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MM - Maintenance&Facility Management n. 2 2009

Date post: 29-Mar-2016
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Organo di stampa del CNIM
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in questo numero in this issue Maintenance and Facility Management m m Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% - CNS/AC-ROMA - Prezzo di copertina: 10,00 Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009 Energia Sostenibile: una Overview Introduttiva / Sustainable Energy: an Introductory Overview Sistemi Ospedalieri: Progettazione e Gestione / Hospital Systems: Planning and Management Sanità: il Ruolo dei Servizi di Supporto al Paziente / Healthcare: the Role of Support Services for Patients Servizi di Manutenzione Sicuri e Rispetto per l’Ambiente / Safe Maintenance Services and Respect for the Environment Rubrica: Manutenzione e Qualità in Sanità / Maintenance and Quality in the Healthcare Sector E-Support Project: Stato dell’Arte del Progetto Europeo / E-Support Project: State of the Art of the European Project in evidenza / focus on ISSN: 1971-1735 Normazione: Nuove Proposte a Livello Europeo / Standardization: New Proposals at European Level Maintenance Management 2009 Programma Finale Final Programme Sponsored by
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Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009

Energia Sostenibile: una Overview Introduttiva /Sustainable Energy: an Introductory Overview

Sistemi Ospedalieri: Progettazione e Gestione /Hospital Systems: Planning and Management

Sanità: il Ruolo dei Servizi di Supporto al Paziente /Healthcare: the Role of Support Services for Patients

Servizi di Manutenzione Sicuri e Rispettoper l’Ambiente / Safe Maintenance Servicesand Respect for the Environment

Rubrica: Manutenzione e Qualità in Sanità /Maintenance and Quality in the Healthcare Sector

E-Support Project: Stato dell’Arte del ProgettoEuropeo / E-Support Project: State of the Artof the European Project

in evidenza / focus on

ISSN: 1971-1735

Normazione: Nuove Proposte a Livello Europeo /Standardization: New Proposals at European Level

MaintenanceManagement 2009 Programma FinaleFinal Programme Sponsored by

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soci del CNIM

AEM CALORE & SERVIZI GEOCONSULT

ANAS GROMA

APISOISERVICE INARCASSA

ASSISTAL INGEST FACILITY

AIPnD - Associazione Italiana Provenon Distruttive MANUTENCOOP

AZIENDA USL 2 di LUCCA MAPEI

AZIENDA USL 3 di PISTOIA NUOVO PIGNONE - GE ENERGY OIL & GAS

CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano PIRELLI Real Estate

COGNE ACCIAI SPECIALI RFI - RETE FERROVIARIA ITALIANA

CONFARTIGIANATO IMPIANTI ROMEO GESTIONI

COMUNE di MODENA SAMI

CONSIGLIO NAZIONALE dei GEOMETRI SIRAM - gruppo DALKIA

DIETSMANN SI.MA.V.

EDISON UNI - ENTE NAZIONALEITALIANO DI UNIFICAZIONE

EFFECI UNION KEY

ENI - Divisione AGIP UNIONE NAZIONALEAMMINISTRATORI IMMOBILI

EURODEPURATORI SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA

FONDAZIONE E.N.P.A.M. VITROCISET

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editorialeFrancesco Paolo Branca

da MM2009Speciale MM2009Programma Finale / Final Program

L’esperienza del Paziente: il ruolo dei servizi di supporto / The PatientExperience: the role of support servicesNorman Rose - Presidente della Tavola Rotonda Europea sui Servizi / Chairman of the European Round Table on Services

Servizio al Cliente e Attenzione all’Ambiente: un Binomio Vincente /Customer Service and Environmental Respect: a Winning PairVito Antonio De Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA

Energia Sostenibile: una Panoramica / Sustainable Energy: an OverviewLuca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria

ricerca Il Sistema Industriale “Ospedale” Valutazioni Critiche sulla Progettazionee la Gestione / The Industrial “Hospital” System: Critical Evaluationson Planning and ManagementEleonora Ciani - Sapienza Università di Roma, Giampiero Mercuri - CNIM

Normazione: Linee Guida per la Gestione della Soggettività dei Giudizi Professionali / Standardization: Guidelines to manage Subjectivityof Professional JudgementsLorenzo Fedele - Presidente Comitato Tecnico Europeo 319 “Manutenzione” / Chairman CEN TC 319 “Maintenance”

rubrica“Qualità e Manutenzione in Sanità” / “Quality and Maintenancein the Healthcare Sector”Lo Standard ISO 9001:2008 è “Conforme” alla Definizione dei Requisiti diQualità in Sanità? / Is the ISO 9001:2008 Standard in Conformity with theDefinition of the Requirements for Quality in Health Services?Francesco Paolo Branca - CNIM, Sapienza Università di Roma, Franco Marinozzi - Sapienza Università di Roma, Fabiano Bini - CNIM

News

sommario

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Maintenance and Facility Management m m

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Maintenance and Facility Management

m mAnno 3 Numero 2 Marzo Aprile 2009

Direttore responsabileLorenzo FEDELE

Comitato ScientificoPaolo MORELLIPresidente Comitato Certificazione e Orientamento Culturale del CNIM

Maria Rosaria BONISapienza Università di Roma

Angelo CARRINOANAS

Roberto CIGOLINIPolitecnico di Milano

Duccio GHIDETTIISPESL

Onorato HONORATISapienza Università di Roma

Ennio LAZZAROMinistero della Difesa

Michela POLAATECAP

Giuseppe RUBRICHIAMA

Maria Teresa RUFFOCONFAPI

Bruno VENDITTIConfartigianato

Responsabile di RedazioneSerena LICCARDI

Redazione TecnicaFrancesco CATALANO, Roberto CUCCIOLETTA,Giampiero MERCURI, Roberto PAGANO

Direzione e RedazioneCNIM - Comitato Nazionale Italiano per la ManutenzioneVia Barberini, 68 - 00187 RomaTel. 06 4745340 / 42010534 - Fax 06 4745512E-mail: [email protected] - http://www.cnim.it

Impaginazione e stampaEUROLIT, Roma - Tel. 06 2015137 - Fax 06 2005251E-mail: [email protected]

Hanno contribuito per questo numeroFabiano BINI, Francesco Paolo BRANCA, Francesco CATALANO,Eleonora CIANI, Luca D’AVINO, Vito Antonio DE MASI,Lorenzo FEDELE, Franco MARINOZZI, Giampiero MERCURI,Norman ROSE, Giovanni VARISCO

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 5/2007 del 19.01.2007.La raccolta dei dati personali dei destinatari della rivista è effettuata nel rispettodelle vigenti leggi sulla privacy (Dlg. 196/2003) ed è finalizzata all’invio dellapubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad essa collegate.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CNIM

Consiglio DirettivoAurelio MISITICamera dei Deputati, Sapienza Università di Roma, Presidente Onorario del CNIM

Marcello MAUROPresidente Onorario del CNIM

Francesco Paolo BRANCASapienza Università di Roma, Presidente del CNIM

Piero TORRETTAPresidente UNI

Ugo Nicola TRAMUTOLIPresidente CEI, Vice Presidente del CNIM

Adriano BIRAGHIVice Presidente del CNIM

Francesco PITTONIVice Presidente del CNIM

Alfonso FERRAIOLIRappresentante Ministero per lo Sviluppo Economico

Giuseppe NARDONIRappresentante Ministero dell’Università e della Ricerca

Gian Piero PAVIRANIRappresentante RFI

Enrico COMELLINIRappresentante CEI

Elio BIANCHI Direttore Gestionale e Rappresentante UNI

Vitaliano FIORILLORappresentante Soci Ordinari

Lorenzo FEDELESapienza Università di Roma, Segretario Generale del CNIM

Il Comitato Nazionale Italiano per la Manutenzione èun ente senza fini di lucro costituito nel 1990, sotto l’altoPatrocinio del Ministero dell’Industria, del Com-mercio e dell’Artigianato, per promuovere la diffusionedella cultura della Manutenzione.

Il CNIM considera una corretta e ben pianificata Manu-tenzione un elemento essenziale per migliorare la pro-duttività e la competitività delle imprese. la qualità di vitae la sicurezza delle persone, la salvaguardia dell’am-biente e l’uso razionale dell’energia.

Il CNIM è stato individuato nel 1999 (DM 16/12/99)come il soggetto che meglio può occuparsi di coordi-nare l’elaborazione di studi e ricerche nel campo dellaManutenzione.

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l tLa Conferenza Internazionale sulla Gestione della Manu-tenzione e sul Facility Management è stata progettata dalCNIM all’atto dell’assunzione della presidenza del Comi-tato Tecnico 319 “Maintenance” del CEN al fine di creareuno scambio di informazioni virtuoso. Come ormai di con-sueto, anche la quarta edizione, è stata organizzata conla collaborazione dei partners qualificanti CEN ed UNI econ il supporto scientifico della Sapienza Università diRoma e del Politecnico di Milano.

Questa quarta edizione della Conferenza appare partico-larmente importante al fine di preservare la manutenzionedalla tentazione di facili guadagni, specie in questo pe-riodo, tenuto conto del ruolosociale fondamentale di taledisciplina ai fini economici,ambientali e della sicurezza.

MM2009 ha ricevuto il pa-trocinio della Presidenza delConsiglio dei Ministri, men-tre l’indispensabile sup-porto economico è stato ga-rantito dall’Azienda KONESpA cui desidero rivolgereun sincero ringraziamento,non solo da parte dell’orga-nizzazione, ma anche ditutti coloro che hanno a cuore la manutenzione e la suadiffusione a garanzia di una maggiore sicurezza e di unagestione economicamente responsabile.

È la prestigiosa sede del CNEL (Consiglio Nazionale del-l’Economia e del Lavoro) ad ospitare l’evento del 2009.In questo modo, il CNIM torna alle proprie origini: proprioin questa sede, nel 1990, rappresentanti delle Istituzioni,del Governo Italiano e delle Imprese, siglarono il docu-mento di nascita del CNIM in quanto Ente incaricato dipromuovere la diffusione della cultura della manuten-zione.

The International Conference on Maintenance and Facil-ity Management was planned by the CNIM upon assum-ing the presidency of the CEN “Maintenance” 319 Tech-nical Committee, in order to create a virtuous exchangeof information. As usual, the Conference, which hasreached its fourth edition, was organized with the collab-oration of our qualifying partners CEN and UNI and withthe scientific support of the Sapienza University of Romeand the Politecnico di Milano.

This fourth edition of the Conference is particularly im-portant in order to protect maintenance from the temp-tation of easy earnings, especially in this period, consid-

ering the fundamental so-cial role that the scienceplays for economic, envi-ronmental and safety pur-poses.

MM2009 received the pa-tronage of the Italian Presi-dency of the Council ofMinisters, while indispensa-ble economic support wasguaranteed by KONE SpA,to whom I wish to expressthe sincere thanks, not onlyof the organisation, but of

all those who have the best interests of maintenance andits widespread diffusion at heart, to guarantee greatersafety and economically responsible management.

The 2009 event was hosted at the prestigious head-quarters of the National Council on the Economy andLabour (CNEL). Thus, the CNIM has returned to its ori-gins: it was precisely in this prestigious venue, in 1990,that the representatives of Institutions, the Italian Gov-ernment and Enterprises signed the document that gavebirth to the CNIM as the Institution charged with promot-ing the culture of maintenance.

Maintenance and Facility Management m m 3

editorialeFrancesco PaoloBrancaPresidente del CNIM, Sapienza Università diRoma / President ofthe CNIM, “Sapienza”University of Rome

Francesco Paolo Branca

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Il programma dell’evento prevede sia sessioni tecniche incui sono stati inseriti contributi di taglio accademico e casidi studio aziendali attinenti ad esperienze applicative incampo manutentivo, sia sessioni speciali che focalizzanol’attenzione su temi di attualità e di impatto sociale come,ad esempio, la qualità, la responsabilità e la manuten-zione in ambito sanitario o la gestione sostenibile dell’e-nergia. Si tratta di temi che rientrano nell’ambito dei ser-vizi pubblici, tanto importanti per ogni cittadino ma, allostesso tempo, tanto costosi e suscettibili di razionalizza-zione ed incremento dell’efficienza.

MM2009 si svolge in un periodo particolare, caratteriz-zato da una crisi economica dai contorni globali che è nel-l’aria già da diversi anni, anche se, non molto tempo ad-dietro, si presentava essenzialmente in forma di ineffi-cienza generalizzata tale da richiedere sempre più urgentiriforme strutturali.

I numeri indicano chiaramente che si tratta di una crisimolto profonda e di non breve durata, tale da ritenere chesi verifichi un momento di cambiamento e di svolta nellavita collettiva e che siano necessarie straordinarie misuredi cambiamento generalizzato nelle condotte di tutti.

In un periodo storico caratterizzato da difficoltà economi-che oggettive, emerge l’importanza del mondo dei ser-vizi, che tanta crescente importanza - in termini di PIL -stanno avendo in tutte le economie industrializzate occi-dentali già dai primi anni settanta.I servizi di manutenzione e di gestione dei beni civili e in-dustriali emergono, in particolare, per rilievo e per la lororicaduta sociale. La manutenzione infatti è a garanzia di una superiore eco-nomicità di gestione, di una maggiore sicurezza, di unasuperiore qualità di vita e di un’accresciuta sostenibilitàambientale. Non si può trascurare inoltre che il compartodei servizi si pone anche come opportunità di sviluppoimprenditoriale ed occupazionale di grande rilievo.

Nell’opinione di chi scrive, la Conferenza MM che,nono-stante la crisi economica, raccoglie consensi e adesioni,si rivela essere un appuntamento importante e utile eforse necessario in termini di confronto fra mondo acca-

The programme called for both technical sessions, whichincluded the academic contributions and case studies bycompanies relative to their experiences in the field ofmaintenance, and special sessions, where attention wasfocused on current events and themes of social impact,such as quality, responsibility and maintenance in thefield of healthcare, or the sustainable management of en-ergy, for example. These are themes that fall within theambit of public services, which are extremely importantfor every citizen, but, at the same time, are extremelycostly and susceptible to rationalisation and increases inefficiency.

MM2009 took place at a particular time, characterisedby a global economic crisis that has been in the air forseveral years, although not very long ago, it was pre-sented essentially in the form of generalised inefficiencythat required increasingly urgent structural reforms.

The numbers clearly indicate that it will be an extremelydeep and long crisis, considering that it is taking place ata time of sweeping change and a turning point in collec-tive life and that extraordinary measures are necessary,which will engender changes in everyone’s behaviour.

In a historical period characterised by objective economicdifficulties, the importance of the tertiary sector hasemerged forcefully, which has been growing - in terms ofGNP - in all of the industrialised western economies sinceas early as the beginning of the Seventies.The services of maintenance and management of civiland industrial property have emerged, in particular, dueto their importance and social spin-off.Maintenance, in fact, guarantees more economic man-agement, greater safety, a superior quality of life and in-creased environmental sustainability. Additionally, it can-not be neglected that the services sector is also proposedas an extremely important opportunity for entrepreneur-ial and occupational development.

I think the MM Conference, which has received consen-sus and assent - despite the economic crisis - has turnedout to be an important and useful appointment, which isperhaps necessary as a meeting between industry and

Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 20094

editoriale

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MM2009 si svolge presso il CNEL (Consiglio Nazionale del-

l’Economia e del Lavoro).

La sede del CNEL è situata all’interno di Villa Borghese,

nel Palazzo conosciuto come Villa Lubin che fu sede, a par-

tire dal 23 maggio 1908, dell’Istituto Internazionale di Agri-

coltura.

Salendo a sinistra dell’ingresso da Palazzo Flaminio a Villa

Borghese, dopo aver percorso la ripida via di Villa Ruffo, si

giunge alla sommità di un piccolo poggio, dove sorge Villa

Lubin, un edificio che costituisce un magnifico esempio di

architettura romana del primo Novecento.

MM2009 takes place at the CNEL (National Council of Econ-omy and Labour).The CNEL are located at Villa Borghese, in the Palace knownas Villa Lubin which was the seat of the International Instituteof Agriculture, starting on 23rd May 1908.Going up to Villa Borghese from Flaminio Palace, after climb-ing the steep hill of Via di Villa Ruffo, you arrive at the sum-mit of a small hill, where Villa Lubin stands - a magnificentexample of Roman architecture at the turn of the XX century.

demico e industriale, oltre che un bacino di contatti, espe-rienze e best practice a livello internazionale che, voglionocostituire uno strumento di approfondimento e di con-fronto per ulteriori futuri sviluppi.

Ecco perchè pare altresì opportuno ringraziare i numerosiautori che hanno contribuito alla realizzazione del volumedegli Atti. Il loro impegno è a favore di una maggiore com-prensione del settore della manutenzione e dei suoi nu-merosi aspetti. È auspicio di chi scrive che anche in futurola manutenzione continui ad essere un tema importantedei loro studi e delle loro ricerche. ��

the academic world, in addition to being a basin of con-tacts, experiences and best practices on the internationallevel and has become an instrument of in depth investi-gation and confrontation, for further future developments.

So it also appears appropriate at this time to thank themany authors who have contributed to the realisation ofthe volume of the proceedings. Their commitment is infavour of greater understanding in the sector of mainte-nance and its many aspects. My hopes are that mainte-nance will continue to be an important theme for theirstudies and research, in future. ��

editoriale

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da MM2009

Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 20096

Maintenance Management 2009Programma Finale / Final Program

Roma, Sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro); 22 23 e 24 aprileRome, CNEL (National Council of Economy and Labor), April 22nd 23rd 24th

organizzata da / organized by con la collaborazione di / with the co-operation of supported by

MERCOLEDÌ 22 APRILE

14.30 / 15.00 (Sala della Biblioteca) Apertura e saluti di benvenutoINTERVENGONO: Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, SapienzaUniversità di Roma. Aurelio Misiti - Presidente Fondatore del CNIM, SapienzaUniversità di Roma. Marcello Mauro - Presidente Onorario del CNIM. PieroTorretta - Presidente UNI. Ugo Nicola Tramutoli - Presidente CEI. AndreeaGulacsi - Rappresentante CEN. Marco Bonissone - AmministratoreDelegato KONE SpA

15.00 / 17.30 (Sala della Biblioteca)Sessione specialeRESPONSABILITÀ, QUALITÀ E MANUTENZIONE IN SANITÀMODERATORE: Francesco Paolo Branca - Presidente CNIM, SapienzaUniversità di Roma

15.00 / 15.15Introduzione alla sessioneFrancesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma

15.15 / 15.50Qualità e soddisfazione degli utentiGirolamo Sirchia - Presidente Centro Studi ANPO (Associazione NazionalePrimari Ospedalieri)

15.50 / 16.10Economicità di gestione: risparmi conseguibiliGianfranco Finzi - Presidente ANMDO (Associazione Nazionale Medici delleDirezioni Ospedaliere)

16.10 / 16.30Manutenzione e sicurezza delle apparecchiatureFrancesco Paolo Branca - Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma

16.30 / 16.50L’esperienza del Paziente: il ruolo dei servizi di supportoNorman Rose - Presidente della Tavola Rotonda Europea sui Servizi

16.50 / 17.10Linee Guida CEI per le verifiche periodichedelle apparecchiature elettromedicaliAndrea Legnani - CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)

17.10 / 17.30Progetto formativo ANPO, ANMDO, CNIM “Qualità in Sanità”Lorenzo Fedele - Segretario Generale del CNIM, Sapienza Universitàdi Roma

17.30 / 17.50 coffee break

WEDNESDAY, APRIL 22ND

14.30 / 15.00 (Library Hall) Opening and welcoming addressINTERVENGONO: Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza”University of Rome. Aurelio Misiti - Honorary President of the CNIM,“Sapienza” University of Rome. Marcello Mauro - Honorary President of theCNIM. Piero Torretta - President of the UNI. Ugo Nicola Tramutoli -President of the CEI. Andreea Gulacsi - CEN. Marco Bonissone - LegalRepresentative KONE SpA

15.00 / 17.30 (Library Hall)Special sessionRESPONSIBILITY, QUALITY AND MAINTENANCE IN THEHEALTHCARE SECTOR CHAIRPERSON: Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza”University of Rome

15.00 / 15.15Introduction to the sessionFrancesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome

15.15 / 15.50Quality and user satisfactionGirolamo Sirchia - Chairman of Study and Research Center of ANPO (NationalAssociation of Hospital Head Physicians)

15.50 / 16.10Economic Management: Savings that can be achievedGianfranco Finzi - President of ANMDO (National Association of Medical DoctorHospital Directors)

16.10 / 16.30Equipment maintenance and safety Francesco Paolo Branca - President of the CNIM, “Sapienza” University of Rome

16.30 / 16.50The Patient Experience: the role of support servicesNorman Rose - Chairman of the European Round Table on Services

16.50 / 17.10CEI guidelines on electro medical equipment inspectionsAndrea Legnani - CEI (Italian Electro Technical Committee)

17.10 / 17.30“Quality in Healthcare” training project by ANPO, ANMDO and CNIMLorenzo Fedele - Secretary General of the CNIM, “Sapienza” University ofRome

17.30 / 17.50 coffee break

MM2009 ha ricevuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei MinistriMM2009 received the patronage of the Italian Presidency of the Council of Ministers

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17.50 / 18.50 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica FACILITY MANAGEMENT, OUTSOURCING,CONTRATTUALISTICAMODERATORE: Giancarlo Paganin - Politecnico di Milano (Italia)

17.50 / 18.05Il facility management nella pubblica amministrazioneitaliana. Caratteristiche e modalità di predisposizionedei capitolati di appaltoAndrea Ciaramella, Roberto Cigolini, Maria Luisa Del Gatto - Politecnicodi Milano (Italia)

18.05 / 18.20Analisi delle attività necessarie per la messain pratica di contratti di global serviceGiuseppe Aiello, Rosa Micale, Giada La Scalia - Università di Palermo (Italia)

18.20 / 18.35Implementazione di successo del CEN/TR15628Manutenzione: qualificazione del personaledi manutenzioneGuido Walt - CENTC319 (Svizzera)

18.35 / 18.50Manutenzione e criticità: metodi e strumentiper la gestione dei processi di manutenzioneClaudio Molinari, Giancarlo Paganin, Elena Proverbio, Cinzia Talamo -Politecnico di Milano (Italia)

GIOVEDÌ 23 APRILE

9.00 / 11.00 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica MANUTENZIONE E SICUREZZA PER LA QUALITÀDELLA VITA E PER L’AMBIENTEMODERATORE: Cathrin Plate - Fraunhofer Institute for Factory Operation andAutomation (Germania)

9.00 / 9.15EFNMS-SMRP: un progetto di armonizzazionesull’affidabilità degli indicatori in manutenzioneTom Svantesson, Richard Olver, Jerry Kahn - CENTC319 “Maintenance”(Danimarca)

9.15 / 9.30Servizio al cliente e attenzione all’ambiente:un binomio vincenteVito de Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA (Italia)

9.30 / 9.45Una proposta CMMS per piccole aziende basatasu strumenti open source: struttura e implementazioneAndrea Da Re, Elio Padoano, Dario Pozzetto - Università di Trieste (Italia)

9.45 / 10.00Ottimizzazione della catena dei fornitori di manutenzioneGregor Klimek, Christoph Meier - FIR Research Institute for OperationsManagement at RWTH Aachen University (Germania)

10.00 / 10.15Politica di Manutenzione su condizione nel casodei trasporti pubblici su gommaRoberto Maria Grisi, Pasquale Iannotti, Pasquale Zoppoli - Università diNapoli “Federico II” (Italia)

10.15 / 10.30Esternalità generate sul traffico urbanodagli interventi di riabilitazione nelle reti idricheMattia Ghedin, Rita Ugarelli, Vittorio Di Federico, Marco Pinelli, ToninoLiserra, Sandro Artina - Università di Bologna (Italia)

17.50 / 18.50 (Library Hall) Technical session FACILITY MANAGEMENT, OUTSOURCING,CONTRACTINGCHAIRPERSON: Giancarlo Paganin - Politecnico di Milano (Italy)

17.50 / 18.05Facility Management in the Italian PublicAdministration. Preparation methodsand characteristics of the tendersAndrea Ciaramella, Roberto Cigolini, Maria Luisa Del Gatto - Politecnicodi Milano (Italy)

18.05 / 18.20Evaluation of Maintenance Service Procurement ContractsGiuseppe Aiello, Rosa Micale, Giada La Scalia - Università di Palermo (Italy)

18.20 / 18.35Successful Implementation of CEN/TR 15628 - Maintenance -“Qualification of Maintenance Personnel” in the World ofMaintenanceGuido Walt - Wear-Management (Switzerland)

18.35 / 18.50Maintenance and Criticality. Criteria, Methodsand Tools to Manage Maintenance ProcessClaudio Molinari, Giancarlo Paganin, Elena Proverbio, Cinzia Talamo -Politecnico di Milano (Italy)

THURSDAY, APRIL 23RD

9.00 / 11.00 (Library Hall) Technical session MAINTENANCE AND SAFETY FOR QUALITY LIFE AND RESPECTFOR THE ENVIRONMENTCHAIRPERSON: Cathrin Plate - Fraunhofer Institute for Factory Operation andAutomation (Germania)

9.00 / 9.15EFNMS-SMRP Maintenance and ReliabilityIndicator Harmonisation ProjectTom Svantesson - TSMC (Denmark). Richard H. Olver - Agrium Inc.(Canada). Jerry D. Kahn - BE&K International Inc. (USA)

9.15 / 9.30Customer Service And Environmental Respect:a Winning PairVito de Masi, Giovanni Varisco - KONE SpA (Italy)

9.30 / 9.45A CMMS Solution for Small Industries based on Open Source Tools:Structure and ImplementationAndrea Da Re, Elio Padoano, Dario Pozzetto - Università di Trieste (Italy)

9.45 / 10.00Maintenance Supply Chain OptimisationGregor Klimek, Christoph Meier - FIR Research Institute for OperationsManagement at RWTH Aachen University (Germany)

10.00 / 10.15Condition based Maintenance Policyfor Public Road TransportationRoberto Maria Grisi, Pasquale Iannotti, Pasquale Zoppoli - Università diNapoli “Federico II” (Italy)

10.15 / 10.30Externalities on Urban Traffic due to Water Systems Structuraland Operational Maintenance ActivitiesMattia Ghedin, Rita Ugarelli, Vittorio Di Federico, Marco Pinelli, ToninoLiserra, Sandro Artina - Università di Bologna (Italy)

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da MM2009

Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 20098

10.30 / 11.00 Conclusioni

10.00 / 13.30 (Sala Settima Commissione)Riunione Informale Comitato Tecnico Europeo “Manutenzione” -CEN TC 319 “Maintenance”

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.30 (Sala della Biblioteca) Sessione tecnica STRUMENTI E METODI PER LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE

11.30 / 11.45Disponibilità di sistemi di assemblaggio sulla basedi dati di prodottoReimund Neugebauer, Dietmar Kreppenhofer, Tino Langer - FraunhoferInstitute for Machine Tools and Forming Technology (Germania)

11.45 / 12.00Gestione della manutenzione industriale: un’indagineeffettuata sulle aziende italianeLuca Fumagalli, Marco Macchi - Politecnico di Milano. VladimiroCarminati - Brembo SpA. Stefano Ierace - Consorzio Intellimech (Italia)

12.00 / 12.15Controllo adattivo ottimizzato del processo di pianificazionedelle ispezioni per le strutture aeronautiche soggette a faticaNicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis, Konstantin N.Nechval - University of Latvia (Latvia)

12.15 / 12.30Efficientamento del processo della manutenzioneGian Piero Pavirani - RFI (Italia)

12.30 / 12.45Strumenti per la gestione della manutenzioneJacopo Cassina, Marco Taisch - Politecnico di Milano (Italia)

12.45 / 13.00Un sistema avanzato di diagnostica e prognostica per la prontezzaoperativa di sistemi mission criticalGiuseppe Aiello - Università di Palermo. Mario Esposito, SalvatoreVacante, Stefano Fasoli - Cetena SpA (Italia)

13.00 / 13.15Tecniche di controllo statistico di processo per l’identificazione deiguasti di una flotta di elettrolocomotiveOrlando Borgia, Mario Tucci, Filippo De Carlo - Università degli Studidi Firenze (Italia)

13.15 / 13.30La FMECA per la gestione delle non conformità aziendaliTeresa Murino, Giuseppe Naviglio, Pasquale Zoppoli - Università diNapoli “Federico II” (Italia)

13.30 / 14.30 colazione di lavoro

14.30 / 16.30 (Sala della Biblioteca) Sessione specialeSERVIZI DI MANUTENZIONE PER DELIZIARE IL CLIENTEE RISPETTARE L’AMBIENTE.Organizzata da KONE SpAMODERATORE: Giovanni Varisco - KONE SpAPROGRAMMA: Saluti di benvenuto - KONE in Italia e nel Mondo - KONE afavore dell’Ambiente - L’organizzazione del servizio di manutenzionecome mezzo per la soddisfazione dei Clienti - Dibattito - Conclusioni

15.00 / 17.00 (Sala Settima Commissione) Assemblea dei Soci CNIM

10.30 / 11.00 Conclusions

10.00 / 13.30 (the Seventh Commission Hall)Informal meeting CEN TC 319“Maintenance”

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.30 (Library Hall) Technical sessionTOOLS AND METHODS FOR MAINTENANCE MANAGEMENT

11.30 / 11.45Availability of Assembly Systems on the Baseof Product DataReimund Neugebauer, Dietmar Kreppenhofer, Tino Langer - FraunhoferInstitute for Machine Tools and Forming Technology IWU Chemnitz (Germany)

11.45 / 12.00Industrial Maintenance Management: a Survey Carried outon Italian CompaniesLuca Fumagalli, Marco Macchi - Politecnico di Milano. VladimiroCarminati - Brembo SpA. Stefano Ierace - Consorzio Intellimech (Italy)

12.00 / 12.15Optimal Adaptive Control of Inspection Planning Processin Service of Fatigued Aircraft StructuresNicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, Maris Purgailis, Konstantin N.Nechval - University of Latvia (Latvia)

12.15 / 12.30Increase Efficienty of the Maintenance ProcessGian Piero Pavirani - RFI (Italy)

12.30 / 12.45A Methodology for Predictive MaintenanceJacopo Cassina, Marco Taisch - Politecnico di Milano (Italy)

12.45 / 13.00A Diagnostic and Prognostic System to Enhance the OperationalReadiness of Mission Critical SystemsGiuseppe Aiello - Università di Palermo. Mario Esposito, SalvatoreVacante, Stefano Fasoli - Cetena SpA (Italy)

13.00 / 13.15Statistical Process Control for Faut Identificationof a Rolling StockOrlando Borgia, Mario Tucci, Filippo De Carlo - Università degli Studidi Firenze (Italy)

13.15 / 13.30FMECA and NonconformitiesTeresa Murino, Giuseppe Naviglio, Pasquale Zoppoli - Università diNapoli “Federico II” (Italy)

13.30 / 14.30 lunch

14.30 / 16.30 (Library Hall) Special session MAINTENANCE SERVICES FOR CUSTOMERS’ DELIGHTAND ENVIRONMENT’S RESPECT.Organized by KONE SpACHAIRPERSON: Giovanni Varisco - KONE SpAPROGRAM: Welcome addresses - KONE in Italy and in the World - KONE asa Company supportino the Environment The Organization of MaintenanceService as a means for Customer satisfaction - Debate - Conclusions

15.00 / 17.00 (the Seventh Commission Hall) CNIM Associates plenary meeting

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MODERATORE: Teresa Murino - Università di Napoli Federico II (Italia) CHAIRPERSON: Teresa Murino - Università di Napoli Federico II (Italy)

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Maintenance and Facility Management m m 9

da MM2009

16.30 / 17.00 coffee break

17.00 / 18.30 (Sala della Biblioteca)Sessione specialeOTTIMIZZAZIONE DELLA LOGISTICA, PARTI DI RICAMBIO,ISPEZIONE E MANUTENZIONE IN MODELLI COMPLESSI SU BASEMONTE CARLO DI SISTEMI REALISTICIArie Dubi - Ben Gurion University of the Negev (Israele)MODERATORE: Mario Tucci - Università di Firenze (Italia)

VENERDÌ 24 APRILE

9.00 / 11.00 (Sala della Biblioteca)Sessione tecnica MANUTENZIONE DEI SISTEMI INDUSTRIALIMODERATORE: Abhijit Desmukh - Texas A&M University (USA)

9.00 / 9.15Identificare strategie di manutenzione ottimaliper piccole e medie impreseCord-Philipp Winter, Bert Lorenz - Research Institute for OperationsManagement at RWTH Aachen University (Germania)

9.15 / 9.30Requisiti industriali per lo sviluppodi una piattaforma di prognosticaStefano Ierace, Fabio Floreani, Luca Fasanotti - Consorzio Intellimech.Marco Garetti - Politecnico di Milano. Sergio Cavalieri - Università diBergamo (Italia)

9.30 / 9.45Identificare predittori significativi relativi agli incidentisul lavoro tramite l’utilizzo di modelli di reti neuraliMaurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, GiancarloGiacchetta - Università Politecnica delle Marche (Italia)

9.45 / 10.00Esame del ciclo di vita degli stampi permanenti in un impiantoper la rifusione dell’alluminioKlaus Richter, Martin Kirch, Bernd Gebert - Fraunhofer Institute for factoryoperations and automation. Michael Liessmann - Aluminium Norf GmbH(Germania)

10.00 / 10.15Un metodo basato sull’ingegneria virtuale per la progettazionedella manutenibilitàSalla Lind, Simo-Pekka Leino - VTT Technical Research Centre of Finland.Petteri Multanen, Ari Mäkiranta - Tampere University of Technology.Juhamatti Heikkilä - Metso Minerals, Inc. (Finlandia)

10.15 / 10.30MCR: Maintenance Centered Reliability Giovanni Picciolo - Bureau Veritas SpA. Paolo Magni, Lorenzo Pasotti -Università di Pavia (Italia)

10.30 / 10.45Decisioni statistiche ottimali relative alla vita di un prodottoKonstantin N. Nechval, Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, MarisPurgailis - University of Latvia (Latvia)

10.45 / 11.00Conclusioni

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.00 (Sala della Biblioteca)Sessione tecnica MANUTENZIONE DEL COSTRUITO E DEL PATRIMONIOARTISTICO - ARCHITETTONICOMODERATORE: Sara McComb - Texas A&M University (USA)

16.30 / 17.00 coffee break

17.00 / 18.30 (Library Hall)Special sessionOPTIMIZATION OF LOGISTICS, SPARE PARTS, INSPECTION ANDMAINTENANCE IN COMPLEX MONTE-CARLO BASED MODELSOF REALISTIC SYSTEMSArie Dubi - Ben Gurion University of the Negev (Israel)CHAIRPERSON: Mario Tucci - University of Florence (Italy)

FRIDAY, APRIL 24TH

9.00 / 11.00 (Library Hall)Technical session MAINTENANCE OF INDUSTRIAL SYSTEMSCHAIRPERSON: Abhijit Desmukh - Texas A&M University (USA)

9.00 / 9.15Identification of Optimal Maintenance Strategy Mixes for Smalland Medium Enterprises (SME)Cord-Philipp Winter, Bert Lorenz - FIR - Research Institute for OperationsManagement at RWTH Aachen University (Germany)

9.15 / 9.30Industrial Requirements for the Developmentof a Prognostics PlatformStefano Ierace, Fabio Floreani, Luca Fasanotti - Intellimech Consortium.Marco Garetti - Politecnico di Milano. Sergio Cavalieri - Università diBergamo (Italy)

9.30 / 9.45Identifying Significant Predictor of Occupational Injury UsingNeural Network ModelsMaurizio Bevilacqua, Filippo Emanuele Ciarapica, GiancarloGiacchetta - Università Politecnica delle Marche (Italy)

9.45 / 10.00Tracking the Life Cycle of Permanent Moldsin an Aluminium Remelt Plant Klaus Richter, Martin Kirch, Bernd Gebert - Fraunhofer Institute for factoryoperations and automation. Michael Liessmann - Aluminium Norf GmbH(Germany)

10.00 / 10.15A Virtual Engineering based Methodfor Maintainability DesignSalla Lind, Simo-Pekka Leino - VTT Technical Research Centre of Finland.Petteri Multanen, Ari Mäkiranta - Tampere University of Technology.Juhamatti Heikkilä - Metso Minerals, Inc. (Finland)

10.15 / 10.30MCR: Maintenance Centered Reliability Giovanni Picciolo - Bureau Veritas SpA. Paolo Magni, Lorenzo Pasotti -Università di Pavia (Italy)

10.30 / 10.45Optimal Statistical Decisions in a New Product Lifetime Testing Konstantin N. Nechval, Nicholas A. Nechval, Gundars Berzinsh, MarisPurgailis - University of Latvia (Latvia)

10.45 / 11.00Conclusions

11.00 / 11.30 coffee break

11.30 / 13.00 (Library Hall)Technical session ARTISTIC AND REAL ESTATEMAINTENANCECHAIRPERSON: Sara McComb - Texas A&M University (USA)

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Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 200910

da MM2009

11.30 / 11.45L’architetto della fabbrica gestoredella manutenzione sul costruitoAntonio Ceradini - Università dell’Aquila (Italia)

11.45 / 12.00Gestione del patrimonio artistico-architettonico: processo evolutivodalla conservazione alla manutenzioneMaria Teresa Pesce, Giovanni Caliendo - A&Day srl. Ernesto Antonini -Università di Bologna (Italia)

12.00 / 12.15Edifici pubblici: da decadenza a modello di eccellenza Svein Bjørberg - Norwegian University of Science and Technology(Norvegia)

12.15 / 12.30Manutenzione vs restauro? Conoscenza, progetto, interventoattraverso il piano di manutenzioneAmira Kweder - Università degli Studi di Messina (Italia)

12.30 / 12.45Pianificare la manutenzione a lungo termine delle città norvegesisecondo un approccio strategicoMarit Støre Valen - Norwegian University of Science and Technology (NTNU).Håkon Kvåle Gissinger - Ramboll Norway AS (Norvegia)

12.45 / 13.00Conclusioni

13.00 / 14.00 colazione di lavoro

14.00 / 16.00 (Sala della Biblioteca)Sessione specialeLA GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ENERGIANEL FACILITY MANAGEMENTMODERATORE: Stefano De Falco, Università di Napoli “Federico II” (Italia)

14.00 / 14.15Ergonomia in Manutenzione per una gestione sostenibiledell’energiaErminia Attaianese - Università di Napoli “Federico II” (Italia)

14.15 / 14.30L’importanza di un sistema di monitoraggio dell’energia in unagestione sostenibile dell’energiaAntonio Cavallaro, Vincenzo Toscano - E.C.O. SpA (Italia)

14.30 / 14.45Energia sostenibile: una panoramicaLuca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria (Italia)

14.45 / 15.00Un approccio innovativo basato sull’utilizzo della funzione perditadi qualità nella gestione sostenibile dell’energiaStefano De Falco - Università di Napoli “Federico II”. Giovanna De Pascale- Condor Group SpA (Italia)

15.00 / 15.15Un software per l’ottimizzazione dell’energia negli edificiFabio Di Marino - Solvendo (Italia)

15.15 / 15.30I costi di manutenzione dei sistemi di energia rinnovabile Francesca Zucchi - Sapienza Università di Roma (Italia). Abhijit Deshmukh,Sara McComb - Texas A&M University (USA). Lorenzo Fedele - SapienzaUniversità di Roma (Italia)

15.30 / 16.00Dibattito e conclusioni

16.00 / 16.30Menzione per il migliore articolo presentato, chiusura e arrivederci

11.30 / 11.45“L’Architetto della Fabbrica” Manager of Building and ArtisticReal Estate MaintenanceAntonio Ceradini - Università dell’Aquila (Italy)

11.45 / 12.00Management of the Artistic and Architectural Heritage:a Progressive Process from Conservation to MaintenanceMaria Teresa Pesce, Giovanni Caliendo - A&Day srl. Ernesto Antonini -Università di Bologna (Italy)

12.00 / 12.15Public Buildings - from Decay to Model of Excellence Svein Bjørberg - Norwegian University of Science and Technology(Norway)

12.15 / 12.30Maintenance vs. Restoration? Knowledge, Design, Interventionthrough the Maintenance PlanAmira Kweder - Università degli Studi di Messina (Italy)

12.30 / 12.45Long Term Maintenance Planning in Norwegian Municipalitiesby a Strategic ApproachMarit Støre Valen - Norwegian University of Science and Technology (NTNU).Håkon Kvåle Gissinger - Ramboll Norway AS (Norway)

12.45 / 13.00Conclusions

13.00 / 14.00 lunch

14.00 / 16.00 (Library Hall)Sspecial sessionSUSTAINABLE ENERGYIN FACILITY MANAGEMENTCHAIRPERSON: Stefano De Falco, Università di Napoli “Federico II” (Italy)

14.00 / 14.15Ergonomics in Maintenancefor Energy Sustainable ManagementErminia Attaianese - Università di Napoli “Federico II” (Italy)

14.15 / 14.30The Importance of Energy Monitoring Systemin the Sustainable Energy ManagementAntonio Cavallaro, Vincenzo Toscano - E.C.O. SpA (Italy)

14.30 / 14.45Sustainable Energy: an OverviewLuca D’Avino - Università Mediterranea di Reggio Calabria (Italy)

14.45 / 15.00An Innovative Approach of Loss Quality Functionin the Facility Energy ManagementStefano De Falco - Università di Napoli “Federico II”. Giovanna De Pascale- Condor Group SpA (Italy)

15.00 / 15.15A Software Tool for Building Energy Multivariate OptimizationFabio Di Marino - Solvendo (Italy)

15.15 / 15.30Maintenance Costs of Renewable Energy Systems Francesca Zucchi - Sapienza Università di Roma (Italy). Abhijit Deshmukh,Sara McComb - Texas A&M University (USA). Lorenzo Fedele - SapienzaUniversità di Roma (Italy)

15.30 / 16.00Debate and conclusions

16.00 / 16.30Best Paper Award and… Arrivederci

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kKONE, al servizio delle personeOggi, molte delle sfide che dobbiamo fronteggiare per as-sicurare il flusso delle persone sono dovute alla crescenteurbanizzazione e all’invecchiamento della popolazione,degli edifici e delle città. Per rispondere in modo adeguatoa queste sfide KONE ha definito la propria visione: offrirealle persone la migliore esperienza di flusso negli edificisviluppando e fornendo soluzioni che consentano loro dimuoversi da un posto all’altro in modo sicuro, confortevolee senza attese.

La sicurezza è la priorità assoluta: il primo obiettivo diKONE è assicurare ZERO incidenti a utenti e dipendenti.Per garantire ciò, oltre che un trasporto affidabile e si-curo, è fondamentale la prevenzione.

KONE ha predisposto un programma di manutenzionestudiato specificamente per garantire la completa affida-bilità di ciascun ascensore in manutenzione, garantendocosì, anno dopo anno, la sicurezza, l’affidabilità ed ilcomfort, previsti in fase di progetto e assicurati da un’in-stallazione impeccabile.

Per tutti gli utenti, KONE ha individuato come cardine perla prevenzione degli incidenti un programma di controllida effettuare regolarmente durante la visita di manuten-zione, per ridurre i guasti e i fermi impianto. Ad aumentareil livello di sicurezza ed affidabilità ha contribuito il sistemabidirezionale KONE KRM, introdotto da KONE, che garan-

tisce il contatto direttodel pas seggero in cabinaper qualsiasi emer genzacon il Centro Chiamate,attivo 24 ore al giorno, 7giorni su 7 per 365giorni all’anno. InoltreKONE KRM può monito-rare costantemente lecondizioni dell’impiantoe segnalare in temporeale, al Centro Chiamate KONE, guasti o malfunziona-menti, fornendo la possibilità di adottare azioni correttiveche prevengano il problema. I controlli, i programmi di ma-nutenzione preventiva, le verifiche periodiche aiutano a mi-gliorare le performance e l’affidabilità dell’impianto e aprevenire i guasti.

Un impianto in ottima salute garantisce alle persone la li-bertà di movimento e conferisce valore all’interno dell’e-dificio, lo ringiovanisce e lo migliora.Per questo KONE investe in formazione, ricerca, aggior-namento. La nostra divisione Ricerca e Sviluppo è co-stantemente impegnata nella definizione di soluzioni ingrado di garantire la sicurezza e di migliorare l’affidabilitàe le prestazioni degli impianti. Soltanto in Italia KONE in-veste ogni anno in formazione oltre 25.000 ore nel cen-tro di addestramento KONE di Pero, uno dei più grandi, at-trezzati e all’avanguardia in Europa.

Dall’operatrice che riceve la chiamata, al tecnico che ef-fettua il pronto intervento e la manutenzione preventiva, aiteam di aggiornamento e modernizzazione, KONE ha laconsapevolezza dell’importanza di un attento ascolto perrispondere alle esigenze di clienti e utenti con precisioneed efficienza e della necessità di eseguire i lavori in modorapido e preciso, nel minimo dettaglio. ��

KONE S.p.A. Via Figino, 41 - 20016 Pero (MI)

Tel. 02 33923.1 - Fax 02 33923.654www.kone.it

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redazionale

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tThe Business-related Services sector did not exist untilthe mid/late 1990s. Prior to that it consisted of a seriesof vertical industries which did not connect with eachother. There was no unification of views which made itvery difficult for the European Commission to seek theviews of the sector or to regard it as a unified whole. In2001 a request was made that a representative body beestablished and in 2002 the European Business ServicesRoundtable (EBSRT) was established.EBSRT currently comprises over 30 European federationsrepresenting service delivery companies from blue-collarto knowledge intensive. Uniquely among such organisa-tions, it has no external or internal funding. The Chair pro-vides the secretariat gratis. This is also its fundamentalstrength. EBSRT operates on the same basis as theRoundtable of the Knights of King Arthur - all those whoshould be there are invited and those who wish to bethere, if they make application and are suitably relevantare welcome. This is another fundamental strength of theorganisation. I have been the Chairman since its inceptionwhich is a great honour.The role of EBSRT is to be a platform and a forum - aplatform because it permits a level playing field for thedissemination and collation of views; a forum because itdoes not commit its members to any particular position(hence circumscribing the necessity for ‘mandates’) andallows representatives of the various European Institutionsto use it as a sounding board when they wish to taken theviews of the sector. EBSRT agendas run wide, encom-passing freedom to deliver services, the role of servicesin delivering and shaping industrial policy, public pro-curement, employment law, trade union relations, Corpo-rate Responsibility, standardisation - especially with CEN

- and the implementation of the Single Market. EBSRTmeets quarterly and at most meetings there will be anumber of representatives from the European Institutions.It is now recognised as a fixture within the Brussels sceneand has become a valued source of information and viewsto the European Commission amongst others. As a result,the voice of business services is increasingly heard in Eu-rope and the profile of the sector is increased.Among areas with which we are concerned is that of thedelivery of public services, particularly where outsourcedservices are involved.

Innovating Business Related ServicesThe services sector of the economy accounts for around73% of UK GDP. The position is similar in the EuropeanUnion, which has recognised the vital role that business-related services play in the economy and has acknowl-edged their importance to the overall competitiveness ofthe European economy. Business-related services con-stitute the largest sector of the EU economy employingaround 55 million people in 2000. The services sector in the UK and across Europe stretchesfrom high value-added services (such as professional andICT) to business support services and its inter-relationshipwith other sectors of the economy is complex. Business-related services is a major sub-sector accounting for busi-ness-to-business and business-to government services.It has been a major source of both new jobs and newbusinesses in the EU, covering a wide range of economicactivities. More than two-thirds of all new enterprises startup within the area of business-related services, but thisin turn leads to a need for better skills, greater use of ICTsand more innovation to drive the sector forward.

Anno 3 Numero 2 Marzo Aprile 200912

L’Esperienza del Paziente:il Ruolo dei Servizi di Supporto /The Patient Experience: the Role

of Support Services

da MM2009

NormanRose

Chairmanof the European

Round Tableon Services

Il testo in lingua italiana del seguente articolo verrà pubblicato nel prossimo numero (03 maggio-giugno) della rivista MM

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Maintenance and Facility Management m m 13

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Before looking at the European scene in detail, it may beuseful to highlight the findings of the European Forum onBusiness Related Services published in June 2005: -- Market integration and competition in business-related

services markets is not vigorous enough to ensure andstrengthen their competitiveness;

-- The inputs necessary for production (labour qualifica-tions, integration of ICT and capital) are lacking in qual-ity and quantity;

-- The outputs from the business-related services enter-prises are not sufficiently transparent (standards), val-ued (reporting on intangible assets) or documented(quality);

-- The provision and use of business-related services islimited in less developed regions and candidate coun-tries, mainly affecting SMEs and convergence process;

-- Knowledge about the sector and the markets is scarce,hampering the decision making of enterprises and pol-icy makers.

These conclusions, together with the Commission’s pro-posal to follow them up with an Action Plan of non-leg-islative measures and to develop this in close collabora-tion with stakeholders were endorsed by the Competi-tiveness Council in the Conclusions of the meeting on 11March 2005.

Further subsequent actions included:-- non-legislative actions of a services-specific charac-

ter, filling a gap which is not already covered by otherCommunity policies, or complementing them whenthey have not yet been applied to a sufficient degree;

-- the creation of Europe-wide (CEN) standards, volun-tarily agreed between stakeholders;

-- promotion of information about the business-relatedservices sector including the development of servicesstatistics and economic and statistical analysis.

Across all parts of the sector innovation is necessary ifcompanies are to keep up with the desires and expecta-tions of clients. At the lowest level, cleaning and cateringservices need to develop new competencies and deliverymethods if companies supplying these services are to re-main in the market; facilities management has to respond

to the increasing sophistication of clients; PFI and PPPcontracts require the highest level of innovation andadaptability from operating consortia if public services areto be modernised; and ICT and professional services haveto rise to the challenge of increasingly complicated re-quirements and contractual forms respectively. This is astrue at the SME level as it is for large multi-national com-panies.Companies cannot deliver high quality value-added serv-ices without staff who are appropriately qualified and suit-ably motivated to assist in that service delivery. This canbe difficult to grasp, especially where wage costs are lowand margins are tight but this is where the ‘what goesround, comes round’ principle points to the revolving ben-efit of all companies becoming involved in training anddevelopment. Large European and international suppliersof services rely on sub-contractors and specialist con-tractors to have these high levels of competence to enablethe whole contract to proceed successfully and, thank-fully, on the whole it is achieved.In short, new challenges are arising in the new abilities offoreign national companies to challenge national ones inthe same national and international markets. These arepositive developments which help in the development oflocal, national, EU and international markets.

Facilities Services in HealthcareThis is nowhere more important and high profile than inthe delivery of services within the healthcare environment.Services provided within the healthcare environment,while primarily focused on the maintenance of the phys-ical structure also are relevant to the patient experiencewhile a patient is in hospital. Patients inevitably come to hospital when they are ill andit is the intention of the medical staff that, in most cases,they will progress to become well enough to return home.The major contributory factor will be the standard of med-ical treatment provided but alongside this the experienceof the patient (and visitors and relatives) during the stayin hospital is crucial. Facilities services play a fundamen-tal role in this.The physical condition of the ward, its cleanliness, the at-titude of ancillary staff (such as cleaners) to the patient,the quality of food and the condition in which it is served

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are some of the non-medical factors which can have aninfluence on the feelings of the patient and which can af-fect his/her sense of well-being while in hospital. This, inturn, can affect the recovery rate since at a time of ill-health these peripheral issues really matter.It is too easy to forget this and to concentrate on meetingtargets or levels of cleanliness, viewing them as the rai-son d’être for the satisfactory delivery of services and,therefore, for being paid for this. This is a short-sightedapproach. In the UK patient surveys are now common-place and are often stipulated in the contract for out-sourced facilities services because both the client and theservice provider recognise the importance of high qualityservice delivery which meets patient expectations. Afterall, for the time the patient is in hospital it is home!Food quality and service, too, are important. Patients awaiting and recovering from surgery or treat-ment need appropriately nutritious meals. This is essen-tial to stave off infections and promote speedy healing.Catering staff, whether in-house or external, wish to pro-vide suitable meals, but it is difficult to see how this canbe achieved on a daily budget per patient of a few Euros.However good the bulk purchasing discounts available tohospitals and companies, it surely costs more to providegood food to patients than that paltry sum?Equally, it is pointless providing high quality meals if theyare left languishing in an infection laden ward until theclinicians have finished their rounds. It would be better toreschedule the time of provision and to fit in other hoteland support service provision round this new timetable.Hot meals inevitably attract bacteria as they cool, as wellas being unpalatable to patients. Hospitals do themselvesno favours by allowing this to happen on a regular basis.Restaurants and cafeterias would not allow this. Whyshould hospitals? The move to 24-hour availability of foodservices will not raise the standard of the food itself. Itmay even lower it as more ‘convenience food’ becomesavailable. However, this food is more likely to be servedfreshly and at the correct temperature than the traditionalward meals.I do not underestimate the difficulties experienced by fa-cilities staff in trying to keep hospitals clean and germfree. Many illnesses are messy. Relatives and visitors mayhave different hygiene customs which may cause diffi-

culties for facilities staff. Accident and Emergency de-partments cannot hope to be keep neat, tidy and clean atall times when seriously injured patients are being broughtin and moved around. Even there, however - indeed, es-pecially there - the patient experience is critical. A goodpatient experience provided by facilities staff can make agreat difference to the patient at that critical time. With this in mind, we have set up a project in the UK ti-tled the Public Service Skills Framework which inter aliaseeks to ensure that all staff are adequately qualified andthat they recognise the importance of the customer ex-perience.

Public Sector Skills FrameworkFor the last 10 years governments have been preoccupiedwith making public services more responsive to theirusers. For the public sector, customer satisfaction has be-come an important indicator in success. At the same time, many services have been outsourcedto private companies. Where these services are front-lineservices, e.g. hospital cleaning, or municipal waste col-lection, they can have a significant impact on the public’sperception of the public sector as a whole. Consequently,the public sector has become more and more concernedabout the ability of its contractors to deliver excellent cus-tomer service too.The Board of PSSF which was formed in September2007, includes employers, trades unions, sector skillscouncil and a number of other stakeholders and special-ists in a model public-private partnership. The PSSF project aims to define a skills framework thathelps companies delivering outsourced public services toensure their staff have the skills and competencies theyneed to deliver a good customer experience. PSSF aims to identify the skills staff need to deliver agood customer experience. These can be categorisedinto three areas - Customer Service, Life Skills (includinga range of generic and employability skills) and support-ing knowledge (including Health & Safety, EmploymentRights and Diversity). There is a particular emphasis onteam working, a vital element in effective service deliv-ery, but one which existing training programmes do notalways address.The diagram below maps the framework.

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Many, if not most, employers already have mechanisms inplace to provide skills training. Where that is so, the Proj-ect will support the employer to gain recognition of thiswithin PSSF; where an employer does not offer relevanttraining and development, the Project will support the em-ployer to develop this. Why, then, are we doing this? Firstly, there is the effect onthe workforce. Employees need access to better trainingand development, increased skills, a nationally recognisedqualification, greater job satisfaction and the potential forcareer progression. We believe that this project and itsaccompanying framework provides a mechanism for thisto happen. Secondly, outsourcing companies need to improve con-tinuously client satisfaction and to increase productivity. Abetter skilled and motivated workforce can help with bothand shows the companies’ commitment to quality in serv-ice delivery. Thirdly, the PSSF will provide a benchmark in the lettingof future contracts, helping government and the publicsector as a whole achieve better quality customer serviceacross a range of public services. Fourthly, PSSF will directly benefit the public if it enablescompanies to deliver better customer experience. This iscrucial where outsourced services are delivered to both tothe public sector ‘client’ and the general public as end-users of the service. Delivery on time, on budget and ac-cording to specification is only part of the equation; the

experience of those whouse the services will de-termine the public andpolitical success of theirdelivery. Today, it is thepublic, rather than thoserunning the service, whoare the final arbiters ofwhether the service hasbeen delivered success-fully. Lastly, there is the eco-nomic factor. An em-ployee with better skillscontributes more to thesuccess of an employer.

Both of them, in turn, contribute more to the local econ-omy. Successful local economies are essential to the suc-cess of the regional and national economies.

MRSA - Fact and FictionMuch has been written about the rise in MRSA and otherhospital care acquired infections (HAIs) over the past tenyears, particularly the last five. There are many reasons forthis increase, few of which lie at the door of service com-panies, but facilities services do have a major role to playin the reduction and prevention of incidences of these in-fections.Hospitals, by their very nature and purpose, are placeswhere infection abounds. Patients come to be investi-gated, to have invasive surgery or with diseases whichrequire to be treated. It is inevitable, therefore, that infec-tions will be shared among patients. Visitors, too, play theirpart in the spread of infections. They may carry them onclothing or be infected themselves when they come tovisit friend and relatives.Finally, staff contribute to the spread of infections as theywalk about hospitals and wards. The upshot is the in-evitability of the presence of infections in hospitals. Theconcern is that infections seem to be spreading and af-fecting a higher percentage of patients than is deemedacceptable. The challenge is to find ways of containingand then reducing the incidence of hospital acquired in-fections.

THE PUBLIC SECTORSKILLS FRAMEWORK

Enabling a bettercustomer experience

CustomerExperience

Life Skills Knowledge Units

My role indelivering a

better customerexperience

Knowingmy

customer

My role inthe team

PersonalEffective-

ness

Basic Skills Health &Safety

EmploymentRights

Equality &diversity

Literacy Numeracy ESOL

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Undoubtedly, the physical condition of hospitals plays amajor role in attracting and incubating extraneous infec-tions. The infrastructure of hospitals, at least in the UK,has been neglected and under-resourced over manyyears because of political ideology. Hospitals are nowfaced with the unenviable task of reversing decades ofneglect within tightly contained and controlled budgets,especially in a time of economic downturn. It is impossible for major improvements to be made whileinvestment is at an unreasonably low level. Contractorscan only clean those surfaces which exist. If these areworn, patched, flaking or unduly absorbent infection willbe present and may spread. It may well be economic forimprovements to be made which will be more cost effec-tive over the longer term and which will assist in contain-ing HAI in the short term. Hospitals deserve the higheststandard of service delivery as they care for patients wait-ing for and recovering from surgery. These can only bedelivered within an appropriate framework of investmentand innovation. Since the well-being of patients is at riskthis seems a reasonable price to pay.Standards of cleanliness of staff also play a vital part inthe containment of HAI. Support service staff, nurses anddoctors all pay a part in either aiding or controlling thespread of infections. Support staff must observe the rulesfor hand-washing, disposal of waste and clothing whichare posted in the wards and are part of the regime put inplace by their employers. Nurses must observe the ruleswith similar rigour. Clinicians more so.It is pointless to have rules regarding hand washing if nursesand clinicians do not observe them. Support staff and pa-tients lose any incentive to comply in these circumstances.Swabs, gloves and sharps have designated receptacles ineach ward but these only help if the relevant items areplaced securely in them. Open bins and used waste lyingabout on a ward floor cannot afford any protection.The movement from ward to ward is a further source ofthe transfer of infections. Protective clothing, such as awhite coat, will not prevent the spread of infection if thewearer transports it from ward to ward complete with ac-companying germs! It is highly likely that a patient recov-ering from invasive surgery will be a ready recipient ofany marauding germs which come his way. This is not afact which seems to concern nurses and clinicians. Of

course, changing coats or other protective clothing be-tween wards will add to the hospital laundry bill, but thatwill be a small cost compared to the cost to the NHS of thepatient having an extended stay in hospital or having toreturn for further treatment.Even more insidious is the biro pen. This travels with allstaff wherever they go. It is likely to be coated liberallywith a wide variety of germs to which the user is immune,but to which patients are susceptible. It is not an expen-sive item, or need not be so. But, how do you persuadestaff not to use their own pens and to use a different onein each ward? It is difficult and does not seem to havebeen addressed by the relevant authorities. On the otherhand, it is a simple and effective means to eliminate onelikely cause of the spread of HAI.Operating theatres are a further source of infection. Theymay not be fully sterile, the clinicians and nurses may nothave scrubbed up properly and the instruments may nothave been properly sterilised. Support staff are involved inpreparing rooms and instruments but have no control overother matters. The highest levels of hygiene and sterilityneed to be present within these key facilities if the patientis to be protected from infection during the operation.Money must play a major role in addressing HAI. Withoutadequate and properly directed funding, the incidence ofinfection will continue to rise. Funding is not only requiredfor the provision of better services, it is required to up-grade old, inadequate buildings, wards and theatres. Floorand wall coverings are likely to play as much of a role inspreading HAI as ‘dirty’ wards or ‘cold’ food.Personal hygiene and compliance with agreed codes arealso major factors. Spotlessly clean wards cannot com-pete with unwashed hands, discarded sharps and glovesor the ubiquitous biro. Vigilance and enforcement are nec-essary to address these issues on a daily basis. Everyonemust play his/her part in seeking out the causes of thisunacceptable spread of infection. No-one is excepted.

ConclusionsThese issues are no different whatever the country of de-livery. Patients must always come first and we disregardtheir interests and desires at our peril. Patients deservethe best environment possible and it is our job to ensurethey get it. ��

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nNegli ultimi anni KONE ha investito in modo consistentesullo sviluppo di metodi di manutenzione, con l’obiettivo di:-- migliorare la sicurezza per utenti e dipendenti;-- soddisfare pienamente le aspettative dei propri Clienti.

Per raggiungere tali obiettivi, KONE ha introdotto in Italiail progetto Clinica, il metodo di lavoro MBM, l’esclusivometodo C4L di analisi della sicurezza e della performancedegli impianti, il monitoraggio a distanza KRM, l’organiz-zazione logistica basata sui VAN e ha introdotto nuove ti-pologie di servizio che danno la massima trasparenza alproprio lavoro (e-Optimum ed e-Link).Il passo successivo della strategia KONE consiste nell’ar-monizzazione del proprio servizio con le esigenze am-bientali che una società evoluta ritiene ormai un requisitoindispensabile da soddisfare.

KONE è già all’avanguardia nel rispetto dell’ambienteda un punto di vista della produzione di nuovi impianti,con una riciclabilità del 98% del prodotto, l’utilizzo diimballi interamente riciclabili e la commercializzazionedi ascensori tipo MonoSpace a ridotto consumo ener-getico.La nuova frontiera che KONE persegue con i nuovi progettiè quella di rendere sostenibile anche il servizio di manu-tenzione, intervenendo sull’organizzazione presente sulterritorio, modernizzando il parco veicoli e sviluppandopacchetti preingegnerizzati che migliorino la sostenibilitàambientale degli impianti esistenti.

Organizzazione del Servizio sul TerritorioKONE eroga il servizio di manutenzione sul territorio na-zionale tramite una struttura capillare costituita da:

KONE introduced in Italy MBM work method, the exclusive C4L method to analyze lift safety and performance and ap-plied new service typologies which give the maximum transparency to KONE’s work (e-Optimum and e-Link).The next step of KONE strategy is the harmonization of its service with the environmental requirements that an evolvedsociety considers an indispensable need to be satisfied.KONE is already in the van for the environmental respect as far as new lifts production is concerned, with a 98% recy-cling of the product, the use of completely recyclable packings and the putting on the market of MonoSpace type liftswith reduced power consumption.The new frontier KONE is aiming at with its new projects is to make sustainable maintenance service too, acting on theorganization in the territory, modernizing the car fleet and developing pre-engineered packages to improve the envi-ronmental sustainability of the existing lifts.The new target of KONE today is the environmental sustainability, while acting at the same time on two fronts, i.e. theworld of new lifts and the world of services. Referring to these two worlds, three main indicators have been defined toshow their benefits in the short term: -- reduction of travel times through the revision and optimization of the maintenance routes;-- ecological compatibility of the car fleet, by the use of cars with reduced impact on the environment;-- modernization of the lifts under maintenance, through the application of technologies that allow to reduce energy con-

sumption and the need of oil wasting.

Servizio al Cliente e Attenzioneall’Ambiente: un Binomio Vincente /Customer Service and EnvironmentalRespect: a Winning Pair

Vito AntonioDe Masi,Giovanni VariscoKONE S.p.A.

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-- 6 distretti;-- 16 filiali;-- 53 uffici periferici.

All’interno della struttura KONE operano oltre 500 tecnicipatentati, dotati di auto aziendale, magazzino ricambi ecellulare aziendale con applicativi dedicati alla gestionedegli interventi.L’attività di manutenzione comporta lo spostamento deitecnici sul territorio di competenza, per effettuare:-- le visite di manutenzione secondo il metodo MBM;-- gli interventi richiesti dai Clienti per guasto;-- le piccole riparazioni e la sostituzione di pezzi di ri-

cambio;-- le verifiche periodiche in affiancamento agli ispettori

degli enti incaricati.

All’interno di una medesima giornata, un tecnico si ritrovaa effettuare più servizi di differente tipologia, spostandosipiù volte sul territorio.Diventa quindi indispensabile ricorrere all’ottimizzazionedelle aree di manutenzione, in modo da ridurre al minimoil tempo di viaggio e i chilometri percorsi.A tal fine, KONE ha:-- implementato il progetto Clinica, con un’analisi foca-

lizzata degli impianti problematici al fine di ridurre ilnumero di chiamate. Infatti, i tempi di viaggio all’in-terno di una richiesta di intervento sono preponderantirispetto a ciò che succede nel caso di manutenzioneprogrammata. Inoltre nel caso di chiamate ripetute talitempi di viaggio risultano elevati e non funzionali al ser-vizio al Cliente.

-- sviluppato un programma dedicato - MAP - che si in-terfaccia con i sistemi operativi gestionali già esistentie, in particolare, con il tool di gestione MBM e il si-stema di gestione del Centro Servizi e delle richieste diintervento.

Tramite tale tool è possibile visualizzare su una base car-tografica la dislocazione degli impianti in manutenzione ela loro suddivisione tra i tecnici.Contemporaneamente, MAP è in grado di valutare il ca-rico di lavoro derivante dalle varie attività affidate ai tec-nici (vedi Figura 1).

Partendo dai dati e dalla base cartografica a disposizione,il tool sviluppato dalla Ricerca e Sviluppo KONE è in gradodi ottimizzare la distribuzione degli impianti tra i tecnici,contemperando le esigenze di servizio con il conteni-mento dei tempi di percorrenza e quindi dell’impatto am-bientale.I cicli di ottimizzazione che vengono lanciati danno la mas-sima priorità alla riduzione dei tempi di viaggio (vedi Fi-gura 2).

Il risultato finale consente di:-- migliorare il livello del servizio erogato al Cliente, gra-

zie a una riduzione dei tempi di intervento e un au-mento del tempo dedicato alle attività di manutenzionedell’impianto;

-- ridurre l’impatto ambientale dell’attività, con un taglioanche del 15% dei chilometri percorsi a parità di con-dizioni operative;

-- migliorare le condizioni lavorative dei tecnici, comeconseguenza della riduzione del tempo trascorso inauto.

Figura 1. Visualizzazione fornita da MAP

Figura 2. Cicli di ottimizzazione del MAP

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Ammodernamento del Parco AutoveicoliUna società di servizi che opera sul territorio ha, tra le va-riabili da considerare nella gestione operativa, il controllodel parco auto.La mobilità sul territorio, soprattutto nei grandi centri ur-bani, costituisce un fattore critico sia per quanto riguardail tempo di spostamento sia per le esigenze di parcheggio.D’altro canto è dalla natura stessa del servizio erogato daKONE che deriva la necessità di frequenti spostamenti,così come le esigenze di spostamento verticale dei Clientipresuppongono una tempestività di intervento che non èrichiesta in altri settori, quali l’assistenza tecnica per glielettrodomestici.La convinzione che la tutela ambientale rivesta un ruolosempre più importante nella società moderna ha portatoKONE a riconsiderare criticamente il proprio parco auto-veicoli, con l’auspicio di riuscire a bilanciare le legittimeaspettative dei propri Clienti con un ridotto impatto dellapropria attività sull’ambiente.Il parco autoveicoli KONE è costituito da circa 1.000mezzi, in massima parte in dotazione ai tecnici per lo svol-gimento dei servizi.I veicoli in dotazione al personale tecnico possono esseresuddivisi in tre fasce:-- VAN piccoli (Panda, Punto…);-- VAN medi (Doblò, Scudo…);-- VAN grandi (Daily, Ducato…).

L’impatto della flotta auto si riflette sull’ambiente secondodue diversi aspetti:-- la completezza della dotazione ricambi in carico al tec-

nico;-- la tecnologia del parco autoveicoli.

Per quanto riguarda il primo aspetto, già negli scorsi anniKONE ha provveduto a predisporre un lay-out unico e ot-timizzato dei VAN a disposizione dei tecnici, definendo perciascun giro di manutenzione un assortimento di ricambibasato sulle caratteristiche tecniche degli impianti man-tenuti dal tecnico.Questo metodo di lavoro permette al tecnico di sostituirei pezzi di ricambio nello stesso momento in cui effettua ladiagnosi di guasto con vari vantaggi, sia per quanto ri-guarda il Cliente in termini di ripristino dell’impianto, sia

in termini ambientali in quanto si riducono gli spostamentiper procurarsi i ricambi.Per quanto invece attiene alla tecnologia della flotta auto,dagli studi condotti da KONE con i propri partner sonoemersi i livelli di emissione di CO2 per le tre tipologie dimezzi in dotazione (vedi Figura 3).

Il valore medio delle emissioni del parco auto KONE si po-siziona a 134 g CO2/km, il che porta a emissioni totaliannue pari a 4.342 t di CO2.Il progetto che vede coinvolta KONE e i suoi partner pre-vede la progressiva sostituzione del parco autoveicoli esi-stente con nuovi mezzi a basso impatto ambientale.Il punto di partenza saranno gli autoveicoli in dotazione aitecnici incaricati dei giri di manutenzione, i quali costitui-scono la massa critica del parco sia in termini di quantitàdi veicoli sia di chilometri percorsi.La scelta dei veicoli alternativi dovrà comunque tenereconto, oltre che della riduzione dell’impatto ambientale,anche del comfort dei tecnici e delle esigenze di par-cheggio, che nelle grandi città possono portare a lunghitempi di ricerca.

Figura 3. Livelli di emissione di CO2

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KONE ha optato per i VAN leggeri tipo Punto, con differentialimentazioni a seconda della disponibilità del carburantesul territorio:-- Punto VAN 1.3 Mjt con emissioni pari a 119 g/km;-- Punto VAN 1.3 alimentata a GPL con emissioni pari a

115 g/km;-- Punto VAN 1.3 alimentata a metano con emissioni pari

a 105 g/km.

È chiaro che le alimentazioni a GPL e metano vanno a in-tegrarsi in un modello base Mjt, in modo da garantire aitecnici la possibilità di rifornimento.Il tipo di alimentazione più conveniente dal punto di vistadell’impatto ambientale è il metano, il quale presenta pur-troppo due problemi che ne limiteranno fortemente l’uti-lizzo in questa fase:-- Scarsità dei punti di rifornimento disponibili sul territorio;-- Maggiore ingombro della bombola nel portabagagli,

con limitazioni nella capacità di trasporto del magaz-zino ricambi.

Non si deve infatti dimenticare che l’obiettivo di KONE èquello di migliorare la sostenibilità ambientale del servi-zio, mantenendo al massimo livello lo standard di servi-zio erogato ai Clienti.In base a tale assunto, il metano risulta una scelta che,pur offrendo la maggiore sostenibilità ambientale, rischiadi limitare l’efficacia degli interventi a causa del minorenumero di ricambi di cui i tecnici potrebbero disporre.Il progetto ha quindi preso forma con la progressiva so-stituzione dei VAN leggeri in dotazione ai tecnici con nuovimodelli Punto 1.3 Mjt, con alimentazione mista a GPL.Dall’inserimento nella flotta autoveicoli dei primi 360mezzi nel primo semestre 2009, si prevede una riduzionedelle emissioni complessive di CO2 pari al 5%.

Ammodernamento Parco Impianti L’Italia è il secondo paese al mondo per numero di ascen-sori installati e funzionanti, superata solo nel 2007 dallaCina. Questa situazione è frutto della scarsità di spaziodisponibile e della conseguente necessità di sviluppare inostri centri abitati in verticale.Secondo le stime delle principali associazioni italiane delsettore degli ascensori (ANIE, Anacam, Anica - si veda ar-

ticolo Il Sole 24 ORE del 6 giugno 2008) in Italia sono fun-zionanti oltre 850.000 ascensori e ne vengono installatiogni anno circa 20.000. Nell’articolo citato è sottolineatoche circa il 60% di tali impianti (quindi mezzo milione diascensori) sono in funzione da oltre 20 anni e che i be-nefici ambientali derivanti da un ammodernamento ge-nerale di tale parco sarebbero più che considerevoli, gra-zie all’adozione di motori ad alto rendimento. Infatti leemissioni di CO2 diminuirebbero di 12 milioni di tonnellateall’anno con un risparmio energetico di circa 25 Twh.In considerazione delle condizioni del mercato descrittein precedenza, KONE ha sviluppato nuovi prodotti che,oltre a migliorare le condizioni di sicurezza e di confortper l’utente, consentono di ridurre i consumi energetici.All’interno di tale filone si possono inserire:-- I nuovi quadri di manovra e relativi sistemi di elettrifi-

cazione dedicati alle modernizzazioni, con azionamentia frequenza variabile;

-- La nuova generazione di motori EcoDisc ad alto rendi-mento;

-- I sistemi elettronici per la gestione dei gruppi valvoledegli impianti oleodinamici, al fine di limitare gli assor-bimenti e le correnti di spunto in corrispondenza del-l’avvio del motore della pompa;

-- Il software di gestione e ottimizzazione del traffico negliedifici adibiti a uffici, con l’obiettivo di limitare il nu-mero di corse necessario per permettere gli sposta-menti interni;

-- I pacchetti di ammodernamento con sistemi di illumi-nazione a led in sostituzione delle lampade a incande-scenza, al neon e dei faretti alogeni;

-- I sistemi di telecontrollo degli impianti KRM, che con-sentono di filtrare i falsi allarmi, riducendo il numero diinterventi non necessari, e di verificare le performancedi funzionamento dell’impianto, attivando controlli pre-ventivi e ottimizzando così i tempi di viaggio.

Considerando l’impatto ambientale degli impianti eleva-tori, non si devono dimenticare anche le conseguenze de-rivanti dall’utilizzo di olio, sia esso impiegato per la lubri-ficazione dei motori sia adottato per il funzionamento dellecentraline idrauliche degli impianti oleodinamici.Da un punto di vista dei prodotti commercializzati, KONEha già lanciato dal 1996 (1998 in Italia) il modello Mono-

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Space che, a parità di velocità e portata offerte, presentaun ampio ventaglio di vantaggi ambientali rispetto agli im-pianti idraulici:-- Potenza installata inferiore;-- Minori consumi energetici;-- Totale assenza di olio (il motore EcoDisc a magneti per-

manenti non richiede alcuna lubrificazione).

Gli ascensori oleodinamici hanno tuttavia rappresentatoin Italia, soprattutto negli Anni ‘60, un fattore di rinnova-mento importante: infatti in tale periodo essi rappresen-tavano la soluzione ideale per installare impianti di solle-vamento persone negli edifici storici esistenti.Dalla situazione del mercato di tale periodo deriva che, inparticolar modo ma non esclusivamente nei grandi cen-tri urbani, in Italia siano installati decine di migliaia diascensori ad azionamento oleodinamico aventi un’età su-periore a 30 anni.Un singolo ascensore oleodinamico per uso residenziale,tralasciando quindi i grandi montacarichi per impieghi in-dustriali, richiede dai 300 ai 500 litri di olio minerale peril suo funzionamento. Tale volume di olio deve essere so-stituito e quindi smaltito dopo un utilizzo di circa 8 anni.Recenti tentativi di utilizzare olii biodegradabili nell’am-bito ascensoristico hanno portato purtroppo a risultati de-ludenti, in quanto tali olii non risultano adatti a lavorarenell’intervallo di temperatura previsto da tali applicazionipoichè nel tempo diventano acidi e danneggiano i com-ponenti plastici delle valvole di controllo della centralinadell’ascensore.In considerazione di tutto ciò, KONE ha deciso di percor-rere una strada innovativa e di sviluppare un sistema di ri-generazione che, applicato ogni 2-3 anni, permette di rad-doppiare la vita tecnica dell’olio, dimezzando così le pro-blematiche ambientali legate allo smaltimento.La disponibilità di una vasta gamma di prodotti che pos-sono essere commercializzati non è l’unico elemento chepermette di applicare politiche commerciali sostenibili.Per poter procedere in modo sistematico verso l’obiettivodi ridurre l’impatto ambientale degli impianti occorre do-tarsi di un piano d’azione, partendo dalle caratteristichedegli impianti.Per questo motivo KONE ha inserito nel suo database tec-nico le informazioni necessarie a identificare gli impianti

sui quali intervenire, in modo da poter proporre ai propriClienti delle soluzioni che presentano indubbiamente ivantaggi di:-- Ridurre l’impatto ambientale dell’ascensore;-- Ridurre il consumo energetico dell’impianto, permet-

tendo che si verifichi in pochi anni il recupero finan-ziario dell’investimento;

-- Aumentare confort e sicurezza degli impianti.

ConclusioniDopo aver fortemente innovato il settore ascensoristicocon gli impianti senza il locale del macchinario, negli ul-timi anni KONE ha posto la qualità del servizio al centrodei propri progetti di sviluppo.La convinzione che l’unica politica che risulta positiva nellungo periodo sia quella di fidelizzare il Cliente per tutto ilciclo di vita del prodotto, ha fatto sì che il servizio di ma-nutenzione diventasse centrale e oggetto di approfonditistudi.Da tale approccio sistematico, che ha potuto utilizzaretutte le potenzialità dei centri Ricerca e Sviluppo KONE,sono scaturiti negli ultimi anni:-- Progetti di affidabilità (Clinica Project);-- Metodi di erogazione del servizio di manutenzione

(MBM);-- Approcci predittivi alla manutenzione degli ascensori;-- Nuovi metodi di risk assessment (Care for Life) per mi-

gliorare la sicurezza degli ascensori esistenti.

Il nuovo traguardo che oggi KONE si è posta è quello dellaecocompatibilità e anche in questo caso è intenzione diKONE agire contemporaneamente su due fronti, vale adire il mondo dei nuovi impianti e il mondo dei servizi.Per quanto riguarda questi ultimi, sono state individuatetre direttrici che dispiegheranno i loro benefici nel brevetermine:-- Riduzione dei tempi di spostamento tramite la revisione

e l’ottimizzazione dei giri di manutenzione;-- Ecocompatibilità della flotta auto, con l’utilizzo di veicoli

a ridotto impatto ambientale;-- Ammodernamento del parco degli impianti in manu-

tenzione, con l’applicazione di tecnologie che permet-tano di ridurre i consumi e le esigenze di smaltimentodell’olio. ��

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Energia Sostenibile: una Panoramica / Sustainable Energy: an Overview

LucaD’AvinoUniversità

“Mediterranea”di ReggioCalabria

iIl recente dibattito sul tema energetico applicato alle tra-sformazioni territoriali ha visto una pluralità di interventi e diopinioni avviare riflessioni più ampie di quanto non avve-nisse anche solo pochi anni fa. La concomitanza degli effettiambientali ormai chiaramente misurabili, generati da emis-sioni climalteranti di origine antropica, e della crisi dei prezzienergetici prodotta dall’esplosione della domanda mondiale,ha prodotto una trasformazione del quadro prospettico ditale rilevanza da imprimere ai termini del dibattito una vio-lenta accelerazione, tale da chiedere a tutti gli attori sensi-bili a tali temi un ripensamento sulle loro posizioni. Il pesodella produzione energetica da fonti rinnovabili sul totaledella produzione, in Europa come in Italia, continua ad es-sere drammaticamente basso, e non allineato agli obiettividi riduzione delle emissioni. Ciò è aggravato dal fatto che,pur all’interno del sistema dei prezzi delle fonti fossili oggipresente, il costo del Kilovattora prodotto con la più econo-mica delle fonti rinnovabili oggi disponibile (le grandi paleeoliche in campi ventosi) è comunque più che triplo di quelloprodotto con metodi tradizionali, come ad esempio da unacentrale a carbone. Questo pesante divario rende di fattoimproponibile pensare che la soluzione del problema possaprovenire dal lato del miglioramento dell’efficienza nella pro-duzione di energia, mentre evidenzia come i maggiori be-

nefici rapidamente raggiungibili e con i più bassi costi di in-vestimento si collocano sul versante del risparmio energe-tico. Si tratta in sostanza di ripensare il modello di sviluppo,ed in particolare di sviluppo urbano ed insediativo, indivi-duando i modi per i quali giungere a più bassi livelli dei con-sumi energetici pur conservando sostenibili tassi di crescitaeconomica, disancorando l’attuale nesso stringente fra lacrescita economica e quella dei consumi energetici.

Discrepanze tra le dimensioni del problema e la di-mensione della rispostaPartendo da una lettura delle criticità emerse dalle attivitàdi sperimentazione in corso in relazione al contenimentodelle emissioni climalteranti nelle politiche urbane e terri-toriali, emerge prepotentemente uno scollamento tra di-mensione del problema e dimensione della risposta. At-tualmente, le politiche energetiche sono tutte relative alpatrimonio edilizio esistente e/o di nuova costruzione, (so-stenuto da un rilevante numero di iniziative culturali comeoperative e di settore: Casaclima, ANAB, ANIT, ecc.), le nor-mative si concentrano tutte sul miglioramento dell’effi-cienza climatica sulla scala edilizia, con una capacità diincisione estremamente ridotta da un approccio parziale seproporzionato alla complessità del tema.

The recent debate on energy issue applied to territorial changings has seen a plurality of views and actions and initi-ated a broader discussion if compared to what happened just a few years ago. The combination of environmental andmeasurable effects generated by emissions of anthropogenic climate, together with the crisis of energy costs, producedby the explosive global demand, has produced a transformation of the importance of that perspective in terms of a vi-olent debate acceleration. For this reason, all players are required to rethink of their positions.The weight of energy production from renewable sources of total production in Europe as in Italy, continues to be dra-matically lower, and not aligned to the objectives of reduction of emissions. This is compounded by the fact that the costof Kilovattora, even if produced by the most economic renewables now available (large wind blades in windy areas) ismore that three times the one produced by traditional methods, such as by a central coal. This heavy gap shows thatthe greatest gains and the lowest investment costs can be reached by energy savings. It is essential to rethink of themodel of the development, especially for urban development and settlement, identifying how to reach the lowest levelsof energy consumption while maintaining sustainable economic growth rates and thus breaking the existing link betweeneconomic growth and energy consumption.

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Gli interventi di cui sopra inevitabilmente si verificano conuna frequenza temporale molto rallentata (30-40 anni opiù). Questa lentezza rende di fatto la risposta prodottadagli interventi prevedibili non commisurata né dal puntodi vista quantitativo né dal punto di vista della tempestivitàcon lo sviluppo delle criticità ambientali e della disponibi-lità di fonti energetiche fossili che si manifestano attual-mente in corso sia a livello globale che locale. La consa-pevolezza di un tale stato di cose richiede quindi una di-versa e più ampia strategia di approccio al problema.Testimonianza tanto dell’endemica lentezza, quanto dellaframmentazione nelle norme e nell’attivazione di inizia-tive per le politiche energetiche, sono sia la mancanza diregole per l’approvazione e la realizzazione degli impiantiper la produzione di energie rinnovabili, che la assenza diuno scenario industriale strutturato sul mercato delle fontirinnovabili nei territori. Siamo il Paese in Europa con lemigliori opportunità di investimento nelle rinnovabili e alcontempo quello in cui è più complicato realizzare i pro-getti: infatti non sono ancora state emanate le linee guidaper l’approvazione dei progetti di impianti da fonti rinno-vabili previste dal D.Lgs. 387/2003. In ragione di questalacuna il quadro normativo, caratterizzato da una forteframmentazione e disomogeneità, porta ad un approcciodiverso da regione a regione, approccio peraltro spessoostile nei confronti dei progetti. La diffusione dell’eolico èdi fatto bloccata in Sardegna e vede indicazioni contrad-dittorie che ne ostacolano di fatto lo sviluppo in Abruzzo,Basilicata, Calabria. Mentre tutte le regioni centro setten-trionali sono accomunate da un’attenzione preoccupatanei confronti dell’impatto dell’eolico sul paesaggio, at-teggiamento che certamente non si riflette in forma ana-loga sugli impianti da fonti fossili o autostrade.Un approccio parziale caratterizza anche il tema della fi-scalità energetica, che a scala locale comunque ha tro-vato una sua prima forma di coerenza tramite i CertificatiBianchi e le ESCO.Strumenti che per quanto presentino indici di redditività eco-nomica positivi, subiscono le arretratezze di un paese abassa intensità energetica come il nostro, che induce ad unaccantonamento e ad una sottostima delle società di servi-zio energia da parte del management. A riprova di un ap-proccio generale di questo tipo va sottolineato che allo statoattuale non esiste alcuna definizione di ESCO nel nostro

paese, se non la semplice citazione del termine in un paiodi decreti ministeriali. Ad oggi, in ogni caso, anche in fun-zione delle pressanti misure fiscali che vincolano i comuni alpatto di stabilità, le ESCO possono esercitare un ruolo note-vole nel superare il problema della carenza di fondi rispettoalle esigenze complessive proprio in virtù della possibilità diricorrere al finanziamento tramite terzi (FTT o TPF nell’acro-nimo inglese). La complessità delle azioni e problemi com-presi nella gestione delle ESCO6 dipende dalla maturità estandardizzazione dell’azione considerata, ciò porta il ragio-namento verso una struttura operativa che, almeno perquanto concerne la dimensione territoriale dell’interventopuò e deve essere gestita ad una scala che auspicabilmentesia quella metropolitana. Ancora una volta, il campo di ope-ratività delle ESCO rimane allo stato dei fatti parziale e con-finato, in ogni caso non legato ad azioni strategiche che fac-ciano delle ESCO strumenti di outsourcing delle ammini-strazioni nella gestione delle trasformazioni territoriali.

Il sistema territorialeDal report del VI piano di azione ambientale emerge pre-potentemente come gli standards ambientali individuati nelV Piano di azione ambientale non sono in grado di tenere ilpasso con la crescente domanda di trasporti, beni di con-sumo, turismo. D’altro canto, è ormai dato inconfutabileche il cuore del problema delle emissioni climalteranti è fi-sicamente concentrato nelle medie e grandi realtà urbane,entro cui la temperatura è più alta di almeno due gradi ri-spetto al territorio meno densamente urbanizzato. Da ciòscaturisce la scelta, in sede europea, di individuare comesettima strategia tematica quella dell’ambiente urbano,spazio complesso e multilivello entro cui si manifesta la ne-cessaria obbligatorietà di affermazione del principio di in-tegrazione delle politiche ambientali nelle “altre” politiche.Nel gran numero di attività oggi in corso attorno ai temienergetico - ambientali manca però un approccio siste-matico, che veda la ricomposizione territoriale delle diverseazioni ed iniziative. La stessa citata strategia tematica, cherichiama il concetto di integrazione, limita la sua portata al-l’ambiente urbano, così come l’azione 9 del Piano d’azioneper l’efficienza energetica. Dal punto di vista della strutturaterritoriale proprio questo punto è oggi in discussione.Sempre più le forme dell’insediamento stanno abbando-nando la tradizionale partizione fra città e campagna, men-

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tre i processi insediativi più violenti e a maggior consumodi suolo investono oggi gli ampi margini territoriali delle in-frastrutture del trasporto su gomma, con l’inevitabile cre-scita della domanda di mobilità privata su gomma, ag-giungendo così insostenibilità territoriale (impermeabiliz-zazione, cementificazione), insostenibilità ambientale (pol-luzione, rilascio di CO2) e insostenibilità energetica.Il sistema territoriale così come nel tempo si è andato strut-turando, appare formato da almeno tre modelli insediativi:la città storica con i suoi schemi di formazione delle renditeche avvengono sostanzialmente per prossimità, la città dellenuove “centralità” che sorgono intorno ai nodi della rete edinfine la dimensione della dispersione insediativa (sprawl),o della negazione della città. In questa complessa configu-razione una lettura della domanda ed offerta di mobilità,fatta secondo il modello gravitazionale come paradigmadella distribuzione degli spostamenti in ragione di poli di at-trattività, mette in evidenza come una maggiore dotazioneinfrastrutturale non corrisponde necessariamente ad unamaggiore crescita economica; anzi può generare una seriecongiunta di economie e diseconomie.A questo complesso sistema - che storicamente vede di-minuire il numero di residenti delle grandi città, quelleoltre i 250.000 ab., e crescere allo stesso tempo il nu-mero di abitanti dei comuni della prima corona - si ag-giunge il fenomeno del tutto nuovo della crescita demo-grafica dei comuni di seconda “corona” delle grandi realtàurbane: ossia la crescita di quei comuni collocati in con-tiguità con la prima cintura urbana e caratterizzati da unmix spesso incongruo di aree urbane, ambiti produttivi,territori rurali e semirurali, con il denominatore comune diessere spesso poco o mal connessi al sistema delle retimetropolitane e regionali.In questo quadro la domanda di mobilità, indicatore chenelle strategie europee dovrebbe essere dissociato dallacrescita economica, diviene invece lo strumento attraversocui leggere non solo le asimmetrie territoriali tra domandaed offerta di trasporto, ma anche, come emerge dagli studidel Censis, tra domanda ed offerta di lavoro. Conseguenzadi questo dato rilevato è che i meccanismi ascensionali dimobilità sociale si legano ineluttabilmente alla mobilità ter-ritoriale. Una mobilità la cui scala di riferimento sembra es-sere, dall’osservazione delle dinamiche, quella metropoli-tana: come per altro rivelano i dati che vedono il concen-

trarsi degli spostamenti (2 milioni di persone al giorno),verso poche grandi città: le 13 sopra i 250.000 ab. In so-stanza, si può parlare di concentrazione spaziale dei flussi,a cui per altro corrisponde una sincronizzazione dei tempicollettivi; fenomeno entro cui una lettura della ripartizionemodale evidenzia come purtroppo il 70% dei pendolari ita-liani si serva ancora dell’automobile privata.È proprio questo il dato su cui un’efficace programma-zione su scala metropolitana, provinciale, può attivare po-litiche di razionalizzazione tanto dei flussi di spostamenti,quanto della ripartizione modale (tramite l’orientamentodelle politiche alla mobilità su ferro).Questa politica potrebbe essere attuata tramite trasfor-mazioni razionali del territorio, orientate ad attuare tra-sferimenti insediativi finanziati grazie all’emissione di cer-tificati bianchi da parte degli enti locali promotori e/o dalleprovince (certe utilità sulla riduzione dei flussi di mobilitàprivata risultano meglio a scala provinciale).Va considerato infatti che è proprio a livello territoriale chesi organizza di fatto la gran parte dei consumi energeticiin essere, visto che riscaldamento degli ambienti e mobi-lità di merci e persone in Italia assorbono insieme circa idue terzi del consumo energetico complessivo. È cioè pro-prio intervenendo sulla struttura territoriale degli insedia-menti che è possibile giungere a più elevati e significativilivelli di risparmio energetico, visto che il patrimonio edi-lizio disperso nei territori vasti, se si esclude il patrimoniodi pregio storico-culturale, è anche spesso il meno ac-corpato (edifici di dimensioni minori, con un peggiore fat-tore di forma), coibentato meno bene (valore intrinsecoinferiore degli edifici che non partecipano della valorizza-zione da rendita urbana), quello che causa i maggiori con-sumi da mobilità (obbligo del mezzo privato) e i maggioricosti per il servizio pubblico (di trasporto collettivo, per leurbanizzazioni, per la rete del welfare). Tuttavia, ad oggi,il sistema della pianificazione territoriale è del tutto privodi strumenti di recepimento di obiettivi di trasformazioneinsediativa con finalità di miglioramento energetico-am-bientale, anche a causa del fatto che entro l’orizzonte delnuovo Titolo V della Costituzione mentre la competenzain materia urbanistico-territoriale, fuori da principi gene-rali dell’ordinamento, è di competenza regionale, la ma-teria ambientale è di competenza primaria statale egiunge a livello regionale solo su delega.

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Sulla base di indagini condotte a livello nazionale è emersoche dal 30 al 40% dell’energia totale, con tendenza all’au-mento, prodotta a livello nazionale, è utilizzata per costruiree gestire edifici, specialmente residenziali. Il solo settoreresidenziale, infatti, rappresenta una quota rilevante deiconsumi dell’energia e dell’aumento delle emissioni di CO2,causa dell’effetto serra, dei mutamenti climatici e dell’in-quinamento atmosferico su scala globale.Per avviare un processo di sostenibilità della gestione delterritorio è necessario quindi adottare nuovi criteri di pro-grammazione delle scelte di pianificazione che siano in-terdisciplinari e che, nell’insieme, potrebbero così con-sentire di risparmiare fino al 70% dell’energia legata alcostruire e all’abitare.È proprio in relazione all’obiettivo del risparmio energeticocongiunto con uno sviluppo sostenibile del territorio chesi determina l’esigenza di considerare i “costi occulti”delle programmazioni, parametro senza cui si rischia diapprodare ad una vera e propria distorsione dei conti eco-nomici ordinari. La contabilità ambientale diviene quindiuno strumento metodologico che consente di superarequesto gap, se impostato seguendo una linea di approc-cio alla contabilità che non sia più quella consueta persettori, ma che sia invece articolata intorno ad un modellointegrato di interventi su scala territoriale, modello fon-dato sull’internalizzazione della variabile ambientale neiprocessi decisionali.La pubblica amministrazione soggetto attuatore per an-tonomasia delle politiche pubbliche, ma anche destina-tario di esse, in quanto produttore di servizi, potrebbemettere in atto politiche di programmazione territorialevolte alla realizzazione di programmi di riordino insediativoservendosi delle società in conto energia, (ESCO), strut-turate sul modello delle STU.Queste ESCO, operanti su dimensione territoriale, agireb-bero sul modello delle società di trasformazione urbanamosse non tanto, o non solo, dal valore delle rendite, masoprattutto dal prezzo dell’energia.Le operazioni di riordino insediativo di cui sopra, su scalaterritoriale, non potrebbero non servirsi dello strumentodella perequazione territoriale, che sulla base di trasferi-menti insediativi tesi a concentrare le quantità in giocointorno ai nodi della mobilità su ferro, porterebbe ad unastruttura urbana fondata su un’elevata densità edilizia, (la

città densa ha valori immobiliari maggiori, più stabili, conprezzi meno volatili).Il modello di contabilità ambientale, pensato per determi-nare i vantaggi di un programma di riordino insediativo,dovrebbe in primis valutare il risparmio energetico deri-vante da indicatori quali:-- demolizione di edifici energivori; -- ricostruzione di edifici zero emissioni; -- realizzazione di sistemi integrati urbani per la produzione

e la distribuzione di energia (centralizzato, teleriscalda-mento, cogenerazione, trigenerazione, biomasse, ecc.);

-- riduzione del consumo di suolo (incremento della den-sità);

-- riduzione del calore a scala locale (meno superficiasfaltate/cementate per la più alta densità);

-- riduzione della mobilità privata di massa (meno pen-dolarismo verso mete lontane, meno pendolarismoverso lo scambio con il ferro);

-- riduzione della congestione (traffico più scorrevole); -- aumento della pedonalità generata dalla realizzazione

di nuove centralità intorno alle stazioni del ferro. Il risparmio andrebbe trasformato in unità di conto eco-nomico, tramite un parametro di conversione tarato sulprezzo del petrolio, in modo tale che gli scenari del prezzointernazionale dell’energia divenissero direttamente leg-gibili a riscontro dei piani economico finanziari delle ESCOa cui verrebbero assegnati tramite bando i programmi diriordino insediativo.Rimane da valutare anche la possibilità che le ESCO pos-sano vendere direttamente certificati di risparmio energe-tico sui mercati locali, non solo su quello internazionale deiwhite papers; ciò per avviare mercati locali dell’energia so-stenibile che equiparino i risparmi alle altre fonti rinnovabili.Oggi, come è noto, non è così: la produzione da rinnovabiliè più incentivata del risparmio e quindi non si produconocali nei consumi, ma diversificazione nelle produzioni; il chealla lunga è comunque insostenibile. Il vero tema è infattiquello di arrivare ad un calo nei consumi ottenuto con unpiù elevato livello di sviluppo economico: il PIL verde.

Cambiamenti nella rete elettrica nazionaleLa contemporanea diffusione territoriale di forme di pro-duzione di energia rinnovabile (eolico, solare attivo e pas-sivo, generazione da biogas, ecc.) sta nel frattempo mo-

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dificando le caratteristiche storiche della rete elettrica na-zionale. Mentre una volta il suo ruolo era quello di distri-buire sul territorio energia prodotta in pochi poli energe-tici centralizzati, la diffusione delle sopra citate nuove mo-dalità sostenibili di produzione e la liberalizzazione dellaproduzione elettrica introdotta dai provvedimenti Bersani staaffidando sempre più alla rete il ruolo di raccolta di energia.Non più una rete unidirezionale, ma una rete di integra-zione/interdipendenza. A sua volta l’infrastruttura di scalanazionale (il GRTN) non è più descrivibile come il backboneinfrastrutturale incaricato di portare l’energia da un capo al-l’altro del Paese, ma diviene l’infrastruttura di interconnes-sione di territori di produzione consumo caratterizzati dapropri bilanci energetici autonomi. Tale trasformazione con-cettuale non sta però avvenendo dal punto di vista reale.Infatti ad oggi, ammesso che esistesse in Italia una capa-cità produttiva di sistemi di produzione di energia da fontirinnovabili paragonabili agli impegni assunti in sede euro-pea, e che il processo di realizzazione degli impianti se-guisse il necessario ed incalzante ritmo indispensabile alraggiungimento in tempo degli obiettivi, una tale capacitàproduttiva non potrebbe entrare in funzione perché la retenon è attrezzata per poter ricevere i flussi energetici in in-gresso dai nuovi impianti di produzione. I ritardi, che di fattocaratterizzano l’allaccio degli impianti da fonte rinnovabileche usufruiscono del conto energia alla rete nazionale, co-stituiscono un problema determinante nella redditività del-l’investimento e possono inficiare quando non vanificare losforzo del legislatore nell’individuazione di sistemi incenti-vanti. Queste necessarie nuove caratteristiche nei rapportifra rete e territorio producono anche una nuova concettua-lizzazione sia della rete che del territorio stesso. Il territoriodal punto di vista energetico muta, divenendo da spaziopassivo attraversato dall’infrastruttura un campo attivo in-terconnesso attraverso l’infrastruttura; ed ogni sistema ter-ritoriale dotato di identificabilità consente così la costruzionedi uno specifico bilancio energetico, nonché di valutazioni disostenibilità energetico - ambientale, anche nella prospet-tiva dell’assegnazione dei certificati bianchi ai sensi del Pro-tocollo di Kyoto. La disponibilità indipendente presuppone lamassima vicinanza fra la “raccolta” tecnica delle energierinnovabili e il loro utilizzo, vale a dire l’orientamento sul po-tenziale naturale più disponibile sul territorio. Gli ottimi ri-sultati in termini sia economici che ambientali che le reti di

teleriscaldamento hanno prodotto, nelle realtà in cui si siapuntato su questa forma di produzione (utilizzando princi-palmente gas naturale o biomasse) e distribuzione energe-tica, incoraggiano a ripensare il generale approccio alla pia-nificazione e alla gestione urbana anche in rapporto alla tra-dizionale e consolidata dipendenza dal gestore elettrico na-zionale. L’indipendenza energetica dovrebbe in questosenso diventare uno dei cardini su cui impostare un’azionedi governo del territorio che passi attraverso il disegno dellerelazioni energetiche tra ambito urbano e territorio.L’interdipendenza delle città con il loro contesto provin-ciale quando non regionale per la localizzazione di im-pianti di produzione da fonte rinnovabile che si sommanoai potenziali produttivi in ambito urbano (in termini adesempio di superfici disponibili in copertura per la instal-lazione di sistemi solari attivi e passivi) determinano infattila necessità di un approccio olistico alla pianificazione ter-ritoriale che superi la tradizionale divisione tra piano ur-banistico e piano energetico, oltre che avocare un ruolofondamentale in questi termini al piano di area vasta.

LiberalizzazioneLe iniziative di liberalizzazione nel settore delle municipa-lizzate sta producendo, in vari contesti, aggregazioni delleaziende comunali in multiutility d’area vasta che stannospontaneamente costituendo un sistema di maglie terri-toriali già di fatto sostanzialmente corrispondente all’im-magine di mosaico territoriale di mercati energetici localisopra richiamato.Esiste una dimensione ottimale di crescita delle multiuti-lities al di là della quale i costi dovuti alla complessità ge-stionale rischiano di sovrastare i benefici derivanti dalle si-nergie. Non è possibile individuare la dimensione ottimale,ma prevedibilmente leggendo gli attuali processi di ag-gregazione si arriveranno a configurare poli “regionali”.Tuttavia, ciò che oggi assume maggiore rilievo è la libe-ralizzazione soltanto parziale dei mercati.Resta infatti ancora presente il fenomeno della frammen-tazione dell’offerta in troppe unità produttive.Rimane peraltro ancora presente il problema, anche inquesto caso, delle asimmetrie territoriali, che nei processidi liberalizzazione consente alle imprese di sfruttare lerendite di monopolio di alcuni settori, per rafforzare la pro-pria presenza nei settori più aperti e dinamici.

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In relazione a questo problema, molto interessante è laproposta contenuta nel disegno di legge Lanzillotta suiservizi pubblici locali, disegno di legge ispirato ai principidi concorrenza e di libertà di prestazione e stabilimentodei servizi. Il disegno di legge Lanzillotta infatti prevedeche le società di capitali cui sia attribuita la gestione inhouse non possano svolgere, né in via diretta, né parte-cipando a gare, servizi o attività per altri enti pubblici oprivati, decisione che sicuramente marginalizza l’impor-tanza delle rendite di monopolio.Le asimmetrie territoriali sono da intendersi anche nelsenso di divisioni “geografiche”: infatti le utilities aggre-gate e quotate si trovano tutte nel centro nord. Fatto que-st’ultimo che assume un significato diverso se si pensache al rafforzamento delle multiutilities nei servizi pub-blici locali ha corrisposto in questi ultimi anni un forte au-mento degli investimenti, a cui è in relazione il fenomenodella quotazione in borsa e dell’acquisizione di quote dicapitali di altre s.p.a. comunali.Tale fenomeno va però sviluppandosi sulla base di esclu-sivi profili di convenienza aziendale/gestionale, quandonon per orientamenti di omogeneità politica. Ciò potrebbeindurre ad un processo che porta alla scissione di priva-tizzazione e liberalizzazione, come se fossero due evolu-zioni alternative anziché complementari. Scollamento cheavverrebbe al di fuori di una visione correttamente terri-toriale delle componenti ambientali ed insediative del pro-blema legato allo sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibilevisto in relazione congiunta tra i mercati energetici localie lo sviluppo/riordino insediativo del territorio (le “ESCOterritoriali” di cui sopra).È palese che in un sistema quale è il quadro delle muni-cipalizzate in Italia, per giungere preparati all’appunta-mento con la riforma, si debba avviare preliminarmenteuna politica di promozione ed incentivazione delle multi-servizi, così da creare le basi su cui poi articolare un rea-listico ed efficace recepimento di una legge quadro na-zionale, capace di scollare il processo in corso dalla “ren-dita passiva” dei monopoli locali.In questo quadro, fondamentale rimane il ruolo della pub-blica amministrazione, soggetto attuatore per antonomasiadelle politiche pubbliche, ma anche destinatario di esse inquanto produttore di servizi. Alla pubblica amministrazionespetta comunque un ruolo di coordinamento, di regia, come

per altro coerentemente descritto nel disegno di legge Lan-zillotta, che nella relazione allegata al corpo normativo defi-nisce la proposta una legge “delega” sui servizi pubblici lo-cali. Se quindi è possibile immaginare che la dimensioneottimale dello sviluppo dei processi di aggregazione porteràalla configurazione di “poli regionali”, è anche pensabile inrelazione alla struttura amministrativa e alle competenzesancite costituzionalmente che la cabina di regia della pub-blica amministrazione sia collocata ad un livello regionale.

Alcune Prospettive Urbanistiche Nel dibattito urbanistico italiano, ed in particolare in quellosviluppatosi nella fase preparatoria del XXVI Congressodell’INU, si sono venute formando alcune nuove posizionichiaramente identificabili.La natura e il carattere delle trasformazioni oggi in corso,nelle zone di maggiore intensità in Italia come in Europa,si identificano come modelli insediativi a bassa e mediadensità e basati sulla prevalenza del trasporto privato sugomma. Presentano profili di intollerabile insostenibilitàenergetico-ambientale, tali da escludere che le politichedi miglioramento dell’efficienza energetica del patrimo-nio edilizio esistente, pur indispensabili, possano da solesortire effetti paragonabili alla scala del problema.Politiche di contrasto alle emissioni climalteranti al livellodei fenomeni in corso e degli obiettivi tracciati dai docu-menti strategici internazionali - uno per tutti l’accordo eu-ropeo 20-20-20 - dovranno misurarsi con il problemadell’assetto territoriale perché è solo agendo nella suastruttura che sarà possibile recuperare livelli di efficienzaenergetica e perseguire così quegli obiettivi di riconquistadi una relativa indipendenza energetica, in un Paese chedipende per oltre l’85% da energia importata.Fra gli elementi di maggior rilievo emersi, la necessità dispecifiche politiche di riduzione del consumo di suolo, so-prattutto attraverso programmi di rifunzionalizzazione eridensificazione urbana attorno alle infrastrutture del tra-sporto pubblico su ferro. Vale in questa sede rilevare comenelle periferie urbane e metropolitane siano spesso i com-plessi immobiliari gestiti dalle agenzie pubbliche a rap-presentare insieme gli elementi insediativi di maggioreunitarietà ed anche i complessi urbanistici dotati di riservedi suolo utilizzabile, soprattutto in virtù dello storico di-mensionamento degli standard urbanistici, oggi sovradi-

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mensionato a causa del calo del numero di abitanti e dellariduzione dell’affollamento.Questi elementi sembrano così aprire interessanti pro-spettive per la definizione di nuove strategie d’intervento,che leghino fra loro in un nuovo governo del territorio e inun nuovo piano, politiche tradizionalmente afferenti a di-mensioni diverse: riordino insediativo, trasporto su ferro,sostenibilità urbana, offerta abitativa sociale a canone cal-mierato, riqualificazione delle periferie, implementazionedi politiche energetiche e di adattamento climatico.

Un Possibile Ruolo dei Gestori dei Patrimoni EdiliziIn questo quadro i soggetti gestori dei patrimoni di edili-zia residenziale pubblica si trovano in una particolare con-dizione. Essi infatti assommano le caratteristiche di es-sere soggetti autonomi dal punto di vista statutario e perla definizione degli obiettivi, di governare rilevanti quote di

patrimonio edilizio e di possedere al loro interno rilevantirisorse progettuali ed organizzative.È la presenza contestuale di tali peculiarità a fare degliATER i candidati naturali per la sperimentazione di nuovee varie forme di implementazione delle politiche di adat-tamento climatico nella gestione del territorio.Un primo livello possibile è quello della costituzione diforme gestionali che, dalla riqualificazione energetica deicomplessi edilizi tramite i contributi del 55% e dalle pos-sibilità offerte dall’applicazione del conto energia, tragganocontemporaneamente benefici climatici e utili aziendali.L’introduzione del facility management per unità di ge-stione urbana (quartieri, o almeno isolati o gruppi di edifici)consente livelli molto più elevati di risparmi e di razionalitàdelle scelte urbanistiche e tipologico - edilizie. Perchépossa dispiegare appieno i suoi effetti, tuttavia, c’è biso-gno che una tale prospettiva venga inserita fra le previ-sioni degli strumenti urbanistici, e, in particolare, all’internodegli strumenti gestionali previsti dai piani operativi.Un secondo progetto, più ambizioso, può vedere i sog-getti della gestione dei patrimoni residenziali pubblicicome alleati degli enti locali a far massa critica per orien-tare quei processi di riordino insediativo in grado di resti-tuire una risposta all’altezza delle sfide.Alcuni dei benefici più importanti, sia in termini di ridu-zione delle emissioni climalteranti, di abbattimento dei con-sumi energetici, di efficacia in termini di riordino insedia-tivo, di riduzione delle concentrazioni inquinanti e di so-stenibilità ecologico - ambientale, sono ottenibili solo al-l’interno di piani e programmi in grado di incidere alla scaladella struttura insediativa del territorio vasto, alla scala dicerto intercomunale e provinciale, quando non a scale an-cora più ampie nel caso delle maggiori aree metropolitanedel Paese. Fra le condizioni indispensabili per il lancio di talipiani vi è lo scioglimento del nodo della fiscalità locale, edin particolare della fiscalità territoriale, e la costruzione disistemi di perequazione territoriale in grado di equilibrareonori ed oneri nella platea di enti e comunità coinvolte nelletrasformazioni insediative. Tuttavia, l’attuale quadro legi-slativo statale non offre tali possibilità nella programma-zione di livello nazionale, mentre a livello regionale le spe-rimentazioni ad oggi tentate (Lombardia, Veneto, EmiliaRomagna, Toscana fra le più importanti) sono rare e ancoralimitate nella misurabilità degli effetti. ��

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- Countryside Agency (2005) ‘The countryside in and aroundtowns: a vision for connecting town and country in the pursuit ofsustainable development’, Countryside Agency, Cheltenham(www.countryside.gov.uk).

- DTI (2005) ‘Micro-generation strategy and low carbon buildingsprogramme - consultation’, DTI, UK (www.dti.gov.uk).

- EU Energy Performance of Buildings Directive (www.odpm.gov.ukand www.diag.org.uk for more information).

- GLA, London. Provides advice on technologies, costing, case studiesand problem solving, and is supported by training sessions forplanners in each borough and free advice for developers (www.london.gov.uk/mayor/environment/energy/london_renew.jsp).

- HM Government (2003) ‘Energy white paper: our energy future -creating a low carbon economy’ (www.dti.gov.uk/energy/whitepaper).

- HM Government (2005) ‘Securing the future - UK Governmentsustainable development strategy’.

- Hulme M., Jenkins G., Lu X., Turnpenny J., Mitchell D., Jones R.K., Lowe J., Murphy J., Hassell D., Boorman P., McDonald R., HillS. (2002) ‘Climate change scenarios for the UK: the UKCI2scientific report’, Tyndall Centre for Climate Change Research,School of Environmental Sciences, University of East Anglia,Norwich, UK (www.ukcip.org.uk).

- Kyoto Protocol (www.unep.org).- London Renewables (2004) ‘Integrating renewableenergy into new

developments - toolkit for planners, developers and consultants’.- Mayor of London (2004) ‘The London Plan: spatial development

strategy for Greater London’, GLA, London (www.london.gov.uk/mayor/strategies).

- Mayor of London (2004) ‘The Mayor’s energy strategy: a green lightto clean power’, GLA, London (www.london.gov.uk/mayor/strategies).

- Planning Policy Statements: PPS1 (delivering sustainabledevelopment) and PPS22 (renewable energy). Others also referto sustainable development, energy and climate change (seewww.odpm.gov.uk).

- Sustainability standards: EcoHomes/BREEAM (www.bre. co.uk);Bioregional (www.bioregional.com); The Association for EnvironmentConscious Building (www.aecb.org); the Energy Saving Trust (www.est.org.uk); Code for Sustainable Homes (www.odpm.gov.uk).

- Sustainable and Secure Buildings Act 2004.- TCPA (2004) ‘Biodiversity by design: a guide for sustainable

communities’, TCPA, London.- UK Building Regulations (www.odpm.gov.uk).

bibl

iogr

afia

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Il progetto europeo E-Support nasce nel novembre 2006 su iniziativa diun consorzio di 22 realtà europee che operano, a diverso titolo, nel set-tore della manutenzione, ovvero: centri di ricerca, associazioni di im-prese e piccole e medie aziende.

E-Support è un progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno delsesto programma quadro, con durata novembre 2006 - novembre 2009

e che si pone come obiettivo principale quello di sviluppare uno strumento informatico affidabile in grado di aumen-tare la competitività delle piccole e medie imprese europee che operano nel settore della manutenzione, oltre a riem-pire i gap esistenti negli attuali sistemi di gestione della manutenzione.

Il miglioramento della qualità del lavoro, l’ottimizzazione dei tempi di viaggio e la disponibilità delle parti di ricambio pos-sono essere fattori essenziali di implementazione della produttività in una percentuale pari al 20, 30% nel caso in cuiingegneri e tecnici che operano sul campo siano dotati di strumenti affidabili e di facile accesso.

Gli attuali sistemi in-situ che vengono utilizzati non sono sufficienti in termini di gestione e recupero di dati, e non pos-sono essere utilizzati in modo agevole nel momento in cui i tecnici o gli ingegneri si trovano ad operare direttamentesul campo.

E-SUPPORT si propone di fornire al tecnico un sistema affidabile, flessibile, pratico e facile da utilizzare, attraversostrumenti quali il telefonino o computer portatili con collegamento ad internet per il trattamento accurato di dati tecnici(impianti e figure delle strutture e dei macchinari, descrizioni tecniche ecc…).

Il software che i partners del consorzio hanno implementato, si basa sulle seguenti caratteristiche fondamentali:-- è un sistema adatto alle esigenze delle piccole e medie imprese, che include la gestione dei dati tecnici, un sistema

e-learning e strumenti organizzativi, quali piani di manutenzione, scorte di magazzino e disponibilità delle parti di ri-cambio;

-- è un sistema a basso costo, facile da utilizzare e da manutenere;-- può essere facilmente configurabile dall’azienda;-- è un sistema multi-agente composto da agenti intelligenti, in grado di interagire fra di loro;-- lo strumento inoltre garantisce la mobilità attraverso accessi wireless del tipo PDA oppure smart phones.

I Partners coinvolti nel Progetto Il consorzio del progetto europeo E-Support è composto da SMEs (piccole e medie imprese), RTDs (centri di ricerca esviluppo tecnologico) e da IAGs (associazioni industriali che operano nel settore della manutenzione) che provengonoda 10 diversi paesi europei.

RTDs-- CRIC - Centre de Recerca i Investigacio de Catalunya,

S.A., Spain-- DAPP - D’Appolonia S.p.A., Italy-- MFKK - Invention and Research Center Co. Ltd, Hungary-- MIIS - Malta Innovation for Industrial SMES, Malta

IAGs-- AGIR - Asociatia Generala a Inginerilor din Romania,

Romania-- CNIM - Comitato Nazionale Italiano per la

Manutenzione, Italy-- DDV - Center of Asset Maintenance Management,

Denmark-- PIMEC - Micro, Petita i Mitjana Empresa de

Catalunya, Spain-- SLCP - Slovenské Centrum Produktivity, Slovakia

SMEs-- ACENO - Aceno Mobile Services Limited, Ireland-- AIRAT - Spain-- BASS - BASS, s.r.o., Slovakia-- CNP - Combustibili Nuova Prenestina Srl, Italy-- ESDL - Electronic Systems Design Ltd, Malta-- GAMO - GAMO a.s., Slovakia-- HRH - HRH Holding A/S, Denmark-- INTRO - INTRO Bilgi ve Telekomunikasyon Sistemleri,

Turkey-- IPIU - I+ s.r.l., Italy -- MERU - Merusa Mantenimiento y Servicios S.A,

Spain-- SIMP - SIMPPLE SL, Spain-- TEKE - Tekever, s.a., Portugal-- ZANZI - Zanziservizi S.p.A., Italy

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Italian health expenditures are on the rise due to technological evolution, growing demand and management that is notalways designed to recuperate the efficiency of hospital systems. The atypical nature of the market (public financing andfixed rates) requires strategies based on cost advantages and differentiation. The complexity and multidisciplinary na-ture of hospitals can be dealt with through a process-by-process approach, based on a systemic vision, with the pur-pose of increasing the effectiveness of the system (quality) through improvement of efficiency (control of resources andprocesses). Analyses of input show the critical aspects of the system: aging structures, maintenance, specific require-ments, equipment and software and the human factor. Process analysis identifies and permits reduction of activities alongthe patient’s itinerary and therefore reduction in the probability of error and damage to the patient. The classification ofoutput permits reorganisation of the hospital layout into functional areas, obtaining a more efficient flow. Finally, appli-cation of Project Management to planning and re-planning of the hospital permits rationalisation of resources and dif-ferentiation of the services offered. The Quality System, based on the process-by-process approach, is an organisatio-nal-management instrument capable of preventing the development of critical defects, ensuring conformity with requi-rements and increasing customer satisfaction. Certification of the Quality System is the verification of conformity of thestructure, organisation and procedures, in accordance with established quality norms. It is voluntary in nature and in-volves a certifying organism, namely a third-party organisation, which offers an objective evaluation on the capability ofthe management system to implement the cycle of continuous improvement.

Il Sistema Industriale “Ospedale”:Valutazioni Critiche sulla Progettazione

e la Gestione / The Industrial“Hospital” System: Critical Evaluations

on Planning and Management

EleonoraCiani

Sapienza Universitàdi Roma

Giampiero Mercuri

CNIM

La spesa sanitaria in Italia rappresenta il 24% di quellasociale che incide sul PIL in una percentuale pari al 6,8.La sua dinamica nel periodo 1996-2005 mostra una cre-scita della spesa in euro correnti del 6,9% annuo, afronte di un tasso di crescita del PIL inferiore della metà. I dati relativi all’assistenza ospedaliera evidenziano inef-ficienze strutturali e incapacità gestionali di razionalizza-zione dell’organizzazione e dell’acquisizione delle risorse.Nonostante l’aumento del finanziamento sanitario, con-tinuano a verificarsi disavanzi, a causa dell’evoluzionescientifica e tecnologica della medicina, della crescenterichiesta di servizi, e dell’attuazione limitata delle moda-lità gestionali.Accanto alle misure di ri-adeguamento delle disponibilitàfinanziarie sono allora necessarie azioni gestionali che

vincolino le nuove risorse messe a disposizione dalloStato agli obiettivi di miglioramento del servizio sanitarioe di recupero della sua efficienza.

Complessità e MultidisciplinaritàLe singolarità dell’industria ospedale sono di diversa na-tura. La prestazione sanitaria è il risultato di più inter-venti specialistici (si pensi agli interventi di un’équipe chi-rurgica) in cui la comunicazione interpersonale e la col-laborazione rappresentano fattori imprescindibili per ilbuon esito degli interventi e per la riduzione dei rischi.Un servizio di qualità dipende anche dall’uso appropriatoe idoneo delle apparecchiature. L’ospedale opera in unmercato atipico, caratterizzato da un sistema di paga-mento indiretto effettuato dalla Regione o dalla ASL e

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con un finanziamento a prestazione basato su tariffe pre-determinate e amministrate a livello regionale. Per rag-giungere gli obiettivi di miglioramento della qualità deiservizi offerti e di riduzione dei costi non è quindi possi-bile attuare una strategia basata su vantaggi di prezzo,ma è necessario realizzare vantaggi di costo e/o di dif-ferenziazione, attraverso la gestione della progettazionee del sistema produttivo ospedaliero.

Parallelo Industria-OspedaleIl primo passo consiste nell’adottare una visione siste-mistica dell’ospedale, scomponendo il processo produt-tivo in elementi e analizzando le loro caratteristiche e fa-vorendo l’approccio per processi. Fanno parte della ca-tena del processo produttivo ospedaliero gli input (lastruttura, gli impianti e le risorse umane), i processi (le at-tività che realizzano il servizio) e gli output (le prestazionisanitarie). L’outcome del processo è l’esito della presta-zione in termini di salute del paziente.

Gli Input del Processo Produttivo OspedalieroLe strutture sanitarie sono caratterizzate da un’elevatavetustà, che rappresenta la prima criticità della catenadel processo produttivo. Dal censimento della regioneLombardia risulta che il 35% delle strutture risale a primadel 1900, solo l’8% è in fase di ristrutturazione, mentreil 31% presenta uno stato di conservazione scadente.Questi dati acquistano maggiore rilievo se si pensa chela Lombardia è la Regione più industrializzata del nostroPaese. Le barriere architettoniche rappresentano la maggiorecriticità delle strutture, essendo costruite in un’epoca incui i criteri di visitabilità, adattabilità e accessibilità noncostituivano ancora requisiti di legge.

Gli impianti di servizio possono essere classificati se-condo i criteri industriali, ovvero l’utenza servita, il flussodel servizio o la funzione svolta. Lo scopo è di individuarele criticità legate alle caratteristiche salienti dell’ambienteospedale. Un esempio è l’impianto di climatizzazione, per il quale lacriticità è costituita dalla varietà di persone all’internodella struttura - il personale, i degenti (con mobilità ri-dotta, immunodepressione e patologie varie) e i visita-tori (potenziale veicolo di malattie infettive). Il controllodei parametri ambientali diviene elemento fondamentaleper la qualità del servizio sanitario. La classificazione perfunzione favorisce il rispetto di criteri specifici, quali lacontinuità di esercizio, l’asetticità dell’ambiente e la ri-duzione dell’impatto ambientale. Il fermo dei monta let-tighe, ad esempio, può divenire estremamente rischiosose al suo interno vi è un paziente in condizioni critiche. Irifiuti speciali ospedalieri richiedono invece trattamentoe smaltimento controllati. Gli impianti con elevata attivitàpotenziale rispetto alla combustione (gas medicali) de-vono rispettare prescrizioni specifiche (distanze minimetra gli impianti, aree per lo stoccaggio dei gas…). Infine,lo stato dei degenti condiziona anche la gestione delleemergenze, in quanto rallenta gli interventi di evacua-zione. Gli impianti produttivi ospedalieri sono le apparecchia-ture biomedicali. Le classificazioni industriali sono mol-teplici e alcune di esse sono estremamente significativese applicate all’ospedale. Possono essere classificate inbase al capitale investito, alla continuità del processoproduttivo o al tipo di processo. L’affidabilità della stru-mentazione dipende dal software, infatti un suo malfun-zionamento e/o un utilizzo non corretto possono causaredanni al paziente. La loro gestione diviene elemento fon-

Tabella 1. Spesa sociale in Italia e UE-15: andamento per alcune principali aree di intervento (% PIL)

2005 2010 2020 2050

ITALIA UE-15 ITALIA UE-15 ITALIA UE-15 ITALIA UE-15

Sanità(1) 6,7 6,5 6,9 6,7 7,2 7,1 8,6 8,1

Long Term Care 1,6 0,9 1,6 0,9 1,9 1,0 2,8 1,5

Pensioni 14 10,5 14,1 10,4 14,2 10,8 13,9 12,9

Disoccupazione 0,4 0,9 0,4 0,8 0,3 0,7 0,3 0,7

(1)incluse Long Term Care. Fonti: MEF-RGS (Rapporto 9/2007); European Commission (2007). Le proiezioni si riferiscono al cosiddetto scenario di base.

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damentale per garantire la qualità delle prestazioni sani-tarie. L’utilizzo di componenti informatici è condizionatodal rispetto di specifiche condizioni all’interno della zonapaziente individuata in verticale dalla quota di 2,5 m dalpavimento e, in orizzontale, da una distanza di 1,5 m dalpaziente.

I ProcessiAttuare un approccio per processi vuol dire porre al cen-tro dell’attenzione il cliente del processo, con lo scopo digarantire l’efficacia del sistema attraverso il migliora-mento dell’efficienza (razionalizzazione delle risorse e ot-timizzazione del processo). I processi possono essereclassificati in base alla tipologia in processi operativi (dia-gnostico-terapeutici), processi di supporto (gestione dellerisorse umane, degli impianti etc.), processi direzionali(in grado di influenzare tutti i vari processi) e processi difinanziamento (volti al reperimento delle risorse finan-ziarie). In base al flusso della produzione si riconosceinoltre, all’interno dell’ospedale, un processo intermit-tente, realizzato attraverso centri di lavoro in cui perso-nale omogeneo svolge attività simili con l’ausilio di ri-sorse tecnologiche specifiche. Infine, trattandosi dell’e-rogazione di un servizio, la produzione ospedaliera seguela logica del make-to-order, ovvero la prestazione sani-taria è erogata quando il cliente ne fa richiesta. Il per-corso del paziente è la somma di tutti i processi neces-sari alla fruizione del servizio sanitario, ognuno dei qualiè composto da differenti attività. Scomporre i vari pro-cessi ha lo scopo di individuare le attività costituenti, dianalizzarne la necessità per la realizzazione della pre-

stazione e, in caso negativo, la relativa eliminazione. Si ri-duce così il percorso del paziente, diminuendo, oltre alnumero di attività, la probabilità di insorgenza di errore edi danno al paziente.

Gli Output del Processo Produttivo OspedalieroLa classificazione degli output del processo, le presta-zioni sanitarie, si basa sulle condizioni vitali del pazientee permette di individuare vari gruppi di prestazioni sani-tarie per i quali organizzare differenti zone ospedaliere(logica di group technology). Risultano allora definite learee funzionali di emergenza (DEA), il blocco operatorio,le degenze speciali, le degenze normali e gli ambulatori.Il layout dell’ospedale non è più un layout di processo,ma ogni area funzionale risulta dotata delle risorse tec-nologiche necessarie a erogare i servizi di pertinenza.Ciò comporta l’aggiunta di alcune macchine, ma questari-organizzazione consente di ottenere un flusso più ef-ficiente.

Criteri di ProgettazioneEssenziale ai fini della differenziazione dei servizi è lafase di progettazione dell’ospedale. Le principali scelteprogettuali riguardano la progettazione ex-novo di unimpianto ospedaliero, gli ampliamenti e gli adeguamenti,le ristrutturazioni e i rinnovi, necessari per vetustà dellestrutture o per obsolescenza tecnologica, ma anche perinadeguatezza rispetto ai requisiti cogenti applicabili. Lafase preliminare è la scelta del prodotto in base ai datiepidemiologici e allo studio dell’ambiente esterno. Conl’indagine di mercato si effettua la segmentazione della

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Figura 1. Vetustà delle strutture sanitarie in Lombardia (Fonte: dati Regione Lombardia anno 2002)

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domanda, che determina il target della popolazione, e ilposizionamento dell’offerta, in base alle preferenze deiclienti e al comportamento della concorrenza. La di-mensione dell’ospedale dipende dal bacino di utenza, eda essa il dimensionamento degli impianti di servizio: sieffettuano scelte tra le alternative possibili rispetto altipo di fornitura, della centrale e della rete di distribu-zione, compresa la verifica del rispetto delle normative.Gli impianti produttivi sono vincolati al D.P.R. 14 gen-naio 1997, n. 46, che elenca i requisiti minimi delle areefunzionali dell’ospedale. La scelta di dotare l’ospedale diun maggior numero di macchine è conseguente alla va-lutazione del rapporto costi-efficacia, che esclude le ap-parecchiature molto costose da un utilizzo più vasto inbase alla loro funzione sanitaria. Determinata la dota-zione impiantistica, fondamentale è la scelta del layoutdella struttura ospedaliera a partire dall’entità del flussotra i vari work-center, con l’obiettivo di favorire la vici-nanza dei reparti con forte interscambio (ad es. repartodi ortopedia e reparto di diagnostica per immagini). Al-cuni vincoli fisici condizionano le possibili soluzioni,come limitazioni di spazio, regole di sicurezza del per-sonale, prevenzione degli incendi e degli incidenti rile-vanti. Il layout migliore è quello in grado di risponderealle esigenze di ottimizzazione dei processi sanitari econtemporaneamente di rispettare i vincoli imposti. Lasoluzione dipende dall’equilibrio tra vari fattori, quali ilbuon funzionamento interno di ogni reparto, l’ottimizza-zione della rete dei percorsi tra i vari reparti, l’accessi-bilità per la manutenzione nel rispetto dell’attività sani-taria. La scelta dell’ubicazione deve rispondere ai cri-teri di sicurezza sismica (le apparecchiature possonoessere danneggiate da eventuali scosse), di accesso di-retto alla viabilità cittadina, di preferenza per le aree abasso inquinamento acustico e di esposizione ottimaleall’illuminazione naturale. Fase finale nella progetta-zione/ri-progettazione di un ospedale è l’analisi di red-ditività, che consente di valutare il rendimento econo-mico dell’investimento.

Criteri di GestioneSe la gestione della progettazione porta a vantaggi di dif-ferenziazione dell’azienda nel mercato, la riduzione deicosti richiede la gestione per processi per il controllo

degli input (risorse umane e tecnologiche) e del processoproduttivo.La gestione delle risorse umane si attua con il controllodel fattore umano tramite la gestione del rischio clinico,l’attività di formazione del personale e la sua continua va-lutazione di adeguatezza. La gestione del rischio clinico,affidata ad un’unità operativa specifica, si fonda sull’a-nalisi dei processi cognitivi che conducono alle scelte deipercorsi diagnostico-terapeutici, e sull’analisi delle mo-dalità operative dell’équipe che realizza il processo sani-tario. Oltre ai risultati di carattere sanitario, consente direalizzare anche la riduzione dei costi (polizze assicurativecon premi inferiori). La formazione del personale aumentanegli operatori la consapevolezza del problema del rischioclinico e favorisce l’approccio basato sull’apprendimentodall’errore. La valutazione dell’operato del personale sa-nitario (non ancora presente in sanità) può avvalersi dei ri-sultati di salute raggiunti, utili anche per i percorsi di car-riera. Infine, l’uso delle linee guida, dei protocolli diagno-stico terapeutici e dei percorsi di cura, secondo standardraccomandati, aumentano l’appropriatezza e la qualitàdelle cure e sono un valido supporto decisionale per ilpersonale sanitario e per i pazienti. Per aumentare l’ade-renza alle linee guida si possono inserire raccomanda-zioni e standard nella cartella clinica.Nella gestione delle risorse sanitarie il servizio di manu-tenzione ha un ruolo centrale ed è svolto dal Servizio di In-gegneria Clinica (SIC). L’istituzione obbligatoria del SIC halo scopo di permettere il recupero della gestione del ser-vizio e del know-how interno. Nell’attività di manutenzionedelle apparecchiature è necessario rispettare le indica-zioni fornite dal fabbricante del dispositivo, per mante-nere costanti nel tempo le prestazioni, le caratteristiche diqualità e di sicurezza attestate dalla marcatura. La sceltadelle diverse strategie manutentive è determinata in primoluogo dai principi di sicurezza delle persone e dell’am-biente e, a seguire, dal grado di criticità della macchinanel ciclo produttivo dell’azienda e dalla valutazione eco-nomica delle alternative possibili. Nella valutazione eco-nomica della manutenzione vanno presi in considerazionei costi diretti (ad esempio: la manodopera, i materiali e leattrezzature), i costi indiretti (la quota di spese generali, dicoordinamento e pianificazione della manutenzione, di ge-stione dei materiali tecnici, dei servizi tecnici ausiliari) e i

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costi indotti (ad esempio la mancata utilizzazione degliimpianti, la cattiva qualità, la perdita d’immagine, costi lo-gistici, costi per manutenzione addizionale necessaria acausa di un danneggiamento secondario, etc.). L’obiet-tivo della gestione è la riduzione del costo totale di ma-nutenzione. In generale, si può dire che una manuten-zione a guasto ha ingenti costi diretti e indotti. La manu-tenzione preventiva presenta costi diretti elevati, mentre icosti indotti sono inferiori a quelli della manutenzione aguasto. La manutenzione su condizione presenta costi in-diretti più alti a causa dell’utilizzo di software per la ge-stione delle informazioni e dei dati (il cui costo dipendedalla grandezza dell’azienda, dal software, dai servizi diconsulenza e formazione aggiuntivi), e di tecnici informa-tici che li sappiano implementare. Il vantaggio è l’abbat-timento dei costi diretti e dei costi indotti. La soluzionemigliore per un’azienda ospedaliera non è di applicareuna sola strategia manutentiva, ma più di una contem-poraneamente in base alle esigenze specifiche. Per realizzare l’obiettivo del controllo dei processi si puòutilizzare il sistema di Gestione della Qualità. Uno stru-mento utile è il Business Process Re-engineering, checonsiste nella formalizzazione e nella standardizzazionedei processi sanitari. Attraverso il benchmarking è pos-sibile valutare i processi, grazie al confronto tra le mo-dalità operative di diversi soggetti. Anche i processi diHealth Technology Assessment favoriscono il controllodei processi, perché consentono di programmare la di-stribuzione delle apparecchiature con razionalità ed eco-

nomicità, evitando sprechi e ulteriori richieste e/o ne-cessità. La carta dei servizi, obbligatoria per legge, con-sente al cittadino di esercitare il diritto di libera scelta edi formulare un giudizio di soddisfazione a partire da unriferimento. Il concetto di customer satisfaction è il fulcrodel ciclo di miglioramento continuo della gestione perprocessi, in quanto rappresenta l’informazione di feed-back proveniente dall’outcome del processo. È necessa-ria comunque una riflessione: il servizio sanitario è un“pacchetto di servizi”, composto da un servizio centrale- la prestazione tecnica - e da una serie di servizi peri-ferici, quali ad esempio le condizioni di accesso, l’acco-glienza, le prestazioni alberghiere. La criticità del sistemadi gestione della Qualità è il rischio di implementare unciclo di miglioramento continuo basato su un giudizio er-rato della prestazione sanitaria; infatti il cliente può ri-sultare soddisfatto, ma a tale soddisfazione può non cor-rispondere la qualità del servizio centrale. È necessarioche le indagini di valutazione della soddisfazione delcliente rendano evidente la distinzione tra i vari elementidel servizio, per evitare ambiguità nell’attribuzione delgiudizio e nella dichiarazione di soddisfazione.

La Certificazione del Sistemadi Gestione per la QualitàIl Sistema di Gestione per la Qualità è uno strumento dicarattere organizzativo/gestionale centrato sul controllodei processi con gli scopi di prevenire le criticità, assi-curare la conformità ai requisiti e aumentare la soddi-sfazione del cliente. Attraverso i programmi di migliora-mento si vuole garantire al paziente la sicurezza di rice-vere la prestazione che conduca al miglior esito possibile,con il minor rischio di danni conseguenti, il minor con-sumo di risorse e la maggiore soddisfazione possibile.La Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualitàconsiste nella verifica della conformità dell’organizza-zione a standard di riferimento (UNI EN ISO 9001, UNIEN ISO 13485, ecc); ha carattere volontario e coinvolgeun organismo terzo di certificazione che effettua una va-lutazione oggettiva in merito alla capacità del sistema digestione implementato di raggiungere gli obiettivi piani-ficati, di aumentare la soddisfazione dei clienti e di at-tuare il miglioramento continuo all’interno dell’organiz-zazione. ��

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- AA.VV., Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, Mini-stero della Salute, Roma.

- Cammarata V., Tecnica ospedaliera - Edilizia ed im-pianti, Legislazione Tecnica, Roma, 2008.

- Capolongo S., Edilizia ospedaliera - Approcci metodo-logici e progettuali, Hoepli editore, Milano, 2006.

- Ciani E., L’ospedale come sistema industriale complesso:elementi organizzativi, gestionali e progettuali, Tesi diLaurea - Facoltà di Ingegneria Meccanica, La Sapienza,Roma, Relatore: prof. Lorenzo Fedele, A.A. 2007/2008.

- Fedele L., Furlanetto L., Saccardi D., Progettare e ge-stire la manutenzione, McGraw-Hill, Milano, 2004.

- Serpelloni G., Quality Management, Pubblicazione noprofit, 2002, www.giovanniserpelloni.it.

- Serpelloni G., Simeoni E., Project Management - Ge-stire progetti in sanità e nel sociale, Pubblicazione noprofit, 2008, www.giovanniserpelloni.it.

bibl

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Il 9 aprile 2008 è stato emanato il Decreto legislativo n. 81, ormai conosciuto come Testo Unico della Sicurezza.Tale decreto è stato emesso in attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela dellasalute e sicurezza nei luoghi di lavoro, quindi si può dire che il “Testo Unico” di salute e sicurezza nei luoghi di la-voro è stato il secondo passo del processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole della si-curezza iniziato con la legge 3 agosto 2007, n. 123.

La legge 123 del 2007 al comma 6 dello stesso articolo 1 prevede entro dodici mesi dalla data di entrata in vi-gore del D.Lgs. 81/08, (decreto attuativo del comma 1 della medesima legge), e quindi entro il 15 maggio 2009,che il Governo possa adottare disposizioni integrative e correttive del decreto.

Per tale ragione, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali da un lato sta procedendo alla predi-sposizione dei provvedimenti attuativi previsti in più articoli del D.Lgs. 81/08, che permetteranno una semplifi-cazione degli adempimenti richiesti, anche da parte delle micro imprese, dall’altro, sta provvedendo alla redazionedi disposizioni integrative e correttive che mireranno a migliorare il “testo unico” di salute e sicurezza.

È lampante che l’emanazione del D.Lgs. 81/08 ha comportato una nuova sensibilità da parte dei datori di lavoroai temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto ha permesso di introdurre il concetto di organizzazionedel processo di prevenzione all’interno delle aziende, dando risalto ad aspetti gestionali della prevenzione dellasalute e sicurezza nei luoghi di lavoro. È altrettanto vero che su alcuni aspetti il D.Lgs. 81/08 ha evidenziato dellecriticità che, grazie alla consultazione delle parti sociali e grazie ad una sinergia con soggetti pubblici e privati,saranno probabilmente superate con l’emanazione delle disposizioni integrative e correttive.

Inoltre, l’importante concetto di diffusione della cultura della sicurezza e dell’approccio gestionale della stessa nonpotrà che trarre benefici dagli aspetti che probabilmente saranno approfonditi dalle prossime modifiche al D.Lgs.81/08, modifiche che probabilmente riguarderanno:

-- l’attivazione del sistema di governo, e più precisamente delle commissioni previste dagli articoli 5, 6 e 12 delTesto Unico (Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delleattività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro, commissione consultiva permanente per la sa-lute e sicurezza sul lavoro e commissione interpelli presso il Ministero del lavoro e della previdenza sociale);

-- la razionalizzazione ed il coordinamento degli interventi ispettivi su tutto il territorio nazionale allo scopo di ren-dere maggiormente valida la vigilanza, al fine di evitare che vi siano sovrapposizioni e duplicazioni tra i sog-getti istituzionalmente a ciò deputati e di consentire a ciascuno di operare al meglio;

-- la pronta e piena attivazione del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione (SINP), per un’efficace or-ganizzazione e circolazione di informazioni;

-- l’ulteriore valorizzazione del ruolo della bilateralità, anche quale necessario supporto ai datori di lavoro per l’a-dempimento degli obblighi di sicurezza o per il miglioramento delle tutele negli ambienti di lavoro;

-- la costruzione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, che tenga conto dell’e-sperienza o delle competenze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro, acquisite attraverso per-corsi formativi mirati;

-- il potenziamento delle misure di semplificazione degli adempimenti in materia di sicurezza, specie per le pic-cole e medie imprese per consentire la ricerca di misure che favoriscano la garanzia della sicurezza in azienda,in modo che essa non venga più vista come un obbligo da adempiere ma come un obiettivo della gestione del-l’impresa e parte integrante di essa;

-- il miglioramento dell’efficacia dell’apparato sanzionatorio, sempre nel rispetto dei principi individuati dalla leggen. 123/2007, con l’obiettivo di assicurare una migliore corrispondenza tra infrazioni e sanzioni;

-- la conferma dell’attribuzione di un ruolo fondamentale per la formazione, intesa come essenziale strumento diprevenzione e tutela nonché l’attivazione strutturale di attività nelle scuole sui temi della salute e sicurezza sullavoro, finalizzata alla sensibilizzazione e all’informazione dei giovani che sono i futuri lavoratori. ��

Disposizioni Integrative e Correttive del D.Lgs. 81/08

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ultim’ora Francesco CatalanoLPC Ingegneria

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l t

Normazione: Linee Guida per laGestione della Soggettività dei Giudizi

Professionali / Standardization:Guidelines to Manage Subjectivity

of Professional Judgements

LorenzoFedele

Presidente Comitato Tecnico

Europeo 319“Manutenzione”

/ ChairmanCEN TC 319

“Maintenance”

Stato dell’ArteLa norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 “Gen-eral criteria for the operation of various types of bodiesperforming inspection” definisce l’ispezione come l’e-same di un progetto, di un prodotto, di un servizio, di unprocesso, di un impianto, e determinazione della loroconformità a requisiti specifici o, sulla base di “un giudi-zio professionale”, a requisiti di carattere generale.

In base alla normativa tecnica, l’ispezione comporta l’at-tuazione di un processo sistematico, indipendente e do-cumentato al fine di ottenere evidenze e valutarle conobiettività.L’ispezione di un’entità, dunque, in base alla normativatecnica implica la ricerca di evidenze e la formulazione digiudizi professionali, ovvero valutazioni obiettive e ispiratea criteri di professionalità.La ricerca di evidenze oggettive comporta, in generale,l’esecuzione di misurazioni, rilievi, interviste, ….La formulazione di un giudizio professionale comporta, al-tresì, l’attuazione di un processo cognitivo complesso(analisi, sintesi) e di formalizzazione, riferibile a diversearee tecnico-culturali, principalmente l’ingegneria dei si-stemi, la psicologia della comunicazione, la psichiatria(non si tiene in conto, in questa sede, la considerazione -pure ineludibile - degli aspetti etici e deontologici che sipresuppone soddisfatti).Un giudizio professionale, infatti, per sua natura deve ri-spettare almeno le seguenti caratteristiche fondamen-tali:-- deve essere dichiaratamente qualitativo, ovvero quan-

titativo (e, in questo secondo caso, espresso rispetto

State of the ArtThe UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2005 technical standard,“General criteria for the operation of various types of bodiesperforming inspections” defines the term inspection as theexamination of a project, product, service, process or plantand the determination of their conformity with specificrequirements or, on the basis of a “professional evaluation”,with requirements of a general nature.

On the basis of the technical norm, Inspections involvethe implementation of a systematic, independent anddocumented process, in order to obtain evidence andevaluate findings objectively.Inspection by a body, therefore, on the basis of thetechnical norm, implies research for evidence and theformulation of professional judgements, or objectiveevaluations, inspired by professional criteria.The research for objective evidence generally involves theperformance of measurements, readings, interviews, etc....The formulation of a professional judgement also involvesthe implementation of a complex cognitive process ofanalysis, synthesis and formalisation, which refers tovarious technical and cultural areas: primarily, systemsengineering, communications psychology and psychiatry(the consideration - albeit unavoidable - of ethical anddeontological aspects, which are presumed to besatisfied, are not taken into account at this stage).Due to its very nature, a professional judgement, in fact,must respect at least the following fundamentalcharacteristics:-- it must be openly qualitative or quantitative (in the latter

case, it must be expressed according to a specifically

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ad una scala linguistica o numerica specificamentedefinita): in questa sede ci si riferisce in particolare aigiudizi quantitativi richiesti espressamente in diversicampi di attività, e di certificazione come si dice piùavanti;

-- deve essere oggettivo, nel senso di giudizio basato sudati di fatto;

-- deve essere sistematico, ovvero - a parità di condi-zioni - il giudizio professionale deve essere identica-mente espresso da altri, a meno di inevitabili errorimarginali;

-- deve essere omogeneo, ovvero valutazioni di entità di-verse ma correlabili devono potere essere raffrontate.

Naturalmente, un giudizio professionale non può che es-sere un’espressione umana e, quindi, non potrà mai es-sere perfettamente oggettivo, dovendo esso necessaria-mente risentire di un certo grado di soggettività.Tale soggettività, però, non può essere fonte di arbitra-rietà: il professionista, infatti, in questo caso deve dichia-rare che il suo è un giudizio professionale, ma non quan-titativo, bensì qualitativo e, quindi, allo stato dei fatti edelle conoscenze, non definitivo.Spetta al professionista decidere se la sua è una valuta-zione qualitativa, ovvero quantitativa e, in questo secondocaso, esprimere il giudizio professionale con riferimentoad una precisa metodologia che ne costituisce il presup-posto.Situazioni di valutazione professionale ricorrono in diversiambiti disciplinari, tecnici e di vita:-- nel campo della sicurezza, ad esempio, l’esecuzione

dell’analisi dei rischi prevista dalla legislazione vigentepresuppone una capacità di valutazione professionalequantitativa particolarmente delicata;

-- nel campo della manutenzione, ovvero dell’esecuzionedi ispezioni di entità tecniche diverse (macchine, ap-parecchiature, edifici, infrastrutture, ...), ai fini della pre-venzione dei guasti e della definizione dei necessari in-terventi tecnici;

-- in campo medico, quando si formalizza una diagnosi ela relativa terapia;

-- in campo giuridico, quando si documentano delle con-sulenze tecniche di ufficio ai fini dell’accertamento tec-nico di circostanze giuridicamente rilevanti;

defined numerical or linguistic scale): in this connection,we refer in particular to quantitative judgements requiredexpressly in various fields of activity, and certification asspecified below;

-- it must be objective, in the sense that the judgement isbased on factual data;

-- it must be systematic - namely, under equal conditions- the professional judgement must be expressed in anidentical manner by others, with the exception ofinevitable marginal discrepancies;

-- it must be homogeneous, namely, evaluations bydifferent, correlated bodies must be comparable.

Of course, a professional judgement can only be a humanexpression; therefore it can never be perfectly objective,since it must necessarily be affected by a certain degreeof subjectivity.This subjectivity, however, must not be a source ofarbitrary judgement: a professional, in fact, must declarein this case that his judgement is professional, is notquantitative, but qualitative and, therefore, given thestatus of facts and knowledge, is not definitive.It is the responsibility of the professional to decidewhether his evaluation is qualitative or quantitative and,in the latter case, he must express his professionaljudgement with reference to a specific methodology,upon which it is based.Situations requiring professional evaluation recur invarious ambits of the sciences, technical situations andlife:-- in the field of security, for example, the performance

of risk analyses envisioned by legislation in forceassumes the ability to make particularly delicatequantitative professional evaluations;

-- in the field of maintenance, namely in the performanceof inspections of various technical entities (machines,equipment, buildings, infrastructures, etc.) in order toprevent breakdowns and define the need for technicalintervention;

-- in the medical field, when a diagnosis and the relativetherapy are formalised;

-- in the juridical field, when official technical consultancyis documented for the purpose of ascertainingjuridically pertinent technical circumstances;

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-- in generale ogni qualvolta ricorre l’esigenza di certifi-care fatti e circostanze in un determinato ambito.

Malgrado l’evidente rilevanza della tematica, essa è stataassai trascurata in letteratura tecnica e scientifica, esi-stendo alcuni riferimenti scientifici solo nell’ambito deglistudi e delle ricerche in campo manutentivo-ispettivo [Duf-fuaa S.A., Raouf A., Campbell J.D., “Planning and Controlof Maintenance Systems” John Wiley & Sons, 1999; R.Ci-golini, A. Deshmukh, L. Fedele, S. Mc Comb: “Recent ad-vances in maintenance and infrastructure management”,Springer, April 2009] e in campo investigativo antinfortu-nistico [Fedele: “Progettare e gestire la sicurezza”, McGraw Hill Italia, ottobre 2008]. Da questo punto di vista,merita di essere menzionato il lavoro del National Tran-sportation Safety Board (NTSB), ovvero dell’ente statuni-tense che si occupa di investigare sugli incidenti e suiquasi-incidenti che si verificano nel campo dei trasporti.

Sintesi del Programma, Risultati Attesi, ObiettivoL’obiettivo generale della ricerca che si propone è la ri-duzione del grado di arbitrarietà nella formulazione di giu-dizi professionali, in particolare in sede di certificazionein un campo tecnico-operativo qualsivoglia.Al contempo la ricerca, attraverso i documenti che si in-tende produrre, si propone di offrire un supporto meto-dologico ai professionisti operanti in diversi ambiti disci-plinari e dalla cui attività può dipendere la sicurezza e lavita delle persone.Il risultato atteso dalla ricerca è una linea guida nella qualesi esprimono:-- termini e definizioni di riferimento su valutazioni e giu-

dizi professionali;-- criteri generali per la conduzione delle ispezioni e per

la raccolta delle evidenze;-- criteri generali per la formalizzazione di giudizi profes-

sionali quantitativi;-- elementi per il controllo dell’incertezza statistica del

giudizio professionale:-- - teorema di Bayes;-- - collegialità dei giudizi professionali;-- elementi per il controllo della soggettività del giudizio

professionale: -- - logica sfumata;

-- in general, whenever the need arises to certify factsand circumstances within a particular ambit.

Despite the evident pertinence of this subject, it has beenlargely neglected in technical and scientific literature, andseveral scientific references exist only within the ambit ofstudies and research in the field of maintenance andinspection [Duffuaa S.A., Raouf A., Campbell J.D., “Planningand Control of Maintenance Systems” John Wiley & Sons,1999; R. Cigolini, A. Deshmukh, L. Fedele, S. Mc Comb:“Recent Advances in Maintenance and InfrastructureManagement”, Springer, April 2009] and in the field ofaccident investigations [Fedele: “Designing and ManagingSafety”, Mc Graw Hill Italia, October 2008]. From this pointof view, it is worth mentioning the work by the NationalTransportation Safety Board (NTSB) - namely the U.S. bodyresponsible for accident investigation and investigation ofnear-accidents, which occur in the field of transportation.

Programme Synthesis, Expected Results, ObjectiveThe general objective of the research proposed is to reducethe level of arbitrariness in the formulation of professionaljudgements, especially relative to certifications in anytechnical-operational field.At the same time, the research proposes to offer amethodological support to professionals operating invarious scientific ambits, upon whose activity the safetyand life of persons may depend, through the documentsit is intended to produce.The expected result of the research is the production ofguidelines, which express:-- reference terms and definitions relative to professional

evaluations and judgements;-- general criteria to conduct inspections and collect

evidence;-- general criteria for the formalisation of quantitative

professional judgements;-- elements for the control of statistical uncertainties in

professional judgements:-- - the Bayes theorem;-- - the collegial nature of professional judgements;-- elements for the control of subjectivity in professional

judgement:-- - fuzzy logic;

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-- strumenti e metodi per l’analisi qualitativa e quantita-tiva delle evidenze:

-- - metodologie di analisi qualitativa; -- - metodologie di analisi semi-quantitativa; -- - metodologie multi-crierio; -- - metodologie quantitative; -- norme comportamentali;-- norme linguistiche e di comunicazione.

È bene precisare che l’obiettivo del lavoro è un obiettivolimite. Ovviamente, infatti, non si ritiene possibile annul-lare la soggettività dei giudizi professionali, che di essi ècaratteristica inscindibile. Scopo del lavoro, altresì, è lamessa a punto di strumenti che supportino il professioni-sta nella gestione della soggettività e nel controllo di essa. La linea guida che si intende predisporre, infatti, sinte-tizza appunto questo risultato.Tale linea guida verrà proposta all’ente europeo di nor-mazione tecnica (CEN) perché si avvii una procedura di in-chiesta pubblica finalizza alla pubblicazione di una normatecnica basata su tale documento.Il progetto ha uno sviluppo temporale su un orizzonte didodici mesi, durante i quali sono previste le attività prin-cipali evidenziate nel seguente crono-programma:

-- instruments and methods for the qualitative andquantitative analysis of evidence:

-- - methods of qualitative analysis;-- - methods of semi-qualitative analysis;-- - multi-criteria methods;-- - quantitative methods;-- behavioural norms;-- linguistics and communications norms.

It behoves us to specify that the objective of the work isan outside limit. Obviously, in fact, it is not deemedpossible to cancel the subjectivity of professionaljudgements altogether, as it is an inherent characteristic.The purpose of the work is also to perfect instruments insupport of professionals, for the management and controlof subjectivity. The guidelines it is intended to prepare, infact, will be a synthesis of this result.The guidelines will be proposed to the body responsible fordrawing up European technical norms (the CEN), to favourstart up of a procedure of public query, for the purpose ofpublishing a technical norm based on the document.The project will be developed over a period of 12 months,during which the main activities indicated in the followingschedule are foreseen:

Tabella 1. Crono-programma dell’attività

mese

attività 2 4 6 8 10 12

1. Indagine sullo statodell’arte e sintesi deidiversi approcci culturali

2. Messa a puntodei criterigenerali

3. Approfondimenti statistici,logico-matematici epsicologico-comportamentali

4. Rassegna dellemetodologie di analisidelle evidenze

5. Messa a puntodelle norme linguistichee di comunicazione

6. Stesuradelle lineaguida

7. Riesame e validazionedei contenuti dellalinea guida

Table 1. Scheduling of the activities

month

activities 2 4 6 8 10 12

1. Investigation on the state ofthe art and synthesis of thevarious cultural approaches

2. Drawing up general criteria

3. More detailed statistical, logical-mathematic and psychological-behavioural investigation

4. Collection of methods for theanalysis of evidence

5. Drawing uplinguistic andcommunications norms

6. Completion of the guidelines

7. Re-examinationand validation of the contentsof the guidelines

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Di seguito una breve illustrazione delle singole fasi pro-gettuali:1. Indagine sullo stato dell’arte e sintesi dei diversi ap-

procci culturali: carattere essenziale del progetto è lavisione multidisciplinare; in questa fase si intende ri-cercare, attraverso l’approfondimento dello stato del-l’arte, la sintesi delle diverse visioni e delle terminolo-gie utilizzate nelle singole discipline coinvolte.

2. Messa a punto dei criteri generali: si individuano edesplicitano alcuni criteri generali fondamentali nella for-mazione dei giudizi professionali.

3. Approfondimenti statistici, logico-matematici e psi-cologico-comportamentali: in questa fase vengonoapprofonditi alcuni specifici contenuti tecnici in diversiambiti disciplinari. Tali aspetti costituiscono presuppo-sto metodologico e strumento per la formazione deigiudizi professionali quantitativi.

4. Rassegna delle metodologie di analisi delle evidenze:le metodologie di analisi sistemistica costituiscono unostrumento indispensabile per l’analisi qualitativa delleentità oggetto di ispezione, onde approfondirne preli-minarmente la conoscenza, e per la sintesi dei suc-cessivi giudizi quantitativi.

5. Messa a punto delle norme linguistiche e di comu-nicazione: i giudizi professionali quantitativi debbonoessere espressi in forme adeguate e prive di ambiguità,le cui caratteristiche si analizzano in questa fase delprogetto.

6. Stesura della linea guida: la linea guida verrà compo-sta durante lo sviluppo della ricerca secondo i conte-nuti sopra specificati.

7. Riesame e validazione dei contenuti della lineaguida: i risultati della ricerca verranno vagliati attra-verso brevi test di campo. La validazione di tale pro-getto, d’altra parte, non può non avvenire successiva-mente e attraverso l’analisi dei feedback da parte dicoloro che utilizzeranno la linea guida inducendo, even-tualmente, la revisione di edizioni successive. ��

The individual phases of the project are illustrated brieflybelow:1. Investigation on the state of the art and synthesis of the

various cultural approaches: The multidisciplinary visionof the project is one of its essential traits. In this phase, itis intended to seek a synthesis of the various visions andterminologies utilised in the individual sciences involved,through in-depth investigation on the state of the art.

2. Drawing up general criteria: Several fundamentalgeneral criteria in forming professional judgements willbe identified and explained.

3. More detailed statistical, logical-mathematic and psy-chological-behavioural investigation: in this phase, severaltypes of specific technical content in various scientific am-bits will be delved into in greater detail. These aspects con-stitute the methodological basis and are the instrumentsused in drawing up quantitative professional judgements.

4. Collection of methods for the analysis of evidence: themethodologies for systems analysis constitute and indis-pensable instrument for qualitative analysis of entitiessubject to inspection - in order to consent the preliminarydevelopment of specific knowledge more thoroughly - andfor the synthesis of successive quantitative judgements.

5. Drawing up linguistic and communications norms:quantitative professional judgements must be ex-pressed in an appropriate manner, without ambigu-ousness; the characteristics of these judgements areanalysed during this phase of the project.

6. Completion of the guidelines: the guidelines will bedrawn up during development of the research, ac-cording to the contents specified above.

7. Re-examination and validation of the contents of theguidelines: the results of the research will be evalu-ated through a brief test in the field. The validation ofthis project, moreover, can only take place successivelyand through the analysis of feedback from the personswho utilise the guidelines, who may propose revision ofsuccessive editions. ��

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“Qualità e Manutenzione in Sanità” /“Quality and Maintenance in theHealthcare Sector”Lo standard ISO 9001:2008 è “Conforme” alla Definizione dei Requisitidi Qualità in Sanità? / Is the ISO 9001:2008 Standard in Conformitywith the Definition of the Requirements for Quality in Health Services?

Francesco Paolo Branca, Presidente CNIM, Sapienza Università di Roma / CNIM President, “Sapienza” University of RomeFranco Marinozzi, Professore Ordinario di Strumentazione Biomedica / Full Professor on Biomedical Instrumentation - Fabiano Bini, Esperto CNIM / CNIM Expert

i tIl concetto di qualità (dal latino qualitatem da qualis, cioèquale una cosa è), oramai consolidato nel settore tecnicoscientifico, deriva dalla necessità di distinguere in qualchemisura, la bontà di un “prodotto” omogeneo con altri…appunto definibili nel confronto “di qualità inferiore”. Laqualità pertanto si può definire come il rapporto fra le pre-stazioni offerte ed i bisogni e le aspettative del cliente.Aristotele è stato il primo filosofo ad individuare il con-cetto di qualità, e ad inserirlo in un discorso compiuto esistematico che riporta continuamente all’essenza irridu-cibile, ossia l’individuo con la sua identità. Infatti, storica-mente la prima rappresentazione di un sistema organiz-zato sulla base della qualità è stato il villaggio. L’espres-sione latina “Caveat emptor” (stia in guardia il compra-tore)” ha rappresentato la “linea guida” che ha teorizzatola massima attenzione del cliente nell’acquisto. Comeprimi familiari esempi della verifica della qualità si pos-sono citare azioni che giornalmente si compiono come adesempio utilizzare il senso dell’olfatto per giudicare dellafreschezza di prodotti alimentari, in generale, e similmentealtre azioni. Era quindi il cliente il controllore cardine dellaqualità del prodotto che, se ritenuto scadente, non sa-rebbe stato acquistato. In tal modo il venditore/produt-tore, per mantenere il proprio margine di guadagno sa-rebbe stato costretto ad incrementare la qualità. Per l’ar-tigiano lo status sociale ed il benessere dipendevano dallasua reputazione di competenza ed onestà. Inoltre, si rico-nosce come il perseguimento di standard qualitativi abbia

The concept of quality (from the Latin qualitatem, fromqualis, namely, “the way a thing is”), which is now con-solidated in the technical and scientific sector, is derivedfrom the need to establish, to some extent, a measure-ment of the goodness of a “product” - homogeneous withother products - that can be defined in comparison asbeing “of inferior quality”. Quality can therefore be definedas the relationship between the performance offered andthe needs and expectations of the customer. Aristotle wasthe first philosopher to identify the concept of quality andto include it in a complete and systematic discussion,which brings us continually back to the irremissibleessence, namely, the individual with his identity. Histori-cally, in fact, the first representation of a system organ-ised on the basis of quality was the village. The Latin ex-pression “Caveat emptor” (let the buyer beware) was the“guideline” that theorised the utmost attention of the cus-tomer in making a purchase.As the first familiar examplesof the verification of quality, daily actions can be cited, suchas using the sense of smell to judge the freshness of foodproducts, in general, and other similar actions. So the cus-tomer was the most important controller of the quality ofa product, which would not have been purchased if thequality were deemed poor. Thus, the seller/producer wouldhave been obliged to increase quality in order to maintainhis margin of earnings. The social status and prosperity ofartisans depended on their reputation of competence andhonesty. Additionally, it is recognised that pursuing stan-

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avuto un considerevole ruolo nel successo delle grandidominazioni. Un primo sorprendente esempio è costituitoda un bassorilievo presente in una tomba a Tebe e risa-lente al 2000 a.c. che raffigura un uomo che effettua mi-sure di perpendicolarità (Rispondenza a requisiti). Inoltre,nel Codice di Hammurabi del 1850 a.c. si introduce il con-cetto in base al quale vengono individuate “norme” atte astabilire le responsabilità del costruttore e quindi la penada comminare, a fronte degli eventuali danni causati. Perquanto attiene ai primi esempi documentati di identifica-zione e rintracciabilità è utile riferire il ritrovamento di sup-pellettili, risalenti al 1339 a.c., con i simboli del produttorenella tomba di Tutankhamen. Se si pensa all’Impero Ro-mano, gli elementi della qualità come la standardizza-zione, l’organizzazione ed il controllo erano già conside-rati allora criteri acquisiti. Fu in particolare intrapresa lastandardizzazione delle misurazioni (piedi romani) checonsentì di rendere confrontabili misure effettuate in tuttol’Impero. Ciò in particolare ha permesso di attuare la “ri-producibilità” e la “ripetibilità” di processi produttivi qualiad esempio la produzione di archi a volta. È stato neces-sario attendere comunque i primi del ‘900 per iniziare aconsiderare la qualità in un contesto scientifico. Al ter-mine della II Guerra Mondiale, le industrie giapponesierano state in ampia misura distrutte; nell’ambito dei pianidi aiuto alla ricostruzione vennero inviati in Giappone, dagliStati Uniti, Edward Deming e Joseph Juran. Il primo,esperto di statistica ed il secondo, Juran, esperto di or-ganizzazione, entrambi portatori di teorie innovative diffi-cilmente applicabili in patria ed osteggiate, dove un mer-cato molto rigido e legato alla produzione di massa la-sciava poco spazio alla sperimentazione. In Giappone, alcontrario, trovarono terreno fertile per applicare le loroteorie e gli insegnamenti di Feigenbaum (analista ameri-cano che per primo ha espresso il concetto di “qualità alivello aziendale”). Nelle Università giapponesi la qualitàdiviene oggetto di studio e di ricerca. Il più noto tra tutti iricercatori è stato il prof. Kaoru Ishikawa dal quale prendeil nome il diagramma causa-effetto il cui contributo fon-damentale è rivolto all’individuazione dei problemi dellaqualità a partire dallo studio delle cause più probabili enon dall’analisi degli effetti. Nella stessa linea si situa l’a-nalisi del prof. Vilfredo Pareto (economista e sociologo ita-liano) secondo cui l’80 percento degli effetti è attribuibile

dards of quality played an important role in the success ofgreat dominations. A first surprising example of this is abase relief in a tomb in Thebes, dating from 2000 B.C.,which depicts a man measuring perpendicularity (Corre-spondence to requirements). Additionally, in the Code ofHammurabi, which dates from 1850 B.C., the concept wasintroduced on the basis of which “norms” were identified,which were suitable to establish the responsibilities of thebuilder and therefore the punishment to inflict in the eventdamages were caused. Concerning the first documentedexamples of identification and traceability, we can refer tothe findings of furniture dating from 1339 B.C., which borethe symbol of the producer, in the tomb of Tutankhamen.If we consider the Roman Empire, the elements of qualitysuch as standardisation, organisation and inspection werealready considered acquired criteria at the time. In partic-ular, the standardisation of measurements (Roman feet)was undertaken, which permitted the comparison ofmeasurements made throughout the Empire. This permit-ted implementation of “replication” and “reproduction” ofproductive processes, such as the production of vaultedarches. But we had to wait until the initial years of theTwentieth Century to begin considering quality in a scien-tific context. At the end of the II World War, Japanese in-dustries had been largely destroyed; within the ambit ofplans for aid during the period of reconstruction, EdwardDeming and Joseph Juran were sent to Japan from theUnited States. The former was an expert in statistics andthe latter, Juran, was an expert in organisation. Bothbrought innovative theories that were difficult to apply andwere opposed in the United States, where an extremelyrigid market tied to mass production left little space for ex-perimentation. In Japan, on the contrary, fertile terrain wasfound to apply their theories and the teachings of Feigen-baum (an American analyst who was the first to expressthe concept of “quality on the company level”). Quality be-came a subject of study and research in Japanese uni-versities. The most renowned researcher was Prof. KaoruIshikawa, who gave the cause and effect diagram itsname; his fundamental contribution is addressed to theidentification of quality problems, starting from the study ofthe most probable causes and not from the analysis of theeffects. The analysis of Prof. Vilfredo Pareto (Italian econ-omist and sociologist) is situated along the same lines; ac-

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al 20 percento delle cause. Questa osservazione è per-tanto fondamentale per indirizzare la scelta delle prioritànell’attuazione delle azioni correttive. Fino agli inizi anni‘50 la qualità era fondata sull’ispezione ed il collaudo ef-fettuato da personale dedicato (ispettori) che, una voltaindividuato il difetto, o scartavano il prodotto o lo mette-vano in ri-lavorazione. Poi paradossalmente negli StatiUniti, dove era nato, e successivamente nelle aziende oc-cidentali, il perseguimento della qualità si sviluppa sola-mente agli inizi degli anni ‘80. Soltanto nel 1987 si assi-ste ad una definizione di qualità riconosciuta a livello mon-diale con la pubblicazione della normativa ISO 9000. Que-st’ultima, e tutte le successive edizioni, è costituita dall’e-lenco dei requisiti ritenuti necessari per ottenere un si-stema ottimale di gestione aziendale della qualità definitocome un insieme di attività coordinate per tenere sottocontrollo un’organizzazione con riferimento a determinateesigenze o aspettative. Tuttavia questo complesso di pro-cedure (noto come Sistema Gestione Qualità) pur defi-nendo con quale modalità debbano essere organizzate econtrollate le attività aziendali non entra nel merito dellescelte gestionali e delle specifiche di prodotto o servizio.In prima approssimazione si può dire che non esiste al-cuna garanzia, sulla base dell’ISO 9001:2008, che le mo-dalità di erogazione dei servizi seguite da una determinataorganizzazione siano ottimali in senso assoluto. Quantoappena riferito è vero nonostante vi sia la convinzione cheper una corretta gestione sia sufficiente un costante con-trollo del ciclo del processo mediante la standardizzazionee la formalizzazione delle procedure interne. Fra queste,quella fondamentale in quanto obbligatoria ai fini dell’ot-tenimento della certificazione, è il monitoraggio dei livellidi soddisfazione del cliente. Si lascia al lettore la consi-derazione che il perseguimento della soddisfazione idealeè possibile con risorse infinite impiegate in un tempo in-finitesimo. Inoltre è altrettanto immediato intuire come pertale indicatore si possano registrare gradi di soddisfazionecompletamente diversi se lo strumento di valutazione è,ad esempio, un questionario distribuito allo stesso cam-pione di clienti variando la formulazione delle domande ele opzioni delle risposte. Dalle considerazioni espostefin’ora emerge la potenziale inadeguatezza delle proce-dure che possono essere adottate al fine di oggettivare ilgrado di soddisfazione del cliente. Tale oggettivazione ri-

cording to his analysis, 80 percent of the effects can be at-tributed to 20 percent of the causes. This observation istherefore fundamental in addressing the choice of priori-ties in the implementation of corrective actions. Until thebeginning of the Fifties, quality was based on inspectionand testing, performed by especially trained personnel (in-spectors) who either discarded the product or returned itto the line for re-processing, when they identified a defect.Thereafter, paradoxically, in the United States, where it hadbeen created, and successively in western companies, thepursuit of quality developed only at the beginning of theEighties. Only in 1987 was a recognised definition of qual-ity drawn up on the world level, with the publication of theISO 9000 norm. This, and all of its successive editions,consisted of a list of the requirements deemed necessaryto obtain an optimum system of company management ofquality, defined as a set of coordinated activities to keep anorganisation under control, with reference to specific re-quirements or expectations. Nevertheless, albeit this com-plex procedure (known as the Quality Management Sys-tem) defined procedures for the organisation and controlof company activities, it did not go into detail on the man-agement choices and product or service specifications.Asan initial approximation, it may be said that there is noguarantee, on the basis of ISO 9001:2008, that the pro-cedures for the distribution of services followed by a spe-cific organisation are absolutely optimal. This is true de-spite the conviction that it is sufficient to maintain constantcontrol of the processing cycle, through standardisationand formalisation of internal procedures, in order toachieve correct management. Among these controls, themost fundamental, inasmuch as it is obligatory in order toobtain certification, is the monitoring of customer satis-faction. The consideration that pursuing ideal customersatisfaction is possible with infinite resources, deployedover an infinite length of time, is left to the reader. Addi-tionally, it can easily be imagined that this indicator mayprovide completely different responses on the level of sat-isfaction, for example, if the instrument of evaluation is aquestionnaire distributed to the same sample of cus-tomers, varying the formulation of the questions and theoptions of the answers. From these considerations, it canbe seen that the procedures adopted to determine the levelof customer satisfaction may be potentially inadequate.

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sulta per di più difficoltosa poiché, per molti prodotti eservizi, i clienti non sono in grado di valutare la qualità diquanto ricevono. Ad esempio nelle strutture ospedaliere ilcliente, (che in questo caso è il paziente) è in grado diesprimere un giudizio sull’accoglienza del centro di infor-mazioni, la cortesia, la chiarezza delle spiegazioni delladiagnosi del medico, ma non ha la cultura specifica pervalutare l’attendibilità della diagnosi, della terapia e delleprestazioni delle apparecchiature di supporto alla dia-gnosi. Parafrasando l’analisi di Pareto non entra in meritoal 20 percento delle cause, ma spesso subisce il 100percento degli effetti. Come ad esempio le lunghe liste diattesa dovute alla richiesta ed esecuzione di un esameTAC, ovvero ai tempi di fermo macchina, errori presentinei dati delle analisi cliniche che inducono al ricovero nonnecessario ma presunto da tali dati errati, pur lavorandoin un contesto conforme al sistema gestione qualità. Èauspicabile applicare le relazioni scientifiche menzionateper analizzare le cause che influenzano la qualità delleprestazioni erogate, le apparecchiature devono fornire unrisultato della maggiore accuratezza possibile ovvero loscarto tra il valore più probabile, (il valore vero è un’a-strazione necessaria per poter ragionare sul problemadell’accuratezza delle misure), ed il valore rilevato dallamacchina, deve essere il più piccolo possibile e duranteil ciclo di vita della macchina si deve adottare la manu-tenzione al fine di garantire la sicurezza, la tracciabilità, larintracciabilità, l’affidabilità, la ripetibilità e la riproducibi-lità nel tempo delle grandezze e dei valori necessari allarealizzazione della qualità della diagnosi clinica. Per que-sti motivi si deve avere una combinazione tra due condi-zioni diverse, come la certificazione e l’accreditamentoche, non a caso soddisfano due distinti normative, UNI ENISO 9001:2008 ed UNI EN ISO 17025: 2005. Di fattil’ente certificatore non può controllare la capacità dell’a-zienda certificata di produrre un prodotto accettabile, poi-ché i criteri di accettabilità sono molti e sono patrimoniodell’azienda certificata e non dell’ente certificatore. D’al-tro canto l’ente accreditatore dovrebbe essere in gradodi svolgere le operazioni di misurazione meglio del labo-ratorio accreditato e, quindi, di valutare la bontà dei risul-tati prodotti da quest’ultimo. Le normative forniscono pro-cedure operative, ma non possono che rimandare all’e-sperienza dei ricercatori per l’individuazione dei valori di

This determination, moreover, is quite difficult, becausethe customers are not capable of evaluating the quality ofwhat they receive for many products and services. In hos-pitals, for example, the customer (who in this case is thepatient) is able to express a judgement on the welcomereceived at the information desk, on courtesy, the clarity ofexplanations of the doctor’s diagnosis, but does not pos-sess the specific culture necessary to evaluate the relia-bility of the diagnosis, therapy and performance of the ma-chinery supporting the diagnosis. Paraphrasing Pareto’sanalysis, they do not go into detail on 20 percent of thecauses, but often suffer 100 percent of the effects. Thelong waiting lists due to the high demand for the perform-ance TAC examinations are an example of this - namelythe machine down time, errors in the clinical analysis datathat determine unnecessary hospitalisation, even thoughthe work is performed in a context that is in conformitywith the quality management system. It would behove usto apply the scientific reports mentioned to analyse thecauses that influence the quality of services distributed;the equipment must provide as accurate a result as pos-sible - namely, the discrepancy between the most proba-ble value (the true value is a necessary abstraction in orderto reason on the problem of accuracy in measurements)and the value detected by the machine, must be as smallas possible - and during the life cycle of the machine,maintenance must be performed in order to guaranteesafety, traceability, tracking, reliability, replication and re-production, in the time, magnitudes and values necessaryto achieve quality in clinical diagnosis. For these reasons,there must be a combination between two different con-ditions, such as certification and accreditation, which sat-isfy - and not by chance - two distinct norms, UNI EN ISO9001:2008 and UNI EN ISO 17025:2005. In fact, the cer-tifying agency cannot inspect the ability of the certifiedcompany to produce an acceptable product, because thereare many different criteria of acceptance, which are thepatrimony of the certified company and not the certifyingagency. But then the accrediting institution should be ca-pable of performing the operations of measurement bet-ter than the accredited laboratory and, therefore, of eval-uating the quality of the results produced by them. Thenorms provide operational procedures, but can only referto the experience of researchers to identify the reference

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riferimento per l’applicazione di tali procedure. In conclu-sione la norma ISO 9001:2008 costituisce sicuramenteun adeguato inquadramento delle possibili soluzioni alproblema della determinazione della qualità in sanità. Ap-pare tuttavia evidente che, soprattutto in ambito sanitario,la norma predetta debba essere “aggiornata”, “adattata”,ed “applicata” da personale medico e tecnico con com-petenze ampie e sicure in ciascuno degli specifici aspettidel settore. Soprattutto nelle auspicate azioni di adatta-mento ed aggiornamento, dovrà costantemente essereseguito e praticato un metodo scientifico sia per la defi-nizione di nuovi valori di riferimento che di nuovi aspettiteorici che si renda necessario tenere in considerazione.Pertanto da quanto esposto sembra permanere la diffi-coltà di stabilire e definire in modo più accurato il livellodi qualità in Sanità in quanto il cosiddetto processo di que-sta singolare “industria” della Sanità ha come prodotto ul-timo una grandezza non sottoponibile a misura che è lasalute. Ad avviso degli Autori pertanto il problema è an-cora suscettibile di importanti sviluppi. ��

values for the application of those procedures. In conclu-sion, the ISO 9001:2008 norm definitely constitutes anadequate framework of possible solutions to the problemof determining quality in health services. Nevertheless, itappears evident that, especially in the field of health, theaforementioned norm must be “updated”, “adapted” and“applied” by perfectly competent technical and medicalpersonnel and must be reliable in every specific aspect ofthe sector. Especially in the hoped for procedure of adap-tation and updating, a scientific method must constantly befollowed and practiced, both for the definition of new ref-erence values and for new theoretical aspects that it isnecessary to take into consideration. Therefore, the diffi-culty in establishing and defining in an accurate mannerthe level of quality in health facilities appears to remain,inasmuch as the so-called process of this singular “in-dustry” of medicine has as its final product, namely health,a magnitude that cannot be submitted to measurement.Therefore, in the opinion of the authors, the problem is stillsusceptible to important developments. ��

Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management

CNIM, insieme alla celebre casa editrice scientifica Spinger, pubblica il volume “Recent Advances inMaintenance and Infrastructure Management”, curato da Abhijit Deshmukh e Sara McComb dellaTexas A&M University, Roberto Cigolini del Politecnico di Milano e Lorenzo Fedele della Sapienza Uni-versità di Roma e Segretario Generale del CNIM.Il volume raccoglie un grande numero di articoli e contributi che mettono in luce lo stato dell’artedella manutenzione dei sistemi industriali e la gestione delle infrastrutture. Gli articoli selezionati sonostati scritti da esperti internazionali provenienti sia dal mondo accademico che dall’industria e sonostati presentati durante le tre precedenti edizioni delle “Conferenze Internazionali sulla Gestione dellaManutenzione e sul Facility Management”, organizzate dal CNIM in collaborazione con CEN e UNI econ il supporto scientifico della Sapienza Università di Roma e del Politecnico di Milano.Gli articoli selezionati sono raccolti in quattro aree tematiche: 1. Affidabilità e manutenzione; 2. Mo-delli matematici per la manutenzione; 3. Gestione della manutenzione e aspetti organizzativi e 4. Fa-cility management e contrattualistica. Il volume fornisce al lettore una panoramica sui recenti sviluppinegli strumenti e nelle tecniche utilizzate per la manutenzione di infrastrutture e sistemi complessi. Il

testo è di interesse sia per i ricercatori e gli studiosi a livello accademico sia per esperti del mondo industriale. ��

Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management is a collection of papers highlighting the state of the art in main-tenance of large structures and management of infrastructures. The papers selected in this book are written by international ex-perts from academia and industry, and were presented during the past three International Conference on Maintenance Manage-ment (MM Conferences) held from 2005 to 2007 and organized by CNIM (Italian National Committee for Maintenance).The selected papers are categorized into four thematic areas: 1. reliability and maintenance; 2. mathematical modeling and metricsfor maintenance; 3. maintenance management and organization, and; 4. facilities management and contracting. The papers covertopics ranging from embedded sensors for diagnostics of structures to organizational issues related to effective maintenance plan-ning. Recent Advances in Maintenance and Infrastructure Management provides readers with a snapshot of the latest developmentsin the tools and techniques used to conduct maintenance of complex infrastructures and systems. The book will be of interest to re-searchers and practitioners in academia and industry involved in planning and deployment of maintenance operations. Additionally,this can serve as a reference text for advanced courses in operations management, and structural health monitoring. ��

recensione

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newsCNIM e UNI organizzano un nuovo corsodi formazione: Manutenere o sostituire:analisi costi - benefici per il managerdi manutenzioneIl corso si rivolge a coloro che operano a livellogerarchicamente elevato ed hanno responsabilitàstrategiche e/o decisionali nelle organizzazioni. Si propone di evidenziare le criticità dei processi dioutsourcing/insourcing di manutenzione e del globalservice e di approfondire le conoscenze per governaretali processi in modo efficace ed efficiente.Fornisce elementi per una corretta gestione dellamanutenzione allo scopo di garantire una pianificazioneragionata delle attività con particolare riguardoall’ottimizzazione dei costi e ai relativi beneficieconomici.Approfondisce inoltre la consapevolezza delleresponsabilità (D.Lgs. 81/08) in relazione ai requisiticogenti per la sicurezza durante lo svolgimento deilavori di manutenzione.

ObiettiviIl corso si pone i seguenti obiettivi:-- evidenziare i benefici economici conseguibili

con una adeguata progettazione e gestionedella manutenzione;

-- approfondire le conoscenze sui contrattidi manutenzione;

-- conoscere i risparmi conseguibili e le deducibilitàfiscali dei costi di manutenzione.

DestinatariIl corso si rivolge a:-- dirigenti e responsabili di manutenzione-- responsabili qualità/sicurezza/ambiente-- ingegneri della manutenzione-- consulenti

ProgrammaIntroduzione al corso:-- definizioni e normativa tecnica di riferimento

-- evoluzione del settore e del mercato-- investimento in manutenzione

Pianificare e programmare la manutenzione:criteri e benefici-- progettazione, pianificazione e programmazione

delle attività di manutenzione-- politiche, strategie e tipi di manutenzione-- TPM - Total Productive Maintenance-- piani di manutenzione e gestione risorse-- sistema informativo di manutenzione

Sicurezza e responsabilità-- normativa vigente e responsabilità-- misure di tutela delle responsabilità-- i costi palesi e nascosti della sicurezza

e della mancata sicurezza

Outsourcing (terziarizzazione della manutenzione)-- analisi tecnico-economica del ricorso all’outsourcing-- qualificazione degli outsourcer-- criticità e modalità di monitoraggio

Contratti di manutenzione-- tipologie contrattuali: linee guida generali, il contratto

tradizionale - il global service-- criteri generali per la stesura di un contratto

di manutenzione e le clausole tipiche-- la gestione del contratto-- global service di manutenzione

Contabilità per la manutenzione-- manutenzione ordinaria e straordinaria-- classificazione dei costi di manutenzione-- strategie di contabilizzazione

Monitoraggio e misurazione delle prestazioni tecnicheed economiche-- budget di manutenzione-- modelli per la misura delle prestazioni-- indicatori economici, tecnici ed organizzativi

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-- costi e benefici della manutenzione-- deducibilità fiscale dei costi di manutenzione-- risparmi conseguibili-- la qualità e la soddisfazione dei clienti

Il corso si svolge a:-- Milano: 4 e 5 giugno 2009 -- Roma: 25 e 26 giugno 2009Informazioni sulle modalità di iscrizione sonodisponibili presso il sito internet del CNIM alla voce“formazione”. ��

Roma 2009: Conferenza Nazionalesulle Prove non DistruttiveMonitoraggio DiagnosticaSi svolge dal 15 al 17 ottobre 2009 presso lo SheratonRoma Hotel la tredicesima edizione della ConferenzaNazionale sulle Prove non Distruttive, organizzata daAIPnD, nel trentennale della fondazionedell’Associazione.Le Prove non Distruttive sono a garanzia della qualità edella sicurezza del prodotto; la loro evoluzionetecnologica riveste un ruolo strategico in diversi settoriproduttivi. La capacità innovativa e di adeguamento alle nuovefigure professionali sarà fondamentale per il prossimofuturo: innovazione e crescita professionale saranno unimprescindibile binomio sinergico indispensabile per glianni a venire.Per questo motivo, la Conferenza persegue l’obiettivo difornire elementi atti al miglioramento delle competenzee della professionalità di tutta la comunità PnD,affrontando tematiche relative alla ricerca, alletecnologie avanzate, alla strumentazione, alla normativae alla qualificazione e certificazione del personaleaddetto.Il programma tecnico è quindi volto a rispondere alleattuali esigenze del settore, con memorie tecniche,workshop e incontri a tema che riguardano tutti gliaspetti delle vaste problematiche inerenti le PnD e in

grado di stimolare sia lo sviluppo che la diffusionedelle nuove tecnologie.L’esposizione biennale PnD-MD, oltre a fornireun’esaustiva panoramica di prodotti e servizi, saràl’espressione della strumentazione più avanzata, oggifondamentale per un incremento della competitività alivello di mercati sempre più globali. Informazioni perpresentare un lavoro e per partecipare sono disponibilial sito internet: http://www.aipnd.it/roma09 ��

Roma: strade e scuole in uno stato pietosoLe strade e le scuole di Roma sono in uno stato“oggettivamente pietoso”. Lo ha detto il sindaco dellaCapitale, Gianni Alemanno, presentando in Campidoglioil bilancio di previsione 2009, annunciando chel’amministrazione ha destinato per quest’anno circa250 milioni di euro alla manutenzione delle strade equasi 90 a quella delle scuole. “Abbiamo fatto unospecifico sforzo - ha spiegato Alemanno - per lamanutenzione di strade e scuole. Con questo sforzostraordinario - ha sottolineato - vogliamo fare fronte allostato oggettivamente pietoso in cui versano strade escuole”. Alla manutenzione delle vie il Campidoglio hadestinato 59 milioni di euro per gli interventi ordinari e192 milioni per quelli straordinari. Per le scuole, invece,l’amministrazione ha messo in campo 22,8 milioni pergli interventi ordinari e 66 per quelli straordinari. ��

Esenzione fiscale per nuove impresedi disoccupatiIl Governo sta preparando un nuovo pacchetto di misureanti-crisi per favorire lo start-up di nuove imprese.È lo stesso premier ad annunciare che il Governo stapensando a incentivi per chi è colpito dalla perdita, sispera temporanea, del posto di lavoro e volesse avviareun’impresa, anche piccola. Il piano consisterebbe neltrovare delle forme di aiuto per chi volesseintraprendere una nuova attività, esentandola dallatassazione per i primi tre anni. ��

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Ristrutturazioni: a breve un decreto legge Il cuore dell’intervento di rilancio dell’edilizia saràdemandato alle leggi regionali che dovranno prevederele regole per gli ampliamenti del 20% e per i premi dicubatura del 35% a chi demolisce e ricostruisce.Gli ampliamenti saranno possibili per edifici abitativiuni-bifamiliari ma anche per palazzine di volumeinferiore ai mille metri cubi.Ampliamenti e demolizioni-ricostruzioni sarannopossibili anche per edifici diversi da quelli residenziali,ad esempio industriali e commerciali. Le misure piùimportanti sono:

Ampliamenti del 20%: -- sono previsti dalle leggi regionali che le Regioni

si impegnano ad approvare entro 90 giorni(successivamente si darà il via a poteri sostitutivicon commissari ad acta);

-- sono possibili per edifici residenziali uni-bifamiliario comunque di volumetria non superiore a 1000 mc;

-- l’incremento complessivo massimo è di 200 mc.

Demolizioni e ricostruzioni con premi di cubaturadel 35%: -- saranno disciplinate dalle leggi regionali che le

Regioni si impegnano ad approvare entro 90 giorni(successivamente scattano poteri sostitutivi concommissari ad acta);

-- consentiranno la ricostruzione con volumetrieincrementate del 35%;

-- l’obiettivo deve essere il miglioramento della qualitàarchitettonica, dell’efficienza energeticae dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabilie secondo criteri di sostenibilità ambientale.

Misure di semplificazione: -- previsione di un termine certo per il rilascio

delle autorizzazioni, permessi o altri atti di assensocomunque denominati, di competenzadelle amministrazioni e organismi statali preposti,tra l’altro, alla tutela della sicurezza (ad esempio

la prevenzione antincendi), del paesaggio,del demanio idrico e al sistema delle infrastrutturenazionali;

-- semplificazione della valutazione ambientalestrategica (VAS);

-- procedure semplificate in zone sismichein sostituzione dell’autorizzazione preventiva. ��

Venture capital per aziende giovani Google, la compagnia che gestisce il più grandemotore di ricerca del mondo, ha inaugurato un’unitàdi venture capital per trovare fondi per lo sviluppodi nuove tecnologie e per la ricerca di nuove ideelegate al mondo di Internet. “Google Ventures” investirà 100 milioni di dollarinel suo primo anno di attività; i fondi solo per lo piùdestinati ad aziende “giovani”. Le aree di interessesaranno quelle legate a Internet, per la cura dellasalute, ma anche quelle della robotica e dellenanotecnologie. ��

Radio 24: intervista a Mauro Moretti L'amministratore delegato di Ferrovie dello Statoin una recente intervista a Radio 24 ha ribaditol’opportunità di una partnership con Alitalianell'interesse del Paese e, in particolare,in vista del prossimo periodo estivo.Ha sottolineato infatti che è necessario agevolareil turismo, ovvero un “turismo moderno” che possapermettere a un visitatore straniero di atterrarea Roma e di trasferirsi confortevolmentenelle spiagge della Calabria.Moretti, inoltre, si è soffermato sulle esigenzedi investimento al fine di agevolare i pendolaridel lavoro, in particolare nei grandi centri urbanie nelle ore di punta.Ha infine tenuto a ribadire che l’attività commercialedi Ferrovie dello Stato non gode di alcun finanziamentopubblico. ��

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4. Non si accettano pagamenti con carta di credito.

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CNIM - Comitato Nazionale Italiano per la ManutenzioneVia Barberini, 68 - 00187 Roma

Tel. 06 4745340 - Fax 06 4745512http://www.cnim.it

e-mail: [email protected]

Sii il cambiamento che vuoivedere avvenire nel mondo.

Be yourself the changing you wouldlike to happen in the world.

Mahatma Gandhi

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