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IC San Cipriano Picentino · Web view5 unità 11.55 – 12.50 55’ Recupero di 5’ per il docente...

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” - SAIC87700C Via Domenico Amato, 2 - c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA) Tel. fax 089 861753 – e.mail [email protected] www.icsanciprianopicentino.gov.it - PEC: [email protected] . - C.F.95075020651 Prot. N. 273 A/39
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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” - SAIC87700CVia Domenico Amato, 2 - c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)

Tel. fax 089 861753 – e.mail [email protected] - PEC: [email protected]. - C.F.95075020651

Prot. N. 273 A/39

Il Dirigente ScolasticoProf.ssa Viola Alessandra

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Piano Triennale Offerta Formativa

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INDICE

Premessa………………………………………………………..........................

pag. 3

Il territorio………………………………………………………………………………

Pag. 4

Priorità strategiche- Atto di

indirizzo…………………………………………………………pag. 5

- Priorità, traguardi ed obiettivi……………………………………

pag. 8

- Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI ……

pag. 9

- Piano di Miglioramento………………………………………………

pag. 10

Progettazione didattica- Progettazione

curriculare……………………………………………pag. 12

- Progettazione extracurriculare……………………………………

pag. 23

- Organizzazione didattica……………………………………………

pag. 25

- Verifica e valutazione………………………………………………….

pag. 30

- Certificazioni ………………………………………………………………

pag. 37

- Piano Nazionale Scuola Digitale……..…………….……………

pag. 38

- Piano Annuale dell’Inclusione…………………….………………

pag. 39

Organico- Organigramma………………………………………………….

……….pag. 40

- Organico di potenziamento…………………………………….…

pag. 41

- Piano di formazione del personale………………………….…

pag. 46

Fabbisogno e attrezzature- Infrastrutture e attrezzature.

……………………………………..pag. 47

- Collaborazioni……………………………………………..................

pag. 48

- Reti ……………………………………………………………………………

pag. 48

Allegati

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n. 1 Piano di miglioramento pag. 50n. 2 Curricolo (presente in altro file) pag. altro filen. 3 Schede di progetti pag. 73n. 4 Piano Digitale pag. 78n. 5 Piano annuale di inclusione pag. 84n. 6 Carta dei servizi(in aggiornamento - in allegato il documento in vigore)

pag. 91

n. 7 Piano triennale della trasparenza pag. 98n. 8 Regolamento d'istituto(in aggiornamento - in allegato il documento in vigore)

pag. 103

Premessa

Il POF, ancorché triennale, da cui il nuovo acronimo PTOF, continua a rappresentare il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche, ossia quello che definisce le scelte caratterizzanti e qualificanti della scuola sul piano educativo, curriculare, organizzativo, in coerenza con la dotazione delle risorse disponibili.Il Piano triennale dell’Offerta Formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Rispetto alla precedente struttura vi sono delle novità di contenuto:- Autovalutazione d’istituto: punto di partenza per la stesura del Piano di miglioramento che è

parte integrante del PTOF.- Progettazione extracurriculare: le fondamentali linee progettuali di qualificazione, sviluppo e

arricchimento dell’offerta formativa da realizzare con risorse aggiuntive e in partenariato con enti, associazioni e realtà del territorio.

- Linee di sviluppo delle azioni e progetti scolastici in coerenza col Piano nazionale per la scuola digitale (commi 52-62): infrastrutture di rete, realizzazione di ambienti d’apprendimento virtuali, formazione del personale e disseminazione di buone pratiche.

- Scelte organizzativo-didattiche, per le quali restano possibili tutte le opzioni già previste dal DPR 275/99, ribadite dal comma 3 della legge107: tempo scuola, scelte metodologiche privilegiate, modelli organizzativi, organizzazione della progettazione didattica nell’Istituto, criteri condivisi di qualità dell’azione didattica, didattica inclusiva e piano per l’inclusione.

- Valutazione degli apprendimenti, del comportamento e delle competenze degli alunni, con l’esplicitazione delle scelte del Collegio dei docenti in applicazione del DPR 122/09.

- Fabbisogno di posti comuni, di sostegno e di potenziamento dell’offerta formativa: sulla base degli elementi attualmente disponibili, è necessario dimostrare la coerenza dell’impiego del personale con le priorità progettuali dichiarate.

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- Fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali: a partire dalle strutture e dalle risorse materiali esistenti, si individuano le priorità possibili di integrazione e sviluppo attivabili dalla scuola, eventualmente in collaborazione con gli enti locali e/o altri soggetti del territorio, per la creazione di laboratori, aule speciali e la riorganizzazione di ambienti per l’apprendimento.

- Rapporti con il territorio, con enti e istituzioni: si indicano gli accordi di rete e di intesa, i soggetti partner, i tempi e le modalità di relazione e comunicazione con l’utenza ecc.

Con il presente Piano, che può essere rivisto annualmente, anche la nostra istituzione scolastica, in continuità con i processi di autovalutazione attivati per la stesura del RAV, comunica le scelte precise in merito all’offerta formativa che propone per il potenziamento dei saperi e delle competenze degli studenti per i prossimi tre anni. Il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo Prot. 3499/A19 del 13 ottobre 2015; Il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 15/01/2016; Il piano è stato approvato dal consiglio d’istituto nella seduta del 15/01/2016;Il piano, dopo l’approvazione, è stato inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato;Il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.

Il territorio

Il bacino di utenza dell’Istituto Comprensivo di San Cipriano picentino è distribuito sul territorio di due comuni: San Cipriano Picentino e Castiglione del Genovesi. Il Comune di San Cipriano Picentino sorge alle pendici del Monte Monna e si estende su un vasto territorio che comprende le frazioni di Vignale, Pezzano, Filetta e Campigliano. Le sue origini vengono fatte risalire ad un’antica civiltà Protopicentina. Nel Medioevo i piccoli centri presenti sul territorio divennero distretti amministrativi e poi, con il dominio normanno, contee e baronie. Oggi il patrimonio storico-culturale è caratterizzato dalla presenza di numerose cappelle, dai ruderi del castello di Montevetrano e dai resti di un’antica villa romana del terzo secolo. La realtà socio-economica delle famiglie di provenienza degli alunni iscritti è costituita dalla presenza significativa di genitori che operano nel settore del lavoro dipendente, mentre pochi sono coloro che sono impegnati in attività di libera professione, imprenditoria o alti livelli dirigenziali, con un’elevata percentuale di madri casalinghe.

Il Comune di Castiglione del Genovesi è un piccolo centro alle pendici del monte Monna ed è uno dei più antichi paesi dei Picentini tra i quali deteneva una notevole importanza strategica e difensiva; il nome stesso del paese deriva dalla funzione militare che aveva il centro fortificato fin dalle sue origini (Castrum – Castellione). L’antica denominazione (Castiglione) fu affiancata dal nome Genovesi in onore dell’Abate omonimo che fu, tra l’altro, un importante esponente della cultura illuminista. La situazione socio-economica è caratterizzata da una diffusa attività agricola, finalizzata alla raccolta, lavorazione e conservazione delle castagne e delle nocciole e da attività legate al settore terziario. Anche in questo Comune si riscontra un elevato numero di madri casalinghe. Diverse sono le agenzie extrascolastiche che interagiscono sul territorio dei due Comuni tra cui la Pro-loco, l’Archeoclub, la Caritas. Diversi centri di accoglienza: “Casa Giovanna”, “Casa Betania”, palestre, scuole di danza, di musica… Un ruolo determinante è svolto dagli Oratori

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parrocchiali. In ambedue i Comuni sono presenti alunni provenienti da famiglie di diverso credo religioso e appartenenti a differenti etnie che risultano inserite nel tessuto sociale e civile.

ATTO DI INDIRIZZO

IL DIRIGENTE SCOLASTICOVISTA la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;VISTO il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;VISTA la Legge n. 107 del 2015, Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione;VISTO l’art. 3 del DPR 275/1999, come novellato dall’art. 14della legge 107/2015;VISTO il D.L.vo 165 del 2001 e ss.mm. ed integrazioni;TENUTO CONTO- degli interventi educativi e didattici posti in essere nei precedenti anni scolastici;- degli obiettivi di miglioramento e delle priorità indicate nel Rav di istituto;CONSIDERATO - che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015 mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale;- che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, prevedono, che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa per il triennio 2016-17, 2017-18, 2018-19; RISCONTRATO CHE- gli indirizzi del Piano vengono definiti dal dirigente scolastico che, in proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle rappresentanze sociali; il collegio dei docenti lo elabora; il consiglio di istituto lo approva;- il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre;

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Priorità strategiche

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- per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le istituzioni scolastiche si possono avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di attuazione;VALUTATE- Come prioritarie le criticità emerse dal Rapporto di autovalutazione (RAV) nonché dagli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti e dai risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti INVALSI restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale;PRESO ATTO - delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori, di quanto emerso dai rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla scuola e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio;

IL DIRIGENTE SCOLASTICOEMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO

con lo scopo di orientare, all’interno di un quadro generale di sistema, l’attività del Collegio dei Docenti in ordine ai contenuti tecnici di competenza, con l’obiettivo di fornire chiare indicazioni sulle modalità di elaborazione, sui contenuti irrinunciabili, sugli obiettivi strategici, sulle priorità di azione, sugli elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione scolastica che devono trovare adeguata esplicitazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa e sugli adempimenti che il Collegio dei Docenti è chiamato a svolgere in accordo con la normativa vigente.Questo al fine di consentire: che quanto la scuola propone sia coerente con il contesto sociale in cui esso opera; che siano effettuate scelte curricolari, attività di recupero, di potenziamento e di valorizzazione, che siano formulati progetti per l’ampliamento dell’offerta formativa coerenti tra loro e con la finalità e gli obiettivi enunciati dal PTOF, così da assicurare unitarietà all’offerta formativa e rafforzare la congruenza e l’efficacia dell’azione complessiva; che vengano potenziate la ricerca e la sperimentazione di innovazioni didattiche con l’ausilio di attività di formazione e di aggiornamento anche per la diffusione dell’uso della tecnologia informatica; che sia superata la dimensione trasmissiva dell’insegnamento dentro un’organizzazione flessibile basata sulla didattica per competenze e sulla didattica laboratoriale; che siano incrementate in quantità e qualità le forme di collaborazione con il territorio attraverso reti, accordi, progetti.Nell’esercizio delle sue prerogative decisionali il Collegio dei Docenti è pertanto invitato a tener conto che: l’azione dei consigli di classe deve assicurare la realizzazione di quanto disposto dalle Indicazioni Nazionali e dal PAI di istituto, in merito alla definizione di processi di personalizzazione o di inclusione, verificando attraverso una costante impegno valutativo, gli standard formativi e le prestazioni essenziali stabilite per tutti gli allievi; le attività aggiuntive di approfondimento e i progetti (orario curricolare o extracurricolare) siano sempre programmate valutando la valenza formativa e la coerenza con le finalità del PTOF, la compatibilità con le risorse finanziarie della scuola perseguendo una corretta distribuzione di incarichi, tempi e strumenti.Pertanto il Collegio dei Docenti è tenuto ad elaborare il Piano Triennale dell’Offerta Formativa prendendo atto dei seguenti indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione:- adeguare il Piano dell’Offerta Formativa al Piano Triennale dell’ Offerta Formativa previsto dai nuovi Ordinamenti;

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- prevedere la partecipazione alle iniziative finanziate con fondi comunali, regionali, nazionali ed europei con cui la scuola intenderà affrontare le proprie esigenze e quelle della comunità di riferimento.- prevedere la partecipazione Piano Nazionale Scuola Digitale previsto dalla Legge 107/2015;- incrementare le attività di inclusione per integrare pienamente gli alunni disabili e migliorare le azioni didattiche utili a soddisfare le esigenze educative degli alunni con bisogni formativi speciali;- realizzare attività di valorizzazione delle eccellenze;- includere il curricolo verticale caratterizzante;- attuare l’ampliamento dell’offerta formativa con proposte progettuali riferite alle seguenti aree: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare attenzione all’italiano nonché alla lingua inglese, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content Language integrated learning; potenziamento delle competenze matematiche logiche e scientifiche; potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; prevenzione e contrasto ad ogni forma di discriminazione e di bullismo; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio sanitari ed educativi del territorio; sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze, della legalità e il dialogo tra le culture; valorizzare la scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e alle famiglie prevedendo servizi di informazione e di formazione loro dedicati; definizione di un sistema di orientamento; previsione di un piano di formazione e aggiornamento per il personale docente e ATA; previsione di apertura pomeridiana per favorire la realizzazione di progetti e laboratori.

Il Collegio dei Docenti è invitato ad un’attenta analisi degli argomenti oggetto della presente direttiva, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la correttezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità, la trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni, qualità particolarmente rilevanti quando gli atti amministrativi sono parte fondante all’interno del rapporto educativo tra docente e discente e tra scuola e famiglia.

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Priorità, traguardi ed obiettivi

Il presente Piano triennale dell’offerta formativa viene redatto partendo da quanto emerso dell’autovalutazione d’istituto compiuta nel corso dell’anno scolastico 2014/15, i cui risultati sono contenuti nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo.Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

- Risultati scolastici: Raggiungere una maggiore condivisione dei criteri di valutazione.

- Risultati nelle prove standardizzate nazionali Migliorare i risultati delle prove di matematica. Migliorare i risultati delle prove di italiano. Eliminare il fenomeno del cheating. Giungere ad una valutazione interne che non si discosti dai risultati invalsi

I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:- Risultati scolastici:

Ottenere una maggiore omogeneità nella valutazione tra classi parallele.- Risultati nelle prove standardizzate nazionali

Incrementare almeno del 5% i risultai conseguiti dagli studenti nelle prove di matematica.

Ridurre la differenza di punteggio (in negativo) rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS).

Eliminare il fenomeno del cheating. Passare da una correlazione “medio-bassa” ad una “medio/medio-alta” nel

rapporto tra la valutazione interna e quella attribuita dall’INVALSILa commissione che ha condotto l’autovalutazione d’istituto e redatto il RAV ha individuato le priorità e i traguardi sopra indicate per i seguenti motivi:“Dai dati restituiti dall'Invalsi ad ottobre e da quelli contenuti in questa piattaforma è emerso che il punteggio di italiano e' quasi in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simili, si presentano delle differenze in negativo in alcune classi della scuola primaria. Per quanto riguarda la matematica invece il punteggio è risultato inferiore anche rispetto alle medie

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regionali e nazionali. Ci si propone pertanto di equilibrare al meglio la situazione delle classi all'interno dell'istituto e di migliorare i risultati in rapporto alle medie di riferimento. Dai dati ricevuti inoltre è emersa una bassa corrispondenza tra la valutazione operata dalla scuola (a volte disomogenea tra classi parallele) e quella indicata dall'Istituto nazionale di valutazione e per alcune classi un alto tasso di cheating che indica un possibile comportamento scorretto durante lo svolgimento delle prove per cui si è pensato di concentrare il nostro impegno futuro affinché tali dati migliorino.”Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono di seguito elencati secondo una suddivisione per area di processo

- Area “Curricolo, progettazione e valutazione” : Organizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinchè

diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti. Predisporre prove di verifica comuni (anche tipo INVALSI) per tutte le discipline con

somministrazione inizio, metà e fine anno. Favorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo

verticale.- Area “Inclusione e differenzazione”

Migliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

- Area “Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie” Attivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le

famiglie.Gli obiettivi sopraccitati sono stati individuati dalla Commissione con la seguente motivazione:“Per un positivo risultato delle priorità sopra descritte è indispensabile operare su obiettivi di processo chiari e praticabili, affinché si possano raggiungere risultati reali nell'arco di qualche anno. Gli obiettivi sopra elencati hanno scadenza annuale e prevedono interventi nell'area di processo "curricolo, progettazione e valutazione" ritenuta l'area centrale e portante di tutto il "sistema scuola", nell’area “inclusione e orientamento” e nell'area "Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie". Sia il lavoro sul curricolo verticale che quello relativo all’area dell’inclusione, consentono di realizzare scambi e confronti efficaci tra docenti, di migliorare le pratiche valutative, di centrare l'azione sugli apprendimenti degli alunni, di migliorare i risultati complessivi della scuola. Inoltre, in vista del successo formativo, la famiglia risulta un elemento indispensabile e in quanto tale deve conoscere e di conseguenza collaborare.”

Scelte conseguenti ai risultati delle prove INVALSI

I risultati delle prove INVALSI somministrate negli scorsi anni sono state oggetto di attento esame da parte della commissione che ha curato l’autovalutazione di istituto in quanto elementi valutativi importanti per diversi aspetti dell’azione educativa. Le prove SNV sono rivolte a bambini e bambine delle classi seconde e quinte della scuola primaria e della terza della scuola secondaria di primo grado (una delle prove dell’esame di stato). Per alcune classi dell’Istituto è emerso che le percentuali di risposte esatte raggiunte sia in italiano e ancor di più in matematica sono al di sotto dei valori della media nazionale e delle scuole con lo stesso background. Dai diversi dati forniti dall’Invalsi si nota inoltre che la correlazione tra i risultati INVALSI e il voto di classe assegnato dai docenti è bassa se non addirittura scarsamente significativa. A ciò va aggiunto che per alcune classi si è registrato un alto tasso di cheating che indica un possibile comportamento scorretto durante lo svolgimento delle prove o la correzione/trascrizione dei risultati. La situazione critica permane anche per le prove somministrate lo scorso anno scolastico i cui risultati sono giunti alla

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scuola nel mese di ottobre, dopo la stesura del RAV. Ciò conferma la scelta dell’istituzione di approntare azioni mirate che saranno elementi portanti del Piano di Miglioramento e di conseguenza del Ptof.

Piano di Miglioramento

Il Piano di Miglioramento rappresenta la politica strategica dell’Istituzione per intraprendere un’azione di qualità, alla luce di quanto emerso dal RAV e di conseguenza è strettamente correlato e coerente con le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel PTOF, essendone parte integrante e fondamentale. Il piano è stato elaborato da un Gruppo di Miglioramento i cui componenti sono stati individuati dal Dirigente Scolastico nella seduta del Collegio dei Docenti del 06/11/2015, in rapporto alla disponibilità ed alla motivazione evidenziate dai docenti ad impegnarsi in un percorso progettuale particolarmente impegnativo. Il DS ha ritenuto opportuno inserire le docenti designate dal Collegio quali Funzioni Strumentali, nelle diverse aree di intervento, e coloro i quali rivestono all’interno dell’istituzione incarichi legati all’attuazione del Piano privilegiando in tal modo il principio dell’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie e stabilendo così un rapporto di stretta connessione tra Piano di Miglioramento e PTOF. Il gruppo, per la stesura del piano, ha scelto di avvalersi del format proposto da INDIRE che prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera efficace sulla complessità del sistema scuola. Il Piano è in continuo divenire perché il continuo monitoraggio permette di reindirizzare in tempi stabiliti le azioni del processo per il raggiungimento degli obiettivi.Il modello si divide in 4 sezioni:

Sez. 1 – Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nel RAV. Sez. 2 – Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti. Sez. 3 – Pianificare gli obiettivi di processo individuati. Sez. 4 – Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto.

Il documento, pubblicato nel Portale Unico dei dati della Scuola e sul sito web istituzione è comunque uno scritto in continuo divenire in quanto diversi sono i momenti di monitoraggio in itinere per l’eventuale reindirizzamento delle azioni di miglioramento previste.Elemento nodale per la riuscita del piano è il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica quindi è cura del Dirigente Scolastico e del Gruppo di miglioramento promuovere azioni efficaci per:- promuovere momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative

dell’intero processo di miglioramento;

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- valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le competenze professionali più utili in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM;

- incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati sulla condivisione di percorsi di innovazione;

- promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.

In questa sezione del PTOF sono riportati solo gli Obiettivi del Piano e i risultati attesi mentre in allegato al PTOF sarà possibile consultare l’intero progetto con le specifiche delle azioni, dei tempi, dei protagonisti e degli indicatori di monitoraggio.

Sintesi del Piano di miglioramento

Obiettivi di processo Risultati attesiAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie

Utilizzo diffuso del sito web e del registro elettronico da parte delle famiglie e incremento della partecipazione dei genitori alle diverse occasioni di incontro programmate dalla scuola

Favorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Sviluppo delle competenze relative ai campi di esperienza e implementazione di percorsi di conoscenza gradualmente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Migliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Favorire la condivisione di una filosofia inclusiva, realizzando seminari di formazione ed autoformazione dei docenti, incon-tri con famiglie ed enti locali e attività di confronto con gli alunni.

Organizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

La realizzazione di un curricolo verticale sviluppato per competenze dai docenti dei tre ordini di scuola dell'istituto.

Predisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Recupero delle conoscenze e abilità sulla base degli standard prefissati. Migliorare le pratiche valutative utilizzando con maggiore condivisione i criteri prefissati per la valutazione. Familiarizzare con la tipologia di prove utilizzate durante la

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Progettazione didatticaProgettazione curriculare

La piena realizzazione del curricolo è espressione dell’autonomia e della flessibilità della scuola e ne fa emergere l’identità culturale, educativa e progettuale, anche in una dimensione internazionale e trova nella gestione dell’organico dell’autonomia lo strumento di attuazione delle scelte compiute per il successo formativo di tutti e di ciascuno. La realizzazione del curricolo scolastico non può prescindere da forme organizzative flessibili quali il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari, nei limiti della dotazione organica dell’autonomia tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie. Uno degli obiettivi presenti nel Piano di Miglioramento riguarda proprio il Curricolo Verticale d’Istituto che è il documento attraverso il quale la scuola traduce gli standard presenti nelle Indicazioni Nazionali in percorsi disciplinari contestualizzati all’ambiente e condivisi da tutti i docenti. Dall’autovalutazione di istituto è emersa la necessità di revisionare il documento affinché diventi un elemento condiviso, di più facile utilizzo e indice di quella “continuità” didattica educativa che dovrebbe contraddistinguere un istituto comprensivo. Nell’organizzare il curricolo della nostra scuola i docenti, riuniti in commissioni, rivedranno i traguardi/competenze, gli obiettivi di apprendimento e i contenuti da raggiungere in ogni campo di esperienze per la Scuola dell’Infanzia e in ogni disciplina per la Scuola Primaria e Secondaria di I grado. Il Curricolo dovrà avere le seguenti finalità principali:- Assicurare un percorso graduale di crescita globale;- Consentire l’acquisizione di competenze, abilità conoscenze e quadri concettuali adeguati alle

potenzialità di ciascun alunno;- Realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino;- Orientare nella comunità;- Favorire la realizzazione del proprio “Progetto di Vita”Pertanto per evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività e per tracciare un percorso formativo unitario, graduale, continuo e progressivo, verticale ed orizzontale nella sua stesura i docenti dovranno prendere in considerazione i seguenti caratteri:

- verticalità (valorizzando la gradualità degli apprendimenti e la graduazione delle competenze);

- coerenza interna (perché tutte le discipline concorrono in egual misura al raggiungimento delle competenze trasversali);

- flessibilità;

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- essenzialità (selezionare e organizzare i contenuti attorno ai concetti portanti della disciplina);

- verificabilità.Tutto il lavoro avrà come continuo riferimento le otto competenze-chiave europee per l’apprendimento permanente, definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2016).Competenze - chiave: 1) Comunicazione nella madrelingua; 2) Comunicazione nelle lingue straniere; 3) Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) Competenza digitale; 5) Imparare a imparare; 6) Competenze sociali e civiche; 7) Spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) Consapevolezza ed espressione culturale.

In attesa della revisione del curricolo verticale che verrà ultimata entro giugno 2016, resta in vigore l’attuale curricolo realizzato lo scorso anno scolastico. Si riportano di seguito le azioni educative condivise e i traguardi di sviluppo delle competenze previste nei documenti nazionali di tutti e tre gli ordini di scuola.

Azioni educative condivise

Promuovere lo sviluppo dell’identità creando un ambiente stimolante e favorevole al dialogo e alla collaborazione. Maturare la capacità di gestire le proprie emozioni positivamente. Valorizzare le capacità relazionali.Sviluppare l’emotività, l’affettività e le dimensioni sociali etiche e religiose.Accogliere ogni singolo alunno agevolando il suo inserimento nella nuova realtà scolastica calibrando l’intervento educativo in base alle caratteristiche di ognuno. Favorire l’acquisizione graduale della consapevolezza di sé e il rispetto per gli altri.Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con attenzione ai cambiamenti della società e della cultura; instaurando una relazione pedagogica volta alla valorizzazione del positivo, privilegiando il criterio promozionale rispetto a quello del selettivo, ovvero differenziando gli interventi in base alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno. Favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro autonomo che permetta ad ogni alunno di essere “protagonista” del proprio sapere anche attraverso l’operatività e la manualità per ampliare la sfera cognitiva; Motivare gli alunni fornendo occasioni di esperienze concrete attraverso attività laboratoriali, Offrire occasioni di socializzazione, di interazione e collaborazione con gli altri; Perseguire costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori” mirando alla costruzione di “relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli; Individuare potenzialità e attitudini di ogni alunno per orientare verso scelte consapevoli e responsabili. Potenziare la capacità di partecipazione ai valori della cultura, della civiltà e della convivenza sociale; Promuovere una coscienza di cittadinanza attiva.

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Traguardi di sviluppo delle competenze

SCUOLA DELL’INFANZIAIL SÉ E L’ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli e esprimerli in modo adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. IL CORPO E IL MOVIMENTO Identità, autonomia, salute Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche e espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE Gestualità, arte, musica, multimedialità Il bambino segue con attenzione e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinema-tografici.); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

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Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche, per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, misura, spazio, tempo, natura Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.

SCUOLA DEL PRIMO CICLOIl primo ciclo d’istruzione comprende la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I° grado che ricopre un periodo di tempo basilare per l’apprendimento e per la costruzione dell’identità degli alunni del nostro Istituto Comprensivo. La finalità del primo ciclo è la promozione del pieno sviluppo della personalità. La scuola, dall’inizio dell’iter formativo, svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le opportunità per capire se stesso, per prendere consapevolezza delle sue potenzialità, per progettare percorsi esperienziali e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. Essa favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere e a gestire le proprie emozioni; promuove quel senso di responsabilità che porta a far bene il proprio lavoro e a terminarlo, nell’avere cura di sé, delle proprie cose, degli ambienti che si frequentano sia naturali sia sociali.

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Sollecita gli alunni a riflettere sui comportamenti di gruppo al fine di evitare quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco. Il compito specifico del primo ciclo è quello di promuovere l’alfabetizzazione di base attraverso l’ acquisizione dei linguaggi simbolici che costituiscono la struttura della nostra cultura, tenendo conto anche delle culture con cui conviviamo. La Scuola Primaria mira, inoltre, all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo esercizio dei diritti costituzionali. Agli allievi va offerta la possibilità di sviluppare le dimensioni cognitive, affettive, emotive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili. È scuola formativa che, attraverso i linguaggi delle diverse discipline, permette di esercitare differenti potenzialità per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico, perché si formino cittadini consapevoli e responsabili sia a livello locale sia europeo. Si riportano di seguito gli specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine di questo ordine di scuola ITALIANO L’alunno partecipa agli scambi comunicativi con compagni e i docenti attraverso messaggi semplici e pertinenti formulati nel registro il più possibile adeguato alle situazioni; comprende testi di tipo diverso; legge a voce alta testi di vario genere appartenenti alla letteratura dell’ infanzia e ne individua il senso globale; produce testi legati alle diverse occasioni che la scuola offre, rielabora testi manipolandoli, parafrasando, completandoli, trasformandoli; sviluppa gradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando informazioni dai testi scritti; svolge attività esplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice, si scrive o si legge.

LINGUA STRANIERA L’alunno comprende brevi messaggi verbali e semplici testi scritti; chiede spiegazioni; svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante; stabilisce relazioni tra elementi linguistico - comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla lingua straniera; collabora attivamente con i compagni nella realizzazione di attività collettive o di gruppo, dimostrando interesse e fiducia verso l’altro; individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avere atteggiamenti di rifiuto. Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro, ecc…); interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile con espressioni e frasi memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine; descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati;

MUSICA L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo e spaziale in riferimento alla loro fonte; gestisce diverse possibilità espressive della voce; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate, esegue, da solo e in gruppo, semplici brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti; riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale, sapendoli poi utilizzare anche nelle proprie prassi esecutive; sa apprezzare la valenza estetica e riconoscere il valore funzionale di ciò di cui fruisce applica varie strategie interattive e descrittive (orali, scritte, grafiche) all’ascolto di brani musicali giungendo ad una comprensione essenziale delle strutture e delle loro funzioni.

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ARTE E IMMAGINE L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggere immagini statiche e messaggi in movimento; utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modo creativo le immagini. Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da altri paesi diversi dal proprio; conosce i principali beni artistico- culturali presenti nel proprio territorio. CORPO, MOVIMENTO SPORT L’alunno: acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali; utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo. Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e ad un corretto regime alimentare; comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valore delle regole e l’importanza di rispettarle. AREA STORICO-GEOGRAFICA STORIA L’alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita; conosce gli aspetti fondamentali della preistoria e della protostoria e della storia antica; usa la linea del tempo per collocare un fatto o un periodo storico; conosce le società studiate, come quella greca e romana; produce semplici testi storici, sa usare carte geostoriche; sa raccontare i fatti studiati; riconosce le tracce storiche presenti sul territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. GEOGRAFIA L’alunno si orienta nello spazio circostante o sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punti cardinali e coordinate geografiche; individua, conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi con particolare attenzione a quelli italiani; è in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici, fisici dell’Italia. MATEMATICA L’alunno: sviluppa un atteggiamento positivo verso la matematica. Opera con sicurezza nel calcolo scritto e mentale utilizzando i numeri naturali; percepisce e rappresenta forme utilizzando strumenti per il disegno geometrico e i più comuni strumenti di misura; descrive e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo; riesce a risolvere facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati; impara a costruire ragionamenti e a sostenere le proprie tesi grazie alle attività laboratoriali. SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali che utilizza in contesti di esperienza-conoscenza per un approccio scientifico ai fenomeni; fa riferimento in modo pertinente alla realtà e in particolare all’esperienza che acquisisce in aula ed in laboratorio; si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare e a partire dalla propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti. Formula, con la guida dell’insegnante, ipotesi e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazioni spazio/temporali, misura, utilizza i concetti basati su semplici relazioni con altri concetti; ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale.

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TECNOLOGIA L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto o di una semplice macchina; realizza oggetti seguendo una definitiva metodologia progettuale cooperando con i compagni; rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi; è in grado di usare le nuove tecnologie e il linguaggio multimediale per sviluppare il proprio lavoro e in più discipline; utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOLa scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo. Vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e una più articolata organizzazione delle conoscenze nella prospettiva dell’organizzazione di un sapere integrato. Le competenze sviluppate nelle varie discipline concorrono alla promozione di competenze più varie e trasversali per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale nel rispetto dei valori della convivenza civile e del bene comune. Si riportano di seguito gli specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine di questo ordine di scuola

ITALIANO L'alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di giochi, nell'elaborazione di progetti e nella valutazione dell'efficacia di diverse soluzioni di un problema. Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l'utilizzo di strumenti informatici. Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti. Alla fine di un percorso didattico produce con l'aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando in modo efficace l'accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati d'animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali. È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta. Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. PRIMA E SECONDA LINGUA STRANIERA L'alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per elaborare i propri messaggi; individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti; rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi; acquisisce e interpreta informazioni valutandone l'attendibilità e l'utilità.

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Individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere, spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto. PRIMA LINGUA STRANIERA (INGLESE) In contesti che gli sono familiari e su argomenti noti, l'alunno discorre con uno o più interlocutori, si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari, espone opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del discorso. Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero.Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e da spiegazioni di opinioni e progetti. Nella conversazione, comprende i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva. Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato. SECONDA LINGUA STRANIERA (FRANCESE) L'alunno affronta situazioni familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

MUSICA L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Fa uso di diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso modalità improvvisate o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storico-culturale. Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi, ponendo in interazione musiche di tradizione orale e scritta. Valuta in modo funzionale ed estetico ciò di cui fruisce, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali, nell’ottica della costruzione di un’identità musicale che muova dalla consapevolezza delle proprie attitudini e capacità, dalla conoscenza delle opportunità musicali offerte dalla scuola e dalla fruizione dei contesti socio-culturali presenti sul territorio.Per le competenze specifiche relative allo studio dello strumento musicale nelle scuole secondarie di primo grado, in attesa di una definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del

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conseguente avvio dei Liceo Coreutico e Musicale e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore, restano in vigore le indicazioni contenute nell’Allegato A del DM 201/99. ARTE E IMMAGINE L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi. Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico. CORPO MOVIMENTO E SPORT L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo - relazionali del linguaggio corporeo motorio - sportivo, oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive. Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l’altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune. Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraverso il riconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati.

AREA STORICO-GEOGRAFICA STORIA L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici. Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica. Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce i processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi. Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo GEOGRAFIA L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente che

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lo circonda. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo. Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socioculturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche. MATEMATICA L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in contesti significativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà. Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare (ad esempio sa utilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione), grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capace di sostenere le proprie convinzioni, portando esempi e contro esempi adeguati e argomentando attraverso concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta. Valuta le informazioni che ha su una situazione, riconosce la loro coerenza interna e la coerenza tra esse e le conoscenze che ha del contesto, sviluppando senso critico. Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. Usa correttamente i connettivi (e, o, non, se... allora) e i quantificatori (tutti, qualcuno, nessuno) nel linguaggio naturale, nonché le espressioni: è possibile, è probabile, è certo, è impossibile. SCIENZE L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio. Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme in uno stesso contesto. Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza quotidiana; interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati; è in grado di decomporre e ricomporre la complessità di contesto in elementi, relazioni e sottostrutture pertinenti a diversi campi disciplinari; pensa e interagisce per relazioni e per analogie, formali e/o fattuali. Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana. È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere. Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti. Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico;

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comprende il ruolo della comunità umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse. Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è disposto a confrontarsi con curiosità e interesse. TECNOLOGIA L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di una semplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisito i fondamentali principi di sicurezza. Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando il tipo di materiali in funzione dell’impiego. Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli comunicativi analizzando i prodotti commerciali. Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità, osservando oggetti del passato. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative. Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri.

OBIETTIVI TRASVERSALI Classe I Comprendere semplici messaggi comprendere gli elementi di un testo leggere testi di vario genere usare la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, come nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema. Classe II Comprendere messaggi articolati e complessi nelle varie discipline esprimere valutazioni personali Percepire, descrivere e rappresentare forme relativamente più complesse, relazioni e strutture che si trovano in natura. Conoscere e apprezzare aspetti del patrimonio territoriale, culturale e italiano Classe III Saper comprendere messaggi complessi, saperli rielaborare in modo critico e personale nei diversi linguaggi specifici; saper usare la lingua come strumento attraverso il quale si possono esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali saper utilizzare termini, simboli e grafici in un linguaggio simbolico, da quello parlato e viceversa attraverso ricerca e approfondimenti comprendere ricerche e approfondimenti saper usare la conoscenza e le abilità per orientarsi nella complessità del presente e comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo; saper organizzare discorsi sulle differenti tematiche sociali e saper fare riferimenti e confronti.

Cittadinanza e costituzione per tutte le classi- rispettare le regole del vivere civile;- aiutare i compagni in difficoltà; - rispettare se stesso, i compagni e l’ambiente.

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Progettazione extracurriculare

Le scelte progettuali assunte per l’ampliamento dell’offerta formativa sono scaturite naturalmente da quanto emerso dal Rapporto di Autovalutazione, dall’opportunità di usufruire di un organico di potenziamento e dall’esigenza di produrre cultura in stretta collaborazione con il territorio, attraverso il pieno coinvolgimento delle risorse disponibili, per il potenziamento, a tutti i livelli, dei processi di “comunicazione” e di “integrazione”. Si cercherà di promuovere negli studenti la capacità di dare senso alle varie esperienze che li vedranno coinvolti nel corso dell’anno cercando di ridurre la frammentazione e l’episodicità. Per quel che riguarda le attività dei docenti sarà attivata una metodologia di tipo operativo che avrà come obiettivo prediligere l’apprendimento significativo sull’insegnamento, ancorando la proposta ai bisogni di apprendimento e formazione, alle motivazioni e agli interessi degli alunni, promuovendo apprendimenti attraverso il fare, garantendo lo sviluppo di tutte le potenzialità degli alunni, permettendo loro di orientarsi nel mondo, di comprendere, costruire e dare significato alle loro esperienze.

Tra gli obiettivi formativi prioritari (di cui al comma 7 della legge 107) l’istituto comprensivo ha individuato quelli che intende perseguire nel prossimo triennio, sulla base dei seguenti criteri:- risultati emersi dal rapporto di autovalutazione e dal piano di miglioramento; - volontà di mantenere e potenziare obiettivi e ambiti formativi già proposti e sperimentati negli

anni precedenti come fondamentali nella proposta formativa; - opportunità di mantenere e consolidare proposte, percorsi, progetti formativi presenti nel

Piano dell’Offerta;- Formativa della scuola, già in atto, la cui efficacia è già stata sperimentata e che vengono

richiesti dalle famiglie degli studenti;- potenziare la possibilità di intervento didattico di supporto nelle situazioni di criticità (attività di

recupero e tutoraggio, supporto agli studenti stranieri).Obiettivi formativi prioritari:a) Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning CLIL);b) Potenziamento delle competenze matematico logiche e scientifiche;‐d) Sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità;‐

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h) Sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;f) Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati;g) Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio;

Tali obiettivi costituiscono il necessario punto di riferimento per definire le intenzionalità della scuola circa l’ampliamento dell’offerta formativa. Per i prossimi tre anni saranno attivati percorsi progettuali di durata annuale o pluriennale inseriti in macroaree tematiche definite in base alle priorità individuate nel RAV. Di seguito sono riportate le macroaree con la tipologia di progetto e la scheda riassuntiva dei progetti attivati per l’anno scolastico 2015/2016 che avranno continuità per il prossimo triennio. In allegato al PTOF le schede dei progetti.

Macroarea Tipologia progettoPotenziamento disciplinare - lingua italiana (lettura, scrittura, giornalino, teatro….)

- matematica - scienze - musica (insegnamento strumento musicale)- arte e immagine - lingue straniere per conseguimento certificazioni- uso del PC per la certificazione ECDL- sport in classe

Inclusione e differenziazione - recupero italiano- recupero matematica- supporto BES- supporto psicologico- scienze motoria (psicomotricità)

Continuità e orientamento - progetti disciplinari per la continuità tra le classi-ponte- legalità- orientamento

SCHEDA RIASSUNTIVA PROGETTI DI AMPLIAMENTO

Nome Destinatari Tipologia Referenti Durata

Cronache di Natale

Tutti gli alunni della sc. Sec. di I grado

Progetto artistico e di scrittura creativa

Docenti interniOrario curricularenov/dic

Certificate in English*

Classi III sc.Sec. di I grado

Progetto di lingua inglese per le certificazioni A2/B1

Docenti interni

20 h o 30 h extracurriculari in base alla certificazione da conseguire

InformaALU* Classi III sc.Sec. di I grado

Progetto di informatica per il conseguimento della

Docenti interni 48 ore extracurricolari

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certificazione ECDL

La cicala

Alunni (circa20) selezionati tra le diverse classi dell’istituto

Progetto giornalismo d’istituto (potenziamento)

Docente internoIntero anno scolastico

Le Muse

Alunni scuola primaria del Comune di San Cipriano Picentino

Progetto di teatro organizzato dal Teatro delle Arti con il patrocinio del Comune di San Cipriano

Progetto esterno

Intero anno scolastico orario extrascolastico

Castiglione “La magia del teatro”

Alunni classe 5 scuola primaria e classe 1 sec di I° del Comune di Castiglione

Progetto di teatro organizzato con il patrocinio del Comune di Castiglione del Genovesi.

Progetto esterno

Intero anno scolastico orario extrascolastico

Progetto storia“Polibio”

Progetto di storia organizzato con il patrocinio del Comune di San Cipriano P.

Progetto esterno

Intero anno scolastico orario scolastico

Educazione alla legalità, giustizia e sicurezza sociale

Alunni classi terze scuola secondarie di I grado

Progetto legalitàProgetto esterno

5 incontri con esperti - nov/dicin orario curriculare

P.I.P.P.I.Sportello d’ascolto psicologico

Alunni in difficoltà:emozionali relazionali comportamentali

Progetto di integrazioneProgetto esterno

Intero anno scolastico

Sport di classeAlunni scuola primaria

Progetto di scienze motoria

Progetto esterno

Intero anno scolastico

Ascolto attivo “La scuola è con te...parliamone…”

DocentiGenitorialunni

Progetto di supporto psicologico

Progetto con docenti interni ed esperto esterno

Intero anno scolastico

Progetto musicale

Alunni scuola secondaria di I° grado

Progetto per l’insegnamento dello strumento musicale

Progetto interno

Intero anno scolastico

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Organizzazione didattica

Il bacino di utenza dell’Istituto Comprensivo di San Cipriano Picentino è distribuito sul territorio di due comuni, San Cipriano Picentino e Castiglione del Genovesi, dove sono dislocati i seguenti plessi scolastici:

Scuola dell’infanzia Filetta; Scuola dell’infanzia Castiglione del Genovesi; Scuola dell’infanzia Campigliano; Scuola primaria San Cipriano Picentino; Scuola primaria Campigliano; Scuola primaria Filetta; Scuola primaria Castiglione del Genovesi; Scuola secondaria di primo grado San Cipriano Picentino; Scuola secondaria di primo grado Castiglione del Genovesi.

Di seguito è presentata l’orario di funzionamento e il monte ore disciplinare per l’anno scolastico 2015/16 e l’ipotesi oraria per l’anno scolastico 2016/17.

Organizzazione oraria anno scolastico 2015/2016

SCUOLA DELL’INFANZIALa scuola dell’infanzia è aperta dalle ore 8,15 alle ore16,00, per 5 giorni la settimana con chiusura al sabato. Ciò allo scopo di favorire tempi adeguati di compresenza dei docenti e per consentire maggiore efficacia alla realizzazione di un programma formativo capace di corrispondere alle molteplici esigenze dei bambini. Orario ingresso 8.15 – 9.00 Orario uscita 12.45 – 13.15 (senza mensa) – 15.30 – 16.00 (con mensa).

La scuola dell’Infanzia riconosce come suoi connotati specifici essenziali: la relazione personale significativa tra pari e con gli adulti; la valorizzazione del gioco come dimensione specifica in tutte le sue forme ed espressione; il rilievo al “fare” e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, l’ambiente sociale, le tradizioni; la continua stimolazione alla “curiosità di osservare, scoprire, raccontare”; la valorizzazione della “personalizzazione” mediante il riconoscimento dei bisogni formativi e il rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento dei singoli bambini.

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Tutti gli spazi interni ed esterni sono strutturati in modo razionale e funzionale per poter garantire flessibilità e ampie opportunità alla situazione di apprendimento e soddisfare i bisogni di comunicazione, di affettività e di relazione nei bambini. In ogni plesso è prevista l’organizzazione e l’allestimento di angoli didattici e spazi specifici nelle aule per la gestione dei tempi di accoglienza, attività di routine, giochi simbolici, giochi di costruzione. Superando la logica della sezione chiusa, i bambini potranno essere divisi per gruppi ed intergruppi da un minimo di dodici unità ad un massimo di quindici non in modo rigido, ma con criteri di rotazione e flessibilità. A tal proposito si ipotizzano quattro tipi di composizione dei gruppi all’interno dell’attività scolastica: - gruppo minimo spontaneo in cui il bambino recupera la sua identità nella riflessione e nell’autoascolto in spazi riservati e circoscritti; - gruppo medio eterogeneo impegnato negli angoli strutturati per conversazioni, letture, progettazioni, giochi di concentrazione;- piccolo gruppo a struttura mobile impegnato nell’attività di didattica laboratoriale; - grande gruppo impegnato in attività di socializzazione e di routine. L’orario delle docenti, in linea con i criteri per la formazione delle sezioni, si articola su due turni a cadenza settimanale, antimeridiano (8,10 – 13,15) e pomeridiano (11,00 – 16,00), e garantisce la compresenza delle docenti di sezione nell’arco temporale che va dalle ore 11.00 alle ore 13,15. Nel plesso di Campigliano, in cui è presente una sezione unica, le docenti hanno adottato, una turnazione oraria differente, come da prospetto in seguito riportato. Tale scelta organizzativa è stata messa in atto per garantire una distribuzione più equa dei carichi di lavoro, visto che le presenze degli alunni sui due turni (solo antimeridiano e turno completo) differisce di circa dieci unità e che nel turno antimeridiano sono presenti tutti gli alunni anticipatari.

SCUOLA PRIMARIALa scuola primaria prevede il seguente funzionamento con chiusura al sabato.Ingresso 8.15 – uscita 13.45 dal lunedì al giovedì (13.30 pulmino)Ingresso 8.15 – uscita 13.15 il venerdì (13.30 pulmino)

La scuola primaria accoglie bambini dai sei agli undici anni e si propone di promuovere la formazione integrale del bambino attraverso un percorso educativo e didattico graduale e continuo che sviluppi la personalità dell’alunno in tutte le sue sfaccettature, portandolo a una scoperta di se stesso e del mondo circostante, nel rispetto dei ritmi di crescita ai vari livelli. Essa si propone di: promuovere lo star bene a scuola, creando un clima favorevole al dialogo; sviluppare l’autonomia e il senso di responsabilità; sviluppare le competenze promuovendo la conoscenza e l’uso consapevole degli aspetti

comunitari dei linguaggi verbali e non verbali; sviluppare le conoscenze e le abilità di base in tutte le discipline; alfabetizzazione lingua italiana

e lingua inglese; porre le basi metodologiche per conoscere il metodo scientifico nello studio del mondo

naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; Sviluppare il senso della cittadinanza.

Organizzazione monte ore per le discipline della scuola primaria

DisciplineOre minime per classe

I II III – IV - V

Italiano 7 7 7

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Arte e immagine 2 2 2Matematica 5 5 5Scienze 1 1 1Tecnologia/informatica 1 1 1Storia 2 2 2Geografia 2 2 1Musica 1 1 1Educazione fisica 2 2 2Inglese 2 2 3Religione cattolica 2 2 2

totale 27 27 27

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADOLa scuola secondaria di primo è aperta dalle ore 8.00 alle ore 14.00 (13.45 pulmino) per 5 giorni la settimana con chiusura al sabato. La scuola secondaria di primo grado favorisce la progressiva maturazione della personalità dell’alunno mediante l’acquisizione di conoscenze e competenze per, lo sviluppo di capacità logiche scientifiche ed operative. Favorisce inoltre l’orientamento alla scelta del segmento scolastico successivo. La scuola secondaria di I grado:

accresce e favorisce l’alfabetizzazione e l’approfondimento delle tecnologie informatiche; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo

della personalità di ciascun alunno; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa le competenze e le capacità di scelta degli alunni in base alle proprie attitudini

aiutandoli a orientarsi nella scelta della successiva istruzione scolastica; promuove l’esercizio di una cittadinanza attiva.

Organizzazione monte ore per le discipline della scuola secondaria di i gradoDisciplina Ore minime

Italiano 6Approfondimento 1Arte e Immagine 2Matematica 4Scienze 2Tecnologia 2Storia 2Geografia 1Musica 2Educazione fisica 2Lingua Francese 2Lingua Inglese 3Religione 1

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Strumento musicale 3totale 30 + 3

Ipotesi organizzazione oraria anno scolastico 2016/2017“Progetto orario flessibile”Il progetto che nasce dal desiderio di rendere l’azione educativa sempre più efficiente ed efficace e dalla necessità di eliminare alcuni disagi organizzativi relativi al trasporto. Per l’anno scolastico 2016/17, per la scuola primaria e secondaria di primo grado, si ipotizza la riduzione di 15 minuti giornalieri del tempo scuola i quali saranno ridistribuiti in modo diverso nell’arco dell’anno scolastico sempre seguendo le indicazioni legislative.La nuova organizzazione oraria, che dovrà essere approvata dagli organi collegiali competenti, si articola nel rispetto del monte ore annuo e di ogni disciplina secondo quanto di seguito riportato:

- Scuola primariaIngresso 8.15 – uscita 13.30 lunedì/giovedì Ingresso 8.15 – uscita 13.00 venerdì

- Scuola secondaria di 1° gradoIngresso 8.00 – uscita 13.45 (13.30 pulmino)

- Anticipo a settembre dell’inizio delle attività didattiche di tre giorni rispetto alla data indicata dal Calendario scolastico regionale.

- Organizzazione di n. 3 “sabati tematici” di attività didattiche inerenti a progetti presenti nel PTOF.

Recupero, per i docenti, delle ore non prestate per attività integrative, di supplenza e per uscite didattiche in orario eccedente alle lezioni.

Esempio di orario flessibile per l’organizzazione scolastica.Scuola primariaModuli orari Durata in minuti1° unità 8.15 – 9.15 60’2° unità 9.15 – 10.15 60’ 3°unità 10.15 – 11.15 60’4°unità 11.15 – 12-15 60’5°unità 12.15 – 13.30 75’

Scuola secondaria di primo gradoModuli orari Durata in minuti note1° unità 8.00 – 9.00 60’2° unità 9.00 – 10.00 60’ 3°unità 10.00 – 11.00 60’4°unità 11.00 – 11.55 55’ Recupero di 5’ per il docente5°unità 11.55 – 12.50 55’ Recupero di 5’ per il docente6°unità 12.50 – 13.45 55’ Recupero di 5’ per il docente

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Verifica e valutazione

I processi di valutazione, che in base alle disposizioni ministeriali prevedono votazioni numeriche decimali, richiedono una definizione dei criteri e delle modalità di verifica degli apprendimenti e del comportamento degli alunni. Questa istituzione scolastica si atterrà a quanto prescritto dalle vigenti “Indicazioni per il curricolo” che testualmente prescrivono: “Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Alle singole istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne.” VALUTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIALa valutazione nella scuola dell’infanzia sarà articolata in tre momenti: Valutazione iniziale per delineare un quadro delle capacità e dei bisogni di ogni bambino. Valutazione in itinere per rilevare il raggiungimento o meno degli obiettivi finali ed eventuali percorsi individualizzanti.Valutazione finale che sarà riportata in una apposita scheda e trasmessa agli insegnanti della scuola primaria.

VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO Per quanto riguarda la scuola primaria e secondaria di primo grado si riportano i punti essenziali dell’art. 2 del Regolamento ministeriale di cui al D.P.R. 122/09. La valutazione, periodica o finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe. I voti numerici attribuiti nella valutazione periodica e finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni.Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda anche l’insegnamento dello strumento musicale. Valutazione Religione Cattolica

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La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti ed è espressa senza attribuzione di voto numerico. Docenti di sostegnoI docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto.

L’ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell’anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli art. 2 e 3 del decreto – legge n.137/2008 convertito con modificazioni dalla l.169/2008. Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere quest’ultimo alla famiglia dell’alunno. La valutazione degli apprendimenti degli allievi si fonderà sulla verifica puntuale dell’adeguatezza degli obiettivi programmati alle effettive acquisizioni degli alunni, in modo che sia possibile regolare l’azione di insegnamento ed affinare le stesse capacità di valutazione degli insegnanti. Il sistematico monitoraggio dei processi di insegnamento/apprendimento avrà lo scopo di regolare la programmazione periodica, personalizzare gli interventi e comunicare “cosa si è fatto” e “cosa ci si impegna a fare” a famiglie, consigli di Interclasse/Intersezione, Collegio dei docenti. Il modello di scheda da adottare sarà individuato con apposita delibera del Collegio Docenti. La riflessione dei docenti sarà focalizzata su alcuni aspetti irrinunciabili dei processi di cui di seguito si indicano alcuni aspetti fondamentali: - la valutazione è sempre confronto fra le attese dei docenti – chiaramente enunciate nei documenti programmatici – e le prestazioni degli allievi correttamente rilevate e riferite in prospettiva alle competenze acquisite; - è opportuno che gli allievi conoscano le attese che i docenti hanno perciò gli obiettivi devono essere chiaramente esplicitati anche al fine di introdurre stimoli e motivazione; - la valutazione, se impostata correttamente come formativa, è elemento di regolazione del lavoro di programmazione;- la valutazione è anche comunicazione agli allievi, ai genitori ed agli altri soggetti istituzionali; - la riflessione sugli strumenti, i criteri, le modalità di concrete, attuazione delle nuove forme sono processi da attivare. Per quanto riguarda i tempi, si conferma la scansione già adottata nei precedenti anni scolastici: bimestrale, con una idonea informazione alle famiglie ed accentuato valore formativo e promozionale; quadrimestrale, con valenza sommativa e certificativa, attraverso la formale notifica delle schede di valutazione. I voti saranno l’espressione docimologica dei seguenti giudizi. Il voto “4” corrisponde ad un giudizio di apprendimento “gravemente insufficiente “ e indica il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi previsti, con gravi lacune nelle conoscenze essenziali e nelle abilità di base, aggravate da carenze pregresse e accentuatesi nel tempo. Non si utilizza questo voto nel primo anno della scuola primaria. Il voto “5” corrisponde al giudizio di apprendimento “non sufficiente” ovvero “ mediocre” e indica il raggiungimento solo parziale degli obiettivi minimi previsti con carenze di conoscenze essenziali e di abilità di base. Il voto “6” corrisponde ad un giudizio di apprendimento “sufficiente” e indica il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti con semplici conoscenze e abilità di base.

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Il voto “7” corrisponde al giudizio di apprendimento “più che sufficiente” e indica il globale raggiungimento degli obiettivi previsti con una discreta conoscenza dei contenuti fondamentali unita a sufficiente riflessione ed analisi personale. Il voto “8” corrisponde al giudizio di apprendimento “buono” e indica il buon raggiungimento degli obiettivi previsti, una preparazione diligente unita ad una capacità di riflessione, l’adeguata padronanza degli strumenti disciplinari, la sostanziale sicurezza nell’esporre usando un lessico adeguato.Il voto “9” corrisponde al giudizio di apprendimento “distinto” e indica il sicuro raggiungimento degli obiettivi previsti, una preparazione completa unita ad una buona rielaborazione dei contenuti, la capacità di compiere collegamenti e di comunicare in modo corretto.Il voto “10” corrisponde al giudizio di apprendimento “ottimo” e indica l’ottimo raggiungimento degli obiettivi previsti, una preparazione completa ed approfondita, una evidente rielaborazione autonoma dei contenuti studiati.In sede di scrutinio finale ciascun docente, tenuto conto di quanto sopra precisato, formula nel team una proposta di voto.Il team docente, dopo aver verificato se sussistono l’attitudine dell’allievo ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma e coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti e le competenze necessarie per seguire proficuamente il percorso di studi dell’anno successivo dichiara: - l’ammissione dello studente alla classe successiva in assenza di insufficienza in ciascuna disciplina.- l’ammissione dello studente alla classe successiva con una segnalazione di consiglio per lo studio estivo, se si è in presenza di risultati incerti in una o più discipline tali, comunque, da non determinare carenze nella preparazione complessiva dell’alunno e sussistendo i requisiti minimi di attitudine ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma e coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti. - la non ammissione dello studente alla classe successiva in presenza di più insufficienze, che determinano carenze nella preparazione complessiva dello studente ai fini della frequenza dell’anno scolastico successivo e non recuperabili nel solo periodo estivo, accompagnata da relazione attestante le condizioni che hanno portato alla non ammissione.

La valutazione degli alunni disabili/DSA/BESNei confronti degli alunni con minorazioni fisiche o sensoriali non si procede, di norma, a valutazioni differenziate, mentre, per gli alunni in situazione di handicap psichico, la valutazione, adeguatamente differenziata, tiene conto degli obiettivi prefissati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI).L’articolo 9 del D.P.R. n. 122 cit. prevede che, in sede di esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione, le prove siano adattate in relazione agli obiettivi del PEI.Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai programmi ministeriali, il percorso formativo consente l’acquisizione di un attestato di credito formativo valido anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.Ai sensi dell’art. 318 del D. Lgs. n. 297/94 (Testo Unico), per le prove di esame sono predisposte apposite prove scritte.Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA legge 170/2010) sono adottati gli strumenti metodologici-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei (art.10 DPR n.122 del 22/06/2009), pertanto verranno adottate modalità valutative che consentiranno all’alunno di

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dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, “discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite. (Linee guida studenti con DSA).Gli stessi criteri di valutazione verranno estesi agli alunni con BES, si farà in modo di metterli nelle condizioni di dimostrare quanto appreso personalizzando le modalità di verifica e, dove necessario, anche i contenuti.

Valutazione del comportamentoLa valutazione del comportamento degli alunni ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004. Art.8 – La valutazione nella scuola primaria c.1. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti responsabili delle attività educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati; agli stessi è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo. Art. 11 – La valutazione nella scuola secondaria di I grado c. 2. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previsti dai piani di studio personalizzati. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, le istituzioni scolastiche predispongono gli interventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti.). Nella scuola primaria la valutazione è espressa dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti e riportato nel documento di valutazione. Nella scuola secondaria di primo grado si ha con voto numerico espresso collegialmente in decimi. Ai sensi dell’articolo 2 il voto numerico è illustrato con specifica nota e riportato anche in lettere nel documento di valutazione. Il Collegio in merito alla valutazione del comportamento nel fare propri i criteri esplicitati nel DPR 249/99 ed analiticamente riportati nel Regolamento di seguito presentato ha esplicitato i seguenti descrittori per l’attribuzione del voto di condotta che nella scuola primaria sarà espresso con un giudizio sintetico e nella scuola secondaria con voto in decimi:

10-9/Ottimo

Sempre rispettoso delle norme, che osserva con scrupolo costante, delle consegne e delle scadenze, partecipa senza esitazione alla vita scolastica con regolare frequenza, con impegno e fattivo interesse, dimostrando sempre un comportamento leale

7- 8 / Buono Rispettoso delle norme, delle consegne e delle scadenze, partecipa alla vita scolastica con regolare frequenza, con impegno ed interesse adeguati, dimostrando un comportamento leale

6/Sufficiente

Non sempre adeguato è il rispetto per norme, consegne e scadenze; spesso interesse ed impegno, talora anche a causa di irregolarità di frequenza, presentano flessioni negative ed il comportamento nei confronti di docenti, personale non-docente e compagni di studio è talora deficitario, pur configurandosi una complessiva sufficienza globale di condotta

5 (o meno)/ Insufficiente

Comportamento che evidenzia negligenze gravi e/o ripetute, evincibili da gravi note (almeno 2) di demerito o ammonizioni verbali reiterate, che possono stare a monte di sanzioni disciplinari comportanti l’allontanamento da scuola. In tale quadro complessivamente negativo sono mancati concreti segni di ravvedimento o segni tali da evidenziare almeno uno sforzo al miglioramento

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La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno è riferita a ciascun anno scolastico. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall’articolo 11, comma 1, del decreto lsg.vo 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previste dal medesimo comma 1, ed analiticamente riportate nella circolare n.20 del 4 marzo 2011 sono deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa. I criteri deliberati sono i seguenti: gravi motivi di salute adeguatamente documentati; terapie e/o cure programmate; documentati problemi derivanti da particolari situazioni familiari; partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal C.O.N.I.; adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n. 101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa stipulata il 27 febbraio 1987). L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate. L’ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l’esame medesimo restano disciplinati dall’articolo 11, commi 4-bis e 4-ter, del dlvo n. 59, come integrato dall’articolo 1, comma 4, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 176. L’ammissione all’esame di Stato, ai sensi dell’articolo 11, comma 4-bis, del dlvo n. 59, e successive modificazioni, è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell’anno scolastico nei confronti dell’alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità di cui all’articolo 11, comma 4-bis, del dlvo 59 del 2004, e successive modificazioni, è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado. L’ammissione dei candidati privatisti è disciplinata dall’articolo 11, comma 6, del dlvo59 del 2004, e successive modificazioni. Alla valutazione conclusiva dell’esame concorre l’esito della prova scritta nazionale di cui all’articolo 11, comma 4-ter, del dlvo59 del 2004, e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale, e il giudizio di idoneità. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Per i candidati privatisti, di cui all’art.3 comma 3 del DPR 122 2009, all’esito dell’esame di Stato e all’attribuzione del voto finale concorrono solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4 (prova invalsi). Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003 n 196.

Criteri di valutazione delle prove degli esami di stato del I° cicloProve scritte

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ITALIANO Proprietà lessicale e ortografica Correttezza grammaticale Aderenza del contenuto alla traccia Organicità di pensiero, capacità di osservazione e di rielaborazione personale Chiarezza e logicità nell’esposizione Livello di informazione e di conoscenze LINGUA STRANIERA Comprensione del testo Conoscenza delle strutture Proprietà lessicale e ortografica Aderenza del contenuto alla traccia Pertinenza e completezza delle risposte Capacità di rielaborazione MATEMATICA Comprensione e interpretazione dei problemi Procedimento Correttezza nel calcolo Applicazione delle regole Proprietà di esecuzione Capacità di astrazione e di espressione formale. Criteri Generali di Conduzione del Colloquio Muovere da una ricerca individuale o da un argomento liberamente scelto dal candidato.Condurre la trattazione pluridisciplinare sul piano del ragionamento onde evitare collegamenti artificiosi. Riservare ampio spazio alla conversazione.Per le discipline a carattere operativo far ricorso a quanto prodotto nel corso dell’anno in esercitazioni pratiche.Utilizzare documenti, grafici, tesine per esaminare la capacità di orientamento e di rielaborazione Valutazione del Colloquio Considerando la situazione di partenza, i ritmi di apprendimento e la partecipazione alle attività organizzate nel corso dell’anno, i docenti dovranno valutare:

- l’acquisizione delle abilità trasversali di comunicazione;- l’organicità dei contenuti appresi;- la chiarezza e correttezza nell’esposizione;- la capacità di rielaborazione personale.

Valutazione Sommativa Nel valutare globalmente i candidati si considereranno le prove d’esame e il processo di maturazione della personalità degli allievi nella molteplicità dei suoi aspetti. Si terrà conto delle condizioni e dei livelli di partenza, dei ritmi di apprendimento e di sviluppo, degli elementi di differenziazione personali rilevati nel triennio, e delle situazioni obiettive che hanno favorito, ostacolato o condizionato il processo formativo di ogni allievo. La valutazione finale sintetica sarà espressa in decimi.

VALUTAZIONE ED AUTOANALISI DI ISTITUTO

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L’autovalutazione è un fondamentale processo da promuovere e costruire all’interno della comunità scolastica che non può essere chiuso e concluso all’interno di indicatori e dati comparati a livello nazionale. È invece una riflessione sull’Istituto ed una sua rappresentazione sostenuta da evidenze e dai dati disponibili che costituisce la base necessaria e ineludibile per individuare alcune priorità di sviluppo e miglioramento. La nostra scuola, in seguito all’Autoanalisi d’Istituto dello scorso anno scolastico (RAV), curata da una apposita Commissione, ha individuate le priorità operative e le aree di intervento su cui basare il Piano di Miglioramento che dovrà costantemente essere monitorato e valutato in tutti i suoi molteplici aspetti. Nel corso degli anni scolastici alla luce dei cambiamenti normativi sarà necessario attivare una serie di misure per innestare organicamente il processo autovalutativo all’interno delle ordinarie attività, coinvolgere e motivare tutti i docenti, mirare a migliorare i processi comunicativi, approntare strumenti adatti ad elaborare e rendere fruibili i risultati, utilizzare gli esiti (anche parziali e provvisori) delle iniziative per definire ulteriori obiettivi di sviluppo e di miglioramento del servizio scolastico. L’autovalutazione personale e di istituto dovrà assumere un valore positivo di risorsa ulteriore, per monitorare continuamente gli effetti delle scelte delle attività, ai fini di intervenire con integrazioni e modifiche. E’ necessario, in altri termini, dar luogo ad una circolarità virtuosa, tesa al riadeguamento in meglio degli interventi educativi.

INVALSI

Servizio Nazionale di Valutazione DPR 28 marzo 201 3 , n . 8 0 In ambito nazionale ed internazionale la ricerca educativa ha messo in luce una vasta gamma di aspetti in grado di fornire informazioni utili circa l’interpretazione dei dati scolastici. Oltre le attività svolte a scuola, i settori d’indagine riguardano l’ambiente familiare di provenienza dello studente, le attività svolte a scuola nonché gli atteggiamenti in merito ad essa e allo studio, quelle praticate nel tempo libero. Gli aspetti da indagare scaturiscono dalle principali indagini comparative internazionali sulle competenze e le conoscenze possedute dagli studenti (OCSE PISA), privilegiando comunque una prospettiva nazionale che seleziona quegli aspetti utili per descrivere e approfondire la conoscenza del sistema scolastico italiano con informazioni che possono essere analizzate in ottica complessiva di sistema anziché di diagnosi del singolo studente. La proposta scaturita all’interno del Servizio Nazionale di Valutazione prevede che, oltre ad un nucleo di aspetti costanti tali da permettere confronti temporali, sia possibile mettere a fuoco ogni anno aspetti diversi per permettere approfondimenti tematici. Gli aspetti indagati oltre ad essere pensati a corredo delle prove SNV per meglio comprendere le performance degli studenti, forniscono informazioni utili per la costruzione del modello di valutazione delle scuole (Direttiva Ministeriale n° 74/2008). Le prove SNV sono rivolte a bambini e bambine delle classi seconde e quinte della scuola primaria e alla terza della scuola secondaria di primo grado (una delle prove dell’esame di stato). Gli strumenti usati per la raccolta delle informazioni sono: la “Scheda raccolta dati di contesto” e il “Questionario studente”. Le aree indagate sono: informazioni personali, ambiente familiare, profilo delle attività dello studente, benessere e malessere a scuola, cognizioni riferite al sé, motivazione e impegno nello studio. Simulazioni Prova Nazionale Dalla lettura dei risultati delle prove INVALSI somministrate negli scorsi anni, per alcune classi dell’Istituto è emerso che le percentuali di risposte esatte raggiunte sono al di sotto dei valori della

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media nazionale e delle scuole con lo stesso background pertanto uno degli obiettivi individuati nel Piano di miglioramento è l’innalzamento di tale percentuale. Per abituare gli alunni allo svolgimento di tale tipologia di prove verranno effettuate diverse simulazioni a partire dalle prove di ingresso, di fine I quadrimestre e fine II quadrimestre. Le prove riguarderanno tutte le discipline, ma in particolare quelle di italiano saranno finalizzate alla verifica del livello di abilità delle strategie di lettura, della comprensione e analisi del testo nonché della riflessione sulla lingua; mentre per quelle riguardanti la matematica, gli alunni dovranno dimostrare padronanza nel calcolo e capacità di comprendere e di risolvere problemi di logica e di riprodurre e discutere i dati anche attraverso una rappresentazione grafica.

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Certificazioni

“Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi ai sensi dell’articolo3, commi 1 e 2, del decreto legge n. 137/2008”(art. 8, comma 1 del DPR 122/2009).“La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione.Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze, ponendo particolare attenzione a come l’alunno utilizza le proprie risorse per affrontare quotidianamente le situazioni che la realtà propone. Solo a seguito di una regolare valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale” (Indicazioni nazionali del 2012).La nostra istituzione scolastica in vista della revisione del curricolo verticale che secondo il Piano di Miglioramento dovrà effettuarsi entro giugno 2016, ha in programma di rivedere anche i due modelli di Certificazione delle Competenze per la scuola primaria e la scuola secondaria. Ci si riserva pertanto di inserire in allegato i due documenti dopo averli revisionati.

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Piano Nazionale Scuola Digitale

“Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.È un pilastro fondamentale de La Buona Scuola (D.M. del 27 ottobre 2015 in attuazione dell’art.1, comma 56 della legge 107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale.”Il Piano è redatto dal docente individuato come “Animatore Digitale” dal Dirigente Scolastico nel nostro Istituto con l’approvazione del Collegio dei docenti. Egli avrà il compito di coordinare la diffusione dell’innovazione digitale nell’ambito delle azioni previste dal POF triennale e le attività del Piano Nazionale Scuola Digitale. L’Animatore sarà fruitore di una formazione specifica affinché possa “favorire il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano nazionale Scuola digitale” (rif. Prot. n° 17791 del 19/11/2015) Si tratta, quindi, di una figura di sistema che ha un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione digitale a scuola. Il Piano, di seguito allegato al PTOF, ed è rivolto a:

FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD, attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure.

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Piano Annuale per l’Inclusione - PAI

La Scuola ha tra i suoi principali obiettivi quello di garantire a tutti gli alunni il diritto all’apprendimento attraverso una didattica realmente inclusiva, attenta anche alle fasce di alunni più fragili che necessitano di un percorso individualizzato o personalizzato. Ogni alunni possiede una propria identità e cultura, possiede un bagaglio di esperienze affettive, emotive ed anche cognitive e ogni docente che entra in contatto con un gruppo classe si accorge subito delle “diversità” di carattere, di vissuto e di attività cognitivo di ogni singolo alunno. La scuola deve rispondere ai Bisogni Educativi Speciali evidenziando le potenzialità e le difficoltà di ogni singolo. La scuola deve garantire, nel più assoluto rispetto, il diritto all’apprendimento e alla vita relazionale attraverso un percorso fatto dal gruppo docenti individualizzato che sappia includere e aggregare al meglio il singolo nel gruppo classe, percorso didattico di avanguardia e di eccellenza voluto fortemente dalla legge 13 luglio n°107. Il nostro Istituto con il Piano annuale per l’inclusione di seguito allegato mette in atto interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, sino alla costruzione di una Programmazione Educativa Individualizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP). L’obiettivo “Migliorare la didattica inclusiva, in particolare per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali” del Piano di Miglioramento è parte integrante del nostro PAI. Qui in sintesi i risultati attesi.

Risultati attesi Indicatori di monitoraggio Modalità di rilevazioneFavorire la condivisione di una filosofia inclusiva, realizzando seminari di formazione ed autoformazione dei docenti, incontri con famiglie ed enti locali e attività di confronto con gli alunni.

Pianificazione e realizzazione delle attività di formazione/ autoformazione;Pianificazione e realizzazione degli incontri con famiglie ed enti locali;

Index per l’Inclusione (questio-nari rivolti a docenti, personale, genitori, alunni);Report seminari di formazione; Report incontri famiglie ed enti locali;pubblicizzazione su sito web

Ridurre le pratiche che portano all’esclusione o alla ridotta partecipazione alle attività educative didattiche, attraverso un monitoraggio costante e la condivisione delle modalità di individuazione, intervento e valutazione per i BES

Utilizzo di strumenti comuni per l’individuazione di Bisogni Educativi Speciali;Utilizzo di strumenti comuni per il monitoraggio;Utilizzo di strumenti comuni per la valutazione

Index per l’Inclusione (questionari rivolti ad insegnanti, personale, genitori, alunni);Report periodici, discussi negli incontri GLI;pubblicizzazione attraverso sito web

Promuovere in tutto il corpo docente la consapevolezza delle risorse già disponibili nella scuola e potenzialmente efficaci per la didattica inclusiva (competenze, tecnologie, materiali, spazi), attraverso la pubblicazione di inventari e l’adozione di politiche orientate alla

Realizzazione di un inventa-rio delle risorse tecnologiche;Realizzazione di un inventa-rio sulle risorse materiali;Realizzazione di una ricogni-zione dell’accessibilità degli spazi comuni;Realizzazione di un censi-mento delle competenze

Index per l’Inclusione (questio-nari rivolti ad insegnanti, perso-nale, genitori, alunni);pubblicizzazione attraverso sito web

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massima accessibilità alle risorse disponibili.

del personale della scuola;

ORGANICO

Organigramma

DIRIGENTE SCOLASTICO: prof.ssa Viola Alessandra DSGA: Fortunato Giuseppe

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Staff DSGA

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Organico dell’autonomia

La legge 107 istituisce l’organico dell’autonomia, funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche. I docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.

Con riferimento alle attività previste nel Piano di miglioramento, nel Curricolo verticale e nelle linee progettuali del Piano triennale dell’offerta formativa, si elenca di seguito il fabbisogno di personale necessario alla scuola nel triennio per la realizzazione delle attività di POTENZIAMENTO

a) posti comuni e di sostegno

Scuola dell’infanzia e primaria

Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: Posto comune

Posto di sostegno

Scuola dell’infanzia

a.s. 2016-17: n. 19 1 Non si prevede un aumento del numero delle sezioni

a.s. 2017-18: n. 19 1 Non si prevede un aumento del numero delle sezioni

a.s. 2018-19: n. 19 1 Non si prevede un aumento del numero delle sezioni

Scuola primaria

a.s. 2016-17: n. 31 13 Non si prevede un aumento del numero di classi

a.s. 2017-18: n. 31 13 Non si prevede un aumento del numero di classi

a.s. 2018-19: n. 31 13 Non si prevede un aumento del numero di classi

Scuola secondaria di primo grado

Classe di concorso/sostegno

a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 Motivazione e note:

A043italiano

6 unità + 12 h 6 unità + 12 h 6 unità + 12 h Non si prevede un aumento del numero di classi

A059matematic

4 4 4 Non si prevede un aumento del numero di classi

A345inglese

2 2 2 Non si prevede un aumento del numero di classi

A245francese

1 unità + 6 h 1 unità + 6 h 1 unità + 6 h Non si prevede un aumento del

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numero di classi

A028arte

1 unità + 6 h 1 unità + 6 h 1 unità + 6 h Non si prevede un aumento del numero di classi

A033tecnica

1 unità + 6 h 1 unità + 6 h 1 unità + 6 h Non si prevede un aumento del numero di classi

A030Ed fisica

1 unità + 6 h 1 unità + 6 h 1 unità + 6 h Non si prevede un aumento del numero di classi

A032musica

1 unità + 6 h 1 unità + 6 h 1 unità + 6 h Non si prevede un aumento del numero di classi

Ac77 clarinetto

1 Non si prevede un aumento del numero di classi

Am77violino

1 Non si prevede un aumento del numero di classi

Ag77flauto

1 Non si prevede un aumento del numero di classi

Ak77saxofono

1 Non si prevede un aumento del numero di classi

b. Posti di potenziamento per il triennio

Scuola primaria

Area di miglioramento Curricolo, progettazione e valutazione

Fabbisogno di risorse professionali n. 1 risorsa docente EEEE

Attività

- Sostituzione vicario docente scuola dell’infanzia qualora consentito da eventuali modifiche della vigente normativa.

- Potenziamento di italiano e di matematica- Attività connesse alle attività del Piano di Miglioramento

Organizzazione delle attività

- Articolazione flessibile dell’orario di lezioni e articolazione flessibile delle classi parallele e a classi aperte

- Co-presenza in classe per l’articolazione della classe in gruppi di livello

- Attività di peer to peer con funzione di docente mentore- Cooperative learning con gruppi di livello misto.- Circle time

Monte ore destinato- 12 ore sostituzione vicario in una sezione della scuola dell’infanzia- 5 ore per il conseguimento degli obiettivi di miglioramento- 5 ore settimanali sostituzione docenti assenti fino a 10 gg.

Competenze di - Competenza in madrelingua

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cittadinanza - Competenze logico-scientifiche- Competenze digitali

Nesso con il comma 7 della L. 107/2015 Comma 7 lettere a – b – i – e

Destinatari Alunni scuola primaria e gruppi costituiti dai monitoraggi condotti dai consigli di classe

Area di miglioramento Inclusione e differenziazione/ambienti di apprendimento

Fabbisogno di risorse professionali n. 1 risorsa EEEE

Attività - Diffuso uso di strategie innovative.- Supporto alle classi con alunni bes.

Organizzazione delle attività

- Supporto classi con alunni con BES- Gruppi di classi parallele articolati in modalità peer to peer e

cooperative learning- Funzione docente mentore e facilitatore nei circle time per

l’inclusione- Corsi di recupero pomeridiano- Attività di rinforzo a gruppi di alunni per il miglioramento degli esiti

Monte ore destinato- n. 14 ore per il potenziamento (anche in orario pomeridiano)- n. 8 ore settimanali per sostituzioni docenti assenti - (anche in plessi diversi da quello in cui si effettua il potenziamento)

Competenze di cittadinanza - Competenze specifiche per didattica inclusiva e di integrazione

Nesso con il comma 7 della L. 107/2015 Comma 7 lettere a – b – i – e – p – q

Destinatari - Gruppi misti per la diffusione di attività mirate all’inclusione

Scuola secondaria di I grado

Area di miglioramento Curricolo, progettazione e valutazione

Fabbisogno di risorse professionali

n. 1 risorsa A043n. 2 risorsa A059

Attività - Potenziamento di italiano e matematica.- Attivita’ connesse alle attività del Piano di miglioramento.

Organizzazione delle attività

- Articolazione flessibile dell’orario di lezioni e articolazione flessibile delle classi parallele.

- Co-presenza in classe per l’articolazione della classe in gruppi di livello

- Attività di peer to peer con funzione di docente mentore- Cooperative learning con gruppi di livello misto.- Circle time

Monte ore destinato - 12 ore per risorsa per attività di potenziamento di cui 8 antimeridiane e 4 con laboratori di potenziamento o recupero pomeridiani

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- 6 ore per risorsa per sostituzione docenti assenti fino a 10 gg.Competenze di cittadinanza

- Competenza in madrelingua- Competenze logico-scientifiche

Nesso con il comma 7 della L. 107/2015 Comma 7 lettere a – b – i – e

Destinatari Alunni scuola SSI e gruppi costituiti dai monitoraggi condotti dai consigli di classe

Area di miglioramento Inclusione e differenziazione/ambienti di apprendimento

Fabbisogno di risorse professionali

n. 1 risorsa A345 da utilizzare anche nella scuola primarian. 1 risorsa A030 da utilizzare anche nella scuola primaria

Attività

- Diffuso uso di strategie innovative.- Attività connesse alle attività del Piano di miglioramento - Supporto ai docenti di lingua straniera. - Aumento delle ore di lingua per la certificazione esterna del QCRE

Organizzazione delle attività

- Gruppi di classi parallele articolati in modalità peer to peer e cooperative learning

- Funzione docente mentore e facilitatore nei circle time per l’inclusione

- Corsi di recupero pomeridiano- Attività di rinforzo a gruppi di alunni per il miglioramento degli esiti- Attività extracurriculari per la certificazione esterne del QCRE

Monte ore destinato

- 12 ore per risorse per attività di potenziamento con alunni di scuola primaria e secondaria (progetto psicomotricità e conseguimento di certificazioni esterne di inglese)

- 6 ore per risorsa per sostituzione docenti assenti fino a 10 gg.

Competenze di cittadinanza

- Competenze in lingua straniera- Competenze digitali- Competenze sociali e civiche

Nesso con il comma 7 della L. 107/2015 Comma 7 lettere a – b – i – e – p – q

Destinatari

- Alunni selezionati per il recupero per il superamento delle insufficienze e per il miglioramento del target previsto di miglioramento.

- Gruppi di alunni individuati come eccellenti per il conseguimento delle certificazioni esterne delle lingue straniere.

- Gruppi misti per la diffusione di attività mirate all’inclusione

SINTESIRisorse richieste per l’organico del potenziamento: n. 7 di cui 2 per la scuola primaria (44 ore settimanali) e 5 per la scuola secondaria di primo grado (90 ore settimanali).12 ore settimanali per sostituzione collaboratore dirigente79 ore settimanali per potenziamento43 ore settimanali per sostituzioni(in assenza di necessità di sostituzione, queste vengono utilizzate per intensificare laboratori di potenziamento)EEEE: n. 2 risorse di cui una parzialmente utilizzate per sostituzione docente-vicario di scuola dell’infanzia. Necessitano docenti con specializzazione in inglese e titoli e peculiarita’ funzionali

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all’inclusione e all’utilizzo di strategie inclusive (esperte di tecniche del peer to peer – cooperative learning – circle time - della mixed ability classroom, esperti in certificazioni di lingua inglese cambridge)A043: n. 1 risorsa utilizzata per il superamento del gap con scuole con lo stesso ESCS nelle prove INVALSI, il miglioramento degli esiti con impiego flessibile dei gruppi classe e per attivita’ didattiche come da progetti PdM.A059: n. 2 risorse utilizzate per il superamento del gap con scuole con lo stesso ESCS nelle prove INVALSI, il miglioramento degli esiti con impiego flessibile dei gruppi classe e per attivita’ didattiche come da progetti PdM.A345: n. 1 risorsa utilizzata sia nella scuola primaria che nella SSI per attività di certificazione esterna con corsi in orario curriculare o extracurriculare di inglese, e corsi di recupero per gruppi di livello e di classi parallele per il miglioramento degli esiti e il superamento del gap con scuole con lo stesso ESCS nelle prove INVALSI.A030: n. 1 risorsa utilizzata sia nella scuola primaria che nella SSI per espletare progetti dell’area inclusione e differenzazione già in atto nella scuola.

C. posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

tipologia n.assistente amministrativo 4

collaboratore scolastico 10 + 8 lavoratori socialmente utili

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Piano di formazione del personale

Si ritiene opportuno inserire in questo contesto anche il nostro piano di formazione rivolto al personale docente perché consapevoli che solo attraverso la formazione permanente si possa migliorare la qualità dell’insegnamento e quindi anche dell’apprendimento. Il piano di aggiornamento concernente il personale docente è redatto in conformità al principio del sostegno ai docenti e risponde alle esigenze emerse dal RAV. Detto piano mira a promuovere l’autoformazione individuale e di gruppo mediante il confronto con la didattica intesa quale strumento culturale su cui incardinare il rapporto insegnamento-apprendimento per conferire a quest’ultimo i connotati dell’efficienza e dell’operatività. Tutti i docenti parteciperanno ai corsi di formazione e di aggiornamento che saranno svolti per conto dell’amministrazione scolastica. Si prevedono in particolare, per il prossimo triennio a partire dal gennaio 2016 le seguenti iniziative:

Formazione sulla Sicurezza Incontri di formazione registro on line con esperto esterno Corso di informatica per docenti per sostenere esame ECDL Progetto BES, “Bisogni educativi speciali. Osservatorio letto scrittura” Formazione sul curricolo verticale Formazione sulla certificazione delle competenze. Formazione su didattica innovativa (lingua italiana – matematica) saperi essenziali Formazione sulla comunicazione e sulla resilienza.

Saranno poi divulgate iniziative di formazione esterne al nostro Circolo, oltre che a quelle proposte dalle reti di scuola a cui la nostra Istituzione ha aderito e dalle Associazioni del territorio, lasciando che ogni docente operi le scelte più rispondenti ai propri bisogni formativi.Per il Personale A.T.A. sono previsti corsi di formazione riguardanti il processo di dematerializzazione e le innovazioni tecnologiche in campo amministrativo e contabile (come da PNSD).

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Fabbisogno e attrezzatureI previsti target di miglioramento previsti nel PDM saranno possibili anche nella misura in cui la scuola sarà in grado di implementare ulteriormente le dotazioni tecnologiche dell’istituto, sia attraverso il fundraising (fondi da privati, donazioni, sponsorizzazioni) sia attraverso l’accesso a fonti di finanziamento statali e comunitarie con apposite progettazione. Vista la stretta correlazione tra la necessità di migliorare gli ambienti di apprendimento e il fabbisogno formativo progettato e le priorità del PDM, ulteriori attrezzature sono indispensabili per garantire una didattica che assicuri adeguato spazio a tutti gli stili di apprendimento e cognitivi degli studenti nonché una reale inclusione con adeguate personalizzazioni dei processi formativi.Di seguito sono riportate le richieste dei coordinatori dei diversi plessi dell’istituto.

Plesso Tipologia dotazione tecnologicaCampigliano infanzia linea internet - un computer e la stampanteCampigliano primaria Scanner – 2 lim – 6 postazioni pc complete – internet- stampante a

coloriFiletta infanzia Linea internetFiletta primaria 2 LIM - 2 coppie di altoparlanti - 1 scanner - 2 lettori CD/MP3

1 microfono con amplificatore - fotocopiatrice.Castiglione primaria impianto stereo con casse - amplificatore e 3 microfoni

videoproiettore con pannello - fotocopiatrice San Cipriano primaria Fotocopiatrice, stampante e 2 portatileCastiglione medie Sistema audio per due LIM - stampante a colori - inchiostro per

stampante – fax - fotocopiatrice - 1 Licenza MS Office - sw PROMETHEAN - 2 lettori cd portatili - 2 lettori mp3 - proiettore portatile - supporto schermo (da soffitto) - tastiera musicale - sistema audio per recite con casse, amplificatori e 5 microfoni40 tablet per gli alunni

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Collaborazioni

Il nostro Istituto cura con particolare attenzione la rete di collaborazioni significative con le altre agenzie presenti sul territorio, in particolare con gli Enti locali che, accogliendo le richieste della scuola, si pongono come garanti di tutti i servizi necessari di propria competenza e come partners privilegiati per attuare progetti specifici. Di seguito elencate le collaborazioni che la scuola ha attivato con associazioni ed enti per progetti comuni ed attività di formazione

Enti ed associazioni del nostro territorio Aree di intervento

ASL Disagio Handicap Sicurezza

Piano di zona picentini Consulenza socio-psicologica, assistente sociale, educatore professionale

Giffoni Film Festival Cultura Cinematografica Movie Days Proloco San Cipriano Tradizioni (Sagra della castagna) Ente locale Uffici preposti alla sicurezza (vigili, Carabinieri..)

Legalità

Reti scolastiche territoriali

Per la realizzazione di progetti o iniziative didattiche, educative, sportive o culturali, come previsto anche dalla legge 107/15, il collegio dei docenti ha aderito alla partecipazione delle seguenti reti:- “Progetti per la produzione di materiali digitali delle reti di istituzione scolastica del primo ciclo

e secondo ciclo ai fini dello sviluppo delle metodologie CLIL”- scuola capofila I.C. S. Antonio di Pontacagnano;

- “Sotto il cielo….la Terra gira ma io non cado” – scuola capofila Direzione Didattica Montecorvino Rovella;

- Progetto attività di orientamento al futuro – IIS Gian Camillo Glorioso;- “CTI” – scuola capofila I.C. Giovanni Paolo II di Salerno- Rete Modernità per la didattica e la gestione amministrativa.

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” - SAIC87700CVia Domenico Amato, 2 - c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)

Tel. fax 089 861753 – e.mail [email protected] - PEC: [email protected]. - C.F.95075020651

Allegatin. 1 Piano di miglioramenton. 2 Curricolo (presente in altro file)n. 3 Schede di progettin. 4 Piano Digitalen. 5 Piano annuale di inclusionen. 6 Carta dei servizi(in aggiornamento - in allegato il documento in vigore)n. 7 Piano triennale della trasparenzan. 8 Regolamento d'istituto(in aggiornamento - in allegato il documento in vigore)

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ALLEGATO N. 1

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” - SAIC87700CVia Domenico Amato, 2 - c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)

Tel. fax 089 861753 – e-mail [email protected] - PEC: [email protected]. - C.F.95075020651

Prot. n. 274/A39

Piano di Miglioramento (PDM)Dell'istituzione scolastica SAIC87700C

IST. COMPR. S. Cipriano PICENTINO

Il Dirigente ScolasticoProf.ssa Viola Alessandra

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Indice

Sommario

1. Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di Autovalutazione

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processo

1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza

2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo individuato

3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

3.2 Tempi di attuazione delle attività

3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo

4 Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di miglioramento

4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola

4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno dell'organizzazione scolastica

4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

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1. Obiettivi di processo

1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi espressi nel Rapporto di Autovalutazione (RAV)

Priorità 1TraguardiObiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1. Attivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.2. Favorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.3. Organizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi

un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Priorità 2TraguardiObiettivi funzionali al raggiungimento del traguardo

1. Migliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

2. Predisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

1.2 Scala di rilevanza degli obiettivi di processoCalcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità e impatto

Obiettivo di processo elencati Fattibilità (da 1 a 5) Impatto (da 1 a 5) Prodotto: valore che

identifica la rilevanza dell'intervento

Attivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la

comunicazione con le famiglie.3 4 12

Favorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del

curricolo verticale.4 4 16

Migliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con

bisogni educativi speciali.2 5 10

Organizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un

percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

3 5 15

Predisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per

tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e

fine anno.

4 4 16

1.3 Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza

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Obiettivo di processo in via di attuazioneAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.

Risultati attesiUtilizzo diffuso del sito web e del registro elettronico da parte delle famiglie e incremento della partecipazione dei genitori alle diverse occasioni di incontro programmate dalla scuola.

Indicatori di monitoraggioUtilizzo delle password distribuite alle famiglie per l'accesso all'area riservata del registro elettronico. Numero di accessi al sito web istituzionale. Partecipazione incontri programmati (scuola/famiglia, assemblee, votazioni organi collegiali).

Modalità di rilevazioneIndicatori/numeratori presenti sul sito web. Questionari di gradimento. Presenze/partecipazione incontri programmati.

----------------------

Obiettivo di processo in via di attuazioneFavorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Risultati attesiSviluppo delle competenze relative ai campi di esperienza e implementazione di percorsi di conoscenza gradualmente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Indicatori di monitoraggioTabelle di sintesi dei voti riportati dagli alunni nel primo e secondo quadrimestre. Competenze maturate dagli alunni di anni cinque e voti degli alunni delle classi in uscita del primo ciclo.

Modalità di rilevazioneIncontri quadrimestrali tra i responsabili dei tre ordini di scuola;Incontri tra i docenti degli alunni in uscita nei tre ordini di scuola.

----------------------

Obiettivo di processo in via di attuazioneMigliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Risultati attesiFavorire la condivisione di una filosofia inclusiva, realizzando seminari di formazione e autoformazione dei docenti, incontri con famiglie ed enti locali e attività di confronto con gli alunni.

Indicatori di monitoraggio

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Pianificazione e realizzazione delle attività di formazione / autoformazione;Pianificazione e realizzazione degli incontri con famiglie ed enti locali;

Modalità di rilevazioneIndex per l’Inclusione (questionari rivolti a insegnanti, personale, genitori, alunni); Report seminari di formazione; Report incontri famiglie ed enti locali; Pubblicizzazione attraverso sito web.

----------------------

Obiettivo di processo in via di attuazioneOrganizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Risultati attesiRealizzazione di un curricolo verticale sviluppato per competenze dai docenti dei tre ordini di scuola dell'istituto.

Indicatori di monitoraggioCalendarizzazione e monitoraggio degli incontri Assiduità della partecipazione alle riunioni del Gruppo-Produzione di materiali.

Modalità di rilevazioneControllo e monitoraggio degli indicatori attraverso rilevazioni quantitative e qualitative mediante raccolta di dati significativi.

----------------------

Obiettivo di processo in via di attuazionePredisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Risultati attesiRecupero delle conoscenze e abilità sulla base degli standard prefissati. Migliorare le pratiche valutative utilizzando con maggiore condivisione i criteri prefissati per la valutazione. Familiarizzare con prove simili a quelle proposte dall'Invalsi

Indicatori di monitoraggioRafforzamento delle competenze base rispetto alla situazione di partenza. Valutazione degli esiti a breve e medio termine attraverso dati oggettivi. Valutazione degli esiti degli alunni attraverso prove strutturate per classi parallele.

Modalità di rilevazioneElaborazione di verifiche formative e sommative secondo criteri condivisi e oggettivi.

2. Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

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Obiettivo di processoAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.

Azione prevista – N. 1Distribuzione password per l'accesso all'area riservata del registro elettronico

Effetti positivi a medio termineMaggiore coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica quotidiana.Continuo aggiornamento sui risultati didattici raggiunti.

Effetti negativi a medio termineRischio di creare forme di emarginazione per le famiglie che non utilizzano abitualmente gli strumenti informatici. Rischio di diminuzione delle presenze durante gli incontri scuola/famiglia.

Effetti positivi a lungo termineMaggiore coinvolgimento dei diversi utenti ed estensione delle capacità informatica non solo agli alunni ma anche alle loro famiglie.

Effetti negativi a lungo termineRischio di rallentamento del rapporto interpersonale in quanto le famiglie hanno accesso alle diverse informazioni direttamente da casa.

Azione prevista – N. 2Campagna intensiva di informazione presso le famiglie mediante incontri in presenza, comunicazioni sul sito web e di tipo tradizionale per favorire la partecipazione alla vita della scuola.

Effetti positivi a medio termineSocializzazione del valore dell'incontro e maggiore condivisione delle problematiche educative.

Effetti negativi a medio termineProblemi di gestione del processo che prevede un naturale maggiore impegno da parte di tutto il personale della scuola.

Effetti positivi a lungo termineCreazione di una vera comunità educante con una più diffusa responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.

Effetti negativi a lungo termineUn crescente impegno da parte dei docenti nel seguire costantemente la gestione del processo.

-----------------------

Obiettivo di processoFavorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Azione prevista – N. 1

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Incontri periodici tra i docenti dei tre ordini di scuola.

Effetti positivi a medio termineApertura all’altro e instaurazione di relazioni positive e collaborative tra i componenti dell’azione educativo-didattica per l’individuazione dell’itinerario più opportuno al conseguimento dei risultati attesi.

Effetti negativi a medio termineCarico di lavoro maggiore per i docenti

Effetti positivi a lungo termineInstaurazione di relazioni interpersonali significative per la costruzione e attuazione di un itinerario scolastico progressivo e continuo.

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N. 2Incontri periodici dei docenti degli alunni in uscita dei tre ordini di scuola.

Effetti positivi a medio termineRelazioni e condivisioni di obiettivi comuni: dialogo aperto sul senso del fare scuola e sull’esigenza di innovare le pratiche didattiche.

Effetti negativi a medio termineUn carico di lavoro maggiore per il corpo docente

Effetti positivi a lungo termineCreazione di un ambiente di apprendimento più stimolante caratterizzato dalla continuità didattica.

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabili

---------------------

Obiettivo di processoMigliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Azione prevista – N. 1Pianificazione e realizzazione attività di formazione / autoformazione.

Effetti positivi a medio termineOccasioni di confronto e di mutuo supporto tra i docenti.

Effetti negativi a medio termineAumento del carico di lavoro per i docenti.

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Effetti positivi a lungo termineDiffusione di un’accezione comune e condivisa dell’idea di inclusione.

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N.2Utilizzo di strumenti comuni per l’individuazione dei Bisogni Educativi Speciali, per il monitoraggio e per la valutazione.

Effetti positivi a medio termineSupporto ai docenti e alle famiglie

Effetti negativi a medio termineNecessità di acquisire familiarità con strumenti nuovi; possibili discrepanze tra i risultati con strumenti di nuova adozione e strumenti utilizzati in precedenza.

Effetti positivi a lungo termineStandardizzazione degli strumenti;Riduzione della discrezionalità;Aumento dell’affidabilità.

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N. 3Pianificazione e realizzazione di incontri con famiglie ed enti locali

Effetti positivi a medio termineOccasioni di confronto con le famiglie e gli enti locali

Effetti negativi a medio termineAumento del carico di lavoro per i docenti. Aumento dell’impegno richiesto a genitori e rappresentanti enti locali

Effetti positivi a lungo termineDiffusione sul territorio di un’accezione comune e condivisa dell’idea di inclusione

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N. 4Realizzazione di un inventario delle risorse materiali, delle risorse tecnologiche e dell’accessibilità degli spazi comuni.

Effetti positivi a medio termineRecupero all’attività educativa e formativa di risorse sottoutilizzate

Effetti negativi a medio termine

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Aumento del carico di lavoro per i docenti;Aumento del carico di lavoro per il personale;

Effetti positivi a lungo termineCalibrazione delle risorse sottoutilizzate in accordo al PTOF

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N. 5Realizzazione di un censimento delle competenze del personale della scuola;

Effetti positivi a medio termineMaggiore consapevolezza delle risorse disponibili

Effetti negativi a medio termineAumento del carico di lavoro per i docenti

Effetti positivi a lungo termineAttivazione di percorsi didattici basati sulle competenze globali e integrazione con le attività di potenziamento

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

Azione prevista – N. 6Realizzazione di una ricognizione dell’accessibilità degli spazi comuni;

Effetti positivi a medio termineRecupero all’attività educativa e formativa di risorse sottoutilizzate

Effetti negativi a medio termineAumento del carico di lavoro per i docenti;Aumento del carico di lavoro per il personale;

Effetti positivi a lungo termineCalibrazione delle risorse sottoutilizzate in accordo al PTOF

Effetti negativi a lungo termineNon ipotizzabile

-----------------------

Obiettivo di processoOrganizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Azione prevista – N. 1Formazione/aggiornamento periodico di tutti i docenti della scuola per la costruzione del curricolo

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per competenze

Effetti positivi a medio termineMiglioramento delle competenze professionali

Effetti negativi a medio termineDisorientamento iniziale verso la nuova forma di curricolo

Effetti positivi a lungo termineFormazione strutturale delle competenze didattiche

Effetti negativi a lungo terminenon ipotizzabile

Azione prevista – N. 2Costituzione del gruppo per la revisione del curricolo

Effetti positivi a medio termineValorizzare le competenze professionali

Effetti negativi a medio termineProblemi di coinvolgimento e condivisione sul lavoro da svolgere

----------------------

Obiettivo di processoPredisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Azione prevista – N. 1Incentivare progetti didattici ed educativi mirati ad abbassare l’influenza del background familiare.

Effetti positivi a medio termineMaggiore motivazione negli alunni che in precedenza mostravano disagio socio-culturale.

Effetti negativi a medio termineMaggiore onere economico per la scuola e impegno per i docenti.

Effetti positivi a lungo termineMiglioramento del rendimento degli alunni con disagi con conseguente accrescimento del loro livello di autostima.

Effetti negativi a lungo termineMaggiore onere economico per la scuola e impegno per i docenti.

Azione prevista – N. 2Attivare i dipartimenti disciplinari in modo più sistematico e costruttivo.

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Effetti positivi a medio termineMiglioramento della comunicazione tra i docenti anche dei diversi ordini di scuola. Confronto costruttivo tra i docenti.

Effetti negativi a medio termineMaggiore carico di lavoro per i docenti. Possibile ricaduta negativa sulla libertà di insegnamento del docente.

Effetti positivi a lungo termineMiglioramento dell'offerta formativa e riduzione della disparità dei risultati finali.Continuità e condivisione dei criteri di valutazione all'interno dell'istituto tra le classi parallele e i diversi ordini di studio.

Effetti negativi a lungo termineMaggiore carico di lavoro per i docenti. Possibile ricaduta negativa sulla libertà di insegnamento del docente. Aumento del divario tra docenti motivati e non.

Azione prevista – N. 3Elaborazione di un piano di formazione atto a garantire l’omogeneità dei risultati tra le classi e maggiore coordinamento tra gli insegnanti nella progettazione e nella verifica.

Effetti positivi a medio termineArricchimento delle conoscenze e delle competenze didattiche e metodologiche.

Effetti negativi a medio termineAumento del carico di lavoro per i docenti

Effetti positivi a lungo termineConsolidamento di pratiche educative efficaci che permettono ad un maggior numero di alunni di raggiungere gli standard stabiliti.

Effetti negativi a lungo termineDiscrepanza tra i docenti che hanno partecipato alla formazione e messo in atto le nuove pratiche e quelli che subentrano all'interno dell'istituto e non hanno usufruito della formazione.

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3. Pianificazione delle azioni previste per ciascun obiettivo di processo individuato

3.1 Impegno di risorse umane e strumentali

Obiettivo di processoAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.

Impegno di risorse umane interne alla scuolaFigure

professionali

Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Costo previsto Fonte finanziaria

Docenti

Attività di pubblicità condotta da: coordinatori di classe, funzioni strumentale,

animatore digitale, staff.

/ / /

Personale ATA

Assistente amministrativo / / /

Altre figure

Dirigente e DSGA / / /

Obiettivo di processoFavorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Impegno di risorse umane interne alla scuolaFigure

professionali

Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Costo previsto Fonte finanziaria

DocentiIncontri per discipline tra i docenti dei diversi ordini e

tra i docenti impegnati nelle classi di passaggio

10 / /

Personale ATA / / / /

Altre figure / / / /

Obiettivo di processoMigliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Impegno di risorse umane interne alla scuolaFigure

professioTipologia di attività Ore aggiuntive

presunteCosto previsto Fonte finanziaria

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nali

Docenti

Tutti i docenti partecipano alla formazione.

Tutti i docenti devono utilizzare strumenti comuni per l’individuazione dei BES, per il monitoraggio e per la

valutazione. Il Gruppo GLHO organizza gli incontri con le famiglie e gli

enti locali.

9 per la formazione / /

Personale ATA / / / /

Altre figure / / / /

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria

Formatori 450 Fondi per la formazione / bonus docenti

Consulenti / /Attrezzature / /

Servizi / /Altro / /

Obiettivo di processoOrganizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Impegno di risorse umane interne alla scuolaFigure

professionali

Tipologia di attività Ore aggiuntive presunte Costo previsto Fonte finanziaria

Docenti

Tutti i docenti dell'istituto devono partecipare alla

formazione iniziale. All'interno del collegio

saranno poi scelti i docenti che faranno parte della commissione (3 scuola

dell'infanzia - 5 primaria - 5 secondaria 1°)

8 di formazione+

12 lavoro di gruppo

/ /

Personale ATA / / / /

62

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Altre figure / / / /

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria

Formatori 400 Fondi per la formazione / bonus docenti

Consulenti / /Attrezzature / /

Servizi / /Altro / /

Obiettivo di processoPredisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Figure professio

naliTipologia di attività Ore aggiuntive

presunte Costo previsto Fonte finanziaria

Docenti

Tutti i docenti partecipano alla formazione e divisi in dipartimenti disciplinari

predispongono prove strutturate e non di verifica

con relativi criteri di valutazione.

6 ore di formazione

+6 ore di lavoro in

gruppo

/ /

Personale ATA / / / /

Altre figure / / / /

Impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto Fonte finanziaria

Formatori 300 Fondi per la formazione / bonus docenti

Consulenti / /Attrezzature / /

Servizi / /Altro / /

63

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3.2 Tempi di attuazione delle attività

Obiettivo di processoAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.

Tempistica delle attivitàAttività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Controllo numero accessi delle famiglie

nell'area riservata del

registro elettronico

azione (in

corso)

Distribuzioni password alle famiglie per l'accesso alle

aree riservate del registro

elettronico.

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Sensibilizzare le famiglie

attraverso azioni di pubblicità condotte dai

docenti coordinatori di

plesso, dal Dirigente e dallo

staff.

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Obiettivo di processoFavorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Tempistica delle attivitàAttività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Incontri tra docenti di ordini

diversi

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)Incontri tra i

docenti impegnati sulle

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

64

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classi di passaggio

Obiettivo di processoMigliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Tempistica delle attivitàAttività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Formazione azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Pianificazione e realizzazione incontri con

famiglie ed enti locali

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Realizzazione di un inventario delle risorse

materiali, delle risorse

tecnologiche e dell'accessibilità

degli spazi comuni.

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Utilizzo di strumenti comuni

per l’individuazione

dei Bisogni educativi Speciali,

per il monitoraggio e

per la valutazione

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Realizzazione di un censimento

delle competenze del personale della scuola;

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Obiettivo di processoOrganizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Tempistica delle attività

65

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Attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag GiuCorso di formazione "Il curricolo"

azione (in corso)

azione (in corso)

Lavoro del gruppo per la revisione del curricolo

azione (in corso)

azione (in corso)

azione (in corso)

Obiettivo di processoPredisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Tempistica delle attività

Attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag GiuIncontri di

formazioneazione

(in corso)

Presentazione e attivazione

progetti educativi e

didattici

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

Riunioni di dipartimento

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

azione (in

corso)

3.3 Monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo

Monitoraggio delle azioni

Obiettivo di processoAttivare nuove strategie e nuovi canali per migliorare la comunicazione con le famiglie.

Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoNumero dei genitori che partecipano agli incontri organizzati dalla scuola

Strumenti di misurazioneFirme di presenza

66

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Data di rilevazione30/06/2016

Indicatori di monitoraggio del processoNumero di famiglie che hanno effettuato almeno un accesso all'area riservata del registro elettronico. Numero di famiglie che hanno scaricato il documento di valutazione.

Strumenti di misurazioneNumeratori presenti sulla piattaforma del registro elettronico

-----------------------

Obiettivo di processoFavorire gli incontri di continuità tesi alla verifica/valutazione del curricolo verticale.

Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoPresenza alle riunioni. Coinvolgimento Materiale prodotto

Strumenti di misurazioneFirme di presenza. Questionario di gradimento Materiale prodotto

-----------------------

Obiettivo di processoMigliorare la didattica inclusiva in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali.

Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoNumero di incontri realizzati.

Strumenti di misurazioneRegistro dei verbali

Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoInventario delle risorse materiali. Inventario delle risorse tecnologiche. Ricognizione dell'accessibilità degli spazi comuni.

Strumenti di misurazioneNumero di schede compilate con le informazioni richieste.

67

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Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoPresentazione del curriculum vitae in formato europeo da parte del personale della scuola per la formazione di una banca dati.

Strumenti di misurazioneNumero di curriculum presenti nella banca dati

Data di rilevazione15/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoUtilizzo di strumenti comuni per l’individuazione dei Bisogni educativi Speciali, per il monitoraggio e per la valutazione

Strumenti di misurazioneDocumentazioni

-----------------------

Obiettivo di processoOrganizzare un gruppo di lavoro per la revisione del curricolo verticale affinché diventi un percorso unitario e di riferimento costante per tutti.

Data di rilevazione16/06/2016

Indicatori di monitoraggio del processoPresenze gruppo di lavoroMateriali prodotti

Strumenti di misurazioneFirme di presenzaMateriali prodotti

Data di rilevazione31/03/2016

Indicatori di monitoraggio del processoPresenze corso di formazione/aggiornamento sul curricolo per competenze. Gradimento corso

Strumenti di misurazioneFirme di presenza Questionario di gradimento

68

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-----------------------

Obiettivo di processoPredisporre prove di verifica comuni (anche tipo Invalsi) per tutte le discipline con somministrazione inizio, metà e fine anno.

Data di rilevazione17/06/2017

Indicatori di monitoraggio del processoFrequenza e coinvolgimento degli alunni ai corsi organizzati dalla scuola. Valutazione esiti dei percorsi progettuali. Risultati delle prove in uscita somministrate per classi parallele

Strumenti di misurazioneFirme di presenza Questionario di gradimento Prove in uscita

Data di rilevazione31/05/2017

Indicatori di monitoraggio del processoIncremento comunicazione tra i docenti. Produzione di prove per classi parallele e per tutte le discipline con griglie valutative condivise

Strumenti di misurazioneProve e griglie valutative condivise

Data di rilevazione30/09/2016

Indicatori di monitoraggio del processoFrequenza al corso di formazione. Gradimento del corso da parte dei partecipanti.

Strumenti di misurazioneFirme di presenza. Questionario di gradimento

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4. Valutazione, condivisione e diffusione dei risultati del piano di miglioramento

4.1 Valutazione dei risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

In questa sezione si considerare la dimensione della valutazione degli esiti, facendo esplicito riferimento agli indicatori che erano stati scelti nel RAV come strumenti di misurazione dei traguardi previsti.

4.2 Processi di condivisione del piano all'interno della scuola

Momenti di condivisione interna n.1Presentazione del piano ai docenti e al personale ATA durante una seduta del collegio dei docenti e gli incontri di programmazione, di continuità e dipartimentali.

Persone coinvolteTutti i soggetti che operano nella scuola

StrumentiPresentazioni multimediali e diffusione di una brochure riassuntiva e informativa. Pubblicazione del PDM sui siti istituzionali.

Momenti di condivisione interna n.2Costituzione del gruppo di miglioramento per la formulazione del piano

Persone coinvolteI docenti coinvolti sono 9 (2 docenti collaboratori, 5 funzioni strumentali, referente per la valutazione e referente) e sono una rappresentanza dei diversi ordini di scuola.

StrumentiMateriale informativo e piattaforma INDIRE

Considerazioni nate dalla condivisioneAccrescimento della condivisione dei metodi, dei contenuti dei criteri di verifica e di valutazione

4.3 Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all'interno sia all'esterno dell'organizzazione scolastica

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola

Metodi/Strumenti n.1Pubblicazione dei risultati del PDM sul sito web della scuola

DestinatariFamiglie e quanti interessati alla nostra istituzione scolastica

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TempiMese di giugno di ogni anno scolastico

Metodi/Strumenti n.2Comunicazione dei risultati parziali e finali durante le sedute del Collegio dei docenti e del consiglio d'istituto del mese di giugno di ogni anno.

DestinatariIl personale che opera nella scuola e membri del Consiglio d'istituto

TempiMese di giugno di ogni anno scolastico

Azioni per la diffusione dei risultati del PdM all’esterno

Metodi/StrumentiPubblicazione dei risultati sul sito web della scuola.Inserimento dei risultati nella sezione del PTOF dedicata al Piano e alle priorità che la scuola si è prefissa.

Destinatari delle azioniLe persone che operano nella scuola (docenti e personale ATA) e tutti gli utenti.

TempiAl termine di ogni anno scolastico per i risultati intermedi e al termine del triennio 2016/2019 per i risultati finali

4.4 Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

Nome RuoloCuciniello Ersilia

scuola secondaria di 1° gradoCoordinatrice del gruppo di miglioramento in quanto referente per la

valutazione e funzione strumentale dell'area 1 POF/PTOF

Bosco Giovanna scuola dell'Infanzia

La docente è la prima collaboratrice del Dirigente Scolastico e all'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento riguardanti l'area della revisione del curricolo.

Caputo Paola scuola secondaria di 1° grado

La docente è un componente dello staff del Dirigente scolastico ed è la referente della documentazione. All'interno del gruppo si occupa

principalmente dei processi di miglioramento riguardanti l'area della continuità

Di Filippo Maria Rosaria scuola primaria

La docente svolge la funzione strumentale n. 1 dell'area POF/PTOF. All'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento riguardanti la revisione del curricolo verticale.

Lanzara Maria Teresa scuola secondaria di 1° grado

La docente è la referente per l'INVALSI e collabora con la collega referente per la valutazione. All'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento riguardanti il

miglioramento dei risultati delle prove nazionali.Procida Michelina La docente svolge la funzione strumentale n. 4, Sostegno agli alunni

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scuola primaria docente di sostegno

ed è docente responsabile dei gruppi GLHI e GLI. All'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento

riguardanti l'area della didattica inclusiva.Schiavo Rosamaria scuola dell'infanzia

docente di sostegno

La docente svolge la funzione strumentale area 2, Innovazione metodologico-didattico-tecnologiche. All'interno del gruppo si

occupa dell'attivazione di nuove strategie comunicative con l'utenza e di didattica inclusiva.

Scudiero Sabatina scuola primaria

La docente svolge la funzione strumentale n. 3, Orientamento e continuità. All'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento riguardanti l'area della continuità.

Vitolo Amelia scuola primaria

La docente è la seconda collaboratrice del Dirigente Scolastico e all'interno del gruppo si occupa principalmente dei processi di miglioramento riguardanti l'area della revisione del curricolo

verticale.

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ALLEGATO N. 3

Scheda Progetto italiano

Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze linguistiche degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato (event.) Diminuire nel prossimo triennio il divario di punteggio nelle prove INVALS di italiano con scuole aventi lo stesso background.

Obiettivo di processo (event.) Allineare i criteri di valutazione delle prove utilizzati dai docenti ed estendere l’utilizzo delle prove comuni

Situazione su cui interviene Per alcune classi della scuola primaria e secondaria di primo grado il risultato delle prove nazionali in italiano risulta essere a volte pari o inferiore alla media nazionale e a quella delle scuole aventi lo stesso di background per cui si ritiene necessario intervenire per aumentare di 5 punti percentuali i risultati raggiunti nelle prove.

Attività previste Svolgimento di un’attività di formazione e di ricerca-azione, assistita da esperti esterni, per i docenti di lingua italiana – ed anche per tutti coloro che decideranno di aderire – per una didattica innovativa per competenze e per familiarizzare con le problematiche relative alla costruzione ed alla valutazione di prove standardizzate. Svolgimento di un certo numero di simulazioni e di almeno una prova autentica di istituto/anno.Realizzazione di attività di recupero e di potenziamento con gli alunni organizzati per gruppi di livello in orario curriculare o extracurriculare.

Risorse finanziarie necessarie Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area I docenti di posto comune della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria che ne faranno richiesta. I docenti dell’organico di potenziamento.Impegno orario totale previsto:

- 20 ore per la formazione e la ricerca/azione.- ore annue da definire per la costruzione di diversi percorsi

didattici integrativi con gli alunni.Altre risorse necessarie LIM per le attività di formazione e di didattica con gli alunni (già

disponibili)Indicatori utilizzati Le prove standardizzate annuali di Italiano

Stati di avanzamento Il miglioramento atteso al termine dei primi due anni del progetto è di diminuire del 50% il divario in negativo presente con le scuole aventi lo stesso background

Valori / situazione attesi Il valore atteso finale è di eliminare il divario in tutte le classi (prove INVALSI maggio 2019).

Scheda Progetto matematica

Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze matematiche degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato (event.) Aumentare nel prossimo triennio di 5punti la percentuale attuale raggiunta nelle prove INVALSI.

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Obiettivo di processo (event.) Allineare i criteri di valutazione delle prove utilizzati dai docenti ed estendere l’utilizzo delle prove comuni

Situazione su cui interviene Per alcune classi della scuola primaria e secondaria di primo grado il risultato delle prove nazionali in matematica risulta essere inferiore alla media nazionale e a quelle delle scuole aventi lo stesso grado di background per cui si ritiene necessario intervenire per aumentare di 5 punti percentuali i risultati raggiunti nelle prove.

Attività previste Svolgimento di un’attività di formazione e di ricerca-azione, assistita da esperti esterni, per i docenti di Matematica – ed anche per tutti coloro che decideranno di aderire – per una didattica innovativa per competenze e per familiarizzare con le problematiche relative alla costruzione ed alla valutazione di prove standardizzate. Svolgimento di un certo numero di simulazioni e di almeno una prova autentica di istituto/anno.Realizzazione di attività di recupero e di potenziamento con gli alunni organizzati per gruppi di livello in orario curriculare o extracurriculare.

Risorse finanziarie necessarie Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area I docenti di posto comune della scuola primaria e secondaria che ne faranno richiesta. I docenti dell’organico di potenziamento.Impegno orario totale previsto:

- 18 ore per la formazione e la ricerca/azione.- ore annue da definire per la costruzione di diversi percorsi

didattici integrativi con gli alunni.Altre risorse necessarie Una LIM per le attività di formazione (già disponibile)

Indicatori utilizzati Le prove standardizzate annuali di Matematica

Stati di avanzamento Il miglioramento atteso al termine dei due anni del progetto è di quattro punti percentuali, circa metà dei quali al primo anno (maggio 2017) e metà al secondo (maggio 2018).

Valori / situazione attesi Il valore atteso finale è di +5% rispetto alla media nazionale da raggiungere nelle prove di maggio 2019.

Scheda Progetto matematica

Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze matematiche degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato (event.) Aumentare nel prossimo triennio di 5punti la percentuale attuale raggiunta nelle prove INVALSI.

Obiettivo di processo (event.) Allineare i criteri di valutazione delle prove utilizzati dai docenti ed estendere l’utilizzo delle prove comuni

Situazione su cui interviene Per alcune classi della scuola primaria e secondaria di primo grado il risultato delle prove nazionali in matematica risulta essere inferiore alla media nazionale e a quelle delle scuole aventi lo stesso grado di background per cui si ritiene necessario intervenire per aumentare di 5 punti percentuali i risultati raggiunti nelle prove.

Attività previste Svolgimento di un’attività di formazione e di ricerca-azione, assistita da esperti esterni, per i docenti di Matematica – ed anche per tutti coloro che decideranno di aderire – per una didattica innovativa per competenze e per familiarizzare con le problematiche relative alla costruzione ed alla valutazione di prove standardizzate.

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Svolgimento di un certo numero di simulazioni e di almeno una prova autentica di istituto/anno.Realizzazione di attività di recupero e di potenziamento con gli alunni organizzati per gruppi di livello in orario curriculare o extracurriculare.

Risorse finanziarie necessarie Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area I docenti di posto comune della scuola primaria e secondaria che ne faranno richiesta. I docenti dell’organico di potenziamento.Impegno orario totale previsto:

- 18 ore per la formazione e la ricerca/azione.- ore annue da definire per la costruzione di diversi percorsi

didattici integrativi con gli alunni.Altre risorse necessarie Una LIM per le attività di formazione (già disponibile)

Indicatori utilizzati Le prove standardizzate annuali di Matematica

Stati di avanzamento Il miglioramento atteso al termine dei due anni del progetto è di quattro punti percentuali, circa metà dei quali al primo anno (maggio 2017) e metà al secondo (maggio 2018).

Valori / situazione attesi Il valore atteso finale è di +5% rispetto alla media nazionale da raggiungere nelle prove di maggio 2019.

Scheda Progetto lingua inglese

Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze linguistiche degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato (event.)

Preparare gli alunni ad affrontare le prove standardizzate nazionali e a superare l’esame Trinity (scuola primaria) e Cambridge (SSI) per la certificazione delle competenze in lingua inglese.

Obiettivo di processo (event.)

Migliorare al termine dell’annualità progettuale le competenze degli alunni in inglese.

Altre priorità (eventuale) Motivare gli alunni allo studio di una lingua importante per il loro inserimento nella società e nel mondo del lavoro attraverso anche il raggiungimento di certificazioni riconosciute in campo internazionale.

Situazione su cui interviene Uno dei compiti della scuola è la formazione del cittadino “europeo” e in tale ottica non si possono sottovalutare le competenze comunicative in una o più lingue comunitarie. Gli esami sostenuti per il conseguimento delle certificazioni rispondono pienamente a tali richieste, in quanto verificano le quattro abilità linguistiche e garantiscono una ricaduta scolastica positiva, assicurando un aumento della motivazione e delle potenzialità degli alunni.

Attività previste I corsi tenuti da docenti interni alla scuola prevedono lo svolgimento di un programma per preparare gli alunni al superamento degli esami di differente complessità a seconda del livello raggiunto.

Risorse finanziarie necessarie

Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area Uno o due docenti interni (posto comune o potenziamento) per un Impegno orario totale previsto di 30 ore

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Altre risorse necessarie LIM e laboratorio informatico/linguistico

Indicatori utilizzati Superamento dell’esame finale per la certificazione.

Valori / situazione attesi Miglioramento degli standard previsti.

Scheda Progetto Certificazione ECDL

Priorità cui si riferisce Miglioramento delle competenze degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato Migliorare le competenze informatiche degli alunni per permettero loro di utilizzare il pc nella didattica.

Obiettivo di processo

Migliorare al termine dell’annualità progettuale le competenze degli alunni in matematica e lingua italiana Sviluppare competenze informatiche e saper usare il pc in contesti diversi conoscendo hardware e software.

Situazione su cui interviene

Gli alunni sanno utilizzare smartphone e tablet ma non conoscono le basi per affrontare un discorso informatico. Certificare le competenze, significa dotare loro di conoscenze e abilità nell’uso degli strumenti digitali per renderli consapevoli anche della navigazione in internet, in quanto imparano a conoscere i rischi connessi all’identità e alla sicurezza e comprendono che la rete è un luogo di possibilità, opportunità personale e professionale.

Attività previste Moduli di studio previsti per l’acquisizione della certificazione ECDLRisorse finanziarie necessarie

Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area Uno/due docenti per un Impegno orario totale previsto di 30 ore

Altre risorse necessarie Laboratorio di informatica.

Indicatori utilizzati Superamento dell’esame finale per la certificazione.

Valori / situazione attesi Miglioramento degli standard previsti.

Scheda Progetto sport a scuola

Priorità cui si riferisce Miglioramento le competenze disciplinari degli studenti dell’istituto

Traguardo di risultato (event.) Avvicinare gli alunni ad argomenti e discipline che possano attrarre maggiormente la loro attenzione

Obiettivo di processo (event.) Migliorare al termine dell’annualità progettuale le competenze degli alunni, migliorando il loro stato psico/fisico.

Situazione su cui interviene Ragazzi spesso lontani dall’attività sportiva o alunni che necessitano di trovare nuovi interessi e motivazioni.

Attività previste Attività di movimento e corporeità. Pratica sportiva in alcune discipline e partecipazione a giochi e tornei.

Risorse finanziarie necessarie Non determinabili per mancanza di dati certi e oggettivi

Risorse umane (ore) / area Un docente (organico di potenziamento) per un Impegno orario totale previsto di 30 ore.

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Altre risorse necessarie Uso della palestra della scuola

Indicatori utilizzati Monitoraggio del progetto sia dal punto di vista quantitativo, sia qualitativo attraverso la compilazione di schede predisposte.

Valori / situazione attesi Miglioramento della qualità di vita degli alunni (fisica/psicologica

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ALLEGATO N. 4

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” SAIC87700C

Via Domenico Amato, 2 c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)Tel .e Fax 089861753 e.mail : [email protected]

www.icsanciprianopicentino.gov.it PEC: [email protected] C.F.9507502065

PNSD ALLEGATO AL PTOF

Premessa

La legge 107 prevede che dal 2016 tutte le scuole inseriscano nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa

azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale, per perseguire obiettivi di:

sviluppo delle competenze digitali degli studenti,

potenziamento degli strumenti didattici laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di

innovazione delle istituzioni scolastiche,

adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la

condivisione di dati,

formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale,

formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nella amministrazione,

potenziamento delle infrastrutture di rete,

valorizzazione delle migliori esperienze nazionali,

definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di materiali

didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.

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Si tratta di un’opportunità di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a

disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione, ma soprattutto le metodologie didattiche e le strategie

usate con gli alunni in classe.

L’animatore digitale

L’Animatore Digitale, docente individuato dal Dirigente Scolastico nel nostro Istituto con l’approvazione del

Collegio dei docenti, avrà il compito di coordinare la diffusione dell’innovazione digitale nell’ambito delle

azioni previste dal POF triennale e le attività del Piano Nazionale Scuola Digitale.

L’Animatore sarà fruitore di una formazione specifica affinché possa “favorire il processo di digitalizzazione

delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione didattica attraverso azioni di

accompagnamento e di sostegno sul territorio del Piano nazionale Scuola digitale” (rif. Prot. n° 17791 del

19/11/2015)

Si tratta, quindi, di una figura di sistema che ha un ruolo strategico nella diffusione dell’innovazione digitale

a scuola; il PNSD prevede un’azione dedicata, la #26.

Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) è rivolto a:

FORMAZIONE INTERNA: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD,

attraverso l’organizzazione di laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore),

favorendo l’animazione e la partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative,

come ad esempio quelle organizzate attraverso gli snodi formativi.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: favorire la partecipazione e

stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche

strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri

attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa.

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE: individuare soluzioni metodologiche e

tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari

strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune;

informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti),

coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza

tecnica condotta da altre figure.

79

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Prime azioni dell’animatore digitale nel corso dell’anno corrente in attesa della formazione prevista dalla nota 17791 del 19/11/2015

1. PUBBLICAZIONE del Piano Nazionale Scuola Digitale sul sito della Scuola con area dedicata e socializzazione del documento con l’intero corpo docente per avviare una seria riflessione sul merito.

2. RICOGNIZIONE puntuale di tutte le “buone pratiche” (digitali e non) che nel nostro istituto vengono già attuate. Tale ricognizione dovrebbe tenere presenti anche i risultati del recente RAV (rapporto di autovalutazione) che la scuola ha redatto e pubblicato.

3. ANALISI DEI BISOGNI e SCELTE INNOVATIVE. E’ opportuno capire di cosa abbia bisogno (nell’immediato e su lungo termine) il nostro Istituto. Occorre capire quali azioni innovative la nostra scuola intende intraprendere (con l’ausilio delle tecnologie, ma non solo) nei prossimi tre anni. Dopo aver chiarito questo sarà molto più agevole scegliere la tecnologia più adatta allo scopo.

4. INTERVENTI AD HOC. Progettare gli interventi di formazione specifici.

80

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PIANO DI ATTUAZIONE PNSD 2016-2019

AMBITO A.S. 2016-2017 A.S. 2017-2018 A.S. 2018-2019FORMAZIONE

INTERNA Pubblicizzazione

e socializzazione delle finalità del PNSD con il corpo docente.

Somministrazione di un questionario ai docenti per la rilevazione dei bisogni formativi.

Creazione di uno spazio sul sito scolastico dedicato al PNSD ed alle relative attività realizzate nella scuola.

Partecipazione alla formazione specifica per Animatore Digitale.

Partecipazione alla rete territoriale e Nazionale Animatori Digitali.

Potenziamento ed ampliamento di buone pratiche realizzate nell’Istituto.

Introduzione al pensiero computazionale.

Formazione base per l’uso degli strumenti digitali da utilizzare nella didattica.

Azione di segnalazione di eventi / opportunità

Partecipazione alla rete territoriale e Nazionale Animatori Digitali.

Somministrazione di un questionario ai docenti per la rilevazione dei bisogni formativi

Formazione di secondo livello per l’uso degli strumenti digitali da utilizzare nella didattica.

Utilizzo di piattaforme di elearning per potenziare e rendere interattivo il processo di insegnamento/apprendimento e favorire la comunicazione tra i membri della comunità scolastica.

Utilizzo del cloud d’Istituto. Uso del coding nella didattica.

Sostegno ai docenti per lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale.

Partecipazione alla rete territoriale e Nazionale Animatori Digitali.

Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali acquisite.

Progettazione di percorsi didattici integrati basati sulla didattica per competenze

Realizzazione e condivisione di learning objects con la LIM o altri strumenti dedicati.

Uso del coding nella didattica. Sostegno ai docenti per lo sviluppo e la diffusione del pensiero computazionale.

Utilizzo di piattaforme di elearning per potenziare e rendere interattivo il processo di insegnamento/ apprendimento

Implementazione sull’utilizzo del cloud d’Istituto per favorire la condivisione e la comunicazione tra i docenti.

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formative in ambito digitale.

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’

SCOLASTICA

Creazione di uno spazio sul sito scolastico dedicato al PNSD ed alle relative attività realizzate nella scuola.

Coordinamento con lo staff di direzione e le altre figure di sistema.

Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network, educazione ai media, cyberbullismo).

Utilizzo di spazi cloud d’Istituto per la condivisione di attività e la diffusione delle buone pratiche (Google apps for Education/Microsoft Education).

Realizzazione di una comunità anche on line con famiglie e territorio, attraverso servizi digitali che potenzino il ruolo del sito web della scuola e favoriscano il processo di dematerializzazione del dialogo scuola-famiglia in modalità sincrona e asincrona.

Coordinamento con lo staff di direzione e le altre figure di sistema.

Eventi aperti al territorio, sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network, educazione ai media, cyberbullismo )

Utilizzo di spazi cloud d’Istituto per la condivisione di attività e la diffusione delle buone pratiche (Google apps for Education/Microsoft Education).

Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a all’ora di coding attraverso la realizzazione di laboratori di coding aperti al territorio.

Coordinamento con lo staff di direzione e le altre figure di sistema

Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali anche attraverso accordi di rete con altre istituzioni

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scolastiche / Enti / Associazioni / Università.

CREAZIONE DI SOLUZIONI

INNOVATIVE

Revisione e utilizzo degli ambienti di apprendimento digitali.

Educazione ai media e ai social network; utilizzo dei social nella didattica tramite adesione a progetti specifici e peer-education.

Sviluppo del pensiero computazionale.

Sviluppo e diffusione di soluzioni per rendere un ambiente digitale con metodologie innovative e sostenibili (economicamente ed energeticamente).

Sperimentazione di nuove metodologie nella didattica.

Costruire curricola verticali per le competenze digitali, soprattutto trasversali o calati nelle discipline.

Autorevolezza e qualità dell’informazione.

Analisi di strumenti di condivisione, repository, forum, blog e classi virtuali.

Diffusione della sperimentazione di nuove metodologie nella didattica.

Utilizzo del coding con software dedicati.

Partecipazione ad eventi /workshop / concorsi sul territorio. Collaborazione e comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca.

Il PIANO DI ATTUAZIONE PNSD 2016-2019 potrebbe subire variazioni o venire aggiornato nel corso del triennio secondo le esigenze e i cambiamenti dell’Istituzione Scolastica.

ALLEGATO N. 5

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” SAIC87700C

Via Domenico Amato, 2 c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)

Tel .e Fax 089861753 e.mail : [email protected]

www.icsanciprianopicentino.gov.it PEC: [email protected] C.F.9507502065

« Raramente il destino degli individui è determinato da ciò che essi NON sono in grado di fare. E’ molto più probabile che la loro vita sia forgiata dalle capacità che essi hanno sviluppato. Coloro ai quali è affidato il compito dell’educazione, dovrebbero prestare una particolare attenzione alle doti e alle inclinazioni dei giovani dei quali sono chiamati ad occuparsi ».

Howard Gardner

La Scuola ha tra i suoi principali obiettivi quello di garantire a tutti gli alunni il diritto

all’apprendimento attraverso una didattica realmente inclusiva, attenta anche alle fasce di alunni più fragili

che necessitano di un percorso individualizzato o personalizzato. Ogni alunni possiede una propria identità

e cultura, possiede un bagaglio di esperienze affettive, emotive ed anche cognitive e ogni docente che entra

in contatto con un gruppo classe si accorge subito delle “diversità” di carattere, di vissuto e di attività

cognitivo di ogni singolo alunno. La scuola deve rispondere ai Bisogni Educativi Speciali evidenziando le

potenzialità e le difficoltà di ogni singolo. Purtroppo gli alunni con Bisogni Educativi Speciali vivono una

situazione difficoltosa sia nella vita sociale sia nell’apprendimento.

La scuola deve garantire, nel più assoluto rispetto, il diritto all’apprendimento e alla vita relazionale

attraverso un percorso fatto dal gruppo docenti individualizzato che sappia includere e aggregare al meglio

il singolo nel gruppo classe, percorso didattico di avanguardia e di eccellenza voluto fortemente dalla legge

13 luglio n°107.

Il nostro Istituto mette in atto interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, sino alla costruzione di una Programmazione Educativa Individualizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP). L’obiettivo - di seguito allegato - « Migliorare la didattica inclusiva, in particolare per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali » del Piano di Miglioramento è parte integrante del nostro PAI.

Risultati attesi Indicatori di monitoraggio Modalità di rilevazione

Favorire la condivisione di una filosofia inclusiva, realizzando seminari di formazione ed autoformazione dei docenti, incontri con famiglie ed enti locali e attività di confronto con gli

Pianificazione e realizzazione delle attività di formazione/ autoformazione;

Pianificazione e realizzazione degli incontri con famiglie ed enti locali;

Index per l’Inclusione (questionari rivolti ad insegnanti, personale, genitori, alunni);

Report seminari di formazione;

Report incontri famiglie ed enti

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alunni. locali;

pubblicizzazione attraverso sito web

Ridurre le pratiche che portano all’esclusione o alla ridotta partecipazione alle attività educative didattiche, attraverso un monitoraggio costante e la condivisione delle modalità di individuazione, intervento e valutazione per i Bisogni Educativi Speciali

Utilizzo di strumenti comuni per l’individuazione di Bisogni Educativi Speciali;

Utilizzo di strumenti comuni per il monitoraggio;

Utilizzo di strumenti comuni per la valutazione

Index per l’Inclusione (questionari rivolti ad insegnanti, personale, genitori, alunni);

Report periodici, discussi negli incontri GLI;

pubblicizzazione attraverso sito web

Promuovere in tutto il corpo docente la consapevolezza delle risorse già disponibili nella scuola e potenzialmente efficaci per la didattica inclusiva (competenze, tecnologie, materiali, spazi), attraverso la pubblicazione di inventari e l’adozione di politiche orientate alla massima accessibilità alle risorse disponibili.

Realizzazione di un inventario delle risorse tecnologiche;

Realizzazione di un inventario sulle risorse materiali;

realizzazione di una ricognizione dell’accessibilità degli spazi comuni;

Realizzazione di un censimento delle competenze del personale della scuola;

Index per l’Inclusione (questionari rivolti ad insegnanti, personale, genitori, alunni);

pubblicizzazione attraverso sito web

Azioni

Pianificazione e realizzazione attività di formazione/ autoformazione

Pianificazione e realizzazione incontri con famiglie ed enti locali

Utilizzo di strumenti comuni per l’individuazione dei Bisogni educativi Speciali, per il monitoraggio e per la valutazione

Realizzazione di un inventario delle risorse materiali e delle risorse tecnologiche;

Realizzazione di una ricognizione dell’accessibilità degli spazi comuni;

Realizzazione di un censimento delle competenze del personale della scuola;

Caratteri innovativi dell’obiettivo Connessione con il quadro di riferimento di cui in appendice A e B

Migliorare la didattica inclusiva, in particolare per gli alunni con bisogni educativi speciali, significa dare corpo

Premesso che inclusione scolastica e disabilità rappresentano uno dei nove argomenti di delega contenuti nella legge 107/2015 comma 180 lettera c), l’obiettivo si connette ai

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al recente cambio di paradigma, promosso dal MIUR, dall’integrazione all’inclusione.

L’idea di inclusione si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti. Se l’integrazione tende a identificare uno stato, una condizione, l’inclusione rappresenta piuttosto un processo, una filosofia dell’accettazione, ossia la capacità di fornire una cornice dentro cui gli alunni — a prescindere da abilità, genere, linguaggio, origine etnica o culturale — possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità a scuola.

Perché questo sia possibile, è necessario innescare processi d ampio respiro, che partano da una condivisione ampia della filosofia di fondo, e che comportino una diffusione di metodologie didattiche adeguate a tale filosofia e, non ultimo, un ripensamento dell’uso delle risorse in termini funzionali alle metodologie adottate. La declinazione qui presentata di questo obiettivo prova a seguire questa scansione, innestandola in modo non traumatico sulla normale attività scolastica, e provando a valorizzare le già risorse disponibili nella scuola e sul territorio.

seguenti obiettivi triennali descritti nella Legge 107/2015

d. sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità, l’educazione all’autoimprenditorialità;

j. prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati;

k. valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio;

n. valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni;

L’obiettivo si connette ai seguenti principi ispiratori alla base delle idee delle Avanguardie Educative promosse da INDIRE

1. Trasformare il modello trasmissivo della scuola

2. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare

3. Creare nuovi spazi per l’apprendimento

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BES Studenti con Bisogni Educativi Speciali

Comprendono:

1 - DISABILITA’ 2 - DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

3 – SVANTAGGIO SOCIO - ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE

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Rilevazione degli alunni con BES

Infanzia Primaria Secondaria

Disabilità certificate 2 17

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Minorati vista

Minorati udito 1

psicofisici 2 17

Disturbi evolutivi specifici

DSA 6 3

Borderline cognitivo

Altro (in attesa di disabilità

certificate)1 2

Svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio

comportamentale/relazionale

Risorse professionali specifiche

Insegnanti di sostegno

Assistente alla comunicazione

Funzione strumentali/Coordinamento

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

Coinvolgimento

Docenti curricolari Attraverso… Altre figure

Coordinatori di classe

Rapporti con famiglie, tutoraggio alunni,

progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva.

Personale ATA

Famiglie

Servizi Sociosanitari territoriali

Istituzioni deputate alla

sicurezza

Rapporti con CTS/CTI

Formazione docenti

Docenti con specifica

formazione

Partecipazione a GLI, rapporti con famiglie,

tutoraggio alunni, progetti didattico-

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educativi a prevalente tematica inclusiva.

Altri docenti

Partecipazione a GLI, rapporti con famiglie,

tutoraggio alunni, progetti didattico-

educativi a prevalente tematica inclusiva.

Riferimenti normativi

Legge quadro 104/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone

disabili.

DPR n°275/99 (Norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi

dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997/59).

Art. 45 del DPR n° 394/99 (Normativa riguardante il processo di accoglienza).

Nota MIUR 5.10.04: Iniziative relative alla dislessia strumenti compensativi e dispensativi.

Nota MIUR del 5.01.2005: Iniziative relative alla dislessia, utilizzo degli strumenti

dispensativi e compensativi anche in presenza di diagnosi.

Nota MIUR del 1.03.2005: esami di Stato2004/2005.

Nota MIUR del 27.07.05: Integrazione scolastica

C.M. 10.05.2007: disturbi di apprendimento compensazione orale della lingua/e non

materna.

DPR n.122 del 22.05.09: Valutazione degli alunni con DSA.

Legge Quadro 170/2010: Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in

ambito scolastico.

DM 12 luglio 2011: Linee guida per il diritto degli alunni con disturbi specifici

dell’apprendimento.

Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 : Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

Circolare Ministeriale 8 marzo 2013: Strumenti di intervento per alunni con bisogni

educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni

operative.

Nota regionale prot. 13588 del 21 agosto 2013: Bisogni Educativi Speciali.

Approfondimenti in ordine alla redazione del Piano annuale per l’Inclusività nell’ottica della

personalizzazione dell’apprendimento.

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Legge 107/2015: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione.

ALLEGATO N. 6

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” - SAIC87700CVia Domenico Amato, 2 - c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)

Tel. fax 089 861753 – e.mail [email protected] - PEC: [email protected]. - C.F.95075020651

Anno scolastico 2013/2014

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CARTA DEI SERVIZI SCOLASTICIAl fine di instaurare un rapporto fra Pubblica Amministrazione e cittadini improntato a criteri di trasparenza, partecipazione, efficienza ed efficacia, in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 giugno 1995, pubblicato sulla G.U. n.138 del 15/6/95, si definisce la seguente Carta dei Servizi che é un documento che esplicita i servizi offerti dalla scuola, sulla base delle risorse professionali e strutturali a disposizione.

PRINCIPI FONDAMENTALILa Carta dei servizi della scuola ha come fonte di ispirazione fondamentale gli articoli 3, 33, 34 dellaCostituzione Italiana che promuove nelle finalità educative e nella operatività quotidiana.Le attività scolastiche condotte nell’Istituto si ispirano ai principi legislativi espressi nelle leggi e nei decreti inerenti l’istruzione.

UGUAGLIANZAGli elementi di diversità sessuale, sociale, religiosa, culturale, etnica sono fonte di arricchimento reciproco e occasione di crescita e di confronto.I principi fondanti dell'azione educativa sono il riconoscimento della differenza e l'uguaglianza delle opportunità. All’interno della scuola nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti condizioni socioeconomiche, psicofisiche, di lingua, di sesso, d’etnia, di religione, d’opinioni politiche.L'azione educativa della scuola non si realizza in un'offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articola in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno.Ne deriva che la scuola deve operare con ogni mezzo per:- differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità;- valorizzare le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ma anche organismi privati) allo scopo di realizzare un progetto educativo ricco e articolato affinché l'offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONELa scuola si impegna a rendere l'ambiente scolastico il più sereno possibile, cercando di favorire negli alunni il superamento di situazioni di disagio.Sono elaborati dai docenti progetti d'accoglienza per favorire e migliorare l'inserimento e la permanenza degli alunni a scuola.La scuola promuove iniziative di conoscenza / accoglienza per i bambini provenienti dalla scuola dell’infanzia nella fase di passaggio alla scuola Primaria; nelle classi quinte promuove iniziative di continuità nella fase di passaggio alla scuola secondaria di 1° grado.Sono previste assemblee dei genitori al fine di renderli consapevoli delle problematiche scolastiche e sensibili ad un'interazione con i docenti.Per i genitori vengono organizzati incontri di presentazione della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado e viene consegnata copia della sintesi del POF.Nelle prime settimane di scuola i genitori delle classi prime sono invitati ad un incontro con i docenti allo scopo di facilitare la conoscenza reciproca e ricevere le prime informazioni.La scuola promuove iniziative specifiche, contenute nella programmazione didattica, al fine di rimuovere le possibili cause di discriminazione e disuguaglianza, ad esempio nei confronti di alunni con disabilità e degli alunni di lingua madre diversa dall'italiano.La scuola, grazie ad un fattivo collegamento con i servizi sociali e gli Enti Locali, attua tutte le possibili strategie per l'inclusione e l'integrazione.

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IMPARZIALITA' E REGOLARITA'Gli operatori scolastici agiscono secondo criteri di obiettività ed equità nell'espletamento delle funzioni richieste. La scuola in collaborazione con gli EE. LL. garantisce la regolarità e la continuità dei servizio.In particolare l'utenza sarà informata sul calendario scolastico, sull'orario delle lezioni, sull'orario di servizio dei personale, sull'assegnazione dei docenti alle classi/sezioni e degli ambiti disciplinari, sull'orario di ricevimento dei docenti, sui servizi minimi garantiti in caso di sciopero, sul servizio di sorveglianza degli alunni nel periodo di prescuola e al temine delle attività didattiche. La scuola s’impegna a garantire la vigilanza, la continuità dei servizi e delle attività educative nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge ed in applicazione delle disposizioni contrattuali del comparto scuola.

DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO, FREQUENZAL'utente ha facoltà di scelta fra le istituzioni scolastiche dello stesso tipo, nei limiti di capienza obiettiva di ciascuna di esse. In caso di eccedenza delle richieste si applicano i criteri deliberati dal Consiglio di Istituto. La scuola fornisce indicazioni per garantire all'utenza un'informazione chiara e completa dei servizi scolastici. La regolarità della frequenza degli alunni sarà costantemente controllata tenendo anche conto di esigenze particolari dell'utenza.

PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA, E TRASPARENZALa scuola favorisce la partecipazione di personale docente, non docente e genitori attraverso una gestione partecipata, nell'ambito degli organi e delle procedure vigenti con l'obiettivo della più ampia realizzazione dell’efficacia del servizio.Si impegna inoltre ad agevolare le attività extra -scolastiche che realizzano la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile consentendo l'uso degli edifici e delle attrezzature su preciso progetto o richiesta anche fuori dell'orario scolastico, in accordo con le Amministrazioni Comunali e nei limiti della normativa vigente.Il P.O.F. e il Regolamento d'Istituto definiscono i criteri per il buon funzionamento del servizio scolastico.Sul versante educativo-didattico il personale docente, valutata la situazione iniziale di ogni classe, imposta la programmazione educativo - didattica, ne verifica in itinere la validità, adeguandola alle necessità degli alunni. Il Collegio Docenti e il Consiglio d'Istituto valutano ogni anno il funzionamento del servizio scolastico, attraverso l’analisi dei percorsi e della progettazione attivata.L’attività scolastica ed in particolare l’orario di servizio di tutte le componenti, si basa su criteri di efficienza, efficacia, flessibilità nell’organizzazione dei servizi amministrativi e dell’attività didattica.L’istituzione scolastica, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima semplificazione delle procedure ed un'informazione completa e trasparente.Il POF, la Carta dei Servizi, il Regolamento di Istituto e i più significativi progetti didattici sono visionabili sul sito dell’istituzione scolastica.Il diritto di accesso alla documentazione scolastica è garantito secondo le norme di cui alla legge 241/90 e del D.P.R. n. 352 del 27.6.92.

REGOLARITÀ DEL SERVIZIOLa scuola garantisce in ogni momento, attraverso l'azione di docenti e del personale ausiliario, la vigilanza sui minori (v. Regolamento) e la continuità del servizio.In caso di interruzioni del servizio legate a iniziative sindacali, le famiglie vengono avvisate con congruo anticipo della modifica dell'orario e la scuola garantisce, dove previsto, il funzionamento del trasporto alunni secondo le modalità comunicate dall'’Ente erogatore del Servizio.

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LIBERTA' DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALELa libertà di insegnamento è espressione della professionalità docente e riguarda la scelta dei contenuti e della metodologia in funzione degli obiettivi disciplinari e del diritto dell'alunno all'apprendimento, nel rispetto delle finalità formative e degli obiettivi delineati nelle Indicazioni Nazionali e nei curricoli di Istituto e delle strategie educative definite dal Collegio Docenti.Tutti i docenti che operano nella classe/sezione sono considerati a pieno titolo corresponsabili del processoeducativo oltre che contitolari con pari diritti e doveri.L'aggiornamento del personale è considerato condizione indispensabile per un servizio di qualità. Annualmente viene approvato dal collegio docenti un piano di aggiornamento autonomamente o in collaborazione con altri Enti o Istituzioni. L’aggiornamento costituisce un impegno per tutto il personale scolastico e compito per l’amministrazione.

AREA DIDATTICA

La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, si impegna a perseguire la qualità e l’adeguatezza delle attività in relazione alle esigenze culturali e formative degli alunni.La Scuola predispone curricoli disciplinari coerenti con le finalità istituzionali e le Indicazioni Nazionali, nel rispetto della mission della scuola.La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini e gradi dell’istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni.Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche la scuola assume come criteri di riferimento la validità culturale, la funzionalità educativa e la rispondenza alle esigenze dell’utenza.Nel piano dell’offerta formativa e nella programmazione didattica i docenti adottano, con il coinvolgimento delle famiglie, soluzioni idonee a rendere possibile un’equa distribuzione dei testi scolastici, onde evitare un sovraccarico di materiali didattici da trasportare.Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la programmazione didattica e in stretta collaborazione con i componenti del team, tenendo presente la necessità di rispettare razionali tempi di studio degli alunni.Nel rispetto degli obiettivi formativi previsti dagli ordinamenti scolastici e dai testi programmatici si tende ad assicurare agli alunni il tempo da dedicare anche ad altre attività.Nel rapporto con gli allievi, i docenti valorizzano comportamenti di partecipazione attiva, di interesse, di attenzione, di coinvolgimento emotivo, evitando forme di intimidazione o minaccia di punizioni mortificanti, nel rispetto del regolamento.

LA SCUOLA GARANTISCE L'ELABORAZIONE, L'ADOZIONE E LA PUBBLICAZIONE DEI SEGUENTI DOCUMENTI:

A) PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVAContiene le scelte educative ed organizzative, i criteri di utilizzazione delle risorse, e costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica. Viene aggiornato ogni anno e si integra in modo coerente con il Regolamento di Istituto.Il POF viene pubblicato mediante affissione all’albo dei plessi; una copia è depositata presso l’ufficio di segreteria ed è consultabile sul sito web della scuola.

B) REGOLAMENTO DI ISTITUTOIl Regolamento comprende, in particolare, le norme relative a:• organi collegiali;• vigilanza sugli alunni;• comportamento degli alunni e regolamentazione di ritardi, uscite, assenze, giustificazioni;

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• regolamento di disciplina;• uso degli spazi, dei laboratori e della biblioteca;• conservazione delle strutture e delle dotazioni;• organizzazione della scuola e viaggi d'istruzione.

C) PROGRAMMAZIONE DIDATTICALa programmazione didattica, elaborata dagli insegnanti della classe o della sezione, delinea i percorsi formativi degli alunni, gli aspetti organizzativi, i progetti che si intendono realizzare nel corso dell’anno scolastico, i criteri di valutazione, nel rispetto delle linee guida indicate nel POF.La stessa è presentata al consiglio di interclasse, di intersezione e di classe per la verifica e valutazione dei risultati al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze che emergono in itinere.La programmazione didattica viene redatta, di norma entro la fine del mese di ottobre di ogni anno e copia è depositata presso l’ufficio di segreteria e presso ogni classe, sezione. Gli interessati possono prenderne visione nelle sedi indicate.

D) PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (DPR n. 235 del 21/11/07)All’inizio di ogni anno scolastico la scuola pone in essere iniziative di accoglienza, generalmente il primo incontro del mese di settembre, nell’ambito delle quali si provvede alla presentazione e alla condivisione dello Statuto delle studentesse e degli studenti, del Piano dell'Offerta Formativa, del Regolamento di Istituto e del Patto Educativo di Corresponsabilità.Il progetto educativo dell’Istituto si realizza attraverso strategie programmate, concordate, trasparenti e verificabili; il patto educativo si esplicita con l’accettazione congiunta del progetto formativo che ha come conseguenza l’impegno per ciascun soggetto a contribuire realmente al perseguimento degli obiettivi fissati e delle finalità condivise. Il dialogo rappresenta la condizione necessaria per creare la possibilità di incontro, di crescita, di mediazione tra le componenti scuola – famiglia – territorio, ciascuna con propri specifici ambiti di competenza, con propri ruoli e responsabilità ma tutte tese a migliorare la qualità del processo formativo.Gli insegnanti si impegnano ad esplicitare le scelte educative e didattiche e chiedono la collaborazione costruttiva di tutti gli interessati al servizio scolastico (organi dell’Istituto, genitori, enti esterni preposti al servizio scolastico).

Sulla base di tale patto educativol’alunno, tenendo conto dell’età, deve:- conoscere gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo;- conoscere il percorso per raggiungerli;- conoscere le fasi del suo curricolo;il docente deve:- comunicare la propria offerta formativa;- motivare il proprio intervento;- esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione;il genitore deve:- conoscere e condividere l’offerta formativa;- esprimere pareri e proposte;- collaborare nelle attività scolastiche.I genitori, che sono i responsabili diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito, all’atto dell’iscrizione sono tenuti a sottoscrivere il Patto Educativo di Corresponsabilità.

SERVIZI AMMINISTRATIVI95

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La scuola, mediante l'impegno di tutto il personale amministrativo, garantisce:• celerità delle procedure• Informazione e trasparenza degli atti amministrativi• cortesia e disponibilità nei confronti dell'utenza• tutela della privacyTutti i servizi di segreteria sono informatizzati.Iscrizione: le famiglie vengono avvisate in tempo utile sulla data di scadenza dei termini; l'iscrizione avviene ogni anno secondo le modalità indicate dalla circolare ministeriale. Lo svolgimento della procedura di iscrizione prevede che l’ufficio sia aperto nei giorni previsti, con orario potenziato e pubblicizzato in modo efficace.In caso di documentazione incompleta, la scuola si impegna a segnalare agli interessati quali documenti mancano per perfezionare l'iscrizione.

Rilascio di documenti: le certificazioni attinenti agli alunni o nulla-osta sono rilasciate nei normali orari di apertura della segreteria al pubblico.I documenti e gli attestati di scuola elementare, sono consegnati previa richiesta agli interessati. I documenti di valutazione degli alunni sono illustrati e consegnati dai docenti incaricati ai genitori. Il rilascio dei certificati e delle dichiarazioni di servizio è effettuato entro il tempo massimo di cinque giorni lavorativi, dietro richiesta scritta.A domanda saranno messi a disposizione gli atti secondo quanto previsto dalla legge 241/90.

Orari di apertura ufficio di segreteria: gli uffici di segreteria, compatibilmente con la dotazione organica del personale amministrativo, garantiscono un orario di apertura al pubblico funzionale alle esigenze degli utenti. Il pubblico sarà ricevuto dal lunedì al sabato dalle ore 10,30. alle ore 12.30.Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico su appuntamento telefonico.La scuola assicura all'utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno modalità di risposta che comprendano il nome dell'istituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o l'ufficio in grado di fornire le informazioni richieste.Presso l'ingresso e presso gli uffici sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado di fornire all'utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio; tutto questo compatibilmente con il numero di unità di personale e con l’espletamento del restante servizio.

CONDIZIONI AMBIENTALILe condizioni di igiene e di sicurezza della scuola garantiscono una permanenza a scuola confortevole per alunni e personale. Il personale ausiliario si adopera per mantenere la costante igiene dei locali.La scuola si impegna a sensibilizzare gli Enti Locali al fine di garantire agli alunni la sicurezza interna (strutture ed impianti tecnologici a norma di legge) ed esterna (servizio di vigilanza della polizia municipale).In tutti i plessi dell’Istituto, periodicamente, vengono effettuate esercitazioni relative alle procedure di sicurezza(Piano di Evacuazione). In ogni plesso è stato nominato un insegnante referente per la sicurezza.

PROCEDURA DEI RECLAMII reclami possono essere espressi personalmente o per , scritta o a, deve essere chiara l'identità dei proponenti il cui nominativo, su sua richiesta, può essere conosciuto solo dal Capo d'istituto.Questi, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, nella forma in cui è stato presentato il reclamo, con celerità e comunque entro 30 giorni da quando ne è venuto a conoscenza, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora questo

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non sia di competenza del Dirigente Scolastico, al reclamante vengono fornite indicazioni circa il corretto destinatario.Le questioni relative al servizio mensa, trasporto, sono comunicate tramite la Direzione, agli enti competenti, attivando specifiche procedure. Il dirigente scolastico informa il consiglio di Istituto dei reclami di argomento non riservato.

VALUTAZIONE DEL SERVIZIOAllo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, l’Istituto si impegna ad effettuare una rilevazione mediante questionari, rivolti ai docenti, al personale ATA e ai genitori, nell’ambito di un progetto di autoanalisi di Istituto, secondo i criteri stabiliti nel POF.Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non vengano modificate con delibera del Consiglio di Istituto o per sopravvenute diverse disposizioni normative.Il Consiglio di Istituto ritiene che la Carta dei Servizi possa essere un valido strumento di chiarezza nei rapporti scuola - utenza e possa favorire il miglioramento del servizio scolastico fornito dall’ Istituto Comprensivo Statale “Alda Costa”.

L a Ca r t a d e i S e r vi z i è s t a t a ado t t a t a dal Co ns i g li o di Is t i t u t o n ell a s e d u t a d e l l ’ 8 n ov e mb r e 2013

ALLEGATO N. 7

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” SAIC87700C

Via Domenico Amato, 2 c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)Tel .e Fax 089861753 e.mail : [email protected]

www.icsanciprianopicentino.gov.it PEC: [email protected] C.F.9507502065

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA (PTT)

Approvato dal consiglio di istituto in data 15/01/2016

Allegato al Piano triennale dell’offerta formativa

Triennio 2016/2019

Pubblicato sul sito della scuola per l’accesso civico alla sezione Amministrazione trasparente

Il Consiglio d’Istituto

- visto il D.L.vo 150/2009; - visto l’Art. 32 della L. 69/2009; - vista la L. 190/2012; - visto il D.L.vo 33/2013; - vista la circolare n° 2/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica; - viste le delibere dalla ANAC/CiVIT n° 105/2010, n° 2/2012 e n° 50/2013; - tenuto conto delle peculiarità dell’organizzazione dell’istituzione scolastica; - visto l’atto di indirizzo formulato dal responsabile di cui all’Art. 43 del D.L.vo 33/2013;

adotta il seguente

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA 2016 - 2019

(articolo 10 del D.L.vo 14 marzo 2013, n. 33) In questo documento é riportato il programma triennale per la trasparenza (PTT) ai sensi dell’Art.10 del D.L.vo 33/2013 (d’ora in avanti “decreto”), valido per il triennio 2016-2019. Il Programma si articola nei punti che seguono.

1. PRINCIPI ISPIRATORI

Il PTT si ispira ai seguenti principi:

“accessibilità totale”, come comportamento proattivo della scuola che, preventivamente, pubblica e rende accessibili le informazioni riguardanti l’organizzazione, il funzionamento e le attività sviluppate dalla scuola, con la sola restrizione riguardante i dati sensibili e giudiziari di cui all’Art. 4, comma 1, lettere “d” ed “e” del D.L.vo 196/2003;

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la trasparenza corrisponde alla nozione di “livello essenziale di prestazione” di cui all’Art. 117, lettera “m”, della Costituzione, conseguentemente rappresenta non soltanto una “facilitazione” all’accesso ai servizi erogati dall’ICS “A.Genovesi” di San Cipriano Picentino (Sa) ma è essa stessa un servizio per il cittadino;

2. IL RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA Il responsabile di cui all’Art. 43 del decreto è il dirigente scolastico pro tempore . Nominativo e contatti del responsabile sono pubblicati e aggiornati nella sezione “amministrazione trasparente” e in altri spazi del sito web.

3. INTEGRAZIONE Per quanto sopra la trasparenza, e con essa il PTT, mantiene profonde connessioni con:

- il Piano della performance ex Art. 10 D.L.vo 150/2009 (che, per effetto dell’Art. 74, comma 4 del medesimo decreto e il mancato perfezionamento delle norme secondarie ivi previste, non riguarda l’area didattica) in quanto istanza strettamente connaturata con le filiere amministrative;

- gli interventi normativi e organizzativi volti a favorire la dematerializzazione degli atti amministrativi e la digitalizzazione dei flussi informativi ( D.L.vo 82/2005; L. 4/2004; L. 69/2009).

4. OBIETTIVI STRATEGICI

Gli obiettivi strategici del programma sono:

• aumentare il numero degli accessi al sito della scuola; • diminuire il numero delle comunicazioni verso l’esterno per chiamata diretta, avvisi cartacei etc.; • diminuire il numero delle istanze interne ed esterne e le richieste di informazioni per presenza diretta o per

telefono/fax degli interessati; • aumentare l’impiego della PEO e della PEC per le istanze degli utenti; • nelle comunicazioni interne, aumentare l’impiego di cartelle condivise e posta elettronica; • diminuire la quantità di documenti prodotti su supporto cartaceo; • ridurre i tempi e i costi delle filiere amministrative e informative; • aumentare il grado di soddisfazione dei fruitori del servizio scolastico; • innalzare il livello di prevenzione di comportamenti anomali.

5. COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDERSL’organizzazione scolastica, stante la presenza degli organi collegiali di cui alla parte prima, titolo 1° del D.L.vo 297/1994, è strutturalmente predisposta per l’interfacciamento con gli stakeholders; sia interni che esterni. Conseguentemente il Consiglio d'Istituto rappresenta il luogo privilegiato ove si realizza l’elaborazione, l’attuazione e la manutenzione del PTT.

Per favorire quanto sopra, negli O.d.G. delle sedute degli organi collegiali, con cadenza semestrale è inserito il seguente punto: stato di attuazione del Programma Triennale per la Trasparenza.

Alla stesura del Programma partecipa anche la funzione strumentale, responsabile della pubblicazione dei contenuti sul sito web, e l’animatore digitale.

6. LA SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” La sezione AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” (AT; Art. 9 del decreto) rappresenta elemento fondamentale del processo , in particolare

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a) la sezione è strutturata in conformità con le prescrizioni contenute nell’allegato A al decreto a cura del responsabile del sito web;

b) il responsabile della trasparenza cura e monitora il flusso delle informazioni sulla sezione; c) ciascun operatore scolastico è personalmente impegnato a:

- ridurre la produzione documentale su supporto cartaceo a favore di quella digitale; - utilizzare cartelle condivise, indirizzi di posta elettronica e ogni altra soluzione tecnologica in grado di

migliorare l’interconnessione digitale; - consultare assiduamente il sito della scuola per ricevere e fornire le informazioni sul funzionamento

dell’istituto; d) il dirigente scolastico, il DSGA, il responsabile del sito web e l’animatore digitale forniscono le informazioni

necessarie affinché tutti i soggetti produttori/elaboratori di informazioni diventino progressivamente sempre più autonomi nel pubblicare le predette informazioni nelle sezioni di competenza.

7. I FLUSSI DELLA TRASPARENZA E MONITORAGGIO

Il programma è articolato in settori denominati FLUSSI DELLA TRASPARENZA; i predetti settori sono:

- FLUSSI DELLE INFORMAZIONI E DEGLI ACCESSI ATTRAVERSO IL SITO ISTITUZIONALE; - FLUSSI INFORMATIVI CON LE FAMIGLIE; - FLUSSI DELLA TRASPARENZA EX D.L.vo 196/2003.

Ciascun flusso della trasparenza viene esplicitato in maniera analitica attraverso indicatori denominati FATTORI

E COMPORTAMENTI PROATTIVI, che costituiscono le espressioni della trasparenza osservabili e valutabili.

I "fattori e comportamenti proattivi" sono definiti in modo che sia sempre possibile verificarne l'effettiva realizzazione, riducendo la misurazione al codice binario SÌ/NO.

Il programma prevede l’attribuzione dei compiti di monitoraggio verifica ad un sistema di soggetti distribuiti, in modo da ridurre il rischio di auto-referenzialità.

Nelle tabelle che seguono sono specificati Ambiti, "fattori e comportamenti proattivi", "tempi" e “organi di monitoraggio".

FLUSSI DELLA TRASPARENZA ATTRAVERSO IL SITO ISTITUZIONALE

FATTORI E COMPORTAMENTI PROATTIVI

TEMPI MONITORAGGIO

Sito istituzionale conforme standard .gov.it

attivato e aggiornato regolarmente.

Responsabile sito web

Pubblicazione “Atti generali” attivato e aggiornato periodicamente

I e II collaboratoreDSGA – Assistente amministrativo incaricatoResponsabile sito web – Animatore digitale

Pubblicazione di “Organi di indirizzo politico-amministrativo”

attivato e aggiornato periodicamente

I e II collaboratoreDSGA – Assistente amministrativo incaricatoResponsabile sito web

Pubblicazione “Articolazione degli uffici”

attivato e aggiornato periodicamente

DSGA - Assistente amministrativo incaricato

Pubblicazione “Telefono e posta elettronica”

attivato e aggiornato periodicamente

DSGA A.A. incaricato

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Responsabile sito webPubblicazione di “Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti “

attivato e aggiornato periodicamente

A.A. incaricatoResponsabile sito web

Pubblicazione di “Contrattazione collettiva”

attivato e aggiornato periodicamente

DSGA A.A. incaricato

Pubblicazione di “Piano della Performance” in fase di attivazione

DSGA - A.A. incaricatoResponsabile sito web

Pubblicazione di “Relazione sulla Performance” non attivato

DSGA Responsabile sito web

Pubblicazione di “Provvedimenti dirigente”

attivato e aggiornato periodicamente

I e II collaboratoreResponsabile sito web

Pubblicazione di “Provvedimenti organi indirizzo-politico”

attivato e aggiornato periodicamente

I e II collaboratoreResponsabile sito web

Pubblicazione di “Bandi di gara e contratti”

attivato e aggiornato periodicamente

DSGAA.A. incaricato Responsabile sito web

Pubblicazione di “Bilancio preventivo e consuntivo”

attivato e aggiornato periodicamente

DSGA A.A. incaricato

FLUSSI INFORMATIVI CON LE FAMIGLIE - definiti nel piano annuale delle attività deliberato dal Collegio dei docenti e pubblicato sul sito web

FATTORI E COMPORTAMENTI PROATTIVI

TEMPI RESPONSABILI

Modalità per i rapporti con le famiglie ex art. 29 comma 4 del CCNL comparto scuola

definito il piano e pubblicato sul sito istituzionale

I e II collaboratore Responsabile sito

Modalità di ricevimento individuale da parte del DS e dei docenti

definite e pubblicate sul sito istituzionale

I e II collaboratoreResponsabile sito

“Registro elettronico ” art. 7 L. 135/2012

in attivazione I e II collaboratoreResponsabile sito

incontri periodici con i genitori definiti I e II collaboratoreResponsabile sito

FLUSSI DELLA TRASPARENZA EX D.L.vo 196/2003

FATTORI E COMPORTAMENTI PROATTIVI

TEMPI ORGANI DI MONITORAGGIO

1. nomine degli incaricati dei trattamenti al personale

effettuate DSGA

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amministrativo 2. nomine degli incaricati dei

trattamenti al personale docente ex art. 30

effettuate DSGA

3. nomine ai fiduciari di plesso/sede di responsabili dei trattamenti per il personale docente ex art. 29

effettuate I e II collaboratore

4. informativa privacy ex art. 13

in elaborazione I e II collaboratore

5. documento programmatico sulla sicurezza

elaborato parzialmente DS e DSGA

6. DIFFUSIONE DEL PTT

Il presente Programma e i suoi contenuti vengono diffusi:

- mediante pubblicazione sul sito web della scuola; - discussione nell’ambito degli Organi Collegiali.

Approvato dal Consiglio d’Istituto in data 15/01/2016

ALLEGATO N. 8

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Antonio Genovesi” SAIC87700C

Via Domenico Amato, 2 c.a.p. 84099 SAN CIPRIANO PICENTINO (SA)Tel. 089 8628257 Fax 089 8628266 e.mail : [email protected]

www.icsanciprianopicentino.gov.it PEC: [email protected]

C.F.95075020651

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Regolamento d’Istituto

Anno scolastico 2013/2014

OR GAN I C OLLEGI A LI

Art. 1 – Organi Collegiali103

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Nell’Istituto Comprensivo operano i seguenti Organi Collegiali:il Consiglio d’Istitutola Giunta esecutivail Collegio dei docentiil Consiglio di classe/interclasse/intersezioneil Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti immessi in ruoloSono previste, inoltre, nel funzionamento d’Istituto:le assemblee dei genitori

Art. 2 - ConvocazioneLa convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva.La convocazione degli organi collegiali, da effettuarsi con avviso indirizzato ai singoli componenti e affisso all'albo dell’Istituto Comprensivo, deve essere disposta almeno 5 giorni prima della data fissata per la riunione. Per eventuali riunioni urgenti, è sufficiente che I'avviso di convocazione venga affisso all'albo e, se possibile, comunicato ai componenti dell'organo collegiale verbalmente, anche a mezzo telefono, entro il giorno antecedente quello della riunione.L'avviso di convocazione, che normalmente viene recapitato ai consiglieri genitori per il tramite dei rispettivi figli, deve indicare sempre gli argomenti da trattare all’ordine del giorno, il giorno, l’ora e il luogo della riunione. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con I'orario delle lezioni.

Art. 3 – Validità sedutaLa seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti, con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Per tale calcolo il numero dei componenti dell'organo collegiale, se dispari, deve essere preventivamente arrotondato all'unità inferiore.Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti.II numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione.Il presidente deve sospendere la seduta, quando, direttamente o su richiesta dei presenti, rileva che è venuto meno il numero legale.

Art. 4 - Discussione ordine del giornoII Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta, fatta eccezione per i casi in cui il segretario è individuato per legge.E' compito del Presidente porre in discussione, tutti gli argomenti all'o.d.g. nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione.Gli argomenti indicati nell'o.d.g. sono tassativi. Se I'Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti, con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione, al comma precedente, le deliberazioni del Consiglio d’Istituto (C.d.I.) che devono essere adottate su propostadella G.E.L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente I'Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza dei presenti alla riunione. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso o.d.g.

Art. 5 - Mozione d'ordinePrima della discussione di un argomento all'o.d.g.,, ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d'ordine, per il non svolgimento della predetta discussione oppure perchè la discussione dell'argomento stesso sia rinviata.Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro.Sull'accoglimento della mozione si pronuncia I'Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese.

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L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione dell'argomento all'O.d.G. al quale si riferisce.

Art. 6 - Diritto di interventoTutti i membri dell'Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondoI'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione.II Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.

Art. 7 - Dichiarazione di votoDopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine.

Art. 8 - VotazioniLe votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti.La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone.La votazione non può validamente avere luogo se viene meno il numero legale.I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legaleI'adunanza, ma non nel numero dei votanti.Una delibera è validamente adottata se riceve il voto favorevole della metà più uno dei presenti alla riunione e votanti. Per il relativo calcolo il numero dei presenti e votanti, se dispari, deve essere preventivamente arrotondato all'unità inferiore. In caso di parità prevale il voto del presidente.La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti.

Art. 9 - Processo verbaleNella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'o.d.g.).Per ogni punto all'o.d.g. si indicano, molto sinteticamente, le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli).Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito.I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale.I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico.I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono:

a) essere redatti direttamente sul registro;b) se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati

e vidimati in ogni pagina;c) se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine

dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.II verbale può essere redatto sia contestualmente allo svolgimento delta seduta che dopo, sulla base degli

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appunti presi dal presidente e/o dal segretario.

Art. 10 - ProgrammazioneCiascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. Nessun organo collegiale può derogare alle competenze previste per legge, né assumere competenze diverse da quelle stabilite.In particolare gli organi collegiali non possono:

a) trasferire o delegare i propri poteri ad altri organi;b) effettuare, né collegialmente né per il tramite di singoli membri, verifiche delle capacità

d'insegnamento dei docenti;c) sostituirsi, né collegialmente né per il tramite di singoli membri, al dirigente scolastico nelle

competenze che gli sono proprie.Art. 11 - Surroga di membri cessatiPer la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74.Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico.I membri subentranti cessano, anch'essi dalla carica, allo scadere del periodo di durata del Consiglio.

Art. 12 - DecadenzaI membri dell'Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per I'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all'Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. La giustifica dell'assenza va presentata al presidente del Consiglio, per il tramite della segreteria scolastica.

Art. 13 - DimissioniI componenti eletti dell'Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all'Organo Collegiale. L'Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l'Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che I'Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili.II membro dimissionario, fino al momento della presa d'atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell'OrganoCollegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l'Organo Collegiale medesimo.

Art. 14 - Consiglio d’IstitutoII Consiglio d’Istituto è I'organo di governo della scuola. Esercita le funzioni e le competenze stabilite dalledisposizioni di legge vigenti in materia e dalle apposite disposizioni ministeriali.La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico ed è da questi presieduta fino all'elezione del presidente.Nella prima seduta, il C.d.I. elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, rapportata al numero deicomponenti del C.d.I.Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, nella successiva il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finché non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983).II C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio

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stesso, con le stesse modalità previste per I'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliererappresentante dei genitori più anziano di età, presente alla riunione. Tale criterio vale anche per laconvocazione del Consiglio.II C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente articolo.II Presidente del C.d.I. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente dellaGiunta Esecutiva. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del Consiglio su proposta del Presidente della Giunta Esecutiva. A conclusione di ogni seduta del C.d.I., i singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva.II C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può, inoltre, costituirecommissioni di lavoro e/o di studio. Delle commissioni nominate dal C.d.I. possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale.Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con I'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto, il Presidente ha il potere di disporre la sospensione delta seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica.La pubblicità degli atti del C.d.I. avviene mediante affissione in apposito albo della scuola della copia del verbale, sottoscritta dal segretario del Consiglio. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di ottogiorni dalla relativa seduta del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a 10 giorni. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singolepersone, salvo contraria richiesta dell'interessato.I membri del C.d.I. possono ottenere dall'ufficio di Segreteria, informazioni e visionare atti relativi alle materie di competenza, sempre che ciò non contrasti con le disposizioni vigenti in materia di privacy. Le copie di delibere ed atti devono essere richieste per iscritto e motivate. I verbali sono depositati nell'Ufficio di Segreteria dell’Istituto; I'accesso agli stessi è consentito, previa richiesta scritta, nei modi e nei termini fissati dalla legge 241/1990 e delle successive disposizioni. Qualora, a giudizio dei presenti, una riunione si sia protratta oltre limiti orari ragionevoli, di norma 2 ore, il Consiglio può deliberare di aggiornare i propri lavori, fissando la data della successiva seduta. In tale evenienza il presidente avvisa solo i consiglieri assenti.Lo svolgimento delle sedute del Consiglio è regolato dal presidente, al quale spetta:

a) conferire la parola secondo I'ordine delle richieste d'intervento;b) far rispettare i tempi stabiliti;c) mettere ai voti per alzata di mano, nel Corso della discussione, le "mozioni d'ordine" di carattere

procedurale (proposte di modifiche della successione degli argomenti dell'ordine del giorno; di limitazione della durata degli interventi; di breve sospensione o di aggiornamento della seduta, ecc.), dopo aver dato la parola ad un oratore a favore e ad uno contrario;

d) mettere in votazione per alzata di mano, al termine della discussione su ciascun argomento all'o.d.g., raccomandazioni, pareri e mozioni eventualmente presentate.

Art. 15 - Giunta EsecutivaII C.d.I., nella prima seduta, dopo I'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto.Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'istituto, il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. La Giunta esecutiva ha compiti

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istruttori ed esecutivi rispetto all'attività del Consiglio, pertanto, ne prepara i lavori e ne attua le relative delibere; prima di dare corso alle stesse, il dirigente scolastico accerta che non contrastino con le vigenti disposizioni di legge o di regolamento e promuove il riesame da parte del Consiglio d’Istituto di quelle illegittime.

Art. 16 - Collegio dei DocentiII C.D. è composto da tutti i docenti in servizio nell’Istituto. Si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e siriunisce secondo il Piano Annuale delle Attività presentato dal DS, prima dell'inizio delle lezioni.Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.II C.D., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio.Delle commissioni nominate dal C.D. possono far parte i membri del Collegio stesso, altri rappresentanti dellevarie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate.

Art. 17 - Comitato per la valutazione del servizio degli insegnantiII Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS:

1) per la valutazione del servizio, richiesta da singoli interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n.297/94, per un periodo non superiore all'ultimo triennio;

2) alla conclusione dell'anno prescritto, perla valutazione del periodo di prova degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;

3) ogni qualvolta se ne presenti la necessità.II Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è un organo collegiale perfetto e deve operare con la presenza di tutti i membri.

Art. 18 - Consigli di classe della scuola Secondaria di I GradoCompongono il Consiglio di classe tutti i docenti e i rappresentanti dei genitori degli alunni, di ciascuna delle classi interessate.Ciascun consiglio è presieduto dal dirigente scolastico, al quale spetta la convocazione, o, in sua assenza, dall'insegnante vicario o da un docente membro del consiglio, delegato dal dirigente medesimo.Ai consigli di classe spetta:

- formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad eventuali iniziative di sperimentazione

- agevolare ed estendere i rapporti tra docenti, genitori ed alunni, in ordine allo svolgimento dei programmi e al rendimento scolastico

- esprimere al collegio dei docenti pareri sui libri di testo- inviare pareri e proposte al collegio dei docenti, in ordine a particolari di carattere

educativo. Spetta, inoltre, ai consigli di classe con la sola presenza dei docenti:- la realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari- la segnalazione al collegio dei casi di scarso profitto e/o di irregolare comportamento degli alunni- I'espressione del parere obbligatorio e vincolante, sulla base di una motivata e documentata

proposta scritta dei docenti di classe, sull'eventuale non ammissione di un alunno alla classe successiva

Art.19 - Consigli intersezione delle scuole dell'infanziaCompongono il Consiglio di Intersezione delle scuole dell'infanzia, tutti i docenti e un rappresentante eletto dei genitori degli alunni di ciascuna delle sezioni interessate. Ciascun consiglio è presieduto dal dirigente scolastico, al quale spetta la convocazione, o, in sua assenza, dall'insegnante vicario o da un

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docente membro del consiglio, delegato dal dirigente medesimo.Ai consigli d'intersezione spettano competenze analoghe a quelle dei consigli di classe e d'interclasse.Art. 20 - Consigli interclasse della scuola PrimariaCompongono il Consiglio di Interclasse della scuola Primaria, tutti i docenti e un rappresentante eletto dei genitori degli alunni di ciascuna delle classi interessate. Ciascun consiglio è presieduto dal dirigente scolastico, al quale spetta la convocazione, o, in sua assenza, dall'insegnante vicario o da un docente membro del consiglio, delegato dal dirigente medesimo.Ai consigli d'interclasse spettano competenze analoghe a quelle dei consigli di classe.Art. 21 Assemblee dei genitoriI genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo le modalità previste dall'articolo 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n.297.

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Le assemblee, da concordare con il dirigente scolastico, si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, di sezione, di plesso/scuola, dell'Istituzione Scolastica.a) assemblea di classeL'Assemblea di classe è convocata e presieduta dai genitori eletti nel Consiglio di classe, Interclasse, Intersezione; la convocazione può essere richiesta dagli insegnanti o da un quinto delle famiglie degli alunni della classe/sezione.II Presidente richiede, per scritto, I'autorizzazione a tenere I'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti I'ordine del giorno, alle famiglie.L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di classe.Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza .b) assemblea di plessoL'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori componenti i Consigli di classe, Interclasse o d' Intersezione, eletto dall'assemblea.L'Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta:

- da un terzo dei genitori componenti i consigli di classe, Interclasse, Intersezione;- dalla meta degli insegnanti di plesso/scuola;- da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola.

II Presidente richiede, per iscritto, I'autorizzazione a tenere I'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. L'assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti; dei lavori della Assemblea viene redatto succinto verbale a cura di uno dei docenti presenti o da un genitore incaricato dal Presidente dell'assemblea. Possono partecipare alleriunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di plesso. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza.c) assemblea dell’IstitutoL'Assemblea di Istituto è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio d’Istituto, Interclasse,Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea.L'Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di almeno sette giorni. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta:

- da 50 genitori- da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di classe, Interclasse, Intersezione- dal Consiglio d’Istituto- dal Dirigente Scolastico

II Presidente richiede, per iscritto, I'autorizzazione a tenere I'assemblea e provvede, anche tramite gliinsegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti I'ordine del giorno, alle famiglie. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori della Assemblea viene redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza.Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti.

P R I NC I PA LI MODA LI TA ' D I FUN ZI ONA MENTO

Art. 23 – Formazione delle classiI criteri generali indicati dal Consiglio d’Istituto e le proposte formulate dal Collegio dei Docenti per laformazione delle classi sono:

a) per la scuola dell’infanzia e la primarie con sorteggio per differenza di genere;b) per la scuola secondaria, per fasce di livello di preparazione, tenendo conto delle schede di

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passaggio ed, eventualmente, con sorteggio.

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Per le classi prime, il sorteggio deve essere effettuato, tra tutti gli alunni iscritti, alla presenza dei genitori.. In caso di fratelli già frequentanti, gli iscritti alla prima classe, se richiesto dalla famiglia, vanno inseriti nel corso della/o sorella/ fratello maggiore.Casi particolarmente “delicati” saranno esclusivamente valutati dal DS.Gli alunni diversamente abili saranno inseriti, dove possibile, uno per classe/sezione.Per la formazione delle sezioni/classi della scuola dell’infanzia il sorteggio per l’inserimento nelle sezioni, saràeffettuato per fascia di età per garantire l’eterogeneità.Eventuali richieste di passaggio di sezione, per casi particolari, saranno valutati a discrezione del DS.

Art. 24 – Criteri inserimento alunni anticipatari nella scuola dell’infanziaLe richieste di iscrizione di alunni anticipatari nella Scuola dell’Infanzia saranno accolte tenendo conto delladisponibilità dei posti, come da normativa vigente e seguendo i seguenti criteri:

- lavoro di entrambi i genitori- famiglia numerosa- particolari situazioni di disagio

L’inserimento in sezione di tali alunni dovrà avvenire in modo graduale e personalizzato, con riduzione delleore di frequenza, fino al completo inserimento, come da normativa vigente.

Art. 25 - OrarioIn considerazione della loro età e delle connesse specifiche esigenze gli alunni della scuola dell'infanzia possono entrare negli edifici scolastici di appartenenza fino a 45 minuti dopo I'inizio delle attività educative. Dopo l’entrata i cancelli dei plessi scolastici devono essere chiusi.L’uso del parcheggio è riservato al personale della scuola. E’ vietato a tutti parcheggiare lungo i corridoi d’accesso all’ingresso della scuola ed in corrispondenza delle uscite di sicurezza.L’accesso con le auto ai genitori degli alunni è consentito solo in casi eccezionali e previa autorizzazione delDS.

Art. 26 - Diritto di trasparenza nella didattica: contratto formativoL'alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.I docenti illustrano alla classe il percorso formativo recependone osservazioni e suggerimenti che verranno posti all'analisi e alla discussione del consiglio di interclasse.I docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica e i criteri di valutazione.La valutazione sarà sempre tempestiva e adeguatamente motivata, nell'intento di attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentano loro , di individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi, migliorare il proprio rendimento.

Art. 27 - Servizio di medicina scolasticaII servizio di medicina scolastica è curato dall'Azienda Sanitaria Locale, che vi provvede con il proprio personale e secondo le disposizioni vigenti in materia. L'amministrazione comunale predispone i locali, nonché le attrezzature e i materiali occorrenti.La Scuola informa i genitori degli alunni, chiedendone autorizzazione e liberatoria scritta, in ordine a visite mediche.In occasione di tali interventi i genitori sono ammessi a scuola anche durante I'orario di funzionamento, affinché possano assistervi, limitatamente al tempo della visita.

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Art. 28 - Somministrazione farmaciA scuola non sono somministrati farmaci, salvo i casi autorizzati dal medico pediatra o specialista. La somministrazione dei medicinali è limitata ai casi di assoluta necessità e quando la somministrazione è indispensabile durante I'orario scolastico.Per ottenerne I'autorizzazione è necessario che il genitore presenti la documentazione sanitaria utile per la valutazione del caso (certificato del medico curante e/o documentazione di eventuali ricoveri, ecc...) esonerando il somministratore da ogni responsabilità.II pediatra o lo specialista medico rilascia il certificato contenente le motivazioni e la modalità di somministrazione del farmaco al genitore che provvederà a consegnare la richiesta e a richiedere I'autorizzazione al Dirigente Scolastico .La scuola nella figura del Dirigente Scolastico, dopo aver acquisito la richiesta da parte della famiglia e il certificato rilasciato dallo specialista, dal pediatra o altra figura medica di competenza, valutata la fattibilità organizzativa per la somministrazione del farmaco, adotta la seguente procedura:Individua all'interno della scuola, le persone incaricate e preposte alla somministrazione del farmaco. Tali figure, che possono ricoprire il ruolo di docente, ATA, o educativo assistenziale, saranno adeguatamente formate sulle modalità e le fasi di somministrazione.II preposto cura I'esecuzione delle procedure indicate nel modulo di somministrazione, anche mediante ilcoinvolgimento della famiglia.Quando non sia possibile applicare un protocollo terapeutico efficace o subentrino difficoltà organizzative, rimane prescritto il ricorso al Servizio Sanitario Nazionale.L'autorizzazione ha validità per il periodo necessario per la terapia o per I'anno scolastico in corso e va rinnovata ad inizio di ogni anno scolastico o , se necessario, durante lo stesso anno.II farmaco autorizzato va consegnato giornalmente in confezione integra al personale scolastico e riconsegnato alla famiglia a fine giornata scolastica.

AR EA D OC E N TI , A LUNN I, GEN I TOR I

Art. 29 – Assegnazione dei docenti ai plessi ed alle classiTenendo presente il Piano dell’Offerta Formativa, il DS al fine di assicurare la funzionalità, l’efficacia e laqualità del servizio scolastico, assegna la sede sulla base dei seguenti criteri:

- Richiesta del docente già appartenente all’organico di istituto in caso di posti disponibili- Esigenze organizzative e funzionali- valorizzazione delle competenze- conferma della sede di svolgimento del servizio dell’anno scolastico precedente, in aderenza al

principio della continuità educativo- didattica. Tale conferma non opera nel caso di situazioni acclamate di conflittualità e di incompatibilità accertate e motivate; non opera inoltre, nel caso in cui si debba destinare necessariamente il docente ad altro plesso o scuola anche di altro Comune facente parte dell’Istituto ( a seguito, ad esempio, di riduzione del personale assegnato).

- Posizione in graduatoria d’IstitutoNel caso in cui siano presenti situazioni individuali afferenti alla casistica delle precedenze ( es. L.104/92),l’assegnazione della sede, terrà conto delle esigenze che il personale manifesterà.

Art. 30 – Adempimenti degli insegnantiIl personale di ruolo e non di ruolo partecipa all’attività didattica e formativa della scuola nei tempi e nei modiprevisti dalle vigenti disposizioni in materia.Assenze, permessi ed altri benefici dovranno essere richiesti e documentati con le modalità previste dalC.C.N.L. per il personale della scuola.Le richieste telefoniche, da protocollare, vanno effettuate entro le ore 8 del primo giorno di assenza (anche nell’ipotesi che l’insegnante sia impegnato in turno pomeridiano). Quando la richiesta è avanzata

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telefonicamente o telegraficamente specificare sempre chiaramente: il motivo dell’assenza ( salute, ecc..), la durata (dal… al… per complessivi giorni), il turno, se docente di scuola dell’Infanzia, e l’eventuale recapito se diverso da quello usuale. Le richieste telefoniche di cui innanzi, fatte dagli interessati, o da persona di famiglia, quando riguardano assenze per accertamenti diagnostici, visite specialistiche ed altro,devono essereregolarizzate entro i 5 giorni successivi all’inizio dell’assenza.In caso di partecipazione dei docenti a riunioni sindacali e ad altre riunioni autorizzate, è opportuno preavvertire i genitori mediante avviso scritto sui diari degli alunni, assicurandosi che gli stessi genitori ne abbiano preso visione.

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Ogni docente avrà cura di strutturare il proprio orario interno in modo tale da assicurare una razionaledistribuzione del carico di compiti, nonché dei sussidi di cui l’alunno necessita.L’insegnante avrà cura di mantenere un comportamento rispettoso della dignità dei colleghi e di ogni alunno, evitando epiteti, parole offensive o altra forma di prevaricazione che possa urtare la loro sensibilità. L’insegnante ha l’obbligo di vigilare sui sussidi didattici affidatigli, dei quali risponde personalmente. Qualora, nonostante ogni prudenza e vigilanza, si verificassero incidenti o eventi comunque dannosi per l’alunno, è necessario avvertire tempestivamente la Dirigenza dell’accaduto, con una breve e puntuale relazione scritta,dopo aver soccorso l’alunno nei limiti resi necessari dalla gravità dell’incidente. In caso di incidente dipresumibile grave entità, l’insegnante provvederà a far ricoverare l’alunno in Ospedale a mezzo ambulanza.Gli insegnanti devono trovarsi a scuola almeno 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni, per l’accoglienza degli alunni e al termine dell’ultima ora li devono accompagnare fino all’uscita .Le visite guidate devono essere sempre autorizzate dal Capo d’Istituto.E’ vietato l’uso del telefonino all’interno delle aule, se non per casi di estrema necessità.

Art. 31 — Vigilanza sugli alunniQuando si verifica I'assenza di qualche docente, in attesa che vengano adottati i necessari provvedimenti, gli alunni senza vigilanza vengono aggregati alle classi o alle sezioni funzionanti. Analogo accorgimento vieneadottato quando, per gravi impellenti motivi, I'insegnante di turno non sia in grado di garantire I'idonea vigilanza dei propri alunni.Agli alunni della scuola dell’Infanzia Primaria e Secondaria di I Grado non è consentito arrivare a scuola oltreI'orario di inizio delle lezioni; tuttavia qualora in ritardo, devono essere ammessi ugualmente nell'edificio.Agli alunni delle scuole dell'infanzia è consentito entrare a scuola oltre il termine della fase di accoglienza(entro 45 minuti dall’inizio delle lezioni) solo in via eccezionale.L'eventuale uscita degli alunni prima dell'orario fissato può avvenire solo per gravi motivi o in seguito a motivata richiesta da parte dei genitori . In tali occasioni I'alunno deve essere affidato ad uno dei genitori, se questi sono entrambi oggettivamente impediti, ad altra persona adulta delegata per iscritto, da uno dei genitori, all’inizio dell’anno scolastico.L'uscita anticipata deve essere consentita quando un bambino accusi un malore tale da rendere sconsigliabile la permanenza a scuola. In tal caso gli insegnanti della classe o sezione prendono contatto, a mezzo del telefono o per il tramite di un collaboratore, con la famiglia interessata per chiedere che I'alunno venga ritirato dai genitori.E’ assolutamente vietato consegnare gli alunni a persone diverse dai genitori non espressamente autorizzate da questi ultimi attraverso comunicazione scritta. Nel caso in cui la famiglia intenda autorizzare altri adulti al ritiro del proprio figlio in maniera continuativa provvederà ad informarne gli insegnanti ad inizio anno, compilando l’apposito modulo in cui indicherà le persone di sua fiducia delegate allo scopo .La frequenza alla scuola primaria e secondaria di primo grado è obbligatoria per I'intero orario previsto.Eventuali deroghe possono essere concesse dall’ Ufficio di Presidenza solo in casi eccezionali e per motivi ditrasporto.

art. 31 bis Vigilanza sugli alunni in caso di scioperoIn caso di sciopero, il DS invita i dipendenti a comunicare l’adesione o meno allo sciopero. La comunicazioneè volontaria; la dichiarazione di non adesione allo sciopero non può essere

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revocata.Sulla base delle comunicazioni, il DS valuta le prevedibili modalità di funzionamento del servizio scolastico (compresa la possibilità di sospendere le attività didattiche) e ne informa le famiglie.Individua , in base ai criteri definiti nel contratto di istituto, il personale educativo ed ATA da includere nel contingente che deve garantire i servizi essenziali ed avvisa gli interessati tre giorni prima; il personale contingentato può esprimere, entro il giorno successivo, la volontà di aderire allo sciopero e chiedere, ove possibile, la sostituzione.Gli insegnanti che non scioperano osserveranno il normale orario di servizio previsto per la giornata.In caso di impossibilità a garantire la tutela dell’incolumità degli alunni, i Sigg. Genitori provvederanno a riprendere, sotto la propria responsabilità, i figli al momento stesso dell’ingresso.

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C OMPOR TA MEN TO D E GLI A LUN NI

Redatto ai sensi e D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria e del DPR 122/09.

Art. 32- Adempimenti degli alunniSoggetti privilegiati del rapporto educativo, gli alunni fruiscono del servizio scolastico secondo le disposizioni previste dalle norme vigenti. Ogni decisione e comportamento degli organi monocratici o collegiali sarà finalizzata al preminente interesse degli alunni.L’inizio delle lezioni è previsto in tutte le classi per le ore 8,30.La puntualità , il rispetto dell’orario delle lezioni, lo studio in classe ed a casa rientrano fra i doveri principalidegli alunni.Gli alunni in ritardo sono ammessi in classe, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico o del suoCollaboratore.Dopo il terzo ritardo senza giustificato motivo, il coordinatore di classe informerà con nota scritta i genitori. Ritardi ripetuti si configurano come evasione dell’obbligo scolastico per cui la famiglia sarà tenuta arisponderne; in ogni caso sara importante elemento di valutazione nell’attribuzione del voto di condotta .Tutti i giorni di assenza devono essere giustificati:

- nel caso di assenza per malattia per 5 o più giorni continuativi, l’alunno è ammesso alle lezionimediante presentazione di certificato medico;

- le assenze per motivi di famiglia saranno giustificate con dichiarazione scritta dai genitori su appositi libretti, la cui firma sarà stata, per la prima volta, apposta in presenza del docente responsabile di plesso, per accertarne l’autenticità;

- le assenze ingiustificate, saranno annotate sul registro dal coordinatore di classe che ne darà notizia tempestivamente ai genitori, con nota scritta, informandoli che tali assenze costituiranno importante elemento di valutazione nell’attribuzione del voto di condotta; in mancanza, si informeranno i genitori nel primo incontro scuola-famiglia, chiedendone la giustificazione

Gli alunni sono tenuti ad informare ad inizio lezione il docente di eventuali inadempienze relative allo svolgimento di compiti assegnati per casa. Se tale comportamento dovesse ripetersi con frequenza, il docente provvederà ad annotarlo sul registro di classe, informando la famiglia con nota scritta. Tali inadempienze saranno elemento di valutazione ai fini dell’attribuzione del voto di condotta, oltre che per quello di disciplina.Gli alunni sono tenuti a partecipare a tutte le attività didattico – educative nei tempi e nei modi programmatidagli Organi Collegiali.Gli alunni indicati dal Consiglio di Classe, sono tenuti a frequentare i corsi di recupero e consolidamento programmati dalla scuola. La mancata frequenza, non giustificata da validi motivi, costituisce elemento negativo di valutazione disciplinare.Gli alunni non possono portare a scuola giochi e oggetti di valore non necessari all’ adempimento dei normali compiti scolastici o somme di denaro ingenti: nel caso di smarrimento o sottrazione la scuola no n potrà esserne ritenuta responsabile.Tutti gli alunni hanno l’obbligo di indossare in palestra scarpe da ginnastica e tuta.Tutti gli alunni devono collaborare a mantenere la propria aula, i laboratori, la palestra, i corridoi, i bagni ed ogni altro ambiente scolastico puliti ed in ordine , riponendo, al loro posto, al termine delle esercitazioni, gli eventuali attrezzi o sussidi utilizzatiTutti gli alunni devono rispettare e mantenere puliti ed in ordine i banchi, i muri, le porte, ed ogni altro “b enecomune” non menzionato ( nel merito risponderanno in solido i genitori).Tutti gli alunni devono condividere la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.Gli alunni non possono tenere accesi i telefonini cellulari in classe, in mancanza gli stessi saranno presi in

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custodia dal docente e restituito alla fine delle attività didattiche.Gli alunni sono tenuti a consumare la colazione all’interno delle aule durante l’intervallo antimeridiano L’articolazione dell’ orario dell’ intervallo (dieci/quindici minuti) risponderà alle singole esigenze del plesso scolastico.

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Nel caso in cui un insegnante sia costretto per motivi di forza maggiore ad allontanarsi dall’aula temporaneamente, gli alunni sono tenuti a rimanere in classe seduti al loro posto; la vigilanza sarà assicurata dal personale ausiliario.E’assolutamente vietato a tutti gli alunni allontanarsi dalla scuola senza autorizzazione durante l’orario dellelezioni.Alla fine delle lezioni, gli alunni devono uscire dalle aule soltanto dopo il suono della campanella.L’uso dei servizi igienici è così regolato:Non è consentito ( salvo casi eccezionali ) servirsi dei bagni durante la 1° e l’ultima ora di lezione; Può uscire dalla classe, per recarsi ai servizi, non più di un alunno per volta;I collaboratori scolastici controlleranno che gli alunni, soddisfatte le proprie necessità, tornino rapidamente in aula.Gli alunni sono tenuti a rispettare se stessi, i compagni, i docenti, il personale di segreteria, il personale ausiliario , (che ha l’obbligo di vigilare e di cooperare con gli insegnanti, nella fase di accesso alle aule ( dalle ore 8,25 alle ore 8,30 ), durante l’uso del bagno, nello spostamento dall’aula ai laboratori, nel cambio dell’ora, al termine delle lezioni durante l’uscita) ed ogni altra persona con la quale si ritroverà ad interagire:Tutti i comportamenti lesivi della dignità propria ed altrui saranno severamente puniti secondo le vigentidisposizioni in materia disciplinare.

Art. 33- Sanzioni disciplinariE’ importante sottolineare che la frequenza ed il comportamento sono per legge elementi fondamentali della valutazione e che quindi si costituiscono a pieno titolo come elementi importanti di giudizio nel riconoscimento del successo scolastico. La responsabilitàdisciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato a esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestate e non lesiva della altrui personalità. Le sanzioni hanno sempre una finalità educativa sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno. All’ alunno è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore

della comunità scolastica, ( ad esempio: le attività di segreteria, l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi presenti nelle scuole, la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, la produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.) non devono essere mortificanti ed inutilmente ripetitive.Costituiscono mancanze ai doveri sopra descritti:

- Sottrarsi sistematicamente all’obbligo di fare i compiti a casa;- arrivare frequentemente in ritardo a scuola;- non giustificare le assenze,- esprimersi in modo arrogante o utilizzando un linguaggio scurrile;- imbrattare l’ambiente scolastico, danneggiando strumenti della scuola e attrezzature didattiche

dei compagni;- disturbare ripetutamente durante le lezioni;- assentarsi senza giustificato motivo ;- violare le disposizioni organizzative e di sicurezza;- assumere comportamenti che possono offendere le altrui convinzioni morali;- mancare di rispetto alla religione, alle caratteristiche etniche o individuali di insegnanti, compagni ed

ogni altra persona all’interno dell’istituzione scolastica ;- offendere verbalmente o materialmente i compagni, gli insegnanti, il DS, il personale scolastico o

chiunque si trovi all’interno dell’Istituzione ;- danneggiare volontariamente il patrimonio scolastico.- porre in essere qualsiasi comportamento di violenza fisica o psicologica atta ad intimidire i compagni o

a limitarne la libertà personale;

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La violazione dei doveri individuati dal presente Regolamento dà luogo, secondo la gravità della mancanza,previo procedimento disciplinare, all’applicazione delle seguenti sanzioni:

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1. Richiamo verbale2. Consegna da svolgere in classe3. Consegna da svolgere a casa4. Ammonizione scritta sul registro di classe5. Attività in favore della comunità scolastica6. Sospensione dalle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni

Art. 34- Soggetti competenti ad infliggere le sanzioniIl singolo docente può irrogare le sanzioni da 1 a 4 immediatamenteIl Dirigente Scolastico può irrogare le sanzioni da 1 a 6 entro 3 giorni, dopo che il docente abbia, entro il giornosuccessivo, relazionato sull’accaduto e dopo delibera del consiglio di classe, convocato in via straordinaria

Art. 35- Modalita’ di irrogazione delle sanzioniPrima di irrogare una sanzione occorre che lo studente possa esporre le proprie ragioni immediatamente: Verbalmente per le violazioni meno gravi, per iscritto ed in presenza dei genitori,, per quelle più gravi ed entro2 giorni dalla comunicazione del fatto contestatoIn questi ultimi casi, i genitori dello studente devono essere prontamente avvisati e convocati tramite lettera o fonogramma.Qualora i genitori non dovessero essere presenti alla riunione, il consiglio procederà comunque allavalutazione del comportamento e all’irrogazione della sanzione.

Art. 36- Organo di garanziaContro le sanzioni comminate si può ricorrere all’organo di garanzia dell’Istituto, entro 15 giorni dalla irrogazione della sanzione, con note scritte da depositare presso gli uffici di segreteria.Sono componenti l’organo di garanzia :

Il Dirigente Scolastico (Presidente della Commissione di Garanzia ) Due docenti ( individuati dal DS )Due genitori (individuati tra la componente del Consiglio d’istituto)Il DSGADevono essere nominati anche i membri supplenti, questi sostituiranno i titolari della propria componente in caso di assenza, o qualora si debba esaminare una questione relativa ad un Consiglio di Classe di cui fanno parte un docente o un genitore, membri del Comitato.Tale organo, in prima convocazione, dovrà essere “perfetto”( ossia le deliberazioni saranno valide solo sesono presenti tutti i membri) .In seconda convocazione, funzionerà solo con i membri effettivamente partecipanti alla seduta o con la presenza necessaria per la validità delle deliberazioniL’astensione di qualcuno dei suoi membri non influirà sul conteggio dei voti. L’organo di garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgono all’interno della scuola, in merito all’applicazione del presente regolamento.L’organo di Garanzia dura in carica due anni. I componenti l’organo di Garanzia possono essere riconfermati.

RA PP OR TI C ON LE FA MI GLIE

Art. 37- Nell’ottica di una scuola che interagisce con la comunità e con il territorio, il rapporto con lefamiglie assume particolare rilievo educativo e formativo.

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I rapporti con le famiglie avverranno istituzionalmente mediante le apposite assemblee (incontro scuola- famiglia), alle quale parteciperanno tutti gli insegnanti, come da calendario scolastico.Qualora si renda necessario un colloquio o per esigenza della famiglia, o degli insegnanti, oltre agli incontri programmati, i docenti di scuola secondaria di primo grado riceveranno i genitori nelle ore antimeridiane,indicate nell’apposito calendario prefissato e comunicate, per iscritto, alle famiglie; la scuola primariautilizzerà il tempo necessario in coda agli incontri di programmazione, comunque, non oltre le ore 19,30 (per

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esigenze di organizzazione dell’orario del personale A.T.A.); le insegnanti della scuola dell’infanzia riceveranno i genitori di mattina nelle ore in cui la sezione è affidata all’insegnante di religione.Come strumento di comunicazione tra scuola e famiglia si utilizzerà il diario/apposito quaderno.Ai genitori sarà richiesta all’atto dell’iscrizione o all’inizio dell’anno scolastico, l’autorizzazione per iscritto a riprese e video dei propri figli , al fine di documentare sul sito,le attività della scuola o per foto di gruppo a significativa memoria della loro esperienza scolastica. E’ severamente vietato, dalle vigenti norme sulla tutela dell’ immagine e della privacy e, rigorosamente punito, qualsiasi uso improprio delle stesse.I genitori sono tenuti a far partecipare i propri figli a tutte le attività didattico – educative, che non comportano spese per la famiglia, programmate nei tempi e nei modi decisi dagli Organi Collegiali.Particolare rilevanza assume l’obbligo della frequenza dei corsi di recupero e consolidamento delle abilità linguistiche e logico-matematiche programmate dalla scuola, perché essenziali per il raggiungimento dei fini istituzionali della scuola.All’ inizio dell’anno scolastico i genitori autorizzeranno per iscritto i propri figli a partecipare a feste di comunità in classe (compleanni, carnevale ,ecc…), previste anche nel percorso didattico, organizzate e vigilate direttamente dai docenti, comunicando, altresì, espressamente eventuali intolleranze alimentari e allergie. Nonpossono essere introdotte e somministrate a scuola bevande gassate e cibi sfusi e in ogni caso, fatto salvoquanto puntualmente previsto dalle norme igieniche in materia e dalle indicazioni fornite dall’Azienda SanitariaLocale della Regione Campania.In caso di non autorizzazione di un singolo alunno, questi (previo accordo con il collega) può essere inserito, senza mortificazione , in una classe o sezione parallela.I genitori degli alunni sono tenuti a risarcire la scuola per i danni eventualmente causati dal propri figli alle suppellettili, alle attrezzature scolastiche, alle strutture e a risarcire gli altri alunni o gli operatori scolastici danneggiati nei propri averi.

PE R S ONA LE A MMIN IS TRA TIV O

Art. 38 Obblighi personale amministrativo.II ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e, la valorizzazione delle loro competenze, è decisiva per I'efficienza e I'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative.II personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per I'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione Scolastica e il loro nome.Si richiede un uso limitato a casi urgenti del telefonino cellulare, durante I'orario di lavoro.Cura i rapporti con I'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge.Collabora con i docenti, curando in modo particolare la comunicazione delle circolari e degli avvisi personali. La qualità del rapporto con il pubblico e con il personale è di fondamentale importanza, in quanto contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo, tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.II personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. In attesa dell'installazione del sistema automatico di rilevazione presenze, la firma sul registro del personale fa fede della presenza in servizio.

SERVIZI GENERALI

Art. 39 – Obblighi collaboratori scolasticiSi premette che i collaboratori scolastici, secondo quanto indicato nel relativo profilo professionale della tabellaA allegata al CCNL 29.11.2007, sono tenuti ad adempiere ai seguenti compiti:Durante l'intero orario di funzionamento, i collaboratori scolastici collaborano con gli insegnanti, secondo le

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modalità da questi indicate per I'idonea vigilanza sugli alunni, durante l'intero orario di funzionamento.II personale non docente è a propria volta responsabile, nei limiti di durata del turno di servizio e secondo le apposite disposizioni impartite dal dirigente scolastico o dal direttore dei servizi o dal Collaboratore fiduciario diplesso, della vigilanza degli alunni negli spazi su cui gravitano le aule, nonché corridoi, scale, atri, androni ed ogni altra parte dell'edificio scolastico in cui gli alunni stessi abbiano ordinariamente l'accesso.

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I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale, fino a quando sarà installato il sistema automatico di rilevazione delle presenze.In ogni turno di lavoro, i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.I collaboratori scolastici:Indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per I'intero orario di lavoro;vigilano durante l'ingresso e l'uscita degli alunni;sono facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza;collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;comunicano immediatamente ai docenti collaboratori, l'eventuale assenza dell'insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;favoriscono I'integrazione degli alunni portatori di handicap;vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite d'istruzione;riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi;sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneodell'insegnante; impediscono, con le buone maniere, che alunni possano svolgere azioni di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle loro classi;sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola a quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;evitano di parlare ad alta voce;provvedono, al termine delle lezioni, se non vi provvede il personale I.s.u., alla pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate;non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal docente collaboratore di plesso, dal Direttore s.g.a. o dal dirigente scolastico;invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente scolastico o dal docente fiduciario a uscire dalla Scuola.prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di interclasse, dei collegi dei docenti o dei consigli dicircolo, tenendosi aggiornati circa I'effettuazione del necessario servizio;accolgono il genitore dell'alunno che vuol richiedere I'autorizzazione all'uscita anticipata. comunicano prontamente in Segreteria. situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericoloSegnalano alla segreteria I'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione.AI termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti, devono controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:che tutte le luci siano spente;che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione dei piani di evacuazione dei locali e di

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controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.

A SSE M B LEE S I N D A CA LI

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Art. 40 – Modalità di partecipazioneLe assemblee del personale docente, non docente e direttivo si svolgono secondo le norme previste dalle vigenti disposizioni.La convocazione dell’assemblea, su proposta dei soggetti sindacali promotori e comunicate almeno 6 giorni prima della data fissata, è di competenza del Dirigente Scolastico. La prevista dichiarazione individuale di partecipazione, che è irrevocabile, deve pervenire alla Dirigenza in tempo utile per avvisare le famiglie degli alunni e disporre gli adattamenti di orario nelle ore destinate all’assemblea. L’assemblea del personaledocente si svolge nelle ore terminali dell’attività didattica giornaliera.D’intesa con le organizzazioni sindacali, le assemblee del personale docente non vanno tenute possibilmentenei giorni settimanali nei quali si attua il rientro pomeridiano degli alunni.

SPAZI ED ATTREZZATURE

Art. 41 - Uso dei laboratoriI laboratori sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di sub-consegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere iregistri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...II responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delle classi e con ilDirigente Scolastico le modalità ed i criteri per I'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche.In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali, il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione, tempestivamente, all’ufficio di Presidenza per I'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.L'orario di utilizzo dei laboratori sarà affisso a cura dei responsabili.Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti delta sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.I laboratori devono essere lasciati in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, I'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti.L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare I'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti alI' inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.

Art. 42- Sussidi didattici e audiovisivi.La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale di facile consumo nei limiti concessi dalla disponibilità finanziaria.I docenti, i non docenti, gli alunni sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi.

Art. 43 - Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione.Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice, computer), oltre al primario uso didattico ed amministrativo, possono essere utilizzate da tutte le componenti scolastiche per attività di esclusivo interesse della scuola. E’ escluso I'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali.L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, e riservato al personale incaricato.L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei limiti

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degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente.

Art. 44 - Diritto d'autoreII materiale cartaceo, audiovisivo ed informatico è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i docenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.

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SI C UR E ZZA

Art. 45 – Tutela della sicurezza e salute durante il lavoro.

Ci si riporta al decreto legislativo 81/08 e al DVR agli atti della scuola.

COMUNICAZIONI

Art. 46 - Distribuzione materiale informativo e pubblicitario.Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico.E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico(giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche). E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc.La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo. II Dirigente Scolastico, o un suo delegato, disciplinerà la circolazione del materiale.Per gli alunni si prevede di:distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l' organizzazione della scuola;autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali;autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la Scuola, purché I'iniziativa non persegua fini di lucro.

Art. 47 - Informazione sul Piano dell'offerta formativa.All'inizio dell'anno scolastico, il coordinatore del consiglio di classe illustra agli alunni ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali.Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tem pi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli alunni.Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari in lettura nelle classi e, ai genitori, con avvisi scritti per il tramite dei propri figli. In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione in bacheca e sul sito della scuola, in particolare per gli atti che devono essere portati a conoscenza di tutti.

AC CESS O D E L PU BB LI C O

Art. 48 - Accesso di estranei ai locali scolastici.Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, I'autorizzazione al Dirigente Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente.Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal Dirigente Scolastico o suo delegato, può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche.Dopo I'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso.Gli orari e i giorni di apertura al pubblico degli uffici di segreteria annessi all’Ufficio di Presidenza, vengono fissati secondo normativa. II dirigente scolastico fissa a propria volta gli orari e i giorni in cui riceve personalmente il pubblico.I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono accedere ai locali scolastici per I'espletamento delle loro funzioni.I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di riconoscimento.I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica sono

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autorizzati ad entrare nelle aree, procedendo a passo d'uomo e con prudenza.

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E' assolutamente vietato agli estranei accedere con la macchina, moto, motorini e biciclette nelle aree interne di pertinenza della scuola di tutti i plessi scolastici, se non autorizzati.

R E GOLA MEN TO VISI TE GU IDA TE E VI A GGI D I IS TRU ZI ON E

ART. 49 - Visite guidate e viaggi di istruzione.Le visite guidate ed i viaggi d’istruzione sono ritenuti un momento didattico e formativo importante, considerati parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento di arricchimento culturale e di socializzazione . c.1 Le visite guidate ed i viaggi di istruzione, costituiscono parte integrante dell’attività didattica e, verranno effettuati con la collaborazione di tutti i docenti.c.2 Il Consiglio di Classe, prima di esprimere il parere sui relativi progetti, li esamina, verificandone la coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e l’effettiva possibilità di svolgimento. Nell’ipotesi di valutazione positiva, il C. di C. indica gli accompagnatori e il docente referente di classe per ogni viaggio o uscita d’istruzione programmata.c.3 Se l’iniziativa interessa un’unica classe sono necessari due accompagnatori, se più classi, uno ogni quindici alunni. In presenza di alunno portatore di handicap, è necessaria la presenza dell’insegnante di sostegno. Nel designare gli accompagnatori i Consigli di classe provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe, che subentrerà in caso di imprevisto. Gli accompagnatori devono essere scelti all’interno del Consiglio di Classe interessato salvo deroghe. Se l’insegnante accompagnatore presta servizio in altre scuole è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni.c.4 Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe e dal Collegio dei Docenti rientrano nel Pianodei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola.c.5 Le proposte relative a viaggi e uscite d’istruzione devono essere approvate dai Consigli di Classe, almeno30 gg. prima dalla data di effettuazione, salvo casi eccezionali, per dare modo al Collegio dei Docenti diapprovare l’iniziativa e farla rientrare nel Piano dei Viaggi e delle Uscite di istruzione della scuola.c.6 Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere escluso dai viaggi o dalle uscite di istruzione per ragioni di carattere economico. Per eventuali alunni in difficoltà economiche, la Scuola si farà parzialmente carico delle spese, per permettere loro la partecipazione alle iniziative programmate. Il limite numerico dei partecipanti, al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione, è pari al 70% degli alunni frequentanti la classe. Il Consiglio d’Istituto o il Dirigente Scolastico possono concedere deroghe in casi motivati.c.7 Si possono unire gruppi classe per uno stesso viaggio o uscita d’istruzione preferibilmente in numero nonsuperiore a cinquanta alunni, salvo autorizzazione del Dirigente Scolastico, sentiti i docenti referenti.c.8 Per le classi della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e delle prime due classi della Scuola Secondaria di I° Grado è dedicato un solo giorno ai viaggi e alle uscite d’istruzione. Per le classi del terzo anno della Scuola Secondaria di I° Grado non si devono superare i cinque giorni (festivi inclusi). Vanno escluse dal conteggio le uscite didattiche in orario scolastico.c.9 Salvo particolari situazioni i viaggi all’estero sono riservati agli studenti delle classi del terzo anno dellaScuola Secondaria di I° Grado.c.10 Il Collegio dei Docenti, individua ogni anno scolastico, un docente figura strumentale del Piano dei Viaggie delle Uscite d’istruzione della scuola.c.11 Il docente, funzione strumentale del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola, individua perogni uscita o viaggio un docente responsabile dell’iniziativa.c.12 Il docente referente, dopo l’approvazione dei Consigli di classe presenta al coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti ( i moduli dovranno essere richiesti al coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola) almeno

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30 gg. prima della data dell’uscita o del viaggio per dare modo alla Giunta Esecutiva di scegliere ed approvare i preventivi di spesa.c.13 Le famiglie degli studenti partecipanti devono sottoscrivere la dichiarazione in cui autorizzano lapartecipazione al viaggio o all’uscita d’istruzione ed esonerano la Scuola da ogni responsabilità.c.14 In caso di non partecipazione dello studente al viaggio o all’ uscita d’istruzione, la quota versata sarà rimborsata solo nel caso l’Agenzia preveda il rimborso della quota all’Istituto e che la assenza sia causata da gravi e documentati motivi. Va esclusa dal rimborso la penale applicata dalle agenzie di viaggio.

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c.15 Gli alunni dovranno versare la quota prevista per le visite programmate entro e non oltre il 10°giorno prima della partenza.c.16 Il Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascia un attestato che riporti le generalità del soggetto e una foto dello stesso legata da timbro a secco, qualora gli studenti non siano in possesso del tesserino rilasciato dall’anagrafe o del documento d’identità (art. 293 TULPS).c.17 I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l’elenco deinumeri telefonici della scuola compreso il numero del fax.c.18 I docenti accompagnatori comunicano tempestivamente al Dirigente Scolastico i nominativi degli alunni assenti al momento della partenza.c.19 Eventuali deroghe al presente Regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio di Istituto.c.20 L’uscita o il viaggio costituiscono vera e propria attività complementare della scuola; quindi vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche.

D OC E N TI ACC OMPA GNA TOR I

c.21 I docenti accompagnatori sono in numero di uno ogni quindici studenti ed assumono la responsabilità dicui all’articolo 2048 del Codice Civile (“culpa in vigilando”).c.22 Spetta ai docenti accompagnatori l’onere della raccolta delle dichiarazioni di assenso dei genitori deglistudenti minorenni e delle ricevute di attestato pagamento delle quote a carico degli studenti.c.23 Spetta ai docenti accompagnatori, l’onere della raccolta delle schede sanitarie previste per ogni partecipante al viaggio di istruzione, la lettura delle stesse e il riserbo sui contenuti come previsto dalle norme sulla privacy.c.24 I docenti consegneranno alla Segreteria Amministrativa le dichiarazioni raccolte.c.25. I docenti accompagnatori raccolgono le quote a carico degli studenti e le consegnano al Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi della scuola che procederà ad effettuare bonifico sul conto corrente bancario dell’Istituto cumulativamente in due fasi:25% dell’importo complessivo al momento dell’adesione dello studente all’iniziativa;il rimanente 75% (saldo totale) almeno 10 giorni prima della partenza.

c.26 I docenti accompagnatori, prima della partenza (almeno una settimana prima) consegnano agli studentiperché lo trasmettano alle famiglie, un foglio indicante l’itinerario dettagliato giorno per giorno, contenente :l’ora di partenza;il punto di arrivo;l’ubicazione e il numero di telefono dell’albergo;l’ora prevista per il rientro;le regole di comportamento che gli studenti devono seguire durante il viaggio e gli eventuali provvedimenti disciplinari.

R E GOLE D I C OMPOR TA MEN TO PE R GLI STU D EN TI D A OSSE R VA RE DU RAN TE I L V IA GGI O.

c.27 Portare con sé un valido documento di identità (obbligatorio per legge a partire dal quindicesimo annodi età), assicurarsi, se necessario, che sia valido per l’espatrio.c.28 Portare con sé il libretto sanitario o fotocopia dello stesso. Per viaggi all’estero nei Paesi CEE chiedere all’ASL il modello temporaneo E111, per eventuale ricovero ospedaliero (in caso di mancato possesso del modello il pagamento delle spese sanitarie sarà a carico degli interessati.

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c.29 Portare con sé copia del programma e recapito dell’albergo.c.30 Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori ed essere puntuali agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli eventuali nel corso della giornata.c.31 Rispettare le persone, le cose e le abitudini dell’ambiente in cui ci si trova è indice di civiltà e premessa per un positivo rapporto con gli altri.c.32 Dopo il rientro in albergo, evitare di spostarsi dalla camera assegnata e di turbare in qualunque modo il diritto alla quiete degli altri ospiti.

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c.33 Rispettare gli orari del proprio e dell’altrui riposo, evitare di porsi in situazioni di stanchezza per il giorno dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali ed umane offerte dal viaggio.c.34 E’ severamente vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche ed oggetti nocivi o pericolosi aqualunque titolo.c.35 Mantenere nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale degli alberghi, autisti, guide….) un comportamento corretto e rispettoso dell’altrui lavoro: evitare comportamenti chiassosi od esibizionistici.c.36 Tenere presente che eventuali danni arrecati a persone o cose saranno addebitate al responsabile, se individuato o all’intero gruppo in caso diverso. Non sottovalutare neanche il danno di immagine che incidenti di questo tipo arrecano alla Scuola e agli studenti che ne fanno parte.

INFORMATIVA SUI TRATTAMENTI DEI DATI PERSONALI Art. 13 D.LVO 196/03

Ci si riporta integralmente all’allegata informativa

CRITERI E LIMITI PER LO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITA' NEGOZIALE DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO, AI SENSI DELL'ART. 33, SECONDO COMMA, DEL DECRETO LGS. N. 44 /2001

Art. 1- Finalità e ambito di applicazioneII presente regolamento fissa, ai sensi dall'art. 33, 2° comma del D.I 1/2/2001, n. 44 - Regolamento concernente le istruzioni generali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche, i criteri e le limitazioni per lo svolgimento, da parte del Dirigente Scolastico, delle seguenti attività negoziali:contratti di sponsorizzazioneutilizzazione dei locali scolastici e delle strutture appartenenti alla Istituzione scolastica, da parte di soggetti terziutilizzazione di siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti.

Art. 2 - Contratti di sponsorizzazioneLa stipula dei contratti di sponsorizzazione può essere disposta dal dirigente scolastico, ai sensi dell'art. 41 delD.I. n. 44 del 1/2/2001, nel rispetto delle seguenti condizioni:I contratti di sponsorizzazione devono essere finalizzati a sostenere, in tutto o in parte, specifiche attività promosse e realizzate dalla Scuola. Essi non devono prevedere vincoli o oneri derivanti dall'acquisto di beni o servizi da parte degli alunni e delle loro famiglie, del personale scolastico e delle loro famiglie, della Scuola stessa.La scuola rende pubblico, anche sul suo sito web, i dati dello sponsor.La durata del contratto è determinata di volta in volta per periodi ben definiti e comunque non superiori alla durata annuale. II contratto non è tacitamente rinnovabile.In nessun caso è consentito concludere contratti in cui siano possibili forme di conflitto d'interesse tra l'attività pubblica e quella privata;Non è consentito concludere accordi di sponsorizzazione con soggetti le cui finalità ed attività siano in contrasto, anche di fatto, con la funzione educativa e culturale della scuola o che svolgano attività concorrente con la scuola;nella scelta degli sponsor si dovrà accordare la preferenza a quei soggetti che per finalità statutarie, per leattività svolte, abbiano dimostrato particolare attenzione nei confronti dei problemi dell'infanzia e della adolescenza.

Art. 3 - Contratti di utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture appartenenti alla Istituzione scolastica da parte di soggetti terziLa concessione in uso dei locali scolastici è finalizzata a realizzare la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.

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E', pertanto, esclusa qualsiasi concessione a società e soggetti che per attività abbiano scopo di lucro.

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E', altresì, esclusa la possibilità di concederli in uso a singoli soggetti o comunque a gruppi che non siano costituiti in associazione tra loro, da almeno un anno ed i cui fini statutari non siano coerenti con I'azione di promozione culturale, sociale, civile.L'utilizzazione dei locali scolastici e delle strutture è autorizzata dal Dirigente Scolastico in orari non coincidenti con le attività didattiche curricolari ed extracurricolari ed ogni altra attività e manifestazione promosse direttamente dalla scuola;II Dirigente scolastico stipula apposita convenzione che, a garanzia di esigenze ed interessi della scuola, dovrà contenere:la decorrenza e la durata della concessione, che comunque non può essere superiore alla durata dell'anno scolastico di riferimento;la clausola che non è previsto il rinnovo tacito;i tempi e i modi di utilizzo dei locali e delle strutture;l'elenco dei materiali e delle attrezzature concessi in uso, con indicazione delle quantità e dello stato di conservazione;gli obblighi del contraente, tra cui quelli inerenti la vigilanza e la tutela dei locali dei beni in esso contenuti, la pulizia e I'igiene dei locali utilizzati;specifiche clausole di salvaguardia;le modalità di verifica della convenzione.Qualora in sede di verifica, in contraddittorio con il concessionario, si determinasse il mancato rispetto delle condizioni di concessione in uso, il Dirigente scolastico può sospenderne la fruizione sino all'immediato ripristino delle garanzie definite dalla convenzione. II Consiglio di Istituto è chiamato a deliberare in caso di sospensione definitiva della concessione in uso.

Art. 4 - Contratti di utilizzazione di siti informatici da parte di soggetti terziL'istituzione scolastica può ospitare sul proprio sito informatico istituzioni di volontariato, associazioni tra studenti, collegamenti verso altre istituzioni scolastiche, o enti di interesse culturale alto scopo di favorire la creazione di sinergie tra soggetti, comunque coinvolti in attività educative e culturali.Per le modalità di concessione si fa riferimento all'art. 42 del D.I. 44/2001.

Art. 5 - Contratti di prestazione d'operaI contratti di prestazione d'opera per particolari attività e prestazioni, finalizzate alla realizzazione del Piano dell'Offerta Formativa, possono essere stipulati nei casi previsti dall'art. 40 del D.I. 44/2001 e con le esclusioni di cui all'art. 31 c. 4 dello stesso decreto.All'inizio dell'anno scolastico, il Dirigente, sulla base del piano dell'offerta formativa (POF) e dei progetti che saranno deliberati nel Programma Annuale, individua le attività e gli insegnamenti per i quali possono essere conferiti contratti ad esperti esterni e ne da informazione con avvisi da pubblicare all'albo ufficiale della scuola e sul proprio sito web.Gli avvisi dovranno indicare modalità e termini per la presentazione delle domande, i titoli valutabili, la documentazione da produrre, nonché l'elenco dei contratti che s'intendono stipulare.Per ciascun contratto deve essere specificato: I'oggetto della prestazione;la durata del contratto: termini di inizio e conclusione della prestazione;il corrispettivo proposto per la prestazione.Ciascun aspirante in possesso del requisiti, nel termine che sarà stabilito dal Dirigente scolastico, può presentare domanda alla scuola ai fini dell'individuazione dei contraenti cui conferire il contratto.I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente Scolastico mediante valutazione comparativa. La valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti titoli:Titolo di studio specifico per la prestazione richiesta;Titoli culturali e professionali coerenti con il titolo di accesso e la prestazione richiesta;Curriculum professionale attestante esperienze pregresse, positivamente valutate, nello stesso campo o in altri affini, maturate in scuole – preferibilmente dell'ordine primario in altre istituzioni, in associazioni no-profit. Per la valutazione comparativa dei candidati, il Dirigente scolastico farà riferimento almeno ai seguenti criteri: livello di qualificazione professionale e scientifica;

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eventuali precedenti esperienze didattiche realizzate nelle scuole del 1° Ciclo e valutate positivamente.II Dirigente scolastico, per le valutazioni di cui al presente articolo, può nominare una apposita Commissione, composta da docenti, a cui affidare compiti di istruzione, ai fini della scelta dei contraenti con cui stipulare i contratti.II Dirigente Scolastico ha facoltà di stabilire, in sede di avviso pubblico, il compenso massimo da corrispondere all'esperto esterno per ogni unità oraria di lezione e, comunque, nel limite della misura massima prevista per I'attività aggiuntiva d'insegnamento dal CCNL del comparto scuola. Per prestazioni diverse dalla docenza, il compenso per I'esperto esterno potrà avere come riferimento le tabelle fissate dall'ordine professionale di appartenenza dell'esperto o, comunque, i parametri fissati dalla normativa vigente per le specifiche prestazioni professionali richieste.Per particolari prestazioni, il Dirigente scolastico può prevedere un compenso forfetario qualora ravvisi maggiore convenienza per I'Amministrazione.In ogni caso il compenso è definito per negoziazione tra le parti, sempre nei limiti massimi fissati dalle norme di cui ai commi precedenti.

C O MP O R T A M E N TO D E G LI A L U N N I Redatto ai sensi e D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria e del DPR 122/09.

A d e m p im e n t i d e g l i a l un n i Soggetti privilegiati del rapporto educativo, gli alunni fruiscono del servizio scolastico secondo le disposizioni previste dalle norme vigenti. Ogni decisione e comportamento degli organi monocratici o collegiali sarà finalizzata al preminente interesse degli alunni.L’inizio delle lezioni è previsto in tutte le classi per le ore 8,30. Per la scuola dell’infanzia l’accoglienza dei bambini si protrae fino alle ore 9,00. Qualora gli alunni, in casi eccezionali, debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni è necessario preavvisare i genitori .La puntualità , il rispetto dell’orario delle lezioni, lo studio in classe ed a casa rientrano fra i dov eri principalidegli alunni.Gli alunni in ritardo sono ammessi in classe previa autorizzazione del Dirigente Scolastico , del suoCollaboratore o, nei plessi staccati, dal coordinatore.Dopo il terzo ritardo senza giustificato motivo il coordinatore di classe informerà con nota scritta i genitori; ritardi ripetuti si configurano come evasione dell’obbligo scolastico per cui la famiglia sarà tenuta a risponderne ed in ogni caso saranno importante elemento di valutazione nell’attribuzione del voto di condotta .Tutti i giorni di assenza devono essere giustificati: nel caso di assenza per malattia per 5 o più giornicontinuativi, l’alunno è ammesso alle lezioni mediante presentazione di certificato medico;le assenze per motivi di famiglia saranno giustificate con dichiarazione scritta dai genitori;le assenze ingiustificate, saranno annotate sul registro dal coordinatore di classe che ne darà notizia tempestivamente ai genitori, con nota scritta, informandoli che tali assenze costituiranno importante elemento di valutazione nell’attribuzione del voto di condotta.Gli alunni sono tenuti ad informare ad inizio lezione il docente di eventuali inadempienze relative allo svolgimento di compiti assegnati per casa, il docente provvederà ad annotarlo sul registro di classe, informando la famiglia con nota scritta se tale comportamento dovesse ripetersi con frequenza, tali inadempienze saranno elemento di valutazione ai fini dell’attribuzione del voto di condotta oltre che per quello di disciplina .Gli alunni sono tenuti a partecipare a tutte le attività didattico – educative nei tempi e nei modi programmati dagli Organi Collegiali.Gli alunni indicati dal Consiglio di Classe, sono tenuti a frequentare i corsi di recupero e consolidamento programmati dalla scuola, la mancata frequenza, non giustificata da validi motivi, costituisce elemento negativo di valutazione disciplinare.

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Gli alunni non possono portare a scuola giochi e oggetti di valore non necessari all’ adempimento dei normalicompiti scolastici o somme di denaro ingenti: nel caso di smarrimento o sottrazione la scuola non potrà esserne

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ritenuta responsabile ed in ogni caso il docente provvederà a prenderli in custodia consegnandoli in segreteria dove saranno ritirati esclusivamente dai genitori dopo aver incontrato il coordinatore della classe .Tutti gli alunni hanno l’obbligo di indossare in palestra scarpe da ginnastica e tuta.Tutti gli alunni devono collaborare a mantenere la propria aula, i laboratori, la palestra, i corridoi, i bagni ed ogni altro ambiente scolastico puliti ed in ordine , riponendo, al loro posto al termine delle esercitazioni, gli eventuali attrezzi o sussidi utilizzati.Tutti gli alunni devono rispettare e mantenere puliti ed in ordine i banchi, i muri, le porte, ed ogni altro “bene comune” non menzionato ( nel merito risponderanno in solido i genitori).Tutti gli alunni devono condividere la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.Gli alunni non possono usare il telefonino all’interno delle aule e sono tenuti a consumare la colazione all’interno delle stesse durante l’intervallo antimeridiano L’articolazione dell’ orario dell’ intervallo (dieci/quindici minuti) risponderà alle singole esigenze del plesso scolastico.Gli alunni, nel caso in cui un insegnante sia costretto per motivi di forza maggiore ad allontanarsi dall’aulatemporaneamente, sono tenuti a rimanere in classe seduti al loro posto, la vigilanza sarà assicurata dal personale ausiliario o se impegnato in altre mansioni dal collega della classe contiguaE’assolutamente vietato a tutti gli alunni allontanarsi dalla scuola senza autorizzazione durante l’orario dellelezioni. Alla fine delle lezioni, gli alunni devono uscire dalle aule soltanto dopo il suono della campanella.L’uso dei servizi igienici è così regolato:Non è consentito ( salvo casi eccezionali ) servirsi dei bagni durante la 1° e l’ultima ora di lezione.Può uscire dalla classe, per recarsi ai servizi, non più di un alunno per volta.I collaboratori scolastici controlleranno che gli alunni, soddisfatte le proprie necessità, tornino rapidamente in aula e non si fermino a giocare o chiacchierare nei corridoi.Gli alunni sono tenuti a rispettare se stessi, i compagni, i docenti, il personale di segreteria, il personale ausiliario , (che ha l’obbligo di vigilare e di cooperare con gli insegnanti, nella fase di accesso alle aule ( dalle ore 8,25 alle ore 8,30 ), durante l’uso del bagno, nello spostamento dall’aula ai laboratori, nel cambio dell’ora, al termine delle lezioni durante l’uscita) ed ogni altra persona con la quale si ritroveranno ad interagire:Tutti i comportamenti lesivi della dignità propria ed altrui saranno severamente puniti secondo le vigenti disposizioni in materia disciplinare.Sanzioni disciplinariE’ importante sottolineare che la frequenza ed il comportamento sono per legge elementi fondamentali della valutazione e che quindi si costituiscono a pieno titolo come elementi importanti di giudizio nel riconoscimento del successo scolastico. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato a esporre le proprie ragioni.Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestate e non lesiva della altrui personalità. Le sanzioni hanno sempre una finalità educativa sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno, all’ alunno è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica, ( ad esempio: le attività di segreteria, la pulizia dei locali della scuola, le piccole manutenzioni,l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivipresenti nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, la produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.) non devono essere mortificanti ed inutilmente ripetitive.Costituiscono mancanze ai doveri sopra descritti:

1.Sottrarsi sistematicamente all’obbligo di fare i compiti a casa

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2.Arrivare frequentemente in ritardo a scuola3.Non giustificare le assenze4.Esprimersi in modo arrogante o utilizzando un linguaggio scurrile5.Imbrattare l’ambiente scolastico, danneggiando strumenti della scuola e attrezzature didattiche dei

compagni6.Disturbare ripetutamente durante le lezioni

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7.Assentarsi senza giustificato motivo8.Violare le disposizioni organizzative e di sicurezza9.Assumere comportamenti che possono offendere le altrui convinzioni morali10. Mancare di rispetto alla religione, alle caratteristiche etniche o individuali di insegnanti, compagni ed

ogni altra persona all’interno dell’istituzione scolastica11. Offendere verbalmente o materialmente i compagni, gli insegnanti, il DS, il personale scolastico o

chiunque si trovi all’interno dell’Istituzione12. Danneggiare volontariamente il patrimonio scolastico13. Porre in essere qualsiasi comportamento di violenza fisica o psicologica atta ad intimidire i

compagni o a limitarne la libertà personalLa violazione dei doveri individuati dal presente Regolamento dà luogo, secondo la gravità dellamancanza, previo procedimento disciplinare, all’applicazione delle seguenti sanzioni:

1.Richiamo verbale2.Consegna da svolgere in classe3.Consegna da svolgere a casa4.Ammonizione scritta sul registro di classe5.Attività in favore della comunità scolastica6.Attività in favore del territorio7.Sospensione delle lezioni con obbligo di frequenza fino a tre giorni8.Sospensione delle lezioni fino a quindici giorni commutabili in attività a favore della comunità9.Sospensione delle lezioni oltre i quindici giorni

Soggetti competenti ad infliggere le sanzioni1. Il singolo docente può irrogare le sanzioni da 1 a 42. Il Dirigente Scolastico può irrogare le sanzioni da 1 a 73. Il Consiglio di classe può irrogare le sanzioni da 1 a 8 , viene convocato entro due giorni in base al

tipo di mancanza o su richiesta della maggioranza dei componenti il Consiglio.4. Il Consiglio d’Istituto può irrogare la sanzione 9 e viene convocato su richiesta del Dirigente Scolastico

o su richiesta della maggioranza dei componenti il Consiglio.Prima di irrogare una sanzione occorre che lo studente possa esporre le proprie ragioni

Mod a li t à di i r r og a zi one d e ll e sa n zi oni 1.Verbalmente per le sanzioni da 1 a 42.Verbalmente o per iscritto ed in presenza dei genitori, se possibile, per i punti 5/93.Nei casi previsti dal presente articolo i genitori dello studente devono essere prontamente avvisati e

convocati tramite lettera o fonogramma. Qualora i genitori non dovessero essere presenti alla riunione, il consiglio procederà comunque alla valutazione del comportamento e all’irrogazione della sanzione.

La sospensione può prevedere invece dell’allontanamento da tutte le attività scolastiche :- L’obbligo di frequenza per tutte le attività scolastiche ad eccezione di alcune- La non partecipazione ad attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola come visite guidate, viaggid’istruzione e simili.- Su proposta del Consiglio di classe può essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sospensione con attività in favore della comunità scolastica.- In caso di sanzione con sospensione il Dirigente Scolastico ne darà comunicazione scritta ai genitori.

Organo di garanziaContro le sanzioni comminate si può ricorrere all’organo di garanzia dell’istituto entro 15 giorni dalla irrogazionedella sanzione.Sono componenti l’organo di garanzia :1. Il Dirigente Scolastico (Presidente della Commissione di Garanzia )2. Due docenti ( individuati dal Preside )3. Due genitori (individuati tra la componente del Consiglio d’istituto)4. Il DSGA

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5. Devono essere nominati anche i membri supplenti questi sostituiranno i titolari della propria componente in caso di assenza o qualora si debba esaminare una questione relativa ad un Consiglio di Classe di cui fanno parte un docente o un genitore membri del Comitato.Tale organo in prima convocazione dovrà essere “perfetto”( ossia le deliberazioni saranno valide solo se sono presenti tutti i membri) .In seconda convocazione funzionerà solo con i membri effettivamente partecipanti alla seduta o se, al contrario, non sia mai necessario, per la validità delle deliberazioniL’astensione di qualcuno dei suoi membri non influirà sul conteggio dei voti.L’organo di garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse - anche sui conflitti che sorgonoall’interno della scuola in merito all’applicazione del presente regolamento.L’organo di Garanzia dura in carica un anno. I componenti l’organo di Garanzia possono essere riconfermati.

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R E GOLA MEN TO VISI TE GU IDA TE E VI A GGI D I IS TRU ZI ON E

Visite guidate e viaggi di istruzione.Le visite guidate ed i viaggi d’istruzione sono ritenuti un momento didattico e formativo importante, considerati parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento di arricchimento culturale e di socializzazione . Le visite guidate ed i viaggi di istruzione costituiscono parte integrante dell’attività didattica e verranno effettuati con la collaborazione di tutti i docenti.Il Consiglio di Classe prima di esprimere il parere sui relativi progetti, li esamina, verificandone la coerenza con le attività previste dalla programmazione collegiale e l’effettiva possibilità di svolgimento e, nell’ipotesi di valutazione positiva, indica gli accompagnatori e il docente referente di classe per ogni viaggio o uscita d’istruzione programmata.Se l’iniziativa interessa un’unica classe sono necessari due accompagnatori, se più classi, uno ogni quindici alunni. E’ necessario un accompagnatore in più ogni uno – due alunni in situazione di handicap, secondo le necessità. Nel designare gli accompagnatori i Consigli di classe provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe che subentrerà in caso di imprevisto. Gli accompagnatori devono essere scelti all’interno del Consiglio di Classe interessato salvo deroghe. Se l’insegnante accompagnatore presta servizio in altre scuole è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni.Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe e dal Collegio dei Docenti rientrano nel Piano deiViaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola.Le proposte relative a viaggi e uscite d’istruzione devono essere approvate dai Consigli di Classe almeno 60 gg. prima dalla data di effettuazione, salvo casi eccezionali, per dare modo al Collegio dei Docenti di approvare l’iniziativa e farla rientrare nel Piano dei Viaggi e delle Uscite di istruzione della scuola.Per quanto riguarda le visite guidate.Si auspica la totale partecipazione della classe. Il limite numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l’autorizzazione è pari al 70% degli alunni frequentanti la classe. Il Consiglio d’Istituto o il Dirigente Scolastico possono concedere deroghe in casi motivati.Si possono unire gruppi classe per uno stesso viaggio o uscita d’istruzione preferibilmente in numero nonsuperiore a cinquanta alunni, salvo autorizzazione del Dirigente Scolastico sentiti i docenti referenti.Per le classi della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e delle prime due classi della Scuola Secondaria di I° Grado è dedicato un solo giorno ai viaggi e alle uscite d’istruzione. Per le classi del terzo anno della Scuola Secondaria di I° Grado non si devono superare i sei giorni (festivi inclusi). Vanno escluse dal conteggio le uscite didattiche in orario scolastico.Salvo particolari situazioni i viaggi all’estero sono riservati agli studenti delle classi del terzo anno della ScuolaSecondaria di I° Grado.Il Dirigente Scolastico individua ogni anno scolastico un coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscited’istruzione della scuola.Il coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola individua per ogni uscita o viaggio undocente responsabile dell’iniziativa.Il docente referente, dopo l’approvazione dei Consigli di classe presenta al coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti ( i moduli dovranno essere richiesti al coordinatore del Piano dei Viaggi e delle Uscite d’istruzione della scuola) almeno 30 gg. prima della data dell’uscita o del viaggio per dare modo alla Giunta Esecutiva di scegliere ed approvare i preventivi di spesa.Le famiglie degli studenti partecipanti devono sottoscrivere la dichiarazione in cui autorizzano la partecipazioneal viaggio o all’uscita d’istruzioneIn caso di non partecipazione dello studente al viaggio o all’ uscita d’istruzione la quota versata sarà rimborsata solo nel caso l’Agenzia preveda il rimborso della quota all’Istituto e che la assenza sia causata da gravi e documentati motivi. Va esclusa dal rimborso la penale applicata dalle agenzie di viaggio.

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Gli alunni dovranno versare la quota prevista per le visite programmate entro e non oltre il 10°giorno prima della partenza.Il Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascia un attestato che riporti le generalità del soggetto e una foto dello stesso legata da timbro a secco, qualora gli studenti non siano in possesso del tesserino rilasciato dall’anagrafe o del documento d’identità (art. 293 TULPS).

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I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di infortunio e l’elenco dei numeritelefonici della scuola compreso il numero del fax.I docenti accompagnatori comunicano tempestivamente al Dirigente Scolastico i nominativi degli alunni assenti al momento della partenza.Eventuali deroghe al presente Regolamento possono essere autorizzate dal Consiglio di Istituto.L’uscita o il viaggio costituiscono vera e propria attività complementare della scuola; quindi vigono le stessenorme che regolano le attività didattiche.

D O C E N T I A CC O M P A G N A T O R I I docenti accompagnatori sono in numero di uno ogni quindici studenti ed assumono la responsabilità

di cui all’articolo 2048 del Codice Civile (“culpa in vigilando”). Spetta ai docenti accompagnatori l’onere della raccolta delle dichiarazioni di assenso dei genitori degli

studenti minorenni e delle ricevute di attestato pagamento delle quote a carico degli studenti. Spetta ai docenti accompagnatori l’onere della raccolta delle schede sanitarie previste per ogni

partecipante al viaggio di istruzione, la lettura delle stesse e il riserbo sui contenuti come previsto dalle norme sulla privacy.

I docenti consegneranno alla Segreteria Amministrativa le dichiarazioni raccolte. I docenti accompagnatori raccolgono le quote a carico degli studenti e le consegnano al Direttore dei

Servizi Generali ed Amministrativi della scuola che procederà ad effettuare bonifico sul conto corrente bancario dell’Istituto cumulativamente in due fasi:

25% dell’importo complessivo al momento dell’adesione dello studente all’iniziativa; il rimanente 75% (saldo totale) almeno 30 giorni prima della partenza. I docenti accompagnatori, prima della partenza (almeno una settimana prima) consegnano agli

studenti perché lo trasmettano alle famiglie, un foglio indicante l’itinerario dettagliato giorno per giorno, contenente :

l’ora di partenza;il punto di arrivo;l’ubicazione e il numero di telefono dell’albergo;l’ora prevista per il rientro;le regole di comportamento che gli studenti devono seguire durante il viaggio e gli eventuali provvedimenti disciplinari.

R E GO LE D I C O MP O R T A ME N TO PE R G LI S T U D E N TI D A O S SE R V A R E D U R AN T E I L V I A GG I O . Portare con sé un valido documento di identità (obbligatorio per legge a partire dal quindicesimo

anno di età), assicurarsi, se necessario, che sia valido per l’espatrio. Portare con sé il libretto sanitario o fotocopia dello stesso. Per viaggi all’estero nei Paesi CEE chiedere

all’ASL il modello temporaneo E111, per eventuale ricovero ospedaliero (in caso di mancato possesso del modello il pagamento delle spese sanitarie sarà a carico degli interessati).

Portare con sé copia del programma e recapito dell’albergo. Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori ed

essere puntuali agli appuntamenti di inizio giornata ed a quelli eventuali nel corso della giornata. Rispettare le persone, le cose e le abitudini dell’ambiente in cui ci si trova è indice di civiltà e

premessa per un positivo rapporto con gli altri. Dopo il rientro in albergo, evitare di spostarsi dalla camera assegnata e di turbare in qualunque modo

il diritto alla quiete degli altri ospiti. Rispettare gli orari del proprio e dell’altrui riposo, evitare di porsi in situazioni di stanchezza per il giorno

dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali ed umane offerte dal viaggio.

E’ severamente vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche ed oggetti nocivi o pericolosi aqualunque titolo.

Mantenere nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale degli alberghi, autisti, guide….) un comportamento corretto e rispettoso dell’altrui lavoro: evitare comportamenti chiassosi od esibizionistici.

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Tenere presente che eventuali danni arrecati a persone o cose saranno addebitate al responsabile, se individuato o all’intero gruppo in caso diverso. Non sottovalutare neanche il danno di immagine che incidenti di questo tipo arrecano alla Scuola e agli studenti che ne fanno parte.

NU M E R I U T I LI

UFFICIO DI PRESIDENZA: 089/8628252

UFFICIO VICE – PRESIDE: 0898628255/256

UFFICIO D.S.G.A.: 0898628253 -254

UFFICIO DI SEGRETERIA: 089/8628257 -258 fax: 089 8628266

SCUOLA INFANZIA CASTIGLIONE: 089/861911

SCUOLA PRIMARIA CASTIGLIONE: 089861910

SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO DI CASTIGLIONE DEL GENOVESI: 089861112

SCUOLA INFANZIA – PRIMARIA CAMPIGLIANO: 089 882381

SCUOLA INFANZIA FILETTA: 089 881073

SCUOLA PRIMARIA FILETTA: 089 881118

SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO DI S. CIPRIANO PICENTINO:089 861752

COMUNE DI S. CIPRIANO PICENTINO:089 8628111

COMUNE DI CASTIGLIONE DEL GENOVESI: 089 881640 fax: 089 881648

CARABINIERI DI S. CIPRIANO PICENTINO: 089 861002

CROCE ROSSA ITALIANA: 089 861278

Il presente documento è stato approvato dal Collegio dei docenti nella seduta del giorno 8

novembre 2013 verbale N° 04 delibera N° 01 ed è stato ratificato dal Consiglio d’Istituto nella

seduta del giorno 8 novembre 2013 verbale N° 02 delibera N° 01.

F.to IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott. ssa Elvira Vittoria BONINFANTEFirma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 D.Lgs 12/02/1993, n.39

RINVIO

Il Consiglio di Istituto si riserva la facoltà di completare ed aggiornare il presente regolamento, alla luce di eventuali proposte e/o problemi.Il presente regolamento interno, è stato approvato dal Collegio dei Docenti nella seduta del………….. e dal Consiglio d’Istituto nella seduta del ………..Per quanto non espressamente previsto trova applicazione il Testo Unico 16/4/1994 n. 297 e altre disposizioni ministeriali in materia scolastica. Esso modifica e sostituisce ogni altro regolamento preesistente nell’Istituto, può essere aggiornato con delibera dello stesso Consiglio d’Istituto.

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Allegato n. 2

TESTO UNICO DELL A S ICU RE ZZA – Decre to Le gi sl ati vo 81/ 08

Sintesi ragionata delle nuove regole per la gestione aziendale della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro

Una premessa

È in vigore dal 15 maggio 2008, il nuovo Testo Unico della sicurezza (D .Lgs. 81 del 09 aprile2008) che sostituisce completamente il precedente e ormai famoso D. Lgs. 626/94 e gli altri provvedimenti degli ultimi 50 anni in materia di tutela della sicurezza e salute durante il lavoro.Per un imprenditore artigiano quali sono dunque le principali novità introdotte dal Testo Unico? La presente sintesi è realizzata pur sapendo che sono numerosi i punti oggetto di diversa interpretazione e che lo stesso testo potrebbe subire a breve alcune modifiche sostanziali (oaddirittura una proroga, auspicabile vista la mole di provvedimenti e difficoltà applicative già me sse in evidenza dal 15 maggio ad oggi).Sarà cura di Confartigianato Unione di Brescia programmare incontri formativi sul territorio quando obblighi e prescrizioni a carico del datore di lavoro saranno chiariti e condivisi da tutti gli enti e le istituzioni competenti.

Testo Unico per titoli

Il decreto legislativo n. 81 ha riordinato e coordinato numerose normative relative alla tutela della sicurezza del lavoro. Sono contenute ora in un testo unico che si compone di 13 titoli e 52 allegati, a partire dalle disposizioni generali (titolo I) sino all’apparato sanzionatorio e alle disposizioni transitorie finali (titoli XII e XIII).Più precisamente:titolo I Disposizioni generali titolo II Luoghi di lavorotitolo III Uso delle attrezzature di lavoro e dei DPItitolo IV Cantieri temporanei o mobili titolo V Segnaletica di sicurezzatitolo VI Movimentazione manuale dei carichi titolo VII Videoterminalititolo VIII Agenti fisici (rumore, vibrazioni…) titolo IX Sostanze pericolose (agenti chimici, cancerogeni…)titolo X Agenti biologicititolo XI Atmosfere esplosivetitolo XII Disposizioni penali titolo XIII Disposizioni finali

Entrata in vigore del provvedimento

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Come già detto l’entrata in vigore del provvedimento è stata il 15 maggio 2008, ma entro il 29 luglio 2008 entreranno in vigore gli obblighi di aggiornamento della documentazione relativa alla sicurezza aziendale, ovvero per quanto riguarda le disposizioni relative alla valutazione dei rischi e all’aggiornamento di quelle esistenti ex D. Lgs. 626/94. Tale data sembra con ogni probabilità che possa slittare al 1 gennaio 2009.Campi di applicazioneIl Testo Unico (che d’ora in poi abbrevieremo in TU) ha esteso, rispetto al precedente D. Lgs.626/94, gli obblighi e i campi di applicazione. Si rivolge infatti a:• tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio;• tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati, autonomi e imprese familiari;• per i contratti di somministrazione (D .Lgs 276/03) tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico degli utilizzatori;• lavoratori a progetto ricompresi se il lavoro si svolge nel luogo del committente;• lavoratori a domicilio: solo formazione e utilizzo DPI conformi.

Principali obblighi del datore di lavoro

I principali obblighi del datore di lavoro (art. 17 e 18) sono:• valutazione di tutti i rischi e conseguente elaborazione del documento (non delegabile);• designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (non delegabile);• nominare il medico competente;• designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione delle emergenza;• fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale;• richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti;• adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza;• informare il più presto possibile i lavoratori esposti a rischi gravi;• adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento;• consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi, copia del DVR e del DUVRI;• elaborare il DUVRI, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione,consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;• comunicare all’INAIL, o all’ISPEMA, in relazione alle rispettive competenze dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dl lavoro di almeno un giorno, e afini previdenziali di almeno 3 giorni;• consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;• adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi dilavoro;• nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratoridi apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratoree l’indicazione del datore di lavoro;• aggiornare le misura di prevenzione;• comunicare annualmente all’INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Obblighi delle imprese familiari

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• utilizzare attrezzature di lavoro conformi alle prescrizione del TU;• munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle prescrizioni delTU;• munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto;• redazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS) (solo per le imprese familiari che operano in cantiere).

Obblighi dei lavoratori autonomi

Oltre a quanto previsto per le imprese familiari di cui al punto precedente (con esclusione del POS) e in occasione di contratti d’appalto, d’opera e somministrazione* i lavoratori autonomi devono:• cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività oggetto dell’appalto;• coordinare gli interventi di prevenzione, informandosi reciprocamente con ilcommittente al fine di eliminare i rischi da interferenze.(*) Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione

Principali figure che devono occuparsi di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

Il TU individua e indica con chiarezza le principali figure che devono occuparsi di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Esse sono:• datore di lavoro, lavoratori autonomi e imprese familiari;• responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi (RSPP) - puòessere interno o esterno alla azienda – ad esclusione di alcuni settori in cui è obbligatorio interno. Nelle imprese fino a 30 dipendenti può coincidere con il datore di lavoro;• rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza (RLS) - per le aziende con meno di 15 dipendenti viene riconfermata la possibilità che venga eletto il Rappresentante Territoriale (RLST);• medico Competente;• addetti alle emergenze (prevenzione incendi, evacuazione e pronto soccorso).

Il nuovo documento di valutazione dei rischi (art. 28 e 29)

La prima scadenza è fissata per il 29 luglio 2008, tre mesi dopo la pubblicazione, giorno in cui entreranno in vigore le nuove norme sulla valutazione dei rischi e che obbligheranno tutti i datori di lavoro e committenti ad elaborare o rielaborare il documento di valutazione dei rischi (DVR) con le nuove misure di tutela.Ecco i principali contenuti del nuovo DVR:

articolo 28: oggetto della valutazione dei rischi• La valutazione dei rischi anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei

preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti irischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli allo stress lavoro-correlato, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi.

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• Il DVR, redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere:a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;

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b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione;

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;

d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruolidell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnatiunicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;

e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione eprotezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del

medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici

che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento.• Il contenuto del documento deve altresì rispettare le indicazioni previste dalle specifiche fax

norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi titoli del D. Lgs. 81/08.

articolo 29: modalità di effettuazione della valutazione dei rischi

L’art. 29 tratta delle modalità di effettuazione della valutazione dei rischi. Ecco i casi previsti.• Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il DVR in collaborazione con ilresponsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente.• Le attività del punto precedente sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.• La valutazione ed il DVR devono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità dei due punti precedenti, in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità. A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione devono essere aggiornate.• Il DVR ed il DUVRI devono essere custoditi presso l’unità produttiva alla quale si riferisce lavalutazione dei rischi.• Autocertificazione (comma 5) - attenzione alla scadenza del 2012. I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f).Fino alla scadenza del diciottesimo mese successivo all’entrata in vigore del decreto interministeriale di cui all’articolo 6, comma 8, lettera f) e comunque, non oltre il 30giugno 2012, gli stessi datori di lavoro possono autocertificare l’effettuazione della valutazione dei rischi…• Per le aziende fino a 50 lavoratori (con esclusione di quelle con rischi particolari) è prevista entroil 31 dicembre 2010, l’elaborazione di procedure standardizzate di effettuazione del la valutazione dei rischi che tengano conto dei profili di rischio e degli indici infortunistici di settore (a cura della Commissione consultiva permanente per salute e sicurezza sul lavoro).

Formazione e informazione

Le principali figure e i principali corsi previsti dal D. Lgs. 81/08 sono:

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Figura/ruolo R.S.P.P. = titolare (*)

R.S.P.P. esterno R.L.S.

Addetto prevenzione incendi

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Addetto primo soccorso(*) solo per aziende con meno di 30 dipendenti

Corsi di formazione specifica AmiantoMontaggio/smontaggio ponteggi

Accesso con funi – lavoro in quota Informazione dipendenti Formazione dipendenti

Addestramento dipendentiMovimentazione manuale dei carichi

In attesa dei decreti ministeriali di prossima emanazione resta inteso che si deve fare riferimento alle regole introdotte dal precedente D. Lgs. 626/94 e dai decreti ad esso collegati.

Istituzione del libretto formativo del cittadino

Un’interessante novità è quella per cui le competenze acquisite a seguito dello svolgimento delle attività di formazione devono essere registrate nel libretto formativo del cittadino. Il cui contenuto, è considerato dal DL ai fini della programmazione della formazione e di esso tengono conto anche gli organi di vigilanza ai fini della verifica degli obblighi.

Disposizioni particolari per lavori in cantiere

AppaltiL’articolo 26 del Testo Unico adotta misure più rigide ai fini della programmazione della sicurezzada parte delle imprese esecutrici, prevedendone il costo fin dal momento dell’appalto. Di conseguenza la mancata indicazione del costo della sicurezza è causa di nullità del contratto d’appalto.In base al comma 5 dell’art. 26, la nuova disposizione si applica ai contratti d’appalto, di subappalto e di somministrazione. Nei singoli contratti devono essere specificamente indicati, a pena di nullità, i costi relativi alla sicurezza del lavoro con particolare riferimento a quelli propri legati all’appalto. Il costo della sicurezza non potrà, quindi, essere oggetto di trattativa a ribasso, pene la nullità del contratto d’appalto.Con l’articolo 26 del Testo Unico viene introdotta, inoltre, una disposizione transitoria secondo la quale, con riferimento ai contratti d’appalto, subappalto e somministrazione, stipulati prima dell’entrata in vigore della legge delega 123/07, i costi della sicurezza devono essere indicati (e quindi dovranno essere integrati nel contratto a suo tempo stipulato) entro il 31/12/08, qualoraquesti contratti siano ancora in corso a quest’ultima data.

Tabella obblighi ex D. Lgs 494/1996 rivista dal titolo IV del TU

Casi Adempimenti

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N°imprese esecutrici

Permessoa costruire

Rischiparticolari

Notificapreliminare

Verificaidoneità tecnica professionale

Coordinamento progettazione esecuzione

PSC*

POS**

1 Sì No No Sì No No Sì

1 No No/Sì Sì Sì No No Sì

> 1 No No No Sì No No Sì

> 1 Sì No Sì Sì Sì Sì Sì

> 1 Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì

* Piano di Sicurezza e Coordinamento ** Piano Operativo di Sicurezza

Il nuovo quadro sanzionatorio

Le principali sanzioni per il datore di lavoro sono:

Illecito SanzioneOmessa valutazione dei rischi Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a

15.000 €Omessa redazione del documento di valutazionedei rischi (DVR)

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a15.000 €

Incompleta redazione del DVR: omessaindicazione di quanto previsto dall’Art. 28 lettere:a) relazione con i criteri di valutazione,b) misure di prevenzione e protezione e DPI, d) procedure sulle misure da adottare e distribuzione dei compiti edelle responsabilità,f) indicazione delle mansioni esposte a rischi specifici e che richiedonouna particolare competenza: riconosciuta capacità professionale,specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento.

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a15.000 €

Mancato aggiornamento delle misure diprevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a15.000 €

Mancata nomina del Responsabile del Servizio diPrevenzione e Protezione

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 5.000 a15.000 €

Mancata redazione/aggiornamento del DVR incollaborazione con il RSPP e del medico competente, senza consultazione del RLS, in occasione di modifiche del processo produttivo/organizzativo, infortuni significativi, o

Ammenda da 3.000 a 9.000€

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su richiesta del medico competente

Redazione del DVR senza indicare: il programmadelle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo del livello di sicurezza, il nominativo del RSPP, del RLS interno o diquello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione dei rischi

Ammenda da 3.000 a 9.000€

Violazione dei seguenti adempimenti previstidall’articolo 18:• mancata nomina degli addetti alle emergenze,• mancata adozione di cautele per l’accesso arischio grave e specifico,• mancata vigilanza sul comportamento delmedico competente,• mancata informazione ai lavoratori esposti arischio grave ed immediato,• adibire i lavoratori ad attività in caso di pericolo grave ed immediato,• ostruzionismo nei confronti del RLS,• mancata consegna al RLS del DVR,• mancata elaborazione del DUVRI,• mancata consegna al RLS del DUVRI.

Ammenda da 3.000 a 9.000€

Violazione dei seguenti adempimenti previstidall’articolo 18:• mancata fornitura dei DPI, sentito il RSPP e ilmedico competente,• omessa adozione delle misure di sicurezza,• mancata convocazione della riunione periodica nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori.

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 2.000 a5.000€

Omessa informazione dei lavoratori Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 800 a3.000€

Omessa formazione dei lavoratori, dei preposti edel RLS

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 2.000 a4.000€

Omessa nomina del medico competente Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.000 a10.000€

Omessa fornitura ai lavoratori del tesserinodistintivo nell’appalto e nel subappalto

Sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a10.000 €

Omessa denuncia all’INAIL degli infortuni sullavoro che comportino un’assenza dal lavorosuperiore a 3 giorni

Sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a7.500 €

Omessa comunicazione all’INAIL degli infortuni Sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a

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sul lavoro che comportino un’assenza dal lavorodi almeno 1 giorno, escluso dell’evento, ai solifini statistici e informativi

3.000 €

Omessa comunicazione all’INAIL dei nominatividel RSL

Sanzione amministrativa pecuniaria di 500 €

Violazione delle disposizioni contenutedell’Articolo 26 in caso di affidamento dei lavori all’impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, per quanto riguarda:• la verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione,• la fornitura di dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati a operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività,• la cooperazione all’attuazione delle misure diprevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto dell’appalto• il coordinamento degli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavoratori delle diverse coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 1.500 a6.000€

Omessa nomina di svolgimento diretto deicompiti di RSPP da parte del datore di lavoro e mancata frequenza al corso di formazione in materia di sicurezza sul lavoro

Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da 1.500 a6.000€

Le principali sanzioni per le imprese familiari sono:

Illecito Sanzione

Mancata redazione del Piano Operativo disicurezza presso cantieri

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 3.000 a12.000€

Mancato utilizzo attrezzature in conformi edutilizzo di idonei DPI

Sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a2.000 €

Omesso utilizzo ed esposizione dell’appositatessera di riconoscimento nei luoghi di lavoro nel

Sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a300 €

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quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto

Le principali sanzioni per i lavoratori autonomi sono:

Illecito Sanzione

Mancato utilizzo attrezzature in conformi edutilizzo di idonei DPI

Sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a2.000 €

Omesso utilizzo ed esposizione dell’appositatessera di riconoscimento nei luoghi di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto

Sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a300 €

Sospensione dell’attività

Secondo le disposizioni del TU gli ispettori possono disporre, in caso di gravi violazioni delle norme antinfortunistiche, la sospensione dell’attività imprenditoriale (art. 14). In particolare questo provvedimento scatterà nei seguenti casi:• impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazioneobbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro;• reiterate violazioni della disciplina dei tempi di lavoro, di riposo giornaliero e settimanale di cui agli articoli 4, 7 e 9 del D. Lgs. 66/2003, considerando le specifiche gravità di esposizione al rischio infortunio;• gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza, individuate con DMdel Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, sentita la conferenza Stato Regione.In attesa di decreto, le gravi violazioni che possono portare, in caso di reiterazione, alla sospensionedell’attività imprenditoriale, sono quelle indicate nell’allegato I al TU:• mancata elaborazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi;• mancata elaborazione del Piano di Emergenza;• mancata formazione ed addestramento del personale dipendente e dei responsabili dei responsabiliper la sicurezza e la prevenzione;• mancata elaborazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS);• mancata elaborazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento;• mancata nomina del Coordinatore per la progettazione e l’esecuzione.Allegato n. 3

IL CO DICE DEO NTO LO GICO DE LL A P ROF ESSIO NE DO CENTE

L'insegnante agisce come professionista della formazione, si impegna a valorizzare la professionedocente e a tutelarne la dignità.

Cura la propria preparazione attraverso l'aggiornamento e l'approfondimento delle conoscenze e competenze professionali della docenza, che sono teoriche (tra cui cultura generale di base, specifico disciplinare, didattica generale e disciplinare, teorie della conoscenza e dei processi

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comunicativo-relazionali, teorie dell'età evolutiva, tecnologie della comunicazione), operative (progettazione e pratica didattica, uso degli strumenti di verifica, attività di valutazione, organizzazione dei gruppi), sociali (relazione e comunicazione).

Sostiene il principio dell'autonomia professionale, privilegiando la progettualità rispetto all'adeguamento a programmi standardizzati, la cultura della responsabilità rispetto al formalismo degli adempimenti, l'adesione al codice deontologico rispetto all'allineamento passivo alle regole.

S'impegna a salvaguarda il proprio lavoro da ogni rischio di burocratizzazione, favorendo l'azione educativa, le relazioni umane e la collaborazione professionale alle sterili produzioni cartacee, ai proceduralismi farraginosi e ai ritualismi di una collegialità formale.

Sostiene i valori del merito e della competenza.

Sa mettersi in discussione e pratica l'autovalutazione.

Rifiuta la legge del silenzio e interviene nei confronti di colleghi che non rispettino le regole dell'etica professionale e possano nuocere agli allievi.

Sostiene rigorosi criteri di accesso alla professione, e contrasta, per quanto di sua competenza, l'ingresso nella docenza di persone non qualificate.

Evita atteggiamenti autoreferenziali, è aperto alle problematiche sociali e del mondo del lavoro.

Ricerca pareri o aiuti esterni se si trova in difficoltà.

Si oppone a qualsiasi imposizione di natura politica, ideologica o religiosa.

Non abusa del potere che la sua professione gli conferisce.

Si impegna a valorizzare la professione docente attraverso lo strumento dell'associazionismo. L'insegnante rispetta i diritti fondamentali dell'allievo praticando i valori della "Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia" e della Costituzione italiana.

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Evita ogni forma di discriminazione per razza, sesso, credo politico e religioso, provenienza familiare, condizioni sociali e culturali, orientamento sessuale, infermità e si adopera per valorizzare le differenze.

Si impegna a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista sulle questioni trattate, n el rispetto del pluralismo delle idee.

Si guarda da ogni fanatismo o proselitismo; opera con spirito di tolleranza e si sforza di comunicarlo ai suoi allievi.

Favorisce la realizzazione della personalità dell'allievo, promuove la sua autost ima e si adopera perché raggiunga significativi traguardi di sviluppo in ordine all'identità, all'autonomia e alle competenze.

Si sforza di capire le inclinazioni dell'allievo, ne favorisce l'orientamento verso quei settori dello scibile e della vita pratica che più corrispondono ad esse e ne valorizza le capacità creative e ideative.

Contribuisce alla sua socializzazione e alla sua integrazione nel gruppo-classe e nella collettività.

Lo coinvolge nell'elaborazione delle regole necessarie alla vita in comune e le fa rispettare.

Si adopera per sviluppare sia lo spirito di collaborazione che il valore del merito, considera la solidarietà e la emulazione positiva come valori non contrapposti.

Ascolta l'allievo ed è attento a tutte le informazioni che lo concernono; mantiene riservatezza su ciò che apprende e non rivela ad altri fatti o episodi che possano violare la sua sfera privata

Assiste l'allievo se la sua integrità, fisica o morale, è minacciata.

Valuta ciascun allievo con regolarità, equanimità e trasparenza; si astiene dal giudicare in maniera definitiva, valorizza gli aspetti che possono offrire prospettive di sviluppo, presta attenzione alle componenti emotive ed affettive dell'apprendimento; aggiusta la propria azione educativa in relazione ai risultati, sollecita nell'allievo forme di autoriflessione e autovalutazione.

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In sede di valutazione finale certifica con obiettività e imparzialità le conoscenze e competenze acquisite da ciascun allievo in base agli standards concordati, prescindendo da qualsiasi condizionamento di tipo psicologico, ambientale, sociale o economico.

Considera il rendimento medio degli allievi un obiettivo importante, ma non trascura quelli con difficoltà né la valorizzazione dei più dotati.

L'insegnante si impegna a promuovere la collaborazione con i colleghi, anche attraverso la raccolta, la sistematizzazione e lo scambio delle esperienze didattiche più significative, contribuendo a creare un circuito virtuoso nella comunità scientifica e professionale. Quando si tratta di esperienze e ricerche altrui chiede l'autorizzazione alla loro divulgazione e ne cita la provenienza.

Favorisce il lavoro collegiale, al fine di progettare e coordinare l'azione educativa, di sviluppare il collegamento disciplinare e interdisciplinare, di promuovere criteri omogenei di valutazione e adempie alle risoluzioni collegialmente assunte .

Sostiene forme di aggiornamento collegate alla ricerca e alla pratica didattica.

Favorisce l'autovalutazione fra gruppi di colleghi per migliorare la professionalità.

Tiene conto con obiettività delle opinioni e delle competenze dei colleghi, rispetta il loro lavoro ed evita di rendere pubbliche eventuali divergenze.

Sostiene i colleghi in difficoltà, agevola l'inserimento dei supplenti e dei neo assunti.

Partecipa alla difesa dei colleghi ingiustamente accusati.

L'insegnante contribuisce a creare nella propria scuola un clima collaborativo, impegnato edaccogliente, si oppone ad eventuali atteggiamenti autoritari, discriminatori o lassisti.

Concorre a costruire una buona immagine della scuola e a farla apprezzare dalla collettività.

Partecipa all'elaborazione delle regole della propria istituzione, le rispetta e si adopera per

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farle rispettare.

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L'insegnante collabora il più strettamente possibile con i genitori sul piano educativo, si impegna afavorire una varietà di comunicazioni formali ed informali al fine di sviluppare un clima costruttivo fra famiglia e scuola e creare un virtuoso circuito relazionale.

Si astiene da ogni forma di discriminazione nei confronti della loro nazionalità, appartenenza etnica, livello sociale e culturale, religione ,opinione politica, infermità o altro.

Espone chiaramente ai genitori i suoi obiettivi educativi e culturali, rende conto dei risultati, favorisce il confronto, considera attentamente i problemi che gli vengono presentati, pur avocando a sé e al proprio gruppo professionale attinenti alla specifica sfera di competenza tecnica della docenza.

L'insegnante collabora con altri professionisti (psicologi, medici ecc.) per affrontare situazioni particolari degli allievi che richiedono l'intervento di diverse competenze professionali.

Promuove il miglioramento dell'ambiente e la partecipazione della scuola alla vita del territorio anche attraverso forme di reciprocità e integrazione con le istituzioni culturali, ricreative e sportive.

Approfondisce, per quanto di propria competenza, la conoscenza e il collegamento con il contesto produttivo e in generale con il mondo del lavoro, e ne tiene conto ai fini della preparazione e dell'orientamento professionale degli allievi.

Il Dirigente ScolasticoDOTT.SSA BONINFANTE ELVIRA VITTORIA

Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 D.Lgs. 12/20/1993, n. 39

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