DISLIVELLO: 1430 m

LUNGHEZZA: 21 km

TEMPO: 6,50 h

DIFFICOLTÀ: E

PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Chabod, Rif. Vittorio Emanuele II, Rif. Tètras Lyre

ACQUA: Rif. Vittorio Emanuele II, Pont

PERIODO CONSIGLIATO: luglio-ottobre

MOMENTO CONSIGLIATO: tutto il giorno

FAMIGLIA: >10

CARTOGRAFIA: Valsavaranche - Gran Paradiso, Carta dei sentieri n. 9, 1:25.000, L’escursionista editore

Ciarforon, Becca di Monciair e Punta Fourà si riflettono nel piccolo Lac de Moncorvé.

Alpinismo in Valle d’Aosta l Rif. Chabod e Rif. Vittorio Emanuele

RIF. CHABOD E RIF. VITTORIO EMANUELEAi piedi del 4000 più frequentato sulle orme dei pionieri

9.3 0 4 6 21208 10 12 14 18162

2000

2400

1800

2200

2600

Lavassey

Rif. Vittorio Emanuele II

Alpe Chanté

Rif. Tètras Lyre

Rif. Chabod

Rif. Chabod

Rif. Vittorio Emanuele II

Rif. Tètras Lyre Alpe Chanté

PraviouLavassey

Testa di Montcorvé2869 m

5

5

5A

1A

1A

2

2

1

1

4

4

2A

2A

10A

10A

5A

5A

Page 8: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

315314

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

Ignorata la traccia che si dirige a nord verso la Côte Savolère, per poi biforcarsi in direzione dell’Alpe Montandayné o del Passage de Grand Neyron (segnavia 5A e 10A), si ritorna al bivio incontrato poco a valle del rifugio, si supera il Torrent de Côte Savolère grazie a un ponticello e si iniziano a seguire i segnavia del sentiero 1A in direzione del Rifugio Vittorio Emanue-le II (cartelli). Superati i depositi morenici del Ghiacciaio di Laveciau, si affrontano numerosi saliscendi, immersi in un affascinante ambiente di alta montagna, dove si alternano rocce mon-tonate, antichi e “nuovi” depositi morenici, af-fidando molto spesso l’orientamento non solo ai segnavia gialli ma anche agli ometti in pietra. Lungo tutto il tragitto è molto alta la probabilità di incontrare camosci, stambecchi, marmotte e vedere volteggiare il corvo imperiale, l’aquila reale e il gipeto. Aggirata la dorsale della Tête de Montcorvé si perde quota per poi ricomin-ciare a risalire verso la conca del Ghiacciaio di Montcorvé. Ormai ai piedi dell’edifico, ci si ri-congiunge al sentiero 1 proveniente da Pont e si raggiunge il Rifugio Vittorio Emanuele II (2719 m, 5 h), dominato dall’estremità rocciosa della cresta ovest della Becca di Moncorvé e magni-fico punto panoramico sulla calotta glaciale del Ciarforon, la piramide rocciosa della Becca di Monciair, che copre in parte il seghettato pro-filo dei Denti del Broglio, e sulla piccola catena formata dalle Punte Fourà. Ai piedi del rifugio si trova inoltre il piccolo Lac de Montcorvé, situa-to ai piedi della morena formata dall’omonimo ghiacciaio. Il rifugio più antico, eretto nel 1884 su una preesistente casa reale di caccia, è sta-to affiancato da una nuova struttura costruita a partire dal 1933 e conclusa nel 1961. Senza possibilità di errore si imbocca il sentie-

ro 1 che inizia a scendere verso il fondovalle (cartelli e indicazioni per Pont). Ammirando ancora per molto tempo le vette del Ciarforon, della Becca di Monciair, dei Denti del Broglio e la testata della Valsavaranche, chiusa dalle tur-rite sagome delle Punta Fourà, si segue l’antica mulattiera reale che compie numerosi tornanti. Giunti alle rovine dell’Alpe Chanté (2372 m, 5,40 h), la vegetazione inizia a farsi più fitta e, superata un’impetuosa cascata, un ultimo tratto di discesa nel bosco deposita sul fondovalle del Torrente Savara, in corrispondenza del Rifugio Tètras Lyre (1991 m, 6,10 h). Svoltando a destra si segue una comoda strada sterrata e, in mo-derata discesa, si raggiunge il ponte sul torrente e il grande parcheggio di Pont (1952 m, 6,20 h). Da qui si può ritornare al punto di partenza usufruendo dei mezzi pubblici. In alternativa si deve percorrere la strada asfaltata (circa 2,5 km) in discesa fino a ritornare al punto di partenza di Praviou (6,50 h).

Chabod (cartelli). Con numerosi, brevi e rego-lari tornanti, si guadagna quota tra i larici fino a uscire dalla vegetazione in corrispondenza del Casotto PNGP di Lavassey (2194 m, 1 h). Ignorato a sinistra il sentiero 5A, si mantiene la destra (segnavia 5) e si continua a salire restando a destra della Côte Savolère, procedendo tra pa-scoli cosparsi di massi e cespugli di rododendro, mentre progressivamente emergono, in manie-ra spettacolare, i profili di roccia e ghiaccio della Becca di Montandayné, del Piccolo Paradiso, del Gran Paradiso e della Becca di Moncorvé. Con pendenza costante si guadagna quota avvicinan-dosi progressivamente al corso del Torrente Côte Savolere, per poi costeggiarlo per un breve tratto fino al bivio con il sentiero 1A, proveniente dal Rifugio Vittorio Emanuele II. Ignorata momen-taneamente quest’ultima traccia si mantiene la sinistra e si compie un ampio tornante, seguito da un’altra svolta a destra, che deposita sulla

morena su cui sorge il Rifugio Chabod (2710 m, 2,40 h), affacciato sulle pareti nord delle già citate cime e sui ghiacciai di Montandayné e di Laveciau. Il rifugio situato sulla Côte Savolère, ai piedi del Ghiacciaio di Laveciau, costruito nel 1985, è dedicato a Federico Chabod (Aosta 1901, Roma 1960), storico, professore universitario, partigiano, politico e alpinista, una delle figure fondanti della storia contemporanea valdostana. Oltre all’impegno politico e intellettuale (che lo resero uno degli storici italiani più importanti del XX secolo), Federico Chabod si dedicò, in giova-ne età, anche a un’intensa attività alpinistica, con alcune prime salite: Punta Judith (con Michele Baratono, prima assoluta, 12 giugno 1921), cre-sta sud della Dent d’Hérens (con Erasmo Bariso-ne, 1921), cresta ovest della Becca Guin (con Mi-chele Baratono e Mario Schiagno, 1922), Tours de Notre Dame (con Michele Baratono, prima assoluta, 1 settembre 1924).

Alpinismo in Valle d’Aosta l Rif. Chabod e Rif. Vittorio Emanuele

Luci del tramonto su Becca di Montadayné, Piccolo Paradiso e Gran Paradiso.

L’ampio sentiero che sale verso il Rifugio Chabod.

Page 9: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

341340

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

Questo lungo itinerario ad anello consente di camminare una giornata intera in ambienti isolati e affascinanti, toccando in successio-ne tre punti d’appoggio molto diversi tra loro per storia e caratteristiche: il Rifugio Cuney affianca infatti lo storico omonimo santuario, perpetuando la secolare tradizione di ospitali-tà che qui veniva fornita ai pellegrini nei secoli passati; il Bivacco Reboulaz è invece un punto d’appoggio non gestito costruito come un’ac-cogliente piccola casa di pietra e legno sulle sponde del Lac de Luseney mentre il Rifugio Magià è uno degli ultimi nati tra i rifugi valdo-stani, inaugurato nel 2016 e posizionato lungo la strada poderale che risale la testata della Valle di Saint Barthélemy.

ACCESSODa Aosta si segue la SR13 della Valle di Saint Barthélemy fino a Lignan, dove si trova l’osser-vatorio astronomico. Da qui si seguono le indi-cazioni per Perliod e, poco prima di giungere alla frazione, si lascia l’auto nel grande parcheg-gio dell’area pic-nic che precede il minuscolo abitato.

ITINERARIODal parcheggio di Porliod si seguono le indica-zioni per il Rifugio Cuney (segnavia 11B e 11C), si sale su un’ampia traccia fino a un alpeggio (Larset damon) e, poco prima di raggiungere il soprastante punto di ristoro, si svolta a sinistra proseguendo su sentiero verso il soprastante Bois de Fontaney. Dopo aver intersecato un tornante della strada poderale che collega Por-liod agli alpeggi di Tsa de Fontaney, si esce dalla vegetazione e si procede tra ampi pascoli fino a un bivio (2234 m, 1 h), dove ci si ricollega al

sentiero 11 proveniente da Lignan. Proseguen-do diritto verso il Col Salvé e il Rifugio Cuney (cartelli), si attraversano i prati in moderata salita (tutto questo settore presenta notevoli problemi di orientamento in caso di scarsa vivi-bilità) e si giunge all’allungato fabbricato di Tsa de Fontaney (2307 m, 1,10 h). Continuando a camminare su terreno aperto si prosegue verso il Col Salvé, si aggira una piccola pozza d’acqua e si giunge ai piedi del modesto valico. Ignorata a destra la possibile deviazione per il Monte Morion (segnavia 11D), si man-tiene la sinistra e si raggiunge senza difficoltà il Col Salvé (2569 m, 1,40 h), dove si trova una piccola croce in legno e da dove la vista si spa-lanca sulla severa sagoma rocciosa della Ermite de Cuney.

Rifugi e bivacchi fissi in Valle d’Aosta l Rif. Cuney, Biv. Reboulaz e Rif. Magià

RIF. CUNEY, BIV. REBOULAZ E RIF. MAGIÀSeguendo la storia di rifugi e bivacchi

SOTTOSEZIONE: Alpi del Weisshorn e del Cervino

VALLE: Valle di Saint Barthélemy

PARTENZA: Porliod (1882 m)

QUOTA MIN E MAX: 1882 m, 2780 m

DISLIVELLO: 1570 m

LUNGHEZZA: 21,2 km

TEMPO: 7,20 h

DIFFICOLTÀ: EE

PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Cuney, Biv. Reboulaz, Rif. Magià

ACQUA: Santuario di Cuney

PERIODO CONSIGLIATO: luglio-ottobre

MOMENTO CONSIGLIATO: tutto il giorno

FAMIGLIA: >10

CARTOGRAFIA: Valle Centrale - Saint Bar-thélemy - Saint Marcel - Val Clavalité, Carta dei sentieri n. 13, 1:25.000, L’Escursionista editore

Rifugio e Santuario di Cuney.

10.3

Col Salvé)(

Col Terray

)(

Tsa de Fontaney

Porliod

Santuariodi Cuney

Rif. CuneyRif. Magià

Champlaisant

Praz de VerneyPraz

Biv ReboulazLac de

Luseney

10A

11C

11

11

11

12

15

1513A

13

13B

1B

12

12

17

17

1

1

1C

11B11

13

13

14

14

14

1

12

1C11D

Mont Morion2711 m

Pointe Montagnayes3049 m

Page 10: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

343342

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

erba, placche e detriti su un sentiero a tratti esile ma mai veramente esposto, aggirando la costo-la rocciosa orientale della Punta Montagnaya. Perdendo ancora quota verso il successivo cola-toio, si ignora a destra il sentiero 15, che scende nuovamente verso Praz Terrey e il Rifugio Ma-già, e si riprende a salire in traverso fino al Col Terray (2780 m, 4,10 h). Una ripida ma breve discesa (prestare attenzio-ne in presenza di terreno bagnato) consente di perdere quota verso la sottostante conca del Lac de Luseney. Tra placche e detriti si procede ora con pendenza meno accentuata (assecon-dando con attenzione segnavia e ometti, molto utili in caso di visibilità non ottimale), si supe-rano le rovine degli alpeggi di Luseney (2606 m) e si arriva sulle sponde del Lac de Luseney (2576 m), dominato dalla Becca di Luseney. At-traversato l’emissario si giunge senza difficoltà al Bivacco Reboulaz (2575 m, 4,40 h), inau-gurato nel 1993 e quindi già costruito con una

concezione “contemporanea”, molto diversa da quella delle storiche strutture in lamiera. Ignorato a sinistra il sentiero che sale verso il Col Livourneaz (segnavia 13), si continua a seguire a destra il tracciato dell’Alta Via (cartelli) fino a raggiungere poco dopo un altro crocevia (4,50 h). Questa volta si abbandonano i triangoli gialli del trekking e si piega a destra in direzione di Praz (segnavia 13, indicazioni sempre presen-ti). Una breve ma ripida picchiata conduce ad alcune rovine di alpeggi (Les Crottes, 2389 m). Procedendo sulla sinistra orografica del Torrent de Saint Barthélemy si perde quota fino al cro-cevia (2189 m, 5,10 h) con la flebile traccia del sentiero 1 che si dirige sempre verso Praz ma procedendo a mezzacosta sotto alle estreme propaggini di Cima Bianca. Continuando invece a seguire il segnavia 13 (cartelli), si continua a seguire il corso del torrente fino a mettere pie-de su una strada poderale poco a monte di un ponte. Ignorata la sterrata che piega a gomito in

Con alcuni saliscendi si superano piccole con-che e modesti dossi erbosi giungendo a un bi-vio. Ignorato il sentiero 11A (coincidente anche con l’Alta Via n. 1) che si dirige a sinistra (ovest) verso il Col de Chaléby e tralasciato il sentiero 11C che svolta a destra (est) verso Porliod, si ar-riva pochi minuti dopo a un altro crocevia, que-sta volta con la traccia che conduce all’attacco del sentiero attrezzato del Passet (2547 m, 2 h). Ignorata anche quest’ultima possibile deviazio-ne, si prosegue verso il Rifugio Cuney seguendo frecce, segnavia e triangoli gialli. Costeggiando la cresta nord-orientale della Becca Fontaney (dove corre appunto il sentiero del Passet) si giunge ai piedi del risalto che sostiene la conca che ospita il santuario e il rifugio. Piegando a si-

nistra si sale tra placche, rocce ed erba giungen-do al Santuario di Cuney, affiancato dall’omo-nimo rifugio (2656 m, 2,40 h). L’edificio sacro risale alla metà del XVII secolo (secondo l’Abbé Henry al 1650) ma è stato ricostruito nelle for-me attuali nel 1869. Le pareti interne sono quasi interamente ricoperte di ex-voto dipinti (in gran parte risalenti al XIX secolo). Il santuario è meta di tre processioni, che convergono qui da Saint Barthélemy, da Torgnon e da Bionaz, il 5 agosto di ogni anno. Il vicino piccolo Rifugio Cuney è stato inaugurato nel 1994 e si inserisce nella tradizione di ospitalità che questo luogo pos-siede almeno dall’inizio del XX secolo quando è documentato con certezza un ricovero per il pellegrini.

Tralasciato il sentiero 11 che permette di raggiungere la vetta della Becca Fontaney, si prosegue verso est sul tracciato dell’Alta Via n. 1 in direzione del Bivacco Re-bulaz (cartelli). Scendendo lungo il corso del Torrent de Cuney si giunge al bivio (quota 2572 m, 2,50 h) con il sentiero 12 che permette di raggiungere il sottostante Rifugio Magià. Per chi giun-ge qui già affaticato è pos-sibile chiudere un anello più breve raggiungendo il già citato rifugio per questa via (1 h) e da lì chiudere l’a-nello seguendo il percorso descritto successivamente. Mantenendo invece dire-zione e segnavia si sale tra

Rifugi e bivacchi fissi in Valle d’Aosta l Rif. Cuney, Biv. Reboulaz e Rif. Magià

0 4 6 21,28 10 12 14 18162

2000

2400

1800

2200

2600

2800

Tsa deFontaney

Rif. Magià

Lac de Luseney

Col TerraySantuario di Cuney

In vista del Santuario di Cuney, sovrastato dalle vette della Bec du Merlo, della Petite Bec du Merlo e dell’Ermite de Cuney. Uno dei laghetti a valle del Santuario di Cuney.

Page 11: a Escursionismo consapevole Andrea Greci in alle ’osta · Escursioni a Courmayeur 12. Escursioni a Madonna di Campiglio ... (2015) - Ferrate nella Pale di San Martino ... • Guida

344

Sentieri d’autore l Escursionismo consapevole in Valle d’Aosta

SOTTOSEZIONE: Alpi del Monte Rosa

VALLE: Valle di Gressoney

PARTENZA: Stafal (1822 m)

QUOTA MIN E MAX: 1822 m, 3585 m

DISLIVELLO: 1824 m

LUNGHEZZA: 15 km

TEMPO: 8,40 h

DIFFICOLTÀ: EE

PUNTI DI APPOGGIO: Rif. Quintino Sella

ACQUA: Stafal

PERIODO CONSIGLIATO: luglio-settembre

MOMENTO CONSIGLIATO: tutto il giorno

FAMIGLIA: >10

CARTOGRAFIA: Alte valli d’Ayas e del Lys - Monte Rosa, Carta dei sentieri n. 8, 1:25.000, L’Escursionista editore

Ultimo ometto prima dell’arrivo al Rifugio Quintino Sella.

Rifugi e bivacchi fissi in Valle d’Aosta l Rifugio Quintino Sella

RIFUGIO QUINTINO SELLANel regno dell’alta quota

10.4

direzione degli alpeggi di Praz Terray (segnavia 15) si segue la strada principale e si giunge ai piedi del Rifugio Magià (2005 m, 5,40 h), inau-gurato nel 2016 e situato a fianco degli alpeggi de La Servaz. Proseguendo sulla sterrata, si segue fedelmente il corso del torrente e poi, in corrispondenza di un crocevia di sterrate, si tralascia quella princi-pale a sinistra e anche un’altra mulattiera che sale verso la località Vayoux e si prosegue diritto tra i prati, superando ancora una volta il corso del torrente grazie a un ponticello e giungendo così all’Oratorio intitolato alla Visitazione (1924 m, 6,10 h) e agli alpeggi Champlaisant. Messo piede nuovamente su una stradina, si ignorano i segnavia del sentiero 1B che piega a sinistra verso Pierrey e subito dopo si tralascia anche la traccia che prosegue diritta verso Praz (segnavia 13 e 14) mantenendo in ambedue i casi la destra, proseguendo in direzione di Praz e di Porliod. Un breve tratto in salita consente di rimettere piede sulla poderale abbandona-ta precedentemente (dal Rifugio Magià si può giungere in questo punto anche seguendo fedelmente la sterrata) e la si segue per un lungo tratto, tra una vegetazione abbastanza rada, superando alcuni alpeggi (Champ com-bre, Nouva). Giunti a un ennesimo crocevia, in prossimità della località Praz de Verney, si ignora a sinistra la possibile deviazione per Praz (segnavia 17) e si continua a camminare sulla strada poderale (segnavia 14, indicazioni sem-pre presenti) fino a giungere a Porliod e subito dopo al punto di partenza (7,20 h).

Il Bivacco Reboulaz.

Arrivo al Col Terray.

345


Recommended