MENSILE DI INFORMAZIONE AUTO MOTO NAUTICA TECNOLOGIA FREE TIME SPORT Per gente in movimento! Anno XI - N° 9 - ottobre 2011 - e 2,00 Copia Omaggio Citroen DS5 Stile puro e tecnologia all’avanguardia Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB (NA) Motorola DEFY™+ Sempre più veloce Moto Guzzi California 90 Elegante e comoda Prova su Strada Chevrolet Novità Auto Citroen DS5 Auto d’Epoca “Tutti in Pista” nello stile Classic Car
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MENSILE DI INFORMAZIONE AUTO MOTO NAUTICA TECNOLOGIA FREE TIME SPORT
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Redazione sportiva Racing Team Napoli - Via Ferrandina, 10 Tel. 081.42.21.50 [email protected]
la rivista per gente in movimento! ME.MO. Editore s.r.l.
Reg.Trib. Napoli n. 5166 del 14/12/2000
Iscrizione R.O.C. n. 9602Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
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io Prova su Strada > Chevrolet Il centenario sulle strade svizzere 7Novità Auto > Citroen DS5 Stile puro e tecnologia all’avanguardia 11BMW Motorsport M3 DTM L’attesa “rentrèe” 18Nuova Fiat PandaLa city car più amata 22Novità Auto > Audi Q3 In arrivo il nuovo SUV di Ingolstadt 25Auto d’Epoca “Tutti in Pista” nello stile Classic Car 33Alimentazione Castagna, sapore d’autunno 39Per far fronte alla sempre maggiore richiesta del mercatoContinental incrementa la produzione di pneumatici invernali 44
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Citroen DS5
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Motorola DEFY™+ Sempre più veloce 47Honda CBR1000RR 2012 20 anni di “controllo totale” 53Moto Guzzi California 90 Elegante e comoda 58Grande festa a Castellammare di Stabia per la nave scuola della Marina Militare Amerigo Vespucci, la regina del mare celebra i suoi 80 anni 65Uno sport del mare che si sta diffondendo anche in Italia A pesca in kayak 73La nuova infrastruttura per il diporto nautico a San Giovanni a Teduccio Iniziano i lavori a Porto Fiorito 79
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Prova su strada > Chevrolet
Il centenario sulle strade svizzere
Compie 100 anni il Marchio del “papillon” e la casa americana li festeggia nel paese elvetico, laddove l’avventura è cominciata. Interessanti i nostri test-drive: dalla Camaro, quella del ’76, alla sua versione attuale, dalla rivoluzionaria Volt alla piccola Aveo fino alla Cruze Hatchback
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Chevrolet ha dato il via ai festeggiamenti del centenario del noto marchio ameri-cano, con una serie di eventi che coin-volgeranno giornalisti e appassionati
del marchio fino alla data di compleanno che cade il 3 novembre, quando i suoi fondatori, il pilota elvetico Louis Chevrolet, e l’imprendito-re americano Billy Durant danno il via all’av-ventura del “papillon”.
Camaro
E proprio per onorare l’appassionato fondato-re che abbiamo effettuato un tour in Svizzera, alla scoperta dei luoghi dove Louis mosse i pri-mi passi e alla scoperta delle ultime creazioni della gloriosa Casa di Detroit. Quattro i modelli provati nella tre giorni organizzata da Chevro-let Italia, tutti particolarmente significativi per il marchio americano: dalla sportivissima Cama-ro alla berlina Cruze hatchback, passando dal-
la futuristica Volt alla economica Aveo Diesel, tutte, indistintamente capaci di regalare ottime sensazioni.
La prima sorpresa l’abbiamo in aeroporto dove ci viene affidata una Camaro. Ma non è quella che ritorna sul mercato europeo dopo 10 anni di assenza, bensì un modello del 1976, messo a disposizione, come altre “storiche”, da appassionati possessori svizzeri. Vettura scor-butica, ma al tempo stesso col fascino irresi-stibile delle muscle car dell’epoca, con cambio automatico a 3 rapporti e V8 ad aste e bilan-cieri con una coppia generosissima.
La nuova Camaro è un’altra storia: vettura piacevole ai bassi regimi e godibile anche con l’acceleratore tutto giù grazie all’elettronica che addomestica gli oltre 400 cavalli del V8 HEMI di ultima generazione. Il prezzo di questa ico-na della sportività mondiale è particolarmente interessante e si attesta appena sotto i 40.000 euro per la coupé e appena sopra per la ver-sione cabrio.
Volt
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La Volt ci porta direttamente nel futuro regalandoci il piacere di guidare una vettura in assoluto silen-zio e con emissioni quasi pari allo “Zero”. Di que-sto modello abbiamo cominciato a parlarne oltre 2 anni fa: il motore elettrico da 370 Nm di coppia garantisce prestazioni particolarmente interessanti come l’accelerazione da 0 a 100 in soli 9 secondi, velocità limitata a 160 Km/h ed autonomia minima di 80 chilometri con la ricarica “casalinga” che può superare i 500 chilometri con il generatore a benzi-na che ricarica le batterie. La trazione, a differenza delle vetture ibride fino ad oggi disponibili, è solo elettrica. Il motore termico da 1,4 litri funge esclusi-vamente da generatore per la ricarica delle batterie agli ioni-litio, poste a T fra il ponte centrale del telaio ed il bagagliaio. Nella nostra prova su strada abbia-mo percorso facilmente 100 km prima dell’entrata in funzione del motore termico che ha provveduto a ripristinare la carica delle batterie. In questa con-dizione le emissioni dichiarate sono intorno ai 20 g di CO2 per 100 chilometri. Il prezzo della Chevrolet Volt è di 41.950 euro, ma il guadagno in termini di uso è immediatamente percepibile.
Di notevole interesse invece la piccola Aveo turbo-diesel 1.3 SDE ECO da 95 cavalli: la segmento B Chevrolet si propone con una estetica accattivante, anche nella versione 3 volumi da noi provata, ma soprattutto particolarmente economica nei consu-mi. Nel corso della nostra prova, anche adottando stili di guida differenti, ci siamo attestati sui 4,7 li-tri ogni 100 chilometri, alternando città, strade di montagna e tratti autostradali. Le prestazioni del piccolo 4 cilindri sono ottime: grazie ai 190 Nm di coppia già a 1750 giri si accelera da 0 a 100 in 11,7 secondi e si raggiunge la velocità di 174 Km/h. Il lancio sul mercato italiano avverrà ad ottobre.
L’ultima vettura della gamma Chevrolet provata in svizzera è la Cruze Hatchback: la berlina di segmen-to medio è ora disponibile anche a 5 porte. Non variano le prestazioni rispetto alla 3 volumi, ma su questa versione si apprezza l’accessibilità al vano bagagli ed una migliore sfruttabilità per l’alloggio delle valigie. Le motorizzazioni rimangono invaria-te, e da aprile 2012 si arricchiranno con un nuovo propulsore da 1,7 litri Turbodiesel e 130 cavalli. Il prezzo di lancio della versione base è di 14.000 euro, mentre l’interessante 1,8 litri bi-fuel benzina gpl sarà commercializzato a 18.500 euro.
Ilio AscioneCruze Hatchback
Aveo
Camaro
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Novità auto > CitroeN ds5
Stile puro e tecnologia all’avanguardia
L’ultima nata del raffinato brand francese propone un’estetica accattivante, di rottura con i canoni attuali, e soluzioni hi-tech decisamente innovative. Il lancio commerciale è previsto nel prossimo mese di dicembre
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Citroen è pronta a lanciare sul mercato la nuova DS5, ad arric-chire il nuovo brand del Double Chevron con un’altra proposta che da vitalità al marchio francese. A Francoforte è stata presen-tata l’ultima nata, che si rifà alla tradizione di innovazione insita
nel dna della Casa che, da 90 anni, propone sempre vetture in rottura con i canoni estetici e tecnologicamente avanzate.
La DS5 segue le linee tracciate dalle altre vetture del brand, DS3 e DS4, e strizza l’occhio alla vettura più famosa della Citroen, la DS degli anni 50 che, per prima, propose un’estetica all’avanguardia e sospen-sioni idropneumatiche. La nuova nata rompe i canoni estetici attuali con una linea decisamente accattivante e propone alcune soluzioni che la portano avanti rispetto alla concorrenza.
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Alla commercializzazione la DS5 disporrà di 4 propulsori: l’1,6 litri Hdi FAP da 110 cavalli e tecnologia micro-hybrid con Start & Stop, ed il 2 litri Hdi FAP da 160 cavalli abbinato ad un motore elettrico (Hybrid Pleasure) che unisce prestazioni, piacere di guida, 4 ruote motrici e emissioni contenute; disponibile anche l’1,6 litri THP a benzina da 155 oppure da 200 ca-valli.
La vera novità è rappresentata dal 2 litri Diesel che, per la prima volta, vede uniti un propulso-re a gasolio e un motore elettrico. La potenza complessiva è di circa 200 cavalli con il motore termico sulle ruote anteriori e quello elettrico che agisce sull’asse posteriore. Tre le modalità d’uso: ZEV, 4 ruote motrici e Sport. La prima permette di guidare nella sola modalità elet-trica fino a 60 Km/h con un’autonomia di 2-3 chilometri prima di passare in modalità “Auto” con l’inserimento del motore termico. La se-conda funzione, fino a 120 Km/h, è per i terre-ni impervi e consente l’inserimento del motore elettrico sull’asse posteriore per dare maggiore motricità alla vettura su fondi a bassa aderen-za. La funzione Sport permette invece di otte-nere un boost di potenza in accelerazione com-binando la spinta sia del motore termico che
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del propulsore elettrico. Con la versione Ibrida si ottiene un abbattimento delle emissioni fino a 99 g a chilometro.
Ma la tecnologia applicata alla Citroen DS5 non si ferma qui: sulla nuova nata del double Chevron sono disponibili di serie il servizio E-touch che permette di essere sempre connessi ed avere soccorsi in caso di incidente o guasto; il sistema di commutazione automatica abba-glianti/anabbaglianti che cambia a seconda delle necessità di guida; l’Avviso di supera-mento di carreggiata di seconda generazione; il Color Head-Up Display; telecamera per re-tromarcia; Fendinebbia con sistema Cornering Light ed altro ancora per un piacere di guida decisamente al top.
Per arrivare a guidare un simile gioiello biso-gnerà aspettare dicembre, periodo scelto da Citroen per il lancio sul mercato europeo.
Ilio Ascione
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La BMW Motorsport ha svelato a Monaco, lo scorso luglio, la sua M3 DTM Concept Car, in occasione della gara DTM extra campionato che si è disputata nello stadio
olimpico della città bavarese. La nuova vettu-ra, già intravista in alcune immagini scattate a Oschersleben dalla Bild, segna il ritorno della Casa tedesca, dopo 20 anni di assenza, dal campionato turismo tedesco. La presentazio-ne è avvenuta alla presenza di Andy Priaulx e Augusto Farfus, che sono i primi due piloti confermati per il programma 2012.
La concept car della M3 farà il suo in-gresso nel DTM nella prossima stagione.
BMW MotorsPort M3 dtM
L’attesa “rentrèe”Esordirà nella prossima stagione della prestigiosa serie
turismo la nuova “belva pistaiola” del Marchio tedesco,
apparsa, a luglio, in veste di Concept Car, in una gara
extracampionato nello stadio olimpico di Monaco di Baviera
A togliere i veli dalla vettura, accanto ai piloti, anche il nuovo direttore di BMW Motorsport, Jens Marquardt, che ha però ribadito che mol-to probabilmente la vettura che vedremo in pi-sta tra un anno sarà molto differente da questa: “Lanciare un nuovo programma e renderlo ef-ficiente e perfetto è un po’ come risolvere un puzzle” ha dichiarato. “Vengono aggiunti dei pezzi nuovi quasi tutti i giorni e noi dobbiamo metterli insieme per completare l’opera”.
Ed ha proseguito: “La BMW M3 DTM Concept Car è una tappa importante del nostro percor-so verso l’inizio della stagione 2012. La prima uscita della vettura ha avuto successo e ora
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BMW MotorsPort M3 dtM
L’attesa “rentrèe” stiamo iniziando il nostro programma di test. Andy Priaulx e Augusto Farfus sono coinvolti nel programma e faranno parte della nostra formazione. Le loro ottime performance con le vetture turismo e GT li rendono perfetti per il DTM, quindi siamo sicuri che lasceranno il loro segno anche in questa serie. Le parti del pro-gramma cominciano a combaciare perfetta-mente, quindi possiamo sicuramente dire che i nostri preparativi per l’anno prossimo stanno andando secondo i piani”.
Jens Marquandt, che è subentrato da pochi giorni nel ruolo di direttore sportivo a Mario Theissen, ha infine aggiunto: “Ovviamente è altrettanto importante avere partners forti a bordo, e oggi siamo stati in grado di presentar-ne alcuni di loro”.
A rappresentare la BMW il prossimo anno sa-ranno i classici team RBM, Schnitzer e la novità RMG. Il Marchio tedesco si appresta dunque a tornare in grande stile nel prestigioso Campio-nato Turismo Tedesco, una serie che da troppi anni vive solo sul dualismo Audi-Mercedes, e quindi la rentrèe del costruttore bavarese non può che creare grande attesa.
Il look della concept M3 DTM non appare par-ticolarmente diverso da quello della “gemella” M3 GT, schierata nelle competizioni endurance in classe GTE-Pro.
A breve la vettura scenderà in pista per i primi collaudi.
Marina Federico
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La city car più amata
Pur continuando ad essere un’auto mol-to compatta, la nuova Panda cresce di alcuni centimetri per garantire il rag-giungimento dei più alti standard di si-
curezza e migliorare ulteriormente la generosa abitabilità e la capienza del bagagliaio. Inoltre, la modularità dello spazio si arricchisce grazie ai numerosi vani portaoggetti e alle diverse configurazioni dei sedili anteriori e posteriori.
In particolare, il nuovo modello propone un aggiornamento stilistico degli esterni attraver-so linee morbide e arrotondate su un volume di forma regolare e di grande efficienza per lo spazio. Ecco allora un frontale dalla forte per-sonalità dove il cofano leggermente “bombato” sposa l’elegante calandra orizzontale e i nuovi
proiettori anteriori dalla forma arrotondata, sottolineati da un elemento supplementare separato con funzione “luce diurna” (Daytime Running Lights).
Novità anche in vista laterale dove sono riletti alcuni tratti distintivi della seconda generazione di Fiat Panda: ad iniziare dal terzo finestrino, oggi con gli angoli smussati in accordo con le linee più morbide degli esterni, che crea un effetto di superfici vetrate ininterrotte fino ai proiettori posteriori verticali. Forme morbide e arrotondate anche per le fasce paracolpi pre-senti su paraurti e fiancate che, oltre a rendere omaggio alla prima generazione di Fiat Panda, accentuano il look “all-terrain” del modello raf-forzato anche dai marcati passaruota. Infine,
come sulla serie attuale, la porzione inferiore del portellone sporge rispetto al lunotto: ciò, unito alla linea della fiancata, dà l’impressione di un padiglione appoggiato sulla carrozzeria.
Gli interni riprendono con coerenza le scelte stilistiche degli esterni e propongono un abi-tacolo spazioso, funzionale e confortevole, che poco ha da invidiare a quello di vetture di categoria superiore. Del resto, da sempre il modello Panda fa della flessibilità uno dei suoi punti di forza, come dimostrano il sedile poste-riore, che può essere sdoppiato e scorrevole, e lo schienale del sedile del passeggero anteriore, che si può ripiegare a formare un tavolino. Tale equipaggiamento, esclusivo per la categoria, in abbinamento all’opzione “cargo box” per il bagagliaio, permette di ottenere uno spazio di carico pressoché piatto per sfruttare tutta la lunghezza dell’abitacolo.
Disegnata ispirandosi alle tendenze più moder-ne, alla base del nuovo Panda vi è il concet-to che ognuno di noi ha esigenze diverse, ha il proprio stile di vita, un rapporto personale con i propri oggetti, ha un modo tutto suo di distribuirli nello spazio. E di ritrovarli. In que-sto senso, quindi, il nuovo modello è un luogo da riempire in modo del tutto personale ma al tempo stesso è un luogo che si è felici di condi-videre con gli altri.
La nuova plancia è concepita come un pratico guscio polifunzionale al cui interno è stato rica-
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La city car più amataNuova Fiat PaNda
vato un ampio “tascone” portaoggetti, proprio come nella prima serie del modello. Il guscio è avvolto in una cornice colorata, elemento sen-za soluzione di continuità, che fa da perimetro unico al volante, alla radio e ai comandi princi-pali, e che ospita le bocchette di ventilazione e l’airbag passeggero. Anche qui troviamo un ri-mando alla prima generazione di Panda, dove gli elementi risultavano avvitati al “marsupio” in tessuto, che costituiva la parte principale del-la plancia.
Insomma, la nuova Panda è un’auto destinata a sorprenderci continuamente per la sua ca-pacità di trasformarsi secondo le situazioni e adattarsi alle esigenze di chi la utilizza sia come guidatore che come passeggero. Del resto, è nel DNA di Fiat offrire stile originale, tecnolo-gia avanzata resa accessibile a tutti e soluzioni intelligenti che semplificano e migliorano la vita a bordo.
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In arrivo il nuovo SUV di Ingolstadt
Novità auto > audi Q3
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Dopo essere stata svelata al pubblico al Salone di Shanghai, per la Audi Q3, l’ultima arrivata nella famiglia degli Sport Utility Vehicle della Casa di In-
golstadt, è il momento della prevendita sul mercato italiano.
Quattro le motorizzazioni disponibili, tutte a quattro cilindri e iniezione diretta del carbu-rante abbinata alla sovralimentazione me-diante turbocompressore. Di serie per tutte anche il sistema Start&Stop e il recupero dell’energia in frenata.
L’offerta parte dalla 2.0 TDI 140 CV abbinata alla trazione anteriore e al cambio manuale a 6 rapporti, proposta a 30.600 Euro e arriva alla 2.0 TDI 177 CV, in abbinamento alla tra-zione integrale permanente quattro e al cam-bio automatico a doppia frizione S tronic, in vendita a 37.900 Euro.
La proposta a benzina si articola invece sul 2.0 TFSI 170 CV in abbinamento alla trazio-ne integrale quattro e al cambio manuale a 6 rapporti, in vendita a 32.600 Euro e sul più potente 2.0 TFSI 211 CV con trazione inte-grale quattro e cambio S tronic di serie, al prezzo di 37.900 Euro.
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Modello Colore Km. Anno Prezzo
AUDI TT 2.0 T FSI 147 kW / 200 CV Grigio met. 89.000 12/2006 € 20.000,00
La Audi Q3 è disponibile da subito nelle versioni Advan-ced e Advanced Plus, che affiancano l’allestimento base, offrendo una serie di dotazioni opzionali con un vantag-gio per il cliente di circa il 20% sul prezzo dei singoli equi-paggiamenti.
La versione Advanced di-spone di cerchi in lega di alluminio 7Jx17 a 10 raz-ze con pneumatici 235/55 R17, climatizzatore auto-matico comfort, volante multifunzionale in pelle a 4 razze, Radio Concert, inserti in alluminio satelli-te, sistema di informazio-ni per il conducente con display monocromatico, parabrezza isolato acusticamente con fascia colorata e sensori luci/pioggia. Il sovrapprezzo per la versione Advanced è di 1.900 Euro.
A queste dotazioni, la versione Advanced Plus aggiunge i proiettori a scarica di gas xeno plus con luci posteriori a LED, regolazione automatica profondità dei fari e lavafa-ri, il pacchetto esterno lucido, il regolatore di velocità e il sistema acustico di ausilio al parcheggio posteriore, con un sovrapprezzo di 3500 Euro.
Le prime consegne in Italia della Audi Q3 sono previste a partire dalla metà di questo mese.
Ilio Ascione
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In una giornata caratterizzata da un meteo bizzarro ha avu-to luogo, sul circuito del Sele a Battipaglia, lo scorso 9 ottobre, la decima edizione di “Tutti in Pista”, il Challenger dedicato a Ferrari e Auto d’epoca
che segna la ripresa, dopo la pausa estiva, della stagione radunistico-sportiva firmata Classic Car Club Napoli. L’e-suberante sodalizio partenopeo, detentore di un indiscu-tibile primato numerico a livello nazionale, sotto l’egida dell’ASI, nel riproporre, nuovamente sul tracciato salerni-tano, uno dei suoi tradizionali appuntamenti, ha dato vita ad una domenica di grande passione motoristica, accesa dall’entusiasmo dei soci accorsi numerosi a darsi battaglia fra i cordoli del rinnovato impianto campano che ora si sno-da su una lunghezza di 1,8 km ed ha assunto una configu-razione ancor più tecnica rispetto a quella precedente. Griglie piene quindi per “Tutti in Pista 2011”, che ha registrato una forte affluenza di Ferrari e Porsche accanto ad eccellenti esemplari della migliore produzione mondiale dell’automotive del secolo scorso, riuniti in una pregiata carovana d’antan che, in tutti gli eventi Classic Car, conta sempre sulla presenza sia di habituèe che di new entries.
auto d’ePoCa
“Tutti in Pista”nello stile Classic Car
Sul circuito del Sele, a Battipaglia, la decima edizione dell’avvincente appuntamento “corsaiolo” organizzato dal prestigioso club partenopeo: griglie piene, tanto entusiasmo, e nuove gradite esperienze a contatto con la Henry Morrogh School
foto di Lorenzo Galletta
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Suddivise in tre categorie e cinque batterie conse-cutive, le oltre 50 vetture protagoniste della decima edizione di “Tutti in Pista” si sono cimentate nella prova di regolarità, disputata in un’unica tiratissima manche, su sei giri, di cui cinque cronometrati, va-lida come penultima tappa del campionato sociale 2011. L’imminente conclusione della stagione agoni-stica ha aggiunto pepe alla gara, una vera e propria sfida vissuta sul filo dei centesimi di secondo da par-te dei principali contendenti alla vittoria finale.
Il programma della manifestazione ha avuto inizio alle prime ore del mattino con le sessioni di prove libere, particolarmente apprezzate dagli iscritti per la possibilità di dar sfogo alla voglia di pista delle loro amate creature, perfettamente tirate a lucido. Le Rosse più potenti hanno sprigionato il loro in-confondibile sound insieme a quello del Cavallino di Stoccarda, mescolandosi al brio delle Lancia, della piccola Spitfire, della Alpine Renault 310, delle sem-preverdi Alfa Romeo che hanno condiviso la pit lane con auto dal passo regale come le Jaguar E, XLC e Sovereign, in competizione con una bella Maserati Spider I ed una Mercedes 280 SL, senza dimentica-re le immancabili Fiat 850, le nostalgiche Topolino e persino una VW Pescaccia e una Sukuki Santana inserite in un contesto, quello pistaiolo, di certo inu-suale per questo tipo di vetture.
Ad accoglierle sul circuito del Sele, per “Tutti in Pi-sta 2011”, una gradita sorpresa: la presenza dello staff della Henry Morrogh Racing Drivers School, la scuola di pilotaggio più famosa al mondo, anzi uni-ca al mondo: sì, proprio quella del Grande Vecchio irlandese che ha condotto in Formula Uno piloti del calibro di Villeneuve, De Angelis e Pirro, e che, da alcuni mesi, si è trasferita in pianta stabile sull’au-todromo cilentano: forte di una struttura nuova di zecca, la Henry Morrogh School organizza, ormai stabilmente, più corsi mensili sulle Formula 1600 e 1800 e Formula 3, per insegnare non solo i rudimen-ti fondamentali a chi desidera intraprendere lo sport automobilistico ma anche le principali tecniche di controllo per acquisire maggiore consapevolezza ed abilità alla guida della propria auto.
Ai soci del Classic Car è stata così offerta l’occasione di un primo assaggio dei contenuti della prestigio-sa scuola: l’esperienza al volante delle monoposto, per molti assolutamente inedita, seppure breve, si è
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rivelata assolutamente divertente, mentre l’in-contro fra due queste realtà sicuramente “ec-cellenti” del panorama automobilistico italiano ha subito dato forma ad una volontà di col-laborazione, come hanno annunciato il pre-sidente del Classic Car Club Napoli, Giuseppe Cannella, e l’ingegnere Giovanni Ciccarelli, amministratore delegato della HM School.
Al termine dell’intensa performance in pista, le classifiche, stilate dalla sezione salernitana della Federazione Italiana Cronometristi hanno attribuito il primo posto, nella categoria Ferrari, alla 348TB di Gaetano Guarino, davanti alla 355 GTS di Francesco Galletta e alla 348 TS di Pasquale Simeone. Fra le Porsche, la vittoria è invece andata alla 911 Carrera Speedster di Cosimo Corrado Casilli che ha preceduto la 924 di Francesco Guarino e la 911 di Giovan-ni Castelli.
Nell’assoluta della classe Modern ha prevalso Ettore Freda, su Jaguar Sovereign che ha re-golato alle sue spalle l’Alfa Romeo di Gennaro Tortora e la Giulia S di Francesco Pianese.
A siglare il successo della decima edizione di “Tutti in Pista”, la cerimonia di premiazione, che ha avvolto tutti i partecipanti nel caloroso clima di amicizia e di sana sportività che re-sta sicuramente uno dei punti di forza del club capitanato da Giuseppe Cannella, figura cari-smatica e polo accentratore di ogni iniziativa, al quale va il merito di aver saputo costituire un amalgama eccezionale fra la più pura passione per i motori, la cultura del “made in Italy” e la componente radunistico-mondana, tale da definire uno stile unico e vincente: quello del Classic Car Club Napoli che ora si appresta a vivere l’ultima kermesse annuale: il XIII Tour della Penisola Sorrentina, dal 28 ottobre al 1° novembre prossimi.
Marina Federico
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Campionasso 2011/2012Campionato Interassicurativo di calcio a sette
Official Sponsor
2a Edizioneottobre 2011 - maggio 2012
Organizzazione
CANALE9
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Lessate, caldarrosta o marron glacè: ha più proteine di tutti i frutti, tanti carboidrati, vitamine e minerali. E fibre, utili per combattere la stitichezza. Però sono sconsigliate ai diabetici, e occhi ai gonfiori intestinali.
Castagna, sapore d’autunno
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La castagna, tipico frutto autunnale, era detta “ La carne dei poveri”, Dal punto di vista del contenuto in nutrienti, somiglia davvero alla car-ne. No; la carne è ricca di proteine ( ne contiene circa il 20% ) , mentre la castagna ne ha il 2-3% sempre di più di quasi tutti i tipi di frutta.
Di che cosa abbonda, allora, la castagna?Di carboidrati, come il pane, le patate, la pasta o i biscotti.
Il fatto che sia dolce, significa che contiene tanti zuccheri?Quando è cruda, ne ha pochi. Si liberano dall’amido con la cottura.
Ha tante calorie?Sì;quelle lessate hanno 120 grammi, quelle arrosto – avendo perso acqua – quasi 200.
Quali sono i maggiori pregi delle castagne?Fino a pochi decenni fa, hanno sfamato tante popolazioni negli inverni più rigidi. Oggi non possono essere considerate un cibo di base; ven-gono mangiate una volta ogni tanto, come caldarroste o marron glacè.
Ma dal punto di vista nutrizionale ha qualche virtu’?Fornisce vitamine, specie la BI , la B6 e la PP . è ricca di minerali, specie di potassio, magnesio, calcio e fosforo. Poi contiene dal 5 all’ 8% di fibre, utilissime per combattere la stitichezza.
Le castagne hanno molti utilizziOltre che lesse e arrostite, si impiegano nei primi piatti ( come zuppe, con la pasta o col riso ) o nei secondi, per esempio come farcitura del tacchino, ma anche con altre carni. Poi si consumano come confettura ( a sua volta utilizzata nei dolci e per le crepes ) o come farina ( per preparare, ad esempio, il castagnaccio). Per non parlare dei marrons glacès.
Chi ha inventato il marron glace’ ?Si deve tornare alla fine del 1500. C’è chi dice che siano stati i piemon-tesi e chi i francesi.
Che differenza c’è fra castagne e marroni?Le castagne vengono dal castagno selvaggio e ogni riccio ne contiene di solito tre. I marroni son molto più grossi, provengono da alberi colti-vati e ogni riccio contiene un solo frutto
Tutti possono allora mangiare le castagne?Sono sconsigliate ai diabetici; alcuni, inoltre hanno forti gonfiori intesti-nali quando le consumano.
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Continental incrementala produzione di pneumatici invernali
Nikolai Setzer, membro del consiglio di amministrazione di Continental e capo della divisione pneumatici per autovet-tura e trasporto leggero del primo pro-
duttore europeo di pneumatici, ha annunciato che la multinazionale tedesca incrementerà nei prossimi giorni la produzione di coperture invernali per autovetture per venire incontro all’aumento della domanda che negli ultimi anni si è fatta sempre più pressante.
“La forte richiesta del mercato del ricambio e del primo equipaggiamento necessita di un rilancio della produzione di pneumatici inver-nali”, ha affermato Setzer. Il mercato dei pneu-matici invernali è infatti letteralmente “esploso” negli ultimi anni in Europa, con una domanda in crescita esponenziale.
L’Italia, in particolare, è diventata addirittura il secondo mercato europeo per coperture inver-nali dopo la Germania.
Negli stabilimenti Continental la produzione delle coperture invernali va avanti senza sosta dal mese di Maggio, ma ciononostante si po-tranno avere delle difficoltà in alcune misure.
Questo intervento consentirà, nel breve termi-ne, quantomeno una parziale evasione degli ordini già in essere, “con la previsione”, ha concluso Setzer, “di riuscire a soddisfare intera-mente la domanda entro fine anno”.
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Sempre più veloceLo smartphone che resiste alle prove quotidiane e per navigare nel Web e nei social network più velocemente e rimanere connessi ovunque si vada.
Questo nuovo modello non teme inconvenienti: è resi-stente all’acqua e ai graffi e a prova di polvere (IP67) e conta su un processore da 1GHz più veloce del 25 % rispetto al precedente Motorola MB525. Monta
inoltre l’ultima versione di Android™ 2.3 (Gingerbread) che garantisce il sistema operativo migliore disponibile sul mer-cato oltre a una maggiore durata della batteria. Motorola DEFY+ sarà disponibile in Italia a partire da ottobre a un prezzo consigliato di 299 € (IVA inclusa).
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Resistente all’acqua, a prova di polvere e do-tato di vetro resistente al graffio Gorilla® Glass di Corning®, Motorola DEFY+ può uscire in-denne da un acquazzone improvviso, da una giornata sulla spiaggia, da una festa scatenata, o anche da un allenamento: con l’applicazio-ne pre-caricata CardioTrainer, si trasforma in un perfetto compagno per la corsa. Il display touch screen ad alta risoluzione da 3,7 pollici consente di visualizzare e registrare i progressi. Qualunque cosa succeda, Motorola DEFY+ è un compagno di strada fedele in grado di ri-spondere alle esigenze più estreme.
Motorola DEFY+ è ancora più veloce e tiene il passo con ritmi di vita davvero frenetici, per navigare nel Web, restare aggiornarti con i social network, scaricare e visualizzare conte-nuti media sempre più rapidamente. Motoro-la DEFY+ offre un browser Adobe® Flash® 10-enabled per un’esperienza web sempre più
completa, che consente all’utente di guardare film e video direttamente dal Web.
Grazie ad Android 2.3 (Gingerbread), Moto-rola DEFY+ è ora ancora più smart. La nuo-va versione di Android aumenta l’autonomia della batteria, garantisce un’interfaccia utente più intuitiva e migliora le funzionalità più uti-lizzate - funzioni e-mail e calendario potenzia-te, personalizzazione e organizzazione dei set di applicazioni per accedere rapidamente agli strumenti, ai giochi e ai contenuti di maggior utilizzo.
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“Motorola DEFY+, il nostro ultimo resistentis-simo smartphone, garantisce durata e potenza di design e si adatta anche agli stili di vita più esigenti; offre funzionalità di intrattenimento e sociali che consentono agli amici di rimanere sempre in contatto divertendosi”, ha dichiarato Paolo Prearo, General Manager Mobile Device Business di Motorola Mobility Italia. “Abbiamo progettato Motorola DEFY+ con tutte le fun-zionalità dello smartphone necessarie a uno stile di vita dinamico e impegnativo.”
La CBR1000RR model year 2012 si ispira al tradizionale concept di “controllo totale” che per 20 anni ha caratterizzato le precedenti versioni, fin dall’esordio del rivoluzionario modello originale, l’antesignana CBR900RR, presentata al salone EICMA nel 1991. Da allora, si sono succedute una serie di evoluzioni
caratterizzate ognuna da migliorìe di alto livello ma sempre in grado di confermare un perfetto bilanciamento fra potenza e controllo.
Orientati all’idea di “naturale evoluzione Super Sport”, i tecnici del team che ha sviluppa-to la CBR1000RR 2012 hanno concentrato i loro sforzi sulla ciclistica, con l’obiettivo di rendere ancora più esaltante il piacere di guida della Fireblade. Fra le novità di maggior rilievo ci sono soprattutto le nuove ruote e le nuove sospensioni, che hanno portato ampi vantaggi in termini di maneggevolezza, trazione e frenata. L’avanzata sospensione poste-riore con ammortizzatore del tipo ‘Balance Free Rear Cushion’ è una prima mondiale su una moto costruita in serie.
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Il team ha inoltre scelto un nuovo styling ancora più aggressivo che comunica meglio il dinami-smo e le prestazioni della nuova CBR1000RR. Inoltre, la nuova strumentazione fa ora mostra di funzionalità aggiuntive che rendono la moto più facile da usare, in modo che tutti i piloti riescano a ottenere il massimo dalla più entusiasmante e avanzata Super Sport Honda di tutti i tempi: la CBR1000RR Fireblade del 20° anniversario.
Hirofumi Fukunaga, responsabile progetto della CBR1000RR 2012, la descrive così: “è una moto che consente a tutti gli amanti delle super sport, compresi i più esperti, di provare la gioia di possedere una CBR1000RR, con la sensazione di una guida sportiva più diverten-te e con un piacere di guida inedito rispetto al passato, dai tornanti di montagna ai circuiti di gara.”
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Caratteristiche principali NOVITÀ: StylingLook più dinamico.Il nuovo cupolino, la carena a strati e il codino rimodellato rendono più aggressivo e dinamico il look della CBR1000RR 2012.
NOVITÀ: Sospensioni Ammortizzatore posteriore di tipo ‘Balance Free Rear Cushion’Esordisce per la prima volta su una moto costruita in serie l’avanzato ammortizzatore po-steriore con design a doppio condotto, che garantisce una reazione più fluida e accurata, uno smorzamento superiore e una trazione migliore.
NOVITÀ: forcella BPFLa CBR1000RR 2012 monta una forcella telescopica rovesciata da 43 mm con tecnolo-gia BPF Showa. Grazie a un avanzato design che riduce la pressione interna, la forcella BPF migliora lo smorzamento, aumenta il grip dello pneumatico anteriore e assicura più stabilità in frenata.
NOVITÀ: Ruote a 12 razzeGli splendidi cerchi in alluminio pressofuso a 12 razze garantiscono quella rigidità supe-riore che, in sintonia con la nuova forcella, ha consentito di migliorare la maneggevolezza della moto.
NOVITÀ: StrumentazioneQuadro strumenti completamente digitaleOra dotato di cronometro, indicatore della marcia inserita e contagiri con quattro modalità di visualizzazione.
FrizioneFrizione antisaltellamentoRiduce la coppia frenante trasmessa alla ruota posteriore quando si scala di marcia, migliorando così la stabilità in fase di decelerazione e ingresso in curva.
Sterzo Ammortizzatore di sterzo HESD di seconda generazioneFondamentale su una moto così leggera, compatta e potente, l’ammortizzatore di sterzo Honda assicura massima stabilità alle alte velocità e ottima manovrabilità alle basse velocità.
FreniVersione con C-ABSAnche la Fireblade 2012 è disponibile con l’avanzato sistema C-ABS a controllo elet-tronico che offre la sicurezza del sistema di frenata combinata Honda e la tranquillità dell’antibloccaggio delle ruote.
NOVITÀ: MotoreSettaggio PGM-DSFI modificatoLa CBR1000RR vanta una potente unità a 4 cilindri in linea da 999cc che, grazie al nuovo setting dell’iniezione elettronica, offre un’erogazione più fluida e facile da gestire, soprat-tutto alle piccole aperture del gas.
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Dopo una lunga e gloriosa carriera la California 1100 dedica ai suoi tanti ap-passionati una pregiata versione finale che celebra due importanti ricorrenze:
i 90 anni della Moto Guzzi e i 40 anni del mo-dello California. Nata nel 1971, la prima V7 California fu realizzata sulla base tecnica della V7 Special rispetto alla quale si differenziava per una sella comoda come una poltrona che permetteva di gustarsi il paesaggio al riparo dal vento, schermati dall’ampio parabrezza, di se-rie come le borse laterali. Fu questa la ricetta per una moto di successo amata sia in Euro-pa sia oltreoceano, dove le V7 California en-trarono in servizio nella L.A.P.D. (Los Angeles Police Department), e in seguito da altri stati americani, oltre divenire in patria le cavalca-ture ufficiali del corpo dei Corazzieri in servizio al Quirinale.
Questa leggendaria moto italiana si è costan-temente evoluta nel rispetto della filosofia originaria, in numerose e apprezzate versioni sviluppate su successivi incrementi della cilin-drata, passando da 750 a 850 con il modello T (1973) e in seguito T3 (1975), famosa per la celeberrima “frenata integrale”.
La cilindrata 1000 (948cc) è raggiunta nel 1981 con il nuovo motore a “teste quadre” della California I, mentre per arrivare alla cilin-drata attuale da 1100 centimetri cubici (1064 cc) bisogna attendere il 1994, anno del debutto
Moto guzzi CaliForNia 90
Elegante e comoda
della California 1100i, modello che, declinato in numerosi allestimenti, ci accompagna fino ai giorni nostri diventando così la Moto Guzzi Ca-lifornia di maggior successo tra le oltre 50000 uscite dalle catene di montaggio di Mandello del Lario.
Realizzata con cura artigianale, la nuova Moto Guzzi California 90 in-troduce un inedito concetto croma-tico bicolore denominato “Anniver-sario” che abbina i colori arancio “California” metallizzato e bianco “Diamante”. Il primo si estende nella parte inferiore della California 90, mentre il bianco domina quello superiore rappresentato dal dorso del serbatoio, dal parafango anteriore e dal coperchio della borse laterali finemen-te raccordate da un filetto nero.
Elemento distintivo di questa nuova livrea è sicuramente il logo sul serbatoio, che riproduce la grafia utilizzata dalla Moto Guzzi nei primi anni ‘30, quelli all’insegna del mito di Omobono Tenni. A questo si aggiunga che la sella è realizzata a mano con pellame bovino e che sulla piastra di sterzo, proprio davanti agli occhi del pilota, campeggia la targhetta identi-ficativa che certifica la produzione numerata di questa edizione finale della California 1100.
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Moto guzzi CaliForNia 90
Elegante e comodaLa carriera della gloriosa California 1100 culmina con una pregiata versione commemorativa del novantesimo anniversario Moto Guzzi. Realizzata in tiratura numerata, la California 90 vanta l’allestimento più lussuoso mai realizzato su questo glorioso modello.
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La grafica “Anniversario” ha anche il pregio di esaltare le bellissime ruote a raggi, i parafanghi d’acciaio e le luci supplementari fendinebbia, elementi ereditati dalla versione Vintage come il parabrezza con supporto in acciaio inox e il tipico manubrio a corna di bue, oltre alle ca-ratteristiche borse laterali rigide con interno foderato in vellutino e al solido portapacchi cromato.
Cuore pulsante della California 90 è il bicilin-drico della serie big block ultima evoluzione di un propulsore nato nel 1994 e divenuto cele-bre per la sua coppia poderosa e per la prover-biale affidabilità. I suoi 1064cc sono ottenuti
con un alesaggio di 92 mm per una corsa di 80 mm, con cilindri in lega d’alluminio e pistoni con riporto antiusura in grafite. Alimentato dal sistema d’iniezione elettronica Weber Marelli IAW, con corpi farfallati da 40 mm di diametro, vanta basse emissioni e una poderosa spinta fin dai regimi più bassi che gli deriva dall’ero-gare il valore di coppia massima, pari a 94 Nm a soli 5000 giri/minuto, con un ulteriore capaci-tà di allungare fino a 6400 giri/min dove eroga la sua massima potenza, pari a circa 74 CV.
Come per il motore anche sotto l’aspetto ci-clistico, la Moto Guzzi California 90 condivi-de le stesse caratteristiche della versione Vin-tage. Il telaio è un irreprensibile doppia culla scomponibile con un angolo di sterzo di 29° che assicura stabilità e precisione nei cambi di direzione. Il comfort di marcia è assicurato da sospensioni di qualità con un avantreno affida-to a una forcella Marzocchi con steli da 45 mm per 140 mm d’escursione mentre il forcellone è collegato con due ammortizzatori posteriori, regolabili nel precarico molla, che si estendono per 104 mm. Il comparto frenante vanta il me-glio disponibile sul mercato: consta di doppio disco anteriore flottante da 320 mm, lavorato da due preziose pinze Brembo a 4 pistoni e un disco posteriore da 282 mm con pinza Brembo a due pistoni, e si caraterizza per la celebre fre-nata integrale Moto Guzzi. Particolare è anche la sezione delle ruote a raggi, con l’anteriore da 18 pollici e il posteriore da 17 per una gom-matura a spalla alta, che restituisce al veicolo un’eccellente maneggevolezza e grande sensi-bilità di guida.
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graNde Festa a CastellaMMare di staBia Per la Nave sCuola della MariNa Militare
Amerigo Vespucci, la regina del mare celebra i suoi 80 anni
Il pubblico ha avuto la possibilitàdi visitare lo splendido veliero
è considerata la più bella nave scuola esisten-te al mondo, un vanto per la nostra Marina Militare; l’Amerigo Vespucci, imponente va-scello a tre alberi lungo ben 101 metri fuori
tutto, da poppa all’estremità del bompresso, ha compiuto quest’anno il suo 80° anniversario. Per festeggiare degnamente questa importante ricor-renza, il veliero ha fatto scalo nel porto di Castel-lammare di Stabia il 13 settembre, al rientro dalla campagna estiva nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero. La nave Vespucci fu infatti varata a Ca-stellammare nel 1931 e fu interamente costruita dalle mani esperte degli operai del “Regio Can-tiere Navale di Castellamare di Stabia”. Un lavoro perfettamente eseguito, poichè a distanza di 80 anni il vascello è in piena efficienza e continua a solcare i mari per consentire a tanti giovani allievi di diventare veri “lupi di mare”.
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La popolazione e le autorità di Castellammare hanno riservato un’accoglienza particolarmen-te calorosa alla nave e al suo equipaggio. E’ stata una grande festa per tutta la città, con l’organizzazione di eventi che hanno coinvolto il pubblico. L’occasione più attesa era la visita a bordo; è infatti stato possibile salire sulla nave Vespucci. Una prima visita è stata riservata alle autorità e ai giornalisti, che hanno avuto libero accesso per realizzare interviste e servizi foto-video; il comandante della nave, capitano di vascello Paolo Giacomo Reale, ha accolto gli ospiti e ha risposto con cortesia e pazienza alle mille domande dei giornalisti. La nave è poi stata a disposizione del pubblico che ha potuto ammirare da vicino i dettagli di questo splen-dido veliero. Una lunga fila di persone ha oc-cupato l’intera banchina dove era ormeggiato il veliero.
L’arrivo dell’Amerigo Vespucci è stato visto da molti come una sorta di azione di solidarietà per la drammatica situazione di Fincantieri a Castellammare, con tanti operai specializzati che rischiano il proprio posto di lavoro. Questo gioiello del mare, il veliero più ammirato del mondo, è il simbolo della professionalità degli operai navali stabiesi; il suo arrivo in città è an-che un augurio per un futuro migliore.
Dislocamento: 4146 t p.c. Lunghezza: 82,4 mtLunghezza f.t. da poppa a bompresso: 101 mt Larghezza:
15,56 mt Velatura: 1700 mq Immersione: 4,8 mt Apparato motore: 2 gruppi diesel/dinamo Fiat B-306-ESS; 1 motore elettrico Marelli; 1 asse con elica a pale fisse Potenza:
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A pesca in kayak
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Negli Usa è ormai da tempo uno sport popolare che si è poi diffuso in Europa, soprattutto in Francia; la pesca in mare con il kayak sta suscitando l’interesse di un gran numero di appassionati anche in Italia.
Coloro che praticano abitualmente la pesca a spinning dal-la riva possono ampliare il proprio raggio d’azione a bordo di un kayak. Bisogna attrezzarsi in maniera adeguata e fare un pò di pratica; in breve tempo si possono ottenere ottimi risultati. I kayak da pesca sono larghi e stabili ma abba-stanza leggeri, dotati di gavoni, portacanne e accorgimenti tecnici che agevolano l’attività del pescatore. Il mercato offre numerosi modelli rigidi (quelli gonfiabili non sono adatti) allestiti in maniera specifica per la pesca, con lun-ghezza compresa all’incirca tra 3,50 e 4,50 metri; il prezzo varia dai 700 a oltre 1.000 euro, a cui bisogna aggiungere l’attrezzatura da pesca (due canne con mulinello, esche ar-tificiali, e accessori vari).
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E’ possibile trovarli nei negozi specializzati in articoli da pesca e sono facilmente trasportabili su di un portabagagli fissato sul tetto dell’auto.
La pesca in kayak abbina una sana attività fi-sica alla soddisfazione di poter effettuare cat-ture interessanti. In kayak si può praticare sia lo spinning, sia la traina con esca viva, sia il light drifting: le potenziali prede sono quindi tante, tra cui spigole, ricciole, dentici, tonnetti, lampughe e altri pesci predatori. Il grosso van-taggio è che si possono raggiungere le secche un pò distanti dalla riva. Alcuni montano gps e scandaglio (ovviamente di dimensioni ridotte) a bordo con apposite staffe, per operare con la massima precisione. Per quel che riguarda la traina, si può pescare sia in superficie per
insidiare lampughe, tonnetti, occhiate, lec-ce stella, sia in prossimità del fondo, usando il piombo guardiano, per tentare la cattura di dentici e ricciole. E’ necessario indossare un apposito giubbetto salvagente, un cappello per proteggersi dal sole, rispettare tutte le regole di sicurezza e non allontanarsi troppo dalla costa. Bisogna poi portare a bordo acqua, cibo e pre-feribilmente una ricetrasmittente vhf compatta con custodia stagna, per vivere al meglio una bella giornata di pesca in mare.
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Con un incontro pubblico che si è svolto il 12 settembre, a cui hanno partecipato numerosi imprenditori e rappresentanti delle Istituzioni, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris,
sono stati avviati ufficialmente il lavori per la realiz-zazione di Porto Fiorito. Questa nuova infrastruttura sarà riservata al diporto nautico e avrà una capienza di 850 posti barca. La darsena è situata in località Vi-gliena, nell’area dell’ex industria siderurgica Corradini a San Giovanni a Teduccio. Questo è un importante evento per il recupero della costa orientale della città di Napoli, caratterizzata da un impressionante stato di abbandono e degrado.
La realizzazione del porto è solo una parte del note-vole lavoro indispensabile per recuperare pienamente questa zona, attualmente occupata dai ruderi di ca-pannoni industriali. Un investimento di 120milioni di euro, in project financing, 4 anni e 6 mesi per la realiz-zazione della darsena e delle strutture adiacenti.
la Nuova iNFrastruttura Per il diPorto NautiCo a saN giovaNNi a teduCCio
Iniziano i lavori a Porto Fiorito
testo e foto di Giuseppe Farace➠➠
Anno XI - numero 9 • ottobre 2011 79
Gli imprenditori impegnati nell’opera, che fanno capo all’Acen (Associazione costrut-tori edili napoletani), annunciano che Porto Fiorito sarà già parzialmente operativo entro due anni; visto che l’iter per la realizzazione del porto è iniziato nell’ormai lontano 1999 e i lavori sono stati avviati dopo ben 12 anni, questa ci sembra una previsione molto ottimi-stica. Ci auguriamo che le scadenze annuncia-te vengano rispettate.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in oc-casione dell’inaugurazione dei cantieri per la realizzazione del porto turistico di Vigliena ha affermato: < Fino a poco fa da Napoli si scap-pava, adesso, invece, assistiamo a una immi-grazione di imprenditori che vogliono venire qui per investire, perche’ hanno interesse a farlo. Ereditiamo lungaggini vecchie di undi-ci anni, pero’ questa nuova amministrazione ha contribuito ad accelerare la situazione. Si tratta di lavori importanti in un’area strategi-ca della citta’ che va valorizzata con il porto turistico. Abbiamo motivo di ritenere che, nei tempi prestabiliti, si riusciranno a realizzare le opere. L’area e’ stata finalmente consegnata dopo la bonifica - ha concluso il sindaco - fi-nalmente si parla di mare e i napoletani po-tranno riappropriarsi di rapporto per troppo tempo negato. Possiamo finalmente disegnare la citta’ che vogliamo’’.
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