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Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Date post: 23-Jun-2015
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LIFE+ Environment Policy and Governance PREFER PRoduct Environmental Footprint Enhanced by Regions LIFE12 ENV/IT/000393 Prof. Fabio Iraldo Pisa 2013
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Page 1: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

LIFE+ Environment Policy and Governance

PREFERPRoduct Environmental Footprint

Enhanced by RegionsLIFE12 ENV/IT/000393

Prof. Fabio Iraldo

Pisa 2013

Page 2: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Gli obiettivi del progetto

Dimostrare l’efficacia della metodologia europea dell’impronta ambientale (PEF) in diversi settori

Superare il problema delle limitate risorse umane e finanziarie a disposizione delle PMI facendo leva sull’approccio di cluster

Condividere una serie di strumenti, metodi e risorse a supporto delle PMI a livello di cluster

Supportare le PMI nell’applicazione della metodologia PEF e migliorare le performance ambientali dei loro prodotti

PREFER

Page 3: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

I settori e le regioni su cui si concentra il progetto:

• Settore Cartario- Distretto cartario di Capannori (Toscana)

• Settore Abbigliamento - Distretto della moda Toscano

• Settore Abbigliamento -Distretto di Varese (Lombardia)

• Settore agroalimentare - Distretto di Nocera (Campania)

• Settore agroalimentare - Distretto della produzione di pomodoro di

Emilia Romagna e Lombardia

• Settore calzaturiero - Distretto di San Mauro Pascoli (Emilia

Romagna)

• Settore vinicolo -Distretto di Asti (Piemonte)

• Settore ortofrutticolo della terza gamma (Lombardia)

• … altri potranno aggiungersi

Page 4: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Partner e budget/tempi del progetto:• Istituto di Management - Scuola Sant’Anna di Pisa (Coordinatore Beneficiario)

• Centrocot - Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento Spa

• Consorzio per la tutela dell’Asti

• Distretto industriale Nocera Gragnano

• ERVET – Emilia Romagna

• Regione Lombardia

• Il progetto è condotto sotto l’egida della Rete CARTESIO (www.retecartesio.it)

• Il progetto PREFER ha un valore di oltre 1.500.000 euro, è iniziato ad ottobre 2013

e si concluderà a dicembre 2016.

Page 5: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Il progetto PREFER non è limitato al contesto italiano

• Il progetto testerà il proprio approccio a supporto

della PEF sviluppato nei cluster italiani in altri

contesti europei, ovvero in almeno 3 Stati

europei (Nord, Est e Centro Europa)

Page 6: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

L’innovazione nel progetto• Il progetto PREFER svilupperà proposte di PEFCR, ovvero di

Product Environmental Footprint Category Rules per le tipologie di

prodotto coinvolte nel progetto;

• fino ad ora la Commisione ha sviluppato una PEFCR sperimentale

per la carta – il progetto svilupperà ulteriormente proposte di PEFCR

per ogni prodotto tipico di cluster.

• Queste bozze di PEFCR verranno in seguito testate in altri cluster

europei e potrebbero costituire un riferimento per lo sviluppo delle

vere e proprie PEFCR a livello europeo

Page 7: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Risultati del progetto (1) • Almeno 18 esperienze su PEF/LCA di

cluster da analizzare

• 8 gruppi pilota con almeno 25

organizzazioni coinvolte

• Almeno 10 incontri dei gruppi pilota

per ciascun cluster

• Almeno 8 prodotti selezionati su cui

realizare la sperimentazione delle PEF

• Almeno 8 PEF sottoposte a critical

review: 1 per ogni distretto

• Almeno 8 Report PEF medie di cluster

• Almeno 8 bozze di PEFCR

• 80 PMI coinvolte

• Un report con la descrizione dei

bisogni e dei problemi chiave da poter

superare con gli strumenti di supporto

alle PMI

• Almeno 4 strumenti diversi a favore

delle PMI per sviluppare la PEF

• Almeno 2 strumenti differenti per

comunicare i risultati PEF e supportare

la competitività delle PMI

• 24 corsi di formazione (3 per ogni

cluster coinvolto)

• 48 rappresentanti di PMI formati

Page 8: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Risultati di progetto (2)• 70% di test di apprendimento

completati senza errori

• Una metodologia per identificare

distretti stranieri da coinvolgere e per

effettuare le prove di fattibilità; 3

distretti coinvolti; almeno 3 PMI

straniere da coinvolgere nei test di

fattibilità

• Coinvolgimento di almeno 30 imprese

straniere rappresentative (10 ogni

distretto)

• Un report con i risultati ricavati con i

test di fattibilità;

• Almeno 3 PMI per ogni distretto

italiano che applicano la metodologia

PEF

• Almeno 2 PMI per ogni distretto che

applicano le azioni migliorative delle

performance ambientali

Page 9: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Azione preparatoria

• A1: Survey sulle esperienze passate e in corso su PEF

e, più in generale, LCA

- Casi studio approfonditi sulle esperienze esistenti

sull’implementazione della PEF e di studi LCA con

particolare attenzione alla chiave di lettura

dell’applicazione nei cluster

- raccolta di studi, database e differenti documenti di

sostegno alle azioni B2-B5 � suggerimento di soluzioni

e nuovi approcci per l’adozione di questi strumenti da

parte delle PMI

Page 10: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Azioni preparatorie: Metodologie impiegate

• Selezione e analisi delle principali esperienze europee

sugli argomenti del PREFER

• Criteri di selezione:

– Almeno 3 esperienze per partner su PEF o LCA attivate in Italia

e in Europa con approccio cooperativo oppure sui diversi

settori coinvolti nel progetto.

• Responsabile del coordinamento – ERVET

Page 11: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B. Azioni di realizzazione

• B1 Gruppi pilota e selezione dei prodotti

• B2 Impronta ambientale di prodotto di cluster

• B3 Definizione di strumenti e metodi per trasferire la PEF

alle PMI del cluster

• B4 Test di fattibilità per le bozze di PEFCR su cluster

europei

• B5 Test da parte delle PMI sulla metodologia PEF

Page 12: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Azioni operative di progetto B1-B3

B1 – Gruppi pilota e selezione dei prodotti• B1.1 Gruppo pilota• B1.2 Selezione del

prodotto distrettuale

B2 – PEF del prodotto distrettuale• B2.1 Studio di

progettazione della PEF• B.2.2 Costruzione del

campione e questionario• B2.3 Valutazione

dell’impronta ambientale• B2.4 Report sulla PEF• B.2.5 Stesura delle regole

per le categorie PEF

B3 – Definizione degli strumenti e dei metodi per trasferire il PEF alle PMI locali• B3.1 Identificazione dei

bisogni delle PMI • B3.2 Sviluppo degli

strumenti a supporto della PEF

• B3.3 Corsi di formazione

Page 13: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Azioni operative di progetto B4 e B5

B4 Test di fattibilità per i PEFCR nei distretti europei• B4.1 Identificazione dei distretti• B4.2 Test di fattibilità• B4.3 Approfondimento

sull’applicabilità con singole PMI

Test delle PMI sullametodologia PEF e miglioramenti ambientali• B.5.1 Selezione delle PMI e test

della metodologia PEF• B.5.2 Hot spot ambientali• B.5.3 Azioni per il miglioramento• B 5.4 Convalida dei miglioramenti

Page 14: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B1.1 Gruppi pilota

• Il “gruppo pilota” verrà istituito in ogni cluster coinvolto e

sarà responsabile delle attività del progetto

• Ogni gruppo pilota coopererà con il partner responsabile

del cluster

• I membri del gruppo pilota valorizzeranno i risultati del

progetto e i vantaggi ottenuti attraverso l’applicazione

della PEF con le PMI, le organizzazioni e le istituzioni

locali, regionali e nazionali

Page 15: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B 1.2 Selezione del prodotto di cluster• Selezione di uno o due prodotti che caratterizzano la produzione

distrettuale sui quali verrà testata la metodologia PEF. I partner del

progetto hanno proposto la metodologia e i criteri di selezione, quali

ad es:

– Numero di imprese che producono il prodotto

– Numero di imprese coinvolte nella catena di fornitura del prodotto

– Numero di lavoratori che operano nelle imprese dove è realizzato il prodotto

– Impatto ambientale del prodotto

– Rilevanza economica del prodotto nell’economia locale

– Potenzialità di mercato

Page 16: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B 1.2 Selezione del prodotto di cluster

• Ogni gruppo pilota seleziona uno o due prodotti; ogni

partner condividerà la decisione del gruppo pilota con

tutti i partner del PREFER (durante lo Steering

Commitee)

• La metodologia PEF verrà applicata almeno per 8

prodotti differenti

Page 17: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Cluster Prodotti preselezionati ad oggi

Distretto della moda toscano Scarpe maschili, borsa da donna in pelle

Distretto cartario di Capannori Carta igienica, carta da cucina, cartone ondulato, tovaglioli

Distretto del vino di Asti Vino ASTI DOCG in bottiglie da 750ml e da 3 litri; vino Moscato d’Asti DOCG in bottiglie da 750ml e da 1,5 litri

Distretto della salsa di pomodoro del nord Italia

Polpa di pomodoro, salsa di pomodoro, pomodori a pezzi

Distretto calzaturiero di Forlì Scarpe décolleté per donne, sandali, stivali, mocassini

Distretto tessile di Varese: t-shirt di cotone

t-shirt di fibra artificiale; Tovaglia di cotone; tessuto non tessuto

Distretto agro alimentare di Nocera

Pomodoro San Marzano DOP, Pasta IGP di GragnanoVino doc Salerno sud, Lettere, Tramonti e Gragnano, Cipolla DOP di Nocerino, olio di Oliva di Gragnano DOP

Page 18: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B2 Impronta ambientale del prodotto di cluster

• Lo scopo dell’azione consiste nell’identificazione e nella

valutazione, in una prospettiva di ciclo di vita, degli

impatti ambientali del prodotto caratteristico di ogni

cluster nel progetto, attraverso la realizzazione di uno

studio PEF.

– Il sistema di prodotto verrà identificato come pure l’unità di

analisi e i confini del sistema

– La valutazione del ciclo di vota verrà effettuata secondo la

metodologia PEF sviluppata dalla Commissione Europea, i

accordo alla Raccomandazione 2013/179/CE.

Page 19: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B3 - Definizione di strumenti e metodi per trasferire PEF alle PMI locali

B3.1• Identificazione dei fabbisogni delle

PMI

B3.2• Sviluppo degli strumenti di

supporto alla diffusione della PEF

B3.3• Formazione

Page 20: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B4 Test di fattibilità dei PEFCR per icluster europei

B4.1• Identificazione dei cluster

B4.2• Test di fattibilità

B4.3• Approfondimento

Page 21: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B4.1 e .2 Test di fattibilità per le proposte di PEFCR nei cluster europei

• Questa azione ha lo scopo di testare l’approccio PREFER in 3

cluster europei non coinvolti nel progetto, da individuare nella

prima sottofase (tra cluster simili o comparabili a quelli italiani

coinvolti nel progetto).

• La fase di test permetterà di verificare la trasferibilità della

metodologia PEF per i cluster e sperimentare la validità dei PEFCR

realizzati con il progetto.

• L’azione permetterà di valutare, attraverso workshop, incontri e

applicazioni sperimentali, l’applicabilità di tutti gli strumenti di

supporto sviluppati a favore delle PMI e i vantaggi e le sinergie

acquisibili.

Page 22: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B 4.3 Approfondimento• Questa sub azione ha lo scopo di implementare le raccomandazioni

emergenti dai test di fattibilità

• I partner elaboreranno la versione finale dell’approccio PREFER e

gli strumenti di supporto offerti alle PMI

• La versione finale degli strumenti e dell’approccio PREFER verrà

condivisa con i cluster stranieri coinvolti nell’azione B4

Page 23: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B5 Test per le PMI sulla metodologia PEF e sui miglioramenti ambientali

B.5.1 • Selezione delle PMI per testare la metodologia

PEF

B.5.2 • Hot spot ambientali

B.5.3 • Azioni per il miglioramento

B 5.4 I• Convalida dei miglioramenti

Page 24: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B5.1, B5.2 e B5.3

• Verranno selezionate nei cluster coinvolti nel progetto

almeno 3 PMI che applicheranno la PEF ad alcuni loro

prodotti

• Sulla base dei risultati e dei benchamrk disponibili,

verranno identificati gli «hot spot ambientali», ovvero i

possibili obiettivi di miglioramento nell’ambito del ciclo di

vita dei prodotti

• Infine, verranno pianificate azioni migliorative finalizzate

a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Page 25: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

B 5.4 Convalida dei miglioramenti• Una nuova impronta ambientale di prodotto verrà calcolata per quelle PMI che hanno

implementato azioni migliorative

• I miglioramenti ambientali emergeranno da uno o più indicatori chiave di performance

identificati nella guida PEF

• La nuova valutazione del ciclo di vita verrà effettuata utilizzando gli stessi strumenti e

le stesse assunzioni della PEF precedente

• Per ogni PMI verrà redatto un report finale nel quale verranno incluse le seguenti

informazioni:

– Risultati della prima impronta ambientale di prodotto

– Identificazione degli hot spot ambientali e dei loro drivers

– Descrizione delle azioni di miglioramento e loro implementazione

– Risultati della seconda impronta ambientale di prodotto e miglioramenti ottenuti

Page 26: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

Infine: Advisory Board• È composto dai partner del progetto, dagli esperti coinvolti nel

progetto come assistenza esterna e da molti altri stakeholder ed

esperti (specialmente esperti ambientali che operano nei settori e

nei cluster selezionati)

• Il suo scopo consiste nel supportare i partner del PREFER nel corso

dell’intero progetto, seguendo l’evoluzione delle attività realizzate,

valutando le criticità e i nodi cruciali sotto il profilo metodologico e

fornendo raccomandazioni.

Page 27: Kick off meeting per il lancio del progetto life prefer

• L’Advisory Board definirà inoltre una serie di indicatori

ambientali per valutare l’impatto del progetto nei cluster

selezionati, e specialmente sulle performance ambientali

delle PMI coinvolte nel PREFER

• Gli indicatori per la valutazione dovrebbero essere: – Rappresentativi della situazione del Cluster

– Calcolabili facilmente sulla base dei dati disponibili

– Monitorabili nel tempo

– Capaci di fornire informazioni sull’evoluzione nel tempo delle stesse preformance


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