+ All Categories
Home > Documents > La mia banca 6 inserto lanciano

La mia banca 6 inserto lanciano

Date post: 06-Apr-2016
Category:
Upload: piergiorgio-greco
View: 226 times
Download: 3 times
Share this document with a friend
Description:
 
Popular Tags:
20
ECONOMIA E SOCIETÀ LA LANCIANO DI FELICE E GIANCRISTOFARO FEDE E DEVOZIONE IL SALUTO DI MONSIGNOR CIPOLLONE CREDITO COOPERATIVO PARLA AZZI, PRESIDENTE FEDERCASSE Poste Italiane SpA – Spedizione in abbonamento postale – 70% - C/CH/20/2013 del 10.06.2013 La BCC SangroTeatina sostiene l’economia locale perché tutti i risparmi di Soci e Clienti vengono reinvestiti in questo territorio e contribuiscono a farlo crescere da OLTRE CENTODIECI ANNI Abbiamo a cuore un capitale prezioso: il nostro territorio INAUGURAZIONE filiale speciale
Transcript
Page 1: La mia banca 6 inserto lanciano

30 milioni

per il nostro territorio.

30per il nostroterritorio

milioni

per il nostroterritorio

ECONOMIA E SOCIETÀLA LANCIANO DI FELICE E GIANCRISTOFARO

FEDE E DEVOZIONEIL SALUTO DI MONSIGNOR CIPOLLONE

CREDITO COOPERATIVOPARLA AZZI, PRESIDENTE FEDERCASSE

Post

e It

alia

ne S

pA –

Spe

dizi

one

in a

bbon

amen

to p

osta

le –

70%

- C

/CH

/20/

2013

del

10.

06.2

013

2014

dal 1903 facciamo Banca con Braccia Cuore e Mente

La BCC SangroTeatina sostiene l’economia localeperché tutti i risparmi di Soci e Clienti vengono reinvestiti in questo territorio

e contribuiscono a farlo crescere da OLTRE CENTODIECI ANNI

Abbiamo a cuoreun capitale prezioso: il nostro territorio

”“

INAUGURAZIONEfiliale

speciale

INAUGURAZIONEfiliale

speciale

SPECIALESPECIALESPECIALEINAUGURAZIONEf i l iale

Page 2: La mia banca 6 inserto lanciano

LA MIA BANCA

PERIODICO DELLA BCC SAngRO TEATInAREgISTRAzIOnE TRIBunALE DI LAnCIAnO n. 180 - 3 OTTOBRE 2007

Direttore Responsabile Piergiorgio greco

Editore Banca di Credito Cooperativo Sangro TeatinaSede Centrale: Via Brigata Alpina Julia n. 666041 Atessa (Ch) - Tel. 0872 85931 - Fax 0872 850333www.bccsangro.it - e-mail: [email protected]

Presidente Pier giorgio Di giacomo

Direttore Generale Fabrizio Di Marco

Coordinamentografico

Fabrizio Di Marco

Foto Piergiorgio greco, nino Pizzi, Arnolfo Paolucci, e gentile concessione di Federcasse

Graficae impaginazione

Riccardo [email protected]

Stampa Studio ComunikaVia A. gramsci, 27/166041 Atessa (Ch)

© Bcc Sangro Teatina - I testi pubblicati sulla rivista possono essere utilizzati solo previa autorizzazione della redazione. Per le fotografie di cui, nonostante le ricerche eseguite, non è stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’editore è disponibile ad adempiere i propri doveri.

Progetto editorialee contenuti

Piergiorgio grecoTel. 335 1709639email: [email protected]

inaugurazionefiliale

speciale

Page 3: La mia banca 6 inserto lanciano

Il CredIto CooperatIvo arrIva a lanCIano. Con entusIasmo portIamo I nostrI prInCIpI:

loCalIsmo e mutualItà

L’inaugurazione dello sportello di Lanciano, e questo inserto speciale del periodico La Mia Banca che comprende autorevoli interventi dedicati alla vita frentana, a loro volta collegati ad alcuni servizi on line sulla nostra web tv BCChannel, ci offrono la possibilità di presentare la realtà delle Bcc e in particolare della nostra Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina. La decisione di aprire questo nuovo sportello a Lanciano

dimostra l’attenzione che la nostra Bcc vuole dedicare a questa comunità locale, con la precisa intenzione di far valere la nostra peculiarità di banca di Credito Cooperativo. Per le Bcc i tradizionali punti di forza sono: il localismo, ovvero il radicamento sul territorio, e il rapporto con i soci, ovvero la finalità mutualistica della banca. Per le Bcc infatti il radicamento sul territorio è la via obbligata per realizzare insieme le finalità sociali e di impresa. La natura di società cooperativa consente alla banca di essere autenticamente espressione e strumento di crescita dei soci e delle comunità locali. Nel panorama creditizio nazionale possiamo ben dire che le Bcc sono le ultime banche autenticamente locali. In Italia oltre alle 380 Bcc, ci sono poche altre banche a carattere locale ed interprovinciale, la maggior parte delle quali sono partecipate e a volte controllate dai gruppi bancari nazionali. In sostanza, pur rimanendo i presidi territoriali ed il logo, i centri decisionali si allontanano e si concentrano. Naturalmente il fatto di restare l’unica realtà locale assegna alla nostra banca un ruolo non solo economico ma anche sociale. Dobbiamo sempre più collaborare con gli enti e le associazioni di categoria che promuovono lo sviluppo economica del nostro territorio. Particolare attenzione dobbiamo dedicare al mondo della cooperazione e del non profit. Dobbiamo sostenere, realizzando la cosiddetta mutualità esterna, le iniziative di tipo culturale, assistenziale e ricreativo che nascono nelle diverse comunità locali e realizzano la coesione sociale Vogliamo anche mettere in evidenza sia l’aspetto imprenditoriale che quello sociale delle banche di Credito Cooperativo. C’è infatti chi ci vorrebbe attribuire esclusivamente un ruolo sociale e chi invece ci vorrebbe omologare al resto del sistema bancario non riconoscendo le nostre peculiarità. Richiamandoci alla storia del movimento cooperativo noi rivendichiamo pienamente entrambi i ruoli: come banca dobbiamo rispettare precisi vincoli operativi, ricercare l’equilibrio gestionale e le migliori condizioni di redditività; come soggetti cooperativi intendiamo promuovere, senza finzioni, la crescita morale ed economica dei soci e delle comunità locali.Il nostro istituto venne costituito in data 3 maggio 1903 con il nome di Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti San Francesco d’Assisi per volontà di un Sacerdote, Don Epimenio Giannico, e di un gruppo di tredici persone, tra cui altri religiosi, che si erano posti un obiettivo ambizioso: emancipare i contadini di un territorio a forte vocazione agricola, spesso vittime di un’usura dilagante. Don Epimenio Giannico, in questo modo, si rivelò audace figlio di quello spirito del tempo che, grazie all’Enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, stava rinnovando il modo di intendere l’economia e il credito. La nostra, così, fu la prima banca di Credito Cooperativo fondata in Abruzzo e Molise, che, quindi, l’anno scorso ha festeggiato 110 anni di attività.

LA MIA BANCADICEMBRE 2014www.bccsangro.it

Il Cda e il Collegio sindacale

La nostra banca si ispira ai principi della dottrina sociale cristiana ed ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. La nostra banca non distribuisce dividendi, l’utile che intendiamo distribuire è costituito dall’attenzione nei confronti dei soci e dei clienti, dalle condizioni favorevoli, dalla qualità dei prodotti e dei servizi, dalla sensibilità verso il territorio, dalla valorizzazione della storia e delle tradizioni della realtà in cui operiamo.Amici di Lanciano, lavoreremo affinché fra voi e la Bcc Sangro Teatina nasca un rapporto di fiducia! Dal punto di vista imprenditoriale, crediamo che la nostra banca, qui a Lanciano, come negli altri centri dove è presente, possa offrire ai risparmiatori, alle imprese, ai professionisti prodotti e servizi a condizioni competitive.Cercheremo di coniugare l’efficienza bancaria con l’attenzione e la sensibilità nei confronti delle realtà associative presenti sul territorio, da quelle culturali a quelle sportive, da quelle assistenziali a quelle del volontariato. Tale attenzione e tale sensibilità fanno parte della nostra storia e saranno elementi costitutivi del nostro modo di fare banca. Certo, la nostra Banca di Credito Cooperativo non è una fondazione o una istituzione di beneficenza: è una banca ed in quanto tale nell’attività d’impresa, come già stato ribadito si ispira ai principi della sana a prudente gestione, ed opera con criteri di economicità e di efficienza. Concludo con l’augurio che la Bcc Sangro Teatina, raccogliendo il favore degli operatori economici lancianesi e collaborando con gli enti e le associazioni presenti nel territorio, possa realizzare la propria missione che, come scritto nel nostro statuto consiste “nel favorire il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei soci e della comunità locale”.

Pier Giorgio Di GiacomoPresidente Bcc Sangro Teatina

CoNSIGLIo DI AMMINIStRAzIoNE

Pier Giorgio Di Giacomo - PresidenteNicola Apilongo - Vice Presidente VicarioFranco Di Nucci - Vice PresidenteDanilo Di Paolo - Vice PresidenteIda Campanella - ConsigliereVincenzo Cinalli - ConsigliereNicola Giuliani - ConsigliereAlfredo Iovacchini - ConsigliereAlberto Paolini - ConsigliereMaria Teresa Santini - ConsigliereAlfonso Tambanella - Consigliere

CoLLEGIo SINDACALE

Vincenzo Pachioli - PresidenteGabriele Bascelli - Sindaco effettivoRemo Bello - Sindaco effettivoAntonio Zinni - Sindaco supplenteCarmine Di Federico - Sindaco supplente

CoLLEGIo DEI PRoBIvIRI

Ermanno Alfonsi - PresidenteAngelina Zeffiro - Membro effettivoAlessandro Geniola - Membro effettivoAnnamaria D’Onofrio - Membro supplenteAnna Rosa Moscatiello - Membro supplente

inaugurazionefiliale

speciale

Page 4: La mia banca 6 inserto lanciano

Aiuta la famiglia a ristrutturare casaabbattendo il costo degli interventi.

Aiuta la ripresa dell’edilizia edà una mano all’economia locale.

IL PRESTITO “TETTO FATTO”

Tassovariabile

4,75%TAEG

4,99%

Agevolazionifiscali fino al

65%

TETTO!FATTOFATTO

Sostituzione serramenti € 5.000Sostituzione porta blindata € 1.500Installazione condizionatore € 2.500Opere di muratura € 1.000Installazione impianto d’allarme € 2.000Rinnovato la cucina € 5.000Sostituito il divano € 1.800Comprato una nuova libreria € 1.200

TOTALE € 20.000

“Abbiamo appena ristrutturato casachiedendo alla nostra banca un finanziamento

di 20.000 euro in 7 anni per eseguire i seguenti interventi:

Intervento di ristrutturazione € 20.000Interessi BCC + € 4.046Bonus Fiscale 50% /20.000 - € 10.000

COSTO TOTALE € 14.046Intervento ristrutturazione

Grazie al Bonus Fiscale eal sostegno della BCC SangroTeatina abbiamo

investito € 20.000 ma ne pagheremo solo € 14.046”

Durata del finanziamento rata annuale 7 anniTasso applicato variabile 4,75%euribor 3/m attualmente 0,25% + spread 4,50%

TAEG 4,99%Spese Istruttoria € 120Spese incasso Rata € 10Imposta Sostitutiva 0,25%Rata annuale 31/07 di ogni anno € 3.435Rimborso fiscale annuale € 1.000Penale estinzione anticipata zero

QUESTA LA RATA ANNUALE € 2.435

Esempio di finanziamento di € 20.000

Ulteriori e più informazioni sono disponibili sui sitiwww.agenziaentrate.gov.it e www.enea.it .

Credito TrasparenteMessaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per conoscerlo meglio, basta recarsi presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo SangroTeatina dove sono disponibili tra le altre cose: - il modulo "Informazioni europee di base sul credito ai consumatori" (SECCI); - la copia del testo contrattuale.L’accettazione della richiesta di finanziamento è subordinata alla valutazione, da parte della BCC SangroTeatina, del merito creditizio del richiedente.

www.bccsangro.it

LA MIA BANCA È DIFFERENTE

PERCHÉ MI AIUTAA RISPARMIAREANCHE QUANDO

RISTRUTTUROCASA

STUDIOCOMUNIKA.COM

BCC SANGRo tEAtINA PER LA FAMIGLIA

Page 5: La mia banca 6 inserto lanciano

Passione per la persona e il territorio

95 PER CENTO

che opera in stretta collaborazione con le Federazioni Locali e le società informatiche del nord est (www.cassacentrale.it). Il Credito Cooperativo italiano, a sua volta, è parte del più grande sistema della cooperazione italiana e internazionale, e a livello nazionale aderisce a Confcooperative (www.confcooperative.it). Nel più ampio contesto del Credito Cooperativo internazionale, le Bcc partecipano all’Unico banking Group (www.unico.nl) e all’Eacb, Associazione delle Banche Cooperative Europee (www.eurocoopbanks.coop). Per quanto riguarda la Federazione Locale, Bcc Sangro Teatina aderisce a quella abruzzese e molisana insieme ad altri otto istituti. Vediamo insieme i numeri di questo sistema locale: in

È LA QUOTA DELLA RACCOLTA CHE BCC SANGRO TEATINA REINVESTE PER FAMIGLIE, IMPRESE, LAVORATORI, ASSOCIAZIONI. IL DIRETTORE GENERALE FABRIZIO DI MARCO: «UN SISTEMA CHE GENERA FIDUCIA»

NUMERICHE PARLANo

La Bcc Sangro Teatina investe sul territorio il 95 per cento di quello che raccoglie. In questa scelta

è racchiusa l’anima di una banca che del legame con la gente e della reale attenzione alle persone e ai loro bisogni ha sempre fatto la sua bandiera. Una scelta forte, che nasce da radici forti. Quelle stesse radici che negli anni hanno generato a livello nazionale un ambiente che intende allo stesso modo il fare banca, i soldi, i prestiti, le persone, le relazioni: il Credito Cooperativo, di cui ci parla approfonditamente in questo speciale Alessandro Azzi, presidente nazionale di Federcasse, l’organismo di rappresentanza e tutela della categoria che mette insieme le trecentottantuno Bcc sparse su tutto il territorio nazionale. Per contestualizzare ancora meglio questo ambiente in cui vive anche Bcc Sangro Teatina, si deve specificare che da un punto di vista organizzativo, questo sistema si articola in due versanti: associativo e imprenditoriale. Il primo è suddiviso in tre livelli: locale, regionale e nazionale. Le Banche di Credito Cooperativo aderiscono alle Federazioni Locali (che rappresentano una o più regioni e in totale sono quindici) che, a loro volta, sono associate a Federcasse. Il versante imprenditoriale, invece, è costituito dal Gruppo bancario Iccrea, rappresentato dalla Capogruppo, Iccrea Holding, e dalle Società da questa controllate (www.gruppobancarioiccrea.it), che predispongono prodotti e servizi a beneficio esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. I servizi e i prodotti, alle Bcc sono anche erogati da Cassa Centrale Banca,

queste due regioni, i soci delle nove banche sono ben 23 mila soci, i dipendenti sono 455, sparsi tra 79 sportelli, compreso quello di Lanciano. Al 30 giugno 2014, la raccolta diretta si attesta a 1 miliardo e 956 mila euro, in crescita dell’1,26 per cento, a fronte di un aumento più contenuto, dello 0,91%, registrata per il resto dell’industria bancaria abruzzese. Gli impieghi sono pari ad 1 miliardo e 515 mila euro, in crescita del 2,36 per cento a fronte di un incremento dello 0,46 per cento del resto del sistema bancario territoriale. Il coefficiente Tier 1 Capital Ratio delle Bcc abruzzesi e molisane è pari al 17,79 per cento (a fronte di uno minimo richiesto pari all’8 per cento), a conferma del fatto che le Bcc sono, da sempre, tra le banche più patrimonializzate del sistema. Il Total Capital Ratio è del 18,13 per cento. Infine, l’utile netto del primo semestre 2014 si attesta a 10 milioni e 564 mila euro.Numeri importanti, che parlano di un mondo solido e sicuro. E in questo contesto solido e sicuro opera anche Bcc Sangro Teatina, da sempre impegnata a sostenere lo sviluppo di un territorio reinvestendo il 95 per cento della raccolta per famiglie, imprese, lavoratori, associazioni culturali e di volontariato. Bcc Sangro Teatina è presente con 17 filiali in 2 regioni (in Abruzzo: ad Atessa, dove c’è la sede centrale, poi Piazzano di Atessa, Miracoli di Casalbordino, Castiglione Messer Marino, Giuliano Teatino, Canosa Sannita, Miglianico, Scerni, Villa Santa Maria, Chieti Scalo, Selva di Altino e Lanciano. In Molise: ad Agnone, San Martino in Pensilis, Bagnoli del Trigno, Termoli e Guglionesi), ha competenza su novantuno comuni dislocati in quattro province (Chieti, Pescara, Campobasso e Isernia), per un totale di circa 400 mila abitanti.

Fabrizio di marcodirettore Generale della Bcc sangro teatina

inaugurazionefiliale

speciale

04 05

Page 6: La mia banca 6 inserto lanciano

www.bcchannel.itla web-tv della tua banca

6

Bonus BebèLA NASCITA DI UN FIGLIOÈ LA COSA PIÙ BELLA.ANCHE IN QUESTO MOMENTOVI SIAMO VICINI E VI SOSTENIAMOIN MODO CONCRETO.

www.bccsangro.it

Page 7: La mia banca 6 inserto lanciano

06 07

Era il pomeriggio di una domenica di inizio secolo, nella casa parrocchiale di Santa Croce, ad Atessa: don Epimenio Giannico chiamò a raccolta altri tre sacerdoti e undici notabili del luogo per dar vita alla Cassa Rurale cattolica di depositi e prestiti San Francesco d’Assisi, la prima in Abruzzo e Molise, oggi divenuta Bcc Sangro Teatina. La fondazione avvenne in un periodo di forti contrasti sociali, economici e politici, segnato dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, una pietra miliare della Dottrina Sociale della Chiesa. L’idea di dar vita ad un istituto di credito rappresentò una risposta incisiva alle immense difficoltà in cui si muovevano gli agricoltori del tempo, stretti tra la miseria quotidiana e un’usura dilagante. Don Epimenio la maturò di ritorno da una visita nel Nord Italia dove conobbe l’esperienza di altre Casse là fondate. I primi anni furono contrassegnati

da una costante crescita delle attività, attirando significative quote di risparmio grazie anche alle rimesse dei primi emigrati nelle Americhe. Il trend positivo si interruppe con la crisi finanziaria del 1929, che portò a risultati di bilancio altalenanti. Una prima evoluzione dell’istituto si ebbe nel 1938 quando il nome mutò in “Cassa Rurale ed Artigiana”, parallelamente all’offerta dei servizi anche a questa categoria di produttori particolarmente diffusa nella cittadina.

3 MAGGIo 1903

PRIMI ANNI

Nell’immediato dopoguerra, l’attività della Cassa conobbe una notevole espansione, beneficiando degli effetti del processo di ricostruzione che interessava tutto il Paese. Inoltre, nei primi anni Sessanta la competenza territoriale si estese ai comuni limitrofi di Tornareccio, Casalanguida e Perano.

DoPoGUERRA

ANNI ottANtA

In questo decennio la banca ha continuato la sua

crescita, tra avvenimenti importanti. Il 23 giugno 1985

venne inaugurata la nuova sede in Via Brigata Alpina

Julia nel centro storico di Atessa e, più tardi, venne

autorizzato l’allargamento della competenza territoriale

a tutti i diciotto comuni confinanti. Nel 1988, fu anche

inaugurato lo sportello nella frazione di Piazzano, a

servizio dei residenti e degli operatori economici della

valle: il primo fuori da Atessa centro.

Questi anni, caratterizzati dal sorgere dei primi insediamenti industriali nella vicina Val di Sangro, portarono la Cassa a modificare gradualmente i suoi interventi dai settori tradizionali dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio a quello dell’industria, e alla trasformazione dell’istituto in società cooperativa a responsabilità limitata.

ANNI SEttANtA

Debutta il primo sportello fuori del comune di Atessa:

il 5 ottobre 1991 fu inaugurata la filiale di Miracoli di

Casalbordino. È del 1995 la modifica della ragione

sociale dell’istituto in Credito Cooperativo Cassa

Rurale ed Artigiana San Francesco d’Assisi: una

trasformazione epocale perché la vecchia Cassa evolve

in una banca a carattere cooperativo con l’operatività

non più limitata agli agricoltori ed agli artigiani ma

aperta a tutti. Nel 1998 la banca atessana si unì con

quella di Castiglione Messer Marino, fondata nel 1963,

portando in dote le filiali di Castiglione M. Marino e

Agnone: nacque così la Banca di Credito Cooperativo

Val di Sangro San Francesco d’Assisi di Atessa e

Castiglione Messer Marino.

ANNI NovANtA ANNI DUEMILA

Risale al 2000 la fusione con la Cassa di Giuliano

Teatino, sorta nel 1974, che portò in dote le filiali di

Giuliano Teatino e Canosa Sannita, dando vita alla

Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina Atessa

Castiglione e Giuliano. Nel maggio del 2003 ci furono

i festeggiamenti per il primo centenario della Banca

di Credito Cooperativo, cui seguì una nuova fase di

espansione contraddistinta dall’apertura delle nuove

filiali a Miglianico (2002), Scerni e Villa Santa Maria

(2006), Chieti ed Altino (2008). Nel 2010, un ulteriore

allargamento: a settembre venne deliberata la fusione

per incorporazione della Bcc del Molise, che portò in

dote quattro nuove filiali (Termoli, Guglionesi, San

Martino in Pensilis e Bagnoli del Trigno). A maggio del

2013 ad Atessa ci sono stati i solenni festeggiamenti per

i centodieci anni della banca. L’attuale conformazione

della Bcc Sangro Teatina è stata completata nel 2014

con l’apertura dello sportello di Lanciano, arrivando a

contare diciassette filiali.

STORIABCC

Page 8: La mia banca 6 inserto lanciano

alessandro azzi, presidente Federazionedelle Banche di Credito Cooperativo

Banche locali e di persone

BANCHE DI COMUNITÀUN MODO DIVERSO DI CONCEPIRE SOLDI, PRESTITI, SERVIZI E RELAZIONI, CHE METTE DAVVERO AL CENTRO L’UOMO. ALESSANDRO AZZI, PRESIDENTE DI FEDERCASSE, PRESENTA AI LANCIANESI IL MONDO DEL CREDITO COOPERATIVO

ECoNoMIAUMANA

Bcc non è una banca qualsiasi: è una banca dove la persona è davvero al centro. È, quindi, un modo diverso

di fare e concepire il credito. Ne è certo Alessandro Azzi, il presidente di Federcasse, la realtà che mette insieme tutto il mondo del Credito Cooperativo. In occasione dell’apertura della filiale di Lanciano, molto volentieri ci concede questa intervista.Presidente Azzi, ogni volta che nasce una nuova filiale è una festa per la banca e per il Credito Cooperativo. È d’accordo?La nascita di una nuova filiale per una Banca di Credito Cooperativo (e, in generale, per l’intero sistema a cui essa appartiene) è un’occasione di festa almeno per due ragioni. La prima è strettamente tecnica: l’inaugurazione di una nuova dipendenza oggi per la Bcc Sangro Teatina segna una tappa importante nel suo cammino di crescita e di sviluppo, occasione per estendere la presenza fisica di un modello di banca alternativo a quello tradizionale in una logica di sostegno all’economia reale. La seconda ragione, invece, ha una valenza sociale perché la Bcc non è e non sarà mai una banca qualsiasi, chiusa magari in una relazione che si esaurisce in un “click” a discapito di quei valori di prossimità che da sempre contraddistinguono il suo rapporto con i soci, i clienti e il territorio di appartenenza. Non a caso diciamo che la Bcc è nell’essenza una banca molto “social”. Certo, sappiamo bene come in un periodo come l’attuale, il tema della razionalizzazione delle filiali delle nostre banche sia centrale, andando anche ad investire processi come le tante aggregazioni tra Bcc. Ma resta il dato di fondo: favorire e promuovere la prossimità alle nostre comunità. Continuare a dare credito, cioè fiducia, e farlo anche attraverso la fisicità di un luogo dove si

può tessere relazione, ha ancora un valore particolare.A chi nel nuovo territorio non conosce il Credito Cooperativo, Lei come presenterebbe questo mondo? Perché un cittadino può fidarsi di questo modo di fare credito? Quale la diversità?A chi non conosce il Credito Cooperativo, presenterei le Bcc dicendo che sono banche locali, fatte di persone; sono cooperative mutualistiche e imprese inserite in una rete. Banche locali e di persone perché espressione, attraverso i soci, del territorio; cooperative mutualistiche chiamate ad erogare il credito principalmente ai soci in una logica solidale e partecipativa (ricorderei sempre il valore per noi scontato, ma non affatto comune al grande pubblico, del voto capitario per cui si conta per quello che si è, non per quanto si possiede di capitale). Poi il valore dell’autonomia, per la quale ogni banca si autogoverna con esponenti del territorio i quali, meglio di altri, conoscono dinamiche

sociali, economiche ed occupazionali delle diverse comunità. Infine il valore della rete, che salvaguarda l’autonomia delle singole Bcc ma le inserisce in un sistema di sostegno, affiancamento e di garanzie originali rispetto alle altre banche. Penso ad esempio alla tutela del nostro Fondo di garanzia degli obbligazionisti che offre ai possessori di obbligazioni emesse dalle Bcc una protezione aggiuntiva, fino a 100 mila euro, a quella per legge offerta a tutti i depositanti. Solo con la rete questo è stato possibile. Ma la rete è anche quella che, oltre alla garanzia, fornisce il potenziamento delle capacità operative delle singole banche locali. Infine, sosterrei con forza che una Bcc è una banca eticamente orientata; una banca che ha sempre fatto “finanza utile” e mai “finanza creativa, ovvero speculativa”. Alle istituzioni cittadine, ai rappresentanti economici, sociali e religiosi di Lanciano, quale messaggio e augurio può giungere dal mondo del Credito Cooperativo?Il nostro Paese in questi difficili anni di prolungata crisi e di recessione si è impoverito, la disoccupazione giovanile dilaga, nei nostri territori i divari si sono sempre più ampliati. Eppure non mancano le situazioni positive ed i segnali di resilienza e resistenza. Le Banche di Credito Cooperativo sentono il dovere e la voglia di contribuire alla ripresa economica dei nostri territori. Ovunque. E, in modo particolare, a sostenere chi oggi ha meno certezze, penso per esempio ai giovani. Che vedono il futuro sotto ipoteca. Ma di fronte a questo “dovere di cittadinanza” siamo chiamati tutti ad un rinnovato impegno. Anche i cittadini. Anche le imprese. Anche le istituzioni. Anche gli intermediari creditizi. Il Credito Cooperativo è nato per includere. Per dare opportunità. Perché il futuro possa essere un luogo migliore nel quale fare abitare i nostri figli e le prossime generazioni. Nutro una sincera speranza per questo, confermando il massimo impegno perché, anche con il nostro contributo, tutto ciò possa accadere.

inaugurazionefiliale

speciale

Page 9: La mia banca 6 inserto lanciano

08 09

alfredo savini, presidente Federazionedelle Banche di Credito Cooperativo abruzzo-molise

BCC Sangro Teatina è uno dei nove istituto di credito cooperativo aderenti alla Federazione Abruzzo

Molise delle Bcc (Fedam). Il presidente Alfredo Savini ci presenta questa importante realtà.Presidente, quali sono le Bcc aderenti alla Fedam e quelle in fase di costituzione?Nelle due regioni hanno la propria sede legale nove Bcc associate: Sangro Teatina di Atessa, Pratola Peligna, Abruzzese di Cappelle sul Tavo, Adriatico Teramano, Basciano, Castiglione Messer Raimondo e Pianella, Teramo, Valle del Trigno di San Salvo, Gambatesa. La più antica è proprio la Bcc Sangro Teatina di Atessa (1903), la più recente è la Banca del Vomano – Banca di Credito Cooperativo che inaugurerà il 13 dicembre la propria sede a Pineto. Due sono le iniziative in fase di costituzione nelle città di L’Aquila e di Isernia.Quali sono le attività tipiche della Fedam?La Federazione Abruzzo e Molise, con sede interregionale a Pescara, promuove la costituzione di banche di credito cooperativo, rafforza il rapporto con le comunità locali di cui esse sono espressione, ed agevola lo sviluppo mediante l’esercizio di attività di interesse comune, di rappresentanza, di assistenza e di erogazione dei servizi, anche di carattere ausiliario e strumentale all’attività bancaria a favore delle stesse Bcc. Svolge inoltre attività di revisione nei confronti delle Banche socie ed opera quale articolazione territoriale dei Fondi di Garanzia dei Depositanti, degli Obbligazionisti, ed Istituzionale del Credito Cooperativo.Qual è la situazione economica nell’ambito della quale operano le Bcc?Si tratta di un contesto difficile, sia per il

negativo quadro congiunturale che stiamo attraversando sia per le ripercussioni derivanti dalle crisi di alcuni altri istituti di credito a valenza regionale e interregionale. Secondo le ultime rilevazioni Istat, l’Abruzzo registra nel corso del 2013 una flessione del prodotto interno lordo pari all’1,8 per cento. È il secondo anno consecutivo che la regione subisce un rallentamento della produzione, anche se leggermente inferiore a quello del 2012. Le prospettive di crescita restano incerte e le previsioni per il 2014 sono ancora negative con un Pil in calo dell’1,2 per cento. Ancora più difficile la situazione economica del Molise che, secondo l’Istat, registra una caduta del prodotto interno lordo del 3,2 per cento con molta incertezza sulle prospettive di crescita nel breve termine. In questo contesto non facile le nostre Bcc continuano a dare sostegno ai propri soci e clienti: famiglie e piccole imprese, anche con innumerevoli iniziative di microcredito per i meno abbienti e la rimodulazione di prestiti per i soggetti in difficoltà.Quale augurio rivolgere a Bcc Sangro Teatina per la nuova filiale di Lanciano?Con entusiasmo partecipiamo alla nascita della 17esima filiale nel cuore di un centro storico di grandi tradizioni e dinamicità quale è quello di Lanciano. Auspichiamo alla stessa una “prossimità” che non abbia semplicemente una valenza geografica, ma rappresenti una qualità e, dunque, una capacità ad essere realmente attenta alle esigenze dei soci e dei clienti. Le Bcc sono e possono essere questo: infrastrutture di mediazione vicine, autoctone, generate da un territorio e finalizzate a favorire lo sviluppo dello stesso. Utili ad intercettare i bisogni reali delle persone e delle imprese,

offrendo loro soluzioni personalizzate e duttili su presupposti fortemente correlati quali quelli della cooperazione, della mutualità e del localismo. Rivolgiamo, anche da parte delle consorelle abruzzesi e molisane, i migliori auspici al Consiglio di Amministrazione della Bcc Sangro Teatina, alla direzione, al personale e ai soci di proseguire il cammino intrapreso nel segno della continuità, fedele ai propri principi ispiratori che, da oltre un secolo, hanno caratterizzato con successo l’operato di questa banca.

Il team della Bcc sangro teatina

381 BCC

4.460 filiali

1.186.865soci

37.000dipendenti

195 miliardi:provvista complessiva

135,6 miliardi impieghi economici

16,6% coefficiente patrimoniale delle BCC

16%Tier 1 ratio

20,2 miliardi

di patrimonio

L’AUGURIo DI SAvINI: «CoNtINUAtE AD ESSERE vICINI AL tERRItoRIo»

I numeri delle Bcc in Italia al 30 giugno 2014

Page 10: La mia banca 6 inserto lanciano

BCC SANGRo tEAtINA PER LA FAMIGLIA

Page 11: La mia banca 6 inserto lanciano

10 11

Città fiorente, popolo operoso

ECCO LANCIANO

Lanciano è città di imprenditoria, commercio e artigianato, quest’ultimo in verità un po’ diminuito, e di un comparto agroalimentare di grande qualità, che trova nella viticoltura il

IL PRIMO CITTADINO MARIO PUPILLO SALUTA L’ARRIVO DI BCC SANGRO TEATINA: UNA BANCA CHE CONOSCE IL TERRITORIO, E CHE PUÒ SOSTENERE AL MEGLIO LE NOSTRE ECCELLENZE E LA NOSTRA GENTE

PARLAIL SINDACo

Una città ricca: di cultura, di storia, di impresa, di commercio, di arti e di mestieri. Una città che da

sempre, con Chieti e Vasto, rappresenta uno dei tre poli di riferimento per l’intero territorio provinciale. E che ora il suo sindaco sia anche presidente della stessa Provincia di Chieti, in qualche è segno di un’autorevolezza e di un’importanza mai perdute. Ora, in questo centro che conta circa 35 mila abitanti, arriva anche il credito cooperativo. Ne parliamo con il primo cittadino, Mario Pupillo, alla guida di Lanciano dal 2011.Sindaco, ci presenti la sua città.Lanciano ha un alto valore storico, artistico e culturale, e da sempre rappresenta un’eccellenza in campo regionale e nazionale, che continua ad esprimere tuttora con manifestazioni internazionali come i corsi estivi musicali, il Mastrogiurato, le fiere e in particolare quella dell’agricoltura, o in campo culturale con la casa editrice Rocco Carabba. Una città, inoltre, con un grande patrimonio urbanistico, e un centro storico che non è secondo a nessuno, che stiamo cercando di valorizzare per far conoscere a tutti una città davvero sorprendente.Come definirebbe il popolo frentano?Operoso, intelligente e pieno di iniziative, come dimostra il fervore industriale e artigianale che lo ha caratterizzato nei secoli, grazie a tante eccellenze nei vari campi. Un popolo che ha dato un forte contributo alla nostra storia, e di cui è testimonianza anche un’iniziativa come Il Frentano d’Oro, che da anni parla proprio di questo. Quali le realtà economiche, sociali e culturali più importanti?

punto di forza, anche in virtù di una decina di cantine sociali che operano nei dintorni, e di consorzi che garantiscono una produzione di alto livello. Non meno importanti, poi, sono i frantoi che parlano di una grande laboriosità agricola, che si esprime nelle varie contrade in cui è articolato il territorio cittadino.Quali i problemi e quali gli orizzonti della città che Lei amministra?Senza dubbio il problema principale è stata la recessione economica nazionale, che ha generato un’esasperata riduzione di trasferimenti: siamo passati da circa 10 milioni nel 2010 a 1 milione di oggi. Una spending review drammatica, che inevitabilmente ha significato una riduzione di opere pubbliche. Da parte nostra abbiamo comunque fatto delle scelte, realizzando tutta una serie di interventi meno visibili, come il riordino dell’apparato amministrativo e la messa a norma delle scuole, o meno popolari come la trasformazione del cimitero, ora il più grande e tecnologico d’Abruzzo.Il credito cooperativo arriva a Lanciano. Cosa si aspetta da questa nuova presenza?Che il credito cooperativo arrivi a Lanciano, in uno spazio che possa connaturarsi con le caratteristiche della città e del territorio, è un segnale di forte interessamento per la città e che quindi accogliamo con grande piacere. Inoltre, la Bcc è una banca che ha forte radicamento sociale, e che dunque saprà rispondere alle richieste di tutti coloro che fanno economia in una città innovativa. Sappiamo che non è il momento migliore, ma avere in città una banca che dà fiducia all’impresa, sicuramente ci tranquillizza e dà a noi amministratori la possibilità di progettare, accanto ad un istituto che ha costruito il suo futuro in realtà simili alla nostra, ed ha un know-how proprio per questa città.

mario pupillo, sindaco di lanciano e presidente della provincia di Chieti

inaugurazionefiliale

specialeGuarda su www.bcchannel.it

Page 12: La mia banca 6 inserto lanciano

Costantino Felice

uno sviluppo produttivo diventato

MODELLO LANCIANOIL PROFESSOR COSTANTINO FELICE NON HA DUBBI: L’INDUSTRIALIZZAZIONE RISPETTOSA DEL TERRITORIO E LA MODERNIZZAZIONE AGRICOLA SONO ALL’ORIGINE DEL MIRACOLO ABRUZZESE

ECoNoMIAE SoCIEtÀ

Che territorio è quello di Lanciano, dove debutta anche il Credito Cooperativo? Come si caratterizza

economicamente? Quali le sfide, quali le opportunità? Lo abbiamo chiesto al professor Costantino Felice, storico e profondo conoscitore delle dinamiche di sviluppo dell’Abruzzo.Professor Felice, come si caratterizzano storicamente Lanciano e il suo territorio?Le connotazioni storiche fondamentali di questa cittadina, le peculiarità che ne definiscono la identità civile (ma anche quella politica ed economica), siano sostanzialmente due: le grandi fiere che la resero celebre fin dal Medioevo a livello europeo e anzi “globale” (diremmo oggi) e la Casa editrice Carabba, che nei due secoli trascorsi l’ha proiettata sui livelli più alti della cultura filosofica e letteraria. Da una parte, dunque, una economia declinata soprattutto sul versante mercantile; dall’altra la cultura, un ambiente culturale e civile di notevole intensità e spessore.Quali invece oggi, a suo avviso, i punti di forza, e quali quelli di debolezza della città e del territorio?I punti di forza sono quelli consolidati storicamente: attività mercantili e fervore culturale. Ad essi si aggiungono una imprenditorialità abbastanza solida e diffusa in tempi recenti e un connesso tessuto di microimprese, tanto in campo industriale che agricolo, che tutto sommato stanno resistendo ai morsi della crisi. Un punto di debolezza potrebbe aversi da un ulteriore indebolimento dello spirito pubblico, da un progressivo indebolimento del “capitale sociale”, che invece nel secondo dopoguerra, con la sua combattività politica e sociale, è stato un decisivo punto di forza. Elementi di rischio potrebbero derivare anche da

una visione eccessivamente “Lanciano-centrica” rispetto al complessivo suo territorio circostante (talvolta in passato è accaduto). Occorre sapersi ben raccordare tanto al versante costiero quanto a quello alto-collinare e montano dell’interno. È decisivo muoversi in tale prospettiva.I modelli di sviluppo abruzzesi del dopoguerra come hanno inciso sulla fisionomia di Lanciano e del territorio?

Forse sarebbe meglio invertire la domanda: chiedersi cioè in che misura il tipo di sviluppo realizzatosi a Lanciano e in Val di Sangro ha potuto influenzare il cosiddetto “miracolo” abruzzese. Perché il punto è proprio questo: è stato lo sviluppo economico realizzatosi nel Lancianese, vale a dire una industrializzazione tutto sommato rispettosa dei valori ambientali e paesaggistici del territorio, come pure la modernizzazione della sua agricoltura, a far sì che nella nostra Regione si affermasse un modello di sviluppo tutto sommato “virtuoso”, complessivamente ben riuscito e positivo (a differenza che nel resto del Mezzogiorno). È nella Valle del Sangro, con la sconfitta negli anni settanta del disegno politico-economico incentrato sulla Sangro-Chimica, che in buona sostanza si sono decise le sorti dell’Abruzzo.In che senso? Se l’Abruzzo rappresenta un caso “virtuoso” di sviluppo regionale – nel Sud Italia certamente il meglio riuscito – lo si deve in larghissima misura alle scelte compiute a Lanciano e in Val di Sangro. È qui che in buona sostanza se ne sono decise le sorti, dando corpo a un modello di crescita difficilmente incasellabile entro le consuete letture che si danno della recente storia meridionale e nazionale. È difficile trovare una regione – non solo in Italia – che nel secondo Novecento registri una metamorfosi altrettanto radicale. Da “profondo Sud”, oggi l’Abruzzo è la regione meno “meridionale” della penisola: una regione che ormai s’inserisce a pieno titolo tra le aree maggiormente progredite dell’Italia centro-settentrionale. Non a caso è stata la prima a superare, in base ai dati Eurostat, i propri “ritardi strutturali”, con la conseguente fuoriuscita dal regime massimo degli aiuti comunitari (Obiettivo 1). È nel Lancianese, particolarmente in Val di Sangro, che questa “grande trasformazione” ha trovato il suo epicentro. In termini di opzioni industriali qui si sono giocate partite

Abruzzese, nativo di Celenza sul Trigno (Ch), ha insegnato nei licei vastesi. Attualmente insegna Storia economica presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, ed è direttore di “Abruzzo contemporaneo”, rivista semestrale di storia e scienze sociali. Si è occupato di storia economica del Mezzogiorno d’Italia, con particolare riferimento all’Abruzzo e al Molise. Portano la sua firma alcuni volumi pubblicati da importanti case editrici, come Einaudi, Laterza, Donzelli, Franco Angeli, Carsa, La Ginestra che hanno dato un notevole contributo alla conoscenza ed all’approfondimento delle dinamiche economiche delle due regioni.

inaugurazionefiliale

speciale

Page 13: La mia banca 6 inserto lanciano

12 13

che travalicavano di molto l’ambito locale. Ne sono state investite la politica nazionale e persino quella internazionale. Di contro all’industrializzazione calata “dall’alto”, secondo il classico schema dell’intervento straordinario da cui sono scaturite perlopiù “cattedrali nel deserto”, in quest’area ha potuto affermarsi, grazie ad un potente e consapevole protagonismo di massa, un tipo di sviluppo

sostanzialmente rispettoso – per tipologia di fabbriche e modalità d’insediamento – dei valori ambientali, economici e culturali storicamente sedimentatisi nel territorio. Senza un tale spartiacque il destino della regione, e in una certa misura dell’intero Mezzogiorno, sarebbe stato ben diverso da come ci appare oggi.Su cosa può e deve insistere Lanciano per progettare un futuro vincente? la val di sangro

le torri montanare

Deve semplicemente continuare a muoversi sui percorsi e sui terreni che l’hanno resa vincente nel suo passato remoto e recente: attività mercantili di medio ed ampio raggio, fermenti ed istituzioni culturali che vadano oltre gli angusti localismi, raccordo tra turismo costiero e turismo di montagna (Medio e Alto Sangro), piccola e media impresa possibilmente sintonizzate con le progettualità delle multinazionali insediate sul territorio, coltivazione di senso civico e passione civile.

la cattedrale della madonna del ponte e corso trento e trieste

Page 14: La mia banca 6 inserto lanciano

emiliano Giancristofaro

Le vicende e la vitalità di una città

ARTI E COMMERCILE FIERE E L’ARTIGIANATO, LA CULTURA E LE TRADIZIONI, IL PATRIMONIO MONUMENTALE: PASSATO E PRESENTE DI LANCIANO RACCONTATI DALLO STUDIOSO EMILIANO GIANCRISTOFARO

PAGINEStoRICHE

Delineare brevemente la storia di Lanciano non è cosa semplice, soprattutto dopo gli avvenimenti

della seconda metà del secolo scorso. La città, per il suo passato, dall’antichità al Medioevo agli anni della sua opulenza in età moderna fino alla prima metà del Novecento, ha avuto storici e cronisti di rilevo e, da ultimi, studiosi delle sue memorie quali Corrado Marciani e Florindo Carabba, tanto per citare i più recenti e, nel campo dei beni artistici, Franco Battistella e altri operatori culturali ancora in campo. Cercheremo di offrire “a volo d’uccello” un resoconto di alcuni aspetti della sua storia civile, sociale ed economica, delle sue tradizioni culturali e religiose. Posta tra la Maiella ed il mare Adriatico, Lanciano è il punto di convergenza del comprensorio Sangro-Aventino, ed ha origine assai antica: la Anxanum romana veniva indicata come importante stazione della via Frentana, e solo 1154 assume il nome di Lanzano con i tre quartieri di Lancianovecchia sul colle Erminio, Civitanova-Sacca sul colle della Selva, e più tardi del Borgo sul colle della Pietrosa. In quegli anni le sue antiche fiere, le “nundinae romane”, si trasformarono in mercati internazionali e nel XIV secolo Lanciano viene descritta “operosa di industrie e commerci, rinomata per le sue lane, sete, tele, reti e cordami, famosa per le sue fiere antichissime... popolosa di artigiani, coi loro diritti e privilegi e la presenza di mercanti di qualunque nazione e religione, cristiana, turca, giudea, infedele...” (B. Croce). Le sue nove porte medievali, di cui unica superstite è la fatiscente Porta S. Biagio, accoglievano i mercanti forestieri e, più tardi, il vocabolario della Crusca registrava il

detto “Tu non giungeresti a tempo alle fiere di Lanciano, che durano un anno e tre dì”. Una strada, quella degli Agorai nel quartiere di Lancianovecchia, attesta ancor la produzione di aghi “di Lanzan pungenti e fini... pe’ ste pettegole”!Le fiere si svolgevano non davanti al sagrato della chiesa della Madonna del Ponte, nella Corte Anteana, ma nella pianura che è unita alla città con il ponte su cui era costruita la chiesa nell’ampio spazio con ippodromo chiamato ancora “Piano della fiera”. Nel 1513 “fu completato l’ampliamento del ponte, nel 1520 fu coperto con volte a crociera poggianti su pilastri e archi a tutto sesto, per utilizzare la parte superiore come passaggio per le persone e le carrozze, e quella inferiore, per le merci”. (V. De Cecco)Dalla fine de XVI secolo la città subisce un lento processo di decadenza commerciale: un terremoto nel 1456 e, poi, le invasioni dell’Italia da parte delle truppe francesi e spagnole in lotta tra di loro; la tirannia del governo spagnolo nel XVII secolo con l’abolizione dei privilegi e delle immunità della fiera; la fine della libertà demaniale di Lanciano e la “compera” del marchese D’Avalos che la carica di balzelli e di tasse, segnano un declino fino alla metà del Settecento, quando la città comincia ad avere un risveglio economico e civile che avrà anni positivi durante tutto l’Ottocento, con la partecipazione agli eventi del Risorgimento nazionale e ai moti antiborbonici: appena Garibaldi entrò in Napoli l’8 settembre 1860, il decurionato lancianese fu tra i primi a deliberare, tra le città del Mezzogiorno, l’annessione all’Italia unita: principi di libertà a cui la città rimase sempre ancorata fino alla rivolta del 6 ottobre 1943 contro i tedeschi che le valse la medaglia d’oro al valor militare, e nei moti popolari del 4 giugno 1968 in difesa delle quattrocento operaie tabacchine licenziate nello stabilimento Ati per la lavorazione del tabacco. Fu il “Sessantotto” di Lanciano!Due architetti, Nicola Talli (1776-1857) e

Emiliano Giancristofaro (Lanciano, 1938), giornalista, già docente di Storia e Filosofia nei Licei e titolare di contratto per l’insegnamento di Storia delle Tradizioni Popolari presso l’Università di Chieti, è oggi membro del direttivo della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e caporedattore della Rivista Abruzzese, rassegna trimestrale di cultura fondata nel 1948, di cui è stato direttore dal 1963 al 2000. Negli anni ’60 è stato co-fondatore della prima sezione abruzzese di Italia Nostra (di cui sarà presidente regionale dal 1994 al 2003). Assieme a Beniamino Rosati, Corrado Marciani, Antonino Di Giorgio ed altri, condusse l’opposizione popolare all’insediamento dell’industria petrolchimica in Valdisangro e la battaglia per la salvaguardia dell’abbazia di San Giovanni in Venere. Ha collaborato con la rivista di etnologia Lares e dal 1972 al 1994 è stato direttore editoriale della Casa editrice lancianese Rocco Carabba, della cui rinascita era stato promotore. Ha donato la sua raccolta di materiale audiovisivo sulle credenze del popolo abruzzese alla Biblioteca Comunale di Lanciano. Tra i suoi lavori sul folklore (alcuni pubblicati da Electa Mondadori e Bulzoni): Il mangiafavole, inchiesta diretta sul folklore abruzzese, Olschki, 1971; Totemajje, viaggio nella cultura popolare abruzzese, Carabba-Rai, 1978; Tradizioni Popolari d’Abruzzo, Newton Compton, 1997. Si è occupato della emigrazione abruzzese, cui ha dedicato il volume Cara moglia (1984) ed inchieste e documentari sulle comunità abruzzesi all’estero. Nel 2005, assieme a Marchionne (Fiat) e Rossi (Sixty), la sua attività di studioso è stata premiata dalla Camera di Commercio di Chieti con il riconoscimento speciale per “Fedeltà al Lavoro e al Progresso”.

inaugurazionefiliale

specialeGuarda su www.bcchannel.it

Page 15: La mia banca 6 inserto lanciano

14 15

Il patrimonio monumentale e architettonico della città, a parte alcuni discutibili interventi nella seconda metà del secolo scorso e qualche recente incuria, ha delle punte notevoli, dalla Basilica Cattedrale della Madonna del Ponte, che ha subito importanti interventi nel 1785 e ha l’originalità di essere stata costruita su un ponte risalente, almeno nel primo esemplare, ai tempi dell’imperatore Diocleziano, distrutto più volte con il ritrovamento tra le macerie della statua della Madonna collocata in una nicchia nel 1138; l’originalità del complesso architettonico è oggetto di quanti visitano la città. Nel quartiere di Lancianovecchia ci sono la chiesa di San Biagio, pare anteriore al 1059, con la cripta e le decorazioni ad arcatelle, quella di Sant’Agostino con la bella facciata in pietra della scuola di Francesco Petrini, e poi la chiesa di Santa Maria Maggiore, eretta forse nel 1227 dai maestri Borgognoni, poi con rifacimenti e decorazioni del bel portale del Petrini nel 1317, con fregi floreali e simboli vari che ne fanno il monumento più importante della città. In essa, il cui interno ha subito discutibili interventi, sono conservati la croce processionale di Nicola da Guardiagrele e alcuni dipinti pregevoli, tra cui un trittico con lunetta del XVI secolo di scuola veneta. Poi, nel quartiere Borgo, la chiesa di Santa Lucia, pure del XIII secolo, pare costruita sui ruderi di un tempio romano dedicato a Lucina, la dea protettrice delle partorienti; la chiesa di San Nicola di Bari, nei pressi del braccio del tratturo magno proveniente da Santa Liberata e Santa Giovina; la chiesa di San Francesco, un complesso monumentale con la sottostante chiesa di San Legonziano dove, nell’VIII secolo, avvenne il Miracolo

Filippo Sargiacomo (1855-1922), che hanno operato a Lanciano, offrono un quadro preciso dello sviluppo della città tra Ottocento e Novecento, fino al periodo del massimo rigoglio con il sindaco Gerardo Beregna. Il primo, autore della rappresentazione della disposizione dei tre quartieri storici della città che ha evocato la delicata forma di una “farfalla di pietra”, descrive una popolazione operosa occupata in fabbriche, laboratori di artigiani, con una fiorente agricoltura e un proficuo rapporto con le contrade rurali; il secondo intuisce la necessità di una “Lanciano nuova” nello sviluppo urbanistico con l’apertura, dalla piazza, di “uno dei corsi più belli dell’Italia provinciale”: la città si schiudeva con slancio verso il prato della fiera con una intelligente pianificazione che ha inserito il vecchio tessuto urbano nel nuovo, con la realizzazione di strade larghe e dritte, palazzi liberty, edifici pubblici tra cui il palazzo degli studi con il liceo-ginnasio, in un patrimonio urbanistico che ha subito non poche ferite negli ultimi decenni. Anni in cui la città si presenta in tutto il suo rigoglio con la nascita di industrie di rilevanza nazionale quale, sul finire del secolo, la casa editrice Rocco Carabba, un fenomeno industriale che arrivò ad occupare fino a 400 dipendenti alla vigilia della prima guerra mondiale, che non si sarebbe potuto verificare se Carabba non avesse respirato l’atmosfera attiva e imprenditoriale che “da secoli distingueva Lanciano... con l’esistenza di quella tale borghesia del pensiero che poteva offrirgli dei prodotti intellettuali e un mercato , e la esistenza di una mentalità operaia, d’uomini avvezzi all’attività artigianale e addirittura alla vita di fabbrica, che gli consentì di organizzare la sua tipografia e i suoi sistemi di lavoro secondo un modello via via più moderno” (M. Pomilio). La città in realtà fu sempre una buona piazza per i commercianti di libri e sin dal XVII secolo aveva le sue botteghe tipografiche “con accreditata rinomanza”, una tradizione che l’impresa di Carabba, terminata alla metà del secolo scorso, seppe portare a livello nazionale e internazionale con edizioni di premi Nobel e di scrittori di tutti i continenti.

Eucaristico della trasformazione dell’ostia in carne e del vino in sangue per il dubbio del celebrante monaco basiliano sulla reale presenza di Cristo nel Sacramento: i grumi irregolari formatisi dal miracolo sono conservati e oggetto di culto di visitatori e pellegrini nella chiesa di San Francesco. Tanti altri sono i monumenti, maggiori e minori, dalle Torri Montanare al Torrione Aragonese, alle fontane alle mura Aragonesi, in un elenco che sarebbe assai lungo. Ma niente più delle sue tradizioni religiose e del suo folklore si presentano capaci di svelare il passato di Lanciano e farcene vagliare la vitalità: la Squilla, la campanella sulla torre civica che la sera dell’antivigilia di Natale suona dalle 18 alle 19 e convoca i lancianesi nelle case per il rito della pace e della concordia; il dono alla Madonna del Ponte dell’8 settembre, con le offerte votive delle contrade per il ringraziamento del raccolto; i riti pasquali con i legami con le medievali sacre rappresentazioni; la sacra rappresentazione dell’incontro con i santi il giorno di Pasqua e il martedì successivo, e tante altre manifestazioni che, più o meno disturbate dai moduli moderni, documentano il legame con le antiche tradizioni della città. Si sono voluti dare questi pochi cenni sul patrimonio storico, artistico e culturale di Lanciano per una lettura, attraverso i suoi monumenti e le principali vicende storiche, della città moderna, nella speranza che la storia della città possa ancora continuare ad alimentare la vita moderna, con le sue tradizioni, il suo artigianato, la sua attitudine mercantile e imprenditoriale, le sue istituzioni culturali, il legame degli uomini di oggi a quelli di ieri, per l’impulso a nuove iniziative, per una sua rinascita.

miracolo eucaristico di lanciano

veduta a volo d’uccello della città di lanciano tratto dal “regno di napoli in prospettiva...”di G.B. pacichelli, napoli 1703

Page 16: La mia banca 6 inserto lanciano

s.e. mons. emidio Cipollone

Chiesa di popolo, presenza di Dio

LANCIANO-ORTONAL’ARCIVESCOVO EMIDIO CIPOLLONE PRESENTA LA DIOCESI CHE NEL 2015 FESTEGGERÀ I 500 ANNI DI VITA. E SALUTA IL CREDITO COOPERATIVO: «ATTENDIAMO UNA BANCA CHE METTA AL CENTRO LA PERSONA»

LA CIttÀRELIGIoSA

Cordiale e sorridente come sempre, monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo di Lanciano-Ortona, dà

il suo benvenuto alla filiale frentana di Bcc Sangro Teatina, presentandoci la vita pastorale di questo territorio.Eccellenza, ci presenti l’arcidiocesi di Lanciano-Ortona.La nostra diocesi, dal 1982 suffraganea di Chieti, copre un doppio territorio, Lanciano e Ortona, che conta 92500 abitanti, articolato in tredici comuni e quarantatre parrocchie anche se, in virtù di una grande vivacità delle contrade, sono una settantina i luoghi religiosi dove la gente si raduna. Sono sessanta i sacerdoti, di cui una quarantina stranieri: una peculiarità tutta nostra. Infatti, anche in virtù del legame con l’India, dovuto al fatto che San Tommaso Apostolo ha evangelizzato questo paese, c’è una colonia di indiani, mentre diversi sono i sacerdoti africani, e qualcuno arriva dell’America centrale. Da un punto di vista storico, ci apprestiamo a festeggiare i cinquecento anni di vita: come dimostra un documento ufficiale, l’arcidiocesi di Lanciano-Ortona è stata fondata il 27 giugno 1515 sotto Leone X, e il primo vescovo era un marsicano. Per questo, dal 30 novembre 2014 al 22 novembre 2015 si celebrerà un intenso Anno Giubilare per festeggiare questa ricorrenza attesa, per la quale abbiamo anche invitato Papa Francesco, nella speranza che possa accogliere il nostro invito. Durante questo periodo, sarà possibile lucrare l’indulgenza plenaria, le cresime si celebreranno sempre in cattedrale, mentre il 16 settembre, festa della Madre e Regina del Popolo Frentano, ospiteremo la riunione della Conferenza episcopale abruzzese e molisana.

Madonna del Popolo a Frisa, e il gioiello di Santa Maria Madre di Dio a Santa Maria Imbaro. Che ricaduta sociale ha questa religiosità? Quali le opere di ispirazione cristiana più significative?Il nostro impegno è quello di prestare una grande attenzione al prossimo. In questa direzione va la ristrutturazione del vecchio monastero agostiniano dove intendiamo realizzare il “Chiostro della Provvidenza”, con un emporio solidale, uno studio dentistico arredato dal Rotary per i bisognosi, aule per il recupero scolastico, e una decina di posti per un’accoglienza rapida. Perché, come Gesù nel tempio annunciava non solo la buona novella ma anche lo scioglimento delle catene, anche noi vogliamo caratterizzarci per annuncio e carità fattiva. Al riguardo, va detto che anche le confraternite realizzano iniziative solidali di grande importanza. In questo discorso, infine, si inseriscono le iniziative di pastorale giovanile e per i fidanzati, nella certezza che la vita buona del Vangelo costruisce l’intera società: lavoriamo per rinforzare legami importanti che durino nel tempo, a vantaggio di tutti. Intendiamo la Chiesa come famiglia di famiglie, dove religiosi e sposi lavorino affianco per l’evangelizzazione.Il credito cooperativo arriva a Lanciano. Cosa si aspetta da questa nuova presenza? In generale, che ruolo ha o dovrebbe avere il credito in un contesto economico e sociale?Proprio per quel riferimento alla dottrina sociale cattolica che è nel suo dna, attendiamo una banca che si caratterizzi per un maggior rispetto delle persone, affinché il denaro non vinca sempre e comunque, e si pieghino persone e famiglie all’esigenza di fare cassa. Per questo, siamo certi che sarà possibile e fattibile una sinergia con la Caritas, la stessa diocesi e realtà come la Fondazione Jubilaeum contro l’usura: una collaborazione a vantaggio di tutti.

Quello frentano è un popolo religioso? Come si esprime questa religiosità?Come il popolo abruzzese, anche quello frentano è molto religioso, ed esprime questo suo sentimento soprattutto attraverso la religiosità popolare fatta di feste, novene, preghiere e canti, e anche mediante una vita delle confraternite molto intensa. Tra i momenti salienti nel corso dell’anno, sicuramente vanno annoverati i riti della settimana santa a Lanciano, il Perdono di San Tommaso a maggio a Ortona, e la festa della Madonna del Ponte nel capoluogo frentano a settembre. In qualche modo, anche eventi laici come la Battaglia dei Turchi a Tollo riecheggiano una religiosità tipica del nostro popolo.Quali i luoghi di culto più significativi dell’arcidiocesi?Senza dubbio il Miracolo Eucaristico, la cattedrale e Santa Maria Maggiore a Lanciano, e la cattedrale di San Tommaso a Ortona. Nei centri minori, la chiesa dell’Assunta di Castel Frentano, la

inaugurazionefiliale

specialeGuarda su www.bcchannel.it

Page 17: La mia banca 6 inserto lanciano

Verso ogni persona, nella sua interezza

LA CARITAS DIOCESANA “MADRE TERESA DI CALCUTTA” DI LANCIANO-ORTONA È UNA PRESENZA VIVA IN UN TERRITORIO ALLE PRESE CON NUOVE POVERTÀ. PARLA IL DIRETTORE LUIGI CUONZO

ACCOGLIENZA

se questa crisi stesse dicendo all’uomo del terzo millennio: non sei così onnipotente come credevi di essere. L’uomo, così, si riscopre fragile. Il secondo è la disperazione che genera collera e razzismo. In molti ci criticano, a volte anche violentemente, perché accogliamo anche famiglie straniere. Ma è inevitabile, visto che il 73 per cento dei nuclei censiti sono italiani, i rimanenti sono in prevalenza rumeni e albanesi. Noi accogliamo tutti! E questo è ciò che ci sforziamo di far capire a ognuno, a partire dagli enti pubblici che troppo spesso ci considerano un semplice bancomat dei servizi. Ma la Caritas è molto di più». E va in questa direzione il progetto “I giorni dell’Otium”: un lungo cartellone di incontri che terminerà nel 2015, con personalità, associazioni e realtà vive del territorio per far conoscere il senso ultimo della Caritas, e incontrare chi vuole condividere una strada insieme. Ecco i prossimi incontri in programma tutti alla ex Casa di Conversazione a Lanciano: “Humanitas e Caritas: economie sociali” venerdì 13 marzo 2015 ore 17:30. “C’era una volta l’uomo e venne la crisi”, venerdì 17 aprile 2015 ore 17:30. “Parola e Legge: prospettive familiari”, martedì 5 maggio 2015 ore 17:30.

operativi i servizi di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità. Dal luglio 2014, questa rete è entrata anche nel servizio Ospoweb, il portale di Caritas italiana dove convergono dati su povertà e accoglienza, che poi contribuiscono anche alle statistiche di Istat. A Ortona, invece, le cinque parrocchie San Tommaso Apostolo, San Gabriele dell’Addolorata, Santa Maria delle Grazie, Santa Maria di Costantinopoli e San Giuseppe, forniscono il servizio di sostegno alimentare, e nel 2015 debutterà anche in questa città il centro di ascolto, per una presenza ancora più incisiva».I numeri della Caritas di Lanciano-Ortona sono importanti: «Nel periodo che va dal 1° gennaio 2013 al 31 agosto 2014 abbiamo monitorato circa 2300 famiglie, di cui 1300 si sono fatte registrare, ma siamo certi che sono almeno 4000 i nuclei che girano attorno alla nostra diocesi. Da giugno 2012 a dicembre 2013 abbiamo investito in interventi economici circa 130 mila euro per pagare bollette, testi scolastici, rate di mutuo e via dicendo. Soltanto da gennaio ad agosto 2014, invece,

i soldi investiti sono stati 100 mila euro. Un dato che parla chiaramente di un aumento esponenziale delle richieste, che ci preoccupa sia perché conferma il dato nazionale dell’aumento della povertà, ma anche perché, andando avanti con questi numeri, faremo fatica a rispondere». Questo contesto emergenziale ha spinto la Caritas diocesana progettare delle opere segno come risposta concreta, tra le quali il “Chiostro della Provvidenza” (Centro Servizi alla persona) e la “Stazione Alimentare” (Emporio per la raccolta e distribuzione beni di prima necessità). Al fine di realizzare tali opere e nello stile della Caritas diocesana coinvolgere le realtà socio-economiche attive nel territorio. In particolar modo è da sottolineare la fattiva e generosa collaborazione della BCC Sangro Teatina.Ma l’aumento vertiginoso dei nuclei familiari che bussano alle porte della Caritas parla anche di altro: «Le difficoltà stanno facendo crollare molte famiglie, che spesso si separano, dando vita a ulteriori povertà. In particolare, balzano agli occhi due aspetti: il primo è etico, un livello che si è abbassato tantissimo, facendo emergere lati molto negativi delle persone. È come

Caritas Diocesana“Madre Teresa di Calcutta”Via G. Finamore, 34 66034 Lanciano (Ch)Tel. 0872.716345 Fax 0872.49112Cell. 345.8837535 - 388.9047106 [email protected]

luigi Cuonzo, direttore Caritasdiocesana lanciano-ortona

16 17

inaugurazionefiliale

speciale

vICINIA CHI SoFFRE

Verso la persona, verso ogni persona, nella sua interezza. E non solo incontro ai suoi

bisogni materiali. È lo scopo della Caritas, l’organismo pastorale presente anche nel territorio dell’arcidiocesi di Lanciano-Ortona: una presenza viva in un territorio importante, che accoglie invece di assistere, ascolta prima ancora di fornire risposte. La Caritas diocesana, intitolata a Madre Teresa di Calcutta, è diretta dal diacono Luigi Cuonzo, che racconta: «Operiamo in un territorio composto da quarantadue parrocchie, per un totale di 90 mila abitanti. In particolare, sono tre le azioni che poniamo in essere: il centro di ascolto, l’Osservatorio delle povertà e delle risorse, e il laboratorio. Il centro di ascolto è il centro di tutto, perché la Caritas non nasce tanto per aiutare le persone con il pacco viveri, ma per ascoltare la loro storia. Solo da un ascolto concreto e approfondito, dunque, si può valutare l’eventuale intervento da porre in essere. Anche perché, ci rendiamo conto che senza ascolto il più delle volte le risposte sono sbagliate». Da circa cinque anni, la sede centrale della Caritas è in via Finamore, al pianterreno della Curia, dove è operativo il centro di ascolto. Da un punto di vista pratico, invece, «a Lanciano abbiamo quattro parrocchie che operano concretamente sul territorio e in rete: San Pietro, Sacro Cuore, Spirito Santo e Sant’Antonio, dove sono

Page 18: La mia banca 6 inserto lanciano
Page 19: La mia banca 6 inserto lanciano

Arte, cultura e fede di un popolo

MUSEO DIOCESANOUN SORPRENDENTE SCRIGNO DI SCULTURE, DIPINTI, PARAMENTI, OREFICERIA, MANOSCRITTI E MOLTO ALTRO PER RACCONTARE LA RICCA RELIGIOSITà DEI FRENTANI DAL XIII AL XX SECOLO

UN tESoRoPER tUttI

Dipinti, sculture, oreficerie, paramenti sacri, ex voto, arredi lignei, ricami,

manoscritti, legature preziose: il Museo Diocesano di Lanciano è uno scrigno di suggestiva bellezza e di grande valore, che dal 2002 racconta la religiosità frentana con eleganza ed efficacia, grazie ad un percorso coinvolgente recentemente arricchito da una dotazione tecnologica che lo rende ancora più fruibile. Dislocato nel seicentesco edificio del Seminario al di sopra della curia arcivescovile, rappresenta una meta imperdibile per chi visita il capoluogo frentano. La devozione, l’arte e la cultura di un popolo sono raccontate mediante circa cinquecento oggetti datati dal XIII al XX secolo, esposti in otto sale tematiche – ingresso, devozione Madonna del Ponte, venerazione della vergine e dei santi, la figura del Cristo, la venerazione dei santi, le conocchie, le reliquie, paramenti sacri –, per un totale di mille metri quadrati di esposizione. Non mancano pezzi di straordinario valore, come la croce processionale di Nicola da Guardiagrele, i paramenti liturgici ottocenteschi appartenuti all’arcivescovo Francesco Maria De Luca, un gigantesco parato del ‘700, il Cristo portacroce di pittore giorgionesco, un incunabolo di Pico della Mirandola, e tante sculture lignee quattrocentesche di grande suggestione. Il museo è chiuso il lunedì. Sono possibili visite guidate, anche in inglese, tedesco e francese.

Museo Diocesano Lanciano

Largo dell’Appello, 2 - 66034 Lanciano (Ch)(2° piano del Palazzo Arcivescovile) Tel. 0872 712648info@museodiocesanolanciano.itwww.museodiocesanolanciano.org

Orari: martedì e giovedì: 16.00/19.00*mercoledì e venerdì: 9.30/12.30sabato e domenica: 9.30/12.30 - 16.00/19.00*(*) Ingresso estivo pomeridiano: 17.00/20.00Ingresso: € 5,00Ridotto e gruppi: € 3,00Ingresso libero bambini fino a 10 anniLunedì chiusoVisite guidate su prenotazione.

inaugurazionefiliale

specialeGuarda su www.bcchannel.it

18 19

Page 20: La mia banca 6 inserto lanciano

st

ud

IoC

oM

UN

IKA

.Co

m

dal 1903 facciamo Banca con Braccia Cuore e Mente

www.bccsangro.it

Scegli la BCC Sangro Teatina per i Tuoi investimenti, frutteranno per te ed andranno a finanziare le famiglie, le imprese, le associazioni, gli enti locali della Tua comunità. In una parola, lo sviluppo del Tuo territorio.

È BELLo SAPERE DovE vANNo I MIEI SoLDIPRIMA DI toRNARE NELLE MIE tASCHE

Il 95% dei risparmi che ci affidatelo investiamo nel nostro territorio.

AtESSA PIAzzANo DI AtESSA MIRACoLI DI CASALBoRDINo CAStIGLIoNE M. MARINo AGNoNE GIULIANo tEAtINo CANoSA SANNItA MIGLIANICo SCERNI

vILLA SANtA MARIA CHIEtI SCALo SELvA DI ALtINo SAN MARtINo IN PENSILIS BAGNoLI DEL tRIGNo tERMoLI GUGLIoNESI LANCIANo


Recommended