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acchiappafilm dicembre

Date post: 12-Mar-2016
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acchiappafilm dicembre
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100
DICEMBRE 2008 ANTICIPAZIONI DI GENNAIO AUSTRALIA REVOLUTIONARY ROAD TEATRO TEATRO HIGH SCHOOL MUSICAL HIGH SCHOOL MUSICAL AL BRANCACCIO AL BRANCACCIO AL SISTINA AL SISTINA POVERI MA BELLI POVERI MA BELLI GIOCA E VINCI CON MADAGASCAR 2, THE MILLIONAIRE, REVOLUTIONARY ROAD acchiappafilmweb.tv www.acchiappafilm.it ALL’INTERNO IL POSTER TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA M A D A G A S C A R M A D A G A S C A R 2 2 COPIA OMAGGIO GUEST STARS Ben Stiller, Chris Rock, Ale e Franz, Ben Stiller, Chris Rock, Ale e Franz, Elio Germano, Maria Grazia Cucinotta, Elio Germano, Maria Grazia Cucinotta, Donatella Finocchiaro, Donatella Finocchiaro, Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Emilio Solfrizzi, Raffaele Paganini, Emilio Solfrizzi, Raffaele Paganini, Louisiana Red Louisiana Red TUTTI I FILM DI NATALE TUTTI I FILM DI NATALE
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D I C E M B R E 2 0 0 8

ANTICIPAZIONI DI GENNAIOAUSTRALIA

REVOLUTIONARY ROAD

TEATROTEATROHIGH SCHOOL MUSICAL HIGH SCHOOL MUSICAL

AL BRANCACCIOAL BRANCACCIO

AL SISTINA AL SISTINA

POVERI MA BELLI POVERI MA BELLI

GIOCA E VINCI CON MADAGASCAR 2,THE MILLIONAIRE, REVOLUTIONARY ROAD

acchiappafilmweb.tv www.acchiappafilm.it

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GUEST STARSBen Stiller, Chris Rock, Ale e Franz,Ben Stiller, Chris Rock, Ale e Franz,

Elio Germano, Maria Grazia Cucinotta,Elio Germano, Maria Grazia Cucinotta,Donatella Finocchiaro,Donatella Finocchiaro,

Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Emilio Solfrizzi, Raffaele Paganini,Emilio Solfrizzi, Raffaele Paganini,

Louisiana RedLouisiana Red

TUTTI I FILM DI NATALETUTTI I FILM DI NATALE

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ESTERNO NOTTE . L’EDITORIALE*

È consuetudine di fi ne anno fer-marsi un attimo e fare un bilan-cio sui risultati ottenuti, i percor-si seguiti e gli ostacoli superati. Non sorprenda dunque il fatto

che la nostra rifl essione di dicembre vada al cinema italiano, che rivive oggi con una seconda pelle, reagendo a un trend che l’aveva incastrato nell’etichetta stretta del-l’eterna crisi. Cos’è successo nell’anno della recessione economica e dei consumi in ritirata? Gli in-

cassi sono diminuiti del 3,99 %, ma i numeri non demoralizzano il necessario ottimismo della volontà, l’entusiasmo scevro d’inge-nuità, la fi ducia indispensabile all’amore per il cinema. Le abbuffate natalizie 2007 sono state digerite a suon di risate con Na-tale in crociera e Una moglie bellissima. Il primo, migliore incasso dell’anno, è stato frutto dell’ennesima prova da mattatore di Christian De Sica; il secondo, anch’es-so grande successo di botteghino, è stato conferma di un Leonardo Pieraccioni tor-nato alla popolarità formato Il ciclone. La scena d’amore più sexy l’abbiamo vista in

Caos calmo (ovviamente parliamo di Isa-bella Ferrari e Nanni Moretti), sterzata di vita in un fi lm che ricordava, non solo per la panchina, il caro Forrest Gump. Passato quasi inosservato invece Il mattino ha l’oro in bocca del giovane e bravo Francesco Patierno, le cui scelte, sempre così audaci, continuano a metterlo all’angolo di un ring su cui se la gioca con tenacia. Tra gli Oscar, risplende particolarmente quello attribui-to a Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, capaci di rendere la Londra di Sweeney

Todd la città più terrifi cante e in-quietante di tutte le favole nere del cinema. Corone e allori sono piovuti anche a maggio, quando il Festival di Cannes ha premiato due nomi della nuova autorialità nazionale: Matteo Garrone con il suo indimenticabile e sorpren-dente Gomorra, capolavoro neo-realistico sulla Napoli dell’orrore e dell’amore, e Paolo Sorrentino con Il divo, spietato ritratto del-l’emblematico e cinico Giulio An-dreotti. Una nuova chance, per dirla alla francese, che dimostra che la nostra rinascita non è fatta solo di risate sotto l’albero e pic-

coli psicodrammi generazionali. Ottobre ha infi ne riconosciuto la bravura di due at-tori rivelazione: l’intensa Donatella Finoc-chiaro e l’eclettico Elio Germano. L’ultima nota la dedichiamo al cinema d’animazione, che con Donkey Xote, pro-dotto e realizzato in Italia, ha saputo co-niugare buoni risultati e bassi budget. Il nostro cinema non arranca e non anna-spa, ma sospira quando ha tra le mani le belle statuine che rivendicano una qualità che il compianto Dino Risi ci ha rivelato nella rappresentazione dei nostri vezzi e delle nostre debolezze.

UN SOGNO LUNGO UN ANNO

:: di Angela Cinicolo

COLOFONDirettore ResponsabileMassimo [email protected]

Direttore EditorialeClaudio [email protected]

Relazioni EsterneAnna Calà[email protected]

Art DirectionCristian [email protected]

Redazione Grafi caMarco Valeriani, Giuliano Piazzolla

In RedazioneMaurizio Carta (caporedattore),Angela Cinicolo, Ombretta Petrollo

Hanno collaboratoEliana Volpe, Diego Carmignani,Angela Cinicolo,Valentina Giosa, Marco Catola, Valentina Mancini,Chiara Rovan,Valentina Stefani,Giuliano Tomassacci, Barbara Zorzoli,Pasquale Colizzi, Pasquale Russo, Susanna Pantò.

Società EditriceMirabilia Group S.r.l.Via Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 RomaTel. 06.52363798 - Fax 06.52363694e-mail: [email protected]

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Acchiappafi lmweb.tvReg. Trib. di Roma N. 391del 17.10.2006Direzione e RedazioneVia Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 Romae-mail: [email protected]

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Gomorra

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6 )

SOMMARIOLa vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo

ACCHIAPPAFILM

Esterno NotteL’Editoriale 5

CineCarnetTrame e schede dei fi lm del mese di dicembre 08

Cover Story

Madagascar 2 10

Intervista Ben Stiller, Chris Rock e Ale&Franz 14

Prime visioniLa felicità porta fortuna 19

Ultimatum alla terra 23Come Dio comanda 27Il cosmo sul comò 31Natale a Rio 34Come un uragano 39

La Duchessa 42The Spirit 47

Le anteprime del mese di gennaio

Yes man 53

Imago mortis 53The strangers 61Australia 65

Revolutionary Road 69

Gioca e vinci splendidi premi con Acchiappafi lmI Biglietti omaggio per il fi lm The Millionaire 07Le casse acustiche con i Pin-guini di Madagscar 2 15I libri di Richard Yates, Re-volution Road, in anteprima

assoluta, rispetto all’uscita in libreria 71

Guest stars - Le intervisteBen Stiller, Chris Rock e Ale&Franz 14Elio Germano 29

Maria Grazia Cucinotta 74

Massimo Ranieri, Bianca Guaccero, Antonello Angio-lillo 86 - 87Emilio Solfrizzi 88Raffaele Paganini 90Louisiana Red 92

Gli altri fi lmDavanti agli occhi 25Saw V 25L’ospite inatteso 29La coniglietta di casa 29Io non ci casco 33Passengers 33Povero milionario 41Racconto di Natale 41Torno a vivere da solo 49Ember - Il mistero della città di luce 49

RumorsGossip e news dal mondo dello spettacolo 78

Lo scaffaleCinema e libri 78

SonoroMusica per le immagini 79

Foyer - Il teatro da vicinoL’energia di “High School Musical” al Brancaccio 82“Miseria e nobiltà”: France-sco Paolantoni si confronta con il mito di Scarpetta 84 “Poveri ma belli” diventa un musical con Bianca Guaccero e la regia di Ranieri 86

TV & CompanyTutti pazzi per amore: 13 se-rate su Rai Uno con la nuova fi ction con Stefania Rocca e Emilio Solfrizzi che ci rac-conta come è andata 89

DanzaIl tributo di Raffaele Paga-nini a Fred Astaire e Ginger Rogers 90

MusicaIl Big Mama apre le sue porte alla leggenda del blues Louisiana Red 92

L’oroscopo delle starIl destino che accomunail pubblico e le stelle dello spettacolo 94

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*CARNET CINEMA

Allo show televisivo indiano “Chi vuol essere milionario?” Jamal Malik si tro-va di fronte all’ultima domanda, po-trebbe vincere 20 milioni di rupie. Ma il conduttore non ha molta simpatia per lui perché rifi uta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sa-pere tutte quelle risposte. Jamal verrà arrestato, sospettato d’imbroglio.

THE MILLIONAIRE5 DICEMBREUSA 2008Genere: CommediaRegia: Danny Boyle Int.: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal Dist.: Lucky Red Durata: 120’

Abel e Junon hanno due fi gli, Joseph ed Elizabeth. Joseph ha bisogno di un trapianto, ma la sorellina non è com-patibile. I genitori decidono allora di fare un terzo fi glio, Henri, nella spe-ranza di poter lo salvare, ma il piccolo muore. Da grande Elizabeth allontana misteriosamente Henri dalla famiglia. A Natale la famiglia si riunirà?

RACCONTO DI NATALE5 DICEMBRE FRANCIA 2008Genere: DrammaticoRegia: Arnaud DesplechinInt.: Catherine Deneu-ve, Chiara MastroianniDist.: BIM Durata: 143’

n le date dei film in uscita possono subire variazioni

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Tornano i simpaticissimi protagonisti di Madagascar: Alex il Leone, Marty la zebra, Melman la giraffa, Gloria l’ippopotamo, Re Julien, Maurice e i pinguini. Stavolta sono alle prese con il viaggio di ritorno a New York, ma il loro aereo fi nisce per atterrare in Africa, dove si confronteranno per la prima volta coi propri simil.

MADAGASCAR 2 19 DICEMBREUSA 2008Genere: Animazione Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Voci: Ale e FranzDist.: Universal PicturesDurata: 90’

Dieci persone si salvano da un disastro aereo. La psicoterapeuta Claire dovrà aiutare i superstiti, ma quando inizia-no a ricordare l’incidente, i testimoni spariscono misteriosamente nel nulla. Claire si ritrova così coinvolta in una cospirazione e in una relazione con uno dei passeggeri. Thriller psicologico che varia sul paranormale.

PASSENGERS – MISTERO AD ALTA QUOTA

5 DICEMBRE USA 2008Genere: ThrillerRegia: Rodrigo GarciaInt.: Anne Hathaway, Patrick Wilson Dist.: MoviemaxDurata: 106’

Londra. Pauline, tutti la chiamano Poppy, è una giovane maestra. La sua vita sembrerebbe molto complicata ma grazie alla sua spontaneità è ama-ta e ben voluta da tutti coloro che la circondano. Poppy è la nuova Amélie, piena di energica vita. E il contrasto con il clima inglese mette ancora di più in risalto la sua vitalità.

LA FELICITÀ PORTA FORTUNA

5 DICEMBREGran Bretagna 2008Genere: CommediaRegia: Mike Leigh Int.: Sally Hawkins, Eddie Marsan, Nonso AnozieDist.: Mikado Durata: 118’

Adrienne è stata lasciata dal marito per un’altra e una delle fi glie ha appena perso il marito. Accetta allora l’invito di un’amica che gestisce il suo albergo a Rodanthe per un week-end. L’unico ospite dell’albergo è Paul, anche lui giunto lì per cercare di rifl ettere. Una sera all’improvviso si scatena un uraga-no, tra Paul ed Adrienne.

COME UN URAGANO19 DICEMBREUSA 2008Genere: Drammatico Regia: George C. Wolfe Int.: Diane Lane, Richard GereDist.: : Warner BrosDurata: 97’

Nord Italia. Rino e il fi glio Cristiano vivono un rapporto di drammatica simbiosi. Il padre è un lavoratore pre-cario dedito alla violenza e all’alcol, il fi glio è un adolescente che vive di rifl esso del papà. Il loro unico amico è Quattro Formaggi, che in seguito a un incidente ha perso la testa e passa le giornate tra le discariche.

COME DIO COMANDA12 DICEMBREITALIA 2008Genere: DrammaticoRegia: Gabriele Salvatores Int.: Filippo Timi, Elio GermanoDist.: 01 DistributionDurata: 103’

Un misterioso disco volante atterra nel centro di Washington. La scienziata Helen Benson si trova faccia a faccia con l’alieno Klaatu, in viaggio attra-verso l’universo per scongiurare una crisi che sconvolgerà l’intero sistema planetario. Remake dell’omonimo cult diretto da Robert Wise nel 1951 con un risvolto ecologista.

ULTIMATUM ALLA TERRA12 DICEMBREUSA 2008Genere: Fantascienza Regia: Scott Derri-ckson Int.: Keanu Reeves, Jennifer Connelly Dist.: 20th Century Fox Durata: 106’

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Giacomo, detto Giagià, affermato agente immobiliare, scappa dalla moglie (una napoletana approdata a Milano negli anni ’80) e dalla famiglia in cerca di evasione. Tra il divorzio, le complicazioni della famiglia allargata e le disperazioni degli amici separati, la commedia nasconde tra le risate qual-cosa di cui resta ben poco da ridere.

TORNO A VIVERE DA SOLO5 DICEMBRE ITALIA 2008Genere: CommediaRegia: Jerry CalàInt.: Jerry Calà, Enzo Iacchetti, Tosca D’Aquino, Eva HengerDist.: Eagle PicturesDurata: 106’ PAG. 49

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Walter, professore universitario, vedo-vo da cinque anni, non ha più voglia d’insegnare e vive una vita monoto-na in una cittadina del Connecticut. Quando si ritrova a una conferenza a New York, scopre che un appartamen-to di sua proprietà è stato affi ttato con un imbroglio a una giovane coppia, il siriano Tairek e l’africana Zainab.

L’OSPITE INATTESO5 DICEMBRE USA 2007Genere: CommediaRegia: Thomas McCarthyInt.: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Dist.: Bolero FilmDurata: 104’PAG. 29

L’eredità dell’Enigmista è nelle mani di un’unica persona: Hoffman. Ma il segreto di Jigsaw è a rischio e allora occorrerà eliminare tutti i possibili ostacoli. Numerosi fi umi di sangue ci aspettano per un fi lm a cui hanno par-tecipato perfi no dei paramedici vista la pericolosità delle inquietanti trappole mortali.

SAW V5 DICEMBREUSA 2008Genere: HorrorRegia: David Hackl Int.: Tobin Bell, Costas Mandylor, Betsy Rus-sell, Julie Benz Dist.: 01 Distribution Durata: 88’

Marco, 17 anni, vive la sua età con spensieratezza e gioia di vivere. Fre-quenta il liceo ed è circondato dagli amici e dalla fi danzata. Organizza una festa cui sarà presente il suo idolo, il dj Coccoluto. Ma un giorno fa un in-cidente e, dopo un lungo intervento, entra in coma. La sua stanza diventerà il confessionale dei suoi amici.

IO NON CI CASCO5 DICEMBREITALIA 2008Genere: DrammaticoRegia: Pasquale FalconeInt.: Maria Grazia Cu-cinotta, Ornella MutiDist.: MedusaDurata: 100’

Anche la vita delle conigliette di Play-boy può essere dura: Shelley viene licenziata. Viene allora accolta dalle ragazze della confraternita Zeta Alpha Zeta, che hanno bisogno di una vera e propria look maker. Lei ha bisogno invece di ritrovare la sua identità. Da un confronto tanto curioso usciranno solo vincitrici.

LA CONIGLIETTA DI CASA5 DICEMBREUSA 2008Genere: CommediaRegia: Fred WardInt.: Anna Faris, Colin Hanks, Rumer Willis, Emma StoneDist.: Sony PicturesDurata: 97’

Quattro episodi apparentemente sconnessi sono legati dai bizzarri in-segnamenti del maestro Tsu’ Nam e dei suoi due discepoli: egli crede che il ginko biloba sia una pianta dai po-teri ancestrali e che “l’illuminazione” si raggiunga con l’uso del bambù. Ma il vero divertimento si nasconde proprio nella quotidianità.

IL COSMO SUL COMÒ19 DICEMBREITALIA 2008Genere: CommediaRegia: Marcello Cesena Int.: Aldo, Giovanni, GiacomoDist.: MedusaDurata: 100’ PAG.31

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Il produttore Ben è alla ricerca di fi -nanziamenti per realizzare due fi lm e risollevare la sua carriera in crisi. Ma gli avrà solo due settimane e sono proprio quelle in cui dovrà affrontare il secon-do divorzio. A complicare le cose sono gli attori: Sean Penn, che se la prende inutilmente con lui, e Bruce Willis, che non vuole tagliarsi la barba.

WHAT JUST HAPPENED?30 GENNAIOUSA 2007Genere: CommediaRegia: Barry LevinsonInt.: Robert De Niro, Sean Penn, Bruce Willis, Stanley TucciDist.: Medusa Durata: 107’

le date dei film in uscita possono subire variazioni N

9(ACCHIAPPAFILM

Si avvicinano le feste di Natale. Fabio è innamorato di Linda e per uno scam-bio di e-mail pensa che lei lo abbia invi-tato in Brasile. Ma quando si presenta in aeroporto, capisce l’equivoco. Varrà la pena partire comunque? Paolo e Mario hanno organizzato una lussuosa vacanza a Rio. Anche i loro fi gli hanno prenotato per la stessa destinazione.

NATALE A RIO DE JANEIRO19 DICEMBREITALIA 2008Genere: CommediaRegia: Neri ParentiInt.: Christian De Sica, Massimo Ghini, Michelle HunzikerDist.: FilmauroDurata: n. p. PAG. 34

Inghilterra, fi ne ’700. La duchessa del Devonshire Georgiana è una donna bella e sofi sticata, liberale e stravagan-te, ma soffre un’infelicità sentimentale che la allontana dal gelido marito. Ma l’unica cosa che interessa al duca è un erede. Georgiana si abbandona allora tra le braccia del giovane conte Grey, che ricambia il suo amore.

LA DUCHESSA23 DICEMBREG. B. 2008Genere: StoricoRegia: Saul DibbInt.: Keira Knightley, Ralph FiennesDist.: BIM Durata: 95’

PAG. 42

Pasadena, Los Angeles. Ai piedi delle montagne innnevate di San Gabriel, Carl è in bilico sull’altissimo “ponte dei suicidi”, ma non si lancia e decide di mettere la sua vita nelle mani di Terrence, leader di un programma che cerca di aiutare gli americani a sfi dare la vita con competizioni di ogni tipo. La sfi da di Carl sarà dire sì per un anno.

YES MAN9 GENNAIOUSA/AUSTRALIA 2008Genere: DrammaticoRegia: Baz LuhrmannInt.: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David WenhamDist.: 20th Century FoxDurata: 107’ PAG. 53

Lady Sarah Ashley, donna aristocratica, eredita un enorme ranch. Un proprie-tario terriero senza scrupoli cerca di portarglielo via e lei, accompagnata da un ruvido bovaro, porta lontano i suoi 2000 capi di bestiame ereditati. Si troverà di fronte a esperienze trauma-tiche come il bombardamento di Perth da parte dei Giapponesi.

AUSTRALIA16 GENNAIOUsa 2008Genere: AzioneRegia: Baz LuhrmannInt.: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David WenhamDist.: 20th Century FoxDurata: 105’ PAG. 65

Connecticut, anni ’50. Frank e la mo-glie April vivono con i tre fi gli nei sob-borghi di New York come una normale famiglia della middle class. Lui fa un lavoro d’uffi cio e s’accontenta di un impiego pagato modestamente ma noioso, lei è una casalinga che sognava di diventare un’attrice. Per sbarcare il lunario si trasferiscono in Francia.

REVOLUTIONARY ROAD30 GENNAIOUSA 2008Genere: DrammaticoRegia: Sam MendesInt.: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Kathy Bates, Zoe KazanDist.: UniversalDurata: 107’ PAG. 67

La Città di Ember si trova nel sottosuo-lo, è un mondo incredibile alimentato da un enorme generatore, ideato per avere un’autonomia di 200 anni. Ora Ember sta cadendo nell’oscurità per-ché il generatore si sta deteriorando. Intanto, nel Giorno delle Assegnazioni, gli studenti dovranno scegliere il modo in cui trascorreranno le loro vite.

EMBER – IL MISTERO DELLA CITTÀ DI LUCE

19 DICEMBREUSA 2008Genere: DrammaticoRegia: Mark HermanInt.: Butterfi eld, Zac Mattoon O’Brien, Domonkos NémethDist.: Eagle PicturesDurata: 93’

I FILM DEL MESE

Beirut, 1982. Mentre imperversa la guerra civile, nei campi profughi di Sabra e Shatila l’esercito libanese mas-sacra tremila palestinesi in tre giorni. Un fi lm contro ogni guerra e contro le persone impietose che mandano in battaglia i giovani incontro alle loro paure e a un dolore inevitabile. Con momenti di grande tensione.

VALZER CON BASHIR9 GENNAIOGermania, Francia, Israele 2008Genere: AnimazioneRegia: Ari Folman Dist.: LuckyredDurata: 90’

Tratto dall’omonima favola di John Boyle, la tragedia dell’Olocausto attraverso lo sguardo ingenuo di un bambino tedesco dotato di tanta fantasia. Bruno è il fi glio di un uffi -ciale nazista e un giorno conosce Sh-muel, un bimbo ebreo la cui amicizia gli aprirà gli occhi sulla crudeltà del mondo degli adulti.

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE19 DICEMBREUsa 2008Genere: DrammaticoRegia: John MooreInt.: Mark Wahlberg, Mila Kunis, Beau Brid-ges, Chris O’DonnellDist.: Walt DisneyDurata: 99’

Assassinato e misteriosamente spari-to nel nulla, il poliziotto Denny Colt ritorna nei panni di Spirit, eroe ma-scherato che vuole mettere al sicuro Central City. Si mette allora sulle tracce dei cattivi, che insegue nell’oscurità e cerca di arrestare. A ostacolare la sua caccia donne bellissime e intriganti che lo seducono con le peggiori intenzioni.

THE SPIRIT25 DICEMBRE USA 2008Genere: AzioneRegia: Frank MillerInt.: Gabriel Macht, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson Dist.: Sony PicturesDurata: 108’ PAG. 47

Diana e Maureen sono amiche inse-parabili: la prima è un’adolescente ribelle, l’altra una ragazzina timida. Un giorno piomba l’ombra della mor-te: un ragazzo armato punta su di loro un mitra e solo una verrà risparmiata. Quindici anni dopo rivediamo Diana, sposata, con una fi glia e un tormento che non le da pace.

DAVANTI AGLI OCCHI2 GENNAIOUSA 2007Genere: ThrillerRegia: Vadim Perel-man Int.: Uma Thurman, Evan Rachel WoodDist.: Mediafi lmDurata: 90’ PAG. 25

PAG. 49

Nel tardo 1600 lo scienziato Fumagalli, ossessionato dall’idea di riprodurre le immagini, scoprì la “Thanatografi a”: uccidendo una persona e rimuovendo i suoi bulbi oculari, era possibile ripro-durre su un supporto sensibile l’ultima immagine fi ssata sulla retina della sfortunata vittima. Oggi, quel racca-pricciante rituale sembra ripetersi...

IMAGO MORTIS9 GENNAIOUSA 2008Genere: HorrorRegia: Stefano BessoniInt.: Alberto Amarilla, Oona ChaplinDist.: Medusa Durata: n.p.

PAG. 57

Una giovane e felice coppia di fi -danzati decide di trascorrere un fi ne settimana in campagna, ma il loro sog-giorno si trasforma preso in un incubo. Dopo Funny games un nuovo horror claustrofobico che ha per protagonisti uomini mascherati che alternano la buona educazione e l’aria minacciosa. Si prevedono sequel!

THE STRANGERS9 GENNAIOUSA 2007Genere: Thriller - HorrorRegia: Bryan BertinoInt.: Liv Tyler, Scott SpeedmanDist.: UIPDurata: 90’

PAG. 61

Will Smith torna a collaborare con Gabriele Muccino e i produttori de La ricerca della felicità per l’emozionante Sette Anime. Nel fi lm Smith interpreta Ben Thomas, un agente dell’IRS con un terribile segreto, che lo porterà a com-piere uno straordinario cammino di redenzione che cambierà per sempre la vita a sette sconosciuti.

SETTE ANIME9 GENNAIOUsa 2008Genere: DrammaticoRegia: Gabriele MuccinoInt.: Will Smith, Woo-dy Harrelson, Rosario DawsonDist.: Sony PicturesDurata: 87’ PAG. 65

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Allacciate le cinture, si parte. O meglio, è quello che tentano di fare i quattro fuggiaschi dallo zoo di New York fi niti in Madagascar, un posto che

non avevano mai visto, cercando un modo per riallacciarsi alla loro “animalità”. Ma poi la natura, per “cittadini” come loro

abituati ad alberi in mezzo a traffi co e ce-mento, alla lunga stanca. Così leone, giraf-fa, ippopotamo e zebra prendono la deci-sione defi nitiva: basta con questa vita da profughi alla Lost, si torna tutti nella Gran-de Mela, di nuovo a mostrarsi a turisti e vi-sitatori nel confort delle proprie gabbie. Si affi dano alla banda dei quattro pinguini, gli unici della proprio specie a preferire la torrida calura africana. Con la solita spocchia i pennuti sistemano un ae-reo (come chiamare la compagnia se non Air Penguin?), un trabiccolo messo in piedi alla bene e meglio. Ma ancora non sorride la fortuna ad Alex, leone dalle zampe stra-vaganti, Marty, la zebra dalla parlantina veloce, Melman, la giraffa ansioli-tica e Gloria, l’ippopotama sfacciato ma intelligente. L’aereo prende quota ma

naturalmente più di qualcosa non va per il verso giusto: tanto breve è la traversata che partono dall’isola africana in cui erano finiti alla prima

pun-

Ce la faranno i quattro fuggitivi dello zoo di New York a lasciare il Madagascar? Con un volo Air Penguin…

Si fanno le valigie: leone, giraffa, ze-bra e ippopotamo vogliono tornare a casa. Ma il vecchio aereo pilotato dai pinguini si rompe subito e la compagnia precipita tra le selvagge pianure africane. Per loro, cresciuti nello zoo di New York, è la prima esperienza faccia a faccia con alcuni esemplari della stessa specie. L’Afri-ca è un posto straordinario, è vero, ma non ha le comodità di un appar-tamento a Central Park.Regia: Eric Darnell, Tom McGrathCon le voci di: Ale e FranzDistribuzione: Universal PicturesDurata: 89’Data di uscita: 19 dicembre

T r a m a

LA GRANDE FUGA22MADAGASCAR

Page 11: acchiappafilm dicembre

• SOUNDTRACK: L’aitante ippopotamo che conquista Gloria, Moto

Moto (che in swahili signifi ca “molto focoso”) è stato doppiato da

Will.I.Am dei Black Eyed Peas, che al tempo della lavorazione sta-

va registrando un brano con Justin Timberlake. Will ha collaborato

alla colonna sonora del fi lm al fi anco del compositore da Oscar Hans

Zimmer.

• BABY STILE: Per creare il look dei personaggi il disegnatore An-drew Bialk si è ispirato alle illustrazioni dei libri per bambini degli

anni ’50, il cui stile è un contrasto di linee nette e linee curve che

danno vita a una struttura grafi ca molto interessante.

• VOCI DI PADRE: Quinlan, il fi glio di Ben Stiller, ha dato la voce al

piccolo Alex. Il suo personaggio non parla gran che ma nemmeno

lui ne aveva voglia. Così appena iniziava a frignare per lo sgabello

troppo alto in sala registrazione, i tecnici del suono catturavano i

suoi rumori per usarli nel fi lm.

CURIOSITÀ

22tata di Madagascar e fi niscono poco più in là, in mezzo alla sconfi nata pianura africana. E infatti il gioiellino d’animazio-ne DreamWorks stavolta si chiama Madagascar 2 e nel titolo originale compare la dicitura “Escape Africa”. Scappare dal continente nero? Una parola!Alla seconda puntata della banda di animali ha lavorato lo stesso staff della prima. Squadra vincente (da 500 milioni di dollari d’incasso) non si cambia: ci sono i due registi e sceneg-giatori Eric Darnell e Tom Mcgrath (con Etan Cohen) e le voci,

::di Pasquale Colizzi*COVER STORY

Ben Stiller

Chriss Rock

Ale e Franz

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ACCHIAPPAFILM)

dal 24 Luglio nei cineman PRIMA VISIONE*::di Angela Cinicolo

fondamentali per piazzare bene il prodotto, sono rimaste le stes-se. Nell’ordine il ragazzo d’oro Ben Stiller (ormai gira solo colos-sali successi di cassetta), lo scatena-to Chris Rock, David Schwimmer, la tosta Jada Pinkett Smith, l’anar-chico Sacha Baron Cohen, già Borat e presto giornalista di moda dalle morbide movenze nel ruolo di Re Ju-lian. E poi, visto che non ci si è fatti mancare nulla, nel ruolo di se stessi da cuccioli Ben Stiller e Jada Pinkett Smith si sono portati dietro in sala doppiag-gio fi glio e fi glia. Tanto per cominciare bene già da piccoli.Ancora una volta “il gatto” come lo chia-mano i pinguini, per tutti noi il leone “re della foresta”, è al centro della storia. Lui che è cresciuto nello zoo di una metropoli

12

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N*PRIMA VISIONE::di Angela Cinicolo

si sente più uno showman, una star: tutte qualità che sco-lorano tra le vaste pianure africane. La vita selvaggia crea qualche problema anche a Marty, che dalla sua gabbia so-gnava sempre di correre fi anco a fi anco ad un branco di simili. Tranne poi scoprire, quando gli capiterà di farlo, che non è tanto bello perdersi tra decine di zebre tut-te identiche a lui. Nessuna crisi esistenziale invece per la solida Gloria, che nel frattempo è maturata a tal pun-to che fl irterà con Moto Moto (che in swahili signifi ca “molto focoso”), un ippopotamo suo simile, massiccio e aitante, doppiato da Will.I.Am dei Black Eyed Peas. Infi ne Melman, il Woody Allen del gruppo, newyorke-se della razza degli ipocondriaci, che stavolta dovrà tirare fuori il coraggio se non vuole perdere Gloria, che ama da sempre e che sta per accasarsi col coatto della giungla. Però che fatica! In fondo lui sogna-

va solo di restare tranquillo nel suo quadrilatero con vista Central Park a sbirciare nei libri degli studenti di medicina e farsi una cultura. E guarda il caso, è fi nito in un posto dove si usano solo rimedi omeopatici.

NON C’È DA STUPIRSI SE MARTY LA ZEBRA AVRÀ UN ESAURIMENTO NERVOSO: COME TI SENTIRESTI SE VENISSI CIRCONDATO DA PERSONE IN TUTTO E PER TUTTO IDENTICHE A TE? I REGISTI

“ “

DI TUTTI I FILM CHE HO GIRATO QUESTO

È IL PRIMO CHE HO POTUTO MOSTRARE AI MIEI RAGAZZI.

MI PIACEREBBE CHE SERVISSE A SPIEGARE ALLE

RAGAZZE CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE

È COME TI PERCEPISCI

JADA PINKETT SMITH

“ “DreamWorks: la fabbrica dei sogni e i milioni di dollari speratiZ la formica (1988) e Kung Fu Panda, la serie di Shrek (il 4°

uscirà nel 2010, il 5° è in pre-produzione), Shark Tale, la stop

motion di Wallace e Gromit: sono alcuni degli oggetti del

desiderio per gli appassionati di animazione e l’invidiabile

excursus della DreamWorks, fondata da Steven Spielberg,

Jeffrey Katzenberg e David Geffen nel ’94. Il regista icona

di Hollywood, l’ex capo dell’animazione Walt Disney e il

produttore musicale di Nirvana e Sonic Youth, con l’aiuto

fi nanziario del co-fondatore di Microsoft decisero l’assalto

al cielo: produrranno anche fi lm con attori in carne ed ossa

ma è con l’animazione (territorio di caccia Disney) che arri-

veranno gli incassi: Shrek 2 nella categoria ha avuto il mag-

gior budget e il più alto guadagno della storia. Così, come

per il caso Alitalia con la parte buona e quella con i debiti,

la DreamWorks Animation è stata separata e resa indipen-

dente dalla casa madre, che nel dicembre 2005 i fondatori

hanno venduto alla Paramount. Ma dopo tre anni di con-

fl itti con la dirigenza hanno rivenduto da poco al gruppo

indiano Reliance. E tutti a dire: Spielberg abbandona Hol-

lywood per Bollywood. Per usare un neologismo, il futuro è

già iniziato in CIndia.

EXTRA

dal 19 dicembre nei cinema

ACCHIAPPAFILM( 13

Page 14: acchiappafilm dicembre

)

Il comico e Chris Rock incontrano Ale&Franz: ecco le voci di Alex il leonee Marty la zebra

AL COLOSSEO?IL SOGNO DI BEN STILLER!

“Ho parlato con la produzione: “Ma-dagascar3” sarà girato nella Roma antica, con i nostri

eroi attaccati dai gladiatori nel Colosseo”: gioca con la fantasia un Ben Stiller di buon umore nella trasferta romana per presenta-re Madagascar2. Il ragazzo d’oro della risata made in Usa già parla del terzo capitolo del-la saga e scherza sulla destinazione di Alex il leone, che ha la sua voce, e dei compagni. Più probabile che dopo le disavventure nel Continente nero i fuggiaschi torneranno a New York, magari a sentire un po’ di mal d’Africa. Jeffrey Katzenberg, uno dei capoc-cia della DreamWorks, in mezzo tra Stiller e Chris Rock e le corrispettive voci italiane Ale&Franz, non nasconde che il progetto prevedeva da sempre tre puntate se “la prima avesse avuto successo”. 500 milio-ni d’incasso parlano da soli. “Con lo stesso team abbiamo fatto progressi tecnologici formidabili” dice il produttore, convinto che “nell’ultimo decennio il cinema di ani-mazione abbia espresso i migliori esempi per innovazione e coinvolgimento”. Uno dei pochi momenti seri di un incontro con la stampa votato alla boutade. In gran for-ma il comico Chris Rock, che doppia Marty la zebra. Cosa ho messo nel personaggio?

“Sono entrato e gli ho dato vita, non è che gli sceneggiatori avessero fatto gran che di buono” sorride. E spiega che “è stato bello lavorare con i colleghi. In doppiaggio ci sia-mo visti tutti insieme solo una volta, ci siamo abbracciati e divertiti…ma no, non abbia-mo pomiciato!”. Si giocava in famiglia, con gli stessi personaggi interpretati nel primo episodio. Per Ben Stiller è stato “uno spasso lavorare senza responsabilità. Sceneggiatori e registi ci hanno incoraggiato a improvvi-sare quando ci andava: loro registravano e usavano tutto”. La cosa che invidia ad Alex il leone? “La sua criniera, sicuramente me-glio dei miei capelli”. Stessa sensazione per

Ale, voce italiana del protagonista: “Il leone è un po’ infantile, ci ho messo molto di me e della mia voce, delle stupidaggini che mi piace fare. Mi sono così identifi cato che mi sta crescendo la coda e una criniera”. Poi si tocca la pelata che avanza e sfoggia una faccia abbattuta. Accanto l’altra metà del duo, Franz: nel lavoro come nel fi lm sem-pre a farsi da spalla. Felice di aver doppia-to Marty la zebra, “un personaggio molto estroverso”. Ma costretto a una confessare: “Finalmente vedo dal vivo le voci della ver-sione originale. Vi giuro, le prime volte che le ascoltavo non ci capivo niente, mi sem-brava un suono unico”.

GUES STARS*::di Pasquale Colizzi

MADAGASCAR 3MADAGASCAR 3

ACCHIAPPAFILM14

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MADAGASCAR 3

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sally hawkins eddie marsan alexis zegerman

Page 19: acchiappafilm dicembre

Spargete ottimismo, non vi depri-mete, non smettete di spendere. Sono tutti preoccupati e scuri in volto i politici e gli esperti che ci spiegano quanto profonda

sarà la crisi, ma pretendono che noi bea-tamente ce ne infi schiamo, facendo fi nta che nulla stia succedendo. Lo sapremo solo vivendo se avrà funzionato la prudenza o la spregiudicatezza. In questo panora-ma che volge al brutto arriva inaspettato e casuale, colorato, anarchico l’inno alla gioia di vivere di Mike Leigh. La felicità porta fortuna non sposta il regista inglese dal suo campo d’osservazione privilegiato: la classe popolare britannica. Tranne rare occasioni infatti è stato il tema ricorrente

dell’autore 65enne, che l’ha dipinta con realismo e grande verità, scovando sempre quell’oggetto, quel vezzo, quello speciale modo di dire che spiega tutto. Geloso del-

::di Pasquale Colizzi*PRIMA VISIONE

ACCHIAPPAFILM( 19

Parola di Poppy, giovane maestra colorata e anarchica dall’ottimismo inaffondabile. Con una convinzione: “La felicità porta fortuna”

Poppy è una giovane insegnante elementare aperta, generosa, un po’ anarchica ma responsabile. Ama i bambini a cui insegna. Condivide un appartamento con un’amica, si preoccupa delle sorelle e prende lezioni di fl amenco. Quando inizia le lezioni di guida con un istruttore fuori di testa riuscirà a cavarsela col suo senso dell’umorismo. Vive bene il suo status di single ma a lavoro in-contrerà un uomo che inizierà a pia-cerle sempre di più.

Regia: Mike LeighInterpreti: Sally Hawkins, Alexis Zegerman, Andrea RiseboroughDistribuzione: Mikado FilmDurata: 118’Data di uscita: 5 dicembre

T r a m a

MERAVIGLIOSALA VITA È UNA COSA

Page 20: acchiappafilm dicembre

PRIMA VISIONE*

la propria indipendenza creativa al punto di rifi utare in più occasioni offerte dagli studios di Hollywood, Leigh è cresciuto artisticamente all’interno di quell’onda di protesta che montò nell’Inghilterra degli Settanta, un periodo grigio e travagliato: mentre la Lady di Ferro Margaret Thatcher con le sue rigide convinzioni conservatrici teneva a stecchetto una nazione, fomen-tando divisioni e disparità, l’arte metteva a ferro e fuoco l’isola britannica. Non solo

metaforicamente. Col sottofondo musicale dei rigurgiti punk e new-wave, un nuovo consistente gruppo di giovani fi lm-maker uscirono per le strade mischiandosi agli abitanti dei grandi suburbi popolari che cingono le città industriali del Paese. Re-gisti che poi si sono affermati come mae-stri - vedi Neil Jordan, Peter Greenaway, Stephen Frears e gli altri della British Re-naissance - scelsero storie popolari, molto realistiche (ed economiche) per raccontare

British Renaissance: cinema al tempo della crisi

EXTRAdal 5 Dicembre nei cineman

La situazione era molto simile ad oggi

nell’Inghilterra dei Settanta: l’economia

piangeva, il petrolio faceva le bizze, i gio-

vani per strada a protestare incontravano

sempre più spesso gli operai licenziati.

Non c’era una sterlina da spendere, so-

prattutto da quando il primo Ministro con-

servatore Margaret Thatcher aveva messo

a dieta ferrea la nazione. In una condizio-

ne che più diffi cile non si poteva immagi-

nare, ci fu l’ultima grande sfornata di au-

tori che il cinema inglese possa vantare.

La “British Renaissance”, come era chia-

mata, fu breve ma intensa. Tutto partì da

Channel 4: la tv pubblica inglese investì i

soldi della fi ction in fi lm a basso costo che

sarebbero andati al cinema e poi in televi-

sione. Emergono così una serie di giovani

talenti, produttori, registi, scrittori: esor-

discono Neil Jordan, Peter Greenaway,

Michael Radford, Sally Potter tra gli altri.

Tornano al cinema dopo il “confi no” alla

televisione Stephen Frears, Alan Clarke

e lo stesso Mike Leigh. Collaborano scrit-

tori come Hanif Kureishi, Alan Bennett,

Ian McEwan. Ricorda Frears: “Era buffo:

facevamo fi lm anti-Thatcher, pagati dalla

Thatcher. In fondo eravamo veri modelli di

thatcherismo: ci davamo da fare in ristret-

tezze, trasformandoci in beni da esporta-

zione. Ma a lei non siamo mai piaciuti: lei

voleva solo varietà e telequiz”.

Sally Hawkins

Alexis Zegerman

Page 21: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

problemi e speranze di cambiamento della gente comune. Tra loro Mike Leigh è stato quello che ha avuto un occhio particolare per i dettagli e le sfumature: basti pensare a Segreti e bugie, Palma d’oro nel ’96, sto-ria di un rapporto madre-fi glia “bicolore”, lo sbandato David Thewlis di Naked, l’af-fresco asfi ssiante di Tutto e niente e la com-muovente fi gura di Vera Drake. Invece con La felicità porta fortuna, che ha divertito e ben impressionato al Festival di Berlino (la spumeggiante Sally Hawkins, al terzo fi lm con Leigh, ha vinto l’Orso d’argento come Miglior attrice), è come un sospiro di sollievo, voglia di leggerezza per un autore che ha sempre scavato nel disagio, nel do-lore, nelle situazioni più complicate. Il fi lm quindi è il più buffo che abbia mai fi rmato, che casca sulla realtà striandola di colori sgargianti. Poppy è la maestra che tutti noi (ex) bambini avremmo voluto avere, l’ami-ca che si prende carico delle tue sventure perché non ne ha mai una in corso, la vi-cina di casa che ti sorride appena metti la testa fuori dalla porta. Si sente fortunata di vivere e questo certe volte mette a disagio, specialmente quando avrà a che fare con istruttori di scuola guida paranoici e razzi-

sti, insegnanti di fl amenco emotivamente devastate o con i tracolli di autostima del-l’amica ormai inchiodata a casa dai fi gli. La storia fi nisce per essere una lunga prova di sopportazione per Poppy: lei supera le pro-ve col sorriso sulla bocca (quasi sempre), ar-mata di ottimismo e ironia a palate. Il bello

è che in tutta questa faccenda gli ingenui sembrano gli altri, che si struggono per faccende del passato e sprecano tempo ed energia a detestare e sospettare. Mentre la nostra protagonista tira dritta per la sua strada, col (debole) sole inglese in faccia.

ACCHIAPPAFILM( 21

• ORIGINI: Uffi ciale dell’Impero Britannico (il massimo riconoscimento inglese per me-

riti artistici), il vero cognome di Mike Leigh è Leiberman, anglicizzato dal padre Alfred

pochi mesi prima che nascesse. Alfred era un medico ebreo che lavorò tutta la vita nei

sobborghi proletari di Manchester.

• FORTUNA: Il 65enne regista inglese è sempre stato fortunato (e bravo, naturalmente)

ai festival di cinema a cui ha partecipato. Con Naked nel ’93 ha vinto il premio per la

Miglior regia a Cannes, tre anni dopo la Palma d’oro per il Miglior fi lm, Segreti e bugie,

nel 2004 il Leone d’oro a Venezia per Il segreto di Vera Drake.

• TEATRO: Dopo gli inizi con i fi lm per la tv e poi l’affermazione nel cinema, Mike Liegh

ha spesso diretto a teatro. Nel 2005 è tornato dopo una lunga assenza al Royal National

Theatre con “Two Thousand Years”, una dramma scritto pescando nella propria bio-

grafi a: parla infatti di una famiglia ebrea che si confronta con le sue idee di sinistra e

la religione.

• HOLLYWOOD: Legato all’Inghilterra e al rodato team di collaboratori e produttori,

Mike Liegh ha dichiarato di preferir lavorare con meno soldi piuttosto che con meno

libertà: “Dare una chance a Hollywood o fi ccarmi dei perni d’acciaio negli occhi? Prefe-

risco i perni d’acciaio!”.

CURIOSITÀ

HO UN LAVORO GENIALE, ALUNNI INCREDIBILI,

AMICI ALLUCINANTI, SONO UNA DONNA FORTUNATA, SUL SERIO!

POPPY “

Page 22: acchiappafilm dicembre
Page 23: acchiappafilm dicembre

Andando con ordine, biso-gna partire dal 1940. In quell’anno lo scrittore ame-ricano Harry Bates diede alle stampe la storia breve

di genere fantascientifi co “Addio al pa-drone”. Nel testo, il narratore è un foto-reporter che offre questa testimonianza: un alieno dalle sembianze umane atter-ra con la sua navicella a Washington di fronte al Campidoglio, si presenta “Io sono Klaatu e questo è Gnut”, indicando il gigantesco robot verde che è insieme a lui, e viene ucciso da uno squilibrato, con conseguenze imprevedibili. Da que-sto spunto, 11 anni dopo, nasce il fi lm fi r-mato dal maestro Robert Wise (che vanta titoli notissimi come West Side Story e Lassù qualcuno mi ama) e intitolato The day the Earth stood still nella versione originale e Ultimatum alla Terra in quella

italiana. L’alieno nel fi lm non viene subito eliminato e la storia pren-de altre direzioni: Klaatu trova riparo presso Helen, una giova-ne vedova ed entra in contatto con il professor Barnhardt, cui confi da che la Terra sarà distrutta dalla Confederazione Galattica, se non verranno interrotte tutte le guerre e non verrà dato inizio ad un’era di pace. Nella sua espe-rienza sul nostro pianeta, l’alieno riesce a parlare con i più importanti uomini politici e scienziati, a mettere in guardia l’umanità e a conoscerla anche nei suoi lati peggiori, entrando in confl itto con delle forze armate e venendo soccorso dal suo fi do robot Gnut. Una trama affascinante ed inquietante, che ci dice molto del clima dominante che si respirava negli anni Cinquanta,

::di Diego Carmignani*PRIMA VISIONE

ACCHIAPPAFILM( 23

Atterra al cinema l’alieno Keanu Reeves. Un messaggero che ci mette in guardia dai nostri nemici più pericolosi: gli umani

QUESTO FILM È LA FINE DELMONDO Keanu Reeves

Page 24: acchiappafilm dicembre

quando, in piena Guerra Fredda, la fantascienza americana assol-veva spesso il compito di alimentare le paure dei Paesi occidentali nei confronti del Blocco dell’Est, idealmente identifi cato con un indesiderato ospite alieno. In questo senso, Ultimatum alla Terra rappresentò un rovesciamento rivoluzionario per l’epoca, intro-ducendo nuove simboliche fi gure di buoni e cattivi, mai previste in precedenza, e deviando dal tema dell’ “altro” come nemico, ma identifi candolo piuttosto come mistico salvatore. Non è la fan-tomatica minaccia del Comunismo ciò da cui bisogna guardarsi, diceva il fi lm, ma l’umanità tutta, unica responsabile dei mali del mondo. Questo il dirompente messaggio pacifi sta datato 1951 e ancora tremendamente attuale. Anche oggi un nemico misterio-so che viene da lontano, dopo l’11 settembre, esiste, specie se si

è americani, e stigmatizzare o semplicemente rifl ettere sui comportamenti umani è sempre più necessario, visto che ai confl itti bellici in atto bisogna aggiungere l’allarme ambientale che ha ormai raggiunto livelli di emergenza globale. Ecco dunque, che un nuovo Klaatu, con la fac-

cia e i modi di Keanu Reeves, che atterra sulla faccia del nostro pianeta non ci sorprende, ma ci fa anzi sinceramen-

L’UMANITÀ, CHE DISASTRO!Il tema dell’ecologia fa capolino sempre più spesso in ambito ci-

nematografi co. E forse, lo spazio dedicatogli da alcuni importanti

fi lm, ha contribuito a farlo arrivare all’attenzione dell’opinione

pubblica e sulle agende della politica. Il genere scomodato per

la causa è stato spesso quello fantascientifi co, di matrice apoca-

littica, tanto per non usare mezze misure e per mostrare le conse-

guenze disastrose dei comportamenti umani. Oltre ad Ultimatum

alla Terra, che tocca in parte queste tematiche, possiamo citare

su tutti il più diretto The day after tomorrow, spettacolare pel-

licola di 4 anni fa, incentrata sui disastri dovuti ai cambiamenti

climatici. C’è chi invece ha scelto il cinema per promuovere una

precisa battaglia, arrivando anche a vincere l’Oscar, per il miglior

documentario e migliore canzone: l’ex-vicepresidente americano

Al Gore, con Una scomoda verità, noto manifesto contro l’inquina-

mento e il surriscaldamento globale. Più fantasioso e didattico il

celebre La marcia dei pinguini, che raccontava dell’avventura sui

ghiacci di una colonia di pinguini, mentre di ecologia si parla con

molta ironia, ma anche con una certa coscienza, nel recente

lungometraggio dei Simpson.

In Italia, ha invece

fatto notizia il fi lm

denuncia Biutiful

cauntri sull’emer-

genza rifi uti in Campa-

nia. Citiamo infi ne due

festival di riferimento

nel nostro Paese: Cine-

mambiente di Torino e la rassegna Clorofi l-

la Film Festival, organizzata nell’ambito della

manifestazione estiva Festambiente.

EXTRA

dal 12 Dicembre nei cineman

Jennifer Connelly, Keanu Reeves, Jaden Smith

Page 25: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE dal 31 Ottobre nei cinema N

SAW V Il debutto della saga di Saw (il cui signifi cato in italiano

è sega, tanto per essere chiari sui ferri del mestiere del

macabro protagonista), è avvenuto nel 2004, su un palco

importante, quello del Sundance Film Festival. La pellico-

la dimostrò come la bontà di una storia può fare a meno

dell’etichetta di genere e conquistare anche i più scettici

in materia di horror. Siamo arrivati al quinto episodio e il

successo delle efferate escursioni di Jigsaw, da noi accredi-

tato come l’Enigmista, sembrano non conoscere fl essioni.

Questa volta la trama è centrata sul discepolo dell’Enig-

mista, l’esperto di scienze forensi Mark Hoffman. Quando

il segreto da lui ereditato viene messo in pericolo, dovrà

entrare in azione per eliminare tutti coloro che lo osta-

colano.

dal 5 dicembre nei cinema N

dal 2 gennaio nei cinema N

DAVANTI AGLI OCCHI In una tranquilla cittadina Diana (Evan Rachel Wood) e Mau-

reen (Eva Amurri) sono due inseparabili amiche, che vivono la

loro vivace adolescenza tra ragazzi, assenze a scuola e spinel-

li, pur essendo caratterialmente diverse. Un giorno qualsiasi

un compagno di scuola, armato di mitraglietta, ghiaccia la

loro esistenza. Vuole ucciderle, ma preferisce fare un sadico

gioco: devono indicare chi, tra loro due, deve morire.

Diana si salva e quindici anni dopo (questa volta interpreta-

ta da Uma Thurman) sembra vivere una vita quasi perfetta:

sposata con un professore e madre di famiglia. Quegli incon-

fessabili ricordi però ancora la tormentano e la vera realtà si

toglie la maschera: il marito è spesso assente, la fi glia, ribelle

come lei da giovane, viene sempre ripresa a scuola, e la sua

stessa esistenza è sospesa su piani sfalsati, in un continuo pas-

saggio tra passato e futuro. ::di E. Volpe

ACCHIAPPAFILM( 25

• PIANETA TERRA, RISPONDETE: I produttori del fi lm hanno organizzato una

campagna promozionale globale per l’uscita del fi lm, creando un’applicazione

diffusa tra i social network più famosi (come Facebook e MySpace), denominata

“The Vital List”, in cui gli utenti sono invitati ad elencare le persone, i luoghi o gli

oggetti che salverebbero nel giorno in cui la Terra si fermerà. Le cose considerate

più indispensabili saranno “salvate” sul microsito www.earthvitallist.com.

• SCI-FI: La frase “Klaatu, Barada, Nikto!” è una formula ben nota agli amanti del-

la fantascienza. Al suo potere evocativo si deve gran parte del successo di Ultima-

tum alla Terra. Di essa si serve il personaggio di Helen per bloccare l’intervento

distruttivo del robot Gort, dopo che il suo padrone Klaatu è stato colpito a morte

dagli umani. In seguito, la frase è stata ripresa e omaggiata un’infi nità di volte: da

Incontri ravvicinati a X-FIles, passando per Star Wars e L’armata delle tenebre.

• REMAKE DI UN DVD: In occasione dell’uscita di Ultimatum alla Terra, la 20th

Century Fox pubblica il dvd doppio del fi lm originale degli anni ’50. Tra i ricchis-

simi contenuti speciali, il commento audio del regista, il making of, uno speciale

sul restauro del fi lm e il gioco interattivo Gort Command, che ha per protagonista

il robot.

CURIOSITÀ

te piacere. Il remake di Ultimatum alla Terra, fi rmato dal regista scozzese Scott Derrickson (L’esorcismo di Emily Rose la sua ultima fatica), ha in comu-ne col suo visionario predecessore un forte senso di ottimismo, essendo la forza di volontà delle persone di buon senso ad animare l’intera vicenda e a condizionare i sentimenti del pubblico. Se da un lato è amara la denuncia nei confronti della barbarie che caratterizza la nostra specie, dall’altro si sottolinea la disperata costante ricerca dell’uomo di affrontare le sfi de più impossibili. Tra le tante scene catastrofi che e gli spettacolari effetti speciali, sarà proprio la speranza in un futuro migliore, grande tema della fanta-scienza d’autore, a regalare le emozioni più forti e magari ad insegnarci qualcosa di utile.

::di D. Gaggiottino

Page 26: acchiappafilm dicembre

gabrieleSALVATORESun film di

con la partecipazionedi

niccolòAMMANITI

alvaroCALECA

fabioDE LUIGI

elioGERMANO

filippoTIMI

angelicaLEO

dal romanzo di

un film di Gabriele Salvatores dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti edito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.sceneggiatura di Niccolò Ammaniti, Antonio Manzini e Gabriele Salvatores

una produzione Rai Cinema e Colorado Film prodotto da Maurizio Totti regia di Gabriele Salvatores

www.01distribution . i tcomediocomanda.it.msn.com

dal 12 dicembre al cinema

Page 27: acchiappafilm dicembre

Provincia del Nord Italia. Tra paesaggi desolati e superstrade che tagliano i silenzi vivono Rino Zena e il fi glio Cri-stiano. Il padre è un lavoratore preca-rio che si dà alla violenza e all’alcol, il fi glio è un adolescente che frequenta le scuole medie. I due sono uniti da una simbiosi cupa e nevrotica e da un amore potentissimo. Hanno un solo amico, Quattro Formaggi: è un fool che in seguito a un incidente ha perso il senno e passa le giornate costruendo un presepe con oggetti che raccoglie nelle discariche della città.

Regia: Gabriele SalvatoresInterpreti: Filippo Timi, Alvaro Caleca, Elio Germano, Angelica LeoDistribuzione: 01 DistributionDurata: 103’Data di uscita: 12 dicembre

T r a m a

Che sia nel bene o che sia nel male ogni romanzo dello scrittore Niccolò Ammaniti alla sua uscita diventa, prima ancora che un best seller, un

nuovo caso letterario in grado di suscita-re reazioni tanto differenti nel pubblico e nella critica. La sua ultima prova s’inti-tola “Come Dio comanda”, risale al 2006 e, a furor di popolo e contrariamente al giudizio di non pochi critici, ha vinto il Premio Strega nel 2007. A misurarsi con il suo linguaggio crudo, con i suoi schemi emotivi mai scarni di violenza umana e recrudescenze sociali, con la sua spieta-tezza dell’orrore quotidiano torna il re-gista Gabriele Salvatores. A interpretare

i suoi personaggi scomodi sono Filippo Timi, il cui volto sembra scolpito da una struggente malinconia, il piccolo Alvaro Caleca al suo esordio cinematografi co ed Elio Germano, Migliore attore pro-tagonista per Mio fratello è fi glio unico ai David di Donatello del 2007. Thriller che indaga sul diffi cile rapporto padre-fi glio, tra il padre padrone Rino, lavora-tore precario, violento, alcolista, e Cri-stiano, il fi glio adolescente molto fragile, sulla solitudine e la ricerca della propria identità, persa sul ciglio di in una catti-va strada, come nella vita del derelitto Quattro Formaggi. Come Dio comanda è un fi lm cupo, agghiacciante, che fa vibra-re le corde delle nostre emozioni al ritmo

::di Angela Cinicolo*PRIMA VISIONE

Una storia drammatica e spietata per Salvatores che s’ispira di nuovo a un romanzo di Ammaniti

TRE PERSONAGGI

IN CERCA D’AMORE

::foto di Franco Origlia

Elio Germano

Page 28: acchiappafilm dicembre

di un rock concreto e rabbioso che, per scagliarci in un corridoio lungo e fango-so, non ha bisogno di parole, non ha bi-sogno di voce. Vecchi capannoni, immen-se segherie, boschi impenetrabili, greti di fi umi asciutti: la natura che circonda i protagonisti di questa storia è ferina e vorace, pronta a travolgerli e a liberar-ne la parte animale. La storia, d’amore, è una favola nera, intrisa di quel realismo dickensiano che non soffoca mai dolori e orrori, che non risparmia le peggiori sof-ferenze ai suoi uomini. E i suoi uomini, scomodi, si raccontano da soli proprio mentre percorrono le strade contorte delle loro esistenze, intricate come quei boschi e desolate come quelle lande. La

fotografi a impressionan-te del fi lm, diretta

dall’accolito Italo Petriccione, do-tato di nerbo e maturità artistica, segna le tracce di una storia amara e tragica, è bru-tale come il mon-

do e l’umanità che incornicia: il

rapporto s i m -

biotico e drammatico tra padre e fi glio, la volontà di scardinare la propria identità dalla normalità, la lotta ferina contro una rabbia e una di-sperazione che nascono dal disagio e l’amore che può macchiarsi del sangue di un omicidio.

dal 12 Dicembre nei cineman

Nei panni di un bizzarro borderline che raccatta la sua soli-tudine tra le discariche di una città illuminata solo dai neon pubblicitari, Elio Germano affronta il ruolo più drammatico e controverso della sua carriera.

Per il tuo personaggio, vi siete ispirati al folletto Puck di “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare come se Quattro Formaggi fosse tanto tenero e dolce, quanto improvvisamente violento e bestiale. Alcu-

ni critici letterari invece avevano visto nel personaggio originale del romanzo degli aspetti fumettistici, paragonandolo a quei personaggi disneyani dotati di simpatica goffaggine ma velati di tristezza. Cosa ne pensi?Non ho ancora letto il libro perché non potevo fare diversamente per avere libertà d’in-terpretazione e non dover aderire perfettamente al personaggio di Ammaniti. Mi piace strutturare tutto un passato, un personaggio diventa anche un misto di tutte le cose che vengono dall’attore. Questa scelta spesso comporta poi una sorpresa nel pubblico. Quattro Formaggi è un personaggio fuori dagli schemi. Ce ne parli?È stata un’esperienza fortissima. Un personaggio così mi piacerebbe rifarlo anche a tea-tro, ripeterlo ogni sera. È un personaggio che osa, al quale succedono cose assurde. Rac-coglie giocattoli vecchi per realizzare un presepe e quel presepe è un po’ la sua chiesa, il luogo in cui dialoga con Dio. E come tutti i personaggi di questa è solo. Fa parte della famiglia dei due protagonisti come una sorta di altro fratello sia del padre sia del fi glio. Il rapporto padre-fi glio è straziante per l’emozionalità e Quattro Formaggi rifl ette que-sta situazione, è schiacciato dalla vita. Commette cose che non t’aspetti e non sai come giudicarlo. Il tuo personaggio non parla mai di sé, a farlo sono tutte le cose che lo circon-dano. È quello che capita anche a Elio Germano attore? Com’è il tuo rapporto con la popolarità?

QUO VADIS ELIO?

• BUONA LA PRIMA: Gabriele Salvatores si era già confrontato con un’opera dello scritto-

re Niccolò Ammaniti nel 2003 con il fi lm Io non ho paura, che gli era valso la nomination

all’Oscar come miglior fi lm straniero.

• ROCK & VIOLENZA: La colonna sonora, originale, del fi lm è stata composta dal gruppo

italiano Mokadelic, che aveva collaborato con il musicista Niccolò Fabi al progetto musi-

cale “Violenza 124”, un’opera collettiva che rappresenta nelle sue tracce la violenza.

• SALVATORES CHIAMA, GERMANO RISPONDE: Nel 2005 Salvatores dirigeva per la pri-

ma volta Elio Germano nel fi lm Quo vadis baby?

CURIOSITÀ

Alvaro Caleca

Angelica Leo

Page 29: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE dal 31 Ottobre nei cinema N

LA CONIGLIETTA DI CASAShelley è la playmate del mese ma, ventisettenne, viene

cacciata dalla Playboy Manson per l’arrivo di una “coni-

glietta” più giovane. In cerca di una nuova vita, Shelley

si reca all’università e s’imbatte nelle sette ragazze della

confraternita femminile Zeta Alpha Zeta. La casa delle

Zeta, tuttavia, rischia di fi nire nelle mani delle rivali della

Phi Lota Mu se non aumenterà il numero delle consorelle

iscritte. Shelley insegnerà allora alle sue nuove amiche a

truccarsi, a sedurre i ragazzi e ad acquisire maggiore sicu-

rezza in loro stesse. Mentre lei troverà lo spirito di identità

di cui le sue amiche sono dotate, tutte insieme riusciran-

no a salvare la confraternita dalla chiusura e ad imparare

a badare più ad essere che ad apparire. La protagonista

femminile è Anna Faris, la svampita Cindy Campbell della

saga di Scary Movie.

dal 5 Dicembre nei cinema N

dal 5 Dicembre nei cinema N

L’OSPITE INATTESOPer spezzare una routine piatta e solitaria Walter Vale,

un professore universitario del Connecticut, accetta di

sostituire un collega ad un lungo convegno a New York.

Quando arriva in città scopre però che il suo appartamen-

to, da tempo disabitato, è stato occupato da una coppia

di immigrati: Tarek, percussionista e Zainab, disegnatrice

di gioielli. Dopo la legittima sorpresa iniziale tra i tre si

stabilisce un rapporto armonioso e il professore propone

ai ragazzi di rimanere a vivere con lui. Appena le cose sem-

brano essere sistemate Tarek viene però arrestato... Alla

sua seconda prova da regista Thomas McCarthy, che al suo

esordio con The station agent aveva ottenuto importanti

riconoscimenti (Sundance, San Sebastian), tocca le corde

della sensibilità grazie ad una sceneggiatura ben calibrata

e a un ottima prova degli attori.

ACCHIAPPAFILM( 29

Ho un rapporto sereno con le persone che mi parlano da essere umano a essere umano, ma mi sento un po’ violentato quando le persone si sentono in diritto di chiedermi informazioni personali, anche se so che non è colpa loro perché c’è una comunicazione nel nostro mestiere che tende sempre a spettacolarizzare ogni cosa. Ma a volte non capisco dove fi nisce la sincerità e dove inizia l’invasi-vità. Hai lavorato con registi italiani importanti, da Ettore Scola a Paolo Virzì, da Giovanni Veronesi a Michele Placido, da Emanuele Crialese a France-sco Patierno fi no a Gabriele Salvatores. C’è un regista che credi ti abbia fatto un po’ da mentore, al quale ti sei completamente affi dato?No, non c’è. Perché ogni storia mi ha insegnato qualcosa in più. E ogni fi lm è legato a un percorso. Questo è anche il fascino di questo mestiere: poter con-dividere giorni totali con persone sempre diverse per ogni fi lm, mettersi in re-lazione con persone di diverse età o di diversi ceti sociali. È un’esperienza che nessun altro potrebbe darmi.Molti giornali scrivono di te che sei “un antidivo romano”. Come la prendi questa defi nizione?Io cerco di fare semplicemente il mio lavoro, il mondo dello spettacolo compor-ta l’esigenza di defi nirmi in un certo modo e io pago questo prezzo del gioco mediatico. Mi hanno fatto diventare un personaggio. Hai progetti per il futuro?Non ho ancora progetti. Però posso dirti che da poco sono fi nite le riprese del fi lm La bella gente, diretto da Ivano De Matteo, in cui ero al fi anco di Monica Guerritore e Antonio Catania. È un fi lm a basso budget, un bel progetto sul-l’Italia di oggi. Non sopporto quando mi chiedono di fare foto solo perché poi dovranno mostrale a qualcuno. I complimenti sono una cosa bellissima perché ci metto il lavoro dietro ogni ruolo, perché do qualcosa agli altri.Una volta hai dichiarato che “il teatro è uomo e il cinema è donna”...È una frase che ho detto parecchio tempo fa. Quello che volevo dire è che a tea-tro l’attore deve instaurare un mondo, portare l’immaginazione e il pubblico in una direzione, verso l’esterno. Nel cinema invece c’è un’apertura diversa perché è l’attore che deve lasciare che il personaggio entri in sé. Anche se sei principalmente un attore di cinema non sei scomparso totalmente dalle scene teatrali e quest’anno hai interpretato “Verona caput fasci”, uno spettacolo-denuncia sull’assassinio di Nicola Tomma-soli, un ragazzo colpevole solo di avere i capelli lunghi...A dire il vero non si trattava né di uno spettacolo né di un’operazione militan-te: volevamo solo raccontare quello che era successo. Era un’operazione d’in-formazione laddove ci sembrava che l’informazione mancasse. Ho dato il mio contributo d’attore, ho fatto quello che sapevo fare. È pieno di persone che rinunciano al loro tempo per mettersi a servizio della società.

Elio Germano e Filippo Timi

::di D. Gaggiottino

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Li vediamo in martellante rotazione negli sketch della pubblicità di un operatore telefonico. Eppure ogni volta che tornano con gagoriginali l’attesa è enorme. Semplicemente

il matrimonio tra Aldo, Giovanni e Giaco-mo e il pubblico italiano non conosce crisi. Basti pensare che nel 2006 furono mattatori del Natale al cinema con Anplagghed incas-sando 8 milioni e mezzo. Altro non era che la ripresa video del loro spettacolo, che con-tinuò a girare per palazzetti e teatri dello stivale prima e dopo l’uscita. Stavolta, per il

sesto titolo nelle sale, si sono affi dati alla regia di Marcel-lo Cesena, una loro vecchia conoscenza (con lui girano gli spot Wind e Yomo), già fondatore dei Broncoviz con Maurizio Croz-za e Carla Signoris e poi impa-gabile ba-ro-

Al sesto fi lm, Aldo Giovanni

e Giacomo cambiano regista ma non

la formula: ridere di noi,

con noi

LE COSMICOMICHE DEL TRIO

::di Pasquale Colizzi*PRIMA VISIONE

ACCHIAPPAFILM( 31

Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Peretti

Page 32: acchiappafilm dicembre

32 ACCHIAPPAFILM)

n

netto Jean Claude a “Mai dire lunedì”. Separazione consensuale con Massimo Ve-nier, che li aveva diretti nei cinque fi lm pre-cedenti. Il cosmo sul comò (che sembra fare il verso alle fi lastrocche dei bambini) ha una struttura “boccaccesca”, fatta di episodi che si susseguono, parabole in stili ed epoche di-versi, legate dalla voce narrante di Tsu’Nam (Giovanni), un maestro di fi losofi a orienta-le che tiranneggia i suoi discepoli (Aldo e Giacomo) con un metodo per raggiungere l’illuminazione antico ma, dicevano i non-ni, effi cace: li prende a bacchettate con un nodoso bambù. E intanto, all’ombra di un ginko biloba elargisce pillole di improbabile saggezza. Sullo schermo allora passano gli episodi. In “Fecondazione” si parla delle dif-

fi coltà di una coppia fuori età ad avere fi gli e delle traversie che affronta un padre te-stardo (Giacomo). Nell’episodio “OSA” (che sta per Oratorio Sant’Andrea) si azzarda an-che un pizzico di giallo e ha per protagoni-sta Aldo, con un’ambientazione un po’ naif in un quartiere di periferia, con la sua chiesa che cade a pezzi e un parroco che fa un po’ paura. L’episodio intitolato “Quadri” ha un sapore gotico e strizza l’occhio alle storie alla Harry Potter con i tre che scorazzano “dentro” le tele di una mostra, incontran-do personaggi improbabili come Victoria Cabello, nella versione della Dama con l’er-mellino di Leonardo da Vinci. La somiglian-za è impressionante e la vj ha una passione per le mimesi: basta vedere come rifà la Mina vamp nella sigla del suo show su Mtv. Infi ne “Milano Beach”, girato in una città lasciata deserta dalle partenze d’agosto che vuole essere un garbato omaggio a tanta commedia all’italiana dei nostri gloriosi Sessanta e Settanta. Aldo cita esplicita-

mente Il Sorpasso di Dino Risi, compianto maestro di ironia, cattiveria e senso della battuta. Insomma i tre si ripropongono con tutti i loro tipi umani e una capacità invidia-bile di renderli nelle loro stupide pose, ma anche nelle perdonabili debolezze. Volen-do azzardare uno dei motivi per cui il trio è così amato si può citare proprio la bravura nell’osservazione e nell’invenzione dei ca-ratteri, lontani anni luce dal cannibalismo comico televisivo di questi tempi: comici che imitano personaggi televisivi che alla fi ne sembrano imitazioni di se stessi. Capitolo donne: archiviata l’amata Marina Massironi, stavolta nel fi lm ce ne sono parecchie. Una è Silvana Fallisi, moglie di Aldo sullo scher-mo e nella vita, poi l’Isabella Ragonese lanciata da Paolo Virzì, qui commessa in un negozio di animali. Piccolo cammeo per Angela Finocchiaro, che fa la dottoressa, e ancora Debora Villa, Sara D’Amario e Victoria Cabello, come dicevamo. Infi ne Lu-ciana Turina, suocera corpulenta e tiranni-ca del povero Aldo.

Quattro episodi legati tra loro dagli insegnamenti di un maestro orien-tale. Nel primo tre amici condivido-no il testardo desiderio di paternità di uno di loro. Nel secondo organiz-zano le vacanze con i famigliari, tra equivoci e incomprensioni. Poi fi ni-scono in un quartiere di periferia un po’ naif, con la sua chiesa cadente e lo strano parroco. Infi ne “entrano” nei ritratti di una pinacoteca, tra-smigrando da un quadro all’altro.

Regia: Marcello CesenaInterpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Victoria Cabello, Isabella RagoneseDistribuzione: MedusaDurata: 100’Data di uscita: 19 dicembre

T r a m a

• AVANZI: Vi ricordate il Baronetto Jean Claude di “Mai dire lunedì”? Quello delle torride sto-

rie di “Sensualità a corte”, sempre innamorato di qualche possente cavaliere (che lo lasciava

regolarmente a secco?). È uno dei personaggi interpretati da Marcello Cesena, che quando

non fa il regista come in questo fi lm, si dedica alla recitazione. L’esordio con Maurizio Crozza

e Carla Signoris col gruppo Broncoviz, nella trasmissione di Rai 3 “Avanzi”.

• LE DATE DEL TRIO: I tre comici sono quasi coetanei, con la differenza di un anno l’uno

dall’altro. Il più vecchio è Giacomo, nato il 26 aprile del ‘56 a Busto Garolfo, in provincia di

Milano (ed è anche il più basso: come puntualizza, misura “un metro e cinquantotto scarso”),

poi viene Giovanni, nato il 20 febbraio 1957 a Milano e infi ne Aldo, il più giovane e alto (e

terrone!), che nasce a Palermo 29 settembre del ’58.

• AMORE E LAVORO: Il trio ha avuto una formidabile “quarta gamba” in Marina Massironi,

che è stata moglie di Giacomo fi no all’89. La coppia ha fatto la sua gavetta per locali e villaggi

turistici col duo “Hänsel e Strudel”. Due anni dopo Giacomo ha formato il trio, portando con

sé l’ex compagna che con loro ha recitato in teatro, tv e cinema fi no al 2000.

dal 19 Dicembre nei cinema

CURIOSITÀCURIOSITÀMarcello Cesena

PRIMA VISIONE*

Page 33: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

Macchina comica (da guerra)Una televisione fa c’erano Marchesini, Solenghi, Lopez a sbancare gli indici d’ascol-

to. Poi “Al, John and Jack” aprirono un nuovo capitolo. Il “terrone” che faceva il

telefonista (Aldo) e il corrispondente in lingue (Giovanni) si conoscevano da picco-

li ma si ritrovarono al servizio militare Anche Giacomo intanto, dopo mille lavori

e l’Accademia di recitazione di Busto Arsizio, faceva coppia sul palco e nella vita

con Marina Massironi. Si separano nell’89, ma lei resterà a lungo la “quarta gam-

ba” del gruppo. Nel ’91 nasce il trio come lo conoscete. Sperimentano l’affi nità con

spettacoli allo Zelig di Milano e in tv persino alla mitica televisione svizzera! Ma

è nel ’94 (e per tre stagioni) che monopolizzano “Mai dire gol” lanciando una serie

strepitosa di tormentoni. È il successo “virale” che si nutre del passaparola. Pronti

per le grandi platee dal vivo sbancano con lo spettacolo “I corti”, con la regia di

Arturo Brachetti. Debutto al cinema inevitabile nel ’97: Tre uomini e una gamba è

il caso dell’anno, un David di Donatello per l’esordio. Sempre con Massimo Venier

girano altri tre fi lm (tutti successi strepitosi) e nel 2006 hanno bisogno di palasport

per contenere il pubblico di “Anplagghed”.

EXTRA

dal 31 Ottobre nei cinema N

PASSENGERSIl regista Rodrigo García, arrivato ormai alla soglia dei

cinquant’anni, si è ritrovato ad aver diretto quasi ogni

genere di fi ction (Six Feet Under, Carnivalé, I Soprano,

Le cose che so di lei). Adesso, con Passengers, decide di

dedicarsi al thriller psicologico, dalle sfumature sopranna-

turali, aggiungendo un ulteriore tassello ad una già po-

liedrica fi lmografi a. Sotto la sua direzione la talentuosa

Anne Hathaway interpreta una seducente psicoterapeuta

alle prime armi, mandata ad esaminare i dieci superstiti di

uno spaventoso disastro aereo. Tra gli spudorati corteg-

giamenti di uno di questi (Patrick Wilson) e le improvvise

sparizioni degli altri nove sopravvissuti, la donna verrà ra-

pidamente, ed inavvertitamente, risucchiata in un vortice

di misteri e complotti.

dal 5 Dicembre nei cinema N

dal 5 Dicembre nei cinema N

IO NON CI CASCOI giovani di oggi raccontati in una vicenda toccante e rivelatri-

ce. Tutto ruota intorno a Marco, diciassettenne pieno di vita

e di speranza nel futuro. In una delle tante cavalcate sul suo

motorino, esce di strada e fi nisce in coma irreversibile. Inizia

così la processione al suo capezzale degli amici più cari, che

cercano di dargli un po’ di sollievo e nel frattempo rivelano

sogni e ambizioni di un’intera generazione. La sala d’ospeda-

le diventa un confessionale dove si intrecciano le storie di un

universo giovanile, tante volte fi nito sotto i rifl ettori, ma mai

raccontato in questi termini. Partecipano all’operazione, for-

temente voluta dal regista Pasquale Falcone, 10 ragazzi esor-

dienti (selezionati dopo oltre 600 provini), il re dei dj italiani,

Claudio Coccoluto, ed un’inedita Maria Grazia Cucinotta.

ACCHIAPPAFILM( 33

Giovanni Storti e Victoria Cabello

Page 34: acchiappafilm dicembre

Ci credereste? Ridiamo da tan-ti di quegli anni, ogni volta, a Natale... E infatti compie ben 25 anni il fi lm di Natale, cosid-detto “cinepanettone”, inaugu-

rato nell’ormai lontano 1983 da Vacanze di Natale di Carlo Vanzina, e per l’occasione quest’anno si è girato in Brasile. Dopo il grande successo lo scorso anno di Natale in Crociera, primo incasso dell’anno con oltre 27 milioni di euro, esce su tutti gli schermi il 19 dicembre, per la gioia degli afi cionados del genere, la nuova pellicola diretta come sempre dal fi do Neri Parenti e prodotta da Aurelio e Luigi De Laurentiis. Protagonista ancora una volta Christian De Sica e con lui Michelle Hunziker e Fabio De Luigi, di nuovo in coppia dopo Natale in Crociera, Massimo Ghini, interprete anche dei pre-cedenti Natale a Miami e Natale a New York (spalla di De Sica dopo il divorzio da Boldi),

Paolo Conticini (già in Natale in India e spesso partner di De Sica sullo schermo) e i giovanissimi Ludovico Fremont, star de I Cesaroni, ed Emanuele Propizio, già visto

accanto a Carlo Verdone in Grande grosso e... Verdone e nella serie tv I liceali. Unico blockbuster italiano in grado di battere al botteghino la concorrenza hollywoodiana,

Il fi lm comico delle feste festeggia le nozze d’argento e trasloca nel folle Brasile tra equivoci, belle donne e confronti generazionali

ACCHIAPPAFILM)34

QUEST’ANNO SOTTO L’ALBERO SI BALLA LA SAMBA!

Fabio De Luigi Michelle Hunziker

Massimo Ghini e Christian De Sica

Page 35: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

il fi lm di Natale è diventato un appuntamento imperdibile per ol-tre 5 milioni e mezzo di spettatori che, anno dopo anno, sbaraglia sotto le feste titoli anche interessanti e si assicura il mitico ‘Bigliet-to d’Oro’ (il premio dato al fi lm che, nell’anno passato, è riuscito a far ‘strappare’ più biglietti al cinema). Praticamente, l’Oscar del pubblico cinematografi co italiano. Mica poco! Una vera e propria tradizione natalizia, insomma, che solo di recente, ma con scarso successo, ha dato vita a generi collaterali (i cosiddetti “cinecocome-ri” estivi), e che rimane un classico per tutti coloro che durante le abbuffate natalizie intendono godersi solo un po’ di sane grasse risate. Ma perché il Brasile? “Quest’anno - dice il produttore – ab-biamo fortemente voluto girare nella magica Rio de Janeiro, nel paese che tira di più nel mondo occidentale, per via del suo fascino. Con la sua musica sempre innovativa, la sua architettura dalle li-nee circolari e sensuali e soprattutto con uno spregiudicato sistema energetico alternativo che utilizza la canna da zucchero al posto del petrolio rendendolo indipendente dal mondo arabo, Rio e’ sicura-

mente non solo la protagonista di questo Natale, ma forse anche del nostro futuro”. “E non più solo amanti e corna, ma padri e fi gli questa volta” - dice De Sica – “ci saranno sempre gag e risate, ma in modo più soft, senza troppi litigi e tradimenti”. “Con Natale a Rio punto alla trilogia come Il Signore degli Anelli!” - scherza De Luigi -, Rio de Janeiro è una delle città più belle del mondo e sono felice di tornarci con Michelle Hunziker e Christian De Sica, due grandi amici”. “Christian mi ha convinto di nuovo - dice Massimo Ghini -, mi ha promesso una vacanza da sogno in Brasile. Mamma mia…”. Insomma, c’è già da ridere prima ancora di entrare in sala, quindi. Scommesse su cui puntare sono, poi, le giovani leve Propizio e Fremont, che già hanno fatto impazzire i cuori delle ragazzine che guardano la tv. Neanche a dirlo, anche stavolta il divertimen-to è assicurato, in barba ai soliti detrattori che storcono il naso. Ci sono fi lm che tutti negano di aver visto e che incassano decine di miliardi. Ma allora, chi li ha visti? Soprattutto: l’anno prossimo dove andremo in vacanza?

• SETTEBELLO: Ben sette sono i fi lm diretti e interpretati da Christian

De Sica: 2004, The Clan; 1997, Simpatici e antipatici; 1996, 3; 1994, Uo-

mini, uomini, uomini; 1992, Ricky e Barabba; 1991, Il Conte Max (omag-

gio al fi lm omonimo diretto dal padre); 1990, Faccione (solo regia).

• POLITICALLY CORRECT: “Questo fi lm sarà una sintesi tra i Blues

Brothers ed Harry ti presento Sally, una correzione di soggetto rispetto

ai precedenti, ma non è che abbiamo fatto Gomorra, intendiamoci...

Se un fi lm non è di denuncia, allora per forza non ha colore politico.

Certo, i politici di destra sono più vicini al nostro immaginario, perché

più danarosi e impacciati, ma, accanto a Gasparri, Mastella e i fi gli di

Alemanno, tra i nostri fan ci sono anche Diliberto, Rizzo e Capezzone”,

Neri Parenti (regista)

CURIOSITÀ

::di Francesco De Belvis

CHRISTIAN, IL FIGLIO DI PAPÀ

EXTRA

Figlio del grande maestro del cinema italiano Vittorio De Sica, Chri-

stian De Sica è nato a Roma il 5 gennaio del 1951 ed ha iniziato la

carriera artistica come cantante, debuttando a Sanremo nel 1973,

ma, visto i risultati non proprio soddisfacenti, si è convinto a seguire

le orme del padre. Una fruttuosa collaborazione con Carlo Vanzina

prende il via nel 1983 con Vacanze di Natale, continua poi con Neri

Parenti regalando ai suoi estimatori decine di esilaranti commedie,

tutte campioni di incassi ogni anno, insieme al suo grande amico

Massimo Boldi, dal quale “divorzierà” artisticamente nel 2006 (il

loro ultimo fi lm insieme è Natale a Miami; peraltro, il terribile ura-

gano Katrina, il 29 agosto 2005, ha fermato la coppia, impegnata in

Florida sul set del fi lm, costretta a sospendere momentaneamente

le riprese). Nel 2000 la coppia vinse un “David di Donatello” spe-

ciale per la puntualità nel presentare pellicole di successo ad ogni

Natale. Sposato con Silvia Verdone, sorella dell’amico Carlo Verdo-

ne, De Sica ha realizzato nel 2005 il sogno di un musical al cinema

dirigendo The Clan. Di recente, De Sica ha portato anche a teatro

un brillante musical scritto insieme a Maurizio Costanzo (“Parlami

di me, un musical del 2007) e ha scritto una autobiografi a (“Figlio

di papà”, edita da Mondadori, in cui si mette a nudo e racconta del

suo rapporto con il padre e del litigio con il collega Massimo Boldi).

Grande ammiratore di Frank Sinatra e soprattutto di Marlon Bran-

do, ha chiamato Brando il suo primo fi glio proprio in onore dell’in-

terprete statunitense.

CHRISTIAN A PROPOSITO DI VITTORIO: “Papà è spirato tra le mie braccia il 13 novembre 1974 all’ospedale di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Io recitavo in teatro a Milano. Mia madre mi ha chiamato. Ho preso il primo aereo. Sono arrivato all’ospedale, ho visto papà. Il vestito attaccato alla stampella. Quello blu. Gessato. Elegante. Non aveva più voce. Mi disse: ‘Christian, molla tutto e vieni via con me, mi faccio un ultimo ciclo della cura, poi torniamo a Montecarlo. Stai vicino a mamma, Christian, e soprattutto guarda che bel culo che c’ha quell’infermiera’ ”

CHRISTIAN A PROPOSITO DI MASSIMO: “Boldi è stato un amico importante. Corso al mio capezzale dopo il brutto episodio del petardo che mi aveva colpito all’occhio, mi ricordo che piangeva. ‘Christian – diceva - è tornato tutto come prima, l’occhio è tornato come prima’. Di Massimo voglio ricordare questo e mi voglio ricordare quanto ci siamo divertiti quando abbiamo fatto i nostri fi lm, sul set, perché lui era molto generoso e rideva moltissimo di quello che facevo io. E se io facevo una cosa o gliela fregavo, lui era contento di dividerla con me, quella battuta”

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RICHARD E DIANE DI NUOVO INSIEME

Se fate parte di quel gruppo d’in-guaribili romantici che crede nel-l’anima gemella e non smette di aspettarla nemmeno quando i casi della vita sembrano volerti indi-

care che forse l’altra metà della mela non esiste, avete trovato pane per i vostri denti. Arriva sugli schermi Come un uragano, la storia di due persone ormai adulte che cre-

dono di aver già avuto la loro occasione per essere felici, ma scoprono invece che nella vita c’è sempre un’altra possibilità per vivere l’amore, quello con la A maiuscola.Adrienne è una donna ferita, abbandonata dal marito per un’altra e adesso indecisa se riaccoglierlo in casa dopo il suo pentimento o continuare per la sua strada; di sicuro il ritorno del marito farebbe felici i fi gli, ma si-

gnifi cherebbe perdere molta della tranquil-lità che sta faticosamente cercando di ricon-quistare. In questo momento di confusione la proposta di un’amica, proprietaria di un albergo a Rodanthe, di dirigerlo al posto suo, capita a proposito e Adrienne accetta di buon grado.Paul è un medico che ha dedicato tut-ta la sua vita alla professione, sacrifi -

Ancora una storia di passione per Gere e la Lane. Sono passati vent’anni da Cotton Club ma la coppia, sul set, continua a regalare emozioni.

::di Susanna Panto’*PRIMA VISIONE

ACCHIAPPAFILM( 39

Page 40: acchiappafilm dicembre

cando così la famiglia e in particolare i rapporti con il fi glio. Adesso non ha più cer-tezze e come Adrienne cerca nella tranquil-la Rodanthe un po’ di pace.Paul e Adrianne sono due persone con un passato alle spalle, con scelte ben precise e con responsabilità. Durante un uragano scopriranno di essere destinati l’uno all’al-tra.Richard Gere e Diane Lane si ritrovano in-sieme per la terza volta sul grande schermo. Dopo essere stati diretti più di vent’anni fa da Francis Ford Coppola in Cotton Club e nel 2001 da Adrian Lyne ne L’amore infedele si

cimentano adesso in questa storia d’amore matura e profonda, tratta dall’omonimo romanzo di Nicholas Sparks con la regia di George C. Wolfe, autore e produttore tea-trale (vincitore anche di due Tony Award) per il quale questo fi lm costituisce l’esordio cinematografi co.La passione tra Paul ed Adrianne si consu-ma su uno sfondo poetico e turbolento

almeno quanto i sentimenti che i due protagonisti vivono, secondo John Ro-

mano, uno degli sceneggiatori: “c’è un fl usso ininterrotto tra turbo-lenza esterna e quella interna”.Una storia d’amore vista dall’ot-tica degli adulti, dopo tanti fi lm sul sentimento adolescenziale,

costituita da dinamiche profon-de, mature e per questo più consa-

pevoli. Un messaggio di speranza per tutti coloro che credono di dover ormai passare la mano; Paul ed Adrianne dimostrano in-fatti che il gioco della conquista della felici-tà non fi nisce a vent’anni, come dichiara il regista stesso: “le circostanze e le dinamiche si evolvono. Talvolta la vita ed il mondo ci offrono qualcosa di inaspettato o qualcosa in cui sperare”. Il romanzo dal quale è tratto il fi lm rappre-senta per Nicholas Sparks stesso un ritorno alle origini, al romanticismo dei primi lavori e cerca di evidenziare tutte le mol-teplici emozioni umane: rabbia, frustrazione, tristezza, passione, felicità, impazienza, attesa e così via. Esattamente gli stessi sentimenti che il regista e gli sceneggiatori (oltre al sopra citato John Romano an-

che Ann Peacock) hanno riversato in questa pellicola.Un messaggio di speranza quindi ma anche uno sprone a smettere di porsi interrogativi sulle scelte, giuste o sbagliate, fatte in pas-sato. Non è detto infatti che non rimanga margine per degli eventi inaspettati che possano sconvolgerci l’esistenza… “come un uragano”.

Adrienne è stata lasciata dal marito per un’altra, adesso lui pentito vorrebbe tornare a casa e ricomporre la famiglia. Per decidere meglio il da farsi accetta l’invito di una cara amica a gestire il suo albergo a Rodanthe per un week end. L’unico ospite dell’albergo è Paul, un affermato chirurgo giunto lì anche lui per cercare di rifl ettere. Una sera all’im-provviso si scatena un uragano e tra Paul ed Adrienne scoppia l’amore.

Regia: George C. WolfeInterpreti: Diane Lane, Richard Gere, Scott Glenn, Christopher MeloniDistribuzione: Warner BrosDurata: 97’Data di uscita: 19 dicembre

T r a m a

dal 19 Dicembre nei cinema

ACCHIAPPAFILM)40

n

Diane Lane

George C. Wolfe

Page 41: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

Diane e Richard: non c’è due senza treCome un uragano ripropone una coppia di attori già consolidata; se infatti nella

vita reale tra i due non si è registrata alcuna liaison, sul grande schermo l’alchimia

appare perfetta. Questa volta però non si tratta di interpretare due amanti clande-

stini come in Cotton Club o un amore corrotto dal tradimento e dalla gelosia come

in L’amore infedele.

In Cotton Club Richard Gere interpreta Dixie, un suonatore di cornetta che vie-

ne assoldato da un boss per proteggere Vera, la sua donna, una cinica ed avida

femme fatale interpretata da Diane Lane. Dixie e Vera si piacciono; Dixie da prin-

cipio svolge la sua mansione con zelo, poi però si lascia andare alla passione per

Vera e, dopo aver fatto uccidere il boss, fugge con lei.

In L’amore infedele Edward (Richard Gere) e Connie (Diane Lane) sono una matura

coppia borghese la cui routine viene sconvolta da un’improvvisa passione scop-

piata tra Connie ed un giovane straniero. Edward scopre la relazione e accecato

dalla gelosia uccide il rivale.

Personaggi complessi quindi passionali e trasgressivi, irrazionali e con una carat-

teristica comune: dominati dalla forza dell’amore.

EXTRA

dal 31 Ottobre nei cinema N

RACCONTO DI NATALE I coniugi Abel (Jean-Paul Roussillon) e Junon (Catherine

Deneuve) vengono sconvolti dalla grave malattia del loro

piccolo fi glio Joseph, guaribile solo con trapianto di mi-

dollo osseo. La sorella Elizabeth non è compatibile, come

pure i genitori, che decidono allora di fare un terzo fi glio,

Henri, ma anch’egli risulta “inutile”. Joseph muore a sette

anni e neanche la nascita di un nuovo fi glio, Ivan, fa supe-

rare il trauma subito. Passano gli anni, Elizabeth diviene

un’autrice di teatro, Ivan un padre di famiglia e Henri un

uomo problematico alle prese con la legge. Le sue diffi col-

tà lo portano a scontrarsi con la sorella, che lo esclude da

ogni rapporto con la famiglia. È Natale e tutti si riunisco-

no, anche Henri arriva, invitato da Paul, il fi glio diffi cile

di Elizabeth. Intanto Junon scopre di avere una leucemia

sanabile solo con trapianto di midollo osseo e la tragica

ricerca ricomincia. :: di E. Volpe

dal 5 Dicembre nei cinema N

dal 5 Dicembre nei cinema N

THE MILLIONAIREDirettamente dal genio visionario di Danny Boyle arriva

nelle sale italiane un’incredibile storia di amore e corag-

gio: l’epopea di Jamal, un adolescente indiano, cresciuto

nelle baraccopoli di Bombay, che pur di farsi notare dalla

ragazza che ama affronta, con successo, la complessa se-

lezione di domande del famoso quiz televisivo “Chi vuol

essere milionario?”. Accusato di imbroglio dal network,

il ragazzo verrà messo agli arresti e ben presto, per non

cacciarsi in altri guai, sarà costretto a fare i conti con il pro-

prio passato. Girato quasi interamente in digitale, con una

troupe ridottissima, per lo più nei veri slum di Bombay, The

Millionaire ha raccolto grandi consensi in tutto il mondo

fi no ad aggiudicarsi addirittura il premio del pubblico al

Toronto International Film Festival 2008.

ACCHIAPPAFILM( 41

• SPARKS, SI GIRA: La produttrice Denise Di Novi ha già prodotto per il cinema due

fi lm tratti da romanzi di Nicholas Sparks: Le parole che non ti ho detto e I passi del-

l’amore.

• CHE TEMPO CHE FÀ: La lavorazione del fi lm è stata più volte interrotta per proble-

mi climatici infatti, malgrado si sia cercato il più possibile di evitare gli uragani che

spesso fl agellano la zona, il secondo giorno la troupe ha dovuto affrontare una forte

tempesta che ha fatto volare gran parte delle attrezzature del set.

• FOTOGRAFIA: Il direttore della fotografi a Alfonso Beato collabora da tempo con

Pedro Almodòvar ed ha vinto per il fi lm Tutto su mia madre un Goya Award. Anno-

vera tra i suoi progetti più recenti L’amore ai tempi del colera di Mike Newell, The

Queen di Stephen Frears, Dark Water di Walter Salles, The Fighting Temptations di

Jonathan Lynn e Ghost World di Terry Zwigoff.

CURIOSITÀ

Page 42: acchiappafilm dicembre

Presentato fuori concorso nella selezione uffi ciale Anteprima del Festival Internazionale del Film di Roma, La Duchessa s’ispira alla biografi a scritta da Amanda Fo-

reman “Georgiana. Vita e passioni di una duchessa nell’Inghilterra del ‘700”. Prota-gonista della pellicola, la giovane e accla-mata Keira Knightley (Espiazione; I pirati dei Caraibi), che magistralmente ha vestito i panni (e le parrucche – vedi quella con le piume di struzzo) della nobildonna più acclamata e chiacchierata del Devonshire nel XVIII secolo. “Quando ti capita un fi lm così non te lo lasci scappare” ha dichiarato l’attrice: “Georgiana è un personaggio fan-tastico, una donna così piena di voglia di vivere”. Assolutamente d’accordo il regista Saul Dibb (Bullet Boy), entusiasta di girare un fi lm d’epoca “che avesse una risponden-za contemporanea. Quella di Georgiana è una storia senza tempo, valida oggi come

allora. È la tragedia di una giovane che cer-ca di liberarsi dalle costrizioni sociali di cui è schiava”. La Duchessa, infatti, narra la storia della giovane Georgiana Spencer, nata ad Athorp nel 1757 e che a soli diciassette anni sposa per accordo il maturo e ricco Duca del Devonshire, Ralph Fiennes (The Constant Gardener; Il paziente inglese), a condizio-ne che gli dia un erede maschio. Da subito Georgiana si distingue per arguzia, bellezza e affabilità nei rapporti politici con i libe-rali Whig, tra cui spicca la fi gura di Charles James Fox, Simon McBurney (L’ultimo re di Scozia). La vita matrimoniale della no-bile coppia, invece, si dimostra presto una delusione: la donna dà alla luce due fi glie femmine ed è costretta a fare da madre ad un’altra illegittima, subendo una relazione fi acca e costellata di tradimenti col Duca. Georgiana, però non si arrende: detta le regole della moda, ispira il personaggio di Lady Teazle nella commedia di Richard Brin-

La vita della aristocratica settecentesca Georgiana Spencer: una storia vera e di grande attualità interpretata dal viso nobile di Keira Knightley

ACCHIAPPAFILM)42

Inghilterra, 1700. La duchessa Geor-giana del Devonshire è una donna sofi sticata e affascinante, personag-gio controverso per le sue strava-ganze, la passione per il gioco e le infelici relazioni sentimentali. Spo-sa giovanissima del ricco e anziano Duca, amica intima di ministri libe-rali e principi, Georgiana scopre il vero amore con il Conte Grey, unica isola felice nel complicato ménage a trois con il marito e la sua amica Bess Foster.

Regia: Saul DibbInterpreti: Keira Knightley, Ralph Fiennes, Charlotte Rampling, Si-mon McBurney, Dominic CooperDistribuzione: BIMDurata: 110’Data di uscita: 23 dicembre

T r a m a

UN PO’MARILYN,UN PO’ DIANA

dal 23 Dicembre nei cineman

Page 43: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

sley Sheridan “The school for Scandal” e stringe amicizia con Lady Foster, alias Hayley Atwell (Sogni e delitti), che diverrà l’amante del Duca solo per rivedere i fi gli che le erano stati tolti dal marito. Ad una festa, Georgiana ritrova il ministro Charles Grey, il giovane Dominic Cooper (Mamma mia!), con il quale inizierà un’intensa e passionale storia d’amore, destinata purtroppo all’infelicità. Il successo pubblico, la notorietà e le ricchezze nascondono una vita privata piena di sofferenza e solitudine: Georgiana si dedica al gio-co, viene costretta ad abbandonare la fi glia avuta con Grey, diven-ta il bersaglio dei vignettisti dell’epoca. Antesignana delle donne emancipate, impegnata sul fronte politico e sociale, Georgiana è una donna moderna piena di contraddizioni, intelligente, origina-le e nel contempo molto fragile e appassionata. “Probabilmente è proprio questo che rende interessante la storia. I suoi confl itti interiori ne fanno un personaggio davvero sorpren-dente”, ha commenatato la produttrice del fi lm Gabrielle Tana. “Era un incrocio tra Marilyn Monroe e Lady Diana” ha ag-giunto la Foreman. “Era una diva, una celebrità, accendeva la fanta-sia della gente, ma era anche una fi gura immensamente tragica”. Un fi lm intenso e dalla trama ben articolata, con personaggi sottilmente delineati sia dal punto di vista sociale che psicologico. Ottima la fotogra-fi a dell’un-g h e r e s e Gyula Pa-dos e as-solutamente ben ponderata la scelta di uno straordinario cast di attori. Un’elegante pellicola in costume che riesce ad essere esempio di un’osservazione pro-fonda ed emotivamente appassio-nata delle problematiche che met-te in scena.

• IL LIBRO: L’opera di Amanda Foreman ha vinto il premio Whit-

bread per la Migliore Biografi a nel 1997 ed è rimasta per mesi nella

classifi ca dei best-seller inglesi. La produttrice Gaby Tana si è assi-

curata i diritti del libro subito dopo la pubblicazione, nel 1998.

• LOCATION: Il fi lm è stato girato in nove settimane nell’autunno

2007 in vere e proprie residenze d’epoca nelle campagne inglesi:

nel Derbyshire, a Norfolk, a Bath e a Chatsworth, dove il Duca e la

Duchessa attuali del Devonshire vivono ancora.

• DISCENDENZE: Georgiana era una Spencer, lontana prozia di

Diana Spencer, la compianta principessa Lady D. Molte le analogie

tra le due donne: il connubio talento-potere, il matrimonio precoce

e infelice, l’essere celebrità imitate e giudicate dal pubblico.

• L’ATTRICE: La Knightley ha dichiarato di aver letto più volte il

libro della Foreman e che, durante le riprese a Chatworth, l’attuale

Duchessa del Devonshire le ha mostrato lettere, gioielli, quadri e re-

perti dell’archivio di Georgiana, comprese le note dei suoi creditori.

CURIOSITÀ::di Chiara Rovan

EROINE DA FILM… IN COSTUMEEXTRAPersonaggi storici di spicco. Prota-

goniste d’opere letterarie. Esempi di

forza e fragilità. In una parola: donne.

Il cinema da sempre trae linfa vitale

da questa materia, affondando a pie-

ne mani nella ricostruzione in costu-

me di epoche passate e avvalendosi

delle prove di grandi attrici. Tante le

eroine della storia: dalla trilogia di

Sissi – Romy Schneider anni ’50, alla

rockeggiante Marie Antoniette (2006)

di Kirsten Dunst, da Elizabeth – Cate

Blanchett (due i capitoli nel 1998-2007)

alle sorelle Bolena – Johansson, Portman in L’altra donna del re

(2008). Eroine in costume, le protagoniste degli adattamenti cine-

matografi ci dai romanzi di Jane Austen: Emma - Gwyneth Paltrow

(1996), Orgoglio e pregiudizio – Keira Knightley (2005), Ragione e

sentimento – Thompson, Winslet (1995). Evergreen dalle pagine

scritte allo schermo sono anche Anna Karenina – Garbo,

Marceau (8 fi lm dal 1914 al 1997), Madame Bovary –

Jones, Uppert (5 fi lm dal 1933 al 1991), Manon

Lescaut – Alida Valli (1940), Jane Eyre

- Charlotte Gainsbourg (1996),

la Rossella di Via col vento

– Vivien Leigh (1939)

e le protagoniste

di Piccole don-

ne – dalla Taylor

alla Ryder (1949

e 1994). A metà tra

storia e romanzo, Angel

– Romola Garai (2007), e Ana-

stasia – Ingrid Bergman (1956). E

tante, tante altre…

Ralph Fiennes, Hayley Atwell, Keira Knightley

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DAL 25 DICEMBRE AL CINEMA

Page 47: acchiappafilm dicembre

Ogni anno si tiene a San Diego il Comic-Con International, la più grande convention internazionale sui fumetti durante la quale vengono

attribuiti gli Oscar del fumetto, gli Eisner Awards. Il loro nome rende omaggio a uno dei maggiori autori di graphic novel di tut-ti i tempi: Will Eisner. E quest’anno a Frank Miller, noto al grande pubblico per l’insupe-rabile Sin city (per il quale si era cimentato dietro la macchina da presa in compagnia dell’amico Robert Rodriguez) e per l’ap-prezzabile 300, è venuta l’idea di tradurre la sua estetica delle ombre in cinema, di portare sul grande schermo il suo poliziotto bizzarro e audace, guerriero della notte al

servizio del bene di Central City, Spirit. Il re-gista ha voluto trasformare The Spirit in un fi lm proprio per tutelare l’arte dell’amico Eisner, scomparso 3 anni fa, evitando che il soggetto fi nisca nelle mani di qualcuno che potrebbe non mantenere intatte le atmo-sfere disegnate dal suo autore riducendolo a un mero prodotto commerciale. Miller ha mantenuto i toni tipicamente noir e ha mescolato il realismo, spesso drammatico, a spunti umoristici ben congegnati. Certi eroi sono molto più complicati di quan-to dovrebbero. E nascono dal male anche se la loro missione sarà sconfi ggerlo. Impie-toso combattente dei crimini più efferati, sregolato e iperviolento, Denny Colt, l’eroe di Miller, assomiglia nelle sue visioni cupe,

nella sua azione brutale e frenetica e nelle sue ambigue sfaccettature di ostinato, cini-co, tragico ai personaggi di Raymond Chan-dler e Mickey Spillane. Anni ’40, New York. Un giovane ex poliziotto ritorna misteriosa-

::di Angela Cinicolo*PRIMA VISIONE

L’autore di Sin city torna con un noir contemporaneo tratto dal maestro del fumetto Eisner

LE OMBRE DI MILLER RISPLENDONO AL CINEMA

Denny Colt è un poliziotto assassina-to che rinasce misteriosamente nei panni dell’eroe mascherato Spirit. Determinato a mantenere al sicuro Central City, Spirit insegue i cattivi nell’oscurità e cerca di arrestare il peggiore, Octopus. Nonostante la sua missione lo tenga molto occupa-to, trova sempre il tempo per le belle donne, anche se non sa mai se loro vogliano sedurlo o ucciderlo. Ma ce n’è una che non lo tradirà mai: Cen-tral City, la metropoli in cui è nato due volte.

Regia: Frank MillerInterpreti: Gabriel Macht, Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson, Paz Vega, Eva MendesDistribuzione: Sony PicturesDurata: 108Data di uscita: 25 dicembre

T r a m a

Gabriel Macht

Page 48: acchiappafilm dicembre

PRIMA VISIONE*

mente dalla morte nelle sembianze di The Spirit per scagliarsi con-tro i criminali che si nascondono nei meandri della città. Mentre tut-ti lo credevano morto, Denny costruiva il suo uffi cio sotto la propria tomba anche grazie all’appoggio del suo collaboratore Ebony Whi-te, un ragazzino afroamericano, e del rigido commissario Dolan. Il suo acerrimo nemico Octopus (il cattivissimo Samuel L. Jackson) ha però un progetto ben diverso per lui: spazzare via l’amata città e perseguire il suo folle sogno d’immortalità. Spirit si mette sulle trac-ce di quest’assassino per dargli la caccia e lo insegue negli angoli più macabri di Central City. Nel frattempo, il nostro eroe mascherato si trova di fronte a uno stuolo di bellissime donne pronte a sedurlo, amarlo o ucciderlo. A circondarlo Ellen Dolan (Sarah Paulson), la ragazza della porta accanto, Silken Floss (Scarlett Johansson), la segretaria punk, frigida e intrigante complice di Octopus, Plaser of Paris (Paz Vega), la ballerina francese assassina dei night, Lorelei (Jaime King), la sirena fantasma e Morgenstern (Stana Katic), la poliziotta sexy. Insieme a loro anche Sand Saref (Eva Mendes), ladra di gioielli che ci ricorderà il trio anime Occhi di gatto, unico amore di Denny e ora spregiudicata rivale del suo alias.Sulla scia del gotico Batman begins e del surreale Sin City, The Spi-

EXTRA

dal 19 Dicembre nei cineman

48 ACCHIAPPAFILM

La carriera creativa di Frank Miller è iniziata nell’industria dei fu-

metti statunitensi alla fi ne degli anni ‘70, quando si è fatto notare

disegnando e scrivendo alcuni dei titoli storici della Marvel Comics

come Spider-Man, Wolverine, Daredevil ed Elektra Assassin. Miller

ha creato la ninja assassina Elektra nelle pagine di Daredevil, al

quale è ispirata l’omonima pellicola del 2003, diretta da Mark Ste-

ven Johnson.

Miller ha poi creato Ronin, un dramma di fantascienza con prota-

gonista un samurai per la DC Comics. I diritti sono stati acquistati

dalla Warner Bros con l’intenzione di realizzarne un fi lm.

Dopo Ronin, Miller ha scritto e illustrato il rivoluzionario Il ritorno

del cavaliere oscuro (Batman: the dark knight returns, servito da

ispirazione per la pellicola del 1992 Batman returns), che ha ridefi -

nito questo personaggio e rivitalizzato l’industria dei fumetti. Inol-

tre Miller ha scritto Batman: anno uno (Batman: year one, illustrato

da David Mazzuchelli), fonte d’ispirazione per il fi lm del 2005 Bat-

man begins. Miller è tornato a Batman con il fortunato Il cavaliere

oscuro colpisce ancora (Batman: The Dark Knight Strikes Again)

e All-Star Batman and Robin the Boy Wonder (con le illustrazioni

di Jim Lee). Nel 1991 ha presentato il suo capolavoro noir Sin City,

trionfo di critica e di pubblico, del quale ha scritto e disegnato sette

storie. Nel 2005, Miller ha codiretto con Robert Rodriguez la pellico-

la Sin City (Frank Miller’s Sin City). 300, la sua graphic novel sugli

spartani alle Termopili, è stata adattata per lo schermo da Zack

Snyder nel 2006 e ha battuto diversi record al botteghino.

FRANK MILLER: IL SUCCESSO TRA I FUMETTI E IL CINEMA

Gabriel Macht

Paz Vega

Eva Mendes

Page 49: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

IL PERSONAGGIO DI SILKEN FLOSS SECONDO EISNER ERA UN’ASTROFISICA SESSUALMENTE REPRESSA, MOLTO RIGIDA E INNAMORATA DI SPIRIT. HO DECISO DI CAMBIARLA E FORNIRLE UNA GIOVINEZZA TURBOLENTA FRANK MILLER

“ “

dal 31 Ottobre nei cinema N

EMBER IL MISTERO DELLA CITTÀ DI LUCE

Ember, l’ultimo baluardo di salvezza del genere umano,

sta ormai per giungere alla fi ne dei suoi giorni. Le luci del-

la città si stanno lentamente affi evolendo per lasciare il

posto alle tenebre. La sola speranza rimasta alberga nei

cuori impetuosi di due piccoli abitanti, Lina e Doon, sco-

pritori di un segreto che potrebbe salvare l’intera popo-

lazione dal buio perpetuo. Gil Kenan, il giovane regista

del fi lm d’animazione Monster House, si lascia ispirare dal

famoso romanzo di Jeanne DuPrau e porta fi nalmente in

scena l’epica storia della città di luce (completamente rico-

struita per l’occasione all’interno del mastodontico studio

che aveva già ospitato il Titanic di James Cameron). Il fi lm,

prodotto da Tom Hanks, vanta nel suo cast il redivivo Bill

Murray nei panni dell’ambiguo sindaco di Ember.

dal 19 Dicembre nei cinema N

dal 5 Dicembre nei cinema N

TORNO A VIVERE DA SOLOEra il 1982 ed il trentenne studente fuori corso Jerry Calà la-

sciava i suoi ossessivi genitori per trasferirsi in una mansarda

accessoriata sognando incredibili avventure con il gentil ses-

so. Vado a vivere da solo fu un successo enorme di pubblico e

lanciò la carrierà dell’ex Gatto di Vicolo Miracoli che 26 anni

dopo torna sul grande schermo con il seguito ideale delle av-

venture di Giacomo, detto Giagià, ormai affermato agente

immobiliare. Sono passati tanti anni ma il suo problema è lo

stesso: la voglia di evadere da una noiosa routine familiare

rappresentata questa volta da 2 fi gli adolescenti e inconten-

tabili e una moglie napoletana con manie da milanese doc

(Tosca D’Aquino). Dirige lo stesso Calà, al suo quarto fi lm da

regista e al quarantaseiesimo da attore.

ACCHIAPPAFILM( 49

• ARTE DI PARTE: Tra gli artisti che hanno lavorato al fi lm, fi gurano l’acclama-

to direttore della fotografi a Bill Pope, ASC (il secondo e il terzo episodio di Spi-

derman, la trilogia di Matrix, Bound) e il supervisore degli effetti visivi Stu Ma-

schwitz (I Fantastici Quattro e Silver Surfer, Sin City).

• ALTA FEDELTÀ: Michael E. Uslan, produttore insieme a Deborah Del Prete, ri-

cordato per l’indimenticato Batman di Tim Burton, ha acquistato i diritti di The

Spirit da Eisner. Nel concludere l’accordo con l’autore, Uslan gli aveva promesso

che nessuno avrebbe toccato la sua opera se non l’avesse rispettata e se non si

fosse impegnato a realizzarla nel modo giusto.

• AGGIUNTE: Miller ha modifi cato il ruolo di Lorelei per Jaime King, che inter-

pretava Goldie in Sin City. L’attrice interpreta una donna misteriosa che in realtà

è un angelo della morte e che tormenta Spirit per tutto il fi lm. Inventato anche il

personaggio di Morgenstern, la poliziotta cadetta che è impressionata da Spirit,

ma che è anche impaziente di dimostrare quello che vale. Nei suoi panni Stana

Katic, una star emergente che ha partecipato a Quantum of Solace.

• TRA PASSATO E... FUTURO: Il regista Frank Miller aveva già utilizzato avanza-

te tecniche di ripresa digitali quando aveva codiretto Sin City assieme a Robert

Rodriguez. La tecnologia digitale ha permesso al regista di riportare in vita le

caratteristiche dei vecchi fi lm del passato, in particolare quelle fumettistiche di

una città dall’aspetto e dalle luci forti ma anche le atmosfere del noir classico.

CURIOSITÀ

rit ci proietta in un’atmosfera carica di tensione, nel sinistro mondo di un eroe nato, morto e resuscitato dalle tenebre.La fantasmagorica riproduzione di un mondo marcio, di una città che, come l’infernale Gotham city, fatica a non lasciarsi risucchiare nelle fogne del male, sorprende e ipnotizza per le sue scenografi e suggestive. Per interpretare il pro-tagonista Miller ha voluto una faccia nuova che fosse solo The Spirit e così la scelta è caduta su Gabriel Macht (The Good Shepherd), attore quasi sconosciuto, fi no-ra. Il suo volto si presta a scalpellare nelle fattezze di un viso così pulito e morbido la doppiezza dell’eroe che incarna l’uo-mo comune in perenne lotta con la propria anima-lità.Spirit è un nome sacrosanto nel mondo del fumetto, chissà che Frank Miller non lo renda tale an-che in quello del cinema.

Scarlett Johansson

::di A. Cerciello

::di A. Cerciello

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“Yes man” è la defi -nizione inglese che identifi ca universal-mente, specie nel-l’attuale epoca di

rampantismo aziendale, una persona che dà facilmente il proprio consenso, che ac-condiscende servilmente ai propri superiori e si astiene da ogni giudizio critico pur di restare nelle grazie dei capi. Questo profi lo psicologico e comportamentale non corri-sponde però a quello di Carl Allen. Lui è piuttosto un “uomo-no”, negativo in tutto e per tutto. Tira dritto quando un vendito-re ambulante prova a rifi largli un mazzo di fi ori o se un ragazzino tenta di lasciargli un

::di Diego Carmignani*ANTEPRIMA

ACCHIAPPAFILM( 53

Jim “Faccia di gomma” Carrey torna alla sua commedia. Comico, eccessivo e... dice sempre sì.

MAIDIRE NO

Page 54: acchiappafilm dicembre

volantino. Non si concede a

inu-

tili partite o aperitivi con i colleghi, né ha mai tempo se qualcuno si

rivolge a lui per un aiuto. Carl è catego-

rico nei “no” che distribuisce a destra

e a manca, troppo impegnato a rendere almeno decente una vita

che gli dà ben poche soddisfazioni. Come spesso capita, quando si è alla

disperata ricerca della giusta direzio-ne, non si fa tanto caso a quelle fortuite deviazioni sulla strada, che scartiamo con leggerezza, senza pensare quanto possano risultare invece decisive. Carl avrà modo di accorgersene: la sua esistenza subisce una repentina metamorfosi quando entra a far parte di un gruppo di auto-aiuto che predica l’importanza di dire sempre “sì” alla vita. “Yes is the new No!” è lo slogan dell’organizzazione e il nostro eroe ne fa il suo dogma. Inizia ad accettare ogni sti-molo, dal più piccolo al più grande, prove-niente dal mondo esterno: lezioni di volo, di coreano e di cucina, corse pazze in moto o sui roller blades, autosomministrazione di sostanze non troppo salubri e tante al-tre avventure in giro per il mondo. Il nuovo corso è all’insegna della gioia irrefrenabi-le per ogni esperienza sconosciuta, tra cui una vivace storia d’amore con la bella Re-nee, ma è anche segnato da una dissennata spericolatezza che lo condurrà in situazioni davvero estreme. Diffi cile compito di Carl sarà trovare un giusto equilibrio tra il “no” e il “sì”, dopo averci ovviamente regalato un mucchio di risate. Yes man è la pellicola con cui Jim Carrey riabbraccia senza esitazione il suo genere cinematografi co prediletto, quella comme-dia surreale ricca di circostanze deliranti, dove il suo ruolo di protagonista non è mai messo in discussione. Carl Allen entra dal-la porta principale nella categoria dei suoi personaggi ormai classici, uomini normali che improvvisamente si trovano alle prese con un sortilegio o un indecifrabile scherzo del destino. Pensiamo al placido Truman Burbank, elevatosi ad eroe mitico quando scopre che la sua vita è un reality televisivo, in The Truman show, o all’avvocato infi n-gardo di Bugiardo bugiardo che difende i suoi clienti a suon di bugie, costretto a dire

dal 9 Gennaio nei cineman

Carl è un ragazzo smarrito e insoddisfatto. La sua vita non sta andando in nessuna direzione e l’unica preroga-tiva è ormai quella di essere sempre negativo, dicendo “no” a tutto e a tutti. Le cose cambiano in meglio quando si lancia in una sfi da perso-nale: per un anno, decide di dire sempre “sì” in ogni cir-costanza. Carl scopre così la potenza di questo monosil-labo, capace di aprire porte inaspettate: una promozio-ne al lavoro, una nuova sto-ria d’amore e la vita torna a sorridergli...

Regia: Peyton Reed.Interpreti: Zooey Deschanel, Jim Carrey, Sasha Alexander,Bradley Cooper,Distribuzione: Warner BrosDurata: 111’Data di uscita: 09/12/2009

T r a m a

CURIOSITÀ• BOTTEGHINO: Per recitare in questo fi lm, Jim Carrey non ha ancora visto una lira.

Ha deciso infatti di attendere il risultato del botteghino, banco di prova piuttosto avaro

per lui ultimamente, dopo le delusioni di Number 23 e Dick & Jane - Operazione furto.

Con Yes man conta di tornare ai livelli di The Mask e Ace Ventura.

• BUNGEE JUMPING: Al momento di girare una scena dove il suo personaggio si tro-

va a fare bungee-jumping, Carrey ha chiesto allo stuntman professionista che doveva

saltare al suo posto di farsi da parte e si è gettato lui stesso dall’Arroyo Seco Bridge

di Pasadena. Prima, munito di megafono, Carrey ha annunciato la decisione a tutti i

presenti sul set: cast, troupe e giornalisti.

• MUSICA: Yes man è un fi lm molto musicale. Nella colonna sonora originale compare

anche la band fi ttizia Munchausen by Proxy, presente nel fi lm. Il fi nto complesso è

opera delle Von Iva, un “girl group” di San Francisco a cui si è unita per l’occasione

la protagonista femminile, Zooey Deschanel, volto nuovo della musica indipendente

oltre che del cinema. Al suo attivo un bel disco uscito quest’anno sotto il nome She &

Him.

• POTTER: Tra le prime foto di scena di Yes man rese pubbliche c’è quella di Jim Car-

rey nei panni di un improbabile Harry Potter, affi ancato dalla Deschanel in versione

Hermione. Presto si è scatenata la curiosità di tutti i fan, all’ipotesi di un Harry Potter

adulto con la faccia di Carrey. Sono poi state diffuse altre foto, di natura promozionale,

dove ai due, stavolta in posa, si unisce il rosso Ron, interpretato da Rhys Darby. Curio-

samente il fi lm è prodotto da David Heyman, lo stesso di Harry Potter.

Page 55: acchiappafilm dicembre

UN ATTORE, MILLE FACCEEstremamente duttile o in cerca di se stesso, co-

mico per natura o intenso interprete drammatico,

non importa. Jim Carrey è uno dei divi più rap-

presentativi del cinema contemporaneo ameri-

cano, capace, in ogni sua interpretazione, di im-

primere un marchio riconoscibile, pur vestendo

panni estremamente diversi tra loro. Sempre alla

ricerca del progetto giusto, Carrey è un artista ir-

requieto e imprevedibile, ma con alcune costanti.

Diffi cile, ad esempio, che torni su progetti vecchi

o riporti sullo schermo personaggi del passato.

Cedette il testimone ad altri per il seguito di The

Mask, così come per Un’impresa da Dio, in cui Ste-

ve Carrell dà seguito alle bizzarrie semidivine di

Una settimana da Dio. E non ha concesso nemme-

no un cammeo per Ace Ventura Jr, il fi lm sul fi glio

dell’acchiappanimali, che sarà distribuito l’anno

prossimo, ma solo in dvd. E pensare che fu proprio

l’eccentrico “pet detective” a renderlo famoso,

nel 1994, e poi nel sequel Missione Africa dell’an-

no dopo, ma fu anche il fi lm che gli procurò una

nomination ai Razzie Awards come peggior attore

esordiente. Ne è passato di tempo da Le ragazze

della terra sono facili, e c’è da chiedersi che stra-

da prenderà ora Jim Carrey. Intanto, nel prossimo

futuro ci sono due opere completamente diverse

tra loro. Per San Valentino 2009 è atteso I love you

Philip Morris, storia vera in cui un omosessuale

detenuto conosce in carcere l’uomo della sua vita

(Ewan McGregor). Più in là, Carrey sarà diretto da

Zemeckis in una versione di Canto di Natale dove

interpreterà ben 7 personaggi, tra Scrooge, fanta-smi di presente, passato e futuro.

ACCHIAPPAFILM( 55

EXTRA

la verità per un giorno intero, per via di un desiderio della fi glia, fi no ad arri-vare al giornalista sfi gato di Una settimana da Dio, fornito di poteri divini per sette giorni ma totalmente incapace di fare le veci dell’Onnipotente. Tutti fi lm spassosi dove il protagonista interpretato da Jim Carrey passa traumaticamente da una vita ordinaria ad una straordinaria, per poi far ritornare nei giusti ran-ghi le cose, dimostrando, dopo una sfi lza di episodi comici, di aver afferrato la lezione offerta dall’esperienza. Il nuovo arrivato, il signor Carl Allen, non è da meno e ci restituisce il buon vecchio “Faccia di gomma”, che da qualche tempo si era lasciato andare a generi non proprio nelle sue corde, magari inseguen-do quella statuetta che pure meriterebbe. Yes man è con tutta probabilità la commedia vincente del Natale americano e il miglior modo per iniziare l’anno nuovo qui in Italia.

*ANTEPRIMA

Jim Carrey, Terence Stamp, John Michael Higgins

Jim Carrey, Zooey Deschanel

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Ultimamente il cinema ita-liano è talmente distante dal genere horror che, quando sulla scena appa-re miracolosamente un re-

gista emergente con un fi lm intrigante come questo, non possiamo che essere curiosi di saperne di più prima di preci-pitarci in sala. Stiamo parlando di Imago Mortis, opera prima del regista romano Stefano Bessoni, una ghost story in pie-na regola sospesa tra il noir e il gotico, girata nei Lumiq Studios di Torino, dove sono stati ricostruiti interni macabri e inquietanti, in presa diretta e in lingua inglese, per permetterne la distribuzio-ne internazionale. La storia ha origini

lontane: nel 1600, molto prima dell’in-venzione della fotografi a, uno scienzia-to di nome Girolamo Fumagalli era os-sessionato dall’idea della riproduzione di immagini. Egli scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina era possibile imprimere su supporto sensibile l’ultima immagine scorta dalla persona. Lo scienziato chiamò questa tecnica “thanatografi a”. Questa teoria non è del tutto frutto dell’immagina-zione del regista, ma poggia le sue basi su reali sperimentazioni scientifi che del diciassettesimo secolo. Da questa racca-pricciante premessa, inizia a snodarsi la storia che vede protagonista Bruno (Al-berto Amarilla), studente spagnolo

::di Valentina Stefani*ANTEPRIMA

ACCHIAPPAFILM( 57

Sospesa tra il noir e il gotico arriva in sala la ghost story del romano Stefano Bessoni. Un esordio promettente che fa ben sperare per il rilancio del genere.

CON LA MORTE NEGLI OCCHI...

Nel 1600 uno scienziato era ossessio-nato dall’idea di riprodurre immagi-ni. Scoprì la Thanatografi a, la dupli-cazione dell’ultima immagine fi ssata sulla retina di una persona morta. Le sue sperimentazioni diedero il via a molti efferati crimini ma, una volta scoperto, lo scienziato venne condannato a morte. Oggi quello stesso raccapricciante rituale sembra ripetersi tra le mura di una scuola in-ternazionale di Cinema…

Regia: Stefano BessoniInterpreti: Alberto Amarilla, Oona Chaplin, Leticia Dolera, Geraldine Chaplin, Alex AnguloDistribuzione: MedusaDurata: 100’Data di uscita: 9 gennaio

T r a m a

Geraldine Chaplin

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di regia presso la scuola internaziona-le di cinema Murnau, e Arianna (Oona Chaplin), studentessa come lui, dal carattere aperto e solare, forse l’unica con cui il timido e problematico Bruno abbia un vero rapporto di amicizia. Il ragazzo, per pagarsi gli studi, lavora di notte presso l’archivio della scuola. La pressione dei professori e l’insonnia sempre più acuta provocano nel giova-ne orrende visioni che lo portano ad addentrarsi nello stesso tipo di maca-bro rituale di centinaia di anni prima. All’interno delle mura della scuola Bruno, insieme ad Arianna, dovrà scoprire il mistero che si cela dietro abominevoli crimini nell’intricata tela tessuta dai personaggi oscuri che ruo-tano intorno a loro. Fanno parte del cast anche Leti-cia Dolera, Alex Angulo (Il labirinto del Fauno), Jun Ichikawa (La Terza Madre) e Geraldine Chaplin (The Orphanage). Ed è stata pro-prio la fi glia del grande Char-lotte a entusiasmarsi immedia-tamente dopo aver visionato la sceneggiatura della pelli-cola. L’attrice racconta così

l’incontro con il soggetto del fi lm: “Non amo i fi lm dell’orrore, ma quando ho letto la sceneggiatura era sera e pen-sai dentro di me che lo avrei poi fi nito il giorno seguente. Invece continuai a leggerlo, e continuai ancora, fi no a fi -nirlo in piena notte. Ero rapita, una storia geniale. Un racconto che unisce il concetto di vita e di morte con le radi-ci dell’arte cinematografi ca. Per me ha assunto subito un senso profondo che

va al di là del s e m p l i c e

fi lm di gene-

r e ” .

Quando l’Italia fa paura.La maggior parte della critica italiana ten-

de a considerare il nostro Paese come l’an-

tipatria del genere horror. Ma non dobbia-

mo dimenticare che l’Italia ha dato i natali

ad alcuni importanti capolavori del genere

horror che tutto il mondo ci invidia. Trala-

sciando i primi esperimenti che furono un

vero fl op al botteghino, nel 1960 esce La

maschera del Demonio di Mario Bava, un

grosso successo commerciale specialmen-

te negli States. Si dice addirittura che il

regista Micheal Cimino abbia imperniato

la sua tesi di laurea sui suoi fi lm ottenen-

do riscontri positivi nell’ambiente. L’hor-

ror italiano è fi glio di Bava che con la sua

produzione ha aperto molte strade, tutte

inesplorate fi no ad allora. Che non han-

no tardato a dare i loro frutti. Negli anni

Settanta inizia la sua produzione Dario

Argento: il suo Profondo Rosso del 1975 è

la perfetta fusione fra giallo, thriller e hor-

ror che lo rende regista culto nel mondo.

Nel decennio che va dal 1980 al 1990 assi-

stiamo alla più grande produzione horror

che il nostro Paese abbia mai conosciuto

(Castellari, Fulci, Lamberto Bava). Tanti

registi hanno assunto nomi inglesi poiché

il bisogno di trascinare pubblico nelle sale

cinematografi che si è fatto assolutamente

impellente (un esempio su tutti il regista

Fumagalli divenne Smokecocks). Oggi le

prospettive dell’horror italiano sono incer-

te, le produzioni, dopo un calo spaventoso

all’inizio dei ’90, sembrano ora riprendere

piede soprattutto nel mercato degli ama-

toriali e dei prodotti in digitale. Ma è trop-

po poco per una nazione che ha dato tan-

tissimo al genere e che ha sempre trovato

idee e risorse anche dove era impossibile

scovarle.

EXTRA

dal 9 gennaio nei cineman

Oona Chaplin

ANTEPRIMA*

Page 59: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

Forse perché è il regista stesso ad an-dare al di là dell’essere solo regista. Stefano Bessoni è passato attraverso innumerevoli esperienze artistiche, dal disegno alla fotografi a, dalla scrittura fi no all’approdare alla regia di fi lm, dopo aver collaborato per tre anni con Pupi Avati. La sua formazione è legata

alla pittura e all’illustrazione, sul suo blog appaiono numerosi disegni creati da lui per i suoi lavori passati e futuri. Ci spiega così com’è nata l’idea per que-sto progetto originale: “Non è facile descrivere con le parole quello che do-vrebbe essere immagine. È sicuramente l’immagine, la visione, e in particolare

la necessità di creare e possedere im-magini, il punto centrale della storia; una necessità così prepotente da tra-sformarsi in un’ossessione. Un’ossessio-ne che sopravvive assieme ad un’anima malvagia nei secoli, fi no ad insediarsi subdolamente in una scuola di cinema sperduta da qualche parte della vec-chia Europa”. Oltre al metalinguaggio del cinema che parla di se stesso, alla celebrazione dell’immagine che para-dossalmente prende vita attraverso la morte, un altro elemento fondamentale è il mondo misterioso della scienza, del-l’anatomia e degli studi all’interno della macchina uomo. Un richiamo quest’ulti-mo al cinema del primo David Cronen-berg e di Tim Burton, con i loro universi oscuri incentrati sulle diversità.

IL MIO FILM È UNA FAVOLA NERA AMBIENTATA IN UN LUOGO SENZA NOME E SENZA TEMPO, UNA FIABA “GOTICA” POPOLATA DI SPETTRI TERRIBILISTEFANO BESSONI

“ “

ACCHIAPPAFILM( 59

• A VOLTE CI RITORNANO: Parte della pellicola è stata girata negli spazi ottocenteschi

dell’Istituto “Poveri vecchi” che era stato utilizzato tra gli altri anche da Dario Argento

per il suo Non ho sonno.

• VACANZE ROMANE: Richard Stanley aveva lavorato a due stesure della sceneggiatura

mentre era in vacanza a Roma, ospite di Dario Argento. Il fi lm è stato poi quasi totalmen-

te riscritto dal regista, con la collaborazione di Luis Alejandro Berdejo.

• SE SON ROMANZI, SI SCRIVERANNO: Stefano Bessoni è un nome che sentiremo presto

anche tra gli autori di libri horror. È infatti in cantiere la trasformazione in romanzo di

una sua vecchia sceneggiatura, Il paese delle Scienze Inesatte, per la Ferrara Edizioni.

Doveva essere il suo fi lm d’esordio ma, come confessa lo stesso autore, “è una storia

talmente diffi cile ed un mondo talmente complesso che non so se riuscirò mai a realiz-

zarlo”.

• TRA FICTION E REALTÀ: Le teorie su cui si basano gli studi del personaggio di Giro-

lamo Fumagalli prendono spunto dagli studi di un gesuita realmente esistito nel 1600,

Athanasius Kircher. A lui dobbiamo molto: inventa la lanterna magica, una fi ammella

posta dietro ad un vetro cui si sovrappone un’immagine, che anticipa la Fotografi a e il

Cinema.

CURIOSITÀ

Oona Chaplin, Stefano Bessoni e Geraldine Chaplin

Page 60: acchiappafilm dicembre

2 GENNAIO 2009

Page 61: acchiappafilm dicembre

LA PAURATI ENTRA IN CASA

Ci vuole una certa dose di co-raggio a uscirsene fuori con l’ennesima home invasion proprio negli stessi mesi di Funny Games e altri titoli si-

milari. Ma The Strangers ha una marcia in più. Quel che funziona nel fi lm scritto e diretto da Bryan Bertino è il lancinante pensiero che potrebbe non esserci scam-po alla morte, al destino, se il destino ha

deciso di giocare con noi. Che poi, se si vuole, è anche la “morale” dei tre kil-ler mascherati, tre perfetti ‘sconosciuti’ (‘strangers’, appunto), che durante un fi ne settimana irrompono nella casa di campagna di una giovane coppia di fi -danzati. Il loro soggiorno è destinato, ovviamente, a trasformarsi presto in un incubo, perché l’intento dei tre folli as-sassini è quello di torturarli lentamente,

per poi ucciderli brutalmente. Più e più volte, durante il fi lm, una Liv Tyler un po’ frignona (vorrei vedere voi) e boc-cacciuta chiede agli assalitori “Perché?”, e ottiene risposta solo una volta, verso la fi ne, ed è questo uno dei rari momen-ti in cui i tre mascherati dicono davvero qualcosa. “Perché ci state facendo que-sto?”, chiede. Risposta: “Perché eravate in casa”. È uno scambio di battute per-

::di Francesco De Belvis*ANTEPRIMA

ACCHIAPPAFILM( 61

Liv Tyler impugna il coltelloe sfi da la morte tra le quattro mura

dal 9 Gennaio nei cinema N

Page 62: acchiappafilm dicembre

fetto, che oltrepassa la situazione e di-venta legge universale per molte delle cose che accadono e possono accadere. Come a dire: perché lo fai? Perché ne ho voglia, e posso! Bertino, al suo debutto dietro la macchina da presa, dimostra una buona conoscenza dei giochetti da thriller e di chi lo ha preceduto; usa molto bene le location (la villa persa nel bosco) e gli spazi e gestisce con maestria le apparizioni degli assalitori (due o tre momenti sono genuinamente terroriz-zanti), mettendo continuamente fuori campo la violenza. Non vedrete molto

splatter e il sangue è ridotto, perché l’autore non ne ha bisogno. Come po-trebbe sconvolgerci ulteriormente con qualche arto amputato o altre facilone-rie simili, quando ci ha già tirato in fac-cia il ceffone defi nitivo con un minimo scambio di battute? La violenza, qui, è nel coltello gratuito che affonda nella carne, nella lame, mentre la telecame-ra riprende dei paesaggi, non più nella motosega e nel machete ripresi senza stacco. I due attori (Liv Tyler, tutta suo padre, a suo agio con gridolini, lacrime e scricchiolii, e Scott Speedman, bel

DIETRO LA MASCHERALa creazione delle maschere dei tre assassini

in The Strangers ha giocato un ruolo impor-

tante nel fi lm almeno quanto la scelta della

location per le riprese nella villa. Il regista af-

ferma: “Volevo che le maschere fossero allo

stesso tempo semplici ed effi caci, che rap-

presentassero un immaginario che tutti noi

potessimo riconoscere e che in qualche modo

ci tranquillizzasse. Quando entriamo in una

stanza, guardiamo sempre in faccia le perso-

ne che ci circondano. E ci domandiamo: chi e’

davvero questa persona? Con la maschera su,

nessuno di noi può dare una risposta certa, e

tutto diventa piu’ terrorizzante. Quello che è

semplice, che sembra un gioco, diventa a un

tratto confuso, freddo, terribile, pauroso. E noi

diventiamo più vulnerabili. Personalmente,

ho sempre trovato ogni tipo di maschera pau-

rosamente elettrizzante, perche’ non sai mai

chi, o cosa, si cela dietro”. Dopo parecchi mo-

delli e bozzetti di disegni delle tre maschere,

alla fi ne le maschere di Pin-Up Girl e Dollface

sono state create in plastica; quella dell’Uo-

mo in Maschera, invece, in cotone. “Il fatto

che queste son il genere di maschere che tutti

noi possiamo comprare ovunque, o creare noi

stessi, rende il tutto ancora più drammatica-

mente reale”, aggiunge il regista.

EXTRA

dal 9 Gennaio nei cineman

Scott Speedman e Liv Tyler

Page 63: acchiappafilm dicembre

Kristen ha appena rifi utato la propo-sta di matrimonio del suo fi danzato James, e lui, che aveva previsto di fe-steggiare, la porta comunque nella sua casa di campagna, di ritorno dal ricevimento di nozze di alcuni amici. Il tutto ha uno strano alone di un fune-rale imminente, e mentre lei si fa un bagno caldo, lui esce, alle tre di notte, a comprare le sigarette. Improvvisa-mente, una tipa bussa alla porta con fare piuttosto aggressivo e chiede di una certa Tamara. Invece di chiamare la polizia o sprangare porte e fi nestre, i due si lasciano lentamente intrappo-lare, e alla fi ne faranno i conti con tre strani tipi in maschera che entreranno in casa e li braccheranno molto, molto da vicino, sino a volerli uccidere.

Regia: Bryan BertinoInterpreti: Gemma Ward, Liv Tyler, Scott SpeedmanDistribuzione: Universal PicturesDurata: 85’Data di uscita: 9 gennaio

Tr

am

a

• SEQUEL: A pochi mesi dal successo americano del fi lm, che ha incassato più di 50

milioni di dollari su un budget di circa 9 milioni, la Rogue Pictures sta già lavorando

ad un sequel del fi lm, e ha chiesto a Bryan Bertino, il regista, di occuparsi della sce-

neggiatura. Non si sa ancora, però, se Bertino - che ha fi rmato script e regia del primo

fi lm - sarà confermato anche come regista del secondo episodio.

• TYLER: Si prevede che la Tyler sarà anche protagonista del sequel, insieme ad altri

membri del cast del primo fi lm. Di recente, la splendida attrice americana ha rivelato

che le piacerebbe seguire le orme di suo padre Steven, leader degli Aerosmith, e de-

buttare nel mondo della musica, magari con un ruolo in un musical a Broadway.

• BERTINO: Attualmente l’autore è al lavoro su due nuovi progetti, entrambi prodotti

dalla Rogue, ovvero il thriller soprannaturale Black e l’horror Alone, del quale ha rie-

laborato la sceneggiatura e che dovrebbe dirigere a breve.

• CLONE: Una piccolaparte della critica ha subdorato che The Strangers sia un plagio

del fi lm francese Ils (Them), diretto nel 2006 da David Moreau e Xavier Palud e inter-

pretato da Olivia Bonamye e Michael Cohen. I due fi lm in verità sono abbastanza

diseguali sia nello stile che nella forma.

CURIOSITÀ

canadese trapiantato a Londra, che ri-cordiamo nei due episodi di Underwor-ld e vedremo nel prossimo Adoration di Atom Agoyan) se la cavano abbastanza bene e sono funzionali al racconto e alla crescente tensione. Ma il vero pezzo da novanta sono i tre assalitori in maschera (il cui volto non si vede mai, nemmeno nel livido fi nale aperto), veri carnefi ci che escono fuori “dal nulla” e irrompo-no nella nostra quotidianità sconvolgen-dola e pigliandosi tutto, anche le nostre vite (e nuove – azzardiamo – icone del-l’horror, con successivo merchandising per Halloween). Si potrebbe tentare un ragionamento su questo improvviso ar-rivo di pellicole riguardanti l’home inva-sion: paura della solitudine? Nessuno è ormai più al sicuro? Ci sentiamo persi in una società senza più controllo? Tutto ormai può accadere e non c’è più scam-po per nessuno? I fratelli Coen, in Non è un paese per vecchi, hanno già detto molte più cose. Ma The Strangers sa il fatto suo, e va visto. Se non altro per capire il limite che separa la follia dalla ragione, e la ragione dal torto. Mica poi così netto, in verità...

LIV E’ UNA URLATRICE PERFETTA!

NELLE SCENE INSIEME, MI METTEVA UNA GRAN PAURA.

IL REGISTA È STATO MOLTO BRAVO NEL TIRARE FUORI

LA PARTE HORROR CHE C’È IN LEI

SCOTT SPEEDMAN

“ “

NON HO MAI SOPPORTATO LE MASCHERE. E ODIO GLI SCONOSCIUTI. SUL SET, OGNI VOLTA CHE VEDEVO GLI ATTORI CON LE MASCHERE SU, E DOVEVAMO GIRARE, AVEVO UNA PAURA FOLLE! LIV TYLER

“ “

*ANTEPRIMA

Page 64: acchiappafilm dicembre
Page 65: acchiappafilm dicembre

LA MIA AUSTRALIA

A distanza di 7 anni dalla sua fortunata incursione nel mu-sical con Moulin rouge (177 milioni di dollari di incasso e rinascita di un genere fi no ad

allora morto e sepolto)‚ Buz Luhrmann‚ dopo una breve parentesi dedicata al suo primo amore‚ il teatro (sua la messa in sce-na a Broadway di “La Boheme” di Puccini nel 2003 che ha riscosso notevole successo di pubblico e critica)‚ torna a destreggiarsi con un altro genere cinematografi co: il fi lm storico-epico. Infl uenzato sin dall’infanzia‚ quando il padre gestiva l’unico cinema di una piccola cittadina di provincia nel Galles del Sud in Australia‚ dai grandi classici d’av-ventura come Lawrence d’Arabia‚ Luhr-mann ha da sempre avuto in mente di rea-lizzare un fi lm che lo legasse alla sua terra di origine. E così‚ accantonato defi nitiva-

::di Marco Catola*ANTEPRIMA

ACCHIAPPAFILM( 65

Nicole Kidman torna alle sue radici per interpretare l’odissea di una donna ai confi ni del mondo alla vigilia della seconda guerra mondiale

Nicole Kidman e Hugh Jackman

Page 66: acchiappafilm dicembre

mente l’ambizioso progetto di portare su grande schermo le gesta di Alessandro il Grande con Leonardo DiCaprio e conclu-so il viaggio durato un decennio all’inter-no del musical cinematografi co stilizzato, la cosiddetta “Trilogia della tenda rossa” (Ballroom, Romeo+Giulietta e Moulin Rou-ge)‚ ha pensato bene di volgere lo sguar-do verso una nuova tela su cui pennellare una storia con lo stile narrativo universale che lo contraddistingue: l’Australia‚ terra tradizionalmente misteriosa e per lo più sconosciuta.Attraverso la vicenda di Lady Sarah Ashley‚ una ricca ereditiera inglese che si ritrova suo malgrado a dover difendere le pro-prietà di famiglia nella lontana Australia‚ Luhrmann ha voluto esplorare il tema del viaggio come cambiamento concentrando la sua attenzione su quello della sua prota-gonista: una donna che, da una vita con-trollata e sedentaria, si trova catapultata in un mondo caotico e sconosciuto che la

porterà inevitabilmente ad affrontare una trasformazione radicale. Ad interpretare Lady Sarah Ashley Luhrmann ha deciso di chiamare Nicole Kidman con cui aveva già lavorato in Mouline Rouge. Il personaggio di Sarah sembra fatto su misura per la diva, nata nelle Hawaii ma australiana d’ado-zione, che alterna con disinvoltura ruoli impegnativi (The Hours di Stephen Daldry, con cui si è aggiudicata un oscar come mi-gliore attrice protagonista nel 2003, Eyes wide shut di Stanley Kubrick accanto al marito di allora Tom Cruise, Dogville di Lars Von Trier) a commedie commerciali (Vita da strega, La donna perfetta) e pro-duzioni indipendenti (Il matrimonio di mia sorella di Noah Baumbach, da noi inedito). Insieme alla Kidman un altro aussie, Hugh Jackman, per tutti Wolverine della saga di X-men, in realtà attore poliedrico dalla carriera altalenante (Scoop, Van Helsing, The prestige, L’albero della vita), che inter-preta il burbero e affascinante Mandriano

Poco prima dello scoppio della Se-conda Guerra Mondiale l’aristocra-tica inglese Lady Sarah Ashley deve difendere Faraway Downs, l’enorme ranch che ha ereditato nel nord del-l’Australia, dalla speculazione dei po-tenti del luogo. In suo aiuto ci sono soltanto un misterioso ed affascinan-te allevatore detto il “mandriano” e un bambino semiaborigeno di nome Nullah. Intanto all’orizzonte comin-ciano a farsi sentire le prime avvisa-glie del confl itto che scatenerà odio e dolore ovunque e cambierà la vita di ognuno.

Regia: Baz LuhrmannInterpreti: Nicole Kidman, Hugh Jackman, David WenhamDistribuzione: 20th Century FoxDurata: 110’Data di uscita: 16 gennaio

T r a m a

SET DA OSCARRiusciranno lo stratosferico budget e un cast all star ad assicurare l’accesso ai prossimi Oscar? A giudicare dall’impegno profuso dalla

scenografa e costumista Catherine Martin sembrerebbe proprio di sì. La Martin e il suo team hanno ricostruito sulla spiaggia di Bowen nel

Queensland la città di Darwin degli anni ’30 con tanto di pub a grandezza naturale e del quartiere di Chinatown‚ riuscendo a riprodurre

anche l’illuminazione dell’epoca. Dopo alcune riprese nella vera Darwin‚ dove Luhrmann ha sfruttato le straordinarie maree lungo l’area

del molo (per la scena dell’arrivo di Sarah in Australia), si sono trasferiti a Kununurra nella parte occidentale del continente per la crea-

zione dell’immensa proprietà di Faraway Downs che peraltro cambia radicalmente dallo stato di abbandono in cui la vediamo all’inizio

fi no all’oasi verde che diventa alla fi ne. Grandissimo lavoro anche sui costumi. La Martin ha ideato un vasto guardaroba per Lady Ashley,

che va di pari passo con la sua progressiva trasformazione. All’inizio un look distintivo della sua origine aristocratica e inglese (un vestito

alla marinara bianco e blu all’arrivo in idrovolante, casco coloniale con veletta in garza al momento del viaggio al ranch). Alla fi ne abbi-

gliamento più libero e maschile in cui fanno da padrone i pantaloni che non possono non ricordare Katherine Hepburn. Per le calzature la

Martin ha scomodato addirittura Ferragamo mentre per i gioielli Stefano Canturi‚ che già aveva dato il suo contributo creando il celebre

collier di diamanti indossato da Satine.

EXTRA

dal 16 Gennaio nei cineman ANTEPRIMA*

Page 67: acchiappafilm dicembre

*PRIMA VISIONE

ACCHIAPPAFILM( 67

• CASTING: In origine la coppia protagonista doveva essere composta da Russell Crowe e

Nicole Kidman ma nel maggio del 2006 Crowe abbandonò il progetto a causa di problemi

con la casa di produzione. La scelta allora ricadde su Heath Ledger che però rifi utò prefe-

rendo il ruolo di Joker e fu sostituito da Hugh Jackman.

• ESTERNE/INTERNI: Durante le riprese il podere di Faraway Dows, centro della vicenda,

è stato vittima di un allagamento dovuto alle piogge torrenziali. Per evitare ingenti sprechi

di denaro ed in attesa che la terra si asciugasse la Kidman e il resto del cast hanno iniziato

a girare scene di raccordo nei teatri di posa di Sidney.

• IN AMORE E SUL SET: Catherine Martin, scenografa, costumista e coproduttrice, vincitri-

ce di 2 premi Oscar per le migliori scenografi e e i migliori costumi di Moulin Rouge, è anche

la moglie di Buz Luhrmann con cui ha avuto due fi gli (Lillian e William) e vive in Australia.

CURIOSITÀ

con cui Sarah intraprende un viaggio con il bestiame attraverso l’Australia e intreccerà una relazione extraconiugale.Il progressivo sviluppo della storia ha per-messo a Luhrmann di avvicinarsi ancora più profondamente al suo Paese. Innanzitutto perché il fi lm ha rappresentato una rara occasione per lui e la sua famiglia d’im-mergersi in una parte dell’Australia che la maggior parte degli australiani, residente nei grandi centri urbani, ha di rado modo di conoscere. In secondo luogo perché con il personaggio del piccolo orfano semiabo-rigeno Nullah‚ di cui Lady Ashley si prende cura‚ ha potuto mettere in luce la questio-

ne dell’allora ancora irrisolto problema del-le cosiddette “generazioni rubate”. Tema-tica questa di grande richiamo soprattutto perché di recente il governo australiano ha uffi cialmente presentato le proprie scuse ai cittadini aborigeni ai quali tra il 1910 e 1970 vennero sottratti i fi gli e affi dati alle missioni religiose o alle istituzioni statali nel tentativo‚ poi rivelatosi sbagliato‚ di allontanare i bambini dalla povertà e offri-re loro la possibilità di un futuro migliore, anche se ciò comportava lo sradicamento dalle famiglie e dalle comunità di origine.Australia si svolge nel continente che il re-gista considera l’ultima grande frontiera

della Terra, un luogo esotico alla fi ne del mondo dove si può essere trasformati pri-ma dall’esperienza e poi dall’amore. Ed è proprio l’amore il tema portante di que-sto kolossal‚ l’amore puro e disinteressato dell’atipico nucleo familiare che si viene a formare tra l’aristocratica inglese Sarah e Nullah‚ unico vero legame che a dispetto delle atrocità della guerra imminente vale la pena salvaguardare. Questo è il messag-gio che Luhrmann ci vuole trasmettere e che sicuramente avrà una forte eco tra gli spettatori che in un’epoca così mutevole e turbolenta come quella di oggi sanno che l’unico atto che possono compiere per manifestare il proprio potere è difendere l’amore in cui credono.Ambientata a Darwin‚ nell’entroterra set-tentrionale dell’Australia a cavallo tra gli anni ’30 e gli anni ’40, in una zona remota veramente selvaggia‚ con parti vastissime totalmente prive di popolazione e le mag-giori distanze tra luoghi abitati‚ la storia di Australia racchiude in sé tutti i natura-li confl itti tra personaggi e immaginario, creati dalla giustapposizione di elementi contrastanti quali l’amministrazione bri-tannica, il crogiolo di etnie che popolano il nord del paese‚ i mandriani aborigeni, i pescatori di perle cinesi, i coccodrilli, le pal-me‚ i diamanti rosa.

Page 68: acchiappafilm dicembre
Page 69: acchiappafilm dicembre

La prima volta di Leonardo Di Ca-prio e Kate Winslet fi nì con una grande prova d’amore: lui che le cede l’unica àncora di salvez-za per non affondare tra i fl utti

dopo il più colossale disastro marino che si ricordi. Una vicenda del 1912 ripresa in un fi lm ormai leggendario: “si balla a bordo del Titanic” è pure espressione co-mune per descriverci ignari di una trage-dia che attende solo di fare il suo ingresso trionfale. E se Bollywood ha colonizzato

il subcontinente indiano e l’Europa sfor-na sempre più spesso successi nazionali e continentali, è pacifi co che l’ultimo vero ruggito di Hollywood a livello planeta-rio ce lo ha regalato proprio James Ca-meron, coraggioso regista (montatore e produttore) di Titanic: l’incasso migliore della storia del cinema, 11 Oscar (ugua-gliando Ben Hur), un tormentone di Celin Dion e una coppia entrata nell’immagi-nario comune, un imberbe Leo DiCaprio e la giovanissima Kate Winslet, ragazzini

LA COPPIA TITANICA ALLA PROVA DEL MATRIMONIO

::di Pasquale Colizzi*ANTEPRIMA

ACCHIAPPAFILM( 69

A 10 anni da Titanic di nuovo insieme Leo DiCaprio e Kate Winslet:

in Revolutionary Road sono adulti, sposati,

infelici

Jerry Shaw conduce una vita depri-mente e priva di stimoli. Almeno fi n quando non riceve la telefonata di una misteriosa donna che stravol-ge drasticamente la sua realtà pre-cipitandolo, contro la sua volontà, in una spirale di atti terroristici e azioni criminali. Sorte che il ragaz-zo si ritrova a condividere con una giovane madre alla disperata ricerca di suo fi glio, anch’ella vittima di un complotto orchestrato da un nemi-co senza volto.

Regia: Sam MendesInterpreti: Leonardo DiCaprio, Kate Winslet, Kathy Bates, Zoe Ka-zan, Toni ColetteDistribuzione: Universal PicturesDurata: 119’Data di uscita: 30 gennaio

T r a m a SOLO PERCHÈ MI HAI MESSO AL SICURO

IN QUESTA TRAPPOLA CREDI DI POTERMI OBBLIGARE A PROVARE

QUELLO CHE TU PROVI

LA MOGLIE KATE WINSLET

“ “

Page 70: acchiappafilm dicembre

70 ACCHIAPPAFILM)

romantici che sfi dano le classi sociali per un amore che fi nirà inzuppato nell’Ocea-no. Era il 1997. Beffando un consenso di pubblico universale, negli anni i due at-tori si sono concessi con parsimonia, sce-gliendo spesso produzioni minori e ruoli diffi cili. Ma una reunion con anniversario tondo era nella possibilità delle cose. Ci ha messo il sigillo Sam Mendes facen-doli sposare in Revolutionary Road. Tre fi lm alle spalle e un matrimonio con Kate Winslet (che sicuramente gli ha facilita-to l’operazione), il regista Usa è stato un prodigioso esordiente da Oscar con Ame-rican Beauty, in cui spiava le stravaganze dietro le quattro mura, poi epico con Era

mio padre, regalandoci l’ultimo ruolo di Paul “occhi di ghiaccio” Newman e infi -ne biografo di un ex Marine nella prima guerra del Golfo con Jarhead. Revolutionary Road è una storia appas-sionante, un sogno costruito ad arte che si scioglie al sole, con l’Europa che come al solito affascina, sconcerta, tur-ba e travolge la visione pratica degli americani in trasferta, fa saltare la loro tendenza alle sbrigative semplifi cazioni (ultimo esempio il Woody Allen di Vicky Cristina Barcelona). La vicenda è tratta dal romanzo di Richard Yates che in 50 anni non ha perso acutezza, con esti-matori illustri come Tennesse Williams. Lo scrittore per riassumere il tema del suo lavoro diceva: “La maggioranza de-gli essere umani è inesorabilmente sola e affoga di bugie le proprie tragedie”. È l’aria che si respira nella vicenda di Frank e April Wheeler (Leo DiCaprio e Kate Winslet), coppia dei sobborghi benestanti di New York, due fi gli e la prospettiva di una vita serena. Anche troppo. Tra ipocrisie e reticenze, pen-sano di poter essere uguali e diversi, conformarsi ai vicini e allo stesso tempo coltivare il proprio anticonformismo: lui odia il suo lavoro pagato bene e lo lascerebbe, lei è una casalinga impec-cabile ma scontenta e aveva sognato di

dal 30 Gennaio nei cinema

Leo DiCaprio e la maledizione del TitanicMeryl Streep era sbalordita: “Ha il sacro

fuoco della recitazione”. Quel 12enne nel

ruolo di un adolescente problematico

ne La stanza di Marvin era già un attore

straordinario. Madre tedesca e padre di

origine italiana, DiCaprio è stato preco-

ce, poi a lungo il golden boy dello star-sy-

stem, la più grande ubriacatura medica

che si ricordi da 10 anni a questa parte.

Lui reagì fuggendo, per non vivere per

sempre all’ombra del suo personaggio, e

iniziò a girare documentari per promuo-

vere la causa ambientale. Ha collaborato

con Clinton, ha aiutato Al Gore, ha fatto

campagna per Obama. Intanto dopo lun-

ghe pause, il grande rientro doveva es-

sere The Island, che nel 2000 scrisse col

Danny Boyle di Trainspotting. Un fl op.

C’è chi parlò del defi nitivo tramonto del

divo. Ma alle porte aspettava Martin

Scorsese, che lo ha eletto a suo feticcio

e rilanciato: gli affi derà Gangs of New

York, The Aviator, The Departed e pare

non abbiano fi nito. E poi lo Spielberg di

Prova a prendermi, Woody Allen di Cele-

brity, il dramma africano Blood Diamond.

Una cosa accomuna questi fi lm, DiCaprio

e Kate Winslet: pioggia di nomination

agli Oscar per i due attori, nessuna vitto-

ria. La maledizione del Titanic?

EXTRA

n ANTEPRIMA*

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

Page 71: acchiappafilm dicembre
Page 72: acchiappafilm dicembre

ACCHIAPPAFILM)

n

fare l’attrice. Proprio April fa esplodere la tensione che covava: che fi ne hanno fatto i sogni, la voglia di libertà, le pro-messe di arte e creatività che avevano infi ammato la giovinezza? Si dicono: andiamo a cercarle in Francia, la ter-ra del buen retiro, dei felici espatriati americani. Non sarà facile come appare: la libertà porta freschezza e tentazioni. Leo e Kate, in questa prova ormai at-tori intensi e maturi, sembrano lonta-nissimi dall’amore titanico delle febbri giovanili. Lo sbarco nell’età adulta li ha sorpresi alle prese con responsabilità, rinunce, disillusioni. Come dire: alla prova della vita pure le migliori pre-messe sembrano non bastare.

• FAMIGLIE: Cresciuta a Reading, in Inghilterra (dove è nata il 5 ottobre del ’75), Kate Win-

slet era destinata a questo mestiere per tradizione famigliare. I nonni materni hanno fondato

il teatro locale, il Reading Repertory. Il padre Roger è un attore, così come entrambe le sorel-

le, Anna e Beth. E lei, a soli 11 anni, debutta nella pubblicità dei cereali “Sugar Puffs”.

• COPPIE: Dopo svariate relazioni a Hollywood (per esempio Cameron Diaz) il regista Sam

Mendes da alcuni anni si è accasato con Kate Winslet e i due fi gli. E se con questo fi lm ricrea

la coppia di Titanic, con Era mio padre ha portato sullo schermo accanto a Tom Hanks, per

l’ultimo ruolo prima di morire, “gli occhi più belli del cinema”: Paul Newman.

• CAPOLAVORI: Nominato nel 2005 dal Time Magazine tra i 100 migliori romanzi in inglese,

“Revolutionary Road” di Richard Yathes (in Italia ripubblicato da Minimum fax) è stato a

lungo dimenticato. Eppure all’uscita nel ‘61 conquistò intellettuali come Tennesse Williams,

che disse: «Se nella letteratura americana moderna ci vuole qualcos’altro per fare un capo-

lavoro, non saprei dire cosa».

• RECORD: Solo 33 anni e una pioggia di nomination all’Oscar. Kate Winslet può sembrare la

promessa mai mantenuta di una vittoria al premio più prestigioso. Ma intanto si gode il pri-

mato: è la più giovane attrice di sempre ad aver ricevuto 5 candidature all’Academy Award:

il primo a 19 anni, il secondo già a 22 per Titanic, il fi lm più visto della storia del cinema.

CURIOSITÀ

TI MANTENGO MI PARE, FATICO DIECI ORE AL GIORNO

PER UN LAVORO CHE NON SOPPORTO

IL MARITO LEO DICAPRIO“

“72

ANTEPRIMA*dal 30 Gennaio nei cinema

Page 73: acchiappafilm dicembre
Page 74: acchiappafilm dicembre

È un paese talmente meraviglioso che va fatto amare dagli altri. Avere successo in Italia va bene, ma quando ce l’hai fuori è suc-cesso vero. Maria Grazia Cuci-

notta è così: è orgogliosamente italiana e mediterranea, è schietta, diretta, chiara, consapevole di ciò che vuole. Dopo una giornata di lavoro, con la cordialità che la contraddistingue, l’attrice siciliana ci rac-conta di sé e dei prossimi progetti.

A livello internazionale, dopo il suc-cesso de Il postino, hai fatto una note-vole serie di esperienze. Considerato il

tuo notevole curriculum, sembra che tu non abbia fame di carriera, che ti trovi bene davanti e dietro alla tele-camera, che incoraggi nuovi progetti, partecipi a piccole produzioni, ecc… Forse sono una delle poche che il cinema lo ama veramente. Faccio di tutto. Provo a fare anche le piccole cose, perché per me il cinema non è un business. Dico sempre che quando voglio guadagnare un pacco di soldi, faccio pubblicità. Per me il cinema rimane una forma d’arte attraverso la qua-le hai la responsabilità di trasmettere un messaggio (che sia una commedia o un fi lm dai contenuti impegnativi). Purtroppo non

ACCHIAPPAFILM)74

GUEST STARS*

PIÙ AMATA DAGLI ITALIANIIntervista a Maria Grazia Cucinotta: l’esperienza americana, i progetti da produttrice, il diffi cile mestiere del cinema

LA CUCINOTTA ::di Maurizio Carta

Page 75: acchiappafilm dicembre

sempre trovi i fondi necessari per realizzare il progetto voluto. Per questo ti devi sacrifi care e devi capire che se hai la possibilità di tirare dentro le distribuzioni, la stampa, i media, e far si che il tuo nome funzioni da traino, devi agire in tal direzione. Io che sono diventata famosa con Il Postino devo dare le giuste possibilità a chi non è conosciuto. Ecco, parliamo di cinema italiano. Tra poco sarai nelle sale con Io non ci casco, fi lm dove interpreterai un’infermiera caposala. La tua casa di produzione (Italian Dream Factory) è inoltre impegnata insieme a Medusa nella rea-lizzazione di un fi lm tutto al femminile (Viola di mare). Ci parli di queste due esperienze?Ho fatto una piccola parte in Io non ci casco perché l’ho anche prodotto. La cosa straordinaria è che ci siano dentro 12 ragazzi esordienti che noi abbiamo selezio-nato nelle scuole di Cava de’ Tirreni. Chi andava bene a scuola aveva la possibilità di frequentare due anni di corso di recitazione per far sì che fosse pronto per il ruolo. È andata bene, devi pensare che alla fi ne del fi lm piangevano tutti, perché c’è stata la naturalezza, la spontaneità e la magia di chi viveva l’avventura della recitazione per la prima volta. Quanto a Viola di mare, è un fi lm tratto da un libro di Giacomo Pilati ed è una storia tutta al femminile: una bellissima e diffi cile storia d’amore. Mi dai un giudizio sulle protagoniste? Su Valeria Sola-rino e Isabella Ragonese?Le adoro, le ho prese per il mio fi lm!

Hai lamentato altrove che non esistono più produtto-ri italiani in grado di fare grande un’attrice. Del-l’America hai invece detto che “se sei straniera ti fan-no fare solo parti da stra-niera”… Chiariamo: per me l’America è stata una grande scuola. Rifa-rei subito quello che ho fatto. Sono stati dei grandi: hanno preso un’emerita sconosciuta che aveva fatto un fi lm come Il postino e le hanno dato tutte le opportunità del caso. Il mio agente era l’agente di Char-lize Theron e Kevin Costner, mi hanno sempre trattato alla pari, perché in America c’è questa grande cosa che è la meritocrazia. Se per loro fun-zioni, sei sullo stesso livello di tutti e vai avanti. Lavorano per

te come lavorano per tutti gli altri. Logicamente, siccome sono molto precisi, se tu devi interpreta-re un ruolo “da italiana”, è tuo. Al contrario, loro non tolgono il ruolo ad un’americana per darlo a te. Da noi se devi fare un ruolo “da italiana” e ar-riva una straniera, sei fatta fuori subito. Siamo un popolo che di amor proprio ne ha pochissimo.

LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

75ACCHIAPPAFILM(

Io non ci cascoUn fi lm di Pasquale Falcone.

Con Maurizio Casagrande, Maria Grazia Cuci-notta, Ornella Muti, Antonio Stornaiolo, Rosaria

De Cicco, Claudio CoccolutoDrammatico, durata 100 min. - Italia 2008

data uscita 05/12/2008

Il diciassettenne Marco, nel pieno della gioventù, circondato da buoni amici, famiglia affettuosa, giorni spensierati e la festa di

fi ne anno che si avvicina, un giorno sale distrattamente sul suo nuovo motorino e corre via. Un’auto lo ostacola poco dopo e un coma irreversibile lo ferma del tutto a letto, in ospedale.Il dolore e lo sconforto colpiscono tutti i suoi cari, ma i suoi compagni decidono di fare dei turni di veglia per passare del tempo con lui, fargli sentire la loro presenza e voce, nella speranza che si risvegli. Questo “fac-cia a faccia” diviene, per ogni singolo ragazzo che va dall’amico, un modo per aprirsi e raccontarsi senza paura e pudore, ritrovan-dosi a confrontarsi con i propri sentimenti, le proprie aspirazioni, paure ed ansie. La vita intanto va avanti.

Il cast di Io non ci casco

Page 76: acchiappafilm dicembre

Ha da poco trionfato all’ultima edizione del Festival Inter-nazionale del Film di Roma, vincendo Il Marc’Aurelio d’oro come Migliore attrice

femminile, per Galantuomini di Edoardo Winspeare.È impegnata in teatro con le prove di “Un bellissimo novembre”e ha da poco girato in coppia con John Turturro. Travolgente, ga-gliarda e tosta, professionale e bellissima, la solare Donatella Finocchiaro sta co-struendo passo dopo passo e premio dopo premio (Tokio Film Festival, Etruria Cinema, Globo d’oro della stampa estera), una no-tevole carriera artistica, cementata su solide scelte, intelligenti, mai banali, a partire dal suo debutto cinematografi co, un’interpre-tazione memorabile nel ruolo di Angela nel fi lm omonimo di Roberta Torre.

Prima di tutto, complimenti per la pre-stigiosa affermazione!Grazie! È stata una bellissima sorpresa!

Prego. Ma una sorpresa perché? Sei ogni volta più brava!Si, no dai! Ma chi se lo aspettava con tutti quei grandi nomi internazionali. Sono pro-prio molto contenta!Certi risultati sono raramente casuali, gli studi di recitazione a Roma e Cata-nia evidentemente pagano. Come pure certe scelte professionali più comples-se. Cosa ci vuole: talento naturale, tec-nica e studio o fortuna?Ecco direi una combinazione di tutte e tre le cose che hai detto. Io credo che un attore bravo tecnicamente non è detto che sappia improvvisare, o al contrario che uno natu-rale sappia stare su un palco in teatro. Una scuola, un corso possono aiutarti ad uscire dai blocchi, ad avere un’impostazione pro-fessionale. Il talento, il talento è fondamen-tale. Senza non dai respiro al personaggio.Poi entra in gioco la fortuna. Sei bravo, bra-vissimo ma se poi non ti capita mai l’occa-sione… la mia occasione è stata Angela di Roberta Torre.

Da Angela a Lucia, da Cosa Nostra alla Sacra Corona Unita...Interpretare il crimine mi porta bene! Mi piacciono questi personaggi criminali! Sono divertenti! Nella fi nzione del fi lm, natural-mente. Sono irreali, Angela e Lucia. Angela è elegante e delicata, e agisce in un mondo di uomini. Lucia è un vero boss. Comanda dei criminali. Sì, sono belli e irreali!Dalla fi nzione alla realtà: l’arte e la cul-tura possono essere strumenti effi caci contro le organizzazioni criminali?Certamente! L’arte dovrebbe sempre ave-re una componente sociale. L’arte diventa un valore aggiunto e allo stesso tempo ci guadagna. Credo che parlare del sociale facendo cinema, come nel mio caso, sia un dovere dell’artista. Noi dello spettacolo dobbiamo esporci nelle nostre idee, è però ovvio che non siamo poliziotti. Le autorità, le forze dell’ordine hanno il compito di far rispettare la legalità, ma noi, con la nostra popolarità, possiamo portare attenzione. Le pellicole sulla mafi a sono più impor-

ACCHIAPPAFILM)76

GUEST STARS*

DATEMIGIOVANNA D’ARCO!Il trionfo al Festival di Roma, il teatro, un fi lm con Turturro, ma il sogno di Donatella Finocchiaro è indossare l’armatura della pulzella D’Orleans

::di Pier Luigi Manieri

Page 77: acchiappafilm dicembre

tabili o il contrario?Beh, dovrebbe essere il contrario, ma non lo è! È una questione molto amplia.Allora proviamo ad allargare il discorso, ti sei spesso espressa sul-le diffi coltà del nostro cinema, quali ritieni che siano le cause? Pensiamo a sceneggiature omologate e poco convincenti, scarsi-tà d’investimenti, invadenza delle industrie straniere?La principale ragione è senz’altro nell’invadenza delle produzioni stranie-re che hanno capacità d’investimento insostenibili per noi e che annul-lano la nostra competitività. Però è anche vero che la scrittura cinemato-grafi ca potrebbe essere migliore. Parliamo spesso delle riunioni tra grandi sceneggiatori, penso ad esempio a Flaiano e la D’Amico che generavano storie meravigliose che poi in mano a geni come Risi, De Sica, Monicelli, diventavano capolavori.Sei l’eroina del cinema del sud. Battiato ti chiamò per rappresen-tare niente di meno che la terra di Sicilia, ti senti più “chiusa”in questo ruolo o è invece è una possibilità in più?È un valore aggiunto. Non credo che sia un limite. Mi sento così, la mia ap-partenenza è totale. Anche perché non penso che avere questa identità mi pregiudichi altri ruoli, pensa al personaggio che interpreto in Amore che vieni, amore che vai: una prostituta di Genova!Beh, del resto ci sarà pure qualche mora in Liguria, no?Infatti! Una mia amica è più scura di me eppure è genovese al cento per cento! Ah!Ah!Ah!Quale è fi nora la tua migliore interpretazione e quale ruolo desi-dereresti che ti venisse proposto?Mi è molto diffi cile stabilire il migliore. Forse posso dirti quale ho amato di più: Angela. Lo porto nel cuore. Però ricordo con lo stesso piacere i ruoli con Bellocchio e Battiato. E Lucia, sì anche Lucia me la porto nel cuore.Per quanto riguarda la parte che vorrei interpretare, penso proprio il ruo-lo di un personaggio storico. Una Giovanna D’Arco! Mi piace. Sarebbe meraviglioso!Attrice eccellente, nuova diva del cinema italiano, una bellezza disarmante: tra queste defi nizioni quale ti somiglia di più e quale di meno? Oh, Dio! Ma scherzi? No, non lo so… vabbè, facciamo una bellezza disar-mante, che gli altri mi sembrano troppo per me! (e ride ancora)

LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

Page 78: acchiappafilm dicembre

COME UN URAGANO• Autore: Nicholas Sparks • Editore: Sperling & Kupfer

Tra gli attesissimi fi lm natalizi di que-

st’anno non poteva mancare un prodotto

di qualità dedicato al tema dell’amore.

Con i volti di Richard Gere e Diane Lane

prendono forma i personaggi del best-sel-

ler di Nicholas Sparks, nell’adattamento

cinematografi co del romanzo romantico

Come un uragano.

Dopo il successo editoriale de “Le parole

che non ti ho detto”, l’autore ambienta

questa volta la sua storia su un’isola della

Carolina del Nord nel 1988 dove i destini di Paul e Adrienne si

incrociano.

Lui è un medico di passaggio alla locanda e anche l’unico cliente

in quella settimana. Lei, una donna che, in un momento diffi ci-

le della sua vita, decide di sostituire un’amica nella gestione di

quella locanda per ritrovare la tranquillità di cui ha bisogno. Un

uragano violentissimo sta però per abbattersi sul quel luogo ap-

partato… ma tra una parola e l’altra la furia della tempesta non è

paragonabile alla forza della complicità e del sentimento che sta

nascendo tra i due.

Così, riscoprono e sentono riaccendersi la voglia di abbandonarsi

al desiderio, all’amore dando inizio ad un fi ne settimana emozio-

nante, che cambierà per sempre la loro vita.

Un romanzo indimenticabile per commuoversi e sognare.

LE PAROLE SEGRETE• Autore: Joanne Harris • Editore: Garzanti

Fu un esordio di serie A quello di Joan-

ne Harris grazie a “Chocolat”, diventato

poi un fi lm. A questo hanno fatto seguito

molti suoi libri tra cui Vino, patate e mele

rosse, la cui trasposizione cinematografi -

ca è stata annunciata. Ora, tra le novità in

libreria, esce “Le parole segrete” in cui la

Harris continua a esplorare la realtà fanta-

stica fondendo atmosfere di Chocolat con

le antiche mitologie, a cominciare da quel-

le nordiche, dominate da Odino e Thor.

Nel villaggio di Malbry non è facile essere giovani e coltivare i

propri sogni. Le regole e la disciplina la fanno da padroni; i giochi

e gli incantesimi sono stati proibiti.

Eppure Maddy non ha mai smesso di credere nel potere dei sogni

e della magia. Lei è diversa: è ribelle, curiosa, testarda e sulla

mano ha il marchio di una runa. Per molti si tratta di un segno

maledetto, ma non certo per il misterioso straniero che raccon-

ta storie affascinanti, l’unico amico che Maddy abbia mai avuto.

È lui a svelarle il misterioso linguaggio delle rune, a introdurla

in quell’universo proibito dove sono nascosti gli incantesimi, la

conoscenza e il segreto delle sue origini. Mentre il futuro inciso

sulla sua mano si avvicina, una terribile catastrofe minaccia di

distruggere per sempre quel mondo perduto.

* Lo scaffaleLo scaffale . Cinema e libri Rumors::di Anna Medici

TOM CRUISE COMPRA CASTELLO ODESCALCHI

Pare che Tom Cruise sia talmente innamorato del castello dei conti

Odescalchi a Bracciano, dove ha sposato Katie Holmes, da volerlo

acquistare. Le voci dicono che ne vorrebbe fare la sede italiana di

Scientology e che, per comprare lo storico maniero della seconda

metà del Quattrocento, avrebbe offerto ben 40 milioni di euro. Ma

c’è un piccolo problema… il castello non è stato messo in vendita!

Si accettano scommesse: riuscirà Cruise, con la sua ricchezza e il suo

fascino, a convincere i proprietari a cedergli l’antica dimora?

PENELOPE:

JAVIER È STORIA PASSATA

Sarebbe arrivata al capolinea la

relazione tra Penelope Cruz e il

premio Oscar Javier Bardem. Il

motivo? “Penelope e Javier si

erano promessi di prendersi un

anno sabbatico dopo le ripre-

se di Vicky Cristina Barcelona,

ma Javier ha accettato la parte

nel fi lm di Alejandro Gonzalez

Inarritu, Beautiful, venendo meno all’accordo”, ha dichiarato

una fonte vicina alla coppia. Ed ha aggiunto: “Penelope è fu-

riosa”. Al lavoro…non si comanda!

Dopo la fantastica interpretazione di Iron Man, Robert Dow-

ney Jr ha conquistato miriadi di fan in tutto il mondo, ottenen-

do non solo l’ingaggio per il secondo capitolo della serie, ma

anche e per The Avengers, un nuovo lungometraggio ispirato

alle avventure dei Vendicatori, gruppo di supereroi composto

da numerosi personaggi della Marvel Comics. Sul fi lm, la cui

uscita è prevista per il 2011, l’attore statunitense ha rilasciato

qualche preoccupata dichiarazione nel corso di un’intervista

con MTVNews, durante la quale ha esternato il timore che una

simile pellicola collettiva possa travolgere il feeling realistico

che aveva contraddistinto il primo Iron Man, mettendo a dura

prova la credibilità del personaggio di Tony Stark. “Se questo

fi lm non viene realizzato per bene” ha affermato “il prodot-

to fi nale rischierà di risultare davvero scadente”. Speriamo nel

buonsenso della Marvel.

ROBERT DOWNEY JR IN PENSIEROPER THE AVENGERS

Page 79: acchiappafilm dicembre

::di Anna Medici

Capita, alle volte, che dopo l’Oscar per la miglior

musica originale un compositore non frequenti in-

tensamente il cinema, o che, come ci aspetterebbe,

il suo nome non ricorra in grandi produzioni e fi lm

di ampio richiamo. Non è sempre un male, soprat-

tutto quando si tratta di una scelta personale, ma-

gari adottata per dedicarsi a progetti sentiti senza cedere alle sirene

dell’establishment. Sembra proprio il caso di Jan A.P. Kaczmarek, che

all’indomani dell’Academy per Neverland è apparso sporadicamente,

dedicandosi anche alla televisione con una ricca partitura per il recen-

te adattamento di Guerra e pace. Lo si ritrova ora ne L’ospite inatteso,

dove propone un commento intellettuale votato al basso profi lo ma di

grande effi cacia emotiva. Affi dato ad un ensemble cameristico su cui

spiccano un quartetto d’archi e l’amato pianoforte, lo score fa da con-

traltare melodico all’anima tribale del fi lm, di cui è resocontista anche

l’ultima traccia, composta da Fela Kuti, “Je’Nwi Teni”

The VisitorVarèse Sarabande/Audioglobe

Nonostante le sue passate frequentazioni cinemu-

sicali (in veste di regista e non) abbiano incluso

alcuni dei compositori specializzati capaci di mag-

gior complessità – da Morricone a Jerry Fielding,

da Lalo Schifrin a John Williams – la cifra di Clint

Eastwood, da quando si è defi nitivamente ritaglia-

to anche il ruolo di musicista per i suoi fi lm, si è senz’altro defi nita

all’insegna della semplicità e dell’essenzialità. Le congenite scritture

per pianoforte e chitarra, articolate da un melodismo distintivamen-

te intimista e melanconico, si confermano in Changeling. Il dramma

interpretato da Angelina Jolie non si sottrae però a parentesi fosche,

anch’esse orami delegate nella tavolozza del cineasta alle coloriture

degli archi, in cui si riconoscono ancora le direttive del fedele colla-

boratore Lennie Niehaus (da tempo tornato alle orchestrazioni). Di

nuovo un commento estremamente permeante, anche se a tratti ec-

cessivamente insistito.

ChangelingVarèse Sarabande/Audioglobe

Nella lunga e copiosa carriera di Ennio Morricone,

non sono mancate tappe discografi che volte a rias-

sumerne lo straordinario iter musicale (soprattutto

cinematografi co): raccolte, antologie, compilation

più o meno a tema. Senza considerare le ristampe,

le edizioni estese e quelle da celebrazione dedi-

cate alle sue colonne sonore. Eppure, pur rimanendo il compositore

italiano forse più pubblicato, restava da anni una mancanza di cogni-

zione nelle selezioni antologiche, capace di presentare il musicista in

tutta la sua poliedricità. Il monumentale box confezionato da GDM è

il primo passo signifi cativo verso questa direzione: 15 cd dettagliano

le opere composte da Morricone per il cinema, la televisione e la sala

da concerto, ma anche i suoi traguardi come autore e arrangiatore

nella musica leggera, aggiungendo inoltre brani inediti e rimaste-

rizzati. Finalmente, insomma, in occasione degli 80 anni dell’artista,

si diverge dalle classiche e ripetitive compilazioni, coscienti che una

ricognizione fi lologica è ormai sempre più necessaria.

Ennio Morricone: The Complete EditionGDM

* Sonoro Sonoro musiche per immagini RumorsRumors::di Barbara Zorzoli ::di Giulano Tomassacci

MICHELLE WILLIAMS, NOSTALGIA DI HEATH

A un anno dalla tragica scomparsa di Heath Ledger, Michelle

Williams ha raccontato il dramma della sua esperienza. “Non

mi dimenticherò mai di quello che ho passato. Soprattutto non

dimenticherò i fotografi che cercavano disperatamente di ru-

bare degli scatti a mia fi glia (Matilda Rose, la bambina che Mi-

chelle ha avuto con Heath, ndr). Ho persino pensato di lasciare

New York e la mia carriera pur di sfuggire dai paparazzi”. Ed ha

aggiunto:”Va sempre peggio. Più passa il tempo e più Heath mi

manca”. No comment.

MAGICO HUGH JACKMAN

Sembra proprio che Hugh Jackman sia stato strega-

to dalla magia. Durante l’anteprima di Australia,

infatti, l’attore australiano ha rivelato che, dopo

“l’incantevole” parte interpretata in The Prestige

di Christopher Nolan, tornerà a vestire i panni di un

mago, ma questa volta sul palcoscenico. Sotto i bril-

lanti rifl ettori di Broadway, Jackman impersonerà il

celebre illusionista Harry Houdini, passato alla sto-

ria per le sue fughe apparentemente impossibili.

Il musical, scritto dall’ormai onnipresente Dan-

ny Elfman, vedrà il versatile attore riproporre i

trucchi del mago statunitense,

scomparso prematuramente nel

1926. Ad aiutarlo in questa pro-

digiosa impresa vi sarà il pre-

stigiatore professionista Ricky

Jay, che assisterà Jackman nella

messa in scena dei numeri ma-

gici scelti per lo spettacolo.

SCARLETT: «VOGLIO UN FIGLIO»

Fresca di matrimo-

nio, Scarlett Johans-

son non vedrebbe

l’ora di avere un

bimbo. “Scarlett e

Ryan (Reynolds, suo

marito, ndr) sono

molto innamorati

e vogliono mette-

re su famiglia al

più presto”, ha di-

chiarato un’amica

della attrice. Ed ha

aggiunto: “Scarlett

non vuole essere una di quelle donne che aspettano troppo

prima di avere il primo fi glio”. Come darle torto!

Page 80: acchiappafilm dicembre

ETRURIA CINEMA- PREMI SGUARDI AL FEMMINILE

L’11 dicembre il Palladium di Roma aprirà le porte alla setti-

ma edizione di Etruria Cinema, una manifestazione ideata dai

fratelli Pier Luigi e Roberto Manieri e dedicata alle donne. In

particolar modo alla loro creatività e professionalità nell’arte,

che saranno celebrate attraverso le due sezioni portanti del-

la storico riconoscimento: lungometraggi e cortometraggi. In

lizza per i Premi Sguardi al femminile le attrici: Marina Roc-

co, Valentina Lodovini,

Claudia Zanella, Alba

Rohrwacher, Diane Fle-

ri, Lisa Romano, Laura

Muscardin, Elisabetta

Rocchetti, Patrizia Ca-

fi ero, Chiara Conti.

Presentano Chiara Sani e

Alessandro Gatta; Fran-

cesca Antonelli omag-

gerà Anna Magnani. In

collaborazione con la

Provincia di Roma, Fu-

sionFood, Associazione

Culturale Rione Garba-

tella e Acchiappafi lm.

Secondo alcune

voci, Jennifer Ani-

ston avrebbe rifi u-

tato la proposta di

matrimonio di John

Mayer. Il motivo?

Pare che Jen non vo-

glia rovinare la loro relazione. “Lei vuole concentrarsi esclusi-

vamente sul loro rapporto”, ha un amico della Aniston. Ed ha

aggiunto: “John è molto innamorato di lei e vuole mettere su

famiglia, ma Jen sembra non avere fretta”.

SALMA…ALLATTAMENTO DIPENDENTE

Mentre Angelina Jolie

dichiara di aver rinun-

ciato ad allattare i ge-

melli Knox Leon e Vivien

Marchesine perché era

diventato troppo com-

plicato, Salma Hayek si

è detta, invece, entu-

siasta: “Per me è come

una droga, non importa se piango, non importa se sono grassa.

Quando vedo Valentina felice capisco che non devo smettere”, ha

raccontato l’attrice in un’intervista. Brava mamma Hayek!

RumorsRumors. Voci dal mondo dello spettacolo*JE

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Page 81: acchiappafilm dicembre

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www.highschoolmusical.musical.it - www.disneychannel.it

Regia SAVERIO MARCONI Regia ASSOCIATA

FEDERICO BELLONE

TRATTO DAL Disney Channel Original Movie

Direzione Artistica Maurizio Costanzo

BIGLIETTERIA: tel. 06.98264500www.ticketweb.it - tel. 199.158.158*

HELLOTICKET - numero verde 800.90.70.80e prevendite abituali

in partnership con

www.teatrobrancaccio.it *costo paragonabile a quello di una telefonata interurbana

DAL 3 DICEMBRE 2008

Page 82: acchiappafilm dicembre

Dopo il trionfale debutto al-l’Allianz Teatro di Milano e un tour estivo di grande successo in tutta Italia, ap-proda fi nalmente anche

a Roma (al Teatro Brancaccio dal 4 di-cembre 2008 all’11 gennaio 2009) High School Musical - lo spettacolo, tratto dal-l’omonima serie tv di Disney Channel che a partire dal 2006 ha appassionato gran-di e piccini di tutto il mondo (250.000.000 milioni di telespettatori) con all’attivo 2 Emmy awards, 6 singoli “disco d’oro” negli Usa e ben 8.200.000 di copie della colonna sonora vendute nel mondo. Un successo stratosferico che nel 2008 ha portato anche ad una trasposizione cine-matografi ca del musical con protagonista l’idolo delle ragazzine Zac Efron (High School Musical 3).Prodotto dalla Compagnia del-la Rancia e di-retto da Saverio Marconi con la regia associata di Federico Bellone, lo spettacolo è completamente in italiano e cantato dal vivo, con tutte le canzoni originali più due brani com-posti appositamen-te per la versione teatrale. La storia vede al centro della vicenda Troy Bolton, popola-rissimo capitano della

squadra di basket scolastica, e Gabriella Montez, studentessa modello con par-ticolare predisposizione per le materie scientifi che. Ritrovatisi dopo le vacanze di Natale a frequentare lo stesso liceo tra i due scocca la scintilla tanto più che sco-prono di avere in comune lo stesso sogno: diventare protagonisti del musical della scuola. Tra mille diffi coltà e con l’aiuto dei loro amici si prepareranno duramen-te per sostenere le audizioni e vincere la sfi da con i due favoriti Sharpay e Ryan. Il cast è composto da ben 22 interpreti, scelti tra oltre 700 aspiranti attori, tutti tra i 18 e i 22 anni, alcuni addirittura alla loro prima volta su un palcoscenico. Per il ruolo di Troy la scelta è ricaduta sul diciottenne Jacopo Sarno che, nono-stante la

giovane età, non è un debuttante ma ha già alle spalle una considerevole carriera come attore (Io e la mamma, Don Luca, Il mammo), doppiatore (è lui che presta la voce al passerotto amico di Del Piero nei famosi spot pubblicitari) e presenta-tore tv (è uno dei volti di spicco di Disney Channel Italia). Per il ruolo di Gabriella

ACCHIAPPAFILM)82

HIGH SCHOOL MUSICAL: LEZIONI DI ENERGIA

Page 83: acchiappafilm dicembre

tra tutte l’ha spuntata Denise Faro, 19 anni, romana, con una grande passione per danza e musica sin dalla tenera età, emersa nel programma tv “I raccomandati” dove duettava con Paolo Vallesi e vista di recente nella fi ction di successo Un medico in famiglia e al cinema in Come tu mi vuoi a fi anco di Nikolas Vaporidis e Cristiana Capotondi.Quella della Compagnia della Rancia è la prima produ-zione uffi ciale di musical Disney che sia mai stata rappre-sentata in Italia: un’occasione da non perdere per tutti i fan della serie tv e per tutti coloro che amano l’entusia-smo di uno spettacolo dal vivo, a teatro. E se non sapete come passare il capodanno lasciatevi travolgere dalla febbre del musical più atteso del momento e festeggia-te l’arrivo del 2009 con tutto il cast dello spettacolo al teatro Brancaccio di Roma!

I liceali che fanno impazzire il mondo arrivano sul palcoscenico del Brancaccio

::di Marco Catola

“Oggi si soffre e si fa soffrire, si uccide e si muore, si compio-

no cose meravigliose e cose orrende, non già per salvare la

propria anima, ma per salvare la propria pelle. Tutto il resto

non conta”. Così scriveva Malaparte nel 1949 sulla storia sco-

moda e maledetta del secondo dopoguerra nelle viscere di

Napoli. La pelle, titolo del romanzo e dello spettacolo, è una

discesa agli inferi, un susseguirsi di gironi danteschi dove

il narratore canta le miserie e la caoticità dell’uomo senza

schermi, lucido, spietato. Baliani, con Marion D’Amburgo,

Maria Maglietta e altri dieci bravissimi attori, hanno creato

una rappresentazione costruita per quadri, a metà fra rac-

conto, reportage e documento, in cui la testimonianza diret-

ta si fonde con la rifl essione e l’emozione, in un affl ato corale

dove i corpi dilaniati dalla guerra hanno ancora la speranza

di recuperare la propria umanità, nascosta sotto il loro strato

epidermico. “Non è uno spettacolo su Napoli negli anni ’40,

è uno spettacolo sul nostro mondo, sul nostro oggi” dichiara

il regista. Gli eventi accadono contemporaneamente e senza

ordine, le esistenze dei singoli si accavallano e si staccano,

i corpi esprimono bisogni elementari, ma sono anche capaci

di perdere la pelle e divenire individui, voci, messaggi di sal-

vezza. Al Teatro Valle dal 7 al 18 gennaio 2009.

È DI SCENA LA NAPOLI DESOLATA DI CURZIO MALAPARTEAl Valle Marco Baliani adatta e dirigeil romanzo dello scrittore toscano

Memorabile il fi lm di Mike Nichols (Il laureato) che, nel 1967, fece di Dustin

Hoffman e Anne Bancroft le icone della cultura antiborghese del tempo. Me-

morabile la colonna sonora, fi rmata da Simon e Garfunkel, riproposta anche

nella versione teatrale di Terry Johnson che, nel 2000, ha portato sulle sce-

ne di Broadway e di Londra la piéce tratta dal romanzo di Charles Webb

del 1963. Memorabile sarà di certo anche l’adattamento italiano di Antonia

Brancati e Francesco Bellomo, con cui Teodoro Cassano dirige la De Sio e

Giulio Forges Davanzati, nella storia disperata di due anime alla ricerca di

se stesse contro le ipocrisie e le convezioni sociali. Ben Braddock, rampollo di

una facoltosa famiglia americana, dopo la laurea rifi uta categoricamente di

assumersi i nuovi impegni che lo attendono. Nemmeno la scossa fornita da

Giudith Robinson, seducente e annoiata trentaseienne moglie del socio in af-

fari del padre, sembra far maturare il diciannovenne che prende la piacevole

abitudine di trascorrere con lei molte notti nei motel. Questo almeno fi no alla

comparsa di Elaine, adorata fi glia dei Robinson. Giudith e Ben, due creature

stanche e disperate che “si lasciano vivere”, inquiete e smaniose, esiliate da

una società che le relega alla periferia dell’esistenza, perché alla continua

ricerca della trasgressione, della novità e dell’amore. Al Teatro Quirino dal 9 gennaio al 1 febbraio 2009.

AL QUIRINO LA VERSIONE TEATRALE DE IL LAUREATOUna strepitosa Giuliana De Sio nei panni della cinica Mrs Robinson

*FOYER. IL TEATRO DA VICINO

::di Chiara Rovan

::di Chiara Rovan

Page 84: acchiappafilm dicembre

Ha iniziato il teatro confron-tandosi con ruoli dram-matici, da Shakespeare a Goldoni, da Brecht a Scarpetta. Nell’86 è passa-

to alla comicità, che gli ha permesso di creare, per il palcoscenico e per il picco-lo schermo, personaggi depositati pre-sto nell’immaginario collettivo. Poi uno spazio nel cinema con Nino D’Angelo e, in seguito, con Mario Martone. L’arrivo di uno dei maggiori successi teatrali di Vincenzo Salemme, E fuori nevica, di cui è coautore. La sua capacità di rinnovarsi continuamente nel tempo, d’inventare e reinventare personaggi cui il pubblico si è affezionato lo ha reso un volto diffi ci-le da dimenticare. Oltre al volto, anche la voce, riconoscibile e apprezzatissima nei fi lm d’animazione La carica dei 102 (2000) e, forse ancor di più, nel cartone Totò Sapore e la magica storia della piz-za (2003). Francesco Paolantoni è uno

degli attori più poliedrici delle scene ita-liane. Torna quest’anno con un ruolo che forse lo riporta alle radici e ai primi passi mossi nel teatro: Miseria e nobiltà, la più famosa e originale opera della comicità ottocentesca e del drammaturgo Eduar-do Scarpetta. Il testo, del 1888, era stato interpretato dal fi glio Eduardo De Filip-po, che lo aveva dotato di quella carica di cupo realismo che era il suo marchio di fabbrica, e, per il cinema, da Totò, che lo aveva invece caricato del suo travol-gente umorismo con le sue irripetibili mossette. Se la commedia di Scarpetta voleva farci ridere per dimenticare la quotidianità e le sue miserie, il regista Armando Pugliese rivede questo senso dell’umorismo e fa dei suoi protagonisti i pivot di una risata che deriva dall’istrio-nismo degli attori, la coppia Francesco Paolantoni e Nando Paone nei panni degli amici Felice e Pasquale, dai loro sketch attualizzati con prestiti televisivi.

La scenografi a connette invece la pièce a una messa in scena che appartiene al teatro di Vi-viani piuttosto che a Scarpetta: i protagonisti sono infatti po-veri miserabili che vivono nei bassi napoleta-ni e sono dispo-sti a qualsiasi

cosa per campare. La storia di Don Felice Sciosciammocca, un coraggioso Paolan-toni che fa rivivere il suo personaggio affi dandogli anche battute dei propri personaggi, è ridotta a due atti ed è mo-difi cata nel rispetto della tradizione, ma con uno sguardo al presente.

*Foyer . Il teatro da vicino::di Massimo Mostacci

Komiko Production e Augusteo Produzioni presentano:

Francesco Paolantoni in

MISERIA E NOBILTÀ di Eduardo Scarpetta

con la partecipazione di Nando Paone;

scene: Bruno Garofalo;

costumi: Raimonda Gaetani;

musiche: Paolo Coletta;

regia: Armando Pugliese

Al Teatro Sala Umberto dal 16 dicembre al 6 gennaio

La scheda

Francesco Paolantoni rilegge un classico del

teatro napoletano del 1800

84 ACCHIAPPAFILM)

MISERIA E ILARITÀ

Nando Paone eFrancesco Paolantoni

Page 85: acchiappafilm dicembre

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Page 86: acchiappafilm dicembre

Sono passati più di cinquanta anni dal successo che investì il fi lm di Dino Risi, fi ore all’oc-chiello della Titanus di Goffre-do Lombardo. Poveri ma belli

per la regia semplice e fresca, supportata da un cast di attori molto amati all’epo-ca, come Marisa Allasio, Maurizio Arena e Renato Salvatori, conquistò il cuore degli spettatori e successivamente anche quel-lo della critica che lo decretò miglior pro-dotto del neorealismo rosa.

Oggi il capolavoro degli anni ’50 ritorna a nuova vita, sotto forma di un entusia-smante musical, grazie ad un’idea di Gui-do Lombardo, fi glio di Goffredo, e Pietro Garinei che assieme a Giovannini ha fi r-mato le più belle commedie musicali pro-dotte dal Teatro Sistina. La regia, elegan-te e popolare, è stata affi data al genio poliedrico di Massimo Ranieri che ha riadattato la storia con l’aiuto di Massimi-liano Bruno per il testo, di Franco Miseria per la

coreografi a e di Gianni Togni per le mu-siche.Il plot di Poveri ma belli non è invece cambiato: tra piazza Navona e Traste-vere si aggirano due amici romani, uno Romolo (Michele Carfora), lavora in uno stabilimento balneare sul Tevere, l’altro, Salvatore (Antonello Angiolil-lo), in un negozio di dischi, Da Milano arriva una bellissima ragazza, Giovanna

(Bianca Guaccero), la quale farà impazzire i due amici, che fa-

ranno di tutto per attirare la sua attenzione. A

patire per que-

*Foyer . Il teatro da vicino::di Eliana Volpe

POVERI MA BELLI DIVENTA UN MUSICAL Il capolavoro di Dino Risi rivive al Sistina. Sul palcoscenico nei panni che furono della Allasio una splendida Bianca Guaccero diretta da un entusiasta Massimo Ranieri

Page 87: acchiappafilm dicembre

sta gara tra bulli sono le sorelle dei due (Emy Bergamo e Francesca Colapie-tro), segretamente innamorate una del fratello dell’altra. Dopo una serie di av-venture ed equivoci l’arrivo in scena di Ugo (Fabrizio Paganini), ex fi danzato di Giovanna, lascerà a bocca asciutta i due, che però presto sapranno come consolarsi.Abbiamo incontrato i protagonisti dello spettacolo al Sistina e gli abbiamo fatto qualche domanda.Massimo Ranieri, in che modo ha trasformato questa pellicola in com-media musicale?Sottolineo che quest’opera è tratta libe-ramente dal fi lm, estraendo il meglio dal genio di Dino Risi, anche grazie al lavoro sul testo degli autori. C’è la sua leggerez-za, l’ironia e la simpatia tipica dei romani e un amore genuino, non volgare.Quando mi hanno chiamato per questo progetto devo ammettere che temevo affrontare uno spettacolo di tale genere al Sistina, provenendo da opere liriche, ed in più con questa commedia mi si pro-spettava davvero un compito oneroso, ma dopo i primissimi debutti, che sono stati dei veri trionfi , sono soddisfatto del lavoro fatto da tutta la compagnia.Che cosa il Ranieri regista ha trasmesso a questo musical?Sono un piccolo ladro, ho rubato qual-cosa da ognuno dei miei maestri, Griffi , Garinei, Scaparro e soprattutto Strehler e ho regalato un po’ della mia esperienza a questi giovani volenterosi.Musiche e balli sono del tutto nuovi ri-

spetto al fi lm, cosa ci dice a riguardo?Per le coreografi e non avevo alcun dub-bio su Franco Miseria, che si è ispirato agli anni ’50, e per le musiche mi sono affi dato al mio amico Gianni Togni che ha saputo ottimamente ricreare quel-le atmosfere, attraverso gli infl ussi del mambo, del cha cha, della chanson da Rive Gauche e del rock che arrivava d’ol-tre mare.Antonello Angiolillo (Salvatore), come è stato lavorare con Ranieri e in che modo ti sei avvicinato agli anni ’50?Massimo ci ha massacrati (sorride), ma ha fatto bene. Il teatro è un massacro, è sacrifi co, amore totale per questo me-stiere. Ero molto emozionato all’inizio perché, con altri colleghi, sono nato in questo teatro, dove Pietro Garinei, idea-

tore di tale progetto, avrebbe voluto che continuassimo a lavorare insieme, vedendomi qui sempre come protago-nista.Per avvicinarmi ai ’50 mi sono lasciato guidare da Massimo che conosce il sa-pore di quegli anni e ho inserito anche parte di me stesso. Mi sono trovato be-nissimo con tutto il cast, divenendo una sola forza, grazie anche alle meraviglio-se musiche che ci hanno permesso di ri-vivere quei tempi.Bianca Guaccero (Giovanna), è la se-conda volta che interpreti un gran-de personaggio femminile, dopo Assunta Spina, qui ti sei ispirata a Marisa Allasio che interpretò nel fi lm il tuo ruolo?È per me un onore recitare in questo tempio che è il Sistina. Desideravo forte-mente questa esperienza, perché sapevo che con essa potevo crescere. È il sogno della mia vita, perché qui posso cantare, ballare e recitare. Al personaggio penso di aver trasmesso la mia esuberanza ed ho giocato con la romanità in stile vin-tage, ho preso un po’ dal fi lm, un po’ dal musical e un po’ della mia mediter-raneità.Come Giovanna son arrivata a Roma sola con la valigia per cominciare tutto da capo.

Con Bianca Guaccero e con Antonello

Angiolillo e Michele Carfora

Da un’idea di Pietro Garinei e Guido

Lombardo - Progetto artistico Enzo Ga-

rinei - Scritto da Massimiliano Bruno e

Edoardo Falcone - Musiche Gianni To-

gni - Coreografi e Franco Miseria - Scene

Marco Calzavara - Costumi di Giovanni

Ciacci - Disegno luci Maurizio Fabretti

Regia Massimo Ranieri - Produzione Il

Sistina e Titanus

Al teatro Sistina: fi no al 4 gennaio

La scheda

Antonello Angiolillo, Bianca Guaccero e

Michele Carfora

Page 88: acchiappafilm dicembre

Se credevate di potervi ormai appassionare solo alle vicissitudini della stra-nota famiglia dei Cesaroni presto dovrete ricredervi, da dicembre infatti per ventisei puntate ci accompagneranno allegramente nelle nostre serate sotto il piumone Emilio Solfriz-

zi nelle vesti di Paolo, Stefania Rocca nelle vesti di Laura e i loro tre fi gli.Detta così sembrerebbe la storia di una normale famiglia; la situazione invece è ben diversa.Paolo è un agronomo rimasto vedovo che cerca di arginare i problemi e le agitazioni della fi glia sedicenne. Laura cura presso un magazine femminile la posta del cuore, è divorziata e tira su con impegno un fi glio adole-scente e una bambina. Paolo e Laura nella vita di ogni giorno si trovano ad affrontare con for-za, determinazione e un pizzico d’ironia proble-mi simili, paure, insicurezze e fragilità. Come spesso avviene, nella caotica vita dei nostri due protagonisti la sorte mette il suo zampino: Pao-lo infatti si trasferisce sul pianerottolo di Laura e inevitabilmente tra i due nasce l’amore. “Tutti pazzi per amore” è un fi ume di senti-menti e di emozioni incontrollabi-li, condito da esilaranti gag, bizzarri imprevisti e proble-mi adolescenziali. Ad arric-chirlo un onorato cast che annovera oltre ai due pro-

tagonisti un imperdibile Neri Marcorè, nelle vesti di seduttore, e una poliedrica Carlotta Natoli, amica/consigliera di Laura, tra i quali pure, dopo vari equivoci, nascerà l’amore.Il regista Riccardo Milani, dopo aver diretto per la tv fi ction sociali (“La Omicidi” e “Il sequestro Soffi antini”) si cimenta adesso in questa nuova commedia televisiva in cui Cupido si diverte un bel po’, coadiuvato dall’ironico e frizzante fraseggio di Ivan Cotroneo (uno degli autori del talk show “Parla con me” di Serena Dandini) e da un cast di prima scelta: Irene Ferri, Francesca Inaudi, Sonia Bergamasco, Piera Degli Esposti,

Giuseppe Battiston, Luca Calvani, Corrado Fortuna, Regina Orioli e molti altri.

Chissà quante sorprese ci riserverà ancora questo simpatico carrozzone.

A dicembre su Rai Uno “Tutti pazzi per amore” una fi ction sentimentale sulla famiglia allargata

ACCHIAPPAFILM)88

L’AMORE, QUANDO MENO TE L’ASPETTI

Su Rai Uno dal 7 dicembre ogni domenica in prima serata

TV & COMPANY*::di Susanna Panto’

Carlotta Natoli e Neri Marcorè

Emilio Solfrizzie Stefania Rocca

Page 89: acchiappafilm dicembre

EMILIO SOLFRIZZI, 50 MINUTI D’AMOREIl ritorno dell’attore pugliese sul piccolo schermo in una commedia sentimentale

Dalla televisione, al teatro e al cinema, Emilio Solfrizzi ha interpre-tato ruoli comici e drammatici con estrema versatilità, dimostrando di essere un attore a tutto tondo apprezzato appieno dal pubblico e dalla critica (conta ben quattro nomination ai David di Donatello come Migliore attore non protagonista). A dicembre lo rivedremo in tv, nei panni di un innamorato che ci farà sorridere e palpitare nell’attesa di un lieto fi ne che accontenterà i suoi fan.

“Tutti pazzi per amore” guarda ad una realtà oggi sempre più diffusa: la famiglia allargata. Ci può parlare del suo per-sonaggio?Il personaggio che interpreto, Paolo, è un agronomo: va per i campi con il suo migliore amico Michele, interpretato da Neri Marcorè, ad analizzare animali e vegetali. È inoltre un padre vedovo con una

fi glia adolescente, della quale deve cercare di capire tutte le inevi-tabili gioie e dolori.Ha esordito come comico, per poi rivelarsi anche un ottimo ed apprezzato attore drammatico. Ha un genere nel quale preferisce cimentarsi?No, in realtà io amo fare le cose che mi piacciono. Sicuramente i personaggi comici risultano più vicini al mio modo di essere, ma il mio obiettivo è raggiungere nel lavoro i migliori risultati possibili, accogliendo le proposte che mi sembrano più valide. Rifuggo gli stereotipi o le etichette, mi piace mettermi in gioco, indipendente-mente dalla visibilità che ne possa ricavare. Spesso interpreta ruoli sentimentali, ma Solfrizzi come con-quista le donne? Nel privato è un romantico o si affi da mol-to alla risata ed all’ironia?(Ridendo) Sono sposato da quattordici anni, per cui non ho più un grande allenamento. Penso che ci voglia molta ironia per conqui-stare una donna, nel mio caso mista a goffaggine ed un pizzico di mistero. Nell’amore è importante mettersi sempre in discussione ed ammettere con l’altro le proprie debolezze.La sua popolarità presso il grande pubblico viene sia dal ci-nema sia dalla televisione. Lei preferisce il grande o il picco-lo schermo?Non demonizzo la televisione perché non ho preconcetti e non metto steccati. Le cose brutte d’altra parte si vedono sia al cinema che in tv. È vero però che il cinema regala più fascino all’attore, lo fa diventare un’icona. In televisione questo non succede.Ha dichiarato in un’intervista di essersi educato al cinema ed avere visto in sala molti fi lm. Si ricorda qual è il primo fi lm che ha visto al cinema?Sicuramente Fronte del Porto è stato quello che mi ha colpito di più. Ho percepito per la prima volta la presenza di un attore, Marlon Brando, che faceva la differenza. Ma mi ricordo con estrema niti-dezza la proiezione, nella scuola di gesuiti dove studiavo, di Lilly e il vagabondo: è stato il primo fi lm che ho regalato a mio fi glio.Qual è il personaggio, tra quelli interpretati da lei, al quale è più legato?Sono molto legato a quest’ultimo, Paolo, perché è un personaggio vero, realistico, che si può facilmente incontrare e in cui molti po-tranno riconoscersi, inoltre, anche se ha vissuto il grandissimo dolo-re di rimanere vedovo, prende la vita con allegria quindi trasmette un messaggio importante e positivo. Per quanto riguarda i ruoli che ho ricoperto al cinema invece sono particolarmente orgoglioso del Tenente Fiore di El Alamein (fi lm drammatico del 2002 diretto da Enzo Monteleone).

Concludiamo con i suoi progetti futuri…Mi vedrete su Rai 2 nella serie “Crimini”, un progetto realiz-zato con otto grandi scrittori che si sono prestati alla tv per descrivere il fascino delle diverse realtà locali italiane.

ARRIVA IN DVD TEMPESTA D’AMORE LA SOAP TEDESCA PIÙ AMATA DAGLI ITALIANI

Tempesta d’Amore è una delle serie televisive più seguite dal pubblico femminile, nonché uno dei maggiori successi programmati nel palinsesto di Canale 5 e Rete 4. Realizzato e prodotto in Germa-nia, per poi essere distribuito in tutta Europa, viene ora proposto in Dvd da Delta Pictures e distri-buito da Medusa. Il primo cofanetto, che sarà disponibile a partire dal 3 Dicembre, raccoglie i dieci episodi della Prima Stagione. Il tema principale è l’amore tra i due protagonisti, Laura e Alexander, al quale si aggiungeranno intrighi, amicizie , tradimenti, lacrime e sorrisi tale che renderanno Tem-pesta d’Amore un vortice di pura passioni unico nel suo genere. Il tutto sullo sfondo dell’elegante albergo Furstenhöf, situato alle pendici delle Alpi Bavaresi in una cornice decisamente suggestiva. La società produttrice la Bavaria intanto ha in cantiere la realizzazione di centinaia di episodi che andranno in onda fi no al 2009. Mediaset, forte del grande successo ottenuto nel nostro paese, ha acquistato l’intera serie.

Page 90: acchiappafilm dicembre

Non è solo la storia di Fred e Ginger, ballerini che calcaro-no le scene del teatro e del cinema tra gli anni ’30 e gli anni ’50, ma una rivisitazione

di un’intera epoca che ancora oggi ci affa-scina, lo spettacolo che da un anno spopola in tutti i teatri d’Italia. A portarlo in scena l’etoile nazionale Raffaele Paganini che rende omaggio a personaggi ascritti alla mitografi a della storia della danza. Il suo spettacolo è diviso in due parti, In the Navy che propone le avventure dei marinai ame-ricani sbarcati in Europa, tra balli sfrenati e storie d’amore con le ragazze del luogo, una riproduzione dotata di slanciata spen-sieratezza e di rimandi senza nostalgia di un’epoca lontana, l’altra, Fred e Ginger, riporta in vita il mito della coppia di balle-rini più celebri al mondo, è uno spettacolo d’intrattenimento, fatto di divertimento e scintillii di luci e colori. Paganini si esibisce con il suo stile elegante e con la sinuosità dei suoi movimenti nella gamma coreogra-fi ca resa celebre da Fred Astaire e Ginger Rogers, con il tip-tap frenetico, con i balli di coppia calibrati. Ad aumentare la sugge-stione delle coreografi e, di Alfonso Paga-nini e Luigi Martelletta, la capacità travol-

gente ed evocativa della multivisione che rende più realistici i duetti.

Questo spettacolo è un invito a non di-menticare due grandi nomi della dan-za. Com’è il mondo della danza oggi? Perché c’è bisogno che qualcuno faccia

qualcosa per ricordare Fred e Ginger?Il mondo della danza oggi non è messo male:ci sono tante compagnie molto at-tive. Il problema è che purtroppo in Italia lasciamo andare un po’ le cose importan-ti come l’arte e la cultura, ce le facciamo sfuggire dalle mani.

ACCHIAPPAFILM)90

GUEST STARS*

PAGANINI... RIPETE!A un anno dalla prima, l’Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogersdi Raffaele Paganini riscuote un successo senza precedenti

::di Angela Cinicolo

Page 91: acchiappafilm dicembre

Non si parla più di Fred e Ginger come non si parla più neanche di Nureyev, la grande etoile russa, che ha fatto la storia della dan-za. Così volevo fare un omaggio a due grandi ballerini che hanno dato tante di quelle emozioni. Lo spettacolo è diviso in due parti: “In the navy” è un fl ash sugli anni ’40, un balletto molto allegro, di riscaldamento per preparare il pubblico allo spettacolo di punta che è proprio l’omaggio a Fred e Ginger. La situazione all’estero è diversa?Sì, forse perché fuori c’è più rispetto per l’arte. Se si considera che ci siamo dovuti appoggiare alle trasmissioni televisive per riporta-re in auge la danza, si capisce questa differenza. Questo lo trovo molto grave perché la televisione ha dei format e ha un linguag-gio che non sono quelli della danza, senza nulla togliere alla po-polarità che ha portato.È vero che da piccolo non ti piaceva ballare? Cosa è succes-so poi?Mio padre era un ballerino e mia madre una cantante lirica quindi provengo da una famiglia d’arte. Ma a noi ragazzini all’epoca, come succede oggi, non interessava la danza e io ero un bambino come tutti gli altri. Mio padre ha sempre insistito fi nché a 14 anni non mi son detto: Ci provo. E quel mondo mi ha subito affasci-nato, dopo il primo giorno di prove ero già innamorato. Per non parlare del mondo femminile, mi sembrava che ci fosse l’eden! Poi dopo sono venute la passione, la voglia, l’impegno. Da etoile del balletto a protagonista di musical classici: co-m’è nata la tua passione per questo genere? Per il musical non ho mai avuto un grande interesse: ero legato

solo alla danza. Poi a un certo punto, quando volevo allentare con la musica classica di repertorio e avevo l’età giusta per decidere di smettere, è arrivata la collaborazione con Rossana Casale e il primo musical “Un Americano a Parigi”.Qual è il tuo musical preferito?Sicuramente “Sette spose per sette fratelli” è quello che mi piace di più e quello che mi ha divertito di più fare. Hai sempre calcato le scene dei grandi teatri. Cosa faresti se ti proponessero una parte in un fi lm?Direi di sì, dovrebbero fare però qualcosa che mi dovrebbe inte-ressare. Il mio talento viene dall’alto, non me ne rendo neanche conto, ma solo fi nché rimango nel mio mondo va tutto bene. Torneresti in tv?Purché sia tutto collegato con la danza, che è la cosa che fac-cio meno peggio. Dovrei essere affi ancato da persone molto forti e intelligenti perché oggi non ci sono più le trasmissioni di una volta. Se potessi ritornare, lo farei con ballerine straor-dinarie, con registi incredibili come in passato. E cercherei di attualizzare quel mondo della danza che oggi la televisione ha dimenticato.

OMAGGIO A FRED ASTAIRE E GINGER ROGERSDALL’8 ALL’11 GENNAIO AL TEATRO SISTINA

Con Raffaele Paganini

Coreografi e: Alfonso Paganini e Luigi MartellettaMusiche: George Gershwin e Glenn MillerMusiche originali: Marco MeliaCostumi: Alessandra SaroliDisegno luci: Jean Paul CarradoriMultivisione: Massimiliano Siccardi

La scheda

91ACCHIAPPAFILM(

Raffaele Paganini

Page 92: acchiappafilm dicembre

Musiche*::di Massimo Mostacci

Ci sono artisti che hanno tante storie da raccontare, Louisiana Red è uno di questi. Bluesman di razza, chitarrista dallo stile istintivo e profondo, ricco di fraseggi e sonorità che richiamano la lezione dei grandi interpreti della “Musica del Diavolo” (Jimmy

Reed, Albert King, Muddy Waters) Louisiana Red offre il meglio della sua infi nita cultura musicale nei concerti che sono dei live happenings indimenticabili in grado di coinvolgere chiunque. Per questo gli appuntamenti al Big Mama (26, 27, 28 e 31 di-cembre) con l’artista di Vicksburg ed i Blues Machine sono even-ti da non perdere, assolutamente. La sua discografi a è davvero imponente: oltre 50 album pubblicati in altrettanti anni di carriera artistica. Di lui Eric Clapton ha detto che “...è l’unico bluesman capace di suonare 48 ore a notte...” mentre Rod Stewart ha affermato, in una intervista al Messaggero di aver “...conosciuto il blues at- traverso i dischi di Louisiana Red...”. Eric Burdon lo ha voluto al suo fi anco du- rante le riprese del cult- movie Come

Back, e gran-de amicizia e stima gli hanno sem-pre tribu-tato Ron W o o d , chitarri-sta dei Rolling Stones,

e Johnny Winter uno dei più grandi chitarristi blues viventi. In Italia ha legato per lungo tempo il suo nome accanto a quello di Alex Britti. I due musicisti - insieme - hanno suonato in oltre 300 concerti nel nostro paese e persino nella Repubblica Slovac-ca. Già nel 1988 Renzo Arbore li ha voluti nel suo programma televisivo D.O.C. dove spiccava un Alex ancora ragazzino accan-to alla imponente fi gura di Louisiana Red. In un recente incontro, gli abbiamo rivolto alcune do-mande. Quali sono state le tue prime esperienze musicali a Chicago? A Chicago mi ci sono trasferito quella volta che mi sono venuti a prendere Leonard e Phil Chess. Mi hanno portato nel loro locale, e lì ho incontrato Muddy Waters... quella sera gli facevo tutte le domande che mi venivano in mente, gli chiedevo quali bottiglie potevo usare, come si usava questo, che cos’era quel-lo e lui mi diceva, “Lasciami riposare un po’”, stanotte devo andare a lavorare. Non sapevo dove lavorasse ma da qualche parte a casa di mia zia ho una foto, nella quale ci siamo io, Muddy, Jimmy Rogers, Lenny Johnson...era un punto di ritrovo per musicisti, quel locale. Apparteneva a Phil e Leonard Chess. Era la loro attività notturna, oltre alla casa discografi ca, che poi avrebbero chiamato Chess Records. Fecero anche un libro tanti anni fa. Un mio amico l’ha trovato a New York, e sto cercando di recuperarlo.Quando hai suonato per la prima volta con Muddy Wa-ters?È stato... beh, lui era sul mio disco, quello che è uscito per la Chess Box, suonava la chitarra con Little Water. La seconda vol-ta che ho suonato con lui è stato allo Shaboo, nel Connecticut. Mi ha invitato sul palco, ed ho suonato con lui.Perché questo amore per il Blues?Perché con il Blues sono me stesso. Non sono altro che un sem-plice ragazzo nato in Alabama, vicino al Mississippi, venuto dai campi di cotone che ha lottato per guadagnarsi da vivere e mantenere la propria famiglia. E non c’è altro.

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OROSCOPO DELLE STELLE DELLE STELLE

La determinazione e la caparbietà, per non dire l’ag-

gressività, con le quali difendete le vostre convinzioni,

trovano fi nalmente un buon riscontro. Marte esaudi-

sce desideri e progetti. Sarete vitali ed allegri più del

solito. Condividete i successi con gli amici per dare un

tocco in più a un periodo già scoppiettante.

ARIETE 21/3-20/4

CELINE DION (30/3/1968)

Giove abbandona il vostro segno. Prima di andarsene,

però, lascia un dono sotto l’albero: una nuova opportuni-

tà di lavoro, importante quanto impegnativa. Coglietela

al volo! La soddisfazione si ripercuoterà positivamente

sugli affetti e i legami di sempre, che ultimamente avete

trascurato. Calma, tutto tornerà com’era.

TORO 21/4-20/5

MICHELLE PFEIFFER ( 29/4/1958)

Fino al 12 Dicembre tempi bui sul fronte sentimentale.

Dal 13 in poi riprenderete la vostra abituale capacità

comunicativa. Sarete intraprendenti e dinamici, ma

attenzione ai nuovi incontri: superfi ciali e inutili. Veri

e propri buchi nell’acqua. State attenti a non buttare

all’aria qualcosa di più importante.

GEMELLI 21/5-21/6

BOB DYLAN (24/5/1941)

Basta combattere. E’ fi nito il periodo buio. Riuscirete

a guadagnarvi ciò che meritate con meno fatica e più

relax. Tornate ad essere dolci e amabili. Il vostro essere

lunatici, ultimamente ha provocato qualche rottura nei

rapporti. E’ il momento giusto per recuperare: nessuno

saprà negarvi le coccole di cui avete bisogno.

CANCRO 22/6-22/7

JEFF BURTON (22/6/1973)

Siete generosi con le persone cui volete bene, che vi

rispettano e ricambiano la gentilezza nei rapporti. Sie-

te altrettanto crudeli e vendicativi con chi vi tradisce

e si comporta slealmente. Qualcuno, ultimamente, vi

ha umiliato. Cercate di perdonare, di essere superiori.

L’indifferenza è l’arma che dovete usare.

LEONE 23/7-22/8

BEN AFFLEK (15/8/1972)

La vostra capacità analitica sarà molto utile sul lavoro

ma non sempre positiva per quanto riguarda le rela-

zioni personali. E’ Natale. Lasciate a casa la pignoleria

e provate a sorridere un po’ di più. Una persona vicina

che avete tenuto a distanza si rivelerà un buon amico,

e, se glielo permetterete, qualcosa di più.

VERGINE 23/8-22/9

ELISABETTA CANALIS (12/9/1978)

Se vivete già una storia, non disperate: dall’ 8 dicem-

bre passerà il momento di crisi. Per i single, invece, la

seconda metà del mese si prospetta profi cua: troverete

la persona giusta, che soddisfa il desiderio di armonia

e stabilità cui anelate. Non è detto che sia il compagno

di vita, magari solo un buon amico.

BILANCIA 23/9-22/10

RENATO ZERO (30/9/1950)

Che barba, che noia… Siete stufi della solita vita. Inve-

ce di cambiare aria, però, provate a guardarvi indietro.

Scoprirete che non avete fatto poi così tanta strada. Il

cammino è ancora lungo e il punto d’approdo non è

giunto. Cercate nuovi stimoli e perseguiteli. Con un po’

di umiltà, raggiungerete mete più interessanti.

SCORPIONE 23/10-21/11

MEG RYAN (19/11/1961)

Capricciosi come sempre. Stavolta però questo difetto

potrebbe farvi comodo. Si presenterà un’occasione la-

vorativa importante dal punto di vista fi nanziario. Non

concedetevi subito, lasciatevi corteggiare e otterrete il

massimo. Poi però, siate costanti e ligi. Sarà dura, ma è

l’unico modo per conquistare fi ducia.

SAGITTARIO 22/11-21/12

WOODY ALLEN (1/12/1935)

Relax! Il lavoro non è tutto. State perdendo di vista

qualcosa o qualcuno importante. E’ tempo di conce-

dersi una pausa e lasciarsi gli impegni alle spalle. Po-

treste concedervi una vacanza. Ma questa volta, non

da eremiti. Coinvolgete il partner, o un amico con cui

potete essere veramente voi stessi. Sarà rigenerante.

CAPRICORNO 22/12-20/1

RICKY MARTIN (24/12/1971)

E’ Natale. Tirate fuori l’animo dolce che è in voi. Giove

vi rende propensi a conoscere gente. Nuove relazioni si

profi lano all’orizzonte. Non siate sprovveduti: compra-

te regalini di Natale e, se come al solito volete essere

controcorrente, preparateli voi stessi. Saranno perfetti

dei golosi dolcetti tradizionali.

ACQUARIO 21/1-19/2

NATALIE IMBRUGLIA (4/2/1975)

Sensibilità e vulnerabilità, doti che vi contraddistinguo-

no, faranno comodo a qualcuno. Non permettetegli,

specie sul lavoro, di averla vinta. Proverà a mettervi in

diffi coltà senza motivo. Siate freddi, perché vuole trar-

re giovamento dalle vostre insicurezze. Potete contare

su vecchi amici e un partner fedele.

PESCI 20/2-20/3

JON BON JOVI (2/3/1962)

ACCHIAPPAFILM

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96 ACCHIAPPAFILM)

INCANNUCCIATARistorante

Fiumicino

Indirizzo:P.zza G. B. Grassi, 17Telefono:06.6506380 / 339.3814695Prezzo€ 35 - € 40Riposo:Lunedì e Domenica a cenaOrario:Pranzo 12:45 - 15:00Cena 19:45 - 23:00

Il ristorante Incannucciata è noto per la parti-colare attenzione che da sempre dedica alle sue specialità. Pesce fresco, crudo, di paran-za ed una vasta scelta di piatti attendono di essere gustati in un locale che da sempre consente di godere pienamente i raffi nati sapori del mare. Da sottolineare l’ambiente unico adatto ad ogni occasione.Tra le specialità da non perdere vi consi-gliamo: tagliolini alla carbonara di spigola, gnocchi di patate con vongole veraci, crema al tartufo e radicchio fresco, fettuccine al nero di seppia con zucchine e moscardini, ricciola al vino bianco, tonno con crema di ceci e astice alla catalana. Ampia la carta dei vini. Il locale dispone inoltre di una sala per banchetti e feste.

Ristorante - Pizzeria - Bisteccheria

LA VALLE DEL SACCO

Oltre ai classici primi della cucina romana, ca-cio e pepe, carbonara e matriciana, la Valle del Sacco propone un ampio menù di piatti a base di pesce freschissimo e di ottime carni cotte alla brace. Da veri intenditori anche l’ampia scelta di pizze, cotte rigorosamente con il for-no a legna.

Indirizzo:Via Ostiense, 21/23Via B. Bossi 3/4 Telefono:06.5759817Orario:19:00- 01:00 (lunedì riposo)Sito:www.valledelsacco.it

Piramide Trastevere

Ubicato in una palazzina del ‘600, è la più an-tica attività di Trastevere. Di giorno classica caffetteria, di sera si trasforma in un anima-to cocktail bar. Famosi gli aperitivi a buffet a base di sushi e pastellati vari (dalle 19 alle 21). Fino a notte fonda è possibile scegliere tra una vasta lista di cocktail e long drinks e una ricer-cata selezione di rhum e vodka.

Indirizzo:Via del Moro 38/ATelefono:06.64562299Orario:Dalle 20:00 alle 02.00Apertura:Sempre aperto

Cocktail Bar

ANTICO CAFFE’ DEL MORO

Ben 50 anni di esperienza hanno reso il Risto-rante Ferrantelli un locale storico del Litroale romano. Astice, scampi, pesce crudo e tante altre specialità di prima scelta, preparate con cura e creatività aspettano di essere gustate magari “in compagnia” di uno degli ottimi vini selezionati sulla carta.

Ristorante

FERRANTELLI

Indirizzo:Via Claudio 5/9Telefono:06.56304269Spesa media:€ 35 - € 45Apertura:Pranzo e CenaRiposo:Lunedì

Lido di Ostia

ADD’E’ SCUGNIZZ

Se il desiderio di ottima cucina a base di pesce vi at-tanaglia... saziatelo gustando le numerose specialità di questo delizioso ed intimo ristorante situato nella zona di Fiumicino, proprio di fronte al mare. La fre-schezza dei prodotti ittici, pescati nel mare nostrano e provenienti direttamente dalla pescheria di proprie-tà del gestore del locale SALVATORE GALLO, è tale da rendere uniche e genuine tutte le pietanze.

Indirizzo: Lungomare della Salute, 21Telefono: 06.65029226 / 331.9555025Spesa media:€ 35 Riposo:LunedìApertura:Pranzo e Cena

Fiumicino

Ristorante

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MO’ STO’

Taverna

Da Mo’ Stò il cibo è cultura. Infatti, la carne, rigorosamente Chianina, viene da una fattoria della Toscana, la mozzarella fresca arriva tutti i giorni dalla Campania, mentre l’olio proviene da un’antica masseria pugliese. Da provare la pasta cacio e pepe con i fi ori di zucca (una delle più buone di Roma ).

Trastevere

Indirizzo:Via della Pelliccia, 24Telefono:06.64562299Prezzo€ 25Apertura:Pranzo e cenaChiusura:Domenica sera

BIBLICulture-Bar

Bibli è un locale eclettico, uno spazio aperto al pensiero e al dialogo. E’ una libreria con mi-gliaia di titoli che offre ai suoi visitatori anche la possibilità di navigare su internet.Nella zona caffetteria è possibile pranzare e cenare. Il sabato e la domenica ottimo brun-ch.

Indirizzo:Via dei Fienaroli, 28Telefono:06.5814534Sito:www.bibli.itOrarioTutti i giorni: 11 - 24Lunedì: 17:30 - 24

Trastevere

CHARRO CAFE

Ristorante - Discobar

Il Charro Café propone la tipica cucina mes-sicana affi ancata da una squisita selezione di piatti a base di carne e pesce.

Indirizzo:Via di monte testaccio, 73 Telefono:06.5783064Spesa media:€ 25 - € 30 cena+discotecaSito:www.charrocafe.it

Testaccio

DONNA BEATRICE

Ristorante

Per saperne di più visita il sitowww.donnabeatrice.com

Indirizzo:Via della Foce Micina, 119Telefono:06.6507615Specialità:Crudi di pesce

Fiumicino Trastevere

NEMO

Collocato nello stabilimento balneare “La Nuo-va Pineta”, Nemo è il primo Oyster bar del lito-rale, l’unico a garantire il proprio crudo di pe-sce, ad aver ottenuto l’attestato “Alta cucina” dall’Academie Internationale des Gourmet et des Traditions. I prodotti ittici lavorati da Nemo sono pescati da “i pescatori del Borghetto”.

Ostia

Indirizzo:L.re Lutazio Catulo, 6/bTelefono:348.3966520 / 333.8036856Riposo:LunedìApertura:Pranzo e Cena

Ristorante

MAHARAJAH 2

Ristorante Indiano

A Roma la cucina indiana vanta un nome consi-derato una garanzia: Maharajah (inserito nel 1999 nella guida Gambero Rosso e nel 1998 in quella Michelin) Tra le raffi nate ricette troviamo: il chicken Maharajah tandoori, il chicken tikka masala (con spezie ed erbe), il vindaloo lamb, il makhani paneer (formaggio con verdure e peanut sauce), e per chiu-dere al meglio kulfi (gelato al pistacchio).

Indirizzo:Piazza Eschilo 86/87Telefono:06.52357250Sito:www.maharajah2.comSpesa media:€ 25 - € 35 Riposo:Lunedì a pramzo

Axa

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Ristorante

ZENIT

IL CAPITANO ACHAB

Zenit è il locale giusto dove trovare l’atmosfera ideale per vivere momenti conviviali con gioia e quel pizzico di emozione che resta nel cuore. Aperto tutto l’anno è l’unico punto NO GLUTINE di Ostia, con Pizzeria e Cucina dedicata. Scon-to del 10% ai lettori di Acchiappafi lm. www.zenitostia.com

Il ristorante Il Capitano Achab è caratterizzato da una cucina raffi nata e di qualità. Ampia se-lezione di piatti a base di pesce freschissimo, tra cui spiccano le specialità di crudo. Oltre 250 etichette di vini. Sabato 15 Novembre 2008, ore 20.30, in collaborazione con la Cantina Lavis, menù degustazione “Ritratti Day”.

Indirizzo:Via Solone, 2 Telefono:06.62202431 / 333.87852119Sito:www.ilcapitanoachab.itApertura:Pranzo e Cena

ROSSO RUBINO

Eur - Mostacciano

Immerso in un locale elegante ed altamen-te raffi nato, il ristorante Rosso Rubino è ri-nomato per le sue numerose specialità. Tra queste spiccano: l’ottima crostaceria, l’ampia varietà di crudité e le carni alla gri-glia. Da non perdere inoltre la gustosa pizza napoletana (pizza anche a portar via). All’interno del locale, dotato di verande e sale climatizzate, si possono organizzare eventi, banchetti, cerimonie e feste. Fresco di apertura all’Infernetto (via Carl Orf, 64) anche Rosso Rubino 2, specializzato nella cucina romana (Tel. 06.45474610).

Indirizzo:V.le Don Pasquino Borghi, 121Telefono:06.52200425 / 392.6948716Riposo:Sempre aperto

Indirizzo:L.re Amerigo Vespucci 46-48Telefono:06.56307626 / 333.3547764Spesa media:€ 15 - € 30 Riposo:Lunedì e MartedìApertura:Pranzo e Cena

Ostia

Ristorante

Ristorante

ACQUA E FARINA

Pizzeria

Locale accogliente dall’atmosfera intima, nel pittoresco quartiere Testaccio. Acqua e Farina prende il nome dagli ingredienti principali del-la sua cucina incentrata principalmente sulla grande varietà di pizze. Da non perdere gli strufoli e i canottini dolci e salati e in partico-lare quelli alla nutella e cioccolato bianco.

Indirizzo:Piazza Orazio Giustiniani, 2Telefono:06.5741382Spesa media:€ 15 - € 20Riposo:Sempre apertoOrario:Fino alle 24

Testaccio

MA CHE SIETEVENUTI A FA’Pub

Il “Ma che siete venuti a fà” è uno dei luoghi d’incontro sacri a Trastevere. Tra bandiere e sciarpe delle squadre europee di calcio, in una tipica cornice irlandese, si può scegliere tra un ricchissimo assortimento di birre, tra le quali primeggiano le specialità tedesche e belga artigianali.

Indirizzo:Via Benedetta, 25Telefono:380.5074938Happy Hours:Tutti i giorni dalle 18 alle 21Sito:www.football-pub.com

Trastevere Casalpalocco

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GASTRONOMIAESPRESSA

di Massimo Riccioli A LTA C U C IN A A P O R TA R V I A

Corso del Rinascimento 83/85, Roma Tel. e Fax 06 68808345 - www.rosticceri.com Dalle 9 di mattina alle 9 di sera continuato. Domenica aperto.

PESCI, CARNI E VERDURE

ROSTICCERIA DI QUALITÀ (OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA)

CRUDO MEDITERRANEO, SUSHI E OSTRICHE BRETONI

FESTE E CATERINGDA 5 A 500 PERSONE

CONSEGNE A DOMICILIOPER CASA E UFFICIO

CHAMPAGNEAperitivo ora buena al Riccioli Cafe. Tutti i giorni dalle 18 alle 21.

Più di 50 qualità diverse di Champagne in degustazione.

FISH BAR

Delizie di mare - Ostriche - Sushi - Enoteca - Cocktail bar Via delle Coppelle 13 - Tel. 06 68210313

Aperto anche Domenica a pranzo.

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MADAGASCAR2


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