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Rinnovati i programmi e la rappresentanza manageriale ... · e la rappresentanza manageriale...

Date post: 15-Feb-2019
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NUMERO 11 - DICEMBRE 2018 - ANNO LXXI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art. 1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano - euro 1,03 (abbonamento annuo euro 15,00). Rinnovati i programmi e la rappresentanza manageriale Lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
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NUMERO 11 - DICEMBRE 2018 - ANNO LXXI

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Rinnovati i programmi e la rappresentanza manageriale

Lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

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DI 1DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Bruno VillaniPresidente ALDAI-Federmanager

DITORIALEe

Protagonisti del cambiamento che vogliamo vedere

Lo scenario nel quale siamo chiamati a svolgere il nostro ruo-lo di manager è in continua evoluzione. Uno scenario complesso e articolato. La IV Rivoluzione Industriale ci impone di fare i conti con nuove sfide dove la parola chiave è interconnessione e, in un futuro che è già iniziato, dobbiamo essere in grado di gestire e mettere in atto le roadmap tecnologiche anche attraverso il ruolo imprescindibile che svolgeranno la formazione e l’in-formazione, per essere manager 4.0, orientati all’open inno-vation, al lavoro in team e al networking.

Anche ALDAI-Federmanager sta vivendo una fase di tran-sizione in un nuovo contesto di rappresentanza che dovrà necessariamente cogliere per interpretare e anticipare le op-portunità dei cambiamenti della categoria, dell’organizzazio-ne del lavoro e della società.I dirigenti hanno pagato il prezzo più alto della crisi. In atte-sa che i deboli segnali di crescita si consolidino dobbiamo affrontare insieme la trasformazione ed è importante che i manager entrino nella “cabina di regia”, partecipando da protagonisti nei tavoli decisionali a livello territoriale.

Inauguro il mio triennio di Presidenza della nostra Associa-zione riconoscendo che da più parti giungono segnali che richiedono un cambio di rotta e un rinnovato impegno per rispondere alle aspettative prioritarie di tutti i colleghi: in ser-vizio, in cerca di nuove opportunità di lavoro e pensionati.In questo ruolo di “Presidente di tutti”, ritengo che ALDAI-Fe-dermanager, già punto di riferimento per i manager del terri-torio, possa e debba esserlo sempre più anche all’interno del sistema federale. Ci attende un compito molto impegnativo perché dobbiamo essere i protagonisti del cambiamento che vogliamo vedere.

L’Industria 4.0 ha spostato sempre più le attività delle azien-de verso processi altamente automatizzati e all’interno di questo sistema tra le diverse mansioni, il manager dovrà

svolgere il ruolo di gestore dell’innovazione e dei processi, non più “solo” di risorse e persone, per assicurare il succes-so duraturo alle imprese mediante l'apporto professionale di competenze necessarie per affiancare lo sviluppo dell'idea imprenditoriale.Fondamentale sarà dare forte impulso allo sviluppo delle po-litiche attive per i manager e alla promozione di una nuova cultura d’impresa basata sulla managerialità.

La nostra Associazione, che è la maggiore organizzazione territoriale del sistema Federmanager, polo di competenze e punto di riferimento per i servizi ai manager oltre che part-ner integrante del sistema industriale, non può più sottrarsi al compito di sviluppare relazioni con tutti gli stakeholder del territorio, dalle aziende alle associazioni di categoria, dai direttori del personale, dalle università ai centri di ricerca e, non ultime, le Istituzioni. Gli obiettivi sono impegnativi e ambiziosi, ma siamo una squadra unita e molto determinata. Risponderò alla fiducia ricevuta dedicando alla realizzazione di questo programma tutto il tempo necessario, le mie competenze e passione, con umiltà e spirito di servizio, con grande motivazione e deter-minazione, certo del contributo indispensabile e significativo di tutti i Consiglieri, proseguendo nel dialogo sincero, demo-cratico e costruttivo con tutti e con chiunque vorrà dare il proprio contributo.

Ora è tempo di rimboccarsi le maniche e di passare dalle pa-role ai fatti. Motori avanti tutta!

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Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75

ommarioSNUMERO 11 - DICEMBRE 2018 - ANNO LXXI

EDITORIALE 1 Protagonisti del cambiamento che vogliamo vedere Bruno Villani

FOCUS 4 Rinnovo cariche sociali ALDAI Triennio 2018-2021 a cura del Comitato Elettorale

6 • Rinnovo dei vertici ALDAI a cura della Redazione • Programma della Presidenza Bruno Villani

MANAGEMENT 9 Storie di donne che stanno cambiando le imprese Paola Poli

NOTIZIE DA FEDERMANAGER 12 Strategia e visione Federmanager per accelerare il cambiamento Stefano Cuzzilla Eros Andronaco

NOTIZIE CIDA 17 Non per equità ma per cassa Franco Del Vecchio

21 Appello al Presidente del Consiglio Giorgio Ambrogioni

SERVIZI AGLI ASSOCIATI 22 Più di 100mila lettori Dirigenti Industria a cura del Comitato di Redazione

NOTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVO 24 Annalisa Sala conclude la sua carriera professionale

FORMAZIONE 25 Fino a 15mila euro di contributo Fondirigenti Silvia Romagnoli

LAVORO 28 Piccole e Medie Imprese: il legislatore è deciso a farle crescere Anna Frese

PREVIDENZA29 Il contributo di solidarietà come tassa permanente Antonio Dentato

VITA ASSOCIATIVA32 Sulle note di Rossini, Haydn e Vivaldi Rosanna Re

34 Importante riconoscimento all'attività dei Dirigenti nel volontariato Roberto De Mattia

35 Calendario degli incontri GdL Energia ed Ecologia

CULTURA E TEMPO LIBERO36 Alla scoperta di... Sudafrica e Mauritius

40 Andiamo ai fondamentali Flavio Boscacci

41 I libri del mese • La Shoah, delitto italiano recensione di Gianni Fossati • Incontri sospesi

REDAZIONALE45 Articoli e copertine 2018

FOCUS

Rinnovo cariche sociali ALDAI

Gli uffici dell’Associazione rimarranno chiusi per le festività natalizie, da lunedì 24 a lunedì 31 dicembre.Le attività riprenderanno regolarmente mercoledì 2 gennaio 2019.

ALDAI e la Redazione “Dirigenti Industria” augurano ai lettori e alle loro famiglie

Buon Natale e un Felice Anno Nuovo.

Chiusura uffici ALDAIPantone Orange 021 C Pantone 418 C

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DI4 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Triennio 2018-2021Rinnovo cariche sociali ALDAI

Si sono concluse le operazioni elettorali per il rinnovo delle Cariche Sociali ALDAI per il triennio 2018-2021. Per la prima volta, i soci che ne hanno fatto richiesta hanno avuto la possibilità di esprimere il proprio voto attraverso la modalità telematica. Ha scelto questa opzione il 10,95% del totale dei soci raggiunti tramite mail.

CONSIGLIO DIRETTIVO î Le candidature valide sono risultate 54

(27 dirigenti in pensione, 27 dirigenti in servizio)î Schede pervenute entro il termine del 15 ottobre 2018:

n. 1.601 cartacee – n. 723 telematicheî Schede nulle: n. 2î Schede bianche: n. 2 cartacee – n. 4 telematiche

A cura del Comitato ElettoraleMassimo Bondi, Vincenzo Da Dalt, Dario Durando, Giancarlo Magnaghi, Lorena Valdicelli

OCUS - RINNOVO CARICHE SOCIALI ALDAI

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIî Le candidature valide sono risultate 6 î Schede pervenute entro il termine del 15 ottobre 2018: n. 1.522 cartacee – n. 704 telematicheî Schede nulle: n. 6î Schede bianche: n. 59 cartacee – n. 60 telematiche

COLLEGIO DEI PROBIVIRIî Le candidature valide per il Collegio dei Probiviri

sono risultate 3î Schede pervenute entro il termine del 15 ottobre 2018: n. 1.522 cartacee – n. 700 telematicheî Schede nulle: n. 2î Schede bianche: n. 89 cartacee – n. 55 telematiche

Buste pervenute oltre il termine utile: n. 33

DI 5DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

N.123456789

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N.2122232425262728

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ELET TI IN PENSIONEAndronaco ErosCarugi MicheleColombi GiuseppeD'Arco AgostinoDe Stefani LucianoDel Vecchio FrancoDindo FrancescoGarassino MarioGarbarini RenatoGarzia MarcelloGiambone MarioLeone LucianaLosito BrunoMenapace SilvanaPansa Cedronio FabioPastorino PaolaSchianchi MinoSignoretti RenatoTrabucchi FiorenzaVolonghi Maurizio

NON ELE T TI IN PENSIONEBernardo GennaroCostetti FerruccioDe Mattia Robertode Varda GiorgioGanci MarilenaPepori MarcoRomano FrancescoVeronesi Sergio

N.123

45

6

N.123

R E V I S O R I E F F E T T I V IAndreoli LuigiBrazzoduro GuidoDi Loreto MarioR E V I S O R I S U P P L E N T IBersani GennaroCecere CarloN O N E L E T T ICapelli Vittorio A.

P R O B I V I R I E F F E T T I V ICaraffini GiovanniCorradini GiorgioPagnacco Giovanni

Consiglio Direttivo

A scrutinio completato da parte del Comitato Elettorale e degli scrutatori, sotto il controllo del Notaio Benedetto Antonio Elia, l'esito delle elezioni è il seguente:

Si segnala:î la conferma di una positiva partecipazione di donne manager, su 15 candidate al Consiglio Direttivo, 13 sono state elette;î l’affermazione di tutti e 4 i candidati provenienti da aziende minori che potranno così dare voce alle esigenze delle PMI

e dei loro dirigenti.

Le schede sono state conservate presso lo studio notarile del dott. Elia per 30 giorni dal 19 ottobre 2018. ■

OCUS - RINNOVO CARICHE SOCIALI ALDAI

* Aziende minori che non contano più di 5 dirigenti.

ELE T TI IN SERVIZIOAlbini MarcoAmato AntonioBiti ManuelaBoccia FrancescaBorrini ElisabettaGatteschi Emanuela Giuseppina TuliaLuchesini LucaNapoli Luigi *Pagliarani LucianoPicutti BarbaraQuattrocchi SergioRovelli AndreaSala Annalisa *Soletti FrancescoSteidler StephanieStocco ClaudiaToffetti ElenaVergani PaoloVillani Bruno *Zenatelli Antonio *

NON ELE T TI IN SERVIZIOCeper DavideDe Stefano FedericaGronda SantinoIsella GiancarloMagliocca StefanoSciuto Gianluca

Collegio dei Revisori dei Conti Collegio dei Probiviri

VOTI433481571456532481284348407558340406840345326480362411340346

VOTI273272251169186202

VOTI737722937VOTI721702VOTI482

VOTI1.0711.1441.075

VOTI412288382546309520366354358312415298466481549298374286264289

VOTI227196178223263246237251

DI6 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

OCUS - RINNOVO CARICHE SOCIALI ALDAI

Rinnovo dei vertici ALDAI

esito elettorale per la nomina del Consiglio Direttivo ALDAI ha permesso l’ingresso di 10 nuovi consiglieri rispetto ai precedenti mandati (8 in servizio).

Lo scorso 8 novembre, nella prima riu-nione di insediamento del Consiglio Direttivo, è stato eletto Presidente Bru-no Villani, già Vicepresidente ALDAI per il triennio 2015-2017 e Consigliere Nazionale Federmanager. In passato aveva ricoperto il ruolo di Presidente di Praesidium SpA (società di cui ha note-volmente sviluppato il ruolo all'interno e all'esterno della galassia Federmana-ger). Di seguito una sintesi del suo pro-gramma presentato al Consiglio. Nella stessa riunione Elisabetta Borrini è stata confermata, per il secondo man-dato, tesoriere ALDAI e nell’occasione il Consiglio si è espresso a favore della nomina di due Vicepresidenti.

Nel corso della seconda riunione del Consiglio Direttivo del 12 novembre 2018, sono stati nominati i due Vicepre-sidenti: î Manuela Biti, già Presidente della

Commissione Sindacale ALDAI per il triennio 2015-2017 e membro della Delegazione Federale per le Contrat-tazioni Collettive di rilevanza naziona-le;î Mino Schianchi, già Presidente del

Comitato Nazionale di Coordinamen-to Gruppi Pensionati.

Sono, quindi, stati eletti i rimanenti set-te componenti della Giunta Esecutiva ALDAI: Eros Andronaco, Vicepresiden-te Federmanager; Michele Carugi; Lu-ciano De Stefani; Bruno Losito; Sergio Quattrocchi; Francesco Soletti e Pao-lo Vergani.

Il Presidente si avvarrà del contributo di 10 componenti di Giunta equamente distribuiti fra 5 in servizio e 5 pensionati. Con l’occasione sono stati designati i 12

rappresentanti ALDAI che prenderanno parte al Consiglio Nazionale Federma-nager:î 7 dirigenti in servizio: Antonio Ama-

to, Manuela Biti, Francesca Boccia, Santino Gronda, Andrea Rovelli, Pa-olo Vergani e Bruno Villani.î 5 dirigenti in pensione: Giuseppe

Colombi, Agostino D’Arco, Bruno Losito, Mino Schianchi e Maurizio Volonghi.

Sono stati designati come supplenti: Luigi Napoli e Renato Signoretti.

A quanto sopra si aggiungono le nomi-ne, pervenute nel corso del Congresso Nazionale del 9-10 novembre scorso, del Consigliere ALDAI Mario Giambo-ne a componente effettivo del Collegio dei Probiviri Federmanager e di Guido Brazzoduro a componente supplente del Collegio dei Revisori dei Conti. ■

� I vertici ALDAI 2018-2021

altri componenti della Giunta Esecutiva

MANUELA BITIVicepresidente

MINO SCHIANCHIVicepresidente

ELISABETTA BORRINITesoriere

ErosAndronaco

MicheleCarugi

LucianoDe Stefani

BrunoLosito

FrancescoSoletti

PaoloVergani

SergioQuattrocchi

BRUNO VILLANIPresidente

DI 7DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

OCUS - RINNOVO CARICHE SOCIALI ALDAI

Il Programma della Presidenza ALDAI Triennio 2018-2021 Presentato da Bruno Villani al Consiglio Direttivo nel corso della riunione tenutasi lo scorso 8 novembre

Lo scenarioALDAI sta vivendo una fase di transizione verso un nuovo con-testo di rappresentanza che dovrà necessariamente cogliere per interpretare e anticipare le opportunità dei cambiamenti della categoria, dell’organizzazione del lavoro e della società.La recente scarsa partecipazione al voto è un segnale di allar-me che richiede un cambio di rotta, un impegno per un dialo-go efficace e un programma mirato a rispondere alle aspetta-tive prioritarie delle diverse categorie di colleghi: in servizio, in cerca di nuove opportunità di lavoro e di pensionati.In questa fase di transizione assume un ruolo importante an-che l’eventuale cambio del Direttore, quando si porrà la ne-cessità, e il consiglio sarà impegnato a definirne il profilo e realizzare la selezione in tempi ragionevoli.È il momento di voltare pagina e aprire un dialogo sincero, democratico e costruttivo con tutti i consiglieri e gli organi dell’associazione, rispondendo al desiderio unanime di coe-sione e unità di ALDAI.Desidero dimostrare nei fatti di voler interpretare il ruolo Pre-sidente di tutti, realizzando insieme e in modo armonico i contenuti dei programmi elettorali: Alleati per Federmana-ger, Innovazione e Sviluppo, L’ALDAI che vorrei, Rinnoviamoci e dei Consiglieri non aggregati in gruppi, perché dobbiamo mettere da parte i pregiudizi e lavorare tutti insieme valoriz-zando le differenze. Lo chiedono i soci. Lo chiede il momento di snodo dell’associazione. Risulta determinante per centrare gli obiettivi della consiliatura, primo fra i quali appunto la va-lorizzazione della squadra ALDAI.

ECCO QUINDI IL PROGRAMMA CHE PROPONGO DI REALIZZARE INSIEME:

1. Partecipazione eterogenea di tutti i consiglieri e colla-borazione per sostenere le istanze delle diverse tipologie di soci ALDAI, realizzando le iniziative in modo armonico ed efficace attraverso l’impegno concreto:a. La tempestività e trasparenza delle informazioni.b. Il dialogo con tutti i consiglieri disponibili alla collabo-

razione.c. Un crescente ruolo delle commissioni e gruppi di lavo-

ro per preparare le proposte e favorire il dialogo effica-ce in Consiglio.

d. La partecipazione eterogenea in tutti gli organi elettivi: Giunta, Consiglieri Nazionali, Commissioni, Comitato di redazione, etc.

e. La delega e l’assegnazione di attività specifiche per as-sicurare la partecipazione attiva dei colleghi che pro-pongono iniziative approvate dal consiglio.

f. Il rafforzamento del ruolo delle RSA.g. La creazione trasparente e collegiale delle proposte e

l’assegnazione delle responsabilità ed obiettivi prede-finiti a chi è incaricato a realizzarle e ne risponde ripor-tando i risultati.

2. Crescita degli associati. Se nelle due precedenti consilia-ture si è ottenuta la progressiva riduzione dei soci, abbia-mo ora il dovere di porci ragionevoli obiettivi di crescita, possibili grazie alla comunicazione digitale e allo sviluppo di programmi Federmanager e ALDAI mirati a soddisfare specifiche aspettative della categoria. Fra le iniziative pro-poste:a. Lo sviluppo del networking utilizzando appunto i mez-

zi digitali.b. Le iniziative per lo sviluppo delle competenze che raf-

forzano implicitamente l’identità dell’associazione.c. Lo sviluppo della presenza ALDAI nelle aziende.d. Una moderna gestione con strumenti informatici di

Customer Relationship Management (CRM) per asso-ciati e associabili, utilizzando i canali di comunicazio-ne digitale per assicurare all’organizzazione ALDAI la conoscenza delle aspettative dei soci presenti e po-tenziali per rendere efficaci le iniziative di sviluppo associativo.

3. Aggiornamento Statuto ALDAI. Si rende necessario ri-flettere e valutare eventuali aggiornamenti dello Statuto riducendo i dubbi nelle interpretazioni e per assicurare la necessaria chiarezza e coerenza con lo Statuto Federma-nager, per il quale sono peraltro previsti aggiornamenti. Fra gli argomenti di valutazione:a. L’allineamento degli statuti ALDAI-Federmanager, so-

prattutto in concomitanza dell’auspicato aggiorna-mento dello statuto Federale.

b. Partecipazione in videoconferenza per favorire, in par-ticolare, i dirigenti in servizio, ma non solo essi.

c. La ri-elezione del Presidente in caso di dimissioni.d. La manleva della responsabilità civile dei consiglieri ed

altri organi elettivi.e. I chiarimenti necessari ad evitare situazioni di conflitto. ›

DI8 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

OCUS - RINNOVO CARICHE SOCIALI ALDAI

Il nostro intento è sviluppare con tutta la nostra squadra le relazioni con gli stakeholder del territorio e

svolgere un ruolo da protagonisti nei tavoli decisionali a livello territoriale.

Daremo inoltre forte impulso allo sviluppo delle politiche attive per i manager e alla promozione di

una nuova cultura d’impresa basata sulla managerialità

4. Rinnovamento organizzativo dell’associazionea. Elaborare, condividere e deliberare in Consiglio il

profilo di riferimento e le modalità di selezione del Direttore;

b. Rinnovare la gestione della reception e del centra-lino per migliorare l’immagine e l’efficacia delle re-lazioni con i soci esistenti e potenziali.

c. Investire in cultura digitale dell’organizzazione AL-DAI per aumentare la produttività e per dimostrare di essere al passo dei tempi favorendo così il dialo-go con i giovani.

d. Gestione centralizzata da parte della struttura di tutte le iniziative con eventuale outsourcing delle attività operative. Investimento nella crescita pro-fessionale dell’organizzazione ALDAI.

5. Potenziamento della comunicazionea. Sviluppo delle relazioni con tutti gli stakeholder del

territorio con: aziende, associazioni di categoria e dei direttori del personale, università, centri di ri-cerca ed Istituzioni, con presenza ai relativi tavoli di lavoro e decisionali.

b. Dirigenti Industria digitale ha superato 100mila let-tori unici e con target 300 mila utenti singoli e un milione di articoli letti e pagine cliccate.

c. Nuovo formato cartaceo Dirigenti Industria

6. Sviluppo delle politiche attive e dei servizi per gli associatia. Le risorse 4.Manager permettono di realizzare nel

territorio efficaci iniziative di ricollocazione dei diri-genti che costituiscono una tangibile motivazione per associarsi.

b. ALDAI avrà la responsabilità di realizzare iniziative con risultati tangibili per dimostrare agli associati e non ancora associati di generare opportunità di la-voro. Risultati evidenti costituiranno anche esempi di leadership ALDAI nel confronti delle altre asso-ciazioni territoriali lombarde, nazionali e nei con-fronti di Federmanager.

7. Gestione economico finanziariaa. Sviluppo delle infrastrutture digitalib. Pareggio di bilancio nei tre esercizi

DI 9DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

ANAGEMENTm

ono più di cento le donne-ma-nager che, nel corso delle sei

edizioni del “Premio Merito e Talento”, hanno visto riconosciuta la propria professionalità. Ora, i loro profili profes-sionali e la loro diretta testimonianza, sono raccolti nel volume “Storie di don-ne che stanno cambiando le imprese” (edizioni Libromania), curato da ALDAI- Federmanager e dal Gruppo Minerva di

ALDAI-Federmanager, che del premio sono gli iniziatori. Come ho scritto nell'introduzione del libro, “Il Premio Merito e Talento nasce dall’idea di un gruppo di giovani donne dirigenti: promuovere la descrizione di una realtà sempre più popolata di figu-re femminili di merito che si sono affer-mate nell’industria; donne che hanno saputo creare valore e modelli positivi di leadership, ma anche belle persone capaci di favorire un clima di crescita in azienda e in famiglia”.

s

Premio Merito e Talento

Storie di donne che stanno cambiando le impresePresentato il libro con i consigli delle premiate

Paola Poli Coordinatrice del Gruppo Minerva ALDAI-Federmanager

Le donne dirigenti industria si muovo-no in un ambiente prevalentemente maschile, in un Paese dove le dirigenti nelle aziende private sono circa il 16%, dove lavora il 49% delle donne e dove più del 25% delle lavoratrici escono dal mercato del lavoro con la nascita del primo figlio. Un segnale positivo è rappresentato dal trend di crescita del management femminile: le donne diri-genti nel privato in Italia sono aumenta-te del 29% negli ultimi 8 anni, arrivando al 16,6%; si sta formando una fascia di

DI10 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

ANAGEMENTm

management femminile giovane, il 31% ha meno di 35 anni.All’evento di presentazione del libro, che si è svolto nella splendida cornice della sala teatro offerta da Boston Consulting Group, erano presenti il Presidente Fe-dermanager Stefano Cuzzilla, che ha sottolineato l’opportunità, per le donne dirigenti, di dare il loro contributo an-che nei tavoli istituzionali, la delegata alle Pari Opportunità Daria Colombo, la Digital Director di De Agostini Karen Nahum e l’HR Director di Boston Con-sulting Group Gioia Ferrario. Ha introdotto l’evento Silvana Mena-pace, Vicepresidente facente funzione di Presidente ALDAI-Federmanager. “Nell’osservatorio sulla dirigenza, ho evidenziato come la crescita di un ma-nagement femminile sempre più gio-vane offra l’opportunità di fare rete. Il Premio Merito e Talento ne è una di-retta testimonianza, il libro e il premio esistono grazie alle splendide persone che hanno creduto nel progetto e con-tribuito alla sua realizzazione, come sot-tolineato anche da Karen Nahum che con Libromania (DeA Planeta Libri) ci ha seguito nella pubblicazione del libro e lo ha reso disponibile su tutti i canali in-ternet (Libromania, Amazon…)”.

Amazon: http://libromania.net/acquista/9788833100449/ebook/amazonLibromania: http://libromania.net/libri/premio-merito-e-talentoDeA Planeta Libri: http://www.deaplanetalibri.it/libri/premio-merito-e-talento

“Federmanager – sottolinea nel suo messaggio il Presidente federale, Ste-fano Cuzzilla – da tempo si è fatta pro-motrice del tema del merito, conside-randolo uno dei valori della dirigenza: oggi crediamo sia indispensabile pun-tare sempre più sui talenti femminili per le straordinarie doti di leadership che esprimono e che sono irrinunciabili per innovare i modelli di business e per so-stenere la competitività del Paese”.Ogni anno, dalla prima edizione del 2013, gli oltre 15mila associati ALDAI- Federmanager segnalano le donne ma-nager che ritengono meritevoli di rice-vere il premio ad una giuria di esperti che seleziona diciotto vincitrici suddi-vise in sei ambiti: innovazione, gestione economica, gestione dei collaboratori, lancio di nuovi business, giovani con potenzialità e diversity / best practice.Ringraziamo i nostri Associati per le se-gnalazioni che ci arrivano ogni anno. Per la giuria è sempre difficile seleziona-re solo 18 donne, vorremmo premiarne molte di più. Ci sono donne che hanno

risollevato le sorti di aziende con nuove strategie industriali e commerciali, don-ne che hanno creato valore nell'indu-stria italiana con impegno e valorizzan-do le persone, donne che gestiscono incarichi molto impegnativi e che non compaiono spesso sui giornali.Da dietro le quinte riceviamo le prime reazioni delle premiate e ogni anno è bello vedere quanta gioia questo even-to è in grado di generare, c'è chi si com-muove, chi chiede di portare il suo team, di poterne parlare sul territorio, escono articoli sui giornali locali e nazionali e ogni anno si amplifica l’idea che assieme possiamo tutte fare rete per costruire una realtà migliore. Come rappresentante di 1.200 donne dirigenti, ALDAI-Federma-nager Minerva può avere un ruolo co-struttivo sia nell’evidenziare esigenze sia nel promuovere esperienze positive, la realtà Minerva è presente su tutto il territorio nazionale e recentemente si è fatta parte attiva nel rinnovo del CCNL e sui tavoli tecnici del progetto “l’altra di-mensione del management”. ■

Segnala le donne di merito e talento

Pensaci un attimo, chi ti viene in mente fra le tue conoscenze? Bastano cinque minuti per regalare un’opportunità ad una collega meritevole!

Paola PoliCoordinatrice Gruppo Minerva ALDAI

Vogliamo promuovere una realtà sempre più popolata di modelli positivi, donne di merito e talento.

Vogliamo far emergere donne di merito e talento in sei settori del management:1. innovazione2. gestione economica3. gestione collaboratori4. lancio di nuovi business5. potenziali6. diversity / best practice

Segnalaci la donna dirigente o quadro di alto potenziale di azienda industriale della Lombardia che ritieni meritevole, inviando una e-mail entro il 31 gennaio 2019 a:

[email protected]

con il nome, cognome, e-mail, azienda, motivazione e settore.La giuria prenderà in esame le donne segnalate da uomini e donne dirigenti Federmanager Lombardia.

Foto di gruppo delle 18 premiate Edizione 2018, a sinistra la giornalista de Il Sole 24 Ore Laura La Posta.

Invia subitouna e-mail

Seguici su Twitter:#MeritoeTalento

Il neo Presidente Bruno Villani consegna il premio e la menzione speciale "Digital Innovation".

OTIZIE DAn

DI12 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Strategia e visione Federmanager per accelerare il cambiamentoStefano Cuzzilla Presidente Federmanager

Eros Andronaco Vicepresidente Federmanager

L’esperienza insegna che le persone riescono in cose straordinarie quando condividono una visione. Sintesi dei 10 punti del programma triennale 2018-2021 approvato dal Congresso Federmanager il 9 novembre 2018 a Roma.

mmaginando i prossimi tre anni, ci siamo chiesti cosa servisse per rendere Federmanager ancora

più forte, più coesa, più influente. Il pro-gramma che abbiamo presentato punta a consolidare i risultati, dare continuità alle attività in corso e innovare ciò che merita di essere rivisto. È forte la nostra motivazione a fare grandi cose per la categoria e per il Paese. Siamo riusciti a rendere Federmanager un soggetto protagonista nei confronti del mondo dell’impresa, della società, della politi-ca. Abbiamo l’ambizione di fare ancora di più, perciò ai colleghi diciamo: “Fa-tevi avanti e partecipate. Questo sistema cammina sulle vostre idee e sulla vostra capacità di fare”.Avanti tutta, Federmanager!

Nell’era della nuova rappresentanzaStare insieme è un’esigenza più forte che in passato. Sentirsi parte di una col-lettività che si riconosce in valori e azio-ni comuni è un bisogno avvertito. Veder tutelati i propri interessi è un’aspettati-va urgente.Federmanager negli ultimi anni ha riaf-fermato la propria identità e il proprio ruolo nei confronti degli interlocutori istituzionali affermandosi come sog-getto capace di incidere nel dibattito pubblico. Siamo entrati in una nuova era, nella quale tutto è in divenire: pre-

i

correre il cambiamento sarà la chiave per mantenere saldo il patto con i rap-presentati.Il primo obiettivo di programma si chiama sviluppo associativo.I dati sull’andamento occupazionale della dirigenza segnano un trend ne-gativo dal 2008, che monitoriamo pe-riodicamente con due indagini annua-li: una che elabora i dati statistici Inps e una seconda basata sulle risoluzioni

contrattuali gestite dalle nostre sedi sul territorio, che corrispondono a cir-ca 7.000 chiusure di rapporti di lavoro che interessano la dirigenza ogni anno. Il fenomeno di riduzione di manager è generato da due cause: una rigidità all’ingresso che colpisce le generazio-ni più giovani, abbiamo calcolato che dall’inizio della crisi abbiamo perso circa un dirigente under 50 su due e dall’al-lontanamento dell’età pensionabile alla

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OTIZIE DAnquale non corrisponde un’uguale per-manenza dei manager senior, sempre più allontanati dall’azienda attraverso scivoli alla pensione e altre misure. Oc-corre anche considerare che la Quarta Rivoluzione Industriale sta imponendo una trasformazione dei modelli organiz-zativi d’impresa con processi di change management che stanno aumentando il turnover. In questo contesto è posi-tivo il fatto che durante l’ultimo anno Federmanager sia riuscita a tenere sal-do il numero di associati, ponendo un argine alla flessione generale. Esistono almeno tre ambiti in cui va realizzato lo sviluppo: la nostra capacità di influen-zare le politiche aziendali continuando la collaborazione avviata con Confin-dustria e Confapi, affinché cresca la presenza di manager in azienda; l’evo-luzione della categoria nei diversi livelli apicali, dirigenti, quadri e professional; la nostra capacità di attrarre e sviluppa-re relazioni di valore. Per costruire una rappresentanza forte dobbiamo essere radicati sui territori, vicini ai manager e presenti in azienda in modo nuovo.

All’unisono sui territoriIl tessuto produttivo italiano è compo-sto da imprese che sono fortemente radicate in aree circoscritte del Paese, dove si realizza un’osmosi tra società e imprenditoria. Le 57 sedi Federma-nager sono un presidio per il singolo e un motore di sviluppo per un’economia rigenerativa. In tre anni la nostra Fede-razione si doterà di pochi, grandi hub territoriali su cui fare massa critica. Il co-ordinamento con il nazionale assicurerà la messa a sistema delle iniziative locali, favorendo i processi di aggregazione funzionale nell’offerta dei servizi e nel-lo sviluppo di attività condivise. I pros-simi tre anni devono servire a cambiare regolamenti e statuti affinché la nostra Federazione possa esprimere uniformi-tà, con regole agili, certe almeno quan-to semplificate. L’obiettivo è quello di garantire massima efficacia all’azio-ne delle associazioni Federmanager costruendo un’organizzazione capa-ce di massimizzare la soddisfazione dei soci, incoraggiare la crescita delle iscrizioni e garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine.

Presenti nelle impreseLe grandi aziende e i gruppi multina-zionali sono esposti a fenomeni eso-geni legati all’innovazione digitale, ai nuovi modelli organizzativi e di busi-ness innovation che richiedono al ma-nager di rimettersi in discussione. Per rafforzare il nostro intervento in queste imprese di grandi dimensioni occorre ripensare il ruolo delle Rappresen-tanze Sindacali Aziendali (RSA). Co-nosciamo le criticità di un presidio che non solo non copre adeguatamente tutte le realtà, ma anche nelle impre-se in cui vantiamo una lunga tradizio-ne di rappresentanza si verifica una differenza significativa tra manager iscritti e iscrivibili a Federmanager. È fondamentale costruire un ponte tra il manager e la Federazione, veicolando le informazioni e rendendo note le ini-ziative condotte a favore dei colleghi. La diffusione delle politiche federali in azienda va interpretata come leva di proselitismo che merita di trovare nuove forme di rappresentanza, in cui le associazioni territoriali siano pro-tagoniste.Nel prossimo triennio dobbiamo im-pegnarci per una maggiore presenza di manager nelle PMI e nelle imprese in generale. Per conquistare le PMI, saranno utili hub di servizi integrati che creeremo nei territori. Esiste un terzo ambito di rappresentanza tutto da sviluppare, il cosiddetto Terzo Set-tore, di recente riformato dal legislato-re. Consideriamo anche il bacino delle imprese confiscate alla criminalità organizzata che possono costituire un’opportunità, per i nostri colleghi qualificati, in cui esprimere i valori di trasparenza, efficienza, responsabilità sociale. Una specifica linea program-matica riguarda il temporary manage-ment: un modello di intervento mana-geriale, a tempo e vincolato a obiettivi mirati, sempre più richiesto dalle im-prese per entrare in mercati esteri, go-vernare un periodo di transizione, ge-stire la cessione o l’acquisizione di una business unit e lanciare un nuovo pro-dotto. Una sfida tra le più interessanti, che consentirà di crescere nei numeri, di entrare nelle PMI e di contribuire all’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali.

Dentro e fuori il contrattoIl contratto nazionale di categoria co-stituisce la cornice di diritti e respon-sabilità che tiene unito il management italiano. Nel contratto troviamo una definizione qualificante del manager quale soggetto caratterizzato da eleva-to grado di professionalità, autonomia, capacità decisionale che esercita al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi d’impresa. È qui che, oltre a definire i capitoli del rapporto di lavoro, abbiamo introdotto strumenti di welfare, di politiche attive del lavoro e di tutela. Federmanager ha avviato una profonda riflessione sul rinnovo contrattuale del CCNL per i dirigenti di aziende Confindustria, previsto per fine 2018. L’obiettivo è chiudere la trattativa con la più ampia soddisfazione. Il nuovo contratto deve puntare lo sguardo oltre l’orizzonte dei prossimi tre anni, capace di immaginare soluzioni che interessino la trasforma-zione del ruolo manageriale. Il contrat-to che firmeremo con Confindustria do-vrà risolvere le criticità emerse e porre le basi per uno sviluppo delle relazioni sindacali più vantaggioso per i manager e per gli imprenditori del futuro. Non è impossibile tracciare dei punti di con-vergenza. Anzi, è doveroso ammettere che, complice la crisi, sta aumentando la consapevolezza che la competitivi-tà dell’impresa dipende dalla gestione manageriale. Federmanager è riuscita a cambiare registro nelle relazioni in-dustriali e il dialogo con Confindustria è aperto e continuativo. L’esperienza di rinnovo del contratto con Confapi e con altre rappresentanze datoriali con cui

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abbiamo siglato accordi positivi nello scorso triennio indica la strada per una contrattazione fatta di conferme e di in-novazioni. Dobbiamo dimostrare come il CCNL costituisca il riferimento per le politiche aziendali e lo stimolo per le tu-tele sostitutive. Ciò che scriveremo nero su bianco nel testo di rinnovo rappre-senta infatti un punto di partenza ne-cessario per iniziative extra-contrattuali e di secondo livello che siano migliorati-ve rispetto alle norme generali. Quanto più forte sarà il quadro collettivo, tanto più agevole sarà costruire un modello di relazioni industriali che porti ad attuare l’accordo nazionale.

Un Welfare pronto al futuroIl welfare contrattuale è da sempre il no-stro fiore all’occhiello. Sanità integrativa e previdenza complementare sono i pi-lastri su cui si è costruito il welfare ma-nageriale, che si estende: al sistema di formazione finanziata, agli strumenti di sostegno alle fasi di inoccupazione e a una gamma aggiuntiva di tutele di tipo assicurativo. I nostri enti e società, sia quelli nati a seguito di accordi bilaterali sia quelli Federmanager, sono strutture moderne che stanno affrontando una fase di transizione rispetto al mutare degli scenari di riferimento. Il tema non è banale, dato che assistiamo a una pro-gressiva ritirata del welfare pubblico, mentre l’aumento dell’aspettativa di vita e il tasso di sostituzione tra perso-ne in attività e popolazione in pensione rischiano di far saltare il patto tra le ge-nerazioni.La salute è un tema che tocca trasver-salmente la società, l’economia, la pro-duzione, l’ambiente, l’organizzazione delle città e del lavoro. Siamo già in for-te debito verso le generazioni a venire. Da qui, l’impegno Federmanager per un modello di sanità integrativa respon-sabile nei confronti del Sistema Paese. Definiremo le linee di intervento pub-blico-privato in un Libro Bianco che toc-cherà tutte le sfide: non autosufficienza, prevenzione, cronicità, disabilità, cura degli anziani, sostegno alla natalità.La crisi economica ha reso necessario mettere un argine alla fuoriuscita di col-leghi dall’impresa e hanno funzionato i tavoli negoziali nei confronti dei licen-ziamenti collettivi, garantendo maggio-

re flessibilità in uscita e maggiori tutele. Daremo corso alle iniziative di politiche attive per le quali abbiamo lungamen-te lavorato. Grazie alla bilateralità abbia-mo aperto una stagione nuova che in-terpreta le politiche attive sotto la lente della prevenzione. L’obiettivo condiviso è quello di evitare alla radice l’interru-zione del rapporto di lavoro, costruen-do nuove alleanze tra manager e impre-se, sostenendo l’auto-imprenditorialità, agevolando l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali.La nostra formazione, la nostra sanità, la nostra previdenza e le politiche attive del lavoro stanno sul mercato al pari di altri operatori privati. Il vincolo no pro-fit che manteniamo con orgoglio non ci esclude dalle dinamiche economico-fi-nanziarie nelle quali dobbiamo muo-verci con la diligenza del buon padre di famiglia, massimizzando il ritorno de-gli investimenti per essere competitivi nell’interesse della categoria.

Competenze al centroA distanza di oltre un anno dall’avvio del Piano Industria 4.0, la questione delle competenze nel Paese resta cru-ciale. L’avvento del digitale richiede profili qualificati e dobbiamo sostenere la preparazione di figure manageriali coerenti con l’evoluzione di mercato per scongiurare il rischio di obsolescenza e la perdita di competitività. Per riuscirci dobbiamo erigere ponti con il mondo del sapere (università, centri di ricerca, hub dell’innovazione) e con il mondo dell’impresa, perché l’innovazione ri-chiede una condivisione sistemica del-la conoscenza. Dedicheremo energia e risorse nei prossimi anni per fare di Federmanager un’accademia di forma-zione alla leadership. Nuovi modelli di management, nuove competenze, orientamento all’innovazione, ricerca e sviluppo di nuovi assetti per essere competitivi.Crediamo nella certificazione delle competenze manageriali per assegna-re un bollino di qualità. Nell’ambito del progetto “Industry 4.0 All Inclusive” ab-biamo certificato 300 colleghi in quat-tro profili professionali e continueremo su questa strada, finanziando percorsi che aiutino a rafforzare il proprio baga-glio professionale, completandolo con le skills tecniche e trasversali richieste

dal mercato. Oggi la sfida non è soltan-to far emergere l’eticità della condotta dei colleghi, il senso di responsabilità, la trasparenza, l’efficienza, la partecipa-zione, la solidarietà. Oggi la sfida è far emergere il valore della competenza come fattore di innovazione del Paese. Faremo di tutto per rendere evidente il nesso che esiste tra un Paese competiti-vo e la qualità del suo management.

Liberare le energie del sistemaLa nostra Federazione evolverà se sa-premo aprirci al contributo delle no-stre persone, liberando spazi nuovi alla partecipazione, coinvolgendo i colleghi che mostrano interesse verso la vita associativa. Giovani talenti, la compo-nente femminile del management, il gruppo dei dirigenti in pensione rap-presentano fattori di competitività che possiamo vantare come organismo di rappresentanza.Per quanto riguarda il Gruppo Giova-ni di Federmanager, dobbiamo con-siderare le dinamiche di turnover del management in servizio, tra cambi di azienda e cambi di Paese di residenza, che non facilitano la pianificazione del-le attività e inficiano la creazione di un gruppo stabile di persone di talento. Il vero tema è come attrarre e trattenere la componente dinamica dei colleghi in servizio, affidandole il compito di tene-re la nostra Federazione ben ancorata al mondo del lavoro manageriale. Dobbia-mo creare una nuova classe manageria-le di Federmanager che possa garantirci il ricambio generazionale.Questa considerazione vale anche per il Gruppo Minerva. La componente fem-

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OTIZIE DAnminile presente in Federmanager può crescere perché ci sono molte donne ai vertici d’azienda non ancora iscritte, inoltre aumenteranno le donne in po-sizioni di responsabilità ed è alta la pro-pensione femminile all’associazionismo.I dirigenti in pensione hanno, al pari degli altri, proprie specificità e interessi da difendere. Questo non esclude che rappresentino una risorsa all’interno del sistema su fronti diversi. Ci proponiamo di rendere visibile all’opinione pubbli-ca il valore del “give back” manageriale, costruendo un’immagine del manage-ment fedele con i principi di solidarietà che sappiamo appartenerci e che non facciamo abbastanza vedere. Nel pros-simo triennio dovremo sfruttare appie-no due prerogative dei colleghi in pen-sione: la qualità e l’esperienza. Affidare loro lo sviluppo di specifiche attività si-gnifica garantirne l’attuazione in attività di mentoring e accompagnamento dei colleghi più giovani. Ai senior non po-tremo far mancare il supporto, in una stagione in cui la dirigenza è sotto at-tacco, esposta alle ben note demagogie e ai tentativi di scippo sulle pensioni. In sintesi daremo voce ai colleghi, am-pliando la partecipazione per crescere insieme.

Efficaci nella comunicazioneLa comunicazione è ormai parte in-tegrante del processo di sviluppo di qualsiasi impresa, organizzazione o isti-tuzione. Andremo pertanto in continui-tà con le attività sostenute fino a oggi per diffondere il “brand” Federmanager, i nostri messaggi e la nostra visione. Resta un obiettivo programmatico au-mentare la visibilità di Federmanager su tutti i media per costruire un’immagine coerente e positiva della nostra identità. Non si tratta soltanto di accrescere l’e-sposizione del nostro brand, si tratta di adottare una linea strategica che ci con-senta di posizionarci in modo autorevo-le nel dibattito pubblico, facendo cono-scere le nostre posizioni quale soggetto qualificato e competente. Dobbiamo aumentare la nostra presenza sul web perché è qui che ormai si forma l’opinio-ne e si raccoglie il consenso. La disinter-mediazione tipica di questi strumenti è insieme un rischio e un’opportunità: pertanto dovremo presidiare i nuovi

mezzi digitali con una narrazione bilan-ciata, consapevole ed espressa con un linguaggio consono che non tradisca la nostra identità. La fruizione dell’in-formazione web si è ormai spostata sui dispositivi mobili che impongono tem-pestività nel fornire la risposta, sempli-cità nell’esposizione dei contenuti, in-terazione costante con l’audience. Nel prossimo triennio investiremo nella co-municazione digitale creando una com-munity online che partecipa, condivide, rilancia i nostri contenuti.

Influenti sulle politicheFedermanager ha promosso un’intensa attività di accreditamento istituzionale e nei prossimi tre anni intensificheremo l’attività con la consulenza di esperti per definire soluzioni sulle materie d’in-teresse e candideremo i nostri colleghi ad assumere posizioni di responsabilità nelle aziende e nelle istituzioni che con-tano. L’obiettivo è farci trovare pronti alle prossime sfide, precorrendo i biso-gni della categoria e del Paese. L’industria deve tornare ai primi posti dell’agenda di governo. L’Italia, setti-ma manifattura al mondo, merita poli-tiche di investimento mirate al settore industriale. A questo sono agganciate le speranze di ripresa economica del Pae-se ed è essenziale che nei prossimi anni sia dato seguito al piano di investimenti pubblici per trasporti, reti, infrastrut-ture, innovazione tecnologica e lavoro professionalizzante. Spenderemo ener-gie per i provvedimenti sostenibili che facciano ripartire le produzioni anziché misure a deficit e daremo battaglia per

garantire equità e sviluppo. Continue-remo a premere per un sistema di mi-sure che riorganizzi il prelievo fiscale alleggerendo il peso della tassazione su imprese e lavoro, migliorandone la distribuzione tra i cittadini e conside-riamo strategico utilizzare il sistema di incentivazione per sostenere le imprese che scelgono di dotarsi di manager.Riproporremo una squadra di colleghi motivati, riuniti per aree di competenza, per affidare loro la missione di indicare le priorità di intervento sui singoli temi a nome di tutta la Federazione. Partia-mo da questa idea innovativa che ha visto nascere 6 Commissioni di Setto-re, per ottimizzare il processo e offrire soluzioni per una maggiore operatività. Per estendere l’influenza sui temi di po-litica generale abbiamo bisogno di rein-terpretare il ruolo della CIDA come unica voce del management italiano. Nei prossimi anni avremo bisogno di av-viare un percorso che rafforzi il legame tra la nostra Federazione e le altre rap-presentanze della dirigenza avviando una riflessione interna al Consiglio na-zionale per una strategia condivisa.Ci impegniamo e ci impegneremo in di-fesa delle pensioni, sapendo che qual-siasi sacrificio imposto oggi non met-terà al sicuro le generazioni più giovani. Lavoreremo con le altre rappresentanze della dirigenza per rafforzare la linea di difesa e proporre una strategia di attac-co. Tra le cose da fare subito, la sepa-razione tra previdenza e assistenza e una normativa di favore per la pre-videnza complementare, che faccia finalmente decollare un sistema per il futuro di chi oggi è in servizio.

Intervento al Congresso del Presidente ALDAI-Federmanager Bruno Villani.

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Anche la sanità integrativa è un tema che continuerà a richiedere una pressio-ne istituzionale e ci impegneremo per alzare o eliminare i paletti che limitano l’accessibilità della dirigenza alle forme di retribuzione variabile e al welfare aziendale. Crediamo che lo sviluppo di forme di welfare contrattuale e azienda-le possano avvantaggiare i lavoratori e generare benessere nel Paese.

Europei per sceltaTutto il mondo dell’impresa, della pro-duzione, del lavoro parte da un oriz-zonte europeo, per spingersi oltre. Dal quadro europeo che uscirà dalle urne

in primavera dipenderanno politiche comunitarie destinate ad avere un im-patto sempre più incisivo sulle politi-che nazionali. Come rappresentanza del management dobbiamo pertanto porci l’obiettivo di elaborare un piano di interventi europei in campo mone-tario, economico e finanziario che so-stenga provvedimenti che favoriscano la crescita, semplifichino le normative, armonizzino le regole d’impresa, fisca-li e commerciali. Nel prossimo triennio intensificheremo la nostra presenza a Bruxelles, partecipando alle sessioni di lavoro delle Istituzioni comunitarie con audizioni, proposte e monitorag-gio legislativo. Avvieremo un percorso

di accreditamento presso i rappresen-tanti italiani in Parlamento, Consiglio europeo e Commissione europea, per favorire l’adozione di provvedimenti in linea con gli interessi della categoria e ci avvarremo dell’azione CIDA e CEC, lavo-rando insieme alle rappresentanze eu-ropee di Confindustria e Confapi. Chie-diamo più Europa, ma non un’Europa qualsiasi, ci aspettiamo passi avanti per difendere il valore del mercato unico, la libertà di circolazione e di scambio, i diritti fondamentali. Il sogno europeo a cui non rinunciamo va costruito con il contributo del management per favori-re lo sviluppo.Avanti tutta!

Celebrato il Congresso FedermanagerDa evento rituale a programma di lavoroRoma 10 novembre 2018 – In termini di interesse, dopo la conferma, scon-tata ma davvero unanime, di Stefano Cuzzilla alla presidenza, insieme al vice presidente Eros Andronaco e a Marina Cima rieletta nel ruolo di te-soriere, il Congresso Federmanager 2018 è andato oltre le aspettative. Il livello sfidante delle proposte e la qualità delle relazioni di Ambrosetti e di Spencer Stuart ne hanno fatto un evento che ha superato la ritualità.Al Presidente bisogna riconoscere lo sforzo di valorizzazione della cate-goria e le relazioni costruttive con le associazioni imprenditoriali e più in generale con le istituzioni. L’auspicio è che questo costituisca la premessa per fare squadra e conseguire insieme risultati migliori, nell’interesse di tutti.In aggiunta al programma di Feder-manager, sintetizzato in questo nu-mero di Dirigenti Industria, merita di essere ricordata la proposta di Mar-co Grazioli dello Studio Ambrosetti volta ad investire nei manager e in generale nel “middle management”, così da dare al Paese le basi per pro-spettive di sviluppo della manifat-tura, tanto importante per la nostra economia. È da ricordare che in Italia il 65% delle imprese familiari è gesti-to da un management interno alla

proprietà, ma c’è da chiedersi se sarà così in futuro.Significativi anche i risultati della ri-cerca “Bravi Manager Bravi” condotta da The European House Ambrosetti e Federmanager: i suoi risultati sono sta-ti anticipati nel numero di ottobre di Dirigenti Industria. Siamo “Bravi” sulle cose importanti, ma è necessario “affila-re la lama” per far fronte al contesto in continuo cambiamento. La capacità di reazione del management dall’indagine appare ancora lenta: il digital non è per il top management, si notano resistenze al cambiamento, manca la trasparenza nella comunicazione. Fra i comportamenti importanti da pro-muovere: la semplificazione, la comuni-cazione per posizionarsi dentro e fuori dall’organizzazione, l’ascolto dedito e profondo, l’uso di strumenti social per coinvolgere i clienti.

Dall’indagine scaturisce il seguente de-calogo, tanto per cominciare:

1. Sviluppare il capitale sociale (il ca-pitale intellettuale non basta)

2. Scollegare le competenza dai ruoli e legarle ai fattori critici di succes-so del business

3. Andare a caccia di talento azienda-le (non solo individuale)

4. Fare ricerche sull’organizzazio-ne che facilitino le decisioni del top management

5. Diffondere la leadership condi-visa per non dipendere da un leader individuale

6. Costruire percorsi di sviluppo e non semplici corsi/evento

7. Investire sul middle manage-ment (questo ha anche rilevan-za sul rinnovo del contratto)

8. Spingere l’innovazione

9. Misurare, riconoscere e premiare

10. Operare con una prospettiva assidua, curiosa e originale

Un’ultima considerazione: è emersa l’esigenza per Federmanager di in-dividuare e proporre professionalità specifiche nel rinnovo delle cariche amministrative di molte società par-tecipate e di interesse pubblico: si tratta di un obiettivo di medio pe-riodo su cui concentrarci e dotarci di strumenti efficaci ed adeguati.

Giuseppe ColombiConsigliere ALDAI-Federmanager

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Franco Del Vecchio Segretario CIDA Lombardia - [email protected]

Non per equità ma per cassa

ell’aprire i lavori il Presi-dente Giorgio Ambrogioni

ha ringraziato i numerosi partecipanti, presenti e collegati in diretta streaming, commentando l’evoluzione dei ripetuti attacchi alle pensioni con un accorato discorso alla categoria del quale riporto il testo integrale.

Giorgio Ambrogioni Presidente CIDAAbbiamo promosso questo incontro della Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità con un titolo volutamente provocatorio, ma purtroppo, molto reali-stico. Da quanto abbiamo letto sembra tramon-tata l’assurda proposta di legge sul cosid-detto ricalcolo delle pensioni medio-alte, per lasciare il posto all’ennesima ipotesi di

“contributo di solidarietà’’ a scapito del-le solite categorie di pensionati.Una formula apparentemente più sobria di quella all’esame della Commissione la-voro della Camera e pomposamente defi-nita come “disposizioni per favorire l’equi-tà del sistema previdenziale”, ma non per questo meno ingiusta visto che sono anni che la nostra categoria versa contributi di solidarietà senza che si riesca a dare una risposta organica e strutturale ai problemi che li hanno motivati.

nIntervento del Presidente CIDA, Giorgio Ambrogioni, e sintesi dei relatori del convegno sulle pensioni avvenuto il 30 ottobre 2018 a Roma.

TASSECONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ

PRELIEVIBLOCCO DELLAPEREQUAZIONE

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Smantellato così il “castello” dell’equità, resta la cassa: ossia la strada più facile, per il legislatore, per reperire le risorse ne-cessarie a sostenere l’azione di governo. E la fonte è sempre la stessa: i redditi da pensione. Contribuenti palesi, in elenchi disponibili nell’anagrafe tributaria o nelle banche dati dell’Inps. Quello che trapela in merito alla nuova versione del “contributo di solidarietà”, con la possibilità che possa essere addi-rittura applicato all’intero ammontare del reddito da pensione – anziché sulla quota eccedente i 90mila euro lordi annui, già di per sé grave, – fa rabbrividire: saremmo di fronte ad un vero e proprio esproprio o meglio ancora ad uno scippo.Un prelievo che resterebbe in vigore addi-rittura per cinque anni e che potrebbe es-sere accompagnato da un ulteriore blocco – totale o parziale – della rivalutazione delle pensioni all’inflazione. Un altro mec-canismo, iniquo e punitivo, di cui siamo stati ripetutamente vittime.Come avrete notato ho finora volutamen-te evitato il termine “pensioni d’oro” ed il motivo sta nel significato di cui questo ter-mine è stato caricato e che giudichiamo insultante, manipolante, demagogico, socialmente divisivo. Chi è in buona fede e sa di cosa parla, sa bene che le vere “pen-sioni d’oro” sono altre e molto spesso di importo medio-basso.Lascio ai relatori il compito di approfondi-re le ragioni più tecniche che giustificano il nostro dissenso. Per quanto mi riguarda mi limiterò a sottolineare il motivo che più di altri ispira la nostra reazione: parlo degli attacchi e delle considerazioni di cui siamo stati fatti oggetto e che giudichia-mo offensivi e lesivi della nostra immagine professionale e sociale.Come dirigenti stiamo subendo attacchi inaccettabili sotto vari profili, attacchi che, tra l’altro, costituiscono un errore strategi-

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co gravissimo, da parte di chi ha un ruolo istituzionale: delegittimando la dirigenza di un Paese si delegittimano quelle figure e quei ruoli alto-professionali che nella in-certezza generata dalle grandi trasforma-zioni in atto, hanno, più di altri, la grande responsabilità di guidare imprese e pub-bliche amministrazioni verso i necessari cambiamenti economici e sociali. Mai come ora c’è bisogno di classi dirigenti rispettate e riconosciute come tali per i va-lori che esprimono e le competenze di cui sono portatrici, per i risultati che hanno conseguito: noi di CIDA rappresentiamo questa classe dirigente, ed è per questo che contrastiamo e contrasteremo con tutte le nostre forze quelle componenti politiche che stanno tentando di delegit-timarci additandoci come una casta pri-vilegiata, autoreferenziale, indifferente ai temi della solidarietà tra le generazioni. Da mesi si attacca la classe dirigente pub-blica e privata nel quadro di un confuso, ideologico, sbagliato e rancoroso pseudo dibattito sulle cosiddette “pensioni d’oro” e lo si fa evitando di colpire i veri privilegi, continuando a non voler distinguere tra previdenza ed assistenza, dimenticando che da anni nei confronti delle pensioni medio-alte è in atto un vero e proprio ac-canimento terapeutico attraverso ripetute e mancate indicizzazioni al costo della vita e contributi di solidarietà; l’ultimo è scaduto a fine 2016. Tutto questo avviene non volendo am-mettere che così facendo si demonizzano figure professionali che vengono dalla classe media, che hanno fatto carriera per selezione meritocratica, per i risultati conseguiti e per le responsabilità ricoper-te. Figure professionali determinanti per la crescita anche occupazionale dei giovani e la competitività del sistema Paese.Da questo nostro incontro vogliamo far partire un messaggio forte e chiaro: non c’è

egoismo o corporativismo nelle nostre po-sizioni, ma la difesa di trattamenti pensio-nistici adeguatamente contribuiti e liqui-dati nel rispetto assoluto di leggi vigenti.Facciamo fino in fondo il nostro dovere fiscale e non ci sottrarremo mai a un giu-sto livello di solidarietà tra le generazioni: ma deve essere uno sforzo corale, capace di coinvolgere tutti attraverso la fiscalità generale. Anche in questo caso sono le ci-fre a parlare chiaro: i contribuenti sopra i 100mila euro lordi-anno, costituiti in gran parte dalle categorie professionali che rappresentiamo, sono solo l’1,10% del to-tale ma pagano il 18,68% dell’Irpef com-plessiva.Paghiamo per tutto l’arco della vita lavo-rativa e continuiamo a pagare da pensio-nati, finanziando tutto il welfare, anche di chi non ha versato imposte e/o contributi. Abbiamo quindi titolo per chiedere, an-cora una volta, l’apertura di un confronto serio che ci consenta di dimostrare, dati alla mano, come la misura allo studio del Governo sia profondamente sbagliata, iniqua e quindi da abbandonare.Intere categorie professionali – manager, dirigenti privati e pubblici, presidi, medi-ci, ma anche diplomatici, ex magistrati, militari, ecc. – hanno subìto una campa-gna comunicativa denigratoria, con tratti spregevoli e comunque distorsiva della realtà, con il risultato di alimentare for-me di rancore sociale. Un clima che non potrà non ripercuotersi all’interno delle categorie professionali che rappresentia-mo e che realisticamente troverà modo di manifestarsi nei prossimi appuntamenti elettorali.Care colleghe e cari colleghi, questo nostro incontro è, al tempo stesso, un traguardo e una base di partenza. Un traguardo, perché ci attribuiamo il merito di aver contribuito a disinnescare gli effetti di una proposta di legge pensata male e scritta peggio, che avrebbe gravemente danneg-giato i nostri pensionati, presenti e futuri, con una retroattività dagli evidentissimi profili di incostituzionalità e dato il via ad una serie interminabile di ricorsi.Una base di partenza, perché da oggi ini-zia una campagna di mobilitazione, cui chiamiamo tutti a contribuire, finalizzata a smantellare quello che viene descrit-to come un contributo di solidarietà che nasconde, invece, un prelievo forzoso su pensioni, strameritate, ma “colpevoli” di essere di importo medio-alto.

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Come dirigenti stiamo subendo attacchi inaccettabili sotto vari profili, attacchi che, tra l’altro,

costituiscono un errore strategico gravissimo

Da parte nostra, metteremo in campo tutte le energie di cui disponiamo per op-porci a tale tentativo vessatorio: ancora una volta ci appelliamo al governo ed alle forze politiche perché si avvii un confronto serio, capace di superare l’attuale inaccet-tabile situazione. Come CIDA, nel quadro di una forte e credibile azione unitaria saremo a fian-co di tutti i nostri associati in tutte le sedi competenti per tutelare e salvaguardare i nostri diritti, i nostri legittimi interessi, la nostra immagine sociale e professionale.

Avv. Riccardo TroianoNel suo commento sull'ipotesi di Con-tributo di Solidarietà il giurista sottoli-nea che la Corte Costituzionale consi-dera tali provvedimenti sulle pensioni di carattere eccezionale, sostenibili, temporanei e non reiterati, essendo i soggetti colpiti particolarmente vulne-rabili in quanto impossibilitati a recupe-rare la perdita del potere d'acquisto con il lavoro, essendo la vita lavorativa ormai esaurita. La reiterazione degli interven-ti (n.d.r. che potrebbe esporre il 40% della vita pensionistica a contributi di solida-rietà) e gli altri criteri indicati dalla Corte Costituzionale potrebbero dare quindi spazio a ricorsi avversi al contributo di solidarietà in funzione della modalità con la quale sarà proposto.

Dott.ssa Antonietta MundoL'esperta attuariale ha ricordato le mag-giori pecche dei provvedimenti in esa-me sul ricalcolo della pensione, esposti in audizione alla Commissione Lavoro della Camera, accennando poi perples-sità sull'annunciato contributo di soli-darietà. La proposta di ricalcolo è stata accantonata per evidenti disparità di trattamento, in particolare nei confronti delle donne (che andavano in pensione 5 anni prima degli uomini) e dei lavora-tori ai quali sono stati imposti pensio-namenti anticipati, come ad esempio i piloti e i macchinisti dei treni, ai quali viene ritirato il brevetto a 60 anni. Per la sintesi delle memorie dell'audizio-ne si rimanda all'articolo della dott.ssa Mundo "Esame della proposta di leg-ge D’Uva per favorire l’equità del si-stema previdenziale" pubblicato sulla rivista digitale www.dirigentisenior.it.

La dott.ssa Mundo ha quindi posto l'at-tenzione sulle implicazioni del taglio delle pensioni per ricalcolo o per contri-buti di solidarietà, ipotizzato con ridu-zione del 10% sugli importi superiori a 90mila euro e che comporterebbero:1. In primo luogo i pensionati pagano le

tasse e, quindi, considerando la tassa-zione del 43% sulle aliquote dei sog-getti interessati, bisogna considerare che il contributo di solidarietà avreb-be effetto solo sul 57% degli importi, con conseguente riduzione dei bene-fici ipotizzati per le casse pubbliche.

2. Inoltre bisogna considerare il contri-buto dei pensionati al welfare e so-stegno economico di figli e nipoti in una fase ancora critica e incerta per il mercato del lavoro e per l'economia tornata in stagnazione.

3. Infine la riduzione delle pensioni con-trarrebbe i consumi delle famiglie che si riperquoterebbe negativamente sul Pil.

Meriterebbe quindi riflettere sui reali benefici di un intervento pensionistico (n.d.r. evidentemente spinto da altre mo-tivazioni di natura elettorale).

Prof. Nicola RossiNel rispondere alla provocazione del moderatore Antonio Lucaroni di com-mentare la "manovra espansiva con effetto recessivo", il prof. Rossi ha sotto-lineato i limiti della manovra. Paradossa-le che il Governo si prepari a utilizzare ri-sorse per mettere in sicurezza le banche, in pericolo proprio per il comportamen-to e le politiche del Governo che hanno fatto lievitare lo "spread" (n.d.r. ogni 100 punti di spread corrispondono ad un in-cremento dell'1% dei tassi di interesse su titoli di Stato che genera una riduzione dell'1% del valore dei titoli che le banche hanno in riserva obbligatoria a garanzia dei crediti). Preoccupanti e false le affermazioni di

esponenti del Governo che tali interven-ti saranno realizzati senza toccare i soldi dei cittadini, perché come risaputo non esistono soldi pubblici, bensì soldi dei contribuenti, sia che si prelevino diret-tamente con tassazioni di varia natura, sia che si utilizzino fondi nascosti nelle pieghe di bilancio, che dovrebbero es-sere restituiti ai contribuenti. Quindi paradossalmente in questo caso si tro-vano nella condizione di dover pagare due volte le scelte del Governo: per i fondi a salvaguardia della stabilità ban-caria e per i maggiori costi del denaro, ad esempio per chi ha un mutuo a tasso variabile.La manovra del Governo non risponde alle esigenze del Paese:î La povertà assoluta del Paese è al 7%,

livello analogo agli anni '90, mentre si è ridotto il pro-capite complessivo. A metà degli anni '90 il Pil pro-capite era il 160% di quello greco e oggi siamo al 145%, il che vuol dire che noi ci sia-mo impoveriti più della Grecia. Quindi abbiamo bisogno di sviluppo più che di aggiungere un altro strumento di assistenza, gestita in Italia in modo pessimo. Spendiamo in assistenza cir-ca 60 miliardi l'anno e una parte va a famiglie ragionevolmente abbienti. Bi-sogna contrastare la povertà facendo ordine nelle misure esistenti indiriz-zando le risorse ai veri bisogni.î Le cose fatte in fretta non funzionano.

La riforma Fornero ha avuto bisogno di otto successive salvaguardie, e una legge che ha avuto bisogno di otto successivi interventi non è evidente-mente perfetta. Cerchiamo di non ri-petere lo stesso errore e cerchiamo di intervenire in modo "chirurgico" per affrontare i problemi veri evitando, con una cancellazione (n.d.r. "di odore elettorale"), di creare altrettanti danni. Non è ammissibile avere una pensio-ne diversa in funzione dell'anno o del Governo di pensionamento. Non lo

DI20 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

OTIZIEn

ammette il minimo criterio di equità e genera un profondo senso di ingiusti-zia e sfiducia nelle istituzioni.î L'Italia ha bisogno di una profonda ri-

forma del sistema fiscale e la Flat Tax ha posto riflessioni costruttive, ma non possiamo pensare di risolvere le esi-genze del Paese applicandola ai reddi-ti delle ripetizioni.

In sintesi la proposta di legge di bilancio è fra i casi più rilevanti di mancanza di coraggio e di ambizione, molto, molto al di sotto delle necessità del Paese. Solo assistenza, senza investimenti per lo sviluppo, produrrà delusioni sulle aspet-tative di crescita del Pil, che tornerà sot-to l'1%, mentre altri Paesi europei sono sopra il 2% e nel tempo (n.d.r. sono già passati 30 anni in tal modo) questo farà la differenza fra Paesi ricchi e Paesi poveri.

Prof. Alberto BrambillaÈ inaccettabile qualsiasi manovra che tende a ridurre o portar via qualcosa a qualcuno che si ritiene più abbiente o più ricco, in presenza di un sistema fi-scale con doppia progressività come il nostro e un sistema di calcolo delle pen-sioni che già prevede una serie di regres-sività all'aumentare della pensione.L'evasione fiscale è un fenomeno da af-frontare seriamente, perché in alcune re-gioni d'Italia raggiunge il 50% rispetto al 7% di altri Paesi europei. Basta sommare la media dei consumi privati e degli in-vestimenti in una regione e confrontarlo con il Pil pro-capite della stessa regione. In una serie di regioni i consumi e inve-stimenti sono il 95% del Pil pro-capite, il che indica risparmi del 5%, mentre in altre regioni il rapporto arriva a 110% quindi ci sono spese sospette non co-perte da risorse dichiarate.Il reddito di cittadinanza non è una in-venzione di questo Governo, ma ha ra-dici in iniziative già sperimentate. Basta

Nell’edizione digitale

www.dirigentisenior.itè disponibile il video integrale del convegno e la sintesi degli interventi.

pensare al "reddito minimo di inseri-mento" degli anni '97 e '98 che è stato un completo fallimento con truffe e uso improprio.Il trasferimento della fiscalità all'Inps è di 110 miliardi l'anno, 80 dei quali van-no in assistenza, 10 agli enti locali, etc. Il pagamento delle pensioni ha un costo annuo di 210 miliardi che risultano al netto della tassazione che riporta nelle casse dello Stato 51 miliardi, una spesa complessiva di massimo 157 miliardi so-stenuti da contributi versati. Negli ultimi cinque anni abbiamo avu-to un vantaggio dall'acquisto di titoli di Stato da parte della banca centrale che ha permesso un risparmio superiore a 70 miliardi di interessi e nello stesso pe-riodo abbiamo aumentato il debito di 220 miliardi in buona parte per finanzia-re l'assistenza cresciuta molto più della spesa pensionistica.In questo Paese la "macchina" della gestione assistenziale non funziona.In Germania, ad una parte dei nostri concittadini sono arrivate, dopo due anni di sussidi di disoccupazione, delle lettere con l'invito a dimostrare come generano reddito e perché non risultino fra i contribuenti, con l'invito a lasciare il Paese nel caso non fossero in grado di rispondere in modo convincente.Non scandalizziamoci per questi com-portamenti che hanno lo scopo di stana-re gli evasori. Dovremmo scandalizzarci invece per il fatto che una persona in Italia può arrivare a 60 anni senza aver mai fatto una dichiarazione dei reddi-ti, non aver pagato un euro di tasse e nessuno lo sa, e a 66 anni gli diamo la pensione sociale di 470 euro. Oggi ab-biamo probabilmente più di 8 milioni di persone che percepiscono un "reddito di cittadinanza" al quale il Comune ag-giunge l'integrazione di esempio 100 euro, beneficia di una casa popolare

e, con l'assistenza sanitaria gratuita, si arriva anche a 900 euro. Il problema è che lo Stato non lo sa perché manca la base dati. Quindi, prima di erogare altre risorse in assistenza, abbiamo bisogno dei dati per gestire l'equità assistenzia-le, evitando di premiare evasori e non aventi diritto.Tutti i quattrini che abbiamo dovremmo invece metterli nelle politiche attive per il lavoro.Speriamo che il rinvio delle decisioni sul taglio e ora contributo di solidarietà sul-le pensioni portino la necessaria sereni-tà di vedute e il buon senso per interpre-tare correttamente l'equità.

Agli interventi dei relatori sono segui-te le domande e gli interventi di nu-merosi partecipanti.

Fra gli interventi anche la mia proposta di far sentire la voce della dirigenza, non solo a difesa delle pensioni, ma anche per creare consenso sulla necessità di sostenere la certezza del diritto e il ri-conoscimento del merito. Pilastri fon-damentali della democrazia per evitare che i problemi delle pensioni di oggi diventino problemi ancor più seri per i giovani che saranno costretti a trova-re, insieme ai disoccupati e pensionati, migliori prospettive di vita all'estero, impoverendo ulteriormente il Paese. In questo Paese stiamo indirettamente premiando chi non paga le tasse. Molti disoccupati e in mobilità, con un soste-gno al reddito, sono disposti ad accetta-re solo lavori "in nero" per non perdere il sussidio.È irragionevole imporre contributi di solidarietà per alimentare l'economia sommersa. Dobbiamo stimolare la poli-tica ad intraprendere la strada del rigore e della legalità, raccogliendo il consenso necessario a cambiare direzione e rico-struire la fiducia nelle prospettive del Paese. ■

Speriamo che il rinvio delle decisioni sul taglio e ora contributo di solidarietà sulle pensioni portino

la necessaria serenità di vedute e il buon senso per interpretare correttamente l'equità

DI 21DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

OTIZIEnGiorgio Ambrogioni Presidente CIDA

Dignità e meritocrazia

Appello al Presidente del Consiglio

Nonostante qualche perplessità e resistenza, il Governo sta studiando di riproporre, tramite un Disegno di Legge, un ennesimo contributo di solidarietà a carico delle pensioni superiori a 90mila euro annui lordi.A fronte di ciò, ho inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la lettera pubblicata di seguito, nel quadro delle iniziative che CIDA e le sue Federazioni hanno posto e porranno in atto, a tutela dei legitti-mi interessi dei propri rappresentati, ma anche a tutela dell’immagine della Categoria.

Su sollecitazione CIDA la lettera vede l’adesione di altre qualificate Or-ganizzazioni di rappresentanza con l’obiettivo di aggregare posizioni condivise ma, soprattutto, far percepire al Governo le potenziali “rica-dute politiche” che questo legittimo malessere può determinare. Così come siamo stati in prima linea per far accantonare il DDL Molina-ri-D’Uva ora siamo impegnati a monitorare le intenzioni attuative del Governo e contrastare quanto più possibile nuove misure ideologiche come abbiamo ribadito in un recente articolo.

Signor Presidente del Consiglio,

dopo una vita di studio, di lavoro e di impegno al servizio dello Stato o delle imprese operanti nel nostro Paese, ci rivolgiamo a Lei come Vertice del Governo, ma anche come profondo conoscitore dei valori costituzionali e come garante della necessaria legalità dell’azione dell’Esecutivo, non-ché della certezza del diritto e della indispensabile affidabilità delle norme dell’Ordinamento. Le pensioni delle categorie professionali che rappresentiamo, sono state oggetto di una assurda campagna denigratoria solo perché superiori alla media; i nostri pensionati sono stati additati come “parassiti” da chi forse non immagina quanta fatica, quanti sacrifici siano necessari e quanti rischi comporti, diventare ed essere dirigenti, sia nel settore pubblico che in quello privato. E cosa rappresenti, fuori dalla retorica, indossare la toga del magistrato, l’uniforme delle Forze Armate, la "feluca" del diplomatico. Tutti "civil servant", vera classe dirigente di questo Paese, ora messa alla gogna mediatica come casta autoreferenziale, capace solo di spartirsi privilegi. Tutto ciò è inaccettabile e non più sopportabile. Chi oggi è titolare di pensioni di importo medio-alto, ha versato contributi altissimi e ha subìto una imposizione fiscale particolarmente pesante nel corso di tutta la sua vita lavorativa: le figure professionali che rappresentiamo, infatti, rientra-no in quel 12% di contribuenti che versano il 54% dell’Irpef complessiva, garantendo il gettito indispensabile al mantenimento del nostro modello di welfare. Un modello che tutela anche chi non ha versato tasse e/o contributi o ne ha versati pochi. Voler inasprire ulteriormente il prelievo sulle stesse categorie di contribuenti/pensionati, a fronte di un’evasione fiscale valutata in 130 miliardi, con un mancato gettito di oltre 30 miliardi di euro annui, significherebbe affermare il fallimento dello Stato sia come "apparato amministrativo", sia come sistema democratico di redistribuzione delle risorse. Non si tratta, infatti, di applicare più equità, come si vorrebbe far credere. Con l’introduzione di un ennesimo "contributo di solidarietà" sulle stesse classi di contribuenti, si verrebbe a determinare, in realtà, una gravissima discriminazione ai danni di quel ceto medio e produttivo, al quale ci onoriamo di appartenere, che costituisce la "spina dorsale" del Paese. Riteniamo moralmente riprovevole e giuridicamente devastante per la credibilità dello Stato, un attacco indiscriminato a chiunque goda oggi di un trattamento previdenziale medio o elevato. Un’operazione che rischia, inoltre, di produrre uno scossone sociale negativo, con ulteriore impoverimento di intere classi sociali che avevano costruito il futuro, proprio e dei propri figli, con il lavoro, l’impegno, la determinazione, la fiducia verso un domani migliore. Qualsiasi provvedimento che colpisca oggi le pensioni medio-alte risulta privo di motivazioni di interesse pubblico ed è quindi palesemente incostituzionale, violando in particolare i precisi limiti posti dalla più recente sentenza n. 173 del 2016 della Corte Costituzionale. Eccezionalità, proporzionalità, ragionevolezza, sostenibilità, transitorietà e carattere interno (per esigenze straordinarie) al sistema previden-ziale sono caratteristiche imprescindibili di ogni eventuale prelievo sulle pensioni già erogate. La reiterazione di un pesante contributo di solidarietà a soli due anni dalla fine del precedente è del tutto estranea ai criteri precedentemente esposti. Esposte le suddette considerazioni, Signor Presidente del Consiglio, ci appelliamo a Lei affinché il Suo prudente apprezzamento e la Sua saggez-za contribuiscano a riconsiderare e accantonare un intervento sulle pensioni già erogate e su quelle di tutta l’attuale classe dirigente, sia pubblica che privata, in procinto di ritirarsi dal lavoro nei prossimi 3 o 5 anni. Nel ringraziarLa per la cortese attenzione auspichiamo un possibile incontro e cogliamo l’occasione per inviarLe l’espressione del nostro defe-rente ossequio insieme all’augurio di buon lavoro.

Giorgio Ambrogioni - Presidente CIDA

Pietro Lonardo - Presidente Associazione Diplomatici in pensione S.N.D.M.A.E.

Andrea Mochi Onory - Presidente Assidiplar

Inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una lettera d'invito alla riflessione, all'equità e alla lungimiranza. L'iniziativa della confederazione CIDA e delle sue Federazioni fa parte delle azioni in atto a tutela dei legittimi interessi dei propri rappresentati, ma anche a tutela dell’immagine della Categoria.

Michele Poerio - Presidente Confedir e Forum Nazionale Pensionati

Giovanni Rossi - Presidente Associazione Nazionale Magistrati e Avvocati dello Stato in pensione

DIPLOMATICI IN PENSIONES.N.D.M.A.E.

ASSOCIAZIONE NAZIONALEDEI MAGISTRATI E DEGLIAVVOCATI DELLO STATO

IN PENSIONE

DI22 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

ERVIZI AGLI ASSOCIATIs

A cura del Comitato di Redazione Dirigenti Industria

Più di 100mila lettoriDirigenti Industria

Mezzo milione di pagine e articoli letti in due anni. Più di 1.000 articoli pubblicati e sempre disponibili per le persone interessate alla crescita professionale, delle imprese e del Paese.

La voce della dirigenzaLa pubblicazione della rivista digitale Di-rigenti Industria è iniziata il 16 dicembre 2016 e dopo due anni desideriamo con-dividere con i lettori i risultati dell'inno-vativo laboratorio editoriale. La velocità della comunicazione digitale è sorpren-dente e sono progressivamente cresciuti i lettori unici, cioè gli utenti che hanno realizzato almeno un accesso alla rivista dall’inizio della pubblicazione e che sono contati una sola volta anche se hanno letto la rivista decine di volte l’anno.

Nel grafico n. 1 sono indicati in blu gli utenti unici della sezione dedicata ai manager in attività, che sono più di 100mila, e in rosso i circa 40mila lettori senior pensionati. I lettori sono distri-buiti su tutto il territorio nazionale: 46% in Lombardia, 11% nel Lazio, 5% in Pie-monte, in Veneto e in Emilia, 19% nelle altre regioni italiane e il 9% all’estero: Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera, Spagna, etc. perché sono sempre più numerosi i manager italiani all’estero.

Mezzo milione di pagine e articoli lettiGli argomenti di maggiore interesse riguardano: il rapporto di lavoro, le pensioni, il welfare sanitario, i temi ma-nageriali, l'industria e le notizie Feder-manager, delle associazioni territoriali e d’attualità pubblicate in tempo reale e con frequenza da quotidiano. Ogni accesso alla rivista digitale è durato mediamente 5 minuti per la sezione dedicata ai dirigenti in servizio e mez-

DI 23DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

grafico 1 - Utenti unici Dirigenti Industria

ERVIZI AGLI ASSOCIATIszo minuto in più per la sezione senior; la lettura degli articoli è durata media-mente 2 minuti per la sezione per i diri-genti in servizio e un minuto in più per la sezione senior. Due terzi degli acces-si alla rivista sono da PC e un terzo da smartphone e tablet. Oltre metà degli accessi provengono da ricerche Google e questo giustifica la crescita continua. Risultati conseguiti impegnandoci a rispondere alle aspettative dei letto-ri interessati a informazioni utili per la propria attività lavorativa, gli interessi professionali e personali, senza notizie scandalistiche e scoop per aumentare la "tiratura".La rivista si è progressivamente arric-chita di edizioni locali per offrire anche notizie sugli eventi e le iniziative delle associazioni Federmanager nel territo-rio, per accedere alle quali basta cliccare sulla funzione “Localizza” in alto. Sono oltre 100 le edizioni Dirigenti Industria, considerando le due sezioni per diri-genti in servizio e senior, i quattro diver-si profili di lettori (associati, associabili, localizzati e anonimi) e 13 edizioni ter-ritoriali.La rivista digitale è accessibile su PC, tablet, smartphone e si differenzia dall’edizione cartacea per la tempesti-vità di pubblicazione delle notizie, ben cinque diverse modalità di ricerca degli articoli, fra le quali la potente funzione di ricerca su testo libero degli articoli, la presenza di link e video, comprenden-ti seminari su argomenti di interesse

manageriale e convegni, che rendono la consultazione rapida, efficace e utile per essere costantemente aggiornati.

Aiutaci a diffondere la voce della dirigenzaLa cultura manageriale rappresenta un patrimonio per la società e il futuro del Paese. Anche tu puoi contribuire:1. Registrati alla rivista Dirigenti Indu-

stria digitale utilizzando la mail rice-vuta dall’Associazione all’inizio del mese.

2. Fai conoscere la rivista Dirigenti In-dustria ai tuoi colleghi e conoscenti.

Invia loro una mail invitandoli a visi-tare gratuitamente www.dirigentin-dustria.it oppure www.dirigentise-nior.it

3. Passa parola. Copia l’indirizzo inter-net dell’articolo d’interesse e incolla-lo nella mail per inviarlo ai colleghi e conoscenti che potrebbero apprez-zarne il contenuto e la rivista Dirigen-ti Industria. In fondo ad ogni articolo sono anche disponibili le icone per condividere l’articolo su LinkedIn e Twitter.

Condividiamo, perché l'unione fa la forza anche nei manager. ■

VORREI INVIARE UN TESTO ALLA REDAZIONE DI "DIRIGENTI INDUSTRIA"...

1) Quale formato è idoneo? Formato word (.doc)2) Quante battute compongono una pagina della

rivista? 3.500 battute spazi compresi3) Come si contano eventuali occhielli, box e

immagini da inserire nel testo? Se sono previsti occhielli, box, immagini e

foto il numero delle battute va ridotto in modo proporzionale

Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iter della lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesemente ad inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. Il titolo

fornito dall’Autore può essere modificato dalla redazione per uniformità, come lunghezza e stile, ai titoli degli altri articoli della rivista.

ILLUSTRAZIONILe immagini non devono essere inserite nel documento Word di testo, bensì inviate separatamente in file ad alta risoluzione per la stampa. Formato per le immagini: JPG, TIFF, PDF alta risoluzione.

PER ULTERIORI CHIARIMENTISegreteria di Redazionevia Larga, 31 - 20122 MilanoTel. 02.58376.213e-mail: [email protected]

VADEMECUM PER GLI AUTORI

LETTERE E ARTICOLI FIRMATI IMPEGNANO TUTTA E SOLA LA RESPONSABILITÀ DEGLI AUTORI E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE L'OPINIONE DELL'ALDAI.GLI ARTICOLI SONO PUBBLICATI A TITOLO GRATUITO.

1 pagina, 3.500 battute!

OTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVOn

a Presidenza ed il Consiglio Direttivo, insieme a tutto lo staff, ringraziano An-nalisa Sala per l’impegno profuso e la dedizione dimostrati all’Associazione, con una costante e proficua azione di tutela dei diritti di migliaia di dirigenti lombardi svolta con competenza e grande passione, contribuendo anche ai lavori della Federazione sulle attività sindacali e di rinnovo contrattuale, rice-

vendo la stima e l’apprezzamento di tutti.L’impegno dell’avv. Sala in favore dell’Associazione e dei suoi iscritti continuerà ora nella veste di Consigliere. ALDAI formula all’avv. Sala i più sinceri auguri per il suo futuro. ■

�Il 1º novembre scorso il Direttore, avv. Annalisa Sala, ha concluso la sua collaborazione con ALDAI

Annalisa Sala conclude la suacarriera professionale

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DI 25DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Fino a 15mila euro di contributo FondirigentiSilvia RomagnoliServizio Orientamento e Formazione ALDAI-Federmanager

l Fondo Interprofessionale promosso da Confin-dustria e Federmanager, ha pubblicato un nuo-vo Avviso (3/2018) finalizzato a favorire, su tutto

il territorio nazionale, lo sviluppo della managerialità e com-petitività delle imprese aderenti.Lo stanziamento è di 8 milioni di euro, il finanziamento mas-simo ammissibile è di 15.000 euro ad azienda e potranno quindi essere più di 500 le imprese beneficiarie.Le imprese potranno presentare la proposta di piano formati-vo, rispondendo all'Avviso 3/2018, finalizzato allo sviluppo di competenze manageriali per la Trasformazione digitale, o

per l'Internazionalizzazione, oppure per l'Organizzazione, Pianificazione e Controllo dell'impresa, utilizzando la piat-taforma Fondirigenti a partire dal 20 novembre 2018 e fino al 24 gennaio 2019.

Potranno partecipare tutti i dirigenti occupati delle Aziende aderenti a Fondirigenti.Come per i precedenti Avvisi, la selezione prevede la valuta-zione da parte di una commissione esterna di esperti, con un sistema basato sul merito, per premiare la qualità degli inter-venti. ■

Per maggiori informazioni consultare il sito: https://www.fondirigenti.it/avviso3-2018/

ORMAZIONE

i

La gestione del cambiamento in azienda: i processi e le persone (corso e workshop interattivo)A cura di ANIMPMilano, 5-6 febbraio 2019Il corso, nella forma di “roundtable” interattiva, si rivolge a coloro che sono coinvolti nel processo di cambiamento all’interno della propria organizzazione e quindi sono, nello stesso tempo, sia soggetto attivo e responsabile di una parte del processo di trasformazione sia oggetto del processo stesso.

Metodologie per la gestione operativa dei progetti nelle aziende che realizzano skid e moduli di impianto A cura di ANIMPMilano, 12-13-14 febbraio 2019Il corso fornisce un inquadramento sistemico dei temi fondamentali del Project Management ed è orientato allo sviluppo delle necessarie Competenze per la conduzione di un progetto. Nel corso si analizzeranno le caratteristiche di ciascuna fase di progetti tipici o sviluppati da società che realizzano impianti in loco o impianti modularizzati o packages. Il corso è rivolto a coloro che in ambito aziendale operano per progetti: Project Manager, Project Engineer, Project Control, Construction Manager, Responsabili Officina, Responsabili Servizi di Ingegneria, Gestione Acquisti.

Elementi di contrattualistica nazionale ed internazionale: analisi dei rischi e percorsi negozialiA cura di ANIMPMilano, 19-20 febbraio 2019Destinatari del corso sono gli uffici di contract management / administration e tutte le componenti aziendali coinvolte con la fase gestionale delle commesse originate dall’accordo contrattuale: uffici commerciali, operativi di Supply chain, vendita e acquisti, finanza e amministrazione.

Corso professionale sul project management secondo la metodologia IPMA (IPMA competence baseline)A cura di ANIMPMilano, 1° modulo: 21-22-23 febbraio 2019 2° modulo: 7-8-9 marzo 2019Il Corso IPMA sul Project Management ha l’obiettivo di approfondire i concetti e le metodologie che sono alla base della “Gestione dei Progetti” e di incrementare le competenze professionali dei partecipanti nell’applicazione pratica di tali metodologie tramite workshop interattivi. Il corso fornisce un inquadramento sistemico dei temi fondamentali del Project Management, seguendo le metodologie e le modalità di approccio definite e codificate dall’Associazione Internazionale di Project Management (IPMA) nell’IPMA Competence Baseline (ICB 4) che è riconosciuto come uno Standard Internazionale.Inoltre, il corso fornisce a ciascun partecipante le “Conoscenze” sulle quali si basa la Certificazione ANIMP-IPMA (IPMA Italy - Italian Certification Body).Il corso è destinato a persone che operano nei settori industriali (manifatturiero, impiantistico, telecomunicazioni, informatica, infrastrutture…), nei servizi (banche, assicurazioni, grande distribuzione…), negli enti pubblici (sanità, amministrazioni locali…) e che hanno alcune conoscenze di base dei concetti su cui si fonda la “Gestione per Progetto” acquisite “on the job” tramite la partecipazione attiva alla realizzazione dei progetti, avendo operato all’interno di team di lavoro finalizzati al raggiungimento di prefissati obiettivi.

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Tel. 02.6710.0740 ext 7 - Fax 02.6707.1785e-mail: [email protected]

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Comunichiamo che, su nostra richiesta, la Direzione ANIMP ci ha confermato

che ai Soci ALDAI che si iscriveranno ai corsi promossi dall’ANIMP

a titolo individuale verranno concesse le stesse agevolazioni praticate ai loro iscritti.

Pubblicato e approvato da Legg Mason Investments (Europe) Limited, sede legale 201 Bishopsgate, Londra, EC2M 3AB. Società registrata in Inghilterra e Galles al n. 1732037. Autorizzata e regolamentata dall’UK Financial Conduct Authority.

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DI28 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

AVOROlPiccole e Medie Imprese: il legislatore è deciso a farle crescereVoucher Manager nella Legge di Bilancio

appiamo quanto sia difficile economicamente per le PMI

dotarsi di managerialità competente e specializzata. Sappiamo anche che non si possono adottare le varie tecnologie abilitanti previste nel piano Industria 4.0, senza prima sapere cosa, nel con-creto, tali tecnologie possono fare per la specifica realtà aziendale.Insomma, quale, tra le possibili evolu-zioni tecnologiche a disposizione è me-glio esplorare per la mia realtà azienda-le? Chi me lo dice?Come sempre sostenuto da Federmana-ger e come dimostrano gli studi sull’au-mento di produttività e competitività delle aziende “managerializzate”, la cre-scita delle imprese PMI nel nostro Paese è strettamente e inevitabilmente legata alla professionalità, alla competenza e alla specializzazione dei manager che eventualmente la dirigono o l’hanno diretta.Con questa premessa, come organizza-zione dei manager, accogliamo quindi con molto piacere che nella Legge di Bilancio 2019, il legislatore abbia attri-buito alle PMI dei contributi a fondo perduto per l’acquisizione di consulen-ze specialistiche finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica ma non solo, anche per facilitare l’acces-so ai mercati finanziari e dei capitali.Ecco cosa ci dice in dettaglio l’art. 19, commi 21-23 della Legge di Bilancio 2019:î attribuisce alle PMI un contributo a

fondo perduto per l’acquisizione di consulenze specialistiche finalizzate a sostenere i processi di trasformazio-ne tecnologica e digitale attraverso le

tecnologie abilitanti previste dal Pia-no Impresa 4.0;î il comma 21 attribuisce alle PMI,

come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, un contributo a fondo perduto, tramite voucher di importo non superiore a euro 40.000, e comunque non supe-riore al 50% dei costi sostenuti a de-correre dal periodo di imposta 2019 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.

I voucher sono concessi per l’acquisizio-ne di consulenze specialistiche finaliz-zate a sostenere i processi di:î trasformazione tecnologica e digitale

attraverso le tecnologie abilitanti pre-viste dal Piano Nazionale Impresa 4.0;î ammodernamento degli assetti ge-

stionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finan-ziari e dei capitali.

I contributi sono altresì concessi alle imprese che sottoscrivono o aderisco-no a un contratto di rete (disciplinato dall’art. 3 del D.L. 5/2009 - L. 33/2009), avente nel programma comune di rete lo sviluppo di processi innovativi in ma-teria di:î trasformazione tecnologica e digitale

attraverso le tecnologie abilitanti pre-viste dal Piano Impresa 4.0;î organizzazione, pianificazione e ge-

stione delle attività, compreso l’acces-so ai mercati finanziari e dei capitali.

I contributi sono erogati tramite vou-cher di importo non superiore a euro 80.000, per l’acquisizione di consulenze specialistiche.

Per beneficiare del contributo, il pro-gramma di rete deve essere preventiva-mente asseverato da organismi espres-sione delle organizzazioni nazionali di rappresentanza datoriale ovvero, in via sussidiaria, da organismi pubblici indi-viduati con il D.M. previsto dal comma 4 dell'articolo 19.I contributi sono concessi nel limite di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni compresi nel periodo 2019-2021 a seguito della sottoscrizione di un appo-sito contratto di servizio di consulenza tra i soggetti beneficiari e le società o i manager in possesso di adeguati requi-siti di qualificazione e iscritti in un appo-sito elenco.Il legislatore mira chiaramente alla cre-scita delle piccole e medie aziende con due direttrici:î aiutandole ad intraprendere un per-

corso di innovazione tecnologica che sia però guidato da manager esperti, competenti e specializzati, ovvero da Innovation Manager;î sostenendole nell’ammodernamento

dei loro assetti gestionali e organizza-tivi, incluso l’accesso ai mercati finan-ziari e dei capitali.

Ovviamente, bisogna attendere il de-creto del Ministro dello sviluppo econo-mico (da adottarsi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge), per avere tutti i dettagli circa la deter-minazione dei requisiti soggettivi, dei criteri e delle modalità per la conces-sione dei contributi nonché l’istituzione dell’elenco di cui sopra.Vi terremo aggiornati sull’argomento! ■

sAnna Frese Responsabile Sede Territoriale Varese

I contributi sono concessi nel limite di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni

compresi nel periodo 2019-2021

DI 29DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

REVIDENZApIl contributo di solidarietà come tassa permanenteLa solidarietà la devono sostenere tutti in relazione alla capacità contributiva

i ritorna al provvedimento chiamato “contributo di solida-

rietà”: lo strumento buono per tutti gli usi. Si applica pressoché come una tassa permanente sullo stesso gruppo di pen-sionati. “Contribuenti palesi, in elenchi disponibili nell’anagrafe tributaria o nelle banche dati dell'Inps”, avverte il Presi-dente CIDA, Giorgio Ambrogioni. (Vedi articolo in questa rivista “Non per equità ma per cassa”). Il nuovo provvedimento che il Governo si accinge ad emanare sostituisce l’im-praticabile proposta di ricalcolo attua-riale delle pensioni sulla base dell’età con effetti retroattivi: proposta di leg-ge A.C. n. 1071, presentata il 6 agosto 2018.

SituazioneRiferiamo dalle notizie diffuse dagli organi di stampa, al 6 novembre, met-tendole in sequenza, ben sapendo che nuove proposte potranno venire dal dibattito politico in corso e che gli ac-cordi tra i partner di governo non sono ancora definiti, perché c’è bisogno di un ulteriore “approfondimento tecnico“. Il provvedimento sarà introdotto in commissione, come emendamento alla proposta di ricalcolo, ora abbandonata.Di seguito le ipotesi relative al prelievo sulle pensioni nette superiori a 4.500 euro mensili (90mila lordi l’anno):1. un “contributo di solidarietà” su tre

aliquote di prelievo: tra 90 e 120mila euro (6%), 120-160mila euro (12%), oltre i 160mila euro (18%) della dura-ta di cinque anni.

2. esclusi i trattamenti sotto i 90mila euro, si parla di un taglio secco

sull’intero importo: l’8% fino a 130 mila euro e 20% oltre tale importo. Se così fosse, ci troveremmo di fronte ad “un vero e proprio esproprio o me-glio ancora ad uno scippo”. (Vedi arti-colo “Non per equità ma per cassa”).

Le ipotesi relative alle modifiche della perequazione sono: 1. un abbattimento dal 25 al 50% dell’a-

deguamento al costo della vita per le pensioni nove volte superiori al mini-mo.

2. nuova sospensione. Non si sa per quanti anni.

Vale la pena ripetere: sono tutte ipotesi, e niente è stato deciso. Potremmo fini-re qui e attendere i provvedimenti de-finitivi, ma è doveroso esprimerci sulle proposte.

Una minoranza sotto attaccoForse però è utile acquisire qualche al-tra nozione sulla questione, perché ci è stato insegnato che occorre conosce-re per decidere (Einaudi). E anche per partecipare, se vogliamo dare una col-laborazione consapevole alle iniziative che vengono intraprese a proposito dei provvedimenti che ci riguardano. Partiamo dalle cose che stanno av-venendo intorno a noi, con qualche sguardo retrospettivo. È stato stimato che, dall’inizio degli anni 2000, gli otto interventi, tra norme peggiorative e blocchi del sistema perequativo, sem-pre sulle stesse pensioni medio-alte, hanno già determinato una perdita del potere d’acquisto del 15%. Ma, di tutte le sottrazioni subite, un calcolo ancora manca. Negli ultimi decenni, l’insieme dei successivi provvedimenti sottrattivi hanno colpito pressoché sempre le stes-se persone. Una minoranza. Mancano

però valutazioni puntuali dell’incidenza dei singoli provvedimenti, adottati in continuità, sui redditi dei pensionati.Nel frattempo, ogni provvedimento riduttivo è stato considerato un “sacri-ficio eccezionale” cui sottostare, per-tanto, ogni volta, come se fosse stato l’unico e l’ultimo, non sono mancati moniti ai pensionati, di accettare le mi-sure adottate, rendendosi consapevoli e partecipi delle particolari condizioni economiche del Paese, ovvero dell’o-biettivo di particolare rilevanza sociale da raggiungere. All’annuncio di ricorsi contro la ripetitività dei tagli, non sono mancate repliche sferzanti. È stato det-to: “questi pensionati non hanno suffi-ciente sensibilità sociale”.Per un confronto che non sia sterile po-lemica occorre conoscere i fatti. A que-sti ci limitiamo. Come emergono dall’e-lenco dei contributi fin ora pagati, non mancano alcune sorprese.

La pensione socialeDa almeno cinquant’anni sono applicati dei “contributi di solidarietà” sulle pen-sioni. All’inizio, a fasi intermittenti, poi in maniera sempre più continuativa. Cominciò con il riordino delle provvi-denze in favore delle persone anziane e sprovviste di risorse economiche. Da quando, per avviare e rafforzare il mo-dello della “pensione sociale”, fu dispo-sto un “contributo di solidarietà”, prima a carico del personale addetto ai pub-blici servizi di telefonia, e poi esteso ad altre forme di pensione, per quasi otto anni (1968-1975). E pochi anni dopo (1° aprile 1979) prese avvio il contributo ex ONPI (Opera Nazionale Pensionati d'Ita-lia). Un Ente non più esistente, perché soppresso, ma resta il contributo. Così, da 40 anni, su ogni rateo di pensione si

sAntonio Dentato Componente Sezione Pensionati Assidifer-Federmanager

DI30 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

figura 1 - La solidarietà cambia verso

REVIDENZAp

trova la voce «contributo ex-ONPI». Poca cosa, un centesimo di euro, l’equivalente di circa venti delle vecchie lire, contribu-to modesto, ma nel 2017 ha raggranel-lato la cifretta (si fa per dire) di 358,127 milioni di euro (fonte: Conto Riassuntivo del Tesoro al 31 dicembre 2017). Il gettito è ripartito tra le regioni che effettuano attività assistenziali sul territorio. (Nota: L’esistenza di misure di sostegno operanti ai diversi livelli, nazionali e ter-ritoriali, imporrebbe una centralizzazione dell’intero sistema assistenziale. Anche per tenere sotto controllo la spesa ed evi-tare duplicazioni o, peggio, abusi).

I “contributi di solidarietà” dal 2000Dopo aver sistemato la pensione so-ciale, sembrava che lo strumento “soli-daristico” fosse sparito, ma i governi si passano il “testimone” per via “genetica”. Eccolo ricomparire allora all’inizio del nuovo secolo per essere applicato pres-soché ininterrottamente. A scorrere i provvedimenti dei “contri-

esigenze di sostegno alle persone più svantaggiate, a progetti umanitari o ad esigenze finanziarie di carattere collet-tivo. La misura usata, il “contributo di solidarietà”, è stata, pertanto, sempre le-gittimata dalla Corte Costituzionale per-ché “volta a realizzare un circuito di soli-darietà interno al sistema previdenziale“ o, comunque, per “l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Principio, questo, che si colloca “tra i valori fondanti dell’or-dinamento giuridico, insieme ai diritti in-violabili dell’uomo” (v. Cost. Art. 2). E ora, ecco la prima sorpresa: la solida-rietà cambia verso (v. Figura 1). Infatti la matrice del nuovo contributo è la pro-posta di legge sul ricalcolo di cui abbia-mo detto all’inizio. Al di là del richiamo ai principi di solidarietà, come si legge nella relazione introduttiva, l’obiettivo è quello di apportare tagli alle pensio-ni attribuite con il sistema retributivo o misto, in quanto prestazioni attribuite da un sistema dove (è la valutazione dei proponenti) continuano a sussistere ambiti privilegiati, quale quello dei frui-tori delle cosiddette “Pensioni d’oro”. Piut-tosto che la solidarietà all’interno del circuito pensionistico, l’obiettivo era e resta quello di ridimensionare i redditi di questi “pensionati privilegiati”.

La solidarietà controSiamo in un tempo in cui “la solidarietà viene invocata per chiudersi in cerchie ristrette, alimentando rifiuti, esclusione di ogni estraneo, con una vicenda che l’avvicina, e sovente la sovrappone, a quella di una identità che si fa «osses-sione identitaria» custode d’una logica che separa l’individuo o il gruppo, op-ponendoli al resto del mondo”. (Cfr. S. Rodotà, Un'utopia necessaria, Ed. Laterza, 2016). È un tempo in cui viene riesumata l’an-tica concezione secondo la quale la so-lidarietà è tale solo se attivata contro qualcuno. (Cfr. R. Michels, La democrazia e la legge ferrea dell’oligarchia, Manuzio ed. 1910). Si eccita così l’astio contro alcune cate-gorie sociali e tra queste anche quella dei pensionati. Privilegiati, dunque, questi percettori di trattamenti al di sopra della soglia infamante di 90mila euro lordi all’anno. Percettori di pensio-ni retributive o miste, sono sospettati

buti di solidarietà” disposti dal 2000 al 2017, ne abbiamo contati 8, di cui:î 6 per gli scopi più diversi: iniziative

formative dei lavoratori, creazione del Fondo per le politiche sociali, istruzio-ne e tutela delle donne immigrate, per fronteggiare le esigenze di bilancio e rispettare gli accordi europei, per il rie-quilibrio del bilancio ex Fondi speciali confluiti in Inps, per la salvaguardia dei lavoratori “esodati”. A sommarli, dal 2000, gli anni di applicazione sono 15, ma i pensionati assoggettati al contributo per l’equilibrio ex Fondi speciali ne hanno pagati due sovrap-posti, per 6 anni.î 2 non hanno avuto esito, perché dopo

essere stati disposti: per uno la delega al Governo è rimasta inattuata, per un altro è intervenuta la Corte Costituzio-nale, dichiarandolo incostituzionale.

La solidarietà cambia versoGli interventi, di cui abbiamo sintetizza-to le finalità, avevano come motivazioni

DI 31DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

REVIDENZApd’incassare prestazioni abusive, in quan-to non avrebbero pagato, in tutto o in parte, i contributi previdenziali. Hanno perfino profittato – è la narrazione nei talk show – di miglioramenti di un siste-ma perequativo che li ha troppo favoriti. “Fruitori delle pensioni d’oro”, espressioni di significato ostile inserite perfino in atti parlamentari (v. Relazione introdut-tiva della proposta di legge A.C. n. 1071). Detta così come meravigliarsi se i son-daggi dicono che il taglio delle presta-zioni definite “pensioni d’oro” è gradito dal 68% degli italiani? (v. Ipsos, Corriere della Sera, 21 ottobre 2018). Dopo di che, attuare l’equità previdenziale, nel senso di tagliare le pensioni, significa fare la volontà del popolo. È un’obbligazione cui il potere politico non può sottrar-si. Un circuito comunicativo perfetto, dall’esito atteso. Strano Paese, che si rassegna ai disastri ambientali, agli abusi edilizi, alle evasio-ni fiscali, e si alimenta di invidia sociale alla retorica delle “pensioni d’oro!”.

Un provvedimento che rispetti le regoleQuale che sia il Governo al potere, le regole sono regole e vanno rispettate. Per i “contributi di solidarietà” la giuri-sprudenza costituzionale ha elaborato alcuni vincoli. Vale la pena riepilogarli. Nostra la sintesi dalla Sentenza Costitu-zionale n. 173/2016: 1. Il contributo deve riguardare le

pensioni più elevate, in rapporto alle pensioni minime;

2. Pur incidendo sulle pensioni “più ele-vate”, il contributo deve essere con-tenuto in limiti di sostenibilità e non superare livelli apprezzabili;

3. Il prelievo, quindi, deve essere so-stenibile, nel senso che le aliquote della trattenuta non possono esse-re eccessive e devono rispettare il principio di proporzionalità. In altri termini, significa che il prelievo deve essere eseguito in maniera ragione-vole e non tradursi in un taglio spro-positato;

4. Il “contributo” costituisce un sacrificio per i titolari delle pensioni assogget-tate al prelievo, deve essere quindi una misura temporanea utilizzata una tantum;

5. In quanto misura del tutto eccezio-

nale, il contributo non può essere ripetitivo. (Nota: gli ultimi due, di cui uno pagato contemporaneamente da alcune categorie di pensionati, come detto prima, sono finiti uno nel 2016, l’altro nel 2017).

6. Il prelievo eseguito direttamente dall’Inps o dagli altri enti previden-ziali coinvolti, non deve essere ver-sato allo Stato; deve invece essere trattenuto all’interno delle relative gestioni previdenziali, e deve essere utilizzato esclusivamente per fina-lità solidaristiche;

7. Non può, pertanto, essere una misu-ra strutturale e servire come mec-canismo di alimentazione conti-nuativa del sistema di previdenza.

Conclusione: la solidarietà collettivaLe regole sopra esposte, in quanto sintesi di indirizzi dedotti dalla giuri-sprudenza costituzionale, se rispettate, escludono che il nuovo “contributo di solidarietà” diventi una misura organi-ca per alimentare le risorse necessarie a pagare pensioni di 780 euro per 13 mensilità. Potenziali beneficiari di pre-stazioni assistenziali: 3,2 milioni di pen-sionati al di sotto di tale importo. D’altra parte il nuovo prelievo (altra sorpresa) non riguarda il deficit dell’En-te previdenziale, né viene adottato in presenza “di una situazione di grave crisi del sistema stesso, indotta da fattori – en-dogeni ed esogeni –” (Ibidem). Giuridica-mente, pertanto, il provvedimento ap-pare incompatibile con i limiti esposti. Ma c’è una ragione di fondo che ci oppo-ne a questa nuova ipotizzata trattenuta sulle pensioni. Federmanager e CIDA da sempre sostengono la necessità di separare l’assistenza dalla previdenza.

Questa separazione è ancora una vol-ta negata dal provvedimento finora proposto e definito, eufemisticamente, “contributo di solidarietà”, mentre è la continuità di frequenti “imposte” a cari-co del medesimo gruppo minoritario di cittadini, pensionati. È la continuità di una linea politica che confonde le due modalità di prestazioni sociali. Confon-de la previdenza, che è sostenuta dai contributi dei lavoratori, con l’assisten-za che deve essere sostenuta dall’intera collettività nazionale. Il nuovo contributo viene domandato per la realizzazione di un progetto po-litico di natura assistenziale. Una finalità del tutto estranea alla posizione con-tributiva dei pensionati assoggettati al “contributo di solidarietà”. È un proget-to politico che chiama in causa la col-lettività nazionale, la quale, peraltro, lo condivide a larga maggioranza, stando ai risultati della più recente consulta-zione elettorale. Circostanza, questa, estremamente favorevole che, oggi più di ieri, offre al legislatore l’occasione per far valere i doveri di solidarietà secondo i princìpi fondamentali del nostro or-dinamento. Doveri che fanno carico ai pensionati, come a tutti i cittadini. Sot-to questo aspetto, forse, anche ulteriori fonti di sostegno potrebbero essere stu-diate.Per migliorare le condizioni di vita dei cittadini che, per le traversie della vita, si trovano in condizioni di grave difficol-tà economica, occorrerebbe domanda-re un “contributo di solidarietà” a tutti i percettori di redditi equivalenti, al di sopra di una certa soglia. Una semplice applicazione dello strumento fiscale, secondo i criteri dettati dall’art. 53 del-la Costituzione. È la linea che questa rivista e l’Organizzazione cui si ispira so-stengono da sempre. ■

Ma c’è una ragione di fondo che ci oppone a questa nuova ipotizzata trattenuta sulle pensioni. Federmanager e CIDA da sempre sostengono la

necessità di separare l’assistenza dalla previdenza

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DI32 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Rosanna Re Direttore Artistico Concerto d’Autunno

XXI edizione Concerto d’Autunno ALDAI

Sulle note di Rossini, Haydne Vivaldi

o scorso 23 ottobre il Teatro dal Verme ha ospitato la XXI edizione del Concerto d’Autunno ALDAI, un appuntamento diventato tradizio-ne e a cui moltissimi non hanno

saputo rinunciare. In una sala gremita di persone si è respirata un’atmosfera di gioia e trepidazione: tanta la voglia e la curiosità di trascorrere una nuova serata in musica.La Vicepresidente facente funzione di Presidente Silvana Menapace ha “dato il la” con un caloroso benvenuto a tut-ti i presenti, volti noti e new entry, a testimonianza del successo e dell’ap-prezzamento di questo evento da par-te degli Associati. Dopo un momento di riflessione sull’attuale situazione – che vede i Dirigenti in servizio attac-cati sul versante del riconoscimento

delle competenze e della professiona-lità e i Senior sul versante delle pen-sioni – Silvana Menapace non ha po-tuto fare a meno di menzionare Vises, la Onlus di riferimento di ALDAI che, oltre ad essere fortemente impegna-ta sui progetti di Alternanza Scuola Lavoro, promuove l’iniziativa Il Ritmo Giusto che ha l’obiettivo di dotare le scuole di defibrillatori. Immancabili i saluti e i ringraziamenti ad Autorità, Istituzioni, Federazioni, Associazioni e ai loro rappresentanti che, fin dalla prima edizione, non hanno mancato di dare il loro supporto a questa tradizio-nale kermesse. Infine un sentito grazie a tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questo grande evento: il Direttore artistico Rosanna Re, il de-legato del Presidente e organizzatore del concerto Agostino D’Arco, il Diret-tore e tutta la struttura ALDAI.Prima di lasciare spazio alla musica, Ro-

�sanna Re ha illustrato il programma del-la serata con una breve presentazione degli artisti: il giovanissimo Direttore d’Orchestra Michele Spotti, il trombet-tista Sergio Casesi, il violinista Gennaro Cardaropoli e l’orchestra i Pomeriggi Musicali. In omaggio al 150° anniversario della morte di Gioacchino Rossini, l’Orchestra ha eseguito eccellentemente la “Sinfonia dal Barbiere di Siviglia”, senza dubbio l’o-pera più famosa di questo compositore.Di F. J. Haydn – maestro compositore, caposcuola della musica del 1700 tanto da essere considerato “il padre della Sin-fonia” (104 opere) e del quartetto per ar-chi (67 composizioni) – è stato eseguito il “Concerto per tromba e orchestra in mi bemolle maggiore” dedicato al virtuo-so strumentista della corte di Vienna, Anton Weidinger, che in quegli anni in-ventò una nuova tromba con l’aggiunta di chiavi. Tale innovazione consentì a

Michele Spotti, direttore, con l'Orchestra "I Pomeriggi Musicali", riceve il caloroso applauso del pubblico.

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DI 33DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

questo inedito strumento di aumenta-re la gamma dei suoni e incontrare le esigenze dell’evoluzione del linguaggio musicale dell’epoca. Haydn, con que-sto concerto, mette alla prova l’abilità dell’esecutore con passaggi altamente virtuosistici affrontati con grande abilità da Sergio Casesi.Infine, la seconda parte della serata, ha visto protagonista Antonio Vivaldi e le sue “Le Quattro Stagioni”: quattro con-certi per violino e archi che rappresen-tano le scene della natura in musica,

ognuno dedicato una stagione dell’an-no. Composti nel 1723, fanno parte della più ampia opera “Il Cimento dell’Armo-nia e dell’Invenzione”. Celeberrimo il tema del primo concerto, “La Primavera”, usato (e talvolta abusato) quale colonna sonora di film, romanzi e spot pubblici-tari. Non è altrettanto noto, invece, che tutti i quattro concerti traggono ispira-zione da sonetti in rima. Si tratta, infatti, di “Musica a programma” esempio che, dopo Vivaldi, verrà seguito da molti altri compositori.

L’idea di inserire nel programma di sala il testo completo dei sonetti è stata molto apprezzata dagli ospiti, che hanno così potuto seguire l’esecuzione leggendo le parole che l’accompagnano, compren-dendo meglio i contenuti e il pensiero vivaldiano.A grande richiesta la serata si è conclusa con due bis: il primo del solista di trom-ba che ha eseguito un brano scritto da Alberto Cara, il secondo dell’orchestra, che ha ripetuto il finale del secondo con-certo “L’Estate”. ■

Gennaro Cardaropoli in un assolo di violino. Sergio Casesi durante il bis a conclusione della serata.

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DI34 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Roberto De Mattia Socio ALDAI e VISES, Comitato di Gestione VISES Gruppo di Milano

Importante riconoscimento all’attività dei Dirigenti nel volontariato

n ALDAI non tutti sanno che un numero sempre crescente di col-

leghi ha trovato interesse e gratificazio-ne personale nel proprio impegno di volontariato. Nel giro di pochi anni un manipolo di dirigenti, tanto piccolo da potersi contare sulle dita di una mano, animato da una comune visione di resti-tuzione sociale, si è impegnato nel rea-lizzare una serie di progetti verso il so-ciale che si indirizzano principalmente, ma non solo, al mondo dei giovani ed in particolare a quello della scuola. Il per-ché di questa scelta si ritrova in una sor-ta di passaggio di bandiera ai giovani. Quale miglior bandiera se non il nostro personale bagaglio di esperienze e com-petenze legate al mondo dell’impresa e dell’imprenditoria?Così, piano piano, il numero dei soci VISES Gruppo di Milano e dei colleghi ALDAI che aderiscono alle sue iniziative, è cresciuto, tanto che ormai sono oltre sessanta i colleghi che partecipano, do-nando il loro tempo e le loro energie.Ma tutto questo impegno non sta frut-tando solo soddisfazioni personali ai nostri amici e colleghi. Importanti orga-nizzazioni come Assolombarda, Sodali-tas e JA Italia hanno riconosciuto ed ap-prezzato il nostro contributo e la nostra professionalità, le scuole in cui abbiamo operato hanno attestato anche formal-mente la loro grande soddisfazione per il nostro operato, gli applausi e le fac-ce sorridenti degli studenti al termine dei nostri progetti ci hanno riempito il cuore. Anche la Fondazione Cariplo ci ha onorato esponendo il nostro logo a fianco al proprio e a quello di istituzioni finanziarie del rango di ACRI, l’Associa-zione delle Casse di Risparmio Italiane, e con la stessa evidenza.

Ora un nuovo ed importantissimo rico-noscimento ci è arrivato dalla massima istituzione scolastica governativa a livel-lo regionale, l’Ufficio Scolastico Regiona-le per la Lombardia.Infatti, in questi giorni è stato sotto-scritto da VISES, Gruppo Milano, e dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia un Protocollo d’Intesa che, riconoscendo il valore della nostra attività, apre la strada ad una mutua collaborazione volta a sviluppare nuo-ve iniziative di orientamento scolastico professionale, con specifiche azioni vol-te a diffondere nelle scuole la conoscen-

za del mondo del lavoro e l’acquisizione di competenze tecnico-professionali e di capacità relazionali fondamentali per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro degli studenti.Non possiamo non essere estremamente orgogliosi di questo riconoscimento, che premia la nostra attività svolta con tena-cia e che si è realizzata in un breve lasso di tempo. Da parte nostra confermiamo l'impegno a proseguire su questa stra-da verso nuovi traguardi; saremo lieti di accogliere in squadra altri colleghi desi-derosi di condividere il nostro spirito e le nostre finalità. ■

i

Dal 2003 ci dedichiamo al tuo sorriso e alla tua salute

Ora un nuovo ed importantissimo riconoscimento ci è arrivato dalla massima istituzione

scolastica governativa a livello regionale, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

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Gruppo di Lavoro Energia ed Ecologia

Calendario degli incontriPer dare la possibilità di partecipare anche ai colleghi in servizio o comunque impegnati al mattino, a partire dal prossimo mese di gennaio 2019, gli incontri collegiali e le conferenze si terranno il giovedì pomeriggio dalle ore 17.30 alle ore 19.00, sempre in sala Viscontea, secondo il seguente calendario:

î 24 gennaio î 11 aprile

î 21 febbraio î 23 maggio

î 21 marzo î 13 giugno

Il PROGRAMMA DEL SECONDO SEMESTRE SARÀ COMUNICATO SUCCESSIVAMENTE ■

Dal 2003 ci dedichiamo al tuo sorriso e alla tua salute

Lo Studio Dentistico Sorriso & Salute è un ambulatorio polispecialistico odontostomatologico all’avanguardia che opera a Monza dal 2003. Il nostro centro si occupa di estetica del sorriso, ortodonzia fissa e mobile ed invisibile tramite mascherine, impianti endossei, riabilitazione protesica, radiologia endorale, prevenzione dentale, chirurgia orale e pedodonzia.

Via Gaslini, 1 - MonzaTel. 039.2022489www.sorrisoesalute.itDirettore Sanitario Dott. Marco Beltrame, Odontoiatra

STUDIO DENTISTICOSORRISO & SALUTE

La struttura sanitaria odontoiatrica è aperta ai pazienti nei seguenti giorni e orari: Lun • Mar • Mer • Giov • Ven dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 19.00Si riceve per appuntamento

Il nostro studio è una delle strutture sanitarie odontoiatriche di riferimento del FASIIl tuo tempo è prezioso. Della procedura di rimborso se ne occupa lo studio.

ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI36 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Alla scoperta di...Sudafrica e Mauritius 26 marzo – 9 aprile 2019

Il Gruppo ALDAI per lo sport e turismo è solito proporre agli associati almeno un viaggio all’estero (scopri le mete degli ul-timi anni nel box di seguito).Per il 2019 abbiamo voluto proporvi un super-viaggio che molti di voi avranno forse sperato di fare e che questa volta potrete realizzare... magari come vostro regalo di Natale!Il Sudafrica è un Paese eccezionale che va assolutamente vi-sitato perché vi si trova tutto quello che si può cercare viag-giando nel mondo, ma in unico posto. Il mese di aprile è stato scelto perché in Sudafrica è il periodo con il clima migliore dell’anno.L'itinerario si svolgerà con un comodo bus privato e guida turistica parlante italiano. La visita comprende Cape Town, Garden Route e il safari fotografico nella Riserva Gondwana (tutte zone malaria free), con pernottamenti in alberghi e lodge di buon livello. I pranzi e le cene sono in ristoranti pre-scelti (vedi programma di viaggio).

Il volo per raggiungere il Sudafrica è impegnativo: per questo, oltre ad aver scelto i comodi voli Emirates, abbiamo pensato di offrirvi anche la possibilità di aggiungere alla settimana in Sudafrica anche un soggiorno relax nella vicina isola paradi-siaca di Mauritius, in un ottimo hotel con trattamento di pen-sione completa. Un viaggio esclusivo di complessivi 15 giorni al costo di 3.800 euro (per persona in camera doppia) inclusi voli, spo-stamenti, guida, alberghi, pasti (2.850 euro per chi sceglie il solo Sudafrica senza Mauritius).Minimo 30, massimo 50 partecipanti.

Per maggiori informazioni vedi sito ALDAI:www.milano.federmanager.it/tempo-libero-e-golf-manager/oppure contatta l’Agenzia Organizzatrice:Oroviaggi di Roncalli ViaggiVia Pitentino, 2 – 24122 Bergamo – Tel. 035.225501

I VIAGGI DEGLI ULTIMI ANNI DEL GRUPPO ALDAI SPORT E TURISMO

2010 Agadir (Marocco)

2011 Opio (Francia)

2012 Tenerife (Canarie)

2013 Marrakech (Marocco)

2014 Gran Canaria, Venezia

2015 Marbella (Spagna)

2016 Crociera Fiordi Norvegesi, Praga, Lisbona

2017 Dubai e Crociera Emirati

2018 Algarve (Portogallo), Donnafugata

2019 Sudafrica e Mauritius

ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI 37DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

PROGRAMMA DEL VIAGGIO

1° - 2° giorno: 26-27 marzo 2019Milano - Cape TownRitrovo del gruppo al check-in della com-pagnia aerea Emirates presso l’aeroporto Malpensa di Milano, disbrigo delle formalità d’imbarco e decollo previsto per le ore 21,20. Arrivo in a Cape Town 16,30, trasferimento dall’aeroporto all’hotel Vineyard, check-in e cena di benvenuto presso il ristorante dell’hotel (Square Restaurant). Pernottamento.

3° giorno: 28 marzo 2019Cape Town, Vineyard hotelColazione presso l’hotel Vineyard, giornata intera di visita della Cape Peninsula con pul-lman privato e guida parlante italiano. Si visi-terà: Hout Bay, Chapman's Peak, Noordhoek Beach, la Cape Point Nature Reserve, due fari sulla punta estrema dell'Africa, Boulders Penguin Colony, Simonstown, Kalk Bay e il Kirstenbosch Botanical Garden. Sosta per il pranzo presso il ristorante Two Ocean. Rien-tro in hotel e poi cena con trasferimento in pullman presso il Ristorante Catharina.

4° giorno: 29 marzo 2019Cape Town, Vineyard hotelColazione presso l’hotel Vineyard; ritrovo alla reception e visita di Table Mountain con sali-ta con la funivia. Pranzo durante l’escursione, per proseguire con la visita della città di Cape Town con guida parlante italiano. Rientro in hotel e per cena ritrovo nella hall dell’alber-go da dove con pullman privato si andrà al Ristorante di pesce “Baia” che si trova nel Wa-terfront, la zona animata del porto turistico di Cape Town.

5° giorno: 30 marzo 2019Cape Town & Gondwana

Sveglia e colazione presso l’hotel Vineyard e partenza con pullman verso Gondwana. Pranzo lungo il percorso nella cittadina di Swellendam, famosa città dal passato colo-niale. Nel pomeriggio primo fotosafari con esperti rangers locali nella Riserva Gondwa-na, che è una riserva malaria free. Cena e pernottamento nel Lodge Gondwana.

6° giorno: 31 marzo 2019GondwanaSveglia all’alba, pronti per il secondo Safari Gondwana, rientro al Lodge Gondwana per la colazione. Nel pomeriggio ultimo safari per

tutti. Cena di arrivederci presso il Gondwana Lehele Lodge.

7° giorno: 1 aprile 2019 Garden Route Colazione e trasferimento verso Stellenbo-sch, attraversando la famosissima Garden Route, situata nel distretto di Cape Wine-land, famosa per i vini. Ci sarà una piccola degustazione per poi proseguire con un pranzo presso il ristorante del vigneto Toka-ra. Assegnazione all’hotel Vineyard, delle camere riservate per il gruppo. Cena presso il ristorante Myoga dell’hotel e pernotta-mento.

8° giorno: 2 aprile 2019Cape TownPrima colazione in hotel e trasferimento in aeroporto in mattinata per chi rientra in Ita-lia. Chi prosegue per le Mauritius, giornata libera in hotel. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento a bordo.

9° giorno: 3 aprile 2019MauritiusAll’arrivo in aeroporto, dopo il disbrigo delle formalità e il ritiro del bagaglio, trasferimento privato all’hotel Canonnier Beachcomber fa-cendo prima una sosta a Port Louis, capitale dell’isola. Arrivo in hotel in tarda mattinata. Pranzo e assegnazione delle camere riservate per il gruppo (camere garantite dalle ore 14.00).

10°-13° giorno: dal 4 al 7 aprile MauritiusCanonnier Beachcomber Hotel, pensione completa con bevande ai pasti. L’Hotel, situa-to sulla costa nord-ovest dell’isola di Mauri-tius, è ricavato su un sito storico con l’antico faro e le vestigia delle fortificazioni originali. A disposizione degli ospiti: piscine, spiaggia attrezzata, 3 campi da tennis, ping-pong, pal-lavolo, bocce, stretching, yoga, tiro con l’arco,

sci nautico, windsurf, vela, barca con fondo di vetro, pedalò ecc. Tutte le camere sono dotate di servizi privati, asciugacapelli, aria condizionata, televisore con canali via satel-lite, telefono con linea internazionale diretta, minibar con bollitore e set caffè e the, casset-ta di sicurezza e wi-fi gratuito.

14° giorno: 8 aprile MauritiusPrima colazione in hotel. Trasferimento in aeroporto per prendere il volo Emirates per Milano con scalo a Dubai. Pasti e pernotta-mento a bordo.

15° giorno: 9 aprile MilanoArrivo a Milano Malpensa in mattinata. ■

La quota comprende:• Volo di linea Emirates via Dubai andata e

ritorno tasse incluse;• Volo interno Air Mauritius;• TOUR SUDAFRICA, bus con guida parlan-

te italiano, con i pasti indicati come da programma;

• MAURITIUS 5 notti con trattamento di pensione completa con bevande ai pasti: (½ bottiglia di acqua naturale/frizzante + 1 soft drink o 1 bicchiere di vino o una bir-ra + 1 caffè espresso o un tè o un infuso);

• Documenti di viaggio con etichetta ba-gaglio con logo;

• Assicurazione medica e assicurazione ba-gaglio;

• Franchigia bagaglio 20 kg.

La quota NON comprende:• Mance ed extra di carattere personale;• Bevande durante il tour in Sudafrica;• Tutto quanto non espressamente indica-

to in "La quota comprende";• Adeguamento valutario da quantificare

20 giorni prima della partenza.

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nordea.it/soluzionimultiasset.lesperienzafaladifferenza – [email protected] comparti citati fanno parte di Nordea 1, SICAV, una società di investimento a capitale variabile (Société d’Investissement à Capital Variable) con sede in Lussemburgo, costituita validamente ed in esistenza in conformità alle leggi in vigore in Lussemburgo e alla direttiva n. 2009/65/CE del 13 luglio 2009. Il presente documento contiene materiale pubblicitario e potrebbe non fornire tutte le informazioni rilevanti in rispetto al/i fondo/i presentato/i. Gli investimenti riguardanti i fondi Nordea devono essere effettuati sulla base del prospetto informativo e del documento di informazioni chiave per gli investitori, che sono disponibili sul sito internet www.nordea.it, insieme alle relazioni semestrali e annuali, e ad ogni altra documentazione d’offerta. Tale documentazione, sia in inglese che nella lingua locale del mercato in cui la SICAV indicata è autorizzata per la distribuzione, è anche disponibile senza costi presso Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Lussemburgo, e in Italia, presso i Soggetti collocatori. L’elenco aggiornato dei Soggetti collocatori, raggruppati per categorie omogenee, è messo a disposizione del pubblico presso gli stessi Soggetti collocatori, presso le filiali capoluogo di regione di State Street Bank S.p.A, BNP Paribas Securities Services, Banca Sella Holding S.p.A., Banca Monte dei Paschi di Siena, Allfunds Bank S.A. Succursale de Milan, Société Générale Securities Services S.p.A e sul sito www.nordea.it. Il prospetto ed il documento di informazioni chiave per gli investitori sono stati depositati presso gli archivi Consob. Prima dell’adesione leggere il prospetto informativo. Eventuali richieste di informazioni potranno essere inviate ai Soggetti collocatori. Gli investimenti in strumenti derivati e le operazioni in valuta estera possono essere soggette a significative fluttuazioni e di conseguenza possono influenzare il valore di un investimento. Gli investimenti in mercati emergenti comportano un maggiore elemento di rischio. Come conseguenza della politica d’investimento il valore delle azioni non è assicurato e può fluttuare ampiamente. Per ulteriori dettagli sui rischi di investimento associati a questo/i fondo/i, si rimanda al documento di informazioni chiave per gli investitori, disponibile come sopra descritto. Nordea Investment Funds S.A. pubblica esclusivamente informazioni relative ai prodotti e non fornisce alcuna raccomandazione d’investimento. Pubblicato da Nordea Investment Funds S.A., 562, rue de Neudorf, P.O. Box 782, L-2017 Luxembourg, che è autorizzata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) autorità lussemburghese di sorveglianza dei mercati finanziari. Per ulteriori informazioni, La preghiamo di contattare il Suo consulente finanziario. Egli potrà consigliarLa in maniera imparziale sui fondi di Nordea Investment Funds S.A.. Fonte (se non indicato diversamente): Nordea Investment Funds S.A.. Laddove non diversamente indicato, tutte le considerazioni espresse appartengono a Nordea Investment Funds S.A.. E’ vietata la riproduzione e la circolazione di questo documento senza previa autorizzazione. I riferimenti a società o altre tipologie di investimento contenuti all’interno del presente docu-mento non costituiscono sollecitazione alla compravendita di tali investimenti, ma hanno scopo illustrativo. Il livello delle agevolazioni e incrementi fiscali dipenderà dalle circostanze di ogni individuo ed è soggetto a variazione nel futuro.

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ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI40 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Andiamo ai fondamentaliFlavio Boscacci

er alcuni, come il sottoscritto, il dibattito politico ed economico

quotidiano è fonte di qualche for-ma di depressione culturale e morale.

Induce a pensare che si debba guardare oltre e, semmai, spendere il proprio im-pegno per un dibattito di lungo corso, anche ricorrendo agli amati fondamen-tali dell’economia e della società.Al contempo, c’è anche una forte ne-cessità di sintesi dei concetti utili per le nuove generazioni, i cui attuali com-ponenti non hanno invero la fortuna di accedere ad una vera istruzione e sono condannati alla frenesia quotidiana di mercati un po’ impazziti, dominati più dalla fredda finanza che dall’economia reale. E non sembri passatista ricordare che Adam Smith, oltre alla sua magnifi-ca “Indagine sulla natura e le cause del-la Ricchezza delle Nazioni”, pubblicata nel 1776, dette alle stampe la “Teoria dei sentimenti morali” in cui tratta della moralità e dell’empatia con le quali gli individui si rapportano tra loro e con la società.Vediamo di produrre in questa pagina uno di questi pensieri sintetici, sicura-mente discutibile e quindi, si spera, di-datticamente utile.Mi piace per questo ricorrere alle Lette-re Encicliche dalla “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII alla “Laudato sì” di Papa Francesco perché credo che nel lungo periodo siano quelle da loro indicate le vie che sperabilmente seguiremo. Tra l’altro, “l’ardente brama di novità” e la “salvaguardia del creato” che sono le parole chiave dei documenti citati sono ancora di pressante attualità. Basta ag-giornarne i termini rispettivamente con “innovazione” e “sostenibilità”.All’epoca di Leone XIII, siamo negli anni ’80 del XIX secolo, la questione sociale era quella della nascente “lotta di clas-se” tra capitalisti e proletariato, con l’a-desione di una parte crescente di questi ultimi alle tesi economico-politiche di Marx che, per contrastare (a suo dire) la

parossistica concentrazione del capita-le, incitava i lavoratori a unirsi e a lottare fino all’affermazione della “dittatura del proletariato”. David Ricardo, a cui peral-tro Karl Marx si ispirava nei fondamen-tali economici, vedeva invece nella cre-scita esponenziale delle rendite la vera malattia del capitalismo, malattia che col passare del tempo avrebbe schiac-ciato sia i profitti dei capitalisti che i sa-lari dei lavoratori.L’ideologia sfociò in un confuso rivolu-zionarismo e in una sua applicazione su grande scala (Unione Sovietica) dagli esiti più che perversi. La tesi di Ricardo fu subito affiancata, e in alcuni casi an-ticipata, da numerosi esponenti della scuola italiana di economia e finanza, da Pietro Verri ad Achille Loria e De Viti De Marco. Loria, ad esempio, così scri-veva nel 1910: “La vera scissione basica delle due classi della ricchezza, che nel-la storia della civiltà traccia il solco inde-lebile di tutte le vicende umane, è quel-la esistente tra la classe dei proprietari terrieri e la classe dei capitalisti aventi interessi antitetici ed opposti, e quindi in perenne conflitto”. E che cosa dice oggi Papa Francesco? Dice che il denaro, come già nella Bibbia quando si tratta di interessi e di usura, è un “demone corruttore” quando, come oggi avviene, si verifica il prevalere della finanza sull’economia reale. In altri ter-mini, secondo Papa Francesco, assieme ormai a molti economisti contempora-nei – da Piketty a Sachs – si materializza di nuovo la previsione di Ricardo circa la compressione dei profitti e dei salari a favore delle rendite.Non si tratta dunque di demonizzare il sistema economico, ma un suo ano-malo comportamento, quello che negli ultimi decenni ha portato alla creazione dell’industria della finanza, un settore

che ha un suo proprio funzionamento di mercato autonomo, quando invece dovrebbe essere solo funzionale all’e-conomia reale, in un rapporto ragione-vole che faccia delle rendite finanziarie una frazione del monte “profitti + salari” e non un multiplo. Ma questo oggi è, e il fatto che i capitali rappresentati nella proprietà di molte grandi e medie im-prese siano di origine finanziaria (ban-che e fondi) non fa che confermare la tendenza alla finanziarizzazione del si-stema e quindi delle aspettative di ritor-no a breve dei capitali, mentre l’impresa di produzione e il lavoratori hanno asso-luto bisogno di orizzonti programmatici di lungo termine.Poi c’è la questione della salvaguardia del creato (o della sostenibilità ambien-tale, se si preferisce). Le imprese della finanza tendono a non vedere gli effetti dei loro investimenti sui produttori, sui consumatori e sull’ambiente. Rinchiusi in alte torri, i loro manager sono troppo spesso lontani dai problemi reali delle imprese e dei lavoratori. Diverse invece sono le condizioni di chi opera nella so-cietà e tocca con mano l’impatto delle proprie azioni, sia quando produce che quando consuma. Per tutti questi motivi è assolutamente necessario riequilibrare il sistema tra parte economica e parte finanziaria. Già, ma chi lo può fare se debiti privati e debiti sovrani crescono nel mondo in modo poco controllabile? Qui si entra nel campo delle Istituzioni e della Poli-tica e le ricette appaiono molto etero-genee se non addirittura contrastanti. Ma è proprio per questo che occorre ritornare ai fondamentali delle scienze sociali e della morale pubblica. La teoria dei sentimenti morali di Adam Smith e la Dottrina Sociale della Chiesa sono an-cora strumenti utili? Probabilmente sì. ■

p

L'incontro si terrà in ALDAIsala Viscontea Sergio Zeme - via Larga 31 - Milano

Mercoledì 23 gennaio 2019 alle ore 17.30

Per prenotazioni vedi box a pagina 42.

savethe date

ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI 41DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Franco GiannantoniLA SHOAH, DELITTO ITALIANOEdizioni della ResistenzaPagine 285 – euro 13,00

Ottant’anni dopo le leggi razziali un libro che affronta una pagina vergognosa della nostra storiadi Gianni Fossati

È in libreria “La Shoah, Delitto Italiano” del giornalista Franco Gian-nantoni (Edizioni della Resistenza) che racconta, con minuziosa e documentata analisi storica, le vicende della piccola comunità ebraica di Varese e di quella più numerosa che accorse dopo l’8 settembre 1943 ai confini italo-svizzeri per raggiungere la libertà.Ci sono momenti della storia in cui la memoria si è focalizzata soltanto sui “salvatori”, forse è venuto il momento di spostare l’attenzione sui carnefici per evitare che col passare del tempo cadano nell’oblio.L’autore, ricercatore e storico, si propone quindi di smascherare e denunciare i criminali sopravvissuti senza pagare un prezzo per i loro misfatti. La persecuzione degli ebrei in Italia non fu ritenuta, infatti, un reato né una colpa specifica né un’aggravante di altri delitti. Quando lo fu, in rarissimi casi, venne amnistiata. Far co-noscere e tenere viva la memoria delle leggi razziali e dello ster-minio degli ebrei, illuminando una pagina di storia dimenticata, può tornare utile per riflettere a fondo su quel che è accaduto perché potrebbe succedere ancora. Giusto ottant’anni fa, dopo il censimento degli ebrei presenti in Italia, con le disposizioni dell’agosto 1938 seguì il Regio Decreto Legge del 5 settembre 1938 n. 1390 che sancì i Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista e il successivo del 17 novembre, riguardante i Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri. Quindi il 6 ottobre una dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo divenuta legge dello Stato con R.D.L. del 17 novembre, Provvedimenti per la difesa della razza italiana. Vale anche la pena ricordare che il “Manifesto della Raz-za”, fu pubblicato per la prima volta senza alcuna firma: i nomi dei firmatari furono resi noti il 25 luglio con un comunicato del Parti-to Nazionale Fascista. Tutte disposizioni antisemite per escludere gli ebrei italiani dall’insegnamento e dalla frequentazione in qua-lunque ordine scolastico (il 23 settembre furono istituite partico-lari scuole elementari per gli ebrei). Ma anche per vietare a quelli stranieri la residenza, il domicilio e l’accesso al territorio italiano, nelle colonie e nei possedimenti del Regno. Infine per impedire matrimoni misti e per rendere di fatto precaria ogni forma di vita economica e sociale.La Shoah fu anche italiana e i più accettarono questa situazione senza muovere un dito e assistettero all’epurazione di scienziati ebrei e dissidenti scegliendo di non schierarsi contro il fascismo.Prendendo in esame il ricco capoluogo varesino con una strut-tura commerciale e industriale molto solida, legata al fascismo sin dagli albori, dal settembre 1943 fortemente militarizzata dalle truppe della R.S.I. e dai tedeschi impegnati nel controllo con il Ruk, l’Ufficio Centrale degli Armamenti, della produzione bellica

(aeronautica, calzaturiera, tessile) e dei confini con la Confede-razione Elvetica ebbe un ruolo di primo piano nella repressione semita. Volonterosi o riluttanti a seconda delle circostanze e delle singole persone (il primo Questore di Varese, dopo l’occupazione del Reich, Antonio Solinas ad esempio, trasmise al comando te-desco solo a fine ottobre 1943 la prima lista degli ebrei residenti in città e in provincia consentendo a molti di essi di porsi in salvo). I complici italiani contribuirono all’arresto e alla deportazione di circa 9.000 ebrei, un quinto di quelli presenti sul territorio na-zionale. Dentro questi drammatici dati e nel collaborazionismo attivo di prefetti, questori, Podestà, magistrati, agenti di polizia, carabinieri che aderiscono a Salò, militi della polizia confinaria, carcerieri, oscuri impiegati era tramontato il mito degli “italiani brava gente”? La formula messa all’indice da Angelo Del Boca nel denunciare il ruolo sanguinario delle truppe coloniali in Libia, So-malia, Etiopia e nei Balcani.Malgrado molti cittadini vivano tuttora nella convinzione che il nostro Paese sia stato estraneo al cono d’ombra della Shoah, la realtà documentaria e testimoniale conferma che, al di là di ogni ragionevole dubbio, il ruolo italiano nel genocidio fu attivo ai fini della “soluzione finale”. Senza il concorso degli apparati polizie-schi della RSI difficilmente l’occupante tedesco avrebbe potuto completare il suo disegno criminale. In questo casellario di responsabilità non sono mancati i delatori, frutto della società civile, lambendo anche il clero (non quello co-raggioso sino al sacrificio, da madre Lina Manni a don Franco Ri-moldi a don Natale Motta, da don Aurelio Giussani a don Andrea Ghetti che non mancò di operare a fianco dei fuggiaschi in città e lungo la fascia di confine). Esponenti della cosiddetta “zona gri-gia”, solerti burocrati, abili amministratori, colleghi astiosi, militi ingordi dei patrimoni immobiliari abbandonati dai perseguitati in fuga privati nei diritti civili per una “purificazione” della società e poi della vita. Il genocidio è compiuto al cospetto di un popolo in maggioranza silente.Per non parlare del rastrellamento del 16 ottobre 1943 nel Ghetto di Roma, dove le SS avevano in mano gli elenchi di tutti gli ebrei, uno per uno, completi di indirizzo.Nel libro c’è anche l’arresto nel dicembre del 1943 di una ragazzi-na milanese di 13 anni, Liliana Segre, ex deportata e oggi senatri-ce a vita. Con il padre Alberto (poi morto nel campo di sterminio di Auschwitz) e i cugini, era riuscita a raggiungere la Confedera-zione Elvetica, ma furono respinti da un ufficiale filotedesco della guardia confinaria. Poi furono i finanzieri italiani che li spogliaro-no di ogni bene e li consegnarono ai nazisti.Per quale ragione gli italiani si ritengono in gran parte estranei al massacro etnico addebitato solo ai tedeschi? Metà degli arresti fu opera loro, prima di essere trasferiti al “binario 21” della Sta-zione di Milano o nel campo di Fossoli per i viaggi della morte. Le vittime dello sterminio furono 8.869, il 19% dei 47mila ebrei registrati dal censimento del 1938. L’uno per mille della popola-zione italiana.Sotto questo profilo, è assordante anche il richiamo della neo Se-natrice Segre rispondendo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la nitida immagine di una porta che si chiuse a 8 anni davanti alla bambina ebrea, per spalancarsi dopo tanto tem-po all’ingresso dello storico Palazzo Madama. ■

Il libri del mese

ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI42 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

Leonidas Michelis (socio ALDAI)INCONTRI SOSPESIMilella EditorePagine 216 – euro 16,00

Con “Incontri sospesi” Leonidas Mi-chelis conclude la trilogia di Zafiris, già protagonista dei romanzi: “Il ragazzo di Jànina” e del successivo “Al passo delle cicogne bianche”. Tre romanzi autonomi.

Nel primo, una saga familiare del secolo scorso, si rispec-chiano tre generazioni seguendo il passo della storia. Il narra-tore, Zafiris, vive l’infanzia nella piccola provincia di Jànina, nel Nord della Grecia, fino alla maggiore età, negli anni Cinquan-ta. Le sue vicende personali, affetti e incontri, amori, sogni e delusioni rimandano, in una serie di intrecci, a quella che è stata la vita della generazione immediatamente precedente e a quella ancora anteriore, quindi a vicende che accompagna-no la liberazione dall’Impero Ottomano del 1913, e ai fatti che seguono la catastrofe dopo la sconfitta del 1922 in Asia Mi-nore: il dramma dei profughi, il banditismo degli anni Trenta presente nelle zone rurali, le immigrazioni, l’occupazione na-zifascista e infine la guerra civile della fine degli anni Quaran-ta, a seguito della seconda guerra mondiale con ancora morti e persecuzioni fratricide. Vicende subite e altre agite che non sempre lasciano indenni i personaggi coinvolti.

Nel secondo, “Al passo delle cicogne bianche”, due storie, l’una antica di secoli, l’altra recente anzi contemporanea, ruo-tano intorno a un’icona. Un’icona appartenente alla famiglia di Zafiris trasmessa di generazione in generazione, di madre in figlia finisce in eredità a Zafiris, primo maschio a riceverla. Due storie che corrono parallele intrecciandosi e complican-dosi a vicenda. Cosa nasconde l’antica icona raffigurante un cavaliere su un cavallo nero che sfida il drago? Dalle persecu-zioni iconoclaste ai nostri giorni, dalla Grecia all’Italia, passan-do per Parigi e l’Argentina verrà svelato il mistero. Il passaggio delle cicogne bianche nelle loro eterne migrazioni è l’esile filo che unisce a distanza di secoli il luogo di due storie, anno-dandone gli sviluppi quasi come una premonizione o un vago presentimento.

In quest’ultimo, "Incontri sospesi", due adolescenti, a di-stanza di quarant’anni l’una dall’altra, si sono infatuate dello stesso uomo, Oliviero: la meticcia albina Lucíola, nipote di lui, espatriato all’inizio degli anni Cinquanta nella Guyana Fran-cese, e Hortense di Salonicco, figlia dell’amico e compagno di scuola.A Murtos, una località marina dell’Epiro, nella Grecia setten-trionale, dopo anni si ritrovano per caso Zafiris e Kahlil. Il lon-tano ricordo dei giorni vissuti insieme nel carcere mandamen-tale di Jànina, nell’entroterra, è rimasto intatto nella memoria di entrambi. Kahlil ha continuato a vivere a Jànina, mentre Zafiris si è stabilito a Milano, ma a Murtos torna con Emma – il suo amore tardivo, come lo chiamava lei – ogni volta che è possibile. È il luogo eletto per riconciliarsi con la sua terra.Un cortocircuito tra presente e passato mette ordine tra le cose accadute a Kahlil: il confino durante il colpo di stato dei colonnelli, la morte del fratello e l’incontro con Maira, separati anni prima; lei, la bambina del campo degli zingari, lui, raccol-to mentre vagava per le vie di Jànina durante un rastrellamen-to alla fine della guerra civile. Emma si lascia catturare tra le maglie dell’ascolto e da quan-to le accade intorno. Finché qualcosa d’imprevisto svuota del superfluo i suoi pensieri. La svolta con Hortense avviene con l’arrivo di Lucíola a Milano. Il loro incontro riallaccia per un ver-so e dà tregua per l’altro al vissuto di ognuna di esse, dilatato nel tempo. Un susseguirsi di circostanze risolve una vicenda affollata da enigmi e malintesi, da qualche silenzio di troppo.Quattro donne, tre uomini, due incontri improbabili e una trappola emotiva. Storie apparentemente lontane che si sfio-rano, si completano a vicenda e talvolta si compiono.

Leonidas Michelis, nato a Jànina, in Grecia, vive in Italia dagli anni Sessanta. È laureato in ingegneria a Bologna. Nel 1967, a seguito del colpo di stato dei colonnelli, non ha potuto rientrare nel suo Paese per un lungo periodo. Ha lavorato nel-la grande industria in Italia e in America Latina, poi da libero professionista. Ha pubblicato i racconti Los claveles del aire nel 2007, i romanzi L’agave di smeraldo nel 2009, Il ragazzo di Jànina nel 2011 (tradotto in greco nel 2013), i racconti L’ombra imperfetta nel 2013, il romanzo Al passo delle cicogne bianche nel 2015. ■

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COME PRENOTARSI AGLI EVENTI DI QUESTO NUMERO

Chi siamo e che cosa facciamoL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) con circa 16.000 iscritti è il maggiore tra i Sindacati territoriali che fanno capo alla Federa-zione Nazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzio-nali di tutela e promozione dell’immagine e del ruolo dei dirigenti industriali, l’As-sociazione si occupa delle problematiche collettive e individuali della categoria, nelle situazioni più diverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti quale che sia la loro condizione: dirigenti in servizio, inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipo professionale. Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo:î il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscritti supporto

ed assistenza nell’ambito di tutte le problematiche relative all’instaurazione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti di carattere fiscale e previdenziale;î il Servizio FASI/ASSIDAI fornisce consulenze relative alla gestione dei

rapporti con i Fondi. Tramite delega e accesso prioritario ai Fondi, provvede alla gestione ed all’invio online delle richieste di prestazioni con notevole

riduzione dei tempi di liquidazione. Fornisce informazioni sulle norme statutarie e regolamentari di Fasi ed Assidai e sulle posizioni anagrafiche e contributive dell’iscritto;î Servizio Orientamento e Formazione a supporto dei dirigenti interessati

alla valorizzazione del cv ed al potenziamento del networking (Multibrand), ai percorsi formativi di riqualificazione (Fondirigenti) ed alla partecipazione ad iniziative per favorire la propria employability.î Servizio Tutoring: a disposizione degli iscritti ed erogato volontaristicamente

da colleghi Senior certificati per il supporto e l’analisi delle criticità manageriali.

Ricordiamo infine le convenzioni sanitarie, commerciali e formative, le ini- ziative di carattere culturale (organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti, visite guidate) e ricreativo tendenti a favorire l’aggregazione tra i soci (viaggi). Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioni per poter stabilire gli opportuni contatti.

SEDE E UFFICIVia Larga, 31 - 20122 MilanoM1 Duomo - M3 MissoriMezzi di superficie: 12 - 15 - 19 - 54

CENTRALINO 02.58376.1FAX 02.5830.7557

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Servizi e contattiALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALIPresidenzaPresidente: Bruno Villani - [email protected]: Manuela Biti - [email protected]: Mino Schianchi - [email protected]: Elisabetta Borrini

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Servizio SindacaleCristiana BertolottiCONSULENZE RISERVATE AGLI ISCRITTI SOLO SU [email protected][email protected] sindacali - previdenzialiCristiana Bertolotti - [email protected] Peretto - [email protected] previdenziali - Salvatore Martorelli1°, 2°, ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.303° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30Consulenze previdenza complementare / INPS - Rosanna Versiglia martedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00Consulenze convenzione ENASCO / INPS - Silvia BarbieriTutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.003° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione con telematica Inps

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Area sindacale - previdenzialeValeria Briganti 02.58376.221 Maria Caputo 02.58376.225 Ramona Crisci 02.58376.219Francesca Sarcinelli 02.58376.222

Servizio FASI/ASSIDAICristiana Scarpa 02.58376.224 - [email protected]

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SEGRETERIA CIDA LOMBARDIAFranco Del Vecchio - [email protected]

QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN TIPOGRAFIA IL 26 NOVEMBRE 2018

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COMITATO DI REDAZIONE Luca Basilicata, Michela Bitetti, Manuela Biti, Giuseppe Colombi, Franco Del Vecchio, Mario Giambone, Fabio Pansa Cedronio, Chiara Tiraboschi, Bruno Villani

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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art.1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano euro 1,03.Autorizzazione del Tribunale di Milano, 20 novembre 1948, numero 891.

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HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMEROBruno Villani, Massimo Bondi, Vincenzo Da Dalt, Dario Durando, Giancarlo Magnaghi, Lorena Valdicelli, Paola Poli, Stefano Cuzzilla, Eros Andronaco, Franco Del Vecchio, Giorgio Ambrogioni, Silvia Romagnoli, Anna Frese, Antonio Dentato, Rosanna Re, Roberto De Mattia, Flavio Boscacci, Gianni Fossati

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EDITORIALE Gennaio Riconoscimento del merito e certezza del diritto R. AmbrogiFebbraio Ecologia e Management R. AmbrogiMarzo Che Dio ce la mandi buona R. AmbrogiAprile Segnali di un rinnovamento possibile R. AmbrogiMaggio Precedenza al lavoro R. AmbrogiGiugno Le aspettative dei manager R. AmbrogiLuglio Affrontiamo insieme il cambiamento S. MenapaceAgosto-Settembre Riscoprire la cultura S. MenapaceOttobre Le pensioni nell’uragano globale S. MenapaceNovembre Piazza Omonia S. MenapaceDicembre Protagonisti del cambiamento che vogliamo vedere B. Villani

LETTEREAprile Riccardo Del Zoppo / Romano AmbrogiGiugno Michele R. Maini / Romano Ambrogi

FOCUSGennaio Silver Economy F. Del Vecchio

Quale futuro per le pensioni dei dirigenti? F. RomanoUna strategia di contrasto ai continui attacchi alle pensioni M. Schianchi

Febbraio Quale rappresentanza dei manager? F. Del VecchioAprile Speciale Assemblea ALDAI 2018 - Il futuro che già cèMaggio Premio Merito e Talento 2018 - W la leadership al femminile P. Poli

ITALI: il meeting dei giovani leader R. FontanaGiugno Crescono le aspettative di rappresentanza dei manager C. Finzi

Il manager, il futuro e la speranza G. Di QuattroLe aspettative della dirigenza G. ColombiIl valore aggiunto e le aspettative delle donne manager E. Borrini

Luglio #Futuro, #Tecnologia, #Creatività, #Fantasia, #Curiosità: l’uomo al centro I. Sartori

Assemblea ALDAI 2018 E. LocatelliAssemblea Nazionale Federmanager 2018 S. CuzzillaFedermanager: operazione simpatia G. ColombiAssemblea CIDA 2018 G. Ambrogioni

Agosto-Settembre 4.Manager RedazioneCostruire un patto generazionale CIDA LombardiaCinque anni di servizio Tutoring ALDAI S. Romagnoli

Ottobre Il lavoro al centro E. FinziContratto Dirigenti Industria 2018 A. D’ArcoIl coraggio del ripensamento Commissione Sindacale e Lavoro ALDAI

Novembre Facciamo emergere il sommerso G. Caraffini50 miliardi di solidarietà fiscale dei manager G. Ambrogioni

Dicembre Rinnovo cariche sociali ALDAI Comitato ElettoraleRinnovo dei vertici ALDAI RedazioneProgramma della Presidenza B. Villani

LOMBARDIAOttobre Innovazione ed energia fanno rima in Lombardia Redazione

INDUSTRIAFebbraio Nuove prospettive per l’industria R. NavaGiugno Sviluppo delle aziende grazie alla trasformazione digitale dell’IoT E. CostaLuglio Rinascimento Industriale per un’innovazione sostenibile B. CharlèsNovembre Ponti, strade, ferrovie: quanto mi costa? G. Bernardo

MANAGEMENTGennaio Premio Merito e Talento 2018 P. Poli

Intervista a Monica Menghini P. PoliPremiati a Milano i “manager lombardi del futuro” E. CostaIl futuro prossimo dell’Intelligenza Artificiale E. LocatelliIo negozio. Quindi vinco. Anzi, vinciamo tutti! A. Colonna

Febbraio Giappone: con Hitachi Italia i manager sfidano la crisi G. GagliardiMarzo La società 4.0 richiede competenze digitali 4.0 G. MagnaghiAprile Assalto alla dirigenza Commuter

Luglio L’associazione Women&Technologies ha assegnato il Premio Tecnovisionarie 2018 P. Poli

Agosto-Settembre 12° Forum Economico Italo-Tedesco P. PoliOttobre Competenze manageriali per la crescita delle imprese F. Del VecchioNovembre Management e innovazione dei modelli di business F. Del VecchioDicembre Storie di donne che stanno cambiando le imprese P. Poli

NOTIZIE DA FEDERMANAGERMarzo Nei fatti, non solo nei principi S. Cuzzilla

Quei ragazzi del ‘99 M. CardoniAprile #ASSISE2018, manager presenti S. Cuzzilla

DI46 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018DI

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L’innovazione è young M. CardoniMaggio Un pizzico di serietà S. Cuzzilla

Il bello di essere grandi M. CardoniGiugno Una prospettiva per il Made in Italy S. Cuzzilla

Balzo in avanti per il welfare dei manager M. CardoniOttobre Le sette competenze dei “Bravi Manager Bravi” RedazioneNovembre Grandi manovre a Cernobbio S. Cuzzilla

I privilegi sono altrove M. CardoniDicembre Strategia e visione Federmanager per accelerare il cambiamento S. Cuzzilla / E. Andronaco

NOTIZIE CIDAGennaio Presidenza della Regione Lombardia A. LucaroniMarzo Dirigenza e Politica a confronto Comitato di RedazioneMaggio Verso la Costituzione di un Osservatorio CIDA G. AmbrogioniDicembre Non per equità ma per cassa F. Del Vecchio

Appello al Presidente del Consiglio G. Ambrogioni

NOTIZIE DAL CONSIGLIO DIRETTIVOGennaio Rinnovo quota associativa 2018 Consiglio DirettivoFebbraio Nuovo sito ALDAI e introduzione del voto telematico M. BitettiMarzo Meglio prevedere che rincorrere Comitato di RedazioneDicembre Annalisa Sala conclude la sua carriera professionale

SERVIZI AGLI ASSOCIATIGennaio Più di 50mila lettori Dirigenti Industria Comitato di RedazioneFebbraio Convenzioni formative 2018 S. Romagnoli

Convenzione Assocaaf 2018 (prima parte) E. RadiceALDAI Young: cosa faccio dopo il diploma? C. TiraboschiIl tutoring a supporto del cambiamento G. PuppiAlbo dei Tutor 2018

Marzo Convenzione Assocaaf 2018 (seconda parte) E. RadiceNuova convenzione ALDAI per i contratti di locazione M. S. BarbieriConvenzioni Commerciali ALDAI 2018 S. Corna

Maggio Convenzione Assocaaf 2018 - (terza parte) E. RadiceSmart 1 2 3… via! E. Ratti

Dicembre Più di 100mila lettori Dirigenti Industria Comitato di Redazione

WELFARELuglio PmiWelfareManager vara un piano per reinserire i manager nelle Pmi G. CaraffiniOttobre I robot si prenderanno cura dei nostri anziani? E. Locatelli

ECONOMIAGennaio EUSALP La Macro Regione Alpina S. B. Galli

Febbraio Compro e pago in Bitcoin: la criptomoneta in un futuro che è già presente C. Tiraboschi

Aprile General Data Protection Regulation R. MaggiLa bolletta elettrica E. Regalini / L. Lo Schiavo

Maggio Albania terra di conquista G. GagliardiGiugno Bonus pubblicità Dirigenti Industria 2018 L. AndreoliOttobre Più etica in economia G. Medi

FORMAZIONEGennaio Più di 10 milioni di euro per la crescita manageriale S. Romagnoli

Bando Borsa di studio 2018 “Ing. Giacomo Bonaiuti”Febbraio I giovani tra ricerca e futuro! O. EliantonioLuglio Arriva il sostegno Ministeriale del 40% S. RomagnoliOttobre Seminari LinkedIn di ottobre 2018 RedazioneDicembre Fino a 15mila euro di contributo Fondirigenti S. Romagnoli

LAVOROGennaio Giovani e social network: opportunità e rischi M. GiamboneGiugno Sostegno tra generazioni in difesa di un valore M. GiamboneAgosto-Settembre Stella al Merito del Lavoro 2019Novembre Il colloquio di lavoro C. CeperDicembre Piccole e Medie Imprese: il legislatore è deciso a farle crescere A. Frese

DI 47DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018

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SINDACATONovembre A proposito del congresso M. Giambone

Determinati verso il rinnovo A. Giammusso

ASPETTI LEGALIFebbraio Risoluzione del rapporto di lavoro: due aspetti rilevanti A. D’ArcoGiugno Whistleblowing C. Fossati / M. Paoletti

FISCOMaggio La mini-voluntary per le attività estere dei lavoratori N. Fasano

PREVIDENZA Febbraio Nessun dorma… M. GiamboneMarzo Facciamo chiarezza e separiamo le pensioni dall’assistenza A. Dentato

Hot mail con il nostro esperto Inps S. MartorelliAprile La spesa pensionistica, questa sconosciuta A. Dentato

Ricorso a tutela dei diritti dei pensionati S. Cuzzilla e G. AmbrogioniIl secondo pilastro del welfare Servizio Sindacale ALDAI

Maggio Le fortune sulle pensioni A. Dentatoun biglietto per Strasburgo… M. Giambone

Giugno La situazione delle pensioni dopo i risultati elettorali del 4 marzo 2018 M. Schianchi

Luglio In pensione sette anni prima con l’isopensione S. MartorelliPensioni: breve storia del futuro A. Dentato

Agosto-Settembre Non si governa il paese perseguitando i pensionati Coordinamento dei Gruppi Pensionati Federmanager

Novità Previndai per i familiari fiscalmente a carico Servizio Sindacale ALDAINovità Previdenziale: la RITA Servizio Sindacale ALDAI

Ottobre Trent’anni di contributi di solidarietà A. DentatoL’autunno non si smentisce… “La fatica di Sisifo” M. GiamboneNuovi prelievi sulle pensioni M. Schianchi

Novembre Soccorso rosso alle pensioni A. DentatoPensioni: proposta di legge sbagliata. Dubbi di costituzionalità Redazione

Dicembre Il contributo di solidarietà come tassa permanente A. Dentato

ASSISTENZA SANITARIAGennaio Non sempre e solo cattive notizie S. De MasiFebbraio Salute e informazione L. De StefaniMarzo Fasi: leggiamo cosa c’è di nuovo… C. ScarpaLuglio Sanità alla prova demografica M. Garzia

VITA ASSOCIATIVAGennaio Partecipazione associativa dei dirigenti industriali ALDAI L. De Stefani

Outplacement verso il sociale F. Dindo / G. CarnaghiLe persone vere protagoniste della Rivoluzione 4.0 Federmanager BergamoIl miraggio della mobilità sostenibile (verso la SEN) V. Morelli / B. Zaffiro

Marzo Panettone d’oro al Gruppo Vises Milano Comitato di RedazioneL’impegno dei manager a favore dei giovani Comitato di RedazioneGreen Jobs, largo ai giovani Gruppo Vises Milano

Aprile Geopolitica e cosmo R. TasseriniMaggio Polveri sottili: insieme possiamo ridurle? F. Chiesa

Assemblee e Convegni F. CastellettiLuglio Il gruppo ALDAI alla ricerca dell’employability E. VercesiAgosto-Settembre Ruolo e potenzialità energetiche “Small-Hydro” L. MagriOttobre Passaggio generazionale al timone della rivista Dirigenti Industria F. Pansa Cedronio

Giovanni Carnaghi rimarrà con tutti noi RedazioneVuoi entrare nell’albo dei Tutor ALDAI?

Novembre Prof. Giovanni Strobino. Riparliamone D. RadaelliDicembre Sulle note di Rossini, Haydn e Vivaldi R. Re

Importante riconoscimento all’attività dei Dirigenti nel volontariato R. De MattiaCalendario degli incontri GdL Energia ed Ecologia

OPINIONIFebbraio Quando dare i numeri diventa una necessità G. Colombi

Il suicidio dei giornali F. Abruzzo

DI48 DIRIGENTI INDUSTRIA DICEMBRE 2018DI

EDAZIONALErMaggio Un Paese vocato all’export R. Signoretti

Il ruolo del vettore elettricità V. Morelli / B. ZaffiroGiugno Inaffidabilità e manutenzione V. Morelli / B. ZaffiroAgosto-Settembre L’Italia a un bivio tra popolo sovrano e debito sovrano? GdL per l’Europa e Gruppo CaddOttobre Fantascienza onirica sui binari G. ColombiNovembre Il re è nudo: cacciamo i cortigiani! L. Luchesini / G. Colombi

CULTURA & TEMPO LIBEROGennaio Quando la razionalità lascia spazio alle emozioni G. Canuti

Dalla religiosità alla religione istituzionalizzata P. BrancaIl Purgatorio A. PascaJazz fusion G. Ceradelli

Febbraio Albrecht Durer e il Rinascimento fra Germania e Italia S. BolzoniMarzo Scienza e divulgazione L. Carlesi Manusardi

A Richard Thaler il Premio Nobel 2017 dell’Economia P. A. CeruzziIl principio antropico L. FasianiConflitti: istruzioni per l’uso T. FragomeniConcerto di Primavera 2018

Aprile Concerto di Primavera 2018Angry Young Men D. SaviniL’Unione Sovietica tra illusione e realtà J. OskarBreve storia delle comunicazioni P. Marelli

Maggio Terzo concorso letterario ALDAI - Un RaccontoEmozione Italia C. GregorioVerso un’Europa a “due velocità” G. SansòLa bellezza delle cose… di Liguria M. BallabioProgramma golf 2018 V. Sacchetti4° Campionato Nazionale di sci M. Bitetti

Luglio Concerto d’AutunnoDal jazz alla meditazione e… ritorno J. OskarLe Basi Derivanti Russe al Polo Nord C. E. Manzati

Agosto-Settembre Concerto d’autunnoIsraele e Territori PalestinesiCarlo Carrà, in cammino… dipingendo A. Cantoni

Paesi Lontani: Iran GdlL Cultura e GdL Geopoliticae Internazionalizzazione ALDAI

Viaggiare nel tempo R. InnocentiAmici del cielo in ALDAI D. PezzellaPerché si pagano le tasse F. De Renzo

Ottobre Riforma Protestante e Rivoluzione Scientifica L. GianniniIl lato oscuro dell’Universo L. FasianiDighe: alcune cause di disastro G. GentiliDoktor Faustus, di Thomas Mann N. BruttomessoLa Banca d’Italia si racconta in un libro e in tour per l’Italia G.Fossati

Dicembre Alla scoperta… Sudafrica e MauritiusAndiamo ai fondamentali F. Boscacci

I LIBRI DEL MESEGennaio La modella e il professore / Aldo Morri

Nostalgia milanese / Ada GrecchiFebbraio Invidiavan le farfalle / Bruno Longanesi

Expandy / Dario FranceschiMarzo Unità di produzione / Alberto Di Gregorio

Don Aldo Rabino / Fulvio MorettiMaggio Un paese senza leader / Luciano Fontana recensione G. Fossati

Raccolte Articoli Riflessioni / Giuseppe Samir EidIl ducato dell’arcipelago / Giorgio Campiglio

Giugno Quello che i ragazzi non dicono / Nan Coosemans recensione G. FossatiIl lavoro di qualità: come prepararsi alla sfida dell’occupazione / Federico Mioni

Luglio Parola di Bob / Mauro Colombo e Alberto Mattioli recensione A. MattioliAgosto-Settembre L’ultimo Nemico / Luca Luchesini recensione GdL Cultura

Le leve dell’innovazione / Luigi Campagna, Luciano Pero e Anna M. Ponzellini recensione F. Del Vecchio

Ottobre I sette peccati capitali dell’economia italiana / Carlo Cottarelli recensione A. CostaDicembre La Shoah, delitto italiano / Franco Giannantoni recensione G. Fossati

Incontri Sospesi / Leonidas Michelis

SPECIALI O SUPPLEMENTIFebbraio 21 modi per andare in pensione S. MartorelliMarzo ALDAI - Rinnovo cariche sociali - Triennio 2018 / 2020

Assidai Welfare 24 M. AlbaneseAprile Assidai Welfare 24 M. AlbaneseMaggio Assidai Welfare 24 M. AlbaneseGiugno Nuova Edizione Inserto Convenzioni Sanitarie 2018

Assidai Welfare 24 M. AlbaneseLuglio Concorso Letterario 2018 - I grandi spazi della menteAgosto-Settembre ALDAI - Rinnovo cariche sociali - Triennio 2018 / 2021Ottobre Assidai Welfare 24 M. AlbaneseNovembre Assidai Welfare 24 M. Albanese

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