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Lorenzo che uccise liza

Date post: 10-Mar-2016
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Description:
In un'atmosfera astratta e reale, la testa di Lorenzo ben sospesa tra storia, filosofia, mito e letteratura, costruisce una sua storia. Piantata poi in un vaso, come nella più nota novella del Decameron (giornata IV, 5), continua a tessere ​ esiziale astrazione. ​Altre teste si perdono mentre Liza, ambita ed insidiata, entra fin nell'ufficio del commissario Barrone e, nel chiudere la storia, mostra l’esito imprevedibile che la mente umana produce quando decide di lasciare il mondo di cui fa parte.
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Lorenzo che uccise Liza Roberita Tesac
Transcript
Page 1: Lorenzo che uccise liza

Lorenzo che ucciseLiza

Roberita Tesac

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Lorenzo che uccise Liza

Questo romanzo mette un dito nella ferita che sta tra la testa eil corpo, furiosamente decapitato, ma bellamente ricomposto

Roberita Tesac

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Contents

Pensieri di teste mozzate 1

Non c'è consolazione 3

Il buio 4

Come corpo morto 5

La colazione è pronta! 6

Soffrono le ombre? 7

A livello delle nuvole 9

Guardare e tacere 10

Orgoglio e pallore 11

L'appuntato Michè 12

Il fiore 13

La voce di Afrodite 14

È scomparsa una persona che mi è cara 15

Tè al disappunto 17

Il castello 18

Nella galleria scura più buia del buio 19

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Carmine 21

Ma chi è ‘sta zia Penelope? 22

Ruggine 24

Inchiostro anice 25

RiCORdare 26

La bidella 27

Lorenzo 29

Neve 31

La rivoluzione francese 32

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1

Pensieri di teste mozzate

February 12, 2013

«Cosa stai leggendo?» gli chiese Silvio guardandosi la scarpa lucida. «Pensieri di teste mozzate» rispose Lorenzo guardandosi le Clarks spruzzate di schizzi di fango sulla punta. «Un viaggio nei luoghi

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nascosti dell’anima, quelli che non ammettono un’altra possibilità enon temono di offendere il buon senso comune pur di stabilire unaverità che almeno soddisfi chi la cerca. Pensieri sull’orlo del baratro;qualche secondo e cadranno, ma qualche secondo per capire chesenso abbia avuto la loro vita, quello ce l’hanno. Possonosprecarlo? Qui sta l’intrigo. Pensi senza paura di morire. Pensinell’unica vera condizione per poterlo fare. Che ve ne pare?». «Mah!» fece Silvio. «Sono abituato a pensare in concreto, non aseguire il fiume dei se».

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3

Non c'è consolazione

February 12, 2013

«Tutto intorno è solo una necropoli, senso scorporato, freddato,senso irrevocabile». Non c’era consolazione.

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4

Il buio

February 12, 2013

Frenò davanti alla imponente cancellata. In alto il buio non si erafatto più terso; anche ora non lo avrebbe notato a occhio nudo nelcielo il Quadrato di Pegaso.

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5

Come corpo morto

February 11, 2013

Gli occhi scesero come per posarsi sulle sue labbra e i loro visi siavvicinarono. Fu allora che lei ne approfittò: si mosse con estremarapidità, scivolò da quella morsa che si pretendeva un abbraccio,fingendo di essere stata ferita e si lasciò cadere come corpo mortonell’acqua.

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6

La colazione è pronta!

February 10, 2013

«Liza!» sentì chiamare da sotto. «Liza! La colazione è pronta, vieniche siamo già tutti a tavola».Era la madre, sempre premurosa.

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7

Soffrono le ombre?

February 10, 2013

Così, dopo pochi passi di rincorsa, balzato sul sellino, già pedalava sulla bici, compagna di battaglie. Nello slancio come il sapore di una nuova fuga forse rabbiosa. Le fronde ormai poco cariche sarebbero in breve impazzite di vento. Tutto non pareva altro che composto d’ombra, che evocava ombre come chi sia serpentato. Erano esse ora a segnare la strada lungo la riviera, accanto alla Roggia. Sul muro dietro al municipio intravide le linee del barcaiolo in vista del

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palo dove avrebbe legato l’alzaia. Si vedeva poco, faceva ormaifreddo. Si fermò un istante: l’acqua non pareva scorrere maarrotolarsi su se stessa, con una pigrizia di serpe. Gli guardò lebraccia perennemente impegnate a ogni ora del giorno e dellanotte, fosse estate o inverno. “Soffrono le ombre?”. Così chiedendosi, si spingeva nella oscuritàdubbiosa e funerea in cui la pupilla si dilata annerendo ogni occhioe illuminando soltanto quello visionario, un po’ mago del gatto.

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9

A livello delle nuvole

February 09, 2013

«Continui a stare a livello delle nuvole, però, mio caro Lorenzo!»esclamò Silvio. «La realtà vuole ben altro: ti chiede responsabilità,non voli pindarici, concretezza nel mondo in cui vivi! Per esempio,sei riuscito a costruire una verifica decente per i tuoi ragazzi? Che siriesca finalmente a capire se hanno una vaga idea di quello che haispiegato?... Ammesso che tu dica loro alcunché di comprensibile.Dico: non ti metterai a fare di questi discorsi in classe!? La tuaprogettazione, almeno quella, la rispetti?».«E, comunque, fatti aiutare dal manuale!» concluse tagliente.«Non sarebbe male come esercizio critico» commentò Lorenzosenza quasi cogliere l’affondo. «Non era l’ultimo della classe chisosteneva che filosofare è imparare a morire».

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Guardare e tacere

February 07, 2013

Liza era una affidabile voyeur del cuore degli altri. Ma riservata edermetica, capace di tacere fino all’ostinazione, quanto di parlareall’occorrenza.

(by Fornasetti)

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Orgoglio e pallore

February 06, 2013

La sensazione si fece certezza, quando un mezzo sorrisoscappatogli fatto provocò un mutamento del colorito di Silvio: eraimpallidito. Meglio, sbiancato. Niente rosso-vergogna, ma un palloreimprovviso come di chi si sente male per aver ingoiato un rospoindigesto. L’orgoglio era stato sfiorato. Tanto era bastato a farlosoffrire quanto la ragione può essere capace quando svela ilsofisma e la sua natura meschina.

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L'appuntato Michè

February 05, 2013

«Miseria, non mi faccia tirarle fuori le risposte con la pinza. Qualchedettaglio, dico, la prego, se non per il verbale, almeno per la nostracuriosità. Dico bene Miché?».Si era rivolto all’agente che stava seduto alla scrivania davanti alcomputer per fissare la nuova deposizione di Liza. Il quale fecemeglio di un sordo e non tentò nemmeno di alzare la testa da quelloche stava facendo. Cioè guardare un po’ la tastiera e un po’ ilmonitor mentre digitava domande e risposte. Liza si sentì costrettaa rispondere.

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13

Il fiore

February 04, 2013

Silvio era preoccupato per lei, gli aveva confidato. Era unasplendida donna, intelligente, estrosa. Sarebbe stato un delittovedere appassire un fiore tanto speciale.

about

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La voce di Afrodite

February 03, 2013

Liza aveva ricordato un frammento di Eschilo che Ateneoassegnava alle Danaidi. Afrodite vi esaltava lo sposalizio sacro delcielo e della terra.

Quella mattina in classe era questo ciò che avrebbe voluto leggere:quel che Afrodite le aveva detto: “Il puro cielo brama penetrare laterra e prende la terra amore di godere il suo congiungimento”.

(photo by Alexander Shumai from Natasha from Russia)

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È scomparsa una persona che mi è cara

February 02, 2013

«È scomparsa una persona che mi è cara» rispose Liza. «Molto cara?»domandò questa sottolineando con gli occhi la sorpresa per la sua affermazione.«No, sa perché glielo chiedo?» continuò senza dare il tempo a Liza di risponderle. «Perché in certi casi non è poi

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una gran perdita. In altri addirittura, prenda il mio per esempio,sarebbe perfino un regalo insperato. Io di mio marito non so comeliberarmi.Se mi riuscisse di non trovarlo a San Basilio andrei, amettere ‘na candela per non rivederlo».

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Tè al disappunto

January 30, 2013

Liza appoggiò la tazza sul tavolino e lasciò andare le bracciaciondoloni. Le si disegnò sul volto la maschera del disappunto dopoaver intravisto dalla vetrata del Miroir la sagoma di Silvio chepiegava leggermente a destra provenendo da sinistra. Capirono chel’avrebbero avuto tra i piedi a distanza di pochi secondi e siprepararono con un sorriso ad accogliere l’indesiderato ospite.

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Il castello

January 29, 2013

«Su, in cima, c’era un panorama mozzafiato» disse cercando dicambiare discorso Marcello. «Come essere in paradiso. Se c’è, melo immagino così».«Sono cose che non si possono sapere» lo contraddisse Carmine«mentre la tua bella cima innevata, quella la puoi vedere. È comecercare di immaginarsi la vita di un nababbo, nel suo castello».«Beh, questo io posso farlo» disse Marcello. «In fondo me lo potreianche comprare un castello».«Sì, te lo potresti anche comprare» intervenne Silvio «ma riuscirestia immaginare quello che accadeva dentro le sue mura?».

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Nella galleria scura più buia del buio

January 28, 2013

“Fili d’erba gli si impigliavano nei piedi e l’aria si accordava al sole con limpida indifferenza, quando Perseo dietro alla curva del torrente vide alzarsi improvviso un nugolo di polvere che poi cadde disperdendosi sotto il suo peso come un sipario in dissolvenza.

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Così si trovò d’improvviso nella galleria scura più buia del buio,senza volta né pareti, che era il paese della confusione della Notte,dove non splendeva mai il sole e dove le Graie avevano il compitodi sbarrare la strada a chi volesse raggiungere le Gorgoni lorosorelle."

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Carmine

January 27, 2013

«Vedi» riprese la parola Marcello «mi pare che il punto sia chiarosenza bisogno di specificare».«Già» intervenne Carmine con una luce maliziosa negli occhi«credo anch’io sia chiaro a tutti».

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Ma chi è ‘sta zia Penelope?

January 26, 2013

«Cosa le fa pensare che si stesse parlando di qualcosa di interessante?» domandò Marcello. «Non so se fosse interessante; ciò che a me fa specie, credo mal disponga voi, ma sicuramente non doveva essere irrilevante».

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«Cosa ti fa pensare questo?» disse Silvio, quasi ripetendo ladomanda di Marcello. «Beh, un industriale e uno ben introdotto nella vita cittadina nonpossono che scambiarsi pareri o informazioni di un certo peso.Cose di economia, pubbliche relazioni, dritte. Mi sono sbagliato?». «Direi di sì» commentò quasi distrattamente Marcello. «Insomma mi state dicendo che zia Penelope occupava perdavvero i vostri discorsi?». «Ma chi è ‘sta zia Penelope?» proruppe irritato Marcello.

(fonte iconografica Art Dolls)

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Ruggine

January 25, 2013

I bimbi si addormentarono come se li avesse cullati una baliaesperta da secoli di ninne nanne. Loro, invece, gli adulti, nonostantela nevicata e la battaglia delle palline colorate, avevano secoli diruggine che non potevano ignorare. Forse solo ammorbidire conapposite soluzioni. Bevvero e ricordarono quello che convenivaricordare, in una sorta di tregua pattuita senza ufficialità.

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Inchiostro anice

January 24, 2013

Poi, tolto il fermo, estrasse dall’astuccio che teneva in borsa la stiloanice. L’inchiostro ormai da tempo inutilizzato, aveva formatocristalli che ostruivano la fuoriuscita di un segno fluido cherallegrasse la pagina almeno con il suo colore. Fu costretta acambiare penna. Optò per quella del registro: Waterman blue-black;già il nome suonava austero, da registro, dove tutto è superficie,piatto, come l’encefalogramma di un morto.

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RiCORdare

January 23, 2013

“Mai voltarsi indietro” rifletteva Lorenzo fissandosi sul vetro come aduno specchio; “la memoria deve sempre stare davanti. Ricordare,ricordare. Si dovrebbe fare col cuore come insegna la parola.Oppure, ricordare senza cuore e non pretendere dalla parola quelche essa ormai non è più in grado di dare”.

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La bidella

January 22, 2013

In classe, dal corridoio di sotto, si era udito un colpo fortissimo, sordo, cui erano seguiti altri rumori di crollo, ma meno violenti e in contemporanea alte grida, spasimi, mugolii strazianti: la bidella era finita sotto l’armadio e tra lei e l’armadio un ammasso di volumi.

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Sommersa dalla scienza.

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Lorenzo

January 19, 2013

«No, ha ragione. Effettivamente non mi convince. Tutti lo cercano il denaro, per potere o per pigrizia. Io potrei anche smettere di lavorare domani stesso, avrei di che vivere per altri cent’anni. Se lei smette, tempo un mese o diventa ladro o muore di fame. O vende il culo al primo che glielo compra. Non mi dica che a lei ‘ste cose non le passano per la mente». «Certo che mi passano» ammise candidamente Lorenzo. «E perfino per quella di Silvio che se ne sta lì in pensoso silenzio. Ma faccio attenzione che non si prendano troppe confidenze». «Le tiene sotto controllo?» chiese retoricamente il fratello di Liza. «Sì, le tengo sotto controllo. So che sono sempre pronte a mangiarmi l’anima, ma non lascio loro scampo. Ho un antidoto formidabile. M’immagino in una certa situazione e così perdono

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tutta la loro forza. Sono come dei Sansone sempre rasati di fresco». «E in che situazione t’immagini» intervenne Silvio «per riuscire adomare una voglia tanto naturale?». «M’immagino con la testa staccata di netto, con il sangue chesgorga rigoglioso e la vita che se ne va, inesorabilmente.M’immagino di non avere scampo, di essere costretto a guardare acome l’ho vissuta ora che non la posso più trattenere e di tirare lesomme senza finzioni e con una certa premura».

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Neve

January 17, 2013

Candida e farinosa, s’era depositata scendendo con la perizia di unabile artigiano su ogni cosa. Con una regolarità indulgente facevaspazio a brevi intermittenze scure, ora di sassi, ora di rami di abetee larice, ora di erbe rialzate nonostante la stagione che toglievaforza a ogni rigoglio.

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La rivoluzione francese

January 17, 2013

Gli riusciva però di ricordare un articolo in cui si diceva che un tale,medico ai tempi della rivoluzione francese, sicuro che le testefresche di ghigliottina potessero vedere, udire, sentire e pensare –tanto storcevano gli occhi (...) – cercò di convincere i colleghi atentare un esperimento: concordare con un malcapitatoghigliottinando un codice basato sul movimento di palpebre omascelle.

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