Date post: | 01-May-2015 |
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Empowerment and the Rehabilitation Service in
Trieste
Pina Ridente
Key Words
INTRATTENIMENTOPercorsi abilitativi spesso confusi con ASSISTENZIALISMO SOLA ACQUISIZIONE DI
ABILITA’ SOCIALI
“Occorre agire sul contestoche và ridefinito, e non limitarsi ad un trattamento sull’individuo, si crea innanzitutto il luogo dello scambio e il diritto a parteciparvi, quindi la capacità.”
“Riconvertire le risorse economiche ed umane da logiche riparativo-assistenziali verso logiche di attivazione, responsabilizzazione, promozione.”
Parole chiave
• Aumento capacità contrattuale si ottiene lavorando su vari assi :
•ABITARE
•RETE SOCIALE-SCAMBIARE LE IDENTITA’
•PRODURRE E SCAMBIARE MERCI E VALORI
Trieste Mental Health Department (MHD) -RRS
Servizio Abilitazione e Residenze
Il Servizio coordina le strutture e le attività abilitative, riabilitative, di integrazione sociale, di formazione ed inserimento lavorativo dell'utenza del DSM. Esso agisce a stretto contatto con i CSM, e collabora con i Distretti articolando i suoi programmi in luoghi differenti.
E’ stato creato nei primi anni '90 per dare maggior impulso ad attività di abilitazione, riabilitazione, di formazione e di integrazione sociale a favore dell'utenza del DSM.
• Housing
• Politecnico-Centro Diurno
• Formazione ed inserimento lavorativo
Articolazioni SAR
• Residenze dimensionate sul modello "casa“
• Prevedere e garantire agli/alle ospiti personalizzazione degli spazi e soggettivazione del tempo
• Residenze preferibilmente ubicate in contesti urbani ed integrate nella comunità
• Il lavoro nelle residenze deve prevedere sempre la dimissione e/o passaggio da una condizione più assistita ad una meno assistita.
• Strutture residenziali di piccole dimensioni, la condizione di 6/8 utenti permette in maniera più adeguata un progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato.
Housing
Alloggi di gruppo – Sostegno elevato
coperti sulle 24 h coperti sulle 12 h
Residenze Letti Residenze Letti
6 43 5 34
Alloggi di gruppo nella città
coperti sulle 12 h Sostegno part time
Residenze Letti Residenze Letti
2 13 9 35
Politecnico-Centro Diurno
Il Politecnico – Cantieri Sociali, oltre che agli utenti del DSM è accessibile a tutti. Vi operano professionisti, maestri d'arte, artisti, associazioni culturali e di volontariato.
– Il Politecnico promuove e coordina progetti, laboratori ed attività di formazione artistica, artigianale e culturale.
– Organizza corsi di formazione di base in collaborazione con Agenzie Formative proponendosi alla città come una vera e propria struttura urbana: una scuola/laboratorio.
Politecnico-Centro Diurno
Il S.A.R. ha coordinato :
• 9 corsi di formazione seguiti da 126 utenti dei servizi del D.S.M..
• 8 laboratori seguiti da 80 utenti
• 220 interventi (in un anno) con 1604 partecipanti.
I C.S.M. hanno avuto 208 interventi con 1800 partecipanti.
Importanza lavoro
ASSE ECONOMICO
ASSE SIMBOLICO
ASSE PRODUTTIVO/RIPRODUTTIVO
Indicatori di socializzazione
miglioramento cura di sé
relazione con i familiari
ricoveri
psicofarmaci
Formazione-Inserimento Lavorativo
Formazione-Inserimento Lavorativo
Caratteristiche del lavoro in sensoriabilitativo
•Luoghi di realtà
•Produzione merci e CAPITALE SOCIALE
•Lavoro come “Facilitatore di comunità”
CAPITALE SOCIALE: DEFINIZIONE
Una parte sempre più ampia della letteratura economica ha dedicato i suoi sforziall’analisi del contenuto sociale delle relazioni economiche e nel dibattito è semprepiù diffusa l’idea che non sia possibile interpretare correttamente i fenomenieconomici senza tener conto della loro dimensione relazionale.
Le intenzioni sociali producono, direttamente o incidentalmente, una serie di benie servizi che, scambiati al di fuori del mercato, contribuiscono al miglioramentodel benessere e al tempo stesso rappresentano un input nei processi produttivi.
Il capitale sociale è uno stock multidimensionale, costituito dalle caratteristichedella struttura sociale che hanno la capacità di influenzare e coordinare icomportamenti individuali, favorendo l’azione collettiva e permettendo agli agentidi perseguire fini altrimenti irraggiungibili.
Lo stock comprende le norme sociali e i valori condivisi, le reti di relazioniinterpersonali informali e le organizzazioni volontarie che costituiscono un fattoreper la produzione di benessere.
Training – WorkInclusion
Elementi che conferiscono al lavoro valenza e attributi riabilitativi
• La qualità dell’atmosfera del lavoro(capace di promuovere e allargare il campo degli interessi)
• Il benessere individuale viene strettamente legato all’identità e all’appartenenza. Sviluppare la coscienza di socio lavoratore. Sviluppare affezione al lavoro.
• Che il lavoro e le cooperative continuino a misurarsi col tentativo di una deistituzionalizzazione complessiva della vita della gente.
• La sfida è quella di superare il dato assistenziale per coinvolgere i soggetti con le loro capacità.
• Formazione usata come anello di congiunzione tra lavoro e obiettivi terapeutici/lavoro e obiettivi produttivi.
Persone in formazione (borse lavoro) dal 1996 al 2004
9385
111
108113115
87
103
91
77
7983
42
57
7084
91 90
0
20
40
60
80
100
120
140
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Uomini Donne
Utenti impiegati dal 1996 al 2004
9995 6
19
12
11
17
121314
12
14
14
15
5
20
5
10
15
20
25
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Uomini assunti Donne assunte
Luoghi di lavoro delle persone con borsa lavoro
Profit f irms19%
Associations (accredited)13%
Courses & w orkshops6%
Public agencies3%
Other associations4%
Other social coops8%
Health agency 4%
Social Coops (accredited)43%
RISULTATI
1) 147 utenti impiegati dal 1996-2004 di 481 totali (30%)
2) Impiegati primariamente in Cooperative Sociali di tipo B (83%)
3) Donne (52%)
4) Età media: 30-40
DIAGNOSI
0
510
1520
2530
35
F0 F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8 F9
CLUSTER ICD 10
% U
TE
NT
I
Punteggi GAF
0102030405060708090
F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7
CLUSTER
ME
DIA
GAF ATTUALI
MEDICAZIONE
18,4
30,6
4,14,8
21,1
29,3
0
5
10
15
20
25
30
35
bdz ATP NO DROGHE
INIZIALE
DOPO
N. Totale di servizi forniti
020406080
100
12 mesi prima
12 mesi dopo
ME
DIA
S
ervi
zi
Collettivi di partecipazione• aggregazioni intorno a questioni reali che vengono condivise e
sviluppano reciprocità e affettività
• Associazioni come:facilitatori di rete advocacy accoglienza dei familiari attraversamento della città accompagnando la persona nel contesto si lavora sul contesto
• Dal bisogno personale al bisogno collettivo
• Sostituire una contrattualità individuale debole con una contrattualità collettiva
• Valorizzazione delle compagini sociali attraverso cui le persone possono sentirsi partecipi di collettivi attraverso cui esprimere i bisogni, aver voce per tradurre i bisogni in domande.
Il gruppo di donne per reciproco accoglimento e sostegno
•Un gruppo di donne che si incontra giornalmente ed organizza attività e sostegno (dal 1997)
•Un’associazione si sviluppa da ciò
•90 donne coinvolte (età da 25 a 70)
• Iniziative culturali per donne: film, musei, un viaggio attraverso l’etnicità
La casa di recupero
• Una piccola casa di recupero con 3 posti per un periodo di tempo transitorio (anno passato)
• 8 donne residenti lo scorso anno (3-6 mesi) • 20 progetti personalizzati, anche con
sostegno domiciliare • Gli scopi principali sono l’emancipazione e il
conferimento di potere• Sostegno di pari e lavoro reale come
fornitori di servizi entro le residenze (contratto fra l’associazione e il DSM).
Raccomandazioni per una pratica partecipativa
• Un progetto reale, condiviso è un campo reale in cui I contenuti sono condivisi e in cui si può essere “riconosciuti” al di là della malattia.
• “Fare con, non per”• Coinvolgere diversi ruoli e competenze professionali.• La “distanza terapeutica” non va d’accordo con
questa visione del lavoro, ma è la passione, la condivisione e la reciprocità dell’operatore, che crea un “patrimonio terapeutico”.
• Contesti che consentono alle persone di modificare la propria immagine e di esprimere aspetti diversi di sé e non solamente la malattia.
• Essere in grado di intraprendere piccoli incarichi, per brevi periodi, senza sentirsi intrappolati.
INDICAZIONI PER GLI OPERATORI PER UNA PRATICA PARTECIPATA
• Mettersi in gioco cambiando attraverso il fare
• Operatori come attivatori che facilitano e accompagnano
• La mescolanza tra soggetti diversi con punti di vista e conflitti crea soggettivazione e progetto
• Un quid in più che dà vita al lavoro e non lo fa impoverire è il mettersi dentro la propria soggettività intera come capacità di “divertirsi”
CONCLUSIONI
“Ho visto cosa vuol dire e cosa produce per persone veramente sofferenti,essere parte di un progetto, di una speranza comune di vita, coinvolti inun’azione comune dove ti senti preso in un intreccio pratico, intellettuale,affettivo, in cui serietà ed allegria si mescolano e i problemi tuoi si sciolgonoe fanno parte anche dei problemi di altri con cui li condividi. E allora anchesalute e malattia possono mescolarsi con una qualità della vita che sia umana,con legami, rapporti, riconoscimento di sé e dell’altro, complicità nel progettocomune che potrebbe unirci anziché dividere e isolare.”
F. Ongaro Basaglia