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L'aGrinta 2009

Date post: 31-Mar-2016
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GIORNALINO D’ISTITUTO dell’I.I.S. “CARLO UBERTINI” di CALUSO (TO). Numero unico
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GIORNALINO D’ISTITUTO dell’I.I.S. “CARLO UBERTINI” — sez. I.P.S.A.A. CALUSO DEAR FRIENDS We have prepared the newspaper together again! Thanks to Lithuanian and Finnish friends for their articles and photos. DALL'EUROPA ALL'AFRICA! SOMMARIO "Imagine of the European people" E' successo che 2 Questo l'ho fatto io 4 Dall'Europa, dalla Lituania 6 C'era un ragazzo che come me 7 Dritta è la foglia, larga la via… 7 L'Europa per me 8 L'Europa che vorrei 10 Agri-cruciverba Economico 10 E ora che si fa? 13 Una cartolina da Malta 14 Una lettera sta girando l'Europa 15 Dall'Europa … all'Africa 16 Contro la violenza sulle donne 16 “L’AGRINTA” MEANS… IT’S A PUN. “LA GRINTA” MEANS A FIGHTING SPIRIT, A DETER- MINED AND STRONG EXPRESSION OR BEHAVIOUR : LIKE OUR WAY OF DOING THINGS! “AGRI-” IS A SUFFIX THAT MEANS “ABOUT AGRICULTURE” SO…”L’AGRINTA” IS… AN AGRICULTURAL “GRINTA”! Buon Natale e Felice 2010!!! Merry Christmas and Happy 2010!!!
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Page 1: L'aGrinta 2009

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GIORNALINO D’ISTITUTO dell’I.I.S. “CARLO UBERTINI” — sez. I.P.S.A.A. CALUSO

DEAR FRIENDS We have prepared the newspaper together again! Thanks to Lithuanian and Finnish friends for their articles and photos.

DALL'EUROPA

ALL'AFRICA!

SOMMARIO "Imagine of the European people" E' successo che 2 Questo l'ho fatto io 4 Dall'Europa, dalla Lituania 6 C'era un ragazzo che come me 7 Dritta è la foglia, larga la via… 7 L'Europa per me 8 L'Europa che vorrei 10 Agri-cruciverba Economico 10 E ora che si fa? 13 Una cartolina da Malta 14 Una lettera sta girando l'Europa 15 Dall'Europa … all'Africa 16 Contro la violenza sulle donne 16

“L’AGRINTA” MEANS… IT’S A PUN. “LA GRINTA” MEANS A FIGHTING SPIRIT, A DETER-MINED AND STRONG EXPRESSION OR BEHAVIOUR : LIKE OUR

WAY OF DOING THINGS! “AGRI-” IS A SUFFIX THAT MEANS “ABOUT AGRICULTURE” SO…”L’AGRINTA” IS… AN AGRICULTURAL “GRINTA”!

Buon Natale e Felice 2010!!!

Merry Christmas and Happy 2010!!!

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2 1 E' SUCCESSO CHE...

Due anni fa sono andata un mese in Spagna, da una

cugina a Malaga; ho conosciuto molte persone di paesi

diversi: irlandesi, olandesi e spagnoli, tutti sono stati

molto gentili. Infatti cercavano di parlare in italiano

per aiutarmi ad integrarmi e io cercavo di esprimermi

con la loro lingua. La parte della Spagna in cui mi sono

recata si trovava in mezzo alle montagne; ho riscontra-

to in qualsiasi posto in cui andavo un senso di ospita-

lità molto forte da parte delle persone e una grande

apertura mentale, notevole è sempre stato il rispetto per

le differenze sessuali, di religione e di idee politiche.

Questo è l’aspetto che mi ha colpito più positivamente,

anche confrontandolo con la situazione italiana: nel

nostro paese la situazione è decisamente peggiore, noi

non rispettiamo né le persone né le idee. Invece in Spa-

gna si rispettano maggiormente i valori dell’Unione

Europea come l’uguaglianza sia davanti alla giustizia

che nella scuola o ovunque tu vada. Sono andata anche

in un paesino pieno di tradizioni, tra cui la passeggiata

con l’asino, e pieno di negozi con oggetti del folklore

locale e poi sono stata a Gibilterra. L’ospitalità del luo-

go è sempre stata eccellente, è un posto molto bello

dove tornerei volentieri.

Vorrei che tutti capissero l’importanza di essere

uniti ma, prima che sia così, ci sarà ancora molta

strada da fare. Arabella Girot 5

Durante l’anno scolastico 2007/2008 la nostra classe, che allora era la terza agroindustriale, insieme all’al-tra terza e alle due quinte, ha effet-tuato una gita scolastica a Parigi, in Francia. E’ stata una gita entusia-smante, quas i un’avvent ura. Uno dei momenti che mi hanno colpito di più è stato proprio l’arrivo a Parigi: vedere una città nuova, con persone diverse dalle nostre, con culture di-verse. Queste cose mi hanno incu-riosito molto, tanto da cercare di stu-diare a fondo questa città. L’arrivo in hotel è stato, oltre che en-tusiasmante, anche sorprendente perché non era l’hotel nel quale do-vevamo andare, che aveva avuto dei problemi e non ci poteva più o-spitare, ma un altro, ancora più bel-lo. Era un hotel quattro stelle, le ca-

…. Era il primo viaggio che face-vo in aereo che durasse così tan-to, addirittura dieci ore; nono-stante la durata, però, avevamo molti modi per distrarci: ad e-sempio guardare la tv, ascoltare la musica, dormire, chiacchierare oppure fare i cruciverba. Mentre stavamo decollando, ho avuto subito un po’ di paura, per-ché mi sembrava che l’aereo fa-cesse degli strani rumori, ma poi mia sorella più grande mi ha tranquillizzata. Dopo il decollo io e mia sorella abbiamo guardato fuori dal finestrino e io ho prova-no una sensazione fantastica per-ché mi sembrava di essere fuori da tutto e di sentirmi più libera… (dal resoconto di un viaggio in America)

Francesca Pedone 3 A

… Siamo stati una settimana in Danimanrca e quasi tutti i giorni pioveva. La cosa che più mi ha colpito è come la gente del

posto affrontava la pioggia. Noi eravamo vestiti pesanti, aveva-mo i k-way e giravamo sempre con un cambio nello zaino. I da-nesi invece giravano tranquillamente con le infradito, i panta-loncini corti e la canottiera, noi quando abbiamo visto questo siamo rimasti scioccati. Il resto della vacanza è stato normale, l’unica cosa è che non si capiva niente di quello che dicevano. A fine settimana abbiamo preso l’aereo e siamo tornati a casa: appena tornato ero contento della nuova esperienza che avevo avu-to, ma ero anche contento di essere tornato a casa. (dal resoconto di un viaggio in Danimarca) Ilario Ponsetto 3 A

Ve li ricordate

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3 La nostra scuola ha partecipato al progetto “Comenius”, quindi abbia-mo avuto la fortuna di conoscere nostri coetanei che provenivano da stati e scuole diverse dalle nostre. Il problema più grande è stata la comunicazione, infatti per capirci è stato necessario parlare inglese e non sempre ci siamo riusciti. A parte queste difficoltà, insieme abbiamo fatto molte esperienze e ci siamo divertiti, scoprendo che abbiamo parecchie cose in comune con i ragazzi di tutta Euro-pa. Forse noi italiani siamo più si-mili come cultura ai greci rispetto ai ragazzi di altri stati, per questo con i ragazzi della scuola greca abbia-

mo instaurato un legame particola-re. Tra le esperienze più belle fatte insieme io ricordo in particolar mo-do la nostra partecipazione al car-nevale d’Ivrea con la tipica batta-glia delle arance che ha stupito molto i nostri amici che si sono incuriositi e hanno cominciato a fare domande su domande: è stato veramente difficile spiegare loro il motivo di questa tradizione che vista da questi ragazzi stranieri è una strana cosa e ne sono rimasti colpiti. Anche all’interno della scuola, noi ed i ragazzi degli altri quattro stati abbiamo passato bei momenti, tutti

avevamo difficoltà ad esprimerci e a farci capire, ma siamo riusciti a presentare ed esporre dei lavori che avevamo fatto, come per e-sempio sulla formazione geologica del nostro territorio. A mio parere tutti i momenti passati insieme sono stati belli ed è stata sicuramente un’esperienza positiva perché abbiamo imparato molto dell’Europa, in particolare degli stati dei ragazzi partecipanti al “Comenius” cioè Germania, Gre-cia, Lituania e Finlandia. Auguro a tutti di aver la stessa nostra occa-sione e spero che la scuola parte-cipi ancora a questi progetti.

Davide Voulaz 4 B

PRIMI CLASSIFICATI

E’ successo che Arabella Girot 5 A

Agnė Štrimaitytė Lituania

Questo l’ho fatto io Luca Balani 4 B

C’era un ragazzo che come me

+ In English

Michele Vernetti 4 B

L’Europa per me Alberta Centanino 4 B

L’Europa che vorrei Guido Scolamiero 5 B

E ora che si fa Nicole Ghirelli 2 A

Martina Ceregati 2 A

Passami la foto + Guarda il video

Peyla Samantha 5 B

SECONDI E TERZI CLASSIFICATI E’ successo che

2 Ilario Ponsetto 3 A

2 Greta Bimbaite Lituania

Questo l’ho fatto io

2 Lorenzo Peretto 4 A

2 Alessia Vercello-ne

4 B

3 Erika Barengo 4 A

C’era un ragazzo che come me

2 Alex Brunasso 4 A

L’Europa per me 2 Dario Cortina 1 B

L’Europa che vor-rei

2 Giada Perino 5 A

E ora che si fa? 2 Stefano Vittone 4 A

24-02-08 Gita scolastica a Parigi Valerio, Leonardo, Mattia, Marco, Gianlu-ca, Giorgio, Samantha, Daniele Alle nostre spalle…la magnifica Tour Eif-fel, al nostro arrivo…è stata la prima ad accoglierci nella magnifica Parigi

Samantha Peyla

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Il progetto “Comenius” è stata un’esperienza molto importante, l’ho vissuta molto intensa-mente, anche perché ho avuto la possibilità di ospitare una ragazza greca e di volare in Finlandia. Michaela, questo è il suo nome, si è rivelata ben presto un’ospite molto gradita, una ragazza timida e gentile, dal viso dolce e sincero. All’inizio mi ricordo che aveva quasi paura a socializzare con noi, se ne stava se-duta sul divano di casa mia senza aprire boc-ca. Grazie anche a mia sorella, che con l’in-glese se la cava decisamente meglio di me, siamo riuscite ad instaurare pian piano un rap-porto di amicizia. Tant’è vero che l’ultimo gior-no, quando l’ho accompagnata alla stazione per prendere il treno, mi dispiaceva così tanto che avrei desiderato che restasse con me an-cora qualche giorno. Insomma, devo ammettere che, sinceramen-te, non mi aspettavo un’esperienza così bella e divertente, invece conoscere questi ragazzi con usi, costumi, tradizioni e lingua differenti è stato piacevolissimo. Ricordo bene una bellissima serata alla sfilata del Carnevale di Ivrea, dove greci e italiani sembravamo un unico grande, allegro gruppo di amici che si conoscevano da sempre, tutti presi da una movimentata lotta con tanto di cascata di caramelle e coriandoli coloratissimi. L’esperienza in Finlandia si è invece rivelata molto meno piacevole, infatti l’integrazione è stata più difficile. Proprio per questo voglio parlare ancora del meeting che si è tenuto a Caluso. Il punto più critico è stato sicuramente imparare a socializzare nella vita di tutti i gior-ni in inglese. Nonostante questo aspetto, il progetto Comenius ci ha aiutati molto a impa-rare la lingua e ci ha permesso di conoscere ragazzi come noi provenienti soltanto da una realtà diversa, ma molto allegri e divertenti e che hanno lasciato dentro di me il ricordo di tante bellissime serate trascorse insieme.

Alessia Vercellone 4 B

L’anno scorso ho preso parte al progetto “Mobility and Home”, più comunemente cono-sciuto come “Comenius”. Questo progetto pre-vedeva uno scambio interculturale tra ragazzi di nazionalità diverse in cui il tema principale era l’Europa. Il 22 febbraio 2009 è iniziato il meeting a Calu-so e tanti studenti provenienti dalla Lituania, dalla Finlandia, dalla Grecia e dalla Germania sono arrivati in Italia e sono stati “smistati” nelle famiglie italiane. Insieme al mio ospite greco, Giorgos, ho passato dei bei momenti e il tempo è volato via. Siamo andati al lago di Candia e abbiamo pre-sentato le varie parti del parco. Siamo andati an-che allo storico carnevale di Ivrea, caratteristico della nostra zona. Tre mesi dopo il meeting calusiese, io e alcuni miei compagni abbiamo avuto l’opportunità di andare in Finlandia. Al momento della parten-ze ero un po’ titubante, ma poi, arrivato lì, mi sono sentito più tranquillo. Sono stato ospitato da un ragazzo di 25 anni ad Helsinki, poi sono stato trasferito insieme ai miei compagni in un bungalow di un villaggio turistico vicino ad Hämeenlinna, dove c’erano anche alcuni ragazzi tedeschi. E così, tra una partita a carte e il chiacchierare degli interessi reciproci, ho fatto conoscenza con gli amici stranieri. Con i miei compagni ho pre-sentato un lavoro sui licheni e i momenti di di-vertimento non sono mancati, tanto che questo meeting mi è sembrato come una bella gita sco-lastica. Esistono cose che sono difficili da ricordare, co-me esistono quelle difficili da dimenticare. Que-sto meeting per me apparterrà alla seconda cate-goria. Anche quando non andrò più a scuola, sono sicuro che questa esperienza mi rimarrà impressa nella memoria, ecco perché mi sento di consigliarla a tutti gli studenti interessati e che se la cavano con l’inglese. Luca Balani 4 B

2 QUESTO L'HO FATTO IO

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5 Tutto è partito da un’idea, un giorno mentre si parlava fra compagne abbiamo scoperto che potevamo, tutte insieme, formare un gruppo musicale femminile. Abbiamo iniziato a provare insieme per gioco, io alla chitarra, Giulia alla batteria, Giulietta e Ila-ria coriste, Francesca come prima voce e Daisy si è adattata a fare la tastierista. Poi abbiamo scoperto che le professoresse Indraccolo e Vigliocco avevano organizzato il progetto Comenius e alcuni studenti litua-ni, greci, tedeschi e finlandesi stavano per arrivare qui da noi in Italia. Le professoresse stavano organizzando uno spettacolo, ci hanno chiesto di suonare alcu-ne canzoni e noi abbiamo accettato. Dopo 3 mesi di prove in cui ci siamo preparate, ab-biamo suonato “L’Amore” dei Sonora e “Potrei” degli Studio 3. Ci hanno fatto tutti i complimenti, questa esperienza è stata bellissima per tutte e sei.

Erika Barengo 4 A

Tutto è iniziato con un’idea partita da noi ragazze di for-mare un gruppo musicale, visto che Francesca ha una bella voce, Giulia suona la batteria, Erika la chitarra e io e Ilaria potevamo allenarci per fare le coriste… Ah, di-menticavo Daisy! Lai ha im-parato a suonare la tastiera… Poi un giorno abbiamo sco-perto che le professoresse Vigliocco e Indraccolo stava-no organizzando il progetto “Comenius”, al quale parteci-pavano anche ragazzi stranie-ri, finlandesi, greci, tedeschi e lituani. Alcuni di questi ra-gazzi sarebbero venuti in Ita-lia e ci avrebbero proposto balli e canzoni della loro terra in uno spettacolo che era in

via di definizione. Allora ab-biamo deciso di partecipare anche noi allo spettacolo. Ci siamo allenate duramente per tre mesi e il risultato è stato positivo! Così abbiamo suonato e cantato di fronte a questo vasto pubblico europe-o. Mi ricordo che il 27 feb-braio, giorno dello spettacolo, avevo la febbre, ma nono-stante ciò mi sono esibita con il mio gruppo Le Rainbow in due canzoni, “L’Amore” dei Sonora e “Potrei” degli Studio 3. Questa è stata un’e-sperienza bella e divertente che mi ha insegnato ad essere più sicura di me stessa e di superare la mia timidezza.

Giulia Chiodi 4 A

Per il progetto europeo è stata orga-nizzato uno spettacolo per tutti gli studenti della scuola e per gli ospiti stranieri. A me era stato chiesto di suonare la batteria con altri studenti per fare 2 o 3 pezzi cantati e suonati da noi. Le prime volte che suonavamo erava-mo dei disastri, non ce n’era uno che andava a tempo, poi pian piano siamo riusciti a preparare i pezzi ed eravamo pronti per suonare. Il gruppo era formato da me, Lore (Lorenzo Peretto), da Dome (Domenico Girimonte) e Pero (Pietro de Lazzari); eravamo contentissimi di suonare, loro due erano molto agitati perché non avevano mai suonato da-vanti ad un pubblico, io invece ero calmo perché ero abbastanza abituato. La mattina del grande giorno però ero agitatissimo anch’io, avevo mangiato colazione in fretta e furia e non avevo digerito, stavo malissimo. Prima di noi c’ero moltissima altra gente che doveva esibirsi e il tempo non passava mai, un’ora sembrava una giornata intera di scuola, ma quando è arrivato il nostro momento è stato bellissimo, i pezzi che abbiamo proposto sono venuti molto bene. Una volta finito volevamo rifarlo, perché ci eravamo divertiti moltissimo.

Lorenzo Peretto 4 A

… La sera ci organizzavamo tutti insieme e andavamo al bo-wling o al pub per bene qualcosa e per farli uscire anche un po’ in gruppo con i loro coetanei, così parlavano nella propria lin-gua, dato che già per fare un discorso completo era un’impresa. Beh! Devo dire che questo che hanno organizzato a scuola è stato utile e divertente allo stesso modo… (sull’ospitalità dei ragazzi stranieri) Elena Fiò 4 B

I pezzi eseguiti dai FILO SPINATO, cioè da Lorenzo, Do-menico e Pietro, allo spettacolo "My home is Europe" organiz-zato dall'Ubertini di Caluso sono in rete!!! Li puoi vedere su: http://www.youtube.com/watch?v=HcZYy250BNw&NR=1 http://www.youtube.com/watch?v=wL0RZmzl82w

14-04-2008 Hanno-ver (Germania) Samantha, Aggeliki, Nicole durante il meeting in Germa-nia… La greca tra le due italiane, sull’a-scensore del Comune di Hannover che ci riportava al piano terra, tra due risate, tre lingue e uno specchio…CLAK…è scattata la foto

Samantha Peyla

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Comenius project „Home and Mobility“ made 2008-2009 years one of the best in my life! That is the words I believe in, because then many people had a great opportunity to share their experience, knowledge, traditions and ideas with others. I would like to present a few my recollections of this project.

There are many aspects I would be able to talk, but personally, the most impressive thing was the living in families. It was new and incredible experience, which I will always remember. The first time when I got to know that I am going to live

in a family I was surprised: How? When? Who will be my new brother/sister? What about language? But anyway, I was waiting it as much as I could. The first meeting at airport let me relax – my new “Mum” and new “Brother” seemed cool! I understood that the language is not a big problem – if I did not know something I could use body language which is international and very easy.J After few days being abroad I caught myself thinking in English! That week was like a dream – I could not believe that it is going on reality. I got to know much about country,

people, my new “Family” and everything what was around me. I had many questions and of course many answers to questions meant for me. Finally, I could compare my family and the new one. During Comenius I had a few journeys to abroad. The second time I had a “Sister”, which made me feel like in my real home. Both travels were very different, but same cool.

I am very happy that I lived in such wonderful families! That I have met amazing people and had so many adventures. So thanks to all, who were participating in Comenius “Home and Mobility”

The memory that doesn’t leave my head after all this time, was when during meeting in Lithuania, we were having a trip to Klaipeda, to sea museum. First, we saw dolphins show and after that we all went to museum. We (Lithuanians) have already been there for over 20 times in our lives so that was a little bit boring for us to see the same thing one more time, so we went to sit on the grass. Suddenly Finnish guys (Visa, Mikael, and Janne) came

and we were all sitting or actually lying on the grass, talking, laughing and enjoying the good weather. And so little by little all the group was there, and we all were sitting, joking, playing, and etc. I guess that the main thing from that event was that the official part was just a cause to get everyone together. I guess that during those days we all were like giant family. That was unforgettable Greta Bimbaite

DALL'EUROPA, DALLA LITUANIA...

Foto di gruppo per i partecipanti al meeting di Palanga, in Lituania, settembre 2008

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Io ricordo che andando ad aspettare il ragazzo greco alla stazione dei treni, avevo quasi timore di cono-scere ed ospitare un giovane di un’-altra nazionalità. Ero però molto elettrizzato all’idea, infatti ospitan-dolo per una settimana a casa con me, ho imparato a conoscerlo e siamo anche diventati amici, in quanto nonostante fossimo nati a migliaia di chilometri di distanza, gli interessi erano per lo più gli stessi: amici, ragazze, pallone e divertimento. Anche gli altri ragazzi lituani, tedeschi, finlandesi e greci erano molto simili a noi, infatti siamo riusciti a formare in-sieme un gruppo internazionale molto bello e unito. I finlandesi, per come li ho visti e conosciuti io, erano forse i più chiusi tra di loro e con una mente e un carattere più diversi dai nostri. Alla fine però anche loro, come gli altri ragazzi, venivano con noi nelle birrerie, nei bowling a giocare, ma anche solo a girare per le vie dei paesi che anda-vamo a visitare. Per questo, secon-do me, avevano solo bisogno di ambientarsi in un paese diverso dal loro, e grazie a tutti noi è stato pos-sibile e questo ha fatto si che nes-suno si sentisse escluso dal bellissi-mo gruppo internazionale che era-vamo diventati. Quando questi ragazzi venivano a scuola con coi, riuscivano nono-stante la diversità di linguaggio a parlare e a esporre veramente bene i lavori che avevano preparato sui temi del progetto. Un giorno siamo andati al carnevale d’Ivrea dove abbiamo assistito molto sorpresi, in quanto era la prima volta anche per me, alla battaglia delle arance. E’ stata una bellissima esperienza che ci ha uniti ancora di più tra di noi. Quando ho dovuto accompagnarlo alla stazione già sentivo la nostal-gia di quella settimana che era giunta alla sua fine, ma che nel mio cuore non sarebbe mai finita.

Michele Vernetti 4 B

3 C'ERA UN RAGAZZO CHE COME ME... I remember that, when I went to the railway station to wait for the Greek boy, I was afraid to meet and host some boys of another nationality. At the same time, I was very excited. In fact, when we know each other boys, I discovered that interests were the same: friends, football, girls and fun. Also the other foreign boys were similar to us, in fact, in my opinion, we formed a multinational group. The Finnish boys were the most reserved and with very different behaviour from ours. But in the end, they came with us to the pub or to the bowling alley or just hanging around the town. When the foreign students came to our school, we saw that they could present the works they had prepared in a very good English. We went to Ivrea's Carnival where we saw the battle of the Oranges. It was a wonderful experience that united us even more. At the end of the week, I took him to the station: I was feeling nostalgia for something that was over, even if I was sure that deep in my heart, it would never die! Michele Vernetti

STRETTA E’ LA FOGLIA, LARGA LA VIA. DITE LA VOSTRA...

Orizzontali 1.Lo è la foglia del Lillà 3.Lo è il margine della foglia di Olivo – 6.Come l’apice della foglia del Pioppo 7.Come l’apice della foglia del Pino 8.Lo è la foglia del Pesco 10.Nella foglia sono due 11.La disposizio-ne delle nervature dell’Acero 12. Può avere forme diverse 16. Favorisco-no gli scambi gassosi 17.Lo è la foglia dell’Abete 18.Era indossata da Adamo 19.Lo è la foglia da sola 20.Distribuiscono la linfa 21.Come l’apice della foglia del Tiglio 22.Lo è il margine della foglia del Frassino 23.Può essere lungo, breve o sessile 24.Lo è il margine della foglia del Pioppo Verticali 2. Lo è la foglia del Melo 4.Lo è la foglia del Nocciolo 5.Lo è la foglia della Robinia 9.E’ contenuta nei plastidi 11.Lo è la foglia dell’Acero 13.E’ la funzione più importante della foglia 14.Disposizione delle nerva-ture del Castagno 15.Non è da sola

A c

ura

di S

ilvio

Sch

ina

Page 8: L'aGrinta 2009

8 … alcuni di questi ragazzi prendevano il pullman assieme a me, ma per quei pochi momenti loro si isolavano nei posti più arretrati con le cuffie nelle orecchie; molto riservati, non parla-vano con nessuno, tranne che con il ragazzo / la ragazza della mia scuola che li ospitava. Peccato, perché da come me li hanno descritti i ragazzi dell’Ubertini, mi sa-rebbe piaciuto scherzare con loro…

Alex Brunasso 4 A

… ho visto questi ragazzi per i corridoi della scuola, al convitto, al carnevale di Castellamonte dove, con i loro ragazzi ospitanti, siamo andati a bere in birreria dove hanno dato dimostrazione di quanto e come sopportano l’-alcool. Erano dei ragazzi molto vispi e pieni di energia, tranne quando prendevano il pullman, perché si infilavano le cuffie nelle orecchie e ascoltavano le loro canzoni che io non avevo mai sentito prima e da li non si smuovevano più. Mi è dispiaciuto moltissimo non aver potuto partecipare al progetto perché sarebbe stato bello scambiare due parole con i ragazzi e scoprire cosa fanno loro durante il giorno, come funziona la scuola da loro , cosa vorranno fare nella

… Probabilmente la difficoltà di espri-mersi in una lingua straniera sia per noi che per loro ha causato il fatto che i ragazzi stranieri se ne stessero spesso in disparte, soprattutto sull’au-tobus. Mi dispiace di non essere riuscito a conoscere nessuno di loro, perché l’in-contro con persone straniere e di cul-ture diverse può essere sempre molto interessante. Castagna Davide 4 A

4 L'EUROPA PER ME L’obiettivo dell’Unione europea di far sentire ogni cittadino europeo “a casa propria” in qualunque paese dell’unione secondo me si sta realizzando pie-namente. Posso confermare la sua riuscita perché l’anno scorso con la scuola ho effettuato una gita in Francia e mi sono sentito realmente a casa mia perché i francesi sono stati molto ospitali e ti aiutavano se avevi biso-gno. Anche un mio amico che si è recato in Inghilterra mi ha raccontato che si è trovato benissimo. Questa accoglienza positiva è anche molto importan-te per cercare di eliminare il razzismo e la discrimi-nazione verso coloro che sono diversi.

Dario Cortina 1 B

Ogni cittadino proveniente da uno qualunque dei 27 stati aderenti ha il diritto di considerarsi un cittadino dell’Unione Europea. Sono stati creati progetti per gli studenti, come “Socrates”, “Erasmus” e “Comenius”, che attraverso l’assegnazio-ne di borse di studio per met, -tono agli studenti di andare a studiare in altri Paesi da quello di origine, dove si parla una lingua diversa e si hanno differenti modi di fare. L’obiettivo è di aiutare i gio-vani a convivere con queste

12-06-2008 Grecia Cosa c’è di più bello e rilassante di un tramonto??..

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9 Stati, lingue, tradizioni, possiamo trovarci diversi l’uno dall’al-tro, eppure siamo tutti uguali, uniti, non solo da una moneta co-mune, ma anche da una grande unione. L’Unione Europea ha garantito per molto tempo, e la garantisce ancora oggi, la pace tra gli stati di questa grande nazione. Al contrario, nel passato, durante le due guerre mondiali, Francia, Italia, Inghilterra, Germania ecc, si facevano la guerra incessan-temente. Penso che la svolta sia avvenuta dopo la seconda guerra mon-diale. Le città erano distrutte fisicamente ed economicamente e molti devono aver capito che era sciocco e inutile scontrarsi l’un l’altro e che era più conveniente restare in pace, aiutandosi a vicenda. La pace è stata positiva per tutti, io, come molti prima e dopo di me, sono nati e cresciuti nella pace, nessuno, per ora, ha la co-stante paura che una bomba, improvvisamente, gli distrugga la vita. Al contrario i miei nonni, e alcuni anziani del paese, hanno vis-suto l’infanzia in guerra, vedendo amici e parenti morire. Gli stranieri ai nostri occhi non sono più nemici da combattere e non c’è la paura di essere improvvisamente chiamati alle armi. Quindi penso che la pace sia la cosa più positiva che l’UE abbia fatto ed è una cosa che caratterizza ogni giorno della mia vita.

Alberta Centanino 4 B

L’Unione Europea tutela i diritti e i doveri dei cittadini degli stati membri, soprattutto degli stu-denti perché essa ha elaborato programmi comunitari per offri-re ai giovani la possibilità di approfondire il proprio livello di istruzione con progetti quali “Socrates”, “Erasmus” e “Comenius”. Mio fratello ad e-sempio ha effettuato un’espe-rienza del genere. Egli, dopo aver dato l’esame di quinta su-periore e l’esame del corso di inglese PET, ha avuto la possi-bilità di andare in Irlanda per uno stage di tre mesi. Dopo due settimane di ripasso della lingua inglese in una scuola, ha iniziato lo stage lavorando in

un negozio di informativa. In-sieme a lui hanno avuto la pos-sibilità di partecipare a questa esperienza altri cinque ragazzi che vivevano con lui in un ap-partamento. Tale esperienza è stata per lui molto positiva non soltanto perché ha avuto così un primo impatto con il mondo del lavoro, ma anche perché ha migliorato molto la cono-scenza della lingua inglese. Secondo me le iniziative dell’U-nione Europea per quanto ri-guarda l’istruzione sono molto positive, perché aiutano ognu-no di noi a migliorare il nostro sapere e ad avere più possibili-tà di “fare strada” nel mondo del lavoro.

Giulia Calia 1 B

… In quanto cittadini dell’U-nione Europea abbiamo diritto di studiare, formarci e lavorare in uno dei 27 Paesi membri, possi-bilità che racchiude straordina-rie opportunità di crescita pro-fessionale e personale. Centi-naia di migliaia di studenti e docenti, di giovani ricercatori e lavoratori hanno sperimentato in questi anni i vantaggi di un periodo trascorso all’estero grazie ad alcuni tra i programmi più popolari dell’Unione Euro-pea come l’”Erasmus” per gli stu-denti universitari e il “Comenius” per le altre scuo-le...Michele Stramandinoli 4 B

… L’Unione Europea di buono ha abolito le frontiere fra gli stati che la compongono e ha modificato il sistema agricolo di ogni paese rendendolo omo-geneo. Lo scopo è stato quello che tutti gli stati potessero valorizzare e sfruttare al massimo le proprie risorse in base alla particolarità dei prodotti, per noi italiani per esempio la fontina, il parmi-giano raggiano, il vino, il turi-smo. Ha inoltre aiutato, dove lo ha ritenuto necessario, la ri-strutturazione di opere in degrado di un certo valore artistico. Per noi, in Valle d’Aosta, è stata importante la rivaluta-zione del Forte di Bard che stava andando in rovina. Oggi è visitato da molti turisti e vi lavorano molte persone grazie all’aiuto europeo.

Elia Lucà 4 B

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10 L’Unione Europea secondo me in futuro potrebbe avviare dei proget-ti per il risparmio di energia e con-tro l’inquinamento. Potrebbe approfondire gli studi sulle patologie per salvare le vite di molte persone. Per salvaguar-dare la salute potrebbe proibire l’assunzione di bevande alcoliche al di sotto dei ventun anni ed an-che il fumo delle sigarette. Anche la droga, sia quella pesante sia quella leggera, che nei Paesi Bassi è legale, dovrebbe essere proibita, a tutte le età. Si dovrebbe aver rispetto per l’am-biente e gli animali, si dovrebbero rispettare anche le persone senza discriminarle. I ragazzi non hanno voglia di an-dare a scuola, ma non si rendono conto che l’istruzione serve per avere un futuro e tanti vanno a lavorare già a sedici anni: poi di solito si pentono della loro scelta ed è per questo che bisognerebbe aumentare l’età dell’obbligo scola-stico in tutta l’Unione fino a di-ciotto anni. Fabio Zucca 2 A

5 L'EUROPA CHE VORREI Secondo me nell’Unione Europea manca una considerazione particolare per i piccoli centri abitati, perché ci sono dei paesini piccoli che vengono dimenti-cati mentre si parla sempre più delle grandi città o delle capitali. Ci sono in-vece alcuni piccoli paesi che hanno dei luoghi e dei paesaggi più belli e anche una storia più interessante di altre grandi città. Un’altra cosa che manca nell’Europa è che certe nazioni hanno un livello di vita più basso di altre e invece dovrebbero avere tutte un tenore di vita me-dio. L’Europa dovrebbe avere anche dei posti di lavoro più sicuri; invece alcuni cantieri o fabbriche sono luoghi insicuri, gli operai non hanno un abbiglia-mento adatto e hanno anche salari molto bassi. L’Europa in futuro potrebbe rendere queste cose migliori? Si dovrebbe ten-dere ad un tenore di vita medio e comunque migliorare anche molte altre cose. L’Europa dovrebbe anche aiutare alcune scuole e alunni che magari non hanno la possibilità di pagare le spese scolastiche. In alcuni stati dovrebbero anche controllare il rispetto delle leggi e il funziona-mento della giustizia. Yari Bosonetto 2 A

… Attraverso il progetto “Comenius” durante gli scorso anni scolastici molti ragazzi della mia scuola hanno potuto sia andare all’estero sia di-sporre di un’insegnante inglese madrelingua per alcuni mesi.

Orizzontali 1.Compenso spettante al capita-lista 6.Colui che apporta il fondo 8.Costo di una qualsiasi delle unità prodotte 9.Lo sono i bisogni come il mangiare e il bere 10.Lavoro volitivo 12.Spese relative al capitale fisso 13.Branca dell'economia che studia l'intero sistema economico 14.Lo si ricerca più alto quando si risolve il problema dell'impiego ottimale di un fattore produttivo in termini globali 17.Beni che possono essere trasferiti nello spazio 19.Caratteristica dei bisogni dovuta al fatto che variano a seconda del soggetto, del tempo e dello spazio 21.Beni che possono essere impiegati insieme ad un altro per soddisfare un bisogno, ma che si limitano ad aumentarne l'utilità 22. Compen-so per chi svolge il lavoro intellettuale o di-rettivo 25.Principio fondante dell'economia 27.Utilità attribuibile all'ultima unità moneta-ria spesa per acquistare un bene 28.Mezzi che permettono di soddisfare un bisogno 29.Vantaggi connessi alle dimensioni azien-dali 30.Imprenditore a cui spetta il reddito netto 31.Fattore produttivo derivato dalla produzione e che viene reimpiegato

Verticali 2. Compenso dell'imprenditore puro 3.Attitudine di un bene a soddisfare un bisogno 4.Fattore produttivo costituito da beni irriproducibili non prodotti dall'uomo 5.Compenso spettante per il lavoro esecutivo 7.Branca dell'e-conomia che studia problemi relativi a singoli soggetti economici 9.Qualsiasi attività dell'uomo volta a creare utilità 11.Di Lui è la legge del minimo 15.Lo sono i fattori che non si possono aumentare nel breve periodo 16.Caratteristica di un bene disponibile 18.Fine per il quale sorge il problema economico 20.Lo è la fecondità dei beni che si esauri-scono in un solo impiego 23.Caratteristica di un bisogno che può essere soddisfatto 24.Caratteristica di un bene eco-nomico 26.Impiego delle facoltà umane alla produzione

AGRI-CRUCIVERBA "ECONOMICO"

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Per me l’U.E. è una bellissima “società” do-ve tutti gli stati membri possono aiutarsi a vi-cenda. Evitare le guerre, facili-tare il commercio e lo spostamento delle per-sone sono già ottimi risultati dell’Unione. In futuro spero che l’U-nione Europea si allar-

ghi e inglobi nuovi stati membri e mi auguro che possa ispirare le altre superpotenze a colla-borare tra di loro per poter ridurre a livello mondiale le guerre, la fame, le emissioni di CO2 e per cer c ar e di risolvere tutti gli altri gravi problemi globali. Nonostante i molti con-

gressi onganizzati dal-l’Unione, per me non si è ancora raggiunto un buon “punto” riguardo lo sviluppo delle energie alternative, che pur es-sendo utilizzabili non vengono incentivate a sufficienza sul merca-

to, per e-sempio i pannelli so-

L’Unione Europea dovrebbe concentrare le sue for-ze anche sulla valorizzazione delle zone montane, soprattutto di quei luoghi e di quelle vallate più nascoste e selvagge, ma che per questi motivi sono ancora intrise di tradizioni. E’ per que-sto che bisognerebbe fare in modo che i giovani, le famiglie o i proprietari stessi delle case o dei terreni di quei luoghi possano andarci a vivere. Ciò è ne-cessario per riprendere a promuovere le attività tipi-che di quei luoghi al fine di valorizzarle e anche per contrastare il progressivo avanzamento del bosco che porterebbe alla rovina. A mio parere per convincere le persone a compiere questo passo, l’Unione Europea con l’aiuto degli stati, delle regioni e delle province o comunque de-gli enti pubblici della zona, dovrebbe fornire degli aiuti economici per dare una mano alle persone che decidono di intraprendere questa vita. E’ necessario che ci sia gente che vive stabilmente in montagna, che ci lavori, in modo che ci siano servizi stabili, come negozi, trasporti e scuole. Al-trimenti la montagna rischia di diventare un “fenomeno da baraccone”, cioè solo un luogo di villeggiatura in cui le persone vanno a riposarsi o a far vedere gli animali e le piante ai bambini in esta-te o dove vanno a sciare d’inverno. Per far rivivere i paesi di montagna i turisti non bastano, perché le case e gli impianti restano chiu-si per la maggior parte dell’anno e i servizi, se orga-nizzati, vengono sospesi nei periodi lontani dalle vacanze. Solo con una popolazione stabile, residen-te, è possibile mantenere e recuperare parte della nostra cultura che altrimenti andrebbe persa. Io mi auguro che l’Unione Europea capisca l’impor-tanza di dare una mano agli abitanti della montagna, a quelli che già vi abitano e a quelli che vorrebbero andarci ad abitare, ma innanzitutto pensi ai giovani che come me, e devo sottolineare siamo in molti, vogliono intraprendere un’attività in zone che stan-no per essere dimenticate da tutto e da tutti.

Pier Guido Marzese 5 A

Essere entrati a far parte dell’Unione Europea è stato molto importante, in tanti anni sono state create cose molto utili come la PAC (la Politica Agricola Comune). Però vi è ancora molto da fare. Vorrei che nei paesi dell’Unione Europea si creas-se una sorta di “governo dei giovani”, una con-sulta giovanile. Sarebbe per esempio possibile eleggere uno o più ragazzi di 20 - 30 anni per ogni stato, farli riunire in una determinata sede e la-sciare in mano loro la possibilità di fare proposte di leggi in determinate materie come può essere la scuola. Queste leggi, ovviamente dopo le oppor-tune modifiche, dovrebbero essere approvate da Parlamento e Consiglio dei Ministri Europeo e at-tivate, e servirebbe così per dare più spazio ai pensieri dei giovani. Sarebbe anche bello dare la possibilità a tutti gli istituti scolastici di tenere corsi di lingua stranie-ra con docenti lingua-madre tramite lezioni fatte via web. Giada Perino 5 A

Gita sco-l a s t i c a 2008: io e S a m a n -tha a Pa-rigi nel quartiere P i g a l l e presso il M o u l i n Rouge. Ma come s i a m o belle! Viola Ca-pogreco

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12 Dopo che ci siamo uniti nell’Unio-ne Europea, si sono resi evidenti molti vantaggi in campo economi-co, culturale e sociale; la moneta unica, ad esempio, ha favorito il libero scambio di merci, servizi e capitali e il movimento delle per-sone all’interno dell’Unione Euro-pea. Gli scambi però non devono limi-tarsi a questo, ma devono riguar-dare anche gli aspetti culturali per puntare alla formazione di un vero standard culturale europeo. L’Unione Europea oggi è debole perché non c’è unità tra i popoli.

Anzi, molte persone non sanno neanche che cosa sia e se ne fac-ciamo parte. Il primo grande limite è che parlia-mo lingue diverse: è necessario fare uno sforzo per costruire una cultura comune. Le soluzioni adot-tate finora non hanno risolto il problema. Credo che si debba pun-tare su noi giovani per trovare punti in comune. Vorrei un’Europa in cui sia previ-sto lo studio della lingua madre così come dell’inglese e lo studio all’estero per un anno per tutti; vorrei che ci fosse l’accesso alla

comunicazione digitale (internet) per tutti, così da annullare le di-stanze e aumentare le prospettive di ogni persona. Desidero uno Stato efficiente, con una politica del lavoro che punti allo sviluppo sostenibile per tutti i cittadini; vorrei un esercito comu-ne europeo che affronti i vari pro-blemi come quello dell’immigra-zione clandestina; mi piacerebbe che ogni cittadino si sentisse un vero e proprio “cittadino europeo” che partecipa e contribuisce alla vita pubblica dell’Unione.

Simona Adorno 5 A

L’Unione Europea secondo me in futuro potrebbe avviare dei progetti per il risparmio di energia e contro l’inquina-mento. Potrebbe approfondire gli studi sulle patologie per sal-vare le vite di molte persone. Per salvaguardare la salute potrebbe proibire l’assunzio-ne di bevande alcoliche al di sotto dei ventun anni ed an-che il fumo delle sigarette. Anche la droga, sia quella pe-sante sia quella leggera, che nei Paesi Bassi è legale, do-vrebbe essere proibita, a tut-te le età. Si dovrebbe aver rispetto per l’ambiente e gli animali, si do-vrebbero rispettare anche le persone senza discriminarle. I ragazzi non hanno voglia di andare a scuola, ma non si rendono conto che l’istruzione serve per avere un futuro e tanti vanno a lavorare già a sedici anni: poi di solito si pentono della loro scelta ed è per questo che bisognerebbe aumentare l’età dell’obbligo scolastico in tutta l’Unione fino a diciotto anni. Fabio Zucca 2 A

Secondo me l’Unione Europea deve migliorare vari aspetti della propria realtà, ad esempio potrebbe: - aiutare le zone montane o disagiate in modo che possano u-sufruire di servizi e che possano far conoscere ai turisti i prodotti tipici e le usanze dei propri territori; - aumentare i finanziamenti per chi, come me, è giovane e vuole avviare una nuova impresa e non riesce ad affrontare da solo tutte le spese, ad esempio per la costruzione di edifici e impianti. L’Unione Europea potrebbe anche dare fondi a chi ha intenzione di produrre energia rinnovabile, per non inquinare l’ambiente e limitare il consumo di combustibili fossili. Per gli studenti o anche per gli adulti, l’Unione Europea potrebbe creare la “carta della lettura” con la quale per ogni 10 o 20 libri letti si riceva un premio e chi supera i 200 libri letti abbia un viag-gio gratis all’estero. Questo stimolerebbe chi non ha voglia di leggere. Adesso, visto che una buona parte dei ragazzi non fa nessuno sport o non ha un hobby, l’Unione Europea dovrebbe anche sti-molare i giovani affinché siano più attivi, anche per contrastare l’aumento dell’obesità in questa fascia di età. Silvio Negro 5 A

Io ho visitato la Francia e ritengo che sia molto diversa dall’Italia. In Francia le persone sono molto più gentili che da noi: quando, ad esempio, si entra in un negozio, tutti i clienti presenti ti salutano in modo cordiale e caloroso. Un altro aspetto diverso è la pu-lizia e l’ordine con cui le strade sono tenute. Lungo le stra-de più importanti, infatti, non si vedono cartacce o immondizia e

il personale addetto alla pulizia quanto taglia l’erba e le sterpa-glie utilizza un grande aspiratore per pulire perfettamente. In genere i paesini sono abbelliti con fiori e sculture strane, ma molto belle, e anche i più piccoli centri abitati sono molto curati. Fare la stessa cosa in Italia è impensabile! Quando si comincia a pulire le nostre strade si rac-colgono tonnellate di rifiuti.

Gabriele Ferrando 1 B

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13 6 E ORA CHE SI FA?

Dopo aver concluso questo ciclo molto importante, che ha integrato molte persone, sia studenti e sia personale docente, secondo me sareb-be utile aprirne uno nuovo con altri nostri colleghi che non conoscia-mo. A me era venuta un’idea che era quella di acquisire collegamenti, di persone, ma anche via computer con ragazzi del sud America. Quest’i-dea mi è saltata in mente quando quest’anno ho conosciuto un ragazzo cileno, che però purtroppo non sono riuscito a conoscere bene. Questo ragazzo di nome Ala mi diceva sempre che nel loro paese c’erano u-sanze molto ma molto diverse dalle nostre e questo mi incuriosiva molto; al punto che volevo proporlo ai docenti coordinatori di questo nuovo progetto. Nel mio nuovo progetto c’è soprattutto la voglia di conoscere ragazzi nuovi, tradizioni, le loro scuole, i loro meto-di d’insegnamento, ma l’iniziativa era quella di prendere contatti con una scuola agraria del posto. Prendere questi contatti vuol dire conoscere nuove tecniche agrarie, di coltivazione, di allevamento che noi non conosciamo ma che potrem-mo imparare conoscendoci meglio. Io spero che quest’iniziativa sia piaciuta un po’ ai nostri docenti perché comunque conoscere nuovi posti, vuol dire rimanere stupiti di cose che non conoscevamo o che non abbiamo mai visto!! Marco Oberto 3 A

Ho pensato che potremmo met-terci in contatto con altri istituti agrari europei o extraeuropei. In particolare mi piacerebbe contattare uno stato con una organizzazione agricola di-versa da quella italiana, per poter fare un paragone e impa-rare nuove tecniche e tecnolo-gie da applicare anche qua se possibile. Ad esempio scuole olandesi, per la coltivazione di fiori da bulbo, e per lo sfrutta-mento di energie naturali come i mulini a vento. Durante il soggiorno in Italia si potrebbe accompagnare i ra-gazzi a visitare il Canavese spiegando loro i nostri mezzi agricoli e metodi. Sarebbe bello portarli anche in altre zone del Piemonte come le Langhe e il Roero famosi per il tartufo o i vini. Stefano Vittone 4 A

Secondo me ogni scuola dovrebbe organiz-zare del “centri” muniti di computer con webcam e anche organizzare dei gior-ni durante i quali vengono organizzati dei viaggi ,in cui i ragazzi di altre scuo-le dell’Europa possano vedersi e sentire le tradizioni di diversi paesi. Con questi centri si dovrebbero anche or-ganizzare gite nei paesi e nei posti più caratteristici d’Italia. Ad esempio que-st’anno con il progetto Comenius hanno assistito alla battaglia delle arance di Ivrea, momento tipico di un carnevale che ha 200 anni. Riccardo Aimino 4 A

Come nuovo progetto si potrebbe fare uno scam-bio di studenti con le altre nazioni europee e del mondo facendo uno sta-ge di lavoro in questi Paesi; praticamente loro vengono a fare lo stage da noi e noi andiamo a farlo da loro. In questo caso si può anche imparare una lingua nuova e abitudini e culture diverse dalla no-stra. Per contattare gli studenti si contattano le scuole tramite telefono, fax o mandando un’ e-mail. Un altro modo per contat-tare gli studenti è fare una specie di gita in questi Paesi e oltre a fare una visita alla città interessa-ta, si porta l’invito perso-nalmente e così si coglie l’occasione, magari, per visitare e conoscere me-glio il sistema scolastico vedendolo con i propri occhi e non solo su carta.

Davide Volpe 2 A

Come nuovo progetto si po-trebbe fare uno scambio culturale con dei ragazzi coetanei di altre nazioni. Parlo di questo perché io in terza media ho fatto uno scambio con dei ragazzi francesi: io sono andato in Francia e questi ragazzi francesi mi hanno ospitato, poi io ho dovuto ospitarli per una settimana. Le attività da fare in questa settimana po-trebbero essere: visitare delle città, le scuole e visita-re le aziende agricole per vedere quali sono le diffe-renze nell’economia agrico-la. Sarebbe interessante, non solo perché io frequen-to una scuola agraria, ma anche perché avendo mio papà un’azienda agricola troverei interessante venire a contatto con realtà diverse nel settore agricolo. Inoltre io penso di lavorare nell’a-zienda di mio padre, quindi potrei utilizzare le esperien-ze straniere per migliorare il nostro lavoro.

Paolo Vittone 2 A

Sorrisi sulla Tour Eiffel. Sara Parise

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14 Ho pensato a questo progetto Comenius cercando di capire il perché è durato soltanto due anni: Ci sono moltissime perso-ne in questo mondo e ci sono tante città dove sarebbe bello andare, per conoscere altri no-stri coetanei, imparare le basi delle loro lingue, vedere lo svolgimento delle lezioni e mol-to altro da scoprire. Si potrebbe rimanere in contatto lo stesso, con le altre scuole con cui abbiamo avuto a che fare, cercare ogni anno uno stato di-verso con cui dialogare e scam-biarci informazioni di ogni tipo, andando a conoscere di persona, anche se ci saranno vari costi e spese. Secondo me a quest’età è la più bella cosa comunicare con

persone diverse da noi, ave-re più esperienza ed apprendere più velocemente ciò che do-vremmo studiare nel corso di questo scambio culturale e viag-giare. Si potrebbe attuare un progetto come l’anno scorso, trasferirci noi là per un certo periodo di tempo, 2 / 3 settimane, e poi far venire loro in Italia per mostrare cose nuove e che da loro non ci sono, il nostro modo di vivere, l’abitudine di passare le giorna-te, il nostro orario scolastico, i limiti di uscite … Io ho pensato solo ciò, anche perché l’anno scorso non ho vissuto direttamente questo scambio culturale e non ho o-spitato nessuno nella mia abita-zione. Nicole Ghirelli 2 A

Visto l’esito molto positivo del progetto Comenius dell’anno scorso, secondo me si dovrebbe espandere di più, non solo coinvolgendo i Paesi dell’Unione Europea ma anche quelli al di fuori di essa, quelli che non ne fanno parte. E’ stata un’ottima idea coinvolgere personalmente gli stu-denti, anche se penso che dovrebbero prendere parte anche gli studenti delle classi seconde. Si potrebbe pensare a una specie di torneo dei vari sport per intrattenere e conoscere meglio i ra-gazzi partecipanti, le loro caratteristiche di gioco e anche il loro comportamento. Se-condo me si dovrebbero anche organizza-re delle uscite con i vari professori, italiani e stranieri, fuori dall’ambito scolastico per spiegare loro meglio il nostro Paese e le nostre usanze (Carnevale ecc..). I parteci-panti stranieri del Comenius potrebbero fermarsi in Italia per più tempo in modo tale da acquisire conoscenze.

Federico Rinaldi 2 A … Ora si potrebbe pensare di avviare un altro progetto che però interessi non solo i Pa-esi europei, ma anche quelli che non ne fan-no parte, ciò per allar-gare i lavori a culture diverse e per fare in modo da interessare maggiormente gli stu-denti, per avere più partecipanti che colla-borano al buon svilup-po del progetto, unen-do diverse idee. Questo progetto po-trebbe iniziare sulle basi di quello appena concluso, con viaggi nelle diverse nazioni, usufruendo delle di-sponibilità delle fami-glie italiane e stranie-re, facendo si che i ra-gazi siano ospitati per alcuni giorni ma più

Una cartolina da MALTA

Malta, gruppo di isolette tra la Sicilia e l'Africa, con i suoi 400.000 abitanti è il più piccolo stato aderente all'Unione Europea. A Malta si parla maltese, un misto di arabo, italiano e inglese, ma tutti conoscono molto bene l'inglese perché il terri-torio è stato a lungo colonia britannica. E' meta turistica, ma ospita molte attività commerciali e molte scuole di formazione con corsi in inglese. La densità di po-polazione è molto alta; Gozo, la seconda isola, è più tranquilla, ha più zone verdi e agricoltura. Perché sono andata a Malta? Perché l'Unione Europea finanzia non solo proget-ti per le scuole, come il Comenius "Mobility and Home" degli scorsi anni, ma anche corsi di aggiornamento per gli insegnanti, perché imparino qualcosa di nuovo, usino un po' le lingue straniere, vadano in giro a confrontarsi con colleghi di altre nazioni, creino progetti insieme. E il corso? Era "Creating e-learning courses - Hands-on tools & practical tips", sull' e-learning, cioè sulla possibilità di utilizzare un sito internet per organiz-zare corsi, attività, lezioni, test, incontri tra docenti e studenti che si collegano anche da luoghi lontani dalla scuola. Adesso infatti, Silvio Schina, io e altri docenti stiamo ampliando il sito dell'Istituto e … presto ne vedrete delle belle!!! Rosanna Vigliocco

Come l'anno scorso, in occasione della distribuzione del giornalino raccogliamo offerte per la

Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus.

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15 UNA LETTERA STA GIRANDO L'EUROPA… Dear colleagues, We are two teachers in an Italian vocational school for agriculture and environment in Caluso, near Turin, in the north-west of Italy. We are about 200 km from the Mediterranean Sea and 100 km from Mont Blanc. Our students are 14 - 19 years old. We are looking for schools to organize a Comenius LLP multilateral partnership. We took part in a similar project during 2007/2008 and 2008/2009 school years and we, our Italian colleagues and our students had very good experiences. We can be the coordinating school this time. We hope we’ll be able to apply for the project by February 2010. We haven’t got enough time to organize a preliminary meeting, but we think we’ll be able to complete the project in time anyway. Main themes could be: 1) European citizenship and European values, the principles that we recognise as important for us and the communities, what we have done positively since the foundation of the EEC and what we might do better, what is EU for us. Awareness to be part of the European Union. Differences and similarities with the culture of those countries asking to join the EU. 2) Use of our territory: life in towns and in the countryside, urban planning regulations, economical activities that occupy soil and their impacts on the environment, typical landscapes of the regions and their protection. Some works should be the same in all the schools, if possible, in order to compare results. Each school could also study particular aspects. For example we are interested in studying the recent changes in farm organization in our region (they produce less food and offer more services, using more and more land for sporting and leisure activities as golf, horses, paths, fishing, agri-tourism, agri-nursery school…). We can use GPS and software for the maps’ management, as QuantumGIS, Autocad, Google Earth and similar ones and we could help you to learn something about them. The project should consist in periods of works in schools, with contacts by internet among teachers and students, and meetings, 2 - 3 per years to share presentations, to do common experiences and to visit the schools’ regions. On average 2 - 3 teachers and 3 - 4 students from each school could take part to each meeting, according to the budget. For me it’s very important that all the students can be hosted in the houses of the local students during the meetings. This communication is being sent to one school of the following countries: German, Greece, Finland, Spain, Portugal, Romania, Turkey, Lithuania, Latvia, Bulgaria, Iceland (2 schools), United Kingdom. I hope we’ll be at least 4-6 to have our applications approved by our national LLP agencies. We hope to have soon some news from you. Please add other ideas to define the themes or other aspects of the project. If you have contacts with schools of other countries, please sent them this request. If you aren’t interested in this project, please send this request to other school of your country that could be interested.

Per il momento hanno risposto al-l'appello le scuole di Grecia, Letto-nia, Turchia, Romania e Germania. Stiamo quindi lavorando al proget-to: lo invieremo a febbraio, sapre-mo se è appro-vato verso giu-gno e se lo è….

a settembre 2010 si

ricomincia!!!

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16 DALL'EUROPA … ALL'AFRICA

Abbiamo cominciato a parlare del Progetto Africa, noi, ragazzi del-la 1° A, 1°C e 2°A con il Prof. Dario Grua, per capire come mai migliaia di persone vogliono osti-natamente venire in Italia per mettere in agitazione i nostri sensi di colpa, la nostra sicurezza e le nostre abitudini . La miglior domanda che abbiamo raccolto in questa prima carrellata è quelle di Artur un allievo di 1° A: “Ma come mai l’Africa è ri-masta così indietro?”. E’ una domanda molto bella per-ché racchiude tutta la nostra igno-ranza ed incomprensione verso un continente ed i suoi abitanti e che ci permette di affrontare un muc-

chio di altre domande ad essa cor-relate. Ma ne abbiamo anche altre tra cui una tra tutte: Perché un progetto per l’Africa proprio all’Ubertini? Perché l’Africa è anche un gran-de serbatoio di lavoro anche per noi che operiamo in agricoltura. Perché uscendo di casa troviamo persone con facce e abitudini che non abbiamo mai visto prima. Perché si parla tanto a vanvera e si sa poco. Il progetto è una speranza: ca-pire una realtà che ci viene de-scritta minacciosa e scoprire se il diavolo è così brutto come lo si dipinge.

Abbiamo una metodologia : Prima di tutto conoscere Poi capire Poi comprendere Poi .. lavorare e studiare Abbiamo delle altre domande: Immigrati di colore? Da dove ar-rivano? Cosa vogliono? Bho! Proviamo a scoprirlo. Che cosa vogliamo fare? Imparare a conoscere cosa mangiano, cosa producono, cosa pensano. Voglia-mo sentire dalla loro voce cosa provano. Poi ci piacerebbe anche aiutarli e magari andare a trovarli, ma que-sto deve venire dopo aver capito qualcosa di più di loro e del loro paese.

AfricanPeople

Hanno collaborato a questo numero: tutti gli studenti dell'Istituto partecipanti al concor-so, i docenti Rosanna Vigliocco, Elisabetta Indraccolo, Silvio Schi-na, Dario Grua, Maura Salvatori, Maura Migliet-ta, Manuela Muzzolini, Pier Giuseppe Berardo. I poster di fotografie arrivati dalla Finlandia sono affissi in Istituto. Le soluzioni dei giochi si trovano sul sito dell'Isti-tuto http://w w w . i i s u b e r t i n i . i t /caluso/index.htm


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