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La Forma Nell'Architettura

Date post: 10-Jul-2015
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  LA FORMA NELL’ARCHITETTURA  ABSTRACT : The theme of form in architecture is a very complex issue and extended, since it could have many readings. In the text to follow, I put some points in characters and architectur es that I hit, in the way that acquires Meaning Form, Function and becomes reality. keywords : fantasia - creatività - funzione - materia - luogo Il tema della forma nellarchitettura è un argomento assai complesso ed este so, in quanto può avere innumerevoli letture. Nel testo a seguire mi sono posta alcuni punti di riferimento in personaggi e architetture che mi hanno colpito, nel modo in cui la Forma acquisisce Significato, Funzione e diviene Realtà. Larchitettura intesa come trasformazione del paesaggio da parte delluomo, con le sue forme disegna i luoghi e lascia un segno. Nellapproccio REGIONALISTA ledificio è pienamente integrato con lambiente circostante grazie allattenzione posta nei riguardi delle risorse locali, delle caratteristiche geografiche e culturali, e con lambiente costruito esistente.  La forma è la condizione attraverso la quale larchitetto interpreta la realtà, egli in essa imprime la sua idea, il suo modo di essere e pensare larchitettura.  In pr incipio le forme dellarchitettura hanno imitato quelle della natura, si pensi alle foglie dacanto del capitello corinzio; le volute, gli ovoli e i dardi dellordine ionico; le colonne di papiro dei templi Egizi, fino ai motivi ornamentali nellArt Nouve au o alle forme adottate da Antoni Gaudì. Nellarchitettura la forma ha potuto evolversi grazie alle nuove tecniche e ai nuovi materiali che le danno aspetti sempre differenti e innovatori. Dapprima vi furono le forme massicce rese necessarie dalle costruzioni in pietra e mattone; poi sorsero le volte, gli archi, le ogive, i vani immensi, le forme libere che il cemento ha reso possibili. Successivamente le possibilità spaziali furono ulteriormente cambiate e dilatate con lintroduzione delle leghe metallic he (associate anche al vetro) che sconvolsero il linguaggio architettonico dopo la rivoluzione industriale. “LIspirazione del Maestro”  Munari in un suo scritto: “Artista e Designer” dedica un capitolo alla distinzione tra Fantasia e Creatività. Alla prima è affidata una concezione più libera, ma priva di concretezza, in quanto la fantasia è quella facoltà di inventare qualsiasi cosa, le
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 L A F O R M A N E L L ’ A R C H I T E T T U R A  

ABSTRACT : The theme of form in architecture is a very complex issue andextended, since it could have many readings. In the text to follow, I putsome points in characters and architectures that I hit, in the way thatacquires Meaning Form, Function and becomes reality.

keywords : f a n t a s i a - c r e a t i v i t à - f u n z i o n e - m a t e r i a - l u o g o

Il tema della forma nell‟architettura è un argomento assai complesso ed este so, in

quanto può avere innumerevoli letture. Nel testo a seguire mi sono posta alcuni puntidi riferimento in personaggi e architetture che mi hanno colpito, nel modo in cui laForma acquisisce Significato, Funzione e diviene Realtà.

L‟architettura intesa come trasformazione del paesaggio da parte dell‟uomo, con lesue forme disegna i luoghi e lascia un segno. Nell‟approccio REGIONALISTAl‟edificio è pienamente integrato con l‟ambiente circostante grazie all‟attenzione postanei riguardi delle risorse locali, delle caratteristiche geografiche e culturali, e conl‟ambiente costruito esistente. 

La forma è la condizione attraverso la quale l‟architetto interpreta la realtà, egli inessa imprime la sua idea, il suo modo di essere e pensare l‟architettura.  

In principio le forme dell‟architettura hanno imitato quelle della natura, si pensi alle

foglie d‟acanto del capitello corinzio; le volute, gli ovoli e i dardi dell‟ordine ionico; lecolonne di papiro dei templi Egizi, fino ai motivi ornamentali nell‟ Art Nouve au o alleforme adottate da Antoni Gaudì.

Nell‟architettura la forma ha potuto evolversi grazie alle nuove tecniche e ai nuovi

materiali che le danno aspetti sempre differenti e innovatori. Dapprima vi furono le

forme massicce rese necessarie dalle costruzioni in pietra e mattone; poi sorsero levolte, gli archi, le ogive, i vani immensi, le forme libere che il cemento ha resopossibili. Successivamente le possibilità spaziali furono ulteriormente cambiate edilatate con l‟introduzione delle leghe metalliche (associate anche al vetro) chesconvolsero il linguaggio architettonico dopo la rivoluzione industriale.

“L‟Ispirazione del Maestro” 

Munari in un suo scritto: “Artista e Designer” dedica un capitolo alla distinzione tra

Fantasia e Creatività. Alla prima è affidata una concezione più libera, ma priva diconcretezza, in quanto la fantasia è quella facoltà di inventare qualsiasi cosa, le

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 “immagini mentali”, senza considerarne la realizzabilità. La Creatività invece èconcretissima, è quella capacità produttiva dove fantasia e ragione sono collegateper cui ogni suo risultato è sempre realizzabile.

Da questo nasce l‟associazione : 

FANTASIA – ARTISTA CREATIVITA‟ – DESIGNER

Da queste considerazioni, secondo me, ne deriva che l‟architetto è un Ar tista  – 

Designer. Egli con la sua fantasia supera i limiti e con la sua creatività, li vince.

L „ Architetto è colui che sviluppa la fantasia della creatività.

ARCHITETTO ARTISTA  – DESIGNER FANTASIA della

CREATIVITA‟ 

Il processo creativo sviluppato da queste capacità genera forme sempre più

affascinanti e sorprendenti non solo per aspetto estetico, ma anche in quello tecnico.

„ L a F o r m a n o n è s o l o e s t e t i c a ! ‟  

Munari in un altro suo saggio: ” Fantasia”, tratta esclusivamente del processo

creativo. Molti aspetti da lui elencati, che sono oltretutto operazioni elementari,spesso si possono leggere in un progetto architettonico, in un dettaglio.Ad esempio, il capitolo dedicato a “Relazioni tra ciò che si conosce”, può essereletto come la ricerca che si compie sui mezzi, materiali e tecniche al fine dimigliorarli (RICERCA di MIGLIORAMENTO). Qui si inserisce l‟importanza dellaconoscenza,come atto formativo, in quanto non si può superare o migliorarequalcosa che non si conosce profondamente.

Un altro aspetto da lui studiato è la moltiplicazione delle parti per migliorarne laproduttività, che insieme al ridimensionamento degli elementi sono i sistemimaggiormente adottati in architettura. Ovvero spesso si tende ad usareripetutamente lo stesso elemento ma variandone la dimensione.

Esempio non banale:

R. Piano , Centro Culturale J. M. Tjibaou , NOUMEA

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Anche il cambio di materia è un operazione di sperimentazione sviluppata in campoarchitettonico ed i risultati da essa generati hanno cambiato il linguaggio e il modo diprogettare , si pensi alle trasformazioni del pilastro:

PILASTRO (tronco di legno) PILASTRO (in pietra) PILASTRO (in mattoni)

PILASTRO (in cemento) PILASTRO (in ferro )

Il cambio di materia è stata una delle operazioni che nella storia dell‟architettura ha

generato il maggior numero di variazioni di FORMA ed è stato applicato in variomodo e determinato soprattutto dalle risorse locali.

Al concetto di cambio di luogo si fa riferimento all‟uso di un modello architettonico inun sito diverso da quello originale e con eventuali operazioni di adattamento. L‟ oblòdi una nave può trasformarsi nella finestra di un appartamento.Analogamente col cambio di funzione uno stesso oggetto APPRENDE e SODDISFAuna funzione diversa dalla sua natura originale, così una vecchia stalla può divenireun‟abitazione. 

Munari opera una descrizione del processo creativo con vari approfondimenti e ciòlo si può ritrovare sempre in qualsiasi progetto ed esso prende vita attraverso laFORMA del l ‟ ARCHITETTURA.  

“FORMA = NO BRAND” 

La forma è un concetto che non va inteso solo in senso estetico, bensì anche suquello tecnico. Un progetto può essere caratterizzato ad esempio dalla particolare“forma” di un suo dettaglio costruttivo.

Si può sempre fare riferimento sia alla piccola che alla grande scala.

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 La forma deve sempre rapportarsi alla FUNZIONE (in quanto una formaesclusivamente “forma” ha valore artistico-scultoreo ma non architettonico).La funzionalità degli edifici deve essere una condizione indispensabile. Non èconsiderabile un‟architettura che non derivi le proprie forme e la distribuzione deipropri spazi, dalla funzione a cui deve assolvere.

Il rapporto FORMA - FUNZIONE non è univoco, ci si può chiedere :“ O g n i F u n z i o n e q u a n t e F o r m e h a ? ”  

Basti pensare alle diverse soluzioni formali (se non opposte ) di ZAHA HADID, diUNStudio, le sezioni di R. PIANO, gli schizzi di FRANK O. GEHRY.

Nella società contemporanea :

“ Accettiamo il passato, indaghiamo il presente e immaginiamo il  futuro ,,

Oggi non è riconoscibile un linguaggio comune (se non fosse che ci si sta rendendo

conto dei limiti dell‟ambiente, per cui il comun denominatore è la sua salvaguardia). 

Oggi, o meglio con gli architetti odierni, si è spesso di fronte alla creazione di un

marchio, di un brand.

Il BRAND ha delle regole da rispettare, tra le quali troviamo la riconoscibilità.

Molti grandi architetti, sono professionisti che pur partendo da intuizioni geniali e

interpretazioni innovative, tendono a chiudersi nel proprio modo e mondo

progettuale. Si pensi a Gehry(1), alla Hadid(2), a Meier, a Libeskind(3), a

Eisenman, a Fuksas, a UNStudio(4) sono tutti STARCHITECTS con BRAND per cui

sempre riconoscibili.

(1) (2)

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(3) (4)

Fortunatamente vi sono altri Professionisti come R. Piano, il quale intenzionalmenteaffronta ogni progetto come una nuova sfida, con voglia di rinnovarsi ed il suolinguaggio risulta sempre diverso pur seguendo con coerenza il proprio percorso.

“MODELLAZIONE AL CAD / FORMA MODERNA” 

La forma non è più vincolata al foglio da disegno, ovvero con i nuovi strumenti diprogettazione CAD, attraverso la modellazione di superfici si possono raggiungererisultati altamente complessi, prima impensabili. È stata creata la QUARTAdimensione, quella del computer, che non va sottovalutata né considerata comeunica strada da percorrere in fase creativa.

Il computer è un mezzo che ci permette di controllare l‟oggetto completamente, di

vederlo inserito nel contesto e ciò deve essere sfruttato al meglio, al fine di noncreare „mostri‟ solo perché lo strumento elettronico lo permette.L‟esperienza attiva e diretta non deve essere messa da parte dal progettista, perchéprima del foglio (reale di cellulosa o elettronico) vi è il luogo.

Il processo creativo, in una progettazione, deve attraversare tutte le fasi :

LUOGO FOGLIO in CELLULOSA FOGLIO ELETTRONICO SIMULAZIONE

SIMULAZIONE = LUOGO × FOGLIO ELETTRONICO

Queste fasi permettono al progettista di avere un rapporto diretto col progetto sino

alla sua definizione. Deve esserci un INTERSCAMBIO di INFORMAZIONI traREALE e VIRTUALE affinché vi sia un ARCHITETTURA POSSIBILE eREALIZZABILE.

“L‟esperienza della BIENNALE D‟ARCHITETTURA 2008” 

La sensazione derivata dalla visita della Biennale d‟Architettura 2008 è di “forma

indiscriminata”. Aaron

Betsky ha chiarito (dichiarato) più volte che gli edifici spesso e volentieri sono brutti e

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 tristi, per cui in tale manifestazione è stata posta l‟attenzione sull‟incontro tral‟immaginazione e la realtà dell‟architettura.

Inoltre indica: “quello che dovrebbe essere un fatto ovvio: l‟architettura non è „ilcostruire‟. L‟architettura deve andare oltre gli edifici perché gli edifici non sono una

realtà sufficiente. Sono grandi e dispendiosi accumuli di risorse naturali difficilmenteadattabili alle condizioni sempre mutevoli della vita moderna”.  Le installazioni realizzate da architetti che hanno risposto allo stimolo di Betsky ,larendono somigliante alla Biennale d‟Arte, e sono per la gran parte inter attive,attirando e attivando l‟attenzione del visitatore . 

Nelle visioni d‟Architettura presenti, c‟è un osservazione molto attenta del presente euno sguardo lontano nel futuro, i cui esempi più simbolici sono la „Città per Single‟

(5) e la „Città Stella‟(6). 

(5) (6)

È posto uno sguardo al passato e ripresenta „Roma Interrotta‟(7), un progetto nato

nel 1978 da Piero Sartogo e promosso dagli Incontri Internazionali d‟Arte per ri -pensare una Nuova Roma intervenendo direttamente sul nucleo storico della città.

(7)

Dietro ogni oggetto all‟interno della Biennale è espressa un innovazione di pensiero

fondata sulla consapevolezza della condizione dell‟uomo contemporaneo ed è il

tema più indicato da affrontare in questo periodo storico che stiamo vivendo.

Bibliografia :

Carlo Olmo (a cura) (2008), Breviario di architettura  – Siegfried Giedion, BollatiBoringhieri ed., Torino

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 Bruno Munari, (2005), Fantasia  – invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive, Laterza ed., Roma - Bari

Bruno Munari, (2004), Artista e Designer, Laterza ed., Roma - Bari


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