Comuni di
GRESSONEY SAINT JEAN & GABY
Committenti:
e-mail: [email protected]
Passage di Verger, n. 5 - 11100 AOSTATel./Fax : 0165 40322
Arch.: Edi VUILLERMOZ Geom.: Lino GRIMOD Tel.: 0165 26706411100 AOSTA
Via Kaolack, 13
Dott.GeologoStefano DE LEO
ord.ing.Aosta n.A-664Alberto GRIMOD
Ing.
Passage du Verger, 311100 AOSTA
Tel.: 0165 40322
Sig. VUILLERMOZ Edi
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
Aosta, agg. maggio 2016
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Premessa
Lo Studio di impatto ambientale (SIA) in oggetto è finalizzato alla Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA), secondo quanto disposto dalla legge regionale 18 giugno 1999, n. 14,
relativa al progetto di costruzione di un impianto idroelettrico sul torrente Lys nei comuni
di Gaby e di Gressoney-Saint-Jean (Ao). Lo studio di impatto ambientale originale fu redatto
in risposta alla lettera del 19/3/2008 del Servizio gestione risorse e demanio idrico della
Regione Autonoma Valle d’Aosta nella quale veniva richiesto di presentare antro 15 mesi la
relazione di compatibilità della derivazione con gli obiettivi fissati dal PTA, il progetto
preliminare e relativo studio di impatto ambientale e la richiesta di valutazione di impatto
ambientale. A seguito del sopralluogo effettuato in sede di V.I.A. e di alcune modifiche al
progetto, oltre agli accordi intervenuti col Comune di Gressoney-Saint-Jean, lo studio è stato
integrato e redatto in conformità alla lettera del 24/11/2014 prot. 9810/TA dell’Assessorato
Territorio e Ambiente.
Siccome la relazione di compatibilità ha richiesto una fase di monitoraggio sul corso d’acqua,
finalizzato alla valutazione di compatibilità col PTA, della durata di oltre un anno, si ritiene
che lo studio di impatto ambientale abbia avuto inizio dalla data della lettera succitata
sebbene la richiesta di Valutazione di impatto ambientale non sia stata formalmente
presentata; la presentazione della richiesta alla data attuale, seguente al 30/6/2009 data di
approvazione della L.R. 12/2009, comporterebbe di fatto la richiesta di verifica di
assoggettabilità, ai sensi dell’art. 17 della l.r. 12/09, in quanto il progetto riguarda un
impianto per la produzione idroelettrica con potenza installata maggiore di 100 kW – lettera
l del comma 2 dell’allegato B -.
Si ritiene che la lettera del Servizio gestione risorse e demanio idrico sopracitata sostituisca di
fatto la verifica di assoggettabilità e pertanto si produce lo Studio di Impatto ambientale i cui
contenuti sono comunque verificati e redatti in coerenza anche con l’allegato H della l.r.
12/09. Rimane comunque valida la lettera citata del 24/11/2014 nella quale è definita la
procedura da seguire.
L’intestatario della domanda, a seguito della richiesta di voltura, risulta essere il sig. Edi
Vuillermoz, fraz. Ladret, 20 11010 Roisan (Ao).
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Si fa presente che è stata definita una convenzione col Comune di Gressoney-Saint-Jean,
formalizzata con delibera di C.C. n. 6 del 20/1/2011 nella quale il Comune sancisce l’accordo
sull’iniziativa e trae rilevante beneficio dalla realizzazione dello stesso, come evidenziato
anche nell’articolo esposto di seguito..
, Secondo quanto indicato all'articolo 10 della legge e nell'allegato A “Industria energetica”
(lett. i- impianti per la produzione di energia idroelettrica, oltre i 220 Kw) l’opera risulta
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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soggetta a procedura di V.I.A. ordinaria. L’impianto, infatti, avrà una produzione media di
circa 805 kW.
Lo studio di impatto relativo al progetto è stato redatto conformemente all’articolo 11 della
stessa legge e della circolare della Direzione dell’Ambiente dell’Assessorato Opere Pubbliche
del 22.12.1999 riguardante i contenuti degli studi di Impatto Ambientale oltre all’allegato H
della legge regionale 12/09.
In ragione dell’interdisciplinarietà delle tematiche trattate, lo studio è stato condotto
congiuntamente dall’ing. Alberto Grimod (coordinamento, aspetti paesaggistici e generali),
dal dr. geol. Stefano De Leo (aspetti geologici e geotecnici), dallo studio EAULOGIE di Aosta
in collaborazione con lo studio AQUAPROGRAM srl di Vicenza (analisi ambientali,
compatibilità col PTA e analisi della fauna ittica).
Lo studio di impatto ambientale è costituito dai seguenti elaborati:
S01 Studio di impatto ambientale – relazione -
S02 Planimetria di progetto su base catastale
S03 Uso del suolo
S04 Bacino sotteso
S05 Sezioni trasversali con indicazioni dei livelli di magra, ordinaria e di massima piena
S06 Analisi ambientale e compatibilità col PTA
S07 Piano di gestione e manutenzione
S08 Relazione idrologica
S09 Relazione impatto acustico
S10 Relazione di sintesi
S11 Documentazione fotografica
S12 Ambiti inedificabili ai sensi della lr 11/98
Lo studio è stato effettuato sul progetto delle opere composto dai seguenti elaborati
PD01 Corografia 1:5000
PD02 Planimetria di rilievo 1:1000
PD03 Planimetria di rilievo 1:1000
PD04 Planimetria di progetto 1:2000
PD05 Planimetria di dettaglio e sezioni schematiche 1:500/1:100
PD06 Profilo longitudinale 1:1000/1:1000
PD07 Sezioni trasversali 1:100
PD08 Opere di presa e dissabbiatore
Planimetria generale - 1:200
PD09 Opere di presa e dissabbiatore
Sezioni trasversali - 1:200
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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PD10 Opere di presa e dissabbiatore
Pianta e sezioni - 1:100
PD11 Centrale – Pianta e sezioni 1:100
PD12 Attraversamento Torrente Forkobach V.D.
PD13 Particolari 1:20
REL Relazione tecnico descrittiva.
DOC Documentazione fotografica.
REG Relazione geologica, geotecnica.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
1.1 Descrizione dell’ambiente nel quale il progetto si inserisce
Il progetto riguarda la realizzazione di un impianto idroelettrico, composto da opere
di derivazione di acqua, da condotta forzata e da centralina di produzione, localizzato
lungo il torrente Lys tra le località Possag del comune di Gressoney-Saint-Jean a
quota 1263.20 m. slm e la località Pont Trenta del comune di Gaby a quota 1158 m.
slm.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Il PTP colloca l’intero sviluppo lineare oggetto di studio a cavallo e a confine tra la
parte più alta e settentrionale dell’Unità Locale n. 29 (Basso Lys, da Gaby a Perloz) e
la parte più meridionale dell’Unità Locale n. 30 (Gressoney Saint Jean, Monte Rosa).
Ad un livello di scala esteso rispetto all’ampiezza delle un’Unità Locale,
comprendendo quale ambito di osservazione l’intera vallata del Lys, l’area in oggetto
è collocata in un settore territoriale che basa la sua caratterizzazione sul rapporto
strutturale tra il massiccio del Monte Rosa ed il sistema di insediamenti che
punteggiano il primo tratto di valle e che può essere intesa come sede storica di un
modello insediativo autonomo e particolare (il modello walser), attualmente
caratterizzata dalla presenza di importanti stazioni turistiche. Possono essere
individuanti come elementi nodali e strutturanti il complesso d’alta quota del Monte
Rosa, i due sistemi insediati principali e localizzati nella testata del fondovalle
antropizzato del Lys (Gressoney Saint Jean e Gressoney la Trinitè), l’abitato di Gaby
inteso come ulteriore centro turistico, sviluppato a sua volta intorno a tre
agglomerati storici posti sul conoide di confluenza del torrente Niel nel Lys, e il centro
abitato di Pont Saint Martin quale nodo di riferimento nella valle centrale a scala
regionale.
L’intervento in oggetto comprende una fascia di territorio estesa tra l’opera di presa,
collocata a monte del ponte di Onder Possag, e la centrale interrata, posta a valle, a
sud dell’abitato di Pont Trenta. Ad un livello di scala più ravvicinato questa porzione
di territorio si colloca nella fascia fluviale di fondovalle della media vallata del Lys
posta tra strettoie caratterizzanti (Pont Trenta) e con una piana attraversata da
divagazioni torrentizie, versanti scoscesi ed in parte boscati in condizioni di buona
naturalità. L’ Unità di Paesaggio che si identifica come prevalente è quella identificata
come VD – tratto di valle a sviluppo discontinuo (Pont Trenta, Lommatto, Bosmatto)
che comprende, quali componenti caratterizzanti:
a - Lys con tratti di fascia golenale;
b - intervalli boscati;
c - piane prative attraversate dal fiume (Onderpossas, Ondertschossil, Steina,
Bosmatto);
d - Hameaux walser diffusi con specifiche pertineze prative e di macchie alberate
(Mettie, Bode, Lommatto, Bosmatto)
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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e – gola di Pont Trenta con insediamenti storici lungo strada (Gattinery, Boury,
Sappill, Eschlejo-Blatto, Trino);
L’intero intervento si colloca quasi tutto nella fascia di terreno che sta tra la Strada
Regionale n. 44 e la sponda del torrente Lys. A partire dal tratto che precede il ponte
sul Lys nell’abitato di Eschlejo la condotta raggiunge la centrale interrata, in un tratto
di lunghezza poco superiore ai quattrocento metri, lungo un tracciato sempre
parallelo alla sponda destra ma non più compreso tra corso d’acqua e Strada
Regionale.
L’intero intervento si colloca entro il Sistema Ambientale Fluviale (art. 14 e 35 delle
NTA del PTP) e lambisce, passando sul lato opposto della strada regionale e senza
interessare ambiti compresi nella perimetrazione, un‘Area di specifico interesse
paesaggistico individuata nell’intorno all’abitato di Eschlejo (codice P44) a monte
della strada. In prossimità del tracciato della condotta sono individuati un Bene
culturale di rilevanza minore (la Cappella di Trino, codice C167) e tre Agglomerati di
interesse storico, artistico, documentario e ambientale classificati come Hameaux
(Eischtersch Hus, Blatto ed Eschlejo). A nord ed a monte della Centrale interrata,
collocata in Comune di Gaby, si trova l’abitato, anch’esso classificato come i
precedenti, di Pont Trenta in cui è identificato un altro Bene culturale di rilevanza
minore (Ponte di Pont Trenta, codice C150 ). La Strada Regionale n. 44 è individuata
come asse di Viabilità Principale.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La cartografia relativa ai vincoli paesaggistici (Tavola 2 del PTP, scala 1 : 100.000)
individua nella fascia in oggetto, comprendendola tutta, il vincolo dei territori
contermini ai fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico
delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici approvato con Regio
decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde per una fascia di 150 metri
ciascuna per il torrente Lys e per il torrente Forca che confluisce nel Lys all’altezza
dell’abitato di Pont Trenta. Si evidenzia poi, discontinuamente per il tratto in oggetto,
il vincolo relativo ai territori coperti da foreste o boschi.
Opera di presa
Centrale
interrata
Eischtersch
Hus
Trino
Blatto
Eschlej
o
Pont
Trenta
Torrente Lys
SR n. 44
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La cartografia relativa alla pericolosità geologica ed idraulica (Tavola 4 del PTP, scala
1:100.000) individua nella fascia in oggetto, coerentemente a quanto riaffermato con
più precisione nelle cartografie relative agli ambiti inedificabili, un’alternanza di aree
diffusamente dissestate a livello di pericolosità molto alta (color rosso), di aree
soggette a pericolosità localmente elevata (colore arancione), di aree soggette a
modesta instabilità (color verde chiaro) ed aree che non presentano problemi
particolari (color verde).
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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ASPETTI GEOLOGICI E IDROGEOLOGICI
Metodologia e fonti
Per la redazione del presente studio sono stati effettuati una serie di sopralluoghi sul
terreno durante il periodo primavera 2008-estate 2009, lungo il tracciato della
condotta e nelle aree significativamente prossime.
Si è quindi provveduto all'osservazione stereoscopica di foto aeree e delle ortofoto.
Le informazioni così ottenute sono state completate con dati dell'archivio personale,
con elementi ricavati dalla base topografica della Carta Regionale della Valle d'Aosta
in scala 1:5.000 e con le indicazioni fornite dalla popolazione locale.
Per quanto riguarda la cartografia geologica di base, per tale area è possibile fare
riferimento, alla Carte géologique de la Vallée d’Aoste di G. Elter alla scala 1:100.000
(ed. S.e.l.c.a 1987). L’area è stata inoltre oggetto dei rilievi personalmente eseguiti
nel quadro dello studio per la relazione degli ambiti inedificabili per frana e
inondazione.
Per quanto concerne i vincoli geologici esistenti, per tale area è possibile fare
riferimento allo Studio per la delimitazione degli ambiti inedificabili ai sensi della L.R.
11/1998 da me stesso redatto relativamente ai vincoli per frana e inondazione
(approvazione del 2003), mentre per le valanghe lo studio è stato eseguito dal Dr.
For. Enrico Ceriani.
Inquadramento tettonico
L’area si colloca all’interno della Zona Sesia-Lanzo, che risulta suddivisa da un
contatto tettonico in un “elemento inferiore”, costituito dal Complesso dei Micascisti
Eclogitici e da quello degli Gneiss Minuti e in un “elemento superiore”, costituito
dalla Seconda Zona Diorito-Kinzigitica. In particolare, il tratto di valle interessato dal
tracciato è scolpito in quest’ultima formazione.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Caratteristiche geomorfologiche e litologiche
Caratteristiche geomorfologiche
L’area in esame si pone sul fondovalle della valle del Lys, in una fascia compresa tra
quota 1260 m s.l.m. e 1170 m s.l.m. ca. Il modellamento è legato in primo luogo
all’azione glaciale, che ne ha determinato la morfologia nelle sue linee principali,
generando terrazzamenti lungo i versanti, speso scolpiti in roccia, con presenza di
dossi e rocce montonate. Queste forme hanno subito il rimodellamento da parte
degli altri agenti morfogenetici quali la gravità, cui si deve la formazione di estesi
accumuli detritici e di frana che caratterizzano il piede del versante destro, e le acque
superficiali, in grado di modificare periodicamente l’andamento dell’alveo del Lys nel
tratto a monte di Trino, e alle quali si deve la formazione della gola rocciosa che
caratterizza il tratto a valle di questo punto.
Più nel dettaglio, è possibile suddividere il tracciato in tre tratti morfologicamente
omogenei.
Tratto Opera di presa-Trino: le opere interessano un tratto di fondovalle a
modellamento torrentizio piuttosto ampio, fortemente modificato e seguito degli
eventi alluvionali del 1993 e, soprattutto, del 2000, nel corso del quale il Lys ha
esondato su gran parte del fondovalle, interessando in più punti la strada regionale
che corre sul fianco destro (vedi paragrafo dissesti). A seguito di tali eventi sono stati
eseguiti importanti interventi idraulici di regimazione, in parte ancora da completare
(nuovo ponte in loc. Onder-Possag al posto degli attuali attraversamenti provvisori di
Possag e Trino-depuratore), con formazione di un alveo di piena ordinaria e di un
alveo “golenale” prevalentemente prativo, occupato dal Lys soltanto durante gli
eventi di piena più gravosi. Il dissabbiatore in progetto verrà realizzato nell’area
“golenale” sulla destra del corso d’acqua e la condotta che da esso prende origine
correrà al margine dell’alveo di piena fino a Schuel HusTrino, dove si porta nel
ristretto lembo di piana lungo la strada regionale risparmiato dall’evento del 2000,
lungo il quale raggiunge la chiusura di questo settore di piana alluvionale, presso il
ponte provvisorio per l’area del depuratore.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Tratto Trino-Eschlejo: a valle di Trino il fondovalle si restringe, compreso tra le ampie
conoidi detritiche di Soago e l’accumulo di paleofrana a grandi blocchi di Blatto. La
condotta corre in questo tratto lungo la sponda destra seguendo il corso del vecchio
canale della segheria, a valle del muro di sostegno della strada regionale, aggirando i
grandi massi della paleofrana. L’alveo si approfondisce progressivamente: poco a
valle della vecchia segheria esso presenta un tratto interessato sulla destra da
erosione spondale, che ha parzialmente scalzato la fondazione del muro di sostegno
della strada regionale e scoperto le tubazioni che correvano al suo piede. In questo
tratto si rende necessario appoggiare la condotta sopra una muratura di rincalzo da
realizzare a partire dell’alveo torrentizio, che potrà in tal modo anche proteggere le
strutture esistenti, che attualmente sono fortemente vulnerabili. A valle la sponda
diventa rocciosa e la condotta può validamente appoggiarsi sullo stretto ripiano
lapideo sotto le case di Blatto, oltre le quali la valle si allarga leggermente e consente
di passare subito a valle della strada in terreni prativi poco acclivi fino a Tanno, dove
inizia la gola rocciosa, sempre più profonda e ripida proseguendo verso valle. In
questo tratto la condotta, per non impegnare la strada, deve correre subito a valle
della stessa, ancorata al ripido fianco roccioso della gola. Data la presenza di due
piccoli impluvi che solcano il versante presso Tanno e circa 200 metri più a valle, è
stata necessaria, per la realizzazione della strada di intervenire con ponti dalla volta
in pietra, in corrispondenza ai quali anche la tubazione dell’acquedotto di Gaby,
normalmente interrata sotto la sede viabile, passa a valle, “staffata” alle spalle del
ponte, mentre la condotta in progetto dovrà poggiare su una struttura autonoma
(trave in c.a. o acciaio reticolare) ancorata alla roccia ai due lati dell’impluvio.
Tratto Eschlejo-Centrale di Pont Trentaz : L’ultimo tratto percorre un settore meno
acclive, sui terreni glaciali a valle di Eschlejo, e poi sulla conoide del T. Forko, in
terreno prevalentemente a prato dove sono presenti grandi massi, spesso di
dimensioni ciclopiche.
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Caratteristiche litologiche
I terreni di copertura presenti in zona sono rappresentati principalmente da
depositi alluvionali nel primo tratto del percorso. Successivamente divengono
prevalenti i depositi di paleofrana a grandi massi e quindi il substrato roccioso di
micascisti e gneiss, a tratti coperto da sottili coltri eluvio-colluviali e detritiche o
ancora da grossi blocchi lapidei.
Il substrato roccioso si presenta piuttosto massiccio e tenace, con bancate a giacitura
ondulata e poco acclive, prevalentemente immergente SE.
Caratteristiche idrogeologiche
Soltanto nel primo tratto è possibile l’interferenza dei lavori in progetto con la falda
di subalveo del Lys. Si segnala la presenza (vedi tavola geomorfologica), al piede del
versante destro di fronte a Ober Possag, del pozzo di captazione della falda che
alimenta la vasca dell’acquedotto di Gaby. Tale vasca è posta sul bordo del torrente a
valle della sede viabile della strada regionale. Il pozzo si pone a monte della traversa
di presa e con quota di soggiacenza della falda posta al di sopra di quella dell’alveo in
questo punto, per cui si può escludere la possibilità di interferenza dell’opera in
progetto che la falda che alimenta il pozzo, proveniente dal versante (ricco di acque
nel settore a monte) o dal Lys nel settore a monte dell’opera di presa.
Sensibilità geologica dei siti e rischi naturali
Il tracciato della condotta percorre nel primo tratto, fino all’altezza di Blatto, un
settore ad elevata sensibilità geologica, in quanto caratterizzato come abbiamo visto
da un’attiva dinamica del Lys, attualmente limitata grazie agli interventi realizzati a
seguito dell’evento alluvionale del 2000, che fino ad ora hanno mostrato una buona
efficacia nei successivi eventi di piena. A valle di Blatto il tracciato prescelto, che
tende a minimizzare l’impatto paesaggistico e l’interferenza con la viabilità, va
incontro inevitabilmente a difficoltà di ordine geologico-tecnico per la necessità di
posare e ancorare la condotta lungo un pendio a tratti fortemente acclive ma al
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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riparo dai dissesti di carattere gravitativo (caduta massi) che possono interessare il
versante.
Fattori di pressione
Per la determinazione delle portate derivabili (Qdisponibili) dall’impianto idroelettrico
oggetto del presente studio si è proceduto ad una verifica accurata della presenza di
altre derivazioni o prelievi preesistenti che insistono sull’asta a monte della sezione di
chiusura di Possag.
E’ stata pertanto effettuata una ricerca presso l’Ufficio Acque della Regione
Autonoma Valle d’Aosta dalla quale è emersa, considerata la notevole dimensione
del bacino in esame, l’esistenza di numerose concessioni sia a carattere irriguo che
idroelettrico. Si è potuto constatare però che soltanto due di esse (vedi schema
seguente) risultano significative ai fini del calcolo delle portate disponibili in quanto
prevedono lo scarico dell’acqua prelevata a valle dell’opera di presa dell’impianto in
progetto.
Le due concessioni cui si fa riferimento sono le seguenti:
Richiedente Località Caratteristiche
derivazione m3/sec
C.V.A. Bieltschocke Prelievo a scopo idroelettrico max 7
diretto alla centrale di Zuino (Gaby) medio 4
LAURENT Loobach Prelievo a scopo irriguo 0,083
Ferdinando e altri
Si fa presente che l’opera di presa segnalata sul T. Loobach risulta attualmente
dismessa e che il Consorzio cui essa appartiene non l’ha più segnalata agli uffici
regionali fra quelle in uso. Va sottolineato comunque che tale prelievo, anche se
attivo, avrebbe riguardato i soli mesi compresi tra Maggio e Settembre, cioè il
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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periodo durante il quale le portate derivabili dall’impianto in progetto sono molto
abbondanti.
Altro elemento di pressione da considerare, al quale si fa riferimento anche
nell’analisi ambientale, è dato dalla presenza del depuratore intercomunale posto
all’interno del tratto sotteso dalla derivazione. Il depuratore non è ancora in funzione
ed il collettore scarica nel Lys i liquami raccolti provocando un peggioramento della
qualità dell’acqua nel tratto di torrente successivo. La relazione di analisi ambientale
tratta in modo specifico l’argomento proponendo tra l’altro un monitoraggio,
concordato con gli uffici regionali, per verificare la qualità dell’acqua
successivamente all’entrata in funzione del depuratore che si presume possa
avvenire nel prossimo inverno.
1.2 Illustrazione dei vincoli territoriali ed ambientali e verifica della compatibilità
dell’intervento con la pianificazione territoriale ed ambientale
D.Lgs. 29/10/1999 n. 490
L’intervento in oggetto s’inserisce in una zona sottoposta ai vincoli definiti dall’art.
146 del D.Lgs. 29/10/1999 n. 490 in quanto:
rientra nella fascia di 150 metri dalle sponde del torrente Lys;
rientra in parte in territorio coperto da boschi e foreste.
Dovrà pertanto essere acquisita l’autorizzazione dell’ufficio Tutela del paesaggio della
Assessorato alla Cultura della Regione Valle d’Aosta.
Regio Decreto 30/12/1923 n. 3267 “Vincolo idrogeologico”
La zona d’intervento è compresa nelle aree soggette al vincolo idrogeologico di cui al
regio Decreto 3267/23, quindi dovrà essere acquisita l’autorizzazione da parte della
Direzione Foreste dell’Assessorato Agricoltura, Risorse Naturali e Protezione Civile.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Piano territoriale paesistico (PTP)
Il PTP è uno strumento paesaggistico territoriale a scala regionale approvato con
Legge Regionale n. 13 del 10/4/98.
La piena attuazione dello strumento si avrà con l’adeguamento dei piani regolatori
comunali che dovranno recepirne le direttive e gli indirizzi contenuti nelle tavole e
soprattutto nelle Norme di attuazione.
Sino ad allora gli interventi sul territorio devono essere coerenti con le norme cogenti
del PTP.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La tabella successiva è finalizzata al confronto tra norma cogenti e intervento
proposto.
Tab. norme cogenti PTP.
Norma Contenuto Analisi
Art. 21, c. 1, lett. b Sezioni trasversali delle strade
Non si tratta di opera stradale
Art. 25, c. 7 Strumenti urbanistici di dettaglio Non sono previsti PUD relativi a ristrutturazione urbanistica o a nuovo insediamneto
Art. 33, c.1, lett. a Divieto di eseguire intagli
L’altezza di scavo prevista è compatibile con la struttura dei terreni interessati, Si veda perizia geologica-geotecnica.
Art. 33, c.1, lett. b Muri di sostegno senza drenaggi
Non sono previsti muri di sostegno.
Art. 33, c.1, lett. c Demolire edifici aventi funzioni di sostegno
Non è prevista la demolizione di edifici
Art. 33, c.1, lett. d Regime idrogeologico dei rivi montani
Le opere di presa non determineranno una deviazione del torrente Lys e non ne restringerà l’alveo. Si veda relazione idrologica
Art. 33, c.1, lett. e Adduzione al suolo di falde freatiche Non sono previste adduzioni al suolo di acque della falda freatica, che non sarà comunque interessata dallo scavo.
Art. 33, c.1, lett. f Divieto di disperdere nel sottosuolo acque d’uso domestico
Non sono previsti deversamenti di acque di uso domestico
Art. 33, c.1, lett. g Impermeabilizzare … Sarà prevista una rete di canali e tubazioni per lo scarico in ruscelli esistenti le acque di superficie
Art. 33, c. 3 Terreni sede di frane Si veda perizia geologica
Art. 33, c. 4 DM 11.3.88 Le perizie geologica e geotecnica sono allegate al progetto
Art. 34, c. 5 Cave L’area non è mai stata utilizzata come cava
Art. 35, c. 1 Terreni a rischio inondazione Si veda perizia idrogeologica.
Art. 37, c. 3 Beni culturali Non sono interessati beni culturali puntuali.
Art. 38, c. 1,2,3,4 Siti d’interesse naturalistico L’area non è individuata quale sito di interesse naturalistico
Art. 40, c. 1, lett. a,b,c,d Aree di cui alle L. 1497/39 e 1089/39 L’area non è individuata nella perimetrazione e negli elenchi di cui alle leggi 1089/39 e 1497/39
Art. 40, c. 3 Aree archeologiche L’area non è individuata quale sito di interesse archeologico
D’altro canto le prescrizioni e gli indirizzi del PTP perseguono nel loro insieme
l’obiettivo di assicurare uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il diritto di tutti a
fruire, con pari possibilità, delle risorse del territorio. Le prescrizioni e gli indirizzi
aventi rilevanza paesistica perseguono altresì l’obiettivo di tutelare e valorizzare
l’identità del paesaggio, di renderne evidenti e fruibili i valori e di assicurare la stabilità
ecologica.
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Il PTP inoltre persegue la diversificazione delle fonti energetiche, nonché la
riqualificazione funzionale ed il completamento delle reti di distribuzione dell’energia;
la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di approvvigionamento e distribuzione
dell’acqua per consumi umani; la riorganizzazione, il potenziamento e il controllo delle
reti degli scarichi idrici civili e assimilabili; la definizione di indirizzi e cautele per
l’individuazione delle aree idonee all’insediamento di discariche controllate di rifiuti
solidi urbani, speciali, tossici e nocivi, nonché per la localizzazione degli impianti di
diffusione radio e televisiva; il PTP persegue altresì la razionalizzazione delle
concessioni in atto.
Per la riattivazione, il potenziamento e la costruzione di piccoli e medi impianti
idroelettrici e l’incentivazione all’autoproduzione di energia idroelettrica non è
consentita la realizzazione di tali interventi nei siti in cui, in relazione ai caratteri
tipologici delle centrali, possano verificarsi:
- consistenti modificazioni idrografiche per la derivazione di corsi d’acqua, fermo
restando in ogni caso il rispetto dei deflussi minimi vitali stabiliti da provvedimenti
regionali;
- rumori e disturbi all’ambiente provocati da macchine idrauliche e elettriche;
- degrado del paesaggio per tralicci, cavi di alta tensione, condotte forzate;
- incrementi della temperatura dell’acqua con conseguenze negative per la flora e la
fauna acquatica;
Il progetto è da ritenersi pertanto coerente con gli indirizzi di settore del PTP e non in
contrasto con le norme cogenti.
Piano regolatore generale comunale
Le opere di presa rientrano in Z.T.O. (Zona Territoriale Omogenea) E, agricola, nei
P.R.G. del Comune di Gressoney Saint Jean. Tale zona, ai sensi delle Norme Tecniche di
Attuazione del Piano, delimita le parti di territorio destinate ad usi agricoli, pastorali e
forestali. La centralina rientra in zona Eb, e in piccola parte in zona Ea del PRGC di
Gaby.
Dall’analisi della normativa si ritiene che l’intervento proposto possa essere dichiarato
di interesse generale e pertanto coerente con l’attuale strumento urbanistico.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
19
La zonizzazione e la normativa scontano evidentemente la vetustà dello strumento di
pianificazione comunale, che non tiene conto della modifica del corso del torrente Lys
in seguito all’alluvione del 2000 (per quanto concerne Gressoney Saint Jean) e che,
infatti, sono in corso di adeguamento al PTP e alla legge regionale 11/98; il piano
peraltro non prende in considerazione strutture per la produzione di energia e non
tiene conto ancora degli indirizzi del PTP.
La realizzabilità delle opere per quanto attiene gli aspetti di pianificazione urbanistica è
peraltro assicurata da quanto indicato nell’art. 12 comma 7 del Decreto Legislativo 29
dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione
dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”
che recita: “gli impianti di produzione di energia elettrica di cui all’art. 2, comma 1, lett
b) e c) (centrali idroelettriche] possono essere ubicati anche in zone classificate agricole
dai vigenti piani urbanistici”.
Estratto PRGC Gaby: in rosso ubicazione della centrale e tratto terminale della condotta
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Estratto PRGC Gressoney – Saint –Jean: in rosso ubicazione della zona di presa e tratto condotta
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Ambiti inedificabili ai sensi della lr 11/98:
Per quanto riguarda i dissesti e i conseguenti vincoli sul territorio (ambiti inedificabili)
si segnala quanto segue.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per frana (art. 35 - L.R. 11/1998 e
succ. mod.; vedi Stralcio cartografie Ambiti), il tracciato risulta ricadere
prevalentemente in aree con vincolo F2 (aree dissestate media pericolosità) in
quanto potenzialmente a rischio di caduta massi a carattere sporadico e, in minor
misura, poste su conoidi attivi (Broch, Forkobach) . I fenomeni sono più probabili nel
tratto tra Blatto e Tanno, dove si segnala la caduta di un blocco (1 mc ca.) che ha
interessato la strada regionale nel 1990 (vedi tav. geomorfologica). Il regime di
vincolo evidenziato richiederà di produrre uno “studio di compatibilità con lo stato di
dissesto”, che sarà oggetto di valutazione da parte del competente ufficio regionale.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per inondazione (art. 36 - L.R.
11/1998 e succ. mod.) le opere in progetto ricadono in fascia A e B (elevata e media
pericolosità) nel tratto iniziale del tracciato, che, per la natura degli interventi, ricade
inevitabilmente nell’alveo del Lys e nei settori ad esso immediatamente adiacenti.
Nel tratto terminale, esclusa la centrale, le opere in progetto insistono in Fascia A
(alveo del Forkobach) e in fascia Ic con analogo vincolo in relazione alle potenzialità di
dissesto della relativa conoide. Notiamo in tal senso che la posizione della centrale
risulta defilata dai fenomeni, che interessano prevalentemente l’asse del cono,
incassato di alcuni metri rispetto ai settori adiacenti, e che per essa non si segnalano
notizie o evidenze di significativi fenomeni recenti. Anche rispetto a tale vincolo sarà
necessario produrre uno “studio di compatibilità con lo stato di dissesto”, che sarà
oggetto di valutazione da parte del competente ufficio regionale.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per valanga (art. 37 - L.R.
11/1998 e succ. mod.) il tracciato risulta localmente interessato dai fenomeni. L’area
dell’opera di presa si pone al margine della valanga di Broch (Vb) mentre il tracciato
attraversa la “fascia verde” V3 della valanga di Schuel–Hus, la “fascia gialla” V2 di
quella di Bedemie e la valanga Vb del Forkobach. Notiamo che per la loro tipologia le
opere in previsione, in massima parte interrate, risultano scarsamente vulnerabili ai
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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fenomeni valanghivi che le interessano nelle loro parti più distali di accumulo delle
masse nevose, ormai prive di capacità erosiva.
Anche in relazione a questo tipo di vincolo sarà necessario ottenere il parere
favorevole della struttura regionale competente, sulla base di uno specifico studio di
“interferenza valanghiva”.
1.3 descrizione delle caratteristiche del progetto e delle esigenze di utilizzazione del
territorio durante le fasi di costruzione e di funzionamento
1.3.1 Caratteristiche del progetto
L’ impianto per la produzione di energia idroelettrica è composto da opere di presa o
derivazione, condotta forzata, centralina di produzione dell’energia.
Opere di presa
L’infrastruttura principale a servizio dell’opera di presa è costituita dalla vasca
dissabbiatrice che è necessaria per garantire l’immissione di acqua priva di parti
solide nella condotta forzata.
L’opera è stata dimensionata in funzione del significativo apporto di acqua che si
verificherà nel mese di giugno (circa 4,000 mc/sec.), e permetterà il sedimento delle
parti solide, ghiaia e sabbia sul fondo della vasca; la collocazione del manufatto è
finalizzata alla minimizzazione dell’impatto paesaggistico e alla volontà di non inserire
un ostacolo al deflusso delle acque in occasione di un’eventuale esondazione del Lys.
La vasca è stata pertanto mantenuta completamente interrata e alla maggior
distanza possibile dal letto del torrente, compatibilmente con la presenza della strada
regionale.
La morfologia della zona compresa tra il Lys e la strada regionale non sarà quindi
modificata ed il manufatto non interferirà con il ponte-guado presente, che collega la
strada regionale col nucleo di Tschoarde.
E’ stata posta una particolare attenzione, con un doppio canale di scarico, per
garantire l’immediata reimmissione dell’acqua nel Lys in caso di chiusura
dell’impianto. L’automazione delle paratoie permetterà inoltre un controllo a
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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distanza con evidenti vantaggi in caso di malfunzionamento o di eventi che dovessero
richiedere l’immediata chiusura dell’adduzione.
La conformazione della soglia di fondo dovrà permettere di operare un prelievo
mirato garantendo un continuo rilascio del quantitativo di acqua necessaria ad
assicurare la possibilità di risalita dell’ittiofauna; la paratoia sul canale di carico
permetterà inoltre di regolare con precisione il rilascio del minimo deflusso vitale.
L’opera di presa realizzata in tal modo permetterà di non operare modifiche sul
profilo del Lys al fine di non creare sacche o determinare invasi di volumi solidi che
necessiterebbero di uno smaltimento periodico e di un monitoraggio nel tempo.
La trappola di presa avrà un fondo, in pendenza, a quota più bassa rispetto al letto
del torrente di cm 45 e convoglierà l’acqua, attraverso un canale di carico, nel
dissabbiatore, totalmente interrato localizzato tra il torrente e la strada regionale ad
una distanza minima dal torrente di m. 11.00. Il canale di carico sarà dotato di una
paratoia a settore che avrà la duplice funzione di reimmettere immediatamente
l’acqua nel torrente in caso di manutenzione del dissabbiatore e di regolare il
prelievo in modo da garantire ulteriormente il deflusso minimo vitale.
La trappola di presa sarà costituita da un canale in c.a. con spallette di spessore di cm
60 e fondo in c.a. eventualmente protetto contro l’azione erosiva da una lamiera in
acciaio. A livello del letto del torrente saranno posizionate travi in acciaio
opportunamente dimensionate in modo che i trovanti con diametro maggiore di
10/12 cm non entrino nel canale di carico.
Tratto del Lys a valle della confluenza del Loo, nel punto di derivazione a quota 1262 m. slm. Immagine primaverile.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Stessa zona nella stagione estiva; è evidente la briglia esistente a quota di derivazione
Il canale di carico, che dalla paratoia in avanti sarà interrato, addurrà l’acqua nello
sghiaiatore, il cui fondo a “ventaglio” permetterà l’accumulo del materiale più
grossolano (ghiaia e sabbione) nella parte sinistra in direzione del canale di scarico.
L’acqua attraverso le paratoie poste a quota 1262.00 m. slm sarà immessa nel
dissabbiatore e sarà liberata anche dal materiale di granulometria inferiore (sabbia)
attraverso la lamiera forata in acciaio e due canali di decantazione; dopodiché sarà
immessa nella condotta forzata in acciaio del diametro di mm. 1200.
La vasca dissabbiatrice sarà realizzata in modo tale da essere agevolmente lavata e
liberata dal materiale solido attraverso l’apertura delle paratoie a quota 1262.40 m.
slm e di quelle d’immissione nel canale di scarico a quota 1261.30 m. slm.
Saranno utilizzate paratoie motorizzate controllabili a distanza.
La vasca dissabbiatrice sarà realizzata in c.a., completamente interrata, e sarà
realizzata in modo tale da non costituire ostacolo ad un’eventuale esondazione del
Lys. Non è prevista una vasca d’accumulo o di riserva.
Il canale adduttore convoglia l’acqua nello sghiaiatore, dove vengono decantati i
materiali più grossolani, prima di entrare nel dissabbiatore.
E' assolutamente indispensabile la costruzione di uno sghiaiatore e di un
dissabbiatore che garantiscano l’ eliminazione delle impurità presenti nelle acque che
potrebbero pregiudicare il buon funzionamento dell'impianto stesso.
Sia lo sghiaiatore sia il dissabbiatore ed i loro annessi sono completamente interrati,
seguendo l’andamento altimetrico del terreno.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Per motivi di sicurezza lo scarico di fondo dei manufatti è previsto a cielo aperto.
Lo sghiaiatore ha le dimensioni di mt. 11,50 x 6,60, pari a mq. 75,90, per un’altezza
media d’acqua di mt. 1,60, con il fondo a gradoni, a partire dal punto più basso al
livello dello scarico ( h = 1,70 ) ad h = 1,20 delle entrate nel dissabbiatore.
Lo sghiaiatore è autopulente; il flusso stesso dell’acqua che scorre sul suo fondo con
pendenza di circa l’1% è sufficiente a garantire l’evacuazione del materiale che si
deposita.
L’acqua, tramite tre paratoie di regolazione , passa nel dissabbiatore che è del tipo a
serpentina, costituito da tre vasche in modo da ridurre il più possibile la velocità
dell'acqua, consentendone il deposito, per gravità, delle sostanze e del limo in
sospensione, con fondo a scivolo verso l'uscita dello scarico in modo da favorire
l'autopulizia delle stesse.
La prima vasca avrà le dimensioni di 20,00 mt. di lunghezza per 6,00 mt. di larghezza,
con fondo in pendenza verso valle, con altezza di mt. 1,50 a monte e mt. 1,90 a valle .
Il posizionamento di una griglia in acciaio forata, in parte inclinata, avrà il compito di
trattenere e scaricare, tramite lo sfioratore, le sostanze organiche leggere, in
sospensione ( rami, foglie, aghi di conifere …), direttamente nello scarico.
Il flusso dell'acqua che arriva dallo sghiaiatore, attraversando il manufatto, per
immettersi nella seconda vasca del dissabbiatore, permette una costante autopulizia
del grigliato, favorendo un minore intasamento di questo e richiedendo quindi un
limitato costo di mano d'opera per la pulizia degli elementi filtranti.
Lungo tutto il muro perimetrale verso valle è posizionato lo sfioratore che riversa
l’acqua in eccesso nello scarico.
L'acqua, riempiendo la prima vasca verso valle, passa nella seconda, centrale, tramite
un’apertura prevista nella parte bassa, contemporaneamente colmandola passa
quindi per stramazzo nella terza da cui parte la condotta di carico dell'impianto.
Pareti trasversali interne in c.a. hanno il compito di interrompere la velocità
dell'acqua; in particolare l’apertura di collegamento tra la prima e la seconda vasca
viene eventualmente chiusa dal materiale che si deposita sul fondo; in caso di grossi
temporali oppure di calamità naturali, cioè nei momenti in cui l'acqua trasporta
abbondanti quantità di detriti e limo, oppure semplicemente perché non viene
effettuata una razionale e periodica manutenzione e pulizia delle stesse. Il livello
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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delle sostanze depositate si alza fino a raggiungere la quota dell’estradosso
dell’apertura ed automaticamente viene impedito il passaggio dell'acqua nelle altre
vasche.
Per la rimessa in funzione, la serpentina deve essere semplicemente svuotata e
ripulita. Questo impedisce l'immissione di materiale sabbioso nelle tubazioni che
comprometterebbe il funzionamento delle apparecchiature ed obbligherebbe
l’effettuazione di opere di manutenzione.
Sia lo sfioratore che lo scarico di fondo delle vasche sono raccordati al torrente
mediante un canale di scarico a cielo aperto.
Immagine invernale della zona di ubicazione del dissabbiatore in sponda destra completamente interrato alla base della scarpata della strada regionale.
Immagine della stessa zona nella stagione primaverile
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Immagine della stessa zona nella stagione estiva
Condotta forzata
La condotta forzata sarà costituita da un tubo in acciaio del diametro di mm 1200
della lunghezza di m. 1758, con un salto totale di m. 104,00.
La condotta correrà in parte parallela alla strada regionale ed in parte, laddove la
morfologia degli ambiti circostanti non lo consente, e per brevissimi tratti, sulla
strada stessa.
Per questi brevi tratti la posa della condotta su strada richiederà una particolare
attenzione ed un coordinamento con il servizio viabilità della Regione; sarà redatto
un cronoprogramma puntuale per gli interventi che dovrà tener in considerazione,
oltre alle richieste del servizio citato, i seguenti aspetti:
- intervento in periodi di bassa stagione turistica;
- interventi su tratti brevi e su una corsia sola in modo da limitare l’impatto sul
traffico;
- regolamentazione del traffico con impianto semaforico;
- ripristini immediati del manto stradale nella sua intera larghezza;
- ripristino o rifacimento di eventuali manufatti interessati.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Nel dettaglio la condotta seguirà il percorso di seguito descritto:
- tratto 1-6: la condotta sarà posata a valle della strada regionale, tra la scarpata e la
sponda destra del Lys;
Condotta nel tratto 2-3, a valle del ponte/guado di accesso a Tschoarde.
Dettaglio tratto 2-3; sullo sfondo il fabbricato, già oggetto di delocalizzazione nel post alluvione, che sarà demolito.
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In questo tratto il progetto propone la posa della condotta a valle del muro di sostegno
della strada regionale che nella zona fino al fabbricato ruderizzato corrisponde al muro
d’argine del Lys;
si prevede di posare la condotta sul
gradone esistente in pietra e di proteggerla
a valle con opera spondale in pietra e con
strato in terra sulla parte superiore.
La scelta è determinata dalla volontà di ridurre le interferenze con la strada
regionale in occasione dell’esecuzione dei lavori e, a regime, in occasione di
interventi manutentivi.
In alternativa, qualora si ritenesse, di concerto con i servizi regionali interessati,
evitare la modifica della morfologia delle zone spondali, si opterebbe per il
passaggio della condotta all’interno della sede stradale.
Alternativa tratto 1-6: transito su strada, immagini esemplificative
I vantaggi della soluzione alternativa
sono ovviamente dati dalla riduzione
dell’interferenza col torrente; per
contro si accentuerebbe l’interferenza
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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con la strada regionale, soprattutto in
fase di realizzazione dell’opera.
- tratto 6 - 13: la condotta
sarà posata nella prateria
compresa tra la strada
regionale ed il Lys;
tratto 6-13: vista da monte
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 15-25: la condotta sarà ubicata sulla strada regionale; il passaggio a monte della strada è
impedito dalla presenza di un significativo fronte roccioso seguito da un nucleo abitato.
Vista da valle Vista da monte
tratto 25 - 36: la condotta sarà posata a valle della strada regionale nella zona prativa a sud del
villaggio di Blatta;
vista da valle vista da monte
Anche in questo tratto l’alternativa è data dal passaggio su strada regionale, o a monte della stessa,
anche se il passaggio a valle non evidenzia controindicazioni
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 36 - 38: vista la presenza di un nucleo abitato a monte e di una pietraia con massi di
dimensioni significative, come evidente dall’immagine di destra, la condotta sarà posata a valle
della strada regionale.
Il posizionamento della condotta a valle
comporterà la realizzazione di una modesta opera
di sostegno in un breve tratto illustrato
nell’immagine di lato; l’alternativa è sempre data
dal passaggio sulla strada regionale con gli svantaggi
legati all’interferenza in fase di esecuzione.
tratto 38-42: la condotta in questo tratto seguirà il tracciato della strada regionale, l’impossibilità di
bypassare l’interferenza è dovuta dalla presenza di massi a monte e di un forte dirupo a valle.
Vista da monte Vista da valle
Il tracciato proseguirà così fino al tornate a monte del ponte dove la condotta proseguirà dritta per
attraversare il torrente Forkobach fino alla centralina di produzione.
Opera di sostegno condotta
Trovanti di grosse
dimensioni
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 42: in coincidenza con l’attraversamento del torrente Forkbach la condotta sarà
adeguatamente protetta e la sua posa non modificherà in alcun modo il profilo del letto del torrente
Corografia attraversamento Sezione longitudinale
Vista da monte tornate attraversamento Attraversamento torrente Folkobach
tratto 42-centralina: la condotta seguirà il tracciato a monte dell’abitato di Pont de Trenta, in una
zona tendenzialmente pianeggiante e destinata a prati, sino ad arrivare alla zona dove sarà ubicata
la centralina di produzione;
Vista da monte Vista da monte
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Centralina di produzione
La centrale idroelettrica, sarà realizzata a valle dell’abitato di Pont de Trenta in destra
orografica del Torrente Lys a circa 60.00 m distanza dallo stesso, a quota 1160 m. slm.
Il sito risulta essere ideale in quanto è facilmente raggiungibile, permette l’organizzazione
dell’area di cantiere in uno spazio sicuro e poco acclive, e soprattutto la morfologia del
terreno, che in questo tratto presenta un repentino salto di quota, permette la
realizzazione del fabbricato completamente interrato; in tal modo non si prevede una
modifica della morfologia attuale che sarà ripristinata così come si presenta ora.
In fase di realizzazione della stessa verrà realizzata una pista di cantiere che collegherà
direttamente la strada regionale con il sito passando dal guado in cls esistente sul torrente
Lys. Una volta terminata l’opera, la zona verrà ripristinata allo stato attuale e l’accesso alla
centralina di produzione, per le operazioni di manutenzione ordinarie, avverrà dal villaggio
tramite una pista sterrata facilmente percorribile da un mezzo di piccolo dimensioni (tipo
porter).
Planimetria posizionamento della centralina di produzione:
La posizione convenuta permette di ridurre al minimo le interferenze con l’abitato di Pont
de Trenta, garantendo un perfetto isolamento acustico dell’opera e soprattutto permetterà
di posizionare la condotta a monte dello stesso assicurando che i lavori non vadano a
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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toccare la “strada lombarda” (percorso storico di recente recupero) oggetto di recente
ricostruzione.
La centralina di produzione è composta da un locale unico in cui saranno individuate alcune
zone di pertinenza.
La zona adibita a sala macchine ospita le turbine, la condotta forzata e gli scarichi; ha
dimensione di m. 20.00*11.00 e altezza di m. 7.50. Il locale sarà dotato di prese
d’aerazione a pavimento e di evacuatori. All’interno, oltre alle apparecchiature
elettromeccaniche ed idrauliche per il funzionamento ed il controllo delle turbine, sarà
installato un carroponte al fine di permettere una corretta installazione ed una facile
manutenzione delle turbine e dell’alternatore. Ai lati dell’ingresso sono localizzati i quadri,
il trasformatore, la cabina di consegna ed i quadri di comando e controllo.
La restituzione al torrente Lys verrà realizzata tramite la realizzazione di un canale in c.a.
della sezione di m. 3.00 x 1.00 di altezza. Sarà posta una particolare cura per l’immissione
nel torrente onde evitare che la velocità dell’acqua possa incidere sul letto provocando
scavi o addirittura la deviazione del corso: verrà realizzata una scaletta in c.a. con ostacoli
in modo da provocare un rallentamento del flusso ed una corretta e tranquilla immissione
dello stesso nel letto del torrente Lys. Il pelo libero del canale collettore, a valle delle
macchine, risulta esser pari a 1158.50 m slm, mentre la quota dell’asse delle turbine si
stima pari a 1160.70 m slm.
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Le macchine e le apparecchiature da installare comprendono:
n. 3 turbine tipo pelton a due getti Qmax= 0.7 m3/sec potenza nominale effettiva 1.700 kW;
la scelta ed il dimensionamento delle turbine è condizionata dalla elevata variabilità della
portata disponibile nel corso dell’anno.
n. 3 alternatori asincroni media tensione (per funzionamento parallelo rete di
distribuzione) di potenza nominale pari a 2000 kVA.
Eventuale trasformatore per consegna in media tensione.
Apparecchiature varie di controllo e protezione per funzionamento automatico.
Apparecchiature speciali per la riduzione del fenomeno del “colpo d’ariete” in condotta
(tegoli deviatori)
panoramica zona di ubicazione della centralina
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Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Dimensionamento della condotta
La condotta forzata , illustrata nelle tavole di progetto, avrà una lunghezza di circa m.
1758 e sarà realizzata con tubazioni in acciaio S355 JR a saldatura elicoidale del
diametro esterno di mm 1212 e con spessore di mm 6.0.
Lo spessore, dimensionato per tutta la condotta in funzione della pressione di
esercizio al punto più basso, oltre a garantire la pressione di funzionamento in
condotta ed eventuali sovraccarichi di “colpo d’ariete” causate da brusche manovre
di chiusura, è stato dimensionato tenendo anche conto dei carichi esterni agenti sulla
condotta stessa (terreno di ricoprimento ed eventuali mezzi meccanici in transito).
Il diametro della condotta è stato scelto in modo da ottimizzare la redditività
dell’impianto in funzione del costo di realizzazione e della mancata produzione legata
alle perdite di carico, come si evince dalla seguente tabella:
La tubazione sarà interrata nell’intero suo sviluppo. All’imbocco la condotta forzata
è intercettata da una valvola automatica di sovravelocità e protetta da una valvola
di ingresso aria.
Calcolo Perdite di carico distribuiteIMPIANTO Possag
PERDITE DI CARICO DISTRIBUITE in CONDOTTA
Q massima 4,30 mc/sec Q media 0,80 mc/sec Q minima 0,11 mc/sec
n. condotte 1 n. condotte 1 n. condotte 1
Dn 1200 mm Dn 1200 mm Dn 1200 mm
Area 1,1304 mq Area 1,1304 mq Area 1,1304 mq
Vel 3,80 m/sec Vel 0,71 m/sec Vel 0,09 m/sec
L tot 1758 m L tot 1758 m L tot 1758 m
ε 0,3 mm ε 0,3 mm ε 0,3 mm
λ 0,016 λ 0,016 λ 0,016
j 9,8336 m/km j 0,3438 m/km j 0,0060 m/km
Perdite 17,29 m Perdite 0,60 m Perdite 0,01 m
Salto 104 m Salto 104 m Salto 104 m
Perdite % 16,62 % Perdite % 0,58 % Perdite % 0,01 %
PERDITE DI CARICO DISTRIBUITE E CONCENTRATE in CONDOTTA
Perdite max 25,93 m Perdite max 0,91 m Perdite max 0,02 m
Perdite max 24,93 % Perdite max 0,87 % Perdite max 0,02 %
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Opere di regolazione idraulica
L’opera di presa e la vasca dissabbiatrice verranno dotate di tutte le apparecchiature
elettromeccaniche necessarie al suo corretto funzionamento le quali potranno essere
movimentate e monitorate in remoto tramite telecontrollo. Si riporta un elenco sintetico delle
apparecchiature presenti più significative
Paratoia metallica automatizzata, alloggiata all’interno del pozzetto di adduzione adiacente
alla traversa di captazione: essa permetterà istantantaneamente di correggere il livello d’acqua
d’ingresso nella vasca di carico al fine di mantenere il corretto DMV a valle dell’opera di presa.
Sezione di misura posta a valle dell’opera di presa nel quale confluiscono tutti gli scarichi di
fondo e gli sfioratori. Il livello nella sezione di misura sarà monitorato da un livello a d
ultrasuoni che per mezzo di una scala di deflusso certificata fornirà la portata residua in alveo.
Scarico di fondo della vasca sghiaiatrice regolato per mezzo di paratoia piana automatizzata
collegato allo scarico generale dell’opera di presa.
Scarico di fondo della vasca dissabbiatrice regolato per mezzo di paratoia piana
automatizzata collegato allo scarico generale dell’opera di presa.
Dati : Calcoli :
H2O iniziali 0 m Diametro esterno 1219,2 mm
H2O finali 104,5 m
Sigma ammissibile 22,60 kgf/mmq
Sovraccarico colpo d'ariete 30 %
Tipo di acciaio
Diametro nominale mm
Sovraspessore 2 mm
Tolleranza di fabbricazione 5 %
Efficienza della saldatura 1 (1=100%)
Risultati : Area TEST :
Spessore [mm] fino a m
6 105,9 Altezza di test : 104,5 m
Spessore calcolato : 5,95 mm
DIMENSIONAMENTO CONDOTTE FORZATE SECONDO UNI 1285-68
Fe 510 (S355JR)
1200
Genera Risultati
Azzera Campi
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Eventuale sgrigliatore con braccio meccanico automatizzato con griglia di protezione per
eventuali corpi solidi in sospensione. Esso entra in funzione quando i sensori leggono una
differenza troppo elevata tra il pelo libero di monte e quello di valle indice di una eccessiva
ostruzione della griglia.
Scarico di fondo camera di carico della condotta forzata utile allo svuotamento della stessa
in caso di manutenzione.
Valvola di sovravelocità sulla condotta forzata e camino di sfiato ed ingresso aria.
Eventuali sistemi di termoregolazione al fine di mantenere una temperatura minima di 4°C
ove siano presenti organi elettromeccanici delicati.
Consegna dell’energia
La consegna alla rete principale di
distribuzione di energia potrà avvenire
nella cabina Deval localizzata nei pressi
del villaggio di Crusmato di Gaby,
mediante la posa di una linea interrata
all’interno di cavidotti, per una
distanza di circa 300 m.
Nell’immagine a lato si evidenzia la
presenza della cabina individuata
come punto di consegna dell’energia.
1.3.2 Utilizzazione del territorio
Il progetto, una volta attuato, non comporterà un utilizzo significativo del territorio;
saranno occupate le due porzioni di ubicazione della vasca dissabbiatrice e della
centrale, manufatti che risultano peraltro interrati. Il progetto non comporta in fase
di regime l’utilizzo attivo del territorio in quanto l’unica risorsa utilizzata è l’acqua, di
cui si tratta nelle altre parti dello studio. La condotta scorrerà in ambiti defilati nello
spazio interstiziale tra strada e torrente o sottostrada regionale.
Si avrà un utilizzo del territorio in fase di realizzazione dell’opera in quanto risulta
necessario attrezzare aree di stoccaggio dei materiali di scavo e dei materiali da
costruzione. Si è al momento ipotizzato di organizzare l’area di cantiere nell’ampio
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spiazzo poco acclive a monte della strada regionale a valle del nucleo di Blatto. In tale
ambito potrà esser stoccato temporaneamente il materiale di risulta proveniente
dagli scavi e che sarà riutilizzato per i reinterri o per altra destinazione e i materiali da
costruzione – essenzialmente tubi in acciaio – in attesa di essere posati in opera.
Ambito di cantiere
1.4 Modalità di realizzazione dell’intervento e tempi di attuazione
1.4.1 Modalità di realizzazione
Il progetto sarà attuato operando in contemporanea su tre ambiti distinti al fine di
mitigare gli effetti negativi del cantiere sulle componenti ambientali riducendo di
fatto la durata del cantiere: sarà operativa una squadra per la realizzazione della
centralina (opera puntuale), una squadra per le opere di presa (opera puntuale) ed
una squadra per la condotta forzata (opera lineare).
Le opere puntuali non interferiscono in maniera significativa sul territorio e sono
realizzabili in qualsiasi momento anche se si preferisce programmarle a inizio lavori e
rispettare i periodi di fermo cantiere per la stagione invernale e per i 2 mesi estivi di
maggior afflusso turistico.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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L’opera lineare sarà suddivisa per tratti finiti anche in funzione del cronoprogramma
da concordare con gli uffici regionali preposti alla gestione della viabilità. Al fine di
mitigare l’impatto sulla viabilità infatti si provvederà a intervenire su brevi tratti:
anche posando la condotta a valle della strada infatti si avranno un interferenze
dovute ai mezzi d’opera che dovranno essere circoscritte e ben individuate lungo la
strada regionale in modo tale da regolamentare il traffico con movieri o impianto
semaforico.
1.4.2 Tempi di attuazione
Tempi tecnici
A seguito della procedura di V.I.A., presumendo che la stessa si concluda in modo
favorevole per l’intervento entro il mese febbraio 2017 si stima che la tempistica per
l’avvio dei lavori possa essere la seguente:
acquisizione pareri, concessione edilizia e servitù: 210 gg;
redazione progetto esecutivo: 90 gg
appalto e affidamento dei lavori: 60 gg
per un totale di 360 gg per cui si stima che si possa concludere la fase progettuale e
autorizzativa entro febbraio 2018 e quindi fissare l’inizio delle opere per la primavera
del 2018.
Tempi di realizzazione e cantierizzazione
I tempi di realizzazione sono condizionati naturalmente dalla quota e dalla
localizzazione dei cantieri e dall’organizzazione dell’impresa in funzione anche
dell’interferenza con la strada regionale ed i flussi di traffico, soprattutto di tipo
turistico.
In queste zone è possibile operare nel periodo compreso tra aprile e novembre; la
realizzazione dell’opera potrà avvenire attraverso l’organizzazione di due aree di
cantiere puntuali (presa e centrale) e di un area di cantiere lineare (condotta forzata).
E’ volontà della committenza, condivisibile, di limitare i tempi di permanenza nella
zona dell’ impresa con relative macchine operatrici, quindi sarà richiesta, come
condizione di affidamento dei lavori, l’esecuzione delle opere con tre squadre in
modo da limitare la durata dei lavori. Tale organizzazione è possibile, anche ai fini
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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della sicurezza nei cantieri, in quanto la diversa localizzazione delle aree operative
non determina interferenze tra le lavorazioni, ed auspicabile in quanto limita gli
effetti degli impatti in fase di esecuzione, sulle componenti ambientali.
Le tre squadre opereranno quindi in parallelo; si stima che le opere di presa ed il
dissabbiatore possano essere realizzate in 120 giorni, la centrale completa di
macchinari in 180 giorni e la condotta forzata compresa la successiva sistemazione in
superficie, in 300 giorni.
Cantieri
Opere di presa e dissabbiatore:
la zona sarà raggiungibile mediante la realizzazione di una pista temporanea che avrà
origine dal ponte guado sul Lys o dalla strada regionale.
Per la sua realizzazione sarà sufficiente un’incisione della coltre superficiale di circa
30/40 cm al fine di regolarizzare una sede transitabile della larghezza di 250 cm. A
fine lavori sarà ripristinata la coltre naturale e reinerbita; non sarà necessario
mantenere la pista per le successive manutenzioni in quanto il sito interessato si
trova a poca distanza dal ponte ed è perfettamente raggiungibile a piedi o con piccoli
mezzi (carriola a motore, trattorino). Stimati in 120 giorni i tempi di realizzazione si
presume che per la stagione autunnale del 2019 la coltre vegetale sia nuovamente
apprezzabile e che per la stagione estiva del 2020 la zona possa essere considerata
come rinaturalizzata.
Centrale di produzione:
Le dimensioni del fabbricato interrato richiedono una significativa attività di scavo e
di movimento terra; la localizzazione permette di localizzare, nella zona a valle,
pianeggiante e vicina, un’area di stoccaggio della terra da riutilizzare per le
sistemazioni finali.
La zona di cantiere sarà accessibile da monte tramite una pista di cantiere da
realizzare che comprenderà il guado esistente sul torrente Lys percorribile coi mezzi
pesanti nei periodi di magra d’acqua.
La pista di cantiere da realizzare sarà pertanto breve (circa 250 m.) e dovrà
permettere l’accesso dalla strada regionale all’area del fabbricato e sarà contenuta
nell’area di cantiere recintata.
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Stimati in 180 giorni – comprensivi della posa dei macchinari - i tempi di realizzazione
si presume che per la stagione autunnale successiva la coltre vegetale sia
nuovamente apprezzabile e che, viste le dimensioni del movimento di terra, nella
stagione estiva successiva la zona possa essere considerata come rinaturalizzata.
Condotta forzata:
Si tratta ovviamente di un cantiere di tipo lineare, da analizzare tratto per tratto.
Innanzitutto si è individuato un ambito, nello spiazzo a monte della strada regionale a
sud di Blatto, di agevole accessibilità, di stoccaggio dei tubi e del materiale di scavo.
Si tratta di un ambito pianeggiante prossimo alla strada che sarà utilizzato
temporaneamente per lo stoccaggio dei materiali da costruzione, in particolari delle
condotte in acciaio.
Si interverrà per tratti finiti e sistemati pertanto è possibile stimare che la posa della
condotta sarà completa, considerando le sospensioni invernali ed estive per evitare
l’interferenza con il traffico di carattere turistico dell’autunno successivo; si può
ipotizzare una rinaturalizzazione dei siti per la successiva stagione estiva. Il progetto
esecutivo potrà e dovrà entrare maggiormente nel dettaglio, in funzione
dell’organizzazione dell’impresa, nella suddivisione dei tratti in modo da definire la
programmazione mensile per tratti finiti.
Diagramma sintetico di Gannt: tempistica di realizzazione dell’opera
ago
-16
set-
16
ott
-16
no
v-1
6
dic
-16
gen
-17
feb
-17
mar
-17
apr-
17
mag
-17
giu
-17
lug-
17
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-17
set-
17
ott
-17
no
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7
dic
-17
gen
-18
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gen
-19
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set-
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9
dic
-19
Procedura di VIA
Acquisione pareri e autorizzazioni
Concessione edilizia e servitù
Progetto esecutivo
Appalto e scelta dell'impresa
Opere di presa: cantierizzazione e scavi
Opere di presa: opere in c.a.
Opere di presa: finiture e sistemazioni ambientali
Condotta forzata: trato 1 scavi, posa e reinterri
Condotta forzata: tratto 2 scavi, posa e reinterri
Condotta forzata: tratto 3 scavi, posa e reinterri
Centrale di produzione: cantierizzazione e scavi
Centrale di produzione: opere in c.a
Centrale di produzione: macchinari e finiture
Centrale di produzione: sistemazioni esterne
Periodi di sospensione
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Il diagramma illustrativo delle macro-fasi di realizzazione dell’opera è redatto
naturalmente con le condizioni precedentemente illustrate e cioè con l’attivazione, in
fase esecutiva, di tre squadre operative.
E’ stata considerata in alternativa l’opzione più tradizionale, che consiste nel far operare
una o al massimo 2 squadre (in genere carpentieri più saldatori con uno scavatore); in tal
modo però da una parte si ritarderebbe la messa in funzione dell’impianto di almeno 1
anno, per la durata della sospensione invernale, e dall’altra si prolungherebbero gli
impatti in fase di esecuzione dovuti alla presenza di mezzi operativi e di persone anche
per le stagioni successive.
1.5 Descrizione delle principali caratteristiche dei processi produttivi con riferimento a:
1.5.1 Natura e quantità di materiali impiegati
L’opera, di dimensioni significative, richiede una buona attenzione e organizzazione
finalizzate a mitigare l’impatto del cantiere sulla realtà locale; per contro non richiede
l’utilizzo di materiali speciali. Si tratterà sostanzialmente di realizzare opere in c.a
interrate, per quanto riguarda la vasca dissabbiatrice e la centralina di produzione , e
di posare condotte in acciaio saldate in loco per quanto attiene la condotta forzata.
L’opera sarà completata dalla posa di macchinari per al produzione di energia nel
locale centralina e dalle opere di finitura della stessa.
Il progetto prevede l’utilizzo dei seguenti materiali:
- opere di presa: calcestruzzo armato, acciaio per paratoie, griglie, apparecchiature
idrauliche (saracinesche, valvole);
- condotta forzata: tubi in acciaio e tubo in PVC passacavo;
- centralina: calcestruzzo armato per fabbricato, acciaio per grigliati, porte,
apparecchiature per la produzione di energia elettrica (turbine, trasformatori,…) e
telecontrollo
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Quantità dei materiali
Acciaio per condotta: fissato il diametro della condotta in 1200 mm, la lunghezza
della stessa in 1758 m., lo spessore in mm 7,1, avremo una quantità pari a 3794 qli di
acciaio necessaria per la realizzazione della condotta;
Calcestruzzo armato per opere di presa: mc 810
Calcestruzzo armato per centralina: mc 650
A questi materiali vanno aggiunte le attrezzature ed i macchinari e le apparecchiature
elettroniche per il controllo dell’impianto oltre a materiali vari di finitura
1.5.2 residui e emissioni previste, stoccaggio temporaneo e destinazione finale
terre di scavo
Il progetto non comporta la produzione di materiali in eccedenza se non materiali
provenienti dagli scavi che potrà essere riutilizzato anche in altri ambiti senza
generare inquinamento.
Le uniche emissioni previste sono quelle prodotte dai macchinari d’opera in fase di
cantiere. A regime la centralina non produrrà emissioni dannose per l’ambiente
(relativamente alle possibili emissioni di onde elettromagnetiche si veda capitolo
dedicato a parte).
Ai sensi della delibera di Giunta Regionale N. 31 del 3 dicembre 2007 si provvede a
stabilire la gestione dei materiali di scavo e dei rifiuti provenienti dal cantiere.
Vista la tipologia dell’intervento il materiale deriverà principalmente dalle operazioni
di scavo. Per quanto riguarda l’opera di presa, il dissabbiatore e la centrale il terreno
verrà momentaneamente stoccato nei terreni in vicinanza per poi essere in parte
riutilizzato per l’interramento delle opere e per la sistemazione finale dei terreni
circostanti.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Zona opere di presa e dissabbiatore:
Zona centrale:
Per quanto riguarda lo scavo per la posa della condotta invece essendo un opera
lineare il terreno di risulta verrà temporaneamente posato a fianco dello scavo per
poi essere riutilizzato mano a mano che si procede con la posa.
Si è inoltre individuato un ambito, nello spiazzo a monte della strada regionale a sud
di Blatto, di agevole accessibilità, di stoccaggio dei tubi e del materiale di scavo. Si
tratta di un ambito pianeggiante prossimo alla strada che sarà utilizzato
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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temporaneamente per lo stoccaggio dei materiali da costruzione, in particolari delle
condotte in acciaio.
Il materiale in eccesso, derivante da tutti gli scavi, verrà trasportato nelle discariche
autorizzate per essere poi riemesse nel ciclo produttivo.
Tutti i materiali, in eccesso e non riutilizzati in loco, verranno di conseguenza
trasportate al più vicino centro di riciclo competente.
Alla discarica verranno confluiti anche tutti gli imballaggi e gli scarti derivanti dai
materiali utilizzati, dopo essere stati opportunamente differenziati.
Quantità di materiale derivante dallo scavo:
• mc.3500 derivante dallo scavo dall’opera di presa e dissabbiatore di cui 500 da
riutilizzare per le opere di sistemazione esterna e di reinterro.
• mc.6000 derivante dallo scavo per la posa della tubazione di cui 1000 per la opere di
sistemazione esterna e reinterro.
• mc.5000 derivante dallo scavo della centrale di cui 2000 per l’operazione di
ritombamento.
Per un totale di mc.14500 materiale di terra derivante dagli scavi di cui mc.3500 da
riutilizzare per la sistemazione dei terreni e mc.11000 da conferire nella discarica
autorizzata.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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1.5.3 misure di prevenzione delle emissioni e riduzione dell’utilizzo delle risorse naturali
Riguardo alle emissioni si avrà un impatto esclusivamente in fase di cantiere derivato
dall’utilizzo dei macchinari d’opera in quanto in fase di regime non si prevede
l’emissione di alcunché. La misura di prevenzione è data dall’utilizzo di macchinari di
nuova generazione con marchio CE a scarico controllato.
Riguardo all’utilizzo di risorse naturali occorre puntualizzare che la risorsa per
eccellenza utilizzata in questo intervento è l’acqua; si rimanda pertanto l’attenzione
alla relazione di analisi ambientale e alla relazione idrologica nelle quali sono stati
affrontate tutte le problematiche legate all’utilizzo di tale risorsa.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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2. DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE
La scelta progettuale adottata è il frutto di un approfondita analisi del corso d’acqua e della
situazione della valle del Lys compiuta in prima istanza dai proponenti in quanto profondi
conoscitori della realtà locale.
Il tratto è stato individuato per le seguenti ragioni:
- a fronte di una relativamente breve lunghezza della condotta si ha un
importante dislivello, dovuto al repentino e rilevante salto di quota del Lys a
monte del confine tra i due comuni interessati, che permette di ottenere una
buona produzione di energia in funzione dell’acqua disponibile;
- il prelievo di acqua ha influenze minime sulle derivazioni irrigue nel tratto
sotteso che sono inutilizzate da decenni; tali derivazioni non saranno peraltro
inficiate dall’intervento che garantirà comunque il mantenimento di un deflusso in
grado di garantirne il prelievo;
- la zona dell’intervento è ampiamente servita da infrastrutture stradali
l’organizzazione delle aree di cantiere risulta poco onerosa sia in termini monetari
che sotto il profilo ambientale;
Sono state prese in considerazione diverse alternative ma quelle possibili avrebbero
determinato maggiori impatti soprattutto in termini ambientali per l’organizzazione del
cantiere e avrebbero richiesto lunghezze di condotta maggiori con conseguente maggiori
investimenti e minor appetibilità dell’intervento.
Nella descrizione del percorso della condotta sono indicate, anche schematicamente, alcune
alternative di tracciato in alcuni tratti dove al condotta potrebbe esser posizionata sotto
strada anziché parallela alla stessa. L’alternativa principale riguarda il posizionamento della
centrale di produzione che in un primo momento era stato ipotizzato a monte del villaggio a
ridosso del percorso storico “strada lombarda”. Al fine di mitigare gli impatti nei confronti
dell’abitato e del percorso storico si è optato per la soluzione proposta che non modifica la
quota di turbinamento ma sposta il fabbricato in posizione più defilata e paesaggisticamnete
accettabile
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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L’opzione zero, cioè quella di non realizzare l’impianto, è stata scartata in quanto
l’intervento risulta economicamente vantaggioso; tale aspetto non sarebbe naturalmente
sufficiente se non fosse accompagnato da un limitato impatto sulle componenti ambientali e
se non fosse coerente con le azioni globali in tema di produzione di energia.
La Valle d’Aosta, grazie alla ricchezza di risorse idriche, ha potuto da sempre produrre
consistenti quantità di energia idroelettrica destinata anche al consumo nazionale.
Il deficit energetico nazionale, determinato dalla carenza di disponibilità interna e
dall’elevato costo di acquisto delle materie prime, insieme all’impoverimento progressivo
della disponibilità di idrocarburi, di gas combustibili, ai problemi ambientali legati ai processi
di combustione e alla produzione di energia nucleare, fanno crescere l’interesse per tutte le
fonti di energie alternative.
Anche piccoli interventi come quello proposto concorrono ad aumentare la quota di energia
“pulita” prodotta nel nostro paese e, nel quadro di un programma nazionale di risparmio
energetico e di sviluppo compatibile, costituiscono un contributo non trascurabile.
Dopo le recenti interruzioni di energia ed i problemi energetici riscontrati soprattutto nelle
stagioni estive, l’incremento delle disponibilità mediante lo sfruttamento di energia
rinnovabile sta diventando uno degli obiettivi politici prioritari a livello nazionale e regionale.
Le volontà politiche del governo regionale espresse attraverso il Piano territoriale
paesaggistico e nei piani di legislatura recenti sono finalizzate allo stimolo e al supporto alla
produzione di energia con sistemi eco-sostenibili.
3. DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI SOGGETTE AD IMPATTO
Al fine di evidenziare le componenti dell’ambiente soggette ad impatto, si è ricorso alla
redazione di liste di controllo, evidenziando dapprima le azioni elementari che il progetto
comporta in fase realizzativa, poi in fase di gestione ed in fase di eventuale abbandono; a
seguire le interferenze dirette che tali azioni producono sull’ambiente ed in ultimo le linee
di impatto di interesse primario, distinguendo quindi gli impatti in positivi e negativi.
AZIONI ELEMENTARI
Sono identificate le azioni elementari dovute all’intervento nelle fasi di cantiere di esercizio
e di abbandono.
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Cantiere
Movimenti di terra:
Sbancamenti di suolo e sottosuolo
Creazione di stoccaggi temporanei
Realizzazione di opere permanenti
opera di derivazione sul torrente Lys
condotta forzata
edificio centrale con opera di restituzione
Realizzazione di opere temporanee
Aree di stoccaggio materiali
Accesso all’area della centrale
Utilizzo di mezzi
Escavatori cingolati, escavatori di tipo Kamo
Autocarri
Trattori, dumper, saldatrici, seghe circolari
Autoveicoli
Realizzazione di opere provvisoniali e per cantiere
Posa di baracche per il cantiere
Recinzioni in rete plastificata verde
Presenze umane
Operai e tecnici
Realizzazione di opere di ripristino ambientale
Inerbimenti scavi in trincea lungo la condotta
Ripristini in superficie presso il dissabbiatore e la centrale con riporto di terra
precedentemente stoccata, pulizia e semina di essenze locali
Rifacimento della sede stradale ove interessata
Esercizio
Funzionamento della centrale
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Rumore prodotto dalle turbine e dalla reimmissione dell’acqua nel Lys
Manutenzione
Personale addetto a controllo e manutenzione
Aumento traffico nelle zone interessate
Abbandono
Dismissione della condotta o riconversione per utilizzi agricoli
Conversione della centrale
Smaltimento dei macchinari di produzione
FATTORI PRIMARI DI INTERFERENZA
Cantiere
Movimenti terra
Occupazione di fasce di suolo
Interferenza con la strada regionale di Gressoney
Eliminazione di fasce di vegetazione prativa ed arbustiva spontanea
Compattazione del suolo
Interferenza con corso del Lys
Movimentazione macchinari, traffico
Realizzazione di opere permanenti
Occupazione di porzioni di territorio
Interferenza con Torrente Lys
Realizzazione di opere temporanee
Occupazione di fasce di territorio
Introduzione di nuovi elementi nel paesaggio
Utilizzo di mezzi
Diffusione di polveri
Emissioni di gas di scarico
Rumore
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Realizzazione di opere per il cantiere
Temporanea occupazione di suolo
Incisioni per aree di stoccaggio
Presenze umane dur