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Ramayana Gorresio Volume 2

Date post: 29-Oct-2014
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'.

'--

UNIVERSITY OF TORONTO LIBRARY

WILLIAM

H.

DONNER

COLLECTIONpurchased froma gift

by

THE DONNER CANADIAN FOUNDATION

RAMAYANAII

LA PRESENTE EDIZIONE

SI

TROVA DEPOSITATA

VLLA LIlRERlA DEI SIGNORI

BROCKHAUS E AYENARIUS,IN PARIGI,VIA

RICHELIEU,

\

69.

RAMAYANAPOEMA INDIANO

DT

VALMICI1

TESTO SANSCRITO SECONDO

CODICI

MANOSCRITTI

DELLA SCUOLA GAUDANA

GASPARE GOURESJOSOCIO DELLA REALE ACCADEMIA DELLE SCIENZEECC.DI

TORINO

\

OHIM SECONDO

PARIGIDALLA STAMPERIA REALEPER

AUTORIZZAZIONE DEL GUARDASIGILLI

DI

FRANGI

\

M DCCC XLIV

36

5"/

l/.Z

u RMAR 2 2

y1967

PREFAZIONE.

PREFAZIONE.Il

secondo volume del Rmyana,

,

che esce oradelli-

in luce

compie

il

testo originale:

Gaudanoterzo, che

bro

li

,

Y Ayodhydkandai

il

volume

debbeil

contenere

due

libri succedenti, Y

Aranya

e

Kis-

kindya, e di gi avviato alla

stampa ed uscir, credo,

dentro l'anno. Era mio disegno pubblicare gemello

con questo

il

primo volume

di traduzione col vario,

commento che richiede ladiosa e sublime epopea:

sposizione di questa gran-

ma ho

giudicato poi pi

conveniente apparecchiare dapprima, come base,

una massa notabilerispetto a coloro

di testo.

Questo

sia detto

per

che potessero trovarsi ingannati

della loro espettazione.

Credo poter ora annunziareil

con qualche sicurezza, che

primo volume

di tra-

duzione italiana o francese verr in luce col terzo

volume di

testo, e cos gli altri di

mano

in

mano,

finch tutta sia evocata fuor degli arcani dell' anticoe sacrocolle

idioma

la

grande epopea,

e divulgata fra noi

forme

dell'

una o

dell' altra delle

due lingue

sorelle.

vi

PREFAZIONE.Bench, comeio,

annunziava

nell'

Introduzionela-

al

volume primo

io riserbi

ad un pi ampio1'

voro, che dar colla versione,stioni

entrare nelle que-

pi intime del poema,il

lo svolgerne la reconil

dita idea,altre

divisarne la forma,d'

compararlo adconsimili,il

epopee

et e d' ispirazione

vestirlo in certo

modo

di contorni e di luce, spole

nendo quanto potr pi condensateteorie

antichele

filosofiche,

le

tradizioni,

le

credenze,

istituzioni sociali, le varie particivilt,

insomma

di quella

in

mezzo

a

cui egli nacque e da cui venne

egli

informato; mi conviene pur nondimeno an-

dar trattando aterie,

mano

a

mano

altre1

minori ma;

ma puremeno

importanti aneli

esse

giacch

non debbopi o

lasciare addietro alcuna delle questioni

feconde che nascono da questa epoil

pea. Verr pertanto, nei volumi che contengonotesto,

discorrendo sopra differenti punti concernenti

alla parte esteriore,

per dir cos, del poemad'

,

espo-

nendo

le

condizioni dei codiciil

onde

il

traggo a

luce, dichiarando

mio metodo

critico, e indi-

cando

tutte quelle riflessioni, tutti

que dubbj che

m' occorreranno intorno a quella parte del miolavoro che concerne la formazione del testo, una

certamente delle pi

difficili di

quest' opera.

,

PREFAZIONE.Dimostrandonell'

mial

Inlroduzione

volume primo,

l'autenticit della recensione

Gaudana

ho

ragio-

nato delle notabili e sostanziali differenze clic la

separano dalla sua gemella boreale. Altri potrebbecredere per avventura, che sedeli

codici manoscritti

Rmyana

differiscono notabilmente da receni

sione a recensione, debbano per altro

codici d'una,

recensione stessa consentire sempre tra di loro

e

porgere costantementezione.

la

medesima uniformesi

le-

La cosa non

cos.

N

potrebbe ragionevoli

mente presumere neppurscuola

tra

codici d'

una

stessa

un

intiero e perpetuo accordo di lezione incos antica, diffusa per cos vaste regionis

un epopea

propagata attraverso tante e

varie

memorie

ac-

cumulate, e conservata

s

lungo tempo colsi

soffio

della tradizione orale. Difficilmente

verrebbe adstorica,i

alterare, senza annullarla,dati son positivi,scritti,i

un'opera

cui

cui limiti son pi o1'

meno

circo-

dove non pu aver luogo

azione continua

del genio popolare; pi difficilmente ancora un'

opera

filosofica,

massime

se antica,

perch ogni vo-

cabolo quivi solenne, autorevole, consacrato adun' idea che gli intimamente unita; nsi

pu:

toccare un' idea senza sconvolgerne cento altrestesso s

lo

ha

a dire d'

un

testo

che sponga

il

domina

vili

PREFAZIONE.odi

religioso e socialela

riti

e la fede d'

un

culto dove,

reverenza,

il

timore rimuove ogni pensieroaltramente addivienenazionaled'

d'al-

terazione.

Ma

tutt'

un epoil

pea.

Una grande epopea1'

come:

Rmstende

yana

enciclopedia

d'

un popolo

ella si

a tutto, abbraccia tutto, storia e tradizioni, reli-

gione e culto, simboli e miti, credenze e filosofie;e d' altrad' d'

parte

non ha,

essa u la realt positivala

un operaun'

storica

n,

solennit autorevolela

opera filosofica

n

maest

venerata

d'

un' opera di domina. Ond' che

non

da

marale

vigliarsi,

che abbondino

nell'

epopea Valmicejai

variet delle lezioni

anche

tra

codici d'

una me-

desima scuola. Non toccher della recensione boreale:

essa nelleil

mani

d'

un

illustre

Maestro a,

cui lascio

carico di sporla. Parler della recen,

sione

Gaudana

quella che io pubblico.

Le varianti dei codici appartenenti a questa scuolanonsi

trovano piuttosto in una che in altra parted'

dell'epopea, piuttosto, per cagionsi

esempio, dove

parla dei

riti

d'

un

sacrifizio o disi

qualche an-

tichissimo mito, che dovefilosofiche, osi

ragiona di dottrinesi

narra o

si

descrive o

crea poele

tando

:

esso sono disseminate per tutte

varieal ca-

parti del

poema. Cos

s

incontrano varianti

PREFAZIONE.pitolo xni del libroI,

ix

dove

si

descrive

il

sacrifizio

del cavallo; selibro II,

ne trovanoricordail

al

capitolo

lxwi

del

dove

si

vecchio mito di Surabi;

ve ne ha al capitolo cxvi dello stesso libro, dove

Gavali sponetoso,

i

principi

d'

uno scetticismo spaven-

e

conchiude ad una negazione assoluta. Sialil

trovano varianti

capitolo

lxxiii

del librosi

II,

dove

si

raccontai

viaggio di Barata, ecitt

de-

scrivono

siti

e

le

che attraversa nel con:

dursi da Girivraga aneicapitoli

Ayodyalxvi del

si

trovano variantilibro,i

lxvil

e

medesimo

quali

formanoromito

beli'

episodio della morte del

fi-

glio del

,

episodio pieno di simplicit e di

grazie verginali,

una

delle pi gentili creazionisi

della poesia antica.

Le varianti insomma

sten-

donosi

a tutte le gradazioni epiche del

poema. Non

creda per altro (e a ci vuoisi por ben mente)il

che

variar dei codici della scuolaall'

GaudanaIl

sia

continuo da un caposta tutt' altramente.

altro del

Rmyana.

fatto

Le varianti sono, comelsu'

io di-

ceva

,

disseminate qua e;

ampia

tela dell'

epopea

ma

in generale,

i

codici

Gaudani concorla

dano

tra di loro

ed espongono uniformemente

recensione autentica ed originale della scuola a cui

appartengono.

,

x

PREFAZIONE.Levarianti pi frequenti sono quelle di vocabolilocuzioni.il

e di

Sovente esse non immutano soconcetto,efficaci

stanzialmente

mail

lo

esprimono solo con:

forme pi o meno

od eleganti

alcuna volta

poi cangiano intieramente

pensiero, o v aggiun-

gono qualche nuova gradazione, qualche novelloaspetto. In cosifatti casi per lo pi ciascuna delle

varie lezioni potrebbe venire adottata

come buona;

ma

tra tutte v

ha l'ottima, che convien discernerele varianti

ed eleggere. Qualche voltain passi intieri, che in

consistonosi

mancano

in

uno

e

trovano

un

altro de' codici.

Que

luoghi non di rado sono:

omessi per isbaglio nel codice dove mancano cos

per cagion

d'

esempioin

,

il

codice commentato

w

*

hanelnel

di

quando

quando

di cotali lacune, e chiosa

commento un passo che ha omessocodice g spesseggiano

nel testo;cosifatte

pi ancora

interruzioni.

La

logica, governatrice

suprema

delle

idee, dimostra apertamente in simili casi, che queltale

luogo, mancante,

nell'

uno o neh"e

altro dei co-

dicialla

stato

omesso per errore,,

che necessario

pienezza del pensiero

il

quale rimarrebbe

senz' esso o svigorito o1

scemo.

Maal

avviene anchevolume primola

Si vegga alla

fine

dell'

Introduzione

descrizione dei manoscritti.

PREFAZIONE.alcuna volta,codice eclic uri

xisi

passo,

il

quale

trova in unall'

manca

nell' altro, si

potrebbe quanto

andamento edinserire,

al

vincolo delle idee omettere od

senzadio ne nascesse disordine o difetto

nella serie dei pensieri.

Quel passo aggiunge certo

qualche nuova idea, o qualche nuova immagine, o qualche

nuovo

fatto

:

ma

ei si

potrebberola-

lasciare addietro, senza

che ne seguisse perci

cuna evidente nelesempj:

testo.

E per addurneIi

alcuni

al capitolo

xm

del libro

quattro versi,1

fcrforrs^,

ecc.si

i

quali seguitano al verso

dello

sloco 26,

trovano nei codici

w

e j, e1'

mancano

nel codice g;

n

si

pu

dire che

assenza dila lezioneII i

questi versi turbi o guasti in alcun

modo

di quel codice. Al capitolo lxxiii del libroversi,

tre1

TTrBfti

,

ecc.

che vengon dopo

il

verso

dello sloco

21,

mancano eziandio

nel codice g;

eppure non ne segue vacuo n disordine alcuno.1

passi

mancanti

nell'

uno ed

esistenti nell' altro

de' codici

sono talvolta pi lunghi assai che quelli

che hoversi.

citati,

ed hanno otto, dieci,il

e lino dodici

Quando

variar dei codici nasce dal trovarsiin

in

uno quello che mancaammettere

un

altro,

il

giudizio

dell'

del rigettare riesce sovente assai

difficile; v

hanno

ragioni per escludere , ve n

hanno

tu

PREFAZIONE.la

per accettare; edi necessit farne

scelta,

giacche bisogna pur

una, richiede talora un lungo

esame. Qualche rada volta accade pure, che nessuncodice porge nel testo una lezione soddisfacente;e

m' avvenuto, sebben di rado,

d'

aver a togliere

lezioni dal

commento,la

il

quale spessissimo, dopo

aver chiosata

lezione del testo, arreca altre va-

rianti, in generalesto,s

men buone

della lezione del te-

ma

talvolta migliori di quella.

Se

a tutto questo

aggiungano

le scorrezioni e gli errori,

che nonsi

iscarseggiano neppure nei migliori codici,

com-

prenderannotraverso cui

le difficolta,

i

dubbj

,

gli ostacoli, at-

mi convien progredireIl

alla

formazione

del testo critico di quest' epopea.e meditareil

lungo svolgere

poema,

le

chiose sovente pregevoli delaltri

commento,

il

confronto con

monumenti

della

letteratura sanscrita, qualche conoscenza ed uso

delle epopee, e principalmente delle epopee

Omei

riche, la logica, le analogie, insussidj della critica

una parola

varj

mi son guida

e regola in questa

parte spinosa del mio lavoro.

Andr arrecando

a

manoqua

a

mano

alla fine di

ciascun libro, insieme

colle principali irregolarit di

metro che

si

trovano

e l nel

poema, quelle

sole varianti, intorno

a cui

mi rimanesse dopo

la scelta

qualche ragio-

,

PREFAZIONE.nevole dubbio di non aver forse antepostogliore:

xinla,

mi-

quanto

alla

massa di tutte

le varianti

Ira le

quali

panni poter fondatamente presumere d'avercbe per conseguenzasi

ben

scelto, e

ridurrebbero

a figurare

come

semplici varianti di lusso, le daralla

ove

sia

creduto necessario, nelle note generali

fine della pubblicazione dell'opera.

Qua!

l'origine di

queste varianti? Io tengoil

per indubitabile, cbe esse sono nate prima cbe

poema

venisse ordinato e recensito, allora cbe eglide'

ondeggiava ancora sulla bocca degli aoidi erapsodi.al

Ho

ragionato a lungo nella Introduzionedelle innovazioni quasi necessa-

volume primo,

rie

a cui va soggetta un'si

epopea antica,

nell' et in

cuiI

conserva e

si

tramanda per tradizione

orale.

diasebevasti

hanno

trovato tutte quelle varianti

nei canti rapsodici; ed incerti della preferenza,

penetrati di rispetto per tu Ito ci elic tradizionale,le

ban

tutte raccolte e registrate nella recensioneDall'

prima che fecero del poema.

anteporre questa

o quella tra le varianti registrate nacque poscia ladifferenza dei codici, ancorach

d'una medesimaLokanatha,il

scuola. Di ci prova la chiosa di

quale,del

come

io

diceva pi sopra, oltre alla lezione

testo

arreca soventissimo nel suo

commento

xi\

PREFAZIONE.altre lezioni

una o piconsueta,

con questa sua forinolalegge anchein cjuest

$fcT

m mz

:

si

altro

modo; e chiosa poi

la

nuova lezione non altrimentise quelle varie

che quella del testo medesimo. Certolezionialla

non

fossero state che alterazioni posteriori,

recensione se non avessero avuto alcun valore,si

se

non

fossero trovate nei codici autentici della

scuola, se

insomma

il

commentatore non,

le avesse

credute degne di fede ed autorevoli

non

le

avrebbe

con tanta cura raccolte

e citate nel

commento, ne

chiosate con tanta esattezza.

Non credo adunquepoema

potersi dubitare che le varianti dell' epopea Val-

mieeja sieno nate innanzi che

il

venisse

recensito ed ordinato, e sieno state conservate dai

diaschevastirianti,

come

cosa tradizionale.di passaggio,

E

queste va-

per dirlo quii

aggiungono

novella prova che

diaschevasti Gaudani

hanno

fedelmente raccolta una special tradizione epicadel

Rmyana con,

tutte quelle variazioni

che essa

portava

siccome

io

penso avere saldamente stabiegi'

lito nella

mia Introduzione. Giacch non avessero

evidente,

che se

essi

fatto altro

che ritoccare

e rimutare un' altra recensione gi esistente, sosti-

tuendo soltanto qua elezioni loro proprio,

l alle lezioni di quella

nuovecritici

come pensarono

gi

due

PREFAZIONE.illustri,i

xv

Signori di Schlegel e Lassen, evidente,

dico, che ne sarebbe risultato

un lavoro

differente

bens

dall' altra

recensione, ina uniforme verso di

se, affatto simile a se stesso, e

con poche o nessuna

variazione da codice a codice.

Lasi

variet delle lezioni

non

la sola cosa a cui

debba por mente,

la sola difficolt

che

s

abbia:

a

vincere nella formazione del testo criticonelfaretrale

n

tutto consistescelta. Il

variantiio

l'

ottima

poema Vahniccjo, comes'

ragionava in1'

altro luogo,

certamente, nell' attraversare

et

della tradizione orale,

venuto accrescendo di nuovi

elementi;

i

quali, per valermi d'si

una similitudinei

espressiva,

trovano l

come

fossili

fra

gli

strati geologici.

Alcuni di questi elementi

difficil-

mente

si

potrebbero ora discernere e sceverare;essi antichi,

perch sono anch'e

semplici, solenni,

consuonano

in tutto col genio dell'

epopea

:

ma

ve ne hanno

altri

che mal nascondono la lorol'

ille-

gittimit, e portano

impronta

d'

un

origine

menosi

antica; o seppure antichi

non

si

legano, non

fondono insiemementidell'

colle altre parti, cogli altri ele:

epopea

vi

fannoil

,

direi

quasiv'

,

delle

crescenze, e disformano

poema. Non

ha dubbioescre-

che queste inopportune addizioni, queste

,

xvi

PREFAZIONE.si

scenze

debbano recidere dal,

testo

;

ma

1'

opera-

zione delicata assai

e la difficolti

non mediocre.si

Qui rammenter dapprima

versi dispari, clic

trovano assai frequenti nei capitoli del poema.

Nessuno ignora ebe

il

metro adoperato nel Reccezioni, lo sloco,

myana, tranne alcune poche

metro di grand' uso nelle composizioni sanscrite.

Lo

slocoil

si

compone

dii

due

versi a

un

di presso

come

distico latino,

quali due versi sono forgli:

mati da quattro emistichi, chedell' arte

spositori indiani

metrica chiamano paditutti

ognun

de' padi

ha sedici sillabe;stituiscono la

insieme trentadue, che codello slocol.

compagee gi1'

Ora

ci

paredi

indubitabile

,

aveva notato

il

Gli. Sig.

Schlegel, che in quei capitoli, dove s'incontranoversi dispajati,

e

dove per conseguenza

v'

ha uno

sloco che

non

intiero,,

debba o mancare o soprab-

bondare un verso

cagione del trovarsi contro lail

natura del metro uno sloco dimezzato. N vale

presumere, che essendo

la

partizione del

poema

per capitoli opera dei rapsodi o dei diaschevastise1

si

supponesse questa partizione annullata eil

Si vegga sullo sloco

recente e bel lavoro del Sig. GildeZeitsclirft fiir die

meister Zur Theorie des Qloka, nel

Rande

des

Morgenlandes , fnften Bandes, erstes Heft.

PREFAZIONE.riunito insieme in

xvn

un

sol tuttosi

ciascun libro del

poema,pitoli,

forse

i

versi,

che

trovano dispari nei ca-

verrebbero ad essere appajati nella distesail

di tutto

libro.

Questo spediente non frutterebbea

nulla

;

n riuscirebbe certo

rendere intieri

gli

slochi manchevoli, e a ristabilire la regolare anda-

tura del metro.

A

ci

si

richiede un' operazione

pitoli,

efficace.

Ho detto poco

sopra, che in que' capitro-

dove

s

incontrano slocbi dimezzati, debbedi troppo, o

varsi o

un verso

un verso

di

meno.la

Generalmente per

altro, e direi quasi

sempre,

causa del trovarsi uno sloco incompiuto

un verso

che sopprabbonda,Allorchil

e

che stato intruso nel poema.

difetto

dello sloco nasce ind'

qualche

codice dalla mancanza

un verso

,

quella

man-

canza viene ordinariamente supplita da

altri codici,

che contengonotuttiriti

il

verso necessario

:

ma quandoirregola-

codici,

concordano nellaallora v

stessa

metrica

ha certo soprabbondanza di

qualche innesto. Di

fattoi

esaminando attentamente,

ad uno ad uno

tutti

versi dei capitoli,

dove han

luogo simili imperfezioni metrichetrovare con certezzala regolarit,

si

perviene a

i

versi illegittimi, e

che turbano

l'ordine del metro,

che conviene

recidere.

Sono ordinariamente o

versi tutti d' epi-

xviuteli,i

PREFAZIONE.pifaciliil

ad essere intrusi, o

versi

che dis-

temperano

pensiero senza nulla aggiungervi di

sostanziale, o seppure

aggiungono qualche cosa,

la

giunta non buona; alcuna volta poi sono evidentisconciature. So che nel Mahabharatasi

rinvengono questa

spesso di cosifatti versi dispajati;

ma nonintatti

una ragione perdoverlimyana. Rendo omaggioutilit di

lasciareal

nel Rall'

merito, e sopratutto

quella vasta pubblicazione epica;

ma

son

lontano dal riputarla come un capolavoro di

critica.

Troppo timido ancora edblicava, or

esitante,

quando pubpoema;epopea,

ha un anno,

il

primo

libro delquest'

menoall'

iniziato allora al genio

di

indole, ai

modi

della poesia Valmiceja,

ho

la-

sciato in pi capitoli slochi dimezzati nati

da versi

soprabbondantisospetti,

,

che mi parvero bens alquantoavuto ardire di troncarli. Indi-

ma non hofinire di

cher sulalle

questo volume, nel SupplementoI,i

annotazioni del libro

versi che giudico

ora soprabbondanti ed illegittimi in quei capitolidel libro I, dovesi

trovano slochi non

intieri.

D'ora innanzi, ogni volta che m'accadr di trovaretuttii

codici concordi nell' avere slochi dimezzati,i

ricercher intentamente

versi che

debbono

esservi

di troppo, causa dell' irregolarit metrica; ed assi-

,

PREFAZIONE.curatod'

xix

averli riconosciuti,testo.

li

troncher ardita-

mente dal

Nei casi poi, in cui non mi vei

nisse fatto di poter discernere con certezza

versila

da recidersi, e vedessi qualche rischio di metter

mano

sopra versi di buona origine, lascier miogli slochi

malgrado nel testo

incompiuti, e mi con-

tenter d'indicare, nelle note particolari alla fine di

ciascun libro,

i

versi che

mi parvero sospetti eil

disor-

dinatori del metro. Quest' gi pel

metodo che ho tenuto

secondo libro del poema, che metto ora inai versi recisi,

luce.

Quanto

ed a

tutti

quegli

altri

troncamenti, che ho creduto o creder necessario di

dover fare

al testo dell'

epopea,

li

dar fedelmente,

senza pur ometterne un solo, nelle note generali

che avranno luogoe verr a

nell'

ultimo volume del testoragione nelle

mano

a

mano rendendone

prefazioni.

Ed appunto

entro ora a render conto

d'alcuni passi chelibroII.

ho giudicato dover troncare nel

Al capitolo lxxvi Barata rimproveraCaiceylel'esilio di

alla

madre

Rama,

di cui fu essa cagione, eella afflisse

rammenta l'immenso dolore, ond'

Causaly, privandola difiglio.

Rama

unico e diletto suole parla,

Non conosci tu, o sciagurata, cos eglisia

quale strazio

ad una madre

1'

esser disgiunta

xx

PREFAZIONE.figlio,

da Uncuore

caramente diletto?

11

figlio

parte delil

delle

membra

,

del corpo di

colei clic

produsse; perci nessuna cosa quaggi pi cara

ad una madre, che il propriopi addentro sentirela

figlio.

Quindi, per farledell'

grandezza

amore ma-

terno, le ricorda f antico mito di Surabi, la Vaccaideale la,

madre prima

della razza taurinafigli,

,

la

quale

pianse la sorte di due giovenchi suoidalla

stenuati'

fame

e dalla fatica

,

e traenti con istento

ara-

tro per le glebe del

campo. Or vedi, prosegue Bas'

rata

,

Surabi l'antica madre fecondadi

attrist

si

amaramentela

due suoi giovenchi

tribolati;:

eppure

progenie di Surabi innumerabile

quanto pi

debb' esser dolente e sconsolata

dell' esilio di

Ramafiglio.

Causaly che non partor che quell' unico

Fin qui non

v'

ha nulla

a dire. L' uso di tali miti

solenni ne' ragionamenti severi al tutto conformealla

natura

dell'

epopea primitiva che,

si

diletta

de

simboli antichi.

Il

mito di Surabi adoperato quial

da Barata a quella guisa che,Iliade1 ,

libro

IX

dell'

Fenice, per piegaregli

la

menteil

fin allora in-

flessibile d'Achille,

rammenta

bel mito delle

Preghiere

figlie di

Giove zoppe, rugose e guercie,alla

che tengon dietro1

colpa

:

Verso 5o3 e seguenti.

PREFAZIONE.Kol yoio

xxi

t Xitcl

ila-i

AioIH^Iiy!H

FTtFTT

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FT^ ^IT

II

Il

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