hs-CRP ed MPO:Punto di vista del Clinico
Riccardo MorgagniCardiologia
Università “Tor Vergata” Roma
IL LABORATORIO NELLE URGENZE ED EMERGENZERoma, 2-3 Ottobre 2009
Contesto clinico
Sindromi Coronariche Acute:
• STEMI (ST elevation myocardial infarction)
• NSTEMI (Non ST elevation myocardial infarction)
• UA (Unstable Angina)
STEMI (sede inferiore)
NSTEMI Angina
Instabile
VSMC
migration
Foam-cell
formation
Adherence and
aggregation of
platelets
Adherence and
entry of leukocytes
T-cell
activation
VSMC, vascular smooth muscle cell migration.
Aterosclerosi: Malattia Infiammatoria
Yeghizarians Y et al. NEJM 2000
Patofisiologia
• Ruolo centrale delle LDL ossidate e del Lox-1
• Ruolo dei fattori di rischio (dislipidemia,
ipertensione, fumo di sigaretta, diabete, età)
• Stress emodinamico
• Risposta infiammatoria
• Ruolo delle citochine (mmp1)
• Attivazione piastrinica
• Formazione di trombo su placca ulcerata
Infiammazione
Proteina C Reattiva
• Numerosi studi epidemiologici hanno osservato la forte associazione fra elevati livelli di markers di infiammazione ed eventi cardiovascolari
• Elevati livelli di proteina C reattiva ad alta sensibilità (PCR-hs) sono associati ad un aumentato rischio di eventi ischemici cardiaci acuti (infarto miocardico) ed eventi cerebro-vascolari (ictus)
La Proteina C Reattiva (PCR) è l’indicatore più sensibile d’infiammazione
(v.n. adulti sani : < 1 mg/l)
• In risposta ad uno stato infiammatorio acuto la concentrazione di PCR può aumentare anche di 1000 volte
• L’alterazione del livello sierico inizia a 6-8 ore e raggiunge il massimo entro le 24-48 ore successive
• La PCR ha una emivita di 18-20 ore per cui è lo strumento ideale per un monitoraggio clinico
• Coefficiente di variazione < 10%
Liuzzo G et al. N Engl J Med 1994;331:417-424
Concentrazioni della PCR (Panel A) e dell’Amiloide sierica (Panel B) in Pazienti giunti al PS per infarto miocardico acuto, con (Quadrati) o senza (Cerchi) storia clinica di Angina Instabile
Il valore prognostico della PCR
e dell’Amiloide A sierica
nella Angina instabile
Livelli di PCR-hs (quartili) ed eventi cardiovascolari
• I PCR-hs ≤ 0,48 mg/dL
• II PCR-hs ≥ 0,49 e < 1,2 mg/dL
• III PCR-hs ≥ 1,2 e < 3,1 mg/dL
• IV PCR-hs ≥ 3,1 mg/dL
• Per valori >10 mg/dL il test non è considerato significativo ai fini della determinazione del rischio cardiovascolare, perché probabilmente condizionato da uno stato infiammatorio di altra origine
hs-CRP and Risk of Future MI in Apparently Healthy Men
Adapted from Ridker P.M. et al., N. Engl. J. Med., 1997; 336: 973
Ris
chio
re
lati
vo d
i MI
Quartili di PCR-hs
P Trend <0.001
0
1
2
3
I II III IV
P<0.001
P<0.001
P=0.03
Mieloperossidasi (MPO)
• La Mieloperossidasi è un enzima situato nei granuli azzurrofili dei leucociti polimorfonucleati e dei monociti
• In letteratura sono presenti meno studi sulla MPO rispetto a quelli condotti sulla PCR/PCR-hs
• Le evidenze concorderebbero però sul valore predittivo indipendente di eventi maggiori a 30 giorni e 6 mesi nei soggetti con elevati livelli di MPO
Mieloperossidasi (2)
• Rende l’LDL aterogenico, facilitando il deposito di colesterolo nelle cellule della parete arteriosa
• Inibisce la funzione delle HDL provocando una diminuita rimozione del colesterolo dalle cellule endoteliali
• Attiva la cascata protesica che influenza la stabilità della placca
• Favorisce la produzione di lipidi citotossici e protrombosici ossidati coinvolti nella trombosi arteriosa
• Consuma l’ossido d’azoto della parete arteriosa facilitando la disfunzione endoteliale e la vasocostrizione
Nella Pratica Clinica (1)
• PCR-hs è un marker INDIPENDENTE di rischio. Può essere utile, a discrezione del medico, per impostare studi e terapie in prevenzione primaria nei soggetti a rischio intermedio (rischio di coronaropatia 10-20% per 10 anni) (classe II a, evidenza B)
• La PCR-hs, tra i markers d’infiammazione conosciuti, è quello con le caratteristiche più adatte all’uso clinico (classe II a, evidenza B)
Nella Pratica Clinica (2)
• Nei soggetti con valori di PCR-hs persistentemente e inspiegabilmente elevati (>10 mg/l), in multiple misurazioni, dovrebbe essere ricercata una etiologia diversa dalla malattia cardiovascolare (classe II a, evidenza B)
• PCR-hs può essere utile come un INDIPENDENTE marker di prognosi, sia nei pazienti con cardiopatia ischemica cronica, sia nelle sindromi coronariche acute (classe II a, evidenza B)
Nella Pratica Clinica (3)
• PCR-hs è un marker di rischio INDIPENDENTE e può essere usata, a discrezione del medico, come parte di una valutazione globale di rischio negli adulti senza malattia cardiovascolare nota (classe II b, evidenza C)
• I valori di PCR-hs possono essere utili per motivare i pazienti a modificare il loro stile di vita (classe II b, evidenza C)
Nella Pratica Clinica (4)
• NON si dovrebbero misurare altri markers infiammatori, in aggiunta alla PCR-hs, per determinare il rischio coronarico (classe III, evidenza C)
• Le misure di prevenzione secondaria NON dovrebbero dipendere dal valore della PCR-hs (classe III, evidenza A)
Nella Pratica Clinica (5)
• Il trattamento delle sindromi coronariche acute secondo le linee guida NON dovrebbe dipendere dai valori della PCR-hs (classe III, evidenza A)
• NON dovrebbero essere fatte misurazioni seriali della PCR-hs allo scopo di controllare gli effetti della terapia (classe III, evidenza C)
La Proteina C Reattiva è semplicemente un marker nei soggetti affetti da cardiopatia
ischemica oppure elevati livelli di PCR contribuiscono direttamente alla patogenesi della aterosclerosi
?
Conclusioni (1)
• Elevati livelli di markers di infiammazione si riscontrano spesso nei pazienti con sindrome coronarica acuta
• Studi genetici sui polimorfismi non hanno permesso di dimostrare un rapporto di causalità tra la Proteina C reattiva e la aterosclerosi coronarica
Conclusioni (2)
• Il dosaggio della PCR-hs e della MPO è utile nella stratificazione del rischio nei pazienti con sindrome coronarica acuta, da integrarsi con una accurata valutazione clinica ed il dosaggio di altri markers (es Troponine, BNP)