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MPS: ancora parole inutili - RIEL Publishing - Homepage · sta Fabio Viola, presidente di TuoMuseo...

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Ottobre 2016 - Anno 2 numero 16 - #Siena Dir. Responsabile Roberto Guiggiani - RIEL PUBLISHING, Rete Imprese Editoria Locale, Banchi di Sopra 31 - 53100 Siena www.rielpublishing.it e-mail: [email protected] - Editore: Letizia Pini Relazioni Pubbliche e Comunicazione - Registro Operatori Comunicazione n. 25590 Stampa: Rotopress International s.r.l. Stabilimento di Loreto Via Brecce 60025 Loreto (AN) - Diffusione gratuita - Pubblicità I Sette Due Sei Publigraph Consulting: +39 335 8046095 - Redazione: [email protected] A pagina 3 REFERENDUM CONFRONTO SCARAMELLI - CORSI SULLE RAGIONI DEL E DEL NO A pagina 6 ANNIVERSARIO LISTITUTO DARTE DUCCIO DI BUONINSEGNA FESTEGGIA I SUOI DUECENTO ANNI A pagina 9 IL PERSONAGGIO ANTONIO MANGANELLI: SIENA NON DEVE AVERE PAURA DEL CONFRONTOMPS: ancora parole inutili LEDITORIALE di Roberto Guiggiani esplodere la situazione oppure lasci gioco facile a chi vuole solo chiudere la vicenda al più presto e può dire che non è emerso nulla di nuovo e dunque il lavoro sarà stato pure utile per mettere agli atti la cronisto- ria della vicenda, ma senza che questo de- termini conseguenze concrete. Così come è noto che sapere se una parte dei bonifici effettuati da Monte dei Paschi per strapagare Antonveneta sia stato un “provvistone” per i partiti politici o avere la verità sulla morte di David Rossi o por- Sono passati otto anni dall’acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Monte dei Paschi e noi stiamo ancora qua a baloc- carci con le parole. A spaccare il capello in quattro per capire se il nuovo ammini- stratore delegato Marco Morelli è ancora mussariano o se lo è mai stato. Se è il Go- verno Renzi a dare gli ordini a JP Morgan oppure se è esattamente il contrario. A fare gli articoli ed i post “divertenti” sul valore di un’azione Mps ormai al di sotto dei 20 centesimi. Un quadro desolante. Al quale contribuisce non poco il lavoro della Commissione di inchiesta del Con- siglio regionale della Toscana, che ha concluso i suoi lavori con due inutili do- cumenti. Sconfortante quello di maggio- ranza, firmato dal solo Pd, che ammette ancora meno di quello che sarebbe il mi- nimo accettabile e poi inizia una serie di divagazioni, reticenze e cortine fumogene. Fintamente aggressivo quello delle oppo- sizioni (Cinque Stelle, Lega Nord, Sinistra Italiana) che ribadisce tutte le sue accuse con parole forti, ma ripetendo solo cose già dette e quindi senza rischi. Perché il punto sta tutto qui. Non avendo la Commissione di inchiesta i poteri di inda- gine dei giudici, ed essendo stata snobbata da molti che hanno rifiutato di andare in audizione, o riesci a far uscire un docu- mento fino a quel momento riservato che fa tare alla luce la lista vera dei beneficiari dei 27 miliardi di euro “incagliati” perché prestati per motivi politici a soggetti che non li avrebbero mai restituiti, farebbe sal- tare un intero sistema politico-economico. Ci vorranno forse trent’anni, quando tutti i protagonisti di quelle vicende saranno usciti fisicamente di scena. Ma solo e sol- tanto se i nuovi protagonisti avranno avuto necessità di far uscire pezzi di verità per poter distruggere un sistema e poterne co- struire un altro. da 25 € al mese Alle pagine 20-21 SPORT INTERVISTE E COMMENTI SU CALCIO, BASKET, PALLAVOLO E RUGBY Scopri la nuova offerta Fibra Vodafone in uno dei seguenti Store di Siena: Via Garibaldi, 4 Viale Cavour, 2 Viale Toselli, 114/B
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Ottobre 2016 - Anno 2 numero 16 - #Siena Dir. Responsabile Roberto Guiggiani - RIEL PUBLISHING, Rete Imprese Editoria Locale, Banchi di Sopra 31 - 53100 Siena www.rielpublishing.it e-mail: [email protected] - Editore: Letizia Pini Relazioni Pubbliche e Comunicazione - Registro Operatori Comunicazione n. 25590 Stampa: Rotopress International s.r.l.

Stabilimento di Loreto Via Brecce 60025 Loreto (AN) - Diffusione gratuita - Pubblicità I Sette Due Sei Publigraph Consulting: +39 335 8046095 - Redazione: [email protected]

A pagina 3

referendumconfrontoscaramelli - corsisulle ragionidel sì e del no

A pagina 6

anniversariol’istituto d’arteduccio di buoninsegnafesteggia i suoiduecento anni

A pagina 9

il personaggioantonio manganelli:“siena non deveavere pauradel confronto”

MPS: ancora parole inutili

l’editorialedi Roberto Guiggiani

esplodere la situazione oppure lasci gioco facile a chi vuole solo chiudere la vicenda al più presto e può dire che non è emerso nulla di nuovo e dunque il lavoro sarà stato pure utile per mettere agli atti la cronisto-ria della vicenda, ma senza che questo de-termini conseguenze concrete.Così come è noto che sapere se una parte dei bonifici effettuati da Monte dei Paschi per strapagare Antonveneta sia stato un “provvistone” per i partiti politici o avere la verità sulla morte di David Rossi o por-

Sono passati otto anni dall’acquisizione di Antonveneta da parte di Banca Monte dei Paschi e noi stiamo ancora qua a baloc-carci con le parole. A spaccare il capello in quattro per capire se il nuovo ammini-stratore delegato Marco Morelli è ancora mussariano o se lo è mai stato. Se è il Go-verno Renzi a dare gli ordini a JP Morgan oppure se è esattamente il contrario. A fare gli articoli ed i post “divertenti” sul valore di un’azione Mps ormai al di sotto dei 20 centesimi. Un quadro desolante.Al quale contribuisce non poco il lavoro della Commissione di inchiesta del Con-siglio regionale della Toscana, che ha concluso i suoi lavori con due inutili do-cumenti. Sconfortante quello di maggio-ranza, firmato dal solo Pd, che ammette ancora meno di quello che sarebbe il mi-nimo accettabile e poi inizia una serie di divagazioni, reticenze e cortine fumogene. Fintamente aggressivo quello delle oppo-sizioni (Cinque Stelle, Lega Nord, Sinistra Italiana) che ribadisce tutte le sue accuse con parole forti, ma ripetendo solo cose già dette e quindi senza rischi. Perché il punto sta tutto qui. Non avendo la Commissione di inchiesta i poteri di inda-gine dei giudici, ed essendo stata snobbata da molti che hanno rifiutato di andare in audizione, o riesci a far uscire un docu-mento fino a quel momento riservato che fa

tare alla luce la lista vera dei beneficiari dei 27 miliardi di euro “incagliati” perché prestati per motivi politici a soggetti che non li avrebbero mai restituiti, farebbe sal-tare un intero sistema politico-economico. Ci vorranno forse trent’anni, quando tutti i protagonisti di quelle vicende saranno usciti fisicamente di scena. Ma solo e sol-tanto se i nuovi protagonisti avranno avuto necessità di far uscire pezzi di verità per poter distruggere un sistema e poterne co-struire un altro.

da 25 € al mese

Alle pagine 20-21

sportintervistee commentisu calcio, basket,pallavolo e rugby

Scopri la nuova offerta Fibra Vodafone in uno dei seguenti Store di Siena:Via Garibaldi, 4 Viale Cavour, 2 Viale Toselli, 114/B

Ottobre 20162

sultato vincitore.In questo caso l’obiettivo po-trebbe essere un gioco che abbia come sfondo o come protagoniste proprio le Mura di Siena. “Nel nostro paese purtroppo il termine “gioco” ha una valenza principalmente negativa - ha detto Fabio Vio-la - Non teniamo conto che nei primi anni di vita i bambini imparano tutto giocando. Poi dal momento in cui entrano in prima elementare gli viene det-to invece “Non stare a giocare, ma studia!” ed è evidentemente un limite. Invece oggi dobbia-mo tenere conto che il gioco è una freccia che una destinazio-ne turistica o un museo hanno a

loro disposizione, accanto alla comunicazione sui giornali, ai video, alle app, ai canali social e pochi ne tengono conto. Una freccia che permette di coin-volgere le persone e quindi di amplificare al massimo le emo-zioni, che sono poi quelle che ci impressionano e che riman-gono dentro di noi”.

Le Mura di Siena in questo senso offrono tanti spunti, in termini di luoghi, di storie, di personaggi, di realtà virtuale per cui si può essere di fronte ad una porta o ad un fortino e vedere poi sullo smartphone, grazie ad una app, immagini cosiddette aumentate di quello che abbiamo di fronte.

Un hackathon dedicato alle Mura di Siena. E’ questa la proposta finale emersa dall’in-contro promosso al Teatro del Costone di Siena nell’ambito del Progetto RES, protagoni-sta Fabio Viola, presidente di TuoMuseo e coordinatore ma-ster engagement e gamification design all’Istituto Europeo di Design di Milano, intervistato da Roberto Guiggiani, diretto-re di questo giornale, da Leti-zia Pini, presidente della rete di imprese RielPublishing e dal pubblico presente.Un’idea nata da un vivace, pro-ficuo scambio di battute con Duccio Nello Peccianti, pre-sidente dell’Associazione Le Mura di Siena, e che ha acceso subito interesse fra il pubblico presente, tanto da essere diven-tato un impegno preso ufficial-mente.Un hackaton - nome nato dalla fusione fra hacker e marathon - è un evento di due-tre giorni ad alto tasso di creatività in cui esperti di diversi settori (svi-luppatori di software, grafici, programmatori, ecc.) si rin-chiudono letteralmente in una stanza per due-tre giorni (con-sumando i pasti direttamente al tavolo di lavoro, con menu a base di pizza e bevande energe-tiche, e dormendo in brandine e sacchi a pelo) e realizzano un prototipo di uno o più prodot-ti che una giuria poi valuta se meritevoli o meno di ulteriori approfondimenti, di solito con un premio in denaro al team ri-

“Un errore da non commettere - ha avvertito Viola - è quello di commissionare il gioco per un pubblico limitato. Non solo perché così ci si preclude mi-lioni di possibili giocatori, ma perché si finisce per fare cose piccole e che non hanno un re-ale interesse per il pubblico e dunque destinate a non avere successo. L’esempio classico è il gioco a cui puoi accedere sol-tanto dopo aver fatto il biglietto di un museo o di un monumen-to. Cioè un gioco che possono fare solo quelle poche migliaia di persone che già hanno scelto di visitare il luogo, senza capa-cità di promozione e di cono-scenza su larga scala”.

L’esempio più classico è stato quello di Assassin’s Creed, che avendo inserito fra le varie lo-calità in cui si svolge l’azione anche una ricostruzione molto fedele di Monteriggioni, ha contribuito in maniera eccezio-nale a far conoscere il castel-lo e tantissime persone che lo avevano visto sul gioco, hanno poi deciso di andare di perso-na a vedere la località. Ma è stata una scelta fatta dagli svi-luppatori in totale autonomia, solo perché la conformazione di Monteriggioni era effettiva-mente perfetta per la ambienta-zione del gioco.L’intervista a Viola ha poi toc-cato anche i temi dell’innova-zione applicata al patrimonio culturale, che in Italia - è noto - è un tema troppo sottovalutato, visto che solo una percentuale ancora modesta di musei ha un sito internet. In questo sen-so l’attività dell’associazione TuoMuseo offre opportunità molto interessanti anche alle Mura di Siena, che potrebbero in questo senso essere invece al centro di progetti pilota, sicura-mente affascinanti proprio per i più giovani.Del resto una delle colonne portanti del Progetto Res è pro-prio quella di trasformare le Mura da elemento di chiusura costruito a difesa della città, in strumento di comunicazio-ne e di attrazione verso Siena a livello internazionale. Ed i giochi potranno avere un ruolo determinante.

progetto res: Le idee e le proposte di Fabio Viola

Un hackaton dedicatoalle Mura di Siena

Comuni della Regione Tosca-na che non si trovino in stato di commissariamento e che al

momento della presentazione della stessa abbiano appro-vato il progetto definitivo o

il progetto esecutivo relativo agli interventi di cui all’arti-colo 1, redatti e verificati ai

Scade il 20 ottobre il termine per la presentazione delle do-mande relative al bando del Consiglio regionale della To-scana sulle “Città murate della Toscana”, con contributi a fa-vore dei Comuni, al fine di va-lorizzare il patrimonio storico e culturale.Gli interventi dovranno essere orientati - come scritto sul ban-do - alla valorizzazione delle “mura storiche e degli edifici in esse inglobati o ad esse con-nessi, delle torri e deicastelli, mediante ripristino dell’accessibilità dei luoghi e la creazione di percorsi cul-turali”. Non sono ammissibili interventi volti al solo restauro delle “mura storiche”.Questo importante bando, quindi, disciplina le modalità di concessione ed erogazione di contributi una tantum per spese di investimento.Possono presentare domanda di concessione del contributo i

sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Attua-zione delle direttive 2014/23/

UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle proce-dure d’appalto degli enti ero-gatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il ri-ordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e for-niture).Il contributo, sulla base della graduatoria di cui all’articolo 6, è concesso entro il limite dell’80 per cento della spesa ammissibile, quale risulta dal quadro economico del proget-to presentato e comunque non oltre l’importo massimo di euro 200.000 per ciascun Co-mune.Complessivamente i contri-buti da concedere non posso-no superare l’importo di euro 800.000. La copia completa del bando è sul sito www.con-siglio.regione.toscana.it

Bando del Consiglio Regionalea favore delle “città murate”

I comuni interessati hanno tempo fino al 20 ottobre per presentare le domande

foto Associazione Le Mura di Siena

Ottobre 2016 3

dal voto diretto degli elettori. Dall’Italicum eliminerei i ca-polisti bloccati. Il sistema che preferirei è quello alla france-se, in cui al ballottaggio vanno tutte le forze politiche rappre-sentative di un ampio numero di consenso di cittadini (10-12%), per sfidarsi alla pari, evitando le grandi coalizioni contro il nemico unico. Qua-lora si andasse verso collegi più piccoli, uninominali, come l’ipotesi che sta circolando in questi giorni, 630 collegi di 100.000 abitanti, sarebbe an-cora meglio”. Referendum troppo perso-nalizzato?“Renzi ha ammesso di aver sbagliato a personalizzare que-sta sfida referendaria ma sba-glia, e non lo riconosce, anche chi sostiene il fronte del no per tirare giù il Governo. Il Go-verno ha la sua forza e la sua autonomia indipendentemente dall’esito di questo referen-dum. Ad ogni modo, le dichia-razioni del Premier sono state un atto di chiarezza. Ha messo la propria figura nelle mani, nelle disponibilità, di chi in Parlamento due anni e mezzo fa gli ha dato la fiducia per fare le riforme. Forse qualcuno è rimasto sbalordito da chiarez-

za e coerenza, le caratteristi-che di questa nuova classe po-litica. Dalle ultime settimane è emerso che la legislatura andrà comunque fino in fondo e che il termine non sarà correlato all’esito referendario. Il voto per le politiche sarà nel 2018”.Se perde il Sì. ..?“L’Italia perderebbe un’oc-casione molto importante per riformare se stessa. Per diven-tare un Paese normale. Questa riforma era nei nostri program-mi da oltre venti anni. Nilde Iotti ne parlò già il 20 giugno 1979, nel discorso di insedia-mento: “Affrontare quelle parti della Costituzione che il tempo e l’esperienza hanno dimo-strato inadeguate. Tutelare in primo luogo i diritti delle mi-noranze ma anche il diritto-do-vere della maggioranza, qua-lunque essa sia, di legiferare”. Adesso è arrivato il momento in cui l’Italia deve dimostrare di saper fare, e essere, l’Italia. Deve dimostrare di essere cre-dibile in Europa. Se perdesse il Sì, l’Italia farebbe un clamo-roso passo indietro. Un passo indietro per il nostro Paese, per le nostre imprese, per i nostri lavoratori, per quanti stanno cercando lavoro e riscatto. Un passo indietro per l’Italia

che sta cercando di tornare in equilibrio con i conti, dopo che chi ha amministrato prima, per oltre mezzo secolo, ha creato un grande disavanzo pubblico. C’è una forte correlazione an-che con la stabilità italiana ed europea. L’Europa guarda con grande interesse a questo refe-rendum: dopo la Brexit l’Euro-pa non si può permettere altri passi indietro”. Ambasciatori ed interven-ti esteri su referendum. .. è giusto?“Ognuno è libero, ed è legitti-mo esprimere la propria opi-nione, ma la sovranità spetta al popolo, ai cittadini italiani. La valutazione sul referendum non dovrebbe essere influen-zata dalle correlazioni sulle eventuali ricadute del sì o del no sul nostro Paese. È giusto che il voto dei cittadini italiani sia frutto di un’analisi propria, mediata dalle informazioni che ciascuno può reperire per formarsi un’opinione persona-le, autentica. Ogni elettore può e deve entrare nel merito della riforma costituzionale, degli articoli che sono oggetto del referendum. Questa è la bus-sola delle mie iniziative nelle terre di Siena: i contenuti della riforma”.

Stefano Scaramelli

Perché votare Sì. “Perché è arrivato il momen-to per l’Italia di fare l’Italia. Sono troppi anni che aspet-tiamo di rendere questo Paese moderno, europeo, capace di legiferare in modo rapido con una sola Camera. Un Senato che rappresenta i territori, ri-sparmiando soldi pubblici per i gruppi parlamentari, taglian-do le poltrone. Con questo sì possiamo finalmente superare il bicameralismo perfetto, ri-durre i costi della politica, il numero dei parlamentari, velo-cizzare il processo legislativo, creare maggiori garanzie per l’elezione del Presidente della Repubblica e dei membri della Corte costituzionale. Questo sì risolve anche il contrasto sto-rico tra Stato e Regioni, decli-nando in modo puntuale chi fa cosa”. I pregi ed eventuali difetti della riforma. “La riforma ha molti pregi e può avere qualche difetto per-ché è frutto di un’intesa molto larga in Parlamento. E il pre-gio principale è proprio aver trovato quel consenso trasver-sale che ha consentito di arri-vare a fare i quattro passaggi necessari così come previsto dalla Costituzione stessa. La prima parte della Costituzione è inviolabile, la riforma infat-ti incide solo sulla seconda parte, così come i nostri padri costituenti avevano previsto. Aspetto che non va mai di-menticato. Tra i difetti c’è il fatto di non essere riuscita a fare meglio sul Senato che, forse, poteva essere abolito completamente. La resisten-za trovata sull’abolizione del Senato ha trovato comunque una via d’uscita nel fatto che i senatori non percepiranno in-dennità e rappresenteranno il territorio”.Ti piace la legge elettorale (spesso legata a questione re-ferendum per motivi interni al Pd)?“Non sono mai stato un aman-te appassionato dell’Italicum. Se ha un difetto è aver deter-minato collegi molto ampi e capolisti bloccati. Personal-mente ritengo che se si va a preferenze gli elettori devono poter scegliere fra tutti. Alle regionali del 2015 ero capoli-sta nel mio collegio e ho corso come tutti gli altri candidati. Sono stato eletto dalle prefe-renze, dal voto popolare. Cre-do che ogni rappresentante dei cittadini debba essere investito

Andrea Corsi

Perché votare No. “Votare No semplicemente perché questa riforma costi-tuzionale non risolve nessu-no dei problemi del nostro ordinamento ma rischierà di far aumentare la confusio-ne e le ambiguità riducendo gli spazi democratici, senza dimenticare che è una legge scritta veramente male, per questo invito i cittadini a far-si un’idea leggendola!”I pregi ed eventuali difetti della riforma. “Di pregi concreti sincera-mente non ne vedo, a meno che non si voglia far passare la riduzione di qualche de-cimo di punto dei costi del-la politica, come una svolta epocale. I difetti invece sono molti e diffusi in tutta la ri-forma, cito i più macroscopi-ci: il nuovo senato sarà com-posto da politici nominati da altri politici e non eletti dai cittadini, saranno mantenuti e rinforzati gli assurdi pri-vilegi delle regioni a statuto speciale, aumenterà la con-flittualità tra stato e regioni e le modalità per l’approvazio-ne delle leggi passeranno da due a dodici. Mi chiedo, se

davvero si voleva semplifica-re non sarebbe stato più sem-plice prevedere l’abolizione del Senato? Evidentemente le cose semplici non vanno di moda, forse perché hanno la fastidiosa caratteristica di essere capite dalla maggior parte degli elettori”.Ti piace la legge elettorale (spesso legata a questione referendum per motivi in-terni al Pd)?“No, anche in questo caso la funzione di scelta dei cittadi-ni viene mortificata con il ca-polista bloccato e l’abnorme premio di maggioranza che permetterebbe ad una forza politica di dominare il parla-mento anche avendo ottenu-to una relativamente piccola percentuale di voti”.Referendum troppo perso-nalizzato?“Renzi, da navigato ed esper-to politico quale è, finché ha intravisto un vantaggio nel trasformare il referendum co-stituzionale con un voto sulla sua persona ne ha approfit-tato. Adesso che tutti i nodi delle sue roboanti promesse stanno venendo al pettine mi pare abbia decisamente cam-biato rotta, assicurando che il destino del governo non è legato all’esito della consul-tazione referendaria. Questa è la politica italiana, non mi stupisce che Renzi la inter-preti perfettamente”.Se perde il No...?“Se perde il No ci toccherà convivere per i prossimi trent’anni con una pessima riforma dell’ordinamento repubblicano. Se vincesse invece, mi auguro che si pro-vi finalmente ad affrontare i veri problemi urgenti che affliggono l’Italia. Non meri-tano di essere commentate le previsioni di catastrofi e scia-gure paventate dagli “esper-ti” dei vari poteri forti, tutti rigorosamente allineati con il sì”.Ambasciatori ed interventi esteri su referendum. .. è giusto? “Penso che ognuno a titolo personale possa dire quello che vuole, chi ricopre cer-ti ruoli però dovrebbe avere l’intelligenza di conciliare la libertà di parola con il crite-rio di opportunità. Non mi stupisce né spaventa la forte ingerenza straniera sull’esito del referendum, anzi è secon-do me un’ulteriore conferma della bontà delle ragioni del No”.

David Busato

Scaramelli-CorsiDuello sul referendum

Stefano Scaramelli Andrea Corsi

Si o No? La campagna elettorale per il voto popolare del 4 dicembre è in dirittura d’arrivo.#Siena ha chiesto un parere a due esponenti degli schieramenti contrapposti

Ottobre 2016 5Salone siti Unescoa Siena nel 2017

Sarà il Santa Maria della Scala ad ospitare l’edizione 2017 Wte Unesco, il Salone mondiale dei siti Unesco, una ker-messe che mette in vetrina i siti e beni patrimonio dell’uma-nità, occasione di incontro diretto tra domanda e offerta di turismo con oltre 100 buyer italiani e stranieri che deside-rano far conoscere le loro proposte per un turismo culturale che risponda ai criteri della sostenibilità e della responsa-bilità.“Siena non ha mai ospitato un salone di queste caratteristi-che - ha spiegato l’assessore al turismo del Comune di Siena Sonia Pallai - e siamo certi che il Wte Unesco possa essere un’occasione unica sia per promuovere l’immagine di Sie-na e della Toscana a livello internazionale, sia per rendere i nostri concittadini ancora più consapevoli di vivere in un luogo privilegiato, considerato patrimonio dell’intera uma-nità. L’appuntamento rientra a pieno titolo - ha concluso l’assessore - nella direzione di favorire un turismo sosteni-bile ed identitario, individuata e portata avanti dal comune. Infatti, fin dall’inizio del mandato, abbiamo candidato Siena ad ospitare il salone mondiale dei siti Unesco”.Una delle chiavi per ottenere l’assegnazione del Wte è stato l’appoggio fattivo della Regione Toscana che, tramite To-scana Promozione, ha deciso di intervenire con una com-partecipazione economica importante. “Lo abbiamo fatto perché riteniamo che il Wte Unesco sia strategico nella pro-mozione turistica della nostra regione - ha affermato Alberto Peruzzini, Direttore di Toscana Promozione Turistica - può essere considerato un volano per la promozione turistica di tutto il territorio, a partire dai 7 siti Unesco che abbiamo. Siena rappresenta, sicuramente - ha proseguito Peruzzini - un luogo simbolo, riconosciuto tra quelli più attrattivi della regione, di cui è la seconda meta turistica prescelta dopo Firenze. Non dimentichiamo che il turismo culturale e con esso il turismo enogastronomico è costantemente in crescita in Toscana, arrivando a coprire più di un terzo di tutto il movimento turistico regionale.” Per il Sindaco Bruno Valentini è un appuntamento che può fare di Siena un luogo d’incontro privilegiato per un dialo-go sul turismo con tutto il mondo: “Sentiamo molto la re-sponsabilità di questo progetto perché è una sfida culturale, ma anche economica per la salvaguardia dei beni Unesco. Come amministrazioni abbiamo l’obbligo di mantenere i beni Unesco e di salvaguardarli non solo per noi e i nostri cittadini, ma anche per il resto dell’umanità. Con questo ap-puntamento - ha concluso il Sindaco - aspiriamo a far sì che Siena possa diventare luogo d’incontro privilegiato per un dialogo sul turismo con tutto il mondo.”

economia: La Toscana sempre più protagonista nel settore

Start-up e Pmi innovative, impariamo a conoscerle

mette a disposizione una dota-zione finanziaria iniziale di 4,3 milioni di euro per finanzia-menti, voucher e acquisizione di servizi utili alla creazione ed allo svolgimento dell’atti-vità d’impresa. Come si posiziona la nostra regione in termini di nuove imprese innovative? Secondo i dati di Info Camere-Registro delle Imprese, in Italia il nu-mero di start-up innovative ha continuato a crescere al livel-lo nazionale. Nel 2016 sono 6.298 imprese le start-up regi-strate (il +21,2% rispetto a fine 2015), e 252 le Pmi innovati-ve. 343 sono le Start up e 15 le Pmi innovative presenti nella nostra regione, che è settima nella classifica nazionale. Le province di Firenze e di Pisa si mostrano ancora una volta protagoniste in questo setto-re, con Firenze che registra il valore più alto (41,2% del to-

Il nostro Paese e la nostra regione hanno una lunga storia di in-novazione legata alle scoperte scientifiche, alle invenzioni tecnolo-giche. Oggi, un futuro capace di promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo, e l’occu-pazione giovanile ri-chiede strumenti capaci da un lato di sviluppare nuova cultura impren-ditoriale, dall’altro di rimuovere gli ostacoli burocratici e fiscali per rendere il nostro un ter-ritorio ospitale per chi vuole fare innovazione attra-verso la creazione d’impresa. In questa logica si inseriscono il Decreto Legge 179/2012, il cosiddetto “Decreto Crescita 2.0” che ha introdotto nell’or-dinamento giuridico italiano la definizione di nuova impresa innovativa ad alto valore tec-nologico (start-up innovati-va), ed il successivo Decreto Legge 3/2015, l’“Investment Compact”, che ha assegnato molte delle misure previste per le start-up a tutte le piccole e medie imprese che operano nel campo dell’innovazione tecnologica. Accanto alle misure nazionali sono stati molti gli interventi portati avanti al livello regio-nale per rafforzare l’innova-zione del sistema imprendito-riale. In Toscana ad esempio, il bando “Sostegno alla crea-zione di start up innovative”

tale regionale), seguita da Pisa (21,8% del totale regionale), mentre il territorio della To-scana meridionale restituisce una dato medio per la pro-vincia di Arezzo (8,2%) e per quella di Siena (7,4%), molto basso per quella di Grosseto (con 5 start-up registrate pari all’1,5%). Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani imprese che operano nei servizi (77,5%) o nell’industria (19,5%), pochis-sime quelle presenti nel settore commercio e agricoltura. Dai dati disponibili circa il 65% delle imprese ha un valore di produzione che nell’ultimo anno è stato inferiore ai 100 mila euro. Il 30% ha avuto un valore di produzione compre-so tra i 100 e i 500 mila euro, pochissime quelle ad di sopra dei 500 mila euro, presenti principalmente nella provincia di Firenze.

La produzione di softwa-re e servizi informatici è una delle attività più svolte da queste imprese (27%), ma è molto for-te anche il legame con università e i centri di ricerca, uno dei motori che spinge alla nascita di nuovi soggetti impren-ditoriali (20%). Questo è particolarmente vero nella provincia di Siena dove il 28% delle start-up hanno come attività principale la ricerca, una platea che in realtà è molto più vasta se si considerano le figure im-

prenditoriali, oltre alla mission specifica, in molti casi si tratta infatti di professori e ricerca-tori dell’università, come nel caso di egoHEALTH, affiliata a Toscana Life Sciences che ha recentemente ottenuto il secondo posto nel cluster heal-thtech del concorso internazio-nale Code_n 2016, promosso dal gruppo Gft Technologies.Ed è proprio da una maggiore interazione tra gli atenei e le energie imprenditoriali pre-senti nella toscana meridionale che potrebbe partire il rilancio dell’innovazione, in un terri-torio evidentemente indietro rispetto alla Toscana centrale.

Associazione Terre Comuni

Al Santa Maria della Scala l’edizione 2017della manifestazione di livello internazionale

Ottobre 20166

Due secoli con il Liceo Artistico“Duccio di Buoninsegna”

ricorrenze: La scuola più antica di Siena festeggia l’anniversario con tre mostre durante l’anno scolastico 2016 – 2017

tuto di Belle Arti di Siena tra tradizione e innovazione” è il titolo di un’altra mostra in pro-gramma tra dicembre e genna-io al Santa Maria della Scala che ripercorre l’affermazione e il superamento del Purismo, con due sezioni distinte: la pri-ma riguardante l’era Mussini, pittore, intellettuale e storico direttore della scuola, e la se-conda riguardante invece il punto di rottura con la tradi-zione.Nel mese di maggio, a Mon-teroni d’Arbia, andrà in scena “Oltre”, terza esposizione con opere realizzate da docenti e studenti del liceo artistico. Una mostra “a due voci” gra-zie alla quale i ragazzi po-tranno mettere alla prova la propria creatività rompendo le regole apprese sui banchi di

E’ la scuola più antica di Siena ed una tra le più antiche ad in-dirizzo artistico della Toscana. All’interno delle sue aule si sono formati, tra gli altri, gran-di artisti come Cesare Macca-ri, Amos Cassioli, Giuseppe Partini, Giovanni Dupré, Tito Sarrocchi, Piero Sadun e Vico Conforti.Il Liceo Artistico Statale “Duccio di Buoninsegna” compie 200 anni e li festeggia in grande stile per tutto l’anno scolastico 2016 – 2017, apren-dosi alla città con convegni, laboratori e mostre. Dal 28 ottobre al 30 novembre l’isti-tuto ospiterà infatti gli scatti del fotoreporter Luca Bracali “Pianeta Terra. Un mondo da salvare” organizzata in col-laborazione con il Siena Art Photo Travel Festival. “L’isti-

scuola dai propri insegnanti. Giovanni Pala, responsabile dell’istituto, ci tiene a sottoli-neare il rapporto molto stretto con la città e le collaborazioni con il Comune, la Soprinten-denza, la Banca e la Fondazio-ne Mps, l’ASP Città di Siena e la Fondazione Musei Senesi, oltre alla contemporaneità del-la scuola.Una scuola che, dopo la ri-forma Gelmini, è divenuta un liceo a tutti gli effetti, con un biennio di preparazione di base e un’offerta che comprende i seguenti indirizzi: architettu-ra e ambiente, arti figurative bidimensionali, compresi gra-fica e fumetto, arti figurative tridimensionali, design della ceramica e, novità di quest’an-no, audiovisivo e multimedia, nato per soddisfare i desidera-

ta dei ragazzi di oggi, esperti nella produzione di foto, video e cortometraggi.Nel frattempo, i circa 400 studenti proseguono anche i percorsi di alternanza scuola lavoro, utili per rispettare tem-pistiche e scadenze del proprio futuro percorso professionale. Il Liceo Artistico “Duccio di Buoninsegna”, insomma, pia-ce sempre di più, e non solo perché compie due secoli (fu fondato il 16 settembre 1816 dal Granduca Ferdinando III per volontà della dirigenza cit-tadina che era riuscita a salva-re il patrimonio artistico): gli studenti di Siena, rispetto agli anni scolastici precedenti, lo hanno riscoperto. E i numeri lo confermano con un centina-io di iscrizioni in più.

Marta Mecatti

libri: Il nuovo volume di Giovanni Buccianti

Il nostro mondo sotto attacco

chiarezza questi anni di storia e di cronaca, con una preci-sione di giudizio ed una chia-rezza che non lascia spazio a nessun equivoco sulle opinioni del professor Buccianti. Con il quale si può naturalmente es-sere d’accordo oppure no, ma che in poche righe riesce a sin-tetizzare gli eventi storici e di inquadrarli in un disegno più generale. Nel 1989, scrive Buccianti “si credette che l’Occidente aves-se vinto e che i suoi valori si sarebbero definitivamente e ovunque affermati. Si credette erroneamente che mercato e democrazia potessero assicu-rare un ordine irreversibilmen-te stabile per il futuro (…) Da 27 anni viviamo nella fideisti-

ca attesa di ciò che ancora non si è prodotto. In questo lasso di tempo è successo di tutto per-ché la fine della guerra fredda doveva segnare in realtà non il passaggio dalla guerra alla pace, ma quello dalla pace alla guerra”.Non meno taglienti, precise, definitive sono le parole de-dicate al referendum inglese sull’uscita dall’Unione Euro-pea: “L’Inghilterra ha compiu-to, checché se ne dica, un’ope-razione di chiarezza: ha voluto

riprendere il pieno controllo della sua politica (…) Il Re-gno Unito sta meglio del re-sto dell’Europa e ha votato la Brexit”.Perché la cosa più affascinan-te del saggio – così come del-le sue lezioni – è il fatto che grazie alla sua profonda co-noscenza delle relazioni inter-nazionali, Buccianti può per-mettersi di dare giudizi netti, drastici, anche durissimi verso i grandi protagonisti della po-litica mondiale. E quindi spaz-

Chi ha avuto il privilegio di avere Giovanni Buccianti come professore (con lui ho sostenuto il mio primo esame a Scienze politiche, lui è sta-to il relatore della mia tesi di laurea) non può mancare di leggere il suo ultimo saggio “Il mondo sotto attacco”. Perché in questo piccolo, prezioso vo-lume ritroverà la competenza storica, la passione politica, la capacità didattica, la nettezza di giudizio che ci teneva in-chiodati sulle sedie nelle aule universitarie di Piazza San Francesco.Il saggio va dal 1989 (la cadu-ta del Muro di Berlino) al refe-rendum con cui il Regno Unito ha deciso di uscire dall’Unione Europea e spiega con estrema

zare via in poche righe quello che altri scrivono in decine e decine di pagine fra diploma-zie ed ipocrisie, per dire o non dire. Anche qui si impone una citazione: “Fra i tanti motivi di crisi elencati c’è un pericolo costante rappresentato dall’ir-razionale, pericoloso atteg-giamento che troppo spesso ormai gli Usa assumono nei confronti della Russia (…) La domanda è: perché tanta osti-lità nei confronti della Russia, che invece sarebbe dovuta già diventare una pietra angola-re del nuovo ordine europeo? Credo che al di là di valutazio-ni politiche più o meno condi-visibili, la grande democrazia americana sia soggetta, quasi fosse nel suo Dna, ad una sorta

di sindrome che si manifesta con crisi ricorrenti di paure fobiche”.Né poteva mancare un capito-lo dedicato all’Isis ed al terro-rismo di matrice islamica. E qui emerge il Buccianti stori-co, dalle passioni politiche mai sopite, capace di coniugare la realpolitik (Gheddafi era un dittatore spietato ma anche un baluardo contro questo terrori-smo) e di trovare fili invisibili che attraversano decenni di storia e di politica coloniale e post-coloniale da parte dei paesi europei verso le nazioni africane e del Medio Oriente e che spiegano atteggiamenti e posizioni che altrimenti non avrebbero senso.

Roberto Guiggiani

Un’analisi della situazione internazionale dalla guerra fredda al referendum britannico sull’uscita dalla Unione Europea

Ottobre 2016 7scuola: Le conseguenze della mancanza di una selezione meritocratica dei docenti nella scuola italiana

Chi controlla gli insegnanti?

corso, per taluni - Concorso-ne, ha dato risultati davvero sconfortanti: in linea di mas-sima, circa il 50% degli aspi-ranti docenti (molti dei quali con anni di insegnamento alle spalle) è stato bocciato; colpa di come è stato gestito il tutto, con domande davvero com-

plesse per il poco tempo a di-sposizione? In parte, certo sì: su “Il Sole 24 ore Cultura”, un mesetto or sono, per esempio, l’italianista fiorentino Claudio Giunta l’ha scritto a chiare let-tere, motivando la sua critica durissima con fior di argomen-ti. E noi concordiamo in toto.

Ma che ci sia anche tanta gen-te che solo perché ha una lau-rea ed un corso post lauream in mano si sente in dovere di diventare, a prescindere, parte integrante del corpo docente, questo è un altro fatto, su cui ragionare e bene; ed il proble-ma alla radice è sempre quel-

Lo scorso mese, abbiamo scritto della “Buona scuola” (sic) renziana, che sta dando i suoi buonissimi frutti: solo in Toscana, sono decine le cat-tedre ancora scoperte, e dal Provveditorato di Siena non si riesce a sapere molto (prima, sono stati chiamati i carabi-nieri; oggi - si scrive il 22 set-tembre - pare che ci sia chi è in malattia, dunque i tanti docenti interessati non possono nean-che sapere alcunché).Dopo avere liquidato dunque la Buona-scuola renziana (di-cendo che purtroppo è riuscita a fare peggio di quella prece-dente), dobbiamo però anche fare autocritica come corpo docente: le sacrosante critiche a Renzi, infatti, non debbono fare tacere ciò che corporati-vamente spesso viene coperto, dai sindacati e da buona parte di noi stessi. Esiste - per ca-pirsi - una questione inerente alla preparazione specifica, di-sciplinare del corpo docente? Sì, esiste, ed è grossa come un grattacielo, di quelli tipo Em-pire State Building...Il recentissimo - ed ancora in

lo: non esiste - o esiste troppo poco - una autentica forma di selezione meritocratica, nella scuola italica.Quando poi uno/a è in cattedra, allora sì che siamo a posto: chi lo controlla più? Chi va a vede-re come lavora effettivamente in classe? Quando ha riempito

il suo buon registro (oggi 2.0), si è fatto i suoi corsi di aggior-namento informatici (in cui si insegna - quando va bene - ad usare lo strumento, ma non si valuta di certo se ci siano o meno i contenuti da parte del docente), dopo che avrà asse-gnato i suoi voti - meglio se alti, così nessun genitore si la-menta -, un docente è a posto: conosce un quarto - se va bene - del programma che dovrebbe svolgere? Nessun problema: al massimo qualche ragazzo più sveglio se ne accorgerà, e ma-gari ci sarà qualche micromu-gugno genitoriale. Se i voti assegnati sono alti, se nessuno boccia, se il registro è a posto, nessun problema: sti-pendio garantito, e serene dor-mite su agevoli cuscini.La professione di docente è una professione, alla prova dei fatti, in larghissima parte volontaristica, per non dire di puro volontariato: se c’è la buona volontà e ci sono le conoscenze, benissimo. Altri-menti, benone lo stesso. Sic transit gloria magistri...

Raffaele Ascheri

Ottobre 20168

#progettofolle02su due ruote solidali

Antonio Cinotti e Francesca De Munari tornano in Africaa fianco della onlus “Bambini nel deserto” a cavallo della loro moto

Quella che vi stiamo per rac-contare è una bella storia di persone che si incontrano e che non si lasciano più. I pro-tagonisti sono Antonio Cinot-ti, imprenditore di successo appassionato di social media, moto e fotografia, di sua mo-glie Francesca De Munari, dei volontari di una onlus e di un gruppo di bambini.Tutto inizia nel 2014, in oc-casione del quarantesimo compleanno di Antonio, con un regalo molto speciale: il festeggiato non chiede agli amici di ricevere regali ma apre un conto corrente per rac-cogliere fondi a favore della onlus “Bambini nel deserto”, nata per volontà di Luca Iotti, che nel 1997, dopo essersi per-so durante una vacanza con la moto nel deserto al confine tra

Tunisia e Algeria, fu salvato e accudito da un gruppo di bam-bini all’interno del loro villag-gio. Con i 10.000 euro raccolti da Antonio, grazie al contribu-ito degli amici, la ong ha po-tuto procedere all’acquisto e all’installazione di due pompe ad energia solare nel villaggio di Begaa a sud di Merzouga, in Marocco, che permetto-no tutt’ora lo sfruttamento di due pozzi per l’irrigazione dei campi. L’obiettivo del pro-getto è infatti la creazione di un’economia agricola, in un territorio in cui, in passato, era già molto sviluppata. Antonio, però, non si limita alla dona-zione, ma desidera conoscere di persona i suoi bambini.Il 20 settembre 2014 parte con la moglie Francesca in moto, pronto a percorrere 4 mila chi-

lometri sulle due ruote. Sie-na, Genova, Tangeri, Agadir, Merzouga, e, da lì, il villaggio berbero di Begaa. E questo è il #progettofolle01. Ma Antonio è un vulcano di idee e, mentre andiamo in stampa, è già par-tito di nuovo per l’Africa, con il suo nuovo #progettofolle02 (per la precisione la data di partenza è stata il 28 di settem-bre e il rientro è previsto per il 7 di ottobre). Questa volta a contattare Antonio sono stati gli “Elefanti Italiani”, membri dell’associazione dei posses-sori di moto Cagiva Elefant, che hanno raccolto 3500 euro per dare vita al progetto “Ga-rage Italia” in Burkina Faso, firmato sempre dalla onlus “Bambini nel deserto”.L’iniziativa, rivolta a ragazzi cresciuti nei quartieri più di-

sagiati e in situazioni di vul-nerabilità sociale, nasce con lo scopo di aprire una officina per formare giovani meccani-ci. Luca Iotti, presidente della ong, per dare maggiore visibi-lità a “Garage Italia”, ha coin-volto il giornalista Roberto Parodi, fratello delle più note Cristina e Benedetta, che si re-cherà in Burkina Faso per uno speciale che andrà in onda su Mediaset durante il quale sarà effettuato un reportage di tutte le missioni dell’associazione presenti in loco. Ad Antonio e Francesca, ancora una vol-ta, il compito di documentare, in qualità di membro di Igers Italia, l’associazione degli In-stagramers d’Italia, i momenti più belli di questo #progetto-folle02.

Marta Mecatti

Con la FAImarathonsi cammina con gli occhi Il 16 ottobre torna, anche a Siena, la FAImarathon, organiz-zata dai volontari del FAI Giovani di Siena in collaborazione con la Delegazione di Siena del Fondo Ambiente Italiano. Vivere una giornata FAI d’autunno alla scoperta di un’Italia diversa, molto nascosta, ma non meno affascinante: in tutte le città sarà possibile, infatti, conoscere angoli rappresenta-tivi dell’identità, della storia e delle tradizioni di ciascun ter-ritorio, grazie ad una maratona che “si corre con gli occhi”. Nel corso dell’itinerario pensato dai giovani del FAI sarà possibile visitare luoghi tradizionalmente chiusi al pubbli-co, che saranno straordinariamente aperti in occasione della FAImarathon. Per questa edizione 2016, i giovani volontari del FAI hanno scelto una particolare zona del centro storico, quella di Castelvecchio, luogo molto amato dai senesi ma ancora forse poco conosciuto, anche se risale a questa parte del centro storico la fondazione della città di Siena. Oltre ai luoghi di culto, sarà eccezionalmente aperto anche l’Istituto Pendola, una vera istituzione cittadina. La giornata del 16 ottobre sarà anche una giornata di raccolta fondi finalizzata al mantenimento e al restauro dei beni gestiti dal Fondo Am-biente Italiano. In particolare, a Siena, saranno devoluti al restauro del Cristo Deposto, opera attribuita a Francesco di Giorgio, tutt’ora in corso di restauro. Lo start della FAIma-rathon sarà ai Quattro Cantoni, dove sarà possibile iscriversi e ritirare il simpatico kit omaggio. Ma attenzione: si chiama marathon ma non è una corsa, bensì una rilassante passeggia-ta da fare in autonomia, da soli o in gruppo, seguendo le indi-cazioni che verranno fornite alla partenza. Il percorso è dis-seminato di piacevoli sorprese: in ciascun luogo aperto per l’occasione, infatti, sarà possibile ascoltare storie, aneddoti e curiosità sui luoghi spiegati dai volontari FAI Giovani di Siena. L’orario della FAImarathon è dalle 10.00 alle 17.30. Per ulteriori informazioni www.faimarathon.it.

Quest’anno la zona scelta dai giovani Fai è quella di Castelvecchio

Ottobre 2016 9il personaggio: Antonio Manganelli contradaiolo a Londra

“Siena non abbia pauradel confronto”

medaglia è rappresentata da ciò che si trova: le esperienze, le diversità, che ovviamente hanno un effetto e ti portano a vedere le cose con occhi un po’ diversi. La mia percezione di Siena era di una città mol-to ricca, sotto vari profili, le cui dinamiche erano princi-palmente basate su “rendite”. Cosa che non necessariamente è un male in sé, ma contiene il rischio ed il perverso incen-tivo verso la selezione di per-sone, finalità e processi non migliorativi, che nel tempo possono ben andare a consu-mare e dissipare la ricchezza che ne è alla base. E questo credo sia in termini semplici-stici, e forse non bene infor-mati, quello che è successo a Siena. Adesso, a mio giudizio, sarebbe importante guardarsi intorno e comparare Siena con altre realtà al fine di cercare di instaurare quelle dinamiche che per anni sono state ne-glette. Questo deve accadere, e credo stia in qualche modo iniziando, senza ovviamente perdere contezza della natura della città, ma anzi sfruttando al meglio la sua storia, cultura, bellezza ed il senso di apparte-nenza della sua gente che sono in un certo senso risorse ancor più preziose di quelle dissipate e, per fortuna, parte integrante ed indissolubile della città”.In un paese straniero, e quindi lontano dalle pole-miche di casa nostra, qual

Prima di tutto, una sua pre-sentazione. Da quanto tem-po vive e lavora all’estero e quale è stato il suo percorso professionale.“Sono un economista, con un percorso formativo che definirei interdisciplinare, e mi occupo principalmente di politiche pubbliche per la pro-mozione e la tutela della con-correnza e di regolazione eco-nomica dei mercati, soprattut-to delle cosiddette industrie a rete (telecomunicazioni, media, trasporti, energia). Sono nato e cresciuto a Siena dove ho condotto i miei studi universitari, fino al consegui-mento del dottorato di ricer-ca, durante i quali ho passato periodi in università all’estero (nel Regno Unito e negli Stati Uniti) e in istituzioni naziona-li, come l’ufficio studi della Banca d’Italia. Per quanto ri-guarda le mie esperienze pro-fessionali, dopo un periodo di collaborazioni e contratti di ri-cerca all’Università di Siena, ho iniziato a lavorare in uno studio di consulenza economi-ca con base a Roma, per poi, dopo quattro anni, spostarmi all’Istituto Universitario Eu-ropeo di Fiesole. Successiva-mente, diviso fra Bruxelles e Riga, ho lavorato in un’agen-zia dell’Unione Europea ed at-tualmente vivo a Londra dove lavoro, da circa tre anni, per il governo britannico, nell’au-torità antitrust e di tutela dei consumatori”. Siena vista da lontano in questi anni così difficili per la città: le sensazioni positi-ve e quelle negative. “La lontananza dalla propria città e dalla contrada è diffi-cile, soprattutto quando, come nel mio caso, si resta a queste intimamente connesso. Ov-viamente l’altra faccia della

è la percezione di Siena. Ad esempio, per cosa è cono-sciuta? E cosa le chiedono della nostra città?La percezione di Siena all’e-stero dipende molto dal con-testo. Nei vari Paesi in cui ho vissuto Siena, ed anche la To-scana, sono viste e conosciute in maniera abbastanza diversa. Prendo due esempi, entrambi europei, che tuttavia differi-scono molto fra loro: Riga e

delle differenze che sono pre-valentemente socio-culturali, ovvero Siena tradizionalmente attira maggiormente un certo tipo di turismo anglosassone, colto e ragionato, ma anche generazionali. Mi sembra che le generazioni più giovani si-ano comunque meno attratte, e questo ultimo aspetto credo che possa divenire nel tempo problematico”. In che modo lei è diventato uno dei principali protago-nisti dello storico “cappotto” della contrada della Lupa?“Lo scorso agosto il capitano della Lupa mi ha affidato l’o-nore (e l’onere) di andare a “prendere il cavallo”: è stato per me estremamente emozio-nante e l’esito dell’assegna-zione è stato entusiasmante per la contrada. Tuttavia, sin-ceramente, non credo di esser stato un protagonista del cap-potto. Ovvero non credo di esserlo stato più di quanto lo sia stato ogni altro lupaiolo. Questa straordinaria e storica estate 2016 è il frutto del sen-tire e del lavoro di tutta la con-trada e di tutte le persone che oggi ne fanno parte, ma anche devo dire di tutti quelli che ci sono stati e di tutti quelli che ci saranno”.Molti giovani stanno la-sciando l’Italia in cerca di migliori opportunità: quali possono essere i consigli de-rivati dalla sua esperienza.“È molto difficile, se non im-

Londra. Sono queste ovvia-mente generalizzazioni basate su impressioni personali. Nel-la prima, così come in altre re-altà della ex Unione Sovietica, Siena può essere non molto conosciuta da un certo tipo di turismo che è attratto dalla modernità. Per quanto riguar-da Londra, è invece notoria la passione degli inglesi per Sie-na ed il “Chiantishire”. Tutta-via anche qua credo ci siano

possibile, dare consigli gene-rali su questo argomento. Pe-raltro le mie esperienze e co-noscenze sono circoscritte ad un ambito di studio e profes-sionale abbastanza specifico. Provo comunque a partire pro-prio da lì. Per quanto riguarda l’università, la mia idea è che ci siano delle ottime universi-tà in Italia, fra cui ovviamente Siena, che possono dare un’ec-cellente formazione di base (spesso migliore di università molto più conosciute e costo-se). Direi quindi in generale che questo è un buon punto di partenza, su cui volendo si può successivamente ben innestare un’esperienza universitaria specialistica o post-laurea all’estero, per approfondimen-ti tematici, per rifinire i metodi e per creare connessioni più immediate con alcuni contesti lavorativi. Per quanto riguarda il mondo del lavoro: all’este-ro, purtroppo forse molto più che in Italia, si possono tro-vare contesti meritocratici in cui le qualità, sia espresse che potenziali, sono apprezzate e valorizzate. Questo tuttavia non succede sempre ed in ogni caso non è mai privo di costi, di varia natura. Si deve quin-di ben valutare caso per caso, ed esser consapevoli almeno di due aspetti fondamentali: la meritocrazia è ovviamente associata ad un alto livello di competitività, a tutti i livelli, che aumenta più che propor-zionalmente nei periodi di cri-si; e avendo l’Italia un mercato e un sistema del lavoro molto basato sulle relazionali perso-nali (non necessariamente in senso clientelare o nepotisti-co), quando se ne esce diventa progressivamente sempre più difficile e/o costoso rientrar-vi”.

Roberto Guiggiani

Una serata all’insegna del di-vertimento e della solidarietà, quella in programma venerdi 11 novembre al Papillon, la disco di Monteroni d’Arbia che ha fatto ballare intere generazioni di senesi e che, anche tutt’ora, sta facendo faville tra gli ado-lescenti. La notte speciale sarà interamente dedicata all’asso-ciazione Mera Dil, la onlus fon-data da Lara Insero, attiva in In-dia con due case famiglia, una a Lucknow, nell’Uttar Pradesh,

nella quale vivono 50 bambini, e l’altra a Jaipur, nel Rajastan, dove vivono 26 femmine e 28 maschi. La onlus promuove anche adozioni a distanza, dan-do la possibilità ai bambini di poter offrire loro un’istruzione, cibo e vestiti, oltre a fornire cibo ai senzatetto indiani.La prima parte della serata sarà tutta dedicata alla storia dell’as-sociazione e della sua fondatri-ce, anche attraverso filmati. Se avete dei figli e desiderate

ugualmente partecipare, nessun problema, perché a tener loro compagnia ci saranno le anima-trici dell’associazione “Nasi e Nasi V.I.P. Siena Onlus” in una sala allestita appositamente per loro. Ospiti d’onore della notte “Mera Dil” saranno i giocatori della Mens Sana Basket, che saranno a completa disposizio-ne dei ragazzi per selfie ed au-tografi. Ma l’11 novembre sarà una serata speciale anche per lo storico locale di Monteroni

d’Arbia, con l’inaugurazione dei venerdi live. Spazio, quindi, alla musica dal vivo, ma fino ad una certa ora, perché poi il dance floor si ani-merà come sempre al ritmo del-la dance di un dj davvero molto noto tra gli adolescenti (e non solo): Simon, ovvero colui che apre le tourneé di Vasco Rossi. Il costo della serata, compren-sivo della cena, è di 20 euro, mentre il solo dopocena costa 10 euro.

Al Papillon si balla per la onlus Mera DilVenerdi 11 novembre per l’inaugurazione dei venerdi live

il locale dedica la serata all’associazione fondata da Lara Insero

Lara Insero fondatrice della onlus Mera Dil

Ottobre 201610

mo a vigilare e a sollecitare l’amministrazione che una delle pagine più vergognose di spreco di denaro pubblico sia finalmente risolta”. L’occasione del confronto è stata la commissione consi-liare in cui si è tornati a parla-re del quartiere di San Minia-to. Commissione convocata alla presenza dell’Assessore Mazzini per un aggiornamen-to su quello che viene definito il “contratto di quartiere” di San Miniato e a quale punto siano le tempistiche di rea-lizzo o progettazione dei vari blocchi.“Vorrei ricordare che questo incontro fa seguito ad un’al-tra commissione che io stesso convocai nel marzo scorzo per chiedere che venissero consegnati i 24 ormai famosi appartamenti e per chiedere

Il consigliere comunale Erne-sto Campanini (Sinistra per Siena) “ricorda” all’ammi-nistrazione comunale gli im-pegni presi per San Miniato e ne nasce uno scontro con l’assessore Paolo Mazzini. “Quando ho fatto notare gli “slittamenti” all’Assessore Mazzini - dice Campanini - mi ha risposto serafico: “Sia-mo stati troppo ottimisti”… A mio parere non siete stati troppo ottimisti, siete stati troppo furbi! Avete fatto pri-ma i vostri annunci sui gior-nali proclamando che avreste rimesso le cose a posto in fret-ta e furia, poi sperando che le date cadessero nel dimentica-toio avete cambiato le tempi-stiche di realizzo. Insieme al gruppo di Sinistra per Siena, ai comitati del territorio e ai semplici cittadini continuere-

le tempistiche per sistemare il parcheggio sotterraneo di Piazza della Costituzione, l’e-dificio semicircolare, “’l’au-ditorium”, la scuola prevista e la strada, strutture che al-cune marciscono da anni nel cuore di San Miniato e altre completamente da realizzare, tutte opere comunque pagate milioni di euro di soldi pub-blici.Uno stato di abbandono te-stimoniato e denunciato non solo dal sottoscritto in com-missione e in consiglio, ma anche dai residenti della zona, dai servizi dei media locali e da quelle di un blogger”.A Marzo l’amministrazione si era dunque presa diversi impegni indicando anche le tempistiche che Campanini ha elencato:-Consegna appartamenti Set-

tembre 2016 (nelle prossime settimane dovrebbero essere consegnate le chiavi)-Consegna Auditorium Giu-gno 2016 (posticipato al 2017)-Edificio semicircolare entro la fine del 2016 ( posticipato al 2017)-Parcheggio sotterraneo entro il 2017 (posticipato al 2018)-Scuola e strada si era ipotiz-zato il 2018 senza una data precisa.“Mi sembra che tutti possano vedere - conclude Campanini - che gli impegni presi, esclu-so quello dell’Assessore Fer-retti (che “in zona cesarini” consegnerà gli appartamen-ti), sono stati disattesi. Sono bastati appena 6 mesi tra una commissione e l’altra per far posticipare tutti i termini di un anno”.

Campanini: “Gli impegni su San Miniatonon sono stati ancora rispettati”

Porta Siena, il piacere di fare shopping

1° gennaio, a Pasqua e a Nata-le) dalle 9.00 alle 21.00 e con una ristorazione composta da 6 attività aperte fino a mezza-notte”. Prospettive. “L’obiettivo primario della struttura è quella di fornire un servizio alla clientela e più in generale alla comunità che la ospita, pertanto sarà posta sempre maggior attenzione alle esigenze delle persone, sia in termini di accoglienza che, soprattutto, in termini di selezione delle insegne e del mix merceologico. È un’ ope-razione da svolgere nel medio periodo che però riteniamo fondamentale al fine di andare

È stata una delle novità com-merciali degli ultimi anni. La realtà del centro commerciale Porta Siena è ormai una con-solidata presenza nel tessuto cittadino. Abbiamo fatto il punto con il Direttore Emilio Mauceri. Laureato in Scien-ze della Comunicazione alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, è Direttore della Galleria Por-taSiena fin dalla sua apertura. Dal 2007 lavora con Cogest Retail S.r.l., società leader in Italia nella gestione di Centri Commerciali e Complessi Po-livalenti.Bilancio della Galleria Por-tasiena. “La Galleria si avvia a com-piere i suoi primi nove anni di attività, durante i quali abbia-mo cercato di lavorare al servi-zio del territorio e del tessuto cittadino, cercando di fornire un servizio valido e che fosse un riferimento per la comuni-tà, con orari e calendario più ampi possibili. Attualmente la Galleria, che rileva circa sei milioni di visitatori all’anno, è composta dal Supermercato Pam, da Unieuro e Cisalfa e da oltre 30 negozi aperti per 362 giorni all’anno (sono chiusi il

incontro alle richieste dei pub-blici ai quali ci rivolgiamo”.Posti di lavoro a Portasiena. “Oggi PortaSiena può essere a tutti gli effetti considerata come una media impresa del territorio, poiché fra risorse impiegate dai negozi, attività collaterali e indotto impiega oltre 200 persone. La mancan-za di possibilità di ulteriore sviluppo commerciale limita le possibilità di ampliamento del numero di lavoratori”.Prossime iniziative. “Nell’ultimo trimestre dell’an-no PortaSiena replicherà quanto fatto negli anni passati, distribuendo presso aziende e locali partner un totale di

10.000 € in buoni spesa del valore di 10.00 € cadauno, da spendere nei week-end del mese di novembre, senza mi-nimo di acquisto né altri vin-coli. Per entrare in possesso dei buoni non serve abilità né fortuna, solo essere presenti al momento della distribuzione, i cui luoghi e orari sono, ovvia-mente, segretissimi. A cavallo fra novembre e dicembre ci saranno poi i festeggiamenti per il nono anniversario della Galleria, a cui faranno seguito i consueti appuntamenti legati al Natale, con una Galleria ric-camente addobbata e negozi e attività di servizi pronti - come sempre - a soddisfare ogni esi-

genza”.Costo degli affitti all’interno del centro commerciale. “I parametri economici sono determinati in modo che risul-tino sostenibili da parte degli operatori commerciali e quin-di adeguati al valore di merca-to attuale. Eventuali operatori interessati ad aprire una nuo-va attività nel centro possono contattare la direzione della Galleria Commerciale”. Si fa sempre polemica sul Piazzale Rosselli e sulla sua viabilità: una tua opinione. “Credo che la Piazza sia un luogo piacevole, seppur mi-gliorabile: alcuni aspetti ne-cessitano di una cura ancor

più intensa di quella che il Comune gli rivolge, come per esempio il funzionamento delle fontane, la stabilità della pavimentazione e la cura del verde, temi sui quali in passato ci siamo confrontati con l’Am-ministrazione Comunale e per i quali in futuro è auspicabile una collaborazione. Per quanto concerne la viabilità personal-mente non ravviso particolari problemi nella zona di Piazza Rosselli, se si eccettuano alcu-ni momenti della giornata ca-ratterizzati da un, fisiologico, traffico intenso. Ritengo che sia una zona facilmente rag-giungibile e dotata tra l’altro di un comodo parcheggio (ol-tre a quello riservato ai clienti della galleria e situato al primo piano interrato dell’edificio li-neare) il cui costo giornaliero è decisamente contenuto. Il par-cheggio “La Stazione”, di pro-prietà comunale e in gestione a SienaParcheggi al quale si accede proprio da Piazza Ros-selli, ha infatti un costo gior-naliero di soli 2 € per l’intera giornata e oltretutto è gratuito ogni mercoledì mattina, in oc-casione del mercato settimana-le nell’area della Fortezza”.

David Busato

imprese: Sei domande a Emilio Mauceri, direttore della galleria commerciale di Piazzale Rosselli

Ottobre 2016 11

“Modigliani e i primitivi senesi”una mostra da non perdere Pinacoteca Nazionale di Siena e da altri importanti personag-gi del mondo dell’arte come Lamberto Vitali (1929), Fi-lippo De Pisis (1930), Claude Roy (1991) e Vladimir Goriai-nov (2008). Nel 2015, Vittorio Sgarbi sottolinea che “pochi artisti come Modigliani sono così indipendenti, autonomi, sofisticati, colti e primitivi in-sieme. Il riferimento, comune a Picasso, agli idoli dell’arte negra, si incrocia nel grande italiano con una imprevedibile rilettura dei «primitivi» della sua civiltà d’origine. Ecco al-lora che il rimando a Simone Martini e ai senesi non è certo soltanto un fatto di citazione e di cultura, ma una organica e storica riproposizione di una diversa e «sofisticata» condi-zione primitiva” (fonte: www.ilgiornale.it). In effetti, indi-pendente lo è davvero, se si

Una mostra di livello mon-diale, organizzata tra quattro anni, in occasione dei cento anni dalla morte di Amedeo Modigliani. Il progetto porta la firma dell’omonimo Centro Docu-mentazione diretto da Carlo Rettori, con sede a Colle Val d’Elsa, che, fin dalla sua fon-dazione, si occupa di riportare alla luce i tratti comuni delle opere dell’artista livornese e di quelle dei Maestri del Due-cento e del Trecento comune-mente denominati Primitivi Senesi, ponendo l’accento sulla sua italianità (i francesi lo chiamavano Modi che per assonanza fonetica potrebbe anche significare “maledetto” da maudit. A noi piace chia-marlo come si firmava lui nei suoi disegni, Dedo). La vici-nanza tra Modigliani e i Pri-mitivi è già stata avallata dalla

considera che, a Parigi, l’arti-sta non si lascia influenzare da nessuna corrente pittorica. La location ideale del Presiden-te Carlo Rettori non può che essere Siena e in particolare il Santa Maria della Scala: un

luogo speciale per una espo-sizione, come dicevamo, di livello mondiale, la cui dispo-sizione degli spazi sarà deter-minante per una corretta frui-zione delle opere dei Primitivi e dell’artista livornese.

Il Centro Documentazione Amedeo Modigliani, inoltre, sta definendo un progetto per il 2017, in collaborazione con l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la più an-tica istituzione artistica del mondo fondata da Cosimo I de’ Medici e Giorgio Vasari. L’Accademia delle Arti del Disegno ha avuto origine dalla compagnia di San Luca forma-ta, nel 1339, tra gli artisti fio-rentini per “sovvenire così nel-le cose dell’anima, come del corpo, a chi, secondo i tempi, n’avesse bisogno”. Una com-pagnia o fraternita che vide iscritti tra gli altri Benozzo Gozzoli, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Leonardo da Vinci, e Michelangelo Buonarroti. Infatti, la primavera o l’autun-no del 2017 vedrà l’organiz-zazione del I Premio Interna-zionale Amedeo Modigliani

per gli artisti contemporanei, curato da un comitato scien-tifico. Il format attualmente in fase di studio sarà dedica-to alle opere di pittori emer-genti e successivamente alle opere di giovani scultori. Le migliori opere saranno espo-ste all’interno della Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno, attigua all’Accademia di Belle Arti dove Modigliani fu allievo di Giovanni Fattori, fondatore della Scuola Libera di Nudo. Altro scopo del Centro Docu-mentazione Modigliani è quel-lo di promuovere la riscoperta di questo grande artista icona del Novecento, nonché del-la sua formazione, la sua vita privata, oltre a far conoscere giovani talenti appartenenti al mondo dell’arte del Terzo Mil-lennio.

M.M.

arte: L’esposizione è a cura del Centro Documentazione Amedeo Modigliani

Ottobre 201612

turismo/2: Appuntamento con il Buy Tuscany alla stazione Leopolda di Firenze

La Toscana all’esamedei tour operator

facilitazione nel fatto che gli operatori toscani sono divisi in settori, che possono grosso modo essere così sintetizzati: le città d’arte, la campagna, terme e benessere, gli eventi.Un evento – il Buy Tuscany – che ha effettivamente rappre-sentato un modello poi adotta-to anche da altre manifestazio-ni e che ha il grande pregio di essere effettivamente un esa-me per la Toscana del turismo. Un esame in cui i tour operator stranieri non fanno sconti, ma chiedono invece sempre più qualità e novità alla contropar-te toscana, costringendo tutto

il settore a tenere il passo della concorrenza internazionale.Quello che si è visto in questi

anni, infatti, è stato che i tour operator si sono specializza-ti in una conoscenza sempre

Ormai dal 2009 il mese di ot-tobre è tempo di esami per il settore turistico toscano.La sede della prova è la Stazio-ne Leopolda di Firenze dove Toscana Promozione Turistica organizza (10 e 11 ottobre) il Buy Tuscany, un grande even-to cui sono invitati a parteci-pare i principali tour operator stranieri interessati a “ven-dere” la nostra regione. Sui banchi ci sono invece agenzie di viaggi, strutture ricettive e servizi turistici della Toscana, secondo quello che è lo sche-ma che ormai ha dimostrato di funzionare meglio: un incon-tro diretto fra l’offerta toscana e la domanda internazionale, preceduto da una selezione in-crociata che permette ad ognu-no di scegliere chi incontrare. Un’agenda personalizzata che ciascun partecipante si costru-isce e che trova elemento di

più minuziosa e dettagliata della Toscana, alla ricerca di prodotti personalizzati e di settore, da affiancare a quella che rimane l’offerta tradizio-nale Firenze-Pisa-San Gimi-gnano-Siena, o gli agriturismi del Chianti, o il mare della Versilia. Ci sono ormai deci-ne di tour operator che han-no saputo costruire, spesso in collaborazione proprio con gli operatori sul territorio, offerte nuove, diverse e che stanno avendo successo.Alcune destinazioni – come Cortona o Volterra o Monte-riggioni – hanno ormai ac-

quistato una notorietà ed una forza di attrazione autonoma e molto forte. Altre si stanno affacciando adesso sul merca-to. Resta purtroppo una debo-lezza di fondo, ovvero che di anno in anno la Toscana del turismo non riesce a presen-tarsi al Buy Tuscany in ma-niera organizzata, con prodotti costruiti e coordinati a livello regionale proprio da Tosca-na Promozione Turistica. Gli operatori di casa nostra si pre-sentano ancora in ordine spar-so, talvolta in maniera anche un po’ casuale, a fronte di tour operator che invece cercano servizi aggregati ed una poli-tica di accoglienza che rende-rebbe loro più facile vendere la destinazione Toscana ai loro clienti. Ed il “maledetto” indi-vidualismo italiano continua a renderci più deboli di quello che potremmo essere.

Un cammino interiorenell’anno del Giubileo

turismo/1: La Giornata nazionale del Trekking Urbano in oltre cinquanta città italianeSono cinquantuno le città d’ar-te che hanno aderito alla tredi-cesima edizione della Giorna-ta nazionale del Trekking Ur-bano del 31 ottobre, dedicata al Giubileo della Misericordia. Ogni itinerario sarà dedicato a uno o a più luoghi della fede, rifugi dell’anima, custodi di opere d’arte e testimoni di mi-racoli e leggende. Un viaggio tra sacro e profano, tra mae-stose cattedrali e basiliche di ogni epoca, tra santuari sper-duti sulle montagne e piccole pievi di campagna, passando lungo antichi Cammini di fede per arrivare ai luoghi simbolo della cristianità.Un viaggio che toccherà Ac-qui Terme (Alessandria), An-cona, Arezzo, Asciano (Sie-na), Ascoli Piceno, Biella, Bologna, Buccheri (Siracusa), Cagliari, Caserta, Castelfran-co Veneto (Treviso), Catania, Ceglie Messapica (Brindisi), Cividale del Friuli (Udine), Conegliano (Treviso), Cor-reggio (Reggio Emilia), Co-senza, Feltre (Belluno), Fer-mo, Follina (Treviso), Forlì, Grosseto, La Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Marittima (Grosseto), Monte-belluna (Treviso), Murlo (Sie-na), Napoli, Narni, Oderzo (Treviso), Padova, Palermo, Palmanova (Udine), Pavia, Pi-stoia, Ragusa, Rieti, Salerno, Salsomaggiore Terme (Par-ma), San Giustino (Perugia), Siena, Spoleto, Tempio Pausa-

nia, Terracina (Latina), Trento, Treviso, Urbino, Valdobbiade-ne (Treviso), Vittorio Veneto (Treviso). Tutti i dettagli sono sul sito www.trekkingurbano.info.Siena, dove il Trekking Ur-bano è stato inventato, sarà anche quest’anno la capofila, con un programma articolato su più giorni.L’itinerario permetterà di sco-prire molti dei luoghi del cen-tro cittadino che sono legati ad opere di misericordia e a

santi personaggi che popolaro-no Siena dal Medioevo. Nella cornice di Piazza del Campo parleremo di San Bernardi-no, per poi ascendere verso il Duomo alla ricerca del raro ricordo del primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII nel 1300. Nella splendida corni-ce di Piazza del Duomo avre-mo la possibilità di una visita all’antico Spedale Santa Maria della Scala, rifugio sicuro per pellegrini e bisognosi. Prose-guiremo poi verso l’Arcicon-

fraternita di Misericordia di Siena, dove troveremo esposti oggetti appartenuti al meno noto “profeta” Brandano.Passando dalla Basilica di Santa Maria dei Servi, sarà possibile visitare poi un gio-iello legato alla committenza della famiglia Chigi, la chiesa di San Raimondo al Refugio, con il suo ciclo di dipinti lega-ti alla figura di San Galgano. Tra curiosità e opere inaspet-tate, passando per la Basilica di Provenzano e, ultima tappa

dell’itinerario, la Basilica di San Francesco. Il Trekking urbano sarà anche l’occasione per percorrere al-cuni tratti di Vie e Cammini di fede che, in passato, bruli-cavano di viandanti, mercanti e personaggi di ogni genere. Ad Asciano scopriremo la sto-ria della Via Lauretana che da Roma andava verso il Santua-rio di Loreto. Alla Via Franci-gena sono dedicati i percorsi di Buccheri in provincia di Si-racusa e di Pavia lungo le rive

del Ticino da dove salpavano i pellegrini per raggiungere le terre d’Oltremare. A Man-tova si potrà percorrere l’an-tica Via Carolingia che portò Carlo Magno dalla cittadina di Marmirolo alla Basilica di Sant’Andrea fino a Roma, dove fu incoronato Imperato-re. Lungo la Via Appia, usata nel Medioevo come Via Fran-cigena del Sud, si snoderà l’iti-nerario di Terracina tra centro storico e percorsi extraurbani da dove è possibile ammirare il Circeo e le isole Ponziane. A Lucca sarà possibile visitare la Cattedrale con il Volto Santo, simbolo della fede lucchese e meta di pellegrini da tutta Eu-ropa, mentre a Narni faremo tappa al Santuario della Ma-donna del Ponte, incastonato nella roccia e meta di pelle-grinaggi. A Salerno, attraverso le testimonianze custodite nel Duomo, si ripercorrerà il culto delle reliquie di San Bartolo-meo e San Matteo. A Ragusa gli itinerari del trekking urba-no 2016 coincidono con le Vie dei Santi, leggende di processi e processioni che passano per il Santuario della Madonna del Carmine, la Chiesa delle Anime SS. del Purgatorio e del SS. Trovato, fra degustazioni di dolci tipici e vino novello. Nella Valle Santa di Rieti sarà possibile attraversare e scopri-re il Cammino di Francesco e visitare due dei quattro santua-ri francescani.

Ottobre 2016 13Cinema, i 10 migliori film

on the road

Il viaggio è sempre stato un tema che ha affascinato e coinvolto tutte le arti, dalla pittura, alla letteratura fino al cinema che spesso proprio dalla letteratura ha ripreso molte storie, adattandole al grande scher-mo. Ecco una classifica di quelli che a mio modo di vedere sono i dieci road – movies che hanno lasciato maggiormen-te il segno nella storia del cinema.I diari della motocicletta di Walter Sal-les (2004). La moto è una Norton 500 M18, ribattezzata “la Poderosa”, il prota-gonista un giovane Ernesto Guevara che insieme all’amico Alberto Granada parte per un avventuroso viaggio nell’Ameri-ca Latina. Un viaggio che avrà un peso importante nella formazione politica e morale del “Che”.Alice nelle città di Wim Wenders (1973). Dall’America alla Germania, un film specchio di una generazione che sente l’esigenza di liberarsi da una pesante ere-dità culturale cercando nuovi orizzonti e nuove prospettive. Film introspettivo che apre la trilogia della strada del regista te-desco.Locke di Steven Knight (2013). Film re-centissimo presentato al Festival di Ve-nezia nel 2013 che suscitò fin da subito grande clamore. Un uomo solo, partito da Newcastle, sta guidando verso Lon-dra; in una lunga notte al volante dovrà affrontare e cercare di risolvere tutti i suoi problemi lavorativi, affettivi e mo-rali. Un’auto, un volto e tante voci. Una pellicola apparentemente immobile, ma che genera un turbinio di emozioni e di

sentative della sua storia cinematografi-ca. Film manifesto della commedia all’i-taliana che accosta al taglio divertente e comico del genere anche un’intensa critica sociale e di costume dell’Italia di quegli anni, l’Italia del boom economico.Mad Max Fury Road di George Miller (2015). E’ raro che i sequel o i prequel di famose saghe cinematografiche, soprat-tutto a molti anni di distanza, possano reggere il confronto con l’originale. Ge-orge Miller invece è capace di regalarci una magnifica rivisitazione della trilogia di Mad Max con un film adrenalinico che ti entra nelle vene e ti porta attraverso scenari apocalittici mozzafiato. Non c’è un attimo di respiro e alla fine si ha la sensazione di aver assistito ad uno dei migliori film d’azione e d’inseguimento di sempre.Una storia vera di David Lynch (1999). Un road movie al contrario. Chi par-te non è un giovane, ma un vecchio, il mezzo di trasporto non è una macchina, ma un tosaerba, alla velocità si sostitui-sce la lentezza e la linearità di un viaggio “camminato”. Atipico, ma bellissimo.Thelma & Louise di Ridley Scott (1991). La solitudine e la sofferenza di due don-ne in una vita che le ha imprigionate e la conseguente voglia di libertà e trasgres-sione. Il tema non è il viaggio, ma la donna appunto, la sua femminilità, la sua condizione sociale, i suoi diritti. Il viag-gio è il mezzo attraverso il quale tutto ciò si esprime e prende forma. Capolavoro.

Michele Iovine

sensazioni incredibili.Into the wild di Sean Penn (2007). “La felicità è reale solo quando condivisa”. Per capirlo però talvolta è necessario staccarsi dalla quotidianità e viverne una completamente diversa senza confini, senza barriere, senza sicurezza del doma-ni. E’ questo il senso del magnifico viag-gio attraverso l’America che facciamo insieme ad Alexander Supertramp, dalle metropoli fino al deserto, passando per i grandi fiumi e la natura più selvaggia… fino all’Alaska.Easy Rider di Dennis Hopper (1969). Il film on the road per eccellenza, quello che ha segnato una generazione intera e non una qualunque, quella del ’68, dove la voglia di evasione dalla piatta società borghese la faceva da padrone. I chopper, la strada e la musica, tre protagonisti per un film che rimarrà per sempre nella sto-ria del cinema anche se, inevitabilmente, riguardandolo oggi, risente di una cultura e di un periodo di appartenenza oramai svanito.Nebraska di Alexander Payne (2013). Fotografato in uno splendido bianco e nero, un road movie sensibile e toccante dove il viaggio non è una fuga, ma un pretesto per ricucire i rapporti familiari, un road movie dove più che i panorami e i luoghi, spiccano le intense pieghe emo-tive dei protagonisti rimanendo sempre al confine tra dramma e commedia.Il sorpasso di Dino Risi (1962). Anche l’Italia dice la sua in questa classifica e lo fa con una delle pellicole più rappre-

Da “Il sorpasso” di Dino Risi a “Thelma & Louise” il fascino del viaggioha incantato generazioni di spettatori

Il 6 ottobre Roberto Gatto

“riapre” Un Tubo

terno di regole precise, fare musica e cultura nel centro storico di questa meraviglio-sa città. Nei nostri tre anni di vita abbiamo costruito un nome e un luogo della musica riconosciuto a livello nazio-nale ed internazionale, che ha permesso il passaggio in Città di tanti artisti, che ha saputo costruire sinergie con le importanti istituzioni di formazione musicale suppor-tate dalla Città e che promette di crescere ancora. Molti mu-sicisti aspettano di tornare a suonare per il nostro pubbli-co, e il nostro pubblico aspet-ta di tornare ad ascoltare”.Il martedì proseguiranno le Jam Session aperte da brevi concerti affidati ai giovani e appassionati studenti della Siena Jazz University.Ogni giovedì serata dove musica selezionata offre l’accompagnamento raffina-to alle chiacchiere e al buon bere.Il sabato, non più serate disco per venire incontro alle esi-genze degli abitanti del vici-nato, e invece aperitivi molto curati con accompagnamento musicale soft, seguiti da con-certi pop.Un mercoledì al mese i con-certi di musica classica lega-ti alla collaborazione con la Scuola Franci.Tutte le serate avranno ini-zio anticipato per rispettare gli orari di interruzione della musica previsti dalle norme comunali.Infine, un Tubo proporrà le sue ormai tradizionali feste a tema (Halloween, Capodan-no, Befana…) entro i limiti posti dal Regolamento.

Giovedì 6 ottobre Un Tubo riapre con un grande concer-to del trio di Roberto Gatto al quale tutta la Città è invitata.Un Tubo riapre riprendendo il percorso interrotto brusca-mente il 30 marzo scorso, proponendo una Jazz Night, ovvero un concerto jazz ogni venerdì con una program-mazione attenta al panorama nazionale ed internazionale, dove troveranno spazio le giovani promesse e i musi-cisti più affermati, la presen-tazione dei dischi importanti in uscita e la proposta dei progetti interessanti in circo-lazione.“Abbiamo dichiarato che, con rispetto, attendevamo e auspicavamo una soluzione legislativa che facesse co-esistere a Siena, così come avviene in tutta Europa, una città viva e una città vivibile, una città accogliente, diceva-mo, aperta e internazionale - si legge nel comunicato uf-ficiale che annuncia la nuova stagione di Un Tubo - E la città di Siena non è rimasta ferma come forse qualcuno temeva. La gente si è mobili-tata, il governo della città la-vorava da tempo al tema della gestione della musica live, e finalmente, il 10 maggio il Regolamento per i pubblici spettacoli è stato approvato. Con questo nuovo Regola-mento le condizioni per con-tinuare a lavorare nel nostro settore diventano più chiare e torna ad essere pensabile riprendere il nostro progetto. Non possiamo dunque tirarci indietro, innanzitutto perché abbiamo combattuto affinché fosse possibile, se pur all’in-

Ottobre 201614

Approvato il testo unicoper il settore vinicolo

talia è leader mondiale nella produzione di vino, con 48.5 milioni di ettolitri stima-ti per la vendemmia 2016. I dati dell’U-nione italiana vini (Uiv) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimen-tare) consolidano il primato italiano da-vanti alla Francia che, con 42,9 milioni di ettolitri, paga una flessione del 10% e alla Spagna che conferma i dati dell’ulti-mo biennio, intorno ai 42-43 milioni. Un settore che è motore economico capace di generare importanti ricadute occupa-zionali, visto che le opportunità di lavo-ro nella filiera sono pari a 1,3 milioni di persone. Nel 2015 il vino, infatti, ha rea-lizzato un fatturato record di 9,7 miliardi, soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e, già nel primo semestre del 2016, risulta un ulteriore aumento del

3%”. Il nuovo testo unico ricono-sce in legge la viticoltura come pa-trimonio del nostro Paese, non solo come importante voce economica, ma anche dal punto di vista del suo valore paesaggistico e ambientale.

Una legge che finalmente riconosce quel-la viticoltura eroica, spesso unica attività che presidia aree complesse, mantenen-do muretti a secco, anche come forma di tutela contro il pericolo di dissesto nelle zone marginali. La norma riordina com-petenze e procedure, chiarisce il sistema dell’etichettatura e dei controlli e snelli-sce la burocrazia.Nella discussione, prima in commissione e poi in aula, il testo è stato arricchito e integrato anche con il riconoscimento di tutte quelle attività connesse con la pro-duzione di vino, come l’enoturismo, atti-vità che, come dimostrano i dati del XII Rapporto sull’Enoturismo presentati alla Bit di Milano dalle Città del Vino, attrae oltre 10 milioni di turisti per una spesa di circa 2.5 miliardi di euro.

“Il voto unanime con cui la Ca-mera dei Deputati ha approvato il testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino ci consegna una di quelle buone giornate in cui il lavoro parlamen-tare supera le differenze e si concentra davvero sul futuro del Paese, stabilendo norme certe”.Così l’onorevole Susanna Cenni (Pd) ha commentato la decisione del Parlamento che dopo decenni di attesa permette all’I-talia di avere una legislazione unitaria che regola tutte le attività legate alla coltiva-zione, alla produzione e al commercio del vino.“E’ stato – prosegue Susanna Cenni - un lungo lavoro che ha prodotto un testo di 90 articoli, condiviso con tutta la filiera vitivinicola italiana che ci ha visto impe-gnati come parlamentari del Pd, in una campagna di ascolto e confronto, anche nel nostro territorio. Siena infatti ha ospi-tato un focus sul vino che ha coinvolto anche i consorzi e i produttori locali. L’I-

cenni: Un lavoro condiviso con la filiera degli operatori

Siena città di Olimpiadi?

Per ora è solo un sogno lontano ma se vogliamo che la pro-fezia si autoavveri bisognerà iniziare a lavorarci subito. La proposta è di Eugenio Giani, presidente del consiglio regio-nale toscano, che subito dopo il “no” definitivo della sindaca di Roma, Virginia Raggi, alla candidatura della capitale per le Olimpiadi del 2024, ha rilanciato quella di Firenze e di tutta la Toscana per i Giochi del 2028 o forse del 2032.L’idea forte di Giani è quella di realizzare le competizioni delle varie discipline sportive in tutte le città capoluogo della Toscana: Siena sarebbe città olimpica per il basket, mentre Arezzo potrebbe occuparsi del ciclismo, Grosseto degli sport di mare, Pistoia di pallavolo, mentre a Livorno si potrebbero tenere gli sport di combattimento e a Pisa il nuoto. Il tutto senza colate di cemento, ma semplicemente ammodernando gli impianti esistenti, che effettivamente hanno bisogno di opere urgenti.“Io ritengo che le Olimpiadi siano una grande opportunità, se bene impostate, e non una colata di cemento come ha det-to la sindaca Raggi – ha spiegato Giani –. Mi pare evidente che la candidatura di Roma sia ormai caduta, si è chiuso un capitolo. E il premier Renzi aveva tracciato una linea: se nel 2024 Roma non lo farà, l’Italia deve candidarsi per il 2028”.O anche per il 2032 se per la consueta alternanza fra i vari continenti le Olimpiadi del 2024 dovessero essere comunque assegnate ad una città europea.“Ovviamente dovrebbe essere avviata anche una politica di infrastrutture – ha osservato il presidente del Consiglio regionale –. Ma ricordo che la Toscana ha una serie di in-frastrutture ancora da fare, già giudicate necessarie, che potrebbero quindi essere realizzate senza alcun pregiudizio ambientale recuperando i fondi necessari”. Ad esempio le tre corsie per la Firenze-Mare e per la Fi-Pi-Li, nuovi brac-ci stradali nella Valdelsa fino al mare, l’Alta velocità fatta come si deve. Sarebbero Olimpiadi ‘vintage’, per cui non ci sarebbe cementificazione, ma solo la realizzazione di quello che si dice, ormai da trenta o quaranta anni, che serva alla Toscana”.La proposta di candidare formalmente Firenze ma nella so-stanza tutta la Toscana è sicuramente un’idea che va incontro all’esigenza di non gravare tutte le spese di una Olimpiade su un’unica città, anche per distribuire meglio su un’area più vasta i flussi degli spettatori delle gare sportive.

Eugenio Giani pensa ad una candidaturadi Firenze e tutta la Toscana

Ancora otto appuntamenticon Girogustando

Otto menu a quattro mani, sedici cuochi d’Italia provenienti da 7 regioni diverse. E il menu in ‘cottura’ per l’autunno di Giro-gustando, la manifestazione dei gemellaggi gastronomici tra ristoratori in terra di Siena, che dopo l’estate proporrà il proprio ricco carnet 2016.Dopo le sette accoppiate applaudite in pri-mavera, la rassegna ideata da Confesercen-

ti Siena tornerà in scena dal 6 ottobre con una “cena al buio”, protagonisti l’Hostaria il Buco di Chianciano Terme e il ristorante itinerante Sorsi e Bocconi di Viareggio. Se-guirà il 13 ottobre La Grotta di Santa Cate-rina a Siena che ospiterà il Ristorante Aghe-sante di Rivignano (Udine).Il calendario completo sul sito www.girogu-stando.tv

Ottobre 2016 15

Autunno: tempodi Amiata

Ha preso il via, esattamente con l’inizio della stagione, #AmiatAutunno, la rasse-gna di appuntamenti dedicata ai prodotti tipici del Monte Amiata, che dalla fine di settembre agli inizi di novembre offre l’occasione per gustare funghi, castagne, olio nuovo, vino e i piatti della tradizione amiatina. Tutti i comuni dell’Amiata sono coinvol-ti: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Ca-stel del Piano, Castiglion d’Orcia, Pian-castagnaio, Santa Fiora e Seggiano. Ha aperto la rassegna la “43° edizione della Sagra della Bruschetta” di Montegiovi ed adesso il calendario di #AmiatAutunno si sposta ad Abbadia San Salvatore per due fine settimana consecutivi (7, 8, 9 e 14, 15, 16 ottobre) con la famosa “Festa d’Autunno” fatta di incontri, degusta-zioni, musica, mercatini e spettacoli che renderanno unica l’atmosfera nel borgo medioevale.Ultima tappa sarà il 20 novembre a Mon-telaterone (comune di Arcidosso) con la “Festa verde-oro” dedicata all’olio, dopo un mese intero di feste con stand gastro-nomici, incontri, musica, cantine aperte e mercatini. Momento centrale saranno i giorni del 15 e 16 ottobre. Di Abbadia San Salvatore abbiamo già detto. A Bagnolo (comune

“Castagna in Festa” (14, 15, 16 e 21, 22, 23 ottobre), un prodotto a cui è tradizio-nalmente legata l’economia del Monte Amiata. Anche la “Sagra del Fungo e della Casta-gna” di Vivo d’Orcia (comune di Casti-glione d’Orcia) prende il via il 16 otto-bre per proseguire poi nel fine settimana successivo con il Palio del Boscaiolo, un confronto tra le due contrade del paese, il “Pian delle Mura” e le “Caselle”, im-pegnate nel tagliare in sei parti un tronco del diametro di 60 cm circa, per la rea-lizzazione di sei sedie, ed un altro tronco del diametro di 25 cm circa, per la realiz-zazione di sei scodelle nelle quali dovrà essere versata la polenta che nel frattem-po verrà preparata dagli altri concorrenti.Nato per celebrare la fine del raccolto della castagna il Crastatone di Piancasta-gnaio festeggia i suoi cinquant’anni dal 28 ottobre in poi.Il 30 ottobre tutti a Campiglia d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) per la “Festa del Marrone” che unisce gusto a folklore e dal 5 al 6 novembre, #Amia-tAutunno si sposta sul versante Gros-setano a Santa Fiora con la “Sagra del Marrone Santafiorese” dedicata ancora una volta alla pregiatissima castagna del Monte Amiata.

di Santa Fiora) “Sagra del Fungo Amia-tino” con mostre e convegni micologi-ci ma anche passeggiate alla ricerca di funghi e degustazione del fungo porcino dell’Amiata cucinato dalle mani esperte dei cuochi della sagra. Ad Arcidosso con

montagna: Ottobre è il mese più ricco di appuntamenti

#Amiata

Pillole Verdia cura della Dr.ssa Angela Brizzi

Un geranio per il benessere delle vie respiratorie:Pelargonium sidoides

Anche in questa stagione, durante la quale si presentano con una certa frequenza affezioni e disturbi delle vie respiratorie, possiamo avvalerci dell’aiuto che offre la natura. Questa infat-ti ci viene in soccorso con una pianta, il Pelargonium sidoides, un geranio di origine africana i cui estratti di radice hanno di-mostrato una elevata efficacia nella risoluzione delle principali patologie da raffreddamento. Il Pelargonium sidoides ha infatti proprietà antivirali, anti-batteriche ad ampio spettro ed importanti effetti immunomo-dulatori. Grazie al meccanismo d’azione che impedisce sia a batteri che a virus di fissarsi sulle membrane delle cellule del-le mucose del sistema respiratorio, può essere impiegato con successo per curare bronchiti, tosse, mal di gola, raffreddore e sinusite di adulti e bambini. Tali proprietà furono scoperte nel 1897 da un soldato inglese che, dopo essere stato guarito con gli estratti di questa pianta dalla tubercolosi contratta in Sudafrica, ne diffuse l’uso in tutta Europa. In Italia invece il Pelargonium sidoides è in commercio solo da qualche anno: utilizzato in compresse e in tintura, non ha effetti collaterali ma, per il contenuto di derivati cumarinici, è controindicato per coloro che fanno uso di farmaci anticoagulanti.

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Ottobre 201616

L’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscanaprotagonista del convegno organizzato da ChiantiBanca a San Donato

Tutti i numeridel Chianti Gaiole dice no

al patto sul territorio

Il Comune di Gaiole in Chianti ha “rovinato” la festa dicen-do no - con voto unanime del Consiglio comunale - alla de-finizione di territorio del Chianti. Non ha convinto il fatto che il documento sulla definizione territoriale dedicasse solo poche righe ad argomenti conside-rati fondamentali per il futuro e lo sviluppo del territorio e parlasse di confini e utilizzo della parola Chianti attribuen-dola a otto Comuni.“Il Comune di Gaiole in Chianti - ha dichiarato il sindaco, Michele Pescini - condivide alcuni temi al centro dell’ac-cordo, ma non i tempi e i modi con cui si è giunti a questo documento, ovvero trascurando un dialogo e un confron-to reale, e per noi fondamentale, con soggetti interessati e protagonisti nello sviluppo economico del nostro territorio. Non siamo certi che sia questa la sede per assumere decisio-ni di tale portata. L’amministrazione comunale di Gaiole in Chianti ha sempre collaborato a una promozione territoriale in ottica di area e continueremo a farlo; ma oggi non ci sono le condizioni per approvare un atto che parla, in maniera per noi incompleta, di temi troppo importanti per il tessuto eco-nomico, produttivo e sociale”.L’accordo è incentrato sulla costituzione di un Distretto rura-le del Chianti e del Biodistretto del Chianti, oltre al sostegno del territorio alla candidatura del Chianti come Patrimonio Unesco dell’Umanità, avanzata dalla Fondazione per la Tu-tela del Territorio del Chianti Classico.Argomenti fondamentali per il futuro del territorio sul quale evidentemente il comune di Gaiole in Chianti vuole apporta-re modifiche sostanziali.

Decisione con voto unanimedel Consiglio comunale

l’area del Chianti, ha perso aziende nell’ultimo triennio (-0,2% nel 2013, -0,2% nel 2014, -0,3% nel 2015), ma la variazione del 2011-2015 pari

E’ stato l’Irpet (Istituto Regio-nale Programmazione Econo-nica Toscana) il grande prota-gonista del convegno “Terre di Toscana: come sta e dove va il Chianti”, organizzato da ChiantiBanca a San Donato.Tanti dati e tanti numeri per dimostrare che lo storico terri-torio a cavallo tra le province di Siena e di Firenze ha soli-de basi e sta reggendo meglio di altri all’impatto della crisi economica. E’ quello che nel periodo più difficile, dal 2008 al 2014, ha perso meno in ter-mini di competitività. E que-sto grazie soprattutto ad una forte attrattività, e non solo dal punto di vista turistico ma anche delle attività agricole ed economiche in generale.Un primo dato fornito da Unioncamere ci dice che

al –2,1% nell’agricoltura e al +6,5% nel turismo può essere letta anche come un concen-tramento di aziende in soggetti più grandi e capaci di stare sul

mercato. L’Istat ha invece rilevato che la percentuale di giovani in possesso di un titolo univer-sitario oscilla tra il 13,8% di Gaiole in Chianti e il 25,5% di Impruneta a fronte della me-dia Toscana del 24% mentre coloro che sono in possesso di diploma o laurea su una fa-scia più larga di età 25-64 anni oscilla tra il 52,3% di Gaiole in Chianti e il 59,6% di Im-pruneta a fronte della media toscana del 56,4%.Castelnuovo Berardenga e Ba-gno a Ripoli sono le eccellen-ze con livelli di istruzione de-cisamente superiori alla media regionale: 31% e 63% .Infine, è Gaiole in Chianti ad avere la maggior presenza di stranieri sul territorio, seguito da Castellina e Radda.

#Chianti

dove siamo nati e cresciuti. Più ci espandiamo e meno limiti abbiamo”.Il presidente di ChiantiBan-ca Lorenzo Bini Smaghi non ha esitato, introducendo l’incontro “Terre di Tosca-na: come sta e dove va il Chianti”, a ribadire le am-bizioni del suo istituto che sta rapidamente espandendo la presenza in Toscana ed in particolare da Siena e Firen-ze verso Prato, Pistoia, Arez-zo, Pisa e Livorno.

Bini Smaghi ha ringraziato chi ha fatto scelte importanti e lungimiranti nel passato, con esplicito riferimento alla fusione tra Banca di Monte-riggioni e quella di San Ca-sciano, ribadendo il valore positivo di scelte aggregati-ve nel mondo del credito co-operativo.E candidando sempre di più ChiantiBanca a nuovo ri-ferimento regionale per chi cerca un istituto che faccia banca in modo tradizionale.

“In Toscana c’è domanda di una “buona banca”, che sia vicina al territorio – e quin-di in primis a soci e clienti – erogando servizi anche di tipo non bancario (guardan-do a noi penso ad esempio a ChiantiMutua). Cerchiamo ogni giorno di essere vicini a tutte le realtà dei territori in cui operiamo, convinti che espandersi - secondo il prin-cipio della diversificazione - significa esser ancor più d’aiuto anche al territorio

La “buona banca” di Bini Smaghi

Ottobre 2016 17eventi: La testimonianza dei partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù

GMG 2016: alla scopertadi Cracovia

Il 26 Luglio, nella città di Cra-covia, in Polonia, è stata inau-gurata la 31ma Giornata Mon-diale della Gioventù: le strade della città si sono riempite di persone (quasi 3 milioni!), di un’allegra confusione fatta di canti e lingue diverse, di ban-diere da ogni nazione.La GMG o WYD (World Youth Day in inglese) fu in-trodotta per la prima volta nel 1985 da papa Giovanni Paolo II, come incontro di cultura e spiritualità per i giovani di tut-to il mondo, ed anche in ricor-do di questo la meta di questo anno è stata la Polonia, terra natia del fondatore e patrono delle giornate mondiali della gioventù.Ed è verso la Polonia che un primo gruppo delle diocesi unite di Siena, Grosseto e Pi-tigliano è partito il 19 Luglio, destinazione Kielce. Li è tra-scorsa la prima settimana, di-visi nelle famiglie polacche,

che hanno aperto il loro cuore e le loro case ai giovani pelle-grini, permettendoci di toccare con mano la cultura polacca, le loro usanze e abitudini. Ab-biamo avuto la possibilità di visitare i dintorni del distretto, come nella giornata organiz-zata a Wislika per una delle prime catechesi internaziona-li, celebrata infatti in 5 lingue oltre al latino, e di immergerci nella storia della Polonia, terra giovane ma da sempre teatro di conflitti e guerre. Uno dei fantasmi più recenti e, purtroppo, famosi, concerne la zona di Oświęcim, meglio co-nosciuta con il nome tedesco di Auschwitz. Il complesso di campi di concentramento lì costruito dalle forze naziste di-venne rapidamente il centro di sterminio più efficiente della Germania. Fondato nel 1940, solo dopo due anni raggiunse l’apice della sua grandezza: si contavano infatti 3 campi

principali (Auschwitz I, Au-schwitz Birkenau e Auschwitz Monowitz) e 45 sottocampi. I ragazzi della nostra diocesi hanno visitato il primo campo, sotto la guida di alcuni parte-cipanti al “Treno della memo-ria” e dei cartelloni illustrativi situati in tutto il campo. Un’e-sperienza estraniante e di rac-coglimento personale, che ha mostrato ad ognuno di loro come possa essere profondo l’odio umano, ma anche il suo amore per la vita e la fede.Il 25 Luglio siamo stati rag-giunti da tutti i componenti della nostra Diocesi “allarga-ta”a Brzezie, nella contea di Cracovia, nostra base per il resto della durata del pellegri-naggio.Ma cosa è stata davvero per noi la GMG?L’energia che veniva trasmes-sa da persona a persona, la fede nelle voci che si alzavano in canti, la curiosità del cono-

scere nuove lingue, culture, cibi.La stanchezza delle lunghe “passeggiate” per arrivare nel-le varie destinazioni, un po’ di rabbia per qualche treno in ri-tardo, gli abbracci di sostegno ai nuovi amici.Le lacrime nel salutare le no-stre nuove famiglie, i nuovi amici, la gioia per l’importan-za dell’esperienza.L’importanza di sentirsi mem-bri attivi della nostra comunità mondiale, di essere in grado, insieme, di costruire il futuro dei nostri sogni. “Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia” era il tema della giornata, che non è certo finita con il nostro ritor-no a casa! Continuerà a vivere nei nostri cuori, e fino al no-stro prossimo appuntamento, nel 2019 a Panama, rivivremo ogni giorno la nostra GMG personale.

Giulia Mangiafico

Carta d’identitàdi Agesci

L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI) è un’associazione giovanile educativa nata nel 1974 dal-la fusione di due preesistenti associazioni, con quasi 2000 gruppi e circa 180.000 iscritti è uno dei maggiori movimenti giovanili italiani. L’associazione aderisce all’ Organizzazio-ne Mondiale del Movimento Scout, che conta oltre 45 milioni di iscritti in 155 paesi del mondo. Nella nostra provincia sono presenti 6 gruppi (Colle Val d’Elsa, Monteroni, Mon-tepulciano, Rapolano e due gruppi a Siena). Ogni gruppo al suo interno è diviso per fasce di età in ulteriori piccoli sottogruppi (od unità). I capi volontari educano i ragazzi se-condo i principi ed il metodo dello scoutismo; la vita all’aria aperta, il gioco, la coeducazione ed il servizio rappresenta-no per gli scout uno stile di vita che spinge i ragazzi, più e meno grandi, a migliorare se stessi ogni giorno per diventa-re “buoni cittadini”.Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.scout.siena.it

Chi è e cosa fal’Associazione scoutistica più importante

Area VastaAR - GR - SI

Confederazione Sindacale Datoriale delle Micro, Piccole e Medie Imprese

Ottobre 2016 19danza: Il Festival è organizzato dalla Compagnia Francesca Selva

“Confi.Dance”, il festival che creaintimità tra spettatore e danzatore

ne gli artisti con il pubblico. Nel corso delle varie edizioni si sono esibite a “Confi.Dan-ce” compagnie provenienti dal Nord Europa, dall’Eu-ropa dell’Est e dalla Russia;

quest’anno, invece, sarà la volta di Belgio, Portogallo, Polonia e Israele. Si parte il 20 con “Terra Blu”, coreografia di Francesca Selva, spettacolo coprodotto con il Cantiere In-

ternazionale d’Arte di Monte-pulciano, per poi proseguire, il 21, con “AS14”, coreografato da Ariella Vidach, che poi la-scerà spazio alla compagnia “Zawirowania”. Il 22 calche-

Dal 20 al 23 ottobre 2016 an-drà in scena a Siena la nona edizione di “Confi.Dance”, festival internazionale di dan-za contemporanea, nato nel 2008 da una felice intuizione di Marcello Valassina in col-laborazione con la compagnia Francesca Selva.La mission della manifesta-zione sta tutta racchiusa nel simpatico gioco di parole: “confidence”, che si trasforma, per l’occasione, in “dance”: il festival, infatti, si pone come obiettivo quello di divulga-re il linguaggio della danza contemporanea, consentendo allo spettatore di entrare in un rapporto intimo, ravvicinato e quasi confidenziale con i pro-tagonisti del palcoscenico. Lo spazio privato di familiarità e di intimità che si genera mette così in profonda comunicazio-

ranno le tavole del palcosceni-co i portoghesi di “De Alma-da” e i belgi di “Irenek”. Gran finale il 23 con gli israeliani “Liat Dror & Nir Ben Gal”. La location sarà il Teatro dei Rin-

terrestre; in replica la dome-nica alle 16.30).A fare gli onori di casa Cri-stian Solaini, un vero “deus ex machina” dell’emittente che, oltre alla conduzione di programmi e di eventi di piaz-za, si è occupato anche della realizzazione dei testi e della regia di trasmissioni sportive.Niente video musicali a ro-tazione, ma solo musica dal vivo che ricorda molto quella

dei pianobar. In compagnia di Giulio Pianigiani, voce e chi-tarra, Mauro Fanetti al sax e Stefano Fanetti al pianoforte.Il tutto inframmezzato dai ri-cordi e dai curiosi aneddoti di Mauro, quelli dei bei tempi trascorsi a suonare nei locali. Il menu che i tre cucinano è molto ricco: la migliore musi-ca italiana, quella dei cantau-tori dagli anni sessanta in poi: Biagio Antonacci, Nomadi,

La musica che si vede, la mu-sica che si ascolta. L’idea è venuta a due senesi, Mauro e Stefano Fanetti, che, padre e figlio nella vita, anche sul piccolo schermo formano una coppia veramente ben assor-tita.La trasmissione che hanno ideato si chiama “Musica Musica” e va in onda tutti i giovedi alle 21.30 su TV1 (canali 11 e 98 del digitale

De Gregori e Venditti, solo per citare alcune pietre milia-ri della musica del Belpaese, con un occhio anche alle hit straniere.La trasmissione sta riscuo-tendo molto successo a livel-lo regionale: gli aretini ma, soprattutto i senesi, ne van-no letteralmente pazzi, forse perché, in città, di musica dal vivo se ne fa davvero ancora troppo poca.

“Musica Musica” su TV1, canzoni e racconti

televisione: Nel cast del programma anche due senesi, Mauro e Stefano Fanetti

novati, dove il pubblico potrà assistere agli spettacoli seduto non solo in platea ma anche sul palcoscenico, a contatto diretto con i danzatori.Altro obiettivo di “Confi.Dan-ce” è quello di creare colla-borazioni con le altre Compa-gnie presenti al festival e con le realtà del territorio senese, mettendo in rete idee e pro-getti e consentendo agli artisti di comunicare e scambiarsi esperienze. Il festival di danza contemporanea, patrocinato dal Comune di Siena, Fonda-zione Toscana Spettacolo e Ambasciata di Israele, è soste-nuto dalla Compagnia France-sca Selva ed ha come sponsor Chianti Banca e l’Hotel Santa Caterina. Tutti gli spettacoli hanno inizio alle 21.15. Costo del biglietto: 8 euro intero, 5 euro ridotto.

Informazione pubblicitaria

Nelle foto: Da sinistra Mauro e Stefano Fanetti

I venti annidi ANFI

1996 – 2016: venti anni dalla ricostituzione dell’Associazio-ne Nazionale Finanzieri d’Italia, sezione di Siena. Le fiam-me gialle festeggeranno la ricorrenza sabato 22 ottobre, alla presenza del Presidente Nazionale A.N.F.I. Umberto Fava e delle autorità cittadine. L’ente morale della Guardia di Fi-nanza nasce con lo scopo di promuovere e cementare l’unio-ne e lo spirito di corpo dei finanzieri in servizio e in congedo, rafforzando i sentimenti di solidarietà fra gli stessi. Tra le azioni dell’A.N.F.I., il supporto alle famiglie, con attività di assistenza morale, culturale e ricreativa ai soci soli, ammala-ti e bisognosi di assistenza.

Fu ricostituita nel 1996 la sezione di Siena dell’Associazione Finanzieri d’Italia

Ottobre 201620

non brillante, la Robur Siena ha fatto un’inversione di mar-cia come tutti i tifosi auspica-vano. L’inizio del campionato era stato un incedere difficol-toso: nelle prime cinque par-tite, solo 2 sconfitte e 3 pa-reggi. Ma gli aspetti positivi si erano comunque intravisti nel primo tempo di Arezzo e nel secondo tempo di Como, segnali che la squadra a pieno regime sarebbe stata in grado

di alzare qualità ed intensità. La partita chiave era appunto la trasferta a Prato: obietti-vo vincere, fondamentale per dare entusiasmo all’ambiente e per dare certezze all’organi-co di mister Giovanni Colella, e vittoria è stata.La Robur Siena naturalmen-te dovrà evitare nel resto della stagione la dipendenza dall’ex Benevento, e dovrà farlo sfruttando le qualità del-

la rosa allestita dal direttore sportivo Giovanni Dolci e dal responsabile dell’area sporti-va Davide Vaira. Qualità che coincide con i nomi di Firen-ze, all’esordio proprio nel ma-tch contro il Prato, di Bunino, alla ricerca del suo primo gol in maglia bianconera, di Fili-povic, voglioso di esordire e con un curriculum spaventoso nelle giovanili, senza dimenti-care l’apporto di gol che dovrà

A Prato è stata una vittoria con la barba, se pensiamo all’impronta nella partita che ha messo Alessandro Marot-ta, El Diablo, attaccante di rara qualità per la Lega Pro. Il bomber campano ha conqui-stato in poco tempo la piaz-za, e finalmente ha portato la prima vittoria con le sue reti, dimostrando qualità, aggressi-vità, determinazione e lucidi-tà sotto porta. Dopo un avvio

arrivare dai centrocampisti: Gentile, Vassallo, Castiglia, Guerri e Doninelli sulla car-ta sono giocatori in grado di garantire in totale una decina di gol nell’arco di un campio-nato. In questi mesi abbiamo imparato a conoscere anche il tecnico Giovanni Colella: idee chiare per l’impostazione della squadra, carattere ruvido ma schietto, consapevolezza e conoscenza delle caratteri-

stiche della rosa, condivisa nella sua costruzione con la proprietà e la dirigenza bian-conera.Quella con il Prato infine ri-marrà una vittoria storica perché la prima dell’era Anna Durio, l’imprenditrice ligu-re che ha finalmente potuto versare lacrime di gioia dopo mesi di tensioni e difficoltà che hanno caratterizzato il passaggio di proprietà.

Robur Siena: prima vittoria, non per casoIl successo in trasferta a Prato dimostra che la squadra sta trovando l’equilibrio e la mentalità giusta per il campionato

“Consapevoli del valore della maglia”

basket: Intervista al nuovo capitano Simone FlaminiEssere capitano di Siena. Es-serne il capofila. Simone Fla-mini sa già cosa significa. Lo sa attraverso le parole della gente che l’ha già vissuta, che l’ha amata e che continua a ricordarla.Uno fra tutti Daniel Hackett, che poco prima dell’inizio della stagione ha speso per lui parole importanti che hanno avuto il peso di una investi-tura. “Un ragazzo d’oro che può far bene nello spogliatoio della Mens Sana”. E già in una delle sue prime interviste aveva già fatto ca-pire di essere consapevole di quanto la maglia della Mens Sana avesse un valore.“Mi sento già responsabile per la città, per la società, per persone che conosco qui e che mi hanno aiutato ad entrare nel pensiero di questa città”.Un discorso importante, fat-to con la consapevolezza del ruolo che la società gli ha af-fidato e che lui ha preso con il giusto spirito e la giusta dose di responsabilità, nei con-fronti di un gruppo giovane

ma che ha già gli occhi della tigre.“Mi sento in dovere verso questi ragazzi. C’è bisogno di certezze e voglio essere in

grado di dargliele”.Ha vissuto Siena da avversa-rio. Ha calcato il parquet del PalaEstra con la maglia di Pesaro e lo scorso anno con

quella di Roma. Ma sin da al-lora le sue sensazioni e le sue impressioni erano le medesi-me:“Rispetto. Lo provavo prima

ed ora ancora di più. Rispetto per chi ha calcato questo par-quet, per chi ne ha fatto la sto-ria, per chi ha vissuto quello che era Siena e per chi sta cer-cando di costruire qualcosa. Rispetto per i tifosi, che credo ci staranno vicini”.Leader silenzioso in campo e guida per il resto del gruppo, sul quale scherza alla doman-da canonica di ogni inizio sta-gione: Che squadra siete?“Siamo simpatici – dice ri-dendo – A parte le battute siamo un gruppo interessante e che da quello che ho potu-to vedere ed osservare non sa cosa significa mollare. Una squadra che ci tiene, che ha già capito cosa significa in-dossare questa maglia. Istin-tiva e con molte potenzialità”.Il gruppo c’è. Lo staff tec-nico ha del materiale su cui lavorare. Il capitano ha già le idee chiare e ha già capito come guidare questo gruppo. Domenica alle 18, la prima in casa contro Latina per dare il là ad una stagione che sarà tutta da scoprire.

La nuova stagioneai nastri di partenza

45 Jonathan TavernariAla24 Mike MyersCentro23 Tommaso PichiAla16 Simone FlaminiAla15 Lorenzo SaccaggiPlay10 Alessandro CappellettiPlay8 Giovanni VilderaAla/Centro1 KT HarrelGuardia00 Dario MasciarelliGuardia21 Lorenzo BucarelliGuardia/Ala

Giulio GriccioliAllenatoreMatteo MecacciVice AllenatoreAndrea MonciattiAssistente

La squadra biancoverdeal completo

Ottobre 2016 21

Emma Villas: obiettivo la SuperLega

pallavolo: Debutto al PalaEstra il 9 ottobre contro il Club Italia Roma

L’inizio del campionato si av-vicina. La prima giornata del torneo di pallavolo maschile di serie A2 vedrà la Emma Villas Siena impegnata il prossimo 9 ottobre in casa, al PalaEstra in viale Sclavo, contro il Club Italia Roma. Una squadra, questa, rinnovata e costituita da tanti giovani che vogliono farsi le ossa e maturare con il sogno di vivere una carriera di alto livello. L’Emma Villas si sta prepa-rando in vista di questo e dei successivi appuntamenti. La stagione sarà lunga, ancora più lunga rispetto allo scorso anno dopo la modifica approntata alla formula del campionato. Al team biancoblu, squadra che parte insieme ad altre due o tre team della serie A2 con i favori del pronostico per cen-trare una storica promozione in SuperLega, serviranno cal-ma, attenzione e concentrazio-ne. E servirà grande entusiasmo attorno alla squadra del pre-sidente Giammarco Bisogno e di coach Paolo Tofoli. Un entusiasmo che si è visto a Siena martedì 20 settembre, in occasione del “Volley Day” che ha visto la compagine se-nese opposta ai vicecampioni d’Italia della Sir Safety Peru-gia (che qualche giorno dopo si sono anche qualificati per la finale della Supercoppa italia-na, poi persa in finale al quinto set, 3-2, contro gli scudettati di Modena). Sugli spalti del PalaEstra sono arrivate qua-si tremila persone che hanno

seguito una gara bella ed ap-passionante ed hanno vissuto una intera giornata di palla-volo. Perché la gara è iniziata alle ore 20, ma già dalle 17,30 bambini e bambine hanno avu-to l’opportunità di entrare nel palazzetto dove hanno potu-to palleggiare con i giocatori della Emma Villas, insieme ai quali hanno avuto pure l’op-portunità di farsi selfie e foto-grafie. Un modo, questo, per appas-sionarsi ancora di più a que-sto sport e a questa squadra. Il match, poi, andando alle que-stioni del campo, è stato molto divertente e ha mostrato una netta crescita della squadra se-nese che ha giocato quasi alla pari con i vicecampioni d’Ita-lia. Zaytsev è stato più volte murato dai biancoblu che sono

riusciti in molte circostanze a limitare le bocche da fuoco del team perugino. Set tutti tirati, nei quali nessuna delle due squadre è riuscita a sopra-vanzare l’altra con uno scarto maggiore ai tre punti, fino al quinto vinto dalla Sir per 15-13. Nel match si è visto un otti-mo Russell, autore di 26 punti, mentre da parte senese è stata certamente positiva la presta-zione di Padura Diaz, con 18 punti al suo attivo, e buone cose le hanno fatte vedere an-che i vari Fabroni, Russoman-no, Vedovotto, Patriarca, Spa-davecchia. Il match contro la Sir Safety Perugia è stato il momento più atteso e alla fine quello più emozionante di un lungo percorso effettuato dal team di coach Tofoli per arrivare alla

prima giornata di campionato. L’esordio è stato nel test ma-tch in famiglia al PalaCooper-sport di Chiusi tra una squadra “bianca” ed una “blu” che ha visto i giocatori senesi divi-dersi in due formazioni e af-frontarsi tra loro. Subito dopo ci sono state le due gare con Spoleto, con la netta vittoria per 0-4 riportata da Siena nel palazzetto dello sport umbro, e il pareggio per 2-2 che si è registrato in viale Sclavo. E ancora, a seguire, il week end con il memorial “Nonno Gino” che ha visto i biancoblu sfidare due compagini di SuperLega. A Sora, infatti, l’Emma Villas si è ritrovata in un palcosceni-co importante, contro giocatori della massima serie pallavoli-stica italiana. E qui è venuto fuori un risultato che ha fatto

parlare gli addetti ai lavori e che ha fatto puntare nuove luci sul team senese. Nella semifi-nale del “Nonno Gino”, infatti, l’Emma Villas ha sconfitto per 3-0 il team della Top Volley Latina. Un risultato ecceziona-le che ha spalancato la finale di questa competizione alla com-pagine del presidente Bisogno. Nella finale, però, la Tonno Callipo Vibo Valentia si è di-mostrata più forte della squa-dra senese e grazie alle gioca-te di Gelier, Barreto e Costa il team calabrese è riuscito a conquistare il trofeo. Non è finita qui perché i bian-coblu hanno affrontato anche una squadra di serie A2 costitu-ita da molti giovani ma che già nello scorso anno ha centrato buoni obiettivi. A Siena è arri-vata la Conad Reggio Emilia,

che ha impegnato i ragazzi di coach Tofoli in una sfida dura e al tempo stesso affascinante. Ne è scaturito un pareggio fi-nale, per 2-2: non è stata la pre-stazione migliore per i bianco-blu in questo precampionato ma si è trattato senza dubbio di un altro test che ha permesso di far crescere l’affiatamento e l’amalgama di squadra grazie anche alle difficoltà affrontate nel pomeriggio. E adesso siamo praticamente ad un passo dall’inizio della stagione regolare. Il precam-pionato ha detto che nel team biancoblu ci sono buone qua-lità, a partire dal palleggiatore Marco Fabroni che ha fatto vedere tutti i pregi che gli hanno permesso di essere nel passato campionato uno dei migliori pallavolisti dell’inte-ra stagione di A2. Lo stesso, in fatto di qualità nel proprio bagaglio tecnico, può dirsi per gli schiacciatori Russomanno e Vedovotto, nonché per l’op-posto Padura Diaz, che già sta diventando un punto di rife-rimento per chi segue questa compagine. Molto bene i cen-trali Patriarca e Spadavecchia. E bene sta andando anche il li-bero Cesarini, e pure quei gio-catori che in teoria dovrebbero trovare meno spazio in campo, ma ai quali il tecnico bianco-blu ha già dato più possibilità di mostrare le loro qualità ed il loro potenziale nelle amiche-voli fin qui disputate. Il tutto in attesa del ritorno di Noda Blanco, impegnato nelle par-tite della Nazionale spagnola.

La prima squadra si presenta al campionato di serie C interre-gionale di élite con un nuovo tecnico di grande esperienza pro-veniente da Arezzo, Francesco Sacrestano. Dopo due stagioni opache i rugbysti seniores aspettavano una occasione di riscatto e hanno dimostrato tutta la loro grinta mostrando una presenza agli allenamenti che da anni non si vedeva.

La squadra femminile ha ripreso il proprio cammino con un avvicendamento tra Simone Bonucci e Juri Conti nel ruolo di “head coach”. Simone ha così preso le redini della squadra, im-prontando il lavoro, come nelle scorse stagioni, alla massima collaborazione con le squadre più vicine. Le cittine si presente-ranno in campo come al solito agguerritissime!

Il minirugby sta riprendendo la propria attività, i numeri sono in netta crescita e lo staff tecnico è stato rimodulato per poter accogliere gruppi più consistenti di ragazzi. Le giovanili stanno ultimando la fase di ripresa delle attività e si presentano con ottime credenziali all’esordio nei vari campionati.

Foto di Antonio Cinotti

Banca Cras Cus Siena Rugby: diretti in meta

Ottobre 201622

Involtino caldodi porcini

rubrica di cucina, ricette, curiosità, trucchi e consigli per la realizzazione

di piatti locali e rivisitazioni curata da patrizia cencioni - docente di cucina italiana, titolare della scuola di cucina “il cuoco goloso’’ – siena

Con l’arrivo dell’autunno ho scelto per voi un piatto della nuova stagione a base di fungo porcino, il re della tavola di questo periodo! Ho pensato di proporvi un appetizer di facile realizzazione, con una fonduta ai porcini e profumata all’erba cipollina che fa sicuramente la differenza! Adatta ai buffet au-tunnali, si serve rigorosamente calda.

Ingredienti Per l’involtino:1 dl di latte parzialmente scremato 32 g di burro20 g di Farina 00 100 g di porcini freschi trifolati100 g di formaggio fontina 20 g di erba cipollina fresca tritataPer la panatura:200 g di pane bianco da tramezzini a fette senza crosta

partire la fase operativa, che coinvolgerà cinque regioni: Sicilia, Calabria, Toscana, Pie-monte e Lazio e, in particolare, le province di Catania, Reg-gio Calabria, Siena, Cuneo e Roma. L’idea di Città del Vino punta a concentrare l’estro cre-ativo dei giovani che saranno coinvolti verso una innovativa interpretazione e promozione del paesaggio.Un tema, quello del paesaggio, caro all’Associazione Nazio-nale Città del Vino che da anni si impegna su vari fronti alla sua tutela, dall’elaborazione del Piano Regolatore delle Cit-tà del Vino, con le sue diver-se declinazioni (energetiche e ambientali, food planning, consumo di suolo, ecc.), alle campagne per la preservazio-ne dei paesaggi vitivinicoli storico-culturali ed eroici di montagna e delle isole; molte saranno le iniziative che, dal novembre di quest’anno, si svilupperanno nel corso dei successivi 18 mesi con attivi-tà di sensibilizzazione verso i giovani delle scuole e gli stu-denti attraverso la realizza-zione e diffusione di prodotti creativi (cortometraggi, story

telling, comic novel, ecc.) che saranno curati da 15 giovani talenti, attualmente inoccupati, che saranno selezionati attra-verso un bando pubblico nelle cinque regioni coinvolte nel progetto.Il bando ha visto la partecipa-zione di numerose onlus che si dedicano ad attività di soste-gno nei confronti dei giovani; il punteggio che ha permes-

so all’Associazione Città del Vino di aggiudicarsi il finan-ziamento, è stato ottenuto non solo grazie alla valenza del progetto in sé, ma anche grazie alla pregressa esperienza posi-tivamente valutata in attività didattiche nei confronti di stu-denti e ragazzi e nella promo-zione delle attività artistiche e creative, come per il concorso annuale che ogni anno è ban-

Anche a Siena le Città del Vino sono a caccia di giovani talen-ti. L’Associazione nazionale Città del Vino si è aggiudicata un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipar-timento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, in-detto nella primavera 2015 per promuovere un piano di azioni tese a sostenere i talenti e l’in-novazione sociale e tecnologi-ca delle giovani generazioni, a valere sulle risorse del Fondo per le politiche giovanili.Il bando intitolato “Sostegno ai giovani talenti”, era finaliz-zato al finanziamento di azioni volte a valorizzare i giovani nell’espressione del proprio talento e della creatività, at-traverso iniziative che consen-tissero di esaltare le loro espe-rienze e competenze anche nel campo dell’innovazione tec-nologica. L’Associazione Città del Vino ha presentato un progetto dal titolo “Il paesaggio del vino: nuove forme di conoscenza del territorio” del valore di 200.000 euro, che è stato rite-nuto idoneo ad essere finanzia-to. Dopo l’espletamento delle prassi burocratiche, sta per

dito per la realizzazione del manifesto delle Città del Vino, o il progetto della fattoria degli studenti realizzato in collabo-razione con la Confederazione Italiana Agricoltori. Altro plusvalore dimostrato dall’Associazione è stata la presenza capillare in tante re-gioni e province italiane che permetterà al progetto una im-portante visibilità e possibilità di disseminare i risultati. Fra le attività indicate di “gran-dissimo prestigio” che hanno permesso di ottenere il finan-ziamento, sono state valutate molto positivamente: la parte-cipazione ad Itervitis - itinera-rio della vite riconosciuto dal Consiglio d’Europa - e le ini-ziative di formazione interna-zionale svolte ormai da anni in Paesi Europei ed extra Europei con lo “Stage internazionale per giovani viticoltori” rivolto a studenti in enologia e agraria. Il progetto “Il paesaggio del vino: nuove forme di cono-scenza del territorio” pone come centrale la capacità di creare una relazione fra il con-testo paesaggistico-ambienta-le e le opportunità di rilettura dello stesso; in questo senso,

il coinvolgimento della po-polazione, o di una porzione di essa, non solo attraverso la comunicazione, ma nelle atti-vità di progettazione dei mi-croeventi, rafforzerà il legame territoriale del progetto. I circa 750 studenti non par-tecipanti attivamente saranno i destinatari di micro eventi progettati dai giovani talenti selezionati; i turisti saranno coinvolti come fruitori e come testimoni dell’evoluzione del territorio; è importante in tutti e tre i casi l’effetto leva che la relazione con queste tre tipolo-gie di beneficiari indiretti può avere nei confronti delle istitu-zioni e degli attori economici per riconoscere la validità dei contenuti progettuali e la so-stenibilità dopo il suo comple-tamento. Tenendo conto che si parla di paesaggio, il progetto sarà un’ottima opportunità an-che per testare su più livelli il grado di sensibilizzazione del-la società sul tema del paesag-gio e del valore aggiunto che rappresenta per ogni territorio. E la provincia di Siena, in que-sto contesto, è una straordina-ria palestra.

Paolo Corbini

A caccia di giovani talentiper studiare il paesaggio del vino

L’Associazione Città del Vino si è aggiudicata un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri con un progetto indirizzato alle nuove generazioni per premiare innovazione e creatività

dalle

60 g di albume d’uovo100 g di pane aromatizzato alle erbeOlio per frittura di arachidiPreparare una besciamella con burro, farina e latte. Portare a cottura. Unire la fontina tritata per ottenere una fonduta. Aggiungere i funghi trifolati e l’erba cipollina. Mettere il com-posto in un sac à poche con bocchetta liscia larga e far raf-freddare. Appiattire il pane bianco con il mattarello o con la sfogliatrice ad uno spessore di 2 mm. Distribuire sul pane con il sac à poche il composto. Arrotolare e tagliare la pasta. Far freddare. Infilare gli spiedini di finocchietto selvatico e taglia-re allo spessore di 1,5 cm. Passare i bocconcini nell’albume sbattuto e poi nel pangrattato alle erbe. Scaldare l’olio a 180° e friggere gli involtini pochi alla volta, servire caldi. Buon appetito e golosi saluti!

Patrizia

Ottobre 2016 23

dover approfondire, ci consi-glierà una visita dallo speciali-sta, questo accade, o dovrebbe accadere, anche nel mondo veterinario. Quindi, se avessi-mo un bellissimo Shar Pei, ad esempio, cane dalla particola-rissima pelle che fa molte pie-ghe e soggetto a problemi cu-tanei, non sarebbe una cattiva idea scegliere un veterinario che abbia una specializzazione in dermatologia. Una volta scelto il veterinario non ci rimane altro che farlo conoscere al nostro cane. La prima impressione conta, ec-come se conta!Consiglierei a tutti i proprietari

Il veterinario… che passione!

Un punto di riferimento im-portante nella nostra vita di proprietari di uno o più cani è il veterinario: come lo sceglia-mo?Deve essere una figura di rife-rimento importante, dobbiamo averne grande fiducia. Parago-nabile alla figura del medico di famiglia, dovrà essere pronto a seguirci o ad indicarci chi può dare maggiore aiuto nei mo-menti più complessi. Infatti il veterinario può avere tante specializzazioni, come acca-de nella medicina umana, se andiamo dal medico di fami-glia a presentare un disturbo, se questo si renderà conto di

di un cucciolo di portare il pic-colo in sala di aspetto dal pro-prio veterinario e magari pre-miarlo o creare associazioni particolarmente positive senza necessariamente entrare a fare la visita. Permetteremo al cuc-ciolo di non associare l’odore del luogo necessariamente ad una minaccia, ma magari ad un luogo nel quale si mangia una cosa buonissima e solo esclusivamente in quel luogo si trova quella prelibatezza… molti cani iniziano a crearci problemi ancora prima di en-trare dal medico, ovvio è che se lo porto solo per fare l’inie-zione o altro il cane non potrà

far altro che associare quel luogo a un luogo di tortura. Se abbiamo beccato il giorno in cui la sala di aspetto è piena, potremmo attendere fuori il nostro turno: ogni cane rilascia dei feromoni, spesso dal vete-rinario vengono rilasciati quel-li della paura, (ma i cani hanno una comunicazione basata sui segnali chimici abbastanza ampia), rimanendo all’interno dell’ambiente chiuso il nostro cane non potrà far altro che inalare tali feromoni e rendersi conto dell’imminente perico-lo, comportandosi di conse-guenza. Alcuni cani vivono il pericolo inquadrandolo nella

figura del veterinario, altri lo assoggettano agli altri cani presenti nella sala di attesa.Altra regola importante, quin-di, è non far avvicinare o in-teragire i cani in sala di attesa dal veterinario, potremmo cre-are veramente una bella zuffa. Facendo un analogo esempio umano: è come se prima di entrare dal medico per un’im-portante visita, in forte stato ansiogeno, tutte le persone che stanno aspettando vicino a noi volessero interagire ineduca-tamente, molto probabilmente esploderemmo anche noi! Por-tate rispetto per lo stato emoti-vo dei vostri cani… e cercate

di mettervi a vedere il mondo dal loro punto di vista.Una volta entrati in ambulato-rio, chiedete al medico di esse-re paziente, cercate di metterlo nelle condizioni di lavorare bene e senza perdere neppure una falange, il medico deve saper fare il suo lavoro, ma voi dovete fare bene il vostro, quello di buon proprietario che educa il cane ad affrontare le situazioni più sgradevoli con tranquillità e fiducia tale nei vostri riguardi da non dover temere nulla e nessuno.Grazie a tutti dall’Orma del Cane! Se lo ami…. lo educhi!

Luigi Fabbrini

animali: L’importanza di affidarsi a professionisti di qualità

#Siena è un periodico mensile

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