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Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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“Carta & Cartiere” - Anno 26 numero 5 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990 Organo Ufficiale Ottobre 2015 Generating power with our highly flexible gas turbine packages contributes to sustainable development, enabling you to meet your growing need for greater power, efficiency and availability - all while helping to protect our environment. There has never been a more opportune time to review your energy strategy. Contact Turbomach at +41 91 851 1511 or visit us at www.turbomach.com Upgrading your machines with Turbomach supports a green environment. 1 Reliable Electric Power 2 Steam and Hot Air 3 Energy savings Upgrading your machines with Turbomach to optimize your production. ARE YOU READY TO SAVE MONEY? Organo Ufficiale
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Page 1: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

“Carta & Cartiere” - Anno 26 numero 5 - Reg. Tribunale di Milano numero 8 del 13/1/1990

Organo Uffi ciale

Ottobre 2015

Generating power with our highly flexible gas turbine packages contributes to sustainable development, enabling you to meet your growing need for greater power, effi ciency and availability - all while helping to protect our environment.There has never been a more opportune time to review your energy strategy.

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Page 2: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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Page 4: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Sommario

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, PUBBLICITA’

Via Pordenone, 13 - 20132 Milano (Italy)Tel. 02.21711614

e-mail: [email protected]

STAMPAProntostampa Srl - Verdellino (BG)

Tiratura: 9.100 copieDistribuzione: 9.010 copie

GARANZIA DI RISERVATEZZAIl trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati della EDIPAP SRL e nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge 196/03 sulla tutela dei dati personali. I suoi dati non saranno comunicati o diffusi a terzi e lei potrà richiederne in qualsiasi momento la modifi ca o la cancellazione.Gli articoli fi rmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, sono riservati a termine di legge. Materiale reda-zionale e foto inviati alla rivista, anche se non pubblicati, non si restituiscono.L’indice inserzionisti è fornito come servizio supplementare dell’editore, che declina ogni responsabilità per errori.

Ottobre 2015 Anno 26 - N° 5Reg. Tribunale di Milano No 8 del 13/1/1990

DIRETTORE RESPONSABILE:Gianmaria Pfeiffer

e-mail: [email protected]

DIRETTORE EDITORIALE:Mariella Nasi

RESPONSABILE PUBLICITÀ:Laura Lupi

e-mail: [email protected]

REDAZIONE:Fabrizio Vallari

SEGRETARIA DI REDAZIONE:Veronica Rizzi

GRAFICA:Stefania Giuliana

Mensile di informazione tecnica per la produzione e trasformazione della carta e del cartone

Rivista Organo Uffi ciale di

6 NEWS 12 AMBIENTE

SCA Italia ha presentato il suo primo Bilancio Sociale italiano e ha inaugurato due nuovi impianti per una maggiore sostenibilità ambientale

16 RICOSTRUZIONI IN CARTIERA Una innovativa ricostruzione tecnologica da parte di Toscotec: il caso di LC Paper

20 PORTALI WEB Fabio Perini, il nuovo portale customer service Uno strumento di apertura verso lo scambio tra cliente e fornitore

22 AMBIENTE Asia Pulp & Paper riduce le emissioni di carbonio

26 TECHNOLOGY IN PAPER MILL Recard. The State of the Art

30 CHIMICA IN CARTIERA L’approccio chimico totale di Solenis può contribuire a passare dallo stress al successo negli avviamenti delle macchine tissue

36 TISSUE CONVERTING Quando Modularità è sinonimo di Flessibilità

40 RISPARMIO ENERGETICO Risparmio e rispetto dell’ambiente con Valmet Advantage Web Pre-Heater

48 IN CARTIERA ANDRITZ, Valore aggiunto nella parte tela

52 COGENERAZIONE IN CARTIERA AB e Cartiera di Momo: l’effi cienza energetica dell’industria cartaria passa dalla cogenerazione

54 IN CARTIERA Soluzioni per la riduzione dell’energia specifi ca e delle perdite fi brose nelle carte da imballo

60 COGENERAZIONE IN CARTIERA Cogenerazione con turbogas:

il caso di Ideal Cart Spa 62 TECNOLOGIA IN CARTIERA

Produrre la miglior qualità di copy paper utilizzando solo fi bre corte.Un confronto fra la tecnologia degli anni ’90 di origine “Beloit” e la tecnologia PMT degli anni ’10.

68 TISSUE PACKAGING AMOTEK, a market leader of automatic packaging machines

70 IN CARTIERA Il servizio agli Yankee non è secondo a nessuno: estendete il suo ciclo di vita

76 LOGISTICA IN CARTIERA Eccellenza nella produzione ed effi cienza nella logistica: la strategia del Gruppo Lucart

80 TISSUESaueressig: solutions along the entire workfl ow

82 COMPANY PROFILE SADAS - dieci anni di successi

86 CHIMICA IN CARTIERA Un partner di eccellenza per l’avviamento di nuove linee tissue

90 IN CARTIERAOffi cine Airaghi e LBZ: quando la qualità italiana incontra la personalizzazione

96 SOSTENIBILITÀ Iggesund: sostenibilità, elemento chiave alla base di ogni decisione

100 IN PAPER MILLSOMC Collareda started up 60 TPD recycled paper for P&W at UE “Paper Mill” of Goznak, Borisov, Republic of Belarus.

102 TISSUE QUATIS, la soluzione per il controllo della conformità dei prodotti Tissue

104 STRUMENTAZIONE IN CARTIERA CAS touch!: determinazione della carica nel Wet End

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Ottobre 2015 106 TECHNOLOGY IN PAPER MILLS

GapCon EconPRESSTMT 108 CHIMICA IN CARTIERA

Poliacrilammidi gliossalate: l’alternativa agli agenti per la resistenza a secco e ad umido tradizionali

112 PROFILI: SAEL SAEL, un bilancio inaspettato

118 COMPANY PROFILE Passion Comes First

122 TISSUE CONVERTING Smart manufacturing per il converting: Universal Tissue Technology

126 INTERVISTAEsperienza, evoluzione, risultati. Il Doctoring System è ORADOC

130 IN CARTIERA Macchine e sistemi per la preparazione della pasta

134 ENERGY SAVING Heat recovery in drying paper process

138 MANUTENZIONE IN CARTIERA I cuscinetti Molded-Oil di NSK hanno garantito a un produttore di carta un risparmio di circa 50.000 Euro

142 IN CARTIERA Capire le vibrazioni per effettuare un monitoraggio intelligente del fenomeno di chatter

148 ENERGIAL’audit energetico e la norma ISO 50001. Un’opportunità per ottimizzare consumi e investimenti

152 CONFEZIONAMENTO NEL TISSUECPS Company, soluzioni per il confezionamento nei segmenti family e personal care

156 IN CARTIERA Cosa succede all’interno del cilindro e della seccheria?

158 MISURAZIONI IN CARTIERA Tecnologia, sicurezza, qualità e risparmio: Remote Active Microwave Sensors

164 ENERGY Increasing energy effi ciency of existing vacuum systems

166 INTERVISTA I venticinque anni di carriera di un “mago digitale” della carta: un cervello lucchese che esporta nel mondo tecnologie e idee

172 COMPANY PROFILE Nasce Bianchi Industrial: know-how ed esperienza nel segno della specializzazione

176 COGENERAZIONE IN CARTIERAIntergen: l’azienda leader negli impianti di cogenerazione per l’Industria Cartaria

178 SERVIZI IN CARTIERA Reverse Engineering and Thermography

182 TECHNOLOGY IN PAPER MILL

SeamHydroCross - Safe, lightning quick non-woven Press Fabric installation. Even without Superman.

186 IN CARTIERA Soluzioni di pompaggio per un uso effi ciente di fi bre ed energia

192 ACQUISITION MC Paper Machinery acquired by Valmet and continues its operations as Valmet Pescia

194 MANUTENZIONE IN CARTIERA Oil Service per la gestione ottimale degli impianti: la linea HTF di oli diatermici sintetici

200 TECNOLOGIA IN CARTIERA Feltri tissue ad alta tecnologia

204 REBUILDING Stora Enso and GL&V Sweden perform successful pulper rebuild at Kaukopää Mil

208 TISSUE SECTOR Mydrin attends MIAC 2015!

210 ATTREZZATUREStop ai consumi in modo intelligente

212 WRAPPING MACHINES Pallet wrappers that guarantee high savings, loads stability and protected products

214 CHIMICA IN CARTIERA L’evoluzione del Coating Passato e presente del cilindro Yankee e della produzione di carta Tissue.

216 IN PAPER MILL Sulzer launches new SNS process pump range

220 RISPARMIO ENERGETICO Uno sguardo volto all’energy saving in cartiera

224 IN CARTIERA Nuovi formati, massima ottimizzazione

226 RIVESTIMENTI Rivestimenti in Gomma e Poliuretano Italmatic: sinonimo di alta tecnologia e innovazione

228 TISSUE CONVERTING O.M.T.: innovazione, effi cienza e performance nella trasformazione del tissue

230 EQUIPAGGIAMENTI IN CARTIERA KSB Italia Spa: 90 anni di storia e successi dal 1925 al 2015

234 ENERGY SAVING Energy Saving in Tissue Machine Vacuum System

244 STRUMENTAZIONE IN CARTIERA PTA Group: strumenti per la misura e il controllo della cellulosa, carta, cartone e tissue

248 PACKAGING L’estremista online

252 NOTIZIE DALLE AZIENDE

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NEWS

l 6 Ottobre 2015 l

Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo che sono stati presentati da Giancarlo Losma,

presidente Federmacchine. In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche di Federmacchi-ne, il deciso incremento della produzione, risultata pari a 36,7 miliardi di euro, rispecchia il positivo anda-mento dei 13 settori che fanno capo alla federazione e che hanno registrato (tutti) incremento di fatturato.Nell’anno appena concluso, la domanda di beni stru-mentali in Italia è tornata di segno positivo, registran-do un incremento del 10,8% a 17,3 miliardi. La ripresa del mercato italiano ha premiato anzitutto i costruttori che hanno visto crescere le consegne, del 12,3%, a 10,6 miliardi di euro. Positivo comunque anche l’effet-

to sugli importatori che hanno incrementato dell’8,5% le vendite, salite a 6,8 miliardi.In crescita anche le esportazioni che hanno oltrepassa-to il muro dei 26 miliardi, il 2,1% in più rispetto all’anno precedente, segnando un nuovo record per l’industria di settore. I Principali mercati di sbocco dell’offerta ita-liana sono risultati: Germania (2,9 miliardi di euro, + 6,8%), Stati Uniti (2,4 miliardi di euro, +3%), Cina (2 miliardi, -4,6%), Francia (1,7 miliardi, -2,8%). Con la ripresa del mercato italiano, i costruttori hanno riorien-tato parte della loro offerta riducendo la quota di pro-duzione destinata all’export risultata, nel 2014, pari al 71%, due punti percentuali in meno rispetto al 2013.“I numeri del 2014 - ha affermato Giancarlo Losma - ci restituiscono la fotografi a di un settore vivace che ha saputo resistere alla crisi e ora coglie i benefi ci del-la ripresa del consumo italiano certamente favorita dall’introduzione della Nuova Legge Sabatini, già rifi -nanziata per tutto il 2015, e dal bonus macchinari, purtroppo scaduto il 30 giugno”.“Ora, in un momento così delicato per il mercato interno - ha precisato Giancarlo Losma - occorre che gli organi di governo sostengano con misure adatte la ripresa che i nostri principali indicatori confermano si estenderà anche al 2015. In particolare, per sostene-re la domanda e soprattutto assicurare mantenimento di competitività all’industria manifatturiera italiana, dovrebbe essere prevista, accanto alla reintroduzione del bonus macchinari anche una misura di incentivi alla sostituzione, volontaria, di macchinari obsoleti, installati in Italia, in modo che i sistemi di produzione possano rispondere alle nuove esigenze di produtti-vità, risparmio energetico e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro che l’Europa oggi richiede. Detto ciò, occorre comunque ribadire la necessità di misu-re specifi che capaci di sostenere, in modo strutturato, il rilancio del mercato domestico e del manifatturie-ro italiano. Complementare a questi provvedimenti dovrebbe essere la liberalizzazione degli ammorta-menti dei beni strumentali acquistati e la revisione dei coeffi cienti di calcolo degli stessi, fermi al 1988”. “Sul fronte estero - ha concluso il presidente di Feder-macchine - ambito nel quale i costruttori italiani ripon-gono le maggiori aspettative, insistiamo nel riproporre un ulteriore abbattimento dell’IRAP che preveda una riduzione della base imponibile, per la sola parte rela-tiva al costo del lavoro, per una quota pari al rapporto export/produzione generata dall’azienda, in modo da stimolare le imprese a impegnarsi sempre più nell’atti-vità di internazionalizzazione”.

2014 positivo per l’industria italiana del bene strumentale: riparte il consumo in Italia (+10,8%). Crescono produzione (+4,9%) e export (+2,1%) Nel 2014, la produzione italiana di beni strumentali si è attestata a 36,7 miliardi di Euro, segnando un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato sia dalla positiva performance delle esportazioni che dalla ripresa delle consegne sul mercato interno che è tornato a investire in beni strumentali.

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NEWSMario Fazzi nuovo Amministratore Delegato di A.Celli Paper S.p.A.

L’assemblea dei Soci, in data 5 Agosto 2015, si è riunita per procedere al rinnovo del Consiglio di

Amministrazione e degli incarichi sociali relativi ai mandati in scadenza. In questa cir-costanza l’Ing. Giuseppe Antonini è stato nominato Presidente della A.Celli Paper S.p.A., il giorno se-guente si è riunito il nuovo CdA che ha deliberato di conferire l’in-carico di Amministratore Delegato di A.Celli Paper S.p.A. a Mario Faz-zi. Mauro Celli e Alessandro Celli rimangono alla guida della società di famiglia, assumendo rispettiva-mente le cariche di Vice Presidente e Consigliere Delegato.La nomina risponde alle necessità strategiche del Gruppo A.Celli che mirano ad affrontare sfide sempre

più importanti, alla ricerca di nuovi mercati e oppor-tunità, nell’intento di continuare il percorso di cresci-ta caratterizzato da un costante e continuo sviluppo tecnologico ed innovativo che da anni contraddistin-gue l’azienda. Mario Fazzi, con più di venticinque anni di esperienza nel mondo del tissue converting e del packaging, oltre alla familiarità con i mercati internazionali, in modo particolare di quelli asiatici, la competenza maturata in campo fi nanziario, ammi-nistrativo e commerciale, uniti all’entusiasmo e all’ot-timismo che lo contraddistinguono, è la persona che A.Celli Paper S.p.A. ha individuato per il raggiungi-mento di questi obbiettivi. Cresciuto nella Fabio Perini S.p.A. - azienda leader nel settore degli impianti per la trasformazione della carta tissue - ha ricoperto vari incarichi intraprenden-do un percorso di crescita personale che lo ha porta-to alla carica di Managing Director della Korber Engi-neering Shanghai Co. Ltd. ●

Mario Fazzi, nuovo Amministratore Delegato di A.Celli Paper S.p.A.

Il consiglio di amministrazione di A.Celli Paper S.p.A. è lieto di annunciare rilevanti cambi al vertice: ridefi nizione dei ruoli e nuovo Amministratore Delegato.

l 8 Ottobre 2015 l

Valmet to rebuild Metsä Tissue’s tissue machine in Raubach in Germany Metsä Tissue has chosen Valmet’s Advantage DCT concept including the Advantage ViscoNip pressing technology for the upgrade of their tissue machine TM 1 in Raubach, Germany. The start-up of the rebuilt machine is scheduled for the fi rst half of 2016.

The order was included in Val-met’s second quarter, 2015 or-

ders received. The value of the order will not be disclosed. “Metsä Tissue is one of the leading sup-pliers of tissue paper products to households and professional users in Europe. We continuously deve-lop our products, operations and production units to be able to sup-ply high-quality tissue products and to ensure reliable deliveries to our customers.Through this tissue machine rene-wal in Raubach mill, we aim to enhance the product qualities as well as energy effi ciency and pro-cess performance in a sustainable way. We have chosen Valmet as our partner because of Valmet’s excellent reputation and strong technology know-how in tissue manufacturing,” says Christoph Zeiler, Senior Vice President Tis-sue West Europe, Metsä Tissue. “The most important benefits of using Valmet’s Advantage ViscoNip

technology are both the considera-ble savings in drying energy con-sumed and improved tissue paper quality. We are proud that Metsä Tissue has selected our well proven Advantage technology for the up-grade of TM1 in Raubach and look forward to working in close part-nership to make this a successful project,” says Björn Magnus, Sales Director, Tissue Mills Business Unit, EMEA, Valmet.Technical informationThe machine rebuild to be deli-vered by Valmet includes a new Advantage DCT wet end section with an OptiFlo Tis II headbox and an Advantage ViscoNip press for improved product quality and decreased energy consumption. A new tail threading system and sheet transfer will further advance runnability and performance. The delivery also includes key stock preparation equipment such as an Optislush Pulper and a Opti-Screen machine screen. An exten-

sive package of services including engineering, installation of the tis-sue machine, supervision, training, commissioning and start-up is also included in the delivery.Information about the customer Metsä TissueMetsä Tissue is one of the leading tissue paper products suppliers to households and professionals inEurope and the world’s leading sup-plier of baking and cooking pa-pers. Metsä Tissue is part of Metsä Group, which is a forest industrygroup focusing on tissue and coo-king papers, fresh forest fibre paperboards, pulp, wood produ-cts, and wood supply and forest services. Its high-quality products combine renewable raw materials, customer-orientation, sustaina-ble development and innovation. Metsä Group’s sales totalled EUR 5 billion in 2014, and it employs approximately 10,500 people. The Group operates in some 30 countries. ●

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Page 10: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

NEWSUna nuova ribobinatrice A.Celli Paper per SCA Hygiene Spagna

Operazione di rebuild per A.Celli Paper presso lo stabi-

limento SCA di Allo (Spagna) dove in loco è stata smontata la vecchia

macchina e rimontata una rewin-der di ultima generazione com-pleta del nuovo sistema di taglio. Avviato a fi ne 2014, l’impianto ha

superato tutti i test e il cliente si è dimostrato da subito molto entusiasta dichiarandosi pienamen-te soddisfatto, non solo della tecnologia fornita da A.Celli, ma anche del supporto tecnico e ope-rativo con cui le squadre hanno sempre guidato il cliente. “A.Celli Paper si è confermato un partner di alto livello”, dichiarano

in SCA. “Ci ha fornito fi n da subi-to quello di cui avevamo bisogno individuando immediatamente le nostre necessità. Insieme abbia-mo programmato i test e avviato la nuova ribobinatrice. Questo siste-ma di taglio è veramente innovati-vo e ci assicura un altissimo livello della qualità della carta, aspetto a cui SCA tiene particolarmente.”Con questa nuova ribobinatrice installata l’impianto SCA Spa-gna ha guadagnato in prestazioni, facendo riscontrare fin da subito un miglioramento qualitativo del-la carta e, conseguentemente, un miglior prodotto fi nito. ●

Kimberly-Clark Europa sceglie Gambini TouchMax

Il goffratore TouchMax di Gambini.

Kimberly-Clark Europa ha perfezionato l’acquisto di quattro goffratori TouchMax di Gambini.

La scelta di tre TouchMax in versione Large e di uno standard, rafforza il rapporto commerciale

tra le due aziende che si era inaugurato due anni fa con l’acquisto di una linea Flex 700 con goffratore TouchMax in funzione presso lo stabilimento di Kim-berly-Clark Italia a Romagnano Sesia (NO). Il successo dell’impiego in Italia ha convinto Kimberly-Clark EMEA che TouchMax è il goffratore ideale per compiere un importante ammodernamento dei propri impianti con una tecnologia che offre la massima fl es-sibilità relativamente alla carta base usata. TouchMax è il goffratore con tecnologia brevettata Gambini che offre una straordinaria flessibilità nel cambio prodotto e moltiplica le opportunità di marke-ting collegate alle possibilità di realizzare diverse gof-frature. TouchMax infatti, grazie ai cinque rulli sem-pre a bordo con cambio automatizzato in tre minuti, consente di differenziare il pattern design tra i prodotti brand e i prodotti Private Label e di proporre agli ope-ratori della distribuzione la scelta anche di goffrature in esclusiva per caratterizzare maggiormente e dare

più valore al proprio prodotto. Un vantaggio reale per i converter perché con un unico goffratore possono ampliare l’offerta senza andare a incidere sull’effi cien-za e la produttività, avendo la possibilità di program-mare la produzione in tempo reale. La goffratura dei prodotti tissue è un trend in aumento in tutta Europa, dove si affi ancano mercati maturi con le Private Label in crescita a mercati in espansione in cui la defi nizione di qualità è in piena evoluzione. La fl essibilità in fase produttiva è dunque un aspetto fondamentale per tutte le aziende che devono diffe-renziare i prodotti per affrontare le sfi de imposte dallo scenario competitivo in atto. TouchMax è il goffratore più fl essibile sul mercato, garantisce l’alta qualità costante del prodotto fi nito e un’elevata sicurezza perché la confi gurazione dei rulli scelti avviene senza intervento dell’operatore in mac-china. L’estrema fl essibilità di TouchMax consente la confi gurazione indipendente della goffratura sul velo superiore e su quello inferiore in modo tale da poter realizzare rotoli differenti per tipologia tecnica di gof-fratura, per diametro (anche a parità di quantità di car-ta) e per estetica andando a soddisfare le richieste di differenziazione di clienti e consumatori e le esigenze di ottimizzazione e continuità della produzione. Tutti questi aspetti hanno indirizzato Kimberly-Clark Europa a preferire TouchMax. Gambini è orgogliosa di aver conquistato la fi ducia di un’azienda multina-zionale storicamente leader di settore come Kimberly-Clark Europa, una chiara dimostrazione del valore del-la tecnologia sviluppata negli ultimi anni dalla Ricerca & Sviluppo Gambini che ha portato alla riqualifi cazio-ne dell’offerta con macchinari esclusivi, veri e propri amplifi catori di effi cienza capaci di migliorare la pro-duzione e aumentare la qualità dei prodotti. ●

l 10 Ottobre 2015 l

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SCA ITALIA HA PRESENTATO IL SUOSCA ITALIA HA PRESENTATO IL SUOPRIMO PRIMO BILANCIO SOCIALEBILANCIO SOCIALEITALIANOITALIANO E HA INAUGURATO E HA INAUGURATO DUE NUOVI IMPIANTI PER UNA MAGGIORE DUE NUOVI IMPIANTI PER UNA MAGGIORE SOSTENIBILITÀ AMBIENTALESOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

ALLA PRESENZA DEL SINDACO MAURIZIO

MARCHETTI DI ALTOPASCIO, DEL SINDACO

ALBERTO BACCINI DI PORCARI E DELL’ASSESSORE

ALL’AMBIENTE DEL COMUNE DI CAPANNORI

MATTEO FRANCESCONI, SCA HA INAUGURATO

DUE NUOVI IMPIANTI: UNO DI RACCOLTA E

TRATTAMENTO DELLE ACQUE PIOVANE AD

ALTOPASCIO, UNO DI COLLETTAMENTO E

TRATTAMENTO DELLE ACQUE DI SCARICO

PRESSO LO STABILIMENTO DI LUCCA.

l 12 Ottobre 2015 l

l AMBIENTEl

di: Fleishman Hillard

SCA Italia, azienda leader mon-diale nei settori dell’igiene e del forestale con i suoi brand TENA,

Nuvenia, Tempo, Tork, Demak’Up e Libero, ha presentato il suo primo Bi-lancio Sociale dedicato esclusivamente al mercato italiano. Il Bilancio Sociale, rilasciato dal Gruppo SCA a livello glo-bale già da diversi anni, è pubblicato per la prima volta in relazione al mer-cato italiano e presenta gli obiettivi raggiunti dall’azienda in tre diversi am-biti: valore fi nanziario, valore sociale e valore ambientale. Come principale proprietario di foreste in Europa, infat-ti, SCA considera prioritaria la gestione sostenibile di tutte le risorse e considera la sostenibilità un valore integrante delle sue attività e riferimento fondamentale del proprio modello di business. In occasione della presentazione del Bilancio Sociale, inoltre, SCA ha inau-gurato uffi cialmente due nuovi progetti per il risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale dei suoi stabili-

menti di Lucca e Altopascio. In partico-lare, presso la sede di Altopascio è stato realizzato per la prima volta al mondo nel settore Tissue un impianto proto-tipale di fi ltrazione delle acque piova-ne, che permetterà all’azienda di ridur-re fino al 20% l’approvvigionamento d’acqua dalla falda sotterranea, con una diminuzione dell’emungimento pari alla medesima quantità di acqua contenuta in 10 piscine olimpioniche.Presso l’impianto SCA di Lucca è stato invece realizzato un progetto di colletta-mento e trattamento delle acque di sca-rico, che ha portato questo stabilimento a posizionarsi tra i migliori 3 siti di SCA Europa per il ridotto consumo d’acqua. “La presentazione del Bilancio Socia-le e dei due progetti innovativi nel-la sostenibilità energetica e ambienta-le sono la dimostrazione del costante impegno di SCA nei confronti dell’am-biente”, ha affermato Massimo Minau-do, Country Manager SCA Italia. “SCA, infatti, si pone come obiettivo il conti-nuo miglioramento delle sue pratiche,

la riduzione dell’impatto ambien-tale e lo sviluppo di progetti dedicati

all’ambiente e a favore delle comunità in cui è inserita”. “La presenza della SCA è per noi moti-vo di grande orgoglio per tanti aspetti - è il pensiero del sindaco di Altopa-scio Maurizio Marchetti - compreso anche quello occupazionale. I progetti presentati hanno un grande valore di innovazione, di rispetto dell’ambiente e della sostenibilità sotto ogni profi lo. Non posso che dichiarare la massima disponibilità del comune di Altopascio a una collaborazione con un’azienda come la SCA, proiettata con intelligen-za e lucidità al futuro. In modo par-ticolare ci interessa la riduzione del-le emissioni di anidride carbonica. Su questo tema ricordo che nel 2013 Alto-pascio è risultato il primo comune ita-liano sopra i diecimila abitanti nella salvaguardia dell’ambiente, secondo i dati Ancitel Ambiente e Energia. Per questo, la nostra sensibilità è davvero massima e si coniuga quindi in modo

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l Ottobre 2015 13 l

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziendeEvery day, many companies in the paper industry in Italy and Europe rely on Tubicom’s ability to produce the best spiral cardboard tubes.

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Since its founding in 1993, Tubicom has spe-cialized in the production of spiral cardbo-

ard tubes for industrial use. The company is based in the Lucca Paper District, heart of one of the largest papermaking hubs in the world. It is owned by the Carrara family, who has been on the market since 1873 with companies spe-cialized in producing and processing various types of paper, including Tissue.Experience gained over decades in the manu-facturing of tubes for paper mills has enabled Tubicom to achieve a top quality product: the large diameter tube. This particular product has led the company to expand its target market beyond Italy’s borders and to take on Europe. Tubicom’s large diameter tubes are customized and all technical features are defi ned together with the customer. The inner diameter can vary from 76 mm to 600 mm, while thickness can reach 30 mm. The company’s technicians test products daily, in compliance with the rigorous standards established by UNI 10328 and ISO

11093. Furthermore, Tubicom has been certi-fi ed in quality management and holds UNI EN ISO 9001 certifi cation. Tests and simulations of use carried out in the laboratory and on the Car-rara family’s continuous machines ensure the quality and resistance of large diameter tubes to compression and torsion, at high rotational speeds and in conditions of maximum stress.Tubicom offers an exclusive service for this type of tube: Stock on Demand. A useful and con-crete tool to streamline the customer’s produc-tion cycle planning and to lighten inventory management, thus reducing production costs. Stock on Demand is Tubicom’s solution to sati-sfy its customers logistical needs in every stage of tube production, from packaging to delive-ry. This effi cient service enables customers to order materials only when needed and to recei-ve the tubes at the exact time specifi ed thanks to a deferred delivery system where goods are delivered on time and according to the agreed upon plan. Tubicom offers paper mills the best professional advice. Its staff members are at the customer’s side every step of the way to ensure a top quality product and a customized, timely, and always fl exible service. ●

perfetto con la fi losofi a della SCA”. “Il Comune di Capannori ha individu-ato nella sostenibilità ambientale uno dei principali obiettivi della sua azio-ne amministrativa - ha detto l’asses-sore all’ambiente del Comune di Ca-pannori, Matteo Francesconi - e per questo non possiamo che essere sod-disfatti delle buone pratiche ambien-tali che SCA ha realizzato in passato e realizza adesso con l’inaugurazione dei due nuovi impianti. Un esempio

concreto di come l’attività produttiva e il business possano convivere, attraver-so politiche lungimiranti, con la soste-nibilità ambientale. I nostri complimen-ti quindi a questa azienda per portare avanti valori e azioni che vanno sicura-mente a benefi cio del territorio”.Anche il Sindaco di Porcari, Alberto Baccini, è intervenuto sull’argomento dichiarando: “E’ per me un onore esse-re qui e confermo la collaborazione di successo tra la mia Amministrazione e

la SCA che da sempre ha considerato la sostenibilità valore fondante del pro-prio modello di business. Ormai si può affermare che il nostro distretto carta-rio si pone all’avanguardia nelle poli-tiche di sviluppo industriale coniugate con sostenibilità energetica e ambien-tale. In passato si riteneva erroneamen-te che sviluppo industriale e rispetto dell’ambiente non potessero convivere, le nostre imprese stanno dimostrando che è vero esattamente il contrario”. ●

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UNA INNOVATIVA UNA INNOVATIVA RICOSTRUZIONE RICOSTRUZIONE TECNOLOGICATECNOLOGICA DA PARTE DI TOSCOTEC: DA PARTE DI TOSCOTEC: IL CASO DI LC PAPERIL CASO DI LC PAPER

L’AZIENDA TOSCOTEC SI RICONFERMA LEADER

NELLA REALIZZAZIONE DI COMPLESSE RICOSTRUZIONI

AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO.

l 16 Ottobre 2015 l

l RICOSTRUZIONI IN CARTIERA l

di: Toscotec Spa

Nel 2013 LC Paper, azienda sto-rica e innovativa ubicata a Be-salù, comune spagnolo situato

nella comunità autonoma della Catalo-gna, poteva contare su due macchine per la fabbricazione di carta: la PM#2, monocilindrica con configurazione a tavola piana per la fabbricazione di carta MG e la PM#3 in confi gurazione crescent former per la produzione di carta tissue. La PM#2 produceva carta da imballaggio e tovaglie di carta uti-lizzando come materia prima 100% riciclato. Il mercato di riferimento per questo tipo di produzione stava rapi-damente perdendo quote sia a causa della qualità della carta prodotta (resi-stenza non adeguata alla richiesta del mercato) sia per il meccanismo stesso del marketing di prodotto che, con i cambiamenti in atto sul mercato, stava ponendo il medesimo in disuso.Per tale motivo l’azienda decise di op-tare per un progetto di ricostruzione tecnologica della macchina con il pre-ciso obiettivo di cambiare la produzio-ne adeguandola alle richieste di merca-to attraverso la produzione di differenti

tipi di carta. Basandosi sulla positiva esperienza pregressa relativa alla for-nitura da parte di Milltech, azienda consociata di Toscotec, dell’impianto innovativo della cappa sulla PM#3, LC Paper decise di affi darsi all’azienda luc-chese per il nuovo progetto di ricostru-zione della PM#2.

Gli obiettivi della ricostruzione

Gli obiettivi stabiliti dalla ricostruzione e i suoi motivi di fondo erano l’aumento della pressione lineare (nip load) della sezione presse sul monolucido, questo appunto per migliorare la resistenza del prodotto fi nale, nonché la possibilità di fabbricare contestualmente carte tissue speciali come richieste dal mercato. Il miglioramento e la riduzione dei con-sumi energetici in fase produttiva era un altro aspetto “naturale” ed intrinse-camente innato nel DNA dell’azienda spagnola che da sempre ha posto come prioritario il concetto di “sostenibilità”.I target non erano facilmente raggiun-gibili dal punto di vista tecnico soprat-tutto a causa del fatto che alcuni pro-dotti fabbricati sulla PM#2 utilizzavano materie prime con alto contenuto di

carica minerale (sino quasi al 43%) ed anche perché si producevano varie tipologie di grammature comprensive degli 80 g/m2. Tale situazione poneva un limite notevole: la riduzione della velocità di macchina sino a 300 mpm.

La fi losofi a e le opportunità della ricostruzione

Con le premesse di cui sopra, dopo un attento studio condotto dai due part-ner si decise di optare per una ricostru-zione che comprendeva l’installazione di un monolucido in acciaio di nuova generazione Toscotec con diametro da 4572 mm, TT SYD-15FT, ed il ripristi-no della sezione presse con una solu-zione che prevedeva una pressa aspi-rante con massimo carico lineare da 90 KN/m e una pressa a fori ciechi con rivestimento in poliuretano e con cari-co lineare di 120 KN/m. Completava la fornitura una cappa Milltech del tipo MULTIGEN eMT che, come per la già citata fornitura sulla PM#3, permetteva di lavorare in completa modalità coge-nerativa utilizzando i gas provenienti da un motore a gas da 6 MW, con suc-cessivo recupero energetico del calo-re alimentante due caldaie: una ad alta pressione a 17 bar(g) e l’altra a bassa pressione a 1 bar(g). L’obiettivo princi-pale, oltre il miglioramento dello stan-dard qualitativo del prodotto, era quello di raggiungere un consumo energetico

La sede della LC Paper.

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l Ottobre 2015 17 l

totale di 1350 KWh/ton fabbricando carta tissue con grammatura maggio-re di 30 g/m2. Si applicava quindi un concetto risolutivo già da molto tempo proposto ed applicato con successo da Toscotec: quello del TT DOES (Drying Optimization for Energy Saving).Altro problema non indifferente e di diffi cile risoluzione era quello di ride-fi nire il formato carta che sino a prima della ricostruzione era pari a 3300 mm sullo YD. Solo però una piccola per-centuale della produzione raggiunge-va tale misura dovendo spesso perdere 300 mm di formato. Inoltre fabbricare

con 3300 mm signifi cava incorrere in un problema grave per il mercato del tissue, dove, notoriamente, il formato standard si attesta approssimativamen-te sui 2700 mm. Per tale motivo si prese la decisione di ridurre quest’ultimo a 3000 mm.La ricostruzione non toccava altri ele-menti della parte umida di macchina mantenendo in toto la tavola piana, la cassa d’affl usso esistente, il circuito del feltro con il suo elemento principale: il rullo pick-up aspirante. La possibili-tà e le esperienze fatte attraverso due design diversi di macchina, il giro-feltro

tipico del crescent former (PM#3) e quello con pick-up (PM#2), spinse LC Pa-per a mantenere inalterato il concetto con il circuito pick-up, molto più sem-plice da gestire e da puli-re. Inoltre l’adozione di un crescent former sarebbe stato impossibile da pro-porre dovendo pensare a produzioni con materia prima ad alto contenuto di cariche minerali. La scelta “contro-corrente” implica-va quindi non poche sfi de.Se da un lato il grado di secco all’entrata della pres-sa era molto alto (vista la configurazione della par-te umida) dall’altro ciò comportava che l’adesio-ne naturale della carta sul-

la superficie del monolucido potesse essere molto bassa. Le domande di fondo e i dubbi erano: come si poteva comportare la superfi cie stessa del mo-nolucido e come si poteva compensare la perdita di adesione del coating sul medesimo? Inoltre la necessità di avere una produzione estremamente varia-bile che imponeva, tra le altre, anche quella di prodotto MG con grammatu-ra sino a 80 g/m2 con basso grado di porosità e con rapporti di produzione pari a 5 t/h, conduceva a pensare ad una necessità di rivoluzionare l’utilizzo del coating per questo tipo di carte.

La realizzazione della ricostruzione

Con tutto questo background, i dubbi e le domande di varia natura tecnologi-ca, si è partiti con entusiasmo alla rea-lizzazione di questo progetto. La prima fase di ingegnerizzazione è stata seguita con particolare attenzio-ne dalle due aziende facendosi carico di definire nel dettaglio le opportune interfacce con l’impianto cogenerativo installato. Le attività relative alla rico-struzione, della durata prevista di 30 giorni, sono state supervisionate inte-ramente da personale Toscotec e Mill-tech in collaborazione con il cliente che ha fornito la manodopera neces-saria. Durante i montaggi, è stata posta particolare attenzione a tutte le attività critiche quali l’installazione del mono-lucido, che è stata realizzata con l’ausi-lio di martinetti idraulici, e delle cappe, interfacciate con l’esistente sistema di cogenerazione. La fase di avviamento è stata gestita nei tempi previsti portan-do al raggiungimento dell’obiettivo in maniera davvero ottimale.

L’arrivo del TT SYD in cartiera. La fase di installazione.

Diagramma di Sankey semplifi cato rappresentante lo schema cogenerativo della cartiera.

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l 18 Ottobre 2015 l

l RICOSTRUZIONI IN CARTIERA l

I risultati della ricostruzioneTerminata dunque la fase complessa di installazione, nei tempi e nelle moda-lità convenute e definite in sede di avan-progetto, l’impianto è stato avvia-to con successo nell’ottobre del 2014 fornendo con rapidità elementi tecnici di assoluto rilievo, che portano a consi-derazioni interessanti sulle modalità di fabbricare prodotti a differente gram-matura su una macchina ad alta fl essi-bilità e rendimento. La scelta di mantenere il design con giro-feltro provvisto di pick-up si è di-mostrata eccellente e appunto estrema-mente fl essibile per il raggiungimento degli obiettivi soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di “macchinabilità”. L’avviamento della macchina si realizza con il pick-up aperto producendo carta con grammatura variabile sulla tavola piana, che in questa fase cade e viene raccolta dal couchpit.Al raggiungimento del valore richiesto di grammatura viene chiuso il pick-up con conseguente passaggio della car-ta sul monolucido e sua temporanea caduta e raccolta nel pulper sottomac-china. La sequenza prevede la suc-cessiva chiusura della seconda pressa e della cappa e si attende che la carta raggiunga il valore di secco richiesto da specifi ca. In poco tempo la carta viene fatta passare all’arrotolatore. Tutta que-sta sequenza controllata richiede pochi minuti se confrontati con i 45 richiesti per la medesima realizzazione con un crescent former e presenta il vantaggio di poter gestire con precisione il proto-collo qualitativo di produzione. D’altra parte il fatto di possedere un pick-up permette di non dover gesti-re tutto il formato imposto dalla cassa d’affl usso (3500 mm) e di poter incana-lare i rifi li nel couch-pit evitando quin-di di sprecare energia in fase di asciu-gamento (si raggiunge un risparmio di circa il 15%) nonché di risparmiare pro-dotto chimico sul monolucido. Il risultato ovvio è la estrema adattabi-lità del formato alla richiesta di merca-to del prodotto. La domanda iniziale relativa al comportamento del mono-lucido ha trovato un suo riscontro otti-male nella estrema adattabilità della superfi cie del medesimo, che provvista di adeguata metallizzazione e grazie alla bassa porosità e alla distribuzione costante della temperatura, se con-

frontata con quella di un monolucido in ghisa, permette una perfetta distri-buzione del prodotto chimico garan-tendo un grado di adesione ottimale per il raggiungimento della produzio-ne. Infi ne i valori di consumo energeti-co ottenuti hanno dato riscontro ai dati teorici previsti in fase di progettazione raggiungendo 1.690 kWh/t per le gram-mature di 23 g/m2 e di 1.350 kWh/t per le grammatura di 35 g/m2.Il cambio produttivo della cartiera ha implicato una ricostruzione della bo-binatrice attraverso un controllo di ten-sione che permette di gestire prodotti tissue crespati. Il DCS è stato imple-

mentato con la stessa fi losofi a applica-ta sulla PM#3 ed è stato installato un nuovo azionamento alimentato da un nuovo trasformatore da 690 V.

Il futuro di LC PaperJoan Villa, CEO dell’azienda, sorride quando si ripercorre quanto realizzato. I risultati e le scelte azzardate contro-corrente gli hanno dato ragione grazie anche alla collaborazione con il pro-prio partner che ha messo in atto con serietà le sue richieste e idee apportan-do con i propri prodotti innovativi e la propria fl essibilità un prezioso contri-buto alla realizzazione del progetto.La sfi da di LC Paper è vinta appieno e il nuovo corso di mercato del prodot-to ha giustificato le scelte degli inve-stimenti. Se Joan pensa al futuro del-la PM#2 continua a non pensarlo in termini di crescent former ma piutto-sto pensa a realizzare una ricostruzio-ne con un design della parte umida con doppia tela (twin wire former) per poter mantenere l’elevato valore di sec-co all’entrata della pressa e a conserva-re appunto la fl essibilità fornita dall’a-dozione del pick-up, anche in termini di gestione del formato carta e quindi del susseguente risparmio energetico. Ancora una volta l’esperienza raccon-tata dimostra come le aziende fl essibili e con uno sguardo innovativo riescono a superare con successo le crisi! ●

L’avviamento è stato realizzato nei tempi e nelle modalità previste.

Joan Vila, CEO di LC Paper.

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ILIL NUOVO NUOVO PORTALE PORTALE CUSTOMER SERVICECUSTOMER SERVICEUNO STRUMENTO DI APERTURA VERSO UNO STRUMENTO DI APERTURA VERSO LO SCAMBIO TRA CLIENTE E FORNITORELO SCAMBIO TRA CLIENTE E FORNITORE

DA SEMPRE L’AZIENDA DEDICA CURE E ATTENZIONI ALLE ESIGENZE DEI SUOI CLIENTI.

l 20 Ottobre 2015 l

l PORTALI WEB l

di: Rhona Lombardo - Fabio Perini Spa

La creazione nel 2014 del brand P.A.N. (Perini Aftermarket Net-work) è stato il primo passo che

l’Azienda ha compiuto per raggruppare insieme tutti i prodotti e i servizi after-market, aprendo la strada verso un nuo-vo tipo di approccio al cliente. Un approccio di tipo proattivo, foca-lizzato sulla velocità e sulla capacità di adattamento. Quello che sta acca-dendo nel mondo in questo momen-to è difatti un cambiamento continuo e costante delle regole del gioco. Le abitudini e le esigenze dei clienti si stanno evolvendo velocemente e, allo stesso modo, è necessario essere veloci per capire cosa funziona e soprattutto cosa fa la differenza. Anticipare i biso-gni dei clienti, instaurare un rapporto di stima e fi ducia e diventare un vero e proprio partner nel business di ogni giorno: questo, secondo Fabio Perini S.p.A., può fare la differenza. Con queste premesse, in occasione di iT’s Tissue 2015 è stato presentato in anteprima mondiale il nuovo Por-tale Customer Service. Uno strumen-to di lavoro del quale Fabio Perini S.p.A. è molto orgogliosa. Un network di servizi fruibili da tut-to il mondo, che si pone l’obiettivo di migliorare il modo di interagi-re dei clienti con la Fabio Perini. Spostando l’attenzione verso un nuovo tipo di interazione ha signifi cato adottare, come pri-

ma cosa, un atteggiamento mentale dif-ferente, fo-calizzandosi maggiormen-te sulle relazioni in modo da creare e dimostrare di essere e offrire un valore aggiunto ai clienti. Nell’ottica di esse-re ancora una volta all’avanguardia nel proprio settore di riferimento, il Por-tale vuole quindi essere un punto di incontro virtuale dove clienti e Azienda possono trovarsi per scambiare infor-mazioni, soluzioni e servizi. Nel nuo-vo Portale Customer Service, i clienti hanno accesso al proprio parco mac-chine, per la trasformazione della carta e per il confezionamento dei pacchi, e a tutte le informazioni ad esso collega-te. Con un semplice click possono navi-gare nella propria base installata, nel-la documentazione delle macchine e nell’esploso dei ricambi. Possono con-sultare nel dettaglio il catalogo dei T.I.P. (programmi specifici per l’aggiorna-mento costante delle macchine), richie-dere assistenza e informazioni tramite una chat on-line, visualizzare le relazio-

ni rilasciate dei tecnici a seguito di un intervento di assistenza, ordinare ricam-bi tramite il web shop, accedere ai cor-si di formazione tramite la piattaforma e-training, visionare documentazione amministrativa e richiedere consulenza per l’ideazione di una nuova goffratu-ra. Il Portale Customer Service si presta ad essere uno strumento dinamico, per-sonalizzato sulle esigenze dei clienti e, pertanto, in continua evoluzione.L’accesso al Portale è consentito trami-te il sito internet di Fabio Perini S.p.A., (www.fabioperini.com) direttamente dalla home page o dalla sezione Custo-mer Service. Ad ogni utente vengono fornite credenziali univoche per garan-tire immediatezza di accesso e naviga-zione da una sezione all’altra. L’ambiente è riservato e protetto ai più alti livelli. Grazie alla profi lazione degli utenti, i clienti hanno la possibilità di scegliere diversi gradi di accesso per i propri collaboratori, sulla base del-le informazioni necessarie per i diver-si reparti aziendali. Realizzato con un design web responsive, il Portale Cu-stomer Service si adatta graficamen-

te in modo automatico ad ogni dispositivo, riducendo al minimo la necessità per l’utente di ridimen-sionare e scorrere i contenuti.I clienti hanno quindi fi nalmente la possibilità di essere in Fabio Peri-ni S.p.A. senza doversi spostare, perché con questo strumento l’A-zienda ha scelto di essere presso ognuno di loro. Ogni giorno. Esat-tamente come si meritano.Vi aspettiamo al MIAC presso il

nostro stand n° 95 . ●

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Page 22: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

ASIA PULP & PAPERASIA PULP & PAPER RIDUCE LE EMISSIONI DI CARBONIORIDUCE LE EMISSIONI DI CARBONIOIL GRUPPO APP SI È ASSOCIATO CON DELTARES PER SVILUPPARE UN

MODELLO SOSTENIBILE DI GESTIONE DELLE TORBIERE. GREENPEACE NE STA

MONITORANDO LO SVILUPPO. UN QUARTO DELLA TORBIERA

INDONESIANA È STATA MAPPATA CON TECNOLOGIA LIDAR.

APP BASA IL SUO IMPEGNO SULLA PROPRIA POLITICA DI CONSERVAZIONE

FORESTALE (FCP) CHE COMPRENDE ANCHE UNA MORATORIA SU TUTTO LO

SVILUPPO DELLE TORBIERE SIN DAL 2013.

l 22 Ottobre 2015 l

l AMBIENTE l

di: APP

Il Gruppo Asia Pulp & Paper (APP) ha annunciato il suo impegno per il ritiro di circa 7000 ettari di pian-

tagioni commerciali allo scopo di pro-teggere le torbiere ricche di carbonio. È il primo impegno di conservazione della torbiera di questa portata a esse-re implementato a livello mondiale. Lo sviluppo della torbiera rappresenta in Indonesia una delle più grandi fonti di emissioni di gas serra al mondo. Il ritiro delle piantagioni commerciali da queste aree sarà quindi di supporto al Governo Indonesiano nel raggiun-gimento del suo obiettivo di riduzione delle emissioni del 26% entro il 2020. Ilterritorio individuato per il ritiro si esten-de lungo cinque diverse aree di pian-tagione di acacia a Riau e Sumatra Meridionale che sono state identifi ca-te come priorità perché necessitano di una riabilitazione immediata, proprio

in ottemperanza alle raccomandazioni dell’istituto di ricerca Deltares. In linea con la Politica di Conservazione Fore-stale (FCP) di APP, verrà condotto un processo di consenso preventivo, libe-ro e informato (FPIC) in tutte e cinque le aree prima di iniziare qualsiasi pro-cedura di ritiro.L’annuncio è parte integrante del’impe-gno di APP che, non solo stabilisce un approccio scientifi co al territorio, volto a una migliore gestione della torbiera che possa essere applicato dal Gover-no Indonesiano e dalle aziende arbo-ricole, ma si basa anche sugli impegni di conservazione della propria Politica di Conservazione Forestale (FCP) che hanno posto una moratoria immedia-ta su tutte le foreste naturali e sullo svi-luppo della torbiera dallo scorso feb-braio 2013. Proprio per implementare questo approccio scientifico, Delta-res collabora con APP per lo sviluppo del più grande processo di mappatu-

ra mai condotto sulla torbiera tropicale con l‘utilizzo della tecnologia di tele-rilevamento LiDAR. LiDAR, utilizzato da aeromobile, permette a Deltares di mappare più di un quarto della torbiera indonesiana dove sono ubicati i forni-tori di APP. L‘area misura 4,5 milioni di ettari totali, una porzione di territorio paragonabile alla grandezza della Sviz-zera o dello Stato della Pennsylvania. La mappatura fi nale verrà terminata nel 2016 e metterà a disposizione una visi-bilità senza precedenti sulle condizioni idrologiche e ambientali di una serie di importanti paesaggi di torbiera. L‘analisi dei dati permetterà a Deltares di fornire ulteriori raccomandazioni su come APP possa ridurre l‘impatto del drenaggio nelle torbiere, contribuendo significativamente non solo alla ridu-zione della deforestazione ma anche a quella delle emissioni che sono tra le cause principali del cambiamento cli-matico. Aida Greenbury, Managing

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l 24 Ottobre 2015 l

l AMBIENTE l

Director Sostenibilità di APP, ha dichia-rato: “La decisione di APP di ritirare queste aree di piantagione commer-ciale costituisce una tappa importan-tissima nella realizzazione della nostra Politica di Conservazione Forestale e crediamo si tratti di un impegno senza precedenti. Il ritiro di piantagione attive non è una decisione facile da prendere per nessuna azienda, ma siamo convin-ti che l‘adozione di misure urgenti per proteggere le restanti aree di torbiera e allo stesso tempo ridurre ed evitare ove possibile le emissioni sia una priorità. Nonostante ci sia ancora molta strada da fare questo annuncio rappresen-ta un importantissimo passo in avanti. Tuttavia, la realtà è che proteggere le torbiere è qualcosa che anche un grup-

po come APP non può fare da solo. L‘o-biettivo di APP nel supportare la con-servazione delle foreste e delle torbiere deve diventare uno scopo condiviso e supportato da azioni significative sia da parte del governo sia da parte delle altre società arboricole. Ciò dovrebbe includere l‘affrontare gli ostacoli siste-mici alla protezione delle foreste e della

torbiera, il supporto alla riforestazione e l‘assicurare lo sviluppo di opportu-nità per le comunità.” Aljosja Hooijer, programme leader di Deltares, ha com-mentato: “APP ha un’opportunità uni-ca di supportare la conservazione della torbiera e la riduzione delle emissioni. Il progresso annunciato rappresenta il primo passo di un processo verso lo sviluppo di un nuovo modello volto a defi nire la migliore forma di gestione della torbiera. L‘approccio pionieristico della raccol-ta dati tramite LiDAR ha permesso alla tecnologia di essere impiegata in una scala economicamente senza prece-denti e svilupperà la scienza della tor-biera e della sua gestione non solo in Indonesia ma globalmente”. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

The high rates of savings in waste, storage and transports costs and the easy to store

and handle options convince more and more customers. The B&B - MAF machine is equip-ped with a compression device which is inte-grated into the proven electronic gear system. This innovative unit ensures a controlled, con-stant and tight package, as well as a gentile pro-duct handling. Different in-feed systems allow an individual connection to the upstream machinery on cu-stomer’s request. The BF 15 is able to pack ho-rizontal and vertical orientated products wrap-

ped in paper or PE. Speeds up to 30 bags/min. can be achieved. By using standard compo-nents B&B - MAF ensures a steady machine performance, high dynamic machine motion and short change-

over times. The long lasting experien-

ce in sealing systems guarantees perfect seams and a very long lifetime. Depending on the for-mat the optional extension of the wicket con-veyor allows an operating time of almost one hour without having to add any bags. B&B - MAF GmbH & Co. KG is an owner-mana-ged, medium-sized packaging machine manu-facturer based in Hopsten/Germany and re-gards itself as a global innovative partner of the packaging industry. The current offi ce and pro-duction space equals to more than 9.500m². As of today, 150 people are employed at the parent plant in Hopsten. Furthermore, the branch in Green Bay, Wisconsin, USA serves customers in North America. In the segment of end-of-line packaging of pro-ducts of the tissue industry B&B - MAF is cha-racterized by a high degree of specialization and know-how as well as experience in the handling of numerous paper products. The Con-

tinuous development in this sector puts B&B - MAF in a position to offer packaging solutions for a multitude of tissue products: packa-ging of paper rolls (dispen-ser/system/industrials rolls), hygiene products (toilet paper, kitchen towels, fol-ded paper towels - c-fold towels, facial tissues, etc.) and pre-packaged products (diapers, napkins, etc.). ●

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l 26 Ottobre 2015 l

lTECHNOLOGY IN PAPER MILL l

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2015 ends with record numbers for Recard S.p.A. both on the do-mestic and international market:

7 start-ups between complete plants and individual machines, in many ca-ses exceeding maximum guaranteed production speeds. A confi rmation that Recard, an Italian company of the Lucca Tissue Valley specialized in the customized design and production of tissue paper machi-nes and plants manufactured using exclusively high-quality Italian or Euro-pean products, is the ideal partner for tissue producers. Founded in 1962, it has attained indu-strial dimensions all the while main-taining its philosophy of an “artisan laboratory” – a working attitude that guarantees top production efficiency and allows placing the customer at the center of attention, creating a collabo-ration that goes well beyond the sale of a machine. “ The 2013-2015 period” underscores Mauro Michelini, Gene-ral Manager of Recard S.p.A., “was very profi table despite the crisis that has affected our country. We successful-ly started up 13 new machines in dif-ferent countries (Italy, Tunisia, Poland, Bulgaria, Guatemala, USA, Turkey, and others) and 2 more will be started up in the coming weeks. But it has also

been a period of great personal loss with the death of our beloved presi-dent a year ago. The company, however, has kept true to its philosophy, forging ahead with more determination than ever in our commit-ment to upkeeping the principles that have characterized us in our 53 years of business: love for our work and respect for our customers, collaborators and suppliers”.The Recard product is unique becau-se it unites the distinctive features of a sophisticated artisan product with a deep-rooted ability to innovate and care for details in the field of techno-logy and mechanics. No technical compromise to reduce production cost is accepted. The machines embody the know-how conferred by its engineers: extremely high quality, reduced energy consumption, great performance levels and very short start-up times. All this has allowed Recard to maintain its exi-sting customers and continue acquiring new ones. Craftsmanship, quality, com-petence, effi ciency, reliability, fl exible state-of-the-art technology, simplified organization and direct customer rela-tionships allow supplying customized

answers to companies’ needs, no mat-ter what their size. The numbers speak for themselves: more than 126 machi-nes sold worldwide (Europe, Africa, Saudi Arabia, Chile, Argentina, Colom-bia, Mexico, Australia, India, China), 56 of which are Crescent Formers, 6 run-ning at 2000 m/min. In the Lucca tis-sue district, 48% of all tissue machines installed, 59% of all Crescent Formers installed and 100% of all new tissue machines installed in the last 14 years (9 units). A very positive trend that pursued throughout 2015, beginning in March with the start-up of PM5 at Orchids Paper Products Company (Oklahoma, USA): the day after start-up, the machi-ne began running 24/24h, producing pa-per ready for sale. June saw the start-up of PM2 for the Essel Group in Turkey (a turnkey tissue plant with a produc-tion capacity of 130 ton/day, 1800 m/min operating speed with 2 rewinders,

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l 28 Ottobre 2015 l

l TECHNOLOGY IN PAPER MILL l

running 24/24h after just four days). In August the company started-up an Easy Crescent plant (PM3) for the Italian Papergroup, an Easy Crescent machi-ne for Claire’s in Bulgaria and another machine for a confidential customer. The start-up of a turnkey tissue plant (1800 m/min operating speed, 100 ton/day) for an Iranian customer is schedu-led within October. And in November Recard will finish the reconditioning of an existing machi-ne into Crescent Former for the Tur-kish company Tezol (PM1). New orders were signed for the supply of a turnkey plant for a confi dential Egyptian custo-mer within spring 2016 and for a machi-ne with 2000 m/min operating speed for another confi dential customer. But also 2014 closed with good results and the reconfi rmation as supplier for Saudi Paper Manufacturing Co., for whom the fourth Recard machine was installed: a Crescent Former (format 2750 mm, operating speed 1700 m/min, production capacity 100 ton/day) that replaced the PM1 (a Twin Wire, the fi rst Recard machine supplied to the Arab group in 1992). And another record time for replacement and start-up: only 60 days. After just one month, the machi-ne had already reached maximum gua-ranteed speed. Other record numbers in 2014 came from Lucca: MC Tissue’s PM4 exceeded guaranteed performan-ce fi gures by attaining 2060 m/min. To meet global market demands, in re-cent years Recard has particularly focu-

sed on developing solutions to install tissue machines easily and economical-ly. That is how the Easy Crescent was born. This solution is the natural deve-lopment of the experience acquired in over 53 years of machine installations in 44 countries of the 5 continents. An example of a custom-made solution with limited financial investment also in terms of ancillary works, a plant with low energy costs, easy to install and manage. Stock preparation, approach system, paper machine and rewinder are installed at 0.00 level without the need of special foundations and civil works. Thanks to a special silo design, the fan pump is placed at 0.00 level and therefore no digging is necessary in the approach fl ow area. The paper machine is equipped with a blind drill press roll only - this reduces vacuum consumption and consequen-tly the electrical energy used - and with a special broke pulping system placed in a small pit (approximately 2 meters deep). The paper machine can handle any type of raw material (virgin fi bers or waste paper) treated through any kind of stock preparation. Maximum attaina-ble drying capacity is 90 ton/day while maximum guaranteed operating speed is 1250 m/min, even if recent experien-ces have shown the possibility to run steadily up to 1300 m/min. “We are certain”, says Mauro Michelini “that the success of our company - that we still today retain to be a craft com-pany in philosophy - is due to the way

we conceive our work. For us, crafts-manship means having the possibility to supply plants designed on a case-to-case basis around customers’ needs, offering customized solutions and main-taining personal business relationships with those customers”. And this is yet a further demonstration of Recard’s abi-lity to go beyond the supply of a turn-key plant and to build on the customer’s real needs with customized or rebu-ilt products, all the while ensuring the most leading-edge technology and the highest performance levels.Last but not least is Recard’s special attention to energy savings and reduc-tion of consumption. Thanks to the ex-perience matured throughout the world in working with leading companies in the fi eld of tissue production, Recard is able to identify and offer the best tech-nical solutions to ensure the plant’s top energy effi ciency from both an electri-cal and thermal point of view. Solutions always selected together with the customer and calculated based on the specifi city of the country where the machine is to be installed. A very successful case-in-point is the supply to Tunisian Azur Papier in 2013: a complete plant with gas turbine that produces electricity and whose exhaust gases generate steam that is used by the Steel Yankee dryer and also feeds the Yankee hood. A perfect example of how to minimize energy losses while substantially reducing the plant’s overall operational costs. ●

Azur Papier PM1 Plant - Tunisia.

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NEGLI ULTIMI MESI SOLENIS HA COMPLETATO LA TRANSIZIONE DA ASHLAND WATER TECHNOLOGIES AD UNA SOCIETÀ CHIMICA AUTONOMA OPERANTE NEL PROCESSO DI

PRODUZIONE E TRATTAMENTO ACQUE A LIVELLO MONDIALE. MENTRE GUIDANO L’AZIENDA VERSO QUESTA NUOVA FASE, I DIPENDENTI

SOLENIS COMPRENDONO IN PRIMA PERSONA QUANTO SIA STRESSANTE E DIFFICOLTOSO AVVIARE UN’AZIENDA GRANDE E COMPLESSA. TUTTE LE CARTIERE DEVONO AFFRONTARE PROBLEMI SIMILI AL MOMENTO DI METTERE IN SERVIZIO UNA NUOVA MACCHINA

E PORTARLA ALLA PIENA CAPACITÀ PRODUTTIVA.

L’APPROCCIO CHIMICO TOTALE L’APPROCCIO CHIMICO TOTALE

DI DI SOLENIS PUÒ SOLENIS PUÒ CONTRIBUIRE A PASSARE CONTRIBUIRE A PASSARE DALLO STRESS DALLO STRESS AL SUCCESSOAL SUCCESSO NEGLI NEGLI AVVIAMENTI DELLE MACCHINE TISSUE AVVIAMENTI DELLE MACCHINE TISSUE

l 30 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

di: Solenis UK Limited

Nessun fornitore di sostanze chimiche comprende le parti-colari sfi de dei progetti di av-

viamento così a fondo come Solenis. “Il nostro nome proviene dalla parola soluzione”, osserva Alistair Diack, Re-gional Marketing Manager per il settore carte tissue e towel di Solenis, “perché fornire soluzioni a problemi diffi cili è quello che facciamo da più di 80 anni”.Dal 2010, Solenis ha effettuato oltre 100 avviamenti con esito positivo e for-nito trattamenti di yankee coating su oltre 500 macchine in tutto il mondo. In qualità di fornitore preferenziale per gli avviamenti delle macchine, l’azien-da riconosce quali sono le necessità, dal punto di vista chimico, per l’avvia-mento di una nuova macchina o dopo la ricostruzione di una esistente. È per questo che molti professionisti del

settore tissue scelgono Solenis come partner di avviamento, in particolare quando si parla di progetti tecnologica-mente avanzati come il TAD (Through Air Dry) e tissue a struttura ibrida.“Queste macchine presentano proble-mi peculiari, in particolare nell’area del coating dello Yankee e di distacco del foglio dai sistemi di consolidamento tri-dimensionale”, afferma Diack. “Solenis è specializzata in questi avvia-menti complessi e prende in considera-

zione tutti i dettagli necessari, come la messa a punto del corretto dimensiona-mento del sistema di dosaggio coating al cilindro Yanke in base alle dimensioni del cilindro, alla velocità della macchi-na, alla superfi cie del cilindro e molto altro. Grazie alla nostra ampia esperien-za e al nostro impegno, siamo in grado di dimostrare che possiamo aiutare le cartiere ad accelerare la propria curva di avviamento con un avanzato portafoglio di prodotti e soluzioni tecnologiche”.

Prima le personeScegliere i prodotti giusti richiede un team di esperti dedicato e un approc-cio davvero attento e ponderato che inizia molto prima dell’avviamento pia-nifi cato di una macchina. Solenis assegna a ciascun impianto un project manager, che funziona da col-legamento principale tra il personale della cartiera e Solenis. Ogni project

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Keep your tissue business moving forward

�e Advantage NTT tissue machine gives you competitiveness and unique flexibility to easily

swing from production of premium quality textured to conventional tissue in just a few hours. Compared to

traditional technology it gives excellent softness and high bulk using less energy and fiber per roll. Advantage NTT – the

new standard in premium quality tissue making.

valmet.com/NTT

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l 32 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

manager guida un team di avviamento composto da specialisti applicativi con una conoscenza dettagliata dei sistemi chimici, specialisti di apparecchiature con formazione in ingegneria mecca-nica ed elettrica, insieme a dipendenti con una solida esperienza nella produ-zione della carta. Questo team colla-bora con il personale chiave della car-tiera, allo scopo di comprendere tutte le tecnologie integrate, quindi svilup-pa un piano di avviamento completo che include la selezione di applicazioni chimiche appropriate, il dosaggio e il monitoraggio delle apparecchiature, le necessità di stoccaggio e la formazione di tutti gli operatori.Questi servizi di avviamento sono sup-portati dall’ampia e approfondita espe-rienza globale di Solenis nell’industria della carta e della cellulosa. “Possediamo ampie conoscenze del-le migliori pratiche del settore”, dice Diack, “e abbiamo sviluppato strumenti predittivi proprietari e funzioni di simu-lazione dei processi, compresi tester di adesività e distacco, simulatori di cre-ping e tester di distacco TAD dinamico, per aiutare le cartiere tissue a mettere a punto programmi personalizzati, ridur-re i rischi e ottimizzare i risultati. Queste capacità ci permettono di con-sigliare con sicurezza pacchetti chimici per l’avviamento, specialmente nell’a-rea del trattamento Yankee, per proteg-gerne la superfi cie e assicurare un’otti-ma macchinabilità fi n dal primo giorno di produzione della carta”.

Il prodotto giusto, la giusta quantità, al momento giusto

La ricerca, lo sviluppo e la certa com-petenza applicativa di Solenis sono gli strumenti dei team quando progettano i pacchetti chimici di avviamento per i clienti. Con un approccio chimico tota-le, l’azienda è in grado di fornire una soluzione completa e funzionale per tutte le nuove macchine. Indipendente-mente da dimensioni o confi gurazione, Solenis è in grado di offrire:• Prodotti chimici funzionali. I nuovi prodotti di Solenis includono adesivi, modifi catori di coating e il più ampio portafoglio di additivi per la resistenza a secco e umido utilizzati in ogni parte del mondo. La collaborazione con gli OEM (costruttori di macchine) permet-te di sperimentare le tecnologie Solenis

direttamente sugli impianti pilota. Que-sto garantisce che la nuova macchina raggiunga livelli di produzione e qualità nella tempistica stabilita dal progetto.• Prodotti chimici di processo. L’a-zienda collabora con il personale della cartiera per identifi care tutti i possibili problemi e ridurli attraverso l’utilizzo di una gamma completa di prodotti chi-mici di processo. È possibile affrontare questi problemi anche quando la mac-china è già in funzione, ma l’approccio di Solenis consiste nell’indicazione di tecnologie appropriate a livello micro-biologico e di controllo dei depositi, antischiuma e prodotti di pulizia come parte del programma di avviamento, in modo che siano immediatamente di-sponibili all’uso qualora necessario.• Prodotti chimici per il trattamento delle acque. Solenis porta la sua vasta esperienza nel trattamento delle acque di processo in ogni progetto di avvia-mento. Alcune delle più importanti aree da considerare includono il trat-tamento dell’acqua della caldaia e dei sistemi vapore e condensato per pro-teggere i componenti interni dello Yan-

kee; applicazioni di adesivi e distac-canti per proteggere la superfi cie dello Yankee e garantire che venga applicato un coating di qualità in grado di garan-tire un’ampia fi nestra operativa; appli-cazioni di polimeri per il recupero fi bre dalle acque bianche per garantire che alla macchina venga restituita sempre acqua di alta qualità.Solenis offre anche un portafoglio di sensori, analizzatori e sistemi di con-trollo OnGuardTM proprietari che con-sentono un continuo monitoraggio e controllo dei processi e programmi di trattamento delle acque. Se utilizzati insieme ai prodotti chimici di Solenis, questi sistemi garantiscono prestazio-ni ottimali del sistema trattato, riducen-do i costi di acqua ed energia e i tempi di inattività, fornendo una protezione a lungo termine delle utenze trattate.

Un avviamento macchina più semplice

Una volta determinato un programma chimico, Solenis collabora con il per-sonale della cartiera per provarne le prestazioni e la macchinabilità. Que-

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l 34 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

sto processo prevede la valutazione della funzionalità generale della mac-china, l’ottimizzazione dei settaggi su DCS e la defi nizione delle quantità di dosaggio consigliate. Le prove possono durare varie settimane o anche mesi, ma consentono a tutto il team di avvia-mento di analizzare le diverse situazio-ni e raccomandare al cliente le migliori condizioni di dosaggio specifi che per tipologia produttiva.“Un’area alla quale prestiamo partico-lare attenzione” dice Diack, “è il cilin-dro Yankee. I nostri team monitorano le prestazioni chimiche e meccaniche per garantire protezione e condizioni operative ottimali. In tutto il processo di avviamento, il nostro obiettivo prin-cipale è aumentare l’efficienza del-la macchina, in modo che la cartiera

possa raggiungere i propri obiettivi di qualità e produttività il più rapidamen-te possibile”.Solenis continua a fornire assistenza tecnica dopo che la produzione della macchina si è stabilizzata, controllando le condizioni operative, ottimizzando le impostazioni della macchina e for-

nendo servizi di monitoraggio. L’azien-da offre anche formazione sul posto, nella lingua locale, guidata dai team di vendita di Solenis, in collaborazione con esperti applicativi e ingegneri spe-cialisti, prima, durante e dopo il proces-so di avviamento.“Solenis non è soltanto un fornitore di prodotti chimici”, conclude Diack. “Siamo un partner dedicato per stabili-menti tissue e cartiere che desiderano espandere la propria attività con nuo-vi impianti o aggiornamenti di quelli esistenti. In qualità di partner preferi-to, la nostra priorità principale è assicu-rarci che tutte le applicazioni chimiche siano pronte all’avviamento in tempo e che i nostri clienti raggiungano gli obiettivi di piena produzione il più rapidamente possibile!”. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

La G.Elli Riduttori Seites Spa opera dal 1951 sul mercato dei

riduttori di velocità e dei gruppi di trasmissione ad ingranaggi, standard e soprattutto speciali di medio-gran-di dimensioni, destinati ad applicazioni industriali. La società ha alle proprie dipenden-ze 60 persone e dal 1993 opera in regime di certifi cazione della qualità secondo la norma-tiva ISO 9001:2000. La capacità di gestire inter-namente la progettazione e la produzione, uni-tamente all’esperienza accumulata in decenni

di attività, consente all’Azienda di offrire soluzioni complete ed affi -dabili per ogni problema di tra-smissione meccanica di potenza.

I principali settori di applicazione dei riduttori prodotti riguardano l’industria della carta, l’industria

siderurgica, l’industria della gomma e della plastica, gli apparecchi di sol-

levamento, gli impianti di produzione di energia idroelettrici e termoelettrici.

Nel settore dell’industria cartaria la G.Elli ha accumulato signifi cative esperienze e referen-ze, collaborando con tutti i principali produt-tori italiani di impianti e macchine mediante la fornitura di riduttori per le seguenti applica-zioni: Riduttori pendolari ad albero lento cavo per comando di cilindri monolucidi, di cilindri essiccatori (sia in esecuzione pendolare che in esecuzione portante), di presse aspiranti; Ridut-tori ad assi paralleli ed ortogonali per comando dei cilindri di macchina e di altre apparecchia-ture (pompe vuoto, raffi natori); Riduttori ad assi ortogonali per comando di giranti di pulper; Riduttori ad albero lento scanalato scorrevole per comando ribobinatrici.Oltre a riduttori, moltiplicatori, cambi di velo-cità, giunti elastici e a denti, l’Azienda può for-nire ingranaggi sciolti (in accordo ai disegni del cliente oppure progettati in base alle esigenze dell’applicazione), nonché eseguire attività di revisione, riparazione o modifi ca su riduttori di nostra ed altrui produzione. Inoltre, la G.Elli ha acquisito tutti i documenti tecnici giacenti presso l’archivio delle Offi cine Meccaniche Camillo SACERDOTI, ed è per-tanto in grado di fornire particolari di ricambio conformi agli originali. ●

Riduttori e gruppi di trasmissione

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QUANDOQUANDO MODULARITÀ MODULARITÀ È È

SINONIMO DI SINONIMO DI FLESSIBILITÀFLESSIBILITÀDA SEMPRE LA FILOSOFIA DI MAFLEX È QUELLA DI

ABBINARE AGLI ELEVATI STANDARD QUALITATIVI DELLE SUE

MACCHINE, UNA GRANDE FLESSIBILITÀ E UN’ESTREMA

SEMPLICITÀ DI UTILIZZO DELLE STESSE, PER AIUTARE

I CLIENTI NEL LORO DIFFICILE COMPITO DI PRODURRE

E FARE PROFITTO IN UNA REALTÀ DI MERCATO

SEMPRE PIÙ COMPLESSA.

l 36 Ottobre 2015 l

l TISSUE CONVERTING l

di: Michele Renai - Mafl ex

Una cosa che è chiara per tutto il team Mafl ex è la defi nizione di “cliente”. Sì, perché alla Ma-

fl ex il concetto stesso di cliente è ob-soleto: un cliente è per noi un partner e noi lo siamo per lui, perché insieme cresciamo e ci sviluppiamo dal punto di vista tecnico. Mafl ex, attiva nel mer-cato dei macchinari per il converting dal 1997, sa bene che il cliente ha biso-gno di soluzioni che lo aiutino nel pre-sente ma che soprattutto lo supportino nella crescita degli anni successivi. Per

questo abbiamo sviluppato un con-cetto, la “Modularità delle Linee”, che adottiamo in tutte le nostre macchine, dalla più semplice ribobinatrice start/stop alla linea di produzione continua più performante. L’applicazione di questo concetto consiste nell’equipag-giare ogni singola unità che compone la linea di una propria indipendenza, ovvero di un proprio quadro elettrico (quindi PLC, condizionatore, trasforma-tore, etc.), dei comandi oleodinamici e pneumatici, di un proprio pannello operatore e degli interblocchi di sicu-rezza necessari. I cablaggi sono parti-

colarmente curati e opportunamente alloggiati in slot progettati per eliminare qualsiasi interferenza. In questo modo le singole stazioni, siano esse Svolgitori, Unità di Stampa, Goffratori/Laminato-ri, Ribobinatrici, Incollatori di lembo, Polmoni o Troncatrici, risultano essere completamente autonome e facilmente gestibili per le più diverse esigenze.Il sistema Modulare risulta essere un importante aiuto per le aziende attente agli investimenti che vogliono compie-re un percorso di crescita e di evolu-zione tecnologica. I vantaggi possono essere riassunti in 5 punti chiave.

1. Facilità di Installazione: durante la fase di assemblaggio delle singole sta-zioni che compongono la linea, ven-gono create le “ricette” dei prodotti che si vorranno eseguire utilizzando la carta inviata dal cliente. Si procede quindi al checkout dopo la visita del cliente. Al termine di queste operazio-ni la linea, perfettamente settata sulle esigenze produttive, viene semplice-

Panoramica linea continua automatica Ares.

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True pioneers keep pioneering.

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l 38 Ottobre 2015 l

l TISSUE CONVERTING l

mente scomposta nelle varie stazioni e imballata per la spedizione. Una vol-ta a destinazione non si dovrà far altro che riposizionare le stazioni, ricolle-garle tra loro e con le utenze necessa-rie (rete elettrica e aria compressa) e la linea sarà già completamente installata e pronta all’uso.

2. Minori fermi produttivi: all’insor-gere di un problema a un componente importante del quadro in una linea nor-male (non modulare), si dovrà necessa-riamente fermare tutta la linea per poter intervenire.Questo problema è bypassato con le nostre Linee Modulari perché in caso di intervento su uno dei quadri è sem-pre possibile lavorare con il resto della linea, semplicemente lasciando ferma la stazione in manutenzione.

3. Flessibilità gestionale: sappiamo tut-ti che le crescenti esigenze del mercato del rotolo richiedono notevoli sforzi da parte dei trasformatori, per i continui aggiornamenti e gli ampliamenti del-la gamma di prodotti da offrire ai pro-pri clienti. In questa ottica, una linea oggi all’avanguardia e performante per realizzare un certo tipo di prodotto potrebbe domani risultare inadatta per realizzarne uno nuovo con caratteristi-che diverse. Una linea Maflex è completamen-te scomponibile, per cui se un nuovo prodotto da realizzare richiedesse di spostare uno svolgitore da una linea a un’altra (anche non Mafl ex e quindi non modulare) oppure spostare il D.E.R.L. (Doppio Goffratore Laminatore) da una linea all’altra (perfino da continua a start/stop e viceversa, poiché i D.E.R.L. sono flessibili anche in questo), sarà sempre possibile farlo e senza modifi -che sostanziali. Negli ultimi anni, data la crescente esigenza di nuovi prodot-ti, l’uffi cio tecnico ha sviluppato molti progetti di questo tipo integrando, dove necessario, modifi che ai software delle macchine e supportando il cliente con interventi tecnici mirati.

4. Facilità di Upgrade: la Modula-rità rende anche facile ed economico fare un upgrade di una linea in modo da non dover sostituire completamen-te una linea ancora funzionante. Un esempio classico è il passaggio da una

ribobinatrice automatica start/stop a una ribobinatrice automatica conti-nua: una linea composta da 2 svolgi-tori - D.E.R.L. - ribobinatrice start/stop - polmone e troncatrice, sarà facilmen-te modifi cabile inserendo una nuova ri-bobinatrice continua e un incollatore di lembo. Eseguendo un upgrade, l’im-piego dei Goffratori/Laminatori riduce al minimo l’investimento e i tempi di fermo, potendo essi funzionare sia in modalità D.E.R.L. che D.E.S.L. (Dop-pio Goffratore Laminatore con incisio-ne Random o Sincronizzata) e potendo soprattutto operare tanto con imposta-zione start/stop che in continuo, senza necessità di alcuna modifi ca per passa-re da una confi gurazione all’altra. Altri esempi possono essere il passaggio da una ribobinatrice che lavora a 350 m/min a una che lavora a 550 m/min o la sostituzione di un D.E.R.L. più piccolo con uno più performante.

5. Valore Futuro: quest’ultimo punto, non certo per importanza ma perché idealmente è un corollario dei punti precedenti, riguarda il valore sul mer-

cato delle macchine Maflex. In una linea Mafl ex, ogni sin-gola unità mantiene un alto valore residuo al momento di rivenderla proprio in virtù del-la sua completa indipendenza. Se in una linea standard (non modulare) si sostituisce un ele-mento (sempre ammesso che sia possibile), ad esempio uno svolgitore o la ribobina-trice o il goffratore, si presen-terà il problema di avere una macchina dallo scarso valo-re. Questo accade perché la macchina tolta dalla linea non potrà essere usata se non dopo un massiccio intervento di aggiornamento (realizzazione di un nuovo quadro, installa-zione di un software, etc.), che potrebbe essere molto costoso e complicato, ma soprattutto esclude dall’acquisto molti pic-coli trasformatori che non han-no le conoscenze o la necessa-ria esperienza per fare queste sistemazioni. Le singole macchine Maflex, possono essere spostate da una linea all’altra e di con-

seguenza anche vendute a terzi. L’ac-quirente dovrà solo posizionarla e non avrà bisogno di niente poiché tutte le componenti necessarie al funziona-mento di quella unità sono già inclu-se nella macchina stessa, pronta per essere utilizzata. Nel caso di reso in permuta, il cliente avrà la possibilità di ottenere un alto valore in virtù del fat-to che la stessa unità potrà essere col-locata in altre linee senza l’aggiunta di altri componenti.La modularità è una componente fon-damentale per rendere le linee Mafl ex estremamente flessibili ma non solo. Nel caso specifico della produzione essere fl essibili signifi ca poter affronta-re anche piccoli ordinativi senza spreco di tempo. L’ufficio R&D di Maflex ha dedicato particolare attenzione a ren-dere semplice e veloce il cambio da un prodotto al successivo. In tutte le mac-chine che compongono la linea è pos-sibile modifi care da pannello operatore i parametri legati al prodotto quali dia-metri, lunghezze, densità e verificarli in tempo reale. In fondo, anche questo signifi ca fl essibilità! ●

Michele Renai, Responsabile Vendite Italia, che ha scritto l’articolo.

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RISPARMIO E RISPETTO RISPARMIO E RISPETTO DELL’AMBIENTEDELL’AMBIENTE CON VALMET CON VALMET ADVANTAGE WEB PRE-HEATERADVANTAGE WEB PRE-HEATERL’INDUSTRIA DELLA CARTA IN GENERALE, ED IL PROCESSO

DI PRODUZIONE DELLA CARTA TISSUE IN PARTICOLARE,

SONO ESTREMAMENTE ENERGIVORI SIA PER QUANTO

RIGUARDA L’UTILIZZO DELL’ENERGIA ELETTRICA CHE DI

QUELLA TERMICA. PERTANTO, LA POSSIBILITÀ DI RIDURRE I

CONSUMI ENERGETICI È UNO DEI FATTORI PRINCIPALI PER

LO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI CHE POSSANO

RISULTARE INTERESSANTI PER QUESTO SETTORE.

l 40 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

di: Valmet Spa

La necessità crescente di aderire alle politiche di tutela ambienta-le ci spinge a riaffermare il nostro

costante impegno verso la diminuzio-ne delle emissioni in atmosfera. Valmet Advantage Web Pre-Heater è un pro-dotto pensato esattamente per queste finalità: sfruttare l’aria uscente dalla cappa, che risulta ancora ricca di ener-gia, il cui recupero è in genere parzia-le. Tale utilizzo consente di aumentare l’effi cienza generale della macchina e ridurre le emissioni in atmosfera.

Principio di funzionamentoL’Advantage Web Pre-Heater aumenta la temperatura della carta alla pressa; di conseguenza si accresce anche il gra-do di secco della carta all’ingresso della cappa. Tradizionalmente questo effet-to viene ottenuto attraverso l’impiego di Casse a Vapore, che aumentano la temperatura del foglio all’ingresso del-la pressa. Tali Casse sono alimentate a vapore a bassa pressione, che - essen-do prodotto solitamente da una caldaia alimentata a gas naturale - costituisce comunque un costo aggiuntivo per la cartiera. Inoltre, il posizionamento del-le Casse a Vapore non è sempre sem-

plice e questo può comportare anche un accumulo di fibre e sporcizia con relativi i relativi intasamenti.Valmet Advantage Web Pre-Heater può essere agevolmente posiziona-to immediatamente prima della pressa aspirante. Questa parte dell’aria calda ad alto contenuto di umidità viene pre-levata dalla fumana in espulsione dalla cappa e soffiata omogeneamente sul foglio, incrementandone pertanto la

temperatura. Tale riscaldamento por-ta ad una conseguente riduzione della viscosità dell’acqua sul foglio immedia-tamente prima dell’ingresso alla pressa aspirante. Questo fenomeno incremen-ta le prestazioni della pressa e condu-ce ad un conseguente incremento del livello di secco dopo la pressatura. Si riducono quindi i consumi di energia necessari al raggiungimento del livello di secco fi nale.Brevettato da Valmet già nel 1992, il primo prototipo fu installato su di una macchina Tissue in Italia nello stesso anno. All’epoca la sensibilità ambien-tale e i costi energetici non avevano un impatto così marcato. Inoltre, il sistema presentava qualche diffi coltà di manu-tenzione, pertanto attraversò un perio-do di relativo oblio. Nel 2013 il sistema fu nuovamente pre-so in considerazione e rivisto. Seguiro-no molti test su Macchina Pilota in ac-coppiata con la pressa ViscoNip.

Immagine 1: aumento del livello di secco a diverse velocità di macchina con l’Advantage Web Pre-Heater.

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l 42 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

L’Advantage Web Pre-Heater viene posizionato sul rullo aspirante che pre-cede la pressa, la superfice soffiante curva corrisponde all’angolo di settore aspirante del cilindro. Una parte della fumana in espulsione dalla cappa viene prelevata per alimen-tare il sistema; la portata d’aria utiliz-zata dal sistema Advantage Web Pre-Heater risulta comunque inferiore alla portata d’aria prelevata dal cilindro aspirante, ad evitare immissioni nocive nell’ambiente di lavoro circostante.I risultati dei test sono stati molto inco-raggianti: a fronte di un fl usso d’aria con temperature tra i 180 e i 240°C ed un livello di umidità tra 100 e 140 g/kgDA (che in realtà risulta inferiore al livello di umidità che si riscontra in media in una macchina Tissue), si è evidenziato un aumento del livello di secco tra l’1,4 e il 2% (Immagine 1 a pagina precedente).Pertanto, dopo aver riprogettato il pro-

dotto, si è deciso di proporlo con gli opportuni aggiornamenti, sviluppan-done gli aspetti operativi e di controllo del sistema. L’opportunità per una pri-ma installazione del sistema Advantage Web Pre-Heater si è concretizzata su macchina Tissue dotata di tradizionale Pressa Aspirante, aspetto che avrebbe potuto lasciare qualche area di incer-tezza sulle performance, visto che i test eseguiti sulla Macchina Pilota erano stati eseguiti con una confi gurazione su Pressa ViscoNip.

I pionieri dell’Advantage Web Pre-Heater

Il primo Cliente a valutare interessan-te il sistema e a volerlo installare è sta-to il Gruppo Sofidel, con la Cartiera Delicarta Monfalcone. Avviato ad apri-le 2015, l’impianto si è subito rivelato effi cace per quanto riguarda risparmio energetico e riduzione delle emissioni

Immagine 2: DATI DI MACCHINA RELATIVI A SOFIDEL DELICARTA MONFALCONEDati di produzione

senza WPH con WPHGrammatura (towel) 17,2 17,2 g/m2Velocità al monolucido 1730 1730 m/minPressione al monolucido 7,5 7,5 barTemperatura al soffi o 360 316 °CVelocità ventilatori principali 1800 1700 rpmGrado di secco alla pressa 40 42 %Grado di secco all’arrotolatore 5,5 5,5 %

in atmosfera. L’approccio di tale siste-ma con una confi gurazione di macchi-na esistente necessita di uno studio det-tagliato delle funzionalità di esercizio, controllo e nondimeno del sistema di supporto che non deve essere di intral-cio all’operatività di macchina.Si è sviluppato quindi un sistema di so-stegno che, vincolato ai supporti esi-stenti della pressa, ne segue i movimen-ti relativi ed è munito a sua volta di un dispositivo di movimentazione pneu-matica che consente l’allontanamento ulteriore della cassa soffi ante, qualora necessario per controllo e/o pulizia.Anche se la collocazione dell’Advanta-ge Web Pre-Heater non presenta par-ticolari problematiche per quel che concerne l’accumulo di fi bre ed inta-samenti, si è comunque sviluppato un sistema di pulizia automatico e tempo-rizzato della superfi ce soffi ante, utiliz-zabile anche durante la produzione e realizzato con materiali resistenti a tem-peratura e corrosione.Il fl usso d’aria necessario all’alimenta-zione del sistema proviene dal condot-to dell’aria in espulsione dalla cappa es-siccatrice, prelevato da quello a valle dello scambiatore aria/aria. Il sistema è dotato di serrande di con-trollo della portata del fl uido e di mi-scelazione con aria ambiente per il monitoraggio della temperatura massi-ma e di un sistema di fi ltraggio dell’aria a monte del ventilatore che consente di intercettare eventuali fi bre presenti nel circuito di espulsione fumana che potrebbero portare ad intasamenti, con conseguente calo delle prestazioni.Come si può evincere dall’Immagine 2, a oggi i risultati provenienti dal campo sono estremamente positivi.I campioni prelevati indicano un au-mento del grado di secco in ingresso alla pressa pari al 2%. Dal calcolo dei consumi effettuato con il Programma Valmet per il Dimensionamento degli Impianti e la Simulazione del Proces-so di Asciugamento risulta che annual-mente l’impianto installato a Sofidel Delicarta Monfalcone porterà a un risparmio di circa 4750 MWh di gas e 290 MWh elettrici, che corrispondono a 186.000,00 Euro.Inoltre, i risultati preliminari sono con-fortanti anche dal punto di vista della temperatura del foglio (Immagine 3). La temperatura infatti è cresciuta da 40

Immagine 3: Variazione della temperatura del foglio a Sofi del Delicarta Monfalcone e diminuzione della viscosità.

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l 44 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

a 65°C, con una conseguente diminu-zione della viscosità, seppure non in modo lineare, come da aspettative.

La testimonianza del ClienteAbbiamo rivolto qualche domanda a Stefano Simonetti, Plant Manager di Sofi del Delicarta Monfalcone relativa-mente alla sua esperienza con l’instal-lazione del primo Valmet Advantage Web Pre-Heater.Ci parli di com’è nata l’idea per que-sta installazione?L’idea è nata da una proposta che è arrivata dalla divisione Tecnico-Com-merciale di Valmet, che si basava su un esperimento fatto in precedenza sul prototipo installato sulla Macchi-na Pilota (che ha sede a Karlstad, Sve-zia, ndr) e che aveva dato risultati con-fortanti dal punto di vista del recupero energetico.L’idea è sembrata inizialmente com-plessa, poichè questo aveva un impat-to su vari aspetti: il primo era l’inseri-mento di questa cassa in un’area molto critica dal punto di vista operativo per le condizioni particolari dell’ambiente (acqua, polvere, sporcizia e umidità), il secondo era quello del mantenimen-to di condizioni ambientali accettabili. Però ha catturato il nostro interesse in base proprio ai risultati che si prospet-tavano dal punto di vista del risparmio conseguibile. Considerando che al camino abbiamo energia che va persa, di fatto già si erano fatti alcuni inter-venti per il recupero termico (per es. con lo scrubber o con altri sistemi per la termoventilazione), ma questo siste-ma ci ha subito dato la sensazione di una possibilità di recupero energetico molto più consistente. Prima di partire con il progetto abbiamo chiesto ai tec-nici di ideare una soluzione più incen-trata sulle nostre esigenze. Dopo alcu-ni incontri a partire dalla fi ne del 2014 nei quali Valmet ha formulato delle ipotesi e noi abbiamo avanzato alcune richieste di modifi ca, siamo arrivati ad una proposta abbastanza completa ed esaustiva ed il progetto nel suo com-plesso è stato inoltrato all’Uffi cio Tec-nico Centrale, il quale ha dato il suo benestare: da lì è nato il suo avvio.Quali vantaggi ha portato in termini di risparmio energetico?I risparmi non sono ancora quantifi-cabili con estrema precisione. Certo è

che abbiamo visto una riduzione del-la temperatura operativa delle cappe e la possibilità di ridurre la velocità di soffi o dei ventilatori di processo, che sono macchine abbastanza rilevanti dal punto di vista dell’impatto energe-tico. È ancora diffi cile precisare il van-taggio economico, poiché abbiamo notato delle differenze a seconda del tipo di feltro utilizzato in questi mesi di esercizio: con il primo tipo di feltro uti-lizzato abbiamo riscontrato delle pre-stazioni estremamente incoraggianti, con un incremento del grado di sec-co alla pressa stimato almeno a partire dall’1% e addirittura superiore, mentre con il feltro installato ultimamente (da circa 20 giorni al momento della ste-sura dell’articolo, ndr) il vantaggio si è ridotto. Devo sottolineare comunque che si tratta di due feltri molto diversi nella loro struttura. Al momento quin-di posso dire che ci sono ancora ampi margini di ottimizzazione del sistema, non ultimo aspetto l’individuazione del feltro più idoneo a questo tipo di confi gurazione. Va sottolineato come con l’utilizzo del primo feltro il rispar-mio si è rivelato senza dubbio signifi -cativo, certamente superiore a quello di altri sistemi di recupero che abbia-mo a disposizione.Avete avuto anche dei vantaggi a livello ambientale, oltre a quello lega-to più strettamente all’energia? (per esempio meno aria uscente, minori emissioni in atmosfera, ecc.)Il bilancio complessivo non credo sia cambiato; è pur vero che dall’aria uscente fuoriescono emissioni infe-

riori, nel complesso però la quantità di aria estratta dalla cappa rimane la medesima, ma viene canalizzata in punti di emissione diversi: una par-te rimane nel camino dell’air system e l’altra parte viene convogliata nel camino del vuoto, diventato un nuo-vo punto di emissione per la cartie-ra. Dal punto di vista ambientale non ci sono stati grossi cambiamenti, da quello gestionale invece si sono rese necessarie alcune modifi che a livello di autorizzazioni per un camino che prima non era un punto di emissione e di dotazioni di punti di misura. Il tutto è stato gestito con gli enti pubblici sen-za alcuna diffi coltà.Avere Valmet come partner per que-sto progetto si è rivelato produttivo?Indubbiamente si. Per noi avere la mac-china e l’Air System Valmet e di-spor-re di un Partner che ha questo tipo di background e conoscenze è stato essenziale, anche per il fatto stesso che tanti dati e una profonda esperienza sul nostro impianto si sono rivelati molto utili. Questa competenza è stata fonda-mentale per far sì che Valmet potesse individuare delle soluzioni ad hoc per la nostra macchina.Quali aspetti di questo progetto avete maggiormente apprezzato? Abbiamo particolarmente apprezzato il coinvolgimento che c’è stato da par-te del Team Valmet per quanto riguar-da sia la richiesta di particolari accor-gimenti sull’impianto da parte nostra, che per la preparazione del progetto. Il vantaggio di basarsi sui risultati di una Macchina Pilota che sono stati poi riscontrati in produzione è stata una leva importante, poiché il tutto è stato

Stefano Simonetti, Plant Manager di Sofi del Delicarta Monfalcone.

Dettaglio della cassa dell’Advantage Web Pre-Heater.

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l 46 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

supportato non solo dal calcolo teo-rico, ma da una realtà dei fatti che ha dato prospettive interessanti.Desidera fare qualche altra conside-razione?L’aspetto maggiormente positivo che mi sento di sottolineare è che adesso abbiamo la possibilità di recuperare una buona parte di quanto prima anda-va al camino. Credo che questo aspet-to possa essere ancora ulteriormente studiato, valutato e migliorato. Nei miei primi anni di lavoro in questo stabili-mento, le cappe funzionavano a una temperatura di 420-430°C e le relati-ve fumane fuoriuscivano in atmosfe-ra ad una temperatura di oltre 300°C,

andando così sprecate. Nel tempo e con i vari sistemi di recupero calore, la temperatura della nostra fumana è sce-sa fi no a raggiungere un livello di soli 70°C. Questo dimostra quale impatto - sia economico che ambientale - possa avere questo recupero. Inoltre, io pre-diligo questo specifi co tipo di recupero (attraverso l’Advantage Web Pre-Hea-ter, ndr) rispetto allo Scrubber e ad altri tipi di scambiatori che permettono di recuperare acqua calda in luoghi dove ci sono molte dispersioni dal punto di vista termico; al contrario, questo tipo di sistema permette di recuperare l’e-nergia e convogliarla esattamente nel punto dove serve maggiormente, ovve-

ro sulla carta e sulla fibra. Pertanto, l’impatto del vantaggio è diretto.

In conclusioneL’Advantage EcoHeater rappresenta una soluzione ideale sotto più punti di vista: il risparmio energetico ottenuto sfruttando un potenziale già presente (la fumana dalla cappa), rispettando l’ambiente e migliorando le prestazio-ni di macchina senza compromettere in alcun modo l’ambito operativo. E il riscontro più che positivo espresso da Sofi del rappresenta per noi la migliore conferma del percorso intrapreso con questo innovativo prodotto. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziendeUn anno ricco di cambiamenti, tra innovazione e ricerca, per l’aziendabolognese specializzata nel Tissue.TMC, focus

on Tissue Una nuova sede, una nuova immagine, una nuova strut-tura organizzativa sempre più orientata alla Ricerca e

Sviluppo di soluzioni innovative e specifi che per l’automa-tizzazione del packaging dei prodotti Tissue. Il 2015 è un anno di svolta e forte focalizzazione per TMC, che ha deciso di concentrarsi ancora di più sul mercato del Tissue e sulla soddisfazione delle esigenze dei clienti. La forte dinamicità che caratterizza le scelte dell’azienda bolognese è un valore indispensabile per fronteggiare con energia e fl essibilità un mercato competitivo e in costante evoluzione come quello del Tissue. E TMC dimostra di essere un’azienda proiettata verso il futuro del tissue, attuando proprio in questi mesi importanti trasformazioni, sottolineate dal nuovo logo che rafforza il cambiamento in corso.Il nuovo management - insediatosi nei primi mesi dell’anno all’interno del nuovo stabilimento di Castel Guelfo (BO), più grande e più moderno - si è impegnato a raggiungere in breve tempo impor-tanti obiettivi: la creazione di un nuovo team specializzato, dedicato solo ai progetti più complessi; l’organizzazione di un nuovo dipartimento off-line di R&D (Research&Development) con il compi-

to di esplorare le più estreme frontiere tecnologiche e proporre al mercato soluzioni mai pensate o viste prima. Concentrandosi al massimo sul Tissue e sulle sue specifi che complessità, TMC dimostra di saper sempre anticipare i bisogni del mercato e più che mai si conferma un partner affi dabile che sa come contribuire realmente all’effi cienza aziendale e alla crescita del business dei clienti, attraverso la pro-gettazione e produzione di processi personalizzati, sistemi di automazione del packaging e con l’ausilio delle tecnologie più avanzate.TMC risulta sempre un passo avanti, infatti, tra le soluzioni più innovative presentate dall’azienda negli ultimi mesi si ricorda HTMI, il primo sistema di con-trollo da remoto su tablet per macchine di packa-ging, e le insaccatrici SUPERA e UNO, rispettiva-mente la più veloce e la più fl essibile del mercato. ●

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ANDRITZ,ANDRITZ, VALORE AGGIUNTOVALORE AGGIUNTO

NELLA PARTE TELANELLA PARTE TELA

RISPARMIO ENERGETICO, MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ

DELLA CARTA E MAGGIOR POTENZIALE DI DURATA.

l 48 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

di: Stefan SchreinerANDRITZ Kufferath GmbH

ANDRITZ Kufferath ha rinnovato la propria offerta di prodotti, am-pliandola ulteriormente: le quat-

tro nuove serie di tele di formazione si dividono nella forming fabric WePack (carta da imballaggio), nella forming fa-bric WePrint (carta utilizzata per progetti di grafi ca), nella forming fabric WeValue (tipologie speciali di carta) e nella for-ming fabric WeCare (carta utilizzata a scopi igienici) e sostituiscono tutte le so-luzioni di ANDRITZ Kufferath fi nora co-nosciute. I prodotti testati presenti fi nora sul mercato saranno disponibili in futuro come versione “RUN”. I nuovi prodotti a valore aggiunto sono disponibili come versione “PRIME”. Le nuove tecnologie e i nuovi materiali offrono ai clienti un notevole potenziale di risparmio.

Risparmio energetico e miglioramento della

qualità della cartaIl maggior potenziale di risparmio ener-getico della parte tela è da ricondursi senza dubbio alle confi gurazioni delle macchine, con un elevato numero di cassette aspiranti a vuoto elevato. Le macchine a tavola piana, le macchinea più tavole piane e i formatori ibridi, utilizzati principalmente nel settore degli imballaggi e nella produzione di carta per progetti di grafi ca a una velo-cità che arriva a 1400 m/min, offrono le maggiori opportunità di ottimizzazione (Figura 1 e Figura 2).In collaborazione con produttori mono-fi lamento, negli ultimi anni sono stati svi-luppati i nuovi materiali ANDRITZ E-Li-ne e Q-Line. Questi materiali compen-sano gli svantaggi della soluzione di compromesso adottata fi nora, ovvero

una variante tela in poliammide e polie-stere a trama alternata. Motivo dell’uso della variante fi nora utilizzata in PA/PE (1:1): i materiali in poliestere presentano un coeffi ciente di attrito limitato e per-tanto hanno il coeffi ciente di resistenza all’attrito basso desiderato e una stabi-lità della forma elevata durante l’uso. Tuttavia, in numerosi casi, la resisten-za all’usura di tali materiali non è suffi -ciente per assicurare la durata desidera-ta delle macchine per carta.Di contro, i monofi lamenti in poliam-mide presentano un ottimo valore di re-sistenza all’usura e, grazie alle specifi -che caratteristiche idrolitiche, un mag-gior assorbimento dell’acqua e delle sostanze chimiche e una stabilità dellaforma inferiore in confronto al polieste-re. I nuovi materiali E-Line e Q-Line pre-sentano invece un coeffi ciente di attrito ridotto e un elevato valore di resistenza all’usura rispetto alle strutture tela PA/PE standard a trama alternata. Il coeffi -ciente di attrito limitato dei nuovi mate-riali genera in questo modo un attrito

Figura 1: Macchina multifunzione Fourdrinier.

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l 50 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

ridotto nella zona del vuoto. Le possi-bilità di risparmio sono maggiori in par-ticolare per le macchine che nel corso degli ultimi anni sono state costante-mente migliorate per quanto riguarda la velocità e che vengono operate al limite della possibile potenza motrice e sotto vuoto (Figura 3 e Figura 4). A partire dal 2012, il risparmio energeti-co misurato presso i clienti in numerosi esempi grazie ai materiali E-Line è risul-tato mediamente del 10-15%, misurato sulla potenza motrice dei concetti della parte tela indicati precedentemente. Il design della tela di formazione è stato impostato in base a queste posizioni e utilizzato per il confronto con le stesse condizioni produttive. In questo modo vengono generati risparmi annuali che non di rado devono essere confrontati con i costi di acquisto delle tele di for-mazione nello stesso arco di tempo. Il vantaggio dei materiali E-Line e Q-Line è rappresentato anche dalla tecnologia cartacea: la migliorata stabilità della for-ma dei materiali in monofi lamento gene-ra un profi lo 2-Sigma uniforme, partico-larmente vantaggioso nella produzione di grammature della carta ridotte e nel caso di elevate velocità di utilizzo. Oltre ai nuovi materiali Andritz Kufferath ha sviluppato anche la nuova tecnologia di legatura brevettata “Quattro Support Binder” (QSB). Grazie a questo design la stabilità della legatura e della forma è più elevata a livello costruttivo. I punti di supporto più elevati della fi bra della par-te superiore della tela vengono unifor-mati, ottenendo un’ottima stampabilità in ambito grafi co e della carta da imbal-laggio, in base alle richieste del mercato.

Miglioramento della durata della parte tela

L’utilizzo dei nuovi materiali E-Line e Q-Line può essere utile in maniera com-

binata. Questi materiali com-pensano gli svantaggi della soluzione di compromesso adottata fi nora da tutti i pro-duttori presenti sul merca-to, ovvero una variante tela in poliammide e poliestere a trama alternata. A causa della caratteristiche descritte fi nora, la situazione cambia in par-ticolare in caso di funziona-mento in condizioni acide o in condizioni di utilizzo che cambiano in base alla produ-zione, con valori del pH che si modifi cano sulla macchina per carta. Qui i nuovi mate-riali E-Line e Q-Line mostra-no le loro prestazioni per il prolungamento della dura-ta. Per le macchine per carta che operano a elevata veloci-tà nell’ambito della produzione di carta per progetti di grafi ca e per imballaggi, generando talvolta elevate quantità di agenti riempitivi, il nuovo design inno-vativo di legatura “MAX” offre notevoli vantaggi per la parte inferiore della tela. Il nuovo design di legatura consente di ridurre notevolmente l’attrito interno del-la tela grazie a una migliorata stabilità trasversale. In questo modo si assicura che la durata desiderata della tela venga raggiunta regolarmente.

Utilizzo e risultati di ottimizzazione raggiunti

Sulla macchina (vedi Tabella 1) sono sta-ti utilizzati materiali in monofi lamento convenzionali PA/PE e una variante tela standard WePack “RUN”. In seguito è stata utilizzata la varian-te WePack “PRIME” sulla stessa base di design tessile con monofilamenti “E-Line”. Grazie alla migliorate caratte-ristiche di attrito della variante “WePack

Tabella 1 - DATI DI UTILIZZO DELLA MACCHINA

Tipo PM Formatore ibrido: BelBond + 2. Meccanismo distributore

Larghezza 5,48 mVelocità 750 m/minCarta cartone ondulato, liner, testliner biancoGrammatura 125-240 g/m²Posizione tela inferiore

Telatela SSB (Sheet Support Binder Technology)WePack RUN e in confronto WePack PRIME (con E-Line)

Composizione 100% carta riciclata

Figura 2: Gap Former.

Figura 3 e Figura 4: Esempio di riduzione dell’attrito.

Prime E-Line”, è stato possibile opera-re la parte tela con un vuoto maggiore. In questo modo è possibile utilizzare la macchina per carta a una velocità mag-giore con lo stesso contenuto in secco oppure, in alternativa, alla stessa velo-cità con un contenuto in secco miglio-rato in base alla parte tela. Il vuoto più elevato ha un effetto positivo sul col-legamento tra le passate e consente di ridurre l’incollaggio nel caso indicato. La riduzione nell’utilizzo dell’energia rile-vata dai clienti nell’ambito della parte tela risulta essere all’incirca di 112.000 euro all’anno, mentre i tempi di utilizzo rimangono elevati.

ConclusioneGrazie ai moderni materiali in monofi -lamento e al nuovo design della tela è possibile ottenere un maggiore rispar-mio e un’ottimizzazione della qualità notevoli in collaborazione con il cliente per quanto riguarda la parte tela. ●

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AB E CARTIERA DI MOMO: AB E CARTIERA DI MOMO: L’EFFICIENZA ENERGETICA L’EFFICIENZA ENERGETICA DELL’INDUSTRIA DELL’INDUSTRIA CARTARIA PASSA DALLA CARTARIA PASSA DALLA COGENERAZIONECOGENERAZIONE

LA COGENERAZIONE DI AB SI CONFERMA COME SCELTA

IDEALE ATTENTA ALL’AMBIENTE, ALL’ECONOMIA DELLE

AZIENDE E PERFETTA PER SETTORI ENERGIVORI COME

QUELLO DELLA PRODUZIONE DELLA CARTA-CARTONE-

CARTONCINO PATINATO. CARTIERA DI MOMO SPA, ATTIVA

A MOMO (NOVARA) DAL 1963 E AFFERMATASI NEL CORSO

DEGLI ANNI COME DINAMICA AZIENDA EUROPEA, HA

SCELTO DI ADOTTARE UNA POLITICA “GREEN” LEGATA

ALL’EFFICIENZA ENERGETICA PUNTANDO SU AB, LEADER

MONDIALE DEL SETTORE COGENERAZIONE, PER

RAZIONALIZZARE L’UTILIZZO DELLE FONTI DI ENERGIA

FOSSILE CON CONSEGUENTE RISPARMIO ECONOMICO E

MIGLIORAMENTO DELLA CONDIZIONE AMBIENTALE

RELATIVAMENTE AI GAS SERRA.

l 52 Ottobre 2015 l

l COGENERAZIONE IN CARTIERA l

di: Gruppo AB

La Direzione aziendale di Cartiera di Momo Spa, in considerazione degli elevati consumi di energia

elettrica e termica necessaria allo svol-gimento dei processi produttivi tipici di questo settore e di fronte alla parti-colare situazione economica di questi anni caratterizzata da un elevato costo delle fonti energetiche specialmente in Italia, ha deciso di affi darsi al leader del settore AB per la realizzazione di unimpianto di cogenerazione della Linea ECOMAX®Natural Gas nel proprio sta-bilimento di produzione di Momo (NO).L’impianto, un ECOMAX® 33 HE, è ali-mentato a gas naturale ed è una solu-zione modulare in container, di potenzanominale complessiva a pieno carico pari a 3.352 kWe, con potenza termi-ca cogenerata pari a 3.420 kW, riferi-ta a una potenza termica introdotta di 7.674 kW. L’energia elettrica prodotta, al netto degli autoconsumi di centrale, viene totalmente auto-consumata, con eventuali eccedenze cedute in rete. La cogenerazione oltre a garantire un contenimento dei costi di approvvigio-namento delle risorse energetiche, con-sente a Cartiera di Momo di rendersi parzialmente o totalmente autosuffi-ciente dalla linea elettrica. La produ-zione elettrica dell’impianto, oltre a coprire quasi completamente il fabbi-sogno dello stabilimento, consente di produrre in modo cogenerativo vapore ed acqua calda che saranno immessi nelle reti di servizio dello stabilimento. Con il nuovo impianto installato si ha un risparmio di circa 4.800 tonnellate di CO2 emesse all’anno e un’operatività del gruppo pari a circa 8.200 ore/anno.

Chi è ABFondata a Orzinuovi nel 1981 da Ange-lo Baronchelli, AB opera nei settori del-la cogenerazione e della valorizzazio-ne energetica delle fonti rinnovabili. AB è oggi il riferimento globale del-la cogenerazione, grazie alle proprie soluzioni modulari per esterno da 100 a 10.000 kWe. Fino a oggi sono stati installati oltre 900 impianti per un tota-le di potenza elettrica nominale che supera i 1.300 MW. Negli ultimi anni

Vista aerea dello stabilimento AB Energy.

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l Ottobre 2015 53 l

la capacità produttiva è quadruplicata e il numero di dipendenti ha superato le 500 unità. AB è oggi presente con fi liali dirette in Polonia, Serbia, Croazia, nonché in Spagna, Romania, Repubbli-ca Ceca, Austria, Brasile, Paesi Bassi, Francia, Germania, UK, Canada, USA, Israele e recentemente ha aperto anche in Russia e Turchia.

Chi è Cartiera di MomoCartiera di Momo opera da oltre 50 anni nel settore cartario a livello euro-peo ed è specializzata nella produzio-ne di cartoncini patinati multistrato per imballaggio, a base di fi bra di recupero. La produzione è realizzata nello stabili-mento di Momo (Novara) dove, su una superficie di circa 46.000 mq di cui 15.000 coperti, è installata una mac-china continua da 262 cm di larghez-za.bLa capacità produttiva annuale è di 80.000 ton. nelle grammature da 270 gr/mq sino a 600gr/mq. La gamma delle qualità (prodotte nel rispetto delle normative ISO 9001 ed

FSC®) comprende retro grigio, retro manilla (anche alimentare), retro bian-co patinato e retro kraft alimentare. Condividendo la politica del conte-nimento delle emissioni climalteran-ti, Cartiera di Momo ha implementa-to un Sistema di Gestione dell’Energia conforme alla norma ISO 50001:2011 applicando le indicazioni contenute nella norma ai propri usi e consumi di energia. Sostenibilità, tutela ambien-tale e condivisione di valori dichia-rati sono i principi alla base di quel-la Responsabilità di cui Cartiera di Momo vuole dare prova in ogni aspet-to del proprio operato. ●

NEWSDS Smith in Lucca reduces maintenance costs with Voith OnQ Profi lmatic

The company’s mill in Lucca, Italy, was experien-cing inconsistent paper profi les and wrinkles due

to the former actuator control of the existing control system of its PM 2. Voith recommended the OnQ Profilmatic cross profile control software, which is part of its modular and flexible Voith ComCo-re platform to optimize the shape of the profiles. “Our existing system was obsolete. The actuator delivery time was a problem and we were spending too much on maintenance,” said Stefano Andreot-ti, Technical and Technology Manager at DS Smith. “Our production engineers are now very happy with Voith’s OnQ Profilmatic. The system automates a process that before was entirely manual.

Wrinkles have been reduced, and we are pleased with the deviation of the profi les,” said Andreotti.The OnQ Profilmatic has the ability to determine the portion of random noise in the measurements. Continuous, dynamic profi le mapping allows exact local mapping of the actuator control zones to the measurements and leads to better paper quality.A major part of the Voith ComCore platform is the OnView information system, which makes all the details of the papermaking process available for analysis. This is the key to continued performance improvements for the machine. With this powerful toolset Voith accompanies DS Smith to achieve fur-ther effi ciencies on the PM 2. ●

DS Smith, an Italian market leader in containerboard production, has reduced maintenance costs and increased its paper quality and machine productivity thanks to the OnQ Profi lmatic control system and OnQ ModuleJet headbox actuators from Voith.

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SOLUZIONI PER LA SOLUZIONI PER LA RIDUZIONE RIDUZIONE DELL’DELL’ENERGIA SPECIFICAENERGIA SPECIFICA

E DELLE E DELLE PERDITE FIBROSEPERDITE FIBROSE

NELLE NELLE CARTE DA IMBALLOCARTE DA IMBALLOMENO ENERGIA E MENO FIBRE NELLO

SCARTO PER MANTENERE PIÙ FIBRA

“BUONA” A FINE LINEA, PER MIGLIORARE

LE CARATTERISTICHE MECCANICHE DI

CARTE PER TEST LINER E FLUTING.

l 54 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

di: Kadant Lamort

Quest’articolo descrive come vengono affrontati que-sti temi nelle linee di preparazione impasto moder-ne. Può sembrare facile in alcuni casi ottenere delle

riduzioni dell’energia specifi ca delle linee dell’ordine di 15-20 KWh/ton, ma va tenuto conto della possibile perdita in termini di pastiglie indisciolte e di fi bra libera che queste mo-difi che possono comportare. L’aumento delle perdite fi brose, genera non solo un costo operativo più elevato, ma anche un danno legato al fatto che le fi bre che vengono perse sono quelle che maggiormente consentono di aumentare le carat-teristiche fi siche del prodotto fi nito. Se prendiamo in esame un sistema tipico, possiamo individuare tre aree principali

dove è possibile che si manifesti una perdita fi brosa. Queste zone sono evidenziate nella Figura 1.

Riduzione della perdita di fi bra in preparazione impasti

Come evidenziato in Figura 1, sono le zone defi nite come di spappolamento, epurazione grossolana, ed epurazione fi ne, quelle che possono generare una perdita di fi bra e di pasti-glie. Per una maggiore comprensione dell’articolo, defi niamo meglio, qui di seguito, alcuni termini:

Figura 1: Linea tipica di preparazione impasti.

Figura 2: Trashwell.

Figura 3: Junk Box.

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decantazione e nella separazione dei corpi pesanti. Con l’au-mento della contaminazione che si riscontra negli ultimi anni elle materie prime, il sistema Trashwell si sta di conseguenza imponendo. Una separazione effi cace dei corpi pesanti pre-viene un’usura prematura dei rotori e delle griglie del Pulper e del sistema di decontaminazione. L’effi cienza di queste parti è davvero importante per un man-tenimento ottimale dell’effi cienza di sfi bratura e quindi per la riduzione delle perdite.Esistono sul mercato diversi sistemi di decontaminazione Pul-per, che sono stati messi a punto negli anni. Kadant ha mes-so a punto un sistema innovativo, che abbinato al concetto della Trashwell, consente delle importanti migliorie. Questo sistema prevede una particolare pompa che consente di ali-mentare in pressione un apparecchio con principio di lavo-ro continuo denominato CLD (Continuous Light Detrasher), concepito per la creazione di un vortice nella parte superio-re dell’apparecchio, in modo da consentire una separazione continua e molto effi cace dei contaminanti leggeri. La parte inferiore del CLD, è invece concepita per una lavorazione complementare delle pastiglie di carta (Figure 4-5-6).Si parla quindi di una lavorazione selettiva sulle pastiglie, ma non sui contaminati, che sono mantenuti di dimensioni importanti e più facili da eliminare. Questo tipo di processo consente quindi di aumentare la produzione del Pulper, e di evitare le fl uttuazioni tipiche di livello Pulper e di concentra-zione, generate dai sistemi a batch. Gli scarti continui provenienti dal CLD, sono ulteriormente lavati e drenati su un apposito tamburo.L’azione combinata di un sistema CLD e della Trashwell, con-sente di ridurre fortemente i problemi di usura legati all’ac-cumulo dei contaminanti, e nel contempo di operare un’ef-fi cace apertura delle pastiglie residue, senza frantumazione dei contaminanti.

Limiti di un sistema tradizionale a batch

La sequenza a batch prevede dei cicli ripetitivi di lavoro, lavaggio, espulsione dello scarto. Questo metodo di lavoro provoca degli svantaggi: il livello di decontaminazione pos-sibile con una sola unità spesso non è suffi ciente alla decon-taminazione del Pulper, perché la fase lavoro è solo una fra-zione del tempo totale di un ciclo; molti sistemi cercano di

Figura 6.

Fibre: defi niamo come fi bra, la fi bra libera, trattenuta da un apparecchio tipo Bauer Mc Nett di con maglia da 100 Mesh;Pastiglie: defi niamo come pastiglie dei pezzi di carta o car-tone, non spappolati. Queste pastiglie possono provenire anche da carta trattata con resina per la resistenza a umido. Kadant ha messo a punto un metodo di analisi di laborato-rio che consente di distinguere le pastiglie trattate con resina per la resistenza a umido da quelle non trattate. In effetti le pastiglie non trattate sono quelle che un determinato sistema dovrebbe recuperare e non lasciarle andare negli scarti. E’ essenziale capire il motivo per il quale ci si trova con degli scarti ricchi in fi bra, e determinare la migliore soluzione per evitare questo problema.

Sezione PulperUna delle zone dove è necessario eliminare le perdite fi bro-se, è la sezione di decontaminazione del Pulper, sezione che andremo a esaminare in dettaglio.Per la prima zona del sistema di decontaminazione, è pre-vista una sezione per l’eliminazione dei corpi pesanti, essa può prevedere un sistema Trashwell o un sistema Junk Trap (Figure 2 e 3). Il sistema Trashwell, sta rimpiazzando sempre di più il sistema Junk Trap, in quanto offre i seguenti vantaggi: l’apertura con il Pulper ha una sezione molto più importan-te, ciò consente di evitare il fenomeno di intasamento che a volte s’incontra con la Junk-trap; non ci sono costose valvole pneumatiche per la gestione del rifi uto; il tempo di ritenzione all’interno della Trashwell è molto più grande (circa tre volte superiore), ciò consente quindi una maggiore effi cienza nella

Figura 4.

Figura 5.

Page 56: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 56 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

Sezione Epurazione FineQuesta fase è caratterizzata dallo sforzo tecnologico di ricer-care una taglia di fessure la più fi ne possibile, per l’elimi-nazione sempre più effi cace dei contaminanti, senza tutta-via avere delle perdite fi brose signifi cative. Anche in questo caso il ruolo chiave è svolto dall’apparecchio posto in ultimo stadio. Si possono trovare sul mercato due grandi famiglie: gli apparecchi a sequenza, e quindi a rifi uto discontinuo e quelli con rifi uto continuo. L’effi cienza degli apparecchi a sequenza, nel caso di utilizzo di fessure molto fi ni, è inferiore

Figura 9.

Figura 10.

compensare adottando sulla macchina di pulizia dei fori più grandi rispetto a quelli del Pulper, provocando quindi delle evidenti limitazioni del sistema. Il Pulper inoltre può perdere di effi cienza per le variazioni del livello e della densità.

Sezione di epurazione grossolana a media densità

L’obiettivo ricercato in questa fase, è quello di eliminare dal fl usso d’impasto i contaminanti, che sono principalmente di natura plastica, polistirene, ecc., possibilmente senza dete-riorarne le dimensioni e nel contempo di disperdere le pasti-glie di carta indisciolte. Nella prima fase di epurazione, tra-mite l’utilizzo di macrofessure, si procede a una separazione spinta delle pastiglie e dei contaminanti, con una potenza specifi ca estremamente bassa, senza procurare un degrado né delle pastiglie indisciolte né soprattutto dei contaminanti.L’epuratore posto in ultimo stadio, svolge un ruolo estrema-mente importante per diverse ragioni: esso deve assicurare una depastigliatura complementare delle pastiglie residue, senza tuttavia frammentare i contaminanti, che di conse-guenza sarebbero se-parati con maggiore dif-fi coltà nelle fasi di epu-razione fi ne. Anche in questo caso come per il CLD si parla quindi di depastigliatura selet-tiva. Questo effetto viene ottenuto tramite il vortice che si forma nella parte superiore del Floatpurger, dove vengono raccolti i contaminanti leggeri che sono poi elimi-nati in modo continuo. Il drenaggio fi nale dello scarto è poi eseguito da un tamburo munito di fessure, Figure 7-8-9.Gli eventuali contaminati pesanti, si accumulano in una zona particolare del fondo dell’apparecchio e sono eliminati in modo temporizzato e inviati a monte degli epuratori a pasta densa. Questa tecnologia, consente un utilizzo minimo di energia, di evitare perdite fi brose che siano di fi bra libera o sotto forma di pastiglia, senza dover ricorrere in nessun caso-all’utilizzo di depastigliatori.

Figura 7.

Figura 10.

Figura 11.

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Papermaking 4.0Leading Innovation

[email protected]/paper

Predictable

Smart

Effi cient

Cyber-Physical

Connected

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l IN CARTIERA l

a quella richiesta, e inoltre per una parte del tempo, gli scar-ti delle macchine a monte sono semplicemente ricircolati a monte, creando un rischio di saturazione dei circuiti. Il meto-do alternativo e da preferire, è quello degli apparecchi con-tinui. Il Fibernet Kadant, appartiene a questa famiglia (Figure 10-11 a pagina precedente). Il Fibernet consente i seguenti vantaggi: funzionamento con scarto in continuo; apparec-chio con due veri stadi di epurazione separati; concetto ID-3 e ID-4 Brevetto Kadant, con possibilità di avere delle zone di attività dell’impasto più elevate (possibilità di utilizzare delle fessure più fi ni, l’accettato A1, relativo al primo cestello, può essere utilizzato per essere aggiunto alla produzione; i con-taminanti separati sono praticamente esenti da fi bra, grazie anche al modulo ID4 con barre de fl occulanti; installazio-ne molto compatta, concepita per una facile manutenzione; risparmio di energia considerevole. Grazie al suo concetto esclusivo, il Fibernet permette di ottenere un livello di sepa-razione elevato degli stickies, nonché una riduzione estrema delle perdite di fi bra libera e di pastiglia. Molti clienti han-no ottenuto dei ritorni d’investimento dell’ordine di 6 mesi a seguito dell’istallazione di apparecchi tipo Fibernet di Kadant.

Sistema “Flume” sui circuiti d’acqua

Il principio del sistema Flume, consente di diminuire il nume-ro di tine necessarie per il buon funzionamento del siste-ma, e in particolare per la parte di ripompaggio delle acque di processo. In un’istallazione tipica, le tine sono in genere situate nel livello sotto-macchina, mentre le macchine della preparazione impasti sono situati a un piano rialzato. Questa situazione, richiede delle pompe con una pressione tale da compensare questa differenza di altezza.Nel caso di concetto Flume, le uniche tine di pasta sono quella iniziale di scarico pulper e le tine fi nali di fi bra lunga e fi bra corta. Tutte le tine di diluizione sono raggruppate sotto forma di un canale che dà appunto il nome del concetto Flu-me. Tramite questo concetto, si riesce a ridurre l’energia spe-cifi ca fi no a 20 Kwh/ton, grazie ad una minore energia per il pompaggio dell’impasto e delle acque. Le innovazioni descritte in quest’articolo hanno consentito ai sistemi Kadant di generare dei livelli di perdite di fi bre libere e di pastiglie, e dei consumi di energia specifi ca globale, tra le più basse riscontrabili oggi sul mercato. ●

NEWSMultipack cede il settore farma-cosmetico rafforzando così il suo ruolo di protagonista nel mercato internazionale del tissue

Multipack, società con oltre 35 anni di esperien-za nell’ambito del packaging, con sede a Casa-

lecchio di Reno (Bologna) e specializzata nella pro-duzione di macchine automatiche per l’imballaggio primario e secondario per i settori tissue, farmaceu-tico, cosmetico ed alimentare, ha venduto il ramo di azienda dedicato alla produzione di macchine desti-nate ai settori farmaceutico e cosmetico per con-centrare le sue attività nel TISSUE settore in cui, nel corso degli anni, ha ottenuto un sorprendente suc-cesso diventando il primo fornitore dei maggiori pro-duttori al mondo di prodotti tissue piegati.Aldo Stupazzoni, presidente di Multipack ha dichia-rato: “Il fatto che un gruppo italiano, leader nella produzione di macchine per il confezionamento del settore farmaceutico e cosmetico si sia dimostrato interessato all’acqui-sizione di alcune nostre tecnologie comprova l’ottimo

lavoro che abbiamo svolto fi no ad ora. Questa ces-sione accresce il nostro impegno nell’ambito del tis-sue: stiamo, per l’appunto, fi nendo di sviluppare un innovativo sistema di avvolgimento per rotoli di car-ta igienica ed asciuga tutto”.Davide Angelini, direttore generale della Multipack, ha dichiarato: “L’assetto commerciale della società non cambierà, continueremo a produrre macchine per l’imballaggio per settori industriali diversi, con-tinuando a sviluppare soluzioni innovative che pos-sano generare valore aggiunto e tagliare i costi a vantaggio dei  nostri clienti. La produzione di attrez-zature studiate su misura per settori industriali com-plessi come il farmaceutico ed il cosmetico ha sem-pre costituito il nostro dna, le nostre macchine sono state create su misura per il prodotto, generando più

del 40% di prototipi sulla produzione annuale. Questa operazione potenzia gli obiettivi nel settore del Tissue di Multipack: la nuova TeknaRollevolution è quasi pronta e, sono sicuro, sarà una tappa fondamentale nel campo delle avvolgitrici per rotoli. Oggi  sono dispo-nibili sul mercato macchine che utiliz-zano lo  stesso ciclo di avvolgimento, TEKNA ROLLS, grazie al suo metodo di lavoro farà da nuovo stimolo. Inoltre, stiamo sviluppando molte altre soluzio-

ni che saranno lanciate nel 2016”. ●

Page 59: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

BONCREPE

SISTEMI DI CRESPATURA

[email protected] / www.bonetti.com

One step aheadfor the paper industry

Page 60: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

COGENERAZIONE COGENERAZIONE CON TURBOGAS:CON TURBOGAS: IL CASO DI IL CASO DI IDEAL CART SPAIDEAL CART SPA

LA IDEAL CART SPA CON

SEDE IN SERMONETA (LT),

VIA DEL MURILLO KM.3.500,

È STATA FONDATA NEL 1980,

HA UNA MACCHINA

CONTINUA A DOPPIA TELA,

PER LA PRODUZIONE DI

CARTE TISSUE CON

CAPACITÀ PRODUTTIVA

SUPERIORE ALLE 20.000

TON/ANNO, E PRODUCE

BOBINE SEMILAVORATE IN

P URA OVATTA DI

CELLULOSA.

l 60 Ottobre 2015 l

l COGENERAZIONE IN CARTIERA l

di: Novimpianti Drying Technology Srl

La produzione è destinata quasi to-talmente alle due aziende di con-verting collegate: CRC Srl e CA-

RIND Srl, la restante viene venduta sia in Italia che all’estero. Novimpianti Drying Technology ha sviluppato l’u-tilizzo di turbine a gas in cartiera fin dagli anni ‘90. Pur essendo l’applica-zione alle macchine tissue più recente, Novimpianti conta diverse installazioni in tutto il mondo. Il sistema in sintesi consiste nell’in-viare i fumi di scarico della turbina direttamente nella cappa ad alto rendimento e solo dopo nella caldaia a ricupero per produrre va-pore ad alta pressione per il monolucido ed eventuali altre utenze. La sfida, nel caso di macchina tissue, è

quella di ottimizzare tutti i parametri che partecipano al processo: necessi-tà elettriche del sito, potenza termica per produzione vapore, potenza termi-ca di asciugamento diretto in cappa. Queste componenti, oltre a soddisfare le esigenze variabili della macchina, devono comunque generare un rendi-mento tale da garantire il rapido ritorno dell’investimento. Per questa esigenza

le confi gurazioni possono essere molto variabili ed è necessario pensare la so-luzione in modo specifi co per ogni sito, in funzione delle diverse condizioni al contorno: costi energetici, possibilità di vendere vantaggiosamente energia elettrica o vapore in esubero, presenza di più macchine sullo stesso sito, con-dizioni ambientali ecc. Questa variabi-lità genera un ampio spettro di possibili

configurazioni impiantisti-che: con invio alla cappa di percentuali variabili di fumi, con sfruttamento della po-tenza in uscita dalle cappe per ulteriore generazione di vapore, con impiego di più stadi di generatori di vapore per alimentare linee a diver-se pressioni.Quella che presentiamo in questo articolo è una con-figurazione piuttosto clas-sica: il sistema prima della

YES: generatore di vapore con fumana di cappa.

Schema dell’impianto.

Page 61: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l Ottobre 2015 61 l

modifica era composto da una turbi-na a gas da circa 3,1MWe, collegata ad una sola machina per carta tissue con monolucido in acciaio da 12’ e larghez-za carta 2850mm ed a una caldaia a ricupero per la produzione del vapo-re di processo necessario. La cappa duosystem era alimentata da bruciatori a gas. L’impianto era stato a suo tem-po correttamente progettato per soddi-sfare le esigenze elettriche e di vapore di due macchine tissue. Per evoluzioni successive, il sito ha ora una sola mac-china per carta. La turbina viene neces-sariamente gestita a carico parziale e con evidente esubero termico e sfi oro parziale di fumi caldi.Per superare questa situazione termica-mente non ottimale, Novimpianti e Ide-al Cart hanno concordato di intervenire utilizzando i fumi in eccesso per ali-mentare la cappa ed abbattere il con-sumo di gas della stessa. Una tubazione collega ora la turbina con l’air system di cappa; il fl usso di fumi caldi è gestito da un sistema di serrande automatiche per armonizzare le necessità di produzione vapore, produzione di cappa e costan-za di contropressione per la turbina. L’air system e la cappa sono stati sosti-tuiti per poter gestire al meglio la nuo-va confi gurazione. A completamento di quanto sopra, un ulteriore generatore di vapore tipo YES è stato installato sullo scarico della cappa per aumentare ulte-riormente il rendimento complessivo. Anche in mancanza di altri utilizzi, lo scarico in atmosfera non supera i 200 °C. La scelta di aggiungere un ulteriore generatore di vapore (invece di invia-re lo scarico della cappa nell’esistente HRSG) è stata dettata dalle condizioni di lay out, in particolare dalla distanza fra cappa e HRSG di circa 150m. Oltre

ALCUNI DATI NUMERICIPrima

dell’interventoDopo

l’intervento

Energia immessa nella turbina % 100 100

Energia elettrica generata % 29 29

Energia ricuperata nell’HRSG % 28 21

Energia ricuperata su YES % 0 7

Energia ricuperata sulle cappa % 0 13

Effi cienza di cogenerazione % 57 70

CONSUMI GAS ED EMISSIONIPrima

dell’interventoDopo

l’interventoPotenza bruciatori di cappa kW 1700 0 - 300

Potenza termica immessa in turbina kW 10500 10500

Potenza termica totale kW 12200 10500-10800

Risparmio di gas annuale stimato Nm3/anno 1.100.000 - 1.400.000

Riduzione CO2 emessa % 11 - 14

Riduzione consumo specifi co kWh/ton carta 500 - 650

Nuova cappa alto rendimento ed alta temperatura.

a questo aspetto pratico, il vantaggio è anche che il generatore YES provvisto di economizzatore garantisce temperature di scarico inferiori a quanto consente la vecchia HRSG, con evidente vantaggio termico. L’intervento è stato eseguito in agosto; i due bruciatori di cappa, che erogavano prima della modifi ca circa 2000kW complessivi, rimarranno spen-ti per la maggior parte delle produzioni, con evidente enorme vantaggio in ter-mici economici per la cartiera. Anche con bruciatori spenti, l’impianto sarà in grado di modulare la tempera-tura di cappa secondo le esigenze del-la macchina: l’azione del regolatore di temperatura non è più solo sui brucia-tori ma anche sulle serrande di addu-zione dell’aria di turbina. Risultato della modifica è quindi un impianto mol-

to più effi ciente, fl essibile e facilmen-te gestibile per gli operatori di cartiera. Rispetto alla situazione precedente alla modifi ca, l’intervento ha portato un sa-ving importante con ritorno dell’investi-mento di circa due anni grazie anche al contributo dei certifi cati bianchi. Oltre al vantaggio economico, con la riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 10%, la modifi ca contribuisce alla so-stenibilità ambientale del sito, in accor-do con la filosofia aziendale di Ideal Cart e Novimpianti. In conclusione, la cogenerazione con turbina a gas, se correttamente integra-ta con le specifi cità della singola mac-china, si conferma di valido aiuto nella ricerca di sempre maggiore effi cienza energetica, competitività ed ecososte-nibilità ambientale. ●

Collegamento GT-cappa e nuovo generatore di vapore.

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PRODURRE LA MIGLIOR QUALITÀ DI COPY PRODURRE LA MIGLIOR QUALITÀ DI COPY PAPER UTILIZZANDO SOLO FIBRE CORTE.PAPER UTILIZZANDO SOLO FIBRE CORTE.UN CONFRONTO FRA LA TECNOLOGIA DEGLI ANNI ’90 DI UN CONFRONTO FRA LA TECNOLOGIA DEGLI ANNI ’90 DI ORIGINE “BELOIT” E LA TECNOLOGIA PMT DEGLI ANNI ’10.ORIGINE “BELOIT” E LA TECNOLOGIA PMT DEGLI ANNI ’10.

DOUBLE A È UN MARCHIO DI CARTA PER FOTOCOPIE NOTO IN TUTTO IL

MONDO PER LA SUA QUALITÀ. NON TUTTI PERÒ SANNO CON QUALI

SOLUZIONI TECNICHE LA CARTA VENGA PRODOTTA. PARLIAMO DELLA

SOCIETÀ DOUBLE A(1991) PUBLIC COMPANY LIMITED, NOTA FINO AL 2010

COME ADVANCE AGRO E DELLA SUA PRINCIPALE CARTIERA SITUATA A 90 KM

DA BANGKOK IN UNA LOCALITÀ DENOMINATA THATOOM, PRACHINBURI

l 62 Ottobre 2015 l

l TECNOLOGIA IN CARTIERAl

di: PMT Italia Spa

In questo sito la società ha due li-nee per cellulosa capaci di produrre 580.000 tonnellate/anno di cellu-

losa a fi bra corta e tre macchine con-tinue con una capacità totale di oltre 600,000 tonnellate/anno.Qui, a ottobre del 2012, è stata avvia-ta la terza linea produttiva denomina-ta Advanced Paper Mill PM#3 (APM3) fornita da PMT Italia.Questo articolo illustra come si sia per-venuti ai concetti innovativi di questa linea confrontandone le soluzioni tec-niche con la tecnologia “Beloit” sulla quale si basano la macchina #1 e la macchina #2, fornite interamente da Mitsubishi Heavy Industries alla fine degli anni novanta.Il complesso industriale di Thatoom è un esempio molto interessante di come una lungimirante strategia industria-le possa trasformare una povera area agricola in un potente polo industriale, non solo cartario, e in un centro urba-no in costante crescita. Dove ora trovia-mo alberghi, case, negozi e soprattutto molte fabbriche, una volta c’erano solo capanne e campi agricoli. Molte azien-

de straniere specializzate in produzio-ni tecnologiche sono state attratte in quest’area grazie a un’offerta organica di utenze e servizi. Prima si sono create le infrastrutture e poi si sono attirate le aziende. Con le aziende sono arrivati i lavoratori, in gran parte tailandesi, e le loro famiglie. Gradualmente è quindi nata una cittadina con tutti i servizi del caso. In anni in cui sembrava assoluta-mente inopportuno, è stato realizzato un grande residence che è poi servito per il personale straniero delle azien-de, ma anche a far diventare Thatoom una tappa turistica per viaggi organiz-

zati diretti in Cambogia. Anche per la cartiera si è proceduto con strategia e con lungimiranza. Il gruppo che oggi conosciamo come Double A(1991) non ha iniziato producendo carta ma orga-nizzando e pianifi cando la coltivazione intensiva di piantagioni di eucalipto che oggi sono praticamente l’unica mate-ria prima per la produzione di carta nel sito di Thatoom. Nel 1982 è infatti iniziata una attività di ricerca mirata a ottenere piante di eucalipto a crescita rapida. L’industria cartaria convenzionale era ed è in gran parte ancora oggi fondata sull’utilizzo

Figura 1.

Page 63: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

di piante vecchie di 50 anni provenienti dalle foreste naturali. Double A ha svi-luppato un concetto completamente diverso, introducendo la coltivazione delle piante a crescita rapida rivolte alla produzione di cellulosa. Grazie al progetto di ricerca di cui sopra è stato possibile trovare la tipo-logia di pianta che può essere tagliata dopo soli 3 o 4 anni. E’ da notare come il progetto si sia basato sul coinvolgi-mento dei contadini Tailandesi, parlia-mo di 1,5 milioni di famiglie di contadi-ni. Sfruttando le condizioni climatiche vantaggiose e grazie alla loro esperien-za, le piante sono state messe a dimora negli spazi liberi intorno alle piantagio-ni di riso. Siamo di fronte a un sistema sostenibile che, oltre a non aver impo-verito le foreste naturali, ha creato posti di lavoro sviluppando l’agricoltura lo-cale. Inoltre, l’utilizzo di piante selezio-nate per la produzione di carta ha per-messo a Double A di avere una materia prima con caratteristiche migliori e conseguenti vantaggi sulla qualità del-la carta fi nale. Un esempio fra tutti è il livello di liscio molto alto della carta prodotta da Double A, con conseguen-ti vantaggi per gli utilizzatori fi nali.Solo negli anni 1995-1996 vengono avviate la prima linea per cellulosa e le macchine continue #1 e #2. La seconda

linea per cellulosa entra in funzione nel 1998 e nel 2012 la macchina #3, l’ultima realizzazione di Double A (Foto 1).

LA CARTIERALe MC #1 e #2 sono in pratica identiche. Quan-do, nel 1995, furono concepite dalla Mitsu-bishi Heavy Industries venne utilizzato il meglio della tecnologia Beloit di cui MHI era licenziataria.

Quando, nel 2010, insieme a Double A abbiamo defi nito la confi gurazione del-la PM#3 siamo partiti dall’esperienza specifi ca delle due macchine esistenti studiandone attentamente i punti di for-za e i limiti, ma partendo dalla consa-pevolezza che il livello di qualità della carta prodotta dalle due macchine esi-stenti fosse da mantenere. La PM#3 avrebbe dovuto garanti-re almeno la stessa qualità della carta con l’obiettivo di migliorare l’effi cien-za, rendendo possibile velocità opera-tive più alte. La preoccupazione di non ottenere la stessa qualità di carta è stato un motivo per scegliere PMT Italia che ha calibrato la proposta tecnica sulle specifi che esigenze di Double A.L’obiettivo principale era quello di uti-lizzare esclusivamente le fi bre di pro-pria produzione che sono fi bre ottime per ottenere la formazione, il bulk ed il liscio, ma sono fi bre corte poco resi-stenti e quindi diffi cili da utilizzare in macchine progettate per produrre 80 g/m2 a 1300 m/min. I target qualitativi alla base del proget-to si possono raccogliere nelle seguen-ti famiglie principali: Uniformità dei profi li (orientamento fi bre, grammatu-ra, umidità, spessore); Caratteristiche di resistenza (Tensile Ratio, Stiffness e Stiffness Ratio); Caratteristiche di stam-

pa (formazione, liscio, doppio viso di liscio, assorbimento acqua, opacità); Stabilità dimensionale (curl propensity, simmetria top/bottom).

LA CASSA D’AFFLUSSOLe macchine esistenti hanno entram-be casse MH Headbox CIV di concetto Beloit. Su questo punto la cartiera non voleva cambiare, temendo di compro-mettere la formazione ed ecco come la scelta della cassa ÆGO™STREAM S sia risultata naturale. Questa cassa PMT ha un concetto fl u-idodinamico e funzionale equivalente alle casse esistenti. L’elemento che è stato aggiunto è il controllo del profi -lo di grammatura mediante diluizione smarpro, non presente nelle casse esi-stenti. Si è tra l’altro deciso di utilizza-re la risoluzione di controllo di 35 mm al fi ne di perseguire i migliori profi li di grammatura possibili. Altro punto di forza è stata la possibi-lità di ottimizzare on line il profi lo di orientamento fi bre mediante l’utilizzo di valvole apposite denominate smar-fl o. Avere un foglio con un omogeneo orientamento fi bre per tutta la larghez-za del foglio è il presupposto fonda-mentale per la carta per fotocopie, rendendone possibile l’ottimizzazione.Viceversa, avere un cattivo profi lo può voler dire ottenere la specifi che di qua-lità solo su una fascia del foglio e non su un’altra, determinando scarti e quin-di ineffi cienze (Figura 2).

ZONA DI FORMAZIONENel defi nire il concetto di formazione si è scartato il concetto di gap former preferendo un formatore ibrido, dica-si anche top former. Anche in questo caso ha prevalso il timore di non poter garantire le caratteristiche qualitative che in questa area oltre alla formazio-ne sono basso Tensile Ratio e simme-tria strutturale nello spessore. Una vol-

Figura 2.

Figura 3.

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l 64 Ottobre 2015 l

ta presa questa decisione si sono però valutati attentamente i limiti del forma-tore esistente denominato Bel Form che, pur garantendo una buona forma-zione e un’ottima operatività alle alte velocità, per via della zona di formazio-ne curva, è limitato in capacità drenan-te. Questo formatore, come la maggior parte dei top former disponibili sul mer-cato, obbliga ad avere una consisten-za in ingresso prossima al 2%. Siccome il progetto della PM3 aveva come tar-get velocità superiori a quelle raggiun-

te dalle macchine esistenti si è prefe-rito utilizzare il più moderno top for-mer denominato ÆGO™FORM T (Figura 3).Questo concetto, grazie alla sua alta capacità drenante, consente di avere una consistenza di ingresso decisa-mente inferiore al

2%. Questo vuole dire drenaggi sim-metrici top/bottom con effetti positivi sulla struttura della carta ed una for-mazione massimizzata paragonabile a quella ottenibile da un gap former. Fon-damentale è poi la capacità di operare ad alte velocità operative almeno sino a valori di 1300 m/min. grazie alla sua geometria curva.

PRESSAIn quest’area troviamo una reale rivo-luzione dei concetti. La sezione presse

delle macchine esistenti è denominata pressa (Figura 4).Questo concetto di pressa, sviluppato da Beloit, nasceva dall’esigenza di liscia-re il foglio da entrambi i lati mediante una sequenza di nip individualmente controllati. Il limite maggiore di que-sto concetto è la presenza di ben due tiri liberi: uno dopo il cilindro centra-le e uno dopo la quarta pressa. Nell’e-sperienza di Double A questi tiri libe-ri sono i principali responsabili delle rotture del foglio e dell’impossibilità di operare ad alte velocita con 100% di fi bre corte. Altro limite è il numero eccessivo di nip che risulta dannoso al mantenimento del bulk. La pressa della PM3 è stata completamente riconcepi-ta partendo dai seguenti target speci-fi ci: Assenza di tiri liberi per non ave-re rotture in pressa; Massimizzazione del secco mediante utilizzo della tec-nologia shoe press; Assenza di zone di rewetting; Preservare il bulk; Garantire un accettabile simmetria di liscio.Su questa pressa, denominata ÆGO™2 FLX PRESS S (Figura 5), vogliamo sof-

Figura 4. Figura 5.

Figura 6.

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l 66 Ottobre 2015 l

fermarci maggiormente in quanto rap-presenta una vera innovazione. Si tratta di una pressa con due soli nip, entram-bi shoe press, in linea, dove la prima è una smarnip® che è applicata contro un cilindro aspirante mentre la secon-da è una shoe press convenzionale ÆGO™FLX SHOE DP contro un cilin-

dro. Il primo nip è doppio feltrato mentre il secon-do ha in posizione inferiore un Tran-sfer Belt.

Primo nipAvere una pres-sa aspirante dop-pio feltrata in pri-ma pressa è stato considerato il ca-posaldo di que-sta pressa. Questo è infatti il meto-do più efficien-te per rimuove-re alti quantitativi di acqua all’ini-zio della pressa, anche se si utiliz-za un nip relati-vamente basso. Infatti questo nip è di soli 160 kN/m. Grazie al concetto smarnip® è stato possibile abbina-re l’effi cienza del-la pressa aspirante

alla progressività del nip lungo, tipico della shoe press. Il fatto di avere una pressa aspirante consente poi di avere l’immediata separazione dei feltri elimi-nando qualsiasi occasione di re-wetting mantenendo, allo stesso tempo, certez-za sul percorso carta, essendo questa saldamente diretta sul feltro inferiore

dal cilindro aspirante (Figura 6).

Secondo nipIl secondo nip di 800 kN/m è una shoe press standard con un transfer belt infe-riore che garantisce il trasferimento del-la carta, senza gene rare re-wetting, alla tela di seccheria. Grazie a questa geome-tria il passaggio carta nella pressa avvie-ne con foglio largo e in modo sicuro sino a dopo il primo cilindro essiccatore che è rivestito in ceramica ed è dotato di dop-pio coltello (Figura 7).Questo arrangiamento di pressa, nono-stante abbia un solo nip liscio, garanti-sce, insieme alla sezione calandratura, un foglio con un livello di liscio mol-to alto. La PM3 ha infatti dimostrato di poter ottenere un roughness Bendtsen inferiore a 100 ml/min. con un dop-pio viso di liscio inferiore a 20 ml/min. Bendtsen e un bulk di 1,37 m3/kg.L’esperienza ha fi nora dimostrato come la qualità della carta sia già ottima pri-ma della calandratura, il che è impor-tante in termini di mantenimento di volume e rigidità in calandra. Tale risultato è così raggiunto grazie a una sezione presse di agevole operati-vità e con costi di produzione interes-santi se si considera il livello di secco superiore al 50% dopo le presse. Se si confronta la ÆGO™2 FLX PRESS S con Shoe Press singole, si evidenziano un foglio assai più liscio già prima della ca-landra, una vita feltri più lunga e una maggior fl essibilità operative.

LA PARTE SECCALa seccheria ÆGO™DRY di APM3 è completamente diversa dal concet-to Beloit / Mitsubishi che risulta ormai obsoleto. Nella nuova macchina sono installati cilindri a vuoto smarstabi di ampio diametro, cassette smarsta-bi boxes hv, con zona da alto vuoto, coltelli soffi anti smarblow e passaggio coda senza corde smartail d system.La Film Size Press ÆGO™SIZER F è anche una sezione completamente riprogetatta con soluzioni innovative per la prevenzione di pieghe con bassa tensione del foglio e alta effi cienza.Arrotolatore ÆGO™REEL L e bobina-trice ÆGO™WINDER insieme a Siste-ma di controllo ÆGO™TUNE com-pletano in questa macchina la gamma di prodotti PMT con un alto livello di automazione e affi dabilità. ●

Figura 7.

Figura 8.

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When you look close enough, you see intense action among fibers and particles.

Chemistry is hard at work there. Our molecular level understanding enables

chemical phenomena to result in strong, clean and soft tissue. Experience the

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AMOTEK,AMOTEK, A MARKET LEADER OF A MARKET LEADER OF

AUTOMATIC PACKAGING MACHINESMACHINESAMOTEK IS TODAY MARKET LEADER OF

AUTOMATIC PACKAGING MACHINES, VERY WELL

KNOWN WORLDWIDE AND ACTIVE IN DIFFERENT

SECTORS LIKE NONWOVEN, TISSUE, COSMETICS, SANITARY,

PLASTIC, HOUSEHOLD AND OTHERS.

l 68 Ottobre 2015 l

l TISSUE PACKAGING l

by: Amotek Sales & Service Srl

AMOTEK is today market leader of automatic packaging machi-nes, very well known worldwi-

de and active in different sectors like nonwoven, tissue, cosmetics, sanitary, plastic, household and others.History says that first production site was established in 1977 in the industrialzone of Zola Predosa, a small village in the fi rst periphery of Bologna, hearth of Italian Packaging Valley. Thanks to stra-tegic location Amotek is today easily connected to the nearby cross of two of the biggest Italian highways, the A1 connecting Naples to Milan and the A14 connecting Bologna to Taranto, and is located 10 Km far from Bologna city center and 8 km from Bologna in-ternational Airport. In such industrial Area has moved its fi rst steps Amotek, starting with fi rst installations in Italy in the 70’s and continuing till today with completing installations worldwide for more than 1000 automatic bagging lines already consigned. Today Amotek can count all over the world on conso-lidated Customers in all countries like Europe, US, South America, Africa, Australia, Middle and Far East.

Key of such a success have been rapidi-ty in proposing right answers, fl exibility in executions, range of proposed solu-tions, always meeting all needs of small and big players or multinational com-panies, which work in all sectors and are based in all continents. Since 1999

Amotek is 100% part of Optima Packa-ging Group, having added to its tech-nical and commercial capacities, the strength and the professionalism of a German Multinational Group, already as well established all over the world.This, together with constant investment

ER OF

NES, VERY WELL

VE IN DIFFERENT

E, COSMETICS, SANITARY,Amotek PB182, top series machines for toilet and kitchen rolls.

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l Ottobre 2015 69 l

into research and innovation, permitted Amotek to complete the range and pro-pose today bagging machines for any type of products to be packed horizon-tally, in full automatic way, with last and most performing technical solutions, in fi lm reel or premade bags. What Amotek can offer today is bag-ging solutions for: Toilet rolls (TF183 - PB 183); Toilet and kitchen rolls together (PB169EV-PB182L-PB182); Industrial tissue rolls like AFH and Jumbo rolls (W178); Multiple of prepacked facial tis-sue (R168 / R168 XL); Interfolded tis-sue towels (IS203FT). Above comple-te packaging lines can handle different types of products, single, double, multi-ple, small or big, standing or laying, and can be packed on single layer or double layer, starting from fi lm reel (making the bags inline) or using wickets of prema-de bags. Talking about premade bags, one of last and highly innovative intro-ductions of Amotek in the tissue market

is the bag feeding system for PB182 top series machines for toilet and kitchen rolls. System foresees 2 remote inde-pendent trolley units, with proper num-ber of wicket stations each. Such a solution has been developed after requests of end users, who reque-sted to speed up the bag fi lling process during production, in order to reduce the time of line stops, and for minimi-zing of encumbrances of the machine in the workshop layouts. Other inno-vative aspects which distinguish the PB 182 series and can be mentioned are a high working capability as PB182 series can be paired to last most performing converting lines; the compactness of equipment, thanks to flexibility and versatility of assembly modules, which offer reliability at affordable prices and warranty of after sale assistance and documentation availability.In the same range, but dedicated to AFH and jumbo rolls are the W178 seri-

es, which are the only one packaging machines on the market for AFH and jumbo rolls not using pretreated film. Thanks to this, with the W178 in pro-duction, end users can increase produc-tion speed, minimize the encumbran-ces in the workshop layouts, eliminate shrink process and tunnel. Thus, saving time and money in the replacements of size parts, by the type of fi lm used and by the power consumption. Last machines in Amotek range in chro-nological order, are the IS203FT series, that are integrated systems for the bag-ging in multipacks of clips of interfol-ded tissue towels, in single layer. TheIS203FT series receive the primary packs in flat position from converting lines and moves them in vertical orhorizontal way, according to fi nal packaging configuration into the packa-ging machine infeed. Here, the clips are grouped according to end users needs into 2-3-4-5-10-12-16 etc multipacks. ●

NEWSBretting Manufacturing celebrates 125 years and fi fth Generation

C. G. Bretting Manufacturing Co., Inc., opened their doors

to the community on July 15-16, 2015 to help celebrate a major milestone – 125 years in business and the fifth generation of the Bretting family joining the ranks of managing the company. Over 650 members of the communi-ty enjoyed tours of the 280,000 square foot facility which inclu-ded a permanent historical timeli-ne display in the lobby, a historical

video, examples of the machining services Bretting offers throu-gh their Contract Manufacturing Services, and a demonstration of a napkin folder in production. Spectators were fascinated by watching the process of napkins being produced. Bretting Manu-facturing was founded in 1890 when Christopher George Bret-ting purchased the Parish Manu-facturing Company. Throughout the five generations of the Bret-ting family, the company has tran-sitioned from the sawmill indu-stry, to the mining and shipping industry, to the paper converting industry. Today Bretting prima-ry focus is designing and manu-facturing tissue and towel con-verting equipment which is sold worldwide. Years of experience, technological advancement, and dedication to industry leading ser-

vice are built into every Bret-ting converting line. Throu-gh continuous research and development, Bretting

product line is ever expanding with creative and innovative solu-tions to meet the demanding mar-ket requirements with polywrap-ping equipment, interfolders, and napkin lines. The product line includes towel and tissue interfolders, tissue rewinders, and specialty products such as equipment to fold wax paper and aluminum foil. Contract Manu-facturing Services, build to order manufacturing, expanded its offe-ring to customers throughout the Midwest in 2001. CMS, as it is known today, developed from the earliest history of Bretting and provides fabrication, machining, and assembly to many customers across a diverse mix of industries. Bretting CMS has earned a repu-tation of providing customers reliable and accurate products in a timely manner. As a World Class manufacturer, Bretting believes in one thing - delivering as promi-sed, earning the right to be the customer’s choice. ●

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IL SERVIZIO AGLI YANKEE IL SERVIZIO AGLI YANKEE NON È SECONDO A NESSUNO: NON È SECONDO A NESSUNO:

ESTENDETE IL SUO CICLO DI VITAESTENDETE IL SUO CICLO DI VITAI FORNITORI SPESSO FORNISCONO SOLO I SINGOLI COMPONENTI DEL SERVIZIO AGLI

YANKEE, COME LA RETTIFICA, OPPURE LASCIANO IL CLIENTE “SOLO” CON IL SUO

YANKEE DOPO L’ACQUISTO. QUESTO È UN PECCATO, POICHÈ UNO YANKEE BEN

CURATO OFFRE UN ALTO POTENZIALE DI MIGLIORAMENTO DELLA MACCHINABILITÀ E

DELL’EFFICIENZA DI PRODUZIONE - UN NOTEVOLE VANTAGGIO COMPETITIVO PER IL

CLIENTE. CON LA GESTIONE DEL CICLO DI VITA DELLO YANKEE, ANDRITZ SI

CONCENTRA SUL VALORE AGGIUNTO COMPLESSIVO DEGLI YANKEE: DAL CALCOLO AL

CICLO PRODUTTIVO, FINO AL RIVESTIMENTO (RIVESTIMENTO TERMICO PRIMECOAT

STRATOS), AL FUNZIONAMENTO E ALL’OTTIMIZZAZIONE.

l 70 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

di: ANDRITZ Pulp & Paper

Il pacchetto di gestione del ciclo di vita ANDRITZ per gli Yankee contribuisce a migliorare l’effi cienza della mac-china e le prestazioni dello Yankee. È valido per tutti i

tipi di Yankee (tissue, carta, carta monolucido, macchine del tabacco), non importa se in ghisa o acciaio, non importa se nuovo o vecchio e non importa di quale marca. Il pacchetto dei servizi comprende soluzioni e supporto per gli aggiorna-menti e le sostituzioni, la sicurezza, la produzione e l’analisi (ad esempio le misurazioni in marcia). Il Grafi co 1 mostra in dettaglio il servizio offerto.

Assistenza meccanica in campoOltre ai servizi di rettifi ca e la sostituzione delle parti di ri-cambio, ANDRITZ offre riparazioni in caso di perdite, pro-ve della testata dello Yankee e riparazioni, calibrazione del nip della pressa e regolazione della lama del raschiatore.

Grafi co 1: gestione del ciclo di vita dello Yankee.

Un vero fi ore all’occhiello è la soluzione di rivestimento termico PrimeDry Stratos, che può essere utilizzata per il rivestimento integrale, per la riparazione del bordo o dove è necessario (Foto 1A e 1B).

Foto 1A e 1B: da sinistra a destra - metallizzazione e rettifi ca.

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l 72 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

Sicurezza e gestione del rischioControlli annuali o biennali sono necessari per confermare che la condizione dello Yankee è in conformità con le norme di sicurezza del recipiente in pressione e altri standard glo-bali (ad esempio dalle compagnie di assicurazione). Inoltre, una rilevazione acustica è in grado di identifi care le crepe indipendentemente su uno Yankee in acciaio o ghisa, a con-dizione che non vi sia alcun danno serio (Foto 2).

Prestazione e consulenzaQuando si analizzano i risultati delle misurazioni, la capaci-tà di vedere il quadro più in grande, cioè il sistema di pro-duzione e la cartiera nel suo complesso, è della massima importanza. Per questo motivo ANDRITZ non fornisce rac-comandazioni solo per lo Yankee, ma per l’intero sistema di seccheria (Yankee compresi cappa, sistema di ri-evapora-zione, ecc.), e mettendo in evidenza il potenziale risparmio energetico (come la combinazione di Yankee in acciaio e cappa riscaldata a vapore) che migliora la macchinabilità.

Risoluzione dei problemiIn caso di problemi, gli esperti ANDRITZ sono in grado di tro-vare soluzioni che coprono non solo la par-te meccanica, come la superficie dello Yan-kee e le ispezioni interne, ma anche problemi di controllo della logica del sistema a vapore e condensa, nonché problemi di automazio-ne. Inoltre, il fattore di evaporazione può esse-re controllato e confrontato con le condizioni di funzionamento ottimali progettate. Siccome ANDRITZ ricopre l’intero processo, anche le questioni di macchinabilità causate da sostanze chimiche del rivestimento, vapore e condensa, trattamento chimico, o problemi dei raschia-tori possono essere risolte. Sfi de operative: Ci sono perdite al sistema a vapore e condensa? Il termocompressore non funziona in modo ade-guato? Ci sono vibrazioni intorno allo Yankee ed ai rulli pressa? Le prestazioni di asciugatu-ra sono scese? C’è un’usura drammatica sulle lame dei raschiatori e/o sullo stesso yankee?Il team ANDRITZ di esperti del servizio degli

Yankee può non solo risolvere questi problemi; essi sono anche specializzati nella diagnostica e nell’analisi della vera radice del problema.

Diagnostica e analisiPer mantenere o migliorare la sicurezza, la mac-chinabilità e le prestazioni, sono necessarie tan-te specifi che ispezioni, misurazioni oppure cal-coli, che normalmente vanno al di là delle ca-pacità di una cartiera.Inoltre, sempre più compagnie assicurative richiedono controlli annuali di componenti chiave come lo Yankee. ANDRITZ può assu-mersi la responsabilità di una varietà di fun-zioni, ad esempio l’analisi degli elementi fi niti (FEA) per i carichi statici e dinamici sullo Yan-kee. Diagnostica ed analisi in breve: i rilievi fat-

ti durante il funzionamento (OTR), per controllare la forma e temperatura del profi lo dello Yankee e per determinare il momento corretto per rettifi care ed effettuare la metallizza-zione. Questioni di bombatura possono essere misurate e risolte allo stesso tempo; le prestazioni di funzionamento del sistema di estrazione della condensa possono essere misu-rate durante la marcia normale; misurazioni dello spessore e uniformità del rivestimento organico (Foto 3).

La lunga esperienza e la ricercaUsando l’analisi degli elementi fi niti, ANDRITZ è in grado di gestire i calcoli della curva della bombatura per gli Yankees di acciaio e ghisa e per cilindri pressa. Inoltre, una valutazio-ne completa di analisi delle sollecitazioni può essere condot-ta su carichi statici e dinamici sullo Yankee. Calcoli di declassamento degli Yankee di fusione ed analisi delle sollecitazioni di stress. La simulazione comprende la sollecitazione termica, le sollecitazioni meccaniche, e la sol-lecitazione proveniente dal processo di riscaldamento.Con questi modelli di calcolo, si è in grado di simulare la maggior parte delle sollecitazioni derivanti durante la produ-zione della carta. Questo permette un dimensionamento ben

Foto 3: studi di perfezionamento, manutenzione sul campo, misurazioni OTR.

Foto 2: ispezione dello Yankee.

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Cuscinetti per l’industria della carta: per velocità più elevate e nastri di dimensioni superioriNSK ha sviluppato cuscinetti appositamente concepiti per l’industria della carta e della cellulosa in grado di sopportare velocità e temperature elevate, umidità e fenomeni di contaminazione. Ad esempio, i cuscinetti radiali orientabili a rulli della serie TL di NSK rappresentano una soluzione affidabile e resistente anche in queste condizioni di esercizio. Il modo migliore per evitare fermi di produzione imprevisti. NSK è uno dei più importanti produttori mondiali di cuscinetti volventi e sistemi lineari. Un marchio di eccellenza dal 1916. Per maggiori informazioni, visitate il sito NSK www.nskeurope.it o telefonateci al numero +39 02 99 519 1

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l 74 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

defi nito - soprattutto per lo spessore della parete della cami-cia - in modo da ottenere il rapporto ottimale di sicurezza per l’effi cienza di seccheria.

Logistica e ingegneriaConcetti unici di logistica e ingegneria per ricostruzioni e nuove installazioni offrono un modo di rendere possibile l’impossibile. Al giorno d’oggi, non sembrano esserci limiti per quanto riguarda le dimensioni di yankee nel processo produttivo. Solo i trasporti limitano le dimensioni e l’effi-cienza. Strade strette, gallerie e regolamenti di peso limitano i produttori nelle loro possibilità. ANDRITZ ha accettato la

Foto 4A e 4B: concetti unici di logistica - trasporto in due metà, montaggio direttamente dal cliente.

sfi da e, con lo Yankee in acciaio più gran-de al mondo (22 piedi di diametro, installa-to presso Zellstoff Pöls AG, PM2, Austria), ha dimostrato che il suo con Logistica e inge-gneria in breve: solu-zioni personalizzate per ricostruzioni; Mon-taggio in loco per evi-tare restrizioni di tra-sporto; Saldatura in loco per i grandi Yankees (ad es. 18-22 piedi di diametro); Approccio ingegneristico olistico

compresi tutti gli elementi chiave, come i sistemi di vapore e condensa, raschiatori, rivestimenti, i concetti di pressa e mol-to altro ancora. (Foto 4A e 4B)

Molto più di una regolare manutenzioneLa gestione del ciclo di vita dello Yankee ANDRITZ è più di una semplice manutenzione regolare. Si inizia con l’essere vicino al cliente, pronti ad ascoltare con attenzione le sue esigenze ed individuare insieme i campi d’azione.Comprende anche soluzioni personalizzate per i nuovi Yan-kee e per le ricostruzioni, ed assiste il cliente per l’intero ciclo di vita dello Yankee. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Nata a Lucca nella metà degli anni ‘80 come software house specializzata nei

gestionali per aziende, Gamma Informatica si è evoluta negli anni con l’obiettivo di soddisfare tutte le necessità aziendali ed essere un interlo-cutore completo, competente e affi dabile per l’azienda. Il capitale umano è l’elemento cen-trale della sua organizzazione. Oltre 40 pro-fessionisti ripartiti tra le varie unità di business aziendali della sede di Lucca, assicurano ai clienti un supporto qualifi cato, completo e pro-fessionale. Ogni attività viene sviluppata con serietà e perizia, qualità che sono alla base del progetto imprenditoriale di Gamma Informati-

ca. A garanzia della serietà e professionalità delle sue pro-poste, Gamma Informatica diventa fi n da subito Business Partner Certificato IBM. Ad inizio degli anni ’90 l’Azien-da, oltre a continuare a svi-luppare in autonomia certe soluzioni, fu tra i fondatori del “Pool Galileo”. Si tratta di

un’associazione di imprese che già a quel tem-po condivisero la visione strategico/imprendi-toriale di investire insieme per sviluppare sof-tware tecnologicamente sempre al passo con i tempi e oggi, con oltre 500 addetti, oltre 2000 aziende clienti e circa 50.000 utenti, è uno dei riferimenti nazionali per quanto concerne le soluzioni software. A coronamento degli sforzi fatti nel miglioramento qualitativo, e a confer-ma della serietà e ambizione, Gamma Informa-tica ottiene la certifi cazione qualità ISO 9001. I consistenti investimenti nella ricerca e nelle tecnologie d’avanguardia, il know-how tecni-co e la forte predisposizione all’innovazione, hanno consentito di sviluppare progetti e solu-zioni evolute e di renderle disponibili e fruibili sul mercato nazionale per il modello d’impresa che più caratterizza il Paese. Con Gamma Informatica qualsiasi tipo di impre-sa è in grado di dotarsi di architetture software complete, affi dabili e all›avanguardia, tagliate sulle esigenze specifi che delle aziende italiane e che consentono una gestione competitiva e moderna del business. ●

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ECCELLENZA NELLAECCELLENZA NELLAPRODUZIONE ED EFFICIENZAPRODUZIONE ED EFFICIENZANELLA LOGISTICA:NELLA LOGISTICA: LA STRATEGIA DEL GRUPPO LUCARTLA STRATEGIA DEL GRUPPO LUCART

QUANDO SI ARRIVA PRESSO LO STABILIMENTO DI DIECIMO DEL GRUPPO LUCART,

IN PROVINCIA DI LUCCA - NEL PIÙ IMPORTANTE DISTRETTO DELLA CARTA PER USO

DOMESTICO - ALL’INGRESSO SI VIENE ACCOLTI DALLA MACINA ORIGINALE DELLA PRIMA

CARTIERA, QUANDO LA PRODUZIONE DELLA CARTA SI BASAVA SULLE RISORSE NATURALI

DI ACQUA E PAGLIA, PRESENTI IN ABBONDANZA IN QUESTO TERRITORIO.

l 76 Ottobre 2015 l

l LOGISTICA IN CARTIERA l

di: Transporeon GmbH

Da allora, il Gruppo Lucart ha fatto molta strada: la famiglia Pasquini, giunta alla terza ge-

nerazione, ha saputo rinnovare l’azien-da trasformando il modello famigliare in un modello manageriale e scommet-tendo, già negli anni ’80, sulla crescita di domanda di prodotti per il consumo domestico, creando così 3 business unit -Consumer, Professional e B2B - che hanno agevolato la gestione della produzione con l’evolversi dei mercati. Oggi il Gruppo Lucart è una multina-zionale leader in Europa nella produ-zione di carte monolucide sottili per imballaggi flessibili e tra i primi pro-duttori nel settore dei prodotti tissue, in particolare quelli in carta riciclata di cui l’azienda è leader in Italia. Lucart ha un fatturato di 400 milioni, sei stabilimen-ti in Europa, lavora circa 300mila ton-nellate di carta/anno autoprodotta con

macchine di ultima generazione e 54 linee converting in grado di trasformare la carta in prodotti fi niti quali fazzoletti, tovaglioli, carta igienica ecc. Un’azienda di queste dimensioni, com-plice i margini ridotti per questa merce-ologia e la necessità della GDO di ave-re livelli di servizio elevati come il 98% della puntualità d’arrivo, ha necessità di una logi-stica estremamente effi-ciente, che ponga grande attenzione all’equilibrio tra costi e servizio. Giovanni Illibato, diret-tore Supply Chain di Lu-cart dal 2005, ci spiega la situazione con la qua-le si confronta ogni gioir-no: “abbiamo circa 200 camion al giorno, di cui 100 in partenza dai nostri due stabilimenti in provin-cia di Lucca e circa il 60%

delle consegne è verso la GDO; in un anno il solo costo del trasporto si aggira sui 18 milioni di euro, con un’incidenza media del 7% sul costo del prodotto e punte del 20% per consegne nei mer-cati esteri e nel sud Italia e isole. Non possiamo permetterci cali di effi cien-za e dobbiamo assolutamente rispet-

tare i KPI.” Per questo Lucart ha organizzato la propria Logistica abbat-tendo i tempi morti, eli-minando il magazzino di stoccaggio grazie ad un fl usso teso e dotandosi di uno strumento gestionale integrato con il WMS del magazzino e l’ERP azien-dale: la piattaforma Tran-sporeon.“Le tre funzionalità che sono state implemen-tate - prosegue Illibato - ci consentono di gestire

Giovanni Illibato, direttore Supply Chain di Lucart.

Lo stabilimento di Diecimo del Gruppo Lucart.

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l 78 Ottobre 2015 l

l LOGISTICA IN CARTIERA l

l’assegnazione trasporti e la gestione degli appuntamenti al carico/scarico in maniera assolutamente trasparente, con una comunicazione bidirezionale con i nostri vettori che è la chiave di questa soluzione win-win. Naturalmente tutte le novità informatiche richiedono una certa attenzione e quindi, anche se tec-nicamente l’implementazione sarebbe di per sé molto veloce e facile, abbia-mo introdotto la piattaforma Transpore-on gradualmente, organizzando incon-tri con i vettori per spiegarne i vantaggi. L’approccio friendly delle funzionali-tà, i corsi di formazione e l’assistenza quotidiana di Transporeon, hanno fat-to il resto: pur non avendo imposto il sistema, nel giro di poco tempo è stato adottato da tutti i trasportatori”.“La sinergia tra committenti e vetto-ri è la base della nostra piattaforma - aggiunge Roberto Ostili Regional Manager Southern & Western Europe Transporeon - perchè da sempre Tran-sporeon si pone l’obiettivo di colmare il gap di comunicazione, rendendola più effi ciente. Forniamo anche il servizio di formazione e assistenza in 23 lingue, affi nché i trasportatori possano utiliz-zare la piattaforma, comprenderne l’u-tilizzo ed eventualmente chiedere aiuto nella propria lingua”.“Nel concreto - riprende Illibato - gra-zie a No Touch Order e Best Carrier abbiamo riorganizzato l’assegnazione dei trasporti, che è diventata da subi-to più veloce e semplifi cata. Abbiamo integrato in Transporeon il nostro parco vettori certifi cati per ogni stabilimento, gestendo i trasporti sulla base di tariffe fi sse e/o offerte spot per identifi care il

trasportatore migliore per ogni viaggio. L’assegnazione dei trasporti attraverso la piattaforma ci garantisce massima trasparenza delle attività e informazioni utili per una valutazione qualitativa dei servizi, il tutto senza la tensione da par-te del personale di dover selezionare i vettori e stipulare accordi di fretta. Inol-tre, Best Carrier è stato molto utile per lo sviluppo dei trasporti all’estero, spe-cie per le nuove destinazioni, poiché Transporeon mette a disposizione la sua fl essibilità e facilità di connessione con nuovi vettori già inseriti nel siste-ma; in questo modo abbiamo potuto ampliare il nostro parco vettori e coor-dinare il processo di programmazio-ne, la richiesta quotazioni e l’assegna-zione viaggi all’interno di Best Carrier.La terza funzionalità implementata da Lucart è quella di Time Slot Manage-ment – prosegue Ostili – dedicata alla gestione degli appuntamenti al carico/scarico. In quasi tutte le aziende con le quali vengo a contatto, mi raccon-

tano di una gestione basata su telefo-nate, fax e mail, di code nel piazza-le e di concentrazione degli arrivi dei camion nelle ore centrali della giorna-ta. Con Time Slot Management il com-mittente defi nisce le fi nestre tempora-li sulla base delle proprie esigenze, gli addetti possono pianifi care in anticipo il lavoro, riducendo così gli straordinari e aumentando la produttività. Allo stes-so tempo, i trasportatori che prenotano sono consapevoli che non dovranno più fare lunghe code e, avendo forni-to i propri dati al momento del boo-king, accelerano ulteriormente i tempi dell’operazione all’arrivo presso lo sta-bilimento. Nel caso di Lucart, i vantag-gi sono stati davvero notevoli: a pari-tà d’impegno e personale, l’azienda è passata dalla gestione di un massimo di 60/65 camion al giorno ad una media di 65 con punte di 90-100. Praticamen-te la soglia massima è diventata la nor-malità senza incrementare personale e riducendo i costi”. ●

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SAUERESSIG:SAUERESSIG: SOLUTIONS ALONG SOLUTIONS ALONG THE ENTIRE WORKFLOW THE ENTIRE WORKFLOW

l 80 Ottobre 2015 l

l TISSUEl

by: Saueressig GmbH

When developing a new pro-duct, product managers are confronted with manifold

challenges: project partners need to be instructed and controlled, visual pro-perties must be aligned with technical feasibilities, quality throughout the enti-re planned production period must be ensured and packaging standards must be met. All these issues consume time. Too often, the core of the new project, that is the new product, is lost out of sight as managers are snowed under with coordination and organization tasks. As a full-service solution provi-der, Saueressig supports its customers in focusing their attention on the new product. Saueressig manages the enti-re workflow: from sophisticated pro-duct design to high-quality printing equipment and fi nal product. Experts with diversified background, knowledge and experience know exactly how to successfully launch a new product. Saueressig is part of SGK,

a global provider of brand performan-ce, and can draw on the resources and expertise of many locations worldwide. Saueressig is world’s largest manufactu-rer of embossing cylinders for the tissue industry. The company offers state-of-the-art and high-quality rollers for the production of handkerchiefs, toilet pa-per, kitchen roll and napkins. Furthermore, Saueressig offers flexo-graphic printing tools with a printing

width of up to 300 cm. A cooperation with Saueressig minimizes interfaces and signifi cantly shortens the time-to-market. Saueressig oversees the deve-lopment and implementation of new products along the entire process chain. Saueressig owns its customers’ pro-blems and develops individual solu-tions; always combining creativity and technology. Whether it is about feel, layer adhesion, tensile strength or absorbency - designs always meet the technical requirements. Saueressig ensures that by carefully testing new designs at its in-house pilot plant under close to reality circumstan-ces and in highest quality. Very often, the required machine for a new product development is not yet available. Therefore, Saueressig deve-lops and produces special machinery in close cooperation with its customers.Only when individual requirements are met technologies full of innovative strength originate. Saueressig’s offerings and services go beyond providing the machine only. Instead, Saueressig sup-ports its customers on-site during instal-lation, commissioning and maintenan-ce of special machinery. At all times, the focus of Saueressig’s experts is on delivering a high-perfor-ming end product - with passion, crea-tivity and innovative spirit. Visit Saueressig at MIAC to find the perfect partner for your product. ●

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SUCCESS OF A PRODUCT AT ITS POINT OF SALE.

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PROPERTIES SUCH AS TENSILE STRENGTH, SOFTNESS,

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INCREASINGLY IMPORTANT ROLE.

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SADAS SADAS - DIECI ANNI DI SUCCESSI- DIECI ANNI DI SUCCESSITEN STEPS [AHEAD] - UNO SGUARDO LUNGO DIECI ANNI

PER RIPERCORRERE IL CAMMINO E LA CRESCITA DI SADAS

NEL MONDO DEL SOFTWARE AUTOMATION AND SERVICE.

l 82 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

di: StudioAF

SADAS ha tagliato quest’anno un importante traguardo: 10 anni di presenza nel mondo dell’elettrifi -

cazione ed automazione di sistemi per l’industria del Pulp & Paper. 10 passi in avanti che rappresentano esperienza, ambizione, innovazione e competenze. Non un traguardo, ma un trampolino di lancio, per proseguire in crescita ed affi dabilità.Nata nel 2005, l’azienda è attiva nel mercato nazionale e internaziona-le dell’automazione e avviamento di

impianti per la carta, e può conta-re sull’esperienza acquisita attraverso interventi e progetti realizzati in diversi continenti del Mondo. Una struttura dinamica, in grado di rag-giungere i clienti in ogni angolo del pia-neta. Clienti ai quali SADAS agevola il lavoro, semplificando i processi pro-duttivi e fornendo soluzioni comple-te, a partire dalla progettazione sino all’impianto chiavi in mano. Il personale è estremamente capace, con mente aperta e fl essibile, orienta-to al lavoro di squadra, sempre pronto a imparare e a dare il meglio di sé. Un

progetto vincente basato su know-how e motivazioni forti. È proprio nel know-how infatti il punto di forza del-l’azienda, l’abilità di adattarsi a qualsi-asi esigenza del mercato, costruendo i propri impianti rispetto alle richieste del momento, supportando sempre adeguatamente le domande dei propri clienti. SADAS ha selezionato persona-le che lavora molto bene assieme, con forte motivazione professionale, e mol-ta cura viene posta per mantenere que-sto vantaggio competitivo.Nell’uffi cio Tecnico, Uffi cio Software, Reparti di Commissioning e Customer Care, sono coinvolti un numero signi-ficativo di addetti, tutti con laurea in Elettronica, Informatica, Automazione industriale e Ingegneria Elettrica.Un team di giovani eccellenze alta-mente specializzato e motivato, strate-gicamente affi ancato da un folto nume-ro di dipendenti e collaboratori, con oltre trent’anni di sviluppo nel settore

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l Ottobre 2015 83 l

del “Pulper and Paper”. L’azienda ha saputo imporre, nell’arco di pochi anni, una solida leadership soprattutto nel settore dell’industria cartaria. Progettazione elettrica, software e elet-trificazione, oltre, appunto, all’auto-mazione e all’avviamento di impianti completi per la produzione della carta, sono solo alcune delle facoltà che ren-dono SADAS un punto di riferimento apprezzato a livello internazionale da un numero sempre crescente di gran-di gruppi industriali. Di seguito l’elenco dei principali impianti cartari “green-fi eld”, realizzati in tutto il mondo fi no ad oggi: Dubai anno 2007 (PMT Italia); Russia anno 2008 (PMT Italia); Ban-gladesh anno 2009 (Recard); Grecia anno 2010 (Recard); Russia anno 2010 (Toscotec); Nigeria anno 2011 (Tosco-tec); Middle East anno 2012 (Metso); Middle East anno 2013 (Metso); Mes-sico anno 2014 (A.Celli); Algeria anno 2014 (Valmet). Di recente verrà termi-nata la realizzazione di due impianti, in Romania e Spagna, di cui è prevista la consegna in questi giorni (ottobre 2015) (Tabella 1).Oltre a ciò, sono state avviate 45 mac-chine, impianto tissue, realizzate per conto terzi. I tecnici SADAS sono pre-senti all’avviamento degli impianti, per garantirne il corretto funzionamento e per assicurarsi che gli obiettivi del pro-getto siano raggiunti nei tempi e nel-le condizioni pre-stabilite. Gli start-up ed i successivi avviamenti sono senza dubbio un’ulteriore tessera del mosai-

Tabella 12005-2014 2015

Impianti completi Chiavi in mano (MCC-DCS-DRIVES e MIS) >12 3

Sezionali macchina Drives >7 2

Quadri elettrici Motor Contro Center >2  Sistema di automazione completi Automazione/DRIVE per Ribobinatrice >20 7

Sistemi di automazione e controllo completi >48 6

Sistema di Automazione DCS completi >11 3

Commissioning Star-up e assistenza MIS >46 15

Contratti di manutenzione e assistenza service 24/24 >9 1

In questi dieci anni, per conciliare le maggiori richieste di servizi da parte dei clienti e operare in un mercato sempre più vasto e aperto alla concorrenza

nazionale e internazionale, ha portato SADAS ad investire e crescere diventan-do un gruppo di quattro aziende attive in altrettanti settori di mercato. SIS Srl, da giugno 2013, e Tecnica Sistemi Srl e SEI Sistemi da maggio 2014, sono entra-te a far parte del gruppo SADAS, un rapporto di partnership che mira a conso-lidare la leadership di settore, migliorando la propria presenza capillare su tutto il territorio nazionale ed extra-nazionale. Inoltre da maggio 2015 è nata SPS - Sadas Plant Solutions, un ramo dell’impresa specializzato nella realizzazione e manutenzione di impianti elettrici e nella fornitura di soluzioni impiantistiche all’avanguardia.L’obiettivo di SADAS è quello di riuscire ad ampliare costantemente i suoi servizi per soddisfare le esigenze dei propri clienti, per migliorarne la produttività otti-mizzando la loro produzione. Oggi l’azienda guarda in aggiunta a nuovi merca-ti e a nuovi ambiti di applicazione, in cui poter esportare il proprio know-how, come già accaduto ad esempio per quanto riguarda il settore alimentare e far-maceutico. Ad ogni progresso corrisponde un nuovo obiettivo, e ogni successo è accompagnato da una certezza: SADAS non si ferma, e intende continuare a stupire, mettendosi completamente a disposizione di clienti nuovi e consolidati.Crescere per far crescere. È con questi propositi che l’azienda guarda avanti ai prossimi 10 anni, desiderosa di continuare a costruire la propria storia ed il pro-prio successo, perché il futuro è cominciato solo ieri. ●

Gruppo SADASGruppo SADASpp

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l 84 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

co delle collaborazioni che l’azienda ha collezionato nei confronti dei più importanti gruppi internazionali car-tari, che sottolinea ancora di più la sua posizione di partner all’avanguardia nel ramo del Tissue, la sua affidabilità e competenza storica.Infi ne SADAS supporta Revamping di impianti anche molto complessi, garan-tendo tempi minimi di fermata dell’im-pianto (oltre venticinque quelli realizza-ti). Servono competenza ed abilità per

Tabella 2. PRODOTTI E SERVIZIQuadri Media Tensione MV

Quadri Power Control Center PCC

Quadri Motor Control Center MCC

Quadri Sezionali Drives

Quadri di Automazione

Quadri Pneumatici

Strumentazione di campo e processo

Distributed Control System DCS

Impianto Elettrico.

questo lavoro, soprattutto per impianti di grandi dimensioni o che utilizzano materiali sensibili o tecnologie partico-lari. Per fornire alle aziende un servizio efficace e di grande qualità, il perso-nale SADAS esegue uno studio preli-minare completo in ogni singolo caso di revamping di impianto, per valutare materiali e tecnologie al fi ne di ottimiz-zare i tempi disponibili.

Servizio clientiSempre più spesso quando si discu-te di automazione industriale il nome SADAS appare come il più appropria-to dei sinonimi. Ogni giorno, anche in questo stesso momento, l’azienda ha i propri tecnici dislocati in ogni conti-nente. Inoltre alla rapida assistenza per le emergenze, SADAS si contraddistin-gue per un effi ciente e innovativo pro-gramma di manutenzione preventiva, di cui moltissimi impianti ne stanno benefi ciando. Altro punto di forza, è senza dubbio l’approccio con cui l’a-

zienda caratterizza le fasi di start-up e baby-sitting di ogni impianto parzial-mente o interamente realizzato. Commissioning e training di altissimo livello che hanno permesso all’azien-da di distinguersi, in modo netto, dai numerosi competitors.SADAS non lascia nulla al caso. Per questo l’azienda fornisce attività di formazione all’utilizzo dei propri siste-mi, sia presso la loro sede, che on-site presso il cliente stesso. Inoltre perso-nale specializzato viene inviato nella supervisione delle attività di installa-zione, quando queste sono svolte da personale del cliente. In una fornitura chiavi in mano è la stessa SADAS ad effettuare tutte le attività di installazione. Oltre a ciò: contratti di manutenzione H24; assi-stenza remota; assistenza telefonica; manutenzione preventiva; interventi di emergenza; eventuale fornitura di tut-te le varie parti di ricambio necessarie ai vari sistemi (Tabella2). ●

NEWSToscotec absorbs Milltech into tissue technology business

Toscotec has absorbed tissue machine hood and ventilation specialist Milltech into its own tissue

technology operations. Toscotec purchased Milltech in 2012 and has since operated it as a separate com-pany, but now believes Milltech’s solutions are best offered as a brand within Toscotec’s portfolio.All of Milltech’s employees have transferred to Tosco-tec, including managing director Luca Linari, who takes on the role of Sales & Product Manager for Energy and Environmental Systems for Toscotec. This development makes Toscotec one of the few tissue

machinery suppliers which can offer the entire suite of technology for tissue production from one source.“This is a natural evolution for us,” said Toscotec ma-naging director Alessandro Mennucci. “When we acquired Milltech it created an ideal synergy becau-se minimizing energy consumption is central to our technological vision. Milltech has proved its worth in this respect, but there is no longer any benefi t from it remaining a separate company. Its manufacturing facilities are already on site here at Toscotec, and it is strategically rational to operate as one entity”. ●

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Produrre e commercializzare materiali a contatto con gli alimenti significa opera-re in un contesto industriale di grande rilievo, e quindi sottoposto a forti pressioni normative. In questo campo improvvisare non è solo pericoloso, è impossibile. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Per sviluppare il proprio business in un contesto altamente sfidante serve un partner affidabile come Ecol Studio, che grazie a trent’anni di esperienza e a una seria attività di ricerca offre soluzioni nuove ed efficaci alle sempre più complesse criticità dei propri clienti.I problemi vanno messi al tappeto, non sotto il tappeto. Se volete diventare cinture nere di analisi dei materiali a contatto con alimenti, venite a praticare il food contact con noi.

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UN PARTNER DI UN PARTNER DI ECCELLENZA ECCELLENZA PER L’AVVIAMENTO DI PER L’AVVIAMENTO DI NUOVE LINEE TISSUENUOVE LINEE TISSUENEGLI ULTIMI ANNI MARE DYNAMICS, AZIENDA DEL GRUPPO MARE, HA PARTECIPATO CON SUCCESSO ALL’AVVIAMENTO DI NUMEROSE NUOVE LINEE DI PRODUZIONE TISSUE ED È GIÀ STATA SELEZIONATA PER LA FORNITURA DI PRODOTTI E SERVIZI SU ULTERIORI FUTURE INSTALLAZIONI PRODUTTIVE TISSUE.

l 86 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

di: MARE group

Lo scopo di questo articolo è di il-lustrare al pubblico del comparto tissue le capacità dimostrate da

MARE group in molteplici avviamenti di nuove linee continue. Intendiamo mostrare, con queste righe, la competenza e la capacità organiz-zativa di questo gruppo di persone, le quali hanno operato, e continuano a operare, con orgoglio, dedizione e spi-rito di sacrifi cio al servizio dei propri clienti in varie parti del mondo.Il settore del tissue, come noto, ha sof-ferto moderatamente la fase di crisi dei consumi registrata da altri comparti in Italia; inoltre, mentre è stato abbastan-za limitato il numero di nuove installa-zioni su suolo italiano, all’estero si è as-sistito alla comparsa di numerose nuo-ve linee produttive, in particolare nei paesi dell’area medio-orientale e orien-

tale, nonché in Europa Centrale. La fase di progettazione di una nuova linea tissue, fi no a poco tempo fa, lasciava poco spazio all’individuazione dei pro-grammi chimici più adeguati alle carat-teristiche specifi che delle macchine e dei prodotti in carta da ottenere.Il comparto mostra ora invece un’atten-zione ben maggiore a questo aspetto, in quanto l’avviamento rapido ed effi -cace dei programmi chimici è crucia-le per raggiungere nel più breve tem-po possibile la piena potenzialità della macchina nel rispetto delle specifi che di vendita del prodotto fi nito. Le aziende produttrici di tissue stanno apprezzando in maniera crescente il valore aggiunto costituito dall’avere al proprio fi anco un fornitore di additivi chimici che faccia ‘propri’ gli obiettivi di effi cienza, resa e qualità del nuovo sta-bilimento. Un fornitore con queste caratteristiche può partecipare a tutte

le fasi di sviluppo del progetto facilitan-dolo enormemente dal punto di vista dell’impostazione dei programmi chi-mici. La conferma che le aziende del gruppo MARE operano secondo que-sta fi losofi a è ormai diffusa sul mercato tissue, grazie a una presenza pluride-cennale sul mercato italiano ed euro-peo e alla partecipazione a un numero rilevante di avviamenti negli ultimi anni.La sede principale è a Ossona (MI), dove una capacità produttiva di oltre 220.000 ton/anno in prodotti, per il settore cartario e chimico, si coniuga a un’organizzazione di vendita interna composta da tecnici esperti nell’appli-cazione dei chemicals tipici del setto-re Tissue. Tale struttura, la Mare Dyna-mics, ha sede nel centro del distretto cartario Tissue in Toscana, dove dispo-ne di un impianto di produzione, di un ampio magazzino e di un laboratorio per test sul processo cartario. I tecni-ci MARE hanno capacità che coprono tutti i programmi chimici coinvolti nel-la conduzione di una linea produttiva tissue, con particolare competenza nei programmi di patinatura al monoluci-do, il programma chimico specialty in cui l’azienda, attraverso Mare Dyna-mics, investe la maggior parte della ricerca e degli sforzi applicativi.

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I prodotti patinanti della serie MARE-COAT coprono un’ampia varietà di principi attivi patinanti, i quali posso-no inoltre essere modificati ’ad hoc’ per il cliente specifi co dato che l’azien-da è in grado di produrre direttamen-te da materie prime. L’abbinamento con la gamma di distaccanti della serie MARELEASE e ai protettivi e modifi-catori MAREMOD permette di gestire la patinatura di qualsiasi monolucido in ghisa, ghisa metallizzata e acciaio metallizzato, con crespatura a secco e umido; anche il controllo delle proprie-tà meccaniche a umido permanente è un’applicazione estremamente impor-tante per l’azienda, essendo MARE uno dei principali produttori europei di resi-na per la umido resistenza con gli addi-tivi della serie MARESIN; incremento delle proprietà meccaniche a secco tramite derivati dell’amido, enzimatici o resine; MARE dispone di una gam-ma completa di additivi (MAREBOND, MARECOAT) per lo sviluppo di resi-stenza a secco, a partire da prodotti a base di amido e carbossimetilcellulosa fi no a tecnologie di natura enzimatica e polimerica. L’interesse nello sviluppo delle resistenze meccaniche a secco sta crescendo nel comparto, a seguito della variabilità dei prezzi della materia prima, in particolare della fi bra corta, e per la sempre maggior attenzione al risparmio energetico.Inoltre, lo sviluppo di resistenza mec-canica per via chimica con conseguen-te riduzione dell’impatto della raffi na-zione può essere parte di una strategia di modifi ca delle proprietà superfi ciali e del bulk del prodotto tissue. Le capacità di MARE group copronotutti gli aspetti della defi nizione e appli-cazione dei programmi chimici sopra elencati, includendo anche la loro ef-fettiva messa in opera. Ad esempio, itecnici MARE possono supportare il cliente nella eventuale modifi ca di al-cuni dettagli strutturali della macchina continua, se necessaria per permette-re al programma chimico di svolgere a pieno la sua funzione; oppure possono supportare lo stabilimento nella scel-ta del tipo di impianto di dosaggio più adatto all’applicazione del chimico e nella sua corretta installazione e manu-tenzione. I tecnici, inoltre, seguono con continuità il rendimento dei programmi chimici in corso presso i propri clienti,

proponendone anche la modifi ca, ove necessaria, a seguito di mutate con-dizioni di processo o di soluzioni più innovative. In conclusione, MARE si presenta oggi alle realtà produttrici di tissue come un partner in grado di dialogare su tutti i programmi chimici di interesse per il settore e su tutti gli aspetti ad essi ine-renti, dalla progettazione fi no alla veri-fi ca continua dell’effi cienza dei tratta-menti, per garantire al cliente il valore aggiunto atteso dall’applicazione dello specifi co additivo.Passiamo ora a descrivere le modali-tà con cui è stato fornito supporto ai clienti negli avviamenti eseguiti negli ultimi anni. Le attività svolte si posso-no riassumere in quattro fasi successi-ve di progettazione, implementazione, avviamento e service.

Progettazione: la fase di progettazio-ne prende il via molti mesi prima del completamento dell’installazione del-la macchina continua. In questa fase vengono acquisite tutte le informazio-ni necessarie per decidere la natura, modalità e dosaggi dei chemicals da applicare, gli interventi da suggerire per rendere possibile l’applicazione dei programmi chimici e il tipo di apparec-chiature di dosaggio che devono essere presenti in cartiera. In questa fase, normalmente si colla-bora anche con i costruttori della linea produttiva e con gli incaricati dell’in-stallazione delle utenze su una varie-tà di aspetti, a partire dalla semplice individuazione di punti di dosaggio e campionamento, passando per la progettazione e localizzazione delle attrezzature di dosaggio fi no alla defi ni-

Esempio di determinazione del profi lo termico di un feltro umido di macchina tissue. L’esame termografi co permette di evidenziare i settori della vestizione che rimuovono acqua meno effi cacemente dal foglio.

Esempio di determinazione del profi lo termico di una bobina di carta in fabbricazione. Da quest’esame si possono rilevare immediatamente la presenza di fasce umide derivanti da molteplici fattori sulla macchina continua.

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l 88 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

zione di eventuali modifi che sulla mac-china continua. Implementazione: questa fase inizia in genere almeno tre mesi prima dell’av-viamento della macchina continua. In questa fase i tecnici MARE verifi cano che tutte quanto defi nito in fase di pro-gettazione venga effettivamente messo in opera. Avviamento: la fase di avviamento vede i tecnici coinvolti nella messa in opera di tutti i trattamenti convenuti con il cliente, che, nella maggioranza dei casi sono la quasi totalità di quel-li presenti in cartiera. Prima dell’inizio di questa fase il personale della car-tiera riceve inoltre un training che gli permettere di conoscere la natura e la funzione dei programmi chimici in par-tenza, la dislocazione degli impianti e la modalità di regolazione del dosag-gio degli additivi. L’avviamento in sé si può distinguere nelle seguenti fasi: pri-mo avviamento; in questa fase MARE si occupa di mettere in marcia i program-mi chimici principali; assestamento del-la produzione; la macchina continua viene mantenuta ad una velocità limi-tata rispetto a quella di progetto men-tre vengono affrontati tutta una serie diaspetti ingegneristici.In questa fase, si verifi ca il buon funzio-namento di tutte le apparecchiature di dosaggio e l’avviamento di tutti gli altri trattamenti chimici; speed up; procede gradualmente ad aumentare la velocità della linea continua fi no a raggiungere valori almeno vicini a quelli di progetto.

In questa fase, i tecnici MARE verifi ca-no passo passo il comportamento dei vari trattamenti chimici in risposta all’in-cremento di produzione e carico del-le acque di ciclo. Le attività di training vengono riprese alla fine della fase di avviamento in modo da illustrare al per-sonale di cartiera come sono stati impo-stati i dosaggi dei vari prodotti applicati e le manovre necessarie per la corretta gestione dei programmi chimici.Service: una volta terminata la fase di avviamento, vengono intraprese le atti-vità di ‘service’ routinario. Esse includono la regolazione dei dosaggi degli additivi e del rendimento di ciascun programma chimico, non-ché, ad esempio, l’analisi di eventua-li depositi rinvenuti sulla macchina da carta o all’interno di difetti sul prodotto fi nito. Ricordiamo che MARE, presso la propria sede di Ossona, può eseguire esami FT-IR (infrarosso in trasformata di Fourier) e GC-MS (abbinamento Gas Cromatografia con Spettrometria di Massa) tramite i quali è possibile identi-fi care virtualmente la natura di qualsiasi deposito di natura organica e inorga-nica. Non di rado, offriamo anche un servizio di verifi ca dei risultati prodotti dal controllo qualità, in particolare nel-le prime fasi di vita dello stabilimento.Al termine di ogni visita di service, i tecnici rilasciano un rapporto di ser-vizio che raccoglie i principali dati di macchina, le caratteristiche del pro-dotto tissue rilevate durante la visita, le misure fi siche e chimiche svolte duran-

L’immagine illustra come si presenta un profi lo vibrazionale. L’intensità di ciascun gruppo di frequenze è facilmente individuabile e può essere correlato a specifi ci elementi meccanici o fenomeni derivati dall’interazione tra la superfi cie del monolucido e la lama esaminata.

te i controlli e il dosaggio, le imposta-zioni dei sistemi di applicazione, lo stock e l’autonomia residua di ciascun prodotto. L’attività di service svolta da MARE include attività come l’analisi delle vibrazioni prodotte dall’interazio-ne tra il monolucido e le lame durante la normale conduzione della macchi-na continua. Questa tecnica permette di registrare e analizzare dati oggetti-vi e riproducibili sull’energia vibrazio-nale prodotta dall’interazione tra lama e cilindro monolucido e consente di prevenire la formazione di difetti sulla superfi cie dello stesso quali le così det-te ‘chatter marks’. I tecnici, grazie alla strumentazioni e alle competenze in loro possesso, possono quindi indicare come minimizzare l’energia vibraziona-le tramite la gestione corretta degli ad-ditivi coinvolti nel programma di coa-ting . Inoltre, possono dare validi sugge-rimenti sulla gestione dei cambi lama e di alcuni aspetti meccanici quali stick out e pressioni applicative, tutto questo rapidamente e senza infl uire sul norma-le svolgimento della lavorazione. L’ana-lisi vibrazionale permette inoltre di evi-denziare precocemente problematiche relative all’energia volvente del cilindro yankee, dovute a problemi strutturali o impiantistici relativi, ad esempio, all’e-strazione condense. Un’ulteriore attivi-tà di service l’azienda svolge regolar-mente consiste nella rilevazione del profi lo termico della bobina in produ-zione come anche, ad esempio, delle vestizioni e di elementi della macchi-na continua. Queste misurazioni sono state impiegate più volte per valutare lo ‘stato di salute’, ad esempio, di un feltro umido, ovvero l’eventuale presenza di soda straw intasati all’interno del mo-nolucido. Il presente articolo ha inteso presentare le capacità di Mare Group nel settore tissue e, più specifi catamen-te, nell’avviamento di nuove linee pro-duttive tissue. A questo punto del 2015, si può con-statare che i clienti che si sono affi dati a MARE per la gestione della chimica sulle nuove installazioni hanno ottenu-to risultati eccellenti. Ad esempio, il cliete che l’azienda ha più recentemente supportato in avvia-mento è riuscito ad avviare la produ-zione continua in 10 giorni e a ottene-re ottime performance entro il primo mese di lavoro. ●

Page 89: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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OFFICINE AIRAGHI E LBZ:OFFICINE AIRAGHI E LBZ: QUANDO LA QUALITÀ ITALIANA QUANDO LA QUALITÀ ITALIANA

INCONTRA LA INCONTRA LA PERSONALIZZAZIONEPERSONALIZZAZIONEOFFICINE AIRAGHI E LBZ SONO DUE AZIENDE TRA LORO MOLTO VICINE, E NON È SOLO UN FATTO GEOGRAFICO QUELLO CHE LE UNISCE. INFATTI ENTRAMBE SI TROVANO NELLA PROVINCIA DI VERONA, DISTRETTO IMPORTANTE DELL’INDUSTRIA CARTARIA CON REALTÀ ECCELLENTI PRESENTI E PASSATE; ENTRAMBE, INOLTRE, HANNO FATTO DEL LORO MARCHIO UNA GARANZIA DI QUALITÀ BASATA SULLA PREPONDERANTE PERSONALIZZAZIONE DEI PRODOTTI E ANALISI TECNICHE.

l 90 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERAl

di: Michele Ghibellini

Offi cine AiraghiImpresa, attiva da oltre 65 anni nel set-tore, che ha sviluppato una notevole esperienza in materia di preparazione impasti, focalizzandosi principalmente nell’ambito della raffi nazione. Con la terza generazione dirigente di Luca e Michele Ghibellini, Officine Airaghi ha deciso di puntare fortemente su di un servizio di messa a punto e razio-nalizzazione del comparto della raffi -nazione attraverso prodotti e soluzio-ni personalizzate su misura. “La crisi economica recente ha fatto riscoprire nuove opportunità e - afferma Michele Ghibellini - a razionalizzare meglio ciò

che si ha. Per prima cosa occorre quin-di capire quali siano le variabili spesso trascurate in cartiera che possano por-tare immediatamente a un’ottimizza-zione del proprio sistema di lavoro e di produzione. Solo successivamente si dovrà indagare come razionalizzare ulteriormente, il consumo energetico e la produttività”.

LBZSocietà nata nel 1995 dal desiderio dei tre soci fondatori di raggruppare per-sonale con esperienza pluridecennale nel settore cartario e delle lavorazioni di rulli di grandi dimensioni. Se il de-siderio iniziale puntava al mercato del-le manutenzioni, nel giro di pochi anni

l’azienda cresce e si espande sotto ogni punto di vista, sia tecnologico che commerciale. Oggi, oltre alla manuten-zione, l’attività prevalente è diventata la costruzione di nuovi particolari, a par-tire dai rulli di tutte le tipologie (pres-se, aspiranti, avvolgicarta, traino, capo-tela, guida, ecc) per arrivare a sezioni di macchina complete, quali gruppi pres-sa, tavola piana, dryer section, arrotola-tori pope, svolgitori, tenditori automati-ci e quant’altro possa essere necessario nella macchina continua. “Abbiamo cercato di strutturarci in funzione del-le esigenze del cliente - spiega Stefano Boccianti socio fondatore dell’azienda con Luigi Lavarini e Mauro Zullo - per-chè l’esigenza di oggi è questa, non il

p Particolare lamatura fresata.

t Tornitura CNC di pezzo in acciaio inossidabile.

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l Ottobre 2015 91 l

prodotto standard ma personalizzato. Le aziende nostre clienti spesso non hanno più le disponibilità economiche di un tempo, per questo ci siamo spe-cializzati nel perfezionare impianti esi-stenti o nel recuperare quanto di buo-no il cliente già possiede dandogli una nuova vita più tecnologica”.

La personalizzazione secondo Offi cine Airaghi

«La profonda conoscenza dei problemi tecnici e di manutenzione - spiega Ghi-bellini - ci consente di progettare e pro-durre in tempi brevi, grazie al nostro mo-derno parco macchine, svariati tipi di ricambi per macchinari destinati all’a-rea preparazione impasto”. Vasta è infatti l’offerta di pezzi mec-canici in acciaio inox, di componenti per la raffi nazione come dischi e coni per raffi natori, prodotti per la depasti-gliazione, lamiere e settori forati per spappolatori, bussole di usura per pro-tezione albero, giranti e alberi per pom-pe, rotori per pulper, turboseparatori e rotori per cestelli, cestelli a fori o fessu-re, coni depuratori.

Promotori di una gestionepersonalizzata della clientela “Siamo promotori di una gestione per-sonalizzata della clientela, in poche parole - continua Ghibellini - essa è tra-

ducibile nella scel-ta di materiali, servi-zi, studi tecnologici, intrecci relazionali rivolti alla realizzazione di prodotti su misura per ogni singola richiesta, ma sempre rispettosi dei canoni dell’alta qualità. Proprio la ricerca della massi-ma personalizzazione del prodotto ha portato allo sviluppo negli ultimi anni di alcuni prodotti innovativi già brevet-tati internazionalmente che, se da un lato sono volti a miglioramenti tecnici nel trattamento dell’impasto, dall’altro si prefi ggono l’obiettivo di raggiungere un sempre maggiore risparmio energe-tico. Le questioni (e i costi) legati all’e-nergia, difatti, suscitano una crescente sensibilità all’interno mondo cartario essendo questa un’industria energivora in ogni fase di lavorazione”. L’attenzio-ne di Offi cine Airaghi è dunque quella di proporre (anche grazie alle informa-zioni che il cliente potrà offrire) la solu-zione maggiormente mirata alle esigen-ze della cartiera, senza alcun vincolo legato alla realizzazione del ricambio, come invece per le tradizionali tecniche costruttive, in modo da realizzare un vero e proprio “ricambio su misura”.

La personalizzazione secondo LBZ

“Il quotidiano rapporto con il clien-

te, la conoscenza dei problemi legati alle manutenzioni - spiega Boc-cianti - ci ha consentito di individuare le criticità sugli impianti, proponendo rebuilding e nuove forniture di compo-nenti che tengano in considerazione le esigenze di ogni specifi co impianto. Spesso il cliente già possiede delle parti di macchina che sono potenzialmente valide, noi riusciamo a recuperare tut-to ciò che è ancora effi ciente fornen-do le parti nuove adattate e ottimizzate per far funzionare al meglio l’impianto e permettendo un notevole risparmio economico. L’esperienza di Officine Airaghi e LBZ, se pur attraverso per-corsi diversi ci ha portato a maturare esattamente la stessa consapevolezza, cioè che la parola d’ordine è persona-lizzazione. Da questo confronto con il mercato, vissuto nelle nostre azien-de, ci siamo avvicinati ed è nata una collaborazione grazie alla quale possia-mo seguire il cliente pressoché in tut-

p Rulli cromati.

u Size Press.p Profi lo Lamatura EFP® (Extra Fine Pattern®).

p Tenditore automatico.

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l 92 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERAl

Regolatore automatico.

Ricambio di raffi natore conico con tecnologia CNConic®.

Ricambio di raffi natore a disco con tecnologia EFP® (Extra Fine Pattern®).

te le sue esigenze. Le nostre produzio-ni sono complementari, abbiamo lo stesso mercato di riferimento e possia-mo dare un completo supporto al cliente. Finalmente si inizia a vedere che nascono sponta-neamente le reti di impresa. In questo modo possiamo met-tere insieme le nostre risorse organizzative per persegui-re obiettivi che da soli non potremmo raggiungere. Gra-zie a questo spirito di aggrega-zione è nata una buona colla-borazione con un’altra azienda del nostro territorio, Zava Meccanica, che offre montaggi meccanici e con la quale siamo quindi in grado di com-pletare le nostre forniture anche con la posa in opera. La sinergia che è nata tra le nostre aziende crediamo che sia la chiave per aumentare la nostra com-petitività e stare al passo con un mer-cato sempre più globalizzato e di con-seguenza di competere su qualità ed innovazione” .

I prodotti “su misura” di Offi cine Airaghi e i loro

risultati in cartiera: EFP® e CNConic®

Alla base dell’offerta “su misura” di prodotti e di sistema che Offi cine Aira-ghi offre, resta il metodo costruttivo e di lavorazione meccanica a controllo numerico (CNC). Difatti, attraverso questa metodologia di lavorazione, i ricambi vengono sem-pre più personalizzati a seguito delle

richieste dei clienti e non comportano spese ulteriori per progetti interamen-te incentrati sulla specifica esigenza espressa dalla cartiera. EFP® e CNCo-nic® si inseriscono decisamente in que-sta direzione. È proprio nel campo del-la raffi nazione che la cura nei dettagli, riscontrabile esclusivamente con lavo-razioni meccaniche di precisione a CNC, è ancor più evidente. Difatti, come afferma Ghibellini “nella realizzazione delle lamature e dei cana-li vengono utilizzate frese speciali che garantiscono la perfetta perpendicolari-tà e gradi di rugosità molto bassi in gra-do di ridurre attriti e conseguentemen-te il consumo energetico. Ovviamente tutto ciò consente di massimizzare la capacità idraulica (portata) della mac-china, che viene mantenuta costante per tutta la vita della guarnitura”. Altro fattore che necessità di costanza in un ricambio per la preparazione impa-

sto è il rispetto dei parametri di raffi -nazione impostati. A tal riguardo, le guarniture EFP® e CNConic® sono in

grado di garantire il manteni-mento della dimensione del-la lama e del vano fino alla loro sostituzione indipenden-temente dal grado di usura. I clienti, dunque, potranno sce-gliere tra una infinita gamma di possibilità e di combinazio-ni di barre, vani ed angolature, mantenimento di caratteristi-che per tutta la vita utile del ri-cambio, eccellenti materiali e

molto altro ancora. Nella Tabella 1, vengono riassunte tutte le peculiarità e vantaggi ottenibili attraverso il meto-do costruttivo di Offi cine Airaghi ed in particolar modo attraverso la Tecnolo-gia EFP® (Extra Fine Pattern®).

Il Made in Italy nel mondoOffi cine Airaghi e LBZ sono da tempo impegnate in un processo di internazio-nalizzazione sia del proprio marchio che dei propri prodotti e manufatti. Molteplici sono i mercati di riferimen-to delle due aziende, tra cui si posso-no citare: Indonesia, Cina, Russia, USA, Sud America, Nord Africa, Est Europeo nonché Spagna, Francia e Gran Breta-gna. Grandi possibilità di sviluppo sono offerti, ovviamente, dalle zone del Far East, paesi alquanto interessanti con i quali le due realtà veronesi hanno già instaurato un rapporto di collabora-zione e fi delizzazione. La produzione interamente Made in Italy è per entram-

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l 94 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERAl

Tabella1. Vantaggi riscontrabili attraverso Tecnologia EFP® (Extra Fine Pattern®) Disponibilità su ricambio Conico

Disponibilità su ricambio a Disco

Possibilità di realizzazione di qualsiasi tipo di lamatura (anche con barra inferiore ad 1mm. di spessore) √ √

Possibilità di ri-ottenimento nuova lamatura attraverso processo di risolcatura della guarnitura usurata (risparmio 30% costo nuova serie) √

Lavorazione attraverso macchine a CNC, che permette la realizzazione di lamature estremamente precise e costanti nell’usura √ √

Assoluta equilibratura √ √Maggiore semplicità di montaggio che si traduce in economie nel tempo di fermata del raffi natore √ √

Realizzazione di dischi interi (anche se è possibile fornirli sezionati in settori) che permette di limitare la foratura di fi ssaggio in modo da massimizzare la superfi cie utile lamata o di raffi nazione

Rapida consegna √ √Costanza qualitativa del prodotto nel tempo, garantita dalla ripetitività delle lavorazioni effettuate con macchine CNC √ √

Mantenimento della dimensione della barra e del vano per tutta la vita utile del ricambio √ √Massimizzazione della capacità idraulica/portata grazie all’esecuzione di canali perfettamente perpendicolari e con gradi di rugosità molto bassi √ √

Riduzione di attriti e di consumo energetico √ √Realizzazione di ricambi per qualsiasi tipo di raffi natore sul mercato √ √

be un vanto ed un onere: “L’innovazio-ne tecnologica e il prodotto interamen-te Made in Italy per noi è la risposta da proporre all’industria cartaria nazionale e internazionale - afferma Ghibellini - facendo leva su quella creatività e adat-tabilità tipica della nostra cultura che

diventano garanzia di progettazione e produzione di prima qualità. La ricerca e sviluppo è il fulcro di ogni percorso di crescita; uno sviluppo però che sap-pia anche essere sostenibile e che non consideri solo variabili di mero profi tto economico”.

Sinergia al MIACOffi cine Airaghi e LBZ quest’anno saran-no presenti, affi ancate, al piano superio-re della Mostra Internazionale dell’Indu-stria Cartaria di Lucca presso gli stand B19 e B21 proprio di fronte la sala con-ferenze della Manifestazione. ●

NEWSGlobal Timber and Wood products market update

India has limited domestic forest resources to sup-ply its forest industry, and with growing domestic

demand for forest products, the country’s pulp mills and sawmills have found it necessary to increase importation of wood raw-material both in the form of wood chips and logs. Over the next fi ve years, demand for paper is expected to increase by betwe-en 2-12% annually, depending on paper grade. Over the past decade, the domestic pulp industry has steadily increased its usage of pulpwood because

of higher pulp production, less usage of bamboo and because several pulp mills switched from recycled fiber to wood fiber. The share of imported wood fiber for the pulp industry accounted for almost ten percent of total consumption of wood fiber in 2014, and this share is expected to increase in the coming years. The shor-tage and high cost of local pulpwood in India has resulted in increased interest in

sourcing wood chips from overseas despite logisti-cal diffi culties both at the ports and when transpor-ting the chips from the ports to the pulp mills long. Importation of chips is fairly new and Indian pulp mills did not import any wood chips until 2013 when the fi rst shipments of hardwood chips from South Africa, Australia and Thailand arrived. The total imports reached just over 200,000 odmt in 2013, then rose to approximately 370,000 odmt in 2014, according to the Wood Resource Quarterly. South Africa has been the major supplier of chips, with shipped volumes accounting for about 70% of the total import volume in 2015. During the fi rst six months of 2015, India imported an estimated 180,000 m3, or about 30% more than in the same period in 2014. So far in 2015, three countri-es have exported wood chips to India, South Africa, Brazil and Vietnam. South Africa has been the domi-nant supplier to date, and is likely to continue to be the major supplier for the foreseeable future. ●

Lack of domestic forest resources has forced the pulp industry in India to increasingly rely on hardwood chips from overseas for its wood fi ber needs, report the Wood Resource Quarterly.

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IGGESUND: SOSTENIBILITÀ, IGGESUND: SOSTENIBILITÀ, ELEMENTO CHIAVE ALLA BASE DI OGNI DECISIONEELEMENTO CHIAVE ALLA BASE DI OGNI DECISIONE TANTI PICCOLI PASSI SI SOMMANO A MISURE

PIÙ IMPORTANTI. QUESTE SEMPLICI PAROLE

RIASSUMONO L’IMPEGNO AMBIENTALE DI

IGGESUND PAPERBOARD.

l 96 Ottobre 2015 l

l SOSTENIBILITÀ l

di: Iggesund - Holmen Group

È facile portare ad esempio gli in-vestimenti multimilionari dell’a-zienda e la loro importanza, ma

vanno ricordate anche tutte quelle piccole forme di investimento dalla forte valenza ambientale. Una di que-ste è il ponte in legno che collega lo stabilimento di Iggesund all’impianto di depurazione delle acque reflue si-tuato sulla vicina isola di Skälön. “Una strategia ambientale a lungo termine consiste di poche decisioni di grande portata ma, soprattutto, di tanti picco-li interventi sulla gestione degli aspetti ambientali,” spiega Anna Mårtensson, Environmental Manager dello stabili-mento di Iggesund, Svezia. “In questo caso un ponte in legno si prospettava come una scelta ecosostenibile miglio-re rispetto ad uno in calcestruzzo.” Se in Svezia, per oltre un secolo, si è costruito prevalentemente ponti in ac-ciaio e calcestruzzo, oggigiorno quelli in legno stanno riguadagnando terreno. Sono belli, durevoli come quelli in cal-cestruzzo, sostenibili e ne rappresenta-no una valida alternativa.

È con gli anni ’90 chel’attuale storia dei ponti realizzati in le-gno ha avuto inizio nei paesi nordici. In quegli anni Svezia, Norvegia e Finlan-dia stabilirono di adottare soluzioni tecniche e normati-ve comuni per la co-struzione di pontistradali in legno dal-le stesse prestazioni e dalla stessa durata di quelli in acciaio e calcestruzzo. Ad oggi è un ponte a traffi co ciclopedonale di 230 metri nel-la città settentrionale di Umeå, il ponte in legno più lungo della Svezia. Il più antico della nazione è invece data-to al 1731 ed attraversa il fi ume Skel-lefteå. La maggiore conoscenza delle proprietà del legno come materiale da costruzione, ha fatto sì che architetti ed ingegneri lo utilizzino sempre più per realizzare nuovi ponti.Iggesund Paperboard ha seguito que-sta nuova tendenza. Con l’ampliamen-

to dell’impianto di depurazione del-le acque reflue dello stabilimento di Iggesund sulla vicina isola di Skälön, si è deciso di sostituire il vecchio pon-te di collegamento con una struttura più solida. Il nuovo ponte permette-rà ai mezzi pesanti di raggiungere l’i-sola evitando una deviazione di nove chilometri. “Abbiamo calcolato che la nuova struttura ci ripagherà sia a livello economico che ambientale,” aggiun-ge Anna Mårtensson. Si è scelto di uti-lizzare il legno per semplici motivi. In

“Un ponte in legno all’interno di un’area industriale deve essere capace di rispondere alle esigenze prefi sse, deve essere sostenibile e di lunga durata. Il fatto che sia anche bello è un valore aggiunto,” commenta Anna Mårtensson, Environmental Manager presso lo stabilimento svedese di Iggesund Paperboard.

Il ponte per l’isola di Skälön, lungo 128 metri, ha una sola corsia, percorribile a senso unico, della larghezza di 4.5 metri, dotata di semafori. Il ponte appoggia su travi in legno lamellari assemblate con bulloni.

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l 98 Ottobre 2015 l

l SOSTENIBILITÀ l

primo luogo perché, essendo Holmen Group, al quale Iggesund Paperboard appartiene, un gruppo industriale fore-stale, appariva la scelta più ovvia. Un ponte in legno è poi più economico e più veloce da costruire. “Ma soprattut-to, l’impatto ambientale è decisamen-te inferiore a quello di materiali quali acciaio e calcestruzzo,” dichiara Mår-tensson. Da uno studio della facoltà di Ingegneria dell’Uppsala University sull’analisi del ciclo di vita di un ponte in calcestruzzo della durata di 40 anni, includendo i costi di investimento, il processo di costruzione e la manuten-zione, risulta che la quantità di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera sia doppia rispetto a quella rilasciata da un ponte in legno. Nel 1915, per rifornire lo stabilimento di acque di processo, venne costruita una tubatura in legno tuttora esistente, a distanza di 100 anni, e perfettamente

funzionante. Questo a dimostrazione di quanto il legno sia un materiale di lunga durata.

La sostenibilità è alla base del lavoro di Iggesund

Paperboard Per ogni decisione presa vengono va-gliati gli aspetti ambientali, piccoli ograndi che siano. L’attenzione e la cu-ra per il territorio accompagnano ogni attività dell’azienda perchè i buoniinvestimenti vanno sempre di pari pas-so con un ambiente migliore. “La somma di piccoli ma costanti mi-glioramenti si concretizza in enormivantaggi per l’ambiente, con basse emissioni e la possibilità che, anche in futuro, Iggesund Paperboard mantenga la sua posizione di testa nelle classifi -che delle aziende più sostenibili, ”com-menta Mårtensson. In pochi anni, l’at-tenzione alle problematiche ambientali

hanno determinato un dimezzamen-to delle emissioni di biossido di zol-fo e di particolato nello stabilimento di Iggesund. Inoltre, i cospicui inve-stimenti nell’impianto di depurazio-ne delle acque reflue hanno portato ad una radicale riduzione delle emis-sioni di nutrienti nel Mar Baltico, con un conseguente miglioramento della qualità dell’acqua e chiari segnali di ripresa dell’ecosistema marino. Ancor più importante è, tuttavia, l’attenzio-ne rivolta al fattore umano – stimola-re i dipendenti dell’azienda a rifl ette-re sulle proprie azioni quotidiane, per uno sforzo comune volto alla salva-guardia dell’ambiente. “Il nuovo ponte di collegamento in legno verso l’iso-la di Skälön, rosso e lungo 128 metri, rappresenta uno dei nostri piccoli ma importanti passi avanti in favore della sostenibilità,” conclude Anna Mårtens-son. “Ed è anche molto bello”. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Affermatasi nel mondo della carta oltre 60 anni fa come fornitore

di lame patinatrici in acciaio, oggi la Bonetti SpA è un’azienda italia-na con 5 stabilimenti nel mondo e un know how sulle lame sempre più solido. Con l’inserimento nel 2014 di un moderno impianto di metalliz-zazione e di un attrezzatissimo laborato-rio tecnologico, la Bonetti SpA ha migliorato le proprie potenzialità per la produzione di lame

crespatrici rivestite. MIZAR e SIRIUS so-no lame crespatrici con rivestimen-ti in ceramica e carburi di cromo e sono i prodotti di punta della pro-duzione odierna. Frutto della ricerca e sviluppo dell’a-

zienda, questi prodotti sono stati stu-diati per soddisfare le esigenze più

“classiche” della carta tissue come soffi -cità e spessore ma anche quelle più “moder-ne” come la facilità di utilizzo, la durata e la necessità che la lama renda il processo più sta-bile possibile. Un team di tecnici specializzati, per seguire la cartiera che si affaccia all’utilizzo per la prima volta di lame rivestite o che ha già esperienza con questi tipi di lame, è a disposi-zione della clientela. Parallelamente alla produzione delle lame, la Bo-netti progetta e fornisce una gamma completa di raschiatori per le macchine tissue. Ai tradizionali Sistemi di Crespatura forniti in tutto il mondo, negli ultimi anni si sono aggiun-ti i raschiatori doppi BONTWIN per le presse aspiranti. Con l’utilizzo del sistema BONTWIN si ha un aumento del grado di secco post-pres-sa (con conseguente risparmio di energia) e un notevole miglioramento del profi lo della carta. A completamento dell’offerta Bonetti, è dispo-nibile un servizio tecnico specializzato, pre e post vendita per consigliare e aiutare il cliente nella risoluzione dei vari problemi. ●

L’offerta Bonetti per il mondo tissue

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OMC COLLAREDA STARTED OMC COLLAREDA STARTED UP 60 TPD RECYCLED PAPER UP 60 TPD RECYCLED PAPER FOR P&W AT UE “PAPER FOR P&W AT UE “PAPER MILL” OF GOZNAK, BORISOV, MILL” OF GOZNAK, BORISOV, REPUBLIC OF BELARUS.REPUBLIC OF BELARUS.OMC COLLAREDA SUPPLIED STOCK PREPARATION LINE AT UE “PAPER MILL” OF GOZNAK, HISTORICAL PLANT LOCATED IN BORISOV, ABOUT 80 KM EAST OF MINSK. PLANT WAS SUCCESSFULLY STARTED UP IN MAY 2015.

l 100 Ottobre 2015 l

l IN PAPER MILLSl

by: OMC Collareda Srl

The supply includes High Consi-stency Pulper HC10, Dumping Screen DS2, High Density Cle-

aner HDC1200, 2 Stages Fine Scree-ning working at medium consistency MC2 + MC1, engineering and on-site services. Rest of the auxiliaries were bought by Goznak, under OMC Col-lareda supervision. This way of doing business, which is an alternative to the well known “Turn-key Project”, has allowed Goznak to reduce the overall investment, without affecting the fi nal result. Due to excellent cooperation between Goznak and OMC Collareda the line started up smoothly and accor-ding to schedule. Combination of Hi-gh Consistency Pulper friction action,

Dumping Screen drilling plate having 4 mm holes and medium consistency fi ne screening wearing 0,15 mm slotted baskets, guarantees high fi nal product quality even using medium-low raw ma-terial quality. The combination of tech-nical expertise with the right equipment and tools required to a superior produc-tive performance, is the key to success of the company’s project, and it largely accounts for the increasing growth that Goznak is experiencing since its year of foundation. This is just the 1st step of the Goznak ambitious project. “Throughout the years - Vladimir Alexe-enok, Chief Engineer of UE “Paper Mill” of Goznak, said - our company has successfully met the challenges, based on its ability for a sustainable growth along with suitable development poli-

t High Consistency Pulper HC10. p Dumping Screen DS2 holes 4.0 mm.

p High Density Cleaner HDC1200.

q Fine Screening MC2 + MC1.

cies, as the notion of growth does not necessarily mean improvement. The company has made a considerable in-vestment effort in capital and human re-sources in order to achieve the winning combination of these two concepts. The decision to do the project with OMC Collareda has been winning. We have found a company prepared under the knowhow and knowledge profi le, who has followed us before, during and after. More than a supplier we have found a partner”. ●

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QUATIS, LA QUATIS, LA SOLUZIONE SOLUZIONE PER IL CONTROLLO PER IL CONTROLLO DELLA CONFORMITÀDELLA CONFORMITÀ

DEI PRODOTTI TISSUEDEI PRODOTTI TISSUEIL MERCATO DEI PRODOTTI TISSUE, ROTOLI DI CARTA

IGIENICA, PER CUCINA, FACIAL TISSUE E ALTRI, STA

ENTRANDO IN UNA FASE DI MATURITÀ, CARATTERIZZATA

DAL COMPORTAMENTO DI ACQUISTO SEMPRE PIÙ

SELETTIVO DA PARTE DEI CONSUMATORI.

l 102 Ottobre 2015 l

l TISSUE l

di: Pulsar Srl

La gamma crescente della varie-tà dei prodotti sugli scaffali dei supermercati e le crescenti cam-

pagne pubblicitarie, spingono i con-sumatori non più solo a soddisfare il bisogno primario del prodotto, ma a scegliere tra le varie caratteristiche dei diversi prodotti disponibili. L’amplia-mento della varietà e la differenziazione tra i vari marchi, comunicata mediante la promozione di aspetti particolari, au-menta le aspettative dei consumatori, che oltre al bisogno di base, vogliono ora anche soddisfatte le promesse di qualità delle varie proposte.Questa maggior consapevolezza e se-lettività, legata alla naturale evoluzio-ne dei prodotti nell’ambito dei beni di consumo, porta alla necessità che le aziende produttrici siano sempre più attente alla coerenza tra la qualità pro-messa e la qualità effettiva. In questo ambito, rientra anche la presenza di difetti nei prodotti e confezioni che se pur non compromettono la funzio-nalità del prodotto, influiscono sulla percezione della qualità da parte dei consumatori. Infatti in tale scenario, il consumatore che trova dei prodotti o confezioni con difetti (per esempio ro-toli danneggiati o pacchi aperti o con

buchi), tenderà a rifiutare tale prodotto, orientandosi verso altre scelte più attente a questi aspetti e alla coeren-za tra qualità promessa e quali-tà effettiva. D’altra parte, la produzio-ne di tali articoli, che per loro natura hanno basse marginalità unitarie che rischiano di venire ulteriormente com-presse dalla concorrenza sui mercati, è organizzata per gestire elevate velo-cità e capacità produttive, il cui ritmo e livello, non consente più di opera-re mediante un semplice controllo da parte degli operatori, ma necessita di strumenti adeguati. Inoltre spesso non sono chiaramente individuati né i livelli di non conformità delle produzioni ge-stite, né la loro natura, né le ragioni che le generano, rendendo così diffi coltoso il mantenimento dei livelli richiesti dal mercato. Avendo colto questa tenden-za, Pulsar, azienda nota per la proposta di sistemi di trasporto e movimentazio-ne dei prodotti all’interno delle linee di produzione, ha studiato e realizzato dei sistemi da poter utilizzare per il con-trollo della conformità dei prodotti del Tissue, con 2 scopi principali:• il primo, forse il più importante ai fi ni

del perseguimento di livelli qualita-tivi sempre più elevati, è quello di consentire ai produttori di misurare

i livelli di non conformi-tà e discriminare tra i vari

aspetti che fanno di un pro-dotto uno scarto, con il fi ne

di aiutare a individuare le effet-tive tolleranze di produzione delle linee di trasformazione e progressi-vamente migliorarne l’operatività;

• il secondo, quello di individuare i prodotti non conformi ed estrarli dal-le linee di lavorazione, impedendo che possano arrivare sugli scaffali della distribuzione.

Pulsar ha sviluppato i dispositivi della serie QUATIS, adatti sia per il controllo delle non conformità dei prodotti sin-goli, non ancora confezionati, che dei prodotti confezionati in pacchi. I sistemi proposti sono basati sull’im-piego di tecniche di visione e anali-si delle immagini sviluppate secon-do algoritmi particolari, che mediante riprese multiple, consentono un’analisi effettiva, diretta di ogni singolo prodot-to fi no alla capacità di 1.000 unità al minuto. I sistemi QUATIS sono coperti da brevetti di invenzione con validità internazionale, depositati da Pulsar, sia per quanto riguarda l’applicazione spe-cifi ca, che rappresenta una novità nel settore, che per i processi matematici di analisi delle immagini e le modali-tà di effettuazione delle riprese. I siste-

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NEWSUPM receives top scores in WWF UK Timber Scorecard

UPM receives a top score in the released WWF UK Timber Scorecard. The scorecard assesses

more than 100 retailers, manufacturers and traders in the UK for their commitment and performance in responsible forest trade during the years 2013 - 2014. UPM was one of a small number of companies which received the highest score of 3.The scorecard looks at companies’ practices and policies in relation to sustainably sourced timber and timber products, against a backdrop of increasing deforestation. The top-performing companies are

characterized by the clarity and sim-plicity with which they report their timber and timber product purchasing and performance. They have made

public commitments, and there is visible eviden-ce that they have set up the right policies to ensure sustainable timber is being used as much as possible in their products. “Tracing the origin of wood is a prerequisite for UPM,” says John Sanderson, Head of Environment, UK and Ireland. “We verify that the wood raw material supplied to our mills - whether in China, Uruguay, the US or Europe - is sustainably sourced, legally logged and procured according to the basic requirements of international forest certifi -cation schemes and timber regulations. UPM’s tracing systems and chain of custody model cover the requirements for both PEFC™ and FSC®

forest certifi cation schemes, and 83% of UPM’s pa-per is produced using fi bre that meets the criteria of one or both of these schemes. In addition, UPM has an FSC and PEFC Group Certifi cate in Finland and a UKWAS Group Certifi cate in the UK which private forest owners can sign up to,” he continues. ●

l Ottobre 2015 103 l

mi di ispezione, possono essere perso-nalizzati sulla base delle specifi che esigenze dei vari produttori, sia per quanto riguarda la natura dei pro-dotti da esaminare, che per quanto riguarda la natura delle non confor-mità da rilevare. Pulsar, median-te la sua esperien-za e attraverso una sperimentazione condotta sul campo, ha identifi cato una serie di non conformità sia per i prodotti singoli che per le confezioni, che tendono a ripetersi nel-le varie situazioni e che costituiscono una buona base di par-tenza per identifi care le caratteristiche dei propri processi e dei propri pro-dotti. I sistemi QUATIS vengono forni-ti sia come unità per la sola ispezione e verifica, che come unità compatte, che comprendono oltre che la ispezio-ne anche i dispostivi di espulsione alla velocità di produzione dei singoli pro-dotti non conformi. Oltre alla verifi ca della conformità, il sistema consente una serie di funzio-ni indispensabili per la determinazione

del- la frequenza e delle cause delle difettosità. Infatti con QUATIS: ogni non conformità rilevata, viene conta-bilizzata nel tempo, ai fi ni statistici; si rileva il dato statistico in percentuale di difettosità globale della produzio-ne esaminata e dell’incidenza di ogni singola non conformità; si memoriz-za la tipologia del formato, la sessione di produzione e il lotto di produzione, in modo da tenere queste informazio-ni correlate al livello di non conformi-tà rilevato, per consentire la tracciabi-

lità della produzione; si raccolgono ed archiviano le immagini dei prodotti non con-formi, associandoli ai rispettivi dati di produ-zione; vengono cam-pionate immagini di prodotti conformi, a campione o a tempo, in modo da costruire delle relazioni di riferi-mento statistico. Inoltre, il sistema ren-de i dati delle elabo-razioni in formati che possono essere utiliz-zati dai vari produt-tori con i loro sistemi di controllo statistico della qualità per la ela-

borazione di report personalizzati. In alternativa, QUATIS è in grado di for-nire una reportistica standardizzata, che in una prima fase può essere suf-fi ciente per la analisi dei dati misurati e per la tracciabilità della produzione. Con l’inaugurazione della fi liale USA, a Green Bay, Pulsar presenta, tra le altre novità, anche i sistemi QUATIS, met-tendo a disposizione dei propri clienti Americani una base per poter appro-fondire l’argomento secondo le proprie esigenze e necessità. ●

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CAS TOUCH!: CAS TOUCH!: DETERMINAZIONE DETERMINAZIONE DELLA CARICA NEL WET DELLA CARICA NEL WET DAL 14 AL 16 DI OTTOBRE EMTEC ELECTRONIC SARÀ

PRESENTE A MIAC 2015. IN COOPERAZIONE CON LA

AFG ANALYTIC, LA SOCIETÀ LANCERÀ IL NUOVISSIMO

SISTEMA DI ANALISI DI CARICA COLLOIDALE CAS

TOUCH! ALLO STAND B5 A LUCCA.

l 104 Ottobre 2015 l

l STRUMENTAZIONE IN CARTIERA l

di: emtec Electronic GmbH

Nella produzione di carta e cartone è estremamente im-portante avere informazioni

puntuali sulla carica nel Wet End, così come su domanda anionica e cationica negli impasti di cellulosa. Questa in-formazione viene fornita dal sistema di misura CAS Charge Analyzing System. Al MIAC 2015 AFG Analytic ed emtec Electronic introducono il nuovissimo CAS touch! Più compatto e leggero di sempre. E’ immediatamente operativo, senza alcuna necessità di installazione, basta collegare la spina, accenderlo ed è pronto per effettuare subito una misu-ra. Si tratta della soluzione più avan-zata oggi disponibile, controllata da touch-screen, che visualizza sia le cur-ve di titolazione durante la misura che i risultati fi nali. Il nuovo CAS touch! è dotato di due porte USB per connetter-si sia a un PC esterno che a una tastiera indipendente. Il software poi consen-te l’esportazione in Excel di tutti i dati con solo due click del mouse. Il softwa-re user-friendly garantisce la massima semplicità e praticità di utilizzo e offre procedure preimpostate. Il principio di funzionamento è quello ben collaudato del sistema CAS, ma la praticità è stata portata a un livello ancora più alto. Sia il potenziale di streaming che i valori di pH possono essere acquisiti contem-poraneamente, consentendo di rileva-re agevolmente sia il punto isoelettrico

che il punto di fl occulazione.Sicuramente tra le caratteristiche più apprezzate dai primi clienti di questo nuovo modello vi sono le ridotte dimensioni e il peso contenuto che, spe-cialmente per l’uso in campo, fanno la differenza. L’intero apparec-chio con tutti gli accessori, può esse-re contenuto in un bagaglio a mano e portato in cabina. Anche questo nuovo modello è offerto in tre versioni (senza, con una o due linee di titolazione) ed è in grado di soddisfare qualsiasi richie-sta di titolazione dell’utente nelle con-dizioni più disparate.Complementare alla misura di cari-ca sui colloidi, anche la conoscenza del potenziale su fibre di cellulosa è importante. Per questo specifi co com-pito la soluzione è l’FPA Fiber Poten-tial Analyzer laddove i campioni ven-gano analizzati in laboratorio. Tuttavia emtec Electronic ha sviluppato anche una nuova versione per l’analisi della carica su fi bra direttamente nel proces-so. L’FPO Fiber Zeta Potential Analyzer Online infatti misura il potenziale zeta delle fi bre e consente analisi immedia-te ed automatiche fornendo indispen-sabili informazioni sull’efficacia dei dosaggi degli addittivi. Per il prodotto fi nito, emtec Electronic offre una solu-zione ideale per lo studio di proprie-tà importanti quali idrofobicità super-fi ciale, sizing, porosità e struttura dei pori, che hanno effetti sulla stampabi-

lità, sulla collabilità e sulla patinabilità. L’EST12 Surface & Sizing Tester, basato su una tecnica di cui emtec Electronic è pioniere da decenni, consente di misu-rare tutti questi parametri con poche semplicissime operazioni. Inoltre, spe-cifi catamente per la carta tissue e non-woven, il TSA Tissue Softness Analyzer fornisce valutazioni accurate e sempre attendibili riguardo a soffi cità, ruvidi-tà, rigidità ed elasticità della carta, sia come parametri indipendenti che come handfeel complessivo. La cono-scenza di questi parametri consente di avere un controllo preciso sia sulle con-dizioni di processo (parametri di cre-spatura, additivazioni in massa, tratta-mento del monolucido) e di converting (lozionatura, goffratura, ecc). In defi nitiva, queste tecniche concorro-no a una ottimizzazione della qualità del prodotto e dei relativi costi di pro-duzione e converting. Tutte queste apparecchiature saranno visibili nel dettaglio allo stand B5 al MIAC di Lucca. ●

Il nuovissimo CAS touch! di emtec Electronic.

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GAPCON GAPCON ECONECONPRESSPRESSTMTMTTOVER THE LAST FEW YEARS THE WORLD OF

TISSUE PRODUCTION HAS BEEN ENHANCED

BY SIGNIFICANT TECHNOLOGICAL

INNOVATIONS WHICH JOINED THE

CONVENTIONAL PROCESSES, WITH MAIN

PURPOSE OF A CONSIDERABLE REDUCTION OF

ENERGY AND FIBER CONSUMPTION.

l 106 Ottobre 2015 l

l TECHNOLOGY IN PAPER MILLS l

by: GapCon Srl

Although development of these technologies is in constant evo-lution, results achieved in recent

years are now well established and create a clear demarcation between processes provided with these techno-logies and those not. One of the most important innovation is the shoe press application. First successfully introdu-ced for pressing of paper and board, the extended nip with suitable modi-fications allowed to obtain excellent results also with tissue grades.The goals currently obtained with shoe press application are substantially two: higher sheet thickness (+10% bulk compared to conventional parameters) and higher dryness (absolute value up to 4% points in addition to the standard values). Almost all shoe press applica-tions are against the Yankee cylinder, except in case of production of structu-red tissue (Figure 1).Due to the greater linear load of the shoe press (up to double of a standard press), the Yankee cylinder shell and its connection to the side heads need to be strengthened compared to con-ventional cylinders; this is mainly due to deformation problem and not stress problems. To date, the Yankee cylin-der shell deformation is the main issue resulting from this confi guration of shoe press against the Yankee. In fact, shell

deformation and consequent uneven load of the shoe press may create trou-bles with sheet moisture profi le, thus resulting in direct consequences on the adherence of the sheet to the cylinder, on coating, creping and therefore on the machine runnability.In order to avoid that, a compromise so-lution must be reached among Yankee sheet thickness, nip load, shoe press ma-terial and the post-press dryness. Thenip increase itself, for instance, doe-sn’t automatically result in benefit for energy or production, compared with a standard solution. The steel Yankee cylinder, developed in recent years alongside the traditional cast iron cylin-der, allows a reduction of the shell thic-kness, at same operating conditions, generating a benefi t for drying (better heat transfer) but, in a shoe press appli-cation against steel Yankee, the requi-red increased thickness due to higher nip, considerably reduces this advanta-

ge. To prevent that, a new solution has appeared on the market, that is to sepa-rate the high load extended nip from the Yankee cylinder, namely GapCon EconPRESSTMT. This is a unique appli-cation (Figure 2), extremely adaptable to the requirements of paper manu-facturer, whose main aim is the bene-fit optimization of each equipment: the Yankee cylinder is standard, with steel shell having minimum thickness and maximum heat exchange; the shoe press has a double-felted nip against a proper grooved and/or blind drilled counter roll. The nip load can be high for conventio-nal tissue grades (up to 200kN/m) with extended nip up to 100 mm. This solu-tion allows for drainage on both sides of the sheet, thus achieving a higher degree of sheet softness. Lastly, the roll against the Yankee cylinder turns out to be a “touch roll” that can have a con-trolled crowning thus allowing to have

Figure 1.

Figure 2.

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l Ottobre 2015 107 l

the proper nip for each paper grade while maintaining the sheet moisture profi le unchanged.The shoe press module as an “indepen-dent” unit, not loaded on the Yankee cylinder, allows the shoe press belt to be less stressed thanks to the soft dou-ble-felted nip. This results in a much longer life of the belt, with lower operating costs and increased productivity due to shorter time required for machine shut-down necessary for maintenance operations.

The independence of the shoe press module allows its installation on tis-sue machines already running with conventional press sections; therefo-re, any existing machine can be easily equipped with this stand-alone tech-nology without any obligation to hea-vily modify its structure and the Yan-kee cylinder. Hence, the advantages of EconPRESSTMT in case of rebuilds are clear and beyond doubt: reduced pa-per to paper shut-down time, immedia-te energy saving, no intervention on the

existing Yankee and hood. A version of EconPRESSTMT is also available for machines without building basement. The rapid conversion of the machine toa conventional arrangement, by-pas-sing the shoe press module with sim-ple and fast operations, is also cove-red by patent. The application of EconPRESSTMT is also suitable, after a simple change of clothing, for the pro-duction of structured tissue, with fur-ther advantages in particular on fi ber saving in the fi nal product. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Dopo oltre tre anni di accurato studio e ricer-ca, MONTINI presenta la “rivoluzione”: i

nuovi carrelli elettrici della serie “MR - MON-TINI Revolution”, in grado di sostenere portate da 6 a 10 tonnellate a baricentro 600 e 900 mm, e dall’innovativo e accattivante design di chiara impronta automobilistica. I carrelli della serie MR ben si adattano a molteplici soluzioni logistiche personalizzabili e sono sviluppati per un utilizzo fl essibile nel settore del legname, della carta, del beverage, dell’aerospaziale, del nucleare, dei materiali da costruzione e della carpenteria pesante. Infatti la gamma MONTI-NI Revolution è stata progettata per fornire al mercato soluzioni uniche: da importanti bari-centri a speciali attrezzature (pinze per bobine, pinze per balle, posizionatori a forche multi-

ple, speroni); da grandi alzate a pesanti cari-chi, la serie MR rappresenta la risposta vincen-te per sfi de giornaliere sempre più ambiziose.MONTINI ha da sempre sviluppato veicoli elettrici che rappresentano il miglior compro-messo tra prestazioni e sostenibilità ecologica.I carrelli elevatori elettrici MR sono un mix di potenza e tecnologia a zero emissioni, ideali per lavorare all’aperto ed al chiuso, anche in presenza di polvere ed umidità.Stop al diesel, avanti l’elettrico!I vantaggi della nuova serie di carrelli elevatori elettrici MONTINI “MR” sono degni di nota: risparmio fi no a € 5.000,00 all’anno sui costi dell’energia; risparmio del 20% sui costi della manutenzione.Comodità di guida Il posto guida, insieme a tutti i principali dispo-sitivi di comando, può ruotare idraulicamente fi no a 90°, fornendo all’operatore il massimo

confort e la migliore visibilità in ogni con-dizione di lavoro. Inoltre, questo sistema riduce il rischio d’incorrere in malattie professionali.Ampia visibilità- batterie estraibiliPerfetta visuale a 360 gradi grazie alla

cabina panoramica a tutto vetro e agli eleganti cristalli curvati. Il cam-

bio della batteria è facile e semplice, personalizza-bile alle esigenze di ogni magazzino ed attuabile in varie modalità: mecca-nica (di serie), mediante l’impiego di un secondo carrello o di un transpal-let; idraulica (opzionale),

per l’estrazione automatica della batteria, azionabile diretta-

mente dal posto guida. ●

Gamma “MR - MONTINI Revolution”

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l 108 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

di: Giovanna Pellegrini, Axchem Italia eStéphan Lafrenière, Axchem Canada

Questi polimeri, chiamati per brevità G-PAM, sono ottenuti dalla reazione di poliacrilammidi reticolate con il gliossale (Figura 1).

Tali prodotti possiedono una carica cationica da bassa a media e la loro shelf-life dipende sia dalla temperatura che dal contenuto di solidi. Le G-PAM di nuova generazione sono prodotte in modo da fornire un miglior rapporto con-centrazione/prestazioni ed una aumentata shelf-life, che ne

rende possibile l’impiego anche là dove le condizioni cli-matiche rendevano diffi coltoso l’approvvigionamento di tali prodotti. Sono, inoltre, meno sensibili all’azione dei sali di-sciolti che si trovano nei circuiti di cartiera e alla durezza dell’acqua. Riescono, infi ne, ad agire anche in processi ad elevata carica colloidale. I loro usi principali sono legati alla loro capacità di dare caratteristiche meccaniche sia ad umi-do che a secco alla carta: lavorano anche come coadiuvanti della macchinabilità aumentando il drenaggio dell’impasto e le caratteristiche del foglio ancora umido.

Il meccanismo di azioneLe G-PAM hanno due modalità di interazione con le fi bre di cellulosa:1. Il gruppo ammidico reagisce con i gruppi idrossilici e car-bossilici della cellulosa formando legami ad idrogeno che rendono possibile lo sviluppo di resistenza meccanica a sec-co (Figura 2).2. I gruppi aldeidici reagiscono con i legami idrossilici per formare legami emiacetalici e covalenti. In questo modo si sviluppa una resistenza a umido temporanea che è dovuta al transitorio formarsi di reticolazione a basso grado (Figura 3).

POLIACRILAMMIDI POLIACRILAMMIDI GLIOSSALATE: GLIOSSALATE: L’ALTERNATIVA L’ALTERNATIVA

AGLI AGENTI PER LA RESISTENZA A SECCO AGLI AGENTI PER LA RESISTENZA A SECCO E AD UMIDO TRADIZIONALIE AD UMIDO TRADIZIONALI

Figura 1: reazioni necessarie all’ottenimento di una G-PAM.

Figura 2: legame a idrogeno fi bra-G PAM.

Figura 3: legame emiacetalico fi bra-G PAM.

LE POLIACRILAMMIDI

GLIOSSALATE FORNISCONO ORMAI DA

ANNI UN’ALTERNATIVA AD ALTRI AGENTI PER LA RESISTENZA

A SECCO E A UMIDO. UNA NUOVA GENERAZIONE DI QUESTI PRODOTTI GARANTISCE UN

MIGLIORE COMPROMESSO TRA PRESTAZIONI, CONCENTRAZIONE E SHELF LIFE.

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l Ottobre 2015 109 l

Come sono dosatiIn generale le GPAM sono dosate dopo la raffi nazione e ag-giunte in pasta densa per massimizzare il loro assorbimento sulla fi bra. Il pH del sistema deve essere inferiore a 8 per evi-tare che la resina si degradi: allo stesso modo un ambiente con una bassa durezza e bassa conducibilità aumenta la resa del prodotto. Un dosaggio normale prevede l’applicazione da 1,5 a 2,5 kg/tonnellata di carta sul secco del prodotto.

Case History 1: applicazione in una cartiera che produce carte da imballo con produzione

100% da carta riciclataIn queste cartiere, l’utilizzo di una materia prima di scarsa qualità obbliga i fabbricanti a ricercare additivi che possano supplire alla naturale capacità delle fi bre di formare lega-mi tra di loro. In questa cartiera in particolare, una G-PAM è impiegata da anni per aumentare le caratteristiche della carta a secco. Lo scopo della prova è stato quello di valu-tare la differenza tra una G-PAM di seconda generazione e una di terza: rispettivamente AXSTRENGTH®AS-8200 e AXSTRENGTH®AS-8275. La macchina continua produce carta di tipo Liner con una produzione giornaliera di 1600 tonnellate. Il sistema di riten-zione utilizzato prevede l’impiego di una poliacrilammide cationica in polvere Axchem® denominata AXFLOC®AF-904 PG. La Figura 4 mostra i risultati medi dei sei rotoli prece-denti e dei sei successivi all’inizio della prova.Nella Figura 5, invece, si può vedere l’andamento del RCT nella transizione alla fi ne della prova passando dalla nuova G-PAM a quella in uso ed infi ne all’eliminazione del prodotto.In conclusione la G-PAM di nuova generazione, dosata per il 33% in meno, ha comportato un aumento dell’RCT del 5%.

Case History 2: applicazione in una cartierache produce carta tissue da fi bra vergine

La cartiera in questione produce carta tissue in bobine e cer-ca un trattamento che possa incrementare in modo signifi -cativo le caratteristiche meccaniche della carta, soprattutto in direzione trasversale. Il prodotto con il quale si è scelto di operare è stato AXSTRENGTH® AS-7200 e la sua introduzio-ne nel circuito è stata monitorata attentamente prendendo in considerazione parametri quali la ritenzione, le consistenze nel circuito di testa macchina, la domanda cationica ed il drenaggio dell’impasto.Nella Figura 6 sono elencati i valori riscontrati per i parametri caratteristici della parte umida al variare del dosaggio del prodotto. Gli stessi parametri sono poi stati rimisurati quando il dosaggio è stato sospeso.Come si può facilmente notare, il prodotto ha un impatto signifi cativo sulla ritenzione della macchina e sul drenaggio dell’impasto: durante tutta la prova la velocità della mac-china e la raffinazione non sono state modificate: il fatto che l’impasto abbia un migliore drenaggio si può facilmente quantifi care con un aumento della velocità. Nella Figura 7 e Figura 8 sono indicate la variazione delle caratteristiche

Figura 4: Andamento del RCT prima e immediatamente dopo l’inizio della prova.

Figura 7: Andamento del carico di rottura in direzione trasversale.

Figura 8: Andamento del carico di rottura longitudinale.

Figura 5: Transizione alla fi ne della prova.

Figura 6: Variazione dei parametri del circuito di testa macchina al variare del dosaggio di AS-7200.

AS-7200, 0 kg/t

AS-7200, 1.25 kg/t

AS-72001.5kg/t

AS-72002kg/t

AS-72000 kg/t

Consistenza Cassa di

affl usso, %0.32 0.32 0.29 0.29 0.285

Consistenza sotto tela, % 0.14 0.125 0.11 0.1 0.12

Ritenzione, % 56.3 61 62 65 57.8

Drenaggio Cassa di

affl usso, ml170 230 260 245 200

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l 110 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

meccaniche della carta prodotta. Sono stati poi valutati pa-rametri quali il grado di bianco e lo spessore della carta al fi ne di non avere effetti collaterali spiacevoli dovuti all’uti-lizzo del prodotto. È stato trovato che a bassi dosaggi e durante il periodo ini-ziale del dosaggio, il prodotto lavora più come agente di ritenzione che come coadiuvante delle caratteristiche mec-caniche: una volta raggiunto il dosaggio per il quale queste si sviluppano, non ci sono effetti negativi sul grado di bian-co della carta. Al contrario, a causa del maggiore drenaggio si ha un rela-tivo peggioramento dello spessore, che tende a diminuire. Alcuni piccoli aggiustamenti del trattamento del monolu-

cido sono suffi cienti a eliminare questo effetto collaterale.I benefi ci riscontarti durante la prova sono: aumento delle caratteristiche meccaniche sia in direzione longitudinale, +12%, che in direzione trasversale, +23%; aumento della ritenzione del 15%; aumento del drenaggio del 53%.

ConclusioniL’utilizzo di poliacrilammidi gliossalate fornisce ottime presta-zioni sulle caratteristiche meccaniche della carta. L’evolversi nel tempo di tali prodotti garantisce che essi siano presenti in una gamma tale che si possa trovare il prodotto più adatto alle diverse esigenze delle cartiere, sia per la differente pro-duzione che per le diverse condizioni del circuito. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

FIS Impianti, storica azienda milanese fonda-ta oltre 46 anni fa, fornisce e commissiona

in tutto il mondo impianti ausiliari per la produ-zione annuale di migliaia di tonnellate di Tissue. Le linee FIS Impianti si sono da sempre con-traddistinte per la loro robustezza e affi dabi-lità meccanica combinata da continue inno-vazioni tecnologiche nel campo dell’automa-zione industriale. All’interno della produzione FIS spiccano senza dubbio le fasciatrici in fi lm estensibile per Jumbo Rolls, cuore della fornitu-ra e prodotto di punta sin dalla nascita dell’a-zienda. La produzione delle fasciatrici si è via via diversifi cata con gli anni raggiungendo oggi un range di prodotti in grado di soddisfare qual-siasi richiesta della clientela, sia per il gruppo internazionale che implementa la già consoli-data produzione interna sia per il trasformato-re che decide di investire sul processo di pro-duzione interno. Negli ultimi dieci anni FIS ha venduto e installato sempre con massima sod-disfazione da parte del cliente 120 fasciatrici di diversa tipologia (automatiche o semiauto-matiche, a rulli o a tappeto, a braccio rotante o a tavola rotante, Assiali o Radiali o combina-te) mettendo sempre al primo posto la soddi-

sfazione fi nale dei clienti che continuano negli anni a premiare FIS con ordini ripetitivi all’inter-no dei propri gruppi.Un altro prodotto FIS molto apprezzato e con-solidato ormai negli ultimi anni è l’estrattore di pali per bobine madri, di cui FIS ha sviluppa-to un range di prodotti, anche in questo caso estremamente affi dabili e innovati, con i quali soddisfa la completa richiesta di mercato. FIS oggi propone dall’estrattore semiautomatico alla macchina completamente automatica com-prensiva di movimentazione pali da e per la Pa-per Machine includendo varie tipologie di tra-sporto anime di cartone con controllo qualità.Oggi sul mercato FIS si propone come partner consolidato per progetti chiavi in mano di pic-cole-medie-grandi dimensioni dall’uscita della bobina dalla macchina continua o dalla ribobi-natrice fi no al trasporto e stoccaggio in magaz-zino includendo la fasciatura del prodotto, la sua movimentazione, tracciabilità e marchiatu-ra. FIS integra all’interno delle sue linee sistemi laser guidati e soluzioni di magazzinaggio com-pletamente automatico. Da non trascurare, e settore sempre premiante per FIS, sono le fasciatrici e linee di movimen-tazione palette nel converting. A valle dei pal-lettizzatori FIS propone soluzioni complete di trasporto (rulliere/catenarie/navette/ascensori) e fasciatura di qualità combinando grazie ai vari brevetti di cui dispone ottima tenuta meccanica, delicatezza nell’imballo (estremamente impor-tante nei converting Tissue) e risparmio di fi lm grazie ai suoi prestiri di ultima generazione in grado di raggiungere percentuali di elongazione oltre il 400%. A completamento dell’offerta FIS per il mondo Tissue, vanno considerati i sistemi di movimentazione balle di cellulosa/macero e carico pulper con diverse soluzioni automati-che e semiautomatiche in funzione delle neces-sità del singolo cliente. ●

FIS, we take care of your soft giants

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SAEL,SAEL, UN BILANCIO UN BILANCIO INASPETTATOINASPETTATO

PAOLO ANDRIGHETTI,

RESPONSABILE TECNICO-

COMMERCIALE DEL

SETTORE CARTARIO DI SAEL,

TRACCIA UN BILANCIO

DELLE ATTIVITÀ DELLA

SOCIETÀ, SOTTOLINEANDO

I PUNTI DI FORZA CHE LE

HANNO PERMESSO

L’ACQUISIZIONE DI

NUMEROSE COMMESSE NEL

CORSO DELL’ANNO.

l 112 Ottobre 2015 l

l PROFILI: SAEL l

di: Fabrizio Vallari

Da più di 27 anni di attività la SAEL, azienda di spicco, si è ritagliata negli anni uno spazio

importante nelle applicazioni elettro-niche dedicate al mondo cartario, fa-cendo leva su due elementi chiave nel rapporto con i propri clienti: la ricerca del risparmio da un lato e l’affi dabilità dei prodotti e sistemi dall’altro.Il 2015 è stato un anno importantissi-mo per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti che hanno prodotto un volu-me di impianti realizzati e da realiz-zare oltre ad ogni aspettativa: 15 can-tieri all’attivo, repentino incremento delle attività all’estero, continua diffu-sione della piattaforma ONE drive este-sa con i prodotti raffreddati ad acqua, un sistema innovativo e fortemente per-formante che permette di ridurre dra-sticamente le dimensioni dei quadri, a parità di potenza impiegata. Il giro d’af-

fari nel 2015 legato alle attività carta-rie (che coprono circa il 75% del busi-ness complessivo) è infatti cresciuto del 25% rispetto allo scorso anno. Con un fatturato che supererà i nove milioni di euro e circa 60 addetti (che diventano 120 con i Service Point nel territorio Ita-liano), la società guarda al futuro con ottimismo, registrando un incremento degli ordinativi dall’estero e soprattut-to la concreta possibilità di far migrare la propria tecnologia verso aziende di altri paesi europei che oggi, dopo l’e-sperienza acquisita in anni di applica-zioni e referenze con gruppi di elevata statura, stanno capendo la differenza

tra un prodotto di commercio e quello della SAEL, fatto per durare a lungo e costruito per la cartiera.

Un bilancio quindi più che positivo. A cosa è dovuto in particolare?Quest’anno stiamo andando molto bene. Abbiamo 15 cantieri in attivo entro la fi ne dell’anno, abbiamo incre-mentato ulteriormente le attività nel settore carta e in particolare i mesi di agosto e settembre sono stati i più profi -cui. Oltre ad avere acquisito degli ordi-ni importanti per fi ne anno e addirittura per l’anno prossimo - impianti che van-no all’estero - abbiamo fatto principal-

Gli inverters della serie “PLATFORM ONE DRIVE”, equipaggiati con ONE card (unica scheda per tutte le tipologie di azionamento DC-AC-BRUSHLESS e REBORN) e condensatori a Film, garantiscono una vita infi nita dell’inverter.

Quadro elettrico di comando sezionale con inverter della serie esclusiva “PLATFORM ONE” drives di Sael.

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l Ottobre 2015 113 l

mente lavori implementando la nostra “Platform ONE drive” ed il nostro drive AC che non usa condensatori elettroli-tici, fatto per durare una vita. Un sistema attivo dal 2011 che oggi tro-va molto interesse in cartiera sposando appieno le necessità della manutenzio-ne. In cartiera infatti si inizia a diffon-dere la consapevolezza che si devono fare investimenti il più duraturi possibi-le, oggi la nostra ineguagliabile qualità nei Drive, collegata al fatto offriamo un prodotto a lunghissima vita e sempre intercambiabile con l’evoluzione dei nostri sistemi, ha iniziato a fare breccia in chi prima utilizzava solamente pro-dotti di primario marchio costantemen-te in evoluzione e che spesso diventa-no obsoleti dopo pochi anni.

Quali sono i punti di forza del sistema “Platform ONE drive”? La piattaforma tecnologica “ONE DRI-VE” lanciata nel 2011 da SAEL rap-presenta un’innovazione e un’effica-ce alternativa nel mercato dei drive. In piena controtendenza del mercato, SAEL dal 2011 utilizza infatti una sola scheda di regolazione che coman-da tutti i nostri drive DC, AC, Chop-per, Brushless e Reborn, il sistema che recupera tutti i drive DC. In pratica ai clienti basta una sola scheda per ave-re il ricambio di ciascun drive, sistema Reborn e cascata dei riferimenti. SAEL garantisce inoltre la sua sostituzione in caso di guasto elettrico, in soli 3 minu-ti, avendo supportato ONE da una dut-tile memoria che contiene i dati e sw, estraibile e facilmente collocabile da chiunque, anche privo di esperienza nel drive. In pratica nessuna program-mazione, parametrizzazione e ope-razione riservata al mondo dei tecni-ci con l’ausilio di personal computer è

necessaria per ripartire con un aziona-mento SAEL nel caso ci sia una sosti-tuzione. Gli inverters della serie “ONE DRIVE”, realizzati con la fi losofi a che sposa in primo luogo le necessità del-la cartiera, sono stati dotati di conden-satori a fi lm al posto di quelli elettro-litici utilizzati dagli altri competitors (che hanno una vita media 60/70.000 ore a seconda di come vengono usati) mentre il ciclo di vita di ciascun inver-ter di SAEL è infi nito non essendoci dei componenti al proprio interno che si deteriorano. Telegestione e possibilità

Sael opera dal 1987 nel settore dell’automazione industriale, quale proget-tista e costruttore di prodotti ed equipaggiamenti elettronici di comando e

regolazione per macchine e impianti in diversi settori. Nella sua organizzazio-ne interna, la società si suddivide in due divisioni principali (divisione sistemi e divisione prodotti) le quali sono complementari e indipendenti fra loro, per-mettendo nello stesso tempo di proporre delle soluzioni integrate complete per soddisfare le esigenze specifi che di un ampio raggio di clienti e realtà industria-li. I settori nei quali vanta maggiore esperienza e numero di applicazioni sono: cartario, siderurgico, fi lo metallico, plastica e gomma, macchine utensili, mac-chine speciali. In particolare il cartario e il suo indotto, sono per SAEL campi di intervento strategico. Forte d’esperienze e soluzioni altamente tecnologiche ed innovative, SAEL offre ai propri clienti architetture Hardware e Software strettamente legate alle richieste proponendo soluzioni diversifi cate e mirate ad ottimizzare costi, gestioni e qualità. L’attuale attività s’impronta, oltre che al nuovo, ai rifacimenti di tutte le automazioni elettroniche nelle quali, in alcuni casi, si riesce a riutilizzare oltre che la potenza dei convertitori esistenti, anche la parte elettromeccanica di comando. Le specializzazioni in questo settore sono: comandi sezionali con tecnologia in continua, alternata e mista; aggiunte di motori su comandi esistenti; patinatrici in linea e fuori linea; conversioni di cascate analogiche in digitali; calandre e supercalandre; preparazione impasti con PLC o tecnologie SAEL; ribobinatrici e tagliaribobinatrici; taglierine sincro-ne o a lama fi ssa; avvolgitori e svolgitori. ●

Le specializzazioni nel cartario e spec a a o e ca ta o

di capire ogni singolo problema acca-duto al comando attraverso il “DCS in drive ONE”, completano la piattaforma che oltre a fare risparmiare nei ricam-bi, garantisce la loro facile sostituzio-ne e una lunga vita al sistema. L’attenta analisi tecnica che in cartiera viene fat-ta nella riduzione dei costi, nella scelta degli azionamenti di comando affi da-bili e del servizio post vendita offerto dall’azienda fornitrice, hanno permes-so a SAEL di emergere in maniera rile-vante nel settore dei fornitori elettronici d’automazione e di comando.

I nuovi INVERTER raffreddati ad acqua, sviluppati per ridurre drasticamente gli ingombri “PLATFORM ONE drives WATER”.

L’unica scheda di regolazione uguale per tutti i nostri convetitori DC-AC-BRUSHLESS-CHOPPER e REBORN (sistema che recupera tutti i drive DC di qualsiasi modello) della serie “PLATFORM ONE DRIVES”.

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l 114 Ottobre 2015 l

l PROFILI: SAEL l

Come azienda fortemente presente nel settore cartario, come vedete la situazione del settore a livello di nuovi investimenti?Per quanto ci concerne, in Italia le cose non sono del tutto confortanti ma per fortuna l’estero ci sta appagando. Stia-mo seminando in diversi paesi d’Europa e nel mondo e dove esistono ricostru-zioni di azionamenti, spesso ci siamo. Devo dire però che ciò è dovuto anche al fatto che ci siamo creati una nicchia di mercato importante nel recupero degli azionamenti e nella riqualifi cazio-ne degli stessi. Quindi una cartiera che non ha i fondi per poter investire, rie-sce con modeste risorse a ritrasformare il vecchio, facendolo diventare nuovo. Se consideriamo invece gli investimenti in nuove macchine in area Europa, la situazione non è tanto rosea; la maggior parte degli investimenti vengono effet-tuati nel risparmio energetico dove con il nostro Drive ed i nostro DCS abbia-mo sviluppato delle piattaforme che, in alcuni casi, hanno generato il ritorno degli investimenti in 6 mesi. Lo studio e la realizzazione di tutto questo è sta-ta effettuata e continua a perfezionarsi, attraverso un agreement con AIRAGHI per la raffi nazione, CUTES Europa per il vuoto e ST nei pulper. Attraverso spe-cifi ci sopralluoghi in cartiera e lo studio dell’attuale situazione, vengono offerte le modifi che necessarie per garantire il risparmio energetico e l’attivazione di richiesta dei certifi cati verdi.

E le attività all’estero, cosa si può dire?Abbiamo acquisito degli ordini per Pakistan, Bangladesh, America e siamo

in trattativa con alcuni clienti nei Paesi dell’Est e della Russia. Stiamo comin-ciando a esprimerci in maniera più im-portante sul mercato internazionale, soprattutto in Europa. Sempre più oggi il confronto con i nostri clienti è tecni-co e quando questo accade, abbiamo la possibilità di dimostrare l’indiscus-sa potenzialità tecnica dei nostri siste-mi, dei nostri drive e dei nostri DCS di controllo; molto spesso accade che al primo incontro, il cliente percepisce immediatamente la differenza tra noi e i nostri competitor che usano prodotti di commercio e non studiati apposita-mente per l’industria cartaria.

Quanto pesa oggi l’estero per SAEL?È un dato che definiremo il prossimo anno poiché abbiamo appena acqui-sito degli ordini e spero altri ancora ne arriveranno entro la fine dell’anno. Complessivamente posso dire che cir-ca l’85% di tutte le apparecchiature che vendiamo e forniamo ai nostri clienti Ita-liani, vengono poi installate all’estero.

Quali sono gli obiettivi a breve-medio termine di Sael? Abbiamo perseguito la strada di inglo-bamento con ulteriori nostri service point e potenziato l’interconnessione con i nostri clienti storici con i quali affrontiamo tutte le tematiche in cartie-ra - anche se non siamo un gruppo a tutti gli effetti poiché ciascuna azien-da mantiene la propria autonomia - visto che le cose stanno andando bene come dall’inizio si credeva, ora ci pro-poniamo come un gruppo globale in grado di arrivare al servizio “chiavi in mano” dell’impianto. Un unico interlo-cutore per la cartiera in grado di gesti-re progettazione, Drive, Automazione, DCS, la parte di cablaggio bordo mac-china e anche la parte meccanica di montaggio della meccanica.

I lavori più importanti e signifi cativi avviati quest’anno?Il 2015, come già detto, è stato un anno positivo in cui abbiamo verificato le potenzialità del gruppo direttamente con l’acquisizione e il lavoro in campo. I lavori più signifi cativi sono stati:• Un uovo comando e DCS (vapore, presse e arrotolatore automatico) pres-so la Cartiera di Nebbiuno, che ha spo-sato appieno tutte le potenzialità della nostra “PLTAFORM ONE”, nella nuova

macchina continua;• Burgo stabilimento di Sarego dove sono stati rifatti i drive di una taglierina Syncro Jagenberg di ultima generazione;• MEL a Salonicco dove abbiamo rifat-to drive e automazione di una ribo-binatrice Jagenberg Varidur, in colla-borazione con la parte di modifica e ricostruzione meccanica effettuata dal-la Tecno Paper di Lucca;• Comando e automazione in Mondi Russia di una nuova ribobinatrice shaft-less per carte naturali e speciali ad alto contenuto tecnologico, effettuato per la ditta Tecno Paper di Lucca;• Comando e automazione in Bushan-dara Pakistan di una ribobinatrice Beloit per carte kraft e trattate, effettua-to per la ditta Tecno Paper di Lucca che ha eseguito la modica e ricostruzione meccanica;• Fedrigoni Verona, dopo l’incendio ci siamo impegnati ad effettuare la rico-struzione dei drive di MC1 in meno di 2 mesi data ordine, un lavoro immenso per le tempistiche richieste, che siamo riusciti ad espletare ottimamente. • Burgo stabilimento di Sarego dove rifacciamo tutto il DCS di cucina patine;

REBORN, la scheda ONE sostituisce le vecchie schede obsolete dei drive DC di tutti i modelli esistenti in commercio recuperando i quadri esistenti; un risparmio garantito supera il 50% “PLATFORM ONE DRIVES”.

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l 116 Ottobre 2015 l

l PROFILI: SAEL l

• Cartiera di Ermolli dove rifacciamo completamente il DCS di gestione del pulper della cartiera;• Cartiera di Cordenons ampliamento preparazione impasti;• Ripartenza della nuova cartiera coo-perativa Pirinoli, ex PKarton, che dopo 3 anni di inattività ha iniziato il proprio tun over con la macchina 3; • Burgo stabilimento di Villorba dove rifacciamo l’automazione di tutta la Varitop Jagenberg di cui avevamo rifatti i drive 2 anni prima;• Circa 15 apparecchiature fornite al nostro cliente storico Milltex spa di Par-ma per l’intero comando di impianti taglio o ribobinatura dislocati tra Asia

dell’Est, Europa centrale e USA.

E i lavori di nuova acquisizione?• in Cartiera Burgo di Sora verranno riammodernati i drive del comando di una taglierina Jagenberg syncro con la sostituzione degli attuali motori in cor-rente continua con motori in alternata;• Lecta group - cartiere del GARDA, è previsto il rifacimento di tutto il drive, automazione e sistema di controllo del-la taglierina Bielomatik - comprensiva anche di un nuovo approvvigionamen-to di una stazione coltelli automatica e del rimpiazzamento dei vecchi motori DC con dei nuovi DC effettuato in col-laborazione con Milltex;

• Bulleh Shah ltd in Pakistan dove an-dremo a rifare il comando ed automa-zione di una taglierina SHM e di una ribinatrice Goebel;• Tecno Paper Lucca: quattro nuove ribobinatrici, in Spagna, America, Sud Africa e in A. Merati & C. - Cartiera di Laveno. In quest’ultima cartiera la linea di ribobinatura sarà innovativa per la completa automazione di tutte le fasi dei cicli di lavoro e per le soluzioni tec-niche appositamente sviluppate e defi -nite per lo scopo produttivo.• 6 Apparecchiature da fornire a Mill-tex spa di Parma per il comando di impianti taglio o ribobinatura dislocati tra Est Asia, Europa e USA. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziendeL’industria cartaria è una realtà complessa e per questo richiede programmi di protezione ad alto know-how specialistico e soluzioni altamente customizzate.Foedus, gli

specialisti del brokeraggio assicurativo per l’industria cartaria

È questo il valore che da oltre trent’anni guida l’operato di Foedus, e che si traduce in un

range di servizi calibrati sulle specifi che neces-sità del settore: dall’offerta di coperture assicu-rative, al servizio legale, fi no alla formazione dei dipendenti, una somma di capacità specialisti-che che ha assicurato a Foedus la fi ducia delle principali aziende del settore. Alla base del suc-cesso di Foedus ci sono principi guida in grado di offrire vantaggi tangibili. Innanzitutto la cono-scenza del mercato, frutto di anni di consulenza nel settore cartario, perchè solo un’analisi com-pleta ed approfondita dell’impresa permette di creare soluzioni fi delizzanti, conseguendo note-voli vantaggi sotto il profi lo di economie di spe-sa. Poi la fl essibilità che consente a Foedus di condividere profondamente il DNA della singola impresa, ed infi ne la trasparenza, un impegno a lavorare sempre con la massima chiarezza per tradurre la complessità di una polizza azienda-

le in un linguaggio semplice e chiaro affi nché i dati signifi cativi siano subi-to comprensibili. Per entrare nel det-taglio basti pensare ai valori espressi su una polizza, apparentemente suf-fi cienti a coprire il rischio, ma dove

una clausola limitativa rende ina-deguata la copertura. È anche qui

che forza contrattuale di Foedus e la sua esperienza fanno la differenza e

giocano a favore del cliente affi nché tutte le garanzie calzino con le sue attività. Ma per sostenere una competenza mirata come quella del Brookeraggio Assicurativo occorre un meto-

do di lavoro all’altezza degli obiettivi prefi ssati. Il modello operativo di Foedus mette l’interes-se del cliente e i suoi obiettivi sempre al cen-tro seguendo una prassi operativa consolidata: dall’analisi delle problematiche per trasferire al mercato assicurativo i rischi per i quali esiste un interesse da tutelare, alla gestione dei sinistri che velocizza l’evasione delle pratiche, alla riduzione del numero delle polizze che offre al cliente un programma assicurativo più omogeneo e con-veniente; in sintesi uno schema operativo che garantisce al cliente vantaggi concreti in termini di semplifi cazione e ritorno economico. Perchè oggi ridurre le spese è un obbiettivo primario di business, come lo è anche proteggere l’impresa e Foedus riesce a soddisfarli entrambi grazie all’e-sperienza nel risk management e ad un maggio-re potere contrattuale con le compagnie assicu-rative. Ma non solo, a riprova del suo impegno a ottimizzare i costi Foedus ha sempre offerto una consulenza assolutamente gratuita percepen-do le proprie spettanze, relative a tutti i servizi offerti, dalle commissioni di intermediazione che altrimenti sarebbero di competenza dell’agenzia o della compagnia di assicurazione e dunque, senza nessun ulteriore aggravio sui premi assi-curativi pagati dal cliente. Con questi valori, in oltre trent’anni di impegno continuo, Foedus si è guadagnata la fi ducia di realtà leader del set-tore cartario. Sofi del, Lucart Group, Cartografi ca Galeotti, Cartiera Bartoli sono solo alcune delle realtà che hanno scelto Foedus come partner privilegiato per la protezione del proprio busi-ness e la crescita aziendale. ●

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l Ottobre 2015 117 l

Se cercate le migliori soluzioni per il packaging dei vostri prodotti state

guardando nella giusta direzione. La tecnologia off erta è quella che meglio si

adatta alle vostre esigenze. Ovunque siate nel mondo, la nostra rete vendita,

grazie anche alla appartenenza al gruppo Optima, è in grado di garantirvi

ogni tipo di assistenza tecnica e commerciale. Flessibilità, affi dabilità, ottimo

rapporto qualità e prezzo, questi sono i plus che rendono le nostre soluzioni

semplicemente irresistibili … e stanno aspettando proprio Voi.

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Meet us at MIAC | Oct. 14 – 16, 2015 | Booth # 114 | Lucca

Felix MunkGraduated engineer (BA) machine engineering

(Design Engineer)

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PASSIONPASSION COMES FIRSTCOMES FIRST

PMP GROUP (PMP) - A GLOBAL PROVIDER OF TISSUE,

PAPER & BOARD TECHNOLOGY AND MACHINERY - HAS

BEEN SUPPORTING THE P&P INDUSTRY DEVELOPMENT FOR

OVER 160 YEARS. DURING THOSE DECADES, DUE TO

HISTORICAL, POLITICAL AND ECONOMIC REASONS, THE

COMPANY WENT THROUGH MANY TRANSFORMATIONS

AND TAKE-OVERS. THE NAME CHANGED FROM H.

FÜLLNER, FAMPA, BELOIT POLAND TO FINALLY BE

ESTABLISHED (IN THE YEAR 2000) AS AN INDEPENDENT,

GLOBAL CORPORATION – PMP GROUP. THE COMPANY’S

HISTORY WAS FILLED WITH CHALLENGES, HOWEVER ONE

ELEMENT ALWAYS STAYED UNCHANGED - PASSION.

l 118 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

by: PMP Group

Since the nineteenth century, beginning from the first owner, commitment to development

and teamwork were the roots for fur-ther success. The company has always followed one simple rule: helping cu-stomers to develop business, makes company grow together with them.By being flexible in the approach to-wards customers, the company has the possibility to not only tailor the of-fer according to customers’ needs, but also to develop and improve its own technology. This creates a win-win type of solution, which is the base for

future, long-lasting partnership. Curren-tly, PMP Group is present all over the world. By having six divisions on three major continents (Europe, North Ame-rica and Asia), the company is able to offer high quality products and servi-ces for a reasonable price. Favorable location gives also the opportunity to be close to its customers. As they say “time is money”, thus fast reaction to any need is crucial in today’s indust-ry. This approach, combined with the company’s business philosophy based on trust, seems to be well received on the market. Last fifteen years alone, brought 175 projects (new units and re-builds of technological lines) for 110 cu-

stomers, in 26 countries. Many of those projects are repeatable orders from the same customer/corporation.This is a confi rmation that PMP Group is a reliable business partner that is fo-cused not only on its fi nancial growth (which shows st able, year by year sales increase of 32%) but also on the custo-mer’s business development. The company is proud to be working, for many years now, with companies such as Yuen Foong Yu (China/Taiwan), GCPU (Indonesia), International Paper (USA) or Procter & Gamble (USA). As a global corporation, PMP Group is focused mainly on fi ve business are-as: paper, tissue, build-to-print, spe-cialty products and services. Paper customers are offered complete paper machines for special papers (like MG) and packaging units, described by the Intelli-Technology® platform. Product portfolio in this area covers everything from Intelli-Jet V® headbox, through dewatering unit - Intelli-Top® former, Intelli-Nip® shoe press, Intelli-SizerTM metering size press (fi lm press), Intelli-MicroCrepeTM and ending on Intel-li-Reel®. Due to the high demand on the market in regard to leading com-plex added-value projects, PMP Group offers also a so called Phoenix Con-cept™ rebuilds. This specific offer is connected to the machines moderni-zation in 3 scenarios. Just as a phoe-nix rises from the ashes - PMP Group is able to put a new life into any machine.For the tissue industry, PMP offers com-plete technological lines (Crescent For-mer type tissue machines), described by the Intelli-Tissue® platform. This platform presents variety of solutions and TMs of capacity starting from 50 t/d up to 240 t/d, of width 2.4 - 5.6 m and operating speed up to 2100 m/min. Intelli-Tissue® machines can run on both virgin and recycled fibers. A new release, in the PMP’s portfolio, is the Intelli-Tissue® EcoEc family which

PMP Group, 6 divisions around the world.

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l Ottobre 2015 119 l

was introduced to the market in March 2012. These machines are designed exclusively for emerging markets, due to their ultra-low media consumption figures (steam, electricity and water) as well as optimum investment costs. These specific TMs are designed in Poland while most parts are built in China, which gives an excellent syner-gy effect. Intelli-Tissue® Advanced tis-sue machines line is a perfect choice for customers who are experienced in

tissue production and are looking for product portfolio extending (through adding new features) as well as total capacity increase. Tissue machines from the Advance line offer capacity over 75 tpd.For both tissue and paper industry, PMP Group provides variety of engineering services that are based on experien-ce and modern tools such as 3D Solid Works, CosmosWorks, CadSimplus, E-plan and DB Works. What is more,

PMP service portfolio covers anything from erection supervision groups, sa-fety audits, periodical surveys and repairs of rolls, small repairs of existing equipment (like pumps, blowers or cor-roded constructions) and many more.Following ambitious business develop-ment ideas, PMP Group has recently extended the product portfolio throu-gh establishing a new entity: PMPower S.r.l., Italy - responsible for energy solu-tions for both tissue and paper mills. Widening product portfolio, based on Intelli-Tissue® and Intelli-Technology® platforms, is a natural progression of PMP’s development and is beneficial both for customers (more solutions available as well as opportunities for technological development & optimi-zation) and for PMP Group (increased competitiveness). From now on PMP Group is ready to support its business partners globally offering its own, new products within: Air Hood Drying and Steam & Condensate Systems for Tis-sue Machines; Complete Closed Hoods and Steam & Condensate Systems for Paper Machines; Sheet Stabilizing units and Pocket Ventilation for Paper Machines; Energy Recovery Systems; Mist Removal Systems; Dust Removal Systems; Building Ventilation Systems. In addition, basing on the experience of new team members’, PMP Group is providing a variety of consulting servi-ces in the fi eld of energy saving solu-tions, including new project ideas as well as advisory services connected to existing technological lines. PMP Group with the growth of PMPo-wer S.r.l. is putting the maximum effort to develop the drying technology com-bining the improvement of production capacity and optimization as well as energy savings that are giving an addi-tional tool to tissue, paper and board producers. Customers receive ready-made, smart concepts, built on the phi-losophy of Optimum Cost Solutions. In the Build-To-Print business PMP Group offers precision machining, fabrication and assembly of complex and large machinery, based on documentation provided by the customer. Due to a vast experience, the company deals with both metric and imperial designs and specializes in stainless steel and heavy fabrications. This area is also an excellent way to consume PMP’s ma-

PMP Intelli-Nip® shoe press, advanced technology for lowering energy consumption fi gures.

PMP Intelli-Jet V® headboxes, over 130 units worldwide since year 2000.

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l 120 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

100%

80%

60%

40%

20%

0%

Conventional Wedge Wire FibreWall Screen Cylinder

Mill 1(0.15 mm)

Mill 2(0.12 mm)

Mill 3(0.10 mm)

100%

80%

60%

40%

20%

0%

Conventional Wedge Wire FibreWall Screen Cylinder

Mill 1(0.15 mm)

Mill 2(0.12 mm)

Mill 3(0.10 mm)

nufacturing capacity and support the company’s cash fl ow. Last but not least is the Specialty Pro-ducts area. This business is based on designing and building custom gauges and fi xtures for production and assem-bly lines for the Automotive, Aerospace and General Production facilities. PMP is able to design and build a cu-stom gauge to check incoming part to-lerances, production part tolerances, or fi nal assembly tolerances. PMP also designs custom fi xtures for work-hol-ding and assembly. These fi xtures are

used to dramatically decrease manu-facturing and assembly times. PMP Group’s product and reference portfolio is vast and divers. This diver-sity allows to assure a stable position on the market, which eventually resolves in the company’s reliability. However, the most important asset, is the PMP Group’s employees. All in all, people are the ones who deve-lop dreams into reality. People working at PMP Group are committed and pas-sionate about what they do. Every cu-stomer is treated individually and meets

a friendly and honest atmosphere. PMP has its own, internal Code of Ethics which is based on partnership, optimi-sm, decency, teamwork, professiona-lism, openness and effi ciency. By fal-lowing these simple rules the company gained not only acceptance on the market, but also managed to develop long-lasting B2B relations. Ultimately, for PMP – Passion Comes First. “From my point of view, this constant state-ment “price, quality and technology” is exactly what PMP Group offers.” - Ser-gey Pogodin, CEO, SFT Group. ●

Integrated tissue mill with (2) Intelli-Tissue® 1600 for YFY Group, China.

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SMART MANUFACTURING SMART MANUFACTURING

PER IL CONVERTING: PER IL CONVERTING:

UNIVERSAL TISSUE UNIVERSAL TISSUE TECHNOLOGYTECHNOLOGYDIGITAL, SMART MANUFACTURING, INDUSTRY 4.0, I TREND

DEL FUTURO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE AVRANNO

ANCHE UN IMPATTO SUL CONVERTING PER LA

PRODUZIONE DI CARTA TISSUE?

l 122 Ottobre 2015 l

l TISSUE CONVERTING l

di: Universal Tissue Technology Srl

La Universal Tissue Technology pensa di sì ed è per questo che sviluppa e produce macchine au-

tomatiche per la produzione di carta igienica, asciugatutto e rotoli industriali che sono già predisposte per integrarsi con la fabbrica del futuro. La predisposizione dei prodotti targati Universal Tissue Technology si eviden-zia nei seguenti aspetti.

1. Macchine che impareranno in auto-matico ad autoregolarsi attraverso l’u-so di videocamere intelligenti e pan-nelli di controllo gestibili in remoto:

non basta avere il controllo totale di tutti gli assi che gestiscono l’avvolgi-mento, la goffratura, il taglio e dare la possibilità all’operatore di modificare e “salvare” i parametri corrisponden-ti sul pannello di controllo. Le nuove telecamere di visione, posizionate in punti strategici della linea (e in partico-lare sui rulli di avvolgimento), forniran-no le indicazioni di non conformità di avvolgimento all’operatore permetten-dogli in questo modo di modifi care le regolazioni ottimizzando così la produ-zione. Allo stesso tempo il programma di gestione diventerà intelligente e con il passare del tempo tenderà all’auto-regolazione della ribobinatrice (o del

goffratore) per mantenere costanti e certi i parametri del prodotto. L’interazione

macchina operatore diven-terà quindi più fl uida ed effi -

ciente aiutando quest’ultimo a ottimizzare le proprie skills. Tali video-camere possono anche essere montate per verifi care la costanza della perfora-zione e la qualità del taglio. Le “ricette” di prodotto quindi si renderanno dispo-nibili on line, per interfacciarsi con il MES di fabbrica assicurando all’opera-tore di avere tutti gli elementi a dispo-sizione per il prossimo lotto produttivo

2. Per assicurarsi di ridurre al mini-mo l’impatto “umano” sul processo, le linee di produzione dovranno esse-re automatizzate e fl essibili in tutti gli aspetti: la ribobinatrice della Universal Tissue Technology, il cuore del pro-cesso produttivo insieme al goffratore, cambia i parametri di avvolgimento in automatico, incluso il diametro dell’ani-ma da 30 a 90 mm, caratteristica mol-to richiesta per la produzione di pro-dotti AFH, e che nel caso della linea SWING, per diametri da 90 a 350 mm e fino a 50 logs/min, diventa fonda-mentale, per garantire la vera fl essibili-tà di produzione. Il goffratore equipaggiato con moto-ri indipendenti per i rulli acciaio (cosi come i rulli clichè e anilox) si autorego-la per trovare la fase fra le due incisio-ni (FASE ELETTRICA), oltre ad autore-golarsi con la pressione necessaria per il prodotto oggetto della ricetta (i rul-li in gomma di tipo NO DEFLECTION permettono di non cambiare bombé al cambiare delle incisioni). Inoltre il nuo-vo goffratore PRECISION P/P-DESL si distingue per il cambio del sistema di incollaggio fra Punta Punta e DESL in venti minuti senza necessità di rego-lazioni meccaniche. La troncatrice PROTECH 100 per rotoli industriali (per prodotti fi no a diametro 350 mm e densità fi no a 320 Kg/m3) e la tron-catrice SAWTECH 200 (concepita fi no a cinque canali per essere direttamen-te collegata alle impacchettatrici) com-pletano la gamma della Universal Tis-sue Technology nell’ottica del concetto SMART manufacturing.

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l 124 Ottobre 2015 l

l TISSUE CONVERTING l

3. Ridurre al minimo ineffi -cienze e tempi morti: in un impianto di converting la per-dita maggiore di effi cienza è ovviamente legata al tempo per il cambio bobina, soprat-tutto se si prendono in con-siderazione entità produttive non direttamente integrate con la cartiera e che quindi, per una questione di raziona-lizzazione del costo del tra-sporto, sono caratterizzate da una disponibilità di bobine con diametro limitato tra 1200 mm e 1900 mm. La Universal Tissue Techno-logy ha sviluppato due sistemi per effet-tuare il cambio prodotto in automatico

(start-stop o non-stop) rendendo quindi disponibile a tutti i produttori di carta tissue il metodo più diretto per miglio-rare le effi cienze delle linee.

In occasione del prossimo MIAC di Lucca, sarà possi-bile visitare gli stabilimenti della Universal Tissue Tech-nology e assistere al fun-zionamento di alcune delle soluzioni descritte. Nello specifi co, saranno mo-strate alla massima veloci-tà produttiva la ribobina-trice FLEXIBLE PRO 450 per rotoli industriali con la mas-sima flessibilità e la tronca-trice industriale PROTECH

100 in grado di tagliare anche rotoli di alta densità corredate dalla tubiera per anime industriali fino a 6 strisce SAWTECH 140. ●

Il Taglio Coda per Parte Umida della Weingrill.

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Durante l’avviamento di una macchina da carta è importante poter contare su sistemi

affi dabili e dalla risposta sicura. Il Taglio Coda per Parte Umida, il cui compito è formare la coda per l’inserimento nelle sezioni successive della macchina, deve assicurare un taglio netto e formare un coda priva di difetti che potrebbe-ro innescare successive rotture con conseguen-ti perdite di produzione.L’effi cienza della macchina, in particolar modo durante le fasi di avviamento, viene fortemente infl uenzata da questo componente. Se a prima vista il Taglio Coda può essere ritenuto un siste-ma a bassa criticità, esso deve invece garantire il pronto funzionamento quando venga richiesto e con risultati sempre positivi anche se ri-petuti più volte. La mancata formazione della coda o la sua rottura pesano negativamente sull’effi -cienza della macchina e il tempo richiesto per rifare il passaggio coda diventa tempo perso nel momento in cui tutta la macchina è pronta per produrre carta. Un moderno Taglio Coda è

anche un componen-te critico dal punto di vista della sicurezza, il sistema completamen-te automatizzato evita che l’operatore debba recarsi a bordo mac-china per spostare la testa di taglio. Come gli altri componenti anche al Taglio Coda viene richiesta una ridotta manutenzione e, quando necessa-

rio, una struttura che agevoli gli interventi. Con gli anni il Taglio Coda per Parte Umida della Weingrill si è sviluppato e migliorato con l’o-biettivo di diventare un componente della mac-china su cui l’operatore possa contare per affi -dabilità e prontezza, in altre parole l’azienda ha lavorato affi nchè il Taglio Coda potesse essere “dimenticato” lasciando l’operatore concentra-to su altre fasi critiche dell’avviamento.L’evoluzione dei primi modelli ha portato ad una numerosa serie di installazioni in cui il Taglio Coda per parte Umida Weingrill ha rag-giunto un apprezzato livello di qualità e presta-zioni. Per garantire una resistenza estrema agli agenti corrosivi presenti nel processo di produ-zione della carta la struttura portante e le par-ti interne sono rtutte ealizzate interamente in Acciaio Inox. I movimenti avvengono su ruote in Inox opportunamente sagomate per avere massima stabilità e scorrevolezza.Di fronte a particolari richieste di produzione la Weingrill ha sviluppato e installato anche alcu-ne unità con doppio taglio, in questo caso una singola trave supporta due ugelli indipendenti che, opportunamente controllati, permettono il rifi lo continuo a diverse larghezze e in diverse posizioni rispetto al centro tela.I RISULTATI DI WEINGRILLOggi la Weingrill vede i risultati dei suoi studi anche dai numeri, negli ultimi 2 anni e mezzo sono state installate più d 40 unità Taglio Coda per Parte Umida, sia su macchina da carta che macchine Tissue. In particolare il Taglio Coda per macchine Tissue è stato studiato tenendo conto degli spazi ristretti e della semplicità di uso richiesti dalla specifi ca applicazione. ●

Weingrill: il Taglio Coda per Parte Umida

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DA OLTRE 30 ANNI ORADOC RAPPRESENTA UNA DELLE

REALTÀ DI RIFERIMENTO NELLA PROGETTAZIONE,

PRODUZIONE ED ALLESTIMENTO DEL DOCTORING

SYSTEM, SETTORE DI CRESCENTE RILEVANZA PER TUTTA

L’INDUSTRIA DELLA CARTA.

l 126 Ottobre 2015 l

lINTERVISTAl

di: Olivia Tambellini

Parliamo di ORADOC con Piero Pagani, Simone e Sandro Ber-chiolli, le persone di riferimento

di questa consolidata realtà imprendi-toriale. Iniziamo parlando dell’evolu-zione di ORADOC con l’Ing. Pagani, direttore generale della società.Piero Pagani: Il know how di ORA-DOC è cresciuto insieme alle part-nership sviluppate con i nostri Clienti. Dal confronto e dall’analisi delle varie richieste, abbiamo sviluppato soluzio-ni tecniche inerenti le diverse esigenze produttive e di processo; tutto ciò con l’obiettivo di garantire ai Clienti risultati concreti e misurabili.Quali sono i principali punti di forza di ORADOC?Piero Pagani: ORADOC ha progettato il primo porta lama nel 1982, da allora ha prodotto migliaia di unità installa-te in tutto il mondo. Siamo sempre sta-ti convinti che concentrandoci su una gamma limitata di prodotti saremmo cresciuti in esperienza ed effi cacia. Nel settore del Doctoring System, oggi ORADOC è un riferimento per il mer-cato sia dei costruttori di macchine che dei produttori di carta.Simone Berchiolli: Riteniamo che un altro fattore molto positivo sia l’approc-cio con cui vengono studiate e defi ni-te le soluzioni tecniche adottate nelle diverse commesse. Le fasi di proget-tazione, costruzione ed assemblaggio, sono poi integrate fra loro per massi-mizzare l’affidabilità e la qualità di tutta la gamma dei nostri prodotti. La proprietà intellettuale delle soluzioni e dei prodotti più strategici, viene gestita anche mediante brevetti e marchi regi-strati in vari paesi del mondo.Parliamo dei vostri clienti e del merca-to nel quale opera ORADOC.Piero Pagani: Fin dall’i-nizio ORADOC ha programmato uno svi-luppo globale delle sue attività; le nostre part-nership trovano oggi una consenso distri-buito sia sul territorio italiano che in molti altri paesi del mondo; si rivolgono a noi sia realtà multinaziona-li che aziende singole.

Gruppi come SCA Hygiene Products, Sofi del, Kimberly Clark, Lucart Group, Georgia Pacific, ICT, Metsa, Wepa, e centinaia di aziende cartarie di dimen-sioni più contenute hanno scelto le nostre soluzioni.Come sta cambiando l’organizzazio-ne di ORADOC nell’ultimo periodo?Simone Berchiolli: Il progetto di acqui-sizione della ORADOC ha coinvol-

to le altre due nostre aziende, ISE e CRC. L’operazione si è con-cretizzata con l’obiet-tivo di dare continuità e sviluppo alle attivi-tà svolte nell’ambito di un progetto di sviluppo strategico più ampio. Nell’inserire in azien-da nuove fi gure profes-sionali destinate allo sviluppo dei prodotti e

dei servizi, metteremo a disposizione la nostra esperienza e tutta la nostra pas-sione affinchè ORADOC accresca le proprie competenze e continui ad esse-re una realtà di riferimento per tutto il settore cartario, intendendo le aziende costruttrici di macchine e le aziende produttrici di carta.Sandro Berchiolli: Aggiungo che in questa fase di affi ancamento e passag-gio delle responsabilità aziendali, l’In-gegner Pagani, il cui spessore umano e professionale è noto a tutti nel settore, ha rappresentato un elemento fonda-mentale per la riuscita del progetto.Avete citato ISE e CRC. Ci piacerebbe saperne più sulle competenze di que-ste aziende.Sandro Berchiolli: ISE è una società che si occupa di manutenzione predit-tiva fornendo fra l’altro servizi di con-sulenza e formazione, nell’ambito della manutenzione e della affi dabilità degli

La sede di ORADOC.

ESPERIENZA, EVOLUZIONE, ESPERIENZA, EVOLUZIONE, RISULTATI.RISULTATI.IL DOCTORING IL DOCTORING SYSTEM È ORADOCSYSTEM È ORADOC

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l 128 Ottobre 2015 l

l INTERVISTAl

impianti produttivi. La società ha svilup-pato un specifi co know how in ambito cartario, particolarmente nel tissue. Come dire che prevenire è sicuramen-te meglio che curare.Sandro Berchiolli: Si, il concetto è esat-to, una corretta gestione della manuten-zione signifi ca ottimizzare la disponibi-lità degli impianti, garantendo migliori performance economiche, grazie alla riduzione del down time, alla ottimiz-zazione dei costi di produzione e all’au-mento della qualità dei prodotti.Ci spieghi meglio.Sandro Berchiolli: In dettaglio ISE pro-pone servizi e soluzioni attraverso due distinte business unit: la divisione Relia-bility and Maintenance Consulting si occupa di progetti di consulenza e servizi di formazione nell’ambito della Ingegneria di Manutenzione. L’altra divi-sione Pdm and Condition Monitoring riguarda servizi di monitoraggio e dia-gnosi dei macchinari per approcciare con attenzione e metodo il life-cycle degli impianti.Queste tematiche sono di interesse per tutti i settori industriali, incluso le aziende cartarie che si trovano ad af-frontare mercati sempre più esigenti.Sandro Berchiolli: Oggi un crescente numero di imprese acquista e utilizza macchine e impianti sempre più perfor-manti e complessi la cui gestione deve essere in grado di prevenire i guasti per ridurre la mancata produzione oltre i costi di gestione e manutenzione.Qualche numero di riferimento?Sandro Berchiolli: Un esempio. Lo scorso anno, i nostri tecnici e ingegne-ri hanno verifi cato lo stato di effi cienza di ben 750.000 macchine rotanti. Un discreto movimento, che ha consenti-to ai nostri Clienti di proseguire nelle loro attività, ottimizzando la disponibi-

lità dei propri impianti e aumentando le performances produttive. Voglio inoltre ricordare che sempre più spesso i pro-getti di consulenza ISE riguardano attivi-tà di coaching ed affi ancamento on site. Questo significa non limitarsi a dare istruzioni o procedure che possano gra-vare sui processi lavorativi, ma operare a fi anco delle risorse dei Clienti per aiu-tarli ad implementare le performances dei loro impianti.Insieme a ORADOC e ISE, l’altra vostra realtà aziendale è CRC, ci può dire di cosa si occupa?Simone Berchiolli: Le specificità di ORADOC e ISE vengono affiancate dall’esperienza di CRC. Nata oltre 25 anni fa come azienda di manutenzione per macchine da cartiera, nel tempo si è adattata alle esigenze del mercato man-tenendo sempre un atteggiamento pro-fessionale ed affi dabile. Oggi è impe-gnata in modo signifi cativo anche con diversi costruttori di macchine.Interessante, può darci qualche infor-mazione in più? Simone Berchiolli: CRC è una realtà con diverse divisioni ognuna delle quali ha maturato una signifi cativa esperienza nell’offerta di servizi specifi ci alle azien-de. Oltre alla divisione di manutenzione sopra menzionata, già da diversi anni è operativo un uffi cio tecnico che sup-porta i clienti nello sviluppo di progetti customer mediante studi e progettazio-ne in 3D, animazioni, rendering, produ-zione di materiale tecnico, rilievi on site fi nalizzati anche a progetti di integra-zione e modifi ca di macchine esistenti. La divisione costruzione di macchine supporta i clienti nelle richieste di for-nitura di macchine per lo più fuori stan-dard incluso la realizzazione e messa a punto di prototipi. A completare l’offer-ta la divisione montaggi è in grado di

seguire l’allestimento di nuove macchi-ne (parte meccanica ed elettrica), l’as-sistenza al collaudo, lo smontaggio, la spedizione e il rimontaggio presso gli stabilimenti dei Clienti fi nali.Una varietà di servizi ben articolata di sicuro interesse per le industrie che operano nel settore cartario.Simone Berchiolli: Da tempo CRC è partner di aziende sia produttrici di car-ta che costruttrici di macchine. I nostri ingegneri e i nostri tecnici, han-no lavorato su diverse tipologie di mac-chine operando in sede, presso gli sta-bilimenti di clienti costruttori e nelle più importanti realtà produttive cartarie di tutto il mondo. ORADOC, ISE, CRC. Aziende con tre anime diverse unite da forti sinergie.Simone Berchiolli: E’ naturale un con-fronto di know how tra CRC ed ORA-DOC per quanto riguarda l’assem-blaggio dei prodotti, le operazioni di installazione, il service di manutenzio-ne e le attività di progettazione e R&D.Sandro Berchiolli: Anche fra ISE ed ORADOC si svilupperanno sinergie sia per le attività di service che per lo svi-luppo di sistemi di acquisizione e analisi dati. In merito agli aspetti commerciali, stiamo valutando l’integrazione dei ser-vizi e dei prodotti ISE e CRC nelle offer-te proposte dalla rete commerciale di ORADOC.Simone Berchiolli: Vorrei concludere ricordando l’attenzione particolare che sia noi, sia l’Ingegner Pagani, che i nostri collaboratori, stiamo dedicando allo svi-luppo di ORADOC. Il nostro impegno sarà sempre di più dedicato alla relazio-ne con i clienti in un processo di ascolto mirato allo sviluppo di nuove soluzioni e nuovi prodotti. ORADOC partecipa alla ventiduesi-ma edizione del MIAC di Lucca. ●

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MACCHINE E SISTEMI PER MACCHINE E SISTEMI PER

LA LA PREPARAZIONE PREPARAZIONE DELLA PASTA DELLA PASTA LA PALMAC ING. PALMISANO PROSEGUE NELLO SVILUPPO

DI APPARECCHI, MACCHINE E SISTEMI PER LA

PREPARAZIONE DELLA PASTA, IN PARTICOLARE

PER IL TRATTAMENTO DELLE CARTE DI RICUPERO,

E PER GLI IMPIANTI DI TESTA DI MACCHINA.

l 130 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

di: Palmac Ing. Palmisano Srl

Sistemi di pulizia pulper per carte di ricupero: secondo la tecnolo-gia consolidata il funzionamento

del sistema avviene in modo disconti-nuo e consiste nel prelevare la pasta dal pulper al di sopra della griglia di estra-zione, trattarla con un pulper seconda-rio, anch’esso con griglia, e mandare la pasta accettata e pulita sulla pompa di scarico o nel pulper. Quando la mac-china di pulizia è piena di contaminanti si arresta l’alimentazione, si inietta ac-qua chiara in pressione per ricuperare la fi bra che ritorna nel pulper come pa-sta diluita, e per espellere lo scarto su un tamburo drenante.In alcuni impianti il prelievo viene fatto

con una pompa che manda la pasta pri-ma ad una trappola per gli scarti pesan-ti e poi al pulper di pulizia. In altri, per il collegamento al pulper, si usa un gran-de recipiente cilindrico verticale aper-to che funge da “pozzo di scarico” dei contaminanti. La pasta passa poi, o per gravità o spinta da una pompa, nel pulper secondario dove viene trattata nel modo già descritto. I contaminanti pesanti e pacchi di carta o cartone non spappolati si depositano sul fondo del pozzo e vengono estratti periodica-mente dall’alto con un “ragno” collega-to ad una gru a ponte, insieme con le plastiche che galleggiano in superfi cie.Di recente sono stati immessi sul mer-cato alcuni sistemi che funzionano in continuo ma questi devono lavorare

a densità basse intorno al 1,5-2% per evitare che lo scarto fi nale sia ricco di fi bra. Il nuovo sistema messo a punto dalla Palmac prevede, oltre al pulper secondario (Depurger) e tamburo dre-nante (Rotoscreen), una pompa posta sull’accettato del Depurger e un epura-tore di pasta densa sulla pasta estratta dal Depurger sulla linea che alimenta la tina di scarico.

A differenza degli altri sistemi questa pompa ha una triplice funzione: man-da la pasta alla tina di scarico aumen-tando la produzione; ricicla tutta l’ac-qua drenata dal Rotoscreen che, non va più nel pulper diluendo l’impa-sto ma, raccolta nella vasca sottostan-te, viene riutilizzata per completare il lavaggio degli scarti e poi espellerli in pressione. I vantaggi sono: aumento della produzione del pulper; aumen-to dell’effi cienza di decontaminazione; riduzione della quantità di acqua uti-lizzata; maggiore densità della pasta in tina di scarico.

Nuova camera sedimentazione scarti a fl ussi separati per epuratori di pasta densa: gli epuratori idrocicloni a vorti-ce libero possono separare, grazie alla forza centrifuga sviluppata dal vortice, non soltanto corpi pesanti grossola-ni ma anche corpi minuscoli tipo sab-bia, pezzetti di plastica, etc., che, però, non riescono a sedimentare nella trap-pola inferiore e molto spesso vengono riaccettati. Inoltre, tutte le operazioni necessarie per lo scarico periodico dei contaminanti, cioè introduzione acqua di lavaggio, chiusura valvola, sfi ato aria, apertura valvola per scarico, possono durare fino al 20% del ciclo di fun-zionamento dell’epuratore e per tut-to questo tempo il ciclone in pratica, non funziona. Questa doppia camera è composta da 2 parti:• una al di sopra della valvola superio-re costituita da un tubo tronco-conico interno, e da una camera tronco-coni-ca esterna per permettere la risalita dei contaminati minuscoli che possono es-sere direttamente allontanati tramite una valvola di sfi ato ad apertura perio-dica o alimentare un idrociclone.• una parte al di sotto della valvola Sistema di pulizia pulper per carte di ricupero.

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l Ottobre 2015 131 l

superiore costituita da un tubo tronco-conico interno per il flusso dei con-taminanti verso il fondo e da un tubo cilindrico esterno con oblò d’ispezione.

I vantaggi: eliminazione dei contami-nanti pesanti; eliminazione dei con-taminanti minuscoli non sedimen-tati; funzionamento ininterrotto anche durante le fasi di scarico.

Testa di macchina. Sistema WASC per la disaerazione della pasta e dell’acqua bianca: è a tutti noto che la presenza di aria nell’impasto è causa di proble-mi biologici (limo), idraulici (schiume, cavitazione pompe) e produttivi (ridu-zione del drenaggio, peggiore forma-zione, foglio meno compatto e inferiori caratteristiche meccaniche), e per que-sto si ricorre all’uso dei prodotti chimi-ci per abbattere la schiuma e disaera-re la pasta. Per comprendere l’effetto dell’aria sull’impasto, è suffi ciente nota-re quello che si verifi ca in cassa d’af-fl usso, in cui l’aria libera trascina ver-so l’alto i fi ni e le fi brille sotto forma di schiuma. Lo stesso fenomeno avvie-ne sulla tela, ove l’aria libera provoca bolle, che poi esplodono, sulla super-fi cie del foglio, mentre quella residua, microbolle attaccate alle fi bre, ne redu-ce il peso specifi co fi no a renderle più leggere dell’acqua se la sua percentuale supera un certo valore. Considerando il peso specifi co della fi bra di 1,56 g/cm³ è sufficiente una percentuale d’aria in volume dell’1,4% circa in un impa-

sto alla densità di 0,8% per far gal-leggiare le fibre nell’acqua com-plicando il proces-so di formazione del foglio. Oltre ai prodotti chimi-ci ci sono impian-ti termodinamici come il Decula-tor che effettua la disae-razione della pasta diluita dopo la fan pump sot-to vuoto spinto, o di tipo meccanico con cui si tratta l’acqua drenata dalla tela (acqua bianca) prima che ritorni sulla pompa di miscela per la diluizio-ne della pasta fresca. Infatti, si è visto che, grazie al grande rapporto di dilu-izione acqua/pasta che mediamente è 100/1, l’acqua bianca priva completa-mente di aria, miscelata con la pasta aerata, è in grado di assorbirne l’aria, o sciogliendola o lasciandola in sospen-sione in quantità talmente basse da non creare problemi. Questa disaerazione viene effettuata o con una macchina centrifuga oppure, come nel sistema PALMAC, con un idrociclone diretto (WASC) a semplice vortice e a bassa perdita di carico, alimentato da una pompa, che utilizza la forza centrifu-ga generata dalla rotazione dell’acqua per separare l’aria leggera che si rac-coglie al centro, dall’acqua che viene

spinta contro le pareti del ciclone ed accettata per alimentare le pompe di miscela. L’aria viene estratta dal centro applicando dall’esterno una depressio-ne di 20-30kPa. Questo sistema, mol-to semplice, compatto e poco costo-so, è particolarmen-te indicato per le nuove installazioni con grandi portate e per modifi care gli impianti esistenti poi-ché evita l’ampliamento delle tine e dei canali per adeguarli ai maggiori flussi derivanti dall’incremento di produzione. Un altro vantaggio è costituito dal fatto che, essendo alimentato da pompa, il disaeratore può essere montato in qua-lunque punto sia a piano terra che a pia-no macchina e in posizione orizzontale o verticale. Il WASC può essere costrui-to per qualunque portata e la perdita di carico fra l’ingresso e l’uscita dell’acqua disaerata è inferiore a 50 kPa. ●

Nuova camera sedimentazione scarti a fl ussi separati per epuratori di pasta densa.

Sistema di disaerazione della pasta e dell’acqua bianca.

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HEAT RECOVERYHEAT RECOVERY IN DRYING PAPER PROCESSIN DRYING PAPER PROCESS

l 134 Ottobre 2015 l

lENERGY SAVING l

by: KAPPA Srl

Recover the heat from the wet air exhausted from the Hood on dryer section is a well-known

need. We have a lot of potential to save energy, because we can reuse it direct-ly in the drying process, reducing costs and improving the runability of the Ma-chine. Considering these increasings, during the last years, the open hoods have become closed, with thicker and thicker thermal insulation; this guaran-tees higher and higher Absolute Humi-dity and Dew Temperatures, reducing the air volumes processed in the dryer section and with the consequent heat saving: less air exhausted means less heat lost. The immediate and constant use of the recovered heat, in the fi rst stage, is the pre heat of the dry air used for the conditioning of the fabrics and felts in the Machine. After this phase, very important be-cause the heat recovery always works

GLOBAL TARGETS OF PAPER MILLS HAVE BEEN SET FOR

ENERGY SAVING, BECAUSE IN THE PROCESS OF PRODUCING

PAPER AND BOARD, ENERGY IS ONE FACTOR THAT

INFLUENCES MOST OF THE COSTS IN THE FINAL PRODUCTION

Heat recovery - fi rst and second step (air).

Heat recovery - third step (water).

Page 135: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Sistemi a vuoto TURBAIR®

Tecnologia verde per l’industria della carta

MAN ha una lunga storia del servizio all’industria mondiale della carta che risale all’anno di 1945 quando il

nostro primo compressore a vuoto Sulzer TURBAIR® fu sviluppato. Oggi questa tradizione continua con la

/min e raggiunge una pressione a vuoto

soluzione ideale per il condizionamento di feltro. Ogni anno più macchine per la carta sono dotate di sistemi

a vuoto TURBAIR® Venite e vedete il perché!

In confronto con altri sistemi a vuoto, i compressori a vuoto d’avanguardia TURBAIR® della MAN, aumen-

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Page 136: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 136 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

during the Paper Machine process, it is still possible to recover heat, in sec-ond and third stage, to heat the air for room ventilation (machine building, false ceiling, etc.) and to heat water. The energy saved and reused in the water evaporation process is connect-ed to the air quantity exhausted. The principle of thermal energy saving has

always been important, obviously, but in the last years it has become more and more basic because Paper Industry has met a strong increase of the energy costs (fuel and electricity).The primary element of saving heat in the aerothermic system is the Closed Insulated Hood; the hood itself does not recover heat but, through the redu-

Heat recovery - fi rst second and third steps.

Heat recovery unit with water cleaning system.

cing of the wet air exhausted, it reduc-es signifi cantly the steam quantity used in the drying cylinders to evaporate the water. The Paper Mill PAPIERFABRIEK SCHUT B.V. in Heelsum (The Ned-erland’s), company leader in the pro-duction of Colored Paper, Graphic, Art and Technical Paper, commissioned to KAPPA S.r.l. a complete heat recovery system for wet air exhausted from the hoods pre and after dryer sections. The wet air exhausted from the hoods, combined with the air from infra-red section, crosses a first heat recovery unit counter-fl ow type, to preheat fresh inlet air to blow on felts.In the second stage, the wet air exhaust-ed heats fresh air for room ventila-tion (ceiling) and, as a third stage, the residual heat warms up fresh water for stock preparation. To complete the heat recovery process, we use fl ash steam generated by the condensate water coming from drying section of paper machine in a coil in order to preheat blowing air on felts. At the end of the process, the con-densed water is collected in a lower tank and returned back in water cycle.PAPIERFABRIEK SCHUT manufac-tures a wide range of products with very different characteristics; changing pulp, size, grammage, dryness, speed of machine, the quantity of evaporat-ed water changes, therefore it’s not possible to give just one value of ener-gy saved. We made one week meas-urements on paper products in Paper Mill and a significant result has been obtained with a production of 136 gr/m², external temperature of 6,7°C, temperature of air inside hood before recovery unit dry and wet bulb 67,1°C and 41,7°C and outlet to atmosphere 17,7°C and 16,8°C.The dry bulb of the air exhausted has been reduced of 49,4°C (67,1°C – 17,7°C) and the absolute humidity decreased from 0,043 kg/kg to 0,011 kg/kg, recovering 0,032 kg/h of hot water for each kg evaporated water. In conclusion, we are sure that, in the next future, saving energy will be a prima-ry need for Paper Mill, in fact besides air system for drying paper process, the recovered heat will be used to heat room and building ventilation, com-bustion and make-up air (for Yankee or MG Hoods), fresh or white water. ●

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I CUSCINETTI I CUSCINETTI MOLDED-OILMOLDED-OIL DI DI NSKNSK HANNO GARANTITO HANNO GARANTITO A UN PRODUTTORE DI A UN PRODUTTORE DI CARTA UN RISPARMIO CARTA UN RISPARMIO DI CIRCA 50.000 EURODI CIRCA 50.000 EURO

OGNI LINEA DI PRODUZIONE RICHIEDE

AFFIDABILITÀ AL FINE DI ASSICURARE LA MASSIMA

EFFICIENZA E RIDURRE AL MINIMO LE PERDITE DI TEMPO.

ANCHE SE LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA

RAPPRESENTA UNA SOLUZIONE EFFICACE, PUÒ ESSERE

MOLTO COSTOSA SE SI RICHIEDONO INTERVENTI

FREQUENTI. È IMPORTANTE ACCERTARSI CHE L’IMPIANTO

SIA STATO REALIZZATO CON COMPONENTI INDICATI PER

L’APPLICAZIONE IN OGGETTO. AD ESEMPIO,

UN’IMPORTANTE AZIENDA NELL’INDUSTRIA DELLA CARTA

RISCONTRAVA PERDITE DI PRODUZIONE DOVUTE AL

GRIPPAGGIO DI CUSCINETTI SU UNA MACCHINA

ROTATIVA, CON COSTI ANNUI PARI A CIRCA 50.000 EURO:

UN PROBLEMA CHE È STATO RISOLTO DA NSK.

l 138 Ottobre 2015 l

l MANUTENZIONE IN CARTIERA l

di: NSK

Le perdite per mancata produzio-ne ammontavano a quattro ore al mese, per via del grippaggio

di cuscinetti su una macchina rotati-va. In seguito a un’ispezione iniziale, gli ingegneri di NSK hanno scoperto che i cuscinetti standard utilizzati era-no contaminati dall’inchiostro e che, se si utilizzava questa macchina, era ne-cessario sostituirli in anticipo rispetto a ogni ciclo. Anche se gli interventi di sostituzione richiedevano solo quattro ore, i costi salivano in fretta se conside-

rati nell’arco dell’anno e l’investimento per il cambio dei cuscinetti rappresen-tava solo una piccola parte dei costi to-tali da sostenere. Gli ingegneri di NSK hanno consiglia-to l’utilizzo dei cuscinetti Molded-Oil in acciaio inox per contrastare l’infil-trazione dell’inchiostro. Seguendo il consiglio, il cliente è riuscito a far fun-zionare la macchina a ciclo continuo per oltre 12 mesi, senza registrare inci-denti o perdite di produzione.I nuovi cuscinetti hanno permesso agli ingegneri addetti alla manutenzione di concentrarsi su altre aree dell’impian-

to, garantendo un risparmio di tem-po pari a quattro ore ogni mese e una riduzione dei materiali, per un totale di 1.400 Euro all’anno. Ad ogni modo, il successo più importante è stato quello del responsabile di produzione, che ha visto i costi annuali abbassarsi di circa 50.000 Euro grazie a un’enorme ridu-zione dei fermi macchina, oltre a un au-mento dell’effi cienza complessiva. In questo modo è possibile garantire il rispetto delle tempistiche e consegnare in tempo gli ordini dei clienti.I cuscinetti Molded-Oil rappresenta-no una soluzione effi cace al problema della perdita di lubrifi cante in seguito ad infi ltrazioni di liquidi. Questi, infatti, rimangono protetti grazie alle tenute e si lubrifi cano autonomamente dall’in-terno. Sono particolarmente indicati per svariate applicazioni dove si richie-de una manutenzione regolare con la-vaggi frequenti, oppure dove il proces-so prevede liquidi non lubrifi canti. Questi cuscinetti contribuiscono a mi-gliorare le prestazioni delle macchine/impianti in termini di affi dabilità, fre-quenza di manutenzione e funziona-mento in ambienti esposti a fenomeni di contaminazione. Inoltre, consento-no agli operatori dell’impianto di otte-nere risparmi notevoli, evitando me-todi costosi di lubrifi cazione dei com-

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Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Potenti, tecnologici e anco-ra più green di prima. I mo-

delli Facelift rappresentano l’evoluzione dei carrelli ele-vatori a trazione idrostatica delle Serie 3s, 4s, e 5s. Una nuova generazione che brilla per effi cienza energetica e si distingue per gli accorgimenti hardware e software sviluppa-ti da Jungheinrich. Motori avanzati e rispetto dell’ambientePrestazioni eccellenti di movi-mentazione con un consumo di carburante estremamente ridotto. Il motore Common Rail Volkswagen, di deriva-zione automobilistica, offre bassi valori nei consumi e nel-le vibrazioni e ridotte emissio-ni dei gas di scarico. La nuova

pompa di regola-

zione si traduce in un’effi cien-za aumentata fi no al 20%. Il nuovo motore, in combina-zione con il fi ltro antipartico-lato di serie, soddisfa le rigide indicazioni del livello di emis-sioni di gas di scarico III Bi. Una riduzione dei consumi di circa l’8% che riduce sensibil-mente anche le emissioni di CO² nell’ambiente.Comfort di guida e lavoroLe caratteristiche idrostatiche di marcia offrono un notevole comfort di guida e un’eleva-ta produttività in caso di im-pieghi intensivi. Durante le operazioni di sollevamento ilnumero di giri viene automa-ticamente aumentato e i pro-cessi di marcia e idraulici so-no definiti in modo diretto, preciso e agevole.

I carrelli a combustione in-terna Jungheinrich della Se-

rie 3s e 4s sono equipaggiati con un montante compatto di nuova concezione che offre un campo di visibilità

dell’operatore notevol-mente migliorato (fi-no all’85%).Il sistema di comando DUO-PILOT, integra-to nel nuovo braccio-lo regolabile a più po-

sizioni, consente all’o-

peratore di controllare in mo-do preciso e sensibile tutte le funzioni di marcia. Da sotto-lineare una notevole stabili-tà di guida e lavoro, grazie al baricentro molto ridotto che si basa su una particolare con-formazione del contrappeso e dell’assale posteriore.Sistemi di sicurezza interna avanzatiI modelli Facelift in opzione possono essere equipaggiati dei più avanzati sistemi di sicu-rezza tipo: Access Control, un sistema di assistenza che abili-ta il carrello soltanto dopo unadeterminata sequenza di mec-canismi di controllo (interrut-tore sedile chiuso, cintura al-lacciata); Drive Control, che regola la limitazione della ve-locità di marcia calibrandola sulla velocità di curva anche a partire da una determinata altezza di sollevamento. Con il pacchetto di assistenza Lift Control per la gestione sicura del carico viene inoltre ridot-ta la velocità di inclinazione a partire da una determina-ta altezza di sollevamento, e all’occorrenza viene posizio-nato un traslatore integrato in una posizione centrale pre-programmata ed è visualizza-ta l’inclinazione montante. ●

Facelift. I carrelli idrostatici ecologici Jungheinrich

Effi cienza energetica e prestazioni ai massimi livelli con i nuovi carrellia trazione idrostatica

l 140 Ottobre 2015 l

l MANUTENZIONE IN CARTIERA l

ponenti. Molded-Oil è un materiale plastico polimerico che contiene olio lubrifi cante. Questo materiale, con un contenuto d’olio superiore al 50 per cento in peso, è migliore di altre pla-stiche impregnate d’olio disponibili in commercio, nelle quali la percentuale d’olio in peso è molto bassa. Le caratteristiche del materiale assicu-rano costantemente un buon regime di lubrificazione. Il meccanismo di rila-scio dell’olio è dipendente dalla tem-peratura: maggiore è la generazione di calore, maggiore sarà la velocità di rila-

scio dell’olio. NSK offre la tecnologia Molded-Oil per cuscinetti radiali rigidi a sfere, cuscinetti a rulli conici e cusci-netti radiali orientabili a rulli con dia-metro esterno fi no a 250 mm. La rotazione dei corpi volventi risulta

essere regolare e caratterizzata da un minimo attrito gra-

zie ad uno speciale trat-tamento superficiale a cui il cuscinetto viene sottoposto prima dell’ap-plicazione del lubrifi cante

Molded-Oil. ●

Page 141: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Un unico fornitore: il partner ideale per pompe, valvole e service

Offriamo l’assistenza completa come unico fornitore per l’intera vita dei prodotti, grazie a un’ampia gamma di pompe e valvole per ogni applicazione e a un’esperienza tecnica per soddisfare qualsiasi richiesta specifica di assistenza e soluzioni personalizzate anche per la fornitura di parti di ricambio.

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Page 142: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

CAPIRE LE CAPIRE LE VIBRAZIONI VIBRAZIONI PER EFFETTUARE UN PER EFFETTUARE UN MONITORAGGIO MONITORAGGIO INTELLIGENTEINTELLIGENTE DEL DEL FENOMENO DI FENOMENO DI CHATTERCHATTERIL MONITORAGGIO DELLE VIBRAZIONI DEI PORTA LAMA STA DIVENTANDO UN METODO PREDILETTO PER SUPPORTARE I PRODUTTORI DI CARTA TISSUE AD OTTENERE UNA VISIONE APPROFONDITA E VALIDA DEI DISTURBI COSTOSI LEGATI AI PRODOTTI CHIMICI E AI PROBLEMI DI CHATTER SULLO YANKEE

l 142 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

zione delle vibrazioni ad alta frequen-za riscontrabili nel fenomeno di chat-ter.

L’accelerazione, misurata in gravi-tà g (1g equivale a 9,80665 m/

s2) è la variazione di velocità nell’unità di tempo ed è pro-porzionale alle forze che cau-sano l’oscillazione. La severità

o magnitudine dell’oscillazio-ne è chiamata ampiezza ed è

misurata in due modi (Figura 1).1. Root Mean Square Amplitude (RMS, chiamato anche valore effi ca-ce): poiché la vibrazione è un’oscilla-zione intorno ad un punto di equilibrio, la sua media aritmetica convenzionale sarebbe 0. Per questo motivo viene uti-lizzata la radice quadrata della media dei valori elevati al quadrato del segna-le ondulatorio (ampiezza vs tempo). Il valore efficace RMS fornisce un idea globale della severità della vibrazione.2. Peak (Picco): l’ampiezza di picco for-nisce il valore più alto di vibrazione del segnale, generalmente nascosto nella calcolo di media RMS. È sovente utiliz-zato per il collaudo dei sensori di misu-re vibrazionali.Ma l’insidia del chatter è anche carat-terizzata dalle sue frequenze o dell’in-tensità con la quale la punta della lama oscilla. In pratica, lo spettro di frequen-ze è un grafi co che mostra le frequenze critiche alle quali la lama vibra e le loro relative amplitudini. In maniera speci-fi ca sulle macchine Tissue, lo spettro può mostrare dei valori alti a frequen-ze medie, sovente legate a problemi di

di: Florent Bougerolle - BTG Eclépens S.A.

Dopo ogni episodio grave di chatter, la cartiera si trova a fare i conti con perdite fi nan-

ziare significative legate al ripristino dello Yankee. Questo episodio, che può capitare anche una volta all’an-no con Yankee problematici, porta ad eseguire ogni volta una rettifi ca dello stesso avvicinandosi sempre di più al declassamento e mettendo a repenta-glio la continuità della produzione.

Misurare e rappresentarecorrettamente le vibrazioni

È risaputo che i fenomeni di chatter sono causati dalle vibrazioni generate dall’attrito tra la superfi cie dello Yan-kee e la lama di crespatura o di puli-zia. La severità delle vibrazioni è in-fluenzata da vari fattori di processo, e le loro conseguenze si manifestano in una serie di frequenze critiche tra 0 e 20 kHz. Il parametro più appropria-to da monitorare per misurare accu-ratamente le vibrazioni è l’accelera-zione della punta della lama poichè, a differenza della velocità, è adatto in maniera specifica nella caratterizza-

Figura 1: illustrazione dei valori RMS (valore effi cace) e Peak (picco).

Figura 2: spettro tipico di una lama di crespatura.

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l 144 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

contaminazione ai bordi dello Yankee, ed altri valori a frequenze alte, indican-do sovente problemi di coating troppo duro. Diverse altre frequenze possono essere identificate sullo spettro, evi-denziando in particolare l’iniziatore di vibrazioni che generano i chattermarks (Figura 2 nella pagina precedente).La migliore pratica, dunque, è quella di seguire le gamme critiche di frequen-ze corrispondenti a problemi di pro-cesso identificati durante un audit di macchina e successivamente di impo-stare dei livelli di avvertimento e allar-me sulla base di tendenze passate di obbiettivi fi ssati in termini di riduzio-ne delle vibrazioni. Esaminiamo ora un caso reale per vedere come esperti nel campo delle vibrazioni di lama su mac-china Tissue sviluppano questa teoria nella pratica.

Analisi dello spettro e defi nizione degli indicatori

specifi ci di gamme di frequenze

Nel nostro esempio, per iniziare il pro-cesso, lo spettro del segnale del senso-re del porta lama è stato studiato per determinare l’impronta delle vibrazioni di una macchina sotto varie condizioni di processo. L’osservazione della super-fi cie dello Yankee stazionario assieme ad un audit di processo e la sorveglian-za continua dello spettro di vibrazio-ne ha permesso di identifi care 2 tipo-logie principali di modelli di vibrazioni. Queste corrispondono agli estrattori di condensa dello Yankee e alle proble-matiche di coating duro. Sullo spettro (Figura 3), questo corri-spondeva ad una vibrazione di media frequenza localizzata tra 2,8 e 3,8kHz ed una vibrazione di alta frequenza intorno ai 14kHz. Successivamente, nel sistema di monitoraggio delle vibrazio-ni, sono stati creati degli indicatori di gamme di frequenze specifi che in cor-rispondenza a quanto riscontrato qui sopra per meglio tracciare i problemi ed evidenziare delle azioni e delle pro-cedure adatte. Inoltre, un terzo indica-tore localizzato sulle frequenze medie è stato settato per allertare in caso di deposito e contaminazione ai bordi dello Yankee (Figura 4).Guardando il diagramma in tempo rea-le (Figura 5), l’indicatore di alte fre-quenze risultava chiaramente molto più

Figura 3: illustrazione di modelli diversi di chatter sullo Yankee con la corrispondente impronta dello spettro di vibrazioni specifi che.

Figura 4: spettro con gamme di frequenze specifi che (basse, medie e alte frequenze) identifi cate.

Figura 5: diagramma di tendenze delle vibrazioni in tempo reale con indicatori di vibrazioni totali (riga blu) e della gamma di alta frequenza (riga rossa).

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l 146 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

reattivo rispetto alla vibra-zione totale. Grazie a questo riscontro, la durezza del coa-ting è stata identifi cata come il maggior contributo alle vi-brazioni e ha portato a una soluzione appropriata per ridurre il livello globale del-le vibrazioni. Poiché la sua media è calcolata sull’intero spettro, una semplice misu-ra delle vibrazioni totali non avrebbe permesso di isolare così rapidamente questo fat-tore critico sulla macchina.Infi ne, con gli indicatori di gamma di frequenze correttamente stabiliti duran-te la prova, sono stati impostati gli allar-mi sull’interfaccia operatore del siste-ma di monitoraggio delle vibrazioni. Abbiamo optato per un sistema sempli-fi cato tipo “semaforo” (Figura 6) dove gli allarmi cambiano dal verde al giallo e al rosso quando l’accelerazione alla

punta della lama, e dunque l’energia vi-bratoria, aumenta. Dopo questi passi, l’ultima parte di questa esperienza è stata quella legata al training degli ope-ratori sulle azioni di rimedio a secon-da degli allarmi osservati; tipicamente il cambio di lama, l’aggiustamento del coating, il controllo dell’equipaggia-mento e così via continuando attraver-so una serie in crescendo di azioni fi no

Figura 6: indicatore tipico di gamme di frequenze con allarmi in un sistema di monitoraggio di vibrazioni confi gurato.

alla completa risoluzione del problema.

ConclusioniIl monitoraggio delle vibra-zioni delle lame sta diven-tando uno standard nell’in-dustria del Tissue in quanto si tratta dell’unico modo affi -dabile di controllo, valuta-zione ed anticipazione delle vibrazioni pericolose gene-rate sui porta-lama che ope-rano a contatto con lo Yan-

kee. L’accelerazione della punta della lama, espressa in RMS (valore effi cace) o PEAK (picco), applicata ad un’anali-si corretta delle gamme di frequenze dell’impronta vibrazionale è un ele-mento chiave per farne uno strumento di diagnosi utile. Ne risultano dei bene-fi ci fi nanziari reali in quanto si posso-no evitare problemi costosi di coating e chatter sullo Yankee. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Microline, nata nel 1999 da uno staff tec-nico altamente qualifi cato che negli anni

si è specializzato nel panorama del packaging, ha una lunga esperienza nella costruzione di macchine automatiche per l’imballaggio e con-fezionamento di fi ne linea, e da anni è concen-trata in diverse e specifi che soluzioni create per il packaging dei prodotti Tissue.Negli anni l’Azienda è cresciuta, affi nando mac-chinari e applicazioni che in alcuni casi sono stati oggetto di brevetti e ad oggi, grazie anche alla sua grande fl essibilità e specializzazione, si è guadagnata una solida e riconosciuta posi-zione sul mercato internazionale, affermando la sua presenza nel settore del packaging per prodotti Tissue, dove con le sue confezionatrici ed insaccatori per rotoli AFH, le incartonatrici verticali ed orizzontali per rotoli e prodotti pie-gati, i sistemi di collegamento, smistamento e orientamento ed i paletizzatori, Microline ha

una risposta specifi ca per ogni singola tipologia di prodotto; può offrire una singola macchina o la fornitura di linee complete di imballaggio con formula “turn key”.A tal proposito, l’acquisizione di signifi cativi or-dini da nuovi clienti, ha fatto si che Microline potesse esprimere tutto il suo valore nella più importante linea completa mai realizzata fi no-ra. La linea di confezionamento rotoli AFH è stata assemblata e collaudata presso uno dei più importanti Player Europei del settore Tissue. Un traguardo importante per la realtà Microli-ne, azienda affi dabile e affermata sui mercati internazionali, riconosciuta come sinonimo di garanzia e innovazione. La sfi da per Microli-ne è vincolante: i vantaggi per i clienti saranno quelli di ridurre i quantitativi di materiale d’im-ballo, con un signifi cativo benefi cio ecologico e di costi sia per quanto riguarda i materiali che per il fabbisogno energetico dei macchinari. ●

La proposta più completa ed effi ciente per le nuove esigenze del mercato Tissue

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L’AUDIT ENERGETICO L’AUDIT ENERGETICO E LA NORMA ISO 50001.E LA NORMA ISO 50001. UN’OPPORTUNITÀ PER OTTIMIZZARE UN’OPPORTUNITÀ PER OTTIMIZZARE CONSUMI E INVESTIMENTICONSUMI E INVESTIMENTILA DIRETTIVA 2012/27/UE SANCISCE IL RUOLO FONDAMENTALE

DELL’EFFICIENZA ENERGETICA COME STRUMENTO STRATEGICO

NELL’ATTUALE SCENARIO EUROPEO. IN RECEPIMENTO ALLA DIRETTIVA,

CIASCUN STATO MEMBRO HA STABILITO UN OBIETTIVO NAZIONALE,

COERENTE CON I LIMITI DELL’OBIETTIVO EUROPEO DI NON SUPERARE

NEL 2020 IL CONSUMO DI 1474 MTEP DI ENERGIA PRIMARIA O 1078 MTEP

DI ENERGIA FINALE. IN ITALIA IL 18 LUGLIO 2014 È STATO PUBBLICATO IN GAZZETTA

UFFICIALE IL D.LGS. 4 LUGLIO 2014, N. 102 RECANTE L’ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA

EUROPEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA.

l 148 Ottobre 2015 l

l ENERGIAl

 di: Elettrogreen Power Srl

Il regime obbligatorio di efficienza energetica di cui all’articolo 7 di-rettiva 2012/27/UE è costituito dal

meccanismo dei certificati bianchi o TEE, Titoli di Effi cienza Energetica; tale incentivo per le imprese dovrà garan-tire il conseguimento di un risparmio energetico al 31 dicembre 2020 non inferiore al 60% dell’obiettivo di rispar-mio energetico nazionale cumulato. Le grandi imprese e le società a for-te consumo di energia (energivore) dovranno eseguire un’analisi energeti-ca o, in alternativa, implementare un

Sistema di Gestione dell’Energia certi-fi cato ai sensi della norma ISO 50001, per i siti produttivi localizzati sul ter-ritorio nazionale entro il 5 dicembre 2015 e, nel caso dell’analisi energetica, successivamente ogni 4 anni. La dia-gnosi energetica dovrà esser condotta da società di servizi energetici (ESCO), esperti in gestione dell’energia (EGE) o auditor energetici. L’ENEA gestisce una banca dati delle imprese soggette a diagnosi energetica e svolge controlli sulla conformità delle diagnosi al Decreto, tramite una sele-zione annuale di una percentuale pari almeno al 3%; ha inoltre il controllo sul

100% delle diagnosi svolte da auditor interni alle imprese. In caso di inottemperanza riscontrata nei confronti dei soggetti obbligati, si applicherà una sanzione amministra-tiva da 4.000 € a 40.000 € (nel caso non venga redatto) ovvero da 2.000 a 20.000 € (diagnosi non conformi).

L’effi cienza energetica arriva in cartiera

L’ottemperanza alle normative sopra descritte può ovviamente diventare unaconcreta opportunità di risparmio e di valorizzazione degli investimenti tra-sformando così un obbligo di legge in

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l 150 Ottobre 2015 l

l ENERGIAl

un’occasione di cresci-ta in termini di bilancio energetico ed econo-mico. E, analizzando un caso concreto, vedremo come questo può essere vero anche per il settore cartario.Elettrogreen Power è una ESCO attiva sul merca-to fi n dal 2006 e in gra-do di fornire un servizio trasversale per tutto ciò che concerne la gestione energetica: dall’attuazio-ne di interventi di moni-toraggio e di efficienta-mento fino al trading di energia elettrica e dei certificati sui mercati di riferimento. Elettrogreen Power, rispetto ai temi di cui sopra, si è confrontata con più realtà industria-li appartenenti al setto-re della produzione del-la carta tra le quali una cartiera, attiva nella pro-duzione di cartoncino per imballaggi, all’interno della quale, anche grazie al supporto di Elettrogreen Power, è stato implementato un Sistema di Gestione dell’Energia certifi cato ISO 50001. L’implementazione di tale norma pre-vede un controllo costante sui consu-mi e su obiettivi di effi cienza energeti-ca condivisi. In un contesto industriale come quello sopra esposto serve, dun-que, prevedere un sistema di monito-raggio per mappare il comportamento delle principali utenze installate. Elettrogreen Power è in grado di inter-venire su questo punto o appoggian-dosi all’infrastruttura tecnologica esi-stente o fornendo soluzioni proprietarie basate su sensori e protocolli wireless, particolarmente competitive in termini di costi ed interventi richiesti. A valle dell’audit, parte integrande del Siste-ma di Gestione dell’energia, si ottiene una contabilità energetica costante-mente aggiornata che dà la possibi-lità all’azienda di portare avanti nel tempo le analisi necessarie a ridurre i consumi e a migliorare i processi. Nel caso della cartiera presa in esame, il monitoraggio ha fornito informazioni signifi cative per quel che concerne l’a-nalisi e la revisione di comportamenti e

schemi di funzionamento delle singo-le macchine. Successivamente, insie-me al managment dell’azienda cliente, Elettrogreen Power ha individuato due macro obiettivi su cui concentrarsi, tan-to in termini di monitoraggio quanto di effi cientamento: la riduzione dei con-sumi di energia elettrica e di gas meta-no. Per quanto riguarda l’energia elettri-ca sono stati defi niti ed attutati diversi interventi tra cui la sostituzione di un compressore a velocità fi ssa con uno velocità variabile e dotato di inverter e la sostituzione del reparto raffinazio-ne con sistemi in grado di garantire una maggiore effi cienza.Grazie agli interventi realizzati, la car-tiera ha potuto apprezzare nel tempo una riduzione dei consumi di energia elettrica del 16% circa. Per quanto con-cerne i consumi di gas metano è stato messo in atto un pacchetto di interven-ti tra cui la sostituzione di una caldaia a olio diatermico con una ad alta effi -cienza, sono stati attivati dei sistemi per il recupero termico e sono stati sostitu-iti i rivestimenti delle presse. Tali interventi hanno permesso alla car-tiera di ottenere un risparmio di gas metano pari al 15%. La cartiera inoltre, grazie alla costante ricerca di ottenere

miglioramenti energetici, scopo della norma ISO 50001, ha scelto di investi-re sull’installazione di un impianto di cogenerazione, investimento che, una volta a regime, consentirà di aumenta-re del 30% il risparmio quantifi cato ad oggi. Infi ne Elettrogreen Power, grazie alla sua esperienza di traider sui merca-ti ambientali ha collaborato con la car-tiera nell’ottenimento e nella valorizza-zione dei certifi cati bianchi. I certifi cati ottenuti sono stati 4000 che, opportu-namente valorizzati sul mercato, han-no portato ad un ricavo pari a circa 400.000 euro.Unendo i puntini, come invitava a fare Steve Jobs in un celebre discorso all’U-niversità di Stanford, la case history del-la cartiera dimostra come da un analisi del comportamento energetico di un’a-zienda si sia arrivati alla pianifi cazio-ne di una serie di interventi e di investi-menti che nell’arco di un anno si sono tradotti in una voce positiva di bilan-cio trasformando così un adempimento normativo in un’importante opportuni-tà di guadagno e di crescita. Ed ecco che l’effi cienza energetica assume un ruolo strategico non solo a livello di ge-stione ma anche e soprattutto in termi-ni di sviluppo aziendale. ●

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CPS COMPANYCPS COMPANY, SOLUZIONI PER IL , SOLUZIONI PER IL

CONFEZIONAMENTO NEI CONFEZIONAMENTO NEI SEGMENTI SEGMENTI FAMILY E PERSONAL CAREFAMILY E PERSONAL CARE

CPS - CASSOLI PACKAGING SOLUTIONS, UNA DELLE

SOCIETÀ DELLA FAMIGLIA CASSOLI, SI È SEMPRE

CONTRADDISTINTA PER LA CAPACITÀ DI COMBINARE

PERFETTAMENTE AFFIDABILITÀ E INNOVAZIONE

TECNOLOGICA NELLA PRODUZIONE DI MACCHINE PER IL

CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI MONOUSO NEL

SETTORE TISSUE (TESSUTO, TESSUTO-NON-TESSUTO).

l 152 Ottobre 2015 l

l CONFEZIONAMENTO NEL TISSUEl

di: CPS Company Srl

La famiglia Cassoli ha alle spalle una storia lunga 50 anni: era il 1964 quando Paolo riuscì a re-

alizzare una macchina tanto all’avan-guardia - la prima RA/CI - da essere ancor oggi conservata al Museo del Pa-trimonio Industriale di Bologna, luogo in cui sono esposte le più significati-ve macchine automatiche progettate nell’ultimo secolo. Forti di un passa-to tanto prestigioso alle spalle, la CPS Company è quotidianamente impegna-ta in ricerca e sviluppo per mantenere l’azienda ai vertici del settore e supe-rare quindi le aspettative dei propri clienti.

CPS 808.

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l 154 Ottobre 2015 l

l CONFEZIONAMENTO NEL TISSUE l

Innovazione e praticità: il confezionamento rotativo

La serie CPS 800 rappresenta l’eccel-lenza dell’innovazione in campo tec-nologico e progettuale: le 7 confezio-natrici - con materiali termosaldabili di pilette di Tissue e/o non-wovens pie-gati, destinati al mercato del monouso - si presentano oggi con un sistema mi-gliorato e potenziato. Rispetto ai sistemi tradizionali, il ciclo di confezionamento rotativo si distin-gue per: la qualità del confeziona-mento (confezioni impeccabili e nes-sun rischio di “orecchie” agli angoli dei prodotti confezionati); la veloci-tà di produzione più elevata rispetto a tutte le macchine sul mercato; l’alta affi dabilità grazie all’assenza di stress meccanico sui movimenti; la maggior tolleranza nella variazione di densità del materiale confezionato; la fl essibi-lità d’uso (funziona con tutte le tipolo-gie di fi lm); la grande praticità nel cam-bio formato (infatti non serve togliere il prodotto dalla macchina): è semplice, veloce ed è anche possibile il retrofi t delle macchine esistenti. Tutte le mac-

CPS231RH.

CPS864. CPS352FT. CPS231BOX.

chine della serie 800 sono particolar-mente performanti e, volendo fare un esempio, la CPS 808 si distingue per la sua straordinaria versatilità, proprie-tà che garantisce massima flessibili-tà produttiva, ampiezza e profondità assortimentale, per rispondere alle più diverse esigenze di mercato. Una versione speciale di questa mac-china, denominata “All-in-1”, consente di confezionare tovaglioli impilati sia in senso orizzontale (in pila singola o doppia) che verticale, in un ampio range di dimensioni di confezioni.

Confezionatrici per rotoli di ultima generazione

In CPS si fa innovazione anche sulle confezionatrici per rotoli, che lavorano con il tradizionale concetto di piegatu-ra e saldatura. Estremamente moderna e funzionale,la CPS231RH, macchina per rotoliin posizione orizzontale a 2 canali iningresso, riesce a confezionare 1, 2, 4e 6 rotoli igienici e/o 1 e 2 rotoli asciu-gatutto. La CPS442RH, completa-mente asservita da servomotori, con-

feziona sempre rotoli in posizione orizzontale ma a 4 canali: può arrivare a confezionare 32 rotoli igienici e/o 8 rotoli asciugatutto. Anche in questo caso, si tratta di una macchina completamente asservita da servomotori. Per il confezionamento secondario, completa la gamma l’in-saccatrice automatica ad alta presta-zione CPS864.

CPS alla conquista del segmento Personal Care

I sistemi di confezionamento per il settore Tissue “Family Care” sono da sempre il cuore della Cassoli Packa-ging Solutions che si prepara a una nuova ed entusiasmante sfi da: trasfe-rire il proprio modello di business - basato su innovazione ed efficienza funzionale - al segmento “Personal Care”. Le innovative macchine per il confezionamento di assorbenti igie-nici, pannolini e “wet wipes” hanno superato le scrupolose fasi di collaudo e sono oggi una realtà, come dimostra la CPS352FCCPS352FT, una macchi-na polivalente di grande fl essibilità che confeziona pacchi multipli di diversi prodotti. Oltre a funzionare su un’am-pia gamma di confezioni di prodotti tissue piegati o interfogliati già precon-fezionati, si adatta a pacchi di assor-benti igienici o rotoli tissue con un sem-plice cambio di alimentazione. Il vantaggio di questa macchina è l’otti-ma qualità e l’elevata precisione del nel confezionamento “poly in poly” che evita il contatto con il prodotto interno, qualità caratteristica che si aggiunge all’elevata produttività, garantita da una spiccata velocità di confezionamento decisamente buona. A completare la gamma si è inserita la CPS231BOX, confezionatrice veloce per avvolgere confezioni in scatola di Facial Tissue in diverse confi gurazioni. ●

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COSA SUCCEDE COSA SUCCEDE ALL’INTERNO ALL’INTERNO DEL CILINDRO E DELLA SECCHERIA? DEL CILINDRO E DELLA SECCHERIA? È FONDAMENTALE CAPIRE, DA PARTE DEGLI OPERATORI E DEI TECNICI SPECIALIZZATI, QUALE SIA IL COMPORTAMENTO DEL VAPORE E DELLA CONDENSA ALL’INTERNO DEI SINGOLI CILINDRI ESSICCATORI PER POTER MIGLIORARE L’EFFICIENZA OPERATIVA DELLA MACCHINA DA CARTA E DELLA SUA SECCHERIA.

l 156 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

di: Kadant Group

Questo articolo vuole descrivere nel dettaglio il comportamen-to della condensa all’interno

dei cilindri essiccatori e di come otte-nere il massimo scambio termico tra il vapore ed i mantelli dei cilindri.La carta viene asciugata dalla macchina (seccheria) per effetto dell’evaporazio-ne dell’acqua dal foglio. L’energia ter-mica del vapore saturo viene trasferita attraverso il mantello del cilindro essic-catore al foglio, provocando l’evapora-zione dell’acqua. Il vapore, una volta ceduta gran parte della sua energia ter-mica al mantello, condensa all’interno del cilindro e l’acqua derivante viene rimossa dal sifone. È la pressione del vapore all’interno dell’essiccatore che spinge la condensa fuori dal cilindro, attraverso il sifone. Nei cilindri però resta anche un gran-de volume di vapore non condensato, circa 10-30% del consumo medio, che esce attraverso il sifone insieme alla condensa. Questo vapore non con-densato è chiamato vapore di Blow Through o vapo-re attraversante, perché si dice che “soffi a attraverso” l’essiccatore senza conden-sare. Ridurre la quantità di vapore di Blow Through da gestire in seccheria è uno degli scopi principali che ci si propone nella scelta dei sifoni e nella progettazione degli impianti vapore.

Comportamento della condensa

A seconda della velocità dell’essiccato-re, la condensa ha tre comportamen-ti ben distinti: Pozza; Cascata; Anello liquido. Essi sono illustrati in Figura 1.Pozza - Quando l’essiccatore ruota len-tamente, il vapore condensa diretta-mente sulla superfi cie del cilindro e la condensa scende dai lati a formare una pozza sul fondo dell’essiccatore. Que-sta condizione è defi nita di pozza e si verifica a velocità fino ai 180-200m/min. Dato che la parte superiore del mantello dell’essiccatore è direttamen-te esposta al vapore saturo, la capacità di scambio termico vapore/mantello è molto elevata, pertanto tale condizione è defi nita ottimale.Cascata - Aumentando la velocità di rotazione dell’essiccatore, la forza cen-trifuga diventa più signifi cativa e la con-densa inizia a formare un sottile strato di acqua che tende a seguire la super-fi cie interna dell’essiccatore, ma l’effet-to dominante è quello dato dalla gravi-tà che lascia cadere la maggior parte

della condensa dai lati dell’essiccatore formando una pozza con minore spes-sore. Questa condizione è defi nita di cascata e si verifica per velocità fino ai 330-370m/min. Il range di velocità secondo cui è visibile l’effetto cascata dipende dal diametro dell’essiccatore e dal volume della condensa presente nel suo interno. La capacità di scambio ter-mico vapore/mantello nella condizione di cascata è ancora molto elevata poi-ché nella parte superiore del mantello non c’è alcuna condensa e lo spesso-re di tale layer di acqua è fortemente perturbato dalla turbolenza dell’effetto cascata. Di contro l’effetto turbolento della condensa spesso causa fenomeni di carico sui motori che azionano i cilin-dri essiccatori generando dei picchi di assorbimento a volte diffi cili da gestire.Anello liquido - Per velocità superiori, da 350 - 380 m/min, la forza centrifuga è suffi cientemente elevata da contrasta-re la gravità permettendo la formazione di uno strato di condensa che ricopre l’intera superficie interna del cilindro essiccatore. Questa condizione è chia-mata di anello liquido. Inoltre, essendo presente pochissima turbolenza nello strato di condensa si ha una capacità di scambio termico molto bassa. Come risultato, si ha un calo signifi cativo della temperatura del mantello causato dall’i-solamento termico dell’anello di acqua che si interpone tra il vapore saturo ed il mantello del cilindro. La resistenza al

trasferimento termico au-menta sia con la veloci-tà dell’essiccatore sia con la quantità di condensa in esso presente.

Tipologie di sifoni nei cilindri essiccatori

La presenza di condensa negli essiccatori può osta-colare in modo signifi cativo

Figura 1: Comportamento della condensa all’interno del cilindro.

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l Ottobre 2015 157 l

il trasferimento di calore e la sua rimo-zione è un fattore importante per deter-minare le prestazioni degli essiccatori alle alte velocità. Diverse tipologie di Sifoni sono utilizzati per rimuovere la condensa e per ridurre al minimo il suo livello all’interno dell’essiccatore. I Sifoni rientrano in due categorie:- Sifoni rotanti: vengono fi ssati all’in-terno del cilindro essiccatore e ruotano insieme ad esso;- Sifoni fi ssi: sono posizionati il più vici-no possibile al mantello del cilindro, rimangono fi ssi nella posizione presta-bilita e sono sorretti dall’esterno.I Moderni sifoni rotanti hanno un’altez-za dal mantello molto ridotta (1,5mm max) e un’impronta della scarpetta sul mantello molto ampia. Tali sifoni lavo-rano molto effi cacemente per velocità inferiori a quelle di “anello liquido” ma non appena la velocità tende ad aumen-tare il DP (differenziale) necessario per forzare l’evacuazione della condensa dal cilindro e il volume del vapore di blow through diventano entrambi a dir poco ingestibili (Figura 2 e 3).I sifoni fi ssi funzionano bene a qualsi-asi velocità e non creano alcun pro-blema di gestione causato da alti valo-ri di DP o di vapore di Blow through. C’è da valutare però che l’altezza della

condensa tende ad aumentare in pro-porzione all’altezza della scarpetta del sifone rispetto al mantello dell’essicca-tore (4-7mm). Questo fatto può avere un impatto davvero molto evidente in condizione di anello liquido, in partico-lare ad alte velocità. Il fattore di scambio termico può essere sensibilmente ridotto così come l’uni-formità del profi lo trasversale di tem-perature del cilindro. Pertanto le Bar-re di Turbolenza® sono fondamentali in combinazione con i sifoni fi ssi.

Barre® di turbolenzaLe barre di turbolenza, introdotte alla fi ne degli anni ‘70, sono state sviluppa-te per migliorare il coeffi ciente di scam-bio termico negli essiccatori con con-densa in stato di anello liquido. Le barre di turbolenza di Kadant John-son sono costituite da una serie di aste di acciaio inossidabile assiali, tenute contro la superficie interna del cilin-dro essiccatore. Il numero di aste è otti-mizzato volta per volta così come lo è lo spessore della condensa che vie-ne calcolato per consentire alle barre di turbolenza di poter mandare in riso-nanza l’acqua tra le aste. La risonanza impressa alla condensa permette un alto scambio termico e un ottimo pro-

filo di temperature trasversale lungo tutto il mantello con un conseguente minor consumo di energia elettrica per azionare la seccheria (Figura 4).

Studio delle potenzialitàdella macchina

Dopo aver chiarito gli aspetti dinamici della condensa e l’ef-fetto che essa ha nel processo di evaporazione del foglio si può passare ad analizzare il corret-to ed ottimale funzionamento della seccheria. In genere essa è la sezione della macchina da

carta a più alto consumo energetico e spesso questo aspetto ha un impatto sensibile sulla qualità del foglio, sulla gestione della macchina e sulla ripeti-bilità operativa. Una corretta gestione della seccheria, dei suoi consumi e del-la sua effi cienza nel tempo è il risultato di uno studio e di una progettazione ad alto tenore sia tecnologico che di espe-rienza pregressa.Una valutazione delle prestazioni del-la seccheria può aiutare a migliorare la macchina con soluzioni ampiamen-te collaudate e dimostrabili con una ric-ca lista di referenze a livello mondiale. Lo studio inizia con una Survey di alcu-ni giorni a macchina in funzione, a cui segue una relazione completa e detta-gliata che definisce le opportunità di miglioramento e quantifica i benefici operativi e di consumo.Una serie di raccomandazioni detta-gliate sono prioritarie per la valutazione dei costi e dei benefi ci previsti. Spes-so le soluzioni proposte possono esse-re applicate “step by step” per ottenere il massimo risultato da piccoli investi-menti nel più breve tempo possibile. Gli ingegneri di processo coinvolti in questi studi hanno più di 15 anni cia-scuno di esperienza di lavoro avendo analizzato molte seccherie. Con più di 750 survey effettuate a livel-lo globale e con la conoscenza del processo e dell’applicazione matura-ta negli anni, Kadant Johnson assicu-ra la miglior soluzione possibile per la macchina. Kadant iden tifi ca le seguen-ti opportunità di migliorameno: Rispar-mio enegetico; Incremento produttivo; Affi dabilità della seccheria; Affi dabi-lità di Giunti e Sifoni; Ottimizzazione della macchinabilità in seccheria; Uni-formità nell’asciugamento; Incremento della qualità in asciugamento.Un tipico studio di seccheria include: Misurazione delle temperature di tutti i cilindri essiccatori; Analisi dimensio-nale e funzionale di tutti i componenti installati (valvole, trasmettitori, pompe, ecc.); Raccomandazioni per un imme-diato miglioramento delle condizioni operative di macchina interfacciandosi con i conduttori; Raccomandazioni su un’ottimizzazione della componenti-stica installata; Lista di interventi manu-tentivi da fare, suddivisa in “ritorno” a breve e lungo termine; Analisi sul ritor-no d’investimento globale. ●

Figura 2: Sifone Rotante.

Figura 3: Sifone Stazionario.

Figura 4: Barre di turbolenza all’interno di un cilindro essiccatore.

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TECNOLOGIA, SICUREZZA, QUALITÀ TECNOLOGIA, SICUREZZA, QUALITÀ

E RISPARMIO: E RISPARMIO: REMOTE ACTIVE REMOTE ACTIVE MICROWAVE SENSORS MICROWAVE SENSORS AMS_R1 - L’INNOVATIVO SENSORE DI UMIDITÀ A MICROONDE SENZA CONTATTO IDEATO

PER LA MISURA IN CONTINUA DELL’UMIDITÀ CONTENUTA NEL FOGLIO DI CARTA O DI

CELLULOSA ALL’USCITA DELLA SEZIONE PRESSE.

l 158 Ottobre 2015 l

l MISURAZIONI IN CARTIERA l

di: Claudio SalvadorAdvanced Microwave Engineering Srl

Le moderne macchine per la pro-duzione della carta si stanno evolvendo nella direzione di una

sempre maggiore automazione e con-trollo con impianti sempre più com-plessi dove è cruciale valutare e tene-re sotto costante controllo una grande quantità di parametri. In quest’ottica si devono evolvere di pari passo, da un lato le tecnologie di controllo e automa-zione, dall’altro le tecnologie che ser-vono per rilevare in tempo reale i molteplici parametri funzionali delle macchina stessa e quindi la senso-ristica. Un altro aspetto che sempre più spinge verso l’impiego di sensori integrati alla macchina è quello della sicurezza degli operatori. Infatti sia la normativa che anche la coscienza co-mune, sotto questo punto di vista, si sta evolvendo e sempre più si cerca di evi-tare l’interazione diretta degli operatori con la macchina durante il suo funzio-namento, al fi ne di cercare di annullare il rischio di gravi infortuni.Dunque esigenze di controllo e di sicu-rezza legate ai sempre più stringen-ti requisiti di qualità, efficienza pro-duttiva ed energetica, e compatibilità ambientale spingono nella direzione dello sviluppo di tecnologie innovative nel settore della produzione della car-ta e nello specifi co, alla realizzazione di sensori integrati che consentano una misura automatica in real-time dei prin-cipali parametri di processo.

Sistema di sensoristica integrata per l’intera

macchina da cartaDa anni Advanced Microwave Engi-neering (A.M.E.) progetta e realizza sensori per la misura on line di umidi-tà e permeabilità per l’industria carta-ria. La gamma di sensori che A.M.E. è in grado di proporre oggi (AMS) È una soluzione integrata che è in grado di coprire l’intera macchina da carta a partire dalla forming board (AMS_P1), per passare alla sezione presse (AMS_P2) fino alla seccheria (AMS- R1-R2), permettendo di misurare e correlare in modo continuo la quantità di acqua presente nelle tele di formazione, nei feltri, e direttamente nel foglio di car-ta, nelle diverse sezione della macchina stessa consentendo il controllo di que-sti parametri ben prima dell’uscita del foglio al pope. L’uso intelligente e inte-grato di queste informazioni consente a chi deve gestire e ottimizzare la mac-china di realizzare controlli e interventi molto tempestivi e di migliorarne quin-di l’effi cienza energetica e produttiva, la runnability oltre all’omogeneità della qualità del prodotto fi nito.I sensori AMS consentono, non solo di fruire delle misure correlate, in conti-nua e in tempo reale durante il norma-le funzionamento della macchina ma, allo stesso tempo, consentono di evi-tare che tali misure vengano effettua-te manualmente da parte del persona-le, eliminando così l’esposizione degli operatori a gravi rischi. Oltre a ciò e pro-prio a causa della loro pericolosità que-

ste attività sono ormai vietate in sempre più paesi del mondo.Un ulteriore elemento importante è anche quello per cui tutti i sensori della linea AMS sono tra loro compatibili e possono quindi fornire misure tra loro correlate nel tempo e oltre ciò posso-no essere collegati ai più comuni DCS/QCS attraverso un HUB. La correlazio-ne e l’integrazione dei dati che si ottie-ne consente di realizzare una chiara si-tuazione del funzionamento dei vari organi della macchina consentendo così una gestione e controllo ottimale di: qualità del prodotto fi nale; consumi di energia ed emissioni; uso di prodotti chimici; fermi macchina non program-mati; fermi macchina pianifi cati per la manutenzione ordinaria; Sicurezza nel-la aree di lavoro.

Esigenza: Sensore Contactless

All’interno della linea AMS, recente-mente A.M.E. ha introdotto un nuovo sensore, AMS_R1 per venire incon-tro alla esigenza applicativa di misura-re l’umidità residua sul foglio di carta all’uscita dalla sezione presse, prima dell’ingresso in seccheria. Normalmen-te questa misura viene effettuata nelle cartiere mediante tecniche gravimetri-che, prelevando un campione di carta (ad esempio durante una rottura), tra-sportandolo in laboratorio e facendolo essiccare. Ovviamente tale procedura è quasi sempre abbastanza sporadi-ca e pertanto fornisce solo una vaga idea della dinamica di tale parametro

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Idrostatico o idrodinamico, in entrambi i casi un Tonero.

Il tipo di trasmissione è una scelta dell’operatore.La guida di un carrello elevatore è un’esperienza molto personale, noi vogliamo che la tua sia unica!Per rispondere alle preferenze individuali degli operatori, i carrelli elevatori Toyota Tonero ti offrono la possibilità di scegliere il tipodi trasmissione che più si addice alla tua personalità e al tuo stile di vita: idrodinamica o idrostatica. Scegli per il tuo carrello la trasmissione con la quale ti senti più sicuro ed a tuo agio.

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l 160 Ottobre 2015 l

l MISURAZIONI IN CARTIERA l

durante il processo. AMS_R1 è un avanzatissimo sensore di umidità che utilizza una inno-vativa tecnologia a microon-de contactless, che permette una misurazione estremamen-te precisa su materiali di tipo “sheet like” come fogli di car-ta o cellulosa e feltri, fornen-do il dato richiesto in tempo reale durante la produzione senza entrare mai in contatto con il foglio stesso. La possi-bilità della misura senza con-tatto è naturalmente cruciale per questa applicazione data la fragilità del foglio, preve-nendo inoltre problematiche di affi dabilità legate all’appa-rato stesso, che non è solleci-tato da stress di natura mec-canica oltre a non influire in alcun modo ne su parti del-la macchina ne sul prodotto finale. AMS_R1, e l’omologo AMS_R2, sono stati ottimizzati rispetti-vamente per la misura sia su carta e su cellulosa per un vasto range di gram-mature a partire da circa 25 g/m2 per arrivare fi no a oltre 1.500 g/m2. L’appli-cazione più interessante del sensore R1 è quella della misura continua dell’umi-dità residua sul foglio di carta (“valore dal quale si può ricavare il secco per-centuale”) all’uscita della sezione pres-se appena prima dell’ingresso del foglio in seccheria. Il secco della carta, come ben noto, è un dato con mille risvolti e correlazioni. Tale parametro è fonda-mentale per la produzione, e la regola-zione nelle varie sezioni della macchi-na continua in quanto, questo valore, relazionato con i dati di grammatura e secco fi nale della carta consente di valutare il corretto funzionamento della sezione presse; il corretto stato di man-tenimento dei feltri umidi; il corretto funzionamento dell’impianto vapore e conseguente mantenimento degli stan-dard produttivi, ripetibili; l’eliminazio-ne dei rischi operatore durante le fasi dei prelievo di secco; l’eliminazione dei rischi di rottura foglio durante le opera-zioni di prelievo del secco.

Come funzionaIl sensore AMS_R1 è composto da una unità sensibile (attiva) e da un rifl ettore (passivo). La componente attiva del sen-

sore genera dati in formato digitale ad alta risoluzione (inferiore a 0,1 g/mq) ed è connessa ad una opportuna unità di acquisizione dati digitale (AMS_HUB) tramite la quale è possibile memo-rizzare ed elaborare il dato in tempo reale, prelevarlo mediante connessio-ni remote anche via web, ma che, per mezzo di una linea dati analogica (4/20 mA) trasferisce il dato rilevato diretta-mente e in maniera trasparente verso il DCS/QCS in tempo reale (Figura 1). Il materiale da misurare (carta o cellu-losa) scorre tra il sensore e il rifl ettore corrispondente senza contatto diret-to. Il dato generato può essere inoltre gestito da una CPU dedicata (integrata nell’AMS_HUB) sulla quale è istallato un apposito applicativo Software che

consente tanto l’acquisizione e lo storage dei dati acquisiti, che la relativa visualizzazione e elaborazione (FFT) indipen-dentemente dal DCS. Il sensore fornisce i propri dati in continua con frequenza di acquisizione pari a circa 50 Hz il che comporta l’acquisi-zione di un dato ogni circa 24 ms. La mole di dati acquisiti è dunque piuttosto rilevante.La misura fornita dal sensore viene opportunamente con-vertita in valore di umidità tra-mite apposita curva di inver-sione che è stata costruita presso i laboratori di A.M.E. per ottenere i valori in quan-tità di acqua presente nel materiale (g/mq.). Le elevate prestazioni a livello di misura che RAMS_R1 può ottenere, consentono inoltre di applica-re strumenti di analisi ben più

sofi sticati rispetto sola alla rilevazione diretta del dato di umidità.È infatti possibile per esempio effet-tuare l’analisi FFT del segnale rileva-to (Figura 2), analisi che è in grado di evidenziare la presenza di fenomeni periodici (pulsazioni, vibrazioni, oscil-lazioni, etc...) che si sovrappongono, soprat tutto a causa di fenomeni di tipo meccanico, al valore effettivo della grandezza misurata. Essendo la mac-china da carta una “struttura mecca-nica periodica” (cilindri, feltri, tele, ma anche motori pompe, etc...), l’utilità di un’analisi delle periodicità che ritro-viamo “tracciate” sul prodotto fi nale è molto utile per capire a fondo proble-matiche legate ad elementi strutturali e controllarli al meglio. AMS_R1 è la

Figura 1.

Figura 2.

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l 162 Ottobre 2015 l

l MISURAZIONI IN CARTIERA l

soluzione che consente di oggettivare le sensazioni tattili e visive che il car-taio sviluppa con esperienza decenna-le, e che con il sensore si completano per una visione più completa e sicura e soprattutto, quantifi cata con grande precisione e risoluzione rendendo le in-formazioni disponibili per un sistema avanzato e computerizzato di controllo di processo.

Risparmio e qualitàIl sistema AMS_R1 è istallato in molte-plici impianti e come primo feedback dall’utente in cartiera, si sono potu-ti evidenziare la estrema semplicità di installazione (Figura 3), la immediatez-za della integrazione della comunica-zione dati con i DCS data la disponi-bilità di un output analogico 4-20 mA e quindi la immediata fruibilità per

la cartiera del dato fornito dal senso-re stesso. L’impiego delle informazio-ni acquisite dal sensore consentono di ottimizzare molte delle principali rego-lazioni della macchina e tramite que-ste è stato possibile valutare il payback del sensore stesso. Ad esempio grazie ai dati disponibili si è potuto interveni-re in modo effi cace, a parità di secco, sia sulla ottimizzazione delle aspirazio-ni ad alto vuoto, che sul carico tenu-to sulle presse, parametri che sono col-legati ad impegni energetici rilevanti nel computo generale in cartiera. Tali controlli hanno consentito di calcola-re un payback medio pressoché imme-diato in media di circa 6 mesi agendo in particolare sull’impegno energetico dei motori Tela/Cilindro Aspirante per i quali è possibile ridurre la percentuale di utilizzo (con un risparmi ottenuti tipi-ci di circa il 15%), mantenendo lo stes-so valore di secco alle presse. Anche il vuoto sulle casse aspiranti inoltre può essere notevolmente ottimizzato. La possibilità dunque di controllare con continuità e precisione il secco all’uscita presse ha consentito di calibrare i con-sumi energetici di alcune componen-ti fondamentali del processo a monte mantenendo i medesimi parametri di qualità e introducendo quindi una mag-giore effi cienza di produzione. ●

Figura 3.

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Il nuovo modulo seriale CX3 può gestire tutti i protocolli di comunicazione seriali tradiziona-

li come Profi bus, CanOpen e Devicenet e quel-li di nuova generazione come EtherCat, Ether-net IP, Profi net, Powerlink, Sercos III. La nuova elettronica di questa soluzione si può collegare direttamente a tutte le varie tipologie di isole di valvole Camozzi, come ad esempio la Serie H,

la Serie 3 e la Serie F. Dalla CPU iniziale è anche possibile di-ramarsi con una sot-torete, potendo e-stenderla in più dira-mazioni, ognuna fi -no ad una lunghezza massima di 100 me-

tri, sfruttando dei dispositivi Slave come il modu-lo “Bridge” ed

il modulo “Adattatore Sub-D”, proprietari del-la sottorete. L’impiego di una sottorete consen-te di collegare tutte le serie di isole di valvole Camozzi, i moduli di Ingresso digitali, le Uscite digitali di potenza (10 W l’una) e i nuovi moduli analogici (0-10 V e 4-20 mA), potendo gestire lungo le varie diramazioni di un impianto fi no ad un massimo di 1024 I/O, scalabile fino al quantitativo necessario.Il tutto è configurabile in modo semplice ed automatico, senza l’ausilio di alcun software di confi gurazione. Per i clienti più esigenti ed esperti è comunque disponibile un software di confi gurazione che apre una serie innumerevole di possibilità, così da poter personalizzare tutta l’architettura in base alle esigenze tipiche di ogni applicazione, dando un valore aggiunto alle soluzioni scelte dai clienti. Il concessionario di zona Camozzi che partecipa alla fi era MIAC 2015 è Centro Aria Compressa Srl. ●

Il nuovo modulo seriale CX3 di Camozzi

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INCREASING ENERGY EFFICIENCY INCREASING ENERGY EFFICIENCY OF EXISTINGOF EXISTING VACUUM SYSTEMSVACUUM SYSTEMSVACUUM GENERATION BEING INHERENTLY ENERGY INTENSIVE, THE VACUUM SYSTEM IS “THE” AREA WITH HUGE ENERGY SAVING POTENTIALS CONTRIBUTING TO THE OPTIMIZATION OF THE OVERALL ENERGY EFFICIENCY OF THE PAPER PRODUCTION.

l 164 Ottobre 2015 l

l ENERGY l

by: Fausto Olivares,CUTES Europe Ltd. - Germany

Have you been told that new vacuum pumps/new techno-logies allow a 50% energy

saving? It may be true but only if this investment is combined with a good analysis of the process and re-designing the complete system. Cutes helps to reach the same targets but using the existing vacuum systems – most of those systems including fans and liquid ring vacuum pumps.CUTES Europe understand the energy effi ciency optimization as a continuous process and offer to the pulp and paper mills an assistance on their own energy saving projects, focusing on the existing vacuum system and helping to fi nd the hidden potentials - existing in any mills. Last year in this magazine we had pre-sented our VakuoDrive – not only a fre-quency converter but a tool to mana-

ge and optimize the performances of a complete vacuum system – launched at MIAC 2014 and successfully installed in the paper industry. This year and before meeting again at MIAC 2015 we like to discuss the basics steps of continuous improvement.

The vacuum survey.Measurement, Analysis,

OptimizationA signifi cant energy saving is possible by conducting a detailed survey of the actual situation, where all components of the system, operating conditions and parameters are checked and reviewed, and by reconsidering the system in terms of capacity, vacuum level, pumps interconnections, vacuum control and evaluating possible improvements.Each component of the vacuum system,from the pre-separators to the dischar-ge silencers, participates to the energy effi ciency, and also the vacuum control

should receive a particular attention as the vacuum requirements are chan-ging. Our efforts being focused on the reuse of existing equipment, the sur-vey includes the measurement of the actual condition and performances of the existing vacuum pumps: a perfor-mance test will help disclosing worn out, energy wasting pumps. The test itself will not take more than 20 to 30 minutes per pump in order to gather data of the capacity and energy consumption.Liquid ring pumps are robust, mainte-nance friendly and “forgiving” some misuses: they are often forgotten and run untouched for years: however, as for other any rotating machinery, the years or service will take their toll wea-ring down the performance critical are-as (Figure 1). Annual efficiency los-ses of 3-5% or even more have been recorded, in particular in mills where recycled fi bers are being used and clo-

Figure 1. Figure 2.

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l Ottobre 2015 165 l

etc. that will clog the internal air and water paths (Figure 2) creating a backpressure on the discharge side of the pumps that will lead to an increa-sed power draw. Power increases be-yond an excess of 30% are common under these conditions.Figure 3 shows the result of such a capacity test. The red curve shows the rated capacity in m3/h as published by the pump manufacturer. The blue cur-ve is the result of the test, which in this case shows a capacity loss of more than 28%. Figure 4 shows the results of the power consumption test. The red curve shows the rated power consumption as published by the pump manufacturer. The blue curve shows the actual power consumption, more than 30% higher power demand in this case. A pump as shown on Figure 4 absorbs an ave-rage of 60 kW additional power. As-suming energy costs of 0.125 EUR/KWh

sed water systems have been introdu-ced. The effi ciency loses are aggravated when the seal water is contaminated with abrasive solids. The performance losses will yield in the course of time to lower vacuum levels, which, depen-ding on the vacuum motoring system in use, will go unnoticed and will in the long run negatively affect the producti-vity of the paper machine.Increasing the pump speed is a solu-tion commonly applied to take up the slack of capacity and recover the vacu-um losses, which in many cases will imply the installation of larger motors. The down side of the solution is that it will be at the expense of a much larger energy demand than originally plan-ned; the power consumption increase being proportional to the square of the speed increase ratio.More critical are the losses due to in-ternal deposits of fi bers, fi llers, scale,

Figure 5.

Figure 3. Figure 4.

(x8000 h/year = EUR 1000 per kW.year), the additional costs (energy waste) is EUR 60.000 per year. A cor-rective action is required. A videoscopic inspection of the pump internals belongs to the analysis of the pumps conditions and will show the actual mechanical conditions and operational conditions of the pumps, see Figure 5. ●

NEWSFavini chiude il semestre in crescita. + 4,3% con un fatturato di 82 milioni di euro

Favini, tra i leader globali nella realizzazione di spe-cialità grafi che innovative a base di materie prime

naturali (cellulosa, alghe, frutta e noci, ecc), comunica i dati fi nanziari del primo semestre 2015. Prosegue e si consolida la crescita per l’azienda con un fatturato di 82 milioni di Euro, in crescita del 4,3% rispetto ai 78,6 milioni del 2014. Si conferma la vocazione internazionale del Grup-po con vendite export oltre il 70% del totale. L’EBIT-DA cresce, a doppia cifra, con un balzo del + 23,9%, passando dai 7,2 milioni del 2014 agli 8,9 milioni di euro dell’anno in corso, pari al 10,8% sul fatturato. La crescita è guidata dall’effetto positivo dell’integra-

zione del business Arjowiggins, acquisito da Favini a fi ne 2013, che ha contribuito a neutralizzare l’effetto negativo derivante dal forte aumento del costo della materia prima. I settori delle carte grafi che e cartotec-nico, che insieme incidono per il 54,8% del fatturato globale, stanno confermando le ottime performan-ce raggiunte nel 2014. Eugenio Eger, Amministratore Delegato di Favini commenta: “Prosegue il trend di crescita di fatturato e di miglioramento della perfor-mance complessiva, trainato dagli ottimi risultati del settore release. La domanda mondiale di questi pro-dotti rimane complessivamente sostenuta, con mag-giore dinamismo nel settore automotive”. ●

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I VENTICINQUE ANNI DI CARRIERA DI I VENTICINQUE ANNI DI CARRIERA DI

UN “MAGO DIGITALE” DELLA CARTA: UN “MAGO DIGITALE” DELLA CARTA:

UN CERVELLO LUCCHESE UN CERVELLO LUCCHESE CHE ESPORTA NEL MONDO CHE ESPORTA NEL MONDO TECNOLOGIE E IDEETECNOLOGIE E IDEEPARLIAMO OGGI DI UNA PERSONA CHE FESTEGGIA LE

NOZZE D’ARGENTO LAVORATIVE CON IL MONDO

CARTARIO LUCCHESE: UNA REALTÀ DI RISONANZA

MONDIALE ESSENDO LA PIANA DI LUCCA, DA ANNI, IL PIÙ

IMPORTANTE POLO CARTARIO EUROPEO. DIETRO LE

AZIENDE DI QUESTO “MIRACOLO” LUCCHESE CI SONO

PERSONE CHE SONO STATE E SONO TUTTORA GLI ARTIFICI

DI QUESTO GRANDE SUCCESSO. ALCUNE DI LORO SONO

“LUCCHESI D.O.C.”, TITOLO DI CUI SI FREGIANO CON

ORGOGLIO, E CON UN PÒ DI AUTOIRONIA, CONSAPEVOLI

DI ESSERE NATI IN UN ANGOLO DI TOSCANA CHE HA

VISTO NASCERE TANTI PERSONAGGI CELEBRI,

SOPRATTUTTO DELLA MUSICA E DELLA LETTERATURA.

l 166 Ottobre 2015 l

l INTERVISTA l

di: Enrico Pieruccini

Uno degli artefici del successo cartario lucchese è Alessandro Giampaoli, tecnico divenuto

imprenditore di rilievo internazionale (sorta di “mago digitale” della carta) dopo avere lavorato per le più impor-tanti aziende della Piana.La carta…, un amore antico?La carta ha sicuramente contraddistin-to la mia infanzia. Da bambino, usa-vo i rotoli di carta igienica per fasciare gli amici quando giocavamo agli zom-bie. Ovvio che mia madre si arrabbia-va con me per l’uso improprio e per il costo “eccessivo” di questo gioco. Poi, andando a scuola sono arrivate le risposte a tante domande, a tante curio-

sità: come nasce la carta, il suo utilizzo, la sua storia. Tra l’altro in un periodo in cui si cominciava a parlare di soste-nibilità. Nel 1976 arrivò una legge per salvaguardare i fi umi che a causa del-le cartiere che fabbricavano la carta-paglia erano inquinatissimi. Lucca, che era la capitale della carta gialla, si ritro-vava con un Serchio che era un’auten-tica discarica. Fui così testimone, da bambino, dell’abbandono della produ-zione di carta-paglia usata per incar-tare i generi alimentari, e dell’inizio di un processo di riconversione industria-le che andava di pari passo con il recu-pero dell’ambiente.Come è entrato a fare parte del mon-do della carta?Una volta fi nite le scuole, il dott. Mani,

che era responsabile dell’Ufficio Per-sonale della Fabio Perini (prima azien-da costruttrice di macchine per la tra-sformazione della carta, che grazie alla visione profetica del suo fondatore ha dato il via a questo miracolo industriale) mi chiamò per effettuare un periodo di prova nel neonato reparto elettronico a Mugnano. Fu allora che la carta e la sua polvere entrarono a fare parte della mia vita di “informatico cartario”. Sono già passati venticinque anni. Venticinque anni di successi, e anche inevitabilmen-te, di delusioni ma sempre lavorando con tenacia e con passione.Come è cambiato il mondo del lavoro in questo quarto di secolo?In questi anni il mondo, in particolare quello del lavoro, si è stravolto, quasi

Alessandro Giampaoli.

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l 168 Ottobre 2015 l

l INTERVISTA l

da non riconoscerlo più. Agli inizi degli anni Novanta uscivo di casa, prende-vo la macchina e dopo quindici minuti mi trovavo seduto davanti al mio PC a fare programmi per macchinari e rara-mente si usciva per qualche trasferta. Oggi esco di casa la mattina, raggiun-go l’aeroporto di Pisa e sto via anche venti, trenta giorni. Raramente capita di lavorare a Lucca. Le opportunità che dà questo mondo globalizzato sono dav-vero tantissime, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista uma-no e tecnico. L’altra faccia della meda-glia però è che si mettono a dura pro-va i rapporti familiari con conseguenze anche molto dolorose se non affrontate con lo spirito giusto.Come opera?Il mio lavoro va principalmente in due direzioni. La prima è seguire i “trasfor-matori” nello sviluppare un proprio settore tecnico, settore fondamentale se non si vuole dipendere da aziende esterne vista la complessità delle com-ponenti elettriche ed elettroniche e del software che legano la macchina al costruttore anche dopo il periodo di garanzia, con pesanti ricadute econo-miche sull’utente fi nale. La seconda è la progettazione di nuovi macchinari e la realizzazione del relativo software.Come fa con la sua microazienda ad avere la forza tecnica ed anche eco-nomica per costruire impianti cartari da milioni di Euro?Chiariamo subito un punto. Non costru-isco macchine nel senso classico. Ho partecipato e partecipo a progetti con altri soggetti dove il capocommessa è il cliente fi nale. In pratica viene forma-ta un squadra, composta da un’offi ci-

na meccanica ed elettrica, da pro-gettisti meccani-

ci ed elettrici, da creatori di software e da collaudatori. Suddivise le compe-tenze tra i vari attori e defi niti i tempi di realizzazione, di solito il progetto va a buon fi ne senza troppi sussulti. Questo perché, almeno a Lucca, il know-how per la costruzione delle macchine per la carta è praticamente di dominio pubblico, e - punto impor-tante da chiarire - non ci sono violazio-ni dei brevetti dei costruttori del setto-re. Per il cliente fi nale, oltre al risparmio economico nella realizzazione, c’è la possibilità di usufruire di personalizza-zioni oggi fondamentali per rimanere competitivi sul mercato globale.A cosa sta lavorando adesso?Stiamo portando avanti due progetti che ritengo molto interessanti: il Clever-kit e l’Onniman. Per il Cleverkit è neces-sario fare una premessa. Fino a oggi per

iniziare a produrre carta igienica o tipo-logie di carta affi ni c’erano due possibi-lità: o si comprava una macchina usa-ta o se ne comprava una nuova. Oggi con il nostro Cleverkit, l’utente compra un usato, non importa di che marca, e noi gli installiamo il nostro CleverKit. Si vanno così a sostituire le varie tra-smissioni meccaniche (dalle cinghie ai cardani) con motori brushless o vet-toriali. Operazione, questa, che può essere fatta anche a step successivi per ammortizzare meglio gli investimenti. Questo tra l’altro può essere fatto diret-tamente dal cliente con le risorse uma-ne e tecniche trovate sul posto. Così facendo rendiamo una macchina usata flessibile quanto una nuova, con ele-vatissimi livelli qualitativi sia in termi-ni di velocità che di prodotto che non sono da meno rispetto a quelli offerti da macchine nuove di ultima genera-zione. Il fatto poi che la modifi ca venga realizzata, in alcuni casi, da persona-

CleverKit. Onniman.

Lucca dei miracoli

Nato da genitori lucchesi, ho sempre “stravisto” per Lucca. Ritrovandomi a fare il giornalista, ho spesso “sbandierato” ad amici e colleghi la gran-

dezza letteraria di questo angolo di Toscana dove sono nati, li dico in ordine sparso, Enrico Pea (1881-1958), Lorenzo Viani (1882-1936), Giovanni Guidic-cioni (1500-1541), Mario Tobino (1910-1991), Marcello Venturi (1925-2008), Giovanni Mariotti (1936) e Ildefonso Nieri (1853-1920). E aggiungiamoci pure Giuseppe Ungaretti (1888-1970) nato ad Alessandria d’Egitto da genitori luc-chesi. Per non parlare di giornalisti. Erano lucchesi Arrigo Benedetti (1910-1976), fondatore dei settimanali L’Europeo e L’Espresso, e Mario Pannunzio (1910-1968), fondatore dei settimanali Il Mondo e (insieme a Benedetti) Oggi. Ma Lucca non è solo letteratura, giornalismo, Puccini (con Boccherini e Cata-lani), buccellato, olio d’oliva di qualità, vini raffi nati e Comics. La Lucca dei miracoli spazia, sempre con rilevanza mondiale, in altri ambiti. Tra questi, quello cartario dove Lucca è leader indiscussa nel fornire prodotti fi niti ma soprattutto tecnologie di altissimo livello e cervelli. L’intervista è a uno di que-sti cervelli nostrani che ha permesso a Lucca di conservare la sua centenaria tradizione cartaria e di esportarla con grande successo nel mondo. E.P.

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l 170 Ottobre 2015 l

l INTERVISTA l

le tecnico del cliente rende la succes-siva manutenzione meno costosa e più semplice. Infi ne, riciclando macchine vecchie si salvaguarda l’ambiente visto che si risparmiano anche risorse natu-rali come il ferro e l’acciaio che non sono certo infi nite. Inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie riduce il consumo energetico del macchinario con enor-mi benefi ci sulla bolletta. Per queste macchine abbiamo conia-to un termine, Newsed (“portmanteau word” che nasce dall’unione di new e di used) che dà piuttosto bene l’idea di questo modus operandi e di questa fi losofi a aziendale.Pensa che queste macchine Newsed possano avere un futuro?Lo dicono i numeri. A oggi abbiamo realizzato quattro impianti e altri cin-que sono in cantiere per il prossimo anno. L’inizio è più che buono.E Onniman?Onniman è un software (per adesso a livello di prototipo) che - nelle voci di bilancio delle aziende di converting - vuole fare rientrare nelle entrate la voce ”manutenzione“. In molte azien-de la manutenzione viene erroneamen-

te fatta solo quando c’è una rottura del macchinario con fermi macchina che a volte durano giorni. Noi con Onniman possiamo evitare tutto questo.Ma Onniman è solo un software?Sì, principalmente è una base di dati. Il manutentore o il direttore tecnico han-no a disposizione un tablet o più su cui ricevono le informazioni da Onni-man per effettuare le varie operazioni. In pratica su tablet arrivano lo stato in tempo reale della macchina, le infor-mazioni riguardo a eventuali manuten-zioni preventive e la documentazio-ne in formato digitale relativa ai vari componenti della macchina. Si trat-ta dunque di un’innovativa formula di customer care, che comprende anche un’assistenza con telecamera e con la possibilità di chattare con tecnici ester-ni. Il cuore di Onniman è il suo databa-se. Questo riceve le informazioni dai dispositivi elettronici della macchina: PLC, HMI e CN. Le informazioni ven-gono poi elaborate tramite algoritmi ad hoc con i risultati fi nali che vengo-no trasferiti nel software gestionale di fabbrica. Queste informazioni sono poi messe a disposizione della direzione

dell’azienda per agevolarne le decisio-ni. In pratica si rende nel tempo l’im-pianto più affi dabile, quindi sicuramen-te anche più remunerativo.Molto interessante davvero. Mi per-metta un’ultima domanda. Ritiene di ringraziare qualcuno per i suoi primi venticinque anni di lavoro? Sì la lista sarebbe lunga e, dimentican-do di sicuro qualche nome, rischierei di fare torto a qualcuno. Ci sono state, però, persone che hanno lasciato il segno. Prima di tutto la mia famiglia che ha sempre favorito le mie scelte lavorative e ha sopportato con amore i miei orari impossibili e le mie assenze. Ci sono poi due colleghi spe-ciali che sono stati un po’ i miei mae-stri, e che hanno avuto dalla loro carrie-ra molto meno di quanto meritassero: sono Fabrizio Pollastrini e Francesco Baldasseroni. Infine le famiglie Agati, Bini, e Di Leva, con cui ho condivi-so non solo esperienze lavorative ma anche di vita. Grazie a tutti.Allora in bocca a lupo per il futuro!Grazie, e a Dio piacendo, speriamo di continuare al meglio sulla strada intra-presa in questo fantastico settore. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Ghetti 3 Spa, qualità nella movimentazio-ne merci

Ghetti 3 Spa propone al MIAC le più avanzate tecnologie nel settore della movimentazio-ne dei materiali in cartiera attraverso i prodotti ed i servizi di Toyota Material Handling.

Nel rispetto dei principi Toyota del miglio-ramento continuo, Ghetti 3 opera con

impegno nel post-vendita con attività mirate di assistenza, manutenzione preventiva e for-mazione degli operatori, in linea con gli stan-dard qualitativi indispensabili nel settore carta-rio. L’Azienda offre una consulenza specifi ca ai clienti, contribuendo all’ottimizzazione del loro parco macchine, con un particolare fo-cus alla sicurezza e riduzione degli sprechi. La qualità del servizio è garantita nell’ambito Assistenza grazie alla copertura capillare della Toscana attraverso offi cine mobili dislocate sul territorio; tecnici qualifi cati per intervenire su tutte le marche e modelli di carrelli elevatori; check-up approfondito per attestare le condi-zioni di ogni unità presa in carico; disponibilità immediata di mezzi sostitutivi; rapidità di ritiro/consegna con il servizio di trasporti interno.Infine, il Centro Formazione & Sicurezza di Ghetti 3 supporta il cliente in modo speciali-stico nella preparazione teorica e pratica degli

operatori addetti alla movimentazione dei cari-chi. Il Centro è accreditato presso la Regione Toscana come ente formatore ed è certifi cato con la norma ISO 9001/08. ●

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NASCE BIANCHI INDUSTRIAL: NASCE BIANCHI INDUSTRIAL: KNOW-HOW ED ESPERIENZA NEL SEGNO KNOW-HOW ED ESPERIENZA NEL SEGNO DELLA SPECIALIZZAZIONEDELLA SPECIALIZZAZIONE“L’INDUSTRIA È STATA E CONTINUA A ESSERE IL NOSTRO

PRIMO PENSIERO”. CON QUESTE PAROLE, IL PRESIDENTE

ALBERTO BIANCHI HA ANNUNCIATO LA NASCITA DI BIANCHI

INDUSTRIAL, IL NUOVO PUNTO DI RIFERIMENTO PER I

LEADER MONDIALI NEL SETTORE MOTION & CONTROL.

l 172 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

di: Bianchi Industrial a Socio Unico

Dal 1° giugno 2015 Bianchi Cu-scinetti ha cambiato denomi-nazione: sarà il brand Bianchi

Industrial ad accompagnare l’evoluzio-ne dell’azienda che da sempre si pone come unico obiettivo quello di servire l’industria con prodotti originali e di qualità, a favore della massima effi cien-za nella produzione industriale. Una realtà dalla sempre più marcata vo-cazione internazionale, che dalla metà degli anni ‘90 ha saputo esportare sui mercati esteri il proprio modello distri-butivo “made in Italy” acquisendo so-cietà nella penisola Iberica, in Francia e nel Regno Unito e che oggi, grazie a una rete di undici fi liali in Italia, è in grado di offrire la più ampia disponibili-tà di prodotti originali a livello europeo. Anche con il nuovo nome, l’azienda

leader del Gruppo Bianchi intende mettere il proprio know-how al servi-zio delle applicazioni destinate ai setto-ri più qualifi canti della nostra industria, nel segno della specializzazione. Un patrimonio di conoscenze maturato nel tempo grazie alla costante collabo-razione con i propri fornitori e al con-tinuo scambio di competenze tecniche con la clientela che avviene anche con il supporto di sei business unit dedica-te alla selezione e all’applicazione dei componenti. L’eccellenza del servizio unita a compo-nenti e accessori della massima qua-lità, continuerà a far parte del DNA dell’azienda che nel corso degli anni ha saputo ampliare la propria gamma dai cuscinetti volventi ai sistemi linea-ri, al Power Transmission, anticipando le dinamiche di un mercato in conti-nua evoluzione. Un impegno costante

vissuto sempre a fi anco della clientela OEM-MRO e dei distributori industriali. Partnership con fornitori strategici nel Motion & Control, livelli omogenei diservizio per i clienti internazionali, si-nergie di prodotto e centri logistici pros-simi alle aree industriali, sono alcuni fra gli elementi che caratterizzano l’orga-nizzazione di Bianchi Industrial, che ha intrapreso la strada di una diversifi ca-zione mirata e di una presenza interna-zionale integrata e quindi omogenea al modello distributivo originale, per sod-disfare al meglio le esigenze dei clien-ti, anche quelle non programmabili, accompagnandoli nelle nuove sfide in mercati sempre più globali, esigenti e competitivi, sempre nel segno della specializzazione.Bianchi Industrial è l’azienda leader delGruppo Bianchi, fondato nel 1921 per servire l’industria di produzione e tra-sformazione del nostro Paese. Una crescita continua sostenuta da tre generazioni di imprenditori che han-no sviluppato competenze uniche nel panorama europeo nell’ambito della trasmissione di potenza e del movimen-to lineare. La comprensione dei bisogni e delle necessità dei clienti - oggi oltre

La sede di Bresso (MI) di Bianchi Industrial.

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PL’efficienza energetica che serve all’industria della carta.Le fasi produttive dell’industria cartaria sono caratterizzate dalla necessità di disporre in forma massiccia e continuativa di energia elettrica e termica. La cogenerazione rappresenta la risposta migliore alla domanda combinata di elettricità e di calore. AB è in grado di offrire soluzioni “chiavi in mano” competitive nelle prestazioni, modulari nella potenza e personalizzate nelle formule di service: un unico interlocutore, per avere tutto quanto la cogenerazione sa dare. www.gruppoab.com

AB. IL PRIMO GRUPPO MONDIALE SPECIALISTA IN COGENERAZIONE.

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l 174 Ottobre 2015 l

l COMPANY PROFILE l

20 mila con differenti esigen-ze di servizio e approvvigio-namento - da sempre guida-no le scelte dei prodotti e dei partner più appropriati. La capacità di sostenere inve-stimenti di rilevanza sempre maggiore in ambito naziona-le e internazionale, ha con-solidato il posizionamento del Gruppo Bianchi che og-gi con 34 filiali in Europa,5 Centri di Distribuzione Na-zionali e 4 Centri di Distribu-zione Regionali, rappresenta una delle più importanti realtà nel set-tore della componentistica meccanica, dei sistemi e degli azionamenti.

Cuscinetti, Sistemi Lineari, Sistemi di Trasmissione,

AccessoriL’attività di Bianchi Industrial è princi-palmente focalizzata nel settore delle “Power Trasmission” e con particola-re attenzione ai cuscinetti volventi, agli organi di trasmissione ed ai movimen-ti lineari.Fondata nel 1953, l’azienda può contare su una forza vendita com-posta da oltre 40 tecnici commerciali specializzati. Bianchi Industrial fa parte del Gruppo Bianchi, che opera in Italia anche attraverso la Luigi Bianchi Spa, azienda fondata nel 1921 dal nonno dell’attuale Presidente. L’offerta di prodotti - completa, diver-sifi cata e in continuo sviluppo - è uno dei principali punti di forza di Bianchi Industrial. Vengono gestiti oltre 100

mila prodotti tra cuscinetti, guide linea-ri, trasmissioni e accessori dei principali e più qualifi cati produttori mondiali il cui rapporto diretto con Bianchi è pres-soché garanzia dell’originalità dei pro-dotti distribuiti.Nell’ambito del servizio tecnico di assi-stenza pre e post vendita assume un rilievo fondamentale il ruolo degli Spe-cialisti di Prodotto e di Settore, figure con elevate competenze tecniche e di mercato che hanno il compito di ana-lizzare le esigenze dei propri mercati di riferimento e di supportare il cliente per qualsiasi necessità, sia nella fase di pro-gettazione sia in quella di manutenzio-ne e assistenza. L’obiettivo della logistica, e nel contem-po uno degli aspetti fondamentali del-la distribuzione industriale, è quello di garantire la disponibilità del prodot-to richiesto nel momento e nel luogo dove si verifi ca la necessità. Il Centro Distribuzione Prodotti nazionale, prin-

cipale sede logistica di Bianchi Industrial, si trova a Bresso (MI) ed è una tra le più moderne e fornite strut-ture in Europa. Si estende su una superfi-cie di 9.700 metri quadra-ti e comprende un servizio di taglio e montaggio per guide lineari, catene e cin-ghie. Con uno stock di ol-tre 60 mila articoli dispo-nibili soddisfa con tempi estremamente contenuti le esigenze degli oltre 7 mila

clienti ripartiti tra OEM (primo montag-gio), MRO (manutenzione) e rivendito-ri. Presso il centro logistico è stato inol-tre realizzato un progetto che prevede tutta la movimentazione e la gestione dei materiali tramite bar-code e tecno-logia RFID (Radio Frequency Identifi -cation). In tal modo grazie alla gestione semi-automatizzata del magazzino, si è reso ancora più effi ciente e preciso il servizio distributivo. Anche le fi liali presenti sul territorio sono equipaggia-te con sistema RFID e sono a tutti gli effetti parte integrante dell’organizza-zione logistica centrale, anche grazie a un sistema informatico che gestisce in tempo reale le richieste di componenti per la loro consegna ai clienti.Per supportare con un livello di ser-vizio ancora più effi cace i clienti e le fi liali del centro e sud Italia è operativo il Centro Distribuzione Regionale, una struttura di oltre 2000 mq. situata nella zona industriale Nord di Bologna. ●

Interno del magazzino.

NEWSPulp and Paperboard production continues to grow in Finland

The Finnish Forest Industries Federation (FFIF) recently reported that production of pulp and

packaging paperboard in Finland grew in the fi rst half of the year. The volume of printing and writing paper production remained almost unchanged from the pre-vious year’s level, but softwood sawn timber produc-tion contracted. Upcoming industrial policy decisions

will have a signifi cant impact on the competitive-ness of Finland’s forest-based sector, FFIF noted.“A comprehensive societal agreement is needed

alongside very moderate pay rises in the next few years if we want Finnish competitiveness to recover,” said Timo Jaatinen, Director General of the FFIF. “This

would enable us to narrow the gap that has developed between Finland and our key competitor countries. Promoting favourable operating prerequisites for the forest-based sector - the most important component of the bioeconomy - makes it possible to realise the expectations that have been placed on the bioeco-nomy as a driving force for overall economic activity. Concrete action is needed to spur the bioeconomy. Measures with rapid impact must be taken in order to get timber fl owing and safeguard the industry’s raw material supplies,” Jaatinen said. “The emissions tra-ding compensation included in the Programme for Government should also be introduced quickly ●

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L’INDUSTRIA CARTARIA È TRA I SETTORI MAGGIORMENTE ENERGY INTENSIVE CON UN ALTISSIMO CONSUMO DI ENERGIA E CALORE, ENTRAMBI IMPIEGATI NEI PROCESSI DI TRASFORMAZIONE.

l 176 Ottobre 2015 l

l COGENERAZIONE IN CARTIERAl

di: Connexia Srl

L’incidenza del costo energetico rispetto al valore della produzio-ne si attesta tra il 20% e il 45% a

seconda delle tipologie di prodotto: si tratta di spese di approvvigionamento che gravano pesantemente sul prezzo del prodotto fi nale. In termini assoluti, secondo un recente studio di Assocarta, l’associazione delle aziende del settore, si tratta di una “bolletta” di 1.3 miliardi di euro l’anno, pari al 20 per cento del fatturato del comparto e a oltre il 50 per cento del valore aggiunto. Le soluzioni di cogenerazione in que-sto mercato, quindi, rappresentano una valida scelta per un processo effi ciente e cost saving, in grado di migliorare il livello competitivo dell’azienda. Intergen, business unit del Gruppo IML specializzata nella realizzazione di impianti di cogenerazione per l’indu-stria e di gruppi elettrogeni per il settore oil&gas, ha maturato una significativa esperienza nel settore con 12 impianti in cartiera negli ultimi anni, di potenza compresa tra 1200 e 4300 kWel, tut-ti realizzati con motore a combustione interna MWM, di cui Intergen è distri-butore esclusivo per l’Italia da quasi 30 anni. Tra i clienti Intergen si annoverano le maggiori realtà industriali del setto-

re. Uno degli esempi più recenti è quel-lo relativo ai cogeneratori a gas natu-rale commissionati dal Gruppo Sofi del per due dei suoi stabilimenti, per una potenza elettrica complessiva di quasi 5 MWe. Sofi del, particolarmente noto in Italia per il marchio Regina, è uno dei principali attori a livello internazionale nel campo della carta “tissue”, quella utilizzata per usi igienici e domestici.I due nuovi impianti di cogenerazione coinvolgono i siti produttivi di Val Fega-na (Lucca) e di Monfalcone (Gorizia). Entrambi sono dotati di sistema di recu-pero del calore dai fumi di scarico e dal circuito di raffreddamento dei motori. Il calore ad alta temperatura viene uti-lizzato per generare vapore che viene immesso nel circuito di distribuzione di stabilimento a 15 bar, apportando un decisivo contributo ai processi di asciu-gatura della carta; mentre il calore recu-perato dal raffreddamento dei motori viene usato per ulteriori effi cientamen-ti energetici del ciclo produttivo. L’e-nergia elettrica viene invece utilizzata per le utenze della cartiera e in partico-lar modo per la macchina continua e i suoi ausiliari. L’impianto di Val Fegana è equipaggiato con un’unità MWM TCG 2020V16 (250 NOX) da 1560 kWe, rea-lizzato in cofanatura insonorizzata, as-semblata in campo all’interno del sito

produttivo, per ottimizzare al massimo gli spazi d’ingombro. Il calore dei fumi, recuperabile per 648 kWt, consente la produzione di oltre 1100 kg/h di vapo-re, mentre l’energia termica recupera-ta dal raffreddamento dei circuiti dell’o-lio e dell’acqua del motore raggiunge un totale di quasi 1050 kWt. L’impian-to di Monfalcone, più grande, utilizza invece un’unità MWM TCG 2032V12 (250 NOX) da 3200 kWe, realizzata in cofanatura speciale, insonorizzata, as-semblata in campo. Il calore dei fumi fornisce 1430 kWt recuperabili, che permettono la produzione di 2430 kg/h di vapore. Dal circuito dell’olio e dell’acqua di raffreddamento sono inve-ce recuperabili quasi 2000 kWt per la produzione di acqua calda. In realizzazioni di questo tipo, dove si utilizza il cogeneratore per la produzio-ne di vapore, le unità MWM si confer-mano come estremamente competitive. I motori MWM, infatti, sono caratteriz-zati non solo da un elevato rendimento (sia elettrico che termico), ma anche da una temperatura dei fumi di scarico fi no al 20% più elevata di quella dei princi-pali concorrenti, consentendo una mag-giore produzione di vapore a parità di potenza dell’impianto. ●

INTERGEN: INTERGEN: L’AZIENDA LEADER L’AZIENDA LEADER NEGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE NEGLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE PER L’INDUSTRIA CARTARIAPER L’INDUSTRIA CARTARIA

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REVERSE ENGINEERING REVERSE ENGINEERING

AND AND THERMOGRAPHYTHERMOGRAPHYPRESENTIAMO LA GAMMA DEI SERVIZI OFFERTA DAL

CONSORZIO DI IMPRESE D.M. PROGETTI SRL, PROINVAR

SRL E TEAM BLUEPRINT LTD.

l 178 Ottobre 2015 l

l SERVIZI IN CARTIERA l

di: Maurizio Destefanis, D.M. Progetti Srl; Federico Piccardo, Proinvar Srl e

Claudio Giannone, Team Blueprint Ltd.

La gamma di servizi, oltre a inclu-dere l’intermediazione nella com-pravendita di impianti dismessi, lo

smontaggio conservativo, l’ingegneria civile e di processo, la revisione mec-canica, la manutenzione e fornitura di nuove parti di macchine e ricambi, si amplia grazie a due novità destinate ad avere un notevole impatto sui metodi classici di rilevamento in cartiera e sulla manutenzione programmata di impianti e macchinari, grazie all’utilizzo dei me-todi di scansione 3D a raggio Laser per la produzione della documentazione “as built” e della tecnologia visiva bidi-mensionale dell’irraggiamento tramite la tecnica di analisi termografi ca.Mentre la rilevazione tramite scansio-ne laser è la base del “reverse enginee-ring”, la realizzazione di disegni in 2D e 3D di impianti e macchinari complessi grazie all’elaborazione della nuvola di punti generata dallo strumento di misu-

ra, la termografia si presenta, invece, come il più diffuso controllo non distrut-tivo applicato sia nella diagnostica del-le patologie edilizie sia in ambito indu-striale per verifi care lo stato di qualsiasi corpo soggetto a sollecitazione termica. Entrambi i servizi vengono descritti in forma semplice e chiara, pur non rinun-ciando a un certo dovuto rigore tecnico, e si riferiscono alle applicazioni di car-tiera, ambito in cui il Consorzio opera con professionalità e per il quale è spes-so precursore di nuove tecnologie.

La rilevazione tramite scanner 3D Laser

Il modello geometrico della macchina da rilevare viene defi nito da una nuvola di punti, ogni punto corrispondente alle co-ordinate nello spazio x, y, z. Per gli strumenti di misura dotati di mappatu-ra fotografi ca, alle coordinate numeri-che si aggiungono quelle cromatiche. Lo strumento utilizzato per la misura-zione è lo scanner Laser 3D, un disposi-tivo elettro-ottico meccanico che attra-verso sequenze di scansione permette

di rilevare - attraverso la generazione della nuvola di punti - la forma e colo-ri dell’oggetto. In relazione al tipo di scanner utilizzato, il principio su cui si basa la determinazione delle coordinate può variare dando origine alla misura-zione triangolare ottica o alla misurazio-ne defi nita tempo di volo (TOF, Time of Flight) o a modulazione di fase. Indipen-dentemente dal principio di misurazio-ne, lo scanner restituisce, comunque, migliaia di punti la cui densità dipende dalla risoluzione impostata e, al tempo stesso, ne rileva la rifl ettanza (capacità di rifl essione del raggio laser da parte del corpo soggetto a misurazione).La misurazione non è invasiva e i limiti di scansione dipendono esclusivamente dalla tecnologia dello scanner. Una vol-ta terminata l’acquisizione dei dati tra-mite lo strumento di misura (scansione), i punti - generalmente registrati su sche-da di memoria - vengono analizzati dal programma dello scanner o da un qual-siasi programma di modellazione 3D in grado di leggere le nuvole, restituendo la geometria tridimensionale della par-te ripresa, già dalla nuvola di punti si è in grado di poter prendere misure pre-cise. Inizialmente le scansioni vengono visualizzate come fotografi e in bianco e nero a cui, in una fase successiva di ela-borazione, si associano le informazioni relative al colore. Terminato il proces-so, il modello geometrico si presta ad una qualsiasi operazione di editing a cui sono soggetti i disegni prodotti con pro-grammi CAD.In ambito industriale, ivi incluso quello cartario, l’utilizzo di questa metodologia definita di “reverse engineering” con-sente di riprodurre la documentazione tecnica aggiornata di impianti e macchi-nari (disegni “as built”) con elevata pre-cisione e ridottissimi tempi di esecuzio-ne, perfettamente compatibili con brevi fermate di macchina. Lo stesso metodo di rilevazione può essere applicato al fabbricato e, in gene-rale, a qualsiasi costruzione, facendo dello scanner Laser 3D lo strumen-to maggiormente utilizzato in ambito industriale e in architettura o, addirittu-ra, per la ricostruzione di scene del cri-mine. Lo strumento di cui il Consorzio è dotato è il modello tecnologicamen-

Lo scanner Laser 3D utilizzato dal Consorzio di imprese.

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Page 180: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 180 Ottobre 2015 l

l SERVIZI IN CARTIERA l

te più evoluto presente sul mercato: FARO Laser Scan-ner Focus 3D CAM2 X-130, capace di rilevare distanze sino a 130 metri, caratterizza-to da velocità di misurazione sino a 976000 punti al secon-do, ridotto errore di distanza lineare, campo visivo oriz-zontale e verticale di 360 e 300°, risoluzione colore fi no a 70 MPixel. In aggiunta, lo strumento è dotato di impor-tanti dispositivi utili alla cor-retta registrazione di altezza, inclinazione e orientamento delle scan-sioni tramite bussola, sensore di altezza e compensatore biassale. Completano la dotazione dello stru-mento di misura il rilevatore GPS e la connessione WLAN, la quale consente di visualizzare e scaricare i dati a distan-za. Lo scanner è stato provato sull’ar-rotolatore di un impianto dismesso e attualmente si sta realizzando la scan-sione completa presso una cartiera del-le Valli di Lanzo, in provincia di Torino.

L’analisi termografi caPrevenire l’insorgere di anomalie negli organi soggetti a sollecitazione termica dovuta al surriscaldamento meccani-co è lo scopo fondamentale dell’analisi termografi ca per la manutenzione pre-dittiva, la quale si realizza tramite l’uso

di una videocamera che traccia la map-patura termica superficiale dell’ogget-to preso in esame. Si tratta, dunque, di un controllo non distruttivo ed invasivo, principalmente utilizzato come sistema di indagine e prevenzione che trova dif-fusa ed efficace applicazione in qual-siasi settore industriale per la sua pra-ticità d’uso e affi dabilità. Il principio di funzionamento del sistema si basa sulla proprietà dei corpi di emettere energia sotto forma di radiazioni elettromagne-tiche, convertita in segnali digitali dallo strumento di rilevazione, in proporzione alla propria temperatura. Ogni oggetto sollecitato è dunque rile-vabile dallo strumento ed è proprio la differenza di temperatura di uno stesso oggetto sottoposto alla medesima sol-lecitazione continua nel tempo ad indi-

care la presenza di una anomalia da prevenire. La rilevazione termografica abbraccia, dunque, una ampio campo di appli-cazioni: manutenzione programmata preventiva, diagnostica, certifi cazio-ne e dispersione energe-tica. Nel dettaglio, e con particolare riferimento all’industria cartaria, l’a-nalisi termografica con-sente di rilevare anomalie dei cuscinetti di organi in

rotazione, il non corretto allineamen-to di pulegge, l’eccessivo riscaldamen-to di parti meccaniche, la verifica di eventuali componenti difettosi su sche-de elettroniche e sulle piste dei circuiti stampati, la presenza di corto-circuiti, a cui dobbiamo aggiungere la determi-nazione dello stato di usura delle pareti di tine e il controllo del livello di liqui-di e gas. L’indagine termografica può poi essere convenientemente estesa alla diagnostica delle patologie edili-zie, cioè alla verifi ca delle armature nel calcestruzzo armato, alla presenza di umidità nei muri, alle dispersioni termi-che dovute a difetti nelle coibentazioni, insomma, uno strumento indispensabi-le per prevenire guasti e da impiegarsi costantemente durante gli interventi di manutenzione programmata. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

In quella che viene de-scritta come la “rivolu-

zione del dosaggio senza valvole”, Watson-Mar-low Pumps Group pre-senta la sua rivoluzionaria gamma di pompe Qdos 30 e Qdos 60. La Qdos è la prima pompa dosatrice peristaltica al mondo capace di sfi dare i leader storici del dosaggio di prodotti chimici. Si tratta di una pompa dosatrice incredibilmente preci-sa e dalla straordinaria ripetibilità di dosaggio a qualsiasi condizioni operativa. Non necessita di costosi accessori di istallazione e ha la rivo-luzionaria caratteristica di essere dotata di testa usa e getta brevettata.Portata: 0,1 a 500 ml/min (0,006 a 30 l/h) per il modello Qdos30 e 0,2 a 1000 ml/min (0,012

a 60 l/h) per il modello Qdos60; Contropres-sione: 7 bar; Grado di

protezione: IP66. Per la Qdos dosare liquidi particolarmente viscosi, con solidi dispersi e che generano gas non è un problema per la sua stessa natura di pompa peristaltica; oltretutto nel percorso del fl uido attraverso la pompa non sono presenti guarnizioni o valvole, causa pri-ma di ostruzioni, perdite o corrosione. E’ dotata di Display a colori e le funzioni di comando più avanzate disponibili completano le dotazioni della pompa. ●

Watson-Marlow lancia la rivoluzionaria gamma ‘Qdos’ attaccando il mercato delle pompe dosatrici tradizionali

Termografi a di una cartiera.

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SEAMHYDROCROSS - SAFESEAMHYDROCROSS - SAFE, , LIGHTNING QUICK NON-WOVEN PRESS LIGHTNING QUICK NON-WOVEN PRESS FABRIC INSTALLATION. FABRIC INSTALLATION. EVEN WITHOUT SUPERMAN. EVEN WITHOUT SUPERMAN. ALBANY INTERNATIONAL CORP., A PIONEER IN

PAPER MACHINE CLOTHING (PMC), HAS

DEVELOPED A BREAKTHROUGH LINE OF SEAMED

PRESS FABRICS. THESE FABRICS COMBINE THE

HIGH DEWATERING, EFFICIENCY INCREASING

CHARACTERISTICS OF A NON-WOVEN WITH THE

SAFETY AND EASE OF INSTALLATION PROVIDED

BY ON-MACHINE-SEAMABILITY.

THE SUCCESSFUL USE OF A SEAM ON A

NON-WOVEN FABRIC IS AN INDUSTRY FIRST.

l 182 Ottobre 2015 l

l TECHNOLOGY IN PAPER MILL l

by: Albany International Europe GmbH

In a joint project to improve paper machine efficiency, Albany Inter-national worked hand-in-hand on

with a leading newsprint and magazine paper manufacturer with nine produc-tion facilities globally. Albany Interna-tional has been partnering closely with this customer for over 20 years in for-ming, pressing, and drying fabrics, and has been one of the main paper ma-

chine clothing (PMC) suppliers for over fi ve years. One of the pri-mary project goals of the company was to make the paper machi-nes much more pro-ductive through theuse of next-generation PMC. The project led to the deve-lopment of a specifi cally tailored press fabric: SeamHydroCross.

Project goalsPrimary goals targeted were improve-ments in productivity and efficiency

SeamHydroCross: the fi rst non-woven press fabric with a seam.

Page 183: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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Page 184: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 184 Ottobre 2015 l

l TECHNOLOGY IN PAPER MILL l

through increased paper machine speeds with a simultaneous reduction in energy consumption and reducing the periodic downtime for fabric chan-ges and maintenance as well as the time required to restart the paper machine (start-up- / “break in”-phase).These goals were to be met without sacrifi cing either safety or quality. Focus was placed upon the press section as it was thought that the largest possibilities for improvement were to be found here. Despite promising early results, seve-ral key challenges had to be overcome before all goals were met and the project could be successfully completed.

Coordinated replacement of the bottom-and

pick-up-fabricsThe pickup fabric has a far shorter ser-viceable life than the bottom fabric. The paper machine operator was faced with the dilemma of either replacing the bottom fabric together with the pickup despite the fact that it did not yet need to be replaced or risk having to shut down the machine for bottom fabric replacement before the new pickup needed replacement. For this reason, the initial focus was directed at achieving a bottom fabric life of 200% of that of the pickup fabric life. This would allow the replacement of the bottom fabric at every second

replacement of the pickup fabric. The challenge in this was maximizing the life of both press fabrics without com-promising paper quality or causing other issues. Initially a replacement interval of six weeks for the pickup and twelve weeks for the bottom was chosen. While both fabrics perfor-med well throughout their life cycles, start-up with a new pickup fabric and used bottom fabric proved problema-tic. By incorporating a start-up aid in the pickup fabric, this issue was effecti-vely completely eliminated. This achievement was the first major project milestone. The bottom fabric could now be run for twelve weeks fol-lowing the first replacement of the pickup felt after six weeks. Downtime for fabric replacement was minimized and safety was not compro-mised with either fabric, as both were on-machine-seamable SeamTech.

An industry wide premier: a seamable non-woven

Through its non-woven structure, Al-bany International’s new HydroCross fabric provided improved sheet smo-othness, while simultaneously using less vacuum energy, providing a fast start-up, and an excellent life. In addi-tion, the improved dewatering provides improved sheet dryness. Despite these advantages, there was

Summary of results. one major drawback in the use of a non-woven in the press section: to date no PMC manufacturer had successfully incorporated a seam with a non-woven press fabric.An on-machine-seamable fabric decre-ases down time and increases safety during fabric replacement. Developing a successful seam technology for non-woven press fabrics became a top pri-ority. During development, numerous issues had to be overcome: seamability (the time required to close the seam), seam cover durability, overall dimen-sional stability, seam strength, and mi-nimizing the potential for objectionable seam marking. The product resulting from the intensi-ve development efforts by Albany Inter-national is SeamHydroCross. All issues were overcome to allow the incorpo-ration of non-woven fabric technology with a seam. This resulted in a substan-tial increase in dewatering, improved paper quality and machine effi ciency.

Successful project completion

At the end of the project, the start-up phase was reduced by over 50% with target speeds being reached within twelve to thirty-two hours vs. to four days previously. The maintenance intervals were increa-sed once again from six weeks pickup / twelve weeks bottom to seven weeks pickup / fourteen weeks bottom. All goals regarding machine efficiency, speed, and productivity were met. The customer’s goals were all met and project targets had been achieved despite the considerable challenges presented. Albany International beca-me the world’s first PMC supplier to successfully implement a seamed, non-woven press fabric. Despite the fact that the customer’s pa-per machines are not of the latest gene-ration, they operate at very high effi-ciency and remain profitable even in the economically challenging climate the paper industry faces today. The combined experience of Albany International and its customer in the development, application, and fine-tuning of the PMC on the paper machi-nes has led not only to a significant increase in productivity and effi ciency, but also in the paper quality. ●

Page 185: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015
Page 186: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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di: Andritz Group

ANDRITZ si è aggiudicata il con-tratto per la fornitura di tutte le pompe di processo associate al-

la macchina continua PM2 per la pro-duzione di carta kraft presso Zellstoff Pöls AG, Austria. Per questo progetto sono state installate pompe per la pasta della nuova serie di pompe di processo ACP. Il progetto ha dato dimostrazione del rendimento ottenibile con le pompe di processo della nuova serie ACP.Dopo un periodo di costruzione record di appena poco più di 13 mesi, la mac-china continua PM2 di Heinzel Groupinstallata presso Zellstoff Pöls AG (Austria) è entrata in funzione nel novem-bre 2013. Si tratta della macchina per la produzione di carta kraft più grande e avanzata in Europa. ANDRITZ aveva ricevuto l’ordine di for-nitura per uno stabilimento PrimeLine dedicato alla produzione di carte spe-ciali. L’ambito di fornitura comprendeva l’impianto di preparazione della pasta, un sistema di affl usso, l’intera macchi-na continua Fourdrinier, un cilindro di essiccazione ad alta precisione e i siste-mi di automazione. ANDRITZ ha forni-to anche tutte le pompe di processo per il nuovo impianto di produzione. L’in-

vestimento, valutato in 115 milioni di euro, ha aumentato la capacità produt-tiva annua dello stabilimento a 80.000 tonnellate di carta. La carta kraft sbian-cata di ottima qualità è conosciuta con il marchio Starkraft. Non a caso, il sim-bolo scelto è un rinoceronte volante: simbolizza sia la resistenza che la fl essi-bilità. Il segmento delle carte kraft è un mercato altamente specializzato con i più elevanti standard di qualità. La pro-duzione integrata nella sede di Pöls non solo assicura l’alimentazione continua di materie prime nella macchina, ma contribuisce anche a una produzione effi ciente dal punto di vista energetico.

Produzione di cellulosa ad alte prestazioni

e preparazione della pasta Lo stabilimento per la produzione di cellulosa Zellstoffwerk Pöls è attual-

mente in grado di produrre 430.000 t/a ed è il più grande produttore di cellu-losa a fi bra lunga sbiancata al solfato senza cloro elementare (ECF) in tut-ta l’Europa centro-meridionale. Ogni anno vengono processati due milioni di metri cubi di legname, principalmente in operazioni senza emissione di CO2. La macchina continua PM2 ha due linee di preparazione della pasta. La prima convoglia nella macchina la cel-lulosa a fi bra lunga al solfato prodotta nella cartiera, la seconda linea di pre-parazione della pasta alimenta il ciclo della cellulosa con cellulosa a fibre corte. In questo modo si garantisce la composizione ottimale delle materie prime per l’esigente processo di pro-duzione della carta kraft. L’intero mac-chinario per la produzione della car-ta è distribuito in tre livelli: le pompe e le due linee di preparazione della

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Le pompe centrifughe sono utilizzate come pompe di processo in molte diverse aree degli stabilimenti di pro-

duzione della carta e della cellulosa. Trasportano sospen-sioni con consistenze fi no all’8% secco assoluto, offrono rendimenti elevati fi no al 90% e il loro design modulare ne consente una facile manutenzione e le rende molto appeti-bili per i clienti. Queste pompe sono inoltre disponibili con unità di degassaggio supplementari per fl uidi ad alto con-tenuto gassoso.Le pompe a doppia aspirazione sono ottimizzate per esse-re utilizzate nell’industria della carta e della cellulosa come

pompe delle casse d’affl usso o dell’epuratore. Hanno ren-dimenti superiori al 90% e sono state sviluppate apposita-mente per l’industria della carta e della cellulosa con una girante che riduce al minimo le pulsazioni grazie alle pale sfalsate.Lepompe di media consistenza movimentano i seguenti fl uidi: sospensioni chimiche e meccaniche e fi bre seconda-rie con consistenza fi no al 16% secco assoluto con rendi-menti fi no al 74%. Nella maggior parte delle applicazioni possono essere utilizzate senza pompa aspirante interna o esterna. ●

Soluzioni di pompaggio su misura per la macchina continua PM2 a Pöls

La divisione Pompe fa parte del ramo aziendale HYDRO del gruppo ANDRITZ, leader mondiale nella fornitura di impianti chiavi in mano e di

servizi per impianti idroelettrici. Sviluppa e produce pompe personalizzate su larga scala e pompe centrifughe standard per diverse applicazioni, quali il tra-sporto idrico per la fornitura di acqua potabile, il settore energetico, pompe di processo per l’industria dello zucchero e del bioetanolo, nonché per impianti di produzione di carta e cellulosa. Gli elevati standard di progettazione delle nostre pompe si basano su decenni di esperienza nella costruzione di macchi-ne idrauliche e un know-how a 360°.ANDRITZ offre una gamma di servizi completa, dalle prove su modello, pro-gettazione, produzione e project management fi no alla manutenzione e alla formazione: tutto da un unico fornitore. ●

La divisione Pompe di ANDRITZ HYDRO

l 188 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

pasta sono installate nel primo livel-lo. L’intera macchina continua, insie-me alle attrezzature di finitura e alla sala controllo, si trova al secondo li-

vello. Nel corridoio laterale dell’edifi -cio della macchina continua, l’intero impianto dell’aria del nuovo stabilimen-to si trova invece al terzo livello.

Programma di consegna delle pompe per la PM2 a Pöls

ANDRITZ ha fornito tutte le pompe di processo associate alla macchina con-tinua PM2 per la produzione di carta kraft presso Zellstoff Pöls AG, Austria. La fornitura dei prodotti e dei servizi comprende la progettazione e la for-nitura di 30 pompe per la pasta della nuova serie di pompe di processo ACP, sei pompe per acqua della serie ISO, due pompe della serie S per pasta e acqua, due pompe ad alta pressione della serie MP e due pompe centrifu-ghe a doppia aspirazione della serie FP.

Pompe di processo Serie ACPLe pompe centrifughe della serie ACP di nuova concezione sono di facile manu-tenzione; incredibilmente robuste, offro-no il massimo rendimento.Disponibili nel modello a girante semi-aperta o aperta, è possibile scegliere in qualsiasi caso la soluzione perfetta per la specifica applicazione. La girante semiaperta è utilizzabile per consisten-ze fino al 4% e quella aperta per una consistenza fi no al 6%. Per assicurare la massima vita utile, tutte le parti a con-tatto con il fl uido di processo della mac-china continua PM2 di Pöls sono state prodotte in acciaio inossidabile duplex.

Pompe per acqua e pasta della serie S

Ormai in uso da molti anni le pompe centrifughe della serie S, di facile manu-tenzione, sono caratterizzate da robu-stezza, resistenza all’usura e massimo rendimento. Grazie al design a girante aperta, la pompa è adatta al pompag-gio delle paste di cellulosa la cui consi-stenza non supera il 6%. Per assicura-

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l 190 Ottobre 2015 l

l IN CARTIERA l

re la massima vita utile, tutte le parti a contatto con il fl uido di processo della macchina continua PM2 di Pöls sono state prodotte in acciaio inossidabile duplex. Sono disponibili materiali spe-ciali per fl uidi altamente abrasivi.L’esperienza acquisita con circa 50.000 installazioni di pompe è stata preziosis-sima per la scelta delle migliori guarni-zioni per l’albero. Il principale criterio di selezione è sta-ta la massima affi dabilità operativa che nello stesso tempo consente un impiego economico delle risorse (acqua di tenu-ta). Utilizzando tenute meccaniche a sin-golo movimento che non richiedono

l’impiego dell’acqua di tenuta possono essere soddisfatte molte applicazioni.

Pompa centrifuga a doppia aspirazione FP

Le moderne pompe centrifughe del-la serie FP defi niscono nuovi standard in termini di rendimento, fl essibilità e design. Questa serie di pompe a dop-pia aspirazione è stata progettata per portate fi no a 20.000 m³/h e prevalen-ze fi no a 220 m. Le pompe sono in gra-do di trasportare sospensioni di pasta con una consistenza fi no al 2%. La pompa centrifuga fornita ha un ren-dimento elevatissimo (92%) e basse pul-

sazioni così da garantire la perfetta formazione dei fogli. L’intera apparecchia-tura, realizzata in acciaio inossidabile, garantisce al corpo della pompa una vi-ta utile prolungata. Ove necessario, è possibile ottenere eccellenti quali-tà superficiali (Ra < 0,8) mediante la levigatura, creando le condizioni ide-ali per l’uso come casse d’affl usso o pompe acqua per la diluizione.

Pompe ad alta pressione della serie MP

Sono disponibili pompe multistadio ad alta pressione sia con design orizzon-tale che verticale, nonché in differenti combinazioni di materiali. Queste pompe sono utilizzabili con por-tate fi no a 400 m³/h e una prevalenza fi no a 800 m. Sono in grado di suppor-tare una pressione nell’alloggiamento fi no a 100 bar.

Affi dabilità operativa ed economicità

In aggiunta alla fornitura di macchinari di alta qualità, l’installazione corretta e pro-fessionale dei componenti garantisce avviamenti senza i minimi intoppi e il funzionamento affi dabile dell’impianto a lungo termine. Gli specialisti di ANDRITZ hanno ese-guito l’installazione della macchina continua PM2 a Pöls, ivi compreso il necessario allineamento di precisione dei componenti, in stretta collaborazio-ne con i suoi futuri operatori. Pertanto è stato possibile fornire una formazione intensiva ai futuri operatori della macchina e trasferire un’appro-fondita conoscenza del contesto tecni-co specifi co. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Plastylenia è un’azienda toscana con sede vi-cino a Firenze, specializzata nel settore della

stampa Flexografi ca e Rotocalco per imballaggi fl essibili. Un’affermata realtà che da anni opera in tutto il mondo affi ancando le aziende del Tis-sue con servizi altamente professionali. Il valore aggiunto di Plastylenia è la capacità di fornire un prodotto di alto livello specifi co per le diverse necessità del cliente. Attrezzature tecno-logiche avanzate e personale altamente qualifi -cato nelle differenti fasi del processo produttivo rendono Plastylenia un punto di riferimento per chi lavora con imballaggi fl essibili.L’esperienza e professionalità consentono di pro-durre fi lm stampati in fl exografi a e rotocalco di ottima qualità adatti all’applicazione sulle dif-ferenti tipologie di imballaggi dall’alimentare

all’igienico sanitario. Tutta l’attività produttiva è sottoposta ad un controllo rigido attraverso il si-stema computerizzato che consente di monito-rare ogni fase della lavorazione.Plastylenia è dotata anche di un reparto grafi co con soluzioni di grande creatività e comunica-tività. La scelta della grafi ca è fondamentale per la buona riuscita di un progetto, affrontare nella giusta maniera questa delicata fase è importan-te per ottenere risultati concreti e duraturi. Un’attenzione particolare è rivolta alla tutela del personale e dell’ambiente, per questo moti-vo vengono rispettate rigide norme di sicurezza e utilizzati strumenti avanzati per garantire una produzione eco-sostenibile e di responsabili-tà sociale. Plastylenia è il partner ideale per la aziende che operano nel settore Tissue. ●

Plastylenia: stampa fl exografi ca e rotocalco per imballaggi fl essibili

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High performance adhesive solutions fortissue manufacturing

TISSUE & RIGID PACKAGING

• Clean running• Excellent dry release• Easy to remove from the rolls

MYDRIN’S SOLUTIONS FOR PICK-UP APPLICATIONS:

TPX 24New development with a high viscosity and high

initial tack, for market niches. Can be diluted to optimize cost in use.

TPX 35 New development that is a very good

compromise for ring and blade applicators at different speeds. High initial tack.

TPX 28 Standard grade suitable for low and high speed lines running with blade, spray systems and

standard speed wheel applicators.

• Wide performance on different machines type, kind of paper and speed• Cost in use reduction

MYDRIN’S SOLUTIONS FOR LAMINATING APPLICATIONS:

TL 210 New development in order to improve process cleanliness and build up. Similar performance asTL 222.

TL 222 This product has made market history with this application. Well known product, high performance, reliable and extremely versatile.

TL 160 Versatile product, good machinability, suitable for all standard applications.

Mydrin [email protected]

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MC PAPER MACHINERY ACQUIRED MC PAPER MACHINERY ACQUIRED

BY VALMETBY VALMET AND CONTINUES ITS AND CONTINUES ITS

OPERATIONS AS OPERATIONS AS VALMET PESCIAVALMET PESCIAAFTER 20 YEARS AS MC PAPER MACHINERY, THE ITALIAN REWINDING BUSINESS HAS NOW BECOME A PART OF THE BIG VALMET FAMILY. ON AUGUST 6 VALMET AND MASSIMILIANO CORSINI SRL CLOSED THE AGREEMENT ON THE SALE, AND THE NEW COMPANY VALMET PESCIA WAS BORN.

Focus rewinders are now part of Valmet’s product portfolio.

l 192 Ottobre 2015 l

l ACQUISITION l

by: Valmet Pescia Srl

The acquisition enables the com-panies to combine their respecti-ve strengths to a solid full scope

entity and provide a wide customer offering including all tissue making equipment from stock-preparation to rewinding. Both companies share the same determination to offer state-of-the art technology, process know-how, automation and services to the global tissue market.MC Paper Machinery has a long history of designing and manufacturing rewin-ding plants specifically for tissue and non-woven machines. During the years a long term partnership has evolved with Valmet and a large amount of MC and Focus rewinders has been installed in addition to Valmet tissue machines all over the world. “Valmet and MC Paper Machinery share the same determination to offer leading technologies with highest cu-stomer satisfaction. Through the acqui-sition Valmet will become a techno-logy and service company with a wider offering of high technology equipment

All personnel together with representatives from Gorizia and Karlstad, Sweden gathered in front of the main entrance of Valmet Pescia.

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l Ottobre 2015 193 l

for tissue production. The rewinding business fi ts well in Valmet’s product portfolio and will complement Valmet’s product offering. We have the same ambition to drive the technology deve-lopment further in our respective fi eld and have reached good results together in many projects. Valmet Pescia has great potential to develop its business further both in Italy and the rest of the world” says Anders Björn, Vice Presi-dent Tissue Mills business unit, Valmet.“MC Paper Machinery and Valmet had

a long collaboration during the last years. My collaborators and I brought the decision to be part of Valmet for the market leading and the market and it is in line with our products philosophy. We are strongly convinced that Valmet will reward our technology” says Mas-similiano Corsini, Massimiliano Corsi-ni srl president.Valmet Pescia Srl has today, 33 emplo-yees and is located in Pescia, close to

the Lucca valley in Italy. The company supplies a complete range of electro-mechanical and hydraulic winders for tissue and non-woven machines to the global tissue market. The inauguration of the new company was held on August 10 in witness of the personnel, the mayor and the poli-ce department. According to Italian tra-dition the people and the operations were blessed by the local priest. ●

The mayor and the local police department fl anked by Anders Björn, Vice President Tissue Mills Business Unit (to the left) and Massimiliano Corsini, Site Manager Valmet Pescia (to the right).

The personnel and the operations were blessed by the local priest.

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OIL SERVICE PER LA GESTIONE OTTIMALE OIL SERVICE PER LA GESTIONE OTTIMALE

DEGLI IMPIANTI: DEGLI IMPIANTI: LA LINEA HTF DI LA LINEA HTF DI OLI DIATERMICI SINTETICIOLI DIATERMICI SINTETICISE FINO AD OGGI SI AFFRONTAVA SOLO L’EFFETTO DEL

DETERIORAMENTO DELL’OLIO DOVUTO AL ”CRAKING”,

CIOÈ ALLA PRODUZIONE DI GAS ALL’INTERNO DEL

CIRCUITO, ADESSO GRAZIE AL NUOVO OLIO DIATERMICO

SINTETICO, SI PUÒ CORREGGERE LA CAUSA

SEMPLICEMENTE ATTRAVERSO UN RABBOCCO E

ASSICURARE UNA MIGLIORE GESTIONE DEGLI IMPIANTI.

l 194 Ottobre 2015 l

l MANUTENZIONE IN CARTIERA l

di: Oil Service Srl

L’impianto a olio diatermico rap-presenta, per la maggior parte delle aziende, il cuore della pro-

duzione e per questo necessita di una corretta manutenzione periodica. La maggior parte dei problemi di manu-tenzione di un impianto dipendono dal degrado dell’olio. Spesso il tubicino del livello del vaso d’espansione è com-

pletamente nero e intasato di morchie che l’olio produce e rilascia nel tempo: ciò comporta una misurazione appros-simata del livello olio, che in caso di fermo-impianto potrebbe causare l’in-gresso di aria nelle tubazioni con con-seguenti problemi alla ripartenza. Ad-dirittura questi depositi intasano la valvola di fondo che consente di spur-gare l’acqua o l’umidità che nel pe-riodo invernale si accumula sul fondo

del vaso di espansione, causando una contaminazione olio-acqua con conse-guente blocco della produzione e fuo-riuscite drammatiche di olio dal vaso di espansione. A volte alcuni impianti hanno scarichi completamente intasa-ti dal catrame, cosa molto pericolosa in caso di evacuazione per emergenza del fl uido. Inoltre, un altro aspetto im-portante della degradazione del fl uido è la formazione di gas che può avve-nire all’interno stesso del circuito: oltre ad avvertirsi forti odori provenienti dal vaso di espansione, questi possono in-fl uire sulla circolazione provocando un funzionamento non regolare (il cliente spende, quindi, più energia per riscal-darlo) e anche molto pericoloso. La tecnologia, fi no a oggi, ha permesso di utilizzare oli diatermici minerali, semi sintetici, sintetici, con caratteristiche e performance diverse.Le prestazioni nel tempo sono legate alla gestione degli stessi: se questi fl u-idi vengono portati in temperatura in pochissimo tempo, si può creare un fenomeno di craking, ossia la moleco-la del fluido può spezzarsi e formare gas e/o morchie, depositi. Se si forma del gas, si possono avere dei punti di infiammabilità bassi, frazioni leggere facilmente infiammabili. Questi gas, che in alcuni casi contengono benzene (sostanza nota per essere canceroge-na), creano una cattiva circolazione del fl uido nel circuito e non permettono di trasmettere calore in modo corretto. Se il fl uido forma dei depositi insolubili, asfalteni, questi possono ostruire i tubi più piccoli e le valvole creando proble-mi di trasferimento di calore e di manu-tenzione dell’impianto, oltre a svolgere un’azione abrasiva sulle tenute mecca-niche delle pompe di circolazione, pro-vocando fuoriuscite d’olio e riparazioni

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l 196 Ottobre 2015 l

l MANUTENZIONE IN CARTIERA l

continue e costose. Questi oli, inoltre, a contatto con l’aria nel vaso di espansio-ne, avviano un processo di ossidazione che nel tempo crea depositi e aumenti di viscosità, peggiorando la resa termi-ca del fl uido. Inoltre, appena prodotti, gli oli hanno un punto di infi ammabilità di massimo 220°C, quindi al di sotto della temperatura di esercizio alla qua-le vengono normalmente utilizzati, cir-ca 260°C. Proprio per questa particola-rità le normative P.E.D. classifi cano tutti gli oli attualmente in commercio come “Oli pericolosi - gruppo 1”.

Il settore di ricerca e sviluppo della Oil Service, orientato ad aiutare il cliente nella gestione ottimale degli impianti, si è dedicato a studi e prove di labora-torio in collaborazione con l’Universi-tà di Pavia - Dipartimento di Chimica - con analisi e prove sul campo per evi-denziare le problematiche e le possi-bili soluzioni. Sulla base degli studi, la Oil Service ha introdotto, nel mercato, la nuova linea di oli diatermici sintetici HTF; questi oli possono dare al cliente fi nale tutti i vantaggi e le sicurezze che fi no ad oggi non si potevano raggiunge-

re, unendo solo i punti di forza di ogni singolo olio, migliorandolo.Tra i test che sono stati eseguiti, il pri-mo riguarda la simulazione di un forte shock termico ottenuto portando i fl ui-di oltre le loro temperature di esercizio (350°C): il risultato è che non rilasciano in atmosfera nessuna sostanza tossica o cancerogena. Questo è già un grosso punto di forza per gli operatori che tutti i giorni sono a contatto con questi fl uidi o che, durante una manutenzione, ad esempio a una pompa di circolazione, possono inalarne i vapori. La condu-cibilità termica, ossia la proprietà del fl uido nell’assorbire e trasmettere calo-re, è superiore agli altri oli presenti nel mercato, portando così a un notevole risparmio energetico, che si traduce in una minore quantità di energia neces-saria per riscaldarlo. Il fl uido HTF 1 della Oil Service ha la possibilità di far parte dei fl uidi “Non pericolosi - gruppo 2”, in quanto il suo punto di infi ammabilità di 278°C è al di sopra delle temperature di esercizio che di solito vengono raggiunte.Altri test hanno riguardato la sua carat-teristica saliente, ossia la sua miscibilità con gli altri oli e la convenienza di uti-lizzarlo come rabbocco per migliorare le caratteristiche del fl uido contenuto già nell’impianto. Infatti, la sua speciale formulazione fa sì che si possa tran-quillamente aggiungerlo ai fluidi esi-stenti per correggerne le prestazioni, evitando di sostituire interamente la carica. In particolare, sono stati ese-guiti test su impianti in cui il punto di infi ammabilità del fl uido impiegato era molto basso, ben al di sotto dei regi-mi applicativi, e continuare a utilizzarlo

Heat Transfer Fluid 1: punto di infi ammabilità 278°C; olio diater-mico sintetico; 350°C di temperatura di esercizio; peso specifi co pari a un olio minerale (si separa dall’acqua); miscibile con tutti i tipi

di olio diatermico minerali e sintetici; altissima resistenza all’ossidazione; non è tossico, non puzza.

Heat Transfer Fluid 2: punto di infi ammabilità 228°C; olio diater-mico sintetico; 343°C di temperatura di esercizio; peso specifi co pari a un olio minerale (si separa dall’acqua); miscibile con tutti i tipi di

olio diatermico minerali e sintetici; altissima resistenza all’ossidazione.Heat Transfer Fluid 3: Oil Service ha voluto dedicare le stesse atten-zioni a quegli impianti che devono rispettare le normative previste per la produzione di alimenti, dove l’olio diatermico deve essere

completamente “food grade”: nasce, così, l’HTF 3, approvato dalla USDA H-1, conforme al regolamento FDA -21 CFR 178.3570 (lubrifi canti a contatto acci-dentale con alimenti) e certifi cato NSF. Caratteristiche: maggiore effi cienza di scambio di calore, migliore conducibilità termica oltre ad avere una pressione di vapore più bassa. HTF 3 è stato progettato per funzionare al di sopra del suo punto di infi ammabilità, non è pericoloso e non richiede alcuna avverten-za di sicurezza sanitaria speciale; livello superiore di resistenza all’ossidazione e una vita più lunga del fl uido anche in applicazioni ad altissima temperatura; ottima resistenza contro il carbonio e suoi derivati (morchie); la sua formula-zione è esente da prodotti aromatici; punto di infi ammabilità 238°C; olio dia-termico sintetico alimentare; 343°C di temperatura di esercizio; peso specifi co come un olio minerale (si separa dall’acqua); non è tossico e non puzza. ●

GAMMA DI PRODOTTI

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l MANUTENZIONE IN CARTIERA l

rappresentava un rischio per gli opera-tori. Una di queste prove ha riguardato un impianto a olio diatermico minerale, con fluido di circa 8 anni e con pro-blemi di punti di infi ammabilità bassi, con un quantitativo di circa 6.000 litri (il più comune). L’analisi ha attestato il valore a 106°C, ben al di sotto del valo-re minimo ammissibile di 150°C. I tec-nici della Oil Service sono intervenuti sull’impianto dapprima con un’azione di degassifi cazione a bassa temperatu-ra innalzando man mano la tempera-tura del fl uido. L’analisi ha confermato l’innalzamento del punto di infi amma-bilità a 148°C insieme alla curva di distillazione con il parametro del 2% superiore a 300°C (come richiede la normativa vigente). I macchinari e la tecnologia Oil Service hanno permes-so di raggiungere quest’obiettivo sola-mente in un giorno. Successivamente, i tecnici hanno aggiunto circa il 16-17% di HTF1 (circa 1.000 litri di olio su un totale di circa 6.000 litri) e dopo circa

un mese, il valore del punto di infi am-mabilità si è attestato intorno ai 165°C, rientrando così nella norma per il cor-retto utilizzo.Grazie alla speciale formulazione che lo rende miscibile con tutti gli oli mine-rali e al suo punto di infi ammabilità di 278°C, un semplice rabbocco dell’olio diatermico HTF 1 è in grado di miglio-rare, anche se lentamente, le qualità termiche e meccaniche di tutto l’im-pianto. La stessa prova è stata effettuata su un impianto ad olio diatermico con-tenente circa 10.000 litri di fl uido sinte-tico, vecchio di 10 anni. I tecnici della Oil Service hanno effettuato una sosti-tuzione parziale: aggiungendo ai circa 10.000 litri, 2.500 litri del fl uido HTF1, il punto di infi ammabilità che da princi-pio era di 130°C, dopo l’immissione del prodotto si è attestato intorno ai 155°C. Da considerare che questi fl uidi diater-mici erano prossimi alla sostituzione; i vantaggi per il cliente fi nale sono sta-ti: non dover cambiare tutto l’olio, aver

eliminato il gas, aver messo in sicurez-za l’impianto e di poter utilizzare lo stesso fl uido senza rilasciare in atmo-sfera sostanze nocive o cancerogene. Le prove effettuate hanno dato, per-tanto, risultati molto positivi e aiutato il cliente fi nale nella gestione dell’impian-to. Questo per quanto riguarda l’additi-vazione, ossia la miscelazione dell’HTF con un olio già esistente, minerale sin-tetico o semisintetico. Trattandosi invece di affrontare una sostituzione completa della carica, il cliente potrà scegliere tra la gamma dei prodotti Oil Service; inoltre, l’azienda può garantire una durata nel tempo pari al doppio della vita normale del fl uido grazie al sistema di “protection plan” che, oltre a garantire un controllo semestrale su tutto l’impianto, permette di monitorare ed eventualmente inter-venire gratuitamente per eliminare le morchie o eventuali gas che si possono formare, mantenendo così in sicurezza l’impianto stesso. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Sono oramai 5 anni che laZetautomation Srl si è

presentata in maniera diret-ta sul mercato del Tissue. Molti dei primi clienti han-

no di nuovo commissionato a Zetautomation macchine incartonatrici affermando-ne quindi capacità, serietà e massima affi dabilità.

Le ultime novità di Zetau-tomation Srl hanno riscon-trato un notevole interesse e successo presso la vasta clientela sempre più pressa-ta dalla G.D.O., che chiede nuove e affi dabili soluzioni per rispondere alle varie e imprevedibili necessità del- la logistica e del marketing. La possibilità di disporre di incartonatrici che permet-tono di inserire qualsiasi formato nelle varie disposi-zioni, sia nel cartone ame-ricano totale che nel car-tone display, e con cambi

formato rapidi e sem-plici, ha fatto si che

Zetautomation sia oramai un riferi-mento universal-mente noto. Zetautmation, co-

me altre aziende ita-liane, ha contribuito a

creare in maniera indiscus-sa la leadership Italiana nel mondo del Tissue. ●

Cinque anni al servizio del Tissue

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FELTRI TISSUE FELTRI TISSUE AD ALTA TECNOLOGIAAD ALTA TECNOLOGIA

SEPPURE POSSA SEMBRARE FACILE E BANALE FARE UN BUON FELTRO TISSUE, IN REALTÀ È MOLTO DIFFICILE SE NON SI POSSIEDONO I NECESSARI STRUMENTI INFORMATICI E LE INDISPENSABILI CONOSCENZE FISICHE E INGEGNERISTICHE.

l 200 Ottobre 2015 l

l TECNOLOGIA IN CARTIERA l

di: Marco Viscogliosi - Binet Sul Liri Spa

Mentre un normale feltro umi-do è un supporto poroso per il foglio di carta che vi verrà

pressato assieme in una pressa rotante e che più o meno effi cacemente svolgerà comunque il proprio compito, un feltro tissue per macchine ad alte prestazioni è un componente altamente tecnolo-gico. Infatti il compito di un feltro per tissue è complicato enormemente dalle seguenti problematiche: alta velocità di produzione (fino a 2000 m/min); alta umidità del foglio (10-12% prima della zona aspirante); bassa grammatura del foglio (fi no a 14-15 g/m2); esigenza di alta effi cienza per non penalizzare l’in-tera produzione.Nelle suddette condizioni una pressatu-ra, oltretutto ad alto carico (90-100Kg/cml) sarebbe pressochè impossibile per

cui si rende indispensabile una effi cace aspirazione per disidratare il sandwich foglio-feltro prima del nip. La funzio-ne del feltro in questa fase non è solo quella di sostegno del foglio, ma deve fare in maniera che il fl usso d’aria aspi-rata venga reso il più effi cace possibile dall’inizio alla fi ne operativa del feltro e che questa sia convenientemente lun-ga. Il parametro più utilizzato per carat-terizzare un feltro tissue è la sua perme-abilità all’aria, generalmente espressa in cfm, che determina la quantità di aria, in piedi cubi al minuto per piede quadra-to, che passa attraverso la struttura po-rosa del feltro quando al di sotto dello stesso è applicata una depressione di 0,5 pollici di colonna d’acqua. Peraltro, essendo la struttura del feltro costituita da fi bre tessili agugliate in vari strati di diversa fi nezza e densità su un tessu-to di base costituito da fi lati di nylon, il

tutto presenta dei valori di permeabilità che sono proporzionali allo spessore e quindi alla densità del feltro attraver-so la nota relazione di Kozeny. Per lo stesso feltro inoltre si avranno valori di permeabilità altamente variabili sia nel-la fase realizzativa dello stesso sia nella fase produttiva sulla macchina da car-ta. Possiamo a tal proposito riconosce-re delle permeabilità caratteristiche del feltro tissue che hanno la particolarità di essere collegate tra loro in un rap-porto empirico di 2:1. Questi valori caratteristici sono:• permeabilità dopo agatura (40-70 cfm) che è rappresentativa della struttu-ra propria del feltro e che normalmente non viene divulgata;• permeabilità dopo precompattazio-ne (20-35 cfm) che è funzione del tipo di fi nitura ed è quella data al cliente;• permeabilità dopo start-up in mac-

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l 202 Ottobre 2015 l

l TECNOLOGIA IN CARTIERA l

china da carta (10-17 cfm) che è anch’essa caratteristica del tipo difeltro e viene misurata attraverso la correlazione della velocità del-l’aria e del vuoto relativo ad esem-pio in corrispondenza ad una cas-setta aspirante;• permeabilità a fine vita ope-rativa - cosiddetta permeabilità critica (5-8 cfm) che dipende sia dalla gestione del feltro, lavaggi, materie prime, chimismo, veloci-tà della macchina, lunghezza del feltro, pressione applicata, nume-ro di presse e viene misurata sul campione di feltro reso per analisi dalla cartiera.Inoltre, la permeabilità del feltro è data dall’inverso della somma degli inversi delle permeabilità dei singoli strati e per determi-nare la permeabilità di ogni stra-to bisogna applicare la relazione di Kozeny ad ogni strato dopo averne calcolato lo spessore, l’a-rea aperta, la tortuosità dei capil-lari e quant’altro. È anche da tener conto l’effetto bordi del feltro che sono notoriamente più pesanti e densi del resto del tessuto per l’i-nevitabile maggiore tendenza del manufatto a rientrare maggior-mente sui bordi liberi piuttosto che al centro per via degli effetti meccanici dell’agatura e termici della fi nitura. Pertanto, il calcolo andrebbe effettuato non sul valor medio della permeabilità ben-sì su quella prevedibile sui bordi che può essere inferiore alla pri-ma anche di qualche punto percentua-le (5-8%). È evidente che un tale calco-lo è praticamente impossibile da farsi manualmente e infatti solo pochissimi feltrifi ci al mondo possono permetter-si di approcciarsi alle più veloci mac-chine per tissue. È noto che nel mon-do tali feltrifi ci si contano sulle dita di una mano. Uno di questi è l’italiana Binet Sul Liri che in particolare è l’uni-ca a disporre di un sistema di calcolo computerizzato basato sulle leggi del-la fi sica dei mezzi porosi. Tutti gli altri utilizzano sistemi, seppure sofi sticati, empirici e basati solo su metodi statisti-ci. In particolare il software di Binet Sul Liri dedicato alla progettazione dei fel-tri tissue è il “Tissue Felt Engineering” e rappresenta una particolare evoluzione

del Felt Engineering messo a punto agli inizi degli anni ’90 e applicato quotidia-namente dalla nostra azienda. Il nuo-vo software specifi co per i feltri tissue consente di determinare la superfi cie di contatto, l’area aperta dei singoli strati, la tortuosità dei capillari, lo spessore, la compressibilità, il volume attivo, il volume vuoto operativo, la permeabi-lità in corrispondenza allo spessore, la deformazione della sezione delle fi bre nel tempo. Quest’ultima determina sia un restringimento dei capillari sia un aumento della densità dei singoli strati. Inoltre conoscendo la velocità dell’aria aspirata, il software fa il calcolo delle velocità di passaggio nei singoli strati del feltro sia nella condizione di fel-tro nuovo che di feltro a regime dopo

lo start-up. Il calcolo viene fat-to correlando le caratteristiche intrinseche del feltro allo spes-sore misurato. Questo spessore infatti varia rapidamente nelle prime 24/48 ore per effetto della compressione meccanica e suc-cessivamente vi è una variazione lenta e progressiva dovuta alla deformazione plastica delle fi bre la cui sezione perde progressiva-mente la forma rotonda per assu-mere una forma ellittica. Que-sta deformazione comporta unrestringimento dei passaggi ca-pillari dell’aria aspirata che quin-di a parità di portata volumetrica è obbligata ad aumentare di velo-cità. Come noto la velocità di un fl uido, in base alla viscosità del-lo stesso, presenta un limite fi si-co per il moto laminare, supera-to il quale si innescano dei moti parassiti turbolenti che pongono il fl uido in rotazione rallentando l’allontanamento del fl uido stes-so, in questo caso l’aria umida, dal feltro verso la zona aspirante. Tale limite per l’aria è di 21 m/s e bisogna fare attenzione che fi no alla permeabilità critica non si raggiunga mai, in nessuna sezio-ne del feltro.

CONCLUSIONISi auspica che nei produttori di macchine tissue, nei produttori di feltri e soprattutto nei produt-tori di carta tissue si instauri la consapevolezza dell’importan-

za e della complessità di realizzazio-ne di un feltro tissue che non sia solo “good enough” bensì ottimizzato per la singola posizione in base a specifi -ci calcoli e non solo in base alla sen-sibilità, all’esperienza e all’intuito di un pur bravo designer. Si ricorda a tale proposito la famosa massima di Wil-liam Thomson, meglio noto come Lord Kelvin, il padre della Termodinamica il quale affermava: “Quando voi pote-te misurare ed esprimere in numeri ciò di cui state parlando, voi sapete effet-tivamente qualcosa, ma quando non vi è possibile misurare ed esprimere in numeri l’oggetto della vostra indagine, insuffi ciente ne è la vostra conoscenza e scarso il vostro progresso dal punto di vista scientifi co”. ●

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cartiera.

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Page 204: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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l 204 Ottobre 2015 l

l REBUILDING l

by: GL&V Sweden

Stora Enso’s renewable fiber-ba-sed Natura board is an excellent example of a high-performing li-

quid packaging board with advanced multilayer construction. The two outer layers are made of chemical SBS pulps. The middle layer contains CTMP pulp, which provides the bulk and stiffness for improved yield and package perfor-mance. Every third liquid carton in the world is made from Stora Enso’s board.Stora Enso produces its Natura boards in Finland and Sweden. In Finland the company produces liquid packaging boards at Kaukopää Mill in Imatra on Board Machine 4 (BM4), which has a production capacity of 350,000 t/a. Stora Enso Kaukopää Mill and GL&V Sweden AB have had a long-standing, close and effi cient technology partner-ship that focuses on improving the mill’soverall production economy.

Higher machine speed overloaded existing

pulper capacityKaukopää’s BM4 was manufactured by Beloit. The wire width is roughly seven meters. The board machine has under-gone several modernizations over the years in an effort to boost production and improve board quality. Following a major rebuild in 2009, production increased so much that the capacity of both the calender pulper and the reel pulper were insuffi cient to pulp broke board in connection with breaks and grade changes. 2013 machine had ano-ther small investment which increa-sed the capacity. The situation worse-ned after a minor new investment. The challenge of pulping was the product itself. LPB grade is hard to defl ake.

Partnership between Stora Enso and GL&V Sweden

In this challenging situation, Stora Enso asked GL&V Sweden’s pulp-processing experts to assess the problem and pro-pose corrective measures. According to Stora Enso, the request was based on GL&V’s track record of pulper moder-nizations in the production plants of both Stora Enso and other companies.

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l 206 Ottobre 2015 l

l REBUILDING l

Also in play was the fact that GL&V offers various technologies that are dif-ferent from that of competitors, such as solutions based on defl ectors.“Our investment in 2009 boosted our production. However, we ran into a problem with the calender and reel pulpers after web breaks. The pulpers ran out of capacity in connection with the tail threading due to the increased production. This could cause damage to the drying fabrics during tail threa-ding, as well as other technical losses. The board machine’s effi ciency also suf-fered, as restarting it was complicated,” recounts BM4’s Production Manager, Riku Suurnäkki.

- When did the situation get so bad that you decided to fix the problem with both pulpers at the same time?Riku Suurnäkki: “The challenges star-ted some time right after the 2009 re-build. Back then, however, it still wasn’t such a big problem. It was only after 2013 increased production when the problems escalated”. Aki Laukkanen, Superintendent at BM4:“The board machine could, of course, be operated, but it was a precision job”.

- And you decided to eliminate the problems!Aki Laukkanen: Yes, and we wanted to play it safe! GL&V’s solid pulper mo-dernization references were a good

reason to start the co-operation. The starting point was to get the pulping to work so robustly that the pulpers would no longer have to be run with the same precision as before. Even if there are variations in the process, the pulping process should still work. We had to ensure excess capacity”.

- In came GL&V!Riku Suurnäkki: “The investment was handled as agreed and on schedule. The offers arrived on time, and the work was performed very quickly and well”.Aki Laukkanen: “After some fi ne-tuning, the pulpers started up like a charm. Our

t Aki Laukkanen, Stora Enso, Superintendent BM4 (left), Riku Suurnäkki, Stora Enso, Production Manager BM4 and CTMP, Tero Jussila, GL&V Sweden AB, Global Business Manager.

q “After some fi ne-tuning, the pulpers started up like a charm. Our goal was functionality and that’s what we got”.

goal was functionality and that’s what we got. The modernized pulpers will make our future development projects possible. The biggest part of the work is behind us”.Riku Suurnäkki: “Tail threading is easier, and during grade changes, the broke board can be directed straight to the pulpers. Broke reels don’t have to go through the winder and warehouse before re-entering the machine”.Aki Laukkanen: “As an investment, this project went like clockwork, as they say. The pulpers worked without a hitch right from the start, and the main pro-blem was eliminated all at once”. ●

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MYDRIN MYDRIN ATTENDS ATTENDS MIAC 2015!MIAC 2015!MYDRIN, THE ITALIAN BRANCH OF BOSTIK,

NOW PART OF ARKEMA, IS ATTENDING

THE INTERNATIONAL PAPER CONVERTING

EXHIBITION (MIAC), NOW IN ITS 22ND YEAR

IN LUCCA, ITALY. MYDRIN IS PLEASED TO HOST

CLIENTS AND VISITORS AT ITS BOOTH “STAND 94” AS OF

ITS OPENING ON OCTOBER 14TH. MYDRIN WILL PROUDLY

INTRODUCE ITS PRODUCT RANGE FOR RIGID PACKAGING

AND TISSUE PAPER CONVERTING (TPC) WERE NEW

PRODUCTS WERE ADDED.

l 208 Ottobre 2015 l

l TISSUE SECTOR l

by: Mydrin Srl

The new TPX pick-up platform is now complete and it is being sold in the European tissue market.

This family of products brings multiple benefi ts to its customer, with very good machinability, versatility on different kin-ds of applications (blades, rings etc) and excellent results at different machine speeds (from 350 to about 700 m/min). We have a special focus on production effi ciency and cost in use: cleanliness, absence of strings on the lines and cost in use are our key differentiators to pene-trate the market. The product does not remain on the core providing a fantastic release. No residual stickiness is obser-ved on the saw blades. Each product is unique. Its different viscosities meet the needs of old and the newest machines. The major OEMs and customers at the local and European level have recogni-zed and qualifi ed this product range as the best on the market. “Before using TPX, I could not imagine an adhesive that could run without any strings on my machine! It is a real change”. “Dry rele-

ase is incredible. After having adjusted the process parameters, we could un-roll a product and the core would fall to the ground by itself without leaving any mark on the tube, as if there has never any adhesive there”. “I needed to check the data several ti-mes but, yes, it was true, we did indeed reduce adhesive consumption on some products”. “We observed that mainte-nance could be reduced. This is a signi-fi cant improvement in productivity and reduction of costs”. The tissue market is continuously changing and introdu-cing new kinds of paper and processes. Mydrin, through its close collaboration with customers and OEMs, is commit-ted to supporting those changes and to working proactively with key part-ners to develop improved solutions for the ever changing market needs. Ano-ther example is adhesive development for one-ply core winding. Mydrin was the first company, several years ago, to develop a widely used adhe-sive product for this revolutionary pro-cess with a key partner. Since then, line speeds have been continually increa-

sing and regulations have been driving boric acid-free products. Those evo-lutions prompted the need for a new

high performance grade. Aquagrip XV 15 is Mydrin’s response. The product has been tested on different core makers with success and is widely sold today.Mydrin has also developed a full plat-form product range that can serve mar-ket and customer needs for lamination, performing with different kinds of pa-per and machine speeds. The dilution ratio is from 1:3 to 1:8, depending on the paper grammage, number of plies etc. Mydrin’s product range also inclu-des Rigid Packaging market (mainly for the food sector), converting (paper in-dustries such as converters) and labe-ling with different product typologies: hot melt for high and low temperatures, deep freeze, water based, organic and synthetics grades. Eco-sustainability and green projects are the drivers that propel company to develop new products with new raw material generation, with an ever watchful eye on the environment. A clean and safe workplace is a better place to work!“ “The MIAC Exhibition, now in its 22nd year, is the place where it is possible to meet all main players in the paper industry. It is an important venue where customers and suppliers can exchange thoughts on major inno-vative applications, materials and tren-ds”, commented Giorgio Costantini, Area Sales Manager Italy and Balkans in Rigid Packaging. “We are a leading company in this business sector. Wehave a wide offer of well-known produ-cts and are appreciated by our custo-mers for their versatility, process robu-stness and cost in use. We are targeting excellence in order to match our custo-mers’ needs year after year”. ●

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Prestazioni su tutta la linea.

I carrelli elevatori Linde sono adatti per ogni applicazione. I nostri clienti pongono precisi standard nella movimentazione. Le loro richieste ci invitano a costruire carrelli dalle eccezionali prestazioni.Per ogni tipo di impiego e per ogni dimensione del carico. Quali siano le necessità nella movimentazione, potete sempre contare su Linde per la giusta soluzione, ogni volta.

Per carichi fino a 8000 kg, in impieghi che richiedono attrezzature speciali per la movimentazione di bobine di carta, mattoni, materiali da costruzione, la serie Linde 396 EVO si distingue per tecnologia innovativa, elevata produttività e massima efficienza. Tecnologia d’avanguardia con elevate prestazioni. Linde fa muovere le cose.

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Page 210: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

STOP AI STOP AI CONSUMI CONSUMI IN MODO IN MODO

INTELLIGENTEINTELLIGENTEIL NUOVO MODULO DI EFFICIENZA ENERGETICA MS6-E2M RENDE ESTREMAMENTE SEMPLICE IL RISPARMIO ENERGETICO NEI SISTEMI AD ARIA COMPRESSA. IL SISTEMA DI MANUTENZIONE INTELLIGENTE CONTROLLA E REGOLA AUTOMATICAMENTE I PARAMETRI OPERATIVI SU IMPIANTI NUOVI O PRE-ESISTENTI.

l 210 Ottobre 2015 l

l ATTREZZATUREl

di: FESTO Spa

Il modulo di efficienza energetica MS6-E2M, per brevità E2M, è molto più performante di un’unità di ma-

nutenzione tradizionale. Intervenendo attivamente sull’alimenta-zione, soprattutto in fase di Stand-by di un impianto, permette di ridurre i con-sumi di aria compressa. Il monitorag-gio automatico di importanti parametri operativi di un impianto, come portata e pressione, garantisce contemporane-amente anche una maggiore affi dabi-lità dei processi di produzione. Oltre all’installazione su nuove macchine ad alta effi cienza energetica, il semplice collegamento dei sensori al PLC per-mette anche la modernizzazione di im-pianti più vecchi, che in questo modo potranno operare con una maggiore effi cienza energetica.

Nessuno spreco di aria compressa nei tempi

di fermo impiantoIl modulo di effi cienza energetica può essere adattato alle specifi che esigen-ze dell’impianto per mezzo dell’unità

operativa (MMI) o del Profi -bus. L’utilizzatore impostain modo semplice e rapido i parametri, in base ai quali il modu-lo E2M decide se la macchina in quel momento sia in produzione o meno. Nei tempi di fermo viene interrot-ta l’alimentazione di aria compressa alla macchina, evitando così qualsiasi rischio di trafi lamento. Il principio di funzionamento è simi-le a quello del sistema Start-Stop delle moderne autovetture, grazie al quale non vi è più alcuno spreco di energia.

Identifi cazione automatica delle perdite

Quando il modulo E2M si trova in mo-dalità disinserita, effettua il controllo di tenuta dell’impianto.Se rileva una caduta di pressione pre-ventivamente defi nita dall’utilizzatore come critica, lo segnala al sistema di comando dell’impianto. L’E2M rileva automaticamente even-tuali perdite nella tubazione dell’im-pianto, permettendo così di effettuare la necessaria manutenzione. Il modu-lo offre inoltre la possibilità di inserire

e disinserire manualmentel’alimentazione di aria com-pressa. Per sequenze di pro-duzione complesse è pos-sibile disattivare la funzio-ne automatica di ricono-scimento di Stand-by, per permettere all’utilizzatore di decidere via PLC se una macchina sia in produzio-ne o meno. Un altro vantaggio apprez-zabile del modulo di ef-ficienza energetica MS6-

E2M è la funzione di Con-dition Monitoring attivo, chefornisce agli operatori del-l’impianto i principali dati di energia e di processoin qualsiasi momento.

Il modulo può essere com-pletamente integrato nel siste-

ma di comando della macchina mediante Profibus, con possibilità di scambio ciclico di dati rilevanti, come consumo di energia e disponibilità dell’impianto.

Tutti i valori sotto controllo

I dati misurati di portata, consumo e pressione sono sempre disponibili. Grazie a queste informazioni l’opera-tore ha la facoltà di effettuare il monito-raggio intelligente e continuativo dell’e-nergia della macchina. Il modulo E2M permette per esempio di verifi care se un impianto abbia oggi un consumo maggiore rispetto all’an-no prima, di calcolare quanta aria com-pressa sia necessaria per un lotto di produzione, se la pressione sia impo-stata correttamente, oppure di regi-strare il valore di pressione e portata al momento del guasto della macchina. Il modulo di effi cienza energetica era tra i finalisti del Premio Tedesco per l’Effi cienza Energetica 2014. ●

Unico sul mercato:il modulo di effi cienza energetica MS6-E2M riduce i consumi d’energia nei sistemi ad aria compressa in modo intelligente. Per questo è stato tra i fi nalisti del Premio Tedesco per l’Effi cienza Energetica.

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ALL PRODUCTS TRANSPORTED ON

PALLET NEED TO BE WRAPPED WITH

STRETCH FILM IN ORDER TO

GUARANTEE PROTECTION AND

RETENTION TO THE LOAD.

PALLET WRAPPERSPALLET WRAPPERS THAT THAT GUARANTEE HIGH SAVINGS, GUARANTEE HIGH SAVINGS, LOADS STABILITYLOADS STABILITY AND AND PROTECTED PRODUCTS PROTECTED PRODUCTS

l 212 Ottobre 2015 l

l WRAPPING MACHINES l

by: Technowrapp Srl

The stretch film used for pallets wrapping constitutes a fi xed cost that, for each pallet that is gene-

rated, is to be added to the production cost of the product itself. With regard to the tissue sector in particular, these costs may considerably affect the fi nal price of the product, and this is the re-ason for which saving money on the stretch fi lm can be an effective way of making its product more competitive.Technowrapp has always been com-mitted in this fi eld, and in 2014, it col-laborated with a stretch fi lm-producing company, in order to further improve the performances of its pallet wrapping machines. Wrapping and load reten-tion tests were carried out on different sample pallets carrying different types of loads that are typical of the tissue se-ctor. Results are amazing. Let’s take as an example a pallet car-rying toilet paper, with dimensions 800x1.200 mm, 1.320 mm-height, wrapped by 14 turns of stretch film with a thickness of 12 μm. The achie-ved result has been the wrapping and stabilization of the pallet with only 91 grams of stretch film, equivalent to € 0,1765 of stretch fi lm per pallet (stretch fi lm price at 24th June 2014: 1,94 €/kg).

This, if compared to the annual con-sumption values of stretch film col-lected on a sample of three big com-panies operating in the sector, proves a savings in terms of material of 42,4%, which is equivalent to € 0,0960 saved for each pallet wrapped in accordance with those parameters. Imagine multiplying this value by the number of pallets produced in one year by your company, and you will realize that the initial investment made to buy a Technowrapp pallet wrapper will be easily amortized within a few years. In fact, taking as an example a com-pany that produces 80 pallets per hour for 200 working days in a year, it is pos-sible to save € 36.864,00 per year, in the case of a three-shift production. Loads of toilet paper are among the most diffi cult to stabilize, because the product is both light and easily defor-mable. For this reason, it is necessa-ry to apply the right holding force on the entire surface of the load (the force exerted by the film on the load). The fi lm has to be distributed on the pallet so that the force exerted on the product is not so high as to crush the corners of the load (in order to avoid crushing, in particular in the case of soft product as toilet paper). However, its force has to be effective to make the load com-

pact and stable, anyway. The tachy-metric dynamo, installed on pre-stretch carriage Technowrapp, allows the pal-let wrapper to make a smooth distri-bution of the fi lm on the entire surface of the palletized load. This ensures an evenly distributed holding force around the perimeter of the load, preventing the corners from being crushed and the loads from moving on the pallets. In fact, the tests carried out on the sample pallets have proved that the load keeps being stable notwithstanding the stres-ses to which it can be subjected during road transportation. ●

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L’EVOLUZIONE L’EVOLUZIONE DEL COATINGDEL COATINGPASSATO E PRESENTEPASSATO E PRESENTEDEL CILINDRO YANKEE DEL CILINDRO YANKEE E DELLA PRODUZIONE E DELLA PRODUZIONE DI CARTA TISSUE. DI CARTA TISSUE.

l 214 Ottobre 2015 l

l CHIMICA IN CARTIERA l

di: Simone TucciNCR Biochemical Spa

Il cilindro Yankee rappresenta la par-te più importante e delicata della produzione di carta Tissue, nonché

la più costosa, e per questo motivo è considerata il “cuore” della macchina. Le tecnologie legate al cilindro hannopercorso un’evoluzione continua nell’ul-timo decennio.È stata posta grande attenzione alla qualità della superfi cie esterna del ci-lindro, alle lame crespatrici, e a tutte le forze che entrano in gioco durante l’e-sercizio del monolucido. Oggi, oltre ai tradizionali Yankee in ghi-sa, troviamo molte superfi ci metalliz-zate. Questa nuova tecnologia è stata applicata sia sui vecchi cilindri in ghi-sa, che possono continuare a lavorare senza essere “declassati”, sia sui nuovi cilindri in acciaio. Anche le stesse lame crespatrici hanno subito una evoluzio-ne, cambiando vari materiali di com-posizione e arrivando allo studio del-le vibrazioni causate dall’attrito con il cilindro. Dal punto di vista dei prodotti chimici, il Coating del cilindro è stato storicamente una pedina fondamenta-le nello sviluppo delle tecnologie del-lo Yankee, ed è tuttora il trattamento chimico più determinante nella produ-zione del Tissue. L’incredibile sviluppo dell’ingegneria meccanica, che ha por-tato le macchine continue a produrre carta di alta qualità a velocità superiori ai 2000 metri, non sarebbe stato pos-sibile senza l’evoluzione del Coating. In passato, quando le macchine erano lente e la qualità della carta era bassa, i prodotti per il condizionamento del cilindro Yankee erano aggiunti nell’im-pasto e la loro effi cacia era marginale. Oggi i prodotti sono applicati diret-tamente sulla superficie mediante un impianto dedicato e una barra spruzza-trice che consente un controllo presso-chè immediato dell’adesione. L’applicazione di prodotti specifici a creare il Coating sulla superfi cie del ci-lindro previene l’usura dello stesso che deriva dal contatto diretto e conti-nuo con le lame. Una buona protezio-ne riduce sensibilmente il numero di rettifi che aumentando la vita del cilin-dro. Aumento della durata delle lame, miglioramento della macchinabilità e della velocità di produzione, miglio-

re qualità della carta; questi sono solo alcuni risultati che un buon Coating può portare ai produttori cartari.NCR Biochemical, dopo l’acquisizio-ne della Divisione Carta Europea di Houghton nel 2009 (l’azienda america-na che ha inventato il Coating) ha con-tinuato a sviluppare questa tecnologia seguendo i continui cambiamenti legati sia alle materie prime che alle innova-zioni tecnologiche. Oggi, grazie alla continua attività di Ri-cerca & Sviluppo e ai propri tecnici spe-cializzati, è in grado di soddisfare le esi-genze del cliente e apportare continui miglioramenti. NCR Biochemical rap-presenta il passato, il presente e il futuro

della tecnologia Coating e dello studio del Creping Process.

Approccio al CoatingLa strada per portare risultati alla car-tiera è strettamente legata alla tipolo-gia e qualità del prodotto chimico ma l’approccio corretto è molto più ampio. Una visione di tutto il processo di cre-spatura, una ricerca scrupolosa di tutte le variabili che entrano in gioco, uno studio ingegneristico della strumenta-zione di dosaggio, lo sviluppo di una gamma di prodotti all’avanguardia, so-no tutti piccoli pezzi che portano a capire e trovare la soluzione migliore per completare il puzzle. NCR Bioche-

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l Ottobre 2015 215 l

mical fa di questo approccio globale la propria scienza sul Coating.

ObiettiviIncremento della morbidezza; Unifor-mità della patina; Adesione della pati-na al mantello; Elevata protezione del cilindro Yankee; Minore consumo delle lame; Riduzione dei costi di produzio-ne; Miglioramento della macchinabi-lità; Aumento della velocità.

La tecnologia dei prodottiLe categorie di base dei prodotti chi-mici per la creazione del Coating sono quattro. I fi lmanti sono il prodotto di base di questa tecnologia. Possono reagire con il calore o per disi-dratazione a contatto con il cilindro e mutano la loro forma da liquida a soli-da formando un fi lm protettivo-adesivo che si interpone al contatto tra la lama ed il cilindro. In funzione delle caratte-ristiche dello Yankee del cliente, si usa il polimero più adatto che regola sia il grado di adesione, sia quello di prote-zione. La nuova generazione di fi lmanti di NCR Biochemical ha caratteristiche di morbidezza e plasticità superiori, sono meno sensibili alle variazioni di umidità e sono molto più rapidi nella formazione del “fi lm” sulla superfi cie del cilindro. Queste particolarità danno migliori performance sulle produzioni di carte morbide, sulle macchine con-tinue moderne e molto veloci, e sulle superfi ci metallizzate.I distaccanti consentono il distacco del foglio a contatto con la lama crespatrice.

Durante la formazione del fi lm i distac-canti tendono a migrare sulla super-ficie dello stesso e formano un velo oleoso che favorisce il distacco. Spes-so il distaccante viene considerato un prodotto “semplice” ma in realtà non è così. Infatti l’impatto del distaccante sul Coating può essere devastante ed è quindi necessario utilizzare prodotti specifi ci e a dosaggi bilanciati.I distaccanti sono di base vegetale o mi-nerale ma, negli ultimi anni, NCR Bio-chemical ha sviluppato una serie inno-vativa di prodotti semi-sintetici. Le particolarità di questi formulati sono sicuramente il basso impatto sul Coa-ting, anche con dosaggi alti, e un non trascurabile grado di liscio trasmesso su tutta la superfi cie della carta. L’utiliz-zo di questi nuovi formulati evidenzia inoltre, una maggiore stabilità sui cam-bi lama e sulle ripartenze. I modifi cato-ri sono prodotti polimerici in grado di infl uenzare la reattività dei fi lmanti e modifi care la loro struttura che risulterà più morbida e plastica.

Ingegneria del dosaggioUn aspetto estremamente importante nell’approccio scientifi co di NCR Bio-chemical è il sistema di dosaggio, bar-ra spruzzatrice e centralina di dosag-gio. La strumentazione può infl uenzare enormemente il dosaggio dei prodot-ti e l’interazione di questi con il cilin-dro, nonché la formazione del Coating e il risultato fi nale della carta. Lo stu-dio e l’esperienza maturata negli anni permette di capire quale sia la disposi-

zione ottimale della barra spruzzatrice, le caratteristiche degli ugelli, gli angoli di spruzzo, la superfi cie di copertura. Per garantire l’applicazione perfetta dei prodotti, NCR Biochemical ha scelto di sviluppare e costruire internamen-te, con un team di tecnici e ingegneri, i sistemi di dosaggio per poter mettere pienamente a frutto le proprie cono-scenze. Il risultato è la massima perso-nalizzazione di ogni impianto per poter offrire un programma completo di Coa-ting, sia dal punto di vista chimico, che dal punto di vista impiantistico.La tecnologia per il condizionamento del cilindro Yankee ha costituito per le cartiere una vera evoluzione. Ha con-sentito infatti di intervenire sul processo in tempo reale eliminando gli inconve-nienti della realtà pre-Coating. Il Coating ha defi nito una nuova via che, oltre a facilitare il processo produttivo, ha inciso signifi cativamente sull’incre-mento qualitativo (costanza di crespa-tura) e quantitativo (velocità delle mac-chine attuali) delle carte crespate. Oggi NCR Biochemical è una delle aziende che guidano il mercato in questo tipo di applicazione. L’approccio scientifi -co all’intero processo (e non alle singo-larità) e la sua attitudine alla continua ricerca e sviluppo di ogni caratteristi-ca, ha portato NCR Biochemical a una crescita costante in termini economici e quote di mercato. Ma, soprattutto, ha portato ad una crescita della fi ducia e soddisfazione delle cartiere con cui si diventa veri e propri partner, e alle qua-li si danno risultati sempre migliori. ●

Page 216: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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COMPREHENSIVE UNDERSTANDING OF MARKET NEEDS

KEEPS SULZER AT THE LEADING EDGE OF TECHNICAL

DEVELOPMENT. THE KNOWHOW AND PRODUCT

RELIABILITY ARE BASED ON CLOSE COOPERATION WITH

THE WORLD’S LEADING PULP AND PAPER PRODUCERS,

MACHINERY SUPPLIERS AND ENGINEERING COMPANIES.

l 216 Ottobre 2015 l

l IN PAPER MILL l

by: Sulzer Management Ltd.

The R&D work at Sulzer has re-sulted in many pump, mixer and agitator innovations for the pulp

and paper industry. Over the decades, this continuous search for better pumping and mixing solutions has decreased energy con-sumption, lengthened service inter-vals and prolonged pump life times in various applications. With the full-line product portfolio, Sulzer can offer the most eco-efficient product solutions, also including products for complete water and effl uent treatment applica-tions. The latest addition to Sulzer pro-duct portfolio is the recently launched innovative SNS end suction single sta-ge process pump range. It exceeds the highest EU standards of performance and reliability for energy-related pro-ducts (ErP), and also the design require-ments of the ISO5199 standard. For the customers this means substantial savin-gs in total life-cycle costs and a lighter environmental footprint. The new pump range was developed for pum-ping applications in the pulp and paper,

water and wastewater, chemical pro-cessing, power, oil and gas, hydrocar-bon processing and general industries.

Improved reliabilityState-of-the-art simulation technology was used for designing the reliable and highly efficient impeller, casing and shaft sealing. This resulted in very effi -cient hydraulics with improved shaft sealing conditions to ensure high relia-bility. Optimized patent pending balan-cing holes in the impeller together with a new design for the sealing chamber guarantee ideal conditions for maximi-zing the lifetime of the seal.

Minimized total cost of ownership (TCO)

The innovative patent-pending Sulzer mechanical shaft seal solution provides easy assembly and maintenance while reducing the total cost of ownership by cutting down energy consumption and operation, maintenance and downti-me costs to a minimum. The compact pump design minimizes shaft defl ection and extends the shaft seal lifetime while decreasing unexpected shutdowns and overall maintenance costs.Sulzer’s heavy-duty, rigid and compact bearing units are leakage free, which minimizes unexpected shutdowns and reduces the maintenance costs. Stan-dardized base plate, back pull-out de-sign and fl exible spacer coupling with an electric motor of standard feet make the installation quick and easy, thus bringing down the installation cost.

Maximum effi ciencyThe new SNS process pump is the most efficient process pump range on the market. It exceeds the EU’s (European

The SNS process pumps are designed to pump clean and slightly contaminated liquids, viscose liquids and fi brous slurries. The unique hydraulic design ensures effi cient pumping with a low NPSHr (net positive suction head required) across the whole pump range.

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A C U T A B O V E

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Oradoc creates new standards for doctoring systems.

A quality that translates into performance,

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A 30-year-old history of excellence standing behind

the progress of the major companies in the world.

COME TO VISIT US!14-15-16 October 2015Lucca, Italy - Booth 131

Page 218: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 218 Ottobre 2015 l

l IN PAPER MILL l

Union) requirements for energy-related products (ErP). The European Union (EU) has created ErP (Energy-related Products) regulations specifying mini-mum effi ciency values for water pumps with the target to reduce energy con-sumption. The regulations include the minimum effi ciency index (MEI), which was set up to be ≥ 0.4. This means that 40% of the pumps currently on the

market do not comply. Only the pum-ps and motors which satisfy the energy effi ciency requirements of the EU’s ErP Directive may be sold.The SNS process pump range not only meets the criteria, but breaks all records by exceeding the MEI 0.7 requirements. The Sulzer SNS pump range is truly ahead of the game. Due to the unique design, innovative featu-

res and inventive standardization of the SNS series, also service and spare part inventory costs are reduced. Meet our specialists at the MIAC 2015 to hear our latest ground breaking pro-duct news and discover how we can improve the performance of your pulp, paper and bioenergy production. Our professionals are available daily at stand 67 with F.Lli Frediani Srl. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziendeNuova gamma di ventilatori con giunto di trasmissione della Ziehl-Abegg.

Process Fans di Ziehl-Abegg: prestazioni ed effi cienza al top

Ziehl-Abegg, specialista nella produzione di ventilatori per l’industria, presenta un venti-

latore centrifugo con giunto di trasmissione per soddisfare le prestazioni più estreme garanten-do massima qualità ed affi dabilità. La serie Process Fans è completamente con-fi gurabile, si adatta ad ogni applicazione e ad ogni area d’impiego, garantendo altissimi livelli di qualità in accordo agli standard ISO corren-ti e alle specifi che d’impiego. La possibilità di configurare i ventilatori in maniera modulare permette di realizzare la migliore performan-ce, selezionando le varianti tra giranti a bassa media ed alta pressione. La modularità è adatta-ta di volta in volta alla necessità dell’applicazio-ne e alle condizioni di operatività, includendo rumorosità e coibentazioni oltre a verniciatura e protezione alla corrosione.Grazie all’utilizzo dei migliori strumenti di simu-lazione ed ai test effettuati presso l’innovativo centro per la ricerca e sviluppo, the Invent Tec-nology Centre, Ziehl-Abegg garantisce lo stan-dard qualitativo più alto, con attenzione anche al service in loco: dall’installazione al commis-sioning alla manutenzione ordinaria.La serie Process Fans di Ziehl-Abegg riesce ora a garantire un’effi cienza superiore all’80%, ciò è stato possibile grazie alla novità del giunto di

trasmissione e dei sistemi di frizione N-Eupex o Rupex che consentono di accoppiare motori fino a 710Kw e di gestire temperature massi-me fi no a 500°C. Ogni applicazione ha pecu-liarità ed esigenze proprie, che possono essere soddisfatte dotando il ventilatore di accessori quali: sistema di monitoraggio vibrazioni, unità di lubrifi cazione automatica, coibentazione e sistemi di bloccaggio cuscinetti.Ziehl-Abegg SE, fondata nel 1910, con sede a Kuenzelsau (Germania) è tra i leader mondiali nel settore del condizionamento, refrigerazione ed applicazioni industriali leggere. L’azienda è all’avanguardia anche nel campo dei motori elettrici e relativi azionamenti; Ziehl-Abegg, oltre ai tradizionali motori a rotore ester-no asincroni, offre quelli di ultima generazione con tecnologia EC brushless e relativi dispositivi di controllo. I motori brushless permettono di incrementare sensibilmente il risparmio energe-tico e garantiscono una bassissima rumorosità ed elevata effi cienza. L’azienda Ziehl-Abegg è, da sempre, pioniere nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologi-che ed è presente in Italia direttamente tramite Ziehl-Abegg Italia Srl, con sede a Dolo (VE), per la distribuzione su tutto il territorio nazio-nale dei suoi prodotti. ●

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UNO SGUARDO UNO SGUARDO

VOLTO ALL’VOLTO ALL’ENERGY ENERGY SAVINGSAVING IN CARTIERA IN CARTIERA L.C.Z. SRL, DA ANNI TRA I MIGLIORI COSTRUTTORI

NAZIONALI DI GENERATORI DI VAPORE A TUBI DI FUMO E

D’ACQUA PER PODUZIONI FINO A 22TON/H, SI È FATTA

PROMOTRICE DI UNA DELLE TEMATICHE PIÙ DIFFUSE

ATTUALMENTE QUALE L’ENERGY SAVING.

l 220 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

di: L.C.Z Srl

L.C.Z. opera su centrali termiche e generatori già in esercizio, attra-verso una pre-valutazione e un

successivo audit energetico, essendo in grado con i propri tecnici di elaborare una proposta di azioni atti ad ottenere un signifi cativo risparmio di carburante ed energetico oltre che a riduzioni di emissioni e copertura degli investimen-ti da Certifi cati Bianchi.La prima installazione riguarda la sosti-tuzione dell’economizzatore L.C.Z. modello “ECO” di un generatore a tu-bi d’acqua presso una nota cartiera del nord Italia. L’intervento aveva come obiettivo primario l’ottenimento di un risparmio energetico grazie al parzia-le recupero del calore sensibile dei fu-mi di scarico del generatore median-te preriscaldo dell’acqua di alimenta-zione di caldaia. La fornitura consiste-va principalmente in uno scambiatore

acqua di alimento caldaia costituito da 3 scambiatori a 4 ranghi, mantenen-do il sistema di modulazione dell’ac-qua di alimento e il sistema di by-pass dell’economizzatore esistente, così da ridurre al minimo le spese iniziali per il cliente. Successivamente, essendo L.C.Z. per eccellenza un supplier a 360° per i propri clienti e fornendo da sempre turn-key plants, la fornitura ha fi nito per abbracciare servizi che vanno dal trasporto presso la sede del clien-te, scollegamento e rimozione dell’e-conomizzatore (superiore e inferiore) e dei soffi atori esistenti, fi no al posizio-namento dell’economizzatore di nuo-va costruzione e all’inserimento degli accessori, nonché alla coibentazione delle tubazioni mediante coppelle di lana di roccia e finitura in alluminio, compresa la stesura del Modulo G d’in-sieme. L’economizzatore era caratteriz-zato da tre scambiatori sovrapponibili, ognuno dei quali costituito da 4 ranghi

di tubi alettati. Ogni elemento scam-biatore, contenuto in apposito telaio, era costituito da tubi alettati e colletto-ri in acciaio al carbonio P235GH con costruzione in conformità alla Direttiva Europea PED 97/23/CE. L’economizza-tore è stato suddiviso per facilitarne l’in-stallazione e per rientrare nella catego-ria III della PED.Il nuovo economizzatore si prefi ggeva, e dopo un’audit energetico post-instal-lazione si è certifi cato, un recupero di rendimento netto del 4%. Da sottolienare come l’intervento e tut-te le ispezioni pre-sostituzione, siano state eseguite durante i fermi macchina così da non infl uenzare la normale atti-vità di produzione. L’intervento ha visto coinvolti tecni-ci specializzati di L.C.Z., la cui attivi-tà gornaliera cordinata da un Project Manager è stata pianifi cata ed eseguita durante il fermo natalizio e si è svilup-pata in 5 giorni, garantendo sin dall’ini-zio la completa operatività dell’impian-to al termine della fermata.La seconda applicazione riguarda l’in-stallazione di un generatore a recu-pero L.C.Z. modello “HER” a tubi da fumo, atto a produrre vapore saturo a elevato titolo, ad alta pressione, di tipo orizzontale, completo di due rac-

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l 222 Ottobre 2015 l

l RISPARMIO ENERGETICO l

La gamma ZEUS di SABA Automation.

cordi convogliatori. Il funzionamento del generatore di vapore a recupero è completamente automatico e coman-dato direttamente dal quadro elettrico installato a bordo. Il generatore è stato fornito con Certifi cato di Verifi ca CE di un unico prodotto (singola attrezzatura) ai sensi della direttiva 97/23/CE (PED) notifi cato da un Organismo Certifi ca-tore con l’apposizione di idonea mar-catura indicante il numero di identifi -cazione specifi co.I generatori di vapore a recupero del-la serie HER sono generatori del tipo a tre giri di fumo con fi amma passante e fondo bagnato, non esposti a fi amma, con camera di evaporazione pressuriz-zata, che recuperano il calore sensibi-le contenuto nei fumi provenienti dal-la combustione esterna per produrre vapore. Grazie all’ampia superfi cie di scambio dovuta alla presenza di nume-rosi tubi da fumo e all’alto valore del coefficiente di conduzione dei mate-

riali utilizzati, questi tipi di generatori sono particolarmente adatti per ottene-re ottimi rendimenti nello scambio ter-mico con l’acqua. Lo scambiatore di calore a recupero è interamente in acciaio al carbonio epresenta uno sviluppo orizzontale permassimizzare lo scambio termico, es-sendo i tubi da fumo completamenteimmersi nell’acqua. Per facilitare ulte-riormente lo scambio termico ed aumentare il rendimento del genera-tore, nei tubi da fumo sono installati i turbolatori (tondo in acciaio avvolto ad elica) con lo scopo di aumentare la velocità e il moto turbolento dei fumi stessi. La fornitura ha visto anche l’in-stallazione di un’economizzatore non condensante, costituito da un elemento scambiatore in tubi alettati, in confor-mità alla Direttiva Europea PED 97/23/CE, per un ulteriore incremento di ren-dimento del 5%; di un sistema di sicu-rezza globale, progettato e realizzato

per garantire la sicurezza totale di fun-zionamento, in linea con la nuova diret-tiva CE relativa alla conduzione senza supervisore per 72 ore continuative (il sistema fornito - certifi cato CE da par-te di Organismo Notifi cato come insie-me in conformità alla Direttiva Europea 97/23/CE - consta in una serie di appa-recchiature assemblate e collaudate elettricamente e idraulicamente presso lo stabilimento; di un sistema di arresto del produttore di fumi (turbina), azio-nato dai pressostati installati sul gene-ratore di vapore a recupero (sostituibile anche da un sistema a serranda in gra-do di governare l’ingresso dei fumi in caldaia in funzione delle condizioni di esercizio). Il sistema è stato infi rne com-pletato da una conduttura per i fumi di by-pass che permettese di convogliare i fumi al camino di uscita quando la ser-randa in ingresso al generatore è abbas-sata. La società L.C.Z. è rappresentata da Giuliani Srl. ●

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Qualità, fl essibilità, ottimizzazione dei co-sti produttivi. Così SABA Automation con-

tinua a crescere nel settore Carta. Azienda lea-der nella progettazione e produzione di mac-chine e impianti per il settore Tissue, ha accre-sciuto la propria quota di mercato grazie alle nuove soluzioni tecnologiche per la pallettiz-zazione automatica ZEUS. Dotate di diversi accorgimenti progettuali e software dedicati che ne fanno la soluzione ideale per coniugare una produzione fl essibi-le e di altissima qualità a costi d’investimen-to e di produzione ragione-volmente bassi. Diversi i ca-ratteri distintivi della gam-ma ZEUS, frutto di 20 anni di esperienza, a cominciare dall’estrema compattezza, fl essibilità di layout e soprat-tutto alla semplicità d’inte-grazione “a valle” delle più moderne confezionatrici del settore. Le soluzioni robotiz-zate appartenenti alla gam-ma ZEUS sono sia robot antropomorfi che robot car-tesiani. Particolare attenzio-ne è stata rivolta alla proget-tazione degli organi di presa prodotto sia sfuso che confe-

zionato, dedicati al mondo del Tissue, installati sulle unità robotizzate. L’impiego di queste spe-ciali pinze consente la presa dei prodotti sen-za alcuna deformazione; con una conseguente ottima qualità della pallettizzazione sul ban-cale. Inoltre, la gamma ZEUS è estremamente veloce in termini di cicli al minuto e può asser-vire anche linee ad alta produttività. Infi ne è stato ottimizzato il software di gestione renden-done ancor più facile l’impiego e garantendo un ulteriore incremento nel controllo di tutte le fasi di lavorazione nel fi ne linea (pallettizzazio-

ne, avvolgitura automatica, etichettatura bancali, movi-mentazione e stoccaggio a magazzino, ecc). Lo stesso software è interfacciabile con i più moderni gestiona-li per scambio dati, ecc.Questi i tratti distintivi della nuova gamma ZEUS offerta da SABA Automation, che ha conquistato la fi ducia dei top player globali del setto-re, attirati dalla possibilità di realizzare anche le produ-zioni più complesse con la totale garanzia di produtti-vità, fl essibilità, effi cienza e ripetibilità del processo . ●

SABA Automation conquista il mercato con la nuova generazione di fi ne linea per la pallettizza-zione ZEUS

Page 223: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Volete risparmiare tempo e risorse?Avete bisogno di sistemi di automazione completi?Noi aumentiamo la vostra produttività.

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Valvola a manicotto

Page 224: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Marcello Lusardi di OCME ci spiega che oggi il mercato e gli utilizzatori finali chiedo-

no sempre nuovi prodotti e soluzioni con costi ridotti. Per questo la scelta si tramuta in nuove confi gurazioni dellelinee produttive che coinvolgono in pri-ma persona la parte Converting, ren-dendo partecipe anche il Marketing nella creazione di nuovi mix di colori ed immagini.

Come vengono gestiti i nuovi formati?Un nuovo formato è gestito dalla linea che deve rispondere velocemente al change over senza portare a fermi linea o ritardi di produzione. Queste esigen-ze vengono risolte grazie all’utilizzo delle ultimissime tecnologie nel cam-po della movimentazione (servomo-tori di ultima generazione) e dei loro sistemi di controllo (controlli di posi-zione, di pressione, prossimità, etc.). Il tutto è gestito da un’unità centrale mu-

duzione e può funzionare in remote su qualsiasi PC loca-

le. La terza sezione “il Simu-latore” consente di provare in

virtuale il programma appena creato con il Program Maker prima di passarlo al Sistema di Palettizzazione.

Per concludere, quali sono i vantaggi che otteniamo con il SW?Installato su tutti i sistemi di palettiza-zione di ultima generazione consente di gestire al meglio la produzione e segui-re l’utilizzatore nel suo funzionamen-to quotidiano e nello sviluppo di nuove produzioni riducendo al minimo i tem-pi di modifi ca (programma zero chan-geover time), annullando ogni modifi ca meccanica ed elettrica, consentendo la creazione di nuovi formati ottimizzati sulla paletta aumentano la quantità di prodotto sul pallet grazie alla funzione di ottimizzazione dello schema di pa-lettizzazione legata al prodotto ed al formato. OCME è da sempre al passo con le esigenze del mercato dotando i suoi sistemi di SW intelligenti capaci di ottimizzare le operazioni, ridurre i tem-pi ed i costi. ●

NUOVI FORMATINUOVI FORMATI,,MASSIMA OTTIMIZZAZIONEMASSIMA OTTIMIZZAZIONEINTERVISTA A MARCELLO LUSARDI, SALES REGIONAL MANAGER, CHE CI ILLUSTRA I VANTAGGI DEI FINE LINEA OCME, STUDIATI PER OTTIMIZZARE I NUOVI FORMATI E RIDURRE A ZERO I TEMPI DI CAMBIO FORMATO.

Program maker.

l 224 Ottobre 2015 l

lIN CARTIERA l

nita di un SW - una sorta di Maestro d’orchestra - che esegue la produzione in armonia tra i vari componenti che costituiscono i pallettizzatori. Questo SW brevetto OCME ha tre sezioni prin-cipali che lo rendono unico nel settore.

Come funzionano le tre sezioni del SW?La prima segue l’Operatore duran-te tutta la fase produttiva. Operatore e Palettizzatore “dialogano” attraverso un touch screen di ultima generazione. Tutti i dati della produzione ed i para-metri sono a portata, e tutte le opera-zioni eseguibili attraverso un semplice click. La seconda sezione “Il Program Maker”, vero fi ore all’occhiello del siste-ma, frutto di anni di studio da parte del-la R&D, consente di creare tutti i nuovi formati e ottimizzare la loro composi-zione e lo spazio utilizzato. Il Program Maker consente di modificare e pre-parare nuovi formati semplicemente impostando i nuovi parametri di pro-

Preparatore di schemi di palettizzazione

Pallet creato con il program maker.

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Page 226: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

RIVESTIMENTI IN GOMMA E POLIURETANO RIVESTIMENTI IN GOMMA E POLIURETANO

ITALMATIC: ITALMATIC: SINONIMO DI ALTA SINONIMO DI ALTA TECNOLOGIA E INNOVAZIONETECNOLOGIA E INNOVAZIONEIN OCCASIONE DI MIAC 2015, ITALMATIC

PRESENTA UNA GAMMA DI RIVESTIMENTI

TOTALMENTE RINNOVATA. GRAZIE AD

INGENTI INVESTIMENTI IN IMPIANTI E

TECNOLOGIA, OGGI LA ITALMATIC È

IN GRADO DI SERVIRE LE CARTIERE

E I TRASFORMATORI CON

I PIÙ MODERNI E

TECNOLOGICAMENTE

AVANZATI RIVESTIMENTI

DISPONIBILI SUL MERCATO.

l 226 Ottobre 2015 l

l RIVESTIMENTI l

di: Italmatic Presse Stampi

Irivestimenti Italmatic in gomma e poliuretano partono da una durezza di 30 Sh.A fi no ai 100 Sh.A e da una

durezza di 0 P+J a 220 P+J. Per quan-to concerne le cartiere Italmatic pre-senta una nuova serie di rivestimenti fi nalizzati a far ottenere il massimo ren-dimento in termini di prestazioni pure ma anche in termini di durata.

La particolare morfologia superfi ciale dei rivestimenti in gomma SOFTMA-TE per applicazioni su patinatrici, SOF-TWEAR per size press e in poliuretano HYPERWEAR per fi lm press garantisce una superfi cie sempre perfetta con un ottimo rilascio del foglio. I particolari polimeri utilizzati han-no permesso anche di ottenere una stabilità dimensionale alle alte tem-perature unica, consentendo così di

poter aumentare il tempo di perma-nenza in macchina riducendo quindi gli interventi di rettifi ca. Il rivestimen-to HYPERWEAR è possibile utilizzarlo anche in patinatrici e size press.Per quanto riguarda i rivestimenti per le presse dure a contatto diretto con la carta sia nella sezione presse (rivesti-mento tipo HARDROCK) sia in appli-cazioni di size press (rivestimenti tipo HARDWEAR), le caratteristiche parti-

Page 227: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l Ottobre 2015 227 l

colari delle cariche utilizzate fanno si che il rilascio del foglio sia ottimale con una riduzione dei tiri e delle rotture car-ta. Oltre al rivestimento stesso Italma-tic è in grado di offrire anche assisten-za tecnica e meccanica sui cilindri con bilanciature, riparazioni fusti e perni, test magnetoscopici, trattamenti super-fi ciali quali riporti ceramici, molibdeno e tungsteno il tutto ovviamente corre-dato di appositi certifi cati.Anche per le aziende di trasformazio-ne carta igienica Italmatic presenta una linea di rivestimenti totalmente rinno-vata. Ai classici rivestimenti in gomma conosciuti e utilizzati da tantissimi tra-sformatori e costruttori d’impianti come il Tenaxfl ex, il Mastercoll, il Tissueroll, ecc. oggi Italmatic affi anca rivestimenti totalmente innovativi.Per la goffratura oggi il top di gamma è l’HYPERFLEX, rivestimento a dop-pio strato che garantisce prestazioni ad altissimo livello soprattutto in termini di valori di goffratura. Il rivestimento è composto da uno strato inferiore con spessore e durezza variabile a seconda del tipo di goffratura. La durezza del-lo strato inferiore è più elevata rispet-to allo strato superfi ciale per garantire, per effetto di una diversa elasticità, una goffratura più nitida e marcata. Lo stra-to superiore è realizzato con un poli-mero ad alta resistenza termica fi no ai 130°C e a bassa isteresi (la tempera-tura operativa è anche di 5°C inferio-re agli altri rivestimenti) con valori di

resa elastica fi no al 25% superiore a qualsiasi altro rivestimento. La combinazione di questi fattori con

l’aggiunta di un ritorno elastico molto rapido permette al rivestimento di de-formarsi sensibilmente ottenendo così una goffratura con volumi molto ele-vati. Questo rivestimento oltre ad offri-re vantaggi in termini di qualità di gof-fratura, offre anche una ridotta usura meccanica grazie al tipo di polimero utilizzato e soprattutto una costanza di durezza nel tempo.FEBOROLL è invece l’innovativo rive-stimento in poliuretano colato della Italmatic per applicazioni quali clichè colla e pesca colla. Perché il poliureta-no? il poliuretano è un materiale termo/plastico che ha alcune caratteristiche che lo rendono ideale per applicazioni nel settore della trasformazione. I van-taggi sono nella elevata resistenza mec-canica, al taglio e all’usura, elasticità e come back elevati e soprattutto una stabilità dimensionale data dalle carat-teristiche del polimero stesso. Inoltre, offre un’ottima resistenza chimica alle colle sia a base acqua che profumate o colorate. Un altro vantaggio è nella struttura molecolare del poliuretano che permette di ottenere una superfi -cie molto compatta con una porosità anche 10 volte inferiore alla gomma, garantendo così una perfetta distribu-zione della colla. Questa caratteristica diventa poi estremamente importante nel caso di applicazione come cilin-dro pressore. In questo caso, Italma-tic ha creato una serie di rivestimenti in poliuretano a seconda della durez-

za richiesta: MASTEROLL: durezza da 90 a 97 Sh.A; HYPERMASTER: durez-za 99 Sh.A; SUPERMASTER: durezza fi no a 75 Sh.D. La scelta della durezza è in funzione della larghezza del niip che si vuole ottenere e di quanti veli si desidera accoppiare. Più sono i veli più è necessario salire di durezza per avere una pressione specifi ca elevata nel nip. Alcune aziende hanno seguito la stra-da di utilizzare rivestimenti in ebanite o addirittura in acciaio senza considera-re che tali rivestimenti non presentano alcuna deformazione e quindi richie-dono una precisione di accoppiamento praticamente impossibile. Il problema principale in questa applicazione resta la sporcizia superfi ciale data dalla carta e dai residui di colla. Questo fenomeno avviene perché gli attuali rivestimenti in gomma pre-sentano una superficie molto porosa che attira le fi bre di carta. Le stesse, a seguito anche della pressione nel nip, penetrano nelle porosità della gomma diventando a lungo andare parte del rivestimento stesso creando addirittura una crosta superfi ciale.Crosta che risulta poi davvero molto diffi cile da asportare anche con i siste-mi ideati dai vari costruttori. Il rivestimento in poliuretano Italma-tic invece presentando una superfi cie molto compatta con microporosità che fa si che le fi bre fatichino ad ancorarsi al rivestimento dando alla superfi cie un effetto quasi di anti aderenza (anche se in realtà il poliuretano non è propria-mente antiaderente) e garantendo una estrema facilità di pulizia. Italmatic con questi prodotti ritiene di poter offrire ai propri clienti lo “state of the art” per quanto riguarda i rivestimenti. ●

Page 228: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

O.M.T., SOCIETÀ SPECIALIZZATA NELLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI LINEE COMPLETE PER LA PRODUZIONE E IL CONFEZIONAMENTO DI TOVAGLIOLI DI CARTA, È PRESENTE DA TRENT’ANNI SUL MERCATO.

l 228 Ottobre 2015 l

l TISSUE CONVERTING l

di: O.M.T. Srl

O.M.T. è un partner che operaa 360°, in grado di fornire l’im-pianto completo per l’intero

processo produttivo, dalla bobina al prodotto finito confezionato, per esi-genze da piccole medie, sino a grandi capacità produttive di tovaglioli neutri e stampati. La continua ricerca e innova-zione tecnologica, da sempre punto di forza di O.M.T., hanno permesso di of-frire un’ampia gamma completa di mac-chinari che si contraddistinguono per l’alta tecnologia e per le soluzioni inno-vative, abbinate alla semplicità di gestio-ne macchina. Infi ne, le elevate capacità produttive e la qualità del prodotto fi ni-to realizzato assieme all’affi dabilità delle macchine e il servizio assistenza fanno di O.M.T. un partner in grado di offrire soluzioni di alto livello all’industria della trasformazione del tissue.

Microgoffratore Punta Punta Senza Colla

Risultato della ricerca e degli studi di O.M.T., il goffratore punta punta senza colla, esclusiva dell’Azienda, è in gra-do di eseguire questo tipo di goffratura senza l’uso della colla, assicurando una perfetta adesione dei veli e offrendo un numero di vantaggi - economici, tecnici

ed ambientali – rispetto ai gruppi gof-fratori punta punta presenti sul mercato. Oltre al risparmio economico dall’elimi-nazione della colla, dal punto di vista tecnico tale approccio ha vari vantag-gi: il ciclo produttivo è semplifi cato per via dell’eliminazione dei problemi relati-vi alla gestione della colla, con vantag-gi per l’operatore e con una maggiore produttività; assenza dei fermi macchi-na dovuti agli avvolgimenti di carta sui rulli goffratori, causati della penetrazio-ne della colla attraverso la carta e l’attac-camento della stessa sui rulli goffratori (sempre che l’avvolgimento non causi eventuali danneggiamenti); possibilità di cambiare il formato tovagliolo prodotto senza bisogno di sostituire il rullo incol-latore; possibilità di utilizzare carte di media qualità e con basse grammatu-re, senza con ciò avere il rischio che la colla possa passare attraverso eventuali microfori presenti sui veli di carta e dun-que il conseguente incollamento della carta ai rulli goffratori della macchina e il relativo fermo macchina; uso di una fotocellula integrata a bordo del grup-po goffratore, sviluppata e prodotta da O.M.T., che consente un controllo co-stante e continuo su tutta la superfi cie del fi lm in uscita dal gruppo, assicuran-do l’immediata rilevazione di anomalie sui veli di carta e se presenti, l’immedia-

to arresto automatico della macchina, al fi ne di prevenire possibili dan-ni. Tale fotocellula, sviluppata in sezio-ne modulare, viene realizzata anche su lunghezze maggiori, per l’installazione su linee da carta igienica o asciugatutto, come strumento di protezione dei rulli goffratori. Con questo gruppo goffratore, un altro vantaggio è costituito dall’ade-sione dei veli sul 100% della superfi cie del tovagliolo, senza lasciare i 4 mm non adesi sui due bordi laterali del tova-gliolo, cosa necessaria con l’uso della colla, per evitare che la colla fuoriesca dai bordi e attacchi la carta sul rullo. Ta-le aspetto uniforme su tutta la superfi -cie del tovagliolo conferisce al prodotto fi nale un migliore aspetto ed una mag-giore qualità. Inoltre, l’assenza di colla riduce il rischio di cariche batteriche sul prodotto e assicura l’assenza di resi-dui chimici sul tovagliolo, fattore questo importante per un prodotto a contatto con alimenti e utilizzato per asciugare la bocca. Volume e morbidezza sono pari-menti assicurati senza l’uso della colla. Infi ne, dal punto di vista ambientale, c’è un chiaro vantaggio nell’eliminazione dell’uso di sostanze adesive chimiche. In conclusione, l’approccio senza colla consente una produzione di un prodot-to fi nito ad alto valore aggiunto senza costi addizionali. Infatti il risparmio sul-la materia prima, l’assenza della colla e delle problematiche connesse, permet-tono di realizzare di un prodotto di pre-gio anche da carte di basse grammature, con una evidente riduzione dei costi. ●

Microgoffratore Punta punta senza colla.

Linea produzione tovaglioli MT 2500.

O.M.T.: INNOVAZIONE, O.M.T.: INNOVAZIONE, EFFICIENZA E PERFORMANCEEFFICIENZA E PERFORMANCENELLA TRASFORMAZIONE DEL TISSUENELLA TRASFORMAZIONE DEL TISSUE

Page 229: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Gli innovativi carrelli ibridi RX70 40-50 e RX70 60-80 di OM STILL ridefi niscono la capacità di movimentazioneI nuovi carrelli della classe 4-5t e 6-8t uniscono potenza, precisione, ergonomia, compattezza e sicurezza

in una combinazione unica sul mercato. Il collaudato sistema di trazione ibrido azionato da potenti motori

Diesel garantisce i più bassi consumi, le minori emissioni e la massima economicità. Grazie a dimensioni

ridottissime – solo 1,6m di larghezza per la macchina da 6t – è possibile affermare che non si era mai avuta

così tanta potenza in così poco spazio.

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La generazionedel futuro

fi rst in intralogistics

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KSB ITALIA SPA: 90 ANNI DI KSB ITALIA SPA: 90 ANNI DI STORIA E SUCCESSI STORIA E SUCCESSI DAL 1925 AL 2015DAL 1925 AL 2015

NEL 1871 JOHANNES KLEIN, FRIEDRICH SCHANZLIN E AUGUST BECKER FONDARONO LA SOCIETÀ “FRANKENTHALER MASCHINEN & ARMATUR-FABRIK KLEIN, SCHANZLIN & BECKER” A FRANKENTHAL, IN GERMANIA. QUALCHE ANNO PIÙ TARDI, NEL 1887, KSB DIVENTÒ UNA SOCIETÀ PER AZIONI E NEL 1895 VENNE QUOTATA.IN ITALIA LA SOCIETÀ INIZIÒ A RAPPRESENTARE GLI INTERESSI DEL GRUPPO TEDESCO KSB DAL 1° MAGGIO 1925, ATTRAVERSO L’ANONIMA LOMBARDA COSTRUZIONE POMPE, CHE APRÌ GLI UFFICI A MILANO IN VIA PRINCIPE UMBERTO 28 E L’OFFICINA IN UNA SERRA RISTRUTTURATA IN VIA MOSCOVA 39.

l 230 Ottobre 2015 l

l EQUIPAGGIAMENTI IN CARTIERA l

Il gruppo KSB è leader mondiale nel mercato di pompe, valvole e sistemi per il trasporto affidabile di tutte le tipologie di fluidi grazie a un’ampia gamma di prodotti. È presente in tutti cinque i continen-ti con 30 sedi produttive in 19 paesi, 90 sedi nel mondo, 160 centri service, 16.300 collaboratori, 900 prodotti disponibili sul mercato e 6 applica-

di: KSB Italia Spa

L’attività dell’Anonima Lombarda Costruzione Pompe ebbe una crescita molto veloce e fu ne-

cessario ampliare l’officina, aprendo una nuova sede in Via Settembrini (MI), dove lavoravano circa 50 per-sone. Crescita e sviluppo portarono dopo soli tre anni a ritrasferire l’offi ci-na da Via Settembrini a Precotto, nella zona industriale di Milano, in uno spa-zio di circa 3.600 metri quadrati. Grazie al forte sviluppo del mercato chi-mico italiano, che dopo la guerra mon-diale si posizionò al primo posto, gli anni che seguirono furono anni di gran-de lavoro e incremento degli ordini. Nel 1980 si modifi cò la ragione socia-

le in KSB Italia Spa. Nel 1997 l’attivi-tà commerciale e amministrativa ven-ne trasferita a Concorezzo (MB) e dal 2004 anche l’attività produttiva si con-centrò nel sito brianzolo, dove ha tutt’o-ra sede. Fa parte del gruppo anche la società KSB Service Italia Srl, intera-mente controllata, che offre un servizio post-vendita completo e sempre a sup-porto delle esigenze del cliente.

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l 232 Ottobre 2015 l

l EQUIPAGGIAMENTI IN CARTIERAl

Personale KSB al lavoro.

zioni per un fatturato globale di cir-ca 2.300 milioni di euro raggiunto nel 2014. In Italia ha la sua sede principale a Concorezzo (MB) e ha al suo attivo a giugno 2015, 142 dipendenti presso KSB Italia Spa e 114 nella società con-trollata KSB Service Italia Srl, per un totale di 256 dipendenti. Oltre alla sede principale, gestisce cin-que centri service (Milano, Taranto, Pa-via, Venezia e Cagliari) e 53 agenzie di vendita sul territorio nazionale. Il con-vogliamento dei fl uidi è il core busi-ness di KSB da più di 140 anni, un lasso di tempo durante il quale l’azien-da specializzata nella produzione di pompe e valvole ha messo sul mercato soluzioni sempre più innovative tec-nologie e performanti. KSB opera principalmente in sei settori di applicazione: industriale, energeti-co, acqua e acque cariche, building, estrattivo e automazione.Tra le priorità della politica aziendale c’è l’investimento nelle persone, che oltre a basarsi sul rispetto delle stesse, guarda alla valorizzazione e allo svi-luppo delle competenze individuali, nella convinzione che le risorse uma-ne rappresentino un asset intangibi-le di fondamentale importanza per il

successo aziendale e costituiscano la base per il processo di innovazione. Altra priorità è il rispetto per l’ambien-te, fattore considerato strategico per la competitività e parte integrante della cultura aziendale.L’impegno per ridurre l’impatto am-bientale e il consumo di energia è a 360° e l’ultimo risultato è dell’iniziodel 2015 con il raggiungimento di 1000 alberi risparmiati grazie all’im-pianto fotovoltaico installato sul ma-gazzino dell’azienda nel settembre 2010 e attivo da febbraio 2011, che ha permesso la riduzione della quan-tità di emissioni di anidride carboni-ca nell’atmosfera di 150.000 kg. Al fi ne di valutare inoltre in maniera ade-guata il proprio impatto ambientale, in un’ottica di miglioramento con-tinuo e nel rispetto delle linee guida emanate dalla Casa Madre, KSB Ita-lia ha introdotto un Sistema di Gestio-ne Integrato (S.G.I.) secondo la norma ISO 14001, integrato con il Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Qualità conforme rispettivamente alle norme OHSAS 18001 e ISO 9001. Lo sviluppo sostenibile è perseguito anche grazie a prodotti sempre più effi cienti. Tra i prodotti più innovativi

ricordiamo la pompa MegaCPK, che grazie alle sue caratteristiche e per il suo elevato risparmio energetico è sta-ta premiata nel 2012 con il “Global Centrifugal Pumps Innovation Award”, da Frost & Sullivan, azienda interna-zionale di consulenza tecnologica. Il Motore SuPremE®, che con la sua innovativa progettazione e il suo ele-vato rendimento soddisfa e supera i requisiti di effi cienza secondo lo stan-dard IE4 in vigore (Direttiva ErP/Rego-lamento 640/2009/CE), consenten-do una riduzione dei consumi fi no al 30%. In abbinamento poi con il Pum-pDrive, il sistema di controllo della velocità, consente di risparmiare fi no al 70% dei consumi rispetto all’utiliz-zo di valvole di regolazione e motori asincroni IE2. KSB inoltre offre anche una gamma completa di valvole per tutte le applicazioni e situazioni in massima sicurezza.

Gli obiettivi futuriCrescita e sviluppo sono gli obiettivi della strategia messa in campo dall’a-zienda, guardando sempre con atten-zione alle persone e condividendo in nome della trasparenza gli obiettivi e i traguardi raggiunti. ●

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ENERGY SAVING IN TISSUE ENERGY SAVING IN TISSUE

MACHINE VACUUM SYSTEM MACHINE VACUUM SYSTEM THIS PAPER DISCUSSES ENERGY SAVINGS IN A TISSUE MACHINE VACUUM SYSTEM BY

OPTIMIZING WET END OPERATION AND VACUUM LEVELS. IT IS IMPORTANT TO

UNDERSTAND THE DEWATERING MECHANISMS IN TISSUE MACHINE PRESS SECTIONS.

CORRECT DATA HELPS PAPER MAKERS TO RUN THE MACHINE AND EQUIPMENT/FABRIC

MANUFACTURERS TO DEVELOP THEIR PRODUCTS.

l 234 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

By: Juha Karvinen - Runtech Systems Oy

Runtech Systems Oy is producing Ecofl ow dewatering meters to measure wire and press dewatering. Ecofl ow meters have been on the market for over 20 years. We

have sold several thousand units to every kind of paper ma-chines – big and small. This product teaches us where de-watering really happens. For as many years, we have done vacuum system optimization. In vacuum optimization we are studying what happens when vacuum levels are changed. Dewatering info tells the infl uence of vacuum usage allowing safe optimization.

Runtech has done a lot of research on tissue machines toge-ther with leading tissue producers, machine suppliers and felt companies. This paper is written based on this co-operation, dewatering & optimization data together with scientifi c the-ory of paper making.

1. HERE DEWATERING HAPPENS IN TISSUE MACHINE WET END

Tissue machine can have conventional wire section or, more commonly, a so called crescent former where sheet is for-med between the wire and felt (Picture 1).On a crescent former the majority of water runs through the

wire, felt gets saturated. The dryness after the breast roll is typically 10%. In a con-ventional tissue press, which has a suction roll, it is not possible to know how much vacuum removes water before the nip. Pic-ture 2 presents dryness study from machine which has separate suction roll and shoe press. This study shows the influence of vacuum on suction press rolls on dryness development (Picture 2).Dryness level of tissue machine which has wire section is on higher level (12-16%) befo-re the SPR. However, ex-press dryness of wire machine is the same (or slightly higher). Vacuum usage in suction press roll (SPR) increases dryness to about 20% level and nip to 40-43% depending on machine and age of the felt. The UHLE box at crescent former machines is located between press and head box. It has no dewatering function because the head box saturates the felt with water. Here, UHLE boxes are needed for felt cleaning only. Ecofl ow dewatering in existing installations meters have proven to us that no water penetrates into vacuum box of the suction press roll. There is not enough time. All water travels into save all pan of the suc-tion press roll.

Picture 1: Crescent Former head box jet.

Picture 2: Dryness development of tissue machine.

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(Domanda Brevetto Depositata)

PROBLEMI D’ARIA IN PARTE COSTANTE?...

...WASC!!!IDROCICLONE CILINDRICO SEPARATORE D’ARIA PER ACQUA BIANCA

L’apparecchio è un idrociclone diretto a bassa perdita

di carico che utilizza la forza centrifuga generata da un

vortice per separare l’aria leggera dall’acqua bianca più

pesante, ed è più efficiente del tradizionale silo pit che,

a causa della forza di gravità molto più debole, può ri-

muovere parzialmente soltanto l’aria libera.

Un intenso vortice è ottenuto convertendo l’energia

di pressione, fornita all’acqua bianca da una pompa,

in energia di rotazione grazie ad un canale di ingresso

rettangolare a spirale che elimina le turbolenze e riduce

le perdite di carico.

L’acqua bianca, prelevata dal canale sotto la tela, è

pompata al separatore WASC in cui la forza centrifuga

generata dal movimento a spirale spinge l’acqua più pe-

sante all’esterno contro la parete del ciclone, permet-

tendo alla fase più leggera (aria libera, dispersa ed in

soluzione) di migrare verso il centro, messo sotto vuoto.

L’acqua bianca disaerata esce attraverso un tubo tan-

genziale, opposto all’ingresso, e viene mandata o al silo

pit esistente, o ad una nuova piccola torre d’acqua per

le diluizioni della pasta.

L’aria, raccolta al centro, viene estratta a mezzo di due

tubi assiali collegati ad un vuoto esterno.

Portata (max): 50000 l/min Perdita di carico (max): 60 kPa Dimensioni (max): diam.1,0m x lungh. 5,0m Vuoto richiesto (max): 5000 l/min / - 40 kPa Installazione: Orizzontale o Verticale

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l 236 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

Further, again as a result of Ecoflow measured data, we have seen that suction press roll save all dewatering is higher than what can be cal-culated from a dryness gain from 10% to 42%. This con-fi rms that the felt is saturated by the slice fl ow of the head box. UHLE box dewatering is normally about 15% of what is removed at the suction press roll save-all pan when the felt is new. It becomes close to zero when the felt is old. High pressure shower wash impro-ves UHLE box dewatering for some time. The following pic-ture explains tissue machine dewatering and dryness deve-lopment in typical double width tissue machine (Picture 3).

2. TISSUE MACHINE FELT PERFORMANCE

2.1 What happens in press nipIt is not possible to directly measure what happens in press nip. Paper scientists have developed nip theories based on indirect conclusions. Every theorists seems to agree that rewetting happens when nip opens. This means some wa-ter returns to paper from the felt. Picture 4 by Norman and Åslund categorises rewetting in two; Internal and external. Internal rewetting happens inside the nip on opening section. External rewetting happens where the sheet travels together with the wet felt after the nip (Picture 4).

2.2 General on press feltsPress felt has fi ne fi bres on paper side. These fi bres work like check valve preventing water returning from felt to paper when nip opens (Picture 5).

2.2.1 UHLE box dewateringWhen water in the press nip travels into the felt, it carries water to the UHLE box for removal. This is called UHLE box dewatering. UHLE box dewatering is very common at slow speed machines e.g. pulp drying and board. The felt construction has to be very open and bulky. Felt dry basis weight is typically 1500-2000 g/m2. Because felt carries wa-

ter to UHLE boxes felt surface contains lot of water when nip opens. This is the ideal situation for rewetting.

2.2.2 Nip dewateringAnother dewatering strategy is called “nip dewatering”, which means that the felt contains 50-70% moisture before the nip. The nip presses water from the felt into suction roll holes (or grooves), the same amount of water returns from paper into the felt. After the nip, the water is thrown out into press save-all by centrifugal force. As majority of water is removed into holes (or grooves) there is less rewetting when nip opens; the felt is dryer after the nip. A nip dewatering felt has to be light weight and dense construction. Tissue felt is typical example. Felt dry basis weights are from 1100 g/m2 - 1300 g/m2.

2.3 Felt life time performanceA press felt is in different condition every day. Graph 1 and Graph 2 are presenting typical measurements which felt sup-

Picture 3: Crescent Former dewatering. Picture 4: Rewetting in wet pressing (drawing by Åslund)

Picture 5: Press felt construction.

Graph 1: Typical felt moisture during felt life.

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l 238 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

pliers are performing at paper machines. Felt moisture con-tent normally declines towards end of life. The same happens its calibre, because numerous nip cycles are compressing the fabric. A felt can be analysed also with Ecofl ow dewatering measu-rements on suction press roll save all and UHLE boxes. UHLE box measurement indicates opennes /cleanness of the felt as can be seen on Graph 3. In generally UHLE box dewatering declines, cleaning with high pressure shower water/chemi-cals opens the felt for some days.Most paper machines lose production when a felt is chan-

ged, i.e. one or more felts are new. This happens also in tis-sue production as can be seen in Graph 4 presenting specifi c dryer energy v. felt life.There are several theories why this happens. Runtech belie-ves that high moisture content together with clean open structure of new felt causes more rewetting than an old, compacted, felt. This explains production losses of new felt, which is universal to every paper grades and machine confi -gurations. New felts air permeability is high because it is cle-an and non-compacted. E.F. De Crosta has studied capacity requirement of new and old felts. Air capacity requirement of new felt is 3-5 times greater than old felt (on same vacu-um level). Graph 5 also shows clearly the large infl uence of vacuum level to air fl ow requirement (on any vacuum level).

3 INFLUENCE OF VACUUM USAGE ON TISSUE PRODUCTION

3.1 UHLE box vacuumAs stated earlier, a UHLE box has no dewatering function because head box saturates the felt anyway. It is needed for felt conditioning only. Traditionally paper makers have felt very strongly about the benefi ts of high UHLE box vacuum for cleaning the felt. What is difference on wash effect betwe-en UHLE box and high pressure shower? We tested this at

Graph 3: UHLE box dewatering on felt life. Graph 4: Dryer energy consumption vs felt life.

Graph 5: Air capacity of new and old felt v. vacuum level by E.F. De Crosta.

Graph 6: Tissue machine total airfl ow and FeltPerm value after HP shower was switched on.

Graph 2: Typical felt calibre during felt life.

Page 239: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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Page 240: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 240 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

one of our customers: the customer ran new felt without high pressure shower two weeks after felt change. The felt supplier measured the felt water permeability with FeltPerm equipment. Result was 40 ml/min, which is a very low value, normally a tissue felt has 150-250 ml/min permeability. First we tried to open the felt by increasing the vacuum. This was unsuccessful. Then the HP shower was switched on at 15bar. After about 6h wash FeltPerm improved to about 200 ml/min. Note also very high infl uence on air fl ow of SPR+UHLE

boxes (turbo blower vacuum system). This confi rms the idea of HP wash superiority against vacuum air flow. Runtech started to optimize high speed UHLE boxes of printing paper machines already 20 years ago. Today most of these kind of machines are able to run without most of UHLE boxes, just with help of improved HP wash. The same is possible also at tissue machines (Graph 6).According our experiences with tissue machines, UHLE boxes can be operated on same vacuum level as a suction press roll. A new felt can be started without UHLE boxes and HP shower. Often only one box is enough for old felt.

3.2 Suction press roll vacuumSuction press roll vacuum is needed for dewatering before the nip and to hold water in roll holes until it is released to save all pan after the nip. Picture 6 presents what happens around the SPR (Picture 6).How much vacuum is needed for SPR? Nobody knows! Vacuum capacity requirement is not an exact science. Run-ning tissue machines have huge variation in SPR vacuum level from less than 30 kPa to 50 kPa. Still max dryness after press is on about the same level. We have tested infl uence of vacu-um level to productivity. There are certain minimum levels, which depends on machine (speed, furnish, process temp,

Picture 6: Suction press roll performance.

Graph 8: Specifi c energy comparison.Graph 7: Air fl ow and power of double width Tissue machine

Picture 6: Suction press roll performance.

Table 1.

Page 241: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

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Page 242: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 242 Ottobre 2015 l

l ENERGY SAVING l

etc.) However, when increasing vacu-um level end dryness remains on same level. Explanation: Increased vacuum level gives better dryness before the nip, but dryness after the nip remains on same level. The nip does less and eventually rewetting when nip opens dictates ex-press solids. There is one measureable feature which depends strongly on vacuum level. It is air fl ow and power consumption (money con-sumption). Graph 7 presents air fl ow requirement v. vacuum level in dou-ble width tissue machine. Felt is mea-sured one week old and close to the end of its life (brand new felt would consume much more). UHLE box and SPR are on same vacuum level.There is a substantial saving poten-tial if a tissue machine is operated on slightly lower vacuum level since the vacuum level has an even greater infl uence to power requirement than to air fl ow.

4 ECOPUMP TURBO BLOWER BENEFITS IN TISSUE PRODUCTION

Runtech is producing vacuum system and dewatering pro-ducts. Main component of our RunEco vacuum system is Ecopump turbo blower. Ecopump turbo is unique concept. There is turbo blower impeller directly fi tted on blower shaft (table 1).

5 CASE STUDY IPEK KAGIT PM3, TURKEY

Ipek Kagit is a very experienced tissue producer. The double width machine #3 in their Yalova mill is producing towel and napkin close 2000m/min speed. Maximum production rate is almost 10 t/h. Runtech and Ipek Kagit has optimized PM3 since 2013. Originally, fi ve liquid ring pumps where used to create the needed air fl ow. Today this tissue machine is operated with only one Ecopump turbo blower. The PM3 specifi c energy consumption in vacuum system operated with Ecopump turbo has gone down about 50%. Graph 8 presents comparison of our surveyed and optimized tissue machines. Ipek Kagit PM3 (blue dot) is for sure on World Record level together with another customer who also prac-tises recommendations of this document (Graph 8).Although vacuum levels are slightly lower than with liquid ring pumps felt life has not suffered. Graph 9 shows high pressure shower usage during felt life. Shower pressure and total runtime are on same level as with LRP (Graph 9).Due to optimal felt conditioning and reasonable vacuum levels for new felt PM3 production team has been able to run the blower all the time at about 400kW power, which is record low value for double width TM. Normally non-con-trolled turbo blower is consuming lot of power when felt is new (Graph 10 , Picture 7 - 8). ●

Graph 9: HP shower usage

Graph 9: HP shower usage

Picture 7: Turbo blower, Ecodrop separator and lube oil system.

Picture 8: Turbo installation and project team.

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Forklift truck of the year 2015Carrello controbilanciato elettrico EFG S30s:vincitore nella categoria “carrelli controbilanciati fi no a 3.5 tonnellate“.

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PTA GROUP:PTA GROUP: STRUMENTI STRUMENTI PER LA MISURA E IL PER LA MISURA E IL CONTROLLO DELLA CELLULOSA, CONTROLLO DELLA CELLULOSA, CARTA, CARTONE E TISSUE CARTA, CARTONE E TISSUE NEGLI ULTIMI ANNI SONO STATI PUBBLICATI NUOVI STANDARD ISO, ELENCATI NEL N° 12625. QUESTI STANDARD DESCRIVONO METODOLOGIE GIÀ IN USO DA MOLTI ANNI PER LA CARTA, MA ALTRI SONO SPECIFICI PER LE CARTE TISSUE.

l 244 Ottobre 2015 l

l STRUMENTAZIONE IN CARTIERA l

di: PTA Group

Bianco, Colore e OpacitàLa misura del grado di Bianco e del colore può essere effettuata con diffe-renti illuminanti e condizioni. Lo stan-dard ISO 12625-7 si riferisce alle con-dizioni con illuminante D65/10° che corrispondono alla luce esterna del giorno. Le condizioni C/2° (luce del giorno interna) sono considerate nello standard ISO 12625-15. Sebbene entrambi gli standard interna-zionali si riferiscano al grado di bianco e al colore i risultati solitamente sono differenti e non correlabili. Le misura-zioni ottiche sono influenzate dalla geometria degli strumenti utilizzati e dalla struttura del materiale. Il tipo di strumento da utilizzare secondo questa parte dell’ISO 12625 e la procedura da adottare per la sua calibrazione sono descritte nell’ISO 2469 e ISO11475.Le proprietà ottiche sono correlate al-l’apparenza visiva del materiale. Quindi sebbene le proprietà ottiche siano intrin-seche alla carta tissue non sono proprie-tà funzionali. Il grado di bianco non deve essere con-fuso con la proprietà ottica denomina-ta CIE-whiteness che si basa sulla rifl et-tanza ottenuta su tutto il campo dello spettro visibile (VIS) in contrasto con la misura del bianco che si limita solamen-te alla parte blu dello spetro VIS.Data l’importanza sono stati creati 3 dif-

ferenti metodi di prova per la determina-zione delle proprietà ottiche:- Part 7: Determination of optical pro-perties. Measurement of brightness and colour with D65/10° (outdoor daylight);- Part 15: Determination of optical pro-perties. Measurement of brightness and colour with C/2° (indoor daylight);- Part 16: Determination of optical pro-perties. Opacity (paper backing); Diffu-se refl ectance method.Lo spettrofotometro PTA Group lavo-ra secondo gli standard: NF EN ISO 12625-7 di Luglio 2014, NF EN ISO 12625-15 di Aprile 2015 e NF EN ISO 12625-16 (Figura 1).

Assorbimento acqua

L’assorbimento dell’acqua è una carat-teristica molto importan-te specialmente per le car-te tissue. Lo Standard ISO 12625 descrive un principio per la determinazione della proprietà dell’assorbimento dell’acqua per la carta tis-sue e per i prodotti con car-ta tissue, un principio per il quale si inseriscono i fogli del campione di carta in un cestello cilindrico che viene poi immerso nell’acqua. I risultati sono espressi come: tempo di assorbimento e capacità di assorbimento.

Nel commercio europeo e interna-zionale entrambi i parametri, tempo di assorbimento e capacità di assorbi-mento, sono molto importanti per con-frontare i prodotti tissue. La Figura 2 mostra lo strumento PTA Group per la misura della capacità di assorbimento secondo lo standard NF EN ISO 12625-8 di Dicembre 2010.

SpessoreLo spessore è una misura fondamen-tale per la carta tissue e per i prodot-ti di carta tissue. Nell’industria tissue sono spesso misurati i parametri cor-relati allo spessore come il diametro dei rotoli trasformati (rotoli asciuga-tutto, ecc.) e l’altezza delle pile di car-ta piegata (tovaglioli, ecc.). Tuttavia il fatto che non solo i prodotti fi nali ma

anche la carta base tissue utilizzata per tali prodot-ti è commercializzata tra società e nazioni diverse conferma che c’è la rea-le necessità di una misura appropriata dello spessore che possa essere applicata ad ogni stadio del processo produttivo del tissue.È riconosciuto che lo spes-sore della carta tissue e dei prodotti di carta tis-sue dipende dalla pressio-ne applicata al materiale al momento della misura.

p Figura 1.

p Figura 2.

Page 245: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

TISSUE SERVICE CONVERTING S.r.l.Via Cantore, 126 55100 Lucca - ITALY - Tel.+39 0583 491320 - fax. +39 0583 471194www.tissueservice.it - [email protected]

Page 246: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 246 Ottobre 2015 l

l STRUMENTAZIONE IN CARTIERA l

Nell’industria del tissue sono state uti-lizzate differenti pressioni, dimensioni del tastatore e velocità di carico. La norma ISO 12625 è stata preparata per armonizzare gli standard applicabili al tissue e ai prodotti tissue attualmente utilizzati. Infatti specifi ca una sola pres-

p Figura 5.

sione di carico, una sola grandezza del tastatore e una sola velocità di esecu-zione da utilizzare nella determinazio-ne dello spessore del tissue e di tutti i prodotti derivati. La Figura 3 e Figura 4 mostrano lo stru-mento PTA Group per la misura dello

spessore secondo lo standard NF EN ISO 12625-3 di Maggio 2014.

Lughezza di rottura, allungamento alla rottura, assorbimento di energia

Altre importanti misure sono la deter-minazione della lunghezza di rottu-ra, allungamento alla rottura e energia assorbita. Anche la lunghezza di rottu-ra a umido sta diventando sempre più richiesta dalle aziende cartarie. La Figura 5 mostra il dinamometro oriz-zontale PTA Group con la possibilità di effettuare prove a umido, standards NF EN ISO 12625-4 di Agosto 2005. PTA Group è rappresentato in Italia dalla Giuliani Srl che partecipa alla prossima edizione del MIAC. ●

p Figura 3. t Figura 4.

Notizie dalle aziendeNotizie dalle aziende

Toscana Spazzole Industriali rappresenta il risultato di una tradizione artigianale inizia-

ta nella seconda metà del 1800 e della costan-te evoluzione, sia tecnica che imprenditoriale, sviluppata sino ad oggi. Grazie alla fl essibili-tà della sua struttura, l’esperienza raggiunta lavorando a diretto contatto con i clienti e l’al-ta innovazione tecnologica, Toscana Spazzole Industriali è in grado di progettare, produrre e riparare spazzole punzonate su richiesta.L’offi cina meccanica specializzata garantisce la massima qualità con particolare esperienza nella realizzazione di cilindri. L’alta qualità e il controllo di fi liera interno risultano essere ele-menti distintivi dell’azienda. Specializzata per il settore spazzole industriali, TSI oltre a produrre spazzole di ogni forma realizza anche cilindri e parti di macchina per altri settori. L’azienda

crede che il miglioramento continuo rappresenti il fat-tore chiave per soddisfare i propri clienti; per questa ragione l’ufficio Ricerca e Sviluppo dell’azienda lavo-ra su progetti personalizza-ti così da offrire non solo un prodotto di qualità ma anche un servizio di consu-lenza completo. Tale com-binazione di fattori, e la vicina posizione al distretto cartario di Lucca, ha age-volato la volontà da parte del managment di mettersi al servizio di questo settore

cogliendo l’occasione per una decisa crescita nella produzione di spazzole allargatrici.Negli anni questo metodo di lavoro ha permes-so di collaborare con successo sia con i produt-tori di macchine che con gli utilizzatori fi nali in diversi settori consentendo all’azienda di accre-scere notevolmente il proprio know-how. Da qualche anno è stata intrapresa la sfi da di proporsi in maniera più mirata verso i clienti esteri, infatti l’azienda è impegnata nel proces-so di internazionalizzazione.

SPAZZOLE ALLARGATRICINel catalogo di Toscana Spazzole Industriali sono presenti diversi articoli per la lavorazione di prodotti avvolti in rotolo come fi lm e carta. Infatti, l’impiego di spazzole può facilitare la corretta lavorazione della carta evitando pro-blemi quali pieghe o accumulo di elettricità sta-tica. L’azienda offre soluzioni per allargare effi -cacemente la carta in maniera delicata. La spazzola allargatrice consiste in un cilindro folle in acciaio su cui è fi ssato un tubo di mate-riale plastico. Sulla plastica vengono realizzati dei fori orientati dal centro verso i lati. Ogni foro ha un asse inclinato secondo un pre-ciso schema specchiato rispetto al piano medio. Dopo l’operazione di foratura i fori sono riem-piti da fi lamenti di nylon mediante l’operazione di punzonatura così da creare molti ciuffi che nell’insieme formano il rivestimento cilindrico. La specifi ca inclinazione dei ciuffi genera forze al contatto in direzione assiale quindi il corretto schema di foratura è in grado si svolgere un’a-zione di allargamento sulla carta. ●

Chi è Toscana Spazzole Industriali

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L’ESTREMISTA L’ESTREMISTA ONLINEONLINE

DIVERSAMENTE DA QUANTO STANNO FACENDO ALTRI

GROSSI RETAILER ALIMENTARI, OCADO HA PUNTATO SUL

COMMERCIO ELETTRONICO. NEL 2014 L’AZIENDA HA

REALIZZATO UTILI IN QUESTO SETTORE PER LA PRIMA

VOLTA E ORA HA DECISO DI OFFRIRE ANCHE IL PROPRIO

HARDWARE E SOFTWARE AD ALTRI SOGGETTI IN TUTTO IL

MONDO. PRO CARTON HA SEGUITO GLI SVILUPPI DEL

COMMERCIO ONLINE FIN DALL’INIZIO ED HA STUDIATO LA

STRATEGIA DEL RETAILER PIÙ INNOVATIVO DEL SETTORE

ALIMENTARE MONDIALE.

l 248 Ottobre 2015 l

l PACKAGING l

di: Pro Carton

La vendita di prodotti alimentari via internet ha raggiunto il suo primo livello di maturità tecnica

e commerciale nel 2014. Per la pri-ma volta la catena alimentare inglese Ocado ha realizzato un utile di quasi 10 milioni di euro e ha buone prospet-tive per il futuro, dato che si attende un raddoppio del mercato britannico alimentare online nei prossimi cinque

anni, arrivando fi no all’8,3 % del fattu-rato alimentare totale inglese.

L’esperienza dello shopping online

I clienti si adattano a nuove modalità di acquisto se le considerano più attra-enti. I momenti fondamentali nell’in-terazione con la clientela sono due: il momento dell’ordinazione nell’inter-faccia con l’utente e il punto di con-segna. Ocado sta cercando di offrire

l’esperienza di acquisto migliore pos-sibile alla propria clientela in entrambi questi momenti cruciali. Al momen-to l’azienda sta avendo successo con tutta la popolazione urbana giovane e stressata che non ha né il tempo né la voglia di andare a fare la spesa al supermercato. La comodità è il criterio più apprezza-to al momento, ma il CEO Tim Steiner aggiunge: “È importante notare che i consumatori che vogliono fare acquisti online fanno anche molta attenzione alla qualità, freschezza, disponibilità, gamma dei prodotti e affi dabilità del servizio erogato, tutti fattori su cui stia-mo lavorando da tempo per raggiun-gere il massimo standard”.

Integrazione verticaleOcado sostiene di essere il maggior rivenditore di prodotti alimentari onli-ne dedicato al mondo. Il marchio non dispone di supermercati fisici e si è quindi concentrato da subito sullo svi-luppo della miglior piattaforma digi-tale per la rivendita, ma anche nella logistica più effi ciente e nelle soluzio-ni per infrastrutture fi siche, sostenen-do di essere meglio equipaggiata dei propri competitor: “Il modo in cui i nostri concorrenti usano i propri beni (i negozi) o strutture più piccole come i cosiddetti “dark store” o punti ven-dita-magazzino non dà loro gli stessi benefi ci”, afferma Steiner.

Nuovi canaliOcado ha ampliato la sua gamma pro-dotti a varie categorie merceologiche generiche come, ad esempio, animali domestici, articoli per la cucina, neo-nati, casa, cosmetici e prodotti di bel-lezza e articoli da regalo. L’aggiunta di nuovi canali di distribuzione dei set-tori non alimentari è iniziata nel 2013 con la piattaforma “Fetch” per i pro-dotti per animali domestici. I dati raccolti da uno studio sulla clien-tela hanno dimostrato che più della metà dei clienti di Ocado possiede un animale domestico, ma solo il 20% di essi acquistava i prodotti per il pro-prio animale da Ocado. Gli ostacoli maggiori sembravano essere la scarsi-tà della gamma, di marchi e di cono-

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www.transporeon.com/it/case-history/carta-cartone

Direttore Supply Chain, Lucart Group

2

Direttore Acquisti, Lecta Group - Cartiere del Garda

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l 250 Ottobre 2015 l

l PACKAGING l

scenza del negozio. La fase successiva è arrivata nel 2014, quando la distri-buzione si è estesa anche alla nuova linea di prodotti per la casa “Sizzle”.

Ricerca di partner in tutto il mondo

Anche la ricerca di nuovi collaborato-ri ha dato i suoi frutti: infatti nel 2013 Ocado ha avviato una profi cua colla-borazione con la catena di supermer-cati inglesi Morrisons, il primo cliente strategico, che è stato seguito poi da altri, soprattutto di livello internazio-nale. Ecco come l’ha raccontato Tim Steiner: “Continuiamo ad essere con-tattati da numerosi potenziali partner internazionali che vogliono sapere come possiamo aiutarli a presentarsi o a migliorare la propria attività digi-tale nei propri mercati. Entro il 2015 dovremmo raggiungere l’accordo per la stipula del primo contratto di questo tipo, anche se al momento non ne sia-mo ancora certi”.

Nuove forme di collaborazione

Un’idea decisamente innovativa è rappresentata dal nuovo concetto di distribuzione in collaborazione con una rivista: un negozio online che ven-de prodotti di bellezza con il nome di una rivista femminile. L’attività è gestita da un soggetto total-mente distinto da quello che pubbli-ca la rivista, ma opera con lo stesso brand, nel caso specifi co: Marie Claire. Sarà gestito da Amanda Scott, attual-mente responsabile acquisti per i pro-dotti di bellezza e accessori dei negozi “John Lewis”. Ecco cosa ha dichiarato la direttrice editoriale di Marie Claire, Justine Southall: “Questo lancio sarà un perfetto mix di contenuti editoria-li, consumo e commercio. L’autorevo-lezza a livello mondiale del marchio Marie Claire, il talento di Amanda e tecnologia, logistica ed esperienza all’avanguardia nell’e-commerce di Ocado mi infi ammano di entusiasmo

NEWSLa stampa on demand nelle librerie: le ragioni per cui il digitale sarà il futuro del libro stampato

Il digitale causerà la scomparsa del libro stampato? I leader di settore operativi nel commercio elettro-

nico causeranno la chiusura di tutte le librerie del quartiere? Il mondo dell’editoria e del settore del-la distribuzione hanno a lungo cercato di fornire risposte rassi-curanti e ottimistiche a queste due domande, e hanno combattuto per contrasta-re il presunto e annunciato destino di declino del libro stampato dovu-to al rapido sviluppo di e-book ed e-reader, così come delle vendite on-line. Eppure, contro ogni aspettativa, le nuove tecno-logie sono in procinto di scardi-nare questa evoluzione. Infatti, il Print-on-Demand sembra in grado di conciliare il mondo del digitale con quello della carta. Un sorprendente ritor-no del mondo virtuale al mondo reale.Una stampante di nuova generazione chiama-ta “Espresso Book Machine” promette di stam-

pare un libro più rapidamente del tempo di prepara-zione di un caffè ristretto. Il processo è relativamente semplice. La macchina funziona come una piatta-forma di interconnessione in modalità “dalla cloud

alla carta”. Attraverso un catalogo onli-ne viene selezionato su un computer

un libro digitale o digitalizzato, un fi le di lista contenuti, un fi le di copertina. Poi

si avvia la stampa. Pochi minuti dopo, il libro in carta esce dalla macchina, rilegato e pressato, in formato tascabile o in formato tra-

dizionale, disponibile su diversi tipi di carta (pa-tinata, offset, in bianco e nero ecc.). Oggi, con questa macchina, è possibile stampare in 7

minuti un libro di 220 pagine, riportan-do nessuna differenza con l’opera stam-

pata tradizionale. In breve, ottene-re in pochi minuti ciò che siti di

ecommerce offrono con un termine di consegna di 48

ore in media.Un modo molto rapido per realiz-zare l’atto di acquisto e portare più pubblico

nelle librerie. ●

per le potenzialità di questo lancio”.

PackagingPiù cresce la gamma delle nuove pos-sibilità legate alla distribuzione, più importante diventa il packaging. L’an-no appena trascorso uno studio com-missionato da Pro Carton ha cercato di capire che tipo di confezioni e imbal-laggi stesse cercando la distribuzione multicanale. Lo studio ha dimostrato che il packaging sta diventando il prin-cipale messaggero del marchio in tanti nuovi modelli di marketing e di logi-stica, sia per le immagini che mostra nel negozio online e sullo scaffale, sia dopo, a casa del consumatore. Il carto-ne ha dimostrato chiaramente quale sia il suo ruolo come materiale da imbal-laggio e confezionamento del futuro: infatti, offrendo un’eccellente visua-lizzazione nei negozi sul web, questo materiale è perfetto per soddisfare tutti i requisiti logistici e, al tempo stesso, offre un’ottima sostenibilità. ●

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MONTINIIT - 48033 Cotignola RATel. +39 0545 991051 [email protected] - www.montini.biz

• Nuovi carrelli elettrici di grande portata (da 6.000 a 10.000 kg) “MR - MONTINI Revolution”.

• Progettati e sviluppati per un in molteplici settori: legname, carta, beverage,

nucleare, industria siderurgica.

• e permettono una riduzione

, rispetto ai carrelli diesel di pari portata.

• per soddisfare le più svariate esigenze ed assicurare un’ottima visibilità in ogni condizione di lavoro.

• , con dispositivi di comando, idraulicamente .

• grazie alla cabina panoramica a tutto vetro.

• in modalità idraulica: , azionabile direttamente dal posto guida.

Page 252: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l 252 Ottobre 2015 l

Notizie dalle aziende

In KOALAbyOMETTM il cambio della goffratura avviene attraverso la sostituzione di due lamierini magnetici accoppiati posti su un cilindro goffratore neutro, e non dell’intero cilindro. In pratica,

l’operatore non deve più movimentare i pesanti cilindri goffratori, ma semplicemente applicare agli stessi – che rimangono in posizione fi ssa in macchina - i lamierini magnetici recanti il disegno del-la goffratura prescelta. Attraverso il gruppo goffratore KOALAbyOMETTM, si abbattono i costi delle attrezzature del 90% e oltre, si accorciano i tempi di approvvigionamento delle stesse, eliminan-do, di fatto, il rischio di ricevere cilindri non conformi, e si evita l’uso di paranchi di sollevamento e magazzini per gli attrezzi di gof-fratura. Il risparmio ovviamente è anche nei tempi di attrezzaggio e fasatura dei goffratori. I lamierini, entrando accoppiati sul cilindro, si “fasano” in modo automatico e sono immediatamente operativi. Il taglio drastico dei costi di goffra-tura ne allarga i confi ni in termini di possibilità di personalizzazio-ne. Diventa possibile, infatti, rea-lizzare qualsiasi tipo di goffratura customizzata, e/o abbinata alla stampa, per mettere in rilievo scrit-te e immagini a costi minimi e con tempi di realizzazione rapidissimi. Molto interessante inoltre il possi-bile abbinamento di KOALAbyO-METTM con il gruppo stampa digi-tale CHAMELEONbyOMETTM per stampa e goffratura personalizzate on-demand. OALAbyOMETTM è un gruppo modulare che rende la goffratura una variabile strategica nella gestione delle richieste del cliente grazie agli ampi margini di personalizzazione.

RACCOONbyOMETTM: innovativo sistema

di lavaggio dei clichéAltra novità di OMET è l’innova-tivo sistema di lavaggio dei cliché denominato RACCOONbyO-METTM, un sistema di nuova con-cezione che prevede il lavaggio dei cliché flexo direttamente in macchina. Il sistema di pompag-gio dell’acqua nei tubi è fatto in modo da eliminare completamen-te i residui di lavorazione per una stampa qualitativamente migliore. Si tratta di un sistema di semplice concezione ma dalle prestazioni superiori che rinnova e migliora quanto già presente sulle macchi-ne OMET prodotte sinora. ●

OMET: cambio della goffratura come leva di vendita con KOALAbyOMETTM

L’introduzione di lamierini magnetici al posto dei cilindri goffratori rende semplice e meno onerosa dal punto di vista economico una delle operazioni più gravose del tissue conver-ting. Ecco spiegato come.

RACCOONbyOMETTM, l’innovativo sistema di lavaggio dei cliché.

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l Ottobre 2015 253 l

OM STILL ha consegnato al Gruppo Sofi del dieci nuovissimi carelli della serie RX60-

40/50 che saranno dislocati presso gli stabili-menti in provincia di Lucca e utilizzati princi-palmente per la movimentazione delle balle di cellulosa, ma anche per lo spostamento di “pic-cole” bobine tissue.I nuovi mezzi sono stati scelti per sostituire al-cuni carrelli Diesel, gli RX60 elettrici garantisco-no infatti le stesse prestazioni dei carrelli Die-sel di pari portata, abbattendo la rumorosità e eliminando le emissioni, una caratteristica fon-damentale alla luce delle norme che vietano l’utilizzo di carrelli diesel nei magazzini chiusi.Da sempre impegnato sul fronte dell’innova-zione, qualità della produzione e dei proces-si, trasparenza e adozione di comportamenti socialmente e ambientalmente responsabili, il gruppo Sofi del, noto in particolare in Italia per il marchio Regina, ha oltre 40 anni di esperien-za e occupa la sesta posizione nel mondo e la seconda in Europa per capacità produttiva nel settore della carta per uso igienico e domestico. Storico cliente di OM STILL, il gruppo da sem-pre è seguito dalla concessionaria Baroncini di Livorno. A livello mondiale, Sofi del ha un parco macchine di circa 500 mezzi che coprono tutte le tipologie, dai piccoli stoccatori fi no ai frontali da 8 tonnellate. “Siamo molto soddisfatti delle prestazioni deinuovi carrelli elettrici - spiega Riccardo Lena, Corporate Purchaising Manager Sofi del -. L’RX60elettrico non ha nulla da invidiare ai Diesel in termini di prestazioni, e in più garantisce totale assenza di emissioni, livelli di rumorosità bassis-simi e massima precisione di guida. Alla luce di ciò, posso dire che ancora una volta la partner-ship con OM STILL ci ha consentito di imple-

Sofi del si affi da ai nuovi RX60 elettrici: la carta vincente per una movimenta-zione effi ciente, silenziosa e totalmente green

TILL RX60-45 elettrico.

OM STILL RX70-80.

mentare una soluzione in grado di fornire alla nostra movimentazione un reale e concreto valore aggiunto”.A breve anche nella classe di portata da 8t il gruppo Sofi del affi ancherà ai carrelli ibridi da 8t anche un primo carrello elettrico, il nuovo RX60-80. Questo carrello, grazie ai motori a corrente trifase da 80 V esenti da manuten-zione, è in grado di raggiungere una velocità di marcia fi no a 17 km/h. Grazie alla batteria di 1240 Ah, sostituibile lateralmente, l’RX60-80 può lavorare su più turni senza necessità di soste per la ricarica, ed è quindi perfettamente in grado di sostituire i carrelli diesel anche nei tripli turni di lavoro. In seguito all’ingresso in gamma di questi carrelli elettrici, OM STILL è oggi una delle pochissime aziende in grado di offrire una soluzione alternativa ai carrelli diesel nel segmento che va dalle 6 alle 8 tonnellate. In aggiunta ai nuovi carrelli elettrici il gruppo ha ordinato 3 nuovissimi RX70-80, il carrello ibri-do di ultima generazione di OM STILL. I carrelli elevatori ibridi della serie RX70-60/80 sono un vero concentrato di potenza e sono ca-ratterizzati dai consumi, dalle emissioni e dalla rumorosità più basse del mercato.Le performance garantite dal sistema di trazio-ne ibrido permettono precisioni di guida tipi-che di un carrello elettrico e la totale parame-trizzazione delle caratteristiche della macchina in funzione delle esigenze del cliente. Del resto OM STILL, che fa della ricerca e svi-luppo uno dei suoi fi ori all’occhiello, è da sem-pre all’avanguardia nello sviluppo di sistemi di propulsione alternativi, basti pensare che il pri-mo prototipo di carrello elevatore ibrido fu pre-sentato da STILL addirittura trent’anni fa, nel lontano 1983. ●

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l 254 Ottobre 2015 l

Notizie dalle aziende

“Il trasmettitore modello 5700 è stato proget-tato tenendo in considerazione l’approc-

cio progettuale all’innovazione tecnologica di Emerson, che pone l’uomo al centro delle pro-prie considerazioni,” ha affermato Jason Lea-pley, product manager. “Abbiamo eseguito un test di usabilità per comprendere appieno le richieste di informazioni da parte degli utenti ed i reali requisiti applicativi. Ogni funzionalità del modello 5700 è stata progettata per ridur-re il tempo e l’esperienza necessari per instal-lare il misuratore ad effetto Coriolis e metterlo in funzione”. “Il modello 5700 fa molto più che fornire una quantità di dati maggiore e conse-gna informazioni utili per una maggiore visibilità del processo grazie alla misurazione ad effet-to Coriolis di Micro Motion,” ha affermato Bill Graber, marketing vice president Emerson per il business Micro Motion. “Il risultato ottenuto consente ai clienti di sfruttare i dati di misura

ad effetto Coriolis al fi ne di compren-dere e migliorare ulteriormente i pro-pri ambienti operativi e raggiungere nuovi livelli di produttività”. Il model-lo 5700 offre agli utenti l’accesso allo storico delle misure per favorire la risoluzione dei problemi o ottimizza-re il processo. L’interfaccia grafi ca è stata progettata per un funzionamen-

Emerson presenta il trasmettitore di portata ad effetto Coriolis progettato per fornire migliori informazioni di misura

to intuitivo, con un’installazione, confi gurazio-ne, manutenzione e risoluzione dei problemi semplificata. Il nuovo trasmettitore traduce i dati di misura ad affetto Coriolis in utili informa-zioni operative grazie ai fi le, catalogati con ora e data, relativi ai dati storici del processo, allo stato del misuratore ed ai registri per le modi-fi che di confi gurazione e allarmi. L’architettu-ra per l’elaborazione del segnale digitale del modello 5700 offre un tempo di risposta della portata veloce, il che lo rende ottimale per la verifi ca della misura fi scale e per applicazioni di batching brevi. La funzionalità per la raccolta dei dati storici migliora anche grazie alla solu-zione Micro Motion Smart Meter Verifi cation, che prevede la verifi ca dello stato del misurato-re senza interruzione del processo – aumentan-do la fi ducia nella misura e garantendo la con-formità normativa. Compatibile con i sensori ad effetto Coriolis serie Elite® di Micro Motion, nuovi e precedentemente installati, il Modello 5700, progettato per il montaggio in campo ed adatto per la maggior parte delle installazione in aree pericolose, è disponibile con due opzioni di installazione integrali e remote. Attualmente include opzioni per uscite analogiche, impulsi-ve, discrete e Modbus, e un ingresso analogico o HART®. Altre opzioni di comunicazione digi-tale saranno disponibili nel prossimo futuro. ●

Il nuovo trasmettitore trasforma i dati di misura ad effetto Coriolis di Micro Motion in infor-mazioni e istruzioni signifi cative per ottenere una maggiore produttività. Il modello 5700 è adatto ad una vasta gamma di applicazioni, dalla misura fi scale di liquidi e gas al semplice controllo di processo.

Nel 2005 Sca Cuijk ha iniziato ad utilizzare biotecnologie sviluppate da Buckman per

combattere le crescite microbiologiche. L’idea alla base del progetto era dimostrare che lo sta-bilimento poteva raggiungere un livello elevato di sostenibilità e al contempo un elevato livello di produttività. Dieci anni dopo, Sca è convinta del successo ottenuto.Dal momento dell’introduzione di un program-ma che include Busperse® 276, un disperdente che rompe i depositi sia organici che inorgani-ci, e Buzyme® 2504S, un formulato enzimati-co che ritarda la contaminazione microbiolo-gica, lo stabilimento ha potuto sperimentare un sistema più pulito ed effi ciente e pochi problemi di difetti da sporco sulla carta che, in passato, determinavano buchi e rotture. Questo significa maggiore produttività e pro-fi tto per la cartiera. In più, poichè queste tec-nologie enzimatiche sono di origine naturale e vengono degradate in sostanze non tossiche, SCA è conforme ai requisiti dell’Ecolabel e per

il contatto alimentare, spesso richieste dai clienti. Abbiamo inoltre migliorato l’impatto ambienta-le dello stabilimento, in particolare relativamen-te all’effl uente e scarichi inattesi. In base a tut-ti i vantaggi che abbiamo visto in produzione e sull’ambiente durante questi 10 anni, noi racco-mandiamo fortemente le applicazioni enzima-tiche per qualsiasi cartiera che stia cercando di essere più verde e più effi ciente. ●

La Tecnologia Enzimatica raggiunge 10 anni di successo a SCA Cuijk

Fotografi a al microscopio: colonie batteriche evidenziate con il blu di lattofenolo quasi assenti.

Page 255: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

l Ottobre 2015 255 l

IMS, a long-term supplier of customized solutions for the

pulp and paper industry, has seen an increasing demand in Asia for innovative and fl exible machines for the converting of paper and board. With decades of experien-ce in mechanical engineering and construction of machines, GOEBEL IMS combines exten-sive knowledge of the pulp and paper industry with state-of-the-art technology to pro-duce top quality rolls for vir-tually any kind of papers and paper board, especially for delicate and special materials like technical papers, cigaret-te, tipping; plug wrap papers, coated/uncoated papers, fi ne-art papers and many others. GOEBEL IMS is commissioned to supply a slitter rewinder T 2 to Shandong Renfeng China. In July, Shandong Renfeng China, a leading fi lter paper supplier to the automotive industry,

placed an order for the supply of GOEBEL IMS T 2. The T 2 is a high-quality slitter rewinder that is used for slitting and per-forating corrugated and non-corrugated fi lter paper. The machine processes auto-motive filter paper like oil or air filter paper in the paper grammage from 80 to 300 g/m² or thickness from 0,3 to 2 mm. With its single-shaft cen-ter winding concept, it is a very robust and versatile machine. The T 2 allows a web width of 1,830 mm and a conver-ting speed of up to 800 m/min. Among its features are an automatic shaft handling, a lifting table at the unwind unit as well as an unloading and transport system for finished rolls. These features increase the productivity and effi ciency of the production process. The T 2 has been customized for the specific requirements of Shandong Renfeng China and will be delivered at the beginning of 2016. GOEBEL IMS wins order for OPTISLIT from Tjiwi Kimia Indonesia. GOEBEL IMS’ OPTISLIT slitter rewinder is the ideal solution to the con-verting of all coated and pres-sure-sensitive papers such as inkjet paper, self-copying pa-per, thermal and art paper etc. Its highly developed techno-logy facilitates the operation of the machine and reduces the maintenance to a minimum. Tjiwi Kimia Indonesia, a mem-ber of the Asia Pulp & Paper Group, recently signed the contract for an OPTISLIT. Tjiwi Kimia, located in Indo-nesia, is one of the world’s lar-gest stationary manufacturers that actively promotes the use of post-consumer waste paper and commits to efficient and sustainable operations. With

already one OPTISLIT in use for NCR paper, Tjiwi Kimia contracted GOEBEL IMS with the supply of a slitting and winding machine for sensiti-ve paper that allows a running speed of up to 2,500 m/min and rewinding of up to 1,500 mm in diameter. In addition to individual move-able rewind stations, the auto-matic knife and station positio-ning guarantees fi nished rolls of the highest quality. The GOEBEL IMS OPTISLIT will be shipped in the second quarter of 2016 to the Tjiwi Kimia manufacturing facility.Successful delivery of two RA 2 to Gold Huasheng Paper Mill China Fine and delicate papers such as technical papers need special care and handling in the converting process. GOEBEL IMS offers the RA 2, a center-driven slitter rewinder with two independent single-shaft center rewinding stations with idle lay-on rollers. The pressure of the lay-on rol-lers can be adjusted very pre-cisely through a pneumatic sy-stem to ensure careful winding for materials with delicate sur-faces. With its unique double single-shaft winding concept it combines the advantages of the single shaft concept, that is a fast reel-change and easy new core loading, with the possibility to reach very wide web width far beyond the pos-sibilities of a traditional single shaft slitter. Typical applications of the GO-EBEL IMS RA 2 are ther-mal paper, carbonless copy paper, coated paper, release paper and more. For the Chinese company Gold Huasheng Paper Mill, GOEBEL IMS delivered two RA 2 slitter rewinders to Suzhou, China in March 2015. ●

GOEBEL IMS sees increasing demand for paper and board converting machines in Asia

In 2013, Asia was the worldwide leading region in the paper and board production and the second largest producer of pulp, according to industrystatistics by CEPI and RISI.

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Gli inserzionisti di questo numero

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Page 258: Carta & Cartiere ottobre 2015 speciale MIAC 2015

Gli inserzionisti di questo numero

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MIAC è organizzato da: EDIPAP SRL

Via Pordenone 13 - 20132 Milano - Italia

tel. +39 02 21711614

e-mail: [email protected] - website: www.miac.info

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www.bianchi-industrial.it - [email protected]


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