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Rivista marzo 2014

Date post: 09-Mar-2016
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Mensile dell'Associazione Trentini nel Mondo del mese di marzo 2014
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Taxe Percue MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 3/2014 anno 57° Il Circolo trentino di Santa Teresa (Espirito Santo - Brasile) è un protagonista della vita sociale e culturale della città. TRENTINI nel MONDO
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MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE TRENTINI NEL MONDO onlus ADERENTE ALLA F.U.S.I.E 3/2014anno 57°

Il Circolo trentino di Santa Teresa (Espirito Santo - Brasile) è un protagonista della vita sociale e culturale della città.

TRENTINI nel

MONDO

Page 2: Rivista marzo 2014

CIRCOLI, DELEGAZIONI E FEDERAZIONI/COORDINAMENTI DI CIRCOLI

dell’Associazione Trentini nel Mondo - onlus

Argentina - 55 circoli - 1 delegazione

Alta Gracia, Avellaneda, Azul, Bahia Blanca, Bariloche, Buenos Aires, Catamarca, Chajarì, Chilecito, Colonia Tirolesa, Concepción del Uruguay, Concordia, Cordoba, Cordoba Sud, Corrientes, Corzuela, Cruz del Eje, Formosa, General Roca, General San Martín, La Carlotta, La Plata, La Toma, Lanteri, Las Breñas, Machagai Plaza, Makallè, Malabrigo, Mar del Plata, Mendoza, Olavarria, Pampa del Infierno, Presidente Roque Sáenz Peña, Puerto Tirol, Quitilipi, Reconquista, Resistencia, Río Cuarto, Romang, Rosario, Salta, Sampacho, San José (Depto. Colon), San Nicolas de los Arroyos, Santa Fé, Santa Rosa de la Pampa, Tandil, Tucuman, Venado Tuerto, Viedma, Villa Carlos Paz, Villa General Belgrano, Villa Ocampo, Villa Regina, Zárate - Comodoro Rivadavia

Australia - 8 circoli - 2 delegazioniAdelaide, Canberra, Mackay, Melbourne, Myrtleford, Perth, Sydney, Wollongong - Tasmania, Townsville

Belgio - 4 circoli - 1 delegazione

Bruxelles, Charleroi, La Louviére, Liegi – Limburgo

Bolivia - 1 circolo

La Paz

Bosnia - 3 circoli

Sarajevo, Stivor, Tuzla

Brasile - 57 circoli

Ascurra, Belo Horizonte, Bento Gonçalves, Blumenau, Brusque, Caxias do Sul, Colatina, Coronel Pilar, Corupà, Curitiba, Divino di Laranjeiras, Encantado, Erexim, Florianopolis, Garibaldi, Gasparin, Gramado, Guaramirim, Indaial, Jahú, Jaraguà do Sul, Joinville, Jundiaì, Laurentino, Luzerna, Nereu Ramos, Nova Brescia, Nova Trento, Ouro Fino, Passo Fundo, Pedrinhas Paulista, Piracicaba, Porto Alegre, Presidente Getulio, Rio de Janeiro, Rio do Oeste, Rio do Sul, Rio dos Cedros, Rodeio, Salete, Salvador, São Paulo, Sananduva, Santa María, Santa Olímpia, Santa Teresa, Santa Tereza do Rio Taquarì, São Bento do Sul, São João Batista, São Sepe, São Valentim do Sul, Taiò, Tapejara, Trentin, Três de Maio, Tucunduva, Venda Nova do Emigrante, Veranòpolis, Vitoria, Xanxerè

L’elenco è consultabile (completo con indirizzi e nomi dei presidenti) sul nostro sito internet: www.trentininelmondo.it

Canada - 5 circoli

Alberta, Montreal, Toronto, Vancouver, Windsor & Detroit

Cile - 3 circoli Copiapò, La Serena, Santiago

Colombia - 1 circoloBogotá

Danimarca - 1 circoloCopenaghen

Ex emigrati - 3 circoliAustralia, Stivor (BIH), Svizzera

Francia - 3 circoli Grenoble, Lorena, Parigi

Germania - 7 circoli - 1 delegazioneColonia, Dortmund, Friedrichshafen, Monaco, Norimberga, Reno Neckar, Stoccarda – Berlino

Gran Bretagna - 1 circolo - 1 delegazioneLondra - Manchester

Italia - 13 circoli Biella; Borgosesia; Brescia; Bresciani amici del Trentino; Como; Famiglia Trentina di Roma; Friuli; Milano; Pontino; Predazzani nel Mondo; Roma; Società Americana di Storo; Trieste

Lussemburgo - 1 circolo

Lussemburgo

Messico - 13 circoli - 1 delegazione

Aguas Calientes, Citlatepetl, Città del Messico, Colonia Manuel Gonzalez, Colonia Manuel Diez Gutierrez, Cordoba, Huatusco, Monterrey, Puebla, San Luis de Potosí, Tijuana, Veracruz, Xalapa - Cuernavaca

Paraguay - 10 circoli

Asunción, Atyrà, Caacupé, Caaguazù, Concepción, Fernando de la Mora, Lambaré, Luque, Paso Barreto, San Pedro Ycuamandiyù

Peru - 1 circolo

Lima

Portogallo - 1 circolo

Portogallo

Romania - 1 circolo

Romania

Serbia - 1 circolo

Indija

Stati Uniti - 21 circoli

Alliance, Chicago, Cleveland, Denver, Hazleton, Milwaukee, Minnesota, New England, New York, Norway, Ogden, Pittsburgh, Readsboro, San Francisco, Solvay, South Alabama, South East Pennsylvania, Southern California, Washington, Wyoming

Sud Africa - 2 delegazioni

Pretoria, Cape Town

Svizzera - 8 circoli

Amriswil, Basilea, Sciaffusa, Ticino, Winterthur, Zofingen, Zug, Zurigo

Uruguay - 5 circoli

Carmelo, Cerro Largo, Colonia del Sacramento, Montevideo, Rivera (S. Ana do Livramento - BR)

Venezuela - 1 circolo

Caracas

FederazioniAustralia, Benelux, Brasile, ITTONA (Canada e Stati Uniti), Svizzera

CoordinamentiArgentina, Brasile e Germania

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EDITORIALE

UNA RIFLESSIONE ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI DI MAGGIO PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO

500 milioni di cittadini di 28 Stati nazionali sono chiamati a rinnovare il loro Parlamento unitario ed a legittimare l’auto-rità di chi a loro nome guiderà le sorti dell’Unione Europea nei prossimi cinque anni.

Tra il 22 e il 25 maggio pros-simo (in Italia sarà domenica 25) i cittadini emetteranno con il loro voto un giudizio su ciò che l’Unione Europea ha saputo realizzare � nora e con� deranno ai loro rappresentanti progetti e speranze per il futuro.

Voterà chi nell’Europa ha sempre creduto e per essa ha sognato e lavorato � n dalla sua nascita, chi è sempre stato tiepido e chi incomincia ora con grandi aspettative a farne parte. Gli italiani e, ancor più, gli italiani emigrati � gurano fra i primi di questa classificazione perché da sempre europeisti convinti e membri fondatori dell’Unione.

Ora però, anche se per decenni hanno guidato il processo di crescita e trasmesso entusiasmo, molti italiani sembrano aver perso slancio e � ducia. Da con-vinti assertori della costruzione europea molti si sono convertiti in euroscettici. Da operatori che ricercavano all’interno delle strutture europee la soluzione dei problemi ed il superamento delle dif� coltà che le trasforma-zioni necessariamente innesca-vano, sono passati nel numero di chi ora propone l’abbandono dell’impresa.

Si è fatta strada ed ha anche preso piede, la convinzione che la soluzione alle nostre dif� coltà si trovi più facilmente fuori dell’U-nione che al suo interno. Molti credono che la soluzione dei problemi che ci af� iggono non possa venir dall’Unione perché anch’essa è stata la causa degli stessi. E fra i responsabili della crisi nei nostri Paesi molti pon-gono al primo posto l’adozione dell’Euro e la politica monetaria e ne propongono l’abolizione. Indicano come rimedio l’uscita dalla zona euro e il ritorno alle vecchie monete nazionali.

Il clima in cui si svolge la competizione elettorale è molto pesante. È diffusa la sensazione di muoversi al buio. La crisi

economica e sociale, che più o meno ha colpito tutti, ha generato esasperazioni e disorientamenti.

Sono scomparse o ridimensio-nate le forze politiche tradizionali che rappresentava punti di riferi-mento per elaborazione culturale e raccolta di consensi. I vecchi equilibri economici e sociali sono venuti meno ed i nuovi non sono ancora sorti o non si sono imposti.

L’Europa sognata dai fondato-ri è rimasta incompiuta e quella realizzata palesa molti squilibri e non è entrata come doveva nel cuore della gente. Forse anche perché non ha saputo raccon-tarsi.

Risulta dif� cile districarsi fra la congerie di informazioni che ci sommergono ogni giorno da migliaia di fonti di cui non riu-sciamo ad accertare l’origine e la fondatezza. Per tentare di uscire

da questo tunnel è necessario ricuperare un po’ di lucidità, un po’ di capacità critica e un po’ di coraggio.

L’Europa ci ha dato molto di più di quanto non si pensi.

Ha preservato i Paesi aderenti da derive nazionaliste e da po-pulismi perniciosi, ha imposto politiche sociali comuni anche se in nome della non distorsione della concorrenza.

Ha costretto i partner al con-fronto ed alla collaborazione, ha creato spazi di libera circola-zione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi, ha offerto strumenti per non subire in toto i ri� essi negativi della globaliz-zazione, ha cambiato i cittadini che si possono sentire a casa loro in ognuno dei 28 stati che la compongono. Anche se non ha

SOMMARIO

ASSOCIAZIONETRENTINI NEL MONDO

O.n.l.u.s.

TRENTINI NEL MONDOMensile dell’Associazione

Trentini nel Mondoaderente alla F.U.S.I.E

Direzione, amministrazione e redazione

Via Malfatti, 21 - 38122 TRENTOTel. 0461/234379 - Fax 0461/230840sito: www.trentininelmondo.ite-mail:[email protected]

Direttore responsabileMaurizio Tomasi

Comitato editorialeG. Bacca, M. Bazzocco, A. Bazzanella,F. Casagrande, B. Cesconi, C. Ciola, M. Dallapè, P. Dalla Valle, A. Degaudenz,C. Donei, P. Duranti, E. Formilan,B. Fronza, L. Imperadori, A. Lanfranchi,E. Lorenzini, G. Michelon, G. Molon,A. Piccolotto, L. Pontalti, F. Pisoni, S. Regazzola, G. Sbetti, A. Tafner, M. Viola

Hanno collaborato:R. Barchiesi - S. Corradini - G. Degasperi -F. Bocchetti - M. Gadotti

Autorizzazione del Tribunale di Trenton. 62 - 6 febbraio 1958

STAMPA: Grafiche Dalpiaz srl Ravina di Trento (TN)

Quote di adesione:Italia: Euro 20,00; Europa; Euro 20,00 Sud America: Euro 20,00;Nord America e Australia: Euro 25,00Socio - Euro 55,00Conto corrente postale n. 12509386

N. 3 MARZO 2014Stampato il 2 aprile 2014

In copertina: la «Festa dell’immigrante

italiano» a Santa Teresa (ES - Brasile).

PresidenteAlberto Tafner

Pagine 2-3AGENDA

Pagine 4-6ATTUALITÀ

Pagine 7-11GENTE E FATTI

Pagine 12-13UN «QUADERNO»

SULLA GRANDE GUERRAPER GLI EMIGRATI TRENTINI

Pagine 14-18 CIRCOLI

(Tasmania, Canberra, Zofingen,ex Emigrati in Svizzera, Santa Teresa,Caxias do Sul, Rodeio, Ouro Fino)

Pagina 19DALLE VALLI

Pagina 20PRODOTTI:

OLIO D’OLIVA TRENTINO

Pagine 28-29CROMATISMO: AMBIENTE

E PAESAGGI DEL TRENTINO

Pagina 24ABBONAMENTI

DirettoreAnna Lanfranchi

q CONTINUA A PAG. 2

L’Europa ha preservato i Paesi aderenti da derive

nazionaliste e da populismi perniciosi, ha imposto

politiche sociali comuni anche se in nome della non

distorsione della concorrenza. Ha costretto i partner

al confronto ed alla collaborazione, ha creato

spazi di libera circolazione delle persone, dei beni,

dei capitali e dei servizi, ha offerto strumenti per non

subire in toto i rifl essi negativi della globalizzazione,

ha cambiato i cittadini che si possono sentire a casa

loro in ognuno dei 28 stati che la compongono.

Ha rappresentato e rappresenta una difesa per i più

deboli e un baluardo contro i sempre incombenti

pericoli di guerra al suo interno e fuori dei suoi confi ni

Quest’Europa ancora incompiutaha dato molto ai suoi cittadini

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AGENDA

saputo contenere del tutto gli interessi e gli egoismi degli stati nazionali ha rappresentato e rappresenta una difesa per i più deboli e un baluardo contro i sempre incombenti peri-coli di guerra al suo interno e fuori dei suoi con� ni. Ha operato ed opera per correggere i limiti ed i difetti del sistema Euro e delle strutture che lo governano.

È ancora il momento di investire sull’Eu-ropa anche per modi� carne la caratteriz-zazione mercantilista e correggere con la legittimazione che deriva dal voto popolare l’impostazione dirigista e il predominio che alcuni Paesi esercitano sugli altri.

Gli astensionismi annunciati rendono più dif� cile correggere le politiche di rigore dei bilancio e perseguire un reale riequilibrio

q CONTINUA DA PAG. 1

Quest’Europa ancora incompiuta ha dato molto ai suoi cittadini

La Trentini nel mondo partecipa al cordoglioper la scomparsa di padre Graziano Tassello

I FUNERALI DEL MISSIONARIO SCALABRINIANO SI SONO SVOLTI A BASILEA IL 25 MARZO IN UNA CHIESA GREMITA DI ITALIANI

Padre Graziano Tassello, missionario scalabriniano e profondo studioso e amico delle comunità italiane emigrate, dal 1998 al 2014 ha diretto il Centro studi e ricerche per l’emigra-zione (CSERPE) di Basilea ed ha svolto il suo ministero sacerdotale presso la Missione Cattolica di Lingua Italiana di Allschwil-Leimental.Aveva compiuto la sua formazione teologica a New York dal 1962 al 1966 ed era stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1966.

Ha svolto attività missionaria tra gli emigrati in Australia a Sydney e Adelaide dal 1966 al 1971 e, dopo avere assolto vari corsi di studio, ha iniziato a la-vorare come ricercatore presso il Centro Studi Emigrazione di Roma, assumendone la direzio-ne nel 1986.

Ha diretto la rivista “Dossier Europa Emigrazione” dal 1986 al 1995 e la rivista “Studi Emi-grazione” dal 1995 al 1998. Dal

1989 al 1998 è stato Consigliere nella Direzione Generale della Congregazione dei Missionari Scalabriniani e dal 2005 al 2008 Consigliere nella Direzione della Regione Europa e Africa.

Dal 1991 � no a oggi ha fatto parte del Consiglio Generale degli Italiani all’estero, di cui era presidente della Commis-sione Scuola e Cultura. Ha scritto numerosi libri e saggi sul fenomeno delle migrazioni e sulla pastorale migratoria.

«Ricordiamo con ammirazione la sua dedizione per lo studio dell’emigrazione, la sua capa-cità di analisi del fenomeno, la sua generosità nel mettere a disposizione le sue competenze ed esprimiamo ancora una volta gratitudine per le ri! essioni che padre Tassello più volte aveva offerto alla nostra attenzione, in occasione degli incontri promos-si dalla nostra associazione in Svizzera»: con queste parole - in un messaggio inviato alla congre-gazione degli Scalabriniani - la Trentini nel mondo ha espresso il suo cordoglio per la prematura scomparsa di padre Giovanni Graziano Tassello, avvenuta il 24 marzo scorso.

«La notizia - prosegue il mes-saggio dell’Associazione - ci ha colto di sorpresa e sgomentato. Ci legava un profondo affetto e una sincera reciproca stima, un grande rispetto per l’emigrazione e per i suoi protagonisti e una totale condivisione dei valori ai quali ispirare la vita di ogni gior-no nel rapporto con i migranti».

Padre Tassello era stato un fraterno amico di Rino Zando-nai. In un articolo pubblicato sul Corriere degli italiani a pochi giorni dalla tragica scomparsa di Zandonai sul volo Rio de Janeiro - Parigi precipitato nell’Oceano Atlantico, nel ricordarlo padre Tassello lo de" niva così: «L’e-

migrazione perde un leader. Rino Zandonai credeva veramente nell’emigrazione, credeva nei

fatti, credeva nella solidarietà. Detestava la retorica e le parole inconcludenti. Motore trainan-

te di molteplici iniziative nel campo della solidarietà fraterna, era l’uomo delle azioni positive, degli impegni da condividere, dei sogni da realizzare, soprattutto con i giovani».

Franco Narducci, presidente dell’Unaie, ha partecipato ai funerali, che si sono svolti il 25 marzo a Basilea (Svizzera). Al termine della cerimonia, celebrata dal Vescovo in una chiesa gremita di connazionali, Narducci ha preso la parola e ha ricordato la passione di padre Tassello in campo migratorio, le sue analisi sui bisogni emergenti delle comunità italiane all’estero e in particolare dei nuovi emigrati che lasciano l’Italia.

Padre Tassello è stato poi definito «una persona che per tantissimi è stata un punto di riferimento fondamentale nella complessa e spesso dif" cile lotta per preservare quei valori italiani e quella identità culturale che ele-vano una comunità a popolo e le trasmettono quel giusto orgoglio di appartenere ad una nazione».

«Tutti noi - ha concluso Nar-ducci - ereditiamo l’esempio che ci deve vedere impegnati a portare avanti nel quotidiano la dedizione al mondo delle migra-zioni, una passione permeata di intelligenza per la tutela dei diritti non solo degli italiani all’estero ma di tutti i migranti».

L’Associazione ricorda «con ammirazione la suadedizione per lo studio dell’emigrazione, la sua

capacità di analisi del fenomeno, la sua generosità nel mettere a disposizione le sue competenze»

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economico e sociale; aumentano il de� cit di legittimazione democratica, fanno cre-scere il peso delle burocrazie comunitarie e indeboliscono il ruolo e il peso dell’Europa sulla scacchiera mondiale. Normalmente gli

euroscettici e coloro che fanno professione di disimpegno portano nel loro bagaglio vena-ture di nazionalismo e sono mossi da egoismi di parte e da scarso spirito di accoglienza nei confronti degli stranieri. La nostra storia ci impone strade diverse convinti anche che una lettura corretta della situazione geopolitica e delle dinamiche in essere a livello mondiale ed europeo impongono a chi ricopre respon-sabilità pubbliche di individuare e di indicare nella costruzione dell’Europa il nostro futuro.

È ancora il momento di lavorare per un’Eu-ropa dei cittadini e dei popoli senza negare le nazioni e le identità etniche.

È necessario però puntare sui partiti e sui candidati che si ispirano a questa visione.

Ferruccio Pisoni Past president della Trentini nel mondo

ed ex parlamentare europeo

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AGENDA

La Trentini nel mondo «soggetto facilitatore»per promuovere contatti sociali ed economici

DAL 26 FEBBRAIO AL 10 MARZO L’ASSOCIAZIONE HA COORDINATO E CONDOTTO UNA FITTA SERIE DI INIZIATIVE IN BRASILE

È stato veramente un tour de force o, per dirla alla brasiliana, un «roteiro cansativo», quello compiuto tra il 26 febbraio e il 10 marzo in Brasile per la Tren-tini nel Mondo da Cesare Ciola, membro di giunta dell’Associa-zione.

Tremila chilometri di sposta-menti terrestri, partendo dalla co-munità di Vanini, nel Rio Grande do Sul, dove c’è stato l’incontro con il sindaco Alceu Castelli e la sua giunta, per passare poi in Santa Catarina, a Zortea con il Prefeito Paulo Francescki e a São Miguel do Oeste, ai con� ni con l’Argentina, dove - assieme alla Coordinatrice di Santa Catarina Simone Sehnem - è stato fondato un nuovo Circolo Trentino, pre-

sieduto da Darcì Zanotelli.Particolarmente intensa la pri-

ma settimana di marzo, assieme ad una delegazione di imprendi-tori trentini coordinati da Mauro Dallapè (anch’egli consigliere

della Trentini nel mondo) e dall’Associazione Artigiani: Bento Gonçalves, Garibaldi, Farroupilha, Gramado e Caxias do Sul sono state le tappe che hanno consentito alla delegazione

di conoscere l’economia della Serra Gaucha, dove sono stati seguiti da Cesar Prezzi, Edmar Mattuella, Eduardo Slomp, Dio-linda Valentini e Elisete Bertol-lo. È seguito il trasferimento a Florianopolis (Santa Catarina) da Laercio Moser che aveva preparato molti contatti, poi a Rio do Sul con Iracema Moser e quindi Curitiba (Paranà), assieme a Ivanor Minatti.

Nel prossimo numero del gior-nale dedicheremo lo spazio che la cronaca di questo viaggio richie-de, trattandosi anche di un’inizia-tiva che ha visto ancora una volta la Trentini nel Mondo svolgere il ruolo di soggetto facilitatore di tanti contatti anche nel campo dell’economia e del sociale.

L’incontro con la deputata Renata Bueno (quarta da destra), eletta nella Circo-scrizione Estero. In alto a destra la riunione a Florianopolis e, a sinistra, l’in-contro con alcuni Circoli del Rio Grande do Sul, insieme al Coro Soldanella di Brentonico, che in quei giorni era impegnato in una trasferta.

L’assemblea annuale ordinaria dell’Associazione Trentini nel mondo onlus, è stata convocata dal presidente Alberto Tafner per lunedì 28 aprile 2014, presso la sede dell’Associazione in via Malfatti 21 a Trento, con inizio alle ore 17.30.

Questi sono i punti all’ordine del giorno: lettura ed approva-zione del verbale seduta precedente; relazione del Presidente; presentazione del bilancio consuntivo 2013 (con relazione al bilancio, relazione dei Revisori dei Conti e approvazione); varie ed eventuali (nella foto, un momento dell’assemblea 2013).

L’assemblea dell’Associazioneconvocata per lunedì 28 aprile

I LAVORI SI SVOLGERANNO PRESSO LA SEDE DI VIA MALFATTITre «trentini-messicani»

protagonistial «Trento

Film Festival»«Messico e Trentino, terre

comunicanti» è il titolo dell’in-contro in programma sabato 26 aprile alle ore 11.00, presso la sala conferenze della Fondazio-ne Caritro, in via Garibaldi a Trento. L’iniziativa, promossa in collaborazione con la Tren-tini nel mondo, è inserita nel programma del «Trento Film Festival», giunto alla sua 62a edizione e che quest’anno punta la sua attenzione sulla produzione cinematogra� ca messicana.

Protagonisti dell’incontro saranno Jorge Lazzeri, Claudia Zilli e Sergio Pederzini, tutti

discendenti di trentini emigrati in Messico sul � nire dell’Ottocento. Nati oltre oceano, ora vivono, lavorano e studiano a Trento. Dialogando con il pubblico, racconteranno la loro esperienza e il loro rapporto con il Messico e con il Trentino.

L’incontro sarà aperto dall’in-troduzione di Renzo Tommasi, studioso dell’emigrazione trenti-na in Messico. Moderatore sarà Maurizio Tomasi, direttore del periodico “Trentini nel mondo”. È stata confermata anche la par-tecipazione di Marisela Morales, Console generale del Messico.

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ATTUALITÀ

L’Associazione dei Giuliani nel Mondo e l’UNAIE, la più grande organizzazione degli italiani all’e-stero, hanno vissuto due intense giornate di lavoro e di celebrazioni il 14 e 15 marzo, ospiti di una Trieste calda e accogliente che, una volta di più, si è rivelata degno capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia. Nella città giu-liana tutte le associazioni aderenti all’UNAIE, grazie all’impeccabile regia di Fabio Ziberna, si sono volute stringere intorno alla loro consorella per la ricorrenza del 60° anniversario della prima partenza dal porto triestino della nave Ca-stel Verde, che salpò il 15 marzo 1954, con a bordo 650 emigrati giuliani diretti in Australia.

La partenza da Trieste – una delle capitali morali dell’esodo italiano – fu la prima di una lunga serie d’imbarchi giuliani che, � no al 1961, hanno trasportato circa 22.000 emigranti nelle varie parti del mondo, in gran parte triestini (quasi un decimo della popola-zione dell’epoca); e di questi ben 9.000 si diressero verso il quinto continente.

La cerimonia di commemora-zione – svoltasi alla presenza del-le massime autorità istituzionali

e civili, in testa il sindaco della città e l’assessore regionale alla Cultura, nonché dei rappresen-tanti di enti ed associazioni attive nel volontariato – si è tenuta nella Sala del Consiglio comunale e, dopo un intervento del Presiden-te dei Giuliani, Dario Locchi, ha conosciuto elevate punte di commozione nel collegamento in diretta con la presidente della Federazione dei Circoli Giuliani in Australia, Adriana Douglas, e

con la riproposizione di un brano tratto da un articolo di Giani Stu-parich (“Da Trieste si emigra”) in cui il giornalista riporta una delle partenze nel 1955.

Negli stessi giorni si è svolta l’assemblea straordinaria dell’U-NAIE i cui lavori hanno registrato la partecipazione attiva e pro-positiva di ben 33 associazioni provinciali e regionali aderenti all’Unione: per la Trentini nel mondo hanno partecipato il vice

Narducci: «Per far ripartire l’Italia in crisi sarà decisiva la nostra memoria storica»

TRIESTE HA OSPITATO L’ASSEMBLEA DELL’UNAIE, UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI DI IMMIGRAZIONE ED EMIGRAZIONE

presidente Aldo Degaudenz e il past-president, Ferruccio Pisoni.

I lavori, tenutisi nella sede dell’IRCI (Istituto Regionale del-le Comunità Istriane), coordinati dal presidente onorario del soda-lizio Dario Rinaldi, si sono aperti con la relazione del Presidente Nazionale dell’UNAIE, Franco Narducci, contenente una serie di considerazioni e indicazioni sui temi più attuali dell’asso-ciazionismo italiano nel mondo,

Franco Narducci, presidente dell’UNAIE, mentre tiene il suo discorso nella sala del Consiglio comunale di Trieste, gremita (foto a destra) per la commemorazione del 60° anniversario dell’emigrazione giuliana verso l’Australia.

Punto focale e nodale dell’assemblea sono statele modifi che allo Statuto, approvate all’unanimità, che puntano a rendere l’Unaie una struttura nondi mera rappresentanza, ma soprattutto operativae di servizio in favore delle Associazione aderenti

Mostre storiche, artistiche e fotogra� che arricchiscono

il programma del 62° Trento Film Festival, offrendo un vero e proprio itinerario a tappe che, grazie ai differenti linguaggi dell’arte, racconterà montagne, paesi lontani e vicini e molto altro ancora e condurrà alla scoperta degli spazi urbani più insoliti e suggestivi del centro storico di Trento.

Sono in totale dodici le mo-stre inserite nel programma del Festival. I temi delle esposizioni sono i più diversi. Dalle prime esplorazioni alpinistiche delle montagne trentine all’imma-ginario dolomitico dell’artista Lalla Ramazzotti Morassutti. E poi i percorsi culturali comu-ni, le diversità, il fascino del paesaggio alpino all’interno

dell’Euroregione Trentino, Alto Adige, Tirolo, che il fotografo Albert Ceolan ha fissato nella mostra “Terra in montanis” e il variopinto mondo degli artisti del Messico, paese ospite di questa edizione del Festival, proposto negli spazi di Torre Mirana.

E ancora, gli originalissimi approfondimenti tra gli spartiti musicali ispirati dalle vette e i libri fotogra� ci, dall’800 ai giorni nostri, dedicati alla scoperta del nostro pianeta, tra misteriose montagne, terre inesplorate e popoli lontani.

Anche per questa 62a edizione il Trento Film Festival propone un viaggio tra le arti visive as-solutamente originale e inedito.

Le due foto a colori di questo articolo (Castel Thun su questa pagina e Catinaccio su quella a � anco), fanno parte della mostra

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5 3 - 2014

ATTUALITÀ

chiamato oggi più che mai a essere protagonista di importanti appuntamenti come l’Expo 2015, la cui chiave di lettura sta soprat-tutto nel rilancio dell’economia italiana nel mercato globale.

In questo modo, ha osservato Narducci, l’UNAIE si propone di svolgere un ruolo di leader-ship nel promuovere politiche e interventi legislativi a favore delle comunità italiane all’e-stero, oggi non percepite come una risorsa per il paese, proprio a causa della scarsa visibilità istituzionale. In questo senso si è rivolto alle istituzioni perché, come è capitato in altri momenti storici di particolare dif� coltà, si faccia appello all’Italia allargata per aiutare il paese a riprendersi il più presto possibile. «La nostra memoria storica sarà decisiva per far ripartire un’Italia in crisi», ha affermato Narducci.

Questo, dunque, il ruolo dell’U-NAIE, che è emerso dal dibattito nel corso del quale sono inter-

venuti i più autorevoli e storici esponenti di essa, dai Senatori Toros e Degaudenz agli Onore-voli De Poli e Pisoni, oltre che l’Avvocato Azzia e ai presidenti delle associazioni regionali e provinciali. Tutti hanno esortato la classe dirigente dell’UNAIE e le associazioni degli italiani nel mondo ad adoperarsi nel paese

e nei confronti della sua classe politica perché guardi ai problemi in profondità e in una prospettiva futura che metta al centro i pro-blemi del paese e delle giovani generazioni.

Punto focale e nodale della riunione sono state le modi� che allo Statuto – illustrate dal Vice-presidente Vicario, Aldo Aledda,

e approvate all’unanimità dai presenti. Con questa nuova im-postazione dell’organizzazione s’intende valorizzare maggior-mente la missione fondamenta-le dell’UNAIE, rafforzandone l’aspetto del “service” al � ne di rendere l’Unione stessa una strut-tura non di mera rappresentanza, ma soprattutto operativa e di servizio rispetto e in favore delle Associazione aderenti.

Oltre ai lavori assembleari, i partecipanti UNAIE hanno pre-senziato all’apertura della Mostra sull’emigrazione giuliana in Australia, la visita al Palazzo già sede del Lloyd Austriaco di Na-vigazione e poi Lloyd Triestino ed ora del Governo regionale, ed in� ne hanno assistito alla depo-sizione della corona d’alloro - a nome dell’Associazione Giuliani nel Mondo e dell’UNAIE - pres-so la targa marmorea posta (nel 1990) sulla facciata dalla Sta-zione Marittima a ricordo degli emigrati giuliani.

e prpos’melel’retuma

L’appuntamento si è svolto in concomitanza conle celebrazioni per la ricorrenza del 60° anniversario

della prima partenza dal porto triestino della nave Castel Verde, che salpò il 15 marzo 1954,

con a bordo 650 emigrati giuliani diretti in Australia

Mostre per viaggiare nel tempo e nello spazio«Albert Ceolan. Terra in monta-nis», che sarà ospitata nella Sala delle Marangonerie al Castello del Buonconsiglio, dal 18 aprile al 31 agosto, dedicata ai paesaggi delle regioni che costituivano il Tirolo storico.

Per secoli il Tirolo è stato un po’ il cuore dell’Europa, poi è stato diviso. Ma questa terra ha continuato a trovare irresistibili punti d’incontro; l’orgoglio della gente, l’amore per la natura, la difesa dell’ambiente, una vita semplice da proteggere sono gli aspetti di questa “terra tra i mon-ti” che il fotografo Albert Ceolan ho voluto raccontare attraverso questa mostra fotogra� ca af� n-ché si realizzi il sogno di molti; quello di vivere in un paese senza con� ni, dove ciascuno possa vi-

vere le proprie radici e le proprie convinzioni a fianco dell’altro senza turbare l’altrui libertà ed essere turbato nella propria.

L’alttra immaginre, quella in bianco e nero, appartiene invece alla mostra «Spartiti delle mon-tagne. Copertine di musica», in

programm dal 24 aprile al 18 maggio a Palazzo Roccabruna, a Trento e proviene da una colle-zione unica e di grande interesse, appartenente al Museo Nazionale della Montagna di Torino.

La mostra propone spartiti con le loro variopinte copertine recuperati da un remoto passato attingendo a collezioni di tutto il mondo. Le illustrazioni sono divise per tematiche e non sem-brano appartenere a spartiti mu-sicali ma richiamano alla mente litografie, vignette e manifesti riguardanti la montagna. Come le locandine, anche le copertine illustrate degli spartiti avevano il compito di attirare l’occhio del futuro acquirente e incantarlo, anticipando il senso del brano musicale.

IL PROGRAMMA DEL «TRENTO FILM FESTIVAL» PROPONE UNA SERIE DI ESPOSIZIONI STORICHE, ARTISTICHE, FOTOGRAFICHE

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ATTUALITÀ

ORSO. Il numero minimo di animali considerati presenti a � ne 2013 è pari a 40, di cui 18 maschi, 20 femmine e 2 indeter-minati (di questi esemplari uno è una femmina adulta di cui manca l’identi� cazione genetica), 22 gli adulti (9 maschi e 13 femmine), 14 i giovani (9 maschi e 4 fem-mine) e 3 i cuccioli (2 femmine e 1 indeterminato); la popolazione stimata nel 2013 è compresa fra 40 e 49 esemplari, mentre nel 2012 era stimata fra 43 e 48 esemplari.

Il dato di consistenza minima evidenzia per la prima volta un’inversione di tendenza nel trend della popolazione, anche se il dato demogra� co è ancora insuf� ciente per affermare che si è di fronte ad un reale cam-biamento.

Nel 2013 è stata accertata la

In Trentino insieme all’orsovivono lince, lupo e sciacallo

PRESENTATO IL «RAPPORTO» PREDISPOSTO DAL SERVIZIO FORESTE E FAUNA DELLA PROVINCIA

presenza di due cucciolate nel gruppo del Brenta per un totale di tre cuccioli, sebbene un’ulteriore cucciolata potrebbe essere stata presente nel gruppo del Brenta.

La popolazione di orso bruno che gravita in Trentino e nelle regioni adiacenti si è distribuita nel 2013 su un area teorica di 14.572 km quadrati. Il territo-

rio stabilmente occupato dalle femmine è più contenuto (919 km quadrati) rispetto a quello dei maschi. Va segnalato che nel 2013 nessun orso si è avvicinato ai centri abitati.

Nel 2013 sono stati attribuiti all’orso 173 danni e sono sta-ti complessivamente liquidati 128.218,65 euro; la maggior parte dei danni sono attribuibili a soli quattro esemplari. Nel corso del 2013 la squadra di emergenza è invece stata attivata trentuno volte. L’attività della squadra si è limitata prevalentemente al presidio e all’informazione della popolazione e solo in dieci casi ha avuto un contatto visivo con l’orso.

Infine nel corso del 2013 si sono registrati tre casi di investi-menti stradali, nei comuni di San Lorenzo, Cis e Andalo.

LINCE. L’unico esemplare di lince certamente presente in provincia di Trento a partire dal 2008, il maschio denominato «B132», proviene dalla piccola popolazione svizzera del Canton San Gallo. L’ultima cattura in ordine di tempo (la terza) per sostituire il radiocollare è stata

nel febbraio 2012. La lince ha trascorso tutto l’anno fra la Val Daone e le Giudicarie, ! no ai con! ni con la provincia di Brescia, è rimasta dunque nella nuova area che aveva raggiunto nel corso del 2012. Il monitoraggio delle prede ha consentito di individuarne sei, tutti caprioli.

SCIACALLO DORATO.A partire dal 2012 si è registra-

to un nuovo arrivo faunistico per il Trentino, lo sciacallo dorato: nel gennaio 2013 un esemplare è stato ripreso con una fototrap-pola in val di Non. Si tratta delle prime immagini di un esemplare in vita di sciacallo mai registrate in Trentino.

Lo sciacallo dorato proviene dall’Europa sud-orientale, la sua diffusione è stata limitata, si ritiene da ragioni climatiche e dalla competizione con il lupo, alle porzioni più aride e steppiche della penisola balcanica.

LUPO. Per il quarto anno consecutivo è stato possibile documentare la presenza del lupo sul territorio provinciale. Sono stati almeno cinque i lupi che hanno gravitato in Trentino e/o in territori immediatamente limitro� . Confermata la presenza del lupo maschio in alta val di Non, rilevato per la prima volta in Trentino nell’aprile 2010.

Le novità più interessanti per il 2013 riguardano però il settore meridionale: un giovane lupo ma-schio radiocollarato in Slovenia, è arrivato sui Monti Lessini nella zona con� nante con la provincia di Verona nel 2012, dopo uno formidabile spostamento di oltre mille chilometri, dove era pre-sente un altro esemplare di lupo femmina. La coppia ha dato alla luce i suoi primi cuccioli nella primavera 2013 e in agosto è stato possibile documentare la presenza di almeno due cuccioli.

Alla � ne di dicembre è stata effettuata la prima ripresa con fototrappola di tutto il branco, composto di quattro esemplari. Si tratta del primo branco accertato sulle Alpi orientali, dopo oltre un secolo e mezzo di assenza dal territorio.

Negli ultimi decenni si è assi-stito ad un ampliamento del suo areale, che si ritiene sia stato favorito dalla diminuzione della presenza del lupo.

Il 2013 ha segnato, per la prima volta dalla fi ne del progetto di reintroduzione dell’orso, un’inversione di tendenza nel trend, fi nora positivo, della popolazione di plantigradi. L’anno appena concluso ha però anche confermato e rafforzato

i numeri che fanno del «progetto orso» un’attività condotta con grande impegno: 12 anni di monitoraggio genetico, oltre 5.600 campioni raccolti e analizzati,

sono alcuni dei dati più signifi cativi di un progetto per certi versi unico in Europa

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GENTE E FATTI

LUI È NATO A TRENTO, LEI A VERACRUZ, SI SONO SPOSATI NEL 2008 E LAVORANO INSIEME NEL LORO LOCALE

In Messico si respira «aria trentina»nella nuova pizzeria di Luca e Fedora

L’indirizzo è Isabela la Catoli-ca 1022, nella città di Veracruz in Messico; l’insegna all’ingres-so dice «Pizza piccola Italia» e se si entra si può mangiare con vista sulla piazza del Duomo di Trento... fedelmente dipinta su una parete del locale.

A portare in Messico uno degli scorci più caratteristici di Trento, la sua città natale, è stato Luca Seresin, 32 anni compiuti a � ne gennaio: suo padre è originario di Padova, la mamma, Annamaria Bonapace, è invece di Riva del Garda.

Dal giugno 2008 Luca vive in Messico e il 12 luglio di quello stesso anno si è sposato con Fedora Conzatti Rotonda, � glia di Ruben Conzatti Alverdi, pre-sidente del Circolo trentino di Veracruz (Fedora e Ruben sono con lui nella foto).

L’incontro fra Luca e Fedora era avvenuto nel 2006, durante una vacanza di Fedora in Trenti-no. Quell’amicizia si è ben presto trasformata in amore e quando i contatti via internet e i viaggi

in Messico non bastavano più ad entrambi, Luca ha deciso di trasferirsi.

Adesso lavorano insieme nella pizzeria, aperta nel 2011, che � no a qualche anno fa si trovava

in un’altra parte della città.

L u c a e Fedora han-no deciso di investire i loro gua-dagni comperando il terreno nella zona fra Veracruz e Boca del Rio, dove ora c’è la nuova pizzeria, che hanno costruito insieme e nella quale hanno voluto mettere ben in evidenza le loro origini trentine, delle quali sono tutti e due molto orgogliosi.

Luca parla ormai molto bene lo spagnolo, grazie anche agli insegnamenti di Fedora. Tutti e due, ovviamente, frequentano il Circolo trentino e partecipano alla sua attività.

Luca è tornato in Trentino nel novembre del 2013, dopo cinque anni di assenza, per fare visita ai parenti.

L’autore trentino Lucio Gardin (al centro nella foto) è stato premiato per il cortometrag-gio sulla ludopatia “Diario di una Trappola”, presentato al “Premio internazionale albe-roAndronico”. La premiazione si è svolta a Roma, in Campidoglio, sede del Comune di Roma. Il concorso internazionale, arrivato alla settima edizione, è rivolto a opere lettera-rie, narrativa, poesia, musica e cortometraggi, la sezione all’interno della quale Lucio Gardin ha conquistato il riconoscimento.

Con “Diario di una trappola”, realizzato con Fondazione Caritro e Provincia Autonoma di Trento, Lucio Gardin era già arrivato in � nale al Festival Internazionale “Il Corto.it” di Roma, al Festival Internazionale “Corto-cinema” di Pistoia e al Festival “Ambiente in

corto” di Frosinone. Ora un nuovo riconosci-mento, con un tema non certo facile.

Il cortometraggio, da poco trasmesso da Rai 3 a diffusione regionale e di prossima

Per vedere il cortometraggio: www.youtube.com/watch?v=EEy6Q5gL3Xw

programmazione su Sky Cinema, sarà proiet-tato il giorno 14 maggio presso l’auditorium di Paderno Dugnano (MI) in un convegno nazionale sul gioco d’azzardo.

L’impegno sociale dell’autore trentino non si esaurisce qui: “Grazie alla sensibilità di Fondazione Caritro stiamo lavorando a un progetto che sarà coprodotto da Rai su un altro tema delicato, quello dell’anoressia. Perché sono convinto che si possono trattare anche gli argomenti più drammatici con la leggerezza del sorriso, basta farlo con sensibilità”.

E per il futuro Lucio Gardin vorrebbe realizzare un lungometraggio che promuova il Trentino.

Premiato a Roma un «corto» di Lucio GardinIL VIDEO, SULLA DIPENDENZA DAL GIOCO D’AZZARDO, ERA STATO PRESENTATO AL CONCORSO INTERNAZIONALE «ALBEROANDRONICO»

Nel precedente numero abbiamo pubblicato l’inserto intitolato «2013 un anno di incontri», con le foto delle persone che l’anno scorso avevano fatto visita all’Associazione. L’immagine a destra completa la rassegna fotogra� ca degli incontri avvenuti nel 2013.

Insieme al direttore e al presidente della Trentini nel mondo, Anna Lanfranchi e Alberto Tafner, c’è Fabian Nardelli (al centro), presidente del Circolo Trentino di Avellaneda (Argentina), originario di Sopramonte, che nel 2013 è arrivato per la prima volta in Trentino e ha fatto visita alla Trentini nel mondo.

Anche Fabian Nardelli nel 2013 ha visitato l’Associazione

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83 - 2014

GENTE E FATTI

Grande emozione lunedì 24 marzo a Trento per l’inaugurazio-ne della casa anziani della Vela gestita dalla cooperativa sociale Sad. Si tratta del frutto di un pro-getto innovativo unico in Italia, che riunisce sotto lo stesso tetto (in una casa singola composta da tre appartamenti, una grande terrazza e un giardino), cinque signore anziane, quattro studenti universitari e una badante (che si alterna con una seconda durante il riposo della prima).

Obiettivo: fornire una soluzio-ne di socialità e convivenza agli anziani che allunghi il tempo di indipendenza, allontanando la prospettiva della casa di riposo. Il tutto con costi accessibili (af� tto, vitto, bollette e spese del servizio di assistenza vengono divise per cinque) e con l’aiuto degli studenti universitari che abitano all’ultimo piano, che fanno com-pagnia, organizzano le feste di compleanno e aiutano nella cura dell’orto a titolo di volontariato.

Una casa per cinque anziane e una badante,a Trento un progetto innovativo unico in Italia

DOPO UN MESE DI SPERIMENTAZIONE È STATO FATTO UN BILANCIO POSITIVO DELI RISULTATI OTTENUTI CON L’INIZIATIVA

«Abbiamo cercato di riscostrui-re qui una piccola comunità che si aiuta – ha spiegato la presidente della Sad Daniela Bottura – e che non vuole stare sola. La solitudi-ne degli anziani anticipa il loro invecchiamento e per questo la coabitazione offre opportunità di salute oltre che di cura».

Dopo una certa età, infatti, anche i vecchietti più arzilli e autosufficienti cominciano ad avere paura di restare in casa da

soli. I loro � gli e parenti iniziano a temere le conseguenze delle piccole sbadataggini domestiche (gas acceso, scale…), delle di-menticanze rispetto alle terapie farmaceutiche e così via. Per molti la casa di riposo rappresenta una soluzione non adeguata, ma il costo di una badante risulta troppo oneroso.

La casa è composta da tre appartamenti di cui due dedicati agli anziani e uno agli studenti.

In quelli per gli anziani ci sono cinque camere e quattro bagni e numerosi spazi comuni. Una soluzione abitativa condivisa che ha consentito di accogliere un gruppo di cinque anziane parzial-mente autonome. Esse possono uscire liberamente, organizzare del tempo da passare insieme, gite, attività, � no alla condivisio-ne del menù che la badante poi cucina per tutte.

Dopo il primo mese di speri-mentazione, inoltre, si è registrato anche un ulteriore beneficio trasversale, questa volta non pre-visto nella fase di progettazione. I famigliari diventano risorsa oltre che per il proprio famigliare anche per la piccola comunità: in-fatti fanno compagnia anche alle altre ospiti, e propongono attività piacevoli (la preparazione della pasta fatta in casa, per esempio, o piccole passeggiate) che vengono condivise con chi lo desidera.

Dirce Pradella

Il Gruppo Giovani Trentini Brasiliani ha sofferto una grave perdita quest’anno. L’amica e componente del Gruppo, Andreza Cristina Frainer, è morta il 4 marzo, in un incidente automobilistico.

Andreza era � glia di Ademar e Zulma Frainer ed era la madre di Alan Grava Junior. La sua famiglia discende da immigrati provenienti da Roncegno Terme (Trento). Come suo padre, che è un grande esponente della cultura trentina a Rodeio e componente del Circolo trentino, lei si è dedicata alla diffusione della cultura trentina.

È stata membro del consiglio del Circolo Trentino di Ascurra per diversi anni e in seguito ha fatto parte anche al Circolo Trentino di Rodeio. Dal 2009, ha cominciato a partecipare alle attività del Grup-po Giovani Trentini Brasiliani, diventando uno dei componenti più presenti ed entusiasti.

I membri del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani si sono mobilitati per rendere l’ultimo omaggio a Andreza durante la Messa nel settimo giorno della sua scomparsa. Sono stati ricordati tutti i momenti tra-scorsi insieme, il lavoro per prepare i Giochi o gli incontri culturali,

i festeggiamenti e i viaggi fatti insieme.Il Gruppo si unisce alla famiglia di Andreza in questo momento

di dolore e di perdita e dice addio a Andreza con gratitudine e rico-noscenza.

Nella foto, scattata in occasione di un incontro del Gruppo, Giovani a Bento Gonçalves (Rio Grande do Sul, Brasile) Andreza è la sesta da sinistra.

Il Gruppo giovani brasiliani piange Andreza

Il 3 gennaio scorso è scomparso Ruggero Pasquazzo, era il fratello di Giuseppe Pasquazzo, presidente fonda-tore del Circolo Trentino di Liegi.

Nato a Liegi (Belgio) il 25 giugno 1939, è morto a Muster-Bilzen (Belgio). Ha vissuto nel Trentino dal 1940 al 1950 a Ivano Fracena, paesello al quale si era affezionato, dove trascorreva molto volentieri le sue vacanze estive assieme alla sua cara moglie Madeleine.

Amava le montagne e i canti di montagna trentini, tanto che durante la sua breve malattia ha dato precise

disposizioni sulla sua sepoltura con rito civile, durante la quale ha voluto che venissero proiettate le immagini del suo caro Trentino e come accompagnamento musicale venisse intonata «La Montanara».

Al suo funerale seguito da moltissima gente, erano pre-senti tutti i paesani di Ivano Fracena emigrati in Belgio.

Assiduo frequentatore di tutte le manifestazioni del Circolo trentino di Liegi, sarà ricordato per la sua bontà di cuore, la sua disponibilità verso il prossimo, per la sua gentilezza, era persona stimata e amata da tutti.

Cordoglio a Liegi per la scomparsa di Ruggero Pasquazzo

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GENTE E FATTI

Centesima «candelina» per Maria Fellin Bicking

VIVE A SHEPPTON (PENNSYLVANIA - STATI UNITI): SUO PADRE EMIGRÒ DALLA VAL DI NON

Guido Boccher è un fedele lettore della nostra rivista. Vive in Francia dal 1947 e il 16 aprile compie 88 anni.

La � glia Mirella ci ha inviato una lettera da pubblicare sul giornale, per fare gli auguri al papà, che lei de� nisce «un trentino DOC», anche attraverso le colonne del nostro giornale. Ben volentieri esaudiamo questa richiesta e anche la redazione del giornale si unisce al coro di auguri per il compleanno di Guido.

Ecco il messaggio inviato da Mirella Boccher e � rmato anche da Malou, Eric dai rispettivi coniugi, dai nipotini Thibaut, Greta, Mathilda, Lisa e Leonardo.

«Caro papà, solo l’emigrante della tua epoca (che ha raggiunto l’estero percorrendo la strada parte in treno e parte a piedi senza un contratto di lavoro allo sbaraglio) ha conosciuto le dif� coltà � siche, economiche e il sacri� cio di vivere lontano dagli affetti.

Con la salute, forza di volontà ce l’hai fatta da solo poi hai fatto venire da Roncegno (TN) la mamma e avete vissuto degnamente creando una bellissima famiglia.

Ci hai trasmesso amore e conserviamo un vero grande bell’esempio di vita e di onestà.

Ti auguriamo un buon compleanno e ancora grazie di cuore».

Auguri al trentino DOC Guido Boccher

Da Rina Valentini, di Tuenno, abbiamo ricevu-to la lettera pubblicata qui di seguito.

Anche se con un po’ di ritardo vorrei far arrivare alla mia carissima cognata Pia Gabos, tramite il vo-stro giornale, gli auguri speciali per il suo centoquat-tresimo compleanno: Pia è nata il 21 marzo 1910.

Amici trentini aiutatemi a spegnere queste 104 candeline e farle arrivare in coro gli auguri più sentiti, più veri, così speciali. Serena, consapevole del traguardo raggiunto, continua a ringraziare il signore, tramite la Santa Messa quotidiana, con il rosario sempre fra le mani. Brava cuoca, fa gustare a famigliari e amici i piatti tipici trentini.

Tutte le settimane la chiamo al telefono per avere sue notizie e il primo pensiero che mi dice: «che contenta sentire la tua voce, grazie Rina». Poi mi dice che la trattano come una regina, che tutte le

attenzioni sono rivolte a lei, che l’affetto e l’amore non hanno misura.

Mia cara Pia, come desidererei esserti accanto, abbracciarti e farti sentire tutto il mio affetto, la mia riconoscenza, l’amicizia che sento per te. L’esempio di vita che hai trasmesso a tutti noi, non potrà mai essere dimenticato ma messo in pratica, con la certezza di non sbagliare. Sensibilissima ai problemi del prossimo sofferente, hai fatto del tuo meglio per sanare quelle ferite.

Grazie mia cara cognata, mamma, sorella, amica.Ora ti trovi in Florida con Mary e Albert, oltre che

bello, il clima è molto favorevole per te, così starai meglio che a Chicago. Pia carissima ti giungano questi auguri speciali, anche se l’oceano fra noi ci separa ma non potrà mai separare l’amore che ci unisce. Rina Valentini

Nata il 2 marzo 1914 a Sheppton, in Penn-sylvania (Stati Uniti) Marian Fellin Bicking ha compiuto cento anni.

Fu suo padre Simone Fellin, nato nel 1888 a Revò in Val di Non, ad emigrare dal Tren-tino con destinazione gli Stati Uniti, dove ha

Pia Gabos il 21 marzo ha compiuto 104 anniNATA NELL’OHIO (STATI UNITI) È FIGLIA DI EMIGRATI TRENTINI PARTITI DALLA VAL DI NON, IL PAPÀ DA CLES E LA MAMMA DA CLOZ

sposato Sadie Fellin: pur avendo lo stesso cognome non erano imparentati. Sadie era nata negli Stati Uniti nel 1897.

Come molti emigrati giunti in Pennsylvania dal Trentino, anche il papà di Marian trovò lavoro nelle miniere di carbone.

Ascolta la trasmissione

Trentino nel mondo

in onda il giovedì

dopo il giornale radio delle ore 13.00

venerdì alle ore 18.05.

Visita il sito: www.radioitaliatrentinoaltoadige.it

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103 - 2014

GENTE E FATTI

CONTADINO E VETERANO DELL’ESERCITO HA CONTRIBUITO A MANTENERE VIVE CULTURA E TRADIZIONI TRENTINE IN BRASILE

Rio dos Cedros (Santa Catari-na - Brasile) è una città ricca di fatti straordinari e di storie che sorprendono coloro che la stu-diano e le approfondiscono. Molti cittadini di Rio dos Cedros sono stati persone di grande rilevanza, con importanti testimonianze e storie da condividere.

Tra questi «� gli» di Rio dos Cedros alcuni si distinguono in modo particolare e lasciano un segno indelebile, come nel caso di Lino Vicenzi.

Lino Vicenzi è la «sintesi» della storia di tutta la città. Nato a Rio dos Cedros, nella comunità di Caravaggio, nipote d’emigrati trentini, ha lavorato gran parte della sua vita in agricoltura. Da

adulto è entrato nell’esercito e ha fatto parte delle forze della FEB (Força Expedicionária Brasileira) durante la Seconda Guerra Mon-diale. È stato sul suolo italiano, dove ha visto da vicino gli orrori della guerra. È sopravvissuto e ritornato a Rio dos Cedros come un eroe.

Ha lavorato di nuovo in campa-gna e poi nel commercio. È stato uno dei membri più attivi della sua comunità, sia in chiesa, nelle associazioni, nei gruppi culturali. Dopo essere andato in pensione, tiene numerose conferenze nelle quali racconta sia le esperienze che ha vissuto in guerra sia la sto-ria di Rio dos Cedros, della quale è un testimone chiave. Attraverso

le sue attività in cori e gruppi, ha contribuito a mantenere viva

la più antica e autentica cultura trentina della città.

Ora, grazie all’aiuto di suo � glio, José Vicenzi Neto, che ha trascritto ed organizzato i testi, Lino ha potuto mettere in un libro tutta la sua vita e la sua storia, che si intreccia con la storia di Rio dos Cedros, del Brasile e del mondo. In un linguaggio semplice e diretto, egli descrive gli eventi dei quali è stato un pro-tagonista attivo, con momenti di dramma e di gioia, di frustrazione e di successo.

La lettura di questo libro è vi-vamente consigliata a tutti coloro che sono interessati alla storia e alla cultura.

Andrey José Taffner Fragale sue attività in cori e gruppi

La vita di Lino Vicenzi di Rio dos Cedrosraccontata in un libro curato dal fi glio

Il vino conservato in casainvecchia più rapidamente

L’«ETÀ CHIMICA» DEL PRODOTTO È STATA OGGETTO DI UNA RICERCA CONDOTTA IN TRENTINO

Che il vino si conservasse me-glio in cantina piuttosto che in appartamento già si sapeva. Ma ora dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige arriva un’importante conferma scienti� ca che spiega perché e quanto l’età chimica cambia nei diversi ambienti facendo scopri-re inaspettate reazioni e nuovi composti.

Stando alla ricerca, intitolata «L’in! uenza della conservazione sull’età chimica dei vini rossi» e pubblicata all’inizio di marzo sul-la rivista «Metabolomics», nella tipica conservazione domestica l’età chimica del vino accelera di ben quattro volte: molte decine di composti cambiano concentrazio-ne partecipando a reazioni indotte dalla temperatura.

In particolare la conservazione domestica induce la formazione di composti, mai osservati prima, che nascono dall’unione tra i tannini e l’anidride solforosa, e una classe di pigmenti del vino, denominata «pinotine», che fa evolvere il colore del vino verso toni più aranciati. Aumentando-ne, appunto, l’età chimica.

La ricerca, svolta all’interno del progetto «Qualità alimentare e funzionale - Qualifu» � nanziato dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha permesso di seguire per due anni l’evoluzione di 400 bottiglie di Sangiovese, vino tipicamente da invecchiamento, conservato in vetro scuro con tappo di su-ghero naturale. Duecento bottiglie sono state collocate nella cantina aziendale della Fondazione Mach, ad una temperatura costante tra i 15 e i 17 gradi e con umidità del

70 per cento; le altre duecento sono state collocate in condizioni simulanti la conservazione dome-stica, al buio, con una temperatura oscillante, secondo le stagioni, tra 20 e 27 gradi. I vini sono stati campionati ogni sei mesi.

La ricerca è stata condotta dai ricercatori Panagiotis Arapitsas, Daniele Perenzoni e Andrea Angeli, e da Giuseppe Spe-ri, nell’ambito della sua tesi sperimentale in Viticoltura ed Enologia.

«Sei mesi in appartamento

fanno raggiungere al vino una età chimica che corrisponde ad un af� namento di due anni nelle con-dizioni ideali di cantina» spiega Fulvio Mattivi (nella foto sopra), coordinatore del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione, e autore della pubblicazione. «Produttori, ristoratori, enoteche e distributori dovrebbero veri� -care se i loro locali siano idonei alla conservazione ottimale dei vini, specie nei mesi caldi, e in caso contrario valutare quale sia la conservazione massima da non superare, se queste condi-zioni ideali non possono essere assicurate. Bastano infatti pochi gradi in più per rendere un locale non idoneo ad una conservazione prolungata». Silvia Ceschini

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GENTE E FATTI

Al Museo Diocesano una mostra che indagail ruolo dell’arte dopo il Concilio di Trento

È stata inaugurata venerdì 7 marzo presso il Museo Diocesano Tridentino in piazza Duomo a Trento la mostra «Arte e persua-sione. La strategia delle immagini dopo il Concilio di Trento», che ripercorre due secoli di arte in Trentino e mette a fuoco le principali funzioni assunte dalle imma-gini sacre, alle quali veniva assegnato il compito di informa-re, convincere, cat-turare l’attenzione e commuovere.

L’esposizione ana-lizza, per la prima volta, il rapporto tra le decisioni assun-te dal Concilio in materia di immagini sacre e le arti � gura-tive in uno speci� co contesto territoriale: rimarrà aperta fino al 29 settembre 2014, è stata curata da Do-mizio Cattoi e Do-menica Primerano e presenta una settan-tina di opere, molte delle quali mai esposte prima, provenienti da numerose chiese del Trentino, da importanti musei del territorio e da altre istituzioni pubbliche italiane.

Un’ulteriore novità della mo-stra è data dal fatto che la selezio-ne delle opere è stata operata sulla base della ricca documentazione

raccolta durante l’attività di in-ventariazione informatizzata dei beni artistici e storici dell’Arci-diocesi di Trento, promossa a li-vello nazionale dalla Conferenza Episcopale Italiana.

L’iniziativa, inoltre, raccoglie

i frutti dell’intensa stagione di restauri che nell’arco dell’ultimo ventennio ha coinvolto respon-sabili di istituzioni e parrocchie, liberi professionisti e restaura-tori in un capillare percorso di conservazione e valorizzazione

del patrimonio culturale trenti-no, costantemente sostenuto e guidato dalle strutture di tutela provinciale.

Più di metà delle 34 opere pro-venienti da chiese, canoniche ed

edi� ci conventuali sono state oggetto di restauri a partire dagli anni Novanta del secolo scorso.

È il caso, tra gli altri, della seicen-tesca Pala d’alta-re del Suffragio proveniente dalla chiesa di Santa Mar ia Assunta di Condino, che grazie al recente intervento ha re-cuperato l’antico splendore dei co-lori, già offusca-ti dal tempo. Per l’occasione della mostra, inoltre, è stato autorizzato e seguito il restauro della Adorazione eucaristica di Pa-olo Naurizio dalla

chiesa di Santo Stefano di Ron-cone.

L’esposizione è promossa dal Museo Diocesano Tridentino in collaborazione con la Soprinten-denza per i beni storici, artistici, librari e archivistici della Provin-cia autonoma di Trento e con il Dipartimento di Lettere e Filo-so� a dell’Università di Trento.

«ARTE E PERSUASIONE», CON CIRCA SETTANTA OPERE, È STATA INAUGURATA IL 7 MARZO E PROSEGUIRÀ FINO AL 29 SETTEMBRE

L’esposizione ripercorre due secoli di arte in Trentino e mette a fuoco le principali funzioni assunte dalle immagini sacre, alle quali era assegnato il compitodi informare, catturare l’attenzione e commuovere

La seicentesca Pala d’altare del Suffragio proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Condino, prima (a sinistra) e dopo il restauro.

Ringrazio per il notiziario che mi trasporta in vicissitudini per-sonali. Leggo quanti compatrioti che, con ostinata perseveranza, hanno vinto la povertà, non solo, ma hanno raggiunto mete eccel-se. Non parlo solo di pecunia ma anche della stima di se stessi, che in fondo è la vera ricchezza. A parte il fatto che la vera ric-chezza non è di chi ce l’ha, ma di chi se la può gustare. Più gli anni passano e meno faccio caso a quello che la gente dice, ma a quello che fa.

Anche qui in Sud Africa molti italiani sono esempi da emulare, e si sono guadagnati il rispetto

La veraricchezzaè la stimadi se stessi

LETTERA DAL SUD AFRICA

della comunità. Purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia di tanta gente che all’arrivo della terza età sono nullatenenti e senza un’adeguata assistenza sociale. La vecchiaia è arrivata quasi di sorpresa.

Credo che sarebbe doveroso

inculcare continuamente la nec-cessità di provvedere in tempo per questa benedetta vecchiaia. Ci sono troppi casi di gente che conosco che soppravivono con pochi interessi bancari (erosi or-mai dall’in! azione) e con l’aiuto di associazioni locali. Parlando con loro non si può fare a meno di sentire una stretta al cuore, per un incerto futuro e per le poche speranze di un domani migliore.

Fra le lacrime chiedevano cosa avrebbero dovuto fare. Abbiamo parlato con i manager delle banche, che pietosamente hanno aumentato il tasso di interesse di mezzo punto. Una miseria. Ci

si sente inadeguati e senza vere risposte.

Il Sud Africa è terra di con-trasti, milionari e povertà. Fra qualche mese vi saranno le nuove elezioni presidenziali e i candidati si battono senza riserve e grati" cano tutti con le solite promesse di una vita migliore, rivolgendosi a milioni di persone esacerbate ormai di aspettare promesse che mai si realizzano. Chiedono lavoro, abitazioni, di ridurre il crimine, educazione, ospedali, assistenza in vari set-tori e questa è appena la punta dell’iceberg.

Diego Chistè

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Nella serata di presentazio-ne del «quaderno», Cesare Cornella, direttore dell’Uf� cio emigrazione, ha proposto una sua riflessione sulla Grande Guerra in Trentino.

Qui di seguito ne pubblichia-mo alcuni stralci.

Per il Trentino, la Grande Guer-ra è stata inizialmente un’assen-za. Dall’agosto 1914 al maggio dell’anno successivo, i mariti, fratelli, � gli partivano, col pre-avviso di poche ore, per terre lontane - Serbia, Volinia, Galizia, Bucovina - nomi che diverranno, ahimè, familiari.

Dal maggio 1915 la guerra si è fatta presenza, incistandosi nel nostro suolo.

Le guerre creano profughi, e i profughi assomigliano agli emigrati di necessità. Il con� itto cauterizzò le ferite, arrestando forzosamente le uscite verso l’estero, uscite che ripresero con vigore dopo il ’18. Tra le due guerre, e soprattutto prima dell’avvento della cortina di ferro fascista, in trentamila circa se ne andarono de� nitivamente dalla loro terra, portandosi appresso le loro memorie, segnate dalla guerra vissuta.

Per incredibile che possa sem-brare, la guerra richiamò emi-

grati: tornarono, si arruolarono, combatterono con onore, non di rado su opposti fronti. Talvolta erano fratelli.

Per alcune diaspore, quelli della Grande Guerra furono echi lon-tani, quasi inudibili. Dei trentini emigrati in Brasile negli anni Settanta dell’Ottocento è stato detto che avranno anche avuto a che fare con un ambiente per loro marziano, ma che tutto sommato sono stati risparmiati loro due conflitti mondiali – e il pieno impatto della Spagnola.

Oggi, i loro discendenti gio-iscono come bambini quando toccano la neve, la stessa neve che compare nelle fotogra� e di Alberto Bregani.

La guerra genera un dolore persistente, che percola giù fra le generazioni. Mio padre a due

Un «quaderno» sulla Grande Guerra dedicato agli emigrati trentini

EDITORIA

anni ha perso il suo, caduto in Galizia, ed è morto a più di no-vant’anni senza avere mai smesso di sentirsi un orfano, come orfani si sentivano il fratello, emigrato in Colorado, e la sorella, emigrata in Belgio.

La perdita è avvertita ovunque vi sia una famiglia di discendenza trentina. Un nesso di comprensio-ne reciproca lega l’emigrazione e la guerra a partire dalle mani-

In vista della ricorrenza dei cento anni dallo scoppio del primo con-flitto mondiale in terra trentina e delle iniziative di commemorazione in programma nel 2014, l’Uf� cio emi-grazione della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con il Mu-seo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e l’Accademia della Monta-gna di Trento, ha af� dato ad Alberto Bregani un progetto fotogra� co, da realizzarsi tra il 2013 e il 2014.

Il progetto prevede di ripercorrere alcuni dei tratti più signi� cativi del «Sentiero della Pace», il tracciato di oltre 520 chilometri che collega i punti più importanti della Grande Guerra sul fronte del Trentino - dal Passo del Tonale alla Marmolada, dalle rive del Garda Trentino fino agli oltre 3.400 metri del Corno di Cavento, nel Gruppo dell’Adamello - per una campagna fotogra� ca, rigorosamente in bianconero e su pellicola, che rac-

conti «con sguardo contemporaneo ed evocativo, intimista e personale, le vestigia della Grande Guerra».

Dopo aver scelto i sentieri da per-correre, Alberto Bregani è stato lungo trincee, forti� cazioni, sentieri, attraverso altipiani, ferrate, in mezzo ai ghiacciai.

Il risultato di questo lavoro è stato presentato il 27 marzo a Rovereto, in una serata nella sala conferenze del Mart, con la partecipazione dell’au-

1914, i Trentini in guerra1915, la guerra in Trentino

www.soloilvento.it«Solo il Vento. Sul Sentiero della Pace e dintorni, a cento anni

dalla Grande Guerra in Trentino» è il titolo sia del progetto af� -fato al fotografo di montagna Alberto Bregani, sia di un «blog» dove è possibile seguire tutte la fasi del progetto, da quelle già realizzate a quelle in programma nel corso del 2014.

Il blog è realizzato e curato dallo stesso Bregani, che così spiega l’origine del titolo: «.Sui sentieri e gli altipiani, lungo le alte creste della Grande Guerra, per percorsi che furono di uomini valorosi, non avrò altro compagno che il Vento. Per trincee, montagne e ghiacciai, solo il vento e la sua voce. Unico, perenne custode di ciò che fu. Ascoltarlo mi sarà prezioso».

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Un «quaderno» sulla Grande Guerra dedicato agli emigrati trentini

EDITORIA

festazione esteriori. Guardate le foto di gruppo! Soldati e emi-granti cercano entrambi conforto nella vicinanza fisica, ben al di là dell’invito del fotografo a stringersi.

Ai nostri emigrati, agli assenti legati al Trentino da un legame che comprendere non può chi non lo prova, abbiamo dedicato un quaderno e, per illustrarlo, abbia-mo pensato allo sguardo paziente

di Bregani. Immagini - inedite - che non sappiamo de� nire in anticipo ma che riconosciamo quando le vediamo.

Io sono della generazione che può vantare una qualche con-nessione con gli uomini della Grande Guerra, come il veterano Alfonso Tomasi, di San Lorenzo in Banale. Me lo ricordo. Era stato maestro di scuola, uomo au-torevole e che incuteva una certa

soggezione. Camminava molto, era facile incontrarlo sulle stra-de di campagna, procedeva col passo svelto e lo sguardo dritto. Col senno di poi avrei potuto fer-marlo e dirgli, “Mi racconti” ma naturalmente non l’ho mai fatto.

Dalle sue memorie emerge però un ragazzo spaventato, di diciotto anni appena nelle sue parole, con-vocato a Stenico per l’ammasso dei coscritti il 20 maggio 1915 e rimandato a casa per passarvi l’ultima notte, una notte che “nel cuore era nera e spaventosa.”

Del fratello maggiore, inviato sul fronte orientale, non si aveva-no notizie dall’autunno preceden-te, l’autunno di passione 1914. Si temeva il peggio – se ne era quasi certi, a ragione come si vide poi.

Ebbene, “alle 3 e un quarto del mattino mia mamma mi svegliò perché andassi in guerra.”

Il distillato tossico della guerra. Tomasi lo ricorda, e ce lo ricorda.

Se il passato insegna qualcosa al presente, i torti che oggi ven-gono fatti alle donne per come la vedo io vengono fatti a una po-vera donna la quale, novantanove anni fa, sveglia come fosse oggi il suo � gliolo nel cuore di una notte di primavera - e lo sveglia per mandarlo in guerra.

Cesare Cornella

tore delle foto, di Camillo Zadra (direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto), di Sergio Bettotti (dirigente del Dipartimento cultura, turismo, promozione e sport della Provincia) e di Cesare Cornella (direttore dell’Uf! cio emigrazione).

Per la Trentini nel mondo era presente il vice presidente, Aldo Degaudenz, che ha espresso l’ap-prezzamento dell’Associazione per la pubblicazione destinata ad essere

inviata agli emigrati trentini e ai loro discendenti.

Le quaranta pagine del «quaderno» che si intitola «1914-2014 Centenario Grande Guerra» ospitano innanzi tutto un saluto (in italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e porto-ghese) di Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento (e as-sessore all’emigrazione), un sintetico inquadramento storico del periodo bellico, una breve presentazione del

Sentiero della pace» e del Museo della guerra di Rovereto, e undici itinerari che si sviluppano in alcuni luoghi che sono stati teatro di scontri. Ogni iti-nerario è corredato da una fotogra! a scattata da Alberto Bregani; il testo è anche in inglese. Per documentare tutto il progetto (la parte ! n qui rea-lizzata e quella in programma per il 2014) è stato creato un apposito sito (vedi articolo qui sotto) che si può vi-sitare all’indirizzo www.soloilvento.it

1914, i Trentini in guerra1915, la guerra in Trentino

Alberto Bregani, 1962, cresciu-to a Cortina d’Ampezzo, è � glio d’arte - il padre Giancarlo fu alpinista, scrittore, documenta-rista con premi cinematografci e letterari all’attivo - è membro accademico dal 2005 del presti-gioso G.I.S.M., Gruppo italiano scrittori di montagna.

Ha al suo attivo mostre in molte città italiane ed europee, è consi-derato attualmente tra i più puri e validi interpreti della fotogra� a di paesaggio in bianconero, è seguitissimo online e sui social media con oltre 25mila fan su Facebook.

Nel suo blog «Montagna e Fo-togra� a» condivide i segreti del suo «camminar fotografando», raccontandoli anche attraverso video che realizza durante le sessioni fotogra� che.

L’autore delle fotoAlberto Bregani

Cosa fare per riceverloI «trentini nel mondo» interessati a ricevere una copia cartacea

del «quaderno», al quale è anche allegato un segnalibro dedicato all’anno 1914 (nelle foto qui a centro pagina), possono richiederla all’Uf! cio emigrazione della Provincia di Trento. La richiesta, completa di indirizzo postale del mittente, va spedita a: Uf! cio Emigrazione, Via Jacopo Aconcio, 5 - 38122 Trento. Per le richie-ste via e-mail, l’indirizzo è: uf! [email protected]

È anche possibile scaricare una versione in formato PDF del «quaderno» dal sito www.mondotrentino.net (il link per il «download» è presente sulla homepage, in basso a destra, sotto l’immagine di copertina del quaderno).

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CIRCOLI

Incontro nel parco per i Trentini di TasmaniaDa qualche anno si è ripreso

ad organizzare un incontro fra Trentini e loro famiglie di Hobart in Tasmania. Anche quest’anno in una splendida domenica di � ne estate, nel Tolosa Park di Glenorchy, si sono incontrate varie famiglie trentine, quasi tutte provenienti da Vermiglio in Val di Sole, con i loro � gli e nipoti – in tutto circa trenta persone.

L’iniziativa, come negli altri anni, è stata animata da Christine Delpero, � glia di Vitale e Ines.

Ogni famiglia è stata invitata a portare qualche cosa della cucina trentina, mentre Roberto Callega-ri si è offerto di fare la polenta – che poi si è moltiplicata in due… molto gustose con lo spezzatino di cervo della Tasmania.

Christine Delpero è la terza da sinistra in prima � la. In ginoc-chio davanti da sinistra: Padre Bertagnolli, Sandra Delp ero, Roberto Callegari (con il prezio-

so strumento di lavoro!) e Vitale Delpero.

Prima dell’incontro sociale, Padre Bertagnolli ha celebrato la S. Messa nella cappella del «Do-

minic College» dei Salesiani (che con� na con il Parco), ricordando così tutti quelli che ci hanno pre-ceduto nella vita eterna a Hobart e in Italia.

Dalla lontana Tasmania giunga attraverso il giornale un saluto all’Associazione e a tutti i Tren-tini in giro per il mondo!

P. F. Bertagnolli

PER IL PRANZO OGNI FAMIGLIA ERA STATA INVITATA A PORTARE QUALCHE SPECIALITÀ DELLA CUCINA TRADIZIONALE TRENTINA

Cordoglio per la scomparsa di Giovanni Parmesan

Dall’Australia è arrivata una breve notizia, che testimonia però l’attaccamento degli emigrati trentini alle tradizioni della loro terra d’origine.

I soci del Circolo trentino di Canberra si sono riuniti per il rinnovo del tesseramento, presso l’Italo-Australian Club. E poi-ché la giornata era durante il periodo di Carnevale le due socie, Concetta Bontempelli e Maria Zanetti hanno preparato due vassoi di buonissimi crostoli.

Tesseramento con crostoliper il Circolo di Canberra

Il 25 settembre scorso a Myrtleford (Au-stralia) è morto Giovanni (Gianni) Parmesan, che fu presidente del locale Circolo trentino dal 1995 al 1998.

Lascia la moglie Elsa, sposata nel 1960, cinque � glie (Nadia, Marina, Julie, Cristina e Melissa), e nove nipoti (Simon, Brendan, Nicole, Cristyn, Justin, Jason, Jake, Rebecca e Damien).

Gianni era nato il 1° gennaio 1934 a Obra di Vallarsa, quarto � glio di Vigilio e Rosina. Emigrò in Australia all’età di vent’anni, sbar-cando a Melbourne. Il suo primo impiego fu come boscaiolo, poi lavorò nella coltivazione del tabacco. Ma ecco come lui stesso ha rac-conta la sua vita, nel secondo volume della trilogia «Tanti volti, un’unica comunità» (pa-gine 209-210), edito dalla Trentini nel mondo in occasione del suo 50° di fondazione.

«Dopo aver passato 22 anni a coltivare

tabacco, dato che la famiglia chiedeva qual-che cosa di meglio che vivere in campagna, abbiamo comperato una casa in paese e io ho trovato lavoro nel commercio del latte. La

mattina presto rifornivo i negozi del paese e alla sera portavo il latte nelle case per le famiglie. Ho fatto questo lavoro per 25 anni, poi ho venduto l’attività e mi sono pensionato. Ho costruito una nuova casa su un ettaro e mezzo di terreno e ora passo il tempo curando l’orto e allevando galline.

Da quando è nato il Circolo Trentino di Myrtleford, io, Elsa e le � glie lo abbiamo sempre frequentato. A casa abbiamo sempre parlato italiano o dialetto e così anche le � glie sono cresciute con un grande attaccamento al Trentino. Io per molti anni sono stato consigliere del Circolo e anche Presidente e Vice Presidente. Attualmente faccio parte del Gruppo Folcloristico Trentino di Myrtleford».

Gianni è tornato nella sua amata Obra quattro volte: nel 1966, nel 1978, nel 1985 e nel 2002 (quando è stata scattata la foto pubblicata qui a � anco).

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CIRCOLI

Più di 140 persone, tra soci parenti e amici si sono ritrovati il 9 febbraio 2014, nella sala parrocchiale di Zo� ngen (Svizzera) per il pranzo sociale del Circolo Trentino. A quanto pare la cucina di Irene sembra piacere molto e riesce ad attirare sempre più persone. Ogni anno aumenta infatti il numero dei parte-cipanti, tra i quali abbiamo acquisito molti nuovi soci.

Quest’anno un gran numero di giovanissi-

mi, � gli dei componenti del direttivo, hanno dato una mano ai loro genitori, aiutando a servire il pranzo composto da insalata, polenta con spezzatino e formaggio. Il tutto innaf� ato da un buon bicchiere di Marzemino.

Dopo il pranzo, il pubblico e stato intratte-nuto dal duo, «Luca e Annalisa». Luca, � glio di Marisa Rado, la nostravicepresidente, con la sua bella e calda voce ha intonato un reper-torio di canzoni italiane. E non pochi hanno

cantato insieme al duo.Non poteva mancare la tradizionale tombola

con molti ricchi premi. La festa si è conclusa nel tardo pomeriggio

tra canti, chiacchiere e risate con l’augurio di rivedersi presto. Il prosimo appuntamento è previsto per il 29 giugno, quando ci si ritro-verà per la grigliata.

Markus SchlatterPresidente del Circolo

Al pranzo sociale del Circolo di Zofi ngenpiatti tradizionali, musica, canti e risate

Domenica 1 dicembre 2013 più di cento soci del Circolo ex emigrati in Svizzera si sono ritrovati per consumare il tradi-zionale pranzo natalizio presso l’albergo ristorante Everest a Trento e concludere un intenso anno di attività.

Questa occasione di svago è particolarmente cara ai nostri soci che vi partecipano sempre con forte entusiasmo.

Stare insieme a tavola, gustare un ottimo menù, fare quattro chiacchiere e poi smaltire le ca-lorie con l’allegra � sarmonica di Matteo sono cose da non dover perdere.

Quest’anno sono stati nostri graditi ospiti il vice presidente della Trentini nel mondo, Aldo

Degaudenz (al centro della foto, accosciato) con la sua gentile consorte, Rosaria. A loro il nostro ringraziamento per aver trascorso con noi una bella domenica di festa e per averci regalato tanti scatti memorabili, a testimonian-

za del lungo legame di amicizia che lega noi del Circolo e l’As-sociazione.

Non per ultimo un sincero ringraziamento a Roberto Vet-torazzi per il suo impareggiabile contributo al nostro Circolo, ma

un bacio ed un immenso “grazie” sono rivolti anche a Orlando, Vittorio, Davide, Wilma, Arman-do, Silvana, Concetta, Sandro e Marco, mitiche colonne del nostro Circolo.

Ilaria

Natale insieme per gli ex emigrati in SvizzeraSONO STATI OLTRE CENTO I SOCI CHE HANNO PARTECIPATO AL TRADIZIONALE E ATTESO APPUNTAMENTO DI FINE ANNO

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CIRCOLI

La storia del comune di Santa Teresa (Espirito Santo - Brasile) riconosciuto come la prima co-munità fondata dagli immigranti italiani, ebbe inizio nel 1874, quando il 31 di maggio arriva-rono le sessanta famiglie che avevano attraversato l’oceano a bordo nella nave Rivadavia, con destinazione Santa Teresa.

I primi emigrati ad arrivare a Santa Teresa furono: Paolo Casotti, Francesco Bassetti, Ber-nardo Comper, Lazaro Tonini, Annibale Lazzari, Giuseppe Paoli, Daniele Palaoro e Abramo Zurlo.

Tutti insieme, dal porto di Vi-toria, in canoa a remi, sono saliti lungo il � ume Santa Maria, � no ad arrivare al Porto di Cachoeiro, distante circa 60 chilometri, e dopo quattro giorni, con i loro bagagli, attrezzi e bambini al collo, lungo sentieri nella foresta vergine, dopo circa 29 chilometri raggiunsero il posto di desti-nazione. La distribuzione degli appezzamenti di terra avvenne il 26 giugno 1875, che si considera la data di fondazione di Santa Teresa.

Le correnti migratorie conti-nuarono � no al 1895 e la fonda-zione uf� ciale del Comune risale al 22 febbraio 1891.

Gli emigrati, una volta entrati in possesso dello loro porzioni di terreno (25 ettari ogni famiglia, tramite sorteggio), hanno aperto le strade di accesso, costruito ca-sette di legno coperte da foglie di palma e hanno iniziato a coltivare caffè, cereali e ortaggi.

Virgilio Lamber (un leader nella comunità) avviò anche la sericoltura, ma la sua iniziativa non ebbe successo.

Oggi, con crescente sviluppo e buone prospettive, a Santa Ter-tesa c’è una forte vitivinicoltura.

Il Circolo trentino di Santa Teresa è stato fondato il 28 luglio

1987, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra i discendenti degli italiani, attraverso iniziative cul-turali e sociali: con la sua attività mantiene vive le radici dell’im-migrazione italiana, in forma di incontri, canzoni, danze ed altre attività, come l’insegnamento della lingua italiana.

Il Circolo dispone di una sede (ceduta dal governo) con una stanza per i componenti della banda musicale, del coro di adul-to, del coro infantile e del gruppo di ballo. Nella sede ci sono anche una biblioteca, l’uf� cio della se-greteria e quello per gli incontri

Il Circolo di Santa Teresa, protagonistadella vita sociale e culturale della città

PROMUOVE LA «FESTA DELL’IMMIGRANTE ITALIANO» E COLLABORA ALL’ORGANIZZAZIONE DI ALTRI IMPORTANTI MANIFESTAZIONI

Luigi Fiorini e Fabio Berlanda a Rango, quando si sono incontrati la prima volta. Nell’altra pagina, di nuovo insieme nella famosa «stube del Gigi».

socio-culturali.Le diverse attività svolte dal

Circolo non si limitano al livello comune ma hanno valenza e richiamo per tutta la provincia dello Stato dello Spirito Santo. Siamo impegnati anche nel col-laborare alla realizzazione del «Cammino dell’Immigrante», un appuntamento che si svolge ogni anno il primo maggio: migliaia di persone percorrono a piedi circa ventinove chilometri, ricordando il tragitto che i nostri colonizza-tori hanno fatto per arrivare a Santa Teresa.

Ogni anno, dal 1991, il Circolo

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CIRCOLI

Giuseppe Filippi, di Charleroi (Belgio) raccontacome senza volerlo è stato il tramite che ha fatto

nascere una nuova amicizia fra due personeche hanno in comune una storia di emigrazionee un grande spirito di accoglirenza e ospitalità

realizza a Santa Teresa la «Festa dell’immigrante Italiano» in commemorazione dell’arrivo dei nostri eroi: per l’occasione la città viene tutta addobbata con i colori della bandiera italiana.

Qui di seguito ricordiamo i principali appuntamenti della Festa.

Il primo Venerdi, c’è l’elezione della ragazza Italo-Teresense (foto in alto).

Il primo Sabato, al mattino, la Banda del Circolo Trentino, con al seguito un corteo formato da molte persone, percorre le vie del centro storico e commerciale della città, con musica, molta al-legria; durante la s� lata vengono offerti polenta, formaggio e vino della regione.

La prima Domenica c’è la

Messa celebrata in italiano, con la partecipazione del Coro di adulti e infantile del Circolo Trentino.

Il 26 giugno, solenne seduta del Consiglio Comunale in omaggio all’emigrazione e in seguito in piazza, taglio della torta per ce-lebrare la giornata festiva.

Nel secondo Sabato c’è il mo-mento più spettacolare della Festa: “La Carrettella del Vin” (foto qui a destra). Si tratta di una s� lata di auto antiche con persone vestite con costumi tipici che ricordano le nostre origini: anche in questo caso durante la manifestazione si canta e c’è la distribuzione di vino, formag-gio, polenta, “luganega” e altri prodotti tipici.

Fernando Humberto Pretipresidente Circolo trentino

In occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario del Monu-mento all’Immigrante, l’Amba-sciatore d’Italia a Porto Alegre (Rio Grande do Sul - Brasile) Raffaele Trombeta, si è recato a Caxias do Sul (foto a sinistra).

A Caxias è stato accolto anche da alcuni rappresentanti del Cir-colo trentino della città. Nell’altra foto (da sinistra) ci sono: Augusto Vaccaro, Console a Porto Alegre; Alceu Barbosa Velho, Sindaco di Caxias do Sul; Elisete Bertollo, Coordinatrice dei Circoli trentini

del Rio Grande do Sul; Caroline B.Alexandrino, Segretaria del Circolo Trentino Di Caxias do

Sul; l’Ambasciatore d’Italia, Raffaele Trombeta, con la moglie Victoria.

L’Ambasciatore d’Italia in visita a Caxias do Sul

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CIRCOLI

Il Circolo di Rodeio ha un nuovo presidente:l’assemblea ha eletto Thiago Testoni, 25 anni

Il Circolo Trentino di Rodeio (Santa Catarina - Brasile) ha recentemente eletto il suo nuovo direttivo, che rimarrà in carica � no al 2016. È stata un’elezione nel segno del cambiamento, che ha portato all’ingresso di gio-vani soci, uno dei quali è stato indicato per ricoprire la carica di presidente. È stato un processo di rinnovamento promosso e incoraggiato dai «veterani» del Circolo, che con la loro presenza intendono continuare a lavorare con i giovani, con l’intento di trasmettere le loro conoscenze.

Nel dare il suo saluto al diret-tivo, il nuovo presidente, Thiago Testoni, 25 anni, ha ringraziato per il sostegno e la � ducia di tutti e ha dichiarato che il nuovo di-rettivo opererà con l’obiettivo di «dare continuità al lavoro svolto dal Circolo, per preservare la cul-tura trentina a Rodeio, diventan-do quindi, un punto di riferimento per l’attività e la collaborazione di altri Circoli Trentini. Onorerà conquiste già realizzate e lotterà per nuovi progetti da realizzare».

Testoni ha poi ricordato l’im-portanza della partecipazione dei giovani, ma ha sottolineato che la

collaborazione e gli insegnamenti di coloro che sono presenti nel Circolo da più tempo, saranno preziosi per favorire il successo delavoro del nuovo direttivo.

Per Mirtes Teresinha Rigo da

Cruz, la presidente uscente, l’e-lezione dei nuovi rappresentanti ha portato alla creazione di un gruppo dirigente nel quale convi-vono «il dinamismo dei giovani e la saggezza e l’esperienza dei

veterani». Mirtes ha anche sotto-lineato che «la conoscenza deve essere trasmessa ai giovani per continuare la storia».

Iracema Moser Cani, Coordi-natrice dei Circoli Trentini del Brasile, si è congratulata con il direttivo: «Questo nostro Circolo - ha affermato - è visto come un punto di riferimento, un sostegno, è un Circolo basato sull’amicizia, è una famiglia. Quando c’è qual-cosa da affrontare diventiamo ancora più forti». Ha concluso il suo intervento con un invito: «tutti noi dobbiamo camminare insieme e agire con etica, con � ducia reciproca e non dobbiamo mai perdere di vista lo scopo per cui il Circolo è stato fondato».

Il nuovo Direttivo si è impe-gnato a organizzare gli eventi tradizionali insieme al Gruppo Folk Trentino di Rodeio: la rap-presentazione teatrale di Pasqua (O Milagre do Calvário); la sesta edizione della Magnalonga; l’esi-bizione del Gruppo Folk Trentino di Rodeio in luglio; «La Sagra» in settembre. Queste e tutte le altre attività avranno lo scopo di rafforzare i legami culturali tra la comunità e il Circolo Trentino.

Presidente: Thiago Testoni; Vicepresidente: Bernardete Zircke; 1º Segretario: Josimar Tais; 2º Segretario: Isaías Girardi; 1ª Tesoriere: Isabel Cristofolini Tomelin; 2º Tesoriere: Felício Moser; Direttore delle relazioni pubbliche: Paola Zircke; Direttore Sociale: Mirtes Teresinha Rigo da Cruz; Direttore Artistico: Iracema Moser Cani; Direttore del Patrimonio: Adimir José Tomelin; Comitato di revi-sione effettivo: Arcanjo Cristofolini, Cecilia Venturi e Jhonatan Bonaventura; Supplenti: Euclides Moser, Fabricio Amarildo Martins e Geraldino José Ochner.

I COMPONENTI E LE CARICHE DEL NUOVO DIRETTIVO

«Felice della vita»: così, in un mes-saggio inviato alla Trentini nel mondo, Paulo Henrique Chistè (primo a sini-stra nella foto), presidente del Circolo trentino di Ouro Fino (Minas Gerais - Brasile) de� nisce Dimas Bolognani (secondo da sinistra nella foto) che nel mese di febbraio ha ricevuto la notizia che era stata accolta la sua richiesta di ottenere la cittadinanza italiana, in

base alla legge 379/2000. Con lui han-no ottenuto la cittadinanza anche la � glia Lais Ceccon Bolognani e il � glio Caio Ceccon Bolognani (nella foto).

Dimas è pronipote di Carlo Bologna-ni, originario di Vigo Cavedine.

Dimas ha espresso la sua gratitudine al presidente del Circolo trentino di Ouro Fino, alla Trentini nel mondo e alla Provincia Autonoma di Trento.

È stata un’elezione nelsegno del cambiamento, con l’ingresso di giovani soci, uno dei quali è stato

indicato per ricoprirela carica di presidente.

È stato un rinnovamentovoluto e incoraggiato

dai «veterani» del Circolo

Dimas Bolognani, di Ouro Finoè diventato cittadino italiano

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DALLE VALLI

Per comunicare con la redazione del mensile:

[email protected]

Radio Anaunia (emittente ge-stita da una società cooperativa) trasmette da Cles dal 1978, 24 ore su 24. Musica, notizie ag-giornate, programmi culturali, programmi di intrattenimento. Oltre alle frequenze FM Radio Anaunia può essere ascoltata in tutto il mondo via web collegan-dosi al sito: www.radioanaunia.it

«Doi ciacole dre al Nos» è una trasmissione settimanale in onda su Radio Anaunia da cinque anni, in lingua dialettale delle valli del Noce, condotta da Fabio Pinter, dalla moglie Dolores Keller (en-trambi di Coredo) e da Giuliana Finandri (di Campodenno).

È un programma di piacevole

Il dialetto noneso arriva in tutto il mondocon il programma «Doi ciacole dre al Nos»

LA POPOLARE TRASMISSIONE VA IN ONDA DA CINQUE ANNI SU RADIO ANAUNIA E SI PUÒ ASCOLTARE ANCHE VIA INTERNET

intrattenimento in allegra com-pagnia dei conduttori e degli ospiti che si avvicendano ogni

settimana con testimonianze cul-turali, di musica locale, poesie, storie locali.

È una trasmissione che risulta essere particolarmente gradita anche ai «nonesi» e trentini in giro per il mondo che la possono ascoltare in internet all’indirizzo www.radioanaunia.it

Il gradimento da parte dei «no-nesi nel mondo» è stato più volte manifestato con lettere, cartoline, messaggi di posta elettronica, ma anche «in diretta». È infatti possi-bile parlare con i conduttori tele-fonando durante la trasmissione, che va in onda ogni martedì con inizio alla ore 20.30.

Chiunque volesse contattare Fabio, Dolores e Giuliana, può farlo telefonando al seguente numero: 0039 0463 730002.

La “pioggia colorata”, ovvero sporca di sabbia, che il 19 febbraio è caduta su tutto il Trentino è un fenomeno non raro: è stato però inconsueto il fatto che abbia interessato anche il fondovalle e la città.

A portare la sabbia africana oltre il Mediter-raneo ! no al centro Europa ci ha pensato lo Scirocco, che in quei giorni sof! ava da sud. «Le particelle di sabbia portate dai venti - ha spiegato Alberto Trenti di Meteo Trentino - ri-mangono sospese e poi cadono con le piogge, un fenomeno abbastanza frequente e normale, visibile in particolare in montagna dove c’è la neve. A volte queste formazioni si hanno anche in assenza di piogge. In montagna assistiamo quasi tutti gli anni a fenomeni di questo tipo, in Trentino è accaduto anche lo scorso anno e tre anni fa, un po’ più raro è vederlo in città».

In città la pioggia “sabbiosa” ha lasciato una patina giallastra su strade e automobili, mentre in quota il fenomeno è stato più mar-cato ma ad intermittenza.

Le nevicate del 19 febbraio hanno infatti assunto, con un andamento alternato e a mac-chia di leopardo, una colorazione rossastra, seguita da neve bianca, da altra neve rossa in tarda mattinata e poi nuovamente bianca, un’alternanza che si spiega con l’arrivo a

ondate delle nubi cariche di polveri di sabbia. La sabbia che arriva dai deserti africani

non è per altro l’unica causa dei fenomeni di arrossamento della neve in quota.

Talvolta accade che siano invece delle alghe verdi, in arrivo da nord, a causare l’arrossamento.

Ciò accade quando una particolare alga (Clamydomonas nivalis) trasportata dai venti polari in primavera, deposita le spore: la leg-

gera umidità creata in super! cie dall’azione dei raggi solari è sfruttata dalle spore per il proprio ciclo vitale dando origine, durante tale processo biologico, alla produzione di sostanze di colore rosso che hanno la fun-zione di proteggere le spore stesse dai raggi ultravioletti. Ecco perché, in tali circostanze, la neve assume una colorazione rossa, un fenomeno che in Trentino si è potuto notare l’ultima volta nella primavera del 2009.

Pioggia «africana» sul TrentinoIL 19 FEBBRAIO SCORSO IL VENTO DI SCIROCCO HA PORTATO FIN SULLE ALPI LA SABBIA DEI DESERTI COLORANDO LA NEVE

Nella figura qui sopra a sinistra, diramata da Meteo Trentino, è riportata una composizione di canali infrarossi del satellite Meteosat-9: il flusso di sabbia sahariana è evidenziata in rosa acceso. I colori non corrispondono a quelli reali ma sono utilizzati per evidenziare diverse caratteristiche delle nubi: in rosso scuro le nubi con elevato spessore, in nero le nubi alte e sottili e in giallo le nubi basse. In alto a destra un’immagine tratta da una delle webcam sparse sul territorio provinciale, nella quale si vede la coltre bianca di neve con sfumature marroncine e aranciate, più tipiche del Sahara che non delle Alpi.

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PRODOTTI

L’olivo è una specie arborea tipicamente mediterranea che al 46° grado di latitudine - corri-spondente al lago di Garda - rag-giunge uno dei limiti più a nord nel nostro emisfero. Grazie al cli-ma mite la coltivazione dell’olivo nel Basso Sarca (in Trentino) e nella zona del Garda rappresenta un unicum in Italia e in Europa. L’olio extravergine di oliva pro-dotto in Trentino è un olio dalla pregevole armonia: equilibrato nelle note amare e piccanti, pieno ed intenso nel profumo, vivace nei sentori di mandorla e carciofo, una specialità capace di riscuotere entusiastici apprezzamenti sia fra i consumatori che fra gli esperti

La super� cie coltivata interessa soprattutto i comuni di Arco, Riva del Garda, Tenno e Dro, variando dai 70 agli 850 m di quota.

La varietà prevalente è quella dell’olivo Casaliva o Gargnà, la cui caratteristica consiste nella colorazione dell’oliva che non diventa mai completamente nera neppure quando è matura.

La raccolta è ancora per lo più a mano e avviene da novembre a gennaio, quando il frutto non ha ancora raggiunto la completa maturazione.

La molitura segue di pochi giorni la raccolta: un tempo con macine di pietra, oggi con moderni frangitori. In entrambi

i casi l’estrazione avviene senza l’uso di sostanze chimiche e con una temperatura costante.

L’olio così ottenuto viene � ltra-to prima dell’imbottigliamento: ha un colore verde foglia, con ri� essi dorati e un sapore legger-mente fruttato con una presenza equilibrata di amaro e piccante.

Il marchio D.O.P., di cui alcuni di questi oli possono fregiarsi, garantisce il legame con il luogo di produzione: in questo caso l’area del “Garda” e la sottozona “Trentino”.

Un rigido disciplinare di pro-duzione detta le regole per l’ot-tenimento delle olive e per la spremitura � ssando i caratteri di tipicità ed i parametri analitici e sensoriali che ne garantiscono la qualità.

La denominazione di origine protetta è concessa esclusiva-mente agli oli extravergini di qualità superiore prodotti nel pieno rispetto delle tradizioni e della tipicità della zona di origine.

A differenza di quelli pro-venienti dall’Italia centrale e meridionale, spesso caratterizzati da una esuberante personalità, l’olio extravergine del nostro territorio - ottenuto, come già detto, per lo più da oliveti della zona del Garda, Basso Sarca e Santa Massenza - si distingue per un gusto delicato che lo rende

Dagli olivi coltivati nel Basso Sarcaun olio armonico, delicato e vivace

capace di esaltare i sapori di una grande varietà di piatti.

Un tempo gli avanzi della spremitura delle olive venivano

impastati insieme al lievito e la farina, e talvolta al vino e allo zucchero, nella preparazione del tipico pan de molche.

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CROMATISMO

In un ambito geografico ri-stretto, il Trentino dispiega una grande varietà di paesaggi: natu-rali, rurali e urbani ovvero di alta montagna, di collina o altopiano e di fondovalle (1).

Secondo una de� nizione data dalla convenzione europea sot-toscritta il 20 ottobre 2000 a Firenze, il termine paesaggio designa “una parte del territorio, così come viene percepita dalle popolazioni, il cui carattere è il risultato dell’azione di fattori naturali e umani e delle loro interrelazioni ”.

La piacevolezza del paesaggio è dunque una questione di perce-zione soggettiva, di una visione cioè in� uenzata dal sapere e dai canoni estetici dominanti in una data epoca. Così, ad esempio, nei secoli passati le montagne susci-tavano sentimenti di paura per gli orridi anfratti e gli inaccessibili dirupi, mentre oggi affascinano per lo slancio e la tacita s� da delle vette. Si pensi che le Dolomiti, solo a � ne Settecento, vennero, per così dire, scoperte come luo-

ghi di interesse prima scienti� co e poi turistico.

La bellezza di un paesaggio è però anche una questione di rap-porto oggettivo tra le componenti � siche e quelle antropiche del territorio, che assume un aspetto di maggiore o minore “naturali-tà” in corrispondenza al minore o maggiore grado di pressione umana su di esso.

Tuttavia, quando tra l’uomo e il territorio si instaura un legame rispettoso dei ritmi, dei cicli, delle forze e delle risorse del suolo e

delle acque, allora appare un pa-esaggio senza fratture, dove cioè gli elementi esistenti in natura e quelli arti� ciali creati dall’uomo si richiamano nelle forme e nei materiali e formano insieme un quadro armonico.

LE FORME. Tra la montagna e i suoi abitanti esiste una eviden-te reciproca in� uenza .

Spesso gli scenari naturali sembrano assorbire le costruzioni umane, come avviene con i dossi collinari di Castello di Fiemme e di Beseno che integrano nel loro

pro� lo, alla stregua di corona, l’uno una chiesa e l’altro un castello-fortezza o come, ancora, succede con gli edi� ci di sasso di rifugi che, nel gruppo del Brenta e non solo, si mimetizzano con l’ambiente pietroso circostante

Del resto la Natura, dietro l’ap-parente aspetto di casualità e im-provvisazione, suggerisce forme regolari e geometriche non solo negli involucri delle pigne o nelle cupole dei formicai nei boschi, ma anche negli strati paralleli tipici delle rocce sedimentarie, nelle cenge innevate che tagliano di netto in orizzontale i massicci montuosi, nei conoidi alluvionali che si dispiegano a ventaglio, nelle rocce calcaree scanalate a pettine dal dilavamento delle acque.

Vi sono poi singolari architet-ture geologiche quali, ad esem-pio , in territorio trentino : le piramidi di terra di Segonzano, l’imponente fungo in pietra di Albaredo, l’arco roccioso detto ‘ponte dell’orco’ in val Bronzale sopra Ospedaletto, le levigate pareti concave delle marmitte dei giganti di Vezzano e di Nago.

Sono la natura e la mano dell’uomoa dare vita ai panorami del Trentino

IN UN AMBITO GEOGRAFICO RISTRETTO, CONVIVONO AMBIENTI DI ALTA MONTAGNA, DI COLLINA, DI CAMPAGNA, DI CITTÀ

Quando tra l’uomo e il territorio si instaura un legamerispettoso dei ritmi, dei cicli, delle forze e delle risorse

del suolo e delle acque, appare un paesaggio senza fratture, dove cioè gli elementi esistenti in naturae quelli artifi ciali si richiamano nelle forme e neimateriali e formano insieme un quadro armonico

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DALLE VALLI

E là dove si raccolgono le acque discese da monti disposti a teatro e dove in passato scivolavano len-ti ghiacciai, le valli sono modella-te a “U”, come nel caso esemplare della conca delle Levade nell’alta val di Fumo.

In bassa quota lo sbocco delle valli sul piano procede, a volte, per salti. Lo si vede nella bassa valle di Gresta, là dove essa digrada per successivi pianori orografici costituenti aree ben esposte e sfruttate per insedia-menti e coltivazioni.

I contadini da sempre hanno in-

fatti accompagnato l’andamento favorevole dei terreni e, imitan-done le migliori conformazioni, hanno a loro volta creato dei terrazzamenti che , in Trentino, conferiscono una peculiare � sio-nomia al paesaggio agrario specie nella valle di Cembra tutta ornata da centinaia di ettari di vigneti discendenti di gradone in gradone � no al corso dell’Avisio .

Ma terrazzamenti, detti anche fratte o collette, abbondano in tutta la provincia : molti spesso coltivati a frutteto e, nell’ Alto Garda, a oliveto; molti abbando-nati con i paramenti di sostegno

(muri a secco) in rovina. Una caratteristica del paesaggio

agrario è quella di far apparire come spontaneo il disegno re-golare dei campi coltivati, i cui con� ni sono segnalati da siepi, corsi d’acqua, � lari di piante o semplicemente dal cambio di coltura. Nella visione dall’alto su molte campagne delle vallate trentine l’occhio scorre piacevol-mente dalle partiture dei campi in basso verso il manto dei pendii a prato � no alle fasce verde scuro dei boschi. È una serena fusione di forme tra i terreni ‘domati’ dall’ agricoltura e quelli ancora

‘selvaggi’ .Ma disegni geometrici sono

anche de� niti dalle bordure di cespugli di bosso e dalle teorie di cipressi che costeggiano sentieri e viali di parchi e giardini. In altri casi la vegetazione è modellata in strutture architettoniche come, ad esempio, nei roccoli per l’uccel-lagione , di cui esiste un mirabile esempio a Faedo in località Sauch (foto qui sotto).

I MATERIALI. Paesaggio non è solo il panorama che guar-diamo, ma il come lo vediamo e il sentimento di armonia o di distonia che ci ispira. In questo

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CROMATISMO

senso la consonanza delle forme e dei materiali favorisce il connu-bio tra ambiente e insediamenti umani.

Nel paesaggio montano le baite, le stalle delle malghe, i mulini e le segherie si inseriscono senza alcun conflitto con l’intorno ambientale grazie anche alla me-diazione dei materiali impiegati : pietre vive e legno sotto forma di tronchi, assi e pali. Tutto ciò è frutto della sedimentata co-noscenza delle esigenze e delle condizioni poste dall’ habitat di

residenza : una comprensione che guida nella scelta dei luoghi dove edi� care, ma orienta pure alle modalità costruttive preferibili. Il risultato per chi guarda è di paci-� ca convivenza e di indisturbata continuità con il paesaggio natu-rale. Altrettanto può dirsi, solo in pochi casi, nei confronti di interventi edilizi contemporanei.

Alcune casupole immerse nei prati di montagna coniugano con i radi alberi e i massi erranti i tetti di scandole o quelli con lastre in pietra, quali si vedono

nella Lessinia o sull’altipiano di Brentonico.

Le tradizionali palizzate o stac-cionate in legno e le recinzioni in pietra emergono come elementi in perfetta sintonia con l’ambien-te tanto quanto l’acciottolato dei sentieri pavimentati per facilitare la discesa del legname.

I covoni di fieno o di grano saraceno sparsi nei campi se-gnalavano un tempo, attraverso il cambiamento di forma di una stessa pianta, la simbiosi di natura e cultura.

Allo stesso esito mira la ma-nifestazione internazionale di arte contemporanea Arte Sella (2) attraverso la trasmutazione di elementi naturali, come tronchi, rami, foglie e sassi, in costruzio-ni arti� ciali: è la metamorfosi di essenze, colori , consistenze e volumi presenti in natura in creazioni di fantasia, ma del tutto coerenti con l’ambiente.

Luciano Pontalti

(1) vedi: www.paesaggio trentino.it (2) vedi: www.artesella.it

Nel paesaggio montano le baite, le stalledelle malghe, i mulini e le segherie si inseriscono

senza alcun confl itto con l’intorno ambientale

grazie anche alla mediazione dei materiali

impiegati: pietre vive e legno sotto forma

di tronchi, assi e pali. Il risultato per chi guarda

è di pacifi ca convivenza e di indisturbata

continuità con il paesaggio naturale

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CALENDARIO1 marzo

A São Miguel do Oeste (BR): inaugurazione nuovo Circolo Trentino

C.T. Stivor (BIH): sfilata di carnevale

C.T. Puerto Tirol (AR): riunione mensile

6 marzoC.T. Brusque (BR): Inizio corsi d’italiano

8 marzoC.T. Denver-Colorado (USA): Torneo di bocce “Tirolesi-Trentini”

9 marzoC.T. Windsor&Detroit (USA): assemblea generale

C.T. Ticino (CH): festa dei crauti

A Laurentino (BR): 1° riunione del Gruppo Giovani Trentini Brasiliani di SC e PR

10 marzoC.T. Rodeio (BR): riunione mensile

12 marzoC.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile

14 marzoC.T. Charleroi (BE): festa della Donna

C.T. Rodeio e gruppo Folck Trentino (BR): sfilata 77° anniversario di emancipazione politica di Rodeio

15 marzo

C.T. Montevideo (UY): inizio corsi di italiano

20 marzoA Florianopolis (BR): incontro dei coordinatori del Brasile

C.T. Curitiba (BR): riunione sociale

22 marzoA Buenos Aires (AR): incontro dei coordinatori dell’Argentina

C.T. Porto Alegre (BR): inizio corsi d’italiano

23 marzoA Buenos Aires, incontro dei coordinatori del Cile,

Paraguay e Uruguay

C.T. Londra (GB): Santa Messa e pranzo AGM

24 marzoC.T. Gasparin (BR): pranzo sociale

26 marzoPresso l’Istituto San Michele all’Adige lezione sull’emigrazione trentina

29 marzoC.T. Toronto (CA): cena mensile

30 marzoC.T. Charleroi (BE): pranzo della primavera trentina

5 aprileC.T. Norimberga (DE): presentazione dei “prodotti e sapori trentini”

da parte del Gruppo giovani e volontari di Trento

6 aprileC.T. Monaco di Baviera (DE): concerto Coro Cima Vezzena di Levico

Terme

C.T. Cordoba (AR): pranzo sociale

7 aprilePresso la scuola media di Telve, lezione sull’emigrazione trentina

8 aprileC.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile

12 aprileA Trento, incontro di coordinamento dell’Europa

18 aprileC.T. Rodeio (BR): spettacolo teatrale “O milagro do Calvario”

26 aprileC.T. La Louviere (BE): cena sociale

Trento, Sala della Fondazione Caritro, ore 11.00“Messico e Trentino: terre comunicanti” incontro-dibattito

inserito nel programma di Trento Film Festival

27 aprileC.T. Windsor&Detroit (USA): torneo di bocce

C.T. Charleroi (BE): giornata della gioventù trentina

C.T. Minnesota (USA): “Vince Gentilini Polenta Feed”

28 aprileAssemblea dell’Associazione Trentini nel Mondo onlus

1 - 4 maggioIncontro dei Circoli trentini di Europa a Tuzla (BIH)

4 maggioC.T. Charleroi (BE):partecipa a MAI’tissage, incontro interculturale

organizzato da CPAS di Chatelet e l’amministrazione comunale

9-17 maggioC.T. La Louviere (BE): viaggio alla scoperta del Trentino

10 maggioC.T. La Louviere (BE): concerto coro Stelutis

14 maggioC.T. Denver-Colorado (USA): riunione mensile

16-22 maggioGruppo del C.T. Minnesota in visita in Trentino

17-18 maggioC.T. Rodeio (BR): porte aperte al Museo di usi e costumi della gente

trentina nell’ambito della 12a settimana nazionale dei Musei

18 maggioC.T. Londra (GB): Chelsea Literary Walk

1 giugnoTrento, Sala Depero, ore 11.00:

incontro con João Pedro Stedile e Franco Marininell’ambito dell’edizione 2014 del Festival dell’Economia

5-12 luglioSoggiorno per famiglie a Candriai

organizzato dal Gruppo giovani/volontari di Trento

11-13 luglioIn Primiero; Festa Provinciale dell’Emigrazione

18-20 luglioA Odgen – Utah (USA), Convention ITTONA

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Foto

di L

ucia

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pera

dori

Blu di primavera nel Gruppo del Brenta.


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