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Rd cult 05 2015

Date post: 22-Jul-2016
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Rd cult 05 2015
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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli giugno 2015 n.7 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I SUMMERFEST RASSEGNE IN TUTTA LA ROMAGNA PER SALUTARE L’ESTATE DELLA RIVIERA ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 C O P I A O M A G G I O GIUGNO 2015 Una veduta dalla passata edizione del Molo Street Parade di Rimini, l’evento che a fine giugno dà il via ai festeggiamenti per la Notte Rosa
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SUMMERFESTRASSEGNE IN TUTTA LA ROMAGNA PER SALUTARE L’ESTATE DELLA RIVIERA

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

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Una vedutadalla passata

edizionedel Molo Street

Parade di Rimini,l’evento che a fine

giugno dà il viaai festeggiamentiper la Notte Rosa

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Piccola guida al territorio

Teatro diffuso, musica, festival e divertimento per famiglie

Dopo la tappa, negli ultimi giorni di maggio del Ravenna Festivalcon l’allestimento Arpa di luce ai Trepponti, Comacchio si pre-para a entrare nel vivo dell’estate, con eventi per il mese di giu-gno che vanno dallo sport all’animazione, dal teatro ai fuochi diartificio. Per aggiornamenti sul programma completo: www.turi-smocomacchio.it. Di seguito suggerimento per gli amanti dellospettacolo.

L’ 1 e 2 giugno ci sarà la festa del cosidetto “teatro diffuso” edelle scuole di teatro per trasformare ancora una voltaComacchio e i suoi dintorni in un palcoscenico a cielo aperto. Sicomincia lunedì 1 giugno alle 18.30 in piazza piazzettaTrepponti e si prosegue dalle 21 con marionette, burattini, atto-ri, musicisti, che animeranno le vie del centro. Martedì 2 l’ap-puntamento è alle 21 con il festival delle scuole di teatro: quat-tro scuole di teatro si sfidano presentando estratti dai loro spet-tacoli nella splendida cornice del centro storico: il pubblicodecreterà le vincitrici per la finale in programma al TeatroComunale di Ferrara.

Il 12 e 13 giugno, invece, l’appuntamento è sulla spiaggia liberadi Porto Garibaldi per la seconda edizione del ComacchioSummer Fest – dal tramonto … all’alba, l’evento d’apertura dellastagione estiva dei Lidi. Ingresso gratuito per lo spettacolo inspiaggia ma anche sul suggestivo lungomare adiacente dove,dalle 19 ci saranno animazione e musica, divertimento e spetta-colo realizzato da scuole di danza, associazioni sportive, band euna coinvolgente parata su cui spiccherà il gruppo di ballerine epercussionisti brasiliani di Cento Carnevale d’Europa.

Per le famiglie, anche i lidi di Comacchio saranno protagonisti

del Festival dei bambini che si svolge per tutta la rivieradell’Emilia Romagna con un caleidoscopico palcoscenico dispettacoli e divertimento dal 13 al 20 giugno che vedrà coinvol-ti, operatori di spiaggia, strutture ricettive e ristorative, parchidivertimento e una miriade di appuntamenti da non perdere.

#InstaCom: fotografa l’estate di Comacchio e vinci

Novità dell’estate 2015 saranno anche una serie di contest foto-grafici di sicuro interesse e altrettanto fascino, riservati a tutti gliamanti del click, fotografi professionisti ed amatoriali.#InstaCom è dunque la nuova avventura, chel'Amministrazione Comunale lancia facendo leva sul sempre piùdinamico mondo Instagram, Tra gli eventi per cui sarà attivato

uno specifico contest fotografico, oltre ad Arpa di luce a finemaggio, "Comacchio Summer Fest" (Porto Garibaldi, dal 12 al13 giugno 2015), "La Notte Rosa" (Comacchio e Lidi diComacchio, dal 3 al 5 luglio 2015), "Anteprima Ferrara BuskersFestival" (Comacchio, 21 agosto 2015). Le 8 foto selezionate perogni contest verranno pubblicate all'interno di una sezione spe-cifica del portale www.turismocomacchio.it. Le stesse sarannopoi esposte nell'ambito di una mostra che si svolgerà durante laSagra dell’Anguilla (dal 25 Settembreall’11 ottobre prossimi) epotranno anche essere inserite all’interno delle pubblicazionipromozionali turistiche 2016 del territorio.Tra tutte le foto pre-scelte inoltre, la giuria selezionerà quella più rappresentativa,che si aggiudicherà in premio un soggiorno per due persone,presso una delle strutture ricettive dei Lidi di Comacchio. Tutti idettagli su: www.turismocomacchio.it.

Fotografa Comacchio e vinci con #InstaCom

Museo Remo Brindisi Museo della Nave Romana Valli di Comacchio

UN SCRIGNO D’ARTE: IL MARB

Si chiama Marb, Museo Albertativo Remo Brindisi, si trova aLido di Spina ed è un gioiello di arte contemporanea senza egua-li: è la casa museo di Remo Brindisi con oltre 2mila opere dellasua collezione privata con i più grandi maestri del Novecento.Nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto è aperto dal martedì alladomenica: apertura serale 19- 23. La visita è inclusa nel bigliet-to unico: Comacchio musei (Museo della Nave Romana + MuseoRemo Brindisi + Manifattura dei Marinati Intero 7 euro - Ridotto5 euro) e anche in quello che che comprende anche la gita inBarca Valli di Comacchio (Intero 16 euro - Ridotto 13 euro.

Via N. Pisano, 44029 Lido di Spina Telefono: 0533/314154

Da aprile/giugno: al sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18

L’EPOCA ROMANA IN UNA NAVE

Nell’edificio del complesso di Palazzo Bellini ha sedeil museo dedicato alla nave romana di epoca imperia-le (fine del I secolo a.C.). Un’occasione straordinariaper un viaggio nel tempo e nella storia del mare e nonsolo. La visita è inclusa nel biglietto unico: Comacchiomusei (Museo della Nave Romana + Museo Remo Brindisi +Manifattura dei Marinati Intero 7 euro - Ridotto 5 euro) eanche in quello che che comprende anche la gita in BarcaValli di Comacchio (Intero 16 euro - Ridotto 13 euro.

Via della Pescheria, 3, ComacchioTelefono: 0533 314154

Da aprile ad ottobre apertura da martedì a domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.

TRA STORIA E NATURA

Inserite nel Parco del Delta del Po, le Valli diComacchio sono un ambiente naturale da scoprire,dove scattare foto, praticare birdwatching. Si pos-sono percorrere a piedi, in bicicletta o naturalmentein barca. Una gita in barca è inclusa nel biglietto unicoche comprende Museo della Nave Romana + Museo RemoBrindisi + Manifattura dei Marinati gita in Barca Valli diComacchio Intero 16 euro - Ridotto 13 euro. Un’occasione perun viaggio tra storia, arte e natura.

www.vallidicomacchio.infowww.podeltatourism.it

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Necessariamente antirazzista

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 7 supplemento a R&D anno XIV nr. 631 del 28-5-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Galeati srl (Imola) - www.galeati.it

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, FrancescoDella Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio

Magnani, Guido Sani, AngelaSchiavina, Serena Simoni.

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

Festival delle culture, si chiamano così le giornate che da alcuni anni sisvolgono a Ravenna in Darsena a giugno richiamando mgiliaia di per-sone attorno a bancarelle di cibo etnico, spettacoli di danza, concerti,letture e in cui sono coinvolte le associazioni di stranieri che abitano incittà. Era nato così, per offrire un momento di identità e incontro agliimmigrati, per renderli protagonisti della vita cittadina. Poi è diventa-to una specie di laboratorio di partecipazione. Non solo, negli anni,come è naturale che sia, ha portato sempre più linguaggi meticciati,artisti figli di migranti stranieri capaci di contaminare i mezzi espres-sivi per creare nuovi codici estetici, oltreché etici. Del resto, in fondo, ogni forma culturale è questo e da sempre. Unmeticciato, un mix, una reinvenzione, una contaminazione, una tradu-zione, anche quando non lo sembrano, anche quando sembrano rifarsia tradizioni ancestrali. Del resto, contaminate lo sono le lingue stesseche parliamo. E la cultura intesa come l'insieme dei linguaggi espres-sivi dell'uomo non conosce “purezza” e dunque non conosce il suoopposto. Pensate alla musica, al teatro, alla letteratura e vedrete quan-to di ciò che oggi ognuno di noi ama è dovuto a intrecci, incastri,rimandi, riletture. La cultura è precisamente questo. Per questo moti-vo è necessariamente (anche se magari inconsapevolmente) antirazzi-sta, gli artisti hanno bisogno della diversità come forza rigenerante. Alfestival delle culture tutto questo è particolarmente evidente (e lasituazione è particolarmente divertente), ma in effetti non è che, nellasostanza, lì accada poi qualcosa di molto diverso di ciò che accade inqualsiasi altro luogo dove si facciano parlare i linguaggi di musica,danza, teatro, poesia o, perché no?, anche del cibo. Anche per questo,non lo nascondiamo, occuparci di questi linguaggi e di cultura ci sem-bra un’idea non male, di questi tempi.

SOMMARIO

Il 5, 6 e 7 giugno, a Ravenna, nella Darsena di città, si terrà lanona edizione del Festival delle Culture (nella fotol’illustrazione di Alessandro Palmacci realizzata per questaedizione). Il tema centrale del festival è il diritto alla terra,inteso come diritto alle risorse naturali, al lavoro, allasussistenza, alla libertà di movimento e di residenza,all'identità culturale. Durante la tre giorni densa diappuntamenti sono previsti quattro concerti tra cui quello diSantino Spinelli e Alexian Group, e danze popolari che siterranno alle Artificerie Almagià mentre, sulla scia del grandesuccesso dello scorso anno, la banchina del canale Candianosarà ancora una volta la piazza sul mare con otto punti ristoromultietnici e il mercato di prodotti artigianali e agricoli di varipaesi. Spazio anche ai dibattiti al circolo Dock 61 di viaMagazzini Posteriori, e nella grande tenda magrebina che saràinstallata nella testata del Candiano. Per il programmacompleto: www.festivaldelleculture.org.

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R&DCULTgiugno 2015

• MUSICARavenna Festival: la top ten .....pag. 6

• TEATROVa in scena il lavoro con le Albe....pag. 13

• CINEMABiopics, che passione...............pag. 18

• LIBRIAutori per i ragazzi a Rimini....pag. 20

• ARTEDisegno tra Firenze e Romagna....pag. 22

• GUSTODa Bagnacavallo, il vino Burson ...pag. 26

• JUNIORLa riviera pensa ai bambini......pag. 29

• EXTRAI valori degli Industriali.................pag. 30

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Dopo le anteprime fuori sede delRocky Horror Show di Forlì e dell’in-stallazione luminosa di Comacchioandate in scena in maggio, è tuttopronto per l’edizione 2015 diRavenna Festival, in programma dal4 giugno al 27 luglio in vari luoghi diRavenna. Un programma stermina-to – dedicato a Dante Alighieri, nei750 anni dalla nascita – da cui qui,quasi per gioco, estrapoliamo diecieventi da non perdere. Dieci spettaco-li consigliati dalla redazione di R&DCult che si terranno in giugno (a pagi-na 13 invece l’approfondimento sull’u-nico evento teatrale in programma, quel-lo del Teatro delle Albe), in attesa diritornare sul programma di luglio sulprossimo numero.

Eccoli quindi, in rigoroso ordinecronologico e collegati alle foto diqueste due pagine.

Sabato 6 giugno, ore 21, PalaDe André. Il premio Oscar NicolaPiovani (foto 1) porta in prima asso-luta al Festival “La Vita Nuova”, par-titura scritta dal maestro con l’ambi-zione di raccontare in musica l’emo-zione che può ancora dare la letturadell’omonimo capolavoro giovaniledantesco; una cantata per voce reci-tante, soprano e piccola orchestrache vede il celebre attore ElioGermano alla voce recitante.

Domenica 7 giugno, ore 21,teatro Alighieri. Pierre-LaurentAimard (foto 2) e TamaraStefanovich omaggiano PierreBoulez per i suoi 90 anni con un’inte-grale dell'opera pianistica del grandemusicista francese che ha segnato lastoria della musica d’avanguardia delNovecento.

Venerdì 12 giugno, ore 21, tea-tro Alighieri. Appuntamento fuoridagli schemi con Divina.com, versio-ne per orchestra dell’opera multime-diale in 36 episodi dedicata a Dantedel pianista, compositore e musicolo-go Daniele Lombardi, commissionatadal Ravenna Festival e affidata, oltreche ai giovani strumentistidell’Orchestra Cherubini, a un voca-list estremo come David Moss (foto 3)

e ai live electronics del centro TempoReale di Firenze.

Sabato 13 giugno, ore 21.30,Pala De André. La compagnia ingle-se di Michael Clark (foto 4) porta lagrande danza contemporanea alFestival con animal /vegetable /mineral, su musiche di Scritti Politti,Public Image Ltd, Sex Pistols e Pulp.

Domenica 14 giugno, ore 21,Pala De André. Per gli appassionatidi musica più popolare, l’appunta-mento da segnare in agenda è quellocon il “Professore” della canzone ita-liana, Roberto Vecchioni (foto 5), chea Ravenna si esibirà insiemeall’Orchestra giovanile Cherubini per

una riedizione originale del suorepertorio.

Martedì 16 giugno, ore 21,Palazzo dei Congressi. Altroevento particolare prettamente dafestival con la film-performance diGhislaine Avan che dal 2006 viag-gia per il mondo filmando centinaiadi persone che, in tutte le lingue incui è stata tradotta la DivinaCommedia, ne leggono un passo(foto 6). Di questo babelico materia-le audiovisivo viene offerto aRavenna, in anteprima mondiale,un primo montaggio, che verràaccompagnato live da due improv-visatori d’eccezione, Hélène

R&DCULTgiugno 2015

4 MUSICA

GUIDA PRATICA

Dal premio Oscar PiovaniEcco i dieci spettacoli da non perdere del Ravenna Festival

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Foto 4

Foto 5 Foto 6

JAZZ A FORLIMPOPOLI CON BOLTRO, GATTO, RUBINO...

Settima edizione di “ArtusiJazz” chedopo i concerti invernali diventa “JazzEXPOnenziale” omaggiando l’Expo e ilcibo nell’ambito della Festa Artusiana diForlimpopoli. L’appuntamento è dal 20al 27 giugno. Il clou è in programmanegli ultimi quattro giorni: il 24 all’arenadi via Costa due big come il trombettistaFlavio Boltro (nella foto) e Javier Girotto(sax) accompagneranno RosarioBonaccorso (contrabbasso) nel suo

“Viaggiando”; giovedì 25 sempre all’arena la star sarà il batteristaRoberto Gatto, in compagnia dello stesso Bonaccorso ma anche diAvishai Cohen (tromba) e Francesco Bearzatti (sax); venerdì 26appuntamento con il Jerry Bergonzi (sax) organ trio, mentre sabatoserata dedicata al pianista Dino Rubino che sarà protagonista di dueconcerti, con Flavio Boltro e poi in solo alla Rocca, mentre nel mezzo,all’arena, l’evento con Nick The Nightfly alla voce, Claudio Colasazzaal piano, Jerry Popolo (sax), Francesco Puglisi (contrabbasso) eAmedeo Ariano (batteria). Info e programma completo suwww.artusijazzfestival.com.

A RAVENNA MUSICA DAL VIVO PER OLTRE 70 SERE IN PIAZZA

Grande novità in centro a Ravenna dove questa estate, da giugno asettembre, si terranno oltre 70 concerti su un palco allestito nellacentrale piazza del Popolo. Si tratta della rassegna "La musica inpiazza"organizzata dai quattro locali che si affacciano sulla piazzastessa. In giugno suoneranno praticamente tutte le sere a partire dasabato 13: sul palco si alterneranno il duo Marianna Merola-CarloBorsari, Sonia Davis e Soul Sisters.

AGENDA

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MUSICA

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R&DCULTgiugno 2015

Breschand e Michel Godard. Lastessa Ghislaine Avan darà il suocontributo ballando il tip-tap...

Venerdì 19, sabato 20 edomenica 21 giugno, ore 20,palazzo San Giacomo (Russi).L’ex leader e fondatore dei Cccp,Giovanni Lindo Ferretti, alle presecon Saga IV. Il Canto dei Canti,un’opera equestre che vedrà inscena, nell’ampia corte, oltre allostesso Ferretti, un musicista, unmaniscalco e, soprattutto, venticavalli e alcuni cavalieri (foto 7).

Sabato 20 giugno, ore 21,Pala De André. L’orchestrasinfonica della Rai (foto 8) in una

carrellata su 60 anni di sigle Rai,dal Gianburrasca di Nino Rotaalla parentesi calcistica di 90°minuto, con Danilo Rea al pia-noforte e musiche di Rossini,Bach, Liszt, Paradisi, Stravinskij.

Domenica 21 giugno, ore21, Pala De André. Prima ese-cuzione in Italia del VivaldiRecomposed di Max Richter (foto9), in cui il musicista tedescoricompone Le quattro stagioniall’insegna di elettronica, mini-malismo, ambient e progressive.Sul palco anche l’ensemblebarocco L’Arte del Mondo.

Venerdì 26 giugno, ore 21,

teatro Alighieri e martedì 30giugno, ore 21,30, Pala DeAndré. Doppio appuntamento didanza contemporanea conAterballetto, punta di diamantetra le compagnie della nostraPenisola: all’Alighieri con un trit-tico tutto italiano e al De Andrécon due coreografie, Lego (foto10) di Giuseppe Spota con musi-che anche di Johann Johannsson,Olafur Arnalds e Nils Frahm e l’i-nedito Antitesi.

Info e calendario completo sul sitointernet della manifestazione,www.ravennafestival.org.

MARINA DI RAVENNA Via Molo Dalmazia 37 - Tel. 0544 530231

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TUTTI I MENÙ SONO COMPRESI DI ACQUA, SORBETTO E CAFFÈ (ESCLUSO IL VINO E IL COPERTO)APERTO A PRANZO E A CENADopo l’8 giugno aperto anche il lunedì

1o Menù Degustazione• Gamberetti con rucola, zucchine e cipollotto

• Risotto alla marinara• Griglia di coda di rospo, sogliola, spiedino di gambero, spiedino di seppia

• Assaggio di fritto

3o Menù Degustazione• Antipasto a base di seppia calda• Tagliolino alle veraci• 2 spiedini di gamberi, 2 spiedini di seppia

• 1 spiedino di gambero imperiale avvolto in pancetta

• Assaggio di fritto

4o Menù Degustazione• Zuppa di pesce• Spaghetto o tagliolino allo scoglio• 2 spiedini di gamberi, 2 spiedini di seppia, 2 scampi

• 1 spiedino di gambero imperiale avvolto in pancetta

• Assaggio di fritto

2o Menù Degustazione• Insalata di mare• Tagliolino alla marinara• Griglia di coda di rospo, sogliola, spiedino di gambero, spiedino di seppia e scampo

• Assaggio di fritto

€30a persona

€35a persona

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€45a persona

AREA RISERVATA AL CONSUMO AL CARTOCCIO

Sul Molo di Marina di Ravenna un tuffo nell’anticatradizione di pesce con 4 MENÙ DEGUSTAZIONE

ai cavalli di Lindo Ferrettial via il 4 giugno, secondo la redazione di R&D Cult

Foto 7 Foto 8

Foto 9

Foto 10

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DAL VIVO

di Luca Manservisi

Al via la rassegna musicale “acieloaperto”, con sei concerti in programma suddivisi in due location ric-che di fascino e suggestione, la Rocca Malatestiana di Cesena e lo storico palazzo di Villa Torlonia a SanMauro Pascoli. Si parte venerdì 12 giugno proprio a Villa Torlonia con una serata all’insegna della musi-ca elettronica (ma anche di proiezioni e installazioni) con i concerti del dj producer inglese Clark, dello sto-rico duo inglese Plaid e degli M+A, duo forlivese di poco più di vent’anni, rivelazione dello scorso anno,esaltato dal Guardian e già salito sul palco del Glastonbury, uno dei festival più importanti del mondo. Laloro è musica elettronica con una forte componente suonata, danzereccia e orgogliosamente “easy”, sul-l’onda del successo di gruppi come i Daft Punk. Hanno da poco pubblicato un nuovo Ep, Anyway Milkway,presentato a Londra, diventata quasi loro città adottiva. Abbiamo intervistato metà del gruppo forlivese,“M”, alias Michele Ducci (“A” invece è Alessandro Degli Angioli).

Michele, qual è stato finora il segreto del vostro successo? Ve l’aspettavate?«Non lo so, quando sei dentro una cosa non ti accorgi sempre che si muove. Sapevamo cosa ci interes-

sava, cosa volevamo fare, ecco. Ce lo aspettavamo nel senso che ci abbiamo lavorato molto».Come è nato il progetto M+A? Perché questo nome non proprio molto facile da promuovere?«Siamo nati a Forlì, quattro o cinque anni fa. Io e Ale facevamo parte di due band grunge. Una sera suo-

navamo nello stesso locale, ci siamo sentiti e abbiamo pensato che avremmo dovuto collaborare assieme.Il nome è complicatissimo da gestire, sopratutto per Google, lo si trova difficilmente. Il perché è semplice:non avevamo voglia di dare un titolo al progetto, perché in fondo non lo pensavamo nemmeno come unprogetto, ma come un percorso, e la cosa più semplice erano i nostri nomi, le nostre iniziali. Poi grafica-mente ha comunque un suo senso».

Come nascono i vostri pezzi? Quanto c’è di suonato con strumenti tradizionali e quanto pesoha l’elettronica?

«I brani nascono in maniera piuttosto tradizionale, piano e voce, chitarra e voce. Facciamo delle bozze.Di suonato c'è un po' di tutto, dalle chitarrine rotte, che poi lavoriamo in fase di piena produzione, fino abatterie e percussioni. Poi ci sono campioni, synth. È un mix di tutto quello che ci capita tra le mani.L'elettronica ha un peso nel senso che il nostro sfondo musicale è anche quello, ma è un mezzo, non unfine: il fine è cercare di fare qualcosa di bello».

Come cambiano le cose dal vivo?«In sala prove studiamo e sperimentiamo, dal vivo ci vogliamo divertire e vogliamo che si diverta anche

chi ascolta. Odiamo l'approccio del maschio alfa che deve per forza fare vedere cha sa fare quel che stafacendo. Il live è un momento gioioso, non dimostrativo. Suoniamo voci, percussioni, tastiere e anche altro.I suoni dello scheletro li teniamo in base, il resto in qualche modo lo lanciamo».

Perché due ragazzi di Forlì decidono di fare una musica così poco “italiana”? «Perché abbiamo sempre ascoltato musica poco italiana...»E come viene recepita dal pubblico italiano? Qui la scena cosiddetta alternativa ha sempre

un po’ snobbato l’aspetto più festaiolo, diciamo così, molto presente invece nei vostri dischi...«In realtà piuttosto bene. Sai che io penso che un po' ci si sia svegliati? Si tratta di un lato festaiolo nel

senso di celebrativo: è il lato della dépense (sorta di “consumo improduttivo” per alcune teorie filosofiche; Micheleè studente di Filosofia, ndr). E credo che tutti in fondo ne abbiano bisogno».

Sentendo la vostra musica vengono in mente molti nomi, i Daft Punk, Beck,Caribou, i Notwist, la musica caraibica… Con che dischi siete cresciuti? E cosaascoltate in questo periodo?

«Abbiamo ascoltato molto Stevie Wonder, i 5ive, Hosono (musicista giapponese tra i pionieri della musica

elettronica con la sua Yellow Magic Orchestra, ndr). Un disco che entrambi abbiamo ascoltato molto è DemonDays dei Gorillaz, sicuramente. Ultimamente invece un duo olandese: Weval».

Quanto è stata importante la partecipazione a Glastonbury di cui si è parlato con orgoglioanche sui media generalisti nazionali? Vi ha lasciato qualcosa?

«Il fango (ride, ndr). A parte gli scherzi sì, è stata importante nel senso che ci ha aperto molte porte. Cihanno contattato un sacco di persone, subito dopo il concerto, e sono nate molte cose. I produttori diJamiroquai ci hanno proposto di collaborare a un disco, cose così...».

Dopo questo nuovo Ep, quando pubblicherete il nuovo album? Puoi anticiparci qualcosa suldisco, dal punto di vista del suono?

«Domanda difficile. È ancora presto: abbiamo un archivio con quasi un centinaio di brani, ma portanotutti su strade diverse. Stiamo aspettando la visione, ancora».

Che rapporto avete con Forlì? E vi sembra sia nata in questi anni una scena romagnola?«Non saprei. Sicuramente c’è molto fermento. Penso al Club Adriatico di Ravenna, per certi aspetti. C’è

molta curiosità anche all'estero. Diciamo così: forse in generale è venuta meno, o sta cominciando a venirmeno, la paura che la musica italiana non abbia senso fuori dal contesto italiano».

Una curiosità: quanto tempo dedicate alla musica in una settimana tipo? «Fondamentalmente tutti i giorni, dalle tre alle cinque ore al giorno. Quando poi dobbiamo girarci i

video clip o pensare ad altre cose collaterali alla musica anche molto di più».Riuscite e riuscirete a vivere campando di musica?«Viviamo di musica ma siamo praticamente un’organizzazione no profit». Qual è la cosa di cui andate più orgogliosi?«Forse stare in studio a Londra con il bassista e il chitarrista di Jamiroquai ad arrangiare i nostri pezzi. E

poi il fatto che il The Guardian ci abbia nominato come una delle migliori band del 2014».

DEAD KENNEDYS, MC5, FLAMIN’ GROOVIES: LEGGENDE DEL ROCK CHE RITORNANOIn giugno in Romagna passeranno alcune leggende della musica rock americana: il 7 al Treesessanta di Gambettola giornata intera dedicata agli MC5, tra i precursori delpunk, con mercatini e concerti, tra cui quello dei newyorkesi The Dictators (foto a destra), band fondata da Manitoba, il cantante che si è esibito anche con gli MC5 nell'unicotour di reunion; mercoledì 24 sempre a Gambettola appuntamento con i californiani Flamin’ Groovies (a sinistra) nel loro ultimo tour di reunion. In mezzo (anche nella foto)la data del 13 giugno del Rock Planet di Pinarella di Cervia con i californiani Dead Kennedys, tra le band più amate della scena punk degli anni ‘80 (senza più il leader storicoJello Biafra). Al Rock Planet da segnalare anche i concerti di sabato 6 con The Last Internationale, hard-rock da New York, e del 27 giugno con gli Off!, punk da Los Angeles.

«Vogliamo far divertire chi ci ascolta»Parlano i forlivesi M+A, che aprono la rassegna “acieloaperto” a Villa Torlonia insieme agli inglesi Clark e Plaid

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MUSICAR&DCULTgiugno 2015

L’INTERVISTA

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DAL VIVO

DIRK HAMILTON AL BOCAIl noto cantautore country-blues americano DirkHamilton (nella foto) sarà il 19 giugno in concerto alBoca Barranca di Marina Romea (Ravenna), che il 1°giugno ospita invece, sempre dagli Usa, i Midwest Beat

MUSICA

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R&DCULTgiugno 2015

RICORDANDO GLI STEREOLAB A CESENAItinerario Festival porta sabato 13 giugno alla Rocca Malatestiana di Cesena lastorica frontman degli Stereolab – band di culto che mescolava easy listeningal kraut-rock – la francese Lætitia Sadier. In apertura i forlivesi Santo Barbaro

FOLK METAL DALLA TRANSILVANIALo storico gruppo folk-metal rumeno Negura Banget –ispirato dai temi della natura e della spiritualità dellaTransilvania – sarà il 4 giugno al Sidro Club di Savignano

Lo storico pub di Rimini “Rose &Crown”, con alle spalle oltre 50anni di attività, organizza dall’11 al18 giugno nella spiaggia antistanteil locale il suo “Summer Festival”.Una vera e propria festa lunga unasettimana che prende il via alle 18 eche alle 22 propone spettacoli aingresso gratuito, tra cui concerti dilivello internazionale come quello digiovedì 11 di Ian Paice, uno dei bat-teristi più conosciuti della storia del

rock, divenuto famoso in particola-re come membro dei Deep Purple.Insieme a lui sul palco anche il cele-bre chitarrista italiano RickyPortera. Oltre a note cover band, ilfestival propone anche due nomiimportanti della storia della musicaitaliana come il batterista Tullio DePiscopo (sul palco lunedì 15 insie-me alla Dino Gnassi jazz band) e ilcantautore Eugenio Finardi, chechiuderà la rassegna giovedì 18.

J-Ax in piazza il 28 giugno a Sogliano

Il 28 giugno in piazza a Sogliano concerto di J-Ax, tra i più fa-mosi rapper d’Italia, noto anche per i suoi Articolo 31.

RAP

Ian Paice dei Deep Purplesulla spiaggia di Rimini

FESTIVAL

Tra i protagonistidel SummerFestival di Riminianche EugenioFinardi

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STABILIMENTO BALNEARE MOLOTREZEROViale delle Nazioni, 248 - Marina di Ravenna

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MUSICAR&DCULTgiugno 2015

SUL PORTOCANALE DI CESENATICOI NOBRAINO E IL RAP DI SLAT

Al Molo 9Cinque di Cesenaticocontinuano i concerti della rassegna“Moby Dick”. Il 5 giugnol’appuntamento è con il folk-rock deiriccionesi NoBraino (nella foto),band finita nell’occhio del cicloneper il loro post su Facebook sullatragedia dei migranti dello scorsoaprile al sud della Sicilia. Ad aprirela serata le debuttanti cesenati Io ela Tigre.Il 12 giugno serata hip hop con ilcesenate Daniele “Slat” Ottaviani.Il 26 spazio infine al folk delConsorzio Portuali. Concerti aingresso gratuito, dalle 22.

L’AMERICANO ROCKY VOTOLATOALL’AUDITORIUM DI FUSIGNANO

Lunedì 8 giugno (ore 21)all’auditorium Corelli di Fusignanoconcerto di Rocky Votolato,cantautore texano di alternative folkapprezzato in particolare in Italia.

AGENDA

MARINA DI RAVENNA/1

Il festival rock in riva al mareTorna “Beaches Brew” con cinque giorni di concerti tra spiaggia e molo

Giunge alla sua quarta edizioneBeaches Brew, il festival sulla spiaggiadell’Hana-Bi – che quest’anno si espan-de anche in altri luoghi di Marina diRavenna – curato insieme all’agenzia diconcerti olandese Belmont Bookings.

Tante e davvero importanti le banddel circuito alternativo mondiale che siesibiranno – spesso in esclusiva perl’Italia – come sempre a ingresso gratui-to. Ma vediamo il programma giornoper giorno.

Lunedì 1 giugno

Si parte dalle 19,45 al bagno Hana-Bi con il live di Stromboli, misteriosaone man band di Bologna che ha debut-tato per la neonata etichetta diJonathan Clancy muovendosi traambient e musica sperimentale. Aseguire il live di elettronica diGodblesscomputers che presenta ilsuo ultimo disco (vedi recensione pagina12) e poi il primo big del festival,Shabazz Palaces, da Seattle, tra i nomidi punta della scena di hip-hop speri-mentale americana. A chiudere ilprimo giorno Dj Fitz e i Wooden

Wisdom, progetto che vedrà a Marinanientemeno che l’attore hollywoodiano(noto in particolare per la sua interpre-tazione dell’hobbit Frodo nel Signoredegli anelli) Elijah Wood, in veste di dj.

Martedì 2 giugnoLa seconda giornata parte già alle 16

all’Hana-Bi con i set acustici di dueband locali, The Doormen e SundayMorning (intervistati a pagina 12) perpoi spostarsi per la prima volta nellastoria del festival nel centro di Marina diRavenna, sul moloDalmazia, all’imbocco delcanale Candiano (saràattiva una navettadall’Hana-Bi con ritornoalle 24), dove per l’occa-sione si terrà anche ilGarage Sale, mercatinocon abiti di seconda mano,mobili vintage di design,dischi e altro. I concerti veri e propri ini-zieranno alle 18.50 con il cantautore echitarrista africano Mdou Moctar, trai primi a riattualizzare la tradizioneTuareg in musica. Seguirà il garage

rock degli olandesi Afterpartees e poigli americani Kevin Morby (giovanecantautore folk-rock) e Strand OfOaks, progetto folk-rock di TimothyShowalter acclamato dalla critica,entrambi in esclusiva per l’italia.

Mercoledì 3 giugno

Si torna all’Hana-Bi (dalle 20) esi entra decisamente nel vivo conuna serata che vedrà – oltre alsecondo concerto degli Strand OfOaks – come teorico headliner le

americane punk-rocker Babes inToyland, riformatesi asorpresa dopo quasivent’anni.

Ad aprire la seratal’indie-pop degliaustraliani Twerps,l’unica data italianaall’insegna del power-

pop degli americani Ex Hex e ilritorno della psichedelia, sempredagli Usa, dei Moon Duo, che già aRavenn e all’Hana-bi hanno dedi-cato in passato un disco dal vivo.

Artisti da tutto il globo anche in esclusiva italianaE incuriosisce Frodo l’hobbit

Elijah Wood

Strand Of Oaks

Babes in Toyland

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MUSICA

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R&DCULTgiugno 2015

Piazza del Popolo, Ravenna

Giovedì 4 giugno

La quarta serata (si parte alle 19.50sempre all’Hana-Bi) è probabilmente lapiù importante, con tre band moltoconsiderate in questi ultimi tempi da unpo’ tutta la stampa specializzata mon-diale, tutte dedite a sonorità debitrici delcosiddetto post-punk. Si tratta dei dane-si Iceage (accompagnati per l’occasio-ne anche dai connazionale Yung) e deicanadesi Ought (dell’etichetta di cultoConstellation) e Viet Cong (il cuialbum d’esordio è tra i meglio recensitidell’anno), entrambi a Marina in esclu-

siva per l’Italia. Ad aprire il noise deilombardi His Electro Blue Voice.

Venerdì 5 giugno

L’ultima giornata del festival parteall’Hana-Bi alle 19.35 con i toscaniGo!Zilla (che definiscono la loro musi-ca fuzz-psychedelic-punk) e prosegueall’insegna del garage rock con i france-si JC Satàn e con alcuni esponenti dispicco della scena californiana comeWand, Mikal Cronin (entrambi delgiro legato a Ty Segall) e soprattutto itravolgenti Thee oh Sees.

Infoline: 333 2097141

ALL’HANA-BI INTERVISTE E KARAOKEAL FARGO CONCERTINI A MEZZODÌ

Dal 3 al 5 giugno durante il festivalBeaches Brew la Red Light Radio e JasonGroth propongono la seconda edizionedel “Beaches Brew day program”, con djset e interviste dalla spiaggia che si potran-no ascoltare alla radio on-line ad alcunidegli artisti presenti a Marina di Ravenna. Durante i cinque giorni del festivalall’Hana-Bi sarà anche allestita la mostra diChannel Draw (ossia il fumettista ravenna-te Gianluca Costantini) con i ritratti degliartisti di Beaches Brew 2015. Tra le curiosità di quest’anno anche l’happyhour con karaoke, condotto sempre daJason Groth, tra le 18 e le 19 dal 3 al 5 giu-gno.Inoltre, il 3, 4 e 5 giugno ecco le “FargoAcoustic Sessions” che vedranno protago-nisti tre nomi della scena ravennate nelcuore del centro storico al Fargo Café divia Girolamo Rossi in un orario insolitocome mezzogiorno. Mercoledì 3 di scena iRigolò, giovedì Francesca Morello aka RYF(Restless Yellow Flowers), venerdì Derry,l’anima solista di Giacomo D'Attore deiClever Square. (verrà predisposta unanavetta andata e ritorno con l’Hana-Bi).

EVENTI COLLATERALI

Iceage

Thee oh Sees

Una vedutadell’Hana-Bidi Marinadi Ravennaduranteun concertodelle passatestagioni

DAL VIVO ANCHE SOFT MOON, UNA BANDCILENA, EMIDIO CLEMENTI E U.S. GIRLS

Al bagno Hana-Bi di Marinadi Ravenna i concerti dicaratura internazionalecontinuano per tutta l’estateanche dopo il festivalBeaches Brew di cui parliamoin queste due pagine.Il 9 giugno in occasionedell’apertura della

tradizionale festa del martedì, appuntamento con gliamericani Soft Moon, tra i protagonisti del revival newwave e post-punk di questi anni; il 13 invece, sempredall’America, ecco le Coathangers (garage-punk)mentre il 16 giugno un nome chiacchierato e dallaprovenienza esotica: Föllakzoid, trio cileno di spacerock psichedelico. Il programma continua il 23 con gliamericani Satan’s Pilgrims (revival surf music), il 26 con illeader dei Massimo Volume Emidio Clementi (nellafoto) e il suo progetto “Notturno americano” e infine il27 l’americana Meg Remy con il suo progetto U. S. Girlstra atmosfere dark e sperimentazioni elettroniche.

MARINA DI RAVENNA/2

PAOLO BENVEGNÙ E MASSIMO ZAMBONIPER “RADIO” AL BAGNO PETER PAN

Nuovo appuntamento fisso,in giugno, al bagno Peter Pandi Marina di Ravenna che ilmercoledì trasmette in direttadalla spiaggia al tramontoprogrammi radio in streamingcondotti dal noto djromagnolo Luigi Bertaccini.Una serie di interviste

pubbliche a cui si potrà assistere al Peter Pan. Si parte il10 giugno con ospite con il cantautore PaoloBenvegnù, ex leader degli Scisma. Il 17 sarà invece lavolta di Massimo Zamboni (nella foto), storicofondatore di Cccp e Csi, mentre il 24 Bertaccini sarà incompagnia di Vinsanto, ossia il faentino Bruno Orioli. AlPeter Pan proseguono anche i concerti del sabato delle17.30: il 6 giugno con il rock di Spaccailsilenzio, il 13 letradizioni romagnole dei Quinzan, il 20 Lu Silver &String Band e il 27 gli Steppin’Razor.

MARINA DI RAVENNA/3

COLAZIONE, PICCOLA RISTORAZIONE, APERITIVI

NUOVA APERTURA

Aba e Piro vi aspettano

per una estate all'insegna del divertimento e della qualità

Bar BoaVista Viale delle nazioni 102/104 Marina di Ravenna Tel. 0544.530774 Cell. 327.1112840

VENERDÌ, SABATO E DOMENICA DJ SET

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di Francesco Farabegoli *

Vivo a Ravenna da tre anni e non ho ancora ben capito questo popolo, alcune par-ticolari evoluzioni linguistiche che sembrano comuni (tipo quando al supermercatodite ALTRO alla commessa e significa che non volete più niente, o la questione dellaE chiusa prima della R, o la noncuranza con cui chiamate PIZZA qualsiasi farinaceodi forma piatta, eccetera). Così insomma ho deciso di informarmi un po', ho compra-to qualche libro di testo e ho cercato di capire. Il mio libro di testo preferito si chia-ma Morti di sonno: è una graphic novel uscita nel 2009 per Coconino, scritta e dise-gnata da un tizio di nome Davide Reviati che sta intorno ai 50 e vive al villaggioAnic. L'ho scoperta in un modo abbastanza bizzarro, vedendo un documentario suRavenna a San Domenico in cui stava una collega della mia morosa: parlava del vil-laggio Anic e diceva cose molto belle su cose tipo il tempo che passa. Reviati è ancheil massimo campione dell'unico reale motivo di superiorità di Ravenna rispetto aCesena, a parte il calendario concerti: la cartellonistica. A Cesena è come in tutte lealtre città, a Ravenna è come in tutte le altre città ma ogni tanto salta fuori un mani-festo figo, tipo quelli del Club Adriatico o quelle cose che stavano in viale Randi conle facce dei ravennati. Nel 2012 ce n'era uno di Ravenna Viso in Aria in fondo a viad'Azeglio, sarà stato quattro metri per due, con il disegno di una bambina che vola-va via da un'altalena, ed era palesemente una cosa di Reviati, fatta tutta a china.Bellissimo, anche se non c'entra niente con l'oggetto dell'articolo.

L'oggetto dell'articolo, in realtà, è un cantautore di Bergamo che si chiama Caso. È unragazzone barbuto e senza capelli intorno ai trenta, magro come un chiodo, una di quel-le facce che anche quando son serie ridono sempre un po'. Suonava la batteria in certigruppi punk accacì del posto e poi s'è messo a far canzoni per voce e chitarra acustica.L’ho conosciuto all’altezza del terzo disco e mi sono innamorato. È roba molto cruda esenza filtri e lui quando canta ti ubriaca di parole e ha un tono triste confidenziale e scan-zonato allo stesso tempo e dopo due pezzi ti sembra di essere seduto con lui al bar dellastazione mentre entrambi cercate d’ammazzare il tempo.

Caso sta registrando il suo quarto disco e sarà bello perché io alla musica un po’ci credo. Dentro al disco ci finirà una canzone che si chiama Lario. È andata così:qualcuno gli ha consigliato di leggere Morti di sonno, lui l’ha fatto, si è innamorato,ha chiesto a Reviati il permesso di farci una canzone, Reviati ha detto di sì e ora lacanzone c’è. Lario è uno dei personaggi della graphic novel, l’antieroe, il duro,“supereroe bullo sbruffone figlio d’operai come tutti nel quartiere”. La canzoneparla di lui, e di tutte le altre cose di cui parla la graphic novel: giovinezza, adolescen-za, destino, sopravvivere, giocare a pallone. Soprattutto l’ultima. Inizia così: “in altoil pallone fa un’eclisse col sole getta l’ombra cambia il tempo solo per un secondo”.Il villaggio Anic non c’è, ma le nubi di fumo chimico che escono dagli stabilimentisì. Anche se il disco non è ancora uscito c’è un video in giro in alta qualità. I tizi diSofar Sounds (un canale youtube di concerti dal vivo tipo Blogotheque) l’hannoripreso mentre la suona in una casa a Milano. Dice che un giorno vorrebbe suonar-la a Reviati, spera che gli piaccia. Secondo me è il miglior pezzo mai scritto suRavenna: è vero che non ce ne sono poi tanti, ma diciamo che nella mia classifica stasopra ai Massimo Volume e non è poco. La canzone la trovate su internet e spero diavervi dato abbastanza informazioni: se cercate “Caso Lario” su Google esce fuori lamoglie di Berlusconi.

* fondatore di Bastonate, miglior sito musicale italiano alle ultime due edizioni dei Macchianera Awards

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MUSICAR&DCULTgiugno 2015

Dall’America di Tom Pettyai cantautori italianifino al miglior disco degli anni ‘90

CONSIGLI D’AUTORE

di Enrico Farnedi *

Per un musicista l’unica cosa più divertente del suonare è parlare di dischi (o di strumenti musi-cali, specialmente di pedalini con gli effetti per le chitarre). Quando mi trovo a parlare di dischi agitole braccia come una piovra, alzo il volume della voce, parlo velocissimo e faccio domande a traboc-chetto per capire se il mio malcapitato interlocutore mi sta veramente a sentire. Purtroppo, di tuttoquesto mi rendo conto solo quando è ormai troppo tardi, son tutto sudato e ho una gran voglia diuna spuma.

Per fortuna questa volta scriverò.Spero che troverete qualche stimolo e

qualche canzone da cantare in questa listapoco organizzata: ci sono dischi da isoladeserta, dischi che mi hanno segnato dabimbo, curiosità e altre cose, tutti tenuti insie-me dalla sincerità che mi pare di riconoscerenelle voci e nei suoni che sento.

Sergio Endrigo - Ci vuole un fioreInsieme a Gianni Rodari e a Luis Bacalov,Endrigo mette insieme il più bel disco di can-zoni per bambini (ma non solo) di sempre. Cisono il surreale, la poesia, la comicità, un'or-chestra incredibile, aquiloni rossi (che mifanno commuovere) e perle di saggezza. Unaproduzione impeccabile al servizio di canzoniluminose che si rivolgono a tutti. Da ascolta-re spesso e volentieri.

Tom Petty - Greatest Hits In questi mesilo sto consumando: una band dal suonopurissimo e senza fronzoli, canzoni che dona-no energia, canzoni che commuovono, unacoerenza incredibile di fronte al mondo eritornelli perfetti. L’America in un disco solo.

The Band - Rock of Ages Anche se idischi più celebrati del quintetto guidato daRobbie Robertson sono i primi due, il mio pre-ferito è questo live: una sezione fiati sfolgo-rante accompagna la Band nelle sue canzonipiù famose e sembra marciare gioiosamentecome a una parata di New Orleans. Le vocidei tre cantanti sono ispirate, la musica èesplosiva, suonata benissimo e trasuda dellospirito del rock and roll. Divertimento assicu-rato.

Lucio Dalla - Lucio Dalla Lego questodisco ai ricordi di bambino, quando mi chie-devo cosa significasse il testo di Anna e Marco(“cos’è una checca?”) e mi spaventavo ascol-tando L'ultima luna. Raramente uso questa parola, ma questo disco è un capolavoro, per testi, musi-ca, suono e magia. In Tango Lucio canta “Dov’è la tua testa da accarezzare? Dov’è la tua mano?”mi si stringe il cuore, ogni volta.

Randy Newman - The Good Ol' BoysUn album clamoroso, in cui Randy Newman parla dei rednecks, riuscendo a prenderli feroce-

mente in giro e contemporaneamente a dimostrargli affetto, spesso all'interno della stessa canzo-ne. Suonato meravigliosamente bene, scritto anche meglio. Mi chiedo sempre: perché RandyNewman non è un divo? Poi andate ad ascoltare anche Sail Away e Little Criminals, ne vale la pena.

The The - Dusk Forse, insieme a quello di Lucio Dalla, questo è il disco della vita. Dentro ci sonoamore, morte, amicizia, sesso, violenza, melodie pop sfrigolanti e speranza, tanta speranza. Per meil miglior disco degli anni '90. “The world’s too big and life’s too short to be alone”.

Charles Mingus - Mingus Ah Um La furia del rhythm'n'blues, il boogie, il lamento dei fiati, iljazz. Un disco gigantesco.

Cochi e Renato - Le canzoni intelligenti Una raccolta esauriente (anche se alcune canzonistoriche sono presenti in versioni aggiornate non proprio felicissime) per cercare di capire il geniodi Pozzetto, Ponzoni e Jannacci (quasi tutte le canzoni sono firmate anche dal medico cantautore).Comicità, canzone popolare, magoni e anarchia intellettuale, tutto ancora fresco e liberatorio.

Edoardo Bennato - Sono solo canzonette Mi sono avvicinato a Bennato solo pochi anni fa.Ho scelto questo disco ma in quegli anni Edo era un vulcano, rock and roll, folk, produzioni brillan-ti, energia e canzoni che parlano praticamente a tutti, anche a distanza di tanti anni.

Warren Zevon - Excitable Boy Un disco micidiale: storie di ragazzi sensibili che uccidono lapropria compagna durante la festa della scuola, licantropi londinesi ben vestiti, mercenari senzatesta in cerca di vendetta, figli di papà coinvolti in incidenti internazionali e tanto altro ancora, iltutto al ritmo di un rock apparentemente spensierato. Una bomba.

Otis Redding Di Otis va bene tutto, fate voi.

* Cesenate di 43 anni, membro della swing band Good Fellas, polistrumentista, arrangiatore, composi-tore e autore di canzoni, Farnedi ha appena pubblicato il suo secondo album solista, Auguri Alberta.

“AUGURI ALBERTA”, ELOGIO DELLA LEGGEREZZA

Una bella sorpresa davvero, il nuovo disco di EnricoFarnedi. Si chiama “Auguri Alberta” e trae inevita-bilmente ispirazione anche da certo cantautoratoitaliano nazionalpopolare (che mica è sempre sino-nimo di scarsa qualità...) citato dallo stesso autorequi a fianco nei suoi “consigli”, ma lo fa in manieraoriginale e con una leggerezza che lo rende anchemolto “pop”, nell’accezione più nobile del termine.Melodie cristalline che ricordano a tratti i miglioriPerturbazione o per uscire dai confini nazionali, certiBelle & Sebastian, in versione orgogliosamenteromagnola (Farnedi non fa nulla per nascondere lasua cadenza cesenate e questo non fa altro che ren-dere il tutto ancora più autentico). Melodie a presarapida, testi tra il surreale, l’ironico e il romantico,ma anche una grande varietà musicale (si passa dalfolk alla balera, dal rock’n’roll a sfumature jazzy) estrumentale, un disco suonato nei dettagli, maitroppo “pieno”, spesso anzi quasi ridotto all’osso,come nei pezzi migliori per chi scrive, l’iniziale“Respira bene”, “Melo” e la chiusura noir – capola-voro dell’album – di “Vedrai che passa”. (lu.ma.)

IL DISCO

BASTONATE DI CARTA

(Audio)libri di testo su RavennaStoria di “Lario”, la canzone del bergamasco Casosulla graphic novel di Reviati ambientata nell’ex Villaggio Anic

Enrico Farnediin una fotodi Eleonora RapezziA destral’illustrazionedi Davide Reviaticitata nell’articolodi Farabegoli

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MUSICA

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L’EVENTO

Gli inventori della techno al CocoricòELETTRONICA

Anche nel 2015 le danze della Notte Rosaprendono il via una settimana prima con laMolo Street Parade, sotto il segno dell’accop-piata dj-set e sardoncino. Dopo il successodella terza edizione, con oltre 200 mila presen-ze, il molo di Rimini si prepara ad accogliere djda tutto il mondo e tanti ospiti, dall’aperitivo anotte fonda. Un chilometro di porto canale sitrasforma nel più grande e suggestivo localed'Italia a cielo aperto. Dodici i peschereccicoinvolti, 80 i dj, 100 i pescatori per 1 km diporto e un altro chilometro di lungomare.L’appuntamento è per sabato 27 giugno dalle16 all’1. Al momento di andare in stampanon sono ancora stati diffusi i nomi dei dj. Ilprogramma sarà aggiornato sul sitowww.molostreetparade.it

Lunedì 1 giugno serata da non perdere pertutti i romagnoli (e non solo) amanti dellamusica elettronica e da club. Allo storicoCocoricò di Riccione, infatti, l’appuntamentoè nientemeno con quelli che sono di fatto con-siderati gli inventori della musica techno. DaDetroit, infatti, l’appuntamento è con i concit-tadini (e coetanei, entrambi hanno 52 anni)Derrick May – considerato il fondatore delgenere – e Jeff Mills (nella foto), vero e proprioguru della seconda ondata della techno, oltreche leggenda nel turntablism per la sua capa-cità di suonare più di settanta dischi in un’ora.

In consolle allo storico locale di Riccioneanche il dj francese (ma italiano d’adozione)Idriss D.

La serata – dal titolo Black & White – partealle 23 per concludersi alle 5 del mattino.Dalle 3 la colazione direttamente in discoteca.

Dj e sardoncini aspettando la Notte Rosa

DISCO ALL’AQUAFAN CON ARISA

Il 20 giugno all’Aquafan di Riccione, instretta partnership con il Gruppo Cocoricò,si terrà la serata Tunga, da qualche announo degli appuntamenti di riferimentodella nightlife italiana. Si attendono più di8mila persone. Ospiti saranno le cantantiArisa e Cristina D’Avena.

LA FESTA

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Il peccato di questo album è forsequello di aver piazzato quel piccolo capo-lavoro di “Closer” in apertura, comeprimo pezzo della tracklist, che poi nonsi raggiunge più quel livello di immedia-tezza da vero e prorio instant classic. Ilche non non significa che il resto non siaall'altezza, ma è oggettivamente dimeno d'impatto.

Il disco in questione si chiama Plushand safe ed è a opera del lugheseLorenzo “Nada” Nadalin, che ormaicon Lugo non ha più molto a che fare efa uno strano effetto pure parlarne qui, in una rubrica che si chia-ma “Romagna in cuffia”. Lui che, come Godblesscomputers, èormai da almeno un annetto sulla bocca di tutti quelli che qui inItalia si occupano di musica elettronica. Elettronica con l'anima, sidice in questi casi per capirci, ossia una musica calda, che unisce aibeat digitali le voci black, sospensioni ritmiche, campionamenti maanche strumenti analogici, suoni ambientali e field recording.

L’album – il secondo di Godblesscomputers a solo un anno dal-l’exploit di Veleno che era però come minutaggio ancora quasi un“mini” espanso, con la metà dei pezzi in scaletta rispetto al succes-sivo – è fin troppo di livello, paradossalmente, tanto che forse l’uni-co suo altro difetto è quello di confondersi un po' tra la produzione(dubstep e dintorni) d'oltremanica. In generale a caratterizzare ildisco è un filo conduttore all’apparenza banale: il buon gusto. Buongusto di Lorenzo nel scegliere i suoni, nel decidere di restare il piùpossibile minimale, nel calibrare un disco molto ragionato. Buongusto anche negli ascolti, a occhio e croce, che inevitabilmente lohanno influenzato. Dal suo passato hip-hop, ora presenza lontana,fino ai fantasmi di Burial, Four Tet, Kruder & Dorfmeister, maanche le sperimentazioni dei Books o dei Matmos. Il meglio forsel’album lo dà quando il tutto si fa più astratto, lontano dalla formacanzone (seppur a cantare ci sia per esempio anche FrancescaAmati), alla ricerca del suono perfetto. In definitiva, lo si sarà capi-to, una grande conferma.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

Il secondo albumdi Godblesscomputers,

elettronica con gustodi Luca Manservisi

L’INTERVISTA

Sunday Morning, 9 anni dopoIl nuovo disco della band cesenate, con Neil Young sempre nel cuore

Una storia strana, quella dei cesenati SundayMorning. Una quindicina d’anni fa fecero parlare di séper i loro primi passi nel mondo del rock alternativo conNeil Young tra le loro ispirazioni principali. Dopo averdiviso il palco con artisti del calibro di The National,Karate e Archie Bronson Outfit, nel 2006 fanno uscireil loro primo disco, “Take These Flowers To Your Sister”.Poi, come a volte succede, qualcosa si spezza e il grupposi ferma. Oggi, quasi dieci anni dopo, esce un po’ a sor-presa il loro secondo disco. Si chiama “Instant Lovers” edentro ci sono dieci canzoni scritte e suonate da AndreaCola, Jacopo Casadei, Luca Galassi e FedericoGuardigni.

Ne abbiamo parlato con Andrea Cola.Come è nato questo nuovo album?«Semplicemente abbiamo ripreso a suonare insieme alla fine del 2012 ed è semplicemente apparso chiaro a tutti e quattro

che c’erano i presupposti per non fermarsi. Dopo un anno passato a provare, buttare giù brani nuovi e contemporaneamenterifinire l’allestimento del nostro studio/sala prove, lo StoneBridge, abbiamo deciso che avevamo abbastanza materiale per regi-strare un nuovo disco. Così, da marzo a settembre del 2014, compatibilmente con gli impegni di ognuno, ci siamo chiusi lì den-tro e ne è uscito Instant Lovers».

Cosa avete fatto in questi anni e perché vi eravate fermati?«In questi anni alcuni di noi hanno continuato a suonare in vari gruppi o situazioni diverse: Federico con i 64 Slices Of

American Cheese, Jacopo con Lemeleagre, Francesco (che ora ha aperto un ristorante all’estero e non fa più parte della forma-zione, ndr) con i Tiger Tiger e io con Do Not Cry For The Country Boy, un progetto e un disco a mio nome. Ci siamo fermati sem-plicemente perché non siamo stati in grado di superare una fase di stanca in un momento in cui avremmo potuto farlo. Siamorimasti comunque amici e, sinceramente, dal momento che siamo ritornati a suonare insieme quando siamo in studio o in salaprove non stiamo troppo a pensare a queste cose».

Quali sono le novità maggiori che avete introdotto nel vostro suono?«La novità più evidente è che Jacopo, prima tastierista e chitarrista, è passato al basso, in sostituzione di Francesco che nel frat-

tempo come detto si è trasferito all’estero, e ovviamente questo ha cambiato il passo e la sostanza delle nostre dinamiche inter-ne. Siamo un gruppo rock standard di quattro elementi, senza fronzoli, molto diretto ma anche molto dinamico, dobbiamo farei conti, musicalmente, solo con due chitarre, basso e batteria e la cosa ci piace molto e ci stimola».

Quali invece le vostre influenze recenti?«Beh ognuno di noi ascolta varie cose, se dovessimo dare un paio di idee sulle influenze che sentiamo nel disco nuovo direm-

mo Big Star, Teenage Fanclub, The Jayhawks, Kevin Ayers, Neil Young, The Byrds, certo hard rock americano ma anche SunnyDay Real Estate o Karate, spiritualmente».

“Instant Lovers” è uscito ufficialmente martedì 26 maggio. I Sunday Morning lo presenteranno dal vivo (oltre che in versione acusticaall’Hana-Bi, vedi pagine 10-11) nel corso di una vera e propria festa (dalle 18) all’ex macello di Gambettola il 14 giugno. (lu.ma.)

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MUSICAR&DCULTgiugno 2015

Gianni ha 45 anni, è di Ravenna e non ha mai praticato sport a livel-lo agonistico. Nonostante ciò, lo scorso anno, da un momento all’al-tro viene colpito da un fortissimo dolore all’anca che lo fa preoccu-pare molto: non avendo mai sforzato l’articolazione non riesce pro-prio a capire da cosa sia causato. Nemmeno l’età è una motivazione:a 45 anni non si può certo pensare ad un “acciacco”!

Gianni va subito dal medicoche gli parla di coxalgiaingravescente, cioè un fortedolore all’articolazione del-l’anca che aumenta progres-sivamente. Dopo un mese disofferenza, decide di indaga-re meglio di cosa si tratta e sisottopone ad alcuni esami diapprofondimento per capirequale sia la causa del suo

dolore. La risonanza magnetica non lascia dubbi: si tratta di osteo-necrosi.È ormai il mese di agosto e il medico specialista che sta seguendoGianni in questo percorso gli suggerisce di contattare immediata-mente il Centro Iperbarico di Ravenna per fissare un appuntamento:agendo tempestivamente potrebbe evitare l’intervento chirurgico diricostruzione dell’anca. Lui non perde tempo: alza la cornetta e cichiama, vuole capire subito se l’ossigenoterapia può aiutarlo a ridur-re l’osteonecrosi e soprattutto a non avere più dolore.

Durante la prima visita, i medici del Centro Iperbarico gli prescrivonoun ciclo di ossigenoterapia iperbarica di 40 sedute che Gianni devefare una volta al giorno, tra il mese di ottobre e quello di dicembre.Nei casi di osteonecrosi la terapia iperbarica è davvero molto utile,sia perché permette di diminuire progressivamente il dolore fino afarlo scomparire, sia perché è una terapia non invasiva che permet-te di attivare un processo di rigenerazione cellulare e di evitare quin-di l’intervento chirurgico. Il protocollo che seguiamo al CentroIperbarico prevede un primo ciclo di 40 sedute perché le prime 20servono per ridurre l’infiammazione e sono impostate a 2,5 ATA,mentre le 20 successive sono impostate a 2,2 ATA e servono per rico-struire l’osso. Al termine di queste si valuta se la ossigenoterapia hagià dato i risultati desiderati o se per la persona è necessario inizia-re un altro ciclo di terapia.Gianni conclude il ciclo di ossigenoterapia prima di Natale e, comeprevisto dal protocollo del Centro Iperbarico, dopo un mese si recadal fisiatra per la visita di controllo: il dolore è completamente scom-parso e ha recuperato le funzionalità dell’anca. Anche dalla risonan-za a cui si sottopone in mese successivo risulta che la terapia haavuto massima efficacia: Gianni è completamente guarito!Le visite di controllo dal fisiatra e la risonanza magnetica a distanzadi un mese dalla conclusione del ciclo di sedute sono importantissi-me perché gli effetti benefici dell’ossigeno iperbarico non si esauri-scono durante il ciclo di terapia, ma esso continua ad agire positiva-mente sull’organismo anche nei mesi successivi. Per questo i risulta-ti vanno controllati a distanza di un po’ di tempo e spesso i benefici

maggiori si avvertono proprio una volta concluse le sedute in came-ra iperbarica.Gianni ora sta benissimo, ha ripreso del tutto le sue attività quotidia-ne e non ha più avuto problemi all’anca, il periodo di tristezza lega-to ai momenti di profondo dolore della scorsa estate sono ormai soloun ricordo.A lui va un caloroso abbraccio da parte di tutto lo staff del CentroIperbarico.

Osteonecrosi all’anca

La storia di Gianni, guarito grazie a 40 sedute di ossigenoterapia

Centro Iperbarico di Ravennavia A. Torre 3 - Ravenna tel. 0544 500152

[email protected]

www.iperbaricoravennablog.itwww.facebook.com/centroiperbarico.ravenna

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L’INTERVISTA

Il volo, per raccontare la dignità del lavoroLo spettacolo del Teatro delle Albe, con Tahar Lamri e Luigi Dadina, che torna sulla tragedia della Macnavi

Una tragedia può essere affrontatain molti modi diversi. Può aprire unbaratro in cui sprofondare, oppureun varco per innalzare il ragiona-mento verso nuove e più ampie pro-spettive. La morte è squarcio nellaquotidianità attraverso cui vederealtro. Luigi Dadina del Teatro delleAlbe, lo scrittore algerino TaharLamri e l'autrice Laura Gambi stannolavorando alla realizzazione dellospettacolo Il Volo – la ballata dei pic-chettini, nuovo lavoro firmato Teatrodelle Albe e prodotto da RavennaFestival che andrà in scena il 25 giu-gno al teatro Rasi di Ravenna.

Luigi Dadina e Laura Gambi,da cosa nasce il titolo Il Volo?

«Il giornalista argentino HoracioVerbitsky fu il primo a dimostrare icrimini della dittatura argentina conun libro basato sulla confessione diun ex ufficiale. Verbitsky raccontò deimoltissimi ragazzi di sinistra, marxi-sti e cattolici, che in quegli anni veni-vano portati in caserma, sedati, cari-cati sugli aerei e lanciati nel vuoto inmezzo all'oceano. Intitolò questo suolibro-inchiesta Il volo. Questo titolo ciha molto colpito e abbiamo deciso diriprenderlo per questo spettacolo. Ilvolo contempla il precipitare, maanche l'elevarsi verso l’alto. Nellospettacolo i morti continuano a par-larci, a sollecitarci: allora, una trage-dia come quella della Mecnavi o quel-le avvenute prima e dopo al porto diRavenna, ci dicono qualcosa diimportante sulla nostra città.Parliamo di tutto questo con “legge-rezza”, così come la intende ItaloCalvino nelle Lezioni americane, in cuidice che “alla precarietà dell'esistenzadella tribù – siccità, malattie, influssimaligni – lo sciamano rispondevaannullando il peso del suo corpo, tra-sportandosi in volo in un altromondo, in un altro livello di percezio-ne, dove poteva trovare le forze permodificare la realtà».

In che modo affronterete untema così delicato come quellodella tragedia dellaElisabetta Montanari?

«Non sarà un classicospettacolo di teatro civi-le, né solo di denuncia.Quello che si rischia difare parlando della tra-gedia della Mecnavi è difermarsi a dire “servonopiù norme di sicurezza” ,rischiando di banalizza-re un discorso ben piùcomplesso, che ha a chefare con la dignità dell'essere umanoin relazione al lavoro. La tragedia èuna cosa concreta, ma riguardaanche l’intangibile. Simone Weildiceva “Mi sembra duro pensare cheil rumore del vento tra le foglie nonsia un oracolo; duro pensare che que-sto animale, mio fratello, non abbiaanima; duro pensare che il coro dellestelle nei cieli non canti le lodi

dell'Eterno”. Noi vogliamo provare aguardare nella direzione di questoeterno».

C’è però una forte componentesociale in questo lavoro…

«Una volta si parlava prevalente-mente di lotta di classe, oggi questoconcetto è diventato impronunciabi-le. Le cose però sono rimaste uguali. Ildiscorso da affrontare è quello della

distribuzione della ricchezza, chegenera conflitti. Se c’è qualcuno oggiche può vivere con un certo stile divita è perché altri vivono in condizio-ni disumane. La schiavitù non è stataabolita, è stata solo allontanata dallosguardo. Sull'Elisabetta Montanarilavoravano in condizioni inumane.Davanti a quella tragedia, a quellebare, nel Duomo della città, il cardi-

«Lo spettacolo sarà articolato intre movimenti temporali. Il primo è iltempo del dubbio, in cui Luigi non sadare un senso alle sollecitazioni diDomenico. Il secondo è il tempo del-l’incontro, in cui i nostri narratoriripercorrono assieme la tragediadella Mecnavi, sottraendola alle cele-brazioni e ponendola sul piano dellacoscienza che la città dovrebbe averedi se stessa. Il terzo movimento è iltempo della meraviglia in cui, attra-verso il racconto, si è arrivati a unanaturale corrispondenza delle cosenel mondo».

nal Tonini chiuse la sua omelia conqueste parole: «Da oggi il sole non èpiù sole, il cielo non è più cielo, ilbianco non è più bianco, niente piùha valore, niente più ha valore».

Una domanda a Tahar Lamri:lei è un autore algerino che colla-bora con il Teatro delle Albe dal-l'inizio degli anni '90. Mi pare dicomprendere che in questo viag-gio lei sarà una sorta di guida…

«Il viaggiatore, carico di storie eportatore di un altro sguardo, inevi-tabilmente feconda la società che loaccoglie, specie nei momenti di smar-rimento. In questo caso il narratoreautoctono, Luigi, chiede aiuto allostraniero, Tahar, per leggere la pro-pria realtà. Luigi chiede aiuto perchèè ossessionato dalle sollecitazioni chegli arrivano dalla lapide/fotografia diDomenico Mazzotti, posta sul murodi un capannone, sotto l'unica grurimasta in piedi nella Darsena dicittà. Domenico è morto sul lavoronel marzo 1947, assieme a MarcoSaporetti. Una tragedia avvenuta inmarzo, come quella della Mecnavi,quarant'anni dopo».

Lo spettacolo sarà strutturatoappunto come una conferenza suquel 13 marzo. Come sarà lo svol-gimento?

«Il narratore autoctono,Luigi, chiede aiuto allo

straniero, Tahar, per leggere la propria realtà»

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUL MAGAZINE DEL RAVENNA FESTIVAL

L’intervista pubblicata in questapagina è tratta da RavennaFestival Magazine, la rivistaannuale interamente dedicata auna delle manifestazioni cultura-li più prestigiose d’Italia che ha ilsuo cuore a Ravenna, ma siestende a tutta la Romagna.L’inagurazione per esempio èstata a Forlì, con il Rocky HorrorShow a fine maggio. La rivista èedita da Reclam, come ilRomagna&Dintorni Cult, edistribuita gratuitamente neiluoghi del festival e negli eserci-zi pubblici del territorio.

LA RIVISTA

Dadina, un ruolo importantelo avranno le musiche, in chemodo ci state lavorando?

«Nello spettacolo si alternano nar-razioni e testi in musica. Abbiamolavorato sulla ballata, sul blues e sulrap, forme musicali che le classi popo-lari hanno utilizzato negli ultimi duesecoli per comporre i propri canti diprotesta. Un parlato ritmato, unabase musicale fortemente sincopata:espressioni di protesta, che fanno usodi figure retoriche, ma anche di gio-chi di parole».

Guido Sani

A sinistra un’immaginedella zona portuale diRavenna. A destra GigioDadina e Tahar Lamri,autori, con Laura Gambi,de Il volo.

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I Mutoid di Santarcangelo so-no salvi. A comunicarlo lo stes-so collettivo di artisti sul web.«Abiamo firmato una conven-zione con il comune di Santar-cangelo che formalmente rico-nosce la nostra comunità e il fu-turo del sito, definendolo ParcoArtistico Mutonia», scrivonosulla pagina Facebook nata al-l’indomani dell’ordinanza disgombero – ricorda in un recen-te articolo Repubblica, che qui

SANTARCANGELO

Dal parco Mutonia al festival dei teatriIl collettivo artistico dei Mutoids, a rischio sgombero, ora è salvo. Ecco i progetti futuri

citiamo testualmente – che ilComune in provincia di Riminiha emesso nel 2013 dopo averperso la causa con un abitantedi via Vecchia Marecchia, da an-ni in guerra con i suoi vicini dicasa. I Mutoid vivono a Santar-cangelo dal 1991, quando il nu-cleo della comunità, un gruppodi artisti del riciclo inglesi, sifermò nella ex cava abbandona-ta a fianco del fiume Marecchia.In questi 25 anni, con le loro

grandiose sculture metalliche,sono diventati parte integran-te del paese: per questo la mo-bilitazione è stata dif fusa esentita. Ora, con la firma dellaconvenzione, non rischianopiù. L’amministrazione haprovveduto a regolarizzare conle Soprintendenze la loro pre-senza, i Mutoid dovranno si-stemare e riqualificare alcunearee del campo che diventerà atutti gli effetti un museo abita-

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to e in movimento, un luogod’incontro aperto ai visitatori365 giorni all’anno.

In programma “nuove inizia-tive dedicate alla città, come unpercorso di opere che collegheràil Parco al centro urbano, unascultura che andrà posizionatasu una delle rotonde della città eun progetto, in collaborazionecon altri artisti, che sarà inseri-to in questa edizione del Festivaldei Teatri.

ARTISTI NOMADI CHE DANNO NUOVA VITA AI RIFIUTI

La Mutoid Waste Company nasce a Londra nel 1986. Il nome stesso dellacompagnia riassume la filosofia di vita dei suoi componenti: da rifiuti inor-ganici di diverso tipo quali ferro, plastica, gomma, fibra di vetro, alluminio,rame e ottone prendono vita sculture assolutamente uniche e inconfondi-bili. Un costante flusso di mutazione accompagna non solo l'ideazione mala raccolta stessa dei materiali, la tecnica di lavorazione, l'attuazione finoalla rifinitura dei progetti. La Mutoid Waste Company si considera un grup-po di riciclatori capaci di riutilizzare i rifiuti urbani trasformandoli da rotta-mi in opere d'arte. I Mutoid sono essenzialmente nomadi: viaggiano, lavo-rando in parti diverse del mondo, ciascuno con il proprio particolare stilee campo di applicazione favorito, sempre pronti a lasciarsi trascinare dallapassione di trarre nuove forme da oggetti già ripudiati e proprio per que-sto pronti ad assumere una nuova e diversissima natura.La trasformazione dei rottami richiede una notevole quantità d'attrezzatu-re, quali flessibili, martelli, saldatrici, trapani, punzoni, rivettatrici, avvitato-ri, occhiellatrici, chiavi, bussole, pennelli, aerografi, colle, resine, a cuiovviamente si affianca l'esperienza ventennale dei componenti del grup-po, che hanno dato vita alle più svariate creazioni artistiche: sculture, lavo-ri, collaborazioni, installazioni, esposizioni, spettacoli di palco, parate eshow di piazza, feste, workshop, costruzioni per il teatro, parchi di diverti-mento, locali pubblici e costumi per il cinema e per la moda.

CHI SONO

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Martedì 2 giugno si conclude aCervia la seconda edizione delpiccolo festival di teatro contem-poraneo dal titolo “Drammi colla-terali” che ha visto la partecipa-zione anche del Teatro delle Albe(con Odisea in mezzo alla Saline).

A chiudere l’edizione 2015sarà “Il rovescio del dolore” diLuigi Socci: una performance ametà strada tra reading e teatro,con le opere del poeta marchigia-no che si esibirà sul Borgomarinain occasione di “Cervia a lume dicandela”: i mercatini di artigia-nato artistico faranno da cornicea questa lettura di poesie nellapiazzetta dell’obelisco antistanteal mercato dei pescatori. Il festivalè organizzato dalle associazionicervesi Pasto nudo e Zirialab.

Paolo Cevoli a Rimini e Cesena

Nell’ambito della festa diocesana di Cesena, mar-tedì 23 giugno alle 21, all’interno dei giardini pub-blici, dopo il concerto del gruppo cristian-rock“The Sun” ci sarà una serata con il comico PaoloCevoli, nel chiostro di San Francesco, che porta inscena “La penultima cena”. Cevoli, questa voltacon il suo “Paolo Cevoli show” sarà anche a Rimi-ni il 12 giugno al festival del pub Rose&Crown.

COMICO

TEATRO

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CONTEMPORANEO

Un reading nel Borgomarinaper il “rovescio del dolore”

A SAN LEO SI TORNA NEL 1469, AL TEMPO DEL DUCA

Con il progetto denominato “Al tempo del duca” alla rocca di SanLeo (Rimini) si svolge una due giorni di eventi di ricostruzionestorica il 5 e 6 giugno. La manifestazione vedrà la ricostruzione dellavita nel 1469 all'interno della fortezza animata da soldati, ufficiali evivandiere, ognuno impegnato nei lavori di tutti i giorni. Si potrannovisitare diversi ambienti all'interno della fortezza ricostruiti eriportati all'uso dell'epoca: l'armeria e la polveriera, i dormitori, lasala delle guardie, le cucine e la stanza conestabile. I visitatori dellafortezza entreranno così nella storia, non all’interno di unarappresentazione teatrale, ma di una reale situazione dell’epocaricostruita dai membri dell’Associazione Famaleonis e ricostruttoriospiti da tutta I talia.

RICOSTRUZIONE STORICALETTURE DI ELENA BUCCI CON INTERVENTI ELETTRONICI LIVE

Martedì 2 giugno alle 21, nella chiesa di San Sebastiano, via EmiliaPonente, a Castel Bolognese (Ra), la compagnia Le Belle Bandierepropone la performance Canto alle presenze leggere, estratti da “InCanto e in Veglia”, una lettura di e con Elena Bucci, cura del suono einterventi elettronici dal vivo Raffaele Bassetti. Il tutto nell’ambito delprogetto “Castel Bolognese tra storia e memoria - 70° anniversario dellaResistenza e della Liberazione”. A proposito dello spettacolo l’autricescrive: «Cercando di dare sollievo al dolore delle separazioni, riscopro ilvalore di affetti, di gesti, di racconti che nessun evento potrà maiportarmi via. Scopro che l’assenza delle persone amate diventa unacompagnia soltanto quando smetto di piangere e disperarmi, contemploil mondo intorno e ascolto il vivere mio e degli altri».

PERFORMANCE

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CONTROCINEMA

Biopic, quando la persona diventa personaggioDai film sui grandi nomi storici al racconto delle vite comuni, anche sull’onda dei vituperati reality

di Albert Bucci *

Tra pochi giorni, dal 5 al 15giugno, si svolgerà a Bologna ilBiograFilm Festival, dedicato aifilm e documentari biografici.

Il film biografico (o biopic,abbreviazione di biopicture) èsempre stato un sottogenere fon-damentale del cinema, molto piùdell'equivalente letterario dellabiografia, che di solito, salvorarissime eccezioni, è associataalla ricerca storica e non allacreatività del romanzo.

Il cinema, al contrario, cercòfin da subito di innestare il fasci-no del “tratto da una storia vera”in una narrazione artistica,soprattutto in film che avesseroper protagonisti personaggi stori-ci famosi. In ordine sparso, senzapretese di completezza, dolendo-mi per le inevitabili dimenticanze:il Napolèon di Abel Gance; laGiovanna d'Arco di Carl TheodorDreyer; Aleksandr Nevskij di SergejEisenstein; il Van Gogh di Bramadi Vivere di Vincente Minnelli;Jack La Motta, il Toro Scatenato diMartin Scorsese; Nixon e TheDoors di Oliver Stone; il Gandhi diRichard Attenborough;Mohammed Alì di Michael Mann eMalcom X di Spike Lee; J. Edgar diClint Eastwood; The SocialNetwork di David Fincher; ilLincoln di Steven Spielberg; ilPasolini di Abel Ferrara; ABeautiful Mind di Ron Howardcon Russell Crowe, che rese famo-so l'appena scomparso matemati-co John Nash; ecc. ecc.

Oltre, naturalmente, alle innu-merevoli passioni di Cristo, l'uni-co personaggio storico sul qualesi siano realizzati più film che bio-grafie letterarie convenzionali. Ilmio Cristo preferito rimane quellodell'immenso Vangelo SecondoMatteo di Pier Paolo Pasolini.Dopo Cristo, seguono in gerar-chia i santi; tra i quali il più getto-nato è San Francesco, e sul qualeanche qui prediligo una miscono-sciuta versione italiana: il dolcis-simo Francesco Giullare di Dio diRoberto Rossellini.

Arrivati al cinema italiano, èdoveroso ricordarne la grandetradizione nei biopic: SalvatoreGiuliano e Il caso Mattei diFrancesco Rosi, oppure Mussolini:ultimo atto di Carlo Lizzani, e ingenerale la tutta felice stagionedel cinema italiano sulla guerra esulla Resistenza; fino a Il Divo diPaolo Sorrentino su Andreotti, eIl giovane favoloso di MarioMartone su Leopardi.

Una nuova tendenza del biopicdegli ultimi anni è quella di nar-rare le vite di personaggi comuni,

protagonisti di storie vere, mante-nendo la fedeltà al dato storicosenza stravolgerlo e senza“romanzarlo”, come per esempionel recente Pride di MatthewWarchus, che racconta di ungruppo di attivisti Lgbt cheappoggiarono lo sciopero deiminatori nell'InghilterraThatcheriana degli anni '80.

Sicuramente questa necessitàdi rimanere ancorati alla realtàstorica è uno degli influssi che haavuto il documentario sul cine-ma. Ma mi spingo oltre, ricono-scendo che anche il vituperatogenere televisivo del reality haavuto un ruolo fondamentale inquesta evoluzione del biopic. Ilgenere reality, di fatto, parte dapersone comuni e le rende perso-naggi nel narrare le loro storiepersonali. Ed è proprio questomeccanismo di passaggio dallapersona al personaggio che si è

The Name, sulla vita di AmyWinehouse, appena celebrato aCannes, che sara presentato alBiografilm il 5 giugno e uscirà poia settembre).

The Yes Men Are Revolting suuna famosa coppia di attivisti sta-tunitensi che per sensibilizzare

sui danni sociali eambientali pro-dotti dalle grandic o r p o r a t i o nhanno scelto l’ar-ma della satira,fingendosi espo-nenti di spiccodelle multinazio-nali petrolifere.

Eisenstein inMessico del grande

regista inglese Peter Greenaway:che racconta del periodo messica-no del regista russo SergejEisenstein, durante le riprese delsuo incompiuto film Que viva

trasmesso al cinema, spiegandocosì il crescente successo dei bio-pic su persone “sconosciute”, informe narrative sempre più ibridee complesse, come per esempionel biopic documentario SacroGra di Gianfranco Rosi, vincitoredi Venezia 2013.

Alcune mie segnalazioni suiprossimi biopic in arrivo tra giu-gno e settembre:

L'inglese Amy – The Girl Behind

Mexico! sulla rivoluzione messica-na.

Louisiana (The Other Side) diRoberto Minervini: biopic docu-mentario sui reietti abitanti dellaLouisiana, persone allo sbandoche vivono in un cupo terzomondo americano, la versionedocumentaria di True Detective.

E poi, a settembre, preparateviper Janis: Little Girl Blues su JanisJoplin; e Steve Jobs di Danny Boyle,interpretato da MichaelFassbender e Kate Winslet.

* Albert Bucci (Ravenna, 1968)è direttore artistico del RavennaNightmare. È stato docente di Sce -neg giatura e Tecniche della Narra -zione presso la Università Iulm diMilano, e produttore esecutivo dispot pubblicitari televisivi. Possiedeanche una laurea in Fisica Teorica. Ilsuo vero nome è Alberto, ma in effet-ti è meglio noto come Albert.

La necessità di restare ancoratialla realtà storica è uno

degli influssi che ha avutoil documentario sul cinema

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L’INTERVISTA

Sinibaldi: «A Forlì per parlare di cultura e lavoro»A colloquio con il direttore di Radio 3 che dal 5 al 7 giugno farà resta nella città romagnola portando scrittori, attori, giornalisti

La radio è un suono, o meglio unimpasto sonoro che avvolge l’ascolta-tore con parole, voci e musiche e loconduce in un mondo che ognunopuò immaginare come vuole. Laradio per definizione non ha immagi-ne, talvolta però la radio esce dal buioper uscire in strada e conoscere i pro-pri ascoltatori. Dal 5 al 7 giugnoRadio 3, uscirà dagli studi e scenderàin piazza a Forlì. Abbiamo parlatocon Marino Sinibaldi, direttore diRadio3 (nella foto di Davide Baldrati aRavenna a fine maggio per ScritturaFestival, dove ha intervistato DavidGrossman).

Una radio che si vede, è un belparadosso?

«Noi spesso facciamo dirette inesterno, recentemente siamo statianche al Salone del Libro di Torino,anche se credo che da un lato veden-do la radio qualcosa si perda sempre.Non perché siamo brutti, ma si perdel’incanto. Adesso vanno molto lewebcam nelle radio, che è stato unmodo per farle entrare in rete… Il webè ovviamente il futuro della radio, maquesta è anche qualcosa di misterio-so. Senza immagini c’è solo musica ediscussione. Quella che faremo a Forlìinvece sarà una festa degli ascoltatoridi Radio3, dove conoscerli e farciconoscere».

Spesso su Radio3 raccontate lerealtà locali dell’Italia, cosa rac-conterete di Forlì e dellaRomagna?

«L’Italia è composta di molte cultu-re. Fortunatamente in Italia non c’èuna capitale che ha una schiaccianteegemonia culturale - e lo dico daromano - ma sono vive forti realtàculturali locali. Questa sarà unaimmersione nella cultura romagno-la, che non è la piadina come possonopensare ascoltatori lontani da qui.Parleremo della cultura del lavoroche è molto radicata in Romagna. AForlì c’è un museo straordinario, epoco conosciuto, sul lavoro. Tra glianni ’40 e ’50 Giuseppe Verzocchichiese ai più grandi artisti di quelperiodo un’opera sul tema del lavoroper la sua collezione. Stiamo parlan-do veramente di grandi artisti comeGiorgio De Chirico, Renato Guttuso,Felice Casorati e Carlo Carrà. Si chia-ma Galleria Verzocchi ed è vicino allaistituzione museale della città, SanDomenico. Partiremo da quei quadriper il nostro viaggio. Poi ospiteremoanche cose “nostre” come i ragazzi diScampia di Punta Corsara che sonoper altro nati grazie a un laboratorioteatrale molto romagnolo, quellotenuto a Scampia da MarcoMartinelli del Teatro delle Albe. Cisarà l’Orchestra di Piazza Vittorio,Diego Abatantuono, Riccardo Iaconache parlerà di lavoro e molti altriamici di Radio3».

Quando è nato il cinemahanno detto che la radio sarebbemorta, quando è nata la televisio-

ne hanno detto che la radiosarebbe morta, quando è arriva-to internet hanno detto che laradio sarebbe morta. La radioinvece sta ancora benissimo,anche se ha mutato più voltepelle. Come è cambiato il modo difare radio da quando ha iniziato?

«Il rapporto con la rete è la cosache ha stravolto di più questo lavoro.Quando ho iniziato ad ascoltare laradio esisteva solo Radio 3, attraversola radio scoprivamo tutto: la musica,i libri... I ragazzi brillanti e con moltiinteressi oggi hanno la possibilità discoprire attraverso moltissimi altricanali. Questo è stato uno shock forteper le radio, che hanno attraversato

una grave crisi di identità, ma credoche questo shock sia anche una gran-de opportunità. In qualche modosiamo più liberi, perché siamo solle-vati dalla responsabilità di far sentirecerte cose, che comunque arrivanoalle persone per altri mezzi. Quindipossiamo osare di più e far scoprirecose diverse. Le radio oggi devonoavere un’identità più forte di untempo, gli ascoltatori sanno che suRadio3 sentono cose che possonosentire solo qui. Dall’altra parte sideve sfruttare la rete per connetteretra loro storie, come stiamo facendocon il progetto Wikiradio, una speciedi enciclopedia radiofonica».

Matteo Cavezzali

DA ABATANTUONO ALL’AVALLONE, FINO A MAGGIANI

Venerdì 5 giugno 14.30 - 15 Piazza Guido da Montefeltro, Alza il Volume - con-duce Valerio Corzani: John De Leo “JDL Grande Abarasse Orchestra”

15.10 - 16.00 Piazza Guido da Montefeltro, Fahrenheit - conduce MarinoSinibaldi: Cibo e lavoro, troppo o troppo poco? con Massimo Montanari, Don Pasta e Marino Niola

16.10 - 16.45 Piazza Guido da Montefeltro, Radio3 Scienza - conduce RossellaPanarese. Conversazione con Edoardo Boncinelli

17 - 18 Chiesa di San Giacomo Apostolo, Il Teatro di Radio3 - conduce AntonioAudino: Artusi Remix, Viaggio nella cucina popolare italiana di Daniele DeMichele “Don Pasta” cucina e voce narrante

19 - 19.50 Chiesa di San Giacomo ApostoloConcerto – conduce Stefano RoffiAlti e Bassi

21.30 - 23.00 Piazza Guido da Montefeltro, Il Teatro di Radio3 - conduce AntonioAudino: Il mondo corre con Eugenio Bennato e la Compagnia teatrale PuntaCorsara

Sabato 6 giugno 2015

9 - 9.45 Chiesa di San Giacomo Apostolo; Lezioni di Musica - conduce LucaMosca/ Il sesto Quartetto di Béla Bartók; Quartetto Foné

10.15 - 10.45 Piazza Guido da Montefeltro, File Urbani – conduce ValerioCorzani: Casadei Secondo Me, Simone Zanchini Quartet

11.10 - 11.40 Piazza Guido da MontefeltroTutta la città ne parla – conduce Pietro Del SoldàDalla Caveja all'Electrolux

12 - 13 Chiesa di San Giacomo Apostolo, Il Concerto del mattino - conduceMarco MauceriRoberto Cominati, pianoforte

15 - 16 Chiesa di San Giacomo ApostoloIl Teatro di Radio3 - conduce Antonio AudinoCartongesso: Reading in forma scenica con Mirko Artuso, Giuliana Musso,Patrizia Laquidara e la Piccola Bottega Baltazar

16.10 - 16.45 Piazza Guido da MontefeltroFahrenheit - conduce Marino Sinibaldi: Raccontare il lavoro con Silvia Avallone,Edoardo Camurri, Riccardo Iacona, Maurizio Maggiani

19.10 - 20.00 Piazza Guido da MontefeltroHollywood Party – conducono Steve Della Casa e Dario Zonta: Il cibo dei divi,Conversazione con Diego Abatantuono

21.30 - 23.00 Piazza A. Saffi, Concerto – conduce Valerio Corzani: Orchestra diPiazza Vittorio

Domenica 7 giugno 2015

9.00 - 9.45 Chiesa di San Giacomo Apostolo, Lezioni di Musica - conduce LucaMosca: L'ottavo Quartetto di Dmitri Shostakovich, Quartetto Foné

10.15 - 10.45 Piazza Guido da Montefeltro, File Urbani - conduce Valerio Corzani Sacri Cuori

11.00 - 11.30 Piazza Guido da Montefeltro, Hollywood Party - conducono SteveDella Casa e Dario Zonta: Storie di uomini in fabbrica, Conversazione conMimmo Calopresti

11.30 - 12.00 Piazza Guido da Montefeltro, Il Teatro di Radio3 - conduce AntonioAudino: Di ferro e di fuoco con Ivano Marescotti

12.00 - 13.00 Chiesa di San Giacomo Apostolo, Il Concerto del mattino - con-duce Marco Mauceri, Flos Florum

IL PROGRAMMA

«L’Italia è composta da molte culture,non c’è una schiacciante egemoniadella capitale, e lo dico da romano»

19LIBRI R&DCULTgiugno 2015

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L’EVENTO

Rimini: giovani lettori alla riscossaTorna il festival dedicato agli over 11 con i grandi nomi italiani e stranieri: da Silei a Larsson

Unico nel suo genere, “Unmare di libri” è un festival lettera-rio dedicato a giovani lettori nellafascia che va dalle scuole medie alliceo. A Rimini quest’annodall’11 al 14 giugno tornano tregiorni con incontri, spettacoli,feste, premiazioni che vedrannoprotagonisti i grandi nomi dellaletteratura per ragazzi e non solo.Dal Teatro degli Atti alla bibliote-ca Gambalunga al Palazzo delPodestà, dal Museo della Cittàfino a Castel Sismondo e alla cine-teca Comunale, sono decine gliappuntamenti (su prenotazione,prezzo medio per ogni ingresso ditre euro, ma alcuni eventi sonogratuiti, per ogni informazione eprenotazione consultare il sitowww.maredilibri.it).

I temi trattati sono tra i più varie vanno dall’attualità più com-plessa al puro piacere della narra-zione. Tra gli ospiti di spicco, adaffrontare il tema del razzismo c’èTahar Ben Jalloun (venerdì 12giugno e sabato 13 insieme aIgiaba Scego), ma si parleràanche di mafia con AlessandroD’Avenia, autore anche delrecento Ciò che inferno non è, in unincontro dedicato a Pino Puglisi,prete ucciso dalla mafia nel1993. Per gli amanti dell’avven-tura, da non perdere l’incontrocon un autore famoso in tutto ilmondo per aver fatto rivivereJules Verne e cioé Bjorn

Larsson, l’autore svedese delfortunato La vera storia del pira-ta Long John Silver, romanzoche narra la storia immagina-ria di uno dei personaggi del

romanzo L'isola del tesoro, raccon-tata in prima persona in unmanoscritto nei suoi ultimi giornidi vita (venerdì 12 giugno alle18).

Due le lezioni sui generis per gliincontri “Alla lavagna!” e scoprirecome anche la matematica puòessere divertente, con AnnaCerasoli, e addirittura il latino,domenica mattina con Daniel B.Gallagher. Spazio anche allascienza con i ragazzi del gruppoToScience. Focus anche sulle bio-grafie dei grandi come ErnestoChe Guevara e Nelson Mandela,con due incontri ad hoc.

Per i più grandicelli (a partiredai 15 anni) spicca l’incontro conAlessandro Mari autore diL’anonima fine di Radice Quadrataintervistato dallo scrittore rimi-nese Marco Missiroli, ai verticidelle classifiche per un libro cheracconta la formazione sentimen-tale e sessuale di un ragazzo. E aproposito dei big della letteraturaitaliana, sempre domenica 14giugno, alle 18, sarà AndreaVitali che racconterà le gesta diun personaggio mitologico,Prometeo, mentre alle 16 il prota-gonista è Fabrizio Silei noto eapprezzato autore che nel 2014ha vinto il premio Andersencome migliore autore per ragazzi.

Letture e spettacolo animano leserate del festival: si comincia ilvenerdì con l’attrice MarinaMassironi che legge L’evoluzionedi Calpurnia al teatro degli Atti,mentre il sabato sera, sempre alle21 sempre al teatro degli Atti,andrà in scena un vero e proprio

Oltre quaranta eventi tra incontri,reading, feste e spettacoli

Un’effigie del pirata JohnSilver, protagonista delromanzo di Bjorn Larsson,ospite a Rimini. A destraFabrizio Silei, vincitore delprestigioso premioAndersen 2014.

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LIBRIR&DCULTgiugno 2015

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LIBRI

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Doppio appuntamento con il Sherlock di Peacock

Tra gli ospiti internazionali di “Un mare di libri” c’è ancheShane Peacock, canadese, l’autore della fortunata serie diromanzi sulla giovinezza di Sherlock Holmes vincitore di mol-ti prestigiosi premi internazionali. Peacock sarà a Rimini sa-bato 13 alle 11.30 alla sala dell’Arengo e a Marina di Raven-na, domenica 14 giugno, per un’anteprima del festival Gial-loLuna Neronotte che si svolge a Ravenna nel mese di set-tembre. In questo caso l’appuntamento è alle 18.30 al barTimone per un aperitivo con l’autore.

L’EVENTO

spettacolo di GiorgioScaramuzzino dal titolo (Non)voglio andare a scuola sul privilegiodei ragazzi occidentali di poterstudiare. Contemporeanemente,alla biblioteca Gambalunga cisarà invece Guido Catalano conun monologo-reading dal singifi-cativo titolo: Se non ti piace la miapoesia alzati e vattene. A seguire,alle 23, ancora di guerre, profu-

ghi, catastrofi che riguardanooggi tante parti del mondo si par-lerà nel reading (a ingresso libe-ro) con Alessia Canducci chelegge brani di Immagina di esserein guerra di Janne Teller.

L’evento di chiusura, domenicasera, prima della festa in piazzaCavour alle 23, è affidato a Fabiode Luigi che legge Beatles, unromanzo di formazione dell’auto-

re norvegese Lars SaaybeChristensen che racconta i FabFour. A seguire musica degli Elp,band riminese.

Sono in tutto una quarantinagli appuntamenti tra autori, tra-duttori (ebbene sì, ci sarà ancheun incontro con alcune traduttri-ci tra cui la voce italiana di HarryPotter), cacce al tesoro, letture emomenti dedicati ai libri.

Il festival si apre con un eventospeciale giovedì 11 giugno alle16.30, alla BibliotecaGambalunga: un incontro sullalettura da giovani con JamesLecesne, autore del celeberrimoTrevor, cortometraggio da Oscarsull’omosessualità da cui è statotratto un libro pubblicato in Italiada Rizzoli, e Giusi Marchetta,autrice di “Lettori si cresce”,modera Alice Bigli

Insomma, si tratta di un vero eproprio Festival di letteratura amisura di ragazzi nato nel 2008da un’idea delle libraie della libre-ria Viale dei Ciliegi 17 di Riminiche, si legge sul sito, da «appassio-nate frequentatrici di festival edeventi letterari, sognavano datempo di realizzare un festival chefosse dedicato specificatamente airagazzi più grandi» e hanno cosìideato “Mare di Libri” e presenta-to il loro progetto a BeatriceMasini, editor Rizzoli, che ha con-diviso il loro entusiasmo. Graziealla collaborazione con la casaeditrice Rizzoli “Mare di Libri” èdiventata realtà. Nel marzo 2008è stata fondata l’AssociazioneCulturale omonima che gestiscecompletamente il Festival.

A RUSSI SI PARLA DI LIBERTÀ DI PAROLA

Alla Rocca di Russi il 12 giugno la Uaar organizza la propria festaprovinciale con un programma incentrato sulla libertà di parola e disatira. A partire dalle 18 interverranno: Elettra Stamboulis e GianlucaCostantini (fumettisti e scrittori, Ravenna), sul rapporto tra fumetto elibertà d'opinione. Alle 19.30, Roberto Magnani (attore del Teatro delleAlbe, Ravenna), sulla fede dell'attore; alle 20.30, Gaetano Alessi eMassimo Manzoli presenteranno il libro Periferie: Terre Forti.

LE PAROLACCE DI LEOPARDI E I RITRATTI DI ROMAGNOLI A LUGO

Tra gli appunti di giugno del Caffé letterario di Lugo, si segnala lunedì 8giugno, alle 21, all’Hotel Ala d'Oro l’incontro con Giuseppe Antonelliautore di Comunque anche Leopardi diceva le parolacce (Milano,Mondadori, 2014), introdotto da Licia Corbolante, per parlare dello statodi salute della lingua italiana. Mercoledì 10 giugno, invece, alla stessaore e nello stesso posto ci sarà Vittorio Emiliani autore di Romagnoli eRomagnolacci, più di cento ritratti di quei romagnoli che l’autore haconosciuto o incrociato come Sergio Zavoli, Tonino Guerra, MarcoPantani, Arrigo Sacchi, Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, i tanti Mussolini.

AGENDA

Igiaba Scego, Tahar Lamri e Wu Ming a Lido Adriano

SCRITTURE DI FRONTIERA

Torna la Festa della Repubblica al Cisim di LidoAdriano a Ravenna, tra teatro, parole, incontri.Si comincia lunedì 1 giugno alle 18.30 con lanon-scuola del Teatro delle Albe e lo spettacoloHansel e Gretel con i bambini della scuola elemen-tare Iqbal Masih. Il 2 giugno alle 17 si inaugurail mosaico su disegno di Dissenso Cognitivo dairagazzi del centro Agorà, si prosegue con variappuntamenti fino alle 21.30 con il concerto deilaboratori di rap.

Mercoledì 3 giugno dalle 18.30 si parla invecedi “Scritture di frontiera” con gli scrittori TaharLamri e Igiaba Scego su migrazioni, culture e let-terature e, alle 21, gli ospiti saranno Wu Ming 2& Contradamerla con Surgelati – Opera a 10 maniper scrittore e gruppo rock. Alle 22.30, concerto diVinsanto, progetto solista di Bruno Orioli. In col-laborazione con Scrittura Festival e Festival delleculture.

Accademia di Teatro MusicaleParola, Canto, Musica, Danza

Con il contributo di Con il patrocinio di COMUNEDI RAVENNA

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di Serena Simoni

Da qualsiasi punto della Romagna siparta, vale sicuramente la pena coprirela distanza fino la bella mostra allestitapresso la sede del Padiglione delle Festedelle Terme di Castrocaro, un edificioesteticamente interessante costruitodurante il Ventennio.

“Modernità del disegno traRomagna e Toscana 1880-1914” è l’e-sposizione progettata da Paola Babini,coordinatrice didattica dell'Accademiadi Belle Arti di Ravenna, e curata insie-me a Beatrice Sansavini, responsabiledelle attività culturali del Padiglione: ilpercorso allestito si snoda attraverso120 opere - prevalentemente disegni,ma anche dipinti - che mantengonocome epicentro Firenze, uno dei mag-giori poli di attrazione culturale per gliartisti attivi fra la fine dell'800 e laprima guerra mondiale.

Divenuta ufficialmente capitale nelsettembre 1864, un anno dopo la cittàtoscana aveva visto l'insediamento delParlamento in Palazzo Vecchio: l’avve-nimento era stato salutato dalle coinci-denti celebrazioni del sesto centenariodi Dante, ma già tre anni prima la prefe-renza accordata alla città toscanarispetto a Torino si era concretizzatacon l’inaugurazione della GrandeEsposizione Nazionale. La fiera dellemigliori produzioni italiane fra agricol-tura, industria artigianato e arte avevagarantito un forte afflusso di artisti datutte le regioni, per mettere in mostra iloro lavori.

In un periodo di ricerca delle radicinazionali, Firenze poteva garantire ilvalore dell'arte italiana in quanto culladi grandi maestri e sede della primaAccademia artistica italiana (1563),trasformata duecento anni dopo nellarinomata Accademia di Belle Arti. Lacittà aveva quindi visto crescere la sua

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Il tuo settimanaledal giovedì

R&DCULTgiugno 2015

22 ARTE

che permettono di comprendere lenovità di una ricerca condotta sul realee all'aria aperta. Nonostante la tecnicadisegnativa non possa ovviamenteriflettere quella pittura di macchia cheeliminava il chiaroscuro e si affidava alcontrasto netto di colori puri per crearezone di ombra e luce, è lo stesso possibi-le comprendere i principi di una ricercacondotta all'esterno degli studi, coglien-do la realtà con la freschezza di trattiabbreviati.

Pochi tratti incisivi a penna rendonoinfatti chiara la poetica di GiovanniFattori applicata ad un disegno cheritrae i suoi soggetti preferiti, soldati ecavalli. Le zone in luce emergono sem-plicemente dalla carta in contrasto conbrevi tratteggi che delineano le aree inombra, mentre un tratto preciso, noncontinuativo, delinea le figure. La bra-vura dell'artista sta nel suggerire la tri-dimensionalità grazie a poche linee chesi allineano per velocità di esecuzione aibozzetti realizzati dal vero.

La stessa velocità esecutiva di dise-

LA MOSTRA

Nel disegno, la ricerca della modernitàtra Firenze e la Romagna

reputazione attraverso mostre e cele-brazioni, e se la fama della sua scuolapoteva garantire l’ossequio alla tradi-zione grazie all’insegnamento della pit-tura storicista e classicheggiante, anchei refusée dell'epoca potevano trovareuna loro dimensione creativa: bastavaun caffé - come il Michelangelo in viaLarga, a poca distanza dalla stessaAccademia - per incontrarsi e decidereavventure creative più al passo con lamodernità.

Una delle due stanze delMichelangelo, fin dal 1848 frequentatoda artisti e rivoluzionari, ospitò poco piùtardi il gruppo dei Macchiaioli, forse l’u-nico gruppo italiano in grado di compe-tere con le esperienze realiste d’Oltralpe.Intorno a Giovanni Fattori, TelemacoSignorini e al critico Diego Martelli, siradunarono artisti da varie partid'Italia, prima fra tutte la Romagna. Inmostra sono allora alcuni disegni deigrandi protagonisti della pittura dimacchia – a cui occorre aggiungerequello romagnolo di Silvestro Lega –

LA MOSTRA DI BOLDINI FINISCE CON CONCERTO AI MUSEI DI SAN DOMENICO

In occasione della chiusura delle mostra dedicata a Boldini domenica 14 giugno alle 20.30si terrà Madame la Harpe, concerto con i solisti dell'Orchestra Maderna: Davide Burani, arpa,Antonio De Lorenzi, direttore, nella sala Refettorio dei musei di San Domenico dove è allesti-ta la mostra, piazza Guido da Montefeltro 12. Ingresso libero. Il 5 giugno invece, alle 21, cisarà lo spettacolo “Donne nella Belle Époque” con la compagnia Emporio del SaleDirezione artistica: Moira Cappilli Nuovo Teatro dei Sozofili - piazza Berlinguer (ex Filandone)- Modigliana a cura dell'Associazione Big Ben.

EVENTI COLLATERALI

A Castrocaro una bella mostra nella sede del Padiglione delle Feste

delle Terme, edificioarchitettonicamente interessante

Nelle immagini dasinistra: Silvestro Lega,Signora in giardino aPoggio Piano, disegnosu pagina di taccuino,collezione privata; Angelo Torchi,Bambinaie allecascine, matita contèsu carta, collezioneMandolesi Folli, Rimini;Domenico Miserocchi(detto “Il Pompiere”),caricatura acquerellatasu carta, collezioneprivata, Ravenna.

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Estate in Riviera Feste ed eventi in Romagna

Feste ed eventi al Mare & Dintorni come ai tempi di actotum.Prenota il tuo post a [email protected]

gno appuntato su studi dal vero è lacaratteristica che si nota anche nellematite su carta di Telemaco Signorini.A differenza di Fattori, i suoi trattiappaiono più decisi, più netti, ripren-dendo in linee parallele i contorni eispessendosi nel creare le ombre, inmodo da far emergere quei contrastinetti di luce e ombra che interessavanoil gruppo della macchia. Questo segnonervoso, dilatato, appare caratteristicacomune anche nei disegni di SilvestroLega, il primo romagnolo a distinguersi

nel gruppo di Martelli: mentre si studia-no in mostra i suoi disegni sinteticioccorre quasi sforzarsi per riconoscerelo stesso autore dei dipinti più famosi,dove la tecnica sembra antitetica percontrollo e precisione delle figure e del

contesto.Fra i tanti epigoni dei Macchiaioli ci

sono molti romagnoli fra cui emergeGiuseppe Rambelli, nato aBagnacavallo e allievo di Fattori aFirenze. Introdotto nella buona societàfiorentina grazie all'amico Gamberini esignora, ne diviene il ritrattista ufficialepagando pegno per una pittura chedoveva incontrare i gusti di quel pubbli-co. Per questi motivi la sua produzionepiù interessante appare proprio quelladei disegni, più estemporanea e meno

esposta ai solleciti dei committenti,mentre la pittura ufficiale guarda alpresto di Boldini, di cui Rambelli evitafortunatamente tutte le stucchevolezze.

Proprio di Giovanni Boldini - la star acui Forlì dedica una mostra in San

Domenico, a cui si collega strettamentequesta esposizione – si vede aCastrocaro una Testa di signora a mati-ta grassa, probabilmente databile giàagli anni maturi del soggiorno pariginovisto il tratto energico e la stereotipiafisiognomica. Per quanto interessante,sono proprio questi i caratteri che mar-cano la grande distanza del pittore fer-rarese dal gruppo toscano, a cui avevaaderito in gioventù, rimproverati daglistessi amici di un tempo.

Altrettanto distante, se pure amico efrequentatore di Lega, è ArturoMoradei, una figura importante nelpanorama artistico ravennate, città incui viene ad insegnare dal 1870,lasciando Firenze dove era nato. La suaprima formazione accademica costrui-ta sulla pittura di storia non cede moltoalle novità dei colleghi Macchiaioli, nonfosse per un impianto realista che evitadenunce sociali, analisi di interni bor-ghesi o paesaggi basati sui contrastinetti di luce e colore. Piuttosto la suaproduzione vira sui ritratti – aderenti alvero, ma evitando qualsiasi introspezio-ne psicologica – cedendo spesso alla pit-tura di genere, delicata, divertente eperdonabile solo in virtù di un'ottimacapacità tecnica. È proprio questa gran-de esperienza e una forte predisposizio-ne all’insegnamento che attiva per lun-ghi anni nell'Accademia di Ravenna afar sì che egli diventi una figura di riferi-mento per molti artisti locali, daDomenico Miserocchi e i due fratelliGuaccimanni a Edgardo Saporetti. Gliallievi imparano dal maestro unadiscreta qualità tecnica e la predisposi-zione per ritratti e figure di genere, mac'è chi poi prenderà una strada propriaapprofondendo lo studio di Fattori econfrontandosi con altre esperienzetramite lunghi viaggi come VittorioGuaccimanni, chi invece attraverserà lasponda divisionista come il Pastorino, di

cui in mostra sono anche alcune bellecaricature.

Fra i protagonisti di questa epocanon potevano mancare gli artisti faenti-ni fra cui Giuseppe Ugonia, PublioZanelli, Riccardo Gatti e Orazio Toschi.Tutti sostano a Firenze, ma ancora tuttisi raccolgono a Faenza intorno allafigura carismatica di DomenicoBaccarini, fondatore di un circolo chemette in moto discussioni e confrontisulla cultura e l'arte. Ormai lontano pergenerazione dalla possibilità di attinge-

re al realismo macchiaiolo, Baccariniesprime un'altra epoca, altre tensioni.La formazione accademica a Firenze glipermette una sicurezza di segno invi-diabile e il passaggio storico alSimbolismo lo spinge a un disegno for-

temente emotivo, sia che si esprimanella dolcezza del pastello che nelle ten-sioni del carboncino.

Fra gli artisti debitori di una forma-zione fiorentina vanno infine ricordatiSilvio Gordini e Angelo Torchi. Il primo,nato a Russi nel 1849 si forma aBologna e si perfeziona in Accademia aFirenze, ottenendo alla fine degli anni'80 una cattedra nell'Accademia delcapoluogo emiliano e l'avvio di una bril-lante carriera parallela come decorato-re e scenografo. In mostra sono alcunisuoi disegni – già esposti in passato aRussi, dove gli è stato dedicato un dove-roso tributo – che rendono merito allasua grande maestria tecnica, capace direndere con sorprendente freschezzapaesaggi, dettagli architettonici o sem-plici fiori. Le fotografie del catalogo, coninterventi critici di vari autori, faticanoa rendere giustizia ai suoi disegniacquerellati che vanno assolutamentevisionati dal vero.

Altrettanto delicato è il segno diAngelo Torchi, nato a Massa Lombardanel 1856 e trasferitosi giovanissimo aFirenze con la famiglia per poter termi-nare i suoi studi. Interessanti i paesaggieseguiti a matita, tratti in Toscana maanche nella nativa Massa, dove Torchifrequentemente ritorna, che segnano ilpassaggio da una interpretazione reali-sta ad una visione più fluida e filamen-tosa sulla scia dei Divisionisti, finoall'approdo di un segno semplificato permasse e chiaroscuri, secondo le diretti-ve della pittura postimpressionista,vista direttamente a Parigi.

Modernità del disegno tra Romagna eToscana 1880-1914 - CastrocaroTerme, Padiglione delle Feste - fino al 28giugno 2015 - apertura sabato e dome-nica 10-18, gli altri giorni su prenota-zione telefonando al 0543 767114 -ingresso gratuito

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Il nostro viaggio tra le occasioniformative nell’ambito delle vocazio-ni artistiche tocca oggi la spiaggiadi Rimini. No, non quella degliombrelloni a pioggia e delle piadine-rie a strisce: esiste dietro la spiaggiauna città che produce cultura visi-va, che ha una tradizione impor-tante nell'ambito in particolaredella moda. Viene dall'epoca delmerletto e del ricamo: lo segnalavagià Elisa Ricci, moglie del più notoCorrado Ricci e grande storica diquest’arte, che in Romagna c’eranotesori inesplorati. Ora ovviamentetutto è mutato: ma questo scorciostorico ci permette di capire che ilcorso di Design indirizzo Fashionnon è un vezzo da Accademia pari-taria.

Nata nel 2001 come sezionedistaccata della LABA di Brescia,l’Accademia riminese si concentrasulla progettazione artistica d’im-presa. Oltre al Design, la Fotografiae il Graphic Design sono i percorsitriennali legalmente riconosciutiche si possono scegliere. La sede èvicinissima alla stazione, comodaquindi anche per i pendolari, e lasua organizzazione, molto impron-tata alla costruzione di gruppi clas-se non troppo numerosi e all'utiliz-zo di device individuali, ricorda alcu-ne accademie di stampo anglosas-sone dedicate alle arti applicate.

Non ci sono le lauree specialisti-che, ovvero i corsi biennali successi-vi al triennio, ma si può accedere a

quelli di qualsiasi altra Accademia.C’è invece un Master in FashionSystem Design: un percorso piùbreve e più prettamente professio-nalizzante All’Accademia insegna-no docenti giovani, ma già afferma-ti, come il giovane designer cesena-te Cannolicchio, e anche docentiche hanno fatto la storia di altreaccademie come il pittore Vittoriod’Augusta. Vincenzo Izzo, che pro-viene da Ravenna e che qui ha datoavvio alla sua carriera, insegna daanni tra la città di Fellini e Perugia.

Ci sono molti studenti che daaltre città limitrofe prediligonoRimini, anche da città in cui opera-no altri istituti formativi: piace lostile professionale, l'attenzione indi-vidualizzata allo studente, l'am-biente quasi scolastico, da classe,eppure aperto alle sinergie con ilterritorio. Anche se ovviamenteessendo un'Accademia paritaria laretta è più salata di quelle del acca-demie pubbliche.

Margherita Golfarelli, ex studen-tessa della Laba di Rimini e ora a 30anni parte della diaspora creativain Australia , ci racconta così la suaesperienza: «Come in molti altriambienti l’esperienza la fanno lepersone: ai tempi sono stata fortu-nata ad avere non solo docenti cheti spronavano a sperimentare eaccogliere il fallimento come partedel processo di creazione, ma ancheuna serie di studenti che venendoda background diversi ti ispiravano

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FORMAZIONE

L’Accademia di Rimini? Molto fashionLa tradizione della moda è molto radicata nella città di Fellini. La voce di una ex studentessa oggi a Melbourne

ORDINEARCHITETTIRAVENNA

Comune di Ravenna

Con il patrocinio

Comune di Cervia

Comune di Lugo

Comune di Forlì

Comune di Cesena

ciclo di conferenze 2015ore 20.30 Registrazione crediti formativi ore 20.45 Architetti Miro

ore 21.45 Architetto Andrea Oliva ore 22.45 Spazio interventi e chiusura

Info Reclam tel. 0544 408312 - [email protected] - www.reclam.ra.it

Otto incontri/confronti fra protagonisti esperti ed emergentidella progettazione contemporanea

GIOVEDÌ 18 GIUGNO

Miro architettiBologna

Andrea OlivaReggio Emilia

Poderi dal Nespoli NESPOLI (FC) Villa Rossi, 50

Arrivo ore 19.30, visita azienda Poderi dal Nespoli

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e coinvolgevano costantemente. Ilcorso di Storia dell’Arte è stato ilprimo a fondare le basi per l’approc-cio metodologico a una ricerca cheva a fondo alle questioni (non solod’arte) e che porto tutt’ora con menel mio lavoro. Il corso di GraphicDesign più che andare troppo sultecnico, mi ha permesso di spingereil modo di trovare e realizzare ideeoltre il semplice fatto estetico».Margherita però è consapevole checi possono essere difficoltà:

«Nell’insieme la mia è stata un’e-sperienza molto bella, ma mi rendoconto che chi non è molto determi-nato o ha chiarezza in cosa vuolefare, alla Laba ci si può perdere unpo' per strada. Bisogna quindi averele idee chiare e non andare a tento-ni. Io dopo la triennale sono andataa Milano e poi 6 anni a Londra doveho fatto l’illustratrice e la graphicdesigner. Ora sono a Melbournedove faccio la designer on the go, equi si può fare!» E quando le chiedo

ARTE

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quali sono le cose più importantidel clima riminesi non esita: «Seimolto seguito,non sei un numero, ehai la possibilità di partecipare alezioni con studenti di altri corsi emigliorare l'approccio multidiscipli-nare». E il lavoro fotografico checorreda questo articolo confermasicuramente questa linea. Per mag-giori informazioni http://accade-mia.rimini.it. Su MargheritaGolfarelli http://apricot-juice.com

Elettra Stamboulis

FESTIVAL DELLE ARTI A CERVIA SUL CANALE

Dal 26 al 28 giugno l’appuntamento estivodedicato all’arte contemporanea, ai laboratoriper bambini, alle arti visive torna nella cornice delPorto Canale di Cervia trasformando il piazzaledei Salinari in uno spazio denso di atmosfere, trapittori, scultori, mosaicisti. Oltre 70 artisti checreano in diretta, a terra o sul cavalletto come inun grande atelier a cielo aperto, mentre i bambinisperimentano diverse espressioni artistiche neilaboratori a loro dedicati, tra colori, pennelli ematite.

CERVIA

Le foto, ispirateevidentemente alCaravaggio, costituisconol’esito del progettodidattico condotto daidocenti di Fotografia,Storia dell’Arte, Pedagogiadell’Arte e Teoria dellaPercezione della LABA diRimini. Il progettomultidisciplinare èdocumentato dal catalogo“Scatti Caravaggeschi”edito dalla casa editriceGuaraldi.

ULTIMI GIORNI PER LA MOSTRA IL BEL PAESEAL MUSEO DI RAVENNA

Chiude il 14 giugno la mostra del Mar - Museod'Arte della città di Ravenna "Il Bel Paese.L’Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra,dai Macchiaioli ai Futuristi". Dedicate allebellezze dell'Italia nel periodo storicocompreso tra l'epopea risorgimentale e laPrima Guerra Mondiale, le sezioni della mostraraccontano il Paese dal punto di vistanaturalistico ma anche sociale e culturale.Esposti dipinti di Induno, Fattori, Lega,Guaccimanni, Caffi, Bianchi e Segantini maanche opere di artisti stranieri come Turner,Crane, Corot, Boudin. Ogni venerdì sera visitaguidata e aperitivo, ogni sabato, visite guidatee laboratori pensati appositamente per i piùpiccoli.

RAVENNA

TENDE AL MARE NELLA SPIAGGIA LIBERAPER UNA MOSTRA A CIELO APERTO

Sulla spiaggia libera antistante Piazza Andrea Costa diCesenatico torna la XVIII edizione delle Tende al mare. Si trattadi una mostra a cielo aperto che tanto successo ha riscosso lescorse estati con le opere, fra gli altri, di Dario Fo, TininMantegazza, Tono Zancanaro, Lele Luzzatti, Bruno Munari,Tonino Guerra, Ilario Fioravanti e Gek Tessaro.La mostra saràallestita dal 25 giugno fino al 6 settembre. Ingresso gratuito.Visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 20.

CESENATICO

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di Fausto Piazza

C’era una volta, a metà del secolo scorso, una vite in un poderedi Boncellino, nelle campagne di Bagnacavallo: un pianta indigenache cresceva sana e feconda. Dalle sue uve, il proprietario e coltiva-tore del podere, Antonio Longanesi, detto Bursôn, si mise in testa diricavare del vino che si rivelò tosto, ruspante, nero di colore e gene-roso alla beva. A detta di tutti, che nel paese l’apprezzavano, era ilbuon vino di Bursôn. Quel vino del contadino oggi è diventato unprodotto d’eccellenza, frutto di sperimentazioni e ricerche. Anchegrazie alla competenza e alla passione dell’enologo SergioRagazzini, che ce ne racconta la storia, la sfida e le prospettive.

«Faccio l'enologo dalla seconda metà degli anni '60 – precisaRagazzini – e tutto è nato intorno al 1969. Già allora avevo un labo-ratorio di analisi, quando un amico e cliente di Bagnacavallo,Franco Golfari, mi portò un campione di vino rosso da valutare. Ioche esaminavo tutti i giorni rossi di pianura e trebbiano, doveriscontravo valori di gradazione alcolica fra il 7 gradi e mezzo e i 9gradi, rimasi stupefatto da quel campione che superava i 14 gradi.Quando venne a ritirare il referto chiesi al produttore: “ma dove haiscovato questo vino, che è veramente fuori da ogni standard chesolitamente trattiamo?” Mi rispose semplicemente, in dialetto:“mah, l'è e vén d'Bursôn”. A Bagnacavallo “e vén d'Bursôn” eranoto fra gli agricoltori perché lo produceva, per suo uso domestico,il signor Antonio Longanesi, detto per l'appunto Bursôn, che dopoogni vendemmia lo portava, com'era uso, all’osteria per un assag-gio di rito, fra amici e colleghi dei campi».

E come faceva Longanesi ad avere questa uva e questo vino?«Longanesi racconta che alla fine degli anni '30 del secolo scorso

aveva trovato nel podere di famiglia questa vite abbarbicata a unaquercia. Per diverse stagioni aveva lasciato la pianta a produrre unabell'uva che non raccoglieva, magari per attirare, visto che era cac-ciatore, i volatili nelle sue proprietà. Diversi anni dopo, nel primodopoguerra, Longanesi aveva sovrainnestato questo vitigno adarbusti di uva d'oro, trebbiano, canéna, tipici delle nostre terre, perricavare un vino di famiglia. La rinomanza di questo vino nasce

nella comunità bagnacavallese dalla tradizione, per la ricorrenza diSan Martino, di portare all'osteria o al bar il risultato della propriavendemmia, per un assaggio collettivo... E puntualmente il vino diBursôn risultava il più buono e apprezzato. Non solo, i contadinichiedevano a Longanesi i “bacchetti”, le talee della vite, per coltiva-re anche nei loro poderi questa vite dai frutti talmente buoni. Così ilvitigno si diffuse oltre i confini dei terreni di Longanesi. Natu -ralmente in quegli anni ognuno produceva quantità molto limitate,necessarie per uso familiare. Poi va evidenziato che, negli anni '70,con lo scandalo delle contraffazioni al metanolo, consumo e produ-zione di vino rosso subirono una dura crisi, che riportarono ilBursôn nel dimenticatoio».

E quand'è che nasce l'interesse per questa vite indigena,conosciuta solo da pochi cultori della Bassa Romagna?

«Nel 1995 a Faenza si tenne un convegno enologico a cui parte-cipò un mio caro amico, il perito agrario e coltivatore RobertoErcolani, anche lui bagnacavallese. Nel corso della discussione, unagronomo di fama recitò il de profundis della vitivinicoltura di pia-nura, affermando che non aveva più senso, soprattutto sul pianoeconomico, la cura della vite nella bassa romagnola, vocata e daindirizzare semmai alla frutticoltura. Ercolani non si convinse diquesta “ritirata” e mi chiese di provare a dimostrare il contrario. Ineffetti, Ercolani, grazie alle sue competenze e alla sua intraprenden-za, nei suoi terreni aveva sperimentato la coltivazione di varie spe-cie autoctone, fra cui la vite di Bursôn. La sua tenacia e voglia di spe-rimentare mi coinvolsero, anche se io per le mie conoscenze posi lacondizione che non potevamo accontentarci di coltivare una vite eprodurre un vino per “tutti i giorni”. Dovevamo avere un'ambizio-ne che andava ben oltre: viste le potenzialità dellle uve del vitigno diLonganesi, soprattuto per la loro naturale alta gradazione alcolica,dovevamo creare un vino da invecchiamento, magari prendendospunto dai metodi di produzione di vini già nobili, come ad esempiol'Amarone, con la raccolta tardiva, l'uso delle barrique, e altre spe-rimentazioni in cantina».

Quindi tutto è partito grazie alla forza alcolica naturaledegli acini del vitigno di Longanesi...

ENOLOGIA

Bursôn, quel vino di gran carattere che ha radici nella Bassa Romagna

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Az. Agr. BALLARDINI PAOLA E RICCI FLAVIO

Az. Agr. BALLARDINI GABRIELE E GIANCARLO

Az. Agr. BENAZZI PAOLA

Az. Agr. CASADIO ANTONIO

Az. Agr. DONATI FRANCESCO

Az. Agr. GORDINI PAOLO

Az. Agr. LONGANESI DANIELE

Az. Agr. MASOLI GUIDO

Az. Agr. MAZZOTTI GIULIA

Az. Agr. MORINI ALESSANDRO

Az. Agr. RANDI AUGUSTO

Az. Agr. SPINETTA

Az. Agr. TONINI FRANCESCO

TENUTA UCCELLINA

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GUSTO R&DCULTgiugno 2015

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«Beh certo quella della gradazione è una base di partenza note-vole per creare un buon vino, ma bisogna sottolineare che non èsolo una questione di consistenza degli zuccheri che determinanouna certa forza alcolica. Quando andiamo a vinificare il Bursôn, aprocedere nella fermentazione alcolica, otteniamo anche tuttauna serie di elementi, per così dire “secondari”, ma importanti.Sostanze che, a partire dalla glicerina, contribuiscono in modofondamentale alla struttura del vino, e influiscono sulle cosiddette“morbidezza” e “rotondità” del bere. La particolarita dei vitigno edella sua uva fa si che possiamo ottenere un colore del vino rossocupo e intenso, e una notevole quantità di polifenoli e tannini.Caratteristiche fondamentali che si stemperano ed esaltano con lamaturazione del vino ma che in fase iniziale, si esprimono in unaforza e durezza che rendono il liquido appena nato quasi imbevibi-le. Per chi si intende di queste dinamiche sa che valgono per qual-siasi vino nobile, a partire dal Barolo. Va detto che le prime speri-mentazioni di vinificazione in purezza e imbottigliamento delBursôn portarono alla creazione di un vino particolarmente rudesgarbato, su cui poi apportammo le necessarie correzioni, sia infase di vendemmia che in cantina. Tanto per fare un esempio, suun vino tipico di riferimento come il Sangiovese, scopriamo che lamedia dei polifenoli è attorno all’indice 1200-1330, ecco se faccia-mo la stessa analisi sul Bursôn l’indice schizza a 3600 - 4000.Insomma abbiamo a che fare, per usare una metafora, con uncavallo da corsa, che rischia di imbizzarrirsi...»

E allora come avete fatto a domare questa esuberanza?«All’inizio abbiamo sperimentato, ad esempio, l’invecchiamen-

to in barrique, ma anche i “tagli” con altri vini, come ad esempioil Merlot. La decisione fu comunque di vinificarlo e farlo invecchia-re in purezza, senza alchimie di sorta. Un orientamento rigorosoche poi è entrato anche nel regolamento del Consorzio “IlBagnacavalo” che tutela e promuove il marchio del Bursôn dal1999. La prima produzione ufficiale, frutto delle sperimentazionioriginarie, risale, con poco meno di 800 bottiglie, al 1997, in occa-sione della Festa patronale di San Michele a Bagnacavallo. Era unvino giovane, di appena un anno, lanciato come promozione di unvino tipico locale. Da lì poi si è arrivati, come accennavo, alla costi-tuizione del Consorzio, formato da una quindicina di vitivinicolto-ri locali che coltivavano il vitigno Longanesi e anche da altri pro-duttori di cibi tipici del territorio bagnacavallese. Dal punto di vistaterritoriale, in effetti, i confini di questa tutela geografica è stataallargato alle zone confinanti, da Russi a Lugo, da Faenza aRavenna. Un po’ come il terroir dei francesi, che per noi sul pianonaturale e climatico si estende nelle pianure segnate dai fiumiLamone e Senio. E la storia del territorio e dei terreni segna anchele diversità dei vitigni Longanesi e dei Bursôn che si producono,con tanto di guadagnato in varietà di carattere dei vini».

Ci dice qualcosa di più sul disciplinare adottato dai pro-duttori del Consorzio Il Bagncavallo?

«Innanzitutto abbiamo calibrato la quantità produttiva delleuve, che deve essere fra il 120-130 quintali per ettaro.

Ordinariamente le colture vitivinicole del nostro territorio, quelleper capirci che producono uve per il Tavernello, si attestano sui300-350 quintali per ettaro. Si tratta quindi di un sacrificio signi-ficativo in termini di realizzo economico immediato per gli agricol-tori che aderiscono al protocollo del Bursôn. In vigna significalimitare gli impianti e diradare. Inoltre, altro parametro fonda-mentale che riguarda la raccolta, è che il 50 percento circa dell’u-va da cui nasce il Bursôn si deve appassire sulla pianta. Si tratta diuna sovramaturazione che può ritardare la raccolta di questaquantità di uve di un mese, quaranta giorni».

E in cantina come si deve procedere nella vinificazione?«In cantina, abbiniamo le due uve differenziate, come si diceva, per

maturazione, poi vinifichiamo in rosso per qualche settimana. Dopo,il disciplinare prevede che il vino deve restare come minimo due annia maturare nei legni. All’inizio siamo partiti con le barrique, poisiamo passati ai tonneau, che consentono una microssigenazione nelprocesso di evoluzione del vino, senza un eccessivo rilascio di saporilegnosi. La microssigenazione consente anche di limitare al minimol’ossidazione del vino e salvaguardare così una corretta maturazione.Per quanto riguarda i tonneau ci siamo orientati su legni tendenzial-mente “dolci” e di diversa provenienza, che tutto sommato stempera-no i potenti tannini del Bursôn. Infine, per completare la maturazio-ne, prima della commercializzazione, c’è il riposo di un anno in botti-glia».

Insomma, passano almeno quattro anni dalla vendemmia,un sorta di riserva...

«Per il Bursôn non si può parlare di “riserva”, perché siamo nel-l’ambito del profilo Igp, che denomina l’area di produzione e l’anna-ta... Una specificità che noi abbiamo preferito alla Doc. Oggi un buonBursôn conta fra i cinque e i sette anni di invecchiamento».

Visto anche il titolo della manifestazione annuale che leiha ideato da tempo per testare, con l’ausilio di esperti eappassionati, l’evoluzione della qualità di questo vino, lechiedo “a che punto siamo” con il Bursôn? Siete riusciti final-mente a creare quel vino rosso d’eccellenza di pianura chestate cercado di perfezionare da anni?

«Direi che siamo a buon punto... I test rigorosamente alla cieca,che abbiamo organizzato fra esperti e produttori negli ultimi tempihanno dato ottimi risultati. Il Bursôn si è rivelato in grado di compe-tere con vini rossi di rango e ormai consolidati in qualità comeAmarone, Brunello, Primitivo, Nero d’Avola... In varie circostanze ilnostro vino si è distinto e a volte ha primeggiato fra i più apprezzati.Senza contare che i nostri produttori si stanno distinguendo allagrande, anche in concorsi internazionali come la recente fiera diBruxelles dove i nostri Bursôn hanno portato a casa fior fiore di rico-noscimenti, fra centinaia di competitori. Ci sono anche interessantisegnali sul piano commerciale, nell’export e sul mercato nazionale.Ma per coronare il nostro sogno di fare emergere fra i grandi vini ita-liani il nostro autoctono c’è ancora molto da fare, per affinare la qua-lità del prodotto e potenziare il marketing. Però gran parte del nostroimpegno è già stato premiato, oltre ogni aspettativa».

Parla l'enologo Sergio Ragazzini, esperto ementore di un vino autoctono che, anno dopoanno è diventato una eccellenza tipica stimataanche a livello internazionale. E questo grazie

a un Consorzio di produttori che a Bagnacavallo e dintorni sta puntando

sulla ricerca e la qualità in vigna e cantina.

L’enologo Sergio Ragazzini

OSTERIA DI PIAZZA NUOVAPiazza Nuova, 22 Bagnacavallo Tel. 0545/63647

D A G I U G N O C H I U S I L A D O M E N I C A

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Esposizione, degustazione e venditaVia 4 Novembre, 13

48026 Russi (Ra)

Sede amministrativaVia Aldo Moro, 23/1 Russi

tel. 0544 580144

Burson 2008 riserva speciale "Teodora"

Burson 2009 Gran medaglia d'oro al concorso mondiale di Bruxelles e la gran

menzione al vinitaly 2015

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Forlimpopoli celebra Artusicon una festa lunga nove giorni

EVENTI/1

Con la Festa Artusiana, For-limpopoli dal 20 al 28 giugno sitrasforma nella capitale del“mangiar bene” per rendereomaggio al suo concittadino piùillustre: il gastronomo Pellegri-no Artusi, padre indiscusso dellamoderna cucina italiana.

Un intreccio di suoni, profumie sapori invade il centro storicodella cittadina artusiana, teatroper nove serate di un inedito dia-logo tra gastronomia, cultura eintrattenimento.

Filo conduttore sono la cucinadomestica e le oltre 700 ricettedel celebre manuale artusiano“La Scienza in cucina e l’arte dimangiar bene” che rivivono neitanti ristoranti e punti di degu-stazione allestiti lungo le strade,le piazze e i vicoli di Forlimpopo-li, rinominati per l’occasione se-condo i capitoli del celebre libro.Il linguaggio della Festa si intin-ge dunque nelle parole, nei rac-conti e nello spaccato di quell’I-talia che proprio il manuale hacontribuito a unificare dal pun-to di vista identitario, culturale,gastronomico e linguistico.

Giunta alla sua 19° edizione,la Festa Artusiana intreccia l’of-ferta gastronomica con un riccoprogramma di spettacoli, con-certi, animazioni, mostre edeventi culturali (come il festivaljazz, vedi pagina 4). Orario: tut-te le sere dalle 19 a mezzanotte.

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GUSTOR&DCULTgiugno 2015

Una veduta della Festa Artusiana

“A ROMA CON GUSTO”AL MUSEO ARCHEOLOGICO

Al Maf, Museo Archeologico diForlimpopoli, sabato 6 giugno alle17.30 aperitivo archeologico orga-nizzato dalla fondazioneRavennAntica dal titolo “A Romacon gusto”, un viaggio gastronomi-co nella storia romana attraverso lesale del museo, fra la preparazionee la vera degustazione di un aperi-tivo romano.Si assaggeranno piattitratti dalle ricette di famosi autorilatini come Catone, Columella esoprattutto Apicio. Info e pre-notazioni: 0544 36136 e 0543748071.

APERITIVI

Il circo dei saporia Rimini con Botturae gli altri chef stellati

EVENTI/2

Dodici chef ‘stellati’ dell’EmiliaRomagna incontrano dodici giovanichef da tutto il mondo per una ker-messe del gusto unica. Dal 19 al 21giugno torna a Rimini ‘Al Meni’, ilgrande circo 8 e ½ dei sapori capitanatodal celebre Massimo Botturadell’Osteria Francescana di Modena,che invaderà letteralmente il cuore diMarina Centro, a due passi dal GrandHotel (info: www.almeni.it).

Un tendone colorato di 1.500 mqaffacciato sul mare, omaggio allo spiri-to onirico di Fellini, si trasformerà inuna vera e propria cucina a vista con imigliori talenti della gastronomia delpianeta che presenteranno al pubblicoi grandi piatti e i grandi prodotti dellacucina d’autore, tra show cooking edegustazioni a prezzi popolari.

LE NOTTI DELLE STREGHE CON SPETTACOLI E ROGHI A SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

Dal 19 al 23 giugno nel centro storico di San Giovanni in Marignano si svolge la 27esima edizione dellaNotte delle Streghe, cinque giorni di spettacoli, artisti di strada, maghi, giocolieri, mimi, musicisti, animatori,mangiafuoco. Passeggiando per le vie del borgo si potrà assaporare l’alchimia del mercatino magico, con isuoi prodotti artigianali, le essenze, i gusti, i manufatti e gli unguenti a base di erbe, e contemporaneamentedegustare le proposte enogastroniche di ristoranti ed associazioni locali. A concludere la manifestazione iltradizionale ed evocativo “Rogo della Strega” nell’Alveo Ventena a mezzanotte del 23 giugno.

TORNA IL MERCATO EUROPEO IN CENTRO A CESENA DAL 5 AL 7 GIUGNO

Ritorna dal 5 al 7 giugno (dalle 9 alle 23) il nuovo appuntamento con il Mercato Europeo, giunto quest'annoalla sesta edizione: un trionfo di bancarelle colorate provenienti da tutta Europa sbarcherà ed animerà ilcentro storico di Cesena. In occasione del Mercato Europeo le tipicità delle regioni italiane si incontrerannocon quelle di Inghilterra, Spagna, Austria, Ungheria, Germania, Francia e tanti altri Paesi d'Europa.

AGENDA

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Torna, dal 13 al 20 giugno, lasettimana dedicata ai più piccolisu tutta la riviera dell’Emilia Ro-magna in cui sono coinvolti ope-ratori di spiaggia, strutture ricet-tive e ristorative, parchi diverti-mento con una miriade di ap-puntamenti ed eventi.

San Mauro Mare, per esempio,si trasforma nel “Paese dei Baloc-chi” con “Fole e burattini”; comi-ci, cabaret, mimi, e teatro di figu-ra. Ogni giorno su tutto l’arenile,giochi, sfide, tornei dal “mondia-lini di calcio” al cheecotin, dal ti-ro al bersaglio alla “pignatta”.Ogni sera nell’arena si svolgeràuno spettacolo dedicato alle fa-miglie, mentre due postazioni fis-se verranno dedicate al “lunapark di una volta” e al microcir-co. Il tutto sarà collegato dal “pif-feraio magico” che condurrà ibimbi attraverso tutti gli intratte-nimenti (info: www.amaresan-mauro.it).

A Gatteo a Mare, invece, inquei giorni si terranno le selezio-ni (il 18 e il 19 giugno) e la fina-lissima (il 20 giugno) del concor-so canoro rivolto ai ragazzi tra i 6ed i 16 anni. La madrina del festi-val, Cristina d’Avena, sarà pre-sente alla serata finale (www.fe-stivalmar.it).

A Ravenna l’appuntamento èper il 13 giugno alle 18 con unospettacolo per famiglie di buratti-

ni tradizionali tratto da antichicanovacci della commedia del-l’arte nella splendida cornice del-la loggetta lombardesca all’inter-

no dei Giardini Pubblici. A Rimi-ni, invece, torna la seconda edi-zione di “Castelli di Sabbia” perportare bimbi e genitori a co-

29JUNIOR R&DCULTgiugno 2015

struire insieme il proprio castel-lo. In palio tanti premi ed una set-timana di vacanza gratis per tut-ta la famiglia nel 2016. Le ade-sioni dovranno essere comunica-te presso l’hotel dove si alloggiaentro il 14 giugno. Le gare semi-finali si svolgeranno dal 15 al 18giugno presso la zona spiaggia diriferimento e la grande kermessefinale nella spiaggia di RiminiTerme il 19 giugno dalle 9 alle 11circa. E sempre a Rimini Terme il20 dalle 16 alle 23 e il 21 giugnoalle 11 alle 22 si svolgerà “Monta& Smonta – attività di prestito –5/99 anni” con i mattoncini Le-go. L’obiettivo è quello di avvici-nare i bambini ad una attività co-struttiva adeguata alle loro realicapacità, mentre per i ragazzi

una esperienza di costruzioni dimaggiore difficoltà per metterealla prova le loro competenze co-struttive.Ci sarà inoltre un’areaDuplo, adatta ai bambini dai 0 ai4 anni per il gioco libero.

A Cervia, invece, uno degli ap-puntamenti è dal 5 al 7 giugno inspiaggia, sul lungomare, Magaz-zini del Sale e Piazzale dei Salina-ri, per parlare degli elementi na-turali di aria e acqua con esposi-zione di strumenti, prodotti lega-ti all’aria ed all’acqua, oltre adesibizioni, sport e laboratori diavviamento allo sport in aria edin acqua.

Per il programma aggiornato ecompleto di tutte le attività inprogramma: http://ilfestivaldei-bambini.it.

TORNA IL MOSAICO IN TOUR

È iniziata la nona edizione di“Mosaico in tour” un’officinaitinerante su quattro ruote,un “bus del mosaico” conattrezzature e insegnanti, chesi sposta sulla costa roma-gnola per insegnare l’artemusiva ai più piccoli. Un cen-tinaio gli appuntamenti sullaspiaggia da Pinarella diCervia fino a Ravenna neivari stabilimenti balneari. Seper l’estate 2014 erano più diottanta i laboratori già preno-tati per l’iniziativa ideata daSilvana Costa dell’associazio-ne Il cerbero, quest’anno èstata raggiunta quota cento.

LABORATORI

TEMPO LIBERO

Lego, burattini, castelli di sabbia:sulla riviera c’è il Festival dei bambini

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dono concretezza e fanno prevalere l’orgoglio».In uno degli ultimi numeri di maggio L’Espresso si chie-

deva a cosa serva ancora Confindustria...«Credo che serva agli imprenditori per avere un posto dove

confrontarsi, mettere insieme più cervelli per risolvere problemi.Non è vero che Confindustria è dominata dalle grandi aziende,anzi permette alle piccole di essere ascoltate meglio. E in alcunicasi aggregarsi aiuta a ottimizzare certi costi. Però è vero che ècambiata l’Italia e ovviamente dobbiamo adeguarci al cambia-mento del tessuto industriale. Ci sono istanze di cambiamentodalle aziende e tentativi dell’associazione di adeguarsi, ma servetempo».

Fra un anno il comune capoluogo di Ravenna sceglieràil nuovo sindaco. Come si augura che sia il profilo dell’am-ministratore futuro?

«È una persona che si appressa a svolgere un compito obietti-vamente ingrato. Dovrà ascoltare tutti poi generare una visioneper il futuro, ma deve avere anche il senso dei propri limitilasciando spazio alla libera iniziativa del cittadino, in tutti i sensi,non solo imprenditoriale. Mi auguro sia una persona capace diusare un linguaggio chiaro, niente populismi ma in grado diparlare alla pancia della gente per spiegare quando necessarioche sta andando verso una direzione che si ritiene sbagliata.Spero sia finito il tempo del linguaggio criptico e manipolati-vo. Mi auguro sia una persona concreta e di buon senso».

Stiamo parlando di cultura ma è inevitabile unaparentesi più economica sul mondo della portualitàche lei conosce bene. Tra indagini, progetti sospesi epiani di riforme, cosa succederà allo scalo di Ravenna?

«Prima di tutto bisogna decidere se è davvero importanteper la città, perché tutti dicono che è così poi agiscono al con-trario. E allora bisogna fare chiarezza. Smettendo di spiegaretutto con complotti. Per quanto riguarda la bozza di riformaDelrio (ipotesi di accorpamento delle Autorità portuali diAncona, Ravenna, Venezia e Trieste in un unico distretto consede a Venezia, ndr) credo che parta da una premessa condi-visibile: tutti i porti italiani messi insieme fanno meno di unsistema portuale olandese o tedesco. Questo è vero e imponedelle riflessioni, almeno per dirci che non tutto è perfetto manon è nemmeno detto che sia perfetta ogni proposta dal mini-

stero. Dobbiamo capire perchénonostante una posizione logisticafortunata, l’Italia non riesca a sfrut-tare al massimo i suoi potenziali por-tuali. Però mi sembra di vedere lastessa reazione già vista in altri set-tori davanti a ogni riforma propostadal Governo. Crediamo che dialoga-re serva ma il dialogo non sia strut-mento di ricatto e immobilismo altri-menti si spinge il Governo ad agire inisolamento. Il Governo ci sta inse-gnando che la tecnica consolidatadella lamentela per paralizzare tuttonon funziona più. Certo che la rifor-ma dei porti tocca un problema che

esiste. Non conosco ancora la proposta Delrio nel dettaglio mala massa critica è ormai una necessità per essere competitivi».

Poi c’è il cosiddetto Progettone per l’approfondimen-to dei fondali...

«Chiamiamolo progetto Hub Portuale, perché se questo èun Progettone allora come dovrebbero chiamare quelli deiporti in cui hanno investito centinaia di milioni? Noi abbiamoespresso le nostre perplessità sugli espropri e sulle modifiche alprogetto già all’inizio dell’anno. Abbiamo chiesto alternative aquella linea e ci hanno detto che non c’erano alternative salvoora sentirci dire che stanno cercando alternative. Magari sarebbeservito un tavolo tecnico per ragionare. Le debolezze denunciateda noi erano tutte lì visibili e quel progetto non si realizzerà,magari con un po’ di ingegno si potrà trovare l’alternativa. Maconstatiamo un fallimento della capacità di analisi».

Torniamo alla cultura. Libri, film, teatro e musica: qual-che consiglio dai suoi gusti personali?

«Un libro che non può mancare sul comodino dell’imprendito-re è “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman ma è un po’ unmattone. Un film invece mi sento di citare un lavoro piuttostobanale ma con una scena splendida: in “Civil Action” i protago-nisti si rendono conto di avere perso l’occasione per cambiare laloro vita e questo è qualcosa che accade spesso nella vita quoti-diana. A teatro a non vado da molto tempo. Per la musica facciosolo tre nomi: Mozart, Rossini e i Doors».

Andrea Alberizia

Prosegue il viaggio di R&D Cult nel mondo della cultura d’im-presa incontrando i protagonisti del tessuto economico romagno-lo. Questo mese intervistiamo il presidente di ConfindustriaRomagna, Guido Ottolenghi.

A giugno Confindustria terrà a Ravenna la prima edizio-ne del “Festival dell’industria e dei valori d’impresa”.Come nasce l’idea e quali sono i valori in cui si riconoscel’impresa associata?

«Nel 2015 festeggiamo i 70 anni di Confindustria Ravenna.Dopo la guerra, in un momento difficile, un piccolo gruppo diimprenditori aveva già intuito l’importanza di un punto di riferi-mento dove incontrarsi e discutere su come affrontare le sfidequotidiane. Se vogliamo avevano già capito l’importanza dellacultura d’impresa e oggi vogliamo onorare quel punto di parten-za a distanza di settant’anni. In questi anni abbiamo dedicatomolte energie, soprattutto al nostro interno, per far capire quan-to sia importante la cultura perché non è così ovvio quantoinfluenza la nostra capacità di vivere bene. Fare cultura per l’im-presa è anche conveniente, ma non significa sedersi in un salottoe parlare di cose alte ma discutere e ragionare per una analisi epoi le azioni per migliorare il mondo in cui viviamo. E questo è unaspetto tipico della cultura di impresa, più abituata di altri proces-si culturali a non incardinarsi su una ideologia pregressa ma ainteressarsi alla ricerca di una soluzione».

Come dobbiamo aspettarci questo festival?«Diciamo che sarà un assaggio di quello che potrebbe essere il

museo dell’impresa e dell’ingegno, un’idea che abbiamo lanciatol’anno scorso e su cui stiamo ancora lavorando per raccontare lastoria dell’impresa sul nostro territorio e permettere di conoscerecome le imprese influiscono sul benessere del nostro territorio osulla quotidianità dei cittadini. I nostri associati sono pronti ainvestire 1,5 milioni di euro per l’avviamento e la gestione deiprimi tre anni e stiamo lavorando con le istituzioni per individua-re un luogo che possa accogliere l’iniziativa. In attesa di indivi-duare lo spazio ci siamo detti che il festival potrà essere un prova.Hanno già dato la loro adesione 50 imprese, ci sarà una mostrafotografica e momenti di dibattito eriflessione ma soprattutto vogliamoche le imprese si aprano verso l’ester-no e accolgano la curiosità di chiun-que».

Che rapporto c’è tra gli impren-ditori e i soggetti che fanno cultu-ra nel senso più classico?

«In Romagna c’è una passione lar-gamente condivisa per le proprie radi-ci, non conosco altri territori con que-ste slancio per la divulgazione riferitaal locale. E il rapporto con l’industria èvivo. Non solo c’è il sostegno in termi-ni di tempo e risorse che il singoloimprenditore dedica nei contesti piùvicini alle sue passioni personali, mami sento di dire che non siamo dameno alle associazioni industriali piùgrandi. Con il premio Guidarello e ilsostegno al Ravenna Festival dimostriamo la volontà di nonabbandonare il dibattito culturale e alimentare le riflessioni».

Eppure ogni tanto qualcuno vi tira per la giacchettadicendo che potreste fare di più per la cultura...

«Le critiche arrivano sempre ma non credo si possa dire chefacciamo poco. Non solo in termini di fondi, che purtroppo sonooggettivamente più scarsi di una volta, ma penso si debba dareatto alla nostra associazione del contributo portato in termini diidee, riflessioni, iniziative culturali. Se guardiamo i dibattiti aper-ti alla città sotto il cappello Ravenna 2030 si trovano ragiona-menti su economia, giustizia, legalità, finanza. Abbiamo permes-so di dare un arricchimento di pensiero. Sosteniamo anchel’Università. A Forlì si è riusciti a fare di più per l’Ateneo ma là sisono alleate altre risorse».

Ma allora Confindustria ha ancora un peso nel dibatti-to pubblico oppure ha perso l’importanza di un tempo?

«Ha ancora influenza? Mi sembra di sì. C’è un potere soft e unpotere hard. Il secondo Confindustria non lo esercita più datempo e quando ancora lo faceva negava di farlo. Il potere softinvece è quello di avere idee, contributi, identificare soluzioni e misembra che questo non sia venuto a mancare. Confindustria hasempre dimostrato capacità di concretezza, non abbiamo maicombattuto per il risultato perfetto ma per qualcosa un po’meglio di quello che c’era prima. La capacità che oggi viene chia-mata riformismo è una nostra qualità, un valore per gli associatie per la società. Ma certo che anche gli imprenditori a volte per-

LAUREA ALLA BOCCONI, MASTER ALLA COLUMBIA,AL TIMONE DELLA PIR DAL 1996

Guido Ottolenghi nasce a Bologna nel 1966, dopo la laurea cumlaude (1990) in Economia Politica alla Bocconi, lavora due anni comeanalista nella banca di investimenti Morgan Stanley International aLondra. Nel 1994 – dopo un Master (Mba) in Gestione Aziendale eFinanza alla Columbia Business School di New York al termine di uncorso biennale – entra ne La Petrolifera Italo Rumena (Pir) che sioccupa di logistica portuale per prodotti liquidi e solidi alla rinfusa edepositi costieri. Dal 1996 è amministratore delegato e direttoregenerale della Pir, iniziando l'avvicendamento tra padre (EmilioOttolenghi) e figlio alla guida della società: la carica comprendeanche la gestione delle aziende del Gruppo con la definizione dellestrategie di marketing, investimenti, acquisizioni/dismissioni, pro-grammazione e controllo finanziario e gestionale delle varie aree dibusiness/società controllate e partecipate. La capogruppo segueimportanti investimenti anche nei settori immobiliare e finanziario.Fin dall'inizio la sua conduzione è caratterizzata da una notevolespinta allo sviluppo internazionale, con importanti investimenti nelbacino del Mediterraneo. Dal 2002 ricopre vari incarichi inConfindustria Ravenna di cui è presidente dal 2011.

CHI È

L’INTERVISTA

L’industria e i valori d’impresaPoi Kahneman e Jim MorrisonIl libro del Nobel per l’economia e i Doors tra le passioni di Guido OttolenghiIl presidente di Confindustria Romagna e il rapporto con la cultura

EXTRARAVENNA&DINTORNI giugno 2015

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AZIENDE INFORMANO R&DCULTgiugno 2015

«Assicoop Romagna Futura contribuisce a diverse iniziative culturali e sociali nelterritorio – afferma il presidente di Assicoop Romagna Futuro, Lorenzo Cottignoli–. In tutti questi anni, va ricordato che il 1963 è l’anno di nascita dell’agenzia diForlì, la prima agenzia Unipol nel territorio della Romagna, abbiamo esercitato ilmandato ricevuto dalla Compagnia nella coerenza dei nostri valori di radicamen-to nel territorio. Le peculiarità che distinguono la nostra azienda dai concorrentiè proprio lo stretto rapporto con le comunità locali e il suo impegno nella promo-zione dello sviluppo territoriale. Nel Consiglio d’Amministrazione convivono latradizione del mondo cooperativo, la rappresentanza dei lavoratori dipendenti, leorganizzazioni di artigiani, commercianti e del settore agricolo. Questa pluralitàdi rappresentanza rende unica la relazione tra Assicoop e il territorio di riferimen-to».Nello specifico sono oltre 100mila euro le risorse economiche che AssicoopRomagna Futura ha erogato nel corso del 2014 alle istituzioni, associazioni eorganizzazioni locali per iniziative in ambito culturale (oltre il 50% del budget permusei, mostre d’arte, spettacoli…), sportivo (sia professionale che amatoriale) esociale (manifestazioni e feste cittadine, politiche, sagre popolari…). A questi finanziamenti – che possono essere considerati a pieno titolo come ritor-no economico per il territorio – si sommano gli interventi di promozione cheammontano a circa 50mila euro, a sostegno delle iniziative che le organizzazionisocie (organizzazioni e sindacati di categoria) presenti nella compagine azionariadi Assicoop Romagna Futura, rivolgono a beneficio dei propri iscritti e associati. Nel corso del 2014 Assicoop Romagna Futura ha contribuito a promuovere alcu-ne attività in campo culturale e dello spettacolo, come: le visite ai Musei SanDomenico di Forlì, la Settimana del Contemporaneo a Faenza, la programmazio-ne di Ravenna Festival, la stagione d'opera del Teatro Rossini di Lugo,l'Associazione Amici dell'Arte di Forlì, i laboratori didattici del MuseoArcheologico di Forlimpopoli, i venerdì gratuiti a TAMO di RavennAntica, la sta-gione di prosa di Ravenna Teatro, le attività di Anno Solare di Santarcangelo deiTeatri, i tradizionali spettacoli di San Lorenzo e Capodanno del Comune diCervia. In campo sportivo e del volontariato il sostegno a: la Maratona Alzheimerdi Cesena, l'iniziativa "Processo al calcio" di Cesenatico, le società sportiveBasket Ravenna, Volley Ravenna e Softer Volley Forlì.

Impresa e territorio

Assicoop Romagna Futura al servizio di persone e imprese e a sostegno di cultura, sport e bisogni sociali delle comunità localiL'azienda ha contribuito con oltre 100mila euro al finanziamento di iniziative ed eventi di istituzioni e associazioni: un ritorno economico importante per il territorio romagnolo

Un’ambulanza per il 118«Noi in prima linea per la gente»

Un’ambulanza attrezzata, dotata di tutte le strumentazioni di primo inter-vento per il mantenimento delle funzioni vitali. È il regalo che Assicoop Ro-magna Futura ha donato al 118 Ausl Romagna nel dicembre 2014 per cele-brare i 50 anni di attività come agenzia assicurativa Unipol. La consegnaufficiale è avvenuta il 15 maggio davanti ai Musei di San Domenico a Forlì. «Volevamo un gesto tangibile – ha dichiarato il presidente di Assicoop Ro-magna Futura, Lorenzo Cottignoli – che toccasse tutti coloro che con la fi-ducia in Assicoop, ci hanno consentito di essere leader del mercato assi-curativo del territorio. Nel 2012 Assicoop Romagna e Assicoop Ravenna sisono unite in Assicoop Romagna Futura, a breve distanza di tempo le Ausldel territorio si sono costituite in Ausl Romagna con un unico 118, quasi unpassaggio di testimone, da noi a loro, in una visione integrata del territo-rio. E così è nata l’idea di donare un’ambulanza al 118 Romagna Soccorso,una scelta solidale rivolta a tutti». Nella foto, il presidente Cottignoli consegna le chiavi del mezzo di soc-corso al direttore sanitario dell’Ausl Romagna Giorgio Guerra; al centro ilsindaco di Forlì, Davide Drei.

DONAZIONI

Profilo d’impresaLa struttura e i numeri dell’azienda assicurativa leader della RomagnaAssicoop Romagna Futura, prima azienda assicurativa della Romagna, da cinquant'anni unisce l'affi-dabilità del Gruppo Unipol, il gruppo finanziario assicurativo leader del mercato nei rami danni, alrapporto costante e diretto con la comunità, con una presenza capillare sul territorio. L’azienda esprime un insieme di valori e competenze rivolte a persone e imprese con un’ampiagamma di prodotti e servizi di UnipolSai Assicurazioni, Unipol Banca e UniSalute. Con l’unificazione,nel 2012, tra Assicoop Ravenna e Assicoop Romagna, l’azienda ha preso il nome di AssicoopRomagna Futura, società partecipata dal Gruppo Unipol e dalle rappresentanze economiche delmondo del lavoro quali Legacoop, Cgil, Cisl, Uil, Cia, Cna e Confesercenti. Con oltre 260 dipendenti

e collaboratori e una rete composta da 50 punti vendita(13 agenzie generali, 2 agenzie speciali corporate, 35 subagenzie) integrata alle 14 filiali di Unipol Banca, AssicoopRomagna Futura è il primo agente assicurativo dellaRomagna e ha un portafoglio di 90mila clienti, fra cuioltre 9mila imprese assicurate. Nel 2014 sono stati incas-sati premi per 76,9 milioni di euro nel comparto danni edè stato gestito uno stock premi vita di 232,9 milioni. Ilconsuntivo 2014 registra una raccolta premi totale dicirca 128 milioni di euro (+5,4% rispetto al 2013). Gran parte dei clienti (più del 70%) beneficiano di con-venzioni vantaggiose con le organizzazioni di riferimentodel mondo cooperativo, sindacale, dell’artigianato, delcommercio e dell’agricoltura, tuttora presenti nella com-pagine azionaria di riferimento.

Il libro che racconta l’evoluzione di un’azienda leader

Per celebrare i 50 anni di impegno di Assicoop Romagna Futura è stato pubblicato il libro “Una sto-ria per il futuro”, che racconta le vicende dell’azienda dalle origini, le sue evoluzioni nelle tre provin-cie della Romagna, e quell’insieme di percorsi diversi per contesti, modalità e tempi ma uniti da untraguardo comune: sviluppare la Compagnia Unipol e coniugare i valori del radicamento sociale edell’efficienza imprenditoriale. «Guardando a quei lontani anni Sessanta, ciò che separa l’attualitàdell’oggi da allora è la “speranza”, la visione di una prospettiva che oggi il Paese sembra non avere,mentre allora era lo spirito della vita quotidiana – commenta il presidente Cottignoli –. Ed è proprioriflettendo sul passato per capire cosa siamo oggi, che si è concretizzata l’idea di raccontare la sto-ria di questa impresa, delle donne e degli uomini che hanno contribuito ciascuno alla crescita pro-gressiva di patrimonio e lavoro Assicoop Romagna Futura, oggi in posizione di leader del mercato».

LA STORIA ASSICOOP

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