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Pick&Roll Magazine

Date post: 22-Mar-2016
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Mensile di basket femminile
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24
NOVEMBRE 2011 ANNO II - N. 34 & magazine LE NOSTRE INTERVISTE LE NOSTRE INTERVISTE LE MURA LUCCA foto Vasco Favilla di
Transcript

NOVEMBRE 2011

ANNO II - N. 34

Pick&RollWe Love Women’s Basketball!

magazine

LE NOSTRE INTERVISTELE NOSTRE INTERVISTE

LE MURA LUCCA

foto Vasco Favilla

KELLY MAZZANTE

FABIO FOSSATI

SPECIALE SPORT MANAGEMENT

EDIZIONE 2011/2012 MASTER SPORT SAN MARINO

La squadra di coach Diamanti con una difesa rocciosa e la leadership di Andrade èseconda in classifica e non vuole fermarsi

di

Pick&Rollmagazine INDICEINDICE

L’EDITORIALE

Terzo tempo

6^ giornata

Time Out

Coach Fabio Fossai

Kelly Mazzante

I have a dream

Master Sport San Marino

I love this game

Giuseppe, ifoso Le Mura Lucca

http://http://pickrollmagazinepickrollmagazine..wordpresswordpress..com/com/

Per pubblicità e informazioni scrivete a:

[email protected]

Pick&Rollmagazine

L’editoriale di

di Manuela Picariello

Non è mai facile scrivere un editoriale degno di nota, soprattutto se si è costretti a farlo

nei (pochi) ritagli di tempo che si hanno a disposizione. Ma questo giornale ha sempre

dichiarato onestamente, sin dalla presentazione, che i componenti della redazione lo

fanno per amore incondizionato nei confronti di uno sport a cui le luci della ribalta non

hanno mai sorriso fino in fondo. E’ con questo spirito che si affronta ogni nuova edi-

zione, il motore che muove le nostre azioni è la voglia di raccontare delle storie che

altrimenti difficilmente verrebbero raccontate, non perchè non siano degne di essere

raccontate, quanto piuttosto per un reale disinteresse nei confronti del sistema palla-

canestro femminile. Eppure dopo un anno alla guida di questo giornale, cominciando

a guardarmi intorno, soprattutto all’estero, per capire l’entità del fenomeno basket fem-

minile e la sua risonanza a livello mediatico, ho avuto modo di conoscere altre persone

che come noi hanno intrapreso un percorso animati dalla voglia di raccontare l’uni-

verso delle donne che giocano a pallacanestro. Mi viene in mente gente come Alex

Chambers che ha scritto un incredibile libro sulla WNBA vista dai tifosi e dedicandolo

ai tifosi, considerati dall’autore i migliori del mondo per la loro abnegazione. Non rice-

vono la stessa attenzione dei fans della NBA eppure fanno diverse migliaia di km solo

per vedere la propria squadra (negli USA le distanze non sono un fattore trascurabile

se vuoi vedere Phoenix giocare a Los Angeles). Poche settimane fa è nato un altro

sito di basket femminile europeo (lovewomensbasketball.com) per volontà di Paul Nil-

sen, scrittore free lance e collaboratore di FIBAEUROPE.COM. Gli ingredienti di base

sono sempre gli stessi: l’amore per questo sport, l’ammirazione per queste atlete e la

voglia di dare visibilità a chi ne ha poca. L’altra persona che mi viene in mente è Kelly

Kline, direttore responsabile di Inside Women Basketball e regista di The Season -Bu-

ford High School, un documentario sulla squadra di basket femminile della Buford che

racconta sogni e speranze di giovani donne divise tra le sfide della pallacanestro e

della vita. Nessuno di quelli che ha deciso di impegnarsi nella promozione di questo

sport ha grandi budget o chissà quali complessi business plan a disposizione, sempli-

cemente come in ogni buon progetto ci sono tre pilastri: passione, volontà e spirito

di sacrificio. E un pizzico di follia, aggiungerei. Perciò a tutti quelli che si nascondono

dietro un dito dicendo che la pallacanestro femminile potrà avere lo scenario che me-

rita soltanto quando avrà tanti soldi, innanzitutto vorrei ricordare che le risorse finan-

ziarie non si materializzano spontaneamente e poi uno dei principi base del project

management afferma fin troppo chiaramente che non si lavora mai a risorse infinite.

Ci sarà sempre un limite temporale, economico - finanziario, di personale o di altra

natura. Ed è qui che entrano in campo la programmazione e le competenze reali dei

“manager” per rendere credibile un movimento. Bisogna programmare, non limitarsi

a sopravvivere perchè così è sempre stato. E’ ora che qualcuno cominci a farlo.

Terzo Tempo

LUCCA,GIVE ME FIVE!

Il campionato di massima serie femminile ha mandato i titoli di cosa sulla quinta gior-

nata e il film dell’A1 è già pieno di colpi di scena. Questo è un torneo più equilibrato di

quanto non si potesse pensare alla vigilia, con partite dagli esiti clamorosi e tanto spet-

tacolo per gli appassionati. Si è cominciato con l’Opening Day di Cervia, con il tiro alla

sirena di Nicole Antibe che ha regalato la vittoria a Parma lasciando l’amaro in bocca

a Priolo, ma soprattutto con la sconfitta del Famila Schio contro il Cras Taranto: la

compagine arancione che l’anno scorso ci ha abituato a cavalcate inarrestabili, dopo

5 giornate si è bruscamente arrestata già due volte, l’ultima proprio nell’immediato

presente contro la Pool Comense. A Schio è cambiato l’allenatore e forse i meccanismi

degli ingranaggi scledensi si sono un po’ arrugginiti, fatto sta che il gruppo è più o

meno quello dello scorso anno,ma la brillantezza e lo smalto no. Non si può dire lo

stesso del Cras Taranto che nonostante abbia perso la sua imbattibilità, è comunque

al primo posto, seppur in coabitazione e sta finalmente recuperando Mahoney,out per

infortunio e grande assente di questa fase iniziale. Con il recupero della numero 4

delle rossoblù,il reparto esterne è cosi completo con Sottana e Ballardini, new entry

di lusso e già protagoniste. Proprio Super Simo, ha stentato nelle prime uscite ma

quando si è trattato di alzare la voce, non si è tirata indietro ed è venuta fuori contro

la sua ex squadra, la Liomatic Umbertide. Proprio le umbre, hanno dovuto abbando-

nare le speranze di una fuga solitaria a Taranto, ma, a suon di vittorie in volata e più

di un tempo supplementare, sono li in alto, in compagnia delle pugliesi, di Como e

Lucca. Delle nero stellate non c’è molto da meravigliarsi, la squadra è solida e com-

patta con il ritorno di Smith ma Lucca è la vera rivelazione di questo inizio di campio-

nato: un solo passo falso ad Umbertide, per di più dopo un over time, poi solo sorrisi

per Andrade e compagne. Complimenti a coach Diamanti che ha trasmesso alle sue

uno spirito battagliero e mai arrendevole che ha prodotto 4 vittorie,di cui la più illustre

tra le mura casalinghe proprio contro le vice campionesse del Cras. Sta arrancando

invece il Geas Sesto San Giovanni: la partenza delle milanesi non è certo di buon au-

spicio per centrare i play off, dato che Zanoni e compagne in 5 partite hanno vinto solo

una volta contro Priolo e poi non sono riuscite più a mettere in cascina i due punti, ce-

dendo spesso il passo nei minuti finali della contesa.

di Gaia Pacella

Pick&Rollmagazine 3

A Parma la Lavezzini deve trovare continuità per fare il salto di qualità: le gialloblù

hanno alternato prestazioni brillanti ad altre più opache,con Adriana che si sta inte-

grando nei nuovi schemi ed Antibe, sempre più faro del gruppo. Ha iniziato male ma

si è ripresa subito Pozzuoli che ha dovuto rimediare all’infortunio di Adams, inserendo

nel gruppo Callens, una giocatrice di spessore che si è messa al servizio di coach Pa-

lumbo, contribuendo alle ultime due vittorie consecutive delle puteolane, contro Sesto

e Cus Cagliari. Non male neanche l’impatto di Faenza, 3 vittorie e due sconfitte il bot-

tino ed il bicchiere è decisamente mezzo pieno per le emiliane che da un po’ sono

senza play titolare perché Eric è ferma ai box per infortunio. Le new entry nel torneo,

Cagliari e Alcamo, stentano a prendere confidenza con la A1; le sarde sono riuscite a

rompere il ghiaccio centrando la prima vittoria ma le siciliane sono ancora a quota 0

in classifica, in compagnia di Priolo che, un po’ per demeriti, ma anche per episodi

sfortunati, non ha mai gioito dall’inizio del campionato. Siamo pronti a scommettere

però che la verve agonistica del Signor Coppa saprà invertire questo trend e che Priolo

tornerà a dire la sua con voce autoritaria.

Dopo 5 giornate, la sensazione per chi scrive è che questo campionato non abbia an-

cora trovato il suo leader,vuoi perché l’equilibrio fa un po’ da padrone ma anche perché

con l’Eurolega che funge da piacevole “distrazione”, Schio e Taranto possono facil-

mente accusare la fatica dell’impegno europeo e giocare sottotono il turno domenicale.

In questa corsa a due, che si prevede lunga e ricca di ostacoli, sembrerebbe che il

Cras sia leggermente in vantaggio: il condizionale però è d’obbligo perché tra un mese

la situazione potrebbe sovvertirsi nuovamente e chissà che oltre ai colori rossoblù e

arancioni, non compaia un terzo incomodo. Voi che ne dite?

Alla prossima!

4 Pick&Rollmagazine

TIME

-OUT

L’angolo delle interviste di Pick&Roll!

5Pick&Rollmagazine

KELLY

MAZZANTE

Pick&Rollmagazine

6

Nella scorsa stagione hai aiutato la tua squadra ad evitare la retrocessione mettendo una

serie di tiri da 3 impressionante. Qual è il tuo obiettivo per la tua squadra quest’anno?

Quest’anno è decisamente diversa la situazione. Il tasso di talento è elevato, così come le

aspettative del pubblico e della dirigenza. Proprio per questo stiamo lavorando ogni giorno

insieme per migliorare e vincere più partite. Vogliamo arrivare ai playoff e andare il più avanti

possibile in Coppa Italia. L’obiettivo è quello di giocare al meglio ogni partita!

Hai giocato in diversi campionati in giro per il mondo, dalla WNBA ai club più importanti d’Eu-

ropa. Cosa pensi del campionato italiano?

Credo che la serie A1 italiana sia estremamente forte e competitiva, con molte ottime gioca-

trici da tutto il mondo. Ho giocato in diverse squadre, ma sono convinta che questo campio-

nato sia di livello come gli altri.

Qual è a tuo avviso la giocatrice italiana più forte?

E’ difficile dire chi sia la più forte perchè ogni sera una giocatrice è in grado di aumentare

l’intensità del suo gioco e trascinare la propria squadra alla vittoria. Ogni squadra ha le sue

giocatrici chiave ed è il motivo per cui la serie A1 è così forte.

Hai uno dei rilasci di palla più veloci tra le tiratrici e sei la migliore scorer di tutti i tempi nella

storia della Big 10 conference degli Stati Uniti (è una delle più antiche conference sportive

americane relativa ai college,ndr). Che consiglio daresti ad una ragazzina che sogna di di-

ventare una giocatrice professionista?

Credo che l’opportunità di giocare come professionista sia una grande chance per seguire i

propri sogni e le proprie passioni,tramutandoli in una carriera professionale. Da piccola non

immaginavo mai che avrei giocato per così tanto tempo. Ma se hai un sogno, credici! So di

essere stata estremamente fortunata e sono grata di avere una carriera così lunga alle spalle.

Ecco perchè ogni giorno mi godo ciò che faccio!

a cura di Manuela Picariello

Pick&Rollmagazine 7

Quanto ha inciso l’avere origini italiane sulla scelta di giocare in Italia?

Direi che ha inciso parecchio. Ho sempre voluto giocare in Italia, vedere i luoghi da cui pro-

viene la mia famiglia e giocare nella nazione da cui tutto è cominciato. Sono orgogliosa di

aver avuto l’opportunità di visitare Cervinara (paese della provincia di Avellino, in Campania,

ndr) e spero di andarci ancora!

Chi è Kelly come donna?

Penso che sarebbe una domanda da fare direttamente ai miei amici e alla mia famiglia, co-

munque se dovessi descrivermi ti direi una persona che si impegna duramente e che si ap-

passiona a ciò che fa. Ma allo stesso tempo sono timida e riservata. Sono semplicemente

felice di come sono e di quello che riesco a fare ogni giorno.

So che dal 2007 organizzi in autunno il tuo camp di basketball per ragazzi e ragazze a Phil-

lipsburg. Ci racconti qualcosa di queste iniziative?

Ho organizzato 2 camp finora, uno si chiamava “Kelly Mazzante Camp” ed è stato organizzato

nella mia città natale, Montoursville (Pennsylvania, USA,ndr) e l’altro è stato organizzato a

Phillipsburg (New Jersey,USA, ndr). Adoro fare questi camp su tiro e fondamentali perchè è

così che anche io ho incominciato a giocare a pallacanestro. Inoltre questa tipologia di camp

aiuta i giovani a migliorare le loro capacità di gioco, ma anche a conoscere le opportunità

che hanno. Cerco di organizzare questi camp quando il mio impegno di giocatrice professio-

nista lo consente, di solito tra la fine della stagione WNBA e l’inizio di quella europea. Co-

munque sto programmando di farne un altro quest’estate. Per me rappresenta qualcosa di

importante poter condividere con gli altri le opportunità che ho avuto. Crescendo ho imparato

qualcosa, finché sarò in grado di aiutare e guidare i ragazzi giovani, lo farò.

.

Kelly Mazzante

“Sei hai un sogno, credici!”

8 Pick&Rollmagazine

“Finché sarò in grado di aiutare e

guidare i ragazzi giovani, lo farò”

Kelly Mazzante

So che ti appassiona l’idea di poter rendere anche agli altri quello che di bello la vita ti ha re-

galato, soprattutto nei confronti dei bambini. Perchè per te è così importante?

E’ vero. Per me è molto importante, soprattutto nei confronti dei più giovani. Spesso prima

delle nostre sedute ci sono dei ragazzini che fanno allenamento e giocano. E’ davvero bello

constatare quanto siano appassionati qui, proprio a partire dai più piccoli.

Hai trovato delle iniziative simili in Italia?

Rimanendo a Pozzuoli il più a lungo possibile, forse potrei organizzare un evento della mia

fondazione, la KELLY MAZZANTE FOUNDATION, proprio da queste parti.

Qual è una delle tue citazioni preferite?

"A chi molto è dato, molto sarà richiesto"

Il cibo che preferisci di più nella tua permanenza a Pozzuoli?

TROPPO da cui dover scegliere!

Il tuo posto preferito a Pozzuoli?

L’ “up and down” caffè

GRAZIE KELLY!

“A chi molto è dato, molto sarà richiesto”

UN ITALIANO ALLA GUIDA

DELLE LEONESSE D’AFRICA

FABIO

FOSSATI

9Pick&Rollmagazine

Ha allenato la nazionale femminile del Camerun ai Giochi Africani in Mozambico e ad Afro ba-

sket in Mali. Non è la prima volta che lascia l'Italia per allenare, ma in questo caso cosa l'ha

spinta ad accettare l'incarico?

La differenza con il passato è che in Russia e in Svizzera avevo allenato squadre di club. La

Dinamo Mosca era la volontà di misurarmi all'estero in un club di grande tradizione, ma alla

base c'era anche un po' di incoscienza perchè andavo incontro a un’esperienza quasi al buio.

Ero il primo italiano a confrontarmi con il basket russo e in più dovevo allenare la squadra

degli ex servizi segreti, il KGB. Proprio in quella realtà ho preso coscienza che era per me un

momento di grande crescita non solo professionale, ma come uomo. Non nascondo che dopo

la mia esperienza a Como, tre anni, ero rimasto spiazzato, senza una squadra e alle prese

con un sentimento di rivalsa. Rientrato in Italia dopo Schio in un certo modo si sono ripre-

sentate le stesse situazioni del dopo Como. Napoli poteva essere una grande opportunità,

avevo un contratto con il premio scudetto. La squadra che avevo costruito aveva buone pos-

sibilità di arrivare in fondo, peccato che poi le migliori giocatrici se ne andarono via, vendute

o cosa altro, lasciandomi in braghe di tela . Ho pagato la mia presunzione, pensavo comun-

que di arrivare al play off, non avevo fatto i conti con un presidente un po' folkloristico che

mi esonerò a 4 giornate dalla fine della regular season con un play off a portata di mano.

Ossa rotte e voglia di rivincita, precontratto con Challes Les Eaux, ma alla fine decisero di

prendere qualche altro. Ginevra, Nyon, la voglia di allenare in un campionato dove l'allenatore

deve portare i palloni in palestra, li deve gonfiare, qualche volta deve pulire anche il parquet.

Volevo capire se avevo ancora la voglia e la capacità di allenare. Finale scudetto, hanno vinto

gli altri. ll Camerun era da 2 anni che mi cercava ed io, per un motivo o per un altro, non pren-

devo una decisione. Una notte, forse farà ridere, ho sognato Etò, il centravanti ex Inter, ca-

merunense. Ho pensato che fosse un presagio. Ma fondamentalmente alla base della mia

scelta c'era la voglia di lanciare una sfida. Sapevo che in 4 anni la nazionale aveva avuto 5 al-

lenatori. Qualcuno aveva fatto un buon lavoro, ma non aveva resistito per lungo tempo. Mas-

simo un mese. Stefano Bizzosi aveva allenato il Camerun ad Afro basket in Madagascar. Dopo

un mese, al termine del suo lavoro, era rientrato in Italia. Io dovevo stare là almeno per 2 mesi

, sapendo che non avrei avuto le giocatrici professioniste, ma quasi tutte le locali. Quando

pensi di allenare una nazionale immagini di darle un gioco con schemi offensivi e difensivi.

La realtà era che quasi bisognava partire da capo, inserire i fondamentali su potenziali fisici

incredibili in cui però prevaleva l'istinto a scapito della tecnica. Una faticaccia, ma un lavoro

affascinante perchè le mie giocatrici erano come spugne pronte ad assorbire ogni notizia e

ogni dettame tecnico.

a cura di Manuela Picariello

10 Pick&Rollmagazine

“Basterebbe insegnare solo poche cose e

ci sarebbero giocatrici formidabili in Camerun”

Fabio Fossa0

Che cosa porta con sé da questa esperienza?

Non voglio parlare di cose tecniche, ma mi piace ricordare che umanamente è stata una cosa

incredibile. Faccio un esempio: al termine di ogni allenamento le giocatrici si riuniscono a

centro campo e prima di lasciare la palestra pregano. Al termine della loro preghiera c'era

sempre un pensiero rivolto a me. “Signore dai la forza al nostro coach per continuare il suo

lavoro con noi”. Gli allenatori camerunensi anche se all'inizio mi identificavano come una mi-

naccia, professionalmente intendo, alla fine non mi vedevano più solo come il coach della

nazionale, ma semplicemente come “MON FRERE”, come un fratello. Il lavoro è stato duris-

simo soprattutto in vista degli eventi, ma condizionato da mille difficoltà. Il palasport di Ya-

oundè, la capitale del Camerun, è un impianto da 10.000 posti a sedere, costruito dai cinesi.

Una particolarità lo contraddistingue: quando piove tutto va in tilt. In quei mesi era il periodo

delle piogge: black out, esondazione dei fiumi sotterranei con conseguente acqua nell'im-

pianto, impossibilità ad allenarsi, ma campi all'aperto disponibili. La Nazionale del Camerun

più di una volta si è allenata all'aperto con la luce dei riflettori!!!!

Che idea si è fatto della pallacanestro femminile camerunense?

Faccio un discorso più ampio che comprende sia il maschile e il femminile. Se tutti i giocatori

e le giocatrici camerunensi in giro per il mondo decidessero di accettare le convocazioni, le

nazionali del Camerun potrebbero entrare nel gotha del basket mondiale. Al maschile, Noah

Batum, così come alcune colonne della nazionale francese maschile seconda agli Europei

dietro la Spagna hanno il passaporto camerunense. Per convenienza economica preferiscono

giocare per la Francia. Il Camerun è un paese ricco, ma se parliamo di sport quasi tutte le ri-

sorse vengono indirizzate verso il calcio, le briciole invece vanno agli altri sport anche se la

pallavolo maschile è tra le squadre più forti al mondo. Per il basket femminile è lo stesso di-

scorso. Se si raggruppassero tutte le giocatrici in giro per il mondo, a partire dai college sta-

tunitensi, si riuscirebbe a fare una squadra che in Africa lotterebbe alla pari con Angola,

Senegal,Mali e Nigeria. I top teams. Subito dietro ci sarebbe il Camerun. Questo è il mio

sogno. Ma sarà come scalare l'Everest, o meglio il Kilimangiaro, visto che siamo in Africa,

con le scarpe da tennis! Sono stato nel nord del paese, ho visto ragazze di 16 anni alte quasi

2 metri , ma non goffe, anzi. Semplicemente gazzelle nate per giocare a basket. Prima del mio

ritorno in Italia, durante una riunione presso il Ministero dello Sport, ho detto al ministro che

non sono consapevoli del potenziale che si ritrovano . Basterebbe insegnare solo poche cose

e ci sarebbero giocatrici formidabili in Camerun. Ma penso comunque che questo discorso

valga per tutta l'Africa.

11Pick&Rollmagazine

I suoi progetti per il futuro ?

Gli allenatori sono uomini con la valigia in mano, pronti come i cavalieri di ventura ad andare

al soldo di chi vuole fare una guerra o lanciare una sfida. Aspetto che qualcuno mi proponga

una sfida, ma soprattutto che voglia dichiararsi nella sfida. Il “partiamo e poi vediamo come

vanno le cose” non fa più per me. Dichiararsi in una sfida è un grande atto di coraggio, perchè

se poi perdi la sfida vai incontro alle critiche e pochi hanno la capacità di accettarle. Lanciare

una sfida vuol dire vivere con i serpenti nella pancia, nello sport sai che non sai mai come

andrà a finire. Ho capito che mi piace ancora avere i serpenti in pancia.

Fabio Fossa0“Lanciare una sfida vuol dire vivere con i serpen0 nella pancia”

RISULTATI DEL CAMERUN:

Ottavo posto alle Olimpiadi africane in Mozambico e sestoposto in Mali

12 Pick&Rollmagazine

I HAVE A DREAM...

La rubrica di Sport Management di Pick&Roll

13Pick&Rollmagazine

Negli Stati Uniti si chiama Sport Manager ed è una figura professionale capace di sintetizzare

competenze organizzative, di marketing e comunicazione, oltre agli aspetti progettuali, di pia-

nificazione e gestione nell’ambito sportivo. Un modello che ora viene sempre più importato

nel nostro sistema sportivo. In Italia una realtà presente da molti anni nella formazione dei

manager sportivi è il Master Sport. Il corso nasce nel 1996 a San Marino, dalla passione e

dalla lungimiranza di professionisti del mondo dello sport internazionale e docenti universi-

tari. L’intento non solo è quello di rafforzare la visione manageriale nella gestione dello sport,

ma soprattutto di creare reti di eccellenza e innovazione nel panorama italiano.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL MASTER

Il Master Internazionale in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni, degli Eventi e degli

Impianti Sportivi si propone di formare professionisti in grado di operare con successo nella

pianificazione, gestione e promozione di aziende, organizzazioni e/o istituzioni del settore

sportivo o ad esso collegate. Attraverso la partecipazione al Master, i corsisti avranno la pos-

sibilità di acquisire competenze gestionali, conoscenze tecniche, capacità relazionali e di ap-

proccio ai mercati sportivi particolarmente utili per un futuro inserimentoin aziende, enti e

organizzazioni già esistenti, ovvero per lo sviluppo autonomo di attività di consulenza al ser-

vizio delle stesse. Il Master intende rispondere alla crescente domanda di figure professionali

qualificate, con specifiche competenze in ambiti quali la pianificazione strategica, l’organiz-

zazione e la gestione aziendale, il diritto sportivo, il marketing, la comunicazione, la gestione

degli impianti e degli eventi, la programmazione territoriale delle attività, che proviene da set-

tori sempre più ampi del mondo sportivo. Una delle caratteristiche più peculiari ed innovative

di questo Master sarà quella di assicurare ai partecipanti la piena padronanza degli strumenti

e delle metodologie necessarie per un’efficace pianificazione, organizzazione e promozione

degli eventi sportivi, sia sotto l’aspetto normativo e amministrativo sia dal punto di vista com-

merciale e di comunicazione. Il Master presenta un forte carattere interdisciplinare, focaliz-

zandosi su ambiti di contenuti (la gestione delle organizzazioni, la pianificazione strategica,

il marketing, la comunicazione, la programmazione territoriale) che rappresentano, da un lato,

un utile complemento a molti corsi di laurea, data la loro connotazione trasversale, e, dall’al-

tro, un’opportunità di apprendere principi e tecniche evolute assai rilevanti per un qualificato

ingresso nel modo del lavoro.

a cura di Manuela Picariello

14 Pick&Rollmagazine

http://www.unirsm.sm/mastersport

DESTINATARI DEL MASTER

Il Master Sport è indirizzato a quanti desiderino sviluppare o affinare competenze gestionali

in campo sportivo o nei settori che costituiscono il relativo indotto.

PROFILO PROFESSIONALE

Il Master Internazionale in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni, degli Eventi e degli

Impianti Sportivi si propone di formare figure professionali caratterizzate dal possesso di

competenze interdisciplinari, economiche, gestionali, organizzative, giuridiche e sociologi-

che, che consentano di proporsi al mondo del lavoro con specifiche capacità di direzione,

organizzazione, programmazione, gestione delle risorse umane, del marketing e della comu-

nicazione di Federazioni, Leghe, associazioni e società sportive, impianti, manifestazioni

sportive, imprese produttrici di beni e servizi per lo sport, aziende sponsor, media a contenuto

sportivo, servizi sportivi degli enti pubblici territoriali, attività ed eventi turistico-sportivi.

SBOCCHI OCCUPAZIONALI

I partecipanti potranno mettere a frutto le competenze professionali sviluppate nel Master in

una vasta gamma di ambiti organizzativi, aziendali e istituzionali, che in molti casi appaiono

attualmente in rapida espansione: Federazioni, Leghe, associazioni e società sportive; società

di gestione di impianti e centri sportivi; agenzie di marketing e pubblicità; agenzie e società

di organizzazione di eventi; società di consulenza operanti in campo sportivo; società ed enti

di ricerca applicata allo sport; agenzie e istituzioni operanti nel campo della formazione spor-

tiva; imprese radio-televisive; imprese Internet; redazioni di giornali e prodotti editoriali mul-

timediali; aziende che sponsorizzano lo sport; produttori di beni e servizi sportivi;

associazioni territoriali o settoriali di impresa; imprese di servizi turistico-sportivi; enti pub-

blici.

PERCORSO DIDATTICO

Il Master offre ai partecipanti l'opportunità di sviluppare una comprensione critica degli aspetti

socioeconomici, manageriali e culturali dello sport, a partire dall'analisi di esperienze di ge-

stione, studio e ricerca a livello internazionale. La frequenza degli stage e la stesura della tesi

di fine corso consentono, inoltre, agli studenti di sviluppare gli aspetti operativi, relazionali

e analitici del proprio lavoro. Il Master ha durata annuale, da gennaio 2012 a gennaio 2013, e

prevede un totale di 1.700 ore di attività didattica. Le metodologie didattiche utilizzate nel-

l’ambito del Master sono di tipo fortemente partecipativo e prevedono l’alternarsi di lezioni

frontali in aula (340 ore); seminari, workshop, testimonianze aziendali, esercitazioni individuali

e di gruppo, discussioni di casi, visite aziendali guidate (232 ore); studio individuale e project

work (828 ore); stage formativo presso aziende, istituzioni, organizzazioni, leghe o società

sportive italiane o straniere (300 ore).

15Pick&Rollmagazine

Il portale di “La Gazzetta dello Sport”, graduate partner del Master Sport, ha lanciato a partire

dal 2 novembre il concorso “Trasforma lo sport da passione a professione” che darà modo

a 3 vincitori di poter accedere al Master Internazionale in Strategia e Pianificazione delle Or-

ganizzazioni, degli Eventi e degli Impianti Sportivi XVI edizione. Grazie a “La Gazzetta dello

Sport.it” 3 fortunati si uniranno a questa formazione e potranno partecipare al Master Sport

muovendo i primi passi verso una specializzazione in area sport management.

I vincitori del concorso, attraverso il Master Sport, avranno l’esclusiva opportunità di intra-

prendere un percorso di crescita professionale fatto di didattica tradizionale, confronti con

esperti del settori e giornate di studio in alcuni degli impianti sportivi d’eccellenza nazionale

e internazionale.

I premi messi in palio sono 3 voucher di partecipazione al Master Sport – Master Internazio-

nale in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni, degli Eventi e degli Impianti Sportivi.

1 voucher sarà di totale copertura dei costi d’iscrizione e 2 saranno invece a copertura del

50% della tassa di partecipazione.

Il concorso è totalmente gratuito e si svolge nell’area “GAZZASPACE” del sito del popolare

quotidiano.

Per partecipare è sufficiente redigere un articolo in risposta alla tematica proposta dalla re-

dazione del portale seguendo le indicazioni presenti a questo link.

http://gazzaspace.gazzetta.it/gruppi/altro/master-sport

CONCORSO: “TRASFORMA LO SPORT DA

PASSIONE A PROFESSIONE”

16 Pick&Rollmagazine

Quali sono gli obiettivi di formazione del Master Sport?

Il Master Sport è una proposta formativa a 360 gradi che si pone l’obiettivo di migliorare le

conoscenze degli studenti mediante un percorso di specializzazione innovativo. La struttura

del corso è stata modificata negli anni in risposta alle necessità manifestate dal mondo dello

sport nazionale ed internazionale. La formula full immersion e la didattica sono organizzate

per favorire l’apprendimento mediante una combinazione di lezioni, confronti con professio-

nisti, visite e approfondimenti specifici. Il Master Sport vuole formare degli studenti preparati,

con piena padronanza degli strumenti necessari ad operare con efficacia nel loro settore di

competenza e in grado di intraprendere, con serenità grazie all’esperienza di stage, una car-

riera nello sport business.

In che modo questo percorso di studi può aiutare a migliorare il mondo dello sport?

Il Master è un progetto formativo in continua mutazione che ascolta

il mondo dello sport e cerca di rispondere al meglio alle necessità

che questo manifesta. Il corso non ha l’arroganza di pensare di poter

risolvere i problemi dello sport ma l’esperienza di 15 anni e gli oltre

300 diplomati dimostrano che lo sport è alla ricerca di nuove figure

preparate e formate non solo dall’esperienza ma anche dallo studio.

L’auspicio è quello di contribuire grazie al lavoro dei nostri diplomati

ad una crescita progressiva del sistema sportivo.

Do1. Marco Brunelli

In qualità di coordinatore del Master Sport perchè consiglierebbe di iscriversi?

Il Master Sport offre l’opportunità di intraprendere un percorso di

specializzazione unico che unisce lo studio di tematiche specifiche

a momenti di dialogo con professionisti il tutto arricchito di un’espe-

rienza di condivisione con altri studenti rara da riscontrare nei per-

corsi accademici tradizionali. Oggi chi si avvicina al Master può

contare sulla professionalità dei docenti, sulla tradizione di un corso

ultra decennale e su una rete di ex studenti che essendo oggi pro-

fessionisti nello sport sono il miglior contatto che si possa deside-

rare.

Do1. Ma1eo Masini

Perchè iscriversi?Lo abbiamo chiesto al Diretore del Master Sport, Dot. Marco Brunelli

e al Coordinatore del Master Sport, Dot. Mateo Masini

17Pick&Rollmagazine

WORLD

NEWS

Libri e video sul basket femminile da tutto il mondo per

rimanere sempre aggiornati...

18 Pick&Rollmagazine

LIBRI

“13 squadre, il viaggio di un ragazzo nella WNBA”

Un libro da dedicato ai fans della pallacanestro

femminile americana. Nel 2009 Alex Chambers

ha visitato tutte le 13 arene della WNBA. Nel

suo viaggio ha conosciuto giocatrici della

WNBA e tanti tifosi appassionati. Il libro è la

storia dei suoi 28 giorni e 12.000 miglia di viag-

gio,pieni di avventure ed esperienze incredibili.

Lingua: Inglese

Lo trovi su AMAZON.COM!

DVD

“The Season-Buford High School”

Questa serie video offre uno sguardo d'ispira-

zione e candido in prima persona nei confronti

di una squadra di basket di grande successo

in cui l'obiettivo di vincere i campionati è stato

secondo solo a raggiungere il vero obiettivo:

preparare queste giovani donne alla vita al di

là del campo da basket. Diretto da Kelly Kline

Lingua: Inglese

Lo trovi su http://www.bufordseason.com/

19Pick&Rollmagazine

THIS GAME

La rubrica di Pick&Roll dedicata ai fans!

20 Pick&Rollmagazine

Giuseppe è un ifoso del Basket Le Mura Lucca

FORZA LUCCA!“Mi piace la sporività che c'è intorno al basket femminile”

Perchè ifi Le Mura Lucca?

Tifo le mura perchè rappresenta

la mia cità ed è un grande orgoglio

per tui noi ifosi!

In che modo i sei avvicinato a questo sport?

Non è tanto tempo che seguo Le Mura, tuto è cominciato nella sfortu-

nata finale persa contro Cavezzo in A2 nel 2008-2009 da quel momento

non ho più perso una gara casalinga delle nostre "bimbe". L'anno scorso

ho fondato un Fans Club chiamato "Pantere BiancoRosse"

Cosa i piace del basket femminile?

Mi piace molto l'ambiente e la sporività che c'è intorno.

Segui la tua squadra in trasferta?

Purtroppo per vari impegni non faccio tanissime trasferte, l'anno scorso

sono stato a Sesto,Umberide,Parma e Napoli. Quest'anno ero presente

all'Opening Day a Cervia con il mio gruppo.

Cosa i aspei da questa stagione?

Questo inizio di stagione ho visto dei grandissimi progressi rispeto al-

l'anno scorso... penso che potremo centrare l'obieivo play-off tran-

quillamente!

Pick&Rollmagazine


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