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«Video corso Formazione Formatori»
Club Alpino Italiano Commissione Centrale per l’Escursionismo
Scuola Centrale di Escursionismoin collaborazione con
Change Project Formazione e Consulenza Firenze
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Il relatore Stefano Sansavini
Socio di Change Project di Firenze.
20 anni di esperienza su temi dicomunicazione e formazione deiformatori.
Ha svolto numerose formazioni eottenuto varie certificazioniNazionali e Internazionali sul temadella formazione dei formatori.
Stefano . [email protected] SANSAVINI
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La società Change ProjectChange Project – Firenze - www.changeprojec.it25 anni di presenza sul mercato1500 giornate formative o consulenziali svolte ogni anno25 docenti certificati che lavorano in esclusiva con Change
VALORI DELLA SOCIETÀ:Un corso deve fornire strumenti semplici e concreti
LE AREE NELLE QUALI LAVORIAMO
Area gestione risorse umaneArea sviluppo capacità managerialiArea marketing e commercialeArea economico finanziaria
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Alcuni nostri libri
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Obiettivo del corso
Sensibilizzarci ai principi e alle tecniche
di una formazione di alta qualità e di forte pragmatismo.
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Macro Programma
LA PRE-FORMAZIONE
L’APERTURA DELLA
FORMAZIONE
IL CORPO DELLA
FORMAZIONE
LA CHIUSURA DELLA
FORMAZIONE PARTECIPANTE AL CORSO
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MOD. 1 LA PRE-FORMAZIONE
LA PRE-FORMAZIONE
PARTECIPANTE AL CORSO
I PILASTRI DELLA
QUALITÀ
COMUNICARE
SUPPORTI VISIVI
ERRORI NEI SUPPORTI
VISIVI
INTERAZIONI
STRUMENTI DIDATTICI e PRED. AULA
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Qualità formativa
I due pilastri della qualità
Progetto formativo Consulente
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COMUNICARE = far capire ad altri il nostro messaggio
Comunicare
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Comunicare esempio
Comunicare in un corso di Orientamento significa: EVITARE CHE ACCADA QUESTO!10
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Supporti visivi
L’UOMO PENSA / RICORDA IMMAGINI
In formazione vanno pertanto utilizzati senza abusarne!
LAVAGNA FOGLI
MOBILI
FILMATI DIAPOSITIVESLIDE OGGETTI
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Le perturbazioni atmosferiche
• Grandi masse d’aria omogenee si formano sugli oceani e sulle grandi pianure, in funzione delle caratteristiche di temperatura e zona formazione prendono vari nomi: polare continentale, tropicale marittima, etc.
• Quando le masse d’aria di differente temperature e umidità spinte dai venti si allontanano dalle regione d’origine e si incontrano creano movimenti vorticosi con sistemi nuvolosi e precipitazioni.
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Le perturbazioni atmosferiche
polare continentale
tropicale marittima
etc.
Grandi masse d’aria
SLIDE CORRETTA13
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Per saperne di più – gli elementi del clima
corso_xxxx_presentazione_meteo
Formazioni delle nuvole - pioggia - neve
Quando l’aria porta in sospensione la massima quantità di acqua che può contenere in relazione alla temperatura, si dice che è satura; in queste condizioni, il minimo abbassamento di temperatura provoca la condensazione di parte dell’ acqua contenuta, quindi si formano le nubi e le precipitazioni.esempio
aria a 20 gradi (vapore acqueo contenuto 8 g ) (max contenibile = 17,2 g) umidità 47%raffreddamento a 10 gradi (vapore acq. cont. 8 g ) (max contenibile = 9,6 g) umidità 81% raffreddamento a 0 gradi (max contenibile o massimo di saturazione 4,8 ) umidità > 100% i restanti 3,2 g di vapore acqueo in eccesso si condenseranno
A saturazione raggiunta (umidità relativa 100%) l’aria non può più trattenere l’eventuale vapore acqueo in eccesso che inizia a condensarsi in minutissime goccioline (o cristalli di ghiaccio) che formano le nubi.
quando le goccioline aumentano di volume l’aria non riesce più a sostenerle e scendono al suolo sotto forma di pioggia (o di neve se la temperatura è di zero gradi)
NB la condensazione è possibile solo in presenza di pulviscolo atmosferico
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Per saperne di più – gli elementi del clima
corso_xxxx_presentazione_meteo
Formazioni delle nuvole - pioggia - neve
Come nasce una nuvola?
corso_xxxx_presentazione_meteoSLIDE CORRETTA15
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Slide: tipici errori
Durata corso in minuti
N° slide
più di 25 slide ogni ora di aula = MONOLOGO (una slide ogni 2 - 3 minuti)
Tipo di lezione
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Comuni errori nelle slide
1 - Numero di slide troppo elevato
2 - Slide troppo piene
3 - Dimensioni carattere troppo piccolo/grande
4 - Lettura delle slide da parte del relatore
5 - Usare la divisione TEMPO : NUMERO DI SLIDE per verificare lo stile di presentazione del relatore6 - Mancanza di sincronismo tra parole e slide7- Mancato spegnimento del videoproiettore durante il dibattito8 - Speaker a destra dello schermo
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Le interazioni
L’essere umano è incapace diascoltare per più di 3-4 minuti
Un bravo relatore DEVE interagire coinvolgendo i partecipanti
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Principali strumenti didattici
RIFLESSIONI
INCIDENT
AUTOCASI
CASE STUDY
ESERCITAZIONI
SIMULAZIONI
FORMAZIONE ESPERIENZIALE(OUTDOOR)
E - LEARNING
METAFORE
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Un tipico errore progettuale
Non posso eliminare materiale, queste cose vanno dette!
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N ARGOMENTO CONTENUTO eSUPPORTI DIDATTICI
OBIETTIVO Trainer ora tempo
1 AUTOANALISI Modulo di autoanalisi su capacità individuali nel teamCONSEGNA MODULO CON AUTOANALISI
Prendere coscienza delle capacità individuali nel lavoro di gruppo
VC 8:45 15’
2 APERTURA Presentazione trainersObiettivi corso Regole del gioco - PartecipazioneProgramma corso
Stimolare interesse sul teamworkDisinibire i partecipanti
CS 9:00 10’
3 INTRODUZIONE Il cambiamento continuo Evoluzione socio culturale -Le 4 I della Performance Lavoro individuale vs team
Esaltare l’importanza del lavoro in team
CS 9:10 30’
4 VANTAGGI RIFLESSIONISinergismo - LUCMotivazione - LUCAuto responsabilità - LUCCreatività – LUC
Capire i vantaggi del lavoro in teame sapere come sfruttarli
CS 9:40 35’
Esempio Timing Progettazione Corso
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RiflessioniDomande su argomenti chiave poste ai partecipantiper costringerli a riflettere su un determinato temae pertanto aumentare l’interesse sulla successivadiscussione.
DOMANDE APERTECOSA ne pensate?COME mai secondo voi….?PERCHÈ è importante….?QUANDO va presa in considerazione…?DOVE è consigliato intervenire….?
DOMANDE CHIUSETutto chiaro?Avete capito questo concetto?Qualcosa non vi è chiaro?
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Esercitazioni
Sono compiti affidati ai partecipanti da svolgeresingolarmente o in gruppo.
AutocasiSono casi non preparati dal docente, bensì dai singolipartecipanti, e riferiti alla loro realtà operativa.
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Case studySituazioni di lavoro nelle quali i partecipanti devonotrovare soluzioni ragionate, attraverso l’applicazione dimodelli di lavoro o di strategie idonee.
L’incidentE’ sempre una forma di Case Study, ma si differenzia peril fatto che i partecipanti non dispongono di tutte leinformazioni.
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SimulazioniSi sviluppa attraverso l’interpretazione dei ruoli. Alpartecipante viene assegnato un ruolo, mentre ildocente o un altro partecipante svolge un altro ruolo.
Formazione Esperienziale (outdoor)Si tratta di un genere di formazione o soltanto di eserciziche passa dall’esperienza del singolo per poi trasferiremessaggi chiave e si svolge generalmente in ambienti
esterni all’aula.25
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MetaforeUna metafora associa due concetti dichiarando oimplicando che uno sia l'altro.
1- ESEMPIO: "Il cielo sopra il porto aveva il colore dellatelevisione sintonizzata su un canale morto."
E - LearningStrumento di formazione realizzata ON LINE, spessoutilizzata dalle aziende come formazione tecnica.
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Predisposizione aula 3 regole
Regola dei 30 minuti
prima
PortanomePredisporre aula
Ferro di CavalloCorridoio centrale
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L’APERTURA DEL CORSO
PARTECIPANTE AL CORSO
I TRE OBIETTIVI
COME SI APRE UN CORSO
IL GIRO DI TAVOLA
ALTRI MODI DI APRIRE
TRE STILI INEFFICACI
MOD. 2 L’APERTURA
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3 obiettivi in apertura del corso
COSTRUIRE LA CREDIBILITÀ
STIMOLAREINTERESSE
FACILITARE LAVISIONE COMPLETA
(Helicopter view)
1 2 3
“La prima impressione è sempre giusta!Tranne quando si sbaglia a giudicare dalla prima impressione”
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Come si apre un corso
È un momento critico in cui si inizia la costruzionedella credibilità del docente e del corso
PRIMO APPROCCIO RELATOREpre-corso
OBIETTIVI DEL CORSO
PROGRAMMA (Overview)
REGOLE DEL GIOCO
PRESENTAZIONE CONSULENTE E AZIENDA/ENTE
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PRIMO PASSO PER
CLIMA DISINIBITO
CATTURA INFORMA-ZIONI UTILI AL CORSO
FACILITA LA DISINIBIZIONE
SI INIZIA A CREARE TEAM
SI DETTANO LE REGOLE DEL GIOCO
Il giro di tavola
Strutturato o libero?31
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LA FRASE SCIOCCANTE: es. oggi parliamo di questo argomento «XY» ma diciamoci la verità,non sono certo cose che si imparano in aula!
CITARE UN PERSONAGGIO FAMOSO: es. in tanti si sono cimentati nel fare affermazioni sultema che trattiamo oggi, ma una frase mi è rimasta sempre impressa…»
ALTRI METODI: dipende dal tipo di riunione/corso, puoi iniziare con dati statistici, iniziarecon un video, una canzone ecc.
Altri modi di aprire un corso
DOMANDA INIZIALE: es. stai per aprire un corso e domandi:«Chi di voi ha già esperienza sul tema che trattiamo oggi???»«Bene!»
RACCONTA UN BREVE ANEDDOTO: es. anni fa lavoravo per unaimportante azienda, facevamo riunioni su riunioni, convegni suconvegni,
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Tre stili inefficaci
Ho due lauree, un dottorato alla Sorbona e un’onorificenza.. STILE NAPOLEONICO
Cercherò di non annoiarvi…STILE APOLOGIZE
Diamoci subito del tu e non formalizziamoci
STILE FRIENDLY
1
3
2
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IL CORPO DEL CORSO
PARTECIPANTE AL CORSO
LA GESTIONE
DELLE EMOZIONI
OTTOCOMPORTA-
MENTICRITICI
APPRENDI-MENTO e
MEMORIZ-ZAZIONE
MOD. 3 IL CORPO DEL CORSO
GESTIONE SITUAZIONI
PROBLEMATICHE
GESTIONE PSICOLOGICA DEL GRUPPO
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La gestione delle emozioni in aula
Lo stress nasce dalla sensazione o paura di perdere il controllo della situazione
• “L’adrenalina prepara l’organismo a battersi o a battersela!” (“to fight or to fly»)
• Non è un fenomeno soggettivo imprevedibile, bensì un processo biochimicocomune a tutti
• Lo stress va accettato come parte integrante di una buona relazione
• Ci aiutano ad abbassare la tensione • La preparazione soprattutto in apertura• La consapevolezza delle nostre capacità comunicative
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Contatto visivo
Volume e toni di voce
Personalità ed entusiasmo
Eloquio non parole e pausePostura e
movimenti
Gestione tensione
Gestualità
Espressione mimica
Otto comportamenti critici
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Apprendimento e memorizzazione
10%
20%
50%
80%
90%100%
TEMPO24h
LETTURA PASSIVA
MESSAGGIO VERBALE
MESSAGGIO VERBALE +SUPPORTI VISIVI
PARTECIPAZIONE ALLA DISCUSSIONE
PRATICA (ESERCITAZIONE)
APPRENDIMENTO EMEMORIZZAZIONE
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Il direttore d’orchestra
4 - GESTIRE LE SITUAZIONI PROBLEMATICHE
1 - CREARE UN CLIMA FAVOREVOLE2 - COINVOLGERE3 - TENERE LE REDINI
Abilità dello speaker nel coinvolgere il gruppo stimolando tutti ad una partecipazione attiva finalizzata agli obiettivi della riunione
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Tenere le redini
Il successo del corso è legato al mantenimento del focus sui temi prefissati e al rispetto dei tempi
Empatia e interesse verso tutti gli interventi
Prendere nota e rinviare
Dare risposte telegrafiche
Ricordarsi sempre di riprendere le domande rinviate
StrutturaObiettivi
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Spiegare l’impossibilità
del multitasking
Avvicinarsi guardando altri
partecipanti (senso di presenza)
Inserire «consigli utili» sul
portanome
Aprire la lezione presentando la «dipendenza da
smartphone»
Gestione smartphone e telefonate
PROBLEMI:Dà la sensazione di lezione
poco interessanteLe telefonate
interrompono la lezione
CONSIGLIO:Meglio non
vietare l’utilizzo nel rapporto
ADULTO/ADULTO
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Intervenire alla prima pausa
Avvicinarsi guardando altri
partecipanti (senso di presenza)
Creare una pausa di silenzio
Confermare la necessità di
parlare uno per volta
PROBLEMI:
Gestione conversazioni laterali
Disturbano la lezioneDistraggono gli altri
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Gestione del logorroico
Intervenire alla prima pausa
Riformulare il suo discorso in poche parole
Togliergli la palla, passandola ad
altri
Ricordare gli obiettivi della
riunione
PROBLEMI:Spesso fuori tema
Ruba tempo alla lezioneAnnoia gli altri partecipanti
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Intervenire alla prima pausa chiedendo soluzioni
Fare domande influenzate
all’aula «quali soluzioni vedi?»
Accettare opinioni diverse «amici come prima»
PROBLEMI:
Gestione del negativista
Rischio di contagioNon costruisce (idea killer)
Crea inibizione
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Intervenire alla prima pausa
chiedendo suo parre sulla riunione
Attivarlo con domande
Dargli un ruolo attivo e dei
compiti
Utilizzare toni e contatto visivo
Gestione del passivo
PROBLEMI:Capacità e competenze non
utilizzateDifficile interpretare il suo
pensieroFavorisce la sensazione di
riunione smorta
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CHIUSURA DEL CORSO
PARTECIPANTE AL CORSO
4 CONSIGLI IN
CHIUSURA
DALLA TEORIA ALLA
PRATICA
MOD. 4 LA CHIUSURA DEL CORSO
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La chiusura del corso
Preavvisare
Sommario conclusivoutilità corso (punti focali da ricordare)obiettivi raggiuntipiano d’azione post corso
Giro di tavola libero per commenti
Ringraziare l’organizzazione e i partecipanti
1
2
3
4
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TEMPO: Termina nei tempi previsti NON prima e NON dopo!Prevedi i tempi di chiusura, domande finali, valutazioni, saluti, ecc
RIEPILOGO: Hai raccolto le aspettative?Verifica il raggiungimento dei vari punti e saluta.
Hai iniziato mostrando il programma?Riepiloga gli argomenti trattati, ringrazia e saluta.
CONCRETEZZA: Termina con un piano d’azione preciso per ogni partecipante:«cosa metterai in pratica da domani?»«quali sono le prossime azioni»?
SCHEDE VALUTAZIONE/ATTESTATO: Chiudi la parte burocratica e dai «verve» allachiusura, con applausi alla consegna degli attestati, ecc
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4 consigli in chiusura
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Dalla teoria alla pratica!
Guarda il video più volte, fermalo e PRENDI APPUNTI!
Prendi una tua formazione e rifletti su «COSA DOVREI MIGLIORARE «
Del mio modo di fare aula
Della mia progettazione del corso
Scrivi in agenda «COSA FARE»
Se hai bisogno di consigli: SCRIVIMI [email protected]
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Ringraziamo il CAI e tutti voi per averci seguiti
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a presto
Stefano SansaviniChange Project