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Intervista a Castaneda

Date post: 29-Jun-2015
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Noi vorremmo consenso riguardo al fattoche ci solTo altri mondi oltie aI nostro.(C:. Castaneda)

fn queste due interviste-conyersazioni , t rar icordi e r i f lessioni , Clastatreda par la di 96,del suo maegtro, lo stregone indio don Juan,e del grrrppo di t re donne che oggi loaffiancarto, I ' lorinda, Taisha e Carol. Clonloro, da alctrni decenni , Clastaneda segue i lcammino di conoscenza indicato da donJuan, imperniato su l r rat iche e tecnichesciamaniche r isalent i a l l 'ant ico } lessico: i l(sognarerr , la <r icalr i to lazione> del la prolrr iavi ta, l '<arte del l 'agguato>, la <fol l iacontrol lata>>.Secotrdo gl i ant ichi <stregoni>, la r icerca delcotr tat to diret to con le segrete energie chedir igono la v i ta i la <via> che condirce ol t rele l ror te del la l rercezior le, yerso la verareal t i , a l d i l i d i ogni consueto ruolo econdiz ionamento sociale.

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INTRODUZIONE

Lo sciamano e le scimmie folli

Quando usci il suo primo libro ('1968), Carlos Castaneda fusbrigativamente etichettato come I'ennesimo araldo folledella ditta "psichedelia-al lucinogeni-diavolerie varie". Poi,quando furono pubblicati i libri successivi, lo scenario cam-bio decisamente: Carlos si impose come fine antropologodi ricca e varia umanitd, che esponeva con raro acume lafilosofia e il modus vivendi di uno sconcertante stregoneindio, i l mit ico don Juan Matus, erede diantiche magie e disegrete sapienze della scomparsa razza tolteca.Non solo, ma le storie di Carlos erano al di la di ognifacileclassificazione, perche, in modo originale e accattivante,ountavano inesorabili verso I'incredibile obiettivo di descri-vere in termini concreti un altro mondo, un'altra dimensio-ne, una "realta separata" dalla nostra, quanto mai spaven-tosa e affascinante: la realtd percepita e vissuta dagli stre-goni (i brujosl, il gruppo di sciamani guidati appunto da donJuan. La porta d'accesso a questa realtd non ordinaria,secondo gl i sciamani, r isiede nel "doppio", lo spir i to chevive in noi e che puo essere liberato con I'atto magico delsognare consapevolmente (sognare con la coscienza distare sognando). Negli ultimi decenni Castaneda d divenu-to un caso, non solo letterario, ma anche culturale e dicostume.Si racconta che frotte di persone, comprese alcune notepersonalitd, gli abbiano dato inutilmente la caccia per assu-merlo come guru... Tentativi andati a vuoto poich6, per qua-si trent'anni, Carlos si 6 reso irreperibile, non concedendoche rarissime interviste, evitando la scena pubblica, dando

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cosi origine a una serie di irrisolte questioni sul suo reale sti-le di vita, la sua immagine e la sua stessa etd e nazionalitd.Esponenti di r i l ievo della cultura occidentale lo hanno indi-cato come i l maggiore antropologo vivente, I 'unico cheabbia sondato in profonditd i segreti della vita sciamanica,divenendo l'erede di un'antica tradizione di conoscenzache dovrebbe risalire a una stirpe di "veggenti" (seers) col-legati ai primordi della civiltd precolombiana in Messico.Lo sciamano: il contatto diretto con le segrete energie chemuovono la vita. Energie che non vediamo e non percepia-mo, perche viviamo completamente assorbiti da un tipo dicondizionamento sociale e collettivo che cifornisce, fin dal-la nascita e poi con I'educazione, di formidabili paraocchi,t irannici, total i e... insospettabil i .Secondo Castaneda noi siamo creature la cui strada evo-lutiva puo procedere soltanto, ed esclusivamente, sui bina-ri della consapevolezza. E per sviluppare la consapevolez-za bisogna imparare a vedere dietro alle apparenze, comegli sciamani. Bisogna rimuovere i paraocchi. Invece, que-sto fine evolutivo d stato tradito e abbandonato.Noi, ormai, schiavi di un anonimo pilota automatico, unasorta di "scimmiafol le" che ciconcede solo una misera i l lu-sione di identitd, obbediamo ciecamente ai punti-cardinedel suo programma: 1) credere che gid sappiamo tutto;2) sviluppare I'ego e ilsenso di importanzache esso richie-de;3)procreare.Questo e il programma della "scimmia folle", il pilota auto-matico, il padrone dei paraocchi che ci comanda non visto.Invece, secondo la visione degli antichi veggenti, riportatada Castaneda, I'essere umano d essenzialmente una crea-tura la cui prima ragion d'essere consiste nel percepire. Lapercezione e il senso della vita, d su di essa che si fonda e

prende forma la realta. ll problema e che I'essere umano sie ridotto a percepire un'unica realtd, quando invece fu crea-to per percepire e per vivere anche in altre realta, in altrimondi, sviluppando cosi il proprio essere in un continuoprocesso evolutivo.Altre realtd, mondi paralleli... i "veggenti" descrivono la vitacome differenti l ivel l i di esistenza, sovrapposti l 'un I 'altrosimilmente agli strati che compongono una cipolla. l l f ineult imo della conoscenza sciamanica d la conouista dellalibertd, atto che richiede di infrangere le barriere che limita-no la percezione delle realtd (o mondi) possibi l i , per poterinf ine ".. .volare verso l ' immensitd che ci attende ouifuori. . .".Dopo decenni di anonimato, Castaneda e uscito allo sco-perto. Negli anni novanta ha concesso qualche intervista(ma non foto) e, nell'area di Los Angeles, ha tenuto dei semi-nari aperti al pubblico, senza clamore e pubblicitir. Ma rima-ne sempre un personaggio sfuggente, tanto che la grandestampa ha ormai rinunciato a inseguirlo per catturarne l'im-magine e i possibili scoop.Non d forse singolare che un personaggio cosi noto e cari-smatico, I 'ult imo erede degli stregoni toltechi, continui apubblicare con enorme seguito di pubblico e che, resosif inalmente disponibi le al l 'esterno, non sia pi0 inseguito etampinato dai mass-media? La risposta, forse, e che la stra-da verso una "realta separata" e verso la crescita della con-sapevolezza possiede una sua naturale protezione dai gio-chi omologati del le fol l i scimmie che scorrazzano nellanostra quotidianitd, e che trascinano tutto nei fanghi dellapalude di plastica, recitando soporiferi salmi con la convin-zione di essere immortali.

Giovanni Feo

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Con la sua uisione di una "reahi separata", Carlos Castaneda hafulminato una generazione. Qui, il legendario stregone parla conBruce Wagner a przpotitz di don Juan, della liberti, del sognaree della morte (piil tuxe Ie cose bffi che capitano sulla strada uer-so I'infnito).

Carlos Castaneda non abita piil qui.Dopo anni di disciplina rigorosa (gli anni della "uia del guerrie-ro") ? scappato dal miserabile teatro della uita di tuti i giorni. Eun uoml uuoto, un tubo, uno clte racconta storie e Jauole, nonproprio an uomo qultnto un esser€ che non sente nessun tipo didttdccamento per il mondo come lo conosciamo noi.E I'rhimo nagual, il sigitto di una stirpe di stregoni t,ecchia disecoli il cui trionfo i stato quello di riuscire a rompere il 'patto"della normale reahi. Con I'uscita del suo nono libro, Larte disognare ? riapparso (per un attimo) alla sua maniera.

IL SENSO COMUNE UCCIDEuMi chiamo Carlos Castaneda.Mi piacerebbe che voi oggi faceste una cosa. Mi piacerebbe chesospendeste il vostro giudizio. Per favore: non venire qui arma-ti del vostro "senso comune". La gente ha saputo che avrei par-lato ed d venuta per smontare Castaneda. Per farmi del male."Ho letto i suoi libri e litrovo infantili." "Tutti i suoi libri sononoiosi." Non venite con questa idea in testa. Non servirebbea niente. Oggi sono venuto a chiedervi, solo per un'ora, diaprirvi afl 'opzione che sto per presenrarvi. Non ascoltaremicome dei bravi studenti. Ho gii avuto occasione di parlare adei bravi studenti, sono morti e arroganti. Il senso comune eI'idealiti sono le cose che ci uccidono. Ci aggrappianlo a que-

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ste cose con i denti: questo b la "scimmia". Questo ts il modoin cui ci chiamava don Juan Marus: scimmie insane.Sono stato inalvicinabile per trent'anni. Non sono uno che vain giro a parlare. Per un atrimo adesso sono qui. Un mese, for-se due...poi scomparird.Noi non siamo di mentalitir ristrerra, non adesso. Non possia-mo permettercelo. Abbiamo un debito da pagare verso coloroche si sono presi il disturbo di mostrarci cerre cose. Abbiamoereditato questa conoscenza, donJuan ci ha detto di non essereapologetici. Vogliamo farvi vedere che esistono delle opzionistrane, pragmatiche che non sono fuori dalla vostra porrata.Provo un piacere esotico nell'osservare questo volo, b puro eso-terismo! E un segreto. Non lo faccio per guadagnarci qualco-sa, non ho bisogno di nulla. Ho bisogno di voi come ho biso-gno di un buco in testa. Ma io sono un viaggiarore, un pas-seggero. Navigo, l) fuori. Mi piacerebbe che anche altri aves-sero la stessa possibilit).u

SI ESCE DA QUESTA PARTEIl navigatore ha parlato di persona a gruppi di ascoltatori a SanFrancisco e Los Angeles. Le sue compagne, Florinda Donner-Grau, Taisha Abelar e Carol Tiggs, hanno renuro conferenzedal titolo ull sognare tolteco - Lerediti di don Juan, in Arizo-na, a Maui e a Esalen. Nei due anni passati sono usciti i l ibridella Donner-Grau (Essere nel sognare) e della Abelar (Il pas-saggio degli stregoni) in cui discutono su Castaneda e della lorotutela sotto don Juan. I resoconti di quesre due donne sonodelle miniere fenomenologiche, .ron"ih. in buona fede dellaloro iniziazione e del loro addestramenro. Sono anche una for-tuna inaspettata, dato che mai i letrori di Casraneda hanno

avuto accesso a tali prove dirette e illuminanti della sua espe-rienza. (ule donne sono quelle che hanno I'incaricor, lui dice.uE il loro piano d'azione. Io sono semplicemente il loro auti-sta fil ippino.r) La Donner-Grau descrive il consenso colletti-vo actorno a questi lavori come ointersoggettivitir tra strego-nir, ognuno di noi t come una mappa altamente individuali-sta della stessa citt). Loro sono delle seduzioni "energetiche",un richiamo percettivo alla liberti radicata in una singola pro-messa mozzafiato. Noi dobbiamo assumerci la responsabilitn delfatto non negoziabile che siamo degli esseri che deuono morire.Si rimane colpiti dalla forza di persuasione dei loro argomen-ti, e per un buon motivo. Le protagoniste in questione, tuttelaureate in antropologia all'Universiti di Los Angeles, sonodelle formidabili metodologiste che hanno stranamente adat-tato le loro discipline accademiche per arrivare a descrivere ilmondo magico che presentano: una configurazione di energiachiamata useconda attenzioneu. Un posto per nulla adatto aun timido seguace della New Age.

IL PARTY OFFENSIVOnNon conduco una doppia vita. Vivo questa vita: non esisteuno scollamento tra quello che io dico e quello che io faccio.Non sono qui per tirare la vostra catena o per intrattenervi.Quello che vi dird oggi non sono le mie opinioni; sono quel-le di don Juan Matus, I' indiano del Messico che mi ha mostra-to quesco altro mondo. Quindi non offendetevi! Juan Matusmi ha rivelato un sistema funzionante garantito da ventisettegenerazioni di stregoni. Senza di lui sarei stato un vecchio pro-fessore che avrebbe passeggiato con gli studenti in un cortilecon il suo libro sotto il braccio.

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Vedete, noi lasciamo sempre una valvola di sfogo, ecco perchdnon esplodiamo. "Se turto il resto fallisce, posso sempre inse-gnare antropologia." Siamo sempre dei perdenti con delle sce-neggiature da perdenti. "Sono il dottor Castaneda... e questod il mio libro,l scuola dallo stregone. Sapete che b gi) uscito inedizione economica?" Sarei stato I'uomo che ha scritto quellibro, ilgenio bruciato. "Sapete che siamo gi) alla dodicesimaristampa? E stato appena tradotto in russo."O forse sarei qui a parcheggiare la vosrra macchina dicendobanalit) del tipo: "Caldo oggi eh?... Freddo oggi eh? Non cisono piri le stagioni come una volta...".n

IL TEATRO DELLA STREGONEzuA LIVENel i960 Castaneda era un laurearo in antropologia all'Uni-versiti di Los Angeles. Mentre si rrovava in Arizona per com-piere una ricerca sulle propriet) medicinali delle piante, incon-trd un indiano yaqui che si offri di aiutarlo. Il giovane ricer-catore offri cinque dollari all 'ora per i servizi di don JuanMatus, la sua pittoresca guida. Lassistente maestro rifiutd.AII'insaputa di Castaneda, il vecchio contadino coi sandali altrinon era che un potente stregone, un nagual che astutamentelo arruold come attore nel nmito dell'energia,, (Abelar lo chia-ma (teatro della stregoneria liveu). Come ricompensa per i suoiservizi, don Juan chiese qualcosa di particolare: l'(artenzionetotale, da parte di Castaneda.Lo stupefacente libro nato da quesro incontro - A scuola dal-lo stregone - divenne immediatamente un classico, strappandosistematicamente i cardini delle porte della percezione e ful-minando una generazione. Da allora, ha continuato (a roglie-

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re una dopo I'altra le pelli alla cipolla,, aggiungendo diari del-la sua esperienza, autorevoli delucidazioni di realt) non ordi-narie in grado di erodere il sd. Un titolo definitivo per Ia suaopera potrebbe essere "La scomparsa di Carlos Castanedd'.nAbbiamo bisogno di un termine nuovo al posto di stregone-ria, b troppo cupo. Lo associamo con delle assurdit) medieva-li tipo: rituale, male. Mi piace di pir.i "la via del guerriero" o"navigazione". Questo b cid che fanno gli stregoni: navigano.'Ha scritto che una definizione appropriata per stregoneria duil percepire I'energia direttamenter. Gli stregoni hanno vistoche I'essenza dell'universo assomiglia a una matrice di energiasparata attraverso un nastro di conoscenza,laYera consaPevo-lezza. Questi nastri formano delle utrecce, che contengono tut-ti i mondi possibili, tutti reali come il nostro (che b solo unotra i tanti). Gli stregoni chiamano il mondo che noi conoscia-mo uil nastro umanoD o ula prima attenzioner.Loro h-annoinche uvisto" I'essehta della forma umana. Nonsi tratta semplicemente di un' amalgama di pelle e ossa similea una scimmia, ma di una palla a forma di uovo, fatta di luce,capace di viaggiare lungo questi fili incandescenti verso altrimondi. Allora cosa ci tiene fermi? Lidea degli stregoni d chenoi siamo sepolti da un'educazione sociale, strutturata per per-cepire il mondo come un luogo di oggetti solidi e di finalit).Andiamo alle nostre tombe negando di essere delle creaturemagiche; il nostro ordine delgiorno b quello di servire il nostroego invece del nostro spirito. Prima di rendercene conto la bat-taglia d finita: moriamo squallidamente messi in catene dal Sd.Don Juan Matus aveva una Proposta intrigante: cosa sarebbeaccaduto se Castaneda avesse cambiato la disposizione dellesue truppe? Se avesse liberato I'energia utilizzata di solito per

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I 'aggressione del corteggiamento e dell'accoppiamento? Seavesse limirato il suo senso di imporranza; se si fosse ritiratodalla odifesa, mantenimenro e presenrazioneu dell'ego; se aves-se smesso di preoccuparsi di piacere agli altri, di essere rico-nosciuto o di essere ammirato? Avrebbe guadagnato abba-stanza energia per vedere la crepa nel mondo? E se I'avesse vista,avrebbe poruro prassarci? Il vecchio indiano lo aveva aggancia-to su commissione del mondo degli stregoni.Ma cosa fa Castaneda durante il giorno?Parla alle scimmie insane. Per adesso in luoghi privati, pale-stre, librerie. La gente compie dei veri e propri pellegrinaggiper vederlo. Icone della (consapevolezza) passara presente efirtura, groupies dell'energia, eremiti e sciamani, awocati, fansdei Grareful Dead, suonatori di tamburo, scetrici e sognatorilucidi, studiosi, gente che conra e seduttrici, seguaci del chan-neling della meditazione, magnari, persino amanri e vecchieconoscenze *di 10.000 anni fa,.Arriva gente che annota appunri furiosamente, apprendististregoni. Qualcuno scriver) dei libri su di lui, i piri pigri soloqualche capitolo. Altri ancora rerranno dei seminari, narural-mente a pagamento. uArrivano per ascoltarmi per un paio d'O-re e il week-end seguente fanno gi) delle conferenze su Casta-neda! Questa b la scimmia.u 912 per ore in piedi davanti al suopubblico, capace conremporaneamenre di sedurre e di esorta,re i loro ucorpi energetici)), e l'effetto b allo stesso tempo cal-do e freddo, come ghiaccio secco. Con numinosa finesse, faschizzare fuori racconri selvaggi di liberr) e porere come fou-lard dal cappello di un presrigiarore: roccanre, eleganre, osce-no, divertente, raggelante e chirurgicamente preciso. .Chie-detemi qualunque cosau, supplica. nCosa volete sapere?u

l)crchd Castaneda & Co. si sono resi improwlsamente acc€s-sibili? Perchd proprio adesso? Che cosa c'd dietro?

I]E,NORME PORTAuEsiste una persona che va nell' incognito e ci aspetta, vuoleche la raggiungiamo. Si chiama CarolTiggs, E il mio comple-mento. Era con noi, poi d svanita. La sua sparizione b duratadieci anni. Dove d stata b inconcepibile. Non si sottomette allarazionalit). Quindi, per favore, sospendete il giudizio! Avre-mo un adesivo da attaccare alla macchina: Il senso clmune uc-cide!uCarol Tiggs era andata via. Non a vivere nelle montagne delNew Mexico, ve Io assicuro. Un giorno stavo tenendo una con-ferenza al Phoenix Bookstore e lei si materializza. Il cuore misalta fuori dalla camicia, tump tumP tumP. Continuai a parla-re. Parlai per due ore senza sapere cosa stessi dicendo. La por-tai fuori e le chiesi dove fosse stata. Dieci anni! Si sentiva unpo' strana e comincib a sudare. Aveva solo vaghi ricordi' Scher-zava.

"La riapparizione di CarolTiggs ha aperto - dal punto di vistacnergerico - una porta enorme attraverso cui noi possiamo pas-sare. C'e un grande ingresso dove posso portarvi per conto del-la stregoneria. Il suo ritorno ci ha dato un nuovo anello di pote-re, con sd stessa ha riportato una enorme massa di energia chepud permetterci di andare l) fuori. Ecco perchd siamo dispo-nibili adesso. Qualcuno d stato presentato a CarolTiggs a unaconferenza ed d rimasto deluso. "Ma hai un aspetto cosi nor-male." CarolTiggs gli ha risposto: "Che cosa ti aspettavi? Chemi uscissero dei fulmini dalle tette?",

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LE PUTTANE DELLA PERCEZIONE-Chi d Carlos Castaneda, ha una vita? Siamo negli anni novan-ta. Perchd non la smette? Direci quanti anni ha e fatelo foto-grafare da Avedon. Nessuno gli ha mai detto che la privacy duna cosa del passato? In cambio della nostra (totale attenzio-neu lui deve guidarci. Ci sono cose che uno vorrebbe sapere,cose mondane, personali. Dove abita? Che cosa pensa deiDuets di Sinatra? Che cosa ha fatto coi cospicui profitti dei suoilibri? Guida una Bentley turbo come ogni vecchio guru che sirispetti? F.ra proprio lui con Michael Jordan ed Edmund V/hi-te in quel locale uptowz alla moda?Hanno provato per anni a infilzarlo come una farfalla. Han-no persino ricostruito la sua faccia usando i ricordi di suoi vec-chi colleghi e di conoscenti non molto affidabili; quello chene b venuto fuori, il risultato assurdo, sembra un identikit del-la polizia raffigurante un bonario olmeco da Readeri Digest.Negli anni settanca, Time gli dedicd una copertina (nella fotosolo gli occhi erano visibili). Quando la rivista si rese contoche non si trattava di lui, non lo ha perdonato.Piri o meno nello stesso periodo in cui veniva dichiarato mor-to Paul McCartney, le dicerie presero corpo: Carlos Castane-da era Margaret Mead.Il suo agente e i suoi avvocati fanno barriera a tempo pienocontro gli assalti di giornalisti e pazzi, animatori New Age esceneggiatori che vogliono adattare la sua opera, famosi e sco-nosciuti, con o senza autorizzazione. Per non parlare dei falsi

* Nel testo originale c'd un gioco di parole tra "\(hores of perception",titolo del paragrafo, e Doohrs of perception (Le porte della percezione),celebre l ibro di A. Huxlev ln.d.t. l .

scrlrinari strapieni di p\udoCarlos. Dopo trent'anni, la tagliasrrlla sua testa e ancora m\lto alta. Lui non prova interesse ver-so i guru o il gurismo; n\ ci saranno Benrley turbo, nienteranch con devoti inturbantiti, niente numeri speciali di Voguel)aris sotto la sua direzione."Non ci saranno dei Castanedalnsritute, nessun Centro studi avanzati di stregoneria, nessu-na Accademia del sogno, niente ddpliant, funghi o sesso tan-trico. Non ci saranno biografie nd scandali. Quando viene invi-tato a una conferenza, Castaneda non riceve denaro e si offrecli pagare da sd le spese di viaggio. Lingresso b di solito un paiodi dollari, giusto per pagare l'affimo della sala. Tutto cid cheviene chiesto ai partecipanti d la loro totale attenzione."La liberth t gratuita, non pub essere comprata o capita. Coni miei libri ho provato a presentare un'opzione: la consapevo-lezza pud essere un mezzo di trasporto o di movimento. Nonsono stato molto convincente, turti pensano che io stia scri-vendo dei romanzi. Se fossi alto e bello, ie cose sarebbero diver-se, tutti ascolterebbero il Grande Babbo. La gente dice che stomentendo, come posso mentire? Si dicono bugie per ottenerequalcosa, per manipolare. Io non voglio nienre da nessuno,solo consenso. Noi vorremmo consenso riguardo al fatto checi sono altri mondi oltre al nostro. Se ci fosse consenso sul fat-to di farsi crescere le ali, ci sarebbe il volo. Col consenso si for-ma la massa, con la massa ci sar) il movimento.)Castaneda e i suoi confederati sono dei radicali energetici diquella che potrebbe essere la sola significanre rivoluzione delnostro tempo: nient'altro che cambiare gli imperativi biologi-ci in fattori evolutivi. Se I'ordine sociale regnante impone laprocreazione, lo spericolato ordine degli stregoni (una bandadi pirati energetici) sta perseguendo qualcosa molto meno ter-

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ra terra. Il loro sorprendente ed epico intento b quello di lascia-re la Terra nello stesso modo in cui l,ha lasciata don Juanvent'anni fa: come pura energia, Iasciando inratta la .o.ri"p._volezza. Gli stregoni chiamano questo salro mortale nil voloastratto>.

LA SCIMMIA SQUISITAuQuando ero giovane, uno dei miei idoli eraAlan \Watts. Dopoessere diventato "Carlos Castaneda", sono stato a--.rro

"ll"sua presenza. Mi fece una paura pazzesca. Non era quello chepretendeva di essere. Mi chiese di andare a letto con lui. .,EhiAlan, come la mettiamo?", gli dissi. E lui: ,,Ma Carlos non vedilabellezza di questo fatto? Io sono capace di capire la perfe_zione ma non posso raggiungere cid in cui credo. Sono imper_fetto, ma abbracciare la propria de bolezza significa essere uma_no". Quesra i una stronzata. GIi dissi che.o.ror..uo della gen-te che si comportava in maniera opposta: Fa cid che dic"e. Evive per provare che noi siamo degli esseri sublimi.C'b una cerra donna, grande spiritualista. Artraverso le suemani passano milioni di dollari, esercira da venr,anni. Sonoandato a vederla a casa di un tipo e lei stava accarezzando unuomo in mezzo alle gambe, proprio davanti a me. Lo stavafacendo per impressionarmi? Pei scioccarmi? Non sono unoche siscompone facilmente. Piri tardi l'ho placcara in un ango_lo della cucina e le ho detto: "cosa ti racconti quando sei solanel bel mezzo della notte?". Era una cosa che era solito doman_darmi don Juan. "Cosa vedi quando sei sola davanti allo spec_chio?" La sua risposta b stata: "Ah, Carlos, quesro b il segreto.Non trovarti mai da solo". E questo il segreto? Non trovartimai da solo? Che orrore. E proprio un segrero di merda.

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l.o streg.one yaqui mi chiese di sospendere il giudizio per tregiorni, di credere per rre giorni ch. .rr.r. umano non volevadrre essere debole, ma essere sublime. Certo ognuna delle duecose b vera, si... ma quanro piri portentoso d llessere sublime!I-a scimmia d insana, m" "rrch. squisita. Don Juan era unabrurra scimmia, ma era un gu.r.iert impeccabile. Ha lasciatoil mondo, intatto. E dirr.rrt"io energia, d bruciato dall,interno.

Era solito dire: "Sono naro cane ma non devo morire allo stes_so modo. Vuoi vivere come ruo padre?". euesto mi ha chie_sto. "Vuoi morire come tuo nonno?" poi arrivd la grandedomanda: "Che cosa stai facendo per evitare di morirein ;;imodo?". Non risposi, non dovevo. Ln ,isporra era: ..Nienre,,.lJn momento terrificante. euanro mi ha ossessionato questoFatto.,

MASSA CRITICAMi sono incontraro con Casraneda e le ..streghe,, per un perio_do di una serrimana in ristoranti, stanze ji db.rgo, gr""lfmagazzin| Loro erano arrraenri e giovanili. Le do-nne"eranovesrire in modo discreto, con un tocco di casual chic. Non leavresti mai notate i" \:r:" alla folla, quesro d il punto.Stavo sfoglia ndo New yorher seduto in un ca[f] alliaperro pres_so il Regent Beverly Wilshire. La pubbliciri del brambuiesemtrrava particolarmenre odiosa: inevitabilrnente, nonimporra quanro lottiamo, in un modo o nell'altro, ur gio.nodiventeremo come i nostri genitori. Invece di ,esirt"r."a q.re_sto fatto, vi invitiamo a celebrare quesro rito di p"rr"ggio .onyn liquore squisito... Don Juan stava ridendo n.ll" ,rl"to-b"(o fuor i) , Ia cosa mi portd al la mente una confusione didomande: in ogni caso dove era? Nello sresso posro da cui era

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tornata Carol Tiggs? Se cosi era, voleva dire che il vecchionagualsarebbe stato in grado di tornare? ln Ilfuoco d"al profon-do Castaneda ha scritto che don Juan e la sua comitiva svani-rono a un certo punto nel 1973 - quattordici navigatori par-titi verso la useconda attenzioneo. Che cosa era esattamente laseconda attenzione? Mi pareva tutto chiaro mentre leggevoquei libri. Cercai i miei appunti. Avevo scribacchiato sul bor-do di una pagina: ,..r9*#a attenzione= consapeyoleZlta accre'sciuta>, ma non mi aiutava molto.Con impazienza diedi una scorsa veloce ai vari Il potere delsilenzio, Il dono dell'aquila, Viaggio a lxtlan. Sebhene lf in mez-zo ci fosse piri di una cosa che non capivo, i concetti base miparevano chiari, descritti coerentemente. Ma perchd non mirestavano in testa?Non riuscivo a immettermi sulla Sorcery 101.Ordinai un cappuccino e aspettai. Lasciavo scorrere la miamente. Pensavo alla Donner-Grau e alle scimmiette giappo-nesi. Quando le avevo parlato al telefono, lei aveva menzio-nato Imo. Ogni studente di antropologia conosce la storia diImo, il famoso macaco. Un giorno Imo, spontaneamente, simise a lavare una patata dolce prima di mangiarsela; in brevetempo, I'intera popolazione di macachi dell'isola dove vivevasegui il suo esempio. Gli antropologi chiamano questo fatto(comDortamento culturaleu, ma per la Donner-Grau si tratta-va di un perfetro.r.-ffiio di massa critica, intersoggettivit) trascimmie.Castaneda apparve con un largo sorriso. Strinse la mia manoe si sedette. Stavo per tirare fuori la storia delle scimmiettequando comincib a piangere. Vidi la sua fronte corrugarsi etutto il corpo sussultare per i singhiozzi. Stava rantolando

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come un pesce tolto daila vasca. Il suo labbro inferiore si con-torceva, bagnato ed elettrificato. Distese il suo braccio verso dime, la mano tremante e contratta mi venne incontro come labocca di un vegetale carnivoro, come per chiedere l'elemosi-na. nPer favore!, fuusci a sputare fuori queste parole in un atti-mo di tregua, col tremolio dei suoi muscoli facciali. uPer favo-re amamilu, disse piegando la testa come un cavallo, suppli-candomi. Castaneda stava ancora piangendo, come un gran-de idrante rotto e strozzato. La sua goffa rappresentazione, dalsublime al ridicolo, si esauri in una oscena contrazione da pian-to. nEcco quello che siamo: scimmie con piattini di latta perI'elemosina. Cosi prevedibili, cosi deboli. Masturbatori. Sia-mo sublimi, ma la scimmia insana non ha energia per vedere.Cosf il cervello della bestia prevale. Non possiamo affbrrare lanostra finestra di opportunit), il nostro "centimetro cubo dichance". Non possiamo, siamo troppo occupati a tenere larnano di mammina. A pensare come siamo meravigliosi e uni-ci e sensibili. Non siamo unici! Le sceneggiature delle nostrevite sono state gih scritte, da altri,, disse sogghignando sini-stramente. ul-o sappiamo... ma non ce ne importa. Vaffancu-lo diciamo. Siamo i cinici definitivi. Porca puttana! Questo bilmodo in cui viviamo! In un rigagnolo di merda tiepida. Cosaci hanno fatto? Questo d quello che don Juan continuava adire. Aveva I'abitudine di domandarmi: "Com'd la carota?"."Che carota?", gli rispondevo io. "Quella che ti hanno infila-ta su per il culo." Ero terribilmente offeso, come poteva arri-vare a tanto? "Sii loro riconoscente per non averci ancora mes-so una maniglia.",uMa se possiamo scegliere, perchd stiamo in quel rigagnolo?u,eli chiesi.

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(E cosi calduccio. Non vogliamo abbandonarlo, noi odiamodover dire addio. F. abbiamo paura, cavolo come abbiamo pau-ra, ventisei ore al giorno! E di cosa pensi che abbiamo paura? Dinoi stessi. (losa sari di noi? Cosa c'b in serbo per noi? Che cisucceder:i? Che egomaniaci! Cosi orribile, ma anche cosi affa-scinante!u Sorrideva come un gommoso gattone del Cheshire.Gli ho {tatto notare che la sua visione della vita mi sembravaun po' troppo aspra e lui si t messo a ridere. Poi, con una comi-cit) stitica da accademico. si E messo a declamare: nCastanedad un vecchio uomo amareggiator. La sua caricatura era buffa,brutalmente azzeccata. oLe scimmie ingorde hanno raggiuntola nocciolina attraverso le sbarre e non possono mollare la pre-sa. Sono stari Atti degli studi in proposito, nessllno riuscireb-be a fargli mollare la nocciolina. Terrebbero il pugno chiusoanche se gli segassi il braccio, noi moriamo suingendo la mer-da. Ma perchd? Is tbat all there is, come diceva Miss Peggy Lee?Non pub essere, sarebbe troppo terribile. Dobbiamo impara-re a mollare la presa. Collezioniamo ricordi e li incolliamo sudegli album, come biglietti per uno spettacolo di Broadway didieci anni fa. Moriamo attaccati a souvenir. Essere uno stre-gone t avere energia, curiosit) e fegato per lasciare le cose, perfare salti mortali nell'incognito. Tirtto cid di cui si ha bisognosono delle ridefinizioni, regolare gli strumenti. Dobbiamouedzrci come esseri che deuono morire, Una volta che accettiamoquesto fatto, i mondi si schiuderanno per noi. Ma per abbrac-ciare questo concetto devi avere delle "balle d'acciaio".o

LEREDITA NATURALE DEGLI ESSEzu SENZIENTIuQuando tu dici "montagna" o "albero" o "Casa Bianca",stai invocando un universo di dettagl i con una singola

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espressione. Questo b magia. Vedi, noi siamo creature visua-[i. Potresti leccare, odorare e toccare la Casa Bianca e quesranon ti direbbe niente. Ma basta uno sguardo e sai tuttoquello che c'b da sapere: la "culla della democrazia" o qual-cosa del genere. Non devi neanche guardare, vedi gi) Clin-ton seduto li dentro, Nixon inginocchiato che prega, robadel genere. Il nostro mondo d un'agglutinazione di dettagli,una valanga di parafrasi; non percepiamo, semplicemenreinterpretiamo. E il nostro sistema di interpretazione ci hareso pigri e cinici. Preferiamo dire "Castaneda t un bugiar-do" oppure "Questa storia delle opzioni intuitive non d robaper me". Cosa ti va bene? Cosa b "reale"? Questo mondoquotidiano, duro, insignificanre e merdoso? Sono "realt)"disperazione e senilit)? [l fatto che il mondo sia un qualco,sa "stabile" e "definirivo" d un concerro fallace. Sin da pic-coli riceviamo la tessera di appartenenza a questo club. Unbel giorno, quando ci rendiamo conto della faciloneria diquesto concetto, il mondo ci dice "Benvenuti". Benvenuridove? In prigione. Benvenuti all ' inferno. Che cosa succede-rebbe se Castaneda non si stesse inventando nienre? Se fos-se vero, sarest i nei guai.Il sistema di interpretazione potrebbe essere inrerrorto, non dper niente "definitivo." Ci sono mondi all ' interno di altri mon-di, ognuno reale come questo. In quel muro laggiri c'e un mon-do, questa stanza B un universo di dettagli. Gli autistici sonopresi, congelati dai dettagli, loro puntano il dito verso la cre-pa fino a farlo sanguinare. Siamo prigionieri nella sranza del-la vita di tutri i giorni. Esistono opzioni al di fuori di questomondo, reali come questa stanza, luoghi dove vivere o mori-re. Gli stregoni fanno questo; come E eccitante! Pensare che il

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nostro nronclo possa racchiudere tutto b un compendio di arro-ganz..r. l)erchd non apriamo la porta che d) nell'altra stanza?Questrr i ' I 'ereclit) naturale degli esseri senzienti. E il momen-to di interprctare e di creare nuove parafrasi. Andate in un1'rosto dove non esiste una conoscenza a priori. Non buttate viail vostro vecchio sistema interpretativo, usarelo, in orario d'uf-ficio. E dopo le cinque? E I'or" della magia.u

AQUI NO SE HABLA ESPANOLMa che cosa vuole dire con I'ora della magia?I loro libri sono meticolose e dettagliate invocazioni dello sco-nosciuto. Sebbene rimanga dell'ironia, non esiste un lessicoper le loro esperienze. Lora della magia non d una espressionesimpatica, i suoi surplus energetici devono essere sperimenra-ti col corpo. Ogni volta che Castaneda lasciava don Juan pertornare a Los Angeles, il vecchio nagual amava dire che era ingrado di sapere cosa avrebbe fatto il suo allievo mentre era via.Poteva fare un elenco, lungo ma pur sempre un elenco, deipensieri e delle azioni che Castaneda avrebbe fatto. Era impos-sibile per Castaneda fare lo sresso con il suo maestro. Non c'e-ra intersoggettivit) tra i due uomini. Qualunque cosa succe-desse all'indiano nella (seconda attenzione, poreva solo esseresperimentato di prima mano, non comunicato.A quei tempi, Castaneda non aveva nd l'energia n6 la prepa-razione necessaria al consenso. Ma la scimmia d posseduta dal-la parola e dalla sintassi. Deve capire, a ogni costo. E la suacomprensione deve seguire un certo percorso.oSiamo esseri lineari: creature pericolose dotate di abitudini eripetizioni. Abbiamo bisogno di sapere. Questo d il pollaio!Questo b ilposto per le stringhe! Questo t il lavaggio auto! Se

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rrn giorno una di queste cose non b al suo posto, andiamo fuo-ri di testa.,Insistette per pagare il conto. Quando il cameriere tornd conla ricevuta della carta di credito da firmare, mi venne voglia distrappargli di mano la carta per vedere se riportava le sue gene-r:rlit). Doveva essersi accorto delle mie intenzioni.uUn uomo d'affari ha tentato di convincermi a fare la pubbli-cit) per I'American Express, sai quella "Carlos Castaneda,membro dal 1968';, mi disse ridendo allegramente, poi rico-rnincid da dove aveva interrotto: uSiamo delle scimmie mol-to, molto noiose, molto rituali. Il mio amico Ralph aveva laconsuetudine di andare a trovare sua nonna ogni lunedi sera.I'oi lei mori e lui mi venne a cercare per dirmi che potevamorrscire insieme ogni lunedi sera. Lo trovava magnifico, ogniIunedi sera potevamo uscire insieme...r.

SORCERY 101uHo incontrato uno scienziato a un parry, una persona moltoconosciuta. Una eminenza. Un luminare. Il dr. X. Aveva pro-prio voglia di smontarmi. Mi dice di aver letto il mio primolibro, gli altri no, li trovava noiosi. Mi dice che i miei aned-doti non lo interessano, lui vuole prove. Il dr. X voleva con-f rontarsi con me. Pensava che fossi al suo livello. Gli ho rispo-sto che se potevo dimostrargli la legge di gravith, lui avrebbeavuto bisogno di un certo tipo di preparazione per seguirmi.Avrebbe avuto bisogno di un titolo, forse anche di qualche

^ttrezzatura. Avrebbe avuto bisogno di prendere qualche lezio-

ne di fisica, di fare tremendi sacrifici, andare a scuola, studia-re lunghe ore sui libri. Avrebbe dovuto dare un taglio agliappuntamenti romantici. Se voleva delle prove doveva pren-

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dere la Sorcery 101. Ma lui non poteva farlo, avrebbe avutobisogno di preparazione. S'incavold e lascid la stanza.La stregoneria b un flusso, un processo. Come in fisica hai biso-gno di una certa conoscenza per seguire il flusso delle equa-zioni, il dr. X avrebbe avuto bisogno di alcune nozioni basila-ri per avere abbastanza energia per comprendere il flusso del-la stregoneria. Doveva ricapitolare la sua vita. Cosi lo scien-ziato voleva prove ma non voleva prepararsi. Ecco come sia-mo fatti. Non vogliamo fare fatica, vogliamo essere portati inelicottero alla consapevolezza, senza inzaccherarci le scarpinecol fango. E se quello che troviamo non b di nostro gradimentovogliamo che I'elicottero ci porti indietro.n

I SENTIEzu DEL TEMPOStare con quest'uomo d faticoso. E se-p.e spietatamente edeccessivamente presente ; la pienezza della sua attenzione ti sfi-nisce. Sembra rispondere alle mie domande con tutto sd stes-so; nella sua eloquenza c'd una urgenza liquida, ostinata e defi-nitiva, elegante, elegiaca. Castaneda dice che sente il tempoavanzare su di sd. Percepisci il suo peso, qualcosa di estraneoche non riesci a catalogare, etereo, indolente, densamente iner-te, come una boa, un sughero poggiato pesantemente sulleonde. Mentre camminiamo si ferma per darmi una dimostra-zione di una mossa di arti marziali chiamata il cavallo, gambeleggermente piegate come se fosse su una sella. nAi miei tem-pi la gente stava in questa posizione a Buenos Aires. Ogni cosaera molto stilizzata. Adottavano le posture di gente morta datempo. Mio nonno stava cosf. Il muscolo qui, sotto la coscia,d dove conserviamo la nostalgia. Lautocommiserazione d unadelle cose pid orribili. Sento il tempo avanzare su di me. Don

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f uan aveva una metafora. Siamo in una cambusa, stiamo guar-dando recedere le piste del tempo. Eccomi, ho cinque anni![)obbiamo semplicemente girarci per vedere il tempo scorrer-ci addosso. In questo modo non esistono priorit). Niente pre-sunzioni, supposizioni, pacchetti gi) incartati.u Ci sedemmoella fermata d'autobus. Dall'altra parte della strada un mendi-cante mostrava un pezzo di cartone agli automobilisti. *Nonho traccia del domani, e nemmeno del passato. Il Diparti-nrento di antropologia per me non esiste pi(r. Don Juan soste-neva che la prima parte della sua vita era stata una perdita ditempo. Era in un limbo. La seconda parte della sua vita era sta-r:r assorbita dal futuro, laterzanel passato, nella nostalgia. SoloI'ultima parte della sua vita si stava svolgendo nell'adesso. Eccodove mi trovo in questo momento.Dl)ronto a ricevere un rifiuto, gli chiesi qualcosa di personale.l)er questo genere di persone le testimonianze biografiche pos-sono ipnotizzare come una crepa nel muro, lasciando ognunocol dito sanguinante. ..Chi era per te I'uomo piir importante..luando eri bambino?, uQuello che mi ha cresciuto, mio non-no. Aveva un porco da monta di nome Rudy. Ci faceva un sac-eo di soldi. Rudy era magnifico, aveva la testa bionda. Nonno,rveva I'abitudine di mettergli un cappello e un vestito, gli ave-vll scavato un tunnel tra il porcile e la sala delle esposizioni.I{udy spuntava all'improl.viso con quel suo faccino, portan-tlosi dietro quel corpo gigantesco. Aveva un affare a cavatu-raccioli e noi lo guardavamo mentre commetteva delle barba-ric in giro. Adoravo mio nonno. Era lui quello che dava I'or-tline del giorno, da grande sarei stato quello che avrebbe pre-so il suo posto. Sembrava il mio fato, ma quello non era il miotlestino. Sin da piccolo mi fece scuola di seduzione. All'eth di

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dodici anni camminavo come lui, parlavo come lui, con lavocedi chi ha problemi alla laringe. E lui che mi ha detto di salta-re dalla finestra. Mi insegnd ad awicinareleragazze, mai a testaalta, ma adulandole.,' Si alzd e si incamminb. Il mendicanre sene stava andando verso i cespugli ai lati della strada. Arrivatialla sua macchina, Castaneda rimase per un attimo con la por-tiera aperta.uMolto tempo fa uno stregone mi chiese che faccia avesse I'uo-mo nero, secondo me. Ero intrigato. La cosa doveva esseretenebrosa, oscura e avere un volto umano. Luomo nero sDes-so ha il volto di qualcuno che pensi di amare. Per me era miononno. Mio nonno che adoravo.o Salimmo in macchina men-tre il mendicante spariva in un viottolo. uMio nonno ero io.Pericoloso, mercenario, connivente. Insignificante, vendicati-vo, pieno di dubbi e inamovibile. Don Juan lo sapeva.D

INNAMORARSI DI NUOVOuAll'et) di settantacinque anni siamo ancora in giro a cercare"amore" e "amicizia'. Mio nonno aveva l'abitudine di svegliarsinelbel mezzo della notte urlando: "Pensiche lei mi ami?". Lesue ultime parole prima di morire furono: "Eccomi, eccomi,sto venendo piccola!". Ebbe un grande orgasmo e mori. Peranni pensai che fosse una cosa meravigliosa, splendida. Poi donJuan mi disse: "Tiro nonno b morto come un porco. La suavita e la sua morte non hanno nessun significato". Don Juanaffermava che la morre non t un lenitivo, solo il trionfo pudesserlo. Gli ho chiesto cosa intendesse per trionfo e lui mi harisposto liberti: quando spezziil velo e ci passi attraverso por-tandoti la tua forza vitale appresso. Gli dissi che avevo ancoraun sacco di cose da fare nella vita, la sua risposta d stata: "Vuoi

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,lirc che ci sono ancora tante donne che ti vuoi scopare?". Ave-r':r ragione. Siamo cosi primitivi. La scimmia pud arrivare a,.rnsiderare I'ignoto, ma prima di saltarci dentro chiede cosa.'i 'da guadagnarci. Siamo uomini d'affari, investitori, usi alirnitare le perdite, E un mondo di mercanti. Se facciamo un"investimento" vogliamo delle garanzie. Ci innarnoriamo solost'ci amano. Quando non amiamo piti, tagliamo una testa elt rimpiazziamo con un'altra. Il nostro "amore" b semplice-nlcnte isteria. Non siamo esseri affettuosi, siamo privi di cuo-lc. Pensavo di sapere come amare. Don Juan mi disse: "Comeprroi? Non ti hanno mai insegnato ad amare. Ti hanno inse-gnato a sedurre, invidiare, odiare. Non ami neanche te stesso,,rltrimenti non avresti esposto il tuo corpo a tali barbarie. Nonlrai fegato per amare come uno stregone. Puoi amare per sem-pre oltre la morte? Senza il minimo aiuto, niente in cambio?l)troi amare senza investimenti, giusto per il gusto di farlo? Nonsaprai mai com'e amare in questa maniera, cosi implacabil-nrente. Vuoi proprio morire senza saperlo?". No, non volevo.I)rima di morire, dovevo sapere cosa vuol dire amare cosi. Miha incastrato in questo modo. Quando ho riaperto gli occhistavo rotolando giti dalla collina, sto rotolando ancora adesso.>

I{ICAPITOLA LA TUA VITA!Avevo bevuto troppa coca-cola ed ero diventato paranoico.(lastaneda mi alrrerti che lo zucchero E un killer pari al sensocomune. uNon siamo creature psicologiche. Le nostre nevro-si sono il prodotto di quello che ci mettiamo in bocca., Erosicuro che avesse visto il mio ucorpo energetico) irradiare coca-cola. Mi sentivo assurdo, sconfitto, decisi che quella sera avreifatto baldoria a base di profiterole. Ecco come b fatta I'arguta

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vergogna al cioccolato amaro dell'insignificante sclmmla.uHo avuto una storia d'amore con la coca-cola. Mio nonnopossedeva una pseudosensualit). "Devo farmi quella fighetta!Ne ho bisognol Ne ho bisogno adesso!" Mio nonno pensavadi essere il cazzo piri straordinario della citti. Il pir-i stravagan-te. Io mi comportavo allo stesso modo, qualsiasi cosa finivadritta alle mie palle, ma non era reale. Don Juan me lo avevadetto: "E, lo zucchero che preme il grilletto. Sei troppo incon-sistente per avere quel tipo di energia sessuale. Tioppo ciccioper avere quel cazzo infuocato".,Tirtti fumano all'Universal Ciry Valk. i: strano stare sedutocon Carlos Castaneda in questa approssimazione architetto-nica della Los Angeles da ceto medio, questa uagglutinazionedi dettaglir, questa uvalanga di parafrasi,, che formano questacitt) virtuale. Non ci sono negri e niente che assomigli a unaconsapevolezza accresciuta. Stiamo abitando una versione per-versamente blanda di una scena familiare di un suo libro, quel-lo dove di colpo si viene a trovare in un simulacro del mondodi tutti i giorni.uHai detto che se il dr. X avesse ricapitolato la sua vita, avreb-be potuto recuperare un po' di energia. Cosa volevi dire?unla ricapitolazione i la cosa piri importante che facciamo. Perincominciare si fa una lista di tutte le persone che hai cono-sciuto nella tua vita. Qualsiasi persona con cui tu abbia parla-to o avuto a che fare.n.,Ognuno?>uEsattamente, scorri la lista, ricreando cronologicamente lescene dell'incontro. ))uMa ci vorrebbero degli anni.,uCerto, una ricapitolazione completa ha bisogno di tanto tem-

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, ., , | ), rpodichd ricomincia. Non ricapitoliamo mai le cose per,, rr . Nor) devono restare residui in questa operazione. Non

r.rrrnrr f)i luS€. La pausa b un concetto da classe media, I ' idea1,, ., lrrri lavorato duramente hai guadagnato una vacanza.

I r, I rL rrrPo per andare in giro con la tua quattro rttote motri-| i l .r l)cscare in Montana. Che cagata.u\l lor':r tr. l devi ricreare Ie scene...u

t ,,nrincia con i tuoi incontri di sesso. fuvedi le lenzuola, i, ' , , ,1 ' i l i , i l d ia logo. Quindi passa al la persona, al feel ing. Qua-

, r,r i l tuo feeling? Osserva! Respira I 'energia che hai speso, ' , 11, ' scambio, d i i indietro c id che non b tuo.)\ l i s ; r tanto di psicoanal is i . ,\,,rr analizzare, osserva. La fi l igrana, i l dettaglio, t i stai aggan-

, r . r r r r lo al l ' intento del lo stregone. E una strategia, un arro dirr r . r r l i : r veCChio di cent inaia di anni , la chiave per r istabi l i re I 'e-,,, rqirr che ti serviri per passare ad altre cose. Muovi la testa ert rpirrl. Scorri la l ista sinchd non incontri mamma e pap). A(lu(l punto sarai sotto shock, avrai visto dei moduli di com-i)()r(runento ripetersi di continuo, t i faranno nausea. Chi sta,l ' ,,nsorizzando le tue insanit)? Chi ha fatto I 'ordine del gior-rr, ri l .a ricapitolazione ti dar) un momento di silenzio, questor r pt'rmetter). di buttare via le premesse e di fare spazio per qual-, ,,srr d'altro. Verrai fuori dalla ricapitolazione con delle storie\('n7.a fine a proposito del 56, ma non stai piri sanguinando.u

Irj'f-fo QUELLO CHE VOLEVATE SAPERE A PRO-I'( )SI]'O DELLENERGIA... MA CHE AVEVATE PAURAI)I CHIEDERE,,,(]uando incontrai don Juan ero giir scoppiato, mi ero spom-l)rrro in quel modo che sai. Non sono pit'r nel mondo, non in

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quel modo. Gli stregoni usano quel tipo di energia per volarell fuori, o per cambiare. Scopare b dal punto di vista energe-tico il nostro atto pid importante. Vedi, abbiamo bruciato inostri migliori generali mandandoli allo sbaraglio e non pos-siamo sostituirli. Ecco perchd b cosi importante ricapitolare lapropria vita. La ricapitolazione separa I'incarico datoci dal-I'ordine sociale dalla nostra forza vitale. Le due cose non sonoinseparabili. Una volta che sono stato in grado di sottrarre I'es-sere sociale dalla mia energia nativa, ho potuto vedere chiara-mente: non ero poi cosi sexy.A volte parlo con degli psichiatri. Il loro tema preferito b l'or-gasmo. Quando sei li che fluttui nell'infinito non te ne fregaun cazzo del "Grande C)". La maggior parte di noi i frigida,tutta questa sensualit) b pura masturbazione mentale. Almomento del concepimento noi siamo delle "scopate annoia-te", senza energia. Se siamo i primogeniti i nostri genitori nonsanno come comportarsi, se siamo gli ultimi nati non glienefrega pid niente di come comportarsi. Siamo fregati in ognicaso. Siamo solo carne biologica con cattive abitudini e sen-za energia. Siamo creature noiose, ma diciamo che siamoannoiate. Scopare b molto pif ingiurioso per le donne, gliuomini sono solo dei fuchi. Luniverso b femminile. Le don-ne hanno accesso totale, sono gi) li. Sono solo stupidamentesocializzate. Le donne sono delle volatrici portentose, hannoun secondo cervello, un organo che possono usare per dei voliinimmaginabili. Usano i loro grembi per sognare. "Dobbia-mo smettere di scopare?", chiesero gli uomini a Florinda. Leigli rispose: "Continuate a infilare il vostro pistolino in giroogni volta che volete!". E una strega tremenda! Si comportamolto peggio con le donne, le dee del week-end che si dipin-

', 'n. i capezzoli e vanno in ritiro a fare i gruppi. A loro dice:t )r,r sictc qui a fare le dee. E, quando rornate a casa cosa fate?' r( r(' scopate come delle schiave! Gli uomini lasciano dei, rrrrr ltrr.ninosi nelle vostre fighetrel". Cavolo, Florinda d una

. , r.r \r rcga orrendalo

I \ I ' IS' IA DEL COYOTEI l, 'r irrtla Donner-Grau non fa prigionieri. E di struttura deli-

,r.,. ,rfl:rscinante, e aggressiva, come un fantino con la frusta.r .) rr.rrrtlo la Donner-Grau incontrd per la prima volta don Juan

rl srro entourage, pensd che si trattasse di gente che lavorava,l , i lto, disoccupata e dedita al traffico di merce rubata. Comel'r( ll:rrc altrimenti la presenza di cristalli di Baccarat, di abiti,1rr i . i t i , d i gioiel l i d i ant iquariato? Si senriva awenrurosa nel

I rr'r1ucr.lt?.r€ quella gente, per natura lei era impeninentc, reme-,.rri,r, vivace. Per essere una ragazza sudamericana la sua vita, r , r \ t r l ta molto l ibera.li rrsrrvo di essere uno degli esseri piti meravigliosi sulla fac-

, r , r ..lclla terra. Cosi sfrontata, cosi speciale. Mi vestivo da uomo, l).rrtccipavo alle corse automobilistiche. Poi spunra quesro'rr,lirrno che mi dice che I'unica cosa speciale della mia perso-r.r \ono i capelli biondi e gli occhi azzurri in un paese dove,lu('stc cose sono apprezzate. Volevo picchiarlo, mi sa che lo1,, i rrnche. Ma aveva ragione, sapete? Questa celebrazione del\,: i' rotalmente insana. Quello che gli stregoni fanno b esarra-rr('ntc uccidere il Sd. In quel senso tu devi morire pervivere,r( )n vivere per morire.ul )on ,Juan incoraggiava i suoi allievi ad avere una storia d'a-,r()r'e con la conoscenza. Voleva che le loro menti fossero, l tbrrstanza addestrate per vedere la stregoneria come un

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autentico sistema filosofico. In un delizioso rovesciamentotipico della stregoneria, il lavoro sul campo conduceva all 'ac-cademia. In quel modo la strada per I'ora della magia diven-tava divertente.Si ricordava la prima volta che Castaneda la portd in Messicoper incontrare don Juan. uViaggiammo per una di quelle lun-ghe strade piene di curve, sapete la pista del coyote. Pensavoche avesse preso quella strana strada per non essere seguito' mami sbagliavo. Dovevi avere molta energia per rintracciare quelvecchio indiano. Dopo non so piti quanto tempo' incrociam-mo qualcuno che ci salutava in mezzo alla strada. Dissi a Car-los: "Ehi non ti fermi?". "Non E necessario", rispose. Capite,eravamo Passati sopra la nebbia.,Schizzammo attraverso Pepperdine, dove era successo un ter-ribile incendio. Qualcuno lungo la strada vendeva crisralli. Midomandai se la casa di Shirley Maclaine fosse andata a fuoco,se Dick Van Dike avesse ricostruito la sua. Forse Van Dike siera trasferito dalla Maclaine con Sean Penn.uCosa succede alla gente che d interessata al tuo lavoro, chelegge i tuoi libri, che ti scrive lettere? Gti &i una mano?Dnl-a gente b intellettualmente curiosa, sono solleticati o qual-cosa del genere. fumangono sino a che non diventa troppo dif-ficoltoso. La ricapitolazione b una faccenda sgradevole, voglio-no risultati immediati, gratificazioni istantanee. Per un saccodi New Agers la cosa € come "il gioco degli appuntamenti".Cambiano Ia appezzeria alla stanza, dopodichd lancianosguardi furrivi e prolungati ai partner. Oppure t come andarea fare shopping in centro. Quando la faccenda diventa tropPocostosa in rapporto a quello che devono dare di sd, non voglio-no andare avanti. Vedi, vogliamo il massimo ritorno col mini-

rrrrr investimento. Nessuno b realmente interessato nel fare i lL| \ ' ( ) to.)\l:r se ci fossero delle prove di quanto dici, sarebbero inte-

rr ' rs l t t i .>( ,rr' los ha una storia grandiosa. C'era una donna che cono-

',r ..r':r d:l anni. Lo chiamd dall'Europa, era in pessima forma.I rrr lc propose di raggiungerlo in Messico, di "salrare nel suo,,',,rrclo". Lei esitava. Poi gli disse: "Verrei se sapessi che i miei',.rrrtlrrli mi aspettano dall'altra parte del fiume". Voleva delleri.rr;rnzie che sarebbe atterrata sui suoi piedi. Naturalmenterr,rrr Ci sono garanzie. Siamo tutti cos(: salteremmo anche, se',,' lo fossimo sicuri che i nostri sandali ci aspettano dall'altral l l (c.>

I sc tu saltassi nel modo migliore in cui sei capace, per poir.nrlerti conto che tutto era solo un'allucinazione dovuta alla| , l rbre?u

\llora spero che ti venga una buona febbre!,

I \ I)ARTI PRIVATE DI CARLOS CASTANEDA(]rresto non d un libro per rutti.)

t )rresto b cid che gente che lo ha seguito per anni ha detto del.,rr,r ultimo lavoro, L'arte di slgnare. In effetti d il coronamen-r, r tlcll 'opera di Castaneda, un manuale per un paese non sco-l)('rro, la delineazione di antiche tecniche usate dagli stregoni|( r entrare nella seconda atrenzione. i: lucido e snervanter r)m€ i suoi libri precedenti, anche se in questo c'd qualcosa di,,sscssivo. Odora come se fosse stato fatto in qualche altro "[uo-r',.r". Ero curioso di sapere come I'avesse scritto.,lrro solito prendere degli appunti con don Juan, migliaia di,rp;runti. Alla fine lui mi disse: "Perchd non scrivi un libro?".

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Gli risposi che era impossibile: "Non sono uno scrittore". Elui: "Perd puoi sempre scrivere un libro del cazzo no?". Pensaitra me e me che, c€rto, potevo scrivere un libro del cazzo. DonJuan mi sfidava: "Sei sicuro di poter scrivere questo librosapendo che pud portarti alla notorieth? Puoi rimanere distac-cato? Che ti amino o ti odino b insignificante. Puoi scriverequesto libro e rinunciare a quello che potrebbe essere la tuastrada?". Ci sto! Lo faccio. mi son detto.uoMi sono accadute delle cose terrificanti sul mio cammino. Male mutandine non erano della mia misura.uGli dissi che non avevo afferrato l'ultima frase.oE una vecchia barzelletta. Una donna porta la sua macchinaa riparare in un garage. Il meccanico fa il suo lavoro e, almomento di pagare, la donna si accorge di non avere con s6 ilportafoglio. Allora si offre di pagare il conto con i suoi orec-chini. Il meccanico le dice che se sua moglie glieli avesse vistile avrebbe fatto una scenata di gelosia. Lei allora gli offre l'o-rologio, ma lui rifiuta dicendo che sicuramente i ladri glieloavrebbero portato via. Alla fine la donna si sfila le mutandinee gliele &. Al che il meccanico le dice: "No grazie, non sonodella mia misura".u

I CzuTEzu PER ESSERE MORTIoSino al mio incontro con donJuan, non ero mai stato solo. Luimi disse di liberarmi dei miei amici, loro non mi avrebbero maipermesso di agire in maniera indipendente, mi conoscevanotroppo bene. Mi disse di affittare una stanza, la piri sordida chetrovavo. Del genere tende verdi e pavimento verde che puzzanodi piscio e fumo. Mi disse di restarci da solo, forse non sareimorto. Gli dissi che non potevo. Non volevo lasciare i miei

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,rrrr, i. l.ui affermd che, stando cosi le cose, non avrebbe piri1 ' , , r l . r to con me, mi salutd con un gran sorr iso e se ne andd.li.,r',.rzzo, come mi sentivo sollevato! Quello strambo vecchio,, 1,r, ll ' indiano, mi aveva buttato a terra. La cosa era andata trop,l', ' rrr li. Ma pif mi alrricinavo a Los Angeles pid mi sentivo, ir'1,q'1'116. Mi rendevo conto che stavo andando a casa dai miei, r r r r.. i. l)er quale motivo? Per avere delle conversazioni insigni-I r, .rrr r i con gente che mi conosceva troppo bene. Stare seduto in1' , , l r rona in attesa che squi l l i i l te lefono per essere invi tato a,lrr.rl.hc festa? Ripetizioni senza fine. Presi una sranza verde e', l, l irnai a don Juan. "Non i che mi interessi, ma quali sono i, r rrt ri per essere morto?" La sua risposta fu: "Quando ti sari,'r,l i l icrente essere solo o essere in compagnia. Questi sono i cri-r( | | [)cl'essere morto". Ci misi tre mesi per morire. Mi arrampi-. .,, ,, sui muri sperando in una breve visita di un amico. Ma resi-rt vo. Alla fine mi resi conto che non si diventa marti a srare., ' l i, rni ero liberato di una supposizione. Diventi marro se con-rrnrri su questa strada. Questo t certo.,

\ \\ IIMBIANDO LA CONSAPEVOLEZZAt r tlirigemmo verso lo squallido hotel dove Castaneda erar rr tlrrrcl a morire. nPossiamo andare alla tua vecchia stanza, giu-,r( ) [)cr vedere com'b., Disse che non era il caso. uChe cosa vuoi,l.rllrr vita?", era solito chiedermi donJuan. La mia risposta clas-,r(.1 cra che francamente non ne avevo idea. Questo era il mio,r rergiamento da persona profonda, da intellettuale. E donlrr.rn: "Questa risposta soddisfarebbe tua madre non me". Ero, r r .rvolto, non riuscivo a pensare. E quello era un indiano. Por-, ,r puttana! Dio, non hai idea di cosa questo significhi. Ero unall( lsona educata, ma di fronte a lui non ero niente. Un gior-

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ni, nr ( l r r t .st .sc noi due eravamo ugual i . Lo abbracciai pian_! i( n( l () . "( lcr to che lo siamo, don Juan! Come puoi dire una.,,srr del genere?" Grandi abbracci, .sravo praricamenre sin_ghiozzando. "Lo pensi da,rryero?" "Certo per Dio!" Si staccddall'abbraccio e mi disse: "No, noi non siamo uguali. Io sonoun guerriero impeccabile, tu sei uno stronzo. posso riassume_re la mia intera vita in un momento. Tir non puoi neanchepensarci".,Parcheggiammo sorro gli alberi. Castaneda si fermd davantiallo sgangherato edificio con uno srrano entusiasmo, sciocca_to dal fatto che fosse ancora in piedi. Mi disse che avrebbedovuto essere abbatruto da molto rempo, che la sua persisren_za nel mondo rappresenrava qualcosa di stranamentl magico.Dei bambini giocavano con un grosso camion dei pompieli diplasrica. Una homeless camminava come una sonnamblla.Non si mosse. Comincid a parlare sul significato del morire inuna "sranza verde". Da quando aveva lasciato quel posto, erasta_to in grado di ascoltare senza invidia le premesse parreschedel vecchio indiano. Don Juan gli disse .h., qu"ndt gli stre_goni vedono I'energia, Ia forma umana appare come un uovoluminoso. Oltre I'uovo, approssimarivamente alla distanza diun braccio dalle spalle, si rrova il upunto di unioneu, dove inastri incandescenti della consapevolezza si riuniscono. Ilmodo in cui noi percepiamo il mondo d determinato dallaposizione di quesro punro. Il punto di unione dell'umaniri dfissato nella stessa posizione dell'uovo; questa uniformiti dresponsabile del nostro modo comune di vedere la vita di tut_ti i giorni. Gli stregoni chiamano quesra arena di consapevo_lezzala (prima arrenzionen. Il nostro modo di percepire cam-bia con lo spostamenro di questo punro, il che pud essere dovu-

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,, ,r un incidente, a uno shock, all 'uso di droghe oppure pud, '. r , rr ire nel sonno, quando sognamo. ularte di sognare, con-r,r t rr t ' l lo spostare e f issare i l punto di unione in una nuova

I ,, ,\r/ ionc, generando la percezione di mondi alternativi onni-, ',nrl)l 'cnsivi (la useconda attenzioneu). Piccoli spostamenti dell', rrrr.r ell ' interno dell'uovo fanno ancora parte del nastro uma-rr, ' 1' 1111ydsgono allucinazioni o delirio o il mondo incontrato, l rrr . rrrrc i sogni. Movimenti pi( ampi del punto di unione, pi t i,lr.rrrrnratici, tirano il ucorpo di energiau fuori dal nastro uma-,() \,crso reami non umani. Questo b il luogo dove don Juan, rl srro entourage viaggiarono nel 1973 quando ubruciarono, l.r I l ' i r.r terno,,, adempiendo all ' inconcepibile affermazione del-l.r loro stirpe: il volo evolutivo.( .rstaneda aveva scoperto che intere civilt) - un conglomera-r,, rli sognatori - erano svanite in quella stessa maniera.\ li parld di uno stregone della sua stirpe malato di tLrbercolo-.i. lrra stato capace di spostare il suo punto di unione allonra-

",rndo la morte. Questo stregone doveva restare impeccabile,l,r sua malattia incombeva su di lui come una spada. Non pote-\':r permettersi di avere un ego, sapeva esattamente dove lo sta-va aspetrando la sua morte.(lastaneda si voltd verso di me sorridendo. uEhi..., Aveva unostrano sguardo esuberante, e io aspettavo che finisse la frase.l)er tre settimane mi ero sprofondato nei suoi libri e nella loropresentazione contagiosa di possibilit). Forse era questo il mo-mento in cui avrei fatto il mio patto con Mescalico. Che fossigii. passato sopra la nebbia senza essermene reso conto?"Ehi,,, ripetd, con gli occhi che brillavano. uVuoi farti un ham-burger?u

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BOIC]OT'IAN DO LA SACRA RAPPRESENTAZIONE.(lhe il Punro cli unione di un uomo sia flssato in un posto bttn cr i r r r inc."lrro scdtrto c<ln tisha Abelar su una panca di fronte al Museotl'artc cli Wilshire. Non s'adattava per nulla all ' immagine chenri cro fhtto di lei. Castaneda mi aveva demo che, come partedel suo addestramento, Abelar aveva dovuto assumere diverseidentiti, ai tempi in cui era un'attrice che cercava di farsi stra-da nel (teatro della stregoneria liver. Una delle identit). era sta-ta quella deLla"pazza di Oaxaca', una mendicanre lasciva esporca di fango.uVolevo chiamare il mio libro "ll grande arrraversamenro", masuonava troppo orientale.uull concetto buddhista d abbastanza simile.,uCi sono molti paralleli. Il nostro gruppo i passato oltre peranni, ma solo recentemente abbiamo dei dati comparativi,dato che la nostra dipartira b imrninente.llT5o/o della nostraenergia b qui, il 25o/o dall'altra parte. Ecco perchd dobbiamoandare.D*E li che t stata CarolTiggs? Quel posto deI75o/o?,uVuoi dire lazona "aiconfini della realti?,fumase per un momento col viso s€nza espressione, poi rise.uNoi sentivamo Carol Tiggs nei nostri corpi quando andd via.Aveva una massa tremenda. Era come un faro, un segnale. Cidava speranza, un incentivo ad andare avanti. Perchd sapeva-mo che lei era l). Ogni volta che diventavo autoindulgente,sentivo che mi dava un colpetto sulle spalle. Era la nosrramagnifi ca ossessione... unPerchd b cos( difficile per una scimmia fare il sr.ro viaggio?uuNoi percepiamo in nraniera rninima, piri legami abbiamo con

(luesto mondo, pi(r ci i difficile dirgli addio. Tutti ce li abbia-rrro, vogliamo la fama, essere amati. piacere alla gente. Cavo-1,,, qualcuno di noi ha persino dei bambini. Perchd dovrem-rrro andarcene? Siamo incappucciati, mascherati... Abbiamo,.lci momenti felici che durano in noi per tutta la vita. Cono-\co una tipa che t stata Miss Alabama. Pensi sia abbastanzaperrcncrla lontano dalla libert)? Si, "Miss Alabama" B sufficiente[)cr tenerla inchiodata.ulrrl venuto il momento di porle una di quelle grandi doman-..lc (ne avevo parecchie): quando parlano di passare attravetso,irrrendono anche con il corpo fisico? Lei rispose che col cam-lriare il Sd non si intendeva I'ego freudiano, ma il Sd reale , con-r reto, si, il corpo fisico. uQuando don Juan e la sua comitiva

'e ne andarono, lo fecero con la totalit) del loro corpo. Se ne.rndarono coi loro stivali calzati.>Lci diceva che il sognare era I'unico autentico nuovo reame delrtiscorso fil isofico, che Merleau-Ponty si sbagliava quando.rffcrmava che l'umanit) era condannata a provare del pregiu-..lizio verso un mondo a priori. uEsiste un posto dove non esi-srono cose a priori, la seconda attenzione. Don Juan dicevasempre che i fi losofi erano degli stregoni mancati. Cid chenrilncava loro era I'energia per fare un salto oltre le loro idea-liri. Nella nostra strada verso la libert) rutti ci trasciniamo die-tro un bagaglio; molliamolo. Dobbiamo anche mollare il baga-glio della stregoneria.,.ll bagaglio della stregoneria?u"Noi non facciamo stregoneria, non facciamo niente. Tutto ilnostro lavoro b muovere il punto di unione. Alla fine, l 'essereuno stregone b una cosa che ti tiene intrappolato quanto I'es-sere Miss Alabama.u

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Una donna male in arnese, senza denti, si stava trascinandoverso di noi per venderci delle cartoline,lapaz.za di MiracleMile. Ne presi una e le diedi un dollaro. La feci vedere ad Abe-lar, era una immagine di Gesri che rideva. u(Jn momento raro).mi disse.

CLI OSPITI ARRIVANOuC'b rimasto qualcosa da esplorare in questo mondo? Dove? Etutro a priori, fatto ed esaurito. siamo in lista per la vecchiaia,ci atrende come la magina,la malattia del fiume. euando eroun bambino ne avevo senriro parlare. Un male di ricordi ememorie. Prende Ia genre che vive sulle sponde dei fiumi. Vie_ni preso da una brama che ri spinge a muoverti continuamenre,a vagare senza senso, all ' infiniro. Il fiume scorre, la genre diceche il fiume t vivo. Quando cambia il suo corso, non si ricor_da che una volta fluiva da oriente a occidente. Il fiume si scor_da di sd. C'era una donna che andavo a visitare in una casa dicura. Era li da quindici anni. Da quindici anni faceva i prepa_rativi per un parry che aveva organizzato all'Hotel Coron"io.Restava sempre delusa; si preparava tutti i giorni, ma gli ospi-ti non arrivavano mai. A un certo punto morf. Chi lo sa, for,se quel giorno alla fine gli ospiti arrivarono.,

LINDICE DEGLI INTENTIuCome devo dire che sei?,La sua voce diventd unruosamente assurda. Era Fernando Rey.il borghese narcisista, con un pizzico di Laurence Harvey.uPuoi dire che assomiglio a Lee Marvin.usi stava facendo scuro a Roxbury park. si sentiva il rumore diuna palla da tennis contro un muro di cemento. uUna volta

lrrr lt 'tto su Esquire un articolo a proposito della stregonerial( n)rninile in California. La prima frase diceva: "Lee Marvinl,.r p:rura". Quando le cose non vanno per il verso giusto, puoi,r 'nr i rmi: Lee Marvin ha paura.,( r r)rcttemmo d'accordo, l 'avrei descritto come una personar orrrcttx su una sedia a rotelle, un torso con dei meravigliosi,r,rrrcherini. Aveva addosso del profumo di Bijan e lunghi, .rpclli che incorniciavano delicatamente un volto somiglian-r, ,r lioucault da giovane.\,.ppid a ridere. nConosco una tipa, attualmente fa confe-r( nzc su di me. Quando si sentiva depressa, aveva un truccol)('r' uscirne fuori. Si diceva: "Carlos Castaneda assomiglia a un( .uneriere messicano!". Tutto qui. Questo bastava a tirarla su,li morale. Carlos Castaneda assomiglia a un cameriere messi-t:rrro! Si sentiva istantaneamente ricaricata. Non b af-fascinan-r t'? Certo un po' triste! Ma per lei era buono quanto il Prozac!,\tavo sfogliando ancora i suoi libri e volevo chiedergli qualcosa,ircal'intento. Era uno dei concetti prevalenti e pid astratti dell.rro mondo. Loro parlavano di intendere la libert), intenderel'cnergia del corpo, parlavano anche di intendere l' intento.,, Non capisco cosa intendete per intento.D,,'Iu non capisci niente.,,\4isentivo preso alla sprowista. uNessuno di noi capisce nien-re! Noi non capiamo il mondo, al massimo lo maneggiamo,rna lo maneggiamo in maniera meravigliosa. Quando dici"non capisco" stai dicendo uno slogan. Non capirai mai nien-te all ' inizio.nMi sentivo in vena di domande. Anche per la stregoneria esi-sre una "definizione comprensibile". Perchd non me ne davauna anche per "intento"?

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(Non posso dirri cosa sia l'intento. Non lo so neanch'io. Apriun nuovo indice di categorie. Siamo catalogatori, tassonomi_sti; come ci piace fare delle classificazioni! Una volta don Juanmi ha chiesto cosa fosse una universit), gli ho risposto .he ..auna scuola,per insegnamento avanzato. Mi chiese cosa signi_ficava scuola per insegnamenro avanzato. Gli dissi che era"unposto dove la gente si riuniva per imparare. Lui mi chiese seera un campo o un parco. Avevo capito. "Universit)', ha unsignificato diverso per un prof..ror., per uno studente e perchi paga le tasse. Non abbiamo idea di .or" sia una ,,univer_sit)", i un indice di categorie, come "montagna', o ,.onore". Tunon hai bisogno di sapere cosa sia I'onore per andarci incon_tro. Allo stesso modo ti devi muovere rr.rro I'in,.rrro. Fai del_l'intento un indice. Intento b semplicemente la consapevolez-za di una possibilit), di una cbance di auere ora ,harir. E urradelle forze perenni dell'universo che noi non utilizziamo mai:agganciandoti all'intento del mondo dello stregone ti stai dan-do una chance di avere una chance. Non ti sli agganciandoal mondo di tuo padre, il mondo dell'essere r.polti",r., merrosottoterra. Intendi muoverti verso il tuo punro di unione. Inche modo? Intendendo! Pura stregoneria!,,"Muoverti verso di esso, senza caDire.,uEsattamentel "Intento" d solo un indice, assolutamente falla-ce, ma toralmenre utilizzabile. proprio come ..Lee Marvin hapaura".,

POVERA BAMBINAGGINEulnconrro continuamente della gente che muore dalla vogliadi raccontarmi le proprie storie di abusi sessuali. un tipo"miha raccontato che, quando aveva dieci anni, suo padre gli ha

r l l cr reto tl cazzo dicendogli: "Questo serve a scopare!" ' Que-.r, lrrtto lo ha traumatizzato per dieci anni! Ha speso migliaia,lr ,krllari dagli psicoanalisti. Siamo cosi vulnerabili? Cazzate'\r.rrrrO in giro da cinque miliardi di anni! E come si definisce,1rrt' l tipo? "Vittima di un abuso sessuale'" Mierda' Siamo tut-rr ,lci poveri bambini. Don Juan mi ha costretto a esaminare,l ,,rnio in cui mi relazionavo con la gente; volevo che si sen-rissero dispiaciuti per me. Questo era il mio "trucco numero,', 'u". Tutii abbiamo un trucco che impariamo molto presto e, hc ripetiamo sino alla nostra morte. Se abbiamo molta imma-,li']arione ne abbiamo due. Accendi la televisione e ascolta ii,rlk show: dall'inizio alla fine d tutta una sfilata di poveri bam-bini. Amiamo Gesd, sanguinante, inchiodato alla croce, b ilnostro simbolo. Nessuno b minimamente interessato al cristorisorto e asceso in Cielo. Vogliamo essere dei martiri ' dei per-clenti, non vogliamo aver successo. Poveri bambini che prega-no il povero bambino. Quando l'Uomo si b messo in ginoc-chio, b diventato lo stronzo che b oggi.'

CONFESSIONI DI UNA PE,RSONA ASSUEFATTAALLA CONSAPEVOLEZZADa molto tempo Castaneda non ha pif a che fare con le dro-ghe psicotrope, sebbene queste abbiano avuto una parte fon-i"-.nt"l. r,.ll" r.r" iniziazione nelmondo del nagual' Gli hochiesto di parlarmene.uEssendo un maschio, ero molto rigido' il mio punto di unio-ne era inamovibile. Don Juan non aveva molto tempo da per-dere, cosi impiegd dei mezzi estremi.'uPer questo ,i h" d",o delle droghe? Per smuovere il tuo pun-to di unione?,

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Annu(. uMa le droghe sono inconrrollabili, b come sulle mon-tagne russe.))nVuoi dire che a un cerro punto eri capace di muovere il tuopunto di unione e di sognare senza ausilio di droghe?,nCerto! Ecco cosa stava facendo don Juan. Vedi, Juan Matus sene sbatteva di Carlos Castaneda. Era interessato all'altro essere.il corpo energerico, cid che gli stregoni chiamano il Doppio.Era questo che lui voleva risvegliare. Tir usi il tuo Doppio persognare, per navigare nella seconda artenzione. E lui che rispinge verso la libertL "Ho fiducia che il tuo Doppio fari il suodovere", mi diceva. "Fard di rutro per aiutarlo a risvegliarsi."Avevo i brividi. Questa genre d reale. Non vanno in giro a pian-gere per mammina. A piangere per una fighetta.nEravamo in un piccolo caffb all'aeroporto di Santa Monica.Andai alla toilerre per bagnarmi la faccia e ricapirolare i mieipensieri. Mi guardavo allo specchio mentre pensavo al Dop-pio. Mi veniva in mente qualcosa che donJuan diceva a Casta-neda nell'Arte di sognare. ula tua passione d saltare senza farecapricci e senza premeditazione per spezzare le catene di qual-cun altro., Tornato da lui avevo un'altra domanda. uCome istata la prima volta che hai spostaro il tuo punto di unione sen-za droghe?u ulee Marvin era molto molto spaventato!,, fude-va. uQuando inizi a rompere le barriere della percezione nor-male, storica, pensi di essere ammartito. E in quel momenroche hai bisogno del nagual, semplicemenre per farti una risa-ta. Ridendo ti l ibera dalle tue paure.),

IL SERPENTE PIUMAIOuli ho visti andare via, don Juan e il suo gruppo, un interostormo di stregoni. Se ne sono andati in un luogo libero da

rtrtto cid che b umano, dal coercitivo culto dell'uomo' Si sono

1r'rrciati dall ' interno. Al momento di andarsene hanno fatto

ru) certo movim€nto, loro lo chiamano del "serpente piuma-

r,i '. Si trasformano in energia, persino Ie loro scarPe diventa-

rro energia. Fanno un ultimo giro, un Passo' glusto per oare

'.,.. I 'ulti-" volta un'occhiata aquesto squisito mondo' Cavo-

i,,l Mivengono i brividi, tremo! Un ultimo giro"' un segreto

solo per i tuoi occhi.,\ur"i potr'tto andarmene con lui' Quando don Juan part( mi

tlisse: "Devo usare tutto il mio fegato per andare- Tutto il mio

coraggio, la mia speranza' nessuna aspettativa' Per restare qut

,r', "rir""i bisogno di t,rtt" la tua speran za e di tutto il tuo corag-

gir;. F..i ,r,ib.t salto nell'abisso e mi risvegliai nel mio u.ffi-

cio. Avevo interrotro il fluire della continuitir psicologica'q".ff. che si risveglib nel mio ufficio non Poteva essere I'io

.i. .onor..vo linearmente' Ecco Perchd sono il nagual' Il

nagualb una non entitl, non una persona' A1 posto dell'ego

.'fq,r"l.or'"ltro, qualcosa di antico' lJna cosa attenta' distac-

."r", i.tfi.ti,amente meno compromessa con il Sd' Uu uomo

.;;'t. ego b guidato da desideii psicologici ' Il nagual non ne

ha. fuceie ofoini da qualche ineffabile fonte che non pud

essere discusr". Q,r.rt" i la comprensione finale: il nagual alla

fine, diventa una storia, una favola' Non b offeso' geloso' pos-

sessivo, non pub essere niente' Ma pub raccontare storie di

gelosia e possersione. Lunica cosa che w nagual teme b.laYtrirt.rr" lntologica"' Non la nostalgia per ibei tempi anda-

ti. ouesta b eqomania. La tristezza ontologica d qualcosa di

diffirente. F, Jt " forza perenne che esiste nell'universo' :oT'

la gravitl, e rl nagual la percepisce' Non d uno stato pslcolo-

gt.?,-. ir ''rr," .onfl"u.nr" ii forie che si uniscono per disturba-

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re questo povero microbo che ha sconfitto I'ego. E percepitaquando non ci sono piri artaccamenri. La vedi arrivare, poi tela senti addosso.u

LA SOLITUDINE DEL REPLICANTE VENUTO DALONTANOGli piacevano i film, almeno 10.000 anni fa. Quando veniva-no proiettati al Vista di Hollywood, menrre stava imparandoi criteri per essere morto. Lui non ci va piti, ma le streghe si.E un diversivo dalle loro artiviri bizzarre ed epiche, ,.r" ,orr"di fare sesso sicuro sognando. Ma non esatramente.uHai in mente quella bella scena in Blade Runner? Lo scritto-re non si t reso conto di cosa ha scritto, ma ha fatto centro. Ilreplicante alla fine sra parlando: "Ho visto cose che voi uma-ni non potreste nemmeno immaginarvi", parla delle cosrella-zioni. "Ho visto navi da bartaglia presso i bastioni di Orione ."Cose senza senso, vacuit). Questa per noi era l'unica parce chenon funzionava, perchd era chiaro che lo scrittore non avevavisto nulla di tutto cid. Ma quello che ar.viene dopo b meravi-glioso. Sta piovendo e il replicante dice: "E se tutti queimomenti si perdessero nel tempo... come lacrime nella piog-gia?". Questa i la vera, seria domanda per noi. Potrebbero esse-re solo delle lacrime nella pioggia, cerro. Ma tu fai del tuomeglio, signore. Fai del tuo meglio e se il tuo meglio non iabbastanza buono, mandalo affanculo. Se il tuo meglio non babbastanza buono manda affanculo Dio stesso.u

APPUNTI A PIE, PAGINA PER FEMMINISTEPrima che incontrassi Castaneda per I'ultima voha, mi ero pre-notato per vedere la misteriosa Carol Tiggs a colazione. Venti

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,rrrri prima era saltata col gruppo di don Juan Matus nell' in-,',,.,,i,o. Era inconcepibilmente ritornata, mettendo in moto

, ,,, ,.r,, spettacolo itinerante di stregoni' Piti si arvicinava I'ap-

l,ilntrrmento, pi(r mi sentivo a disagio' Ogni volta che faceva, .,1.,,1ino la Grande Domanda (dove cazzo sei stata questi die-, , .rnni?), la vedevo svanire. Mi sentivo sulla pista e vedevot .rrol -figgs che mi salutava dalla cambusa. In un universo di,lrr:rlit), i iggt . Castaneda sono due opposti energetici' Non\().o su q.[i,o mondo come marito e moglie' Hanno doppia( r)crgia, a chi riuscisse a vederli i loro corpi energetici appari-,,'bblro come due uova luminose invece di uno solo' Questorron li rende migliori della Donner-Grau o di Abelar o di non,o chi altro, al contrario. Di loro la possibilith di essere "due

, olte stronzi", come disse una volta Juan Matus' Sino ad ora( lastaneda ha scritro esclusivamente sul mondo di don Juan,rrrai sul suo. Ma L'arte di sognare emana la presenza oscura'csrranea di carol Tiggs, abbonda di racconti raccapriccianticlelle sue escursioni rr.ll" seco.rda artenzione, compreso il sal-vataggio precipitoso di "un essere senziente di un altra dimen'.ion!; sotto forma di un angolosa ragazzina dagli occhi diacciaio chiamata Blue Scout.Stavo uscendo quando squilld il telefono' Ero sicuro che fos-se Carol Tiggs che cancellava I'appuntamento' Era Ia Donner-Grau. Le ,accont"i il sogno che avevo avuto quella mattina'Ero con Castaneda in un negozio di oggetti da regalo chiamatoLa Pista del Coyote. A lei non gliene fregava un cazzo\' Mi dis-se che i sogni normali sono delle masturbazioni senza senso'Brutta strega crudelel

"Voglio "ggir.t.tg.r. qualcosa, la gente.mi.dice che ho mollato

il felminismo, che permetto che il "leader" del nostro grup-

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po sia un uomo, don Juan. Che il nuovo nagualE sempre unaltro uomo, Carlos Castaneda. Bene, la ragione per cui que-sti uomini fanno da "leader" b una questione di energia, noncerto perchd ne sanno di piri o perchd sono migliori. Luni-verso i veramenre femminile, I'uomo i viziato perchd b uni-co. Carlos ci guida nel sognare, non nelle nosrre azioni nelmondo.Don Juan aveva una frase orrenda. Era solito dire che ledonne erano delle fighe scervellate; lui andava dritto allecose. E proprio perchd siamo scervellate che abbiamo faci-liti di sognare. I maschi sono rotalmente rigidi. Ma le don-ne non hanno sobriet), struttura, contesto; nella stregone-ria sono gli uomini che prowedono a quesro. Le femmini-ste si incazzano quando dico che le femmine sono intrinse-camente compiacenti, ma t la veritir! Questo perchd noir iceviamo la conoscenza direttamente. Non dobbiamogirarci intorno con le parole, quesro b il processo maschile.Sai cos'd 1l nagual? Il mito del nagual? Che esistono illimi-tate possibiliti per ognuno di noi di essere qualcosa di dif-ferente da quello che pensiamo di essere. Non devi seguirela strada dei tuoi genitori. Che io ci riesca o meno b imma-teriale.,

SOLO PER I TUOI OCCHIAvevo appena appeso la cornema che iltelefono squillb di nuo-vo: CarolTiggs cancellava il suo appunramenro. Invece di sen-tirmi sollevato mi sentivo a terra. Avevo parlato con delle per-sone che erano srare alle conferenze a Maui e in Arizona. Miavevano detto che era splendida, che prendeva gli astanti dipetto, si comportava come un Elvis cattivo. uMi spiace di non

; ,, ,1r'r't i incontrarer, mi aveva detto. Almeno mi sembrava sin-, r . r . uCi tenevo.D\,n importa, ci incontreremo a una delle tue conferenze.u( )lr, penso che non ne fard per un bel po'.u Fece una pausa.I lo qualcosa per te.))).].n saranno mica i lampi delle tue tette?,

| ' ito un attimo, poi scoppid a ridere. uQualcosa di pif dram-rr r . r t ico.>\( ntivo un nodo allo sromaco.I o sai, hanno sempre sostenuto che esiste questa divisione tra

nr('nte e corpo, questa mancanzadi equilibrio, questo proble-rrrrr "mente-corpo". Ma la vera dicotomia b tra corpo fisico et ()r'po eherg€tico. Moriamo senza neanche essere riusciti a sve-rilia.re quel magico Doppio, e lui ci odia per questo. Ci odia( ()si tanto che potrebbe anche ucciderci. Questo b il vero segre-r o della stregoneria, entrare nel Doppio per il volo astratto. Cli\rregoni saltano nel vuoto della pura percezione col loro cor-lx) energetico.)Una nuova pausa. Mi chiedevo se avesse finito di parlare. Sta-vo per dire qualcosa quando sentii le mie parole bloccarsi trale guance..C'b una canzone che don Juan amava molto, diceva che chiI'aveva scritta era quasi arrivato al centro della faccenda. DonJuan sostituiva una parola per renderla perfetta. Mettevalibert) al posto di amore.uQuindi inizid una recita spettrale:

Si vive solo due volteo cosi almeno sembra.Una volta per te stessoll

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e una per i tuoi sogni.Scivoli arrraverso gli annie la vita ti sembra senza sorprese.Finchd un sogno apparee libert) d il suo nome.E l ibert i E uno sconosciuroche ti fa un cenno.Non pensare al pericoloo lo straniero sparir)..Questo sogno b per tequindi pagane tl prezzo.Thasforma un sogno in realt)*.

Restd in silenzio per un arrimo. Mi augurd sogni d'oro, ridac-chid come una srrega e appese.

IL PRURITO DEL NAGUALFacendosi piri fredde le giornate diventava facile provare unrimpianto, per turro, anche per il Prozac. E se Castaneda nonsi fosse inventato nulla? Se E vero, saresti messo male.Ci incontrammo per I'ultima volta sulla spiaggia vicino almolo; era una giornata fredda. Mi disse che non poteva fer-marsi molto. Gli spiaceva che non avessi incontrato CarolTiggr. Sarebbe sraro per un'alrra volta. Mi senrivo proprio unpovero bambino. Dannazione, voglio solo essere amato. Ave-vo paura come Lee Marvin.E Gesd guardd giri verso la gente e disse: usono cosf annoiaro!u.

" You only liue tu,ice, di Barry-Bricusse, 1967. Canzone del film omo-nimo del la serie James Bond, di Jan Fleming [n.d.t. ] .

r i scdemmo su una panchina che dava sugli scogli. Volevo

".rrrenerlo, solo un momento. uQual b I'ultima volta che hai,( rr t i to nostalgia?u\li rispose senza esitazione. nQuando dissi addio a mio non-rr,r. h,ra gi) morto da molto tempo. Don Juan mi al.vert( chei r.r I 'ora di dire addio: mi stavo preparando per un lungo viag-riio, senza ritorno. "Devi dire addio perchd non tornerai indie-rrr", mi disse. Evocai mio nonno, lo vidi davanti a me in tut'r i i dettagli. Una visione di lui totale. Aveva gli "occhi che dan-,.rvAno". Don Juan mi disse: "Di' i l tuo addio per sempre".( .he pena! Era venuto il momento di ammainare la bandiera.' lo leci. Mio nonno divenne una storia. Lho ripetuto migliaia, . l i vol te. ,Iornd alla sua macchina. uSento un prurito nel mio plessosolare, molto eccitante. Mi ricordo che lo sentiva anche donIuan e io non capivo cosa significasse. Ora lo so, vuol dire chepresto verrh il momento di partire.u Si grattd con gusto. (Etuna sensazione squisita!,Mentre guidava mi gridb dal finestrino: uAddio, il lustre gen-t i luomo!n.

LE LUCI SI ABBASSANOMi era arrivata la notizia di una loro conferenza a San Franci-sco. Avevo finito di scrivere sul soggetto, ma decisi di andarciugualmente. Di metterci un tappo sopra, per cosf dire. Laudi-torium si trovava in un parco industriale a Silicon Valley. Il suoaereo era in ritardo, quando arrivd la sala era piena. Parlb coneloquenza per rre ore circa senza interruzioni. Rispondeva alledomande sollecitamente, incitando e parando colpi. Nessunosi muoveva. Verso la fine parld dell'uccisione dell'ego.

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I t , , , , l r r ' r . r \ ( \ . t ut) : l ntetafora per questo: "E come quando,, l r r , r . . r . r l t l t . rs. .rno e imusicist i impacchenano i loro stru-rr , rrr \ rrrr c 'c pi( tempo per danzare, E tempo di morire".Irr.rrr Nl.rrrrs diceva che c'era un rempo infinito e uno total-nr('nt(' scnza tempo. La contraddizione b stregoneria. Vivete-lrr! Vivetela splendidamente!uUn giovane in sala si alzd. nMa come possiamo farlo senza qual-cuno come don Juan? Come possiamo farlo senz-a aggregarcia qualcuno?),uNessuno si aggrega a noi, non siamo guru. Non hai bisognodi don Juanr, disse enfaticamente. nlo avevo bisogno di lui,ecco perchd te ne parlo. Se vuoi libert), hai solo bisogno didecisione. Abbiamo bisogno di massa nelmondo, non voglia-mo farci delle seghe. Se ricapitolare, sarere in grado di racco-gliere energia, e noi vi troveremo. Ma avrete bisogno di mol-ta energia. E per arrivarci dovete tirare fuori le balle. Allorasospendete il giudizio e afferrate I'opzione. Fatelo. Don Juandiceva spesso: "Uno di noi t uno stronzo. E non sono io". Feceuna pausa. "Questo d quello che sono venuro a dirvi oggi".uLa sala esplose in una risata, il pubblico si alzd in piedi perapplaudirlo mentre lui usciva dalla porta posteriore.Volevo corrergli dietro urlando: uPer favore amamiln. Se nonaltro sarebbe stato divertente. Ma avevo dimenticato il miopiattino di latta per le elemosine. Camminai nel buio vicino auno stagno. Un vento leggero scuoreva le fragili foglie sul bor-do. Mi tornd alla mente una delle nosrre conversazioni, stavaparlando di amore. Sentivo la sua voce e mi immaginavo nel-la cambusa mentre mi giravo lentamente per fronteggiare leparole che mi venivano incontro.uMi inammorai all'et) di nove anni. Avevo veramenre rrovaro

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, rrria met). Dawero' Ma non era destino' Don Juan mi dis-, , lrc se la storia avesse avuto un seguiro sarei stato statico'

, ' ' , r rrobi le. I l mio dest ino era dinamico' Un giorno' questo,,n,,re <lella mia vita, questa ragazzina di nove anni traslocd'\ li.r nonna mi disse di non essere codardo e di correrle dietro.\irlevo bene a mia nonna ma non glielo avevo mai detto' per-,lrd lei miimbarazzava' aveva dei problemi di pronuncia' Mi,lrirrmava "afor" invece di "amor"' Era solo una questione di.r(cento straniero, ma ero molto giovane e non lo sapevo' Mianonna mi mise un mucchio di monete in mano' "Vai e pren-,.lila! La nasconderemo a casa nostra e la crescerb io!" Presi i,oldi e andai. In quelmomento I'uomo di mia nonna le bisbi-

slid qualcosa all 'orecchio. Lei mi chiamb con uno sguardovuo,o. "Afor... mio piccolo caro"' e si riprese i soldi' "Mi spia-ce ma il rempo E scaduto." Mi dinrenticai di questo episodio,don Juan me lo tiro fuori anni dopo. Mi ossessiona' Quandosento il prurito, e I'orologio segna le dodici meno un quarto'mi vengono i brividilTremo, ancora oggi!'nAfor... piccolo caro. Il temPo b scaduto''

Intervista di Bruce Wagner (Detaik Magazine)'Tiaduzione di Matteo Guarnaccia.

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Intorno all 'una del pomeriggio il mio amico e io ci awiamo inirLrto verso il campus della ucl-a (Universiti della California[)resso Los Angeles). Ci attendono piti di due ore di viaggio.Seguendo le indicazioni di Castaneda, arriviamo senza diffi-colt) alla guardiola situata all'ingresso del parcheggio dell'u-niversita. Sono quasi le quattro meno un quarto. Ci fermiamoin una zona sufficientemente ombreggiata.Alle quattro in punto alzo lo sguardo e lo vedo awicinarsiall 'auto. Castaneda indossa dei blue jeans e una giacca senzatasche di color crema pallido, con il colletto della camicia sbot-tonato. Esco dall'auto e mi affretto a incontrarlo. Dopo le cor-tesie e i saluti formali, gli chiedo se posso usare il registratore.Ne abbiamo uno in macchina, nel caso egli acconsenlx. uNo,b meglio di noo, risponde, stringendosi nelle spalle. Ci incam-miniamo insieme verso I'auto per prendere gli appunti, i tac-cuini e i l ibri.Carichi di libri e di fogli, facciamo guidare Castaneda. Cono-sce bene la strada. ulaggiri,, dice, indicando con la mano, ulesponde del fiume sono pafticolarmente beller.Sin dall' inizio, Castaneda stabilisce il tono della conversazio-ne e gli argomenti che di 1( a poco afFronteremo. Mi rendosubito conto dell'inutilit) di rutte le domande che avevo pre-parato con tanta solerzia in vista del nostro incontro. Mi ave-va gi) anticipato, durante la sua telefonata, che avrebbe volu-to parlare del progetto in cui era coinvolto e dell'importanzadelie sue ricerche.La conversazione si svolge in spagnolo, una lingua che padro-neggia con fluidith e con un grande senso dell'umorismo.Castaneda d un maestro nell'arte del conversare. Parliamo persette ore, senza che il suo entusiasmo e la nostra attenzione

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\ ( | r l , . r i l ( | nr( .n() . I ' i t i cgl i s i senre a proprio agio, pir i fa r icorso.r rrf rrt lr. ' t.sprc.ssioni argentine quale gesto amichevole neirrosr r.i confronti, data la nostra comune origine argentina.I )cbbo accennare che, per quanto il suo spalnolo ,ia.o.retto,appare evidenre che la sua lingua t l ' inglese. Sono molte le vol-te in cui ha fatto uso di espressioni e parole inglesi, cosi cometipicamente inglese b la struttura sintattica delle sue frasi.Per tutto il pomeriggio Castaneda si t sforzato di mantenerela conversazione a un livello non intellettuale. Sebbene sia cer-tamente un accanito lettore e conosca le diverse correnti dipensiero, non ha mai istituito raffronti con alrre tradizioni delpassato o del presente. Ci ha comunicaro gli uinsegnamentitoltechi, mediante immagini concrere, che ne hanno impedi-to, in virtd del loro esser tali, I'interprerazione speculativa. Intal modo Castaneda non solo non ha contra\.venuto alle indi-cazioni dei suoi maesrri, ma ha pure dimostrato un'adesionetotale alla via da lui sceita. Semplicemenre non ha voluto con-taminare il suo insegnamento con altre cose a esso estranee.Poco dopo il nostro incontro, d. curioso di sapere le ragioni checi hanno spinto a conoscerlo. E gA al correnre del libro d'in-terviste che ho in progetto di redigere. Al di li dei morivi pro-fessionali, insistiamo sull'imporranza dei suoi libri, che mol-tissimo hanno influenzato non solo noi ma tanti alrri. Siamoprofondamente inreressati a conoscere I'origine del suo inse-gnamento. Nel frattempo, arriviamo alla sponda del fiume eci sediamo all'ombra degli alberi. uDon Juan mi ha dato tut-to), comincia. nQuando I'ho conosciuro, non avevo altri inte-ressi all ' infuori dell'antropologia, ma dopo quei primi incon-tri sono cambiato. E quello che mi d accaduto non lo scam-bierei per nessuna cosa al mondol,

\vvertiamo costantemente la presenza di don Juan. Ogni vol-r.r che Castaneda lo rammenta' partecipiamo della sua profon-,le emozione. Ci racconta come da don Juan avesse aPpreso,lcll 'esistenza di una mirabile totalit) in grado di fargli dono,li qualunque cosa in qualsiasi momento. ull concedere ine-

'tinguibile fa parte della sua natura)' afferma Castaneda. Cosain realt). essa sia non rientra nell'ordine della spiegazione e rara-nrente la si comprende, "semplicemente b".,lrt Il secondo anello del potere Caxaneda riferisce di una parti-colare caratteristica condivisa da don Juan e don Genaro eirssente in tutti gli altri. Egli scrive: uNessuno di noi t dispo-sro a prestare totale attenzione all'altro come facevano donf uan e don Genaror.Il secondo anello del potere mi aveva lasciato molti quesiti irri-solti; il libro mi aveva colpito assai, soprattutto dopo Ia secon-da lettura. Su di esso, nondimeno' i commenti non erano sta-ti favorevoli, e io stessa nutrivo qualche dubbio. Gli dico chetutto sommato preferisco Viaggio a lxtlan, anche se il motivomi b oscuro. Castaneda mi ascolta e risponde alle mie parolecon un gesto che sembra tradire un "e io che c'entro con que-sto balleito di preferenze?". Continuo a parlare' alla ricerca dimotivi e spiegazioni.uForse preferisco Viagio a lxtlan per via dell'amore che vi hop.r..pi o.u Castaneda storce la bocca. La parola amote non gliva a genio. i: probabile che per lui il termine abbia una con-,ror"rio.t. romantica, sentimentale, troppo debole. Nel cerca-re di spiegarmi, sostengo che la parte finale del libro traboccad'intensiti. uEcco,,, dice Castaneda. Si, condivide quest'ulti-ma frase. ulntensiti, si), continua' (questa b la parola giusta)'Sempre a proposito dello stesso libro, dico che secondo me

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.rl, rtnt \( (.n(.,:l lten vedere, sembrano assurde. Non riesco pro-I'rr,' .r l irrtrlrcciarne una giustificazione. Castaneda si mostra.l'.r.rorclcl con me. uE, verou, afferma, uil comportamento dirlrrclle donne t mostruoso e assurdo, tuttavia quella visione dstata necessaria perchd io entrassi in azioneu. Castaneda avevabisogno di quello shock.uSenza un awersario non siamo nulla)), prosegue. nLawersa-rio appartiene alla forma umana. La vita d guerra, d contesa.La pace d un'anomalia.u Riferendosi al pacifismo, lo definisceuna (mostruosit)u, poichd, secondo lui, gli uomini (sono esse-ri il cui fine d l'affermazione e la lottar.Nell'impossibiliti di trarrenermi, gli dico che non posso accer-tare la similitudine tra pacifismo e mosrruosiri. uE alloraGhandi?u, chiedo. uChe ne pensa di Ghandi, per esempio?,oGhandi? Ghandi non d un pacifista. Ghandi B uno dei pitistraordinari combattenti che siano mai esistiti. E che combat-tentelnSolo ora capisco la peculiare importanza che Castaneda d) alleparole. Il pacifismo a cui si riferisce non pud essere un pacifi-smo dettato dalla debolezza, quello di coloro che non hannosufficiente coraggio per essere e di conseguenza per fare qual-cosa d'altro, quello di chi non fa nulla perchd privo di obiet-tivi o di energia nella vita; quesro pacifismo riflette un arreg-giamento autoindulgente e edonista.Con un gesto imponente che vuole includere rurra la societisenza valori, volont) o energia, egli ribatte: nTirtti narcotizza'ti... nient'altro che edonisti!,.Castaneda non approfondisce oltre queste sue idee, e noi nongli chiediamo di farlo. Mi pareva di aver capiro che un asper-to dell'estetica del guerriero prevedesse la sua liberazione dal-

l,r natura umana, ma gli insoliti commenti di Castaneda miriempiono di confusione. A poco a Poco, tuttavia, comincio a( rrpire che I'essere delle entit) uil cui fine b I'affermazione e Ialotta)) riguarda il primo livello della scala evolutiva del guer-riero, i[ fondamento primo con cui egli costruisce il proprio,lestino. Don Juan menziona sempre il buon (tono) di unal)ersona. Da qui inizia l'apprendimento, che prosegue poi in.rltre direzioni. uNon si pud passare dall'altra parte senza pri-lna aver ceduto la forma umana), afferma Castaneda.Sottolineando altri aspetti del suo libro che ho trovato alquan-ro oscuri, gli chiedo dei buchi che rimarrebbero impressi ineoloro che hanno avuto figli.,, Il uero,. dice Castaneda, nesistono diFFerenze tra chi ha avu-to dei bambini e chi non li ha. Per passare in punta di piedi dilionte all 'aquila si deve essere interi. Una persona che abbiadei "buchi" non riesce a passare).[.a metafbra deli'aquila ci verri spiegata in seguito' Per adessobasta solo un accenno, poichd al momento b un altro I'argo-rnento al centro del nostro interesse.uCome si spiega I'atteggiamento di Dofia Soledad nei con-fronti di Pablito e quello della Gorda con le figlie?', chiedoinsistentemente. Riprendersi dai figli quell'energia che allanascita essi ci hanno portato via d un qualcosa che non capi-vo fino in fondo.Castaneda ammette di non esser stato abbastanza chiaro alriguardo. Insiste, tuttavia, sulla differenz,ache esiste tra le per-sone che hanno generato e le altre.ulo, al pari di don Juanr, dice, uho dei buchi' pertanto debboseguire il percorso. I Genaro, invece, hanno un altro modelloda seguire. I Genaro, per esempio, hanno una particolare ener-

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l i r . r ( l r ( rrr noi t l i fc.rr iamo. Sono pi f nervosi e rapidi nei movi_,r( ' ' r r . . . s.rrro rnolto incostant i , niente l i t rat t iene. Don Gena-rrr i 1y17r.,t |tazzot DonJuan, a modo suo, b un pazzo serio.I )orr ,f urrn d lento, ma copre lunghe distanze. Alla hne, arriva-r)o cnrrambi... Quelli che come la Gorda e me hanno avurodei figli posseggono altre caratteristiche che compensano que-sto svanraggio. Si t pid stabili e, quanrunque la via possa esserlunga e difficoltosa, si arriva ugualmente alla mtta. 1n g..r.r"-le chi ha avuro dei figli sa come prendersi cura degli aliri. Cidnon significa che gli altri non lo sappiano fare, ma d diverso...Di solito, non sappiamo cosa stiamo facendo; si b inconsape-voli delle nosrre azioni e ne paghiamo le conseguenre. Un teL-po non sapevo cosa stessi facendou, esclama.nQuando nacqui, tolsi tutto a mio padre e mia madre,, dice.uErano rurri ammaccati! In seguito ho dovuto restituire loroquell'energia che avevo sorrratro. Adesso devo ricuperare la for-za che ho perduro.,,Sembrerebbe che questi ubuchi,,, che E necessario rappare,abbiano a che vedere con I'apparato biologico. Vogliamo iape-re se l'aver dei u$u6h1' d un fatto cui non si pud porre rime-dio. uNou, ci risponde, usi pud guarire. Nienie i irreparabilenella vita. E sempre possibile restituire cid che no., .i appar-tiene e ricuperare cid che b nostror.Questa idea del ricupero t coerenre con il camminare luneo il(sentiero dell'apprendimentoo, che richiede, pif che il cJno-scere o il praticare qualche recnica, una profonda trasforma-zione individuale. Ha a che vedere con rutto: un coerente siste-ma di vita con obiectivi concreri e precisi.Dopo un attimo di silenzio, gli domando se Il secondo anellodel potere E stato tradotto in spagnolo. Secondo Castaned.a una

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r rrsa editrice spagnola ha gi) acquisito i diritti, ma non c stctt-ro se il l ibro sia stato ancora pubblicato'', La traduzione in spagnolo b opera di Juan Tovar, un mio caris-

'irno amico., Juan'lbvar ha usato gli appunti in spagnolo chelo stesso Castaneda gli ha fornito, appunti che taluni criticil r rrnno messo in dubbio.l .a traduzione in portoghese sembra esser molto bel la ' " i lvcroD, dice Castaneda. uQuesta traduzione i stata fatta a par-r ire dalla versione francese. Certamente, b molto ben riuscita.,In Argentina d stata proibita la pubblicazione dei suoi primidue libri. Pare per le storie di droga che vi sono contenute.( lasraneda non ne era al corrente. ulmmagino che ci sia lo zam-pino della "Madre Chiesa"."All' inizio della nostra conversazione Castaneda ha fatto men-zione dell'uinsegnamento tolteco). Anche in Il secondo anellodel potere si parla dei utoltechiu e dell'uessere un toltecou. uCosasignifica essere un tolteco?>, gli domando.Stando a Castaneda, la parola "tolteco" riveste un ampio signi-flcato. Solitamente si dice che qualcuno d un tolteco come sipotrebbe dire che qualcuno i un democratico o un filosofo'Secondo il suo impiego del termine, quesra parola non ha nul-la a che vedere con la sua accezione antropologica. Da una pro-spettiva antropologica, il termine connota una cultura indiadel Messico centrale e meridionale, che gil si era estinta al tem-po della conquista e della colonizzazione spagnola dell'Ame-rica.uTolteco b colui che conosce i misteri del vedere e del sogna-re. La parola designa un piccolo gruppo che ha saputo man-tener viva una tradizione risalente a oltre 5000 anni.,Dal momento che sto lavorando al pensiero mistico e sono

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particolarmente interessata a rinvenire I'origine delle diversetradizioni, chiedo ancora: ulei crede che la tradiz-ione toltecaoffra degli insegnamenti che vanno incontro alla specificit)americana?u.Non vi b dubbio che il upopolo toltecou manrenga viva unatradizione che b peculiare dell'America. Castaneda ammette lapossibilit) che i primi uomini che artraversarono lo stretto diBering avessero portato con sd alcuni elementi essenziali diquella tradizione; questo perd accadde molte migliaia di annifa e al momento non possiamo andar oltre la mera specula-zione.ln L'isola drl tonaldonJuan parla dei nagual di uquegli uomi-ni di conoscenza, che la conquista ela colonizzazione spagnolanon riuscirono a distruggere, vuoi perchd I'uomo bianco eraignaro della loro esistenza oppure perchd non prestava atten-zione alle loro idee incomprensibili.uChi sono i membri del popolo tolteco? Lavorano insieme?Dove si incontrano?r, chiedo.Castaneda risponde a tutte le mie domande. Egli al momen-to d responsabile di un gruppo di giovani apprendisti che vivo-no nella zona del Chiapas, nel sud del Messico. Si sono tra-sferiti in quella regione poichd la donna che adesso insegnaloro abita laggi(.uAllora... d ritornato?,, sento I'urgenza di chiedergli, riferen-domi all 'ultima conversazione tra Castaneda e Ie sorellineriportata al termine di Il secondo anello del potere. uHa fattosubito ritorno come la Gorda le aveva chiesto?,uNo, non sono r i tornato subito, ma sono r i tornato", mirisponde, ridendo. uSono ritornato per terminare un compitocui non posso rinunciare.,

ll sruppo annovera all ' incirca quattordici membri. Benchd il, ', icleo sia costituito di otto o nove persone' tutti sono indi-\l)L-nsabili per la buona riuscita del compito affidato a ciascu-rr,r. Qualora ogni singolo membro sia sufficientemente impec-, rrlrile, il gruppo pud aiutare un gran numero di persone'.,( )tto d un numero magicon, dice d'un tratto. Sottolinea ancherl rtrolo indispensabile degli ultimi toltechi nel continuare errcl mantener viva la tradizione. Non b necessario che il grup-po sia numeroso, purtuttavia ogni singolo individuo che pren-,la parte all'impresa collettiva svolge una funzione insostitui-l r i le per la sua buona r iuscira.,,t.a Gorda e io siamo responsabili dei nuovi arrivati. Beh"' inrcalti sono io il responsabile, ma lei mi ts di grande aiuto inquesto compitor, sPiega Castaneda.Oi parla poi dei membri del gruppo che conosciamo dai suoilibrl. Ci i"..o.tt" che don Juan era un indio yaqui, nativo del-lo Stato di Sonora. Pablito invece era un indio mixteco, Nestore ra mazateco (di Mazatlan, nella provincia di Sinaloa) e Beni-sno era tzovll. Piri volte sottolinea che Josefina non era indiaina messicana e che uno dei suoi nonni aveva origini francesi'L.a Gorda, al pari di Nestor e don Genaro' era

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Drima volta che incontrai la Gorda era una donna enorme'abbrurita dalla vita,, dice. .Chi l 'ha conosciuta in passato ogginon la riconoscerebbe pii.,Vogliamo sapere in quale lingua comunica con le persone delgr"ppo e qual b la lingua che impiegano generalmente tra diioro. Gli rammenro che nei suoi libri vi sono dei riferirnenti ataluni idiomi indios.uComunichiamo in spagnolo perchd d la lingua che tutti noiconosciamou, risponde. ulnoltre, nd Josefina nd la donna tol-

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teca sono indie. Io conosco un po' il linguaggio nativo, frasiisolate, come saluti e altre poche espressioni. Non d certo suf-ficiente per sosrenere una conversazione., Approfittando del-la sua pausa, gli domando se I'impresa in cui sono coinvolti siaaccessibile a tutti oppure abbia a che vedere con qualcosa riser-vato a pochi iniziati. Dal momenro che le nosrre domandemirano a mettere in luce I'importanza dell'insegnamento tol-teco e il valore dell'esperienza del gruppo per il resto dell'u-maniti, Castaneda ci illustra come ogni singolo membro diquella piccola comuniti abbia dei compiti specifici da assol-vere, vuoi nella regione dello Yucat:in, in altre zone del Messi-co oppure in altri luoghi.nNell'adempiere i propri compiti, si vengono a scoprire sva-riate cose, che possono essere applicate a situazioni concretedella vita di tutti i giorni. Non c'b dubbio, si impara moltissi-mo. I Genaro, a esempio, suonano in una banda musicale checonsente loro di spostarsi in tutti i paesi lungo la frontiera.Hanno quindi la possibilit) di vedere e contatrare molte per-sone. Ciascuno di noi, assolvendo fedelmente il proprio com-pito, trova sempre I'occasione di comunicare la conoscenza;cid pud ar,wenire con una parola, con una piccola insinuazio-ne. Tirtti gli esseri umani sono in grado di apprendere. A tut-ti si d) la possibilit) di vivere come guerrieri. Chiunque d capa-ce di affrontare I'impresa del guerriero. Lunico requisito t ilvolerlo con intensit) adamantina; cid significa che si deve esse-re irremovibili nel desiderare la totale libert). Non t una viafacile. Noi rutti cerchiamo insistenremenre delle scuse e adoc-chiamo la fuga. Ma anche qualora la mente riesca a deviareI'attenzione, al corpo non sfugge nulla... i l corpo impara confacilit) e rapidamente.u E conrinua: ull tolteco non pud spre-

trrre la sua energia in sciocchezze. Io ero una di quelle perso-rre che non pud fare a meno degli amici... Non riuscivo nep-1'rrre ad andare al c inema da solor. Un giorno don Juan gl i dis-sc di abbandonare tutto, in particolar modo di separarsi da,luegli amici con cui non aveva nulla in comune. Per lungotcmpo egli si oppose all ' idea, finchd non prese la decisione.LJn giorno, arrivato a Los Angeles, fermai I'auto a un isolatotlalla mia abitazione e scesi a telefonare. Come al solito, anche.luella volta, la mia casa era affollata di persone. Chiesi a unaclelle mie amiche di riempirmi una borsa con alcune cose e diportarmela. Le dissi anche che si potevano sparrire tra loro tur-to cib che avevo - libri, dischi. ecc. Naturalmente l'amica nonrni credette e lo considerd un semplice prestitou.l.atto di disfarsi della biblioteca e dei dischi significa reciderei legami con il passato, un intero mondo di idee ed emozioni.ul miei amici credevano che fossi diventato Dtzzo e conrinua-rono a sperare che rinsavissi. Non li vidi piti per dodici anni.u'lrascorso questo periodo, Castaneda li incontrd di nuovo.Avevano progettato un'uscita collettiva per l 'ora di cena. Si di-vertirono molto; il cibo era abbondante e i suoi amici si ubria-carono.uRitrovarmicon loro dopo tutti quegli anni ftr il mio modo diringraziarli dell 'amicizia che mi avevano offerto in pass:rro,,dice Castaneda.uAdesso sono tutti adulti. Tirtti hanno la loro famiglia, i lorofigli... Era necessario nondimeno che li ringraziassi. Solo a qLrelmodo potevo interrompere definitivamente i miei leg:rmi conloro e terminare una fase della mia vita.,[r probabile che gli amici di Castaneda non capiscano quelloche sta facendo, ma il voler manifestare !oro la sua gratitudi-

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ne e stato molto bello. La sua non era finzione, ma un atto sin-cero di riconoscenza verso la loro amicizia. Grazie a esso si eraaffrancato interiormente da quel passato.Parliamo poi d'amore, ndi quel sovente menzionato amore').Castaneda ci riferisce alcuni aneddoti a proposito di suo non-no italiano, oimmancabilmente innamoratou, e di suo padre:uEra cosi bohdmienlu. uOh, amore! Amorelr, ripete svariatevolte. Tirtti i suoi commenti tendono a distruggere le idee chesolitamente abbiamo dell'amore.uMi ci b voluto molto per imparareD, continua. nAnch'io erosolito innamorarmi. Don Juan ha dovuto lavorar sodo per far-mi capire che dovevo interrompere certe relazioni. Il modo incui alla fine ruppi uno di questi rapporti fu il seguente: la invi-tai a cena in un ristorante. Come di consueto, cominciammoa litigare; non mi risparmid nd urla nd insulti. Calmate leacque, le chiesi se aveva dei soldi. Mi rispose che ce li aveva.Ne approfittai per dirle che dovevo andare a prendere il por-tafogli o qualcosa del genere in auto. Mialzai e non tornai piri.Prima di uscire volli accertarmi che avesse sufficiente denaroper prendere un taxi. Da allora non l'ho piti vista. Voi non micrederete, ma i toltechi conducono una vita molto ascetica.)Senza mettere in dubbio le sue parole, sostengo nondimenocome questa affermazione, stando alla lettura di Il secondo anel-lo del potere, trovi ben poche conferme. uAnziu, sottolineoancor pid, ucredo che molte scene e atteggiamenti riferiti nelsuo libro abbiano un che di promiscuo,.uCome avrei potuto dirlo chiaramente?u, mi domanda. uDireche i rapporti tra di loro erano casti era impossibile, in quan-to nessuno mi avrebbe creduto nd tantomeno capito."Secondo Castaneda, noi viviamo in una societ). molto "degra-

data". Di tutto cid di cui abbiamo parlato quel pomeriggior.nolte cose non sono state comprese. Il fatto B che lo stesso(lastaneda si vede obbligato a venir incontro a talune richie-ste editoriali, le quali, alle volte, pretendono da lui un lin-guaggio piti confacente al lettore medio.uLa gente b coinvolta in altre faccender, continua Castaneda.uLaltro giorno, per esempio, sono entrato in una libreria, quia Los Angeles, e mi son messo a sfogliare le riviste sul banco.Ho scoperto che vi d una gran quantit) di pubblicazioni confoto di donne nude... molte anche di uomini. Non so cosa dir-le. Una di queste fotografie ritraeva un uomo intento a ripa-rare un cavo elettrico in cima a una scala. Portava un elmettoprotettivo e una grossa cintura piena di arnesi. Tutto qui. Peril resto era nudo. Ridicolol LIna cosa del genere non pud esservera! Una donna E aggraziata... ma un uomoln A md di spie-gazione aggiunge che le donne hanno molta piir esperienza,data la loro lunga storia in questo genere di cose. uUn ruolocome quello non lo si pub improwisare.uu[l la prima volta che sento dire che il comportamento delledonne non b improwisato; dalwero, la prima voltau, affermo.Dopo aver ascoltato le parole di Castaneda, siamo convinti cheper i toltechi il sesso d un'immensa dissipazione delle energienecessarie per il compimento di altre imprese. Si pud com-prendere, pertanto, la sua insistenza sulle relazioni totalmen-te ascetiche che i membri del gruppo mantengono tra di loro.uSecondo la prospettiva consueta, la vita che il gruppo con-duce e il genere di rapporti che i suoi membri intrattengonosono un qualcosa di inaccettabile e inaudito. Nessuno vi cre-de. Io stesso ho impiegato lungo tempo per comprenderlo, maalla fine ho potuto verificarlo di persona,, dice.

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Castaneda ci aveva detto poco prima che quando un indivi-duo mette al mondo un figlio perde una certa forza. Pare chequesta ufbrzau sia un'energia che i bambini sottraggono ai lorogenitori come conseguenza del semplice atto di nascere. I lubucou che si viene a formare nell ' individuo deve essere tappa-to e risanato. E necessario ricuperare Iaforzache d andata per-duta. Ci dice anche che una relazione sessuale prolungata bdestinata a incontrare i l declino. In un rapporto, le differenzesi fanno progressivamente pi( marcate, e di conseguenza ven-gono rif iutate, a poco a poco, certe caratteristiche dell 'uno odell 'altro partner. Ai f ini riproduttivi, f inisce per essere sceltoI'aspretto dell 'altro che pid t gradito al partner, ma non esisto-no garanzie circa la bont) di questa selezione. uDal punto divista della riproduzione), commenta Castaneda, ula migliorcosa d affidarsi alla casualit iu. Castaneda si sForza affinchdcomprendiamo meglio questi concetti, quantunque egli con-fessi chc sono temi, questi, non ancora del tutto chiari a luistesso.Castaneda ci descrive un gruppo i cui requisit i, stando all 'uo-mo comune, appaiono estremi. Siamo molto interessati a sape-re da dove provenga tutta quella vitalit). uln che consiste I 'u-nico obiettivo del tolteco?, Vorremmo cogliere i l senso di cidche Castaneda ci dice. "Qual b I 'obiettivo che lei persegue?,Insistiamo sul portare i l problema a un l ivello personale.uLobiettivo d di abbandonare i l mondo vivente; abbandonar-lo portandosi dietro cid che si b, nient'altro che cib che si d.Don Juan si b separato definit ivamente dal mondo. Egli noni morto, perchd i toltechi non muoiono.o ln Il secondo anellodel poterelaGorda istruisce Castaneda riguardo alla dicotomianttgual-tona/. Lo stato della seconda attenzione (viene rag-

giunto solo dopo che i guerrieri hanno rimosso tutto cid chesta sulla superficie del tavolo... la seconda attenzione fa si chele due attenzioni formino un'unit), che rappresenta I ' intero dic iascunor. Nel lo stesso l ibro, la Gorda dice a Castaneda:.Quando gli stregoni apprendono il "sognare" riescono a uni-rc insieme le loro due attenzioni e non accade pif che i l cen-tro spinga fuor i . . . g l i s t regoni non muoiono.. . c i6 non signi f i -ca che noi non moriamo. Noi non siamo niente. siamo gerrteinsulsa, stupida, nd di qua nd di l i . Loro, al contrario, hannotalmente unito le loro due attenzioni che, probabilmente, nonrnoriranno mair.Secondo Castaneda, l ' idea che noi siamo liberi b un'i l lusionec un'assurdit). Egli si sforza di farci capire come il buon sensoci inganni, in quanto la percezione ordinaria ci racconta solouna parte della verit i.uLa percezione ordinaria non ci rende consapevoli dell ' interaverit). Vi d ben altro al di l l del semplice transitare sulla terra,del nutrirsi e del riprodursi,, afferma enfaticamente. Con ungesto che interpreto quale allusione all ' insensibil i t) dei tutto eallo sconfinato tedio dell 'esistenza quotidiana, ci domanda:uChe cos'b tutto questo che ci alwolge? Il buon senso non ialtro che la risultante di un lungo processo eclucativo che ciimpone quale unico strumento di verit) la percezione ordina-ria. Larte della stregoneria consiste proprio nell ' imparare asmascherare e distruggere questo pregiudizio percettivo".Castaneda sostiene che Edmund Husserl E i l primo occiden-tale che abbia ipotizzato la possibil i t i della usospensione delgiudizior. ln ldee per una fenomenologia pura e per urua Jiloso-fia fenomenologica (1913), Husserl affronta i l problema della"epochb" o "riduzione fenomenologica". I l metodo fenotne-

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nologico non vuol negare, ma solo "porre tra parenresi" que-gli elementi su cui si fonda la nosrra ordinaria percezione.Castaneda afferma come la fenomenologia gli abbia offerto lastruttura reoretico-metodologica cui d ricorso per apprenderegli insegnamenti di don Juan. Secondo quesra disciplina, I'at-to del conoscere dipende dall' intenzione, non dalla percezio-ne. Quest'ultima b sempre soggerra alle mutazioni storiche,vale a dire alla conoscenza acquisita dall'individuo che, inevi-tabilmente, si trova a vivcre in una dererminara cultura. Il prin-cipale imperativo del metodo fenomenologico d: verso le coseStCSSC.

ull compiro che don Juan mi aveva affidaro>, dice, (consisre-va nell'incrinare, a poco a poco, i pregiudizi percerrivi, fino adarrivare a una loro completa rottura),. La fenomenologia(sospende) il giudizio e perranro si limita alla descrizione Jelpuro atto intenzionale. uln questo modo, per esempio, cosrrui-sco I'oggetto "casa". Il rimando fenomenologico d assai mode-sto. Cid che lo rrasforma in qualcosa di concreto e specifico bl" ' intenzione". 'Non vi sono dubbi che la fenomenologia abbia per Castane-da un semplice valore merodologico. Husserl non ha mai tra-sceso l'aspetto teorerico e, di conseguenza, non ha indagatoI'essere umano nel suo vivere quotidiano. Per Castaneda lamassima mdra sinora raggiunta dall'occidentale, dall'europeo,E I'uomo politico. Cosrui € I 'epirome della nosrra civilt). nDonJuanu, dice, ucon i suoi insegnamenri ha aperto la porta affin-chd un'alrra specie pi( inreressante di uomo si affacci sulla sce-na: un uomo che tuttora soggiorna in un mondo, in un uni-verso magicor.fufletrendo sul concetto di "uomo politico", mi viene in men-

r('un libro di Eduard Spengler, Forme di uita, ove si sostiene.lrc I'agire del politico ut intessuto di rapporri di potere e dirivalit)u. Costui b I'uomo del dominio, il cui potere tende a(ontrollare e il mondo nella sua densa realt) e gli esseri che vi. r t r i tano.ll rnondo di don Juan, invece, b un mondo magico popolatotli enrit) e di forze.,, [.a grandezza di don Juanr, dice Castaneda, ud che per quan-ro nella realt) usuale egli apparisse un folle, nessuno b stato ingrado di percepirlo. Al mondo don Juan offriva un volto chenon pot€va che esser temporale... un'ora, un mese, sessant'an-n i. Nessuno sarebbe riuscito a prenderlo alla sprowista! In que-sto mondo don Juan era impeccabile, perchd consapevole del-la fugacitl delle cose che vi appaiono e... beh... della bellezzaa,,ryenire! Don Juan e don Genaro amavano intensamente labellezzau.La percezione e il concetto che don Juan ha della realt) e deltempo sono indubitabilmente assai diversi dai nostri. Se nel-I'ambito dell'esistenza quotidiana don Juan E sempre impec-cabile, cib non impedisce di esser consapevoli che uda questaparteD tutto e, in ultima istanza, fugace.Castaneda prosegue descrivendo un universo polarizzato indue estremi: il lato destro e il lato sinistro. ll lato destro corri-sponderebbe al tonale quello sinistro al nagual.ln L'isola del tonal, don Juan racconta a Castaneda di questedue met) della "bolla della percezioneu. Egli afferma che ilcompito pi( importante del maestro d quello di ripulire meti-colosamente una parte della ubollau, e poi di riorganrzzare (tut-to cib che c'du dall'altra parte. Il maestro d impegnato in que-sta opera incessante di apprendimento fino a quando I'intera

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sua visione del mondo non si depositi in una met) della bol-la. Laltra meti, rimasta pulita, pud pertanto venir ricuperataa quella che gli stregoni chiamano volont).Chiarire tutto cid B molto difficile, data I'inadeguatezza delleparole di fronte a un compito cosi estremo. In realti, la parresinistra dell'universo (prevede l'assenza delle parole,) e senza leparole non possiamo pensare. Si danno soltanto azioni. ulnquesto altro mondo,, dice Castaneda, ud il corpo ad agire. Ilcorpo non ha bisogno di parole per capireu.Nell'universo magico - come viene chiamato - di don Juan,esistono alcune entit), descritte come (alleatiu o uombre pas-seggere,, che possono essere catturate svariate volte. Per chia-rire questo insolito tipo di cattura vengono presentate nume-rose spiegazioni, ma, secondo Castaneda, non vi sono dubbiche questi Fenomeni abbiano a che vedere con I'anatomia uma-na. Limportante i I 'essere consapevoli dell 'esisrenza di un'in-tera gamma di spiegazioni che rendono ragione di questeuombre passeggere).Gli chiedo, a questo punto, della conoscenza con il corpo dicui parla nei suoi libri. ulei considera I'intero corpo uno stru-mento di conoscenza?"uSicuramentel Il corpo conosce), mi risponde. A md di esem-pio, Castaneda parla delle numerose possibilit) racchiuse inqr-rella parte della gamba che si trova tra il ginocchio e la cavi-glia, ove potrebbe risiede un centro della memoria. Pare ancheche si possa imparare a udlizzare il corpo per catturare le"ombre passeggere). nLinsegnamento di don Juan trasforma ilcorpo in uno scanner elettronicor, dice, ricercando la parolaspagnola che renda quest'immagine. Il corpo avrebbe la facolt)di percepire vari e distinti livelli di realt) che, a loro volta, rive-

lcrebbero configurazioni, anch'esse distinte, di materia' Per(lastaneda, per;nto, il corpo ha capacit) di movimento e dipcrcezione di cui la maggior parte di noi t all'oscuro' Mentre.i ,lt" e indica il piede e la caviglia, ci parla delle possibilitiir-rsite in questa zona del corpo e di quant<l poco sappiamo ditutto cid. uNella tradizione toltecau, afferma' ul'apprendistaviene addestrato a sviluppare queste facoltiu.Riflettendo sulle parole di Castaneda' penso alle analogie conlo yoga tantrico e con i vari centri o chakras attraverso i qualiil iiscepolo raggiunge lo stato del risveglio. Nel libro Il circo-lo ermitico di Miguel Serrano si parla dei chahras come di ucen-tri di consapevolezzar. Sempre nello stesso volume, i'autoreriporta una conversazione avuta da Car[Jung con un capo pue-bfo chiamato Ochwian Biano o Lago della Montagna' uMiparld degli uomini bianchi come di individui in perennc agi-t"rio.r., i.tttpre alla ricerca di qualcosa da afferrare"' SecondoOchwian Biano, I'uomo bianco E un folle; difatti solo i follipretendono di pensare con la testa. Questa affermazione delcapo indiano suscitd in me una grande sorpresa e pertanto glichlesi con che cosa lui pensasse. Mi rispose, "con il cuore"'uIl sentiero della conoscenza del guerriero b molto lungo erichiede una torale dedizione. Il guerriero ha un obiettivo con-creto che persegue con intento puro..Qual d I'obiettivo?u, insisto nuovamente. Pare che esso con-sisra nello sposrarsi consapevolmente dall'altra parre, attraver-sando il lato sinistro dell'universo.uSi deve tentare di avvicinarsi il piri possibile all 'aquila, evi-tando che essa ci divori. Lobiettivo,, dice, ud sgusciare via inpunta di piedi passando per il lato sinistro dell'aquilau'uNo.t ,o se voi sapete), Prosegue' cercando di chiarirci meglio

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I'immagine, nche esiste un'entit). chiamata l'aquila dei tolte-chi. Ilveggente la vede come un'imme nsa oscurit) che si esten-de all'infinito; un immenso nero cupo attraversato da lame diluce. E chiamata I'aquila perchd ha ali e dorso neri e il pettoluminosor.uLocchio dell'entith non b umano, nd essa conosce pieti. Tirt-to cid che b vivente d riflesso nell'aquila. Questa entit) rac-chiude in sd tutta labellezza che I'uomo b in grado di crearecosi come tutta la bestialiti che esula dalla natura umana. Illato umano dell'aquila d immensamente piccolo rispetto a tut-to il resto. La massa, le dimensioni e I' incensiti del suo nerosovrastano difatti, in maniera incommensurabile, quel pocoche i la sua parte umana. Laquilar, continua, (attrae a sd tut-te le creature un tempo viventi e ora morte, che subito scom-paiono, in quanto essa si nutre della loro energia. Laquila b unimmenso magnete che raccoglie queste fiammelle e poi le con-suma)).Mentre Castaneda procede nel suo racconto, le mani e le ditaimitano il beccare vorace di un'aquila. nVi riferisco solo cid cheaffermano don Juan e gli altri. Sono tutti stregoni e streghelu,esclama. uTLtti loro sono coinvolti in una metafora che mi bincomprensibite. Chi t "il padrone" dell'uomo? Chi b che cireclama?r, si domanda. Ascolto attentamente e mi trattengodal chiedere. Ar,verto che siamo entrati in un dominio ove tut-to d possibile.ull padrone dell'uomo non pub essere un uomo), dice. Pareche i toltechi chiamino upadrone, lo n51x61ps umanor. Tirttele cose - piante, animali, esseri umani - hanno uno (stampoD.Lo ustampo umanoD d identico per tutti gli uomini. ull miostampo e il vostror, spiega, usono i medesimi, eppure, in ognu-

rro di noi, essi si manifestano e agiscono in una forma specifi-(rr, a seconda dello sviluppo dell' individuo''l{ifletendo sulle parole di Castaneda, interpretiamo Io (stam-

l)o umano) come cib che tiene unita la forza della vita' La ufor-

,,'," u-"nru, invece' potrebbe essere cid che ci impedisce divcdere lo stampo. A quanto pare, qualora non perdiamo la,,forma umana)), ci neghiamo il cambiamento'In Il second'o anello dit potere,la Gorda istruisce Castaneda a

proposito dello ustampo t-".,ou e della.nformx urnxnxu' Il pri-

'r-rn'ui... qui descrittt come un'entitir luminosa' e Castaneda

rammenta come don Juan lo considerasse ula fonte' l 'originedell'uomor. La Gorda, con il pensiero rivolto a don Juan' siricorda che egli le aveva detto: uSe abbiamo abbastanza pote-re pe rsonale,

"porri"-o intravedere lo stampo, anche se non si

! stregoni. Q,rattdo cib accade, diciamo di aver visto Dio'Chiariarlo Dio - diceva - b la verit), perchd lo stampo b Diou'Piri volte, quel pomeriggio, ritorniamo sul tema della uforma

umana) e dello urt"*po,, dell'uomo. In qualunque prospetti-va lo si inquadri, ,.-pr. piri diviene evidente come la uforma

umana) rappresenti, dell ' individuo, il guscio duro'uQuesta for-a umana))' dice' ub come una coperta che-ci rico-

pri d"tt. ascelle ai piedi. Sotto la coPerta c't una candela chetrilla intens"rn.r,,. finchd la sua fiamma non si esaurisce deltutto. Quando cib awiene b perch€ si muore' A quel PuntoI'aquila sopraggiunge e divora la formau'

"l u"gg.nr^ir, JJ.rti^r" Castaneda' usono coloro in grado dive-dere I'essere umano come un uovo luminoso' All' interno di

ouesta sfera di luce vi b una candela accesa' Se il veggente vede

.h. I" candela t piccola, per quanto [a persona appaia forte'significa che essa b giunta oramai al termineu'

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Castaneda ci aveva detto poc'anzi che i toltechi non muoionomai, giacchd I'essere tali implica I'aver perduto la forma uma_na. Solo allora capiamo: se il tolteco ha perduto la propria for_ma, non vi t nulla che I'aquila possa divorare. E chiaro ormai,e Castaneda ha fugato qualsiasi nosrro dubbio al riguardo, chetanto i concerri di npadrone, dell'uomo e di ustampo umanoDquanro l' immagine dell'aquila si riferiscono alla medesimaenri t i . o sono, rurtavia, inr imamenre connessi.Alcune ore pif tardi, seduti a mangiare degli hamburger in unacaffetreria all'angolo cra il \Wesrwood Boulevard e ui'alrra viadi cui non ricordo il nome, Castaneda ci racconta la sua espe-rienza legata alla perdira della forma umana. Srando

" qu.lloche ci dice, la sua non d stata cosi intensa come l,esDe rirn

^vissuta dalla Gorda, che aveva a\.'verriro dei sinromi analoehia quelli di un infarto . (ln Il secondo anello del potere,la Goidaracconra a Casraneda che, una volta perduta Ia forma umana,comincid ad apparirle un occhio dinnanzi a lei. euell,occhioI accompagnava ovunque andasse e quasi la stava per condur_re allapazzia. A poco a poco ci fece I'abitudine, finchd, un qior_no, I'occhio divenne parte di lei. *euando sard davvero iifor-me, non vedrd pif I 'occhio; I'occhio diverr) me sressa...).)uNel mio casou, dice Castaneda, usi b verificato un sempliceepisodio di iperventil azione.ln quel momenro ho senrirounaforte pressione: Ia testa d stata artraversara da un flusso di ener-gia, che poisi d trasferiro alperto e allo stomaco fin giri lungole gambe, scomparendo infine dalla gamba sinistra. frl,ro qJi.Per tranquillizzarmiu, conrinua, usono andaro dal medico, ihenon ha rilevato alcunch6. Mi ha solo consigliato di respiraredentro un saccherro di carta al fine di riduire la quantit) diossigeno e di prevenire fenomeni di iperventilazione,. t

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Secondo i toltechi, dobbiamo restituire all 'aquila cib che lerrppartiene, o perlomeno ripagarle in qualche modo ildebito.Sappiamo oramai, dalle descrizioni di Castaneda, che I'aquilai il nostro padrone e che in essa stanno tanto la bellezza e lanobilti quanto l'orrore e la ferocia che dinrorano in tutto cidche i. Perchd I'aquila d il padrone dell'uomo? uPerchd si nurredel richiamo della vita, dell'energia vitale che si libera da tut-to I'esistente.u E, imitando con le n'rani il beccare dell'aquila,con il braccio ripulisce Io spazio rurt'arrorno. uProprio cosi!Essa divora ogni cosa! Il solo modo di sfuggire la voraciti del-la morte d un atto inevitabile e irrefutabile: si tratta della rica-pitolazione.uuln cosa consiste?r, domando.uSi comincia con il compilare una lista di turte le persone cono-sciute nel corso della propria vitar, risponde, uuna lista di tut-ri coloro che, in un modo o nell'altro, ci hanno cosrretri a mer-tere in gioco il nostro ego (quel cenrro di crescita personale chepiri innanzi verr) raffiguraro come un mosrro dalle rremilateste). Dobbiamo richiamare alla memoria tutti quelli chehanno preso parte alla nostra vita, affinchd si possa entrare nelgioco di "a-loro-piaccio-a-loro-non-piaccio". Un gioco che anull'altro attiene se non al nostro vivere scombussolato... Unsemplice leccarsi le proprie feritel,uLa ricapitolazione deve essere totaler, continua, usi prosegue aritroso dallaZ alla A, partendo dal momento presenre fino aretrocedere alla prima infanzia, all 'er) di due o tre anni, e ancheprima qualora sia possibile. Tutto cid che abbiamo vissuto, apartire dalla nascita, si d impresso nei nostri corpi. La "ricapito-lazione" richiede un forte addestramento della menre)."Ci pud descrivere meglio questa uricapitolazione,?,, chiedo.

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uSi riportano alla superficie le immagini del nosrro vissuro e,trattenendole dinnanzi a sd, con un movimento da destra ver-so sinistra della testa si soffiano via in modo da eliminarle dalcampo visivo... Il respiro d magicou, aggiunge.Con la fine della nricapitolazione) terminano anche tutte leabitudini, i giochetti e i senrimenti personali. Pare che alla finesiamo consapevoli dei nosrri inganni e che non vi sia alcunmodo di mettere in gioco I'ego senza subito accorgersi che stia-mo barando . Grazie alla uricapitolazione personale, ci possia-mo affrancare da qualsiasi cosa. A questo punro rimane solo ilcompito, con tutta la sua semplicit), la sua purezza e la suacrudezza.ula "ricapitolazione" b accessibile a chiunque, ma richiede unavolonti inflessibile. Nel caso indugiamo, siamo perduti, per-chd I'aquila far) di noi il proprio cibo. Enrro il suo dominionon si d) alcuno spazio riservaro al dubbio. Nel primo libro,A scuola dallo stregonr, si legge: "Cid che devi apprendere dcome arrivare alla fessura tra i mondi e come entrare nel mon-do di l)... esiste un luogo dove i due mondi si uniscono sovrap-ponendosi. L) i la fessura. Essa si apre e si chiude come unaporta sbattuta dal vento. Per arrivarci un uomo deve esercita-re la propria volonti, deve, ciod, possedere un desiderio indo-mabile, una dedizione totale. E lo deve fare senza I'aiuto dialcun potere e di chicchessia...". Non so come spiegarlo, manell'adempimento e nella dedizione al compito si deve essereimpulsivi senza veramenre esserlo, poichd il tolteco E un uomolibero. Il compito pretende la nosrra torale attenzione, eppu-re ci libera. Capisce? So che d paradossale e in quanto tale dif-ficile da comprendere,.uA questa r icapitolazione, ruttaviaD, cont inua Castaneda,

rnutando il tono della voce e la postura, usi debbono aggiun-eere delle "spezie". La caratteristica di don Juan e dei suoi"compagni" era la loro volubilith' Grazie a lui ho smesso dicssere noioso e pedante. Don Juan non era nd serioso nd for-maleu. Nonostante I'austerit) del compito cui sono chiamatic'd sempre spazio per I'umorismo.Al fine di il lustrarci con esempi concreti i l modo in ctri don.f uan impartiva i suoi insegnamenti, Castaneda ci riferisce unepisodio molto interessante. Egli era un accanito fumatore edon Juan aveva deciso di curarlo.uFumavo tre pacchetti al giorno, uno dopo I'altro! Non ne eromai sprowisto. Come vedete, adesso non ho tascheo, dice,rnostrando la giacca che difatti ne b priva. ule ho eliminateperchd il mio corpo non abbia la possibilit) di awertire alcun-chd sul lato sinistro, un qualcosa che potrebbe rammenrargliI 'antico vizio. Eliminando il pacchetto, ho eliminato anche I'a-bitudine di portarmi le mani in tasca.uuUna volta don Juan mi disse che avremmo trascorso alcunigiorni sulle colline del Chihuahua e si raccomandd che nondimenticassi di portare le sigaretre. Mi consiglio anche di nonsuperare la prorvista di due pacchetti al giorno. Presi quindi ipacchetti, solo che invece di 20 ci misi dentro 40 sigarette. Fecidelle belle confezioni, che poi awolsi in fogli d'alluminio perproteggerle dagli animali e dalla pioggia. fuempito lo zainodell'occorrente, ci awiammo verso le colline' Mentre cammi-navo ero solito accendermi una sigaretta dietro I'altra' facen-do fatica a respirare. Don Juan, invece, mostrava uno straor-dinario vigore. Non riuscendo a tenergli i l passo, ogni tanto sifermava e mi osservava fumare. Mai avrei avuto la pazienzacheha avuto con mel)), esclama. oAJla fine giungemmo soPra un

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altopiano circondato da dirupi e ripidi pendii. Don Juan midisse allora di provare ad attraversarlo. Per un po' stetti a misu-rare con lo sguardo I'intera distanza finchd non mi decisi arinunciarvi. Mai ci sarei riusciro!unContinuammo a camminare per svariati giorni, quando unmattino mi svegliai e subito mi precipitai a cercare una siga-retta. Dove erano i miei bei pacchetti? Cercai ovunque, ma fuinutile. Una volta sveglio, chiesi a don Juan cosa mi sresse acca-dendo. "Non ti preoccupare"u, mi disse, u"sicuramente E venu-to un coyote e li ha porrati via, ma non possono essere lonta-ni. Cuarda qui! Ci sono le tracce del coyote!",nPassammo tutto il giorno a inseguire le tracce del coyote conla speranza di trovare i pacchetti. D'un rrarro, don Juan, fin-gendo di essere un vecchietto decrepito, si accascid in terra ecomincid a lamentarsi. "Questa volta sono sicuro di non far-cela... Sono vecchio... Non ce la faccio pid..." Mentre parlava,si prese la tesra tra le mani, agitandola forsennatamenre.uCastaneda ci racconra I'intera storia imitando i gesti e il tonodi voce di don Juan. E uno sperracolo vederlo! Ci dice ancheche don Juan era solito ricorrere alle sue capacit). isrrioniche.uDopo tumo quel yagare)), continua Castaneda, ucredevo fos-sero trascorsi 10 o 12 giorni. Oramai non mi importava pifnulla delle sigarettel E cosi che ho perso la voglia di fumare.Avevamo percorso una iunga disranza camminando comeindemoniati! Quando fu la volta di ritornare, don Juan nonebbe alcuna difficolt) a rirrovare la via. Ci dirigemmo diretta-mente in citr). Adesso non awerrivo piri i l bisogno di com-prare le sigarette. Da quell'episodiou, dice con una vena dinostalgia, <sono trascorsi quindici anniu.ula regola del non-fareD, commenta, ud esartamente I'opposto

,lclla routine. Le abitudini, come il fumare ad esempio, sono,luelle cose che ci riducono in catene... aderendo alla regola delnon-fare, a[ contrario, si pud dischiudere qualsiasi possibiliti ' 'l{imaniamo in silenzio per un po'. Alla fine mi decido a chie-dergli di Dofia Soledad. Gli dico quanto ella mi abbia colpitoper la sua figura grottesca; proprio al pari di una strega. uDofraSoledad b indiar, mi risponde. ul-a storia della sua trasformazio-ne ha un che di incredibile. Aveva impegnato cosi tanta forzadivolonti. in quella trasformazione che alla fine ci era riuscita. Arnotivo di quell'estrema vo[ont). aveva anche sviluppato unorgoglio troppo smodato. Proprio per questa ragione non credoche possa sgusciare in punta di piedi attraverso il lato sinistrodell'aquila. Comunque sia, t fantastico quello che E riuscita afare con le sue sole forze! Non so se Lei ricorda chi era prima"'era la "mammina'di Pablito. Non faceva altro che lavare i pan-ni, i piatti, stirare... dare da mangiare a questo e quello.'Nel riferirci la sua storia, Castaneda imita con gesti e movi-menti una vecchietta. uDovreste vederla ora,' continua. uDofraSoledad b una donna giovane e robusta. Quando la si incon-tra incute timore! Dofia Soledad ha impiegato sette anni perfare la "ricapitolazione". Si infrattb in una caverna e ci rinrasefin quando non ebbe terminato. Fu tutto cid che fece in setteanni. Sebbene non possa sgusciare oltre I'aquilau, dice Casta-neda pieno di ammirazione, (non ritorner) mai piri a essere laooveraccia che erar.bopo .tn" pausa, Castaneda ci rammenta che, tuttavia, donJuan e don Genaro non sono piri con loro.uAdesso tutto b diversou, afferma Castaneda con nostalgia'uDon Juan e don Genaro non ci sono piti. Ora, con noi, c't laf)onna Tolteca. E tei a chiederci di adempiere i compiti. La

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Gorda e io li eseguiamo insieme. Anche gli altri hanno deicompiti da assolvere; compiti diversi, come diversi sono i luo-ghi d'azione.,uSecondo don Juan le donne hanno pid talenro degli uomini.Hanno una maggiore sensibiliti. Rispetto agli uomini, inol-tre, si logorano e si srancano di meno. Per questo don Tuan miha lasciaro nel le manidi una donna. Mi ha lasciaro nei le manidi uno dei lati dell 'unir) uomo-donna. In particolar modo miha lasciato nelle mani delle sorelline e della Gorda.,nla donna che ora ci insegna non ha nome. E semplicementela Donna Tolteca., (Alcuni mesi dopo, la Gorda - Maria Tena- mi avrebbe chiamato per recapitarmi un messaggio di Casta-neda. Durante la conversazione mi avrebbe detto che la Signo-ra Tolteca si chiama Dofra Florinda e che d una donna moltoraffinata, vivace e inquietante. Ha un'erl di circa 50 anni.)ula Signora Tolteca d la responsabile di tutto. Gli altri, la Gor-da e io non conriamo nulla.u Chiediamo a Casraneda se lei sadi questo nosrro incontro e di altri suoi progerri.nla Signora lblteca sa tutto. E stara lei a mandarmi a Los Ange -Ies per parlare con voiu, risponde, volgendo la sua attenzioneverso di me. nlei sa dei miei progetti e del fatro che andr6 aNew York.,nE giovane o vecchia?r, gli chiediamo. oE u.a donna moltofbrte. I suoi muscoli si muovono in maniera assai insolita. Nont pif giovane, benchd sia una di quelle persone che risplen-dono della forza del loro temperamenro.))Non d facile, a quanro pare, descriverne I'aspetto. Nel tentati-vo, Castaneda cerca un raffronto, rintracciandolo in uno deipersonaggi del film il gigante.uVi ricordate,, ci chiede, (quel film con James Dean e Eliza-

beth Taylor? La Thylor vi svolge il ruolo di una donna matu-ra, sebbene in realt) sia molto giovane. Ecco, la Donna Tolte-c:.r mi provoca la stessa impressione! ll volto come quello di unatlonna attempata ma con un fisico ancora giovane. Potrei ag-giungere anche che recita come una donna anziana".uConoscete il National Enquirel", seguita casualmente. uHodato I'incarico a un mio amico di Los Angeles di conservar-rnene le copie, che poi mi leggo quando sono in citti. E I'u-nica cosa che leggo qui... Proprio in uno degli ultimi numeriho visto alcune foto di Elizabeth Taylor. Non vi sono dubbiche adesso sia ingrossata!,(lastaneda vuole forse farci intendere che I'unica cosa che leg-ge d il National Enquirel ir diffi.ile immaginare che un gior-nale scandalistico sia la sua fonte di informazioni.Quel commento, in certo qual modo, compendia il suo giu-dizio circa l'eccessiva produzione di notizie che caratterizza lanostra epoca. Esso vuol essere anche un verdetto nei confron-ti dei valori dell' intera nostra cultura occidentale. -lutto ormaib al livello del National Enquirer.Niente di cid che ha detto Castaneda quel pomeriggio d statocasuale. I diversi frammenti di discorso che ci ha offerto han-no avuto come obiettivo quello di suscitare in noi una deter-minata impressione. Data questa finalitl, nessuna cosa che hadetto b stata priva di senso; cib che a lui premeva era il tra-smetterci la verit) di fondo dell' insegnamento tolteco.fuprendiamo il discorso sulla Donna Tolteca; Castaneda ciinforma che ella presto se ne andrl. nCi ha detto che al suoposto verranno due donne. La Donna Tolteca b molto severa,le sue richieste sono terribili! Ebbene, se lei d crudele, ho I'i-dea che le due che la sostituiranno siano assai peggiori. Spe-

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Iriamo che non se ne sia gi) andatal Non si cessa mai di vole-re, nd si pud impedire al corpo di lamentarsi e temere la seve-rit) del compito... Tuttavia non vi i modo alcuno di cambia-re il destino. Il destino mi ha afferrato!,uNon sono liberor, conrinua, (come colui che b impeccabile;solo se fossi tale potrei cambiare il mio destino, vale a dire sgu-sciare in punra di piedi oltre il lato sinistro dell'aquila. Se nonsono impeccabile, il mio destino non mura e I'aquila mi divo-ra.lI nagualdon Juan Matus d un uomo libero. E lib..o di por-tare a termine il proprio destino. Non so se voi capite cid chevogl io dire". chiede con apprensione.uCerto che abbiamo capitolu, replichiamo con enfasi. uln que-sta ultima parte come in molte altre cose che lei ci ha riferitofinora abbiamo risconrrato una forte analogia con quello chesentiamo e viviamo giornalmente.,uDonJuan b un uomo liberor, prosegue. uEgli ricerca la libert).Il suo spirito la ricerca. Don Juan d libero dal pregiudizio fon-damentale: il pregiudizio percettivo che ci impedisce di vede-re la realt).,Limportanza di tutto cio di cui abbiamo parlato consiste nellapossibilit) di infrangere il circolo delle abitudini; don Juan gliaveva insegnaro una serie di esercizi affinch6 Castaneda dive-nisse consapevole delle proprie abitudini: esercizi come quellodel ucamminare nell'oscurit)u e della ucamminata di potere).Come spezzare quesro circolo delle abitudini? Come spezzarequell'arco percettivo che ci vincola alla visione ordinaria dellarealti? Quella visione ordinaria che la nosrra abitudine con-tribuisce a foggiare t cid che Castaneda chiama ul'arrenzionedel tonal, o anche uil primo anello dell'attenzione,.uSpezzare quesro arco percerrivo non d impresa facile; potreb-

bero volerci degli anni. Nel mio caso, la difficolt)u, dice riden-do, urisiede tutta nella testardaggine. All' inizio ero piuttostorestio ad apprendere; per questo, con me' don Juan dovetteusare delle droghe... che finirono per ridurmi il fegato in bran-delli!,useguendo la regola del non-fare, si distruggono le abitudinie si diviene consapevoli,), spiega Castaneda. Mentre parla, sialza in piedi e comincia a camminare a ritroso' ricordandosidi una tecnica che don Juan gli aveva insegnato: camminareall' indietro con I'aiuto di uno specchio' Castaneda ci raccon-ta che per rendersi piri agevole I'impresa aveva escogitato unmanufatto di metallo (una specie di anello che a mb di coro-na si infilava in testa) in cui era fissato lo specchio. In quelmodo poteva praticare I'esercizio avendo le mani libere. Altriesempi di tecniche del non-fare consistevano nell'allacciarsi lacintura e nel calzare le scarpe al contrario. Tutti questi accor-gimenti servono a renderci consapevoli di cid che facciamo divolta in volta. uDistruggendo le abitudini,,, dice, uil corpo spe-rimenta de[[e nuove sensazioni. II corpo conosce...)Castaneda ci riferisce alcuni dei giochi di cui si diletta Per oreil giovane tolteco. usono giochi relativi al non-fareu, ci spiega.

"Giochi che non prevedono regole fisse, ma che, anzi, si svi-luppano nel corso dell'azione.,Non avendo regole codificate, il comportamento dei giocato-ri b imprevedibile e, di conseguenza. chi vi partecipa deve pre-stare molra attenzione. nUno di questi giochi"' prosegue, (con-siste nell' inviare all 'awersario dei falsi segnali. Si chiama il gio-co del tiro,.Vi partecipano tre persone e sono necessari due pali e una fune.Con la fune si lega uno dei giocatori e [o si fa penzolare dai

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pali. Gli alrri due debbono rirare le estremiri deila corda e cer-care di ingannarlo inviandogli dei falsi segnali. E un gioco cherichiede moka atrenzione, di modo che, quando unJtira, I'al_tro hccia altrettanto per evitare che la fune si artorcigli atror-no alla persona legata.Le tecniche e i giochi del non-fare sviluppano I'attenzione: sipud dire che sono esercizi di concentrariore in quanro obbli-gano coloro che li praticano a essere pienamenre consaoevolidi c id che sranno facendo. Castaneda commenra che la uec_chiaia consiste nell'esser rimasti bloccati entro il circolo delleabitudini.nll modo di insegnare della Donna Tolteca d quello di farcientrare in azione. Credo sia la maniera migliore, poichd agen_do in situazioni concrere ci accorgiamo ch! no., siamo niente.L altro modo, que llo consuero, d quello dell'amore verso sd sres_si, dell'orgoglio personale. La prima alrernativa fa di noi deeliinvestigarori, sempre attenri a turro cid che porrebbe o..r.n,"r_si o disturbarci. Investigatori? Cerro! La gente, i.,u..e, passa ilproprio tempo a ricercare dimostrazioni d,amore: mi amano onon.mi amano? In questo modo, focalizzatisul nostro ego, nonFacciamo altro che rafforzarlo. Secondo la Donna To[eca, lacosa migliore b cominciare a pensare che nessuno ci ama.uCastaneda ci racconta che per don Juan I'orgoglio personaleassomiglia a un mosrro dalle tremila resre. .Non si fa pari adistruggere e abbattere teste che altre subito si drizzano...u, erasolito dire.ull fatro d che ricorriamo a infiniti srratagemmilu, esclama. nlnforza di essi non facciamo che ingannar-ci, credendo di esserechissi chi.,Accenno, poi, ai concerro di perdita di vigore, legato all,im-

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rnagine del uconiglio in gabbia, che compare in uno dci suoilibri. nCertor, mi risponde, nsi deve stare sempre in guardia,.(lambiando posizione, Castaneda comincia a raccontarci la.storia degli ultimi tre anni. nTra i molti compiti che ho dovu-to assolvere ho lavorato come cuoco in uno di quei caffb chesi incontrano per la strada. La Gorda, invece, era stata assun-ta come cameriera. Per pif di un anno vivemmo li come JoeCordoba e sua moglie! Per esser precisi, Joe Luis Cordoba, alsuo servizion, dice con profonda riverenza. uPer tutti ero JoeCordoba.uCastaneda non ci rivela il nome della citt) in cui hanno vissu-to, ma b possibile che abbiano abitato in posti diversi. I primirempi con loro era anche la Donna Tblreca. Si trarrava, all'i-nizio, di trovar casa e lavoro per Joe Cordoba, sua moglie e suasuoc€ra. uCi presentavamo cosf', dice Castaneda, naltrimentila gente non avrebbe capito".Impiegarono un po' di tempo neila ricerca del lavoro finchdnon lo trovarono in quel caffb sulla strada. uAlle cinque di mat-t ina dovevamo gi i essere in servizio.uCastaneda ci racconta, ridendo, che in quei posti la prima cosache ti chiedono b: nSei capace di cucinare le uova?,. Pare cheinizialmente non riusciva a capire cosa intendessero con cid -cosa ci vorr). mai a prepararle! - quando alla fine scopri chestavano parlando dei diversi modi di preparare le uova per cola-zione. Nei ristoranti e nei caffb per camionisti b molto impor-tante saper cucinare le uova.uAdesso so come si fau, dice ridendo. uPotrei far fronte a qual-siasi richiestal, Anche Ia Gorda lavorava sodo. Era talmentebrava che fu promossa, alla fine, caposala. Al termine di unanno, quando la Donna Tolteca disse loro: uOra basra, avete

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Ifiniro il vosrro compirou, il proprietario del locale non volevache se ne andassero. ull fatto b che lavoravamo con grandeimpegno, e con orari massacranri, dalla mattina fino alla not-te.D

Durante quel periodo ebbero un inconrro significativo. Ha ache vedere con la storia di una ragazzadi nome Terry che si erapresentata al caffb perchd cercavano una cameriera. All'epocaJoe Cordoba si era guadagnato la stima del proprietario, chelo aveva incaricato della selezione e della sorveglianza del per-sonale. Terry disse loro che srava cercando Carlos Castaneda.Come faceva a sapere che si trovava da quelle parri? Casrane-da non ne aveva la piri pallida idea.nQuesta ragazza>, dice Castaneda, facendo trasparire dal tonodella voce una certa :ristezzae dandoci a inrendere che era unapersona sporca e disordinata, (era una di quelle hippy che sidrogano... Poverellalr. Castaneda ci dice che, nonostante leavesse nascosro per tutto il rempo la propria identit), Joe Cor-doba e sua moglie la aiutarono sempre. Ci racconta anche cheun giorno ella entrd nel locale rutta eccitata, dicendo che ave-va appena visto Castaneda in una Cadillac parcheggiara difronte al caffb. u"E qui", urld; "d nella sua auro, sra scriven-do!". "Sei sicura che si tratta di lui? Come fai ad esser cosi con-vinta?", le dissi. Ma lei insisteva: "Si, b lui, sono sicura...". Lesuggerii, allora, di andargli incontro e domandarglielo. "Vai!Vai!", insistetti. La ragazza non aveva il coraggio di parlargliperchd, diceva, si sentiva grassa e brutta. La incoraggiai. "Fal-la finita, sei splendidal Corri!" Alla fine si decise e usci per ritor-nare di li a poco piangendo come una forsennara. Pare che I'uo-mo della Cadillac I'avesse mandata via dicendole di non rom-pergli le scatole. Cercai di consolarla), conrinua Castaneda.

uMi fece talmente pena che quasi stavo per rivelarle la miaidentit). La Corda non me lo permise; mi protesse.,' Non pote-va dirle nulla perchd stava adempiendo un compito che pre-vedeva che lui fosseJoe Cordoba e non Carlos Castaneda. Nonpoteva disobbedire.Come dice Castaneda, all ' inizio Terry era una pessima came-riera. Con il passar dei mesi, i due riuscirono, tuttavia, a far sichelaragazza fosse pulita e ordinata. ula Gorda le dava nume-rosi consigli. Eravamo molto premurosi con lei. Mai Terrysospettd chi fossimo.uIn questi ultimi anni i due avevano vissuto dei momenti dispaventosa miseria, durante i quali la gente era solita maltrat-tarli e offenderli. Pit di una volta egli fu sul punto di rivelarela propria identiti, ma... (Nessuno mi avrebbe creduto! Inol-tre, chi decide d la Donna'lolteca.uuQuell'anno), continua, uci furono momenti in cui possede-vamo solo l' indispensabile: dormivamo in terra e ci nutriva-mo di un misero pasto al giornor. Gli chiediamo, a questopunto, quale sia la loro dieta. Castaneda ci dice che i toltechimangiano solo un tipo di cibo alla volta, solo che lo fanno inmaniera continuativa. ul toltechi si nutrono per I' intero arcodella giornata)', commenra con noncuranza. (In questa affer-mazione di Castaneda si legge il desiderio di infrangere I'im-magine che la gente ha degli stregoni, esseri con poteri specialiche non hanno gli stessi bisogni del resto dei mortali. Dicen-do che uessi si nutrono per I' intero arco della giornatar, Casta-neda li accomuna al resto dell'umanir).)Secondo Castaneda il mescolare cibo, come, ad escmpio, man-giare la carne con le patate e la verdura, b molto nocivo per lasalute. nQuesta mescolanza d un'abitudine assai recente nella

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stclria dell'umanit)r, afferma. uMangiare un tipo di cibo aiu-ta la digestione e fa bene all 'organismo.uuUna volta don Juan mi accusd di sentirmi sempre male. Liper li mi difesi da quelle cririchelTu.ttavia, in seguito, ho capi-to che aveva ragione e finalmente ho imparato. Adesso stobene, mi sento forte, sano.DAnche illoro modo di dormire d diverso da quello della mag-gior parte di noi. La cosa importante b rendersi conto che sipud dormire in svariate maniere. Secondo Castaneda si b impa-rato a coricarsi e a svegliarsi a una determinata ora perchd que-sto d cib che la societi pretende da noi. uA esempio,,, dice, nigenitori mettono a letto i bambini per toglierseli di torno,.Ridiamo tutti, considerando quanto di vero ci sia in questa suaaffermazione. ulo dormo tutto il giorno e tutta la notre), con-tinua, <ma se sommo le ore e i minuti di sonno, non credo diraggiungere le cinque ore al giornor. Per dormire a quel modoI'individuo deve essere in grado di entrare all'istante nel son-no profondo.Ritornando a Joe Cordoba e sua moglie, Castaneda ci raccon-ta che un giorno si presentd la Donna Tolteca, dicendo loroche non stavano lavorando abbastanza. nCi ordind di mettersu un'attivith, di landscaping, una cosa piuttosto impegnativa;si trattava di progettare e sistemare giardini. Il nuovo compi-to affidatoci dalla Donna Tolteca non era una robetta da nul-la. Dovevamo accordarci con un gruppo di persone che ci aiu-tassero a svolgere il lavoro durante la settimana, quandoentrambi eravamo impegnati nel locale. Ogni fine s€ttimanaci dedicavamo esclusivamente ai giardini. Gli affari, perd,andarono a gonfie vele.ula Gorda E una donna molto intraprendente. Quell'anno

lavorammo veramente sodo. Durante la settimana eravamonelcaffb e il sabato e la domenica guidavamo il camion e pota-vamo gli alberi. La Donna'lolteca b molto esigente nelle suerichieste.,uRicordou, continua Castaneda, uche eravamo in casa di unanrico quando giunsero dei giornalisti che cercavano CarlosCastaneda. Erano del New Yorb Times. Per passare inosservati,la Gorda e io ci mettemmo a piantare degli alberi nel giardi-no del mio amico. Li vedemmo entrare e uscire dall'abitazio-ne. A quel punto il padrone di casa comincid a urlarci controe a trattarci male in loro presenza. Pareva proprio che chiun-que si poresse permettere di inveire contro Joe Cordoba e lasua donna. Nessuno dei presenti ci venne in soccorso. Chi era-vamo noi? Guardateli, solo i poveracci e i cani lavorano sottoi l sole!, .nFu cosi che in combutta con il nostro amico ingannammo igiornalisti. Il mio corpo, turtavia, non potevo ingannarlo. Pertre anni ci siamo impegnati a far apprendere al nostro fisicocome, in realt), siamo ben poca cosa. La veritir t che esso nond I'unico a soffrire. Anche la mente t assuefatta a continue sti-molazioni. Il guerriero, invece, non riceve stimoli dai massmedia; non ne ha bisogno. Il miglior posto, pertanto, era quel-lo dove eravamo! Li nessuno pensavaluProseguendo nel racconto delle sue a\ryenture, Castanedaricorda che piri di una volta lui e la Gorda sono stati cacciativia dalla gente. (Altre volte, guidando il camion lungo l'auto-strada, ci costringevano a rasenrare il guardrail. Non avevamoalternative. Era meglio lasciarli passare!uStando a cid che Castaneda ci racconta, i compiti che lo han-no visto impegnato in questi ultimi anni sono stati quello di

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t.r i l r l ) , t r . l r ( , r s() [) f i lvvivere in circostanze a\.verse) e di ( impara-r( ,r l.rr lr.orrrc ail 'esperienza della discriminazioneu. Quest'ul-r inro conrpi to (mi ha messo a dura prova ma B stato moltoist I t t t t ivo,, conclude con grande serenit) .ll compito consiste nell' imparare a distaccarsi dalle reazioniemotive provocare dalla discriminazione. La cosa importanreE non reagire, non infuriarsi. Se lo si fa, si E perduti. uNon cisi offende se una tigre ci arracca), spiega, nci si sposta e la silascia passareu.uln seguito, la Gorda e io trovammo lavoro in una casa, leicome domestica e io come maggiordomo. Non porere imma-ginare come andd a finire! I padroni ci buttarono fuori senzapagarci. Non solo! Per proteggersi da una nosrra eventuale con-testazione, chiamarono la polizia. Vi rendete conto? Ci mise-ro in galera per niente.unln quel periodo lavorammo molto duro e patimmo molte pri-vazioni. Quante volte siamo rimasti a sromaco vuoto! La cosapeggiore era che non potevamo lamentarci, nd avevamo il sup-porto del gruppo. In quel compito eravamo soli e non pote-vamo fuggire. Anche qualora avessimo poturo svelare la nostraidentit), nessuno ci avrebbe creduto. ll compito non prevedemai degli sconti.Duln realtl, io sono Joe CordobaD, prosegue Castaneda, accom-pagnando le parole con I'intero suo corpo, (e sono molto con-tento perchd piri in basso di cosi non posso scendere. Io sonogii arrivato al fondo. ll fondo b tutto cid che sono). E nel men-tre dice questo con le mani tocca la terra.uCome gii vi ho accennaro, ognuno di noi ha dei compiti spe-cifici da assolvere. I Genaro sono piuttosto arguti; Benigno iin Chiapas e se la cava molto bene. Ha una banda musicale.

Perdioiir b bravissimo nell' imitare Tom Jones e molti altri 'Pabliio b sempre lo stesso di prima: un inveterato pigrone'Benigno E quello che fa rumore e Pablito b colui che lo imbel-letta. Il primo lavora e il secondo raccoglie gli applausi.'uAdessor, dice, concludendo, (noi tutti abbiamo terminato icompiti che ci spettavano e ci stiamo preparando a nuove man-sioni. E sempre la Donna Tolteca a darci le direttiven.La storia di Joe Cordoba e di sua moglie ci ha colpito assai. Haa che vedere con un'esperienza molto diversa da quelle descrit-te nei libri di Castaneda. Vorremmo sapere se egli abbia maiscritto o sia in procinto di scrivere qualcosa su Joe Cordoba'usono convinta che Joe Cordoba sia esistito, deve essere esi-stito! Perchd non scrive qualcosa su di lui? Di tutto quello checi ha riferito, la storia di Joe Cordoba e sua moglie t cib chepih mi ha colpito.,oHo appena consegnato un nuovo manoscrltto al mlo agen-ter, ci risponde Castaneda. uln questo libro b la DonnaTolte-ca colei che ci insegna. Non poteva essere in altro modo"' Iltitolo dovrebbe recitare "Lagguato e I'arte di essere nel mon-ds"., (ll l ibro b stato poi pubblicato nel 1981 con il titolo 1/dono dell'aquila.) "In esso parlo del suo insegnamento' E lei laresponsabile del manoscritto. Doveva necessariamente esserer'rrr" dor,.t" a insegnarci I'arte dell'agguato. Le donne la cono-scono bene perchd hanno sempre vissuto con il nemico; han-no, ciob, sempre camminato "in punta di piedi" nel mondodominato dal maschio. Proprio Per questa ragione, per il fat-to che le donne hanno acquisito da lungo temPo questa arte'b la DonnaTolteca a istruirci sui principi dell'agguato''uln questo manoscritto, tuttavia, non vi E nulla che si riferisca,p..ifi."-.ttte alla vita di Joe Cordoba e di sua moglie' Non

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potevo scrivere di quell'esperienza perchd nessuno I'avrebbecapita nd ci avrebbe creduto. Solo con pochi posso parlare diqueste cose... Resta il fatto che I'essenza degli episodi vissutinegli ultimi tre anni d rutta conrenura in questo libro.,Sempre a proposito della Donna Tolteca, Castaneda sottoli-nea quanto ella sia diversa da don Juan. uNon mi amau, dice.uAlla Gorda, invece, t molto affezionata. Non le puoi chiede-re nulla; prima che tu le parli, gi) sa cosa deve dire. Per di piri,incute molto timore; quando si arrabbia, diviene violentau,dice, accompagnandosi con una serie di gesri che indicanoquanto egli la tema.Rimaniamo in silenz.io per un po'. Il sole i giunto quasi all 'o-rizzontee isuoi raggi ci colpiscono attraverso i rami degli albe-ri. Awerto un leggero freddo. "Forse", penso, "sono le sette disera. "Anche Castaneda si b accorto dell'ora tarda. oFar) buio pre-sto,, ci dice. uChe ne direste di andare a mangiare qualcosa?Vi invito io., Ci alziamo e andiamo via. Tiovo simpatico cheCastaneda prenda in consegna i miei appunti e i miei libri peruna parte del tragitto. La cosa migliore i lasciarli in auto. Cosifacciamo. Liberi dai nostri fardelli, camminiamo per alcuniisolat i conversando an i maramente.Tirtto quello che hanno conseguito richiede anni di prepara-zione e di pratica. Un esempio b I'esercizio dei usognareu.uSembra cosf ridicolou, afferma enfaticamente Castaneda, uinrealti d assai difficile da praticare,.l - 'esercizio consiste nel l ' imparare a sognare a volonr) e inmaniera sistematica. Si comincia con il sognare una mano. Poisi fa entrare I'intero braccio nel campo visivo del sogno. Si pro-segue in questa maniera fino a quando non appaia tutta la

nostra persona. Laltro metodo consiste nell'imparare a utiliz-zare i sogni. Una volta, ciod, che si sia raggiunto il controllosu di essi, dobbiamo interagirvi. uA esempior, dice Castane-da, nvoi sognate di uscire dal corpo; aprite la porta e siere sul-la strada. Ma la strada b un luogo pericoloso. Qualcosa in voidecide allora di abbandonarvi; un qualcosa che viene attivatoddla vostra volontir.Secondo Castaneda il sognare non impegna molto tempo. Isogni, ciob, non accadono entro il temPo dei nostri orologi.Quello delsogno b un tempo compatto.Castaneda ci fa capire come nei sogni si produca un immen-so dispendio di energie fisiche. uAll'interno del sogno si pudvivere per un tempo lunghissimou, afferma, uperd il corPo nerisente. Il mio in maniera particolare... E come se mi avesseinvestito un camion, dopor.Tirtte le volte che ritorneri sul tema del sognare' Castanedaconfermeri il valore pratico di cid che il suo gruppo fa duran-te il sogno. In L'isok del tonalsi legge che le esperienze vissu-te durante il sogno e nquelle vissute nelle ore di veglia assu-mono il medesimo valore PraticoD, e che per gli stregoni nilcriterio per distinguere un sogno dalla realt) b del tutto inef-ficacer.Le esperienze di uscita dal corpo catturano vivamente Ia nostraattenzione e vorremmo saperne di pi(r. Ci risponde dicendo-ci che ciascuno di loro ha vissuto esperienze diverse. ul-a Gor-da e io, per esempio, usciamo insieme. Lei mi affbrra per I'a-vambraccio e... partiamo.)Ci racconta anche che il gruppo compie dei viaggi in comu-ne. Sono sempre in costante allenamento; il loro obiettivo dquello di udivenire testimoni). uEssere testimoniD, afferma

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Castaneda, usignifica interrompere il giudizio. Ha a che vede-re, ciod, con una vista interiorr che equivale al non avere piripregiudizio.nPare che Josefina sia molto brava a viaggiare nel corpo delsogno. Vorrebbe che la si seguisse sempre; dice che nelle sueesplorazioni incontra cose meravigliose. La Gorda E colei chele viene sempre in soccorso.unPer Josefina d molto facile spezzare I'arco su cui si riflettonotutte le cose. Quella donna E pazza!.Pazzalr, esclama. uJosefi-na riesce a coprire lunghe distanze ma non vuole mai andareda sola. Immancabilmente, quando ritorna, mi riferisce coseprodigiose.oPer Castaneda Josefina t un essere che non pud funzionare inquesto mondo. nSe fosse stata solau, dice, nsarebbe andata afinire in qualche istituto di cura,. E un essere etereo uche rifug-ge dalle cose concrete. Sarebbe disposta ad abbandonare rurroin qualsiasi momentoD. La Gorda e Castaneda, al conrrario,sono piri accorti nei loro voli. In particolare, la Gorda possie-de quella stabilit) ed equilibrio che a lui, in certo qual modo,difettano.Dopo una pausa, gli rammento la visione di quella cupolaimmensa che, in Il secondo anello drl poftre, descrive il luogoove starebbero ad attenderli don Juan e don Genaro.uAnche la Gorda ha quesra visioneu, commenra con un tonodi malinconia. nCid che vediamo non b un orizzonrc rerresrre.Esso presenta un aspetto omogeneo e inanimato, entro cui siinnalza un immenso arco che ricopre tumo fino a raggiungerelo zenit. Qui si apre una vasta luminescenza. Si potrebbe para-gonare a una cupola da cui si diffonde un'intensa luce gialla.uLo incalziamo di domande affinchd ci dia maggiori informa-

zioni su quella cupola. uCosa d? Dove E?n, chiediamo' Casta-neda risponde che, a giudicare dalle dimensioni, potrebbe esse-re un pianeta. uAllo zenitr, aggiunge, nc'd come un forte ven-to,. Altro non dice di quella visione. E possibile che non rie-sca a trovare le parole adatte per esprimere cid che vedono'Nondimeno

"pp".. evidente come quelle visioni' quei voli nel

corpo sognante raPPresentino un costante allenamento in vistad.lii"gglo definiti.t o: lo sgusciare arrraverso il lato sinistro del-I'aquila, quel salto finale chiamato morte' quel porre terminealla ricapitolazione. Quel poter dire "siamo pronti", quan.do,

"ppr.rro, ci portiamo solo cib che siamo e nient'altro all'in-

fuori di cid che siamo.usecondo la Donna Toltecau' confessa Castaneda, (questevisioni danno la cifra del mio smarrimento: lei pensa che siala mia maniera inconsapevole di paralizzare l'agire; vale a dire'[a mia maniera di dire "non voglio abbandonare il mondo"'Ella sostiene inoltre che con il mio atteggiamento impediscoalla Gorda I'opportunit) di avere voli pi6 fecondi e creativi)'Don Juan e don Genaro erano grandi sognatori' Essi posse-devano un controllo totale di quest'arte. nSono sorpreso))'esclama d'un tratto Castaneda, portandosi la mano alla fron-te, odel fatto che nessuno noti come don Juan sia un incredi-bile sognatore. Lo stesso si pub dire di don Genaro' Egli, a.r.rnpil, era caPace di trasferire il suo corpo sognante nellavita di tutti i giorni>.Il grande controllo posseduto da don Juan e don Genaro tra-sp"re da quel unon essere notatiD o ((passare inosservatin di cuiparl" Casi"neda in tutti i suoi libri. In Il secondo anello del pote-ra Castaneda annota le volte che don Juan gli aveva ordinatodi concentrarsi sul passare inosservati. Anche Nestor dice che

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odon Juan e don Genaro impararono a non essere notati)). Idue sono dei maestri nell'arte dell'nagguatoo. A proposito didon Genaro, la Gorda racconta che uegli viveva nel corposognante per la maggior parte del tempor.uTLtto cib che facevanon, dice Castaneda con tono entusiasti-co, (era motivo di encomio. Di don Juan ammiro immensa-mente il controllo di si e la serenit) notevoli. Di lui non si puddire che fosse un vecchietto decrepito. Non era come altre per-sone. C'b qui nel campus, per esempio, un vecchio professoreche, quand'ero giovane, era gii all'apice della carriera. A queltempo egli aveva raggiunto il massimo della forza fisica e del-la creativitl intellettuale. Adesso si mastica la lingua awizzita!E semplicemente diventato quello che b, un vecchietto decre-pito. Di don Juan, al contrario, non si pud dire la stessa cosa.Il suo vantaggio nei miei confronti b sempre abissaler.Nell'intervista rilasciata a Sam Keen*, Castaneda racconta cheuna volta don Juan gli chiese se lui pensava che fossero ugua-li. Bench€, in realt), egli pensasse che non lo fossero, rispose,con fare condiscendente, che lo erano. Ma don Juan nonapprovd questa opinione: uNon credo che lo siamoo, disse,uperchd io sono un cacciatore e un guerriero mentre tu asso-migli di pid a un mezzano. Io sono pronto, in qualsiasimomento, a offrire la ricapitolazione della mia vita. Il tuomondo angusto pieno di tistezza e indecisione non pud maiuguagliare il mioo.In tutto cid che Castaneda ci riferisce si possono rinrracciare deiparalleli con altre correnti e tradizioni delpensiero mistico. Nei

* Sam Keen, Voices and Visions, Harper and Row, New York, 1976.

suoi libri si citano autori e opere dell'antichitir e del Presente'Gli ricordo che, tra gli altri, vi si fanno dei riferimen ri al Libroegiziano dei morti, al Tiactatus di'Wittgenstein' a poeti sPagno-licome San Giovanni della Croce eJuan Ram6nJimdnez' non-chd a scrittori latinicome il peruviano CdsarVallejo.uE rrerou, risponde, nnella mia auto ci sono sempre molti l ibri'Opere che mi vengono spedite da piti persone). Egli era soli-to leggerne alcuni brani a don Juan. uGli piacevano le poesie'Ma solo i primi quattro versi! Diceva che tutto quello cheseguiva era insulso, privo di vigore, una semplice ripetizione''Uno di noi gli chiede se abbia mai letto qualcosa delle tecni-che dello yoga o delle descrizioni dei diversi livelli di realtiofferte dai testi sacri indiani. uTutto cib t meraviglioso', dice.uHo avuto, per di piti, dei rapporti abbastanza stretti con per-sone che lavorano con lo hata yoga',*Nel 1976 un amico medico di nome Claudio Naranio - loconoscete? - mi presentb a un maestro yoga. Andammo a far-gli visita nel suo athrAm, qui, in California. Con noi vi era unprofesror. che fungeva da interprete. Uno dei miei obiettivi diquella conversazione era rintracciare dei paralleli con le mieesperien"e di uscita dal corpo. Tuttavia, al riguardo' egli nonmi disse nulla di significativo. Nonostante le grandi cerimo-nie e tutta una serie di rituali, il maestro non soddisfece affat-to le mie richieste. Verso la fine del colloquio, questo perso-naggio eccentrico prese un recipiente di metallo e comincid acospargermi det tiquido che vi era contenuto, di un colore,rient'affatto gradevole. Si era appena allontanato che subitogli chiesi cosa mi avesse spruzzato addosso. Qualcuno mi siawicind, spiegandomi che avrei dovuto essere molto conten-to perchd si trattava della sua benedizione. Ma io, non pago'

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mi ostinai a voler conoscere il contenuto del recipiente. Allafine mi fu detto che tutte le secrezioni del maesrro erano sacre:"Tuno cib che proviene da lui d sacro". A quel punror, con-clude con tono scherzoso, uebbe termine la conversaz.ione conil maestro yoga".Lanno successivo Castaneda ebbe un'esperienza simile conuno dei discepoli di Gurdjieft Si inconrro con lui a Los Ange-les dietro sollecitazione di uno dei suoi amici. pare che il tipoavesse imitato in tutto e per rufto Gurdjieff, uAveva la teitarasata e porrava dei baffi giganreschi,), commenra, indicandocon la mano la loro dimensione. nEravamo appena entrati chesubito mi afTerra con forza alla gola e mi assesta dei colpi tre-mendi. Immediatamente dopo mi dice di abbandon"r.ll

-iomaesrro in quanto stavo perdendo tempo. Stando afle sueparole, in otto o nove lezioni mi avrebbe insegnato lui tuttocio che avevo bisogno di sapere. Vi immaginate? In pochelezioni poreva insegnare qualsiasi cosa a chiunque!,Castaneda ci dice anche che il discepolo di Curdf ieff avevamenzionato I'uso delle droghe per accelerare il processo d'ap_prendimento. Pare che I'amico di Castaneda si fosse ..ro ,rrbi-to conro de[[a situazione ridicola e dell'enormit) del suo erro-re. Egli aveva insistito che si incontrasse con quel discepolo,in quanto era convinro che Castaneda avesse bisogno Ji unmaestro pid serio di don Juan. uTerminato I'inconrroD, rac_conta Castaneda, uil mio amico provd molta vergogna)).Continuiamo a camminare per sei o serte isolati. p"ili"-o p.,un po' di fatti incidenrali. Gli dico che ho letro su La Gaietaun articolo di Juan Tovar ove egli menziona la possibiliti diricavare un film dai suoi libri.nSiu, dice, nuna volta E stata accennara questa possibilit)o. In

seguito ci racconta la storia del suo incontro con il produttoreJoseph Levine che lo avrebbe intimidito da dietro un'enormescrivania. Le sue dimensioni e le parole del produttore a malapena comprensibili furono [e cose che pif lo colpirono. uSe nestava dietro quella scrivania come se fosse su di un palco,,, rac-conta, ned io, giri in fondo, piccolissimo. Che possenza! Avevale mani piene di anelli con enormi pietre incastonat€).Castaneda aveva giir spiegato a Juan Tovar che l'ultima cosache avrebbe voluto vedere era un Anthony Quinn nel ruolo didon Juan. Pare che qualcuno avesse proposto Mia Farrow perricoprire una delle parti... uConcepire l' idea di un film siffat-to b molto difficiler, commenta. uQui non si tratta nd di etno-grafia nd di finzione. Non sarebbe possibile farlo.uIn quello stesso periodo fu invitato a partecipare al Johnny-Carson e al Dick Cauett show. "Nla fine mi son deciso di nonandarci. Cosa potrei raccontare a Johnny Carson quando michiedesse, ad esempio, se parlavo o meno con il coyote? Cosapotrei rispondere? Potrei dire di sf... e poi?u Indubbiamente lasituazione si tingerebbe di ridicolo.uDon Juan mi aveva affidato I'incarico di testimone di una tra-dizioneu, dice Castaneda. "Lui stesso insisteva perchd io accet-tassi di essere intervistato e dare conferenze per promuovere ilibri. Con il tempo, perd, mi consiglib vivamente di darci untaglio, dato che questo tipo di attivith dissipa un sacco di errer-gia. Se si b dentro questo genere di cose d necessario impegnarcimolta forza.uuGrazie alla pubblicazione dei rniei libri, sono incaricato diprowedere alle spese di tutto il gruppor, dichiara apertamen-te. Con le sue opere d) da mangiare agli altri.uDon Juan mi ha affidato I'incarico di mettere per iscritto tut-

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to cid che dicono i naguale gli stregoni. Il mio compito noni altro che scrivere finchd un giorno non mi diranno, "b suffi-ciente, ora basta". Io non so se i miei libri esercitino o menoun forte impatto sul pubblico, dato che non mi occupo diquello che accade qui. Thrto il contenuto delle mie opereapparteneva prima a don Juan e adesso alla Donna Tolteca.Sono loro i responsabili di quel che vi b scrirro.)Il tono della voce e i suoi gesri ci colpiscono vivamente. E evi-dente come, entro quell'ambito, il compito di Castaneda con-sista nell'obbedire. Il suo obiettivo non b alrro che essereimpeccabile nel ricevere e nel trasmerrere una tradizione e uninsegnamento.nPersonalmenteD, prosegue dopo una pausa, usto lavorando auna rivista; d una specie di manuale. Di questo lavoro sono ioI'unico responsabile. Vorrei che un editore serio lo pubblicas-se e s'impegnasse a distribuirlo a persone interessate e a centridi studiou.Ci dice di aver elaborato diciotto unit). concettuali in cui ritie-ne vi siano compendiati tutti gli insegnamenti del popolo tol-teco. Per organizzare il materiale d ricorso alla fenomenologiadi Edmund Husserl quale impianro teorerico che renda com-prensibile quello che gli hanno insegnato.nla settimana scorsa), dichiara, (ero a New York. Ho conse-gnato il progefto alla casa editrice Simon & Schuster, ma pareche si siano spavenrari. Sono convinti che una cosa del gene-re non potr) mai avere successoD.uDi queste diciotto unitl concettuali sono io l'unico respon-sabiler, continua con tono meditativo, (ma, come vi ho det-to, non ho avuto successo. Esse sono state come diciotto in-ciampi contro cui ho sbattuto la testa. Concordo con I'edito-

re che si tratta di un lavoro di difficite lettura, eppure eccomiservito!... Don Juan, don Genaro e tutti gli altri sono diversi.Loro sono volubili lr. (Siamo poi venuti a conoscenza cheSimon & Schuster hanno deciso di accettare il progetto dellarivista che pareva lo turbasse tanto.)nPerchd le chiamo unit)?r, domanda, precedendoci. ule chia-mo cosi perchi ognuna di esse vuole mostrare uno dei modidi infrangere I'uniti della realth ordinaria. Quest'unica visio-ne percettiva pud venire infranta in diverse maniere.,Per chiarirci meglio il concetto Castaneda adduce I'esempiodella mappa. Qualora vogliamo arrivare in un determinatoluogo senza perderci per strada, abbiamo bisogno di una map-pa ove siano riportati dei chiari punti di riferimento. <Nonpossiamo orientarci senza una mappa)), esclama Castaneda.oAlla fine, perd, succede che l'unica cosa che guardiamo B lamappa. Anzichd osservare quello che c'd da vedere, finisce cheguardiamo la mappa che ci portiamo dentro. Linsegnamentoessenzide di don Juan consiste, pertanto, nell'infrangere I'ar-co della riflessibiliti, nel recidere continuamente i legami checi vincolano ai noti punti di riferimento.nSvariate volte, quel pomeriggio, Castaneda awerte I'esigenzadi sottolineare come egli funga da usemplice contatto con ilmondoo. Tirtta la conoscenza racchiusa nei suoi libri appar-tiene al popolo tolteco. Di fronte alla sua insistenza non pos-so che reagire, rilevando la difficolt) e la magniudine che deveaver comportato I'impresa di sistemare gli appunti nella for-ma coerente e organizzata del libro.uNoo, risponde Castaneda. uNon devo faticare affatto. Il miocompito t semplicemente quello di copiare la pagina che miappare in sogno.,

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Stando a Castaneda non si pud creare un qualcosa dal nulla.Il pretenderlo i un'assurditi. Per chiarirci questa idea ci riferi-sce un episodio della vita di suo padre. nMio padre aveva deci-so di diventare un grande scrittore. La prima cosa che decisedi fare era quella di sistemare il suo ufficio. Aveva bisogno diun ufficio che fosse perfetto. Non dovevano sfuggirgli i ben-chd minimi dettagli, dalle decorazioni delle pareri al tipo diluce da mettere sul tavolo. Una volta preparata ia sranza, simise alla ricerca di uno scrittoio all'akezza della sua impresa.Esso doveva essere di una certa misura, di un legno e un colo-re particolari, e cosi via. La stessa cosa accadde per la scelta del-la sedia su cui si sarebbe seduto. Poi volle scegliere un rivesti-mento adeguato per non rovinare il legno della scrivania. Eraindeciso se optare per la plastica, il vetro, il cuoio o il carrone.Sopra [a scrivania mio padre alla fine poggib il foglio su cuiavrebbe scritto il suo capolavoro. Ma di fronte a esso non sep-pe piri cosa scrivere. Questo era mio pap). Voleva cominciaredalla frase perfetta. Owiamente non si pud scrivere a quellamanieral Noi siamo solo degli strumenti, degli intermediari.Io vedo ciascuna pagina nei miei sogni e la sua buona riuscitadipende dal grado di fedelt) con cui riesco a copiare quelmodello. La pagina che pi( mi colpisce ed entusiasma d pro-prio quella che meglio riproduce l'originale.uQuesti commenti di Castaneda rinviano a una particolare teo-ria della conoscenza e della creazione intellettuale e artistica.Subito mi sowengono Platone e Sant'Agostino con la suaimmagine del nmaestro interiore>. Conoscere significa scopri-re e creare significa riprodurre. Nd la conoscenza nd la crea-zione sono la risultante di un atto indiuiduale.Mentre ceniamo gli rammento alcune delle interviste che ho

letto. Gli dico che mi b piaciuta moltissimo quella di SamKeen, apparsa per la prima volta su Psychology Tbdzy. AncheCastaneda si mostra soddisfatto di quella intervista, inolrre hagrande stima di Sam Keen' nln tutti questi anni', dice' ohoconosciuto svariate Persone di cui mi sarebbe piaciuto conti-nuare ad essere amico... il teologo Sam Keen b una di queste'Sennonchd don Juan mi disse, nora basta'.A proposito dell'intervista rilasciata a Time, Castaneda ci rac-conta che all'inizio si era incontrato con un giornalista qui aLos Angeles. Pare che non fosse andata bene (Castaneda eraricorso ad alcune frasi in dialetto argentino.) La redazione in-vid allora nuna di quelle ragazzecui non puoi dire di no', affer-ma con un tono che provoca la nostra risata. Tutto fild liscioe i due si capirono umagnificamenteD. Castaneda aveva I'im-pressione che la giornalista comprendesse cib che le racconta-va. Sennonchd, alla fine, I'articolo non fu scritto. Gli appuntiche la ragazzaaveva Preso erano stati consegnati a un giorna-lista che np"nro sia adesso in Australiar, aggiunge. Sembra checostui li abbia poi usati per scopi personali.Ogni qual volta, per un motivo o per I'altro, viene menziona-t"l'intirrrista del Time, b palese il fastidio di Castaneda' Egliaveva fatto presente a don Juan come Time fosse una rivistaautorevole e influente, forse anche troPPo' ma don Juan ave-va insistito che l' intervista fosse fatta. nLintervista t statacomunque fattao, conclude Castaneda.Parliamo anche delle critiche e di cib che b stato scritto su dilui e i suoi libri. Accenno a lUchard deMille e ad altri che han-no messo in dubbio la veridicit) delle opere e il loro valoreantropologico.uLimpresa cui sono chiamatou, afferma Castaneda, nesula da

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qualsiasi cosa i critici possano dichiarare. II mio obiettivo con-siste nel comunicare nel miglior modo possibile quel tipo diconoscenza. Nulla di cib che dicono ha per me importanza,poichd oramai non sono pid Carlos Castaneda, lo scrittore. Ionon sono nd uno scrittore, nd un pensatore, nd un filosofo...di conseguenza, i loro attacchi non mi raggiungono affatto.Ora so di non essere nienre; nessuno pud prendere alcunchdda me, dato che Joe Cordoba non b niente. In tutto cib nonvi b alcun orgoglio personaler.uNoi viviamoD, continuar (? un livello pif basso dei contadi-ni messicani, e questo gi) dice molto. Abbiamo roccaro il fon-do e non possiamo scendere oltre. La differenza tra noi e il con-tadino i che lui spera, vuole delle cose e lavora affinchi ungiorno abbia pif di quello che ha oggi. Noi, al conrrario, nonabbiamo nulla e avremo sempre di meno. La critica non pudcolpire il bersaglio,.nNon sono mai cosi ricco come quando sono Joe Cordobar,esclama con enfasi, alzandosi in piedi e allargando le bracciain un gesto di profusione. nJoe Cordoba, il cuoco che friggehamburger tutto il giorno affumicandosi gli occhi... Mi capi-te?oNon tutte Ie critiche sono srate negative. Octavio Paz, peresempio, scrisse una bella prefazione all'edizione spagnola diA scuoln dallo snegonr. Secondo me si rrarra della pid bellaintroduzione in assoluto. uE, verou, dice Castaneda con tonoemozionato, nquella prefazione i eccellente. Octavio Paz B unvero gentiluomo. Forse d uno degli ultimi rimastiu.La frase (un vero gentiluomo)> non si riferisce alle qualit)incontestabili di Octavio Paz quale pensarore e scrittore. No!Essa vuole richiamare le intrinseche qualiti e il valore di un

individuo quale essere umano. Il fatto che Castaneda lo defi-nisca uuno degli ultimi rimasti, accentua i[ riferimento a unaspecie in via d'estinzione.oBehu, prosegue Castaneda, cercando di essere meno severo,oforse ne rimangono duer. Laltro t uno storico messicano, unsuo vecchio amico il cui nome non ci b familiare. Ci raccontaalcuni aneddoti della sua vita da cui traspaiono una vitaliti fisi-ca e una vivacit) intellettiva notevoli.Subito dopo Castaneda ci spiega come seleziona le lettere chegli arrivano. uVolete che vi dica come ho fatto con la vostra?u,domanda, rivolgendosi a me.Le lettere le riceve un suo giovane amico che prowede a met-terle in un sacco in attesa del suo arrivo a Los Angeles. Unavolta in citti, Castaneda segue sempre la medesima prassi:rovescia tuma la corrispondenza dentro una scatola capiente -uuna scatola dei balocchi, - e poi prende solo una lettera.Quindi la legge e infine risponde. Senza scrivere, owiamente.Castaneda non lascia tracce.ula lettera che ho preso), spiega, nb stata la prima che lei hascritto. Poi ho cercato I'altra. Non si pud immaginare quantiproblemi ho incontrato per avere il suo numero di telefono!Quando ormai ero convinto di non poterlo pi/t ottenere, mii venuta in soccorso l'universith. Credevo proprio che nonsarei mai riuscito a parlare con lei,.Sono molto sorpresa di venire a conoscenza di tutti gli incon-venienti che ha incontrato per raggiungermi. Pare che una vol-ta presa la mia lettera egli dovesse contattarmi in tutti i modi.Nell'universo magico viene accordata molta importanza aiusegniu.uQui a Los Angeleso, continua Castaneda, uho un amico che

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mi scrive molte lettere. Le volte che arrivo in citti, le leggo tut-te, una dopo I'altra, come se fossero un diario. Un giorno, traIa sua corrispondenza, mi capita tra le mani una lettera che,sebbene mi accorga subito che non b del mio amico, leggougualmente. I fatto che si trovasse nel mucchio era per me un"segno"r.Quella lettera lo mise in contatto con due persone le qualigliriferirono un episodio assai interessante. Era notte e dovevanoimmettersi nell'autostrada per San Bernardino. Per incontrar-la avrebbero dovuto proseguire innanzi fino alla fine della stra-da. Dopodichd dovevano svoltare a sinistra e conrinuare a gui-dare fino al raccordo. Cosi fecero, ma dopo circa venti minu-ti si ritrovarono in un posto sconosciuto. Sicuramente non eral'autostrada per San Bernardino! Uscirono dall'auto per chie-dere informazioni, ma nessuno fu loro d'aiuto. In una dellecase dove bussarono udirono delle urla.Castaneda prosegue nel racconto dicendoci che i due amicitornarono indietro finchd non raggiunsero un'area di servizio.Lf chiesero nuove indicazioni che risultarono essere quelle chegii conoscevano. Ripresero quindi la medesima direzione e,senza alcun inconveniente, s'immisero nell'autostrada.Castaneda decise di incontrarli. Pare che solo uno di loro fos-se veramente interessato a capire il mistero.uSulla terra,', afferma a md di spiegazione, uesistono dei siri,dei luoghi particolari o fessure, attraverso cui si pud entrareper accedere a dimensioni altreo. Qui si ferma e si offre comeguida. uE qui vicino... proprio in citti... Se volete, vi ci possopOrtare)).ula terra t un qualcosa di vivente. Questi luoghi sono fessureda cui la terra riceve periodicamente la forza e I'energia del

cosmo. E la stessa energia che i[ guerriero E chiamato acl ecctt-mulare. Forse, qualora fossi rigorosamente impeccabilc' potrciawicinarmi al l 'aqui la. Spero proprio di s i !"*Ogni diciotto giorni un'onda energetica si rovescia sulla ter-ra. La prossima si presenter) il 3 agosto' Sarete in grado diawertirla. Quest'onda di energia pud essere pif o meno forte,dipende. Quando la terra la riceve, non importa dove vi tro-viate, essa si fa sempre sentire. Al cospetto dell' immensith diquella forza, non vi sono punti del pianeta che possano sfug-girle.uStiamo tuttora conversando animatamente quando si avvici-na la cameriera che, con tono sferzante' ci chiede se vogliamoordinare qualcos'altro. Dato che nessuno di noi vuole il des-sert o il caffb, non resta altro che alzarci. Non appena [a came-riera si assenta, Castaneda commenta: uPare che ci sbattanofuori . . . r .E,u..o, ci stanno sbattendo fuori e, forse, con ragione. Si d fat-to tardi. Con sorpresa rileviamo il rapido succedersi delle ore.Ci alziamo e ci incamminiamo lungo il viate.E ,rotte, la strada e la gente hanno I'aspetto di un lunapark.Dietro Ie nostre spalle un mimo con marsina e tuba intrattie-ne il pubblico. Tutto cid che vediamo suscita la nostra ilarith.Ci scrutiamo attorno alla ricerca del piattino che vien solita-mente fatto girare durante questi spettacoli. Alla nostra destra,sotto le gronde di un vecchio teatro, un uomo sta eseguendoun altro numero su di un palco in miniatura. Un gatto, cosfmi sembra, d in procinto di adempiere il suo compito. Da que-ste parti si pud veramente vedere di tutto. Una volta ho vistoun tipo mascherato da orso che cercava di competere con unaorchestra umana. ull problema d trovare delle alternative ogni

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volta pid stravagantiu, commenra qualcuno. Mentre cammi-niamo in direzione del campus, Castaneda parla del suo pros-simo viaggio in Argent ina.uCon I'Argentina si conclude un ciclor, dice. oRitornarvi bmolto importante per me. Non so rutrora quando, ma di sicu-ro ci andrd. Per adesso ho delle cose da fare qui. Ad agosto avrdportato a termine il mio compito triennale; d probabile quin-di che parta subito dopo.,Quel pomeriggio Castaneda ha parlato molto di Buenos Aires,delle sue strade, dei suoi quartieri, dei suoi club sportivi. Ram-menta con nostalgia via Florida, con i suoi negozi eleganti e ilcontinuo viavai della folla. Si ricorda anche nei dettagli dellacelebre via dei cinema, la via Lavalle.Castaneda trascorse l'infanziaa Buenos Aires. Del periodo sco-lastico ricorda con amarezza I'appellativo upiti largo che lun-Bo, con cui veniva chiamato, parole che feriscono molto quan-do si ts bambini. nGuardavo sempre con invidia tutti gli argen-tini alti e belliu, commenta.uVoi sapete che a Buenos Aires si deve sempre apparrenere aqualche tifoseriau, continua Castaneda. uIo tifavo per il Cha,carita. Tifare per il River Plate d cosa piuttosto sconrara, giu-sto? Il Chacarita invece d sempre una delle ultime in classifi-ca.o A quei tempi il Chacarita era immancabilmente il fanali-no di coda. E commovente vederlo identificarsi con chi per,de, con nchi ha la peggior.uDi sicuro la Gorda verr). con me. Vuole viaggiare. Vuole anda-re a tutti i costi a "Parice". La Gorda si serve adesso nei nego-zi di Gucci, t elegante e vuole andare a Parigi. Le dico sempre:"Gorda, perchd vuoi andare a Parigi?, non c'd niente l)". Si efatta una certa idea di Parigi, "la citt) delle mille luci".,

Molte volte, quel pomeriggio, E stata nominara la Gorda. Nonc'E dubbio che Castaneda nutra verso di lei un rispetto eun'ammirazione norevoli. Eppure, quale d il senso di tuttequelle informazioni particolareggiate che ci ha offerro riguar-do alla sua vita? Io credo che con quei commenti, come purecon quelli sul regime alimentare e sul modo di dormire dei tol-techi, Castaneda abbia cercaro di impedire che ci formassimoun'immagine rigida del loro modo d'essere. Il lavoro che li vedeimpegnati t molto serio, cosi come ausrera d la loro vita, tut-tavia essi non sono nd rigidi nd inglobati entro le norme rra-dizionali della societi. La cosa importante ts affrancarsi daglischemi, non sostituirli con altri.Castaneda ci fa capire di non aver viaggiato molto in Ameri-ca Latina, eccetto il Messico. uUltimamenre sono stato solo inVenezuelan, dice. uCome vi ho gi) detto, presto devo andarein Argentina. Li si concluderi un ciclo. Dopodichd sard in gra-do di partire. Beh... la verit) b che non so ancora se voglio par-tire.u Sorride, mentre pronuncia queste ultime parole. nChinon ha delle cose che lo trattengono!,Egli d stato in Europa svariare volte per motivi legati ai suoilibri. uNel 1973, rurravia, don Juan mi mandb in Italiau, affer-ma. oll mio compito era quello di andare a Roma per omene-re un'udienza dal Papa. Non pretendevo certo di avere un'u-dienza privata, ma solo di partecipare a una di quelle che ven-gono concesse a gruppi di persone. Lunica cosa che dovevofare durante il colloquio era baciare la mano al Pontefice Mas-simo.,Castaneda fece tutto quello che gli aveva detto don Juan. Andoin Italia, arrivd a Roma e chiese I'udienza. Era ur-ra di ouclleudienze del mercoledf, terminata la quale il Papa celc[',r.r la

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messa. uMi venne, si, concessa un'udienza ma... non riuscii adandarci,, dice. uNon arrivai neppure alla porta.,Molte volte, quel pomeriggio, Castaneda ha menzionato la suafimiglia e la sua educazione tipicamente liberale nonchd deci-samente anticlericale. Anche in Il secondo anello del potere siaccenna al suo retaggio anticlericale. Don Juan, che sembranon giustificare i suoi pregiudizi e i suoi scontri con la Chie-sa cattolica, afferma: uPer sconfiggere la nostra stupidit) abbia-mo bisogno di tutto il nostro tempo e di tutta la nosrra ener-gia. Questa d l'unica cosa che conra. Tirtto il resto difetta diconsistenza. Niente di quello che tuo nonno e tuo padre han-no detto della Chiesa li ha resi felici. La forza,Ia vitalit) e ilpotere derivano solo dal nostro essere guerrieri impeccabili.Pertanto, la cosa appropriata per te d il sapere come sceglieren.Castaneda evita di concettualizzare su quesri temi. fuguardoalla dicotomia "clericalismo-anticlericalismo", desidera sem-plicemente offrirci un insegnamenro per il tramite della suaesperienza. Ci fa capire, ciod, come sia molto difficile rompe-re gli schemi che si sono formari in gioventri.

Intervista di Graciela Corvalan (Mutantian e Magical Blanfl.'lraduzione di Roberto Fedeli.

Bibliografia

A sctrola dallo stregonr, Astrolabio 1970 (Universiry of Califor-nia Press 1968)Una reabii separata, Asfiolabio 1972 (Simon & Schuster 1 971)Viaggto a lxtlan, Astrolabio 1973 (Simon & Schuster 1972)L'isola del tonal, fuzzoli 1975,1978 (Bur), (Simon & Schusterr974)Il secondo anello dzl potere,P rizzoli (Bur) l9B0 (Simon & Schu-xer 7977)Il dono dell'aquila, Rizzoli l9B3 (Simon & Schuster l98l)Ilfuoco dalprofond.o, Rizzoli 1985 (Simon & Schuster 1984)Il potere del silenzio, Rizzoli 1988 (Simon & Schuster l9B7)L'arte di sognAre, Rizzoli 1993 (Harper & Collins 1993)Florinda Donner, Essere nel sogno, Il punto d'incontro 1996(Harper & Collins 1991), prefazione di Carlos Castaneda;Shabono (Delacorte Press l9B2lHarper & Collins 1992); TheWitch's Dream (Simon & Schuster 1985), prefazione di Car-los CastanedaTaisha Abelar, Il passaggio degli stregonz, Il punto d'incontro1996 (Penguin Books 1992), prefazione di Carlos Castaneda

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