Date post: | 23-Feb-2019 |
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L@ voce News e curiosità dal corso D
SPECIALE NATALE
ISTITUTO COMPRENSIVO”MERCOGLIANO”
Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° Grado
indice delle rubriche ❖ Natale nel mondo : culture e tradizioni ❖ Natale……………giovani pensieri ❖ Sport: pallavolo mon amour : intervista al Professor
michele spiga ❖ Natale fai da te : costruiamo una cover natalizia ❖ Musica e spettacolo: eventi natalizi ❖ L’intervista del mese: conosciamo la nostra dirigente
scolastica ❖ L’angolo della poesia
❖ Natale nel mondo : culture e tradizioni (immagine di Biancarosa D’Isanto III D)
IL PRANZO AMERICANO DI NATALE di Mario Picariello e Modestino Valente III D
In America il pranzo natalizio è a scelta, ma ci sono poche opzioni , non si mangiano, come da
noi, pasta e pesce ma carni, ortaggi e legumi. Come primi si preparano, nel centro America, il
tacchino arrosto, farcito di castagne, fagioli, purea e insalata mentre, a nord, si mangia l’oca
arrosto. Al sud, invece, mangiano “l’ oyster pie” cioè una pizza ripiena di ostriche. Dopo il
primo c’è un abbondante contorno con due salse fatte di ortaggi: la “ cramberry sauce” che si
produce in autunno-inverno e che prevede l’ uso dello zenzero e il “mashed potatoes” che è una
crema simile ad una purea, con dei marshmellows. Per accompagnare il pasto salato, si usa una
bevanda tipica calda: “l’eggnog” preparata con ingredienti per noi italiani non associabili, uova,
latte, panna, zucchero, cannella, vaniglia e noce moscata. A fine pranzo trionfano molto i dolci,
tutti fatti rigorosamente in casa insieme ai bambini: la torta di zucca, i mince pies, cioè tortine di
pastafrolla con marmellata o vainiglia, gli omini di zenzero o di cannella e, dulcis in fundo, il
pudding al cioccolato, tipico dolce inglese, preparato con farina, frutta secca e salse.
IL MIO NATALE IN BULGARIA di Daniela Ivanova III D
La mia famiglia non festeggia il Natale, ma festeggia la vigilia, il 24 dicembre. Secondo la
nostra tradizione in quel giorno la carne non dovrebbe essere consumata ma ci sono tantissime
altre portate: frutta, bonitsa, pane, pesce e tanti dolci. Quando la festa è finita, secondo la
tradizione bulgara, il cibo non deve essere rimosso da tavola fino al giorno successivo, cioè il
giorno di Natale
CHRISTMAS IN GREAT BRITAIN Di Mattia Carbone e Marco Bifulco III D
Christmas is time for parties, tradition and eating. On the Christmas all people decorate their
Christmas tree. The decorations stay on the tree for 12 days. The decorations of trees began
when prince Albert in 1841 put up a Christmas tree for his wife, queen Victoria. The Italian “
Babbo Natale” is known by the English as Father Christmas. The English children leave letter
for ask him to bring present in their fireplace and Father Christmas read their letters on night.
The traditional meal of Christmas in England are:
- Christmas pudding: a cake where you can find a chocolate money;
- Christmas crackers: they aren’t a meal but they are tubes where you can find a present or a
jake.
LA VIGILIA DI NATALE SULLE TAVOLE IRPINE A cura di Ilaria Corrado I D
Paese che vai usanza che trovi, diceva un vecchio detto. Da Nord a Sud, ogni regione ha le sue
tradizioni culinarie per la Vigilia di Natale che secondo la tradizione cattolica deve
rappresentare un vero e proprio digiuno, ma col passare del tempo è divenuto un’astenersi dal
mangiare la carne in quanto era un lusso che ben pochi si potevano permettere, optando così nel
mangiare cose più povere.
Nella tradizione irpina si è soliti preparare per il pranzo della Vigilia, per tenersi leggeri per il
cenone, “accio” (sedano) e baccalà. Il sedano dall’aroma intenso, ma povero di calorie e dalle
proprietà benefiche, va sbollentato e poi soffritto con aglio e olio a cui si aggiungeranno i pezzi
di scarto del baccalà, non il pezzo centrale. Per rendere questo piatto di tradizione contadina un
po’ più corposo, a volte si aggiungevano le patate.
Altri piatti tradizionali irpini sono il baccalà scaldato all’insalata, condito con olive, trito di
prezzemolo, papacelle sottaceto e olio d’oliva oppure si
può optare per la variante fritta, cotto in una padella con
olio ben caldo, dorando da ambo i lati. Il baccalà fa da
padrone sulle tavole irpine tanto che è declinabile anche
nella variante “pizzella” dove il baccalà pulito e lessato
viene tagliato a pezzetti da unire a una pastella preparata
con farina, lievito sciolto in un po’ d’acqua tiepida ed altra
acqua necessaria ad impastare. Ponendo le piccole palline di pastella nell’olio preriscaldato, si
va a dorare le frittelline. Non mancano mai neanche la frittura di gamberi e di calamari
tagliati nella classica forma ad anelli e il capitone alla brace con foglie d’alloro, o anche fritto.
Ma non può mancare al cenone della vigilia, un bel piatto di spaghetti con le vongole con una
spolverata di prezzemolo tritato fresco.
Per contorno invece, si può scegliere tra l’insalata di rinforzo di derivazione partenopea e la
scarola imbottita. L’insalata di rinforzo è un tripudio di colori che vanno ad arricchire
l’insalata di cavolfiori: sottoaceti, olive verdi, olive di Gaeta, peperoni, aceto. Mentre per la
scarola imbottita occorre un tempo maggiore di preparazione, in quanto una volta scaldata e
strizzata la scarola, occorre far soffriggere l’aglio nell’olio a cui vanno unite pane grattugiato,
olive snocciolate, capperi dissalati, acciughe, noci, pinoli, prezzemolo tritato. Dopo vanno
aggiunte le scarole ed un poco d’acqua e il tutto deve continuare a cuocere per una mezzoretta.
Sulle tavole natalizie non possono mancare gli struffoli, piccole palline giallo-ambra simili a
pepite d’oro, rappresentano infatti prosperità e abbondanza per il nuovo anno, come d’altronde
le lenticchie e il salutare melograno. Gli struffoli sono il dolce natalizio per eccellenza della
Campania , in particolare partenopea, anche se le origini si fanno
risalire a lla Grecia, il nome deriva infatti da “strongoulos” per la
loro caratteristica forma arrotondata.
Accanto ai vivaci struffoli guarniti con i “diavolilli”, il cedro e
scorza d’arancia canditi, sulle tavole natalizie abbondano anche
mostaccioli e roccocò.
TRADIZIONI NATALIZIE IN EUROPA di Alessandro Danza II D
Vi siete mai chiesti se il Natale nel mondo si festeggia dappertutto allo stesso modo? O se le
tradizioni cambiano in maniera significante a seconda del paese? Se anche negli altri paesi c’è
l’albero, il presepe, lo scambio dei doni ed il cenone?
Da noi il Natale è una delle feste più attese, soprattutto dai bambini che la aspettano con ansia.
Scrivono le loro letterine, partecipano alla decorazione dell’albero e si stupiscono nel vedere Babbo
Natale. E poi è una bella occasione per stare insieme con tutta la famiglia.
Ma cosa succede negli altri paesi? Se siete curiosi di conoscere come si festeggia il Natale in altre
nazioni, abbiamo raccolto le tradizioni, gli usi e i costumi di alcuni stati europei.
In Gran Bretagna la sera della vigilia, i bambini appendono delle calze per Father Christmas e per
ringraziarlo dei regali gli lasciano un bicchiere di latte e un dolce (mince pie) e per la renna Rudolph
lasciano anche una carota.
Si sta insieme ai parenti e si mangia tacchino ripieno
accompagnato da mirtilli e per dolce si prepara sempre il
Christmas Pudding o Christmas Cake.
Ogni commensale trova nel piatto un Christmas
Cracker, che è un tubo di carta, attorcigliato alle
estremità come una caramella. Ogni persona incrocia le
braccia, usando la mano destra per tenere il loro cracker,
e tirando il cracker del loro vicino con la loro sinistra.
POP! Il cracker farà un bel botto e salterà fuori il
contenuto che di solito è uno scherzo da leggere a tavola,
un piccolo gingillo e una corona di carta.
L’ Austria tiene molto alle tradizioni natalizie. Non a caso in molte città si svolgono i tipici
mercatini.
Altra caratteristica della tradizione austriaca sono i dolci e biscottini, tanto che c’è l’imbarazzo della
scelta: si va infatti dal classico Kranz ai Kipfaerl, cornetti alla vaniglia.
In Carinzia si prepara il cosìdetto Kletzenbrot (Kletze significa pera essiccata). A Natale si mangia
di solito la salsiccia con crauti. Prima dello scambio dei doni i bambini cantano, leggono una favola
di Natale o leggono una poesia.
I bambini e anche gli adulti fanno il Glöckln a tre giovedì nell’Avvento. Si va di casa in casa e si
canta il Glöcklerlied. I bambini ricevono in cambio noci e mandarini e gli adulti ricevono una bibita
alcolica.
A Salisburgo e dintorni si mangia una minestra di latte detta Bachikoch, che è una mistura di latte e
farina (tipo la minestra bianca).
In altre zone la sera si mangia un brodo di manzo con la pastina e fettine di Würstel.
Intorno a mezzanotte si sente una campanella che significa l´arrivo del Christkindl (Bambin Gesù).
Davanti all´albero di Natale si cantano le canzoni natalizie, si legge il Vangelo e si prega il “Padre
Nostro”.
A mezzanotte c´è la Santa Messa. Prima e dopo ci sono i musicisti sul campanile della chiesa che
suonano con le trombe le canzoni natalizie.
In Danimarca della tradizione natalizia fanno parte alcuni simboli e abitudini che si ritrovano in
quasi tutte le case.
La ghirlanda dell’Avvento: è una ghirlanda composta
da quattro candele che vengono accese, una alla volta,
ogni domenica precedente il Natale. Rametti di abete
decorati con bacche rosse e pigne, candele bianche e
nastri rossi sono i segni distintivi di questa ghirlanda.
La cena inizia nel tardo pomeriggio. Tra i piatti che
non possono mancare ci sono l’oca arrosto o l’arrosto
di maiale croccante con contorno di cavoli e patate
caramellate (piccole patate fatte caramellare in
zucchero grezzo). Il tipico dessert è il ris à l’amande (a
base di riso con panna montata, vaniglia e mandorle
tritate) servito con salsa di amarene. Nel riso viene nascosta una mandorla intera: chi la trova ha
diritto a un regalo speciale (e di solito si fa sì che sia un bambino a trovarla).
Dopo cena si cantano canzoni natalizie girando intorno all’ albero, dopodiché si aprono i regali.
Dopo che tutti i regali sono stati scartati, viene servito un piatto con dolci, caramelle e frutta secca e
si beve del tè o una tisana.
L’ albero di Natale viene acquistato e addobbato solo il giorno prima di Natale e si utilizza un abete
vero. I rami vengono decorati con palline rosse e bandiere danesi. Il puntale è sempre rappresentato
da una stella dorata o d’argento. Le luci si accendono non prima della sera della Vigilia. Per gli
intransigenti si dovrebbero utilizzare solo candele vere!
I bambini vengono vestiti come folletti, cioè di rosso con un cappello a punta e aspettano lo
Julemanden (Babbo Natale) che porta i regali.
La Finlandia è davvero un paese speciale per festeggiare il Natale visto che Babbo Natale ha la sua
casa proprio qui a Rovaniemi in Lapponia.
La notte di Natale i bambini si mettono tutti a guardare dalle finestre, perché sanno che Joulupukki ,
cioè Babbo Natale non tarderà molto ad arrivare.
Babbo Natale vive con Mamma Natale e tanti piccoli aiutanti all’ interno di una montagna chiamata
Korvatunturi.
Questa montagna ha tre orecchie in modo che Babbo Natale può ascoltare tutti i messaggi che gli
arrivano da tutto il mondo. L’ entrata della montagna è però così segreta che finora nessuno è
riuscito a scoprire dove sia.
La tradizionale cena di Natale comprende il prosciutto di Natale, patate, spezzatino e barbabietole
rosse come insalata. I dolci sono molto speziati, al sapore di zenzero e cannella oppure di pasta
sfoglia riempita con marmellata di prugne.
In Olanda (come anche in Belgio), invece, San Nicola è il Babbo Natale e Sinterklaas è una
festività che viene celebrata con particolare risonanza in Olanda ed in Belgio tra il 5 e il 6 dicembre
in onore di San Nicola, santo protettore dei bambini. Regali e dolciumi vengono venduti nei negozi
per l’occasione. I bambini, che davvero credono nell’esistenza di questo personaggio, compongono
canzoni e poesie. La sera mettono una scarpa davanti al camino e aspettano con ansia che durante la
notte il santo passi a riempirla di dolci e caramelle.
Non c’è un vero e proprio piatto tradizionale che tutti gli olandesi
cucinano a Natale, ma il pollo, il tacchino e la gallina sono i piatti
più diffusi. Non mancano le ciambelle alla mandorla, in particolare
le ciambelline di Natale che vengono appese all’albero e lo stolle: un
pane dalla forma rotonda ovale, farcito con uvetta, pasta di mandorla
e ribes. Ogni occasione è buona per assaggiarlo: il giorno di Natale a
colazione, a pranzo o come spuntino. La visita ad uno dei
tradizionali mercati è inoltre l’occasione per assaggiare salsicce
calde e vin brulé.
In Polonia che è un paese molto cattolico e la vigilia di Natale è un
giorno molto importante. In polacco Buon Natale si dice ‘Wesołych
Świąt‘.Il pasto della Vigilia di Natale (Wigilia) viene consumato dopo che è stata vista in cielo la
prima stella. Come tradizione natalizia di solito vengono serviti 12 piatti diversi, a simboleggiare i
Dodici Apostoli. Si può servire il Barszcz (zuppa di barbabietole), Uszka (ravioli ai funghi), Pierogi
(gnocchi di pasta ripieni di carne o verdure), piatti di pesce (di solito carpa e aringhe) e biscotti al
pan di zenzero (Piernike).
All’inizio del pasto, un grande biscotto wafer chiamato Oplatek, che ha impressa un’immagine di
Maria, Giuseppe e Gesù, viene passato intorno al tavolo e ognuno ne rompe un pezzetto per
mangiarlo. Un posto vuoto a capotavola, spesso viene lasciato per il Bambin Gesù.
In questa stessa notte arriva anche Babbo Natale e porta i regali ai bambini.
In Grecia, infine, la religione praticata è quella cristiana
ortodossa e la tradizione religiosa è molto seguita e sentita. Tutti
i membri della famiglia sono coinvolti nelle celebrazioni
religiose e i pasti sono molto abbondanti e a base di pietanze
tradizionali. Il 24 dicembre i bimbi si svegliano presto e ai loro
piedi trovano una sacca e un bastone che serviranno loro per
passare di casa in casa, cantando, suonando e raccogliendo frutta
secca e biscotti. I bimbi in gruppo si recano nelle case e la gente
li accoglie calorosamente regalando loro frutta secca e dolcetti
tipici delle feste chiamati kourabiédes (a base di mandorle).
Gli strumenti che usano i bimbi sono i triangoli (strumenti musicali fatti da un triangolo di acciaio
che viene toccato con una bacchettina d’acciaio) e i tamburi, declamando anche poesie di natale e
cantando inni alla nascita di Gesù. Alla sera la gente si ritira nelle case a cenare e trascorrere una
tranquilla nottata.
Il 25 dicembre si festeggia la nascita di Gesù e tutti si alzano di presto e si recano alla messa. Il
pranzo vede, come da noi, la famiglia riunirsi e mangiare piatti
tradizionali per ore. Un piatto molto caratteristico e la galopoula,
carne di tacchino farcita con castagne e frutta secca. Molto
tradizionale anche il porcellino arrosto.
Il giorno di Natale non ci si riunisce per scartare i regali perché qui non c’è nessuna relazione tra
Babbo Natale e la nascita di Gesù. In Grecia non c’è neppure l’usanza dell’albero di Natale. Al suo
posto si decorano riccamente dei modelli di barche a vela di legno. Il legame con il mare è forte
ovunque in Grecia e lo si ricorda anche in occasione del Natale.
Il 1° gennaio del nuovo anno si festeggia San Basilio che è un po’ come Babbo Natale e porta i doni
ai bambini.
Il primo dell’anno si conclude il pranzo con la tradizionale vassilopita, un pane dolce che nasconde
al suo interno una monetina. Colui che trova nella propria fetta la monetina avrà un anno fortunato e
prospero.
Il 6 gennaio si festeggia il battesimo di Gesù.
Si tratta di una festa ortodossa molto sentita e bella, chiamata ta fota. La celebrazione rappresenta e
simboleggia "il nascere della luce". Durante la messa il prete purifica e benedice l’acqua, sia quella
del fiume che quella del mare, e viene buttato un crocifisso nell’acqua e alcuni ragazzi che non
temono l’acqua gelida, si tuffano cercando di recuperarlo. Colui che riesce nell’impresa viene
benedetto dal prete e da tutti i convenuti.
STORIA DELL’ALBERO DI NATALE di Mario Romagnolo I D
Sembra che l’albero di natale, così come viene
usato oggi, sia nato a Tallin in Estonia nel
1441, quando fu eretto un grande abete nella
piazza del municipio, attorno al quale giovani
scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla
ricerca dell’anima gemella. Questa tradizione è
stata poi ripresa in Germania. I primi
riferimenti storici parlano di un albero che
veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori
di carta ( rif. Prof. INGEBORG WEBER-
KELLERMANN).Per molto tempo la
tradizione rimase tipica delle regioni a nord del
Reno, mentre era meno diffusa nelle regioni
germaniche più a sud, dove i cattolici lo
consideravano un uso protestante. Furono gli
ufficiali prussiani, dopo il congresso di Vienna,
a contribuire alla sua diffusione negli anni
successivi. In Italia la prima regina ad
addobbare un albero di natale fu la Regina
Margherita nella seconda metà dell’800 al
Quirinale e la moda si diffuse velocemente in
tutto il paese. Nei primi anni del ‘900 gli alberi
di natale hanno conosciuto un momento di
grande diffusione, diventando gradualmente
quasi immancabili nelle case dei cittadini sia
europei che nordamericani, venendo a
rappresentare il simbolo di natale più comune a
livello mondiale.
Merry Christmas My Friends
Bana ed Hermon -Fratelli Eritrei-
Chi arriva e chi parte
Da pochi giorni i nostri carissimi amici Bana ed Hermon, due fratelli
Eritrei profughi, sono partiti.
Erano sbarcati in Italia provenienti dalla Libia, dopo un lungo viaggio a
piedi tra deserti e seguendo i binari dei treni, di notte, per timore di essere
bloccati.
Dopo una permanenza in un campo di accglienza in Libia sono riusciti ad
avere un posto su un barcone e sono giunti sulle coste della Sicilia. Qui
sono stati divisi: Hermon a Potenza e Bana ad Avellino, collocata in una
casa famiglia della COMUNITA ESTIA. Dopo alcuni mesi i due fratelli si
sono riuniti e hanno frequentato la nostra scuola per un anno e mezzo
circa.
E' stato meraviglioso averli conosciuti, scoprire la loro storia, le loro paure,
le loro abitutini, i loro sogni e speranze: raggiungere i loro Fratelli
maggiori in Inghilterra. Sembrava impossibile. Invece come un
MIRACOLO DI NATALE, hanno coronato il loro sogno.
Sono volati a Birmingham e ora sono in famiglia.
Hanno lasciato un enorme Tristezza nei nostri cuori, ma anche una grande
ricchezza; la condivisione di un percorso di vita, la lotta, il sacrificio,
l'impegno, la ricerca di un domani migliore.
Bye bye Heri e Banu
-You are in my heart-
Your Gaia Capolupo II D
❖ Natale……………giovani pensieri
IL NATALE DELLA PARANZA di Antonella di Grezia III D
Dieci ragazzini in scooter sfrecciano contromano alla conquista di Napoli. Quindicenni dai
soprannomi innocui Maraja, Pesce Moscio, Dentino, Lollipop, Drone-, scarpe firmate, famiglie
a volte poco normali e il nome delle ragazze tatuato sulla pelle. Adolescenti che non hanno un
domani e nemmeno ci credono. Non temono il carcere né la morte, perché sanno che l’unica
possibilità è giocarsi tutto, subito. Sanno che “i soldi li ha chi se li prende” e allora via, sui
motorini per andare a prenderseli, i soldi, ma soprattutto il potere. “La paranza dei bambini” è
un libro che narra l’ ascesa di una paranza-un gruppo di fuoco legato alla Camorra e del suo
capo, il giovane Nicolas Fiorillo. Appollaiati sui tetti della città, imparano a sparare con pistole
semiautomatiche e AK-47 mirando alle parabole e alle antenne, poi scendono per le strade a
seminare il terrore in sella ai loro scooter. A poco a poco ottengono il controllo dei quartieri,
sottraendoli alle paranze avversarie, stringendo alleanze con vecchi boss in declino. Paranza è
un nome che viene dal mare, nome di barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la
luce e, come nella pesca a strascico, la paranza va a pescare persone da ammazzare. Nel libro si
racconta di ragazzini guizzanti di vita come pesci, di adolescenze “ingannate dalla luce” e di
morti che producono morti. “ La paranza dei bambini” dello scrittore Roberto Saviano, narra,
così, come tanti giovani adolescenti acquisiscono sempre più potere percorrendo le strade del
male che portano solo al dolore e come il capogruppo Nicolas, soprannominato o Maraja,
insieme al suo gruppetto semina terrore e morte di anime innocenti che non c’entrano nulla, ma
che pagano il conto.
Il Natale non ha nulla a che fare con la mafia, la camorra perché il Natale è pace, è vita, è
armonia ma voglio collegare il Natale alle madri, che mettono al mondo i loro figli proprio
come Maria mise al mondo Gesù, e poi in un giorno qualsiasi, i loro figli diventano vittime
innocenti di mafia o iniziano a far parte della mafia distruggendosi la gioventù , destinata ormai
allo sfascio. Sento che è giusto ricordare come in questi giorni di Natale tante mamme
addolorate avvertiranno il vuoto, la mancanza, che solo l’amore per un figlio può colmare.
INTERNET……………….MA NON TROPPO Di Melissa Cerchione, Biancarosa D’Isanto, Pasquale Esposito III D
Internet ha rivoluzionato il modo di vivere di una gran parte di
persone, indistintamente dall’età.
Ha cambiato il mondo lavorativo, infatti c’è la possibilità di lavorare
da casa con più comodità.
Tramite webcam è possibile incontrare persone che si trovano fisicamente in posti diversi, fare dei
colloqui di lavoro annullando così le distanze e il tempo. Si può essere informati su tutto ciò che accade
nel mondo attraverso video o articoli di giornale pubblicati sui siti. Sui social network possiamo
conoscere nuove persone ma dietro a tutto ciò è vero anche che si nascondono tante insidie.
Molti ragazzi, con un profilo falso, diventano prima amici e poi si prendono gioco di te, arrivando
persino a rubare l’identità del ragazzo bullizzato, mettendo in rete foto e vicende personali. Noi ragazzi
diventiamo dipendenti da internet e non frequentiamo più amici veri, ma restiamo a casa a scrivere e a
intrecciare rapporti con estranei. Secondo quanto riportano alcune statistiche, si è dimostrato che i
ragazzi non dormono più bene, perché distratti dalle tecnologie attive fino a tarda sera e la mattina dopo
vanno insonnoliti a scuola, rendendo poco. Tutto diventa come una droga, creando una vera e propria
dipendenza. Internet è senza dubbio importantissimo, una grande opportunità, ma troppe volte ci
estraniamo dalla realtà e preferiamo avere amici virtuali e non vivere nel mondo reale nel quale ci sono
più conflitti ma si cresce confrontandosi e arricchendosi. Consapevoli di ciò, nelle festività natalizie,
invitiamo tutti i ragazzi a stare uniti, a incontrarsi per giocare a tombola, a carte in allegria e serenità
SPELACCHIO è MORTO Di Alessandra e Francesca Lena
L’ enorme Abete Rosso che tradizionalmente viene addobbato nella capitale è seccato. Infuriano le
polemiche
Il comune di Roma ha comunicato ufficialmente che il tradizionale Abete Rosso, che ogni anno
viene fornito alla capitale per le festività natalizie, è morto. Non è riuscito a mantenersi in vita fino
a Natale. L’ albero, proveniente dalla comunità della Valle di Fiemme, è stato illuminato a festa
per la cerimonia di inaugurazione e la sua permanenza doveva essere garantita fino al 7 Gennaio
2018. Ma qualcosa non ha funzionato! Il web si è scatenato con mille accuse e congetture, tanto che
il Codacons ha avviato un’inchiesta per danno erariale . L’ esemplare centenario fino al suo taglio,
godeva di ottima salute , robusto, vigoroso , era stato fornito con orgoglio dalla comunità trentina .
L’abete alto circa 20 metri , aveva più di cento anni era stato testimone di due conflitti mondiali ed
era costato circa 48.000 euro. Per poterlo trasportare gli sono state recise le radici e questo, insieme
ad una soffocante “imbragatura”, può aver danneggiato e compromesso la “durata” dell’abete che i
romani avevano subito ribattezzato ironicamente “ Spelacchio”, rami penzolanti e poco verdi .Una
vera e propria beffa natalizia.
Simbolo di un Natale sempre più consumistico e povero, spoglio di profondi significati.Un’ultima
considerazione va fatta sull’ inutile “sfregio“ perpetrato alla montagna. Proprio questi giorni la
corsa all’ Albero e all’ alberello spinge gli uomini a vandalizzare i boschi con tagli scellerati ed
indiscriminati di esemplari che poi, trascorse le feste , vedremo abbondonati agli angoli delle strade
o dei cassonetti
L’ INFINITO di GIACOMO LEOPARDI Di Marica Chiappetta III D
L’ Infinito fu composto da Giacomo Leopardi nel
1819 a Recanati. I brevi versi di questo idillio
rappresentano la chiave di lettura del pensiero del
poeta, che parte dal presupposto che ogni uomo è
destinato a essere infelice per colpa di una Natura
matrigna e malvagia che prima promette la felicità e
poi la nega. L’unico modo per rendere meno tragico
il destino dell’uomo è rappresentato dalle illusioni,
create dall’immaginazione. L’ostacolo della siepe,
che impedisce la vista, e il rumore del vento stimolano la mente, che vuole andare oltre, fino a
smarrirsi nell’infinito e la siepe diventa, così, la metafora della condizione esistenziale
dell’uomo e per Leopardi è “dolce” abbandonarsi nel mare dell’infinito. Nonostante il poeta di
Recanati abbia questo carattere molto pessimista, riesce a trasmettere al lettore un forte
desiderio di afferrare la felicità, che ci scivola tra le mani ogni volta che cerchiamo di
raggiungerla. Leopardi non si scoraggia e, a parere mio, rappresenta un grande esempio per noi
adolescenti, perché sa parlare ai giovani con un linguaggio poetico che è un linguaggio
universale, che arriva dritto al cuore e dolcemente ti lascia “naufragare” tra i suoi versi poetici.
E allora…. fermiamoci ogni tanto, non ci facciamo travolgere dal ritmo frenetico della nostra
vita, facciamo un profondo respiro e non temiamo di pensare al senso della nostra esistenza, di
interrogarci sul valore della vita. Celebriamo il bello , assaporiamo soprattutto in questi giorni
natalizi,senza frastornamenti, il profumo e il calore degli affetti familiari, l ‘ allegria sincera
dell’ amicizia, la gioia profonda che dà donare amore. La magia del NATALE!!!
NATALE E LA REDENZIONE DAL PECCATO ATTRAVERSO
L’OPERA DI DANTE ALIGHIERI Di Niccolò Orabona II D
Dante nasce a Firenze nel 1265 da una famiglia della piccola nobiltà e da grande partecipa alla
vita politica della città. A Firenze il governo era conteso tra guelfi bianchi e guelfi neri e Dante
si schiera con i guelfi bianchi ma, in seguito alla loro sconfitta, viene condannato all’ esilio.
Richiamato a Firenze per discolparsi, non si presenta e l’ esilio viene cambiato in condanna a
morte. A Firenze rimangono sua moglie Gemma ed i suoi tre figli. Muore a Ravenna nel 1321.
Dante scrive opere in volgare e in latino: la prima opera in volgare è la Vita Nova cui segue il
Convivio e si ricorda anche il De vulgari eloquentia. Ma l’opera più nota è il suo capolavoro: la
Divina Commedia. Scritta in lingua volgare, è un grande poema composto in versi endecasillabi,
suddivisi in 100 canti. I canti sono divisi in 3 cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Dante
immagina di fare un viaggio nell’aldilà per purificare la sua anima, per questo si definisce un
iter salutis. Il viaggio dura una settimana dal giovedì precedente alla Pasqua a quello successivo.
Dante sceglie di comporre tre cantiche per la simbologia sacra legata a questo numero che
insieme al numero 1 (richiamato dai 100 canti) rappresentano la natura divina, che è una e trina.
IL VIAGGIO
Dante scende prima nell’ Inferno, che è una voragine a forma di imbuto, dove ci sono i
peccatori che sono puniti per i peccati commessi. Nell’ Inferno è accompagnato da Virgilio,
simbolo della ragione. Dall’Inferno Dante arriva alla montagna del Purgatorio. Qui vi sono i
peccatori che devono purificarsi per potere essere ammessi al cospetto di Dio. Giunti nel
Paradiso terrestre Virgilio lascia Dante, che viene accompagnato da Beatrice, la sua amata.
Beatrice accompagna Dante nel Paradiso, formato da nove cieli. L’Empireo è la sede di Dio e
dei beati. Passando di cielo in cielo, Dante vede la felicità dei beati, che possono godere della
visione di Dio.
Il significato profondamente religioso e cristiano dell’opera di Dante è il filo conduttore che
pervade tutta la sua opera e trova la sua massima espressione proprio nel Natale intesa come
festa di luce e celebrazione di Gesù che ha scelto di farsi uomo per la salvezza dell’umanità,
dono supremo di Dio all’uomo.
Sport: pallavolo mon amour : intervista al professor michele spiga Di Enzo Di Falco, Nicola dello Russo, Marco Siccardi III D
Siamo andati in palestra, il luogo preferito da noi ragazzi, per intervistare il nostro docente di
scienze motorie, il Professor Michele Spiga. Come sempre si è dimostrato simpatico e disponibile!
INTERVISTATORE: Quali tornei ci sono in programma?
PROFESSORE : Dopo il torneo delle terze medie ci sarà quello delle seconde prime di Pasqua.
Avremo poi delle giornate sportive a fine anno in cui saranno coinvolte tutte le classi
INTERVISTATORE: Preferisce la pallavolo o il badminton?
PROFESSORE : Sono entrambe discipline positive anche se personalmente preferisco l’atletica
leggera che a Mercogliano non si può praticare perché mancano le attrezzature. La pallavolo è
uno sport più praticato del badminton, ma anche il badminton è un bello sport e inoltre i ragazzi di
Mercogliano si sono già distinti nel badminton.
INTERVISTATORE: Perché le piace questo sport?
PROFESSORE : Si sceglie uno sport anche in base alla proprie possibilità, alle strutture, al
numero di alunni….con il badminton ci vuole più spazio, con la pallavolo un poco di meno. Non
sarebbe male proporre anche l’hokey sul prato.
INTERVISTATORE: Perché ha scelto di insegnare questa materia?
PROFESSORE : Perché insegno scienze motorie?.......Non lo nemmeno io! Da giovane facevo
sport, mi è piaciuto e mi sono trovato a fare questo percorso; la sorte poi ha voluto che vincessi il
concorso ed entrassi nella scuola. Ho conosciuto moltissimi alunni di tante classi e dopo anni sono
approdato a Mercogliano: sono contentissimo di Mercogliano, ha dei ragazzi che sono la fine del
mondo!!
INTERVISTATORE: Da quanti anni insegna?
PROFESSORE : Dal 1987.
INTERVISTATORE: Come si fa a migliorare una squadra?
PROFESSORE : Come dico sempre occorrono 5 parole: allenamento, allenamento, allenamento,
allenamento, allenamento!E questo vale anche per lo studio, studio, studio…..E vale anche per le
relazioni personali, anche per quelle amorose, amore, amore, amore……senza di quello non fi fa
niente!
INTERVISTATORE: Quali classi hanno partecipato al torneo di pallavolo?
PROFESSORE : Tutte le terze. Quelle di Mercogliano, di Torelli e anche quella di Ospedaletto,
anche se aveva fatto pochissime lezioni.
INTERVISTATORE: Come pensa sia andato questo torneo di pallavolo?
PROFESSORE : E’ andato bene. E’ stato fatto bene. Magari sarebbe stato meglio fare più partite,
ma ci andiamo a scontrare con le esigenze didattiche delle altre materie. Gli altri insegnanti delle
terze non vogliono che i ragazzi si assentino troppo perché devono sostenere l’esame ma purtroppo
attività come i tornei si devono fare la mattina perché il pomeriggio non tutti hanno la possibilità di
venire in sede. Perciò se si vuole l’intervento di tutta la classe queste attività devono essere durante
l’orario delle lezioni.
INTERVISTATORE: Ci saranno altre partite?
PROFESSORE : Sempre! La vita è piena di partite!
INTERVISTATORE: Cosa chiede a Babbo Natale?
PROFESSORE : Di non farsi vedere più (ridendo). Preferisco la Befana, anche perché ogni tanto
ne vedo qualcuna. Babbo Natale non lo vedo mai!
INTERVISTATORE: Grazie
PROFESSORE : Grazie a voi!
Natale fai da te : costruiamo una cover natalizia
COVER PUPAZZO DI NEVE Di Alessandro Taurisano III D
Occorrente:
❖ 1 cover in silicone
❖ Gomma EVA bianca
❖ Gomma EVA rossa
❖ Gomma EVA arancio
❖ Gomma EVA nera
❖ Gomma EVA marrone
❖ 2 bottoncini
❖ 1 pennarello nero
❖ Colla acetovinilica o colla a caldo
❖ glitter
Nel foglio di gomma EVA bianco tagliare un ovale e due cerchi lasciando i bordi non troppo precisi
(foto 1)
Nel foglio rosso tagliare la sciarpa e la fascia del cappello.
Ricavare dal marrone le braccia e dall’arancio il naso ( foto 2)
Sovrapporre i tre cerchi e incollarli fra loro. (foto 3)
Incollare anche le braccia, il cappello e il naso. (foto 4)
Incollare i due bottoncini ( foto 5)
Fare gli occhietti e la bocca con il pennarello(foto 6)
Incollare il personaggio sulla cover
Con la colla fare dei puntini sulla cover e cospargerli di glitter. Togliere l’eccesso.
E il gioco è fatto !!
❖
Foto 1
Foto 2 Foto 3 Foto 4 Foto 5
Foto 6
Musica e spettacolo: eventi natalizi NATALE A MERCOGLIANO :
RIBALTA NAZIONALE PER MONTEVERGINE, IL PRESEPE
NAPOLETANO INCANTA SAN PIETRO. di Giulia Paudice I D
Il Natale è alle porte! Come in tutti i paesi anche a Mercogliano si respira aria di festa e sono
stati organizzati diversi eventi per l’occasione. Il più importante è stato la presentazione Giovedì
7 dicembre, nella suggestiva cornice di Città del Vaticano, del presepe della Misericordia,
realizzato dall’abbazia di Montevergine per Papa Francesco. Il progetto è stato affidato alla
rinomata bottega napoletana dei maestri Antonio Cantone e Maria Costabile. Intenso è stato il
programma della giornata. Alle 11.30 l’uduenza privata con il Santo Padre nell’ aula PaoloVI.
Alle 16.30 invece, in piazza San Pietro, è stato svelato il presepe della Misericordia con
interventi delle autorità e musiche delle orchestre e dei cori. Il presepe della Misericordia è
un’opera inedita, artisticamente prestigiosa ma soprattutto carica di un importante messaggio
spirituale. E’ ispirato alle sette opere della Misericordia che rivivranno nei gesti e nelle
espressioni delle venti statue di circa due metri di altezza posizionate in una scenografia di 80
metri quadri. Trionferà in un lato l’immagine di Mamma Schiavona, inserita in un’ edicola
votiva proprio a sottolineare il suo ruolo di Madre di Misericordia che veglia su chi agisce con
amore nei confronti del prossimo. I bambini irpini hanno consegnato dei doni, offerti dall’
Abbazia territorialedi Montevergine, ai bambini delle zone terremotate presenti. La Delegazione
Montevergine ha portato al cospetto del mondo un po’ dell’arte, della tradizione e della
enogastronomia irpina: in piazza San Pietro canti natalizi eseguiti dalla Loreto Accademy e dal
coro del teatro Carlo Gesualdo di Avellino accompagnati dai Musicisti Irpini Riuniti e la
popolare novena natalizia eseguita con strumenti originali da zampognari irpini. A seguire un
momento conviviale con le degustazioni di prodotti tipici a cura dei Feudi di San Gregorio.
Oltre questo evento così importante , a Mercogliano è stata organizzata la prima edizione “
Mercatini di Natale” nei giorni 8-9-10 dicembre, nel salone della Parrocchia dell’Annunziatae
San Guglielmo. Tanti stands di artigianato natalizio e oggettistica e ad allietare le tre serate , la
musica di artisti locali, balli di gruppo, animazione per bambini e il coro natalizio parrocchiale.
Anche l’oratorio delle Suore Salesiane, a Capocastello per le festività natalizie, ma anche per la
festa della Immacolata, organizza feste e giochi per i bambini e ragazzi. Inoltre ogni anno, a
Mercogliano, si organizzano tombolate e giochi di società nelle varie parrocchie. Un’usanza
cara a molti Mercoglianesi, in occasione del Natale, è quella di partecipare alla messa di
mezzanotte che si svolge nell’Abbazia di Montevergine, e di raggiungerla con la funicolare.
❖
ASPETTANDO IL NATALE di Rossella Colucci I D
Natale è alle porte e, come in tutte le scuole d’Italia, la nostra scuola sta organizzando delle
attività per trascorrere al meglio questo periodo. Una di queste è il coro della scuola. Infatti con
la nostra professoressa di musica, stiamo preparando dei canti e delle poesie, che però a
differenza del solito, come argomento principale non hanno il Natale, bensì la guerra e tanti altri
argomenti che purtroppo affliggono la società in cui viviamo. Con la professoressa di arte,
invece, stiamo realizzando delle bellissime palline natalizie con lo spago che, una volta ultimate,
verranno sistemate sull’albero di Natale , realizzato nell’atrio, insieme a tutte le altre creazioni
di noi ragazzi. Poi, sempre con la professoressa Bianchino e altre professoresse, i ragazzi stanno
preparando il famosissimo sketch di Massimo Troisi “Annunciazione Annunciazione”, che è
una parodia dell’ Annunciazione a Maria da parte dell’ Arcangelo Gabriele, dove si fondono
comicità e riflessioni amare sui problemi di Napoli. Il coro natalizio curato dai docenti di
musica e strumento si terrà in Auditorium, mercoledì 20 dicembre alle ore 17.00 e coinvolgerà
anche i bimbi della V A e V B della scuola Paritaria “Maria S. di Montevergine” oltre agli
alunni dell’ I.C. Mercogliano mentre la rappresentazione natalizia con esecuzioni strumentali e
coro il 22 dicembre alle ore 8.30 sempre in Auditorium.
(immagine di Sabina Cerullo e Melissa Cerchione III D)
L’intervista del mese: conosciamo la nostra dirigente scolastica DOTTORESSA ALESSANDRA TARANTINO
di Marica Chiappetta e Marica Guerriero III D
Siamo arrivate in Presidenza accompagnate dalla Professoressa Ciasulli e siamo state accolte con
grande affetto dalla Preside che ci ha messo subito a nostro agio. Noi eravamo molto emozionate
ma ci ha colpito l’emozione che abbiamo letto anche nei suoi occhi. Ci siamo accomodate e subito è
iniziata l’intervista.
INTERVISTATORE: quali sono i compiti della dirigente scolastica?
DIRIGENTE : l’elenco è molto lungo. Da dove incominciamo? Cominciamo dalla parte che
riguarda l’organizzazione , è una parte molto delicata, molto ampia e molto complessa soprattutto
in una scuola dove sono presenti scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo
grado. Bisogna organizzare il tempo scuola, quindi organizzare vari tipi di tipologie di orario, un’
organizzazione diversa. Immaginate dove c’è la scuola a tempo pieno quindi le classi che devono
rimanere il pomeriggio, le classi a tempo normale. L’organizzazione è un aspetto abbastanza
complesso e importante. Poi c’è l’aspetto della didattica , quindi che cosa si fa a scuola, quali sono
i contenuti, come si organizzano le discipline, quali sono i progetti che si fanno, infine le attività
didattiche. Poi c’è l’aspetto che riguarda i rapporti con l’esterno: con i genitori, con il Comune,
con le altre scuole, con le Associazioni che vengono e lavorano insieme a noi.
INTERVISTATORE: è più interessante dirigere una scuola o insegnare in una scuola?
DIRIGENTE: sono due lavori molto diversi e tutti e due hanno degli aspetti molto interessanti,
anche se sono entrambi dei lavori molto faticosi e molto impegnativi perchè si lavora con persone e
quando lavoriamo con le persone c’è un aspetto di imprevedibilità e per quanto uno pianifica,
immagina e programma c’è sempre quel qualcosa che non si può prevedere fino in fondo e questo
comporta sia un livello di soddisfazione , quando le cose vanno bene ma anche un senso di
frustrazione quando , invece, non si riesce a raggiungere un obiettivo.
INTERVISTATORE: cosa augura agli alunni che lasceranno quest’anno la scuola media?
DIRIGENTE: l’augurio è che possano proseguire il percorso di studi con successo e mi auguro
anche che si portino dietro un bel ricordo dell’esperienza che hanno fatto alla scuola media e spero
che in qualche maniera possano anche dire “ grazie” ai nostri docenti della scuola media.
INTERVISTATORE: tre aggettivi per descrivere la nostra scuola
DIRIGENTE: non è un aggettivo, è una locuzione …una scuola in fermento, è una scuola in
movimento. Io penso che il movimento sia un’ esperienza veramente forte e importante. E’ la scuola
dell’accoglienza, sicuramente, ed è la scuola della complessità; ecco, direi anche questo, perché se
pensiamo che noi abbiamo varie sedi, vari comuni….
INTERVISTATORE: è quasi Natale…cosa le piacerebbe trovare sotto l’albero di Natale per la
nostra scuola?
DIRIGENTE: ecco, fammi pensare… non ci avevo pensato….tante soddisfazioni, che ci
riconoscano il lavoro che stiamo facendo.
INTERVISTATORE: la più grande emozione provata in questa scuola?
DIRIGENTE: la più grande emozione? Tante emozioni, quando incontro i ragazzi e facciamo le
manifestazioni, quando voi cantate, quando c’è l’orchestra, quando fate qualche manifestazione e
quindi vi vedo all’opera, quando lavorate, quando facciamo gli open day, quando mi fate vedere i
lavori che fate….è sempre una grande emozione. Anche in questo momento sono molto emozionata,
perché vi vedo interessate e motivate, grazie anche ai vostri docenti.
INTERVISTATORE: consiglierebbe a una sua alunna di diventare dirigente scolastico? E se una
sua alunna volesse diventare una maestra , che cosa le consiglierebbe?
DIRIGENTE: io direi di si e comunque è una sfida …..lo consiglio, ci vuole tanta applicazione,
tanto studio e tanta umiltà di chiedere, perché comunque non sempre si sa tutto e soprattutto di non
fermarsi al primo ostacolo e andare avanti con tenacia e essere pronti anche a subire delle
frustrazioni, perché non ci sono sempre soddisfazioni , ma anche degli insuccessi e bisogna essere
preparati a subire e a non perdere mai la pazienza e la determinazione.
INTERVISTATORE: quali sono, secondo lei, le qualità che deve avere un buon insegnante?
DIRIGENTE: un buon insegnante deve avere la capacità di ascoltare, una pazienza infinita e la
capacità di lavorare con gli altri, perché il docente non è mai solo, sta con i ragazzi, ma sta anche
con i colleghi e quindi imparare a stare insieme.
INTERVISTATORE: una pietanza che le piacerebbe trovare a tavola il giorno di Natale.
DIRIGENTE: una pietanza? Non ne ho idea, non lo so, perché il giorno di Natale me la dovrei
preparare io la pietanza…..quindi non lo so, una cosa semplice, qualcosa della tradizione:
spaghetti con le vongole.
INTERVISTATORE: se potesse scrivere una legge per la riuscita della scuola, quale legge
scriverebbe?
DIRIGENTE: questa domanda è un po’ difficile. Ci sarebbero tante cose da eliminare. Ci vorrebbe
una legge che mettesse la scuola al centro, perché in questo momento non lo è . Dare più visibilità
alle esigenze della scuola e far diventare la scuola una priorità nelle decisioni di chi ci governa,
perché ne parlano, hanno fatto tante riforme, danno dei soldi , ma non in maniera mirata. Per
esempio, noi abbiamo bisogno di rinnovare tutto il nostro patrimonio delle attrezzature, però se
non ci arrivano i fondi dei P.O.N., noi siamo qui che ci dobbiamo arrangiare, perché spesso non
abbiamo le risorse per acquistare tutto ciò che si rompe.
INTERVISTATORE: le piacerebbe la sua scuola con la settimana corta?
DIRIGENTE: perché no, non lo escludo, però dobbiamo essere tutti d’accordo su questo: le
famiglie, i docenti, il Comune ……..complimenti per l’intervista!!!!
INTERVISTATORE: grazie per la disponibilità. Buona giornata!
(immagine di Franz Nappo III D)
L’angolo della poesia (Immagine di Angelo Dello Russo II D)
IL NATALE Di Esposito Amodio Davide II D
Anche quest’anno è arrivato Natale,
auguri a tutti e buone feste.
A Natale voglio tantissime cose buone,
che i bambini quel giorno non siano tristi
ma che siano tutti felici e allegri.
Quel giorno deve esser bello per tutti,
famiglie, poveri e bambini,
perché tutti dovremo vivere in pace.
Il Natale è la festa più bella
e deve esser festeggiato in allegria!
COMM’ E’ BELLO NATALE Di Carolla Angelica I D
Comm’è bello Natale, ‘ a sera d’à vigilia,
è tutta n’alleria, p’à nascita e Gesù.
‘ A tavola apparicchiata, l’albero illuminato,
o presepio sta stutato, pecchè a mezanott s’ adda appiccià.
Mammà rint ‘a cucina,pripara e ccose bbone,
e fria ‘o capiton, can un ce po’ mancà.
‘ A casa è chiena e fummo, allocca già papà:
“Arape stù barcone, can un se po’ rispirà!
‘ O nonno fiddigliuso, ch’è mman rint ‘e mman,
accanto a nù vraciere, se piglia tutto ‘o calore.
Mammà ha penzat a tutto, po’ pranzo natalizio,
‘e vruoccl , ‘a gallina, ‘e ciociol, ‘ o mellone,
‘o dolce, ‘a vermutta, insomma, ce stà tutto.
Natale è provvidenza , ce pensa ‘o Bambinello,
‘ riccoe o puveriello, a tutt fa mangià.
NON PIU’ ODIO NEL MONDO Di Rossella Colucci I D
Non più odio nel mondo
Abbracciarsi felici in un gran girotondo
Tenersi per mano parlando d’amore
Amarsi l’un l’altro oltre il colore
Lanciare nel mondo un messaggio di pace
E attendere insieme Gesù che rinasce.
WHAT IS CHRISTMAS? Di Sabina Cerullo III D
Christmas is light
Christmas is snow
Christmas is home
Christmas is love.
It’s more than a day in December
It’s a time of joy
It’s a time of peace
FELIZ NAVIDAD! Della III D
Din….don….dan!
Replica la campana,
Din….don….dan!
Replica sin cesar
Su musica divina
Nos llama a festejar
Din….don….dan!
Llego la Navidad!
Fiesta de alegria
De amor y de paz
Din….don….dan!
Hay que celebrar!
La campana nos llama…..
La fiesta va a empezar,
y al compas del din….don….dan!
A todos les deseamos
Feliz Navidad!
Din….don….dan!
Feliz Navidad!
(immagine di Bianca rosa D’Isanto)
IL NATALE….. Di Chiara Aurigemma II D
A Natale si è più buoni,
si ricomincia a scherzare,
a ridere,
ad essere più accoglien ,
a donare qualcosa a chi non ce l’ha.
Insomma, si rivive quella sensazione che si ha soltanto a Natale.
La sensazione del perdono,
dell’amore,
dell’amicizia,
della magia.
Insomma, il Natale e’ la festa più gioiosa del mondo.
INTORNO ALLA CAPANNA Di Annachiara Pagano II D
giornalino scuola alessandro mazza.doc
C’è la neve sulla siepe
C’è la stella sul presepe
E c’è un bimbo piccolino
Nella gelida capanna
Lo difendono dal gelo
La Madonna col suo velo,
L’asinelllo col suo fiato.
A scaldarlo ognuno si affanna.
Come nevica di fuori!!
I pastori sono arrivati
Tra la neve e il vento….
Un angelo è sceso e canta
La ninna nanna….
DICEMBRE Di Sara Cascone II D
Lo sentite? Si, è proprio il rumore dei campanellini dei berretti degli elfi di Babbo Natale,
vedi in giro i primi panettoni e sulle montagne le prime nevi: è NATALE.
La tua classe inizia a essere naturalmente decorata a festa…
Sì, perché il 1° Dicembre è già NATALE, ti svegli la mattina e senti la fiamma delle feste
che brucia dentro di te.
Si inizia a fantasticare sui regali di Natale e anche se i tuoi parenti ti stringeranno le
guanciotte ( come fanno puntualmente ogni anno ) non c’è niente da fare, tu sarai felice!
Perfino un pessimo voto all’interrogazione di geografia non riuscirà a toglierti il tuo
buonumore.
A NATALE siamo tutti più BUONI…insomma, DICEMBRE è irresistibile!
Trasformatevi in piccoli elfi portatori di gioia, siate gentili e dolci. Armatevi di calzamaglia
e cappellino e sfoggiate il vostro migliore sorriso.
Imparate a cucinare e trascorrerete il vostro tempo libero a preparare leccornie con la vostra
mamma.
Giocate, divertitevi, siate allegri, questo è il miglior augurio per Natale…
Mangiate panettoni, biscotti, fate il conto alla rovescia per quanto manca a Natale.
Passate i vostri pomeriggi in piena serenità: potete aiutare la mamma a fare l’ albero,
lavoretti di Natale, potete anche stare sotto al piumone e sorseggiare una buona cioccolata
calda e la vostra serie TV preferita in totale relax. GODETEVI QUESTO NATALE CHE
STA PER ARRIVARE:
un abbraccio, SARA
STORIA DI MARIA Di Luisa Biancullo II D
MARIA :Storia in una terra non molto lontana viveva una bambina con la sua mamma e
con suo fratello .
Ella però litigava sempre con suo fratello per motivi stupidi ma ora scopriremo il perchè.
MARIA :(CANTA NATALE è GIà QUI)
LUCA : Maria smettila di cantare
MARIA : Perchè
LUCA : Perchè mi dai fastidio
MARIA : Calmati Luca manca pochissimo all'arrivo di Babbo Natale.
luca : Vedi cucciolotta Babbo Natale non esiste e nennemo lo spirito natalizio.
MARIA : Bugiardo
LUCA : Beh .... i regali li compra mamma ha ha ha
MARIA : Non è vero !! Babbo Natale esiste
LUCA: Povera illusa è mamma a comprare i ragali
MARIA : Ma ma ( corre piangendo in camera sua )
\ MAMMA : Luca che hai combinato ? perchè Maria è scappata in camera ? che hai fatto ?
LUCA : Beh ? Beh ? ok gli ho detto che Babbo Natale non esiste .
MAMMA : perchè fai queste cose ? vai camera in tua e non uscire fin quando non telo dico
io.
LUCA : Va bene va bene (sbuffa e se ne va)
MARIA : Mamma Mamma
MAMMA : Si cucciola
MARIA : Luca vieni
LUCA : Che vuoi ?
MARIA : Ho sentito la voce di Babbo Natale che mi diceva : piccola mia non preoccuparti
di tutto ciò credi in te stessa tieni duro .
LUCA : Che stupidaggine ! Ti ho detto che non esiste poi te lo sei inventato.
MARIA : No non me lo sono inventato l'ho sentito veramente . Se non mi credi veramente
fatti i fatti tuoi io ti ODIO .
LUCA:Beh io ti schifo sei la sorella peggiore del mondo .(Maria corre in camera e si chiude
a chiave)
MAMMA: Luca tu sei scemo vai in camera tua.
(Arriva Babbo Natale e apre la porta della camera di Maria.)
BABBO N : ho ho ho ciao Maria sono Babbo Natale
MARIA:se se ci credo proprio
BABBO N :guarda tu stessa!
MARIA :O:M:G la slitta ,gli elfi, tu sei il vero Babbo Natale!
BABBO N :in carne ed ossa
ELFO 1 :Ciao io sono Pinco
ELFO 2 : Ciao io sono Panco
MARIA: ciao Pinco, ciao Panco
BABBO N :ok vi siete presentati adesso si parte
BABBO N :pronti si parteee!!!
MARIA : ma dove andiamo?
BABBO N : beh ti porterò a vedere una cosa
MARIA : cosa ?
BABBO N :lo scoprirai tra poco
ELFO 2 :Maria guarda li
MARIA :che bella quella stella.
BABBO N : si atterra.
MARIA : dove siamo ?
BABBO N : qui vivono Giulia e Carla due sorelle
MARIA : e allora? che c'entro io?
BABBO N :vedi come si vogliono bene?
MARIA : si!vorrei che accadesse anche fra me e mio fratello
ELFO 2 : oh che carine
ELFO 1 :oh che carine
ELFO 2 : no mi devi copia
ELFO 1 : (fa una pernacchia)
BABBO N : smettetela voi due
GIULIA : ti voglio bene sorellina
CARLA : anche io
GIULIA : buon natale sorellina ( l'abbraccia)
MARIA : che belle o.m.g mi è venuta un idea. Babbo Natale portami a casa per favore.
ELFO 1 :ma perchè?
MARIA : voglio chiarire con mio fratello
ELFO 2 : sei sicura?questa cosa di stare con noi a portare i regali non capita tutti i giorni
MARIA : lo so,solo che voglio andare a casa
BABBO N : ok mary non preoccuparti tu vai dal tuo fratellino hai dimostrato di essere
brava.
LUCA : devi vedere io ti schifo sei la sorella peggiore del mondo
MARIA : (corre piangendo)
MAMMA : Maria bella di mamma vieni qui cucciola non gli credere.
MARIA : no
MAMMA : Luca basta la devi smettere,quest'anno niente regali da babbo natale!
LUCA : mami ( la tocca il viso ) babbo natale non esiste ! ( escono dalla scena)
BABBO N : ciao Maria sono babbo natale
MARIA : sei tu ! o. m. g non ci posso credere
BABBO N : in carne ed ossa . tu sei la prescelta per accompagniarmi nel mio viaggio
MARIA : che bello sono strafelice .
ELFO 1 : ciao Maria io sono l'elfo Pinco
MARIA : ciao Pinco
ELFO 2 : ciao Mary io sono l'elfo Panco
MARIA : ciao Panco
BABBO N : bene vi siete presentati ora tutti sulla slitta
MARIA : grazie mille ma ho un conto in sospeso con mio fratello
BABBO N : tutti sulla slitta
MARIA : quanto manca?
BABBO N : siamo quasi arrivati...
BABBO N : arrivati.
MARIA : é stato un piacere conoscervi Pinco e Panco
ELFO 1 : anche per me
ELFO 2 : ciao Mary
BABBO N : ciao cucciola divertiti e chiarisciti con tuo fratello, Buon Natale!
MARIA : ciao Babbo ti voglio bene ( escono di scena )
MARIA : Luca , Luca mi sei mancato!
LUCA : anche tu
MARIA : facciamo pace?
LUCA : si
MARIA : ti voglio bene, scusa per la nostra lite sei il fratello migliore del mondo.
LUCA : e tu sei la bambina più vivace e bella del mondo ,Buon Natale sorellina mia
(abbraccio )
NARR: alla fine i due fratelli si danno un abbraccio e vivono il Natale più bello del mondo
insieme e felici.
(immagine di Giulia Petrazzuolo II D)
RINGRAZIAMENTI
Gli alunni delle classi I, II e III D ringraziano con affetto :
La dirigente scolastica Dottoressa Alessandra Tarantino
Tutto il corpo docenti della sezione D
Augurano a tutti Buon Natale e Felice anno nuovo!