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Giulia Battaini intervista Bill Gates

Date post: 09-Aug-2015
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Bill Gates DIDAMAT 2009- 2010 William Henry Gates III (meglio noto come Bill Gates è nato a Seattle, 28 ottobre 1955. E’ un imprenditore e informatico statunitense, fondatore della Microsoft, la società che ha inventato Windows, il sistema operativo che fa funzionare il 90% dei personal computer. Bill Gates è anche il primo o il secondo uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes. Questa intervista virtuale è stata realizzata da Giulia Battaini nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010
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Page 1: Giulia Battaini intervista Bill Gates

Bill GatesDIDAMAT 2009-2010

William Henry Gates III (meglio noto come Bill Gates è nato a Seattle, 28 ottobre 1955. E’ un imprenditore e informatico statunitense, fondatore della Microsoft, la società che ha inventato Windows, il sistema operativo che fa funzionare il 90% dei personal computer.Bill Gates è anche il primo o il secondo uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes. Questa intervista virtuale è stata realizzata da Giulia Battaini nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010

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Chi è ????

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Breve biografia del grande Bill

• William Henry Gates III (meglio noto come Bill Gates; Seattle, 28 ottobre 1955) è un imprenditore e informatico statunitense.

• È il fondatore della Microsoft. È il secondo uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes.

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• Bill Gates ha sviluppato fin da giovanissimo una passione per i computer e tutto ciò che possiede caratteristiche tecnologiche, fino ad arrivare (a soli tredici anni!) a sviluppare programmi in completa autonomia. Chiuso e solitario, passa intere giornate davanti a rudimentali computer, gli stessi che grazie a lui subiranno un fondamentale sviluppo e un colossale lancio sul mercato. Ma è proprio "smanettando" su quei lenti e laboriosi catafalchi che Bill Gates comincia ad intuire che il passo per una loro reale diffusione passa attraverso una semplificazione del linguaggio, ossia attraverso una "popolarizzazione" del modo in cui si danno le istruzioni alla fredda e "ottusa" macchina elettronica.

• Il presupposto da cui partì Gates (e con lui molti altri ricercatori o appassionati del settore) è che non tutti possono imparare i linguaggi di programmazione, sarebbe impensabile: bisogna dunque studiare un metodo alternativo, comprensibile a tutti.

• Come in una sorta di medioevo moderno Bill Gates si affida ai simboli, e, sulla scia di Mac, di Amiga e del progetto PARC, passa ad utilizzare le famose "icone", semplici simboli che è sufficiente cliccare con un dispositivo di puntamente, per mettere in funzione il programma che si desidera utilizzare. Ancora una volta, è la forza delle immagini ad imporsi.

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• Nel 1973 Bill Gates entra alla Harvard University dove stringe amicizia con Steve Ballmer (attuale presidente di Microsoft). Durante il periodo universitario Gates sviluppa una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il primo microcomputer (il MITS Altair). Nel frattempo viene fondata Microsoft nel 1975, insieme all'amico Paul Allen, che in breve tempo assorbe quasi completamente le energie del giovanissimo Bill Gates.

• Il principio che muove l'impresa di Microsoft è che il personal computer diverrà nel futuro un oggetto indispensabile, "presente su ogni scrivania e in ogni casa".

• Oggi gran parte del lavoro di Bill Gates consiste nell'incontro personale con i consumatori e nella gestione della struttura di Microsoft, che vanta diramazioni in ogni parte del mondo. Gates prende parte anche nello sviluppo tecnico e nell'elaborazione delle strategie che concernono i nuovi prodotti.

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• Dopo più di tre mesi di trattative a colpi di fax, telefonate ed e-mail, sono finalmente riuscito ad avere la possibilità di porgere poche domande all’uomo più importante d’America, Ho incontrato Bill Gates. Una mini intervista di non più di quindici minuti, molto informale, che riporto qui di seguito. Prima di continuare, due parole sull’uomo: vestito di nero, sorridente, un po’ ingrassato, ha un’aria giovanile e persino timida.

• Non ha, è vero, il carisma di Steve Jobs: ma è un tipo che ascolta con attenzione, e si vede che ama molto mettere a proprio agio l’ascoltatore, e cercare di rendersi quanto più possibile amichevole. Non si è tirato indietro nemmeno di fronte alle domande più scomode. Né ha voluto conoscerle in anticipo, nonostante avessi avvertito i suoi collaboratori di cosa volessi chiedere.

• Quindi, giudicate voi!!• Giulia Battaini

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• Vorremmo cominciare invitandola ad una riflessione su come cambieranno le nuove tecnologie...

• RispostaLa velocità della tecnologia è impressionante. Il microprocessore raddoppia, in potenza, ogni due anni; miglioramenti del software e nuove applicazioni stanno comparendo: si sta muovendo tutto molto più rapidamente di qualsiasi precedente cambiamento del software. Si tratta di una rivoluzione nel mondo della comunicazione, del modo in cui la gente acquista i prodotti, del modo in cui le persone collaborano fra loro, della maniera in cui la gente apprenderà.

• Parte di questo cambiamento è da attribuire al PC molto intelligente, ma non solo.

• Penso si possa dire che nel giro di cinque o dieci anni gran parte dei bambini spenderanno più tempo davanti ad un personal computer o una macchina intelligente, interagendo con quella macchina, piuttosto che davanti al televisore passivamente. Ciò offre loro una chance: imparare le cose alle quali sono interessati, e raggiungere persone che hanno interessi simili in tutto il mondo..

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Certamente Internet e gli standard che esso ci ha portato sono al centro di tutto questo processo, sta migliorando e cambiando continuamente: la qualità del contenuto, il software che ci fa creare il contenuto; inoltre, non è accessibile solo agli esperti del computer, poiché le persone che hanno minime competenze possono creare home page individuali. Internet è un fenomeno incredibile: una volta che ha raggiunto una massa critica, si hanno abbastanza persone collegate insieme, esso cresce sempre di più.. Questa utilizzazione di Internet è molto naturale, e una volta abituati ad usare la rete e a curiosare, non si usa più per una sola funzione, non più solo per le operazioni bancarie, o per le tasse, o per la e-mail, si usa per ogni cosa: per imparare cose nuove, per giocare, per girare attraverso il mondo.

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I giovani che hanno accesso ad Internet, oggi, hanno già questa abitudine di vita. Bisogna capire come le leggi devono cambiare: credo che questo stia diventando sempre più chiaro. Intorno al mondo possiamo vedere degli esempi di buon lavoro che viene svolto, laddove viene introdotto l'uso del computer nell'educazione, per esempio. Credo, quindi, che sia una epoca veramente molto eccitante e sono felice di trovarmi in una posizione grazie alla quale posso partecipare alla realizzazione di tutto questo

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• Cosa ne pensa del fenomeno Internet?

• RispostaInternet è un fenomeno stupefacente ed entusiasmante. Sarà proprio Internet a guidare la crescita nell'utilizzo dei personal computer che porterà alle previste 100 milioni di unità vendute all'anno.

• E' meraviglioso osservare quante società stanno sperimentando Internet, accettando tutte le sue debolezze, e ce ne sono ancora tante, come gli incredibili problemi di sicurezza.

• C'è molta gente su Internet che pretende di essere un'altra persona, e quindi manca la sicurezza, mancano gli standard per le transazioni, è difficile orientarsi, manca un modello di lavoro che giustifichi grossi investimenti per la pubblicazione di informazioni in questo ambiente.

• Con la nostra linea di prodotti cerchiamo di fare del nostro meglio per essere una delle società che spingono in questa direzione, per esempio con Office, con Word utilizzato come strumento per la creazione di pubblicazioni.

• Tutte le pagine Internet di cui disponiamo sono state create con Word, salvate come file HTML e pronte per essere messe in linea.

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Quando è nata la sua idea di dedicarsi ai computer?

Ero all’università e discutevo con dei miei amici. Da questo è nata l’idea di dedicarci ad un settore nuovo ma che avrebbe avuto una rapida espansione: quello dei sistemi operativi. Nel 1975 con il mio amico Paul Allen ho fondato la microsoft!

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In informatica lei è stato sicuramente anche un genio precoce; e nelle altre materie scolastiche come andava?”

“Sia io che altri miei compagni abbiamo avuto dei problemi con la scuola, perché non studiavamo le altre materie, saltavamo le lezioni e stando sempre in quell'aula, in poche settimane avevamo esaurito le ore di noleggio che la scuola aveva acquistato pensando fossero più che sufficienti per tutto l'anno scolastico!”

“E cosa successe in seguito, la società che aveva l'elaboratore non volle darvi altre ore?” “Abbiamo formato, con altri hackers, tra cui Paul Allen, il "Lakeside Programmers Group“, una

prima società di servizi informatici; e proprio in quell’epoca la ‘C al cubo’… No, signorina, non è una formula cibernetica, è l’acronimo di Computer Center Corporation's. Ebbene questa grande holding aveva dei problemi dovuti alla vulnerabilità del sistema e ai suoi frequenti guasti.

Perciò decise di assumerci per trovare i punti deboli nel sistema, ed in cambio noi avevamo finalmente a disposizione un computer tutto per noi. Solo così siamo finalmente entrati nella logica del sistema".

“Cosa intende per ‘entrare nella logica del sistema’?”

“Perché riuscimmo non solo a trovare i bug del sistema, ma anche a disporre di tutta la documentazione tecnica con la quale imparammo un sacco di cose, che poi sperimentavamo sulla macchina stessa Quella fu la base che portò Allen e me sette anni dopo a fondare la Microsoft”.

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Qual è la cosa di cui va più orgoglioso?

• Il fatto che chiunque, grazie alla mia intuizione di usare semplici rappresentazioni iconografiche sui desktop, riesca ad utilizzare in maniera semplice e piuttosto intuitiva un personal computer. Trovo sia fantastico!!

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• ..fino a pochi anni fa sognavo il giorno in cui chiuqnue avrebbe posseduto un computer..e oggi è realtà! Milioni di persone lo utilizzano per gli scopi più disparati: studiare, giocare, lavorare. e il mercato dei netbook è in forte crescita. La comodità di un portatile è cosa ormai risaputa..è bello vedere che idee elaborate anni fa stanno avendo un grosso successo!

• Sotto la mia leadership la missione della Microsoft è sempre stata di migliorare e incrementare la tecnologia del software, renderlo più facile, più economico e più apprezzabile dalla gente che usa il computer

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• Mi può togliere una curiosità: ma è vero che ha ricevuto un premio dalle mani del Presidente degli Stati Uniti?”

• “Esatto! Che emozione! Era il 1992, quando George W. Bush mi premiò con la Medaglia Nazionale per la Tecnologia.”

• “All’epoca non era ancora sposato?”

• “No, mi sono sposato nel 1994, con Melinda French, la dirigente delle vendite della mia società dalla quale ho avuto tre figli: Jennifer Katherine Gates (26 aprile 1996), Rory John Gates (23 maggio 1999) e Phoebe Adele Gates (14 settembre 2002).”

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A proposito: mi racconta cosa ha fondato insieme a sua moglie?”

• “Molto volentieri! Nel 2000 insieme creammo la Bill & Melinda Gates Foundation attraverso la fusione della Gates Learning Foundation, che aveva come scopo quello di mettere in rete le biblioteche pubbliche, e la William H. Gates Foundation, che era focalizzata sul miglioramento della salute globale.

• Oggi è guidata da mio padre e da Patty Stonesifer (ex membro della delegazione americana all'ONU). Ciò che ci rende davvero felici è che con un enorme patrimonio come il nostro questa organizzazione oggi viene considerata la fondazione più grande del mondo. Attiva non solo nella ricerca medica, nella lotta all'AIDS e alla malaria, ma anche

– nel miglioramento delle condizioni di

– vita e della scuola nel Terzo mondo”

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Che cosa intende quando invoca l'inizio di una nuova era all'insegna del capitalismo creativo?”

“Per capitalismo creativo intendo un sistema in cui i progressi tecnologici compiuti dalle aziende non sono sfruttati semplicemente per la logica del profitto, ma anche per portare sviluppo e benessere soprattutto là dove ce n'è più bisogno, ossia nelle aree più povere del mondo.”

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Le mie riflessioni riguardano la didattica. Nel suo libro c'è un capitolo, di grande attrattiva, sulle meraviglie di Internet e dei personal computer

applicati ai sistemi educativi. Penso che sia molto difficile, oggi, per gli insegnanti, far condividere ad altri le

buone idee. Nel caso di un insegnante di arte, per esempio, è difficile andare a vedere come altri professori presentano un argomento sotto un particolare aspetto utilizzando alcune particolari immagini. Oggi è molto difficile aver accesso a questo tipo di materiale, e quando questo materiale appare in rete, bisogna essere in grado di lavorarci sopra. In questo modo si potrebbe adottare, per esempio, la stessa presentazione di un corso inserito in rete, alla quale si può aggiungere qualcosa del proprio lavoro, e immettere di nuovo quel materiale in rete affinché possa essere letto come un edizione rivisitata del precedente lavoro.

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• Per quanto riguarda l'insegnamento in aula è necessaria un'ampia scelta di siti da scorrere in Internet per estrarre le ricchissime informazioni che vi sono in essa; è necessario, inoltre, possedere una biblioteca di materiali accessibili senza la preoccupazione delle autorizzazioni necessarie. Io ho investito in una compagnia che possiede, ora, un milione di immagini online, e poiché essa sovrintende ai diritti su quelle immagini, può vendere una licenza per tutta l'università e permettere agli studenti di sfruttare tutto il materiale presente nella raccolta.

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Ma se tutto questo è disponibile online, gli studenti possono non solo tornare sopra le immagini viste durante la lezione tutte le volte che vogliono, ma anche chiedere di vedere altre opere di uno stesso autore, oppure gli argomenti che sono a questo correlati, oppure informazioni relative alla vita ed al contesto nel quale opera questa o quella persona. In questo modo imparano ad esercitare la loro curiosità e ad usare la lezione come punto di partenza per uscire ed esplorare l'universo di conoscenze che c'è in rete. Sono il primo ad ammettere che c'è molto da lavorare sotto questo aspetto, e molti insegnanti non riusciranno ad entrare in questa nuova modalità di insegnamento. Spero che nelle università questo livello venga raggiunto da tutti i professori, poiché siamo ad uno stadio nel quale la didattica si sta uniformando a queste nuove modalità e chi non si adegua viene considerato arretrato dagli studenti che sono abituati alla ricerca del materiale di studio su Internet e che si aspettano di svolgere studi e ricerche nello stesso modo.

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• L'aspetto più spinoso riguarda l'applicazione di questa didattica anche alle classi dei più piccoli.

• Abbiamo realizzato un esperimento, recentemente, in una classe dove abbiamo insegnato, dando ad ognuno degli studenti un computer portatile, che potevano portare a casa e di cui erano personalmente responsabili. L'effetto dell'integrazione di questo nuovo strumento di apprendimento che gli studenti dovevano utilizzare sempre, è stato considerevole, soprattutto nell'atteggiamento didattico degli insegnanti, tanto che ora molte di queste classi collaborano tra loro. Sono dunque molto ottimista riguardo all'ambito dell'educazione e a quello che può significare in termini di collaborazione e creazione di un buon lavoro.

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• Signor Gates ma è proprio vero che vuole lasciare la Microsost?”

• “Già lasciata il 27 giugno 2008, dopo trentatrè anni, ho dato ufficialmente le dimissioni da presidente per dedicarmi a tempo pieno alla Bill & Melida Gates Foundation insieme a mia moglie e alla ricerca di nuovi software e hardware, per una maggior semplicità di utilizzo da parte degli utenti.”

• “E chi ha preso il Suo posto?” • “Steve Ballmer, il mio braccio destro e amministratore

delegato, che sta affrontando la sfida del cambiamento e della concorrenza di nuovi attori e di Google in particolare, quella regina del Web che sembra inarrestabile.”

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• Ed oggi Steve Ballmer di cosa si occupa?”• “Ballmer sta costruendo la Microsoft 2.0. Già, perché la

compagnia deve crescere andando di pari passo con l’evolversi del mondo tecnologico che cambia molto più velocemente di altri.

• “Questo perché o si guidano i cambiamenti oppure le trasformazioni diventano travolgenti e distruttive. Perciò che sfide dovrà affrontare?”

• “ Almeno due: la sfida delle nuove distruptive technology del Web 2.0 e del software come servizio disponibile via rete sul browser; e quella della proliferazione eccessiva di device digitali abilitati a Internet.”

• “Che cosa intende per tecnologie distruttive?”• “Sono quelle capaci di alterare paradigmi di business

consolidati e mettere in crisi imperi economici e industriali.”

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Ormai il mercato dell'information technology e la società dell'informazione si stanno trasformando… ”

• “Sempre di più! A causa dell'avvento di Internet prima, del boom Web 2.0 dopo e oggi della presenza sempre più forte di Google in ogni campo, che sta facendo soccombere Microsoft.

• “Lei però Signor Gates, comunque, non sembra guardarsi indietro con rimpianto?”

• “No assolutamente, perché non vedo il mio addio a Microsoft come una rinuncia. Non sto facendo un sacrificio nel fare qualcosa che mia madre ha detto di fare. Sto facendo una cosa che mia madre mi ha detto di fare e che è molto divertente.”

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• ..Grazie mille per la disponibilità!!!


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