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REGNO UNITO - 2001 · per il Regno Unito un analogo referendum sul trattato di Nizza. Oggi,...

Date post: 26-Aug-2020
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REGNO UNITO - 2001 [Fonti: BBC Online Network; The Belfast Telegraph; The Electronic Telegraph; The Guardian; The Irish Indipendent; The Irish Times; The Irish News; The Observer; The Times; The Sunday Times; An Phoblacht/Republican News. Siti internet: www.irish-law.org; http://www.niweb.com/niid/government/; www.nio.gov.uk; www.nics.gov.uk/] [La sezione relativa alla Gran Bretagna è a cura di Giulia Caravale] [La sezione relativa all’ Irlanda del Nord è a cura di Gavina Lavagna] GRAN BRETAGNA ELEZIONI 22 novembre – Si tiene a Ipswich l’elezione suppletiva per la Camera dei Comuni vinta dal laburista Chris Mole che ottiene 11.881 voti pari al 43,35% dei consensi. Il candidato conservatore Paul West ne ottiene 7.794 (28,44%) e la Liberal Democratica Tessa Munt 6,146 (22,43%). 2 aprile – Tony Blair decide di spostare la data delle elezioni per i 34 consigli di contea e le 11 amministrazioni locali al 7 giugno. Nelle ultime settimane l’aggravarsi della crisi dell’afta epizootica aveva spinto, tra gli altri, il leader conservatore William Hague, il leader dello Scottish National Party John Swinney e i vescovi della chiesa anglicana a chiedere al Premier di rinviare tale data. Blair aveva cercato di resistere alle pressioni, soprattutto per dimostrare che l’epidemia non era così grave da impedire la consultazione elettorale. Oggi in Parlamento il ministro dell’interno Straw annuncerà la decisione del governo presentando l’Election Bill (cfr. Parlamento). 7 giugno – Le elezioni politiche per la Camera dei Comuni confermano le previsioni dei sondaggi e registrano il successo del partito laburista che ottiene il 40,7% dei consensi con 412 seggi (sei in meno rispetto alla passata legislatura). I Conservatori ottengono il 31,6% con 166 seggi (uno in più rispetto alla passata legislatura). I Liberal democratici il 18,3% dei voti e 52 seggi, 6 in più rispetto al passato: si tratta di un risultato mai raggiunto dal terzo partito dal 1929. Il Plaid Cymru diviene il terzo partito del Galles e manda ai Comuni 4 deputati. Lo Scottish National Party ottiene il 2,5% e 5 seggi (uno in meno rispetto al passato, vinto dai Conservatori). L’Ulster Unionist irlandese ottiene 6 seggi (4 in meno del passato), i Democratic Unionist 5, lo Sinn Fein 4, il SDLP 3 seggi, 1 Independent e lo Speaker. L’astensione risulta molto alta: solo il 59,4% degli aventi diritto si è recata a votare, il dato più basso dal 1918. Dei 659 membri della nuova House of Commons solo 118 sono donne, 95 delle quali laburiste. Tony Blair si dichiara soddisfatto e afferma di aver ottenuto dal popolo britannico il mandato per riforme e investimenti. Anche il liberal
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REGNO UNITO - 2001

[Fonti: BBC Online Network; The Belfast Telegraph; The Electronic

Telegraph; The Guardian; The Irish Indipendent; The Irish Times; The Irish News; The Observer; The Times; The Sunday Times; An Phoblacht/Republican News. Siti internet: www.irish-law.org; http://www.niweb.com/niid/government/; www.nio.gov.uk; www.nics.gov.uk/]

[La sezione relativa alla Gran Bretagna è a cura di Giulia Caravale] [La sezione relativa all’ Irlanda del Nord è a cura di Gavina Lavagna]

GRAN BRETAGNA

ELEZIONI

22 novembre – Si tiene a Ipswich l’elezione suppletiva per la Camera dei Comuni vinta dal laburista Chris Mole che ottiene 11.881 voti pari al 43,35% dei consensi. Il candidato conservatore Paul West ne ottiene 7.794 (28,44%) e la Liberal Democratica Tessa Munt 6,146 (22,43%).

2 aprile – Tony Blair decide di spostare la data delle elezioni per i 34 consigli di contea e le 11 amministrazioni locali al 7 giugno. Nelle ultime settimane l’aggravarsi della crisi dell’afta epizootica aveva spinto, tra gli altri, il leader conservatore William Hague, il leader dello Scottish National Party John Swinney e i vescovi della chiesa anglicana a chiedere al Premier di rinviare tale data. Blair aveva cercato di resistere alle pressioni, soprattutto per dimostrare che l’epidemia non era così grave da impedire la consultazione elettorale. Oggi in Parlamento il ministro dell’interno Straw annuncerà la decisione del governo presentando l’Election Bill (cfr. Parlamento).

7 giugno – Le elezioni politiche per la Camera dei Comuni confermano le previsioni dei sondaggi e registrano il successo del partito laburista che ottiene il 40,7% dei consensi con 412 seggi (sei in meno rispetto alla passata legislatura). I Conservatori ottengono il 31,6% con 166 seggi (uno in più rispetto alla passata legislatura). I Liberal democratici il 18,3% dei voti e 52 seggi, 6 in più rispetto al passato: si tratta di un risultato mai raggiunto dal terzo partito dal 1929. Il Plaid Cymru diviene il terzo partito del Galles e manda ai Comuni 4 deputati. Lo Scottish National Party ottiene il 2,5% e 5 seggi (uno in meno rispetto al passato, vinto dai Conservatori). L’Ulster Unionist irlandese ottiene 6 seggi (4 in meno del passato), i Democratic Unionist 5, lo Sinn Fein 4, il SDLP 3 seggi, 1 Independent e lo Speaker. L’astensione risulta molto alta: solo il 59,4% degli aventi diritto si è recata a votare, il dato più basso dal 1918. Dei 659 membri della nuova House of Commons solo 118 sono donne, 95 delle quali laburiste. Tony Blair si dichiara soddisfatto e afferma di aver ottenuto dal popolo britannico il mandato per riforme e investimenti. Anche il liberal

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democratico Kennedy è contento del risultato e dichiara che il suo è il partito del futuro e che entro i prossimi 10 anni potrebbe entrare a far parte del governo. Hague, sconfitto, si dimette da leader dei Conservatori. Si apre così la corsa per la leadership del partito. Le candidature potranno essere presentate entro il 5 luglio, mentre il nome del vincitore sarà annunciato il 12 settembre.

PARTITI 5 gennaio - Dopo che il 2 gennaio il miliardario Paul Hamly aveva

dichiarato di aver donato ai Laburisti 2 milioni di sterline, il partito rende noto di aver ricevuto altri due analoghi finanziamenti da Christopher Ondaatjee e da Lord David Sainsbury. Le donazioni riaprono il dibattito sul finanziamento dei partiti: i Liberal democratici chiedono l'introduzione del finanziamento pubblico, mentre i Conservatori domandano sgravi fiscali per i finanziatori. La legge attuale, approvata a fine novembre (cfr. Parlamento), prevede la dichiarazione nel bilancio del partito dei finanziamenti superiori alle 5000 sterline. Tony Blair si dichiara orgoglioso del fatto che il suo partito sia stato in grado di ottenere ingenti donazioni da parte di uomini d'affari.

9 gennaio – La data delle elezioni anticipate non è ancora certa, anche se si presume che sarà fissata per il 3 maggio, ma i partiti sono già in campagna elettorale: i Laburisti, attraverso lo slogan “by choice, not chance”, sottolineano gli investimenti del governo nel settore pubblico, i Conservatori li accusano di aver aumentato le tasse senza aver migliorato i servizi (Blair è definito “the great pretender”) e affermano che, in caso di vittoria elettorale, il loro partito ridurrà le tasse di 8 miliardi di sterline. Secondo gli esperti la maggior parte della campagna elettorale si svolgerà non già con il tradizionale sistema “door to door”, ma attraverso messaggi e-mail, inviati agli elettori indecisi.

20 gennaio - Il leader del partito liberal-democratico Charles Kennedy afferma di non aver stipulato accordi pre-elettorali con i Laburisti e aggiunge che, in caso di secondo mandato del partito di governo, cercherà di far tenere il referendum sull'introduzione del sistema proporzionale.

21 gennaio - Il miliardario Stuart Wheeler si impegna a donare al partito conservatore 5 milioni di sterline (la donazione più sostanziosa mai elargita in Gran Bretagna) e forse a raddoppiare la somma, ma afferma che ritirerà il suo appoggio qualora Ken Clarke, o un altro deputato favorevole all'Europa, divenga il nuovo leader del partito.

12 febbraio – Hague assegna a David Willetts, il ministro ombra per la Social Security , il compito di redigere il manifesto del partito conservatore per le prossime elezioni.

25 febbraio – I Conservatori difendono il Cancelliere ombra Michael Portillo dalle accuse di aver omesso di dichiarare il reddito percepito come consulente di una compagnia petrolifera. I Laburisti chiedono la sua sospensione, fino a che non sarà fatta luce sul caso.

14 marzo – Blair presenta i dati sulla disoccupazione scesa al livello più basso degli ultimi 25 anni. Secondo i commentatori politici britannici si apre oggi, di fatto, la campagna elettorale dato che, entro i primi giorni di aprile, Tony Blair chiederà alla Regina di sciogliere la Camera dei Comuni e di indire nuove elezioni per il 3 maggio, contestualmente a quelle locali. L’epidemia di afta

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epizootica che sta dilagando nel Paese non sembra, per ora, essere d'ostacolo allo svolgimento delle elezioni.

8 maggio- – Tony Blair si reca a Buckingham Palace per chiedere ad Elisabetta II di sciogliere la Camera dei Comuni e di indire nuove elezioni politiche per il 7 giugno, contestualmente a quelle amministrative. Il Premier annuncia ufficialmente la data delle elezioni non già, come di consueto, ai giornalisti di fronte alla sua residenza ufficiale, bensì nel corso di una visita ad una scuola femminile anglicana. I sondaggi danno al partito di governo un vantaggio rilevante sui Conservatori.

La campagna elettorale si apre ufficialmente. I Laburisti nel manifesto Ambitions for Britain pongono l’economia e le imprese al centro del loro programma. Promettono di non aumentare le tasse, di tenere un referendum sull’euro, di incrementare le assunzioni, gli interventi e gli investimenti nel settore scolastico, in quello sanitario e nella sicurezza, di proseguire il processo di modernizzazione del Paese, al fine di realizzare un'economia ed una società più forti. La scuola e la sanità sono stati i settori più criticati nel corso del primo mandato di governo laburista. Il programma, che prevede riforme per i prossimi 10 anni, contempla inoltre azioni positive a favore delle donne in politica, il completamento della riforma della Camera dei Lords, il miglioramento dei servizi pubblici e sociali. Anche il sindaco londinese Ken Livingstone, espulso dal partito, invita a votare per i Laburisti.

I Conservatori puntano, invece, sul patriottismo e chiedono il voto per salvare la sterlina, limitare il potere dell’Europa ed espellere gli immigrati clandestini. Nel loro programma si prevede, inoltre, la riduzione delle tasse e una più rigida politica contro il crimine. I Liberal Democratici, infine, indicano tra i punti centrali del loro manifesto l’incremento delle assunzioni nel settore della sanità, l’aumento delle pensioni minime, l’introduzione del sistema elettorale proporzionale, un maggior grado di devoluzione, la fine della discriminazione nei confronti degli immigrati e dei rifugiati politici, l’allargamento ed un ridimesionamento delle competenze dell’Unione europea. Inoltre propongono un referendum per la creazione di assemblee regionali in Inghilterra al fine di sottrarre potere a Westminster.

4 maggio – I partiti, secondo il disposto del Political Parties Referendum and Election Act 2000, rendono pubblico l’ammontare delle donazioni ricevute superiori alle 5000 sterline. Risulta, in particolare, che i sindacati hanno contribuito generosamente a incrementare le entrate del partito laburista. I dati sono diffusi dall'Electoral Commission, organismo indipendente, responsabile di fronte al Parlamento, istituito dalla recente legge. Tra i suoi compiti rientra il controllo delle donazioni ai partiti e delle spese da questi sostenute in campagna elettorale. La Commissione, presieduta da Sam Younger, si occupa, inoltre, della registrazione dei partiti politici e si impegna a suggerire al Parlamento le riforme necessarie in materia elettorale. Ogni anno la Commissione pubblicherà un rapporto sulla sua attività. (www.electoralcommission.org.uk)

22 maggio – La Thatcher interviene in campagna elettorale contro Tony Blair e l’Europa. A suo giudizio la moneta unica priverà la Gran Bretagna della sua sovranità. La sua posizione è condivisa dalla maggior parte dei Conservatori.

28 maggio – Il clima teso della campagna elettorale sul problema dell’immigrazione si riflette nei disordini che colpiscono i sobborghi di alcune

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città dove da giorni si registrano incidenti violenti tra le comunità etniche. Sotto accusa è la rigida posizione dei Conservatori sul problema, posizione che ha suscitato anche la preoccupazione dell’Alto commissario europeo per i rifugiati. Il 20 aprile la Commission for Racial Equality aveva stilato l’elenco dei principi di buona condotta antirazzista che i candidati alle elezioni dovevano sottoscrivere, tra i quali l’impegno a rappresentare gli interessi della constituency senza distinzione di sesso, razza, colore o religione, e quello a non pubblicare materiale in grado di fomentare l’odio razziale.

6 giugno – Termina la campagna elettorale. Blair chiede agli elettori di chiudere con il Thatcherismo e invita il popolo a non disertare le urne, consapevole che l’unico pericolo per il suo partito può venire dall’astensionismo. Hague afferma che il voto rappresenta una scelta decisiva per il futuro del Regno. Il liberal democratico Kennedy auspica un aumento del numero dei seggi, contando sulla perdita di voti dei Conservatori.

14 giugno – E’ rieletto il National Executive Committee del partito laburista che ha tra i suoi compiti la definizione del programma legislativo del gruppo e la collaborazione con i parlamentari laburisti nei singoli provvedimenti legislativi. Clive Soley è sostituito come Chairman del Parliamentary Labour Party da Michael Cashman.

15 giugno – A seguito del referendum irlandese i Conservatori chiedono per il Regno Unito un analogo referendum sul trattato di Nizza. Oggi, inoltre, Andy Milligan, direttore dell’Interbrand, una global branding consultancy, ha suggerito ai Tories di cambiare il nome del partito al fine di rinnovarne l’immagine.

18 giugno - Charles Kennedy nomina 12 Junior party spokesmen che faranno da portavoce ai Comuni per il partito liberal democratico.

21 giugno - Il Labour Party's general secretary, Margaret McDonagh, si dimette per proseguire la sua carriera nel settore privato.

26 giugno - Lord Jenkins of Hillhead, ex Cancelliere laburista, chiede a Tony Blair, a seguito della bassa affluenza alle urne delle recenti elezioni, di modificare il sistema elettorale con l’introduzione dell’Alternative Vote System, sistema suggerito nel 1998 dalla commissione indipendente sulla riforma del sistema elettorale da lui stesso presieduta.

27 giugno – Sir Michael Spicer è eletto Chairman del 1922 Committe del partito conservatore. Uno dei suoi primi compiti sarà quello di organizzare la complessa procedura di elezione del leader. I candidati che partecipano alla competizione per la leadership conservatrice sono Michael Portillo, cancelliere ombra, che punta alla riconquista del centro, David Davis, già ministro per l’Europa, e Iain Duncan Smith, ministro ombra della difesa, entrambi esponenti dell'ala destra del partito. Michael Ancram Infine Kenneth Clarke, già cancelliere ed esponente dell’ala liberale, dopo qualche esitazione, ha deciso, il 26 giugno, di partecipare alla sfida affermando di essere l'unico candidato in grado di riportare il partito alla vittoria elettorale.

5 luglio – Scade oggi il termine per la presentazione delle candidature alla leadership dei Conservatori. Gli aspiranti alla carica sono Michael Ancram, Kenneth Clarke, David Davis, Iain Duncan Smith e Michael Portillo. Il sistema di elezione, innovato da William Hague nel 1998, si articola in due distinte fasi: la prima comporta tre turni di votazioni attraverso cui i deputati conservatori riducono a due i candidati: ad ogni votazione, infatti, è eliminato chi riceve meno consensi. La seconda coinvolge i 300.000 componenti del partito, i quali

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sceglieranno il leader tra i due concorrenti rimasti in corsa, esprimendo la loro preferenza per posta entro l’11 settembre. Il vincitore sarà proclamato il 12 settembre.

10 luglio – Si tiene la prima votazione da parte dei 166 deputati conservatori: Portillo ottiene 49 voti, Duncan Smith 39, Clarke 36. Davis e Ancram ne ricevono entrambi 21 e rifiutano di ritirarsi dalla corsa.

- Portillo respinge le accuse, pubblicate oggi dal quotidiano Guardian, di aver violato il “code of ministerial conduct” quando, come ministro di John Major, non aveva denunciato le somme ricevute per alcune conferenze tenute tra il 1995 e il 1997.

- I backbenchers del partito laburista eleggono Jean Corston chairman del Parliamentary Labour Party al posto di Clive Soley. E’ la prima volta che una donna ricopre tale carica.

12 luglio – Si tiene il secondo voto per il primo turno di selezione del leader conservatore. Portillo ottinene 50 voti, Duncan Smith 42, Clarke 39, Davis 18 e Ancram 17. Ancram è automaticamente eliminato, mentre Davis decide, comunque, di ritirarsi e di appoggiare Duncan Smith.

- Nel rapporto A New Structure for a Second Term Clive Soley, già chairman del Partito parlamentare laburista, afferma che i backbenchers laburisti sono stati esclusi dal processo decisionale del governo nel corso degli ultimi anni.

17 luglio – I deputati Conservatori nel corso della terza votazione attribuiscono a Ken Clarke 59 voti, a Iain Duncan Smith 54 e a Michael Portillo 53. Portillo, eliminato, dichiara di volersi ritirare dalla vita politica. Adesso gli iscritti al partito dovranno votare per i due sfidanti rimasti in gara. Questi si dividono soprattutto sull’Unione europea: Clarke accusa gli euroscettici di aver rovinato il partito, mentre Duncan Smith giudica negativa l’elezione di un europeista alla guida dei Tories.

17 luglio- Il sindacato GMB union annuncia che nei prossimi quattro anni ridurrà di 1 milione di sterline il finanziamento a favore del partito laburista, a motivo della decisione di Blair di incrementare l’intervento dei privati nei servizi pubblici.

24 luglio- David Triesman sostituisce Margaret McDonagh come Labour’s general secretary.

20 agosto – I due candidati alla leadership del partito conservatore illustrano i rispettivi programmi. Ken Clarke dichiara di essere l’unico in grado di far tornare competitivi i Tories, mentre Iain Duncan Smith - appoggiato dal leader dimissionario William Hague e dall’ex Premier Margaret Thatcher - afferma di voler rinegoziare il trattato di Maastricht e quello di Nizza. Sono inviate ai 300.000 iscritti le schede di voto per la scelta del leader.

24 agosto – Edgar Griffin è espulso dal team di Duncan Smith a motivo dei suoi legami con il British National Party, gruppo di estrema destra.

6 settembre – L’Electoral Commission l’organismo indipendente, costituito al fine di controllare le donazioni ai partiti e le spese da questi sostenute in campagna elettorale, rende noto l’elenco aggiornato delle donazioni ricevute dai partiti negli ultimi mesi.

8 settembre- Un rapporto del partito laburista indica che il numero dei suoi componenti si è ridotto drasticamente negli ultimi anni, mentre sono aumentate in modo considerevole le sue entrate.

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7-11 settembre- A Brighton, nel corso del congresso dei sindacati, Blair difende il suo controverso progetto di parziale privatizzazione del servizio pubblico.

13 settembre- Il partito conservatore annuncia che Iain Duncan Smith è il nuovo leader. Egli ha ottenuto il 61% dei consensi degli iscritti, contro il 39% di Kenneth Clarke. Il 79% degli aventi diritto ha espresso il voto. Il nuovo leader dichiara che offrirà pieno sostegno a Blair nella lotta al terrorismo. Proprio a motivo degli attentati di New York e Washington, il nome del vincitore è stato comunicato con due giorni di ritardo.

24-27 settembre - Nel corso della conferenza annuale del partito liberal democratico a Bournemouth, fortemente influenzata dalla crisi internazionale, il leader Charles Kennedy afferma che il grave problema del terrorismo non deve aver la conseguenza di limitare i diritti dei cittadini, critica il nuovo leader conservatore e sostiene che i Liberal democratici rappresentano la vera opposizione. Il partito appare diviso, al pari di quello laburista, sulla privatizzazione dei servizi pubblici.

14 settembre – Duncan Smith forma il suo governo ombra: Michael Howard diviene Shadow chancellor; Michael Ancram Shadow foreign secretary, David Davis chairman del partito e Oliver Letwin Shadow home secretary.

30 settembre-3 ottobre Si tiene a Brighton l’annuale Congresso laburista per il quale vengono adottate imponenti misure di sicurezza. Blair annuncia di voler proseguire nel suo programma di riforma dei servizi pubblici, in particolare nella scuola e nella sanità. Dichiara, inoltre, di considerare possibile un referendum sull’euro nel corso dell’attuale legislatura. E, insieme al ministro degli interni David Blunkett, annuncia che saranno presentate in Parlamento misure per modificare il diritto di asilo e la legge sull’immigrazione, senza compromettere le libertà fondamentali. Il Cancelliere dello scacchiere Gordon Brown annuncia che i fondi per le riforme sociali non subiranno alcun taglio. Il congresso si conclude in anticipo rispetto al previsto per consentire la riunione straordinaria dei Comuni il 4 ottobre.

1 ottobre – Il leader conservatore nomina l’avvocato Shailesh Vara vice-chairman del partito: si tratta del primo asiatico a ricoprire questo ruolo e tale nomina rientra nel programma di Duncan Smith di incrementare la presenza della comunità musulmana nella vita politica britannica e all’interno del partito.

7 ottobre – Tre deputati conservatori si dimettono, dietro consiglio di Duncan Smith, dal Monday Club, un gruppo di pressione di destra, che ha tra i suoi obiettivi il rimpatrio degli immigrati. Il gesto è interpretato come un segnale che i Tories non tollereranno al loro interno posizione estremistiche.

8- 10 ottobre- Anche l’annuale conferenza del partito conservatore, che si tiene a Blackpool, si svolge quest’anno in tono minore. Il discorso del nuovo leader si concentra, soprattutto, sulla crisi internazionale, ma affronta anche altri problemi come il disservizio del settore pubblico gestito dai laburisti e l’opposizione all’ingresso nell’euro.

18 ottobre – Si dimettono due componenti del governo ombra conservatore Nick Gibb e James Cran per dissensi con la guida del partito. Il chairman del gruppo David Davis annuncia che il partito ha interrotto ogni collegamento con il Monday Club.

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PARLAMENTO

22 gennaio - La Camera dei Lords approva le Human Fertilisation and Embriology (Research Purposes) Regulations 2000 con 212 voti a favore e 92 contrari. Viene in tal modo consentita la clonazione di cellule di embrione umano per la ricerca medica. Il governo promette di istituire una commissione di esperti allo scopo di valutare gli aspetti etici e scientifici della questione.

8 febbraio – Lord Strathclyde, Conservative peers’ leader, accusa il governo laburista di aver bloccato la riforma della Camera dei Lords. Ieri, infatti, il Cabinet Office Minister Lord Falconer, nel corso del question time, aveva confermato la mancata costituzione della Commissione bicamerale che dovrebbe occuparsi delle prossime fasi di modifica della Camera alta.

26 febbraio – E’ presentato in Parlamento dal Secretary of State for the Home Department il rapporto Criminal Justice: The Way Ahead (Cm 5074) sulla riforma del sistema di giustizia penale, tema su cui è impegnato il governo.

22 marzo – La Camera dei Comuni approva nuove e più semplici regole per l’elezione dello Speaker. Il sistema introdotto prevede il voto segreto al posto del complicato sistema istituito nel 1972 che aveva creato diversi problemi lo scorso 23 ottobre per l’elezione di Michael Martin.

27 marzo – La Camera dei Lords boccia, con 317 voti contro 68, le principali proposte dell’Hunting Bill, il disegno di legge governativo che prevede il divieto della caccia alla volpe e che aveva ottenuto a gennaio un largo consenso ai Comuni. Il disegno di legge rientra tra i c.d. “options bills” perché prevedeva tre proposte differenti: abolizione della caccia, introduzione di licenze e autoregolamentazione dei cacciatori. Solo la terza è stata approvata, ma il Bill non sarà comunque trasformato in legge dato che il governo ha deciso di bloccarne l’iter.

27 marzo – E’ pubblicato il quinto rapporto del Committee on Standards and Privileges dei Comuni, Proposed amendments to the rules relating to the Conduct of Members, nel quale si sottolinea il bisogno di semplificare e rendere più trasparente il sistema di controllo dei parlamentari.

2 aprile - Jack Straw, ministro dell’interno, presenta l’Election Bill, il disegno di legge destinato a rinviare le elezioni locali e tutte le by electiotions previste per il 3 maggio in 34 County Councils e in 11 Unitary Councils inglesi, al 7 giugno. Il Bill ha ricevuto il Royal assent il 10 aprile.

10 aprile – L’Election Publications Bill riceve il Royal Assent. Si tratta di una legge che rinvia l’entrata in vigore di alcune delle nuove disposizioni relative alla pubblicazione di materiale per la pubblicità elettorale. Milioni di deplianttse di cartelloni elettorali dei tre principali partiti rischiavano, infatti, di andare al macero perché non conformi al nuovo disposto del Political Parties, Elections and Referendum Act 2000, il quale prevede che essi includano, oltre al nome dello stampatore e del promotore, anche quello della persona per cui il materiale è pubblicato.

26 aprile – Sono resi noti i nomi dei 15 “people’s peers” scelti dall’Appointment commission presieduta da Lord Stevenson of Coddenham tra più di 3000 cittadini britannici che avevano presentato richiesta. La lista dei nomi suscita polemiche: non si tratta, infatti, di gente comune, ma di cavalieri, scienziati, professori, uomini d’affari, esponenti molto noti della vita pubblica del paese; 4 sono donne, 4 esponenti di minoranze etniche. Tra i nuovi Lords siederanno Sir Paul Condon, già capo di Scotland Yard, Sir Claus Moser,

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professore alla London School of Economics, Amir Bhatia, uno dei fondatori della Ethnic Minority Foundation, Stewart Sutherland, vice cancelliere della Università di Edimburgo.

11 maggio – Si chiude la sessione parlamentare iniziata il 23 ottobre scorso. Oggi hanno ricevuto il royal assent alcune leggi tra cui l’House of Commons (Removal of Clergy Disqualification) Act che elimina il divieto - stabilito dal Commons (Clergy Disqualification) Act del 1801 - per i preti di divenire membri della Camera dei Comuni. La legge consentirà al sacerdote David Cairns di candidarsi con il partito laburista alle prossime elezioni.

13 giugno – Si insedia, dopo le elezioni, la nuova House of Commons e Michael Martin è rieletto Speaker. William Hague e Charles Kennedy chiedono a Martin di rafforzare il ruolo dei Comuni.

19 giugno - La Commission on the Scrutiny Role of Parliament dell'Hansard Society, presieduta da Lord Newton of Braintree, pubblica un rapporto sul ruolo del Parlamento, frutto di uno studio durato 18 mesi. Il rapporto, intitolato The Challenge for Parliament – Making Government Accountable, afferma che l'Assemblea non è riuscita a adattarsi ai cambiamenti della società, della costituzione e del governo e che, pertanto, deve riconsiderare il suo ruolo, in particolare, incrementando il potere di controllo sull'esecutivo. Suggerisce a tal fine, tra l'altro, di aumentare le competenze dei select committees, di assicurare che ogni deputato faccia parte di uno di questi, di sottoporre il Premier, una volta l'anno, alle interrogazioni di un select committee sul rapporto annuale di governo, dato che il Prime Minister's Question time è giudicato del tutto insufficiente. Il parlamento scozzese di recente istituzione è additato dalla Commissione come efficiente modello di pre-legislative scrutiny .

20 giugno – La Regina presenta in Parlamento il programma legislativo del suo governo. I Bills più significativi, tra i 20 annunciati per la sessione che durerà fino all’autunno del 2002, sono: l’ Education Bill, diretto a riformare la scuola e ad innalzare gli standard di insegnamento; il NHS Reform Bill, inteso a promuovere il processo di decentralizzazione del potere nei confronti delle organizzazioni che gestiscono gli ospedali; il Welfare Reform Bill, che provvederà all'aumento dei sussidi di maternità e disoccupazione; il Criminal Justice Bill, inteso ad abolire la regola del "doppio rischio" per la quale gli imputati assolti in un caso di omicidio potranno essere processati solo se emergeranno nuove prove; il Criminal Courts (Reform) Bill che riformerà l'ordinamento delle Criminal Courts. Dal punto di vista costituzionale di grande interesse appare l’House of Lords Bill che provvederà alla seconda fase di riforma della Camera alta, tramite l'abolizione dei 92 pari ereditari sopravvissuti alla prima fase e creerà una Assemblea parzialmente eletta. Lord Williams of Mostyn, il nuovo leader della House of Lords, ha accolto con favore la proposta, dichiarando che “the time is ripe for change of the upper chamber”. Il pressure group Charter88 si è, invece, mostrato contrario al progetto governativo che, a suo giudizio, non darà vita ad una Camera più democratica.

Non hanno trovato spazio nel Queen’s speech alcuni dei punti del manifesto laburista come il disegno di legge per vietare la pubblicità del tabacco, la proposta di tenere un referendum sull’euro e quella di istituire forme di governo regionale, progetti rinviati alle future sessioni parlamentari.

11 luglio – Il Select Committee on Constitution della Camera dei Lords pubblica il suo primo rapporto Reviewing the Constitution: Terms of Reference

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and Method of Working. Il Comitato è stato istituito per esaminare le implicazioni costituzionali di tutti i disegni di legge. Il rapporto individua l’essenza della costituzione britannica “nell’insieme di leggi, regole e prassi che costituiscono le istituzioni principali dello Stato...e disciplinano i potere di quelle istituzioni, i rapporti tra le istituzioni, e tra le istituzioni e gli individui”. Il Comitato indica, poi, i cinque principi fondamentali della Costituzione: “Sovereignty of the Crown in Parliament; The Rule of Law, encompassing the rights of the individual; Union State; Representative government; Membership of the Commonwealth, the European Union, and other international organisations”. Il lavoro del Comitato sarà basato sul cd. “test delle due p”: principal and principle; vale a dire che si valuterà se una questione rappresenta una parte principale della costituzione e se riguarda una importante questione di principio. A tal fine saranno esaminati tutti i bills relativi a questioni costituzionali, su cui sarà stilato un rapporto in modo da consentirne un dibattito più consapevole in Parlamento. I primi disegni di legge di cui si interessa sono l’Anti-terrorism, Crime and Security Bill e il Sex Discrimination (Election Candidates) Bill (entrambi i rapporti sono pubblicati il 22 novembre).

(www.publications.parliament.uk/pa/ld200102/ldselect/ldconst/11/1101.htm).

16 luglio – Tony Blair è battuto ai Comuni, per la prima volta da quando è al potere. Un centinaio di backbenchers laburisti, infatti, si oppone alla decisione del Premier di rimuovere Gwyneth Dunwoody e Donald Anderson dalla guida di due Select Committees parlamentari, quello dei trasporti e quello degli esteri, perché troppo indipendenti dalle direttive del partito. Il portavoce di Blair dichiara, comunque, di accettare la decisione dei Comuni perché è un diritto del Parlamento aver una posizione diversa rispetto a quella dell’esecutivo.

18 luglio – Il Committee on Standards in Public Life presieduto da Nigel Wicks pubblica il suo rapporto annuale nel quale descrive l’attività svolta dal 1 aprile 2000 al 30 giugno 2001. (www.official-documents.co.uk/document/caboff/wicks/anrep-01.htm)

24 luglio – Uno studio della Electoral Commission sull’influenza dell’uso di internet nelle elezioni rivela che solo una minoranza di persone ha utilizzato le nuove tecnologie per aver informazioni durante la campagna elettorale. Il rapporto prevede per il futuro, comunque, una grande influenza del mezzo.

14 settembre – Il Premier convoca in seduta straordinaria la Camera dei Comuni per condannare gli attentati di New York e Washington.

4 ottobre – Nel corso della seconda seduta straordinaria dei Comuni Blair dichiara, tra l’altro, di avere le prove certe del coinvolgimento di Bin Laden e del governo Taleban negli attentati e di averle rese note ai leaders dei due maggiori partiti di opposizione.

8 ottobre – Blair riferisce ai Comuni sull’inizio delle ostilità in Afghanistan da parte delle truppe anglo-americane. Ribadisce l’impegno nei confronti della popolazione civile e dichiara che l’azione militare è diretta a proteggere “our country, our people, our economy, our way of life”.

17 ottobre – Ai Comuni è approvato l’European Communities (Amendment) Bill per la ratifica del trattato di Nizza con 392 voti a favore e 158 contrari. Il conservatore Robert Jackson, già education minister, vota insieme al governo. Nel corso del dibattito i conservatori hanno accusato il governo di aver

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trasferito la sovranità britannica all’Unione Europea. Il progetto passa all’esame della Camera dei Lords.

22 ottobre – Un deputato laburista propone ai Comuni di consentire ai cittadini di partecipare al dibattito sui disegni di legge in Parlamento tramite l’invio di e-mail.

29 ottobre – Lo Speaker dei Comuni Michael Martin, rompendo una secolare tradizione, interviene nel dibattito sull’asilo politico in corso alla Camera. L’episodio suscita moltissime polemiche dato che l’imparzialità della carica è considerata condizione indispensabile per il corretto funzionamento delle procedure parlamentari.

30 ottobre – E’ presentato ai Comuni, dopo l’approvazione dei Lords, il British Overseas Territories Bill il disegno di legge di attuazione del White paper del 1999 “Partnership for Progress and Prosperity: Britain and the Overseas Territories” (Cm 4264), relativo alla disciplina dei rapporti tra il Regno e i territori d’oltremare, in particolare in merito alla cittadinanza.

7 novembre – Il governo presenta in Parlamento il White Paper The House of Lords – Completing the Reform (Cm 5291) sulle future fasi di riforma della Camera alta. Secondo il progetto –che riprende molte delle conclusioni della commissione Wakeham- la nuova Camera sarà composta da circa 600 membri (100 in meno rispetto all’attuale) i quali non siederanno in Assemblea in virtù della paria ereditaria, dato che anche i 92 pari ereditari rimasti dopo la legge del 1999 saranno eliminati. 120 componenti (il 20% circa) saranno eletti direttamente, altri 120 saranno nominati da una Appointment Commission, appositamente costituita, come membri indipendenti e i restanti saranno nominati dai partiti politici in base ai risultati delle elezioni dei Comuni. I Law Lords continueranno a far parte dell’Assemblea, nella quale rimarranno altresì i vescovi della chiesa anglicana, il cui numero sarà però ridotto da 26 a 16. Il passaggio alla nuova struttura sarà graduale e durerà circa 10 anni Per quanto riguarda le funzioni, la Camera dei Comuni continuerà a mantenere il ruolo di Assemblea principale, mentre quella dei Lords –definita una revising and deliberative chamber- seguiterà ad avere solo un potere di veto sospensivo sui disegni di legge approvati dalla prima. Il progetto -che non propone nuovi nomi per l’Assemblea riformata- è aspramente criticato dai Conservatori, che lo giudicano un tentativo dei Laburisti di controllare anche la seconda Camera e di creare un'istituzione inutile che ostacolerà il lavoro dei Comuni.

(www.lcd.gov.uk/constitution/holref/index.htm). 12 novembre - Il Public Administration Select Committee dei Comuni da

inizio ad un’inchiesta sul potere di patronage del Premier e dei ministri a seguito delle accuse relative al crescente spazio ricoperto da “unelected people” a livello nazionale e locale. La prevista riforma della Camera dei Lords, composta in futuro principalmente da membri nominati, rende l’inchiesta particolarmente significativa.

13 novembre - E’ presentato ai Comuni l’Anti terrorism, Crime and Security Bill, il disegno di legge anti terrorismo formulato dal ministro degli Interni David Blunkett. Il pacchetto per la sicurezza prevede, tra l’altro, l’applicazione dello stato di emergenza pubblica che consentirà di emendare temporaneamente l’art. 5 della Convenzione europea dei diritti umani che vieta la detenzione senza processo. In particolare la legge consentirà di arrestare e deportare i cittadini stranieri sospettati di atti di terrorismo. Nonostante la giustificazione della grave minaccia per il Paese addotta dal governo, alcuni

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deputati laburisti si mostrano contrari al progetto (il 22 novembre 30 di loro voteranno contro, preoccupati per la limitazione delle libertà civili). Anche il leader liberal democratico Charles Kennedy, pur sostenendo la necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini, mostra alcune perplessità nei confronti della manovra.

29 novembre – La Camera dei Lords approva con 149 voti favorevoli a 139 contrari un emendamento al disegno di legge anti-terrorismo, ricevuto dai Comuni il 27 novembre. Obiettivo dell’emendamento presentato dai Conservatori è quello di estendere l’accezione di “terrorista internazionale”, in modo da poter comprendere anche i presunti esponenti dell’IRA. Il governo ha tentato di opporsi sostenendo che la normativa vigente in materia risulta sufficiente.

4 dicembre – Elizabeth Filkin, Parliamentary standards watchdog (il commissario parlamentare che controlla il rispetto degli standard etici dei politici), dichiara, in una lettera indirizzata allo Speaker Michael Martin, che, nel mese di febbraio, alla scadenza del suo incarico ricoperto dal 1999, non si ricandiderà. La Filkin critica sia i ministri perché ostacolano il suo lavoro, sia lo stesso Martin – presidente di una commissione parlamentare per lo studio di modifiche delle funzioni del commissario – perché vuole indebolire il suo ruolo. Lo Speaker respinge tutte le accuse.

11 dicembre – Il disegno di legge anti terrorismo supera l’esame della Camera dei Lords e viene rinviato ai Comuni. L’opposizione è riuscita a fare approvare alla Camera alta diverse modifiche al disegno di legge, sconfiggendo ripetutamente il governo, accusato di voler introdurre misure troppo drastiche di restrizione delle libertà tradizionali. Robin Cook difende le misure proposte, mentre il ministro degli interni David Blunkett si impegna a rivedere la legge nel giro di due anni. Si tratta del primo bill ostacolato dal Parlamento dopo la vittoria laburista alle elezioni dello scorso giugno.

14 dicembre – Dopo una veloce approvazione ai Comuni, la Camera dei Lords approva l’Anti-terrorism, Crime and Security Act, il quale tra l’altro prevede diverse misure restrittive in tema di asilo e immigrazione, alcune disposizioni per la maggiore sicurezza degli obiettivi a rischio attentati, un ampliamento dei poteri della polizia e una deroga alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, per quanto riguarda la detenzione senza processo, per i presunti terroristi internazionali. Il governo britannico ha accolto molti degli emendamenti approvati dall’opposizione ai Lords. Le organizzazioni per i diritti civili denunciano la grave violazione dei diritti umani e definiscono la legge un “direct attack on an ancient principle of British justice”. Il deputato laburista Paul Marsden, per protesta, passa al gruppo liberaldemocratico.

31 dicembre – Il Lord Chief Justice critica la legge anti-terrorismo chiedendo al governo di abrogare le misure introdotte appena saranno giudicate non più assolutamente necessarie.

GOVERNO

12 gennaio- Secondo il progetto del Cancelliere Gordon Brown bisognerà impiegare centomila volontari sopra i 50 anni, che dedichino almeno 2 ore settimanali al lavoro negli ospedali, nelle scuole e nelle prigioni

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23 gennaio - A seguito della pubblicazione, avvenuta ieri sul quotidiano Guardian, di un documento segreto del governo in cui erano “schedati” i principali giornalisti secondo le loro idee politiche, il Times pubblica un altro documento “top secret” nel quale è indicata, in 6 punti, la strategia dei consiglieri politici di Blair, per vincere le elezioni.

24 gennaio- Il Ministro per l'Irlanda del Nord Peter Mandelson si dimette dal governo a seguito delle polemiche suscitate dalla sua telefonata di raccomandazione (che aveva, in un primo momento, negata) per fare ottenere il passaporto britannico al miliardario indiano Srichand Hindujia, uno dei principali finanziatori del Millenium dome. Il ministro, il cui legame con Blair è strettissimo e che era stato messo a capo della futura campagna elettorale, si era già dimesso nel 1998 in seguito ad uno scandalo finanziario, ma dopo alcuni mesi era stato richiamato al governo. Il suo posto sarà ricoperto dallo Scottish Secretary John Reid. Nello scandalo è coinvolto anche il ministro per l’Europa Keith Vaz.

27 gennaio- Lord Neill, il Garante del Committee on Standards in Public Life, afferma che Blair dovrà fissare le regole di comportamento - e le sanzioni in caso di mancata osservanza - per i suoi ministri e che egli dovrà assumersi in prima persona la responsabilità dell’azione dei componenti del suo governo.

30 gennaio- Nel corso di una riunione di Gabinetto, il governo definisce la strategia e il programma per le prossime elezioni, incentrato soprattutto sulla lotta alla criminalità e la riforma della scuola.

7 febbraio – Nel corso del “Prime Minister’s Question time” il Premier annuncia ai Comuni che il governo laburista, se riconfermato, non terrà il referendum sulla moneta unica nei primi mesi della prossima legislatura, ma entro i primi due anni, se le condizioni economiche del Paese lo consentiranno. La notizia era stata anticipata lo scorso 7 gennaio in un'intervista alla BBC. Il partito conservatore sembra aver deciso di lasciare libertà ai suoi candidati sulla questione dell’euro.

16 febbraio – Il deputato laburista Tony Benn chiede la convocazione dei Comuni, per interrogare il ministro della difesa Geoff Hoon sulla decisione dell’attacco all’Iraq. La posizione di Benn risulta, tuttavia, isolata, dato che governo e opposizione concordi giudicano inevitabile il raid contro la contraerea di Saddam Hussein.

21 febbraio – Ha suscitato una forte polemica la notizia che il Lord Cancelliere Irvine of Lairg ha scritto nei giorni scorsi ad un gruppo di avvocati, invitandoli ad una cena per finanziare il partito laburista. La polemica è legata al peculiare ruolo costituzionale rivestito dal Cancelliere, definito dalla dottrina “la negazione vivente del principio della separazione dei poteri”. Egli infatti partecipa al legislativo presiedendo la Camera dei Lords, all’esecutivo in qualità di ministro di giustizia e al giudiziario, come responsabile ultimo del funzionamento del sistema di giustizia britannico. In tale veste nomina i giudici e attribuisce il titolo di “Queen’s Counsel” agli avvocati. I Conservatori giudicano il suo comportamento lesivo del ruolo imparziale della carica ricoperta e lo invitano a dimettersi con l’accusa di corruzione. Oggi il Lord Cancelliere si è difeso di fronte dalla Camera alta, affermando di non aver fatto nulla di sbagliato e di non aver violato alcuna legge.

27 febbraio – L’epidemia di afta epizootica che si sta diffondendo in Gran Bretagna potrebbe far slittare le elezioni all’autunno. I partiti decidono di

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superare le loro divergenze e di impegnarsi insieme per fronteggiare l'emergenza.

28 febbraio – Sir Nigel Wicks, conservatore, sostituisce Lord Neill of Bladen come chairman del Committee of Standards in Public Life divenendo così il terzo presidente del Comitato istituito nel 1994. Sono nominati anche due nuovi componenti, Julia Neuberger e Rita Donaghy.

7 marzo – Il Cancelliere Gordon Brown presenta il Budget 2001 Investing for the Long Term: Building an Opportunity and Prosperity for All, alla Camera dei Comuni. Tra i diversi provvedimenti annunciati si prevedono una riduzione delle tasse per le famiglie, un aumento degli investimenti per sanità e istruzione, l’incremento dei sussidi per la maternità, l’abolizione della tassa del 9% su tutte le scommesse. Secondo Brown la politica del governo laburista ha portato in Gran Bretagna una riduzione senza precedenti sia del tasso di inflazione, sia del livello di disoccupazione. (http://www.official-documents.co.uk/document/hmt/budget2001/hc279.htm).

9 marzo – Sono pubblicati i risultati dell’inchiesta indipendente svolta da Sir Antony Hammond e voluta da Blair, che scagiona Peter Mandelson, già Ministro per l'Irlanda del Nord, e il sottosegretario agli esteri Keith Vaz dall’accusa di aver facilitato, in modo non lecito, la concessione del passaporto britannico al miliardario indiano Srichand Hindujia, uno dei principali finanziatori del Millenium dome, accusa che aveva portato alle dimissioni di Mandelson il 24 gennaio scorso. Il 7 marzo la BBC aveva già reso noto il risultato dell’inchiesta, suscitando aspre polemiche per la fuga di notizie. Il 12 marzo, poi, sono rese note le conclusioni dell’inchiesta parlamentare guidata da Elisabeth Filkin, Parliamentary standards commissioner, che pur scagionando Vaz da una ulteriore accusa di corruzione, sottolineano come l’imputato abbia ostacolato le indagini. I Conservatori e la stampa britannica continuano ad accusare il sottosegretario.

8 giugno – Dopo essersi recato a Bukingham Palace per ricevere l’incarico per formare il nuovo governo Blair annuncia i nomi dei nuovi ministri. Cambiano i titolari di alcuni dicasteri. Agli interni arriva David Blunkett, che lascia il ministero dell'istuzione a Estelle Morris; Jack Straw da ministro degli interni va agli esteri al posto di Robin Cook, che diviene leader della Camera dei Comuni. Il nuovo ministro sembra essere meno europeista del suo predecessore, anche se respinge, fin dal suo insediamento, le accuse di essere contrario all’unione definendosi “practical european”. Le sue posizioni sono simili a quella di Gordon Brown che conserva la poltrona di Cancelliere dello scacchiere. Viene creato un nuovo ministero per l’ambiente e il mondo rurale, che è assegnato a Margaret Beckett, già leader della Camera dei Comuni. Ministro dei trasporti è John Spellar, mentre al Department of Transport, Local Government and Regions è nominato Stephen Byers, che lascia il ministero dell’industria e commercio a Patricia Hewitt, titolare anche dell’incarico di “minister for women”. Sono 7 le donne che fanno parte del governo. Keith Vaz è sostituito da Peter Hain, già sottosegretario all’industria.

Interessanti appaiono le modifiche strutturali all’ufficio del Premier che diviene più forte e articolato. A lavorare al Cabient Office di Downing street sono chiamati John Prescott, che rimane vice Premier, l’ex sottosegretario agli interni Charles Clarke che è divenuto Chairman del Labour Party e ministro senza portafoglio del “de facto Prime Minister's Department”. Alastair Campbell, già portavoce del Premier, è nominato direttore delle comunicazioni e strategia

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della Presidenza; Anji Hunter, già special assistant del Primo Ministro, è divenuta capo del government relations unit.. Viene istituita poi una nuova unità guidata da Jeremy Heywood, il principale private secretary di Blair. Lo scopo di queste modifiche è quello di favorire la modernizzazione e la riforma del settore pubblico, uno dei principali impegni del governo per il nuovo mandato.

13 giugno – Il Governatore della banca d’Inghilterra, Sir Edward George, nel corso di un’intervista alla BBC afferma che la sterlina forte può rappresentare un ostacolo all'ingresso nella moneta unica, ma al contempo l’indebolimento della divisa potrebbe determinare rischi inflazionistici.

18 giugno - Il discorso che Gordon Brown tiene a Downing Street e che ha per oggetto gli obiettivi del secondo mandato di governo, tra cui emerge l'incremento della produttività, viene giudicato dai commentatori politici sia come un segnale del ruolo di rilievo assunto dal Cancelliere nell'esecutivo, sia dello stretto legame tra il partito laburista e il mondo imprenditoriale.

21 giugno - Brown esclude che il referendum sull'adesione all'euro possa tenersi in tempi brevi, confermando, anche per il nuovo mandato laburista, la politica del “wait and see” nei confronti della moneta unica.

27 giugno - Blair incontra i sindacati, contrari alla politica governativa diretta a privatizzare parte dei servizi pubblici. Il Premier, nel corso della riunione del consiglio di Gabinetto, dichiara che il progetto di riforma dei servizi pubblici rientra tra i principali obiettivi del nuovo governo.

3 luglio – Il Premier decide di incontrare periodicamente i rappresentanti dei sindacati per migliorare i rapporti con le Unions che, insieme alla sinistra del partito non appoggiano il programma di riforme del servizio pubblico che Blair desidera intraprendere.

4 luglio – Il ministro degli esteri Jack Straw respinge la proposta conservatrice di tenere un referendum sul trattato di Nizza, giudicandola una rottura della tradizione.

24 luglio – Il consigliere economico di Brown, Ed Balls, dichiara, nel corso di un seminario, che il governo dovrebbe tenere il referendum sull’euro non già nell’attuale legislatura, ma in quella futura, per evitare di dividere il partito.

20 agosto – A seguito della notizia per cui il governo avrebbe deciso di introdurre a Downing Street consiglieri politici al posto dei civil servants, il deputato laburista Tam Dalyell accusa Blair di voler trasformare la presidenza del Consiglio in una “White House-style politicised machine”.

7 ottobre – Il governo sottopone ad amministrazione controllata la Railtrack, la società privata che ha il compito di gestire le ferrovie britanniche, al fine di evitarne la bancarotta, dovuta ai debiti causati dai disastri ferroviari che si sono succeduti negli ultimi anni. La mossa del governo non comporterà una nuova nazionalizzazione delle ferrovie, la cui privatizzazione è stata voluta dai governi conservatori Thatcher e Major a partire dal 1990.

8 ottobre – Blair insedia un “War Cabinet” che si riunirà domani per la prima volta e che si occuperà direttamente della condotta delle ostilità. Esso è composto da 9 membri: oltre al Premier, ne fanno parte il suo vice Prescott, il Cancelliere Brown, i ministri degli esteri Straw, della difesa Hoon, degli interni Blunkett, degli aiuti internazionali Short, nonché Cook, leader dei Comuni, e Boyce, Capo di stato maggiore. La storia britannica conosce altri esempi di “Gabinetti di guerra”: nel corso della prima guerra mondiale venne istituito da Lloyd George nel 1916; durante la seconda guerra mondiale da Churchill nel

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1940; nel corso del conflitto delle Falkland dalla Thatcher nell’aprile 1982; e, infine, durante la guerra del golfo da Major nel 1991.

- Blair ha, inoltre, incontrato i massimi esponenti delle religioni professate in Gran Bratagna per discutere delle prospettive della guerra.

5 novembre – Il cancelliere Brown, nel corso della conferenza annuale della confederazione dell’industria britannica, chiarisce che l’adozione dell’euro in Gran Bretagna rimane legato alle condizioni economiche del Paese. Blair, nella medesima sede, si mostra invece più favorevole a tenere un referendum durante l’attuale legislatura.

9 novembre – Tony Blair e Jose Maria Aznar si incontrano a Downing Street per discutere del futuro di Gibilterra.

17 novermbre – Nel corso di un’intervista Mo Mowlam, ministro del precedente esecutivo Blair, afferma che, a suo giudizio, in Gran Bretagna il governo di Gabinetto è scomparso dato che Blair si comporta più come un presidente statunitense che come un Premier britannico.

23 novembre - Blair, nel corso di una conferenza presso l’European Research Institute di Birmingham, giudica un errore l’atteggiamento di diffidenza verso l’Unione Europea tenuto dalla Gran Bretagna in questi decenni e auspica, per il futuro, un ruolo più incisivo del Regno Unito in Europa. La crisi internazionale dimostra, a suo parere, la necessità di una stretta collaborazione tra gli Stati.

27 novembre – Gordon Brown presenta alla House of Commons il pre-Budget report, Building a Stronger, fairer Britain in an uncertain world (Cm 5318). Il Cancelliere guarda con cauto ottimismo alle prospettive di crescita dell'economia britannica, nonostante il rallentamento globale, annuncia un incremento di investimenti nel servizio sanitario nazionale, nei confronti dei pensionati e dei meno abbienti e dispone un incremento di spesa per far fronte all'impegno in Afghanistan e garantire una maggiore sicurezza nel Regno.

2 dicembre – Tony Blair smentisce le illazioni legate a quanto sostenuto (e a suo parere male interpretato) in un’intervista del Cancelliere Gordon Brown per cui esisterebbe un accordo tra i due per il passaggio della carica di Premier.

10 dicembre – Si accende la polemica nei confronti delle dichiarazioni del ministro degli interni Blunckett, il quale ha richiesto agli immigrati e alle minoranze etniche di fare qualcosa di più per adottare stile di vita e valori britannici ed imparare meglio la lingua, anche per consentire ai loro figli di crescere con un’identità inglese.

CORONA

7 febbraio – In base all’articolo 61 della Magna Carta, che consente ai baroni di presentare petizioni al sovrano, un gruppo di Pari euro-scettici chiede alla Regina di negare l’assenso all’accordo di Nizza. Una procedura, questa, che non è stata più utilizzata dal 1688.

8 aprile - Si accende il dibattito dopo le dichiarazioni estorte da un giornalista con l'inganno a Sofia, la Contessa di Wessex, moglie di Edoardo. Elisabetta II interviene promettendo lo studio di un codice di comportamento per i componenti della famiglia reale. E’ uno spunto che porta alcuni parlamentari a ridiscutere il ruolo della monarchia e della famiglia reale. Tra questi Tony Wright, chairman del Public administration select committee dei

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Comuni, chiede al Premier che le riforme avviate dal suo governo contemplino anche la modernizzazione della monarchia. 47 parlamentari, poi, hanno firmato una mozione a favore dell’introduzione di un “registro degli interessi reali” simile a quello vigente per i deputati. Blair continua, invece, a difendere la monarchia e a frenare le polemiche.

28 maggio – Il principe Filippo scrive al figlio Carlo smentendo l’affermazione -contenuta in una biografia di prossima pubblicazione del giornalista Grahan Turner e anticipata dal Sunday Telegraph – secondo la quale egli lo considererebbe uno stravagante, schizzinoso, privo delle doti per essere un buon re. L’episodio getta una ulteriore ombra sull’immagine della monarchia britannica.

CORTI

15 gennaio - Il governo afferma di voler modernizzare l'articolato sistema dei tribunali di contea istituendo il prossimo mese a Preston, nella contea di Lancashire, il primo tribunale virtuale, dove tutte le procedure saranno svolte in rete. Per consentire la massima diffusione all'iniziativa, i computer saranno istallati nelle biblioteche comunali.

20 febbraio – Su modello di quelli statunitensi il governo Blair vuole creare tribunali specializzati nei reati, particolarmente diffusi nel Regno, connessi all’uso di droghe.

30 luglio – L'Alta corte di Londra respinge il ricorso del sindaco Ken Livingstone contro il programma governativo di parziale privatizzazione della metropolitana, affermando che l’esecutivo e non il sindaco è competente a decidere in merito alla questione. Il 17 luglio, il ministro dei trasporti Byers aveva licenziato il presidente della London Regional Transport, Bob Kiley, contrario al progetto di privatizzazione della metropolitana.

AUTONOMIE

19 ottobre – Si tengono referendum in alcuni Councils per decidere in merito all’introduzione dell’elezione diretta del sindaco nelle elezioni del maggio 2002. Il Local Government Act del 2000 consente tali referendum se a richiederlo è il 5% degli aventi diritto. Solo alcuni hanno esito positivo.

Scozia 31 gennaio – Nel discorso di fine anno McLeish promette agli scozzesi di

che nel 2001 i frutti ed i vantaggi della devolution. saranno evidenti. 9 gennaio - Henry McLeish dichiara che la politica del suo esecutivo si

concentrerà in tre diversi settori: l'assistenza sanitaria agli anziani, la riforma dei salari degli insegnanti e il rafforzamento della rete autostradale scozzese.

11 gennaio - McLeish è accusato di definire il suo esecutivo "Scottish Government" e non "Scottish Executive", danneggiando in tal modo il governo centrale. Blair afferma che "there is no question, nor has there been any suggestion, that the Scottish Executive should call himself the Scottish Government".

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14 gennaio - I Conservatori sostengono l'opportunità di vietare ai deputati scozzesi del Parlamento di Westminster il voto su questioni riguardanti esclusivamente l'Inghilterra e il Galles: è il caso, ad esempio, del controverso disegno di legge per abolire la caccia alla volpe, in discussione in questi giorni. I Conservatori, con lo slogan "English votes on English laws", accusano i Laburisti di aver introdotto la devolution dando vita ad una situazione di disparità per l'Inghilterra.

15 febbraio – Il Parlamento respinge la mozione di no confidence contro il ministro dei trasporti Sarah Boyack.

1 marzo – Il ministro della giustizia scozzese Jim Wallace presenta il Freedom of Information Bill diretto a rendere pubblici documenti e informazioni che riguardano, ad esempio, ospedali, scuola e polizia, in modo più ampio di quanto avviene in Inghilterra.

8 marzo – Per la prima volta una proposta del governo scozzese (in merito all’industria ittica) è stata bocciata dal Parlamento con 55 voti contro 52. La sconfitta apre un aspro dibattito all’interno della coalizione, dato che i Laburisti accusano i Liberal democratici di aver boicottato ed osteggiato la proposta dell'esecutivo. Il 10 marzo Tavish Scott, ministro liberal democratico, si dimette dal governo.

9 marzo – Si tiene a Inverness il congresso annuale dello Scottish Labour Party al quale partecipa anche Blair. Il Congresso è dominato dalla recente sconfitta del governo scozzese e dai problemi della coalizione.

20 marzo – Sam Galbraith, ministro dell’ambiente, sport e cultura del governo scozzese, si dimette per motivi di salute. Il Primo Ministro McLeish decide che dopo le prossime elezioni redistribuirà le competenze del suddetto ministero tra gli altri dicasteri.

16 maggio – Il partito Liberal democratico scozzese ha pubblicato un manifesto elettorale per le elezioni di Westminster adeguato alla devolution, nel quale, di conseguenza, non prende in considerazione materie, come l’istruzione, la salute, l’ambiente, che sono state delegate al Parlamento scozzese e che non rientrano più tra quelle amministrate da Londra.

19 giugno - Il parlamento scozzese chiede di essere consultato riguardo a qualsiasi cambiamento sia discusso a Westminster in merito allo Scotland Act.. Lo Scotland Office sta, infatti, esaminando un progetto di modifica del sistema per le elezioni del Parlamento scozzese per le elezioni del 2003. Si prevede che saranno ridotti il numero dei deputati scozzesi a Westminster da 72 a 58 e sarà modificato il sistema elettorale regionale di lista per permettere ai partiti minori una rappresentanza più consistente

21 giugno – Il governo scozzese annuncia che abolirà un terzo dei quangos esistenti.

27 agosto – Secondo un rapporto pubblicato dal Centre for Economic Research and Business l’economia scozzese correrebbe il rischio di divenire una economia del terzo mondo in considerazione dei risultati della devolution. Il rapporto, inoltre, afferma che la c.d. Barnett Formula (che consente di adeguare la somma concessa da Westminster in base agli indici di variazione demografica) dovrà essere rivista.

5 settembre – Il Primo Ministro Henry McLeish illustra in Parlamento il programma dei 18 disegni di legge che desidera presentare nel corso della prossima sessione. McLeish afferma che queste leggi dimostreranno l’utilità della devolution.

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6 novembre – Helen Liddel, Scottish Secretary del governo britannico dichiara ai Comuni di voler aprire un dibattito sul numero dei componenti il parlamento scozzese, augurandosi di pervenire ad un accordo entro le elezioni del 2003.

8 novembre – Dopo mesi di polemiche relative all’Officegate, lo scandalo che ha coinvolto il Primo ministro scozzese, accusato di aver subaffittato per anni gli uffici della sua circoscrizione elettorale di Glenrothes senza dichiarare le entrate a Westminster, Henry McLeish, in carica da poco più di un anno, si dimette. Egli ammette le sue responsabilità, ma afferma di non averne tratto alcun profitto personale, dato che ha utilizzato il denaro per la circoscrizione.

10 novembre – Il Labour Party’s Scottish Executive si riunisce a Stirling per decidere in merito alla successione di McLeish. Si stabilisce che il 3 dicembre i 412.000 componenti del partito sceglieranno il nuovo leader tra i quanti presenteranno la loro candidatura, il 5 sarà reso noto il nome dell'eletto, il quale il 6 diventerà il nuovo First Minister scozzese.

12 novembre - Jack McConnell, education minister, dichiara la sua intenzione di candidarsi alla leadership dello Scottish Labour Party. Dato che la sua è l’unica candidatura si stabilisce che il 17 novembre a Glasgow i deputati scozzesi e il Labour's executive committee si pronunceranno sul suo nome. Se otterrà più del 50% dei voti dell’”affirmative ballot”, diventerà automaticamente leader senza una formale elezione da parte dei componenti del partito.

17 novembre - Jack McConnell è eletto leader dello Scottish Labour Party. Egli individua le priorità del programma di governo per la Scozia nella scuola, sanità, lavoro, trasporti e lotta alla criminalità. Si augura inoltre di conservare il “partnership agreement” con i Liberal democratici che fanno parte della coalizione di governo.

22 novembre - Jack McConnell è eletto First minister scozzese dai deputati dello Scottish Parliament, con 70 voti, contro i 34 andati al leader del SNP John Swinney.

27 novembre - Jack McConnell forma il governo scozzese dopo aver ricevuto formalmente l’incarico dalla regina Elisabetta. Cinque ministri chiave del precedente esecutivo vengono sostituiti

4 dicembre – Jack McConnel, First Minister scozzese dal 27 novembre, riunisce per la prima volta il suo Gabinetto. Nel corso della riunione vengono individuate le priorità di governo.

11 dicembre – McConnel, incontrando i deputati scozzesi di Westminster, sottolinea la necessità di una collaborazione tra i due Parlamenti, cercando di porre fine alle critiche mosse da Londra nelle occasioni in cui l’Assemblea scozzese di Holyrood ha discusso questioni che non rientravano tra le materie devolute.

Galles 9 marzo - William Hague, nel corso della Wales Conservative conference

a Swansea, critica la coalizione di governo gallese e la politica devoluzionistica voluta dai Laburisti.

19 marzo – Robert Hazell, il capo della Constitution Unit, uno dei principali “think tank” inglesi, propone l’introduzione nel Gabinetto del Secretary of State for the Union al fine di attribuire ad un unico ministro le funzioni attualmente nelle mani dei Secretaries della Scozia, del Galles e dell’Irlanda del Nord. Una posizione, questa, che trova favorevoli i Laburisti, ma non i

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Conservatori i quali, in caso di vittoria elettorale, assegnerebbero al Secretary of State for Wales compiti nuovi e non sarebbero favorevoli alla creazione di un unico ministro per le Nazioni.

19 marzo - Christine Humphreys, deputato liberal democratico dell'Assemblea gallese, invia al Presiding Officer Dafydd Elis-Thomas una lettera di dimissioni per motivi di salute. Il suo seggio, che non sarà oggetto di by-election dato che è stata eletta nella lista di partito, andrà a Eleanor Burnham.

16 aprile - Huw Lewis, deputy Minister for education, si dimette perché in disaccordo con la gestione dell'emergenza dell'afta epizootica da parte dell'amministrazione gallese.

1 maggio - L'Assemblea gallese respinge la mozione di censura presentata dai Conservatori contro il ministro della sanità gallese Jane Hutt, colpevole, a loro parere, di non aver raggiunto l'obiettivo di ridurre le liste d'attesa negli ospedali.

14 maggio - Il manifesto del Plaid Cymru per le prossime elezioni a Westminster prevede l'attribuzione all'Assemblea gallese di poteri analoghi a quelli del parlamento scozzese, soprattutto in materia finanziaria.

6 luglio – Il liberal democratico Mike German, deputy First Minister della Welsh Assembly, si allontana temporaneamente dall’incarico a seguito delle indagini che la polizia sta conducendo sull'accusa di uso a fini privati di facilitazioni economiche attribuitegli in quanto componente del Welsh Joint Education Committee. German respinge le accuse e afferma che ritornerà alla vita politica quando le indagini termineranno. Rimane comunque componente dell’Assemblea.

24 luglio – La Confederation of British Industries (CBI) giudica “ineffective” la politica economica dell’Assemblea gallese.

18 agosto – Meredydd Evans, membro del Plaid Cymru e socio fondatore del Cymuned, un gruppo costituito per difendere la comunità gallese, dichiara che lascerà il partito per protestare contro la mancata tutela della “Welsh language”.

27 settembre – Si tiene nel collegio di Swansea East la prima by-election per la Welsh Assembly. Val Lloyd, laburista ottiene il 58% dei consensi, mentre il candidato del Plaid Cymru John Ball, il 19%. Solo il 22.5% dell’elettorato si è recato alle urne.

9 ottobre – Il Plaid Cymru annuncia che Dafydd Wigley, già leader del partito, ha deciso di rientrare, dopo un anno di assenza, nel governo ombra come responsabile delle finanze. Il leader del partito Ieuan Wyn Jones chiede di fermare i bombardamenti in Afghanistan per evitare un disastro umanitario.

26 novembre - Il First Minister Rhodri Morgan annuncia di voler cambiare il nome della National Assembly for Wales Administration in Welsh Assembly Government. La sua proposta, che sarà sottoposta a votazione il 30 gennaio 2002, suscita numerose polemiche.

5 dicembre – Il Presiding Officer dell’Assemblea gallese Dafydd Elis-Thomas dichiara che chiederà un parere legale sull’ipotesi avanzata il 26 novembre dal First Minister Rhodri Morgan di voler cambiare il nome del governo da National Assembly for Wales Administration in Welsh Assembly Government.

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IRLANDA DEL NORD

ELEZIONI

21 marzo - Socialist Democratic and Labour Party (SDLP) e Sinn Féin (SF) si riuniscono a Stormont per discutere l’ipotesi di un patto elettorale che potrebbe portare i nazionalisti ad ottenere più seggi nelle elezioni del prossimo giugno per il parlamento di Westminster.

17 aprile - L’Ulster Unionist Party (UUP) e Alliance Party negoziano al fine di giungere ad un accordo per cercare di migliorare le posizioni dei candidati pro-Accordo nelle prossime elezioni generali.

7 giugno – Seggi ingolfati in alcuni collegi del nord- Irlanda da lunghe code di elettori che rischiano di essere esclusi dal voto se entro le 22.00, ora di chiusura delle urne, non avranno in mano la scheda. La causa di simili disagi è da collegare oltre che all’alto quorum di partecipazione, al fatto che in molti comuni si vota anche per l’amministrazione locale.

9 giugno – I risultati delle elezioni potrebbero minacciare il processo di pace dal momento che il Democratic Unionist Party (DUP), partito notoriamente contrario all’Accordo diviene il secondo partito nord- irlandese a Westminster. Dei cinque seggi conquistati dagli estremisti protestanti del Reverendo Ian Paisley, tre, quelli di Strangford, East Derry e North Belfast, appartenevano prima all’UUP. I tradizionali partiti di centro, UUP e SDLP subiscono una forte contrazione ( cfr. Gran Bretagna).

Dublino - Il referendum costituzionale indetto per ratificare il Trattato di Nizza, varato, com’è noto, dai quindici governi per l’allargamento ad est dell’Unione europea è respinto dal popolo irlandese con il 53.87% dei votanti contro il 46.13 %.

12 giugno – Le elezioni locali per i 582 seggi dei 26 consigli del Nord, confermano i risultati della tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento di Westminster con l’UUP, partito di maggioranza (148 seggi) ma con 30 seggi in meno rispetto alle elezioni del 1997, il DUP secondo partito con 130 seggi e SDLP e SF, rispettivamente con 114 e 104 seggi.

19 giugno – Jhon Dallat del SDLP è il primo sindaco nazionalista di Coleraine, mentre Francie Molloy del SF diviene primo cittadino a Dungannon.

PARTITI 13 gennaio – La riunione dell’UUP, indetta per selezionare il candidato

per il collegio di South Antrim al Parlamento di Westminster, segna una sconfitta per la posizione di David Trimble. Jim Wilson, appoggiato dal leader

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del partito, è battuto, da David Burnside che ottiene, al meeting di Templepatrick, 96 voti di preferenza contro i 50 dell’altro concorrente.

14 gennaio – In un Rapporto interno segreto, il comitato dell’UUP chiede a Trimble di escludere i ministri del SF da Governo, se l’IRA continuerà a non consegnare le armi in suo possesso.

15 gennaio – David Trimble incontra i rappresentanti del collegio elettorale di Belfast per discutere la situazione del processo di pace e su come il partito dovrebbe muoversi a riguardo.

16 gennaio - 13 febbraio - Si intensificano gli incontri tra i Governi di Londra, Dublino e i partiti politici coinvolti nelle trattative, per cercare di superare l’impasse nel processo di pace e giungere ad un accordo che includa il disarmo da parte dei gruppi paramilitari, la rappresentanza nazionalista nel nuovo comitato di polizia e la continuazione dell’Assemblea di Belfast. Tutte le parti coinvolte concordano sulla necessità di raggiungere un’intesa velocemente, dal momento che le prossime elezioni per il Parlamento di Westminster obbligheranno i negoziati e, probabilmente anche l’Assemblea e l’Esecutivo di Belfast, ad una temporanea sospensione.

25 gennaio – Martin Meehan rappresenterà il SF alle prossime elezioni di Westminster, per il seggio di Antrim Sud.

30 gennaio – Il vice- Presidente dell’UUP, James Cooper, è il candidato eletto dal partito per il seggio della Contea di Fermanagh nel rinnovo del Parlamento di Westminter.

8 marzo – Dopo otto mesi di interruzione, l’Irish Republican Army (IRA) rilascia una dichiarazione in cui si impegna a riaprire il dialogo con la commissione internazionale per il disarmo guidata dal generale John de Chastelain. Annunciando la riapertura del negoziato, l’IRA chiede al governo britannico il rispetto degli impegni sottoscritti con l’Accordo di pace del 1998 che prevedevano, fra l’altro, una sostanziale riforma della polizia (la riforma approvata dal Parlamento nel dicembre 2000 non piace, infatti, né agli unionisti, né ai repubblicani).

9 marzo – Si apre oggi, dopo il rinvio di una settimana disposto a causa del diffondersi dell’afta epizootica, una nuova tornata di colloqui tra Tony Blair, Bertie Ahern, premier irlandese, e le rappresentanze dei principali partiti nord-irlandesi impegnati a far ripartire il processo di pace nell’Ulster. In un comunicato congiunto diffuso al termine delle dodici ore di trattative nel castello di Hillsborouhg (Belfast), i Governi di Londra e Dublino ipotizzano che l’offerta dell’IRA, se seguita da un’intesa su come procedere al disarmo entro la scadenza fissata di giugno, potrebbe “creare il contesto” per una piena applicazione dell’Accordo del Venerdi Santo.

14 marzo – Rappresentanti dell’IRA incontrano oggi i membri della commissione internazionale per il disarmo in seguito alla dichiarazione, comunicata a sorpresa la settimana scorsa, di riavviare i colloqui sospesi da circa un anno.

14 aprile – La contestata marcia degli Apprentice Boys, prevista per il lunedì di Pasqua a Belfast, è sospesa per l’accertamento di un nuovo focolaio di afta epizootica in Irlanda del Nord (cfr. sezione Corti).

30 maggio – Gli ispettori internazionali incaricati di verificare lo stato degli arsenali dell’IRA, Martii Ahtisaari e il sudafricano Cyril Ramphosa, conducono una nuova ispezione nei depositi del gruppo paramilitare. Nel breve comunicato pubblicato, la commissione per il disarmo giustifica il ritardo nei controlli (previsti

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per marzo) a causa dell’epidemia di afta epizootica e riferisce che le armi rimangono inutilizzate.

31 maggio- L’IRA diffonde un nuovo comunicato in cui sottolinea, da un lato, di essersi incontrata quattro volte a partire dal marzo scorso con il Generale de Chastelain al fine di raggiungere un accordo sul disarmo, e accusa, dall’altro, il Governo britannico di non fare la sua parte. L’organizzazione ricorda che “ i continui incontri e le ispezioni mostrano in modo chiaro ed indiscutibile l’impegno per un giusto processo di pace” e che i suoi leader “hanno onorato tutti gli impegni presi e che continueranno a farlo”.

23 giugno – David Trimble è rieletto alla guida dell’UUP al termine dell’Assemblea tenuta oggi a Belfast. Durante il suo intervento davanti alla platea di delegati il leader unionista afferma che il suo partito detiene la fetta principale delle preferenze in Irlanda del Nord e accusa gli unionisti democratici del DUP di combattere “una campagna sporca per coprire le loro carenze sul fronte dei programmi”.

2 luglio - La Commissione internazionale per il disarmo presieduta dal Generale John De Chastelain rende noto, nel suo ultimo rapporto, il mancato progresso da parte dell' Irish Republican Army (IRA) e delle principali organizzazioni paramilitari sull’azione di decommissioning.

9-14 luglio - Nuova tornata di negoziati per rilanciare il processo di pace, dopo le dimissioni di David Trimble. I colloqui impegnano i partiti nord-irlandesi firmatari dell’Accordo del Venerdì Santo (10 marzo 1998), sotto la presidenza congiunta di Tony Blair e Bertie Ahern, in un centro congressi nell’Inghilterra centrale. Crea una situazione di instabilità la decisione dell’Ulster Freedom Fighters (UFF), il principale partito dell’Ulster, di ritirarsi dal tavolo delle trattative e revocare il suo appoggio all’Accordo. Sulla scia dell’UFF anche il partito progressista unionista, il PUP abbandona i colloqui sostenendo l’assoluta mancanza di progressi nelle trattative. Al termine della settimana di colloqui, il negoziato si chiude senza che sia raggiunto alcun accordo sul modo di porre fine alla situazione di stallo in cui si trova il processo di pace; Blair ed Ahern annunciano un “pacchetto finale” di misure che dovrà essere approvato da tutte le parti in causa per attuare the Good Friday Agreement.

27 luglio – David Burnside e Jeffrey Donaldson dell’Ulster Unionist Party (UUP) chiedono al partito di uscire dalle trattative. La richiesta, fondata sulla convinzione della necessità di un nuovo Accordo, è vista come una strategia indirizzata ai due governi, britannico e irlandese, affinché non vengano fatte altre concessioni ai repubblicani e nazionalisti.

1 agosto – Il Ministro britannico per l’Irlanda del Nord John Reid ed il Ministro degli esteri della Repubblica irlandese, Brian Cowen, presentano oggi, nel Castello di Hillsborough, a Belfast, ai rappresentanti delle varie fazioni politiche presenti il pacchetto di proposte da “prendere o lasciare” per evitare la fine del processo di pace. Alle quattro questioni principali, riforma della polizia nord-irlandese, riduzione della presenza militare britannica in Ulster, disarmo dei gruppi paramilitari e assicurazione che le istituzioni del Nord rimangano stabili, il pacchetto aggiunge l’indicazione di un giudice internazionale per investigare sulle accuse che vengono rivolte alla polizia nord- irlandese secondo cui vi sarebbero connivenze, coperture ed anche partecipazione, ad omicidi organizzati dalle forze paramilitari cattoliche e protestanti. Si attendono per lunedì 6 agosto le risposte dei partiti coinvolti, alle proposte presentate dai governi, britannico e irlandese.

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6 agosto – Nel giorno in cui gli esecutivi di Blair ed Ahern si attendono una risposta al pacchetto di proposte presentate per risolvere la crisi, De Chastelain firma un rapporto nel quale si annuncia che l’esercito repubblicano irlandese ha presentato una proposta per “mettere completamente e in modo verificabile fuori uso le sue armi”. L’annuncio è salutato con molto entusiasmo dai governi di Londra e Dublino.come un passo avanti in grado di sbolccare il lungo impasse del processo di pace.

7 - 9 agosto - Trimble annuncia che il suo partito non intende accettare il pacchetto di proposte presentato, se l’IRA non “smantellerà concretamente il suo arsenale”. L’ex Premier si dichiara disponibile ad una breve sospensione dell’Assemblea di Stormont Sospendendo l’autogoverno dell’Ulster anche per un solo giorno, il Governo inglese metterebbe di fatto “l’orologio indietro” dando di fatto altre sei settimane ai partiti nord- irlandesi perché possano trovare una soluzione alla crisi politica.

Jerry Adams, Presidente del Sinn Fein (SF) in un incontro con John Reid chiede che l’assemblea non venga sospesa neanche per un giorno in quanto ciò costituirebbe una violazione e non un’opzione, contenuta nell’Accordo di Pace.

23 ottobre – In un comunicato firmato P. O’Neil, l’IRA annuncia l’avvio del processo di smilitarizzazione dei suoi arsenali. Il gruppo paramilitare che da più di trent’anni combatte una guerra contro la sovranità britannica sulle sei province dell’Ulster, afferma di aver attuato la procedura per lo smaltimento delle armi concordata ad agosto con la Commissione internazionale per il disarmo La conferma di ciò giunge a distanza di dal presidente della Commissione stessa, il Generale John De Chastelain.

27 ottobre – In un incontro tenuto nella sede del partito a Belfast, il comitato centrale dell’UUP decide di sostenere la candidatura di Trimble alla presidenza del Governo di Stormont lasciata dallo stesso il 1° luglio scorso (cfr. sez. Governo). I 110 membri della Commissione approvano un documento che “accoglie l’avvio del disarmo, approva le azioni del leader (Trimble) e chiama i 28 membri unionisti dell’Assemblea a votare per la sua elezione”.

10 novembre – L’UUP espelle Peter Weir e sospende Pauline Armitage per aver votato contro la rielezione di Trimble alla guida dell’esecutivo nord- irlandese.

28 novembre – Dodici anni dopo la sua formazione, l’Ulster Democratic Party (UDP) si scioglie. La decisione giunge in seguito a diversi episodi di tensione creati dalla violenza del gruppo armato lealista, l’Ulster Defence Association (UDA) al partito suddetto collegato.

1 novembre - La mozione presentata da David Trimble, Capo dell’Esecutivo nord-irlandese, per impedire al Sinn Féin (SF) di partecipare al Consiglio Ministeriale Nord-Sud previsto per venerdì ad Enniskillen, nella Contea di Fermanagh, è approvata dall’Ulster Unionist Party (UUP). La decisione di escludere i due Ministri del SF, Bairbre de Brun e Martin McGuinness, dall’organo Nord-Sud, istituito dall’Accordo di Belfast nel 1998, rientra in un pacchetto di misure volte a forzare l’Irish Republican Army (IRA) ad avviare l’azione di disarmo; l’imposizione di Trimble mette nuovamente in pericolo il processo di pace e avvia un nuovo round di consultazioni tra i rappresentanti di Londra, Dublino, Belfast e Washington.

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-Dick Norland, consigliere di Clinton sulla questione nord- irlandese, partecipa ad una serie di incontri con tutti i partiti coinvolti nelle trattative, per tentare di evitare il crollo dell’Esecutivo di Belfast.

2 novembre - I due ispettori internazionali incaricati di verificare lo stato degli arsenali dell’IRA, Martii Ahtisaari e il sudafricano Cyril Ramphosa, riportano a Blair che, secondo quanto emerso dall’ispezione dello scorso 26 ottobre, le armi rimangono inutilizzate.

3 novembre – Il SF si riunisce a Dublino per discutere la questione del divieto imposto ai suoi ministri da Trimble. Mitchel Mc Laughlin, sostiene che il partito abbia buone probabilità di intraprendere un’azione legale contro la decisione imposta da Trimble di impedire al SF di prendere parte al meeting Nord- Sud.

7-8 novembre – Tony Blair incontra, separatamente, a Downing street, Gerry Adams, Presidente del SF e Trimble per fare il punto sulla situazione di crisi in cui si trova il processo di pace nel Nord. Dopo il colloquio con il Premier britannico, Adams dichiara di poter sperare nell’impegno di Blair di risolvere la questione delle sanzioni imposte al suo partito.

11 novembre – John Taylor dell’UUP sottolinea, in un programma radio della BBC, che l’Assemblea nord-irlandese potrebbe essere sospesa all’inizio del nuovo anno. La possibilità di disarmo da parte dell’IRA si profila- secondo Taylor- sempre più lontana e di conseguenza si dovrà procedere ad una nuova revisione dell’Accordo di Stormont.

18 novembre - Gli avvocati del Ministro della Sanità Bairbre de Brun avviano un procedimento legale presso the High Court di Belfast al fine di obbligare David Trimble a reintegrare i ministri del SF nell’ambito degli incontri del Consiglio ministeriale Nord- Sud. L’azione di Trimble risulta, secondo quanto dichiarato dalla de Brun, “antidemocratica e discriminatoria” e le impedisce di adempiere le responsabilità connesse al suo incarico.

20 novembre - Anche il Ministro per l’Educazione nord- irlandese Martin McGuiness intraprende un’azione legale contro la sanzione di Trimble. Gli avvocati mirano a dimostrare l’illegalità dell’azione del Premier e soprattutto che, il suo rifiuto di nominare i due ministri per il meeting nord-sud, non esclude, invece, la possibilità di convocazione da parte di Seamus mallon.

22 novembre- Il SF dichiara la sua opposizione al reclutamento di cattolici nella nuova polizia dell’Irlanda del Nord, dopo l’avvenuta approvazione alla Camera dei Comuni della legislazione sulla riforma della Royal Ulster Constabulary (RUC).

2 dicembre - Seamus Mallon dichiara l’insoddisfazione del suo partito, Socialist Democratic and Labour Party (SDLP) relativamente alle riforme della RUC, approvate dal Parlamento inglese. Il programma di attuazione di The Police Northern Ireland Act deve essere riesaminato al fine di creare un nuovo servizio di polizia accettato da tutta la comunità.

5 dicembre- L’IRA pubblica una dichiarazione in cui reitera il suo impegno nella risoluzione della questione delle armi. Nel dichiararsi pronto ad iniziare un processo che metterebbe fuori uso completamente e, in modo verificabile, i suoi arsenali, il gruppo condanna l’atteggiamento del governo inglese nei confronti della smilitarizzazione ed, in particolare imputa ogni responsabilità sullo stallo del processo di pace a Tony Blair e al suo rifiuto di onorare gli impegni contenuti nell’Accordo del Venerdì Santo.

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12-14 dicembre- Periodo intenso di incontri tra Clinton e i maggiori leader politici nord- irlandesi nel tentativo di giungere ad uno sblocco nel processo di pace. Il Presidente Usa sostiene la necessità di superare l’ostacolo creato dal rifiuto di Trimble di designare i ministri del SF al Consiglio Ministeriale Nord- Sud al fine di non assistere al crollo delle istituzioni di Belfast. Dopo un meeting con Blair, il Capo di Stato uscente ribadisce la necessità dell’impegno del Governo inglese nella realizzazione dei tre punti fondamentali per evitare la crisi: attuazione completa del rapporto Patten; messa fuori uso delle armi e smilitarizzazione.

23 dicembre- Il SF chiede l’abrogazione della legge anti-terrorismo del 1939, ancora in vigore nella Repubblica irlandese, dopo che la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha stabilito che alcune parti della legislazione suddetta non assicurano il diritto ad un processo equo. La Corte nei giorni scorsi aveva, infatti, ordinato al Governo dell’Eire di risarcire tre uomini, in carcere dal 1990, perché accusati, ingiustamente, di attività paramilitari e di far parte dell’IRA.

PARLAMENTO

29 aprile – Il SF ottiene dallo Speaker della Camera dei Comuni, Michael Martin, con il consenso di Blair la concessione per i parlamentari eletti del partito di avere attribuiti uffici e servizi a Westminster anche nel caso in cui rifiutino di giurare fedeltà alla Regina e di assistere alle sedute parlamentari.

8 maggio- La mozione di sfiducia presentata dal DUP nei confronti di McGuinness dopo la sua confessione di essere stato il numero due dell’IRA ( cfr. sezione Corti), viene bloccata dal SDLP. La decisione di sostenere il SF giunge in seguito alla dichiarazione di Alastair Mc Donnell che sostiene la mozione di sfiducia “un altro degli sciocchi tentativi del DUP di destabilizzare l’esecutivo.

8 ottobre- L’Assemblea nord-irlandese respinge le mozioni presentate la scorsa settimana dall’UUP e dal Democratic Unionist Party (DUP) per l’esclusione dei ministri del Sinn Fein (SF) dall’esecutivo.

2 novembre- Il Parlamento di Stormont boccia la rielezione di Trimble alla guida dell’esecutivo dell’Irlanda del Nord. Dei 102 deputati votanti, solo 72 appoggiano il leader dell’UUP A Trimble mancano i voti di due rappresentanti

Londra 3 novembre- La Camera dei Lord approva la legge che stabilisce quando

la Union Jack debba essere esposta sugli edifici pubblici nord- irlandesi. Il progetto era stato proposto in seguito alla decisione dei due Ministri del SF di non far sventolare la bandiera nelle sedi da loro occupate.

9 novembre- I Lord respingono con 198 voti a 98 la richiesta presentata da Lord Fitt del SDLP di mantenere il doppio nome, The Royal Ulster Constabulary (RUC)- Police Service of Northern Ireland, al servizio di polizia nord- irlandese. Il progetto di riforma fu introdotto in seguito alla pubblicazione, il 9 settembre 1999, del rapporto della Commissione Indipendente incaricata di riformare il servizio di polizia dell’Ulster, istituita secondo i termini dell’Accordo di Stormont e presieduta da Chris Patten. Il Rapporto Patten proponeva, infatti, il cambio del nome da Royal Ulster Constabulary (RUC) a Northern Ireland Police Authority, l’eliminazione del simbolo della Corona dall’emblema e la riforma del “braccio speciale, la squadra politica invisa ai nazionalisti, nonché di

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portare la composizione dell’organico in equilibrio tra agenti provenienti dalla comunità unionista- protestante e agenti provenienti da quella nazionalista- cattolica.

7 novembre- David Trimble e Seamus Mallon, vice-Premier di Belfast, siedono fianco a fianco in Assemblea per rispondere ad un question time sulla esclusione del SF dal Consiglio Nord-Sud. Interrogati da Edwin Poots del Democratic Unionist Party (DUP) e da Alex Maskey del SF sul se sarà permesso ai membri del SF di partecipare alla prossima riunione del British- Irish Council, risponde Mallon ricordando che il meeting avverrà il 20 novembre p.v. e “the nominations will be made on the basis of equity ”.

11 dicembre- Annie Courtney sostituisce ufficialmente John Hume, leader del SDLP, nell’Assemblea di Belfast, in seguito alle sue dimissioni, annunciate lo scorso 4 dicembre.

GOVERNO

22 gennaio – I governi inglese e irlandese annunciano il rinvio del meeting del Consiglio Ministeriale Nord-Sud previsto per domani, al prossimo 5 febbraio. La decisione in questione evita, secondo un esponente del SF, una potenziale discussione sulla presenza dei due ministri sanzionati da Trimble e non rappresenta, invece, come si vuole far credere una “distrazione” nei negoziati per la risoluzione della questione nord-irlandese.

25 gennaio – Peter Mandelson si è dimesso da Ministro per l’Irlanda del Nord nell’esecutivo di Londra (cfr. Gran Bretagna, sez. Governo); al suo posto Blair nomina John Reid, Ministro per la Scozia.

9 febbraio – Il Primo Ministro Trimble conferma che le sanzioni contro il SF rimangono in vigore, nonostante l’Alta Corte di Belfast ne abbia dichiarato l’illegalità (cfr. sez.Corti). I Ministri Mc Guiness e de Brun non potranno partecipare all’incontro del Consiglio ministeriale Nord-Sud.

Washington 15 marzo- L’amministrazione Bush nomina il conservatore Richard Haass

responsabile della politica statunitense per il nord Irlanda. La decisione del Presidente americano crea sgomento non solo, per le critiche espresse in passato da Hass sul ruolo di Clinton, ma anche per la preferenza dichiarata verso la posizione dei nazionalisti ed espressa in un libro pubblicato nel 1990 “Conflicts Unending”.

3 maggio – Il Ministro britannico per l’Irlanda del Nord John Reid si appella velatamente agli elettori dell’Ulster perché votino per i partiti pro-accordo nelle elezioni generali del prossimo7 giugno.

8 maggio – Il Premier nord- irlandese Trimble minaccia di dimettersi se l’IRA non comincerà il disarmo entro la fine di giugno. Il leader unionista consegna oggi a Lord Alderdice, Speaker dell’Assemblea di Belfast, una lettera di dimissioni datata 1° luglio che avrà effetto nel caso in cui l’esercito repubblicano non manterrà le promesse fatte in ordine al processo di decomissioning.

12 giugno– Il Premier dell’Irlanda del Nord Trimble incontra Blair per discutere del processo di pace dopo che le recenti elezioni hanno mostrato uno spostamento dei consensi verso le formazioni estreme dei protestanti del DUP

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e dei cattolici del SF ed un crollo dei consensi in quelle di centro. Trimble chiede al Governo inglese un impegno serrato per la gestione politica del processo di pace alla luce dei risultati elettorali che evidenziano la mancanza di un consenso generalizzato a riguardo.

18 giugno – Blair, Ahern, Trimble e Adams, Presidente del SF si incontrano a Downing street al fine di trovare una soluzione alla situazione di stallo in cui si trova il processo di pace e prima di procedere ad una nuova tornata di colloqui con i rappresentanti dei principali partiti coinvolti nella questione nord-irlandese. Al termine del vertice Adams commenta l’impossibilità di raggiungere un accordo sul disarmo entro il 1° luglio, termine ultimo fissato dal Premier del governo di unità nazionale e definisce la sua minaccia di dimissioni “imprudente e sconsiderata”.

1 luglio- Alla mezzanotte di oggi diventano esecutive le dimissioni annunciate da tempo da David Trimble da primo Ministro del Governo del nord Irlanda. Trimble nomina al suo posto Reg Empey,già ministro del commercio e membro dell’UUP, per un periodo di sei settimane in attesa che l’ex premier sia rieletto o sostituito dall’Assemblea. Al termine del suddetto periodo Trimble ed il suo vice, il nazionalista cattolico Seamus Mallon, dovranno presentarsi per essere rieletti con il 50 % più 1 dei voti unionisti ed il 50 % più ! delle preferenze nazionaliste. Se dal voto dei cattolici e da quello dei protestanti non emergerà un chiaro segnale a favore di Trimble e Mallon, si procederà a nuove elezioni per l’intero Parlamento, a meno che John Reid, Ministro britannico per l’Irlanda del Nord, non decida di sospendere le istituzioni per guadagnare tempo nella speranza che una nuova tornata di colloqui tra le parti coinvolte nel processo di pace non porti ad un nuovo accordo.

10 agosto – Il Governo di Londra decide di sospendere l’Assemblea del Nord Irlanda dalla mezzanotte di oggi, auspicando che la sospensione possa essere breve.

11 agosto – John Reid firma la disposizione per ristabilire l’auto- governo nella provincia dell’Ulster. Parte in questo modo un periodo ulteriore di sei settimane per risolvere la crisi determinata dalle dimissioni del Primo Ministro.

3 novembre- Il Ministro della Sanità per il Nord Bairbre de Brun (SF) e la sua controparte per l’Eire, Micheal Martin, si incontrano ad Enniskillen, alla presenza di Seamus Mallon del (SDLP), per discutere su problemi relativi alla salute e alla sicurezza alimentare. La riunione si tiene al di fuori del Consiglio ministeriale Nord- Sud per la sanzione imposta da Trimble al SF ed è decritta dall’UUP come un non-meeting.

22 novembre – La riunione programmata del Consiglio Ministeriale Nord- Sud è cancellata a causa delle azioni legali promosse dai due Ministri del SF contro le sanzioni imposte da Trimble.

CORTI

30 gennaio – L’Alta Corte di Belfast emana una sentenza in cui dichiara l’illegalità delle sanzioni imposte da Trimble ai due Ministri del SF. Il leader dell’UUP annuncia che ricorrerà in appello.

7 marzo- Peter Mandelson, ex Ministro per l’Irlanda del Nord nell’esecutivo di Londra è scagionato dall’inchiesta ufficiale ordinata da Blair sullo scandalo che lo aveva costretto a dimettersi all’inizio dell’anno.

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12 aprile – Alla vigilia della stagione delle marce, l’Alta Corte di Belfast conferma la decisione della Commissione per le Parate dello scorso 7 aprile e impugnata dai residenti nazionalisti di Ormeau Road; per la prima volta negli ultimi due anni, è infatti accordato il permesso al gruppo lealista più oltranzista, gli Apprentice Boys di marciare lungo la strada più importante di Belfast, il prossimo lunedì di Pasqua.

2 maggio - Martin Mc Guinnnes, numero due del partito nazionalista SF e ministro dell’Educazione in Nord- Irlanda invia al tribunale che indaga sul Bloody Sunday una dichiarazione scritta in cui ammette di essere stato un comandante militare dell’IRA e soprattutto esclude che, in quella tragica giornata (30 gennaio 1972) in cui un battaglione di paracadutisti britannici aprì il fuoco contro una manifestazione per i diritti civili dei cattolici, uccidendo 14 persone, fossero presenti volontari armati dell’IRA. La deposizione di McGuinness segna una svolta decisiva nell’indagine perché smentisce i militari che, invece, sostengono di aver aperto il fuoco contro i manifestanti dopo che qualcuno aveva sparato contro di loro da un gruppo di case vicine.

4 maggio – La Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo decide all’unanimità il risarcimento (circa trenta milioni di lire) alle famiglie di dieci guerriglieri dell’IRA uccisi dalle forze di sicurezza britanniche. La condanna, mitigata dalla motivazione di violazioni procedurali, incontra il disappunto degli unionisti e induce Trimble a definire la sentenza “stupefacente e perversa”.

15 dicembre- Si tiene a Belfast la prima udienza dell’Alta Corte, presieduta dal giudice Brian Kerr, per contrastare il divieto imposto da Trimble ai due ministri del SF (cfr. sezione Partiti).


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