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COLUMNS giugno 2011 - · PDF fileoccupano un posto di riguardo nella letteratura per...

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Sound and Music - Novità discografiche GIUGNO 2011 Steve Reich Kristjan Järvi dirige la musica orchestrale del grande compositore americano
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Sound and Music - Novità discografi che GIUGNO 2011

Steve ReichKristjan Järvi dirige la musica orchestraledel grande compositore americano

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Columns - GIUGNO 2011

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Hyperion 2CPO 5Telarc 8Chandos 8LSO 12Audite 12Wigmore Hall 12Tactus 13Urania 13Playa Sound 19Linn Records 20Analogue Productions 20Clearaudio 21Esoteric 21Hi-Q Records 22Impex 23OMR 23Premium 24Pure Pleasure 25Speakers Corner 25Stochfi sch 26

In questo numero…CH

SA50

91

Più premiati 30

Servizio novità 27

Primo piano 9

STEVE REICHopere orchestraliChorus Sine Nomine,Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi

L’intervista 28

David Russell

AA.VV.ENCORES DI PABLO CASALSAlban Gerhardt, violoncello; Cecile Licad, pianoforte

CDA67831 (CD alto prezzo)

D. Potter: Chanson villageoise op. 62 n. 2; Mazurka op. 11 n. 3; Vito op. 54 n. 5 C. Debussy: Menuet B. Godard: Berceuse de Jocelyn G. Sgambati: Serenata napoletana op. 24 n. 2 E. Lassen: Mit deinen blauen Augen F. Chopin: Notturno op. 9 n. 2; Preludio op. 28 n. 15 Goccia d’acqua G. Fauré: Après un rêve op. 7 n. 1 R. Wagner: To the Evening Star E. Elgar: Salut

d’amour op. 12 L. Boccherini: Allegro moderato M. de Falla: Nana E. MacDo-well: Romanze op. 35 E. Granados: Andaluza op. 37 n. 5 F. Kreisler: Chanson Louis XIII and Pavane C. Saint-Saëns: Le Cygne (dal Carnevale degli animali); Allegro appassionato op. 43 P. Casals: Il canto degli uccelliQuesto sensazionale disco del violoncellista tedesco Alban Gerhardt propone una silloge dei brani con cui Pablo Casals era solito chiudere i suoi concerti. Considerato uno dei migliori so-listi di tutti i tempi, il grande violoncellista spagnolo aveva un repertorio vastissimo, che comprendeva una serie di bis che il suo pubblico attendeva sempre con impazienza febbrile. Accan-to a una serie di trascrizioni di celebri pagine di compositori del calibro di Gabriel Fauré, Fryderyk Chopin, Camille Saint-Saëns, Luigi Boccherini e Richard Wagner, questo disco comprende tre piccoli gioielli musicali di David Potter, Vito, Chanson village-oise e la Mazurka in sol minore, brani di deliziosa bellezza che occupano un posto di riguardo nella letteratura per violoncello e che Gerhardt esegue con straordinaria eleganza e una vitalità molto coinvolgente. Sotto il profi lo stilistico, le interpretazioni di Gerhardt non scadono mai in un autocompiacimento fi ne a se stesso e fanno leva su sonorità di meravigliosa brillantezza e su un’intonazione assolutamente irreprensibile. In questo di-sco Gerhardt è accompagnato con grande intelligenza e spiccata musicalità dalla pianista Cecile Licad, che fa il suo esordio nel prestigioso catalogo della Hyperion. Con questo disco Gerhardt e la Licad si dimostrano interpreti di altissimo livello, a proprio agio sia nei brani dal carattere più estroverso sia nelle pagine elegiache e meditative.

Alban Gerhardt su HYPERION:

SERGEI PROKOFIEVCONCERTO PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA OP. 58. SINFONIA- CONCERTO OP. 125A. Gerhardt, violoncello; Bergen Philharmonic Orchestra, A. LittonCDA67705 (CD alto prezzo)

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Columns - GIUGNO 2011

AA.VV.THE BALLAD SINGERGerald Finley, baritono; Julius Drake, pianoforte

CDA67830 (CD alto prezzo)

L. van Beethoven: Aus Goe-thes Faust op. 75 n. 3 C. Loewe: Edward op. 1 n. 1; Die wandelnde Glocke op. 20 n. 3 F. Schubert: Erlkönig D328 R. Schumann: Die Löwenbraut op. 31 n. 1; Der Schatzgräber op. 45 n. 1 J. Brahms: Es war ein Markgraf überm Rhein WoO33 n. 29 H. Wolf: Der Feuerreiter G. Mahler: Wo die

schönen Trompeten blasen C. Villiers Stanford: La belle dame sans merci C. Scott: Lord Randall A. Sullivan: The Lost Chord L. Emanuel: The Desert C. Porter: The Tale of the OysterL’ultima uscita della collaudatissima e pluripremiata accoppiata composta da Gerald Finley e da Julius Drake prende in esame i generi letterari e musicali che ispirarono i più grandi protago-nisti del Romanticismo tedesco. Per gran parte del XIX seco-lo i compositori e i poeti di maggior talento videro la ballata come il collegamento più naturale con la gloriosa tradizione dei menestrelli medievali. Con la loro spiccata propensione per il macabro e il carattere visionario dei loro personaggi, le ballate riuscivano a soddisfare i gusti gotici e tenebrosi del pubblico romantico. Il programma di questo disco presenta una silloge dei maggiori capolavori di questo genere, spaziando da opere famosissime come l’Erlkönig di Schubert a brani virtualmente sconosciuti ma non per questo meno affascinanti. Accanto alle opere più signifi cative dei massimi esponenti del Romanticismo tedesco, questo disco propone alcune celebri ballate della tradi-zione inglese. Lo straordinario talento per la caratterizzazione dei sentimenti e l’eccezionale capacità di narrare storie favolose di Gerald Finley, contribuiscono a rendere il baritono inglese l’interprete ideale di queste meravigliose perle della letteratura vocale ottocentesca. Un disco originale e di sorprendente pia-cevolezza.

Gerald Finley e Julius Drake su HYPERION:

ROBERT SCHUMANNDICHTERLIEBE E ALTRI LIEDER SU TESTI DI HEINEGerald Finley, baritono; Julius Drake, pianoforteCDA67676 (CD alto prezzo)

BENJAMIN DALE - YORK BOWENOPERE PER PIANOFORTEDanny Driver, pianoforte

CDA67827 (CD alto prezzo)

B. Dale: Sonata in re mino-re; Prunella; Night Fancies Y. Bowen: Miniature Suite op. 14Benjamin Dale scrisse la monumentale Sonata in re minore quando frequentava ancora il corso di composi-zione alla Royal Academy of Music di Londra e la dedicò al suo amico Bo-

wen, che la eseguì per la prima volta all’Academy nel 1905 suscitando l’ammirazione del pubblico grazie alla sua struttura originale e ricca di spunti arditi, alla sua coerenza tematica e alla sua stupefacente tavolozza timbrica. Sotto il profi lo stili-stico, in quest’opera Dale riuscì a far coesistere la tradiziona-le sequenza del movimento lento, dello scherzo e del fi nale in una fantasiosa serie di variazioni. Il programma di questo disco propone altri due brani di Dale, Prunella e Night Fancies, ope-re di meravigliosa bellezza nelle quali il compositore inglese adottò una scrittura ricca di sfumature molto vicina alla pittura impressionista. Il disco si chiude in maniera molto opportuna con la prima registrazione mondiale della Miniature Suite in do maggiore di York Bowen, il cui Humoresque venne dedicato a Dale. L’espressione ricca di sensibilità e la scrittura virtuo-sistica di quest’opera esaltano le doti di Danny Driver, che si conferma uno degli interpreti migliori di questo repertorio. La strepitosa incisione delle sonate di Bowen ha contribuito a lan-ciare il giovane pianista inglese nell’empireo del concertismo internazionale e la spontaneità, la passione e il lirismo con cui ha affrontato questi lavori di incredibile diffi coltà sono state re-censite in termini entusiastici dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Questo disco pieno di musica elettrizzante è destinato a consolidarne la fama, trasformandolo da grande promessa in luminosa realtà.

Danny Driver su HYPERION:

MILI BALAKIREVOPERE PER PIANOFORTEDanny Driver, pianoforteCDA67806 (CD alto prezzo)

JAMES MACMILLANOPERE SACREJonathan Vaughn, organoWells Cathedral Choir, Matthew Owens

CDA67867 (CD alto prezzo)

J. MacMillan: Jubilate Deo; Serenity; Magnifi cat and Nunc dimit-tis; Tremunt videntes angeli; On Love; …here in hiding…; Give me justice; The Lamb has come for us from the House of David; Le tombeau de Georges Rouault per organo

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Nel corso degli ultimi anni James MacMillan si è mes-so in luce per le sue straor-dinarie opere corali, caratte-rizzate da una scrittura tanto originale quanto facilmente comprensibile e gradevole all’ascolto. L’aspetto più qualifi cante della produzio-ne di MacMillan è costitui-to dalla straordinaria idio-

maticità con cui viene trattata la voce umana, un fatto che a detta di molti consentirà alle opere del compositore scozzese di superare il sempre arduo esame del tempo. La maggior parte dei suoi lavori è pervaso dai dogmi del cattolicesimo, che MacMil-lan cerca di far coesistere con la vita di ogni giorno. Il program-ma di questo splendido disco mette in luce la stupefacente varie-tà della sua musica, spaziando dalla scrittura solenne e stilisticamente assai complessa del Magnifi cat and Nunc dimittis ai toni meravigliosamente intimi di On Love, opera composta da un MacMillan ancora studente per il matrimonio di uno dei suoi migliori amici. Il Wells Cathedral Choir dimostra di essere in forma smagliante, eseguendo queste opere con eleganza e gran-de partecipazione emotiva. Ascoltando queste interpretazioni intrise di sensibilità e sorrette da un suono molto luminoso è fa-cile capire cosa abbia spinto alcuni critici a defi nire questa for-mazione il coro di cattedrale migliore del Regno Unito. Il disco si chiude con un lavoro di grandissima diffi coltà, Le tombeau de Georges Rouault, una delle cinque opere scritte da MacMillan per l’organo, che consente a Jonathan Vaughn di sfoggiare tutto il suo virtuosismo.

HERBERT HOWELLSTHE WINCHESTER SERVICESimon Bell, organo; Winchester Cathedral Choir, A. Lumsden

CDA67853 (CD alto prezzo)

H. Howells: Jubilate Deo “St Peter ad Vincula”; Thee will I love; The Winchester Service; Rhapsody n. 4 per organo; Come, my soul; Te Deum “St Mary Redcliffe”; Coventry An-tiphon; A Flourish for a Bid-ding per organo; Antiphon; The fear of the Lord; Exultate DeoI dischi realizzati per la

Hyperion dal Winchester Cathedral Choir sono unanimemente considerati tra i titoli corali più belli dell’etichetta londinese. Con questo disco incentrato su uno dei massimi esponenti del-la tradizione corale inglese del XX secolo l’etichetta londinese inaugura una nuova collaborazione con il coro di Winchester e

con il suo nuovo direttore Andrew Lumsden. Herbert Howells è considerato uno degli esponenti più autorevoli della musica sa-cra del XX secolo e se la sua fama postuma è basata soprattutto sul commovente anthem Like as the Hart e su molte delle opere da lui scritte tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Va comunque detto che le opere da lui scritte negli ultimi anni della sua carrie-ra sono pervase dalla stessa bellezza e intensità, come si può no-tare ascoltando questo splendido disco. Sebbene nel corso degli ultimi anni molte formazioni corali abbiano evitato queste opere a causa delle loro non trascurabili diffi coltà tecniche, oggi grazie al Winchester Cathedral Choir la Hyperion rivela al pubblico una serie di gemme tanto belle quanto ingiustamente dimenti-cate. Scritto nel 1969, il Winchester Service affonda le radici nel canto gregoriano e mette in evidenza la sofi sticata scrittura cromatica e l’incredibile ricchezza delle architetture armoniche di Howells. Il Winchester Cathedral Choir dimostra di possede-re una affi nità istintiva con lo stile di Howells, sfoggiando una sensibilità e una precisione fuori dal comune e meravigliose so-norità dai tratti inconfondibilmente inglesi.

JOHANN SEBASTIAN BACHINTEGRALE DELLE SONATE PER FLAUTOL. Beznosiuk, fl auto; P. Nicholson, clavicembaloR. Tunnicliffe, violoncello, R. Brown, fl auto; E. Kenny, arciliuto

CDD22077 (2 CD al prezzo di 1)

Johann Sebastian Bach compose le sue sonate per fl auto tra il 1720 e il 1724, in un’epoca in cui il fl auto dolce stava per essere sop-piantato dal più eclettico traversiere. Questo cofanet-to doppio disponibile al prezzo di un solo CD propo-ne interpretazioni raffi nate e molto eleganti, rese ancor

più attraenti dalle sonorità morbide e vellutate del fl auto d’epoca di Liza Beznosiuk. «Sono sicuro che ascolterò più e più volte queste splendide interpretazioni» (International Record Review) «Lisa Beznosiuk conosce benissimo l’arte di prendere il tempo di respirare, di lasciare in sospeso la frase musicale e di affrontare con disinvoltura anche i passaggi più virtuosistici» (Répertoire, Francia) «La Beznosiuk si accosta a queste opere con un approc-cio impeccabile, con un suono meravigliosamente scuro e una fl uidità che fa sembrare questi brani semplici come la prima le-zione di una classe del metodo Suzuki […] Nel complesso si tratta di una versione attraente e molto autorevole di opere di importanza fondamentale» (Fanfare, Stati Uniti) «Un ascolto di rara piacevolezza […] Tra le numerose versioni di queste opere disponibili sul mercato, questa edizione della Hyperion si colloca senza dubbio ai primissimi posti della lista» (Goldberg)BBC MUSIC MAGAZINE PICK OF THE MONTH

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Columns - GIUGNO 2011

AA.VV.MY SPIRIT HATH REJOICEDChristopher Dearnley, organoSt Paul’s Cathedral Choir, John Scott

CDH55402 (CD medio prezzo)

T.T. Noble: Evening Servi-ce op. 6 H. Howells: Glou-cester Service H. Murrill: Magnifi cat e Nunc dimittis in mi maggiore B. Harwo-od: Morning, Communion and Evening Service op. 6 H. Darke: Complete Servi-ce in fa maggiore H. Whit-ton Sumsion: Magnifi cat e Nunc dimittis in sol mag-

giore G. Dyson: Evening Service in re maggiore«Le interpretazioni di queste deliziose opere sono assolutamente superbe» (Fanfare, Stati Uniti)GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE

PIERRE DE LA RUEOPERE SACREChristopher Wilson, Shirley Rumsey, liutiGothic Voices, Christopher Page

CDH55296 (CD medio prezzo)

P. de La Rue: Missa De Feria; O Domine, Jesu Christe; Pater de celis Deus; Regina celi; Missa Sancta Dei genitrix; Salve reginaCon questo disco il gruppo diretto da Page fa un passo avanti di un secolo rispetto al suo repertorio consueto con risultati a dir poco stu-

pefacenti. Pierre de la Rue fu uno degli autori più prolifi ci del XV secolo, potendo vantare al suo attivo almeno 29 messe attri-buibili con ragionevole certezza, tra le quali spiccano la Missa De Feria e la Missa Sancta Dei Genitrix, considerate da molti addetti ai lavori tra le opere sacre migliori dell’ultimo scorcio del XV secolo. La musica di de la Rue presenta numerose ci-tazioni da opere di altri autori, un grande senso coreografi co e una spiccata propensione per le voci gravi. Oltre alle due messe, questo disco propone il Pater de celis Deus, considerato da mol-ti studiosi il mottetto più vasto e grandioso di de la Rue, caratte-rizzato da una elaborata scrittura contrappuntistica a tre parti e da un meraviglioso canone a sei voci, e altri tre mottetti eseguiti come intavolature di liuto in edizioni realizzate da Christopher Wilson per questo disco.

FRANCIS POULENCVOYAGE À PARISFelicity Lott, soprano; Graham Johnson, pianoforte

CDH55366 (CD medio prezzo)

F. Poulenc: Voyage à Pa-ris; Deux Mélodies de Guil-laume Apollinaire (Montparnasse; Hyde Park); Bleuet; Voyage; Hôtel; Trois Poèmes de Louise Lalanne (Le présent; Chanson; Hier); Tel jour telle nuit (Bonne journée; Une ruine coquille vide; Le front comme un

drapeau perdu; Une roulotte couverte en tuiles; À toutes brides; Une herbe pauvre; Je n’ai envie que de t’aimer; Figure de force brûlante et farouche; Nous avons fait la nuit); Tu vois le feu du soir; Métamorphoses (Reine des mouettes; C’est ainsi que tu es; Paganini); Colloque; Deux Poèmes de Louis Aragon (C; Fêtes galantes); Priez pour paix; À sa guitare; Toréador; Nous vou-lons une petite soeur; Les chemins de l’amour«Questo disco vi incanterà. Migliore del mese» (Hi-Fi News) «Caldamente raccomandato» (BBC Record Review).

ANTON BRUCKNERINTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 1Sinfonieorchester Basel, Mario Venzago

CPO777615 (2 CD alto prezzo)

A. Bruckner: Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore (ultima versione del 1879-80); Sinfonia n. 7 in mi maggioreOgni volta che Mario Venzago pone mano a un progetto di ampio respiro si può scommettere che ne verrà fuori qualcosa di straordinario. Nel 2010

questo è accaduto con la registrazione delle sinfonie di Ro-bert Schumann e da allora sia il pubblico sia gli addetti ai lavori attendono con spasmodica impazienza l’uscita dell’in-tegrale delle sinfonie di Bruckner, che Venzago ha affron-tato con un approccio radicalmente nuovo. «Questa nuova integrale si pone l’obiettivo di dimostrare che Bruckner non

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scrisse la stessa sinfonia per nove volte (come si sente dire spesso), ma che in ognuna di esse è contenuto un messaggio preciso, per esprimere il quale il compositore di Linz concepì principi sempre nuovi e immagini sonore in costante evolu-zione. Per questo motivo, ho deciso di eseguire le nove sinfo-nie con un’orchestra di dimensioni, cultura e tradizioni molto diverse. Al pari di ogni interpretazione musicale, il progetto A Different Bruckner coglie un momento particolare. Queste registrazioni cercano di mettere in evidenza gli aspetti più caratteristici di ogni sinfonia, ma lo stesso criterio viene ap-plicato anche alla struttura complessiva di ciascun lavoro, enfatizzando la linea melodica che pervade queste sinfonie nella tradizione di Franz Schubert (che si pone in netto con-trasto con la scrittura massiccia e intrisa di pathos che molti tendono ad associare alle sinfonie di Bruckner), la propensio-ne per il rubato, i passaggi dai toni più liberi e le sezioni dai tratti sacri e rituali». Ve lo possiamo garantire: la CPO vi ha preparato un’esperienza d’ascolto imperdibile.

CARL ORFFEIN SOMMERNACHTSTRAUMSolisti, Andechser FestspielchorAndechser ORFF-Akademie des Münchner Rundfunkorchesters Christian von Gehren

CPO777657 (2 CD alto prezzo)

C. Orff: Ein Sommer-nachtstraum Schauspiel con musica sulla traduzio-ne della commedia di Wil-liam Shakespeare realizza-ta da August Wilhelm SchlegelNel 1964 a Stoccarda ven-ne eseguita per la prima volta la versione defi nitiva di Ein Sommernachtstraum

di Carl Orff, opera ispirata al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. Quest’opera è il frutto di un lavoro durato oltre mezzo secolo, nel corso del quale Orff si era dedi-cato con impegno alla commedia del Bardo, scrivendone due edizioni e ben quattro versioni. In Ein Sommernachtstraum Orff si era posto l’obiettivo di far coesistere la musica, la de-clamazione, la recitazione teatrale e l’allestimento scenico in una maniera completamente innovativa che si ponesse in linea con il gusto dell’epoca, spingendosi al tempo stesso oltre le forme tradizionali della musica di scena e dell’opera teatrale. Per questa vera e propria impresa Orff decise di basarsi sulla traduzione tedesca fedele e priva di tagli realizzata da August Wilhelm Schlegel. Sotto il punto di vista strutturale, quest’ope-ra non presenta motivi dominanti in grado di guidare l’ascolta-tore nel dipanarsi della vicenda ma una imponente architettura sonora, che contiene una musica di straordinaria varietà, che

spazia dai temi individuali a brani molto elaborati come arie, danze e sezioni orchestrali. Questa splendida edizione è stata realizzata in collaborazione con il Festival Orff di Andechs e vede protagonista un eccellente cast vocale accompagnato con brillantezza e fantasia dalla Andechser ORFF-Akademie des Münchner Rundfunkorchesters diretta da un ispirato Christian von Gehren.

CHRISTIAN SINDINGOPERE PER VIOLINO E ORCHESTRAAndrej Bielow, violinoNDR Radiophilharmonie, Frank Beermann

CPO777114 (2 CD alto prezzo)

C. Sinding: Concerto n. 3 per violino e orchestra op. 119; Leggenda per violino e orche-stra op. 46; Romanza per violi-no e orchestra op. 100; Con-certo n. 1 per violino e orchestra op. 45; Concerto n. 2 per violino e orchestra op. 60; Suite per violino e orchestra op. 10; Abendstimmung per violino e orchestra op. 120

Sebbene oggi sia ricordato dal grande pubblico quasi esclusiva-mente per il brano pianistico Frühlingsrauschen (oltre che per le splendide registrazioni della sinfonie disponibili nel catalogo della CPO), Christian Sinding è uno dei pochi compositori nor-vegesi attivi tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo a essere riusciti ad affermarsi al di fuori del suo paese natale. A differen-za di Edvard Grieg, dopo aver portato a termine i suoi studi al Conservatorio di Lipsia Sinding non si legò indissolubilmente alla tradizione popolare norvegese e ai suoi particolari stilemi per prendere le distanze dall’impostazione accademica che gli era stata impartita, ma durante la sua permanenza a Monaco di Baviera si schierò al fi anco dei Nuovi Tedeschi e al linguaggio musicale di Richard Wagner. Sinding mantenne un grande in-teresse per il violino per tutta la durata della sua carriera, come dimostrano i suoi tre grandi concerti e le quattro pagine più bre-vi che scrisse per violino e orchestra. Queste splendide opere pervase da una vena melodica irresistibilmente romantica ci vengono proposte dalla CPO nell’interpretazione ricca di per-sonalità del giovane Andrej Bielow, accompagnato con slancio e vitalità da una NDR Radiophilharmonie in forma smagliante diretta da un ispirato Frank Beermann.

ADRIEN FRANÇOIS SERVAISOPERE PER VIOLONCELLO E ORCHESTRAWen-Sinn Yang, violoncelloMünchner Rundfunkorchester, Terje Mikkelsen

CPO777542 (CD alto prezzo)

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Columns - GIUGNO 2011

A.F. Servais: Souvenirs de Spa per violoncello e orchestra op. 2; Fantasia per violoncello e orche-stra; Fantaisie et Varia-tions brillantes sur la Val-se de Schubert per violoncello e orchestra op. 4; Le Barbier de Séville per violoncello e orche-stra op. 6; Concerto in si

minore per violoncello e orchestra op. 5«Il più grande compositore di opere per violoncello del no-stro secolo»: con questa frase un giornale di Colonia intitolò l’articolo che annunciava la morte improvvisa di Adrien-François Servais, un giudizio suffragato anche da Berlioz e da Rossini, che si spinse al punto da defi nirlo «il Paganini del violoncello». Servais ebbe anche il merito di rivoluzionare la tecnica del violoncello, spalancando a questo strumento prospettive virtuosistiche fi no ad allora inimmaginabili. Con ogni probabilità Servais fu anche il primo violoncellista a suonare utilizzando sempre il puntale, un’innovazione che diffuse in ogni parte del mondo sia durante le sue lunghe tournée sia tramite i suoi allievi. Le sue opere sono perva-se da un fascino romantico e da una sofi sticata ironia e im-pongono ai loro interpreti diffi coltà tecniche di ogni genere, come si può notare ascoltando Souvenir de Spa op. 2, una fantasia composta nel 1844 con la quale il giovane Pablo Ca-sals ridusse al silenzio un arrogante successore di Servais al posto di professore di violoncello al Conservatorio di Bruxel-les. La strepitosa performance di Wen-Sinn Yang conferma un detto molto diffuso qualche decennio fa, secondo cui «in confronto, la scrittura virtuosistica delle Variazioni Rococò di Ciaikovsky è un gioco da ragazzi».

GEORGE ONSLOWINTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE - VOLUMI 3 E 4Trio Cascades

CPO777232 (2 CD medio prezzo)

G. Onslow: Trio per archi e pianoforte op. 20; Trio per archi e pianoforte op. 3 n. 1; Trio per archi e pianoforte op. 14 n. 1; Trio per archi e pianoforte op. 26; Trio per archi e pianoforte op. 14 n. 3; Trio per archi e pianoforte op. 3 n. 3Gli ultimi due volumi

dell’integrale dei trii per archi e pianoforte di George Onslow dimostrano al di là di qualsiasi dubbio quanto fosse doverosa

la rivalutazione di questa musica di volta in volta virtuosisti-ca, espressiva, drammatica, intima, sensibile e assolutamente impeccabile sotto l’aspetto dello stile. I lavori presentati in questi due dischi sfoggiano un’incredibile ricchezza di idee melodiche e - in più di un’occasione - un sorprendente cro-matismo. Fin dalle prime battute dell’Allegro energico con cui si apre il Trio n. 7 op. 20 appare evidente che nel 1822 Onslow era già entrato pienamente in una fase nella quale il pianoforte era passato da semplice accompagnatore del violino e del violoncello a strumento concertante a tutti gli effetti, a cui erano affi date parti di notevole virtuosismo. In quest’opera, defi nita spesso «brano da salotto», il composito-re dà libero sfogo al suo stile brillante, che emerge soprattutto nei movimenti veloci. «I tre componenti del Trio Cascades conoscono alla perfezione lo stile con cui eseguire le opere di Onslow, sfoggiando al tempo stesso un’eleganza impalpabile e una sensibilità profondamente sentita» (klassik.com ottobre 2007, a proposito del secondo volume dell’integrale).

AA.VV.MUSICA BAROCCA DALL’ECUADOREnsemble Villancico, Peter Pontvik

CPO777568 (CD medio prezzo)

J. Hortuño: Vamos todos a ver Anonimo: Oy nue-stra reyna del cielo; Muy hermosa es María; Una tonadilla nueva; Sagales a prisa; Atención a la fra-gua amorosa; Canción de un negro al Niño Dios; Curi muyito; El negro José; Oygan que da; Ese viril con pan; Tono triste

para oración; Canción de una pastorita al Niño Dios G. Fernández Hidalgo: Salve Regina M. Blasco: De uno en uno vayan entrando; Ventezillo traviesso; La chacona me piden, vaya G. Pillajo: Al sol de la tierra y el cieloPresentando questo disco, il direttore dell’ensemble svedese Villancico Peter Pontvik ha affermato: «Non è sicuramente un fatto usuale imbattersi in musica del XVI secolo che non sia mai stata eseguita dai tempi in cui venne scritta». Nel cor-so di un viaggio di studio in Ecuador compiuto da Pontvik nel 2006 due musicologi locali lo aiutarono a consultare i mano-scritti di alcune opere sacre dalla scrittura polifonica molto elaborata contenute nel Codex Ibarra. Pontvik trascrisse alcu-ne delle opere più belle contenute in questo prezioso mano-scritto, che la CPO presenta in prima registrazione mondiale in questo splendido disco. Il Codex Ibarra ci ha tramandato solo pochi nomi di compositori - tra cui quelli di Manuel Blasco e di Joseph Hortuño - per cui la maggior parte delle opere eseguite è di autore anonimo. Sotto il profi lo stilistico,

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il Codex Ibarra è caratterizzato da una straordinaria varietà, spaziando da Oygan que da, un brano di autore anonimo an-cora legato alla scrittura rinascimentale, a Vamos todos a ver, un’opera di Hortuño dai tratti inconfondibilmente barocchi.Il programma di questo disco comprende anche alcuni vil-lancicos, melodie semplici e incantevoli che esprimono con grande eleganza l’eterogenea composizione etnica del po-polo ecuadoriano. In questo senso, questo disco costituisce una gradevole e interessantissima addizione alla discografi a delle opere barocche dell’America Latina sinora disponibili sul mercato.

ISAAC ALBÉNIZOPERE PER CHITARRADavid Russell, chitarra

TELCD32712 (CD alto prezzo)

I. Albéniz: Torre Ber-meja; Granada; Zambra Granadina; Cá diz; Prelu-dio; Rumores de la Cale-ta; Có rdoba; Cataluñ a; Capricho Catalá n; Cuba; Tango; Pavana; Zorzico; Minueto a Sylvia; Zam-bra-CaprichoSpaziando dai vivaci brani tratti dai Doce Piezas Ca-

racteristicas e dai pittoreschi Cantos de España alle incante-voli danze ispirate a temi gitani come la Zambra Granadina, questo disco presenta i brani più belli di Isaac Albéniz, tra cui alcuni lavori scritti in origine per altri strumenti. Composta nel 1886, la Suite Española n. 1 è uno dei primi brani caratte-ristici scritti da Albéniz. Il compositore scrisse che Granada è «una serenata, romantica fi no al parossismo e triste fi no alla disperazione, immersa nel profumo dei fi ori, nell’ombra dei cipressi e nella neve della Sierra […] Volevo esprimere la Granada araba, una città ricca di arte, bellezza ed emozioni». Albéniz scrisse le sette cartoline musicali dei Recuerdos de Viaje a Madrid tra il 1886 e il 1887 ispirandosi allo stile delle danze tradizionali spagnole. Rumores de la Caleta si riallac-cia al modello della malagueña, una danza dalle movenze delicate originaria di Málaga. Questo splendido disco va ad arricchire il vasto catalogo di Russell dedicato al repertorio tradizionale per chitarra, che tra le altre cose comprende ti-toli di grande interesse incentrati sulle opere del chitarrista-compositore paraguaiano Agustín Barrios Mangoré, dello spagnolo Federico Moreno Torroba, i tre concerti per chitarra (Concierto de Aranjuez, Fantasía para un Gentilhombre e Concierto para una Fiesta) di Joaquín Rodrigo e il recente Art of the Guitar.

AA.VV.FIESTA CRIOLLAWürttembergische Philharmonie Reutlingen; G. Castagna

CHAN10675 (CD alto prezzo)

Questo imperdibile disco propone una elettrizzante silloge di opere orchestrali - tutte in prima registrazio-ne mondiale! - scritte da compositori argentini, peru-viani, brasiliani e colombia-ni nella prima metà del XX secolo. Ascoltandolo, farete fatica a non abbandonarvi ai loro coinvolgenti ritmi

afro-cubani, alle evocative sonorità della tradizione creola e alla magia del tango. Allontanandosi dai cliché più conosciuti, il poco noto Milongón Festivo di Astor Piazzolla sfoggia una sor-prendente commistione di stili, nella quale il classico tango ar-gentino si fonde con infl uenze di Stravinsky, di Bartók e dei grandi maestri del jazz dell’epoca. Commissionato dal fi glio di Piazzolla, l’arrangiamento per grande orchestra presentato in questo disco è opera di Gabriel Castagna e non prevede l’impie-go del bandoneon. In questo disco la tradizione popolare suda-mericana incontra anche l’impressionismo, come si può notare nelle due opere del compositore argentino Manuel Gomez-Car-rillo, mentre Congada di Francisco Mignone si ispira in maniera evidente alle danze afro-brasiliane e Teodoro Valcárcel presenta il suo fascinoso stile peruviano in Concierto indio, un’opera per violino e orchestra di rapinosa e sorprendente bellezza. La Würt-tembergische Philharmonie Reutlingen è considerata una delle migliori orchestre tedesche, molto apprezzata sia in Germania sia all’estero. In questo disco è guidata da Gabriel Castagna, un direttore di notevole talento che nel corso degli ultimi anni si è esibito con molte orchestre negli Stati Uniti, in Europa e in Giap-pone.

Gabriel Castagna su CHANDOS:

ASTOR PIAZZOLLAOPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1CHAN10049 (CD alto prezzo)

ASTOR PIAZZOLLAOPERE ORCHESTRALI - VOLUME 2CHAN10419 (CD alto prezzo)

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S. Reich: Th ree Moviments; Th e Desert MusicIl compositore americano Steve Reich è uno dei pionieri del minimalismo musicale. Basata sui testi del poeta americano William Carlos Williams (1886-1963), Th e Desert Music è con ogni probabilità l’opera per coro e grande orchestra più importante composta da Reich nel corso degli ultimi anni. Questo imponente aff resco sinfonico ha tratto ispirazione an-che dai viaggi compiuti da Reich nel Deserto del Mojave, nelle White Sands e forse ad Alamagordo, la cittadina del New Me-xico sulla quale aleggiano ancora le sinistre ombre delle armi segrete di distruzione di massa che vi vennero sperimentate. Un’altra opportunità di scrivere un’opera per grande orche-stra venne off erta a Reich quando la Saint Louis Symphony Orchestra gli commissionò i Th ree Moviments, un lavoro di ampio respiro che fu eseguito per la prima volta a Saint Louis

nell’aprile del 1986 da Leonard Slatkin. Come in Th e Desert Music, anche nei Th ree Moviments la corposa compagine di archi è divisa in due sezioni collocate alla destra e alla sini-stra del direttore in modo da creare quell’eff etto antifonale che rappresenta uno degli aspetti più caratteristici dello stile di Reich. Dopo aver ascoltato la magnifi ca interpretazione di Kristjan Järvi, Reich l’ha defi nita «incisiva, diretta e intensa», aff ermando poi che «questa registrazione dei Th ree Movi-ments è la migliore che ho ascoltato fi no a questo momento. Th e Desert Music è eseguita con un ricco suono orchestrale, che comunque non pregiudica la resa dei dettagli. Kristjan Järvi, la Tonkünstler-Orchester e Sine Nomine si accostano alle mie opere con una precisione ritmica e un tono rilassato che si pongono perfettamente in linea con il loro stile. Tanti complimenti e un caloroso ringraziamento a tutti».

Kristjan Järvi su CHANDOS

LEONARD BERNSTEINmass Randall Scarlata, Company of Music, Tölzer Knabenchor;Chorus Sine Nomine; Absolute Ensemble,Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan JärviCHSA5070 (2 SACD alto prezzo) EDITOR’S CHOICE (Gramophone)

FRANZ SCHMIDTdas buch mit sieben siegeln (1935-37)Solisti, Wiener Singverein,Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan JärviCHSA5061 (2 SACD alto prezzo)

STEVE REICHopere orchestraliChorus Sine Nomine,Tonkünstler-Orchester Niederösterreich, Kristjan Järvi

CHSA5091 (SACD alto prezzo)PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale€ 14,90 (prezzo consigliato - fino al 31.07.2011)

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Columns - GIUGNO 2011

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MIKLÓS RÓZSAINTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI - VOLUME 2Jennifer Pike, violino; Paul Watkins, violoncelloBBC Philharmonic Orchestra, Rumon Gamba

CHAN10674 (CD alto prezzo)

M. Rózsa: Variazioni su un canto popolare ungherese op. 4; La fi glia del vignaiolo op. 23a; Notturno ungherese op. 28; Concerto per violoncello e orchestra op. 32Miklós Rózsa è conosciuto soprattutto per le sue colon-ne sonore, grazie alle quali ottenne 13 nomination agli Oscar e tre vittorie con A

Double Life, Ben Hur e Spellbound di Alfred Hitchcock. Oltre alle colonne sonore, Rózsa scrisse però anche parecchi lavori orchestrali, tra i quali si distinguono alcuni concerti di pregevole fattura. Il Concerto per violoncello e orchestra op. 32 è un’opera dai toni cupi, selvaggi e a tratti addirittura brutali. Quest’opera è suddivisa in tre tempi, un primo movimento dall’incedere deci-so e trascinante, un Andante dai toni introspettivi e un vigoroso Finale che chiude il concerto in maniera molto brillante. Solista di questo concerto è Paul Watkins, considerato da molti critici uno dei migliori violoncellisti inglesi, collaboratore stabile delle principali orchestre del Regno Unito e protagonista per ben sei volte dei BBC Proms. Da poco diventata artista esclusiva Chan-dos, la violinista Jennifer Pike ci offre una splendida interpre-tazione delle Variazioni su un tema popolare ungherese op. 4, un’opera comprendente un tema e 14 variazioni caratterizzata da una scrittura orchestrale estremamente ricca. Rózsa prescrisse di eseguire queste variazioni senza pause, un fatto che richiede al solista un’espressività e un virtuosismo assolutamente fuori dal comune.

Già disponibile:

MIKLÓS RÓZSAINTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI - VOLUME 1BBC Philharmonic Orchestra, Rumon GambaCHAN10488 (CD alto prezzo)

JOHANN SEBASTIAN BACHVARIAZIONI GOLDBERGSteven Devine, clavicembalo

CHAN0780 (CD alto prezzo)

Le Goldberg di Johann Sebastian Bach sono considerate tra le serie di variazioni più ispirate e stilisticamente perfette di tutti i tempi e una delle composizioni più ambiziose mai scritte per il clavicembalo.

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LISZTIN PROMOZIONESU CHANDOS

Vol. 1CHAN10341

Vol. 3CHAN10417

Vol. 2CHAN10375

Vol. 4CHAN10490

Vol. 5CHAN10524

Opere per Piano e Orchestra CHAN10371 (3CD)

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In questo disco vengono presentate nella splendida interpretazione di Steven Devine su un clavicembalo a due manuali realizzato nel 2000 da Colin Booth su un modello di Fleischer del 1710. Le Variazioni Goldberg iniziano con un’Aria ornamentata di me-ravigliosa semplicità, intor-

no alla quale Bach costruisce una serie di trenta variazioni che spaziano dai toni più estroversi a una pacata e serena introspe-zione. Lo straordinario livello artistico di quest’opera non è do-vuto tanto alla sua lunghezza, quanto alla sua incredibile varietà di stili e di affetti e alla continua riproposizione dell’Aria iniziale che contribuisce a garantirne una rigorosa coerenza espressiva. Secondo quanto ci è stato tramandato, le Variazioni Goldberg sarebbero state commissionate a Bach dal barone von Keiser-ling, ambasciatore russo alla corte di Dresda, per trascorrere in maniera più serena le sue inquiete notti insonni e il loro nome deriverebbe da quello del clavicembalista di Keiserling, che le avrebbe eseguite per la prima volta. In ogni caso, il capolavoro bachiano fu pubblicato nel 1741, mentre Goldberg era nato nel 1727 per cui - a meno che non fosse dotato di un talento più unico che raro - è più probabile che il sommo Cantor lipsiense lo abbia scritto per suo fi glio primogenito Wilhelm Friedemann e che ne abbia donato una copia al giovane Goldberg solo in un secondo tempo. Quale che sia l’origine di quest’opera, nessuno può metterne in dubbio l’assoluta eccellenza. Secondo quanto detto da Steven Devine, le Variazioni Goldberg sono «una mera-vigliosa serie di movimenti di danza, nei quali si alternano effu-sioni di passionalità e brillanti spunti virtuosistici, tutti basati su un’Aria di incredibile semplicità».

GEORGE ENESCUQUARTETTI PER ARCHI E PIANOFORTESchubert Ensemble

CHAN10672 (CD alto prezzo)

G. Enescu: Quartetto n. 1 per archi e pianoforte op. 16; Quartetto n. 2 per archi e pianoforte op. 30George Enescu fu un musi-cista dal talento tanto vasto quanto multiforme, metten-dosi in evidenza come vir-tuoso di violino, direttore d’orchestra, pianista, orga-nista, violoncellista, nonché

baritono tutt’altro che disprezzabile. Purtroppo, il genio musica-le e l’incredibile ecletticità di Enescu fi nirono per oscurare la sua

eccellente attività di compositore. Nel corso della sua carriera, Enescu scrisse cinque sinfonie, un’opera lirica e un gran numero di lavori cameristici, tra i quali spiccano i due quartetti per ar-chi e pianoforte proposti in questo disco. Purtroppo, anche nel mercato discografi co di oggi queste opere continuano a contare un numero molto limitato di incisioni, restando ai margini del repertorio anche delle stagioni concertistiche. Uno dei parados-si dello stile di Enescu è costituito dal fatto che, nonostante le precise indicazioni vergate sulle edizioni di tutte le sue opere cameristiche, la sua scrittura dà a molti l’impressione di esse-re quasi improvvisata. Questo aspetto appare particolarmente evidente nei due quartetti per archi e pianoforte. Sotto il profi lo stilistico, queste opere si inseriscono nel solco della tradizione tardo romantica, ma vantano solide fondamenta legate al XX secolo. Con la loro scrittura elaborata, virtuosistica e molto ori-ginale, i due quartetti di Enescu rivelano diversi elementi propri degli stili di Mahler, Wagner, Fauré e Ravel, un fatto che non gli impedisce però di rimanere legati a fi lo doppio alle inconfondi-bili sonorità della musica popolare romena. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, si tratta di lavori estremamente complessi, un fatto che non può stupire nessuno, essendo stati scritti dal ma-estro di Yehudi Menuhin, Arthur Grumiaux, Ida Haendel e altri violinisti passati alla storia per il loro straordinario virtuosismo. I membri dello Schubert Ensemble dimostrano di conoscere molto bene queste opere, che nel corso del 2010 hanno eseguito hanno eseguito più volte in tutte le principali sale da concerto inglesi e straniere.

FLORENT SCHMITTOPERE VOCALISusan Bullock, sopranoSão Paulo Symphony Orchestra and Choir, Yan Pascal Tortelier

CHSA5090 (SACD alto prezzo)

F. Schmitt: Psaume 47 op. 38; La Tragédie de Salomé op. 50; Le Palais hanté op. 49Triste destino quello di Florent Schmitt. Infatti, se in vita fu considerato un compositore di alto livello e un critico molto autorevole, la sua produzione cadde nel più totale oblio subito dopo la sua morte. Le tre opere

presentate in questo disco sono tutte molto rappresentative per motivi diversi, per la loro vitalità ritmica, la loro orchestrazione ricca e molto variegata, il fantasioso impiego delle armonie tra-dizionali e - nel caso di Le Palais hanté e di La Tragédie de Sa-lomé - per l’esplorazione del lato più oscuro dell’animo umano. Il Salmo n. 47 per soprano, coro, organo e orchestra di Schmitt venne eseguito per la prima volta nel 1906. Il franco successo ottenuto da questo lavoro spinse Schmitt a scrivere diverse altre

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ROBERT SCHUMANNTRII PER ARCHI E PIANOFORTESchweizer Klaviertrio

AUD92654 (SACD alto prezzo)

R. Schumann: Trio n. 1 per archi e piano op. 63; Trio n. 2 per archi e piano op. 80Composti entrambi nel 1847, i trii per archi e pia-noforte di Robert Schu-mann costituiscono due dei principali caposaldi della letteratura cameristica del XIX secolo, vantando una scrittura densa e molto

elaborata, nella quale i tre strumenti si trovano su un piano di sostanziale parità, e una vena melodica dai tratti inconfondibil-mente romantici. La lettura dello Schweizer Trio - formazione che per la Audite ha già realizzato una splendida edizione dei trii di Mendelssohn - possiede il giusto slancio espressivo e una maliosa cantabilità che fanno emergere l’anima del grande compositore di Zwickau e - anche grazie a una qualità sonora di assoluta eccellenza - va legittimamente a collocarsi tra le regi-strazioni di riferimento di queste splendide opere.

JOHN BLOWVENUS AND ADONISSophie Daneman, Roderick Williams, Elin Manahan ThomasThe Theatre of the Ayres, Elizabeth Kenny

WHLive0043 (CD medio prezzo)

J. Blow: Cloe found Amintas lying; Ground per violino e basso continuo; Venus and Adonis M. Lambert: Vos mépris chaque jour me cau-sent mille alarmes R. de Visée: ChaconneDopo una lunga e onorata carriera da liutista, Eliza-beth Kenny dimostra di essere una direttrice con i

fi occhi, come si può notare da questa splendida edizione di Ve-

opere di grandi dimensioni, tra cui La Tragédie de Salomé, oggi considerata uno dei brani più signifi cativi del compositore fran-cese. Scritto per una formazione strumentale piuttosto modesta, il balletto originale venne eseguito per la prima volta al Théâtre des Arts di Parigi, ma in seguito Schmitt lo rimaneggiò radical-mente, abbreviandone la durata e aumentando sostanzialmente l’organico. Le Palais hanté è basato su una poesia tratta dal rac-conto La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe. La maggior parte dei racconti di Poe è basata sulla convinzione che tutte le cose del mondo siano effi mere e che - per quanto buone e stabili possano sembrare - il Male sia sempre pronto a colpire dietro l’angolo. Nella sua opera Schmitt riesce a esprimere effi -cacemente il senso di implacabilità del destino che pervade la poesia con uno stile che ricorda quello di Liszt. Questo SACD vede assoluta protagonista la São Paulo Symphony Orchestra and Choir diretta da Yan Pascal Tortelier, artista esclusivo della Chandos, per la quale nel corso degli anni ha registrato parecchi dischi salutati con unanime entusiasmo dalla stampa specializ-zata di tutto il mondo.

FRANZ JOSEPH HAYDNLE STAGIONIMiah Persson, Jeremy Ovenden, Andrew Foster-WilliamsLondon Symphony Orchestra, Sir Colin Davis

LSO0708 (2 SACD basso prezzo)

Dopo lo straordinario suc-cesso ottenuto con la Cre-azione, oratorio che aveva contribuito a consolidare la sua fama in ogni angolo d’Europa, Haydn si lasciò convincere dal barone Gottfried van Swieten a mettere in musica un altro lavoro di ampio respiro, questa volta basato sulla

poesia di carattere pastorale The Seasons di James Thomson. Questo progetto diede nuove e inaspettate energie all’ormai anziano compositore di Rohrau, che realizzò uno dei suoi più grandi capolavori tratteggiando con musica di sublime bel-lezza lo scorrere delle stagioni dal punto di vista di tre conta-dini. Un nuovo trionfo per la London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis, che si conferma uno degli interpre-ti più affi dabili del repertorio corale del Classicismo inglese. Da parte sua, la LSO Live ci aggiunge una qualità sonora di incredibile trasparenza, che vi farà dubitare seriamente che si tratti di una registrazione live.

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nus and Adonis di John Blow, considerata da molti musicologi la prima opera di quella tradizione inglese che avrebbe portato prima al di poco posteriore Dido and Aeneas di Henry Purcell e qualche decennio più tardi agli straordinari capolavori di Georg Friedrich Händel e di Thomas Augustine Arne, uno degli autori più amati dagli inglesi per aver scritto Rule Britannia, una delle principali icone dell’orgoglio britannico. Il programma di questo bellissimo disco è completato dalla incantevole cantata pastorale Cloe found Amintas lying e dalla deliziosa Vos mépris chaque jour me causent mille alarmes del quasi sconosciuto Michel Lambert, che consentono di scoprire un lato pressoché inedito del repertorio vocale secentesco. Come sempre, l’accurata regi-strazione live della Wigmore Hall esprime la vitalità e l’imme-diatezza tipica dei concerti dal vivo.

GIOVANNI SGAMBATIINTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE - VOLUME 3Francesco Caramiello, pianoforte

TC841903 (CD alto prezzo)

G. Sgambati: Quattro Pezzi di seguito op. 18; Fogli vo-lanti op. 12; Romanza in la maggiore per pianoforte; Se-renata dalla Prima Sinfonia op. 16; Scherzo dal Quartetto op. 17 per pianoforte a quat-tro mani; Fantasie alpestriSebbene oggi sia fi nito ai margini del grande reperto-rio concertistico, Giovanni

Sgambati fu uno dei pianisti italiani di maggior talento della se-conda metà del XIX secolo, mettendosi in evidenza come enfant prodige all’età di appena sette anni, perfezionando i suoi studi con Franz Liszt e stringendo amicizia con Richard Wagner, che lo apprezzò al punto di aiutarlo a fare stampare le sue prime composizioni. Il terzo volume di questa serie di grandissimo interesse della Tactus consente di gettare luce su un ambito an-cora poco conosciuto del panorama musicale italiano del XIX secolo, vale a dire quello che non faceva capo al melodramma. Ne è protagonista Francesco Caramello, pianista di grande ta-lento ed ecletticità, che riesce a esprimere nel modo migliore l’originalissima scrittura di Sgambati. Una serie da non perdere assolutamente di vista.

BARBARA STROZZIARIETTE A VOCE SOLA OP. 6Tadashi Miroku, controtenore; Silvia Rambaldi, clavicembalo

TC616901 (CD alto prezzo)

B. Strozzi: Non pavento (Amante fedele); Compa-tite (Amante segreto); De-sistete (Soliloquio alli suoi pensieri); Respira mio core (B.D. che batte il fo-cile); Risolvetevi pensieri (Val esser costante); Lilla dici ch’io non t’amo (A Lilla che si dole ch’io non l’amo); Non ti doler cor

mio (Barbara crudeltà); Filli mia che mi ferì (Instabilità di Filli); Che si può fare? Figlia adottiva - ma probabilmente anche naturale - del ce-lebre poeta veneziano Giulio Strozzi, Barbara Strozzi fu una delle compositrici di maggior talento del XVII secolo. Ap-prezzata per la sua meravigliosa voce sopranile, la Strozzi ri-velò ben presto una spiccata propensione per la composizio-ne, dando alle stampe ben otto raccolte di lavori vocali basati in gran parte sui versi del padre. Nelle Ariette a voce sola op. 6 pubblicate nel 1657 la Strozzi esplora il tema dell’amore arcadico con una sincerità d’accenti che la strappa dall’arti-fi ciosità dell’epoca e le consente di esprimere sentimenti in grado di commuovere ancora oggi. Protagonisti assoluti di questo disco di sorprendente bellezza sono il giovane contro-tenore giapponese Tadashi Miroku e la clavicembalista Silvia Rambaldi, che si confermano interpreti di grande raffi natezza del repertorio secentesco.

GIACOMO PUCCINIMANON LESCAUTRenata Tebaldi, Mario Del MonacoOrchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia di RomaFrancesco Molinari-PradelliURWS125(2 CD al prezzo d 1 CD medi prezzo)

G. Puccini: Manon Le-scaut G. Verdi: Duetti da Il trovatore, La forza del destino, Aida e OtelloNonostante le dimensioni ipertrofi che raggiunte ne-gli ultimi anni dal mercato discografi co, la discogra-fi a del capolavoro giova-nile di Puccini continua a essere piuttosto esigua e

le edizioni di riferimento si contano sulla punta delle dita di

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una sola mano. Stranamente, l’edizione del 1954 con Renata Tebaldi e Mario Del Monaco registrata a Roma dalla Decca è assente da tempo dal mercato. Si tratta di un fatto davvero inspiegabile, visto che la Tebaldi è stata una delle Manon più signifi cative del Novecento e per molti critici addirittura la più importante. La sua interpretazione dell’eroina di Prevost raggiunge livelli di bellezza e di sensualità che la Callas e la Albanese sono riuscite appena a sfi orare, se non altro per la straordinaria bellezza del timbro vocale. Del Monaco, al contrario, è spesso stato discusso per l’eccessiva enfasi che conferisce al personaggio di De Grieux, ma nessuno può sot-tovalutare l’eccezionale potenza della sua voce e la grande espressività del fraseggio. In ogni caso si tratta di un’edi-zione storica, favolosamente registrata e magnifi camente diretta da Francesco Molinari-Pradelli, che rimane un punto di riferimento imprescindibile della discografi a pucciniana. Utilizzando al massimo la capienza dei due dischi è stato possibile aggiungere al secondo CD un bonus di oltre 45 minuti con lunghi duetti verdiani tratti da Il trovatore, La forza del destino, Aida e Otello eseguiti dalla Tebaldi e da Del Monaco.

GIACOMO PUCCINITURANDOTBirgit Nilsson, Giuseppe Di Stefano, Leontyne PriceWiener Philharmoniker, Francesco Molinari-PradelliURNWS123(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)

Impossibili da raccogliere in studio di registrazione per questioni contrattuali con le rispettive case di-scografi che, Birgit Nils-son, Giuseppe Di Stefano e Leontyne Price cantano insieme in questa favolosa registrazione viennese del 1961. Una pubblicazione che riteniamo sempre in-

dispensabile nella discografi a di Puccini.

GIUSEPPE VERDIFALSTAFFT. Gobbi, R. Tebaldi, R. Capecchi, F. Barbieri, M. FreniOrchestra e Coro Teatro di San Carlo di Napoli, M. RossiURNWS121(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)

Tra i tanti personaggi verdiani registrati per Decca da Renata Tebaldi manca quello di Alice del Falstaff. Numerose edizio-ni dal vivo hanno ovviato a questa mancanza, ma solo questa preziosa testimonianza fi ssata su disco nel 1961 a Napoli rag-giunge a nostro giudizio la perfezione.

E perfetta lo è soprattutto per l’eccezionale qualità del suono e per la disciplina del pubblico. Per il resto i nomi del cast vocale non hanno bisogno di presentazione, dal Falstaff ineguagliato di Tito Gobbi all’incantevole e perfetta Nannetta di Mi-rella Freni, senza dimenti-care le eccezionali interpre-

tazioni che Renato Capecchi e Fedora Barbieri danno di Ford e di Quickly. Una pubblicazione da ascoltare e collezionare!

WOLFGANG AMADEUS MOZARTDON GIOVANNICesare Siepi, Cesare Valletti, Fernando CorenaLeontyne Price, Birgit Nilsson, Wiener PhilharmonikerErich Leinsdorf

URN124 (3 CD al prezzo di 1 CD alto prezzo)

W.A. Mozart: Don Gio-vanni C. Debussy: La Mer M. Ravel: Suite n. 2 da Daphnis et ChloéNella vastissima discogra-fi a del Don Giovanni di Mozart da diversi anni è stranamente assente questa straordinaria edizione nata dalla collaborazione tra la

RCA Victor e la Decca. Si trattava infatti di una cooperazione che prevedeva l’utilizzo di interpreti legati da contratti in esclu-siva di entrambe le etichette, come Leontyne Price (RCA) e Ce-sare Siepi (Decca), e di cantanti senza contratti esclusivi come Birgit Nilsson. Ne nacque, sotto la direzione di Erich Leinsdorf, un cast vocale irripetibile. Basta infatti scorrere la distribuzione delle parti per rendersi conto del livello leggendario di questo cast e delle possibilità offerte a questo capolavoro di Mozart. In effetti le due interpreti femminili dispongono di strumenti vo-cali che conobbero pochi confronti nel Novecento. Siepi è stato uno dei più grandi Don Giovanni della storia del disco, mentre le caratterizzazioni di Don Ottavio e di Leporello di Valletti e Corena sono addirittura emblematiche, raggiungendo vertici forse mai superati. In conclusione, una delle edizioni davvero leggendarie di quest’opera, e per di più con una qualità sonora che unisce i pregi della spazialità stereofonica della RCA e il dettaglio strumentale della Decca. Un autentico monumento a un’epoca che in discografi a equivale al Rinascimento italiano. Il terzo CD contiene un prezioso bonus: la registrazione di La Mer di Debussy e la Suite n. 2 di Daphnis et Cloé di Ravel nell’inter-pretazione di Erich Leinsdorf, tratta dalle rarissime produzioni Capitol del 1957.

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Columns - GIUGNO 2011

estateSound and Music

SPANISH MUSIC FOR CLASSICAL GUITAR

TELCD32712

RODRIGO: CONCERTO DE ARANJUEZ

TELCD80459

SONIDOS LATINOS

TELCD31979

MESSAGE OF THE SEA

TELCD80492

RUSSELL PLAYS BARRIOS MANGORÉ

TELCD80373

RUSSELL PLAYS GIULIANI

TELCD80525

RUSSELL PLAYS TORROBA

TELCD80451

RUSSELL PLAYS BAROQUE MUSIC

TELCD80559

David David RussellRussell

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Columns - GIUGNO 2011

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BACHCONCERTI BRANDEBURGHESIBrandenburg ConsortRoy GoodmanCDAD22001

2 CD set

MOZARTQUINTETTI PER ARCHI, K515, K593, K516, K614Simon Whistler The Salomon QuartetCDAD22005

CORELLICONCERTI GROSSI OP. 6Brandenburg ConsortRoy GoodmanCDAD22011

SPOHRI QUATTRO DOPPI QUARTETTIAcademy of St Martin-in-the-Fields, Chamber EnsembleCDAD22014

REFLECTIONS OF SPAIN

TELCD80576RUSSELL PLAYS BACH

TELCD80584AIRE LATINO

TELCD80612SPANISH LEGENDS

TELCD80633

RENAISSANCE FAVORITES

TELCD80659THE ART OF THE GUITAR

TELCD80672AIR IN A G STRING

TELCD80693FOR DAVID

TELCD80707

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Columns - GIUGNO 2011

STRAUSSINTEGRALE DELLE OPERE PER FIATILondon WindsMichael CollinsCDAD22015

HANDELMESSIAHSolisti, The Sixteen Choir& Orchestra, Harry ChristophersCDAD22019

MENDELSSOHNOPERE PER ORGANOJohn ScottCDAD22029

BALAKIREVSINFONIE E POEMI SINFONICIThe PhilharmoniaEvgeni SvetlanovCDAD22030

BRITTENARRANGIAMENTI DI CANTI POPOLARILorna Anderson, Regina NathanJamie MacDougall, Malcolm MartineauCDAD22042

SCHARWENKAINTEGRALEDELLE OPERE CAMERISTICHELydia MordkovitchLevon Chilingiria, Seta TanyelCDAD22046

CORELLISONATE PER VIOLINO OP. 5ConviviumCDAD22047

ALBINONISONATE A CHIESA OP. 4Locatelli TrioCDAD22048

HANDELTHE TRIUMPH OF TIME AND TRUTHSolisti, The London Handel Orchestra, Denys DarlowCDAD22050

BORTKIEWICZOPERE PER PIANOFORTEStephen Combs, pianoforteCDAD22054

TARTINIIL TRILLO DEL DIAVOLOElizabeth Wallfi schLocatelli TrioCDAD22061

BOYCETRIOSONATEThe Parley of InstrumentsPeter HolmanCDAD22063

LOCATELLISONATE OP. 4Elizabeth Wallfi schThe Raglan Baroque PlayersCDAD22064

VIVALDIINTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLONCELLODavid Watkin, The King’s ConsortCDAD22065

BERLIOZL’ENFANCE DU CHRISTCorydon Singers & OrchestraMatthew BestCDAD22067

BEETHOVENTRII PER ARCHILeopold String TrioCDAD22069

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estateSound and Music

Sound and Music srlVia Mazzarosa, 105 55100 Lucca - Italia - Tel. 0583 581327 - Fax 0583 419115 - [email protected]

Nei migliori negozi o sul sito www.soundandmusic.com

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Columns - GIUGNO 2011

H. SCHERCHEN DIRIGE BEETHOVEN, MENDELSSOHN E GRIEGOrchestre varie, Hermann Scherchen, direttoreURNWS122(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)

Ludwig van Beethoven (1770-1827): Egmont; Le creature di Prometeo Felix Mendelssohn (1809-1847): Sogno di una notte di mezza estate Edvard Grieg (1843-1907): Peer GyntPubblicate una sola volta nel 1993, queste registra-zioni di eccezionale qualità stereofonica delle musiche di scena scritte per l’Eg-

mont, Le creature di Prometeo, il Sogno di una notte di mezza estate e il Peer Gynt sono assolute rarità nel quadro della stessa discografi a di Scherchen. Dal punto di vista del repertorio sono poi tra le pochissime che realizzano il concetto stesso di mu-siche di scena nel vero senso della parola, ossia di musiche al servizio di una voce recitante. La musica, per quanto conosciuta, sembrerà diversa e assumerà una forza che la sola esecuzione orchestrale non può darle.

CONGOBOLINGO Kevin Mfi nka

PSSA141218 (CD basso prezzo)

Originario della Repubblica del Congo, Kevin Mfi nka fa coesistere armoniosa-mente nei brani presentati in questo disco la tradizione con la modernità, utilizza strumenti come il ngoma, la sanza, le chitarre, i bassi e i sassofoni e inserisce gli ele-menti stilistici che ha incon-trato nel corso dei suoi nu-

merosi viaggi all’estero, scelte che gli hanno permesso di creare uno stile estremamente evocativo.

NUOVA ZELANDACANTI MAORINga Tamariki I Tongariro

PSSA141216 (CD basso prezzo)

Residente nei pressi del Lago Taupo, in Nuova Ze-landa, l’ensemble Nga Ta-mariki O Tongariro esegue in questo disco un’antologia di composizioni antiche e moderne che rifl ettono l’ani-ma dei maori, con lo scopo di preservare e diffondere le suggestive tradizioni di que-sto popolo di guerrieri, ora-

tori e poeti. Ancora oggi i maori si riuniscono nel marae, una casa che rappresenta il cuore della vita comunitaria e un importante centro culturale che permette ai maori di tenere in vita le loro tra-dizioni. Inoltre, il marae è anche un luogo religioso e spesso è te-atro di cerimonie molto suggestive. Il termine maori “haka” signi-fi ca danza, di cui ci sono stati tramandati numerosi generi. Esistono haka cantati dai tratti gioiosi, altri dai toni bellici e im-prontati alla vendetta e altri ancora danzati senza armi. I danzatori mostrano la lingua, strabuzzano gli occhi e agitano selvaggiamen-te il corpo. Alcuni di essi sfoggiano orgogliosamente tatuaggi sul viso in tutto e per tutto simili a quelli che portavano nell’antichità i grandi capi dei maori. Le donne si esibiscono nella danza dei poi, un genere riservato esclusivamente a loro, che viene accompagna-to dal canti tradizionali che esaltano la dolcezza della vita.

EGITTODANZE EGIZIANE DEL VENTREHussein El Masry, Saad Gade, Abdel Hamid, Esmat AbbassFarouk Gade, Maguid Sourour, Abdalla, Safwat Sourour

PSSA141217 (CD basso prezzo)

Questo disco realizzato sot-to la supervisione di Hus-sein El Masry rende omag-gio alla danza del ventre, un’arte che affonda le sue radici ai tempi dei faraoni e che El Masry reinterpreta in maniera autentica, rifug-gendo dai cliché esotici e facendo ricorso a musicisti e a cantanti di alto livello.

Come ha scritto Assia Guemra «Nell’antico Egitto, civiltà fi orita oltre 3000 anni fa, la danza orientale faceva parte integrante del-le tradizioni culturali e religiose e rivestiva una grandissima im-portanza. In effetti, i faraoni danzavano per divinità come Amon Ra per garantire la regolare marcia del sole e le sacerdotesse per Hathor, dea della fertilità, della musica e della danza. Allora la danza del ventre era sinonimo di vita, di morte e di resurrezione, mentre oggi ha perso queste caratteristiche, pur continuando a essere una delle icone dell’arte egiziana e una delle principali espressioni della sua identità culturale».

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FERNANDO SOROPERE DELLA MATURITÀWilliam Carter, chitarra

LINNCKD380 (SACD alto prezzo)

F. Sor: Tre Études op. 29; Morceau de concert op. 54; Leçon op. 31 n. 16; Mazurka op. 43 n. 4; Valzer op. 32 n. 2; Le Calme, caprice pour gui-tar seul op. 50; Tre Études op. 60; Tre Études op. 35; Leçon op. 31 n. 23Il celebre chitarrista Wil-liam Carter presenta in que-sto disco una fascinosa rac-

colta di lavori di Fernando Sor, che fa seguito alla registrazione dedicata alle opere giovanili del grande virtuoso e compositore spagnolo pubblicata dalla Linn nel 2010 e accolta con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, ottenen-do tra le altre cose anche un prestigioso Gramophone Choice. Le opere composte da Sor nell’ultima fase della sua carriera presen-tano una scrittura molto elaborata e irta di diffi coltà tecniche in grado di mettere a dura prova anche i solisti di maggior talento. Il programma di questo disco comprende alcune delle opere più famose di Sor, le cui raffi nate sonorità piaceranno sicuramente agli ascoltatori di oggi come erano state apprezzate dal raffi nato pubblico cosmopolita che assisteva alle esibizioni del chitarrista spagnolo all’inizio del XIX secolo. In questo disco Carter utiliz-za una prassi esecutiva sviluppata dallo stesso Sor, che prevede di suonare con la punta delle dita, un sistema che consente di ottenere un suono di indimenticabile intimismo. «Questo disco propone alcune delle migliori interpretazioni chitarristiche che mi sia mai capitato di ascoltare» (Gramophone) «Nulla può oscurare la suggestiva bellezza della chitarra di Carter» (The Times).

William Carter su LINN:

FERNANDO SOROPERE GIOVANILILINNCKD343 (SACD alto prezzo)EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE (MAGGIO 2010)

SANTIAGO DE MURCIALA GUITARRA ESPAÑOLALINNCKD288 (SACD alto prezzo)EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE (AGOSTO 2007)

AA.VV.LA GUITARRE ROYALELINNCKD185 (SACD alto prezzo)CRITICS’ CHOICE - GRAMOPHONE (2005)

JOHNNY GRIFFININTRODUCING JOHNNY GRIFFINJohnny Griffi n, sax tenore; Wynton Kelly, pianoforteCurly Russell, basso; Max Roach, batteria

ASBN1533 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Mil Dew; Chicago Calling; These Foolish Things; The Boy Next Door; Nice and Easy; It’s Allright With Me; Lover ManIronicamente, quest’al-bum intitolato Introducing Johnny Griffi n non vede il grande Johnny nel ruolo di leader, ma gli valse comun-que una grande attenzione da parte sia del pubblico sia

dei critici. Presto defi nito “il sassofonista più veloce del mon-do”, Griffi n fu anche un interprete di notevole originalità. Con il concreto supporto del pianista Wynton Kelly, del bassista Curly Russel, del batterista Max Roach, Griffi n esegue brani indimen-ticabili come “Mil Dew”, “Chicago Calling”, “These Foolish Things”, “The Boy Next Door”, “Nice and Easy”, “It’s Allright With Me” e “Lover Man”. Registrato nell’aprile del 1956 dal leggendario Rudy van Gelder su un nastro monofonico da un quarto di pollice, questo disco nella stampa su doppio vinile a 45 giri costituirà una sorpresa anche per il più incallito degli audiofi li.

ART TAYLORA.T.’S DELIGHTD. Burns, tromba; P. Chambers, basso; W. Kelly, pianoforteA. Taylor, batteria; S. Turrentine, sax tenore; C. “Potato” Valdez, conga

ASBN84047 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Syeeda’s Song Flute; Epistro-phy; Move; High Seas; Cookoo and Fungi; Blue InterludeFin dai tempi in cui era una delle colonne del Bud Powell Trio, il batterista Art Taylor è stato uno de-gli artisti di spicco della celebre casa discografi ca americana Blue Note. Seb-bene sia l’unico disco che

reca in copertina il suo nome nelle vesti di leader, A.T.’ Delight è uno degli album jazz più signifi cativi dei primi anni Sessanta.

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Per realizzare questo disco che presenta una serie di splendidi brani di Coltrane, Monk, Denzil Best e Kenny Dorham, Taylor mise insieme un quintetto di altissimo livello con Dave Burns e Stanley Turrentine in primo piano, sostenuti di tanto in tanto dalle congas di Carlos “Potato” Valdez. Un disco di grande bel-lezza di un batterista di eccezionale talento ci viene riproposto con la straordinaria qualità sonora della Analogue Productions.

CAT STEVENSTEA FOR THE TILLERMAN

ASLP9135 (LP da 200 grammi)

Where Do the Children Play?; Hard Headed Woman; Wild World; Sad Lisa; Miles from Nowhere; But I Might Die To-night; Longer Boats; Into White; On the Road to Find Out; Father and Son; Tea for the TillermanTea for the Tillerman è con-siderato uno degli album più belli di Cat Stevens e

uno dei dischi più signifi cativi dei primi anni Settanta. Negli undici brani di questo disco il grande cantautore inglese riesce nell’impresa di far coesistere una gradevolezza d’ascolto in gra-do di conquistare folle oceaniche con una scrittura elegante e raffi nata, che sfuma spesso nell’arte pura, anche grazie a toni pacati e dolcemente rifl essivi. Fatta eccezione per alcune sezioni in cui Stevens è accompagnato da una formazione di archi, i bra-ni di questo disco vedono la voce accompagnata da appena tre strumenti, un’immagine sonora di meraviglioso intimismo, che ci viene restituita con incredibile realismo dalla perfetta rimaste-rizzazione effettuata dagli ingegneri del suono della Analogue Productions.

AA.VV.THE PERCUSSION RECORDO-Zone Percussion Group

CLE83058 (LP da 180 grammi)

Jazz Variants; A Time for Jazz; Highlife; Atticus; Suite for Drumset; Confl ict of Interest; Rondo Barock; La BambaL’O-Zone Percussion Group è composto da percussionisti di grande talento della Indiana University della Pennsylvania, che si stanno distinguendo in un repertorio estremamente variegato che abbraccia il jazz, il rock e il pop anche grazie al ruolo di

primaria importanza rivestito in questi generi da strumenti a per-cussione di ogni genere.

Come si sa, la batteria è sta-ta una delle componenti più importanti del jazz e del rock fi n dagli esordi, men-tre il vibrafono si è imposto in ambito jazzistico grazie a una serie di virtuosi del ca-libro di Lionel Hampton e lo xilofono ha conosciuto il suo periodo di gloria nei primi decenni del XX seco-

lo in coincidenza con la fi oritura del ragtime. A questo nucleo si aggiungono un gran numero di strumenti etnici originari soprat-tutto dell’Africa e dell’America Latina, che nel corso degli anni diedero un contributo tutt’altro che trascurabile all’evoluzione del jazz. Questa spettacolare espressione di energia e di fantasia ci viene proposta dalla Clearaudio con un suono di incredibile realismo, che vi darà l’impressione di trovarvi nel bel mezzo dei musicisti.

WOLFGANG AMADEUS MOZARTCONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N. 23 E N. 26Friedrich Gulda, pianoforteOrchestre Reale del Concertgebouw di AmsterdamNikolaus Harnoncourt, direttore

ESS90051 (SACD alto prezzo)

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Concerto n. 26 in re maggiore per pianoforte e orchestra K.537 Concerto dell’Incoronazione; Concerto n. 23 in la maggiore per piano-forte e orchestra K.488Prendete un pianista origi-nale e fuori dai soliti sche-mi come Friedrich Gulda

e uno dei padri riconosciuti del movimento fi lologico che ha portato alla riscoperta del repertorio antico su strumenti originali come Nikolaus Harnoncourt, aggiungete un’orchestra di livello internazionale come quella del Concertgebouw di Amsterdam e avrete un’esecuzione dei concerti di Mozart indimenticabi-le, lontana anni luce da quell’accademismo stantio che si sen-te sempre più spesso nelle sale da concerto di tutto il mondo e fresco e agile come lo aveva sicuramente pensato il grande Salisburghese. Non c’è che dire, la Esoteric sa scegliere benis-simo le grandi interpretazioni da includere nella sua imperdibile collana di rimasterizzazioni storiche. E la qualità sonora? Beh,

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quella la lasciamo scoprire a voi. Ascoltare per credere! Regi-strazione Warner effettuata il 21-23 settembre del 1983 presso il Concertgebouw di Amsterdam.

WOLFGANG AMADEUS MOZARTCONCERTIJ.P. Rampal, fl auto; L. Laskine, arpa; J. Lancelot, clarinettoOrchestre de Chambre J.F. Paillard; J.F. Paillard

ESS90052 (SACD alto prezzo)

W.A. Mozart: Concerto per fl auto, arpa e orchestra K.299; Concerto per clari-netto e orchestra K.622A partire dagli anni Sessan-ta e per oltre due decenni il fl autista classico più ferrato tecnicamente, carismatico sotto l’aspetto interpretati-vo, autorevole sotto il pro-

fi lo stilistico e godibile per il nitore e la pura bellezza del suono è stato il francese Jean-Pierre Rampal, considerato da molti il non plus ultra del suo strumento insieme al suo quasi coetaneo Severino Gazzelloni. Se il grande solista di Roccasecca si dedi-cò soprattutto al repertorio novecentesco, Rampal si concentrò soprattutto sulla produzione del XVIII secolo, a cui dedicò un gran numero di registrazioni pubblicate dalla Erato. La Esoteric ripropone molto opportunamente l’incantevole Concerto per fl auto e arpa di Mozart che vede Rampal affi ancato da Lily La-skine e accompagnato dall’orchestra da camera di Jean-François Paillard, un altro dei grandi protagonisti del panorama classico di quegli anni. Il programma di questo disco è completato da una sublime lettura del Concerto per clarinetto e orchestra, esegui-to da Jacques Lancelot sempre con l’orchestra di Paillard. Nel complesso si tratta di un disco dal sapore di altri tempi, che - anche grazie all’eccezionale rimasterizzazione effettuata dai tec-nici della Esoteric - vi farà tornare beatamente tornare indietro di mezzo secolo. Registrazione Warner effettuata nel giugno del 1963. Ingegnere del suono: Daniel Madeleine Producer: Michel Garcin

FELIX MENDELSSOHN - MAX BRUCHCONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRAY. Menuhin, violino; Philharmonia Orchestra, E. Kurtz, W. Susskind

HIQLP004 (LP da 180 grammi)

F. Mendelssohn: Concerto per violino e orchestra op. 64 M. Bruch: Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 26

Questo splendido disco, che abbina due dei concerti per violino e orchestra più fa-mosi della letteratura del XIX secolo, ci offre la pos-sibilità di apprezzare uno Yehudi Menuhin poco più che quarantenne all’apice dei suoi ragguardevoli mez-zi tecnici ed espressivi. Il Concerto di Mendelssohn

fu registrato dalla EMI nel 1958 presso il mitico Studio 1 di Abbey Road, mentre quello di Bruch venne inciso nella celebre Kingsway Hall di Londra nel 1956, agli albori della stereofonia e oggi ci vengono riproposti dalla HI·Q Records Supercuts in una accuratissima rimasterizzazione realizzata a partire dai ma-ster originali della casa discografi ca inglese. Stampato su vinile da 180 grammi, questo LP si colloca ai vertici assoluti dei cata-loghi audiophile e viene presentato con una veste grafi ca che ri-calca alla perfezione quella originale.

EDWARD ELGAR - RALPH VAUGHAN WILLIAMSOPERE PER ORCHESTRA D’ARCHIAllegri String Quartet, Sinfonia of LondonSir John Barbirolli, direttore

HIQLP005 (LP da 180 grammi)

Edward Elgar (1857-1934): Introduzione e Allegro per ar-chi op. 47; Serenata in mi mi-nore per archi op. 20 Ralph Vaughan Williams (1872-1958): Fantasia su un tema di Thomas Tallis; Fantasia su GreensleevesIl programma di questo ce-lebre disco fu registrato il 10 e l’11 maggio del 1962

presso la Kingsway Hall di Londra, a parte la Fantasia su un tema di Tallis di Ralph Vaughan Williams, che venne incisa una settimana più tardi nel vasto spazio acustico della Temple Church della capitale inglese. Quest’ultima sala venne sugge-rita dal compositore e direttore americano Bernard Herrmann, intimo amico sincero e di Barbirolli fi n dai tempi in cui il gran-de Sir John si trasferì a New York per perfezionare i suoi studi. Nel sito web di Herrmann si legge come «Herrmann insistette affi nché quest’opera venisse fi ssata su disco in un edifi cio in pietra e non in un freddo studio di registrazione». Per questo motivo Herrmann suggerì Temple Church. Le sessioni di regi-strazione ebbero inizio a mezzanotte per evitare il rumore del traffi co. Secondo Ursula Vaughan Williams, vedova del celebre compositore inglese, «in quell’occasione i cappotti, le custodie degli strumenti, le valigie e i thermos di bevande calde vennero

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ammassate senza troppi riguardi accanto alle pitture e alle statue dei crociati. Bernard era presente per ascoltare l’esecuzione e la qualità della registrazione e da tutto questo derivò una del-le versioni più belle mai realizzate di quest’opera». Realizzato dal leggendario producer Victor Olof e dagli ingegneri Harold Davidson e Neville Boyling (Fantasia su un tema di Tallis), questo splendido LP è stato rimasterizzato a partire dai master originali della EMI nei mitici Studios di Abbey Road. Stampato su vinile da 180 grammi, questo LP si colloca ai vertici assoluti dei cataloghi audiophile e viene presentato con una veste grafi ca che ricalca alla perfezione quella originale. «Nell’introduzione e nell’Allegro Sir John rivela in maniera più che evidente il suo grande amore per questa partitura con un’interpretazione auto-revole e perfettamente calibrata. La Serenata è pervasa da un’at-mosfera calda e passionale, che peraltro non pregiudica per nulla la tranquilla serenità dell’opera» (Gramophone).

IMPEX RECORDSDAVE BRUBECK QUARTETTIME FURTHER OUT - MIRO REFLECTIONS

IMP6002 (LP da 180 grammi)

It’s a Raggy Waltz; Bluette; Charles Matthew Hallelujah; Far More Blue; Far More Drums; Maori Blues; Unsqua-re Dance; Bru’s Boogie Woo-gie; Blue Shadows in the StreetCome si può capire dal ti-tolo di questo imperdibile disco disponibile esclusi-vamente nel catalogo della Impex Records, nei nove

brani in programma il Quartetto di Dave Brubeck si spinge de-cisamente oltre i suoi peraltro ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi, scrivendo una pagina molto luminosa nella storia del jazz degli ultimi decenni. L’altissima qualità dell’interpretazione trova riscontro nello straordinario livello della qualità sonora, ot-tenuta grazie alla perfetta rimasterizzazione realizzata da George Marino presso lo Sterling Mastering Studio a partire dai master analogici originali e alla stampa su vinile da 180 grammi.

DMITRI SHOSTAKOVICH - MAURICE RAVELOPERE ORCHESTRALINew York Philharmonic OrchestraLeonard Bernstein, pianoforte e direttore

IMP6004 (LP da 180 grammi)

D. Shostakovich: Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 102 M. Ravel: Concerto per pianoforte e orchestra

A distanza di oltre vent’anni dalla morte, Leonard Bern-stein è ancora celebrato come uno dei direttori più originali e carismatici della seconda metà del XX seco-lo e come autore di una se-rie di opere come West Side Story entrate nella storia della musica. Pochi, però, si ricordano che il grande

Lennie fu anche un pianista di grande talento e un interprete sempre pronto a valorizzare i lavori dei compositori contempo-ranei. Questo straordinario disco sembra fatto apposta per resti-tuire a Bernstein la sua immagine più autentica, presentando due celebri concerti novecenteschi che lo vedono impegnato sia come solista sia come direttore. Di particolare importanza è il Secondo Concerto di Dmitri Shostakovich, che Bernstein pre-sentò per la prima volta al pubblico newyorkese nel 1958 (in piena Guerra Fredda!) e incise l’anno successivo per la Colum-bia. Date queste premesse, dobbiamo essere davvero grati alla Impex, che ripresenta questa memorabile registrazione in una lussuosa edizione numerata nella accuratissima rimasterizzazio-ne effettuata partendo dai master analogici originali da George Marino presso gli Sterling Sound.

BOBBY DARINLOVE SWINGS

MOFI1-005 (LP da 150 grammi)

Bobby Darin non ha mai voluto essere conosciuto solo per il fatto di aver dato veste musicale al grande successo “Splish Splash”. Ben deciso a entrare nell’empireo dei vocalist val fi anco di mostri sacri come Frank Sinatra e Tony Bennett, questo cantante originario del Bronx ha fat-

to di tutto per imporsi nella maniera più autorevole possibile negli standard pop più conosciuti. Il frutto migliore di questo costante impegno è costituito da Love Swings. Diviso sotto l’a-spetto dei contenuti in due parti, questo straordinario album del 1961 rappresenta il vero capolavoro di Darin, un disco molto gradevole ed eseguito con grande eleganza che esprime con grande sensibilità gli stati d’animo di un inguaribile romantico e

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vede Darin cesellare con sublime raffi natezza ogni frase. Un nuovo titolo imperdibile della OMR.

STEVIE WONDERTALKING BOOK

MOFI1-009 (LP da 150 grammi)

You Are The Sunshine of My Life; Maybe Your Baby; You and I; Tuesday Heartbreak; You’ve Got It Bad Girl; Super-stition; Big Brother; Blame It on the Sun; Lookin’ for Another Pure Love; I Believe (When I Fall in Love It Will Be Forever)Tra il 1971 e il 1976 Stevie Wonder realizzò un’impre-sa quasi incredibile, pubbli-

cando sei degli album più attraenti, toccanti e geniali della sua carriera. Scritto e realizzato nei mesi in cui il suo matrimonio stava naufragando, il commovente Talking Book è con ogni pro-babilità il principale capolavoro di questa serie di dischi. Nei dieci brani di questo album Wonder riuscì non solo a riconqui-stare la sua fi ducia nei confronti dell’amore, ma inserì anche commenti politici, messaggi che spaziano dalla vita privata all’ambito pubblico e affermazioni ottimistiche e seppe esorciz-zare le cupe frustrazioni legate alla fi ne della sua storia senti-mentale. Negli anni Settanta vennero realizzati ben pochi dischi dai toni così intensi e dai contenuti così profondi. Rimasterizzato con il celebre impianto della Mobile Fidelity e stampato presso la RTI, questo nuovo titolo in edizione numerata della MoFi Sil-ver Label ripropone questo celebre album del 1972 con il suono più caldo, trasparente e naturale che si sia mai ascoltato. Da non farsi assolutamente sfuggire!

BETTE MIDLERTHE DIVINE MISS M

MOFI1-011 (LP da 180 grammi)

The Divine Miss M, l’album brillante e pieno di energia con cui Bette Midler nel 1972 esordì nel panorama discografi co internazionale, consentì alla cantante ame-ricana di mettere in eviden-za da un lato la sua inconte-nibile personalità e dall’altro il lato intimo e meno incline alle smancerie

che avrebbe preso il sopravvento negli anni della piena maturità.In questo disco è possibile apprezzare il suo temperamento ma-

linconico e naturalmente portato alla nostalgia e al rimpianto, che trova piena espressione in una serie di ballate dai tratti molto intensi. In ogni caso, questo album non è per nulla deprimente, perché anche nei brani più meditativi la Midler riesce sempre a trovare uno spunto di sincero entusiasmo e di abbandono gio-ioso. Da tutto questo deriva un disco di stupefacente bellezza, che segnò la nascita di una diva e che molto opportunamente la OMR ci ripropone con l’altissima qualità dei suoi LP da 180 grammi.

JAMES TAYLORJT

MUDSACD2070 (SACD alto prezzo)

Your Smiling Face; There We Are; Honey Don’t Leave L.A.; Another Grey Morning; Bartender’s Blues; Secret O’ Life; Handy Man; I Was Only Telling a Lie; Looking for Love on Broadway; Terra Nova; Traffi c Jam; If I Keep My Heart Out of SightDisco più venduto di James Taylor dai tempi del suo ca-

polavoro dei primi anni Settanta Sweet Baby James, JT venne pubblicato nel 1977 e si aggiudicò la bellezza di ben tre Dischi di Platino, un fatto che gli consentì di essere uno degli album più fortunati e venduti del cantautore americano, anche grazie a una scrittura che fa coesistere in maniera molto effi cace il country, il blues e il rock. Questo album - il primo di Taylor pubblicato dalla Columbia - lo catapultò sotto le luci della ribalta e contribuì in maniera determinante a renderlo la voce più autorevole del panorama folk e rock di quegli anni. Rimasterizzato a partire dal master analogico originale, questo SACD ibrido della OMR possiede un calore, un’immediatezza e un intimismo nettamente superiori a quelli di tutte le ristampe precedenti.

PREMIUM

AA.VV.THE HI-FI SOUND OF AN ORCHESTRAThe Royal Philharmonic Orchestra

PRM27824 (CD alto prezzo)

Questo nuovo disco della Premium propone una piacevolissima antologia di evergreen arrangiati per orchestra, che spazia dal solenne barocco del Canone di Johann Pachelbel all’incantata Music of the Night del Fantasma dell’Opera di Andrew Lloyd-Webber e dalla celeberrima Summertime di George Gershwin

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alle cinematografi che Over the Rainbow e As Time Goes By. Un’antologia in grado di soddisfare gli ascoltatori di tutti i gusti, la cui ricchissi-ma tavolozza timbrica e l’ampia escursione dinami-ca vengono riprodotte dai tecnici Premium Records con incredibile realismo.

AA.VV.AUDIOPHILE PERCUSSIONSGabrielle Roth, The Mirrors

PRM27851 (CD alto prezzo)

Secondo molti addetti ai la-vori non esisterebbe nessu-no strumento migliore delle percussioni per mettere alla prova un impianto hi-fi o hi-end. In effetti, per riprodur-re in maniera davvero reali-stica il timbro di un tamburo, di un triangolo, di una marimba o di uno degli

innumerevoli strumenti che rientrano nelle categoria delle per-cussioni è necessario disporre di una catena senza pecche, che con dischi di questo genere danno sempre il meglio di sé. Questo nuovo disco della Premium consente da un lato di testare il pro-prio impianto (e magari di fare un fi gurone con gli amici!) e dall’altro di ascoltare musica di sorprendente bellezza. Un’occa-sione da non farsi sfuggire!

AA.VV.CHICAGO/THE BLUES/TODAY!J.B. Hutto; J. Wells; O. Spann; O. Rush; J. CottonJohnny Shines Blues Band; Johnny Young’s South Side Blues BandH. James; Big Walter Horton’s Blues Harp Bandcon Memphis Charlie Musselwhite

PPVSD79216/18 (3 LP da 180 grammi)

Nei primi mesi del 1966 lo storico del blues Samuel Charters rac-colse in tre LP una serie di registrazioni nuove con lo scopo di tracciare qualche lineamento della storia di questo fascinoso gene-re musicale. Battezzati con il nome collettivo Chicago/The Blues/Today!, questi dischi suscitarono grande scalpore nel panorama del rock di quegli anni.

Tutti gli artisti presenti in questi dischi potevano già contare al loro attivo diversi dischi (alcuni, come Otis Rush e Junior Wells, aveva-no anche ottenuto discreti successi nelle classifi che del R&B), tuttavia questi dischi spalancarono loro le porte di un pubblico nuovo - e prevalentemente bianco

- molto propenso ad acquistare dischi. Anche il “Today!” che compare nel titolo non è per nulla esagerato. Questa serie tratteg-gia un quadro molto preciso del panorama blues di Chicago e dei brani che si potevano ascoltare nella Città del Vento verso la metà degli anni Sessanta. Anziché registrare album interi (che Charters non era in grado di produrre per ragioni sia economiche sia legali), ogni artista prese parte a una sessione, nel corso della quale vennero registrati da quattro a sei brani, che confl uirono in tre dischi ognuno dei quali dedicato a tre gruppi diversi. Grazie a questi dischi il blues conquistò improvvisamente una maggio-re rispettabilità e si emancipò dalla immagine di cugino povero del jazz a cui era stato associato fi no a quel momento, trasmet-tendo un’impressione più vitale e brillante. Il blues si trovò così di fronte orizzonti - anche commerciali - fi no ad allora quasi impensabili, che dimostrano una grande vitalità ancora oggi. Questi dischi contribuirono a cambiare la vita anche ai musicisti che vi avevano preso parte. Un cofanetto che non può assoluta-mente mancare nella collezione di nessun appassionato di blues che si rispetti.

JIMMY SMITHBASHIN’ THE UNPREDICTABLE JIMMY SMITHJimmy Smith

SC-VER8474 (LP da 180 grammi)

Walk on the Wild Side; Ol’ Man River; In a Mellow Tone; Step Right Up; Beggar for the Blues; Bashin’; I’m an Old Cow Hand (from the Rio Gran-de); Bashin’; Ol’ Man RiverOggi gli appassionati di jazz ricordano Jimmy Smith soprattutto per le sue spettacolari performance all’Hammond B-3, che

contribuirono a rendere sempre più popolare questo organo

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elettrico e che nel 2005 spinsero il National Endowment for the Arts a tributargli il NEA Masters Jazz Award, il riconoscimento più prestigioso previsto per i jazzisti americani. Nella sua vasta discografi a spicca Bashin’: The Unpredictable Jimmy Smith, un album registrato in studio nel 1962 che vide Smith al fi anco della big band di Oliver Nelson. Il programma comprende sette brani molto famosi - con le versioni alternative di “Bashin” e di “Ol’ Man River” - che ci vengono restituiti dalla Speakers Corner con la sua consueta qualità sonora.

DAVID MUNYONPRETTY BLUEDavid Munyon, voce e chitarra; Ian Melrose, chitarra acustica, chitarra elettrico, dobro, low whistle; Lutz MöllerFender Rhodes; Dagmar Wirtz, coristaHans-Jörg Maucksch, basso, percussioniGrischka Zepf, basso elettrico; Bernd Junker, batteria

SFCD6072 (CD alto prezzo)

Jimi’s Guitar; Mercy in Her Eyes; World Love; Pretty Blue; I Want Your Love; On the Autobahn; Hollywood Town; Carolina Song; Drive to L.A.; Atlanta; Rock’n’Roll Things; Lover Hold Me NowLa produzione di David Munyon è contenuta in un corposo volume ormai entrato nella leggenda,

che contiene oltre 500 canzoni originali.Per questo attesissimo nuovo disco realizzato in studio sono state scelte con estrema cura 12 delle canzoni migliori, caratterizzate da uno stile estre-mamente vario che spazia dal blues, al folk, al rock ai ritmi americani. Queste canzoni dai contenuti profondi e spesso au-tobiografi ci ripercorrono alcuni degli eventi più importanti della vita movimentata di Munyon. Ogni canzone è un vero gioiello, che brilla luminoso grazie ai sentimenti profondamente radicati nell’animo di David. Un disco assolutamente imperdibile, che non mancherà di conquistare anche gli appassionati dai gusti più esigenti.

SARA K.IN THE GROOVE (THE BEST OF SARA K.)

SFLP8011 (LP da 180 grammi)

Studio Side: I Can’t Stand the Rain (Hell or High Wa-ter); Sizzlin’ (Made in the Shade); Curtain Calls (Hell or High Water); Street-light’s On (Hell or High Water); Don’t I Know You From Somewhere? (Made in the Shade) Live Side: Stop Those Bells (Live in Concert); Water Falls (Live

in Concert); (Would You) Break My Heart (Live in Concert); Gypsy Eyes (Solo Live); What Matters (DVD Nautilus Tour 2002)In questo attraente LP - supporto che notoriamente possiede due facciate - Sara K presenta due diversi aspetti della sua fascinosa personalità artistica. Il lato A comprende cinque bellissime regi-strazioni realizzate in studio, dove Sara K è accompagnata da un gran numero di musicisti dagli stili, dagli strumenti e dalle idee diversissimi: tra gli strumenti che duettano con la voce di Sara meritano di essere citati l’arpa, il quartetto d’archi, la fi sarmoni-ca, il basso acustico, la tuba e il pianoforte. Il lato opposto pre-senta invece cinque brani registrati nel corso di concerti solistici live che consentono di apprezzare l’inconfondibile voce di Sara accompagnata dal timbro tanto fragile quanto suggestivo della sua chitarra a quattro corde.

AA.VV.STOCKFISCH RECORDS - SAMPLER VOLUME 4Artisti vari

SFSA4011 (SACD alto prezzo)

Nel quarto volume dell’ac-clamata serie “Closer to the Music” della Stockfi sch Records possiamo ascoltare le più recenti registrazioni di artisti già noti agli audio-fi li affezionati all’etichetta audiophile tedesca, come Sara K., Allan Taylor, Eu-gene Ruffolo e David Mun-yon, ma anche di nuovi ta-

lenti come l’olandese Dennis Kolen, Paul O’Brien o l’irlandese Beoga, gli austriaci Carl & Parissa e il tedesco Beo Brockhau-sen. Naturalmente su tutti vigila l’orecchio attento di Gunther Pauler, l’ingegnere del suono che sovrintende a tutte le registra-zione della Stockfi sch Records.

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L’intervista: David Russell

Sulla musica spagnola esiste ancora un diffuso pregiudizio secondo il quale non sarebbe altro che l’espressione di un’oleografi a di maniera incentrata su stereotipi come le corride, il fl amenco, il sole e il mare. Nessuno vuole negare l’esistenza di questi elementi - cavallo di battaglia, peraltro, di migliaia di agenzie di viaggi - tuttavia la tradizione musicale spagnola non si può certo limitare a questo. Tra i musicisti che si stanno impegnando attivamente per restituire alla musica spagnola la dignità che le compete spicca sicuramente David Russell. Nato a Glasgow, David si è trasferito a Minorca a cinque anni, dove ebbe la possibilità di ascoltare artisti del calibro di Andrés Segovia e Julian Bream che gli fecero scoprire la magia del repertorio chitarristico spagnolo. Questa passione maturò nel corso degli anni insieme all’amore per il paese iberico, al punto che oggi David risiede stabilmente in Galizia e - come siamo venuti a sapere da fonti riservate - è un tifoso sfegatato del Celta Vigo, squadra che milita nella Segunda División della Liga di calcio spagnola. In occasione dell’uscita del nuovo disco di Russell dedicato a Isaac Albéniz - compositore immancabile nelle innumerevoli compilation di “musica d’atmosfera” spagnola - abbiamo deciso di rivolgergli qualche domanda per sfatare una volta per tutte i luoghi comuni che ancora gravano sul patrimonio musicale iberico.

Maestro Russell, sebbene sia stato un compositore molto prolifi co, Isaac Albéniz continua a essere conosciuto da molti - troppi - appassionati per la celeberrima Ibéria e pochissimi altri brani. Ci può dare qualche breve notizia sulla sua produzione e sul suo stile? Tra i numerosi compositori che hanno attinto al repertorio della musica popolare spagnola, Isaac Albéniz è con ogni probabilità l’autore più attento a esaltare la melodia e, con Enrique Granados, quello che riuscì a tradurla meglio in un linguaggio classico “colto”. Certo, come dice lei oggi Albéniz è conosciuto soprattutto per le sue opere di ampio respiro, prima tra tutte Ibéria, tuttavia non bisogna

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di Giovanni Tasso

trascurare i suoi lavori di minori dimensioni, molti dei quali si adattano alla perfezione alla chitarra.

Come può essere defi nito Albéniz in relazione con i principali compositori attivi tra la fi ne del XIX e l’inizio del XX secolo come Manuel de Falla, Enrique Granados e Moreno Torroba?Tra i compositori che ha citato, Manuel de Falla è probabilmente il più innovativo, mentre Torroba - compositore della generazione successiva - trasse ispirazione per la maggior parte delle sue opere dal passato. Granados e Albéniz ebbero l’opportunità di conoscersi a Barcellona e sono convinto che fi nirono per infl uenzarsi reciprocamente. D’altra parte erano entrambi pianisti di grande talento.

Il programma di questo disco presenta una serie di opere scritte in un ampio lasso della purtroppo breve carriera di Albéniz. Con quali criteri ha elaborato la scaletta dei brani in programma?In un disco precedente [Refl ections on Spain, ndr] avevo già registrato alcuni dei brani più famosi di Albéniz come Sevilla e Asturias, mentre per questo nuovo titolo mi ero posto l’obiettivo di incidere tutte le pagine che mi sembravano adatte per la chitarra, prime tra tutte le meravigliose Granada e Córdoba.

A proposito delle opere che esegue in questo disco, alcune di esse non furono composte per la chitarra, per quanto vi si adattino alla perfezione. Questo fatto ha spinto alcuni - compreso il sottoscritto - a ritenere che Albéniz le abbia scritte pensando a questo strumento. Lei cosa ne pensa? Sono completamente d’accordo. Albéniz concepì tutte le sue opere per pianoforte, ma la chitarra ne esprime lo spirito in maniera meravigliosa.

Nelle opere più evocative come Alhambra emerge in maniera molto nitida qualche elemento della tradizione moresca. In che modo Albéniz rese omaggio alle tre culture - cristiana, islamica ed ebrea - che forgiarono l’identità spagnola nel corso dei secoli?Le caratteristiche salienti di queste tre culture trovano piena espressione in brani come Granada e Córdoba,

dedicati a città di straordinaria bellezza che videro la coesistenza di questi tre popoli. Questo fatto appare evidente soprattutto a Córdoba, dove si trova una meravigliosa moschea trasformata in cattedrale cattolica immersa in un suggestivo quartiere ebraico della città vecchia, un’immagine che si può percepire chiaramente nella scrittura di Albéniz.

Quali sono state le principali scelte interpretative che ha adottato nella realizzazione di questo disco?Ogni volta che mi accingo a realizzare la trascrizione di un’opera scritta per un altro strumento cerco in ogni modo di far sì che appaia il più naturale possibile sulla chitarra. Naturalmente, ogni strumento possiede qualità peculiari che non possono essere tradotte in toto su un altro strumento, tuttavia credo di essere riuscito a esprimere bene il pensiero di Albéniz sulla chitarra.

Nei prossimi mesi il distributore Sound and Music presenterà al pubblico italiano tutta la Sua vasta discografi a pubblicata dalla Telarc a un prezzo particolarmente conveniente. Tra tutti questi dischi, che spaziano dalle opere di Johann Sebastian Bach a quelle di Joaquín Rodrigo, ne esiste uno a cui è particolarmente affezionato?Non mi sento di anteporre un disco a un altro, perché ognuno di essi ha richiesto un anno di accurato lavoro e mi ha permesso di immergermi nella produzione di autori meravigliosi. Ricordo molto bene la genesi di ogni disco e mi ritengo davvero fortunato per aver avuto la possibilità di registrare così tanti titoli per un’etichetta del calibro della Telarc».

Per fi nire, ci può rivelare i suoi progetti futuri con la Telarc e se ha in programma di tenere concerti in Italia?Tra qualche mese registrerò un nuovo disco dedicato al repertorio barocco. Tra il XVII e il XVIII secolo vennero scritte numerose opere di straordinaria bellezza, che sono sempre felice di eseguire. Per quanto riguarda i concerti, sono appena tornato dall’Italia. Mi piace moltissimo suonare per il pubblico del Suo paese, che si è sempre dimostrato molto accogliente ed entusiasta nei miei confronti. Spero di poter tornare molto presto.

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I dischi del catalogo Sound and Musicche hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

I più premiati

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Columns - GIUGNO 2011

BENJAMIN BRITTENOPERE ORCHESTRALIRobert Murray, tenorePaul Watkins, violoncelloBBC Philharmonic Orchestra Edward GardnerCHAN10658 (CD alto prezzo)

LEOPOLD STOKOWSKI DIRIGE KHACHATURIANE SHOSTAKOVICHThe Symphony of the AirStokowski Symphony OrchestraLeopold StokowskiURNWS114 (2 CD a prezzo speciale)

THE ROMANTIC PIANO CONCERTO - VOLUME 53M. REGER - R. STRAUSSMarc-André Hamelin, pianoforteRundfunk-Sinfonieorchester BerlinIlan VolkovCDA67635 (CD alto prezzo)

GIUSEPPE VERDIIL TROVATOREF. Corelli, E. Bastianini,F. Barbieri, M. Parutto,Orchestra e Coro dell’Operadi Roma, O. de FabritiisURNWS115 (2 CD al prezzo di 1)

STEVE REICHKUNIKO PLAYS REICHKuniko, percussioniLINNCKD385 (SACD alto prezzo)

PIOTR ILIC CIAIKOVSKYLE GRANDI SINFONIEHallé OrchestraSir John BarbirolliURNWS119(2 CD al prezzo di 1 CD medio prezzo)

K. FLAGSTAD INTERPRETA WAGNER E STRAUSSKirsten Flagstad, sopranoOrchester der Städtischen Oper BerlinGeorges SébastianAUD23416 (2 CD al prezo di 1)

Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA GIUGNO 2011

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I dischi del catalogo Sound and Musicche hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

I più premiati

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Columns - GIUGNO 2011

JOSEPH SUKASRAELCzech Philharmonic Orchestra Sir Charles MackerrasSU4043 (CD alto prezzo)

GRAMOPHONE Editor’s Choice MAGGIO 2011

HENRYK GÓRECKII TRE QUARTETTI PER ARCHIRoyal String QuartetCDA67812 (2 CD al prezzo di 1)

FRANZ SCHUBERTDIE SCHÖNE MÜLLERINChristopher Maltman, baritono Graham Johnson, pianoforteWHLive0044 (CD medio prezzo)

FRANZ LISZTINTEGRALE DELLE OPEREPER PIANOFORTELeslie Howard, pianoforteCDS44501/98(98 CD + CD bonus a prezzo speciale)

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Columns - GIUGNO 2011

32Sound and Music Columns - GIUGNO 2011

ISAAC ALBENIZSPANISH MUSIC FOR CLASSICAL GUITARTELCD32712

David Russell

Tutta la discografi adel grande chitarrista scozzesein promozione a euro 12,90 (promozione valida fi no al 30.09.2011)

SONIDOS LATINOS ............................TELCD31979RUSSELL PLAYS BARRIOS MANGORÉ ..TELCD80373RUSSELL PLAYS TORROBA ................TELCD80451RODRIGO: CONCERTO DE ARANJUEZ ...TELCD80459MESSAGE OF THE SEA ......................TELCD80492RUSSELL PLAYS GIULIANI .................TELCD80525RUSSELL PLAYS BAROQUE MUSIC ....TELCD80559REFLECTIONS OF SPAIN ....................TELCD80576RUSSELL PLAYS BACH ......................TELCD80584AIRE LATINO ....................................TELCD80612SPANISH LEGENDS ...........................TELCD80633RENAISSANCE FAVORITES .................TELCD80659THE ART OF THE GUITAR ..................TELCD80672AIR IN A G STRING.............................TELCD80693FOR DAVID ........................................TELCD80707


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