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Sette Cerchin. 3

Date post: 24-Mar-2016
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il magazine di Sica Italy
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Le donne Subud. Le vite, le storie. Libri e Letture “L’insegnamento dell’acqua” L’artista del mese: Ivan Vincenzo Cozzi La ricetta del mese: Risotto al melograno Eventi: “Ascesa” Dal mondo: Fractured Atlas e SICA Seila Oxtandiano From the City Into the Jungle Spazi sacri da condividere Il sito web di Sica Francia Eventi e progetti nel mondo Un sito per l’Event Space di Portland Gli Helpers Internazionali visitano l’Italia
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Page 1: Sette Cerchin. 3

Le donne Subud. Le vite, le storie.

Libri e Letture“L’insegnamentodell’acqua”

L’artista del mese: Ivan Vincenzo Cozzi

La ricetta del mese:Risotto al melograno

Eventi: “Ascesa”

Dal mondo: Fractured Atlas e SICA Seila OxtandianoFrom the City Intothe JungleSpazi sacri da condividereIl sito web di Sica FranciaEventi e progetti nelmondoUn sito per l’Event Spacedi Portland

Gli Helpers Internazionali visitano l’Italia

Page 2: Sette Cerchin. 3

SommarioEditoriale pg. 3 Le donne Subud. Le vite, le storie pg. 4

Eventi pg. 7 “Ascesa” exhibition diBirgitt Shola Starp

Libri e Letture pg. 8“L’insegnamento dell’acqua”di Masaru Emoto

Dal Mondo pg. 9Fractured Atlas e SICA Seila OxtandianoFrom the City into the JungleSpazi Sacri da condividereIl sito web di Sica FranciaI prossimi eventi dal mondo SubudProgetti nel mondoUn sito per l’Event Space di Portland

L’artista del mese pg. 13Ivan Vincenzo Cozzi

Gli Helpers Internazionalivisitano Subud Italia pg. 15

La ricetta del mese pg. 17Risotto al Melograno

Sette Cerchi notiziario dell’Associazione SICA ITALY

Referente: Ivan V. Cozzi - Roma tel: 39 06 77071899 - +393391597050

email: [email protected]

Redazione: Daniel Tinari e mail [email protected] [email protected]

Questo notiziario è fatto per te ed è tuo, ma può essere più tuo se contribuisci alla sua realizzazione con articoli, news, foto, ricette e altre proposte.

E’ possibile sostenere il lavoro della redazione con una donazione tramite paypal all’indirizzo: [email protected]

E’ pubblicato mensilmente ogni 15 del mese; la redazione accetta gli articoli inviati entro il 1° del mese precedente.Viene inviato per posta elettronica ai possessori di indirizzi email e verrà inviato per posta a chi ne è sprovvisto o ne faccia richiesta.

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Benvenuti nel terzo numero di “Sette Cerchi”. L’idea di questo giornale aperto alla

collaborazione ed alla pubblicazione dei contnuti di tutti coloro che esprimono la propria idea di “arte” nel flusso vitale del lathian, sembra creare nuove dinamiche all’interno di Subud e non solo in Italia.

Non a caso, infatti, abbiamo ricevuto non solo i complimenti di persone come Paloma De La

Viña (rappresentante della Zona 3) che ci scrive: “Genial Ivan! Me gusta mucho!” o di Raphaelle Vivier , presidente di Sica France che si rammarica di non poter avere una traduzione on line della rivista, ma abbiamo anche ricevuto, da parte di Lucita Sendin. presidente di Sica Spagna, che -oltre a scriverci “It’s a fantastic idea, thanks for sharing, a hug”- del materiale di artiste spagnole che verrà in parte pubblicato su questo numero ed in parte sui prossimi.

Importante è stato anche il feed back degli International Helpers dei quali potete leggere il

report e che hanno molto apprezzato Sette Cerchi; la proposta di Erica Zoltan Sapir di tradurre gli articoli più importanti per Sica International e della giovanissima Florence Choque, musicista votata al canto, che dalla Francia è venuta a vivere in Italia

e che si è offerta di tradurre per Sica France.

Ci sono anche alcune novità all’interno della rivista: nasce una rubrica dedicata alle

“Donne Subud”, alla loro vita, alle loro storie, perchè sappiamo bene che ogni donna ha saputo vivere e vive d’arte. Qualunque questa sia. E che i ricordi sono solidi, stupefacenti e aiutano la memoria collettiva. Inizia Suyai, argentina, che vive a Recco e che ha una storia avventurosa da raccontare.

Altra novità è la rubrica sui libri. Libri che parlano di spirito, libri su Subud, libri scritti

da autori in Subud ma non solo. Come al solito l’importante è l’onestà dello spirito e dell’intelletto.

Anticipiamo che nel prossimo numero proporremo agli artisti che volessero fare un

weekend più o meno lungo in Italia, la possibilità di partecipare a dei workshop tenuti dall’artista Birgitt Shola Starp alla scoperta della propria creatività e dell’arte del territorio

Aspettiamo ancora voste proposte, idee, nuove rubriche, articoli, traduzioni, ricette,

segnalazioni di libri e tutto ciò che vorrete condividere su un giornale che è soprattutto vostro.

L’Editor iale di Ivan V. Cozzi

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Suyai è una donna gentile, pacata e ricca di sentimenti. Alba e Margarita la hanno

intervistata per noi a Recco, la città dove abita, nello scorso settembre.

Sei una donna ricca di molte esperienze e di incontri straordinari. Ci piacerebbe che

tu ce ne parlassi per condividerle con altri. Vuoi raccontarci intanto delle tue origini?

Sono argentina, nata in un piccolo paese della provincia di Buenos Aires, dove mio padre

aveva una tenuta. Sono l’ultima di sette figli ed ho sangue indio da parte delle due nonne, materna e paterna, entrambe indie, che i miei nonni avevano conosciuto alle fiere del bestiame e altre circostanze legate alla vita delle campagne. Sento dentro di me queste origini, sono testarda come un’india, ho un legame molto forte con la terra e con gli animali. Ogni animale, che sia un gatto oppure un ratto per me è sacro. Divento pazza se vedo qualcuno che maltratta un animale. Ma anche le piante per me sono sacre, sopratutto le erbe curative.

Ho fatto la scuola di primo grado nel paese, dove mia sorella mi portava con il calesse.

Erano quaranta minuti di viaggio e non vi dico che freddo in inverno... Per tornare a casa mi veniva a prendere un’auto che mi lasciava vicino a un incrocio e lì mia sorella veniva a prelevarmi in bicicletta. In seguito i miei genitori, di religione cattolica, mi iscrissero dalle suore di Maria Ausiliatrice, dove sono stata cinque anni. Poi purtroppo mio padre venne a mancare e mia madre dovette vendere la tenuta. Così ci trasferimmo a Buenos Aires dove i miei studi p r o s e g u i r o n o all’Università. Mi iscrissi a Medicina, ma potei frequentare solo due anni poichè non avevamo soldi sufficienti per permettermi di proseguire fino alla laurea. Così passai alla Scuola Infermieri della Croce Rossa.

Com’era la vita in una città come Buenos Aires, dopo avere vissuto l’infanzia nelle

campagne?

Ci stavo bene, mi piaceva. Al pomeriggioavevamo l’abitudine di andare

nei bar a prendere il the. Fu nel bar che frequentavamo che incontrai Ernesto “Che” Guevara: studiava Medicina all’Università ed era un bel ragazzo di qualche anno più giovane di

Donne Subud Le vite, le storie.

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Intervista con Suyaidi Alba Arena e Margarita Pizzi

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me. Uno studente come tutti gli altri. Si prendeva il the insieme. Poi un pomeriggio arrivò con una grande torta in mano: “Hola, chicas!” -ci salutò molto festoso- “festeggiamo, mi sono laureato”. Poi ci disse che sarebbe andato a Cuba per la specializzazione in Chirurgia. Molti andavano a Cuba a specializzarsi, perché la vita lì era molto meno cara. Solo dopo molto tempo mi resi conto di chi avevo conosciuto in quel bar!

Ti è mancato non potere proseguire gli studi di Medicina?

Sì, molto, volevo proprio fare il medico. Ma sono diventata infermiera, con la specialità di

“assistente ai ferri, sterilizzazione e trasfusione” ed ho lavorato in molti ospedali di Buenos Aires, compresa una clinica molto “chic”, tenuta da suore che erano veramente tremende: terribilmente esigenti nella puntualità, nella pulizia, in tutto, controllavano perfino quanto tempo passavi al bagno. Nel tempo libero dovevamo tagliare e preparare le garze per le medicazioni e per la sala operatoria. Non sono rimasta molto in quella clinica, perchè nel frattempo avevo trovato lavoro in una cittadina vicina ai pozzi di petrolio. Lì ho lavorato per circa cinque anni. Durante quel periodo mi fidanzai, ma fu una storia breve perchè il mio fidanzato che non si comportava bene con di me. Così lo lasciai, ma ne soffrii molto.Dopo questa rottura andai a lavorare all’ospedale di Rio Turbio, una cittadina di montagna della punta meridionale dell’Argentina, dove c’è una miniera di carbone. A Rio Turbio ho conosciuto mio marito.

Ci siamo sposati in una città del nord dell’Argentina, Paso de los Libres, vicino alla

frontiera con il Brasile. Mio marito lavorava nelle centrali termoelettriche e spesso doveva spostarsi, cambiando anche nazione, per il suo lavoro. Abbiamo vissuto anche in Cile, in Brasile, in Uruguay, in Perù, in Marocco, nelle Filippine e, infine, in Italia.

Del tuo lavoro che ne era, con tutti questi spostamenti?

Ho smesso di lavorare quando mi sono sposata, a parte le iniezioni o altri interventi quando

qualcuno ne aveva bisogno. Ma mi sono sempre dedicata al volontariato sociale, in ogni luogo in cui siamo andati a vivere. Nelle Filippine, ad esempio, lavoravo con le suore di Madre Teresa di Calcutta e con l’Istituto Don Bosco. Lavoravo insieme a una suora belga, con i bambini e la gente più povera che poteva esserci. Lì, con i bambini mi sono presa la tubercolosi; li lavavo, li toccavo, ci stavo insieme e così mi sono presa la tbc. Anche qui in Italia facevo l’assistente volontaria in ospedale, ma non mi piaceva, perchè qui agli ammalati puoi soltanto dire “buongiorno! di cosa ha bisogno? dell’acqua, del caffè?”, non puoi toccarli i malati, non puoi fare niente. Nelle Filippine, invece, c’erano molti mendicanti. Avevano molti problemi ai piedi, non avevano scarpe. Così, quando venivano, gli lavavo i piedi, mentre era l’autista a fare il bagno agli uomini. Una volta venne in visita un direttore di mio marito e la sera andammo a cena. Usciti dal ristorante, ci accorgemmo di un uomo che stava rovistando dentro il cassonetto della spazzatura. Ci conoscevamo e lui mi salutò subito “oh, Mam, come stai?” mi chiese in dialetto. Io gli domandai se aveva trovato qualcosa da mangiare, lla sua risposta negativa tornai al ristorante, dissi “c’è un cliente, la fuori”, mi feci dare da mangiare e glielo portai. Il direttore, alquanto sdegnato, disse a mio marito: “...ma sua moglie! Ha degli amici...!” Un uomo intelligente, un direttore che diceva così.... gli avrei tagliato la testa.

Cosa ti spingeva a portare avanti questo impegno di volontariato?

Volevo dare, sentivo questo bisogno, e poi proprio non mi interessava stare a guardare

la televisione o simili. Volevo darmi. Al mattino alle sette, insieme a una mia amica italiana,

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andavamo al Don Bosco situato in un vecchio convento. Per prima cosa andavamo in cucina, salivo su una sedia e cominciavo a battere in qua e in là per fare uscire i ratti che la infestavano e poi ci mettevamo a preparare la colazione per i preti e per i bambini. C’era un prete molto ricco che riuscì a fare un convento nuovo, bellissimo. Meno male, perchè l’altro cadeva veramente a pezzi. Dopo essere state al Don Bosco, verso le nove e mezza andavamo dalle suore di Madre Teresa. Un giorno, eravamo appena arrivate, la suora si avvicinò e ci disse bisbigliando “c’è Madre Teresa”. Che incontro! Sai, quando la vedi, rimani senza parole. Lei ha abbracciato me e la mia amica. Dopo siamo andate in chiesa a pregare. La chiesa era in realtà una stanza, dove non c’erano nenache le panche, c’erano solo tanti cuscini, si stava per terra ed era molto bello. Quello con Madre Teresa è stato un incontro che non posso dire... non parlavamo, di cosa avremmo potuto parlare con quella donna così piena di luce? Era piccola piccola e ci chiedeva chi fossimo, cosa facessimo... ma cosa puoi raccontare a una donna come lei? Madre Teresa è Madre Teresa, mandava luce ed energia...! Non si sapeva mai quando arrivava, Madre Teresa, diceva di arrivare giovedì e invece anticipava al lunedì, per dire, oppure posticipava, non arrivava mai nel giorno stabilito. Fra le suore, invece, ce n’era una che era stata a Roma e adorava la pasta. Noi gliela preparavamo, condita con il sugo, ma lei la voleva solo una volta alla settimana, di più sarebbe stato un peccato di gola. Le suore di Madre Teresa nelle Filippine non avevano altro mezzo di trasporto che una bicicletta e le vedevi girare con un bambino davanti e un altro dietro su quella bicicletta. Poi qualcuno regalò loro un camioncino ed era sempre pieno di bambini. Qualcun’altro diede loro un furgone e anche quello era sempre pieno di bambini, che venivano portati al centro, dove li lavavamo, li facevamo visitare da una dottoressa, li tenevamo con noi durante la giornata e a sera tornavano a casa. Noi, con la suora e la dottoressa, al pomeriggio prendevamo il the ed era bello quel momento passato insieme, tra donne, dopo aver accudito a trenta o quaranta bambini. Avevo imparato il dialetto che si parlava in quell’isola delle

Filippine, ogni isola aveva il suo, e la dottoressa si divertiva a sentirmelo parlare.

Ti sei trovata a fare volontariato anche in altri paesi?

Sì, sempre, anche in Cile e in Brasile. Lì lavoravo sopratutto con adulti, mendicanti,

senzatetto, venivano da noi a lavarsi, a fare le terapie, a mangiare. Lavoravo insieme ad altre volontarie. L’amicizia con le brasiliane è rimasta sempre viva, anche ora ci chiamiamo spesso e con molto piacere, poi, quando vado in Brasile, ci incontriamo.

E in questa vita così intensa, avevi fatto pratiche spirituali, oltre l’osservanza

cattolica?

Ho fatto molta meditazione, in ogni paese in cui andavo facevo la meditazione, che avevo

conosciuto attraverso lo yoga. Nel periodo in cui vivevo a Milano partecipavo alle attività di un centro di meditazione dove un bel giorno, del tutto inaspettatamente, ho conosciuto il Dalai Lama. In quel periodo il Dalai Lama cercava contatti per aprire un centro di spiritualità tibetana in Argentina. Così gli ho fatto da tramite con un mio nipote che vive a Buenos Aires e che tutt’ora si occupa attivamente di questo centro, che ha contribuito a fondare.

Come hai incontrato il lathian?

Il lathian l’ho incontrato qui in Italia, attraverso la Lù che già lo praticava ed è con lei che

lo pratico regolarmente. Ci sono arrivata da anziana, infatti ho ricevuto l’apertura nel 2008, e adesso ho 81 anni. Ma il lathian, rispetto ad altre pratiche spirituali, è diverso, sento che c’è molto amore, molto amore, ed è più sottile.

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Eventi

Ascesa. Sono quei corpi intrecciati che attraversano, modificandosi

nel tempo, gli spazi siderali della poetica di Birgitt Shola Starp. Artista, artigiana, votata alla sperimentazione e alla comprensione attraverso il suo rapporto con la materia e con la ricerca spirituale.

Dal lavoro decennale intorno alla tematica dell’armonizzazione

tra maschile e femminile, interiore ancor prima di esteriore, il trittico polimaterico ‘Ascesa’ di Birgitt Shola Starp indica l’esperienza del divino tramite il lavoro alchemico di fusione delle proprie polarità.

Le sue immagini, sia scolpite sia dipinte hanno sempre la

morbidezza della femminilità e della femminilità la forza adamantina: brillante ed indistruttibile.

Il suo è un tratto inconfondibile: dalle donne-uovo ai tanka poetici, dalle

rappresentazioni della sessualità sacra ai collages dedicati alla struttura alchemica del colore.

I lavori esposti spaziano dalla scultura alla pittura ritmica che accompagna

le poesie di Dale Zaccaria.verso il cielo.

In questa esposizione, che ha trovato un luogo d’accoglienza davvero

adatto nella libreria indologica (e ristorante indiano) Bibliothe di Roma c’è davvero il senso profondo della lunga produzione dell’artista tedesca.

C’è il suo rapporto con la ceramica raku che diventa il

mezzo più adatto, l’unico mezzo per rappresentare la dea Quanyin, la dea della guarigione dal raggio violetto.

Non a caso Birgitt Shola Starp nel suo ininterrotto persorso

interiore ha incontrato, ascoltato e praticato molteplici tecniche olistiche di autoguarigione: il reiki, le varie forme di meditazione attiva, il respiro consapevole o rebirthing, il tai chi chuan, il kundalini yoga.

C’è la ricerca sul senso sacro dell’unione del maschile e del

femminile e, dunque, della sessualità che, secondo la visione dell’artista, è fortemente legata al Divino e quindi impregna le religioni: dai misterici riti dionisiaci, passando per i simboli di fertilità, fino alla negazione della sessualità che percorre le religioni monoteistiche che, nei secoli, ha

allontanato l’uomo dal suo centro e dal suo equilibrio fisico e mentale.

“Ascesa”pittura, scultura e collages di Birgitt Shola Starp

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MASARU EMOTO “L’insegnamento dell’acqua” il suo messaggio Mediterranee

Edizioni euro 19,90 osservazioni di Ivan Cozzi

Giapponese di Yokohama, Masaru Emoto ha acquisito notorietà internazionale per la

divulgazione del suo pensiero sulla memoria dell’acqua.

Egli presuppone che l’acqua, congelata alla temperatura di -4 °C, assuma forme differenti

in relazione al suo rapporto con il pensiero umano.

Documentando il suo pensiero con fotografie di cristalli Masaru Emoto sostiene che l’acqua

accetta forme cristalline simmetriche o caotiche e disordinate in relazione con la “presunta energia” a cui viene sottoposta con differenti forme: suono (voce, musica) parola scritta (etichette), fotografie o pensiero (preghiere).

La comunità scientifica internazionale osteggia le ricerche di Masaru Emoto perché non sono

scientificamente comprovabili così come non è comprovabile la Omeopatia, la medicina Cinese e la medicina tradizionale popolare.

Ma come sostiene la filosofia Shintoista, i monti, i fiumi, il mare, gli animali, le erbe, i

fiori, in breve tutta la natura, è piena di divinità e forma un grande Universo che comprende anche l’Uomo ed esso deve essere in Armonia con il Tutto.

Nello Schintoismo le preghiere Norito hanno lo scopo di produrre vibrazioni e prendere

contatto non con un solo Dio, ma con le otto Miriadi di divinità.

Cosa sono le otto Miriadi di divinità? La Miriade di divinità sono comprovabili con

la Miriade delle vibrazioni dell’Universo: ogni sassolino, ogni filo d’erba, ogni animale, ogni essere umano ha una propria frequenza con la quale si può entrare in contatto con la nostra preghiera, con il nostro Lathian.

In principio era il vuotoE il vuoto era pieno di energia

Che si manifestò come vibrazioneChe divenne Luce

E dalla Luce venneroTerra, Acqua, Aria e Fuoco;

Che erano dunque il contenutoDella vibrazione.

Così è il nostro esercizioChe comincia come una vibrazione,

Diventa movimento e Dopo molto lavoro,

Finalmente diventa fruttuosa attività.Questo è il contenuto:

questo è il contenuto del nostro …… esercizio ………. Esercizio

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Libri & Letture“L’insegnamento dell’acqua”

di Masaru Emoto - Edizioni Mediterranee

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Dal MondoFractured Atlasil network delle arti targato USA e la convenzione con SICA

Fractured Atlas è una eccellente organizzazione nazionale di servizi artistico-

culturali che opera negli Stati Uniti offrendo molti servizi per i suoi utenti online.

Servizi molto preziosi per artisti e operatori culturali.

Normalmente un abbonamento FA singolo costa US $ 95.00 all’anno, ma SICA ha fatto un accordo di partnership con Fractured Atlas, facendo sì che tutti i membri possono avere questa iscrizione on line gratuitamente.

Alcuni servizi sono destinati a chi lavora negli Stati

Uniti, ma ci sono on line corsi di sviluppo professionale in management e marketing delle arti che possono essere utili a chiunque ed ovunque.

Fractured Atlas aiuta inoltre gli artisti non americani

ad entrare negli Stati Uniti per brevi periodi con visto per artisti.

Per attivare la vostra iscrizione gratuita in

Fractured Atlas avete bisogno del login di SICA. Se siete già membri di Subud o SICA, contattate questo link per avere tutte le informazioni.

Seila Oxtandianouna pittrice di SICA Spagna

N ata a Madrid, ha studiato arte al Escuela de la Palma di Madrid laurendosi come designer e

architetto di interni.

Ha realizzato progetti unici nel campo dell’architettura fino al 1996, qundo ha

deciso di dedicarsi esclusivamente alla pittura realizzando numerose esposizioni in Spagna e all’estero ricevendo numerosi premi e vincendo alcuni concorsi di rilievo.

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From the City into the Jungleil nuovo album di Pierce Vaughn

Pierce Vaughn, aka The Blue Monk, è un giovane compositore di musica, scrittore,

produttore, regista, cameraman, motion graphic designer, sviluppatore web... insomma un vero e proprio vulcano di idee ed una capacità di essere multitasking come solo i giovani creativi e produttivi sanno essere.

Nato in Francia da padre americano (musicista e compositore) e madre inglese (autrice fantasy

e paroliere) ha sempre visuto in Germania fra Amburgo e Berlino è da sempre alla ricerca di nuove fonti di ispirazione attraverso i regni del mondo quantistico, cercando di catturare i sentimenti ed idee. Con poche parole perchè per lui ogni stile di musica è un linguaggio.

Il nuovo album, From the City into the Jungle, realizzato da Deja Tunes come mp3 scaricabile. E’

disponibile sulle diverse piattaforme musicali.

La musica dell’album è stata prodotta nella cantina della famiglia trasformata in un laboratorio

musicale. Larry Elam, ex prima tromba del gruppo Hamburg Staatsoper, e la giovane cantante tedesca, Anna Kristina. Il lavoro artistico della copertina è di Björn Vaughn.

Spazi Sacri da condividere

di Osanna Vaughntraduzione di Andrea Colamedici

Ho pensato a lungo a come Subud, in qualità di comunità, possa aprire ulteriormente i suoi

spazi alla più ampia comunità umana. Molti gruppi in tutto il mondo fanno questo, anche se spesso per ragioni commerciali, ma per quanto riguarda Subud capita frequentemente di ricevere dei feed-back da persone esterne soprattutto per quanto riguarda la particolare qualità degli spazi dove si pratica il latihan. Questo mi ha fatto nascere l’idea di poterli aprire anche come spazi di dialogo sicuro, oppure di eventi interculturali intercomunitari.

Con questa idea in mente, sono stata felicemente fortunata nel trovare un articolo nel numero

di ottobre della newsletter del Parlamento delle Religioni del Mondo, in cui è presente questo estratto: “... Nell’area di Chicago le comunità religiose e spirituali si raduneranno, dall’autunno fino a maggio 2012 in otto centri di culto. Il programma ha lo scopo di favorire una migliore comprensione delle tradizioni di ognuno e di iniziare a costruire un senso più ampio di comunità”.

Il progetto si chiama “Condivisione di Spazi Sacri” lo ha ideato il Consiglio per un Parlamento delle

Religioni del Mondo, gruppo focalizzato sulla costruzione di armonia tra le comunità religiose e spirituali mondiali, al fine di creare un mondo più giusto, pacifico e sostenibile.

Suzanne Morgan, un architetto in pensione con esperienza nel campo dell’architettura religiosa,

è la forza alla base di questo progetto. Lei crede che uno spazio diventi sacro attraverso il significato che ha per la sua comunità. Condividerlo può ridurre le tensioni sociali e le incomprensioni culturali, costruendo ponti di fiducia e di speranza ... “

Mi chiedo se noi in Subud potremmo iniziare o aderire ad iniziative simili, aprendo i nostri spazi

per il dialogo su una vasta gamma di temi di interessi, o anche creando eventi in cui semplicemente ci presentiamo nei nostri quartieri.

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Il sito web di SICA Francia

Il sito web di SICA Francia è stato costruito con il link al traduttore in ogni pagina, racconta Raphaëlle

Vivier, Coordinatrice SICA per la Francia, “Perché ho sempre la sensazione che SICA non sia solo per gli artisti, ma per tutti coloro che, in Subud,creano qualcosa che proveine dalla loro anima per Grazia divina. Se tutti in Subud comprendono questo, avremo qualcosa come Bapak avrebbe voluto“.

Sotto l’egida di un verso del Fedro di Platone, “Ora,ogni anima umana ha per sua natura

contemplato il vero essere, altrimenti non sarebbe penetrata in un corpo. Ma trovare nelle cose terrene il mezzo per far affiorare nella memoria quel vero essere, non è cosa facile. Non restano che poche anime che hanno il dono del ricordo e, quando queste scordono qui un’imitazione delle cose della realtà già sono fuori di se stesse e non si possiedono più. E ignorano la natura di ciò che provano perchè la loro percezione è troppo indistinta”, SICA Francia presenta i suoi artisti professionisti e non e le loro creazioni.

SICA Francia ha ultimamente organizzato una vacanza che ha fatto molto successo a La

Source nei Pirenei, nel corso della quale sono stati proposti alcuni laboratori di eccellenza: la pittura con Eric Sarrault; la musica conTrisnani, un insegnante di pianoforte che lavora sull’improvvisazion, e Léonard Zandstra, violinista; la cucina con Myriam Murray, la scrittura con Deana e la danza con Raphaëlle. Thierry Nieto, ottimo fotografo,ha invece lavorato sulla cronaca dell’evento.

I prossimi eventi dal mondo Subud

25 - 27 Novembre

Zone 3 Women Helpers’ Week-end in Lisbon, Portugal.

Check MORE for Info. Per il modulo di prenotazione contattare Delia Whitebread a [email protected]

3 Dicembre

World Lathian 12:00 (Los Angeles) - 14:00 (Mexico

City) - 15:00 (New York/Bogota) - 17:00 (San-tiago de Chile) - 20:00 (GMT) - 20:00 (London) 21:00 (Paris)

8 - 11 Dicembre

Congresso Nazionale Subud Spagna ad Alicante. Contattare Olga Ramirez,

committee councillor.

26 Dicembre - 2 Gennaio

Subud Snow Camp a Wildhaus, Svizzera. Visita il sito per informazioni o contatta

Alwina Leuthold a [email protected]

27 Dicembre - 6 Gennaio

French Holidays and New Year in the Pyrenees at la Source, contact Myriam

[email protected].

30 Dicembre - 6 Gennaio

Congresso Nazionale Subud Australia a Sydney. Consultare il sito www.

congress2012.com.au per tutti i dettagli.

30 Dicembre - 1 Gennaio

Congresso Nazionale Subud India a Chennai. Celebreremo insieme il

capodanno 2012.

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Progetti nel mondoUn nuovo progetto abitativo per Subud Mayenne (Francia)

Il Gruppo Subud di Mayenne, nel nord-ovest della Francia sta lavorando ad un nuovo progetto

nato durante il Congresso Mondiale di Innsbruck: acquistare un terreno con delle abitazioni per farne delle residenze per anziani, per vacanze e per avere spazi per il Latihan.

Dopo alcuni ani di attesa dovuti a mancanza di denari immediati, ora un edificio in pietra

è stato ristrutturato grazie al lavoro volontario dei membri e di alcuni ospiti ed ora si è trasformato in du sale per il Lathian, una cucina ed altri ambienti.

Il progetto però vuole andare avanti con la costruzione di un gruppo di abitazioni non

lontane dagli edifici del lathian che potrebbero essere destinate a residenze temporanee, affitti per periodi brevi, week end, casa di vacanze o anche abitazione in caso di bisogno.

Un primo passo per arrivare ad una struttura abitativa “protetta” e più complessa, dotata di

aree verdi che potrebbe essere utilizzata proprio come un villaggio di cui l’Association Subud France (ASF) dovrebbe diventare proprietaria.

Il progetto completo è consultabile qui.

Un sito per l’Event Space diPortland (Oregon)

S ubud Portland ha il piacere di annunciare deil dedicato a chi volesse affittare, attraverso il

web, lo spazio strategicamente situato nel bel quartiere nord-est di Portland Alameda.

Il Centro, gestito da Subud Portland è un luogo adattissimo ad ospitare seminari, ricevimenti,

mostre d’arte, ritiri yoga ed altri eventi ed offre, inoltre, una vasta gamma di serviziad un prezzo sorprendentemente accessibilee in linea con la “mission” di sostenere la comunità.

Subud Portland ha inoltre aperto una pagina Facebook dedicata al Centro Subud e alle

sue molteplici iniziative.

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L’Artista del MeseIvan Vincenzo Cozzi

Attore, regista, performer. Ma soprattutto sperimentatore. E nella sperimentazione, che porta avanti da tutta una vita, il posto più interessante lo ha la formazione.

Ivan ha il senso profondo della trasmissione del sapere e la certezza che tutti possono arrivare alla creazione artistica e tutti possono mettere in luce il proprio talento. Facendo attenzione, ascoltanto,

allenandosi ed utilizzando l’energia interiore.

Per la sua formazione teatrale sono stati fondamentali gli incontri e le collaborazioni con il Living Theatre

di Julian Beck; i seminari sul teatro di strada seguiti con Iben Nagel Rasmussen (Odin Teatret), i laboratori teatrali con Gruppo Teatro Onze, Jerzy Grotowski, Dario Fo, Lindsay Kemp e lo studio della regia con Dominique De Fazio.

Fra i più importanti performer internazionale su trampoli, ha elaborato una tecnica rappresentativa

di grande impatto e di notevoli possibilità sceniche e acrobatiche.

Nel 1990/91 è fra gli artisti fondatori della Scuola dei Mimi del Teatro dell’Opera di Roma; in seguito

partecipa a produzioni di alcuni Enti Lirici (Teatro dell’Opera di Roma, Arena di Verona, Ente Lirico di Cagliari, etc.) e partecipa a festival e rassegne nazionali ed internazionali e prende parte a spettacoli televisivi e cinematografici.

Nello stesso periodo concretizza la ricerca e lo studio delle differenti forme ed i linguaggi teatrali

organizzando “viaggi-laboratorio” in paesi lontani dove ancora si possono trovare le testimonianze di un teatro antropologico e popolare. Questo lavoro lo porta a proporre le culture d’oriente, programmando spettacoli, rassegne, mostre, incontri, workshop, etc. con maestri tradizionali dall’India, dal Giappone e da altrove.

Nel 1995 Fonda e dirige ARGILLATEATRI dove ospita, organizza, e produce spettacoli, concerti, spettacoli di teatro in strada, laboratori di formazione, attività per ragazzi ed altre attività culturali;

accoglie artisti ed insegnanti di differenti arti performative (musica, teatro, costume e scenografia,

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tecniche olistiche, trucco, dizione, arti marziali, danza, tecniche circensi, canto, etc.).

Da tempo ricerca ed approfondisce il processo creativo dell’attore per sperimentare le energie che

contribuiscono alla realizzazione dell’opera rappresentata. La sua ricerca sull’energia, il gesto, il movimento e le forme di teatro “altro” viene quotidianamente riproposta nei laboratori, seminari e corsi di formazione teatrale che porta avanti. Numerosi sono gli artisti ed i performer di teatro in strada e teatro di movimento che si sono formati con i suoi insegnamenti presso il Laboratorio Permanente delle Arti dello Spettacolo di ArgillaTeatri.

Dal 2002 al 2006 organizza ed è il direttore Artistico “PER LE ANTICHE STRADE” di BUSKERS &

PERFORMERS FESTIVAL di Carpineto Romano.

Sue produzioni più significative: “Cose usate” adattamento da “Asta in Cortile” di A. Wesker;

“Never Failed me yet...” partitura teatrale per attore e danzatrice; “Il Minotauro” da Durrenmatt lettura musicata e teatralizzata per attore e danzatrice; “Il Marinaio” da F. Pessoa e l’ultima produzione “Il Labirinto”.

Prosegue le sue collaborazioni con il Teatro dell’Opera di Roma. Insegna il Tai Chi Chuan appreso dal maestro Grant Muradoff.

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Page 15: Sette Cerchin. 3

E questo è il “Report” della visita di Hassan ed Elizabeth, gli International Helpers che hanno

visitato i gruppi di Subud Italia dal 10 al 17 ottobre 2011.

Abbiamo preso il treno notte dall’Austria fino a Firenze, dove siamo arrivati alle 6 della

mattina. Nonostante l’ora mattutina, siamo stati accolti da Lusiyah e Susanna con un caldo e bel benvenuto. Ci siamo riposati in uno dei più bei locali della Zona 3 di Subud e qualche ora dopo siamo tornati alla Stazione per metterci in viaggio verso Carrara, dove era stato organizzato dal gruppo di La Spezia un Latihan speciale. Abbiamo alloggiato a casa di Alba, un appartamento molto speciale che affaccia sui tetti di Carrara, la città d’Italia più famosa per le cave di marmo dove lo stesso Michelangelo si rifornì del materiale per creare la famosa statua del David.

Il latihan e i test sono stati molto forti. Abbiamo trovato una genuina apertura per il kedjiwaan e

i test, come quelli fatti su: il ruolo degli helpers e dei committee members e sul ruolo dei membri attivi di Subud.

Abbiamo, inoltre ritenuto importante capire, attraverso test, quale sia il nostro posto nel

gruppo e quale l’importanza del gruppo in tutto Subud Italia.

La Spezia ci ha dato una sensazione molto speciale su questo. Sebbene il gruppo sia

piccolo (abbiamo incontrato 4 membri su 8) tutti sono molto consapevoli della loro vita di gruppo e sanno godere nello stare in compagnia.

Il mattino successivo il latihan ed i test sono continuati fino all’ora di pranzo. Sono nate

domande sugli angeli, sui profeti, sul Buddismo, su Bapak e l’amore di Dio per noi. Ed anche se ognuno era stato aperto in tempi molto diversi questo non ha creato molta differenza, perché è sempre stato chiaro che ciascuno avrebbe ricevuto secondo le proprie capacità.

Siamo stati viziati dalla cucina italiana genuina, preparata con amore da Alba.

Valentin, Margarita e Paulino ci hanno poi portato alla stazione dove abbiamo preso il

treno del pomeriggio verso Roma.

Ed anche se all’inizio non sembrava così, abbiamo trovato tutto ben organizzato e

preparato. Ma questo è uno dei motivi del successo dell’Italia nel mondo: molte cose possono accadere in modo imprevisto.

Roma è la città degli individui. Prima del latihan in una sala accanto a Castel Sant’Angelo, tutto

è cominciato come fosse una festa c’era anche una bambina di pochi mesi e un probationer e tutto è anche finito come una festa, con un selamatan meraviglioso.

Inaspettatamente erano venuti più membri del solito. Probabilmente la nostra visita può aver

innescato il desiderio di venire anche in quelli che vivono più lontano.

I test si sono svolti con molta naturalezza subito dopo il Latihan generale. Erano test sulla vera

natura umana e sull’importanza di Subud nella nostra vita, per le nostre famiglie, per i nostri antenati e per la comunità che ci circonda. Dei test individuali hano mostrato la grande capacità di essere nel lathian anche per coloro che sono stati aperti solo di recente.

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Gli Helpers Internazionalivisitano Subud Italia

Page 16: Sette Cerchin. 3

Con l’occasione è stato presentato il secondo numero del bollettino di SICAITALIA, con

molti articoli interessanti e la mappa degli eventi in arrivo.

Ivan (responsabile SICA), la mattina seguente ci ha portato a fare un piccolo giro sul suo terreno

dove si prevede di avviare un progetto SICA.

Elisabeth, ha visto ‘tanti giovani in movimento attorno al luogo di lavoro e impegnati

naturalmente, e in attività culturali, musica e teatro (date ai giovani un lavoro interessante, date loro da mangiare bene e le attività culturali si presenteranno da sole senza neanche il bisogno di organizzarle… ) ed un mare di amache blu appese tra gli alberi ....

Il viaggio è proseguito, questa volta in auto.

A Chiusi abbiamo fatto il latihan nella casa di Hilma e l Clemens situata in una bellissima

zona rurale.

Lì abbiamo trovato 6 membri che fanno regolarmente il latihan . Fra questi una

giovane coppia aperta solo pochi mesi prima. Così da un lato è stato davvero molto bello avere l’opportunità di parlare e dall’altro di gustare una cena preparata con cura.

In ultimo, ma non da meno, ci siamo trovati nuovamente a Firenze con un gruppo di 13

donne e 4 uomini. Per due giorni abbiamo fatto test specifici di gruppo e test privati.

Domenica ci hanno raggiunto i membri di Bologna e Siena. Di nuovo abbiamo sentito

importante fare dei test sul posto che ciascuno occupa nel gruppo e in Subud Italia.

La presenza degli uomini è stata molto importante, visto che a Firenze non ci sono

uomini che fanno regolarmente il lathian.

Due nuove probationer helper sono state testate per la candidatura

Tutto questo accompagnato e guidato da Suzanna, campione del mondo di cucina

italiana che aveva ricevuto di cuocere una grande torta al cioccolato che, senza che lei lo sapesse, si è rivelata essere torta di compleanno di Hassan.

Nel complesso, in Italia ci siamo sentiti nel posto giusto al momento giusto.

Subud Italia sta camminando di nuovo è stato il commento del KC: la Presidente, con rinnovata

forza e volontà di fare il suo (non sempre facile) lavoro ed i membri, in generale, forse con una maggiore consapevolezza dell’organizzazione e dell’importanza del Latihan.

Grazie a tutti e ad ogni membro in Italia ad aver partecipato a questo evento.

Gli International Helpers dell’Area2

Elisabeth e Hassan

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Risotto al Melograno

Per festeggiare l’autunno e i suoi meravigliosi frutti cosa c’è di meglio di un bel risottino col melograno, il frutto della fortuna? A Genzano il mio melograno, generosamente ne ha elargiti di belli, maturi e rossi, così ho voluto deliziarmi con questo particolarissimo piatto.Questo prezioso dono, con i suoi preziosi grani, accende la luce nella sera dell’autunno. La ricetta originale l’ho trovata qui, anche se io l’ho un po’ modificata.

Ricetta per 3 persone1 melograno maturo sgranato 3 bicchieri di riso (circa 300gr)6 bicchieri di brodocipollaoliosale grossopepeparmigiano grattugiato

Sgranare il melograno, facendo attenzione a non sporcarsi :-). Tenere da parte 2 cucchiai colmi di grani; i rimanenti schiacciarli nello schiacciapatate e mettere da parte il succo.

Preparare un soffritto di cipolla e olio, far tostare il riso, quindi unire il succo di melograno, e man mano aggiungere il brodo e il sale che serve.

Procedere nella cottura. Dopo 15 min. aggiungere i grani interi tenuti da parte.

Tenere il riso piuttosto morbido e un po’ al dente, spegnere il fuoco e mantecare con 3 cucchiai di parmigiano.

Far riposare e servire dopo qualche minuto.Veramente squisito questo piatto che ha tutto il sapore dell’autunno!!!Veramente squisito!!!!

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La Ricetta del Mesedi Ivan


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