Date post: | 20-Mar-2016 |
Category: |
Documents |
Upload: | paola-rosa |
View: | 223 times |
Download: | 1 times |
Dean Still and Jim Kness
Aprovecho Research Center
Sfruttamento ottimale delle fonti di calore
Cinque metodi ecologici per cucinare
Illustrazioni: Loki Quinnangeles, Cathy White, Shon Lenzo, Lynn Forbes, Amelia Ettinger
Aprovecho è un centro di ricerca, sperimentazione e formazione per
tecnologie alternative, ecologicamente sostenibili e culturalmente
compatibili. I nostri campi di studio comprendono orticultura organica,
forestazione sostenibile, tecniche indigene e tecnologia appropriata.
Il Centro sorge in magnifica posizione nei pressi di Eugene, Oregon, su di un
terreno donato di oltre 16 ettari.
Dal 1976, l’Aprovecho Research Center è impegnato nello sviluppo di
invenzioni energeticamente efficienti, non inquinanti, relative a temi di
attualità, ma adatte ad essere implementate in ogni nazione. Gli attrezzi sono
progettati per essere autocostruiti ed auto-riparabili.
Le tecnologie sviluppate sono utilizzate presso il Centro. Gli studenti e il
personale sono costantemente impegnati al miglioramento dei progetti ai fini
dell’efficienza energetica, facilità d’impiego e utilità generale.
Il Centro è in gran parte finanziato dai suoi programmi di internato che si
articolano in tre cicli/anno di dieci settimane ciascuno, con inizio in marzo,
giugno e settembre. Tutti i corsi comprendono lezioni teoriche e pratiche per
fornire agli studenti di ogni età l’opportunità di vivere e imparare con una
comunità di insegnanti dedicati ad un sistema di vita sostenibile e
volontariamente semplice.
Sfruttamento ottimale
delle fonti di CALORE
Seconda edizione, rivista e aggiornata.
By Dean Still and Jim Kness
Indice
4 PREMESSA
4 Risparmiare le risorse di biomassa
7 FORNO SOLARE MARIA TELKES
8 Progettazione di un potente forno solare
10 Costruzione di un forno solare Telkes
16 FORNO SOLARE CONICO
17 Considerazioni sui forni solari
19 STUFA TURBO DI WINIARSKI
19 Costruzione della stufa
22 Costruzione di una stufa con latte di recupero
24 Note sull‟efficienza delle stufe
24 CASSE DI COTTURA
26 FORNO TURBO PER PANIFICAZIONE
28 Costruzione di un forno Winiarski
Premessa Questo libretto vuole essere un‟introduzione a
metodi di cottura più efficienti usando risorse
rinnovabili. Le cinque stufe e forni qui presentati
sono progetti ben collaudati, in quanto ognuno di
essi è stato costruito, provato e usato presso il
nostro Centro. Tutti sfruttano l‟energia solare per
la cottura del cibo; alcuni in forma diretta, altri
sono progettati per bruciare biomasse, come il
legno, che accumulano la luce solare in forma di
energia chimica.
Ogni nuovo progetto, prima di essere divulgato,
viene messo in uso nel Centro per verificarne la
validità. L‟attività di Aprovecho è principalmente
focalizzata su tecnologie di applicazione
domestica ritenendo la cottura dei cibi il lavoro
più importante che richiede tecnologia.
Ecco, dunque, cinque “ricette” per preparare i
vostri cibi preferiti in modo eco-logico. Gran
parte di questi progetti sono realizzati e usati in
varie parti del mondo dove ogni cultura ha
introdotto piccole variazioni condizionate da
abitudini tradizionali locali. In un certo senso,
questo processo è molto simile a una ricetta di
cucina che viene interpretata da ogni gruppo
cultural con deliziose varianti esotiche sul tema.
Vi invitiamo pertanto a realizzare la vostra
versione personale di stufa, con cui preparare
qualche vostra deliziosa ricetta, e condividere
entrambe con amici e vicini in grado di
apprezzarle.
Risparmiare le risorse di biomassa Aprovecho si occupa di progettare stufe e sistemi
di cottura da oltre quindici anni.
Il Centro Ricerche era stato creato vicino a Cot-
tage Grove, Oregon, da consulenti del Peace
Corps and di altre Agenzie di assistenza che
hanno lavorato per anni oltre oceano per
sviluppare nuovi e più efficienti metodi per la
preparazione del cibo, la coltivazione agricola, la
costruzione di fosse settiche e di cisterne, ecc.
Oggi, i nostri interessi si sono allargati a
comprendere anche ricerche in tecnologie solari:
dissalatori, essiccatoi, frigoriferi, scalda-acqua e
mezzi di cottura.
I progetti di stufe sono diventati assai più
efficienti e fanno parte di un “sistema” di cottura
che si è evoluto nel corso degli anni.
La stufa turbo Winiarski. La deforestazione dovuta, in parte, alla necessità
di combustibile è una delle principali minacce
all‟ecosistema in molti Paesi in via di sviluppo.
La risposta, ovvia, a questo problema è la
coltivazione di alberi ad un ritmo maggiore di
quello con cui vengono consumati i prodotti
forestali. Altrimenti molte nazioni si troveranno
senza legna prima ancora che si esaurisca il
petrolio!
Nessun mezzo per cucinare è universalmente
adattabile a culture e situazioni differenti
perché il clima, le risorse e l‟accettazione
varia da luogo a luogo.
I progetti che qui presentiamo sono semplici
tentativi per conciliare criteri funzionali e
risorse disponibili, inclusa la componente
umana. Tutti gli schemi proposti sono
soggetti ad essere modificati per adattarsi alle
singole situazioni. Secondo la filosofia di
Aprovecho, è opportune insegnare alle
persone a diventare progettisti, non semplici
realizzatori. Nessun progetto può considerarsi
“tecnologia appropriata” se non modificato
con il contributo della gente locale per
diventare uno strumento utile in un
determinato contesto sociale.
I cinque dispositivi qui illustrati formano un
sistema integrato di cottura in grado di offrire
agli utilizzatori varie scelte e opzioni.
Ciascun progetto aiuta a cucinare in modo più
efficiente, ma l‟uso combinato dei vari mezzi
assicura risparmi davvero notevoli.
Nei periodi di sole, è possibile cucinare per
mezzo di un potente forno solare con molti
riflettori, oppure bollire acqua con un
concentratore conico. In mancanza di sole, il
che è situazione comune alla nostra latitudine,
il personale di Aprovecho cucina per mezzo
di stufe turbo, molto efficienti e quasi esenti
da fumo.
Cassa termica di cottura
Forno turbo per panificazione
Ad esempio, una stufa a ridotto consumo di
combustibile abbinata ad una scatola termica
di cottura può far risparmiare grandi quantità
di legna da ardere. Una stufa a legna
efficiente, da sola, non può far risparmiare più
di 30 o 40 percento di combustibile rispetto a
un focolare aperto. L‟uso di una scatola
termica di cottura è quindi essenziale.
Questo sistema integrato comprende progetti
di facile comprensione e realizzazione.
Nei periodi di sole, è possibile cucinare per
mezzo di un potente forno solare con molti
riflettori, oppure bollire acqua con un
concentratore conico. In mancanza di sole, il
che è situazione comune alla nostra latitudine,
il personale di Aprovecho cucina per mezzo
di stufe turbo, molto efficienti e quasi esenti
da fumo.
La cottura del pane viene fatta in un forno
turbo in grado di cuocere oltre 30kg di pane
per volta. (Sia la stufa che il forno sono stati
progettati dal Dr. Larry Winiarski).
Le preparazioni bollite, invece, vengono
solitamente fatte con l‟uso di scatole di
cottura termiche molto ben isolate in cui il
cibo viene collocato ad inizio bollitura e
continua a bollire senza timore di bruciarlo o
di eccedere nella cottura.
In climi soleggiati, la cottura a mezzo di
energia solare può risultare la scelta più
saggia; tuttavia i forni solare stentano ad
essere accettati perché nuovi, lenti e un po‟
limitanti. Iniziare con l‟introduzione di casse
termiche di cottura può essere più
ragionevole. Comunque, la conoscenza di più
tecniche diverse offre la possibilità di optare
per la soluzione migliore quando si tratta di
conservare risorse naturali, siano esse legna,
petrolio o quant‟altro.
Dunque, un buon progettista deve riunire in
sè doti di ingegnere, antropologo e politico.
Forno solare di Maria Telkes
Forno solare conico
Nelle pagine che seguono vengono fornite
descrizioni generali per costruire ciascuno dei
sistemi proposti.
Ogni progetto è economico e facile da
realizzare. Tutti i modelli descritti sono
regolarmente in uso presso il il centro
Aprovecho e a disposizione dei visitatori.
A voi la libertà di modificare e adattare
queste idee alle vostre necessità specifiche e
situazioni locali. La soddisfazione che ne
trarrete determinerà quanto noi siamo riusciti
a produrre una tecnologia appropriata.
Forno solare Maria Telkes
Il forno solare che raccomandiamo è stato
progettato e provato dal Dr. Maria Telkes
negli anni ‟50 unitamente a molti altri suoi
dispositivi solari.
Questo forno raggiunge facilmente i 150°C e
può superare anche 200°C nelle calde
giornate estive. Non è necessario correggere sempre il suo
puntamento perché il forno è abbastanza
potente da funzionare bene anche quanto
non è orientate esattamente verso il sole.
Raccomandiamo di realizzare forni di
grandi dimensioni per sfruttare maggiori
quantità di energia solare diffusa. Per una
facile cottura occorrono un riflettore e un
vetro superiore di buone dimensioni.
(Il forno descritto in questo progetto ha
una superficie vetrata di 59x66cm, ma ne
usiamo anche uno con una finestra di
76x76cm, adatto per latitudini superiori. Il testo riporta spiegazioni per adattare il
progetto a ogni le latitudini.)
Questo forno solare funziona particolarmente
bene perché combina alcuni importanti criteri
di progettazione:
• La scatola è circondata da riflettori che
dirigono la luce visibile all‟interno di essa
attraverso una copertura in vetro.
(In un giorno di sole, ogni metro quadro di
terreno riceve 600-900 Watt di energia
solare per ora.)
• La scatola è ben isolate e con buona tenuta
d‟aria.
• Il vetro frontale ha un‟inclinazione di 60°
per ridurre al minimo l‟ombra interna. Il
doppio vetro aiuta molto in quanto la
camera d‟aria tra le due lastre aiuta ad
isolare l‟interno della scatola.
L‟interno della scatola ha un rivestimento
metallico ed è dipinto completamente di
nero in modo che la luce solare sia
efficacemente assorbita e trasformata in
raggi infrarossi, ovvero calore. L‟energia
infrarossa è assorbita dal vetro e trattenuta
all‟interno della scatola isolata: la
dispersione termica è quindi rallentata
quanto basta per far aumentare la
temperatura interna.
Il recipiente di cottura è posato su di un
pavimento metallico nero cosicché il calore
penetra al suo interno sia per conduzione
(contatto metallo-metallo) che per
convezione (contatto aria-metallo).
Progettazione di un potente forno solare
Ecco un modo semplice per progettare un
forno solare di buon funzionamento:
Definire il tipo di cottura che si intende fare
normalmente.
Stabilire con quale rapidità si desidera
completare la cottura del cibo.
Stabilire quanto calore è necessario per cuo-
cere il cibo. (In termini approssimativi,
occorrono circa 95W/h per ogni chilogrammo
di cibo da cuocere in tempi normali.)
A seconda della latitudine del luogo, il forno
solare riceve 600-900 Watt/ora di energia
solare per metro quadro. Vicino all‟equatore
l‟energia solare è di 900W/h per diminuire
fino a 600W/h ad una latitudine di 45° Nord o
Sud. In realtà, solo il 30% di questa energia
sarà utilizzata per la cottura del cibo.
Il forno solare andrà quindi dimensionato di
conseguenza; per esempio, un forno con 1m2
di superficie riflettente, posto a 45° di
latitudine, riceve 630W/h di energia. Con un
rendimento del 30%, l‟energia utile per la
cottura è di circa 190W/h che, diviso per 95,
equivale a poter cuocere in un‟ora 2kg (acqua
compresa) di cibo „facile‟. Cibi più duri
richiedono proporzionalmente più tempo.
Per costruire un forno solare così potente,
occorre che:
A) Il vetro sia quanto più possibile
perpendicolare alla posizione media del sole.
Con il forno Telkes, orientare il vetro in modo
perpendicolare al sole ottimizza l‟efficacia dei
pannelli riflettori e assicura il massimo
trasferimento di energia all‟interno della
scatola.
Per valutare l‟inclinazione del sole rispetto
all‟orizzonte, sottrarre la latitudine del luogo
da 90°, poi aggiungere 23,5°. Il risultato
ottenuto rappresenta l‟altezza massima
raggiunta localmente dal sole a mezzogiorno
in estate.
Invece, sottraendo 23,5° alla differenza tra
90° e la latitudine si ottiene l‟inclinazione
massima del sole al mezzogiorno invernale.
Esempio: in una località a 44° Nord, il sole in
estate raggiunge l‟altezza massima di 90°-
44°+23,5°= 69.5°; in piendo inverno, invece,
il sole di mezzogiorno raggiungerà
un‟inclinazione di soli 22.5° sull‟orizzonte.
Se si ipotizza di usare il forno solare
principalmente in estate, il fronte vetrato
andrà disposto a circa 60°. Per la massima
resa, il vetro del forno deve essere disposto
sempre con l‟inclinazione più favorevole.
B) I pannelli riflettenti sono disposti a 120°
rispetto al vetro, ovvero a 30° rispetto ai raggi
solari incidenti.
I riflettori sono lunghi circa quanto il pannello
di vetro verso cui si affacciano. Una maggior
lunghezza otterrebbe solo di riflettere i raggi
sul pannello opposto (v. diagramma A).
C) Costruire una scatola quanto più possible
coibentata e a tenuta d‟aria, e, se fattibile
economicamente, usare un doppio vetro con
camera d‟aria per maggior isolamento
termico. Ciò è particolarmente utile in climi
freddi e ventosi. Una coibentazione fatta con
cartone ondulato e fogli d‟alluminio funziona
molto bene. Cenere di legna, carbonella,
schiuma rigida, ecc. sono altri buoni isolanti.
(Vedere note su coibentazione nella sezione
dedicate alle stufe turbo a pagg. 20-23.)
D.) Nel forno tipo Telkes, dipingere l‟interno
in nero opaco e usare recipienti di cottura neri
appoggiati su fondo metallico nero per trarre
calore di conduzione e convezione.
(Le pareti interne della scatola possono anche
essere riflettenti per rinviare i raggi solari al
recipiente di cottura nero. In alcune
situazioni, però, le pareti riflettenti possono
riflettere i raggi solari all‟esterno della scatola
attraverso il vetro.)
E) Poiché l‟aria calda sale, lo sportello
andrebbe teoricamente collocato sul fondo del
forno, cosa di per sé complessa. Il forno
Telkes ha lo sportello di accesso posteriore.
F) Occorre ricordare che calore e temperature
sono due cose differenti. Il calore rappresenta
la quantità di Watt disponibili per la cottura.
La temperatura interna alla scatola è il punto
in gradi in cui le quantità di calore ricevuto e
disperso si equivalgono. Per effettuare la
cottura è importante avere una temperatura
sufficientemente elevata e una sufficiente
quantità di energia termica. Un modello
Telkes grande è un forno solare potente.
Modelli con superficie riflettente minore
cuociono a temperature inferiori, ma con
tempi di cottura più lunghi.
G) Il valore di superficie da moltiplicare per
600-900W/h NON è l‟area complessiva dei
riflettori! La superficie da considerare è l‟area
di intercettazione dei raggi solari (v.
diagramma A).
Il forno Telkes è solo uno fra tanti modelli,
ma tutti funzionano allo stesso modo. Ognuno
di essi riceve gli stessi 600-900W/h di energia
solare, a seconda della latitudine.
È facile quindi conoscere in anticipo quanta
energia per la cottura è disponibile per ogni
modello.
I disegni che seguono indicano come
costruire un forno Telkes di dimensioni
medio-grandi. La costruzione può essere fatta
in compensato o in lamiera, materiali più
comuni negli USA e facili da lavorare.
È opportuno ricordare che un corpo di
stufa/forno di grande massa assorbe molto del
calore iniziale altrimenti destinato alla
cottura. Stessa considerazione per un
recipiente di cottura pesante (v. capitolo
“Isolamento e grandi masse in stufe e case,
pagg. 22-23). Un forno di piccola massa si
riscalda molto più velocemente, mentre uno
di massa elevata può essere di aiuto solo fin
quando il recipiente è più freddo di esso.
È importante dunque isolare il corpo del forno
mediante materiali leggeri ad alto potere
isolante o riflettente. Un forno solare costruito
con materiali pesanti, ma senza un buon
isolamento interno sottrae molta energia alla
cottura per riscaldare se stesso. Un forno
solare è un dispositivo di potenza relati-
vamente bassa ed è quindi preferibile usare
l‟energia solare direttamente senza immagaz-
zinare calore per usi successivi.
La struttura e i pannelli riflettori del forno
possono essere costruiti anche con metallo di
recupero, quali lattine o contenitori vari cuciti
tra loro.
Costruzione di un forno Telkes in compensato
Iniziare a costruire la scatola in compensato
da 12mm:
- tagliare tutti i pezzi illustrati a disegno e
smussare a 30° tutti i bordi che andranno a
contatto del vetro;
- ritagliare lo sportello nella parete di fondo o
laterale della scatola;
- Unire tra loro tutti i pezzi con colla e chiodi.
La copertura in vetro appoggia sul compen-
sato ed è supportata anche dal materiale iso-
lante che ricopre interamente tutte le pareti
interne del legno.
Per la coibentazione, si può fissare una lastra
di schiuma rigida alle pareti oppure creare
uno strato isolante da 2,5cm formato da fogli
alternati di cartone e foglia di alluminio.
Se si opta per la seconda soluzione, è meglio
usare collanti a contatto, anziché colla
vinilica, in quanto più resistenti all‟umidità.
Per fissare il cartone alle pareti sono utili
grosse rondelle con chiodi o viti.
Si ricordi che lo strato isolante delle pareti
frontale e posteriore deve essere smussato.
Avvolgere l‟isolamento di cartone con foglio
di alluminio con il lato lucido rivolto verso il
cibo; confezionare questo „pacchetto‟ in
modo quanto più possibile stretto e robusto
per proteggere il cartone dall‟umidità.
Costruzione di un forno solare Telkes
Costruire per prima la scatola iniziando
a tagliare tutti i suoi componenti. In
questo caso abbiamo usato compensato
da 12mm di spessore.
Parete
posteriore
Parete
posteriore
Parete frontale
Pavimento
Parete laterale (2 pz.)
pz.)
Disegni dimensionali ( cm ) dei componenti
della scatola e dei riflettori.
58,5 58,5
49,3
58,5
17,8
58,5
54,6 57,2
48,3 62,55
16,20
Schema di assemblaggio del riflettore
Riflettore (2 pz.) Riflettore laterale 61
61
61
45,7
65,4
61
61
66
Vetro
61
Riflettore
(2 pz.)
Riflettore (2 pz.)
Dipingere l‟interno con vernice nera opaca e
lasciare il forno al sole per un paio di giorni a
smaltire i gas della vernice prima di iniziarne
l‟utilizzo per la cottura.
Le ali del riflettore, anch‟esse in compensato
da 12mm, devono essere sostenute con degli
appoggi che possono essere fatti in legno.
I pannelli riflettenti incontrano il vetro con un
angolo di 120°. Le cerniere hanno il compito
di unire tra loro i pannelli riflettenti; esse
possono essere fatte in pelle o con pezzi di
vecchie camera d‟aria.
La parte interna dei riflettori deve essere
rivestita con materiali molto lucidi, quali
foglio di alluminio o mylar. Collanti a
contatto sono molto adatti per fissarli.
La scatola di cottura lavoro in modo ottimale
se chiusa con un doppio vetro; l‟uso di una
sola lastra di vetro è anche accettabile.
Il vetro va fissato alla scatola e all‟isolante
con un sigillante, preferibilmente silicone.
Il silicone può essere usato anche come
distanziatore tra le due lastre di vetro,
lasciando un minuscolo foro per consentire
all‟aria riscaldata di uscire senza creare
pressione tra le lastre.
Il recipiente di cottura (preferibilmente di
piccola massa) deve appoggiare su di un
foglio di alluminio nero o su di una lastra
metallica verniciata di nera. Assicurarsi della
buona tenuta dello sportello di accesso e
ridurre al massimo le perdite d‟aria! In caso
contrario, il forno non può scaldarsi a
sufficienza.
Il rispetto di questi criteri costruttivi darà
come risultato un forno in grado di funzionare
a 150°C anche se pieno di cibo. Nelle
giornate più calde i fagioli cuociono veloce-
mente, il pane cuoce e s‟indora, il pollo
diventa croccante e le patate si indorano in
bolle d‟olio: i risultati saranno sorprendenti!
Cut the door out of the back panel. Remember to bevel the front and back
panels at 30 degrees.
The back and front are nailed onto the
bottom The sides are nailed onto the bottom, back, andfront.
Ricavare lo sportello nella parete posteriore. Ricordarsi di fare uno smusso di
30° sul bordo superiore delle pareti frontale e posteriore.
Le pareti frontale e posteriore sono
fissate al pannello di base. I fianchi sono fissati (colla e chiodi) alla base e
alle pareti frontale e posteriore.
L’isolamento può essere fatto stratificando fogli
di cartone ondulato e fogli di alluminio.
Il vetro è incollato sulla parte superiore della
scatola mediante sigillante siliconico. Se si
usano due lastre di vetro, si può aggiungere un
filo di silicone lungo il perimetro con funzione di
guarnizione e distanziale.
I supporti in legno per i pannelli riflettenti,
inclinati di 120° rispetto al vetro, sono incollati
inchiodati alla scatola del forno.
L’isolamento può essere formato da strati di
cartone ondulato intercalati da fogli d’alluminio.
Lo strato isolante in cartone e alluminio è
fissato all’interno della scatola a mezzo di
chiodi e grandi rondelle.
Schema A: confronto fra riflettori con diversa angolazione indicante la quantità di
luce solare riflessa nel forno e I vantaggi derivante da un’inclinazione di 30°.
15
Forno solare conico
I forni Telkes sono eccellenti per arrostire, ma
non concentrano abbastanza i raggi solari per
compiti più difficili quali far bollire acqua per
fare il tè o il caffè.
Per far bollire l‟acqua rapidamente è
necessario un forno di forma diversa. Un
disco parabolico è in grado di concentrare la
luce solare in un solo punto dove l‟acqua
arriverebbe all‟ebollizione in tempo assai
breve.
Esiste però un‟altra forma in grado di
concentrare molto bene i raggi solari pur
essendo molto più facile da costruire di una
parabola: un cono di 45° di apertura. I coni
sono stati usati per più di 100 anni come
concentratori solari; sono facile da ottenere e
possono essere validi sostituti delle parabole
per molte applicazioni.
Il matematico francese, prof. Augustin
Mouchot, ha inventato un forno solare conico
sin dagli anni 1870. Il modello da lui usato in
Africa aveva la forma tronco-conica con un
un contenitore metallico racchiuso in vetro
nel suo centro. Tale forno concentra la luce
lungo una linea che forma l‟asse centrale del
cono. Invece, i forni Telkes concentrano i
raggi solari su di un piano e le parabole in un
sol punto. Anche se le parabole hanno la
massima capacità di concentrazione, un cono
che focalizzi lungo una linea è sufficiente per
un motore a vapore.
La facilità di
costruzione è il
maggior vantag-
gio di un forno
solare conico. Per
costruirlo, è suffi-
ciente disegnare
un settore circola-
re con apertura di
105,5° a cui si aggiungono circa 5cm su di un
solo lato per la sovrapposizione di giunzione.
Si ritagli il settore e si congiungano i lati per
ottenere rapidamente un cono a 45°.
Il cono così ottenuto può essere fissato a due
dischi di compensato separati fra loro da due
distanziali di 5x10cm.
La struttura di sostegno abbraccia il cono su
due fianchi e due grossi bulloni formano
l‟asse di rotazione per inclinare il forno
perpendicolarmente ai raggi solari.
Forno solare conico
Un recipiente da un litro, forato superior-
mente, è il contenitore per l‟acqua, trattenuto al
centro del forno da un tubo metallico (latta
avvolta) in cui si infila per un quarto della
propria lunghezza. Recipiente e tubo di soste-
gno sono racchiusi in un grosso vaso di vetro
capovolto che funge da finestra e isolamento.
Tagliare un settore
circolare di lamiera
di 105,5°
Un recipiente da un litro, forato superior-
mente, è il bollitore per l‟acqua, trattenuto al
centro del forno da un tubo metallico (latta
avvolta) in cui si infila per un quarto della
propria lunghezza. Recipiente e tubo di
sostegno sono racchiusi a loro volta in un
grosso vaso di vetro (con tappo a vite)
capovolto che funge da finestra e isolamento.
Per trattenere il vaso di vetro, si fissa il suo
tappo filettato, unitamente al tubo metallico
che sostiene il bollitore) entro un foro
ricavato in un pezzo di legno, a sua volta
fissato al disco di compensato.
Il vaso di vetro si avvita al suo tappo e può
essere asportato – proteggere le mani con
guanti o uno strofinaccio! – per accedere al
bollitore in esso racchiuso completamente.
Il puntamento del forno conico viene fatto
con il “metodo del chiodo”. Un lungo chiodo
è fissato sulla base di compensato parallela-
mente all‟asse centrale del cono: quando il
chiodo non proietta più la sua ombra, il forno
è puntato esattamente nella direzione dei
raggi solari!
Il cono può essere ricavato da un unico foglio
di lamiera, oppure anche da varie latte aperte
e cucite tra loro e trattenute nella forma
conica da stecche di bambù avvolte esterior-
mente. La superficie riflettente è ottenuta
incollando sulla lamiera un foglio di mylar, o
un più economico e disponibile foglio di
alluminio. Il fissaggio è fatto con collante a
contatto.
Il forno conico è utilmente impiegato per
bollire rapidamente una piccola quantità di
acqua (un litro in circa 12 minuti) per
preparare una bevanda calda, té o caffè, senza
dover avviare un fuoco.
Per bollire maggiori quantità d‟acqua è
preferibile ricorrere a un forno Telkes e
attendere pazientemente uno o due ore. Ciò
perché il forno conico richiede un costante ri-
posizionamento, ogni 15 minuti, per seguire
con precisione il movimento del sole.
Considerazioni sui forni solari
Ho lavorato per dieci anni in Messico prima
di far parte di Aprovecho a tempo pieno.
Quell‟esperienza mi ha fatto comprendere, tra
molte altre realtà, che un dispositivo per
quanto un dispositivo possa funzionare bene
in teoria, se la gente non lo usa non funziona
affatto!! E i forni solari ne sono un buon
esempio: in capo ad un anno tutti i forni solari
da me costruiti in Messico sono stati
abbandonati. Ecco le motivazioni raccolte tra
la gente:
1) Cucinare all‟aperto sotto il sole è scomodo
e insolito.
2) Il forno è troppo lento e non cuoce i
fagioli.
3) Il forno solare non è sempre affidabile e
più scomodo che cucinare con legna o gas.
Speravo quindi di trovare un forno solare che
fosse più gradito alla gente in Paesi a forte
insolazione, come il Messico. Aprovecho ha
cercato una soluzione a questo problema svi-
luppando forni più potenti, veloci quasi come
stufe, di forma gradevole e piacevoli da usare:
i modelli Telkes e conico soddisfano tutti
questi criteri! Il modello conico bolle l‟acqua
molto velocemente, ma può essere fastidioso
per via del riflesso abbagliante. Il Telkes non
ha questo problema perché dirige la luce allo
interno della scatola, ma, essendo meno
concentrante, richiede molto tempo per
portare l‟acqua all‟ebollizione.
Forme diverse sono adatte a impieghi solari
differenti: una scatola coperta da un vetro
(collettore piano) è ideale per scaldare acqua
per usi sanitari. Con l‟aggiunta di alcuni
riflettori diventa un forno Telkes rapido.
Un forno conico o parabolico può friggere o
bollire velocemente come una stufa, ma per il
maggior potere di concentrazione richiede
frequenti correzioni di puntamento e può dare
problemi con il forte riflesso. A differenza dei
modelli conici e parabolici, il tipo Telkes non
presenta questo problema in quanto riflette la
luce in basso, verso il suo interno.
Un forno Telkes è facile da raccomandare per
le sue prestazioni: un tale modello è in uso da
diversi anni in Aprovecho ed ha convinto
anche uno scettico come me. Comunque, è
opportuno considerare tutti i tipi di forni
solari perché nessuno può essere considerato
“il migliore” in assoluto.
Ovviamente un‟alternativa „solare‟ ai forni è
quella di usare dispositivi a biomassa. Il legno
e altre piante hanno immagazzinato energia
solare diretta in forma chimica tramite il
misterioso processo della fotosintesi.
L‟energia solare diretta è diffusa; la legna ha
il vantaggio di avere in sé energia in forma
concentrate.
Un chilogrammo di legna secca può produrre
4.700 kcal, ovvero 5,5 kW/h quando brucia. La
benzina ha un potere calorico appena doppio del
legno, ma all‟albero è occorso molto tempo per
crescere catturando la luce solare e trasformarla
in energia chimica. Gli alberi sono simili a
batterie che accumulano energia per decenni. Tale
energia è concen-trata nel legno e pronta all‟uso,
secondo necessità. Questa “batteria” non perde la
sua carica nel tempo, non trasuda acidi sui vostri
pantaloni e di solito ha un buon profumo!
Bruciare legna o qualunque altra biomassa offre,
un grande vantaggio rispetto al bruciare prodotti
petroliferi. Gli alberi assorbono anidride
carbonica dall‟atmosfera durante la crescita e ne
rilasciano una uguale quantità bruciando. Invece,
bruciare combustibili fossili, formatisi da piante
milioni di anni fa, può solo aumentare la quantità
di anidride carbonica atmosferica poiché
l‟assorbimento fatto dalle piante è avvenuto tanto
tempo fa.
Un forno conico da 140cm di diametro concentra
circa 1m2 di luce solare sul recipiente di cottura il
che, in un giorno di sole, equivale a 600-900 W/h.
Questo valore è circa pari all‟energia contenuta in
un piccolo pezzo di legno di 5x10x10cm!
Il legno è molto concentrato, ma possiamo
bruciarlo alla velocità che vogliamo. Al contrario,
l‟energia solare è disponibile a dose fissa e può
scomparire dietro le nuvole. Da ciò deriva che la
legna è un combustibile potente e pratico.
Se usato efficientemente, si può cucinare
usando rami e rametti senza necessità di
bruciare ceppi spaccati e la raccolta di rami
caduti dà alla gente legna da ardere senza
necessariamente abbattere alberi.
Inoltre, i rami hanno già una dimensione
pratica ed evitano la fatica di spezzare dei
tronchi. Gli alberi continuano a crescere
mentre la gente cucina con la legna.
Il progetto originale Mouchot
La stufa „turbo‟ di Winiarski
La turbo-stufa del
Dr. Larry, grazie
alla sua piccola
massa, risulta la
più efficiente fra
tutte quelle da noi
usate fino ad ora.
Per tale ragione,
noi ora usiamo
questo tipo di
stufa per cuocere,
arrostire, bollire,
scaldare l‟acqua e
gli ambienti in cui viviamo, ecc.
Le stufe turbo si basano su di una ingegnosa
combinazione di principi fisici:
La camera di combustione è isolata allo
scopo di mantenere il fuoco a temperature
elevate (oltre 600°C) e bruciare la legna in
modo completo, riducendo il fumo che è
biomassa incombusta.
Le stufe per cucinare hanno piccola massa
per sottrarre meno calore alla cottura.
Un camino isolato crea una forte
depressione che aiuta la legna a bruciare
vivacemente; rende anche più facile l‟uso e
l‟accensione della stufa; un camino isolato è
assai più efficace di uno non isolato.
La legna brucia all‟estremità e viene
sospinta verso il fuoco, il che regola la
velocità di combustione riducendo il fumo.
La miscela aria/combustibile è regolata con
solo una piccola apertura per l‟ingresso del-
l‟aria; troppa aria raffredda solo il fuoco.
L‟aria entrante è preriscaldata, specialmente
nei modelli con flusso invertito, il che aiuta
a mantenere il fuoco oltre i 600°C per una
combustione completa.
Una carenatura circonda completamente il
recipiente di cottura lasciando solo una pic-
cola intercapedine per il passaggio dei gas
caldi che lambiscono il recipiente miglioran-
do notevolmente lo scambio di calore.
La fiamma lambisce fondo e fianchi del
recipiente con maggior scambio termico.
La coibentazione della camera di combustio-
ne riduce le perdite di calore.
Poiché la stufa funziona a temperature molto
elevate, il fumo prodotto è quasi nullo e si
può quindi cucinare sopra la bocca del
camino a diretto contatto di fiamma.
La versione guatemalteca della stufa turbo è
composta da sei parti, due delle quali ricavate
da un qualunque bidone metallico da 20 litri
(es.: contenitore di vernici, solventi o altro).
Il bidone costituisce il corpo esterno della
stufa. Un piccolo camino (25-30cm ottimale)
è ricavato nel nostro modello da tubo di stufa.
In alternativa, si possono usare latte varie o
recuperi metallici di maggior spessore.
Si osservi che un camino di lunghezza mag-
giore riduce il fumo e può essere quindi
preferibile.
Costruzione della stufa
Asportare il coperchio del bidone
metallico.
Tagliare un foro rotondo da 10cm al
centro del coperchio e un altro uguale nel
fianco del bidone a circa 2,5cm dal fondo.
Collocare un gomito a 90° per tubo di
stufa all‟interno del bidone con la parte
più larga sporgente attraverso il foro
ricavato nella parete laterale del bidone.
Con due piccoli tagli paralleli praticati
nella parte bassa della sporgenza del
gomito, ricavare una linguetta da 1cm da
ripiegare verso il basso per impedire al
tubo di cadere all‟interno del bidone.
Uno spezzone diritto di tubo da stufa da 10cm
è innestato sull‟altra estremità del gomito per
formare il camino. Esso deve essere tagliato a
circa 2,5cm sotto il bordo superiore del
bidone. A questo proposito, ricordiamo che
un camino corto è più efficiente e consente
alla fiamma di lambire il recipiente di cottura;
per contro, un camino più lungo riduce la
quantità di fumo prodotta.
Riempire lo spazio tra il camino e il corpo
stufa con materiale isolante leggero, ad es.:
pomice, vermiculite, perlite, cenere di legna.
Sabbia, terra, cemento, ecc. non sono validi
isolanti perché racchiudono poca aria. Noi
preferiamo usare cenere perché, se secca, è
un ottimo isolante, disponibile ovunque e di
costo nullo.
Chiudere il corpo stufa infilando il coper-
chio sulla parte retta del camino.
Per terminare, costruire una griglia di
suppor-to per il recipiente di cottura con
tondino di ferro e collocarla sul coperchio
della stufa.
É anche possibile appoggiare il recipiente
direttamente sul coperchio della stufa, ma in
tal caso occorre praticare nel coperchio una
serie di fori, di area totale pari a quella della
bocca del camino, per consentire una libera
uscita dei gas di scarico.
Costruire un ripiano da inserire nella bocca
della camera di combustione per separare la
legna dalla presa d‟aria. Tale piano può
essere costruito con la lamiera di una
scatoletta tagliata e spianata.
La stufa risulterà assai più efficiente se usata
con una carenatura, ovvero un foglio di
lamiera, che avvolga il recipiente di cottura
per tutta la sua altezza.
Tale carenatura è dimensionata per lasciare
un‟intercapedine anulare di 5-6mm attorno
al recipiente per consentire il passaggio dei
gas caldi che lambiscono i fianchi del
recipiente.
La superficie dell‟intercapedine anulare
deve essere circa pari all‟area della bocca
del camino.
Una carenatura coibentata, formata da una
doppia parete riempita di materiale isolante,
risulterà ancora più efficiente.
da inserire nella bocca della camera di
combustione per separare la legna dalla
presa d‟aria. Tale piano può essere costruito
con la lamiera di una scatoletta tagliata e
spianata.
Isolamento e grandi masse nelle stufe (e
nelle case)
Il forno solare Telkes diventa molto caldo
quasi immediatamente se vuoto e puntato
verso il sole, ma richiede assai più tempo per
scaldare se pieno di riso e fagioli. Ciò è
dovuto al fatto che la massa di cibo e acqua
assorbe gran parte del calore iniziale.
Anche una stufa pesante richiede tempo per
scaldare perché sabbia, argilla, cemento e
terra impiegati per la sua costruzione non
sono buoni isolanti.
Questo è il motivo per cui indichiamo di
usare isolanti leggeri attorno alla camera di
combustione delle nostre stufe per cucinare.
Con isolanti leggeri, il calore prodotto dalla
combustione fa il suo lavoro con minor
spreco poiché l‟aria in essi intrappolata
assorbe poca energia e rallenta la dispersione
del calore a vantaggio della cottura.
L‟isolante è l‟aria, mentre il materiale attorno
ad essa serve unicamente a trattenerla. Di
solito, i materiali assorbono e sottraggono
calore quanto maggiore è il loro peso.
Per questa ragione, una stufa turbo da riscal-
damento ha una massa elevata e usa materiali
pesanti per assorbire e immagazzinare calore
che altrimenti sfuggirebbe su per il camino.
Al contrario una stufa turbo per cucinare è di
costruzione leggiera per non sottrarre troppo
calore al recipiente di cottura, specialmente
nella fase iniziale del processo.
La massa è necessaria negli edifici solari per
assorbire e accumulare il calore del sole. Una
camera vuota, piena d‟aria, non accumula
molto, ma una parete in cemento si scalda
quanto basta per mantenere il tepore per tutta
la notte. Se poi questa camera fosse isolata, si
manterrebbe calda ancora più a lungo.
In una casa solare ben concepita, la massa è
contenuta all‟interno dell‟edificio ed è isolata
a pavimento e nelle pareti esterne.
Una casa costruita con pareti in terra o
cemento ha pro-blemi di riscaldamento se non
isolata esterna-mente. Occorre infatti una
parete in terra spessa 1,20m per uguagliare il
potere isolante di un isolante in fibra di vetro
di soli 9cm. Per questo motivo, le migliori
costruzioni in adobe sono costruite con
doppie pareti.
Lo spazio d‟aria tra le pareti agisce da
isolante per arrestare la dispersione di calore
interno verso l‟esterno. Senza isolamento, non
solo occorre molto tempo per riscaldare la
massa delle pareti, ma il calore prodotto al
suo interno viene sprecato dalla dispersione
verso l‟esterno.
Nei climi caldi, ovviamente, le case in adobe
non necessitano di doppie pareti. L‟esigenza
maggiore nelle zone desertiche è quella di
rinfrescare gli ambienti interni e la massa
delle pareti in adobe aiuta in questo senso.
Pareti spesse e non isolate, ma in ombra, si
mantengono ad una temperatura media
giornaliera. Nel deserto la temperatura media
può essere molto piacevole, ma in climi
freddi e nuvolosi la temperatura è troppo
fredda per i suoi abitanti.
Abitazioni di grande massa sono state create
anche sotto terra con il vantaggio che la casa
tende a mantenersi alla temperatura del suolo
di circa 15 °C. Tuttavia, anche questa tipo di
case, se non isolata esternamente, richiede
sforzi eroici per alzare la sua temperatura
interna: il calore generato al suo interno,
infatti, cercherà di aumentare la temperatura
della Terra!
Costruire una stufa con latte di recupero.
In molte regioni del mondo risulta di grande
vantaggio costruire i camini con latte di
recupero. La loro durata è alquanto limitata,
circa un mese di uso quotidiano, ma facile la
loro sostituzione. Naturalmente, è sempre
preferibile costruire camere di combustione e
camini in terracotta o altri materiali di
maggior resistenza.
Come si può vedere dai disegni, si copre il
camino con una miscela di argilla (40%) e
sabbia (60%). Quando la latta del camino si
brucia, il rivestimento di sabbia/argilla ne fa
le veci. L‟isolamento termico è comunque
assicurato dalla cenere che riempie lo spazio
tra il camino e il corpo esterno della stufa.
È possibile costruire in sabbia/argilla pure il
corpo esterno a condizione però di mantenere
sempre il camino ben isolato con cenere di
legna ben asciutta.
La funzione del camino è fondamentale per
bruciare il fumo, mantenere vivo il fuoco e
dirigere la fiamma alla pentola.
Crimpatura della latta
Creazione della camera di combustione e
del camino
Inserimento della camera di combustione
e del camino nel corpo stufa
Eventuale rivestimento
in sabbia/argilla
Carenatura
Supporto pentola
Camino in latta
Cenere
STUFA CON SUPPORTO PENTOLA
E CARENATURA
Argilla
Cenere
Camino in latta
Supporto legna
CREAZIONE DEL
SUPPORTO PENTOLA
STUFA CON CAMINO IN LATTA RIVESTITO CON ARGILLA/SABBIA
Note sull’efficienza delle stufe
Durante la prima visita congiunta in un
ranch messicano, il Dr. Winiarski mi
sorprese dicendo che la stufa turbo non
avrebbe poi potuto far risparmiare più di un
30-40% di legna rispetto ai fuochi aperti,
così ben fatti dai locali.
Quando le persone sono accorte ed
esperte, un fuoco aperto (detto anche
fuoco a tre pietre) in casa, o luogo
riparato, risulta essere un metodo
relativamente efficiente per cucinare.
Anche i metodi tradizionali possono andare
assai bene e un focolare aperto, ma riparato,
può dimostrarsi più efficiente di una stufa di
grande massa. I nuovi metodi non sono
necessariamente migliori sotto ogni aspetto.
Dio creò il fuoco, l‟uomo creò le pentole.
Il trucco non sta tanto nel migliorare
l‟efficienza di combustione quanto nel mi-
gliorare il trasferimento di calore nel
recipien-te di cottura. La carenatura attorno
alla pen-tola è dunque molto importante,
mentre il corpo della stufa protegge le
fiamme dal vento per mantenere il fuoco a
temperatura elevata per una combustione
più completa.
Infine, la forma delle stufe turbo obbliga le
persone ad alimentare il fuoco più
lentamen-te, diversamente dai focolari
aperti dove si tende a creare un fuoco
eccessivo per evitare che si spenga più
facilmente.
Casse di cottura
Nelle giornate senza sole quando si cucina a
legna, è possibile risparmiare molta energia
facendo uso di casse termiche di cottura (a
volte chiamate anche „forni senza fiamma‟).
Dopo aver fatto bollire il cibo per alcuni
minuti, la pentola viene collocata dentro una
cassa termica per terminare la cottura. Il
calore accumulato è sufficiente completare la
cottura con un lento bollore.
La cassa termica completa la cottura per noi
con grande risparmio di combustibile ed
evitandoci il fastidio di sorvegliare la pentola
per evitare sovracottura o bruciatura di cibi.
Nel nostro Centro, solitamente prepariamo il
pranzo mentre facciamo colazione: portiamo
a bollore per breve tempo il riso con fagioli e
poi mettiamo il recipiente nella nostra cassa
termica da cui il cibo sarà estratto ben caldo e
pronto al momento del pranzo. Il risparmio di
tempo, di lavoro e di energia è notevole.
Le casse di cottura sono in uso da secoli in
diversi Paesi. Esse mantengono il cibo caldo
quanto basta (oltre 80 °C) per continuare la
cottura.
I criteri costruttivi sono semplici:
assicurarsi di avere un‟ottima coibenta-
zione attorno alla pentola, specialmente
sopra e sul fondo;
la pentola deve entrare nella cassa quanto
più stretta possibile;
il coperchio della cassa deve assicurare una
chiusura a tenuta d‟aria.
Per la coibentazione si possono usare molti
materiali: fieno, paglia, pula, grani soffiati,
segatura di legno, carta di giornale, lana di
roccia, piume, cotone in fiocchi, spugna, rita-
gli di pelliccia, cenere di legna, carbone
vegetale, ecc. Se si usano questi materiali,
l‟isolante deve avere uno spessore di 10cm.
Se si usa sughero, cartone ondulato, foglio
d‟alluminio, polistirolo, schiuma rigida, ecc.,
lo spessore può essere ridotto a 5cm.
Una tra le soluzioni più efficaci è quella di
riempire lo spazio attorno alla pentola con dei
cuscini ben stipati (v. disegno precedente).
Altra
semplice
soluzione
è formata
da due
scatole,
una dentro
l‟altra, separate tra loro da materiale isolante.
Un coperchio isolante o un cuscino
completano il tutto.
Oppure ancora, possiamo capovolgere la
cassa a mo‟ di coperchio su di una base
isolante su cui appoggia la pentola. Se questa
ultima viene posta su di un sostegno più alto,
per esempio un pezzo di compensato, si
ottiene una
doppia tenuta
che impedisce
la fuoruscita
di aria calda.
Un‟altra soluzione di cassa termica è formata
da un doppio sacco in stoffa, imbottito con
materiale isolante, con una bocca grande
abbastanza per il passaggio della pentola e
uno spago per la chiusura.
Una cassa termica di cottura può anche essere
semplicemente un buco scavato nel terreno
riempito con abbondante materiale isolante.
La pentola vi viene inserita e poi ricoperta
con uno spesso strato isolante. Per comodità,
il buco può anche essere ricavato in un blocco
di sabbia e argilla sollevato dal terreno.
La cottura lenta in una cassa termica richiede
da 1,5 a 3 volte il tempo impiegato per
cucinare su di una stufa. Il sistema è più
valido per grandi che per piccole quantità di
cibo. Un coperchio di giuste dimensioni
facilita la cottura e, riducendo l‟evaporazione,
consente di cuocere cereali con 25% d‟acqua
in meno.
Si consiglia di avvolgere la pentola in un telo
prima di introdurla nella cassa di cottura.
L‟inquinamento batterico può essere evitato
con una bollitura iniziale di almeno 5 minuti,
mantenendo sempre la pentola chiusa con
coperchio e facendo ribollire brevemente i
piatti di carne prima di consumarli.
Dopo un‟esperienza di dieci anni, non è
pensabile per noi cucinare senza far uso delle
casse di cottura: sono veramente uno di quei
rari dispositivi in grado di risparmiare energia
e di semplificare la vita allo stesso tempo!
L‟abbinamento stufe turbo-casse di cottura è
una combinazione vincente che
raccomandiamo vivamente!
Forno turbo per panificazione Nel 1990, con il Dr. Winiarsky abbiamo
costruito un forno molto efficiente ancora
tuttoggi in uso settimanale per la cottura del
pane. Ha una capacità di oltre 20 grosse
pagnotte e con soli 5kg di legna si possono
cuocere 30kg di pane.
È fabbricato in diversi modi con i classici
fusti metalli-ci da 200 litri
ed è quindi molto econo-
mico.
Il primo modello che andia-
mo a considerare utilizza
due fusti. Quello interno
contiene il pane, è completa-
mente chiuso, ma con tre
sportelli ricavati nella parte
frontale.
Quello esterno è rivestito
internamente da sei strati di
foglia di alluminio separati
da una piccola intercapedine
d‟aria. Uno spazio di circa
2,5cm separa il secondo
fusto da quello interno e
consente ai gas caldi della
combustione di procedere
verso il camino lambendo la
camera interna di cottura.
Molti elementi concorrono
all‟efficienza di questo
forno:
l‟aria calda è in contatto con la base, i
fianchi e la parte superiore del fusto che
contiene il pane;
l‟aria calda è costretta a salire attraverso un
passaggio stretto che aumenta lo scambio
termico con il fusto interno;
il fusto interno ha una piccola massa che
non sottrae molto calore e gli strati di
alluminio all‟esterno riflettono i raggi
infrarossi al suo interno;
la camera di combu-stione, anch‟essa ben
coibentata, assicura una combustione
completa e riduce la formazione di fumo;
il camino isolato crea una forte depressione
e l‟aria è pre-riscaldata prima di arrivare alla
camera di combustione.
L‟alimentazione della lena
può essere fatta in oriz-
zontale o in verticale; la
soluzione verticale ha il
duplice vantaggio di miglio-
rare il preriscaldamento
dell‟aria e di alimentare il
combustibile per gravità.
Il caricamento orizzontale si
confà maggiormente alle
abitudini della gente ed è
meno soggetto a inversioni
del tiraggio, mentre il suo
rendimento è appena di poco
inferiore.
La camera di combustione e
la bocca di caricamento si
possono ottenere in vari
modi (v. disegni). Il forno da
noi utilizzato ha una latta da
50 litri per il caricamento del
combustibile, il condotto
verso la base del fusto
interno è rivestito in terracotta e forma la
camera di combustione vera e propria, isolata
esternamente con granuli di pietra pomice.
Un coperchio metallico, anch‟esso isolato,
copre entrambi i fusti, ma sollevato di 2,5cm
sopra quello interno per consentire ai gas di
scarico di raggiungere il camino senza
intoppi. Uno spezzone di tubo da 15cm di
diametro fuoriesce a formare la base d‟inne-
sto per il camino.
All‟interno della camera di cottura abbiamo
inserito tre ripiani ricavati da dischi di lamie-
ra traforata incastrati elasticamente negli
anelli di nervatura del fusto.
I tre fori di accesso sono stati ritagliati e
rifiniti con massima cura e sono chiusi da un
unico grande sportello, incernierato al fusto
esterno. La chiusura avviene per battuta
contro una cornice di ferri angolari che tappa
l‟intercapedine tra i due fusti.
Questo forno si è rivelato estremamente
efficiente e la gente stenta a credere che pochi
pezzi di legno riescano a portare il forno alla
temperatura di cottura.
Con un po‟ di pratica diventa facile regolare
la temperatura e si possono cuocere grandi
quantità di cibo alla volta.
La piccola massa di questo forno consente di
raggiungere i 180 °C in venti minuti e riesce a
mantiene la temperatura con l‟aggiunta di
piccoli rami solamente.
Dopo il successo entusiastico ottenuto anche
in Messico, lo raccomandiamo vivamente!
.
Costruzione di un forno Winiarski
Rimuovere fondo e coperchio di un fusto da
200 litri. Aprire il fusto longitudinalmente.
Infilare il fusto con le aperture all’interno di
quello aperto longitudinalmente.
Il forno può essere posizionato su di una base
in mattoni.
Creare un’intercapedine di circa 2,5cm tra i
due fusti. Mantenerli separati e in posizione
mediante bulloni.
Per proteggere il fusto interno dalla
fiamma, imbullonare un disco di ferro sotto
la sua base.
L’intercapedine tra i due fusti non deve essere
ostruita da questo disco protettivo. Il fusto
esterno è appoggiato sul bordo interno della
base in mattoni.
Aprire tre finestre nel fusto da 200 litri.
Mantenere fondo e coperchio.
La camera di combustione può anche
essere inserita in un terzo fusto da 200
litri.
Aprire il terzo fusto longitudinalmente. Aprire un foro da 20cm di diametro nella parte bassa del fusto.
Inserire un gomito per tubo di stufa nel foro
da 20cm; la sua parte superiore termina 5cm
sotto il fusto interno di cottura. Riempire lo
spazio attorno al gomito con cenere di legna.
Chiudere l’apertura laterale del terzo
fusto con un foglio di lamiera avvitato.
Particolari costruttivi dello sportello di
chiusura delle finestre della camera di
cottura.
VISTA ESTERNA CERNIERE
SPORTELLO APERTO
VISTA INTERNA