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INWALKABOUTCITY 2.0

Date post: 31-Mar-2016
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Architetture geologiche e faglie del tempo
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He went on to explain how each totemic ancestor, while travelling through the country, was thought to have scattered a trail of words and musical notes along the line of his footprints, and how these Dreaming-tracks lay over the land as ‘ways’ of communication between the most far-flung tribes. ‘A song ‘, he said, ‘was both map and direction-finder. Providing you knew the song, you could always find your way across country’. ‘And would a man on “Walkabout” always be travelling down one of the Songlines?’

Bruce Chatwin1

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ISBN 978-88-6242-077-8

Prima edizione, Novembre 2012First published, November 2012

© 2012, LetteraVentidue Edizioni© 2012, Marco Navarra© 2012, per le fotografie e i testi: rispettivi autori© 2012, photography and texts: their authors

Tutti i diritti riservatiAll rights reserved

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means (electronic or mechanical, including photocopying, recording or any information retrieval system) without permission in writing form.

L’autore e l’editore rimangono a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare.Author and publisher apologise for any unintentional omissions and are available for any eligible parties they could not reach.

Book design: Officina22 e Antonio RizzoImmagine di copertina: © Peppe Maisto, 2008Traduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (pp.15-111 e pp. 135-197): Katrina BarnesTraduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (p.117 e p.119): Concetta RanioloTraduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (p. 201-272 e p. 304-319): Antonella Bergamin Traduzioni inglese-italiano / Translations eng-ita (p. 274-281): Antonella BergaminTraduzioni spagnolo-inglese / Translations spa-eng (p. 9-12 e p. 282-286): Paul HammondTraduzioni spagnolo-italiano / Translations spa-ita (p. 9-12 e p. 282-286): Fabio Navarra

LetteraVentidue Edizioni S.r.l.Via Luigi Spagna, 50 L, 96100 Siracusa, Italywww.letteraventidue.com

Finito di stampare nel mese di Novembre 2012 presso lo Stabilimento Tipolitografico Priulla S.r.l. (Palermo)

Questa pubblicazione è stata realizzata su carta ecologica certificata FSC

delle cartiere Fedrigoni

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Manuel de Solà-MoralesLa linea come cosa / The line like a thing

Una linea tra architettura e paesaggio / A line between architecture and landscape

1. Lo stato delle cose | scrivere-incidere Principi e forme nella costruzione della ferrovia1. The state of things | writing-engraving Principles and forms into the construction of the railway

2. Occhi che non vedono | sottolineare-cancellareIl paesaggio della/dalla ferrovia2. Eyes that don’t see | underlining-cancelling The scenary of the/from the railway

3. La linea invisibile | riscrittura-costruzioneUn parco lineare come infrastruttura leggera3. The invisibile line | restructuring-building A strip park as a light infrastructure

4. La polvere di Duchamp | nominareAlcune tecniche per un progetto di paesaggio4. The dust of Duchamp | naming Several techniques to be used in a landscape project

Note / Notes

Andrea MessinaItinerari / Tours

Bibliografia / Bibliography

Crediti / Credits

Maria Giacoma MarinoAtlante / Atlas

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Kurt W. ForsterRidare vita al paesaggio: gli interventi di Marco Navarra in SiciliaBringing landscape to life: Marco Navarra’s interventions in Sicily

Eduard BruNel mare tra terre. Marco Navarra a San Michele di GanzariaThe sea in the middle of the lands. Marco Navarra in San Michele di Sanzaria

Laura CantarellaSul Parco lineare, settembre 2012On strip park, september 2012

Marco NavarraTime after time. Cosa ho imparato dal Parco lineareTime after time. What I learned from the Strip park

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304Indice

TIME AFTER TIME

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Lo stato delle cosePrincipi e forme nella costruzione della ferrovia

The state of thingsPrinciples and forms into the construction of the railway

Alle tre nel sole di dicembre, dietro il mare che scoppiettava nascosto, il trenino entrava, piccoli vagoni verdi, in una gola di roccia e poi nella selva dei fichidindia. Era la ferrovia secondaria, in Sicilia, da Siracusa per le montagne [...] Cominciarono a passare le stazioni, casotti di legno col sole sul cappello rosso dei capistazione, e la selva si apriva, si stringeva, di fichidindia alti come forche [...] E tra i fichidindia apparivano case; il treno si fermava sulle arcate di un ponte e dal ponte girava la gradinata dei tetti; si attraversava la galleria, si era di nuovo tra fichidindia e scogliere di roccia [...] D’un tratto, poi, un cappello rosso, una bandierina rossa, un grido di ragazzo furono senza più sole, e sotto i fichidindia fu buio, comparve un lume. Un asino bigio guadò un sentiero d’acqua; e si salì e si passarono gallerie, si videro lunghe schiene di montagne, e alle fermate, giù in una conca, quattro luci, cinque luci, i paesi.

Elio Vittorini7

01

scrivere, inciderewriting, engraving

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02

sottolineare, cancellareunderlining, cancelling

Lorsque rien n’arrête notre regard, notre regard porte très loin. Mais s’il ne rencontre rien, il ne voit rien; il ne voit que ce qu’il rencontre: l’espace, c’est ce qui arrête le regard, ce sur quoi la vue butte: l’obstacle: des briques, un angle, un point de fuite: l’espace c’est quand ça fait un angle, quand ça s’arrête, quand il faut tourner pour que ça reparte.

George Perec11

Occhi che non vedonoIl paesaggio della/dalla ferrovia

Eyes that don’t seeThe scenery of the/from the railway

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Superfici. Il progetto, dalla descrizione attenta delle macchie di arbusti cresciute lungo la fer-rovia in modo da formare una tessitura auto-noma rispetto alle essenze coltivate nei campi limitrofi, ha derivato la scelta di rafforzare que-sto principio. Lungo le superfici inclinate, che costeggiavano i binari, è stata ripiantata e den-sificata una stessa tipologia di arbusti in modo da costruire una successione, ordinata e ritmata dai colori e dagli odori delle varie fioriture.Il parco quindi si costruirà nel tempo, attraverso la cura e il graduale incremento della densità delle specie nelle stesse superfici, cosicché il passaggio delle stagioni gli attribuirà una sua identità e una vita propria.

Surfaces. The project, from the attentive de-scription of the bushes that have begun to grow along the railway line so different from the es-sences cultivated in the neighbouring fields, has chosen to strengthen this principle. These bushes that grew along the sloping surfaces that flanked the railway tracks have been rein-forced so as to create a succession of colours and smell coming from the various flowers. The park, therefore, will evolve in time with care and the gradual increase of the different spe-cies will make sure that each season will have its own identity and life.

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Salvatore Gozzo for the opening ceremony

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Piccola antologia criticaSmall critic anthology

Introduzione / Introduction

Kurt W. ForsterStrip park

Liane Lefaivre, Alexander TzonisStrip park between Caltagirone and Piazza Armerina

Gennaro Postiglione“Walkabout”

Stefano Boeri, Giosuè Calaciura, Francesco Jodice Un nastro d’asfalto colorato in Sicilia

Giosuè CalaciuraUna cicatrice nella Sicilia incompiuta

Luca MolinariPassi misurati e tranquilli nella realtà

Isotta CortesiIl Parco Lineare di Marco Navarra - NOWA

Mario LupanoPaesaggio ferroviario e geografia della lentezza

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TIMEAFTER

TIMEAFTER A TIME dopo un certo tempo

continuamente

AFTER SOME TIME qualche tempo dopoAFTER TIME a tempo scadutoFROM TIME TO TIME di volta in volta

OVER TIME nel tempo col tempoAGAINST TIME controtempo

TIME TO COME tempo a venire

ABOUT TIME è tempoAROUND THE TIME contemporaneamente

FOR A TIME per un pò

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I paesaggi contemporanei sono in uno stato di fondamentale trasformazione, tanto nelle città quanto nelle periferie. Mentre

alcune città continuano a espandersi a velocità vertiginosa, altre si stanno riducendo addirittura all’ombra di ciò che erano in

passato. La rete di trasporto svolge un ruolo chiave in entrambi questi processi, promuovendo in alcuni casi un’espansione del

raggio urbano grazie a sistemi su rotaia e in altri tagliando tratte e servizi. In un caso o nell’altro, le rotaie sono state montate o

abbandonate, ostacoli giganteschi sono stati elevati o superati. In tutti i casi, il paesaggio emerge come piattaforma di espansione o

contrazione, come sito del nuovo o come luogo di rovina.In passato, il paesaggio svolgeva il ruolo di contrappeso

all’urbanizzazione; oggi, il graduale declino di molte aree urbane implica la riemersione del rurale nell’antico senso di rus latino.

Gli aspetti ‘rustici’ che oggi tornano alla terra dalla quale erano

At the present time, landscapes are in a state of fundamental transformation, no less than the towns and their peripheries. While some cities continue to expand at a dizzying pace, others are shrinking to mere shadows of their former selves. Transportation plays a key role in both of these processes, expanding the urban scope with rail systems in some and curtailing routes and services in others. In either case, however, tracks have been laid or abandoned, massive obstacles erected or left behind. In all cases, the landscape emerges as the platform of expansion or contraction, as the site of the new or as a place of ruin.In the past, landscape played the role of a counterpart to urbanization; today, the gradual eclipse of many urban areas entails the reemergence of the rural in the old sense of the Latin rus. The ‘rustic’ aspects that now return to the land from which

Bringing landscape to life: Marco Navarra’s interventions in Sicily

Ripensare il paesaggio: gli interventi di Marco Navarra in Sicilia

KURT W.FORSTER

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in origine emersi contrastano la colonizzazione vorace degli ultimi secoli. Assistiamo a un ritorno a condizioni preesistenti

obliterate da una conquista che non lasciò altro che un patetico residuo rappresentato da giardini ornamentali o radure desolate. Tali condizioni preesistenti risultano fin troppo sbrigativamente

compresse nella nozione di ‘origini’. Segretamente sappiamo che le origini rimangono per sempre irraggiungibili, per questo tendiamo a rimpiazzarle con vaghe

nozioni di ‘terra vergine’ e con la finzione rappresentata dalle aree incontaminate votate alla fruizione vacanziera.

Con la trasformazione urbana che prosegue senza sosta, nella riproposizione dell’industrializzazione o nel lutto dato dalla sua scomparsa, è la geografia a fare soprattutto le spese di queste

trasformazioni spesso attuate in assenza di pianificazione o previsione. Come nozione astratta, la geografia è spettatrice

inerme delle sollevazioni e della violenza del cambiamento delle quali subisce totalmente l’impatto fisico ed ecologico.

La conquista della mobilità era stata celebrata come una vittoria sulla geografia. Sventrare le catene montuose per traforarle,

costruire ponti sulle gole e spianare i pendii per offrire un piano adeguato ai tracciati ferroviari diventavano materia per racconti

they originally sprang displace the voracious colonization of past centuries. We experience a return to former conditions that were obliterated by a conquest that left only a pitiful residue of ornamental gardens or desolate patches. Such past conditions are too easily foreshortened into the notion of ‘origins.’ Secretly we know that origins remain forever out of reach, we therefore tend to substitute them with vague notions of ‘virgin land’ and with the fiction of unspoiled regions for the holidays.As urban transformation continues unabated, replaying the scenario of industrialization or suffering the plight of its loss, geography bears the brunt of these changes that often defy planning or forethought. As an abstract notion, geography is innocent of the upheavals and the violence of change, but embraces their full physical and ecological panoply. When the layer of the manmade begins to wear thin, the ‘thickness’ of geology returns with a vengeance and draws our attention away from the surface to the ground and its invisible depth.The conquest of mobility was celebrated as a victory over geography. Blasting tunnels through mountain chains, throwing bridges across gorges and cutting into slopes to provide a level track bed was the stuff of heroic tales. As a result, landscape wore the rags of a barbaric province succumbing to a victorious conqueror. Add ocean liners that berth in gigantic harbor basins, oil storage tanks, and miles of runways and you gauge the scale of violence committed in the open. Violence it remains, whether justified by reasons of state or by the state of the economy, and as violence it will be remembered for centuries and millennia to come. Such colossal works induce

Quando lo strato artificiale comincia ad assottigliarsi, lo ‘spessore’ della geologia torna,

più vitale che mai, obbligandoci a spostare l’attenzione dalla superficie al terreno e al suo

spessore invisibile.

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