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ESCURSIONISMO INVERNALE CIASPOLE Arnoga Val Viola ... · he signifia iano. Ma nell’ottoento degli...

Date post: 17-Feb-2019
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ITINERARI D’AUTORE - “Andare per montagne” IN ALTA VALTELLINA a cura della Guida Alpina Eraldo Meraldi www.guidealpinealtavaltellina.it - [email protected] - cell 331.3270196 ESCURSIONISMO INVERNALE - CIASPOLE: Arnoga / Val Viola - Valdidentro - Alta Valtellina (SO) - Alpi Reche La strada statale che sale dopo l’abitato di Semogo in Valdidentro ha esaamente un secolo di vita; venne costruita nell’anno 1914 e denominata in seguito “magnifica rotabile” in sostuzione dell’anca strada “dei Dossi” che seguiva la Val Foscagno andando poi verso Trepalle e Livigno. Arnoga già zona di transito nel medioevo, divenne così un nodo ancora più importante specialmente per l’entrata in Val Viola. La parte iniziale della valle è uno dei luoghi ideali per le passeggiate semplici con le ciaspole in Alta Valtellina. Percorsi facili, con contenu dislivelli e con una varietà di paesaggi impareggiabile che portano l’escursionista invernale in un mondo nuovo a contao con l’ambiente naturale integro e variegato da un’infinità di sfumature che solo il bianco della neve vi saprà regalare. Nei vari percorsi si passa in prossimità di diversi nuclei di piche baite montane realizzate interamente in legno oppure con basamen in pietra. Nel periodo invernale tua la vegetazione del soobosco viene ammantata da una soffice coltre di neve che copre e preserva le varie specie di flora mentre le fronde degli abe, cembri e larici, presentano dopo una copiosa nevicata un meraviglioso candore che trasmee pace, tranquillità e armonia. Forse è per questo che ancamente la valle era denominata in modo suggesvo “Albiola”, termine che deriva dal lano “albus” che significa bianco. Ma nell’oocento degli sbada cartografi, per errore scambiarono il nome “Albiola” con Viola che poi venne definivamente adoato dai contadini e pastori che frequentavano la zona. Bellissimo è il gioco di osservare e scoprire a quali animali appartengono le infinità di tracce che sono disseminate qua e là sulla neve; dal capriolo che osserva un po’ invidioso il cervo, dalla volpe che rincorre lo scoiaolo e dalla lepre che furva guarda la lince che è in cerca di cibo. Le montagne che si innalzano intorno sono di una bellezza rara; la Cima Piazzi che si erge maestosa con il suo versante seentrionale di fronte ad Arnoga è la regina di tue le montagne circostan e silenziosa si fa ammirare in tua la sua magnificenza. In fondo alla Val Viola svea imponente e rude la parete nera del Corno di Dosdè, più lontano le massicce Cime di Lago Spalmo e Viola si confondono con l’azzurro del cielo. Siamo in un piccolo angolo di paradiso alla portata di tu, di fronte ad un panorama incantevole tra i più belli delle Alpi intere. Accesso stradale: da Bormio si va verso la Valdidentro seguendo la strada statale 301 del Foscagno passando i paesi di Isolaccia e successivamente di Semogo giungendo così dopo un paio di chilometri alla località Arnoga. Materiale consigliato: scarponcini da trekking, ciaspole, bastoncini, zaineo, giacca a vento, occhiali, berreo, guan, macchina fotografica. Periodo: da novembre ad aprile. Cartografia: Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50 000. Pun d’appoggio: Albergo Li Arnoga - tel. 0342.927116 E-mail: [email protected] Agriturismo Caricc - tel 389.2936189 - 340.7103835 E-mail: [email protected] Da consultare: Bolleno Meteo - Neve & Valanghe di ARPA Lombardia - www.arpalombardia.it/meteo - neve & valanghe. Gli inerari sono generalmente traccia e si possono effeuare con varie combinazioni: Inerario giallo: dalla località Arnoga nei pressi dell’omonimo albergo (1870 m), si segue per poche decine di metri la strada statale del Foscagno e si sale a sinistra seguendo una stradina che con due lunghi tornan porta alla località Cagnol (2015 m). Da qui si connua su traccia pianeggiante entrando nel bosco e arrivando così nell’ampia radura delle Baite di Arnoghina (2030 m). Si scende o lungo la zona prava, oppure seguendo la comoda stradina che riporta ad Arnoga. Esposizione: SE - Dislivello: 160cm - Tempo totale: 1 ora Inerario rosso: dalla località Arnoga (1870 m) si segue la strada semi pianeggiante che entra in Val Viola. Dopo poco si passa dalle Baite di Premoglio (1930 m) e si connua fino alla successiva radura. Quando la strada inizia a essere più ripida, si prende la deviazione sulla destra (cartello con indicazione Baite di Saarona) e si inizia a salire gradualmente con un paio di tornan. Giun ad un piccolo pianoro la stradina sale con più lieve pendenza e supera quaro tornan, in diagonale verso sinistra si arriva al limite del bosco. Da qui sempre verso sinistra si arriva al caraerisco nucleo abitavo di Saarona (2200 m). Esposizione: SE - Dislivello: 330 m - Tempo totale: 1,30/2 ore andata + 1 ora rientro = 2,30/3 ore Inerario verde: l’inerario verde è possibile effeuarlo in diversi modi: - arriva ad Arnoghina seguendo il percorso giallo, sia passando dalle Baite di Cagnol che salendo direamente da Arnoga prendendo la prima ripida stradina che sale a destra dopo una trenna di metri entrando in Val Viola. Da qui passando dietro la Baita più alta si connua in orizzontale per un cennaio di metri arrivando così ad una radura. Si sale un breve trao ripido e poi a sinistra alla bellissima Baita di Prasor (2098 m). Si segue ora la comoda stradina che prima è pianeggiante e poi leggermente in discesa fino a raggiungere la stradina che sale alle Baite di Saarona. Da qui o si sale a Saarona o si rientra dal percorso rosso. - si può seguire questo percorso come rientro dopo aver raggiunto le Baite di Saarona. Esposizione: SE - Dislivello: 230 m - Tempo totale: 1,10/1,40 ore andata + 1 ora rientro = 2,10/2,40 ore. Inerario azzurro: dalle Baite di Cagnol si segue il senero esvo che in graduale salita raggiunge il limite del bosco per poi costeggiarlo con andamento altalenante fino alle Baite di Saarona. Normalmente si rientra dal percorso o rosso o passando dalla Baita di Prasor. Esposizione: SE - Dislivello: 350 m - Tempo totale: 2/2,30 ore andata + 1/1,30 ora rientro. = 3/4 ore. Inerario blu: dalla località Arnoga (1870 m) si scende nel posteggio posto soo della stradina normale per la Val Viola. Da qui si segue la vecchia mulaera che con andamento pianeggiante arriva nella suggesva conca delle Baite di Paluea poste a 1900 m. Esposizione: SE - Dislivello: 30 m - Tempo totale: 1 ora andata + 1 ora rientro = 2 ore. Inerario viola: dalla località Paluea, raggiunta o con l’inerario blu oppure seguendo la strada classica della Val Viola (percorso rosso) fino al posteggio esvo per la Val Verva. Da qui a sinistra si scende all’Alpe Campo e quindi alle Baite di Paluea. Si connua (indicazioni) stando sulla sinistra idrografica, sulla vecchia mulaera che costeggiando il torrente Viola arriva fino alla Baita di Caricc (1999 m) dove nei fine semana e fesvi è aperto un punto di ristoro anche nel periodo invernale. Esposizione: SSE - Dislivello: 130 m - Tempo totale: 2 ora andata + 2 ora rientro = 4 ore.
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ITINERARI D’AUTORE - “Andare per montagne” IN ALTA VALTELLINA

a cura della Guida Alpina Eraldo Meraldi

www.guidealpinealtavaltellina.it - [email protected] - cell 331.3270196

ESCURSIONISMO INVERNALE - CIASPOLE: Arnoga / Val Viola - Valdidentro - Alta Valtellina (SO) - Alpi Retiche

La strada statale che sale dopo l’abitato di Semogo in Valdidentro ha esattamente un secolo di vita; venne costruita nell’anno 1914 e denominata in seguito “magnifica rotabile” in sostituzione dell’antica strada “dei Dossi” che seguiva la Val Foscagno andando poi verso Trepalle e Livigno. Arnoga già zona di transito nel medioevo, divenne così un nodo ancora più importante specialmente per l’entrata in Val Viola.

La parte iniziale della valle è uno dei luoghi ideali per le passeggiate semplici con le ciaspole in Alta Valtellina. Percorsi facili, con contenuti dislivelli e con una varietà di paesaggi impareggiabile che portano l’escursionista invernale in un mondo nuovo a contatto con l’ambiente naturale integro e variegato da un’infinità di sfumature che solo il bianco della neve vi saprà regalare. Nei vari percorsi si passa in prossimità di diversi nuclei di tipiche baite montane realizzate interamente in legno oppure con basamenti in pietra. Nel periodo invernale tutta la vegetazione del sottobosco viene ammantata da una soffice coltre di neve che copre e preserva le varie specie di flora mentre le fronde degli abeti, cembri e larici, presentano dopo una copiosa nevicata un meraviglioso candore che trasmette pace, tranquillità e armonia.

Forse è per questo che anticamente la valle era denominata in modo suggestivo “Albiola”, termine che deriva dal latino “albus” che significa bianco. Ma nell’ottocento degli sbadati cartografi, per errore scambiarono il nome “Albiola” con Viola che poi venne definitivamente adottato dai contadini e pastori che frequentavano la zona.

Bellissimo è il gioco di osservare e scoprire a quali animali appartengono le infinità di tracce che sono disseminate qua e là sulla neve; dal capriolo che osserva un po’ invidioso il cervo, dalla volpe che rincorre lo scoiattolo e dalla lepre che furtiva guarda la lince che è in cerca di cibo. Le montagne che si innalzano intorno sono di una bellezza rara; la Cima Piazzi che si erge maestosa con il suo versante settentrionale di fronte ad Arnoga è la regina di tutte le montagne circostanti e silenziosa si fa ammirare in tutta la sua magnificenza. In fondo alla Val Viola svetta imponente e rude la parete nera del Corno di Dosdè, più lontano le massicce Cime di Lago Spalmo e Viola si confondono con l’azzurro del cielo.

Siamo in un piccolo angolo di paradiso alla portata di tutti, di fronte ad un panorama incantevole tra i più belli delle Alpi intere.

Accesso stradale: da Bormio si va verso la Valdidentro seguendo la strada statale 301 del Foscagno passando i paesi di Isolaccia e successivamente di Semogo giungendo così dopo un paio di chilometri alla località Arnoga. Materiale consigliato: scarponcini da trekking, ciaspole, bastoncini, zainetto, giacca a vento, occhiali, berretto, guanti, macchina fotografica. Periodo: da novembre ad aprile. Cartografia: Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50 000. Punti d’appoggio: Albergo Li Arnoga - tel. 0342.927116 E-mail: [email protected] Agriturismo Caricc - tel 389.2936189 - 340.7103835 E-mail: [email protected] Da consultare: Bollettino Meteo - Neve & Valanghe di ARPA Lombardia - www.arpalombardia.it/meteo - neve & valanghe. Gli itinerari sono generalmente tracciati e si possono effettuare con varie combinazioni:

Itinerario giallo: dalla località Arnoga nei pressi dell’omonimo albergo (1870 m), si segue per poche decine di metri la strada statale del Foscagno e si sale a sinistra seguendo una stradina che con due lunghi tornanti porta alla località Cagnol (2015 m). Da qui si continua su traccia pianeggiante entrando nel bosco e arrivando così nell’ampia radura delle Baite di Arnoghina (2030 m). Si scende o lungo la zona prativa, oppure seguendo la comoda stradina che riporta ad Arnoga. Esposizione: SE - Dislivello: 160cm - Tempo totale: 1 ora

Itinerario rosso: dalla località Arnoga (1870 m) si segue la strada semi pianeggiante che entra in Val Viola. Dopo poco si passa dalle Baite di Premoglio (1930 m) e si continua fino alla successiva radura. Quando la strada inizia a essere più ripida, si prende la deviazione sulla destra (cartello con indicazione Baite di Sattarona) e si inizia a salire gradualmente con un paio di tornanti. Giunti ad un piccolo pianoro la stradina sale con più lieve pendenza e superati quattro tornanti, in diagonale verso sinistra si arriva al limite del bosco. Da qui sempre verso sinistra si arriva al caratteristico nucleo abitativo di Sattarona (2200 m). Esposizione: SE - Dislivello: 330 m - Tempo totale: 1,30/2 ore andata + 1 ora rientro = 2,30/3 ore

Itinerario verde: l’itinerario verde è possibile effettuarlo in diversi modi: - arrivati ad Arnoghina seguendo il percorso giallo, sia passando dalle Baite di Cagnol che salendo direttamente da Arnoga prendendo la prima ripida stradina che sale a destra dopo una trentina di metri entrando in Val Viola. Da qui passando dietro la Baita più alta si continua in orizzontale per un centinaio di metri arrivando così ad una radura. Si sale un breve tratto ripido e poi a sinistra alla bellissima Baita di Prasor (2098 m). Si segue ora la comoda stradina che prima è pianeggiante e poi leggermente in discesa fino a raggiungere la stradina che sale alle Baite di Sattarona. Da qui o si sale a Sattarona o si rientra dal percorso rosso. - si può seguire questo percorso come rientro dopo aver raggiunto le Baite di Sattarona. Esposizione: SE - Dislivello: 230 m - Tempo totale: 1,10/1,40 ore andata + 1 ora rientro = 2,10/2,40 ore.

Itinerario azzurro: dalle Baite di Cagnol si segue il sentiero estivo che in graduale salita raggiunge il limite del bosco per poi costeggiarlo con andamento altalenante fino alle Baite di Sattarona. Normalmente si rientra dal percorso o rosso o passando dalla Baita di Prasor. Esposizione: SE - Dislivello: 350 m - Tempo totale: 2/2,30 ore andata + 1/1,30 ora rientro. = 3/4 ore.

Itinerario blu: dalla località Arnoga (1870 m) si scende nel posteggio posto sotto della stradina normale per la Val Viola. Da qui si segue la vecchia mulattiera che con andamento pianeggiante arriva nella suggestiva conca delle Baite di Paluetta poste a 1900 m. Esposizione: SE - Dislivello: 30 m - Tempo totale: 1 ora andata + 1 ora rientro = 2 ore.

Itinerario viola: dalla località Paluetta, raggiunta o con l’itinerario blu oppure seguendo la strada classica della Val Viola (percorso rosso) fino al posteggio estivo per la Val Verva. Da qui a sinistra si scende all’Alpe Campo e quindi alle Baite di Paluetta. Si continua (indicazioni) stando sulla sinistra idrografica, sulla vecchia mulattiera che costeggiando il torrente Viola arriva fino alla Baita di Caricc (1999 m) dove nei fine settimana e festivi è aperto un punto di ristoro anche nel periodo invernale. Esposizione: SSE - Dislivello: 130 m - Tempo totale: 2 ora andata + 2 ora rientro = 4 ore.

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