CentOS 7 Server DHCP - Failover

CentOS 7 Server DHCP + FailoverCentOS 7 Server DHCP + Failover

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CentOS 7 Server DHCP - Failover

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Indice

Introduzione...............................................................................................................pag. 4Caratteristiche hardware.............................................................................................pag. 4Installare CentOS 7....................................................................................................pag. 4Configurazioni di base...............................................................................................pag. 8Lo scenario.................................................................................................................pag, 11Configurazione del server primario...........................................................................pag. 11Configurazione del server secondario........................................................................pag. 12

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CentOS 7 Server DHCP - Failover

Introduzione

Il DHCP server (Dynamic Host configuration Protocol), è un potente strumento per l'assegnazionedinamica di indirizzi IP attraverso la rete. Questo rende agli amministratori di sistema la vita un po'più facile all'interno di reti di medie e grandi dimensioni.In questa guida verrà mostrato in modi graduale la configurazione di un server DHCP e delsupporto failover il tutto su una distribuzione Linux CentOS 7 a 64 bit.

Partiremo dunque dall'inizio ovvero dall'installazione e configurazione del sistema operativo per poiiniziare la configurazione delle due macchine.

Caratteristiche Hardware

Le caratteristiche del server non sono eccessessive il sistema operativo dovrà comunquenecessariamente avere un architettura a 64 bit, mentre la macchina lavora bene con una cpu dualcore e 4 GB di memoria ram.

Installare CentOS 7

Iniziamo con il download dell'immagine necessaria per farlo scarichiamola dal sitohttp://isoredirect.centos.org/centos/7/isos/x86_64/CentOS-7-x86_64-Minimal-1503-01.iso.Effettuato il download possiamo procedere con l'installazione minimale del server o masterizzandol'immagine su un cd se la macchina è fisica o altrimenti darla in pasto al nostro sistema divirtualizzazione.

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La prima schermata, come potete vedere, dà la possibilità di installare fisicamente il sistemaoperativo oppure effettuare un test live della distribuzione stessa. Ovviamente, optiamo per il primocaso ed effettuiamo l’installazione.Le schermate di installazioni risultano essere molto semplici e chiare, ma comunque vediamo le piùimportanti. Per prima cosa, dobbiamo scegliere la lingua del sistema operativo: di solito optato lanostra lingua. In ambito Enterprise, invece, tendo ad utilizzare la lingua Inglese e tastiera Inglese.

Una volta selezionata la lingua di nostro interesse, la procedura di installazione di CentOS 7propone varie scelte. Quelle su cui bisogna sicuramente operare sono le seguenti:

–Destinazione di Installazione: come potete vedere dalla figura più in basso, qui andremo apartizionare in maniera adeguata il disco del server. Nel mio caso, trattandosi di una macchinavirtuale ho lasciato fare alla procedura di installazione il partizionamento del disco stesso.–Selezione Software: varie le opzioni di installazioni in questa schermata. Quando si installa unserver, però, si lascia sempre una configurazione minima e i pacchetti necessari ai vari servizi(Rete, DNS, DHCP etc) vengono installati manualmente. In questo caso, ho optato per la solainstallazione degli strumenti di sviluppo.–Rete & Nome Host: questa è una parte importante. Di default, CentOS non attiva la scheda direte, se volete avere una più facile gestione vi conviene attivarla ora. Sarà comunque possibileconfigurare la rete anche successivamente da riga di comando direttamente sul Server. Vi consiglioanche di impostare il nome host del server (anch’esso è comunque configurabile successivamente).Ricordate una cosa: i server utilizzano un IP Statico e non Dinamico.

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A questo punto comincia la procedura di installazione del Sistema Operativo. Mentre questoavviene, possiamo impostare la password di “root” e creare un primo utente. Il mio consiglio è

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quello di creare il primo utente che abbia i privilegi di amministratore, ovvero possa effettuare icomdandi “sudo“.

Una volta completata la procedura per installare Centos 7, al successivo riavvio il nostro server saràpronto per essere configurato con i servizi necessari.

Configurazioni di base

Questa tuttavia risulta essere un installazione estremamente minimale pertanto andremo anche adinstallare il pacchetto relativo ai net tools in modo da avere a disposizione anche il comandoifconfig.

Uno dei problemi più comuni quando si installa CentOS 7 Server in versione minimal è lamancanza del comando “ifconfig“: se si digita il comando, infatti, il prompt restituirà “ifconfig notfound“. Questo è dovuto alla mancata installazione del relativo pacchetto.Vediamo come risolvere.

Quando si vuole controllare l’indirizzo (o gli indirizzi) IP di un server si ricorre al comandoifconfig. Putroppo, nella versione minimal, il relativo pacchetto non viene installato in automatico.Ovviamente, il tutto è risolvibile da riga di comando ed installando tramite lo “yum“, a patto diessere connessi ad internet con il proprio server.Vediamo come fare.Per scoprire il pacchetto contenente il comando, potremo interrogare direttamente i nostrirepository. Per farlo basterà digitare il comando:

yum provides ifconfig

Una volta dato il comando di invio, verrà visualizzato un risultato come quello in figura sotto che viindica il pacchetto da utilizzare

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ora digitiamo yum install net-tools-2.0-0.17.20131004git.el7.x86_64

Completata l’installazione, ecco che avremo di nuovo a disposizione il comando “ifconfig” anchesu CentOS 7, senza incappare più nell’errore “ifconfig not found”.

Se volessimo installare un interfaccia per la gestione delle schede di rete possiamo farlo con il toolnmtui (Network Manager Text User Interface), per installarlo usiamo il comando

yum install NetworkManager-tui

e per avviarlo digitiamo nmtui, ci apparirà quanto vediamo qui sotto

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Da qui possiamo configurare le nostre schede di rete,

Disabilitiamo ora qui servizi non necessari pr il funzionamento del nostro DHCP come postifix eavahi-daemon, per farlo diamo questi comandi

# systemctl stop postfix# systemctl stop avahi-daemon# systemctl disable postfix# systemctl disable avahi-daemon

Impostiamo ora il nome del server editando il file hosts con il comando:# nano /etc/hosts

Aggiungiamo sotto la linea 127.0.0.1 localhost localhost.domain ecc… la seguente riga

IP_server nome_server nome_server.dominioesempio: 10.1.100.20 srvDHCP srvDHCP.lan.test

Disabilitiamo ora SELinux questo per motivi di testing della configurazione, dopodiché se tuttofunsiona correttamente possiamo rabilitarlo, per fare questa operazione digitiamo il seguentecomando:

# sed -i 's/enforcing/disabled7g' /etc/selinux/config /etc/selinux/config

Questo comando permette di passare SELiunx dallo stato enforcing a disabled, a questo puntodisabilitiamo anche il firewall interno al server per poi riabilitarlo magari alla fine dei test aprendole porte corrette. Per disabilitare il firewall eseguiamo questi semplici passi:

# systemctl mask firewalld

# systemctl stop firewalld

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Riavviamo la macchina, ora siamo pronti per la configurazione del server DHCP.

Lo scenario

Server primario IP: 10.1.100.20/16 | Server di Failover IP: 10.1.100.21/16

Configurazione del server primario

Iniziamo con l'installare il pacchetto dhcpd con il comando:

# yum install dhcp* -y

al termine dell'installazione editiamo il file dhcpd.conf

# nano /etc/dhcp/dhcpd.conf

e configuriamo in questo modo:

DHCP Configuration

======================================================================

Server primario======================================================================#dhcpd.conf

authoritative;option domain-name "lan.test";option domain-name-servers 10.1.100.20, 10.1.100.21;

default-lease-time 600;max-lease-time 7200;

# fail over configuration

failover peer "dhcp-backup" { primary; # Questo è il primario address 10.1.100.20; # Questo è lIP del DHCP primario port 647; peer address 10.1.100.21; # Questo è l'IP del DHCP secondario peer port 647; max-response-delay 60; max-unacked-updates 10; load balance max seconds 3;}

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subnet 10.1.100.0 netmask 255.255.0.0 { option domain-name "lan.test"; option domain-name-servers 10.1.100.20, 10.1.100.21; option broadcast-address 10.1.100.255; option routers 10.1.100.254; pool { failover peer "dhcp-backup"; range 10.1.100.101 10.1.100.230; default-lease-time 6000; max-lease-time 72000; }}

#Static Lease Configuration

host ns1 { hardware ethernet 00:80:33:c3:EE:AA; fixed-address 10.1.100.20;}

=======================================================================DHCP Lease Database Check=======================================================================cat /var/lib/dhcpd/dhcpd.leases

Avviamo il servizio

# service dhcpd on

# chkconfig dhcpd on

# cat /var/lib/dhcpd/dhcpd.leases

ecco l'output d'uscita

# The format of this file is documented in the dhcpd.leases(5) manual page.# This lease file waswritten by isc-dhcp-4.2.5lease 10.1.100.201 {starts 0 2015/05/03 14:57:54;ends 0 2015/05/0316:37:54;tstp 0 2015/05/03 16:37:54;cltt 0 2015/05/03 14:57:54;binding state active;next bindingstate free;rewind binding state free;hardware ethernet 00:0c:29:b0:c4:67;}

Configurazione del server Secondario

Anche qui iniziamo con l'installare il pacchetto dhcpd

# yum install dhcp* -y

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Editiamo il file dhcpd.conf

# nano /etc/dhcp/dhcpd.conf

eseguiamo questa configurazione

======================================================================

Server secondario======================================================================

#dhcpd.conf

authoritative;option domain-name "lan.test";option domain-name-servers 10.1.100.20, 10.1.100.21;

default-lease-time 600;max-lease-time 7200;

# fail over configuration

failover peer "dhcp-backup" { secondary; # Questo è il secondario address 10.1.100.21; # Questo server DHCP a il seguente IP port 647; peer address 10.1.100.20; # IP del DHCP primario peer port 647; max-response-delay 60; max-unacked-updates 10; load balance max seconds 3;}

subnet 10.1.100.0 netmask 255.255.0.0 { option domain-name "lan.test"; option domain-name-servers 10.1.100.20, 10.1.100.21; option broadcast-address 10.1.100.255; option routers 10.1.100.254; pool { failover peer "dhcp-backup"; range 10.1.100.101 10.1.100.230; default-lease-time 6000; max-lease-time 72000; }}

Riavviamo ora i servizi

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# service dhcpd on

# chkconfig dhcpd on

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