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Global Fishing Magazine Giugno 2012

Date post: 22-Jul-2015
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Benvenuto a bordo di

GlobalFishing magazine,la prima rivista italiana di pesca on line. Traina, vertical jigging, surfcasting, drifting, pesca da terra, nautica, subacquea e tanto altro.REGISTRATI e potrai leggere gratis la rivista, porre domande ai nostri esperti e postare un articolo, se hai una storia da raccontare

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6 7 Il nostro staff Global@mail 9 16 Sogni doro 20 News: Inchiku fever a Ragusa 24 News: 27 Campionato di traina costiera 26 Eventi: Big game e release a Formia 30 Palestra vertical: Sciabola! 34 Inneschi rivoluzionari 38 Strike! 44 Poste fai da te 48 Leggero come una piuma 52 Punti cospicui 56 A caccia di pelagici 60 Fish n cook - Palamita al fornoEditorialedi U. Simonelli

La posta dei lettoridi D. Limone

di U. Simonelli

di F. Parisi

di L. Curtarelli di D. Craveli

di D. Craveli

di A. Iacovizzi

di M. Prezioso

di M. Prezioso

di U. Simonelli di D. Craveli

di L. Curtarelli

Editoriale

I

n bocca al... tonno. Equesto laugurio con cui voglio aprire leditoriale di questo mese. Mancano oramai proprio una manciata di giorni alla data pi attesa dagli oltre 4000 appassionati di pesca al gigante rosso. Un countdown che ha preso il via a luglio della passata stagione, quasi ben tre mesi in anticipo rispetto alla data di chiusura ufficiale, causa un presunto sforamento delle quote assegnate alla categoria. Ad aumentare la suspense dello scorso anno ci fu, poi, anche una maldestra manovra riduttiva in corso dopera, che ribass la quota a sole 10 tonnellate. La fortuna volle che una delle categorie professionali non raggiunse la quota e la differenza ci fu riaccreditata. Ma, nonostante ci, le 50 tonnellate. non sono state sufficienti a soddisfare tutti i pescatori. Anzi, molti, compreso il sottoscritto, non riuscirono neanche a bagnare le lenze. E la stagione che ci aspetta non sar migliore di quella trascorsa, perch il quantitativo assegnato ai ricreativi di sole 35 tonnellate: non soddisfer il prelievo neanche ad un quarto degli aventi diritto. Tutto ci crea non poche perplessit tra gli appassionati, vista la quantit di tonni presenti nelle nostre acque, che farebbe credere ad un totale ripristino degli stock. Cos, per, non , perch vero che ancora deve essere raggiunto un equilibrio che, a detta degli esperti, ancora lontano. Il problema che questa situazione induce molti, i pi spregiudicati e soprattutto coloro i quali hanno pi tempo a disposizione, ad una azione di prelievo continua, anche oltre il buon senso, convinti di non creare danni e come protesta alliniquit della regola. E, in effetti, la norma ha un baco (a nostro parere) nel consentire ben un prelievo giornaliero a barca, che permette quindi di pescare tutti i giorni, quando sarebbe opportuno regolamentarlo diversamente ed in modo pi restrittivo, ad esempio con un limite mensile di due capi. Ci eviterebbe casi molto comuni di pescatori che nel breve periodo dello scorso anno hanno prelevato oltre 25 esemplari, quasi uno al giorno... e sottolineo prelevati, cio tirati in barca, senza contare le catture perse per rottura o slamatura che, non sempre detto, si concludono con la sopravvivenza del pesce. Oltretutto viene da domandarsi se la dieta del tonno faccia poi cos bene o sia cos gustosa e viene da pensare anche che i pescatori abbiano famiglie numerose e voraci perch, se ci basiamo su una media di soli 30 kg ad esemplare, siamo prossimi ai 900 kg circa un quarantesimo della quota nazionale... Difficile mangiarli tutti se non si ha qualche amico ristoratore... A dire il vero, sperando che nessuno ci senta, dalle voci di banchina che corrono dai mari del nord est a quelli dellestremo sud, la stagione pare non essere mai finita, perch i tonni li hanno pescati pi o meno tutti . E forse le quote sono state gi raggiunte, perch i bracconieri, al contrario dei guardacaccia, non dormono mai. Per voglio pensare ai pescatori etici e responsabili, spendendo qualche riga ancora per fare il punto sugli obblighi correnti; tanto per gli altri le regole non contano. Allora, per cominciare, si pu prelevare un solo esemplare di tonno rosso a imbarcazione, a patto che sia lungo almeno i canonici 115 cm o pesi almeno 30 kg. (la misura della lunghezza va misurata dallapice del muso alle estremit della pinna caudale). Alla cattura deve seguire la sua comunicazione, a mezzo vhf o telefono, presso la locale autorit marittima, che provveder a dare istruzioni in merito a come si svolger la conclusione degli obblighi inerenti la dichiarazione di cattura, che prevedono un controllo del pescato e la compilazione di un modulo da inoltrare alla capitaneria: operazioni tuttaltro che veloci, anzi a volte veramente dissuasive per la lentezza e la burocrazia che le caratterizza, tanto da far venire la voglia di non farla mai pi. Ah, dimenticavo, non vi ponete domande su cosa fare di esemplari sotto misura arrivati sotto bordo morti o quasi. Perch, per i ricreativi, il legislatore non ha previsto tolleranze per questa eventualit. Come al solito figli e figliastri.

Umberto Simonelli

Il nostro staffPaolo CastelnuovoLa sua passione la traina con esche vive ed un veterano di questa tecnica, che pratica con successo da sempre. Vive e lavora a Roma come dirigente di una importante azienda

Domenico CraveliUno dei pescatori pi accreditato, tra i primi in Italia a ratificare le regole del Jigging mediterraneo ma anche esperto di molte tecniche, dalla traina al surf casting. Vive e lavora in Calabria dove svolge la professione di agente di commercio.

Umberto SimonelliEsperto di nautica non solo per passione, ama dedicarsi alla traina, al drifting e al bolentino di profondit. Vive e lavora a Roma come titolare dazienda.

Dario LimoneEccelle nel surf, ma tutte le altre tecniche gli sono congeniali, perch la pesca una passione che gli viene dal profondo. Vive e lavora a Napoli dove esercita la professione di medico esperto in rianimazione neonatale; dalla sua inventiva e dalle sue mani nascono gli accessori Sorpasso

Michele PreziosoLa pesca e la passione per il mare sono nel suo DNA, al centro della sua vita privata e professionale. Pluricampione in molte discipline un vero esperto di pesca; non ci sono tecniche di cui non conosca ogni segreto e che non pratichi con eccellenti risultati. Vive e lavora a Napoli come agente di commercio per la soc. Tubertini

Andrea IacovizziTraina, jigging e subacquea sono i suoi cavalli di battaglia, espressione di un amore sfrenato per il mare. La sua esperienza di pescatore a tutto tondo nasce nelle acque della Sicilia per consolidarsi in quelle della Puglia, dove attualmente vive e lavora come titolare di un importante azienda di informatica.

Stefano VinciE il pi giovane dello staff e la sua passione per il mare e per la pesca ne fanno un pescatore navigato e completo, ma lo spinning la sua vera specialit. E un ottimo fotografo ed un eccellente cameraman, vive a Roma, dove frequenta con successo la facolt di Scienze Naturali.

Laura CurtarelliLa passione per il mare, per la pesca e per il piacere della cucina, soprattutto di pesce, la ha portata ad elaborare gustose ricette allinsegna della tradizione ma soprattutto della semplicit. Vive e lavora a Roma come titolare dazienda.

Ilaria CastelnuovoFiglia darte ama il mare e la pesca, passione che ha ereditato dal padre che in estate accompagna a pesca. Laureata in architettura lartefice delloriginale progetto grafico di questa rivista di cui cura amorevolmente ogni uscita. Vive e lavora a Roma.

Raffaele RomeoPescatore e amante del mare collabora, con passione e pazienza, in redazione alla realizzazione di questa rivista. Vive e lavora tra Roma e Tropea.

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GLOBAL@MAILA PROVA DI SHOCK Gentile Dario, seguo sempre i tuoi articoli su Globalfishing. Pratico la pesca dalla spiaggia da molti anni e non ho mai avuto la necessit, nei miei posti, di forzare i lanci pi di tanto. Ora, invece, le cose sono cambiate e posare le esche lontano diventata una necessit. Ho girato su internet alla ricerca della soluzione filosofale per lo shock leader e, invece di chiarirmi le idee, ne ho ricavato solo una gran confusione, sia sul tipo di nodo da adottare che sulla scelta dei materiali: se sia meglio il classico nylon o la treccia, anche in funzione delle differenze di diametro. Pesco con canne con potenza da 130gr, ed in bobina vorrei usare uno 0.22/0.25. Grazie Andrea Palumbo Lo shock leader un ammortizzatore che serve per lanciare dei pesi che la lenza madre non supporterebbe. Sicuramente, per ottenere le gittate pi lunghe lo s.l. bene sia in trecciato, perch, a parit di carico di rottura del nylon, ha un diametro pari al 50% di questultimo. Lo s.l. in nylon da preferirsi quando usiamo canne a prevalente azione parabolica o quando vogliamo ottenere leffetto vela in acqua, ovverosia la lieve azione di scarroccio del piombo in seguito allintercettamento dello s.l. da parte della corrente. Volendo estremizzare, posso dirti che abolire del tutto lo s.l possibile usando direttamente il multifibra come lenza madre. Pescando con lo 0,22-0,25, userei un trecciato di pari diametro, che per avr come carico di rottura addirittura 20 Kg. Attenzione per, quando si lancia con il multi fibra proteggi i polpastrelli con un guanto o similare; potresti procurarti, senza accorgertene, profondi e dolorosi tagli nel dito.

Dario Limone

GLOBAL@MAILAMI GIREVOLI Vorrei chiedere ad Andrea Iacovizzi maggiori delucidazioni sulla nuova tendenza ad usare ami da tonno dotati di girella. Quali sono i vantaggi e quando consigliabile farne uso ? Mino Reali

Luso degli ami con girella una soluzione di recente introduzione che offre sicuramente degli ottimi vantaggi. La presenza della girella proprio a ridosso dellamo consente di scaricare di pi e meglio tutte le torsioni che si generano durante il combattimento , specialmente durante i repentini cambi di direzione con il pesce alla picca. Oltretutto usando i circle hook e gli auto ferranti in generedi nuova generazione, la girella garantisce in modo perfetto tutta la mobilit necessaria alla rotazione che lamo deve compiere per infiggersi solidamente. La recente introduzione sul mercato delle pinze per aprire gli occhielli degli ami, consente al pescatore pi smaliziato di trasformare il proprio amo e la propria girella di fiducia in un unico micidiale strumento da pesca. Quando utilizzarli? E possibile adottare stabilmente la soluzione che , ad esempio, consigliabile quando la corrente forte e vogliamo dare allesca la possibilit di disporsi nel modo pi naturale possibile senza rovinarsi. Unico neo il seppur modesto appesantimento dellinnesco, che pu risultare meno flottante.

Andrea Iacovizzi

GLOBAL@MAILINNESCHI DA SPIGOLA Mi piace molto pescare con la bolognese e, sebbene non sia un campione, ogni tanto riesco a mettere qualche pesce nel guadino. Ultimamente ho riscontrato una presenza di spigole superiore alla media, la cui cattura, per, diventata pi difficile del solito. Come esca uso il bigattino e mi capitato di catturare pesci piccoli su inneschi pi corposi e pesci di grossa taglia (che si sono slamati) su un singolo e striminzito bigattino. Vorrei un consiglio sugli inneschi. Grazie per laiuto Alberto Corsetti Ciao Alberto, la spigola un pesce molto particolare e non a caso soprannominata la regina e, come tale, ha gusti molto sofisticati Scherzi a parte, la sua apparente volubilit alimentare fa parte proprio della sua biologia. Le sue abitudini cambiano a seconda delle situazioni ambientali, oltre che dei periodi dellanno, delle fasi riproduttive, dei fondali che frequenta, della trasparenza delle acque e delle fasi lunari o delle maree. Capace di una aggressivit senza pari che le fa attaccare grandi artificiali trainati, pu anche mostrarsi straordinariamente diffidente. Sulla pesca alla spigola con il bigattino si sono spesi fiumi di inchiostro ma trovare una regola valida per tutte le situazioni quasi impossibile. In considerazione del fatto che quel che funziona in uno spot non funziona in un altro, per questo che la sperimentazione lunica alternativa. Mi capitato di vedere pescatori in pesca con i bigattini in gomma, quelli che si usano per le trote, fluorescenti e in misura un po pi grande del normale e ottenere eccezionali catture. In un porto nel salernitano ho visto aggiungere ai bigattini le paillettes color argento da decorazione; e anche in questo caso le larve vestite a festa con i lustrini hanno ingannato spigole e cefali di taglia. E allora voglio darti un suggerimento; prova ad innescare del caster rosso galleggiante e una larva viva a calza: il contrasto di colore e la naturalezza che assumer linnesco in pesca risulta molto attirante per spigole, saraghi e orate.

Michele Prezioso

GLOBAL@MAILINCHIKU: AMI APERTI A -80. ??? Non credo nei misteri e sono sicuro che una spiegazione logica c, perch su uno spot relativamente profondo, dove sono solito andare a calare i miei artificiali, mi capitato spesso di avere degli strike importanti, senza riuscire a recuperare la preda che mi lascia come ricordo un bellamo aperto. Ho provato ad aumentare la sezione degli ami stessi, ma lartificiale si sbilancia e incaglio ad ogni calata. Pesco con una canna da cefalopodi modificata, la squiddy, che abbastanza morbida, quindi non capisco proprio il perch mi aiutate? Angelo da Cagliari Angelo, devo dirti che la tua analisi del contesto ci permette in modo inequivocabile di spiegare una situazione abbastanza comune, sulla quale ci siamo soffermati tantissime volte. Ti sembrer strano, ma la causa di questi problemi non la taglia o il tipo di pesce, non la dimensione dellamo ma la canna! La squiddy, che molti hanno usato per iniziare lavventura ad inchiku, una canna morbidissima ma inadeguata a questa tecnica perch non ha nel fusto la potenza necessaria a piantare un amo in bocca ad uno sparide come un bel praio (un amo appena appuntato si apre inesorabilmente anche sotto una modesta trazione), ed inoltre, piegandosi eccessivamente anche con una preda non enorme, perde la capacit di ammortizzare e quindi, anche in questo caso, lamo cede, considerando che lelemento debole del sistema. Cambiando assist, mettendoli pi grossi, la situazione peggiora. Infatti aumentano gli incagli e gli ami stessi continuano a non penetrare, magari non aprendosi allo strike, ma generando slamate a iosa. Orientati su una canna studiata per questa tecnica, e vedrai che i tuoi misteri potrebbero avere la forma e il colore di bellissimi sparidi rossi!!!

Domenico Craveli

GLOBAL@MAILMALEDETTI SERRA Nel posto dove pesco, negli ultimi tempi, la presenza dei serra aumentata in modo impressionante e, in prossimit dello sbocco in mare di un piccolo fiume, la sera lacqua ribolle di pesci in caccia. Ho provato a pescarli a spinning al tramonto, dalla barca, senza grandi risultati: pochi attacchi e un solo strike. Premetto di non essere un esperto e che anche la scelta dei miei artificiali lascia a desiderare. E per questo volevo un consiglio su quali fossero quelli pi adatti per questi pesci. Marino Cioni Lapproccio alla pesca del serra a spinning importante che venga fatto avendo numerosi artificiali a diposizione, perch questi pesci hanno comportamenti discontinui e altalenanti rispetto al gradimento delle esche ed ogni giorno e ogni ora hanno una storia a s. Quindi, in base al loro comportamento e alle reazioni, inizieremo per gradi, sondando i diversi strati dacqua. Ti consiglio di iniziare con dei long jerk dai 140 ai 200mm in funzione della taglia dei pesci presenti in zona. Se i primi tentativi andranno a vuoto, passerai ad artificiali top water; i walking the dog, di diverse forme e colori, se manovrati in modo corretto, spesso riescono a sbloccare le situazione di stasi, cos come i popper possono essere una valida alternativa. Oltre alla variazione del tipo e colore di esca conta molto come viene animato lartificiale durante il nuoto, variando velocit e ritmo di recupero, da molto lento fino ad uno skipping veloce e frenetico. La regola di variare la velocit valida per tutti gli artificiali e bisogna avere molta pazienza e determinazione provando tutte le variazioni possibili. Nonostante ci, non sempre si riesce ad allamare qualche serra, e non raro avvistarli a galla in caccia, vedere che seguono le esche per poi desistere sul pi bello. Unaltra variabile, infatti, oltre alle esche lora e la fase di marea. Per ti assicuro che fatica e costanza vengono ripagate quando si riesce a mettere gli ami su un serra di taglia e il cuore in gola ti far scordare in un attimo tutta la fatica.

Stefano Vinci

GLOBAL@MAILPIOMBO GUARDIANO Spero di non porre un quesito banale; vorrei sapere come regolarmi nella scelta del peso del piombo guardiano. Non solo per laffondamento ma anche per capire quanto influenza tutta lazione di pesca, ovvero se pescare leggero pu essere pi catturante. Grazie Giancarlo Farina Largomento della tua domanda, Giancarlo, piuttosto che una sintetica risposta nella rubrica della posta, meriterebbe un articolo ed anche piuttosto corposo. E in futuro, torneremo senzaltro sullargomento in modo mirato , sebbene nei numeri passati, pi volte ci siamo soffermati su queste problematiche. Comunque in breve posso dirti che la scelta del peso funzione di un mix di moltissimi fattori. Certo che quelli che maggiormente vanno tenuti in considerazione sono corrente, velocit di traina , sezione della lenza e volume dellesca . E inutile dire che per vincere la resistenza che ognuno di questi elementi esercita c necessit di aumentare i pesi. Senza esagerare perch oltre certi limiti si rischia di chiedere alla canna un lavoro che ne penalizza lazione. E comunque consigliabile pescare leggero in assoluto, sebbene,soprattutto se si alle prime armi, c la tendenza a avvalersi di piombature che mantengano facilmente il contatto con il fondo. Ritengo pi consigliabile, invece, contenere al massimo le sezioni delle lenze, controllare la velocit e applicare meno piombo possibile anche a rischio di avere molto filo in acqua. La presentazione dellesca apparir pi naturale, oltretutto, quando i pesci sono sospettosi e mangiano male, (lo fanno anche i dentici di 10kg e le ricciole da 30, non solo quelli piccoli) unesca trattenuta da un piombo pesante li dissuade molto facilmente. Anche quando si vuole effettuare una ricerca puntuale e dettagliata dei dentici sul fondo riducendo la lunghezza del terminale e la velocit possibile copiarne il profilo in modo efficace. Ci premesso immagino che tu ti aspettassi comunque dei numeri per fare le dovute valutazioni. Ebbene diciamo che la gamma di piombi, riferendoci a quelli a pera, sar lassortimento standard in commercio e andr dai 150/200 /350/ 500 fino ad un massimo di 750 (se peschi in zone di corrente molto forte e/o molto profondo) per far fronte a tutte le esigenze che si possono presentare.

Umberto Simonelli

GLOBAL@MAILQUANTA CATENA Ho intenzione di far montare a bordo della mia imbarcazione un salpa ancora elettrico: un regalo che volevo farmi da tempo. La mia barca lunga circa 7 metri; di che potenza devo acquistare il verricello? E quanta catena? Giuseppe Grandi Ciao Giuseppe, per scegliere il giusto prodotto bisogna valutare una serie di aspetti importanti. Oltre alle dimensioni della barca necessario capire che uso faremo del salpa ancora: intensivo o saltuario, su fondali impegnativi o meno. Infatti, possibile reperire sul mercato sistemi simili ma con prestazioni, come velocit di recupero, quantit di catena sollevabile e tiro istantaneo, molto diverse tra loro. Inoltre, bisogna considerare lamperaggio delle batterie oltre alla potenza dellalternatore del motore. Un verricello veloce e capace di sollevare molta catena evidentemente avr bisogno di una erogazione elettrica di maggior amperaggio e quindi limpianto elettrico dovr essere allaltezza della situazione. Comunque, potrai orientarti su sistemi con motori di potenza compresa tra i 500 e i 700 w; sceglierai quello pi potente se ancorerai profondo, a patto che limpianto possa erogare tra i 60 e i 90 Ampere; il pi piccolo sar pi parco nei consumi con soli 40/60 Ampere. La lunghezza della catena varier tra i 40 e i 70 metri, considerando che un quantitativo elevato di catena ha un peso non trascurabile che, posizionato a prua, potrebbe modificare lassetto statico e in navigazione dello scafo e che gli ancoraggi profondi non sono una pratica consigliata; un incaglio a profondit elevata pu essere quasi impossibile da risolvere.

Umberto Simonelli

GLOBAL@MAILTUTTI I COLORI DEGLI ARTIFICIALI Salve a tutti, vi leggo da circa un anno con molto interesse e mi debbo complimentare perch seguendovi ho imparato molto. Ho letto gli ultimi articoli sugli artificiali e vorrei approfondire meglio laspetto dei colori e di come fare a destreggiarmi nellacquisto degli artificiali per la traina nel sotto costa . Ringrazio anticipatamente Michele Prezioso della sua risposta. Mario Crescenti Caro Mario, indubbiamente i colori fanno la differenza e destreggiarsi nella scelta difficilissimo; soprattutto per chi alle prime armi, resistere al canto delle sirene che si sprigiona dagli espositori degli artificiali quasi impossibile. Trainando da quasi trenta anni, lesperienza mi ha aiutato a selezionare delle colorazioni e soprattutto dei modelli di minnow che offrono ottimi risultati. E se dovessi indirizzare un amico all acquisto di artificiali per la traina costiera opterei per i seguenti colori e misure. Per la spigola in bassofondo consiglio la livrea cefalo nella misura da 11 cm, l husky color blu da 13, il cristal minnow da 11 color giallo fluo e arancio da 13 cm e con un testarossa da 11cm e il corredo fatto. Se invece dovessi andare a palamite e serra aumenterei solo le misure scegliendo pesciolini da 14 cm degli stessi colori.

Michele Prezioso

sogni doro

SURFCASTING

di Dario Limone

F

inalmente la stagione calda alle porte e le orate si portano a tiro di canna con maggiore continuit. Maggio e giugno sono il periodo di maggior frequentazione degli arenili per questo sparide, e sono anche i mesi, dove la balneazione non ancora iniziata in modo massivo; La temperatura dellacqua sale, favorendo lattivit trofica del substrato sabbioso.

HABITAT Sicuramente il misto, per la variet di flora e di fauna presente il luogo ideale; ma lo sono, anche quelle spiagge con grossa fertilit, ricche di bivalvi e di anellidi. Pescare nel misto, come ad esempio in una piccola baia con lingue di sabbia sul fondo tra gli scogli, richiede precisione nel lancio; quindi garantiamoci dei recuperi agevoli, tra gli scogli. Le grosse orate solitarie prediligono questo scenario; probabilmente ci dovuto alla capacit del loro potente apparato boccale di triturare tutto. Questo maestoso pesce non disdegna, nessuna esca; bisogna solo intercettare la sua rotta di pascolo. Come

tutti i pesci lorata segue dei percorsi sottomarini obbligati; infatti non infrequente la sua cattura negli stessi posti. I momenti migliori per insidiare la grossa orata sono il cambio di luce notte-alba ed il sole alto. Ma come sempre accade nella pesca, dove le regole matematiche, non esistono; ogni momento pu essere buono. Le orate di media taglia sono gregarie e spesso banchettano con le mormore; capita pescando dalla spiaggia di effettuare coppiole miste. Le condizioni meteo-marine per la pesca dellorata sono variabili; generalmente la si pesca a mare calmo. Quanto detto non una condizione assoluta. Non infrequente catturare orate di taglia col mare mosso, lanciando subito dietro londa, dove la turbolenza non eccessiva; oppure nello scalino di risacca si possono intercettare, quelle di media taglia. INGANNI I terminali devono essere di diametro generoso e lunghi. Lorata prima di ingoiare lesca, la trattiene tra le labbra per esaminarla ed ogni piccola trattenuta dovuta al piombo, induce il rilascio del boccone. La necessit dei terminali lunghi ha un duplice scopo; in primo luogo non fa avvertire la resistenza del piombo; in secondo luogo da allesca un movimento pi naturale. Usare terminali dai 2m ai 5m (avete letto bene cinque metri), ci consente di poter aumentare il diametro del filo, garantendoci pi probabilit di salpare il pesce.

SURFCASTINGDurante il recupero di unorata di taglia avremo questa sequenza: alla ferrata avvertiremo una specie di arroccamento, subito seguito da una potente testata; il recupero avviene a peso morto per alcuni metri, dove avvertiremo tutto il peso del pesce; durante lavvicinamento a riva potr nuotare verso di noi, alleggerendo la tensione del recupero e potr dare ancora delle possenti testate. Il peggio avviene ai 40 m da riva, dove inizia a lateralizzare a favore di corrente. Quando siete certi del grosso pesce, fate levare dallacqua le altre canne in pesca. Spesso nella lateralizzazione dobbiamo inseguire lo sparide sulla riva. La frizione deve essere tarata alla perfezione, per slittare sulle ultime testate in procinto della battigia, dove c lultimo nemico, il piccolo scalino di risacca, che a volte di pochi cm; ma sufficienti a farci perdere il pesce. Lazione di recupero a riva, deve essere fatta con canna parallela alla spiaggia, dobbiamo evitare di alzare la testa al pesce. Avendo un terminale lungo, capiter che avremo il piombo fuori dallacqua, ma ancora dei metri di terminale in acqua. Tutto ci si tradurr in una diminuizione di tensione su tutto il complesso pescante. Essere assistiti a riva da un compagno di pesca auspicabile; altrimenti sempre con canna parallela alla spiaggia indietreggiate con decisione. Il diametro dei terminali varia dallo 0,22 allo 0,30 e la loro lunghezza dai 2m ai 5m; questo assetto indirizzato alla grossa e solitaria orata. Per le orate di media taglia, intorno ai 700 gr, scenderemo con braccioli dallo 0,16 allo 0,20 e la loro lunghezza. La scelta degli ami legata allesca che usiamo. I beak artiglio daquila per i bivalvi. Gli abeerden dacciaio per gli anellidi ed i filetti di sardina. Nell80% dei casi ferreremo lorata sulle labbra, difficilmente ingoier lesca. Se lamo capita nelle fauci sar solo la fortuna, che giocher un ruolo fondamentale per salparla. Il size dellamo proporzionato allesca usata.

DISTANZE DI PESCA La distanza di pesca direttamente legata allhabitat; varia da pochi metri allimpossibile. Nelleventualit di un pascolo distante da riva pi di 120 m evidente, che dobbiamo prendere dei rischi; che si traducono in una lenza madre sul mulinello dello 0,16, con un terminale di 2m ed unesca non voluminosa. Ben diversa la situazione con un pascolo tra i 40m e gli 80m potremo pescare in sicurezza con fili adeguati e terminali lunghissimi.

ESCHE Gli anellidi sono tra le esche pi versatili ed universali dalla spiaggia. La scelta in ordine di preferenza la seguente: arenicola, americano, coreano, verme di Rimini. Nel misto si pesca bene con loloturia, lo spirografo, il granchio, strisciolina di seppia o di calamaro freschi. Tra i bivalvi in primis cannolicchio sgusciato o con guscio, cozza trattenuta con filo elastico e fasolara.

GLOBAL NEWS

Inciku feve

di Umberto Simonelli

D

a sempre noi di GlobalFishing magazine siamo convinti che i raduni, le gare di pesca e le manifestazioni in genere facciano bene ai pescatori ma soprattutto alla pesca stessa. Siamo del parere che questi momenti di aggregazione siano veramente importanti e in fondo, oltre ad essere occasioni di divertimento, rappresentino la vera essenza di questa grande passione comune a milioni di persone nel mondo: generare e condividere emozioni. E questo evento, organizzato da Stefano Mazza, pescatore dalla strabiliante passione, il 28,29 e 30 Aprile scorso, in collaborazione con Jigging Italia, nelle acque di Ragusa ne la dimostrazione. Quando decine di persone attraversano mezza Italia solo per il piacere di esserci e vivere insieme ad altri, anche se perfetti sconosciuti, momenti di emozioni comuni possiamo dichiarare che lobbiettivo stato centrato.

GLOBAL NEWS

er a RagusaEcco il momento finale dellevento, premi alla mano, con le foto di rito

E anche nellincontro di Ragusa le emozioni sono state protagoniste e per poterle condividere con i nostri lettori abbiamo intervistato un amico di vecchia data, Aldo Compagnucci che, con il suo equipaggio BAD BOYS costituito dai compagni di pesca di tutti i giorni, Fabrizio Biagiola e Enrico Paradisi, ha collezionato le catture pi importanti: un tonno (rilasciato) ed una bella cernia, che hanno portato i nostri amici romani a conquistare il primo e il secondo posto.

Gli altri due bad boys Fabrizio Biagiola e Enrico Paradisi

D: Aldo, chi ti conosce sa quanto la pesca sia una passione forte per te. Quale stato il significato di questa avventura siciliana? R: Ha rappresentato un momento di incredibile svago e di divertimento puro. Grazie al comandante Saro, del charter di pesca Rooster Fishing, ho avuto lopportunit di pescare in un mare straordinario e di confrontarmi con la tecnica dellinchiku su spot assolutamente nuovi, arricchendo il mio bagaglio tecnico di pescatore. Per non parlare dei tanti e nuovi amici che ho avuto loccasione di conoscere e con i quali ho potuto confrontarmi. Di sicuro, appena possibile, torner a pescare in questo mare cos pescoso e in questa terra di Sicilia cos ospitale.

GLOBAL NEWSUna discreta tanuta non ha saputo resistere alla seduzione dellinciku

D: Parliamo di tecnica; da quanto abbiamo capito sei un jigger convinto. Sei un cultore del light o ti cimenti anche nel pi pesante vertical classico? E quali altre tecniche pratichi? R: Ho iniziato a pescare fin da ragazzo a fianco di mio padre, nelle acque toscane di Talamone, praticando tutte le tecniche. Poi, ho maturato la passione per la traina con il vivo ed il drifting sia leggero che al tonno rosso oltre a quella per il bolentino, che pratico soprattutto in inverno. Quando mi sono avvicinato alla tecnica del vertical sono rimasto stregato e cos ho cominciato a praticarla assiduamente in tutte le sue declinazioni ottenendo ottimi risultati durante tutto il corso dellanno. D: Ora raccontaci cosa si prova ad avere un tonno indiavolato su una canna da inchiku. Tu che sei stato uno tra i migliori skipper dei mondiali di drifting che si sono svolti ad Ostia, avresti mai pensato di emulare i campioni del mondo armato di una cannina da poche libbre?Compagnucci con una delle nazionali durante i Campionati del Mondo di drifting per nazioni ad Ostia

GLOBAL NEWSR: Behdiciamo che stato un susseguirsi di fortissime emozioni per le ripetute fughe del tonno che stato stimato sui 40 kg, rendendo incerto ancor di pi lesito gi improbabile del confronto, vista la leggerezza dellattrezzatura.Il tonno ha aggredito linchiku sui 70 metri e sono riuscito a portarlo sottobordo solo dopo pi di 1 ora di estenuante e lento combattimento, condotto con fermezza ma anche con la massima cautela, data la precariet dellartificiale e di tutto il complesso pescante.La canna piegata allo spasimo e dallaltra parte del filo un rosso di 40kg

Quando era oramai arrivato sottobordo, con unultima, inaspettata, reazione riuscito a liberarsi degli ami dellinchiku, aprendoli completamente, anticipando solo di qualche minuto il rilascio. Mi dispiace solo di non essere riuscito a documentare con una foto la cattura. D: Che effetto fa vedersi sulle pagine delle riviste di settore? E, visto che catturare un tonno ad inchiku far sognare molti appassionati, che consigli tecnici ed etici ti senti di dare agli amici pescatori? R: Sapere che molti amici vedranno le mie foto mi emoziona e mi imbarazza allo stesso tempo; non sono abituato a questi momenti, sebbene la gratificazione sia tanta. Per tornare al fatto tecnico, il consiglio che posso dare per ottenere il massimo dalla tecnica dellinchiku quello di pescare sempre con grande determinazione, di essereleggeri con lattrezzatura, proprio per non stravolgere la tecnica;Micidiale inchiku! arma letale per ogni tipologia di pesce

variare spesso gli artificiali, sia per peso che per colorazione e, soprattutto, variarne anche lanimazione: insomma, trovare quello giusto e riuscire a dargli vitalit. Se, poi, vi ritroverete un grosso pesce in canna, magari un tonno, dovrete giocarvela fino in fondo, senza perdere la calma e senza forzare oltre il limite, anticipando e anche a volte assecondando la reazione del pesce. E un bel rilascio poi potrebbe rendere veramente indimenticabile il momento. Buon divertimento e in bocca al lupo anzi al tonno a tutti gli amici di GlobalFishing. Grazie Aldo, a presto !

GLOBAL NEWS

27 Campiona di Trainadi Francesca Parisi

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ella splendida, calda ed accogliente terra di Calabria, si svolto durante gli scorsi 24, 25 e 26 Maggio il 27 Campionato Italiano di Traina Costiera per equipaggi. Protagoniste dellevento le cittadine di Riace e Roccella Ionica ed il loro splendido mare. Un evento importante che, grazie alle associazioni sportive Asd Mondopesca e la Adps Poseidon Soverato e alla sezione regionale Fipsas, capitanata dal Presidente Antonio Debilio, ha potuto svolgersi in una delle pi belle regioni dItalia, concorrendo anche a valorizzare il forte legame che questa terra ha con il mare e tutte le sue potenzialit turistiche e di accoglienza.

GLOBAL NEWS

ato Italiano a Costiera

MA PASSIAMO AI FATTI. Il tratto di costa interessato dalla gara notoriamente tra i pi ricchi di prede che purtroppo in questi giorni sono state quasi totalmente latitanti, rendendo molto complicato lo svolgimento della gara. Infatti la carenza di prede classiche di questa tecnica ha spiazzato molti equipaggi, costringendoli a rivedere le strategie di pesca ed a ricorrere a tutte le malizie tecniche possibili. Anche la severit del regolamento e la taglia minima portata a 20 cm hanno contribuito ad alzare il livello della competizione.

I SEGRETI DEGLI AGONISTI Un fondale totalmente sabbioso nellimmediato sottocosta che sprofonda nel blu molto rapidamente hanno costretto tutti ad una pesca a fondo, con laiuto di affondatori idrodinamici e terminali sottili armati con piccole piume. Poche le prede valide e a pagliolo sono arrivati pesci lucertola, sugheri, tracine, frutto appunto di una pesca radente il fondo. ALLA FINE DEI GIOCHI Al primo posto si classificato lequipaggio Morchio - Zuddas Dicarlantonio, gi campioni della scorsa sessione, seguiti a ruota da Zanaboni Azzini - Sallemi. Il gradino pi basso del podio andato, invece, a Demi Righi Marrucci. La premiazione si svolta con una ricca cerimonia seguita da festeggiamenti pieni di entusiasmo e da una cena degna della migliore tradizione culinaria calabrese che ha rinfrancato anche i meno fortunati.

GLOBAL EVENTI

Big Game & Rela cura della redazione

Q

uando un evento porta la firma di Nestore Grassucci la garanzia del successo e del divertimento assicurata. E questo proprio quello che successo, il 28 e il 29 Aprile, durante ledizione 2012 dello Yacht Med Festival, svoltosi a Gaeta lo scorso Marzo. In questo contesto tutto dedicato alleconomia del mare, non poteva mancare un importante spazio dedicato alla pesca ricreativa, di cui Nestore Grassucci oramai un testimonial deccezione. E la sua stoffa non si smentita neanche questa volta: quale miglior trovata per presentare alla stampa e al pubblico la nuova edizione della Swordfish week, che si svolger a fine giugno nelle acque dellArcipelago Pontino, quella di organizzare una gara non kill di drifting al tonno ? Pi di quindici equipaggi hanno affollato le banchine del porto vecchio di Gaeta pronti a darsi (incruenta) battaglia allultimo tag.Una delle barche in arrivo sulle zone di pesca

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lease a FormiaPerch lamichevole gara era obbligatoriamente allinsegna del catch & release, anzi del Tag & Release. Un messaggio molto importante di cui Nestore si fatto portavoce attivo per dare un indirizzo nuovo e pi sostenibile al nostro grande gioco. I tonni purtroppo non si sono concessi molto facilmente e solo un equipaggio ha portato a compimento la missione, con un esemplare di circa 40 Kg, velocemente taggato e rilasciato; il video realizzato ha emozionato tutti i partecipanti durante la premiazione.Il momento della premiazione dellequipaggio vincente: Marco Papola, Simone De Santis, Ettore Perrotti, Marcello Taddei

Ma le premure del nostro amico Nestore non si fermano solo alla pesca etica e sostenibile ed il pensiero rivolto al futuro, ai nostri figli ai quali non vogliamo far perdere le emozioni della pesca.

Pescatori in erba...

Ed allora, dopo il divertimento dei grandi, i moli di Gaeta si sono popolati di pescatori in erba che si sono cimentati in una tecnica tuttaltro che semplice, quella della pesca da terra. Divertimento, sana competizione ma soprattutto aria di festa sono state le colonne sonore di questi due giorni. E quindi dopo questo assaggio aspettiamo con ansia di vederci tutti a Ponza e a Ventotene per una settimana di pesca entusiasmante.

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Inviaci le foto o un filmato delle tue catture e delle tue avventure di pesca... ...e anche tu sarai protagonista!

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PALESTRA V

JIGGING

SCIABO

OLA!

VERTICALdi Domenico Craveli

C

i siamo esercitati a vertical insidiando questi serpentoni dargento su fondali profondi, e strike dopo strike ci siamo appassionati sentendo la fatidica botta Poi siamo passati a dentici e ricciole ma quante volte gli sciabola hanno battezzato i novelli pescatori amanti del ferro? Cosa c di meglio per riaccendere la scintilla vertical se non ritornare alle origini? In fondo bello ripercorrere la strada che ci ha portato solo successivamente a pesci importanti, facendoci crescere mentalmente nei confronti di una disciplina nuova, che troppo presto ha perso per strada decine di appassionati ed allora revival sciabola!!! UN PESCE ANOMALO Gli sciabola sono dei pesci alieni, dallaspetto inquietante, e dotati di una spiccata aggressivit.

JIGGINGFrequentano le profondit abissali, ma nei periodi caldi iniziano a spostarsi su batimetriche abbordabili anche per i verticalisti. Da maggio ad agosto non raro trovarli tra gli 80 e i 150 metri, soprattutto di primo mattino ed al crepuscolo. Possono raggiungere il peso di svariati chilogrammi ed incannare un animale di due e passa metri un bel giocare. Gli spot migliori sono i salti di fondale, anche fangosi/sabbiosi; sulla carta nautica, dove le curve di livello si avvicinano, dovremo intensificare i nostri tentativi di ricerca. Gli sciabola in stasi amano stare sul fondo e sono invisibili allecoscandaglio nella maggior parte dei casi. Ma, se eccitati, risalgono fino alla mezzacqua appresso agli artificiali regalando ecogrammi da sogno. ATTREZZATURA DI BASE Considerando che dovremo pescare profondi, opteremo per canna e mulinello in grado di gestire jig fino a 200 grammi. In bobina andremo leggeri, un 30lbs un ottimo compromesso per raggiungere quote di profondit importanti. Salire di sezione, specie in condizione di corrente medio/forte, renderebbe impossibile pescare poich lartificiale, nella sua discesa, si allontanerebbe dalla verticale costringendoci ad una fatica immane sia nelle jerkate che nel recupero infruttuoso dellesca.

Come leader ci orienteremo su uno 0.60, al quale legheremo uno spezzone di mezzo metro di rinforzo sulla parte terminale dello 0.90, per evitare di essere scippati ad ogni cala se gli sciabola sono in frenesia. Come esche tutto i l repertorio in disuso va bene, considerando che i jig ritorneranno pressoch inservibili dopo la pescata: i denti di questi pesci non perdonano. Per gli assist eviterei quelli metallici, pi idonei al tropico, ma un buon kevlar da 300/500 lbs pi funzionale nella ferrata. Scorre meglio nella bocca del pesce quando questo ha aspirato lassist, e permette una penetrazione migliore di quanto succederebbe con il sistema anello/girella/anello/amo.

QUALCHE DRITTA IN PI Anche se non sembra, pure con gli sciabola opportuno adottare opportuni modi di jerkare. Pescare a casaccio pu rendere, ma capire il ritmo di animazione che gradiscono di pi pu essere altamente pi produttivo. Molti strike arriveranno anche in caduta, quindi occhio durante le cale e riflessi pronti, per evitare che i grossi esemplari ingoino il ferro strappandoci jig, assist e anelli vari. Per i pescatori che vogliono osare e divertirsi di pi, specialmente con pesci apatici, si pu tentare anche ad inchiku, ma gli octopus saranno spesso devastati dai denti del serpentone!!!

INNE SCHI RIV

TRAINA

di Domenico Craveli

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ella traina con il vivo si sempre cercato di proporre il pesce esca nella maniera pi naturale possibile. Poi, alcune riflessioni hanno portato, in casi limite, a soluzioni che rasentano la follia piscatoria, ma i risultati iniziano a dare ragione, specialmente in sessioni di pesca dove ci si confronta con altri trainisti impegnati in assetti standard e con esche ritenute infallibili come seppie e calamari Un amo leggerissimo inserito nelle narici, un altro invisibile in coda per non sbilanciare il nostro pesciolino e siamo pronti per trainare. Lo caliamo fuori bordo e lo osserviamo: nuota agevolmente, non sbanda, sembra quasi libero insomma, assetto naturalissimo. Ma leccesso di perfezione a volte pu far diventare il nostro pesce uno fra tanti, facendolo passare inosservato agli occhi del predatore. I vantaggi di un innesco pregevole sono tanti, non ultimo la durata in vita dello stesso pesce esca, ma oggi parleremo di un campo di applicazione diverso, quando leffetto sorpresa e latteggiamento scomposto della nostra insidia pu scatenare un attacco anche nei confronti di un predatore apatico.

VOLUZIONARISPUNTI DI RIFLESSIONE Qualche stagione fa incrocio in mare un amico, anziano pescatore, che stava trainando a mano sul suo piccolo gozzo. Io ero al rientro dalla mia battuta infruttuosa e nel salutarlo mi avvicino alla sua murata. Sul fondo del gozzo, coperto da un sacco di juta, si eleva la sagoma inequivocabile di un grosso dentice. Nulla di alieno, un bel pesce preso da un signore che quegli scogli li conosceva palmo a palmo. Guardo la sua grossa lenza arrotolata sul sughero, e nella mia testa provo sensazioni strane, che diventano sconcerto quando, proprio mentre parlava con me, decide di controllare lesca: una tracina ragno lunga una quindicina di centimetri innescata con un solo amo per la pancia. Non profferisco parola, sgrano gli occhi, saluto e vado con i peli delle braccia ritti come quando si avvicinano le burrasche temporalesche estive.

QUALCHE ANNO DOPO Marina di pescatori del porto di Tropea. Un branco di spigole enormi si aggira nel porto, cos belle, grandi e numerose che si distinguono tranquillamente dalle banchine nel loro vagare. Pescatori di ogni credo cercano di catturarle con i sistemi pi sofisticati, ma quelli che hanno pi successo sono i professionisti che innescano i pesci pettine (frutto della loro pesca con le reti) e li calano fuori bordo con grosse lenze a poppa delle loro barche ormeggiate: anche in questo caso lunico amo inserito nella pancia del pesce esca sottopelle. Quel pesciolino cos armato si muove con scatti elicoidali scomposti, guizzi verso lalto, laterali ai quali il predone pare non riuscire a resistere. Alla visione di quelle scene, la mente mi va indietro nel tempo ma anche nel futuro! APPROCCI DA VERTICAL

TRAINAAbbiamo visto quanto i movimenti scomposti del jig innervosiscano il predatore e lo inducano ad un attacco spietato. Immaginate cosa succede quando il ferro viene sostituito nei movimenti da carne fresca. Infatti, questa nuova soluzione dedicata a quei predatori sornioni ed in stasi che complicato catturare in condizioni standard di traina.

Non rappresenta unalternativa integrale al live trolling classico (nessuno vuole stravolgere le abitudini), ma ne integra la strategia. Un po come quando cambiamo il peso del guardiano o interveniamo sulla lunghezza del leader.

SCENARIO DA RIVOLUZIONARIO Questo esempio pratico vuole chiarire come solitamente si applica questa soluzione. Ipotizziamo di essere in traina con guardiano da 750 grammi, fondale di 60 metri misto, leader 18 metri, esca pesce lucertola/sugarello. Facciamo ripetuti passaggi su uno spot dove notiamo marcature importanti sul fondo. Uno, due, tre passaggi ma nulla accade. Portiamo tutto su, ed interveniamo sul complesso pescante. Portiamo il piombo a 350 grammi, accorciamo il terminale almeno di 7 metri e, soprattutto, inneschiamo il pesce esca per la pancia. Risaliamo la corrente e ci predisponiamo a scarroccio un centinaio di metri prima del punto x, con canna in mano e motore in folle, ingranando per qualche istante la marcia per correggere la rotta.

Con la canna e il mulinello effettueremo continue trattenute e rilasci, in modo che il pesce esca sia sempre in movimento anomalo. Se un dentice o una cernia sono nei paraggi, non tarderanno ad attaccare!

STRIKE!di Andrea Iacovizzi

DRIFTING

S

iamo finalmente in pesca, tutto perfetto e siamo in attesa del momento magico, con il cuore sospeso... ad un tratto la canna si piega e il cicalino del mulinello inizia un lento canto che presto si trasforma in un urlo... strike!

Per chi ha provato lemozione della pesca al gigante rosso la sola idea del momento dello strike fa venire i brividi, e chi lo prover per la prima volta non potr pi farne a meno; ma questo solo linizio e la pesca, quella vera, incomincia solo adesso. Non tutti i tonni sono uguali e non tutti i combattimenti vengono condotti con la stessa strategia e hanno lo stesso epilogo. Il confronto con pesci di taglia presuppone sangue freddo ma, soprattutto, la conoscenza della tecnica e delle mosse giuste. La pratica verr con il tempo e le catture.

LIMPORTANZA DEI PRELIMINARILa cattura sempre, o quasi, lepilogo di una azione di pesca condotta correttamente

Un po per scaramanzia, un po per la foga di andare o di entrare in pesca, spesso si trascurano degli aspetti importanti come lassegnazione dei ruoli allequipaggio e lorganizzazione della barca. Quando, poi, ci ritroviamo il pesce in canna e tutto ci che ci serve non a portata di mano e il pozzetto non libero come dovrebbe la situazione si complica. La pianificazione dellazione di pesca fondamentale e il suo successo passa proprio di l.

Affiatamento e coordinamento delle operazioni sono le condizioni ideali

DRIFTINGCiascuno, secondo le proprie competenze, dovr assumersi un compito, chi alla macchina fotografica, chi al raffio e chi alla guida, stabilendo chiaramente dove mettersi, cosa e quando farla. Il secondo passo sar quello di passare in rassegna le attrezzature, disponendo a vista tutto ci che servir, dal raffio al coltello al mezzo marinaio, indispensabile quando si tratta di evitare che la lenza sfreghi accidentalmente sullo scafo. Quando tutto sar in ordine... che le danze abbiano inizio! PERFETTAMENTE A MISURALattrezzatura essere a deve misura,

perfettamente calzata e calibrata, pena un combattimento molto faticoso

Una volta che si sar stabilito chi andr alla canna, prima di qualsiasi cosa dovr indossare lattrezzatura da combattimento, cinta (renale o giubbino che sia, calibrandone la vestibilit ed effettuando tutte le regolazioni del caso). Indossare unattrezzatura male bilanciata equivale a intraprendere la strada del supplizio e la gestione di un lungo combattimento diventa impossibile. Tanto se si pesca in sedia che in stand-up, importante indossare le giuste attrezzature e soprattutto conoscerne luso corretto. Una cintura ventrale impone una azione diversa da una gambale, cos come un renale rispetto ad un giubbino dorsale. CON LA CANNA IN MANOLo stop dopo la prima fuga un momento decisivo

Il cicalino ci coglie sempre ed inevitabilmente di sorpresa e, anche se si pescatori navigati, ladrenalina si scatena dentro di noi. Per chi alle prime armi questo proprio il momento di non perdere la calma e cadenzare ogni mossa. Il tonno allamo e la sua prima fuga potr essere violenta e rabbiosa, meglio farlo sfogare, senza preoccuparsi. Poi si fermer e solo allora sar il momento di prendere la canna in mano, quando la trazione sul filo sar pi moderata e maneggiare la canna sar pi semplice. Il tonno in questo momento si sta ossigenando, per riprendere forza dopo la fuga. Questione di attimi e poi ripartir: dovremo sfruttare

questa manciata di secondi per volgere il confronto a nostro favore. Dovremo cercare, nei limiti del possibile, di recuperare lenza, farlo salire di quota e non dargli tregua per fiaccarne le forze e avere reazioni pi controllabili. Tenete sempre a mente che un pesce se riesce a guadagnare la profondit si rinfrancher molto pi rapidamente di uno a galla. Lacqua profonda, per un principio fisico, consente uno scambio di ossigeno migliore di quello in superficie e ci fa s che un tonno alla picca sia in una condizione di vantaggio e nel pieno delle forze. AL TIMONENella conduzione dellimbarcazione importante tenere il pesce sempre staccato dalla murata e dallo stesso lato

Mentre saremo presi dal tiro alla fune con un pesce quasi sempre pi forte di noi, un altro protagonista, pi silenzioso ma altrettanto importante, sta giocando la sua battaglia: lo skipper. Un combattimento ben condotto e un pesce a bordo una vittoria fifty/fifty tra angler e skipper. Assecondare i movimenti di chi alla canna e prevedere quelli del pesce fanno la differenza tra condurre la barca ed essere in pesca. E unarte che difficilmente si descrive a parole e che si acquisisce con la pratica: la mission sar quella di tenere sempre la lenza lontano dalla barca e favorire langler nella sua azione e non solo, perch la capacit di manovrare la barca con rapidi cambiamenti di rotta e velocit serve, in sintonia con il lavoro dellangler, anche al controllo diretto del pesce, mantenendo sempre la stessa angolazione della lenza rispetto alla barca. TESTA A TESTAEcco il tonno sotto la barca, a venticinque metri, lo strike prossimo...

C poco da fare: dopo lo strike quel che viene lotta, lotta per la libert e forse per la vita. Non ce ne scordiamo. Ognuno, il caso di dirlo, tira dalla sua parte. E ci sono delle regole tecniche per avere la meglio, regole che hanno come obbiettivo una rapida conclusione del combattimento, perch meno durano le danze e maggiori sono le probabilit che lepilogo sia certo. Ma una fatalit benevola vuole anche che un combattimento di breve durata sia la miglior premessa per un rilascio. Quindi, dato per scontato luso di attrezzature sempre correttamente dimensionate, capaci di fronteggiare bene le esigenze, passiamo alle regole del gioco. Forzare il pesce nella prima fuga equivale a farlo sprofondare, perch se si sente trattenuto cerca salvezza sul fondo e questo segna punti a suo favore; una frizione ben tarata invece lo stancher ma non scatener reazioni violente del tonno.

DRIFTINGIl momento finale decisivo... raffio o libert ?

Cerchiamo sempre di forzare il pesce durante le fasi di stop dopo ogni fuga e mai durante: concederemo meno tempo di recupero al tonno, la nostra fatica sar minore e manterremo lucidit fisica e mentale pi a lungo, soprattutto quando si tratter di avere a che fare con le taglie forti. Il combattimento si decide nei primi momenti e stancare il pesce durante le prime fasi aumenta le possibilit. E, soprattutto, non trascuriamo di avere a disposizione acqua da bere o, meglio, integratori salini, in particolare quando fa molto caldo; ma siccome la prudenza dobbligo, quando le forze ci abbandonano bene farci dare il cambio, perch ammettere la propria stanchezza segno di maturit e non di debolezza. Unulteriore segno di maturit alieutica quello di lasciare una volta da parte il raffio per aggiungere ulteriore emozione alla giornata, quella del rilascio, godendoci limmagine del gigante che si sfuoca sempre di pi, lungo la via della libert.

Poste fai daBOLENTINO

di Michele Prezioso

P

escare quando la bella stagione in arrivo diventa sempre pi complicato; le spiagge si affollano ed in mare trovare un posto tranquillo dove buttare lancora e concedersi una battuta a bolentino sotto costa diventa un lontano ricordo che ci fa rimpiangere la beata solitudine dellinverno. E anche scoprire nuove poste diventa quasi impossibile, ma non detta lultima parola e qualche piccolo segreto per risolvere il problema c. Per chi in procinto di godersi qualche giorno di vacanza e ha la passione del bolentino, abbiamo in serbo qualche suggerimento per riuscire a portare qualche bel pesce in tavola. Non una ricetta magica, perch nella pesca non ce ne sono, ma una buona soluzione per procurarsi delle chance in pi, senza impegnare tanto tempo nella ricerca delle poste. Il gioco semplice e si tratta di sfruttare lindole abitudinaria dei pesci.

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CARTINA ALLA MANO Dopo unaccurata analisi dei fondali fatta su una carta ben dettagliata, e dopo aver individuato dei punti dove il fondale roccioso scade sulla sabbia o sul fango, ricercandolo sulle batimetriche tra i 35 e i 40 metri, andremo, gps e scandaglio alla mano, a verificare e a memorizzare quelli che ci sembreranno i migliori. Prendiamo tutte le precauzioni possibili per tornare sui punti con la massima precisione possibile, perch sar importante per la nostra strategia.Se riusciremo in una pasturazione precisa trasformeremo un punto, tra scoglio e fango, gi di per se valido, in una posta abituale che i pesci frequenteranno

LARMA SEGRETA Dovremo procuraci, andando al mercato, tutto ci che potrebbe essere valido per creare della pastura: scarti di lavorazione del pesce, sarde, alici, ricci e cozze tritate, gusci di molluschi frantumati e tutto quello che vi viene in mente. Va bene anche quello che i pescatori gettano via quando puliscono le reti da posta, dalle alghe ai pesci di scarto, senza dimenticare il pane secco. Una volta approvvigionate tutte queste profumatissime delizie, non vi rester che sminuzzarle e riempirci dei sacchetti di rete idrosolubile.Queste calze in rete, solubile in acqua, prese in prestito dal carp fishing, sono la soluzione ideale per pasturare sul fondo in modo millimetrico

Cos avremo realizzato dei proiettili di pastura, che lasceremo precipitare sul fondo, sulle poste segnate. Al fine di garantire una rapida e precisa discesa verso il fondo avremo cura di appesantirli con dei sassi. Il segreto sar quello di ripetere loperazione per pi giorni e sempre alla stessa ora e con la massima precisione. E ARRIVATO IL MOMENTO Cos facendo avremo, sfruttando lindole abitudinaria dei pesci, creato un fenomeno di richiamo molto forte e, a questo punto, non rester che andare a provare e, calando le lenze, vedere cosa succeder. Per assicurarci che leffetto del richiamo alimentare non svanisca, ci faremo aiutare da qualche sacco di pastura in rete, di quelli che si acquistano o che realizzeremo da soli. Questa volta ci avvarremo di sarde tritate o in piccoli pezzi, posizioneremo il sacco, da almeno 2 kg, a 5/7 metri dal fondo, appesantito con una zavorra, realizzabile, ad esempio, con dei piombi da sub.

BOLENTINOOltre a tutti gli altri pesci di fondo, orate e saraghi saranno i pi divertenti da catturare, per la loro reazione sempre molto combattiva

Aprendo le maglie della rete cadenzeremo la fuori uscita del brumeggio, in modo tale che si possa prevedere una durata di 3 ore a sacco. E importantissimo stabilire la direzione della corrente, perch il trucco sar quello di pescare a valle della scia, e quindi posizioneremo il sacco a monte di dove pescheremo. E superfluo aggiungere che pescheremo, ovviamente ancorati. LATTREZZATURA Larmamentario sar quello standard; due buone canne, tra i 2 e i 3 metri, con mulinelli taglia 5000 caricati con del multi da 0,28 per quella pi leggera che posizioneremo staccata dal fondo e con dello 0,30 per quella che pescher pi in basso. La differenza la faranno laffondamento e le parature. I terminali che consigliamo e che ci hanno sempre dato buone soddisfazioni saranno un semplice montaggio a bandiera con un singolo amo con piombatura tra i 3 e i 10 gr., che posizioneremo alto dal fondo ed un jolly napoletano con 30 gr. di piombo per insidiare i pesci, proprio in prossimit dello scoglio.Unesca semplice ma che garantisce ottima tenuta allamo, facile reperibilit, eccellente gradimento e soprattutto molto valida in presenza di pesci disturbatori

Il calamaro a striscioline, battuto per renderlo pi morbido, sar unesca naturale straordinaria e a basso costo, con la quale potremo insidiare tanute, saraghi, orate, fragolini, scorfani e tutti quei pesci che abitano le fasce dacqua pi profonde.

La tanuta unaltra preda di questa pesca, da insidiare appena pi su dal fondo; la sua dentatura micidiale, denti quasi invisibili che riducono a mal partito i terminali in poco tempo

Per proteggere i braccioli dalla bocca delle tanute, costellata di infiniti e microscopici dentini, consigliabile fare una semplice modifica sostituendo il nylon con del multifibre, che meno subisce leffetto cesoia della dentatura dei pesci.

TRAINA

Leggero. come una

di Michele Prezioso

A

conclusione di una serie di articoli dedicati alle esche artificiali tipiche della traina costiera e non solo, arrivato il momento di parlare delle piume. Pi che un semplice artificiale un pezzo di storia della pesca, una trovata geniale per sfruttare le caratteristiche dei materiali naturali, come le piume, il cui movimento rimane tuttora irriproducibile e che, se ben adoperate, sono insostituibili. Certo che a pensarci bene viene da chiedersi chi fu il geniale pescatore che ebbe la straordinaria intuizione nel realizzare, a spese di qualche vecchio gallo, limitazione di un flessuoso pesciolino creando cos uno dei pi diffusi artificiali al mondo. Sebbene il tempo, lingegno e levoluzione alieutica le abbiano trasformate e, in alcuni casi, rese anche pi tecnologiche, le piume nascondono la loro forza proprio nella loro essenzialit e nella struttura che madre natura ha progettato. ALLE ORIGINI Da sempre nella cassetta delle esche di ogni pescatore ci sono delle piume, adatte per insidiare dalle occhiate ai sugheri,dalle spigole agli alletterati di piccola taglia fino alle prede dellaltura. Le piume vantano una tradizione antica e probabilmente il primato di essere i primi artificiali in assoluto. Luso deve essere nato dallacuta osservazione del comportamento delle piume in acqua: la loro capacit di gonfiarsi e poi di assottigliarsi fino a diventare un flessuoso filamento le rende veramente simili ad un piccolo pesce. Al principio si usavano le piume di gallina, in particolare quelle della zona anale della gallina che, grazie al lubrificante naturale che aiuta la fuoriuscita delluovo, acquisiscono una particolare impermeabilit.

... a piumaE evidente come una volta bagnate le piume si trasformino in una imitazione molto credibile di un pesciolino

TRAINASELF - MADE Ora la maggioranza degli artificiali viene realizzata con le piume di marab, un uccello molto simile ad una grande cicogna che vive in Africa ed in Asia, che hanno la prerogativa di essere grandi, soffici, lunghe e sinuose.Piume di Marab: quasi un piumino da cipria !

Per chi ama lautocostruzione queste piume, di ogni colore, sono reperibili con facilit. Esistono anche molti accessori per completarne la costruzione, come testine in metallo o in madreperla,Montature commerciali con testine affondanti per navigare sotto il pelo dellacqua

sebbene si possano ottenere ottimi risultati confezionandole con del filo da montaggio su un tubicino rigido, che funga da supporto nel quale sar infilato il filo. Usando ami Aberdeen o del tipo stagnato

da palamito sar possibile confezionare delle piume fisse, ma altrettanto catturanti.Un montaggio artigianale su un amo aberdeen

C PIUMA E PIUMA Le misure, ovviamente, sono significative delle prede che andremo ad insidiare: nel sottocosta useremo piume dai 3 agli 8 cm, e anche i colori saranno in funzione dei pesci, i tunnidi amano il bicolore tipo bianco nero, arancio rosso, bianco blu, bianco rosso, viola nero, le spigole il rosa e bianco, bianco con filamento azzurro, le occhiate e i sugheri il bianco, assottigliato e sinuoso. Anche laltura si avvale con successo delle piume, che ovviamente avranno misure che andranno invece dai 15 ai 18 cm..Una grande piuma per laltura con testa in piombo

I target saranno le aguglie imperiali, i tonni, le lampughe e le alalonghe che amano i colori classici e, soprattutto, quelle dette brasiliane proprio per la fantasiosa colorazione gialla e verde. In commercio esistono montaggi particolari che si avvalgono di una testina piombata che conferisce allartificiale

la capacit di navigare sotto il pelo dellacqua, o di tecnologiche testine jet che coniugano le caratteristiche della piuma alla formazione di turbolenza: un esempio che conferma lattualit di queste esche.Per questa aguglia imperiale fu proprio una piuma ad esserle fatale

VELOCIT E MONTATURE Nella traina sottocosta le piume navigheranno a velocit sotto i 3 nodi, montate su nylon sottile tra lo 0,18 e lo 0,30 per non penalizzarne il nuoto. Quando si traina in superficie un buon consiglio quello di applicare ad una quarantina di metri dallesca un piombo rapido da 50 gr, filando in mare ancora qualche metro per affondarle appena, evitando cos che intercettino la sporcizia in superficie che le renderebbe inutili; comunque importante controllare molto spesso la pulizia delle esche...

Una piccola piuma con testina jet: tradizione e innovazione

Le piume, soprattutto bianche e filanti, funzionano anche molto bene trainate in profondit, ad esempio con affondatori idrodinamici; ottima soluzione per catturare sugheri, lecce stella e spigole. In altura le cose cambiano e le velocit saliranno anche fino ad 8 nodi e il nylon osciller tra lo 0,47 e lo 0,90.

PUNTI COSPICUINAUTICA

P

di Umberto Simonelli

escando dalla barca, raggiungere con precisione le poste migliori oggi non pi un problema, grazie ai moderni GPS che, tanto nelle versioni fisse che in quelle portatili, riescono a ricondurci con strabiliante precisione sulle coordinate memorizzate. Semplici da usare, quanto estremamente complessi nel loro funzionamento elettronico, i sistemi di posizionamento satellitare sono presenti su ogni scafo. Ma non sempre da soli sono sufficienti a farci impostare le passate nel modo migliore.

Lorientamento stato da sempre uno degli scogli pi ardui da superare per chi naviga; fare il punto nave e capire dove si fosse ha obbligato marinai e pescatori a ricorrere alluso di complicati strumenti o alla attenta osservazione della costa. I pescatori hanno cos sviluppato quasi un sesto senso per ritrovare i posti buoni su cui calare ami e reti individuati grazie a punti a terra, con un metodo capace di una precisione uguale se non addirittura superiore agli strumenti di oggi e, per alcuni aspetti, con una marcia in pi.

LE MIRE A TERRA Per anni, agli albori (oramai lontani) della nostra carriera alieutica, soprattutto subacquea, quando lo scandaglio era uno strumento alla portata di pochi e il gps non era ancora neanche oggetto di sperimentazione, lunico metodo possibile per trovare i punti di pesca era quello delle mire a terra.Quasi come una mappa del tesoro degli antichi pirati: le annotazioni delle mire a terra preziosi segreti accuratamente custoditi...

Gelosamente annotati su un libricino, con tanto di disegni, erano la mappa dei nostri tesori; talmente precisi, se ben presi, da riportarci non solo sul punto ma addirittura sulle tane giuste. Questo metodo, altrettanto valido per la pesca a bolentino piuttosto che per la traina con il vivo, ha, per, un particolare vantaggio: essendo il punto individuato proprio dallincrocio di due ipotetiche rette, la precisione diventa quasi millimetrica, senza la tolleranza che a volte hanno i gps. SISTEMI VECCHI E NUOVIIn traina conoscere le passate, ovvero la direzione da seguire per incrociare i punti migliori determinanti e fa la differenza

Il sistema geometrico con cui si ritrova il punto ci porta inevitabilmente a seguire una rotta di avvicinamento sempre uguale, cosa che ci consente di imbastire lazione di pesca sempre con lo stesso approccio. Nella traina la passata sar precisa seguendo sempre lo stesso percorso mentre nel bolentino ci ci consentir di metterci in pesca ancorando sempre sullo stesso posto e calare cos le lenze sui punti gi collaudati. La sinergia con il GpS in questo modo diventa un sistema a tolleranza zero.Coniugare le rotte allandamento dei fondali, sondando i posti pi reconditi eseguendo passaggi precisi per direzione e verso possibile solo grazie alle mire a terra

Il cartografico ci porta in zona e le nostre mire ci condurranno centimetro dopo centimetro proprio dove volevamo. Nella traina soprattutto, questo un metodo che, tanto in ampi tratti di mare che in quelli pi ristretti, ci consente una ricerca sul fondo capillare, incrociando le poste da pi direzioni, con matematica precisione.

NAUTICAPUNTI COSPICUICi vuole colpo docchio e allenamento per individuare i punti a terra, ma soprattutto importante ricordarli

Prendere le mire a terra questione di abilit e colpo docchio oltre che di conoscenza del metodo, ma soprattutto di esercizio. Ci vuole occhio ad individuare quelli che in gergo tecnico si chiamano punti cospicui ovvero elementi della costa, particolarmente visibili da lontano. Campanili, cime di monti, speroni di roccia, costruzioni, agglomerati di case, tralicci e tutti quei particolari che, visti dal mare, possono essere presi come riferimenti facili da ricordare e riconoscere; va da s che scarteremo ad esempio gli alberi e tutto ci che luomo o il tempo possono modificare. COME SI FA Per sapere come fare bisogna in primo luogo capire da cosa identificato un punto in mezzo al mare con il sistema delle mire. Di fatto possiamo operare in due modi. Il primo, come mostrato nellimmagine qui di seguito, si avvale di 4 punti cospicui che, allineati due a due, generano due rette al cui incrocio corrisponde la nostra posta.In questo disegno si evidenziano i punti a terra, il faro, il convento, la roccia, i pali della luce e la grotta ed il modo in cui allinearli per identificare in modo univoco la posta

Questo metodo tanto pi affidabile quanto maggiore langolo che si genera tra le due rette, in quanto al crescere dellampiezza cresce la precisione. Se difficile individuare al volo queste due coppie di punti, lontane tra loro, baster individuare almeno due soli punti a quote diverse tra loro (uno sulla costa ed uno pi in alto). Sar sufficiente trovarne due che, quando siamo sul punto, siano perfettamente allineati e che il pi vicino a noi copra quello pi lontano.

Qui invece la direzione e la distanza sono dati dal modo di allineare i pali della luce e a migliorare la precisione contribuisce il fanale; collimando il crinale con la terza fascia colorata si aggiunge una ulteriore indicazione di distanza

Cos la direzione ci viene fornita dallallineamento e la distanza dalla copertura. Anche in questo caso, se le coppie di punti saranno due, distanti tra loro, la precisione sar massima. IL LIBRO DELLE MIRE Un vecchio pescatore campano ci diceva sempre che i pesci si prendono guardando a terra... In tempi moderni un telefono dotato di fotocamera sostituir egregiamente il vecchio quaderno sul quale disegnavamo la costa e i rilevamenti: gli scatti ci offriranno riferimenti precisi anche dopo anni.

In pi google map potr essere un alleato straordinario per creare un dossier completo degli spot nel sottocosta, perch spesso le foto scattate dallalto rivelano anche landamento dei fondali oltre che molti particolari della costa. Annotando le condizioni di marea, di corrente e tutte le notizie associate alle catture realizzeremo davvero la nostra mappa del tesoro.

A caccia d

JIGGING

di Domenico Craveli

E

praticamente lassillo di chi si avvicina a questa tecnica. Lanimazione dellinchiku un cruccio, specialmente se le nostre mire sono i pesci che non vivono a contatto con il fondo. I pelagici infatti sono tipi ostici e strani. Come regolarsi nei movimenti giusti per insidiare palamite, tunnidi e ricciole? O meglio, esiste un movimento giusto per questi pesci?

Quando si cala un artificiale in acqua un inchiku, necessario che il pescatore impari a percepirne i movimenti sulla canna e sul mulinello, per dominarne il nuoto e renderlo quindi maggiormente efficace.

di pelagiciLinchiku deve volteggiare in corrente, con loctopus in gomma che danza animato dalle jerkate, che devono essere molto soft e mai scomposte, e soprattutto devono accompagnare lartificiale durante tutte le fasi del movimento; fatto importante soprattutto se aumentiamo il ritmo per tentare di insidiare un predatore a mezzacqua che sta pattugliando velocemente quella porzione di mare. Creare situazioni di bando, o imprimere movimenti troppo bruschi, pu causare fastidiosi avviluppi dellassist sullinchiku stesso oppure sul leader rendendo inutile la calata. CAPIRE UNESCA I jig, e forse ancor di pi gli inchiku, hanno una idrodinamicit dovuta alla forma che in parte condiziona il ritmo delle animazioni, determinando un range di movimenti tipici di quellartificiale allinterno del quale lartificiale esprime meglio la sua capacit attrattiva e dove possiamo sbizzarrirci con personalizzazioni di movimento che giocano un ruolo fondamentale per portare lattacco del pesce di turno. Regole fisse non ce ne sono, ma la sensibilit del pescatore fondamentale per capire lumore dei pesci presenti e quindi regolarsi di conseguenza tenendo un ritmo frenetico o lento e cadenzato. Concetti non facilmente trasmissibili a parole, perch ogni luogo, ogni situazione ha una propria storia, e solo ore ed ore di esperienza in mare possono davvero indicarci cosa giusto fare. Schematizzare unazione di pesca con degli artificiali molto riduttivo, perch i motivi che separano uno strike da un rifiuto dellesca sono difficili da percepire, specialmente quando peschiamo lontano dal fondo, e sta alla nostra sensibilit, al senso dellacqua che ognuno di noi possiede la percezione di come approcciare allazione di pesca. Comunque tanto per dare qualche indicazione, bene ragionare sul fatto che lintelligenza dei pesci spesso sopravvalutata o meglio mal interpretata. Perch la vita dei pesci condizionata soprattutto dallistinto e dalle necessit biologiche piuttosto che dalle condizioni ambientali che, ad esempio, li fanno passare da uno stato di iper-attivit aggressiva ad una condizione di apatia totale, dandoci limpressione che le nostre esche abbiano perso ogni attrattiva.

JIGGING

ATTACCHI DA REAZIONE Linchiku non unesca imitativa e stimola il predatore per reazione. Pesci come le ricciole estive, o come le palamite, reagiscono ad animazioni veloci ad assetto variabile, e rifiutano la monotonia di jerkate lente e cadenzate che in inverno sembrano essere fruttuose. Ma allora, come regolarsi? Potremo adoperare diversi schemi; dopo aver calato linchiku sul fondo, inizieremo con delle jerkate lente, che andranno via via ad intensificarsi come ritmo e ampiezza, alternando intorno alla mezzacqua degli improvvisi stop, con successive ripartenze. Se un pelagico in zona, non esiter ad attaccare. Se questa soluzione non funziona, potremo optare per un recupero stile skipping lure dal profondo, ossia lavoreremo lartificiale alla massima velocit possibile, agendo solo di mulinello. Un deciso stop dopo circa 20/30 metri di recupero, obbligher il predone che non frena, a spalancare distinto le fauci ingoiando loctopus Ma attenzione ! La pesca dei pelagici avviene a vista e quindi occhio alle marcature sullecoscandaglio.

Palamita

L

di Laura Curtarelli

a Palamita un pesce che pu essere veramente definito, a pieno titolo, un pesce sportivo... il nuoto potente e veloce e le reazioni nervose e imprevedibili con cui combatte ne fanno una preda in grado di dare filo da torcere anche al pi esperto dei pescatori. E, come se non bastasse, la terribile dentatura mette a dura prova ogni terminale tanto da rendere incerta la sorte di ogni strike. Si pu insidiare in traina sottocosta o in drifting leggero e la sua pesca per molti appassionati un vero culto. Sebbene rappresenti una preda di valore non sempre tanto valore le viene riconosciuto in tavola e purtroppo a torto. Perch pur appartenendo alla famiglia degli sgombri, questo pesce ha carni molto chiare e delicate che, se sapute cucinare, potranno darci delle soddisfazioni notevoli. Questa volta proporremo una preparazione che abbiamo sperimentato con successo e che coniuga perfettamente semplicit di preparazione e autenticit di sapori.

al fornoCOSA SERVE Una teglia da forno Carta forno Alluminio in rotolo Padella antiaderente INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE Una palamita di circa 2 kg Aglio: 2 spicchi Patate: 4/5 di misura media Pinoli: un cucchiaio Olive nere: 15 Pomodorini: 10 Basilico: abbondante Vino bianco: un bicchiere Olio e.v.o. Sale e pepe LA PREPARAZIONE Nella padella antiaderente farete soffriggere l'aglio con abbondante olio; dopo aver levato gli spicchi d'aglio e ridotto le patate a rondelle sottili, le stuferete a fuoco vivo, con le olive i pinoli e il basilico, sfumando con mezzo bicchiere di vino, fino a met cottura. Dopo aver accuratamente pulito la palamita ne ricaverete 2 filetti che priverete della pelle e delle parti scure e che ridurrete a cubetti grossolani. Li metterete a marinare in una terrina con olio, il mezzo bicchiere di vino, sale e pepe per 30 minuti. Successivamente, dopo aver aggiustato di sale, pepe e olio, mescolerete accuratamente affinch il composto si amalgami in modo completo.

Adagerete un foglio di carta forno sulla teglia e vi verserete, in modo raccolto, le patate e i cubetti di pesce. Per garantire la dovuta umidit durante la cottura, distribuiremo in superficie i pomodorini tagliati a cubetti ; ricopriremo il tutto con un foglio di alluminio e raccoglieremo i bordi della carta forno in modo da creare una sorta di cartoccio e inforneremo a circa 180C per 20/30 minuti. A fine cottura le patate devono presentarsi quasi del tutto sfaldate, avvolgendo i cubetti di carne che dovranno rimanere morbidi e saporiti. Una buona bottiglia di bianco, magari un Vermentino di Gallura o una Falanghina del Sannio, valorizzeranno i sapori semplici di questo piatto. Buon appetito.

Angler : Domenico Craveli

Copertina parlante

Preda: Sciabola (Lepidopus caudatus) Peso : Kg. 3,4 Periodo di pesca : Giugno Ora della cattura : 10.30 Esca : inchiku mod . Shimano Bottom Ship 130gr Profondit : mt 140 Canna : Xzoga Taka ji 6312 Filo : Trecciato stren2 da 20Lbs Mulinello: Ryoga by Jigging Fondale : Misto Localit : Capo Vaticano

FOTO Fotocamera: Nikon D70 Esposizione: Manuale Modo di misurazione : Multi - Zona Obbiettivo : Nikkor 18/70 F/3.5-4.5G Lunghezza focale : 18 mm Dati di scatto: 1/250 sec F/16 Sensibilit: ISO 200


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