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Museo Storico Alfa Romeo - SevendaysWeb · NUMERO 4 - APRILE 2018 - ANNO LXXI Poste Italiane S.p.A....

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NUMERO 4 - APRILE 2018 - ANNO LXXI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art. 1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano - euro 1,03 (abbonamento annuo euro 15,00). Museo Storico Alfa Romeo Assemblea ALDAI 2018 pagina 4
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DI 1DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Romano AmbrogiPresidente ALDAI-Federmanager

DITORIALEe

Segnali di rinnovamento possibileL’innovazione è sempre più pervasiva e il management lun-gimirante sa anticiparne le ricadute positive ottimizzando i processi e sviluppando nuovi modelli di business; coniugando competenze nell’uso delle tecnologie abilitanti con la visione finalizzata alla creazione di valore.Le opportunità di rinnovamento possono essere scoperte e sfruttate ovunque e, per dare concretezza alla frase iniziale, voglio utilizzare un esempio ALDAI, quello della nostra rivista “Dirigenti Industria” in forma digitale.Quando due anni fa abbiamo immaginato la versione on-line della rivista cartacea, non ci siamo limitati ad un progetto per rendere disponibili gli articoli sul video del PC. Per nove mesi abbiamo analizzato come utilizzare le tecnologie digitali per soddisfare meglio i lettori: la necessità di visualizzare gli arti-coli su dispositivi di diverse dimensioni; l’opportunità di offri-re notizie tempestive, settimanali e giornaliere; la facilità nel creare edizioni specifiche per dirigenti in servizio e pensionati; la possibilità di riconoscere i lettori associati dai soci potenziali, dai lettori anonimi e da quelli localizzati; le molteplici modalità di ricerca degli articoli; dalla prima pagina, dalle rubriche, dal sommario, dalla ricerca libera sulle centinaia di articoli pub-blicati, dall’accesso alla rivista a partire dai motori di ricerca, come Google; la creazione di un network editoriale in grado di arricchire i contenuti e realizzare edizioni locali per offrire ai lettori una gamma completa di informazioni. Il nuovo modello editoriale è stato realizzato e lanciato a Natale 2016: l’edizione digitale Dirigenti Industria, si è aggiunta alla testata con più di 70 anni di storia.In comune con l’edizione cartacea ci sono solo il nome e gli articoli mensili, l’idea progettuale ha permesso di sviluppare pienamente molte potenzialità offerte dalle tecnologie digita-li. Oggi sono disponibili oltre 100 versioni della rivista digitale: due sezioni dedicate specificamente ai dirigenti in servizio e ai senior pensionati; 4 profili diversi di lettori (anonimi, anonimi localizzati, registrati e associati); 13 edizioni locali che pubbli-cano articoli del network editoriale delle Associazioni Feder-manager.In 16 mesi la rivista Dirigenti Industria ha superato 60mila utenti, metà dei quali in Lombardia, quattro volte il numero degli associati ALDAI, con 30mila articoli letti-cliccati lo scorso mese di marzo e 300mila in 16 mesi. Ecco, l’esempio del pro-

getto editoriale Dirigenti Industria digitale indica quanto sia importante coniugare la competenza alla visione per gene-rare nuovi modelli di business e di valore.Viviamo l’era del rinnovamento continuo che comporta svariati problemi, in particolare per coloro che resistono al cambiamento, ma che offre al tempo stesso grandi opportu-nità per chi, come il manager, è impegnato responsabilmente nello sviluppo economico e sociale.Alcuni recenti segnali indicano che dobbiamo essere con-sapevoli delle potenzialità del Paese e fiduciosi nella pos-sibilità di rinnovamento, impegnandoci, ciascuno nel pro-prio ambito, con creatività e tenacia.Il sorprendente risultato delle urne ha aperto un nuovo dialo-go politico, che molti prevedevano lungo e passibile di stallo: la nomina democratica dei Presidenti della Camera e del Sena-to, è un primo passo per coniugare responsabilmente iniziati-ve innovative e stabilità istituzionale, nel rispetto del mandato elettorale.Anche alcune altre recenti notizie possono essere viste alla luce della fiducia nell’innovazione e nella vision. La Ferrari, simbolo italiano nel mondo, si è affermata sulla Mercedes nella prima gara 2018 del campionato di Formula 1 e l’Alfa Romeo è tornata a gareggiare, rilanciando con decisione un marchio, il cui museo storico avremo l’occasione di visitare il prossimo 4 giugno in occasione dell’Assemblea ALDAI.Al Museo Storico Alfa Romeo abbiamo dedicato la copertina per valorizzare un patrimonio industriale milanese e naziona-le, espressione del genio italico e del capitale umano al quale il Paese non può negare prospettive di sviluppo. ■

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DI 3DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

EDITORIALE 1 Segnali di rinnovamento possibile Romano Ambrogi

FOCUS 4/36 Speciale Assemblea ALDAI 2018 Il futuro che già c’è LETTERE 37 Riccardo Del Zoppo

NOTIZIE DA FEDERMANAGER 38 #ASSISE2018, manager presenti Stefano Cuzzilla

39 L'innovazione è young Mario Cardoni

MANAGEMENT 40 Assalto alla dirigenza Commuter

PREVIDENZA 45 La spesa pensionistica, questa sconosciuta Antonio Dentato

48 Ricorso a tutela dei diritti dei pensionati Stefano Cuzzilla Giorgio Ambrogioni

50 Il secondo pilastro del welfare A cura del Servizio Sindacale ALDAI

ECONOMIA54 General Data Protection Regulation Roberto Maggi

56 La bolletta elettrica Emanuele Regalini Luca Lo Schiavo

VITA ASSOCIATIVA58 Geopolitica e cosmo Raffaele Tasserini

CULTURA E TEMPO LIBERO59 Concerto di Primavera 2018

60 Angry Young Men Daniela Savini

61 L’Unione Sovietica tra illusione e realtà Josef Oskar

62 Breve storia delle comunicazioni Paolo Marelli

ommarioSNUMERO 4 - APRILE 2018 - ANNO LXXI

ALLE PAGINE 41/44

INSERTO ASSIDAI WELFARE 24

VORREI INVIARE UN TESTO ALLA REDAZIONE DI "DIRIGENTI INDUSTRIA"...

1) Quale formato è idoneo? Formato word (.doc)2) Quante battute compongono una pagina della

rivista? 3.500 battute spazi compresi3) Come si contano eventuali occhielli, box e

immagini da inserire nel testo? Se sono previsti occhielli, box, immagini e

foto il numero delle battute va ridotto in modo proporzionale

Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iter della lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesemente ad inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. Il titolo

fornito dall’Autore può essere modificato dalla redazione per uniformità, come lunghezza e stile, ai titoli degli altri articoli della rivista.

ILLUSTRAZIONILe immagini non devono essere inserite nel documento Word di testo, bensì inviate separatamente in file ad alta risoluzione per la stampa. Formato per le immagini: JPG, TIFF, PDF alta risoluzione.

PER ULTERIORI CHIARIMENTIGabriella Canuti, Segreteria di Redazionevia Larga, 31 - 20122 MilanoTel. 02.58376.237Fax 02.5830.7557 e-mail: [email protected]

VADEMECUM PER GLI AUTORI

LETTERE E ARTICOLI FIRMATI IMPEGNANO TUTTA E SOLA LA RESPONSABILITÀ DEGLI AUTORI E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE L'OPINIONE DELL'ALDAI.GLI ARTICOLI SONO PUBBLICATI A TITOLO GRATUITO.

1 pagina, 3.500 battute!

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DI4 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

OCUS

Una giornata ricca di contenuti, emozioni, spunti di riflessione e di stretta attualità.

I dettagli organizzativi saranno oggetto di successive comunicazioni.

Il futuro che già c’è

SPECIALE ASSEMBLEA ALDAI 2018Save the date:

Lunedì 4 giugno 2018

Lunedì 4 giugno 2018, appuntamento al Museo Storico dell’Alfa Romeo di Arese, che quest’anno sarà la scenografica location che farà da cornice all’Assemblea annuale dei Soci.

II Museo rappresenta il connubio ideale tra passato e futuro, un luogo che custodisce gelosamente emblemi di un marchio leggendario, senza dimenticare il domani.

È così che tra antiche glorie, e auto moderne che raccontano la storia dell’automobile, l’Assemblea aprirà i battenti. La formula è quella, ormai consolidata, delle due sessioni pomeridiane.

“Il futuro che già c’è” - ore 15,30La prima parte dell’evento aperta al pubblico, vedrà infatti l’ingegnere, giornalista, autore e appassionato di pensiero illusionistico, Walter Rolfo, relazionarsi sul tema con alcuni personaggi, focalizzandosi sulla velocità dei cambiamenti e delle innovazioni, sull’evoluzione e sullo sviluppo. Perché come ci ha insegnato Eraclito (V sec. a.C): Panta Rei.

Seconda sessione - ore 18,00La seconda parte sarà invece istituzionale e riguarderà le tematiche strettamente legate all’Associazione:

Relazione annuale del Consiglio Direttivo;

Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017;

Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.

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DI 5DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

6 Attività della Struttura

15 Attività Organi Collegiali - Commissioni Consultive

20 Relazione sull'attività del Consiglio Direttivo ALDAI

22 ALDAI Bilancio e Nota Integrativa

31 ALDAI Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti

32 ARUM Bilancio e Nota Integrativa

35 ARUM Relazione del Consiglio di Amministrazione

36 ARUM Relazione del Collegio Sindacale

ommarioS HANNO COLLABORATO:

Attività della Struttura Cristiana Bertolotti, Michela Bitetti, Gabriella Canuti, Emilio Locatelli, Silvia Romagnoli, Cristiana Scarpa, Chiara Tiraboschi

Attività delle Commissioni Consultive Manuela Biti, Sergio De Masi, Luciano De Stefani, Mario Giambone, Sergio Quattrocchi

Attività dei Gruppi di Lavoro Giovanni Caraffini, Franco Del Vecchio, Giorgio de Varda, Mario Garassino, Fabio Pansa Cedronio, Paola Poli, Vladimiro Sacchetti, Mino Schianchi, Raffaele Tasserini

SPECIALE ASSEMBLEA ALDAI 2018

Milano: fontana delle quattro stagioni, sullo sfondo i grattacieli di Citylife.

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DI6 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Attività della Struttura

Da sinistra: Valeria Briganti, Maria Caputo, Cristiana Bertolotti, Lorenzo Peretto, Ramona Crisci, Francesca Sarcinelli.

Servizio Sindacale

Finalmente un segnale indicatore dell’in-versione del trend negativo registrato in questi anni di crisi del sistema economico del Paese. Nel 2017 si è infatti rilevata una “stabilizzazione” del mercato del lavoro: le grandi aziende hanno in previsione tassi, pur se minimi, di crescita anche in termini occupazionali mentre quelle di piccole e medie dimensioni dichiarano ancora di avere la necessità di ridimen-sionamenti. Vi sono altresì ancora feno-meni di acquisizioni di aziende da parte di Fondi che hanno logiche di stretto profitto economico anziché di prospetti-ve di investimenti industriali; più recenti sono invece le vendite di “brand italia-ni” a imprenditori stranieri, anche delle economie emergenti, con conseguente depauperamento del tessuto industriale nazionale.Permangono peraltro le criticità struttu-rali del mercato del lavoro (elevato costo, eccesso di burocrazia, lentezza dei pro-cessi della Giustizia), che non favoriscono

la ripresa degli investimenti dei grandi Gruppi imprenditoriali internazionali in Italia.C’è stata in ogni caso una diminuzione delle risoluzioni dei rapporti di lavoro di-rigenziali che per l’anno 2017 si attesta a circa 2.000 unità e si è rilevato un sia pur modesto incremento delle nuove assun-zioni soprattutto nelle grandi aziende: in aumento le nuove opportunità profes-sionali nel settore digitale conseguenti

ai processi di innovazione tecnologica che le aziende, nell’ambito del progetto nazionale industria 4.0, stanno mettendo in atto.In linea con il segnale positivo sopra in-dicato è la diminuzione del numero delle conciliazioni sottoscritte dal Sevizio Sin-dacale: 860 di cui 680 per cessazioni del rapporto di lavoro gestite nella grande maggioranza dei casi attraverso accor-di fra dirigente e azienda utilizzando gli strumenti di legge per raggiungere il tra-guardo pensionistico.Quasi raddoppiato il numero di appunta-menti per la procedura telematica delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali on line divenuta obbligatoria dal 2015: da 36 del 2016 a 67 del 2017. La maggioran-za dei dirigenti – più del 60% – che ha ef-fettuato la predetta procedura ha cessato il rapporto di lavoro per il raggiungimen-to del requisito pensionistico.Un altro segnale positivo, se confrontato al trend degli scorsi anni, si registra nel minor numero di accordi che prevedono riduzioni di retribuzioni e retrocessioni a quadro anche se le società aumentano l’organico in termini occupazionali prefe-rendo nuove assunzioni con qualifiche di quadro anziché dirigenziali.Dalle consulenze e dalle verifiche retribu-tive richieste dai nostri Associati si con-stata ancora uno stallo negli incrementi retributivi soprattutto nelle Pmi che ve-dono le politiche retributive determinate esclusivamente dai rinnovi della contrat-tazione collettiva.Sono decisamente in decremento le procedure concorsuali; altresì una lieve decrescita si è registrata nel numero del-le procedure di licenziamenti collettivi – nel 2017 sono state 24 – che le società si trovano a dover attivare per espressa previsione di legge anche se coinvolgono

Nel 2017 si è rilevata una “stabilizzazione” del mercato del lavoro: le grandi aziende hanno in previsione tassi, pur se minimi, di crescita anche in termini occupazionali mentre quelle

di piccole e medie dimensioni dichiarano ancora di avere la necessità di ridimensionamenti

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DI 7DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

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IAttività della Struttura

I NUMERI 3.370 appuntamenti dei funzionari di cui:

242 iscrizioni d’urgenza 345 quote di servizio 860 conciliazioni formalizzate in sede sindacale 77 procedure per trasferimenti d’azienda 24 procedure di licenziamenti collettivi 5 accordi di pre-pensionamento 67 trasmissioni online per le dimissioni e le risoluzioni consensuali

804 conteggi per: A - Verifiche di spettanze di fine rapporto, retributive

e rivendicazioni economiche;B - Check up e simulazioni di prestazioni previdenziali e verifiche di pensioni.

Oltre 800 incontri al desk.Oltre 20.000 telefonate e migliaia di e-mail.

un numero esiguo di esuberi dirigenzia-li. Si riduce conseguentemente anche il numero complessivo – circa 60 – dei di-rigenti licenziati. Il calo di quest’ultimo dato è dovuto anche al fatto che nel 2017 una nota multinazionale straniera dell’a-rea informatica non ha attivato alcuna procedura di licenziamento collettivo per i dirigenti a differenza di quanto accadu-to negli anni precedenti in cui sono stati gestiti circa 200 esuberi con 3 accordi sin-dacali da noi sottoscritti.Nel 2017 è diventato operativo il nuovo regolamento della GS Fasi che ha rece-pito le novità introdotte con l’accordo di rinnovo del Ccnl 30 dicembre 2014. L’Isti-tuto prevede a favore dei dirigenti licen-ziati la possibilità di avere, a determinate condizioni, per un periodo massimo di un anno una copertura sanitaria e un’as-sicurazione per morte e invalidità. Ciò ha comportato un particolare impegno per la struttura finalizzato a fornire ai colleghi interessati tutte le informazioni necessa-rie per attivare la nuova misura di politica attiva.Nell’ambito del programma di sviluppo associativo, il Servizio Sindacale è stato impegnato, unitamente agli altri Servizi di ALDAI, in riunioni concordate presso le grandi aziende incontrando tutti i diri-genti, anche non iscritti, per promuovere i servizi dell’Associazione, illustrare le no-vità previdenziali ed approfondire tema-tiche contrattuali.Nel corso del 2017 sono entrate altresì in vigore le norme previdenziali che disci-plinano l’Ape Sociale, l’Ape Volontaria e la Rita, strumenti volti a lenire gli effetti del posticipo dell’accesso pensionistico determinato dalla Riforma Fornero. In questo nuovo quadro normativo nel 2017 solo l’Anticipo Pensionistico Sociale è di-venuto pienamente operativo. Continuano invece a produrre i loro ef-fetti, con conseguente incremento delle cessazioni dei rapporti di lavoro per rag-giunti requisiti pensionistici, gli accordi sindacali di “isopensione” stipulati negli anni passati ai sensi art. 4 della Legge Fornero. Particolare interesse ha suscitato l’ar-ticolo pubblicato sulla rivista Dirigenti Industria di febbraio 2017 del nostro consulente previdenziale dott. Salvatore Martorelli “Diciassette modi per andare in pensione”. Questa iniziativa ha generato richieste di incontri individuali per ana-lizzare le singole specificità del dirigente

ed indicare le soluzioni più opportune e convenienti per il raggiungimento del re-quisito previdenziale.I soci ALDAI si avvalgono altresì sia dell’ormai consolidata collaborazione della dott.ssa Rosanna Versilia, soprattut-to per le questioni relative alla previdenza complementare, sia delle consulenze in materia fiscale dell’avv. Nicola Fasano che tra l’altro è stato relatore di due convegni organizzati in sede in materia di welfare e di regime fiscale per gli expatriates. In ambito tributario si evidenziano, con-centrate soprattutto nella parte finale dell’anno, le numerose richieste dei soci di chiarimenti e verifiche sulle comunica-zioni dell’Agenzia delle Entrate in merito al ricalcolo dell’aliquota fiscale del Tfr e delle altre somme percepite in occasio-ne della risoluzione del contratto come previsto dall’art. 17 Tuir e dall’art. 1 a L. 331/2004. Rimane sostanzialmente costante il nu-mero delle Rappresentanze Sindacali Aziendali (28) con 8 rinnovi e 3 RSA neo costituite. Già nel corso del 2017 sono stati organizzati in ALDAI dal Coordinatore RSA incontri finalizzati a raccogliere dai colle-ghi spunti propositivi in merito al rinnovo del ccnl in scadenza il 31 dicembre 2018.

Sempre apprezzate le Convenzioni sia con Enasco – che fornisce supporto ai dirigenti associati per tutte le domande telematiche Inps – con un numero di ap-puntamenti annui che si attesta sulle 500 unità, sia con Assocaaf con oltre 1.000 appuntamenti per le dichiarazioni dei redditi.Nell’anno passato sono stati denunciati 13 sinistri con la Compagnia Assicuratrice Arag per la copertura delle spese legali giudiziali. La polizza è stata disdettata con effetto 31 dicembre 2017.Il Servizio Sindacale, ancora oggi non completamente a regime a seguito dei congedi parentali in corso di utilizzo da parte delle risorse, ha comunque gestito tutte le attività con dedizione, competen-za e professionalità.Il costante aggiornamento delle risorse del Servizio Sindacale è indispensabile per fornire sempre agli associati un com-petente supporto finalizzato ad una con-sulenza professionale e puntuale nelle risposte alle specificità del dirigente; circa l’aspetto previdenziale lo staff del Sin-dacale ha partecipato ad un percorso di formazione/aggiornamento organizzato dalla Federazione, tuttora in corso.

Cristiana Bertolotti

Nel corso del 2017 sono entrate altresì in vigore le norme previdenziali che disciplinano

l’Ape Sociale, l’Ape Volontaria e la Rita, strumenti volti a lenire gli effetti del posticipo dell’accesso pensionistico determinato dalla Riforma Fornero

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DI8 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Attività della Struttura

MOVIMENTO ASSOCIATIVO

La piattaforma si è arricchita della funzio-ne di geolocalizzazione che permette di utilizzare il luogo del dispositivo di lettu-ra per pubblicare nella rubrica “Associa-zione” eventuali articoli locali. Il Servizio collabora direttamente con il Servizio Comunicazione e Marketing per la gestione del calendario di even-ti dell'Associazione e di iniziative delle Commissioni Statutarie e dei Gruppi di Lavoro ALDAI, per la gestione delle aule delle iniziative di orientamento universi-tario e al mercato del lavoro, rivolte ai figli e nipoti dei dirigenti, nate nell’ambito del progetto “ALDAI YOUNG”.In particolare, nel 2017 ha gestito gli aspetti organizzativi dell’Assemblea An-nuale, delle manifestazioni nazionali e dei tradizionali Concerti di Primavera e Autunno e gli adempimenti statutari di avvio della procedura di Rinnovo delle Cariche Sociali ALDAI – triennio 2018-2020.Ha fornito supporto al Servizio Sindaca-le per i rinnovi delle RSA e alla Direzione per l’elaborazione del Bando di concorso delle Borse di Studio ALDAI e per il rin-novo delle convenzioni riservate ai soci

in materia di servizi di assistenza fiscale (Assocaaf), in materia Inps (Enasco) e di consulenza assicurativa (Praesidium).Il Servizio ha seguito, inoltre, l'attività di monitoraggio delle Convenzioni Com-merciali, procedendo al rinnovo delle stesse, nonché alla stipula di nuovi accor-di per l'anno in corso.L’attività amministrativa si concretizza nelle azioni a supporto del Tesoriere per l’elaborazione dei documenti di bilancio e l’attività di controllo di gestione dell’As-sociazione e della controllata ARUM Srl, anche attraverso la partecipazione alle verifiche periodiche del Collegio dei Re-visori dei Conti.L’attività della società di servizi, ARUM Srl, è dedicata principalmente all’attività edi-toriale della rivista “Dirigenti Industria”, che viene inviata ai dirigenti associati, agli iscritti di altri sindacati e ad Autorità e Istituzioni per un totale di circa 18.000 copie. L’attività di raccolta pubblicitaria viene gestita direttamente dall’editore con l’o-biettivo di potenziare i rapporti con gli inserzionisti pubblicitari.I relativi dettagli economici saranno di-sponibili nell'inserto dedicato al bilancio ALDAI e ARUM Srl.Considerevole, inoltre, l’attività di ge-stione delle proprietà immobiliari, loca-te e non, per quel che riguarda sia i vari adempimenti di legge sia le attività di or-dinaria manutenzione sia di adeguamen-to impianti, partecipando periodicamen-te anche alle Assemblee condominiali.

Michela Bitetti

Servizio Amministrazione e Organizzazione

Da sinistra: Riccardo Fanton, Laura De Bella, Giordano Bergomi, Michela Bitetti, Stefano Corna, Viviana Cernuschi.

La struttura si conferma composta anche per il 2017 da cinque risorse e da una risorsa in stage a supporto dell'organiz-zazione eventi. L’area Amministrazione e Organizzazione gestisce l'accoglienza, le iscrizioni e gli incassi delle quote tra-mite i tradizionali canali di pagamento, elaborando periodicamente dati statistici a supporto delle analisi di monitoraggio del movimento associativo e delle inizia-tive di sviluppo associativo. Il sito www.aldai.it è stato completamen-te rinnovato in coerenza con la piattafor-ma nazionale e come sempre consente ai dirigenti, iscritti e non, di essere aggior-nati in tempo reale sulle iniziative di vita associativa, su tematiche sindacali, fiscali, comunicazioni dalla Federazione e tutti gli aspetti legati alla vita del manager. Completano la comunicazione ai soci la newsletter mensile, le mail dedicate e la rivista "Dirigenti Industria" in versio-ne cartacea e digitale disponibile sui siti http://dirigentindustria.it ehttp://dirigentisenior.it.La rivista digitale, a poco più di un anno dal lancio, ha raggiunto considerevoli ri-sultati in termini di accesso e gradimento.

La situazione in decrescita rispetto all’anno precedente, soprattutto nella componente dei dirigenti in servizio, registra l’aumento del numero di qua-dri iscritti.

SITUAZIONE ASSOCIATI AL 31 DICEMBRE 2017

N. 5.213 in servizioN. 537 inoccupatiN. 9.040 in pensioneN. 332 quadri superiori / apicali

N. 15.122 TOTALE (–141 rispetto al 2016)

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Attività della Struttura

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Servizio Fasi e AssidaiEstremamente positivo il bilancio dell’at-tività 2017 del Servizio Fasi e Assidai di ALDAI.Nell’anno passato si è riscontrato un in-cremento del numero di associati che ha deciso di affidare le proprie richieste di rimborso al Servizio Fasi e Assidai che, tramite rilascio di delega, si occupa di esaminare puntualmente la documenta-zione da inoltrare ai Fondi, di verificarne la pertinenza e l’idoneità e di trasmetter-la ai Fondi accedendo ad un canale pre-ferenziale con la possibilità di intervenire direttamente in caso di eventuali criticità che possano presentarsi durante le fasi di istruttoria e valutazione della pratica stessa da parte dei Fondi.Gli iscritti ALDAI che hanno regolarmente utilizzato i nostri servizi, oltre ad apprez-zare il livello qualitativo di consulenza e assistenza, hanno potuto constatare un’importante diminuzione dei tempi di attesa per la liquidazione della pratica. Nel 2017 il numero di iscritti al Fasi che ha affidato ad ALDAI le proprie richieste di prestazioni per la gestione e la trasmis-sione delle pratiche online è cresciuto di ben 253 unità rispetto ai precedenti anni, portando il numero complessivo di utiliz-zatori del servizio a 1.216 unità.Molto significativo anche l’incremento del numero degli iscritti ad Assidai che nel 2017 sono cresciuti di 229 unità, di-ventando in totale 522, ovvero quasi il doppio rispetto al numero degli iscritti riscontrati a fine 2016.Conseguentemente, è stato registrato anche un forte aumento del numero di richieste di rimborso inviate ai Fondi, per un totale di 3.487 pratiche lavorate e tra-smesse nel corso dell’anno (2.679 prati-che Fasi e 808 pratiche Assidai).

Il grafico n. 1 mostra la cre-scita del numero di pratiche trasmesse dal Servizio Fasi e Assidai ai Fondi, segno di par-ticolare apprezzamento da parte degli Iscritti.

ANNO 2015: 2.083 pratiche(1.937 Fasi e 162 Assidai)

ANNO 2016: 2.567 pratiche(2.128 Fasi e 522 Assidai)

ANNO 2017: 3.487 pratiche(2.679 Fasi e 808 Assidai)

Il Servizio ha inoltre assistito i dirigenti in servizio, in pensione e i coniugi superstiti nello svolgimento e nella messa a pun-to delle pratiche necessarie al manteni-mento dell'iscrizione (anche nel caso di perdita del posto di lavoro o di transizio-ne di carriera) occupandosi, in generale, anche della gestione dei rapporti con i Fondi.Sono stati erogati 2.701 appuntamenti in sede e 6.846 consulenze telefoniche.Inoltre, l’utilizzo sempre più frequente della posta elettronica da parte dei Soci ha permesso di risolvere con puntualità numerosi quesiti anche tramite e-mail.Al fine di garantire un supporto ai Soci sempre più efficiente e funzionale, il Ser-vizio Fasi e Assidai pianifica le proprie attività organizzando, in tempo reale, la calendarizzazione degli appuntamenti e fornisce consulenze telefoniche nei po-meriggi dedicati.Con l’obiettivo di agevolare gli iscritti ed efficientare l’attività, svincolando il socio

Cristiana Scarpa e Salvatore Frazzetto.

dall’impegno del giorno dell’appunta-mento, nell’ottobre 2017 è stato avviato il progetto Fast Care.Questa nuova flessibile modalità di ero-gazione del servizio permette all’iscritto di consegnare già dall’inizio di ogni tri-mestre, negli orari di apertura degli uffici ALDAI, le copie di tutta la documentazio-ne che viene valutata e trasmessa ai Fon-di mediamente in due giorni.La nuova iniziativa è stata ampiamente apprezzata e nel periodo ottobre/dicem-bre sono stati 140 i Soci che hanno utiliz-zato Fast Care.Mensilmente si elaborano i dati statistici di tutta l’attività del Servizio che per-mettono di raccogliere analisi di merito per meglio valutare la qualità dei servizi erogati monitorandone l’andamento pro-gressivo e la tipologia degli argomenti trattati.Il Servizio Fasi e Assidai di ALDAI ha inol-tre provveduto alla revisione e all’aggior-namento delle Convenzioni Sanitarie ALDAI tramite le quali il Socio ALDAI può usufruire di prestazioni mediche a prezzi riservati.Il grafico n. 2 evidenzia l’attività del Ser-vizio suddivisa per tipologia di servizi erogati.

Cristiana Scarpa

grafico n. 1 grafico n. 2

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Servizio Comunicazione e Marketing

Chiara Tiraboschi.

Un anno di impegno, attività intraprese, incontri tematici, realizzazione e valoriz-zazione dei servizi e delle opportunità portate avanti da ALDAI - Federmanager con l’obiettivo di preservare, tutelare e rappresentare al meglio la dirigenza. Questo il quadro, in estrema sintesi, di un 2017 che ha visto la nostra Associazione impegnata su più fronti, sia nel portare avanti un dialogo sempre più stretto con la politica e le Istituzioni sia nello svolgere una funzione di promotrice di iniziative, servizi e vantaggi per la realtà manage-riale.Nel corso dei mesi che hanno cavalcato il 2017, le porte di ALDAI si sono aperte ai principali protagonisti e promotori delle tematiche più importanti alla base del sistema Paese: la politica industriale e il Piano Industry 4.0. Nella Sala Viscontea Sergio Zeme di ALDAI si sono susseguiti tra gli altri l’On. Vinicio Peluffo, membro della Commissione permanente Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera, l’On. Stefano Maullu, Deputato al Parlamento Europeo, ma anche il prof. Alessandro Perego, Direttore Diparti-mento Ingegneria Gestionale Politecnico di Milano, tutti uniti nel ribadire un unico e coeso messaggio: quanto sia strategico e fondamentale il bisogno di manager preparati e competenti sui temi della di-gitalizzazione, soprattutto all’interno di una visione in cui la parola chiave è sem-pre di più interconnessione.Sempre restando sul fronte dell’impegno di ALDAI di promuovere e rafforzare nei dirigenti il senso di appartenenza alla categoria, sono stati avviati una serie di incontri tematici in collaborazio-

ne con gli Enti del sistema: una visione orientata al futuro, le novità previdenzia-li, le roadmap tecnologiche e una sanità integrativa 4.0 sono stati gli argomenti affrontati rispettivamente negli incontri con Previndai, Fondirigenti, Fasi e Assidai.Attraverso la promozione e l’attività del sito ALDAI, completamente restaurato nei primi giorni del nuovo anno, la pre-senza sui social media, la rivista Diri-genti Industria cartacea e digitale, non-ché l’attività di mailing abbiamo cercato di comunicare il valore del confronto, del-la sinergia e del networking cavalcando i nuovi strumenti e le opportunità che ci offre oggi il digitale. La community che partecipa, condivide, commenta e “mette like” nelle pagine dei canali social dell’As-sociazione sta piano piano crescendo e ciò contribuisce a costruire ponti tra realtà diverse, consolidando il brand di ALDAI.Da un punto di vista di stampa, ALDAI-Federmanager ha incrementato la pro-pria visibilità sui media proponendo il proprio punto di vista e sottolineando tematiche di interesse per la categoria. Hanno parlato di noi tra gli altri: Corrie-re Economia, Italia Oggi, Il Sole 24 Ore, Job24, Milanofinanza.it, Affaritaliani.it, Askanews, Business People, AdnKronos, Manageronline, TGCom 24, Business Co-munity, Largo Consumo, World Exellence.Per i figli e nipoti dei soci ALDAI-Feder-manager ha continuato ad organizzare nuove iniziative legate all’ambito or-mai definito e conosciuto come “ALDAI YOUNG” vale a dire finalizzato a offrire opportunità che spaziano dai corsi di orientamento post diploma a quelli ca-

ratterizzati da un approccio più diretto con il mondo del lavoro.Nel corso del 2017 si sono inoltre ripetuti quegli appuntamenti che hanno ricevuto consenso in termini di gradimento e di partecipazione da parte dei nostri iscrit-ti: tra tutti, la presenza per il quinto anno consecutivo di ALDAI-Federmanager allo Smau con la possibilità di garantire l’ac-cesso gratuito a tutti i soci, il tradizionale Concerto d’Autunno e la quinta edizione dell’iniziativa “Premio Merito e Talento”.

Chiara Tiraboschi

IL 2017 IN NUMERI 148 il numero degli eventi; 4.682 il totale dei partecipanti (non sono visitatori unici); 3.578 i soci che hanno partecipato

(pari al 76%); 1.104 i non soci che hanno

partecipato (pari al 24%).

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Servizio Orientamento e Formazione

Silvia Romagnoli.

L’innalzamento della crescita economica del Paese è possibile soltanto accrescen-do le persone. La capacità di risponde-re efficacemente ai cambiamenti di un mercato produttivo in rapida evoluzione si misura dall’acquisizione o dal rafforza-mento di competenze garantite da speci-fici progetti formativi.Ormai da tempo stiamo vivendo un pe-riodo di profonda incertezza sul futuro, sulle prospettive connesse al lavoro ed all’occupazione ed in generale all’anda-mento del contesto socio-economico. Le politiche degli ultimi anni – principal-mente Jobs Act, Industria 4.0, riforma fi-scale, incentivi alle imprese, riforma della pubblica amministrazione – hanno inciso positivamente sul processo di cambia-mento e crescita. Occorre oggi ritrovare una stabilità per-duta, potenziando gli aspetti positivi del passato ed individuando obiettivi e stru-menti in una prospettiva di positività per il futuro.Il Servizio Orientamento e Formazione ALDAI favorisce e valorizza la formazione perchè l’aggiornamento e la riqualifica-zione delle risorse umane sono la chiave di volta dello sviluppo delle imprese e del territorio.L’Associazione sostiene infatti l’attività di Fondirigenti – il Fondo Bilaterale Con-findustria-Federmanager – che finanzia Progetti di Sistema finalizzati a promuo-vere tematiche di rilevanza strategica per il territorio e propone Avvisi Pubblici per l’accrescimento delle competenze mana-geriali.La consolidata collaborazione e lo stret-to coordinamento tra il Servizio Orienta-mento e Formazione ALDAI ed il Sistema Formativo e Capitale Umano di Assolom-barda hanno consentito un costante rac-cordo per la condivisione di piani forma-tivi aziendali ed individuali – attraverso l’istituzione della Commissione Bilaterale Fondirigenti – e l’individuazione dei clu-ster strategici per il territorio, la proget-tazione e realizzazione delle iniziative finanziate volte alla riqualificazione e valorizzazione delle competenze mana-geriali. Nel 2017 sono stati promossi dalle Par-ti Sociali ALDAI ed Assolombarda e fi-nanziate da Fondirigenti due Progetti nell’ambito delle Iniziative Strategiche per il territorio: “Cultura Digitale” e “ITS”.

Sono stati gestiti tre Avvisi Pubblici, fi-nanziati da Fondirigenti, di cui due de-dicati alle imprese – con l’impegno di 16,5 milioni di euro – specificatamente dedicati alla diffusione della cultura di-gitale ed uno rivolto ai dirigenti disoc-cupati – con lo stanziamento di 800mila euro – per sostenerne il riposiziona-mento nel mercato del lavoro.I Piani formativi nell’ambito degli Avvisi sopra citati hanno riguardato lo svilup-po di competenze specifiche afferenti a raccolta, gestione, integrazione e analisi dati; sicurezza e privacy dei dati e infor-mazioni aziendali; gestione e ottimizza-zione e-reputation e promozione/ven-dita prodotti e servizi; efficientamento processi organizzativi e/o produttivi; cyber security e data protection, welfare aziendale, innovazione delle competen-ze, internazionalizzazione, management dell’innovazione, marketing e comunica-zione, management di rete, innovazione organizzativa.Inoltre sono stati condivisi 289 piani for-mativi aziendali che attingono al conto formazione delle stesse imprese aderen-ti al Fondo e che hanno coinvolto 3.441 manager per 58.577 ore di formazione ed il finanziamento di 4.542.469,60 di euro.Tra le tematiche preponderanti anche quest’anno troviamo, accanto ai temi di carattere organizzativo-gestionale, l’am-bito delle competenze trasversali quali executive & business coaching, team building, innovazione organizzativa e cyber security.Sono state rinnovate le convenzioni formative con le Business School (SDA Bocconi, MIP, Istud, Il Sole 24Ore, Asset Management) introducendo la novità dell’estensione dell’agevolazione ai figli e nipoti degli associati. Protagonisti dell’anno 2017 sono stati principalmente due temi: l'Industria 4.0 e le Politiche Attive.

Il Servizio Orientamento e Formazione ALDAI ha fattivamente contribuito alla realizzazione Progetto Federmanager per la Certificazione delle Competenze nell’ambito del Piano Industria 4.0 pro-mosso dal Governo.Il Progetto è stato diffuso sul territorio nazionale offrendo l’opportunità ai ma-nager di ottenere la Certificazione delle Competenze su quattro profili: temporary manager, export manager e manager per l’internazionalizzazione, manager di rete, innovation.Il Progetto è stato complesso ed artico-lato e le sue fasi operative hanno richie-sto un impegno significativo da parte di ALDAI. Il processo per l’acquisizione del Cer-tificato si costituiva di varie fasi: una preliminare valutazione dei requisiti di ammissione, assessment online e relati-va rilevazione dei fabbisogni formativi, sessioni formative realizzate a cura di Federmanager Academy, assessment e colloquio di valutazione e rilascio del do-cumento di Certificazione a cura dell’Ente Certificatore Rina Services.Si prevede un’azione congiunta da parte di Federmanager e Confindustria per va-lorizzare la rilevanza della Certificazione

Il Servizio Orientamento e Formazione ALDAI favorisce e valorizza la formazione

perchè l’aggiornamento e la riqualificazione delle risorse umane sono la chiave di volta dello sviluppo delle imprese e del territorio

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come plus per i manager del Sistema Fe-dermanager nei confronti delle imprese e come leva importante per favorire il matching domanda e offerta.L’iniziativa ha proattivamente coinvolto 245 manager di cui 234 hanno effettiva-mente portato a compimento l’iter per l’ottenimento del Certificato: 207 sono le pratiche concluse/in corso  e 27 da con-cludere.  Sempre apprezzati dai soci si confermano l’orientamento multibrand e l’outplace-ment.Il primo è stato utilizzato da 108 soci ed il secondo dalla sua nascita ad oggi da 67 manager con una percentuale di ri-collocamento pari all’80% a conferma che l’approccio al mercato del lavoro è maggiormente efficace con il supporto professionale di una Società di Outplace-ment altamente specializzata in grado di accompagnare il dirigente.Il Servizio Orientamento e Formazione ALDAI è altresì il punto di riferimento della Lombardia per l’Agenzia del Lavoro Fondirigenti, creata dal Fondo per favori-re l’incontro tra domanda delle imprese e dei profili manageriali. Nel 2017 sono stati inseriti 48 profili professionali e sono stati inviati, su richiesta delle aziende, 36 curricula.Innovativo il tema dell’Alternanza Scuo-la Lavoro con l’obiettivo di favorire la partnership tra Scuola e Impresa ed evi-denziare il ruolo chiave dei manager nel trasmettere al mondo accademico da un lato le esigenze concrete delle imprese e dall’altro l'introduzione dei giovani nella realtà aziendale.Sulla tematica è stato realizzato un per-corso formativo a cura di Federmanager Academy e finanziato da Fondirigenti che ha coinvolto risorse della struttura ed al-cuni esponenti dei Gruppi di Lavoro.Particolare attenzione è stata data alla diffusione della realtà degli Istituti Tecni-ci Superiori (ITS), ancora poco conosciuti in Italia, per farne comprendere il valore per le aziende in termini di formazione di

profili di tecnici altamente specializzati e favorire la correlazione con le aziende del territorio.Oggi non si ragiona più in chiave “prodot-to/servizio” ed è importante considerare fattori correlati quali quelli legati alla sfera emozionale che sono strettamen-te connessi alla percezione del valore intrinseco del prodotto/servizio stesso. In quest’ottica ALDAI ritiene che sia fon-damentale proporre al manager un’as-sistenza completa che contempli – oltre agli aspetti concreti e professionali im-prescindibili – anche la sfera personale.Al fine di assistere il manager a 360 gradi e di sostenere il manager in momenti di difficoltà o transizione che intersecano anche la sfera emotiva, ALDAI propone

il Servizio Tutoring che, dal suo avvio nel 2012, è divenuto un elemento di valore aggiunto per gli associati ALDAI. L’attività è realizzata da Dirigenti Senior con competenze diversificate, plurienna-le esperienza professionale in aziende di differenti dimensioni e settori merceolo-gici ed iscritti all’Albo dei Tutor ALDAI. Il servizio Tutoring consiste in un percor-so di business coaching che ha la pecu-liarità di essere svolto da coach certificati con esperienza vissuta in azienda; ciò rappresenta indubbio valore aggiunto rispetto ad un percorso di coaching tra-dizionale.È rivolto ai manager associati ALDAI che si trovano ad affrontare problematiche legate specificatamente alla sfera pro-fessionale, quali ad esempio: mutamenti di mansione/ruolo, problematiche con il team o con il diretto riporto, etc… e più in generale eventi che implicano un coinvolgimento emotivo importante e che necessitano di un confronto/suppor-to consapevole ed equilibrato. Per dare un ordine di grandezza, dal 2012 ad oggi i fruitori in totale sono stati 175.

Silvia Romagnoli

Il Servizio Orientamento e Formazione ALDAI ha fattivamente contribuito alla realizzazione Progetto Federmanager per la Certificazione

delle Competenze nell’ambito del Piano Industria 4.0 promosso dal Governo

Sono state rinnovate le convenzioni formative con le Business School (SDA Bocconi, MIP, Istud, Il Sole 24Ore, Asset Management) introducendo la novità dell’estensione

dell’agevolazione ai figli e nipoti degli associati

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Servizio TutoringIl Servizio Tutoring di ALDAI continua ad essere sempre più presente nelle atti-vità dei soci come un valido riferimento per i momenti difficili che si incontrano in azienda o quando si perde il lavoro. Infatti il positivo trend di utilizzo e gradi-mento degli anni passati ha continuato in modo costante raggiungendo dopo oltre tre anni e mezzo circa di attività oltre 175 fruitori, l'85% dei quali hanno completato il percorso.Nell’anno 2017 appena trascorso in parti-colare oltre 40 soci (sia in attività sia tem-poraneamente inoccupati) hanno usu-fruito gratuitamente di questo servizio per circa 300 incontri complessivi per un totale di oltre 600 ore. Chiaramente la cri-si industriale ha pesato notevolmente e la ripresa negli ultimi mesi ha già portato ad un sostanzioso incremento di richie-ste di dirigenti in servizio nei primi mesi del 2018. Nel 2017 il Servizio Tutoring ha particolarmente privilegiato e focalizzato l’aspetto inerente alle relazioni e al sup-porto con i soci inoccupati e in uscita dal-le aziende cercando di aiutarli a superare il “lutto per la perdita del posto di lavoro”, a ritrovare se stessi e a prepararsi per nuove sfide. La percentuale di questa categoria di colleghi in difficoltà ha sfiorato il 43% del totale.

L’obiettivo in sintesi Il nostro obiettivo è fornire un servizio di Tutoring innovativo e personalizzato, che unisca all’efficacia di una rigorosa meto-dologia strutturata, la vasta esperienza di un’equipe di manager che parlano il linguaggio aziendale, avvalendosi di una concreta e diversificata esperienza mana-geriale, maturata in ambiti di multinazio-nali e di medie e piccole aziende. L’esperienza quotidiana dei Tutor sul campo ci ha indicato chiaramente le reali necessità dei nostri associati che sotto la pressione del mercato e delle quotidiane problematiche di business vogliono an-dare anche oltre il coaching puro e richie-dono sempre più un confronto attivo ed un supporto ad ampio spettro.Il servizio di Tutoring nell’ultimo anno è stato particolarmente apprezzato da di-rigenti inoccupati o in fase di uscita che hanno analizzato e compreso meglio alternative per il loro futuro scoprendo strade inesplorate ed interessanti nuove opportunità. La vera necessità per quest’ultimi non è un semplice esercizio teorico per la pre-parazione di un C.V. o di un incontro, ma una nuova consapevolezza di se stessi.Come già noto ai nostri soci, ma è sem-pre meglio ribadirlo, il Servizio Tutoring è

totalmente gratuito per tutti coloro rego-larmente iscritti ad ALDAI sia in servizio, in transizione o inoccupati.

Scopriamo i nostri Tutor Elena, Ornella, Claudio, Ernesto, Emilio, Giancarlo, Giuseppe, Giancarlo, Giorgio, Guido, Jacopo, Renato, Sergio, Valter, sono i 14 Tutor ALDAI che costituisco-no uno straordinario team con elevata competenza ed esperienza manageriale e professionale. L’approccio è neutro e privo di qualsiasi giudizio, riservato sotto tutti gli aspetti e tende ad instaurare una sintonia che a volte continua anche dopo il termine della sessione. Fedeli al motto “studiare per crescere” tutti i Tutor annualmente “ritornano a scuola” e frequentano sessioni avanzate di coa-ching con esperti delle più prestigiose scuole certificate.Come Tutor (lo sanno bene coloro che hanno seguito un percorso di Tutoring) non offriamo opportunità lavorative, ne facili consigli “mordi e fuggi”, ma aiutia-mo i nostri colleghi a raggiungere nel minor tempo possibile e con maggiore sicurezza i risultati attesi.Infine una nota che riempie i Tutor di or-goglio è constatare che un certo numero di dirigenti inoccupati durante le sessioni o al termine del percorso di Tutoring han-no poi trovato un’occupazione; è stato certamente merito loro, ma noi come “al-lenatori” li abbiamo semplicemente aiu-tati a ritrovare se stessi più velocemente: questo risultato per i Tutor è la miglior forma di gratitudine.

Emilio Locatelli

Emilio Locatelli.

...il Servizio Tutoring è totalmente gratuito per tutti coloro regolarmente iscritti ad ALDAI

sia in servizio, in transizione o inoccupati

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ARUM - Rivista “Dirigenti Industria”ARUM srl è la Società di servizi che edita per conto dell’ALDAI la Rivista “Dirigenti Industria”, ne cura gli aspetti redazio-nali ed editoriali, raccolta pubblicitaria, stampa e spedizione. La rivista cartacea mantiene ben saldo il suo ruolo di house organ dell’Associazione, fornendo il filo comunicativo con gli iscritti e con chi ha interesse alle attività associative.Per gli undici numeri editati nel 2017 è stato rispettato il Piano Editoriale con la pubblicazione di Editoriali e Focus de-dicati agli argomenti salienti per la ca-tegoria oltre che approfondimenti spe-cifici nelle rubriche quali management, sviluppo industriale, welfare, economia, formazione e lavoro. Sempre numerosi e richiesti sono stati gli articoli dedicati alle notizie di cultura artistica, musicale, letteraria, scientifica. Molti fra i nostri soci hanno realizzato libri recensiti nell'appo-sita rubrica, alcuni dei quali anche pre-sentati in Sala Viscontea.Come da delibera del Consiglio Direttivo del 17 dicembre 2015, i componenti del Comitato di Redazione della rivista e de-gli altri mezzi di Comunicazione ALDAI sono stati: Romano Ambrogi (Direttore Responsabile), Franco Del Vecchio (Coor-dinatore), seguono i componenti di dirit-to: Annalisa Sala, Michela Bitetti, Gabriella Canuti, Chiara Tiraboschi, e i compo-nenti elettivi: Giuseppe Aldeghi (sosti-tuito nel giugno 2017 da Manuela Biti), Giuseppe Colombi, Mario Giambone, Silvana Menapace, Fabio Pansa Cedronio (Presidente ARUM) e Bruno Villani. Mensilmente il Comitato si è riunito per il consueto riepilogo del numero in la-

vorazione e per delineare le tematiche della rivista successiva. Successivamente la Redazione ha proseguito il coordina-mento operativo con gli autori, la rilet-tura delle prime bozze, la realizzazione del timone, fino alla definizione del file finale da trasmettere alla tipografia per la generazione della "cianografica" sul-la quale è stato posto per undici volte il fatidico "Visto, si stampi". Questo passag-gio è stato per il 2017 il raggiungimento dell'obiettivo e ha determinato la fine del lavoro di redazione. La rivista è stata quindi affidata ai collaboratori esterni per le competenze di stampa, etichettatura, incelofanatura e postalizzazione.Dal giugno 2013 al marzo 2014, per tut-to il 2016 e 2017 la raccolta pubblicitaria e i contatti con i clienti inserzionisti sono in capo alla Struttura: alla Redazione è affidata la programmazione e gli aspetti grafico/editoriali delle pagine e il Servizio Amministrazione cura le competenze con-trattuali ed economiche. Tale gestione in-terna è nata in via sperimentale e in sosti-tuzione della concessionaria di pubblicità.Le competenze grafiche e di impagina-zione per tutto il 2017 sono state affida-te alla Società CREO che dal 1999 cura il nostro periodico. L'esperienza e la plu-riennale conoscenza delle dinamiche operative hanno sviluppato al meglio il lavoro di Redazione. È proseguita la col-laborazione anche con Rotolito che, con puntualità e professionalità, si è mostrata sempre a disposizione per la soluzione più mirata alle nostre esigenze. Indispensabile la sinergia e l'utile con-fronto incrociato con gli altri canali di comunicazione, quali social, newsletter e sito, curati dai Servizi Comunicazione e Amministrazione/Organizzazione. I nuovi sistemi tecnologici fanno sì che la comunicazione sia più immediata ma, paradossalmente, questo porta a muta-menti decisionali repentini, da parte degli Autori, che coinvolgono tutti gli "addetti ai lavori". Ormai è di prassi che ogni nume-ro ci induce a una corsa contro il tempo, è da preventivare una notizia dell'ultima ora… oppure un evento così importante da decidere il cambio, magari in cianogra-fica, di una copertina o di un editoriale. Dalle prime stesure fino alla consegna del file ultimo allo stampatore in Redazione è possibile apportare migliorie al fine di realizzare al meglio il numero e soddisfare

Gabriella Canuti.

autori e inserzionisti. Il 6 dicembre 2017 si è tenuta una riunione del Comitato di Redazione allargata a buona parte degli autori, è stato un momento di utile con-fronto per condividere alcune modalità operative e per riassumere un anno di attività e di proficua collaborazione.

DIRIGENTI INDUSTRIA DIGITALE

Nel 2017 si è compiuto il primo anno della rivista "Dirigenti Industria” digitale” l'unica a livello nazionale con edizioni locali geolocalizzate. Abbiamo raggiunto i nostri lettori attraverso i dispositivi PC, tablet, smartTV e smartphone. Leggere la rivista digitale è semplice, ba-sta digitare www.dirigentindustria.it oppu-re www.dirigentisenior.it e puntualmente il primo giorno di ogni mese è visibile il nuovo numero. Agli articoli della rivista cartacea se ne aggiungono altri giornal-mente. Il target dei lettori è rappresentato da più di 60mila manager dei quali il 50% lombardi e le pagine e gli articoli letti/cliccati hanno superato 260mila, dei quali 59% relativi alla sezione in servizio e 41% relativi alla sezione senior. Un servizio al passo con le tecnologie digitali per assicu-rare tempestività d’informazione.

Gabriella Canuti

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IAttività Organi Collegiali - Commissioni Consultive

Commissione Sindacale e LavoroPresidente Manuela Biti

La Commissione Sin-dacale e Lavoro co-stituita nell’ambito di ALDAI ha il compito di seguire le problema-tiche che caratteriz-zano il lavoro dirigen-ziale, con particolare riferimento a:

immagine, ruolo e funzioni del dirigen-te, inserimento nella società civile;tutela della professionalità, dell’etica

e degli aspetti materiali connessi alla condizione dirigenziale;valorizzazione del ruolo degli organi-

smi rappresentativi dei dirigenti (RSA);tutela del contratto di lavoro e parteci-

pazione attiva soprattutto nella fase di rinnovo; analisi degli aspetti occupazionali per la

dirigenza nell’area lombarda e naziona-le;continuità generazionale tra colleghi

“seniores” e colleghi delle nuove ge-nerazioni, anche al fine di mantenere, sviluppare e moltiplicare l’istituto delle RSA;promozione e sviluppo dell’attività as-

sociativa di ALDAI;coordinamento e sintonia con i colleghi

in quiescenza per le aree di comune in-teresse;analisi delle tematiche di strategia in-

dustriale, costruzione di un punto di vista dei dirigenti come “community” esperta, elaborazione di elementi stra-

tegici in sintonia con altri organismi a ciò preposti.

Nel corso dell’anno la Commissione si è molto impegnata nel lavoro di supporto ed analisi della negoziazione per il rinno-vo contrattuale, realizzando il coinvolgi-mento dei colleghi più attivi nel territo-rio, confrontandosi con le attività delle Commissioni nazionali in carico di queste tematiche.Alle riunioni, indette con frequenza men-sile, hanno partecipato numerosi colleghi provenienti dalle principali RSA Dirigenti dell’area milanese. Un’accurata verbaliz-zazione degli interventi ha permesso di trasferire il contenuto dei lavori al Consi-glio Direttivo dell’Associazione, che a sua volta si è preoccupato di veicolarne i mes-saggi essenziali a livello nazionale.La Commissione continuerà a seguire la preparazione del rinnovo contrattuale, concentrandosi anche sulla funzione de-gli istituti collegati al contratto, quali Fasi, Previndai e il nuovo organismo bilaterale 4.Manager di recente costituzione.In ambito nazionale, sente particolar-mente la responsabilità di costituire la principale struttura organizzata in grado di orientare la strategia federale e si sfor-za di realizzare un contatto proficuo con i dirigenti di altre zone territoriali, con l’o-biettivo della corretta tutela degli istituti comuni.Negli ultimi mesi la Commissione ha portato il proprio punto di vista e le sue priorità nella discussione nazionale che

Commissione Previdenza ed Assistenza SanitariaPresidente Sergio De Masi

Il 2017 è stato un anno caratterizzato dall’imperversante e continuo parlare del tema pensionistico. I media, il Governo e chiunque ne avesse più o meno diritto si è sentito in dovere

di discettare sul tema “pensioni” e in par-ticolare su quello delle cosiddette “pen-sioni d’oro”.

In questa accezione la nostra Categoria era subdolamente ma tacitamente coin-volta: l’attacco alla classe dirigente era sempre vivo. La Commissione ha quindi inteso suo dovere quello di confutare queste posi-zioni ribadendo come il nodo cruciale per rendere sostenibile il tema previdenziale fosse la netta separazione tra ciò che af-ferisce alla previdenza da quello che è il tema assistenziale ribadendo che pensio-ni da 3.000 o 5.000 euro non si possono

certo definire “d’oro” essendo comunque tutte frutto di contributi regolarmente versati in lunghi anni di operoso lavoro. Il dibattito in Commissione si è inoltre inte-ressato degli annunciati nuovi strumenti per una previdenza anticipata rispetto ai termini di legge. Sempre tenendo vivo il dibattito su quan-to previsto in programma, ovvero:approfondimento su Previdenza e Assi-

stenza Sanitaria;monitoraggio, presidio e commento su

precede il rinnovo contrattuale; si sforza di allargare il perimetro delle proprie ela-borazioni attraverso la partecipazione di un numero sempre maggiore di colleghi in attività ed ha l’ambizione di produrre elementi di analisi sul momento indu-striale e produttivo del Paese, oggi in fase di rapida evoluzione nel mutevole qua-dro economico del periodo. La partecipazione ai lavori della Commis-sione è aperta su invito del Presidente a specifici apporti.

Fa capo alla Commissione:Gruppo Mind The Gap Coordinatrice Elena Toffetti

Ci siamo dati l’ambizio-so obiettivo di facilitare l’incontro tra la doman-da di managerialità da parte delle aziende e l’offerta di alte profes-

sionalità dei soci ALDAI. Abbiamo accordi in essere con API (matching di competen-ze) e con Unione Artigiani (tre sportelli tematici), affianchiamo Innovhub sul te-ma dell’innovazione nelle imprese, orga-nizziamo convegni su argomenti chiave (esempio "la sfida digitale"), sviluppiamo progetti di employability di ampio respi-ro (es. alternanza scuola lavoro) e siamo diventati punto di riferimento di oppor-tunità sul territorio, assicurando impegni professionali qualificati per alcuni colle-ghi. Siamo costantemente alla ricerca di nuove strade di occupabilità. ■

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azioni governative, parlamentari e nuo-ve normative;analisi, pareri e supporto su specifiche

tematiche.La Commissione ha poi inteso appro-fondire alcuni temi specifici in ambito di assistenza sanitaria. In primis quello dei cosiddetti “superstiti” che, insieme con al-cuni casi di non autosufficienza, si è rite-nuto essere una categoria a grosso rischio per le tutele sanitarie offerte dal sistema

Federmanager. A seguito del decesso del coniuge il coniuge superstite può avere difficoltà di accesso a tali sistemi o difficoltà nell’istruzione delle pratiche di rimborso e spesso non è a piena co-noscenza del supporto attivo offerto da ALDAI, esponendosi così a grossi rischi economici. Altro tema dibattuto è stato quello che, dalla discussione e dalle indagini con-dotte con gli associati, si è rivelato di alta

criticità: la Long Term Care. Con il progres-sivo aumento della vita media l’incidenza della non-autosufficienza sta divenendo sempre più elevata. In tal senso la Com-missione, partendo dalle attuali tutele previste dai nostri enti (Fasi e Assidai) ha iniziato a delineare le relative criticità ri-servandosi, nel prosieguo, di sviluppare le relative attività, da concordare con gli stessi enti, tese ad un miglioramento di tali tutele. ■

Commissione Studi e ProgettiPresidente Luciano De Stefani Segretario Giovanni Caraffini

La Commissione promuove, raccoglie, sintetizza ed elabora i contributi dei nove Gruppi di Lavoro e ne co-ordina lo svolgimento delle attività al fine di massimizzare la fidelizzazione in ALDAI e creare opportunità di marketing associativo in collaborazione con la Struttura e le altre Commissioni e Comitati istituzionali. Nel 2017 abbiamo promosso e realizzato una INTRANET ALDAI per la gestione di tutti i dati sia delle Com-missioni sia del Consiglio Direttivo e della Giunta ed è in corso di realizzazione una Centrale di Ascolto ([email protected]) per cercare di risolvere problemi pratici o rispondere a domande dei Soci ALDAI.

Attività Organi Collegiali - Commissioni Consultive

Gruppo CADD (Centro Analisi Dati Dirigenza) Coordinatore Giorgio de Varda

Il CADD, composto da sei colleghi, anche nel 2017 ha avuto un ruolo importante nel raccor-dare l’azione di ALDAI alle posizioni ed alle

esigenze degli associati. Infatti dopo l’in-dagine del 2016 riferita ad un consistente gruppo di associati su Fasi e Assidai, che ha permesso importanti e documentati feedback a queste nostre strutture, nel 2017 ha promosso e attuato a supporto del Gruppo Dirigenti per l’Europa, una indagine a tutto campo rivolta agli asso-ciati sul tema caldo dell’Europa, da cui at-traverso le più di 2.000 risposte è emerso il profondo senso europeista dei colleghi e importanti proposte per supportare, at-traverso le nostre istituzioni, il processo di convergenza nella UE. Ricordiamo inoltre che il CADD continua ad essere un micro centro studi che monitora ed elabora pro-poste sui temi più a cuore alla dirigenza ed al momento assai critici in campo eco-nomico e previdenziale.

Gruppo Cultura ALDAICoordinatore Mario Garassino

Il Gruppo Cultura ha raggiunto gli undici anni di attività. L’obiettivo è sempre quello di favori-re la partecipazione dei soci alla vita ALDAI con la

presentazione di incontri su eventi di mol-teplice natura che possano fornire ai soci stessi possibilità di interesse anche in sede di elaborazione del programma annuale con la collaborazione di circa 20 colleghi.I componenti del Gruppo Cultura per il 2017 sono stati: Maria Asdente, Renzo Bezza, Loris Brigliadori, Nicoletta Brut-tomesso, Alberto Cantoni, Giuliano Ce-radelli, Bruna Clerici, Giorgio de Varda, Giuliano Fenati, Giuseppe Firrao, Giulio Gentili, Giorgio Medi, Josef Oskar, Fabio Pansa Cedronio, Giancarlo Piazza, Gior-gio Piccin, Giovanni Sansò, Angelo Soz-zani, Paolo Zanella. Per la sezione arte si ha costante collaborazione con Mario Conti e Silvia Bolzoni. Gli eventi organizzati nel 2017 sono stati:“Letteratura” - 12 incontri con 241 pre-

senze.

“Presentazione libri” - 4 incontri con 102 presenze.“Cultura finanziaria” - 5 incontri con 178

presenze.“Collezionismo” - 2 Incontri con 56 pre-

senze.“Musica” - 5 incontri con 157 presenze

- Concerto di Primavera 320 presenze. “Chiacchierate di fisica” - 7 incontri con

368 presenze. “Arte” - 3 incontri con 251 presenze.“Varie” - 9 incontri con 448 presenze.Per un totale di 49 incontri con 2.121 presenze. L’unico esborso è stato un rim-borso spese di 400 euro per le riunioni di Astronomia. A parte vi è il costo per il Concerto di Primavera.

Gruppo Dirigenti per l’EuropaCoordinatore Raffaele Tasserini

Il Gruppo ha continua-to a mettere in comu-ne le conoscenze, le competenze e le di-verse esperienze, per raggiungere l'obiettivo

di rafforzare l'apporto dei dirigenti al miglioramento dell'Europa Politica, dei

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IAttività Organi Collegiali - Commissioni Consultive

cittadini, dei lavoratori e delle aziende. Collaborano circa 13 colleghi. Nel 2017 è da segnalare la conclusione della com-plessa ed importante indagine “I Diri-genti e l’Europa” i cui particolari e molto interessanti risultati sono stati oggetto di uno specifico evento, che ha avuto anche la partecipazione dell’ISPI. È an-che stata rafforzata la relazione con le varie rappresentanze a livello nazionale ed europeo. Per il 2018, tra altri, sono in allestimento due specifici eventi dedica-ti alla “La Salute in Europa” ed a “Milano sullo Scenario delle Città Metropolitane Europee”.

Gruppo Geopolitica ed InternazionalizzazioneCoordinatore Raffaele Tasserini Focalizzato nel trasformare l'Internaziona-lizzazione in un'opportunità d'impiego, di crescita professionale ed economica per il dirigente, monitorando le diverse aree geopolitiche, il quadro macro-economico e le principali tendenze sullo scenario globale. Al Gruppo collaborano sette col-leghi.Nel 2017 è stato realizzato un evento spe-cifico sul Canada con particolare attenzio-ne al CETA, il nuovo accordo commerciale tra l’UE e il Canada, e sono anche stati impostati vari eventi per il 2018 relativi a Cina e Iran, ecc., nonché il tutt'ora poco conosciuto ma emergente continente africano e l’innovativo tema Geopolitica e Cosmo.

Gruppo Minerva Donne Dirigenti ALDAICoordinatrice Paola Poli

L'obiettivo del Gruppo è promuovere le pro-fessionalità femminili e valorizzarne il ruolo nel tessuto economico, po-litico e sociale del nostro

Paese. ALDAI, come rappresentante di 1.200 donne dirigenti, può avere un ruolo costruttivo sia nell'evidenziare esigenze sia nel promuovere esperienze positive.Gli obiettivi sono:1. creare sinergie con enti e organizzazio-

ni locali per offrire alle nostre associate più opportunità di crescita, networking, aggiornamento e formazione;

2. far emergere modelli positivi: donne dirigenti di talento portatrici di valori

positivi, esperienze che possano contri-buire al miglioramento. Vogliamo colla-borare con le istituzioni, le associazioni, gli enti di formazione e le università, su soluzioni ed idee che possano aiutare la crescita delle donne.

Grazie all’impegno del Gruppo, dieci as-sociate hanno partecipato al corso donne nei CDA Bellisario, tre al corso Cda Mip, due al corso in the boardroom Valore D. A marzo si è tenuto per il quinto anno con-secutivo a Palazzo Marino, in Sala Alessi, il Premio Donne “Merito e Talento”, con il Pa-trocinio da parte di Comune, Provincia e Regione: più di 50 articoli stampa ne han-no parlato. Grande risonanza ha avuto, a maggio, presso la sede Boston Consulting, la presentazione della ricerca “Le donne dirigenti oggi” in collaborazione con il Centro 'Carlo F. Dondena' dell’Università Bocconi. A settembre è stato avviato an-che sul nostro territorio il progetto Mi-nerva “Più Donne per i CdA”. A novembre partecipazione del Gruppo Minerva al 9° GammaForum dell'imprenditoria femmi-nile e giovanile presso Sole24Ore.

Gruppo Energia ed EcologiaCoordinatore Fabio Pansa Cedronio

Il Gruppo riunisce un team di ingegneri e pro-fessionisti che condivi-dono l'interesse per le tematiche e problema-tiche ambientali, quali

la disponibilità delle risorse sul pianeta, l'utilizzo e la produzione delle fonti ener-getiche tradizionali ed alternative, l'im-patto sull'ambiente delle risorse energe-tiche, le reti di trasporto e la gestione e il riciclaggio dei rifiuti ed è articolato in quattro Comitati Specialistici:Comitato Energia Elettrica Responsabile Luciano Giannini. Comitato Fonti Energetiche e Reti Responsabile Francesco Amedeo Chie-

sa. Comitato Infrastrutture, Trasporti e Lo-

gistica Responsabile Gennaro Bernardo. Comitato Ecologia Responsabile Giorgio Venturino. I Comitati si riuniscono periodicamente per approfondire le tematiche di rispet-tivo interesse e promuovono e/o par-tecipano alla organizzazione di incontri ed eventi, anche con altre Associazioni ed Enti. Le riunioni plenarie che vedono

riuniti tutti gli iscritti al GdL (circa 100) si tengono con cadenza mensile e vedono tra i relatori sia colleghi ALDAI sia esperti esterni, appositamente invitati. Nel 2017 sono stati trattati i seguenti temi: collegamenti ferroviari regionali (con

Ord. Ingg.); smart upgrade; power train In F1; riscaldamento globale - accordo Parigi; previsioni e osservazioni climatiche; nucleare: stato attuale e prospettive

(con Aeit); acqua per pianeta: nesso acqua-cibo; risparmi energetici nei condomini; strategia energetica per Italia (Studio

Federmanager); quaderno 9 ALDAI su Energia.

Gruppo Progetto InnovazioneCoordinatore Franco Del VecchioVice Coordinatore Giovanni Caraffini

Come ogni anno dal 2004, abbiamo organiz-zato dieci incontri nel 2017 per promuovere l'innovazione come modello manageriale ai

quali hanno partecipato una media di 30 colleghi per dibattere molteplici temi, fra i quali: Livelli d’occupazione in Europa*; Evoluzione da manager a imprenditore; Industry 4.0*; Il punto sul mercato digi-tale*; Globalizzazione*; Indice di compe-titività europeo*; Alternanza scuola lavo-ro*; Occupazione in Lombardia *; Open Innovation *; Industry 4.0 in sicurezza*; Indagine lettori Dirigenti Industria*; Inda-gine “Reshoring”*; Il ruolo dei manager*; Fattori per il rientro attività produttive in Italia*; Intranet ALDAI; Evoluzione digita-le in Italia*; Geolocalizzazione*. E gli argomenti segnalati con (*) hanno generato articoli per la rivista "Dirigen-ti Industria", per i quali è stata creata la specifica rubrica “Notizie - Innovazione”. Le iniziative hanno favorito l’aggrega-zione dei colleghi, creando le condizioni per un’efficace sistema di relazioni basa-to sull’arricchimento reciproco e la co-noscenza di opportunità professionali, valorizzando il ruolo e l’immagine ALDAI a beneficio della dirigenza. Siamo impe-gnati da 14 anni a promuovere lo svilup-po dell'innovazione come strumento per elevare il livello professionale e competi-tivo con il fine di creare maggiori oppor-tunità di lavoro: sensibilizzare i colleghi, collaborare con istituzioni ed associazio-

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ni, realizzando iniziative per diffonderne la cultura e le competenze per l'innova-zione e lo sviluppo.

Gruppo VDS(Valorizzazione dei Senior)Coordinatore Mino Schianchi

L’attività caratterizzan-te del Gruppo VDS nel 2017 è stata la promo-zione e l’orientamento al volontariato, attività volta a mettere a dispo-

sizione del tessuto sociale ma soprattutto di giovani il patrimonio di competenza e di esperienza dei Dirigenti Senior. L’ope-ratività diretta nel volontariato dei soci è stata svolta prevalentemente tramite VISES, onlus di Federmanager.L’iniziativa più importante realizzata in questo ambito è stata il corso “Orienta-mento al Sociale 2017”, 20 partecipanti, un’iniziativa di formazione/accompagna-mento, organizzata da Giovanni Car-naghi assieme a VISES, per facilitare il contatto e la mobilitazione di manager

interessati al sociale. È stata anche pro-mossa la ricerca di soci volontari per la docenza nell’Università della Terza Età. Per approfondire le implicazioni che la “nuova longevità” produce sugli aspetti demografici, sociali, sanitari e personali del Paese è stato presentato in ALDAI il 17 maggio il libro "Non ho l'età" di Gian-giacomo Schiavi e Carlo Vergani. Al tema della nuova longevità sono collegate an-che le iniziative del Gruppo riguardanti il Primo Soccorso e la Prevenzione Sanitaria (Busta Rossa, Carta identità Sanitaria, ICE), iniziative già realizzate sperimentalmente. Con l’obiettivo di aiu-tare i Colleghi Senior meno digitali è stato lanciato il Progetto SMART123 che pre-vede l’installazione e quindi l’utilizzo sul-lo smartphone delle APP più utili per la mobilità (mezzi pubblici, bike e car rent, pagamento parcheggi, …) Ne abbiamo parlato anche con l’Assessore alla Digi-talizzazione del Comune di Milano per poterlo mettere a disposizione di tutti i cittadini anziani.È in corso la sperimentazione di un corso office/PC per i Senior ALDAI.

Comitato PensionatiPresidente Mario Giambone

La conclusione del-l’anno 2017, coincide anche con il termine della consiliatura del triennio ALDAI, quin-di momento giusto per una complessiva rendicontazione di quanto svolto.La prevalente atten-

zione dedicata dal Comitato, nel corso della sua attività, è stata rivolta all’argo-mento della vexata quaestio predomi-nante, che ha riguardato la persistente “violenza” subita dai nostri trattamenti pensionistici! Questione lungi dal conclu-dersi, di sofferta e difficoltosa gestione che ha visto susseguirsi dibattiti, inter-venti tv, talk show, azioni legali promosse in diverse zone, serrate riunioni tenutesi sia in ambito “milanese” sia altrove, di cui le ultime ancora fresche di risonanza co-me quella del 15 dicembre e 9 gennaio

2018, a Milano, giusto per iniziare “bene” il nuovo anno!È utile ricordare come la situazione da noi sofferta si è acuita in conseguenza dell’ul-tima pronuncia espressa dalla Suprema Corte (n. 250/17) che nella sua recente decisione ha disatteso quanto la stessa Corte aveva in precedenza deliberato (sentenza n. 70/2015) con cui aveva con-siderato legittima la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita e la conseguente adeguatezza. Questione che avrebbe visto tangibili e motivate le nostre legittime attese di ve-dere rispettata la fondatezza del Diritto, se il DL 65/15 del Governo (con valenza retroattiva) ed in ragione di motivata e “ragionevole” considerazione imposta da limiti di bilancio non ne avesse distorto la sua applicabilità, in base ad un criterio decrescente e di limitativo valore! La motivazione che ci ha sostenuto fin

dall’inizio è stata quella di vedere disatte-so il principio sancito dall’articolo 38 del dettato costituzionale. Come va osserva-to: "gli esami non finiscono mai", di conse-guenza l’ultima pronuncia della Corte si è districata in motivazioni economiche con la conseguenza di vedere allontanare, ancora una volta, il fragile appiglio su cui la nostra attesa si è fondata. La vicenda pone quindi profonde incertezze su quali ulteriori tentativi possa basarsi una legit-tima rivendicazione. Il Comitato quindi, pur di non far manca-re la giusta attenzione all’argomento, non solo ha rispettato una sistematica caden-za mensile di incontri, ma si è anche reso disponibile a promuovere tutte le occa-sioni che hanno avuto quale argomen-to l’oggetto del “contendere”, dandone assidua informativa attraverso la nostra Rivista Dirigenti Industria, in entrambe le versioni on-line e cartacea e, sia pure nel suo ruolo consultivo, non ha mancato di

Gruppo Sport e Tempo LiberoCoordinatore Vladimiro Sacchetti

Iniziative per il pia-cere di stare insieme ad amici-colleghi, coniu-gando sport, arte, turi-smo e cultura, creando occasioni di nuove co-

noscenze e divertimento. Nel 2017 sono stati organizzati due viaggi: uno di undici giorni a Dubai con crociera di sette gior-ni negli Emirati e uno di una settimana a Baja Sardinia. Il gruppo golfisti tutti gli anni organizza un noto circuito di nove gare di golf presso i più prestigiosi circoli del Nord Italia con l'originale formula di abbinare alla fine di ogni gara una cena per cementare l'amicizia fra i partecipan-ti. Complessivamente hanno partecipato a queste iniziative oltre 300 persone.

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IAttività Organi Collegiali - Commissioni Consultive

Gruppo GiovaniCoordinatore Sergio Quattrocchi

Un mondo dai tratti “volatile, uncertain, complex and ambi-guous” o, più sem-plicemente, VUCA world. È questo il terreno dove il ma-nager del presen-te, ma soprattutto del futuro, si muo-

ve affrontandone sfide e creando oppor-tunità. In questo complesso landscape, Federmanager non è solo l’interlocuto-re istituzionale di categoria ma si pone, in risposta ai bisogni del Giovane Mana-ger, come naturale punto di riferimento per fare rete, sviluppandone al contem-po competenze trasversali non immedia-tamente disponibili nello scenario quoti-diano del proprio ruolo.Il 2017 si è aperto con il rinnovo del coor-dinamento del Gruppo Giovani nazionale di Federmanager, nel quale ALDAI è pre-sente con due rappresentanti di cui uno nel comitato esecutivo. I mesi seguenti hanno visto il passaggio di consegne tra il coordinatore uscente ed il nuovo coor-dinatore con l’istituzione del vice coordi-natore.Priorità assoluta è stata quella di rinfor-zare la base attiva del gruppo perché è proprio dalla forza del gruppo che si può

generare trazione, anche da un punto di vista di competenze e tempo a disposi-zione.Al kick off informale di giugno è segui-to un primo incontro inerente al nuovo GDPR applicato al campo dei Big Data, a-nalizzandolo come possibile leva strate-gica nel business. A settembre ci siamo trovati “a tu per tu” con due headhunters, nel quale profili se-nior e junior dell’elite del settore si sono confrontati in una sessione coinvolgente. Ottobre ha visto un primo brainstor-ming sulle attività, incontro che si è svolto all’esterno di ALDAI ricordan-doci quanto siano forti i legami con le aziende del territorio. A seguire abbiamo approfondito “l’Internet of everything” esplorando il concetto di blockchain in un incontro entusiasmante e di grande attualità.Novembre ha sancito il posizionamento all’interno di un progetto inter associa-tivo “Giovani Presenti”, con i giovani im-prenditori di Assolombarda ed altre set-te Associazioni attraverso una giornata che, alternandosi tra sport e tavoli di la-voro, ha rappresentato l’inizio di un per-corso essenziale.Dicembre ha ospitato la finale regiona-le del premio giovane dirigenti, presso il Politecnico di Milano, seguito da un infor-

male incontro per scambiarci gli auguri di Natale. Perché fare gruppo e stare insie-me è prima di tutto un piacere.Durante il 2017 è stato possibile offrire ad alcuni degli associati, grazie alla rete creata, la partecipazione gratuita ad e-venti quali “Better management” di Pisa ed al “Lean Enterprise Machine” a Milano.Siamo ben consci che è dal confronto tra gli associati più giovani e quelli più se-nior, tra i diversi gruppi di lavoro interni ad ALDAI e con il rafforzamento dei lega-mi con le altre territoriali FM e gli altri sta-keholders esterni, che la crescita persona-le del Giovane Manager possa contribui-re, in un circolo virtuoso, al rafforzamento della nostra ALDAI.La priorità per il 2018 rimane l’amplia-mento del coinvolgimento attivo dei no-stri colleghi associati e non, insieme alla stesura di un piano di lavoro basato sul-le esigenze del manager che stiamo valu-tando in questo momento. Crediamo che l’unione faccia la forza anche generando la capacità, in termi-ni di tempo, per moltiplicare le attività del gruppo. Rinnoviamo quindi l’invito a chiunque, perché la definizione di “Gio-vani” non sia una barriera anagrafica ma ci unisca nello spirito e nello scopo, abbia voglia di avvicinarsi al gruppo a contat-tarci a [email protected]

indicare in questi ultimi due anni alcune proposte che riteneva spendibili al fine di presentare ad un tavolo negoziale qual-che chance di successo.La prospettiva non manca di essere pre-occupante, anche in funzione di una cre-scente e diffusa disinformazione da parte delle varie testate giornalistiche, tendenti a creare disagio tra le generazioni, dove ogni buon pretesto apre anche a facili di-vergenze che animano le contese ai fini elettorali, dove tutto viene gridato e ge-neralizzato. La sentita e partecipata testimonianza espressa dal Comitato ha sollecitato Fe-dermanager nazionale ad impegnarsi in una massiccia e sistematica comunica-

zione attraverso i quotidiani nazionali, volta a chiarire e diffondere gli elementi salienti delle nostre legittime rivendica-zioni, suffragate da corrette e documen-tate valutazioni tecniche. Contrastando fermamente la campagna mediatica e le “fake news” abbondantemente diffuse e sostenute con inqualificabili storture. Ultimamente la crescente insoddisfazio-ne che resta sentita e motivata, da parte della nostra rappresentanza, fa cresce-re la tendenza ad appellarsi alla CEDU, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il cui ricorso rappresenta un itinerario non semplice da percorrere e quindi neces-sario ad essere valutato ed approfondito. Compito che Federmanager unitamente

alla CIDA – la Confederazione dei mana-ger e alte professionalità pubbliche e pri-vate – si è assunto di svolgere.L’obiettivo da perseguire, senza demor-dere, deve essere sostenuto e mantenuto da queste giuste motivazioni. Come orga-nizzazione di rappresentanza, questo è il viatico che viene lasciato, per il prosieguo, al prossimo Comitato che seguirà al nuovo assetto che ALDAI avrà, al termine della tornata elettorale in corso, e che genere-rà un nuovo Consiglio Direttivo al quale si formulano i migliori voti, da parte di tutti i componenti che hanno assiduamente partecipato alle vicende del Comitato Pen-sionati ALDAI, che qui ringrazio per la fatti-va e concreta collaborazione ricevuta. ■

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È ormai acclarato che la Commissio-ne Sindacale di ALDAI è il motore protagonista dell’attività a tutela e promozione degli interessi dei diri-genti all’interno del nostro contratto di lavoro collettivo. L’elaborazione di proposte per avviare la stagione del rinnovo contrattuale è stata ben colta dal Presidente federale, che ha parte-cipato al Consiglio ALDAI indetto pro-prio a questo scopo e la Commissione ALDAI rappresenta il riferimento per tutte le esperienze di relazioni indu-striali, anch’esse in rapida evoluzione.

Il gruppo “Mind the gap” ha conti-nuato con grande abnegazione ad esplorare una serie veramente gran-de di meccanismi per la creazione di opportunità di lavoro. Il Gruppo da una parte ha messo in luce tutte le difficoltà e i possibili miglioramenti per una efficace promozione di politi-che attive, ma dall’altra ha attivato la collaborazione con alcune istituzioni

resentando il bilancio con-suntivo del 2017, dettagliato

nelle pagine seguenti, siamo giunti al termine di un mandato triennale del Consiglio Direttivo, che ha ret-to ALDAI nell’impegno di adeguare il nostro modello di rappresentanza alla rapida evoluzione dell’economia e della società. La nostra Milano è si-curamente il cuore pulsante in Italia nell’interpretare questa evoluzione ed i dirigenti hanno bisogno di un luogo dove confrontarsi e portare la loro esperienza e competenza a livello locale e nazionale. Abbiamo cercato di costruire questo luogo, sforzando-ci di dialogare con le forze più vive della società civile, impegnandoci nell’approfondimento della rivoluzio-ne tecnologica che abilita e stimola lo sviluppo industriale con ritmi inusita-ti. ALDAI vuole essere la punta avan-zata di Federmanager per portare alla ribalta il contributo dei manager alla società.

Il contributo di ALDAI alla Federazio-ne, in collegamento con i territori vici-ni, prime fra tutte le Associazioni lom-barde, è stato determinante su tutte le linee che la Federazione ha promosso in questo ultimo anno.

Relazione sull'attività del Consiglio Direttivo ALDAIAssemblea ALDAI - 4 giugno 2018

e ha assicurato impegni professionali qualificati per alcuni colleghi. La rete costruita ha avuto il sicuro effetto di permettere ad altri di trarre esperien-ze utili e di percorrere strade note.

Vorrei citare anche, con grande sod-disfazione, la positiva novità del Gruppo Giovani, che ricostituitosi dopo il rinnovo della rappresentanza nazionale, ha coinvolto un buon nu-mero di colleghi motivati ed entusia-sti grazie all’azione del coordinatore e del suo vice, senza dimenticare la rappresentanza ALDAI nell’esecutivo nazionale. Il contatto con i giovani di Assolombarda, avvenuto duran-te l’Assemblea dello scorso anno, ha permesso di avviare un rapporto sce-vro da condizionamenti e barriere e di incontrarsi sul terreno del fare in-sieme, come è avvenuto ad esempio nella giornata di team building che ha visto insieme dirigenti imprendi-tori e professionisti.

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La nostra Milano è sicuramente il cuore pulsante in Italia nell’interpretare questa evoluzione ed i dirigenti hanno bisogno di un luogo

dove confrontarsi e portare la loro esperienza e competenza a livello locale e nazionale

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Relazione sull'attività del Consiglio Direttivo ALDAI

E all’altro estremo della scala demo-grafica, il nostro Comitato Pensionati ha dato vita ad un intensissimo fiorire di iniziative a difesa della dignità del lavoro e della certezza del diritto.Tra le attività di volontariato, promos-se dalla Commissione Studi e Proget-ti, vanno menzionate anche, ma non solo, quelle condotte dai soci ALDAI che hanno costituito la sezione mila-nese di VISES, la Onlus di riferimento di Federmanager.

Il Servizio Tutoring continua a ricevere grande apprezzamento dai colleghi, e stiamo registrando una crescente richiesta di tutoraggio da parte dei nostri associati. Il gruppo dei tutor, con la loro passione e disponibili-tà rendono possibile l’effettuazione di questo servizio, che ha registrato apprezzamenti anche in altri territori che intendono organizzare analoghe iniziative.

La Struttura di ALDAI costituisce un riferimento per l’organizzazione na-zionale, coadiuvando in modo molto apprezzato l’implementazione delle iniziative di nuovi servizi per i soci. Sono state sottoscritte 860 concilia-zioni, di cui 680 per cessazioni del rapporto di lavoro, gestite nella gran-de maggioranza dei casi attraverso accordi fra dirigente e azienda, utiliz-zando gli strumenti di legge per rag-giungere il traguardo pensionistico. Le procedure di licenziamento collet-tivo sono state 24 ed hanno coinvolto 60 colleghi.

Nell’ambito del programma di svilup-po associativo, in riunioni concordate presso le grandi aziende sono stati incontrati i dirigenti, per promuovere i servizi dell’Associazione, illustrare le novità previdenziali ed approfondire tematiche contrattuali. La presenta-zione dei principali enti di Federma-nager ai soci ha richiamato un pub-blico attento e interessato a scoprire i servizi offerti da Fasi, Assidai; Fondiri-genti e Previndai.

Abbiamo organizzato iniziative di ele-vato livello culturale, non solo quelle della tradizione ALDAI, come il Con-certo d'Autunno, Concerto di Prima-vera e il Premio Merito e Talento per le donne manager o le borse di studio per i giovani, ma anche con una gran-de quantità di incontri ai quali hanno partecipato ospiti di rilievo, per un to-tale di 148 eventi, con oltre 4.600 par-tecipanti (76 % soci).

Abbiamo voluto cogliere l’occasione elettorale insieme alle Organizzazio-ni della CIDA regionale, avviando alla fine dell’anno il ciclo di incontri che si è concluso nel 2018 incontrando tutti i candidati governatori della Lombar-dia e organizzando un dibattito con alcuni esponenti importanti dei prin-cipali partiti presenti alle politiche ed eletti tutti alla Camera dei Deputati. Ma la nostra interazione con la politi-ca e l’amministrazione locale non si è limitato alla fase elettorale, ma è stato costante durante l’anno con contatti e accordi con l’assessorato al lavoro e formazione della Regione, la Vicesin-daca dell’area metropolitana, un’inter-vista al Sindaco di Milano apparsa su Dirigenti Industria, alcuni assessorati del Comune, parlamentari europei del nostro territorio.

Tutto questo è stato comunicato ai no-stri soci non solo grazie ad una attenta e preziosa opera editoriale sulla nostra

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rivista Dirigenti Industria, ma allar-gando considerevolmente l’audience grazie alle due versioni digitali della rivista, una per i soci in servizio l’altra per i senior. L’avvio della rivista online ha conosciuto una continua crescita nel corso del 2017, a partire dal primo numero. Grazie a questo strumento abbiamo potuto comunicare in tem-po reale l’attualità più stringente e permettere un più ampio sviluppo di alcuni temi; ma anche rivolgerci ad un pubblico più vasto costituito non solo dagli iscritti Fasi, per i quali costituisce uno stimolo ad associarsi a Federma-nager, ma anche da non iscritti che sono interessati dai temi manageriali che lanciamo. Senza dimenticare che l’accordo con le Associazioni lom-barde ha consentito di dare voce alle notizie e opinioni locali nel contesto di una più completa e strutturata pre-senza regionale. Ed abbiamo avuto la sorpresa di vedere un buon numero di accessi anche da tutto il resto d’Italia, che favoriranno le sinergie fra le Asso-ciazioni territoriali Federmanager, per-ché l’unione fa la forza.

In conclusione il 2017 è stato per ALDAI un anno importante del quale ricordare: l’innovazione digitale e la valorizzazione della dirigenza sempre più presente negli eventi e sui media di comunicazione, protagonista dello sviluppo economico nelle imprese e nella vita sociale. n

Nell’ambito del programma di sviluppo associativo, in riunioni concordate presso le

grandi aziende sono stati incontrati i dirigenti, per promuovere i servizi dell’Associazione,

illustrare le novità previdenziali ed approfondire tematiche contrattuali

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STATO PATRIMONIALE

ATTIVO 31/12/2017 31/12/2016B. IMMOBILIZZAZIONII. IMMATERIALI3. Diritti di brevetto ind. e diritti di utilizz. delle opere dell'ingegno .............................................................11.782 ..............................................................................................................11.7827. Altre ..............................................................................................................................................................................................................................................................................32.270 ..............................................................................................................31.308 F.do ammortamento altre imm.ni immateriali ..............................................................................................................................–31.668 ..........................................................................................................–28.525Totale immobilizzazioni immateriali ...........................................................................................................................................................................12.384 ..............................................................................................................14.565II. MATERIALI1. Terreni e fabbricati ........................................................................................................................................................................................................................186.751 ..........................................................................................................184.244 F.do ammortamento terreni e fabbricati ...................................................................................................................................................–70.433 ...........................................................................................................–64.8682. Impianti e macchinari ..................................................................................................................................................................................................................36.219 ..............................................................................................................36.219 F.do ammortamento impianti e macchinari ......................................................................................................................................–12.224 .............................................................................................................. –9.508 4. Altre a. Macchine elettr. d'ufficio .......................................................................................................................................................................................126.164 ..........................................................................................................125.572 F.do ammort. macch. elettr. d'ufficio ................................................................................................................................................–119.801 ......................................................................................................–114.315 b. Mobili ed arredi .........................................................................................................................................................................................................................46.090 ..............................................................................................................46.090 F.do ammort. mobili ed arredi .........................................................................................................................................................................–36.917 ..........................................................................................................–33.482 c. Altre attrezzature .........................................................................................................................................................................................................................7.085 ...................................................................................................................7.085 F.do ammort. altre attrezzature ........................................................................................................................................................................–7.085 .............................................................................................................. –6.377Totale immobilizzazioni materiali ...............................................................................................................................................................................155.849 ..........................................................................................................170.660 III. FINANZIARIE1. Partecipazioni in a. imprese controllate ...................................................................................................................................................................................................1.267.897 ....................................................................................................1.267.897 3. Altri titoli ...................................................................................................................................................................................................................................................1.896.948 ....................................................................................................1.359.455Totale immobilizzazioni finanziarie ...................................................................................................................................................................3.164.845 ....................................................................................................2.627.352 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI ...................................................................................................................................................................................3.333.079 ....................................................................................................2.812.577C. ATTIVO CIRCOLANTEII. CREDITI1. Verso associati per quote dell'esercizio e verso clienti a. Verso associati per quote dell'esercizio – entro 12 mesi ................................................................................ 78.000 ...............................................................................................................90.000 b. Verso clienti – entro 12 mesi ..................................................................................11.350 ..............................................................................................................12.520 4bis. Crediti tributari – entro 12 mesi ......................................................................................1.309 ...................................................................................................................4.127 5. Verso altri – entro 12 mesi a. Crediti verso FEDERMANAGER ...........................................................................................................................................17.650 ..................................................................................................................................0 b. Crediti diversi ...........................................................................................................................................11.198 ..............................................................................................................24.048 Totale ...............................................................................................................................................................................................................................................................................119.506 ..........................................................................................................130.694 III. ATTIVITÀ FINANZIARIE NON IMMOBILIZZATE6. Altri titoli .........................................................................................................................................................................................................................................................150.000 ..........................................................................................................300.000 Totale ...............................................................................................................................................................................................................................................................................150.000 ..........................................................................................................300.000 TOTALE CREDITI ............................................................................................................................................................................................................................................269.506 ..........................................................................................................430.694 IV. DISPONIBILITÀ LIQUIDE1. Depositi bancari e postali ................................................................................................................................................................................................855.597 ....................................................................................................1.056.697 3. Denaro e valori in cassa ......................................................................................................................................................................................................................919 ...................................................................................................................1.771TOTALE DISPONIBILITÀ LIQUIDE ....................................................................................................................................................................................856.516 ....................................................................................................1.058.468TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE ...............................................................................................................................................................................1.126.022 ...................................................................................................1.489.162 D. RATEI E RISCONTI– Ratei e risconti attivi ...............................................................................................................................................................................................................................5.291 ...................................................................................................................5.102

TOTALE ATTIVO .................................................................................................................................................................................................................................4.464.392 ...................................................................................................4.306.841

PASSIVO 31/12/2017 31/12/2016A. PATRIMONIO NETTOI. FONDO DI DOTAZIONE ....................................................................................................................................................................................................... 52.000 ........................................................................................................ 52.000 III. RISERVE DI RIVALUTAZIONE ........................................................................................................................................................................................ 27.609 ........................................................................................................ 27.609 V. RISERVA STATUTARIA ......................................................................................................................................................................................................3.367.873 ....................................................................................................3.204.623 VII. ALTRE RISERVE – RISERVA DA ARROTONDAMENTO ....................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................VIII. RISULTATO ESERCIZI PRECEDENTI ............................................................................................................................................................................................. ...................................................................................................................................... IX. AVANZO / DISAVANZO DI GESTIONE .......................................................................................................................................................107.556 ..........................................................................................................163.251 TOTALE PATRIMONIO NETTO .................................................................................................................................................................................3.555.038 ...................................................................................................3.447.482

C. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO ........................................................................................................................................................482.384 ......................................................................................................... 433.413

D. DEBITI7. Debiti verso fornitori – entro 12 mesi ................................................................................ 49.268 ...............................................................................................................60.061 9. Debiti verso controllate – entro 12 mesi ..................................................................................53.425 ..............................................................................................................51.000 12. Debiti tributari – entro 12 mesi ..................................................................................25.109 ..............................................................................................................26.086 13. Debiti verso istituti di previdenza – entro 12 mesi ..................................................................................36.242 ..............................................................................................................34.775 14. Altri debiti – entro 12 mesi a. debiti verso Federmanager ......................................................................................................................................................................................................0 ..............................................................................................................14.280 b. debiti diversi ................................................................................................................................................................................................................................133.155 ..........................................................................................................139.383TOTALE DEBITI ......................................................................................................................................................................................................................................... 297.200 .......................................................................................................325.585 E. RATEI E RISCONTI– ratei e risconti passivi ..................................................................................................................................................................................................................129.769 ..........................................................................................................100.361TOTALE RATEI E RISCONTI ...................................................................................................................................................................................................129.769 .......................................................................................................100.361 TOTALE PASSIVO ............................................................................................................................................................................................................................4.464.392 ................................................................................................4.306.841

Bilancio al 31 dicembre 2017

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DI 23DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

CONTO ECONOMICO

31/12/2017 31/12/2016

A) VALORE DELLA PRODUZIONE1) ricavi – per contributi associativi a) dell'esercizio ..............................................................................................................................................................................................................................2.477.732 ....................................................................................................2.507.860 c) contributi e recuperi diversi ................................................................................................................................................................................123.972 ..........................................................................................................134.8295) altri ricavi e proventi ..................................................................................................................................................................................................................288.960 ..........................................................................................................287.771TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE ............................................................................................................................................. 2.890.664 ................................................................................................2.930.460

B) COSTI DELLA PRODUZIONE6) per materie prime sussidiarie e di consumo ......................................................................................................................................16.365 ..............................................................................................................15.1867) per servizi ......................................................................................................................................................................................................................................................570.333 ..........................................................................................................575.2988) per godimento beni di terzi ........................................................................................................................................................................................188.564 ..........................................................................................................179.8849) per il personale a) salari e stipendi ..........................................................................................................................................................................................................................774.230 ..........................................................................................................750.519 b) oneri sociali .......................................................................................................................................................................................................................................185.571 ..........................................................................................................174.532 c) accant. TFR ...............................................................................................................................................................................................................................................61.035 ..............................................................................................................59.347Totale spese per il personale ...............................................................................................................................................................................................1.020.836 ..........................................................................................................984.39810) ammortamenti e svalutazioni a) ammort. immob. immateriali ....................................................................................................................................................................................3.143 ...................................................................................................................6.955 b) ammort. immob. materiali .........................................................................................................................................................................................17.911 ..............................................................................................................19.419Totale ammortamenti e svalutazioni .............................................................................................................................................................................21.054 ..............................................................................................................26.37414) oneri diversi di gestione ..................................................................................................................................................................................................947.609 ..........................................................................................................969.849

TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE .................................................................................................................................................... 2.764.761 ................................................................................................2.750.989

DIFFERENZA A-B ................................................................................................................................................................................................................................. 125.903 ........................................................................................................179.471

C) PROVENTI ED ONERI FINANZIARI16) altri proventi finanziari d) proventi diversi – interessi attivi ...............................................................................................................................................................................................................................44.667 ..............................................................................................................39.854

– plusvalenze da cessione titoli ...........................................................................................................................................................................................0 ...................................................................................................................5.18917) interessi ed altri oneri finanziari– interessi passivi ...............................................................................................................................................................................................................................................................0 .........................................................................................................................–13– minusvalenze cessione titoli ...................................................................................................................................................................................................................... .............................................................................................................. –1.211TOTALE PROVENTI ED ONERI FINANZIARI ...........................................................................................................................................44.667 ............................................................................................................43.819

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE ............................................................................................................................................................... 170.570 .......................................................................................................223.290

22) imposte sul reddito d'esercizio– imposte correnti ...................................................................................................................................................................................................................................–63.014 ..........................................................................................................–60.039

AVANZO / DISAVANZO DI GESTIONE .......................................................................................................................................................... 107.556 .......................................................................................................163.251

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DI24 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Nota integrativa al Bilancio al 31 dicembre 2017Il bilancio d’esercizio, di cui la seguente nota integrativa costituisce parte integrante, è redatto secondo lo schema dettato dagli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile, così come modificato dal D. Lgs. 139/2015 (il “Decreto”), interpretato ed integrato dai principi contabili italiani emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (“OIC”), in vigore dai bilanci con esercizio avente inizio a partire dal primo gennaio 2016. Come specificato nel bilancio dell’anno precedente, si precisa che nel corso del 2016 sono stati modificati e aggiornati molteplici principi contabili nell’ambito del processo di revisione avviato dall’OIC a seguito dell’avvenuto recepimento nella normativa nazionale, tramite il Decreto, della Direttiva 2013/34/UE (cosiddetta “Direttiva Accounting”), che hanno modificato anche lo schema di bilancio, in quanto ad esempio non sono più presenti nel conto economico i costi e i ricavi straordinari. Le informazioni ivi contenute vengono fornite al fine di dare maggiore dettaglio ai numeri contenuti nel prospetto contabile e seguono lo schema previsto dall’articolo 2427 del Codice Civile. I commenti relativi all’attività svolta dall’Associazione ed i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio sono contenuti nella relazione sulla gestione.

La valutazione delle voci di bilancio è ispirata a criteri generali di prudenza e competenza, nella prospettiva della continuazione di vita della Associazione.Non ci sono modifiche dei criteri di valutazione delle poste dell’attivo e del passivo rispetto all’esercizio precedente. Vengono omesse le voci precedute da numeri arabi che risultano con contenuto zero, in ossequio al disposto dell'art. 4 par. 5 della IV Direttiva CEE. Più precisamente, i criteri di valutazione adottati nella formazione del bilancio sono i seguenti.

ImmaterialiSono iscritte al costo storico di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori di diretta imputazione e si riferiscono a spese di manutenzione su beni di terzi in locazione e a licenze software. A tali costi sono sottratti gli ammortamenti effettuati nel corso dell’esercizio, calcolati secondo la durata del contratto di locazione per gli oneri pluriennali e del 50% per il software.

MaterialiSono iscritte al costo di acquisto incrementato, per quanto riguarda i fabbricati, dell’importo della rivalutazione monetaria di cui alla legge n. 72/1983 e rettificate dai corrispondenti fondi di ammortamento. Il calcolo degli ammortamenti è avvenuto applicando le seguenti aliquote, ridotte alla metà per i beni entrati in funzione nel corrente esercizio:– fabbricati 3%;– impianti e macchinari 7,50%;– mobili ed arredi 12%;– macchine elettroniche ufficio 20%;– sistemi telefonici 20%.Le spese di natura conservativa vengono imputate integralmente al Conto Economico. Le spese di natura incrementativa, in quanto sostenute allo scopo di prolungare la vita utile del bene, ovvero di adeguarlo tecnologicamente o di aumentarne la sua capacità produttiva, vengono attribuite al cespite al quale si riferiscono ed ammortizzate in base alla sua vita utile.

Sono esposti al loro valore di presumibile realizzo.

Sono valutate con il metodo del patrimonio netto, mentre i titoli sono stati iscritti al costo di acquisizio-ne o, se inferiore, al valore di mercato.

Sono iscritte al valore nominale e riflettono la disponibilità di cassa alla data di chiusura dell’esercizio.

Sono rilevati al loro valore nominale.

Sono determinati secondo il criterio dell’effettiva competenza temporale dell’esercizio.

È calcolato in conformità all’art. 2120 del Codice Civile ed ai contratti collettivi di lavoro e rappresenta quanto a tale titolo è maturato a carico dell’Associazione a favore del personale dipendente.

Le imposte correnti sono accantonate secondo le aliquote e le norme vigenti in base ad una puntuale determinazione del reddito imponibile.

I componenti positivi e negativi dell’esercizio sono iscritti a bilancio con riferimento al periodo in cui si riferisce la loro competenza. Pertanto, i ricavi per quote sono riconosciuti con riferimento all’anno 2017, al netto degli incassi già realizzati e riferiti al 2018, e considerando le quote riscontate dall’esercizio precedente. I costi sono imputati al Conto Economico nell’esercizio in conformità ai contratti stipulati e nel rispetto del principio della competenza temporale. I ricavi derivanti dall’attività commerciale della Associazione sono riconosciuti con riferimento al perio-do in cui si è svolta la prestazione, che generalmente coincide con la fatturazione.

Criteri di formazione

Criteri di valutazione

Immobilizzazioni

Crediti

Partecipazioni e titoli

Disponibilità liquide

Debiti

Ratei e Risconti

Fondo TFR

Imposte sul reddito

Imputazione dei ricavi e dei costi

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DI 25DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Nella formazione del presente bilancio si è tenuto conto delle interpretazioni emanate dall'Organismo Italiano di Contabilità relativamente alla composizione ed agli schemi di bilancio di esercizio, nonché alla classificazione nel Conto Economico dei costi e dei ricavi secondo corretti principi contabili.

L’Associazione ha avuto in forza al 31/12/2017 n. 16 (n. 16 al 31/12/2016) dipendenti suddivisi come segue: n. 1 dirigente n. 2 quadri n. 13 impiegati Tra gli impiegati n. 2 risorse sono assunte a tempo determinato (di cui 1 con contratto part-time). Gli altri contratti sono a tempo indeterminato. Inoltre, nell’organico è inserita una risorsa in stage a sup-porto dell’attività di organizzazione eventi.

I. Immobilizzazioni immateriali

Costo Valore al31/12/2016

Fondo al31/12/2016 Incrementi Ammortamento Valore netto

al 31/12/2017Software 8.008 8.008 0 0 0Totale 8.008 8.008 0 0 0Trattasi del sistema software di gestione della conservazione sostitutiva documentale e business pro-cess manager che è stato completamente ammortizzato l’anno precedente.

Costo Valore al31/12/2016

Fondo al31/12/2016 Incrementi Ammortamento Valore netto

al 31/12/2017Oneri pluriennali 31.308 16.743 962 3.143 12.384Totale 31.308 16.743 962 3.143 12.384Trattasi di migliorie su beni di terzi. In particolare, l’incremento si riferisce alle spese per la sostituzione della caldaia dell’immobile in locazione. Il piano di ammortamento ha seguito la durata del contratto.

II. Immobilizzazioni materiali

Categoria di cespite Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Ammortamento Valore netto

al 31/12/2017Fabbricati Costo storico Rivalut. L. 72/83 Costi increment.

75.235 0 0 75.23527.609 0 27.60981.400 2.507 0 83.907

Fondo amm.to fabbricati –64.868 0 0 5.565 –70.433Totale netto 119.376 2.507 0 5.565 116.318

Categoria di cespite Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Ammortamento Valore

al 31/12/2017Impianti e macchinari 36.219 0 0 0 36.219Fondo amm.to arredi 9.508 0 0 2.716 12.224Totale netto 26.711 0 0 2.716 23.995Trattasi dell’ impianto evacuazione antincendio, dell’impianto elettrico, di un gruppo frigorifero e dell’impianto di condizionamento della sede.

Categoria di cespite Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Ammortamento Valore

al 31/12/2017Macchine elettroniche ufficio 125.572 592 0 0 126.164Fondo amm.to macchine uff. elett. 114.315 0 0 5.486 119.801Totale netto 11.257 592 0 5.486 6.363

Categoria di cespite Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Ammortamento Valore

al 31/12/2017Mobili ed arredi 46.090 0 0 0 46.090Fondo amm.to arredi 33.482 0 0 3.435 36.917Totale netto 12.608 0 0 3.435 9.173

Categoria di cespite Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Ammortamento Valore al

31/12/2017Sistemi telefonici 7.085 – 7.085Fondo amm.to sistemi telefonici 6.377 – 708 7.085Totale netto 708 0 0 708 0

Criteri di classificazione

Dati sull'occupazione

ATTIVITÀ

B) Immobilizzazioni

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DI26 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

III. Immobilizzazioni finanziarie1) Partecipazioni in imprese controllate

Partecipazione Quota di capitale sociale Costo al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Costo

al 31/12/2017ARUM Srl 100% 1.267.897 0 0 1.267.897L’unica partecipazione si riferisce alla società ARUM S.r.l., con sede legale in Milano, via Larga n. 31, capitale sociale euro 1.300.000, classificata, ai sensi dell’art. 2359, comma 3, tra le partecipazioni in società controllate.La partecipazione è iscritta in bilancio al valore di euro 1.267.897. Il patrimonio netto risultante dal bilancio della controllata chiuso al 31/12/2017 è pari ad euro 1.261.122. La differenza pari ad euro 6.775 è considerata non significativa ai fini di una eventuale rettifica di valore.Per l’attività svolta dalla società controllata nel corso del 2017, si rimanda alla relazione sulla gestione e ai documenti di Bilancio della controllata.

4) Altri titoliNella voce sono iscritte due polizze assicurative con la Compagnia Generali per euro 876.362 ed euro 520.586 (capitale rivalutato al tasso annuo di rendimento realizzato dalla Gestione separata GESAV). Il rendimento lordo per l’anno 2017 è stato pari al 3,57%. Si segnala, inoltre, la stipula di un altro contratto di capitalizzazione con Crédit Agricole – Gestione Separata CA VITA PIÙ – per euro 500.000.L’Associazione dispone di ulteriori attività finanziarie, pari ad euro 150.000, le quali non avendo carattere di immobilizzazioni sono iscritte alla voce C) III. 6) Attività finanziarie non immobilizzate – Altri titoli, alla quale si rimanda per ulteriori dettagli.Nel suo complesso le disponibilità finanziarie immobilizzate e non immobilizzate, senza tenere conto della partecipazione nella società ARUM S.r.l. in quanto investimento non liquido, sono al 31/12/2017 risultate pari a complessivi euro 2.046.948, rispetto ad euro 1.659.455 riportate nel bilancio dell’esercizio precedente, facendo registrare un incremento pari ad euro 387.493.

II. CreditiCrediti entro 12 mesi al 31/12/2017 al 31/12/2016 differenza1) Crediti verso associati e verso clienti       – quote associative 78.000 90.000 –12.000 – verso clienti (altri) 8.550 6.920 1.630 – fatture da emettere 2.800 5.600 –2.8004 bis) Crediti tributari       – credito IRAP 0 3.469 –3.469 – credito IRES 664 0 664 – IVA a credito 500 386 114 – altri crediti 145 272 –1275) Crediti verso altri       – rimborsi spese da incassare 3.384 6.078 –2.694 – crediti verso Federmanager 17.650 0 17.650 – altri crediti 7.814 17.969 –10.155Totale crediti entro 12 mesi 119.506 130.694 –11.188Crediti oltre 12 mesiTOTALE CREDITI 119.506 130.694 –11.188

III. Attività finanziarie non immobilizzate

6) Altri titoliLa voce registra un decremento di euro 150.000 rispetto all’esercizio precedente ed è riferibile al rim-borso dei BTP scaduti il 12 novembre 2017. Di seguito si riportano i dati relativi all’unico titolo risultante alla data di riferimento.

Titolo Valore nominale Valore di bilancioal 31/12/2017

Valore di mercatoal 31/12/2017

Rendimento2017 %

Rendimento2016 %

BTPIT - 23AP20 1,65% CUM 150.000 150.000 159.048 1,65 1,65TOTALE 150.000 150.000 159.048  

IV. Disponibilità liquideDescrizione Valore al 31/12/2016 Incrementi Decrementi Valore al 31/12/2017Depositi bancari/postali 1.056.697 0 201.100 855.597Cassa contanti 1.771 0 852 919Totali 1.058.468 0 201.952 856.516Il decremento del saldo delle disponibilità liquide è da ricondurre all’investimento nella polizza assicu-rativa Più opportunità C.A. effettuata in data 14/12/2017 con durata 25 anni con possibilità di riscatto dopo un anno dalla sottoscrizione.

C) Attivo circolante

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DI 27DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

L’ammontare complessivo pari ad euro 5.291 risulta ripartito come segue:Ratei attivi 431Interessi bancari 20  Cedole titoli 411  Risconti attivi   4.860Buoni pasto 847  Versamento Assidai 1.908  Altri 2.105  Totale 5.291

RIEPILOGO DELLE UTILIZZAZIONI DELLE RISERVE

Descrizione Fondo di dotazione

Riserva di rivalutazione

Riserva statutaria

Risultato esercizi precedenti

alla fine esercizio 2013 52.000 27.609 2.491.905 474.392distribuzione 0 0 0copertura perdite 0 0 0altre destinazioni 0 0 0 –803.960incrementi 0 0 803.960 329.568arrotondamento 0 0 1alla fine esercizio 2014 52.000 27.609 3.295.866 0incrementi 0 0 0distribuzione 0 0 0copertura perdite 0 0 –45.681altre destinazioni 0 0 0arrotondamento 0 0 0alla fine esercizio 2015 52.000 27.609 3.250.185 0incrementi 0 0 0distribuzione 0 0 0copertura perdite 0 0 –45.562altre destinazioni 0 0 0arrotondamento 0 0 0alla fine esercizio 2016 52.000 27.609 3.204.623 0incrementi 0 0 163.251distribuzione 0 0 0copertura perdite 0 0 0altre destinazioni 0 0 0arrotondamento 0 0 -1alla fine esercizio 2017 52.000 27.609 3.367.873 0

Descrizione 31/12/2016 Incrementi Decrementi 31/12/2017Fondo di dotazione 52.000 0 0 52.000Riserva di rivalutazione 27.609 0 0 27.609Riserva statutaria 3.204.623 163.251 0 3.367.874Riserva da arrotondamento –1 0 0 –1Risultato dell’esercizio 163.251  107.556 163.251 107.556Totale 3.447.482 270.807 163.251 3.555.038

Nel patrimonio netto al 31/12/2017 è indicata, tra le altre riserve, la riserva da arrotondamento con rilevanza meramente extracontabile. Tale valore nasce dalla sommatoria degli arrotondamenti nelle voci di stato patrimoniale.

Saldo al 31/12/2017 euro 482.384Saldo al 31/12/2016 euro 433.413Variazioni euro 48.971

La voce ha subito incrementi pari ad euro 42.455, dovuto all’accantonamento della quota di competenza maturata a favore dei dipendenti in forza al 31/12/2017 e a euro 8.975 per rivalutazione TFR (complessivi euro 51.430), e decrementi di euro 2.459 per chiusura di un rapporto di lavoro. La differenza con l’accantonamento TFR a conto economico (9.605 euro) è dovuta al Contributo PREVINDAI che viene versato direttamente all’Ente (euro 7.830) e al TFR maturato e versato nello stesso anno (euro 1.775).

D) Ratei e Risconti

PASSIVITÀ

A) Patrimonio netto

C) Fondo TFR

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DI28 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

CONTO ECONOMICO

A) Valore della produzione

E) Ratei e Risconti passivi

Informazioni di cui all’art. 2427 n. 22 del Codice Civile

Debiti entro 12 mesi al 31/12/2017 al 31/12/2016 differenza7) Debiti verso fornitori     fornitori 49.268 60.061 –10.7939) Debiti verso controllate       Arum srl 53.425 51.000 2.42512) Debiti tributari       saldo IRES 3.638 1.853 1.785 ritenute IRPEF 21.221 24.187 –2.966 rivalutazione TFR 251 46 20513) Debiti verso istituti di previdenza       contributo Inps 31.069 29.547 1.522 contributi Previndai 5.173 5.228 –5514) Altri debiti       contributo a Federmanager 0 14.280 –14.280 conto ferie dipendenti 56.145 57.271 –1.126 debiti diversi 77.010 82.112 –5.102Totale debiti entro 12 mesi 297.200 325.585 –28.385debiti oltre 12 mesi    TOTALE DEBITI 297.200 325.585 –28.385

L’ammontare complessivo pari ad euro 129.769 risulta ripartito come segue:

Ratei passivi   28.949Donazioni 3.650Imposte di bollo su rapp. Banca 105  Retribuzioni 25.000  Altri 194  Risconti passivi   100.820Commissioni bancarie 100  Quote associative anticipate 100.720Totale 129.769

Si segnala che nell’anno in corso è stata effettuata una riclassifica delle quote associative anticipate dalla voce “Altri debiti” alla voce “Risconti passivi”. Come previsto dall’art. 2423-ter, comma 5, del Codice Civile, per rendere comparabile il presente bilancio con il bilancio dell’anno precedente, la citata riclas-sifica è stata effettuata anche nell’anno precedente. L’ammontare dei valori riclassificati sono stati pari a euro 100.720 per l’anno 2017 e a euro 84.131 per l’anno 2016.

Nessun contratto di locazione finanziaria era in essere alla data di chiusura dell’esercizio.

Saldo al 31/12/2017 euro 2.890.664Saldo al 31/12/2016 euro 2.930.460Variazioni euro –39.796

La voce si suddivide in:– contributi associativi dell’esercizio per euro 2.477.732 che si decrementano rispetto al passato eser-

cizio di euro 30.128, principalmente in relazione al calo del numero degli iscritti. L’importo unitario delle quote è rimasto invariato (dirigenti in servizio euro 240, dirigenti in pensione da euro 120, diri-genti in pensione ante ’88 euro 112). I dirigenti inoccupati possono versare la quota ridotta se auto-certificano un reddito inferiore a euro 50.000 annui.

Le quote 2017 comprendono una polizza di tutela legale stipulata per tutti gli associati il cui costo è registrato alla voce Costi per servizi. La suddetta polizza è stata disdettata a decorrere dal 1° gennaio 2018.

Il numero degli iscritti al 31/12/2017 è pari a 15.122 e registra rispetto al 2016 un decremento di n. 141 soci.

– contributi e recuperi diversi per euro 123.972 che decrementano rispetto al passato esercizio di euro 10.857. Comprendono euro 114.000 di quote di servizio per la sottoscrizione dei verbali di conciliazione, euro 9.045 per il rimborso spese condominiali e euro 926 per rimborso spese generico.

D) Debiti

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DI 29DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

– altri ricavi e proventi per euro 288.960: rientrano in questa voce il contributo complessivo riconosciuto da Federmanager al territorio per euro 222.696, il contributo riconosciuto dalla Confederazione Italiana Dirigenti e Alta Professionalità per le attività di CIDA Lombardia per euro 7.000, affitti attivi per euro 49.549, ricavi per sponsorizzazioni per euro 2.630, ricavi per il rimborso spese organizzative per il progetto ALDAI Young – orientamento universitario per i figli e nipoti degli iscritti e per il progetto Social Web Reputation per euro 6.499.

La voce è sostanzialmente in linea con l’anno precedente.

Saldo al 31/12/2017 euro 2.764.761Saldo al 31/12/2016 euro 2.750.989Variazioni euro 13.772Si riportano di seguito le variazioni delle voci di conto economico con il dettaglio di alcuni tra i principali conti che le compongono.

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaPer materie prime, sussidiarie e di consumo 16.365 15.186 1.179La voce è costituita dalle spese di cancelleria pari ad euro 12.710 (+3.194 rispetto al 2016), da acquisti per materiale di consumo pari ad euro 2.056 ( +292 rispetto al 2016) e dagli acquisti di beni di costo inferiore ad euro 516,46 pari ad euro 1.599 (-2.059 rispetto al 2016).

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaPer servizi 570.333 575.298 –4.965

Le principali voci di costo che compongono le spese per servizi sono costituite da:  31/12/2017 31/12/2016 differenzaConvegni ed eventi istituzionali e di sviluppo associativo 41.606 39.014 2.592Consulenze e collaborazioni 90.199 101.789 –11.590Consulenze amministrative 52.776 52.533 243Manutenzione ed assistenza 16.482 12.465 4.017Spese di viaggio, partecip. iniziative istituz. e riunioni naz.li 40.443 28.468 11.975Assemblea annuale 16.202 20.771 –4.569Rinnovo Consiglio Direttivo 8.706 0 8.706Eventi Istituzionali 2.015 1.934 81Marketing e ufficio stampa 69.011 57.113 11.898Telefoniche 21.613 23.042 –1.429Pulizia uffici 23.509 22.835 674Servizi bancari 5.193 5.337 –144Polizza "Tutela Legale" 125.316 146.432 –21.116Energia elettrica 11.223 10.218 1.005Spese L. 81/2008 4.027 4.650 –623Spese postali 18.962 17.005 1.957Aggiornamenti professionali dipendenti 6.234 14.892 –8.658In particolare, rispetto al 2016, le principali variazioni riguardano: le consulenze e collaborazioni (–11.590); le spese di viaggio (+11.975) per il maggior coinvolgimento in riunioni nazionali e giornate di formazione per le Associazioni Territoriali ospitate in sede; le spese per le attività di rinnovo del Con-siglio Direttivo (+8.076);  le spese di marketing e ufficio stampa (+11.898); le spese per la polizza tutela legale (–21.116) inferiori rispetto all’anno precedente per effetto della riduzione del premio unitario, le spese per aggiornamento professionale (–8.658).

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaPer godimento beni di terzi 188.564 179.884 8.680La voce comprende costi di locazione immobili e relative spese condominiali per complessivi euro 136.973 (+6.579 rispetto al 2016); spese per licenze d’uso software per euro 2.831 (+645 euro rispetto al 2016); spese per utilizzo spazi di terzi per euro 40.272 (+121 euro rispetto al 2016) e spese per noleggi diversi per euro 8.488 (+ 1.336 euro rispetto al 2016).

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaPer il personale 1.020.836 984.398 36.438La voce registra un aumento rispetto al 2016, anno nel corso del quale erano andate in maternità tre dipendenti e si era usufruito dei relativi sgravi contributivi, venuti poi meno nel 2017 quando le stesse risorse sono rientrate.

B) Costi della produzione

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DI30 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Altre informazioni di cui all’articolo 2427 Codice Civile

Conclusioni

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaAmmortamenti 21.054 26.374 –5.320Trattasi dell’ammontare degli ammortamenti di periodo per il cui dettaglio si rimanda al prospetto relativo alla voce B dell’attivo dello stato patrimoniale.

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaOneri diversi di gestione 947.609 969.849 –22.240La voce comprende principalmente il Contributo a Federmanager pari ad euro 761.101 (–21.124 euro rispetto al 2016 per effetto del decremento degli iscritti), essendo la percentuale delle quote associative riconosciuta a Federmanager del 33%; la spesa per rivista “Dirigenti Industria” per euro 104.425 (+2.230 rispetto al 2016); l’IMU/TASI/TARI per euro 32.437 (–19 rispetto al 2016); borse di studio per euro 24.000 (–190, rispetto al 2016); iniziative formative a favore degli iscritti ALDAI per euro 8.284 (–330 rispetto al 2016) e in parte rimborsate dagli stessi – (rif. ricavi diversi). La voce comprende inoltre le donazioni per euro 7.650 (+2.450 rispetto al 2016), erogate principalmente a VISES Gruppo Milano – Onlus di riferimento di Federmanager per il Corso Outplacement verso il Sociale e per il Progetto Il Ritmo Giusto che ha avuto l’obiettivo di diffondere la cultura del primo soccorso di emergenza nelle scuole superiori di Milano e provincia.

Costi 31/12/2017 31/12/2016 differenzaProventi ed oneri finanziari 44.667 43.819 848Oltre ai proventi finanziari riferiti ad interessi attivi su titoli, depositi ed altri investimenti, la voce comprende il rendimento dovuto all’indicizzazione capitale del titolo BTP IT23AP20 1,65% e del titolo BTP 12NV17 2,15%.

IMPOSTE SUL REDDITO D’ESERCIZIODESCRIZIONE 2017 2016IRES imponibile non commerciale 59.712 54.668imponibile commerciale 52.714 45.859IRES non commerciale 14.331 15.034IRES commerciale 12.651 12.611Totale IRES 26.982 27.645IRAP    imponibile non commerciale 866.281 776.516imponibile commerciale 57.619 54.109IRAP non commerciale 33.785 30.284IRAP commerciale 2.247 2.110Totale IRAP 36.032 32.394TOTALE IMPOSTE 63.014 60.039

La tabella confronta il carico fiscale iscritto a bilancio stimato per l’esercizio chiuso al 31/12/2017 con il carico fiscale effettivamente sostenuto nell’esercizio precedente.

Crediti e debiti di durata residua superiore a cinque anni e debiti garantiti da garanzie reali L’Associazione non ha iscritto a bilancio crediti o debiti di durata superiore a cinque anni. Ammontare degli oneri finanziari imputati nell’esercizio ai valori iscritti nell’attivo A nessuno dei valori dell’attivo dello stato patrimoniale sono stati imputati oneri finanziari. Ammontare dei proventi da partecipazione diversi dai dividendi L’Associazione non ha percepito alcun provento da partecipazioni.

ad oggi non vi sono eventi occorsi in data successiva al 31/12/2017 tali da rendere la situazione pa-trimoniale, economica e finanziaria sostanzialmente diversa;

il bilancio dell’Associazione chiuso al 31/12/2017 rappresenta in modo veritiero e corretto la situazio-ne patrimoniale economica e finanziaria, e corrisponde alle risultanze della contabilità sociale.

Invitiamo, pertanto, i Signori Associati ad approvare il bilancio chiuso al 31/12/2017 con un avanzo di gestione pari ad euro 107.556, che proponiamo di destinare ad incremento della Riserva Statutaria, la quale pertanto passerà da euro 3.367.873 a euro 3.475.429.

Per il Consiglio Direttivo Il Presidente Il Tesoriere (dr. Romano Carlo Maria Ambrogi) (dr.ssa Elisabetta Borrini)

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DI 31DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti al Bilancio al 31 dicembre 2017Signori Associati,

abbiamo esaminato il Bilancio d’esercizio dell’ALDAI – Associazione Lombarda Diri-genti Aziende Industriali - al 31 dicem-bre 2017, elaborato dal Tesoriere ai sensi dell’art. 26 dello Statuto e approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del 28 marzo 2018.In particolare il Collegio ha preso visione:

della Relazione sulla Gestione; della Nota Integrativa; dei prospetti dello Stato Patrimoniale e

del Conto Economico e degli allegati di dettaglio.

Come è noto al Collegio dei Revisori dei Conti competono:

le funzioni di vigilanza facendo riferi-mento all’art. 2403 del Codice Civile nonché a quanto previsto dallo Statuto dell’Associazione; le funzioni di controllo contabile, ef-

fettuando come previsto negli articoli 2409 bis del Codice Civile, le verifiche trimestrali ed il controllo del Bilancio di esercizio al termine della sua formazio-ne.

Osservazioni sul bilancio 2017

La nostra attività relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 è stata ispi-rata alle norme di comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dall'Or-ganismo Italiano di Contabilità.

In particolare abbiamo rilevato che: sono stati rispettati i principi di redazio-

ne previsti dall'articolo 2423 e 2423-bis del Codice Civile. A tal fine, il Collegio ha accertato il rispetto del criterio di prudenza nelle valutazioni e del prin-cipio di competenza economica. Sono state rispettate le strutture previste dal Codice Civile all’art. 2423-ter per lo Stato Patrimoniale e per il Conto Econo-mico e le prescrizioni di cui agli articoli 2424 e 2425 per quanto al contenuto degli stessi;

si è inoltre tenuto conto delle modifi-che introdotte dal D. Lgs. 139/2015 (il “Decreto”), interpretato ed integrato dai principi contabili italiani emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (“OIC”), in vigore dai bilanci con eser-cizio avente inizio a partire dal primo gennaio 2016. sono state rispettate le disposizioni

relative a singole voci dello Stato Patri-moniale previste dall'articolo 2424-bis del Codice Civile; i ricavi, i proventi, i costi e gli oneri sono

stati iscritti nel Conto Economico rispet-tando il disposto dell'articolo 2425-bis del Codice Civile; è stata effettuata la comparazione de-

gli importi di ciascuna voce con i corri-spondenti dati dell’esercizio preceden-te; non sono state effettuate compensazio-

ni di partite; la Nota Integrativa è stata redatta ri-

spettando il contenuto previsto dall'ar-ticolo 2427 del Codice Civile. Sono state inoltre fornite le informazioni richieste dalle altre norme del Codice Civile non-ché quelle ritenute opportune dall'or-gano amministrativo per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazio-ne patrimoniale, economica e finanzia-ria dell’Associazione; nella stessa ven-gono compiutamente illustrati l’attività svolta ed i rapporti intrattenuti con le parti correlate, di natura commerciale e finanziaria, per i quali esiste l’interesse dell’Associazione al compimento di tali operazioni; nell’esercizio non si sono verificate ope-

razioni di particolare rilevanza per le quali si richieda una specifica informa-tiva agli associati; la valutazione delle risultanze di Bilan-

cio è avvenuta in modo conforme ai criteri enunciati nell’art. 2426 Codice Civile.

L’esercizio si chiude con un avanzo di ge-stione pari a € 107.556.

Il patrimonio dell’Associazione ammon-ta, a valle della chiusura dell’esercizio, a € 3.555.038.

Funzioni di vigilanza

In ordine alle funzioni di vigilanza, sulla base delle verifiche da noi effettuate nel corso dell’esercizio e dei dati e delle infor-mazioni acquisite, evidenziamo le attività più significative.

Il Collegio ha: partecipato a tutte le riunioni del Con-

siglio Direttivo e, quando invitati, alle riunioni della Giunta; esaminato le informazioni ricevute in

ordine all’attività svolta ed alle opera-zioni di maggior rilievo poste in essere dall’Associazione; verificato la conformità delle delibera-

zioni degli organi sociali alle leggi ed allo statuto, nonché a criteri ispirati alla prudenza; accertato l’affidabilità del sistema am-

ministrativo-contabile a rappresentare i fatti di gestione; controllato i rapporti con le parti corre-

late che sono risultati regolari.

Proposta di approvazione

Il Collegio dei Revisori, preso atto che non sono emerse eccezioni dalle veri-fiche eseguite, ritiene che la documen-tazione che gli organi amministrativi vi sottopongono per l’approvazione, unitamente alle considerazioni che pre-cedono, possa rappresentare in modo compiuto la situazione economico-patrimoniale dell’Associazione al 31 di-cembre 2017 che chiude con un avanzo di gestione pari a € 107.556; concorda inoltre con quanto proposto dal Con-siglio Direttivo in merito alla destina-zione dell’avanzo ad incremento della Riserva Statutaria, la quale passerà da € 3.367.873 a 3.475.429.Il Collegio segnala infine che con l’ap-provazione del presente bilancio ven-gono a scadere, per compiuto triennio, i mandati conferiti al Consiglio Direttivo, al Collegio dei Revisori dei Conti e al Collegio dei Probiviri dell’Associazione. Invita, pertanto, ad avviare le procedure previste dallo Statuto sociale per il loro rinnovo.

Milano, 10 aprile 2018

Giuseppe PezzottaCarlo Cecere

Luigi Andreoli

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DI32 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

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Bilancio al 31 dicembre 2017ARUM S.r.l.Società soggetta alla direzione e coordinamento dell'ALDAI

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DI 33DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

CRITERI DI FORMAZIONEIl seguente bilancio è conforme al dettato degli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile, nonché ai criteri fissati dal Decreto Legislativo n. 139/2015, come risulta dalla presente nota integrativa, redatta ai sensi dell’art. 2427 Cod. Civ., che costituisce, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2423, parte integrante del bilancio d’esercizio.

CRITERI DI VALUTAZIONEEsponiamo di seguito i criteri adottati per la valutazione delle poste dello Stato patrimoniale, criteri conformi al disposto dell’art. 2426 Cod. Civ. ed invariati rispet-to al precedente bilancio.

Immobilizzazioni immaterialiSono iscritte al costo storico di acquisi-zione ed esposte al netto degli ammor-tamenti effettuati nel corso degli esercizi, nella misura del 20%, in base alla residua utilità economica futura.

Immobilizzazioni materialiSono iscritte al costo di acquisto, in-crementato, per quanto riguarda gli immobili, dell’importo della rivalutazio-ne monetaria legge 72/1983. I relativi ammortamenti dedotti comprendono la quota di competenza dell’esercizio, calcolata sulla base del criterio della re-sidua possibilità di utilizzazione, criterio che abbiamo ritenuto ben rappresentato dalle seguenti aliquote ordinarie stabilite dalla normativa fiscale. Gli acquisti dell’e-sercizio sono ammortizzati con l’aliquota ridotta alla metà. Fabbricati 3% Impianti 15% Attrezzature 25% Mobili e arredi 12% Macchine elettroniche ufficio 20%

Immobilizzazioni finanziarieLe immobilizzazioni finanziarie sono valutate al costo degli investimenti ef-fettuati, ridotto in presenza di perdite di valore ritenute durevoli.

CreditiSono esposti al presumibile loro valore di realizzo, ottenuto, rispetto al valore no-minale, mediante apposito fondo svalu-tazione crediti.

Disponibilità liquideSono iscritte al valore nominale.

DebitiSono iscritti al valore nominale.

Ratei e riscontiSono stati determinati secondo il crite-rio dell’effettiva competenza temporale dell’esercizio.

Fondo TFRRappresenta l’effettivo debito maturato verso l’unico dipendente in conformità di legge e del contratto di lavoro vigente.

Riconoscimento ricavi, proventi, costi ed oneriI componenti positivi e negativi di reddi-to sono stati rilevati nel conto economico secondo il principio della competenza temporale.

ImposteLe imposte sul reddito dell’esercizio sono determinate sulla base di una realistica previsione degli oneri di imposta da as-solvere in applicazione della vigente nor-mativa fiscale.Ove previste, le imposte anticipate o dif-ferite sono determinate tenendo conto delle differenze temporanee esistenti tra il risultato civilistico ed il reddito imponi-bile.

STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

IMMOBILIZZAZIONIImmobilizzazioni immateriali Diritti di utilizzazione di opere dell’ingegnoAcquisti dell’esercizio € 10.400Ammortamento dell’esercizio € 2.080Valore al 31.12.2017 € 8.320Il costo ha riguardato la progettazione e la realizzazione delle testate online della rivista.

Immobilizzazioni materialiTerreni e fabbricatiValore storico € 1.591.961Rivalutazione Legge 72/1983 € 50.117

€ 1.642.078Fondo ammortamento al 31.12.2016

€ –807.244Valore al 31.12.2016 € 834.834Incrementi dell’esercizio € 2.414Ammortamento esercizio 2017

€ –49.299Valore al 31.12.2017 € 787.949

========

L’incremento ha riguardato il saldo di spe-se straordinarie condominiali.Ai sensi dell’art. 10 della legge 72/1983, precisiamo che tutti gli immobili, ogget-to della rivalutazione monetaria eseguita in forza di detta legge, sono ancora com-presi nel patrimonio sociale e che non si è mai derogato in passato ai criteri legali di valutazione fissati dall’art. 2426 Cod. Civ.In base al principio fissato dall’O.I.C., ri-guardante la suddivisione del valore con-tabile degli Immobili tra fabbricati e aree sottostanti, l’importo del costo attribuibi-le ai fabbricati risulta pari ad € 1.490.898,

quello attribuibile all’area sottostante, determinato sulla base del criterio fiscale fissato dall’art. 7 del D.L. 223/2006, risulta pari ad € 153.594.

Impianti e macchinariValore storico € 55.964Fondo ammortamento al 31.12.2016

€ –46.798Valore al 31.12.2016 € 9.166Incrementi dell’esercizio € 0Ammortamento esercizio 2017 € –2.286Valore al 31.12.2017 € 6.880

======

Altri beniValore storico € 168.077Fondi ammortamenti al 31.12.2016

€ –162.753Valore al 31.12.2016 € 5.324Incrementi dell’esercizio € 2.800Ammortamento dell’esercizio 2017

€ –2.938Valore al 31.12.2017 € 5.186

=======

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

Crediti verso altrioltre l’esercizio € 390.454 (€ 254.001)Riguardano per € 260.454 un contrat-to di capitalizzazione a premio unico con Generali Italia SpA, ammontante in linea capitale ad € 250.000, con du-rata minima di cinque anni, stipulato in data 14.4.2016; l’importo rilevato è comprensivo delle rivalutazioni fino al 31.12.2017, calcolate in base al ren-dimento annuo. L’importo residuo di € 130.000 si riferisce all’investimento ef-fettuato nell’esercizio con Crédit Agricole in prodotti assicurativi.

Altri titoli € 0 (€ 50.000)Si azzerano; riguardavano Titoli di Sta-to BTP di nominali € 50.000, scaduti nel mese di novembre 2017 e non rinnovati.

ATTIVO CIRCOLANTE

Crediti verso clienti € 31.249 (€ 23.439)Aumentano di € 7.810, al netto di un resi-duo fondo svalutazione tassato di € 1.000.

Crediti verso controllante€ 53.425 (€ 102.000)

Diminuiscono di € 48.575 e rappresenta-no il credito di natura commerciale relati-vo alla rivista Dirigenti Industria.

Crediti tributari € 0 (€ 533)Si azzerano.

Crediti verso altri € 237 (€ 207)Aumentano di € 30.

Nota integrativa al Bilancio al 31 dicembre 2017ARUM S.r.l.

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DI34 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Disponibilità liquide€ 90.293 (€ 74.313)

Aumentano di € 15.980 rispetto al 2016. In analisi le disponibilità liquide riguarda-no il denaro in cassa (€ 18), il saldo del c/c postale (€ 6.718) ed il saldo dei c/c ban-cari (€ 83.557) presso Intesa Sanpaolo, Banca di Sondrio e Crédit Agricole.

RATEI E RISCONTI

Risconti attivi € 2.629 (€ 1.385)Riguardano costi per servizi, tra cui premi assicurativi, di competenza del 2018.

PASSIVO

PATRIMONIO NETTO

Presenta la composizione ed i movimenti qui di seguito indicati.

Capitale sociale€ 1.300.000 (€ 1.300.000)

È rimasto invariato. Si è formato con con-ferimenti in denaro.

Riserva rivalutazione monetariaLegge 72/1983 € 10.123 (€ 10.123)È rimasta invariata. Andrà ricostituita nel suo importo originario di € 31.500 con gli utili futuri. La riserva si era formata ai sensi di tale legge ed è una riserva libera-mente distribuibile.

Riserva legale € 7.252 (€ 7.252)È rimasta invariata. Si è formata per desti-nazione di utili degli esercizi precedenti. Non è distribuibile e può essere utilizzata a copertura di perdite.

Utili (perdite) portati a nuovo€ –64.366 (€ –54.973)

Le perdite a nuovo si sono incrementate di € 9.393 per l’imputazione della perdita 2016.

Riassumendo le indicazioni sul Patrimonio netto, questo aumenta da € 1.253.010 a € 1.261.122, per effetto dell’utile del pre-sente esercizio 2017, pari ad € 8.112.

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO€ 56.720 (€ 52.766)

Il fondo aumenta di € 3.954 per effetto della quota maturata nell’esercizio, al netto dell’imposta sostitutiva. L’unico di-pendente ha optato di mantenere presso la Società l’importo accantonato.

DEBITI

Debiti verso fornitori€ 27.540 (€ 24.611)

Sono aumentati di € 2.929. Sono rappre-sentati principalmente dal debito verso lo stampatore della rivista Dirigenti Industria.

Debiti tributari € 6.614 (€ 5.283)Sono aumentati di € 1.331. Riguardano il debito IVA per € 2.065, ritenute IRPEF lavoratori dipendenti ed autonomo per € 1.290 ed i saldi delle imposte IRES ed IRAP per € 3.259.

Debiti verso istituti previdenziali€ 1.743 (€ 3.729)

Sono diminuiti di € 1.986.

Altri debiti € 21.383 (€ 20.445)Sono aumentati di € 938. Riguardano per € 7.953 l’emolumento del Collegio sin-dacale dell’esercizio 2017, per € 4.508 il debito verso il dipendente per ferie ma-turate e rateo della 14ª, per € 8.922 anti-cipi clienti.

CONTO ECONOMICO

Valore della produzione€ 362.311 (€ 350.087)

Ricavi delle vendite e delle prestazioni€ 361.596 (€ 349.375)

Nell’analisi i ricavi sono così suddivi-si: canoni di locazione degli immobili € 142.785, di cui € 110.092 nei confronti della controllante; ricavi dei servizi per l’utilizzazione di spazi € 13.260, di cui € 8.000 nei confronti della controllan-te; infine ricavi per l’attività editoriale € 205.550 (€ 187.291 nel 2016), così for-mati: € 103.988 nei confronti della con-trollante, per la rivista Dirigenti Industria; € 14.008 per abbonamenti (di cui € 9.926 per abbonamenti alla rivista in versione digitale sottoscritti dalle altre Associa-zioni Territoriali), € 79.054 per proventi pubblicitari, € 8.500 per ricavi pubblicitari istituzionali.

Altri ricavi e proventi € 715 (€ 712)Riguardano il rimborso dell’imposta di registro su contratti di locazione.

Costi della produzione€ 341.584 (€ 348.847)

Per servizi € 158.646 (€ 168.847)Riguardano prevalentemente, per l’im-porto di € 121.696, i seguenti costi: stam-pa e confezionamento (€ 67.606), rea-lizzazione grafica (€ 17.500), spedizione della rivista (€ 29.944), inserimento arti-coli e aggiornamenti delle piattaforma

per la rivista digitale (€ 6.207), commis-sioni passive per la raccolta pubblicitaria su un contratto stipulato dalla preceden-te Agenzia (€ 440).Gli altri costi più significativi si riferisco-no a prestazioni professionali (€ 14.927), all’emolumento del Collegio sindacale (€ 7.953), nonché a spese per energia elettrica, pulizia e manutenzioni. Vi figu-rano anche spese di rappresentanza e omaggi per € 164, adeguatamente docu-mentate e non correlate ad attività svolte nei confronti di Enti Pubblici.

Per godimento beni di terzi€ 8.951 (€ 7.232)

Sono costituiti dalle spese condominiali ordinarie a carico della società.

Per il personale dipendente€ 58.828 (€ 60.469)

Riguardano il costo dell’unico dipenden-te della società.

Ammortamenti e svalutazioni€ 56.603 (€ 55.285)

Il costo delle immobilizzazioni materiali ed immateriali è stato ammortizzato, così come richiesto dal n. 2 dell’art. 2426 Cod.Civ., in relazione alla residua possibilità di utilizzazione dei beni.

Oneri diversi di gestione€ 58.556 (€ 57.014)

Riguarda per € 49.689 l’imposta IMU 2017 sugli immobili e per € 3.435 la TASI, so-pravvenienze passive per € 1.892; gli altri oneri riguardano tributi e spese generali diverse. Proventi e oneri finanziari

€ 7.869 (€ 5.994)Riguardano i proventi maturati sul con-tratto stipulato con Generali Italia, in base al rendimento realizzato dalla Gestione separata al netto del rendimento tratte-nuto (€ 6.454), gli interessi attivi su titoli di Stato (€ 1.415).

Imposte sul reddito€ 20.485 (€ 16.627)

La voce comprende lo stanziamento a ca-rico dell’esercizio della IRES di € 17.553 e della IRAP di € 2.932.

Ai sensi dell’art. 2427 Cod. Civ. Vi comuni-chiamo altresì quanto segue:1) non vi sono, nel bilancio in esame, cre-

diti o debiti di durata residua superio-re a cinque anni;

2) il Consiglio di Amministrazione non percepisce alcun compenso per la ca-rica; il compenso per il Collegio sinda-cale è determinato in € 7.953.

Il Consiglio di AmministrazioneIl Presidente

(dott. ing. Fabio Pansa Cedronio)

ARUM S.r.l.

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DI 35DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

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IARUM S.r.l.

Al Socio unico ALDAI, il bilancio al 31.12.2017, che sottoponia-mo per la sua approvazione, chiude con un utile di esercizio di € 8.112, dopo aver stanziato ammortamenti per € 55.603, di cui € 49.299 relativi ai fabbricati; a carico del bilancio figurano altresì le imposte IRES ed IRAP dell’esercizio per € 20.485.

ATTIVITÀ SVOLTA NELL’ESERCIZIODiamo notizia dei fatti e degli aspetti più significativi dell’esercizio in esame.

Attività immobiliare e contratti di locazioneNell’anno è proseguita regolarmente l’at-tività di locazione degli immobili di pro-prietà. Il rapporto principale, sulla base di due contratti rinnovati con ALDAI in data 1.1.2013, relativi al primo ed al secondo piano dello stabile di Via Larga 31 e a due boxes, ha apportato ricavi per complessi-vi € 110.092. Complessivamente dalla gestione immo-biliare sono stati incassati € 142.785, im-porto sostanzialmente invariato rispetto al precedente esercizio.

Contratti di gestione di spaziLa concessione a terzi degli spazi, prin-cipalmente quello della Sala Viscontea Sergio Zeme, per convegni e riunioni, ha apportato ricavi per € 13.260, diminuiti rispetto a quelli del 2016, che erano stati pari ad € 19.804.

Rapporti contrattuali relativi alla rivista Dirigenti IndustriaIl processo di rinnovamento e potenzia-mento della diffusione della rivista Diri-genti Industria nelle versioni cartacea e digitale, avviato negli anni precedenti, ha confermato il gradimento da parte dei lettori, supportato anche dai risultati di un’indagine svolta tra i dirigenti/quadri associati e non.Il campione è di 1.654 associati, pari a ol-tre il 10% dei soci ALDAI-Federmanager, più 66 dirigenti non associati. I numero-si commenti forniti confermano che le versioni cartacea e digitale sono ritenute complementari e solo una minoranza fa-rebbe a meno della versione cartacea. Il gradimento della rivista digitale – on line da fine 2016 – è largamente riconosciuto dalle risposte degli associati che rilevano una maggiore dinamicità dell’Associazio-ne ed è confortato dai numeri relativi agli accessi.In sintesi si sono registrati 210mila articoli letti e oltre 50mila utenti, dei quali il 50%

in Lombardia. A tal proposito la piattafor-ma è stata implementata della funzione di Geolocalizzazione che permette di pub-blicare articoli differenziati in relazione al luogo di connessione del dispositivo.Durante l’esercizio tutti i contratti relati-vi alla stampa sono stati regolarmente rispettati ed hanno avuto regolare svol-gimento. C’è stata una sostanziale con-ferma dei ricavi per la vendita della rivista (ALDAI e abbonati), che sono passati da € 116.118 nel 2016 ad € 117.996 nel 2017; di questi € 9.926 sono relativi alla rivista digitale. I numeri editati nel 2017 sono stati undici, senza supplementi o inserti con una tiratura annuale di 190.157 co-pie, rispetto alla tiratura 2016 di 198.712 copie. I costi inerenti stampa, confeziona-mento, realizzazione grafica e spedizione sono diminuiti, passando da € 131.634 nel 2016 ad € 121.696 nel 2017.Per quanto riguarda la raccolta pubblici-taria, ricordiamo che anche nel 2017 la gestione della pubblicità è stata diret-tamente svolta dalla società con risorse interne. I proventi complessivi per la ri-vista cartacea e digitale ammontano a € 87.114 al netto delle commissioni passi-ve residue della precedente agenzia. Ricavipubblicitari 2017 Commiss.

passive 2016 Commiss.passive

Da Agenzia - contratti già acquisiti

€ 2.200 € –440 € 47.948 € –9.590

Diretti € 66.854 € 18.675Istituzionali € 8.500 € 9.300

Ricavi pubblicitari Rivista versione digitale 2017 2016

Diretti rivista digitale € 10.000 € 0

Andamento finanziarioCome per gli anni precedenti, la gestione finanziaria ha privilegiato investimenti con basso profilo di rischio, a tutela del patrimonio della società. È sempre in essere con Generali Italia il contratto di capitalizzazione ammon-tante in linea capitale ad € 250.000, della durata di cinque anni. Il rendimento lordo realizzato dalla Gestione separata GESAV è stato pari a € 3,57%.A novembre 2017 è venuto a scadere l’in-vestimento in BTP in portafoglio, pari ad € 50.000, non più rinnovato.Per utilizzare le liquidità disponibili è sta-to avviato un rapporto con Crédit Agri-cole ed è stato stipulato un contratto di capitalizzazione – Gestione Separata CA VITA PIÙ – per € 130.000.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTIDOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO ED EVOLUZIONE PREVEDIBILEDELLA GESTIONENon si prevedono variazioni significative nella gestione dei servizi offerti. Prosegue il potenziamento dell’attività editoriale, anche attraverso l’introduzio-ne di una risorsa in stage dedicata prin-cipalmente alla versione digitale, con l’obiettivo di un continuo miglioramento e di ampliamento della diffusione della Rivista.

CODICE ETICOGli Amministratori e il dipendente della società adottano già dall’anno 2005 il co-dice etico di ALDAI.

RAPPORTI CON PARTI CORRELATEAi sensi del 2° comma dell’art. 2428 C.C., con riferimento ai rapporti con la control-lante, precisiamo che gli stessi si riferi-scono alle locazioni attive dell’immobile di Via Larga 31 ed all’attività editoriale riguardante la rivista Dirigenti Industria; entrambi i rapporti sono stati mantenuti secondo le modalità contrattuali pattuite.In particolare tali rapporti hanno eviden-ziato ricavi: per locazioni di € 110.092; per servizi editoriali di € 103.988; per utilizzazione spazi di € 8.000.

UTILIZZO DEGLI STRUMENTIFINANZIARILa Società non ha in essere strumenti fi-nanziari derivati.

PROPOSTE DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONEInvitiamo il socio unico ad approvare il bi-lancio chiuso al 31.12.2017 ed a delibera-re sulla destinazione dell’utile di esercizio di € 8.112, secondo la seguente proposta: € 406 alla riserva ordinaria, la differenza di € 7.706 a parziale ricostituzione della riserva di rivalutazione monetaria Legge 72/1983, rispetto al suo originario am-montare di € 31.500.Infine, si segnala che con l’approvazione del presente bilancio vengono a scadere, per compiuto triennio, i mandati conferiti al Consiglio di Amministrazione e al Col-legio dei Sindaci della Società. Invitiamo pertanto ad avviare le procedure per il loro rinnovo.

Il Consiglio di AmministrazioneIl Presidente

(dott. ing. Fabio Pansa Cedronio)

Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione al 31 dicembre 2017

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DI36 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Al Socio unico,

abbiamo esaminato il Bilancio d’esercizio della ARUM S.r.l. al 31 dicembre 2017, approvato dal Consiglio di Amministra-zione il 26 marzo 2018.

In particolare il Collegio ha preso visione: della Relazione sulla Gestione; della Nota Integrativa; dei prospetti dello Stato Patrimoniale e

del Conto Economico e degli allegati di dettaglio.

Come è noto al Collegio sindacale della società competono: le funzioni di vigilanza facendo riferi-

mento all’art. 2403 del Codice Civile nonché a quanto previsto dallo Statuto sociale; le funzioni di controllo contabile, ef-

fettuando come previsto nell’ articolo 2409 bis del Codice Civile, le verifiche trimestrali ed il controllo del Bilancio di esercizio al termine della sua forma-zione.

Osservazioni sul bilancio 2017

La nostra attività relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 è stata ispi-rata alle norme di comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dall'Or-ganismo Italiano di Contabilità.

In particolare abbiamo rilevato che: sono stati rispettati i principi di redazio-

ne previsti dall'articolo 2423 e 2423-bis del Codice Civile. A tal fine, il Collegio ha accertato il rispetto del criterio di prudenza nelle valutazioni e del prin-cipio di competenza economica. Sono state rispettate le strutture previste dal Codice Civile all’art. 2423-ter per lo Stato Patrimoniale e per il Conto Econo-mico e le prescrizioni di cui agli articoli 2424 e 2425 per quanto al contenuto degli stessi;

si è inoltre tenuto conto delle modifi-che introdotte dal D. Lgs. 139/2015 (il “Decreto”), interpretato ed integrato dai principi contabili italiani emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (“OIC”), in vigore dai bilanci con eser-cizio avente inizio a partire dal primo gennaio 2016; sono state rispettate le disposizioni

relative a singole voci dello Stato Patri-moniale previste dall'articolo 2424-bis del Codice Civile; i ricavi, i proventi, i costi e gli oneri sono

stati iscritti nel Conto Economico rispet-tando il disposto dell'articolo 2425-bis del Codice Civile; è stata effettuata la comparazione de-

gli importi di ciascuna voce con i corri-spondenti dati dell’esercizio preceden-te; non sono state effettuate compensa-

zioni di partite; la Nota Integrativa è stata redatta ri-

spettando il contenuto previsto dall'ar-ticolo 2427 del Codice Civile. Sono state inoltre fornite le informazioni richieste dalle altre norme del Codice Civile non-ché quelle ritenute opportune dall'or-gano amministrativo per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazio-ne patrimoniale, economica e finan-ziaria della società; nella stessa vengo-no compiutamente illustrati l’attività svolta ed i rapporti intrattenuti con le parti correlate, di natura commerciale e finanziaria, per i quali esiste l’interesse della società al compimento di tali ope-razioni; nell’esercizio non si sono verificate ope-

razioni di particolare rilevanza per le quali si richieda una specifica informa-tiva al socio; la valutazione delle risultanze di Bilan-

cio è avvenuta in modo conforme ai criteri enunciati nell’art. 2426 Codice Civile.

L’esercizio si chiude con un utile di € 8.112.

Il patrimonio netto ammonta, a valle del-la chiusura dell’esercizio, a € 1.261.122.

Funzioni di vigilanza

In ordine alle funzioni di vigilanza, sulla base delle verifiche da noi effettuate nel corso dell’esercizio e dei dati e delle infor-mazioni acquisite, evidenziamo le attività più significative.

Il Collegio ha: partecipato a tutte le riunioni del Consi-

glio e dell’Assemblea; esaminato le informazioni ricevute in

ordine all’attività svolta ed alle opera-zioni di maggior rilievo poste in essere dalla società; verificato la conformità delle delibera-

zioni degli organi sociali alle leggi ed allo statuto, nonché a criteri ispirati alla prudenza; accertato l’affidabilità del sistema am-

ministrativo-contabile a rappresentare i fatti di gestione; controllato i rapporti con le parti corre-

late che sono risultati regolari.

Proposta di approvazione

Il Collegio sindacale, preso atto che non sono emerse eccezioni dalle verifiche eseguite, ritiene che la documentazione che l’Organo amministrativo sottopone per l’approvazione, unitamente alle con-siderazioni che precedono, possa rappre-sentare in modo compiuto la situazione economico-patrimoniale della società al 31 dicembre 2017, che chiude con un utile d’esercizio pari a € 8.112; concorda inoltre con quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione in ordine alla sua de-stinazione.

Segnala altresì che con l’approvazione del presente bilancio vengono a scadere, per compiuto triennio, i mandati conferiti al Consiglio di Amministrazione e al Col-legio dei Sindaci della Società, invitando pertanto ad avviare le procedure per il loro rinnovo.

Milano, 3 aprile 2018

Giuseppe PezzottaCarlo Cecere

Luigi Andreoli

Relazione del Collegio Sindacale al Bilancio al 31 dicembre 2017

ARUM S.r.l.

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DI 37DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

@Reagire alla sentenza costituzionale per riconoscere il nostro diritto al trattamento pensionistico maturato

Ho partecipato all'incontro del 15 dicembre 2017 "Quale futuro per le pensioni?” ed alla conseguente riunione del 9 gennaio in ALDAI. Sono state espresse con chiarezza varie considerazioni, sulla natura di "retribuzione differita" del nostro sistema pen-sionistico, oltre che sui "meriti" che lo giustificano e la funzione "welfare" che esercita, ma soprattutto sono state evidenziate la natura discriminatoria e la modalità retroattiva che rendereb-bero incostituzionale la mancata perequazione delle pensioni. Sono anche stati evidenziati molti casi di informazione distor-ta da parte dei giornali e dell'informazione televisiva; questo aspetto ha provocato in molti di noi un prevalente atteggiamen-to di rivalsa e nei commentatori che si sono espressi è prevalso il criterio di attivare azioni per ricostruire la compromessa "im-magine" dei dirigenti percettori di pensione. Quindi il dibattito si è focalizzato su quali strumenti adottare a tal fine (ad esempio richiesta di rettifiche o anche denunce per errate tendenziose in-formazioni, comunicazioni esplicative su pagine di giornali na-zionali, talk show televisivi, interviste mirate con giornalisti, etc.)A mio parere questa impostazione ci distrae dal problema cen-trale cioè il "riconoscimento dei nostri diritti“ già costituzio-nalmente riconosciuti. Se ci concentriamo,  senza bizantinismi, sul "riconoscimento dei diritti" evitiamo di disperdere risorse ed è probabile che si possano ottenere risultati in tempi più brevi di quanto alcuni suppongono. Non so quali strade si possono per-correre (ricorso in appello per la sentenza della Consulta? Class action? Ricorso alla CEDU, Corte Europea dei Diritti dell'Uo-mo?...): sono alternative che qualificati studi legali certamente conoscono bene.Una ipotesi a cui si è accennato è appunto il ricorso alla CEDU, ma è stato comunque espresso un forte timore per i tempi ne-cessari. Naturalmente la nostra immagine è comunque un bene da tutelare e, pur tenendo conto che ricostruire un’immagine coe-rente richiede tempi lunghissimi, occorre rivendicare la funzio-ne svolta: infatti, se i nostri diritti dovessero essere riconosciuti con motivazioni ben articolate la nostra "riabilitazione" sarebbe automatica e convincente. Nel perseguire tale riconoscimento formale, si potrà agire con lo stesso obiettivo invitando ai nostri convegni i giornalisti specializzati al fine di informarli obiettiva-mente sulla corretta struttura del nostro sistema pensionistico (invece eviterei strumenti divulgativi, talk show, dibattiti TV,

mezzi che possono essere manipolati, male interpretati e quindi controproducenti). Auspicabile sarebbe un forte richiamo verso i colleghi che non hanno ancora sentito la necessità di dare forza all’ALDAI, unendosi a quanti credono nel valore del ruolo e che l’unione fa la forza!

P.S.Il 18 gennaio 2018 CIDA ha inviato ad ALDAI un comunicato “frutto di valutazioni sviluppate con i nostri consulenti legali”. Nel comunicato si segnala ai colleghi pensionati di essere cauti nel seguire autonomamente gli inviti di ricorso innanzi a CEDU, tali inviti sono proposti da alcuni studi legali che non evidenzia-no completamente le difficoltà della procedura. Nel comunicato, CIDA dichiara anche di aver esperito “tutti i percorsi legali” per “spiegare effetti positivi per tutti gli interessati” ed intende pro-seguire usando “tutte le forme di contrasto consentite” e “con-tinuerà a difendere i diritti dei pensionati e ad opporsi ad ogni tentativo di cambiare la legislazione in vigore ai loro danni: a tal fine è aperto un confronto coi Partiti in campagna elettorale”. Il comunicato di CIDA sembra non voler approfondire l'ipotesi CEDU, usa un tono enfatico senza chiarire bene cosa sono “tutti i percorsi legali”, gli “effetti positivi” e “tutte le forme di contrasto”. CIDA vuole puntare sull'obiettivo di “chiedere” degli “impegni precisi dei politici”, ciò è opportuno per il futuro, mentre per il passato ed il presente dovremmo solo “pretendere” il rispetto dei diritti costituzionali. In conclusione mi sembra che la strategia di CIDA sia prolissa e con scarse prospettive, quindi chiedo che ALDAI rappresenti le aspettative degli associati proponendo ini-ziative concrete e incisive per tutelare la categoria e la certezza del diritto alla la base della nostra democrazia.

Riccardo Del Zoppo

Gentile collega, nel prendere atto di quanto ha inteso comu-nicare con la sua puntuale e motivata considerazione in me-rito a quello che è oggetto di massima attenzione, desidero anche darle atto che le Sue osservazioni coincidono con la linea che ALDAI, attraverso il proprio Comitato Senior, ha po-sto al centro delle specifiche azioni promosse. Le confermo infatti che proprio la difesa del “Diritto “ è al cen-tro dell’esame in corso, per una procedura da attivare che sia pianificata e sostenuta dalle necessarie verifiche giuridiche, che consentano un sostenibile ricorso nelle sedi opportune a sostegno di quanto rivendicato.

Il Direttore ResponsabileDirigenti Industria

ettereLdai nostri associati

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OTIZIE DAn

DI38 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

a parola manager è stata pronun-ciata più volte alle recenti Assise generali di Confindustria. Riec-cheggiava nei corridoi, sui tavoli di lavoro, in modo significativo ri-

spetto al passato. Certo, non ha ancora raggiunto i documenti ufficiali, in cui si parla d’altro, ma posso affermare con prudente franchezza che abbiamo tro-vato nuova consapevolezza da parte degli industriali sulla necessità di affi-dare lo sviluppo del business alle competenze manageriali.

Voglio innanzitutto soffermarmi su que-sto perché si tratta di un dettaglio non trascurabile. Credo, infatti, che nell’ac-cento sulla parola manager, che tornava spontaneo nei discorsi degli industriali, ci sia parte della ragione della nostra presenza all’appuntamento di Verona del 16 febbraio 2018. Siamo stati invitati a partecipare alle As-sise e abbiamo espresso le nostre posi-zioni sui temi più diversi, dall’Industria 4.0 alla sostenibilità e all’Europa, dichia-rando l’importanza di stringere ulterior-mente le relazioni industriali, condivi-dendo visione e intensificando il dialogo. Il messaggio che ho portato, interve-nendo personalmente al tavolo di lavoro dedicato a “L’impresa che cambia”, è pro-prio quello di una nuova sinergia di si-stema che si esprime nel collegare il mondo imprenditoriale e quello ma-nageriale nella convinzione che lo svi-luppo del tessuto produttivo richieda un impegno congiunto. Ciò non significa spingersi oltre lo stec-cato e nemmeno abdicare alla tutela di interessi di categoria che sono ben chia-ri e ben presenti nella testa di chi guida il nostro sistema federale. Il cambio di pa-radigma è però ineluttabile perché rea-gisce a una conclamata crisi della rap-presentanza in cui siamo finiti per grande merito altrui, a partire dall’azio-ne di delegittimazione politica, più che per demerito nostro.Tuttavia, stare al passo con l’evoluzione dei fabbisogni e con la trasformazione rapidissima del contesto industriale è una sfida che impone anche a noi un cambiamento.Il lavoro di riposizionamento che stiamo conducendo insieme a tutti gli attori del nostro sistema federale, dal centro ai ter-ritori, costituisce l’applicazione respon-sabile di cosa significa fare rappresen-tanza al servizio della categoria e del Paese. I corpi intermedi stanno dimostrando di

essere il motore del cambiamento. Negli ultimi mesi Federmanager e Confindu-stria hanno avviato progetti comuni che intervengono direttamente nel tessuto produttivo, sostenendolo e producendo valore aggiunto.La domanda che mi pongo, e che a Vero-na hanno posto i nostri rappresentanti di Fondirigenti, Fasi, Previndai e di 4.Ma-nager, l’Associazione bilaterale a cui ab-biamo dato vita pochi mesi fa, è come massimizzare i risultati di questo im-pegno per gli anni a venire affinché sia possibile promuovere competiti-vità del Paese e aumentare il benesse-re di chi lo abita.Perché, come ho dichiarato pubblica-mente, non si tratta più di riformare il Paese, ma direttamente di trasfor-marlo. Non si tratta più di fare ciascuno la propria parte, perché questo si rive-lerà insufficiente. A ben vedere, se le ri-forme possono essere decise a colpi di maggioranza, o perfino da un leader solo, le trasformazioni mai. Così, dopo esserci confrontati con gli in-dustriali riuniti a Verona, faccio appello a maggior coraggio. Non solo nell’indicare dettagliatamente quali proposte politi-che e normative servono ad agganciare la ripresa economica, ma per essere dav-vero innovativi. Auspico che sia scritto nero su bianco che, se serve più visione che ammini-strazione, più filosofia che burocra-zia, all’Italia serve anche più manage-rialità che tecnica.Mi aspetto che siano sempre più nume-rosi gli imprenditori che nella propria azienda, da soli o in forma aggregata, scelgano la collaborazione dei nostri manager. Dobbiamo favorire la co-struzione di una nuova cultura d’im-presa, che sappia investire in mana-gerialità e innovazione.Saper fare bene le cose, ma anche aver chiara la rotta. Quindi, remare tutti in un’unica direzione di sviluppo. ■

#ASSISE2018, manager presentiStefano Cuzzilla Presidente Federmanager

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Il lavoro di riposizionamento che stiamo conducendo insieme a tutti gli attori del nostro

sistema federale, dal centro ai territori,

costituisce l’applicazione responsabile di

cosa significa fare rappresentanza al

servizio della categoria e del Paese

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DI 39DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

OTIZIE DAn

he il Piano nazionale abbia porta-to buoni risultati è un dato di fat-

to. Una spinta considerevole in termini di innovazione è stata data dagli investi-menti in “macchinari e altri apparecchi” che le imprese hanno realizzato caval-cando l’onda degli incentivi legati alle misure del super e iper ammortamento e della cosiddetta Nuova Sabatini.Dalla recente presentazione dei risultati 2017 del Piano Industria 4.0 – ora “Piano Impresa 4.0” – è emerso che, grazie a questi strumenti, gli ordinativi interni sono cresciuti dell’11%, con picchi del +13% per macchinari e +7% per appa-recchiature elettriche, cifre che si atte-stano sui livelli massimi del 2010, facen-doci vantare dieci punti di crescita in più sui macchinari rispetto ai cugini tede-schi.Anche l’andamento della spesa in Ricer-ca, Sviluppo e Innovazione 2017 regi-strato da Unioncamere a confronto ri-spetto all’anno precedente, sorretto dal credito d’imposta sugli investimenti strumentali, ha visto 11.300 imprese au-mentare tale spesa, in media del 10-15% rispetto allo scorso anno, considerato che nel 2016 ben 4.500 imprese non hanno investito affatto in R&S.Una reazione c’è stata e la direzione in-trapresa è certamente positiva. Alcune incognite certamente restano; viene da chiedersi, ad esempio, se gli investimen-ti effettuati siano stati frutto di un mero restyling o rappresentino, come si auspi-ca, primi passi verso un percorso di tra-sformazione tecnologica sistemica e profonda che investa non solo la parte strumentale, ma i modelli organizzativi e produttivi e soprattutto la sfera delle ri-sorse umane. Il rischio è quello di “avere una Ferrari e non saperla guidare”.

La vera innovazione sarà data dalla tra-sformazione del lavoro che va accompa-gnata, senza strappi, verso la “sua” di-mensione 4.0. Lasciando perdere i noti studi, le cifre gettate al vento e le rifles-sioni spesso catastrofiche sul pericolo della cosiddetta “disoccupazione tecno-logica” che, a dire di molti, aleggia all’o-rizzonte, è certo che il lavoro cambierà volto nei tempi, modi, nella tipologia di mansioni e con professioni del tutto nuove che si affacceranno sul mercato del lavoro.Tutto il sistema/ecosistema che ruota in-torno è chiamato a prenderne atto e ar-monizzarsi il più rapidamente possibile, ma il motore sono i manager, per la cui diffusione andrebbero previsti incentivi ad hoc. L’approccio Industria 4.0 richie-de un mix di competenze manageriali più articolato e con una forte propensio-ne all’innovazione. In particolare, occor-re intervenire prioritariamente nell’am-bito della suddetta e-leadership: per riallineare la cultura manageriale e im-prenditoriale all’era del digitale servono tanto le capacità di individuare e pesare le carenze più rilevanti quanto l’offerta di percorsi di aggiornamento in grado di colmarle e far sì che i manager di sempre divengano “e-leader”, ossia “trascinatori di innovazione”.Questo soprattutto per le figure mana-geriali senior e per tutte quelle chiamate a confrontarsi con nuovi mestieri e nuo-ve skills – dalla gestione della e-reputa-tion alle nuove forme di comunicazione, al teamworking, ecc. Questi i paradigmi della leadership del futuro. Dunque inve-stimenti sulle competenze – oltre e più che sulle tecnologie – per imparare a ge-stire il cambiamento in chiave digitale. Questo il leitmotiv alla base dell’iter trac-ciato, una strada da percorrere con co-stanza e convinzione affinché il combi-nato disposto “Industria 4.0, formazione,

occupazione e crescita” non sia più un percorso a singhiozzo, ma diventi sem-pre più una sequenza logica e naturale.È su queste riflessioni che il Gruppo Gio-vani di Federmanager ha scelto un titolo particolarmente significativo per l’edi-zione annuale del proprio Meeting na-zionale, che si è tenuto nel marzo scorso a Venezia. “ITALI - Innovative and Te-chnology Advanced Leadership for Italy”.Già dal senso di questo acronimo si co-glie la visione sul futuro con cui i nostri giovani hanno progettato l’evento, nella convinzione che dalla componente più giovane e brillante del panorama mana-geriale si possa delineare un percorso da offrire al Paese su cui indirizzare l’indi-spensabile processo di innovazione e modernizzazione del Sistema Italia.Su queste premesse si è impostata un'occasione di confronto sulle temati-che che appassionano maggiormente il management più giovane e, in ultima analisi, che coinvolgono il nostro stesso futuro: la valorizzazione delle compe-tenze e la promozione dei talenti; la digi-talizzazione delle filiere produttive; l’in-ternazionalizzazione dei mercati e la promozione del made in Italy. ■

L’innovazione è youngMario Cardoni Direttore Generale Federmanager

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L’approccio Industria 4.0 richiede un mix di

competenze manageriali più articolato e con

una forte propensione all’innovazione

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DI40 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

l collega Renato Valentini, Presiden-te della Commissione Sindacale e

Lavoro di Federmanager Torino, nell’im-maginare il convegno di cui parliamo, tenutosi in quella città il 27 febbraio 2018, probabilmente sapeva che i relatori avrebbero suscitato grande interesse. Il risultato, però, è stato persino superiore alle attese. L’evento era basato sui contri-buti di due ospiti d’eccezione, il professor Giulio Sapelli e la professoressa Laura Rol-le, ben moderati da Orlando Ferraris della società di comunicazione Zip di Torino.

Giulio SapelliGiulio Sapelli, storico dell’economia, al-lievo di Fuà e Modigliani (scusate se è poco), è originale nel pensiero, lucido e appassionato nell’esposizione, singo-larmente lontano dalle “mode” culturali odierne, che pure tra gli economisti im-perversano. E sembra rifarsi alle ragioni di quel “centrosinistra antico” che fu l’ul-tima stagione industriale gloriosa del nostro Paese. La sua lunga consuetudine di relazione con la categoria (lui stesso è stato dirigente) ha costituito un pun-to di forza della sua esposizione. Sapelli conosce e apprezza i dirigenti veri, quelli capaci di “resistere agli shareholder”, ani-mati da un sincero spirito comunitario, portatori di valori sostanziali. Sui lavo-ri del convegno aleggiava lo spirito di Adriano Olivetti: Giulio Sapelli è figlio di quella tradizione. La sua analisi è pun-gente: è cambiato il capitalismo, passato dalla centralità della produzione alla cen-tralità del consumo. Così oggi le grandi

organizzazioni del passato non sono più necessarie: ci siamo scervellati per più di un trentennio sui modelli organizzativi, oggi quel discutere non ha più senso.

Laura RolleA legare i lavori alle miserie del presente ha provveduto Laura Rolle, docente di Semiotica a Torino. Gli studenti, ha detto la professoressa, conoscono più i cuochi dei managers, e la dirigenza non rientra più negli obiettivi dei giovani. La società non dà più valore alla continuità, si con-centra solo sull’attimo presente e sulla collezione di esperienze diverse: è cam-biata la percezione del sapere e persino la laurea, un tempo traguardo esisten-ziale ambito, ha sempre meno senso. Laura Rolle non suggerisce soluzioni: si limita ad identificare linee di tendenza, nella convinzione che di lì occorra par-tire per costruire il futuro, cercando una nuova “narrazione”.

La prospettivaLe indicazioni di tendenza sono venute ancora da Sapelli, in un "botta e risposta" interessante con la sua interlocutrice.Nell’Owners’ Capitalism dell’attuale nuo-va economia, nel capitalismo finanziario delle stock options, c’è meno bisogno di manager. E se un tempo l’indice di effi-cacia di un’impresa era il ROE (Return On Equity), oggi è diventato l’EBITDA (Ear-nings Before Interest Taxes Depreciation Amortization). Così, a livello globale, oggi la Germania minaccia il mondo non più con la Marina, ma con la Deflazione. E in Italia, una borghesia “compradora”, mai assurta al suo ruolo di propulsione nazionale, sempre più tende ad avvaler-

si non di managers ma di mercenari. “Non si dirige senza grandi ideali” ha commentato Sapelli, ricordando poi come nella Torino degli anni ’60 fossero i dirigenti ad affollare le conferenze di Ro-land Barthes. “Occorre schiena dritta per tornare ad essere dirigenti e ci si deve far carico di far rinascere la grande impresa in Italia, non solo col capitale privato, ma anche attraverso l’intervento pubblico”, ha irritualmente concluso il professore.

Domande e conclusioniDal moderatore Ferraris è venuto un in-teressante interrogativo su come sarà l’industria nel 2045, dopo che l’intelli-genza artificiale avrà potuto dispiegarsi in modo pervasivo. Sapelli si è definito “non catastrofista”, convinto dell’essenzialità dell’intervento umano anche nelle nuove condizioni. Si è detto fiducioso della perdurante ne-cessità di cultura e umanità e ha racco-mandato di non farsi prendere dal mito della tecnologia. “In fondo gli interessi non sono mai oggettivi – ha aggiunto Sapelli – ma soggettivi, spirituali, fino a costituire persino vere e proprie rappre-sentazioni oniriche della realtà”. “Diri-gente è colui che sa far bene le cose e di questo ci sarà sempre bisogno”. Laura Rolle, concorde, ha commenta-to che la creatività interiore tornerà ad essere essenziale, così come l’educazio-ne decisionale. Un discorrere intenso e denso, che ha preso tutto l’uditorio: dal convegno si è usciti con la convinzione che la categoria dirigenziale ha di fronte a sé ancora una lunga strada da percor-rere, con passione, determinazione e co-raggio. ■

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A Torino un interessante convegno di Federmanager

Assalto alla dirigenzaQuale futuro per i manager?

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ANNO 5 NUMERO 2

Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

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Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

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“Servono un riordino della sanità integrativa e una strategia nazionale per la copertura Ltc” Questi i risultati di un’indagine del Senato, che chiede anche un’anagrafe unica dei Fondi

LA PAROLA AL PRESIDENTE

I nnanzitutto bisogna “ri-lanciare i valori alla base del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per ren-

derlo adeguato, in tutte le Re-gioni, ai bisogni di salute della popolazione, garantendo un finanziamento a carico della fiscalità generale allineato con i livelli europei”. In secondo luogo va “realizzato un rior-dino della sanità integrativa, definendone l’ambito di azio-ne in modo da evitare duplica-zioni e consumismo sanitario, rafforzando la vigilanza pub-blica e garantendo la massima trasparenza delle opportunità e dei costi”. Inoltre, si deve de-lineare “una strategia nazio-nale a favore della protezione contro i rischi connessi alla non autosufficienza, indivi-duando soluzioni che rendano possibile la ripartizione degli oneri su una vasta platea di contribuenti”. Infine, bisogna “definire un’anagrafe unica dei Fondi sanitari e delle assi-curazioni private, identifican-do requisiti di accreditamento validi su tutto il territorio na-zionale e rendendone pubblica la consultazione”.

Sono solo alcune delle racco-mandazioni espresse dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato nella recente “In-dagine conoscitiva sulla soste-nibilità del Servizio Sanitario Nazionale con particolare rife-rimento alla garanzia dei prin-cipi di universalità, solidarietà ed equità”. In tutto 75 pagine che offrono, numeri alla mano, una panoramica approfondita della sanità italiana e delle sfi-de da affrontare nei prossimi anni. Un documento di ampio respiro in cui c’è spazio anche per un piccolo ma importante

Il Servizio Sanitario Nazio-nale (SSN) presenta carat-teristiche e punti di forza significativi a livello euro-peo ma per affrontare le sfide del futuro, in primis quella demografica, biso-gna lavorare su più fronti. È il messaggio che emerge da questo numero di Welfare 24: sia da una recente indagine svolta dal-la Commissione Igiene e Sanità del Senato sulla sostenibilità del SSN sia dall’ampia in-tervista al Professore Federico Spandonaro, che ha illustrato la 13esima edizione del Rapporto Sanita elaborato dal C.R.E.A., cioè il Consorzio per la Ricerca Economi-ca Applicata in Sanità da lui presieduto. Il messaggio chiave? Riqualificare la spesa sa-nitaria, senza uscire da un alveo garantito e mutualistico, puntando anche sull’apporto della sanità integrativa. Senza dimenticare altri temi chiave come la necessità di una strategia nazionale per la copertura Ltc, in cui un ruolo chiave può essere giocato dal welfare aziendale, che secondo un’indagine Censis-Eudaimon ha un valore potenziale di 21 miliardi. Spetterà al nuovo Governo, ci ricorda il Presidente di Federmanager Ste-fano Cuzzilla, dare maggiore centralità alle politiche sanitarie. Infine, questo numero di Welfare 24 presenta anche un interessante approfondimento sulla struttura sanitaria “Villa Mafalda” di Roma, all’avanguardia nella prevenzione dell’infarto miocardio e del tumore polmonare.

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di Tiziano neviani - PresidenTe assidai

SALUTE

QUALITÀASSISTENZA

WELFARE

BENEFIT

riconoscimento per Assidai e per il lavoro svolto dal nostro Fondo. Gli esperti della Com-missioni, infatti, citano ed esa-minano con “interesse” l’inda-gine svolta nel 2015 da Assidai in collaborazione con Ipsos (e presentata in occasione dei 25 anni del fondo) “L’identità del manager italiano, il best place to work e l’assistenza sanitaria integrativa”, da cui emergeva un limitato livello di conoscen-za dei fondi sanitari integrativi da parte degli stessi manager.

>>> Continua a pagina 2

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>>> continua dalla prima pagina - “Servono un riordino della sanità integrativa e una strategia nazionale per la copertura Ltc”

“FONDI, PROMUOVERE UNA GOVERNANCE COMPLESSIVA DEL SETTORE”Particolarmente interessanti sono le valutazioni espresse dalla Commissione sui fon-di sanitari che nel corso degli anni, si sottolinea, “si sono svi-luppati, soprattutto nella com-ponente ancorata a contratti aziendali e nazionali di lavoro, ma ancora oggi costituiscono una amalgama poco conosciu-ta, contemplando una varietà di soluzioni (enti, casse e fondi integrativi, complementari, so-stitutivi, ecc.) dagli effetti diffi-

cili da enucleare”. In ogni caso, secondo l’indagine, l’estensio-ne di questo settore è tale “da non poter più essere discipli-nata da una legislazione fram-mentata e obsoleta (in partico-lare per la sanità integrativa), la cui revisione dovrebbe essere effettuata tenuto conto dell’in-teresse generale”. L’obiettivo? “Favorire una governance com-plessiva del settore a tutela dei cittadini, a partire da una accu-rata analisi del funzionamento

attuale dei fondi, dei vantaggi e degli oneri a essi connessi e sulla base di informazioni complete e attendibili”.Altro tema cruciale è quello del-la non autosufficienza (Long Term care – LTC), che rientra tra quelle voci di spesa “molto impegnative per i bilanci del-le famiglie”, che ancora “non godono di adeguate coperture, né pubbliche né private”. Per la copertura LTC, è dunque neces-sario “individuare una strategia

nazionale, anche a partire da alcune esperienze regionali, in grado di favorire soluzioni che rendano possibile la copertu-ra dei rischi che gravano sulle famiglie”. Per farlo, secondo la commissione, serve “un reale coordinamento con quanto di competenza del Servizio Sani-tario Nazionale, assicurando il rispetto del principio di non di-scriminazione nei confronti di particolari gruppi di soggetti e di non selezione dei rischi”.

“ORA BISOGNA RIQUALIFICARE LA SPESA SANITARIA”È QUESTA, SECONDO IL PROFESSOR SPANDONARO, LA GRANDE SFIDA PER IL FUTURO, CHE DOVRÀ ESSERE AFFRONTATA ANCHE GRAZIE AI FONDI SANITARI INTEGRATIVI

Secondo la vostra ricerca, l’a-spettativa di vita alla nascita della popolazione Italiana (85,0 anni per le donne e 80,6 anni per gli uomini) è più elevata della media europea, ma il ra-gionamento non vale per la “la speranza di vita in buona salute alla nascita e residua a 65 anni”. Perché questa differenza?È un altro dei temi centrali del Rapporto. Il nostro Servi-zio Sanitario Nazionale è uno dei migliori al mondo, che

riesce a realizzare risultati eccezionali dal punto di vista del livello medio della salute garantita ai cittadini, pur co-stando oltre il 30% in meno della media dei sistemi degli altri Paesi europei. In questi ultimi anni ci si è concentrati molto sull’aspetto finanziario, azzerando il disavanzo del si-stema, ma se vogliamo vedere l’aspetto negativo di questa razionalizzazione, dobbiamo ammettere che ci siamo con-

I l nostro Servizio sani-tario nazionale? “È tra i più efficaci ed efficienti al mondo, caratteristiche

che paradossalmente gli sono riconosciute più a livello inter-nazionale che in Italia”. Il ruolo dei fondi sanitari integrativi? “Rappresentano uno strumen-to cruciale per affrontare la grande sfida del futuro: riquali-ficare la spesa sanitaria privata riportandola in un alveo garan-tito e mutualistico”. È questa l’opinione di Federico Span-donaro, professore aggregato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, nonché presidente di C.R.E.A. Sanità (Consorzio per la Ricerca Eco-nomica Applicata in Sanità). Proprio C.R.E.A., di recente, ha presentato la 13° edizione del Rapporto Sanità, un docu-mento di spessore, intitolato “Il cambiamento della Sanità in Italia fra Transizione e Deriva

DAL 13ESIMO RAPPORTO CREA EMERGE CHE L’ASPETTATIVA DI VITA ITALIANA ALLA NASCITA È PIÙ ELEVATA DELLA MEDIA EUROPEA CON UNA QUALITÀ DI VITA TUTTAVIA INFERIORE DA 65 ANNI IN POI. IL MOTIVO? FINO AD OGGI IL SSN HA FUNZIONATO BENISSIMO MA SI È CONCENTRATO TROPPO SULLA QUANTITÀ

FEDERICO SPANDONARO > Professore aggregato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dove insegna Economia Sanitaria, Economia dell’industria Farmaceutica e Sanitaria e Management Sanitario, e Presidente di C.R.E.A. Sanità (Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), è anche membro del Comitato Scientifico a supporto di AgeNaS, dell’OIV dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Tor Vergata e del Cda dell’Italian Barometers Diabetes Observatory Foundation. In passato è stato membro del comitato Scientifico a supporto della Direzione della Programmazione del Ministero della Salute; della Commissione Unica per i Dispositivi Medici (CUD) ed esperto per la Commissione SiVeAS (Sistema Nazionale di Verifica e Controllo dell’Assistenza Sanitaria) del Ministero della Salute.

del sistema”, che si incanala in una tradizione consolidata di analisi e ricerca di questa isti-tuzione che prosegue ormai da oltre un decennio.Professor Spandonaro, qua-li sono le novità introdotte in questo Rapporto rispetto al passato? Quest’anno abbiamo cercato di capire più a fondo il trend di evoluzione del sistema sani-tario. Così ci siamo resi conto che il sistema sta cambiando più rapidamente di quello che sembra, ma in assenza di un quadro organico di riforme che invece servirebbero al siste-ma stesso. Mi spiego meglio: mentre dibattiamo su come ripensare il sistema sanitario, quest’ultimo sta cambiando autonomamente. A questo punto la domanda cruciale che sorge, a cui si ispira anche il titolo del nostro Rapporto, è: quello a cui stiamo assistendo è un cambiamento governato e programmato o è invece spon-taneo, col rischio che si tratti di una deriva? C’è poi un tema di fondo che emerge dal no-stro Rapporto, rappresentato dall’arretramento della quota di servizi sanitari erogati dallo Stato, se non altro in termini relativi, con la contemporanea crescita per le famiglie degli oneri derivanti dall’acquisto di servizi sanitari.

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È QUANTO EMERGE DA UN’INDAGINE CENSIS-EUDAIMON CHE STIMA UN VALORE POTENZIALE DEL SETTORE DI 21 MILIARDI

>>> continua dalla prima pagina - “Servono un riordino della sanità integrativa e una strategia nazionale per la copertura Ltc”

“FONDI, PROMUOVERE UNA GOVERNANCE COMPLESSIVA DEL SETTORE”

IL “WELFARE” PIÙ RICHIESTO? L’ASSISTENZA SANITARIA

Le prestazioni più richieste di welfare aziendale? Quelle relative all’area della salute e della sanità (intesa come assistenza sanitaria in caso di malattia, non autosufficien-za e infortuni) con il 53,8% delle preferenze, seguita da previdenza integrativa (33,3%) e buoni pasto/mensa aziendale (31,5%). A dirlo è il primo Rapporto Censis-Eudai-mon sul welfare aziendale, che evidenzia un valore potenziale per tutto il settore di 21 miliardi di euro. Per raggiungere questa

cifra, tuttavia, c’è ancora molta strada da percorrere: la conoscen-za di questa opportunità è ancora scarsa se si pensa che solo il 17,9% dei lavoratori italiani – stando alla ricerca – sa esattamente di cosa si stia parlando, mentre il 58,5% pa-droneggia queste nozioni soltanto “a grandi linee” e il 23,6% non ne sa nulla. Peraltro, chi conosce meglio il welfare aziendale lo apprezza di più: ad esso è favorevole il 74,4% di chi lo conosce in modo preciso e accurato rispetto al 43,3% di chi ne ignora le principali caratteristiche: per questo – sottolinea il Censis – è fondamentale una comunicazione capillare sul contenuto e sul ruolo strategico di questo strumento.

PER I MANAGER MEGLIOIL WELFARE DEI PREMIIN DENAROAltro punto chiave: meglio le pre-stazioni di welfare o gli aumenti in busta paga? Di fronte alla possibili-tà di trasformare premi annuali in

welfare (con i vantaggi fiscali con-cessi dalle ultime Leggi di Stabilità), il 58,7% di lavoratori sceglie la pri-ma ipotesi e solo il 23,5% la secon-da. Ad essere più favorevoli sono i dirigenti e quadri (73,6%), i lavora-tori con figli piccoli, fino a 3 anni (68,2%), i laureati (63,5%) e i lavora-tori con redditi medio-alti (62,2%) mentre si scende con gli operai (41,3%) e gli impiegati (36,5%).

ECCO COME MIGLIORAIL CLIMA AZIENDALEC’è infine un ultimo aspetto da non sottovalutare: il welfare azienda-le migliora il clima nelle imprese poiché contribuisce a una “visione meno conflittuale del rapporto tra lavoratori e impresa e meno unila-terale dal punto di vista dei ruoli e della distribuzione del valore crea-to”. A dirlo sono i numeri, visto che ne è convinto il 47,7% dei lavoratori interpellati mentre il 16,8% ritiene che possa aumentare la produtti-vità dei lavoratori stessi.

53,8% Coloro che preferiscono

la sanità come prestazione di welfare aziendale

17,9%I lavoratori italiani che

conoscono bene la materia

47,7%Coloro che ritengono

migliori il clima aziendale

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“ORA BISOGNA RIQUALIFICARE LA SPESA SANITARIA”

riesce a realizzare risultati eccezionali dal punto di vista del livello medio della salute garantita ai cittadini, pur co-stando oltre il 30% in meno della media dei sistemi degli altri Paesi europei. In questi ultimi anni ci si è concentrati molto sull’aspetto finanziario, azzerando il disavanzo del si-stema, ma se vogliamo vedere l’aspetto negativo di questa razionalizzazione, dobbiamo ammettere che ci siamo con-

DAL 13ESIMO RAPPORTO CREA EMERGE CHE L’ASPETTATIVA DI VITA ITALIANA ALLA NASCITA È PIÙ ELEVATA DELLA MEDIA EUROPEA CON UNA QUALITÀ DI VITA TUTTAVIA INFERIORE DA 65 ANNI IN POI. IL MOTIVO? FINO AD OGGI IL SSN HA FUNZIONATO BENISSIMO MA SI È CONCENTRATO TROPPO SULLA QUANTITÀ

FEDERICO SPANDONARO > Professore aggregato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dove insegna Economia Sanitaria, Economia dell’industria Farmaceutica e Sanitaria e Management Sanitario, e Presidente di C.R.E.A. Sanità (Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), è anche membro del Comitato Scientifico a supporto di AgeNaS, dell’OIV dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Tor Vergata e del Cda dell’Italian Barometers Diabetes Observatory Foundation. In passato è stato membro del comitato Scientifico a supporto della Direzione della Programmazione del Ministero della Salute; della Commissione Unica per i Dispositivi Medici (CUD) ed esperto per la Commissione SiVeAS (Sistema Nazionale di Verifica e Controllo dell’Assistenza Sanitaria) del Ministero della Salute.

centrati più sulla “quantità” di vita prodotta e meno sulla qualità, che diventa cruciale specie per la terza età. È però anche vero che quando si ar-riva a una aspettativa di vita così alta come quella italiana, negli ultimi anni di vita è dif-ficile che ci sia una qualità di vita sempre elevata. Negli ultimi anni l’Italia, a li-vello sanitario, ha realizzato un risanamento finanziario importante. Quali sono le con-seguenze e i vantaggi di que-sto percorso e come sfruttarlo in futuro?Il risanamento finanziario è il prerequisito necessario per potersi concentrare sul miglioramento della qualità dell’offerta sanitaria italiana, riqualificando altresì la spesa sostenuta dai cittadini. Purtroppo, però, negli ultimi anni, si è assistito a un preoc-

cupante aumento della spesa out of pocket. Quali sono i mo-tivi e come porvi rimedio?Vorrei ricordare che comples-sivamente la spesa sostenu-ta dai cittadini italiani per la salute, intesa come spesa pubblica finanziata con la tassazione, più spesa privata è tra le più basse d’Europa. Il vero problema è che proprio la componente out of pocket della spesa privata è tra le più alte del Vecchio Continente. Dunque, la vera sfida non è ridurre la spesa privata nel suo complesso ma portarla in un alveo garantito dai fondi integrativi che promuovono un “elemento mutualistico”. Dobbiamo riqualificare la spesa, evitando duplicazioni. Esempio pratico: a volte le liste d’attesa per una visita speciali-stica nelle strutture pubbliche sono troppo lunghe e ricorria-

mo al privato. Questo significa pagare due volte per la stessa prestazione: prima con le tasse e poi al privato. Nel rapporto vengono indica-ti anche alcuni suggerimenti per le politiche sanitarie del futuro. Può descriverceli? E che ruolo dovrebbero giocare in questo contesto i fondi sa-nitari integrativi?I fondi integrativi stanno evol-

vendo e crescono in maniera esponenziale: ormai tutti i contratti o quasi prevedono quote di sanità integrativa e complementare. Il vero pro-blema è che siamo rimasti a metà del guado con la norma-tiva, altrimenti non interme-dierebbero soltanto il 5% della spesa privata. Ciò significa che c’è un enorme spazio di svi-luppo, ma per sfruttarlo bene bisogna capire quale deve es-sere il mandato dei fondi in un quadro più ampio di riforma del sistema sanitario. Cre-do sia finita l’epoca in cui il Servizio Sanitario Nazionale poteva offrire ogni servizio utile: dobbiamo ridisegnare un sistema in cui sia possibile avere una quota privata che si integra con il pubblico senza creare diseguaglianze inac-cettabili. Per farlo però serve un “ripensamento” culturale non banale. Anche la diffusione del welfare aziendale, sempre più rilevante negli ultimi anni, può aiutare in questo percorso. Assolutamente sì. Il welfare oggi si fa in due modi: pen-sioni (in denaro) oppure pre-stazioni in natura (servizi) e per questi c’è bisogno di una regia unica. Il welfare azien-dale è perfetto per realizzare questa integrazione metten-do assieme una filiera dei servizi che abbraccia tutto l’arco della vita, dall’asilo alla Long Term Care. Per quanto riguarda la compo-sizione della spesa privata per la sanità dal vostro Rapporto emerge che ci sono differenze regionali: al sud è out of pocket per il 96%, al nord del 92,9% e al centro per l’87,9%. Quali i moti-vi di queste differenze? Le differenze regionali esiste-vano già nel passato, prossimo e remoto. La sanità è la cartina al tornasole della società e, in-fatti, il gradiente nord-sud in Sanità è identico a quello che c’è in qualunque altro servi-zio. Direi che il problema più generale è lo sviluppo di ca-pitale sociale nel meridione: dove è solido, c’è più attenzio-ne, aspettativa e controllo sui servizi pubblici e quindi una maggiore qualità degli stessi.

L’OBIETTIVO NON DEVE ESSERE RIDURRE LA SPESA PRIVATA NEL SUO COMPLESSO MA PORTARLA IN UN ALVEO GARANTITO DAI FONDI INTEGRATIVI CHE PROMUOVONO UN ELEMENTO MUTUALISTICO, EVITANDO INOLTRE POSSIBILI DUPLICAZIONI DELLA SPESA STESSA

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Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

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Proprietario ed editore: Il Sole 24 Ore S.p.A.Sede legale e redazione: via Monte Rosa 91, 20149 Milano Tel: 02.3022.4602-3 - Fax 02.3022.481Progetto grafico e artwork: Lucia Carenini

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IL PUNTO DI VISTA

All’Italia che uscirà dalle urne auguriamo mag-giore centralità per le politiche sanitarie. In questa fase pre-eletto-rale di scarsi impegni

e numerose promesse, vale la pena di ricordare che la salute è un tema sen-sibile, meritevole di guidare le agende politiche, non semplicemente di farne parte. Abbiamo finora contato su una continuità di regia al Ministero della

Salute che ha consentito l’approvazione di misure necessarie, come l’aggiorna-mento dei LEA. Per il futuro c’è molto da fare, perché il nostro Sistema Sanitario Nazionale, accreditato tra i migliori, sta perdendo posti nelle classifiche interna-zionali a causa di lunghezza della liste d’attesa, insufficiente finanziamento, grandi disparità territoriali, carenza di medici e altre inadeguatezze ormai note. Sarebbe utile che il prossimo Parlamen-to si prendesse la responsabilità di una

riorganizzazione del sistema salute con effetto immediato. Anche valorizzan-do il ruolo di Fondi e Casse integrative come Assidai. La presenza di soggetti che intermediano la spesa sanitaria pri-vata può diventare uno strumento per allargare la protezione dei cittadini. Un argine contro la spesa out of pocket che quasi sfiora i 40 miliardi all’anno. Una risposta che sta avanzando nel campo del welfare aziendale, che può diventare una risposta per tutti.

QUALE SANITA’ DOPO IL 4 MARZO DI STEFANO CUZZILLA, PRESIDENTE FEDERMANAGER

LA CLINICA VILLA MAFALDA ALL’AVANGUARDIA NELLA PREVENZIONE

TECNICHE INNOVATIVE PER CONTRASTARE L’INSORGERE DI INFARTO MIOCARDICO E TUMORE POLMONARE

L a Casa di Cura Pri-vata “Villa Mafalda”, che si trova a Roma ed è convenzio-

nata con Assidai, si è sem-pre distinta per tecnologie all’avanguardia e servizi di diagnostica completi per la prevenzione e la scoperta di possibili patologie emergen-ti. È stata, infatti, tra le prime strutture sanitarie in Italia ad acquisire un’apparecchia-tura TC REVOLUTION GE, cioè un Tomografo Compu-terizzato a Dinamica Volu-metrica, che ha inaugurato una rivoluzione nell’ambito della coronarografia non in-vasiva grazie all’acquisizione ultraveloce dell’intero volu-me cardiaco. Questo nuovo tomografo, assolutamente all’avanguardia nel mondo, con un tempo di scansione di appena 0,28-0,35 secondi è in grado di coprire un inte-ro distretto anatomico, qual è il cuore, dall’emergenza dei grossi vasi al suo apice. È questa la vera svolta in-

trodotta dall’imaging car-dio-coronarico con TC REVOLUTION: cioè la produ-zione ultraveloce di immagi-ni volumetriche diagnostiche ad alta risoluzione isotropica. Il tutto con tempi rapidissi-mi di esecuzione dell’esame e con l’abbattimento di oltre 10 volte della dose di radiazioni ionizzanti assorbita dal pa-ziente. I tempi di acquisizio-ne straordinariamente veloci permettono inoltre di ridurre la quantità del mezzo di con-trasto, con una maggior si-curezza dell’esame anche nel paziente nefropatico. Ma c’è una ulteriore novità, intro-dotta di recente e altrettanto importante. Villa Mafalda ha standardizzato, per la prima volta in assoluto, la simulta-nea acquisizione dell’albe-

ro coronarico e degli interi campi polmonari, per poter effettuare, in un unico esame e senza alcun aumento della dose di contrasto e di radia-zioni, la diagnosi precoce e la duplice prevenzione dell’IMA

ISSN 2532-7739

(infarto del miocardio) e del tumore polmonare, ovvero delle due principali cause di morbilità, di ospedalizzazio-ne e di mortalità nell’adulto. La struttura dispone dunque oggi di un esame di TC coro-narica ambulatoriale, rapido, a basso costo e a ridotto im-patto radioattivo, che forni-sce un quadro diagnostico ottimale dell’albero coro-narico, utilizzabile sia nella diagnosi precoce di corona-ropatia per la prevenzione dell’infarto miocardico, che nel seguire i pazienti già ri-vascolarizzati con Angiopla-stica Coronarica Percutanea Transluminale (PTCA), con stent o by-pass coronarico.

ARTERIE CORONARIE > Imaging 3-D (“Volume Rendering”) dell’Albero Coronarico

ESAME COMBINATO A. CORONARIE - TORACE > Screening in soggetto forte fumatore ad alto rischio CV per la prevenzione dell’IMA e del tumore polmonare

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DI 45DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

REVIDENZApLa spesa pensionistica,questa sconosciuta

ircolano troppe notizie false sulle pensioni. A volte anche

parziali, difettose. Queste ancora più pe-ricolose, perché si presentano alquanto credibili e, pertanto, capaci di imbroglia-re le idee. Come accade con le notizie sulla spesa pensionistica. A seconda dei risultati che si vogliono ottenere ognuno cerca di presentare quelle più persuasi-ve. A fronte dei rischi che derivano dal-la tendenziosità di notizie e dati diffusi in maniera così spregiudicata, indagare sulla composizione della spesa pensio-nistica non è un semplice esercizio con-tabile, è molto di più: è un dovere civico da porre al servizio di scelte politiche, che siano il più possibile trasparenti. No-tizie certe, dati sicuri sono le uniche armi di resistenza e di opposizione a tutte le operazioni volte a fare delle pensioni il campo di rastrellamento per tutte le urgenze imposte dalle esigenze di bi-lancio pubblico e previdenziale e anche per trasformare il sistema previdenziale in sistema totalmente assistenziale. Non seguiremo il metodo di opporre polemi-che a polemiche. Cercheremo, invece, di presentare le fonti di informazioni e, successivamente, alcune analisi, che consentano di valutare i dati esposti, per quelli che sono, oggettivamente, non in funzione della strumentalizzazione che ne viene fatta.

Le fonti informative italiane InpsIl nostro Istituto previdenziale fornisce i dati di prima mano sulla spesa pensioni-stica (V. Casellario Centrale delle Posizioni Previdenziali). Dai dati che si leggono nel “Bilancio Sociale Inps, 2016” risulta che la spesa lorda complessiva, nel 2016, è stata di 272,620 Mld di euro. Ma, tolti 25,677

Mld per spesa di natura assistenziale (principalmente pensioni, assegni sociali e trasferimenti agli invalidi civili), la spesa per le pensioni previdenziali vere e pro-prie, vale a dire le pensioni d’invalidità, vecchiaia, superstiti (in seguito IVS) è sta-ta di 246,943 Mld di euro. Nell’ambito del-la spesa previdenziale obbligatoria però è inclusa una quota di spesa del 16,7% a carico della Gestione degli Interventi Assistenziali e di Sostegno alle gestioni previdenziali (Gias), che viene finanzia-ta con trasferimenti statali (41,321 Mld). L’inserimento di questa voce nella spesa IVS non è pacifica. Alcuni economisti ri-tengono che questa sia una spesa pre-videnziale vera e propria; la considerano una forma di assicurazione contro i rischi di una carriera saltuaria (pensioni minime o di invalidità) (Cfr. Castellino e Fornero: La sottile distinzione tra previdenza e assisten-za «lavoce.info» 17 luglio 2003). Altri ritengono che è difficile individuare la quota precisa di assistenza nell’am-montare del bilancio Inps, perché la Gias comprende molti interventi assistenziali ma non mancano anche quelli comune-mente intesi come previdenziali. Di qui la difficile operazione di separazione della spesa assistenziale (finanziata dalla fiscalità generale) da quella previden-ziale, coperta da contributi versati. (V. L. Borga e G. Guzzi, Spesa previdenziale: una discussione su cifre ballerine,” lavoce.info”, 26 gennaio 2018). La dottrina prevalente sembra propendere, sia pure con arti-colazioni diverse, all’inserimento nella spesa assistenziale. Di conseguenza, la spesa per le pensioni IVS finanziate da contributi di lavoratori e imprese scen-de a 205,622 Mld. Si dice spesso che la quota totale della spesa previdenziale sul Pil sarebbe intorno al 15,5% del Pil. Tuttavia, se escludiamo la quota Gias – 2,48% – e le pensioni pagate per conto dello Stato (0,72%) – la percentuale della spesa per le prestazioni previdenziali si ferma a 12,28% del Pil. (V. ivi, cit.).

Istat I dati analizzati dall’Istituto di statistica provengono dall’archivio amministra-tivo dell’Inps. L’Istat li espone nelle sue diverse pubblicazioni. In “Italia in cifre, Istat, 2016”, nel capitolo relativo alla pre-videnza è detto che la spesa pensioni-stica, calcolata in percentuale del Pil, nel 2015, ha raggiunto il 17,06% (0,11 punti in meno rispetto al 2014). Ma dalla scom-posizione di tale percentuale risulta che: tolte le pensioni assistenziali (invalidità civile, pensioni sociali, guerra) e le pen-sioni indennitarie (malattie professionali, infortuni), la spesa pensionistica previ-denziale vera e propria, quella riferita alle pensioni IVS, e per le quali i beneficiari hanno versato i contributi, risulta del 15,44% del Pil (inclusa imposta e quota Gias) (Figura 1 a pagina seguente).

Le fonti informative internazionali Il 15,44% del Pil non è un onere da poco sul bilancio pubblico. Capirne, allora, la composizione è importante. Per i risvoltiche ne derivano sul piano politico, a li-vello UE e interno. Come vedremo di seguito.

L’Ocse dice che in Italia la spesa per le pensioni pubbliche, in percentuale del Pil, è circa il doppio della media dei Paesi membri aderenti all’Ente medesi-mo (V. OECD (2017), Pensions at a Glance 2017: OECD and G20 Indicators, OECD Pu-blishing, Paris). Al nostro interno si giun-ge perfino a farsi forte dei dati OCSE per proporre modifiche al nostro sistema previdenziale: modifiche all’art. 38 Cost. Non si tiene conto che la percentuale OCSE deriva dal dato Istat, compren-sivo dell’imposta e anche della quota Gias (in tutto o in parte) di natura assi-stenziale. Dei dati OCSE, piuttosto che farne uso strumentale, sarebbe più utile, a nostro avviso, farne oggetto di studio,

cAntonio Dentato Componente Sezione Pensionati Assidifer - Federmanager

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DI46 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

soprattutto nella parte in cui tratta del-le proiezioni di tassi di sostituzione o di importi pensionistici per le persone che entrano nel mercato del lavoro (Pensions at a Glance, cit. pgg.100 segg.). Questo, soprattutto ai fini dei progetti di legge relativi a lavoro e occupazione.

Eurostat è l'Ufficio Statistico della Co-munità Europea. Anche questo ufficio ripete che tra i Paesi membri la spesa pensionistica dell’Italia è la più elevata. Le anomalie dei dati Eurostat sono nella fonte. Nel confronto con gli Stati UE, la spesa pensionistica dell’Italia è espres-sa al lordo, cioè senza deduzione d’im-poste e oneri sociali. Ma, soprattutto, è la disomogeneità delle prestazioni che compongono la spesa pensionistica che non rende attendibile il confronto fra i vari Paesi. Non dalla disomogeneità fra i dati relativi alla spesa pensionistica an-drebbero tratti giudizi e confronti, bensì dal livello di spesa relativa a tutta la pro-tezione sociale. Un concetto che copre una vasta area di prestazioni: sostegno alla vecchiaia, assistenza per disabilità, assistenza sanitaria, aiuti ai sopravviven-ti, famiglia/figli, disoccupazione, allog-gio ed esclusione sociale, altre esigen-ze non diversamente classificate. Sotto questo aspetto, la spesa per protezione sociale dell’Italia, in percentuale del Pil, si presenta al livello della media euro-pea; addirittura con qualche decimale in più di miglioramento: 29,9% del Pil rispetto al 28,7% della media UE27.

Ecofin è il Consiglio di Economia e Fi-nanza che riunisce i Ministri dell'Econo-mia e delle Finanze dei 27 Stati membri UE. Anche questo organismo parte dai dati forniti dall’Italia. Mentre attendia-

mo l’aggiornamento dell’ultimo Rap-porto: The 2015 Ageing Report, Economic and budgetary projections for the 28 EU Member States - 2013-2060 - EUROPEAN ECONOMY 3|2015 (Rapporto triennale), che presenta la proiezione a lungo ter-mine della spesa per il mantenimento della popolazione anziana, ci avvaliamo dei dati in questo contenuti: non sono i più recenti, ma sono gli unici, ad oggi, disponibili e attendibili. Tra i 15 Paesi che rendono disponibili dati utili ai fini della comparazione (Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Romania, Croazia, Norve-gia, Polonia, Germania, Spagna, Belgio, Francia, Italia, Portogallo, Slovenia, Fin-landia), il peso medio della tassazione sulle pensioni rispetto al Pil, nel 2013, è dell’ordine dell’1,4%. Ma, presi i Paesi singolarmente, risulta che il peso della tassazione relativo all’Italia è il doppio della media. È pari al 2,8%. Tolta la tas-sazione, allora, la spesa pensionistica dell’Italia scende al 12,9% del Pil (2013): al terzo posto fra i Paesi europei. Non è molto. Consente, però, di togliere l’Italia dal novero dei Paesi europei più spen-daccioni quanto a spesa pensionistica e, quindi, sottrarla alla propaganda di quanti attaccano la spesa previdenziale italiana come la più elevata.

Le analisi degli enti e organismi italiani Come si è visto, gli Enti e Organismi in-ternazionali basano le loro valutazioni sui dati al lordo di imposte e della quota assistenziale. Insomma i dati grezzi for-niti dai nostri Enti nazionali (per altro non sempre convergenti fra loro). Ope-razione che, invece viene eseguita da nostri Enti e Istituti specializzati in ma-

teria. Di seguito facciamo riferimento a due di essi, le cui analisi riteniamo siano ampiamente chiarificatrici della materia che stiamo trattando. Per ulteriori even-tuali approfondimenti in materia, la bi-bliografia è ampia e reperibile sia online sia in forma cartacea.

Università Il “Rapporto sullo stato sociale 2017, a cura di F. R. Pizzuti, Sapienza, Università Editrice” spiega le componenti della spe-sa pensionistica del nostro Paese. L’ana-lisi evidenzia le ragioni della disomoge-neità dei dati nel confronto con quelli degli altri Paesi e porta ad un significa-tivo ridimensionamento dei giudizi sulla spesa pensionistica italiana denunciata come la più elevata fra i Paesi europei. Spiega che l’Eurostat, “include nella spe-sa pensionistica italiana i trattamenti di fine rapporto, pari complessivamente all’1,4% del Pil, che non esistono in nessun altro Paese e che comunque non sono pre-stazioni pensionistiche, ma salario differi-to”. E, “Inoltre, i prepensionamenti – da noi inclusi nella voce pensioni – in altri sistemi di welfare vengono più correttamente in-seriti tra gli ammortizzatori sociali o tra le uscite di politica industriale.” Infine, dimi-nuita dell’importo relativa all’imposta, la spesa pensionistica vera e propria (IVS) viene notevolmente ridimensionata.

Nostre osservazioni di sintesiUtilizzando i dati pubblicati nelle tabel-le che corredano il Rapporto sullo stato sociale 2017 citato, ci siamo cimentati a fare un po’ di calcoli. Risultato: diminuita del peso dell’imposta (2015), la percen-tuale di spesa per pensioni previdenziali (IVS) rispetto al Pil a noi risulta del 12,5%. Procedendo con la diminuzione oltre che

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DI 47DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

REVIDENZApdel peso dell’imposta anche della quota Gias (almeno della percentuale di natura assistenziale) la percentuale di spesa per pensioni previdenziali (IVS) rispetto al Pil scende ulteriormente e si presenta in li-nea con la media dei Paesi europei.

Centro studi e ricerche itinerari previdenziali Nel “Quinto Rapporto sul Bilancio del Si-stema Previdenziale, Rapporto n. 5/2018” l’analisi della spesa pensionistica è fatta distintamente, come è corretto fare, per le pensioni previdenziali, coperte da contributi previdenziali e quelle per l’as-sistenza non coperte da contribuzioni.

La spesa per pensioni previdenziali L’analisi sulla spesa relativa alle pensioni previdenziali passa in dettagliata rasse-gna le voci che la compongono e segna-la distintamente l’incidenza che vi han-no la Gias per i dipendenti pubblici e per il settore privato. Mette in evidenza che la spesa per i trattamenti previdenziali cresce a tassi molti contenuti: +0,22%

nel 2016; +0,81% nel 2015; +0,69% nel 2014. Diversamente dalla propagandata insostenibilità, la spesa per le pensioni IVS è una spesa sotto controllo.

La spesa per pensioni assistenziali Non è sotto controllo, invece, la spesa per le prestazioni assistenziali. Il Rappor-to specifica: “Non mettere sotto controllo la spesa assistenziale e le entrate fiscali con una coraggiosa riforma di sistema basata sul monitoraggio della prima con l’anagrafe generale dell’assistenza e intro-ducendo il ‘contrasto di interessi’ renderà sempre più fragile il sistema di protezione sociale”.

Il riordino della spesa pensionisticaIn presenza di evidenti difficoltà nel per-venire a una chiara conoscenza della spesa pensionistica il "Quinto Rapporto” (cit.), propone la riclassificazione del-la spesa per l’intera protezione sociale. Ritiene infatti che “Il tema dell’incidenza della spesa per pensioni sul Pil e sulla spe-sa complessiva per welfare è di cruciale

importanza sia per la programmazione nazionale delle politiche sociali sia nei confronti dell’UE”. Il Rapporto puntua-lizza voce per voce quelle che vanno computate nella spesa per pensioni IVS e quelle che vanno assegnate ad altre prestazioni, quali componenti della pro-tezione sociale. Depurata della quota assistenziale e dei prepensionamenti, la spesa per le pensioni IVS ammonta al 13,54% del Pil, al di sotto delle medie UE (Figura 2). Per il dettaglio della procedu-ra eseguita si rinvia al testo del “Quinto Rapporto”. È augurabile che le forze po-litiche ne traggano elementi di studio e di riflessioni, per decisioni coerenti. ■

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DI48 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Ricorso a tutela dei diritti dei pensionati

opo l’ultima sentenza del- la Corte Costituzionale (la n. 250/2017) dobbiamo pur-troppo prendere atto che l’equilibrio di bilancio vale

più dei diritti dei cittadini, questo è il tri-ste epilogo del lungo iter giudiziario che il Sistema di rappresentanza della diri-genza è stato costretto a promuovere at-traverso “cause pilota” a livello nazionale a tutela delle pensioni in essere. Una sen-tenza disarmante che descrive un Paese

in cui la “ragion di Stato” prevale sui prin-cipi fondanti la nostra Costituzione ed in cui i ruoli istituzionali si confondono. Con la sentenza n. 70/2015, di pieno accoglimento delle nostre istanze, pen-savamo di aver messo la parola “fine” ad iniqui provvedimenti, ma così non è sta-to. L’intervento del Governo attraverso il Decreto Legge n. 65/2015, che non ha precedenti, ha violato due principi del nostro ordinamento giuridico: il primo è che le sentenze della Corte Costitu-zionale non si valutano, ma si applica-no automaticamente a tutti coloro i cui diritti siano stati lesi; il secondo attiene

alla retroattività del provvedimento. Principi sulla cui violazione ha sorvo-lato la successiva sentenza della Con-sulta n. 250/2017, smentendo se stessa a meno di due anni dalla precedente. A questo punto una strada che sembra percorribile è quella di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo an-che se dobbiamo ricordare che la stessa Corte Costituzionale, nella sua ultima sentenza n. 250/2017, ha precisato che il Decreto Legge n. 65/2015 sarebbe del tutto conforme non solo ai principi della nostra Costituzione, ma anche a quelli della Convenzione sui diritti dell’Uomo,

dStefano Cuzzilla  Presidente Federmanager

Giorgio Ambrogioni   Presidente CIDA

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Federmanager facilita le procedure di ricorso individuale alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) per sostenere il principio della certezza del diritto.

Strasburgo: il Palazzo della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).

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DI 49DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

REVIDENZApvolendo evidentemente dissuadere gli interessati dal presentare ricorso alla Corte Europea.  Ciò premesso non pos-siamo sottacere e ribadire, alla luce del completamento degli approfondimen-ti effettuati con lo Studio legale Orrick, uno dei più autorevoli presenti nel no-stro Paese, che il percorso in Europa, (in assenza di precedenti agevolmente riconducibili al nostro caso) presenta oggettivi margini di incertezza, sia sul piano procedurale sia in termini di ac-coglimento del ricorso stesso. Va altresì precisato che  l’attivazione del ricorso non può che essere una scelta indi-viduale  in quanto, diversamente dalle precedenti iniziative, non sono esperibili “cause pilota”. Quindi, qualora si intendesse tentare questa via, occorrerà farlo tramite un ricorso personale. A questo punto ri-teniamo che sia compito del Sistema di rappresentanza fornire una infor-mazione per quanto più possibile, completa, responsabile e realistica per consentire a ciascuno di decidere in piena consapevolezza. Innanzitutto confermiamo che  il ter-mine per proporre il ricorso è  di 6 mesi dal deposito della sentenza della Consulta avvenuto il 1°dicembre 2017, quindi  il 31 maggio 2018. Un secondo punto riguarda chi può agire, visto che la Convenzione in tema di accesso alla CEDU, prevede l’esaurimento di tutte le vie di ricorso nazionali.  In mancanza di orientamenti chiari della CEDU potreb-be essere opinabile, da parte della Corte Europea che il ricorso possa essere pre-sentato anche da coloro che non abbia-no mai iniziato personalmente alcuna causa. Così come permangono dubbi sulla portata generale di eventuali sen-tenze della CEDU favorevoli per i singoli ricorrenti per cui rischierebbero di resta-re esclusi coloro che non avessero pre-sentato ricorso. D’altra parte, ci sono anche buoni mo-tivi per criticare la recente sentenza della Corte Costituzionale che po-trebbero trovare ascolto da parte della CEDU, motivi che formeranno oggetto del ricorso che i nostri legali hanno pre-disposto. Tutto ciò premesso  per agevolare co-loro che, pur nella consapevolezza di un esito incerto, decidessero di pre-sentare ricorso alla CEDU e per garan-

tire la migliore e più uniforme assistenza legale  si è deciso di affidare allo Stu-dio Orrick, l’attività di supervisionare e coordinare una rete di studi legali appositamente costituita. Tale rete è ritenuta necessaria tenuto conto della numerosità e della diffusione territoria-le dei possibili ricorrenti nonché degli aspetti amministrativo-gestionali con-seguenti. Volendo aderire all’iniziativa gli inte-ressati dovranno  rivolgersi alle sedi territoriali Federmanager, che racco-glieranno le adesioni e provvederanno ad organizzare gli appuntamenti con gli studi legali selezionati dallo Studio Orri-ck. Detti studi raccoglieranno il man-dato e provvederanno ad inoltrare alla CEDU i ricorsi individuali. Nel caso non fosse stato individuato uno Studio legale in una regione, abbiamo comun-que previsto, in presenza di un numero di adesioni su base regionale pari o su-periore a 50, la possibilità di ampliare la rete degli Studi legali.Il servizio avrà un costo agevolato di euro 150 più IVA e oneri (complessiva-mente euro 192,32) che ciascun ricor-rente verserà allo Studio legale. Il ser-vizio è  riservato esclusivamente agli iscritti  alle singole Federazioni, per cui chi non lo fosse dovrà preventivamente associarsi. Nel ricorso alla Corte Europea oltre al danno subito a causa del blocco della perequazione ed al riconoscimen-to del danno morale quantificato in misura almeno pari a quella del danno economico da mancata perequazione

Nell’edizione digitale

www.dirigentisenior.itè pubblicato nella rubrica “Pensioni”

l’articolo “Ricorso a tutela dei diritti dei pensionati“

dal quale è possibile scaricare i documenti per presentare il ricorso.

della pensione, viene richiesta anche la riliquidazione del trattamento pensioni-stico.Il termine per presentare il ricorso scade il 31 maggio p.v. ma è eviden-te che al fine di consentire al personale della sede territoriale nonché allo Studio legale di effettuare tutti gli adempimen-ti procedurali e amministrativi nei tempi dovuti è necessario rivolgersi all’Associa-zione il prima possibile e comunque non oltre la data dell’11 maggio p.v.È stato, infine, previsto un servizio di sup-porto telefonico per cui, chiamando il numero 06/44070700 (da lunedì al ve-nerdì con orario 9-13 e 14-18), è possi-bile ricevere la necessaria assistenza nel caso di difficoltà di contatto con la sede.Nell'auspicio che tale iniziativa catego-riale venga apprezzata, si assicura che in parallelo, continua e continuerà il nostro impegno sul piano politico par-lamentare per contrastare approcci de-magogici ed interventi iniqui in tema di pensioni, non rispettosi della certezza del diritto. ■

Ricorso

allaCEDU

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DI50 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

i è tenuto il 13 febbraio 2018, presso l’Hotel dei Cavalieri di Mi-

lano, davanti ad una platea di oltre 130 partecipanti, l’incontro “Le novità della Previdenza Complementare – ALDAI in-contra Previndai”, un evento fortemente sentito e voluto per informare e aggior-nare i Soci sul tema della Previdenza Complementare. Un tema sempre molto caldo che oggi, a fronte di un mutato contesto sociale dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione, alla crisi economica, alla disoccupazione giovanile ancora a livelli troppo elevati, al ritardato ingres-so nel mondo del lavoro di questa fascia di popolazione e ad un sistema Inps che rischia di divenire insostenibile, mostra quanto sia imprescindibile l’implemen-tazione del secondo pilastro del welfare. Un sistema necessario, parallelo e “com-plementare”, appunto, che richiede un aggiornamento: da più parti, infatti, si sostiene la necessità di un intervento le-gislativo per l’innalzamento del limite di deducibilità fiscale dei contributi, fermo da ben 17 anni a 5.164,57 euro annui.Un panel di relatori di assoluto rilie-vo ha caratterizzato la serata: a partire dall’introduzione del Presidente ALDAI Romano Ambrogi che ha poi lasciato la parola al Presidente Previndai Giuseppe Noviello; quest’ultimo non ha mancato di sottolineare il costante impegno del Fondo nei confronti degli iscritti, sia in termini gestionali sia di innovazioni, ul-tima delle quali l’apertura ai familiari a carico, uno strumento di lungimiranza previdenziale. A seguire, Oliva Masini (Direttore Gene-rale Previndai) e Sabrina Ciampichetti

(Responsabile Settore Prestazioni Pre-vindai) si sono alternate nell’illustrare le caratteristiche principali del Fondo: ade-sione e contribuzione, i comparti finan-ziari e le politiche di investimento, con un focus sulle prestazioni e sulla fiscalità. La parte dedicata alle molteplici opzioni di erogazione delle prestazioni previ-denziali – in cui si sono illustrate le diver-se possibilità durante l’intero percorso previdenziale dell’iscritto – ha fortemen-te catturato l’interesse dei presenti che non hanno mancato di sottoporre do-mande precise e puntuali.Gli ultimi due punti degli interventi di Previndai hanno toccato l’attualissimo tema della R.I.T.A. (Rendita Integrati-va Anticipata Temporanea) e la novità 2018: la possibilità di iscrivere i familiari fiscalmente a carico. La R.I.T.A. consiste nell’erogazione fra-zionata del montante accumulato pres-so il fondo pensione (richiedibile in tutto o in parte), per il periodo che va dall’ac-cettazione della richiesta fino al conse-guimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia; la recente legge di Bilancio 2018 ne ha semplifi-cato i termini di fruizione rispetto alla precedente normativa di riferimento, in effetti mai entrata in operatività. Può ri-chiederla il dirigente che abbia cessato l’attività lavorativa, che maturi il diritto per la pensione di vecchiaia entro i 5 anni successivi alla cessazione dell’attivi-tà lavorativa, che abbia almeno 5 anni di contribuzione alla previdenza comple-mentare e 20 anni di contribuzione nel Fondo previdenziale obbligatorio. In alternativa, può richiedere la R.I.T.A. il dirigente che maturi l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i 10 anni successivi al periodo di inoccupazione, che deve però essere superiore a 24

mesi. Rimane fermo il requisito di alme-no 5 anni di contribuzione al Fondo di previdenza complementare. Particolare interesse riveste la fiscalità applicata, in quanto il capitale richiesto – per la par-te imponibile – viene assoggettato alla ritenuta a titolo di imposta del 15%, ali-quota riducibile fino al 9% in funzione degli anni di iscrizione alla previdenza complementare.Dopo l’annuncio iniziale del presidente Noviello, la dottoressa Masini ha illu-strato la novità 2018 relativa alla possi-bilità di iscrivere a Previndai i familiari fiscalmente a carico, nuova forma di solidarietà intergenerazionale e un so-stegno più che mai necessario anche in prospettiva di un futuro previdenziale non roseo, dovuto a numerosi fattori tra i quali l’entrata a regime del sistema con-tributivo puro. Previndai è impegnato ad espletare tutti i passaggi istituzionali e procedurali per dare il via all’operatività dell’iniziativa. Un messaggio importante per le generazioni future: così come da piccoli si impara a risparmiare attraver-so il salvadanaio, così il fondo di previ-denza complementare contribuisce a garantire serenità in un futuro incerto, “Un antidoto al rischio previdenziale dei Giovani”, così l’ha definita Romano Am-brogi – Presidente ALDAI – nel corso del suo discorso introduttivo.Una serata molto apprezzata da tutti i presenti che non hanno mancato di por-re numerose domande – a prova dell’in-teresse e della necessità di informazioni sull’argomento – e che, a seguito di un breve questionario sulla soddisfazione, hanno mostrato il loro gradimento per i contenuti e l’esposizione, manifestando altresì l’interesse per ulteriori sessioni di approfondimento su questo importante tema. ■

sIl secondo pilastro del welfareOpportunità, necessità, vantaggi e novità: ALDAI incontra Previndai

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DI 51DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

RITA - Rendita Integrativa Temporanea AnticipataPer saperne di più… La Commissione Previdenza ed Assistenza Sanitaria accoglie con molto favore il nuovo strumento legislativo RITA ritenendo possa alleviare le difficoltà di tutti quei colleghi dirigenti, momentaneamente inoccupati e non ancora pensionabili. RITA consiste nell’erogazione frazionata del montante accumulato presso il Fondo di previdenza integrativa (richiedibile in tutto o in parte) per il periodo che va dall’accetta-zione della richiesta fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.

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Una delle storie più belle che ho potuto osservare nel mio periodo di PresidenzaLa Presidenza ALDAI rivolge un sentito e caloroso ringraziamento al collega e amico Vladimiro Sacchetti che in ALDAI ha creato l’in-novativo Servizio Tutoring e lo ha gestito in tutti questi anni con generoso spirito di gratuità e condivisione. Grazie a questa iniziativa, oltre 100 colleghi hanno potuto avvaler-si dei consigli e del supporto di un valido Gruppo di Tutor oppor-tunamente selezionati e formati. Questo nuovo servizio è stato di tale successo che altre sedi Federmanager come quelle di Verona e di Vicenza hanno voluto avviare, con il supporto di Sacchetti,

un servizio analogo. Dopo oltre cinque anni di costante impe-gno, Sacchetti ha deciso di dedicarsi a nuove iniziative, ma lascia all’ALDAI un valido Servizio Tutoring avviato e funzionante. Nel porgere il più sentito ringraziamento per questa sua merite-vole opera, la Presidenza invita Sacchetti a continuare a fornire al Gruppo dei Tutor i suoi apprezzati consigli ed è lieta di inserire il suo nome nell’Albo dei Tutor ALDAI in qualità di Tutor Emerito Fondatore del Servizio.

Romano Ambrogi

Requisiti di accesso: maturazione dell’età anagrafica per la pen-

sione di vecchiaia entro 5 anni successivi alla cessazione dell’attività lavorativa;

cessazione dell’attività lavorativa; cinque anni di partecipazione alla previden-

za complementare; vent'anni di contribuzione nel regime ob-

bligatorio di appartenenza.

Alternativamente: maturazione dell’età anagrafica per la pen-

sione si vecchiaia entro i 10 anni successivi al periodo di inoccupazione;

inoccupazione superiore a 24 mesi; cinque anni di partecipazione alla previ-

denza complementare.

FiscalitàIl capitale richiesto viene assoggettato alla ritenuta a titolo di imposta con aliquota del 15% riducibile dello 0,3% per ogni anno di iscrizione al proprio Fondo complementa-re oltre il quindicesimo ma con riduzione massima fino al 9%.

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I comparti citati fanno parte di Nordea 1, SICAV, una società di investimento a capitale variabile (Société d’Investissement à Capital Variable) con sede in Lussemburgo, costituita validamente ed in esistenza in conformità alle leggi in vigore in Lussemburgo e alla direttiva n. 2009/65/CE del 13 luglio 2009. Il presente documento contiene materiale pubblicitario e potrebbe non fornire tutte le informazioni rilevanti rispetto al/i fondo/i pre-sentato/i. Gli investimenti riguardanti i fondi Nordea devono essere effettuati sulla base del Prospetto informativo e del Documentocontenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID), che sono disponibili sul sito internet www.nordea.it, insieme alle relazioni semestrali e annuali, e ad ogni altra documentazione d’offerta. Tale documentazione, sia in inglese che nella lingua locale del mercato in cui la SICAV indicata è autorizzata per la distribuzione, è anche disponibile senza costi presso Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Lussemburgo, e in Italia, presso i Soggetti collocatori. L’elenco aggiornato dei soggetti collocatori, raggruppati per categorie omogenee, è messo a disposizione del pubblico senza costi presso gli stessi soggetti collocatori, presso le filiali capoluogo di regione di State Street Bank GmbH – Succursale Italia, BNP Paribas Securities Services, Banca Sella Holding S.p.A., Allfunds Bank S.A. Sucursal de Milan, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Société Générale Securities Services S.p.A. e sul sito internet www.nordea.it. Il Prospetto ed il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) sono stati depositati presso gli archivi Consob. Prima dell’adesione leggere il Prospetto informativo e il KIID. Eventuali richieste di informazioni potranno essere inviate ai Soggetti collocatori. Per ulteriori dettagli sui rischi di investimento associati a questo/i fondo/i, si rimanda al Documento contenente leinformazioni chiave per gli investitori (KIID), disponibile come sopra descritto. Pubblicato da Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Luxembourg, che è autorizzata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) autorità lussemburghese di sorveglianza dei mercati finanziari.

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nostra politica di Investimento Responsabile.

Tuttavia, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti e offria-

mo soluzioni che consentono agli investitori di contribuire

attivamente a un mondo migliore. Lo facciamo in due modi

diversi attraverso il nostro Nordea 1 - Global Climate and

Environment Fund e la nostra gamma di fondi STARS.

Il Nordea 1 - Global Climate and Environment Fund è foca-

lizzato sulle aziende che forniscono soluzioni e prodotti effi-

cienti che contribuiscono a una società più sostenibile e che

hanno quindi un impatto positivo sui cambiamenti climatici.

Parliamo di aziende affermate, che hanno già dimostrato le

loro capacità di portare risultati. Investendo in società che

contribuiscono a un ambiente più pulito, stiamo combatten-

do i cambiamenti climatici e al contempo produciamo rendi-

menti positivi.

La famiglia di fondi STAR, invece, incorpora una politica

ESG nel proprio processo di investimento. Ne fanno parte il

Nordea 1 - Emerging Stars Equity Fund, il Nordea 1 - Global

Stars Equity Fund, il Nordea 1 - European Stars Equity Funds

e il Nordea 1 - Nordic Stars Equity Fund. Per questi fondi, il

Responsible Investment team di Nordea conduce delle anali-

si interne volte a valutare il quadro ESG dell’azienda. In base

a queste analisi, si valuta se investire o meno nella società.

Essendo questo il presupposto, troviamo in questi fondi solo

aziende che sono attive in materia, siano esse esempi eccel-

lenti nel settore o società in corso di miglioramento del pro-

prio profilo ESG.

Siamo orgogliosi di offrire ai clienti diverse soluzioni con un

focus diverso, che non solo rappresentano un'opportunità

interessante, ma che contribuiscono al contempo a costruire

un mondo più sostenibile.

BANCA GENERALI: SAPER SCEGLIERE

Ringraziamo Raoul Gorlini di Nordea per le informazioni

fornite e rimango come sempre a disposizione per chiari-

menti ai miei recapiti:

Grazia [email protected] – cell.: 335.6749622

Messaggio pubblicitario

AVVERTENZE: Prima dell’adesione leggere il KIID, che il proponente l’in-vestimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto pubblicato e disponibile presso la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet www.animasgr.it. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono au-mentare cosi come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito.

PRIVATE BANKER

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I comparti citati fanno parte di Nordea 1, SICAV, una società di investimento a capitale variabile (Société d’Investissement à Capital Variable) con sede in Lussemburgo, costituita validamente ed in esistenza in conformità alle leggi in vigore in Lussemburgo e alla direttiva n. 2009/65/CE del 13 luglio 2009. Il presente documento contiene materiale pubblicitario e potrebbe non fornire tutte le informazioni rilevanti rispetto al/i fondo/i pre-sentato/i. Gli investimenti riguardanti i fondi Nordea devono essere effettuati sulla base del Prospetto informativo e del Documentocontenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID), che sono disponibili sul sito internet www.nordea.it, insieme alle relazioni semestrali e annuali, e ad ogni altra documentazione d’offerta. Tale documentazione, sia in inglese che nella lingua locale del mercato in cui la SICAV indicata è autorizzata per la distribuzione, è anche disponibile senza costi presso Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Lussemburgo, e in Italia, presso i Soggetti collocatori. L’elenco aggiornato dei soggetti collocatori, raggruppati per categorie omogenee, è messo a disposizione del pubblico senza costi presso gli stessi soggetti collocatori, presso le filiali capoluogo di regione di State Street Bank GmbH – Succursale Italia, BNP Paribas Securities Services, Banca Sella Holding S.p.A., Allfunds Bank S.A. Sucursal de Milan, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Société Générale Securities Services S.p.A. e sul sito internet www.nordea.it. Il Prospetto ed il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) sono stati depositati presso gli archivi Consob. Prima dell’adesione leggere il Prospetto informativo e il KIID. Eventuali richieste di informazioni potranno essere inviate ai Soggetti collocatori. Per ulteriori dettagli sui rischi di investimento associati a questo/i fondo/i, si rimanda al Documento contenente leinformazioni chiave per gli investitori (KIID), disponibile come sopra descritto. Pubblicato da Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Luxembourg, che è autorizzata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) autorità lussemburghese di sorveglianza dei mercati finanziari.

Soluzioni climatiche che generano performance.

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Per qualsiasi informazione, potete contattarmi ai miei recapiti: Grazia Mallus – cell: 3356749622 email: [email protected]

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DI54 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

e la Carta dei diritti fondamenta-li dell'Unione Europea stabilisce

che ogni persona ha diritto alla protezio-ne dei dati di carattere personale che la riguardano e se il legislatore europeo ha deciso di regolamentare il trattamento e la circolazione di tali dati1, è ragione-vole pensare che il tema sia di assoluto rispetto.La protezione dei dati personali riguarda la libertà individuale nonché la sicurez-za delle persone, delle comunità e dei sistemi economici e, solo di riflesso, la privacy ovvero il diritto alla riservatezza nella propria sfera privata. Il diritto alla tutela dei dati personali, che va contemperato con altri diritti fonda-mentali (primo fra tutti la trasparenza), ha un significativo impatto sulle aziende in termini organizzativi, informatici e di conformità normativa.

Il punto di vista organizzativoIl management aziendale, deve valutare diversi tipi di rischi legati all’acquisizio-ne, al trattamento, all’utilizzo e alla per-dita di dati con particolare riferimento a quelli sensibili. Questo porta immedia-tamente a pensare che tutte le aziende che operano nell’e-commerce, o che gestiscono dati sanitari o informazioni patrimoniali, o che trattano dati perso-nali e magari li trasmettono a terzi (a maggior ragione se all’estero) saranno fortemente impattati da questo cambio di paradigma normativo. Ma attenzione, sostanzialmente tutte le aziende tratta-no dati personali, a partire da quelli dei

propri dipendenti. Un rischio sostanziale per le aziende che recepiscono il GDPR (General Data Protection Regulation) è di concentrarsi sulla fase di raggiungi-mento del livello di conformità, trascu-rando l’opportunità di intervenire sui processi aziendali, sulla competenza e la responsabilizzazione delle persone non-ché sul rafforzamento dei sistemi.In altri termini, è l’occasione per inte-grare (o implementare) un sistema atto a gestire tali rischi e mitigare le possibili conseguenze, per esempio attraverso: la revisione dei rischi in coerenza con

le evoluzioni normative e aziendali; la definizione di una catena di respon-

sabilità che tenga in considerazione ruoli aziendali, evoluzioni organizzati-ve e trattamenti di terze parti; l’implementazione di processi atti a

garantire l’esecuzione dei diritti dell’in-teressato nonché la segnalazione di violazioni critiche all’Autorità Garante e agli interessati stessi; la strutturazione dei processi atti ad

aumentare la capacità dei sistemi in-formatici a resistere ad attacchi male-voli e migliorare la continuità operati-va; la progettazione di sistemi di raccolta

e trattamento dei dati, conformi agli stringenti requisiti normativi; la formazione e l’informazione con-

tinua del personale, bilanciata tra i responsabili (es. titolare, contitolare, responsabile del trattamento) e coloro che utilizzano i dati.

Il punto di vista legaleIl GDPR prevede l’assegnazione di re-sponsabilità a soggetti diversi nonché un sistema sanzionatorio pecuniario e correttivo, cioè un idoneo strumento

di ripristino del patrimonio giuridico dell’interessato/danneggiato “Chiunque subisca un danno materiale o immate-riale causato da una violazione […] ha il diritto di ottenere il risarcimento del danno dal titolare del trattamento o dal responsabile del trattamento”. Ciò por-ta le aziende a tutelarsi con un sistema formalmente corretto. Le sanzioni pecu-niarie possono arrivare fino a 10 milioni di euro (o fino al 2% del fatturato annuo globale) dell’esercizio precedente, per inosservanza degli obblighi del titola-re e del responsabile del trattamento e per inosservanza degli obblighi dell’or-ganismo di controllo e fino a 20 milioni di euro (o fino al 4% del fatturato annuo globale), per inosservanza dei principi di base del trattamento, comprese: le con-dizioni relative al consenso; dei diritti degli interessati; dei trasferimenti di dati personali a un destinatario in un Paese terzo o un’organizzazione internazio-nale; di qualsiasi obbligo ai sensi delle legislazioni degli Stati membri, per inos-servanza di un ordine, di una limitazione provvisoria o definitiva di trattamento o di un ordine di sospensione dei flussi di dati dell’Autorità di controllo. Le sanzioni correttive che prevedono anche l’inter-vento diretto sui trattamenti, situazione che potrebbe comportare l’interruzione di un servizio verso i clienti, con eviden-te e immediato danno economico e re-putazionale particolarmente rilevante.

Il punto di vista informaticoL’abolizione delle misure minime di si-curezza, ossia di un set predefinito di contromisure (prevalentemente tecno-logiche), finalizzate a contrastare i ri-schi sui dati personali, può apparire una

sGeneral Data Protection RegulationCosa fare e quali rischi per le imprese in caso di inadempimento

CONOMIAe

Roberto Maggi Managing Partner PK Consulting - [email protected]

Le sanzioni per inosservanza degli obblighi della General Data Protection Regulation (GDPR) possono arrivare fino a 10 milioni di euro o fino al 2% del fatturato dell’esercizio precedente. Le sanzioni raddoppiano per inosservanza dei principi di base del trattamento dati.

Dal 2003 ci dedichiamo al tuo sorriso e alla tua salute

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CONOMIAesemplificazione rispetto alla normativa vigente. In realtà, è una delle spine nel fianco dei titolari dei trattamenti. Tali misure rappresentano, infatti, una rete di sicurezza che viene meno e aumenta il rischio di sottostimare le minacce e di adottare misure di sicurezza inadeguate.Le conseguenze di ciò sarebbero dirette e indirette. Ad esempio, una mancata o insufficiente implementazione di un ef-ficace sistema antivirus o di back-up sarà direttamente sanzionabile, come abbia-mo già visto, dall’Autorità Garante. Ma le conseguenze dirette, seppur rilevanti, potrebbero essere ampiamente supera-te da quelle indirette, ovvero derivanti da danni reputazionali. Infatti, una rile-vante novità contenuta nel GDPR è la cosiddetta data breach notification, ossia l’obbligo, per l’impresa, di autodenun-ciarsi al Garante (entro 72 ore) in caso di violazione dei dati degli interessati e, in alcuni casi, di segnalare la violazione agli interessati stessi. In altri termini oggi veniamo informati della perdita di dati a distanza di mesi e solo dopo che l’azien-da ha posto in atto una serie di contro-

misure. Domani le aziende dovranno dichiararsi entro tre giorni, con evidenti conseguenze dannose e con il rischio di rendere pubblica la notizia di una rete di sicurezza inadeguata e vulnerabile dalle principali minacce informatiche in circo-lazione. Attenzione a considerare que-sto un problema secondario se pensia-mo che, secondo i principali produttori di antivirus, i “ransomware” (virus in gra-do di criptare i dati rendendoli inutilizza-bili e che richiedono il pagamento di un riscatto per potervi accedere di nuovo) hanno contagiato il 21% delle imprese nel 2017.È, quindi, di tutta evidenza che la norma-tiva sulla protezione dei dati personali richiede un approccio interdisciplinare e l’intervento di persone con prepa-razione tecnica e professionale di alto livello e differenziata. Un team capace di supportare l’azienda a raggiungere il livello di conformità richiesto entro il 25 maggio prossimo e che progetti e realiz-zi l’integrazione nel sistema di gestione aziendale dei requisiti organizzativi, le-gali e informatici richiesti senza appe-

1) - [per contribuire alla realizzazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia e di un'unione economica, al progresso eco-nomico e sociale, al rafforzamento e alla convergenza delle economie nel mercato interno e al benessere delle persone]

NOTE

santire l’operatività aziendale e mitigan-do i rischi.Tale intervento non può prescindere dalla conoscenza dell’organizzazione dell’azienda; da una robusta analisi dei rischi; dallo studio di possibili contro-misure per mitigare, trasferire, accettare o non esporsi al rischio; dall’assumere decisioni sulle contromisure e sulla loro attuazione; dal formare le persone; dal verificare la bontà degli interventi posti in essere; dall’attuare processi di miglio-ramento.Allo sviluppo del business il manager deve aggiungere le competenze per ridurre i rischi della General Data Pro-tection Regulation che entra in vigore il prossimo maggio; meglio prevenire che essere sanzionati. ■

Lo Studio Dentistico Sorriso & Salute è un ambulatorio polispecialistico odontostomatologicoall’avanguardia che opera a Monza dal 2003. Il nostro centro si occupa di estetica del sorriso, ortodonzia fissa e mobile ed invisibile tramite mascherine, impianti endossei, riabilitazione protesica, radiologia endorale, prevenzione dentale, chirurgia orale e pedodonzia.

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DI56 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

CONOMIAeLa bolletta elettrica

I motivi della riforma delle tariffe elettriche domestiche Da molti anni, oltre quaranta, l’Italia era l’unico stato europeo (e uno dei pochis-simi a livello mondiale) in cui alle fami-glie venivano applicate tariffe elettriche con struttura progressiva, ossia tariffe in cui il prezzo di ogni singolo kWh cre-sceva al crescere del volume di energia prelevata dalla rete elettrica. In questo modo, dagli anni Settanta al 2015, le famiglie residenti e con bassi consumi hanno pagato la propria fornitura di energia elettrica meno del costo effet-tivo del servizio sottostante, in funzione di un meccanismo di “sussidi incrociati” tra diversi gruppi di clienti domestici, con effetti anche iniqui. Per esempio, se si guarda ai soli “costi di rete”, una parte che rappresenta circa il 15% del prezzo totale (figura a lato) e copre i costi dei servizi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, nonché della ge-stione del contatore, una famiglia con consumi doppi di un’altra pagava circa il quadruplo, pur essendo il livello di potenza impegnata identico tra queste due famiglie. Oppure anche, una fami-glia numerosa (e quindi con maggiori consumi) sussidiava – pagando una bol-letta più alta del dovuto – una famiglia composta magari da marito e moglie,

entrambi lavoratori (e quindi con mino-ri consumi domestici) non bisognosa di aiuto economico.

Gli obiettivi della legge di riformaÈ stata l’occasione del recepimento di una direttiva europea (2012/27/UE) sull’efficienza energetica che ha fatto scattare la molla della riforma per elimi-nare gradualmente la progressività dalle tariffe elettriche per i clienti domestici. Il legislatore, dapprima con la legge-dele-ga 6 agosto 2013, n. 96 e poi con il de-creto legislativo 4 luglio 2014, n. 102 ha

dato mandato all’Autorità per l’energia (che oggi si chiama ARERA) per modifi-care il sistema precedente ispirandosi, per quanto attiene ai costi dei servizi di rete, al principio della “aderenza delle ta-riffe ai costi del servizio”. Questo principio in altri termini permet-te di far pagare a ciascuna famiglia il co-sto “giusto” e implica l'eliminazione dei vecchi sussidi incrociati, per i quali come si è visto una famiglia poteva pagare al posto di un’altra. Restano comunque in piedi le protezioni di natura sociale per le famiglie in con-dizioni di difficoltà economica, o bonus sociale, che secondo la legge di riforma devono essere rafforzate in occasione dell'entrata in vigore delle nuove tariffe non progressive.Tra gli obiettivi della legge di riforma vi è anche una rinnovata spinta all’efficienza energetica negli usi finali delle famiglie. Per una larghissima parte delle famiglie italiane, la presenza di sussidi incrociati sul costo dell’energia elettrica non per-metteva di apprezzare a pieno i benefici economici degli interventi di efficienza energetica. La nuova tariffa consentirà finalmente di trasmettere segnali corretti (in termi-ni di costo del servizio sottostante) alla maggioranza dei clienti, rendendoli più attenti e consapevoli (in piena sintonia con gli obiettivi europei) e più interessa-

Emanuele RegaliniLuca Lo Schiavo Direzione Infrastrutture Unbundling e Certificazione Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente

Composizione percentuale della bolletta annua di un cliente domestico tipo (prima della riforma tariffaria, anno 2015)

Tutti paghiamo una o più bollette per l'energia elettrica, ma in pochi sappiamo quali sono gli oneri che le varie voci sottendono.

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DI 57DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

CONOMIAeti ad evitare gli sprechi. A questo propo-sito, in Europa non solo la progressività tariffaria è pressoché sconosciuta, ma addirittura la normalità è la degressività tariffaria, fenomeno ragionevole se si considera che i costi di rete sono preva-lentemente costi fissi, ossia che non va-riano in maniera significativa al variare dei prelievi.

Aumenti e opportunità di risparmio È vero che oggi una famiglia che con-suma poca energia elettrica e che non interverrà per efficientare ulteriormente i propri apparecchi o i propri comporta-menti vedrà la propria bolletta aumen-tare a causa del venir meno dell’agevo-lazione implicita nella struttura tariffaria progressiva, ma gli aumenti non sono ineluttabili.Infatti, in primo luogo l’aumento della bolletta elettrica potrà essere contrasta-to da investimenti in apparecchi ad alta efficienza energetica: non solo i clienti “alto-consumanti” continueranno a trar-re beneficio dall’uso di questi apparec-chi, ma anche i “basso-consumanti” li troveranno ora più convenienti (essen-do i primi 1.800 kWh pagati a prezzo più elevato che in passato, in termini di costi di rete). Inoltre, se il basso consumo di energia elettrica dipende dall’utilizzo di pochi apparecchi elettrici, dal 2017 si può valutare l’opportunità di ridurre la potenza contrattualmente impegnata: la riduzione di potenza diventa un’ope-razione che la riforma tariffaria rende più semplice, conveniente ed efficace. Inoltre, se il basso consumo di energia elettrica dipende dal fatto che per riscal-darsi, cucinare e produrre l’acqua calda si utilizzano gas naturale, gasolio, GPL o altri combustibili fossili, può valere la pena di valutare l’installazione di appa-recchi elettrici che svolgano le medesi-me funzioni con un’efficienza maggiore. Questo potrebbe consentire di fare a meno degli altri combustibili e quindi di ridurre la bolletta energetica complessi-va della famiglia.

Gli effetti sulla trasparenza delle bolletteIl sistema precedente di tariffe progres-sive, basato su un prezzo marginale variabile del kWh, ostacolava la com-

prensione delle bollette e quindi anche la valutazione di convenienza studi in-ternazionali, ma anche l’esperienza quo-tidiana, mostrano che il consumatore è poco in grado di percepire le variazioni marginali della tariffa, soprattutto se variano per scaglioni applicati mensil-mente. Per questo motivo, la struttura progressiva non era davvero efficace nel disincentivare comportamenti poco vir-tuosi.Bisogna soprattutto considerare che il parco di apparecchi utilizzatori domesti-ci è oggi molto diverso da quello che si stava sviluppando negli anni ’70, quan-do la progressività è stata introdotta. Allora, la progressività era supportata dalla logica secondo la quale chi ave-va un basso reddito aveva anche pochi elettrodomestici e consumava perciò meno elettricità; andava quindi agevo-lato. Oggi, lo sviluppo delle applicazioni basate su pompe di calore rende sempre meno probabile l’acquisto di apparecchi inefficienti. Fatto non meno importante, le molte politiche di sostegno all’efficienza ener-getica negli usi finali messe in atto nel nostro Paese sono risultate piuttosto ef-ficaci nel contrastare gli sprechi nel cam-po dell’energia elettrica. Va pure ricorda-ta l’efficacia degli obblighi comunitari di etichettatura energetica, che si stanno rapidamente estendendo, i quali inclu-dono da settembre 2015 anche gli scal-dacqua (in base ai Regolamenti europei 811/2013 e 812/2013); gli scaldacqua “spreconi” verranno dunque opportuna-mente etichettati con classe energetica bassa e perderanno rapidamente quote di mercato, come già successo ad altri apparecchi a cui l’etichettatura energe-tica si applica da più tempo. Con questa riforma, la nuova tariffa risul-terà infine sinergica alle altre iniziative avviate per incrementare la consapevo-lezza dei clienti domestici: bolletta 2.0, etichetta energetica, campagne di mo-difica dei comportamenti, in prospetti-va smart meter di nuova generazione e dispositivi che consentono la conoscen-za diretta dei propri comportamenti di consumo di energia elettrica.

Riforma delle tariffe e sviluppo del fotovoltaicoUna valutazione degli impatti della ri-forma tariffaria sulla convenienza degli

impianti fotovoltaici domestici è stata compiuta dall’Autorità e da altri enti di-mostrando che, nella maggioranza dei casi, l’impatto sui tempi di ritorno degli investimenti è modesto.È però particolarmente importante evi-denziare come sicuramente la nuova struttura delle tariffe elettriche dome-stiche potrà avere conseguenze positive importanti sulla diffusione delle rinno-vabili e sulla sostenibilità ambientale in generale, sotto diversi punti di vista. Oggi l’energia elettrica prodotta in Ita-lia ha un contenuto di fonti rinnovabili nettamente superiore a quello degli al-tri vettori energetici ad ampia diffusio-ne (gas naturale, GPL, gasolio, benzina, ecc.) e quindi una maggiore diffusione di tecnologie elettriche ad alta efficienza (come quelle favorite da questa riforma: pompe di calore, auto elettriche, piastre a induzione, ecc.) potrà contribuire an-che ad aumentare le opportunità di pe-netrazione delle fonti rinnovabili (oltre che ad una riduzione dell’inquinamento nei centri urbani).È inoltre da considerare che il 60-70% dell’energia elettrica oggi prodotta da impianti fotovoltaici domestici non vie-ne autoconsumata dalla famiglia ma viene immessa nella rete elettrica locale, creando la necessità di investimenti su queste infrastrutture per renderle più smart e in grado di gestire la variabilità dei flussi di potenza. Come riconosciuto già da molti stu-di nazionali e internazionali, utilizzare l'energia elettrica anche per muoversi, cucinare, riscaldarsi e produrre acqua calda potrà favorire sia una netta ridu-zione dei consumi di energia primaria sia un innalzamento della percentuale di energia elettrica prodotta da fotovoltai-co e autoconsumata in loco e, comples-sivamente, una riduzione della bolletta energetica familiare.Complessivamente, dunque, le nuove tariffe elettriche renderanno più con-venienti per le famiglie le soluzioni tec-nologiche che sono davvero green, cioè quelle che comportano un’intelligente integrazione tra fonti rinnovabili ed effi-cienza energetica, quale quella che già sta mettendo in atto la maggioranza delle oltre 11.000 famiglie che hanno aderito alla sperimentazione tariffaria per i clienti con pompa di calore elettrica avviata dall’Autorità nel 2014 e conclu-sasi nel 2016. ■

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ITA ASSOCIATIVAv

DI58 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

Il Gruppo di Lavoro Geopolitica e Internazionalizzazione ALDAI informa che…Circa un anno fa avevamo avuto il piacere di ospitare, qui in ALDAI, Giovanni Bignami, uno degli astrofisici più famosi in Italia e nel mondo, che ci aveva confermato la sua disponibi-lità, unitamente ad Andrea Sommariva, per la realizzazione di un nostro evento dedicato alla Geopolitica e Cosmo.Purtroppo, dopo pochi mesi, Giovanni Bignami è improvvisa-mente venuto a mancare, ma il discorso con lui avviato è poi proseguito con il mio amico ed ex collega Andrea Sommari-va, che vi presento: economista, dopo avere lavorato per organismi internazio-

nali, ha passato lunghi anni in Estremo Oriente dove ha col-laborato, come consulente, per varie società internazionali; il suo interesse per l'astronautica nasce da una collaborazio-

ne con Giovanni Bignami e da lunghe discussioni sui possi-bili riflessi dell'uso dello spazio sull'economia mondiale e sulle relazioni internazionali, e con il quale ha pubblicato i seguenti tre libri:• A Scenario for Interstellar Exploration and Its Financing,

Springer Briefs in Space Development• Oro dagli Asteroidi e Asparagi da Marte, Realtà e Miti

dell'Esplorazione dello Spazio

Geopolitica e cosmoRaffaele Tasserini Coordinatore GdL Geopolitica e Internazionalizzazione ALDAI [email protected]

• L’Economia dello Spazio, le Sfide per l’Europa; attualmente è membro dell'Accademia Internazionale

dell'Astronautica; ha pubblicato anche due libri sulla storia monetaria della

Germania e sull'unificazione monetaria in Europa; collabora con la rivista «Astropolitics», dedicata all'analisi

delle implicazioni politiche, economiche e militari dell'uso dello spazio; ha recentemente avviato, con la collaborazione di SDA Boc-

coni, il Progetto Space Economy Evolution Lab (SEE Lab) la cui missione è lo sviluppo di strategie innovative volte a fronteggiare le sfide poste dall’evoluzione dell’economia dello spazio al di là dell’orbita terrestre.

Poiché è più che evidente che l’aumento della popolazione terrestre, combinato con il conseguente accelerato consu-mo/riduzione delle risorse naturali, non può che accelerare la ricerca di queste risorse al di fuori del nostro pianeta, ho ritenuto che sia il momento di affrontarne i relativi aspetti e situazione, in sintonia con obiettivi e missione del nostro GdL. Da qui, l’evento organizzato in ALDAI, lo scorso 3 mag-gio, con il relatore Andrea Sommariva.La relativa presentazione sarà disponibile nel sito www.aldai.it sezione eventi evento 3 maggio 2018.Per approfondimenti contattare: [email protected] - www.tasserini.it ■

Lo small-hydro: ruolo e potenzialità Alla luce degli obiettivi della SEN 2017 che prevedono da qui al 2030 un notevole aumento del contributo delle fonti rinnovabili alla produzione elettrica italiana ed in considerazione del fatto che quella idroelettrica costituisce ad oggi il 40% circa di tali fonti, c’è da attendersi una positiva risposta ai provvedimenti che ne favoriscono i repowering/revamping nonché lo sfruttamento locale di piccola taglia. L’attesa per un possibile incremento e/o ripotenziamento dei piccoli impianti idroelettrici è sostenuta dal loro ridotto impatto ambientale, dall’elevato numero di ore di funzionamento nonché dalle intrinseche capacità di modulazione ed eventuale stoccaggio. Su questo sfondo si inquadra il convegno organizzato dall’ATI (Associazione Termotecnica Italiana, sezioni Lombardia e Veneto-Trentino) sponsorizzato da: AIS - ALDAI - Anima - Confindustria - Elettricità Futura - ISA Italy Selection. Scopo principale è quello di consentire uno stimolante sguardo su esperienze diverse, problematiche e soluzioni varie, legate a questa tipologia di impianti dai quali ci si aspetta un positivo contributo alla sfida imposta dalla transizione energetica verso le smart grid.

Il convegno si terrà presso il Centro Congressi FAST di Piazzale Morandi 2 - Milanomercoledì 23 maggio 2018 dalle ore 8,30 alle ore 17.30 Per i soci ALDAI la partecipazione all’evento è completamente gratuita

savethe date

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Per questo importante anniversario è in preparazione un'edizione straordinaria per festeggiare l'evento. Il complesso dei musicisti che ci accompagnerà durante la serata sarà composto da:

• Fabrizio Cattaneo - tromba• Alfredo Ferrario - clarinetto• Carlo Bagnoli - sax baritono• Gianluca Tagliazucchi - pianoforte• Aldo Zunino - contrabbasso• Massimo Caracca - batteria

Come sempre l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti

Gruppo Cultura ALDAIMercoledì 9 maggio 2018 alle ore 21.00

Circolo San Fedele - Via Hoepli 3/b - Milano

Le emozioni non finiscono qui, oltre alla splendida voce di Chantal Saroldi, avremo due ospiti in più nella persona di Daniele Cabassi al violino

e Yevgeni Galanov al pianoforte per regalarci altri momenti indimenticabili.

Si raccomanda la puntualità, partiremo in orarioBuon divertimento

Dieci anni di concerto jazz

Concertodi Primavera 2018

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ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI60 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

egli anni '50 apparve sulla scena letteraria britannica

un controverso gruppo di giovani scrit-tori e drammaturghi ribelli, conosciuti come i "giovani arrabbiati", accomuna-ti da un atteggiamento di protesta e di reazione contro l'establishment dell'Inghilterra benestante, dominata da ideali materialistici e dalla preoc-cupazione per la stabilità sociale. Mol-ti studiosi non lo ritengono un vero e proprio movimento letterario poiché i numerosi scrittori così etichettati non presentano spesso caratteristiche com-pletamente simili, ma allora perché sono stati tutti inseriti nella stessa cate-goria letteraria? E che cosa ha realmen-te significato in letteratura l'etichetta “arrabbiati”?Per comprendere ciò è necessario con-siderare che tutti i lavori degli Angry Young Man uscirono in un periodo in cui il mondo stava cercando di uscire faticosamente dalla catastrofe globale della Seconda Guerra Mondiale. An-che il popolo britannico era impegna-to nella difficile opera di ricostruzione. Nonostante un relativo miglioramento negli standard di vita delle classi meno agiate, anche le accresciute opportuni-tà offerte da un'organizzazione sociale più egalitaria diedero luogo a tensioni,

n

Angry Young MenI giovani arrabbiatiDaniela Savini

poiché una nuova generazione entrò in conflitto con il cosiddetto establish-ment, con il potere arroccato e i privi-legi delle tradizionali classi dominanti.Anche dal punto di vista letterario que-gli anni furono di grande difficoltà: molti studiosi hanno definito il periodo durante e dopo la guerra un periodo letterario di stagnazione che durò fino all'inizio degli anni ’50, quando molti scrittori uscirono dal loro cosiddetto “shock creativo” e alcuni di loro inizia-rono ad analizzare l'impatto sociale che la guerra aveva prodotto sulla società. I giovani, per la prima volta, sentivano la necessità di ribellarsi attraverso la letteratura, esprimendo il risentimen-to che provavano per la nuova società accusata di limitare e opprimere le loro vite, invece di offrire quella libertà che si erano immaginati dopo la fine della guerra. Nonostante le innegabili diffe-renze riscontrabili nei “giovani” autori “arrabbiati”, sono però evidenti alcune importanti caratteristiche comuni.Prima di tutto, il personaggio principa-le è sempre un giovane arrabbiato che non riesce ad armonizzarsi con la so-cietà nella quale è convinto non ci sia posto per il suo sistema di valori. Un'al-tra significativa caratteristica è quella di aver ricevuto un'educazione che entra in conflitto con il suo standard di vita. La maggior parte di loro proviene da un background borghese o proletario;

sono generalmente intelligenti, ma im-possibilitati a salire la scala sociale e ad avere un maggior peso nella società a causa della rigida struttura sociale in-glese. Per questo odiano la classe do-minante con i suoi privilegi e provano avversione verso i giovani ricchi più fortunati. Da ultimo, tutte le opere scritte dagli AYM tendono a trattare della stagna-zione sociale e delle sue conseguenze, ma non offrono nessun tipo di soluzio-ne. Il “dissentire” dei loro personaggi sembra spesso semplice irritazione per il non riuscire a occupare posti rilevanti all'interno della società. Gli AYM ebbe-ro, quindi, un ruolo importante nella letteratura inglese degli anni '50, ma la loro rivolta fu molto limitata e le loro battaglie ebbero più a che fare con il ri-sentimento dei personaggi nei riguar-di della loro inadeguatezza sociale che con un indignato sentimento di ribel-lione politico-sociale. ■

Il Gruppo Cultura, nell’ambito della sezione “Letteratura”, presenta quest’anno un ciclo di sei incontri sul teatro del Novecento andando a scegliere tra le opere dei più significativi autori del secolo, tenendo conto delle diverse situazioni linguistiche e culturali. Il testo di John Osborne “Look back in anger” (Ricorda con rabbia) è stato scelto a rappresentare il teatro inglese.

L'incontro si terrà in ALDAIsala Viscontea Sergio Zemevia Larga 31 - Milano

mercoledì 9 maggio 2018 alle ore 15.00

Per prenotazioni vedi box sottostante.

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l

Prenotazioni online - www.aldai.itSelezionare il menu EVENTI per visualizzare il calendario mensile. Scegliere l'evento di interesse. Cliccare sul titolo per consultare l'agenda. Registrare la partecipazione compilando i campi obbligatori. IMPORTANTE: inserire il flag (✔) in basso a sinistra per evidenziare il bottone verde.

Prenotazioni a mezzo faxInviare la comunicazione al numero 02/5830.7557 indicando nell'oggetto il titolo dell'argomento prescelto.

Le date pubblicate, nella rivista cartacea, potrebbero variare successivamente alla stampa. Invitiamo i lettori all'aggiornamento tramite le periodiche newsletter, il sito e la rivista digitale.

COME PRENOTARSI AGLI EVENTI

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DI 61DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

ULTURA E TEMPO LIBEROc

a Russia diventata Unione Sovietica è stato un fenomeno storico che ha occupato la maggior parte del ventesimo secolo, partendo dalla fine del 1917 e concludendosi nel

1990/91.La rivoluzione bolscevica di Lenin e Trotzky del 25 ottobre 1917 ha avuto subito un parto a dir poco difficile, sfo-ciato in una guerra civile durata fino al 1921, quando l’Armata Rossa guidata da Trotzky è riuscita ad avere la meglio sul-le truppe dell’Esercito Bianco. Esercito bianco che raggruppava diverse forma-zioni politiche e sociali in contrasto con la politica dei bolscevichi.I primi anni della Repubblica Sovietica sono molto difficili essendo la Russia stremata dalla partecipazione alla prima guerra mondiale. Inoltre, il trattato di pace di Brest Litovsk con gli imperi cen-trali è praticamente una resa e l’econo-mia è in sfacelo. L’accoglienza da parte delle altre potenze dell’epoca era stata a dir poco sfavorevole. Comunque, il Paese tenta di risollevarsi, ma Lenin, de-bilitato da un attentato del 1918 e in ca-gionevole salute, lascia questo mondo nel 1924. Dopo una breve lotta di potere Leon Trotzky perde la battaglia all’inter-no del partito comunista a favore Josef Vissarionovic Giugashvili meglio noto come Stalin. Dopo diversi tentativi di resistenza politica, Trotzky è costretto a scegliere la via dell’esilio per non tornare mai più, finendo poi per essere assassi-nato da un sicario di Stalin in Messico nel 1939.Gli anni Venti, dopo la morte di Lenin, sono caratterizzati dallo sforzo di rimet-tere in moto l’economia in un contesto internazionale a dir poco ostile. Alla metà degli anni ’30, con gravi lotte inte-stine all’interno del partito comunista, il regime opera una campagna di purghe

lL’Unione Sovietica tra illusione e realtàJosef Oskar Componente GdL Cultura ALDAI

staliniane senza precedenti con molti milioni di cittadini esiliati nei gulag della Siberia. Molti muoiono o sono uccisi. È un periodo oscuro della storia sovietica, descritto con un crudo linguaggio dal grande scrittore dissidente Aleksander Solgenitsin nella sua trilogia “L’arcipela-go Gulag”. L’avvento del Nazional-Socialismo in Germania obbliga l’URSS a tenerne con-to e, contro ogni previsione, la Germania di Hitler e la Russia di Stalin firmano un patto di non belligeranza nel 1939, il famoso patto Ribbentrop-Molotov. Ac-cordo che prevede la spartizione della Polonia tra le due potenze. Il primo set-tembre del ’39 vede l’attacco tedesco alla Polonia, seguito il 16 settembre dello stesso anno dall’attacco russo che porta alla divisione della Polonia. L’attacco tedesco alla Polonia dà il via alla Seconda Guerra Mondiale. Il fronte occidentale della Russia resterà tran-quillo fino al mese di giugno del 1941 quando le truppe tedesche invaderan-no l’Unione Sovietica. Dopo 15 mesi di ritirata l’Armata Rossa riesce a riorganiz-zarsi e a respingere gli eserciti dell’Asse. Dopo Stalingrado, alla fine del 1942, sarà una marcia trionfale dei russi fino a Berlino, con la caduta del regime tede-sco a maggio del 1945. Pur lasciandosi andare a terribili barbarie contro la po-polazione civile tedesca, sarà questo il maggiore momento di gloria dell’Arma-ta Rossa sotto la guida di Georgy Zukov e dell’URSS.Dal 1945 al 1953, anno della morte di Stalin, l’URSS s’impegna ad afferma-re il proprio sistema politico nei Paesi dell’Europa dell’Est diventati Paesi satel-liti. Con la scomparsa di Stalin il partito comunista russo impiega tre anni per ri-organizzarsi e Nikita Hrusciov, diventato nuovo segretario del Partito Comunista

Sovietico, critica apertamente gli eccessi di Stalin (1956). Pur avendo avviato un regime legger-mente più liberale, Hrusciov non esita a stroncare nel sangue la rivolta unghere-se del 1956 con l’intento di perpetuare la monolitica politica estera dell’impero.La stessa situazione si ripeterà dodici anni più tardi, nel 1968, questa volta sot-to la guida di Leonida Breznev, in Ceco-slovacchia. Senza invasione invece la po-litica repressiva in Polonia all’inizio degli anni ’80. Le difficoltà economiche di un sistema inefficiente e una classe politica gerontocratica porterà progressivamen-te all’involuzione finale del regime. La salita al potere di Gorbaciov sarà il canto del cigno e il tentativo della Perestrojka (ricostruzione) di salvare il salvabile non andrà a buon fine.Di questo si parlerà nei tre incontri di maggio organizzati dal Gruppo Cultu-ra, gettando anche uno sguardo verso l’arte, la letteratura e la musica del pe-riodo. ■

Gli incontri si terranno in ALDAIsala Viscontea Sergio Zemevia Larga 31 - Milano

CALENDARIO mercoledì 16 maggio 2018

ore 17.00 Storia dal 1918 al 1936

con accenni alla letteratura

mercoledì 23 maggio 2018 ore 17.30

Storia dal 1936 al 1953 con accenni all’arte

mercoledì 30 maggio 2018 ore 17.00

Storia fino al disfacimento dell’Unione Sovietica con accenni alla musica.

Per prenotazioni vedi box a pagina 60.

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DI62 DIRIGENTI INDUSTRIA APRILE 2018

ULTURA E TEMPO LIBEROc

Il claim nella vita del progetto:prevenzione e approccio documentale A cura di ANIMPMilano, 8-9 maggio 2018

Conoscenze essenziali di project management per la gestione operativa dei progetti A cura di ANIMPMilano, 16-17-18 maggio 2018

L’utilizzo di sistemi informatici per la pianificazione ed il controllo di progetto A cura di ANIMPMilano, 15-16-17 maggio 2018

Il ventaglio dei rischi di progetto:individuazione e gestione operativa A cura di ANIMPMilano, 10-11 maggio 2018

Corsi di Formazione ANIMPmaggio 2018

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Segreteria Corsi ANIMP (Manuela Corbetta)dalle ore 9.00 alle ore 13.00

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oppure consultare il sito www.animp.italla voce FORMAZIONE.

La partecipazione ai corsi ANIMP prevede l’assegnazione di CREDITI FORMATIVI da parte dell’Ordine degli Ingegneri

Comunichiamo che, su nostra richiesta, la Direzione ANIMP ci ha confermato

che ai Soci ALDAI che si iscriveranno ai corsi promossi dall’ANIMP

a titolo individuale verranno concesse le stesse agevolazioni praticate ai loro iscritti.

Breve storia delle comunicazioniDal tam-tam alla Banda LargaPaolo MarelliSocio ALDAI - [email protected]

a storia delle comunicazioni nasce con l’uomo stesso. Nella preistoria gli uomini incominciano a comu-nicare con i gesti prima ancora che con parola e, a distanza, con il

suono dei tam-tam. Nel tempo i meto-di sono diventati via via più efficienti: i piccioni viaggiatori degli egiziani, i mes-saggeri a piedi o a cavallo dei Greci o dei Romani, i falò su colline nel Medioevo. A partire dal ‘700 gli intensi scambi com-merciali richiedono che le informazioni viaggino veloci. Alla fine del secolo il francese Chappe inventa il “semaphore” (torri con braccia mobili) creando una rete di circa 4.000 km utilizzata sino al 1850. Nella prima metà dell'Ottocento la miglior comprensione dei fenomeni elettromagnetici genera la svolta decisi-va per le telecomunicazioni: il telegrafo e poi il telefono. Il primo tentativo di telegrafo, dell’ingle-

se Ronalds, risale al 1816, ma solo grazie all’invenzione di Morse nel 1837 si può parlare veramente di trasmissione a di-stanza; in 15 anni la rete telegrafica negli USA coprirà più di 32.000 km. Nel 1854 Meucci inventa il “telettrofono”, e ottie-ne un brevetto temporaneo nel 1871. Quasi in contemporanea Bell sviluppa il telefono con  brevetto nel 1876. I primi servizi telefonici partono nel 1878 a New Haven (USA) e a Londra.Il successivo fondamentale salto tec-nologico si ha negli anni a cavallo del 1900 grazie a Marconi (Nobel 1909) con l’invenzione della radio, che permette le trasmissioni transoceaniche.In parallelo agli studi relativi ai segna-li elettrici/elettromagnetici altrettanto importanti sono quelli sull’uso della luce

per trasportare informazioni. Alla metà dell'Ottocento Colladon e poi Tyndall dimostrano che è possibile “guidare” la luce in un getto d’acqua. Nel 1880 Wheeling brevetta un metodo di trasfe-rimento della luce chiamato "luce con-vogliata", usando tubi specchiati o barre di vetro.l

Nell’edizione digitale

www.dirigentindustria.itwww.dirigentisenior.itè disponibile la versione integrale

dell’articolo.

L'incontro si terrà in ALDAIsala Viscontea Sergio Zeme - via Larga 31 - Milanomartedì 22 maggio 2018 alle ore 17.30

savethe date

Per prenotazioni vedi box a pagina 60.

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Chi siamo e che cosa facciamoL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) con circa 16.000 iscritti è il maggiore tra i Sindacati territoriali che fanno capo alla Federa-zione Nazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzio-nali di tutela e promozione dell’immagine e del ruolo dei dirigenti industriali, l’As-sociazione si occupa delle problematiche collettive e individuali della categoria, nelle situazioni più diverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti quale che sia la loro condizione: dirigenti in servizio, inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipo professionale. Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo: il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscritti supporto

ed assistenza nell’ambito di tutte le problematiche relative all’instaurazione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti di carattere fiscale e previdenziale; il Servizio FASI/ASSIDAI fornisce consulenze relative alla gestione dei

rapporti con i Fondi. Tramite delega e accesso prioritario ai Fondi, provvede alla gestione ed all’invio online delle richieste di prestazioni con notevole

riduzione dei tempi di liquidazione. Fornisce informazioni sulle norme statutarie e regolamentari di Fasi ed Assidai e sulle posizioni anagrafiche e contributive dell’iscritto; Servizio Orientamento e Formazione a supporto dei dirigenti interessati

alla valorizzazione del cv ed al potenziamento del networking (Multibrand), ai percorsi formativi di riqualificazione (Fondirigenti) ed alla partecipazione ad iniziative per favorire la propria employabiliy. Servizio Tutoring: a disposizione degli iscritti ed erogato volontaristicamente

da colleghi Senior certificati per il supporto e l’analisi delle criticità manageriali.

Ricordiamo infine le convenzioni sanitarie, commerciali e formative, le ini- ziative di carattere culturale (organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti, visite guidate) e ricreativo tendenti a favorire l’aggregazione tra i soci (viaggi). Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioni per poter stabilire gli opportuni contatti.

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SITO WEB www.aldai.itPEC [email protected]

ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

Servizi e contattiALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALIPresidenzaPresidente: Romano Ambrogi - [email protected]: Silvana Menapace - [email protected]: Bruno Villani - [email protected]: Elisabetta Borrini

Direzione - [email protected]: Annalisa Sala - [email protected] sindacali su appuntamentoSegreteria Presidenza e Direzione - [email protected] Romagnoli 02.58376.204 Comunicazione e Marketing - [email protected] Tiraboschi 02.58376.208

Servizio SindacaleCristiana BertolottiCONSULENZE RISERVATE AGLI ISCRITTI SOLO SU [email protected][email protected] sindacali - previdenzialiCristiana Bertolotti - [email protected] Peretto - [email protected] previdenziali - Salvatore Martorelli1°, 2°, ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.303° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30Consulenze previdenza complementare / INPS - Rosanna Versiglia martedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00Consulenze convenzione ENASCO / INPS - Silvia BarbieriTutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.003° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione con telematica Inps

Consulenze fiscali - Nicola Fasano - martedì pomeriggio

Area sindacale - previdenzialeValeria Briganti 02.58376.221 Maria Caputo 02.58376.225 Francesca Sarcinelli 02.58376.222

Servizio FASI/ASSIDAICristiana Scarpa 02.58376.224 - [email protected]

Salvatore Frazzetto 02.58376.206 - [email protected] RISERVATI AGLI ISCRITTI SOLO SU APPUNTAMENTOTelefonate solo martedì, giovedì e venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17.00

Servizio Orientamento e FormazioneSilvia Romagnoli 02.58376.204 - [email protected]

Servizio Amministrazione - Organizzazione - [email protected] Bitetti - [email protected]

Giordano Bergomi 02.58376.235 Viviana Cernuschi 02.58376.227Stefano Corna 02.58376.234 Laura De Bella 02.58376.231

Servizio Tutoring - per appuntamento: [email protected]

Gruppo Giovani Dirigenti - [email protected] Coordinatore: Sergio Quattrocchi

ARUM S.R.L. - SOCIETÀ EDITRICE E SERVIZI ALDAIPresidente: Fabio Pansa CedronioRedazione “DIRIGENTI INDUSTRIA” - [email protected] Canuti 02.58376.237

COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTO DEI GRUPPI PENSIONATIPresidente: Mino Schianchi - [email protected]

FONDIRIGENTIAgenzia Lavoro - [email protected]

UNIONE REGIONALE FEDERMANAGER LOMBARDIAPresidente: Francesco Castelletti - [email protected]

SEGRETERIA CIDA LOMBARDIAFranco Del Vecchio - [email protected]

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QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN TIPOGRAFIA L'11 APRILE 2018

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - DLGS 196/2003 (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al solo scopo di inviare il mensile “DIRIGENTI INDUSTRIA”, nonché la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo direttamente a:Arum – Via Larga, 31 – 20122 Milano

Per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero02.5830.7557 o inviare una e-mail a: [email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati.

Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23 dicembre 96 n. 650:n. 20.000 copie.

Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00.

Il pagamento della quota associativa ALDAIcomporta automaticamente la sottoscrizionedell’abbonamento a “DIRIGENTI INDUSTRIA”.

DIRETTORE RESPONSABILE Romano Ambrogi

COORDINATORE DELLA RIVISTA E DEGLI ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALDAI Franco Del Vecchio

SEGRETERIA DI REDAZIONE Gabriella Canuti

COMITATO DI REDAZIONE Romano Ambrogi, Michela Bitetti, Manuela Biti, Gabriella Canuti, Giuseppe Colombi, Franco Del Vecchio, Mario Giambone, Silvana Menapace, Fabio Pansa Cedronio, Annalisa Sala, Chiara Tiraboschi, Bruno Villani

SOCIETÀ EDITRICE ARUM Srl, Via Larga 31, 20122 Milano Partita IVA 03284810151Tel. 02.5837.6237 - Fax 02.5830.7557PEC: [email protected] al Registro Nazionale della Stampa con il numero 5447, vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996.Società soggetta alla direzione e coordinamento dell’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali).

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI Poste Italiane SpA

Spedizione in abbonamento postale Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art.1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano euro 1,03.Autorizzazione del Tribunale di Milano, 20 novembre 1948, numero 891.

STAMPARotolito SpA - Pioltello - Milano www.rotolito.it - www.rotolito.com

ART DIRECTIONCamillo Sassi - [email protected]

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERORomano Ambrogi, Riccardo Del Zoppo, Stefano Cuzzilla, Mario Cardoni, Commuter, Antonio Dentato, Giorgio Ambrogioni, Roberto Maggi, Emanuele Regalini, Luca Lo Schiavo, Raffaele Tasserini, Josef Oskar, Daniela Savini, Paolo Marelli

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un brillante staff.•Gli spettacoliserali nell’area del teatrino, con mini-dance, show, cabaret e

giochi coinvolgenti.•Le offerte di escursioniculturalieturistiche(esempio la mini-crociera

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