Date post: | 21-Jul-2015 |
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SimonaSimona Palermo, PhD Palermo, PhDParco Tecnologico Padano s.r.l.Parco Tecnologico Padano s.r.l.
FAiR – Fairness and Accountability in ResearchFAiR – Fairness and Accountability in Research
Le competenze scientifiche femminili: Le competenze scientifiche femminili: luci e ombre nel contesto italiano e in quello internazionaleluci e ombre nel contesto italiano e in quello internazionale
I dati della rappresentanza di genere nel settore scientifico-tecnologico:
educazione/formazione
occupazione e carriera
percezioni e atteggiamento
Luci e ombre
Azioni positive possibili
I nostri datiI nostri dati
realizzato da:
•Observa – Science in Society www.observa.it
•FAiR – Fairness and Accountability in Research www.fair-research.eu
con il supporto di
•Unesco – Office in Venice
•Studio Pirovano Consulting s.r.l.
Raccolta di dati e informazioni, provenienti dalle più
autorevoli fonti nazionali e internazionali, non solo
sulla presenza della donna nella ricerca, ma anche
sugli orientamenti del pubblico femminile verso
scienza e tecnologia e sulle attività internazionali,
associative e progettuali promosse a favore delle
donne nella scienza.
Ricerca sulla dimensione e le percezioni di genere
realizzata dal PTP in collaborazione con Observa
nell’ambito dei Gender Action Plans di due grandi
network di ricerca europei FP6 nel settore della
genomica animale
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Università – Facoltà scientifiche
In Italia le donne che frequentano le facoltà
scientifiche sono il 57% del totale di iscritte
all’Università, percentuale che supera sia la
media europea (56%) sia quella mondiale
(50%).
Tuttavia, alcune facoltà (Ingegneria, Industria e
costruzioni) risultano ancora di appannaggio
prevalentemente maschile, mentre le donne
prevalgono nelle facoltà di Medicina e
Farmacia.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Università – Lauree
Sul totale dei laureati italiani in discipline
scientifiche le donne sono soltanto il 32.4% e
ancora più bassa è la percentuale nel campo
dell’ingegneria (20.5%), mentre rappresentano il
91.4% dei laureati nell’area dell’insegnamento.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Università – Facoltà scientifiche
Nell’ambito delle facoltà scientifiche, le più
frequentate dalle donne sono Scienze
biologiche (68.8%) e Biotecnologie (63.1%),
dove le donne prevalgono rispetto agli uomini.
Decisamente più basse le percentuali per altre
facoltà, quali Informatica (12.5%), Ingegneria
dell’informazione (14.7%), industriale (18.7%),
civile (24.9%), dove le donne sono ancora in
netta minoranza.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Università – Lauree e dottorati
Le donne italiane che conseguono una laurea o
un dottorato di ricerca in Ingegneria, Industria e
Costruzioni sono soltanto il 29% del totale di
lauree/dottorati (media che non si discosta
molto dalla media europea), contro l’81% di
donne che ottengono una laurea/dottorato in
Scienze Umane e discipline artistiche e il 64%
di Medicina e Farmacia.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Carriera universitaria
Il diagramma a forbice
Mentre le donne prevalgono numericamente tra
gli iscritti all’Università e tra i laureati, nelle fasi
successive della carriera universitaria la
percentuale di donne decresce man mano a
favore dei colleghi uomini, a livello sia Europeo
sia italiano.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Docenti universitarie
In Italia, la percentuale di donne tra i docenti
universitari, che non raggiunge il 30%
nemmeno nelle Scienze Umane, è
decisamente bassa per tutte le discipline
scientifiche (tra il 6.1% e il 15.9%).
La situazione europea è ancora meno
incoraggiante, con valori percentuali medi
anche inferiori a quelli italiani.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Ricercatrici in tutti i settori
Nel complesso le donne italiane impegnate
nella ricerca sono il 30% del totale dei
ricercatori.
Le percentuali più incoraggianti sono state
registrate in Portogallo, Fed. Russa, Rep.
Slovacca, mentre i dati più sconfortanti
vengono da Giappone e Corea e, in Europa,
Paesi Bassi.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Ricercatrici nel settore privato
Nel complesso le donne italiane impegnate
nella ricerca nel settore privato sono il 23.1%
del totale dei ricercatori, valore che si discosta
poco dalla media europea del 24%.
Le donne sono più numerose, a livello sia
italiano sia europeo, nell’industria farmaceutica
(49.1%) e chimica (38.3%), mentre
scarseggiano soprattutto in quella
manifatturiera (16.4%)
A livello europeo i numeri più incoraggianti
vengono da Romania (49.8%), Bulgaria
(49.5%), Lettonia (44.4%) e Svezia (44.1%)
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Occupazione nei settori scientifici
Il primato spetta alla Polonia (60.7%), seguita
da Ungheria (60.3%) e Rep. Slovacca
(56.1%).
La media italiana (46.8%) relativa alle donne
occupate nei settori scientifici è di poco
inferiore a quella europea (50.2%).
A quali ruoli sono riferite queste percentuali?
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Comitati scientifici
Le donne sono in netta minoranza nei comitati
scientifici in Italia così come nella maggior
parte dei Paesi europei.
Fanno eccezione Norvegia, Finlandia e Svezia,
dove i due generi sono rappresentati in
maniera quasi equa.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Brevetti nel settore IT
Solo il 5% dei brevetti di origine statunitense e
il 3% di quelli di origine giapponese sono
intestati a donne.
Donne e Scienza 2008Donne e Scienza 2008L’Italia e il contesto internazionaleL’Italia e il contesto internazionale
Gap salariale di genere
L’Italia è uno dei Paesi dove maggiore risulta
la differenza di stipendio tra donne e uomini
nel campo della ricerca (33.3%)
Eurostat – Internation Women Day (8 Marzo 2009)
In sintesi:In sintesi:
A livello scolastico ed universitario disparità osservabili soprattutto nell’ambito di
determinate discipline;
Segregazione orizzontale: donne poco rappresentate in alcuni settori (Ingegneria e
scienze “dure”);
Segregazione verticale: molte donne nelle fasi iniziali della carriera scientifica, poche nei
ruoli di responsabilità, nei comitati scientifici, titolari di brevetti, finanziamenti, vincitrici di
premi Nobel, ecc.;
Stipendi più bassi e peggiori condizioni contrattuali (contratti a termine).
Le proposte di Progetti Integrati e Reti di Eccellenza del FP6 dovevano contenere un piano d'azione sulle questioni di genere che illustrasse azioni e attività da realizzare nell’ambito del progetto per promuovere il ruolo delle donne partecipanti.
Il piano d'azione è un insieme di misure stabilite dal contraente, in funzione di ciò che ritiene più opportuno realizzare nell'ambito del progetto, e sulla base della sua visione delle problematiche di genere nel campo della scienza.
Il piano d'azione può comprendere misure quali ad es.:
realizzazione di azioni specifiche per coinvolgere un maggior numero di donne nel progetto,
collegamenti con reti di ricercatrici nel settore del progetto,
assunzione di esperti di questioni di genere per esaminare/verificare/monitorare la dimensione di
genere del progetto,
organizzazione di seminari/conferenze/workshop per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di
rafforzare la parità di genere,
svolgimento di indagini/analisi.
I Gender Action PlansI Gender Action Plans
Ricerca condotta su un campione di 103 ricercatori (47 donne e 56 uomini) facenti parte di 2 grandi
network di ricerca europei nel settore della genomica animale.
MONITORAGGIO quantitativo e qualitativo attraverso un QUESTIONARIO strutturato preparato in
collaborazione con
Observa - Science in Society
Observa – Science in Society è un’associazione culturale senza fini di lucro che intende promuovere la ricerca, la
riflessione e il dibattito sui rapporti tra scienza e società, favorendo il dialogo tra ricercatori, policy makers e cittadini.
I Gender Action PlansI Gender Action Plans
I Gender Action PlansI Gender Action Plans
SCOPO del monitoraggio:
raccogliere dati su
dimensione di genere del progetto
dati disaggregati per sesso su:
percezioni e atteggiamenti
livello di soddisfazione professionale
eventuali differenze nel reclutamento, progressione di carriera e scelte di vita privata
evidenziare aspetti critici del ruolo delle donne nei meccanismi della ricerca scientifica ed identificare possibili cause di disparità
sviluppare misure specifiche per riequilibrare la rappresentanza di genere dei progetti
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Contratto
La stragrande maggioranza degli uomini ha un contratto a tempo indeterminato, mentre tra
le donne sono molto diffusi i contratti a termine.
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Ruolo
Le posizioni apicali sono quasi esclusivamente ricoperte da uomini, mentre le donne hanno
ruoli di livello inferiore.
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Famiglia
La stragrande maggioranza degli uomini è sposata o convive (80%) e ha figli (74%), mentre sono tante
le donne single (36.8%) e senza figli (47.6%).
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Soddisfazione
Gli uomini sono mediamente
più soddisfatti.
L’insoddisfazione femminile
riguarda soprattutto aspetti
quali: opportunità di carriera tipo di contratto opportunità di pubblicare ruolo nelle decisioni
importanti
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Percezioni su questioni di genere nella ricerca
Sono soprattutto le donne a ritenere che la ricerca sia governata dagli uomini e che le donne vengano
troppo spesso relegate a ruoli secondari.
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Percezioni su questioni di genere nella ricerca
Le questioni di work-life balance sono sentite sia dagli uomini che dalle donne.
Un dato abbastanza sorprendente riguarda la percentuale di ricercatrici (superiore a quella dei colleghi
maschi) che ritiene che le donne siano meno disposte a combattere per la carriera e che siano meno
dotate rispetto agli uomini sia per la ricerca in sé sia per assumere incarichi di responsabilità.
Alcuni risultatiAlcuni risultati
Percezioni su questioni di genere nella ricerca
Tra le cause della limitata presenza femminile nella ricerca, la maggior parte dei ricercatori individua la
difficoltà di conciliare carriera e famiglia e, secondariamente, il fatto che sia un contesto dominato dagli
uomini.
Alcuni risultatiAlcuni risultati
generale squilibrio a sfavore delle donne, nonostante riconoscimento di
qualità scientifiche e professionali;
scarsa rappresentanza femminile nei ruoli manageriali e di responsabilità,
scarsa partecipazione ai processi decisionali;
migliori condizioni contrattuali per gli uomini;
difficoltà di conciliare carriera scientifica con impegni familiari;
atteggiamento auto-discriminatorio femminile.
Il “soffitto di cristallo”Il “soffitto di cristallo”
Maggiore è il GCI, maggiore è lo
spessore del soffitto di cristallo
GCI=1 non c’è differenza tra donne e uomini
GCI>1 le donne sono sottovalutate
GCI<1 le donne sono sopravvalutate
EU2.1
Italia1.9
diversità di genere diversità di genere come obiettivo strategicocome obiettivo strategico
“Se intendiamo trasformare l'Europa in una destinazione di livello mondiale per la ricerca, dovremo fare miglior uso delle nostre donne scienziato. Ne hanno bisogno l'industria, le nostre istituzioni educative e le nostre scelte politiche. Se non creiamo un sistema più giusto, al quale tutti possano partecipare in maniera equanime, escluderemo un'ampia fetta di talento e potenziale, che non possiamo permetterci di perdere”
Janez PotocnikCommissario Europeo per la Scienza e la Ricerca
“Paesi che non capitalizzano a pieno una metà del proprio capitale umano corrono il rischio di minare il loro potenziale competitivo”
Laura Tysondocente di Business Administration and Economics all’Università di Berkeley in California
Do women in top management Do women in top management affect firm performance?affect firm performance?
Case study:
N. Smith, V. Smith, M. Verver. Do Women in Top Management Affect Firm Performance? A Panel Study of 2500 Danish Firms (2005). IZA DP No. 1708
Studio condotto su 2500 aziende danesi allo scopo di valutare l’influenza sulla performance aziendale della proporzione di donne nel management.
Risultati ambigui, dipendenti dalla definizione del concetto di performance e dalla misura della rappresentanza femminile nel management.
L’effetto variava da nullo a positivo: effetti positivi sono stati osservati soprattutto in relazione alla presenza di donne manager con un titolo di laurea, mentre minore è risultata l’influenza sulle performance aziendali di donne con un grado di istruzione inferiore.
Le performance aziendali vengono realmente migliorate dalla presenza femminile nel management o piuttosto sono le aziende che hanno performance migliori ad essere più propense ad affidare a donne incarichi dirigenziali?
““Donne al vertice e gestione aziendale”Donne al vertice e gestione aziendale”
A cura del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL), 2005.
Ricerca condotta su un campione di 1.000 donne manager e imprenditrici per
approfondire lo studio delle variabili di genere e del loro ruolo nella gestione in imprese in
cui le donne hanno sfondato il soffitto di cristallo.
Aree della ricerca:
quali sono le ragioni del successo delle donne ai vertici;
quali sono le differenze di genere nel management;
le relazioni tra maggiore presenza delle donne nel management e successo delle
imprese.
““Donne al vertice e gestione aziendale”Donne al vertice e gestione aziendale”
Ragioni di successo delle donne al vertice aziendale
1) caratteristiche personali (94.50%)
2) caratteristiche organizzative dell’impresa (44.95%)
3) caratteristiche del settore (28.13%)
4) fattori relativi alla famiglia di origine (25.69%).
Relazioni tra presenza femminile nel management e successo delle imprese
Il 70% delle intervistate ritiene che le imprese che hanno un maggior numero di donne nel gruppo di management
producono performance migliori delle altre, soprattutto se valutate non secondo indicatori tradizionali (risultati
economici e volumi di produzione), ma secondo indicatori diversi (qualità del prodotto, efficacia nel raggiungimento di
obiettivi, qualità del lavoro), spesso prioritari per il successo delle imprese.
Azioni positive possibiliAzioni positive possibili
• Promuovere partnerships con Scuole e Università per favorire l’afflusso femminile nelle carriere tecnico-scientifiche, incoraggiando ragazze e giovani donne a intraprendere studi e carriere in questo settore;
• Applicare criteri di merito e di valorizzazione del “potenziale” nel reclutamento del personale;
• Promuovere politiche di genere non solo di conciliazione, ma volte a ridefinire i criteri di reclutamento e promozione in ottica meno maschile;
• Implementare politiche di conciliazione che coinvolgano uomini e donne;
• Promuovere la crescita professionale delle donne e coltivare i talenti femminili, esponendo le donne ad esperienze professionali stimolanti e impegnative;
• Promuovere il networking e fornire strumenti di formazione e sviluppo utili alle donne per sostenere una carriera nel settore tecnico-scientifico;
• Offrire training non solo di tipo tecnico, ma anche attitudinale;
• Definire programmi specifici di mentoring, counselling e coaching.
“Le future opportunità per le giovani scienziate nell’industria dipendono in maniera considerevole dall’atteggiamento della società europea verso le donne impegnate nelle carriere scientifiche-tecnologiche.Genitori, amici, insegnanti, docenti e assistenti universitari, consulenti di carriera e datori di lavoro rivestono un ruolo fondamentale per ragazze e giovani donne nel pianificare la loro carriera.Pertanto le professioni e le carriere scientifiche vanno presentate come prospettive allettanti per le giovani donne”
Azioni positive possibiliAzioni positive possibili
Azioni positive possibiliAzioni positive possibili
• Promuovere partnerships con Scuole e Università per favorire l’afflusso femminile nelle carriere tecnico-scientifiche, incoraggiando ragazze e giovani donne a intraprendere studi e carriere in questo settore;
• Applicare criteri di merito e di valorizzazione del “potenziale” nel reclutamento del personale;
• Promuovere politiche di genere non solo di conciliazione, ma volte a ridefinire i criteri di reclutamento e promozione in ottica meno maschile;
• Implementare politiche di conciliazione che coinvolgano uomini e donne;
• Promuovere la crescita professionale delle donne e coltivare i talenti femminili, esponendo le donne ad esperienze professionali stimolanti e impegnative;
• Promuovere il networking e fornire strumenti di formazione e sviluppo utili alle donne per sostenere una carriera nel settore tecnico-scientifico;
• Offrire training non solo di tipo tecnico, ma anche attitudinale;
• Definire programmi specifici di mentoring, counselling e coaching.
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.
Alda Merininella Prefazione a: “Un altro genere di tecnologia”