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estate summer 2017 N. 42 - aNNo/year 21 · (ore 9-16) per diventare un laboratorio d’alta quota....

Date post: 15-Feb-2019
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ESTATE SUMMER 2017 N. 42 - ANNO/YEAR 21 Fassa News Il richiamo dell’Antermoia The call of the Antermoia #DolomitesVives: l’estate sostenibile #DolomitesVives: summer is sustainable I festival dei buongustai The foodies’ festival DOLOMITES
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estate summer 2017 N. 42 - aNNo/year 21

Fassa News

Il richiamo dell’Antermoia The call of the Antermoia

#DolomitesVives: l’estate sostenibile#DolomitesVives: summer is sustainable

I festival dei buongustai The foodies’ festival

dolomites

FassaNews EstateSummer2017 3

L’estate 2017 in Val di Fassa si muove verso la sostenibilità. Con piccoli ma significativi passi che danno il senso dei cambiamenti in atto. Ve li racconta, in diversi articoli, questo numero di Fassa News. È una nuova sensibilità che invita (senza frenare) alla visitazione delle nostre Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità Unesco, con modalità diverse, più dolci. Così il Sella - per volontà delle Province di Trento e Bolzano e con il supporto organizzativo delle Aziende per il Turismo dei territori interessati - nei mercoledì di luglio e agosto si chiude al traffico automobilistico (ore 9-16) per diventare un laboratorio d’alta quota. La mitica Città dei Sassi del valico in queste giornate accoglie grandi eventi di musica e teatro, campioni dello sport e alta cucina: per parteciparvi basta raggiungerla con mezzi pubblici (potenziati, peraltro, tutta l’estate), impianti a

GreAT sTories AnD biG news AT AlTiTuDe summer 2017 moves towards sustainability in Val di Fassa. This number of Fassa news tells this in several articles. A new sensibility that invites guests to visit our Dolomites, unesco world Heritage, with different modalities. so Passo sella - as willed by the Provinces of Trento and bolzano, working with the cooperation of the Tourist boards of the interested territories - will be closed to the traffic every wednesday in July and in August (9.00 a.m. - 4.00 p.m.) and turned into a laboratory at altitude. The so called Città dei sassi will host important music and theatre events, sport champions and top quality cuisine: it can be reached with the public transports, with the lifts, by bike or taking part in guided excursions. even Mariangela Franch, from the university of Trento, deals with the topic of tourists in the Alps who pay more attention to destinations that prefer the sustainability, while a research of the Trentino school of Management describes the different flows of the guests that choose Val di Fassa. but the magazine also tells big stories, such as in the pages dedicated to an emblem of the valley known as rifugio Antermoia, with its former and actual managers Almo Giambisi and Martin riz. it tells of taking care of the pastures with Giacomo Chiocchetti Janac who, with his snow cat, beats the same earth in winter too. Two stories that also have a video version, to watch on our web and social media. And then, through the pages, the adventures of the photographer G. Patty ramirez, a preview of “l segat”, the new space of the ladin Museum, the Fiorentina summer camp in Moena, music and food festivals, leisure at the new Qc Terme Dolomiti in Pozza and much more. enjoy your holiday, enjoy the reading!

Elisa Salvi

fune, bici ed escursioni guidate in collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco e il Muse di Trento. Dell’attenzione, in netta crescita, da parte dei turisti che frequentano l’arco alpino verso i territori che privilegiano la sostenibilità spiega, poi, Mariangela Franch, responsabile di Mast, innovativo corso di laurea magistrale dell’Università di Trento. Mentre una ricerca di Trentino School of Management illustra i numerosi flussi degli ospiti che scelgono la Val di Fassa per vacanze anche a caccia d’esperienze con la natura. Ma la rivista, come sempre, vi racconta anche grandi storie, come quella di copertina dedicata al Rifugio Antermoia e a due uomini, Almo Giambisi e Martin Riz, il vecchio e il nuovo gestore, emblema della valle. Vi narra di cura dei pascoli attraverso Giacomo Chiocchetti Janac che d’inverno, invece, quei

terreni (piste da sci) li batte con il gatto delle nevi. Due racconti, questi, che hanno anche una versione video da vedere sui nostri canali web e social. E poi, tra le pagine, ci sono le avventure, tra cielo e terra, della fotografa G. Patty Ramirez, l’anteprima su “L Segat” nuovo spazio del Museo Ladino di Fassa, le tradizioni antiche interpretate dai gruppi folk, il ritiro calcistico moenese di una squadra blasonata come la Fiorentina, i festival musicali che fanno diventare la valle più armoniosa, quelli gastronomici che la rendono più golosa, fino agli aperitivi più glam dell’estate che si consumano in accappatoio a bordo vasca delle nuove Qc Terme Dolomiti di Pozza. Naturalmente nella rivista c’è molto di più: sfogliate le pagine e scopritelo!Buone vacanze e buona lettura!

Grandi storie e novità in quota

Direttrice responsabile: elisa salviRegistrazione: tribunale di trento n. 915/r.s. del 3-7-1996Copie distribuite: 22.000Editrice: azienda per il turismo della Val di Fassa - strèda roma 36 - 38032 Canazei (tn)Stampa: rotolito Lombarda, Cernusco s. N. (mi)Redazione: azienda per il turismo della Val di Fassa - 38032 Canazei (tN)Tel. 0462.609600 • Fax 0462.602502e-mail: [email protected] collaborato al magazine: andrea selva, enrico maria Corno, Valentina redolfi, rita Dagai, Claudia Chiocchetti. Contributi: F. mazzel, G. Vian. Traduzioni: marta Covi.

Progetto grafico: area Grafica - Cavalese (tn) www.areagrafica.tn.it

Foto di copertina: Nicola angeli Crediti fotografici: N. angeli, r. Bernard, P. Boso, r. Brunel, a. Ceolan, a Costa, F. modica, m. montibeller, G. P. ramirez, m. rizzi - archivio fotografico apt Val di Fassa; archivio aCF Fiorentina; archivio QC terme Dolomiti; F. modica - Fototeca trentino marketing; archivio sella ronda Bike Day; archivio Dolomites sky race; archivio Funivia Ciampac e Contrin; archivio “La Gran Vera”; archivio Istituto Culturale Ladino majon di Fascegn; archivio your Big stories; archivio “Paicenadores da Vich”; archivio Panorama music; F. Berger, G. J. Chiocchetti, G. De sirena; e. salvi, a. selva, m. Valcanover, C. Vianello.

È vietata la riproduzione di tutte le immagini, dei testi e delle pubblicità del Fassa News.

Questo numero è stato chiuso in redazione il giorno 7 giugno 2017

n. 42 anno/year 21estate/summer 2017

30Il passaggio del testimone THe PAssAGe oF THe bATon

60Piazze gourmetGourMeT sQuAres

36Il senso di Patty per lo scatto PATTy’s sense For THe snAPsHoT

58L’aperitivo glamin accappatoioTHe GlAM APeriTiF in bATHrobe

Fass

a N

ews

6 Gli ospiti parleranno la lingua della sostenibilità

our GuesTs will sPeAk THe lAnGuAGe oF susTAinAbiliTy

8 Sport e cultura: l’agenda degli eventi

sPorT AnD CulTure: THe eVenTs CAlenDAr

12 #DolomitesVives e le altre iniziative

green #DoloMiTesViVes AnD oTHer

Green eVenTs

16 Turismo di mappa MAP TourisM

18 Impianti a fune: si cambia MounTAin liFTs: leT’s CHAnGe

21 Mesi caldi sui pedali

HoT MonTHs on bike

24 La valle rosa del Giro THe Pink VAlley oF THe “Giro”

26 Giacomo, dal gatto delle nevi al trattore

GiACoMo, FroM THe snow CAT To THe TrACTor

30 L’Antermoia il nuovo sogno di Martin Riz AnTerMoiA, THe new DreAM oF MArTin riz

34 Almo Giambisi: quella casa rifugio AlMo GiAMbisi: THAT HoMe, A reFuGe

36 G. Patty Ramirez “donna avventura”

G. PATTy rAMirez, “lADy ADVenTure”

52Fiorentina: ritiro da FataFiorenTinA: A FAiry suMMer CAMP

41 Il taglio del bosco si espone wooD-CArVinG sHows iTselF

44 L’opera d’arte a prova di flash A FlAsH ProoF work oF ArT

47 Le nuove sezioni de “La Gran Vera” “lA GrAn VerA” AnD iTs new seCTions

49 Occhio che frusta! look THAT wHiP!

52 La Fata ancora in Viola THe FAiry Turns PurPle onCe AGAin

54 I migliori “Suoni” di montagna THe besT MounTAin “sounDs”

57 Quando il Panorama è un festival

wHen THe PAnorAMA is A FesTiVAl

58 Terme: relax di gusto THerMAe: A TAsTeFul leisure

60 Il meglio dell’enograstronomia scende in piazza

THe besT oF FooD AnD wine Goes DownTown

62 Mangiar bene senza glutine eAT well AnD GluTen-Free

64 Cin cin alla birra beer CHeers

67 Emozioni social soCiAl THrills

70 L’inverno in vetrina winTer in THe winDow

12#DolomitesVives al Sella #DoloMiTesViVes on sellA

26Janac, gattista agricoltore JAnAC, FArMer AnD snowCAT DriVer

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di elisa salvi

La richiesta di vivere esperienze là dove la natura è considerata un valore è sempre più elevata. Tanto che recenti ricerche internazionali stimano che sulle Alpi, e quindi anche sulle nostre Dolomiti, i turisti attenti a sostenibilità e tutela del territorio - intesa anche come limitazione del suo consumo - siano in costante ascesa e che in pochissimi anni passeranno dall’attuale 35% a oltre il 50% del totale dei visitatori. All’Università di Trento credono così tanto nelle dinamiche “green” che influenzano il turismo, così come altri aspetti dell’economia e della società, da istituire un paio d’anni fa un corso di laurea magistrale all’avanguardia, che entro marzo 2018 immetterà nel mercato del lavoro i primi trenta dottori in “Management

della sostenibilità e del turismo” (Mast). Il turismo montano che cambiamenti deve fronteggiare in tempi brevi?Il trend della domanda turistica alpina - spiega Mariangela Franch, docente di marketing dell’università trentina e responsabile di Mast - si sta spostando rapidamente verso tutto ciò che è connesso alla sostenibilità. Chi sceglie di trascorrere le vacanze in questa regione, si tratti di monti o laghi, è sempre più attento alla tutela delle specificità del territorio e a come, attorno alla sostenibilità, funzioni l’intero sistema turismo, dalle strutture ricettive, ai trasporti, ai servizi. Da quanto vi occupate di questi temi?Da più di dieci anni grazie al gruppo di ricerca “Economics, Management

and Sustainable Consumption” del nostro dipartimento di economia e management. Ed esistono ricerche europee con analoghi risultati. Ma è interessante notare come, da qualche tempo, anche istituti ed enti di analisi economico-finanziarie diano ampio spazio alla green economy. Gli ospiti a caccia di natura ben valorizzata arrivano dal Nord Europa?Quelle popolazioni, per condizioni ambientali e culturali, sono più esigenti, ma del gruppo fanno parte anche molti italiani. Negli ultimi trent’anni nel nostro Paese la consapevolezza verso i temi ambientali è cresciuta, traducendosi in comportamenti d’acquisto, dai prodotti alimentari, alle vacanze.

saraNNo Presto PIù DeL 50% I VaCaNzIerI IN CerCa DI terrItorI DoVe L’amBIeNte è uN PatrImoNIo DeLL’INtero sIstema turIstICo. Questo treND raPPreseNta uN’oPPortuNItà

aNChe Per La VaL DI Fassa, seCoNDo marIaNGeLa FraNCh, resPoNsaBILe DI mast, INNoVatIVo Corso DI Laurea maGIstraLe DeLL’uNIVersItà DI treNto

Il turIsmo DolomItIco pArlerà (solo) lA lInguA

DellA sostenIbIlItà

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susTAinAbiliTy will be THe only lAnGuAGe sPoken by TourisM in THe DoloMiTes

Ma quand’è che si parla davvero di sostenibilità?Secondo la definizione, che si riconduce al trattato del club di Roma del 1962, quando in un’impresa o in un’organizzazione, si riscontrano simultaneamente sostenibilità ambientale, economica e sociale. Nel primo caso si tratta di un’accurata gestione delle risorse: ogni attività umana consuma, il turismo, ad esempio, “usa” il territorio. Ecco perché insito nella sostenibilità c’è il concetto di limite. In termini economici indica invece uno sviluppo che crea profitto da reinvestire. Infine, da un punto di vista sociale corrisponde al potenziamento del capitale umano coinvolto, attraverso formazione e miglioramento della qualità della vita. Ritrova in Val di Fassa, e più in generale nella regione dolomitica, connotati di sostenibilità?Su alcuni fronti il limite, fondamentale per la sostenibilità, è superato. I grandi numeri generano impatti sull’ambiente. È necessario comprendere che non tutte le località in quota sono raggiungibili oppure adatte al downhill, che è corretto vietare l’eliski e così via. Investire ancora su modelli che incentivano l’accesso di masse in luoghi dal delicato ecosistema è controproducente. Il rischio quando si è nelle fasi di maturità di un prodotto, e se ne vende molto, è pensare che durerà per sempre. Ma i cambiamenti oggi sono repentini: prepararsi a gestire in modo sostenibile una società d’impianti a fune, un hotel o un parco per il canyoning significa intercettare per primi i tanti turisti disposti a pagare un po’ di più per una vacanza coerente con le loro aspettative “green”. I territori

che vantano un sistema sostenibile, per ricettività, mobilità e servizi, saranno sempre più premiati dagli ospiti che altrimenti se ne andranno in zone rispondenti ai loro desideri. I mercoledì, dell’estate 2017, di chiusura al traffico del Passo Sella sono significativi?Si tratta di un’iniziativa che costa, ma apre un varco importante. E se non se ne coglie l’opportunità si resta indietro. Queste sperimentazioni, come in passato l’istituzione dei parchi naturali o la chiusura al traffico di alcuni centri storici, mostrano come la tutela dei beni collettivi superi la presunta libertà individuale e come il beneficio abbia una ricaduta su territorio e comunità - anche nel rispetto del patto generazionale - che diventano subito più attraenti per i visitatori. Come formate i ragazzi di Mast?In primo luogo selezioniamo gli studenti (massimo cinquanta; iscrizioni entro giugno) poi cerchiamo di fornire loro, attraverso una didattica innovativa, incontri con imprenditori, laboratori e tirocini in azienda, gli strumenti di management per trovare soluzioni, in equilibrio ambientale, sociale ed economico, a problemi concreti. Questi esperti di sostenibilità troveranno facilmente lavoro?Sì, secondo ricerche europee, rapporti Istat e indagini della Banca d’Italia che evidenziano come il 40% dei posti di lavoro del prossimo futuro saranno nella green economy. Anche per i ragazzi che hanno aziende di famiglia nel settore turistico, questi studi rappresentano un’opportunità per adattare un modello tradizionale ai nuovi trend ed essere competitivi.

mariangela Franch

m. Franch: «Negli ultimi anni la consapevolezza verso i temi ambientali è cresciuta traducendosi in comportamenti d’acquisto, dal cibo alle vacanze».

The request for an experience in places where nature is considered a value is increasing continuously. so much that international researches estimate that in the Alps, so even in our Dolomites, tourists attentive to sustainability and territory safeguard - also intended as limiting its exploitation - are increasing in their number and that in few years they will pass from the actual 35 % to over the 50% of the total number of the guests. At the university of Trento there is so much trust in the “green” dynamics having effects on tourism, as well as other aspects of the economy and the society, that about two years ago they conceived an avant-garde advanced degree programme that within March 2018 will place on the job market the first 30 doctors in “Management of sustainability and tourism” (Mast). Which changes does mountain tourism have to face? The mountain tourism request trend - explains Mariangela Franch, marketing teacher at the university of Trento and responsible of Mast - is quickly moving towards everything that is connected to sustainability. Those who decide to spend their spare time in this region, either in the mountains or by the lake, are becoming more and more attentive to the protection of the territorial specificities and to how, the entire system of tourism works around sustainability, from the accommodation facilities to transports and services.Do guests who are looking for a much valued nature come from Northern Europe?Those people are, due to environmental and cultural conditions, more demanding, but in this group we also find many italians, who are environmental aware and who transform this consciousness in purchasing behaviours, from food to holidays. Do you find traces of sustainability in Val di Fassa and, more generally, in the area of the Dolomites? For certain fundamental aspects, we have crossed the mark for sustainability. big numbers lead to environmental impacts. so it is self-defeating to go on investing on models that stimulate the arrival of masses of people. when you are in the mature phase of a product, and this is much sold, the risk is to think that this will last forever. Territories that can boast a sustainable system in hospitality, mobility and services, will always be awarded by the guests.

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100° Giro D’iTAliA Cycling race24 e 25 maggio - Canazei e moenaL’edizione numero cento della corsa rosa torna sulle strade leggendarie della Val di Fassa con: la 17ª tappa, con arrivo a Canazei (Tirano - Canazei, 219 km), e la 18ª tappa con partenza da Moena (Moena - Ortisei 137 km). www.fassa.com

Marcialonga Ciclyng Craft Cycling race 4 giugno - moenaUna gara, due percorsi e tre passi dolomitici fanno, dell’undicesima versione sulle due ruote della più celebre competizione sugli sci stretti, una prova dura ma avvincente. I percorsi, “mediofondo” di 80 km e “granfondo” di 135 km, si sviluppano tra Fiemme e Fassa, con la sfida dei passi S. Pellegrino, Lavazè e Valles. www.marcialonga.it

wow - women on wheels Mtb Festival15 - 18 giugno - CanazeiDonne e bici: binomio perfetto per la manifestazione che dà l’opportunità, secondo un programma ricco, di pedalare a tutti i livelli, anche con campionesse della disciplina, e di trovare il feeling giusto con le due ruote. www.fassa.com

südtirol sellaronda Hero uCi MTb Marathon 17 giugno - Passi sella, Pordoi, Duron, Gardena e CampolongoÈ dedicata a chi ha la vocazione dell’eroe questa gara, con 4700 mountainbikers. La prova, che offre un primo percorso su una distanza di 86 km (con 4500 metri di dislivello) e un secondo di 60 km (con 3400 metri di dislivello), è sinonimo di fatica, ma anche di panorami attorno al Sella. www.sellarondahero.com

Fiemme e Fassa Vertical Trophy running race18 giugno - 8 luglio - Val di FassaCircuito di corsa, tutta in salita, con tre prove in valle: “Vertical Saslench” (18 giugno, Campitello), “Vertical Vulcano Buffaure” (15 luglio, Pozza), “Vertical Val dal Vent” (8 luglio, Moena). www.fassa.com

superenduro mtb enduro race 18 giugno - CanazeiDopo il successo dell’anno scorso, torna la gara (seconda prova) valida per il circuito nazionale della specialità, sui single trail del Bike Resort del Belvedere. Spettacolo e adrenalina sono garantiti. www.fassa.com

sella ronda bike Day Cycling Day25 giugno - Passi sella, Pordoi, Gardena e CampolongoLustrate le biciclette, salite in sella e divertitevi: lo spirito di amore per le due ruote e per il paesaggio dolomitico caratterizza da sempre l’evento. I ciclisti pedalano sulla strada attorno al Sella chiusa al traffico. Da Canazei, uno dei varchi più amati, ci si immette facilmente nell’itinerario. www.sellarondabikeday.com

Val di Fassa running running race 25 - 30 giugno - Val di FassaSulla soglia dei vent’anni, la manifestazione ha sempre grande slancio. I panorami che accompagnano cinque giorni di corsa, per oltre 50 km, sono i grandi motivatori dei concorrenti. Si parte da Soraga, passando per Moena, Canazei e Vigo, per concludere a Pozza con il “Trofeo Buffaure”. www.valdifassarunning.it

Campionato europeo d’Arrampicata european Climbing Championship 29 giugno - 2 luglio - CampitelloAppuntamento di grande richiamo alla struttura ADEL, gestita dall’associazione Fassa Climbing: i più bravi climbers del continente si misurano qui sulle discipline “lead” (difficoltà) e “speed” (velocità) lungo le 22 linee d’arrampicata distribuite su una superficie di 600 metri quadri. www.fassa.com

I PrINCIPaLI aPPuNtameNtI DeLL’estate

Sporting Events

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Dolomiti summer Festival outdoor event29 giugno - 2 luglio - CampitelloSe siete tipi sportivi non perderete di certo questa manifestazione: un fine settimana per fare pratica di diverse discipline sportive assieme a istruttori preparati, ma anche per trascorrere momenti piacevoli all’aria aperta. www.fassa.com

“Maratona dles Dolomites” Cycling race3 luglio - Passi Pordoi, sella, Gardena e CampolongoParla d’amore la nuova edizione della maratona più ambita dell’arco dolomitico. Ma restano 9 mila i fortunati partecipanti alla corsa con tre possibili itinerari, a scelta: “lungo” 138 km e un dislivello di 4190 m, “medio”, 106 km e 3090 m di dislivello e “corto”, 55 km e 1780 m di dislivello. Chi non pedala può seguire la diretta tivù su Rai 3. www.maratona.it

Vertical kilometer Vertical world Circuit 21 luglio - alba di CanazeiLa salita più impervia è l’essenza di questa sfida del Vertical World Circuit. Così, a disposizione degli allenatissimi corridori, provenienti da tutto il mondo, c’è un itinerario che parte da località Ciasàtes e si sviluppa per una lunghezza di 2,1 km per 1 km di dislivello. www.dolomiteskyrace.com

Dolomites skyrace skyrunner world series 22 luglio - CanazeiI migliori atleti della disciplina, fanno letteralmente a gara per partecipare a questa mitica prova, valida per le Skyrunner World Series. Il tracciato - 22 km di lunghezza e 1702 m di dislivello - consolidato e amatissimo vede la partenza da Canazei, la salita a Passo Pordoi (2239 m) e Piz Boè (3150 m) e il rientro in centro al paese, dove il pubblico accoglie tra gli applausi i corridori del cielo. www.dolomiteskyrace.com

41º Giro delle Dolomiti Cycling race4 agosto - Passo FedaiaLa storica competizione ciclistica a tappe, che attraversa le zone dolomitiche più maestose, arriva come sempre in valle. Quest’anno meta fassana della quinta frazione è il valico del Fedaia, ai piedi della Marmolada. www.fassa.com

“set Mases” running race 14 agosto - soraga Se condividete appieno il principio decoubertiniano sull’importanza del partecipare, questa è la manifestazione che fa per voi. La piacevole marcia non competitiva, aperta a concorrenti di ogni età, attraversa i siti dei sette antichi masi che hanno dato origine al paese. www.fassa.com

Torneo di Tennis Tennis Cup18 - 27 agosto - moenaMatch dopo match, si consuma alla corte della Fata delle Dolomiti, il torneo del circuito nazionale Dolomi Tennis Cup. Chi ama il tennis ogni giorno può assistere a tante partite sui campi del centro Navalge. www.fassa.com

Marcialonga running running race 3 settembre - moenaSeguono parte del tracciato della Marcialonga, tra i panorami delle Valli di Fassa e Fiemme, agonisti e appassionati di corsa. Partenza da Moena e arrivo a Cavalese dopo 25,5 km e strappo finale in salita prima dell’agognato traguardo. www.marcialonga.it

Val di Fassa bike Mtb race 10 settembre - moenaHard Track, di 48 km per 2000 m di dislivello, Easy Track, di 38 km per 1600 m di dislivello, e Up Hill, di 8 km per 1000 metri di dislivello. Dopo il percorso unico della scorsa edizione, torna a offrire più possibilità di pedalata l’apprezzata gara moenese di mtb. www.valdifassabike.it

sellaronda Trail running running race16 settembre - Canazei e passi dolomiticiSi rinnovano partenza e arrivo in centro a Canazei della lunga competizione di corsa in montagna: oltre 50 km di itinerario che si sviluppa tra le vallate e i valichi che circondano il massiccio del Sella. www.sellarondatrailrunning.com

Fassa sky expo Paragliding Meeting 29 settembre - 1 ottobreGrazie a correnti ascensionali che si sviluppano attorno al gruppo del Sella, il volo libero da queste parti è davvero unico. Lo sanno bene i tanti appassionati che si trovano in Fassa in questo periodo, anche per visitare la manifestazione che propone materiali e attrezzatura del settore. www.fassa.com

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“sègra de sèn Vile” Folk Festival23 - 26 giugno - moenaI festeggiamenti per San Vigilio, patrono di Moena, danno il via in grande stile all’estate folk della valle. Oltre alle funzioni religiose, da non perdere tanta musica e la sfilata dei gruppi folk la domenica pomeriggio. www.fassa.com

Panorama Music Music Festival 2 luglio - 27 agostoTredici concerti, distribuiti tra le domeniche e i giovedì di luglio e agosto sono la ricca proposta musicale della rassegna per chi gradisce ammirare il panorama con accompagnamento musicale. Diversi i generi da ascoltare in quota. www.fassa.com

entorn Vich All around Vigo2, 7 e 18 luglio, 18 e 22 agosto e 3 settembre - VigoS’infittisce di appuntamenti la manifestazione nel centro del paese e non solo. La formula prevede, oltre alle ottime degustazioni gastronomiche, musica, tradizioni e divertimento su misura per i ragazzi. www.entornvich.it

#DolomitesVives eco-friendly Festival 5 luglio - 30 agosto - Passo sellaLa Città dei Sassi e dintorni ospitano, ogni mercoledì di luglio e agosto, l’innovativo ciclo di appuntamenti con celebri sportivi, musicisti di fama internazionale e chef stellati. Il valico, per l’occasione, dalle 9 alle 16 è chiuso al traffico e si raggiunge solo in maniera sostenibile: con impianti a fune, bus pubblici, bici e a piedi. www.fassa.com

“Te anter i Tobiè” Among the haybarns7 - 9 luglio - CanazeiI vecchi fienili e le case storiche si aprono ed è subito festa. Un week end per ricordare e celebrare le antiche tradizioni fassane nel cuore del paese, dove s’incappa pure in musica, intrattenimento e ottima gastronomia. www.fassa.com

i suoni delle Dolomiti Arts festival “The sounds of the Dolomites”7 luglio - 31 agosto - Val di FassaAnche quest’estate tanti appuntamenti sui palcoscenici naturali di Fassa con l’amata rassegna trentina che giunge alla 23a edizione. Alla valle ladina, come in passato, l’onore di aprire e chiudere “I Suoni” con artisti di chiara fama. www.isuonidelledolomiti.it

incontri d’autore Meetings with writers12 luglio - 25 agosto - CanazeiUn libro è sempre un viaggio singolare. Ancor più se presentato dal suo autore in una sera d’estate: torna il ciclo, in otto appuntamenti, con romanzi, saggi e scrittori, a cura della biblioteca di Canazei. www.fassa.com

“A spas co la mùsega” Music night 12 e 26 luglio e 10 e 23 agosto - Pera e PozzaI primi appuntamenti di ogni mese sono a Pera e i secondi a Pozza. Il format di successo è il medesimo:nei diversi angoli dei paesi band,

gruppi folk e rock danno ritmo alla serata, che riserva anche ghiotte sorprese. www.fassa.com

ispirazioni d’estate summer’s inspiractions 12 luglio - 29 agosto - Val di FassaDialoghi e dibattiti, con esperti e personaggi noti al grande pubblico, per conoscere e approfondire le questioni aperte della società contemporanea. Si rinnova la rassegna, in dieci appuntamenti tra religione, arte e cultura, promossa dal Decanato di Fassa con Apt e Comitati manifestazioni dei paesi. www.fassa.com

il banchetto di re laurino king laurin’s banquet 13 luglio e 3 agosto - VigoDi rifugio in rifugio si assaporano i piatti ladini e si ammira pure il calar della sera in quello splendido anfiteatro naturale che è il Ciampedie (2000 m). Un paio di serate degne del re, di cui portano il nome. www.entornvich.com

la bira te Fascia beer Festival 14 - 16 luglio - CampitelloI birrifici artigianali di montagna sono i re della manifestazione: degustazioni guidate della bevanda in abbinamento a cibi fassani di produttori locali, dai salumi ai formaggi, e divertimento musicale in serata. www.labiratefascia.com

I PrINCIPaLI aPPuNtameNtI DeLL’estate

Cultural Events

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night event show on the snow 25 luglio e 24 agosto - CanazeiQuest’appuntamento è ormai un classico dell’estate, anche se la neve - la protagonista - è tutt’altro che di stagione. E sta in questa eccezionalità, il trionfo di uno spettacolo in cui si esibiscono i maestri della scuola di sci Marmolada e altri professionisti della montagna invernale. www.fassa.com

Trentodoc sulle Dolomiti wine Festival 3 - 6 agosto - Val di FassaUn week end lungo di assaggi, tra ristoranti, bar e pizzerie della valle, della migliore selezione di bollicine di montagna made in Trentino. Il 4 agosto a Canazei la rassegna scende in piazza con gli chef di “Fassa Fuori Menù” per uno show cooking e una degustazione di vini davvero eccezionale. www.trentodoc.com

Fassa Fuori Menù Gastronomy Festival 4 agosto e 1 settembre - Canazei e moenaTornano gli appuntamenti più golosi dell’estate con il gruppo di chef valligiani che porta in piazza l’eccellenza della gastronomia fassana. Il primo appuntamento, che si fonde con “Trentodoc sulle Dolomiti”, è in centro a Canazei, il secondo è nel cuore di Moena. www.fassa.com

“Festa Ta Mont” Folk Festival 4 - 6 agosto - PozzaPer apprezzare gli aspetti più singolari della cultura e delle tradizioni ladine non avete che da partecipare a questa festa: inizia venerdì sera con la sfilata degli organizzatori in centro al paese per trasferirsi sabato e domenica in Val San Nicolò, dove spettacoli, canti e memorie si alternano alla cucina tipica, al divertimento e ai giochi. www.festatamont.it

Festa di Turchia Feast in Turchia 18 - 20 agosto - moenaAvanti i turchi! Strano sentir parlare di questa popolazione in Fassa? Mica tanto, perché così si chiamano gli abitanti del rione il cui nome, misto di storia e leggenda, ospita la festa. In programma, tra sultani e odalische, anche cibo, tradizioni e convivialità. www.gropdeturchia.com

“A Pe Ta Mont” A walk along the Fuciade hollow 20 agosto - Fuciade/soragaLo sfalcio, la caseificazione e l’allevamento sono al centro della festa. Sì, ma quelli di una volta! Un tuffo nel passato vi aspetta nell’affascinante conca di Fuciade dove, dopo la passeggiata per raggiungerla dal S. Pellegrino, troverete tante bontà per ristorarvi. www.fassa.com

Fassa Happymilk Cheese Festival 26 agosto - 3 settembre - Val di FassaSettimana dedicata ai prodotti caseari della valle con appuntamenti gustosi, picinic in quota, visite guidate a L Malghier di Pozza e menù a tema nei ristoranti fassani che aderiscono alla Strada dei Formaggi delle Dolomiti. www.stradadeiformaggi.it

“Gran Festa da d’istà” Folk Festival7 - 10 settembre - CanazeiQuattro giorni di pura allegria, tra musica folk e buon cibo. Il raduno dei ladini, che abitano attorno al Sella, vive il suo momento più significativo nella sfilata domenicale nel centro del paese, delle bande e dei gruppi folk, con circa un migliaio di persone con addosso i “guanc” (abiti tradizionali). Al termine della parata i gruppi bandistici e folkloristici si esibiscono in brani e balli tipici. www.granfesta.com

sapori d’autunno Autumn flavours 9 - 17 settembre - moenaDa prendere letteralmente a morsi la rassegna proposta dai rinomati chef dei ristoranti Malga Panna, Foresta, Fuchiade e Tyrol: menù a tema che annunciano sapori e colori della stagione alle porte richiamano, da anni, gli amanti della buona tavola. www.fassa.com

la desmonteada Feast for the cattle comeback 16 settembre - soragaIl ritorno del bestiame dai pascoli, dove ha trascorso tutta l’estate, viene festeggiato in paese con una sfilata tra le vie del centro del paese e una pranzo bucolico, che sa d’altri tempi. www.fassa.com

Festival del Puzzone di Moena Puzzone Cheese Feast 16 - 18 settembre - moenaIl formaggio Dop, dall’appellativo buffo e dall’aroma inconfondibile, dà il nome al festival tutto in suo onore. Tre giorni di degustazioni, laboratori e mercatini che si concludono domenica con la “destomentagada” (rientro del bestiame dall’alpeggio) con tanti gruppi in sfilata. www.fassa.com

simposio Top wine 2950 wine tasting 14 ottobre - sass PordoiSulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria (raggiungibile da Passo Pordoi con la funivia), torna l’apprezzata degustazione di vini delle migliori cantine del Trentino. Il contesto acuisce sapore sia ai vini, sia ai prodotti della gastronomia locale che li accompagnano. www.canazei.org

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In Val di Fassa l’estate non è mai stata così green

CoN #DoLomItesVIVes, rasseGNa INauGurata Da reINhoLD messNer aL seLLa Che sI

raGGIuNGe IN moDo aCCessIBILe, e NuoVI mezzI PuBBLICI Che Da CaNazeI raGGIuNGoNo

I VaLIChI DoLomItICI, La VaLLe CamBIa Passo

Movimento in sintonia con la natura: accade quest’estate in Val di Fassa. Come? Con più mezzi pubblici che conducono ai passi: dal 3 luglio al 2 settembre entrano in funzione due nuove linee di autobus da Canazei verso i valichi Sella e Pordoi (n. 132 n. 133 con cadenza oraria; festivi compresi), mentre, dal 25 giugno al 9 settembre, si potenzia la tratta Predazzo-Penia (corse ogni trenta minuti). Non solo, anche con nove

#DolomitesVives (Dolomiti vive, in ladino): a partire dal 5 luglio con testimonial Reinhold Messner, ogni mercoledì di luglio e agosto alla città dei Sassi di Passo Sella, si tengono concerti sorprendenti, incontri con sportivi del calibro di Francesco Moser, Maurizio Fondriest e Peter Runggaldier e degustazioni prelibate con chef stellati. È prevista pure l’attivazione di un laboratorio permanente della Fondazione

Dolomiti Unesco e del Muse di Trento, per illustrare le particolarità delle Dolomiti, nonché escursioni con guide alpine e accompagnatori di territorio. Ma, godersi l’eccezionale punto di vista del Sella e gli appuntamenti speciali del mercoledì, è possibile solo con accesso sostenibile, ovvero con impianti di risalita, mezzi pubblici, biciclette ed escursioni accompagnate, per la chiusura alle auto dalle 9 alle 16 da Pian de Schiavaneis,

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dove (oltre alle linee già indicate) ogni quindici minuti partono bus (anche elettrici) per il passo. La Val di Fassa, cuore delle Dolomiti Unesco, ingrana quindi la marcia green, grazie all’impegno dell’ultimo anno del “Tavolo interprovinciale per i passi dolomitici” - di cui fanno parte oltre alle Province di Trento e Bolzano, il Comun Generel de Fascia i comuni di Canazei e Selva Val Gardena e i vertici di Apt Val di Fassa e delle associazioni

turistiche di Gardena e Alta Badia - che ha lavorato congiuntamente alle giornate sperimentali di sostenibilità sul Sella e degli assessorati trentini e altoatesini ai trasporti e all’ambiente per l’incremento delle linee sui passi. Nel corso dell’estate ci sono, poi, undici eventi importanti tra bici, bike e corsa - tra cui (a maggio) il Giro d’Italia, Sella Ronda Bike Day, Hero e Dolomites Skyrace - e, naturalmente, tanto trekking che invitano alla

fruizione del territorio “secondo natura”. Il tutto si affianca a PanoramaPass, la card con formule e prezzi vantaggiosi (42 mila vendute nel 2016) per muoversi in valle con i mezzi ideali: funivie, cabinovie e seggiovie. Si fa così del “viaggio” a “impatto zero” una parte essenziale di ogni escursione attraverso il territorio per entrare in piena sintonia con questo straordinario Patrimonio dell’Umanità.

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#DolomitesVives - inaugurazione 5 luglio - ore 13, Città dei sassiReinhold Messner, con la Musega Auta Fascia e la Banda di Selva Val Gardena, dà il via al ciclo d’incontri

Cook the Dolomites12 luglio - ore 11rifugi del sella e Città dei sassiSei strutture del passo ospitano gli show cooking di altrettanti chef stellati

#DolomitesVives 19 luglio - ore 14, Citta dei sassiConcerto di Hamilton de Holanda e Orchestra -Südtirol Jazz Festival-

Cook the Dolomites26 luglio - ore 11, Città dei sassiSei strutture del passo ospitano gli show cooking di altrettanti chef stellati

#DolomitesVives 2 agosto - ore 13, Città dei sassiConcerto di Anouar Brahem, Khaled Yassine, Klaus Gesing e Björn Meyer, “Melodie arabe e scoperte sonore” -I Suoni delle Dolomiti-

#DolomitesVives con i Miti dello sport 9 agosto - ore 13rifugi del sella e Città dei sassiStorie di sport e passione con i campioni delle Dolomiti

#DolomitesVives 16 agosto - ore 13, Città dei sassiConcerto delle “Ganes”, apprezzato trio femminile che canta in ladino

#DolomitesVivescon il Mito del teatro 23 agosto - ore 13, Città dei sassi“Aneta”, spettacolo teatrale di F. Chiocchetti e musiche di C. Vadagnini

Cook the Dolomites30 agosto - ore 11rifugi del sella e Città dei sassiSei strutture del passo ospitano gli show cooking di altrettanti chef stellati

#DolomitesVivesProGramma

5 luglio - 30 agosto, ore 9 - 16 accesso sostenibile a Passo Sella

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we move in harmony with nature: that’s what we do in Val di Fassa this summer. How? with more public transports leading to the mountain passes: from 3rd July to 2nd september, two new lines will come into operation from Canazei to Passo sella and Pordoi (n. 132 n. 133 departing every hour; holidays included), while the service Predazzo - Penia will be enhanced from 25th June to 9th september (every 30 minutes). Furhtermore, nine #DolomitesVives (Dolomites alive, in ladin) days will also help: from 5th July, amazing concerts, meetings with well-known sportsman and tastings with starred chefs will take place every wednesday of July and August

suMMer HAs neVer been so Green in VAl Di FAssA

by the “Città dei sassi” on Passo sella, with reinhold Messner as testimonial. A workshop by the Dolomiti unesco Foundation and the Muse from Trento is also scheduled, dealing with the peculiarities of the Dolomites, as well as excursions with the mountain guides. but all this will be accessible only through green motion, which means by mountain lifts, public transports, bikes and guided excursions, as the road will be closed to the traffic between 9.00 a.m. and 4.00 p.m. starting from Pian de schiavaneis where, in addition to the usual public service, buses will leave towards the pass every 15 minutes. so, Val di Fassa takes the green path, thanks to the engagement at the “Tavolo interprovinciale di Trento e bolzano per i passi dolomitici” that has worked to create the experimental sustainable days on sella and to increase the public service on the passes. eleven important bike, mountain bike and running events will also take place in summer, such as Giro d’italia (in May), sella ronda bike Day, Hero and the Dolomites skyrace as well as, obviously, much trekking, all inviting the guests to take advantage of the territory “according to nature”. All this will flank PanoramaPass, the card that offers convenient formulas and prices (42.000 cards sold in 2016) to move around the valley with ideal means: cable cars, gondola lifts and chairlifts.

#DolomitesVives è frutto dell’impegno dell’ultimo anno del “tavolo interprovinciale per i passi dolomitici”.

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FAssA, terrA DI FlussI soNo CeNtotreNta QueLLI DeGLI osPItI rILeVatI Da treNtINo sChooL oF maNaGemeNt,

NeLL’amBIto DI uN’aNaLIsI Per “uNa NuoVa strateGIa turIstICa terrItorIaLe”

di rita Dagai*

Come si muovono gli ospiti sul territorio valligiano? Cosa li interessa maggiormente d’inverno e cosa d’estate? Come il sistema turismo di Fassa può essere più performante? Quali tendenze influenzeranno nei prossimi anni il modo di viaggiare e fare vacanza in valle? Per rispondere a queste e altre domande e formulare “Una nuova strategia turistica territoriale” l’Azienda per il turismo della Val di Fassa ha intrapreso un percorso d’indagine in collaborazione con Trentino School of Management per creare un prodotto turistico sempre più attento e rispondente alle aspettative dell’ospite. Le analisi, iniziate a fine 2016, hanno visto a gennaio tre workshops in cui un gruppo di operatori locali ha redatto le

mappe dei flussi turistici. Quest’ultime sono alla base dell’innovativo metodo dell’Università svizzera di San Gallo secondo cui per rispondere alle esigenze del cliente bisogna seguirne le orme, capendo come si sposta e quali attività svolge sul territorio. Inoltre, ai partecipanti è stato chiesto di individuare flussi in relazione a prodotti turistici in fase embrionale, per offrire nuovi prodotti esperienziali. Grazie all’analisi di 130 mappe riguardanti i flussi turistici sono state elaborate le “geometrie variabili”, che rappresentano il raggruppamento dei flussi secondo relazioni, priorità, prodotti e progetti. Un’ulteriore fase riguarda il sondaggio strategico sulla Val di Fassa: 160 operatori locali hanno espresso un parere su questioni aperte

e nodi strategici, quali le competenze imprenditoriali della destinazione turistica e le potenzialità di nuove strutture e risorse presenti in valle. Un dato interessante emerso indica che quasi il 70% degli ospiti viene in vacanza in Fassa, su influenza del passaparola di amici e parenti. Gli aspetti particolarmente apprezzati sono le strutture ricettive e l’offerta culinaria. Per analizzare, poi, la percezione della Val di Fassa e le motivazioni di vacanza durante la stagione invernale 2016/17 sono stati raccolti oltre 1100 questionari rivolti all’ospite. Altrettanti saranno riproposti d’estate, per confrontare le differenze tra il profilo del cliente invernale con quello estivo, in merito ad aspettative e percezioni.

130 mappe di flussi turistici

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Il metodo dell’università di san Gallo stabilisce che per rispondere alle esigenze del cliente bisogna seguirne le orme.

A marzo sono stati intervistati pure 40 “osservatori speciali” locali, per capire l’auto-percezione della destinazione, i suoi punti di forza e debolezza. Tra i vari aspetti indagati, si è posta particolare enfasi sul marchio territoriale, i prodotti, l’identità ladina, la mobilità e la cooperazione instaurata all’interno della destinazione. Il progetto continuerà ad approfondire i risultati emersi e si concluderà ad ottobre.

FAssA, A lAnD oF FlowsHow do our guests move around the valley? what does mostly catch their interest in winter, what in summer? How can the tourism machine be more efficient in Fassa? which tendencies will influence the way of travelling and taking vacations in Val di Fassa during the next years? in order to answer these and other questions and find a “new tourism strategy” the Val di Fassa Tourist board has embarked on a survey path in collaboration with the Trentino school of Management, to create a tourist product more and more responsive to the expectations of its guests. The analysis started at the end of 2016

and last January, during three workshops, a group of local professionals drew the maps of tourist flows. These last are the basics of a revolutionary method conceived by the swiss university of san Gallo, which claims that to satisfy the needs of the clients it is necessary to follow their footprints, understand how they move around and what they do on the territory. Moreover, the participants to the workshops were asked to find flows for new tourist products. Thanks to the analysis of 130 maps, the “variable geometries” were traced and the flows gathered according to relationships, priorities, products and projects. Another step of the survey concerns a strategic survey in Val di Fassa: 160 local operators have given their opinion on unsolved questions and strategic cruxes. To analyse the opinion about the valley and the reasons for a holiday in Val di Fassa, 1100 questionnaires were given to guests during the 2016/17 winter season. The same number will be proposed even this summer. in March, 40 local “special observers” were interviewed to understand the self-image of the destination, its strengths and weaknesses. Among the questioned aspects, particular attention was posed on the territorial brand, on the products, on the ladin identity, mobility and cooperation within the destination. The project will analyse the results emerged from the different steps and will come to an end in october.

*rita Dagai è laureanda in “management della sostenibilità e del turismo” a trento.

1100questionariagli ospiti

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lAVorI In corso L’attuaLe restyLING DeGLI ImPIaNtI DeL CIamPaC DI aLBa, Da Quest’INVerNo,

reNDerà La CoNCa PIù VeLoCemeNte aCCessIBILe. eCCo Come raGGIuNGerLa Quest’estate

Tornerà più bella di prima. Ma quest’estate bisognerà avere un po’ di pazienza e armarsi di un pizzico di buona volontà per raggiungere la panoramica conca del Ciampac che è oggetto di importanti lavori: la funivia, che dal 1975 permetteva di arrivarci in tutta velocità e comodità, è andata in pensione e sarà sostituita da una cabinovia all’avanguardia. Non solo, un paio di seggiovie, precisamente Roseal e Sella Brunech, così come le loro linee, vengono riorganizzate e sostituite. Quindi, dalla primavera scorsa oltre al cantiere nella stazione funiviaria a valle, ce ne sono altri tre a monte, dove si lavora alacremente per garantire la piena funzionalità di tutti gli impianti per l’inizio della prossima

stagione invernale. Chi sarà in valle a dicembre potrà sperimentare la nuova cabinovia (da 41 a un massimo di 50 “gondole”) D-Line di Doppelmayr che, grazie alla portata oraria di 2000 persone all’ora (espandibili a 2400), consentirà di raggiungere il Ciampac in soli cinque minuti seduti nel massimo comfort su comode panche imbottite in pelle, con gli sci incastrati nel pavimento. La portata del cambiamento, implica un impegno cantieristico di alcuni mesi, pertanto chi quest’estate volesse raggiungere il Ciampac può salire lungo la strada forestale che da Alba porta fino a quota 2160 metri (che viene percorsa anche da camion e altri mezzi, perciò ci vuole attenzione). In alternativa, si

può arrivare al Ciampac dal Buffuare, prendendo la cabinovia di Pozza e quindi la seggiovia del Col de Valvacin proseguendo poi sul sentiero n. 613 che porta a Sella Brunech e scendendo da lì al Ciamapc oppure salendo da Pera, in località Piciocaa lungo la strada forestale n. 644 che raggiunge anch’essa Sella Brunech, da lì è tutta discesa. Lavori in corso anche per le seggiovie Vajolet 1 e 2 di Pera che conducono a Pian Pecei. Ques’estate saranno sostituite con due ad agganciamento automatico e copertura, capaci di coprire la distanza dal centro del paese in pochi minuti. L’accesso a Gardeccia e Ciampedìe è garantito dalla funivia di Vigo e dai bus navetta da Pera.

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La funivia del Ciampac è andata in pensione e sarà sostituita da una moderna cabinovia.

work in ProGressit will be back in all its beauty, but some patience this summer will be necessary to reach the panoramic hollow on Ciampac that is under huge works: the cable car has retired and a new avant-garde gondola lift will take its place. Moreover, two chairlifts, the roseal and the sella brunech, will also be reorganized and replaced, as well as their lines. so, in addition to the construction site set down at the valley station, three other yard have been set at

altitude, where people are busily working, to ensure a total functioning of the lifts within the beginning of the next winter season. From next December, it will be possible to try the new Doppelmayr D-line cable car that, thanks to its capacity of 2000 persons per hour, will reach Ciampac in 5 minutes of maximum comfort. The importance of such a change requires some months of works, so those who wish to reach Ciampac this summer can walk along the forest road that leads from Alba up to 2160 metres (it will be covered by trucks and other transport means too). otherwise, it is possible to reach Ciampac from buffaure, taking the cabin lift from Pozza and then the chairlift to Col de Valvacin, then going on along path n. 613 that leads to sella brunech and from there down to Ciampac, or going up from the so called “Piciocaa” in Pera along the forest road n. 644, also leading to sella brunech. From there is all descent.Men at work this summer even by the chairlifts Vajolet 1 and 2 that bring from Pera to Pian Pecei. The two will be replaced by two detachable covered chair-lifts, able to go up from the town-centre in few minutes. Gardeccia and Ciampedìe will be reachable with the cable car from Vigo and the transfer service (against payment) from Pera.

Ciampac: rendering della stazione a monte della cabinovia in costruzione.

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Qui d’estate si pedala!

DaGLI ItINerarI Per NeoFItI a QueLLI Per esPertI, aGLI eVeNtI DI rIChIamo

Come seLLa roNDa BIke Day e La ProVa DI suPereNDuro: eCCo PerChé La VaLLe

PIaCe taNto aI CICLIstI

di Enrico Maria Corno

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Cosa serve a una destinazione alpina per essere al top nel mondo della bicicletta? Servono panorami fuori dal comune, tante strade spettacolari e ben tenute, molti sentieri attrezzati e segnalati da poter percorrere nel pieno rispetto della natura. E tutto questo non basta: sono necessari anche servizi di prim’ordine, dai noleggi forniti di attrezzatura all’avanguardia, agli shuttle che portano le bici in vetta, fino ai bike hotel e ai rifugi in quota specializzati. Non è un caso se la Val di Fassa è tra le mete favorite degli appassionati di pedali che arrivano qui da tutta Europa e oltre. Del resto, il Passo Pordoi - ma pure il Sella e il Fedaia - ha fatto la storia del Giro d’Italia, anche nell’edizione del centenario. Non ci sono ovviamente solo i tornanti della Maratona dles Dolomites (in programma il 2 luglio). Gli itinerari alternativi per gli amanti della bici da strada sono pressoché infiniti così come l’assortimento di tracciati sterrati. «A chi ama le forti emozioni suggerirei di attraversare la Val Duron, partendo da Campitello, o di arrivare al Rifugio Contrin risalendo la strada forestale da Alba», dice William Basilico, organizzatore e direttore di gara di SuperEnduro, la tappa del

campionato italiano mtb che si tiene il 18 giugno presso il BikePark del Belvedere di Canazei. «In entrambi i casi - continua Basilico - bisogna superare un certo dislivello iniziale, meglio ancora se con una e-bike, per poi pedalare tra altopiani meravigliosi. I meno allenati o le famiglie, invece, trovano soddisfazione lungo il percorso facile attorno a Pera di Fassa mentre gli esperti possono risalire i sentieri dell’Alpe Lusia che, il 14 settembre, ospitano come sempre la prestigiosa Val di Fassa Bike».Appare evidente che tra Moena e Penia non mancano nemmeno gli eventi di livello internazionale per gli appassionati dei pedali: oltre a quelli già citati, si fanno preferire il 17 giugno la Sellaronda Hero, una delle marathon più dure al mondo, e il Sella Ronda Bike Day che il 25 giugno ospita anche una singolare prova con le Brompton, le note bici pieghevoli inglesi. Da segnare in agenda anche eventi di rilievo che si fanno notare come quello di Canazei nel weekend del 18 giugno, in concomitanza con la prova del campionato italiano di enduro: si tratta di WOW Women on Wheels, tre giorni di “bici al femminile”, collegato a BikeUp, la più importante fiera italiana del settore delle bici elettriche.

iT’s bikinG-TiMe Here in suMMer!it’s not a surprise that Val di Fassa is one of the favourite destinations for two-wheels lovers, getting here from the whole europe and beyond. Moreover, Passo Pordoi - as well as sella and Fedaia - has made the History of Giro d’italia, even at its 100th edition. obviously, there aren’t only the turns of the Maratona dles Dolomites (on 2nd July) but an incredible number of alternative itineraries for road bikes, as well as a great variety of unpaved tracks. «To those who seek strong emotions i’d recommend going along Val Duron, starting from Campitello, or reaching rifugio Contrin along the forest road from Alba», explains william basilico, organiser and referee of the superenduro, the italian MTb Championship stage that takes place on 18th June by the bike Park on belvedere, in Canazei. «on both the tracks - basilico tells - you need to face an initial altitude gap (better if by e-bike) to reach wonderful plateaus to go across. if you are not so fit or with your family, you can have fun on the easy track around Pera di Fassa. expert bikers, instead, can go up along the paths on Alpe lusia that, on 14th september, will host the prestigious Val di Fassa bike». it seems clear that there is plenty of international events dedicated to bike addicted between Moena and Penia: in addition to those already quoted, the most appreciated are the sellaronda Hero on 17th June, one of the toughest marathons in the world, and the sella ronda bike Day that on 25th June also hosts a particular trial with brompton, the english well-known folding bikes. Take a note for the week-end of 18th June when, in the meantime with the italian enduro Championship competition, wow women on wheels takes place, which means three days of “pink cycling”, as well as bikeup, local section of the most important italian e-bike fair.

Il 18 giugno torna a Canazei una prova di mtb superenduro.

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Attraverso le immagini ripercorriamo: corsa, iniziative, addobbi, pubblico e grande festa che il Giro d’Italia del centenario ha portato in valle con l’arrivo della 17ª tappa a Canazei, il 24 maggio scorso, e la partenza della 18ª da Moena, il 25 maggio.

Giro d’Italia storylet’s recall through pictures the race, the initiatives, the decorations, the public and the big party that the 100th Giro d’italia bike race brought to Val di Fassa with the arrival of the 17th stage in Canazei, on 24th May, and the departure of the 18th from Moena, on 25th May.

#25maggio#moena

#24maggio#canazei

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Janac, dalle piste ai pascoli

GIaComo ChIoCChettI JaNaC è GattIsta D’INVerNo e GIarDINIere D’aLta Quota

D’estate, ma tutto L’aNNo è uN aPPassIoNato DI Natura e motorI

di Andrea Selva

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D’inverno si dedica (ogni notte) alle piste del Passo San Pellegrino, in estate invece è impegnato (ogni giorno) nella cura dei pascoli della bassa Val di Fassa. Ecco la vita di Giacomo Chiocchetti Janac, gattista nei mesi freddi e agricoltore tutto l’anno, perché la passione per gli animali non ammette pause o distrazioni.Moltissimi amici di Fassa l’hanno conosciuto attraverso un video girato nel marzo scorso, al termine della

stagione dello sci, che ha avuto grande successo in Internet per rispondere a questa domanda: ma cosa fanno i gattisti d’estate? Nel suo caso la risposta è semplice: scende dal gatto delle nevi e sale su un gigantesco trattore da 150 cavalli che gli serve per concimare, falciare e raccogliere il fieno per le 38 vacche nella stalla di famiglia, a quasi 2 mila metri di quota sul Passo San Pellegrino. Allo stesso modo in cui gli sciatori d’inverno lo ringraziano per la

battitura delle piste, se d’estate restate ammirati di fronte a un pascolo verde e fiorito sappiate che il merito è suo (e di altri come lui) perché i pascoli alpini sono il risultato del lavoro di generazioni di agricoltori di montagna. L’alternativa è il bosco, oppure le sterpaglie d’alta quota.La famiglia di Janac coltiva la terra (e alleva animali) da sempre in Val di Fassa e ora tocca a lui, 37 anni, e al fratello minore Simone, raccogliere

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Se le esperienza bucoliche fanno per voi non perdete gli appuntamenti fassani di #albeinmalga: quando l’alpeggio prende vita. Se volete vivere l’escursione di avvicinamento con la guida alpina, la cena e il pernottamento in rifugio, la sveglia all’alba, la mungitura e le altre attività tra pascoli, stalla e cucina, la colazione più buona che c’è e la gita accompagnata di rientro a valle, allora segnate in agenda queste date: il 7 e l’8 luglio #albeinmalga si svolge a Malga Jumela con cena e pernottamento a Baita

un testimone di soddisfazioni, ma anche sacrifici. Perché lo si fa? «Per la passione per le bestie, è quella che sta alla base del nostro lavoro».Nel grande stallone di montagna, dove le vacche, per lo più di razza “bruna alpina”, stanno in quota tutto l’anno, le giornate trascorrono al ritmo della mungitura: al mattino alle 6 e il pomeriggio alle 18. Guai a saltare un giro. Per andare in vacanza qualche giorno con la famiglia bisogna fare a turno con grande disciplina. Il latte viene conferito al caseificio di Predazzo che lo utilizza per il Puzzone di Moena. Un ciclo produttivo che parte dal fieno di montagna, che poi è il compito estivo principale di Giacomo Janac: «Io mi dedico per lo più alla parte tecnica, mentre Simone segue gli animali», dice. Ma le bestie (non solo i cavalli del suo trattore John Deere) gli piacciono eccome, come la sua vita all’aria aperta che racconta con sensibilità e ironia sui social network, lasciando a bocca aperta i turisti di città. La tradizione è antica, ma la stalla è ultra-moderna realizzata sul modello delle strutture austriache poco a monte della strada del San Pellegrino in località Alochet: un sistema elettronico misura quanto ha mangiato ogni singola vacca, mentre nel fienile la ventilazione forzata assicura l’essicazione anche quando il tempo non aiuta. E per muovere le gigantesche balle di fieno (pesano 300 chili l’una!) c’è un carro ponte che si muove avanti e indietro nel fienile. Chi lo guida? Naturalmente lui, Janac. E

Cuz (Pozza), fattoria e rifugio che partecipano per la prima volta all’iniziativa. Tutto quindi da scoprire! Il 28 e il 29 luglio si va a Malga Sasso Piatto con pasto e notte al Rifugio Sasso Piatto (Campitello): una meta eccezionale, ai piedi del gruppo del Sassolungo, per nuovi pastori, mungitori e casari. Infine, il 25 e il 26 agosto Malga Jumela e Baita Cuz danno ospitalità all’ultimo appuntamento di stagione che questa volta è una #albeinmalga4family, dove i bambini sono protagonisti (www.fassa.com).

se vi è venuta la curiosità di scoprire come si fanno le balle di fieno avete due possibilità: cercate Janac in luglio e agosto sui pascoli di Moena o del Passo San Pellegrino, oppure guardate (da luglio) il video prodotto dall’Apt della Val di Fassa e dedicato ai “giardinieri della montagna” che alla fine, quando serve, proprio come una volta, usano pure il rastrello.

“ma cosa fanno i gattisti d’estate?” è il titolo di un video di successo con protagonista Janac. ora, in questo articolo e in un altro video, vi raccontiamo Janac in versione “giardiniere di montagna”.

La sVeGLIa suoNa tre VoLte Per #aLBeINmaLGa

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the cow milking: every morning, at 6 a.m. and exactly 12 hours later. The milk is transferred to the factory in Predazzo, where the raw milk, with a series of procedures, becomes the local cheese known as Puzzone di Moena. The production cycle starts with the hay from the mountains, which is the main summer occupation of Giacomo Janac. The tradition is an ancient one, but the shed can count on the most modern techniques and it’s located close to Passo san Pellegrino, in Alochet. An electronic system measures and keeps track of the alimentary habits of the cows, while a ventilation system assures the dehydration of the collected hay. in order to move the enormous hay balls (their weight is about 300 kg), there is a special machine moving inside the hayloft; and guess who is the driver of this machine? Janac! so, if you are curious to learn how the hay balls are made, there are two possibilities for you: if you are here in Val di Fassa during July and August, you can look for Janac in the grazing land surrounding Moena and Passo san Pellegrino, otherwise you can watch a video (it will be uploaded in July) illustrating the “mountain gardeners”, who, as the real gardeners, will use the rake, if needed.

in the winter time, he spends every night on the san Pellegrino slopes, while the warmer months are dedicated to the maintenance of the grazing lands of the lower zones of Val di Fassa. This is the unique life of Giacomo Chiocchetti Janac, a 37 - years old snow cat driver in winter and a farmer all year long. such strong passions do not admit any distractions or empty timeframes. Plenty of Val di Fassa-aholics had the pleasure to get him known thanks to a video -which was recorded last March- at the end of the winter season, and whose aim was to answer the following question: “How do the snow cat drivers spend their summer?” in this case the mysterious answer pops up pretty easily: he substitutes the snow cat with a 150-horsepower tractor used to dung, scythe and collect hay for the 38 cows lying in the family-conducted shed, located at the Passo san Pellegrino, at 2000 meters altitude. The Janac family has been cultivating the grazing lands and nurturing the animals for a long time. in the spacious shed surrounded by the mountains, the days follow the rhythm of

JAnAC, FroM THe snow CAT To THe TrACTor

Giacomo Chiocchetti Janac

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Martin Riz, il passaggio del testimone La GuIDa aLPINa DI CamPIteLLo, suCCeDe aD aLmo GIamBIsI NeLLa

GestIoNe DeL rIFuGIo aNtermoIa, e Quest’estate ComINCIa uN aVVINCeNte CaPItoLo DeLLa sua VIta, CoN aCCaNto La FamIGLIa

di Andrea Selva

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Era l’estate scorsa quando Martin Riz sentì, per la prima volta, il richiamo dell’Antermoia. Poi un giorno d’inverno prese in mano il tablet e - guarda caso - scoprì che il rifugio aveva davvero bisogno di un gestore dopo che Almo Giambisi aveva scelto di tornare a valle dopo 26 anni nel cuore del Catinaccio. Chissà se fu la moglie di Martin a fargli trovare l’annuncio pronto sul tablet (lui ne è convinto), di certo c’è che da quest’estate sarà lui a guidare questo rifugio dalla storia più che centenaria in uno dei luoghi più affascinanti delle

Dolomiti di Fassa.Con Martin la famiglia Riz è arrivata alla terza generazione di guide alpine: «Ho seguito il sentiero tracciato da mio nonno Luigi e poi da mio padre Silvio, che fin da piccolo mi ha portato in montagna» racconta Martin. Per lui l’opportunità di gestire un rifugio è arrivata nel momento giusto (ha 37 anni) e nel luogo giusto: il rifugio Antermoia infatti è tra le cime di casa per questa giovane guida alpina di Campitello di Fassa che ha cominciato ad amare la montagna con gli scarponi e gli sci ai piedi. Per capire di che tipo

di sciatore stiamo parlando bisogna cercare negli archivi l’oro ottenuto ai Mondiali di scialpinismo oppure il quarto posto al Trofeo Mezzalama, una competizione internazionale organizzata sul Monte Rosa che sta allo scialpinismo come la Parigi-Roubaix sta al ciclismo.Questo è Martin Riz, uno a cui la montagna ha dato molto ma - come ricorda lui - gli ha anche preso molto: ad esempio i quattro amici che erano con lui quel 26 dicembre del 2009 in Val Lasties, travolti da una valanga durante un’operazione di soccorso

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alpino. Quel giorno per Martin - che ha ricevuto la medaglia d’oro al valore civile - qualcosa è cambiato: ha cominciato a vedere la montagna con occhi e sentimenti nuovi, gli stessi che l’hanno guidato al Rifugio Antermoia.Non è stata una scelta facile. La vita in rifugio è dura: si comincia all’alba e si finisce a notte inoltrata.Ma al bando della Sat per gestire l’Antermoia - rifugio completamente rinnovato e dotato di tecnologie all’avanguardia - sono arrivate più di cento manifestazioni di interesse. Tra tanti concorrenti temibili l’ha spuntata Martin, che immagina il rifugio come un luogo per far conoscere la montagna ai più giovani, anche raccontando l’alta quota con le nuove tecnologie. Per lui sarà un’avventura di famiglia: con la moglie Katia (la donna che gli fece trovare sul tablet l’annuncio del rifugio) e con i giovani figli. E poi la squadra, perché per gestire un rifugio importante come l’Antermoia bisogna essere in tanti e soprattutto bisogna

essere affiatati.E le discese mozzafiato lungo i pendii immacolati? Quelle Martin Riz continuerà a farle d’inverno (quando l’Antermoia chiude i battenti) magari facendo conoscere ai giovani sciatori i canali tra le rocce più affascinanti delle Dolomiti. L’estate diventerà uno dei custodi del Catinaccio dopo aver ricevuto il testimone da Almo Giambisi: c’erano loro due, in quota, il 29 maggio quando la guida più anziana ha consegnato le chiavi del rifugio al giovane collega. Uomini duri, di montagna, non badate a chi vi dice che quel giorno ci è scappata pure una lacrima. Collegatevi invece a Internet e guardate il video realizzato dall’Apt di Fassa per documentare una giornata memorabile. Non capita tante volte che il Rifugio Antermoia passi di mano: la famiglia di Elmar Lorenz lo guidò per oltre quarant’anni, Almo Giambisi è stato lassù per oltre un quarto di secolo, in bocca al lupo - ora - a Martin Riz.

Martin riz first heard the call of the Antermoia last summer. Then, on a winter day, he took out his tablet and found out that a new manager was really being sought. Had his wife left that announcement ready on the tablet on purpose? Perhaps, but it is sure that, since this summer, Martin is the new guide of this refuge and its centenary history, in one of the most fascinating places in the Dolomites of Fassa. Martin is the third generation of his family among the mountain guides. He is a guy who won the gold medal at the ski-mountaineering world Championship and the fourth place at Trofeo Mezzalama some years ago. The mountain has given him much, but - as Martin recalls - also taken: like, for example, his four friends that were with him on that 26th December 2009 along Val lasties, crushed by an avalanche during a Mountain rescue operation. on that day, something changed for Martin, who has been awarded the Gold Medal for Civilian Valour: he now sees the mountain with different eyes and feelings, the same that have brought him to rifugio Antermoia. it hasn’t been an easy choice. life at altitude is hard. but more than 100 candidacies have been sent to the local Alpine Club for the management of the Antermoia, a completely renovated mountain hut. but only Martin made it: he sees the refuge as a place to guide young people into the mountain world. This will be a family adventure: with her wife katia, their two kids and a whole team of collaborators. so, Martin will be one of the summer guardian of Catinaccio, after having received the baton from Almo Giambisi: both of them were up there at altitude on 29th May, when the eldest guide gave the keys of the refuge to his younger colleague. strong men from the mountain, do not believe those who tell you that some tears were shed. Connect to the internet, instead, and watch the video realized by Val di Fassa Tourist board to document an unforgettable day. rifugio Antermoia doesn’t often change hands: elmar lorenz’s family has guided it for more than 40 years, Almo Giambisi has been up there for over a quarter of a century, good luck - now - to Martin riz.

MArTin riz, you HolD THe bATon, now!

29 maggio 2017: almo Giambisi consegna le chiavi dell’antermoia a martin riz.

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Molto più di un rifugio. Un’enclave tra le montagne. Un luogo dei legami, tanto solidi da superare 26 anni con la stessa semplicità di un matrimonio ben riuscito: vette e lago sono (da più di cent’anni) un tutt’uno con il Rifugio Antermoia, dove Almo Giambisi, alpinista di razza con un curriculum fitto d’imprese importanti e guida alpina (per un periodo gestore dell’Hotel Col di Lana al Passo Pordoi), ne è stato il perno fino all’estate 2016. Lasciare una casa incastonata tra quelle rocce non è facile: «I recenti restauri però - racconta Almo - mi hanno procurato qualche sofferenza. L’applicazione alla lettera a 2500 metri delle norme edilizie, per me, non trova ragion d’essere soprattutto a discapito

della funzionalità. Basti pensare che ora spesso in quota ci sono problemi d’approvvigionamento idrico, ma le priorità sembrano metri quadri e vie di fuga. Nonostante tutto, l’estate scorsa al rifugio rinnovato e così ben coibentato da stare al caldo sin dalla prima sera (al contrario del passato), è stata bella. Avrei voluto trascorrerne un’altra lassù. Ma sono alla soglia degli ottant’anni e non ho più la dinamicità di una volta. Fino a qualche tempo fa, era quasi una passeggiata scendere in paese e tornare su subito. L’anno scorso invece è cominciato a pesarmi: è arrivato il momento di lasciare. Tanto più che mia moglie Fiorenza, per questioni familiari, non sarebbe stata con me. Sono sereno: ho fatto la scelta

giusta. Ma il rifugio mi mancherà». Almo ha vissuto tante stagioni all’Antermoia, il suo arrivo da gestore però se lo ricorda come fosse ieri: «Lo frequentavo, da prima della ristrutturazione dell’81, con i clienti tra salite e ferrate. Nel 1990 si sono liberati tre rifugi Sat: Vajolet, Boè e Antermoia, per cui ho fatto subito domanda. Dopo un paio di colloqui me l’hanno affidato. Mi ha accolto Elmar Lorenz (scomparso da poco) che è stato lì 43 anni, sin da ragazzo con la famiglia e poi l’ha preso lui. Elmar si è visto costretto a lasciare per problemi di salute della moglie». Quel rifugio centenario, capace di creare un legame indissolubile col paesaggio che lo circonda - forse non a caso - ha avuto pochi gestori. E per

Almo Giambisi: «L’Antermoia mi mancherà»

di Elisa Salvi

IL CeLeBre aLPINIsta, DoPo VeNtIseI aNNI, torNa a VaLLe e LasCIa La GestIoNe DI uN rIFuGIo sPeCIaLe, DoVe ChI CI VIVe e LaVora sI seNte DaVVero a Casa

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ciascuno di loro, andarsene, è stato uno strappo. «Si vedeva che Elmar faceva una fatica tremenda a lasciarlo. Mi viene ancora da ridere al pensiero del giugno del ’90, quando siamo saliti con i referenti della Sat per l’inventario e lui ci ha messo quattro giorni a tornare in paese. Ogni sera, pur di rimanere un altro po’, chiamava la moglie, dicendo che c’era ancora bisogno di lui per il passaggio di consegne». Non solo i gestori s’innamorano dell’Antermoia, anche il personale. «Nel corso degli anni ho cambiato pochi collaboratori. Il cuoco è rimasto con me 19 anni. Nel ’90 ci è arrivato “per sbaglio”, non era tipo d’alta quota, e appena è entrato ha detto “dopo tutta sta strada, da qua non mi muovo sino a fine stagione”.

GiAMbisi: «AnTerMoiA, i will Miss you»Much more than a mountain hut. An enclave in the mountains. A place of bonds, so solid to overcome 26 years with the simplicity of a successful marriage: the peaks and the lake are a unique thing with rifugio Antermoia, whose fulcrum until summer 2016 has been Almo Giambisi, mountain guide and purebred mountaineer whose curriculum tells of important challenges. it is not easy to leave a house nestled in the rocks: “even if the recent restoration - Almo tells - has caused me some pain. nevertheless, my last summer at the refuge, renewed and insulated, insomuch that you could feel warm since the first night (differently from the past), has been a nice one. i would have been happy to stay up there for another season. but i am almost 80 and i am not as dynamic as before. so, i am serene. i took the right decision.

Costruito nel 1911 dalla sezione fassana del Deutsch-Österreichischer Alpenverein per ospitare una ventina di alpinisti, il Rifugio Antermoia vede come primo gestore Luigi Cassan. Dopo la chiusura durante la prima guerra mondiale, nel 1921 viene assegnato alla Sat e gestito dal 1926 da Paolina Cassan. Nel 1945 il rifugio passa alla Scuola di Roccia di Canazei con la conduzione di Gaetano Conforto. Dal 1947 al 1990 dell’Antermoia si occupa la famiglia

Lorenz: si alternano Battista (1947), Amalia (1960), Giuliana (1961) ed Elmar (1968) che assistono all’iscrizione del rifugio al CAI nel 1962 e all’ampliamento dello stabile nel 1981 che da allora ospita 44 posti letto. Dal 1990 si occupa dell’Antermoia Almo Giambisi che presiede anche il restauro del 2015 con un ammodernamento della struttura che ora accoglie 60 posti letto. Dal 2017 la gestione è affidata a Martin Riz.

La storIa

E l’ho anche convinto a iscriversi alla Sat». Con questi amici Almo ha condiviso anche “il momento magico”, come l’ha battezzato lui: «Arrivava sempre al mattino ed era quel variabile lasso di tempo tra la partenza dei clienti della notte e l’arrivo di quelli di giornata. Noi del rifugio ci ritrovavamo da soli in quel paradiso, a bere il caffè tra una chiacchiera e l’altra, incantati da Croda del Lago, Pale e Marmaloda. Non mi sono mai stancato di guardarle». Tra tanti ricordi di serate frenetiche fra i tavoli, del telefono che squilla spesso per le prenotazioni e della radio sempre accesa sulle frequenze del soccorso alpino (di cui Giambisi ha fatto parte fino a qualche tempo

but i will miss that hut». Almo has been at the Antermoia for many seasons, but his arrival up there is fixed in his mind: «i used to visit it since before the renewal in 1981, with the customers during ascents and via ferratas. in 1990 three sat refuges got loose: Vajolet, boè and Antermoia, so i immediately presented my candidacy. After a pair of interviews they gave it to me. elmar lorenz, who had been there for 43 years, since his youth with his family, welcomed me. leaving the hut was a big sorrow for him». now it’s Almo’s turn to pass the torch to Martin riz. «it’s important that sat has nominated a native of the valley. And i am pleased that Martin will be my successor. He has all the requisites: he is experienced and he’s the right age». After having carried out the last formalities, a whole summer for himself expects Almo. what will he do? «some ascents, within my limits. First on my list there are the Vajolet Towers, my first ascent as a boy. i want to take a look from up there again, where everything started sixty years ago».

fa) per esser pronti alle emergenze, per Almo è arrivato il momento di passare il testimone a Martin Riz. «Era importante che la Sat scegliesse un valligiano. E mi fa piacere che Martin segua la mia strada. Ha tutti i requisiti: viene da una famiglia di guide alpine, ha l’esperienza e l’età giuste». Svolte le ultime formalità, Almo, dopo 26 anni, ha di fronte un’estate tutta per sé. Cosa farà? «Qualche salita nei limiti delle mie possibilità. Andrò dove non sono mai stato e tornerò in alcuni luoghi che frequentavo da alpinista. In cima alla lista ci sono le Torri del Vajolet, le prime Dolomiti salite da ragazzo. Voglio dare di nuovo un’occhiata da lassù, dove sessant’anni fa, per me, tutto è cominciato».

almo Giambisi, alcune sue foto e il lago antermoia al disgelo.

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“Sono arrivata qui volando”Gloria Patricia ramirez, colombiana cresciuta in Venezuela, Per molti anni ha fatto del mondo la sua Palestra di sPort estremi, finché nel 2000 ha scelto

di ViVere in Val di fassa, doVe ha scoPerto il talento Per la fotoGrafia

di Elisa Salvi

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Se credete d’aver vissuto una vita avventurosa, non conoscete ancora la storia di Gloria Patricia Ramirez. Pensate che la prima volta che è arrivata in Val di Fassa, nel 1999, l’ha fatto piovendo letteralmente dal cielo col parapendio sui prati di Campitello, dopo un volo a lunga distanza dall’Austria. E le è bastato uno sguardo - probabilmente già con l’occhio da fotografa - per innamorarsene.

Patty (per gli amici), fisico esile e pieno d’energia, capace di conquistare tutti con il sorriso e la comunicativa contagiosa tipica dei latino-americani, è una sportiva nel corpo e nell’anima che, per molti anni, ha fatto del mondo la sua casa. Patty è colombiana, ma da piccola si trasferisce con i genitori in Venezuela, a Mérida (1600 metri e con la teleferica più alta del pianeta che arriva a 4900

metri), città universitaria sulle Ande dove insegna il padre ingegnere. Cresce con una sorella (oggi pediatra cardiologa) e un fratello (ingegnere) minori e, sin da bimba, mostra la sua propensione per l’attività fisica: pur vivendo tra i monti, diventa una giovane promessa del nuoto venezuelano. E se la cava bene pure a scuola. «Mio padre - racconta Patty - ci ha mandati tutti a scuola in anticipo. Così mi sono ritrovata

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presto all’università ad affrontare studi di business per assecondare la famiglia, mentre io sognavo di fare la giornalista». Ma il temperamento avventuroso la sospinge come il vento che, per molto tempo, è il suo fidato compagno. «Durante il tirocinio universitario a Caracas, il fidanzato d’allora mi ha avviato all’arrampicata e un amico mi ha sfidata a volare con lui su un deltaplano biposto. è andata a finire che ci siamo quasi schiantati, ma è stato amore a prima vista: ho cominciato a volare, alla kamikaze come si faceva nei primi anni Novanta, lanciandomi da una località vicino casa ed eleggendo il parapendio mia vela ideale». Una passione tanto forte che conseguita la laurea, Patty non chiede in dono il tradizionale anello venezuelano o una festa, ma un biglietto aereo per la Francia. «I miei erano contrari, ma alla fine io sono partita con un gruppo di paraglider francesi. Sono stata prima

ad Aspet e poi a Bagnères du Luchon e Courchevel, dove ho scoperto lo snowboard». Patty diventa testimonial di una casa d’attrezzatura sportiva, alternando per tre anni competizioni di snowboard d’inverno ad estati in volo. Un periodo spensierato concluso con un viaggio in India: «Ho trascorso tre mesi nell’Himachal Pradesh dove ho effettuato il volo più alto della mia vita, decollando da 2300 metri e arrivando a 5600. Esperienza bellissima, ma una tale fatica da desiderare riposo e famiglia». Una volta in Venezuela, Patty s’impiega come informatrice farmaceutica per una multinazionale del settore: è così brava che viene trasferita nella sede di Caracas: «Il lavoro d’ufficio non faceva per me. Così ho mollato tutto e, dopo pochi giorni, ero già in Austria al campionato mondiale di volo libero del 1999». è in quell’occasione che (annullate le gare per maltempo) con altri atleti Patty decolla per sei lunghe

ore, armata solo di radio e un vecchio gps. «Dopo tanto tempo per aria, la stanchezza e il bisogno di un bagno mi hanno costretta ad atterrare. Così sono scesa dal cielo in Val di Fassa e, una volta a terra, pur non sapendo dove mi trovassi ho pensato che fosse il posto più bello del mondo. Quando gli amici mi hanno raggiunta li ho convinti a fermarsi tre giorni». Patty, promettendosi di ritornare, rientra in Venezuela dove ritrova il fidanzato e apre con amici un’azienda di prodotti di carta riciclata. La morte improvvisa del ragazzo che ama la getta nello sconforto, tanto che si trasferisce in Brasile: «A Rio de Janeiro ho ritrovato il sorriso, tra arrampicata e competizioni di parapendio. Da lì per girare un reportage di volo libero sono tornata in Francia, da dove ho raggiunto la Val di Fassa nel maggio del 2000 e non l’ho più lasciata». Patty, quando si stabilisce in valle, conosce solo Jimmy

P. ramirez: «la maturità mi ha resa un po’ più riflessiva, ma il desiderio di viaggiare - meglio se in barca a vela - non si sopisce, così come quello di centrare un altro obiettivo sportivo».

4900 metri la cima più

alta vicino a merida dove è cresciuta

Patty

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«I happened down here on wIngs»If you are sure that your life has been adventurous enough, maybe you don’t know gloria patricia ramirez’s story. Can you believe that, when she first arrived in Val di Fassa in 1999, she landed here with a paraglider, down from the sky on the grass of Campitello? and in one gaze - maybe already with a photographic eye - she fell in love with it. patty (to her friends) is a sportswoman in her body and soul who choose the world as her home. she is Colombian, but she moved to Venezuela as a child, to Mérida, a University city in the andes, where her father, engineer, used to work as a teacher. since her childhood, she showed her penchant for physical activity, becoming a promise of the Venezuelan swimming. and she was good even at school. «My father - patty narrates - sent me to school in advance. and so I found myself at university, studying business, very soon». But her adventurous nature pushes her gently like the wind that, for a long time, has been her trusty mate. «during my internship in Caracas, my fiancé steered me towards climbing and a friend challenged me to fly with him with a hang-glider. Love at first sight: the glider became my sail». This was such a great passion that patty, after the degree, moved to France and stayed there flying for three years, while working as testimonial for a snowboard company. Then, she moved to India and back to Venezuela until when, in 1999, she discovered Fassa: «I had taken off from austria and, after 6 hours flying, tiredness and the need of a restroom forced me to land. so, I came down to Val di Fassa from the sky and I thought this was the most beautiful place in the world». after the return to Venezuela and some time in Brazil, in 2000 patty moved definitely to Val di Fassa, where she married Igor Vian, in 2003. But the marriage didn’t stop patty, who kept on climbing and skiing off-piste; she even won the 2003 Italian paragliding Championship and obtained the scuba diving licence in australia. due to 3 broken vertebrae, she had to give up paragliding: in that moment she discovered the photography that became her profession. Many of patty’s snapshots deal with sport: the most daring have been taken on the vertical walls of Fassa, following the english mountaineer Tom Ballard or the base-jumper from south Tyrol Uli emanuele (passed away), but also other climbers and ski-mountaineers. Thanks to her idea of life as a challenge, patty manages to overcome difficult moments: «There is an unstoppable wave that pushes me towards the most different experiences. Maturity made me a little bit more pensive, but my wish of travelling - better if sailing - doesn’t doze off, as well as the hope to reach another sport goal: to dive in with no scuba tanks». what do you think? will she make it?

l’alpinista tom ballard e il base jumper uli emanuele fotografati da P. ramirez. suo anche lo scatto delle pagine 36 e 37.

Pacher, il fassano pluricampione mondiale di parapendio incontrato in Brasile: «All’inizio vendevo frutta e verdura a Campitello. Nel tempo libero arrampicavo e volavo. Poi, ho incontrato Igor Vian che nel 2002 è diventato mio marito e ho fissato il mio campo base». Nemmeno il matrimonio ferma Patty che arrampica, fa sci freeride, nel 2003 vince i campionati italiani di parapendio e trascorre diversi mesi in Australia dove vola e consegue pure il brevetto di sub. «Al rientro ero piuttosto stressata e, in una competizione di parapendio, mi sono rotta tre vertebre. Non so cosa sia scattato in me, ma ho deciso di smettere». Il click è avvenuto contemporaneamente anche con la macchina fotografica. «L’allontanamento dal volo mi ha spinta a camminare, scalare, sciare di più sulle montagne di Fassa e fotografarle è stata una naturale esigenza. Quando nel 2010 ho acquistato la prima reflex ho riconosciuto in

quell’avventura una professione». Naturalmente molti scatti di Patty, come la sua vita, sono legati allo sport: i più arditi li ha fatti seguendo sulle pareti verticali di Fassa l’alpinista inglese Tom Ballard o il base jumper altoatesino Uli Emanuele (scomparso), ma anche altri climber e sci alpinisti. «Il mio primo servizio ufficiale è stato un matrimonio in Sicilia. Mi ha portato fortuna. Mi piacciono anche gli scatti d’interni, così come la postproduzione, quando sono a tu per tu con le immagini». Grazie all’interpretazione della vita come una sfida continua, Patty ha superato anche momenti difficili: «Un’onda irrefrenabile mi spinge verso le esperienze più diverse. La maturità mi ha resa un po’ più riflessiva, ma il desiderio di viaggiare - meglio se in barca a vela - non si sopisce, così come quello di centrare un altro obiettivo sportivo: immergermi nel mare senza bombole». Che ne dite, ce la farà?

5600 metri la quota più alta raggiunta da

Patty in volo

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“l seGat - la silVicultura”, a Pozza, è la nuoVa sezione sul territorio del museo ladino che - con Vista seGheria - accoGlie

la ricca collezione di carPenteria di “bePo e Jan cherlo”

L’arte del taglio del bosco

al museo

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The arT oF CarVIng aT The MUseUMan extraordinary exhibition by those whose office is..the wood. It is a place that smells of trees, wood, history and legends but also of strength, wit, work and fatigue. This is the new detached section of the Fassa Ladin Museum “L segat - La silvicultura”, launched on 13th May by the renew-ed fractional sewery in pozza, with a didactic goal, but not only. The exhibition is mostly dedicated to children and young boys who have helped in realizing it, thank to a collaboration with the classes of the local school, from the primary to the high school. The wood production chain has been one of the most important components of the economy in Val di Fassa for years, as showed in this museum, a tiny jewel for the attention put in setting it up and for the rich number of the ancient tools exposed, as well as amusing mul-timedia elements and drawers storing surprises. The section presents a comparison between the knowledges of ancient woodsmen, sawyers and carpenters and that of modern lumberjacks, fa-voured by the presence - at the ground floor - of an illustrative glass window showing the today’s sawmill and its machinery. But the great charm of the past is explained through the collection of “Bepo e Jan Cherlo”, a carpenters’ family from Moena who has held a large number of tools, projects, notebooks that represent the highlight of the exhibition. The section can be visited every Friday (7th July - 1st september; at 10.00 a.m., duration: 45 minutes, € 2.00) with compulsory booking by the Ladin Museum (possibility to visit the exhibition on other days of the week, against booking, for groups over 15 people).

è la straordinaria esposizione di chi ha il bosco per ufficio. è un luogo che profuma di alberi, legna, storia e leggende ma anche di forza, ingegno, lavoro e fatica. è la nuova sezione sul territorio del Museo Ladino di Fassa “L Segat - La Silvicultura”, inaugurata il 13 maggio scorso nella rimodernata segheria frazionale di Pozza, con una finalità prevalentemente didattica, ma non solo. L’allestimento è dedicato in particolare a bambini e ragazzi che hanno contribuito anche alla sua realizzazione: grazie a una collaborazione con la Scuola Ladina di Fassa, gli studenti dalle elementari ai licei, con l’aiuto degli insegnanti, hanno dato il loro prezioso apporto alla migliore fruizione degli spazi, alla pubblicazione “Lungo il sentiero del legno - Dò l troi del legn”, fino alla realizzazione di opere d’arte. La filiera del bosco per anni ha costituito una delle componenti più corpose dell’economia - e della cultura - fassana, come bene mostra questo museo, piccolo gioiello per cura d’allestimento e ricchezza d’attrezzature antiche esposte, così come di materiali multimediali divertenti e pure di cassetti che riservano sorprese. La

sezione propone un confronto tra il sapere di boscaioli, segantini e carpentieri di una volta e quello dei moderni lavoratori del legname, favorito dalla presenza - a piano terra della struttura - di una vetrata che permette d’osservare la segheria d’oggi con i suoi macchinari, che dimezzano i tempi e la fatica delle lavorazioni. Ma il grande fascino del passato si esplica attraverso la collezione di “Bepo e Jan Cherlo”, famiglia di carpentieri di Moena che con lungimiranza e passione ha conservato una quantità impressionante di attrezzi (di alcuni se ne intuisce l’uso ma sono così rari che non se ne conosce il nome), progetti, quaderni che rappresentano i pezzi forti dell’allestimento. La sezione, realizzata da Asuc e Comune di Pozza, col sostegno di Servizio Foreste e Fauna e del Servizio Attività culturali della Provincia di Trento e della Ripartizione Minoranze Linguistiche della Regione Trentino Alto Adige, si visita con la guida ogni venerdì (7 luglio - 1 settembre; ore 10, durata 45 minuti, costo 2 euro) con prenotazione obbligatoria al Museo Ladino e negli altri giorni della settimana (su prenotazione) solo per gruppi superiori a quindici persone.

il nuovo museo propone un confronto tra il sapere di boscaioli, segantini e carpentieri di una volta, con quello dei moderni lavoratori del legname.

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Il mio selfie con “il vecchio e il bambino”

lo scultore andrea doriGatti racconta Genesi e riferimenti della fotoGrafatissima oPera accanto al cinema di canazei

Ah, se questa scultura potesse parlare! Racconterebbe delle migliaia di mani strette (che l’hanno pure consumata), dei tanti sorrisi accanto a lei, delle pose - dalle più classiche, alle più buffe - dei bambini divertiti a tirare, di quelli invece annoiati dalle richieste dei genitori di mezzo passo avanti o indietro, di adulti che con lei tornano piccini, perfino del cane che ha tenuto a guinzaglio per uno scatto di cui il padrone è andato molto fiero. Ma esprimerebbe pure

la soddisfazione d’essere un’opera d’arte fotografatissima perché è raro che chi passa davanti al cinema teatro Marmolada di Canazei (sede pure dell’Apt di Fassa) non si scatti una foto con lei. E soprattutto il divertimento, ora, di un selfie con il suo autore: Andrea Dorigati, lo scultore fassano che l’ha concepita nel 2007 a soli ventidue anni, quand’era studente dell’Accademia delle Belle Arti di Verona. La scultura è stata realizzata in seguito alla legge provinciale

trentina che abbina, alla realizzazione di un edificio pubblico, un’opera d’arte. «è stata la prima idea - spiega Andrea che oggi ha trentadue anni, insegna discipline plastiche al liceo artistico di Pozza ed è papà di Alex avuto dalla compagna Ketty - e quella che, alla fine, ho presentato: due figure “quasi in movimento” sugli scalini, un vecchio e un bambino, uno trascinato dall’altro all’interno di una struttura, che una decina d’anni fa aveva fatto discutere per il contrasto

di Elisa Salvi

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con il contesto edilizio tradizionale». Allora Andrea, aveva sbaragliato la concorrenza (cinquantuno scultori) ottenendo un premio di oltre 44 mila euro (rapportato al costo del cinema). «Ero giovane e poco avvezzo agli aspetti pratici, così tra bozzetti, realizzazione dell’opera in creta per cui avevo affittato un appartamento durante l’estate perché a casa mia non ci stava, e soprattutto la fusione in bronzo alla Fabbris di Verona, non mi è rimasto in tasca quasi nulla se non un’enorme soddisfazione: non è facile esporre una propria opera in un luogo pubblico». Certo, nella scultura c’è anche un importante riferimento alla cultura locale: se il volto giovane riporta i lineamenti di Andrea bambino, l’anziano è Simon Soraperra de Giulio (Penia, 1912-1987), amato autore di testi teatrali ladini. «Una volta lui faceva ottimo teatro con povere scenografie. Adesso bisognerebbe valutare cosa si è prodotto all’interno di questa struttura che offre tante possibilità. Forse ancora poco». Un’intuizione di cui Andrea non aveva sospettato il successo fotografico. «All’epoca avevo scartato idee concettuali perché credo

My seLFIe wITh The oLd Man and The ChILd

ah, if only this sculpture could speak! It would tell us about thousands of hands shaken, uncountable smiles and poses beside it, amused children dragging it and adults going back to childhood.. even about a dog kept on the leash by it, for a snapshot that made the owner so

proud. ant it would also share its satisfaction for being a much captured artwork, as people rarely miss taking a picture with it when passing by the cinema - theatre Marmolada in Canazei. and also the amusement, now, of a selfie with its author: andrea dorigati, the local sculptor who conceived it in 2007, when he was a student, aged 22 years only, at the accademia delle Belle arti in Verona. «It was my first idea - explains andrea, who is now 32 and teaches plastic techniques at the arts school in pozza - and the one I presented in the end: 2 figures that are “almost moving” on the steps, an old man and a child, the first being dragged by the latter into the building, that about 10 years ago had ignited a debate due to its contrast with the traditional urban pattern». at the time andrea had beaten the competitors, gaining a prize of over € 44.000. «I was young and not very keen on practical aspects, so most of the money was spent in rough sketches, for the clay artifact and for the melting in bronze, but I have a great satisfaction stuck in my pocket: it’s not easy to have one of your works exposed in a public place». no doubt, the sculpture also holds an important reference to the local culture: while the young boy recalls andrea’s features as he was a child, the old man is simon soraperra de giulio (penia, 1912-1987), beloved author of Ladin plays. This intuition has given a great photo-graphic success to andrea.

nella figura umana, presente spesso nelle mie opere, che ben si inserisce in un paese dolomitico. Questo, assieme alla posizione dei soggetti credo risulti attrattivo per la gente». La dimostrazione che, come si dice, l’opera non è di chi la realizza, ma di chi la osserva: «Anche in questa scultura ci sono significati non manifesti. è difficile cogliere esattamente le intenzioni dell’autore ed è corretto che chi la guarda giunga a conclusioni personali: lo scopo di un’opera d’arte è essere spunto di riflessione. Se, poi, fa pure venire il desiderio di scattarle una foto è il massimo risultato per uno scultore».

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Con l’esposizione dedicata a Richard Löwy, quest’estate, si arricchisce di un’altra importante pagina della storia locale, “1914-1918 ‘La Gran Vera’ - La Grande Guerra: Galizia, Dolomiti”, la mostra (inaugurata nel 2014) al centro Navalge di Moena che si avvia a superare gli 80 mila visitatori. Löwy (Zásmuky, 1886 - Auschwitz, 1944), ingegnere e ufficiale ebreo dell’impero austroungarico, nel paese fassano costituisce una locale Standschützen Compagnie e salva molti giovani moenesi dal fatale destino della prima linea in Bucovina e Galizia. A quest’uomo, che i moenesi celebrano con la cittadinanza onoraria e proteggono fino al 1944 quando viene deportato e ucciso ad Auschwitz, è dedicata “Richard Löwy - Dalla

la mostra sul Primo conflitto mondiale si arricchisce dell’esPosizione su richard löwy e della rasseGna sulla

manutenzione delle trincee del “fronte dei ricordi”

Grande Guerra alla Shoah” sezione fitta di lettere, immagini e documenti preziosi. Non solo, “La Gran Vera” si amplia anche con “Sui sentieri della storia”, rassegna fotografica sul restauro conservativo delle postazioni di Costabella, Rizzoni, Fango, Colvere e delle alte vie Bepi Zac e Bruno Federspiel effettuati dall’associazione “Sul Fronte dei Ricordi”. Naturalmente, sono visitabili le sezioni che hanno decretato il successo della mostra: “Galizia 1914”, “La trincea”, “Dolomiti 1915”, “Guerra alla guerra”. Orari d’apertura: fino al 22 settembre tutti i giorni 10-12.30 e 15.30-19; giovedì 10-12.30, 15.30-19 e 21-23; dal 23 settembre al 29 ottobre: sabato e domenica 15-19. Ingresso: 5 euro intero; 3 euro ridotto.

Löwy’s “gran Vera”The exhibition “1914-1918 ‘La gran Vera’ - The great war: galicia - dolomites”, set up at the centre navalge in Moena, gets enriched this summer with an important page of the local history, the exposition dedicated to richard Löwy. This Jewish engineer (1886 - 1944), officer of the austrian - hungarian empire, founded in the village of Val di Fassa a local standschutzenkompanie, saving many young villagers from the lethal destiny of the frontline. a thick section of letters, pictures and documents is dedicated to this man, who was protected by the villagers until 1944, when he got killed in auschwitz. “La gran Vera” gives also space to a photographic exhibition about the preservative restoration of the local frontline, by the association “sul fronte dei ricordi”. The sections “galicia 1914”, “The Trench”, “dolomites 1915”, “war against war!” are also open to visitors. opening times: every day until the 22nd september 10.00 a.m. - 12.30 p.m. and 3.30 - 7.00 p.m.; Thursdays 10.00 a.m. - 12.30 p.m., 3.30 - 7.00 p.m. and 9.00 - 11.00 p.m.; from 23rd september to 9th october: saturdays and sundays 3.00-7.00 p.m. Ticket: € 5.00; reduced ticket: € 3.00.

La “Gran Vera” di Löwyr. löwy con le lavoratrici della sartoria militare da lui approntata a moena nel 1915

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I “paicenadores”, parola ladina che si può tradurre con frustatori, rappresentano la tradizione e oggi come un tempo accompagnano la comunità nei suoi momenti più allegri. La frusta è solitamente fatta di canapa intrecciata e tenuta assieme da cera d’api, con all’estremità un nastro rosso di seta. Nel fendere l’aria si dice che superi la barriera del suono, provocando così il forte schiocco. Non è un gioco da ragazzi, servono un certo allenamento e una tecnica ben precisa, con movimenti giusti per evitare di farsi male.Un tempo la frusta era significativa della vita rurale e religiosa. Gli archivi dell’Istituto Culturale Ladino a Vigo di Fassa sono ricchi di testimonianze.

In passato era tipicamente utilizzata dai pastori che battevano dei colpi da una valle di montagna all’altra per far sapere che tutto procedeva regolarmente, lassù al pascolo. Ma anche durante il ritorno dall’alpeggio veniva schioccata la frusta per avvertire del passaggio degli armenti. Ancora più affascinante era il suo utilizzo in uno dei riti principali del matrimonio, come pubblicato sul libro “Sposc e maridoc. Antichi usi nuziali della Valle di Fassa”, quando lo sposo si recava dalla sposa per portarla a casa sua con la dote. In questa occasione si addobbava un carro trainato da mucche: “A ogniuna de la vaces i ge tachèa una centa de bronsins, vegnìa dò un fra o un jorman

col gramièl bianch e la paic, co na spana de cordela rossa, e dapò via che te digo, a tor la sposa con paicenèdes che dut screvedèa”. (“A ogni mucca attaccavano una cintura con i campanelli, c’era un fratello o un cugino con il grembiule bianco e la frusta con un nastro rosso lungo un palmo, e poi via che ti dico, a prendere la sposa con frustate che tutto tremava”, in ladino). Da questi racconti si intuisce il valore e la funzione della frusta: far sapere al paese ciò che stava succedendo in una vita scandita dai ritmi dell’agricoltura e dai valori religiosi più radicati.Oggi la società è cambiata anche in Val di Fassa, ma più che altrove si è cercato di tenere vivo il passato. Sono

“Paicenadores” che schiocchi!

le fruste dei GruPPi folk locali che oGGi ralleGrano le feste ValliGiane, un temPo,

erano utilizzate dai Pastori Per comunicare da un Pascolo all’altro

di Valentina Redolfi

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“paICenadores” CLICkIng and CLaCkIngThe “paicenadores”, a Ladin word that could be translated with whipper, are holders of an ancient tradition and they accompany the community during its merriest moments, today as before. Their whip is made of weaved hemp hold together by beeswax, with a red silk ribbon at the far end. It is said that by ploughing the air it goes beyond the sound barrier, causing the strong clack. It’s no child’s play, a good training and a precise technique with the right gesture are necessary to avoid hurting oneself. In the past, it was used by the shepherds, who used to beat bangs from one valley to the other to let the other shepherds know that everything was ok in the pasture. But also during the return from the mountain the whip used to warn of the passage of the cattle and even more fascinating was its use during one of the rituals of the wedding, when the groom would go to the bride to bring her home with the dowry. Today, several young men train with the whip, as a hobby but, perhaps, even as a sign of manhood. This tradition is still alive thanks to the folk groups, such as the “grop de la paic Marmolèda” from Canazei that first appeared on the scene in 1993. For almost 25 years, the group has been taking part in every important celebration, such as the gran Festa da d’Istà, where the paicenadores have the task to open the event. The “paicenadores da Vich” is a younger group performing especially in Vigo that guides the parades of the “Musega da Vich” music band and takes part in the village feasts. during the feast of santa giuliana, patron saint of the valley, celebrated on 16th February, the “paicenadores” traditionally wake up all the community at 6.00 a.m. with the clack of their whips.

molti i ragazzi che si allenano a far schioccare la frusta, come passatempo e forse anche perché è un simbolo di virilità. Ma la tradizione è viva grazie alla presenza dei gruppi folcloristici, come il “Grop de la Paic Marmolèda” di Canazei che, nel 1993, è stato il primo a comparire sulla scena. I cinque fondatori da piccoli erano tutti pastori e da grandi hanno voluto mantenere viva la tradizione. Da quasi venticinque anni il gruppo è sempre presente ad ogni festa importante, come la sfilata della “Gran Festa da d’Istà” che viene aperta

proprio dallo schiocco delle fruste che suscitano tutt’oggi ammirazione e fascino ed è per questo che, nel tempo, sono nati altri gruppi. Il più stabile e di più recente formazione è quello dei “Paicenadores da Vich” che si esibisce soprattutto a Vigo, è alla testa delle sfilate della Musega da Vich e fa sentire la sua presenza alle sagre. Per quella di Santa Giuliana, patrona della valle che si celebra il 16 febbraio, i “paicenadores” svegliano, da tradizione, addirittura tutto il paese alle 6 di mattina a suon di schiocchi di frusta.

i fondatori (nel 1993) del “Grop de la Paic marmolèda” sono: alex soraperra, massimo debertol, fiorenzo iori, martino soracreppa e stefano Valeruz. si sono aggiunti in seguito andreas rasom, daniele iori, marco Verra, sebastiano soracreppa e nicola donati. i componenti dei “Paicenadores da Vich” (attivi dal 2011) sono: marco weiss, carlo Ghetta, maurizio deflorian, Gabriele weiss, manuel mazzel, Giuseppe Pescosta, matteo camerano e stefano deluca.

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E sono sei. Questo è il sesto anno consecutivo che l’ACF Fiorentina, una delle squadre più prestigiose di tutta la Serie A, sceglie la Val di Fassa per la propria preparazione pre-campionato. La Fiorentina a Moena è ormai una tradizione per tutti: i ritiri estivi rappresentano infatti non solo il “calcio d’inizio” ufficiale della stagione calcistica ma anche un’occasione straordinaria per i tifosi che hanno così la possibilità di godersi la vacanza vivendo a stretto contatto con i propri campioni, tutti i giorni. Questo è proprio quello che accade quindi dall’8 al 23 luglio, quando i viola stabiliscono il loro quartier generale al campo sportivo Carlo Benatti, ubicato all’inizio del paese. Data la reciproca soddisfazione tra paese, valle e team gigliato, sia l’organizzazione, sia il programma

del ritiro sono stati pienamente confermati: «I giocatori e lo staff tecnico risiederanno ancora all’Hotel Dolce Casa, appena fuori dal centro storico», ci dicono dall’Unione Sportiva Monti Pallidi che collabora con l’Azienda per il Turismo della valle e con il Comune di Moena per la buona riuscita di tutto l’evento. «La presentazione della squadra avverrà sempre in Piaz de Sotegrava e soprattutto ci sarà ancora il grande Viola Village attorno al campo d’allenamento, nonché l’area riservata agli autografi dove il pubblico può avvicinare i propri beniamini che è sempre affollatissima». Il Viola Village - uguale in tutto e per tutto a quello che ogni domenica si trova all’esterno dello Stadio Artemio Franchi di Firenze - rappresenta il fulcro delle attività per i tifosi: tanto intrattenimento per le famiglie, aree di ristoro,

bancarelle del merchandising gigliato e degli sponsor, giochi e passatempi legati alla squadra, dai calciobalilla al tiro a segno in porta, e, infine, l’apprezzata animazione cheerleader. La prossima stagione - che peraltro condurrà anche ai Mondiali di Russia 2018 - sarà particolarmente importante per i giocatori, ma pure per la società gigliata che si presenterà al via con un nuovo allenatore e che si rinnoverà per tornare ai vertici della classifica come il suo blasone esige. Per questo sono già state programmate quattro partite amichevoli - tre delle quali durante i weekend - di cui una che vedrà la Fiorentina affrontare una rappresentativa trentina. Le sorprese saranno presenti invece in paese dove addobbi, luci, striscioni e decorazioni viola stupiranno tutti i tifosi.

Moena 6 Viola Dall’8 al 23 luglio la Fiorentina torna, per il sesto anno consecutivo,

nella Fata Delle Dolomiti per il ritiro pre-campionato Di serie a

di Enrico Maria Corno

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This is the sixth consecutive year that ACF Fiorentina, one of the most eminent teams of the Serie A (Italian First League), choose Val di Fassa as the location for its summer training. The Fiorentina in Moena has become a tradition for everybody: in fact, these summer camps are not only the official kick-off for the soccer season, but also an extraordinary occasion for the supporters, who have the chance to enjoy their holiday living in direct contact with their champions, every day. This is what happens from 8th to 23rd July, when the “viola” move their headquarter to the soccer camp “Carlo Benatti”, located at the beginning of the village.Given the mutual satisfaction among the village, the valley and “the lilies”, both the organization and the programme of the summer camp have been totally confirmed: “Both the players and the staff will be once again guests of Hotel Dolce Casa, right outside the town centre.”, they tell us from U.S. Monti Pallidi, who works together with Val di Fassa Tourist Board and the Municipality of Moena for the success of the event. “Once again, the team will be presented to the public in the square Piaz de Sotegrava (on 14th July) and there will also be 4 non-competitive matches, the huge Viola Village around the training court and the always crowded area dedicated to autographs, where the public can get in touch with their favourites”. Next season leads to Russia 2018 World Championship and it will be important for the players but also for the whole team that will start the season with a new trainer and will freshen up to go back to the top of the rank, as its fame and history demand.

THE PURPLE HEART OF MOENA

riscuote sempre successo il viola village uguale, in tutto e per tutto, a quello che ogni domenica si trova all’esterno dello stadio di Firenze.

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Si torna a stendere il plaid sull’erba e a mettersi comodi. Si torna a raggiungere tra le cime di Fassa un palcoscenico che unisce lo spettacolo della natura a quello de “I Suoni delle Dolomiti”. La ventitreesima edizione del festival trentino, porta nella valle ladina sei concerti di artisti di fama internazionale capaci di ampliare, con note e parole ispiranti, gli orizzonti montani che li circondano. I primi a farlo sono “I 12 Violoncellisti dei Berliner Philharmoniker” a cui è affidata l’ouverture della rassegna. Un inizio prestigioso il 7 luglio (ore 13) nella splendida conca di Fuciade, grazie all’esecuzione magistrale di brani di Piazzolla, Blacher e Carlia. Un buongiorno di pace è quello del 15 luglio (ore 6) all’Alba delle Dolomiti sul Col

Margherita, proposto dall’Orchestra di Piazza Vittorio con “Credo - Mille sfumature sonore per una sinfonia di pace”: un progetto di dialogo tra etnie e religioni attraverso il linguaggio universale della musica. Si uniscono, invece, tradizioni e cultura nazionale nello spettacolo “Bella Ciao”, il 28 luglio al Buffaure (ore 13). Riccardo Tesi, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Luisa Cottifogli, Alessio Lega, Maurizio Geri, Gigi Biolcati con “La nostra storia è un canto” dilettano il pubblico con un excursus nella canzone popolare del Belpaese. Il fascino esotico della musica araba sale, quindi, il 2 agosto (ore 13) alla Città dei Sassi di Passo Sella, con il virtuoso dell’oud tunisino Anouar Brahem assieme al clarinettista Klaus Gesing, al bassista

Björn Meyer e a Khaled Yassine al darbouka e bendir, che interpretano “Melodie arabe e scoperte sonore”. Invece “Sorprendenti contaminazioni per violino e violoncello” è il titolo del concerto di “BartolomeyBittmann”, il 25 agosto (ore 13) al Rifugio Vajolet. Matthias Bartolomey, al violonecello, e Klemens Bittmann alla viola e alla mandola, sono capaci di eccezionali variazioni tra classica, rock, jazz, folk. L’ultimo appuntamento è il 31 agosto (ore 13) al Rifugio Contrin, con Hèctor Ulises Passarella e Roberto Passarella Duo Bandeon, che con Tania Colangeli e Marco di Blasio, chiudono il festival con “Mantici in quota tra passione ed espressività”: il tango di Piazzolla, Gardel, Rodrìguez e Pons è un simbolico abbraccio alle Dolomiti.

L’armonia nel paesaggio

Dal 7 luglio al 31 agosto, Dal primo all’ultimo concerto, la val Di Fassa Dà spazio a sei emozionanti spettacoli Del Festival “i suoni Delle Dolomiti”

concerto di mari Boine per “l’alba delle Dolomiti” al col margherita (luglio 2016).

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I 12 Violoncellisti dei Berliner PhilharmonikerMagie d’archi in alta quota venerdì 7 luglioRifugio Fuciade, Passo San Pellegrino - ore 13

Orchestra di Piazza VittorioCredo - Mille sfumature sonore per una sinfonia di pace sabato 15 luglioCol Margherita - ore 6

“Bella Ciao” Riccardo Tesi, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Luisa Cottifogli, Alessio Lega, Maurizio Geri, Gigi BiolcatiLa nostra storia è un cantovenerdì 28 luglioBuffaure - ore 13

Anouar Brahem, Khaled Yassine, Klaus Gesing e Björn MeyerThe astounding eyes of Rita - Melodie arabe e scoperte sonoremercoledì 2 agostoPasso Sella - Città dei Sassi - ore 13

BartolomeyBittmannSorprendenti contaminazioni per violino e violoncellovenerdì 25 agostoRifugio Vajolet - ore 13

Hèctor Ulises Passarella e Roberto Passarella duo Bandeon con Tania Colangeli e Marco di BlasioMantici in quota tra passione ed espressivitàgiovedì 31 agostoRifugio Contrin - ore 13

i suoni Delle Dolomiti in Val di Fassa

Once again, it’s time to lay out the blanket on the grass and relax.It is time to reach the peaks of Fassa, a stage that unites the charm of Nature and the magic of the Sounds of the Dolomites. The 23rd edition of the festival that connects the whole Trentino brings to the Ladin valley six concerts by worldwide known artists, able to widen the mountain horizons that surround them with their inspiring notes and words. The first artists will be the “12 Violoncellisti dei Berliner Philarmoniker” who will inaugurate the festival on 7th July (at 1.00 p.m.) in the beautiful hollow of Fuciade. A peaceful morning greeting will take place on 15th July at “Dawn in the Dolomites” on Col Margherita, with the Orchestra di Piazza Vittorio presenting “Credo - A thousand nuances for a symphony of peace”. Tradition and national culture meet at the concert “Bella Ciao” on 28th July at Buffaure (at 1.00 p.m.): Riccardo Tesi and his mates, with “Our history is a song” delight the public with an excursus into the Italian popular song. The exotic charm of the Arabian music goes up to “Città dei Sassi” on Passo Sella on 2nd August (at 1.00 p.m.), with the Tunisian oud virtuoso Anouar Brahem, the clarinettist Laus Gesing, the bass player Bjorn Meyer and Khaled Yassine, playing the darbouka and the bendir. “Extraordinary fusions for violin and cello” is the title of the concert taking place on 25th August (at 1.00 p.m.) at Rifugio Vajolet with Matthias Bartolomey and Klemens Bittmann, capable of incredible variations through classic, rock, jazz and folk music. The last appointment is scheduled for 31st August at 1.00 p.m. at Rifugio Contrin, with Hèctor Ulises Passarella and Roberto Passarella Duo Bandeon that with Tania Colangeli and Marco di Blasio conclude the festival with “Accordions at altitude with passion and eloquence”.

HARMONY IN THE LANDSCAPE

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Domenica 2 luglio ore 13 ciampedie - vigoMusikkapelle BurgstallMusica classica, jazz e tradizionale rivisitata con la Banda musicale di Postal e il solista: Paolo Trettel (tromba).

Giovedì 6 luglio ore 13 Buffaure - pozzaSilvania Dos Santos e Giancarlo Bianchetti ProjectCanzone d’autore con Silvania Dos Santos (voce), Giancarlo Bianchetti (chitarra), Maria Vicentini (violino), Salvatore Maiore (contrabbasso)

Giovedì 13 luglio ore 13 valbona lusia - moenaEmilia MartenssonCanzone d’autore con: Emilia Martensson (voce), Luca Boscagin (chitarra), Fulvio Sigurtà (tromba).

Domenica 23 luglio ore 13 Buffaure - pozzaBig Band giovanile dell’Alto AdigeJazz con la Big Band diretta da Helga Plankensteiner, in collaborazione con SIAE.

Giovedì 27 luglio ore 13 col margherita - passo san pellegrinoSonata Islands QuartetMusica classica con: Emilio Galante (flauti), Eloisa Manera (violino), Bianca Fervidi (violoncello), Davide Tedesco (contrabbasso).

Domenica 30 luglio ore 13 Belvedere - canazeiOysterJazz-rock con: Matteo Cuzzolin (sassofono), Demetrio Bonvecchio (trombone), Matthias Legner (vibrafono), Marco Stagni (contrabbasso), Filip Milenkovic (batteria)

Giovedì 3 agosto ore 13 valbona lusia - moenaDoro GjatCanzone d’autore/rap con: Doro (voce), Bad (chitarra, tastiere), Sanchez (basso, percussioni), Elvis (batteria) band vincitrice del concorso per la canzone in lingue minoritarie “SUNS Ladinia 2016”.

Domenica 6 agosto ore 13 ciampedie - vigoBariondaJazz con: Javier Girotto, Florian Bramböck, Helga Plankensteiner, Giorgio Beberi (sax baritono), Enrico Tommasini (batteria), insieme con “Sweet Alps”.

Domenica 13 agosto ore 13 col margherita passo san pellegrinoJemm Music ProjectEtno funk con: Max Castlunger (percussioni, flauti), Alex Trebo (tastiere), Jack Alemanno (percussioni), Mark Pooles (basso), Matteo Cuzzolin (sassofono tenore).

Giovedì 17 agosto ore 13 Buffaure - pozzaMartina Iori, Marco Mattia e Stefano MerighiCanzone d’autore con: Martina Iori (voce, chitarra, ukulele), Marco Stagni (contrabbasso), Enrico Tommasini (batteria), Marco Mattia (voce e tastiere), Roberto Dassala (chitarra e voce), Biju Vadagnini (voce e percussioni) Stefano Merighi (voce e chitarra)

Domenica 20 agosto ore 13 passo selle - san pellegrinoEx aequoJazz con: Gaia Mattiuzzi (voce), Pasquale Mirra (vibrafono).

Giovedì 24 agosto ore 13 col rodella - campitelloRoberto Arnoldi violino soloMusica classica con: Musiche di Niccolò Paganini, Johann Sebastian Bach, Pietro Antonio Locatelli, Eugène Ysaye, Natale Arnoldi, Roberto Arnoldi (violino).

Domenica 27 agosto, ore 13 valbona lusia - moenaFrancesco Maccianti TrioJazz con: Francesco Maccianti (pianoforte), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria).

Panorama Music, the festival organised by Val di Fassa mountain lift companies, is back with its fourth edition. From 2nd July to 27th August, thirteen live exhibitions by appreciated artists will take place: cable cars, gondola lifts and chairlifts will bring you at altitude, to listen to singer-songwriter, jazz or classic music with amazing views over the Dolomites.

Variegata nelle proposte musicali come nelle location abbinate ai concerti, si propone la quarta edizione di Panorama Music. La rassegna, organizzata dalle società di impianti a fune della Val di Fassa, dal 2 luglio al 27 agosto offre ben tredici esibizioni

live di apprezzati artisti. Basta quindi salire in quota, con funivie, cabinovie e seggiovie e accomodarsi, per ascoltare brani d’autore, jazz o classici suonati di fronte a meravigliosi panorami dolomitici.

PanoraMa Music

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Il martedì sera è dolce con Maître chocolatier: degustazione di cioccolati con diversi tipi di fondute in cui affondare la frutta fresca. Il giovedì è salato con l’esperienza sensoriale della selezione di formaggi locali. Il venerdì, come si addice al fine settimana, è spumeggiante grazie alle bollicine di montagna Ferrari cui si

Terme, spumante e cioccolato le nuove Qc terme Dolomiti Di pozza sono il luogo iDeale Dove rilassarsi

nelle acQue sulFuree Di aloch, ma anche Dove consumare un aperitivo glam e veDere un Film nella prima “sauna-cinema” D’italia

accompagnano diverse stuzzicherie. Gli aperitivi più glam della valle, da condividere in morbido accappatoio con partner e amici a bordo vasca, sono gli “Aperiterme” (tutti giorni dalle 18.30 alle 20.30, costo compreso nell’ingresso serale), solo una delle tante sorprese riservate dalle nuove QC Terme Dolomiti di Pozza di Fassa. Il centro,

inaugurato a dicembre 2016, dopo un inverno di ottimi riscontri di pubblico, si appresta a vivere la sua prima estate, dove le vasche esterne, lambite da un soffice tappeto erboso con vista Catinaccio, si rivelano ideali per bagni d’acqua - che sgorga dalla sorgente termale di Aloch, a 1320 metri dalle rocce sedimentarie del Bellerophon del

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gruppo dei Monzoni - e di sole. QC Terme Dolomiti, che per eleganza e qualità dell’offerta balneoterapica sono le più esclusive dell’arco dolomitico, si sviluppano in oltre quattromila metri quadri distribuiti su tre livelli, affacciati da un lato sulle sponde del torrente Avisio e dall’altro su Cima Undici e Valacia. Gli amanti del wellness e del relax dalle declinazioni chic si muovono in un ambiente che privilegia l’intimità e la sorpresa, fra percorsi tra gli abeti di risonanza con i violini appesi al soffitto e ampie vetrate che spalancano scenari dolomitici. Proprio dopo aver superato pareti scure appaiono vasche idromassaggio, percorsi kneipp, cascate d’acqua, bagni giapponesi, bagni a vapore, saune e biosaune, stanze del sale, aree massaggi e, dulcis in fundo, le piscine all’aperto da cui si elevano i vapori delle acque sulfuree di Aloch (a 36 gradi). Addirittura in concomitanza con l’ultimo Film Festival della Montagna di Trento a QC Terme Dolomiti ha debuttato la prima “sauna-cinema” italiana, un luogo unico nel suo genere dove gli ospiti si godono un palinsesto di cortometraggi dove

la natura è sempre presente: fanno da sfondo a pellicole d’autore, foreste, cascate, cime innevate e verdi radure che si susseguono mentre corpo e mente si riposano. La concezione architettonica e tecnica dell’intera struttura (aperta ai maggiori di 14 anni) è frutto del know-how che contraddistingue QC, società regina del wellness in Italia (e prossimamente anche a Chamonix e New York), fondata dai fratelli Andrea e Saverio Quadro Curzio, che hanno trovato una partnership ideale con Fassa Terme, società titolare dei terreni dove sorge il complesso. Così da fine 2016, attorno alla sorgente Aloch di Pozza si è costituito un polo termale che, da un lato, vede le già attive Terme Dolomia, che offrono grazie alle proprietà benefiche dell’acqua importanti trattamenti curativi (in accordo pure con l’azienda sanitaria nazionale), dall’altro la struttura all’avanguardia per coccole a tutto tondo: QC ha una proposta variegata di eventi beauty, massaggi, musica e relax che si conciliano perfettamente con gli intensi momenti di attività all’aria aperta da vivere in valle.

THERMAL CUDDLES, CHOCOLATE AND BUBBLES Tuesday is sweet with the Maître chocolatier. Thursday is savoury, with a selection of local cheese. Friday is sparkling with Ferrari mountain bubbles. The most glamourous aperitifs in the valley, to be enjoyed in a soft bathrobe with your partner and friends at the poolside, are called “Aperiterme” (every day from 6.30 to 8.30 p.m., included in the price of night ticket) and this is just one of the numerous surprises at the new QC Terme Dolomiti in Pozza di Fassa. The thermal centre, inaugurated in December 2016, is ready to live its first summer, where the outside pools, plunged in a soft green carpet with a view over Catinaccio, are the ideal choice for water and sun baths in the sulphuric source of Aloch. QC Terme Dolomiti develops on 4000 square metres distributed on three levels with whirlpool, kneipp therapies, waterfalls, Japanese bath, steam baths, sauna and bio sauna, salt rooms and, last but not least, the outside pools. During the last Mountain Film Festival in Trento, QC Terme Dolomiti launched even the first “sauna-cinema” in Italy, where the guests can enjoy short films with nature as protagonist. The conception of the whole structure (open to guests over 14 years old) is the result of the know-how of QC, queen society of the Italian wellness (soon even in Chamonix and in New York), founded by Andrea and Saverio Quadro Curzio. The two brothers have found their ideal partner in the local Fassa Terme. So, since the end of 2016, there is a real thermal pole around the Aloch source in Pozza with the already existing health club Terme Dolomia that focuses on healing treatments (in collaboration with the National Health Service) on one side and this avant-garde wellness centre on the other, offering a varied choice of beauty events, massages, music and leisure, compatible with the moments of outdoor activity to experience in the valley.

con le nuove Qc terme Dolomiti e le già attive terme Dolomia, pozza diventa la capitale dolomitica della balneoterapia.

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È un’autentica unione di gusto e raffinatezza quella che trasforma, nel tardo pomeriggio del 4 agosto la centrale Piaz Marconi di Canazei, in un salone delle feste per l’eccezionale sposalizio del festival culinario “Fassa Fuori Menù” con “Trentodoc sulle Dolomiti”, rassegna dedicata alle bollicine di montagna. L’obiettivo comune - la valorizzazione dell’enogastronomia locale - trasforma la collaborazione del passato tra gli chef fassani e le case vitivinicole trentine, che si fregiano del marchio Trentodoc, in un happening unico, del

buon mangiare e del buon bere, che i gourmand (e non solo) sapranno certo apprezzare. Da non perdere (ore 16.30-18 circa), quindi, sia le prelibatezze preparate dalla singolare squadra di cuochi fassani che si esibiscono nel loro saporitissimo show cooking, sia i profumi, l’eleganza e la freschezza delle bollicine di montagna presentate e servite per l’occasione.I due festival che s’incontrano il 4 agosto hanno però anche vita propria. Le bollicine, infatti, si possono sorseggiare con “Trentodoc sulle Dolomiti” dal 3 al 6 agosto

nella quindicina di locali, compresi i ristoranti di “Fassa Fuori Menù”, aderenti all’iniziativa in occasione di aperitivi, pranzi e cene (info: ww.trentodoc.com). L’affiatato team di “Fassa Fuori Menù”, il festival giunto alla quarta edizione che porta nelle piazze e sui prati il meglio della gastronomia fassana, si ritrova invece anche il primo settembre nella pittoresca Piaz de Ramon a Moena (ore 16.30-18 circa) per un altro dei suoi strepitosi showcooking. Così sono due le occasioni per ammirare il gruppo

il meglio Della cucina Fassana e Delle Bollicine Di montagna scenDe in piazza il 4 agosto a canazei, per viziare i palati Fini.

e l’1 settemBre in centro a moena altro show cooking Degli cheF Del Festival

Top gourmet con “Fassa Fuori Menù” e “Trentodoc sulle Dolomiti”

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d’eccellenti cuochi ai fornelli e, soprattutto, assaporarne la bravura. Ma chi elabora cotanti manicaretti? Si tratta di Paolo Donei (Malga Panna, Moena) e Stefano Ghetta (L Chimpl da Tamion, Vigo) il cui talento è premiato da anni da una stella Michelin. Ad affiancarli egregiamente, i segnalati nelle più note guide gastronomiche Martino Rossi (Rifugio Fuchiade, Soraga) e Nicola Vian (El Filò, Pozza) e poi Alessandro Iori (El Cianton, Canazei), Francesco Agostini (El Pael, Canazei), Moreno Valentini (De Tofi - Hotel Astoria, Canazei), Matthias

Trottner (Baita Checco, Vigo), Paolo Naccari (La Montanara, Canazei), Alessandro Bellettato (Hotel Italia, Canazei), l’ultimo acquisto Ninel Lung (Rita Stube - Hotel Rita, Canazei) e, infine, il sommelier internazionale Roberto Anesi (El Pael). “Fassa Fuori Menù” è organizzato dall’Azienda per il Turismo della Val di Fassa con l’importante official partner tecnico Electrolux Professional e con Trentodoc, nonché in collaborazione con il Comitato manifestazioni di Canazei e con il Consorzio Moena Perla Alpina.

There is a real encounter between taste and sophistication that transforms Piaz Marconi, main square of Canazei, on the late afternoon of 4th August, in a banquet hall. It is the extraordinary wedding between the food festival “Fassa Fuori Menù” and “Trentodoc sulle Dolomiti”, the festival dedicated to mountain bubbles. Their mutual aim - to give value to local food and wine culture - creates a unique event, that foodies (but not only) will definitely appreciate. Do not miss (from 4.30 to 6.00 p.m.) the delicacies of the local chefs’ incredible cooking show and the quality of mountain sparkling wine. But the two festivals that meet on 4th August also have their own lives. Taste the bubbles of “Trentodoc sulle Dolomiti” from 3rd to 6th August, by about 15 bars and restaurants of the valley, included those of “Fassa Fuori Menù”, taking part in the initiative (www.trentodoc.com). Meanwhile the close-knit team of “Fassa Fuori Menù”, the festival that at its 4th edition brings the best of Val di Fassa cuisine in the square and in the meadows, meets even on 1st September, in the picturesque square Piaz de Ramon in Moena (4.30-6.00 p.m.) for one of its breath-taking cooking show. But who realizes these dainties? Paolo Donei (Malga Panna, Moena) and Stefano Ghetta (L Chimpl da Tamion, Vigo), whose talent has been announced by a Michelin star for several years. With them, Martino Rossi (Rifugio Fuchiade, Soraga) and Nicola Vian (El Filò, Pozza), both mentioned by some of the most famous food guides, and Alessandro Iori (El Cianton, Canazei), Francesco Agostini (El Pael, Canazei), Moreno Valentini (De Tofi - Hotel Astoria, Canazei), Matthias Trottner (Baita Checco, Vigo), Paolo Naccari (La Montanara, Canazei), Alessandro Bellettato (Hotel Italia, Canazei), Ninel Lung (Hotel Rita, Canazei) and the sommelier Roberto Anesi (El Pael, Canazei). “Fassa Fuori Menù” is organised by Val di Fassa Tourist Board with the Electrolux Professional as official technical partner, Trentodoc, the events committee of Canazei and the consortium Moena Perla Alpina.

TOP GOURMET WITH “FASSA FUORI MENù” AND “TRENTODOC SULLE DOLOMITI”

la squadra di chef di “Fassa Fuori menù”, per il quarto anno consecutivo, porta in piazza il meglio della gastronomia fassana.

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“Raviolo al ripieno di cacio e pepe in ricordo di carbonara, fave fresche, melograno e guanciale croccante”: è questa la ricetta con cui il ristorante-pizzeria Lo Sfizio di Moena, ha vinto (nel 2014, ultima edizione) il concorso (AIC) per la migliore pasta fatta in casa del Trentino, realizzata rigorosamente con ingredienti senza glutine e dedicata alle persone celiache (disturbo dell’intestino tenue). Non solo, si è aggiudicato pure il primo premio per i dolci con la “zuppa inglese in pressione” (in vasetto). «Questi riconoscimenti sono una soddisfazione - dice Gianluigi De Sirena titolare del ristornate, certificato Associazione Italiana Celiachia dal 2011 - che ci ripaga dell’attenzione verso questi clienti. L’impegno principale non è tanto nel selezionare e proporre alimenti privi di glutine, ma applicare le accortezze necessarie affinché non avvengano contaminazioni: l’aspetto più critico. Ecco perché nel ristorante

La miglior pasta fatta in casa gluten free si mangia qui

abbiamo tutto doppio, dai mestoli, alle piastre, ai grembiuli usa e getta, alle modalità di preparazione e di conservazione degli alimenti adottate dallo chef, ma anche dai camerieri durante il servizio. Ad esempio per evitare problemi, sul piano per stendere la pizza usiamo solo farina di riso». Una cura che ricompensa. «I clienti che apprezzano i nostri agnolotti, tagliatelle, späztle, crepes ma anche torte, strudel e gelato gluten free ci motivano a continuare. La scelta di iscriverci all’AIC di seguire corsi (in parte gratuiti), pratiche e superare i controlli dei tutor dell’associazione (severi ma privi di multe) è stata vincente». Gli hotel e i ristoranti che in Val di Fassa offrono piatti per celiaci sono numerosi e l’accoglienza, in genere, è soddisfacente. Ma, consapevoli che quando si tratta di salute l’oculatezza non è mai troppa specie quando si è in vacanza e mancano gli abituali punti di riferimento, è

preferibile affidarsi agli esperti, come sostiene Arianna Giulia Garbin, docente d’origine bolognese che vive da anni in Fassa e da poco è tutor dell’AIC del Trentino. «Per i celiaci la cosa migliore è consultare l’app dell’associazione nella sezione “Fuori casa”, dove sono indicati ristoranti e pizzerie certificati di ogni località. In Fassa sono cinque (segnalati anche su www.fassa.com)». Oltre che a fondo valle, i celiaci trovano cucina certificata pure in quota: al Rifugio Taramelli e al Rifugio Roda di Vael. «I nostri canederli - dice Roberta Silva gestrice del Roda di Vael - vanno a ruba tra i celiaci. Avere un menù ad hoc può fare la differenza nella scelta della meta di un escursionista celiaco o di chi ha un familiare che non può assumere glutine». Rispondere, quindi, alle esigenze dei clienti rappresenta un’occasione di crescita e una marcia in più. «Adottare le modalità di preparazione dei piatti per celiaci

un ristorante moenese si è aggiuDicato il premio Di migliore ristorante Del trentino per primi piatti e Dolci senza glutine, ma in valle ci sono altri locali e riFugi certiFicati aic

e Diversi hotel che garantiscono Buona accoglienza a tavola ai celiaci

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implica un impegno solo all’inizio, poi diventa una consuetudine. Nelle ultime estati abbiamo organizzato anche week end di yoga abbinata a cucina vegana, una richiesta, quest’ultima, ancora limitata nei numeri ma interessante. Infatti in cucina abbiamo qualcosa anche per questi clienti: una pasta con sugo vegano, una torta a da quest’estate anche un’insalata al farro loro dedicata».

HERE YOU CAN EAT THE BEST HOMEMADE GLUTEN-FREE PASTA“Stuffed pasta with goat cheese and pepper, with a recall to carbonara, fresh fava beans, pomegranate and crunchy cheek lard”: this is the recipe that assigned the first prize to the pizzeria and restaurant “Lo Sfizio” from Moena at the 2015 (last edition) competition for the best homemade pasta in Trentino, realized with gluten-free ingredients. Moreover, Lo Sfizio also won the first prize among the desserts, thanks

to the “pressurized” Zuppa Inglese. Gianluigi De Sirena, owner of this AIC (Italian Association for people with coeliac) certified restaurant, tells us that «this prizes are a reward that pays us back for our attention towards this kind of guests. Our main responsibility is - rather than propose gluten-free dishes - to take the necessary precautions to avoid contaminations: the hardest point». The hotels and restaurants that offer gluten-free dishes in Val di Fassa are many and the hospitality is generally good. But, as we know that when dealing with health you can never be too careful, it is better to refer to experts, as claimed by Arianna Giulia Garbin, a teacher that has been living in Fassa for years and who has recently become a local AIC tutor. «The best things to do is to have a look at the app of the association, in the section “Eating out” (also available in English)». Not only down in the valley, coeliac guests can find certified cuisine even at altitude: by Rifugio Taramelli and Rifugio Roda de Vael . «Our canederli (typical bread dumplings) - Roberta Silva, manager of the Roda di Vael, claims - go like hot cakes with celiac guests». So, if you are able to satisfy the need of your clients, you definitely have that extra oomph. «During the latest summer seasons we have also organized some yoga week-ends, combined with vegan cuisine, a request that is still quite limited in its number, but interesting. In fact, we always have something even for this kind of guests».

g. De sirena: «in cucina, l’attenzione principale va nell’applicare accortezze affinché non ci siano contaminazioni tra gli ingredienti».

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Brindisi alla Birratorna Dal 14 al 16 luglio a campitello “la Bira te Fascia”, con tante Degustazioni

Di proDotti D’azienDe Di montagna e pure un contest FotograFico

Hai mai partecipato a una degustazione di birra? In Val di Fassa puoi provare dal 14 al 16 luglio in località Ischia a Campitello durante “La Bira te Fascia”, il festival della birra artigianale di montagna nato dall’idea dei cugini fassani Daniel e Diego Riz e l’amico livornese Renato Nesi. Sei birrifici provenienti da diverse zone d’Italia, espongono e fanno conoscere i loro prodotti, tutti d’alta qualità. Quest’anno oltre ad alcuni produttori, sia birrifici sia gastronomie che tornano dopo il successo dell’edizione 2016, gli ospiti hanno l’opportunità di scoprire le birre di montagna e le specialità fassane di nuovi produttori.È possibile assaggiare liberamente le birre artigianali presenti, acquistando

gli appositi gettoni direttamente al festival, e per chi vuole approfondire ci sono interessanti degustazioni guidate per conoscere ingredienti, particolarità dei prodotti e il giusto abbinamento a tavola. «Cerchiamo sempre di portare in valle - spiega Daniel - prodotti di zone di montagna con ingredienti originali, tipici di località a una certa quota come ad esempio le castagne. Il nostro motto è “qualità sulla quantità”, gli assaggi sono dosati e vogliamo che i partecipanti abbiano modo di assaporare il gusto dei prodotti. Il settore della birra artigianale è in espansione e grazie ai training o ai corsi di formazione ogni azienda propone prodotti sempre più esclusivi».Accanto ai tre giorni di festival anche

quest’anno è confermata l’iniziativa “A Spas co na Bira”, che prevede che per tutto il mese di luglio nei rifugi e nei ristoranti della valle che aderiscono all’iniziativa vengano proposti piatti o menù da gustare in abbinamento a birre montane. Ritorna anche il concorso di “homebrewer” (birrificazione casalinga) da tutta Italia. Invece, “La Bira te Fascia” si arricchisce di una divertente novità: il contest fotografico dal titolo “I luoghi, la vita e la passione della birra di montagna”, aperto a tutti gli “istagramers”. Per tutti i dettagli sul concorso, ma anche informazioni sui birrifici artigianali, gli stand gastronomici presenti basta consultare i canali social e il sito del festival (www.labiratefascia.com).

di Valentina Redolfi

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A TOAST WITH BEER

Have you ever attended a beer tasting? You can try in Val di Fassa, from 14th to 16th July at Ischia in Campitello during “La Bira te Fascia”, the mountain craft beer festival born from the idea of the native cousins Daniel and Diego Riz and their friend from Livorno Renato Nesi. Six breweries from different parts of Italy expose and present their high-quality products.

This year, in addition to some producers, both breweries and deli shops that come back after the success of 2016, the guests have the opportunity to discover mountain beers and the delicacies of new producers from Fassa. Feel free to taste the craft beers attending the event, buying the special coins directly at the festival, and take the chance to know more about the ingredients, the peculiarities of the products and their right matching with food, taking part in the tastings. Beside the three days of festival, “A Spas co na Bira” is also scheduled, even this year: for the entire month of July, by the mountain huts and the restaurant of the valley taking part in the initiative, special dishes or menus will be proposed, paired with mountain beer. And even the “homebrewer” contest is back, with competitors from different parts of Italy. Moreover, “La Bira te Fascia” is enhanced by important news: the newest photographic contest entitled “I luoghi, la vita e la passione della birra di montagna” (Places, life at altitude and the passion for beer in the mountains), open to all the passionate “igers”. Find the details of the contest, as well as info about craft breweries and the food stands attending the event on the social media and on the website of the festival (www.labiratefascia.com).

i cugini riz e renato nesi organizzatori della rassegna.

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You have been many, really many, as many as the emotions that Val di Fassa evokes: it has been a matter of minutes (no exaggeration) and more than 200 among you have sent us pictures through our social media, to describe some of the best feelings lived in the valley. Your speed has been prized with a gadget and, as usual, we have selected some pictures of the initiative “Tell us you Val di Fassa summer thrill in one shot” from the complete photo-gallery that you find on our official Facebook page.

Una #valdifassa di emozioni il racconto Di esperienze e sentimenti attraverso

le immagini Degli amici social Della val Di Fassa

Siete stati tantissimi, esattamente come le emozioni che la Val di Fassa suscita: ci sono voluti pochissimi minuti (senza esagerare) perché alla richiesta di mandarci, attraverso i nostri canali social, le immagini che raccontano alcune delle vostre sensazioni più belle vissute in valle, rispondeste in oltre duecento, premiati per la velocità con un gadget. E da questa foto gallery, che trovate completa sulla nostra pagina Facebook, come sempre abbiamo

selezionato alcuni scatti (ulteriore premio!). Ed ecco qua i vostri panorami preferiti, i vostri luoghi del cuore e i vostri sorrisi soddisfatti per averli raggiunti, i vostri amici a quattro zampe e quelli incontrati lungo gli itinerari. Insomma eccovi, attraverso i vostri volti e i vostri sguardi che avete voluto condividere con noi con l’iniziativa “Racconta l’emozione estiva della Val di Fassa in uno scatto”.

di Claudia Chiocchetti e Elisa Salvi

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Alberto Pescioni, Alberto Sighinolfi, Alessia Savoldelli, Alexandro Frigeri, Andrea Maccagli, Andrea Spaziante, Anna Asperti, Annalisa Grazia, Barbara Maisano, Carla Marchioro, Carola Velino, Cecilia Medioli, Chiara Brazzini, Davide Lotti, Elena Oddi, Eva Ballico, Federica Ferrari, Fingus, Francesco Damini, Gabriele Vaccaro, Giulia Brina, Katia Vagnetti, La Robibi, Liana Cassone, Mara Burattini, Marco Vanni, Marina Truccolo, Maurizio Spadari, Mirko D’Ambrosi, Mirko Lanfranchi, Nicoletta Manente, Norma Perfigli, Paola Rizza, Roberta Anamiti, Rosella Salvucci, Sabrina Pastorino, Sara Verdirosi, Simone Puglisi, Valeria Poggi, Yulia Klochkova.

gli autori Delle Foto

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Tutto il fascino delle Feste 6 dicembre - 6 gennaio - val di FassaFrom St Nicholas to Christmas and Epiphany, all of the magic of the Festive SeasonThe first ski outings of the season, typical markets and open-air cribsUno dei periodi più interessanti per visitare la valle, inizia il 6 dicembre, con le celebrazioni di San Nicolò, amato dai bimbi perché li va a trovare nelle loro case così come sono temuti i Krampus (diavoli) che lo inseguono. Si prosegue con le prime sciate di stagione, le competizioni internazionali, i graziosi mercatini per arrivare, tra tradizioni, luci e sapori, a Natale, Capodanno e all’Epifania. www.fassa.com

La Sportiva Epic Ski Tour 8 - 11 marzo - val di FassaInternational ski mountaineering race in three stages Dopo il successo della prima edizione, torna nel mese di marzo la competizione a tappe per appassionati e agonisti di sci con le pelli di foca ideata da Jürg Capol. La vittoria si gioca lungo diverse frazioni sui pendii di Fassa e Fiemme. www.fassa.com

i principali appuntamenti Dell’inverno 2017-2018

Preview for winter

A ”carnascèr” è sempre festa 17 gennaio - 13 febbraio - val di FassaLadin carnival: shows, parades and masksDal 17 gennaio, quando da tradizione inizia il carnevale fassano, fino a martedì grasso è tutto un susseguirsi di sfilate, feste di piazza, scorribande nei paesi e “mascheredes” (rappresentazioni in lingua ladina) con addosso le “faceres da burt e da bel” (maschere lignee). www.fassa.com

Marcialonga di Fiemme e Fassa 28 gennaio - val di FassaInternational cross-country ski race from Moena to CavaleseCelebri campioni e soprattutto tanti bisonti, così sono soprannominati gli appassionati, sono tra le folte fila della più nota granfondo d’Italia che giunge alla 45ª edizione. Il tracciato è di 70 km da Moena fino a Cavalese o di 45 km per i meno allenati. www.marcialonga.it

“La Scufoneda” 7 - 11 marzo - moenaTelemark and freeride long week endProtagonisti della manifestazione sono telemark e freeride e divertimento. Ecco perché i cultori dello sci dal tallone libero non disertano mai quest’evento. In programma: escursioni freeride, tutorial di sicurezza in montagna, sciate di gruppo, ciaspolate, ma pure après ski e cene spassose organizzate dall’associazione “Scufons del Cogo”. www.scufons.com

Sellaronda Skimarathon 16 marzo - canazeiInternational ski mountaineering race, by nightParte e arriva a Canazei la 23ª edizione dell’amata gara di sci alpinismo, a coppie, in notturna, su pista. Il percorso di 42 km, affrontato da 1200 concorrenti, è un saliscendi attorno al Sella tra passi dolomitici e passaggi nelle valli ladine di Fassa, Gardena, Livinallongo e Badia. www.sellaronda.it

A Tavola con la Fata delle Dolomiti marzo - moenaLadin gastronomy weekQuattro ristoranti, altrettanti menù e sette giorni per assaporarli. Gli chef dei ristoranti Malga Panna, Foresta, Fuciade e Tyrol di Moena sono pronti a deliziare le buone forchette con ricette che attingono alla tradizione per essere poi rivisitate con gusto e creatività. Interessante l’uso degli alimenti locali e gli abbinamenti con i migliori vini trentini. www.fassa.com


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