+ All Categories
Home > Documents > Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di...

Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di...

Date post: 04-Aug-2020
Category:
Upload: others
View: 1 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
42
MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 1 di 42 Molino Dallagiovanna GRV srl Azienda situata in Via Pilastro 2 a Gragnano Trebbiense (PC) PROCEDURA DI SCREENING Costruzione di un Capannone per il confezionamento e lo stoccaggio di sfarinati di grano tenero e prodotti alimentari, comprensivo di uffici e laboratorio di panificazione per prove e collaudo degli sfarinati, copertura fossa di scaricon e nuova cabina elettrica Studio preliminare Relazione Tecnica
Transcript
Page 1: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 1 di 42

Molino Dallagiovanna GRV srl

Azienda situata in Via Pilastro 2 a Gragnano Trebbiense (PC)

PROCEDURA DI SCREENING

Costruzione di un Capannone per il confezionamento e lo stoccaggio di sfarinati di grano tenero e prodotti alimentari, comprensivo di uffici e laboratorio di panificazione per prove

e collaudo degli sfarinati, copertura fossa di scaricon e nuova cabina elettrica

Studio preliminare

Relazione Tecnica

Page 2: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 2 di 42

INDICE

1) Introduzione 1.1 Procedura di Verifica (Screening) 1.2 Assoggettamento IPPC e AIA 1.3 Struttura della relazione 2) Quadro di riferimento programmatico 2.1 Informazioni generali 2.2 Localizzazione del Molino Dallagiovanna 2.3 Piano strutturale Comunale (PSC) e Piano Regolatore Generale (PRG) 2.4 Piano Urbano del Traffico 2.5 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2.6 Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico 2.7 Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria 2.8 Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti 3) Quadro di riferimento ambientale 3.1 Condizioni climatiche e meteorologiche 3.2 Inquinamento atmosferico 3.3 Acque superficiali e sotterranee 3.3.1 Le acque superficiali 3.3.2 Le acque sotterranee 3.4 Stato del paesaggio e degli ecosistemi 3.5 Inquinamento acustico 3.6 Suolo e sottosuolo e inquadramento idrologico 4) Aspetti ambientali legati all’attività 4.1 Premessa 4.2 Autorizzazioni di carattere ambientale 4.3 Ciclo produttivo e aspetti ambientali 4.4 Piano di Monitoraggio e Controllo 5) Quadro di riferimento progettuale 5.1 Ciclo tecnologico di produzione 5.1.1 Premessa 5.1.2 Processi e tecnologie applicati 5.1.3 Descrizione del processo produttivo della farina 5.2 Realizzazione di un nuovo deposito per il confezionamento e lo stoccaggio dei prodotti finiti 5.2.1 Criteri di dimensionamento 5.2.2 Processi di collegamento con l’attività molitoria 6) Valutazione degli impatti ambientali 6.1 Realizzazione del capannone per il confezionamento e lo stoccaggio 6.2 Realizzazione della copertura della fossa di scarico e aspirazione polveri 6.3 Realizzazione della nuova cabina elettrica. Voci analizzate per ciascuna delle opere Descrizione Inquadramento ambientale

Page 3: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 3 di 42

Aspetto impiantistico Pericolo d’incendio Traffico veicolare Impatto visivo Emissioni in atmosfera Prelievi idrici Scarichi idrici Emissioni sonore Rifiuti Consumi energetici Protezione del suolo e delle acque Posizione rispetto alle BAT Piano di monitoraggio

7) PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria 8) Conclusioni

Allegati:

1. Planimetria generale dello stabilimento con la situazione attuale e la situazione definitiva

dopo l’intervento con le nuove costruzioni

2. Planimetria generale dello stabilimento con le emissioni in atmosfera, la situazione attuale e

la situazione definitiva dopo l’intervento

3. Planimetria generale dello stabilimento con i pozzetti e le linee delle acque e degli scarichi

con la situazione attuale e la situazione definitiva dopo l’intervento con le nuove costruzioni

4. Fotosimulazione del progetto e immagini delle zone circostanti l’azienda.

Page 4: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 4 di 42

PREMESSE Il Molino Dallagiovanna da sempre una realtà dinamica, in virtù delle nuove legislazioni nazionali e comunitarie riguardanti la sicurezza negli ambienti di lavoro in particolare riguardanti la movimentazione dei carichi (confezioni da max 30 Kg), la qualità degli ambienti di lavoro per gli operatori (illuminazione, polveri) e alla volontà creare un processo di collaborazione informativa con gli operatori del settore; ha deciso di adottare una serie di interventi atti ad: Ottimizzare la gestione interna dei propri prodotti al fine ridurre il carico di lavoro nella

movimentazione dei carichi Creare luoghi di lavoro più salutari e sicuri Creare luoghi di incontro e formativi per operatori del settore in un ottica di qualificazione e

riqualificazione. Ridurre l’impatto delle polveri e migliorare la qualità degli ambienti.

Si configura quindi un Progetto Preliminare di modifica dell'impianto Molitorio esistente e come richiesto dalla Provincia di Piacenza soggetto a Verifica (Screening) ai sensi L.R. 9/99. In particolare il progetto preliminare prevedrà la realizzazione di n.3 interventi con differenti impatti con riferimento all’impatto dell’opera e di seguito elencati: Realizzazione di un nuovo capannone adibito al confezionamento e magazzinaggio dei

prodotti finiti in sostituzione dell’esistente ; comprendente anche un’aula laboratorio per la formazione e le prove e collaudo dei prodotti finiti e di locali adibiti ad uffici.

Realizzazione di una nuova cabina elettrica in sostituzione dell’esistente

Realizzazione di una copertura sulla buca di scarico del grano e installazione filtri per

aspirazioni delle polveri. Gli interventi sono localizzati tutti all’interno dell’area di proprietà del Molino Dallagiovanna e l’ubicazione degli interventi sopraccitati sono riportatati sulla planimetria generale dell'insediamento produttivo dove è riportata la situazione esistente e quella futura (allegato 1) Per ciascuno degli interventi previsti vengono di seguito presi in considerazione tutti i possibili aspetti ambientali coinvolti. Tutti gli interventi in progetto prevedono l'applicazione della migliore tecnologia disponibile nell'ottica della massima protezione dell'ambiente.

Page 5: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 5 di 42

1 INTRODUZIONE

1.1 PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) Lo scopo del presente documento è di illustrare le caratteristiche dell’ampliamento della ditta Molino Dallagiovanna sita a Gragnano Trebbiense (PC) in via Pilastro n.2 consistente nella costruzione di un nuovo capannone adibito al confezionamento e deposito dei prodotti finiti e la sostituzione della cabina elettrica a servizio dello stabilimento e la della copertura della fossa di scarico e le sue interazioni con il territorio, al fine di sottoporlo a verifica di assoggettabilità (screening). Ai sensi del comma 1, art. 4, della Legge Regionale Emilia Romagna 18 maggio 1999, n.9, così come modificata dalla Legge Regionale 16 novembre 2000 n. 35, ―sono altresì assoggettati a procedura di verifica (screening), per le parti non ancora autorizzate, i progetti di trasformazione od ampliamento dai quali derivino impianti, opere o interventi con caratteristiche e dimensioni rientranti fra quelli previsti negli Allegati A.1, A.2, A.3, B.1, B.2 e B.3‖. In particolare all’allegato B.2. e al punto 31 si richiama: “Molitura dei cereali, industria dei prodotti amidacei, industria dei prodotti alimentari per zootecnia che superino 5.000 mq di superficie impegnata o 50.000 mc di volume” Ai sensi del comma 2, art. 5, l’Autorità Competente per le procedure relative ai progetti elencati negli Allegati A.2 e B.2 è la Provincia territorialmente competente; il presente elaborato è infine realizzato secondo quanto contenuto nel capitolo 1dell’Allegato B alla Delibera di Giunta Regionale n. 1238/2002. Trattandosi di impianto esistente, di seguito vengono riportati i dati generali che consentono di inquadrare l’attività produttiva della ditta Molino Dallagiovanna

1.2 ASSOGGETTAMENTO IPPC & AIA

L’azienda non è inclusa per i parametri dimensionali nelle aziende che con riferimento all’allegato I del D.Lgs. n. 372/99, come specificate nella tabella 1.6.1 ―Attività IPPC‖ del DM 23/11/01 al punto 6.4 lettera B (Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da: materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore medio su base trimestrale), infatti l’autorizzazione produttiva della Camera di Commercio di Piacenza n° 338 è per una potenzialità di 150 t. nelle 24 ore.

1.3 STRUTTURA DELLA RELAZIONE

Il presente elaborato è strutturato in otto capitoli. Il capitolo introduttivo primo e secondo contengono una breve descrizione del azienda Molino Dallagiovanna e del progetto, unitamente ad un breve inquadramento normativo. Il terzo e quarto capitolo contengono un’analisi ambientale del territorio, suddivisa nelle sue componenti programmatiche ed ambientali come previsto al punto C del paragrafo 1.1 delle ―Linee guida generali per la redazione e la valutazione degli elaborati per la procedura di verifica (screening)‖. L’Analisi Ambientale ha la scopo di evidenziare, in modo trasparente e ripercorribile, gli elementi programmatici ed ambientali in cui l’impianto è inserito e con cui interagisce. La finalità è quella di

Page 6: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 6 di 42

evidenziare la presenza di eventuali elementi di criticità al fine di affinare in modo finalizzato gli eventuali interventi da intraprendere per conseguire la sostenibilità ambientale dell’impianto. Nel quinto capitolo del presente elaborato sono descritti gli aspetti ambientali legati all’attività di Macinazione dei Cereali e relativo confezionamento e stoccaggio mentre nel sesto capitolo sono descritte le modifiche progettuali che il Molino Dallagiovanna srl intende realizzare, come previsto al punto a del paragrafo 1.1 delle ―Linee guida generali per la redazione e la valutazione degli elaborati per la procedura di verifica (screening)‖ e come indicato al punto B del paragrafo 1.1 delle sopraccitate Linee Guida vengono individuati e valutati i potenziali impatti ambientali del progetto. Nel capitolo settimo sono inseriti i dati esplicativi rispetto al Piano Provinciale di risanamento e tutela della qualità dell’aria. Nel capitolo ottavo le conclusioni finali.

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

2.1 INFORMAZIONI GENERALI

INFORMAZIONI GENERALI

L’azienda è classificata per l’Istat con il codice 10.61.10 (Ateco 2007), occupa circa 25 dipendenti ed ha un fatturato per l’anno 2008 superiore ai 10.000.000 di euro. I volumi di produzione sono quantificabili in: (valori 2008)

Materie prime utilizzate: 20.800 ton/a

Capacità produttiva Potenziale : 150 ton/gg (come da licenza CIIAA)

Produzioni: Prodotto principale farina: 17.600 ton/a, Sottoprodotti: 3.200 ton/a

Commercializzati: 350 t/anno

La storia del Molino Dallagiovanna inizia nel 1832, quando la famiglia avviò un’attività legata alla macinazione dei cereali.. Nel 1949 viene installato il primo mulino a cilindri a cui se affianca un secondo nel 1960 ed un terzo nel 1975. Lo stabilimento dal 1975 subisce profonde trasformazioni, che vede grazie ad un’elevata informatizzazione ad un raddoppio della capacità produttiva che oggi è quantificabile in 150 T/24 ore. Il Molino Dallagiovanna è un azienda molitoria che effettua la macinazione del grano tenero e la produzione dei relativi sfarinati per uso alimentare e dei sottoprodotti destinati all’uso alimentare e mangimistico. La struttura molitoria è sempre stata ampliata e potenziata con interventi di ristrutturazione, concepiti ed attuati con il preciso scopo di apportare un sostanziale ammodernamento degli impianti e conseguire contestualmente un apprezzabile miglioramento della qualità dell’ambiente sia all’interno che all’esterno del perimetro aziendale. L’evoluzione dell’azienda è sempre stata però in un ottica di offrire alla propria clientela materie prime prodotte con alti standard qualitativi in un contesto di igienicità e sicurezza, unendo le tecnologie più moderne all’artigianalità delle sue produzioni.

Page 7: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 7 di 42

Il Molino Dallagiovanna è forse l’ultima azienda in Italia ad effettuare il lavaggio del grano prima della macinazione alfine di garantire l’igienicità della produzione.

Figura 1 visione frontale dell’azienda

Figura 2 visione posteriore dell’azienda

Presso il Molino Dallagiovanna si producono sfarinati per uso alimentare prevalentemente per una clientela piccola-media poiché l’azienda ha cercato negli anni ritagliarsi una nicchia a livello commerciale per quella clientela che ricerca prevalentemente la qualità rispetto al prezzo.

Il Molino Dallagiovanna in tal senso ha ottenuto: - La certificazione del proprio Sistema Qualità secondo la norma UNI EN ISO

9001:2000 per la Ricerca, sviluppo e produzione di sfarinati di frumento tenero e relativi sottoprodotti.

Inoltre ha ottenuto la Certificazione di Conformità:

- Per l’attività Molitoria alla Produzione Biologica secondo il regolamento CE 834/2007 certificato CCPB alla produzione

- Del proprio sistema di Rintracciabilità per le aziende Agroalimentari secondo la norma UNI 10939:2001

Page 8: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 8 di 42

Inoltre per la Provincia di Piacenza ha aderito alle iniziative: - Natural Valley e Consorzio BioPiace - Consorzio Piacenza Alimentare

Le macrofasi del ciclo produttivo, dettagliatamente descritte nella parte II della relazione tecnica, possono essere riassunte nel modo seguente:

1. Ricevimento e stoccaggio della materia prima; 2. Pulizia e lavaggio della materia prima; 3. Macinazione della materia prima; 4. Prestoccaggio del prodotti 5. Miscelazione dei prodotti e creazione di farine personalizzate in base alle esigenze 6. Stoccaggio dei prodotti alla rinfusa (farine e sottoprodotti) 7. Confezionamento e stoccaggio (farine e sottoprodotti) 8. Spedizione dei prodotti attraverso propri automezzi e contoterzisti 9. Il servizio controllo qualità, con gli annessi laboratori chimico 10. Il servizio di prove e controlli dei prodotti e lo svolgimento della formazione e informazione

della propria clientela all’utilizzo dei prodotti.

2.2 LOCALIZZAZIONE DELL’ AZIENDA MOLITORIA

L’area nella quale è situato il Molino Dallagiovanna si trova in Comune di Gragnano Trebbiense in Via pilastro n° 2 nella frazione di Gragnanino, l’azienda si raggiunge da San Nicolò percorrendo la strada Provinciale n° 7 per Agazzano fino al Km 4 in località Madonna del Pilastro, qui svoltando a destra e procedendo in direzione N-NW fino allo stabilimento.

Page 9: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 9 di 42

Nella Cartografia Tecnica Regionale ricade nel foglio 16151 (fig 1 Planimetria di riferimento riduzione da CTR a scala 1:10.000) ed è censita al Catasto Fabbricati Provincia di Piacenza al foglio n° ai mappali 174, 44, 471 , la ditta è situata dopo la l’impresa Groppalli srl.

Figura 3 Localizzazione dell’azienda (in alto Molino Dallagiovanna)

L’azienda Molino Dallagiovanna occupa un’area di proprietà fondiaria comprensiva di (strutture, parcheggi, giardini e piazzali e verde) di metri 9.535,00 identificate in:

- aree coperta (escluso tettoie) per l’attività molitoria di……..m2 2.035 - Tettoie per ………………………………………………………m2 193 - Deposito materiali, vasche ecc………………………………. m2 572 - Passaggi e piazzali di manovra e area verde ……………… m2 6.735

La cubatura dell’intero stabilimento è quantificabile in m3 26.615 L’intervento che l’azienda si appresta ad effettuare è la costruzione in un’area distaccata dallo stabilimento esistente di un capannone indipendente con i seguenti sviluppi:

- area fondiaria ………………………………….………………..m2 3.290 - aree coperta (escluso tettoie) ………………………….……..m2 2.402 - passaggi e piazzali manovra …….……………………………m2 888

Page 10: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 10 di 42

La cubatura dell’intero intervento è quantificabile in m3 15.859 Inoltre verrà effettuata la demolizione e ricostruzione in una nuova zona della cabina elettrica a servizio dello stabilimento che impegnerà un’area di m2 49 per un volume di m3 77, essendo tale superficie sostitutiva non verrà considerata. (allegato 1 Planimetria generale dello stabilimento) Quindi dopo l’intervento l’area impegnata dagli edifici e dalle strutture sarà di metri 6.090 e una cubatura di 42.473,66 mentre la rimanente sarà destinata a area verde e a parcheggi. L’azienda come evidenziato nell’immagine è contornata da 3 abitazioni private di proprietà dei titolari dell’azienda, a ovest,nord, est e confina con il magazzino automatico e il retro della ditta Groppalli a sud; inoltre a sud vi è a circa 200 metri un’altra abitazione privata. Il contesto attorno all’azienda è agricolo-rurale e dalle coltivazioni limitrofe proviene il 10% della materia prima utilizzata in azienda.

Page 11: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 11 di 42

Figura 4 area dell’azienda

2.3 PIANO STRUTTURALE COMUNALE E PIANO REGOLATORE GENERALE

Il Comune di Gragnano Trebbiense è dotato di un Piano regolatore Generale in vigore dal 1996 ed è stato soggetto nel tempo a successive varianti, (la più recente nel 2000) nonostante sia uno strumento relativamente recente era tuttavia redatto in base alla legge Regionale 47/78. A tal fine il Comune di Gragnano Trebbiense volendo adottare uno strumento innovativo si è dotato del Piano Strutturale comunale, che insieme al Piano operativo Comunale (POC) e al regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) rappresentano i nuovi strumenti di governo del territorio comunale. Il Piano strutturale comunale (PSC) è stato deliberato in data 28.2.2007 con la deliberazione N° 7 e sono stati approvati gli elaborati del documento preliminare di PSC, comprensivi del Quadro conoscitivo (QC) e della valutazione di sostenibilità Ambientale e territoriale (ValSat) in rapporto al Piano territoriale di coordinamento Provinciale (PTCP) ed alla programmazione Provinciale. Il Piano Strutturale comunale è stato adottato in data 05.02.2009 con delibera n°1 da parte del Consiglio comunale nel rispetto dell’art.32 della L.R 24.03.2000 N.20. “L’area in cui sorge è inquadrata come Zona Industriale e Artigianale di completamento D1”

Page 12: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 12 di 42

L’azienda ai fini del D.M. 05.09.1994 di cui all’art.216 del Testo unico delle leggi sanitarie è classificata come Industria insalubre di II classe Attività Industriale (punto C n°10) Macinazione , altre lavorazioni delle industrie molitorie e dei cereali. Dall’analisi delle tavole e dalla lettura delle Norme Tecniche di Attuazione non sono emerse particolari incompatibilità o incongruenze. Si può dunque affermare che il Molino Dallagiovanna non presenta elementi di incompatibilità nei confronti del Piano Regolatore Generale.

2.4 PIANO URBANO DEL TRAFFICO

Il comune di Gragnano Trebbiense è interessato da un notevole traffico di attraversamento di mezzi pesanti negli abitati di Gragnanino, Gragnano, Casaliggio connesso alla presenza di attività produttive, il Molino Dallagiovanna è situato a monte di tali abitati e quindi sia le sue ricadute sia il traffico generato sul comune di Gragnano Trebbiense è ininfluente. Inoltre è in realizzazione prima della sede del Molino Dallagiovanna e degli abitati la porzione di Tangenziale sud-ovest di Piacenza che intersecherà la Strada Provinciale n°7 di Agazzano al Km 3+150 rendendo più accessibile il territorio del comune; così come previsto dal PTCP e rendendo più agevole i trasporti verso e da il Molino Dallagiovanna.. Lo stabilimento del Molino Dallagiovanna dalla figura 3 si vede è situato in via secondaria a destra lasciando la SP7 e dopo lo stabilimento, vige il divieto di passaggio ai mezzi pesanti. Si ritiene che le modifiche apportate essendo ammodernamento di una struttura esistente e non comportando modifiche di potenzialità non comporteranno sensibili modifiche al traffico veicolare.

2.5 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) approvato con DGR 1303 del 25/7/2000 recepisce le indicazioni rilevanti sia dal Piano Territoriale Regionale (PTR) sia del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), così da costituire di fatto l’unico riferimento importante al livello della pianificazione territoriale e paesistica di area vasta, regionale e infraregionale. Infatti, ai sensi dell’art. 2 comma 1 della legge regionale 30 Gennaio 1995 n. 6, il PTCP costituisce approfondimento e attuazione delle previsioni del PTR nonché specificazione, approfondimento e attuazione dei disposti del PTPR (PTCP, NT, art. 1). Gli elaborati del PTCP, predisposti ai sensi dell’art. 15 della legge 142/90 così come ulteriormente specificato dall’art. 2 della legge regionale 6/95, configurano un quadro di riferimento fondamentale per la programmazione infraregionale, cioè un riferimento strutturato per le politiche settoriali ed attuative di livello locale. La cartografia di Piano e l’articolato normativo definiscono infatti ambiti e/o norme con fini di indirizzo, integrazione o prescrizione, sia per i contenuti oggetto di adempimento alle disposizioni del PTPR, prevalentemente in campo geoambientale, sia per le scelte strategiche e le politiche infraregionali proposte. Tre sistemi guida articolano la struttura tematica stessa del Piano: sistema ambientale, sistema territoriale e sistema infrastrutturale. Dall’analisi delle tavole e dalla lettura delle Norme Tecniche di Attuazione non sono emerse particolari incongruenze. Vista la particolare attività e il tipo di rifiuti e scarichi prodotti si può affermare che l’attività del Molino Dallagiovanna non presenta elementi di criticità nei confronti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Page 13: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 13 di 42

2.6 PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO

Il Piano di bacino, elaborato dalle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali, è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo attraverso il quale vengono attuati gli obiettivi della Legge 183/89. Attraverso la sua elaborazione sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio Il Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) è lo strumento pianificatorio che determina e vincola l’uso del suolo nei territori che sono soggetti a pericolosità e rischio idrogeologico. Nel rapporto fra il PAI e il PTCP il comune di Gragnano Trebbiense non è inserito nei comuni a rischio idrogeologico molto elevato (EX PS267), ma è inserito nei comuni con corsi d’acqua (Trebbia) con fasce fluviali interessate, nelle quali è esclusa la zona dello stabilimento essendo ad una distanza superiore ad eventuali prescrizioni. Infatti nel tratto Rivalta Trebbia — S. Antonio l'alveo attivo risente di modificazioni dell'assetto morfologico probabilmente determinate da passate escavazioni in alveo; ed è possibile osservare un netto restringimento dell’ambito entro il quale avviene la divagazione naturale dell'alveo in magra, per disattivazione di canali secondari il cui tracciato è posizionato fino a distanze di diverse centinaia di metri dal canale principale portando l'alveo, tipicamente ramificato nel rilievo 1959, si è ora trasformato in unicursale sinuoso.

2.7 PIANO PROVINCIALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

La Provincia di Piacenza, con Delibera della Giunta Provinciale n. 229 del 17 maggio 2006, ha approvato il documento preliminare all’elaborazione del Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria, ai sensi dell’art. 27 della Legge Regionale Emilia Romagna n. 20/2000. Analizzati i dati di superamento delle soglie di attenzione e di allarme previste dalla legge e visti i risultati delle campagne di monitoraggio condotte da Arpa con mezzo mobile in diversi Comuni del territorio provinciale, e tenuto conto, inoltre, che l’adozione di provvedimenti per il contenimento degli episodi acuti di inquinamento atmosferico può dare buoni risultati solo se incide sulla mobilità su un’area più vasta di quella attualmente individuata e se si affronta unitamente il problema, si è ritenuto di poter considerare alla stessa stregua praticamente quasi tutta la fascia di pianura del territorio provinciale, la quale, sia per il carico inquinante interessante il territorio dei Comuni di pianura, sia per le avverse condizioni meteorologiche che in vari periodi dell’anno non favoriscono la dispersione degli inquinanti medesimi, presenta caratteristiche alquanto simili, come emerge dai rapporti di ARPA, la Provincia di Piacenza ha approvato la zonizzazione provinciale schematizzata di seguito. (fig 4) Il PPRTQA è stato adottato con delibera 11.12.2006 n. 106 del Consiglio Provinciale e, essendo stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna del 31.1.2007, successivamente è stato adottato in data 15.10.2007 con la delibera n° 77.

Page 14: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 14 di 42

Fig 4 (territorio Provinciale)

Come evidenziato in figura (fig 4) il Comune di Gragnano Trebbiense è classificato come agglomerato, ovvero porzione di zona A dove è particolarmente elevato il rischio di superamento del valore limite e/o delle soglie di allarme.

2.8 PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Il PPGR è lo strumento che deriva dall’applicazione delle disposizioni regionali sui criteri ed indirizzi per la pianificazione e la gestione dei rifiuti. Tale piano è stato avviato nel 2000 con studi mirati che hanno portato ad individuare le criticità del sistema gestionale ed a focalizzare le priorità d’intervento, per garantire il pieno soddisfacimento dei fabbisogni di trattamento e smaltimento in ambito provinciale. Il PPGR è stato approvato dalla Provincia di Piacenza con atto C.P. n. 98 del 22.11.2004 a seguito dell’acquisizione dell’intesa della Regione, di cui all’art. 27 della Legge Regionale 20/2000, espressa con atto della Giunta Regionale n. 1053 del 31.05.2004. Dall’analisi delle Norme Tecniche di Attuazione che compongono il Piano non emergono elementi di contrasto con la modifica progettuale che il Molino Dallagiovanna intende realizzare.

3 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

3.1 CONDIZIONI CLIMATICHE E METEOROLOGICHE

La posizione geografica del territorio provinciale e le sue caratteristiche orografiche ne determinano fondamentalmente il clima. Nella classificazione globale di Koppen, il clima piacentino può essere descritto come un clima temperato di tipo ―C‖ ed in particolare nella

Page 15: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 15 di 42

sua fascia di pianura e collina risulta identificabile con un ―clima temperato subcontinentale‖, mentre il territorio di montagna è caratterizzato da un ―clima temperato fresco‖. La temperatura media annuale è di 12.2°C a Piacenza, ma scende a 8.5°C nelle località più elevate di fondovalle; il mese più freddo è Gennaio, che fa registrare una temperatura media mensile di 0.8°C a Piacenza e di –1.1°C nelle località di montagna al confine ligure; il mese più caldo è Luglio, con una temperatura media mensile di 22.9°C a Piacenza e di 18.1°C in montagna al confine ligure. La pianura presenta un clima con caratteristiche più spiccatamente continentali, e in particolare con elevate escursioni termiche giornaliere ed annuali, mentre la fascia della prima collina, posizionata al di sopra dello strato medio delle inversioni termiche del fondovalle padano, presenta caratteristiche climatiche più miti, con escursioni termiche inferiori, stagioni estreme più temperate, minore umidità relativa, maggiore instabilità atmosferica e ventosità. Soprattutto durante il periodo invernale il clima della pianura si distingue per l’elevata frequenza delle inversioni termiche da irraggiamento notturno, che implicano condizioni di grande stabilità dello strato atmosferico superficiale, quasi sempre associate a calma di vento e molto spesso anche a nebbie o foschie. Sotto il profilo pluviometrico, il clima piacentino è caratterizzato dal tipico regime ―sublitoraneo appenninico‖ o padano, con due massimi mensili di precipitazione in primavera e in autunno e due minimi in estate ed in inverno; il totale annuale delle precipitazioni risulta compreso tra gli 850 mm. della pianura distribuiti su 80-85 giorni piovosi, e gli oltre 1700 mm. del crinale, distribuiti su più di 100 giorni piovosi. Il vento presenta velocità molto modeste, come su tutto il territorio della pianura padana: in pianura la velocità media annuale è generalmente compresa tra 1.5 e 1.8 m/s, mentre supera i 2 m/s nella fascia di collina, per poi crescere rapidamente con l’altitudine; le medie risultano leggermente più elevate in Primavera e più basse in Inverno. Le frequenze dominanti di provenienza del vento sono quelle dai quadranti orientali ed occidentali nella fascia centrale della pianura, mentre a queste si sovrappongono le componenti da Sud Ovest e da Nord Est originate dalle brezze appenniniche, via via che ci si avvicina ai rilievi. La fascia della pianura si distingue pertanto per le condizioni climatiche particolarmente favorevoli al ristagno e all’accumulo di inquinanti atmosferici nella stagione invernale, aggravate dalla scarsità di precipitazioni e quindi dalla scarsa capacità di dilavamento delle sostanze depositate al suolo. La pianura presenta inoltre condizioni climatiche favorevoli alla formazione di inquinanti secondari (ozono, smog fotochimico) nella stagione estiva, a causa delle alte temperature, degli elevati tassi di umidità e della limitata ventosità media. Queste condizioni climatiche si attenuano approssimandosi alla fascia pedemontana e collinare, per poi mutare sostanzialmente nella fascia di montagna. Il Comune di Gragnano Trebbiense come area non ricade mai in condizioni di aridità estrema e presenta condizioni di semiaridità solo nel mese di luglio, mentre nel restante periodo estivo presenta condizioni sub-umide. I punti di debolezza del territorio comunale possono essere identificati con le situazioni di tempo stabile con debole regime di vento che porta ad uno scarso rimescolamento verticale in particolare in inverno, con condizioni di inversione termica. Si ritiene che non emergeranno criticità con la modifica progettuale che il Molino Dallagiovanna intende realizzare.

Page 16: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 16 di 42

3.2 INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Il comune di Gragnano Trebbiense secondo il PPRTQA classifica il territorio comunale in Zona A – Agglomerato. Il territorio però presenta un’ indirizzo prettamente agricolo e solamente negli ultimi anni si è assistito ad una discreta industrializzazione. I punti di debolezza a livello atmosferico sono dovuti: Emissione: Il territorio è caratterizzato da emissioni particolarmente rilevanti di ossidi di azoto

(NOx) e monossido di carbonio e significative risultano le emissioni di NH3 e PM10. Emissioni: Emissioni significative di composti organici volatili in corrispondenza dell’area

Colombarola. Emissioni: mediamente i contributi più rilevanti sono imputabili alle attività produttive e al

traffico stradale. Essendo lo stabilimento del Molino Dallagiovanna situato in una zona scarsamente popolata, ed essendo minima l’incidenza a livello atmosferico si ritiene che non emergeranno criticità con la modifica progettuale che il Molino Dallagiovanna intende realizzare

3.3 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE

3.3.1 LE ACQUE SUPERFICIALI

L’analisi sullo stato delle acque superficiali è stata condotta avvalendosi del contributo del rapporto ―La qualità dei corsi d’acqua della Regione Emilia Romagna‖ del settembre 2003. Il rapporto presenta la sintesi delle attività di monitoraggio della qualità ambientale dei corsi d’acqua effettuati dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente dal 1999 al 2002 sulla rete regionale delle acque superficiali interne, espressi secondo le modalità previste dal D.Lgs. 152/99 e sue modifiche. Il bacino idrografico di riferimento per la zona di nostro interesse è rappresentato dal bacino del fiume Tidone e Trebbia. Il fiume Trebbia nell’area del comune di Gragnano Trebbiense presenta uno stato buono nella stazione di Pieve Dugliara e sufficiente nella stazione di Foce PO, permettendo di raggiungere gli obbiettivi del PTA al 2008 solo per la prima stazione, evidenziando un peggioramento rispetto agli anni precedenti. Il sistema ideografico secondario presenta delle criticità a causa della forte saturazione in modo particolare nel periodo estivo in quanto all’effetto delle precipitazioni si associa situazioni di elevati invasi per sostenere l’irrigazione. La zona interessata dall’azienda vede la presenza di un rio principale Rio Vescovo dove abbiamo lo scarico delle acque del depuratore e delle acque di prima pioggia e il rio Marazzino dove abbiamo lo scarico delle acque di prima pioggia. Entrambi i Rii sono compresi nel Consorzio dei bacini Tidone e Trebbia e gestiti il Rio Vescovo da un Condominio con Presidente il Dott. Cantù Fausto e gestore il Sig. Sutti Carlo e il Rio Gragnano (Rio Marazzino) con Presidente il Sig. Calza Sandro e gestore il Sig. Barocelli Savino.

Page 17: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 17 di 42

L’azienda a provveduto a richiedere e ha ricevuto l’autorizzazione Idraulica allo scarico, e relativamente agli scarichi del depuratore è in possesso di Determinazione della Provincia autorizzativa. Si ritiene che gli interventi programmati dal Molino Dallagiovanna non avranno effetti sulla qualità delle acque superficiali.

3.3.2 LE ACQUE SOTTERRANEE

L’analisi sullo stato delle acque sotterranee è stata condotta avvalendosi del contributo del Rapporto delle analisi dell’acquifero in corrispondenza del pozzo di campionamento di Casaliggio compreso fra il sufficiente ed il buono e quindi sostanzialmente in linea con gli obbiettivi fissati dalla legislazione (stato ambientale buono entro il 2016) Lo stato ambientale complessivo delle acque sotterranee è classificato come insufficiente,(a causa delle elavate concentrazioni di manganese e ferro e alla scarsità di acqua) nelle zone di Gragnano e di Campremoldo che si trovano a monte dell’azienda. Lo sfruttamento delle falde di subalveo dei corpi idrici potrebbe presentare delle criticità nei mesi estivi e potrebbe implicare dei problemi per quanto attiene alla qualità delle acque.

3.4 STATO DEL PAESAGGIO E DEGLI ECOSISTEMI

La flora e la fauna presenti sono quelle tipiche degli ambienti di pianura piacentina mentre il tratto del fiume Trebbia vi è il sito di importanza comunitaria (SIC) ―Basso Trebbia. In riferimento ai rilevamenti sulla cartografia catastale di Natura 2000 del sito della Regione Emilia Romagna ed in particolare per :

i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) individuati ai sensi della Direttiva 92/43/CEE ―Habitat‖;

le Zone di Protezione Speciale (ZPS) individuati ai sensi della Direttiva 79/409/CEE ―Uccelli‖.

Il comune di Gragnano Trebbiense rientra parzialmente nei luoghi di interesse, la zona di localizzazione del Molino Dallagiovanna foglio 2 mappale catastale è però esclusa da tali ambiti. La zona di insediamento dell’azienda è lontana da eventuali corridoi ecologici di rilevanza Provinciale per il transito e la sosta di specie migratorie. Nella zona aziendale non si ha la presenza di alberi monumentali tutelati, vi è la presenza di filari alberati lungo il reticolo idrografico minore, le zone non utilizzate come piazzali sono interessati a verde con la presenza di piante alfine di ridurre l’impatto e contenere eventuali rumori, inoltre l’azienda è inserita in un contesto agricolo. .

3.5 INQUINAMENTO ACUSTICO

Il Comune di Gragnano Trebbiense ha adottato il progetto di zonizzazione acustica del territorio comunale in base al DPCM 14.11.1997, alla L.R 13/2001 e al DGR N°VII/9776 del 2.7.2002.

Page 18: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 18 di 42

. Sulla scorta della disciplina dell’uso del suolo espressa dalla Variante Generale del PRG approvata ed ai criteri regionali, l’intero territorio comunale è stato classificato secondo le seguenti classi acustiche:

- classe I, aree particolarmente protette: aree nelle quali la quiete rappresenta unelemento di base per la loro utilizzazione, vale a dire aree ospedaliere, scolastiche,aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc;

- classe II, aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali;

- classe III, aree di tipo misto: aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, artigianali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici;

- classe IV, aree di intensa attività umana: aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali,

- artigianali ed uffici; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, aree portuali, aree con limitata presenza di piccole industrie;

- classe V, aree prevalentemente industriali: aree interessate da insediamenti industriali e con scarse abitazioni;

- classe VI, aree esclusivamente industriali: aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Page 19: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 19 di 42

Lo stabilimento Molino Dallagiovanna è situato in classe IV. Il valore limite di immissione (definito come il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, in prossimità dei ricettori sensibili) è di 60 LeqA [dB] nel periodo diurno e in quello notturno di 50 LeqA [dB]. Il valore limite di emissione (definito come il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa) è di 65 LeqA [dB] nel periodo diurno e in quello notturno di 55 LeqA [dB]. L’azienda ha provveduto attraverso rilievi fonometrici a verificare lo stato della proprietà e non sono emerse particolari criticità, si consideri che l’azienda è inserita in una zona senza presenza di abitazioni private ad esclusione delle abitazioni dei titolari. La modifica progettuale che il Molino Dallagiovanna intende fare porterà ad avere 2 zone distinte dal punto di vista della zonizzazione poiché mentre l’esistente ricadrà sotto la zona IV il nuovo

Page 20: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 20 di 42

capannone sarà in virtù della classificazione comunale in zona III, quindi con una classificazione più restrittiva anche se l’area interessata per sua natura sarebbe equiparabile ad una V. Si ritiene che dai rilievi effettuati in passato ai fini della valutazione fonometrica della proprietà e in riferimento alle lavorazioni da effettuarsi per il nuovo insediamento avrà un impatto acustico minimo sull’insediamento del Molino Dallagiovanna, l’azienda provvederà ad aggiornare la valutazione fonometrica della proprietà al completamento della struttura.

3.6 SUOLO E SOTTOSUOLO E INQUADRAMENTO GEOLOGICO

L’area in cui è situata l’azienda ricade all’interno del margine meridionale del bacino padano costituito da un potente accumulo di depositi marini ed alluvionali di età pliocenica e quaternaria. Dal punto di vista stratigrafico l’area appartiene all’unità di Idice, definita all’interno del quadro stratigrafico della Regione Emilia Romagna come sottounità del ―Sistema Emiliano Romagnolo Superiore. Lo spessore massimo di questa unità è di alcune decine di metri, la successione stratigrafica è costituita da uno strato limoso-argilloso di potenza metrica al tetto di uno strato di potenza deca metrica di sedimenti ghiaiosi in matrice sabbioso-argillosa alla base. Dal punto di vista geomorfologico il terreno si trova su un terrazzo alluvionale. Può essere considerato di tipo pianeggiante con quote assolute di circa 72 m s.l.m, anche se la superfice topografica è debolmente inclinata 0,2-0,5 verso nord. La superfice piezometrica risulta essere compresa tra i 10 e i 15 m al di sotto del piano di campagna (dati amm. Provinciale). Il comportamento idrodinamico dell’acquifero principale evidenzia la generale diminuzione del gradiente idraulico da sud verso nord; nell’area definita il valore è di 0,5%. Il terreno oggetto dell’intervento è caratterizzato da due livelli litologici di massima con caratteristiche geomeccaniche differenti. Una copertura prevalentemente argillosa-limosa avente uno spessore di circa 2,5 metri ricopre un livello di ghiaia a matrice sabbiosa argillosa che sembra avere buona continuità laterale. Tali ghiaie hanno ottime caratteristiche di portanza essendo presenti fino a 10,5 metri di profondità. Il livello di falda si attesta a oltre 10 metri di profondità per cui non interferirà con eventuali fondazioni superficiali. L’intervento progettuale che il Molino Dallagiovanna intende realizzare si ritiene non comporterà alcuna problematica a livello del suolo e non si ritiene che vi siano problemi di natura geologica che potrebbero condizionare l’opera.

4 ASPETTI AMBIENTALI LEGATI ALL’ATTIVITÀ

4.1 PREMESSA

Il processo di movimentazione, pulitura e macinazione delle materie prime rappresenta la più importante fase quali - quantitativa, principale fonte dei potenziali impatti ambientali ascrivibili all’azienda , vale a dire le emissioni atmosferiche e gli scarichi dei reflui. I rischi rappresentati dalle polveri sono stati è stato ampiamente ridotti negli anni alfine di migliorare gli ambienti di lavoro, delle normative di riferimento anche se è una questione specifica dell’ impianto in quanto strettamente correlata alle materie prime utilizzate.

Page 21: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 21 di 42

L’attività di pulitura dei cereali essendo effettuata con acqua è caratterizzata da fabbisogni di risorse idriche, e la risorsa idrica può subire modificazioni di tipo fisico, chimico e biologico che vengono rese compatibili con l’ambiente tramite l’utilizzo di un’impianto di depurazione che effettua la depurazione delle acque e il convogliamento in acque superficiali. Per quanto concerne la produzione di rifiuti, la peculiarità delle lavorazioni del comparto Molitorio tende ad escludere le incidenze ambientali da rifiuti solidi. Infatti, il materiale che risulta da operazioni di depolverazione e di captazione viene riutilizzato nell’ambito del ciclo tecnologico, giacché si tratta di materie/prodotti riutilizzabili in particolare per i processi di filtrazione.

4.2 AUTORIZZAZIONI DI CARATTERE AMBIENTALE

Il Molino Dallagiovanna è attualmente in possesso delle seguenti autorizzazioni:

1. Autorizzazione allo scarico: Determinazione n°1870 del 25/09/2006 del Servizio Ambiente della Provincia di Piacenza allo scarico delle acque reflue industriali in riferimento al D.legs N° 152/2006.

2. Provvedimento Preferenziale di Concessione di utilizzo delle acque sotterranee N° 17009 del

15/11/2005 Proc. N° PCPPA0910 della Regione Emilia Romagna.

3. Emissioni in atmosfera: Determinazione n°471 del 09/03/2005 del Servizio Ambiente della Provincia di Piacenza alla continuazione alle emissioni in Atmosfera in base al D.P.R 2003/1988.

4. Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con

scadenza 15/12/2011.

4.3 CICLO PRODUTTIVO E ASPETTI AMBIENTALI

I principali aspetti ambientali connessi con il ciclo tecnologico di Macinazione dei cereali del Molino Dallagiovanna sono i seguenti: Emissioni in atmosfera Emissioni di polveri Emissione di rumore Prelievi idrici Scarichi idrici Depuratore Rifiuti (Fanghi di depurazione e scarti vegetali) Acque sotterranee Rischio di contaminazione del suolo Consumi energetici (elettrici e termici) Logistica e approvvigionamento (traffico veicolare) Pericolo di incendio Utilizzo di sostanze e preparati pericolosi

Page 22: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 22 di 42

Emissioni in atmosfera Le emissioni in atmosfera derivanti dall’attività del Molino Dallagiovanna derivano essenzialmente dalla filtrazione delle polveri aspirate dagli impianti durante il ciclo produttivo, di seguito viene riportata una tabella delle emissioni autorizzate Punti di emissione autorizzati

Punto di emissione n. Provenienza Sostanza inquinante

E1 Aspirazione zona scarico camion Materiale particellare polveri

E2 Mulino Nuovo Buhler Materiale particellare polveri

E3 Semolatrici Mulino Nuovo Materiale particellare polveri

E4 Mulino Vecchio Prokop Materiale particellare polveri

E5 Semolatrici Mulino Vecchio Materiale particellare polveri

E6 Prima Pulitura Materiale particellare polveri

E7 Seconda Pulitura Materiale particellare polveri

E8 Granito Semolato Materiale particellare polveri

E9 Insacco Materiale particellare polveri

E10 Silos Miscelazione Farine Materiale particellare polveri

E11 Silos Crusca Materiale particellare polveri

E12 Silos Farina Materiale particellare polveri

E13 Prepulitura Silos Grano Materiale particellare polveri

L’azienda non possiede una centrale termica, ad esclusione dell’impianto a termico utilizzato per il riscaldamento e per i servizi degli uffici che essendo di potenzialità inferiore a 35 KW è sottoposto a controlli biennali da parte di una ditta esterna, mentre nei locali aziendali si sono installati boiler elettrici per i servizi. Emissioni di polveri Le emissioni di polveri esterne sono situate nelle zone di scarico della materia prima, ma sono gestite attraverso il contenimento in zone chiuse e eliminate attraverso impianti di aspirazione costituiti da cicloni e filtri, le emissioni degli stessi ricadono poi nelle emissioni in atmosfera. Inoltre in considerazione infatti delle materie prime utilizzate e delle caratteristiche tecniche degli impianti e dei depositi, le uniche potenziali fonti di emissioni diffuse di gas e/o vapori e polveri sono rappresentate dagli sfiati dei serbatoi di stoccaggio dei cereali, e dai boccaporti delle autocisterne e degli autocarri di trasporto durante la fase di scarico e carico i quali sono trascurabili. Inoltre l’azienda a provveduto a effettuare una valutazione ai fini della classificazione dei luoghi di lavoro con pericolo di esplosione per la presenza di polveri ai fini del rispetto delle varie normative in particolare le Atex per gli impianti elettrici e ai fini dell’esposizione degli operatori nel contesto della sorveglianza sanitaria.

Page 23: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 23 di 42

L’azienda ha effettuato rilievi da parte di ditta esterna attraverso strumenti forniti ai dipendenti alfine di valutare le quantità e l’esposizione, inoltre ricerca la riduzione da parte impiantistica di eventuali emissioni e programma interventi di pulizia e rimozione delle polveri secondo pianificazioni. Emissione di rumore La macinazione dei cereali è contraddistinta da fasi lavorative responsabili di emissioni acustiche, caratterizzate da potenze sonore generalmente elevate. In linea di principio, le attività più rilevanti sono identificabili nelle operazioni di macinazione e, in misura minore, nelle operazioni connesse all’utilizzo di macchine operatrici (ventilatori, compressori, ecc.) e nelle fasi di trasporto dei materiali. L’intensità del fenomeno è legata alle dimensioni dell’insediamento produttivo, alla tipologia dei macchinari utilizzati ed alla vicinanza reciproca delle varie fonti di emissione acustica. Le emissioni di rumore vengono monitorate tramite indagini fonometriche svolte ogni qualvolta si verifichi un mutamento nelle lavorazioni, sia di carattere impiantistico che gestionale, che influisca in modo sostanziale sul rumore emesso dall’insediamento produttivo. L’azienda ha provveduto ad effettuare la valutazione fonometrica della proprietà e interna dei processi lavorativi, si demanda al capitolo dei controlli le tempistiche. Prelievi idrici Derivano dall’utilizzo d’acqua sotterranea proveniente da perforazione di pozzo; autorizzata con l’atto 2558 del 7/4/99 prot. N. AMB/AMB/98/7815 e autorizzazione all’utilizzo della Regione Emilia Romagna con l’atto 17.009 del 15/11/2005 prot. N. PCPPA0910 Le quantità di acqua che vengono prelevate nell’anno sono pari a 42.000 mc/anno. Le acque prelevate sono utilizzate prevalentemente: processo mc/anno 26.000 parificati a domestico mc/anno 2.000 irrigazione mc/anno 1.000 Le acque provenienti dal pozzo sono analizzate ogni semestre per verificare la potabilità delle stesse, vengono inviate attraverso una sommersa all’interno del circuito dell’azienda , sono utilizzate per uso domestico (uffici, laboratorio,abitazione) e per l’irrigazione delle aree verdi. Inoltre sono utilizzate nel ciclo produttivo per il lavaggio del grano tenero con apparecchiatura denominata Lavagrano. Scarichi idrici Lo scarico delle acque reflue assume un rilievo importante per quanto riguarda l’attività di pulitura del cereale. mentre il convogliamento delle acque meteoriche non dà alcun contributo sostanziale all’inquinamento idrico, non essendovi aree o piazzali utilizzate per le materie prime esposte al dilavamento o che possano influire negativamente sugli scarichi, l’incidenza è solamente per il traffico veicolare che può essere definito basso.

Page 24: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 24 di 42

Le aree esterne dell’azienda non sono utilizzati per il deposito o l’accumulo di prodotti, possono essere utilizzate saltuariamente per attività di carico e scarico di attrezzature e di merci, oppure come piazzali di manovra per autocarri e muletti. In caso di accidentali sversamento di prodotto lo stesso è raccolto come da istruzione operative fornite agli operatori ma non vi è l’utilizzo di liquidi o fenomeni di dilavamento o allontanamento negli scarichi. Inoltre l’azienda è in aperta campagna senza la presenza di aziende o di traffico veicolare sostenuto che possano comportare il precipitare sulle superfici di inquinanti. In caso di pioggia le acque meteoriche dei piazzali e dei parcheggi sono convogliate in pendenza in tombini e attraverso pozzetti al rio Gragnano e Marazzino. L’azienda In considerazione della Delibera Regionale N°286 in considerazione degli indirizzi per la gestione delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne che al punto 8.1.C essendo le aree esterne adibite a parcheggio dei veicoli di servizio delle maestranze e dei clienti. L’azienda ha alfine dei possibili rischi al rischio idraulico degli scarichi ha richiesto ed è in possesso di benestare dal Consorzio dei Bacini Tidone e Trebbia. Depuratore Fonti di inquinamento Le acque provenienti dai cicli di lavorazione, sono inquinate da sostanze carboidrate, ammoniacali e amidi per la presenza di sostanze organiche in soluzione allo stato colloidale e per la presenza di solidi sospesi. Le fonti d’inquinamento derivano da sversamento di sostanze carboidrate per il taglio delle cariossidi, il tutto asportato con le acque di lavaggio, dagli impianti di pulizia della granella. Le acque reflue conterranno quindi: Sostanze carboidrate in soluzione e in sospensione Sostanze carboidrate a ciclo complesso Composti di calcio Cellulosa indigerita Sostanze organiche in generale sia in soluzione sia in sospensione

Non vi è l’utilizzo di sostanze chimiche Lo scarico può essere discontinuo in base alle necessità lavorative e avere valori: Caratteristiche L’impianto realizza il trattamento delle acque reflue col metodo dell’ossidazione totale in vasche combinate con sterilizzazione dei fanghi nelle stesse vasche d’ossidazione. Il sistema è valido per il trattamento delle acque provenienti da attività molitorie; ovvero per il trattamento delle acque ad elevato carico inquinante sia come BOD sia come COD e in tutti i casi in cui l’impianto non possa essere seguito stabilmente da personale tecnico. Il sistema prevede la

Page 25: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 25 di 42

completa automatizzazione dell’impianto e l’assoluta tranquillità dal punto di vista funzionale quindi l’unica assistenza sarà costituita da visite periodiche per controllare la normale manutenzione. Da un punto di vista epurativo sfruttando l’ossidazione totale si ottiene l’efficacia dell’attività microbica. Le culture microbiche nell’ossidazione totale vengono, per il basso carico di fango e per l’elevata permanenza nelle vasche ossidative, completamente stabilizzate con ridottissima produzione di fango di supero. L’impianto prevede un trattamento preliminare consistente in una separazione dei solidi dal liquido per quello che concerne la parte più grossolana. L’acqua da trattare e la parte di solidi in sospensione che concorrono a formare i fanghi sono inviati quindi al trattamento biologico con portata costante dopo aver subito l’equilizzazione, l’omogeneizzazione e la preossidazione. Ciò costituisce un vantaggio in rapporto ai procedimenti coi fanghi attivi e stabilizzazione separata del fango. Infatti il tempo di contatto dell’ossigeno con l’effluente è molto più lungo e conseguentemente la riduzione del BOD e soprattutto del COD è molto più grande. Per lo stesso principio, la mineralizzazione dei fanghi è molto più completa e di conseguenza la quantità di fango di supero è notevolmente inferiore.

Scarico Lo scarico delle acque dopo il trattamento è effettuato nel canale denominato ―Rio Vescovo‖ appartenente al Consorzio di bacino Trebbia Tidone Mentre gli scarichi degli uffici, laboratorio prove e colaudi, e servizi sono equiparati ad uso domestico sono realizzati con il sistema della fitodepurazione e autorizzati dal comune di Gragnano Trebbiense Tenendo conto degli standard imposti l’impianto è biologico a basso carico in modo tale da ottenere un fango in eccesso molto mineralizzato. La zona d’aerazione è costituita da due vasche. Un singolo stadio raggiungendo un rendimento del 95% è sufficiente a raggiungere i limiti richiesti per lo scarico entro gli standard richiesti. Le caratteristiche dell’impianto sono suddivise in tre fasi epurative come segue: Pretrattamento fisico con la separazione dei solidi grossolani sospesi con carico inquinante, omogeneizzazione e alimentazione in modo uniforme dell’impianto. Prima fase biologica ossidazione, nitrificazione con sedimentazione con un rendimento di c.a. al 90% del residuo. Preventivata per l’abbattimento fosfati con sedimentazione.

Ciclo Le acque provenienti all’impianto subiranno una grigliatura media atta a separare i solidi più grossolani, dopo questo pretrattamento le acque per mezzo di pompe saranno inviate ad una vasca d’accumulo necessaria per realizzare l’alimentazione dei comparti successivi dell’impianto con portata e carico inquinante il più possibili costanti durante la giornata ed indipendenti dai ritmi di scarico e dei programmi di pulizia della granella. In tal modo oltre ad avere una migliore resa

Page 26: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 26 di 42

epurativa ed un miglior funzionamento, la presenza di comparti e il loro dimensionamento sulla portata media oraria giornaliera non obbliga il dimensionamento alla portata di punta dei lavaggi. Il liquame subisce la depurazione per via biologica tramite un’ossigenazione intensa e prolungata ed un intimo contatto con i fanghi attivi. In questo modo la depurazione biologica è spinta oltre l’ossigenazione per giungere alla nitrificazione (trasformazione dell’azoto ammoniacale e nitroso in nitrico). I liquami ossidati fino a nitrificazione dell’ammoniaca passano dal bacino d’ossidazione ad un’attigua vasca di denitrificazione ove i fanghi attivi in anossia respirano l’ossigeno dei nitriti e nitrati riducendo gli stessi in azoto elementare (sotto forma gassosa). Dopo la denitrificazione, le acque passano in un bacino di riareazione dove tramite l’insufflazione dell’aria si provvede ad ossigenare e degasare completamente i fanghi onde assicurare la migliore sedimentazione. Dopo la sedimentazione, il liquame subirà nel secondo sedimentatore un trattamento per l’abbattimento del fosforo. I fanghi non riciclati sia dal primo sia dal secondo trattamento sono addensati e quindi disidratati su letti. Le acque depurate subiranno un successivo trattamento di ossidazione prima dello scarico in corpo idrico superficiale. Rifiuti L’azienda ha stipulato con Enia apposita convenzione alfine dell’allontanamento dei rifiuti provenienti dall’attività, la maggiore quantità è data dalle operazione di depurazione delle acque in particolare scarti vegetali e fanghi della depurazione delle acque. Per quanto riguarda le polveri dei filtri le stesse sono riutilizzate nel ciclo produttivo, infatti la legislazione permette di inserirli nei cruscami forniti per il consumo animale nella percentuale del 5% massimo, l’azienda è in possesso di iscrizione al registro dei produttori di mangimi secondo il Reg. CE 183/2005 Acque sotterranee Nonostante non vi siano non vi siano lavorazioni che possono portare ad immissioni dirette e continue sul suolo e nel suolo di sostanze presenti nel sito in grado di determinare un inquinamento chimico è previsto un autocontrollo delle acque sotterranee al fine di monitorare la qualità delle acque e le eventuali influenze su di esse. Rischio di contaminazione del suolo Non vi siano non vi siano lavorazioni che possono portare ad immissioni dirette e continue sul suolo e nel suolo di sostanze presenti nel sito in grado di determinare un inquinamento Consumi energetici L’azienda non rientra nelle categorie di attività di cui all’allegato I alla direttiva CE 2003/87, che istituisce il sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra, per le dimensioni aziendali. L’industria molitoria è un’industria a bassa intensità energetica, nella quale i costi energetici, sono in gran parte dati dal consumo di energia elettrica e rappresentano il 8% dei costi di produzione; e dal consumo di gasolio per autotrazione..

Page 27: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 27 di 42

I consumi sono derivanti dal funzionamento elettrico delle attrezzature, il complesso molitorio ha un’ impianto di condizionamento per il controllo delle temperature elettrico, ma per effetto del riscaldamento delle macchine non viene utilizzato d’inverno ma solo in estate per ridurre gli effetti del calore. Si demanda al capitolo settimo i valori dei consumi elettrici e di gas all’interno dello stabilimento e del gasolio utilizzati dai veicoli aziendali. Logistica e approvvigionamento La logistica di approvvigionamento all’interno dell’azienda è determinata dal traffico in ingresso dei camion conferenti la materia prima (grano) ed imballi e da eventuali visitatori e dipendenti, inoltre l’azienda effettua la consegna dei prodotti con propri automezzi sottoposti a regolare manutenzione e revisione. Si demanda al capitolo settimo il flusso dei veicoli e la quantificazione dei valori. Pericolo di incendio L’azienda dispone di Certificato Prevenzione Incendi per per l’attività individuata al n°35 dell’elenco allegato al D.M. 16/02/1982 relativo a ―Mulini con potenzialità giornaliera superiore a 20 t. e relativi depositi‖ e comprendente anche l’ attività n°18 ―Distributori di benzina, gasolio e miscele per autotrazione‖ e provvede a far eseguire la manutenzione periodica, da parte di fornitori specializzati e qualificati con frequenza almeno semestrale dei dispositivi antincendio. Utilizzo di sostanze e preparati pericolosi E riferito unicamente ai materiali impiegati dal servizio di manutenzione meccanica ed elettrostrumentale (olii e grassi), la manutenzione dei camion è affidata a ditte esterne mentre per le attrezzature dello stabilimento la ditta definisce appositi contratti di appalto che definiscono i criteri e l’utilizzo di eventuali sostanze. L’azienda possiede un serbatoio per il gasolio per il rifornimento degli automezzi regolarmente denunciato. Non esistono serbatoi interrati o trasformatori contenenti PCB

4.4 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO

Il Molino Dallagiovanna , nell’ambito dell’implementazione di un Sistema di Gestione della Qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001:2000 e nel rispetto delle prescrizioni dei controlli analitici riferiti alle autorizzazioni in essere, si è dotata di un Programma di monitoraggio e controllo, articolato nel programma di manutenzione comprensivo del piano di sorveglianza e misurazioni ambientali. L’azienda si avvale inoltre di società esterne con le relative competenze a cui affida i controlli analitici delle relative prescrizione autorizzative e si sottopone a periodiche revisioni in relazione all’evoluzione del disposto normativo e dell’assetto impiantistico - gestionale, non solo ai fini di garantire l’ottemperanza a specifiche disposizioni autorizzative e legislative ma anche allo scopo di

Page 28: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 28 di 42

mantenere sotto controllo le prestazioni dell’impianto e di valutare di conseguenza possibili azioni di miglioramento. Più specificatamente: Le emissioni di polveri dei camini vengono monitorate tramite la frequenza annuale varia in funzione del punto di emissione e della tipologia di inquinante, inoltre gli impianti sono sottoposti a manutenzioni periodiche. Le emissioni di polveri diffuse vengono monitorate tramite le indagini ambientali effettuate con cadenza quadriennale da società esterne unite alle visite periodiche dei lavoratori e della sorveglianza sanitaria o in caso di modifiche impiantistiche. Inoltre l’azienda con riferimento al recepimento nella nostra normativa della direttiva 94/9/CE dell’Unione europea (ATEX) riguardante le apparecchiature e i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva ha effettuato la classificazione dei luoghi di lavoro, ed è stata sottoposta in data 04/03/2009 alla verifica degli impianti di Messa a terra e degli impianti elettrici localizzati in aree polverose dall’ Ausl di Piacenza. I rilievi fonometrici sono effettuati con cadenza triennale in prossimità delle principali sorgenti interne, ai fini del rispetto dei limiti fonometrici per la qualità e la sicurezza dei lavoratori ed effettuate sul perimetro dello stabilimento (l’ultima il 31/03/2008) ai fini del rispetto della classificazione della zonizzazione comunale. Il Molino Dallagiovanna , inoltre, ai sensi del D.Lgs.195 del 10/04/2006 provvede a far effettuare con cadenza triennale da società esterna i rilievi ambientali finalizzati a valutare il livello di esposizione sonora dei lavoratori oltre ai controlli annuali sui singoli lavoratori in riferimento alla sorveglianza sanitaria. Tali rilievi, benché finalizzati all’igiene e salubrità degli ambienti di lavoro, permettono di trarre opportune indicazioni sulla rumorosità emessa dagli impianti produttivi. I consumi idrici del Molino Dallagiovanna vengono soddisfatti mediante approvvigionata tramite un pozzo con portata di 10 lt/sec ed equipaggiato con pompa sommersa sono monitorati a cadenza settimanale allo scopo di individuare eventuali anomalie o perdite nella rete di distribuzione dell’acqua industriale e la qualità delle acque utilizzate è verificata semestralmente oltre al controllo annuale degli organi di vigilanza. Le acque reflue di stabilimento, sono sottoposte a verifica quadrimestrale tramite campionamento sia per le acque prima del processo depurativo sia dopo alfine di verificare il processo e verificare il rispetto dei limiti normativi; inoltre l’impianto di depurazione è sottoposto a minimo ad un controllo settimanale. 5 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE 5.1 CICLO TECNOLOGICO DI PRODUZIONE DELLE FARINE E RELATIVI SOTTOPRODOTTI 5.1.1 PREMESSA

La farina è una polvere organica, non metallica, finemente macinata, ottenuta dalla macinazione del grano tenero che, se mescolata con acqua, forma una pasta . Questo capacità di legarsi è data dalla presenza di amidi e proteine (glutine) in seguito alla reazione tra l’acqua aggiunta per la miscela e i componenti della farina.

Page 29: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 29 di 42

5.1.2 PROCESSI E TECNOLOGIE APPLICATI

Le tecnologie sono da anni applicate e hanno subito nel tempo poche variazioni, si è assistito solamente ad una maggiore automatizzazione degli impianti che ha portato a raggiungere l’obbiettivo degli impianti definiti ―a luci spente‖ poiché gli stessi possono lavorare di notte senza l’intervento umano, e di giorno solamente con una persona. I maggiori interventi sull’impiantistica sono stati effettuati alfine di ottemperare alle norme di sicurezza, di igiene e di tutela a livello ambientale degli operatori e delle realtà circostanti. 5.1.3 DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO:

L’attività della ditta è quella di molitura dei cereali, nello specifico viene lavorato unicamente grano tenero. Il ciclo produttivo si articola in 2 fasi di seguito dettagliate:

1° FASE

Ricevimento materia prima: la materia prima (grano) viene consegnata al mulino a mezzo automezzi e scaricata in apposite buche, prima dello scarico ne vengono verificate le caratteristiche fisiche per le conformità e i parametri di accettazione(peso specifico, umidità, salubrità).

Pre-pulitura e stoccaggio: i grani prima dello stoccaggio subiscono una pre-pulitura ai fini dell’eliminazione di corpi estranei e successivamente conservati a basse temperature.

Pulitura e lavaggio: l’azienda fra le poche in Italia , effettua il lavaggio del grano, preferendolo alla pulitura a secco, poiché ritiene che il lavaggio allontani in modo più efficace, eventuali impurità, polveri e residui.

Macinazione: il processo di macinazione viene effettuato con impianti a basso regime di giri che evitano il danneggiamento di componenti nobili del grano.

Miscelazione delle farine: le farine finite sono ottenute attraverso una miscelazione, per permettere la personalizzazione del prodotto e garantire le costanti caratteristiche di prestazione e di qualità.

2° FASE Stoccaggio delle farine miscelate: una volta lavorata, la farina e i sottoprodotti di lavorazione,

vengono stoccati in specifici silos . Da questi un ulteriore operazione prevede l’insacco dei prodotti e il loro stoccaggio in magazzino.

Consegna: l’azienda consegna le farine alla rinfusa e confezionate in tipologie diverse di imballaggio. (secchi da 25 kg, 5 kg, 1 kg e 0,5 kg). La consegna avviene per mezzo di automezzi cisterna e telati, per un servizio efficiente e rapido.

SITO PRODUTTIVO: Il mulino si compone di : Parte di stoccaggio della materia prima: dove i grani vengono stoccati prima delle lavorazioni. Parte produttiva: dove attraverso una sala di controllo viene gestita tutta la produzione, dal ritiro

e stoccaggio dei grani, la pulitura, la macinazione, la produzione e lo stoccaggio delle farine e miscelazione; nella parte produttiva si effettua la macinazione della materia prima e differenziazione del prodotto finito e dei sottoprodotti e relativa miscelazione; e gli addetti tramite un computer personalizzano la ricetta delle farine ed i quantitativi richiesti dalla clientela per inviarli allo stoccaggio.

Page 30: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 30 di 42

Reparto di confezionamento: l’operazione di confezionamento è automatizzata attraverso un computer , prelevando la farina dalle celle di stoccaggio e attraverso linee di insacco confezionata in confezioni da 25 Kg.

MATERIE PRIME E PRODOTTO FINITO Le materie prime impiegate sono costituite essenzialmente da grano, attraverso una costante ricerca e selezione delle migliori tipologie di grano, vengono selezionati i migliori grani nazionali e internazionali, tra i quali il manitoba canadese, i grani nord americani, australiani, tedeschi e francesi. Tali materie prime portano all’ottenimento di farine personalizzate per la produzione di pane, pizza, dolciumi, pasta e cialde per coni da gelato; senza l'utilizzo di additivi chimici. Semilavorati standard e specifici su richiesta con l'utilizzo di ausiliari tecnologici e Cereali diversi.

In particolare la produzione del Molino Dallagiovanna è quantificabile e suddivisibile in :

Materie prime utilizzate:

Grano tenero anno 2008 : 19.200 ton

Produzioni:

Prodotto principale farina: 13.600 ton/a

Sottoprodotti:

4.000 ton/a cruscami

500 ton/a Cruschello

500 ton/a Farinaccio

500 ton/a Granito

e le lavorazioni possono essere rappresentate secondo il layout sotto riportato:

Page 31: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 31 di 42

TRASPORTO MATERIA PRIMA - GRANO

RICEVIMENTO E ACCETTAZIONE GRANO

SCARICO GRANO

STOCCAGGIO GRANO SILOS

FERRO

STOCCAGGIO GRANO SILOS

CEMENTO

PREPULITURA SCARTI

RIFIUTI

USO ZOOTECNICO

MISCELAZIONE E STOCCAGGIO GRANO MISCELATO

PRIMA PULITURA SCARTI RIFIUTI

USO ZOOTECNICO

LAVAGGIO

ACQUA

CONDIZIONAMENTO IN SILOS

SECONDA

BAGNATURA

SECONDA PULITURA

MACINAZIONE

SCARTI

USO ZOOTECNICO

SFARINATI

FARINA - GRANITO

SOTTOPRODOTTI CRUSCA-

FARINACCIO….

USO ALIMENTARE

USO ZOOTECNICO

STOCCAGGIO SFARINATI

MISCELAZIONE

CARICO PRODOTTO

SFUSO IN CARRI

CISTERNE

CONFEZIONAMENTO

MAGAZZINO MULINO

MAGAZZINO CAPANNONE

STOCCAGGIO SACCHI

TRASPORTO SACCHI

MISCELAZIONE

STOCCAGGIO

CONFEZIONAMENTO

CARICO PRODOTTO

SFUSO IN CARRI

CISTERNE

MISCELATORE

STOCCAGGIO

IMBALLI

INGREDIENTI

CELLE DI STOCCAGGIO

X SFARINATI SFUSI

MISCELATI

CELLE DI STOCCAGIO X

CONFEZIONAMENTO:

1)MULINO

2)CAPANNONE

Page 32: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 32 di 42

5.2 REALIZZAZIONE DI UN NUOVO DEPOSITO DI CONFEZIONAMENTO E STOCCAGGIO DEI PRODOTTI FINITI 5.2.1 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO

Il nuovo sito (Allegato 1 Planimetria generale) sarà costituito da un capannone della metratura di metri 2.400 che esisterà su un’area di 3.290 di cui 888 metri saranno destinati a passaggi e piazzali di manovra, l’intero complesso avrà un volume totale di 15.859 metri cubi. Inoltre vi saranno 2 locali sopraelevati con una metratura di 140 metri comprensivi di servizi igienici destinati:

- Al primo piano ad un laboratorio per le prove e collaudo delle farine prodotte mediante processo di panificazione e l’utilizzo della stessa aula come formazione e informazione dei clienti o di personale esterno ai processi produttivi per panifici, pizzerie, pasticcerie e pastifici.

- Al secondo piano uffici e sala riunioni. 5.2.2 PROCESSI DI COLLEGAMENTO CON L’ATTIVITA MOLITORIA

Si segnala che il capannone anche se attinente l’attività molitoria per il confezionamento e lo stoccaggio può ricoprire un ruolo indipendente dallo stabilimento, svolgendo un ruolo di magazzino anche per derrate commercializzate ed non è soggetto a particolari necessità in fatto ambientale di quelle attività specifiche della attività molitoria. I prodotti dal Molino dopo la miscelazione dei componenti e la preparazione del prodotto finito vengono inviati al capannone attraverso una pompa e una tubazione interrata di circa 85 metri e la farina viene spinta a pressione in due silos di stoccaggio all’interno del capannone e da questi attraverso un impianto di confezionamento insaccata in sacchi da kg 25 e Kg 10 e attraverso un impianto automatico di palettizzazione posta su pallet da kg 1000 , l’operatore successivamente con un muletto elettrico preleva dalla rulliera il pallet e lo stocca nelle apposite aree delimitate. Le aree impegnate dall’impianto di confezionamento sono pari a 212 metri mentre i rimanenti 2186 metri sono destinati allo stoccaggio del materiale ed eventualmente ad altri prodotti confezionati o commercializzati dall’azienda.

Page 33: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 33 di 42

6.1 REALIZZAZIONE DEL CAPANNONE PER IL CONFEZIONAMENTO E LO STOCCAGGIO

(comprensivo del laboratorio per le prove e gli uffici) DESCRIZIONE

Le opere in progetto riguardano la costruzione di un capannone industriale avente una superficie complessiva di mq 2.402,00. L’intervento sarà effettuato in un’area distaccata dallo stabilimento esistente con i seguenti sviluppi:

- area fondiaria ………………………………….………………..m2 3.290 - aree coperta (escluso tettoie) ………………………….……..m2 2.402 - passaggi e piazzali manovra …….……………………………m2 888

La cubatura dell’intero intervento è quantificabile in m3 15.859 La pianta sarà di forma quadrata, la finitura esterna dei pannelli sarà in ghiaietto lavato identico a quello degli interventi realizzati in precedenza. La struttura sarà di tipo prefabbricato con pilastri, travi e tamponamento esterno pure prefabbricati. Il capannone verrà collocato sul retro della palazzina uffici, sul lato sud, alla quale sarà collegato attraverso una tettoia. Come inquadramento catastale, il nuovo intervento è inserito nel foglio 2 particella 471 del Comune di Gragnano Trebbiense e ai fini del PGC la zona è classificata come ― L’area in cui sorge è inquadrata come Zona Industriale e Artigianale di completamento D1” Tutte le opere verranno completate nei tempi previsti dalla Convenzione Urbanistica. La destinazione del Capannone sarà a confezionamento/magazzino/deposito di prodotti derivati dalla filiera del grano tenero. Questo nuovo magazzino consentirà il confezionamento e lo stoccaggio dei prodotti riducendo sensibilmente la movimentazione delle confezioni utilizzando una linea automatica di confezionamento e paletizzazione e migliorerà l’ambiente di lavoro e l’operatività per gli operatori in sostituzione della vecchia linea di confezionamento. Inoltre verranno costruiti due piani rialzati della metratura di m 140 circa nei quali troveranno collocazione:

1° piano un locale Laboratorio di prove controllo e collaudo delle farine, con la possibilità di effettuare corsi di formazione e informazioni per la clientela e i gli operatori del settore.

2° piano un locale che verrà utilizzato come uffici per le attività aziendali.

INQUADRAMENTO AMBIENTALE

Occorre al riguardo ribadire cha la destinazione del capannone sarà maggiormente quella di magazzino/deposito di prodotti finiti. Non è previsto un aumento di produzione dell’attività molitoria e la linea di confezionamento sarà parallela e sostitutiva alla linea esistente all’interno del fabbricato Molino. FASI DI CANTIERE E RELATIVI ASPETTI AMBIENTALI

Page 34: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 34 di 42

L'esecuzione del capannone avverrà esclusivamente attraverso strutture prefabbricate (plinti di fondazioni, pilastri, travi, pannelli e solai di copertura). Prima dell'inizio dei lavori sarà predisposto il piano di sicurezza e coordinamento ai sensi della legislazione vigente che conterrà la descrizione dell'organizzazione del cantiere che privilegerà le soluzioni che generano un minor impatto sull'ambiente. In tale documento saranno contenute le misure da intraprendere per ridurre al minimo il rischio di incidente. Si descrivono di seguito i possibili impatti che possono prodursi durante la costruzione dell'immobile con i relativi accorgimenti di attenuazione: • l'accesso all'area di cantiere avverrà dalla strada comunale del Pilastro, percorrendo i

piazzali interni già realizzati; non saranno quindi sollevate polveri durante il passaggio dei mezzi pesanti in quanto i piazzali sono tutti cementati;

• i materiali necessari alle costruzioni verranno determinati nell'ambito del computo metrico estimativo;

• il consumo di acqua durante la fase di cantiere sarà estremamente limitato in quanto tutte le componenti del capannone sono prefabbricate; in ogni caso la poca acqua necessaria verrà prelevata da pozzi che alimentano la rete interna dello stabilimento e quindi senza effetti sulla disponibilità di risorse idriche a livello locale;

• il terreno di risulta dallo sbancamento verrà collocato all'interno del cantiere; se in esubero sarà gestito e conferito secondo le normative vigenti;

• prima dell'esecuzione dei lavori verranno individuati, ancorché presumibilmente non necessari, gli impianti di smaltimento e/o di trattamento rifiuti regolarmente autorizzati, ove verranno conferiti i materiali di risulta eventualmente derivanti dalle operazioni di cantiere;

• nel caso di trasporti di rifiuti di cantiere non effettuati in proprio, verranno individuati preliminarmente soggetti regolarmente autorizzati al ritiro e trasporto di detti materiali;

• nel corso dei lavori di cantiere verranno regimate ed allontanate le acque meteoriche in modo tale da non creare ristagni e garantire un corretto scorrimento delle acque stesse;

• non saranno presenti scarichi idrici generati dagli scarichi dei servizi igienici in quanto le maestranze impiegate nelle varie lavorazioni utilizzeranno quelli già presenti in stabilimento;

• le emissioni in atmosfera deriveranno essenzialmente dalle emissioni dei mezzi d'opera; essi saranno soggetti a manutenzione ordinaria con verifica delle emissioni come previsto dall'appalto.

• per quanto riguarda l'abbattimento delle poveri generate nella fase lavorativa sono previsti sistemi di umidificazione della viabilità "bianca" al fine di diminuire la polverosità e sarà garantita la necessaria ripulitura della viabilità pubblica di accesso;

• la generazione di inquinamento acustico durante le fasi di cantiere è da ritenersi limitata alla sola costruzione del nuovo capannone. All'interno del cantiere le macchine in uso dovranno operare in conformità alle direttive CE in materia di emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto, così come recepite dalla legislazione italiana. All'interno del cantiere dovranno essere utilizzati tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali al fine di minimizzare l'impatto acustico verso l'esterno. In funzione della programmazione delle attività di cantiere che verrà realizzata prima dell'inizio dei lavori, verranno individuate eventuali attività che determinano un inquinamento superiore ai limiti fissati dalla delibera della Giunta Regionale che fissa i criteri per il rilascio delle autorizzazioni per particolari attività ai sensi dell'art. 11 della L.R. 9 maggio 2001, n. 15; in tal caso verrà richiesta specifica deroga.

Page 35: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 35 di 42

In caso di perdite accidentali consistenti di olio o idrocarburi da parte dei mezzi d'opera è prevista bonifica del terreno mediante rimozione del terreno contaminato, trasporto a luogo di trattamento/smaltimento rifiuti regolarmente autorizzato ed eventuale sua sostituzione con terreno di idonee caratteristiche.

ASPETTO IMPIANTISTICO

L’intervento prevede modifiche impiantistiche per l’installazione di una linea di confezionamento comprensiva

di due silos all’interno del fabbricato e di numero tre filtri a maniche con relativo ventilatore per la filtrazione

delle polveri createsi durante le lavorazioni; la flow-chart del processo esistente viene modificata mediante

l’inserimento del nuovo capannone e in copia della linea di confezionamento esistente.

PERICOLO D’INCENDIO

L’ipotesi progettuale proposta dal Molino Dallagiovanna , unitamente al progetto antincendio, sarà

sottoposta al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Piacenza al fine di ottenere il parere di

conformità antincendio e di conseguenza l’aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi già

in possesso della Azienda

TRAFFICO VEICOLARE

La costruzione del capannone non avrà influenza sul traffico veicolare degli autocarri poiché non vi sarà aumento della capacità produttiva di quella esistente; ad esclusione dell’aula di panificazione che in considerazione dell’utilizzo che si ritiene di 2 gg max al mese e per un numero massimo di 25 persone non influirà in modo significativo.

IMPATTO VISIVO

La fotosimulazione del progetto di realizzazione del nuovo capannone è riportato nella planimetria generale con indicate le zone di riferimento e riporta lo stato finale e la visione dai vari punti di riferimento. Come si evince dalle immagini dalle immagini l’impatto del nuovo capannone sarà minimo anche in considerazione delle realtà circostanti infatti l’altezza sarà ridotta rispetto all’azienda confinante e rispetto allo stabilimento esistente, inoltre le soluzioni adottate sono di una costruzione armonica anche dal punto visivo, inoltre l’azienda provvederà anche alla sistemazione delle aree verdi e dello stabilimento esistente attraverso una ristrutturazione della facciata e inserendo elementi che attenuino la visuale e ad uniformità del contesto.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Si avrà la presenza di n°2 emissioni in atmosfera in particolare: N°1 a servizio dei filtri a maniche installati per la linea di insacco che aspireranno le polveri

all’interno dell’impianto di movimentazione della farina e la stessa sarà identificata come (E17)

N°1 emissione di vapori per i forni dell’aula di panificazione identificata (E18) Per le stesse sarà richiesta la relativa autorizzazione all’emissione e aggiornata l’elenco delle stesse.

PRELIEVI IDRICI

Il capannone sarà collegato alla linea idrica esistente e i consumi idrici previsti sono modesti saranno utilizzati per i servizi igienici presenti nel capannone e per l’aula di panificazione.

Page 36: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 36 di 42

SCARICHI IDRICI

Gli scarichi idrici saranno provenienti dai servizi igienici e dall’aula di panificazione, e sono equiparabili a scarichi domestici, verranno trattati mediante impianto di fitodepurazione dotato di contenitori desgrassatori prima del trattamento depurativo.

EMISSIONI SONORE

Le lavorazioni effettuate saranno solamente di giorno e quindi le emissioni si avranno per il funzionamento della linea di confezionamento e dai motori dei filtri e dall’insacco a tal fine l’azienda provvederà a effettuare rilievi fonometrici:

Esternamente sui limiti della proprietà ai fini del rispetto della zonizzazione acustica. Internamente nelle zone di presenza degli operatori alfine del rispetto dei valori limite di

emissione. In considerazione alle caratteristiche degli impianti installati similari a quelli già esistenti all’interno del complesso molitorio si ritiene che le emissioni esterne saranno ininfluenti mentre le interne rientreranno nei limiti legislativi e si adotteranno le prescrizioni già in uso nello stabilimento.

RIFIUTI E GESTIONE

I rifiuti prodotti saranno minimi, eventuali confezioni e imballaggi sulla linea di insacco e residui vegetali

nell’aula di panificazione che saranno smaltiti all’interno delle convenzioni stipulate con le aziende (ENIA) e

delle classificazione CER di appartenenza, nel eventualità verranno stipulate le relative modifiche alle

convenzioni.

CONSUMI ENERGETICI

I consumi energetici per il nuovo capannone debbono debbono essere suddivisi fra la linea di insacco e

stoccaggio e l’aula di panificazione.

Le zone di confezionamento e stoccaggio non essendo dotata di impianto di riscaldamento i consumi

energetici sono solamente quelli elettrici, inoltre la linea di insacco sarà sostitutiva dell’esistente e

considerando l’utilizzo di motori elettrici e inverter di nuova generazione si ritiene che i consumi siano pari

alla vecchia linea.

L’aula di panificazione sarà dotata di impianto di condizionamento estivo e invernale e quindi anche di gas

metano, i i forni saranno elettrici e adibiti alla cottura degli impasti, in considerazione all’eseguità dell’utilizzo

dell’aula di panificazione (max 2 gg al mese) alla scelta di impianti a basso consumo l’impatto sui consumi

energetici aziendali sarà esiguo e pari allo 0,002 % .

PROTEZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE

Non si ritiene che vi possano essere rischi di sversamenti e inquinamenti in considerazione delle attività

effettuate.

Page 37: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 37 di 42

6.2 REALIZZAZIONE COPERTURA BUCA DI SCARICO

DESCRIZIONE

L'intervento prevede l'installazione di una copertura a servizio della buca di scarico del grano, e l’installazione di filtri a maniche per l’aspirazione delle polveri formatesi dallo scarico del grano da parte degli autocarri. Tale intervento si rende necessario per diminuire le emissioni diffuse di polveri nell’ambiente, alfine di evitare il formarsi di polveri che possano influire sull’ambiente circostante. Le misure di tale copertura saranno di circa 8 metri di altezza e 20 di larghezza alfine di chiudere una tettoia esistente sia lateralmente creando un tunnel sia all’imbocco con pareti mobili alfine di permettere l’ingresso degli autocarri e il relativo scarico.

INQUADRAMENTO AMBIENTALE E TERRITORIALE

La copertura sarà ubicata sulla buca di scarico presente come evidenziata sul progetto (planimetria generale)

ASSETTO IMPIANTISTICO

L’intervento prevede l’installazione di tre filtri a maniche con relativo ventilatore; la flow-chart del processo

esistente non viene modificata, i filtri sono unità indipendenti e autonome, dove i residui di filtrazione sono

immessi nel cereale stoccato e le variazioni sono a livello si emissioni in atmosfera.

PERICOLO D’INCENDIO

La modifica essendo di semplice copertura non modifica la situazione esistente e autorizzata ad

esclusione dell’impiantistica elettrica che rientra ed è adeguata alla normativa Atex per impianti

elettrici in luoghi con presenza di polveri.

TRAFFICO VEICOLARE

La costruzione della copertura non avrà influenza sul traffico veicolare, l’azienda per la sua vicinanza alla strada provvederà a illuminare di notte la struttura.

IMPATTO VISIVO

La fotosimulazione del progetto di realizzazione della copertura è ininfluente sull’impatto visivo complesso e anzi tenderà a migliorare la visione di insieme uniformandola in un corpo unico..

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Si prevedono n°3 emissioni in atmosfera a servizio dei filtri a maniche installati le stesse saranno identificate

come (E14 - E15 - E16) per le quali sarà richiesta l’autorizzazione e aggiornata la relativa la planimetria

generale emissioni. (si allega la stessa ai fini dell’identificazione)

PRELIEVI IDRICI

Non previsti

SCARICHI IDRICI

Non previsti

EMISSIONI SONORE

Si avranno emissioni sonore causate dai motori dei filtri, durante le operazioni di scarico le stesse saranno ridotte proprio dall’installazione della copertura, e dalle chiusure laterali inoltre l’azienda provvederà alla verifica dei valori fonometrici .

Page 38: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 38 di 42

RIFIUTI E GESTIONE

Non previsti (le polveri del filtraggio dei filtri vengono immesse nel grano stoccato.

CONSUMI ENERGETICI

I consumi elettrici sono trascurabili essendo solamente i motori dei filtri (12 KW) che saranno utilizzati

mediamente un’ora al giorno.

PROTEZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE

La copertura evitando emissioni diffuse di polveri consentirà l’eliminazione di situazioni di rischio di

contaminazione del suolo e delle acque sotterranee provenienti dal formarsi di strati di polveri ed eviterà

in caso di pioggia eventuali dilavamenti.

Page 39: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 39 di 42

6.3 REALIZZAZIONE CABINA ELETTRICA A SERVIZIO DELLO STABILIMENTO

DESCRIZIONE

L'intervento prevede la sostituzione e demolizione della cabina elettrica esistente con una nuova cabina.

INQUADRAMENTO AMBIENTALE

La cabina elettrica in considerazione dell’utilizzo delle tecnologie attuali e delle prescrizioni legislative attuali

comporterà un miglioramento dell’impatto ambientale, del rischio elettromagnetico e nei consumi elettrici a

servizio dello stabilimento.

Inoltre permetterà mediante la divisione delle aree produttive il monitoraggio dei consumi alfine di migliorare

gli stessi, l’utilizzo di trasformatori a resine con una maggiore sicurezza e una riduzione dell’inquinamento

elettromagnetico.

Inoltre l’azienda provvederà ad effettuare la valutazione elettromagnetica dell’area.

ASSETTO IMPIANTISTICO

L’intervento non prevede modifiche impiantistiche ad esclusione di una migliore suddivisione dell’impiantistica

elettrica e un uso razionale degli spazi

PERICOLO D’INCENDIO

L’ipotesi progettuale proposta dal Molino Dallagiovanna , unitamente al progetto antincendio, sarà

sottoposta al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Piacenza al fine di ottenere il parere di

conformità antincendio e di conseguenza l’aggiornamento del Certificato di Prevenzione Incendi già

in possesso della Azienda

TRAFFICO VEICOLARE

La costruzione della cabina elettrica non avrà influenza sul traffico veicolare.

IMPATTO VISIVO

Si allega copia del progetto attuativo e la fotosimulazione dello stato finale.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

Non si prevedono emissioni in atmosfera.

PRELIEVI IDRICI

Non previsti

SCARICHI IDRICI

Non previsti

EMISSIONI SONORE

Si avranno emissioni sonore causate dai motori di raffreddamento dei locali, l’azienda provvederà ad adottare ventilatori a basso impatto (usati solo nel periodo estivo) inoltre si provvederà a inserire la zona nei rilievi fonometrici della proprietà.

RIFIUTI E GESTIONE

Non previsti

CONSUMI ENERGETICI

L’utilizzo di trasformatori a resine, la suddivisione elettrica degli impianti e l’utilizzo di cavi con una minore dispersione influiranno positivamente sui consumi.

PROTEZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE

Non si ritiene che vi siano rischi.

Page 40: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 40 di 42

7 PPRTQA – Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria parte III Norme Tecniche di attuazione Tra le norme applicabili al settore produttivo l’azienda non è soggetta all’ambito di applicazione del D.Legs 59/05 non essendo soggetta all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA e IPPC) vedi paragrafo 1.2 e quindi all’adozione delle BAT. A tal fine si avvale dei criteri generali individuati dal Direttore Generale all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna con proprio atto n. 4606 del 4.06.1999 come elaborati dal CRIAER e dallo stato dell’arte delle migliori tecnologie disponibili intese come sistema tecnologico adeguatamente verificato e sperimentato che consente il contenimento e/o la riduzione delle emissioni a livelli accettabili per la protezione della salute e dell’ambiente, semprechè l’applicazione di tali misure non comporti costi eccessivi. Titolo II Disposizioni per il settore Produttivo

Art.13 – Adozione dei BAT. (Non contemplate)

Art.14 - Autorizzazione alle Emissioni. L’azienda è soggetta alla adozione dei criteri CRIAER. . Il comune di Gragnano Trebbiense si trova in zona A Rispetto criteri CRIAER: 4.1.13 PULITURA SEMI OLEOSI E CEREALI VARI Nel ciclo Produttivo non sono utilizzati COV Emissioni determinate dalla mobilità merci.

Approvvigionamento merci

mezzi Km/anno percorsi Fattore emissione

inquinante i1

Emissione totale

inquinante i

[g/anno]

Pesanti 100.000 NOx: 10,06 1.006.000

COVNM: 0,89 89.000

CO: 2,46 246.000

PM10: 0,40 40.000

CH4: 0,05 5.000

SO2: 0,11 11.000

NH3: 0,00 0

N2O: 0,03 3.000

CO2: 688,94 68.894.000

Page 41: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 41 di 42

Distribuzione prodotti

mezzi Km/anno percorsi Fattore emissione

inquinante i

Emissione totale

inquinante i

[g/anno]

Pesanti 375.000 NOx: 10,06 3.772.500

COVNM: 0,89 333.750

CO: 2,46 922.500

PM10: 0,40 150.000

CH4: 0,05 18.750

SO2: 0,11 41.250

NH3: 0,00 0

N2O: 0,03 11.250

CO2: 688,94 258.352.500

Mobilità dipendenti

mezzi Km/anno percorsi Fattore emissione

inquinante i

Emissione totale

inquinante i

[g/anno]

leggeri 9.000 NOx: 0,821 7.389

COVNM: 0,439 3.951

CO: 2,961 26.649

PM10: 0,036 324

CH4: 0,026 234

SO2: 0,010 90

NH3: 0,046 414

N2O: 0,016 144

CO2: 143,244 1.289.196

Art. 15 – Combustibili inquinanti.

Dovrà essere indicata l’eventuale disponibilità di gas di rete presente nei pressi dell’insediamento

ed i tempi della conversione a metano degli impianti esistenti.

LA DITTA UTILIZZA GAS METANO DI RETE PER RISCALDAMENTO UFFICI.

Dovranno essere indicati i combustibili previsti ed i loro consumi annui. 500 m3 ALL’ANNO DI

GAS METANO e di GASOLIO 110.000 litri.

Art. 16 – Accordi volontari.

Dovranno essere specificati i contenuti di eventuali accordi volontari stipulati con i Comuni della

zona A al fine di ridurre le emissioni inquinanti (ivi comprese quelle derivanti dalla mobilità).

NON SONO PRESENTI QUESTI ACCORDI.

Page 42: Molino Dallagiovanna GRV srl · Relazione Tecnica. MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l Procedura di Screening Agosto 2009 Pagina 2 di 42 ... come modificata dalla Legge Regionale 16

MOLINO DALLAGIOVANNA G.R.V. s.r.l

Procedura di Screening

Agosto 2009

Pagina 42 di 42

Art. 17 – Copertura dei trasporti pulverulenti.

L’eventuale trasporto di materiali polverulenti sfusi deve avvenire tramite mezzi forniti di

apposita copertura. Il materiale sfuso viene trasportato in cisterne impedendo la fuoriuscita di

mateirale polverulento durante la fase di trasporto.

Art. 18 – Cogenerazione.

Nel caso di nuovo insediamento dovrà essere specificato se sono previsti e/o possibili sistemi di

micro-cogenerazione, cogenerazione e rigenerazione di area, nonché, qualora gli insediamenti

fossero localizzati in prossimità delle relative dorsali di trasporto, se è praticabile l’allacciamento

ai sistemi esistenti di teleriscaldamento. L’AZIENDA NON E’ UN NUOVO INSEDIAMENTO.

7) CONCLUSIONI

Da quanto descritto nei precedenti paragrafi emerge che la realizzazione di un nuovo capannone e di una copertura e di una cabina elettrica non presentano incongruenze o criticità nei confronti dei piani e dei progetti di pianificazione urbanistica e territoriale riportati nel capitolo 2. Si può inoltre affermare che la realizzazione delle modifiche in progetto per quanto riguarda la copertura della fossa di scarico e la sostituzione della cabina elettrica non modificherà in nessun modo gli impatti che il Molino Dallagiovanna genera sull’ambiente circostante, ma eventualmente ne migliorerà l’impatto. Relativamente al capannone per la nuova linea di insacco e stoccaggio come si può valutare dalla foto simulazione con riferimento all’ambiente circostante l’impatto sarà minimo anche dal punto di vista visivo e delle soluzioni adottate. Inoltre essendo il complesso indipendente alla vera attività molitoria potrebbe essere identificabile in un’unità collaterale e quindi ad un semplice capannone che peraltro non influirà sulla capacità produttiva della relativa atività molitoria. Per quanto sopra esposto si ritiene che il progetto di riqualificazione proposto tramite la presente procedura di verifica (screening) non debba essere sottoposto ad ulteriore procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Gragnano Trebbiense lì, 11/08/2009 Andrea Dallagiovanna


Recommended