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INFORMASANITA' MARZO 2018pdf · tava di un tumore assai piccolo che ... tà sotto il profilo...

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informa informasanità Marzo 2018 Marzo 2018 Marzo 2018 INTERVENTO DI CRIOABLAZIONE AL RENE INTERVENTO DI CRIOABLAZIONE AL RENE PUBBLICATO SU THE AMERICAN JOURNAL PUBBLICATO SU THE AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSION, DONNA GUARITA OF HYPERTENSION, DONNA GUARITA DA IPERTENSIONE ARTERIOSA DA IPERTENSIONE ARTERIOSA Crioablazione di neoformazione renale
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informainformasanità Marzo 2018Marzo 2018Marzo 2018

INTERVENTO DI CRIOABLAZIONE AL RENEINTERVENTO DI CRIOABLAZIONE AL RENE

PUBBLICATO SU THE AMERICAN JOURNAL PUBBLICATO SU THE AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSION, DONNA GUARITA OF HYPERTENSION, DONNA GUARITA

DA IPERTENSIONE ARTERIOSADA IPERTENSIONE ARTERIOSA

Crioablazione di neoformazione renale

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PERIODICO d’informazione dell’Azienda Ospedaliera di Padova

Marzo 2018

DIRETTORE RESPONSABILE Luisella Pierobon

DIRETTORE GENERALE AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Luciano Flor

HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO Silvia Baggio, Cristina Basso, Michele Battistel,

Giulio Barbiero, Gianni Bisogno, Alberto Burlina,

Eliana Camporese, Lucrezia Furian, Diego Miotto,

Luisella Pierobon, Paolo Rigotti,

Gianpaolo Rossi, Carla Scaroni

Servizi fotografici: Ufficio Stampa e Gianluca Ferraresso dell’ITC

Consulenza Legale: Luisa Longhini

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE Via Giustiniani 1— Padova tel. redazione 049.8213923 fax redazione 049.8218283 [email protected]

Registrazione del Tribunale di Padova n. 1553 del 21.01.97 Registro Stampa

In copertina:

visualizzazione dell’intervento di crio-ablazione

SOMMARIO

In questo numero:

Primo caso al mondo di crio-ablazione su rene pag. 3

Catena di donazione trapianti rene tra coppie incompatibili

pag. 6

Patologia Cardiovascolare e Anatomia Patologica pag. 9

Prevenzione delle malattie rare, Padova ai vertici Europei

pag. 13

Partners, progetto pilota Registro Europeo - Tumori rari in

età pediatrica pag. 15

L’Endocrinologia per le donne, la salute al femminile pag. 17

informasanità

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PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA GUARITA GIOVANE DONNA GUARITA GIOVANE DONNA GUARITA

COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE ARTERIOSA CON INTERVENTO ARTERIOSA CON INTERVENTO ARTERIOSA CON INTERVENTO

DI CRIODI CRIODI CRIO---ABLAZIONE ABLAZIONE ABLAZIONE IL CASO PUBBLICATO SU IL CASO PUBBLICATO SU IL CASO PUBBLICATO SU

THE AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSIONTHE AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSIONTHE AMERICAN JOURNAL OF HYPERTENSION

Lo studio scientifico

Nell'Azienda Ospedaliera/Università di Padova, grazie a uno studio condotto lo scor-so anno, i vecchi metodi di dosaggio della re-nina e dell'aldosterone radioattivi sono stati sostituiti con un nuovo metodo chemi-luminescente sviluppato in Italia ed oggi ven-duto in tutto il Mondo.

Dopo l'introduzione di questo metodo,

osserva il professor Rossi, negli ultimi sei mesi abbiamo potuto diagnosticare due casi di tu-more secernente renina, un dato che si com-menta da solo considerando che nei 35 anni precedenti ne erano stati riconosciuti soltanto due altri casi.

Il caso in questione, osserva il Dr. Giuseppe Maiolino, autore dello studio pubblicato oggi sulla prestigio-sa rivista statunitense The American Journal of Hypertension, presenta nu-merose caratteristiche uniche. Si trat-tava di un tumore assai piccolo che s’era manifestato con un quadro clini-co del tutto simile a una lieve forma di ipertensione essenziale.

Questi tumori pongono difficol-

tà sotto il profilo chirurgico assai rile-vanti perché sono di difficile reperi-mento da parte del chirurgo e sono soggetti a complicanze emorragiche con elevata frequenza.

“Pertanto - osserva il professor Rossi insieme al dr. Michele Battistel e al dr. Giulio Barbiero, radiologi inter-ventisti dell'Istituto di Radiologia dell'Università diretto dal professor Diego Miotto - abbiamo scelto per la terapia una strada innovativa. S’è trat-tato di una procedura di crio-ablazione che ha permesso di guarire la paziente senza alcun intervento con un ricovero durato solo due gior-ni.”

A distanza di oltre un anno la paziente è normotesa senza dover assumere alcun farmaco per l'iperten-sione.

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Osserva il professor Rossi: “oggi riusciamo a riconoscere una causa dell'ipertensione su cui è possibile in-tervenire guarendo l’ipertensione all'in-circa nel 25% dei pazienti che arrivano al nostro Centro da tutta Italia. Ciò è assai importante dal punto di vista del-la qualità della vita dei pazienti e della spesa farmaceutica. Si tratta infatti di pazienti che in passato venivano consi-derati affetti da ipertensione essenziale ed avviati ad una terapia farmacologica che doveva durare per tutta la vita. Questi risultati dimostrano l'importanza della ricerca nel migliorare la qualità delle cure fornendo soluzioni molto più semplici e gradite ai nostri pazienti”. La tecnica

La crio-ablazione è stata esegui-ta con leggera anestesia per via percu-tanea con l'inserimento di un ago di 16 gauge (circa 1,5 mm) nel fianco destro sotto guida della TC Tomografia Com-puterizzata.

Dopo aver prelevato un cito aspi-rato - piccolo frammento grazie ad un semplice ago per la conferma citologi-ca della diagnosi - è stata inserito sem-pre per via percutanea nel forellino del primo ago un secondo ago specializza-to per la crio-ablazione della lesione (reninoma) confermata nel rene colle-gato alla macchina (Iceroad, Galil Me-dical, Israel apparecchiatura utilizzata per la crio-ablazione).

Sono stati eseguiti quindi due cicli di raffreddamento di 10 minuti in-tervallati da due cicli di riscaldamento, verificando durante la procedura che la

Crioablazione di neoformazione renale

Crioablazione di neoformazione renale

Crioablazione di neoformazione renale

PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE

ARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIOARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIOARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIO---ABLAZIONE ABLAZIONE ABLAZIONE

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Gli autori della prestigiosa pubblicazione sono Giuseppe Maiolino, Michele Battistel, Giulio Barbiero, Valeria Bisogni e Gian Paolo Rossi

sor Gian Paolo Rossi di guarire definitiva-mente l'ipertensione in una giovane donna, affetta da un piccolissimo tumore secer-nente renina diagnosticato a Padova gra-zie all’impiego di sofisticati approcci di tipo diagnostico e terapeutico.

Questi tumori, osserva il professor

Rossi, sono considerati rarissimi: infatti ne sono stati diagnosticati soltanto 102 casi nel Mondo sin dalla prima descrizione nel 1967 a Glasgow.

Ciò dipende in larga misura dal fatto chesono assai difficili da riconoscere in quanto spesso sfuggono all'imaging (ecografia e TAC) perché sono minuscoli (di pochi millimetri), e possono presentarsi con valori di renina nel plasma non misura-bili con la necessaria precisione, soprattut-to allorché si usino i vecchi metodi di do-saggio radioattivo.

palla di ghiaccio formatasi in ognuno dei cicli includesse completamente il tumore, che congelato va in necrosi e non dà più danno alla persona.

Alla fine della procedura una

scansione TC con mezzo di contrasto ha escluso eventuali, possibili emorra-gie. Tutta la procedura è stata ben tolle-rata dalla paziente che è stata dimessa il giorno successivo a questo intervento. Un anno dopo i suoi valori di renina in circolo (che prima era prodotta in ecces-so per il tumore) sono risultati normali e la pressione arteriosa è normale senza l’assunzione di alcun farmaco.

Una procedura innovativa, mai uti-lizzata prima per questo tipo di patologia, ha permesso al gruppo della clinica dell'i-pertensione arteriosa guidato dal profes-

PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA PADOVA PRIMO CASO AL MONDO: GIOVANE DONNA GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE GUARITA COMPLETAMENTE DALL’IPERTENSIONE

ARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIOARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIOARTERIOSA CON INTERVENTO DI CRIO---ABLAZIONE ABLAZIONE ABLAZIONE

da sx il Dr. Michele Battistel, il prof. Diego Miotto, il prof. Gianpaolo Rossi e il Dr. Giulio Barbiero

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LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI TRAPIANTI DI RENE TRA COPPIE TRAPIANTI DI RENE TRA COPPIE TRAPIANTI DI RENE TRA COPPIE

INCOMPATIBILI E’ AVVENUTA! INCOMPATIBILI E’ AVVENUTA! INCOMPATIBILI E’ AVVENUTA! TUTTI I PAZIENTI STANNO BENETUTTI I PAZIENTI STANNO BENETUTTI I PAZIENTI STANNO BENE

Per la prima volta, presso il Centro Trapianti di Rene di Padova diretto dal Prof. Paolo Rigotti, dell’Azienda Ospeda-le Università di Padova, è stata realizzata con esito positivo, la prima catena di tra-pianto di rene da vivente tra coppie dona-tore-ricevente incompatibili innescata da un donatore deceduto. Questa esperien-za è unica non solo a livello italiano ma anche a livello internazionale.

L’opzione del trapianto di rene da

donatore vivente sta diventando anche in Italia sempre più scelto dai pazienti con insufficienza renale cronica che necessi-tano di un trapianto di rene.

Questo grazie agli ottimi risultati del trapianto ed alla sicurezza della pro-cedura per il donatore. Tuttavia, in nume-rosi casi, l’opzione della donazione diret-ta tra persone affettivamente legate non è praticabile a causa di una incompatibili-tà immunologica. Durante gli ultimi anni diverse stra-tegie sono state messe in atto per con-sentire il trapianto in questi casi difficili, tra cui il trapianto in modalità cross-over (in cui avviene uno “scambio” di donatori viventi tra pazienti incompatibili con il loro donatore) e più recentemente le catene di trapianti innescate da donatori samari-tani.

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Dal 2015 ad oggi, in Italia, si sono

verificate 5 donazioni samaritane che hanno consentito di avviare altrettante catene di trapianti. Si tratta di un numero esiguo: da questa osservazione nasce il programma “DECK (DECeased-Kidney) - Utilizzo di reni da donatore deceduto per implemen-tare i trapianti di rene da donatore viven-te tra coppie incompatibili”, che unisce la risorsa della donazione da deceduto per innescare catene di trapianti da donatore vivente.

La complessa fase di studio per realizzazione del programma, coordinata dalla Dr.ssa Lucrezia Furian della UOC Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas

LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI TRAPIANTI DI RENE TRAPIANTI DI RENE TRAPIANTI DI RENE

TRA COPPIE INCOMPATIBILI TRA COPPIE INCOMPATIBILI TRA COPPIE INCOMPATIBILI E’ AVVENUTA! E’ AVVENUTA! E’ AVVENUTA!

ha richiesto una attenta valutazione retro-spettiva dei dati relativi a donatori-riceventi incompatibili, una scrupolosa analisi degli aspetti legati all’efficacia, alle problematiche etiche e a quelle logistiche e lo sviluppo di algoritmi per l'ottimizza-zione delle catene di trapianti. Tale studio è stato condotto nell'am-bito di un progetto di ricerca interdiscipli-nare finanziato dall'Università degli Studi di Padova che ha coinvolto, oltre all’equipe del centro trapianti, ricercatori del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali e del Dipartimento di Mate-matica dell'Università patavina, sotto la

durante la conferenza stampa

la Dr.ssa Lucrezia Furian

da sx Prof. Antonio Nicolò, Dr. Massimo Cardillo, Dr. Luciano Flor, Dr. Daniele Donato e Dr. Giuseppe Feltrin

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responsabile scientifico del progetto di ricerca.

Il progetto ha coinvolto l’équipe chi-rurgica, anestesiologica ed infermieristica della UOC Chirurgia dei Trapianti di Re-ne e Pancreas dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, in collaborazione con il laboratorio del centro interregionale di immunogenetica NIT di Milano e il la-boratorio regionale di immunogenetica dell’Ospedale di Camposampiero. Il Cen-tro Nazionale Trapianti, responsabile del

programma nazionale di trapianto di rene da vivente in modalità incrociata tra cop-pie incompatibili, ed il Coordinamento

Regionale Trapianti del Veneto hanno seguito e supportato tutte le fasi di pro-gettazione e realizzazione.

La donatrice è stata dimessa dopo

soli tre giorni dall’intervento, effettuato con tecnica mininvasiva laparoscopica, ed è in ottime condizioni, così come i due riceventi, che hanno già una funzionalità renale del tutto normale.

durante la conferenza stampa

LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI LA CATENA DI DONAZIONE DI TRAPIANTI DI RENE TRAPIANTI DI RENE TRAPIANTI DI RENE

TRA COPPIE INCOMPATIBILI TRA COPPIE INCOMPATIBILI TRA COPPIE INCOMPATIBILI E’ AVVENUTA! E’ AVVENUTA! E’ AVVENUTA!

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PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE

e ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICA

L’UOC di Patologia Cardiovascolare e Anatomia Patologica dell’Azienda Ospe-daliera di Padova dal 1 Ottobre 2017 è diretta dalla Prof.ssa Cristina Basso, Prof. Ordinario di Anatomia Patologica presso il Dipartimento di scienze Cardio-logiche, Toraciche e Vascolari. E’ costituita da 5 Dirigenti Medici (3 dei quali Universitari in convenzione e 2 ospedalieri), 3 Dirigenti biologi/farmacisti Universitari in Convenzione, 7 tecnici di laboratorio Universitari in convenzione, 2 tecnici di laboratorio Ospedalieri, e 3 am-ministrativi Universitari in convenzione (vedi foto).

L’attività è supportata da dottorandi con attività assistenziale, assegnisti di ricerca e borsisti su progetti di ricerca del Mini-stero della salute e della Regione Vene-to. L'UOC è certificata UNI EN ISO 9001: 2008, n.5871/aq CERTIQUALITY per la gestione della qualità della diagnostica e della ricerca. E’ un’unità operativa di Anatomia Patologica Specialistica, sorta negli anni 90 sotto la guida del Prof. Gaetano Thie-ne, ora Professore Emerito, e da sempre dedicata alla diagnosi delle malattie car-dio-toraco-vascolari.

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Ad essa afferisce inoltre la patologia tra-piantologica di cuore, polmone e rene, la patologia ultrastrutturale, la patologia fe-to-placentare, e la patologia odontosto-matologica. Sono attivi inoltre la UOSD Cardiopatolo-gia e Prevenzione della Morte Improvvisa(Prof. Basso), la UOSD Patologia del Trapianto di Cuore e Medicina Rigenera-tiva(Prof. Angelini), e l’Incarico Alta Spe-cializzazione Patologia Molecolare (Prof. Calabrese). Sul versante della patologia toracica, ne-oplastica e non, la expertise è stata rico-nosciuta recentemente anche con l’inserimento nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per i pazienti affetti da tumore del Polmone, Rete Oncologica Veneta, decreto GR n.153 28 dicembre 2017. Sul versante cardiovascolare, la UOC è impegnata di routine nella “surgicalpathology” bioptica (prelievi val-volari, miocardici, pericardici, protesici, vascolari, tumorali) e sui riscontri autopti-ci di interesse cardiovascolare richiesti dal Pronto Soccorso e da tutti i reparti della azienda Ospedaliera e dell’ULSS6. Peculiare e storica è la sua competenza sulle cardiopatie congenite. Lo sviluppo tecnologico ha coinvolto l’UOC nelle tecnologie biomediche, in particolare nella valutazione delle compli-canze delle endoprotesi valvolari (biologiche e meccaniche), sia chirurgi-che che interventistiche, nonché degli stents coronarici. Inoltre il grande svilup-po della elettrofisiologia ha ampliato l’interesse dell’UOC alle basi strutturali delle aritmie e all’Anatomia per l’Aritmologo, con le implicazioni sulle indi-cazioni per l’impianto di pacemaker, de-

fibrillatore e resincronizzazione e loro complicanze. Inoltre, specifiche tradizionali competen-ze della UOC, uniche al mondo, sono lo studio del tessuto di conduzione del cuo-re e la correlazione elettrocardiografica. L’UOC Patologia Cardiovascolare e Ana-tomia Patologica è riconosciuta a livello interazionale come leader nella diagnosi e nelle ricerca delle cardiopatie aritmiche eredo-familiari. Ciò spiega perché è divenuta sede del Registro Regionale per la Patologia Cardio-Cerebro-Vascolare (ex DGR 11.05.1999, n. 1588) e centro di riferi-mento regionale ed extra-Regionale per tutta la Patologia Cardio-Cerebro-Vascolare, incluse le biopsie endomio-cardiche, i tumori del cuore, le bioprotesi e la morte improvvisa giovanile. E’ stata inoltre individuata quale Centro di riferi-mento regionale per la morte improvvisa del lattante (SUID-referente Dott.ssa Riz-zo) e di morte inaspettata del feto (SIUD-referente Dott.ssa Fedrigo) (sec. DGR 340/2013) ottemperando alla Legge 31/2006, "Disciplina del riscontro diagno-stico sulle vittime della sindrome della morte inaspettata del lattante e di morte inaspettata del feto” che ha reso obbliga-torio il riscontro diagnostico in questi ca-si. E’ sede inoltre di una collezione di esemplari anatomici di cardiopatie con-genite e acquisite nonché di protesi val-volari (oltre 7000 esemplari), della serie dei cuori e polmoni nativi da trapianto, delle morte improvvisa giovanile della Regione Veneto nonché del museo di Anatomia Patologica recentemente ri-strutturato.

PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE e ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICA

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L’Unità Operativa dal 2017 è parte della rete nazionale ed europea GUARD-ERN malattie rare cardiovascolari, in stretta collaborazione con la UOC Clinica Car-diologica di Padova. Uno dei principali obiettivi del Registro è il controllo della mortalità cardiovascolare giovanile e in particolar modo la morte improvvisa, mirando agli aspetti epide-miologici e all’indagine autoptica della totalità degli eventi di mortalità improvvi-sa giovanile (≤40 anni) nella Regione Ve-neto e offrendosi come centro di riferi-mento per lo studio anatomo-patologico e genetico e per gli eventuali accertamenti clinico-molecolari ai familiari in caso di malattie ereditarie. Una precisa diagnosi anatomo-patologica è infatti fondamenta-le a scopo preventivo, in considerazione del fatto che il 30-40% degli eventi di mortalità improvvisa giovanile riconosce una causa genetica con il rischio di ricor-renza dell’evento nei familiari. Gli studi anatomo-patologici e le correla-zioni clinico-elettrocardiografiche fatte in questo ambito hanno consentito un avan-zamento delle conoscenze e un affina-mento dei criteri diagnostici delle malattie cardiache a rischio, con significativi risul-tati nella prevenzione e drastica riduzione della morte improvvisa nel giovane spor-tivo dovuta a cardiomiopatie ereditarie, in primis le cardiomiopatia ipertrofica ed a-ritmogena, che continuano ad essere in-vece le prime cause di morte improvvisa nell’atleta negli stati Uniti. L’impiego del defibrillatore esterno nei campi sportivi è ora raccomandato come salvavita.

Lo studio della morte improvvisa giovani-le delle Regione Veneto, che negli anni 80 ha portato alla scoperta della cardio-miopatia aritmogena, è evoluto negli anni con l’individuazione delle basi genetico-molecolari della malattia, ovvero delle mutazioni dei geni che codificano per proteine delle giunzioni intercellulari mec-caniche (desmosomi). L’attuale ricerca sperimentale del gruppo, in collaborazio-ne interdisciplinare con le scienze di ba-se, sta cercando di rispondere alle do-mande sulla patogenesi della malattia (modelli transgenici murini ezebrafish). La traslazione delle conoscenze alla clini-ca è già in atto tant’è che presso il labo-ratorio di Genetica cardiovascolare (referente Dott.ssa Pilichou) la UOC di Patologia cardiovascolare si eseguono non solo diagnosi autoptiche e bioptiche ma anche i test genetici per la ricerca delle mutazioni patogene tramite “next generation sequencing” nei probandi,per il successivo screening a cascata dei fa-miliari ai fini della identificazione precoce. L’Unità Operativa è alla avanguar-dia nella ricerca grazie anche a finanzia-menti ottenuti dal Ministeri della Salute e dell’Università e della Ricerca, Comunità Europea, Fondazione CARIPARO, Uni-versità di Padova e Regione Veneto. I dati sono stati pubblicati in molteplici rivi-ste internazionali ad alto IF nonché sono stati riassunti nel testo atlante “Sudden Cardiac Death in the Young and Athle-tes” edito dalla Springer (vedi foto).

La Prof.ssa Cristina Basso attualmente è anche Presidente della Society for Cardiovascular Pathology, USA-Canada, Coordinatore della Commis-sione Ricerca del Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari, e Membro della Commissione per il Presidio della Qualità della Ricerca (CPQR) di Ateneo dell’Università di Padova.

PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE e ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICAe ANATOMIA PATOLOGICA

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PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI

A segnare un punto importante a

supporto dell’applicazione dei protocolli

di screening alle malattie da accumulo

lisosomiale in epoca neonatale, sono i

risultati di un recente lavoro pubblicato

dalla rivista Journal of Inherited Meta-

bolic Diseases, la più importante rivi-

sta internazionale nel campo delle

malattie metaboliche ereditarie, da un

gruppo di lavoro padovano coordinato

dal Prof. Alberto Burlina, Direttore

dell’U.O.C. Malattie Metaboliche Eredita-

rie dell’Azienda Ospedaliera e responsa-

bile del programma Screening Neonatale

allargato per le Malattie Metaboliche E-

reditarie della Regione Veneto.

“L’idea di allargare il concetto di

screening neonatale anche ad altre ma-

lattie che non fossero solo quelle del

pannello previsto dalla legge italiana na-

sce dalla precedente esperienza fatta

negli Stati Uniti – spiega Burlina – dove è

stato appurato che alcune di queste ma-

lattie lisosomiali hanno, per incidenza o

per possibilità terapeutiche, un impatto

pari a quello di altre malattie presenti nel

concetto di screening neonatale”.

Questa esperienza, la prima in Eu-

ropa per numerosità del campione, è sta-

ta condotta dall’equipe padovana che ha

sottoposto a screening 44.411 neonati

tra il 2015 e il 2017 nel Nord-Est Italia,

utilizzando una piattaforma d’analisi già

attiva nel laboratorio per oltre 40 malattie

ereditarie. Lo studio si è basato sulla ri-

cerca, in una goccia di sangue della

grandezza di mezzo centimetro, di quat-

tro enzimi che provocano la malattia di

Fabry, quella di Gaucher, quella di Pom-

pe e la Mucopolisaccaridosi di tipo 1.

Novità assoluta è stata di aggiun-

gere alla ricerca dei quattro enzimi princi-

pali per le quattro malattie altri biomar-

kers cioè indicatori specifici di malattia

presenti nel sangue che sono stati svilup-

pati nel nostro laboratorio e in grado di

valutare la gravità della malattia.

I risultati del lavoro parlano chiaro:

per 40 neonati risultati positivi allo

screening, è stato eseguito un test di

conferma, da cui è emersa la diagnosi di

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per 40 malattie metaboliche ereditarie per le

quali una terapia potrebbe rivelarsi fondamen-

tale.

La Regione del Veneto ha attivato questo

programma di screening già dal gennaio 2014

ed ha inoltre proposto oltre alle malattie che

oggi sono contenute nella legge, un gruppo di

patologie chiamate malattie lisosomiali. Que-

ste malattie sono dovute a deficit di enzimi

specifici che comportano gravi danni ad organi

vitali quali cervello, cuore, fegato. Per alcune

di queste malattie le manifestazioni cliniche

sono presenti già nei primi giorni di vita e

l’inizio della terapia si dimostra salvavita per

questi pazienti. Ad oggi però gli studi sono an-

cora limitati e per lo più basati su esperienze

di alcuni Centri negli Stati Uniti per la difficoltà

di analisi capaci di individuare i pazienti già

alla nascita.

Il recente studio condotto dai ricercatori

padovani della Regione Veneto e a cui suc-

cessivamente hanno aderito anche la Regione

Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma

di Trento attesta il delicato ruolo svolto

dall’Azienda Ospedaliera di Padova nel campo

delle malattie rare, un contributo importante

sia per l’Italia che per l’Europa.

PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PREVENZIONE DELLE MALATTIE RARE PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI PADOVA ANCORA AI VERTICI EUROPEI

malattia lisosomiale per 10 di loro: 2

sono risultati affetti da malattia di

Pompe, 2 da malattia di Gaucher, 5

da malattia di Fabry e 1 da mucopoli-

saccaridosi. In tutto questo non si

può trascurare l’evidente vantaggio

nel rapporto costo-beneficio. “Per

tutte le malattie lisosomiali comprese

in questo pannello aggiuntivo c’è una

terapia, afferma il Prof. A. Burlina, e

l’efficacia della terapia è riconosciuta

come maggiore se la diagnosi è pre-

coce.

Ad esempio, lo screening in-

clude una grave malattia del cuore

nota come malattia di Pompe che

comporta la morte nei primi mesi di

vita e la cui efficacia terapeutica è

indubbiamente più alta se la diagno-

si viene posta nei primi 15 giorni di

vita mentre si riduce notevolmente

se solo la malattia viene riscontrata

successivamente. Ad oggi due di

questi piccoli pazienti sono stati dia-

gnosticati nella prima settimana di

vita e certamente questo screening

si è dimostrato fondamentale per la

loro vita”.

Lo screening neonatale per la

prevenzione e cura delle malattie e-

reditarie è legge dal 2016. Una legge

innovativa che indica che per tutti i

neonati, in tutti i centri di nascita

(pubblici, privati o a domicilio) indi-

pendentemente dalla nazionalità, ci

siano degli accertamenti diagnostici

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PARTNER PROGETTO PILOTA PARTNER PROGETTO PILOTA PARTNER PROGETTO PILOTA

REGISTRO EUROPEO REGISTRO EUROPEO REGISTRO EUROPEO --- TUMORI RARI TUMORI RARI TUMORI RARI

IN ETÀ PEDIATRICA IN ETÀ PEDIATRICA IN ETÀ PEDIATRICA

L’Azienda Ospedaliera di Padova,

è coordinatore del progetto PARTNER -

Paediatric Rare Tumours Network - Euro-

pean Registry - PARTNER, finanziato

nell’ambito del 3rd Health Programme

dall’Agenzia esecutiva per i consumatori,

la salute, l'agricoltura e la sicurezza ali-

mentare (CHAFEA) della Commissione

Europea. Questo importante risultato è

stato raggiunto grazie ad un grande lavo-

ro di squadra di tutti i partner europei

coinvolti ed al significativo impegno del

coordinatore del progetto PARTNER, il

Prof. Gianni Bisogno, Responsabile Tu-

mori Solidi Oncoematologia Pediatrica -

Azienda Ospedaliera/Università di Pado-

va e membro dell’European Reference

Network on Paediatric Cancer (ERN Pae-

dCan), e del suo team di ricerca.

Il progetto, con un budget totale di

666,644.24 euro di cui 399.985.00 finan-

ziati dall’UE, si propone, in 36 mesi, di

creare un Registro europeo dei tumori

rari in età pediatrica di collegamento dei

registri nazionali esistenti e non, attraver-

so il coinvolgimento di 6 centri di ricerca

come Associated partners, dislocati in

vari Paesi europei (Italia, Austria, Germa-

nia, Francia e Polonia) e 18 Collaborating

partners (6 Paesi UE, 2 Paesi Extra-UE,

9 Paesi LHEAR e 1 Organizzazione di

genitori dei pazienti).

PARTNER rappresenta il pilot plan

per la creazione di un registro internazio-

nale che sarà esteso ad altri Paesi UE

quali Spagna, Gran Bretagna, Slovenia,

Croazia, Lituania. Il valore di questo pro-

getto consiste nella raccolta di informa-

zioni a livello europeo sul trattamento dei

tumori rari in età pediatrica. La trasmis-

sione di queste informazioni tra i membri

dell’ERN PaedCan genererà nuove rac-

comandazioni utili all’orientamento nella

pratica clinica. Il primo passo sarà un

processo di armonizzazione dei registri

nazionali, (identificazione del Very Rare

Tumour di interesse, selezione di variabi-

li, utilizzo di definizioni e procedure co-

muni per la gestione dei dati) e discussio-

ni sulle questioni normative rilevanti per i

diversi paesi.

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PARTNER verrà quindi creato e

collegato ai registri esistenti attraverso

l'adozione di EUPID, un sistema di tutela

della privacy, sicuro e versatile per la re-

gistrazione dei pazienti.

PARTNER è stato presentato du-

rante il Kick-off meeting tenutosi presso

l’Hotel Renaissance di Brussels il 2 Feb-

braio 2018 in occasione dell’ERN Pae-

dCan General Assembly.

L’obiettivo di PARTNER, attraverso

la creazione di una piattaforma integrata

e completa fruibile dal sistema assisten-

ziale sanitario dell'UE, è assicurare

un’azione coordinata tra i Paesi UE ed

extra-UE che garantisca qualità e unifor-

mità di tutti i processi di cura dei tumori

rari in età pediatrica. Il risultato è garanti-

re migliori cure ai pazienti e ridurre le di-

suguaglianze esistenti nei risultati dei tu-

mori tra gli Stati membri dell'UE.

Il progetto PARTNER è inserito in ER-NPaedCan la rete europea di riferimento

specializzata nella cura dei tumori rari pe-

diatrici. Essa nasce con l’obiettivo specifi-

co di rendere ampiamente accessibili

know how specialistici e trattamenti onco-

logici salvavita pediatrici attraverso la cre-

azione di una roadmap di centri sanitari

rinomati in tutto il mondo per la loro espe-

rienza nel trattamento di neoplasie pedia-

triche.

ERNPaedCan è composta da 57 soci, for-

nitori di servizi sanitari provenienti da tutta

Europa e rappresentanti i migliori istituti di

ricerca.

Questi fornitori, soprattutto Oncologi pe-

diatri, cooperano per ridurre le disugua-

glianze nella sopravvivenza del cancro

infantile fornendo assistenza sanitaria

transfrontaliera di alta qualità, accessibile

ed economicamente vantaggiosa a bam-

bini e adolescenti con cancro, indipen-

dentemente da dove essi vivono.

ERNPaedCan facilita la vita sia degli o-

peratori sanitari che dei pazienti le cui

condizioni richiedono competenze spe-

cialistiche e strumenti non ampiamente

disponibili a causa dei bassi volumi di

casi e della mancanza di risorse.

ERNPaedCan implementa inoltre le tec-

nologie di eHealth e migliora l'interopera-

bilità tra le diverse istituzioni (ad esem-

pio, attraverso una rete virtuale oncologi-

ca di schede tumorali oncologiche al fine

di consentire agli experts di condividere

competenze e consigli).

Infine, ERNPaedCan aiuta i giovani pa-

zienti e le loro famiglie a fare scelte con-

sapevoli fornendo informazioni chiare

sull'accesso, la qualità, la sicurezza e il

rimborso delle cure ricevute in un altro

paese dell'UE. Tutto ciò permettere di

avere più opzioni di trattamento e meno

burocrazia per i giovani pazienti e le loro

famiglie.

The public notice is a part of the project

777336 PARTNER which has received

funding from the European Union's

Health Programme (2014-2020).

PARTNER PROGETTO PILOTA PARTNER PROGETTO PILOTA PARTNER PROGETTO PILOTA REGISTRO EUROPEO REGISTRO EUROPEO REGISTRO EUROPEO --- TUMORI RARI TUMORI RARI TUMORI RARI

IN ETÀ PEDIATRICA IN ETÀ PEDIATRICA IN ETÀ PEDIATRICA

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“L’ENDOCRINOLOGIA PER LE DONNE”:“L’ENDOCRINOLOGIA PER LE DONNE”:“L’ENDOCRINOLOGIA PER LE DONNE”:

APPUNTAMENTO FISSO PER APPUNTAMENTO FISSO PER APPUNTAMENTO FISSO PER

LA SALUTE AL FEMMINILELA SALUTE AL FEMMINILELA SALUTE AL FEMMINILE

Per il quinto anno consecutivo

l’Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera-

Università di Padova diretta dalla Prof.ssa

Carla Scaroni ha organizzato un incontro

volto a promuovere la salute delle donne.

La manifestazione si è inserita nello scena-

rio della medicina moderna sempre più per-

sonalizzata e orientata sulle differenze di

genere. Al Bo i massimi esperti del settore

hanno affrontato tematiche di grande inte-

resse per il benessere della donna con par-

ticolare riferimento al vasto mondo

dell’Endocrinologia nella donna in età fertile

ma anche in menopausa.

Tra i temi toccati il benessere tiroideo

in gravidanza e nelle altre fasi della vita, i

tumori ipofisari, il rischio cardiovascolare,

l’ipertensione, l’eccesso di peso, le dislipi-

demie, la salute dell’osso nella donna; si è

parlato anche del ruolo della medicina di

laboratorio nel ben definire queste malattie.

Se tiroide, ipofisi, cuore ed osso sono di

primaria importanza nel mantenimento del

benessere, la loro alterazione nel corso del-

la vita di una donna può avvenire per il so-

praggiungere di eventi indesiderati tra cui

anche uno scorretto stile di vita o l’impatto

degli inquinanti ambientali, oggi si cerca di

conoscere il ruolo dei Pfas nel nostro terri-

torio, che possono agire da “interferenti en-

docrini” su tiroide, ipofisi e sistema riprodut-

tivo altamente sensibili al loro effetto.

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