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rivista luglio - agosto 2012

Date post: 07-Mar-2016
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rivista luglio - agosto 2012
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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi SOMMARIO 2. P. A. Pierangioli La volontà di Dio al primo posto 3. P. A. Pierangioli La vita di fede 4. P. R. Cecconi IV - Meditiamo con il vangelo di Marco 5. Coltorti M. Grazia XVII – La santità è amore di M. Maddalena Marcucci 6. Manuela Peraio VII incontro mondiale delle Famiglie: Santi sposi - Santa Gianna Beretta Molla 7. Filippo Magni VII incontro mondiale delle Famiglie: Le parole del Papa nella Messa che ha concluso l’Incontro delle famiglie 8. P. L. Temperilli La Madonna della Stella e gli amici di Gesù Crocifisso 9. Vari Peregrinatio Crucis 10. Vari Consacrazioni 11. P. A. Pierangioli Amici Aggregati 12. Piera Iucci Ventennale MLP 13. Redattore Incontro Responsabili a Giulianova 14- 15. Testimonianze Luglio - Agosto 2012 - Anno XIII n. 4
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mici di Gesù CrocifissoA Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

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SOMMARIO

2. P. A. Pierangioli La volontà di Dio al primo posto3. P. A. Pierangioli La vita di fede4. P. R. Cecconi IV - Meditiamo con il vangelo di Marco5. Coltorti M. Grazia XVII – La santità è amore di M. Maddalena Marcucci6. Manuela Peraio VII incontro mondiale delle Famiglie:

Santi sposi - Santa Gianna Beretta Molla7. Filippo Magni VII incontro mondiale delle Famiglie: Le parole del Papa

nella Messa che ha concluso l’Incontro delle famiglie8. P. L. Temperilli La Madonna della Stella e gli amici di Gesù Crocifisso9. Vari Peregrinatio Crucis 10. Vari Consacrazioni11. P. A. Pierangioli Amici Aggregati 12. Piera Iucci Ventennale MLP13. Redattore Incontro Responsabili a Giulianova14- 15. Testimonianze

Luglio - Agosto 2012 - Anno XIII n. 4

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7 – La volontà di Dio al primo postodi P. Alberto PierangioliLuglio 2012

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Se la “fede” era la stella luminosadel cammino di san Paolo dellaCroce; “la volontà di Dio”, che

egli chiama “Divin Beneplacito”, erala strada sicura in cui camminava eguidava le anime. Valenti studiosi delsanto rilevano che la prima espressio-ne della sua spiritualità è data dallaconformità alla volontà di Dio, conun’irremovibile fiducia nel Padre, sul-l’esempio di Gesù. Dalla meditazioneassidua della passione, aveva appresosoprattutto l’accettazione piena dellaVolontà di Dio. Gesù, avviandosi allapassione, esclama: “Bisogna che ilmondo sappia che io amo il Padre efaccio quello che il Padre mi hacomandato» (Gv 14,31).

Nel Getsemani:«Padre mio, se è possibi-le, passi da me questocalice! Però non comevoglio io, ma come vuoitu!».( Mt 26,38-42). A noiinsegna: “Non chiunquemi dice: Signore,Signore, entrerà nelregno dei cieli, ma coluiche fa la volontà delPadre mio che è nei cieli( Mt 7,21). Il santo ricor-dava continuamente questiinsegnamenti. Qualunquecosa succedesse, non siturbava, ma diceva:“Lasciamo fare a Dio, siafatta la volontà di Dio.Voglio solo quello chevuole Dio”.

Scrive ad Agnese Grazi:“L’altissima perfezione consistenell’essere unito alla Volontà di Dio;e chi è più unito e trasformato in que-sto Divinissimo Beneplacito, quello èil più umile, il più povero di spirito, ilpiù perfetto, il più santo. La Volontàdi Dio detta del Beneplacito si cono-sce dall’evento delle cose e perciòl’Anima amante si quieta in tutto ciòche accade (eccetto il peccato), pren-dendo tutto dal gusto di Dio e si com-piace che in ogni cosa si faccia ilDivin Beneplacito; cibandosi dellaDivina Volontà, come disse Cristo,che il suo cibo era il far la Volontàdel Padre” (Confr Max A.L.L.p.1642-43).).

Il santo, prima di prendere ognidecisione, rifletteva, pregava, si con-sigliava per conoscere la volontà di

Dio. Poi andava avanti con forza enessun ostacolo umano poteva tratte-nerlo. E quanti ostacoli umanamenteinsuperabili incontrò nel suo caminodi fondatore, missionario, direttore dianime!

Quando gli ordini mendicantifecero ricorso al papa contro la nuovafondazione, scriveva: “Vedo l’operaa terra. Mi preparo a tutto, abbando-nandomi nel Divin Beneplacito”.Quante malattie, incomprensioni,persecuzioni dovette affrontare! Masuperava tutto, se era certo di fare lavolontà di Dio. Era sempre moltoincerto nell’accettare la direzione spi-rituale delle anime, anche di Agnese

Grazi. Ma si arrendeva di fronte allavolontà di Dio. Le scriveva:“Giacché così è la SantissimaVolontà di Dio, che io seguiti a diri-gerla, eccomi pronto. O voglia Iddioche io viva per adempire tutte leVolontà del mio Sommo Bene! Nondubiti che faremo la Volontà di Dio,seguiti sempre a domandare questagrazia a Gesù. Quando, quando sare-mo morti a tutto, per vivere solo alnostro Dio?” (Max A. L.L.p.1391).

La conformità alla volontà di Dionon era una rassegnazione passiva equasi stoica, tanto che il santo distin-gue tre gradi di adesione alla volontàdi Dio: “Gran punto è questo: è granperfezione il rassegnarsi in tutto aldivino volere; maggior perfezione è ilvivere abbandonata, con grandeindifferenza, nel divino Beneplacito;

massima, altissima perfezione è ilcibarsi in puro spirito di fede e diamore della divina volontà. Oh dolceGesù, che gran cosa ci avete insegna-to con parole ed opere di eternavita!” (L I,491).

Nella volontà di Dio, Paolo accettaogni prova. Scriveva a MariannaGirelli: “Conviene prendere le percos-se che vengono dall’alto e soffrirlepacificamente, con amorosa mansue-tudine, dalla mano dolcissima delgran Padre celeste. Così passa il tem-porale che minaccia tempesta e si fa

come il vignaiolo che,quando viene la tempe-sta, si ritira nella capan-na fino a quando sia pas-sata e sta in pace. Cosìnoi, in mezzo a tante tem-peste stiamocene ritiratinella capanna della divi-na volontà, compiacen-doci e facendo festa chesi adempia in tutto ilsovrano divinoBeneplacito” (L III,753).

Egli perfeziona unameravigliosa espressionedi S. Teresa di Gesù:“Credo che la croce delnostro dolce Gesù avràposte più profonde radicinel vostro cuore e checanterete: “patire e nonmorire”; oppure: “o

patire o morire”; oppure ancorameglio: “né patire né morire”, masolamente la totale trasformazionenel divino Beneplacito” (L II,440).

Il frutto più grande della parteci-pazione alla passione di Gesù dovevaessere l’abbandono pieno alla volontàdel Padre celeste. E’ impressionantel’insistenza di Paolo nel raccomanda-re questo abbandono, fino a dire:“Così Padre è piaciuto a te, cosìpiace anche a me”. Raccomandavadi chiedere questo dono nella comu-nione, lasciandosi cibare e digerire daGesù e diventare capaci di reagireagli avvenimenti con gli stessi senti-menti di Gesù.

Questo è il cammino sicuro disantità per tutti: mettere sempre alprimo posto la volontà di Dio nostro

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In copertina: Immagine della Madonna della Stella

Elia, Emanuela, Adalberto, Laila, Paolo, Fedora si con-sacrano a Gesù Crocifisso, per metterlo al primo posto.

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San Vincenzo MariaStrambi inizia la secon-da parte della prima bio-

grafia di S. Paolo della Croce,“La spiritualità di SanPaolo della Croce”, con undenso primo capitolo, intito-lato “Camminare in purefede”, presentando la fedecome prima virtù del santofondatore. Premette alcuneprecisazioni interessanti: “Lafede è il fondamento sulla cuistabilità s’innalza tutto l’edi-ficio delle virtù cristiane e neltempo stesso è la guida sicuraper camminare serenamentetra le tenebre di questa vita eraggiungere il cielo. Per que-sto le anime che Dio chiama agrande santità si riposano confiducia e pace sulla divinarivelazione, seguendo comeloro guida la fede ricevuta daDio in un modo straordinario.Tra queste anime privilegiateci fu Paolo della Croce” (p.13). Egli ha basato tutta la suavita sulla fede, che lo hasostenuto nelle innumerevolidifficoltà che ha dovuto supe-rare. Non meraviglia quindi cheanche il cammino di santità cheaddita alle persone da lui dirette siabasato sulla pura fede. La fede ritor-na in ogni pagina delle sue lettere,come fondamento di tutto il cammi-no spirituale.

“Il giusto vive di fede”, ripetecontinuamente a tutti, e intende direche tutta la vita deve essere illuminatadalla fede. È l’unica strada per arriva-re a Dio. Diceva: “La fede, nella suaoscurità, è più chiara del sole; piùsicura del fatto che la mia pelle è mia,perché si basa su Dio, che non s’in-ganna e non può ingannare; è l’unicagaranzia contro gli inganni dellanatura e del demonio”.

«Vorrei che camminassimo infede». Questo è il suo continuoaugurio, il suo programma, il suocriterio di fondo nel giudicare ognistadio e fenomeno di vita interiore.Scrive in poesia ad Agnese Grazi,che è arricchita da Dio di doni par-ticolari: «Questa è la vera via: “Lafede oscura guida sicura del santoAmor; o qual dolcezza, la sua cer-tezza mi reca al cuor!” (L L p.1323). E ancora: “Preghi in purafede, con riposo d’amore in Dio.

Oh! quanto grida davanti a Dioquel sacro silenzio d’amore! Seguitia non far caso di visioni immagina-rie, né di quei lumi ecc, cerchi Dio,cerchi l’amore, e non dubiti, chenon sarà ingannata. La via sicura èla santa fede, il fare orazione inviva fede» (L L 1391-92, etc).

“Vivere di fede” significava peril santo vedere ogni cosa, lieta o tri-ste, con gli occhi di Dio, accettareogni cosa da Lui, abbandonarsi nellesue braccia, vivere continuamentealla presenza di Dio. Diceva: “Io nonposso capire come mai si possa tro-vare qualcuno che non pensi semprea Dio”. Per questo ripeteva che l’ora-zione deve durare 24 ore al giorno.Insisteva molto sulla grazia dell’ina-bitazione di Dio in noi: «State in casavostra! Voi siete il tempio di Dio vivo.Visitate spesso questo santuario inte-riore. Vedete se le lampade sonoaccese», e intendeva “le lampadedella fede, speranza, carità”.

Osservava: “Alcuni hanno unagrande devozione di andare a visita-re i luoghi santi e i templi magnifici.Non disapprovo questa devozione.Ma la fede ci dice che il nostro inter-no è il vivo tempio di Dio, e vi risie-

de la SS. Trinità.Entriamo dunquespesso in questo tempio, peradorarvi in spirito e verità laSS. Trinità. Oh! questa sì cheè una devozione assai subli-me!».

Un cammino di fede

Scrive san Vincenzo M.Strambi: “Il p. Paolo ebbenon solo la fede necessaria aogni cristiano per salvarsi, mala fede eccellente che forma isanti” (ib.p. 13) Questa fedeegli inculcava anche a tutte leanime che guidava nel cam-mino di santità.

Spesso noi diciamo chestiamo facendo “un cammi-no di fede”, cioè un cammi-no cristiano, un cammino disantità alla luce della fede.Dio stesso è la guida di que-sto cammino, con la suaparola, con i suoi sacramenti,con la sua Chiesa. La fede ciè stata data come dono daDio nel Battesimo, insieme

alla grazia. La fede vera è gioiosafiducia in Dio Padre, anche quando èsofferta, perché non è la fede di unoschiavo ma la fede di un figlio chenon può dubitare dell’amore delpadre.

La fede è come una lampada: perevitare che si spenga, va alimentatacontinuamente, con la preghiera, conlo studio, con buone letture, special-mente della Parola di Dio, con i sacra-menti, specialmente con l’Eucaristia,che è il “sacramento della fede”.L’invocazione che dobbiamo ripeterepiù spesso deve essere questa:“Signore, accresci la mia fede”.Nelle difficoltà, chiediamo aiuto aColei che è beata, perché ha creduto.Dobbiamo preferire quelle preghiereche non solo ci mettono in comunionecon Dio, ma ci aiutano a conoscerlomeglio e ad approfondire la sua paro-la. Se facciamo questo cammino conserietà, eviteremo tanti dubbi di fede equando si presenteranno, sarà piùfacile superarli. Diamo alla nostrafede anche una dimensione familiaree comunitaria. Se ci saranno difficoltàe lotte, saremo meglio difesi, perchénon saremo mai soli.

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8 – La vita di fededi P. Alberto PierangioliAgosto 2012

Paolo, Elia, Adalberto leggono la parola diDio, per approfondire la propria fede

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«re dei Giudei» ricor-ra così spesso nel rac-conto della Passioneci spinge a ritenereche tale titolo, difatto, esprima unaverità: Gesù, in quan-to Messia, è il «re deiGiudei». I soldati, checredono di prendersigioco di lui, di fatto“proclamano” l’altis-sima dignità delSignore, rendonoomaggio all’autenticore. Ma cosa sta succe-dendo a questo sovra-no? Se i suoi avversa-ri possono condan-narlo, deriderlo, cro-cifiggerlo, dobbiamoconcludere che Gesùsia stato sconfitto edora è in balia dei suoiantagonisti?

I lineamentidel re Gesù

No, il Signore nonè un re che ha perso laguerra ed ora non puòfar nulla per sé e peril suo popolo. In qual-siasi momentopotrebbe chiamare il suo “esercito”per sbaragliare i propri avversari. Almomento del suo arresto, infatti, eccocome si rivolge ad uno dei suoi com-pagni intervenuto con la forza nel ten-tativo di fermare la folla sopraggiuntaper arrestare Gesù: «Rimetti la tuaspada al suo posto, perché tutti quelliche prendono la spada, di spada mori-ranno. O credi che io non possa pre-gare il Padre mio, che metterebbesubito a mia disposizione più di dodicilegioni di angeli?» (Mt 26,52-53).Gesù dunque in ogni momento è ingrado di annientare i suoi nemici,addirittura basterebbe soltanto lapotenza della sua parola (cf. Gv 18,6).

Il Signore dunque è veramente unre, ma non secondo le nostre categoriementali. Egli è un sovrano mite edumile. Non è un caso che, nel suoingresso trionfale a Gerusalemme,mentre viene acclamato come re, eglisi presenti cavalcando un asinello(cf. Mc 11,1-11). È un segno per dire,implicitamente, che rinuncia all’usodella forza, simboleggiata dal cavallo.

Gesù rifiuta l’uso della potenzamilitare perché il suo intento non èquello di dominare suoi propri avver-

sari, ma di liberare la moltitudine dellegenti dalla schiavitù del peccato (Mc10,45), di riportare l’uomo all’intimacomunione con Dio (Mc 14,24) ed allaconversione (Mc 1,15).

Per attuare questo, egli ha scelto lavia del servizio e del dono della pro-pria vita (Mc 10,45), perché, nell’infi-nita sapienza di Dio, era il sentiero dapercorrere per ricondurre l’uomo allafede e ad una vita improntata al servi-zio, alla promozione dell’altro.

La Buona Notizia

Il Signore continua a chiamareogni persona di buona volontà aseguirlo incondizionatamente. Undiscepolato di questo tipo può portaread essere partecipi degli stessi oltraggisubiti da lui. Tuttavia, queste provenon possono togliere al cristiano lagioia di essere in comunione conGesù: «afflitti, ma sempre lieti»;«poveri, ma capaci di arricchiremolti»; «gente che non ha nulla e inve-ce possediamo tutto!» (cf. 2Cor 6,10)..

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Carissimi Amici, proseguendoil nostro cammino al seguitodi Gesù, venuto a dare la vita

per liberarci dal male ed introdurcinella comunione con Dio, siamo giuntial racconto che narra di nostro Signorederiso nella sua regalità. Procediamocon la lettura-ascolto del brano scrit-turistico.

Allora i soldati lo condussero den-

tro il cortile, cioè nel pretorio, e con-

vocarono tutta la truppa. Lo vestirono

di porpora, intrecciarono una corona

di spine e gliela misero attorno al

capo. Poi presero a salutarlo: «Salve,

re dei Giudei!». E gli percuotevano il

capo con una canna, gli sputavano

addosso e, piegando le ginocchia, si

prostravano davanti a lui. Dopo esser-

si fatti beffe di lui, lo spogliarono della

porpora e gli fecero indossare le sue

vesti, poi lo condussero fuori per cro-

cifiggerlo.

La regalità di Gesù derisadai soldati

Dopo che Pilato ha consegnatoGesù perché fosse crocifisso (Mc15,15), i soldati conducono la loro vit-tima nel pretorio, cioè all’interno delpalazzo in cui abita il governatore nelperiodo in cui si trova a Gerusalemme.A questo punto i militari convocanotutta la truppa. In tal modo, quantostanno per fare può avere un “pubbli-co” piuttosto consistente. Fatto ciò, isoldati rivestono Gesù di un mantellodi porpora, il classico abbigliamentodei re, e gli pongono sul capo unacorona di spine.

A questo punto iniziano a salutarlodicendogli: «Salve, re dei Giudei!». Piùvolte questo titolo viene utilizzato neiconfronti del Signore durante il raccon-to della Passione: nel momento in cui isommi sacerdoti presentano per laprima volta Gesù a Pilato (Mc 15,2),quando il governatore chiede alla follase vuole che sia liberato (Mc 15,9), nelfrangente in cui Pilato domanda defini-tivamente ai suoi interlocutori che cosavogliono che egli faccia di Gesù (Mc15,12), quando, sul Calvario, i soldaticompongono la scritta con il motivodella sua condanna (Mc 15,26), da ulti-mo, nel momento in cui i sommi sacer-doti e gli scribi si fanno beffe delSignore appeso alla croce (Mc 15,32,dove troviamo l’espressione «red’Israele»).

La constatazione che l’espressione

4 IV - MEDITIAMO CON IL VANGELO DI MARCOGesù, il re umiliato e percosso per la moltitudine (15,16-20)

di P. Roberto CecconiCP

Gesù coronato di spine

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che non cambia mai. Chi crede epoggia sulla parola di Dio è forte epotente come Lui. Chi crede in Diovivrà in eterno.

Per questi motivi l’anima riposain pace e tranquillità. Quando ci sen-tiamo abbattuti e oppressi dal dolore,proviamo ad andare al Tabernacolo acontemplare e trovare riposo pressoGesù, a pensare come Egli è lì pernoi, per essere nostra guida, maestro,difesa e forza...tutto questo è possi-bile solo con la fede, fondamentosolido, stabile e sicuro di tutte lenostre gioie; senza di essa non c’èper l’anima riposo e pace.

Eucaristia:sacramento d’amore

L’anima che veramente ama Dioarderà sempre dal desiderio di con-sumarsi di amore per Lui, di avvici-narsi a Gesù Sacramentato per ali-mentare e ravvivare il fuoco del suoamore. E’ impossibile che l’animanon si senta attratta da Lui e noncorra, appena può, sia a riceverlo nelsuo cuore che per visitarlo nel taber-nacolo. “ Quanto sono amabili le tuedimore, Signore degli eserciti!L’anima mia brama gli atri delSignore e si sente venir meno per ildesiderio di entrare in essi e restareunita al mio Signore” (Sal 83,2-3).

Gesù mostra loro le qualità che

l’amore deve avere per essere vero esicuro:

continua immolazione nelsilenzio, nella solitudine, nel-l’oblio;

privazione di ogni confortosensibile;

riposo tranquillo e pace;Se si lascia con indifferenza,

potendo farla, una Comunione o unavisita a Gesù, si dà un chiaro segnoche l’amore è imperfetto. Non sicomprende come sia importanteavvicinarsi ancora all’eterno amico.

Stando con Gesù la carità crescedentro di noi. In Lui l’anima si senteunita a tutte le anime sante e, soprat-tutto, si sente unita a Maria, a quelcuore purissimo e amante che amaGesù e vive in Lui.

Chi comprende bene queste cosenon si affligge per nessuna separa-zione dalle persone amate: in Gesùtrova tutti e a tutti vive unito, con-vinto che fuori di Gesù non esiste néamore, né amicizia. In Lui gli affettinaturali e legittimi diventanosoprannaturali e santificano.

Per poter amare davvero è neces-sario amare in Gesù.

E’ così che queste anime amantipossono adempiere il precetto dellacarità: “ Come io vi ho amato, cosìamatevi anche voi gli uni gli altri”(Gv 13, 34) e poi aggiunge: “Rimanete nel mio amore” ( Gv15,9).

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“Sono venuto a portare il fuocosulla terra” (Lc 12,49)

Nel Tabernacolo c’è il fuoco acui ricorre l’anima che ama Dio, peralimentare il suo amore. Anche senascosto, l’anima trova il Signore evola verso di Lui attratta dal fuocoche Gesù sacramentato emana. ConLui riposa, gode, ama, canta il canti-co dell’amore. Ma, sottolinea lanostra Madre Marcucci, come alcu-ne anime trovano questo ristoro aipiedi di Gesù, così molte altre, pursapendo che lì c’è il Signore, restanofredde e insensibili davanti a Lui.Tutto ciò è penoso, dice la Marcucci,ma la maggior parte delle colpe diquesta situazione ricade su esse stes-se. Bisogna riuscire a capire che lecose spirituali sono molto diverse daquelle materiali e che le consolazio-ni dello spirito sono differenti daquelle percepite dai sensi. Se non sicomprende e accetta questa veritànon si riesce a gustare le pure gioie econsolazioni che vengono da Dioall’anima. Le anime che riescono atrovare la gioia e la felicità in questoSacramento, ci riescono per mezzodella luce oscura della fede e nonper le impressioni ingannatrici deisensi.

Eucaristia:mistero di fede

La fede è necessaria per amareDio e per accostarsi al l’Eucaristia,mistero di fede, lo è ancora di più. Ilriposo che l’anima trova in Gesù èil riposo della fede che, anche inmezzo ad aridità e insensibilitàinimmaginabili, fa dire: - Qui c’èColui che l’anima mia ama, che siimmolò sulla Croce per me e conti-nua a farlo. La fede ci assicurasenza ombra di dubbio che nelTabernacolo c’è Gesù fino alla finedel mondo. La fede poggia sullaparola di Dio e quindi non puòingannare: “ io sono con voi tutti igiorni, fino alla fine delmondo”(Mt 28,20). Attraverso diessa si trovano le consolazioni chemai potranno darle le creature. Essasi basa sulle parole di Gesù che è laVerità per essenza, la Parola eterna

XV - “LA SANTITÁ É AMORE” di Madre M. Maddalena Marcucci

I CARATTERI DEL DIVINO AMORE: Gesù sacramentato, centro di attrazione

di Maria Grazia Coltorti

Il P. Generale presiede l’Eucarestia nel convegno del MLP

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6 VII INCoNtro MoNDIaLe DeLLe faMIGLIe

SaNtI SPoSI

Gianna Beretta nacque aMagenta (diocesi e provinciadi Milano) il 4 ottobre 1922,

decima dei 13 figli dei coniugi AlbertoBeretta e Maria De Micheli.

Già dalla fanciullezza accoglie conpiena adesione il dono della fede el’educazione limpidamente cristiana,che riceve dagli ottimi genitori e che laportano a considerare la vitacome un dono meravigliosodi Dio, ad avere fiducia nellaProvvidenza, ad essere certadella necessità e dell’effica-cia della preghiera. La PrimaComunione, all’età di cin-que anni e mezzo, segna inGianna un momento impor-tante, dando inizio ad un’as-sidua frequenza all’Euca-ristia, che diviene sostegno eluce della sua fanciullezza,adolescenza e giovinezza.

In quegli anni non man-cano difficoltà e sofferenze:cambiamento di scuole,salute cagionevole, trasferi-menti della famiglia, malat-tia e morte dei genitori.Tutto questo però non pro-duce traumi o squilibri inGianna, data la ricchezza eprofondità della sua vita spi-rituale, anzi ne affina la sen-sibilità e ne potenzia la virtù.

Negli anni del liceo edell’università è giovanedolce, volitiva, e riservata, ementre si dedica con diligen-za agli studi, traduce la suafede in un impegno generoso di apo-stolato tra le giovani di AzioneCattolica e di carità verso gli anziani ei bisognosi nelle Conferenze di SanVincenzo. Laureata in Medicina eChirurgia nel 1949 all’Università diPavia, apre nel 1950 un ambulatoriomedico a Mesero (un comune delMagentino); si specializza in Pediatrianell’Università di Milano nel 1952 epredilige, tra i suoi assistiti, mamme,bambini, anziani e poveri. Mentrecompie la sua opera di medico, chesente e pratica come una «missione»,accresce il suo impegno generosonell’Azione Cattolica, prodigandosiper le «giovanissime» e, al tempo stes-so, esprime con gli sci e l’alpinismo lasua grande gioia di vivere e di godersil’incanto del creato. Si interroga, pre-

gando e facendo pregare, sulla suavocazione che considera anch’essa undono di Dio. Scelta la vocazione almatrimonio, l’abbraccia con tutto l’en-tusiasmo e s’impegna a donarsi total-mente «per formare una famiglia vera-mente cristiana».

Si fidanza con l’ing. Pietro Molla evive il periodo del fidanzamento, nella

gioia e nell’amore. Ringrazia e pregail Signore. Si sposa il 24 settembre1955 nella basilica di San Martino inMagenta ed è moglie felice. Nelnovembre 1956 è mamma più che feli-ce di Pierluigi; nel dicembre 1957, diMariolina; nel luglio 1959, di Laura.Sa armonizzare, con semplicità edequilibrio, i doveri di madre, dimoglie, di medico, e la gran gioia divivere.

Nel settembre 1961, verso il ter-mine del secondo mese di gravidan-za, è raggiunta dalla sofferenza e dalmistero del dolore; insorge un fibro-ma all’utero. Prima del necessariointervento operatorio, pur sapendo ilrischio che avrebbe comportato ilcontinuare la gravidanza, supplica ilchirurgo di salvare la vita che porta

in grembo e si affida alla preghiera ealla Provvidenza. La vita è salva, rin-grazia il Signore e trascorre i settemesi che la separano dal parto conimpareggiabile forza d’animo e conimmutato impegno di madre e dimedico. Trepida, teme che la creaturain seno possa nascere sofferente echiede a Dio che ciò non avvenga.

Alcuni giorni prima delparto, pur confidandosempre nella Provvidenza,è pronta a donare la suavita per salvare quelladella sua creatura: «Sedovete decidere fra me e ilbimbo, nessuna esitazione:scegliete - e lo esigo - ilbimbo. Salvate lui». Ilmattino del 21 aprile 1962,dà alla luce GiannaEmanuela e il mattino del28 aprile, nonostante tuttigli sforzi e le cure per sal-vare entrambe le vite, traindicibili dolori, dopo averripetuto la preghiera«Gesù ti amo, Gesù tiamo», muore santamente.Aveva 39 anni. I suoi fune-rali furono una grandemanifestazione unanime dicommozione profonda, difede e di preghiera.

Fu sepolta nel cimiterodi Mesero, mentre rapida-mente si diffondeva lafama di santità per la suavita e per il gesto di amoree di martirio che l’aveva

coronata.«Meditata immolazione», così

Paolo VI ha definito il gesto dellabeata Gianna ricordando, all’Angelusdomenicale del 23 settembre 1973,«Una giovane madre della diocesi diMilano che, per dare la vita alla suabambina sacrificava, con meditataimmolazione, la propria». È evidente,nelle parole del Santo Padre, il riferi-mento cristologico al Calvario eall’Eucaristia.

Fu beatificata da Giovanni Paolo IIil 24 aprile 1994, nell’AnnoInternazionale della Famiglia.

Il 16 maggio 2004, a Roma inPiazza San Pietro, dallo stessoGiovanni Paolo II fu proclamataSanta, erano presenti il marito Pietro ifigli e i nipoti..

di Manuela Peraio

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA

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7VII INCoNtro MoNDIaLe DeLLe faMIGLIe

Le parole del Papa nella Messa che ha concluso l’Incontro delle famiglie

«La vostra vocazione non è faci-le da vivere, specialmenteoggi». Sono parole di grande

realismo, quelle che Benedetto XVIaffida alle famiglie in chiusura delVII incontro mondiale di Milano. IlPapa sa bene che la famiglia, sotto-posta a repentini e violenti cambia-menti sociali in tutto il mondo, viveuna profonda crisi ed è, sovente,oggetto di attacchi, nonché vittima didelegittimazione politica.

Ma, senza negare iproblemi, Papa Ratzingerapre alla speranza, perchéle famiglie – a cominciareda quelle che hanno par-tecipato all’Incontromondiale - custodiscono«l’amore, l’unica forzache può veramente tra-sformare il mondo».

E così l’omelia dellasolenne celebrazioneeucaristica – davanti aun’assemblea che, colcolore delle bandiere edelle tante famiglie,restituisce la dimensioneautenticamente cattolica- si trasforma in unvibrante appello a riscoprire la gran-de dignità della famiglia cristiana ela sua responsabilità dentro laChiesa e la società. Una responsabi-lità che il cardinale Angelo Scola harichiamato nel suo saluto introdutti-vo, affermando che «quando  i cri-stiani sanno essere testimoni risulta-no propositivi di vita buona in unasocietà plurale come la nostra».

Benedetto XVI invita le famigliead «evangelizzare non solo con laparola, ma per “irradiazione”, con laforza dell’amore vissuto». Del resto,è  proprio nei gesti di ogni giorno lafede si gioca: nel modo con cui sivivono gli affetti, ci si impegna nellavoro, si celebra la festa. E’ questoil messaggio forte del VII incontromondiale della famiglie: la vita quo-tidiana   è il teatro della vocazioneordinaria della famiglia cristiana:«nella misura in cui vivrete l’amore

reciproco e verso tutti – sottolinea ilPapa - diventerete un Vangelo vivo,una vera Chiesa domestica».

Parole molto intense il Papa le hadedicate alla coppia: in poche righeuna vera e “propria teologia nuzia-le”. «Dio ha creato l’essere umanomaschio e femmina, con pari digni-tà, ma anche con proprie e comple-mentari caratteristiche. (…) Carisposi, nel vivere il matrimonio voi

non vi donate qualche cosa o qual-che attività, ma la vita intera. E ilvostro amore è fecondo innanzituttoper voi stessi, perché desiderate erealizzate il bene l’uno dell’altro».La fecondità della coppia, poi siallarga alla procreazione, «generosae responsabile», dei figli, e allasocietà, perché il vissuto familiare èla prima e insostituibile scuola dellevirtù sociali».

Per questo il Papa, in un contestoeducativo spesso tentato di scorcia-toie “manualistiche”, chiede aglisposi di farsi carico fino in fondo deipropri figli:  «In un mondo dominatodalla tecnica, trasmettete loro leragioni del vivere, la forza dellafede, prospettando loro mete alte esostenendoli nelle fragilità».

A quanti, poi, «pur condividendogli insegnamenti della Chiesa sullafamiglia, sono segnati da esperienze

dolorose di fallimento e di separa-zione», alle persone e alle famiglie“dal cuore ferito” il Papa dedica unpensiero molto affettuoso, un balsa-mo per tanti: «Sappiate che il Papa ela Chiesa vi sostengono nella vostrafatica». Poi le incoraggia a rimanereunite alle loro comunità», alle quali,però, il Papa chiede di realizzareadeguate iniziative di accoglienza evicinanza».

In chiusura di unIncontro mondialededicato a “Famiglia,lavoro e festa” il Papariserva, infine, pochema incisive parole auna delle emergenzesociali di oggi: l’equili-brio tra lavoro, festa etempi della famiglia.Benedetto XVI, chenella “Caritas in

Veritate” ha esaltato ilvalore-bussola dellagratuità, denuncia «lamentalità utilitaristica»che «tende ad estender-si anche alle relazioniinterpersonali e fami-liari, riducendole a con-

vergenze precarie di interessi indivi-duali». Ma - insiste - «il progetto diDio e la stessa esperienza mostranoche non è la logica unilaterale del-l’utile proprio e del massimo profittoquella che può concorrere ad unosviluppo armonico e al bene dellafamiglia», perché, tra gli effetti col-laterali, produce corsa ai consumi edisagio nelle famiglie. C’è bisogno,allora, di lavorare per «armonizzare itempi del lavoro e le esigenze dellafamiglia, la professione e la materni-tà, il lavoro e la festa».

Per gli stessi motivi, una famigliache voglia dirsi cristiana «pur neiritmi serrati della nostra epoca», èchiamata a «non perdete il senso delgiorno del Signore», ossia «l’oasi incui fermarsi per dissetare la nostrasete di Dio».

Filippo Magni (preso da www.family2012.com)

Page 8: rivista luglio - agosto 2012

8

La venuta degli A.G.C. a questoappuntamento con laMadonna porta a riflettere sui

due grandi motivi che coinvolgono lanostra storia, come passionisti e comeamici di Gesù Crocifisso: La presenzadei passionisti in questo Santuario dal1884 e la nascita del movimento pro-prio in questo luogo nel 1989. Infatti èimportante riflettere e interpretarealla luce della fede la storia e lanostra storia perché “in effetti, la sto-

ria è il luogo della realizzazione pro-

gressiva delle possibilità di futuro

contenute nella vita e nella morte del

Crocifisso-Risorto. Noi possiamo par-

lare di una rivelazione continua nel

senso che non abbiamo mai finito di

spiegare le ricchezze del mistero di

Cristo, così nell’ordine dell’esistenza

come in quello del linguaggio della

fede. Dio conta sulla nostra interpre-

tazione degli eventi Lungo tutta la sto-

ria ci sono eventi che sono come mani-

festazioni di Dio nel senso che ci aiu-

tano a comprendere il suo disegno sul

mondo e sull’uomo. Dopo il Vaticano

II, si utilizza volentieri l’espressione

«segni dei tempi» per indicare feno-

meni che, sul piano umano, sociologi-

co, culturale, caratterizzano i bisogni

e le aspirazioni di un’epoca”

(Conferenza Episcopale Canadese)

La storia dei passionisti qui ini-zia nel 1884. La proposta di assumerela custodia del santuario dellaMadonna della Stella capitava in unmomento in cui il Superiore generale,p. Silvestrelli, pensava al come rico-struire la Provincia della Pietà a cuianche lui apparteneva. Nessun ritiroera sfuggito alla soppressione; i reli-giosi vivevano in case private doveformavano generalmente piccolecomunità. P. Silvestrelli aveva accetta-to già la custodia del santuario dellaMadonna di Casale presso Rimini nel1878, quindi la nuova proposta diaccogliere altro santuario mariano loattirava .I passionisti videro nel ritirodella Stella un ulteriore segno dellabenevolenza divina per la loro restau-razione come Provincia della Pietà. Inquesta luce si comprende anche ildisegno di portare alla Madonna dellaStella i resti mortali di s. Gabriele

dell‘Addolorata nel 1892 che sarebbecosì tornato nella diocesi da cui erapartito.

La storia degli amici inizia nel1989. Nel vostro sito è ricordato che ilMovimento Laicale Passionista“Amici di Gesù Crocifisso” (AGC) haavuto origine dalla richiesta di alcunilaici al P. Alberto Pierangioli di volervivere da laici più intensamente la spi-ritualità passionista, come i Terzi

Ordini laicali degli Ordini religiosi.Nell’agosto del 1989 il P. Alberto gui-dava un corso di esercizi spirituali perlaici, presso il santuario passionistadella Madonna della Stella PG, svol-gendo il tema “La santità è amore”ispirato agli scritti di Sr. MariaMaddalena Marcucci.

Le nostre due storie sono inca-stonate nell’evento delle apparizionidella Madonna, di ricordiamo il 150anniversario, al fanciullo Righetto.“Le rivelazioni particolari - sottoli-

neano sempre i vescovi- hanno per

finalità di orientare l’agire cristiano

in situazioni concrete e particolari

della vita individuale e collettiva. Esse

sono destinate a chiarificare ai cre-

denti l’agire morale, spirituale e reli-

gioso. Le rivelazioni particolari

riguardano anzitutto l’agire pratico e

la spiritualità.”.

Le apparizioni della Madonnaallora della Stella hanno detto qual-cosa di particolare alla Chiesa italia-na dell’800 e seguitano a “dire” direqualcosa di particolare alle chieselocali, ai pellegrini e, certamente, anoi che vi facciamo riferimento. Infatti«Un Santuario – ha detto Mons.

Comastri– nasce da una intensa e

inattesa irruzione del Cielo nelle

vicende della terra. E questa irruzione

non è una intrusione, ma è un dono, è

una grazia, è una luce che rimane

legata al luogo e parla alle generazio-

ni successive.”.Il messaggio della Madonna si

presenta estremamente semplice edè nello stile di Maria. Si riduce all’af-fermazione: “Righetto, sii buono! ”“Apparendo a Righetto ed esortandolo

alla bontà, la Vergine Maria ci indica

il cammino, lungo il quale ci precede e

ci accompagna ….Nel termine

“bontà”, infatti, è compendiato tutto

un itinerario: si tratta di passare dal

buio alla luce, dal peccato alla grazia,

dall’egoismo alla generosità, dal

risentimento alla riconciliazione,

dalla chiusura in sé all’accoglienza

dell’altro, dall’autosufficienza alla

fraternità. “(Mons. Renato Boccardo) Partendo allora dal dato di fatto

che il movimento è sorto in questoSantuario, in luogo dove la Vergineseguita a prendersi cura dei cristiani edella Chiesa indicando come soluzio-ne e progetto “la bontà” si può affer-mare che il movimento degli A.G. C.ha un carisma mariano. Infatti comeil “fiat” della Vergine ha portatoGesù nel mondo così la rispostadegli A.G.C alla Parola di Dio, quan-do effettivamente inizia a circolare inpienezza, rende visibile e storicamen-te efficace quello che è la realtà pro-fonda della Chiesa: Gesù, ilVivente.

di P. Luciano Temperilli

LA MADONNA DELLA STELLA E GLI AMICI DI GESU’ CROCIFISSOSintesi della relazione del p. Luciano al pellegrinaggio degli A.G.C. il 24 maggio 2012

Page 9: rivista luglio - agosto 2012

9Peregrinatio Crucis

Trasacco accoglie GesùCrocifisso

Appena sono terminate le grandinevicate, diverse famiglie di Trasaccohanno aperto le loro case per accoglie-re Gesù Crocifisso, con la partecipa-zione di molte persone che si sonounite agli Amici di Gesù. Il gruppo èstato animato e confortato dalla pre-senza del parroco don Francesco,checi ha accompagnati in questa missio-ne, e ci ha animati con le sue cateche-si,durante questo cammino. C’è statauna frequenza assidua da parte dimolte coppie di sposi; il clima in ognifamiglia è stato sereno e accogliente.

Abbiamo potuto riflettere non solosu Cristo Crocifisso, morto in croceper nostro amore, ma abbiamo con-templato anche la sua risurrezione.Inoltre abbiamo pensato anche ai tanti“crocifissi” che il Signore mette vicinoa noi e che spesso i nostri occhi nonvedono. Abbiamo pregato il Crocifissoche ci illumini e ci aiuti a compiere lanostra missione accanto ai crocifissi.

AGC di Trasacco.

Peregrinatio Crucisa Morrovalle

Siamo giunti al termine dellaPeregrinatio Crucis 2012 aMorrovalle. Hanno camminato duecrocifissi nel centro del paese, sianelle famiglie degli AGC che in altrefamiglie. A Trodica, frazione diMorrovalle, hanno peregrinato quattrocrocifissi: due soprattutto presso casedi malati e anziani soprattutto diappartenenti al gruppo; questa pre-

ghiera si è svolta per lo più al pome-riggio. Una coppia di Amici si è occu-pata con grande dedizione di un interoquartiere, dove tutte le famiglie hannoaccolto con fede e devozione il croci-fisso. Il quarto crocifisso è statoaccompagnato da alcune sorelle degliAGC principalmente nelle giovanifamiglie delle parrocchie di Trodica eVilla San Filippo, non aderenti algruppo. Toccante è stata l’esperienzadi due giovani sposi che in un primomomento avevano pensato di organiz-zare una serata di preghiera con amicie conoscenti, ma quando hanno rice-vuto il crocifisso con i testi della ViaCrucis, si sono talmente commossi chehanno preferito contemplarlo nellaloro intimità. Quest’evento è statoaccompagnato da molti ringraziamen-ti, soprattutto da parte di persone che,non avendo mai fatto questo tipo diesperienza, si sono meravigliati dicome fosse bello pregare e amareGesù crocifisso. I nostri assistenti,quando hanno potuto, non hanno man-cato, di essere presenti nella guidadella preghiera. La Peregrinatio Crucissi è conclusa nella Settimana Santacon la famiglia di Benedetta, bambinamalata di leucemia che ora è ricovera-ta all’ospedale Bambin Gesù di Roma,perché purtroppo la malattia è peggio-rata. Ha bisogno di tante preghiere datutti.

Nadia Montecchiari

A Civitanova Marche

Abbiamo accolto per tre giorni ilCrocifisso in casa mia e di mia suoceraEgilda. Avere Gesù con noi, vicino,vicino, per tre giorni è stata un’espe-rienza commovente e bellissima!Hanno partecipato molti amici ainostri incontri di preghiera e sono con-vinta che Gesù Crocifisso ha toccato ilcuore di molti!

Barbara Mazzoli

Giulianova:Grazie a Gesù.

Anche quest’anno abbiamo accoltocon gioia nella nostra famiglia GesùCrocifisso, che è intervenuto e harisolto qualcosa che noi non sperava-

mo si potesse risolvere. Ci sono statidei momenti di sconforto, da farcipensare che Gesù ci avesse abbando-nato, ma anche tante preghiere. Oranasce spontaneo dal nostro cuore un“Grazie a Gesù, perché è sempre pernoi sostegno nella fede, conforto nellaprova, forza e coraggio per affrontarele difficoltà di ogni giorno e ha bene-detto la nostra famiglia, riportando lapace e la serenità.

Emilia e famiglia

Peregrinatioa Fossacesia CH

Venerdì 23 marzo siamo stati apregare a casa di Lidia Polsoni, amicadi Gesù Crocifisso di Fossacesia. Nonpotendo più frequentare regolarmentegli incontri di fraternità per motivi difamiglia ha voluto che ci riunissimonella sua abitazione. Infatti, accudiscela suocera Angiolina di 98 anni, chenon può più camminare ma è moltolucida mentalmente. Angiolina ci haaccolti con molta gioia e si è entusia-smata a vedere tanta gente intorno alei. Ha partecipato attivamente allapreghiera e a seguito tutto con moltointeresse. È stata un’esperienza positi-va che ci ha arricchito spiritualmente eche vorremmo ripetere ancora.Ringraziamo il Signore per tutto quel-lo che ci dona.

Paola de Simone

Peregrinatio Crucis aTrasacco, guidata dal Parroco

Don Francesco

Peregrinatio a Fossacesia daPolsoni Lidia

Page 10: rivista luglio - agosto 2012

10 CoNSaCrazIoNI

Consacrazionia Fossacesia il 22-4-12

La giornata di Ritiro e Consacra-zioni a Fossacesia è stata animata dalP. Alberto, con una catechesi sulla lec-tio divina passiologica. Dalla cateche-si è emersa che lettura, meditazione ecolloquio si intrecciano tra loro e che èpossibile a tutti farli. Dopo il pranzocomunitario ben organizzato e prepa-rato dalle nostre cuoche c’e’ statal’adorazione eucaristica guidata daPadre Marcello. Durante la messadelle Consacrazioni, concelebrata daP. Alberto e P. Marcello, ci sono state4 consacrazioni e tutti abbiamo rinno-vato le nostre promesse. Infine unmomento di festa e di gioia ha conclu-so questa bella giornata.

Paola De Simone

Molto è cambiatonel profondo

Il giorno della mia prima consacra-zione, sotto il poster preparato perl’occasione, con scritto “Tu sei unpopolo consacrato a Dio”, spiccavauna bellissima foto di S. GemmaGalgani, la santa che ha guidato i miei

passi fino all’approdo tra gli AGC.Sembrava che mi stesse osservando eincoraggiando. Arriva il fatidicomomento della Messa di consacrazio-ne. Mi chiamano, vado all’altare tran-quilla, pronunzio la mia consacrazio-ne, ricevo il Crocifisso e il segno pas-sionista. Apparentemente è sembratoche non fosse cambiato nulla, maqualcosa è cambiato ad un livellomolto profondo, perché ora apparten-go a Lui e alla Famiglia Passionista!Mi sono sentita beata perché sonoapprodata in una casa, ho un luogo diappartenenza, una famiglia. Ringrazioil Signore, Santa Gemma e le “guidepassioniste” che in questi anni di cam-mino mi hanno presa per mano e con-dotta fin qui.

De Simone Maria Pia

Gioiadella consacrazioneperpetua

Dopo un lungo cammino di 20anni tra gli AGC ho chiesto di fare laconsacrazione perpetua a GesùCrocifisso. Mi sono preparata pregan-do e meditando la Passione di Gesù eaccogliendo in casa il Crocifisso dellaPeregrinatio Crucis.

Mi sento un po’ privilegiata di averconosciuto questo movimento, perchéapprofondendo questa spiritualità, hoimparato a guardare conun’altra prospettiva la miavita e le varie situazioni.Non voglio fare tutto dame, ma mi affido semprea Gesù Crocifisso e allaMadonna, che con il suosilenzio, mi dà tanti inse-gnamenti. Cerco di nonmancare mai agli incontridella Fraternità diMacerata e a quello setti-manale della preghiera diintercessione, molto sen-tito, anche da altre perso-ne che si uniscono a noi.Con la preghiera e ilnostro esempio cerchia-mo di amare e fare amare

Gesù Crocifisso ed essere vicini a chisoffre. Fare la consacrazione perpetuaè stata per me una grande gioia e unagrande grazia, anche se debbo fareancora molta strada.

Sanducci Paola

Consacrazionia Morrovalle

La giornata di ritiro e consacrazio-ni a Morrovalle del 6 maggio è iniziatacon la bellissima catechesi del P.Alberto: “Ai piedi della Croce c’èsempre Maria”. L’emozione è statagrande nel vedere in prima fila i voltigiovani di Elia, Emanuela e del cuc-ciolo Paolo insieme alla mammaLaila, il volto emozionato di Fedora edi Adalberto, giovane papà di 2 stu-pendi bimbi, alla 1° Consacrazione.Non meno gioiosi, sono stati gli Amiciche hanno fatto il Rinnovo: Teresa,Tiziana, Dina, Pietro ed Elena, prove-niente dalla fraternità di Montecosaro.Commosse nella fede, anche Paola diMacerata e Luciana di Porto S.Elpidio, per la loro consacrazione per-petua. Non posso non ringraziare l’in-stancabile Laura ed i suoi amici chehanno dato alla cerimonia, con le loromusiche, un profumo di celestialeserenità. Al termine, da bravi marchi-giani, non abbiamo fatto mancarepizze e dolci a volontà per tutti, chiu-dendo così una straordinaria giornata.

Nadia Montecchiari

Maria Pia, Gentilina, Anna Mariae Franco si consacrano a Gesù

Crocifisso a Fossacesia

Gruppo dei consacrati a Morrovalle

Page 11: rivista luglio - agosto 2012

11aMICI aGGreGatI

Carissimi Amici/e, il 19 maggio, nell’incontro dei responsabili a Giulianova, abbiamo parlato anche degli AmiciAggregati lontani. Vi comunico in breve quanto abbiamo stabilito.

1. Sono considerati amici/e aggregati quegli iscritti che vivono in luoghi dove non vi sono Fraternità degli Amici, madesiderano vivere come effettivi la spiritualità passionista.

2. Sono aggregati a una Fraternità lontana, dove ci sarà una persona che farà da collegamento. 3. Per il momento sono accolti come Aggregati solo iscritti che hanno la posta elettronica personale o di un familiare che

si presta a fare da collegamento, salvo poche eccezione. 4. Come Assistente nazionale, invierò direttamente agli aggregati catechesi e comunicazioni generali, come a tutti. 5. I

responsabili incaricati del rapporto con gli Aggregati cureranno l’invio di relazioni, informazioni e iniziative particolari,riguardanti la Fraternità, utili all’Aggregato.

6. Gli Amici Aggregati si uniscono spiritualmente in preghiera con la Fraternità assegnata, nei due incontri mensili. Nelprimo incontro fanno la stessa meditazione scelta ogni anno dal libro “Voi siete miei amici”; nel secondo incontro la cate-chesi mensile: se è possibile, nello stesso giorno e ora; altrimenti appena possibile.

7. dopo due anni di fedeltà al cammino, gli Amici Aggregati possono chiedere all’Assistente nazionale di fare la consa-crazione solenne a Gesù Crocifisso, studiando insieme, caso per caso, la realizzazione pratica.

Invio elenco degli incaricati del rapporto con Aggregati e un primo elenco degli Amici Aggregati. Chi desidera fare que-sto cammino e non è compreso in questo elenco, può farne richiesta all’assistente p. alberto P.

Incaricati:

Morrovalle MC: P. Bruno De Luca: [email protected] - Cel. 339.6117954.

Cipolletti Laura: [email protected] C. 340.3647460

Civitanova M. MC: Garbuglia Tarquini M.Letizia: [email protected] C. 328.6770985

Giulianova Lido te: Erasmi Olga: [email protected] – C. 347.8057363

Di Pompeo Giulia: [email protected] - C. 328.8741073

fossacesia CH: Marino Gina [email protected] C. 340.3736050

amici aggregati

Morrovalle: Cavallasca antonella-Marco, Cismondi Mariangela, Cortigiani fabrizio, equizi Maria Laura,

falceri franca, Pilloni elena, Pugliese Gaetano, Valeriano antonella.

Civitanova: Bassoni Moreno e Monica, Bomboi Isabella-Naso Davide, Papa Lucia, Saviano Gianna, trastullo

Concetta

Giulianova: argiolas Patrizio, asci rosella, Baffigo Barbara, Coluccio rosita, Carruba Paolo, D’adamo

Pasqualina, Di Cicco Massimiliano, Kohler Marina, Scerbo riccardo, Sr. M.assunta Balducci.

Fossacesia: figliola Giovanni e teresa, Mattioli Vittorio e Lanci Donata, Pellegrini rita, D’aloisio Gabriele.

Da assegnare, senza email: ronci anna Maria, Capatti Cristiano, Benvenuti Massimo e Pasqualina, Ursini

eleonora, Mariotti anna Maria, Setti Fabio e Maria, Malizia Tiziana, Fazzi Giuseppe e Dina, Mastropasqua

Savina.

Dalla Svizzera alla consacrazione davanti a S. GabrieleCarissimo padre, siamo felici ed emozionati per la grazia enorme che abbiamo ricevuto al santuario di S. Gabriele il 28

aprile: la gioia di poterti conoscere personalmente, di immergerci, anche se per breve tempo, nella spiritualità passionista,ora a noi così cara e vitale e lì, davanti a san Gabriele, aver fatto la consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso, come AmiciAggregati, nel 150° anniversario della salita al cielo del giovane santo. Dopo tante prove e sofferenze, il Signore ci ha guidatidalla Svizzera all’Abruzzo, per diventare, come coppia, membri della Famiglia Passionista.

Antonella e Marco

Unita in meditazione di nuova amica aggregataCaro padre, ieri sera mi sono unita in preghiera alla fraternità di Morrovalle, alla quale sono stata aggregata da poco

tempo. Mi trovavo a pregare nei giardini vaticani. Avevo letto qualche ora prima la catechesi da lei preparata per maggio:“ai piedi della Croce c’e sempre Maria”. In quei luoghi la lettura sembrava ancora più bella di quella che avevo letto qual-che ora prima a casa. La frase che mi ha colpito di più è: “oceano di dolore e di amore, il sangue di Gesù e le lacrime diMaria”; è talmente bella che dovrei scrivere troppo per commentarla. Mi sono anche chiesta come ha fatto Maria a non chie-dere a Gesù “scendi dalla croce”, come dice nella catechesi. gni mamma lo avrebbe fatto; ma lei, perfezione totale dell’amo-re di Dio, è rimasta fedele al suo sì fino all’ultimo. Queste meditazioni che lei scrive per noi sono meravigliose. Io leggomolto e riesco ormai a capire ciò che è meraviglioso da ciò che è superficiale.

(Elena Pilloni).

di P. Alberto Pierangioli

Page 12: rivista luglio - agosto 2012

12 VeNteNNaLe MLP: 27-30 aPrILe 2012

Quando nel 2011, nella riunionedel coordinamento nazionaledel Movimento Laicale

Passionista, si disse che nel2012 fosse giusto celebrare il venten-nale della fondazione del Movimento(1992 – 2012), tutti i presenti furonod’accordo. Si approvò anche il titolo

che piaceva a tutti: “Dall’antica sor-gente veniamo... sospinti dalloSpirito”. Si decise anche che il conve-gno fosse soprattutto una festa. Si èsvolto dal 27 al 30 aprile, con parteci-panti provenienti da tutte le provincepassioniste, con 135 residenti che,sommati ai pendolari della domenica,si è raggiunto il numero di oltre 400presenze.

La prima doverosa cosa, il venerdìsera nella cripta, è stata il saluto alpadrone di casa, S. Gabrieledell’Addolorata. Il superiore del con-vento, P. Natale Panetta, ci ha dato ilben venuto, lieto che tale avvenimentosi svolgesse sotto la protezione delgrande santo, durante le celebrazionidei 150 anni dalla morte del Santo. Ilsabato si è entrati nel pieno nel conve-gno con il saluto e la presentazione diM. Rosa Fraccaro, coordinatricenazionale e di P. Pino Schinello, assi-stente nazionale.

E’ seguita la proiezione del filma-to: “Immagini e voci della nostra

storia”, che conteneva fotografie e fil-mati pazientemente reperiti e che hasuscitato la commozione e l’entusia-smo dei presenti. Allo stesso tempo èstato bello e un po’ triste riconosceretante persone che hanno lavorato per ilmovimento: alcune già chiamate dalSignore, altre con cui non si hanno più

contatti, altreinvecchiate mapresenti! Il filma-to montatosoprattutto da M.Rosa, è statomolto interessan-te ed avvincentetanto da esseregradito anche dachi partecipavaper la prima voltaad un convegno.Nel pomeriggiosi è svolta la tra-dizionale ViaCrucis all’aperto,animata dai rap-presentanti dellesei Province

Passioniste italiane. Radunati poi nelsalone dello Stauros c’è stata una con-divisione e riflessione di alcuni laicidelegati dalle Province.

La domenica è stata veramente unafesta. Al mattino Piergiorgio Liverani,giornalista, scrittore, dirigentedell’Azione Cattolica e delMovimento per la vita, ha tenuto laconferenza dal titolo: “Consideratefratelli la vostra vocazione”, un veroitinerario di spiritualità laicale per ilnostro tempo. Un’esortazione forte ailaici a non spreca-re il tempo che ci èstato donato, con ilcompito importan-te di vivere nelmondo la nostraspecifica spiritua-lità di laici.Liverani ha insisti-to molto sul con-cetto che è neces-sario “diventareveri laici cristia-

ni”. È seguita la solenneConcelebrazione Eucaristica presiedu-ta dal Padre Generale, OttavianoD’Egidio. Nel pomeriggio, la confe-renza di Padre Leone MasnadaSuperiore Provinciale della Sicilia eCoordinatore C.E.B, ha spiegato ilsignificato del titolo del convegno e haribadito il concetto che i laici sono edevono diventare sempre più i nuoviprotagonisti della Chiesa d’oggi.Riguardo ai laici passionisti, è neces-sario che siano più uniti tra loro. Hafissato in alcuni punti i fondamentidella spiritualità dei laici passionisti:spiritualità nel quotidiano, spiritualitàdella gioia e della speranza, spirituali-tà dell’amicizia con Gesù Cristo, spiri-tualità di comunione ecclesiale, spiri-tualità di un servizio responsabile.Nell’ultima giornata ci ha fatto visitaP. Jesùs M. Aristin che ha risvegliatole nostre coscienze con la proiezionedel video “JPIC nel carismaPassionista”.

Ha concluso il convegno laConcelebrazione presieduta dall’assi-stente nazionale, P.Pino Schinello. Ipartecipanti al convegno si sono dettiun arrivederci, senza dire come equando. Si vedrà in seguito chi riceve-rà l’eredità di organizzare un nuovoconvegno.

Presto saranno pubblicati gli attidel convegno con i testi al completodelle conferenze, delle omelie, delcommento delle stazioni della via cru-cis ed altro. Sarà possibile prenotarli.

[email protected]

Il dott. Piergiorgio Liverani parla al convegno del MLP

di Piera Iucci

Ci siamo ritrovati accanto a S. Gabriele a pregare e a riflettere, nel Convegno del M.L.P., che ha cele-brato il XX anniversario della sua nascita. Mi sono rivista nel video della storia del Movimento Laicalemolto ben fatto nel primo Convegno al quale partecipai a San Gabriele nel 2004 e poi in quello diMascalucia in Sicilia nel 2006. Sono momenti molto forti dove si fa il “pieno” spirituale e si riporta neipropri ambienti tutto quello che abbiamo vissuto e ricevuto. Molto toccante la Via Crucis. I relatori PierGiorgio Liverani e Padre Leone Masnata hanno ben definito la figura del laico passionista che si identificanel cristiano che cammina, a fianco dei religiosi passionisti, nel proprio stato laicale, per “santificarsi nelmondo e santificare il mondo”

Paola De Simone

Partecipanti al convegno del MLP

Page 13: rivista luglio - agosto 2012

13Incontro responsabili a Giulianova

Il 19 maggio 2012 si è svolto pres-so la parrocchia dell’Annunziata aGiulianova Lido TE un incontro

nazionale dei membri del ConsiglioEsecutivo degli AGC, deiCoordinatori, Vice Coordinatori eAssistenti Spirituali delle Fraternità. Ipartecipanti sono stati circa 40, prove-nienti da 14 Fraternità; sono mancatiall’appello, per vari motivi, i rappre-sentanti delle Fraternità di Macerata,Recanati, Moricone eBari. Dopo il salutodel, P. AlbertoPierangioli, AssistenteN., la Presidente,Piera Iucci, ha spiega-to il motivo dell’in-contro e la necessitàdi uno scambio diinformazioni e sugge-rimenti, per favorirel’unione tra le frater-nità e tra i responsabi-li, con momenti dicondivisione e dicomunione.

Nella lettera diconvocazione dell’in-contro era stato chiesto ai responsabilidi portare una relazione scritta, rispon-dendo a un questionario di sei doman-de, con lo scopo di aiutare le Fraternitàa fare un’analisi attenta della propriasituazione non solo numerica e quanti-tativa, ma anche qualitativa, formativae partecipativa, fornendo informazioninecessarie per avere un profilo piùpreciso del nostro Movimento. Gliiscritti al movimento dal 1990 al 2012sono stati oltre 3000. Di questi ricevo-no la rivista circa 1500. Hanno unlegame con le Fraternità organizzateoltre 600, che frequentano regolar-mente o saltuariamente i nostri incon-tri a vario livello. Questo il questiona-rio inviato:

1. Quanti sono gli iscritti allaFraternità? 2. Quanti sono coloro chepartecipano regolarmente agli incon-tri? 3. Quanti partecipano agli esercizispirituali, ritiri, a corsi e manifestazio-ni degli AGC? 4. Nel primo incontrosi fa la Lectio Divina? 5. Come si pre-para la consacrazione solenne a GesùCrocifisso?

6. Richieste e proposte particolari.

Si è passato quindi alla lettura dellerelazioni delle Fraternità presenti, fruttodel lavoro dei Consigli di Fraternità:Castellano, Civitanova e GruppoFamiglie, Fossacesia, Giulianova,Madonna della Stella, Montecosaro,Morrovalle, Porto Sant’Elpidio,Roccaraso, San Nicolò a Tordino, SanTommaso di Canterbury, Villa Lempa.Sono state lette anche le due relazioniinviate da Macerata e Recanati.

Ogni fraternità ha risposto in modopiù o meno esauriente alle domande.Ne è venuta fuori una discreta infor-mazione della situazione del movi-mento. Dalle relazioni sono emerseluci e ombre di ogni Fraternità. Cisono Fraternità vive, piene di iniziati-ve, cresciute di numero e di spessore,con la Lectio Divina molto partecipa-ta, con molti membri impegnati anchenelle attività parrocchiali, specialmen-te come ministri straordinaridell’Eucaristia e come catechisti. Nonmancano problemi per alcuneFraternità. È stato un vero incontrofraterno, sereno e fruttuoso. L’ottimopranzo, preparato dalla Fraternità diGiulianova, è stato un momento digrande comunione.

Nel primo pomeriggio ci sono statidue incontri specifici: uno per lesegretarie delle Fraternità e uno per gliincaricati degli Amici Aggregati.

Nell’incontro per le segretarie,Maraessa Rita di Giulianova e facenteparte della segreteria nazionale, haillustrato le modalità di raccolta e ditrasmissione delle informazioni sugli

iscritti per rendere il lavoro omogeneoe ha spiegato come compilare i registrie gli elenchi e come trasmetterli ognianno alla segreteria nazionale.

Nell’incontro con i responsabilidegli Amici Aggregati, il P. Alberto haspiegato come portare avanti questoimpegno che reputa tanto utile e fruttuo-so per centinaia di Amici che non hannola possibilità di partecipare alla vita di

una Fraternità, permotivi di lontananza.

La fraternità diGiulianova si è impe-gnata al massimo perrendere fruttuosa e pia-cevole la giornata. Hapreparato anche unpranzo al di sopra diogni aspettativa. Laparrocchia, con il par-roco don Ennio diBonaventura, hamesso a disposizionelocali e la cucinaattrezzata della parroc-chia.

Rucci Riccardo hasintetizzato così i sentimenti di tutti:“Ringrazio gli organizzatori e gli

Amici di Giulianova per la fruttuosa

giornata passata insieme, per le testi-

monianze, per la buona organizzazio-

ne e l’ottimo pranzo. Ogni volta che ci

si riunisce, si respira sempre una boc-

cata di aria nuova, ci fa pensare a

quello che facciamo e a quello che c’è

ancora da fare. In questo modo si

torna a casa con il desiderio di  fare

ancora di più e meglio, con l’aiuto di

Dio”. Rita Maraessa ha manifestato così

i sentimenti della Fraternità diGiulianova: “Grazie per la forza e lavolontà che ci avete trasmesso diandare avanti, senza fermarci, nono-stante le difficoltà. Spero che tutti iresponsabili abbiano recepito il mes-saggio di far parte effettivamente dellaFamiglia Passionista e di volere crede-re sul serio a questo cammino. Chi hapiù forza e più fede si dovrà ora impe-gnare per aiutare le Fraternità in diffi-coltà”.

(Libero sunto

del Verbale dell’incontro).

Incontro Responsabili a Giulianova

Page 14: rivista luglio - agosto 2012

14 teStIMoNIaNze

Ero morta dentro,Gesù mi ha ridatoluce e speranza

Caro padre, non finirò mai di rin-graziarti perché mi stai conducendo inun cammino di fede, che mi ha fattoamare più intensamente Gesù. Le cate-chesi mi hanno illuminato sul perchèdella Passione, che io non avevo bencapito. Vedo ora con più chiarezzaquanto è stato grande l’Amore cheGesù mi ha donato e continua a donar-mi. La morte e risurrezione di Gesù mihanno fatto rinascere a vita nuova. Eromorta dentro, una voragine mi si eraaperta vicino, ma una luce si è accesa,la croce era vicino a me ed io mi sonoattaccata fortemente ad essa. Gesù nonsi è fatto attendere, mi ha confortato emi ha ridato speranza e serenità. Orami sento sicura perchè sento che Luimi è vicino, mi abbandono e mi lascioguidare da Lui con fiducia. Amo Gesùe spero che alla fine della mia vita ter-rena, sia degna di stare fra le sue brac-cia misericordiose. Con questa fede,chiedo di poter fare la ConsacrazionePerpetua a Gesù Crocifisso, un deside-rio che ho coltivato, fin dalla miaprima Consacrazione. Far parte dellaFamiglia Passionista, è per me motivodi immensa gioia

Germana Germani

Riuscirò a mettereGesù al primo posto

Da quando ho iniziato a partecipa-re agli AGC, ho imparato a conosceredi più Gesù e a riflettere sulla suaParola. Grazie al suo amore, io non misento più solo, potendo colloquiarecon Lui e trovare conforto e grandeforza. Con la prima consacrazionefatta a Morrovalle il 6 maggio e conl’aiuto dell’assistente spirituale riusci-rò a mettere al primo posto Gesù perfare tutto quello che Lui vuole da me.

Vitali Paolo

Vorrei esserecome il chicco di grano

Prima di incontrare gli AGC eromolto superficiale, anche sul verosignificato delle feste, come la Pasqua.Ora mi sento diversa e fortunata di

avere l’assistente spirituale e tantiAmici che mi hanno avvicinatoall’amore di Gesù. Così è nata in mel’esigenza di conoscere più profonda-mente Gesù, amarlo, accettando la miavita con la gioia nel cuore. Nonostantele sue difficoltà, sto imparando adamare gli altri, senza l’ira per ognicontrarietà. Vorrei essere come il chic-co di grano, che morendo, porta frutto,pronta a sacrificare la mia vita per glialtri, come Gesù ha fatto per me.Ringrazio l’assistente per quello chemi ha insegnato e anche per la propo-sta di fare la prima consacrazioneinsieme a mio figlio Paolo. Ora la miavita sarà sempre accompagnata dallaPromessa di Amore.

Castignani Vitali Laila

La fede quando ilCalvario non finisce mai

Anna sta migliorando. Auguriamo-ci che continui così. Dopo quasi cin-que anni di questo tipo di vita nelquale tutto si è ribaltato, a volte misembra che il calvario non debba maifinire. Ogni giorno offro a Dio e allaVergine le mie ansie e le mie paure.Ieri sera, stavamo guardando la primaparte del bel film su Maria diNazareth. Mi ha colpito la scena diMaria quando abbraccia Gesù bambi-no, che mentre stava giocando cade esi ferisce leggermente. Mentre Loabbraccia, ha una visione flash delCalvario e flagellazione. Ogni voltache Gesù veniva colpito, anche Mariasi dibatteva come se fosse colpita da

una frustata invi-sibile. È una cro-cifissione spiri-tuale, psicologi-ca e morale checolpisce tuttal’esistenza e tuttala persona. Unavolta colpiti intal modo, nonsiamo più glistessi; per amoreo per forza sicambia. Non miparagono certo aMaria, ma nelnostro piccolo,trovo delle ana-logie con la cro-cifissione spiri-tuale che ha col-pito famiglia,lavoro, relazioni

sociali. Tutto insomma. Non so doveDio ci voglia condurre; posso solo direcon certezza che “sono nel mondo, manon mi sento di questo mondo”. Ero aMilano per un corso di aggiornamentoprofessionale ospitato in un Hotelscelto dalla società di formazione cheha organizzato il corso. Potevo usu-fruire gratuitamente di molti tratta-menti di benessere che sono offertidalla direzione dell’hotel, struttura diprima categoria. Fanno anche la “doc-cia emozionale”. Potevo approfittaredell’occasione per rilassarmi e stacca-re la spina, senza fare niente di male.Più guardavo questo lusso e più senti-vo una tenaglia al cuore. Non ho fattonessun trattamento, anche se tutto eragratuito. Quante persone non si sareb-bero lasciate sfuggire un’occasionecome questa. Non mi sento un eroe perquesto e non mi riconosco alcun meri-to. La sola idea di fare trattamenti dibenessere mi dava un senso di disagio.Ho preferito rimanere in camera aripassare il programma del corso e apregare. Ho pensato, mentre ero inhotel, a quando andai Roma conGiovanni per trovare mia moglie cheera in ospedale con Anna. Eravamoospiti dei Servi di Maria alla PontificiaUniversità Marianum. Avevamo unastanza proprio da convento, semplice.Bisognava uscire dalla camera perandare in toilette. Per me e perGiovanni quello era il paradiso. Nonc’erano trattamenti di benessere eavevo un bambino di tre anni da accu-dire. Il bagno in camera avrebbe fattocomodo....Ma....il Cielo toccava laterra.

Fabrizio - Firenze

Laila e il figlio Paolosi consacrano a Gesù Crocifiso

Page 15: rivista luglio - agosto 2012

15teStIMoNIaNze

Una propostamolto interessante:che ne pensate?

Ho riflettuto molto sulla tua cate-chesi di marzo, “SpiritualitàPassionista e meditazione”, e devoringraziarti per quello che hai scritto,poiché mi hai fatto capire il motivodella contemplazione e riflessionesulla Passione di Gesù: tutti abbiamopaura della sofferenza. In realtà lameditazione sulle sofferenze di NostroSignore ci permette di capire meglioquanto Egli ha sostenuto per Amorenostro. Se comprendere e approfondi-re vuol dire memorizzare e fare pro-prio, ciò significa immedesimarsi diquelle sofferenze con l’emulazione ecomportarci come Lui ha fatto e ci hainsegnato. Ecco allora il motivo di talimeditazioni: capire fino in fondo lasua opera divina per farla propria,emulando nel nostro piccolo i suoicomportamenti. E per questo occorrerinfrescare ogni giorno la memoria e lariconoscenza verso La Passione delGiusto.

Aggiungo un aneddoto: durante imiei studi universitari, seguendo unciclo di lezioni di una materia impor-tante per il corso di ingegneria elet-tronica, il docente ci obbligò a scrive-re in un foglio di carta le quattro for-mule matematiche fondamentali chesorreggono tutta la teoria magnetoe-lettrica. Questo foglio dovevamoappenderlo allo specchio del bagnocosì che ogni mattina, ci saremmoimbattuti in quelle formule, per cuialla fine, per forza o per volontà,sarebbero state assimilate e divenuteparte del nostro bagaglio professiona-le e personale. Concordo con lanecessità di riscoprire, approfondire,fare propria la Passione di Gesù. Ora,rapportando questa necessità alla miavita di impegni professionali e fami-liari, sento che spesso la stanchezza ela pigrizia mi impediscono di dedica-re tempo a questa reale necessità con-templativa. Spesso in auto uso queltempo per pregare con il rosario opreghiere simili, ascoltando anchealle volte cd con testimonianze difede o letture di libri religiosi. Per

questo, ho pensato che può essereutile raccogliere in più cd la letturadelle tue meditazioni, magari prece-dute dalle preghiere introduttive, inmaniera che ogni traccia del cd siasimile ad ogni incontro che teniamopresso le nostre fraternità.

Penso che questo ausilio possaessere utile non solo a chi sta in auto,ma anche a tutte quelle situazioni(anziani, casalinghe mentre fanno lefaccende di casa, ecc) in cui risulta dif-ficile poter leggere, ma ugualmente sisente il desiderio di rifletteresull’Amore Infinito di Gesù. Cosa nepensi? Non so se già esistono cd delgenere: nel caso esistano avrei piacerenell’acquistarli, altrimenti, avrei pia-cere di aiutarti nel prepararli.

Leopoldo Zanini

Vicino a chi soffre

Il 23 marzo siamo stati a pregare acasa di Lidia Polsoni Amica di GesùCrocifisso Non potendo frequentare inostri incontri per accudire la suoceraquasi centenaria, ha voluto che ci riunis-simo nella sua casa. Angiolina, ancoralucida, ci ha accolti con gioia ed entu-siasmo nel vedere tanta gente intorno alei. Ha partecipato attivamente alla pre-ghiera. E’ stata una bella esperienza chevorremmo ripetere ancora.

Loreta e AGC Fossacesia

Un maritoeroico

G e n t i l epadre, sono spo-sato e padre diun bimbo.

Da circa unanno, la pacefamiliare è venu-ta meno.

In concomi-tanza a cambia-menti fisici, miamoglie si è senti-ta più carina e ilsuo atteggiamen-to è profonda-mente cambiato.In sintesi, prestaeccessiva atten-

zione a come appare agli altri, è facil-mente irritabile verso nostro figlio enei miei confronti è fredda e scostante.Trascura nostro figlio e debbo sosti-tuirla in tutto.

Dopo mie insistenze, ha confessatodi non essere più innamorata di me, diaver preso “una sbandata platonica”per un collega, ora conclusa…

Non voglio separarmi da miamoglie: sarebbe per me un fallimentocome cristiano e come padre.

Cercherò di affrontare questa espe-rienza come una dura prova per la miafede, prova resa ancora più impegnati-va dallo sforzo di non far trapelarenulla del mio tormento interiore neirapporti con mio figlio.

Come in tante circostanze del pas-sato, il Signore mi ha aiutato a supera-re difficoltà che apparivano insormon-tabili.

Ora ho bisogno che mi dia la spe-ranza e la capacità di aspettare.Magari, vedendo il legame tra me emio figlio, mia moglie potrebbe riflet-tere sull’importanza di una famigliaunita nell’amore; potrebbe seguire mee mio figlio a Messa, recuperando unpò di serenità interiore che le consentadi ritornare a essere la persona diprima.

La ringrazio per la sua vicinanza eper le sue preghiere.

Un marito

Elia ed Emanuelasi consacrano a Gesù Crocifiso

Page 16: rivista luglio - agosto 2012

Mobilitazione per l’anno delle FedeCon la Lettera apostolica “Porta fidei”, Benedetto XVI ha indetto l’Anno della fede: avrà inizio l’11-10-2012, ricordo di due eventi che hanno segnato il volto della Chiesa ai nostri giorni: il 50° dell’apertura delConcilio Vaticano II, voluto dal B.Giovanni XXIII e il 20° della promulgazione del Catechismo dellaChiesa Cattolica, dato alla Chiesa dal B. Giovanni Paolo II. Si concluderà il 24-11-2013, festa di Cristo Re,quando tutti saremo invitati a rinnovare solennemente la nostra professione di fede. Il Santo Padre vuolericordarci ciò che gli sta più a cuore: l’incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede in Lui. Dobbiamoriflettere seriamente alla domanda drammatica posta da Gesù: «Il Figlio dell’uomo, quando tornerà, tro-verà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8). Se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda con-vinzione ed una forza reale, con l’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci.L’Anno della fede vuol aiutarci ad una nuova conversione a Gesù, con la riscoperta della fede, affinchétutti i credenti siano testimoni credibili e gioiosi del Signore crocifisso s risorto, capaci di indicare «la portadella fede» a tutti coloro che sono in ricerca.

Ricordiamo al Signore i nostri defunti: Senesi Maria di Macerata: 04-06-2012

Luglio-Agosto 2012 – Anno XIII n. 4

Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2, DCB Macerata.Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano TemperilliPiazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle McT. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394E-mail [email protected]://www.amicidigesucrocifisso.org

Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa

Signore, dacci sempre questo paneIl nostro amico, Giuseppe Giulino di Torino, tanto prolifico di ottimi libri eopuscoli di spiritualità, ha ristampato presso l’Editrice Ancilla il suo volu-metto di adorazione eucaristica “Signore, dacci sempre questo pane”. È unottimo libretto per l’adorazione personale e comunitaria, dal prezzo tantomodico di un euro. Si può trovare nelle librerie cattoliche, che hanno le edi-zioni “Ancilla”.

Esercizi spirituali per AGC e laici impegnatiCentro Spiritualità S. Gabriele (Te) Tel. 0861.9772101 - 0861. 97721

I corso: 6 agosto (Ore 16,00) – 11 agosto (Pranzo): per tutti. Tema: L’anno della Fede: Conoscere e vivere la Fede.Guida: P. Alberto Pierangioli e P. Bruno de Luca II Corso: 15 agosto (Ore 16,00)–20 agosto (pranzo): per famiglie: Genitori e figli. Tema: Formazione e Testimonianza Guida: P. Luciano Temperilli e P. Alberto PierangioliPrenotazione: P. Alberto Pierangioli: P. San Gabriele 2- 62010 Morrovalle MC – C. 349.8057073 – [email protected]

Calendario degli Amici

01 luglio: Ritiro mensile a Morrovalle06-11 agosto: Corso di esercizi spirituali per AGC, Santuario di San Gabriele Te15-20 agosto: Corso di formazione per famiglie AGC, Santuario di S. Gabriele Te09 settembre: Ritiro mensile a Morrovalle


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