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Igieni a Denale - Unid · ANGELINI CLAUDIO APRILE CARMELA ARRU ROBERTO AVERSA RAFFAELE AVERTO CIRO...

Date post: 17-Feb-2019
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D Igienista Dentale I Anno 8 - numero II agosto 2009 Rivista ufficiale U.N.I.D.
Transcript

DIgienista Dentale

I

Anno 8 - numero II agosto 2009

Rivista ufficiale U.N.I.D.

BENVENUTO AI NUOVI SOCI

U.N.I.D.Unione Nazionale Igienisti Dentali

Via M. Battistini, 209/A00167 Roma

Tel./Fax 06 61648016www.unid.it

e-mail: [email protected]

Gianfranco [email protected]

Paola [email protected]

Nicola [email protected]

Antonio [email protected]

Alberto [email protected]

Bollettino informativo per i soci U.N.I.D.A cura della redazione nazionale U.N.I.D.

Referente Rapporti Internazionali

Tesoriere NazionaleCoordinatore di Redazione

Segretario NazionaleResponsabile Soci

Vice Presidente NazionaleResponsabile degli Organi di Stampa

Presidente Nazionale

AINA ELISAALBERTONI CINZIAANGELINI CLAUDIOAPRILE CARMELAARRU ROBERTOAVERSA RAFFAELEAVERTO CIROBALDINI VALERIABALESTRI GABRIELEBARONE ANGELO VICOBARONE SIMONABARONE SIMONEBASONE MEIREBASSO CRESCENZOBASSO RAFFAELLABASTERI CLAUDIABERNARDO MAURIZIOBERNETTI MARCOBERNINI LARABIANCO MICHELEBIONDO ERMELINDA BEATRICEBLANDO MARIA DOMENICABONADDIO ILENIABORSETTI BARBARABRUNELLI GRAZIANO RICCARDOCAGOSSI DIANACALZOLARI DENISECAPECCHI MICHELACAPUOZZO VINCENZOCARACCIOLO ANTONIOCASCIO CINZIACASTIGLIONI GLORIACAZZOLA LUCACECCHINATO ELEONORACESARANO FRANCESCACIARELLI VALERIACICERANI ALESSIOCIOT MONICACOGNINI CLAUDIACOLNAGO MARIA LUCILLACOLUCCIELLO ALESSANDRACONIGLIO RITACONTALDO STEFANIACRACCO GIORGIACRISTOFARETTI MICHELECRISTOFARO GIUSEPPAD’AMBROSIO GIOVANNIDE CHIARA PASQUALEDE IACOBIS MORENODE MARTINO FABIANADE PASQUALE IGORDE ROCCHI CRISTINADE SIMONE RITADELLIPONTI FRANCESCADEMI LAURADI BERNARDO AMALIADI GREGOLI MARINADI LIETO MARIADI SILVESTRE CARLODIGIACOMO ANGELADINAPOLI GIUDITTAELLEMUNT MIRIAMERIANI JESSICAFAZZI GILDA ROSSANAFEDERICO ACHILLEFERRARA AMEDEOFIDONE SALVATOREFILETTI MASSIMOFORFORI JESSICAFRANCO ALESSANDRAFRANCO ANNAGADALETA NICOLAGALDI PIETROGAMBERONI DONATELLAGATTEI ALESSANDRAGENNARO DIEGOGIRONE GIULIAGRANDE ADELAIDEGRILLO VERONICAGRISELLI LORENZAGROSSI ALESSIOGUCAJ RITVAN

GUELI LAURAGUERRA EGIDIOGUICCIARDINI ALESSANDROGUZZETTA GABRIELLAHOLLRIAL SONJAHUBER JULIANEKARACSONYOVA BRIGITAILARI FRANCAINGEGNERI ALESSANDRALATTARI MARCOLAURITANO MASSIMOLAVORINI SARALIANI GIULIANALIBERATI SIMONALIEGI LUIGILO CONTI LAURALO FORTE VINCENZOLOZITO GIOVANNALUCATTINI SIMONAMADDALOZZO GIULIAMANCINELLI MONIAMARCHI EMANUELEMARCUZZO CARMELOMARIGLIANO DANIELAMAROCCO ANNAMATERA SERENAMAZZARELLA MARIA ROSARIAMINGOIA SILVIAMOLLICA MARIA VIRGINIAMONTANARI RAFFAELLAMONTEMEZZO GIULIAMONTERA MARIA ELENANARDI CATERINANELLI FRANCESCONOCERA MAURIZIONUZZOLESE MARCELLOPASUT VANESSAPERDICARO MANUELPESCE GIULIAPETRI LORENZA CLARAPICCININ KRIZIAPIETROCOLA OMARPISANI GIUSEPPEPISTARINO STEFANIAPLESCIA ROSALBAPOLI LISAPONDINI ALICEPOZZA MARTINAPRINCIPATO FRANCESCAPRUITI SCIOLLORITO SARARANDAZZO ROSALBAREDAVID VITTORIARESTA VINCENZOROSA PAMELARUGERI MICHELERUOCCO CLARASALVADOR PIETROSALVATORI LUANASANTORO MARCELLOSATTA NICOLASCANDI MARIA SERENASCIRE’ ANDREASCOPETTA SILVANASIMEONI GIORGIASIMONELLI RITASORVILLO FRANCESCOSTANGHERLIN CHIARASTAPANA ANNATAMBURLIN CHIARATARALLO EMILIATORRE SARATORRI ROBERTATOTARO FRANCESCATRANFA CLEMENTINATREZZOLANI SIRIANAVALSECCHI TEODORAVANNICOLA BARBARAVERDE ADRIANOVERNOCCHI VALENTINAVIRNO AUGUSTAVIVIANI MARGHERITAVUOSO ROBERTA

EDITORIALE

a cura diGianfranco Sorgente

Carissime Colleghe, cari Colleghi,si ritorna dalle vacanze estive, spero tutti ritem-prati e pronti per un nuovo anno lavorativo.Tutti noi ci auguriamo che il periodo nero del-l’economia mondiale sia finito. I segni della ri-presa economica si cominciano a vedere. Sen-tendo molti di voi, sparsi dal nord al sud dellapenisola, per i consueti saluti e auguri di buonevacanze, sembra che già il mese di luglio siaandato più che bene e sicuramente sarà cosìanche per i prossimi mesi. Dobbiamo essere fi-duciosi e pensare positivo... e noi siamo ben di-sposti a pensare positivo, come dice un nostropolitico!

Eccoci però, subito alle solite, vecchie e nuovediatribe mai risolte ed ogni tanto mi chiedo: mac’è veramente la voglia di risolverli, questiproblemi del comparto odontoiatrico? Se neparla da tempo, da anni, da tanti anni. Chi dinoi partecipa alle riunioni sindacali politiche,chiamatele come volete, sente sempre le stessecose e spesso sempre dette dalle solite persone;sembra un disco rotto o una poesia imparata amemoria: ma poesia non è.

Andando più dentro la notizia, parleremodegli Ordini Professionali. Li stiamo tuttiaspettando!!!Ma sarà poi così vero che arriveranno presto?Sarà così vero che tutti li vogliono? Andandoa rilevare i risultati di un sondaggio che tuttele professioni sanitarie hanno proposto ai pro-pri soci per valutare il reale desiderio di istitu-zione degli ordini professionali da parte deiprofessionisti, vediamo che, alla data del 6settembre 2009, solo 2.805 professionisti su ol-tre 500.000 hanno votato, di questi, 1.695 os-sia il 60% sono favorevoli e 1.110 ossia il40% sono contrari al ddl 1142.

Abbiamo poi il solito problema dell’abusivi-smo, che secondo il mio modesto parere, si po-trà risolvere solo con una vera concertazionetra tutto il comparto odontoiatrico, quindi:Odontoiatri, Igienisti, Odontotecnici, Assi-stenti alla poltrona, depositi dentali ed indu-stria. Finché qualcuno si ostinerà a pensareche uno spot pubblicitario, una denuncia ol’invio dei NAS qua e là per l’Italia, possa ri-solvere il problema, il problema resterà tale.

Fin quando tutto questo servirà solo per ali-mentare gli interessi di alcune sigle sindacali,per voti e consensi, il fenomeno rimarrà talee quale, pur essendone tutti consapevoli, per-ché ognuno ha il suo ritorno. È una catena,dove ognuno in una parziale illegalità trova ilsuo tornaconto. Siamo in Italia dove vige ilmotto “vivi e lascia vivere”. Del resto, se ilcapo, nella propria azienda, conoscendo benei suoi problemi, li vuole risolvere veramente,lo farà, ma se non lo fa, vuol dire che tuttosommato gli conviene più così.

Oggi per noi Igienisti, uno dei temi più caldi epericolosi per la nostra professione, sono icorsi ASO (Assistenti Studio Odontoiatrico).Sia ben chiaro, TUTTI NOI, siamo pienamented’accordo nel qualificare questa figura profes-sionale ed anzi ci auspichiamo una Legge Na-zionale che regoli tale figura, con corsi iden-tici per tutta l’Italia. Non siamo affattod’accordo su corsi e corsetti e/o Delibere Re-gionali, come quella varata dalla RegioneLombardia 19/2007 (come riportato anche sulSole 24 Ore del 2 settembre 2009). In pocheparole, cercherò di spiegarvi la pericolosità diquesto corso: gli operatori ASO che acquisi-scono il titolo, nelle strutture pubbliche, ma an-che negli studi privati accreditati, possono omeglio potranno sostituire l’Infermiere pro-fessionale. Voi direte a noi cosa ci importa? Ciriguarda e come!... e molto da vicino! L’Infer-miere professionale, consegue una Laurea dipari livello della nostra; in molte strutture pub-bliche ASL, già oggi, l’Infermiere spesso si oc-cupa dell’ablazione tartaro, di fatto facendol’abusivo, senza che nessuno alzi un dito. Se-condo voi, quanto ci vorrà che queste ASOpassino dal poter fare l’Infermiere a poter farel’Igienista?!Bene, cari colleghi, è sufficiente un attimo dinostra distrazione ed il gioco è fatto. Pensateche qualcuno ci difenderà? Scordatevelo. Anzi,sapete cosa ha fatto subito ANDI Como -Lecco? Ha modificato il suo corso per ASO,facendo riferimento proprio a tale legge L. R.19/2007. Sarà un caso? Pensateci.

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SETTEMBRE SI RICOMINCIA

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CO.N.A.P.S. E DINTORNI...

a cura diPaola Lastella

Siamo giunti veramente ad una svolta dell’iter bu-rocratico che porterà alla costituzione degli ordinie degli albi? Le professioni aderenti al Co.N.A.P.S.Coordinamento Nazionale delle Associazioni del-le Professioni Sanitarie si sono riunite per dare mag-gior voce alle categorie sanitarie che ancora ogginon appartengono ad un ordine professionale. Re-centi sviluppi sono stati trattati nel 1° convegno del-le professioni sanitarie che si è tenuto il 22 maggioa Roma sui diversi disegni di legge presentati al Se-nato. Il Presidente della XII Commissione Igienee Sanità del Senato, Antonio Tomassini, ha convo-cato e presieduto il 17 giugno un’audizione a cuiha partecipato anche la Senatrice Bianconi, con tut-te le 22 professioni sanitarie interessate dai DDLin discussione in sede referente, n. 573 Caforio(IdV) e n. 1.142 Boldi (LNP).Sembra che il DDL a cui hanno aderito maggior-mente le professioni sanitarie e che si trova alcentro dell’attenzione in questo momento al Se-nato sia quello dei firmatari Vicari - Boldi - Riz-zi, rispetto al quale è possibile presentare even-tuali proposte di emendamenti, ma in realtà sem-brano essere tutti d’accordo a non presentarnealcuno, per non creare ulteriori motivi o pretestidi ritardo: la rinuncia ad interventi specifici peradattare il DDL ai desiderata delle singole as-sociazioni, potrebbe rivelarsi determinante peraccelerare l’iter del provvedimento al Senato. La notizia più importante è che la Commissionesembra si sia impegnata ad attuare il passaggioalla sede “deliberante”. La richiesta delle Asso-ciazioni è che si termini al più presto l’iter par-lamentare durato troppo a lungo.Gli Ordini hanno al funzione di rappresentareuna garanzia di professionalità e di qualità delleprestazioni erogate a tutela del cittadino, che po-trebbe con certezza rivolgersi ad un professioni-sta qualificato, ma la cosa più importante, è cheprobabilmente andrebbe a dissipare, si spera, tut-te quelle ombre che si stanno intravvedendo al-l’orizzonte per la nostra professione; in partico-lare, parlo delle voci che girano su ipotetiche sa-natorie di personale non qualificato e soprattut-to non sanitario facente la funzione dell’igieni-sta dentale. Le parole vengono lasciate cadere,

senza darvi troppo peso, qua e là, da personag-gi noti, anche del mondo accademico, voci checi riporterebbero indietro di oltre cento anni…La definizione dei ruoli professionali serve a farfunzionare i sistemi: non vi è organizzazione chepossa funzionare basandosi sulla confusione el’incompetenza. Definire le competenze attri-buendole agli aventi diritto, è segno di profes-sionalità e qualificazione e, qualificazione èquello che chiede la nostra categoria, che sentela necessità di istituire un tavolo tecnico con tut-te le professioni sanitarie e ausiliarie, in modoche tutti si possano confrontare ognuno per leproprie esigenze, ognuno nel rispetto dell’altro.A che serve istituire i corsi di Laurea in igienedentale, professione nobile, in quanto portavocedella tanto esaltata Prevenzione, con cui si riem-piono piene pagine di libri per la didattica e in-tere pagine di Piani Sanitari Nazionali, dove ilMinistero della Salute enumera tra gli obiettivifondamentali, l’educazione alla salute, la pre-venzione delle malattie odontostomatologiche,se poi dopo aver studiato tre anni più due di cor-so di laurea, un povero igienista dentale si vedeoccupare il ruolo da una persona in possesso deltitolo di studio di terza media? Cominciamo achiamare le cose con il proprio nome: è tutta unaquestione di soldi? I Professionisti Odontoiatrisi accontenterebbero per i propri pazienti, di unaterapia di serie B svolta da un’assistente tutto fa-re, pur di non pagare una quota equa e doverosaad un professionista laureato e competente? Maallora dove è finita la Prevenzione? Come puòuna persona non qualificata, (con tutto il rispet-to per la “non conoscenza”) con un corsetto abi-litante sostituirsi all’igienista dentale ed occu-parsi di salute del cavo orale? Gli odontoiatri, laClasse Medica, le Università, lo Stato, non ci fa-rebbero una gran bella figura, ora che parliamodi piattaforma Comune, ora che parliamo di stan-dard di qualità per l’accreditamento, ora che par-liamo di eccellenza nell’offerta sanitaria delleprestazioni… Se ho studiato tutto questo tempoper un falso ruolo, mi domando allora se non siafinta anche la mia Laurea in Igiene Dentale. So-no preoccupata.

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a cura diPaola Lastella

LA SALUTE NEL SISTEMACOMUNITARIO ED INTERNAZIONALE

ADEGUAMENTO E VINCOLI

Quando di parla di salute non si può prescin-dere da alcuni principi fondamentali che ri-guardano il concetto dell’universalità degliobiettivi, al fine di garantire a tutti i cittadinile pari opportunità nei confronti di questo di-ritto inviolabile.Per i suddetti principi, la posizione del no-stro Sistema Sanitario Nazionale ha semprepiù l’obbligo di inserirsi in un contesto piùvasto, che è quello dello scenario comunita-rio ed internazionale.La necessità di aderire al panorama interna-zionale, nasce da alcuni aspetti legati ad obiet-tivi inderogabili e comuni a tutti i popoli, co-me, ad esempio, la necessità di un approccioglobale nella risoluzione di gravi problemi sa-nitari, quali il controllo delle malattie trasmis-sibili, come l’AIDS, la sicurezza degli alimen-ti e dei farmaci che vengono commercializza-ti in ambito internazionale, inoltre, la ricercascientifica e biomedica evoca la necessità diavere un approccio di collaborazione, per usu-fruire dei benefici derivanti dalle diverse espe-rienze in campo scientifico e tecnologico.

Il concetto di globalizzazione porta inevitabil-mente alla diffusione del principio di solida-rietà fra i popoli, che si esprime attraversol’aiuto reciproco, con l’obiettivo comune del-la tutela della salute, di Organizzazioni comel’Unione Europea (U.E.), l’Organizzazioneper lo Sviluppo e la Cooperazione Economica(OCSE), che è un’organizzazione intergover-

nativa, il Consiglio d’Europa e l’Organizza-zione Mondiale della Sanità (OMS). In questo contesto, il Piano Sanitario Nazio-nale deve tenere conto in primo luogo del prin-cipio della prevalenza del diritto comunitariosul diritto interno, principio su cui si basa ilDiritto della Comunità Europea, a cui i paesiaderenti devono far riferimento. Questo impli-ca un adeguamento dell’Italia alle normativeeuropee per quanto riguarda diversi settori es-senziali per la salute, come ad esempio, le nor-me che regolano la distribuzione di acque, me-dicinali e tabacco.Il mancato rispetto della normativa europea hacome conseguenza l’applicazione di sanzioni,per cui il cittadino stesso, danneggiato dalla man-cata osservanza di una norma approvata a livel-lo internazionale, potrebbe citare l’Amministra-zione competente ed ottenere un risarcimento.Il confronto tra gli Stati, suscita inevitabilmen-te la necessità di stabilire un meccanismo diinterazione ed integrazione tra i Sistemi di tu-tela della salute dei diversi Paesi Comunitari equesto inevitabilmente porta alla possibilità diun aumento della mobilità europea dei pazien-ti oltre che alla libera circolazione dei profes-sionisti sanitari, la cosiddetta Piattaforma Co-mune che viene definita, nell’articolo 15 del-la Direttiva Europea, approvata dal Parlamen-to e dal Consiglio d’Europa il 7 settembre2005, come “un insieme di criteri di qualifi-che professionali che dimostrino un livello dicompetenza per l’esercizio di una determina-ta professione ed in conformità alle quali que-ste associazioni accrediteranno le qualificheacquisite negli Stati membri.”.Anche l’O.M.S. di concerto con l’U.E. colla-bora allo sviluppo di strategie dedicate in par-ticolare alla relazione tra ambiente e salute edha grande cura di temi che riguardano soprat-tutto l’infanzia, l’igiene e la diffusione dellemalattie.L’attività dei sistemi sanitari dei vari Paesi, su-bisce il monitoraggio di una Organizzazione,l’OCSE, la cui funzione è quella di analizzare

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e raccogliere i resoconti della gestione dei ser-vizi sanitari per farne una valutazione attraver-so degli indicatori del funzionamento, con l’in-tenzione di fornire alle amministrazioni, datisignificativi per il miglioramento dei variaspetti della sanità come ad esempio, la qua-lità dell’assistenza sanitaria. L’U.E. garantisce e fa in modo che venga attua-ta un’efficace collaborazione sia con il Consigliod’Europa che con l’OCSE secondo gli articoli303 e 304 del Trattato dell’Unione Europea.Un altro organismo importante, il Consigliod’Europa, ha il compito di tutelare la salute,mettendo in primo piano i diritti dell’uomo cheriguardano quindi, fra gli altri, l’equità di trat-tamento, la sicurezza, la qualità dei servizi,l’attenzione per le categorie più deboli, la pro-mozione della salute, la bioetica. In questo scenario ampio e complesso, fatto dibuoni principi, si inseriscono le problematicheinterne al nostro Paese, legate alla formulazio-ne dei L.E.A., Livelli Essenziali di Assisten-za, che devono fare i “conti” letteralmente coni bilanci delle Regioni e delle varie ammini-strazioni locali, ovvero in termini tecnici: iL.E.A. si devono concordare con il sistema rea-le di perequazione finanziaria.Nella realtà, è vero che si fanno delle leggi pergarantire l’equità di accesso alle cure per tut-ti i cittadini, ma le varie amministrazioni han-no poi delle difficoltà oggettive nell’applica-zione delle norme e spesso devono fare dei ta-gli anche sul personale a discapito della qua-lità dei servizi.In ambito odontoiatrico, per esempio, nono-stante esistano dei professionisti “dedicati” del-la prevenzione, come gli Igienisti Dentali, nonvi sono i fondi per poterli impiegare nelle strut-ture sanitarie pubbliche, nonostante la Preven-zione sia uno dei punti cardine su cui si fonda-no i Principi della Comunità Europea.I processi culturali, so-ciali ed economici in-fluenzano il percorso dievoluzione degli orien-tamenti in tema di salu-te a livello globale. InItalia, come in altri pae-si europei, infatti, ab-biamo assistito, in que-sti ultimi anni ad uncambiamento demo-

grafico legato sia al fenomeno dell’immigra-zione che ad una diminuzione della natalità ead una continua crescita del numero delle per-sone anziane, per cui i bisogni sanitari della po-polazione si sono modificati, essendosi venu-to a delineare, un quadro epidemiologico doveprevalgono alcune malattie di tipo cronico de-generativo, i tumori, le malattie cardiovascola-ri, ma soprattutto quelle legate alle condizionisocio-economiche e all’invecchiamento.Un notevole sforzo viene così richiesto al Ser-vizio Sanitario Nazionale per soddisfare lagrande domanda di protezione socio-sanitaria,provocata dall’aumentato numero degli indi-vidui, nei quali emergono nuovi bisogni lega-ti alla cronicità delle patologie.Il prolungamento della vita, dovuto all’introdu-zione di nuovi farmaci e nuove tecnologie, por-ta sicuramente all’affermazione ed alla ricercadi nuovi orientamenti terapeutici e preventivianche in ambito odontoiatrico, dove sono in for-te aumento le problematiche parodontali e ria-bilitative, che si vengono a creare in una popo-lazione che diventa sempre più “anziana”. L’in-tercettazione di patologie odontostomatologi-che come le lesioni precancerose e il cancro ora-le tipiche di una popolazione invecchiata, maanche la carie e le parodontopatie, richiede in-terventi sanitari di tipo preventivo ed un moni-toraggio della popolazione a lungo termine.L’approccio alla terapia deve prevedere alcunisteps che riguardano l’individuazione del qua-dro epidemiologico, con particolare attenzionealla rilevazione del bisogno di salute, l’adegua-mento del curriculum formativo degli operato-ri sanitari, l’introduzione di strumenti di asses-sment del rischio di malattia e lo sviluppo diprogrammi di screening e di assistenza, che ne-cessitano una collaborazione multidisciplinaretra medici di medicina generale e specialistica,odontoiatri ed igienisti dentali.La prevalenza e l’incidenza delle patologieodontostomatologiche potrebbero avere unaflessione, soltanto diffondendo ad ampio rag-gio il concetto di prevenzione. L’auspicio è che il Legislatore, lo Stato, le Re-gioni e le varie Amministrazioni locali, colga-no i nuovi bisogni di salute, adattando l’offer-ta del Servizio Sanitario Nazionale ai nuovistandard di integrazione europea, attraverso unprocesso inevitabile di adeguamento delle po-litiche sociosanitarie.

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CONVEGNO INTERREGIONALE U.N.I.D.SICILIA-SARDEGNA-CALABRIA

a cura diIgor De Pasquale

“Igienista Dentale: l’affermazione di una professione”

La mia esperienza universitaria prima da studen-te, poi da tutor, fa si che in questi anni abbia in-contrato quasi tutte le generazioni degli allieviigienisti che si sono laureati presso l’Universitàdi Messina. I problemi della professione sono rimasti inva-riati nel tempo. Negli anni, discutendo con i col-leghi, la volontà di tutti era quella di realizzarequalcosa di buono, qualcosa che avesse un sen-so e potesse darci valore, almeno nel territorioin cui poi saremmo andati ad offrire le nostre pre-stazioni professionali.

ciò faceva in modo di allontanare altri colleghi edava agli iscritti una sensazione di sconforto.Per questo per un po’ sono stato lontano dal mon-do dell’associazionismo, ma decisamente conl’amaro in bocca; sapevo che la mia posizione dicentralità, grazie alla figura che rivesto al CLIDdi Messina, sarebbe stata “sfruttabile” almenonella mia zona e sapevo inoltre che tante ideeproposte, se ascoltate, avrebbero potuto avere fi-nalità positive… ma così non è andato. Poi come d’incanto… l’U.N.I.D!

Francesco, Gianfranco, Paola, Antonio, Nicola,Rita… amore a prima vista… si presentava a meun mondo nuovo, una realtà associativa diversa datutto quello che avevo vissuto in precedenza nellamia Regione; tutta la volontà di costruire qualco-sa di buono è rinata e si è fatta ancor più forte. Ancor prima di pagare la quota e diventare mem-bro effettivo, avevamo già scritto un articolo suquesta rivista, avevamo coinvolto tutti gli allie-vi del CLID nelle iniziative U.N.I.D, avevamoredatto una lettera indirizzata alla Regione Sici-liana per promuovere la nostra figura nel setto-re della Sanità Pubblica, ma soprattutto aveva-mo già pianificato quello che ha rappresentatol’inizio di un cambiamento nella nostra isola: ilCongresso del 30 maggio di Taormina.

Le conversazioni però rimanevano tali e moriva-no con tutti i loro buoni propositi... a poco tem-po dalla laurea infatti, i miei interlocutori face-vano cadere tutto nel dimenticatoio, tendendo adisolarsi in quell’impegno lavorativo che comun-que, nonostante il periodo magro e di crisi era-no riusciti a conquistarsi. È vero inoltre che, è indole di noi italiani, pur-troppo, voler cambiare il mondo con le idee e poiin pratica aspettiamo che le cose accadano da so-le, passivamente, come se qualcun altro debbapensare per noi… L’idea che avevo maturato, era quella di cercareun modo per evitare l’isolamento di ogni singolocollega, perché è verissimo, che l’unione fa la for-za e noi, almeno in Sicilia, non siamo mai statiuniti: il perché mi è abbastanza chiaro, l’unica as-sociazione presente fino a qualche anno fa, erapiuttosto disgregata, c’erano conflitti tra i soci,nonostante il numero fosse davvero esiguo; tutto

I. De Pasquale, F. Gottardi, G. Sorgente, G. Giuliana, B.Rossetti.

A. Lecce.

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Quello che alla fine è stato un trionfo della nostraprofessione, un trionfo di tutti i colleghi sicilianie calabresi che hanno dimostrato la volontà di vo-ler uscire fuori dall’isolamento e di essere stanchidi voler aspettare che le cose accadano, tutti i pre-senti in qualche modo hanno contribuito al suc-cesso del congresso. Era chiaro nelle parole diognuno dei partecipanti che è necessario e vitalecominciare ad essere forti ed uniti. In tanti, hannoaffrontato alzatacce ed hanno percorso tanti kmper vivere quella che si è rivelata una giornata difesta oltre che di aggiornamento professionale.In poco tempo e con numerose incognite, siamoriusciti a pianificare un programma scientificodi tutto rispetto, sono stati trattati argomenti in-soliti ma di cui da queste parti c’è sete di sape-re, come le possibilità e l’aspetto giuridico peraprire uno studio di igiene orale.Abbiamo ottenuto il patrocinio delle tre Univer-sità Siciliane, la presenza dei tre Presidenti dei Cor-si di Laurea ha dato più valore alla giornata e du-rante la tavola rotonda, ci hanno aggiornato sulletristi vicende che il mondo accademico sta per vi-vere in seguito all’ultima riforma dell’Università.Abbiamo inoltre avuto il patrocinio della regio-ne siciliana e ancor più importante in diretta te-lefonica la garanzia che la nostra associazionericeverà dal nostro Presidente Raffaele Lombar-do tutto l’appoggio necessario per la promozio-ne della nostra professione.Eravamo in 120, tutti igienisti siciliani e calabre-si con una presenza degli allievi del Corso di lau-rea in Odontoiatria e Protesi dentaria dell’univer-sità di Messina, coinvolti volutamente, in quan-to è bene che comincino a formarsi comprenden-do le capacità di cui sono dotati gli igienisti den-tali: loro rappresentano i nostri datori di lavorodel domani. È meglio avere loro al nostro fian-co, durante un nostro congresso, piuttosto che uti-lizzare impropriamente comparse come assisten-ti, segretarie e quant’altro per far numero.

Il congresso è solo l’inizio, è solo stato un gri-do che è tuonato nella nostra terra e che rimbom-bando ha rivelato la presenza di una realtà forte,una realtà democratica e che ha bisogno di tuttiper crescere sempre di più, è una realtà che hatrovato validi referenti nelle 3 città metropolita-ne della Sicilia ed anche in Calabria e che neaspetta altri nelle altre città siciliane.Le prossime organizzazioni sono già in fase dipreparazione, sono volte alla promozione e va-lorizzazione della nostra figura tra i cittadinie tra gli odontoiatri; saremo appagati solo quan-do i pazienti cominceranno a pretendere dal lo-ro dentista di fiducia, prestazioni indirizzate al-la prevenzione e benessere orale e che questevengano effettuate da personale sanitario quali-ficato e saremo appagati quando verrà realmen-te condannato l’operato di quei professionisti cheignorando le nostre mansioni e la nostra profes-sionalità, delegano illegalmente atti di nostracompetenza a personale non qualificato.Saremo appagati inoltre quando la nostra fi-gura professionale sarà inserita in pianta or-ganica all’interno delle ASL e delle AziendeOspedaliere siciliane e nazionali, un inserimen-to che appare naturale vista la natura della nostraprofessione che combacia con la mission dellecarte dei servizi della Sanità, pubblicate periodi-camente dalle regioni italiane, che giustamente siorientano sulla promozione della prevenzione co-me rapida via del mantenimento della salute e peril notevole risparmio della spesa pubblica.Siamo insieme, uniti sotto un’unica bandiera, ab-biamo linee guida d’azione, referenti, idee, li-bertà di esprimerci e di iniziativa, abbiamo unPresidente disponibile con al suo fianco unagrande Vice presidente… armiamoci di buonavolontà e cerchiamo di pretendere quel che dasempre ci spetta.

P. Lastella, I. De Pasquale, R. Coniglio.

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17 MAGGIO 2009

a cura diGiulia Fermanelli

IIª GIORNATA DELLA PREVENZIONE ORALEA PIAZZA FARNESE

Da sinistra: Angelo Castronovo, Nicola Lavalle, Lorena Di Carlo, Giuseppina Gargano, Alessandro Staffelli, Raffaella Fio-rito, Monica Specchiarello. Nel riquadro piccolo, il Vice Presidente AIO Sezione Provinciale di Roma Dr. Giovanni Migliano.

Il 17 maggio si è svolta a Roma nella splen-dida Piazza Farnese la IIª Giornata della Pre-venzione Orale, organizzata da A.I.O (Asso-ciazione Italiana Odontoiatri), U.N.I.D, C.R.I.(Croce Rossa Italiana, e S.I.M.O (Società Ita-liana Maxillo Odontostomatologica).Noi dell’U.N.I.D. abbiamo dato il nostro con-tributo fornendo a tutti coloro che si sotto-ponevano a visita odontoiatrica, utili consi-gli di igiene orale e indicazioni sui presidipiù adatti per ogni singolo caso. Lo scopo di questa iniziativa era quello disensibilizzare la popolazione nei confrontidella salute orale, del suo essere importanteper la salute di tutto l’organismo e del suomantenimento mediante i controlli periodi-ci e mediante un’igiene orale domiciliarescrupolosa.Si è cercato di sottolineare che è sempre rac-comandabile sottoporsi periodicamente aicontrolli da parte del dentista e dell’igieni-sta e che in alcuni casi (cariorecettività, pa-rodontopatie, abitudine al fumo, presenza diprotesi su impianti, ecc.) è opportuno farloanche più volte durante l’anno.

Abbiamo ripetuto che è molto importante l’au-toesame: conoscendo il proprio cavo orale ericonoscendo qualsiasi cambiamento all’in-terno di esso, ognuno di noi diventa igienistadi sé stesso e contribuisce a mantenere i den-ti e i tessuti molli in condizioni di salute.Anche questa volta, come lo scorso anno è ap-parso evidente che esiste ancora una grandefetta di popolazione che rimane esclusa dallecure odontoiatriche, sia per motivi economi-ci, sia perché l’informazione sui possibili ri-schi sistemici derivanti da un quadro odonto-stomatologico patologico è ancora carente.Personalmente ritengo che queste iniziativesiano molto importanti, perché si rivolgonoproprio a coloro i quali hanno poca accessi-bilità alle cure odontoiatriche. Credo che do-vrebbero essere organizzate più spesso, per-ché danno l’opportunità a noi igienisti dioperare sul territorio, facendo conoscere lanostra figura, ancora poco conosciuta, a cau-sa della scarsa valorizzazione all’interno dimolti studi odontoiatrici, dove le potenzia-lità vengono spesso soffocate a vantaggio diinteressi economici e di pregiudizi.

Nel leggere vari articoli scritti da colleghi,ho notato che il fattore comune è quello diparlare in maniera poco edificante delle al-tre associazioni, cercando di infondere nellettore la convinzione che solo la propriaassociazione è quella che fa tutto e bene!!Io direi, che tutto questo non è positivo perla nostra professione.Il giovane Igienista Dentale, ultimati glistudi, ha molte perplessità ed incertezze equesto meccanismo basato sulla cattivainformazione, anziché aiutarlo, fa sì chevengano alimentati dubbi e timori sullaprofessione stessa.Quando si scopre che un professionista nonsi limita ad esercitare le proprie competen-ze, non bisogna esultare, rallegrandosi chenon faccia parte della propria associazio-ne, ma bisogna diffondere il messaggio chetali situazioni offendono tutta la categoria. A testimonianza che nella nostra profes-sione ci sono tante iniziative che rendonoonore al ruolo dell’igienista dentale, nelmese di giugno, in seguito alla richiesta delDott. Alessandro Staffelli (Presidente Re-gionale AIO Lombardia), che ringraziopersonalmente, l’U.N.I.D. ha partecipatoall’iniziativa “La salute vien giocando”,rivolta ai piccoli abitanti sfollati delle ten-dopoli della popolazione terremotata d’A-bruzzo. Giunti nella tenda di Campo Roio(Aq) allestita di tutto punto come un veroe proprio studio dentistico, insieme adOdontoiatri, in un attimo si è creato ungruppo affiatato!! Nonostante la pioggia ela grandine e grazie alla collaborazione di

persone del posto, siamo riusciti a visita-re persone adulte, anziani e bambini chedebbo dire si sono molto divertiti trascor-rendo delle giornate diverse: è stata un’e-sperienza bellissima!Nella rivista ID Anno V n. 2 Mag-Ago2009, mi ha fatto molto piacere leggerel’articolo di Carolina Valente, quando par-la dell’Ambulatorio Odontoiatrico dellaCRI di Roma in Via Ramazzini, però vo-levo specificare che già da tempo, le pre-stazioni vengono svolte non solo su ragaz-zi celebrolesi interni, ma su tutte le perso-ne che presentano un qualsiasi tipo di han-dicap, sia interni che esterni. Con grandesoddisfazione, ancora oggi, dal 1990, so-no volontario in questo Ambulatorio, coor-dinando fra l’altro l’impegno di molti col-leghi, che fortunatamente dedicano partedel loro tempo per portare avanti questabellissima causa con una vera dedizione.A titolo puramente informativo, c’è da di-re, che dall’anno 2002, tutti i colleghi Igie-nisti Dentali che portano avanti l’Ambu-latorio Odontoiatrico, sono soci U.N.I.D;più volte ho esteso l’invito ad altri, in va-rie occasioni, a partecipare, senza avere al-cun riscontro, mi auguro che in seguitoqualcuno accolga questo mio dire:Fare un regalo a se stessi, potrebbe esse-re sentirsi utile verso qualcuno, che inquesto momento si trova in difficoltà.Un caro saluto a tutti, Nicola LavallePer qualsiasi informazioni potete contat-tarmi al cell. 335 233568 o via mail:[email protected].

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L’ETICA PROFESSIONALE...

a cura diNicola Lavalle

LA SALUTE VIEN GIOCANDO

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a cura diLuana Salvatori

21 giugno ore 6.30. Questa splendida giorna-ta non incoronata da ampi raggi di sole, ma davecchi amici e colleghi, ha agevolato il nostroobiettivo affinché raggiungessimo veloce-mente il campo di Poggio Roio, nel quale lepersone della tendopoli avevano trascorso not-ti insonni dal giorno del sisma, per offrire unabbraccio, un sorriso, per realizzare un proget-to di prevenzione e igiene orale. Noi e con noi,non intendo solo me, Luana Salvatori, NicolaLavalle e Massimo D’Ario, ma un noi U.N.I.D.,noi che con gioia e la nostra presenza abbia-mo risposto alla richiesta del Dott. AlessandroCristiano Staffelli (Presidente AssociazioneItaliana Odontoiatri Regionale Lombardia)per partecipare all’iniziativa “La salute viengiocando” rivolta ai piccoli abitanti sfollatidelle tendopoli. Ore 8.00: il nostro arrivo alcampo è stato da subito rassicurato dalla stret-ta di mano con la quale Staffelli insieme a suofiglio Edoardo di soli 10 anni ci ha consegna-to il suo sorriso e la sua disponibilità nel ren-dere il nostro lavoro il più possibilmente age-volato. Mentre attendevamo l’arrivo dei bam-bini, abbiamo avuto il tempo necessario perpoter ammirare il risveglio del campo dallemolteplici tende blu, rigorosamente allineate;al loro risveglio, le persone del campo regala-vano a noi il loro buongiorno, con quel mododi camminare unico di quei giovani di un tem-po… quell’inclinazione del capo che accom-pagnava con lo sguardo i loro passi, cadenzan-do uno sguardo al cielo che sembra chiederequiete ed uno sguardo a madre terra che sem-bra chiedere pace. L’attesa, ci ha permesso discambiare le nostre esperienze di lavoro e divita degli ultimi 16 anni, nei quali c’eravamopersi di vista. A pochi metri dalla grande ten-da bianca con il simbolo di una Croce Rossa,vi era una tenda blu sapientemente allestita inun Ambulatorio Odontoiatrico. Ore 9.00: un incontro speciale... l’arrivo deibambini, quei bambini pronti e acuti con sor-risi a tutti denti. Date le dimensioni esigue del-la tenda, ho preferito svolgere un primo lavo-ro di istruzione all’igiene orale, illustrando letecniche di spazzolamento, davanti ai molte-

plici specchi presenti all’interno dei bagni diutilizzo comune. Hanno poi raggiunto il campo, 4 presenze pre-ziose: Maurizio Bossù, Ruben Gemma, Mar-co De’ Feo, Saverio Maluccio, medici odon-toiatri esperti; collaborando con loro abbiamopotuto svolgere anche molteplici interventi dipronto soccorso su pazienti adulti, giunti dacampi circostanti. Sì... lasciatemi dire, un bel gruppo! Come inogni buon collettivo, anche noi abbiamo rispet-tato l’ora del pranzo, condividendo così, all’in-terno del grande refettorio non solo il loro ci-bo, ma anche la dignità di persone semplici,che sovente si rivelano fonti di conoscenze im-pensabili. Tutta la nostra ammirazione per co-loro, che forti dal senso di responsabilità rive-stono il proprio ruolo anche se modesto. Scris-se Mazzini… “ la patria non è un territorio, maè il pensiero d’amore, il senso di comunioneche stringe in uno, tutti i figli di quella terra”. Durante il nostro lavoro pomeridiano, qualchedisagio dato dalla grandine e un momento ditristezza quando il rintocco delle campane, an-nunciava una messa funebre, ci ha colpiti... per-ché in quei campi si muore anche. Poche ore, ma in quelle dodici ore, l’ U.N.I.D.,unita a tutti gli abitanti del campo di Poggio diRoio (Monteluco), agli operatori medici pre-senti e sopratutto a Staffelli, ha potuto espri-mere un’azione di humanitas che mira alla co-struzione di spazi di normalità all’interno diuna situazione profondamente anormale. Grazie Poggio di Roio, grazie Nicola, grazieAlessandro.

Nicola Lavalle, Luana Salvatori, Massimo D’Ario

INTERNATIONAL WEEK

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a cura diS. Sozzi, V. Pirisi, L. Orazi, V. De Luca, D. Mellace

Per la prima volta, una delegazione di cinque stu-denti del CLID dell’Università “Sapienza” diRoma, ottimamente guidati dal Prof. AlbertoAureli, ha partecipato al VI International Weektenutosi ad Amsterdam dal 20 al 24 Aprile 2009. Dopo aver visitato l’ACTA University, con ilsuo 4° piano dedicato solo all’igiene dentale,una volta visitata l’immensa sala manichini, gliinnumerevoli box per le esercitazioni e sopra-tutto una volta aver compreso il sistema didat-tico Olandese (e del Nord Europa in generale),ci siamo venuti a trovare in uno stato di gravedepressione!!!... ripensare a come funziona danoi, è stato traumatico, avremmo dovuto esserstati preparati!!... ad esempio, prima di partire,fare dei corsi di autostima... oppure al nostroritorno, intraprendere subito un altro viaggio inun paese del terzo mondo, per constatare l’esi-stenza di realtà peggiori della nostra.

Lo scopo di questo articolo non è fare inutileretorica, rinnegando l’Università Italiana consciocche lamentele, affermando che tutto vamale e tutto è da rifare, ma la semplice e solapresa di coscienza di quanto purtroppo siamodistanti da modelli di eccellenza. Cercheremo di non essere prolissi, ma sinteti-ci e concreti nello schematizzare i punti che cihanno entusiasmato di più e che riteniamo sia-no stati i capisaldi della nostra esperienza pro-fessionale europea:1) Il corso di laurea in Igiene dentale in Olan-da dura 4 anni. Il tirocinio è così diviso: peri primi 2 anni, pratica solo sui manichini,dal 3°, inizia la frequentazione dei reparti e

solo al 4° anno si hanno esperienze lavora-tive dirette sui pazienti.

2) Ad ogni studente è assegnato un Tutor chevaluta continuamente il suo operato e locoinvolge nell’elaborazione dei piani ditrattamento.

3) I pazienti “scelti”, sui quali gli studenti siesercitano, devono dare una disponibilità di2 ore, durante le quali vengono svolte tuttele procedure necessarie.

4) Avvicinarsi ai Professori ci è sembrata una co-sa normale, consueta, non erano contornati dadecine di assistenti, dottorandi tesisti ecc. ecc.ecc, non solo, sono gli stessi professori che pre-diligono un rapporto diretto, senza formalità,ma sicuramente un rapporto fattivo, collabora-tivo, di grande crescita per gli studenti stessi.

Ad ogni punto, avremmo potuto rapportare l’e-quivalente Italiano, ma non lo faremo per ri-spetto di... no, no, invece lo facciamo; non ve-diamo il motivo per cui solo noi 5 dovremmodeprimerci, almeno saremo in compagnia dinumerosi colleghi e ci sentiremo meno “soli”nel nostro sconforto. 1) In Italia il corso dura 3 anni e dal primo gior-no del primo tirocinio del primo anno si ini-zia a lavorare nei reparti, direttamente suipazienti senza la minima esperienza: i ma-nichini li abbiamo visti solo nelle vetrine.

2) Tranne rari casi, i Tutor non sono IgienistiDentali (anche perché non possono esserlo,vista la mancanza di tale figura nelle strut-ture pubbliche e Universitarie) quindi forseper questo diciamo poco stimolati a miglio-rarci realmente, i piani di trattamento nonsono contemplati.

A. Aureli, S. Sozzi, V. Pirisi, L. Orazi, V. De Luca, D. Mellace

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3) Il tempo per ogni paziente, non deve supe-rare i 15-20 minuti perché la lista è lunga ealle 13.00 chiude il reparto.

Sul 4° punto eviterei commenti o quanto me-no li rimanderei al post Laurea...Come avrete letto, non abbiamo descrittoquali procedure vengono adottate o che tipodi strumentario, perché lo riteniamo secon-dario; fondamentale è l’impostazione, la cen-tralità data alla formazione, il ruolo princi-pale che viene dato all’insegnamento deglistudenti. Ovviamente, lo sconforto non è stato l’uni-co sentimento che ci ha assalito, è stato unaltro pensiero che forse ancora più intensa-mente ci è tornato alla mente più volte, ov-vero: RIPARTIAMO!!! Cerchiamo altreesperienze, magari anche più lunghe, per-ché abbiamo avuto la netta sensazione cheuna vera crescita professionale e non solo,

si possa avere lavorando o studiando in Pae-si che hanno compreso prima di noi la cen-tralità e l’importanza della figura dell’Igie-nista Dentale. Per concludere, cari Dottori, cari colleghi stu-denti, il nostro consiglio più libero e sinceropossibile è questo: PARTITE!!!

CONVEGNO NAZIONALE S.I.S.I.O. IL CONTROLLO DOMICILIARE DELLA PLACCA: UN APPROCCIO SCIENTIFICO

A cura di Giulia Fermanelli

Il 9 maggio 2009 ha avuto luogo a Lido di Camaiore il Convegno Nazionale della S.I.S.I.O (Società Italiana delleScienze di Igiene Orale), al quale sono intervenuti, con delle relazioni molto interessanti, personalità di rilievo del mondoodontoiatrico. Il tema del convegno era il controllo domiciliare della placca, particolarmente importante per noi igienisti che ogni

giorno ci scontriamo con questo problema, essendo la gestione dello stesso, molto spesso inadeguata da parte del paziente. Il paziente che esce dal nostro studio, si trova solo con tante informazioni, nozioni ed istruzioni nuove che spesso mette

in pratica con molta difficoltà e con scarsi risultati. Quegli strumenti che fino a poco tempo prima gli erano sconosciuti,scovolino, spazzolino monociuffo, pasticche rivelatrici di placca… ecc, vengono dal lui utilizzati con difficoltà, specie senon è presente una buona manualità. Si può affermare che la gestione del paziente riluttante nei confronti dell’igiene orale domiciliare rappresenta per l’i-

gienista dentale uno dei compiti più impegnativi.Oltre alla scarsa manualità, un ostacolo all’utilizzo corretto dei presidi, è rappresentato dall’età avanzata, ma è pur

vero che nella maggior parte dei casi il nostro impegno e la nostra dedizione si scontrano con il rifiuto di mettere in pra-tica le informazioni e spesso anche di ascoltare e di comprendere i rischi di una scarsa igiene orale, soprattutto se sonogià presenti problemi parodontali. Al fine di ottenere una modificazione dello stile di vita del paziente, l’igienista deve mettere in atto le sue capacità co-

municative, che devono essere sempre supportate da una buona preparazione. Secondo il Prof. Luigi Checchi (Università di Bologna) l’igienista dentale non può prescindere dalle evidenze scien-

tifiche, anche quando deve dare indicazioni sulla scelta di un presidio apparentemente banale come il dentifricio. Il Pro-fessore ha individuato nei detergenti contenuti nei dentifrici, i responsabili di alcune abrasioni dello smalto e di alcunerecessioni gengivali. A suo avviso, queste dipendono spesso non soltanto da una tecnica di spazzolamento scorretta, maanche dall’utilizzo dei dentifrici, che andrebbero riconosciuti come responsabili aggiuntivi, in quanto alcune sostanze inessi contenute e la loro abrasività possono determinare danni irreversibili di questo tipo. Il prof. Sebastiano Andreana (Buffalo, USA) ha presentato una interessante relazione sulla placca batterica, ha parlato

delle modalità della sua formazione e della patogenicità, fornendo utili indicazioni sul controllo chimico mediante so-stanze di riconosciuta efficacia come la clorexidina e gli oli essenziali. Il dottor Alessandro Cioccari, psicologo, ha indicato nella comunicazione adeguata e nell’individuazione del “tipo psi-

cologico”, la chiave per instaurare il giusto rapporto medico-paziente. A seconda del tipo psicologico può essere adottata,una modalità di comunicazione piuttosto che un’altra e può essere sfruttato un determinato canale comunicativo. In que-sto modo possono essere aumentate le probabilità di ottenere un feedback positivo e di conseguenza la compliance.

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CENTRO DI FORMAZIONE

a cura diDott. Ivan Cardinale (Istruttore IRC/ERC)Dott. Alessandro Cariani (Formatore di Istruttori IRC/ERC)

L’arresto cardiaco rappresenta un problemache coinvolge tutta la collettività.I dati di una ricerca svolta alla fine del 2002indicano in circa 50.000 casi il numero degliitaliani che muoiono per arresto cardiaco ognianno!Oltre la metà dei casi di arresto cardiaco av-viene a casa, 1/3 degli eventi si ha sul posto dilavoro o in strada.La conoscenza delle tecniche di rianimazio-ne cardiopolmonare, compreso l’utilizzo deldefibrillatore, è sicuramente patrimonio tec-nico culturale per ogni Medico, ma ognuno dinoi, indipendentemente dalla propria specia-lizzazione professionale, può esser coinvoltonel soccorso di una vittima colpita da arrestocardiaco.

In tale circostanza, adoperarsi al meglio del-le proprie conoscenze e capacità è, non sol-tanto un obbligo morale, ma un ulteriore do-vere in risposta a quanto previsto da normegiuridiche che recentemente, previa ade-guata formazione, hanno esteso anche ad al-tre categorie di cittadini, la possibilità di in-tervenire utilizzando anche i defibrillatorisemiautomatici.L’Arresto Cardiaco è un evento drammatico,con dimensioni in progressiva crescita.L’aumento della vita media della popolazioneed il miglioramento delle conoscenze epide-

miologiche hanno fatto aumentare la stima delnumero degli eventi per anno, probabilmentesuperiori ad 1 caso ogni 1000 abitanti.Se non trattato prontamente, l’Arresto Cardia-co diviene irreversibile entro pochi minuti. Generalmente la causa scatenante l’evento èuna patologia del cuore, in tali casi si parla diMorte Cardiaca Improvvisa.Al momento, è identificabile il 10% dei pa-zienti che andranno incontro all’Arresto Car-diaco, e solo in tali casi è possibile attuare laterapia preventiva: il defibrillatore automa-tico impiantabile.Al contrario, nella grande maggioranza dei ca-si l’arresto cardiaco non è prevedibile o è laprima manifestazione di una cardiopatia mi-sconosciuta, generalmente su base ischemica.L’unica teorica strategia possibile di preven-zione è la riduzione dei fattori di rischio co-ronarico che, per essere efficace, dovrebbe es-sere applicata all’intera popolazione.Nel caso di Arresto Cardiaco extraospedalie-ro i risultati in termini di sopravvivenza sonoancora particolarmente deludenti. La sola arma possibile è la diffusione dellaCultura dell’Emergenza Cardiologica, non-ché la realizzazione dei presupposti per at-tuare rapidamente le manovre di rianima-zione cardiopolmonare e la defibrillazionecardiaca precoce.

L’ARRESTO CARDIACO

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fibrillatore, che rappresenta ad oggi, un effi-cace strumento in grado di far ripartire le fun-zioni cardiache.Inoltre sappiamo che un intervento rianimato-rio applicato correttamente può raddoppiare leprobabilità di vita di una persona, ma quantevolte questo intervento viene applicato in si-tuazioni di emergenza e in assenza di persona-le medico? Solo una volta su tre!Questo ovviamente è un limite, al quale la diffu-sione dei corsi BLSD cerca di dare una pronta econcreta risposta in termini di sopravvivenza.Piuttosto di astenersi da un qualsiasi interven-to si consiglia dunque di praticare precoce-mente un semplice massaggio cardiaco ester-no senza ventilazioni.Massaggio che è facilmente eseguibile - ancheseguendo eventuali istruzioni telefoniche di uncentro di pronto intervento - e non dà, ai soc-corritori, alcuna preoccupazione di contagiodovute al contatto “bocca a bocca”.La rianimazione cardiaca è un intervento an-cora troppo poco praticato, ci ricorda la scenadi qualcuno dei mille telefilm che inondano inostri televisori.Ma quanti di noi saprebbero comportarsi cor-rettamente in queste situazioni?Un aiuto per imparare questa tecnica, è arriva-to in questi ultimi tempi da un economico stru-mento di addestramento da poco disponibile:il Manichino Annie. È un semplice, ma effi-cace manichino con cui esercitarsi nellemanovre di rianimazione, ed eventualmenteassociabile ad un Defibrillatore semi-automa-tico esterno (DAE Trainer) appositamente pro-

gettato per l’adde-stramento degli uti-lizzatori finali. L’addestramento de-ve comunque sem-pre essere eseguitosotto la supervisionedi personale forma-tore ed addestrato aciò, seguendo sche-mi di comportamen-to precisi in quantoad un evento cosìdrammatico bisognadare una rispostaprecoce e attentasenza peggiorare lasituazione clinicadella vittima di ACC.

L’Arresto Cardiaco è un evento naturale do-vuto a cause cardiache, preceduto da un’im-provvisa perdita di coscienza, che si verifi-ca entro un’ora dall’inizio della sintomato-logia acuta, in un soggetto con o senza car-diopatia nota preesistente, in cui l’epoca e lamodalità di morte sono imprevedibili.Talora preceduto da segni premonitori, l’even-to si verifica nella maggioranza dei casi comeprima manifestazione della malattia coronari-ca. In caso di infarto miocardico acuto (IMA),l’incidenza delle aritmie responsabili dell’Ar-resto Cardiaco (AC) è massima durante le pri-me ore dall’insorgenza dei sintomi. Si stimache circa il 50% degli infarti miocardici siacomplicato da arresto cardiaco irreversibile.L’AC è un fenomeno drammaticamente ri-levante; si calcola che l’evento si verifichi, inambiente extraospedaliero, in circa 1 personasu 1000 per anno (circa 55.000 eventi/annosoltanto in Italia); attualmente la percentua-le di sopravvivenza dopo AC è solo il 2-3%.Il numero di decessi è rilevante e di gran lun-ga superiore alle morti per carcinoma polmo-nare, AIDS o incidenti stradali. Il 70-80% ditali eventi avviene nelle abitazioni private; cir-ca il 65 % degli arresti cardiaci avviene in pre-senza di testimoni.La rianimazione cardiopolmonare è una tecni-ca di soccorso che può essere determinante nelriattivare le funzioni vitali del nostro organi-smo. Se applicata con tempestività può man-tenere l’ossigenazione del cervello e del mu-scolo cardiaco e riattivare, per quanto possibi-le, la circolazione del sangue in attesa del De-

CONDIZIONAMENTOPUBBLICITARIO SUL MERCATO

a cura diMonica Belli

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Scrivo questo contributo sulla base di alcuneosservazioni e riflessioni che vado mettendoa punto da qualche tempo. Sono studentessaal 3° anno di igiene dentale, mi accingo a pre-parare la tesi, tra breve, spero, inizierò a la-vorare e ad occuparmi delle molte sfaccetta-ture di un mestiere che non è “solo” “fare l’i-giene” ad un paziente, ma fargli prendere at-to di un altro punto di vista, il mio oltre alsuo, su di un aspetto delicato, il suo stato disalute, di una parte del suo corpo ancora piùdelicata, la sua bocca.Devo far sì che questa persona si fidi di me,con la mia competenza e i miei consigli, sispera, esclusivamente orientati al raggiungi-mento del suo benessere. Una delle prime co-se che ho imparato, è che molto del mio la-voro si basa su uno scambio di informazionitra me e il paziente e che una buona parte diquesto scambio è occupato dai cosiddetti“consigli per gli acquisti”, campo in cui la no-stra autorità è raramente messa in discussio-ne. Nel nostro mestiere è semplicemente im-pensabile parlare di ausili di igiene dentalesenza nominarne le marche, è impensabileperché il paziente ci chiede un’opinione par-tendo dall’oggetto che lui ha comprato, chelui sta usando, di cui lui si ricorda più o me-no alla perfezione il nome e che noi legitti-miamo con un sorriso d’assenso o con un cor-tese e attento “non lo conosco, lo proverò”, ocon un altrettanto cortese ma devastante “ledirò, di questo prodotto non posso dire di es-sermi trovata molto bene”.Ho iniziato a domandarmi: se ogni igienista haun insieme di pazienti che hanno fiducia nelsuo ruolo, e ce li ha, eccome se li ha e la qua-si totalità di questi, segue pressoché alla lette-ra i suggerimenti che vengono loro dati… hoiniziato a domandarmi, dicevo: le aziende cheproducono, hanno una vaga idea dell’indottoeconomico che noi muoviamo, semplicemen-te alzando un sopracciglio?Non è quello che compriamo direttamente aloro: è tutto quello che incrementiamo delleloro vendite, nel momento in cui, in un giorno

di lavoro e su una media di un certo numero dipazienti, parlando di filo interdentale o di spaz-zolini elettrici, citiamo QUEL modello,QUELLA marca.Eppure, a fronte di tanta influenza quotidia-na, il nostro ruolo è non soltanto sottovaluta-to, ma del tutto ignorato in ambito pubblici-tario. Mi spiego meglio: le campagne pubbli-citarie delle grandi marche, seguono spessouno schema collaudato: lo spazzolino o il col-luttorio di turno vengono presentati e consi-gliati dal rassicurante dentista, sempre di tur-no o al più, da una figura non ben identifica-ta in camice bianco che dispensa opinioni econsigli… ma mai da un’igienista. È troppochiedere “almeno” un riconoscimento del no-stro ruolo, nel settore della pubblicità, dopovent’anni di legale esercizio? Non abbiamovisto abbastanza chimici esperti dei denti sen-sibili e rappresentanti con competenze inge-gneristiche, mediche, preventodontiche(…loro!), per non parlare delle già citate fi-gure in camice bianco, mentre noi, che sarem-mo quelle/i davvero titolate/i a parlare di que-ste cose, facciamo fatica a vederci riconosciu-to il nostro ruolo perfino da coloro ai qualifacciamo guadagnare un bel po’?Vorrei chiedere a tutte le mie colleghe ed aimiei colleghi: perché noi non appariamo mai,come categoria? Perché in nessuno spot c’è loslogan “fidati del tuo/della tua igienista den-tale”? Perché questa mancanza di considera-zione da parte delle aziende farmaceutiche, ol-tre che delle aziende pubblicitarie?Comparire negli spot pubblicitari aiuterebbela gente ad identificare la nostra figura, an-cora oggi colpevolmente confusa con quelladell’assistente e si tradurrebbe in una mag-giore visibilità per la nostra categoria. Se èvero che i nostri consigli e le nostre opinionisono di grande importanza per il fatturato del-le aziende farmaceutiche, allora credo che do-vrebbero essere riconosciuti da queste comeprovenienti da una categoria ben identifica-bile, “la nostra”, senza ambiguità e confusio-ne di ruoli.

IL POTERE DELL’IGIENISTA DENTALE

CONVEGNO LOMBARDIA

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“PREVENIRE IN ETÀ EVOLUTIVA”Il valore educativo dell’Igienista Dentale nella scuola

CONVEGNO Interregionale U.N.I.D. Lombardia-Piemonte-Liguria- Valle D’Aosta“3ª Giornata di aggiornamento professionale per l’Igienista Dentale”

Bergamo 24 Ottobre 2009 (h. 8.30 - 18.30)Centro Congressi Giovanni XXIII - Viale Papa Giovanni III, 106 - Bergamo

il primo momentoCorso della mattina: (8.30 - 13.30)

� informazione sui contenuti del progetto“giovani sorrisi di salute”;

� approfondimento su argomenti di preven-zione-salute;

� la prevenzione orale in bambini con gra-vi patologie;

� odontoiatria intercettiva in età evolutiva;

� disturbi dell’alimentazione in età scolare.

il secondo momentoCorso del pomeriggio: (14.30 - 18.30)� CORSO DI FORMAZIONE è dedica-to agli Igienisti Dentali che intendonopartecipare attivamente all’iniziativa epoter utilizzare il Format “giovani sorri-si di salute”.

Il Gruppo di partecipanti faranno parte del-l’Elenco di Igienisti Dentali che potrannopartecipare attivamente all’iniziativa nellescuole.

Il nostro Convegno intende essere un momento impor-tante di realizzazione della nostra Associazione. L’obiet-tivo, infatti, è quello di contribuire a sviuppare maggio-re sensibilità ed attenzione alla salute generale dell’in-dividuo. Fornire l’occasione di un’esperienza che im-prima un’impronta positiva in ambito educativo con laformazione e l’informazione è diventata l’anima del pro-getto. Siamo consapevoli che questa iniziativa possa fa-vorire concretamente la sensibilizzazione dei bambinirispetto al loro stato di salute. (richiesti ECM)

Dott. Gianfranco Sorgente Dott.ssa Laura Antonia Marino(Presidente Nazionale U.N.I.D.) (Presidente Regionale U.N.I.D. Lombardia)

Regione Lombardia U.N.I.D.: Dr.ssa Laura A. Marino - Cell.340 3962022 - E-mail:[email protected]

Presidente Nazionale Unione Nazionale Igienisti Dentali: Dr. Gianfranco Sorgente - Cell. 347 3756128Sede Nazionale: Roma 00167 - Via M. Battistini, 209/a - Tel/Fax 0661648016 - e-mail: [email protected] - www.unid.it

PROGRAMMA CULTURALE U.N.I.D. II SEMESTRE 2009Maggiori dettagli sul sito www.unid.it

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26 Settembre - Porto San Giorgio (AP) “Fotocamera Digitale e Analogica - Sala Corsi Castellani - Via S. Giorgio, 2 Telecamera Orale riprese VideoRelatore: Dott. Salvatore Damante & Applicazioni Informatiche”Per informazioni: Dott.ssa Luigina Straccia cell. 338.4335825 6 Crediti ECM per igienisti dentali Per informazioni: Dott.ssa Antonella Grillo cell. 346.3103705

1-3 Ottobre - Roma VIII° Congresso Nazionale U.N.I.D. “L’interdisciplinarità: la chiave del successoUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata” per una terapia efficace”1 Ottobre giovedì 2 corsi: corso “A” 3 Crediti ECM per Igienisti Dentalicorso “B” in fase di accreditamento2-3 Ottobre Congresso 9 Crediti ECM per Igienisti DentaliResponsabile dell’evento Dott. Gianfranco Sorgente cell. 347.3756128 8 Crediti ECM per Odontoiatri 16 Ottobre - Roma Expodental Forum WORKSHOPS U.N.I.D. - Fiera di Roma1° WORKSHOP dalle ore 10.00 alle 12.30 “Minima invasività massimi benefici:Relatore: Dott.ssa A.M. Genovesi l’evoluzione nella terapia parodontale non chirurgica”2° WORKSHOP dalle ore 15.30 alle 17.30 “Semeiotica del paziente paradontale: il sondaggioRelatori: Dottori P. Lastella, C. Mantovani, L. Bellia, C. Potente tra manualità e tecnologia digitale”

16-17 Ottobre - Firenze “La professione sanitaria dell’igienista dentale:Congresso Nazionale di Odontoiatria Legale aspetti medico legali e giuridici”SIOLA 16 Ottobre Convegno Satellite SIOLA-UNID 3 Crediti ECM

24 Ottobre - Bergamo Convegno Interregionale U.N.I.D. “Prevenire in età evolutivaLombardia-Piemonte-Liguria-Valle D’Aosta Il valore educativo dell’Igienista Dentale nella scuola”Per informazioni: Dott.ssa Laura Antonia Marino cell. 340.3962022

31 Ottobre - Roma Corso teorico pratico - Polo Didattico “Il ruolo dell’igienista dentale nella prevenzione”P.zza Oderico da Pordenone, 3 del carcinoma della mucosa orale”Relatore: Prof. Roberto PippiResponsabile dell’evento Dott. Antonio Lecce cell. 338.3556346

31 Ottobre - Palermo Sala Corsi Emmeti - Via Valdemone, 20 “Lo Sbiancamento Dentale”Relatore: Dott.ssa Giuliana Angelini 3 Crediti ECM per Igienisti DentaliPer informazioni: Dott.ssa Rita Coniglio cell.

7 Novembre - Cecina (LI) “Rianimazione Cardio-PolmonareCorso di BLSD-B e defibrillazione precoce”Istruttori: Dott. Ivan Cardinale, Dott. Alessandro Cariani 8 Crediti ECM per tutte le Professioni SanitariePer informazioni: Dott.ssa Lorella Chiavistelli cell. 347.3077621Per informazioni: Dott. Maurizio Luperini cell. 333.3629207

14 Novembre - Lecce “Lo Sbiancamento Dentale”Relatore Dott. Andrea Benedetti 6 Crediti ECM per Igienisti DentaliResponsabile dell’evento Dott.ssa Raffaella Caputo cell. 328.1779426

19-20-21 Novembre - Morbegno (Sondrio) “Corso Base 1° livello per Igienisti Dentali”Relatori: Dott.ssa Serena Della Guardia - Dott. Francesco TedescoPer informazioni: Dott.ssa Serena Della Guardia tel. 0342.615091

21 Novembre - Conegliano (TV) “Rianimazione Cardio-PolmonareCorso di BLSD-B e defibrillazione precoce”Istruttori: Dott. Ivan Cardinale, Dott. Alessandro Cariani 8 Crediti ECM per tutte le Professioni SanitariePer informazioni: Dott. Andrea Benetti cell. 347.2381528

21 Novembre - Latina Convegno Interregionale U.N.I.D. “L’igiene orale nell’adolescente e nell’anziano”Lazio-Umbria-Marche-Abruzzo Il ruolo dell’Igienista Dentale nel Territorio PontinoSede: Sala conferenze Facoltà di Economia e CommercioResponsabile dell’evento Dott. Nicola Lavalle cell. 335.233568

5 Dicembre - Trento Convegno Interregionale U.N.I.D.Trentino Alto Adige-Veneto-Friuli Venezia GiuliaSede del Convegno: TrentoResponsabile dell’evento Ig. D. Paolo Pandini cell. 339.2819142

DISTRIBUTORE: SPADA FORNITURE VIA C. MAFFEI, 58 10077 SAN MAURIZIO C.SE (TO) TEL 011 927.86.89 · www.spadaforniture.com · [email protected]

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Riferimento: 1. Dati in archivio, P&G.


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