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Rivista CoopInforma n.96

Date post: 11-Mar-2016
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Rivista di CoopInforma
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postatarget Posteitaliane magazine Tariffa Pagata aut. DBC centrale /PT Magazine / aut. 113/2204 valida dal 1/3/2004 www.coopinforma.it coopinforma numero 96 ottobre 2010 L’acqua che fa per te
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L’acqua che fa per te

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Editorialedi Roberto CavalliniLo scorso luglio, dopo oltre 15anni di dibattiti sulla questione,l'Assemblea Generale delle Na-zioni Unite ha votato un docu-mento che consacra l'accesso al-l'acqua come un diritto umanouniversale. 122 Paesi hanno vo-tato a favore, mentre altri 41 sisono astenuti: tra questi pur-troppo Paesi importanti comeStati Uniti, Gran Bretagna, Israele,Giappone. Nel testo votato sisancisce che "l'accesso a un'acquapotabile pulita e di qualità, e ainstallazioni sanitarie di base, èun diritto dell'uomo, indispen-sabile per il godimento pienodel diritto alla vita". Oggi 884 milioni di personenel mondo non hanno accessoall' acqua potabile. Secondo leorganizzazioni umanitarie, sonocirca due milioni i bambini cheogni anno nel mondo muoionodi sete o in seguito a malattiecontratte per aver bevuto acquanon potabile e che non possonoessere curate per la mancanza diservizi sanitari accessibili. L’Onu, con questo documentoinvita gli Stati membri e le or-ganizzazioni internazionali adadoperarsi per fornire aiuti fi-nanziari e tecnologici ai Paesiin via di sviluppo e li esorta a"aumentare gli sforzi affinchétutti nel mondo abbiano accessoall'acqua pulita e a installazionimediche di base".Un segnale politico e istituzio-nale questo, molto importante,

che premia quanti, e Coop traquesti, negli anni passati si sonobattuti con iniziative e campagne( per Coop importante è stata lacampagna “Acqua per la pace”che oltre che sensibilizzare i cit-tadini e i soci su queste tema-tiche ha permesso con diversiprogetti di garantire acqua po-tabile a oltre 100.000 cittadinidel Sud del mondo) per affer-mare un diritto fondamentaleper il genere umano.Siamo a uno tra i primi passi diun lungo cammino. Coop comesempre intende percorrerlo condeterminazione.In questi giorni parte una altraimportante campagna di Coop,che troverete declinata in questepagine, come contributo al rag-giungimento di questi obiet-tivi. Pensiamo che, con l’infor-mazione e le azioni concrete chemetteremo in campo, l’uso re-sponsabile di un bene comuneprimario, come l’acqua e l’am-biente, possa divenire praticaquotidiana per le famiglie deinostri oltre 7 milioni di soci

L’acqua è un diritto umano

Riservato ai soci delle Cooperative di Consumatori

Unione amiatina, Bisenzio Ombrone,Montagna Pistoiese, Cerreto Guidi,Bucine, Diacceto, Greve in Chianti, Incisa Valdarno,Leccio, Londa, Mercatale Val di Pesa, Molin del Piano, Montespertoli,Pescia, Pratolino, San Pierino,Seano, San Polo, Sieci, Cavriglia, Levane, Stia, Larciano, Staggia Senese,Viaccia.

Anno X - N. 96 - ottobre 2010

Direttore responsabile /

Roberto Cavallini

Hanno collaborato /

Roberto Cavallini, Dario Guidi,

Anna Somenzi, Aldo Bassoni,

Silvia Fabbri, Donata Brugioni,

Paolo Maggi.

Grafica / Lorenzo Gualtieri

Editore / C.I.S. Via Fiume, 5 Firenze

Direzione e Redazione / via Fiume, 5

- 50133 Firenze - tel. 055218541

fax 055294188

e-mail [email protected]

Stampa / Nuova Cesat Coop

Chiuso in Tipografia

il 30 settembre 2010 - Reg. Trib.

Firenze N. 4260 - 0,40 euro a copia

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di Dario Guidi

Applicare, in maniera trasparente e rigorosa, un prin-cipio di sostenibilità e tutela dell’ambiente, attraverso

una campagna il cui slogan è: “Hai mai pensato aquanta strada deve fare l’acqua prima di arrivare neltuo bicchiere?”. Al quesito, sui manifesti e negli spotche presto appariranno in giro per l’Italia e sulle tv,segue un invito, tanto semplice quanto non usuale perchi l’acqua la vende da sempre: “Salvaguardiamol’ambiente: scegli l’acqua del rubinetto o provenienteda fonti vicine”. Al consumatore resta poi libertà discelta tra queste diverse opzioni, non volendo in alcunmodo comparare qualitativamente i due prodotti macon l’invito a fare questa scelta in maniera consapevolee sulla base di una riflessione derivante da una infor-mazione rigorosa e completa. Mettendo anche nelconto che, da tutto ciò, potrebbe alla fine scaturire larinuncia a una quota di utili che proprio dalla venditadi acqua sin qui derivavano. Sta in questa semplice fi-losofia, semplice da enunciare, ma assai impegnativada tradurre in scelte e azioni concrete, ciò che Coopintende proporre ai propri soci, ai consumatori e allefamiglie italiane.

Informati per scegliere bene“Il punto di partenza del nostro intervento – spiegaAldo Soldi, Presidente dell’Associazione Cooperativedi Consumatori – sarà informativo ed educativo,come è tradizione di Coop, considerando che proprio asettembre abbiamo festeggiato i 30 anni dell’attività

di educazione al consumo consapevole. Per questo in-sisteremo anche sull’importanza di non sprecare acquae, nei materiali che accompagneranno la campagna, cisaranno indicazioni per un uso corretto di questa ri-sorsa. In più, essendo Coop, coi sui negozi e le suestrutture, un grande utilizzatore di acqua stiamo im-pegnandoci a consumarne meno, sia con attenzionidel personale che con accorgimenti tecnici e struttu-rali.“Senza alcun atteggiamento ideologico né integra-lista, ma con la responsabilità di chi è leader nel mer-cato della grande distribuzione – spiega il presidentedi Coop Italia, Vincenzo Tassinari – vogliamo essereapripista, sperando che altri ci seguano, su un frontenuovo e importante. Da soli sappiamo che non risol-veremo i problemi, ma, come avvenne per le nostrealtre grandi campagne consumeriste, se la sfida è peruna cosa giusta, alla fine anche gli altri ti seguono. Enoi speriamo proprio che così sarà anche questa volta.A tutto beneficio dell’ambiente. Poi, lo ripeto, il no-stro progetto informa, invita a riflettere e lascia co-munque al consumatore la libertà di scelta, senza pre-cludergli alcuna opzione”.

Acqua minerale, boom dei consumiMa cosa significa, sul piano concreto, informare e in-vitare i consumatori a scelte più consapevoli? Il puntodi partenza è l’enorme aumento dei consumi di acquaminerale che c’è stato in questi anni nel nostro paese el’impatto complessivo che questo business (che vale 3

miliardi di euro l’anno solo in Italia) produce sull’am-biente. Miliardi di bottiglie di plastica che ogni annoriempiono migliaia di Tir che a loro volta vanno su egiù per strade e autostrade. Ma per dissetarsi c’è unaalternativa molto semplice e assai meno costosa, l’acquadi casa propria. E se per motivi di gusto o legati allapropria salute, alle acque minerali non si può o non sivuole rinunciare, allora si può prestare attenzione ascegliere acque minerali provenienti da sorgenti vi-cine e che, quindi, non abbiamo fatto troppi chilo-metri sulle nostre strade. I dati da questo punto di vista sono chiari: 100 litrid’acqua imbottigliati e trasportati su camino per 100chilometri (ma mediamente ne fanno ben di più)emettono in atmosfera almeno 10 chilogrammi dianidride carbonica (CO2). Se invece si sceglie il rubi-netto, la produzione di CO2 è di circa 0,04 Kg.Dunque, tornando all’articolazione concreta dellacampagna, ci saranno spot tv, manifesti e materiali neipunti vendita, incontri pubblici promossi dai soci chesvilupperanno coi consumatori le tante problematichecui accenniamo in queste pagine. Poi verranno le scelte. Chi deciderà di puntare sul-l’acqua di casa propria avrà già risolto ogni problema.

Acqua Coop: bottiglie più leggere…Per chi continuerà a preferire le acque minerali, neipunti vendita Coop si troveranno indicazioni sulla lo-calizzazione delle fonti, di modo che un consumatorepossa essere in grado di verificare, con l’acquisto di

Primopiano

Primopiano

Una campagna di Coop perun uso consapevole dell’acqua

Il consumo d’acqua è una voce importante nel bilancio di tutte le famiglie italiane. Per la bolletta relativa aiconsumi domestici si pagano mediamente 240 euro all’anno, cioè circa 20 euro al mese (dati Istat sul 2008per una famiglia di tre persone). A questo dato si aggiunge, per quasi tutte le famiglie (il 98% secondo le indagini), la spesa per l’acquisto diacqua minerale, prodotto di cui gli italiani sono formidabili consumatori: il costo medio per famiglia è dicirca 250 euro l’anno. Ogni bicchiere di acqua minerale costa 6 centesimi, mentre se si usasse l’acqua del ru-binetto, lo stesso bicchiere costerebbe un decimillesimo di euro, cioè 600 volte di meno.

CONTROCORRENTE

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di Anna Somenzi

Una persona sana dovrebbe bereintorno agli otto bicchieri d’acquaal giorno, che corrispondono acirca 2 litri perché, fra le altrecose, l’acqua ci aiuta a digeriree ad assorbire il cibo, portandole sostanze nutritive alle cel-lule, rimuove le tossine e altririfiuti, lubrifica le giunture eregola la temperatura corporea.Ma quale acqua bere? Quellache preferite, ma ricordate chequella del rubinetto, resa pota-bile e controllata continuamente,è ottima e sicura.La caraffa filtrante Vivi VerdeCoop, novità sugli scaffali diIper e Super, filtra l’acqua pota-bile che sgorga dal rubinetto dicasa grazie a una cartuccia com-posta da carbone attivo e resinea scambio ionico, ne addolcisceil sapore eliminando cloro edeventuali residui di calcare. Èun semplice strumento casa-lingo che si rivela una scelta ot-timale anche per l’ambiente,perché elimina alla fonte i ri-fiuti che deriverebbero dall’ac-quisto di bottiglie, risparmial’energia necessaria in tutte lefasi di produzione e imbotti-gliamento e ci fornisce un’acquache può ben essere considerata“a km zero”. Ci fa anche rispar-miare denaro perché l’acqua fil-trata costa solo pochi centesimidi euro al litro; e ci fa rispar-miare spazio, eliminando l’in-gombro delle bottiglie dalle no-

stre case.Il filtro Vivi Verde Coop è fattoda una combinazione di carboneattivo e ioni scambiatori: la re-sina a scambio di ioni riduce ladurezza, causa principale delcalcare. Non tutti i mineralivengono raccolti dal filtro: è fi-nalizzato a ridurre la durezzatemporanea dell’acqua del ru-binetto, quella che, per inten-derci, precipita quando l’acquaviene portata a bollore, quelladurezza che altera i sapori dellebevande come caffè e tè, peresempio. Il carbone attivo è ingrado di ridurre significativa-mente le sostanze che alteranoil sapore e l’odore dell’acqua delrubinetto, come il cloro. La con-centrazione normale di cloro ècompresa tra 0,1 e 0,3 mg circaogni litro d’acqua, se la concen-trazione aumenta, l’odore delcloro si percepisce. Il carboneattivo è un materiale che vienecarbonizzato a 500°C - 800°C,ne esce un prodotto molto per-meabile, è un eccellente mate-riale filtrante grazie alla sua pro-prietà di assorbire minuscoleparticelle.La caraffa ViviVerde Coop è inuna confezione di cartone rici-clato ed è accompagnata da undettagliato manuale di istru-

zioni per l’uso; insieme alla ca-raffa c’è anche un filtro. Per ga-rantire il funzionamento Coopha predisposto i filtri di ricambioin confezioni da tre.

DI PRIMA NECESSITÀ Si può sopravvivere fino a 80 giornisenza cibo, ma difficilmente si su-perano i 10 giorni senz’acqua. Sela normale quantità contenuta nelnostro corpo diminuisce sentiamosubito sete, se le perdite d’acquasuperano oltre certi limiti rallen-tano i processi biochimici in modoreversibile o li bloccano in modoirreversibile causando la morte perdisidratazione. Il corpo perde acquadi continuo: oltre al litro che siperde normalmente attraverso lacute e la respirazione, un altro litroe mezzo o più può essere eliminatodai reni e dagli intestini. L’acquaeliminata nella sudorazione, e anchenelle lacrime, deve essere aggiuntaal totale normale di 2 litri e mezzo-3 d’acqua che si devono sostituireogni giorno per mantenere l’equi-librio dei liquidi e quindi la fun-zionalità del nostro corpo. Questonon vuol dire che dobbiamo bereogni giorno più di 3 litri di liquidi.In effetti, circa 1/3 dell’acqua dicui abbiamo bisogno viene da quelloche mangiamo, in particolare fruttae verdura che sono composti so-prattutto da acqua, ma anche ilpane, per esempio, è per circa 1/3acqua. La necessità giornaliera puòvariare con il clima, lo stile di vita,l’età, l’alimentazione.

una bottiglia, quanti chilometri ha percorso prima difinire nel suo carrello. Dal punto di vista delle acque minerali a proprio mar-chio, Coop ha poi messo in campo alcune scelte tese aridurre ulteriormente gli impatti ambientali come lariduzione della grammatura delle bottiglie. Una ope-razione avviata da tempo e ormai a regime. Ebbene,rispetto al 2007, la grammatura delle bottiglie si staprogressivamente riducendo, in percentuali diverse(legate alle caratteristiche dei differenti impianti diimbottigliamento), varianti tra il 13 e il 20% rispettoal 2007. Teniamo conto che una bottiglia da 1,5 litri(col tappo) pesa intorno ai 26-28 grammi, mentreprima variava tra i 32 e i 36. In complesso l’opera-zione sgrammatura produce un risparmio nell’emis-sione di 3.300 tonnellate di CO2 all’anno.

… e più fonti per ridurre i chilometriL’altra operazione è stata quella di acquisire due nuovefonti da aggiungere alle proprie sin qui esistenti (chesono la sorgente Grigna, in provincia di Lecco e la sor-gente del monte Cimone in provincia di Modena) perimbottigliare i propri prodotti. Le nuove entrate sonola sorgente Valcimoliana (in provincia di Pordenone)e quelle di Angelica e Pregiata (in provincia di Pe-rugia). La disponibilità di quattro fonti, dislocate in

diverse zone del paese, consente di ridurre in modoconsistente le percorrenze dei trasporti verso i puntivendita. Su scala annuale si ipotizza così un risparmiodi oltre 200 mila chilometri percorsi, pari a 350 milachilogrammi di CO2 emessi. Un ulteriore migliora-mento di questi dati sarà possibile con l’acquisizionedi una fonte di imbottigliamento anche nelle regionidel sud, obiettivo su cui Coop sta lavorando a comple-tamento del suo piano.E’ bene ricordare che, all’interno dei punti vendita,continueranno a essere disponibili in tutte le marchepresenti sino ad oggi. Nessuna limitazione o rinuncia.Sarà il consumatore a fare la differenza. Su un altro versante, Coop, attraverso i suoi soci, siimpegnerà anche a sollecitare i gestori delle reti idrichepubbliche, a rendere disponibili in maniera tempe-stiva e trasparente, i dati sulla qualità delle acque cheescono dai rubinetti delle città italiane. Una strada sucui molti si stanno già muovendo, ma che occorre raf-forzare se davvero si vuole conquistare la fiducia deicittadini.“Come si vede le azioni messe in campo sono molte-plici e cercano di rendere maggiormente consapevoleil consumo degli italiani, con una maggiore atten-zione alla sostenibilità e avvicinandoli a standard piùeuropei – conclude Tassinari – In questo c’è una coe-renza di fondo con la storia Coop, una storia nellaquale mettiamo nel conto che prima dell’interessestrettamente commerciale vengano quelli del citta-dino-consumatore e dell’ambiente”.

Caraffa che sorpresa!

In Italia ogni anno si imbottigliano circa 12,5 miliardi di litri d’acqua minerale, pari a 10 miliardi di botti-glie (molte da 1,5, alcune da 1 lt e tante da mezzo litro). Di queste l’80%, cioè 8 miliardi, è in plastica (perl’esattezza in PET, cioè polietilentereflato) il resto in vetro. Per produrre 8 miliardi di bottiglie servono 240.000 tonnellate di plastica, con il consumo di oltre 4.000mila tonnellate di petrolio, con l’emissione di circa 900 mila tonnellate di CO2 equivalente e l’utilizzo di480 mila Tir per il trasporto.Anche le bottiglie in vetro girano in larga parte su camion. Anche se c’è un impegno e una attenzione cre-scente di alcune aziende produttrici, ad oggi, circa il 20% delle bottiglie viaggia in treno. Secondo i dati undossier 2008 di Legambiente solo un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua minerale vieneraccolto in modo differenziato e destinato al riciclaggio, mentre i restanti due terzi finiscono in discarica oin un inceneritore.

Primopiano

Primopiano

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ProdottoCoop

ProdottoCoop

di Aldo BassoniNon sapremo mai se è nato primal’uovo o la gallina. Ma alla Coopè nata sicuramente prima la gal-lina. Infatti, da sempre le uovaa marchio Coop provengono daallevamenti a terra o biologicinei quali le galline possono raz-zolare liberamente. Le uova Coopvengono poi controllate durantetutta la filiera di produzione inmodo da garantire al consuma-tore requisiti igienici e di sicu-rezza alimentare molto elevati.Per esempio, i controlli Coopgarantiscono la provenienza delleuova da galline nate e allevatein Italia senza l’utilizzo di man-gime OGM e senza colorantiMa a partire dal 4 ottobre tuttele uova vendute nei supermer-cati Coop proverranno rigoro-samente da allevamenti a terra.Dunque Coop chiude le portealle uova degli allevamenti in-tensivi dove le sventurate gal-line ovaiole sono costrette a vi-vere in gabbie poco più grandi

di un fazzo-letto,

im-

pedite nei movimenti, soggettea malattie, obbligate da un mec-canismo spietato a mangiare esfornare uova a ripetizione. Conquesta decisione, Coop anticipala Direttiva Europea del 1999sulla protezione delle gallineovaiole negli allevamenti cheha introdotto il bando delle gabbiedi batteria convenzionalidal 1 gennaio 2012. «Mac’è il rischio che in Italiala legge non venga rispet-tata da tutti – avverte Ro-berto Bennati, vicepre-sidente della Lega Anti-vivisezione (Lav) – perché ildecreto del 2006 che recepiscela Direttiva prevede un sistemasanzionatorio assolutamenteridicolo con multe di appena1500 euro a chi continueràad allevare le galline nellegabbie-prigione». I produt-tori che hanno già investitomilioni di euro nella ricon-versione degli allevamentiper non farsi trovare impre-parati al momento in cui laDirettiva entrerà in vigore,sono sul piede di guerra e chie-dono di modificare il decretoper non consentire ai soliti furbidi cavarsela con una misera con-

travvenzione. Dunque è pro-

babile che la battaglia contro illager della gallina non finisca il1 gennaio 2012. «Per questo èimportante sensibilizzare i con-sumatori poiché anche dalle loroscelte di acquisto può dipen-dere la piena attuazione dellalegge», dice Roberto Bennati.

Meglio se a terraCi sono molte ragioni

per preferire le uovaprodotte negli al-

levamenti aterra. La

principaleè di ca-

rattereetico-

ambientale. Ma un recente studiodell'Università Statale della Pen-nsylvania ha dimostrato che negliallevamenti liberi, gli animalipossono produrre uova di qua-lità migliore con il doppio divitamina E, più del doppio diacidi grassi Omega-3 e più vi-tamina A rispetto alle uova pro-venienti da allevamenti inten-sivi. Il consumatore è avvertito:al benessere animale cor-risponde in genereun prodotto qua-litativamente mi-gliore con unimpatto be-nefico sullanostra ali-menta-

zione. «Coop è la prima grandecatena in Italia che, con lungi-miranza e sensibilità, non solodecide di anticipare l’entrata invigore della Direttiva europea,ma va oltre escludendo dalla com-mercializzazione anche le uovaprovenienti dalle cosiddette“gabbie arricchite” molto si-mili in realtà alle gabbie di bat-teria convenzionali, il cui pic-colo spazio aggiuntivo a dispo-sizione delle galline e alcuni

elementi addizionali chedovrebbero permettere alle

galline di soddisfare al-cuni comportamenti na-turali, non è affatto suf-

ficiente», dice RobertoBennati. Una sceltacoerente con le poli-tiche commerciali di

Coop che sul frontedel benessere animale

e della tutela della sa-lute dei consumatori non

accetta compromessi. «Siamostati i primi ad eliminare le pel-licce dai capi del tessile, i primiad aderire ai protocolli sui co-smetici non testati sugli ani-mali, i primi a definire deglistandard di benessere animalenei nostri allevamenti a mar-chio Coop – spiega Claudio Maz-zini, responsabile Innovazionee Valori di Coop Italia – in ac-cordo con il Centro nazionaledi referenza sul benessere ani-male che ha sede a Brescia».

560mila galline liberateOgni anno sul territorio del-l’Unione Europea sono allevateoltre 400 milioni di galline ova-iole, il 70 per cento delle qualisono rinchiuse nelle gabbie dibatteria degli allevamenti in-tensivi. «La natura restrittivadi queste gabbie non consentealle galline di esprimere la mag-

Tutte a terra Dal 4 ottobre Coop venderà solo uova provenienti da allevamentia terra. Ma mentre Coop ha deciso di mettere al bando tutte legabbie, in Italia i furbi potranno aggirare la legge pagando unamodesta multa. A meno che i consumatori non facciano una sceltaaltrettanto chiara.

70 milioni di animali

27,5

3640

14 17

1,24,2

16,517

108

18

Germania Francia Italia Olanda Inghilterra Austria

galline in gabbia sistemi alternativi

Dati relativi al 2008

60

50

40

30

20

10

0

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1110 gior parte dei normali modellidi comportamento, quali la ri-cerca del foraggio, la cova delleuova nei nidi, beccare sul ter-reno, distendere le ali», spiegaosserva Roberto Bennati. Un dos-sier della Lav evidenzia che l’am-biente delle gabbie di batteriacomporta anche gravi problemifisici. Osteoporosi e fratture delleossa sono molto comuni nelle gal-line in gabbia, perché l’alto tassodi produzione di uova depauperale riserve di calcio degli animali.Il piano di rete metallica causaproblemi alle zampe delle gal-line e le loro unghie, che non siconsumano su un terreno comein natura, possono ritorcersi in-torno alle maglie della rete. Zampedanneggiate riducono la possibi-lità delle galline di muoversi etalvolta di svolgere esigenze fon-damentali quali la ricerca del ciboe dell’acqua. A causa della lorofrustrazione e della stretta vici-nanza con altri animali, le gal-line spesso aggrediscono le pro-prie compagne di gabbia, fino apraticare il cannibalismo. Ora,grazie alla decisione di Coop, sa-ranno “liberate“ altre 560 milagalline e non una dei 330 mi-lioni di uova che si vendono ognianno nei supermercati Coop pro-verrà da allevamenti intensivi.«Molti produttori hanno ricon-vertito i loro allevamenti e noi liabbiamo incoraggiati a fare unascelta totalmente alternativa allegabbie perché, anche se dal 2012saranno leggermente più grandi,resta comunque uno spazio an-gusto e crudele – conclude Maz-zini –. Auspichiamo che molticoncorrenti ci seguano, e confi-diamo che questa nostra sceltadia un chiaro indirizzo al mondodella produzione».

ALLEVAMENTO BIOLOGICOidentificato con il codice “0”Le galline possono razzolare liberamente all’interno e all’esternodi capannoni, su un terreno ricoperto da vegetazione e coltivatocon metodo biologico. Le galline sono alimentate con cibi bio-logici, integrati al massimo con un 20% di mangimi conven-zionali.

ALLEVAMENTO ALL’APERTOidentificato con il codice “1”Le galline possono razzolare all’aperto per alcune ore al giornoin un ambiente esterno protetto dal contatto con altri animali.Le uova in questo tipo di allevamento possono essere depostesul terreno o nei nidi. La densità all’esterno di questo alleva-mento sono di 1 gallina ogni 4 m2.

ALLEVAMENTO A TERRAidentificato con il codice “2”Le galline vengono allevate in capannoni all’interno dei qualipossono muoversi liberamente ma non hanno accesso all’esterno.Le uova sono deposte sul terreno o sui nidi. La densità di questoallevamento è di 4 galline per 1 m2.

ALLEVAMENTO IN GABBIAidentificato con il codice “3”Le galline sono rinchiuse in gabbie disposte in file da 4 a 6, al-l’interno di capannoni chiusi, con ventilazione forzata e luce ar-tificiale. La densità di questi animali è di circa 16 - 18 gallineper m2. Le uova sono deposte su un nastro trasportatore che au-tomaticamente le raccoglie.

Il primo Ottobre 2010 si è te-nuto a Perugia il convegno cheha portato alla ribalta le primesperimentazioni per una for-mazione tecnologica fatta daCoop per Coop.Il Consorzio Interprovincialedi Servizi, afferente al mar-chio Coop, che segue da oltredodici anni le Cooperative to-scane per le questioni legateall’igiene degli alimenti e allasicurezza sul lavoro, in un mo-mento funestato dalla crisi eco-nomica, ha studiato e messo apunto un sistema di formazionesemplice, efficace e economi-camente sostenibile per la for-mazione.

Forti delle professionalità in-terne al Dipartimento Qua-lità, Igiene, Sicurezza e For-mazione, settore del Consorzio

Interprovinciale di Servizi,nonché delle soluzioni tecno-logiche offerte dalla rete in-ternet, sono stati sviluppaticorsi di “Formazione a Distanza(FAD)”, in grado di apportarevantaggi organizzativi, gestio-nali ed economici significativiper le Cooperative. Allo stesso tempo, le speri-mentazioni finora effettuatedimostrano che l’efficacia el’efficienza derivanti dall’uti-lizzo della FAD si affiancano esuperano quelle offerte dallaformazione tradizionale.

L’intero progetto, che ha avutol’approvazione della RegioneToscana, prevede una strettacollaborazione con le Univer-sità degli Studi di Firenze e diPerugia deputate alla certifi-cazione degli standard quali-

tativi dei corsi erogati.Il progetto presentatoha avuto l’approvazionedi Fon.Coop, il fondoparitetico per la forma-zione delle Cooperative,che ha erogato un finan-ziamento di 120.000euro.

La strada verso la For-mazione a Distanza perfar fronte agli adempi-menti di legge e per ladiffusione di una cul-tura dell’igiene e dellasicurezza nei luoghi dilavoro è stata intrapresa

con successo anche in medie egrandi Cooperative, Coop CentroItalia e Coop Unione Amia-tina, la cui testimonianza du-rante il convegno è stata di si-curo interesse e di stimolo perulteriori sviluppi futuri.

Dal convegno, che ha visto pro-tagonisti esponenti istituzio-nali della Regione, dell’Asso-ciazione Nazionale delle Coo-perative di consumatori, di Le-gacoop, dell’Università e delmondo cooperativo, è emersala potenzialità che questi stru-menti possono offrire per unaformazione professionale deglioperatori per il continuo mi-glioramento del servizio of-ferto a garanzia dei soci e deiconsumatori e degli standarddi qualità che il marchio Coopassicura da oltre cento anni.

Inaugurata l’era dellaformazione a distanza

3IT001VR036

Occhio all’etichettatipo di allevamento0 = produzione biologica1 = all’aperto2 = a terra3 = in gabbia

paese di produzione

comune dellʼallevamento

allevamento

provincia diappartenenza

ProdottoCoop

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1312

CoopAlto

Casentino

Dalle Coop

di Roberto CavalliniIl 28 luglio scorso, alla presenzadi centinaia di cittadini, delleautorità locali e dei soci, si è inau-gurato, a Stia, un nuovo puntovendita coop, per rispondere aibisogni dei soci di Stia e Prato-vecchio. “Un nuovo negozio, tanto at-teso dai nostri concittadini, checon i suoi 650 metri quadri disuperficie di vendita, siamo certirisponderà pienamente alle esi-genze della popolazione e deitanti turisti che in alcuni pe-riodi dell’anno vengono ospitatinel nostro comune -ci dice Mo-rando Loppi, Presidente dellaCooperativa di Stia dal 2001- lastruttura offre anche ampie pos-sibilità di parcheggio, 30 postimacchina al coperto, e una salaper le attività sociali. L’investi-mento, oltre 5 milioni di euro,è stato possibile solo grazie allacollaborazione intervenuta trala nostra cooperativa e UnicoopFirenze, che si è accollata glioneri della realizzazione dellastruttura, mentre noi abbiamol’onere della gestione.”Nell’accordo intercorso tra ledue cooperative è prevista ancheuna collaborazione commerciale,che garantirà ai soci e consuma-tori tutti i parametri distintiviche caratterizzano l’offerta Coopnelle medie e grandi dimensioni:la qualità dei prodotti e l’assor-timento, la convenienza.“Le merceologie presenti nel no-stro nuovo punto vendita -af-

ferma Gabriella Giannetti, lacapo negozio, mentre si affannaa sistemare le bottiglie di vinosullo scaffale- sono quelle ti-piche di un minimercato di ampiedimensioni: il reparto gastro-nomia, la forneria, il banco carni,oltre naturalmente al confezio-nato. Ma c’è anche un settoreper alcuni prodotti non alimen-tari di uso quotidiano, l’eno-teca, il giardinaggio. Una parti-colare attenzione dedichiamo

alle produzioni locali, del Ca-sentino: i formaggi, gli insac-cati, la pasticceria”“Questi nostri sforzi sono statiripagati dai primi riscontri sullaclientela, -prosegue GabriellaGianetti- l’affluenza è stato moltosuperiore al previsto, c’è tantasoddisfazione per i prezzi, giu-dicati molto convenienti e perla cosiddetta profondità dell’as-sortimento. In particolare, lapolitica di prezzo, più che sulle

promozioni, è strutturata sul ri-sparmio spesa dei prodotti diuso quotidiano, dando così unarisposta anche alle difficoltà ge-nerate dalla crisi.”“Il nostro impegno per attrez-zare la cooperativa a far frontealla complessità e difficoltà delmercato -continua MorandoLoppi- è andato oltre la realiz-zazione del nuovo punto ven-dita e la collaborazione con Uni-coop Firenze. Il 24 settembrescorso le assemblee dei soci dellecooperative di Stia e di Prato-vecchio hanno approvato la fu-sione tra le cooperative. Un pro-cesso avviato da tempo, grazieanche all’impegno del PresidenteFausto Angioli e del consigliodi amministrazione della coo-perativa di Pratovecchio, che

trova il suo felice compimentooggi, riunendo due diverse espe-rienze e proiettandole verso ilfuturo con la nuova CooperativaAlto Casentino.”Una nuova cooperativa, la CoopAlto Casentino, che vuol rispon-dere con maggiore efficacia aibisogni del suo corpo sociale edel territorio casentinese, ripro-ponendo nel contempo i valoriche hanno permesso a queste espe-rienze di svilupparsi. Valori chesono il cemento unificante ditutti i soci, di coloro che hannoprofuso impegno e sacrificio nelpassato per costruire e far viverel’esperienza cooperativa nel Ca-sentino, nei giovani che in questaesperienza si vogliono ricono-scere e apportare il loro contri-buto. “E’ a loro in particolare

che vogliamo rivolgere -conclu-dono Morando Loppi e FaustoAngioli a nome dei rispettiviConsigli di Amministrazione-un ringraziamento sincero. Senzai nostri soci non avremmo po-tuto realizzare tutto questo, senzadi loro sarà difficile poterlo so-stenere nel tempo.Vogliamo aggiungere un rin-graziamento a tutti i dipendenti,artefici anche loro di questi no-stri risultati. Con questi soci,con questi dipendenti il Consi-glio di Amministrazione dellanuova cooperativa affronterà ifuturi impegni della nascenteesperienza, con l’obiettivo digarantire al nostro territorio unastruttura che non è solo com-merciale, ma solidaristica, so-ciale, cooperativa.”

di Roberto CavalliniCento anni spesi bene. Sono quellidi Adolfo Lazzerini, figura sto-rica dell’associazionismo democra-tico di Mercatale Val di Pesa.Adolfo, figlio di un “carrettaio”che trasportava la rena dell’Arnoai cantieri edili, nasce il 29 agosto2010 a Mercatale e a 13 anni iniziaa lavorare nel cementificio di Testi.In quegli anni consegue anche lalicenza elementare. Insieme allapassione per lo studio coltiva anchel’amore per la musica, suonandonella banda del Paese. Nel 1939 viene richiamato al ser-vizio militare, destinazione Al-bania. L’8 settembre si dà “alla mac-chia” e torna a piedi, insieme aaltri compagni, al suo amato Paesee da sua moglie Ada e il figlio dipochi mesi, Enio.In quegli anni si impegna per larinascita di Mercatale, sottraendocon generosità tempo e risorse alsuo nuovo lavoro di imprenditore

edile.Il 20 Novembre del 1949 la coo-perativa macellai con i suoi 289soci e la cooperativa di consumoagricoltori e ex combattenti (145soci) si fondono, dando vita allacooperativa di consumo del po-polo di Mercatale. Adolfo, o comelo chiamano tutti “Mone”, è tra iprotagonisti di quella fusione, (tes-sera 127 del libro soci) come pureper la realizzazione della casa delpopolo, fatta con tanto lavoro vo-lontario e con i mezzi messi a di-sposizione da Adolfo.E’ in questa casa del popolo che“Mone” oggi passa il suo tempo,legge i giornali, chiacchiera deltempo passato, ma soprattutto deiproblemi del suo Paese, della suacooperativa e della sua casa del po-polo, delle difficoltà dei giovani edi un futuro che spera ancora mi-gliore.E’ in questa casa che Adolfo Lazze-rini ha voluto compiere il suo cen-

tesimo compleanno, circondatodall’affetto dei parenti, dei suoi“paesani” e dai rappresentanti diquelle organizzazioni democra-tiche che anche lui ha contribuitoa fondare, tra tutti Marcello Vannie Fabiana Falciani della Casa delPopolo, Aida Chellini della CGIL,Mario Saccardi e Marcello For-coni della cooperativa di consumo,il sindaco “storico” di San Casciano,Remo Ciapetti e l’attuale giovanesindaco, Massimiliano Pescini.Tanti ancora di questi giorni, Adolfo,con l’affetto di tutti i soci della tuacooperativa!

Nuovo negozio a Stia

Buon compleanno, “Mone”!Mercatale Val di Pesa

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di Donata Brugioni

Personaggio dai molteplici inte-ressi e attività, Galileo Chini sidefiniva negli anni Trenta “Pit-tore, ceramista, fiorentino”; ilsuo percorso creativo, svoltosinell’arco di oltre mezzo secolo,comprende pitture, ceramiche,affiches, arredi, scenografie tea-trali e progetti architettonici:con i suoi eclettici talenti, Chinisi poneva così sulla scia delle bot-teghe del Quattrocento fioren-tino, dove anche i più grandi mae-stri passavano dalle opere d’arteall’artigianato di qualità senzafare distinzioni.Una delle figure di maggior ri-lievo nel panorama italiano e in-ternazionale dell’Art nouveau,Galileo Chini era nato a Firenzenel 1873: inizia ancora giovanis-simo la sua attività come decora-tore, ma già nel 1896 - anno incui fonda a Firenze “L’Arte dellaCeramica” - si distacca dal gustotradizionale per entrare nella cor-rente modernista europea, dive-nendo con le sue variegate e si-multanee attività un personaggiodi spicco del nuovo gusto in Italia,quello del Liberty; in partico-lare, le sue creazioni ceramichesono fra gli esempi più rappre-sentativi del gusto Liberty intutta Europa. I ripetuti successidi Chini alle Biennali di Veneziae i premi ottenuti a numeroseesposizioni internazionali a par-tire dal 1898, lo consacrano comeuno dei più versatili artisti ita-

liani dell’epoca, e dal 1906, conla fondazione della fabbrica mu-gellana “Fornaci di San Lorenzo”,la sua attività nel settore dellaceramica diviene il fenomenopiù significativo del modernismointernazionale in Italia tra Otto-cento e Novecento. Chini inter-preta con un linguaggio raffi-nato le variazioni del gusto del-

l’epoca, tenendo però presenti ivalori della tradizione: tipichedella sua produzione le decora-zioni ispirate al mondo della na-tura - soprattutto motivi florealio i volti neobotticelliani che ca-ratterizzano i primi esemplari de“L’Arte della Ceramica” - ma anchele raffigurazioni più stilizzateproprie della produzione delle

Fornaci di San Lorenzo, di cuiGalileo detiene la direzione arti-stica, mentre il cugino ChinoChini ne è il responsabile tec-nico e amministrativo; oltre alleceramiche, presso la manifatturavenivano prodotte anche raffi-nate vetrate artistiche, realizzatecon la collaborazione di pittori escultori. Un aspetto importantenella produzione era la realizza-zione di rivestimenti ed elementiarchitettonici in ceramica peredifici su disegno di Galileo: esempinotevoli sono le decorazioni perle Terme Tettuccio di Monteca-tini e per le Terme Berzieri diSalsomaggiore, che restano an-cora oggi fra le più significativetestimonianze del gusto libertyin Italia.All’inizio degli anni Venti entraa far parte della ditta il figlio diChino, Tito, che ne assume ladirezione artistica a partire dal1925, quando Galileo abban-dona la ceramica per dedicarsialla pittura e alla decorazionemurale. Alla storia della Mani-fattura Chini è dedicato un inte-ressante museo, che ha sede nellaVilla Pecori Giraldi di Borgo SanLorenzo; oltre all’esposizionedegli oggetti artistici più pre-giati della collezione - vasi digrès, decori architettonici, ve-trate policrome, grandi fioriere -è stata realizzata una suggestiva“ricostruzione di ambiente” in

cui si evocano i luoghi di lavorodella Manifattura, con il forno alegna utilizzato per la cotturadei pezzi a lustro metallico e unaserie di attrezzature tecniche,materiali e prodotti finiti. La produzione pittorica di Ga-lileo Chini sale alla ribalta delpubblico e della critica con ladecorazione della “Sala del Sogno”,alla Biennale di Venezia del 1907.Tra i visitatori della sala, affasci-nato dal fregio con una serie diputti danzanti, il re del Siam; ilsovrano decise che Chini era ilpittore giusto al quale affidare ladecorazione della Sala del Tronodel nuovo Palazzo Reale di Ban-gkok. Così, nel 1911 Galileo -che ad appena 37 anni era già unpittore di grande successo e notoa livello internazionale - si im-barcava per l’avventura in Oriente,dove rimase fino al 1914 - salvouna breve parentesi fiorentinanel 1912. Il soggiorno in Siamarrivava per l’artista in un mo-mento di grande produzione, so-prattutto di decorazioni murali:dalla Biennale di Venezia al pa-diglione italiano all’Esposizione

Internazionale di Bruxelles del1910, fino al grande fregio perl’Esposizione Internazionale diRoma del 1911.I ricordi che Chini ha lasciatodel viaggio in Siam trasmettonoil senso di meraviglia e d’incantonei confronti dell’Oriente checolpirono l’artista all’arrivo aBangkok, dove lo aspettava l’emo-zione della sfarzosa incorona-zione di re Rama VI. Questi fe-steggiamenti fastosi costitui-rono la principale fonte di ispi-razione per gli affreschi. ScriveGalileo nei suoi ricordi: «Le festeproseguirono per parecchi giorni,e così anche noi europei avemmomodo di addentrarci un po’ inquello che è il vero spirito del-l’Oriente. Per me fu cosa utilis-sima, che dette modo al mio spi-rito di mettermi nella condizionepiù opportuna per eseguire ilmio lavoro, e le rappresentazioniche dovevo illustrare furono dame eseguite in modo tale da de-stare l’approvazione e l’ammira-zione del Re e degli esperti diCorte». Risale al periodo ini-ziale del soggiorno in Siam una

Dalle fornaci mugellane alla reggia del Siam

GalileoChini

GalileoChini

Bozzetto per pannello di Villa Argentina - Collezione privata

Alcuni

esempi di

ceramiche

realizzate

su disegno

di Galileo

Chini

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serie di studi a grandezza natu-rale di personaggi di corte neiloro sfarzosi costumi: un esempiosuggestivo è Mesù l’attrice, doveil soggetto (in realtà un danza-tore travestito) è rappresentatoin un’atmosfera magica, utiliz-zando una tecnica che comportal’inserimento di materiali di-versi (il copricapo incorpora per-sino dei frammenti di vetro e spec-chio). Nel 1914 Chini rientra definiti-vamente in Italia ed ottiene laCattedra di Decorazione all’Ac-cademia di Belle Arti di Firenze,ma l’incontro con l’Oriente e l’im-patto con un mondo così diversoe pieno di fascino continuerannoad esercitare un’influenza sullasua arte: lo testimoniano anche ibozzetti teatrali realizzati nel1924 per le scene della Turandotdi Giacomo Puccini, che riecheg-giano le sfarzose cerimonie allacorte siamese. Con il maestroPuccini, Galileo intrattiene unfitto scambio culturale, così comecon gli artisti che gravitano nelterritorio versiliese, dove tra-scorrerà sempre più il suo tempo.Infatti, abbandonate le grandidecorazioni ad affresco che rea-lizza ancora negli anni Venti,Chini prosegue l’attività pitto-rica dedicandosi a dipingere na-ture morte, nudi e una serie dipaesaggi della Versilia e dellacampagna attorno a Firenze, operepiene di luce e percorse da unsentimento lirico e lievementemelanconico al tempo stesso. Gli

anni Trenta rappresentano il pe-riodo più felice e ricco della suaproduzione, finché la tragediadella Seconda guerra mondialespazza via il sereno isolamentodell’anziano pittore, e i suoi di-pinti si fanno cupi e dramma-tici, con toni espressionistici.Nonostante la progressiva ce-cità, Chini continua a dipingerefino agli inizi degli anni Cin-quanta: le ultime opere prece-dono di poco la morte, avvenutanel 1956 nella casa-studio di viadel Ghirlandaio a Firenze.

Al percorso creativo di GalileoChini e a tutti gli aspetti dellasua produzione artistica, la Gal-leria d’Arte Moderna e Contem-poranea Lorenzo Viani di Via-reggio dedica fino al 5 dicembreprossimo una ricca e interessanterassegna monografica, GalileoChini e la Toscana. La Toscana eGalileo Chini, che comprendepitture, ceramiche, disegni pre-paratori per decorazioni murali,affiches, mobili e bozzetti perscenografie tearali. Tutte le in-formazioni nel sito www.gamc.it

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SALUTEGalileoChini

Attività fisica e una ‘sana’ dieta mediterraneasono i migliori fattori di prevenzione nei con-fronti delle malattie cardiovascolari e della loroevoluzione negativa. La conferma arriva daldottor Salvatore Pirelli, Presidente dell’Asso-ciazione Nazionale Medici Cardiologi Ospeda-lieri (Anmco) in occasione della presentazionedel libro ‘L’arte perduta di guarire’, del premioNobel Bernard Lown. Nella stessa occasionel’associazione dei medici cardiologi ha anchelanciato un appello: “ai primi dolori al petto,che potrebbero rappresentare l’avviso di un im-minente infarto, è necessario chiamare subito il118”. Arrivare presto in ospedale e infatti indi-spensabile per ridurre il danneggiamento delmuscolo cardiaco ed evitare, in futuro, l’insuffi-cienza cardiaca. “Agendo con tempestività – haspiegato il dottor Pirelli – si può interveniretramite rivascolarizzazione meccanica (angio-plastica coronarica) in modo da ridurre notevol-mente la percentuale di muscolo danneggiato”.Ogni anno in Italia si registrano 150mila casid’infarto. Di questi, solo il 3% risulta mortalese si interviene con rapidità. Al contrario, un in-tervento con tempi più lunghi può far salire lapercentuale di mortalità fino al 10%. Oltre unmilione sono le persone che, nel nostro paese,convivono attualmente con problemi di naturacardiovascolare. “E’ evidente - aggiunge il dott.Pirelli - che la loro qualità della vita è condizio-nata, soprattutto nei casi d’insufficienza car-diaca, ovvero quando il cuore non riesce a spin-gere adeguatamente il sangue”. Sul fronte dellaprevenzione, dunque, oltre ad evitare fattori dirischio ‘classici’ (come fumo, ipertensione edipercolesterolemia) l’Anmco suggerisce attivitàfisica regolare e rigorosa dieta mediterranea:“Abbiamo per lungo tempo mangiato bene senzasaperlo – ha proseguito Pirelli - con poca carnerossa ed un’adeguata quantità di frutta e ver-dura. Poi siamo passati, senza troppa consapevo-lezza, ad una dieta più evoluta ma meno logicaper il nostro cuore. Ma vegetali, frutta, verdurae olio di pesce rappresentano ancora validi ele-

menti in grado di aiutare la prevenzione dellemalattie cardiovascolari”.

“L’arte perduta di guarire”, scritto dal PremioNobel indaga proprio sull’importanza e il grati-ficante valore del rapporto umano “medico-pa-ziente”. Lo sviluppo della cardiologia ha por-tato alla definizione di protocolli standardizzatiper la cura della maggior parte dei disturbi. Afronte degli innegabili successi di questa stan-dardizzazione, spesso accade che si perda l’at-tenzione ai singoli malati, con le loro peculia-rità e con le loro personali esigenze di un piùstretto contatto umano tra il medico e il pa-ziente, che in epoche scientificamente menoavanzate, era tuttavia l’unico elemento disponi-bile per “guarire” o, quantomeno, per rincuo-rare e rassicurare. L’auspicio è dunque che la diffusione e la letturadi questo libro contribuiscano ad una maggiore“umanizzazione” della medicina, portando alcentro dell’attenzione dei clinici il malato con lesue personali caratteristiche, con le sue legit-time preoccupazioni, individuando, all’internodei protocolli dettati dalla ricerca scientifica, lecure che meglio si adattano al singolo caso,come un abito si deve adattare alla “propria” ta-glia.

Il Prof. Bernard Lown, Premio Nobel per laPace nel 1985, è nato nel 1921 in Lituania. Si è

laureato in Medicinanell’Università delMaine e specializ-zato alla Johns Hop-kins UniversitySchool of Medicine.Professore emeritoalla Harvard Schoolof Public Health, èstato un pioniere nellaricerca sull’infarto einventore del defi-brillatore.

Infarto: meno rischicon sport e dieta mediterraneaLa Fossa dell’Abate - Collezione privata

Villette in pineta a ViareggioCollezione privata

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Arte, archeologia e musica a ChiancianoLa musica nell’antichitàè il tema della mostra “Arte,archeologia e musica: unpercorso sonoro dall'an-tichità ai nostri giorni”,che fino al 31 dicembrepropone al Museo CivicoArcheologico di Chian-ciano Terme circa cinquantaopere provenienti dallacollezione del Museo Ci-vico Archeologico di Chian-ciano Terme, dal Comunedi Cetona, dal Museo Na-zionale Etrusco di Chiusi,dal Museo Nazioanle Ar-cheologico di Firenze, dalMuseo Egizio di Firenze,dall’Accademia Etruscadi Cortona. Tra gli og-getti in mostra spiccanoi “cippi”, note raffigura-zioni con scene di musicasu manufatti archeolo-gici, le riproduzioni dipitture etrusche con scene

tematiche legate alla mu-sica e alcuni esempi di stru-menti musicali scelti perraccontare la musica nelmondo egizio, greco,etrusco e romano. Un nu-cleo speciale dell’esposi-zione sarà inoltre dedi-cato alla figura di Bona-ventura Somma, già di-rettore dell’Accademiaromana di S. Cecilia, a cuiè intitolata la Scuola diMusica di ChiancianoTerme, nel 50° anniver-sario della morte.

“Porta la sporta” ed entri gratis al museoIl Comune di Vinci e Pu-bliambiente spa lancianola “Campagna Porta laSporta” che si propone diridurre l’utilizzo dei sac-chetti di plastica a favoredei contenitori riutiliz-zabili. La campagna cheandrà avanti fino al 31 di-cembre prevede la distri-buzione gratuita di n. 4.000sporte di tela ecologica,prodotta con plastica ri-ciclata e juta, leggera, ri-piegabile, facilmente por-tabile e riutilizzabile. Icittadini che riescono acompletare la tessera con50 visti apposti dai com-mercianti che attestanol’utilizzo della “sporta”,potranno entrare gratis,

insieme alla famiglia, aimusei del circuito “ LeTerre del Rinascimento”dei Comuni di Vinci, Em-poli, Montelupo Fioren-tino, Capraia e Limite,Cerreto Guidi e Fucec-chio www.portalasporta.itwww.comune.vinci.fi.it

Inaugurato il bivaccodi Monte GralliInaugurato, dopo un im-portante intervento di re-cupero, il bivacco di MonteGralli nel comune di SanGodenzo all’interno delcomplesso forestale Re-gionale Alpe San Bene-detto. La nuova strutturaè dotata di dieci posti letto

e di arredi sobri ma con-fortevoli. In particolare èstata rifatta la pavimen-tazione, realizzato un sop-palco in legno, un cami-netto, infissi e arredi (cu-cina economica, stufa alegna, tavoli, panche). “Rin-grazio la Comunità Mon-tana e tutti quelli che hannodato un forte contributoalla rinascita del rifugioche da molti anni fa partedel nostro territorio – hadetto fra l’altro il Sindacodel comune di San Go-denzo Alessandro Manninel corso della cerimoniadi inaugurazione – e cheadesso può ospitare e of-frire riparo a chiunqueverrà a visitare la nostrasplendida montagna”.

A Samantha Cristofo-retti il “Premio Casatoprime donne”Dopo l’olimpionica Jo-

sefa Idem e la virologa IlariaCapua, viene insignita delpremio “Casato PrimeDonne Montalcino”un’astronauta. Tre perso-naggi che hanno rotto glischemi e propongono mo-delli femminili decisa-mente coraggiosi e orien-tati al futuro. La vinci-trice 2010 è il tenenteSamantha Cristoforetti.Due lauree di cui la primain ingegneria aerospazialeconseguita a Monaco diBaviera e l’altra in scienzeaeronautiche ottenuta,con il massimo dei voti,all’Accademia di Pozzuoli.Tra le prime donne a di-ventare pilota militare è

stata selezionata fra 8.500candidati per diventareastronauta dell’ESA -Agenzia Spaziale Europea.Minuta, capelli corti, occhicastani, sportiva e amantedella lettura, ha deside-rato volare fino da bam-bina. E’ nata a Milano nel1977 ma è cresciuta a Malèin Trentino.

Il “Treno magico”di Londa e DicomanoInaugurato a Contea, nelcomune di Dicomano l’asilonido “Il treno magico”.La struttura che può ospi-tare 45 bambini rappre-senta una vera novità inquanto è gestita in formaassociata dai comuni diLonda e Dicomano. L’edi-ficio ha un’estensione di660 metri quadri circasuddiviso in tre sezioni.

E’ costato 830.000 euro(720.000 euro provenientida fondi regionali e110.000 dei comuni), ilavori per la sua realizza-zione sono durati 3 anni.L’edificio è stato realiz-zato con tutti i disposi-tivi per il risparmio ener-getico, facendo in modoche tutto sia a misura dibambino.

A Scalfari il PremioCapalbio per la filosofiaE’ stato assegnato a Eu-genio Scalfari il premio“Capalbio 2010” per lasezione Filosofia. Il fon-datore di Repubblica haricevuto il premio sabato4 settembre a Capalbioper il suo libro “Per l’altomare aperto”. Gli altripremi del concorso, giuntoalla sua quattordicesimaedizione, sono stati in-vece assegnati il 29 agostoscorso. Nella sezione Te-stimonianza troviamo Fran-cesco Recami con “Pren-diti cura di me” e Bene-detta Tobagi con “Comemi batte forte il cuore”.Per la sezione Etica e Teo-logia Vito Mancuso con“La vita autentica” mentreper le scienze MicheleEmmer con “Bolle di sa-pone. Tra arte e matema-tica”. Per la sezione Di-

ritto Franco Cordero con“Aspettando la cometa”,per la Politica e Istitu-zioni Armando Sapatarocon “Ne valeva la pena” eper la Politica FrancescoRutelli con “La svolta. Let-tera a un partito mai nato”.Per la Storia dell’artepremio speciale a ClaudioStrinati e Achille BonitoOliva.

Una guida per i dirittidei bimbi in ospedaleCome vivono i bambininegli ospedali? Quantovengono rispettati i lorodiritti? Le risposte le daràuna Guida di autovalu-tazione redatta da 250operatori pediatrici to-scani provenienti da nu-merose realtà sanitarieregionali. Il viaggio, cheha coinvolto 250 opera-tori del sistema sanitariotoscano, è iniziato a ot-tobre del 2009. Da allorai professionisti coinvoltinon solo sono stati for-mati sul tema diritti delbambino in ospedale ma,soprattutto, sono statistimolati ad individuarele criticità, formulandoproposte per un approcciosinergico al tema e soprat-tutto producendo un do-cumento capace di col-mare queste lacune.

Piccoli comuni a Zero emissioniParte dalla provincia diMassa Carrara un progettoeuropeo che ha come prin-cipale obiettivo la ridu-zione delle emissioni dianidride carbonica e il con-trasto ai cambiamenti cli-matici. Italia, Spagna, Por-togallo e Grecia hannodeciso di partire dal bassodando il via, nell'ambitodel programma Med fi-nanziato dalla Commis-sione europea, al progettoZeroCo2 per la creazionedi piccoli comuni a zeroemissioni. Legambientee Kyoto Club Service sonoi partner italiani dell'ini-ziativa, cui fa da capofilala provincia di Massa Car-rara con i comuni di Ba-gnone, Comano e Fiviz-zano. Il coinvolgimentodi aziende che offrono ser-vizi di efficienza energe-tica permetterà di realiz-zare, senza costi per i co-muni, interventi che, nellungo periodo, consenti-ranno un risparmio eco-nomico derivante dall'ab-battimento dei costi ener-getici, che saranno poi rein-vestiti in ulteriori inter-venti per la riduzione delle

emissioni. Il progetto pre-vede infine una campagnadi sensibilizzazione deicittadini, con laboratorinelle scuole e workshopper gli imprenditori lo-cali, e terminerà con 'Lacarovana del clima', unacampagna europea per lasostenibilità energetica.

Biciclette elettricheper la polizia munici-paleTre biciclette elettricheono state consegnate alCorpo di Polizia Muni-cipale “Alta Valdisieve”.Serviranno per agevolareil lavoro degli agenti inparticolare nel serviziodi “Polizia di prossimità”.Le biciclette, per il mo-mento, saranno utiliz-zate all’interno dei centriabitati di Rufina e Dico-mano, questo darà la pos-sibilità agli agenti di es-sere più presenti durantemomenti di interesse come,ad esempio, le manife-stazioni o i mercati. A di-sposizione degli agentianche un sistema satelli-tare per segnalare più ve-locemente buche, pan-chine rotte ed altri tipidi inconvenienti.

BREVI di Paolo Maggi

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Nel Paduledi Fucecchio

Monitorare il territorioper tutelare l’ambiente

Nozze d’oro con la cooperazioneLa Coop Unione Amiatina fe-steggia il 50° anniversario dellasua fondazione. Nacque infattinel 1960 dalla fusione di un pic-colo nucleo di cooperative cheaffondavano le proprie radicinelle Società di mutuo soccorsoanimate da un forte e coraggiosospirito solidaristico. Oggi con oltre 23 mila soci, 11sezioni soci, 15 punti vendita ecircaquasi 190183 dipendentil’Unione amiatina festeggia lenozze d’oro con la cooperazionecon un grande soddisfazione etante iniziative rivolte ai soci,ma non solo. Fra queste il con-corso fotografico “SCOOP: sen-sazionali scatti sociali a mar-chio coop” e l’iniziativa “50 pro-dotti locali al 50 per cento”,ovvero, fino al 30 novembre 2010cinquanta prodotti di produt-tori locali saranno venduti al50 per cento di sconto.

Progetto

Buon FineCoop amiatina aderisce al pro-getto “Buon Fine”, che non haniente a che fare con le opera-zioni bancarie ma parla di soli-darietà. Ogni giorno migliaiadi prodotti ritenuti commer-cialmente invendibili per pic-coli difetti ( come ad esempiola confezione ammaccata o de-teriorata) vengono recuperati edonati alle Onlus che provve-deranno alla loro distribuzionesecondo criteri condivisi e re-

golati da un protocollo d'in-tesa. Il grande valore del pro-getto sta ovviamente nel por-tare aiuto e conforto alle per-sone in difficoltà, ma anche adimpedire che grandi quantitàdi cibo e altri prodotti buoni esicuri finiscano nelle discariche.Si tratta di tonnellate di merceche può essere destinate a finisociali, dalle scatolette all’ab-bigliamento, dai giocattoli finoagli alimentari freschi conse-gnati al termine della giornata,perfettamente integri, ma cheper gli alti standard di qualitàdi Coop non possono essere ri-proposti il giorno dopo. Attuareil progetto Buon Fine significaanche avere la consapevolezzache, quando buttiamo via qual-cosa, dobbiamo ricordarci chealtre persone sarebbero felici dipoterla consumare, perchè hannopoco o nulla. Nel 2009 a livellonazionale il progetto Buon Fine

ha raggiunto i seguenti risul-tati: 27.000 persone assistite;5.192 milioni di euro in valoredelle merci; 692 associazionino-profit coinvolte; 580.643tonnellate di peso dei prodotti.Il progetto sarà esteso ancheagli altri punti vendita di CoopUnione amiatina (info tel. 056979511 - o visitare il sito in-ternet www.coopamiatina.it).

Nuova sezione soci

a Piancastagnaio

Barbara Eugeni è stata elettaPresidente della nuova sezionesoci di Piancastagnaio. L’ele-zione è stata formalizzata nelgiugno scorso dal Comitato di-rettivo della sezione scaturitodalle elezioni che si sono svoltenel marzo 2010. Vicepresidenteè stata eletta Letizia Nucciotti.Gli altri membri del Comitatodirettivo della sezione sono Me-lania Piccini, Ida Stolzi e, unicomaschio , Augusto Tosti.Anche Piancastagnaio ha quindila propria sezione soci che, oltrea fungere da collegamento tra isoci iscritti, il punto vendita ela sede di Bagnore, si preoccupadi programmare e gestire le at-tività sociali ed istituzionalipreviste dalla missione di coop.

di Paolo Maggi

Strane manovre notturnenegli ultimi tempi nel-l’Oasi di protezione delBosco di Chiusi e dellaPaduletta di Ramoneuna vasta area adiacenteal Padule di Fucecchiodi eccezionale valore na-turalistico e paesaggi-stico. Niente di loscocomunque. Si tratta diun team di zoologi chescandaglia in lungo ein largo tutta la zonaalla ricerca di pipistrellicon i “bat detector”. Ichirotteri emettono in-fatti ultrasuoni, che comeun segnale sonar rim-balzano sugli ostacoli esulle prede e tornanoall’animale, il quale puòcosì localizzarli; il “batdetector” riesce a cap-tare gli ultrasuoni e atrasformarli in suoniudibili anche dall’orec-chio umano, in mododa consentire l’identi-ficazione delle speciepresenti. L’iniziativa faparte di un progetto piùampio sul S.I.R. (Sitodi Interesse Regionale)Bosco di Chiusi e Pa-duletta di Ramone, cheil Centro di Ricerca, Do-

cumentazione e Promo-zione del Padule di Fu-cecchio sta realizzandoper conto della Provinciadi Pistoia, grazie ad unfinanziamento sul PianoTriennale Aree Protettedella Regione Toscanache prevede un aggior-namento delle indaginifloristico-vegetazionalied ornitologiche già ef-fettuate nel 2004, sullabase delle quali negliultimi anni sono statirealizzati interventi digestione straordinaria,con ripristino di habitat.Per quel che riguarda ipipistrelli, la tipologiadegli habitat prevalenti(bosco planiziale ma-turo ed aree umide) rendeipotizzabile la presenzadi specie di rilevanteinteresse, e in effetti nelleprime fasi dello studiopreliminare sulla co-munità di Chirotteri, acura degli zoologi Si-mone Vergari e GiannaDondini, stanno giàemergendo sorpresemolto positive: grazieall’uso del “bat detector”è stato infatti possibileindividuare la presenzadel Ferro di cavallo me-

diterraneo (Rhinolo-phus euryale) specie raraper il territorio provin-ciale, presente con l'unicacolonia nel territoriopistoiese a Poggio dellaGuardia, che presumi-bilmente utilizza il Boscodi Chiusi e più in ge-nerale il Padule di Fu-cecchio come aree di fo-raggiamento. La secondaspecie è il Vespertiliodi Daubenton (Myotisdaubentonii), anchequesta assai rara e le-gata agli ambienti umididi qualità; si tratta pro-babilmente della primasegnalazione per la pro-vincia di Pistoia; la ri-cerca consentirà anchedi avere informazioni

sulla biologia ed eco-logia di specie più co-muni come il Pipistrelloalbolimbato e il Pipi-strello di Savi. Le atti-vità di monitoraggiosul Bosco di Chiusi ePaduletta di Ramoneproseguiranno fino allaprimavera 2011 ed i ri-sultati costituirannoanche l’oggetto di unvolume della collana tec-nico-scientifica Qua-derni del Padule di Fu-cecchio; inoltre, cometutti gli studi effettuatidal Centro di Ricerca,verranno resi disponi-bili tramite il sito del-l’associazione (www.zo-neumidetoscane.it/eventi/padeventi.html).

Ferro di cavallo e Vespertilio due abitanti notturni del Padule

CoopUnioneAmiatina

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C’è tempo f ino a l 31 ottobre 2010 perpartecipate al concorso fotografico riser-vato a soci e consumatori di Coop amia-tina. I concorrenti dovranno inviare da 1a 3 foto a colori o in bianco e nero incen-trate sui temi dell’attività sociale e istitu-zionale della cooperativa attraverso leimmagini dei luoghi, delle persone e delterritorio.Entro il 30 novembre la giuria sceglieràtra le immagini pervenute le 10 fotografievincitrici che saranno premiate nel corsodella giornata conclusiva del 50° anni-versario.Alle 10 fotografie verranno riconosciutibuoni spesa omaggio da utilizzare pressoi punti vendita di coop amiatina. Le stesse10 foto, insieme ad altre che saranno scelte

ad insindacabile giudizio della giuria, sa-ranno oggetto di una mostra allestita nel-l’ambito della giornata conclusiva.“Ci auguriamo con questa iniziativa – hadetto il presidente Giuseppe d’Alessandro– di vedere delle immagini che mettanoin r isalto la bellezza della nostra mon-tagna e di tutto il territorio in cui sonopresenti i negozi di coop amiatina. Chesappiano cogliere l’essenza del mondodel lavoro e de i va lor i che ruotano a t-torno alla Cooperativa, dei progetti di so-cialità e sensibilizzazione che coop amia-tina, grazie ai propri soci attivi riesce arealizzare.”Info, regolamento e scheda di partecipa-zione in tutti i negozi di Coop Amiatinao nel sito internet www.coopamiatina.it.

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