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MODELLAZIONE DEL PROCESSO DI MACINAZIONE AD ALTA...

Date post: 16-Feb-2019
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a&c - analisi e calcolo|gennaio/febbraio 2016 u formazione u 38 a. Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Università degli studi di Trento b. Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Laboratory of Bio-Inspired and Gra- phene Nanomechanics, Università degli Studi di Trento c. Center for Materials and Microsystems, Fonda- zione Bruno Kessler, Trento d. School of Engineering and Materials Science, Queen Mary University of London, United King- dom MODELLAZIONE DEL PROCESSO DI MACINAZIONE AD ALTA ENERGIA TRAMITE MULINO A BIGLIE PLANETARIO M. Broseghini a , L. Gelisio a , M. D’Incau a , C.L. Azanza Ricardo a , N.M. Pugno b,c,d , P. Scardi a 1. IntroduzIone La riduzione di una o più dimensioni della materia (comminuzione) alla scala nanometri- ca induce la comparsa di peculiari proprietà, spesso inespresse alla scala macroscopica. Ad esempio, l’incremento del rapporto super- ficie/volume e, frequentemente, della densità di difetti, implica una aumentata reattività nei confronti dell’ambiente circostante. Tra le tecniche più utilizzate per la comminu- zione vi è la macinazione ad alta energia trami- te mulino a biglie (ball milling [1,2]), apparato estremamente versatile con cui possono esse- re processati i più disparati materiali; metalli, ceramici, sostanze organiche ed anche farma- ceutiche. Per citare alcuni esempi, il ball milling è impiegato per incrementare l’attività chimica (attivazione meccano-chimica), promuovere trasformazioni strutturali, alligare materiali metallici e sintetizzare – direttamente o in- direttamente – materiali ceramici. In campo farmaceutico, inoltre, interessanti applicazioni di questa tecnica sono connesse alla necessi- tà di aumentare la biodisponibilità di farmaci poco solubili [5], ovvero incrementarne la dis- soluzione alterandone le caratteristiche fisiche (densità di difetti, microstruttura) ma non la composizione chimica. Fra le numerose tipologie di mulini a biglie pre- senti sul mercato, il planetario (planetary ball mill) spicca per efficienza, semplicità d’uso e pulizia oltre che per limitato dispendio energe- tico e ridotti tempi di macinazione. Esso pren- de il nome dal moto dei suoi componenti, mol- to simile a quello dei pianeti, ed è utilizzato da più di cent’anni. È costituito da due o più giare, poste in rotazione attorno al proprio asse (velo- cità angolare ω) installate su un disco, anch’es- so rotante, in direzione generalmente opposta (velocità Ω), come illustrato in Figura 1. All’in- terno delle giare, la comminuzione è provocata dagli impatti ad alta energia tra le sfere (il cui movimento è dovuto alle forze centrifughe e di Coriolis), le pareti della giara e le particelle di polvere da macinare che, tipicamente, ricopro- no le superfici di biglie e giara. L’energia disponibile per la macinazione e, di conseguenza, le caratteristiche del prodotto finale dipendono strettamente da molti para- metri, relativi sia alla geometria che alle pro- prietà fisiche delle parti costituenti il mulino. Tra questi possono essere certamente inclusi la dimensione e la forma di sfere e giare, le pro- prietà elasto-plastiche dei materiali, gli attriti presenti, le velocità angolari delle parti rotanti, il tempo di macinazione ed, infine, la quantità di materiale introdotto. Dato l’elevato numero di variabili che ne deter- minano il buon esito, il processo di macinazio- ne tramite mulino a biglie planetario è quindi lungi dall’essere completamente compreso ed ottimizzato. Difficoltà insorgono a causa della complessità e della non linearità dei fenomeni fisici e dinamici che si instaurano nel sistema e dalla loro evoluzione a seconda dei parame- tri operativi scelti. A riguardo, numerosi studi sono proposti nella letteratura scientifica prin- cipalmente allo scopo di individuare relazioni tra caratteristiche del processo e prodotto ot- tenuto. La strada più semplice per correlare parametri di macinazione e risultato finale è quella di ese- guire prove sperimentali in condizioni operative diverse. L’alternativa a tale approccio, che ri- chiede notevole impiego di tempo e risorse, è la modellazione del processo per via numerica. Oltre alla possibilità di testare un numero infi- nito di combinazioni di variabili, il maggior van- taggio che la modellazione offre rispetto all’ap-
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a. Dipartimentodi IngegneriaCivile,AmbientaleeMeccanica,UniversitàdeglistudidiTrento

b. Dipartimentodi IngegneriaCivile,AmbientaleeMeccanica,LaboratoryofBio-InspiredandGra-pheneNanomechanics,UniversitàdegliStudidiTrento

c. Center forMaterials andMicrosystems, Fonda-zioneBrunoKessler,Trento

d. School of Engineering and Materials Science,QueenMaryUniversityofLondon,UnitedKing-dom

MODELLAZIONE DEL PROCESSODI MACINAZIONE AD ALTA ENERGIA TRAMITE

MULINO A BIGLIE PLANETARIOM. Broseghinia, L. Gelisioa, M. D’Incaua, C.L. Azanza Ricardoa, N.M. Pugnob,c,d, P. Scardia

1. IntroduzIoneLa riduzione di una o più dimensioni dellamateria (comminuzione)allascalananometri-ca induce lacomparsadipeculiariproprietà,spesso inespresse alla scala macroscopica.Adesempio,l’incrementodelrapportosuper-ficie/volumee,frequentemente,delladensitàdidifetti,implicaunaaumentatareattivitàneiconfrontidell’ambientecircostante.Tra le tecnichepiùutilizzateper lacomminu-zionevièlamacinazioneadaltaenergiatrami-temulinoabiglie(ball milling[1,2]),apparatoestremamenteversatileconcuipossonoesse-reprocessatiipiùdisparatimateriali;metalli,ceramici,sostanzeorganicheedanchefarma-ceutiche.Percitarealcuniesempi,ilball millingèimpiegatoperincrementarel’attivitàchimica(attivazione meccano-chimica), promuoveretrasformazioni strutturali, alligare materialimetallici e sintetizzare – direttamente o in-direttamente – materiali ceramici. In campofarmaceutico,inoltre,interessantiapplicazionidiquestatecnicasonoconnesseallanecessi-tàdiaumentare labiodisponibilitàdi farmacipocosolubili[5],ovveroincrementarneladis-soluzionealterandonelecaratteristichefisiche(densità di difetti, microstruttura) ma non lacomposizionechimica.Fralenumerosetipologiedimuliniabigliepre-sentisulmercato, ilplanetario (planetary ball mill) spiccaperefficienza,semplicitàd’usoepuliziaoltrecheperlimitatodispendioenerge-ticoeridottitempidimacinazione.Essopren-deilnomedalmotodeisuoicomponenti,mol-

tosimileaquellodeipianeti,edèutilizzatodapiùdicent’anni.Ècostituitodadueopiùgiare,posteinrotazioneattornoalproprioasse(velo-citàangolareω)installatesuundisco,anch’es-sorotante,indirezionegeneralmenteopposta(velocitàΩ),comeillustratoinFigura1.All’in-ternodellegiare,lacomminuzioneèprovocatadagliimpattiadaltaenergiatralesfere(ilcuimovimentoèdovutoalleforzecentrifugheediCoriolis), leparetidellagiarae leparticelledipolveredamacinareche,tipicamente,ricopro-nolesuperficidibiglieegiara.L’energia disponibile per la macinazione e, diconseguenza, le caratteristiche del prodottofinale dipendono strettamente da molti para-metri, relativi sia alla geometria che alle pro-prietà fisiche delle parti costituenti il mulino.Traquesti possonoessere certamente inclusiladimensioneelaformadisfereegiare,lepro-prietà elasto-plastiche dei materiali, gli attritipresenti,levelocitàangolaridellepartirotanti,iltempodimacinazioneed,infine,laquantitàdimaterialeintrodotto.Datol’elevatonumerodivariabilichenedeter-minanoilbuonesito,ilprocessodimacinazio-ne tramite mulino a biglie planetario è quindilungidall’esserecompletamentecompresoedottimizzato.Difficoltà insorgonoacausadellacomplessitàedellanonlinearitàdeifenomenifisiciedinamicichesi instauranonelsistemaedallaloroevoluzioneasecondadeiparame-trioperativi scelti.A riguardo,numerosi studisonopropostinellaletteraturascientificaprin-cipalmente allo scopo di individuare relazionitracaratteristichedelprocessoeprodottoot-tenuto.Lastradapiùsemplicepercorrelareparametridimacinazioneerisultatofinaleèquelladiese-guireprovesperimentaliincondizionioperativediverse. L’alternativa a tale approccio, che ri-chiedenotevoleimpiegoditempoerisorse,èlamodellazionedelprocessopervianumerica.Oltreallapossibilitàditestareunnumeroinfi-nitodicombinazionidivariabili,ilmaggiorvan-taggiochelamodellazioneoffrerispettoall’ap-

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Figura1:Fotografieerappresentazionischematiche3De2Ddelmulinoabiglieplanetario.Nelleviste2Dvengonodefinitiilraggiodellagiara,Rj,eladistanzatragliassidirotazione(velocitàangolareω)erivoluzione(velocitàangolareΩ),Rp(coincidenteancheconilraggiodelpiatto).QuestaFiguraèunparzialeriadattamentodiFig.1in[9].

procciosperimentaleè l’accessoallequantitàcinematiche e dinamiche, come ad esempiotraiettoriaedenergiacineticadellesfere,fon-damentali nella comprensionedel processoedeisuoieffettiintermini,adesempio,diener-giadisponibileperlamacinazione.Sullabasesiquesteconsiderazioni,vienedise-guitopresentatounmodellonumericodelmu-linoabiglieplanetario implementatoamezzodel software per la dinamica multibody MSC.Adams [7]. La validità dei risultati ottenuti èverificataattraversoilconfrontocondatispe-rimentaliottenutidallamacinazioneesucces-sivaanalisitramiteraggi Xdipolveredifluorurodicalcio(fluorite).

2. ModellazIone del MulIno a bIglIe planetarIo

Ilmulinoabiglieplanetarioacuisifariferimen-to in questo lavoro è il Fritsch Pulverisette 4(P4, [8]). IlsoftwareMSC.Adamshaconsenti-todigestirelacinematicaeladinamicaditalesistemameccanicoconestremafacilitàgraziealla possibilità di introdurre e ridefinire, a se-condadellespecificheesigenze,qualsiasitipodigiunto,vincoloeforza.

Lasoluzionedelleequazionidelmotodeicom-ponentidelmulino,completateimplementandomodellidicontattoopportuni,èstatadetermina-taimpiegandol’integratoreHilber-Hughes-Taylor(HHT)conerrorenumericomassimoparia10−8.Èimportantesottolineareche,perviadellapre-senzalimitatainterminidivolume,ilmaterialeda macinare non è stato modellato esplicita-mente ma preso in considerazione attraversolasceltaappropriatadeiparametrichecaratte-rizzanoilcontattotraimezzimacinanti,comepiùdettagliatamentedescrittoinseguito.

2.1 Geometria e dinamica del sistema

IlmulinoabiglieplanetarioP4ècostitutodaundiscoprincipaleinacciaioaventediametroparia125mmsulqualepossonoessereinstallatefinoaquattrogiare.Nelmodelloquidescritto,persemplicità,èstataintrodottaunasolagiaracilindricainacciaio,convolumeinternopariad80cm3.Perciòcheriguardalamodellazionedelleparticomponentiilsistemameccanico,MSC.Adamsconsente l’utilizzo di geometrie native, e cioècostruiteall’internodell’interfacciagraficadelsoftware,oppureimportatedaqualsiasisoftwa-

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Tabella 1: Proprietà geometriche e fisiche di giara e biglie per il caso

studio presentato.

reCAD(neiformatiSTEP,IGES,eCAD-native)epoiconvertiteinformatoparasolid.Inquestocaso,lagiaraèstatamodellataall’internodiunsoftwareCADmentreperdiscoebigliesièfat-tousodigeometrienative.Leconnessionitrapiattoegiaraetrapiattoegroundsonostaterealizzateattraversogiunti a cerniera cilindrica(1 grado di libertà rotazionale) sui quali, suc-cessivamente,sonostate imposte le leggidelmoto di giara e piatto (velocità angolari). Perriprodurrepiùfedelmentelerealicondizionidifunzionamentodelmulinoèstatointrodottountransiente,delladuratadiunsecondo,dazeroallemassimevelocitàdirotazioneimpostate(ωed Ω) attraverso una funzione STEP del terzoordine (secondo la formulazione predefinitanel softwareMSC.Adams).Questesonostatepoi mantenute costanti per il restante tempodi simulazione. Le rotazioni di giara e piattoavvengono indirezioneopposta,essendo taleconfigurazionequellachegarantiscemaggiorescambiodienergiae,diconseguenza,miglioririsultatiinterminidicomminuzione.Nellesimulazioniinseguitopresentate,imezzimacinantiscelticonstanodi12sfereinacciaiodi diametro pari a 12 mm, inizialmente postecasualmente all’interno della giara. Il tempototaledisimulazioneimpostatoèparia24se-condi.Le caratteristiche geometriche e le proprietàdeimaterialicostituentisfereegiarasonorias-sunteinTabella1.

giara (aISI 304)

raggio 32.5mm

volume 80cm3

densità 8.03g/cm3

modulodiYoung 193GPa

coefficientediPoisson 0.29

Sfere (aISI C1020)

numero 12

raggio 6mm

densità 7.85g/cm3

modulodiYoung 200GPa

coefficientediPoisson 0.29

2.2 Modelli di contatto

Ilpuntocrucialenellamodellazionediunsiste-macomeilmulinoabiglieplanetario,incuiladinamicaèdominatadagli impatti,èladefini-zionedelle leggi concui interagiscono i corpiincontatto.Ariguardo,laletteraturascientifi-casuggeriscedueapprocci:quellodiscretoequellocontinuo [10].Mentre ilprimo fa riferi-mentoaiconcettidi impulsoedequilibriodeimomenti, il secondo prevede l’aggiunta alleequazionidelmotodeicorpidiuna leggefor-za-spostamento rappresentata da un modellomolla-smorzatore.All’interno dell’approccio continuo, in questostudio, i contatti sono stati modellati tramitela funzione CONTACT [11], implementata nelsoftwareMSC.Adams. Tale funzionepermettedidefinire ilcontatto tradueopiùgeometriesolideopianequalsiasi inmodoche ilcodicecalcoli automaticamente punti di minima di-stanza tra le geometrie stesse ed applichi, incorrispondenzadiqueste,forzediimpattoba-satesullaformulazionediHertz(osuqualsiasialtraleggeimplementatadall’utente)eforzedicontattoditipoCoulombiano(oancheinque-sto caso definite appositamente dall’utente).Opportuniparametri, riferitisiaalla routinedicontatto che all’integrazione, devono esseresettatiinmododagarantireeccellenteaccura-tezzadeirisultaticombinataall’efficienzacom-putazionale,laqualerisultanaturalmentedallatipologiaedallaformadeglioggettiincontatto,dalloronumero,dallecondizionidinamichealcontornoedaitempirichiestiallamanovra.Perognipuntodicontatto,dinamicamentericavatodalcodice,vengonocalcolateinoltrelaposizio-neelavelocitàrelativatralepartiinmododaapplicare, localmente, le forze di contatto edattritodefiniteattraversolefunzioniIMPACTediattrito.LafunzioneIMPACT[7]sibasasuunoschemaincuilaforzadicontattoècalcolatacomesom-madiunacomponenteelastica(Fk ,mollanonlineare)edunaviscosa(Fd , smorzatore)

Fc = Fk + Fd = kdn + cd.,

dove d e d. sono, rispettivamente, lo sposta-

mentoelavelocitàrelativideicorpiincontattomentrekec rappresentanolarigidezzagene-ralizzatadellamollaedilcoefficientedismor-zamento.

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Figura 2: A sinistra,

parametri che definiscono la

funzione IMPACT. A destra,

andamento del coefficiente di

smorzamento, c.

Rispetto a tale formulazione però, per evita-re discontinuità, in IMPACT, il coefficiente dismorzamentononècostantemaassumevaloridiversiasecondadellacompenetrazione tra icorpiimpattanti,definitacomeladifferenzatraunadistanzadiriferimento,d1,elospostamen-torelativoeffettivod(Figura2).Ilcoefficientedismorzamentovariaquinditrazero(nessunacompenetrazione)eunvaloremassimo,cmax, in-trodottodall’utente(conandamentoregolatodaunafunzioneSTEP diterzoordinedellacompe-netrazione).Ilmassimosmorzamentoèapplica-toquandolacompenetrazioneeguagliaosuperailvalored,anch’essodefinitodall’utente.LafunzioneIMPACT,chesiattivaquandoladi-stanzatraduecorpidiventainferioreaquelladiriferimento(condizionepercuiduecorpisonoincontatto),èformulatacome

Fissatol’esponenten=3/2,unastimadikpuòesserederivatadalla teoriadelcontattohert-ziano[12],

,[3]

perimpattitrasfereiej,diraggioR,e

[4]

perilcontattotrasferaepiano(utilizzatapericontattisfera-giaraessendoRsfera <<< Rgiara ).Ilparametrohi = (1-n2 i /(pEi ), dipendentedalmo-dulodiYoung,E,edalcoefficientediPoisson,n,tienecontodelleproprietàelastichedeima-teriali.Unastimadelmassimovaloredelcoefficientedismorzamento,cmax,èdeducibileinvecedallasoluzioneclassicadelproblemadellosmorza-

[2]

mento delle vibrazioni di un sistema massa-molla-smorzatore.Se il calcolo fornisce una prima valutazio-ne approssimata dei coefficienti, questa puòsuccessivamente essere migliorata e validataattraverso prove sperimentali che, spesso, adifferenza della teoria, permettono di evitarel’introduzione di alcune ipotesi semplificative.Atalescopo,inquestocaso,sonostateprimaeseguiteepoisimulate,provedicadutadiunasferacontrounpiano.Durantel’esperimentoèstatamisurata l’altezzadiprimorimbalzodel-lasfera,h*,equestaèstatapoiriprodottaneltestsimulato,facendovariareilparametrod(sivedaFigura3),sceltocomevariabiledifitsullabasediunaanalisiparametricachehamostra-tocomeicoefficientirelativiallaparteviscosadella forza di contatto abbiano una maggioreinfluenza sulla variazionedell’altezzadi primorimbalzo(comeillustratoinFigura3).

Figura 3: A sinistra, modello per le simulazioni della prova di caduta di una sfera contro un piano. In basso a destra, analisi parametrica eseguita facendo variare del ±50%, rispetto ai valori stimati, i coefficienti da inserire

nel modello di contatto e misurando la corrispondente

altezza di primo rimbalzo, h*, della sfera che impatta

contro al piano. Si nota che i parametri che provocano una maggiore variazione di h* sono d e c

max (parte viscosa della forza di

contatto). In alto a destra, fit con d della traiettoria sperimentale della sfera.

Al modello di contatto precedentemente de-scrittopuòessereaggiuntoancheilcontributodovuto all’attrito che si sviluppa in corrispon-denzadelpuntodicontattotraicorpi.Tratut-ti i possibili schemi presenti nella letteratura

IMPACT={Max(0,k(d1-d)n-STEP(d,d1-d,cmax,d1,0)d.,ifd <d1

0,ifd >d1

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rigidezzageneralizzatamollacontattosfera-sfera, kss

252,146N/mm3/2 eq.[3]

rigidezzageneralizzatamollacontattosfera-piano, ksp

350,236N/mm3/2 eq.[4]

smorzamentocontattosfera-sfera, cmss

10.1kg/ssoluzionesmorzamentovibrazioni

sistemamassa-molla

smorzamentocontattosfera-piano, cmsp

17.5kg/ssoluzionesmorzamentovibrazioni

sistemamassa-molla

compenetrazione, d 0.211mmfitdeirisultatitestdicadutasfera

contropiano

Tabella 2: Valori utilizzati nei modelli di contatto relativi agli

impatti sfera-sfera e sfera-piano e metodi con cui sono

stati calcolati.

Acciaio-Acciaio

Acciaio-Fluorite

ms 1.0 0.25 letteratura

md 0.8 0.2 testtribologico

vs 1mm/s 1mm/s analisistatisticavelocità

vd 10mm/s 10mm/s analisistatisticavelocità

Tabella 3: Coefficienti introdotti nel modello di attrito di Coulomb relativi alle interazioni tra i materiali

acciaio-acciaio e acciaio-fluorite.

scientifica,sifariferimentoalmodellodiCou-lomb(implementatoinMSC.Adams)cherichie-dedifissare icoefficientidiattritostatico,ms

edinamico,md , stimabiliattraversoprove tri-stimabiliattraversoprove tri-bologiche (pin-on-disc tests, tribometro CSM[13]),elevelocitàtangenzialiditransizionetradiessi,vsevd[7].I parametri inseriti nei modelli di contatto edattritoimpiegatiinquestolavorosonoriassuntinelleTabelle2e3.

3. rISultatI

Tra tutti i possibili parametri che influenzanolamacinazionetramitemulinoabiglieplaneta-rio, inquestostudio,sianalizza l’effettodellevelocitàdi rotazionedi giaraepiatto sull’effi-cienzadelprocesso.Ilmaterialechesiassumeessereintrodottonellacameradimacinazioneèlafluorite.Comeanticipato,nellesimulazionilapolverenonvienemodellataesplicitamentemaconsideratamodificando i soli coefficientidelmodellodiattritomsemd.Questoapproc-cio deriva dall’osservazione di come, duranteil reale processo di macinazione, si abbia laformazione di un sottile strato di polvere checoprelesuperficidisferaegiaramodificando

fortemente le condizioni di attrito [6]. Inoltre,generalmente, ilvolumeoccupatodallapolve-reèmoltominore rispettoaquellodisfereegiarae,diconseguenzanonhaeffettorilevantesullosmorzamentodegliurti (ilcoefficientedismorzamentodaintrodurreneimodellidicon-tattoèquindiquellodovutoall’interazionetraimateriali costituentigiaraesfere).Sullabasediquesteconsiderazioni,sonostatesimulateleduecondizionipiùestremechesipossonove-rificare,cioè(i)lasolainterazionetracorpima-cinantiegiara,rappresentatadaicoefficientidicontatto e attrito del materiale acciaio di cuientrambisonocostituiti,(ii)l’interazionetraac-ciaioefluorite,definitadaicoefficientidicon-tattorelativialcasoacciaio-acciaioedaicoeffi-cientidiattritomisuratiperacciaio-fluorite.Lerealicondizionidimacinazionesonoassimi-labiliaunasituazioneintermediaaqueste.Alloscopodivalidareilmodelloattraversounacomparazionecondatiderivantidalprocesso,le condizioni di macinazione della fluorite si-mulatenelcaso(ii)sonostateriprodottesperi-mentalmenteel’effettodeltrattamentoèstatovalutatoanalizzandoilprodottoottenutoconlatecnicadelladiffrazione da raggi X.

3.1 Simulazioni ed analisi dei risultati

L’analisidell’effettodellevelocitàdirotazionedipiatto(Ω)egiara(ω)sulprocessodimacinazio-neèstatacondottaeseguendosimulazioniadΩfissaedωcrescente,alfinediindagarediversirapporti,espressicomeω/Ω+1frataligrandez-ze.Osservandoletraiettoriedellesferesinotache,alcrescerediω/Ω+1,ilmoto,inizialmentea cascata, diventaviaviapiù complesso(movi-mentoa cataratta) finoaraggiungereunmassimodidisordine, seguitodaunacondizione incui lesfereaderisconoalleparetidellagiara(Figura5).Oltrealla tipologiadelmotovarianoanche ilnu-meroel’intensitàdegliimpattie,diconseguenza,l’energiacoinvoltanelprocesso.Perquantificaretaliosservazioni,siintroduceilparametroener-

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Figura 4: Energia cinetica specifica di impatto per il caso acciaio-acciaio in funzione del rapporto di velocità di rotazione di giara e piatto. A sinistra, l’effetto dell’incremento della velocità angolare del piatto Ω: l’energia cresce in valore assoluto ma la posizione del massimo rimane pressochè invariata. A destra, l’energia cinetica specifica

calcolata per Ω=200rpm è suddivisa nelle componenti normale (EIn) e tangenziale (EIt), rispetto al sistema di riferimento dell’urto. Questa Figura è un riadattamento di Fig.4 in [11].

Figura 5: Prima riga, schemi dei tre tipici regimi di moto; da sinistra verso destra: (i) a cascata, (ii) a cataratta e (iii) rotolamento. Seconda riga, traiettorie delle sfere all’interno della giara in coordinate polari. Terza riga, energia cinetica specifica. Le quantità riportate sono relative alle simulazioni, da sinistra verso destra, ω =

−320rpm, Ω = 200rpm; ω = −600rpm, Ω = 200rpm; ω = −800rpm, Ω = 200rpm. Questa Figura è un parziale

riadattamento di Fig. 3 in [11].

giacinetica relativa (specifica)[6,15]che,calco-latoperognisimulazionerispettoalsistemadiriferimentodegliurti, fornisceunastimadellamassimaquantitàdienergiadisponibileperlamacinazione.Taleparametroèespressocome

[5]

dovemièlamassadell’i-esimocorpocoinvol-tonellacollisione,Cèilnumerodiimpattineltempodisimulazione,t,ed

.èlavelocitàrelati-

va(nelsistemadiriferimentodell’urto).Irisultatiottenuti,pertuttelevelocitàdelpiattoΩindagatesonoriportatiinFigura4aperl’in-terazioneacciaio-acciaio.ÈinteressantenotarecheΩinfluenzalaquantitàdienergiacineticadisponibilemanonhaalcuneffettosulladeter-minazionedellacondizionedimacinazionepiùefficienteinquanto,alvariarediΩ,laposizio-ne,interminidiω/Ω+1,dellamassimaenergiascambiataèstabilea≈-2.6.Questosuggerisceche,definitiduemateriali,èlageometriadelsi-stemachedeterminalacondizionedimassimaefficienzadellamacinazione.Comparando poi, come mostrato in Figura 5,energia cinetica e traiettorie delle sfere pertre casi particolarmente significativi in quan-to rappresentativi dei tre possibili regimi di

moto delle sfere, si osserva che, maggiore èlacomplessitàdelmoto,maggioreè l’energiascambiata e, di conseguenza, l’efficienza delprocesso. Questo conferma lo stretto legametratipologiadelmotodellesfereedefficienzadellamacinazione.Facendoriferimentoalleinformazionisullave-

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Figura 6: Energia cinetica specifica per Ω = 200rpm per i coefficienti relativi ai casi di interazione acciaio-acciaio

(blu) e acciaio-fluorite (viola). Contemporaneamente sono riportati anche i dati sperimentali dell’analisi tramite raggi X di campioni di fluorite macinata nelle stesse condizioni

delle simulazioni. In particolare, sono rappresentati il reciproco della radice quadrata della dimensione media

dei domini cristallini (verde) e la radice della densità di dislocazioni (giallo), rispettivamente proporzionali

all’andamento delle leggi di Hall-Petch e Taylor. Questa Figura è un riadattamento di Fig.6 in [9].

locitàrelativafornitedallesimulazioni,l’energiacinetica specifica può essere inoltre scompo-sta in componente tangenziale e normale ri-spettoalsistemadiriferimentodell’urto.Comeevidenziato in Figura 4b, l’energia cinetica indirezione tangenziale ha contributo maggiorema l’andamentodelleduecomponentièmol-tosimileed ilmassimosi trovaperentrambeincorrispondenzadiω/Ω+1≈-2.6.L’accessoainformazionidiquestotipoèmoltoimportanteinquantoconsentedidefinire lecondizionidimacinazionedimaggioreefficienzainbasealladirezionepercuièrichiestoilmassimoscam-biodienergia.I risultati mostrati fino ad ora sono relativiall’interazione acciaio-acciaio (solo mezzi ma-cinanti)ma,alfinedivalidareilmodellotramiteconfrontoconidatisperimentali,ancheilcasodellamacinazionedipolveredifluoriteèstatosimulatovariando isoliparametridelmodellodiattritodiCoulomb.Per la velocitàΩ=200rpm, inFigura6 sonorappresentati i risultati ottenuti, per entrambiicasianalizzati, interminidienergiacinetica.Confrontando le due curve, si osserva che lapresenzadellafluoriteprovocaunospostamen-to della condizione di massima efficienza daω/Ω+1≈-2.6a≈-3.0associatoaunaumentodel

valoreassolutodienergiascambiata.La stessa figura mostra anche alcuni interes-santirisultatisperimentaliderivantidall’analisitramitediffrazioneda raggi Xdifluoritemaci-natanellestessecondizionioperativeadottatenellesimulazioni.Iparametririportati,frequen-tementeutilizzatiperdescriverelamicrostrut-turadeimaterialinanocristallini[14],descrivo-no la dimensione media dei domini cristallini(⟨D⟩) e il numero di difetti presenti (r) nellapolvere risultante. Espressi in relazione alleleggidiHall-Petch eTaylor ,questisonorappresentativi.oltrechedellacomminu-zione, anchedellecaratteristichemeccanichedelmaterialeottenuto.Sinotainfinecomel’an-damentodell’energiacineticacalcolatacon lesimulazioniequellodeidatisperimentalisianoben comparabili e, in particolare, come i datisperimentalisiposizioninotraleduecurveas-sociateaiduecasiestremisimulati(interazioneacciaio-acciaioeacciaio-fluorite,rispettivamen-te),comeattesoacausadellalimitataquantitàdifluorite tra imezzimacinanti. Tale risultatocostituiscequindiunavalidazionedell’approc-ciopropostoperlamodellazionedelprocessodimacinazionetramitemulinoabiglieplaneta-rioeaprenuoviinteressantiscenari.

4. ConCluSIonI

Inquestostudio,èstatopresentatounmodelloperilmulinoabiglieplanetarioP4esonostatianalizzati gli effetti delle velocità di rotazionedipiattoegiarasull’efficienzadelprocessodimacinazione. I risultati, espressi in termini ditraiettoriedellesfereedenergiacineticarela-tiva scambiata, hanno mostrato come questiparametrisianostrettamentecorrelati. Inpar-ticolare,maggioreèlacomplessitàdelmotoemaggioreèl’energiadisponibileperlacommi-nuzione.Sièvistoinoltrechel’incrementodel-lavelocitàangolaredelpiatto,Ω,influenzasololaquantitàdienergiascambiatamanonalteralaposizione, in terminidi rapportodivelocitàω/Ω+1,dellacondizionedimaggioreefficienzadelprocesso.Questasispostasoloasecondadelmaterialechesiassumeessereinseritonel-lacameradimacinazioneevidenziandocome,alridursidell’attritotraleparti,sianonecessarievelocitàdirotazionemaggioriperraggiungerelacondizionedimassimaefficienza. I risultatidellesimulazionisonostatipoiconfrontaticondatisperimentali,ottenutidall’analisiattraver-sodiffrazionedaraggi Xdellafluoritemacina-

a&c - analisi e calcolo|gennaio/febbraio 2016

u f o r m a z i o n e u

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ta,rappresentatividelgradodicomminuzioneraggiunto edell’introduzionedidifetti

oltre che delle proprietà meccaniche delmateriale. Nonostante la semplicità del mo-delloutilizzatoperdescrivere l’interazione traicorpiincontatto,datisperimentaliedenergiacineticacalcolatanellesimulazionisonoinno-tevoleaccordo.Lasceltadiunoschemasem-plice per la definizione dei contatti è dovutaalledifficoltàchespessoinsorgononellasceltadeiparametrida introdurre,chesono lachia-veperotteneresimulazioniaffidabili.Imodelliche dipendono da pochi parametri, stimabiliattraverso semplici esperimenti, permettonodiprevedererapidamentelemiglioricondizioniperlamacinazioneriducendocosìilnumeroditentativisperimentali.

Questo articolo trae spunto da:M.Broseghini,L.Gelisio,M.D’Incau,C.L.Azan-zaRicardo,N.M.PugnoandP.Scardi,ModelingofthePlanetaryBall-Millingprocess:thecasestudyofCeramicPowders,JournaloftheEuro-peanCeramicSociety,Instampa.

rIngrazIaMentI

Ilpresentelavoroèstatoparzialmentefinanzia-todallaFondazioneCaritro,progettoNo2013-0247 “Mechanical activation to improve bioa-vailabilityandreduceadverseeffectsofdrugsin the therapy of chronic diseases”. N.M.P. èfinanziatodaEuropeanResearchCouncil(ERCStGIdeas2011BIH-SNAMno.279985on“Bio-inspiredhierarchicalsupernanomaterials”,ERCPoC2013-1REPLICA2no.619448on ”Large-area replication of biological anti-adhesivenanosurfaces”, ERC PoC 2013-2 KNOTOUGHno.632277on ”Super-toughknottedfibres”),da European Commission (Graphene Flagship-WP10“Nanocomposites”,no.604391)edallaProvincia Autonoma di Trento (“Graphene na-nocomposites”, no. S116/2012-242637 andreg.delib.no.2266).Gliautorisonoparticolar-mentegratiall’Ing.D.Catelani(MSC.Software)ealProf.S.Siboniperlapreziosacollaborazio-needilcontinuosupportoallaricerca.

rIferIMentI bIblIografICI

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