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Habemus Papam! Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco allegati/rivista.pdf · pa è vescovo di...

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IL SERVO DI DIO CARD. GIUSEPPE GUARINO In caso di mancato recapito inviare al CRP Romanina per la restituzione al mittente previo pagamento resi Trimestrale a carattere divulgativo della vita e delle opere del Card. Giuseppe Guarino - Stampa: DOMOGRAF Roma Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 - DCB - Roma 1/2013 H H a a b b e e m m u u s s P P a a p p a a m m ! ! J J o o r r g g e e M M a a r r i i o o B B e e r r g g o o g g l l i i o o è è P P a a p p a a F F r r a a n n c c e e s s c c o o
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6.III.1827 Nasce a Montedoro (CL) dal notaio don MicheleGuarino e donna Angela Papia.19.X.1840 Entra nel Seminario di Agrigento da cui uscirà il3.VI.1850 dopo aver completato gli studi teologici.22.IX.1849 È ordinato sacerdote dal vescovo di CaltanissettaMons. Stromillo.1850-1855 Si perfeziona nello studio della morale e del dirittocanonico e civile nel Collegio dei Santi Agostino e Tommasodi Agrigento.1855-1871 È a Palermo, sino al 1862 in qualità di funzionariodel Tribunale di Regia Monarchia ed Apostolica Legazia (1855-1859) e poi della Segreteria di Stato dell’allora Regno delle DueSicilie (1859-1860) ed infine del Dicastero degli Affari Eccle-siastici della Luogotenenza di Sicilia (1860-1862). Nel 1857 ènominato canonico benefi- ciale della Magione. Dopo la for-mazione dello Stato unitario rifiuta la proposta di un incaricogovernativo a Torino e si trattiene nel capoluogo siculo dedi-candosi all’esercizio del ministero sacerdotale e ad opere di ca-rità.1871-1875 Eletto Arcivescovo di Siracusa (3.XII.1871) accet-ta per ubbidienza a Pio IX dopo aver invano richiesto, perumiltà, di essere esonerato dall’incarico. Il 17.III.1872 riceve laconsacrazione episcopale dall’Arcive- scovo di Palermo Mons.Celesia ed il 17 aprile fa il suo ingresso in Siracusa. Nel trien-nio successivo svolge un’intensissima attività pastorale.2.VII.1875 È trasferito alla sede di Messina dove è accolto co-me “una grande promessa”. Subito si distingue per zelo apo-stolico: rinnova ed organizza il seminario e chiama vecchie enuove famiglie religiose a lavorare nell’Arcidiocesi.1883 È nominato da Leone XIII anche Amministratore Apo-stolico della Prelatura nullius di S. Lucia del Mela (10 aprile)nonché Archimandrita del SS.mo Salvatore di Messina (3 ago-sto).1885-1887 Nel territorio dell’Arcidiocesi si diffondono, a piùriprese, epidemie di vaiolo e di colera. Il Servo di Dio si di-stingue per la sua carità operosa che tocca i vertici dell’eroismoal punto da non poter essere ignorata dal governo anticlerica-le che, nel 1888, lo riconosce benemerito della salute pubbli-ca conferendogli la medaglia d’argento, decorazione cheimmediatamente fa vendere a beneficio dei poveri.2.VII.1888 Fonda a S. Pier Niceto (ME) una nuova famigliareligiosa: “La Congregazione delle Piccole Serve della SacraFamiglia” e, due anni più tardi, autorizza l’apertura d’una ca-sa autonoma della stessa Congregazione a Messina.16. I. 1893 È elevato alla porpora da Leone XIII col titolo pre-sbiterale di S. Tommaso in Parione.16.XI.1894 In occasione del terremoto che sconvolge Messi-na compie l’offerta della propria vita per il suo popolo e lavo-ra instancabilmente per alleviare ogni sofferenza.I . II. 1895 È colpito da emiparesi. Pur limitato dall’infermitàcontinua ad esercitare con zelo e dedizione il suo ministero.17.11.1897 Celebra il giubileo episcopale con la partecipazio-ne ed il plauso degli Arcivescovi e Vescovi della Sicilia e dellaCalabria.21.IX.1897 Muore a Messina verso le ore 21 e le sue spogliesono inumate nel cimitero monumentale cittadino.Da qui, nel 1907, le sue spoglie vengono solennemente trasla-te in Duomo a seguito delle petizioni di numerosissimi fedeliriconoscenti che, per l’occasione, organizzano e danno vita amanifestazioni assimilabili ad una vera e propria apoteosi.Dal 1983 è sepolto nella cappella della casa generalizia dellesue figlie spirituali .

CRONOLOGIA ESSENZIALEDELLA VITA

DEL SERVO DI DIOGIUSEPPE GUARINO

Il Servo di Dio Card.Giuseppe GuarinoAttualità di un messaggio

Trimestrale a carattere divulgativodella vita e delle opere

del Card. Giuseppe GuarinoIscrizione Tribunale di Roman° 273/2004 del 2/7/2004

Direttore responsabile:Luca Rigamondi

Sede e redazione:Via degli Urali, 30

00144 Roma

Stampa:Tipografia DOMOGRAF

Circonvallazione Tuscolana, 3800174 Roma

Hanno collaboratoa questo numero:

Sr. Luigina BellomoMariella e Pippo Lopes

Finito di stampare nel mese di aprile 2013

SommarioFrancesco, un Papa umile e sempliceper riportare Dio al centro della Chiesa .......3

Il nuovo Papa che arrivadalla «fine del mondo»..................................4

Miserando atque eligendoIl motto del Ponteficee il significato dello stemma.........................5

Il Cardinal Guarino e la suaparticolare devozione per il Papa .................6

Dalle ASF a Francescouna lettera di auguriper l’inizio del Pontificato ............................7

L’emozione per il “loro” Papadelle ASF d'Argentina...................................8

«La mia vocazione, sfida con la pauraCristo mi ha dato la forza che serviva».........9

La Sacra Famiglia di Nazareth,un modello ancora attualeper i coniugi del nostro tempo....................10

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suo pontificato: lo stesso indicato da BenedettoXVI, rimettere Dio al centro della vita cri-stiana, impegnandosi - senza mai dimenticarela carità - a darne testimonianza. Perché al-trimenti, senza Dio, «la Chiesa non è nien-t’altro che una Onlus». E perché «chi non te-stimonia Dio testimonia il diavolo». Parole

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HABEMUS PAPAM

Francesco, un Papa umile e sempliceper riportare Dio al centro della Chiesa

IL NUOVO CORSO DEL VATICANO: IL PONTEFICE HA GIÀ DATO PROVA DI ESSERE UN RIFORMATORE

semplici ma estremamente chiare, che indi-cano senza ombra di dubbio dove Papa Fran-cesco vuole portare la Chiesa: in un mo-mento storico di profonda crisi (spirituale,prima ancora che economica e sociale) vuolericondurla a Cristo in umiltà, povertà e sem-plicità.

C’ era chi si aspettava un Papa neroquale “simbolo” di un’auspicata“rottura” con il passato; chi, forse

sull’onda “rottamatrice” di Renzi, speravache fosse un giovane, pieno di energie rifor-matrici per risollevare una Chiesa - inutilenegarcelo - in evidente crisi (tanto da spingerePapa Ratzinger a proclamare l’Anno dellaFede per sottolineare il bisogno di tornare amettere Dio al centro).

Lo Spirito Santo non l’ha scelto né nero,né giovane. Ma quel 77enne argentino uscitoin bianco dal Conclave ha già dimostrato diessere più “giovane dentro” e più dirompentedi quanto chiunque osasse immaginare. Hainiziato rifiutando la mozzetta per la suaprima apparizione in pubblico sulla Loggiadelle Benedizioni di San Pietro, e ha stupitochiedendo ai fedeli riuniti tra le colonne delBernini di essere loro a “benedire” lui invecedel contrario. Ha continuato dicendo “no”alla croce d’oro e mettendosene al petto unadi ferro, rifiutando le babbucce rosse perchétroppo costose e continuando a indossare lesue vecchie scarpe nere, pagando di persona edi tasca propria il soggiorno pre-elezione allaDomus Paolo VI, viaggiando in bus con icardinali e scegliendo una vecchia jeep al po-sto della Papamobile, abbracciando i fedeliuno a uno dopo la prima messa da Papa e sa-lutando la folla alla maniera “yankee”, conil pollice alzato, facendo girare verso il popolol’altare della Cappella Sistina e scegliendo unanello piscatorio in argento dorato e non inoro.

Gesti di una semplicità e di una genuinitàche in pochi giorni hanno già fatto parlare diun “New Deal” della Chiesa, nel segno delrecupero di quei valori (l’umiltà, la povertà,la fede, la preghiera) propri del Poverellod’Assisi del quale il Pontefice ha scelto ilnome. Non è certo un Papa progressista nelsenso politico del termine (da arcivescovo diBuenos Aires ha tuonato anche di recentecontro i matrimoni gay e contro l’aborto), maun riformatore, l’ha dimostrato, sicuramentesì. E nelle sue prime omelie ha già anche la-sciato intravedere quale sarà l’obiettivo del

DI LUCA RIGAMONDI

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bianca sono bastati cin-que scrutini (per Gio-vanni Paolo I eGiovanni Paolo II neservirono otto, per Gio-vanni XXIII undici, perPapa Montini sei; soloPio XII fu eletto al terzoe Benedetto XVI alquarto). Ma, a quantopare, Bergoglio era incorsa per il papato anchenel conclave del 2005,che poi elesse Ratzinger;allora, però, era convin-to di non essere pronto,mentre adesso è giuntala sua ora. L’ora dellasperanza per i più pove-ri, per chi non ha voce,per chi alla Chiesa chie-de speranza, compassio-ne e tolleranza.

CHI È BERGOGLIO

Il nuovo pontefice è nato in unafamiglia di origine piemontese (diPortacomaro Stazione, frazione diAsti) immigrata in argentina. Dappri-ma ha studiato come tecnico chimico,e poi in seminario; nel 1958 è quindientrato a far parte della Compagnia diGesù come novizio, trascorrendo unperiodo in Cile e tornando a BuenosAires per laurearsi in filosofia.

Dal 1964 ha insegnato per tre an-ni letteratura e psicologia nei collegidi Santa Fe e Buenos Aires, riceven-do l’ordinazione sacerdotale il 13 di-cembre 1969. Dopo altre esperienzedi insegnamento e la nomina a Pro-vinciale dell’Argentina, è stato rettoredella facoltà di Teologia e Filosofia a

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HABEMUS PAPAM

Il nuovo Papa che arrivadalla «fine del mondo»

Annuntio vobis gaudium m

Papa Francesco, al secolo JorgeMario Bergoglio, era stato elet-to da pochi minuti ed era già il

pontefice dei record: il primo Papa la-tinoamericano della storia, il primo aprendere il nome del poverello d’As-sisi, il primo gesuita ad ascendere altrono di Pietro. E anche il primo do-po720 anni a regnare mentre il suopredecessore è ancora in vita.

Papa Bergoglio, però, non ha con-quistato credenti (e non) grazie ai suoiprimati. Lo ha fatto, prima ancora diaffacciarsi alla Loggia delle Benedi-zioni di piazza SanPietro, con la suabiografia: il vesco-vo dei poveri, ilcardinale che pren-deva la metropoli-tana assieme aipendolari, il religio-so che da giovaneaveva una fidanza-tina. Un principedella Chiesa che eraanche e prima ditutto un uomo, alquale piacciono ilcinema (il suo filmpreferito è «Il pran-zo di Babette»),l’arte (adora il di-pinto «Crocefissio-ne Bianca» diChagall), la letteratura (ama «I pro-messi sposi» e la «Divina Comme-dia»), la musica (preferisceBeethoven), il ballo (il suo preferito èil tango) e lo sport (il calcio, ovvia-mente: è un tifoso della squadra delSan Lorenzo di Buenos Aires, club delquale ha la tessera numero 88.235).

E dopo aver suscitato ammirazio-

ne con la storia della sua vita, PapaFrancesco si è fatto amare per le sueprime parole. «Cari fratelli e sorelle,buona sera», ha esordito alle 20.24 del13 marzo interrotto da un applauso.«Voi - ha proseguito - sapete che il Pa-pa è vescovo di Roma, ma sembra chei miei fratelli cardinali siano andati aprenderlo quasi alla fine del mondo...Ma siamo qui, vi ringrazio dell'acco-glienza». E quindi, dopo una preghie-ra per Benedetto XVI, ha stupito dinuovo per la sua umiltà: «Vorrei darela benedizione, ma prima vi chiedo un

favore. Vi chiedoche voi preghiate ilSignore per me,chiediate al Signoreche benedica il suovescovo: facciamoin silenzio questapreghiera di voi sudi me».

Proprio l’umiltàdi Papa Francesco,assieme alla sceltadel nome, hannodato l’occasione alportavoce vaticano,padre FedericoLombardi, di sotto-lineare come l’ele-zione di Bergoglio«è una bella rispo-sta» a chi si aspetta-

va nel conclave «lotte di potere»: c’èstata, invece, «una chiamata al servi-zio del padre Bergoglio; una chiama-ta forte, non una ricerca di potere e diautorità. Sono assolutamente convin-to che abbiamo un Papa che vuoleservire».

Una scelta, quella di Bergoglio, cheè arrivata velocemente: per la fumata

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Miserando atque eligendoIl motto del Ponteficee il significato dello stemma

Papa Francesco ha deciso diconservare, almeno nei trat-ti essenziali, lo stemma -

molto semplice - scelto fin dallaconsacrazione episcopale.

LO SCUDOLo scudo blu è sormontato

dai simboli della dignità ponti-ficia, uguali a quelli voluti daBenedetto XVI (mitra trachiavi d'oro e d'argento rile-gate da un cordone rosso).In alto campeggia l'emble-ma dell'ordine di provenienzadel Pontefice, la Compagniadi Gesù: un sole raggiante efiammeggiante con le lettereIHS, monogramma di Cristo(significano Iesus hominumsalvator, Gesù salvatore degliuomini). La lettera H è sormon-tata da una croce; in punta, i trechiodi (quelli usati per la crocifis-sione: due per le mani e uno per ipiedi) in nero. In basso si trovanola stella e il fiore di nardo. La stel-la, secondo la tradizione araldica,simboleggia la Vergine Maria,madre di Cristo e della Chiesa;mentre il fiore di nardo indica SanGiuseppe, patrono della Chiesauniversale: nella tradizione icono-grafica ispanica, infatti, San Giu-seppe è raffigurato con un ramodi nardo in mano. Simboli che in-dicano la particolare devozione diPapa Francesco per la Vergine e ilsuo sposo.

II MOTTOIl motto del Santo Padre è trat-

to dalle Omelie di San Beda il Ve-nerabile, sacerdote (Om. 21; CCL122, 149-151), il quale, commen-tando l'episodio evangelico dellavocazione di San Matteo, scrive:«Vidit ergo lesus publicanum etquia miserando atque eligendovidit, ait illi Sequere me» (VideGesù un pubblicano e siccome lo

guardò con sentimento di amoree lo scelse, gli disse: Seguimi).

Questa omelia è un omaggioalla misericordia divina ed è ri-prodotta nella Liturgia delle Oredella festa di San Matteo. Essa ri-veste un significato particolarenella vita e nell'itinerario spiritua-le del Papa. Infatti, nella festa diSan Matteo dell 1953, il giovaneJorge Mario Bergoglio sperimen-tò, all'età di 17 anni, in un mododel tutto particolare, la presenzadi Dio nella sua vita. In seguito aduna confessione, si sentì toccareil cuore e capì che Dio lo chiama-va alla vita religiosa, sull'esempiodi Sant'Ignazio di Loyola.

Una volta eletto vescovo in ri-cordo di questo avvenimentomonsignor Bergoglio decise discegliere, come motto e program-ma di vita, l'espressione di SanBeda “miserando atque eligen-do”, che ora ha riprodotto anchenello stemma pontificio.

magnum

San Miguel. Nel 1986 è stato in Ger-mania completare il dottorato, e tor-nato in patria, è diventato direttorespirituale e confessore della dellaCompagnia di Gesù nella città di Cór-doba.

Il 20 maggio 1992 è stato nomina-to vescovo ausiliare di Buenos Aires etitolare di Auca, e il 3 giugno 1997 èstato nominato arcivescovo coadiuto-re di Buenos Aires. Il 28 febbraio1998, alla morte del cardinale Anto-nio Quarracino, ha preso il suo postodiventando primate d’Argentina e, il 6novembre dello stesso anno, ancheordinario per i fedeli di rito orientalenel Paese sudamericano. Il 21 febbra-io 2001 è stato creato cardinale daGiovanni Paolo II con il titolo di SanRoberto Bellarmino, e dal 2005 al2011 è stato a capo della ConferenzaEpiscopale Argentina.

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Dalle dimissioni di BenedettoXVI all’elezione di France-sco ne abbiamo sentite tante:

opinioni, giudizi, sospetti, insinuazio-ni e via dicendo per finire con acclama-zioni e robe del genere. Capisco: lasorpresa e lo sgomento per il gesto diBenedetto e l’esultanza per l’arrivo diFrancesco ci hanno coinvolti tutti. Eproprio per questo mi è ritornato inmente il capitolo della biografia delCard Guarino scritta da Mons Do-menico De Gregorio soprattutto per lafaccenda dell’«adesione» che si trova quidi seguito. Certo, già in precedenza ab-biamo proposto ai nostri lettori ciò cheil cardinale Guarino pensava del Papao sul Papa, non solo come persona maanche come ruolo ricoperto, però comesi dice: repetita iuvant.

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HABEMUS PAPAM

Il Cardinal Guarino e la sua parNelle proprie lettere il Servo diDio parla con rispetto,ammirazione e affetto di Pio IX edi Leone XIII, i “suoi” ponteficiDI SUOR LUIGINA BELLOMO

IL PAPA NEL “SENTIRE”DEL CARDINALE

GUARINO

Particolare devozione il Guarinonutrì per il Papa e specialmenteper i due sommi Pontefici Pio

IX e Leone XIII.Del Papa dell’Immacolata più vol-

te parla nei suoi scritti e nelle sue let-tere con parole di profondo rispetto,di ammirazione, di affetto sincero eprofondo.

“Il venerato timoniere della misti-ca barca - scrive nel discorso sul sa-cerdozio - l’angelico Pio IX conenergiche, replicate encicliche, conrobuste allocuzioni, che con la rapidi-tà dell'elettricità son portate in giropel mondo, smaschera, flagella, ful-mina l'empietà e l'errore in tutti i loroavvolgimenti.

Pieno il petto della fermezza irre-movibile che è la caratteristica dellaverità, della dolce ed amorosa pazien-za e dello spirito di sacrificio che è ladivisa del buon pastore, tranquillo co-

me nei dì sereni, sulle braccia dellaProvvidenza, vince i cuori più acerbicon l'opportunità insieme e con l’im-ponenza della sua parola, coll’incan-tevole soavità della sua indole,coll’attrattiva celeste, che pose Iddiosulle sue labbra e sulla sua frontemaestosa e serena. L’incanto non af-fatto umano ch’ei traspira è la digapiù forte che arresta la fiumana”.

In molte lettere mons. Guarinomostra di considerare e venerare PioIX come un santo. Nell’annunziarnela morte lo definiva “grande che conlo splendore delle sue angeliche virtù,con la fortezza del suo animo, mistaalla semplicità e alla mansuetudineriempì del suo nome il mondo intero,che sparse dovunque la beneficenza el'amore, che compì opere meraviglio-se, che eterno vivrà nei nostri cuori”.

Oggi, in tempi in cui qualche ve-scovo ha osato dissentire o mostrarsi

contrariato da disposizioni pontificieo per solenni documenti della S. Se-de, può forse riuscire istruttivo quan-to mons. Guarino osservava al Card.Celesia in occasione dell’indirizzo del-l’episcopato siculo a Leone XIII perl’enciclica Immortale Dei: “Egregio l’in-dirizzo dell'episcopato siculo a SuaSantità per l'enciclica Immortale Dei enella sostanza e nella forma. Di cuo-re le dico che non poteva essere me-glio concepito.

A dirle il vero la forma dell’ade-sione non mi è piaciuta mai ed oc-correndo fare indirizzi isolati non l’housata mai. La parola del Papa non hasicuramente bisogno dell’accettazio-ne dell’episcopato per essere quellache è. Noi d’Italia lasciammo sempreai bizzarri francesi quest’errore; e co-me è del domma così è dell’ammae-stramento morale e disciplinare.

V. E. ha pensato ottimamente be-

Il Cardinal Guarino, PapaPio IX e Papa Leone XIII

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ne e desidero che lo segual’episcopato intero. Ammira-zione noi dobbiamo al capodella Chiesa e rendimento digrazie, non adesione quasifossimo alla pari con Lui”.

[...] In una pastorale scrive-va: “Noi che avemmo l’altaventura di trovarci po-co fa alla presenza delgran Papa Leone XIIIin udienza privata, re-stammo come presidalla sua potente e soa-ve parola colla quale cidimostrava il bisognoestremo di ravvicinarsisempre più le popola-zioni al papato per rice-vere la sua limpidaparola la quale discen-de dall’Eterna Sapien-za.

Nel marzo del 1888,reduce da un viaggio aRoma, riferendosi all’udienzadel Papa, così aggiungeva:“Non so poi ridirvi la sommabontà con cui il Papa si degnòtrattenersi con me ed altri po-chi vescovi nell’indimenticabi-le udienza del congedoquando ero sulle mosse per

restituirmi a voi. In quella fortunataoccasione egli diede sfogo a tutti isentimenti dell’anima sua nobilissimae all'affetto paterno di cui ci fa grazia;ci chiamò suoi fratelli posti dallo Spi-rito Santo, come lui che è il capo su-premo, al governo della Chiesa, ciparlò dei suoi profondi dolori e dellesue allegrezze familiarizzando con noiintimamente come fa in famiglia il pa-dre con i figli adulti e ci espresse il suovolere che tutti i cattolici prendesseroparte alle gioie che in quei dì gli con-cedeva il Signore”.

Nel luglio del 1894 scriveva alCard. Celesia: “Tornai da Roma con-solatissimo per aver lasciato il Papa inuna condizione di salute così soddi-sfacente da sembrare, al più, a 60 an-ni.

Salute forte, mente freschissima,vivacità giovanile. Che Dio lo conser-vi in lunghissimi anni ancora”.

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Dalle ASF a Francescouna lettera di auguriper l’inizio del Pontificato

Padre Santo, tra le manifestazioni di gioia per la Sua elezione alPontificato, voglia gradire anche queste che, unite a sentimen-ti di ammirazione, filiale devozione, obbedienza ed affetto,ve-

niamo ad esprimerle noi Apostole della Sacra Famiglia.Il nostro Istituto, fondato nel 1888 dal Servo di Dio cardinale Giu-

seppe Guarino, costituisce indubbiamente una umile e piccola realtànella vita della Chiesa, e tuttavia grande è l’impegno che ognuna dinoi quotidianamente cerca di profondere nella missione che ci è pro-pria e che sappiamo esserLe molto a cuore: la promozione dell’inte-grità e della santità della famiglia mediante l’educazione dellagioventù, specialmente la più povera o, comunque, la più bisognosa,nelle scuole, nei convitti, negli oratori ed altre attività parrocchiali inItalia, in Brasile ed in Argentina, dove, da circa 6 anni, una nostra Co-munità opera nella provincia di Buenos Aires, a Lomas de Zamora.

Tutto ciò con la consacrazione totale del nostro essere, con semprenuova carica d’amore per le anime e con quella “tenerezza” che Lesiamo grate di aver voluto richiamare e porre in spicco nel discorso in-troduttivo del Suo ministero petrino e che stando ad autorevoli testi-monianze, fu “esuberante” caratteristica dell’agire del nostroFondatore. Perciò, Padre Santo, conti anche su di noi. E ci benedica.Dal canto nostro, con rinnovato rendimento di grazie a Dio, le assi-curiamo assoluta fedeltà ed il costante, particolarissimo, ricordo nel-le nostre preghiere.

Messina 2 aprile 2013sr. Sara Faiello, Superiora Generale

e Consorelle

articolare devozione per il Papa

Come le altre congregazioni religiose, e come del resto anche moltifedeli e autorità, anche le Apostole della Sacra Famiglia hanno in-viato al Papa i loro auguri per il Pontificato.

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HABEMUS PAPAM

L’emozione per il “loro” Papadelle ASFL’ elezione al soglio pontificio di Jor-

ge Mario Bergoglio è stata vissutacon emozione in tutto il mondo, ma

in particolar modo in Argentina, terra nataledel Papa. Ce ne parla suor Marieli Giaco-met, Apostola della Sacra Famiglia dellamissione argentina.

Come si è vissuta in Argentinal’elezione di Papa Bergoglio?

«Che dobiamo dire? Veramentenessuno si aspettava che Bergogliofosse eletto Papa, sia perche - nono-stante il suo cuore sia sempre giovane- l’età che ha è avanzata; sia perché imezzi di comunicazione davano altricome favoriti. Ma lo Spirito Santo par-la piu forte e nessuno puó fermare lasua voce. L’elezione del CardinaleBergoglio è un segno di speranza, unsegno di amore di Dio per questo po-polo della “fine del mondo” dimenti-cato e colpito da tante catastrofinaturali e sociali. Immaginate una na-zione dove la mancanza di fede e disperanza pesa su ogni famiglia che de-ve lottare ogni giorno per dare damangiare ai propri figli, una nazionedove i giovani non sono motivati a vi-vere fuori dal mostruoso mondo del-la droga, una nazione dove igovernanti non fanno l’interesse delpopolo ma quello delle proprie ta-sche... Ecco, in questo Paese che cosaci si può mai aspettare? Papa Frace-sco, invece, ha fatto rinascere dal cuo-re dei giovani argentini una Chiesadimenticata, ha fortificato la fede deipiù anziani che si nutrono della gioiadi conoscere un Papa figlio di questaterra, ha unificato il cuore di fratelidelle diverse religioni... Ecco allorache cosa bisogna dire: abbiamo un Pa-pa! Viva Bergoglio!».

E come avete vissuto voi, inquanto religiose, l’elezione del“vostro” Papa?

«Noi abbiamo provato la stessagioia di questo popolo, ma in un tonopiù profondo di ringraziamento al Si-

gnore per aver affidato la sua Chiesa aquesto umile e santo uomo. Un uomoche non ha mai dimenticato le sue ra-dici, il luogo dove è nato e dove hastudiato... Un uomo che non ha maiavuto mai paura di andare là dove nes-suno voleva andare, di sedere accantoagli emarginati, di portare loro una pa-rola di speranza, di mostrare loro unavia di uscita affidandosi a Dio».

Una grande emozione, quindi...«Sì, e tanti sono stati colti talmen-

te di sorpresa da chiedersi più di unavolta: “sarà vero?”. Molti hanno ma-nifestato a Bergoglio affetto e ammi-razione per ciò che è stato, che hafatto, che ha detto. Le chiese argenti-ne si sono riempite di persone che vo-levano ringraziare Dio e la Vergine diLujan per questa grazia inaspettata.Coloro che hanno viaggiato ogni gior-no con il Cardinale Bergoglio sui mez-zi pubblici hanno testimoniato lasemplicità di questo vescovo che erauna persona comune e che non chie-deva nulla di speciale; ma che è statoun uomo speciale per tutti coloro chelo hanno incontrato».

Ora che cosa vi aspettate da lui?«Visto l’esempio pastorale che il

Cardinal Bergoglio ha dato a tutta laChiesa argentina, l’intera America La-tina si aspetta una Chiesa veramentepiù vicina ai poveri (non solo mate-rialmente, ma anche ai poveri in spiri-to), ai giovani, ai bisognosi. Bergolioha sempre risposto a chi si rivolgeva alui chiedendo un aiuto materiale o unaparola di conforto, e con amore hasempre fatto di tutto perché ottenesseil necessario per vivere degnamente».

Per voi Apostole della Sacra Fa-miglia è importante avere un Papaargentino?

«Non solo per noi, ma per tutto ilpopolo argentino la scelta di Bergo-glio è importante. Perché con lui rina-sce la speranza di avere una Chiesa piùumanizzata, più vicina alla realtà lati-noamericana e alle necessita dei fede-li. Il dono piu prezioso che haquest’uomo è quello di saper avvici-nare le persone alla Chiesa con unaparola, un sorriso, un gesto; con la no-bile umiltà che ha nel cuore e che la-scia trasparire nelle sue azioni».

dd’’AArrggeennttiinnaa

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Suor Cristiane Pieter-zack, 35 anni, è nata ecresciuta in Brasile e da

17 anni è un’Apostola dellaSacra Famiglia. In Italia dal-l’aprile 2012, risiede all’Isti-tuto Cardinal Guarino diRoma: nella Capitale studiaFilosofia alla Pontificia Uni-versità Gregoriana; in Brasileaveva già conseguito una lau-rea in Filosofia nel 2006 euna in Teologia Pastorale nel2002.

Suor Cristiane hascelto la vita religiosaquando era molto gio-vane, tanto che le respon-sabili di diverse congrega-zioni hanno tentato discoraggiarla dall’intra-prendere questa stradaproprio a causa della suagiovane età. Lei, però,non si è arresa: intima-mente convinta di aver ri-cevuto una chiamata dal Signore, èriuscita a raggiungere il suo obiettivoe, a 19 anni, ha celebrato la primaprofessione.

Come è nata la sua vocazione?«Non esiste un momento preciso

che posso individuare come quellodella “chiamata”. Si è trattato di unpercorso, iniziato in famiglia dove lafede è sempre stata presente e vissutain modo molto forte, con mamma ca-techista e ministro dell’Eucarestia epapà costruttore di chiese. Così, pianpiano, in me è nato il desiderio di con-sacrare la mia vita a Cristo: dopo unalunga riflessione, la decisione di en-trare in una comunità religiosa. Unasfida grandissima, per me».

Una sfida? Con chi?«Con le mie paure. Ero una ra-

gazza normale, con i suoi amici, conla sua famiglia, con un grande amoreper lo sport e in particolare per la pal-lavolo. E, lontana da casa, senza

«La mia vocazione, sfida con la pauraCristo mi ha dato la forza che serviva»

STORIA DI UNA CHIAMATA • L’INTERVISTA A SUOR CRISTIANE PIETERZACK

DI LUCA RIGAMONDI

amici, temevo di non essere capace diaffrontare la situazione».

Com’è andata, invece?«Invece le mie paure si sono dis-

solte, è stata proprio la vita di comu-nità a darmi la forza. Perché ho capitoche avrei potuto affrontare il futuroassieme ad altre persone, e che nonsarei mai stata sola. Quando Cristochiama, non sceglie chi ha le capa-cità; invece, dà a coloro che chiama lecapacità di cui hanno bisogno. In-somma, è stato Gesù stesso a darmi laforza per andare avanti».

Perché ha scelto proprio le Apo-stole della Sacra Famiglia?

«Inizialmente era proprio l’unicacongregazione che avevo scartato. Di-cevo: “Tutte, ma le Apostole no”.Questo perché, in Brasile, hanno uncompito veramente molto difficile,che è quello di accogliere i bambiniabbandonati. E io ero convinta chenon avrei avuto la forza di vivere quo-

tidianamente un impegno così gra-voso, così pesante per il corpo ma so-prattutto per lo spirito, con i senti-menti contrastanti e laceranti chenascono dall’accoglienza di un bam-bino rifiutato. Così, quando ho de-ciso di entrare in comunità, ho chiestoaltrove. Le altre congregazioni, però,mi hanno rifiutato senza troppi giri diparole: ero troppo giovane per loro,non abbastanza matura per fare unascelta che avrebbe condizionato tuttala mia vita futura. Le Apostole dellaSacra Famiglia, invece, sono state leuniche a non scoraggiarmi, a non ri-fiutarmi, a non dirmi di no solo per lamia giovane età. Anzi, per aiutarmi aproseguire il mio cammino acco-gliendo la chiamata del Signore, mihanno sostenuto consentendomi ditornare spesso a casa, dalla mia fami-glia, per evitare il trauma di un di-stacco netto e improvviso. E, acco-gliendomi tra loro, mi hanno fattocapire qual è il centro della missionedelle Apostole della Sacra Famiglia:fare un pezzo di strada con le famiglieche si rivolgono loro”.

Famiglie... E lei non ha maipensato di crearsene una sua?

«Non ho voluto una famiglia mianon perché non sia bello, ma perchého scelto qualcosa che è ancora piùbello».

Ha rimpianti per le sue scelte,per quello che si è lasciata allespalle, per un’altra vita che avrebbepotuto avere?

«No, nessun rimpianto».E progetti?«In Brasile ero attiva su diversi

fronti, tra le altre cose avevo anche ilcompito di occuparmi della forma-zione delle novizie. In Italia sono ve-nuta per continuare i miei studi. Ma ilmio desiderio più vero e più profondoè quello di accogliere il progetto diDio. Sempre, sul lungo termine maanche nella quotidianità. È bello dareun senso all’accoglienza del disegno diDio».

Suor Cristiane, lei è felice?«Tantissimo!».

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La Sacra Famiglia di Nazareth, un ancora attuale per i coniugi del no

IL MATRIMONIO COME SACRAMENTO E DONO: INCONTRO IL 30 DICEMBRE 2012 ALL’ISTITUTO

DI MARIELLA E PIPPO LOPES

Presso l’Istituto delleApostole della sacrafamiglia di Pace del

Mela domenica 30 dicem-bre si sono radunate ungruppo di famiglie prove-nienti da Messina, Milazzo,Rodì M., Archi di San Fi-lippo del Mela e Pace delMela.

Giornata dedicata allafamiglia in cui non potevanon essere vissuta in ma-niera migliore che dedican-dola ad un incontro chemettesse a fuoco il donodel sacramento del matri-monio che ci è stato dona-to come coniugati amodello della famiglia diNazareth.

Tra tutti si è creata dasubito un atmosfera di fa-miglia.

I canti, ispirati alla fami-glia ci hanno ricordatomaggiormente che oggi èla nostra festa.

Spunti di riflessionevengono presi dall’Esortazione Apo-stolica Familiaris Consortio e dallaLettera alle Famiglie in occasione del-l’anno dedicato alla famiglia 1994, se-gue un video dove Chiara Lubich,fondatrice del Movimento dei Foco-lari parla a 25.000 persone radunate alPalaeur di Roma in occasione del 1°Congresso Famly fest del 13 maggio1981.

Nonostante siano trascorsi moltianni, gli argomenti trattati risultanoattualissimi: crisi della famiglia, giova-ni senza modelli da seguire che vannoallo sbaraglio, crescita zero, minaccecontro la vita nascente e sul finire.

E’ sorto spontaneo un dialogo-confronto.

Le famiglie cristiane che credononel valore della famiglia e nella forzadel sacramento del matrimonio sof-frono di queste realtà. E’ proprio nel

discorso di Chiara Lubich che trovia-mo una risposta: la famiglia di Naza-reth.

La Sacra Famiglia, capolavoro del-la sapienza di Dio che nella straordi-naria-ordinarietà ha saputo affrontaretante peripezie fidandosi di Dio e la-sciandosi guidare dalla sua volontà èper ogni famiglia cristiana un esem-pio da seguire, un modello da imitare.

E’ stata una giornata di serenitàdove si è guardato alla persona tuttaintera: dallo spirito, alla sua corporei-tà, dalla sua intelligenza al suo aspet-to ludico.

Ogni momento è stato caratteriz-zato da gesti di condivisione , donan-do o ricevendo le esperienze di vita edel vangelo vissuto in famiglia, oveognuno può scoprire nell’altro quelGesù che il Vangelo ci richiama:”….Qualunque cosa avrete fatto al più

piccolo l’avrete fatto a me!..”E’ stato una gioia scoprirlo e ab-

bracciarlo nelle difficoltà, nei doloridi tutti i giorni, ma anche nell’esserepronti a ringraziare per le gioie, im-meritate, che ci riempiono in alcunimomenti la vita.

La famiglia comunione di personein cui l’amore è posto al primo posto,ove si vive per l’altro, ove sono pre-senti tutti gli amori che ci coinvolgo-no:dall’amore coniugale tra gli sposi,all’amore tra genitori e figli, all’amoreper le altre famiglie e conoscenti.

E’ seguito uno scambio di espe-rienze di vita, molto forte quella diuna famiglia di Messina riguardantel’adozione di tre fratellini della exUnione Sovietica, avvenuta sei mesifa.

Per il pranzo ci siamo trasferitipresso l’adiacente oratorio ove è sta-

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Attualità di un messaggio è disponibile anche in versione digitale, informato pdf. Ricevere la versione elettronica della rivista invece diquella cartacea - evitando così costi e attese dovuti alla spedizione - èfacile e veloce: basta inviare una mail, chiedendo di ricevere solo ilpdf, all’indirizzo [email protected]

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Il grazie riconoscenteGli oneri di un processo di ca-

nonizzazione sono rilevanti.In primo luogo esso necessita

del lavoro, che sovente deve protrarsiper molti anni, di un notevole numerodi persone qualificate e poi vi sono lespese vive che quello stesso lavoro com-porta, non ultime le spese di stampa.

Ma si tratta di denari ben spesi, per-ché la glorificazione dei Servi di Dio ria-nima la vita spirituale, dando sempreluogo ad una grande ricchezza di ini-ziative e di operosità. Nel nostro casosi era provveduto, sino a poco tempofa, soprattutto grazie ai sacrifici delleApostole della Sacra Famiglia, figlie spi-rituali del Servo di Dio e zelatrici delprocesso medesimo.

Ovviamente il loro impegno reste-rà sempre primario; ma ora per meri-to anche di questa rivista, stanno per-venendo numerose offerte. In taluni ca-si si tratta del modo di esprimere rico-noscenza, in tutti comunque si mani-festa il segno tangibile della devozione.In questi ultimi mesi abbiamo ricevu-to € 555,00.

• ABBRIANO GIORGIANNIDOMENICA, MILAZZO (ME) •ALUNNI V B SCUOLA LEONEXIII, MESSINA • APOSTOLE SA-CRA FAMIGLIA, PACE DEL MELA(ME) • BLANDO SANTO E TI-ZIANA, GANGI (PA) • BONANNOGIOVANNI, MESSINA • CAM-PIONE ANTONIO, ROZZANO

(MI) • COSTANZO SEBASTIANO,GINEVRA • DU CHALIOT MARIA,PALERMO • DUMINUCO GIU-SEPPE, MONTEDORO(CL) • FA-MIGLIA BLANDO-NASELLI, VA-RESE • FOTI LELLA, CATANIA •FOTI ROSARIO, BOLOGNA •GULNARA GUARINO ANNITA,CATANIA • ISTITUTO ANCELLERIPARATRICI, MESSINA • LUCI-FORA GIOVANNA e ORAZIO,MODICA (RG) • MURACA ANGE-LA, CORTALE (CZ) • PULVIREN-TI ROSARIA, CASTEL DI LUCIO(ME) • SALERNO DOMENICA,MESSINA • TOMMASO MASSI-MO, CASTELDACCIA (PA) • VIRGASANTINA, GANGI (PA)

n modelloostro tempo

TO DELLE ASF DI PACE DEL MELA

to imbandito un lungo tavolo che haaccolti tutti. E’ stato un bel momen-to di condivisione.

Dopo il pranzo si è giocato, con-cludendo con una tombolata usandocome premi oggetti del mercatino al-lestito dalle suore. Il ricavato è statodestinato alle Missioni.

La giornata si è conclusa con la S.Messa e la preghiera di benedizionedelle famiglie, celebrata nella cappel-la dell’Istituto da Don Carmelo Rus-so che è stato con noi tutta lagiornata.

Ringraziamo Dio che ci ha datol’occasione di trascorrere insiemequesta giornata e le suore che ci han-no accolti facendoci sentire un'unicagrande famiglia.

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PREGHIERAEterno Padre, Ti ringrazio per la salvezza che mihai donato in Cristo Tuo Figlio, e per gli esempi ela intercessione della Madonna e dei Santi.Animato dallo SPIRITO SANTO ti chiedo diglorificare il Card. Giuseppe Guarino, Tuo servofedele, pastore umile, instancabile promotoredell’unità della Tua Chiesa, che si consacrò e siimpegnò per il bene del suo popolo con caritàeroica. Per sua intercessione concedimi le grazieche desidero per poterti meglio servire e vivere alode della tua gloria.Te lo chiedo per Cristo, Tuo Figlio e nostroSignore.

Amen

Per richiesta di biografie, informazioni e segnalazioni di grazieottenute per intercessione del Servo di Dio si prega rivolgersi a:

Postulazione Servo di Dio Cardinale Giuseppe Guarinoc/o APOSTOLE DELLA SACRA FAMIGLIA

Via Elenuccia, 15 - 98121 MESSINA - Tel. 090.41874Via degli Urali, 30 - 00144 ROMA - Tel. [email protected]

Per eventuali offerte: c.c.p. n. 12533980

FEDE FECONDA NELLE OPERE DELL’AMORE

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