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Backup di Declinare A5 v03 · 2018-06-05 · carattere resiliente. Vedere, comprendere, suggerire:...

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Roma, parla di se stessaOsservare Roma attraverso la lente della romanità per far emergere il suocarattere resiliente. Vedere, comprendere, suggerire: le visuali per interrogarsi sualcuni temi centrali per la città e il suo immenso e prezioso patrimonio culturalemateriale e immateriale.

Romae, l’identità pluraleContinuum Romae, Museo Roma. L’inscindibile sistema spaziale-relazionale trastoria, cultura, ambiente, manufatti e società riletto nella continuità tra grande epiccolo, contenuto e contenitore, antico e moderno, artigianale e industriale, colto espontaneo.

Romae, Urbs OrbisRoma : crogiuolo di articolate radici artistiche e città aperta alleTeatro del mondocontaminazioni culturali. Capitale della classicità, immagine tangibile dellacattolicità, centro politico di un sistema di rappresentanze diplomatiche e diprestigiose istituzioni culturali internazionali.

Romam, cellule, organi, apparati - la Roma delle RomeRoma come oggetto di azioni “transitive”. La sessione tenterà di presentare due deitanti punti di vista possibili.Il primo, privilegia un connotatoCellule, Organi, Apparati orizzontale,concentrandosi sulla complessità delle ricerche, azioni e progetti che vedono Romacome baricentro in una dimensione di contesto dai contorni ben più ampi.Il secondo, , ambisce invece ad attraversarlaLa Roma delle Rome verticalmentecon l'obiettivo di discutere di Roma in quanto prodotto di strati�cazioni temporali,stilistiche, materiali, sociali che, seppur singolarmente enucleabili costituiscono inrealtà un continuum sostanzialmente inestricabile.

Roma, mito e disincantoRoma incanta e tradisce, il mito si sgretola e si ricompone in un ciclo inarrestabile.Frammenti del mito riletti con chi ha intrattenuto con la città un intenso e duraturorapporto, sapendone fare oggetto di ri�essione e punto di partenza per un’azionevolta a rifondarla.

Roma, le molteplici relazioniDeclinare Roma per rigenerare Roma. Ricomporre i punti di vista per avviare unprocesso rigenerativo della città che, a partire dal suo immenso e preziosopatrimonio culturale materiale e immateriale, sappia guardare al futuro consguardo ampio e visione di sistema.

«Roma è in decadenza da sempre, o quasi: sono quasi duemila anni che

vive nel ricordo e nel rimpianto del suo passato. Però (…) Roma ha saputo

decadere con dignità e per�no con stile. Non conosco una città che sappia

peggiorare meglio di Roma».

La scelta di questo noto aforisma di Giulio Carlo Argan, storico dell'artetra i più noti oltre che primo Sindaco non democristiano di Roma, non ècasuale: forse nessuno meglio di lui ha avuto modo di conoscere Roma sia inquanto raf�nato studioso, sia in quanto gestore del suo complesso epluristrati�cato meccanismo politico-amministrativo. Per questo la suasintesi icastica e disincantata appare più veritiera di altre e quasi profeticarispetto a un tema tra i più caldi del dibattito politico degli ultimi 25 anni:Roma e la sua decadenza.

Infatti, se opportunamente osservata attraverso la lente della romanità,

la decadenza si stempera svelando un ben più interessante carattereresiliente (a dispetto di tutto e di tutti) e fa mostra di un'autoironia un po'sarcastica e a volte amara che nasconde però in sé il germe del continuo espesso invisibile processo di rigenerazione che da sempre tende ariequilibrare il decadere di Roma.

E proprio dalla consapevolezza di questa dinamica secolare emergel'esigenza di confrontarsi con i due estremi del processo in atto, tentando diconsiderare il e l'opposto da un punto di vistadeclinare rigenerarsi

disciplinare assolutamente interno e decisamente costruttivo: quello chestudia il passato della città in vista della sua trasmissione al futuro.

Evocato dunque il momento che stiamo attraversando, il titolo del Forumintende sia richiamare l'ef�cace (titolo delle giornate di studioRoma come stai?

organizzate dal Dipartimento di Architettura e Progetto nello scorso mese diottobre), sia giocare sulla duplice accezione del termine che, oltre adeclinare

evocare l'idea di declino, inteso come decadenza, rimanda al concetto dideclinazione latina: ed è il nome stesso di Roma che intendiamo qui declinare.

L'esplicito rigetto della prima accezione, che questo gioco sintattico-semantico accentua in virtù dell'approccio positivo e auspicabilmenteproattivo che il Forum si propone di assumere rispetto a Roma e alle sueinnumerevoli potenzialità, risulta ancora più evidente esaminando lastruttura stessa dell'evento articolato in due giornate e suddiviso in seisezioni corrispondenti ciascuna ai sei casi della declinazione latina.

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Spunto del Forum è la nota frase di Giulio CarloArgan sul permanente di Roma chedecadere

tuttavia, se opportunamente osservata attraverso lalente della si stempera mostrando un benromanità,

più interessante carattere alla base delresiliente

continuo e spesso invisibile processo dirigenerazione che da sempre tende a riequilibrareil decadere di Roma.

E proprio dalla consapevolezza di questadinamica secolare emerge l'esigenza di confrontarsicon i due estremi del processo in atto, tentando diconsiderare il e l'opposto da undeclinare rigenerarsi

punto di vista assolutamente quello checostruttivo:

studia il passato della città in vista della suatrasmissione al futuro.

Ma nessun processo rigenerativo ha speranza dimanifestarsi in assenza di idee, di una visionesistematica di ciò che non è e di ciò che potrebbe edovrebbe essere. Specialmente in questo momentostorico, in cui l'intero sistema sociale fatica aconvergere verso una risolutiva visione comune,diviene dunque un imperativo categorico per quantiritengono di poter mettere in campo idee,competenze ed energie positive il manifestarepubblicamente e condividere queste ri�essioniinnanzi tutto con la comunità dei cittadini e quindicon le amministrazioni e i policy makers.

È dunque in questo quadro d'engagement social

et culturel, oltre che scienti�co, che il Dipartimento diStoria, Disegno e Restauro dell'Architettura diSapienza Università di Roma erede di una–

tradizione che offre sin dalla �ne dell'800 uncontributo di metodo e idee fondamentali nelprocesso di trasformazione, anche profonda, dellastruttura urbana e territoriale ha deciso di–

promuovere il Forum .Declinare Roma

Romasost. f. nom. sing.

Roma parla di se stessa

Giovedì 7 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 9.30

Intervengono:

Carlo BianchiniDirettore Dipartimento diStoria, Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Renato MasianiProrettore vicarioSapienza Università di Roma

Anna Maria GiovenalePreside Facoltà di ArchitetturaSapienza Università di Roma

Laura RicciDirettore Dipartimento diPiani�cazione DesignTecnologia dell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Achille PaoloneDirettore Dipartimento diIngegneria strutturale eGeotecnicaSapienza Università di Roma

Orazio CarpenzanoDirettore Dipartimento diArchitettura e ProgettoSapienza Università di Roma

Teodoro ValenteProrettore alla Ricerca,Innovazione e TrasferimentotecnologicoSapienza Università di Roma

L'iniziativa nasce dalla volontà di interrogarsi su alcuni temi cruciali per lacittà ed il suo vasto territorio in relazione all'immenso e prezioso patrimonioculturale materiale e immateriale che Roma gestisce e rappresenta, ma nasceanche e soprattutto con l'intenzione di osservare Roma attraverso la lente della

«romanità», vedere Roma, comprendere Roma eintesa come tradizione delsuggerire a Roma per Roma.

� Quale visione ha del futuro di Roma e del suo territorio chi esercitaquotidianamente la conoscenza della storia di Roma, la rappresentazionedella sua realtà e della sua immagine, la conservazione della città nellasua vitale funzionalità?

� Tra promozione e tutela, come delineare strategie che mirino allavalorizzazione sostenibile di una risorsa di fatto non rinnovabile?

� Come rispondere con contenuti e strumenti innovativi alla crescentedomanda di conoscenza partecipativa del grande pubblico?

� Come sfruttare l'innovazione tecnologica per conoscere, tutelare,monitorare, gestire, valorizzare il patrimonio costruito?

� Come preservare nei processi di trasformazione degli edi�ci e dei tessutila componente di valore anche economico costituita dalla “storia” di unmanufatto?

� Come, tutto questo, può costituire un attrattore non secondario per leIndustrie Culturali Creative e per quelle di innovazione tecnologica per ilmonitoraggio, il restauro e la conservazione del patrimonio?

� Come favorire la partecipazione al tra e le diversepatrimonio Roma

comunità di eredità-patrimonio?

� Come attivare quei processi di riconoscimento indispensabili allacostruzione di coscienza dell'identità, appartenenza e continuità culturalea loro volta indispensabili all'alimentazione della creatività in tutta la suadiversità e nel favorire il dialogo interculturale?

Questi i temi principali sviluppati nel corso delle 4 sessioni di dibattito e cheauspichiamo possano trovare una sintesi, anche attraverso proposte operative,nella Tavola Rotonda conclusiva.

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L’Oro di Roma è nella sua essenza di museo

diffuso: in pochi altri posti al mondo e forse innessuno luogo come a Roma, si può viverel’esperienza conoscitiva attraverso la continuità difruizione fra e ,grande scala piccola scala contenuto

e e econtenitore, antico moderno, artigianale

industriale, opera colta opera spontaneae , così comeper diverse e numerose altre qualità.

Roma è dunque il luogo ideale per sperimentaree innovare articolati e permeanti processi diconoscenza; Roma è altresì il luogo ove possonoprendere forma e intrecciarsi in�niti e variegatipercorsi narrativi, il luogo in cui la semplicediversità di fruizione fra il giorno e la notte sitraduce nella potenzialità di comunicare contenuti eprodurre conoscenza diversa.

Tanto più è articolata, quali�cata, versatile eaccessibile l’interazione fra le diverse componentiche che collaborano alla formazionedell'esperienza conoscitiva, tanto più sarà possibiletrasferire valori tangibili e intangibili a unpanorama eterogeneo di fruitori; in modo analogo,appare ormai chiaro che tanto più èpersonalizzabile l’esperienza del fruitore, tanto piùsarà signi�cativa la traccia che essa lascerà nellamemoria delle persone.

Al modello narrativo lineare va via viasostituendosi un modello di divulgazione edisseminazione , dove i percorsi per esperirea rete

la conoscenza sono continuamente inri-de�niti

maniera responsiva, resiliente: un sistema dicomunicazione complesso ove beni culturali, saperi,interdisciplinarietà e nuove tecnologie devonocoesistere senza soluzione di continuità.

Romaesost. f. gen. sing.

L’identità plurale

Giovedì 7 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 11.30

Introducono:

Graziano Mario ValentiDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Rita ParisDirettore Parco dell'AppiaAntica

ne discutono:

Giuliana FortiGallerie Nazionali BarberiniCorsini

Margherita GuccioneDirettore Museo di architetturamoderna e contemporaneaMAXXI di Roma

Giorgio ManziDirettore Polo musealeSapienza Università di Roma

Marzia MarandolaDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

La sessione che rappresenta il caso genitivo del ForumCONTINUUM ROMAE

Declinare Roma Museo Romavuole dunque ri�ettere sullo stato dell’arte del sugliobiettivi raggiunti e sulle potenzialità ancora inespresse.

� Quali sono i principali livelli di scala del bene culturale, come sonointegrati fra loro e quali qualità offrono al pubblico per produrreconoscenza?

� La condizione esistenziale di spaziale, storico, culturale,continuum

caratteristica presente nella città di Roma, è realmente percepibile edaccessibile ai suoi visitatori?

� Come rendere evidente e apprezzabile la strati�cazione storica e lamutazione sociale e funzionale dei luoghi?

� Quali sono gli ostacoli o le vere e proprie barriere �siche, organizzative edi tutela per una libera e piena fruizione del bene culturale?

� In questo scenario, quali opportunità hanno offerto e possono offrire lenuove tecnologie �nalizzate sia alla più semplice e sintetica divulgazioneinformativa, sia alla più complessa e accurata comunicazione scienti�ca,orientata verso ricercatori anche geogra�camente distanti che– –

operano per lo sviluppo della conoscenza?

� Quali soluzioni sono auspicabili e quali vantaggi si possono trarre nelperseguire una maggiore integrazione e ricerca di continuità narrativa trala comunicazione prodotta nello spazio reale e quella contemporanea odifferita, che, a sostegno e completamento della prima, può avvenire nellospazio digitale?

� Quale si ritiene possa essere il contributo offerto dalla ricerca universitarianella valorizzazione dei beni culturali?

Su questi temi i saranno chiamati a dibatterediscussant

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La peculiarità di Roma – capitale dell'impero edella classicità, centro della cattolicità, immaginetangibile del mecenatismo papale nonché luogo diricezione e di emanazione dei linguaggi artistici earchitettonici – risiede nella sua capacità diattrazione sia sui ceti intellettuali che sulle élites

forestiere e provinciali. Per secoli Roma harappresentato il centro dei saperi edell'elaborazione delle arti liberali e meccaniche.Luogo imprescindibile per la conoscenza storica diun passato fondativo per l'intera umanità, Roma èla meta fondamentale di ogni viaggio di istruzionespecialmente a partire dal XVI secolo quando tornaad essere punto di riferimento e di aggregazionenon solo per i pellegrini, ma anche per i tantistranieri che la scelgono come città di elezione.

È poi nel quadro della spiccata dimensioneinternazionale della città barocca che Romadiventa , centro politico di unteatro del mondo

articolato sistema di legazioni e rappresentanzediplomatiche straniere ma anche centro culturaleper l'insediamento di prestigiose istituzioniaccademiche nazionali.

Dall'epoca del Grand Tour, quando si veri�caun'eccezionale con�uenza a Roma di artisti eintellettuali da ogni parte d'Europa, le accademie ele molteplici istituzioni culturali via via costituitedivengono fondamentali poli di aggregazione e disperimentazione culturale. In questo contestostraordinariamente virtuoso per la ricezione attivadella tradizione si sviluppano nuove metodologiedisciplinari e nuovi saperi, dall'archeologia allaconservazione e all'operatività del restauro, alconcetto stesso di museo. Le accademie e le molteistituzioni culturali straniere sono oggi centriindispensabili della vita della città, luoghi di

Romaesost. f. dat. sing.

Urbs Orbis

Giovedì 7 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 15.00

Introducono:

Calogero BellancaDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Jukka JokilehtoICCROMCentro internazionale di studiper la conservazione e ilrestauro dei beni culturali.

Ne discutono:

M Ángeles Albert De León.Direttrice Academia de Españaen Roma

Balz BaechiPresidente della FondazioneIsabel & Balz Baechi

Stephen MilnerDirettore della British School atRome

Catherine VirlouvetDirettrice dell'Ecole Françaisede Rome

Pietro ZanderVeneranda Fabbrica di SanPietro

promozione, approfondimento, organizzazione del sapere, in particolare nellarielaborazione critica del pensiero storico-artistico e architettonico. Dallaricchezza, dal patrimonio di esperienze e di conoscenze e dai numerosi ediversi�cati apporti disciplinari forniti dalle istituzioni straniere stabilite a Romaemergono oggi pro�li di rilevanza e di spessore che nella comune attenzione aRoma si differenziano sia dell'antica sia della Capitale del Cristianesimo,Urbs

sia, ancora, dalla città moderna e da quella attuale..

Alla luce delle realtà storiche, Roma va dunque letta sotto il duplice aspettodi crogiuolo secolare di articolate radici artistiche e nel contempo di città apertaagli scambi internazionali, alle contaminazioni, alle intersezioni culturali.

Le accademie straniere – portatrici di un patrimonio di conoscenze scienti�chee di cultura integrata – sono interlocutori privilegiati ed espressione alta equali�cata di quello che anche all'interno delle Nazioni Unite, è considerato ildialogo culturale, inteso non solo come strumento non solo della diffusione deisaperi ma anche della pace tra i popoli e della crescita, pur nelle diverseidentità culturali.

In questa circostanza, tuttavia, la nostra attenzione è rivolta non tanto allaconsolidata dinamica che vede le istituzioni culturali straniere impegnate nellostudio delle strati�cazioni di Roma, quanto al meno usuale punto di vista dicoloro che vi sviluppano progetti di ricerca o culturali in generale con l'idea dilasciare una traccia personale o istituzionale nella vita della città.

� Come si è evoluto – e soprattutto come si potrebbe ancora evolvere – ilruolo di queste istituzioni nel quadro del progresso complessivo della vitaculturale e di ricerca della città?

� In quali modi e con quali strumenti potrebbe migliorare lo scambio giàesistente tra istituzioni straniere e università?

� Cosa potrebbe fare di più e meglio l'università perché le attività delleistituzioni straniere possano risultare maggiormente incisive?

Su questi temi i sono chiamati a dibattere.discussant

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Il Dipartimento di Storia, Disegno e Restaurodell'Architettura (DSDRA), Sapienza Università diRoma, riunisce attualmente la quasi totalità deidocenti dei settori scienti�co-disciplinari ICAR/17 -Disegno, ICAR/18 - Storia dell'Architettura,ICAR/19 - Restauro che operano all'internodell'Ateneo romano, sulla base di un'idea di“integrazione” nello studio dell'Architettura propriodella cosiddetta Scuola romana fondata daGustavo Giovannoni oltre un secolo fa.

Dopo una necessaria e non semplice fase diriorganizzazione, il DSDRA ha raggiunto un livellodi coesione e una massa critica di ricercatori edesperienze che ne permettono l'accreditamentocome polo di eccellenza nazionale e internazionalenel settore dei Beni Culturali e, in particolare, delpatrimonio costruito, potendo contare, al suointerno, su tutte le competenze necessarie astudiare, acquisire, valorizzare, conservare ecomunicare l'architettura, le opere, il paesaggio.

Dalla raccolta presentata in questo volume, cheriunisce gli esiti selezionati di più di 100 ricercheideate e sviluppate nel quinquennio dal 2013 al2018 da professori e ricercatori del dipartimento,emerge un ritratto signi�cativo degli interessi edelle competenze che compongono il DSDRA.

Si tratta, evidentemente, di una selezione, ancheestremamente ridotta se paragonata alle diversecentinaia di progetti effettivamente sviluppati, cherestituisce comunque, nel suo insieme, il quadro dilavori condotti e diffusi all'interno del DSDRA maanche in ambito nazionale e internazionale.

Inteso come momento di ri�essione collettiva sullavoro di ricerca svolto o , il volume apre inin �eri

direzione dei progetti futuri, all'interno dei qualiciascuno possa fornire il suo contributo in un quadrosempre più orientato verso l'interdisciplinarità el'integrazione dei saperi.

Ricerche2013-2018

Presentazione del volume

Giovedì 7 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 17.30

Ne parlano:

Augusto Roca De AmicisDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Maria Piera SetteDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

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Il Forum non è solo discussione ma ancheoccasione per installazioni e allestimenti cheoccuperanno molti degli spazi della Facoltà diArchitettura a piazza Borghese anche con qualchesuggestione artistica, come il pro�lo schematicodella facciata del palazzo che ospita la Facoltà diArchitettura che, realizzato in scala 1:1 suisanpietrini di piazza Borghese durante losvolgimento del Forum, segnerà l'ideale proiezionedella Scuola verso la città. Il disegno saràrealizzato da docenti, dottori e dottorandi dellaScuola di Dottorato in Storia, Disegno e Restaurodell'Architettura di Roma il giorno precedentel'evento.

Numerosi saranno gli allestimenti ancheall'interno della Facoltà:

� ambienti in cui sarà possibile sperimentareapplicazioni immersive di alcuni monumentistudiati dai docenti del Dipartimento (aulaB3);

� esposizione di testi antichi e rari su Romaselezionati dal patrimonio della ricchissimaBiblioteca del Dipartimento

� realizzazione di una reinterpretazioneplastica della scala monumentale presenteall'interno dell'edi�cio sede della Facoltà;

� proiezione di �lmati inediti sulla città di Roma(ingresso mezzanino del secondo piano).

In�ne, una mostra accenderà i ri�ettori sulleprincipali ricerche svolte dal Dipartimento e unostand illustrerà la didattica offerta ai vari livelli(aula B4).

Il DSDRA(di)mostra

Installazioni e allestimenti

Giovedì 7 giugnoFacoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 18.30

Illustrano:

Carlo BianchiniDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Andrea CasaleDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Emanuela ChiavoniDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Alessandra GulottaDirettore della BibliotecaDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Elena IppolitiDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Graziano Mario ValentiDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

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La complessità dell'organismo Roma è ben nota,al punto che qualunque lettura del suo sterminatopatrimonio rischia di rivelarsi impervia, se nonaddirittura impossibile. In questo quadro la ricercanon ha altre strade che applicare e adattareapprocci collaudati a quello che rischia altrimenti dipresentarsi come un problema irriducibile.

Equiparata dunque Roma a organismo vivente,ricalcando i metodi propri degli studi anatomici,possiamo cercare di scomporre la sua straordinariacomplessità in elementi di struttura, funzione,dimensione crescenti. Secondo questo parallelismo,le cellule potrebbero essere identi�cate con oggettisingolarmente identi�cabili (ad esempio edi�ci oloro porzioni) che, aggregandosi omogeneamentecostituiscono i quali via via crescendo etessuti,

creando mutue relazioni sempre più ricche earticolate, danno vita a e in�ne adsistemi apparati.

Non è qui particolarmente utile identi�care conprecisione a cosa possano corrispondere,applicando a Roma questo modello, i vari anelli diquesta catena. Ciò su cui proponiamo diconfrontarci sono il processo e le relazioni cheesistono tra i vari elementi e i meccanismi diaggregazione, comunicazione, crescita.

Un approccio che si fonda primariamente sullaricerca e sulla sua appropriata applicazione aimolti livelli, dimensioni e funzioni identi�cabilinell'organismo Roma. In altre parole, l'assunto dibase è che qualunque intervento sul patrimoniocostruito non può prescindere dalla costruzione diuna base di conoscenza la più completa possibile.Questo comporta l'uso di tecnologie e metodologie“allo stato dell'arte” ma anche l'integrazione in ununico contesto di dati multiformi e spesso cosìeterogenei da apparire inconciliabili.

Romamsost. f. acc. sing.

Cellule, Organi, Apparati

Venerdì 8 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 9.30

Introducono:

Donatella FioraniDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Giuseppe RomaPresidente della RUR - ReteUrbana delle Rappresentanze

ne discutono:

Giovanni CorazzolResponsabile Area BeniCulturali e MarketingTerritoriale Corvallis Spa

Elena GigliarelliCNR - ITABCIstituto per le TecnologieApplicate ai Beni Culturali

Maria PreziosoDipartimento diManagement e DirittoUniversità Tor Vergata di Roma

Maria Sabrina SartoProrettore all'InnovazioneSapienza Università di Roma

Se questo è vero a già a proposito di un singolo elemento costruito (e già inquesto caso la mole di dati da tenere in considerazione sarebbe sterminata)come approcciare i contesti in cui agli aggregati architettonici e urbanirestituiscono informazioni e dati ben al di là delle capacità di elaborazione diun singolo progettista, manager, amministratore?

In altre parole: come si governa la frontiera del cosiddetto nelbig data

contesto di Roma e del suo non indifferente territorio?

È immaginabile la costituzione di una infrastruttura in cui possano essereriversate le risorse in termini di conoscenza generata dall'attività di ricercaistituzionale e della cosiddetta ?citizen science

Ci sono già le condizioni per cui archivi e banche dati siano integrate emesse a disposizione di tutti per promuovere non solo la conoscenza ma ancheper favorire una diffusa riappropriazione come mezzo di crescita e coesionesociale?

Come può questa conoscenza divenire elemento di crescita sociale edeconomica?

Qual è la prospettiva degli interventi sul patrimonio costruito in vistadell'obbligatorietà anche in questo settore dei sistemi di gestione informatizzatae soprattutto del BIM?

È credibile, in�ne, che i protocolli e metodi attualmente riservati ai solielementi monumentali possano essere competitivamente estesi all'edilizia storicapiù minuta così come all'ossatura che struttura il tessuto edilizio e alleinfrastrutture storiche (strade, piazze e spazi pubblici in generale, muraacquedotti, ponti etc.) così da preservarne i valori, anche di mercato, che lacaratterizzano?

Su questi temi i saranno chiamati a dibattere.discussant

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È certamente pleonastico affermare che Roma èuno tra i pochissimi luoghi al mondo a presentareuna strati�cazione che si dipana lungo un arcotemporale, culturale e storico di più di 2 millenni.Questa caratteristica conferisce all'organismo Roma

la peculiarità di potersi offrire a diverse (e tuttestraordinarie) letture: la Roma antica, quellamedievale, rinascimentale, barocca, post-unitaria,primo novecentesca e, in�ne, la Romacontemporanea. A queste si aggiungono le lettureche si estendono da Roma verso il suo territorio,ampiamente variabile (dal geogra�co allostrettamente urbano) in relazione ai contesti storici,politici e culturali considerati.

Ciascuna di queste viene tuttaviaRome

considerata solitamente in maniera settoriale e, sequesto fenomeno può avere un senso dal punto divista della ricerca, in realtà esso non favoriscel'affermarsi di visioni sintetiche e diacroniche di piùampio respiro, essenziali invece, ad esempio, neldelineare ef�caci paradigmi di gestione,valorizzazione e integrazione tra elementiappartenenti ad epoche diverse ed espressione didifferenti sensibilità estetiche, ormai nei fattiinterconnessi spazialmente o funzionalmente.

La Roma delle Rome da questo punto di vistapuò davvero diventare l'occasione per ripensareanche il modello con cui è attualmente “valorizzato”il suo straordinario patrimonio.

Il profondo interesse come pure il successo chetale ricchezza diffusamente suscitano nel grandepubblico hanno rappresentato (e ancorarappresentano) uno dei fattori chiave della suastraordinaria longevità. D'altro canto, come in unamedaglia che ha il suo rovescio, questo fattoredetermina anche la causa principale del suodeteriorarsi: la pressione antropica determinata dalvastissimo circuito che orbita intorno alla fruizione,soprattutto turistica (si pensi al complesso Foro

Romamsost. f. acc. sing.

La Roma delle Rome

Venerdì 8 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 12.00

Introducono:

Daniela EspositoDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Francesco ScoppolaMIBACT- Ministero dei Beni edelle Attività Culturali e delTurismo.

ne discutono:

Andrea GrimaldiDipartimento di Architettura eProgettoSapienza Università di Roma

Giovanni RagoneDipartimento di Storiadell'arte e spettacoloSapienza Università di Roma

Luca VirgilioVeneranda Fabbricadi San Pietro

Alessandro ViscogliosiDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'Architettura SapienzaUniversità di Roma

Romano/Colosseo), crea di fatto una continua e troppo concentrata pressionesugli stessi elementi, siti, complessi.

Ciò nondimeno è evidente che, in prospettiva, la sopravvivenza delpatrimonio di Roma di fatto non potrà che oscillare tra questi due estremi: da unlato un utilizzo contemporaneo che ne mantiene vive le funzioni e la rilevanzaculturale, sociale e anche economica ma che nel medio/lungo periodo conduce aun inevitabile progressivo deterioramento, dall'altro una conservazione tout court

che, eliminando ogni pressione antropica, garantirebbe la conservazione delpatrimonio di Roma condannandolo tuttavia ad una inesorabile morte sul pianoculturale, sociale ed economico.

Una delle chiavi per tentare di impostare correttamente la questioneriguarda tuttavia un terzo elemento: la mancanza di una consapevolezzacollettiva della necessità di trovare un punto di equilibrio tra sfruttamento eprotezione capace di garantire una reale sostenibilità a lungo termine. Troppospesso infatti monumenti, siti, aree, territori sono considerati più come volani perlo sviluppo di attività economiche che come “beni comuni” fragili e di fatto nonrinnovabili. Evidentemente il problema va affrontato innanzi tutto sul pianoculturale e sociale, anche attraverso azioni mirate di comunicazione edivulgazione.

Alcune domande in questo quadro nascono spontanee:

� in che modo è possibile ripensare le relazioni tra i diversi elementi delpatrimonio di Roma in modo da ripartire meglio la pressione antropica?

� possono le nuove tecnologie effettivamente fornire strumenti adatti adaccompagnare questo approccio?

� come potrebbe essere in�uenzato il modello gestionale complessivo,anch'esso strati�cato in termini di attribuzioni e competenze?

� come dovrebbero cambiare i contenuti per assicurare una letturascienti�camente rigorosa ma allo stesso tempo capace di intercettare, oltreagli studiosi, il grande pubblico?

Su questi temi i saranno chiamati a dibattere.discussant

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Nessun'altra città della storia ha vissuto del suomito come Roma. La sua realtà archeologica,architettonica, artistica e religiosa ha alimentatotale mito per secoli, anche quando il suo aspetto�sico sembrava essersi tanto allontanato dallagrandezza delle epoche passate. Si potrebbe anzidire che il mito della città ha convissuto con l'ideadella decadenza e dell'inevitabile declino.

Roma è stata anche capace di risorgere dallesue stesse ceneri, di rifondarsi ogni volta sulla basedi nuove prospettive, di un nuovo progetto culturale.

La Roma collabente descritta da Petrarca saràdi lì a breve la Roma di Giulio II, capace diirradiare e imporre al mondo la sua idea dicontinuità con la tradizione classica.

La Roma apparentemente in declino, alla �nedel ciclo rinascimentale, darà vita alla nuovastagione secentesca e barocca.

La Roma politicamente marginale del Settecentodiverrà uno dei massimi centri di studio dell'antico,insostituibile meta di viaggio per tanti giovani nobilie borghesi provenienti dalle principali monarchieoccidentali.

Ma anche dopo l'immane disastro del fascismo edella guerra, Roma risorgerà come polo attrattivoper tanti letterati, artisti e cineasti, che farannodella città la loro patria d'adozione, esaltandola ocriticandola, a volte pure aspramente, con losguardo distaccato e partecipe del forestiero.

La sezione dedicata al vocativo affronta, da varipunti di vista, il perenne contrasto tra l'idea e larealtà di Roma, af�dando la discussione sul suo mitoa letterati e studiosi che con la città hannointrattenuto un intenso e duraturo rapporto,facendone sia un oggetto di conoscenza eri�essione di per sé inesauribile, sia il punto dipartenza per un'azione volta a rifondarla.

Romasost. f. voc. sing.

Mito e disincanto

Venerdì 8 giugnoAula Magna

Facoltà di Architettura

Piazza Borghese 9, Roma

Ore 15.00

Coordina:

Antonella GrecoDipartimento di Storia,Disegno e Restaurodell'ArchitetturaSapienza Università di Roma

Lectio Magistralis

Giuseppe Di GiacomoFacoltà di Lettere e Filoso�aSapienza Università di Roma

Intervengono:

Marco Fabrizio ApolloniScrittore

Valerio MagrelliScrittore

Andrea MinuzDipartimento di Storiadell'arte e spettacoloSapienza Università di Roma

Roma incanta e tradisce nello stesso tempo, il mito si sgretola e si ricomponein un ciclo inarrestabile.

Agli scrittori, ai �loso�, ai cineasti è dedicato un frammento del mito, comeanche l'impegno di decodi�carlo.

A un �losofo dell'immagine come Giuseppe Di Giacomo che parlerà di DeChirico, a Marco Fabio Apolloni, scrittore e studioso dell'arte a Roma, a ValerioMagrelli, scrittore e poeta, ad Andrea Minuz, studioso di cinema, chiediamo dinarrare la loro personale immagine di Roma, un variegato tappeto la cui cifra èinafferrabile ed elusiva come l'indole della città.

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Declinare un sostantivo comporta non solol'acquisizione di un dato (radice e desinenza) maanche la sintassi di ciascun caso, ovvero le regoleche consentono la corretta tra ilinterazione

sostantivo e gli altri elementi del linguaggio.

Declinare Roma equivale quindi non solo ariconoscere e catalogare i molteplici dati,informazioni, suggestioni che si levano dal suocorpo vivo, ma anche mettere in evidenza lepossibili relazioni strutturate, emergenti o a cuitendere in un'ottica che non può che essererigenerativa.

A conclusione del Forum, dunque, ci è parsologico che si possa e si debba trarre qualcheconclusione, che af�diamo , il caso cheall'ablativo

notoriamente presenta le maggiori possibilità diinterazione/relazione con gli altri elementi sintattici.Ma l’ablativo è anche il caso perassoluto

antonomasia, ovvero il luogo in cui si può procedereal di là e al di fuori di tutte le regole convenzionali.

È dunque all'ablativo che demandiamo ilcompito di avviare il processo di composizione deipunti di vista emersi nei vari dibattiti e cheriteniamo essenziale per dare un contributo, anchein concreto, all'auspicato processo rigenerativo diRoma.

A partire dall'immenso e prezioso patrimonioculturale materiale e immateriale della CittàEterna, dobbiamo tutti guardare collettivamente alfuturo con sguardo ampio e visione di sistema.

Romasost. f. abl. sing.

Le molteplici relazioni

Venerdì 8 giugnoPalazzo Torlonia

Corte del palazzo

Via Bocca di Leone 78, Roma

Ore 18.00(ingresso su invito)

Tavola Rotonda

Coordina:

Paolo PoggioRaiNews

Intervengono:

Carla Di FrancescoSegretario Generale MIBACTMinistero dei Beni e delleAttività Culturali e del Turismo

Giovanni Maria FlickPresidente Emeritodella Corte Costituzionale

Eugenio GaudioRettoreSapienza Università di Roma

Virginia RaggiSindaca di Roma

Federico Vittorio RapisardaProvveditore interregionalealle opere pubbliche perLazio, Abruzzo e Sardegna

Massimiliano SmeriglioVice Presidente della RegioneLazio, Assessore Formazione,Diritto allo Studio, Università eRicerca, Attuazione delProgramma, Protezione civile

Nicola ZingarettiPresidentedella Regione Lazio

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D S , D RIPARTIMENTO DI TORIA ISEGNO E ESTAURODELL RCHITETTURA'AS U RAPIENZA NIVERSITÀ DI OMA

PROFESSORI ICERCATORI ERSONALE SSEGNISTI E, R , P TAB, AD - D S , D ROTTORANDI IPARTIMENTO DI TORIA ISEGNO E ESTAURO

DELL RCHITETTURA'AB , F A D DIBLIOTECA OTOTECA E RCHIVIO ISEGNI DEL IPARTIMENTO

DI TORIA ISEGNO E ESTAURO DELL RCHITETTURAS , D R 'AD R S , D ROTTORATO DI ICERCA IN TORIA ISEGNO E ESTAURO

DELL RCHITETTURA'AL I ,ABORATORIO DI NNOVAZIONE PER IL RILEVAMENTO LA

RAPPRESENTAZIONE E L ANALISI DELL ARCHITETTURA' ' LIRALABL D 'A 'AABORATORIO DI ISEGNO DELL RCHITETTURA E DELL MBIENTE

L S AABORATORIO DI TUDI VISUALI E DIGITALI IN RCHITETTURA

VISUALABL A S R ASTRE-ABORATORIO DI RCHITETTURA TORICA E ESTAURO

LABMATU 'G 'NITÀ DI RICERCA EOMETRIA DESCRITTIVA

S S B ACUOLA DI PECIALIZZAZIONE IN ENI RCHITETTONICI E DEL

PAESAGGIO

M C B CASTER IN OMUNICAZIONE DEI ENI ULTURALI

W 3D M & BIMORKSHOP ODELING

O T WLIMPIA ORLONIA EILLER

SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMAD A PIPARTIMENTO DI RCHITETTURA E ROGETTO

D I ,IPARTIMENTO DI NGEGNERIA ASTRONAUTICA ELETTRICA

ED ENERGETICA

D I , ,IPARTIMENTO DI NGEGNERIA CHIMICA MATERIALI

AMBIENTE

D IIPARTIMENTO DI NGEGNERIA STRUTTURALE E

GEOTECNICA

D P D TIPARTIMENTO IANIFICAZIONE ESIGN ECNOLOGIA

DELL RCHITETTURA'AD S 'A SIPARTIMENTO DI TORIA DELL RTE E DELLO PETTACOLO

F AACOLTÀ DI RCHITETTURA

P MOLO USEALE

ACADEMIA DE ESPAÑA EN ROMAARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTOOPERAIO E DEMOCRATICOART DOC FESTIVAL, SEZIONE ARCHITETTURABRITISH SCHOOL AT ROMECNR - ITABCCOMUNE DI ROMACORVALLIS SPAÉCOLE RANÇAISE EN OMEF RFABBRICA DI SAN PIETROFONDAZIONE CAETANIFONDAZIONE ISABEL & BALZ BAECHIGALLERIE NAZIONALI BARBERINI CORSINIICCROMMAXXIMIBACT - MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀCULTURALI E DEL TURISMO

S GEGRETARIATO ENERALE

D G E RIREZIONE ENERALE DUCAZIONE E ICERCA

P 'A AARCO DELL PPIA NTICA

PROVVEDITORATO INTERREGIONALE ALLE OPEREPUBBLICHE PER L'ABRUZZO, IL LAZIO E LA SARDEGNARUR - RETE URBANA DELLE RAPPRESENTANZEREGIONE LAZIOUNIVERSITÀ ROMA TREUNIVERSITÀ TOR VERGATA DI ROMA

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