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ExpoSeNSE Magazine #00

Date post: 22-Mar-2016
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Photo-magazine made in Sardinia
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Contents#00

ExpoSe.NSEMagazine rigorosamente APERIODICO, senza schemi, libero, sincero.

Editors

Antonio Pintus Nicola Massa

Contact

[email protected]

4 Real Common People

7 Amore Analogico

11 Alghero

15 Discese

17 Hipstacity

22 La Qualità della Danza

32 (RI)epilogo

38 Credits

Facebook

https://www.facebook.com/ExposenseMag

© copyright 2013 Antonio Pintus e Nicola Massa. Tutti i diritti riservati.

Twitter

https://twitter.com/ExposenseMag

Web

https://exposensemagazine.wordpress.com

COPERTINA: ANTONIO PNTUS

QUARTA DI COPERTINA: NICOLA MASSA

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Per andare dove? La meta non ha importanza, per ora; conta mettersi in viaggio. In mezzo a tanta desolazione, conta iniziare il 2013 con un progetto a breve termine. Qualcosa di creativo, qualcosa di piacevole - per noi - qualcosa da dis-tribuire, gratis, qualcosa da “sfogliare”, o anche solo guardare e leggere. Così, in un’oretta di pas-seggio pomeridiano histamatico per le vie di Ca-gliari, colpiti da vetrine frantumate, sole dorato, a riflettere persone e cose, profumo di caffè in una città sonnacchiosa e mezzo deserta, abbiamo avuto l’idea di raccogliere alcuni dei nostri scatti fatti con l’iPhone in un qualcosa di diverso dal solito Instagram, Flickr, ecc... Con il pretesto di portar fuori quanto ritenuto necessario.

Ispirati anche da Snap magazine (perché no?) decidiamo quindi di cimentarci nel nostro, di magazine, con un primo numero che...chissà, con buona probabilità rimarrà pure l’unico.

Questo numero racchiude in volo il mondo che ci sta più vicino, che ci avvolge e ci respira sopra con fiato caldo: la città quindi, le persone. Gli an-goli, i luoghi, le facce, le barbe, gli occhi, la luce.

Questo numero parte così, senza pretesa di navi-gare e solcare oceani di una larga adozione; dedicato agli amici, dedicato alla città, a chi ci conosce e soprattutto dedicato ad un anno inizi-ato appena e che sarà davvero molto, molto im-pegnativo, nel bene e nel male.

Se vi piace, scriveteci.

Se vi piace, condividetelo. Come se non ci fosse un domani.

Se non vi piace, scriveteci.

In ogni caso, noi siam qui.

Antonio e Nicola

UN ALTRO PHOTO-MAGAZINE?

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...sì ma per andare poi dove?

(che poi ecco altri due in giro con l’iPhone. A scattare foto, che noiose queste foto, e i filtri, sì quei filtri, è la morte della fotografia, tutti a fare foto e non se ne può più e magari...questi due, non è che poi le pubblicano pure su una qualche altra banalità digitale?)

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REAL COMMON PEOPLE (AND ANIMALS)Foto e testi diNicola Massa

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Nel cercare di ritrarre le persone, dotati di reflex, super obiettivi e flash, si incappa sempre in difficoltà microscopiche ma fonda-mentali.Tra i soggetti, c’è chi si imbarazza davanti ad un grande obiet-tivo, chi non viene MAI bene in foto, chi è soddisfatto ma poi ci ripensa.Per non parlare delle difficoltà del fotografo nel trovare la luce gi-usta, la location giusta ed altri elementi che possono far venir fu-ori quel ritratto come originale.Mettiamo per un attimo questi ultimi in secondo piano e parliamo del soggetto fotografato. Questo progetto, ancora in corso (qui si trova solo un’anteprima), nasce da un piccolo esperimento. Dopo anni in cui provavo a fotografare amici e colleghi con la re-flex ed incontravo i problemi già descritti, ho provato a cambiare dispositivo. Spesso, mi son detto, cambiando le carte in tavola magari si raggiunge lo scopo. E’ andata veramente così.Con l’iPhone 5 ed Hipstamatic, l’imbarazzo è sparito. Magia? Non proprio: alcune volte basta togliere l’alone di professionalità dato

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Info TecnichePELLICOLE: Claunch 72 MonochromeOBIETTIVO: Tinto 1884FLASH: No

dai super obiettivi e dai grossi corpi macchina, per far rilassare chi si aveva di fronte.Dal punto di vista del fotografo, invece, tutti i piccoli problemi elencati prima son stati ridotti dall’utilizzo della combinazione di pellicole ed obi-ettivi direttamente da Hipstamatic. Con l’obiettivo Tinto 1884, contenuto nel Tintype SnapPak e con la pelli-cola Claunch 72 Monochrome, del The Portland HipstaPak ho ottenuto un ottimo bianco e nero, con un effetto soft ed un effetto bokeh che ha messo in risalto sopratutto gli occhi.L’esperimento è ancora in corso ed ha, come secondo proposito, quello di fotografare più facce comuni possibili in tutto il 2013.Su instagram.com/nicomassafotografist o semplicemente sul profilo In-stagram “nicomassafotografist”, potrete trovare il seguito. L’hashtag di riferimento è #realcommonpeople2013.

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Ammetto di aver sempre subito il fascino dell’analogico.Spesso mi ci son scontrato e, nello scontro, ho iniz-iato a provare una sorta di amore non corrisposto con questo tipo di oggetti. Con l’andare avanti degli anni, vuoi perché mi son state regalate, vuoi perché le ho volute, mi son ri-trovato per le mani un piccolo tesoro antico.Nelle prossime pagine ho cercato di dare uno spir-ito analogico ed antico alle piccole macchine foto-

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AMORE ANALOGICOFoto e testi diNicola Massa

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Info TecnichePELLICOLE: C-Type PlateOBIETTIVO: Bettie XLFLASH: No

grafiche in mio possesso.Ho pensato anche che - più che catalogarle - sarebbe stato interes-sante mostrarle, in modo che chiunque abbia la voglia di vederle, possa andare a ricercare a che epoca appartengono e cosa hanno significato per i possessori.

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“LE MIGLIORI FOTOGRAFIE SONO QUELLE CHE FARESTI NON

APPENA FINITO IL RULLINO.“

ARTHUR BLOCH

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E’ facile creare un piccolo reportage fotografico Hipstamatic fotografando ciò che ci capita a tiro.Alghero aiuta particolarmente, specialmente in una bella giornata invernale soleggi-ata.

I bastioni, il campanile, la cupola di San Michele, le mareggiate: questi elementi ren-dono una passeggiata normale una visita turistica speciale in una città vista e rivista 100 volte.

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ALGHERO

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Foto e testi di Nicola Massa

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Ed attenzione, qui non si tratta di filtri ed angolazioni particolari. Alghero, la piccola Barcellona, nel suo cen-tro storico antico, quello con le catapulte esposte e con i cannoni, offre scorci particolari in ogni sua strada stretta.

E non son solo le Vie o Viuzze ad incantarti. Basta sporgersi dalle mura che circondano il quartiere per bagnarsi il volto con gli schizzi di una mareggiata in-vernale.

Ci sono barche ormeggiate sugli scogli, addirittura una tavola da surf trasformata in un piccolo pescherec-cio e non si può tornare a casa senza passare vicino alla colonia felina, dove una signora - molto gentile - si occupa di una comunità a quattro zampe che, all’om-bra dei bastioni, si gode questo gioiello del Mediterra-neo che non teme l’inverno.

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Si rotola giù per cunicoli stretti in questa città rag-gomitolata. Due passi, tre, quattrocento, in fila. Poi si svolta, si snocciolano gradini segnando tacche, per non perdersi, associando odori e profumi, facce, abiti. Non c’è discesa senza salita, al con-trario, certamente più ardua. Talvolta ci si perde dietro lenti scure, sfumando greggi di persone pi-gre, degradando in quei pomeriggi invernali fatti di sole basso, obliquo, che affila profili, spigoli. E lucida il pavimento di questa città vecchia.

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DISCESEFoto e testi di Antonio Pintus

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Non ci si sposa con una città. La si frequenta, o meglio si flirta. Perchè una città è amante, amica. Mai compagna fedele; consi-glia, ascolta, respira, vigila il tempo, soffre, indifferente, appare e crea, porta coincidenze. Ma è comunque gelosa, la città. Pre-tende. Come cantavano i CCCP Fedeli alla Linea (un secolo fa, mi pare) a prescindere chiede, vuole:

“dedicami la tua notte, la notte successiva e un'altra ancora dedicami i tuoi giorni, dedicami le tue notti, oggi domani ancora“

A PRESCINDERE

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Si è scelto Hipstamatic per scattare tutte le fotografie presenti in queste pag-ine.

Hipstamatic è la più analogica tra le app (digitale quindi). Occorre sempre sapere in pre quale lente usare, quale pellicola, come combinarle e come risponderanno in relazione alla luce. E una volta imparato, ti sorprenderà comunque. Non esiste il post.

Analogico. Digitale. Analogico.

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Istanze.La città è un insieme di istanze di classi di pat-tern. Di Modelli, paradigmi. Li ritrovi nelle linee, nelle curve, nelle ombre.

Già, nelle ombre.

La Storia disegna, espande, distrugge, con-serva. Cagliari ha subìto la Storia, è rimasto poco, eppure molto, anche se è difficile leggerle

la mano guardandola poi negli occhi. Grandi-osità, culla, abbandono e poi trascuratezza. Oro, argento ma soprattutto pietra. Bianca.

Karalis.L’austera. Signorile ed estremamente popolana, respira rumorosamente dai quartieri alti all’aria a quelli bassi umidi. Nascosti. Vivi.

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Scene da una citta’ bianca.E nera, grigia, cocente.

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Nessuna alternativa al ramificarsi.

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BUONI PROPOSITIPER IL NUOVO ANNO

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Tema di Riflessione #1Linguaggio di programmazione e interazione socialista, l’influenza virale degli stili comunicativi sulla qualità delle relazioni umane.

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non per la qualità della tua danza balla per me

(CCCP fedeli alla linea)

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Fuggi. Dopo trentaquattro anni ti strappi alla terra dove hai amato, sofferto e fatto ilbuffone. Ogni angolo di strada testimonia una tua gioia,un dolore, una paura.

(Sergio Atzeni, Il quinto passo è l’addio)

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Straniero in città. Sardo di fuori, clandestino, maldisposto, fragile. Duro. Sono arrivato tardi, me ne andrò presto. Divorato da un qualche can-cro.

Non dispongo più di ali, sogni, alibi profondi o validi, solo lavoro, manuale, sporco. Sbarcai in questa città di mare, alta, per studiare all’Univer-sità.

Mi persi. Tra chiacchiere, caffè, persone, letti. Sonno, pure. Ho giocato a carte con il tempo, sig-nore che non bara, ma vince. Vince sempre. Ed io, illuso, credetti di averlo distratto a colpi di ge-niali trovate.

Ed ho perso. Ho perso una famiglia, creata un’al-tra. Che ho venduto.

Così pensava Roberto, rivedendo la sua vita, ti-rando le somme, ancora speranzoso in un gua-dagno inesistente. Così pensava Roberto, alla sua Terra, al suo tempo, al suo futuro. Così pen-sava Roberto, arrendendosi a sogni da sveglio di partenze, di ri-partenze, di chissà quali città dorate al sole ad attenderlo e persone e occhi di donna e braccia. E gambe.

Così pensava Roberto, quando invece decise di farla finita.

Fu salvato. Perse ancora.

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fly baby, fly...

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Post punk,post industrialepost rockpost NULLAil post del pre, in mezzo il mare.

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I've been following the river,til it joins hands with the sea.I've been thinking of you so bad, cause you always saw the best in me.

The Rolling Stones, Following the river

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- “...che poi, rimanere in questa Terra non è che abbia tutti questi umani vantaggi”

- “beh, sai però la rumorosa bellezza...le persone.”

- “le persone, ah, le persone. Questo è un non-popolo di persone spesso divise, invidiose e testarde solo nel farsi la guerra tra loro. Convinti dei miti della costante resistenziale, dell’ospitalità, delle qualità intrinseche di una millenaria permanenza. Beh, sai che ti dico? Sono annacquate storielline da pamphlet turistico-buonista su copertina patinata, mascherano invece l’ignoranza, e una mentalità...”

(RI)EPILOGO

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- “da scardinare...”

- “bravo, vedo che hai capito.”

- “Uhm...”

- “Certo, poi sollevo lo sguardo dalle pagine dei miei pensieri pesanti e vedo una bellezza strug-gente, maltrattata, atroce. Come puoi ignorarla se ti schiaffeggia la faccia ad ogni giro di passo? E’ una bellezza triste però; triste nei suoi inverni, snocciolati anno dopo anno, con un mare impetuoso che butta in spiaggia i rifiuti galleggianti delle estati. Pungente. Questo mi mancherà, nonostante tutto. Nonostante nulla.”

- “Andare via è troppo facile, la sfida sta nel ri-manere, nel cambiarle le cose, nel...”

- “La vita è breve, altri 20 anni conditi di pazi-enza non me li sento più addosso, sempre che si cominci subito. E’ abito scomodo, urtica e fa freddo. E poi, non vedi le mie mani? Tiro la pelle e si riaccomoda sempre più lentamente. No, non ho più tempo. Dicevo, qui non si comin-cia mai e quando lo si fa, dura poco e dopo a distruggere, di nuovo, quanto di buono impos-tato. Quasi con soddisfazione diffusa, che i sardi son bravi in questo. No, sono troppo stanco di tutto.”

- “Eppure vedi, io sono ottimista, dal crollo, da questa frana inesorabile, sorgerà inevitabil-mente il nuovo. Vedo così tanti figli di questa Isola che sono in gamba...si muovono, fanno, creano, vanno...e ritornano, però. C’è speranza che scroscia da questo fermento. Bisogna solo togliere il tappo.”

- “Forse si, forse vedi cose che io non vedo più”

- “Sei negativo”

- “Sai, attendo un altro giro. Essere negativi due volte risulta in un atteggiamento positivo...”

- “Però, l’ironia non ti manca...”

- “Per fortuna. Ora vado, ti farò sapere cosa avrò deciso. Arrivederci.”

- “A presto?”

- “Ciao.”

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Occhiali da sole per difenderci.E le rondini? Le rondini, non

sappiamo mica dove vanno...

Sappiamo tutto, conosciamo poco.I creativi ci salveranno, insieme agli

agricoltori.

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Mi son trascinato negli anni. Combinando numeri, alternando commutazioni.Suoni, rumori.Dall’altra parte solo silenzi.Rumorosi silenzi scricchiolanti.Poi ho capito che i numeri puoi scegliere tu se metterli in fila o scombinarli.Da solo.In autonomia.

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N O F U N

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(Afterhours, Dove si va da qui)

Sapere sempre dove sei,Ti puo' smarrire.Hai gia' la pelle liquida,In mezzo al sole...

Dove si va da qui?

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E’ volato il primo numero di ExpoSe.NSE. Che primo non è ma, dal momento che esiste, si autodefinisce numero ZERO-ZERO.

Lo zero è l'unico numero reale né positivo né nega-tivo. Le divagazioni le rimandiamo a tempi migliori, noi prendiamo atto del fatto che ora è reale. Ci basta.

Le idee ci sono, tante. Alcune chiare, altre meno. Ma il Chaos è spesso generatore, ci piace, lo mettiamo in conto. Ci parliamo.

Aperiodicamente... a presto.

CODA

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CREDITS

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NICOLA MASSA noto Fotografist, è un fotografo freelance, il photoeditor di Lollove Magazine e di On2Sides Records, label di cui è anche membro.Facilmente conquistabile dalle nuove tec-nologie e maniaco degli account, da tre anni è schiavo di Twitter. Cerca di trarre spunto dalla rete per tro-vare stimoli e informazioni utili ai propri pro-getti. Fotografici e non.

Hipstamatic è una normale conseguenza dello stupore per le enormi potenzialità del suo nuovo iPhone 5.Web: http://www.nicomassa.com

twitter: @NicoMassaO2S

ANTONIO PINTUSè un informatico. Di solito si presenta con:

Not (yet) a photographer. Not (yet) a writer.A technologist. Not (yet) Antonio Pintus.

Appassionato di fotografia, musica e film di Woody Allen, quando non si occupa di scrivere codice, di Web e di Internet, si dedica ai suoi sproloqui filosofici quotidiani che gli amici odiano apprezzano e conoscono molto bene. Nel tempo libero ama far credere che scriva il suo eterna-mente incompiuto romanzo. Altrimenti, come giustificare la sopravvenuta Malinco-nia di Melpomene?

Web: http://www.pintux.it

twitter: @apintux

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