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Migranti online: le ICT per l'integrazione sociale e la ... workshop prato 3 01.pdf · e...

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e Dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia Università degli Studi di Firenze organizzano Migranti online: le ICT per l'integrazione sociale e la diversità culturale in Italia Workshop organizzato dal network tematico europeo Bridge-IT 6 Dicembre 2010 ore 9.30-17.00 presso Report del workshop
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e

Dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia Università degli Studi di Firenze

organizzano

Migranti online:

le ICT per l'integrazione sociale e la diversità culturale in Italia

Workshop organizzato dal network tematico europeo Bridge-IT

6 Dicembre 2010

ore 9.30-17.00 presso

Report del workshop

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1. Introduzione Dopo una breve illustrazione del progetto, degli obiettivi e del workshop, il coordinatore Davide Calenda illustra alcuni trend e tratti principali della situazione italiana sul tema delle ICT e migranti in Italia: sfide, prospettive e ipotesi di lavoro; a cui segue una discussione a partire dalle linee guida generali e dalle raccomandazioni elaborate da Bridge-IT.

Dai recenti studi e statistiche sull'immigrazione in Italia fornite da organizzazioni pubbliche tra cui Caritas, Istat, Ministero dell'Interno, Ministero dell'Istruzione, Eurostat, è possibile selezionare alcuni aspetti che ci aiutano ad approfondire la discussione del workshop su quale è oggi e quale potrebbe essere il ruolo delle ICT per favorire l'integrazione dei migranti e la diversità culturale. Uno dei principali punti di forza che emerge è la maggiore integrazione dei migranti nel sistema economico. Secondo l'ultimo Rapporto della Caritas, gli immigrati contribuiscono al PIL per l'11, 1%. Questo apporto si riflette per altro nei recenti dati forniti dall'Associazione Bancaria Italiana che evidenzia una crescita dei conti correnti intestati ad immigrati che raggiungono, nel 2009, 1.514.757 c/c. Il punto di debolezza è rappresentato dal fatto che la maggior parte dei lavoratori di origine straniera è impiegato in settori produttivi ad alta intensità di lavoro manuale. 1 milione e 400 mila sono le badanti stranieri; rappresentano rispettivamente il 5,7% e 7,8 dei lavoratori nei settori alimentare e gomma-plastica, l'11,5% dei lavoratori nelle costruzioni. Tra i comparti, l'incidenza tocca il minimo nell'ICT (0,5%). Aumentano le seconde generazioni che raddoppiano negli ultimi cinque anni, raggiungendo il numero di 767.060. Circa il 10% della popolazione del Paese ha tra 0 e 25 anni. Da notare che questa crescita si riflette in una maggiore presenza, sia a livello individuale che da parte delle associazioni che le rappresentano, nei nuovi media (p.e. La rete 2 generazioni o il progetto Crossing TV), nella carta stampata e nel mondo editoriale in generale (p.e. le rubriche nella rivista Internazionale; il crescente numero di scrittori immigrati e di seconda generazione). Questo dato è connesso al fatto che i meccanismi di rappresentanza e integrazione delle seconde generazioni si differenzia dalle prime per la maggiore importanza che assume la dimensione culturale e identitaria ovvero istanze di integrazione più complesse che comprende la rivendicazione più puntuale di diritti e parti opportunità. Secondo una ricerca di Luca Visconti (Università Bocconi) e Enzo Napolitano (Etnica) raccolti nel libro Cross generation marketing (Egea, 2009), l'integrazione dei giovani immigrati passa dal mercato. Le abitudini di consumo della cross generation, ponte tra il mondo di provenienza e l'Italia, sono analoghe a quelle dei giovani italiani, tanto che possono essere considerati la generazione ponte alla quale fa riferimento l’espressione cross generation. I nati in Italia da genitori stranieri, ma anche ricongiunti, si dichiarano, secondo gli autori, “cittadini del mondo” (35%), “stranieri in Italia” (24%), “Italiani / nuovi italiani” (15%), ma non “extracomunitari / stranieri / immigrati” (2%). Al converso, “clandestini” (44,9%), “diversi” (43,9%) ed “extracomunitari” (39,6%) sono le caratterizzazioni che piacciono di meno I due autori evidenziano ulteriori analogie in quanto a utilizzo di beni tecnologici. Il 95,9% possiede un cellulare, il 77,9% un lettore di dvd, il 77,7% un lettore mp3, il 73,1% un personal computer, mentre utilizza internet poco più della metà dei giovani, con un 35% che naviga anche nei siti del paese di origine. La stessa alternanza si registra nell’ascolto della musica, con il 66,3% che ascolta musica in inglese, il 50,5% musica etnica e il 41% musica italiana. Come vivono, a cosa aspirano, quali difficoltà devono affrontare, sono domande a cui cercano di dare risposta associazioni come la Rete 2 generazioni. Non bisogna dimenticare che la maggiore integrazione economica passa ancora attraverso un mercato del lavoro e delle opportunità economiche ancora molto segmentato. Il dato sulle badanti e sul settore delle costruzioni è indicativo. Da un altro punto di vista tuttavia, la segmentazione porta con se anche un dato che rappresenta una opportunità. Metà degli stranieri proviene dai paesi dell'est europa e dimostra una conoscenza della lingua italiana diffusa e piuttosto elevata. Il

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dato generale indica che circa l'85% degli stranieri ha una conoscenza della lingua italiana almeno sufficiente. Si tratta di un terreno favorevole su cui lavorare per accrescere le capacità degli immigrati (formazione) e il dialogo interculturale. Dal punto di vista delle politiche pubbliche, il recente Piano per l’integrazione nella sicurezza “Identità e incontro” che riassume la strategia del Governo, adottata alla luce del Libro Bianco sul futuro del modello sociale, per percorsi di integrazione rivolti a immigrati in stretta coesione con l’Accordo di integrazione, strumento operativo identificato nel “Pacchetto sicurezza”, identifica alcune priorità tra cui il rafforzamento delle informazioni nei paesi di origine rispetto alle opportunità e al funzionamento del mercato del lavoro italiano; il rafforzamento del matching tra domanda e offerta anche attraverso l'uso delle ICT, favorire l'emersione e la sicurezza. Si tratta di ambiti in cui il Paese è molto indietro come ammette lo stesso governo in alcune dichiarazioni dei ministri di competenza.

Anche la maggiore presenza di minori e il crescente ricorso ai ricongiungimenti familiari rappresentano una sfida per l'integrazione ed in particolare per il sistema di welfare e il sistema scolastico.

Cosa possiamo dire riguardo alle ICT?

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Alcuni dati estratti dall'Annuario statistico italiano 2010: - 89% dei giovani tra 15 e 19 anni naviga in Internet - over 65 navigano su internet sempre di più. - gli italiani sul web superano ormai i 12 milioni - gli uomini superano le donne sia nell'uso del computer che in quello della Rete (rispettivamente 56,5% contro 45,8% e 54,6% contro 43,6%). - l’87,8% ha almeno un telefonino! - A livello territoriale, permane uno squilibrio fra Nord e Sud sia quanto a uso di un pc (Nord e Centro 55% e 53,1%, Mezzogiorno 44,6%) che in quello di Internet (Nord e Centro rispettivamente 52,6% e 51,3%, Mezzogiorno 43%). - Costo medio un ora di accesso ad un internet point (3,3 Euro) è del 65% in più rispetto alla media Europea - Uso e possesso tecnologie dei minori stranieri in Italia simile ai giovani italiani, meno per Internet: 95,9% possiede un cellulare, 77,9% un lettore di dvd, 77,7% un lettore mp3, 73,1% un personal computer, utilizza internet poco più della metà dei giovani, con un 35% che naviga anche nei siti del paese di origine. Persistono i divari soprattutto territoriali ma la disponibilità tecnologica cresce e si diversifica soprattutto nella direzione

delle tecnologie mobili e multimediali.

Vengon presentati alcuni dati.

Dati Eurostat 2009:

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Uso di internet nel luogo di lavoro

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Un commento specifico va fatto per i giovani. Le nuove generazioni sono pienamente integrate nel mondo tecnologico;

anche chi possiede una basso livello di alfabetizzazione informatica, dimostra di avere grande dimestichezza con l'uso

delle nuove applicazioni digitali cosiddette user-friendly come i social network e le tecnologie mobili. L'integrazione e

la convergenza tra i media digitali e la facilità d'uso favoriscono la penetrazione di massa delle nuove tecnologie ed in

particolare della logica Web 2.0, per usi seri e ludici. Si tratta di un fenomeno che riceve scarsa attenzione da parte delle

politiche pubbliche in Italia con la conseguenza che la domanda di partecipazione, seppure spesso latente, espressa dai

giovani, non è sufficientemente riconosciuta e intercettata (Calenda e Meijer 2011).

La figura che segue mostra l'evoluzione dei social network in alcuni paesi tra cui l'Italia.

Fonte: Universal Mcall 2009

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2. Temi di discussione

2.1 Il web 2.0, i processi di appropriazione 'sociale' delle nuove tecnologie e istituzionalizzazione

Vengono illustrati alcuni esempi e domande sul tema di discussione. Alcuni esempi, come l'esperienza di YouTorino, saranno presentate nel corso della giornata in modo più approfondito.

• Il web 2.0 significa più inclusione, più accesso, più partecipazione, più diffusione, più flessibilità, più creatività, più ispirazione?

• E' possibile 'istituzionalizzare' le pratiche web 2.0?

• Effetto moltiplicatore del web 2.0?

Stefano Kluzer apre la discussione con alcune riflessioni.

Sono stati fatti diversi studi su questo tema e quello che emerge è che nonostante la pratica sociale legata al web 2.0, i social network in particolare, abbia molte cose in comune con l'attività del vouyer, le persone comunque si aggiornano. C'è quindi un potenziale importante in questi nuovi media. Un altro elemento importante è che sono strumenti attivi sia nel paese di paese origine che nel paese di destinazione, quindi è un veicolo utile per informazioni pratiche. Ci sono studi su immigrati indiani in Olanda, in Belgio, sui filipini ecc. che lo dimostrano. Tentativo di usare questi strumenti da parte delle istituzioni, come sturamento di relazione? Di grandi esperienze non ne abbiamo viste in giro. C'è una certa attenzione sul web 2.0 come voice da parte del centro nord-europa; ci sono porgetti in cui si fanno iniziative di livello locale con immigrati su media literacy attiva, laboratori in cui i giovani sono addestrati per poi fare comunicazione. Hanno successo. Animazione locale soprattutto, per poi creare ponti, in alcuni casi valenza professionalizzante. Si acquisiscono crediti, apprendimento per giovani che vogliono poi continuare nei media. Iniziative istituzionali: può essere interessante, che all'interno del mondo dell'immigrazione, dove c'è stata una migrazione da web 1.0 a web 2.0, si è notato che cambiamento. Web1.0 aveva dato spazio a soggetti tradizionali e istituzionalizzati, individui o associazioni con rapporti forti nel paese di origine. Il web 2.0 ha rovesciato le dinamiche, integrazione dal basso, logiche di comunicazione orizzontale. Auto-organizzazione e self-help, comunanza professionale o di origine. Esempio: www.stranieriinitalia.it. Giovanni Papperini solleva la questione della qualità dell'informazione e affidabilità nel mondo web 2.0.

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Stefano osserva che il tema della qualità dell'informazione e affidabilità esiste. In Canada si usa molto il web per importare immigrati... e stanno facendo progetti dove si cerca di imbrigliare l'informazione, controllarla, in modo da creare delle dinamiche interazione tra istituzione e web 2.0 per garantire utilità di informazione su accoglienza. Stefano Moro, del CSI-Piemonte, in rappresentanza del caso YouTorino spiega che loro hanno dovuto affrontare questo tema. L'ostacolo maggiore è rappresentato dal feedback che viene dal basso, da come accoglierlo. “Abbiamo sperimentato Facebook. Abbiamo redazione interna al Comune ma ci siamo accorti che li ogni informazione scatena una reazione. Pone un problema della comunicazione bidirezionale con li cittadino. Un servizio che non è ancora decollato, le segnalazioni, anche attraverso telefonino e localizzare su mappa, tutto pronto, ma innesca meccanismi....come faccio?.. E' una comunicazione molto matura, lo vediamo, sono spesso i cittadini che si danno le risposte rispetto a domande di pubblica utilità, comunità che cresce...e poi chiede a istituzione cose più delicate. Tuttavia è meglio questo canale che la mail. Spesso si è creata la rete per cui la critiche erano criticate da altri utenti.... Laura Leonardi, domanda: mi chiedo come si è arrivati a decidere di usare questi canali, quali attori hanno pesato? Come si impianta questa policy? S. Moro: Specificamente, rispetto a mettere su facebook le informazioni, abbiamo una redazione che risponde a domande via mail e form, non ha avuto impatto organizzativo. Invece il progetto YouTorino, con il coinvolgimento delle seconde generazioni e giornalisti, è stato possibile grazie alla collaborazione tra assessori e servizio civile internazionale. Sono gli assessori (su youtorino, assessorato integrazione, che è molto attento) che hanno fatto la differenza nello sponsorizzare il progetto. Cinzia Laurelli: La scuola non è organizzata per gestire interazioni dirette /via web tra la scuola e l’esterno. Hanno bloccato utilizzo di FB e altre reti sociali. Nel mondo scolastico è molto difficile fare entrare Web 2.0 (mentre piattaforme Moodle per e-learning sono + accettate). Si considera che gli studenti non siano sufficientemente responsabili per gestire. Valentina Cioni: in TRIO abbiamo fatto la migrazione su moodle ma al momento non ci sono differenze forti...i corsi sono gli stessi. I limiti che rimangono è che conoscenza della lingua italiana...non si possono conciliare i due metodi. La Regione Toscana dopo la scelta di moodle ha destinato persone per il tutor online non solo per strumento a distanza ma anche animazione di gruppi di apprendimento collaborativo, con forum aule virtuali ecc.. intendo dire che è in quella direzione che si sta usando la logica del social network. Alessandra Nencioni: progetto L2 su alfabetizzazione linguistica della Regione Toscana. Sono partiti i corsi online ma non girava su TRIO, è un progetto che l'anno scorso ha coinvolto 800 migranti. Partito come formazione in aula, obiettivo è riconoscimento percorso formativo, siamo stati coinvolti come Paas, perché inseriamo i corsi sul web e usiamo la videoconferneza, esperienza aula virtuale...si è cominciati a capire l'esigenza a aprirsi ad un mondo diverso. Anche per offrire formazione e occupazione diversa. Chiaramente TRIO ha limiti dei contenuti. Fondazione mondo digitale: ci occupiamo soprattutto di incontro in aula, una volta che si cominciano i corsi usiamo il web 2 attraverso cui si mettono in contatto con altri progetti in corso, videoconferenze e altro...ma soprattutto formazione più in aula. Davide Calenda: ho la sensazione che noi da una parte si procedurializziamo i servizi anche attraverso il web, mentre gli immigrati vanno da altre parti e usano Web 2.0 e imparano. Sulla base della discussione sul ruolo del Web 2.0, anticipando anche quanto sarà illustrato con le buone pratiche nalla seconda parte della giornata, ovvero sulle sfide che questo approccio pone alle istituzioni e come queste possono rispondere, ci sembra di potere commentare le linee guida generali e le raccomandazioni raccolte durante il precedente WP del progetto Bridge-IT nel modo che segue. A01 – Metodo e approcci per coinvolgere il target group Raccomandazioni: Rec. A01.1: 'Andare e cercarli dove sono': Il gruppo target dovrebbe essere coinvolto puntando sui luoghi e strumenti che abitualmente frequentano/usano (cybercentres, attraverso dispositivi mobili). E tuttavia necessario evitare rischi di 'ghettizzazione'. Rec. A01.2: Puntare a coinvolgere gli 'ambasciatori' del target group disegnando iniziative di loro interesse. Rec. A01.3: Considerare gli aspetti utili e pratici di vita quotidiana quando si fanno i progetti; questi contenuti possono facilitare oltre che motivare l'uso delle ICT. Rec. A01.4: Approcciare il target group in modo da adattarsi alle sue abitudini e stili di comunicazione. Rec. A01.5: Indirizzare i migranti nella loro lingua madre per attirare la loro attenzione.

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Rec. A01.6: Offrire siti multilingue soprattutto per dare informazioni ai nuovi arrivati. Rec. A01.7: Indirizzare la comunicazione già nei paesi di origine per veicolare informazioni sui processi di migrazione e sulla situazione nel paese di destinazione. L'esperienza Ensamble conferma Rec. A01.1 ….

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2.2 Coordinamento tra le politiche e tra le applicazioni

Quanto e come le politiche sono integrate? (innovazione, politiche sociali e di inclusione, politiche del lavoro e della formazione ecc.) Quanto e come le applicazioni digitali (data base, sistemi, interfacce ecc.) sono integrate per erogare servizi di qualità?

Stefano Kluzer: esiste un grande problema nell'e-government. Su interoperabilità si è fatto molto ma poco sviluppato, non solo in Italia. Sempre da studi fatti, gli immigrati usano poco i servizi online di e-government anche per diffidenza...non capisci bene cosa succede dopo....fiducia. In genere immigrato interagisce per questioni vitali qjuindi voglion vedere in faccia persone...poi c'è accesso probema... Quando parti di coordinametno tra le polithce nell'ottica di scambiarsi di informazione per fare inteventi su questo target....anche su questo dei terreni delicati, PA continauno a lavorare a SILOS. Esperienza virtuose non se ne sono incontrate. La presenza di un piano di integraizone chiaro aiuta; sono poche però le amminsitrazione che hanno un piano. La Germania nel 2005 ha ammesso che ha immigrati e ha cominciato a fare politiche, con batteria di strumenti programmati per essere tra loro coordinati. Ma alcuni contatti che ho avuto, tipo Goethe Instituto per lingua...non sa che cera il diparmentio delle politiceh sociali imporntati ma non lo sapevano. Gianni: confermo, per quanto riguardo i rapproti con PA e Interneot, difilcotà drivanti da mancanza di un cooridnamento unico. Molte persone si trovano in difficoltà...voglino avere contatto diretto le persone e questo non è più possibile; voglino eleiminare 650 interinali del ministero dell'interno, dopo motli anni di formazione, allo sportello unico. Forte discontinuità anche verso coloro che si sono formati. Imprese aspettano 6 mesi per avere una risposta su invitare qualcuno. Oltretutto qualità informativa; ci sono episodi di informazione negative – non false – trascinate su internet e quasi impossibile bloccarle, vengono recepite...vedi voci di sanatori e regolarizzazione. Idea che immigrati sguono gli altri, la massa.....non la qualità. Mi è capitato spesso di andare io contro tutti. Qindi qualità; necessità delle persone, e poi quasi con Intenret non sappiamo più con chi parlare...poi non si capisce la pratica a che punto è. Tu aspetti soltanto. Fabio: riguardo alla sceonda domanda...non tanto importante su interoperabilità... abbiamo studiato, agli utenti non importa molto lo struemnto che si usa. Non crediamo in questo. Eì più come integrazione degli attori viene dal basso...in quale di queste pratiche ci sono più tipologie di attori coinvolti. Fincheè la CGIL fa il suo portale, fa bene....ma se CGIL lo fa con associazinoi e imprese si riesce a fare qualche cosa di diverso. Chi sono i multi attori; più che integrazione di tecnologie (ora non si sa nemmeno a che cosa si registrano), bisgona capire integrazione tra attori. La tecnolgoie non sarà più problema, a me interssa da chi arriva infomrazione! Web 2.0 la grande diffirenze è infomralità. Esperienze infomrali che portano ad un accridetamento non le conosco. Non li riconosciamo. Il gap, sta li, allora si fanno doppioni. Stefano: il governo svedese che fino adesso non ha porsto requisiti lingusitici salvo per il welfare...ora prevede uso di chat...internet e mondo comunciazione informale. Verificare che la persone in questione conosca questi strumenti e usarli. E' un busenssi, moltoe azinede cheidono numero di contatti linkdin. Valentina: Novolab, sportello sperimentale parallelo a CPI dedicato ai giovani. Uno di questi progetti ha protato a realizaazione di piattoaforma multimediale; forse dublicapzien ma ha una perculirarità..di cercare di fungere ad acesso ad altri strumenti del web. Si crea un profilo a questa piattaforma e all'interno riportare tutti strumenti che usa nel web.

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Quindi una metapiattaforma, atraverso quesot creare una vetrina su inserimento lavorativo. A fine progetto....è stato realizzato un protocollo di intesa tra Provincia e Comune, poliche giovani e informagiovani. Anche come lemento di unione tra quello che sono le capscità informative di infomragioni e novolab dall'altra. Fabio: esperimento negli Stati Uniti...stanno sposatndo loro discussione da piattaforma ad altra per dimostrae che non è importante. Anziani e non solo: sono i problemi che sono integrati e non politiche. Se la nostra proposte non fosse coerente con le polithce...non andremmo da nessuna parte. Fare in modo che i meanistrimeng delle proposto tenga conto di queste variabili, in qualche modo integri nel rpogetto l'attendimebilità e riconoscibilità dei gestori delle politiche. E' un invensione quiotidinana poi quella di renderla reale online; interazioni continue....Fare in modo che partecipino e arricchischino. Non possono essere azioni parallele; apprendimento lingueistico o si innerva su contenuti professionali oppure devo fare formazione per poi fare formaizone. Queste persone sono putno essenziale dello sviluppo economico e non hanno tempo da perder; arricchiscono innovazzioni perchè cercando risposte. O ci adeguiamo a questo oppur sono....oggetto di illegatliat e ricattabilità. Le proposte nostre devono esser ein trado di esser accessibilei. Alessandra: Piazza virutale è multi attore. Andiamo a svilupare due livelli, dove non è l'ente che fa qualcosa e dove è ben distinguhinle cosa fa l'ente. ANZIANI E NO NSOLO: dopo però devi fare prodotti che poi gli servono e devono vendere. Poi c'è mediazione; in Italia non abbiamo ancora deciso su chi deve certificare le competenze. Su riconoscimento competenze: in Germania, è frammentato a livello di lander. Hanno fatto un sitema di navigazione..ti aiuta. Insieme ad ASPESIA abbiamo fatto 'talenti di curaì' progetto di riconoscimento delle competenze. Ma siamo alla validazione ceh non è certificazione. E' sil soggetto pubblico... Associazioni datoriali e sindacati che fanno...siamo considerati come appesimntemantno dalle isttuzioni, ma noi (CGIL) siamo con la gente. C'è una rottura politica e istituzionale, ora si guarda solo ad alleggirmento...i tavoli si runisocno con tatnte persone che ognuno mette un pezzetto e segregazione di appartenenza...ognuno mette la sua competenza, ma ognuno nessuno mette poi le fila; sulla certeficazione delle competenze.... le parti sociali potrebbero prendersi questo spazio. La validazione è comunque un elmento per servbizi dell'impiego.... Alcune esperienze a Firenze su assisstenze familiar...ma mpiccoli. Modina: con ICTs possiamo fare grandi numero e a bassi costi. 6 mesi fa abbiamo finito, e siano a 300 persone circa e stiamo. Ogni regione ha definitivo il sistema di competenze diveso dall'altro. Capitale sociale Nencioni: dati su divario in Toscana Comunità di reti e professionali anche con ordini professinali. Poi sull'offerta, come SUAP. PAAS.. Fonti normative: Legge 1/2004 Accesso e uguaglianza Poi legge 40/2009 e legge 54/2009 Su riduzione dei tempi (forzare istutzioni a lavorare insieme) Cittadinanza digitale RTRT: regione toscana non come regione ma come città. Nascono nel 2005 come Public Internet Access Point; abbiamo applicato questo prinicpio. Servizo gratuito in luogo aperto ai cittadini. Non è un internet point; non offriamo questi servizi. Noi abbiamo operativo con mediatore dell'associazione; accesso e promuovere servizi online. Luogo dove si fanno anche animazione e formazione. Ma è anche una rete di punti: siamo andati a collocarci dove c'era più bisongo e isolamento. Le poste, stanno chidento uffici postali. Ecco che il PAAS può veicolare il servizio. La carta santiraia distribuita dalla Regione. Ci vuole un lettore; ma lo sanno usare. Il problema della mediazione è fondamentale. 255 associazioni che lavorano; 650 operatori. Migranti il 17%. PAAS assume identià rispetto a utenta, tipologia di sede, e dalla vocazione associazione e il Comune che contribuisce al PAAS....Forum su sicurezza dei luoghi lavoro... (perchè non fare un town meeting su immigrazione? Usando i paas). Reti Amiche: ancora è sulla carta.

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Vete 4 è sul riconsocimento di un curriculum.... e-facilitator. Lo stiamo proponendo, per operatore URP come addetto alle tecnologie. Stiamo cercando di crearlo, pensando a oepratori PAAS di base. E-facilitator tende a tenere prenser eil mercato eurpope su facilitatore digitale. 25 progetti in tema di migranti; progetti dal basso. Altro progetto: sottoreti tematiche, di cui 3 si occupano dei temi migranti. Dopo Firenze, c'è Arezza. Progetto non tanto rivolto al migrante ma ai figli. Debolezza: eccesso ricambio dei volontari; rapporti complessi tra associazioni e enti; dueaità di interlocutori (ambiguità di repsonsabilità tra associazioni e enti); ancora pochi servizi online delle PA. Poptenzialità: capitale sociale, istituzionale e competenze diffuse. Francesco Giannoni: su immigrati Stiamo assistendo a richiesta non tanto di supporto ma di avere servizi come internet point. Le maggiorei sono contatti con le famiglia (skupe e mail); tutto l'aspetto della fomrazione, non è solo italiano ma anche per avere migliroamento di qualifica profesionale. Con TRIO potrenbne nascere collaborazioen, ma non c'è certificaizone del percorso e questo ci limita. Il progetto VET forse porerbbe essere una soluzione. Regione Toscana sta facendo molto; verrà inserito nelle figure professioanle del FSE la figura dell'animatore territorioale per superamdmento divario digitale.... su aree di apprendimento. Il punto è: come la certifichiamo? Toscna ha sistema doppio; corsi online ma cerficiazione fatta da certicicatorei (albo toscano di cerficitazione); in questo doppio percorse. Ritornando al fatto dei Paas. Casa, lavoro, permesso di soggiorno (moduli online ecc.. PAAS erano frequentati); vedere qual è la propria poszione procedurali e amministrativi. Dove ci sono putni di forza: associazioni sul territorio davvero, meno distanti quindi. In questo ambito iniziano anche dinamiche...ma la gente vogliono servizi online, ma non sono completi. Se non si supera questo...si scoraggia e non si cresce. Un altro limite: quando c'è carriva interpretazione delle amministrazione che usano assocaizioni per dare servizi a basso costo. Un centro che funzioname bene, ò casa del popolo di Poggibonsi, nato da poco, di fatto si sono organizzati e stanno facendo i srevizi. Alfabetizzazione si sono autoroganizzati, per esempio web radio....compreso mondo immigranti. Vedi livorno... radio web, figli di stranieri.... Dinamiche che vanno al di là della dimensioen del migrante. Gianni fa una domanda: non utilizzazione della ricchezza dei migranti, hanno meno vincoli relazionali di noi, maggiori disponibiliàt alla mobilità. Immigrato di qualsiasi qualifica è più mobile. Cosa avviene? Se i servizi sono basati a lviello rgionale e cittadino...difficile muoversi. Molti servizi sono limitati alla città....per esempio badanti su Roma. Bene specializzazione regionale, ma poi è negativo, limitato a residenti....senza la cornice nazionale si lmita la mobiltà come risorsa, immigrati è costretto a radicarsi nel terrtiorio ma in modo artificiale probabilmente. Stefano: uno dei parner francesi (Cloude) aveva fatto la cartezza telematica: i migranti si muovono molto i bamnbini vanno a scuola e si perdono...allora sfruttando virtuamente la 'valiga' per dare continuità...cartelal virtuale in rete (tutta documentazione...accessibile dappertutto; manterener rapporto con gli amici di scuola). Laura: noi abbiamo difficoltà tra regione anche a riconsciere titoli per tutti. Fancesco: il progetto vet putna a Europa. Sara Tavazzi: anche il bando sui paas, è nata su fiolosfia di fare leva dal basso. You Torino Premessa: Realtà dei nostri siti.redazioni in lingua straniera. Per tre comunità più diffuse (araba, albanese e romena) abbiamo da alcuni anni una versione del sito specializzatra, non una traduzione ma mirata. (home page di Città di Torino). Palrare con la propria lingua arrivando al cuore e non traduzione, lo fai con redazioni. Torino Web News...progetto che sta su canale you tube. E' partito cme progetto in lingua italiana; tre quotidiani di 4-5 minuti che vanno in diretto e poi in you tube; vanno dalla viabilità e emergenza neva, info su corsi chius al tracico ecc... mattina; pomeriggio più culturale e w.e. Circa un anno fa ha avuto evouzione con assesosrato integraizone e servizio civilio volontare per giovani immigrati, abbiamo fatto gurppo 20 immigrati di 2 genraizone o figli aderenti a servizio civile. Da 0 un'attività di redezionae e talent televisivo non è stato facile. Abbiamo cosi fatto settimanalei e quotidiani. Settimanali abbiamo coperto 7-8 lingue. Il canale è you tube, sharing ecc.. Low cost solutions: Cosa ha funzionato è perchè: collabrozione con associazii e gruppi di interesse, per reperei infomrazioni ecc.. Pi di 450 notiziari nel 2010. Circa 400.000 visualizzazioni, comprendendo anche il canale italiano (statistiche yu tube). Sleezoien Stockholm Challenge...). Abbiamo subito anche interpellanze su Consiglio Comunale su costi; abbiamo dimostrato che non stavamo spercando. Un paio di difficoltà: metter eappunto soluzione low cost; cooridnard in modo efficaite lintero gruppo di redattori, garantendo puntualità e qulaità dei videonotiziari. Meeting settimanali di tutto il team. Affidabilità traduzioni. Chi si candiada a fare un You Firenze, You Toscana You ?.... Evoluzioni: dal 15 settembre, il secondo anno servizio citile volontario, abbiamo accordo. Il secondo anno sarà occasione per incrematnere numero di comunità....

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Domande: chi vi ha ispirato? Impresa sociale? Sapere se qualcuno ha avuto sbocco? Avete un canale di comunicazione dalle comunità che vi chiedono o danno suggerimenti? Contestualizzare problema Torino migranti. Variabli di contesto; quale contesto istituzionale è maturato questo progetto (piano strategico...?). Chi ha inspirato: ruolo di Carcillo....si muove da tanto nel mondo del web 2.o. Torino partecipa al network eurocities; egov 2.0 cooridna questo; c'è anche occasione di confronto internazionale; vedi diaros de barcelona. Opportunità riscontrat in attori politici torinesi; assessore integraizone, ha reso possibile consilidamento e evelotuzione. Redazione web si muove con certa autonomia rispetto alla prte politica non ci sono particolare ingerenze. Impresa sociale? Si è già penato, sono ragionamenti in atto, c'è potenzialità forte. Al momento ancora no; è stata finanziata dal Comune di Torino un progetto che ha similitudini con il nostro....sono stati contattati molti di questi ragazzi. Tre o 4 di loro sono stati partiomemnte bravi, intervistati, in vista..... Richiesta comunità: ne ricviamo tanti; è un canale bidirezionale....chiediamo ma loro ci informano. Parliamo di un ambto, per esempio sito web, dove abbiamo al mese 400.000 utenti unici, sui siti in lingua 8.000 9.000; ancora settore di nicchia. Gli immigrati possono essere comunità favorita anituati a usare nuove tecnologie, non so quanto in Italia sia vero. Sulla lingua cinese, abbiamo avuto problemi sul web ma videonotiziari è stato molto seguito. Alessandra sui cinesi: in regione abbiamo romeni....ecc.. sui cinesi, ciraca 10%, avevamo alcuni paas zona pratese che hanno chiuso perchè dovevamo identificare utenti ed è stato problema. Loro lo usano web nei loro internet point, hanno probelma censura e controllo, molto chiusa da entrare. Pratese difficoltà. Nel PAAS di via Pistoierse, c'era un corso di alfabeitizzazione lingustica e cinesei hanno pagato affitto augla ma volevano insengante cinese per insegnare italiano. Fabio: faccio pareallelo con youtube Europa; un probelma che ha è che la gente guarda video e non partecipa ma invece su you tube sono partecipati....su yoiu tube è bassa anche nei nostri casi dice Torino. Sessione pomeridiana Educazione Fondazione Mondo Digitale ICTs possono accelerare integrazione: manuale a chi abbiamo laforato, la tecnologia digitale, dove sono documetnati 3 ann di esperienza del Centro. Cosa si fa nel Centro? Fornisce servizi formativi....ICTs...gestione e-caffé, dove ospiti usano computer,...organizzazione corsi di informatica. E-Caffè: cominicare con loro rete; poi con altre comunità e loro paese di origine. Piattaforma phyrtual.org: uploadare foto e materiale; scambiare progetti.... - Fabio: approfondimento formale, certiciazione ecc.. a livello di apprendimento informale aiuta effettivamente, a sentirsi parte di qualcosa? O lasciata al buon senso come nella maggior parte dei case?

− Come promuovete all'esterno/reclutamento. Su entrare dentro: atmosfera....grande domanda; il centro enea è gestista da organizzazione religiose che accoglie 400 ospiti, e orienta la domanda. Il passaparola funziona. Loro stessi, quando acquisiscono queste competenze le valorizzano al centro; un collega prima rifugiato ora insegna, per esempio con riconciungimenti familiarei, sono moltiplicatori. Noi siamo presenti come tutor. Il centro è un centro di seconda accoglienza, vive li. ICT; si comincia con infomratica di base, per poi proseguire a livello di infomratica più avanzata. Vogliono usare lo strumento per creare nuovi contatti nella nuova comunità; mantenere contatti con paese di origine; come cercare lavoro, quali siti visitare, come cercare una casa. Manuali: edizione 2010 è nata la ncessità di moficiare contenuti e intarecaffe web cambiamno rapidamente....sia per...partire da una necessità lingustica, linguaggio semplice e usa di immagini. In Italiano, perchè all'intermno facciamo anceh corso di lingua italiana; mediamente gli utenti conoscono italiano. In casi particoalre usiamo traduttori...per esempoio caso somalo. Pinokio:

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Ci piacerebbe che nei testi da leggere vi fossero inserite le favole dei paesi di origine degli immigrati. Stefano: interessante esperienza a Livorno. Progetto Ensamble Coinvolte scuole superiori (primi anni) e terze medie di Prato. Perchè? Perchè con una particolare situaizone di presneza di immigrati; più del 60% di immigrati; cinesi. Come Comune siamo entrati perchè ci interessava capire quanti strumenti proposti da uniaversità fossero utili...ci interessava puntare su immigrati di seconda generazione; noi eravamo il soggetto che abbiamo messo a disposizione la piattaforma tecnologica del progetto. Bella sperimentazione sul canale. Stefano Moro: noi in un contesto tutto diverso, in settembre musica, volevamo diffonder spartiti e commenti di esperti su msm ma abbiamo dovuto abbandonare.... Quali sinergie si possono trovare? Officine di Palermo...sviluppa tante cose sul cinese; potrebbe essere buon partner per potere sviluppare progetto di prato con noi...anche Cospe potrebbe essere d'accordo. Cinzia: si potrebbe pensare un coinvolgimento dell'univeristà, di questo polo, sulla cina. Magaro sviluppare una progettazione con la Cina e poter attirare qui in questo polo gli studenti cinesi. Lucca è aperta a Cina, sentirli. Noi come collodi siamo diventati sedi di summer school. Stefano: bisogna capire se la comunità cinese di prato sia intermediario; lo sta diventando dice Boscolo.... ci stiamo trasformando. Pinokio siamo andati a Shanghai, e abbiamo contatti con Shangari, si potrebbero valorizzare.... Si può creare un gruppo sulla Cina. Laura, ottima idea. Moncica: CGIL ha chiuso rapporti con sindacati cinesi ma noi abbiamo mantenuto arapporto con pezzo più aperto del sindacato. Ma in Toscana abbiamo poco ma qualcosa c'è.... abbaimo però persone che ci tengono in relazione, ingneneri informatici....con cui siamo in contatto dove loro non esrpimono pontezialità. Stefano: in una propsettiva europea, però invece una ipotesi che è circolata riguarda aspetto comunità cinese è presente in utta eruoppa, e dappertutto hanno problemi di rapporti con genitori, messa in questo contesto, in cui si associano le scuole e teritori con comunità cinesi importanti (fiaba; mobile learning ecc. come partecipazione...ecc possono essere interessanti). Collaborazione tra realltà locali; confornto con osso duro. Fabio: in termini pratici cosa ha funzionato è stato una banca di idee, una wiki con descrizione delle cose che stiamo dicendo con parole chiave e link....abbiamo fatto una mappatura di cose che esistono, rimane e ti serve....collaborazione intanto su sharing di quello che c'è. Per convincere la Commissione che c'è una rete che funziona. Cinzia: non solo per comunità cinese ma anche su scuole europee, a livello dis cuola elementare, hanno le ore 'europee' ma in pratica è un esercizio vuoto, non sanno cosa fare, il responsabile della formazione degli insegnanti di Bruxelles, mi diceva che sarebbe interessante ad aprire a scuole europee. Progetto ASPASIA Vorrei focalizzarmi su: come facciamo formazione su questo target? Badanti Abbiamo trovato; partendo da interesse degli anziani. Occorre una buona capacità nell'assistenza. E' un caso concreto. La formazione come investimento. Badanti che voglino uscire da nero, professionarlizzarsi....si aggrappano a formazione per entrare nel mercato del lavoro non dalla porta di servizio. Ingiustizia sociale: se non ci fosse sistema di riconcimento di credito per ridurre ore di formzione, l'oerpatore santitario ospedialire non potrebbe farlo, sono 1000 ore! Con la validazione si può fare, è legittimo che un ente di formzione faccia partire una persona da una quota di unità formative maggiore, per ridurre tempo in aula. Il problema è però che se attiviamo procedura di espressioe e eleboarzione di prove....non è praticabile.

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Abbiamo preso modello dei francesi di Validazione, il più strutturato in europa, ritrdadotto e riprogettato soprattutot per portarlo su Internet. Abbiamo riprodotto tutto il sistema di competenze in verifica di conoscienze, attitudinti ecc. Alla fine il prodotto è un'attestazione delle competenze; siamo noi per standardizzare. Al tutor, va una cosa come il semaforo...verder rosso ecc.. per capire cosa deve integrare. 286 hanno fatto validazione, 5 regione. Stefano: domanda generale? Perchè oggi visto che esistono sistemi facili in rete non maturano meccanismi di certificazione al di fuori del sistema formale? Perchè non c'è qualcuno che dice che per il sistema di care in casa è informale e allora si usano certificazioni...poi ognuno le usa... Modena: ero ad un convegno a Roma..ISFOL ci ha detto, vai vai poi qualcosa succederà, ceo si istituzionalizzerà. Riconcocefne un set e poi il mercato fa selezione.... Gianni: queste professionalità su badanti possono diventare autonome? E' e sarà dipendente perchè non c'è possesso di produzione; in Franca sono intermediate da associazioni o da enti pubblici. Non c'è rapporto privato di cura. Il nostro stato, e istituzione locale, si sono ritirate da servizio di cura e lasciano a badanti, allroa noi ci siamo inseriti. Cristina. Nosotras. Per noi essere sul territorio siamo un antenna. Siamo interessati a formazione; abbiamo problematiche enormi; i corsi sono costosi o portano via tempo; innescano meccanismo competenze. Visto che siamo nel progetto, per noi interessante adottare questo progetto con Modena..studiarla come opportunitità. Sul Web 2.0: è buffo, abbiamo usato i sistemi classici. Noi abbiamo fatto evoluzione negli ultimi 2-3 anni; siamo in una fase di evoluzione. Avremo sito web 2.0; era nacessario adeguarso. Tencoligia? Ma dove, guarda esempio PostPek, non ha mai funzionato. Abbiamo due progetti su discriminazione. In questi progetti abbiamo impostato un lavoro, formaziome di piccole gurppi di donne percèhè diventino peer educator di altre; in ogni corso abbiamo fatto inserire formazione su tecnologie. Nostri utenti hanno meno dimestichezza con mezzi di comunicazione. Hanno bassa scolarizzazione in media. Su percorsi nella scuola. Facciamo intecultura molto localizzati; mi sarebbe piaciuto dire che noi simao partiti al contrario: abbiamo portato donne straniere nelle classi raccontanto una storia da lontanto, per far entrare in contatto famiglie e alunni. Abbiamo cihesto ad insegnatni che interesse avessero,quest'anno abbiamo avuto richeiste interessnti perchè hanno fatto un lavoro su scrittura; hanno scelto avere in classe una persona proveniente da una nazione dove i caratteri di scrittura fossero diverse (cinese, amarico e arabo); a forza di ragionare e presentare diversità culturali, è ventua fuori questa esigenza. In questo caso sarebbe interesante che insenganti presentare lavoro che fanno nella classe e condividerlo con altri. Potrebbe essere portale di pratiche. Standard tencologico e anche a livello di mercato, in cui alcuni paesi sono dismonogeneo su questo. Il quadsro normartivo emerge semrpe come vincolo forte. Riconoscimento: Gianni, nel 2001 avevano introdotto quote per IT ma è fallito perchè non ci siamo messi d'accordo sulle qualitiche. Mancana di una politica nazionale della qualificazione impedisce questo; impedisce i pemerssi a punti, che non si possono fare. Riconoscmiemtno delle pratiche: Laura: il networking tra questo associazione, i centri impego ecc.. ha fatto si che una domanda che non fosse rivolta initaizmene a CPI, venissem canalizzata e envidenziata. Con la crisi economica si sta strutturando il lavoro e la domanda delle badanti....allora si sono avvicnianti a CPI facendo politiche attive; per OS per esempio. Hanno colto una opportunità. Domanda latente che si fa emergere. Sefano: su disegni positivi, sarebbe interessante andare molto più nel merito sui canali/target della comunicazione e target, dove si intende caso cinese per esempio; va bene una cosa ma non un altra. Il canale

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video su youtube, comunicazione istituzionale che passa da canali provoca poco impatto ma quando embedded in canali discorsivi diversi, ha un impatto...canali contenuti target; circolazione....contenuti, valorizzare ricchezza sperimetnazione. Promuovere porduzione di contenuti che possono essere 'incorporati' in altri media. Fabio: si ma identificando che va bene quasi per tutti...vedi caso Scrathc (MIT); linee di azione che vanno bene per tutti, accessibili. Stefano; menter su education questo si fa (massima accessiblità e contenitori); nella comunicazion pubbica e egov non ci sono. Alessandra: come PAAS stimao entranto in ENOLL, luoghi di sperimentazione e coprogettare; lo abbiamo fatto su piccolo progetto dove abiamo testato un portale di partecipazione. Creare rete per coprotggare prodotti. Un inciso; come istituzioni siamo ancora fermi ai siti. A luglio è uscito le linee guida per produrre siti web istituzionali (oltre W3C). Accesso oggi è facilitaà di circolazione/appropriazione dei contenuti vs open data (vedi discorso di Juliana). Stefano: il mondo del terzo settore fa fatica a gestire possibiit di innovazione tecnologica; laddove ci sono meccanismi di professionalizzazioen (vedi corsi PAAS) aprire quelle opportunità formative, che si pensa vada a lavoare al PAAS ma perchè no potrebbe essere aperta a associazione. Vedi in Inghlterra: progetto di formazione di tecnici informatici per terzo settore. Banca dati su expertice per terzo settore nel terzo settore su ICTs. Se poi lo coniughi con Vet 4 con formazione a distanza diventa anche più comodo. Sul corso di italiano, il 9 dicembre dovrebbero partire per cittadini stranieri. Sara: vedi YouTorino; Facebook...comunità di autoaiuto, può ridurre pressione diretta sul comune, e fa sentire una cittadinainza attiva. Gianni: leggo su internet delle stupidaggini; vedo gratuità....di questi ambienti...ci correbbero meccanismi di reputation. Su egov web 2.0; non c'è modo di evitare ceh questo accada; la PA deve fare una scelta, o si tiene lontano da questo luogo e delegittima o trova un modo di entrare in quel gioco. Gianni: problema grande in Italia. Vedi caso GRU; quesgli stranieri a causa non imputabile, soltanto per quel giorni in più sono stati fregati....per un po' di ritardo loro domanda non sono stati accolti. Il diaprtimento immigrazione indicava in maniera vaga...colloquiale, vogliava tutti a presentare la domadna; ha creato problematica. Stefano: su questo non ci si può fare niente. Se Istutizone è ambiguo, l'informazione può moltiplicarsi...


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