DIOCESI DI OPPIDO -PALMI DIOCESI DI OPPIDO -PALMI UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO I CATECHISTI DELLA DIOCESI I CATECHISTI DELLA DIOCESI A 50 ANNI DAL CONCILIO ECUMENICO VAT. II° A 50 ANNI DAL CONCILIO ECUMENICO VAT. II° RILEGGONO RILEGGONO LE QUATTRO COSTITUZIONI LE QUATTRO COSTITUZIONI SACROSANCTUM CONCILIUM SACROSANCTUM CONCILIUM DEI VERBUM DEI VERBUM LUMEN GENTIUM LUMEN GENTIUM GAUDIUM ET SPES GAUDIUM ET SPES Sac. Giuseppe Sofrà Sac. Giuseppe Sofrà
I CATECHISTI DELLA DIOCESII CATECHISTI DELLA DIOCESIA 50 ANNI DAL CONCILIO ECUMENICO VAT. II°A 50 ANNI DAL CONCILIO ECUMENICO VAT. II°
RILEGGONO RILEGGONO LE QUATTRO COSTITUZIONI LE QUATTRO COSTITUZIONI
SACROSANCTUM CONCILIUM SACROSANCTUM CONCILIUM DEI VERBUM DEI VERBUM
LUMEN GENTIUMLUMEN GENTIUMGAUDIUM ET SPESGAUDIUM ET SPES
Sac. Giuseppe SofràSac. Giuseppe Sofrà
Costituzione sulla Sacra LiturgiaCostituzione sulla Sacra LiturgiaSACROSANCTUM CONCILIUMSACROSANCTUM CONCILIUM
4 dicembre 19634 dicembre 19632147 placet – 4 no placet2147 placet – 4 no placet
PRIMUM, CELEBRARE PRIMUM, CELEBRARE
• La liturgia è tutta la vita del Figlio che si è fatto per noi La liturgia è tutta la vita del Figlio che si è fatto per noi redenzione.redenzione.la SC, non indica ciò che la liturgia è in sé quanto piuttosto ciò la SC, non indica ciò che la liturgia è in sé quanto piuttosto ciò che attraverso la liturgia avviene e quale è il suo fine “ la che attraverso la liturgia avviene e quale è il suo fine “ la liturgia, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio liturgia, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell’eucarestia, “dell’eucarestia, “si attua e si realizza l’opera della nostra si attua e si realizza l’opera della nostra redenzione” redenzione” ((messale romano), messale romano), contribuisce in sommo grado a contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa (SC.2)mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa (SC.2)
• L’unica nostra salvezza è la vita di Cristo e nella misura in cui L’unica nostra salvezza è la vita di Cristo e nella misura in cui la liturgia attua l’opera della nostra redenzione, essa non può la liturgia attua l’opera della nostra redenzione, essa non può che essere la vita stessa del Figlio, per questo Cristo è sempre che essere la vita stessa del Figlio, per questo Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche” (SC.7) i suoi gesti di salvezza sono oggi azioni liturgiche” (SC.7) i suoi gesti di salvezza sono oggi azioni sacramentali “cosi che quando uno battezza è Cristo stesso che sacramentali “cosi che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza” (SC.7). La sua parola di salvezza battezza” (SC.7). La sua parola di salvezza è oggi è oggi la parola la parola sacramentale della scrittura “in quanto è Lui che parla quando sacramentale della scrittura “in quanto è Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura (SC.7)nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura (SC.7)
LA LITURGIA LA LITURGIA E’ LA VITA DELLA CHIESA E’ LA VITA DELLA CHIESA
CHIAMATA A ESSERE MEMORIALE CHIAMATA A ESSERE MEMORIALE NELLA STORIA DEL MISTERO PASQUALENELLA STORIA DEL MISTERO PASQUALE
““Dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa”. Dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa”. (SC.5). La Chiesa nasce dunque dal costato trafitto di Cristo che ha fatto della sua vita (SC.5). La Chiesa nasce dunque dal costato trafitto di Cristo che ha fatto della sua vita “offrendosi liberamente alla sua passione” (preghiera eucaristica II) per la salvezza di tutti gli “offrendosi liberamente alla sua passione” (preghiera eucaristica II) per la salvezza di tutti gli uomini”.uomini”.
Il mistero pasquale di Cristo ha generato la Chiesa, cosi, a sua volta, la Chiesa genera gli uomini Il mistero pasquale di Cristo ha generato la Chiesa, cosi, a sua volta, la Chiesa genera gli uomini alla vita in Cristo attraverso i sacramenti della Pasqua di Cristo: il Battesimo e l’ Eucarestia. alla vita in Cristo attraverso i sacramenti della Pasqua di Cristo: il Battesimo e l’ Eucarestia.
““ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo che è la Chiesa, ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza e nessun’altra azione della Chiesa, allo stesso titolo e allo stesso è azione sacra per eccellenza e nessun’altra azione della Chiesa, allo stesso titolo e allo stesso grado, ne uguaglia l’efficacia”. (SC.7).grado, ne uguaglia l’efficacia”. (SC.7).
Tuttavia la SC, ci ricorda che “la liturgia non esaurisce tutta l’azione della Chiesa. Infatti, prima Tuttavia la SC, ci ricorda che “la liturgia non esaurisce tutta l’azione della Chiesa. Infatti, prima che gli uomini possano accostarsi alla liturgia, bisogna che che gli uomini possano accostarsi alla liturgia, bisogna che siano chiamati alla fede”siano chiamati alla fede” (SC.9). (SC.9).
** Prima di essere celebrata, la fede va ascoltata e ricevuta come dono di Dio. Prima di essere celebrata, la fede va ascoltata e ricevuta come dono di Dio. ** Prima di unirsi alla preghiera della Chiesa, che è l’eloquenza della sua fede, occorre Prima di unirsi alla preghiera della Chiesa, che è l’eloquenza della sua fede, occorre
credere in colui al quale la preghiera è rivolta.credere in colui al quale la preghiera è rivolta.** Prima di rendere grazie al Padre per i suoi doni, occorre Prima di rendere grazie al Padre per i suoi doni, occorre “conoscere tutto ciò che “conoscere tutto ciò che
Dio ci ha donato”.Dio ci ha donato”. (1 Cor 2.12). (1 Cor 2.12). La liturgia “ è la fonte e il culmine della vita della Chiesa”. L’adagio Culmen et fons esprime una La liturgia “ è la fonte e il culmine della vita della Chiesa”. L’adagio Culmen et fons esprime una
precisa immagine di Chiesa, contiene un’ecclesiologia eucaristica e liturgica. precisa immagine di Chiesa, contiene un’ecclesiologia eucaristica e liturgica. ** Cosa testimonierebbe la nostra carità operosa verso tutti gli uomini senza Cosa testimonierebbe la nostra carità operosa verso tutti gli uomini senza
l’accoglienza del dono gratuito di Dio e senza l’’esperienza efficace dell’amore di Cristo a cui l’accoglienza del dono gratuito di Dio e senza l’’esperienza efficace dell’amore di Cristo a cui l’Eucarestia ci fa partecipi?l’Eucarestia ci fa partecipi?
LA LITURGIA E’ LA VITA DELLA CHIESA LA LITURGIA E’ LA VITA DELLA CHIESA CHIAMATA A CHIAMATA A
ESSERE MEMORIALE ESSERE MEMORIALE NELLA STORIA DEL MISTERO PASQUALENELLA STORIA DEL MISTERO PASQUALE
** Cosa direbbero le nostre parole e i nostri insegnamenti al Cosa direbbero le nostre parole e i nostri insegnamenti al mondo senza il nostro ascolto e la nostra conversione alla parola mondo senza il nostro ascolto e la nostra conversione alla parola di salvezza che Dio, ancora oggi, rivolge a noi sua Chiesa quando di salvezza che Dio, ancora oggi, rivolge a noi sua Chiesa quando ci raduniamo in assemblea?ci raduniamo in assemblea?** Quale volontà esprimerebbe il nostro messaggio di pace e di Quale volontà esprimerebbe il nostro messaggio di pace e di giustizia all’umanità senza l’invocazione del perdono e della giustizia all’umanità senza l’invocazione del perdono e della riconciliazione con Dio e tra i fratelli che la liturgia ci fa vivere, riconciliazione con Dio e tra i fratelli che la liturgia ci fa vivere, senza la dolce accoglienza dello Spirito Santo che fa di noi un senza la dolce accoglienza dello Spirito Santo che fa di noi un solo corpo nel Signore?solo corpo nel Signore?** A che cosa si ridurrebbe la nostra riflessione teologica se non A che cosa si ridurrebbe la nostra riflessione teologica se non fosse nutrita e plasmata dall’assiduità alla preghiera liturgica fosse nutrita e plasmata dall’assiduità alla preghiera liturgica della Chiesa, che è norma del nostro credere?della Chiesa, che è norma del nostro credere?
LA LITURGIA E’ LA VITA DEL CRISTIANOLA LITURGIA E’ LA VITA DEL CRISTIANO
Se la liturgia è tutta la vita del Figlio e in essa la vita della Chiesa Se la liturgia è tutta la vita del Figlio e in essa la vita della Chiesa suo corpo, davvero non può che essere anche sorgente suo corpo, davvero non può che essere anche sorgente inesauribile e apice della vita di ogni cristiano.inesauribile e apice della vita di ogni cristiano.
• “ “La liturgia è la prima indispensabile sorgente dalla quale i fedeli La liturgia è la prima indispensabile sorgente dalla quale i fedeli possono attingere il vero spirito cristiano”. (SC.14). Non vi sono possono attingere il vero spirito cristiano”. (SC.14). Non vi sono fonti più vive, non vi è altra realtà più grande della Chiesa dove fonti più vive, non vi è altra realtà più grande della Chiesa dove noi possiamo attingere la verità del nostro credere. La liturgia è noi possiamo attingere la verità del nostro credere. La liturgia è la prima esperienza della fede, perché in essa noi rinveniamo la prima esperienza della fede, perché in essa noi rinveniamo l’autentico senso del nostro essere cristiani.l’autentico senso del nostro essere cristiani.
o I santi padri e la liturgia stessa hanno descritto l’assemblea I santi padri e la liturgia stessa hanno descritto l’assemblea liturgica come il grembo della santa madre Chiesa, dove il liturgica come il grembo della santa madre Chiesa, dove il cristiano è concepito dallo Spirito Santo, nasce alla vita nuova in cristiano è concepito dallo Spirito Santo, nasce alla vita nuova in Cristo, è segnato dal sigillo dello Spirito, è nutrito dal pane di vita Cristo, è segnato dal sigillo dello Spirito, è nutrito dal pane di vita e, nella comunione dei fratelli e delle sorelle cresce nella fede e, nella comunione dei fratelli e delle sorelle cresce nella fede “fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (SC.2).“fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo” (SC.2).
I CONTENUTI DELLA SCI CONTENUTI DELLA SC
- Proemio- Proemio Capitolo I - Principi generali per la riforma e Capitolo I - Principi generali per la riforma e la promozione della sacra liturgia.la promozione della sacra liturgia. Capitolo II – il mistero eucaristicoCapitolo II – il mistero eucaristico Capitolo III – Gli altri sacramenti e sacramentali Capitolo III – Gli altri sacramenti e sacramentali Capitolo IV - L'ufficio divinoCapitolo IV - L'ufficio divino Capitolo V - L'anno liturgico Capitolo V - L'anno liturgico Capitolo VI - La musica sacra Capitolo VI - La musica sacra Capitolo VII - L'arte sacra e la sacra suppellettile Capitolo VII - L'arte sacra e la sacra suppellettile Appendice sulla riforma del calendario.Appendice sulla riforma del calendario.
* Principio fondante della riforma liturgica è (SC 79) una * Principio fondante della riforma liturgica è (SC 79) una partecipazione cosciente, attiva e semplice dei fedeli partecipazione cosciente, attiva e semplice dei fedeli
((conscia, actuosa et facilis participatio fideliumconscia, actuosa et facilis participatio fidelium) )
SACROSANCTUM CONCILIUM IN SINTESISACROSANCTUM CONCILIUM IN SINTESI
- Le affermazioni piu’ importanti della Sacrosanctum Concilium sonoLe affermazioni piu’ importanti della Sacrosanctum Concilium sono::
* la concezione teologica della centralità del mistero pasquale, * la concezione teologica della centralità del mistero pasquale, cioè dell’intima unione della morte e risurrezione di Cristo, che si rende cioè dell’intima unione della morte e risurrezione di Cristo, che si rende presente nella liturgia;presente nella liturgia;
* il significato centrale della liturgia, quale “culmine verso cui * il significato centrale della liturgia, quale “culmine verso cui tende l’azione della chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la tende l’azione della chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua virtù” (n. 10). L'affermazione ritorna con riferimento esplicito sua virtù” (n. 10). L'affermazione ritorna con riferimento esplicito all'eucaristia in ben cinque documenti conciliari.all'eucaristia in ben cinque documenti conciliari.
* la rivalutazione della Parola di Dio.* la rivalutazione della Parola di Dio. * la multiforme presenza di Cristo, non solo nelle forme * la multiforme presenza di Cristo, non solo nelle forme
sacramentali, ma anche nella comunità che celebra, nella Parola, ecc.sacramentali, ma anche nella comunità che celebra, nella Parola, ecc.
Il Beato Giovanni Paolo II ha scritto: “Il vero problema che il documento Il Beato Giovanni Paolo II ha scritto: “Il vero problema che il documento affronta, però, non è quello di cambiare qualche cerimonia o la lingua affronta, però, non è quello di cambiare qualche cerimonia o la lingua da usare nelle celebrazioni. E’ il senso profondo della liturgia che da usare nelle celebrazioni. E’ il senso profondo della liturgia che interessa soprattutto ai padri conciliari: essi intendevano si superasse interessa soprattutto ai padri conciliari: essi intendevano si superasse l’idea diffusa che il problema della liturgia consistesse semplicemente l’idea diffusa che il problema della liturgia consistesse semplicemente nella fissazione di alcune regole, senza l’osservanza delle quali i riti nella fissazione di alcune regole, senza l’osservanza delle quali i riti perdevano il loro valore. La liturgia cristiana non è un insieme magico di perdevano il loro valore. La liturgia cristiana non è un insieme magico di pratiche celebrative: per il concilio essa è la misteriosa azione di Cristo, pratiche celebrative: per il concilio essa è la misteriosa azione di Cristo, presente alla sua Chiesa, sia nel riunirsi dei fedeli, sia nel ministero dei presente alla sua Chiesa, sia nel riunirsi dei fedeli, sia nel ministero dei sacerdoti, sia nella lettura della Bibbia, sia nelle azioni sacramentali e, sacerdoti, sia nella lettura della Bibbia, sia nelle azioni sacramentali e, infine, nel pane e nel vino dell’eucarestia.infine, nel pane e nel vino dell’eucarestia.
SACROSANCTUM CONCILIUM IN SINTESI…SACROSANCTUM CONCILIUM IN SINTESI…
Il Beato Giovanni Paolo II ha scritto: “Il vero problema che il Il Beato Giovanni Paolo II ha scritto: “Il vero problema che il documento affronta, però, non è quello di cambiare qualche documento affronta, però, non è quello di cambiare qualche cerimonia o la lingua da usare nelle celebrazioni. E’ il senso cerimonia o la lingua da usare nelle celebrazioni. E’ il senso profondo della liturgia che interessa soprattutto ai padri profondo della liturgia che interessa soprattutto ai padri conciliari: essi intendevano si superasse l’idea diffusa che il conciliari: essi intendevano si superasse l’idea diffusa che il problema della liturgia consistesse semplicemente nella problema della liturgia consistesse semplicemente nella fissazione di alcune regole, senza l’osservanza delle quali i riti fissazione di alcune regole, senza l’osservanza delle quali i riti perdevano il loro valore. La liturgia cristiana non è un insieme perdevano il loro valore. La liturgia cristiana non è un insieme magico di pratiche celebrative: per il concilio essa è la misteriosa magico di pratiche celebrative: per il concilio essa è la misteriosa azione di Cristo, presente alla sua Chiesa, sia nel riunirsi dei azione di Cristo, presente alla sua Chiesa, sia nel riunirsi dei fedeli, sia nel ministero dei sacerdoti, sia nella lettura della fedeli, sia nel ministero dei sacerdoti, sia nella lettura della Bibbia, sia nelle azioni sacramentali e, infine, nel pane e nel vino Bibbia, sia nelle azioni sacramentali e, infine, nel pane e nel vino dell’eucarestia.dell’eucarestia.
LA COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA DIVINA LA COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA DIVINA RIVELAZIONERIVELAZIONE(Dei Verbum)(Dei Verbum)
18 Novembre 196518 Novembre 19652344 placet – 6 no placet 2344 placet – 6 no placet
IL CAPOLAVORO DEL CONCILIOIL CAPOLAVORO DEL CONCILIO
La DV, da alcuni fu definita “il capolavoro” del concilio è un testo La DV, da alcuni fu definita “il capolavoro” del concilio è un testo breve e denso, complesso e strutturato, che nei suoi sei capitoli e ventisei breve e denso, complesso e strutturato, che nei suoi sei capitoli e ventisei paragrafi racchiude il contenuto fondamentale del Vaticano II. Lo stesso paragrafi racchiude il contenuto fondamentale del Vaticano II. Lo stesso evento conciliare fu segnato da una decisione che esprimeva a livello evento conciliare fu segnato da una decisione che esprimeva a livello liturgico e rituale l’intenzione profonda che la DV avrebbe espresso con il liturgico e rituale l’intenzione profonda che la DV avrebbe espresso con il suo testo finale.suo testo finale.la decisione di intronizzare l’evangelo all’inizio di ogni seduta affinchè la decisione di intronizzare l’evangelo all’inizio di ogni seduta affinchè apparisse che il Cristo stesso presiedeva il concilio e che l’intero concilio apparisse che il Cristo stesso presiedeva il concilio e che l’intero concilio poneva sotto l’autorità della parola, fu il simbolo di ciò che la DV potè poneva sotto l’autorità della parola, fu il simbolo di ciò che la DV potè iniziare a fare nei confronti dell’intera Chiesa e del magistero (il iniziare a fare nei confronti dell’intera Chiesa e del magistero (il magistero non è al di sopra della parola di Dio, ma la serve) (DV.10)magistero non è al di sopra della parola di Dio, ma la serve) (DV.10)
il proemio della DV fin dall’inizio mostra la sua novità il proemio della DV fin dall’inizio mostra la sua novità rivoluzionariarivoluzionaria
““in religioso ascolto della PAROLA DI DIO e proclamandola con in religioso ascolto della PAROLA DI DIO e proclamandola con ferma fiducia, il sacro concilio aderisce alle parole di San Giovanni il ferma fiducia, il sacro concilio aderisce alle parole di San Giovanni il
quale dice…”quale dice…”Il proemio presenta il Concilio che parla di se stesso, che svela la sua Il proemio presenta il Concilio che parla di se stesso, che svela la sua
autocoscienza e si pone come esempio per quel “popolo degli ascoltanti la autocoscienza e si pone come esempio per quel “popolo degli ascoltanti la parola” (Rahner) che sono chiamati a essere cristiani. parola” (Rahner) che sono chiamati a essere cristiani.
Il CAPOLAVORO DEL CONCILIOIl CAPOLAVORO DEL CONCILIO
La centralità – cosi bibblica – dell’La centralità – cosi bibblica – dell’audire,audire, dell’ascolto, che dell’ascolto, che caratterizza la postura del Concilio e dunque della Chiesa è caratterizza la postura del Concilio e dunque della Chiesa è decisamente innovativa. Là si afferma che la Chiesa esiste in decisamente innovativa. Là si afferma che la Chiesa esiste in quanto serva della parola di Dio, sotto la Parola di Dio, nel doppio quanto serva della parola di Dio, sotto la Parola di Dio, nel doppio movimento di ascolto e annuncio della parola di Dio.movimento di ascolto e annuncio della parola di Dio.
“ “ E’ come se l’intera vita della Chiesa fosse raccolta in questo E’ come se l’intera vita della Chiesa fosse raccolta in questo ascolto da cui solamente può procedere ogni suo atto di parola”. ascolto da cui solamente può procedere ogni suo atto di parola”.
(Ratzinger).(Ratzinger).
Per essere ecclesia docens (Chiesa che insegna) la Chiesa deve Per essere ecclesia docens (Chiesa che insegna) la Chiesa deve essere ecclesia audiens (Chiesa che ascolta) essere ecclesia audiens (Chiesa che ascolta)
La citazione del prologo della prima lettera di Giovanni La citazione del prologo della prima lettera di Giovanni (1Gv, 1,2-3) annuncia il tema centrale e la parola chiave della DV (1Gv, 1,2-3) annuncia il tema centrale e la parola chiave della DV e dell’intero Concilio: e dell’intero Concilio: ComunioneComunione. Comunione che scaturisce . Comunione che scaturisce dalla comunicazione nel suo stesso essere, che fa dono della sua dalla comunicazione nel suo stesso essere, che fa dono della sua vita agli uomini e che si manifesta pienamente in Cristo.vita agli uomini e che si manifesta pienamente in Cristo.
IL CAPOLAVORO DEL CONCILIOIL CAPOLAVORO DEL CONCILIO
LLa dimensione storico – salvifica della rivelazione, la a dimensione storico – salvifica della rivelazione, la sua dimensione cristocentrica, la sua estensione universale, sua dimensione cristocentrica, la sua estensione universale, bastano per indicare il ribaltamento di prospettiva rispetto bastano per indicare il ribaltamento di prospettiva rispetto all’impostazione teologica apologetica precedente.all’impostazione teologica apologetica precedente.
In religioso ascolto della parola di Dio e proclamandola con ferma fiducia, il santo Concilio fa sue queste parole di san Giovanni: « Annunziamo a voi la vita eterna, che era presso il Padre e simanifestò a noi: vi annunziamo ciò che abbiamo veduto e udito, affinché anche voi siate incomunione con noi, e la nostra comunione sia col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo » (1 Gv 1,2-3).Perciò seguendo le orme dei Concili Tridentino e Vaticano I, intende proporre la genuina dottrinasulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo interoascoltando creda, credendo speri, sperando ami .
IL CAPOLAVORO DEL CONCILIOIL CAPOLAVORO DEL CONCILIO
la continuità con le “vestigia” e le “tracce” dei Concilii Tridentino e la continuità con le “vestigia” e le “tracce” dei Concilii Tridentino e Vaticano I, ricordata nel proemio in realtà esprime un atteggiamento Vaticano I, ricordata nel proemio in realtà esprime un atteggiamento molto libero nei confronti del passato (tanto che nel proemio non molto libero nei confronti del passato (tanto che nel proemio non viene citato in nota alcun passo dei due Concilii in questione) “seguire viene citato in nota alcun passo dei due Concilii in questione) “seguire le tracce non significa restarvi” afferma Ratzinger. Il Proemio ha una le tracce non significa restarvi” afferma Ratzinger. Il Proemio ha una struttura teologica significativa in quanto si apre e si chiude sulla struttura teologica significativa in quanto si apre e si chiude sulla dimensione kerygmatica (ciò che la Chiesa ascolta e annuncia) e dimensione kerygmatica (ciò che la Chiesa ascolta e annuncia) e all’interno vi è la dimensione dottrinale all’interno vi è la dimensione dottrinale
“ “ ciò che è essenziale è ciò che la chiesa ascolta e annuncia: la ciò che è essenziale è ciò che la chiesa ascolta e annuncia: la dottrina non esiste scissa dal Kerygma della Chiesa. Ovvero: il dottrina non esiste scissa dal Kerygma della Chiesa. Ovvero: il Kerygma non può essere ridotto a illustrazione della dottrina”.Kerygma non può essere ridotto a illustrazione della dottrina”.
La DV ha posto le basi per un radicale rinnovamento ecclesiale a La DV ha posto le basi per un radicale rinnovamento ecclesiale a livello teologico, spirituale, pastorale. Soprattutto essa ha livello teologico, spirituale, pastorale. Soprattutto essa ha riconosciuto lo statuto ecclesiale della Scrittura e l’ha posta al cuore riconosciuto lo statuto ecclesiale della Scrittura e l’ha posta al cuore dei quattro ambiti che costituiscono la vita della Chiesa. dei quattro ambiti che costituiscono la vita della Chiesa.
IL CAPOLAVORO DEL CONCILIOIL CAPOLAVORO DEL CONCILIO
- la liturgia (DV.21)- la liturgia (DV.21)
- la predicazione (DV.21)- la predicazione (DV.21)
- la teologia (DV. 24)- la teologia (DV. 24)
- la vita quotidiana dei fedeli (DV.25)- la vita quotidiana dei fedeli (DV.25)
La fecondità della DV a livello di impulso innovativo dei La fecondità della DV a livello di impulso innovativo dei confronti della vita spirituale dei credenti appare nel confronti della vita spirituale dei credenti appare nel magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che a più magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che a più riprese e con espressioni molto forti hanno auspicato la riprese e con espressioni molto forti hanno auspicato la ripresa della pratica della Lectio Divina nella convinzione ripresa della pratica della Lectio Divina nella convinzione che essa “ fa cogliere nel testo biblico la parola viva che che essa “ fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta, plasma l’esistenza. (Giovanni Paolo II) e interpella, orienta, plasma l’esistenza. (Giovanni Paolo II) e che essa apporterà alla Chiesa una nuova primavera che essa apporterà alla Chiesa una nuova primavera spirituale (Benedetto XVI)spirituale (Benedetto XVI)
IL CAPOLAVORO DEL CONCILIOIL CAPOLAVORO DEL CONCILIO
Le affermazioni più importanti della Dei VerbumLe affermazioni più importanti della Dei Verbum
Il concetto di “Rivelazione" Il concetto di “Rivelazione"
" Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se " Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà, stesso e far conoscere il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre, e sono resi partecipi della divina natura " al Padre, e sono resi partecipi della divina natura " (DV n.2). (DV n.2).
Il concetto di rivelazione, non più come riferito a delle Il concetto di rivelazione, non più come riferito a delle verità verità ma anzitutto al ma anzitutto al comunicarsicomunicarsi di Dio stesso.di Dio stesso.
Un concetto largo di TradizioneUn concetto largo di Tradizione
- - La Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e La Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede " (n.8). Veniva così affermata anche essa crede " (n.8). Veniva così affermata anche l'unità di Tradizione e Scrittura, contro ogni l'unità di Tradizione e Scrittura, contro ogni tentativo di separazione: " La sacra tradizione e tentativo di separazione: " La sacra tradizione e la sacra scrittura sono dunque strettamente tra la sacra scrittura sono dunque strettamente tra loro congiunte e comunicanti. Poiché ambedue loro congiunte e comunicanti. Poiché ambedue scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse scaturiscono dalla stessa divina sorgente, esse formano in certo qual modo una cosa e tendono formano in certo qual modo una cosa e tendono allo stesso fine.allo stesso fine.
LA CENTRALITA DELLA SACRA SCRITTURALA CENTRALITA DELLA SACRA SCRITTURANELLA VITA DELA CHIESANELLA VITA DELA CHIESA
Il Vaticano II tratta di questo tema soprattutto Il Vaticano II tratta di questo tema soprattutto del capitolo VI della del capitolo VI della Dei VerbumDei Verbum, che ha per , che ha per titolo "La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa". titolo "La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa". Esso enuncia fin dall'inizio un principio Esso enuncia fin dall'inizio un principio fondamentale (n. 21): " E' necessario che tutta la fondamentale (n. 21): " E' necessario che tutta la predicazione ecclesiastica come la stessa predicazione ecclesiastica come la stessa religione cristiana sia nutrita e regolata dalla religione cristiana sia nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura”.Sacra Scrittura”.
sottolinea l'importanza della Sacra Scrittura nella teologia e finalmente raccomanda la lettura della Bibbia a tutti i fedeli. Dopo aver infatti raccomandato la lettura della Scrittura a tutti i chierici, in primo luogo ai sacerdoti, ai diaconi e ai catechisti, così continua (n. 25): "Parimenti il santo Concilio esorta con forza e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere la 'sublime scienza di Gesù Cristo' con la frequente lettura delle divine Scritture".
I CONTENUTI DELLA DVI CONTENUTI DELLA DV
Prefazione Prefazione La Rivelazione La Rivelazione La trasmissione della Divina Rivelazione La trasmissione della Divina Rivelazione L'ispirazione divina e l'interpretazione della Scrittura L'ispirazione divina e l'interpretazione della Scrittura Il Vecchio Testamento Il Vecchio Testamento Il Nuovo Testamento Il Nuovo Testamento La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa
““L’IGNORANZE DELLE S. SCRITTURE E IGNORANZA DI CRISTO”L’IGNORANZE DELLE S. SCRITTURE E IGNORANZA DI CRISTO”
(San Girolamo)(San Girolamo)
COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESACOSTITUZIONE DOGMATICA SULLA CHIESA(LUMEN GENTIUM)(LUMEN GENTIUM)16 NOVEMBRE 196416 NOVEMBRE 1964
20151 placet – 5 no placet20151 placet – 5 no placetCHIESA COSA DICI DI TE STESSA?CHIESA COSA DICI DI TE STESSA?
LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’- La LG, si è posta tre fondamentali domande:
- da dove viene la Chiesa.- che cos’è la chiesa- dove va la chiesa
- Da dove viene la chiesa.La convinzione dei padri conciliari è che l’amore di Dio precede l’amore dell’uomo: la
Chiesa non è frutto di carne e sangue, ma è dono dall’alto frutto dell’iniziativa divina. Pensata da sempre nel disegno salvifico del Padre, essa è stata da preparata da Lui nella storia dell’alleanza con Israele, perché compitisi i tempi, fosse posta nell’effusione dello Spirito.
In primo luogo, la Chiesa si offre come mistero, se è opera di Dio anzitutto, la Chiesa è, nella sua natura più profonda, inacessibile a uno sguardo puramente umano. Anche se è vero che essa è una presenza fra le presennze della storia, resta pure vero che essa è il luogo di un’altra Presenza: la vivente memoria di Colui, che, entrato nella storia, non si lascia sedurre da essa. Chi vuole misurarla e definirla solo con gli schemi delle analogie di questo mondo, non ne conoscerà mai il cuore.
La Lumen Gentium – che si potrebbe qualificare come la magna charta dell’ecclesiologia conciliare – costituisce il punto di arrivo di un lungo processo di maturazione, durato tutto il tempo del concilio. Come per molti altri documenti, l’iter della costituzione fu travagliato e gli otto capitoli in cui si articola la redazione definitiva sono il frutto di molte rielaborazioni – La Lumen Gentium – che si potrebbe qualificare come la magna charta dell’ecclesiologia conciliare – costituisce il punto di arrivo di un lungo processo di maturazione, durato tutto il tempo del concilio. Come per molti altri documenti, l’iter della costituzione fu travagliato e gli otto capitoli in cui si articola la redazione definitiva sono il frutto di molte rielaborazioni – quattro, per l’esattezza.quattro, per l’esattezza.
Come si arrivò alla Lumen Gentium: Come si arrivò alla Lumen Gentium: discorso di apertura della sessione di Paolo VI.discorso di apertura della sessione di Paolo VI.«Se noi, venerabili fratelli, poniamo davanti al nostro spirito questa sovrana concezione: essere Cristo nostro Fondatore, nostro Capo invisibile ma reale, e noi tutto riceviamo da lui così da formare con lui quel Christus totus di cui parla s. Agostino e la teologia della Chiesa è tutta pervasa, possiamo meglio comprendere gli scopi di questo concilio, che per ragione di «Se noi, venerabili fratelli, poniamo davanti al nostro spirito questa sovrana concezione: essere Cristo nostro Fondatore, nostro Capo invisibile ma reale, e noi tutto riceviamo da lui così da formare con lui quel Christus totus di cui parla s. Agostino e la teologia della Chiesa è tutta pervasa, possiamo meglio comprendere gli scopi di questo concilio, che per ragione di
brevità e di migliore intelligenza noi indicheremo in quattro punti: la conoscenza o, se così piace dire, la coscienza della Chiesa, la sua riforma, la ricomposizione di tutti i cristiani nell’unità, il colloquio della Chiesa con il mondo contemporaneo».brevità e di migliore intelligenza noi indicheremo in quattro punti: la conoscenza o, se così piace dire, la coscienza della Chiesa, la sua riforma, la ricomposizione di tutti i cristiani nell’unità, il colloquio della Chiesa con il mondo contemporaneo».
Le affermazioni più importanti della Lumen GentiumLe affermazioni più importanti della Lumen Gentium• uguaglianza di tutti i membri del Popolo di Dio in forza della rigenerazione in Cristo e le ricomprende alla luce di una concezione misterica della Chiesauguaglianza di tutti i membri del Popolo di Dio in forza della rigenerazione in Cristo e le ricomprende alla luce di una concezione misterica della Chiesa
LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’
La Chiesa è tenda di Dio fra gli uomini, frammento di carne e di tempo in cui lo spirito dell’Eterno ha preso dimora! Questa convinzione impegna i credenti a discernere nella complessità della storia i segni della gloria divina. il I cap. LG sul mistero della Chiesa ci sfida a domandarci se siamo una Chiesa in ascolto dei segni dei tempi, impegnata nel discernimento di quanto il Signore ci chiede oggi, con la nostra gente e al suo servizio.
In secondo luogo, la Chiesa è dono. Non è il frutto della fatica dell’uomo, ma l’offerta gratuita di una grazia, che non è né meritata né prevedibile. La Chiesa nasce dall’accoglienza e dal rendimento di grazie: non è la ricchezza dei mezzi umanai a edificare la Chiesa, anzi: e proprio mediante la mancanza dei mezzi umanai che la Chiesa si edifica.
In terzo luogo la Chiesa è nella storia: come il Verbo si è fatto carne, cosi la Chiesa del suo Spirito dovrà farsi presente fino in fondo a tutte le situazioni umana.
LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’
- Che cos’è la Chiesa?La chiesa nascente dall’alto riceve lo Spirito per donarlo agli
uomini: è la “comunione” di vita di Lui, che esige di espandersi, di raggiungere tutto l’uomo in ogni uomo, per contagiargli la forza del risorto nel “frattempo” che sta fra la prima venuta del Figlio nella carne e il Suo ritorno glorioso
Anzitutto la Chiesa riceve lo Spirito: come Maria, è coperta dalla Sua ombra, per concepire continuamente e in modo sempre nuovo il Verbo divino nella storia degli uomini. La Chiesa è la communio sanctorum perché partecipando all’unici spirito i battezzati sono arricchiti dalla varietà dei suoi doni, le realtà sante elargite negli eventi sacramentali e i carismi liberamente offerti a ciascuno dal Signire. Questi doni sono opera gratuita della libertà e della fantasia dello Spirito, rivolti alla crescita dell’intero Corpo di Cristo. In forza del battesimo ogni cristiano è un carismatico, chiamato a mettere i propri doni a servizio degli altri. Cosi la Chiesa dona lo Spirito, luogo privilegiato dell’agire di Dio nel tempo, essa è il segno e lo strumento dell’opera dello Spirito nella storia. È il sacramento di Cristo come Cristo è il sacramento di Dio.
LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’
La sacramentalità della Chiesa di esprime attraverso due vie: la parola di Dio e l’economia dei vari sacramenti, che trova il suo culmine nella celebrazione dell’eucarestia. L’eucarestia fa la chiesa, la Chiesa fa l’eucarestia. La parola non è proclamata se non c’è chi l’annunci<, il memoriale della Pasqua non è celebrato, se non c’è chi lo faccia in obbedienza al mandato del Signore. Parola e sacraento suppongono cioè la ministerialità della Chiesa tutta.
Da tutto questo deriva l’urgenza che ogni battezzato dica con la vita tre “no” e tre “si” il primo no è al disimpegno, cui nessuno a diritto, perché per la sua parte ognuno è dotato di carismi da vivere nel servizio e nella comunione. Ad esso deve corrispondere il “si” della corresponsabilità per cui ognuno si faccia carico per la propria parte del bene comune da realizzare secondo il disegno di Dio.
Il secondo “no” è alla divisione perché i carismi vengono dall’unico Signore e sono orientati alla costruzione dell’unico corpo di Cristo. Il “si “ che corrisponde a d esso è quello del dialogo fraterno, rispettoso della diversità, volto alla costante ricerca della volontà del Padre. Il terzo “no” è alla stasi e alla nostalgia del passato, cui nessuno può acconsentire, perché lo Spirito è sempre vivo ed operante nella comunità ecclesiale e nella storia. Ad esso corrisponde il “si” alla continua purificazione e riforma, per la quale ognuno possa corrispondere fedelmente alla chiamata di Dio.
LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’LA CHIESA ICONA DELLA TRINITA’
- Dove va la Chiesa?La comunione ecclesiale non ha come fine se stessa; essa
tende verso l’origine da cui è venuta, è pellegrina verso la patria. Nello Spirito, per Cristo essa va verso il Padre.
In primo luogo, il richiamo alla fine insegna alla Chiesa a relativizzarsi: essa scopre di non essere un assoluto, ma uno strumento, non un fine,ma un mezzo: non domina, ma povera e serva, pellegrina verso la terra promessa. La Chiesa è semper reformanda, chiamamta a continua purificazione e a incessante rinnovamento. Ella sa di non possedere la verità, ma di esserne come posseduta.
In secondo luogo, il richiamo alla fine insegna alla Chiesa arelativizzare le grandezze di questo mondo, tutto è per lei sottoposto al giudizio della croce e dall risurrezione del Suo Sognoe.
In terzo luogo, il richiamo alla fine riempie la Chiesa di gioia, non cè sconfitta, non c’è vittoria della morte, che possa spegnere nella comunità dei credenti la forza della speranza
LA LUMEN GENTIUM IN SINTESI…LA LUMEN GENTIUM IN SINTESI…La Lumen Gentium – che si potrebbe qualificare come la magna La Lumen Gentium – che si potrebbe qualificare come la magna
charta dell’ecclesiologia conciliare – costituisce il punto di arrivo charta dell’ecclesiologia conciliare – costituisce il punto di arrivo di un lungo processo di maturazione, durato tutto il tempo del di un lungo processo di maturazione, durato tutto il tempo del concilio. Come per molti altri documenti, l’iter della costituzione concilio. Come per molti altri documenti, l’iter della costituzione fu travagliato e gli otto capitoli in cui si articola la redazione fu travagliato e gli otto capitoli in cui si articola la redazione definitiva sono il frutto di molte rielaborazioni – quattro, per definitiva sono il frutto di molte rielaborazioni – quattro, per l’esattezza.l’esattezza.
Come si arrivò alla Lumen Gentium: Come si arrivò alla Lumen Gentium: discorso di apertura della discorso di apertura della sessione di Paolo VI.sessione di Paolo VI.
«Se noi, venerabili fratelli, poniamo davanti al nostro spirito questa «Se noi, venerabili fratelli, poniamo davanti al nostro spirito questa sovrana concezione: essere Cristo nostro Fondatore, nostro Capo sovrana concezione: essere Cristo nostro Fondatore, nostro Capo invisibile ma reale, e noi tutto riceviamo da lui così da formare invisibile ma reale, e noi tutto riceviamo da lui così da formare con lui quel Christus totus di cui parla s. Agostino e la teologia con lui quel Christus totus di cui parla s. Agostino e la teologia della Chiesa è tutta pervasa, possiamo meglio comprendere gli della Chiesa è tutta pervasa, possiamo meglio comprendere gli scopi di questo concilio, che per ragione di brevità e di migliore scopi di questo concilio, che per ragione di brevità e di migliore intelligenza noi indicheremo in quattro punti: la conoscenza o, se intelligenza noi indicheremo in quattro punti: la conoscenza o, se così piace dire, la coscienza della Chiesa, la sua riforma, la così piace dire, la coscienza della Chiesa, la sua riforma, la ricomposizione di tutti i cristiani nell’unità, il colloquio della ricomposizione di tutti i cristiani nell’unità, il colloquio della Chiesa con il mondo contemporaneo».Chiesa con il mondo contemporaneo».
Le affermazioni più importanti della Lumen GentiumLe affermazioni più importanti della Lumen Gentium• uguaglianza di tutti i membri del Popolo di Dio in forza uguaglianza di tutti i membri del Popolo di Dio in forza
della rigenerazione in Cristo e le ricomprende alla luce di della rigenerazione in Cristo e le ricomprende alla luce di una concezione misterica della Chiesauna concezione misterica della Chiesa
ECCLESIOLOGIAECCLESIOLOGIA
Le idee di chiesa
MODELLO DI CHIESAPRE CONCILIO
DIOCONSACRATI
SOCIETA’ GERARCHICAPOPOLO DI DIO
MODELLO DI CHIESADOPO IL CONCILIO
GESU’ CRISTO
PAROLA ED EUCARESTIA
POPOLO DI DIO, VARIETA’ DI VOCAZIONE E DI CARISMI
IN COMUNIONE CON IL SALVATORE
I CONTENUTI DELLA LGI CONTENUTI DELLA LG
Si suddivide in otto capitoliSi suddivide in otto capitoli::- Il mistero della Chiesa.Il mistero della Chiesa.- Il popolo di DioIl popolo di Dio- La costituzione della chiesa gerarchica e in particolare La costituzione della chiesa gerarchica e in particolare
l’episcopato.l’episcopato.- I laici.I laici.- La universale vocazione alla santità nella Chiesa.La universale vocazione alla santità nella Chiesa.- I religiosi.I religiosi.- L’indole escatologica della Chiesa e la sua unione con la Chiesa L’indole escatologica della Chiesa e la sua unione con la Chiesa
celeste.celeste.- La Beata Vergine Maria, madre di Dio, nel mistero di Cristo e La Beata Vergine Maria, madre di Dio, nel mistero di Cristo e
della Chiesadella Chiesa
COSTITUZIONE PASTORALE COSTITUZIONE PASTORALE SULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEOSULLA CHIESA NEL MONDO CONTEMPORANEO
(GAUDIUM ET SPES)(GAUDIUM ET SPES)2.307 placet - 75 no placet2.307 placet - 75 no placet
8 dicembre 1965 8 dicembre 1965
Dalle parole con cui si apre la GS si respira a pieni Dalle parole con cui si apre la GS si respira a pieni polmoni il soffio dello Spirito che ha investito la Chiesa polmoni il soffio dello Spirito che ha investito la Chiesa cattolica col Vaticano II:cattolica col Vaticano II:
“ “ Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è non trovi eco nel loro cuore. La loro comunità, infatti, è composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono composta di uomini i quali, riuniti insieme nel Cristo, sono guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il guidati dallo Spirito Santo nel loro pellegrinaggio verso il regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza regno del Padre, ed hanno ricevuto un messaggio di salvezza da proporre a tutti. Perciò la comunità dei cristiani si sente da proporre a tutti. Perciò la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia”.sua storia”.
In questo incipit c’è già tutto lo stile e il significato dello stare In questo incipit c’è già tutto lo stile e il significato dello stare nel mondo dei cristiani. nel mondo dei cristiani.
Il camminare della Chiesa dentro le pieghe della storia.Il camminare della Chiesa dentro le pieghe della storia.
RESPIRARE A PIENI POLMONI (Piero Coda)RESPIRARE A PIENI POLMONI (Piero Coda)
La GS è l’altra faccia – altrettanto se non più eloquente – della La GS è l’altra faccia – altrettanto se non più eloquente – della Lumen Gentium.Lumen Gentium.
LUMEN GENTIUM: Il Chi è la Chiesa ?LUMEN GENTIUM: Il Chi è la Chiesa ?
GAUDIUM ET SPES: Come e per chi essa è ?GAUDIUM ET SPES: Come e per chi essa è ?
- La GS legge la storia e parla ad essa nella luce del vangelo.- La GS legge la storia e parla ad essa nella luce del vangelo.
- La GS ha raccolto gli impulsi che hanno ispirato - La GS ha raccolto gli impulsi che hanno ispirato l’indizione, il discorso l’indizione, il discorso inaugurale del Concilio inaugurale del Concilio Vaticano II, di Giovanni XXIII e di Paolo VI.Vaticano II, di Giovanni XXIII e di Paolo VI.
Ci troviamo tra le mani un enciclica che, in forma del tutto inedita, viene Ci troviamo tra le mani un enciclica che, in forma del tutto inedita, viene qualificata come “pastorale” a differenza della Lumen Gentium e della qualificata come “pastorale” a differenza della Lumen Gentium e della Dei Verbum definite “dogmatiche” e della Sacrosanctum Concilium che Dei Verbum definite “dogmatiche” e della Sacrosanctum Concilium che non conosce aggettivazioni.non conosce aggettivazioni.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
** Ma proprio il definirla “pastorale” dice la novità e la portata Ma proprio il definirla “pastorale” dice la novità e la portata teologica e insieme pratica della GS.teologica e insieme pratica della GS.
“ “pastorale” dice come la GS prende sul serio la concezione pastorale” dice come la GS prende sul serio la concezione biblica e in definitiva cristologica della verità come ciò che, nella biblica e in definitiva cristologica della verità come ciò che, nella sequela di Gesù e in obbedienza al suo Spirito, va fatto nella sequela di Gesù e in obbedienza al suo Spirito, va fatto nella storia degli uomini mediante la Carità.storia degli uomini mediante la Carità.
La verità in altri termini, non è semplicemente una dottrina, ma La verità in altri termini, non è semplicemente una dottrina, ma l’irruzione nell’esistenza personale e comunitaria di Gesù “via, l’irruzione nell’esistenza personale e comunitaria di Gesù “via, verità e vita” (Gv, 14,6) che chiama gli uomini a vivere di lui e verità e vita” (Gv, 14,6) che chiama gli uomini a vivere di lui e come lui, trasformando la storia secondo il disegno d’amore e di come lui, trasformando la storia secondo il disegno d’amore e di libertà, di giustizia e comunione del Padre.libertà, di giustizia e comunione del Padre.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
Il Profilo TeolgicoIl Profilo Teolgico della GS: leggere della GS: leggere la storiala storia come come “Luogo teologico” “Luogo teologico”
cioè come lo spazio dentro il quale cammina e cresce la cioè come lo spazio dentro il quale cammina e cresce la famiglia umana, da Dio creata in Cristo e a Lui famiglia umana, da Dio creata in Cristo e a Lui escatologicamente destinata lungo i sentieri del tempo. escatologicamente destinata lungo i sentieri del tempo. Questo si rende possibile alla luce dell’evento di Gesù, Questo si rende possibile alla luce dell’evento di Gesù, centro vivo e chiave interpretativa del significato e del centro vivo e chiave interpretativa del significato e del destino del creato. (GS.10)destino del creato. (GS.10)
la lettura che il popolo di Dio è impegnato a dare della la lettura che il popolo di Dio è impegnato a dare della storia si produce come discernimento critico delle luci e storia si produce come discernimento critico delle luci e delle ombre che il cammino dell’umanità esibisce per delle ombre che il cammino dell’umanità esibisce per sottoporle al vaglio esigente e liberante del vangelo del sottoporle al vaglio esigente e liberante del vangelo del Regno di Dio che viene.Regno di Dio che viene.
Il Profilo TeolgicoIl Profilo Teolgico della GS: leggere della GS: leggere la storiala storia come come “Luogo teologico” “Luogo teologico”
cioè come lo spazio dentro il quale cammina e cresce la cioè come lo spazio dentro il quale cammina e cresce la famiglia umana, da Dio creata in Cristo e a Lui famiglia umana, da Dio creata in Cristo e a Lui escatologicamente destinata lungo i sentieri del tempo. escatologicamente destinata lungo i sentieri del tempo. Questo si rende possibile alla luce dell’evento di Gesù, Questo si rende possibile alla luce dell’evento di Gesù, centro vivo e chiave interpretativa del significato e del centro vivo e chiave interpretativa del significato e del destino del creato. (GS.10)destino del creato. (GS.10)
la lettura che il popolo di Dio è impegnato a dare della la lettura che il popolo di Dio è impegnato a dare della storia si produce come discernimento critico delle luci e storia si produce come discernimento critico delle luci e delle ombre che il cammino dell’umanità esibisce per delle ombre che il cammino dell’umanità esibisce per sottoporle al vaglio esigente e liberante del vangelo del sottoporle al vaglio esigente e liberante del vangelo del Regno di Dio che viene.Regno di Dio che viene.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
Due caratteristiche dell’interpretazione Due caratteristiche dell’interpretazione
del nostro tempo e della presenza in esso della Chiesa.del nostro tempo e della presenza in esso della Chiesa.
- - La chiesa nel mondo contemporaneoLa chiesa nel mondo contemporaneo: : inserzione: inserzione: chiesa – mondo.chiesa – mondo.
la chiesa ha da offrire al mondo in cui vive ciò di cui essa la chiesa ha da offrire al mondo in cui vive ciò di cui essa sola è testimone e apostola – Cristo – ma ha anche da sola è testimone e apostola – Cristo – ma ha anche da ricevere dal mondo quegli impulsi di luce e di bene che in ricevere dal mondo quegli impulsi di luce e di bene che in esso germogliano dallo Spirito e che, in definitiva, hanno la esso germogliano dallo Spirito e che, in definitiva, hanno la loro ultima sorgente nel medesimo Cristo. (GS. 44).loro ultima sorgente nel medesimo Cristo. (GS. 44).
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
La seconda caratteristicaLa seconda caratteristica, è che la chiesa riesce infine nell’impresa , è che la chiesa riesce infine nell’impresa non scontata di prendere una posizione equilibrata e matura in non scontata di prendere una posizione equilibrata e matura in rapporto alla modernità, invitandola ad andare oltre se stessa, come rapporto alla modernità, invitandola ad andare oltre se stessa, come accadrà, pur con esiti controversi, nei decenni seguenti.accadrà, pur con esiti controversi, nei decenni seguenti.
Il Vaticano II traccia Il Vaticano II traccia la via media e difficilela via media e difficile dell’ermeneutica critica dell’ermeneutica critica che scevra gli irrinunciabili guadagni della modernità dalle tante che scevra gli irrinunciabili guadagni della modernità dalle tante assolutizzazioni di cui il XX sec. Del resto, è diventato tragico assolutizzazioni di cui il XX sec. Del resto, è diventato tragico testimone.testimone.
La GS collocandosi La GS collocandosi dentrodentro la modernità e la modernità e oltre oltre la modernità gli la modernità gli permette di affrontare con lucidità la svolta epocale che attraversa il permette di affrontare con lucidità la svolta epocale che attraversa il nostro tempo:nostro tempo:
- le speranze e le angosce - mutamenti nell’ordine sociale- le speranze e le angosce - mutamenti nell’ordine sociale
- i mutamenti nell’ordine sociale - mutamenti psicologici, morali, - i mutamenti nell’ordine sociale - mutamenti psicologici, morali, religiosireligiosi
- profonde mutazioni - squilibri nel mondo - profonde mutazioni - squilibri nel mondo ContemporaneoContemporaneo
Ripartendo dallo slancio decisivo impresso alla storia dall’evento di Ripartendo dallo slancio decisivo impresso alla storia dall’evento di Gesù Cristo (GS.10) – gli interrogativi più profondi del genere umano.Gesù Cristo (GS.10) – gli interrogativi più profondi del genere umano.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
La chiesa e la vocazione dell’uomoLa chiesa e la vocazione dell’uomo
in questa seconda parte sono offerti soltanto degli abbozzi di in questa seconda parte sono offerti soltanto degli abbozzi di orientamento circa alcuni problemi più urgenti del nostro orientamento circa alcuni problemi più urgenti del nostro tempo:tempo:
- La prima parte è ritmata da tre temi che restano a La prima parte è ritmata da tre temi che restano a tutt’oggi d’intatta attualità: tutt’oggi d’intatta attualità:
- la dignità della persona- la dignità della persona
- la comunità degli uomini- la comunità degli uomini
La chiave di volta dell’intero discorso si trova in GS.22, là ove La chiave di volta dell’intero discorso si trova in GS.22, là ove si afferma che:si afferma che:
““solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio il mistero dell'uomo. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione”.altissima vocazione”.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
GS.24 se ne traggono le conseguenze per la vita sociale:GS.24 se ne traggono le conseguenze per la vita sociale:
GS.38 l’impegno e la trasformazione del mondo:GS.38 l’impegno e la trasformazione del mondo:Egli ci rivela « che Dio è carità » (1Gv4,8) e insieme ci insegna Egli ci rivela « che Dio è carità » (1Gv4,8) e insieme ci insegna che la legge fondamentale della umana perfezione, e perciò che la legge fondamentale della umana perfezione, e perciò anche della trasformazione del mondo, è il nuovo anche della trasformazione del mondo, è il nuovo comandamento dell'amore.Coloro pertanto che credono alla comandamento dell'amore.Coloro pertanto che credono alla carità divina, sono da lui resi certi che la strada della carità è carità divina, sono da lui resi certi che la strada della carità è aperta a tutti gli uomini e che gli sforzi intesi a realizzare la aperta a tutti gli uomini e che gli sforzi intesi a realizzare la fraternità universale non sono vani.Così pure egli ammonisce a fraternità universale non sono vani.Così pure egli ammonisce a non camminare sulla strada della carità solamente nelle grandi non camminare sulla strada della carità solamente nelle grandi cose, bensì e soprattutto nelle circostanze ordinarie della vita.cose, bensì e soprattutto nelle circostanze ordinarie della vita.
“ “LLa fede cristiana, operosa nella carità e forte nella speranza, a fede cristiana, operosa nella carità e forte nella speranza, non limita, ma umanizza la vita, anzi la rende pienamente non limita, ma umanizza la vita, anzi la rende pienamente
umana”.umana”. (Benedetto XVI).(Benedetto XVI).
“Il Signore Gesù, quando prega il Padre perché « tutti siano una cosa sola, come io e tu siamo una cosa sola » (Gv17,21), aprendoci prospettive inaccessibili alla ragione umana, ci ha suggerito una certa similitudine tra l'unione delle Persone divine e l'unione dei figli di Dio nella verità e nell'amore”.
RESPIRARE A PIENI POLMONIRESPIRARE A PIENI POLMONI
o Si tratta di affermazioni decisive per l’antropologia e per la Si tratta di affermazioni decisive per l’antropologia e per la dottrina sociale della Chiesa che fondano nel mistero dottrina sociale della Chiesa che fondano nel mistero stesso di Dio Trinità, rivelato in Cristo, il valore e stesso di Dio Trinità, rivelato in Cristo, il valore e l’intenzionalità ultimi della persona umana e del suo agire l’intenzionalità ultimi della persona umana e del suo agire nel mondo e nella loro costitutiva socialità.nel mondo e nella loro costitutiva socialità.
Al centro della GS si collocano il riconoscimento e la Al centro della GS si collocano il riconoscimento e la valorizzazione dell’apporto che i fedeli laici sono chiamati valorizzazione dell’apporto che i fedeli laici sono chiamati a offrire alla missione della Chiesa in virtù della loro a offrire alla missione della Chiesa in virtù della loro perizia nei vari ambiti dell’agire umano e della loro perizia nei vari ambiti dell’agire umano e della loro coscienza evangelicamente coscienza evangelicamente formata. formata. (GS.43)(GS.43)
Una frontiera ancora in larga parte da attraversare…Una frontiera ancora in larga parte da attraversare…
I CONTENUTI DELLA GSI CONTENUTI DELLA GS
Proemio Proemio Prima parte - La Prima parte - La ChiesaChiesa e la e la vocazionevocazione dell'uomo dell'uomo I capitolo – la dignità della persona umanaI capitolo – la dignità della persona umana II capitolo – La comunità degli uominiII capitolo – La comunità degli uomini III capitolo – l’attività umana nell’universoIII capitolo – l’attività umana nell’universo IV capitolo – la missione della Chiesa nel mondo cotemporaneoIV capitolo – la missione della Chiesa nel mondo cotemporaneo Seconda parte – alcuni probelmi più urgenti.Seconda parte – alcuni probelmi più urgenti. I capitolo – dignità del matrimonio e sua valorizzazioneI capitolo – dignità del matrimonio e sua valorizzazione II capitolo – la promozione della culturaII capitolo – la promozione della cultura III capitolo – vita economico socialeIII capitolo – vita economico sociale IV capitolo – la vita della comunità politicaIV capitolo – la vita della comunità politica V capitolo - La promozione della pace e la comunità delle nazioniV capitolo - La promozione della pace e la comunità delle nazioni ConclusioniConclusioni
LA GS IN SINTESI…LA GS IN SINTESI…
FINALITA’ FINALITA’ Nella Gaudium et spes i padri conciliari posero l'attenzione Nella Gaudium et spes i padri conciliari posero l'attenzione
della Chiesa sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la della Chiesa sulla necessità di aprire un proficuo confronto con la cultura e con il mondo. Il mondo, pur se si allontana spesso dalla cultura e con il mondo. Il mondo, pur se si allontana spesso dalla morale cristiana, è pur sempre opera di Dio e quindi luogo in cui cristiana, è pur sempre opera di Dio e quindi luogo in cui Dio manifesta la sua presenza. Si considerò pertanto compito della Dio manifesta la sua presenza. Si considerò pertanto compito della Chiesa, dei laici in primo luogo, ma non solo, riallacciare profondi Chiesa, dei laici in primo luogo, ma non solo, riallacciare profondi legami con "gli uomini e le donne di buona volontà", soprattutto legami con "gli uomini e le donne di buona volontà", soprattutto nell'impegno comune per la nell'impegno comune per la pace, la , la giustizia, le libertà , le libertà fondamentali, la fondamentali, la scienza..
* La Gaudium et Spes ha posto l’uomo al centro della sua * La Gaudium et Spes ha posto l’uomo al centro della sua
riflessione di fede, aprendosi in dialogo con il contesto culturale e riflessione di fede, aprendosi in dialogo con il contesto culturale e sociale di tutti. sociale di tutti. Affermazioni più importanti della GSAffermazioni più importanti della GSDiscernere la condizione umana: GS, 4-10Discernere la condizione umana: GS, 4-10Cosa pensa la Chiesa dell’uomo GS, 11Cosa pensa la Chiesa dell’uomo GS, 11La presentazione dell’ateismo GS, 19-21La presentazione dell’ateismo GS, 19-21Gesù Cristo l’uomo nuovo GS, 22Gesù Cristo l’uomo nuovo GS, 22
I VESCOVI PADRI CONCILIARII VESCOVI PADRI CONCILIARIDIOCESI DI MILETO E OPPIDO MAM.DIOCESI DI MILETO E OPPIDO MAM.
AL CONCILIO PRESERO PARTE:AL CONCILIO PRESERO PARTE:
MONS. VINCENZO DE CHIARA MONS. VINCENZO DE CHIARA
VESCOVO DI MILETOVESCOVO DI MILETO
30 APRILE 1953 -11 LUGLIO 197330 APRILE 1953 -11 LUGLIO 1973
MONS. DE CHIARA A SANT’ANNA DI MONS. DE CHIARA A SANT’ANNA DI SEMINARASEMINARA
MONS. MAURIZIO RASPINIMONS. MAURIZIO RASPINI
MONS. MAURIZIO RASPINIMONS. MAURIZIO RASPINI
VESCOVO DI OPPIDOVESCOVO DI OPPIDO
9 MAGGIO 1953 – 6 GENNAIO 19659 MAGGIO 1953 – 6 GENNAIO 1965
MONS. MAURIZIO RASPINI - MONS. FERROMONS. MAURIZIO RASPINI - MONS. FERROPROCESSIONE DELLA MADONNA PROCESSIONE DELLA MADONNA
MESSAGGIO PER I MESSAGGIO PER I CATECHISTICATECHISTI
La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17,22). Professare la fede nella Trinità – Padre, Figlio e Spirito Santo – equivale a credere in un solo Dio che è Amore (cfr 1Gv 4,8): il Padre, che nella pienezza del tempo ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza; Gesù Cristo, che nel mistero della sua morte e risurrezione ha redento il mondo; lo Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli nell’attesa del ritorno glorioso del Signore. Benedetto XVI, Lettera Apostolica Porta Fidei (11 ottobre 2011), n.1
RISCOPRENDO IL CONCILIO NELL’ANNO DELLA FEDERISCOPRENDO IL CONCILIO NELL’ANNO DELLA FEDEAUGURI….BUON CAMMINO… AUGURI….BUON CAMMINO…
